Mercoledì 26 Geimajo 1876
Num 4.
DIREZIONE
Via Castelletto N.. 2, Primo Piatto.
I manoscritti che s'inviano alla Direzione
non si resÚtnincono, ne si rende ragione
0310FUNA.L.33 ciella CXrnÀ e
'della riusa di stamparli: nn i accettano
scritti anonimi. — Le lettere non francate
ANNO IV
EVO
F'FI.OVIreTCIA_ di F'ISA
AMMINISTRATIVO - InLITICO - SCIENTIFICO -LETTERARIO
non si ricevono.
PUBBLICA OGNI MERCOLEDÌ DI CIASCUNA SETTIMANA -1
Pisa 25 Grenereaio
tauze comunale e provi uciale, perchè ne facessero oggetto delle loro premure — Md
bisognò che si rinnovasse per intero il
Cousiglio comunale, perché da questa
parte si facesse ciò che occorreva, e la
Provincia dote) essere stata sollecitata da
Si ricorderanno i lettori come nel metutte
le parti e con ogui mezzo, dopo
scorso
la
D-Tutazione
provinciale,
comse
e;ncischiato
se il progetto dalla Faaver
mossa dagli immaginati pericoli ai quali
coltà
formulato
corrispondesse
allo scopo
credevaei esposta la no Ara Università per
i nuovi regolaineuti del ministro Bough i, .(vedi competenza) e se fosse tale da meinvocasse dal Consiglio dei provvedimenti ritare Mia pronta ileliberazione per parte
adatti a se mgiurare quei pericoli, e come sua, finì col nominare una commissione
il Consiglio provinciale deliberasse e nomi- che unita a quella del Comune (eccoci),
nasse una Commissione, che presentatasi ed a quella d3i professori, procedesse concorde nello stabilire con sicurezza a conal Miuistro non 5)10 implorasse la revotegno
e le garanzie che doveva o che poca delle diepoeizioni che potevano esser
pericolose per l' Uaiversità di Pisa, ma teva dure il Governo (?) — Era questo
che chiedesse anche qualche cosa di più. appunto il tnotueuto in cui stava per sorQuesta volta dneque le D Intezione e gere la nuova &mela d ingegneri a Requindi il Consiglio ( influenzati dai vec- ma, la quale nata che fosse doveva neturaltneute costituire una nuova difficoltà
chi elementi ) si leva.rouo caule un sil
uomo a difesa dell'Ateneo, e senza tener alla riforma di Pisa, e ben maggiore di
conto altrimenti di que,1 principio tante quella che era stata opposta dalla scuola
di Milano per dieci anni: occorreva dunvolte applicato, che gli sforzi della Provincia dovessero unirsi a quelli del Carni t- que ben altro contegno. — Ma la Provincia tuttochè lo sapesse, e le fosse stato
ue e della Rappresentanza universitaria,
anche dette, che per muovere il Governo
mandarono sola la loro Coernissione alla
a fare una Scuola d'ingegneri a Pisa non
conquista delle riparazioni — Tu questo
fatto ci fu chi volle leggervi che il Coli- bastavano le premure d'una Facoltà unisigli° provinciale volesse, andere avanti a versitaria, nè quelle d'una sola citt à, ma
quello comunale o meglio che la Deputa- che occorrevano quelle collegate di lei e
zioue provinciale, tuttora ne po' influen- delle Provincie limitrofe, che già erano
state richieste per cura d'altri del loro
zata dai vecchi elementi volesse mostrarsi
concorso,
aspettava l'esito delle trattative
più premurosa della Giunta comunale per
gli interessi nostri, giacchè sebbene si co- che erano state iniziate dall' Università e
noscesse quale poteva essere l' esito delle che essa sola doveva sollecitare, e si limipratiche della Commissinne nominata, an- tava a dire, se quelle trattative verranno
che perehè era tardi, pure si volle man- condotte al Sit9 fine il Consiglio delibererà — (Molto bene).
darla e sola, per poter dire che quilche
Due anni dopo, cioè il 28 luglio scorso
cosa era stato fatto, e se qu tiche cosa si
lo
stesso
consigliere Nelli che aveva rifefosse ottenuto il merito sarebbe stato
della Provincia, e in ultime dei vecchi rito sullo stesso affare nel 73, che non
aveva trovato il progetto di riforma deelementi di essa — Li relazione letta dal
gno
d'una pronta deliberazione, e che
Sindaco al Consiglio comunale, a nome
della Giunta, fece chiaro però chi era aveva proposto che si aspettasse l'esito
stato che aveva fatto a tempo quello che delle trattative, riconobbe l'utilità del progetto giù conyilato, feee voto perchè il
si doveva — Certo che la Giunta non otGoverno dia pronta opera per recarlo ad
tenne tutto quùlo che era da desiderarsi
esecuzione, assumendo ( la Provincia ) a
ma a lei spettava chiedere ed insistere, il
quest'effetto
una iniziativa che per DOVERE e
concelere se lo volle tenere per se il Ministero — Questa logica interpretazione per DIRITTO gli compete; dichiarò infine di
concorrere alla spesa cc. — Ed il Considell'operato della Deputazione provinciale
glio
unanime approvò — Ma ora era tar(mossa dai timori bene sfruttati dagli andi, il ministro Bonghi, favorevole in pastichi elementi) si presentò alla mente di
sato
ad una Scuola d' ingegneri a Pisa,
molti, perché altra volta in analoga cirora
per
l'esistenza di quella di Roma e
costanza, come la vecchia Austria, essa
per le disposizioni prese a riguardo di
rimase indietro di un esercito.
Erano molti anni che la Facoltà mate- Bologna, fu obbligato a negare il compietatnento di questa di Pisa.
matica tentava d'ottenere une riforma
La morale della favola è dunque quenegli studi pratici degli ingegneri che si
sta;
che quando uno vuol essere utile al
facevano presso la nostra Università, ma
paese
deve agire a tempo e fuori dell'inla istituzione della scuola di Milano, alla
quale furori() rivolte tutte le cure di chi fluenza di preconcetti estranei.
reggeva la pubblica istruzione, costituì
una difficoltà insormontabile per alcuni
anni; fino a che, cioè, quella scuola non
fu assicurata della sua esistenza, fino a
che non fu provvista di personale e di
A Cento, è già qualche giorno, il simezzi, fino a che non contò un numero gnor cav. Alessandro Falzoni-Gallerani ha
esuberante di studenti — Nell'anno 1873 tenuto nna conferenza con questo titolo
però tutte queste difficoltà erano cessate significante: Una piaga della società.
Di questa conferenza il Monitore di
e la Facoltà conoscendo esser giunto il
Bologna pubblica aleani brani col titolo
momento opportuno compilò il progetto
di riforma che presentò al Ministero, e che è in principio di quest'articolo. Noi
lo raccomandò quanto potè alle Rappresen- ricordandoci che in questi giorni è stato
-
.
I MAESTRI ELEMENTARI
>
"
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arrestato a giiano un maestro perché' queMa perché tanti genitori facoltosi sotstuava, aderie,,mo alle belle; pareile del cav. traggonsi alla nobile cura dello educare in
Falzoui-Gallerani e ripe tudo i brani casa la propria prole? Signori, è casa
più salienti della couferi et'eli lui for- nota: altri per le difficoltà che il fatto
tniauo voti poichè qualcos si faccia a ne presenta; altri per evitare fastiditicei
prò dei poveri maestri eleu ;Mari:
e noie. Or dunque, se noi troviamo malaIo intendo parlare dell'umile anzi della gevole e gravoso il condurre nell'arduo
ormai fatta abbietta condizione, per la sentiero che ne 'guida a buon termine tre
quale trascina mia vita compaesionevole
o quattro figliuoli nostri, a noi quindi cari
il maestro elementare; colui cioè che nel
quanto la vita, che non ilovriteei dire delle
cittadino infonde i principii d'ogni ma- dificoltà che incontra e della eroica paniera di sana cultura, peuendo in tal zieuza che esercita senza dubbio
un maeguisa la base eli quel morale edifizio, che
stro con trenta, quaranta e spesso ancora
tanto dee essere a cuore d'ogni onesto
settanta bambini! Quanta stima non mepadre di famiglia, e di quanti sono tene' rita quindi un uomo sì fatto quando sia
ri al decoro del natio luogo non solo, ma
fornito (come qui dobbiamo supporlo. avenbensì a quello dell'intera nazione, che torna do noi largo campo nella elezione) di
come a dire di tutta l'umanità.
qualità veramente counneudevoli, e che si
Qualcuno di voi prenderà forse meradona intero a sì nobile e filauti-opieo
viglia udendo che tale piaga si trovi, ed ufficio, usando, verso i figliuoli altrui. di
a fatica mi presterà fede, sapendo che i quelle cure benefiche che egli sarebbe dimaestri, si moltiplicano come per incauto; sposto a mettere in opera pei propri nati
non essendovi ormai villaggio a cui man- Chi non sa delle abnegazioni di un maechi una scuola: e vedendo ispettori che stro? Chi ignora come sappia di sale il
corrono di casolare in casolare per ve- pane di questo povero cireneo che tutto
gliare sullo adempimento delle scolastiche sacrifica al bene del suo simile? Turpe
leggi e discipline; e sapendo che il Gover- ingratitudine sarebbe invero, il non retrino largisce ai benemeriti maestri frequenti buire d'affetto l'uomo che ci si presta nelsussidii; ed a vista cotanto lusinghiera, l'opera santa di che parlo: laonde bene
sentirassi sospinto ad affermare che piaga
oserò affermare essere debito nostro stretnon vi può essere, aggiungeudo, a dir
tissimo rispettare e prediligere il maestro,
molto, che quando ella pur sussista, gran dando opera a rendergli meno disagiata
fatto non può mancare al venire intiera- in vita di sacrificio che egli conduce. Ma
mente sanata. Ove così fosse io sarei qui il cuore è commosso da triste pensiegiustamente guardato come uomo preso ro che mi perturba. Io voleva, enumerando
da soverchia temenza; avrei le traveggole, i benefizi che la società riceve dal maestro,
e vedrei corpo laddove appena trovasi tutti esporre i doveri che ci legano a lui
ombra.
per vincoli d'animo grido, e per questo
ripiglierò il filo del mio dire che già inLa pubblica stima è un compenso raterruppi. Io vo'pensaudo quanto si stimi
gionevolmente equo, sono diritti indiscu- il maestro dalla presente società. Dall'altibili che competono al Maestro elementare.
tra parte veggo il Governo, a cui, più
Oggi infatti non accade più (come già che ad altri 'dovrebbe essere in cura un
un tempo) che ogni mascalzone poco meno
cittadino cotanto benemerito, porgerne il
che analfabeta sia libero di darsi per mae- deforme esempio d'une:- grettezza abboinistro altrui di ciò che non sa. Oggi chi nevole, quando non sente vergogna d'asvuole procacciarsi di che vivere coll'arte
segnargli, pel suo vivere d'un anno, sì
di cui parlo, è necessario che sosteuga vile stipeudio. É qui intendo parlare speesami fatti con diligenza, che renda au- cialmente dei tuaestii dell'ultima classe
tentica la propria moralità non solo, ma tanto inferiore che sureariore, i quali sono
la capacità necessaria alla professione che
retribuiti collo stipendio di cinque a seiintende di esercitare: ed è solamente dopo cento lire, fissate dalla tabella governasì fatto arduo tirocinio, che può ottenere ' tiva, e formano l'esercito dei maestri su
la così detta patente. Or bene; allorquan- dei quali pesano le più dure fatiche, le
do un uomo si trova in perfetta regola a
più rigorose responeabilità.
norma di quanto ebbi l'onore di esporvi,
Già io toccai di quella decenza che
ditemi in verità; non è egli cosa iniqua circa il decoroeelella propria persona è
il vederlo poco men che mendico, squal- strettamente necessaria al maestro, senza
lido nell'aspetto, avvilito e spregiato? e
la quale non potrà mai procacciarsi quel
posto che il medesimo abbia veramente rispetto che merita chi dà opera ufficio
qualche merito peculiare, credete voi, o autorevole. Del resto poi non tacerò che
Signori, che la sue stessa abbiezione, mor- questo scandalo è tanto più dannoso, in
tificandone l'intelletto, uoa torni dannosa quanto che non pochi Municipi, fedelmenai figliuoli vostri che gli avete consegnati? te camtninaito sulle orme del Governo.
Dannosa, ripeto, perchè chi versa fra dure In tutti i rami della cosa pubblica il menecessità appena è tanto compos sui da desimo tratta meno duramente i funziopoter fare intero uso delle proprie facoltà nari, anzi in molti casi invece li alletta,
d'ingegno e di cuore; e dannosa anche
ricomper questo, che certo i fanciulli poco o li accarezza, li colina di onori e di
maestro
niente rispettano, purtroppo , chi agli pense pecuniare solo contro il
occhi loro si mostra in istato di infiac- elementare s'incrudelisce e si lascia in bachimento morale, misero e nella persona lia dell'avarizia e del monopolio dei Codimesso, più di quello che convenga alla muni. Se il Governo non si cura di lui,
qualità d'uomo cui si volle conferire un
autorevolezza degna di tanta considera- chi deve averne sollecitudine? Se un padre dimentica il proprio figlio, forse il
zione.
più laborioso forse il più meritevole d'at:
.
-
.
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......
•
• • •
Pregati riportiamo togliendola dal nuveglione della prima domenica di Quaresima, l'unico divertimento che riesca bene mero 41 del Giornale « L'Araldo » che
pubblicasi in Roma, la seguente lettera
nella nostra città.
che Palmira Cherubini vedova Rasi indi><
rizzava alla R. Compagnia Italiana d'asI negozianti hanno pensato un po' se
sicurazione
sulla vita dell'Uomo con Sede
conveniva loro di costituirsi daccapo in
Società del Carnevale e di offrire la pre- in Milano.
Questa lettera basta di per sè a dare
sidenza al marchese Luigi Spinola. Ci
hanno pensato un po', e poi han trovato
una chiara idea di quanta utilità sia per
le famiglie la previdenza del loro capo.
più conveniente di non farne nulla.
Ci rimisero abbastanza denari l' anno I padri di famiglia che hanno scarsi mezzi
di fortuna e moglie e figli la leggano e
scorso e abbastanza non ne incassarono
la meditino, e siam certi che si persuadedi quelli che erano stati loro promessi.
Che diamine! L'asino ci casca una volta!
ranno dell'utilità di compiere un atto di
><
previdenza coll'assicurarsi la vita, ed eviteranno così tanti guai e tante miserie
Corre voi e la riferiamo con riserva,
Oltre tutto questo, gioverà ancora con- che i pizzic: ;uoli pisani riunitisi in co- ai loro cari, quando per prematura morte
templare un poco il maestro nella sua mitato, vogsnano presentare un Salame dovessero lasciarli senza sostegno nè mezzi
d'onore a un noto libero pensatore in be- di sussistenza.
qualità di libero cittadino. Esso ( fra l'alEcco la lettera.
tre cose) come persona dotata di mora- nemerenza della quantità di salumi da
lui e dai suoi amici consumati il giorno
« Colpita dalla terribile disgrazia di
lissimo impiego, è elettore. Ma ohime! gli
del Venerdì Santo. Nello stesso tempo pare
< perdere il mio atnatissimo consorte e
è tutt'altro che libero. La vile condizione, che gli è fatta dal meschino emolu- che anc o i negozianti di legname abbia- « rimasta sola al mondo con cinque figli,
mento, non lo sottrae, anzi lo espone no intenzione di regalare a quello una < priva di mezzi di sussistenza, ho rinalle facili tentazioni, alle lusinghe, alle piccola trave elegantemente lavorata e « venuto fra le sue carte una polizza di
< assicurazione di vita a termine fisso
mivaccie, a cui non di rado ricorrono co- verniciata come ringraziamento per tutto
il legname da lui sprecato nella costru- V« fatto colla vostra rispettabile Compagnia
loro specialmente che nei piccoli Comuni
• nell' aprile 1871 sulla quale aveva paabusano, per padroneggiare, della loro zione di un celebre ponte buttato giù da
una
ventata.
< gate quattro rate sopra quindici anni che
posizione, e con vertono questa classe beNoi stentiamo a prestar fede a queste
< doveva avere di durata.
nemerita di cittadini, in istrurnenti elet« Pensai sulle prime di attendere la
torali. Per tale maniera ne sentono i due notizie perché ci sembra che nel
caso,
i
signori
negozianti
si
sieuo
decisi
c scadenza ma stretta dal bisogno ho dedanni la giustizia, la moralità, la libertà,
« ciso di riscattarla ;per acquistare un
ed eludesi la legga che colpisce con san- un po' troppo tardi a fare i loro doni e
< piccolo pezzo di terra, e con essa cartazione penale i corrotti e i corruttori. Par- ad esprimere la loro più sentita gratitudine;
ma
ci
dicono
che
da
una
parte
li
< pare la vita coi miei figlioli.
lo di fatti, non di sospetti. Io conosco
« Ieri ho incassato a Roma la quota
de' Comuni, là dove le elezioni vengono abbia persuasi il proverbio < meglio tardi
che
mai
e
dall'altra
il
pensiero
che
il
<
che
mi spettava, dopo avere esaurito
manipolate dal Soprintendente alle scuole.
<
quelle
formalità legali che esigevano gli
Carnevale
pisano
mancando
assolutamenSì, o Signori, non pochi Sindaci devono
« interessi dei minori.
il proprio trionfo nelle lotte amministra- te di feste si potrebbe organizzarne una
« Debbo prima di tutto ringraziare la
in
occasione
della
presentazione
di
quei
tive alle indegne propagande, alle vessa«
regali.
Provvidenza
che ha inspirato j al mio
zioni, alle rninaccie fatte dai soprinten<
povero
defunto
il pensiero di quell'Atto3
Staremo a vedere e non mancheremo
denti scolastici a danno del povero mae« di previdenza, e poi la vostra Compadi referire.
stro elementare, il quale, oltre all'essere
><
« gnia, e il vostro Agente di Roma Sicostretto a far getto delle proprie conL'anno passato Pietrina era sempre agli ' por Pacifico per la sollecitudine ed/
vinzioni , deve eziandio servire quale
studi; poi divenne critico drammatico; poi < esattezza colla quale mi fa versato quanto
strumento onde appagare l'ambiziosa culavorò alle Quisquilie; finalmente ora è
« mi spettava, e per tutte le facilitazioni
pidigia di un pubblico funzionario. In
anche critico letterario. Bravo, bravissi• usatemi. Possa questo fatto servire di
certi paesi, chi non si presta a tali inmo! Chi sa che domani o domani l'altro
« esempio a tanti padri di famiglia che
degnità, chi non passa sotto le forche
non sorpassi in fama Eugenio Camerini « nell'assicurazione della propria vita trocaudine della degradazione, sia pure fore che fra quindici giorni non giunga ad
• verebbero il mezzo di assicurare l'avve4
nito d'ingegno quanto si voglia, egli sarà
emulare la gloria di Sainte-Beuve di Ja- « nire dei loro figli in caso di morte preA
sempre un zotico ed un ignorante; sarà nin o
almeno quella di Cherbulliez, e « matura.
un ribelle alla volontà de' superiori. e
di Edmondo About!
« Prego il cielo di rimunerarli del bene]
come a tale; se li strapperà di bocca il
><
« che mi hanno fatto, e mi dichiaro
tozzo muffito di pane che appena basta
Oh se ne sono vedute di più belle! S' è
Sua Devotissima
a tenerlo vivo.
visto un impiegato comunale divenire
PALMIRA CHERUBINI ved. RASI.
Dopo al tanto ch'io dissi, e forse re- direttore d'una banca, un fotografo implicai perché il male non è mai abba- provvisarsi impiegato e giornalista; un
chincagliere diventare da un giorno all'alstanza vituperato, mi pare soverchio racRASSEGNA MUSICALE
tro
un bravo uomo d'affari; uno che a
comandare alla pietà dei Rappresentanti
Nazionali e Comunali la sorte del povero fatica sà scrivere la sua firma impanLa mattinata musicale del 23 gennaio
maestro elementare. Non è ch'io speri carsi a direttore di giornali Perchè
Pietrino
non
potrebbe
riuscire
un
critico
nella sala delle Stanze Civiche.
che ai medesimi piaccia di renderla conacoi
fiocchi?
Ingegno
ne
ha;
la
grammatica
portabile: non è insomma una speranza la
La mattina di domenica scorsa nella
la possiede sulla punta delle dita, il monmia; perché lo sperare è di cosa che può
Sala delle Stanze Civiche un pubblico nudo lo conosce, libri ne ha letti un visi- meroso assisteva alla prima mattinata muessere o non essere. Io vado più in là
col mio pensiero: io mi prometto, anzi bilio: che li manca? Forse potrebbe leg- sicale data dai signori maestro Oreste
mi assicuro nell'intimo dell'animo che gere — o rileggere, non sò bene— i Pro- Guidotti, Luigi e Giuseppe Quercioli, Atessi vorranno rendere, se non altro, meno messi Sposi e avvedersi che Alessandro tilio Massai e Giovanni Storni, componenti
lacrimevole la conclszione del maestro ele- Manzoni scrive gioco e non giuoco, figliolo il quintetto pisano. I quali diedero prine non figliu.olo, bono e non buono.
mentare. Al libero all'umano esercizio della
cipio al trattenimento con un pezzo conE intorno alla questione dell'u che
loro bontà, della pietà loro, nessuno mitenente il preludio e alcune reminiscenze
e
tutti
scrivono
nessuno
pronunzia,
egli
glior campo può essere aperto, nessuna
dell'opera Un ballo in lnaschera di Verdi;
occasione più umanitaria. Ogni buon pa- avrebbe potuto leggere con utilità un
egregiamente eseguito. A questo tenne
dre di famiglia festeggerà in se medesimi opuscolo del prof. Luigi Morandi.
dietro la sinfonia del Freyschlitz, strabelSono
piccolezze;
ne
convengo:
ma
se
lissima composizione di Weber, che fu
e ad onore tutto loro, il risanamento
Pietrina avesse letto i Promessi Sposi e molto applaudita. Per terzo pezzo poi
d'una più che vergognosa piaga sociale.
l'opuscolo del Morandi, non avrebbe affermata invenzione del Volterra una venne suonato, può dirsi, tutto il terzo
ortografia seguita nientemeno che da Ales- atto del Faust di Gouuod, stupendamente
sandro Manzoni.
ridotto ed eseguito a perfezione. E in ve><
rità tanta fu la delicatezza degli accenti,
Guà, mi verrebbe quasi voglia di fare tanto il colorito, che ci parve riveder MarQuest'anuo non avremo in Pisa nessuna un regalo al signor Lapucci, e di offrirgli,
gherita nel giardino di Marta, e udirla
Società del Carnevale.
per conto del mio amico Volterra una
raccontare al suo Enrico la triste svenLa Banda Filarmonica ha preso per suo copia dei Promessi Sposi.
tura che l'ha colpita privandola della masolito il Teatro già Ravvivati e nel mevuole?
. La.
. .
dre e della sorella, indi abbandonarsi al
dasimo, oltre la Fiera, avremo il Solito
tenzione e di aiuto, chi mai dovrà dirsi
pensiero di questo? E perchè mai nessun
Rappresentante della nazione ha ricordato
finora, a vantaggio dei poveri paria dell'insegnamento, le seguenti auree parole
con cui il Ministro CASATI chiudeva la
sua relazione al Re e la quale precede
la Legge vigente sulla Pubblica istruzione?
< Il Parlamento con quella sollecita
e cura che mostrò sempre d'apportare in
« quanto si attiene all'istruzione pubblica,
< potrà successivamente ( emendare e mic gliorare quelle parti che ne abbieo« guassero.
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Cose F'isa.rie
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fascino dell'amore; e quasi vedemmo il
pallido raggio di luna rischiarare la fronte dell' innamorata giovinetta, insomma
tutta risentimmo l'onnipotenza di quella
musica divina! Ricomposto l'animo dalle
tante corninozioni suscitatevi dai ricordi
del Faust, udimmo la sinfonia del Tannhauser, ultimo pezzo della mattinata.
E qui ci permettano i let-ori una breve digressione. Due scuole diverse odiernamente si agitano nel campo della musica
drammatica; delle quali una, tutta fondata sulle opere de' nostri grandi, vuole il
predominio della melodia, mentre l' altra,
ed è la prevagliente, tende a ristringere
la parte melodica e assoggettarla al magistero dello strumentale . Ora, poichè
l'arte è una, e il bello è uno per ciascun arte, quale delle due maniere è la
vera? Quella che è più atta a riprodurre
la bellezza, cioè l'arte italiana, l'arte dei
classici. E poichè classici in arte sono
quelli autori soltanto che meglio riuscirono nella rappresentazione del bello, così tal nome dee darsi solo ai maestri
italiani, e a quelli tra gli stranieri (esempio Meyerbeer e Gounod) che alla maniera italiana nelle opere loro guardarono.
Allorchè infatti si ode musica forestiera,
al sentire qualche bel canto che ci conimova, perchè diciamo — < questa è musica italiana — ? Perchè essa è vera
musica, cioè musica bella. Gli accordi studiati, le astruse combinazioni di note fan
fede di profonde cognizioni musicali, non
di fantasia; e l'arte vive dei fantasmi
dell'immaginazione non dei calcoli della
mente. Ma dirà qualcuno; tu parli per
amore del tuo paese? — Non mai, e
s'anche fosse, non è forse più degno di
noi quel sentimento che ci fa ammirare
le cose nostre, che l' altro pel quale le
medesime vituperiamo in omaggio alle
novità che ci vengono dal di fuori? Concludiamo che per noi la musica drammatica ha i suoi esemplari in Italia, nelle splendide opere di Rossini, di Bellini, di Donizzetti, il primo dei quali, descrivendo
fondo a tutta I arte, basterebbe da solo a
formare la gloria di una nazione. Perocchè nello Stabat nella Gran Messa, nel
Guglielmo Teli, nella Semiramide, e nel
Barbiere tutta coutiensi la materia dell'arte dal sublime carattere della lirica
sacra e dell'epopea al tenue della commedia: e grazie a Dio l' andazzo moderno
non nuoce a quelli ed altri capilavori,
pei quali il tempo non è che continuo
accrescimento di gloria.
Queste cose abbiamo notate perchè dalle
lodi che pur ?arenio della sinfonia del
Tannhauser eseguita domenica alle stanze
Civiche, non s'inferisca che noi siamo
sostenitori della musica dell'avvenire. Che
anzi delle tristi condizioni in che trovasi
l'arte musicale moderna ci pare debba in
gran parte accagiouarsi il tedesco Wagner,
il quale se l'amore di far cose nuove tanto
non lo invasasse sarebbe per certo uno
de' pregiati compositori di opere musicali.
di che fan testimonianza alcuni suoi stupendi lavori nel genere strumentale, e soprattutte la sinfonia del Tannhauser. Infatti allorchè quell' opera rappresentavasi nel 1872 a Bologna _ ogni sera il
pubblico domandava il bis della sinfonia! E bene a ragione perchè essa
sia un lavoro eccellente sotto tutti gli
aspetti che piaccia riguardarlo. E vero
che in essa la frase non è della larghezza rossiuiana, ma nemmeno è stentata e
cornpassata come quella di certi autori
che diconsi classici, e tali sono per scienza non per arte; onde il pezzo è mirabile
eziandìo come opera di fantasia. Vi sono
infatti spiccatissimi due motivi, uno grave,
severo che nell'Opera è un coro di pelleg-
••■
•
invero l'Aida si farà. E che si faccia berini, l'altro vivace, spigliato,brioso ed è la
è c òmpito che spetta all'Impresa, la
ne
serenata Tannhiluser. Ora questi inotivi belli
qua
le ha il dovere di riempire colla stadi per sè chi può dire quanto effetto ritraggano dal meraviglioso lavorio di ac- gione di Quaresima il vuoto degli spettacompagnauaento che vi è intessuto? Chi coli carnevaleschi, e di rimunerare la gepuò trattenersi dall'applaudire e gridare nerosità del pubblico, che gli eventi hancome a Bologna, bis, bis allorchè si ode no reso così indulgente e mansueto.
G. O. S.
la stretta di cotesto pezzo magistrato?
Ciò del merito della composizione. Venendo alla esecuzione che di tal sinfonia
fecero i siguori del quintetto, ai quali in
questo pezzo si aggiunse il signor cav.
Carlo Scarpa eseguendo insieme al signor
Ci scrivono da Bocca D'amo: Fervet
Luigi Quercioli h difficilissima parte del
violino primo; è duopo innanzi tratto da- opus! Pare veramente che si voglia fare
re al signor maestro Oreste Guidotti quel del nostro ameno paese un delizioso soggiorno di bagni più comodo e più simtributo di lode e ammirazione che si merita per la prodigiosa riduzione di quella patico o meno costoso per le famiglie di
sinfonia. Perocchè adattare a cinque etru- Livorno o di Viareggio.
L'elegante stabilimento balneario verrà
menti un originale così vasto che possano
eseguirlo soltanto orchestre numerose e aumentato di cabine nell'estate ventura.
composte di valenti suonatori, e far sì
Ai villini già costruitisi aggiungeranno
che tutti gli effetti sieno mirabilmente dei nuovi per opera specialmente di alcuni
ritratti è opera solo di mente allevata a
generosi i quali si sono fatti dare il terstudi severi, è opera insomma (noti essenreno dal Municipio che lo cede gratis a
doci per altri e non meno pregevoli lachi si obbliga di fabbricare dentro un
vori i suoi rari talenti) degna del maestro determinato spazio di tempo.
I battelli a vapore verranno aumentati
Guidotti. Ma non minor lode è dovuta ai
sigg. Luigi e Giuseppe Quercioli, Attilio e porteranno qui giornalmente quei piMassai, Giovanili Storni e cav. Carlo Scar- sani che ameranno fare i bagni senza
volersi scomodare a cambiar soggiorno. E
pa che presero parte alla esecuzione di
quella sinfonia, tra i quali se alcuni ve chi non vorrà profittare del battello potrà
ne sono che non facendo professione di venir qui comodamente anche in carrozza,
musica volgarmente hanno nome di dilet- perchè la strada che era in costruzione
tanti, affermiamo doversi anche a loro il l'anno scorso, è terminata ed è magnifica.
nome di artisti, p >ichè tali si dimostraGià fu scritto da un corrispondente
rono nella eccellente, inappuntabile esecu- della Gazzetta d'Italia: Bocca d'Arno ha
zione di quell'ardua sinfonia. Questo del uno spie ndido avvenire dinnanzi a sè;
Concerto dato alle Stanze Civiche.
tocca a chi ha le mani in pasta ed agli
L'argomento che ci ha occupato fino speculatori di fare in modo che questo
ad ora vorrebbe che toccassimo eziandio avvenire possa diventare al più presto una
degli spettacoli che si danno al R. Teatro bellissima realtà
Nuovo, ma non ce ne dà l'animo, poichè
** *
discorrendone non faremmo che una lunga
Anche in Pisa vi sono i nemici della luce.
storia di mali. Potremmo dire infatti che La notte del 16 al 17 un gruppo di giovil'opera i Promessi Sposi, tra perchè non nastri percorreva il Lungaruo Gambacorti
è, almeno secondo il giudizio dei più, un dal ponte Solferino a porta a Mare. La luce
capolavoro quale ci davano a credere le del gas sembra offendesse loro la vista, pertante e sperticate lodi dei giornali, e per- che incominciarono a scagEar pietre contro i
chè il modo col quale venne rappresen- lampioni, rompendone i vetri. Sorpresi si davatata non fu certo degno di elogio, non no alla fuga; ma tenaci nel fatto proposito torha dato nel genio ai Pisani; e che il Na- navano ben presto alla non lo levole opera.
bucco opera tutta di vena, una delle pri- Accorse le guardie daziarie riuscivano ad arrestarne tre che chiudevano durante la notte nel
me eppure tra le più belle del Verdi, pia- loro guardiole e consegnavano poi alla mattina
ce al pubblico. Potremmo dire inoltre che alle guardie di P. S. L'autorità di pubblica sianche l'esecuzione di quell'opera non è curezza praticava subito le necessarie investisenza gravi mende. Ma non crediamo gazioni per conoscere i nomi dei compagni di
opportuno spendere in ciò molte parole costoro, e conosciutolo per altri tre, ne ordidacchè l'Impresa sembra s'i sia tolto l'uf- nava immediatamente l' arresto, che veniva
ficio di commentare da per sè i propri eseguito dai RR. Carabinieri. Tutti costoro
spettacoli. E infatti l'annunziare fino dalla sono del subborgo di porta a Mare, ed i vetri
seconda rappresentazione dei Promessi dei lampioni da essi rotti in quella notte
Sposi una nuova opera da porsi in iscena ascendono al numero di 63!
1
tra breve non rilevò in modo efficace il
Con decreti de' 14 e 15 gennaio corrente
malcontento del pubblico? Il quale poichè in attesa della seconda Opera non il Ministero dell' Interno ha assegnato il docredeva necessario assistere alle rappre- micilio coatto ai seguenti individui:
Baldesi Michele di Pisa, pregiudicato per
sentazioni della prima, non fu accortamenreati contro le persone — per anni tre nelte dalli Impresa eccitato ad accorrere per
l' isola di Tremiti.
mezzo della Miss Americana che cauta
Gennvesi Luigi di San Martino a Ulmiano
con due bocche e balla con quattro gambe?
(Bagni San Giuliano) pregiudicato per reati
E quando messo in scena il IVabucco contro le proprietà — per cinque anni noll' orizzonte non parve troppo sicuro i' isola di Ponza.
l'impresa sollecitamente divulgò che nella
1* *
stagione di Quaresima si sarebbe fatta
È noto che allorquando si debbono tral'Aida. E l'effetto di quest'ultimo riparo sportare polveri piriche ed altre materie inè stato efficace per forma che gli stessi fiammabili, si richieda dalla leggge e dal resignori dell'impresa debbono averne mera- golamento di P. S. la osservanza di alcune
prescrizioni atte a prevenire disastri.
vigliato. Ma pure è, e doveva esser così.
Avviene però spessissimo che per sottrarsi
Infetto dapprima si sperò di aver l'Aida,
all' adempimento di tali prescrizioni molti
poi se ne disperò. A un tratto non più consegnino alle ferrovie ed ai vapori di mare
vaghe speranze, ma la certezza: l'Aida si colli di detti generi sotto altre indicazioni.
farà. Cou l'animo lieto per questa novella Per far cessare simile abuso sono state
tanto più gradita quanto che inaspettata partite severe disposizioni alle autorità ed
che cosa non sopporterebbe il pubblico? `agenti incaricati di fare osservare la legge,
Egli non ode più le stonature, e se l'ode e noi riteniamo utile il portare quanto sonon si sdegna; pensa all'Aida. e ride. E pra a notizia del pubblico, affinchè qualcuno
Pisa
per sottrarsi all'adempimento dilobblighi non
troppo gravosi, non debba poi cadere in contravvenzioni che porterebbero seco il sequestro del genere spedito, ed il pagamento delle
ammende reiatiVd.
***
L i sera del 16 vennero a contesa per futili motivi corti Tominaso e Rizieri da Ulla
parte, ed Odino P. e Silvio G. disti' altra.
Seguitane una rissa, i primi due riportarono
alcune ferite che sono state giudicato leggiere.
** *
1g/iati ladri penetravano con falsa chiave.
il dl 15 corrente in casa della signora &vira
B., o da un canterale aperto rubavano alcuni oggetti d'oro pel valore di oltre lire 350.
Le autorità praticano le opportune iuvestigazioni.
I.
Un. certo G. B. di Maiaventre, il giorno
17 corrente rubava un libro di qualche valore nella bottega della vedova Falciala. Per
questo fatto fu arrestato e veniva condotto
alla ispezione di P. S. Giunto però in via
S. Martino fuAgiva di mano all' agente municipale che lo conduceva. Ma inutilmente,
perchè una guardia di P. S. e l' agente municipale stesso lo raggiungevano, e lo couducavano in prigione.
*
* *
La notte del 16 a 17 corrente ignoti
ladri, previa rottura di una inferriata, si
introdussero nella casa del sacerdote Castiglioni Luigi Parroco di Riglione, ed involarono a di lui danno alcuni oggetti di
rame e di biancheria, arrecandogli un
danno di circa lire 100. L' autorità compie
le necessarie indagini.
** *
Verso le pre 11 poni. della sera del
16 corrente, Luigi G. e Leopoldo M. di
Gello trovandosi in una bettola di quel
paese vennero a diserbio fra loro. Passati
dalle parole ad una poco lodevole azione,
il secondo feriva gravemente il primo al
petto con uno stile, e da.vasi poscia alla
fuga rendendosi latitante per isfuggire le
ricerche fatte prontamente dall'Arma dei
RR.Carabinieri, che ancora non ha potuto
ottenerne l'arresto.
** *
Nella decorsa settimana sono stati
eseguiti i seguenti arresti: Per furto 1.
Per guasti alla illuminazione notturna 6.
Per oziosità e vagabondaggio 2. Per mancanza di carte 2. Per disordini 5. Per
minacce 1. Per lesioni 2. In seguito a
mandato della Autorità Giudiziaria 1.
4**
Dicesi che il 22 corrente un viaggiatore
di cui ignorasi il nome dopo essere sceso a
Lucca dal treno che prosegue per Pisa, denunziasse a quel capo stazione di aver lasciato in vagone un portafogli con 15,0001ire.
E naturale che fossero subito fatte le più
minute ricerche, ma queste non approdarono
a nulla.
44 *
Relativamente ai nemici della luce che la
notte del 16 corrente rompevano 63 vetri,
ai lampioni di Lung'Arno Gambacorti, furono
continuate le indagini dalla Pubblica Sicurezza, ed avendona scoperti alta.; due, ne ve
ordinato l'arresto, che i RR. Carabinieri-niva
prontamente eseguirono.
*
Fra i due litiganti il terzo gode. E un
proverbio vecchio ma sempre vero; e lo sa
pur troppo Giuseppe C. di Pariglia, che essendosi interposto la sera del 19 corrente
fra due litiganti di quel luogo, essendo sopravvenuto improvvisamente il figlio di uno
di questi, scagliò al U una pietra investendolo nel capo, ed accagionandogli, una lesione guaribile in 15 giorni.
*4*
Quanti che passeggiavauo sul lung' Arno
Regio la sera del 22 corrente verso le ore
5 e mezzo ebbero a spaventarsi per un colpe di revolver chs ivi fu esploso: fortunatamente però quel colpo fu innocuo, e il proiettile dopo aver percosso nella spalletta
dell'Amo ando a battere in una gamba di
un individuo, accagionandogli: una ieggiera
contusione. L'antore di questo fatto al quale
accorse immediatamente il sig. Ispettore di
P. S. ed un altro delegato Guardie Comunali e d. I'. S. fu subito arrestato, e posto
in carcere a disposizione della Autorità Gindiziaria.
•••■■
CO MUNICAZIONI DEL PUBBLICO
•-•-••
Cose del R. Liceo. — Il R. Liceo Galilei è restato attaccato a un filo. Sia per
cagione del vanto, sia per quella degli anni, la mostra che stà sulla porta si è staccata. Solo per una estremità è sospesa alaugusta; del resto, ed è qualche
giorno, ciondola giù e par che chieda mieericordia a chi passa.
Pietà, pietà di lei!
-- L'inverno ormai ò già un pezzo
avanti, quiudi per quest'anno cosa è stato è stato. Ma mi figuro che dopo quest'iuverno ne verranno molti altri e mi
parrebbe giusta che, almeno per questi altri, chi può cercasse di rimediare in qualchè
maniera al gravissimo iucouvenieute di
cui parlo. Nel vedere soltanto li stanzoni
che servono alle lezioni di tutte e tre
le classi, mio, che nulla nulla tema il
freddo, si sente correre un brivido di
ghiaccio da capo a' piedi. Mettete in uno
stainbugione sterminato quattro grandi
finestre, sotto ciascuna finestra la sua
botola, di più anche due o tre usci e poi...
non son così cattivo da augurarvi di
passarci un eretta sola. O i poveri scolari che ci devono stare fermi fermi per
delle mattinate intere?!...
Anche per i signori professori deve andar pur male! Anche a loro escire da
una stanza più piccola, o staccarsi dalla
stufa della presidenza, e poi entrare in
uno di quei refrigeranti non deve fare un
buon effetto. Poveri professori! Sono infreddati tutti come tanti cappuccini! Quale
scolaro non viene continuamente distratto
dal gran freddo? Quale professore entra
volentieri in quelli stanzoni a far lezione?
Pietà degli scolari! Pietà, pietà dei
professori!
— Un giovane del Liceo andò alla biblioteca della Università e chiese un libro.
L'impiegato, che è lì apposta per darli, leggeva appunto questo libro; quindi senza
temere di caricarsi la coscienza di una
bugia, disse: è in lettura. — Il libro tale
tomo tale? insistè lo scolaro che non era
cieco. — Sì; proprio il libro tale, tomo
tale, replicò l'impiegato e giustissimamente
del resto.
Ci sarebbe per caso qualcuno che trovasse questa risposta nè giusta, nè conforme al dovere di chi la dava? Faccio
per domandarlo.
GENNAIO.
LIBRI E GIORNALI
Col primo gennaio 1876 11 Preludio
rivista scientifico-letteraria ha aperto un
nuovo abbonamento ai seguenti modicissimi prezzi:
Italia, anno lire 7, semestre lire 4, trimestre lire 2.
Estero, anno lire 10, semestre lire 6,
Un numero separato
trimestre lire 3.
centesimi 30.
Il Preludio è sorto in Cremona per la
generosa iniziativa di un manipolo di
giovani, che si diedero l' intesa da ogni
paite d'Italia. Quantunque non sollecitasse appoggi da nessuno e benchè uscente
in città piccola e secondaria, esso incontrò subito le simpatie della gioventù seria
—
e animosa, la stamp italiana lo distinse
fra le altre pubblicazioni di simil genere,
uomini severi e ingegni illustri lo confortarono di attenzione e d' incorapiarnento
e nel breve volger di poche settimane vide crescere di nuovi e valenti ca.mpioni
la balda schiera de' suoi collaboratori. Stanco della odierna staguazioue di pensiero, che si scusa sotto gli speciosi titoli
del cosmopolitismo scientifico e del realismo letterario, il nuovo periodico vuol
richiamare la gioventù italiana alla serietà
degli studi, raccogliendo le menti sui più
vitali problemi del tempo nostro e armonizzando in fascio le sparse voci della generazione sorgente, preludio a quell'Italia
avvenire, che si viene avvicinando, e alla
quale tutti augurano onore di studi ed
energia di tempre.
La Rivista esce regolarmente il 1 e il
15 di ogni mese in fascicoli di 16 pagine in 8° a due colonne con copertina.
Oltre agli scritti di critica religiosa e
di filosofi a sociale, il Preludio porta in
ogni numi ero lavori di scienza, riviste
d'arte, poesie e letteratura amena, un
bollettino bibliografico e corrispondenze
particolari dai principali centri italiani e
discute inoltre la parte legislativa intorno
alla pubblica istruzione.
Il Preludio s'indirizza specialmente alla
gioventù studiosa e alla classe colta della
nazione. È l'unico periodico che raccolga
sullo stesso terreno giovani d'ogni clasee
di studi e di ogni parte d' Italia. Ecco i
nomi dei collaboratori:
Corredo Corredino. - Andrea Cautalupi. - Stefau o Gatti (Torino). -- Costala° Doria. - Giuseppe Belai (Milano).
- Cesare d'Arco. - Giulio Alessaudri
(Venezia). - Luigi Cornetti. - Marcellino
Rocca. - Domenico Dannano (Padova). Giovanni Manfreu (Treviso). - Gaetano
Cernuscoli (Pavia). - Avv. Vittorio Cipelli (Piacenza). - A. Ferrari-Aggradi
(Parma). - Giusto Fulloni - Modera
Aristo (Modena). - L. B. (Bologna). Antonio Sartiui (Lucca). - Longhi Autoni° (Aquila). - Francesco Giganti, uff.
nell'Esercito (Sassari). - Nicola Arditi
(Roma). - Giorgio Arcoleo. - Avv. Girolatno Congedo (Napoli). - Quintino
Napoli (Lecce). - A. Incontro (Sicilia).
Pseudonimi: Bruno Minore - P. Buffali - Moschettiere - Minuscolo.
È pubblicato il n. 3 (anno I, Cremona
15 dicembre 1875) della Rivista scientificoletteraria IL PRELUDIO, che contiene:
Sommarlo. - Lettera di Giosuè Car-
ducci al Direttore del Preludio. - Del
principio critico del Carducci, (continuazione). di Cesare d'Arco - Il numero delle Università, di Marcellino
Rocca. - La storia del diritto Italiano
del prof. Pertile, di Giulio Alessandri.
- Il nuovo Regolamento Universitario: 1. Nota all'art. 71; 2. Lettera a
Marcellino Rocca. - Lettere Pavesi, di
C. G. - Corrispondenza milanese, di
G. B. Z. - Rispetti Leccesi e pubblicazioni Napoletane, dell'avv. Girolamo
Congedo. - Cronaca.
Il nuuí. 4 contiene:
Due parole ai nostri lettori. - Il Giubileo
Cattolico del 1875, di Costanzo Doria.
- La filosofia moderna e il concetto
della vita, di A. Incontro. - Del giornalismo nelle sue origini, ne'suoi mezzi
e ne'suoi effetti, di Antonio Sartini. L'istruzione Agraria, B. - Polemica;
A Giosuè Carducci, risposta di Cesare
d'Arco, con alcune osservazioni della
Direzione. - Maria, poesia di Corrado
Corredino. - Università, Bozzetto di
Corredo Corredino. - Fisiolosia e psicologia, di Gaetano Cernnscoli (conti-
nuazione). - Note Modenesi, di Giusto. - Cronaca.
A tatti gli associati annui viene spedito gratis in dono la recentissima pubblicazione: SCINTILLE di Bruno Minore.
Dirigere lettere e vaglia alla Direzione
del Preludio, Via Ginnasio, 3, Cremona.
Per abbonarsi spedire vaglia postale
all' Editore Emilio Croci. - Milano, via
Solferino, 7.
00
ATTI E DOCUMENTI UFFICIALI
Il giornale di Agricoltura, industria e
commercio del Regno d' Italia fondato nel
1864 e diretto dall' illustre cav. Francesco Luigi Botter, professore d'Agronomia
nella nostra Università, ha inaugurato il
suo tredicesimo anno di fruttuosa esisteuza aprendo una seconda serie, con
l'assistenza dell' egregio dott. Timoleone
Bellenglii, migliorando il formato, accrescendo le materie e comparendo non più
due, ma tre volte al mese.
Ogni nostra raccomandazione a questa
antica ed or rinuovellata, effemeride ci
sembra superflua tanto è il credito che
gode in Bologna e in tutta Italia. Pur
nondimeno vogliamo dire che il primo fascicolo, che abbiamo sott'occhio, corrisponde splendidanaeute alle promesse e agli
intendimenti dei compilatori del giornale,
che conta tra i suoi collaboratori i più
reputati agronomi del paese.
E come potrebbe essere diversamente
quando vi si legg mo lavori, oltre che del
Botter e del Bellenghi, del Freschi, del
Casali, per tacere degli altri?
Aggiungiamo che la nitida, elegante e
corretta edizione fa onore alla Tipografia
dei Compositori, dei cui tipi esce il giornale.
CO
LA LUCE. - Rivista quindicinale illustrata delle invenzioni e scoperte, delle
novità interessanti in fatto di scienze,
industria, commercio, lettere, arti e delle
odierne meraviglie - Anno II.
Questo giornale, che riassume quanto
di nuovo e di saliente ha luogo ogni quindici giorni, in ogni ramo dello scibile, ed
è non solo utile, ma, diremo, quasi indispensabile ad ogni classe di persone, principalmente ai commercianti, agli industriali, agli artisti, agli studiosi ed a
quanti intendono seguire il movimento
scientifico, artistico, letterario d' Italia e
dell'estero. Esso porta in ogni numero diverse rubriche interessantissime: 1. Novità
scientifiche, industriali e commerciali (quella delle rubriche del giornale a cui si dà
maggiore estensione ed i cui articoli sono
corredati da vignette); 2. Notizie della
quindicina e varietà curiose (spoglio interessante di più che trecento giornali
italiani, francesi, inglesi, tedeschi e americani); 3. Notizie artistiche; 4. Notizie
letterarie (Queste due rubriche presentano
il completo movimento artistico e letterario del mondo, in specchietti compilati
in modo che risaltano facilmente alt' occhio); 5. Necrologie (Tutti i morti della
quindicina, che possano vantare qualche
merito, vi hanno qui menzione con breve
cenno biografico); 6. Esposizioni, congressi
concorsi a premio, indicazioni diverse, ec.
(Questa rubrica redatta con minuzioso
scrupolo serve principalmente ai casi pratici della vita). Inoltre il giornale pubblica ogni tre mesi, un foglio separato, e
spedisce gratis agli abbonati:
La lista completa dei brevetti d'invenzione e degli atti di privativa industriale
rilasciati nel trimestre antecedente, e quando se ne presenti l'occasione Supplemen ti
di diverso genere.
Condizioni d'abbonamento: Per tutta Italia (franco di porto) un anno lire 10. Un semestre 5. - Per l' Estero i prezzi
variano secondo le tariffe postali.
A semplice richiesta si spedirà un n timero di saggio.
•■■•■■■■■VNIN•■•
- La Gazzetta Ufficiale del 6 novembre
contiene:
1. Nomine neli'Ordine della Corona, d'Italia fra le (inali notiamo quella a Gran Corfine del comin. Antonio Ciccone, senatore
dei regno.
2. Regio decreto 26 ottobre che abolisce
il corso pratico pegli iugegueri civili ed architetti nelle regio Università di Pisa o di
Bologna e istituisce nelle stesse Università
il primo anno di itudii di scuola d'applicazione pegli ingegneri e architetti.
3. Regio decreto 26 ottebre che approva
il regolamento della Scuola agraria universitaria di Pisa annesso al decreto stesso.
4. Regio decreto 11 ottobre che autorizza
il Comune di Sin Severo ad accettare un
lascito.
5. Concessioni di me taglie al valore
marina.
6. Disposizioni nel personale della marina
e nel personale giudiziario.
Il ministero d'agricoltura, industria e commercio pubblicò il seguente avviso:
Si reale noto a chi peò avervi interesse,
che il Congresso riel Chili ha sanzionato • la
concessione della framhigia doganale per le
opero d'arte mandate all'Esposizione internazionale di Santiago quantunque debbano
rimanere nel territorio della repubblica.
Per il direttore della terzn divisione
A. Remane' li.
- La direzione generale dei telegrafi avvisa che il 3 corrente in Limone (Piemonte)
provincia di Cuneo, è stato aperto un ufficio
telegrafico governativo al servizio del Governo e dei privati con orario limitato di
giorno.
- Qaella dell' 8 novembre contiene:
1. Nomine nell'Ordine della Corona d'Italia.
2. Regio decreto 23 ottobre che dal fondo
per le spese impreviste inscritto al capitolo ntun. 178 del bilancio definitivo di
previsione della spesa del Ministro delle
fin tnze pel 1875, autorizza una ventesim 1.quarta prelevazione nella somma, di L. 36,000
da portarsi in aritnento al capitolo u uni. 118
Righe degli operai ti311e saline e spese eventuali diverse b leI bilaneio medesimo.
Questo decreto sarà presentato al Parlamento per essere convertito in legge.
3. Regio decreto 19 settembre che fissa
gli stipendi ed assegni al preside e agli insegnanti dallo Istituto tecnico di Reggio di
Calabria.
4. Regio decreto 26 ottobre che approva
il regolamento per la Regia Scuola normale
superiore di Pisa.
5. Regio decreto 8 ottobre che approva
lo modificazioni introdotte nello statuto della
Cassa di Risparmio di Lombardia.
- LA Direzione generale dei telegrafi annunzia che il cavo sottomarino fra Wladwostock (Russia) e Nagasaki (Giappone) è interrotto.
- Quella del 8 novembre contiene:
1. Nomine nell'Ordine dalla Corona d'Italia.
2. Regio decreto 23 ottobre, che antorizza l'iscrizione sul Gran Libro del Debito
pubblico, in aumento al Consolidato 5 per
cento, della rendita di lire 1,423,095 con decorrenza dal primo luglio 1875, da intestarsi
al Consorzio degli Istituti di emissione e da
depositarsi alla Cassa di depositi e prestiti.
3. Regio decreto 3 ottobre, che intitola a I
Principe di Napoli il Collegio-convitto in
Assisi per i figli degli insegnanti e lo denomina « Collegio-convitto Principe di Napoli in Assisi per i figli degli insegnanti. e
4. Regio decreto 23 ottobre, che autorizza
la conversione in rendita di 59,148 obbligazioni comuni della Società delle ferrovie romane.
- Quella del 10 novembre contiene:
1. Nomine nell'Ordine della Corona d'Italia.
2. Regio decreto 15 ottobre, che antorizza IL Connne di Isolato, provincia li Sondrio, a trasferire la sede municipale nella
frazione di Pienazzo.
3. Regio decreto 23 ottobre, che estende
alle bevande distillate, agli oiii
non che alla cicoria preparata e agli altri
pro lotti sii/e:lati, le disposizioni lell'articolo
72 delle istruzioni riisciplineri approvato con
regio decreto 8 novembre 1868.
4. Regio decreto 8 ottobre. che autorizza
la Banca Popolare Agricola Commerciale
del circondario .1i Modica, 'ledente in MoliCA, e ne approva lo statati.
5. Regio .lecreto 8 ottebre, che approva
il nuovo statnto delle Cessa di risparmio
Ponga°.
6. Diepesizioni nel personale dipendente
dal Ministero dell'iuterno.
- Quella deli'll novembre contiene:
1. Regio decreto 11 ottobre, che approva
il regolamento delta Faeolta di medicina e
chirurgia.
2• Deereto ministeriale 30 ottobre, che
determina la quota della tassa d'iscrizione
da pagarsi agli insegnanti privati per ciascuno dei corsi obbligatorii o liberi, ai quali
gli stodeuti avranno preso iscrizione.
3. Regio decreto 8 ottobre, che autorizza
la Compagnia fiducia seconda rinnovazione,
sedente in Genova, e ne approva lo
statuto.
4. Regio decreto 8 ottobre, che approva
Io moditicazioni dello statuto della e Banca
mutua popolare torinese.
5. Disposizioni nel personale giudiziario e
nel personale dipendente dal Ministero di
pubblica istruzione.
- Quella del 12 novembre contiene:
1. Regio decreto 8 ottobre che autorizza
la Banca popolare di Venezia, e ne approva
lo statuto.
2. Disposizioni nel personale dell'amministraziene isterna del Demanio e delle tasse
sugli affari e nel personale giudiziario.
FORTUNATO POLI Gerente respons.
R. Compagnia Italiana d' assicurazioni
generali sulla vita dell'uomo autorizzata
con Decreto Reale 27 Luglio 1862.
SEDE IN MELANO
L. 10, 000, 000.
Capitale 6, 250, 000.
Capitale emesso ..
oltre i fondi provenienti 'dagli assicurati
e la riserva.
Canzione al Governo ... L. 250, 000.
Assicurazioni proposte alla
Compagnia .... L. 56, 416, 500.
e accettate dalla
Compagnia.... e 52, 168, 800..
Pagamenti agli assicurati. « 1, 860, 100.
Assicurazioni di Capitali pagabili ai
figli od Eredi in caso di morte dell'assicurato (vita intiera).
Pagabili ad epoca determinata od anche prima quando avvenga la morte dell' assicurato (termine fisso-misto),
Dotazioni mutue e garantite- Rendite
vitalizie - Pensioni.
Dirigersi alla Direzione, Milano via Duriné N. 34.
In Pisa all'Agente Giuseppe Pellegrini,
Via della Faggiola.
Alla Direzione del nostro giornale si
vende l'opuscolo.
IL CATASTO
e la perequazione della imposta fondiaria
osservazioni e appunti critici di Giorgio
Sonnino prezzo lire una. A beaefizio dell'Ospizio di Mendicità.
■■••111.,
5. Disposizioni nel personale dell'amministrazione caroeraria.
.......
.• . • .
Pisa, Tip. Nistri 1876.
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I MAESTRI ELEMENTARI