ASL informa Pubblicazione trimestrale - Anno 2, numero 1 (1° trimestre 2008) Autorizzazione del Tribunale di Chiavari n° 3/05 Notizie dall’ASL 4 del Tigullio Cardiologia Lavagna Inaugurazioni all’ASL 4 Chiavarese Polo Sanitario Val Fontanabuona Prima donazione del sangue del cordone ombelicale La ASL 4 premiata con 3 “Bollini Rosa” Prevenzione e monitoraggio dell’obesità e sovrappeso nei bimbi dell’ASL 4 Chiavarese Sommario Pag. 3: EDITORIALE a cura del Direttore Generale Pag. 4: La ASL premiata con 3 “Bollini Rosa” Pag. 5: Prevenzione e monitoraggio dell’obesità e sovrappeso nei bimbi dell’ASL 4 Chiavarese Pag. 6: Inaugurate a Lavagna 2 nuove sale di Cardiologia Pubblicazione di informazione socio - sanitaria dell’Azienda Sanitaria Locale n° 4 “Chiavarese”. Pag. 7: Inaugurata a Cicagna la “nuova” Casa della Salute Sede legale: Via G.B. Ghio 9, 16043 Chiavari (Genova) www.asl4.liguria.it - [email protected] Pag. 8: Prima donazione del sangue del cordone ombelicale Direzione Aziendale: Direttore Generale - Paolo Cavagnaro Direttore Sanitario - Giuseppe Caristo Direttore Amministrativo - Roberto Viale Direttore Responsabile: Marina Ballotta Progetto grafico e impaginazione: Annalisa Raggio Segreteria di Redazione: Cristina Gardella Foto: Archivio Ufficio Stampa Stampa: Industria Grafica Falciola s.a.s. Corso Spezia, 9 10126 Torino ASL 4 informa: Notizie dall’ASL 4 del Tigullio Anno 2 - numero 1 (1°trimestre 2008) Autorizzazione del Tribunale di Chiavari n° 3/05 Chiuso in tipografia: 14/05/2008 N°5.000 copie 2 Pag 10: L’Ufficio Stampa e la Comunicazione Pag. 11: benAttivi: promozione dell’attività fisica nella Terza Età pubblici. Editoriale Paolo Cavagnaro, Direttore Generale ASL 4 Chiavarese Rimane comunque il problema di fornire servizi di In questo numero presentiamo, oltre agli articoli primo livello ad anziani e bambini. sulle iniziative relative ai progetti in divenire, due In questa ottica, pertanto, verranno avviati i lavori importanti eventi: l’inaugurazione delle “nuove sale di ristrutturazione del Polo di Borzonasca e della di interventistica cardiologica” e l’inaugurazione del sede distrettuale di Villa Laura a Sestri Levante. “Polo Sanitario di Cicagna”, due traguardi determinanti per la nostra ASL e per tutto il suo In territorio. Dipartimento di Cardiologia dell’Ospedale di Lavagna L’essenza che il progetti consiste nell’evidenziare quello in cui, come nazionale per attività e ricerca in una indagine direttore generale, credo fermamente: l'effettiva svolta nel 2007 dal quotidiano “Il Corriere della integrazione tra ospedale e territorio. Sera”; è di pochi mesi fa l'inaugurazione delle nuove territorio, così nell’illustrare ricordiamo è stato segnalato al 7° posto su tutto il territorio nostro soddisfazione ospedaliero, tali Il della ambito differenziato, sale di interventistica, che forniscono un ulteriore necessita di risposte adeguate sia alle esigenze geo- supporto a questo punto di eccellenza. Nel Centro morfologiche aritmologico è presente la Sincope Unit - unità che vasto alle e peculiarità socio- demografiche. specializzata per la valutazione e la terapia globale Abbiamo un territorio esteso con relativamente poca della sincope. Il Dipartimento è attrezzato per popolazione, costituita per il 28% da cittadini fornire ultrasessantacinquenni, residenti in particolare nei dall’emodinamica sulle 24 ore all’unità coronarica, al comuni montani e dell’entroterra. centro Abbiamo cercato di organizzare l’assistenza un’assistenza per lo completa scompenso e al alla paziente: cardiologia riabilitativa. territoriale portando tutti i servizi di cure primarie di primo livello il più possibile vicino alla popolazione. I progetti in divenire sono molti, perché la salute è Così è stato attivato un Polo Sanitario nel comune di un bene che merita ogni attenzione e impegno e Rezzoaglio, dove sono presenti il medico di medicina posso garantire che tutti gli operatori della A.S.L. 4 generale, pediatri di libera scelta, il CUP per le si prenotazioni e tutti i servizi ambulatoriali necessari, l'assistenza erogata dalle nostre strutture. oltre alla guardia medica. Rimandiamo quindi ai prossimi numeri gli ulteriori Lo scorso gennaio, ristrutturazione del terminati i lavori poliambulatorio di prodigano quotidianamente per migliorare aggiornamenti. della Valfontanabuona, è stato inaugurato a Cicagna il Polo Sanitario, dove sono presenti due medici di medicina generale, il pediatra di libera scelta e tutti i servizi ambulatoriali e diagnostici. Da sempre le vallate, sono rimaste abitate per lo più dai nostri “anziani”, in quanto le nuove coppie tendono a trasferirsi nelle zone costiere, dove l’offerta di lavoro è maggiore, anche se in questi ultimi anni la ricerca di una vita più a contatto con la natura ha tendenzialmente ripopolato alcune vallate, anche grazie ad iniziative degli amministratori 3 assistenza prevalentemente femminile e che sotto il profilo architettonico sottolineino la centralità della paziente. «Con questa iniziativa - ha spiegato Francesca Merzagora, Presidente e fondatrice di O. N. Da - intendiamo attirare l'attenzione sul problema delle donne ricoverate in ospedale, sulle loro necessità di cure specifiche e sulle difficoltà che derivano dal forzato distacco dalla famiglia». I prestigiosi riconoscimenti sono stati assegnati a Roma, a palazzo Madama, giovedì 18 ottobre 2007, alla presenza di Livia Turco, Ministro della Salute. I tre bollini rosa, il massimo, sono stati assegnati a 19 ospedali: tra di essi la ASL 4 Chiavarese e l'Ospedale Galliera di Genova. La ASL 4 PREMIATA CON 3 “BOLLINI ROSA” In particolare le strutture liguri si sono distinte per le eccellenze di alcuni reparti e l'organizzazione interna, come indicato nella motivazione: • Reparto di ostetricia, ginecologia all'avanguardia con Una 'Guida Michelin' della salute, per segnalare agli italiani gli ospedali che dedicano maggiore attenzione alle donne. L'iniziativa arriva dall' Osservatorio nazionale sulla salute della donna, meglio noto come O.N.Da, e prevede l'assegnazione di singolari bollini rosa a tutti quegli ospedali che mostrano di essere women friendly, cioè a misura di donna, riconoscendo i meriti di chi maggiormente si dedica allo studio e alla cura delle patologie femminili, nonché all'assistenza delle donne ricoverate, ma anche a chi affida alla gestione femminile settori crescenti di attività. In particolare, l'attribuzione di un bollino rosa riconosce la presenza di almeno un reparto di ostetricia e ginecologia o di un reparto che curi una specifica patologia con forte orientamento femminile. L'attribuzione di due bollini rosa è prevista invece per le strutture ospedaliere che oltre ai requisiti precedenti abbiano in atto programmi di ricerca specifici su patologie femminili e nei cui Comitati etici vi siano almeno tre donne. L'attribuzione di tre bollini rosa è invece prevista per gli ospedali con le caratteristiche sopra descritte, che riservino particolare attenzione alle esigenze delle donne di diverse etnie, che prevedano donne in posizioni apicali, personale di info Struttura Semplice Qualità e Accreditamento Resp. Dott.ssa Cristina Giordano Tel. 0185 329505 - 0185 329544 Fax 0185 329533 E-mail: [email protected] 4 attenzione alle patologie femminili e alla loro prevenzione, partoanalgesia, patologie maligne trattate con massimo sforzo conservativo possibile attraverso approccio multidisciplinare; • Reparto di cardiologia di riferimento per la Regione Liguria; • Struttura complessa di malattie infettive, con studi avanzati su HIV; • Centro di studi di ricerca d'eccellenza a livello nazionale e internazionale, 46 pubblicazioni scientifiche; • 9 donne in posizione apicale, 6 (tot 13) donne nel comitato etico; • Prevalenza personale infermieristico femminile 81,51%, in ostetricia/ginecologia e senologia al 100% femminile; • Servizio cucina con menù personalizzato; • Mediatore culturale, prestampati multilingue; • Strutture architettoniche: rooming in, parto in acqua, spazi dedicati ai corsi preparto, Nido virtuale via Internet , percorso di miglioramento all'accoglienza. Viva soddisfazione è stata espressa da Paolo Cavagnaro, Direttore Generale della ASL 4, da Adriano Lagostena, Direttore Generale dell'Ospedale Galliera di Genova e da Sua Eccellenza Monsignor Angelo Bagnasco, Presidente dell'Ente. Poiché l’educazione alimentare è frutto di buone scelte fatte al supermercato, in cucina e a tavola, non va trascurato il ruolo centrale della famiglia, che viene coinvolta direttamente nel Progetto. Tali constatazioni hanno fatto emergere la necessità di promuovere e diffondere, nei soggetti I modelli dietetici appresi in età evolutiva, una maggiore coscienza critica nell’infanzia tendono a alimentare e l’importanza di adottare uno stile di essere mantenuti fino vita più attivo e più sano. all’età adulta: chi è obeso da bambino, Poiché l’educazione alimentare è frutto di buone scelte difficilmente riesce a fatte al supermercato, in cucina e a tavola, non va riacquistare un corretto trascurato il ruolo centrale della famiglia, che viene equilibrio alimentare una coinvolta direttamente nel Progetto. volta cresciuto. La scuola Tali constatazioni hanno fatto emergere la necessità di può rappresentare quindi promuovere e diffondere, nei soggetti in età evolutiva, un luogo strategico in cui una maggiore coscienza critica alimentare e l’importanza fare p r e v e n z i o n e , di adottare uno stile di vita più attivo e più sano. soprattutto se si riesce a creare un raccordo con l’ambiente familiare, in un Per questo motivo la ASL 4, nell’anno 2007 - 2008 indispensabile sinergismo educativo. attraverso le Strutture di Igiene e Sanità Pubblica, PREVENZIONE E MONITORAGGIO DELL’OBESITA’ E SOVRAPPESO NEI BIMBI DELL’ASL 4 Chiavarese Pediatria Ospedaliera e Territoriale e Dietologia, ha In questo inizio di millennio nel nostro Paese il 30% dei elaborato e proposto un progetto denominato “chi ben bambini è in sovrappeso e il 10% circa risulta obeso e tale comincia ...” finalizzato alla prevenzione dell’obesità dato risulta in crescita. infantile e all’acquisizione di corretti stili di vita, mediante un’alimentazione sana ed un’adeguata attività Inoltre le malattie cardiovascolari (aterosclerosi, infarto motoria. miocardio, ictus, ecc.) e i tumori maligni rappresentano ancora le prime cause di morte e inabilità nel mondo Nell’anno scolastico in corso saranno valutati gli alunni occidentale. frequentanti le classi 1e della scuola secondaria di primo Le più recenti acquisizioni ci fanno prevedere grado e 3e della scuola primaria e di tutto il territorio conseguentemente un esponenziale incremento della dell’ASL 4 Chiavarese. Sindrome Metabolica (obesità, ipertensione, Il progetto si propone di rilevare alcuni dati ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia, diabete, ecc.) antropometrici (peso, altezza, BMI e circonferenza nella nostra popolazione, così come in altre Regioni addominale), mediante misurazione diretta da parte degli Europee e degli USA. operatori delle diverse strutture interessate, e degli stili di vita, mediante questionari somministrati alle famiglie Poiché i costi personali, familiari e sociali di questa ed ai ragazzi stessi. situazione saranno elevatissimi l’unica risposta ragionevole sta nel potenziare la prevenzione, in Il progetto si inserisce nel piano di Prevenzione Regionale particolare a livello scolastico e familiare, cioè là dove e Nazionale, e proseguirà nell’ambito del programma più grande è l’area degli interventi efficaci possibili ma interministeriale “Guadagnare Salute“ promosso dal non ancora organicamente attuati. Ministero della Pubblica istruzione e dal Ministero della La spinta fornita ogni giorno dai mass media verso Salute denominato “OKKIO ALLA SALUTE”. l’assunzione di stili di vita non salutari, in particolare Il Progetto ha come obiettivo la sorveglianza nutrizionale nell’alimentazione, sembra irresistibile. dei bambini delle scuole primarie. info Struttura Semplice Pediatria Territoriale Resp. Dott. Giuseppe Napoli Tel. 0185 329640 Struttura Complessa Pediatria e Neonatologia Resp. f.f. Dott.ssa Carla Beluschi Tel. 0185 329644 Struttura Semplice Dietologia e Nutrizione Resp. Dott. Fabrizio Gallo Tel. 0185 329994 Struttura Complessa Igiene e Sanità Pubblica Resp. Dott. Antonio Manti Tel. 0185 329037 5 INAUGURATE A LAVAGNA 2 NUOVE SALE DI CARDIOLOGIA Sono state inaugurate lunedì 10 dicembre 2007, presso il Dipartimento di Cardiologia dell'Ospedale di Lavagna, diretto dal Dottor Michele Brignole, due nuove sale di interventistica cardiovascolare, realizzate grazie ai contributi di Regione Liguria, Fondazione Ca.Ri.Ge, Comitato Assistenza Malati del Tigullio. Il numero di infarti nel territorio della ASL 4, a causa dell'innalzamento dell'età media degli abitanti, è in costante aumento: in tale contesto diventa elemento fondamentale la tempestività dell'intervento. Tempo 1° contatto – apertura vaso Anno 2005 90 minuti (70-119) Anno 2006 75 minuti (60-104) Le sale sono al servizio sia dell'interventistica Durante il primo periodo di attività sono già stati curati, cardiovascolare, che fa capo a cardiologia, che con l'ausilio di apparecchiature all'avanguardia, tra cui un dell'interventistica vascolare periferica, legata al reparto angiografo completamente digitalizzato, molti infarti con di radiologia, diretto dalla Dottoressa Ottavia Brunetti. esito positivo. S.C. Cardiologia Lavagna (Terapia Intensiva - Centro Aritmologico) Direttore: Dott. Michele Brignole 0185/329569 (segreteria) 6 Procedure Anno 2006 Coronarografia diagnostica 478 Angioplastica coronarica 289 Studio elettrofisiologico 152 Ablazione transcatetere 109 Impianto pacemaker 128 Impianto defibrillatore (ICD) 66 Impianto resincronizzatore 27 TOTALE 1249 info 0185/329568 (UTIC) 0185/329532 (Centro Aritmologico) 0185/306506 (FAX) e-mail: [email protected] [email protected] INAUGURATA A CICAGNA LA “NUOVA” CASA DELLA SALUTE E’ stata inaugurata lunedì 14 gennaio 2008, dopo la recente ristrutturazione, la Casa della Salute di Cicagna, comunemente chiamata “Ospedaletto”. Il significato che il Ministero della Salute attribuisce alla Casa della Salute è quello di “struttura funzionale” all’interno del Distretto Sociosanitario, che raggruppa, anche logisticamente, attività profondamente integrate nell’ambito delle cure primarie e garantisce attività di prevenzione e continuità assistenziale con l’ospedale. Nella Casa della Salute operano p e rs o n al e am m in i s t r at i vo , personale infermieristico, della riabilitazione, dei servizi sociali, studi associati dei medici di medicina generale e specialisti ambulatoriali. congiuntamente Il personale sanitario è incaricato di svolgere le seguenti attività: • Centro prelievi: dal lunedì al venerdì - dalle ore 8.00 alle ore 9.00 anche con accesso diretto senza prenotazione; • S.S. Cure Domiciliari: assistenza infermieristica domiciliare, visite specialistiche geriatriche ambulatoriali e domiciliari su richiesta del medico di famiglia, per consulenza e/o prescrizioni di presidi e materiale da medicazione, vigilanza su Residenze Protette/Comunità Alloggio da parte del Geriatra in collaborazione con la Struttura di Igiene Pubblica; • Attività consultoriale: ambulatorio pediatrico visite di prevenzione, vaccinazioni obbligatorie, medicina scolastica, ambulatorio ostetrico-ginecologico/ prevenzione tumori femminili, consulenza dell'Assistente Sociale, rapporti con le scuole di ogni ordine e grado su problematiche inerenti gli alunni e il contesto scolastico/progetti di Educazione Sanitaria su tematiche scelte dalla scuola e/o famiglie (psicologo - assistente sociale - pediatra - infermiera professionale); • Area farmaceutica: distribuzione materiale da medicazione, prodotti dietetici, etc; • Attività di salute mentale: attività specialistica ambulatoriale e domiciliare; • Attività di igiene pubblica: tessere sanitarie, certificazioni medico legali (patente, porto d'armi, etc.), visita necroscopica, commissione edilizia, vaccinazioni; • Ambulatorio infermieristico: misurazione della pressione, stick glicemia, elettrocardiogramma, iniezioni muscolari, medicazioni, cateterismo vescicale, flebo. La struttura rinnovata è una palazzina, situata nel centro della Fontanabuona, attiva cinque giorni la settimana per fornire servizi e prestazioni sanitarie ed attività ambulatoriali in modo da agevolare gli abitanti della “valle”. La struttura continuerà a crescere, è già in programma la realizzazione di una ambulatorio chirurgico per piccoli interventi. L’ambito territoriale sociale a cui si riferisce l’”Ospedaletto” di Cicagna comprende un numero di circa 8.521 abitanti, utenti dei comuni di Cicagna, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lorsica, Moconesi, Neirone, Nella struttura vengono svolte varie Orero e Tribogna. attività specialistiche: cardiologia, chirurgia, diabetologia, ginecologia (visite e ecografie), oculistica, odontoiatria,ortopedia, otorinolaringoiatria, pediatria, pneumologia, psichiatria, radiologia (tradizionale e ecografie), urologia, dermatologia, medicina dello sport, igiene pubblica. La struttura Distrettuale della Val Fontanabuona ha ottenuto la certificazione di qualità e l’accreditamento istituzionale. info Polo Sanitario Val Fontanabuona Via Pian Mercato, 16 Cicagna Tel. 0185 92391 Distretto Socio-Sanitario 15 Via G.B. Ghio, 9 - Chiavari Tel. 0185 329423 Resp. Dott.ssa Elisabetta Barbiroglio 7 PRIMA DONAZIONE DEL SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE Da qualche mese, presso la Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia di Lavagna, c’è una possibilità in più per le mamme che danno alla luce i propri bimbi: possono donare il sangue del cordone ombelicale e aiutare chi ha bisogno. Nella notte di giovedì 8 febbraio 2008 c’è stata la prima donazione nella ASL 4 Chiavarese: una giovane mamma ha deciso di compiere un gesto semplice ma di grande generosità verso coloro che, grazie all’utilizzo delle cellule staminali progenitrici, possono sperare di guarire da leucemie e linfomi. Il cordone ombelicale e la placenta, che normalmente vengono buttati via, contengono sangue ricco di cellule staminali, e una donna che decide di donare quel sangue offre a tante persone malate una speranza in più di guarire e tornare alla vita! Un sempre maggior numero di malattie (leucemia, malattie metaboliche, talassemie,...), possono essere curate con il trapianto delle cellule staminali ematopoietiche. L'utilizzo di queste cellule, nel prossimo futuro, potrà fornire un valido ausilio nella terapia delle patologie neoplastiche associata a chemioterapia, nel trattamento di numerose patologie ereditarie e rappresenterà la base della moderna terapia cellulare e tissutale e delle terapia genetica. In futuro, il sangue del cordone ombelicale potrà rappresentare una fonte di cellule importantissima per curare le lesioni vascolari o cerebrali, il diabete, il morbo di Parkinson e la distrofia muscolare ecc.... Dal 1988 al 2003 in tutta Europa grazie al trapianto di questo tipo di cellule staminali, sono stati possibili 1331 trapianti, di cui 1.107 da donatori senza legame familiare con i malati. Nel 64% dei casi il trapianto è stato eseguito su bambini. Più di 150 tra bambini e adulti sono stati curati in Italia e nel mondo da sangue placentare donato da mamme italiane. COSA SONO LE CELLULE STAMINALI? Le cellule contenute nel cordone ombelicale e nella placenta sono cellule indifferenziate, precursori (cioè progenitrici) dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine, e risultano molto simili a quelle presenti nel midollo osseo. Queste cellule, chiamate in termini medici "staminali", sono in grado di colonizzare il midollo osseo e di riprodursi, dando origine ai diversi elementi del sangue. Le cellule staminali costituiscono una tra le più importanti scoperte biomediche e vi è un interesse crescente in relazione alle applicazioni ed al numero di malattie che sono e potranno essere curate in futuro grazie ad esse. Il 40 - 50% dei pazienti che necessitano di un trapianto di 8 midollo osseo, non dispone di un donatore compatibile. Il sangue placentare può sostituire il trapianto di midollo osseo nella cura di varie malattie del sangue (leucemie, linfomi, anemia mediterranea, e altre ancora). Nel mondo sono state quindi istituite vere e proprie banche per la raccolta del sangue placentare, in modo da garantire alle persone malate maggiori possibilità di incontrare donatori compatibili. Per conservare adeguatamente il sangue placentare sono stati creati in tutto il mondo appositi centri: le Banche di sangue placentare. Se non si evidenziano problemi per la donazione, i dati del cordone vengono immessi in una banca mondiale, che raccoglie oltre 80.000 donatori. Se un bambino ammalato di una delle patologie curabili con il trapianto di sangue cordonale risulta compatibile con il sangue cordonale da voi donato, allora si procederà al trapianto. IL PRELIEVO E LA CONSERVAZIONE Per "donazione del sangue placentare" si intende la donazione di sangue di provenienza dalla placenta o dal cordone ombelicale. Si tratta di un'operazione semplice e rapida, che non procura alcun rischio né sofferenza al neonato. Il prelievo avviene direttamente in sala parto, subito dopo la chiusura e la recisione del cordone ombelicale, poco prima dell'espulsione della placenta quando il neonato è già affidato alle cure dell'Ostetrica e del Pediatra. Un operatore, con un ago, preleva dalla vena ombelicale il sangue rimasto nel cordone e nella placenta. In pochi secondi, il sangue ricco di cellule staminali, viene raccolto in una sacca sterile (mediamente dai 50 ai 100 millilitri). L'unità raccolta viene inviata alla "Banca del Sangue del Cordone" (BASCO) presso la quale, nelle 24 ore successive, si procederà alle analisi cliniche che devono essere eseguite secondo standard di qualità prestabiliti. Se ritenuto idoneo, il sangue viene congelato e conservato in azoto liquido a -196° (crioconservazione), in attesa di richiesta. I dati relativi all' unità di sangue vengono registrati in una banca dati computerizzata. Dopo sei mesi la neo mamma viene sottoposta a un esame di controllo, che non è altro che un prelievo di sangue necessario per garantire la sicurezza del sangue donato. Essa dovrà, inoltre, fornire un certificato del pediatra, che attesti lo stato di salute del bambino. Dopo questo arco di tempo, il sangue è pronto per essere utilizzato e resta a disposizione della Banca per una decina di anni. Il prelievo può essere effettuato sia dopo il parto naturale sia dopo il taglio cesareo. L'anestesia epidurale non costituisce alcuna controindicazione alla donazione. IL NOSTRO CENTRO Presso il punto nascita dell'Ospedale di Lavagna si è organizzato un centro satellite che fa riferimento alla Banca di Genova. Le modalità di prelievo, di controllo e di trasporto delle unità di sangue fanno riferimento alle linee guida Nazionali e seguono i protocolli della BASCO di Firenze, presso cui gli operatori si sono formati, e della BASCO di Genova che è il nostro centro di raccolta. VANTAGGI E LIMITI DEL TRAPIANTO CON SANGUE CORDONALE Vantaggi: 1. pronta disponibilità (nel caso della donazione di midollo osseo, una volta individuato un donatore compatibile passano 3 - 5 mesi prima che il trapianto possa avere luogo: un'attesa che può essere fatale per il ricevente); 2. ridotto rischio di trasmissione di malattie infettive; 3. rischio dimezzato di GVHD (reazione di rigetto verso l'ospite) dovuto alla minore maturità immunologica delle cellule cordonali rispetto a quelle del midollo osseo; 4. facilità di raccolta, con ridotti rischi sia per la madre sia per il neonato. I limiti del sangue cordonale sono legati alla sua stessa natura: 1. ridotto volume di sangue (di solito intorno ai 70 cc di sangue), per cui il numero di cellule che è possibile trapiantare è insufficiente per intervenire su bambini oltre i 40 Kg o su adulti (nuovi studi però danno speranza anche in questa direzione); 2. minore velocità di attecchimento; 3. possibilità di trasmettere cellule staminali emopoietiche con anomalie genetiche non evidenziate nei primi 6 mesi di vita. CONSENSO ALLA DONAZIONE Nei primi 6 mesi dopo la donazione del sangue del cordone ombelicale, nei centri di raccolta rimangono a disposizione dei professionisti i dati per risalire al nome del donatore. Questo permette di eliminare la sacca senza rischi per i riceventi, se al controllo dei 6 mesi viene evidenziato, tramite gli esami di screening, qualche tipo di anomalia genetica o infettiva. La mamma che intende donare deve essere disponibile a: 1. Firmare il modulo per il consenso informato alla donazione. 2. Sottoporsi al momento del parto ad un prelievo di sangue utilizzato per le analisi infettivologiche di legge e per la verifica di compatibilità. 3. Essere ricontattata a sei mesi dal parto per dare notizie sulle condizioni del bambino ed essere disposta ad un ultimo prelievo di sangue per escludere eventuali infezioni virali contratte negli ultimi mesi di gravidanza. 4. Rinunciare ad ogni diritto sul sangue placenteo donato. COME E’ INIZIATO Nel 2004 - 2005, gli alunni di 3a media della Scuola “Don Gnocchi” di Lavagna hanno elaborato, stampato e venduto un libro di favole genovesi “FRA SGHEMBE FASCE E MAGICI CARUGI” che è stata la prima iniziativa mirata a finanziare la donazione del cordone ombelicale. Tale progetto, dal nome “GRAZIE MAMMA”, attuato con la collaborazione del Soroptimist Club del Tigullio, ha visto l’organizzazione di convegni e momenti informativi per la popolazione. Si è creato un fondo, grazie ad alcune donazioni e all’aiuto della “Galleria Agheiro” di Lavagna, che ha venduto a tale scopo quadri donati da artisti locali, per la formazione del personale dedicato e per la promozione e la sensibilizzazione alla donazione. Il progetto che sponsorizza la donazione del sangue placentare è nato nell' ambito di un più vasto programma per la sensibilizzazione alla donazione di organi e tessuti. In alcuni abitanti della Liguria, inoltre, è stato riscontrato un ceppo genetico particolarmente raro, quindi di difficile reperimento in caso di necessità: il progetto si allarga quindi alla possibilità di raccogliere cellule staminali con gruppi HLA rari, che possano avere un'importanza "mondiale" di scambio. Sono stati organizzati numerosi meeting dedicati al personale sanitario, ed eventi divulgativi per la popolazione, con il coinvolgimento anche dei più giovani. Si stanno inoltre raccogliendo fondi per l'approfondimento del progetto, grazie alla vendita di un libro di favole scritte dai bimbi delle scuole medie statali di Lavagna: "La farfalla e l'elefante". Il trapianto di midollo osseo spesso risulta essere l'unica possibilità di sopravvivenza per le persone affette da leucemia o da altre malattie del sangue, in particolare bambini che potrebbero conseguire una completa guarigione se solo avessero la possibilità di incontrare un donatore compatibile. Poiché risulta difficile reperire donatori adulti volontari, anche per l'impegno (ricovero ospedaliero e anestesia generale) loro richiesto, invitiamo tutti i genitori di aderire a questa iniziativa che potrà forse in un futuro non troppo lontano, garantire alle persone malate una possibilità di guarigione. info Tutte le future mamme che desiderano donare il sangue cordonale al momento del parto possono rivolgersi a: S.C. Ostetricia e Ginecologia Resp. Prof. Danilo Dodero S.S. Ostetricia e Perinatologia Dott.ssa Maura Grimaldi SALA PARTO Sig.ra Laura Robles Capo Ostetrica Tel. 0185 329653 Centro Trasfusionale Resp. Dott. Romeo Adami Tel. 0185 329595 Dott. Gaetano Florio 9 L’UFFICIO STAMPA E LA COMUNICAZIONE L’impressionante capacità che abbiamo oggi di trasmettere messaggi a grandi distanza in modo istantaneo, richiamando simultaneamente significati simili in milioni di persone diverse, ci è così familiare che finiamo spesso per considerarla cosa naturale. Rispetto al passato, ciò che facciamo oggi, quando leggiamo un giornale, guardiamo la televisione ecc., rappresenta una trasformazione nel comportamento comunicativo umano di proporzioni veramente straordinarie. Gli studi sulla comunicazione hanno evidenziato quanto la crescita vertiginosa dei mass media ci influenzi individualmente o collettivamente, ma è ancora campo di ricerca comprendere “in quale misura”: manuali su manuali affrontano e studiano la comunicazione, attraverso analisi sociologiche, filosofiche, storiche e politiche. Lasciandoci alle spalle miriadi di testi e manuali, noi ci interessiamo a come le Istituzioni hanno iniziato a percepire la “comunicazione” . I passaggi sono stati lenti e sono iniziati con la legge sulla trasparenza degli atti amministrativi, primo passo delle Istituzioni verso i cittadini, sino ad arrivare alle legge 150 del 2000, con la quale le Istituzioni definivano al loro interno gli Uffici e le Figure Professionali con il compito di comunicare ed informare i cittadini. L'Ufficio Stampa della ASL 4 Chiavarese è stato ufficialmente costituito, in conformità alla legge n. 150/2000 “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”, nel mese di marzo 2004. L'Ufficio Stampa è un settore della Struttura Complessa Attività Contrattualistica e Relazioni Esterne, inserita nel Dipartimento Giuridico Amministrativo. In applicazione del recente dettato normativo in materia di comunicazione ed informazione (oltre alla legge 150/2000, il DPR n. 422/2001 “Regolamento recante norme per la determinazione dei titoli per l'accesso alle attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni” e la Direttiva 7 febbraio 2002, emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica “Attività di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”), all'Ufficio Stampa sono stati affidati i seguenti compiti: - Redazione di comunicati stampa riguardanti l'attività dell'azienda e del suo vertice istituzionale, allo scopo di informare e promuovere i servizi offerti ai cittadini; - Programmazione e realizzazione di trasmissioni televisive e radiofoniche trasmesse da emittenti a carattere sia locale che regionale; - Organizzazione di conferenze, incontri, eventi stampa e convegni; - Realizzazione della rassegna stampa quotidiana, inserita in apposita sezione del portale aziendale; - Gestione e aggiornamento del portale internet aziendale, in stretta collaborazione con il webmaster, facente capo al Dipartimento Informativo e Tecnologico; - Studio grafico e predisposizione di materiale informativo (pieghevoli, locandine, manifesti, ecc.), sia ad uso interno che rivolti all'esterno; - Tenuta dell'archivio informativo (articoli di quotidiani e periodici, registrazioni audio/video che riguardano Strutture aziendali). L'Ufficio Stampa si pone pertanto quale struttura trasversale, che coadiuva le comunicazioni e le relazioni 10 dei professionisti dell'Azienda (Primari e Dirigenti) nel rapporto con la stampa e i media, al fine di evitare notizie frammentarie, occasionali, episodiche e, spesso, incoerenti rispetto alla “mission” aziendale. CARTA DEI DOVERI DEL GIORNALISTA DEGLI UFFICI STAMPA Il giornalista, all’interno delle amministrazioni pubbliche, opera nella piena consapevolezza di salvaguardare due principi fondamentali consacrati dalla legge che regola le attività di informazione e di comunicazione nelle pubbliche amministrazioni. Si tratta del diritto delle istituzioni pubbliche ad informare e dell’altrettanto importante principio, questa volta diretto ai cittadini, di essere informati. Ciò in ossequio alla norma costituzionale che consente a tutti, e quindi ad amministrazioni pubbliche e a privati cittadini, "di esprimere liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto, ed ogni altro mezzo di diffusione". L’ufficio stampa di una pubblica amministrazione va quindi considerato come la fonte primaria dell’informazione verso il cittadino e il giornalista che vi opera, è tenuto severamente ad osservare non solo le norme stabilite per il pubblico dipendente, ma anche quelle deontologie fissate dalla legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti e quelle enunciate nei vari documenti ufficiali dell’Ordine stesso e che regolano eticamente la professione. L’ufficio stampa nel quale il giornalista opera va considerato come luogo nel quale si concretizza lo scambio informativo tra l’Istituzione e i cittadini. Tale scambio agisce nelle due direzioni: da un lato il giornalista "racconta" l’Ente, il suo modo di funzionare, dall’altro è portatore, all’interno dell’Ente, delle esigenze dei cittadini rispetto all’Istituzione di riferimento. In questa funzione, il giornalista deve, in armonia con il dettato legislativo, dividere nettamente il compito degli altri soggetti previsti dalle norme di legge in materia di informazione e comunicazione da quello di operatore dell’Ufficio stampa, evitando situazioni di confusione nelle quali il dovere di informare in maniera obiettiva ed accurata può finire col configgere con le esigenze di una informazione personalistica e subordinata all’immagine. Compito peculiare del giornalista che opera nelle Istituzioni è favorire il dialogo tra Ente ed utente, operando per la perfetta conoscenza delle norme, per la piena trasparenza dell’attività amministrativa, per il miglioramento dei servizi e la rimozione degli ostacoli che si frappongono alla loro piena fruibilità: egli pertanto favorisce il dialogo e organizza strumenti di ascolto, utilizzando la propria specificità professionale non solo per rendere riconoscibile l’Istituzione ai cittadini ma per farla da essi comprendere e rispettare. Naturalmente dovrà avere particolare attenzione nell’osservare il dettato della legge sulla "privacy", anche se non sempre le regole deontologiche dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche sono in accorso con quelle fissate per i giornalisti. Il giornalista deve operare nella consapevolezza che la responsabilità verso i cittadini, non può essere subordinata ad alcuna ragione particolare o di parte e annovera tra i suoi doveri d’ufficio l’obbligo di difendere la propria autonomia e la propria credibilità professionale. S. C. Attività Contrattualistica e Relazioni Esterne Resp. Dott.ssa Geronima Caffarena Settore Ufficio Stampa Capo Ufficio Stampa: Dott.ssa Marina Ballotta Tel. 0185 329320 Fax 0185 329211 E-mail: [email protected] info Promozione dell’Attività Fisica nella Terza Età E’ ormai universalmente riconosciuto che un’adeguata attività fisica è essenziale per il mantenimento della salute e dell’efficienza dell’organismo, oltre che un insostituibile strumento per prevenire l’insorgenza di molte malattie. L’età avanzata non deve costituire una giustificazione per non svolgere attività fisica, anzi sono proprio gli anziani quelli che maggiormente si avvantaggiano dal mantenersi attivi fisicamente: un trentenne può anche star bene facendo una vita sedentaria, mentre ciò è meno probabile per un settantenne, molto più a rischio di sviluppare disabilità funzionali e malattie cardiocircolatorie. GlaxoSmithKline ha deciso di realizzare, in tutta Italia, un programma per la promozione dell’attività fisica nella Nell’interesse della collettività, la GlaxoSmithKline ha assunto l’impegno di contribuire a sviluppare anche nel popolazione anziana: il progetto benAttivi. territorio della ASL 4 Chiavarese, in collaborazione con le L’invecchiamento non è una malattia. La vita ha nei Istituzioni, una generalizzata cultura dell’attività fisica, processi legati al trascorrere degli anni i limiti fisiologici mediante la diffusione di conoscenze sui suoi vantaggi della propria estensione. Ma tali limiti possono restringersi presso la pubblica opinione, e una capillare opera di per comportamenti e stili di vita non salutari fra i quali è formazione professionale nei confronti degli operatori da annoverare la sedentarietà. L’inattività fisica socio-sanitari che maggiormente possono favorirne la contribuisce in modo significativo ad accentuare il declino promozione e, in ambito medico, la prescrizione. delle riserve funzionali dell’organismo e a ridurre le Nell’ambito di questo progetto, l’Ufficio Stampa ha elaborato alcuni opuscoli informativi con indicazioni e capacità di adattarsi alle esigenze ambientali. indirizzi utili che si possono reperire presso: Molti anziani non accettano la prospettiva di una sempre • Farmacie; minore partecipazione alla vita e alcuni tentano di • Distretti Socio-Sanitari; resistere, talora in modo accanito, all’invecchiamento. • Comuni. Altri, la maggioranza, accettano con rassegnazione una sorte che sembra loro inevitabile. La salute non è una condizione statica, bensì una dinamica capacità di adattarsi positivamente ai processi di invecchiamento e ai cambiamenti personali e ambientali cui si va inevitabilmente incontro con il passare degli anni. Mantenersi in buona salute e sostenere il proprio benessere significa valorizzare al massimo le proprie possibilità fisiche e psichiche vivendo il più possibile una vita attiva e socialmente partecipe. Una vita sedentaria costituisce un importante fattore di rischio per la salute delle persone, soprattutto nella terza età, quando sono più probabili disabilità funzionali e malattie cardiovascolari. info Dettagliate informazioni sullo sviluppo del Progetto benAttivi sul territorio nazionale e sulle modalità per aderirvi possono essere richieste a: GlaxoSmithKline spa - Programma “Salute & Società” - Progetto benAttivi, Via A. Fleming 2, 37135 Verona Telefono 045/9218310 Fax 045/9218197 e-mail [email protected] 11 il progetto in 5 punti DIPARTIMENTO INFORMATIVO E TECNOLOGICO Direttore: Ing. Franco Greco PER INFORMAZIONI Tel. 0185/329305 e-mail: [email protected]