Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca DIREZIONE DIDATTICA 6° CIRCOLO MODENA Via Del Carso, 7 – 41123 MODENA - Tel. 059.243345 - Fax 059.242783 Sito web: www.sestocircolomodena.gov.it - e-mail: [email protected] Piano dell’offerta formativa Anno scolastico 2014 - 2015 (D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, Art. 3) Note Informative La gestione del Circolo Il contesto territoriale Il Circolo nel contesto territoriale Punti di forza Organizzazione del Circolo Servizi Piano annuale delle attività Finalità educative Orientamento Pedagogico Stile educativo Curricolo Curricolo delle discipline Curricolo dei campi di esperienza Programmazione delle scuole Progettualità nell’Infanzia Identità progettuale del Circolo Valutazione e criteri Cooperazione Genitori Insegnanti Regolamento di Circolo Patto di corresponsabilità educativa Finanziamenti Formazione Sicurezza Accordi di Rete Patto per la scuola Elaborato sulla base delle linee generali approvate dal Consiglio di Circolo nella seduta del Approvato dal Collegio dei Docenti nella seduta del 27 novembre 2014 Adottato dal Consiglio di Circolo nella seduta del -2NOTE INFORMATIVE Il P. O. F. ( Piano dell’ Offerta Formativa ) è il documento che presenta e caratterizza il nostro Circolo. Attraverso il P.O.F. possono essere fornite ai genitori degli alunni informazioni funzionali al servizio che le scuole del Circolo offrono, in risposta ad esigenze funzionali e organizzative delle famiglie. Inoltre, il Piano dell’Offerta Formativa consente agli insegnanti di rendere evidente il progetto educativo che sta alla base del loro intento pedagogico, in risposta ai bisogni degli alunni. In particolare questo documento, nell’esprimere uniformità di principi, di scelte e di finalità educative, costituisce il riferimento comune per i docenti del Circolo, nell’attuazione di modalità d’insegnamento in continuità tra gli ordini di scuola. Il P.O.F. esplicita quanto previsto dal Regolamento dell’Autonomia Scolastica, Decreto del Presidente della Repubblica n. 275 dell'8 marzo 1999 (emanato in attuazione dell’art. 21 della Legge Delega n. 59 del 1997, nota anche come Legge Bassanini) nei termini di progetto organizzativo, culturale, educativo e pedagogico - didattico. Pertanto esso è finalizzato“alla realizzazione della flessibilità, della diversificazione, dell’efficienza e dell’efficacia del servizio scolastico, all’integrazione ed al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all’introduzione di tecnologie innovative ed al coordinamento con il contesto territoriale”. Il P.O.F. viene così a definirsi come documento di identità del Circolo ed è strutturato in diverse sezioni con allegati, alcune delle quali rimangono sostanzialmente invariate di anno in anno, relative alle linee educative; altre, invece, si modificano in relazione ai diversi progetti, ai servizi e all’organizzazione che il Circolo adotta, pur assicurando coerenza e integrazione di tutte le scelte e le iniziative. Per informazioni approfondite Il P.O.F. è elaborato da una commissione preposta, approvato dal Collegio dei Docenti ed adottato dal Consiglio di Circolo che ne verifica la fattibilità finanziaria entro il 30 settembre di ogni anno scolastico; il Collegio dei Docenti ed il Consiglio di Circolo ne valutano l’efficienza e l’efficacia al termine dell’ anno. Una sintesi del Piano dell’Offerta Formativa è consegnata ai genitori all’inizio di ogni Ciclo scolastico dell’Infanzia e della scuola Primaria, con specifiche inerenti i due ordini contigui di scuola. La versione integrale, a seguito di approvazione, è consultabile in Direzione o sul sito web del Circolo www.sestocircolomodena.gov.it Il P.O.F. è valutato annualmente con l’utilizzo di strumenti appositamente approntati relativamente ai seguenti aspetti: monitoraggio dei progetti previsti e realizzati nel corso dell'anno scolastico; gradimento dell’utenza esterna ed interna (genitori, alunni, insegnanti) attraverso specifici questionari e attraverso il rapporto di autovalutazione d’istituto. Il piano è un documento vincolante. Nessun progetto nato all’interno del Circolo, di cui non vi sia accenno anche per sommi capi nel POF, potrà essere successivamente preso in considerazione dal Collegio dei Docenti o dal Consiglio di Circolo durante l’anno scolastico in corso. MODALITA’ di ATTUAZIONE Alla realizzazione dell'offerta formativa contribuiscono tutte le figure professionali dell'istituto: Dirigente scolastico, docenti, personale di segreteria, collaboratori scolastici, nonché l'utenza stessa: genitori e comunità locale per una gestione ampia e partecipata. Assume difatti, particolare rilevanza la cooperazione tra scuola e genitori, o altre figure parentali, (Patto di corresponsabilità educativo tra scuola famiglia),così come la cooperazione con le altre scuole (reti di scuole) e con la altre agenzie formative del Territorio, nell’ottica di un sistema formativo integrato (art. 7, Regolamento dell’autonomia scolastica). Un impegno specifico tra le componenti sopra indicate, basato sulla condivisione delle finalità della scuola pubblica, delle linee progettuali e dei valori espressi dal P.O.F. garantisce il miglioramento delle azioni educative verso gli alunni, oltre ad accrescere la responsabilità di chi vive e opera per la scuola stessa. -3LA GESTIONE del CIRCOLO I compiti per una efficace ed efficiente gestione del Circolo, sono distribuiti tra diverse figure, con precise responsabilità, come dal seguente organigramma. Le risorse professionali interne sono gestite nel rispetto del Contratto Nazionale della Scuola e del Contratto Integrativo d'Istituto sottoscritto con le R.S.U. (Rappresentanze Sindacali Unitarie). DIRIGENTE SCOLASTICO Docenti Personale A.T.A. D.S.G.A. COLLEGIO dei DOCENTI Gruppo di presidenza Commissioni Referenti Nucleo di valutazione Collaboratore Vicario Assistenti Secondo Collaboratore Collaboratori Coordinatori di plesso Funzioni strumentali Consigli d’interclasse Consigli d’intersezione Programma annuale P.O.F Assemblee di classe CONSIGLIO di CIRCOLO GIUNTA ESECUTIVA Genitori Rappresentanti Comitato genitori Il Dirigente Scolastico ha la responsabilità della gestione della scuola e del perseguimento delle mete formative, affiancato in questo dagli Organi Collegiali da lui presieduti: il Collegio dei Docenti, i Consigli di interclasse e la Giunta esecutiva. Ha precise responsabilità in materia amministrativo-contabile. Lo Staff di Direzione è costituito dai Collaboratori DS, dai Coordinatori dei Plessi, dalle Funzioni Strumentali. Ha compiti di carattere organizzativo e progettuale e si riunisce periodicamente. I Coordinatori di plesso sono i fiduciari del Dirigente nei singoli plessi. Punto di riferimento per le componenti interne ed esterne; su delega del Dirigente svolgono compiti organizzativi e di controllo, necessari al buon andamento del plesso. Le Funzioni Strumentali al POF sono Individuate dal Collegio dei Docenti in coerenza con il Piano dell'Offerta Formativa, consentono la realizzazione di particolari progetti d'istituto. I docenti destinatari della Funzione Strumentale hanno la responsabilità di attuare il progetto predisposto, individualmente o in collaborazione con la Commissione che coordinano. Il Collegio dei Docenti è composto da tutti i docenti della scuola e dal Dirigente Scolastico. Ha la competenza esclusiva della gestione tecnica della scuola e per tutto ciò che riguarda la didattica, sia negli aspetti organizzativi che di ricerca. Il Consiglio di Circolo è composto dai rappresentanti dei genitori, docenti e personale della scuola e dall Dirigente Scolastico e al Direttore Amministrativo. È l’organo di indirizzo politico della scuola e fornisce gli orientamenti generali delle attività e delle scelte di gestione e di amministrazione; esso è responsabile dell’adozione di tutti i principali documenti che regolano la vita della scuola, nei suoi diversi aspetti. -4IL CONTESTO TERRITORIALE Nel corso degli anni, a Modena, si è sviluppata una cultura ricca e composita che ha al suo interno fitte trame di rapporti sociali, numerose associazioni di volontariato e non per ultima una continua attenzione all’infanzia. Gli enti preposti al governo della scuola modenese si riconoscono da tempo nell’obiettivo di costruire un sistema di educazione e formazione fortemente incentrato sulla valorizzazione e l’integrazione delle sue autonomie funzionali, in grado di continuare a rispondere ai bisogni di professionalità e competenze del tessuto socio-economico locale. Al sistema scolastico-formativo locale è affidato il compito di integrare la categoria più esposta, quella composta dai giovani; di accrescere la capacità di fronteggiare le nuove forme del disagio e di combattere la dispersione scolastica; di assicurare alla futura cittadinanza un effettivo diritto al successo formativo e dunque, all’accesso qualificato al mondo del lavoro. Trasversalmente, rispetto a tali finalità, rivestono un ruolo essenziale le politiche volte a massimizzare il contributo che può venire dall’esercizio effettivo del principio di pari opportunità e da un compiuto inserimento culturale dei residenti di cittadinanza non italiana. La forte crescita della presenza di cittadini stranieri e le prospettive di ulteriore ampliamento del fenomeno, d’altra parte, rendono imperativa la costruzione di condizioni affinché i cittadini stranieri possano fruire di supporti per l’alfabetizzazione, per il sostegno linguistico e per la valorizzazione delle culture differenti. Fattori, questi, in grado di contribuire sensibilmente al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo economico e di coesione sociale del nostro territorio. I dati dell’ultimo censimento, resi noti nell’aprile 2012, registrano a Modena circa 179.500 persone residenti, di cui 24.000 di nazionalità straniera, destinate ad aumentare. L'aumento della popolazione straniera è dovuto a dinamiche di maggiore natalità, al fenomeno dei ricongiungimenti familiari e, soprattutto, alla domanda di lavoratori espressa, già dal 2008, dal sistema economico modenese. Soprattutto in periodo di crisi, le condizioni del mercato del lavoro costituiscono uno dei principali elementi di attrattività o di espulsione di un determinato contesto territoriale. Tuttavia, sino ad oggi, il complesso della popolazione ed il contingente straniero non paiono risentire numericamente degli effetti congiunturali negativi. Infatti, a fronte di un diffuso ridimensionamento delle previsioni occupazionali espresse dalle imprese del settore privato del territorio, spicca un alto e crescente livello della domanda di una serie di professioni a cui corrisponde una ridotta offerta di lavoratori italiani. Inoltre, il rilevante contributo alla crescita della popolazione fornito dai cittadini stranieri, sottolinea il ruolo della domanda di lavoro sostenuta dal mercato delle famiglie, che attraverso i lavoratori stranieri provvedono all’assistenza dei propri componenti anziani. ( Provincia di Modena “Andamento demografico”) «Nonostante le difficoltà, la capacità di attrazione del territorio modenese rimane molto alta grazie alla qualità dello sviluppo del sistema economico e sociale e questo comporta una riflessione da sviluppare nell'ambito delle scelte definite con il Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) con l'obiettivo di aggiornare e innovare le risposte di fronte a nuovi bisogni dettati anche dall'attuale situazione economica». (Egidio Pagani, Assessore alle Infrastrutture della Provincia di Modena) È partendo da questo contesto che il Comune di Modena ha definito il Piano territoriale con l'obiettivo di creare le condizioni per garantire uno sviluppo qualitativo, contenendo l'uso di nuovo territorio e privilegiando la riqualificazione e il riutilizzo dell'esistente. Il Piano, che ora entra nella fase di piena operatività, definisce la cornice entro la quale effettuare le scelte per affrontare le nuove esigenze di mobilità, la crescita di servizi come le scuole (dai nidi alle superiori), il tema della casa, dell'integrazione e dei servizi di protezione sociale. -5IL CIRCOLO nel CONTESTO TERRITORIALE Attuando quanto prevede l’art. 3 del D.P.R. 275/99 che regola l’Autonomia Scolastica, le scuole modenesi hanno realizzato momenti di riflessione analizzando le varie dinamiche sociali e culturali che hanno interessato la città e le famiglie dei bambini presenti nei Circoli scolastici: l’impegno orario di lavori assistenziali e il lavoro extradomestico delle donne; l’estensione oraria di lavori di manovalanza degli uomini, l’elevata differenziazione sociale e la scarsa possibilità di luoghi di aggregazione per le famiglie straniere hanno profondamente modificato e complicato i legami parentali e soprattutto il rapporto adultobambino. Negli ultimi anni il fenomeno della disoccupazione ha colpito anche molte famiglie residenti a Modena, contribuendo ad aumentare i disagi che l’instabilità della situazione economica italiana aveva minato. A seguito delle difficoltà crescenti, gli Enti sul Territorio hanno prontamente risposto con azioni a sostegno delle famiglie più bisognose. Non meno efficaci sono stati, e continuano ad esserlo per molti casi, gli interventi messi in atto dalle Parrocchie, mediante Comitati di volontari, a supporto delle famiglie residenti nei rispettivi quartieri. Il Circolo, nella sua struttura ampliata oltre il Centro storico, accoglie da anni numerosi bambini stranieri come, ormai, la maggior parte delle scuole modenesi e, consapevole della propria complessità, da tempo si è posto come obiettivi prioritari l’integrazione e l’accoglienza dei bambini e delle loro famiglie e le loro esigenze di apprendimento. Le scuole del Circolo cercano di porsi come luogo di relazione, di crescita e di educazione permanente attraverso le numerose attività progettuali e di accoglienza, oltre che di alfabetizzazione della Lingua di studio. A partire dalla coscienza che il sapere necessita del continuo arricchimento delle capacità individuali, gli insegnanti hanno avviato un processo che ha come intento quello di perseguire il successo formativo di ogni alunno e la conseguente rimozione di ogni ostacolo, sociale ed economico per il suo conseguimento. La costruzione di un progetto unitario di scuola che insiste sul centro storico della città ha consentito di accentuare l’attenzione ed il confronto con la realtà territoriale con lo sguardo sempre rivolto al bambino che cresce e modifica il suo approccio allo studio ed alle conoscenze. Le attività e i progetti del Programma annuale 2015, pianificati nella continuità pedagogico e didattica e organizzativa, realizzano un disegno unitario anche attraverso un uso funzionale delle risorse sia umane che materiali, rispondono ai bisogni formativi dei bambini e delle bambine delle Scuole del VI Circolo e sono finalizzati a migliorare il loro processo di crescita personale e sociale. Normativa di riferimento Decreto Legislativo 16.4.1994, n. 297 Testo unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione. • Legge 15.3.1997, n. 59 Delega al governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa. • Legge 18.12.1997, n. 440 Istituzione del fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi. • D.P.R. 8.3.1999, n. 275 Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche. • D.M. 93 – 8.4.1999 Determinazione ai sensi dell’ art. 29, commi 2 e 3, della legge 23.12.1998 n. 448, dei criteri e delle modalità delle organizzazioni di cassa a favore delle scuole e delle modalità attuative del monitoraggio. • Decreto Legislativo 30.7.1999, n. 286 Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalle amministrazioni pubbliche, a norma dell’art. 11 della Legge 59/1997 • D.I. n. 44 – 1/2/2001 Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche. • D.M. 21 – 01/03/2007 • Art. 2, comma 197, Legge 23.12.2009 n. 191 Note MIUR: prot. n. 9537 del 14.12.2009, con relativa nota USR-ER n. 1283 del 3.02.2010; prot. n. 4316 del 23.04.2010 e successivi; prot. n. 10773 dell’11.11.2010; prot. n. 9353 del 22.12.2011 -6I NOSTRI PUNTI di FORZA I riferimenti normativi sono consultabili nelINTERAZIONE a ACCOGLIENZA CONTINUITÀ EDUCATIVA PROGETTUALITÀ PREVENZIONE INNOVAZIONE MOTIVAZIONE PARI OPPORTUNITÀ’ e SUCCESSO FORMATIVO Il nostro Circolo, proprio per la sua dislocazione, accoglie anche numerosi alunni di diverse etnie rispecchiando l’evolversi della nuova cittadinanza modenese. La presenza di alunni stranieri all’interno del Circolo ha avuto un peso sostanziale nelle scelte organizzative didattiche degli insegnanti, motivando una didattica sempre più rispondete alle nuove esigenze. La spinta al cambiamento, a seguito del mutamento sociale e demografico, ha richiesto ai docenti di misurarsi con culture “Altre”, con atteggiamenti nuovi, con modalità d’interazione non sperimentate prima e con sistemi diversi di valori. A fronte di questa, che non si può più chiamare emergenza, i docenti si sono adoperati con competenza e passione, riconoscendo la specificità dei bisogni emersi ed agendo nella cornice culturale di un modello scolastico interculturale valorizzante le diversità. Il primo passo per creare condizioni di lavoro stabili è stato dotarsi di una progettualità adeguata, capace di gestire una didattica efficace e competente, che consideri prassi quotidiana l'accoglienza dell' alunno, non soltanto straniero, nella sua interezza. La progettualità stessa dei docenti trova modo di far fronte alle difficoltà presenti nella popolazione scolastica, anche rispetto a bambini diversamente abili, mediante forme di innovazione didattica e, ove possibile, ricorrendo altresì a tecnologiche multimediali per consentire a ciascuno, il pieno sviluppo delle proprie potenzialità. Sono proprio l’attenzione dedicata al bambino, assieme ai percorsi operativi flessibili attivati, oltre ai dispositivi facilitanti l’apprendimento utilizzati nel nostro Circolo, a creare pari opportunità e motivazione ad apprendere. La presenza, inoltre, di alcune condizioni strutturali di ubicazione, ed il permanere di necessarie esigenze d’integrazione dei bambini, induce i docenti ad assumere modalità educative e ad attivare percorsi di prevenzione del disagio scolastico, in continuità con le scuole del territorio con l’intento di perseguire il successo formativo di ogni alunno e la conseguente rimozione di ogni ostacolo, sociale ed economico per il suo conseguimento. -7ACCOGLIENZA L’accoglienza del bambino comincia ancor prima del suo ingresso a scuola, attraverso azioni congiunte e mirate sia al superamento di possibili situazioni di ansia e timore, sia alla prevenzione di situazioni limitanti la piena integrazione. • Intesa come “CONOSCERE GLI ALTRI”, l’accoglienza si realizza nel: - raccogliere notizie sulle caratteristiche degli alunni; - creare situazioni piacevoli e di continuità con l’ambiente di provenienza; - favorire momenti di conoscenza reciproca tra insegnanti, bambini e genitori; - valorizzare esperienze pregresse in famiglia, nella scuola d’infanzia, in altre situazioni scolastiche o nel Paese di provenienza. • Intesa come “FARE CON GLI ALTRI”, l’accoglienza mira a: - valorizzare le differenze; - promuovere un clima sociale in cui le qualità umane siano un valore primario; - creare legami autentici tra le persone; - mettere in atto forme e modi di partecipazione ad esperienze comuni; - favorire il rispetto e la comprensione reciproca. ACCOGLIENZA E SUPPORTO LINGUISTICO PER GLI ALUNNI DI NAZIONALITÀ STRANIERA Mediante il lavoro della Commissione Intercultura il Circolo si è impegnato a definire e strutturare un Protocollo di accoglienza per alunni di nazionalità straniera e per loro famiglie (ALLEGATO N. 1). Tale Protocollo contiene: - principi, criteri e modalità riguardanti l’inserimento degli alunni d’origine straniera; - indicazioni riguardanti l’iscrizione degli stessi. Esso, inoltre, delinea: - le modalità per una serena e proficua accoglienza; - i compiti e i ruoli dei diversi operatori scolastici; - l’organizzazione e la strutturazione di attività di supporto all’apprendimento della lingua italiana. La prima conoscenza dell’alunno nella scuola di pertinenza, viene fatta dagli insegnanti della Commissione preposta e si articola in: • un colloquio con i genitori, seguendo la traccia di un questionario, per raccogliere informazioni sulla storia personale e scolastica del bambino; • un incontro con l’alunno per una prima rilevazione di competenze allo scopo di individuare la classe d’inserimento in attuazione della normativa vigente. Per facilitare la COMUNICAZIONE scuola-famiglia, il Circolo dispone di un opuscolo informativo dal titolo “Come funziona la scuola primaria in Italia” (albanese - arabo - cinese - francese - inglese - russo – turco) che viene consegnato ai genitori al momento dell’iscrizione del bambino. Molti altri materiali plurilingue, sia per la scuola primaria che per la scuola dell’Infanzia, possono essere visualizzati e scaricati dal link: http://istruzione.comune.modena.it/memo all’interno del quale occorre selezionare l’area Intercultura dal riquadro delle Aree Tematiche. Per facilitare la CONOSCENZA del percorso scolastico pregresso dell’alunno, la Commissione Intercultura utilizza due fascicoli per rilevare competenze di base nella lingua scolastica del Paese d’origine, contenenti materiali che vengono somministrati durante la fase d’inserimento. Nella consapevolezza che il bambino neo-arrivato non conosce la lingua italiana, la Commissione ha reso immediata la comprensione delle prove mediante il linguaggio iconico. A SCUOLA CON NOI 1 - Materiali per l’accertamento di competenze in L1 e in matematica per la scuola primaria con prove in diverse lingue e relative alla lettura e alla scrittura in Lingua madre. A SCUOLA CON NOI 2 - Materiali per l’accertamento di competenze ”Logico-matematiche” con prove suddivise per competenze, dalla seconda alla quinta classe. -8IL MULTICENTRO EDUCATIVO MEMo - S. Neri mette a disposizione questi materiali sul proprio sito internet: http://istruzione.comune.modena.it/memo L’offerta educativa e il sostegno didattico del nostro Circolo sono ulteriormente arricchiti dalla possibilità di usufruire di: - una settimana di accoglienza e approccio alla lingua italiana, a settembre, prima dell’inizio della scuola; - interventi di mediatori linguistici e culturali; - ore aggiuntive di insegnamento con utilizzo di strategie di sostegno al percorso scolastico; - percorsi individualizzati o per gruppi di livello di conoscenza linguistica; - laboratori di italiano L2 per bambini non italofoni, presso le scuole primarie; - percorsi interculturali di classe o di plesso; - supporti didattici specifici e utilizzo di testi di studio facilitati. Grazie ad un accordo intercorso fra l’Assessorato all’Istruzione Comune di Modena e Confindustria Modena, nell’ambito del progetto “PAROLIAMO, l’italiano per i più piccoli”, è stato allestito negli ultimi anni , presso la Scuola primaria Cittadella, un laboratorio linguistico per l’accoglienza degli alunni stranieri neo-arrivati. Il finanziamento ha consentito di garantire la presenza di una docente multilingue, con esperienza pluriennale nell’alfabetizzazione in lingua italiana. Dall’anno scorso,inoltre,è stato attivato,nel comune di Modena,il progetto MOSAICO che ha consentito, mediante il finanziamento del Fondo Sociale europeo di proseguire le attività del laboratorio Paroliamo. Nel Circolo sono presenti insegnanti preparati nell’alfabetizzazione della lingua italiana e nell’uso di metodologie adeguate per interagire nel passaggio dall’interlingua (l’integrazione, nella comunicazione, di vocaboli conosciuti nelle lingue parlate o in fase di apprendimento) alla lingua di studio. Presso ogni plesso, inoltre, sono presenti materiali per: - la didattica dell’italiano L2 nel lavoro con gli alunni; - la formazione degli insegnanti sulle tematiche dell’intercultura. Gli insegnanti del Circolo hanno sperimentato negli anni come il contatto linguistico a cui sono esposti bambini stranieri attiva si l’apprendimento dell'italiano L2, ma comporta anche un impoverimento della lingua d'origine L1. Nel tempo, infatti, i bambini, soprattutto a scuola, abbandonano gradualmente l’uso della L1 che viene rimpiazzato dall’uso della L2 supportata, questa, da attività anche di socializzazione tra pari. Al fine di favorire il processo di acquisizione di apprendimento L2 sono fortemente tenute in considerazione, nella pratica didattica alcune delle 10 tesi elaborate da GISCEL ( Gruppi di Intervento e di Studio nel Campo della Educazione Linguistica ) Tesi 1 Lo sviluppo delle capacità verbali va promosso in stretto rapporto reciproco con una corretta socializzazione, con lo sviluppo psicomotorio, con la maturazione ed estrinsecazione di tutte le capacità espressive e simboliche. Tesi 2 Lo sviluppo e l’esercizio delle capacità linguistiche non vanno mai proposti e perseguiti come fini a se stessi, ma come strumento di più ricca partecipazione alla vita sociale e intellettuale: lo specifico addestramento delle capacità verbali va sempre motivato entro le attività di studio, ricerca, discussione, partecipazione, produzione individuale e di gruppo. Tesi 3 La sollecitazione delle capacità linguistiche deve partire dall’individuazione del retroterra linguistico-culturale (personale, familiare, ambientale dell’allievo …), per arricchirne il patrimonio linguistico attraverso aggiunte e ampliamenti che, per essere efficaci, devono essere studiatamente graduali. -9ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Il percorso d’integrazione-interazione e valorizzazione delle diversità, è stimolo per la scuola ad assumere un atteggiamento di disponibilità e apertura nei confronti dell’Altro. Il Circolo garantisce, subordinatamente alle disponibilità d’organico, l’accoglienza degli alunni diversamente abili nella condivisione delle indicazioni fornite dalla normativa vigente. Pertanto la progettualità dei docenti si avvale di tutti i contributi dei soggetti coinvolti: famiglia, servizi socio-sanitari, assistenziali, operatori psico - pedagogici e insegnanti di sostegno. Particolare attenzione è rivolta all’accoglienza e alla costruzione di un percorso individualizzato e continuativo, in sintonia lo stile d’apprendimento proprio di ogni alunno. Per sostenere e potenziare le possibilità cognitive e comunicative degli alunni diversamente abili, molti dei progetti si avvalgono di: - percorsi che valorizzano la cooperazione e la relazione tra i bambini della classe; - strategie d’intervento diversificate e attività a piccolo gruppo classe/sezioni aperte; - linguaggi e modalità espressive multiple (gestualità corporea, espressione pittorica e musicale…); - innovazione tecnologica e supporti multimediali. L’Ufficio di Ambito territoriale dell’U.R.S. Emilia Romagna e l’I.P.S.I.A. F. Corni-Modena, (D.M. n. 7664/A36 del 6/7/2008) hanno sottoscritto un Accordo di Rete tra le scuole, relativo alla nascita del “Centro Servizi per l’Handicap” nell’Istituto l’I.P.S.I.A. F. Corni Modena, Polo per l’Handicap. La scuola Polo offre servizi, sussidi, documentazione e aggiornamento sulle problematiche relative all’Handicap grave e gravissimo a genitori, operatori, educatori e docenti delle scuole di ogni ordine e grado del territorio di Modena. ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (D.S.A.) La Legge n. 170, 8.10.2010, “Nuove norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento in ambito scolastico” riconosce la Dislessia, la Disgrafia, la Disortografia e la Discalculia quali disturbi specifici dell’apprendimento, denominati "DSA", che si manifestano in assenza di patologie neurologiche o di deficit sensoriali, ma che possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana anche in presenza di capacità cognitive adeguate. La scuola riconosce e condivide le seguenti finalità individuate dalla norma: a) garantire il diritto all’istruzione e una formazione adeguata; b) promuovere lo sviluppo delle potenzialità di ciascun alunno; c) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; d) favorire il successo scolastico, anche attraverso strumenti compensativi e dispensativi; e) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti; f) preparare insegnanti e sensibilizzare genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA; g) incrementare comunicazione e collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari; h) ridurre i disagi relazionali ed emozionali; i) assicurare uguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale. ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) La Direttiva ministeriale del 27.12.2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” introduce il concetto di bisogno educativo speciale (BES). Sotto la denominazione di BES s’identificano, sia pur con problemi diversi, gli alunni con difficoltà di apprendimento dovute alla disabilità, quelli con DSA e quelli con altri bisogni educativi speciali dovuti a svantaggio e disagio estendendo a quest’ultimi sia il principio di personalizzazione didattica, introdotto dalla Legge 104/92, generalizzato poi nella Legge 53/03, sia gli strumenti compensativi e dispensativi previsti dalla Legge 170/10. La scuola accoglie la normativa riconoscendo che le difficoltà scolastiche e le loro conseguenze sul piano psicologico ed emotivo, possano derivare anche da situazioni di svantaggio sociale e culturale o da difficoltà derivanti dalla scarsa conoscenza della lingua italiana nel caso di alunni provenienti da culture diverse. Tale principio si concretizza nella possibilità di una personalizzazione didattica per tutti quegli alunni che non possono essere tutelati dagli strumenti normativi vigenti. La progettazione didattico-educativa individuale attraverso la predisposizione di un Piano Didattico Personalizzato sia individuale che collettivo, anche in assenza di un certificato clinico-diagnostico, offre agli alunni l’opportunità di usufruire di interventi più precoci e maggiormente efficaci che rispettino i tempi di acquisizione e di sviluppo delle abilità di ciascuno. - 10 - INTERAZIONE La considerazione per l’ambiente educativo d’accoglienza degli alunni e la necessità di dialogo aperto con le famiglie degli stessi orientano l’agire dei docenti verso comportamenti sociali di tipo cooperativo. Pertanto l’interazione sociale nel Circolo tiene conto di tutte le variabili relazionali e gli insegnanti lavorano per: - analizzare le modalità di porsi in rapporto con gli altri, soprattutto verso i bambini; - prestare attenzione alle risonanze emotive che le persone e i bambini vivono nel gruppo; - creare momenti di riflessione e di azioni comuni; - essere parte attiva di un progetto condiviso; si preoccupano di : - organizzare l’ambiente educativo in maniera piacevole e funzionale; - scandire i tempi di lavoro nel rispetto dei ritmi di apprendimento dei bambini; - dare importanza alla relazione affettiva quale indispensabile condizione per l’apprendimento; - instaurare un rapporto di fiducia per risultare un punto di riferimento personale; e si adoperano per : - scoraggiare eccessi di protagonismo e atteggiamenti fortemente competitivi; - educare i propri alunni alla comprensione e al rispetto reciproco; - valorizzare le diversità; - ricercare strategie che privilegino il bene comune. MOTIVAZIONE Ritenuta fondamentale ai fini del successo scolastico, la motivazione ha bisogno di risorse interiori da valorizzare. Gli insegnanti lavorano, dunque, sui bisogni di auto-realizzazione e soddisfazione interiore del bambino, che si compiono quando, nell’ambiente di apprendimento, vengono resi attivi comportamenti mirati a: - favorire un clima socio - affettivo - relazionale positivo; - fare uso delle strategie di “individualizzazione” delle proposte didattiche; - esplicitare gli obiettivi dell’apprendimento, così da far comprendere ai bambini l’utilità di quello che viene proposto e richiesto da loro; - offrire opportunità d’esperienza diretta così da mantenere un atteggiamento di curiosità; - diversificare le proposte didattiche per prevenire i segnali di stanchezza e calo d’interesse; - predisporre momenti di lavoro di gruppo e di cooperazione; - creare occasioni di successo per i bambini allo scopo di rendere gratificante l’impegno; - rinforzare e confermare le conquiste dei bambini per accrescerne l’autostima; - proporsi come “alleato” del bambino di fronte al compito di apprendimento; - affrontare l’errore come momento di riflessione e di ri-esplorazione assieme al bambino, evitando fenomeni di auto-svalutazione e rinuncia. - 11 - PREVENZIONE 1. Disagio cognitivo: prevenzione e supporto alle difficoltà di apprendimento Trattandosi di una condizione che incide sulla motivazione ad apprendere e che ha i presupposti nell’inefficace autoregolazione dell’attenzione, delle emozioni e del comportamento, gli insegnanti si attivano per: - intervenire tempestivamente (con l’aiuto degli esperti e della famiglia) qualora l’alunno presenti difficoltà di apprendimento, per individuare fenomeni di disagio cognitivo; - assumere atteggiamenti sensibili e di autentico aiuto nell’interazione con il bambino; - effettuare analisi guidate degli errori; - valorizzare le situazioni affrontate positivamente; - ricercare percorsi didattici che non siano recupero ripetitivo di attività svolte dai compagni, ma che nella individualizzazione, privilegino molteplicità di linguaggi e strategie multimediali. Nel Circolo sono attivi: un Progetto di studio e ricerca sulla Letto-Scrittura, in collaborazione con le altre Direzioni Didattiche di Modena, MEMo e l’ASL di Modena, a cui aderiscono tutte le classi prime e seconde del Circolo, proprio per la prevenzione delle difficoltà di apprendimento e per l’individuazione precoce dei disturbi specifici del linguaggio; e un Progetto sull’analisi delle competenze numeriche degli alunni di classe prima. 2. Abuso e Maltrattamento Dalla particolare sensibilità degli Enti Locali verso queste problematiche, è nata l’esigenza di unirsi e collaborare per contrastare questo fenomeno. Nell’ottobre 2003 si è quindi definito un “Protocollo d’intesa per le strategie di prevenzione e d’intervento sull’abuso”. (ALLEGATO N. 2) La scuola rappresenta un fondamentale contesto d’osservazione e vigilanza, poiché ha la possibilità di cogliere con immediatezza i segnali di sofferenza e di disagio che i bambini, spesso incapaci di mettere in parola l’esperienza, manifestano con i loro comportamenti. Essa ha quindi il compito di: - riconoscere i segnali di disagio; - prevedere attività educative che aiutino il bambino a riconoscere ed esprimere sentimenti ed emozioni; - segnalare eventuali situazioni sospette agli Organi Competenti. A tale scopo vengono promosse iniziative di formazione, rivolte ai docenti, per affrontare eventuali situazioni di disagio rilevate. È stato individuato un insegnante referente all’interno del Circolo, incaricato di: - raccogliere segnalazioni relative a situazioni di disagio o a relazioni problematiche nelle classi; - dare indicazioni operative agli insegnanti interessati; - mantenere i contatti con i Servizi Sociali. 3. Supporto agli alunni, agli insegnanti e alle famiglie Nell’ambito della Prevenzione, al fine di facilitare l’integrazione degli interventi educativi socio-sanitari, sono presenti nel Circolo 2 figure di sistema formate in “Terapia sistemica-relazionale” presso l’istituto I.S.C.R.A. di Modena e con il titolo per intervenire in qualità di Counsellor e attuare percorsi previsti dall’Accordo di Programma Provinciale per l’integrazione scolastica (art. 34) quali: - facilitare azioni di supporto all’integrazione degli alunni in situazione di handicap e difficoltà; - predisporre “percorsi di aiuto” alla persona, all’interno della scuola; - potenziare il clima relazionale di classe; - individuare i percorsi più idonei alla soluzione di problematiche emerse; - sostenere la Rete dei Servizi per rinforzare i legami fra scuola-famiglia e comunità sociale; - incrementare le opportunità di relazione professionale tra il personale delle diverse Istituzioni scolastiche. - 12 - CONTINUITÀ EDUCATIVA La continuità educativa rappresenta l’insieme delle azioni che i diversi ordini di scuola predispongono per garantire ad ogni alunno un percorso scolastico unitario, organico e completo nel rispetto delle conoscenze, dei saperi e delle competenze di ciascuno e della specificità e dignità educativa di ogni grado scolastico. Il processo di continuità si concretizza nel raccordare tutte le esperienze interattive che bambini e ragazzi vivono nei propri contesti di vita ( famiglia, società, cultura ) e nell’interazione tra le componenti educative che costituiscono la struttura della scuola di base. In particolare il passaggio da un ordine di scuola all’altro costituisce un momento molto significativo e delicato nel percorso di crescita dei bambini e dei ragazzi che devono affrontare nuovi contesti educativi e di apprendimento. E’ quindi indispensabile assicurare percorsi di continuità volti a creare aspettative positive per un cambiamento sereno e che prevengano l’insorgere di situazioni di disagio. Mediante attività programmate insieme tra i docenti degli ordini di scuola contigui e lo scambio di informazioni con i genitori, sarà possibile agire comunemente per intrecciarne risorse e potenzialità, in una visione unitaria della persona che tiene conto di tutti gli ambiti di educazione, formali e informali, nei quali essa vive. E’ su questo presupposto che si fonda lo stile educativo del Circolo per il quale gli insegnanti dei diversi ordini di scuola s’ impegnano in una progettazione comune per armonizzare modi educativi e pratiche d’insegnamento-apprendimento. Per attuare percorsi di continuità educativa la scuola adotta pratiche d’accoglienza legate allo “star bene a scuola” e progetta attività di “raccordo anni-ponte” e di “raccordo curricolare” al fine di: - valorizzare le competenze già acquisite dal bambino; - garantire un percorso formativo il più possibile organico e completo; - rafforzare lo spirito di collaborazione tra i docenti dei diversi ordini di scuola. Si tratta di iniziative atte a facilitare il passaggio da un ordine di scuola all’altro, congruenti con la crescita della persona, capaci di valorizzare le varie esperienze che ciascun bambino compie in contemporaneità con la vita della scuola. In tal senso è stato elaborato un apposito protocollo, nell’ambito del percorso continuità, condiviso con il Comune di Modena e le istituzioni scolastiche del territorio. [ALLEGATO n.°3 ] - 13 ORGANIZZAZIONE del CIRCOLO rmativi sono consultabili nel F originale on e o in Segreteria Il 6° Circolo è formato da tre scuole primarie, ubicate attorno al centro storico di Modena e quattro Scuole dell’infanzia delle quali solo quella della Cittadella condivide l’edificio con la Scuola primaria, pur gestendo in piena autonomia i rispettivi spazi d’uso. I 968 bambini del Circolo sono divisi nelle varie scuole nel rispetto del BACINO D’UTENZA di residenza e in base ai criteri definiti dal Consiglio di Circolo.. Le scuole primarie del Circolo accolgono 721 bambini, mentre la scuole dell’infanzia ne ospitano 247. SCUOLE PRIMARIE Tempo normale De Amicis SCUOLE dell’INFANZIA Tempo pieno Tempo pieno Pascoli Cittadella Cittadella Rodari Boschi San Paolo SCUOLE PRIMARIE Tempo normale dal lunedì al sabato Tempo pieno dal lunedì al venerdì DE AMICIS PASCOLI CITTADELLA Classi 1^; 2^,3^;4^;5^; Classi 1^; 2^,3^;4^;5^; Classi 1^; 2^ 3^;4^;5^; 27 Ore settimanali 27 Ore settimanali 40 Ore settimanali INGRESSO alle ore 8.20 USCITA alle ore 12.50 INGRESSO alle ore 8.30 USCITA alle ore 13.00 INGRESSO alle ore 8.30 USCITA alle ore 16.30 * I GENITORI INTERESSATI POSSONO RICHIEDERE IL POF PER LA SCUOLA PRIMARIA O CONSULTARLO ALL’INDIRIZZO www.dd6modena.it SCUOLE dell’ INFANZIA CITTADELLA BOSCHI RODARI SAN PAOLO Sezioni 3-4-5 anni Sezioni 3-4-5 anni Sezioni 3-4-5 anni Sezione 3 anni 40 Ore settimanali 40 Ore settimanali 40 Ore settimanali 40 Ore settimanali INGRESSO dalle ore 8.15 alle ore 9.00 INGRESSO dalle ore 8.15 alle ore 9.00 INGRESSO dalle ore 8.15 alle ore 9.00 INGRESSO dalle ore 8.00 alle ore 9.00 USCITA USCITA USCITA USCITA dalle ore 15.45 alle ore 16.15 dalle ore 15.45 alle ore 16.15 dalle ore 15.45 alle ore 16.15 dalle ore 15.45 alle ore 16.00 * I GENITORI INTERESSATI POSSONO RICHIEDERE IL POF PER L’INFANZIA O CONSULTARLO ALL’INDIRIZZO www.dd6modena.it - 14 SERVIZI 7.30 - 8.30 27 ore post-scuola (3) 13.00 - 14.00 Tempo normale pre-scuola (1) 7.30 - 8.15 post-scuola (3) 12.50 - 14.00 pre-scuola (1) Scuola dell’Infanzia 40 ore Tempo prolungato Mensa 7.30 - 8.15 (2) 11.45 - 12.30 (3) post-scuola (1) 16.15 - 18.15 7.30 - 8.15 pre-scuola Mensa (2) 11.45 - 12.30 post-scuola (3) 16.15 - 18.15 pre-scuola (1) 7.30 - 8.15 (2) Mensa post-scuola (3) 11.45 - 12.30 16.15 - 18.15 ( c/o scuola infanzia Malaguzzi) pre-scuola Pascoli Cittadella pre-scuola (1) De Amicis 12.30 - 14.00 Boschi Mensa 7.30 - 8.30 (2) Cittadella Tempo pieno pre-scuola SCUOLE 16.15 - 18.15 (1) Mensa (2) post-scuola (3) 7.30 - 8.00 11.45 - 12.30 16.15 - 18.15 San Paolo 40 ore ORARIO (1) Rodari SERVIZI ferimenti le on e on Segreteria (1) Il servizio di pre-scuola è gestito dal Comune di Modena [ai sensi dell’art. 42 del DPR 616/1977] secondo quanto previsto dall’art. 6, comma 4, dell’accordo denominato “Patto per la Scuola 2013/2016” sottoscritto annualmente tra il Comune di Modena, le Direzioni Didattiche e le Scuole Secondarie Statali modenesi di Primo Grado. (2) Il servizio Mensa è fornito dalla Cooperativa C.I.R. e gestito nei costi e rette per l’utenza dal Comune di Modena [ai sensi dell’art. 42 del DPR 616/1977] secondo quanto previsto dall’art. 6, comma 5, dell’accordo denominato “Patto per la Scuola 2012/2015” come citato precedentemente. Forme di esenzione sono possibili in base al reddito delle famiglie e dietro domanda agli uffici preposti del Comune in Via Galaverna, presso l’Ufficio Scuole (3) Il servizio di post-scuola nelle scuole dell’infanzia è gestito dal Comune di Modena. ( Pi alunni della Scuola Cittadella è attivo un servizio di post-scuola, a pagamento, offerto dalla Polisportiva Panaro ed organizzato nei locali della stessa, situati in prossimità della scuola. ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO DELLA SEGRETERIA Dal lunedì al venerdì dalle ore 11,00 alle 13,00 il martedì e giovedì dalle ore 15,30 alle 17,30 il primo sabato del mese dalle ore 11,00 alle 13,00 - 15 PIANO ANNUALE delle ATTIVITÀ Il Piano delle Attività predisposto dal Dirigente Scolastico e deliberato dal Collegio dei docenti, sulla base dell’art. 29 comma 3 del CCNL Comparto Scuola 2006/2009 esplicita l’organizzazione del Circolo e la pianificazione annuale delle attività didattiche e le modalità della loro attuazione. È articolato in : 1 organico docenti di circolo: assegnazione alle classi e alle sezioni 2 organico collaboratori scolastici: assegnazione ai Plessi 3 orari scuole infanzia e calendario scolastico 4 piano attività funzionali all’insegnamento 5 calendarizzazione mensile degli impegni collegiali e aggiornamenti ORGANICO DOCENTI* PRIMARIA ORGANICO DOCENTI INFANZIA TOTALI Posto comune 48 Posto comune di sezione 20 68 Organico di sostegno 13 Organico di sostegno 4 17 Personale Educativo. Assistenziale 8 Personale Educativo Assistenziale 5 13 Incaricate Curia I.R.C. 3 Incaricate Curia I.R.C. 2 5 *aggiornato novembre 2014 ORGANICO DOCENTI specialisti LS PRIMARIA SPECIALISTI ESTERNI LS INFANZIA SCUOLA PRIMARIA “CITTADELLA” 1 SCUOLA INFANZIA “CITTADELLA” 1 SCUOLA PRIMARIA “G.PASCOLI” 1 SCUOLA INFANZIA “A. BOSCHI” 1 SCUOLA INFANZIA “G.RODARI” 1 SCUOLA INFANZIA “SAN PAOLO” 0 0 SCUOLA PRIMARIA “DE AMICIS” SPECIALISTI ESTERNI MUSICA ASSEGNAZIONE alle CLASSI DOCENTI Sost.H I.R.C. SCUOLA INFANZIA “CITTADELLA” 1 SCUOLA INFANZIA “A. BOSCHI” 1 SCUOLA INFANZIA “G.RODARI” 1 SCUOLA INFANZIA “SAN PAOLO” 1 ALUNNI ASSEGNAZIONE alle SEZIONI DOCENTI Sost.H I.R.C. ALUNNI “CITTADELLA” 26 9 1 290 Inf.“CITTADELLA” 6 1* 1 74 “G.PASCOLI” 10 3 1 189 Inf. “A. BOSCHI” 6 1* 1* 74 “DE AMICIS” 13 1 1 244 Inf. “G.RODARI” 6 1 1* 74 Inf. “SAN PAOLO” 2 1 1* 25 TOTALI 20 3 2 247 TOTALI 49 13 3 723 ORGANICO COLLABORATORI PRIMARIA ORGANICO COLLABORATORI INFANZIA SCUOLA PRIMARIA “CITTADELLA” 2 SCUOLA INFANZIA “CITTADELLA” 2 + 1* SCUOLA PRIMARIA “G. PASCOLI” 1 SCUOLA INFANZIA “A. BOSCHI” 2 SCUOLA PRIMARIA “DE AMICIS” 1 SCUOLA INFANZIA “G.RODARI” 2 + 1* SCUOLA INFANZIA “SAN PAOLO” 0 (personale comunale) TOTALI 6 TOTALI 4 - 16 Piano annuale delle attività funzionali all’insegnamento a.s. 2014-15 Sedute Plenarie ATTIVITÀ COLLEGIALI - art. 29 CCNL 2006/09 comma 3 punto a) comma 3 punto b) Consigli di Assemblee Collegio dei docenti 1. Intersezione con le famiglie Articolazione Con i Assemblee per Colloqui Soli genitori di sezione dipartimenti con i genitori Docenti disciplinari Giovedì 4 9,00-11,00 Lunedì 1 15,00 - 17,00 2,00 h Settembre Martedì 16 15,00 - 17,00 2,00 h Giovedì 27 17,00 - 19,00 2,00 h Martedì 2 9,00 - 11,00 2h Martedì 9 9,00 - 12,00 Lunedì 8 sez. 3 anni 18,00 - 20,00 2h Giovedì 11 9,00 - 11,00 2,00 h (sez. parallele) Giovedì 2 16,30 - 18,30 2h Ottobre Novembre SCUOLA INFANZIA Giovedì 6 16,30 - 18,30 2h Dal 13 al 24 sez, 3 anni 16,30 - 19,30 6h Dal17 al 28 16,30 - 19,30 sez. 4 e 5 anni 6h Giovedì 23 16,30 - 18,30 2 h Martedì 25 16,30 - 18,00 1,30 h Lunedì 27 17,30 - 18,30 1h Martedì 25 18,00 - 19,00 1h Dal 15al 19 Incontro con i genitori 17,30 - 19,30 2h Giovedì 11 16,30 - 18,30 2h Dicembre Gennaio Giovedì 12 16,30 - 18,00 1,30 h Giovedì 20 16,30 - 18,00 1,30 h Febbraio Marzo Giovedì 12 17,00 - 19,00 2,00 h Dal13 al30 16,30 - 19,30 3-4-5 anni 6h Aprile Maggio Giugno Totale Formazione Totale annuale Giovedì 12 18,00 - 19,00 1h Giovedì 14 17,00 - 19,00 2,00 h Giovedì 25 17,00 - 19,00 2,00 h 12 ore Giovedì 23 18,00 - 20,00 2h Giovedì 7 16,30 - 18,00 1,30h Giovedì 18 17,00 - 19,00 2,00 h (sez. parallele) 13 ore 3 ore 37 ore Giovedì 7 18,00 - 19,00 1h Dal 13 al 20 Incontro con i genitori 17,30 - 19,30 2h Giovedì 11 16,30 - 18,30 2h 12 ore 14ore 3 ore 9 ore 8 ore 26 ore 4 ore da utilizzare per impegni durante l’anno non calendarizzati - 17 Piano annuale delle attività funzionali all’insegnamento a.s. 2014-2015 SCUOLA PRIMARIA Piano annual delle attività funzionali all’insegnamento a.s. 2014-15 ATTIVITÀ COLLEGIALI – art, 29 CCNL 2006/09 comma 3 punto a) comma 3 punto b) Collegio dei docenti Sedute Plenarie Articolazione del Collegio Consigli di Interclasse Colloqui con i genitori Lunedì 1 15,30 - 17,30 2h Giovedì 4 9,00 - 11,00 2 h (programmazione) Martedì 16 15,00 - 17,00 2h Lunedì 8 10,00 - 12,00 2 h (programmazione) Giovedì 27 17,00 - 19,00 2h Mercoledì 10 9,00-11,00 2 h Mercoledì 15 17,00 -19,00 2h Giovedì 13 16,30 - 18,30 2h Settembre Ottobre Novembre Soli docenti Mercoledì 3 8,30-10,30 2h Con i genitori Giovedì 4 18,00 - 20,00 2h classi prime Lunedì 20 18,00-19,00 1h Giovedì 13 18,30 - 20,00 1,30 h Mercoledì 3 18,00 - 20,00 2h Dicembre Giovedì 15 17,00 - 19,00 2 h (incontro dati Invalsi) Gennaio Dal 16 al 20 16,30 - 19,30 4h Febbraio Marzo Giovedì 12 17,00 - 19,00 2h Aprile Maggio Assemblee con le famiglie Assemblee di classe Giovedì 14 17,00 - 19,00 2h Giovedì 19 16,30 - 18,30 2h Giovedì 9 17,00 -19,00 2h (incontro Invalsi) classi 2^ e 5^ Giovedì 28 17,00 - 19,00 2 h (incontro Curricolo di Circolo) Giovedì 19 18,30 - 20,00 1,30 h Mercoledì 15 18,00 - 20,00 2h Giovedì 7 16,30 - 18,30 2h Giovedì 7 18,30 - 20,00 1,30 h Giovedì 11 10,00 - 12,00 2 h (programmazione) Giugno Dal 15 al 19 9,00 - 13,00 4h Giovedì 25 17,00 - 19,00 2h Giovedì 18 17,00 - 19,00 2h Martedì 23 10,00 - 12,00 2 h (programmazione) Totale 12 ore 4 ore (+2 ore classi seconde e quinte) 8 ore 10 ore di formazione collegiale e/o individuale Totale 34 ore (+2 ore classi seconde) 22 ore 4,30 ore 5 ore (+2 ore classi prime) 6,5 ore per impegni di singole classi non calendarizzati (lettoscrittura, correzione prove Invalsi, assemblee di classe in più rispetto a quelle previste ecc.) 38 ore (+2 ore classi prime) - 18 - CALENDARIO SCOLASTICO FESTIVITÀ E SOSPENSIONE DELLE LEZIONI VACANZE scuole PRIMARIA e INFANZIA VACANZE NATALIZIE 24/12/2014 al 06/01/2015 (RIENTRO 07.01.2015) VACANZE PASQUALI 02/04/2015 al 07/04/2015 (RIENTRO 08.04.2015) CHIUSURA SCUOLE (Delibera n3* del Consiglio di Istituto del 26.06.2014) PRIMARIA ORARIO ANTIMERIDIANO (a seguito della festività o chiusura scuola) INFANZIA ORARIO ANTIMERIDIANO (a seguito della festività o chiusura scuola) 15 - 16 Settembre 2014 senza mensa 23 Dicembre 2014 senza mensa 1 Aprile 2015 senza mensa 6 Giugno 2015 senza mensa 23 Dicembre 2014 senza mensa 1 Aprile 2015 senza mensa 30 Giugno 2015 senza mensa FESTIVITÀ (Delibera* n 353, 2012 Giunta Regione Emilia Romagna ) 1 Novembre 2014 ( Festa di tutti i Santi ) 8 Dicembre 2014 ( Immacolata Concezione ) 31 Gennaio 2015 ( Festa del Santo Patrono ) 25 Aprile 2015 ( Festa Nazionale della Liberazione ) 1 Maggio 2015 ( Festa Nazionale del lavoro ) 1 Giugno 2015 Adattamento derivante dalla progettazione delle attività d’Istituto previste dal P.O.F. 2 Giugno 2015 ( Festa Nazionale della Repubblica ) TEMPO SCUOLA (Delibera* n 353 2012 Giunta Regione Emilia Romagna ) PRIMARIA INFANZIA Inizio Lezioni 15 Settembre 2014 Termine lezioni 5 Giugno 2015 Scuola a Tempo Pieno 6 Giugno 2015 Scuola a Tempo Normale Inizio Lezioni 15 Settembre 2014 Termine lezioni 30 Giugno *delibera annuale suscettibile di variazioni 2015 FINALITÀ -EDUCATIVE 19 - Il punto di partenza delle scelte educative della scuola è una condivisa visione del bambino come soggetto attivo e impegnato in un processo di continua interazione con i pari, gli adulti, l’ambiente e la cultura. La scuola dell’infanzia e la scuola primaria si propongono come contesto di relazione, di cura e di apprendimento, nel quale possono essere filtrate, analizzate ed elaborate le sollecitazioni che i bambini sperimentano nelle loro esperienze. “Oggi l’apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione …. e proprio per questo la scuola …. ha il compito di promuovere la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze, al fine di ridurre la frammentazione e il carattere episodico che rischiano di caratterizzare la vita dei bambini e degli adolescenti” (da: Indicazioni Nazionali per il Curricolo 16 Novembre 2012). Al bambino, inoltre, vanno garantiti alcuni diritti primari come quello all’educazione, all’istruzione, al rispetto e alla valorizzazione della propria persona. “Alla scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi una identità consapevole e aperta” (idem). Gli insegnanti del Circolo, tenuto conto delle Indicazioni nazionali 16 Novembre 2012 intendono educare gli allievi in un’atmosfera di accoglienza, comprensione, tolleranza, rispetto e serenità, evitando comportamenti che possano indurre a qualsiasi forma di discriminazione, per far sì che le diversità diventino una ricchezza umana e culturale. “La piena attuazione del riconoscimento e della garanzia della libertà e dell’uguaglianza nel rispetto delle differenze di tutti e dell’identità di ciascuno, richiede oggi,… in modo più attento e mirato, l’impegno dei docenti e di tutti gli operatori della scuola, con particolare attenzione alle disabilità e ad ogni fragilità …. per far si che ognuno possa svolgere…” (da: Indicazioni Nazionali per il Curricolo 16 Novembre 2012) “…..secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società”(art. 4 Costituzione italiana). Ed è al successo formativo di ciascun alunno che è diretto lo sforzo degli insegnanti del Circolo, coscienti di non esaurire tutte le potenzialità che nuove forme di conoscenza e di comunicazione influiscono sul sapere e sull’apprendimento dei bambini. Questo ”… chiama in causa l’organizzazione della memoria, la presenza simultanea di molti diversi codici, la compresenza di procedure logiche e analogiche, la relazione immediata tra progettazione,operatività, controllo, tra fruizione e produzione” (idem). Fare scuola richiede sempre più attenzione ai diversi modi di apprendimento degli alunni oltre ad integrare metodologie consuete con nuove dimensioni multimediali per rendere i bambini capaci di orientarsi e fruire di una sapere diffuso per il quale la capacità ”di accesso ai nuovi media diventa di decisiva rilevanza” (idem). Al contempo è necessario promuovere e potenziare le capacità di apprendimento ed anche consolidare competenze e saperi di base di ogni singolo/a bambino/a in merito a saper: ♦ osservare l’ambiente circostante; ♦ descrivere situazioni; ♦ pensare in modo autonomo; ♦ scegliere strumenti adeguati al fine; ♦ selezionare informazioni; ♦ elaborare creativamente proprie idee; ♦ organizzare le proprie modalità di lavoro; ♦ ricostruire l’esperienza in modo personale; ♦ tradurre le proprie idee in forme fruibili da altri. Nel nuovo scenario sociale derivato, oggi, dalla rilevante presenza di culture “altre” altro obiettivo fondamentale della scuola è quello di “… valorizzare l’unicità e la singolarità dell’identità culturale di ogni studente. La presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse … deve trasformarsi in una opportunità per tutti …” in un processo di confronto, di interazione e di convivialità relazionale che stimoli la partecipazione consapevole ad una nuova “… cittadinanza unitaria e plurale a un tempo …”(idem). “ La scuola affianca così al compito dell’insegnare ad apprendere quello dell’insegnare ad essere” (idem). - 20 A tale scopo gli insegnanti, avendo anche ben presenti le finalità sancite dall’art.3 della Costituzione, per garantire e l’uguaglianza di tutti gli studenti “senza distinzione di sesso, di lingua, di religione, di razza” si prefiggono di: - promuovere la sensibilità ai valori di solidarietà e di cooperazione; - promuovere la valorizzazione delle diversità; - promuovere la più ampia partecipazione dei bambini alla vita della scuola; - promuovere molteplici esperienze culturali; - promuovere e costruire un’alleanza educativa con i genitori. Soprattutto nell’elaborare strumenti di conoscenza, nel predisporre progetti didattici, nel definire strategie educative e nel fornire “.. le chiavi per apprendere ad apprendere”, gli insegnanti determinano di: - promuovere capacità di pensiero autonomo, libero, critico e creativo; - promuovere la formazione di menti aperte e flessibili, capaci di comprendere la realtà e di far fronte alla rapida e sempre meno prevedibile evoluzione delle conoscenze. In quanto comunità educante che affianca la famiglia nel compito di formare gli studenti ad un nuovo modo di cittadinanza collettiva, la scuola è impegnata a realizzare il consolidamento dell’identità, la conquista dell’autonomia, il riconoscimento e lo sviluppo della competenza, l’acquisizione delle prime forme di educazione alla cittadinanza, a partire dalle prime esperienze di convivenza responsabile all’interno della scuola. Pertanto i valori cardini e le finalità educative ad essi sottese, adottate dal Circolo, risultano essere i seguenti: 1. IDENTITÀ Stare bene e sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato. Conoscersi e sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile. Sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità. 2. AUTONOMIA Aiutare il/la bambino/a a percepire il senso dello spazio e del tempo in rapporto alle proprie azioni. Prendere coscienza di sé e del proprio corpo nell’ambiente circostante. Orientarsi nel tempo e nello spazio. 3. COMPETENZA Consolidare e potenziare abilità sensoriali, percettive. Consolidare e potenziare abilità cognitive e linguistiche. Sviluppare le capacità relazionali e collaborative. 4. CITTADINANZA Scoprire gli altri, i loro bisogni e necessità. Gestire contrasti attraverso regole condivise definite nelle relazioni,mediante il dialogo, il confronto e l’espressione del proprio pensiero. Prestare attenzione al punto di vista dell’altro. Riconoscere il principio dei diritti e dei doveri. - 21 STILE EDUCATIVO di CIRCOLO I docenti sono impegnati nel dare valore a rapporti professionali collaborativi, relazioni positive e intenzionalità pedagogiche condivise in continuità con la famiglia del bambino e con gli insegnanti della scuola dell’infanzia. Questi comportamenti caratterizzano lo Stile del Circolo riflesso nell’azione educativa rivolta ai bambini, per il loro “star bene a scuola”. Punti fondamentali dello stile educativo dei docenti sono i già citati “punti di forza” sui quali i docenti, predispongono e realizzano i percorsi educativi destinati agli alunni e sui quali orientano la loro progettualità. Lo stile educativo dei docenti presuppone la condivisione di scelte e la socializzazione degli interventi in una alleanza educativa e collaborativa con i genitori, anche nell’intento di definire norme di comportamento comuni al fine di predisporre per i bambini una educazione che li rendano capaci di fare scelte autonome e equilibrate nel futuro. Le scuole del Circolo sono aperte alle proposte del territorio quali parte integrante della progettazione curricolare. Nel formare saldamente ogni bambino sul piano culturale, oltre che cognitivo, la collaborazione tra scuola e territorio assume particolare rilevanza proprio nel focalizzare gli obiettivi atti a realizzare “il pieno sviluppo della personalità umana”. La caratterizzazione sempre più multiculturale delle scuole modenesi ha portato anche il Circolo alla ricerca dei modi migliori per favorire una possibile integrazione e convivenza con persone aventi abitudini e tradizioni differenti dalle proprie. Tutt’altro che scontata è la necessita di un’azione educativa che collochi il suo punto di partenza già dalla scuola dell’infanzia e che trovi riscontro in tutte le modalità operative definite in continuità verticale tra i diversi ordini di scuola. Particolare sensibilità è posta dai docenti nel riconoscere e agevolare le peculiarità dei bambini che possono essere considerati diversamente abili, alla luce di un’integrazione con gli altri soggetti facenti parte del contesto scolastico. Per infondere nei bambini la fiducia nelle proprie capacità e potenzialità e nella possibilità di raggiungere le aspettative personali prefissate, gli insegnanti si impegnano a dare al bambino la possibilità di: • acquisire autonomia nell’ambiente e sapersi autogestire; • sviluppare sicurezza e fiducia nelle proprie capacità; • socializzare e stare con gli altri; • interiorizzare e rispettare alcune norme e comportamenti della vita comunitaria; • collaborare con i compagni; • sviluppare al meglio le proprie potenzialità; • svolgere ed esprimere i propri sentimenti, bisogni e interessi; • sviluppare la creatività e la fantasia; Le strade praticate, per la soluzione delle problematiche specifiche dei bambini con disagi, sono: a) modifica e adeguamento dei percorsi formativi rapportandoli ai bisogni e alle peculiarità dei bambini; b) progettare e realizzare Piani Educativi Individualizzati (PEI). Tutti i docenti inoltre: • condividono la responsabilità educativa e didattica; • condividono l’organizzazione dei tempi e degli spazi per creare un ambiente didattico e relazionale positivo che garantisca il benessere psico-fisico e lo sviluppo delle potenzialità di tutti i bambini. • condividono l’attenzione nell’attuazione di un clima sociale positivo di accettazione, fiducia, rispetto, sicurezza, autostima e collaborazione. - 22 ORIENTAMENTO PEDAGOGICO Le linee d’orientamento pedagogico su cui si fonda il lavoro quotidiano dei docenti sono basate sul rafforzare la motivazione e l’autostima senza le quali risulterebbe difficile il conseguimento di esiti soddisfacenti per il bambino nel processo di apprendimento. Le modalità operative scelte dai docenti per consentire il raggiungimento di esiti positivi e il conseguente successo scolastico, sono: - dare spazio alle esperienze del bambino, al suo vissuto personale; - offrire occasioni di confronto, scambio di opinioni, ricerca di soluzioni anche alternative; - alternare momenti di lavoro individuali, individualizzati e collettivi; - favorire l’apertura delle classi per una maggiore articolazione delle attività; - privilegiare la partecipazione attiva del bambino quale atteggiamento mentale di ricerca; - collegare all’esperienza degli alunni, contenuti e metodologie dell’insegnamento/apprendimento; - evidenziare gli aspetti positivi di ciascuno e concentrare su di essi gli sforzi; - evitare forme di stereotipia nei confronti delle persone. Non di meno conto è l’approccio pedagogico e antropologico della scuola che pone al centro dell’azione educativa lo studente, in tutti i suoi aspetti: cognitivi - affettivi - relazionali - corporei - estetici - etici spirituali ed in particolare quello emotivo. Grazie agli approcci delle scienze psicologiche e ai contributi delle neuro scienze sulle emozioni, oggi non è più pensabile un insegnamento orientato solo sul potenziamento delle abilità intellettive a discapito di quelle emotive proprio in una realtà economica diffusa, per la quale i genitori lavorano fuori casa divenendo poco partecipi, se non assenti, alla crescita dei figli. L’orientamento pedagogico del Circolo ha fatto proprie le teorie sulle emozioni correlate all’apprendimento. La qualità dell’esistenza del bambino è influenzata dal modo con cui apprende ad affrontare le proprie emozioni ed è ormai risaputo che una eccessiva tensione emotiva interferisce negativamente sull’efficacia delle prestazioni non solo scolastiche. Gli stati emotivi agiscono sui diversi meccanismi cognitivi dell’attenzione-concentrazione e memoria e se si manifestano frequentemente emozioni dominanti negative, queste possono determinare il clima della classe. Incanalare le emozioni per raggiungere un fine produttivo rappresenta la strada che porta l’individuo a vivere le proprie emozioni con intelligenza e si comincia dalla scuola ad esercitare l’ascolto dei propri e altrui bisogni. Le emozioni influenzano sia i rapporti interpersonali sia l’apprendimento e una buona relazione tra maestro e alunno e tra alunno e classe, è uno dei presupposti per la riuscita scolastica. Pertanto l’educazione emotiva è diventata il focus di molte attività di classe e di Progetti per imparare a dare un nome alle emozioni, saperle definire ed esprimere oltre che gestire. Seppur non esplicitata la pratica dell’attenzione alle emozioni, data dagli insegnanti, mette in luce la teoria di supporto educativo che dichiara che ogni bambino, per poter apprendere in modo efficace deve aver sviluppato i sette ingredienti collegati all’intelligenza emotiva (Goleman 1996): 1. fiducia sensazione, da parte del bambino, di avere maggiori probabilità di riuscire in ciò che intraprende di quante non ne abbia, invece, di fallire; 2. curiosità sensazione che la scoperta sia una attività positiva e fonte di piacere; 3. intenzionalità sensazione di essere efficaci legata al desiderio e alla capacità di essere influenti e perseveranti; 4 . autocontrollo sensazione di controllo interiore legata alla capacità di modulare e controllare le proprie azioni; 5. connessione sensazione di essere compresi e di comprendere gli altri; 6. comunicazione sensazione di fiducia negli altri legata al desiderio e capacità di scambiare pensieri; 7. cooperazione sensazione definita delle proprie esigenze e capacità di equilibrarle in un gruppo. - 23 IL CURRICOLO Nella stesura di un Curricolo disciplinare gli Insegnanti del Circolo fanno riferimento ad alcuni punti fondamentali: senso dell’esperienza: è compito della scuola creare contesti in cui gli alunni sono indotti a riflettere per comprendere gli insegnamenti, la realtà e se stessi; ambiente di apprendimento: è compito della scuola compiere scelte metodologiche fondamentali atte a valorizzare esperienza e conoscenze degli alunni, compiere interventi adeguati nei riguardi della diversità, favorire l’apprendimento cooperativo, promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, inserire l’impiego di tecnologie multimediali e L.I.M. nell’insegnamento. alfabetizzazione culturale di base: la scuola primaria mira all’acquisizione di apprendimenti di base e saperi irrinunciabili, come primo esercizio dei diritti costituzionali. A bambini e bambine va offerta l’opportunità di sviluppare dimensioni emotive, sociali, corporee, etiche, religiose e cognitive. cittadinanza: è compito peculiare di questo ciclo scolastico porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva, potenziando gli apprendimenti promossi nella scuola dell’infanzia e ampliandoli in continuità con la scuola superiore di primo grado. Viene così attuato quanto suggerito dall’Art.1 L169/2008, “Cittadinanza e Costituzione”, per la conoscenza della Carta Costituzionale e dell’educazione alla cittadinanza, attraverso esperienze significative arricchite da proposte degli Enti e delle Associazioni culturali presenti sul territorio. In linea con quanto espresso nelle Indicazioni nazionali per il curricolo “… i docenti definiscono le loro proposte in una relazione costante con i bisogni fondamentali …” e gli interessi dei bambini ”… ponendo le basi del percorso formativo che seguirà tutte le fasi successive della vita. Per questo particolare impegno è posto del definire e costruire le mappe dei saperi rendendole coerenti con l’evoluzione continua delle conoscenze. Consapevoli di esercitare un ruolo fondamentale nel costruire il primo segmento del percorso scolastico le scuole dell’infanzia e le scuole primarie elaborano il proprio curricolo esercitando così una parte decisiva dell’autonomia che la Repubblica attribuisce loro (art. 117 Costituzione) pur avendo come base delle loro proposte “… le norme, gli obiettivi generali e specifici degli apprendimenti relativi alle competenze degli studenti che lo Stato stabilisce per garantire pari condizioni di accesso all’istruzione ed un servizio di qualità”. Con le Indicazioni nazionali per Curricolo lo Stato ha fissato i traguardi per ciascuna disciplina o campo di esperienza assumendo come orizzonte di riferimento il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea (18 Dicembre 2006 ) “quali punto di arrivo odierno di un vasto confronto scientifico e culturale …”: 1. comunicazione nella madrelingua; 2. comunicazione nelle lingue straniere; 3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4. competenza digitale; 5. imparare a imparare; 6. competenze sociali e civiche; 7. spirito d’iniziativa e imprenditorialità; 8. consapevolezza ed espressione culturale. I docenti del Circolo nel ritenere che “... la diversità di obiettivi specifici, di contenuti e di metodi di insegnamento ... favoriscono l’espressione di una pluralità di modi di sviluppare e realizzare tali competenze” progettano la propria Programmazione annuale in piena autonomia e nella piena libertà dell’insegnamento che l’ordinamento scolastico tutela (art. 33 Costituzione). Essa trova compimento nel P.O.F. e nelle sue linee esplicative di tutte le possibilità di offerte formative comprese quelle offerte dal territorio. - 24 IL CURRICOLO delle DISCIPLINE Elaborato dai team docenti il Curricolo è l’espressione del Progetto Educativo-Didattico che gli insegnanti intendono attuare nelle classi, in armonia con le finalità e l’orientamento del P.O.F. del Circolo. Il Collegio dei Docenti seguendo le fasi di cambiamento del Governo scolastico e delle Indicazioni nazionali, di volta in volta prospettate, ha elaborato un’ipotesi di curricolo di Circolo secondo un progetto di RicercaAzione, in Rete con le Scuole della Città, a partire dal 2004. Riveduto e aggiornato alla luce delle Indicazioni Ministeriali del 2007 e da quanto definito a livello cittadino nella stesura di un Curricolo in Continuità con la Scuola secondaria di primo grado nel 2008, (ALLEGATO 4 ). il Circolo è attualmente è impegnato in una ulteriore revisione e definizione del Curricolo alla luce delle Indicazioni nazionali per il Curricolo del 16 Novembre 2012. 2. Curricolo Locale Per attuare quanto stabilito in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, gli insegnanti del Circolo hanno individuato alcune aree d’interesse privilegiate, strettamente connesse fra loro, quali: • ambiente; • alimentazione; • salute. Per lo sviluppo di questi argomenti sono proposti percorsi didattici da svolgersi in classe o attraverso visite d’istruzione ed anche con l’intervento di esperti. Queste attività sono finalizzate sia alla conoscenza e salvaguardia dell’ambiente, sia all’orientamento per un consumo consapevole verso scelte alimentari corrette. 3. Ampliamento dell’offerta formativa L’offerta formativa del Circolo è arricchita dalla pratica annuale di progettazione che vede trasformate le sollecitazioni provenienti da vari ambiti del territorio e della società in esperienze formative. Confronto e analisi guidano le scelte operate dagli insegnanti al fine di alimentare la voglia di conoscere dei bambini Le classi e le sezioni, difatti, aderiscono alle numerose offerte formative, degli “Itinerari Didattici” che provengono dalle istituzioni e associazioni culturali del territorio e che vanno ad integrare Curricolo e Progetti previsti, oltre a valorizzare e far conoscere aspetti, tradizioni ed istituzioni presenti ed attive nell’ambito della città, quali biblioteche, teatri, musei e aziende. 3. Integrazione del curricolo Da alcuni anni si svolgono specifiche iniziative di formazione e di socializzazione destinate all’intera comunità scolastica. All’interno delle strutture scolastiche, genitori e insegnanti hanno l’opportunità di incontrare esperti su argomenti d’interesse comune; di partecipare a corsi di formazione; di ritrovarsi per iniziative a scopo ricreativo: feste, spettacoli e attività ludiche rivolte ai bambini. Particolarmente efficaci sono le iniziative di cooperazione pomeridiana tra Genitori e Insegnanti, attivate in orario extrascolastico. In tal senso il Circolo si pone come centro di promozione culturale, sociale e civile. In alcuni plessi sono difatti organizzati laboratori di letture animate e per la creazione di oggetti e di addobbi natalizi. Le scuole del Circolo offrono, inoltre, la disponibilità dei locali scolastici a favore d’iniziative promosse dai genitori degli alunni frequentanti, purché esse siano coerenti con le finalità educative della scuola. IL CURRICOLO dei- 25 CAMPI di ESPERIENZA Il curricolo della scuola dell’infanzia, è stato predisposto nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, posti dalle Indicazioni nazionali per il Curricolo. La sua costruzione si afferma come il principale strumento della progettualità didattica; il curricolo infatti organizza e descrive l’intero percorso formativo del bambino, durante il quale si intrecciano e si fondono gli insegnamenti, i saperi, i processi cognitivi e affettivo - relazionali. Le attività educative offrono occasioni di crescita all’interno del contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo delle compente dai 3 ai 6 anni. Il curricolo si articola attraverso i 5 campi di esperienza che sono: • il sé e l’altro; • il corpo e il movimento; • immagini, suoni, colori; • i discorsi e le parole; • la conoscenza del mondo. I CAMPI di ESPERIENZA sono i luoghi del fare e dell'agire del bambino che, attraverso la mediazione degli insegnanti, impara a orientarsi nella molteplicità e nella diversità degli stimoli e delle attività. In questa ottica il percorso della scuola dell’infanzia deve mirare a: • potenziare tutti gli aspetti della personalità di ogni bambino mediante interventi pedagogici e didattici che tengano conto anche dei rapporti con tutti i luoghi esterni alla scuola, in cui i bambini vivono situazioni di apprendimento; • progettare e realizzare ambienti educativi in cui ogni bambino abbia la possibilità di esprimere realmente i suoi diversi bisogni e di trovare stimolo e sostegno nella ricerca di risposte più adeguate. • qualificare gli ambienti educativi secondo scelte progettuali e modelli di intervento capaci di assicurare un clima educativo orientato alle dimensioni del gioco, della creatività, dell’attenzione ai ritmi individuali di sviluppo del bambino/a; • riconoscere, sostenere e valorizzare le caratteristiche culturali e personali che definiscono l’identità di ogni bambino, prevenendo e rimuovendo gli ostacoli che possano impedire o limitare la piena affermazione delle motivazioni e capacità individuali; • elaborare una cultura del rispetto dell’infanzia, realizzando, tra l’altro, occasioni di confronto tra genitori e insegnanti secondo modalità di gestione sociale che facilitino il superamento delle differenze, in una ottica di valutazione delle stesse quali valori culturali, sociali e linguistici. • promuovere la diversità delle persone e delle culture come ricchezza. Le finalità che i docenti si propongono: a) la valorizzazione del gioco in tutte le sue modalità, come elemento primario tra il bambino e il mondo; b) la vita di relazione personale significativa tra pari e con gli adulti, per favorire le soluzioni dei problemi, il superamento delle difficoltà, lo svolgimento cooperativo delle attività; c) l’esplorazione e la ricerca in diretto contatto con la natura, le cose, affinché il bambino prende coscienza di sé e delle proprie risorse, per la costruzione della storia personale all’interno del contesto in cui vive. d) la mediazione didattica con tutte le strategie e gli strumenti che consentono di orientare lo sviluppo e l’apprendimento del bambino. La valutazione, in questa fascia d’età, è un’operazione particolarmente complessa e pertanto viene eseguita attraverso “osservazioni sistematiche” quale strumento più affidabile per verificare fino a che punto le conoscenze e le abilità sollecitate durante le attività diventano competenze personali. Essa è indirizzata a come il bambino agisce, comunica, relaziona, esplora e produce messaggi simbolici. In questo modo la valutazione è maggiormente finalizzata ai processi, agli stili operativi e non a esiti numerici. La verifica- valutazione è presente in tutte le fasi di lavoro del bambino e in fasi diverse: • ad inizio d’anno per delineare il quadro delle competenze dei bambini, e all’avvio di un percorso didattico; • in itinere, per aggiustare, modificare e individualizzare le proposte successive; • finale, mirata ad individuare gli esiti formativi e il significato dell’esperienza nella sua globalità. - 26 LA PROGRAMMAZIONE delle SCUOLE DEL CIRCOLO Le scuole del circolo intendono sottolineare la necessità che l’azione educativa non si realizzi in un’offerta unica e indistinta, indifferente alla diversità di cui ciascuno è portatore, ma si articoli in modo da tenere conto delle situazioni di partenza di ciascuno. Le scuole operano con ogni mezzo per: differenziare la proposta formativa adeguandola alle esigenze di ciascuno: a tutti i bambini e le bambine deve essere data la possibilità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità; valorizzare le risorse esistenti nel territorio (enti locali, associazioni culturali ecc.) allo scopo di realizzare un progetto educativo integrato ricco e articolato affinché l’offerta formativa della scuola non si limiti alle sole attività curricolari, ma assuma un più ampio ruolo di promozione culturale e sociale. L’arricchimento e la diversificazione del percorso formativo sono finalizzati a garantire a tutti uguali opportunità di crescita culturale; per ottenere questo risultato la scuola si adopera affinché ogni attività didattica sia rivolta sempre a tutti i bambini e le bambine del Circolo. Le attività didattiche dei plessi del circolo sono organizzate in “Campi d’esperienza” per la scuole dell’infanzia e in “Aree di trasversalità disciplinare” per le scuole primarie e fanno riferimento ad una continua e responsabile flessibilità ed inventiva operativa e didattica. Le attività stesse sono scelte con modalità diverse e diversificate in rapporto all’età, allo scopo di rendere più efficace il progetto educativo, anche in relazione ai diversi ritmi, tempi e stili d’apprendimento, alle motivazioni e agli interessi dei bambini. La progettualità delle esperienze punta con forza verso la dimensione manuale, il fare e l’agire del bambino si manifestano attraverso le azioni, le possibilità e i significati connessi all’utilizzo del corpo quale mezzo di elaborazione del pensiero astratto e concettuale. A tal fine i docenti, a seconda dell’età del bambino e dell’ordine di scuola di appartenenza programmano: attività di manipolazione; attività motorie e di psicomotricità; attività grafico- pittoriche; attività logiche-matematiche; laboratori linguistici, di lettura, di narrazione, di ascolto, ecc.; laboratorio di letto-scrittura per bambini dai 5 ai 7 anni; attività d’intercultura e alfabetizzazione nella lingua italiana; uscite programmate in base alle proposte del territorio; attività d’intersezione o di classi parallele; attività individuale o tutoriale, di gruppo o piccolo gruppo in sezione o in classe; Le attività di laboratorio favoriscono i rapporti interpersonali tra bambini e permettono scambi d’esperienze e di conoscenze con coetanei e insegnanti d’altre sezioni o classi. Nei laboratori l’apprendimento è basato sulla ricerca, sull’osservazione, sull’esplorazione, sull’elaborazione con possibilità di seguire individualmente i bambini all’interno di piccoli gruppi. Inoltre, nei plessi del circolo si attivano i seguenti percorsi: Percorso accoglienza: una buona accoglienza favorisce una maggiore disponibilità all’impegno, alla progettualità, alla collaborazione e aiuta a creare un clima indispensabile per vivere esperienze significative. Percorso continuità: la continuità è condizione essenziale per assicurare ai bambini un percorso formativo unitario, pur nel rispetto della specificità degli insegnamenti di ogni ordine e grado di scuola. Le insegnanti del Circolo condividono il percorso di continuità e accoglienza elaborato dalle scuole per l’infanzia e primarie del Comune di Modena. - 27 Percorso letto-scrittura: coinvolge insegnanti e bambini delle scuole del Circolo. Vuole sollecitare nei bambini quelle esperienze e abilità che sostengono l’apprendimento del codice scritto e avvengono prima del loro ingresso alla scuola primaria. I bambini di oggi, fin dai primi mesi di vita, hanno un rapporto precoce con la lingua scritta e ben presto si rendono conto che esiste un codice scritto sul quale elaborano il proprio pensiero. Di qui la convinzione che la scuola per l’infanzia debba tener conto del percorso che i bambini compiono spontaneamente dal segno grafico verso l’apprendimento della lingua scritta, sostenendo e incoraggiando la ricerca personale attraverso esperienze, osservazioni e favorendo il confronto tra i coetanei e gli adulti. Percorso lettura: il libro costituisce un’esperienza significativa sia per i bambini che per i genitori. Il libro infatti è un’importante veicolo di apprendimento e ha la funzione di suscitare anche nei bambini in età prescolare il piacere della lettura prima ancora del saper leggere. Pertanto è utile che il bambino si abitui da subito a manipolare i libri. I libri scelti sono favole, fiabe, racconti e storie dei paesi di origine con testi brevi, un lessico semplice con immagini stimolanti. In tutte le scuole dell’infanzia: è allestito un angolo lettura con libri, che i bambini usano autonomamente, è stata creata una biblioteca con vari tipi di libri: illustrati, piccole storie, favole, è attivo il servizio del prestito a casa. In tutte le scuole della primaria: è stata creata una biblioteca con vari tipi di libri: per la ricerca e approfondimento delle materie di studio, libri illustrati per l’alfabetizzazione della lingua italiana e di narrativa; è attivo il servizio del prestito a casa. Progettazione Per progettazione intendiamo l’ideazione di un piano di lavoro nel quale siano specificati i bisogni che si intende soddisfare, gli intenti educativi che si vogliono perseguire, i mezzi di cui ci si vuole avvalere per realizzarlo (attività, risorse, strategie …), i tempi di realizzazione, le modalità di verifica e di valutazione. Tale operatività costituisce uno dei momenti forti del lavoro dell’insegnante e richiede tempo, attenzione e impegno costante e sollecita la condivisione delle finalità e delle scelte da operare. Per questo è necessario che la progettazione venga discussa e messa a punto, a partire da analisi sistematiche, dal gruppo dei docenti che opera nella sezione, nella scuola e più in generale nel circolo prima dell’inizio delle attività con i bambini. Le scuole del Circolo danno molto importanza alla: • progettazione didattica ed educativa annuale; • modalità di attuazione dei progetti didattici che coinvolgono il Circolo; • organizzazione dell’attività di accoglienza. Quest’ultime non son riferite semplicemente al periodo di “ambientamento” per il quale è importante predisporre una serie di azioni necessarie quando un bambino entra per la prima volta nella scuola, ma ci si riferisce anche al sapersi porre, da parte delle scuole come luogo di incontro e di scambio comunicativorelazionale per tutte le figure implicate: bambini, genitori, insegnanti e, non da ultimo i collaboratori. L’attenzione è rivolta sia al bambino, che entra per la prima volta in un ambiente nuovo, sia ai genitori, che vivono assieme al figlio il cambiamento e per questo l’accoglienza dei bambini di tre anni, di sei anni e dei neo arrivati, oltre che dei loro genitori, è oggetto di una progettazione attenta e sensibile. - 28 Le azioni svolte a tal proposito risultano essere: • preparatorie, al fine di fornire alle famiglie alcuni materiali riguardanti: a. il regolamento (norme per la frequenza); b. l’informa genitori in plurilingue (relativo al funzionamento della scuola); c. notizie utili sui servizi. • organizzative, relative a: a. ingresso a scuola dei bambini; b. materiali necessari per le attività; c. organizzazione spazi comuni; d. condivisione organizzative ed educative con i collaboratori scolastici. • educative progettuali, riferite a: a. attività didattiche; b. presenza di educatori assistenziali; c. interventi di esperti esterni. Nelle scuole del Circolo e in particolare in quelle dell’infanzia l’ambiente di apprendimento è organizzato per valorizzare: l’attività di ricerca-azione come momento di riflessione sulle esperienze fatte; l’ascolto attivo per favorire le relazioni; il coinvolgimento dei bambini evitando impostazioni disciplinari trasmissive e direttive; la strutturazione dello spazio a misura di bambino; il gioco come risorsa di apprendimento, di relazioni e di espressione; lo spazio scuola accogliente e invitante per favorire la socialità; la documentazione come opportunità di riflessione per la scuola e la famiglia; la valutazione come momento di riflessione ed autoregolazione delle scelte operative. La modularità e la flessibilità, variabili importanti in una scuola dell’autonomia, permettono ai bambini e ai docenti di vivere la loro giornata scolastica in maniera proficua, evitando quella rigidità di tempi che annoia il bambino in quanto non rispetta i suoi tempi psicologici. - 29 PROGETTUALITÀ Parlare di strutturazione ed organizzazione degli spazi alla scuola dell’infanzia, non significa riferirsi esclusivamente alla distribuzione fisica o alla semplice collocazione dei materiali e degli arredi, ma anche occuparsi del contesto comunicativo, relazionale e cognitivo che, attraverso la loro organizzazione materiale, si viene ad instaurare. L’elaborazione di un progetto, relativo all’organizzazione degli spazi rappresenta il primo fondamentale elemento per evidenziare i percorsi da seguire nell’ intenzione di creare le condizioni per il raggiungimento graduale dell’autonomia da parte dei bambini. L’ambiente in cui i bambini vivranno dovrà avere delle caratteristiche precise di un luogo funzionale al loro sviluppo ma anche protettivo, ben curato e accogliente; deve rappresentare una sorgente di stimoli permanente e allo stesso tempo uno spazio affine all’immagine di quello familiare dove possono nascere affetti stabili e rassicuranti. Nella scuola dell’infanzia la strutturazione degli spazi prevede la proposta di un contesto educativo fortemente connotato nelle sue funzioni e all’interno del quale la disposizione degli arredi, dei giochi e dei materiali suggerisce al bambino il loro valore d’uso consentendogli parallelamente l’opportunità di organizzarsi in attività autonome o di piccolo gruppo. Lo spazio è inteso non solo come luogo fisico ma anche come luogo psicologico e rappresenta la dimensione di come il bambino si pone, vive e agisce in quell’ambiente. La “lettura dello spazio” fatta dal bambino non segue gli schematismi logico - funzionali dell’adulto. Lo spazio per il bambino assume connotazioni affettive, culturali, fisiche legate al vissuto personale e alla propria dimensione culturale. Nelle scuole dell’infanzia del Circolo la definizione degli spazi rispetta le seguenti caratteristiche: Significatività: lo spazio viene strutturato con oggetti, arredi e messaggi che aiutano il bambino a capire che cosa fare in quella situazione (spazio relazionale); Funzionalità: lo spazio è ben costruito, con facilità di accesso e stimolante (spazio sociale); Ricchezza: lo spazio presenta una varietà di stimoli e materiali; Coerenza: lo spazio è collegato al progetto educativo ed ha una propria logica interna; Flessibilità: lo spazio presenta elementi di flessibilità, evitando ogni rigidità, per rispondere alle sollecitazioni dei bambini. Nell’organizzazione degli spazi, in generale, la scuola dell’infanzia non trascura neppure: l’aspetto strumentale (opportunità offerte per svolgere attività grafiche, manipolative, ecc…); il rapporto con la dimensione fantastica (opportunità offerte per giocare a far finta di, a travestirsi, a ricordare (spazio psicologico rappresentato/evocato); il rapporto con il reale: la predisposizione finalizzata all’osservazione degli spazi e alla sperimentazione. - 30 L’IDENTITÀ PROGETTUALE DEL CIRCOLO I progetti sono un supporto e un’integrazione al curricolo, senza sostituirsi ad esso; sono accorpati per grandi aree tematiche intese a valorizzare le opportunità formative offerte dal territorio. (ALLEGATO N.5) Questa progettualità si esplica in percorsi, programmati in accordo tra l’istituzione scolastica e gli enti locali, riferibili a: ambiente, educazione alla salute e alla corretta alimentazione, solidarietà ed integrazione, supporto alle difficoltà di apprendimento e di relazione, attività espressive. Particolare impegno viene posto nella realizzazione dei progetti inerenti il curricolo locale, che sviluppano tematiche concernenti l’educazione ambientale e l’educazione alla salute. Il Circolo si qualifica inoltre per progetti che si distinguono per il loro carattere di ricerca e sperimentazione, che favoriscono l’introduzione e l’utilizzazione delle nuove tecnologie, nonché l’innovazione metodologica e disciplinare (come previsto all’art. 6 del citato D.P.R. 275/1999 sull’Autonomia). I docenti intendono attuare, nel corso dell’anno scolastico, progetti che coinvolgono l’intero Circolo, il Plesso, gruppi o singole classi, tutti riconducibili alle seguenti macroaree: Percorsi in Continuità Sostegno alla didattica Accoglienza e inclusione Tecnologie multimediali Area comunicativa espressiva Educazione alla cittadinanza - 31 VALUTAZIONE E CRITERI A seguito del Regolamento D.L.137 del 1.9.2008 recante le norme per la valutazione degli alunni, la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuate mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi e illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno”. Oltre alla valutazione periodica e annuale effettuata dagli insegnanti, il Ministro dell’Istruzione - Università e Ricerca, mediante la Direttiva n. 76 del 2009 ha disposto che l’I.N.Val.S.I. provveda alla realizzazione della rilevazione degli apprendimenti degli studenti della seconda e quinta classe della scuola primaria nell’ambito del Servizio Nazionale di Valutazione. Partendo dall’assunto che la valutazione sia processo utile e funzionale di ogni sistema gli insegnanti del Circolo considerano la valutazione un’azione continua che si snoda per tutto l’anno scolastico, operando con strumenti diversi a seconda del fine che di volta in volta ci si pone. Per condividere con serietà e rigore dell’obiettivo le principali funzioni che hanno da sempre ispirato pedagogie e posizioni illuminate nella scuola ricordiamo la citazione di Gardner:”La valutazione può essere definita come l’ottenimento di informazioni sulle capacità e le potenzialità degli individui, con il duplice obiettivo di fornire a loro un’utile retroazione, e alla comunità circostante dati preziosi”. La valutazione in senso formativo è un’operazione delicata e complessa che richiede molta attenzione da parte dei docenti; essa non si limita all’espressione numerica riferita al grado di competenza raggiunto dal bambino e riguarda molti aspetti che nella quotidianità dell’esperienza didattica vengono tenuti sotto controllo nel loro evolversi da una attenta osservazione dl bambino nei diversi momenti della giornata e nelle diverse attività didattiche. Aspetti che non possono essere definiti con una misura, ma che sono basilari nello sviluppo della persona nella sua totalità per i quali è necessario investire non solo sul terreno del saper fare, ma anche sulla motivazione ad apprendere e sull’acquisizione di un positivo senso di sé. Essi sono: 1) autonomia (personale, sociale, di vita quotidiana, spostamenti, tempo libero); 2) sviluppo psicosociale (interessi, relazioni interindividuali, motivazioni); 3) sviluppo intellettivo (modalità di apprendimento, competenze in relazione agli obiettivi del piano del lavoro di classe). Le diverse velocità dei ritmi di apprendimento e di sviluppo dei bambini, inoltre, proprio in questi segmenti del percorso scolastico dell’obbligo determinano equilibri specifici e in continua oscillazione all’interno della classe. La valutazione in senso globale opera su diversi piani, su diversi livelli di confronto e rispetto ad obiettivi diversi che ci si è posti in base al punto di partenza del singolo alunno o dello stesso rispetto alla classe: 1. il confronto con un criterio assoluto (prestazione con descrittori standard di livello); 2. il confronto con un criterio relativo - individuale (miglioramento o profitto nel tempo); 3. il confronto con un criterio relativo - collettivo (prestazione media della classe). Conseguentemente anche la definizione di successo/insuccesso scolastico va interpretata: - Il successo è personale, quando è inteso come miglioramento del singolo rispetto alla sua partenza (personalizzazione dei percorsi); - Il successo è personale se riferito al raggiungimento di determinati livelli individuati come standard relativi (individualizzazione degli standard); - Il successo è del gruppo se inteso come raggiungimento di standard o fasce di livello prefissati dalla scuola. Appare evidente che il voto nasconde tutto quel processo valutativo che gli insegnanti attuano; ciò nonostante, in linea con i dettami ministeriali, sono state predisposte griglie di valutazione che trovano coerente applicazione nella formulazione dei giudizi del primo quadrimestre e dello scrutinio finale. - 32 Indicatori e descrittori della valutazione (griglia di corrispondenza) nella scuola primaria Voto in /10 5 Conoscenze Frammentarie e lacunose. Capacità Applica le conoscenze minime solo se guidato, ma con errori. Competenze Limitate. Si esprime in modo scorretto e improprio. Compie analisi errate. 6 Limitate e superficiali. Applica le conoscenze con imperfezioni. Si esprime in modo impreciso. Compie analisi parziali. 7 Essenziali nelle linee generali, ma non approfondite. Applica le conoscenze senza commettere errori sostanziali. Si esprime in modo semplicistico e corretto. Gestisce con qualche difficoltà situazioni nuove e semplici. Rielabora sufficientemente le informazioni e gestisce situazioni semplici. Sa individuare elementi e relazioni con sufficiente correttezza. Sviluppa le richieste in modo coerente. 8 Complete, se guidato sa approfondire. Applica autonomamente le conoscenze anche a problemi più complessi, ma con imperfezioni. Espone in modo corretto e linguisticamente appropriato. 9 Complete, con qualche approfondimento autonomo. Applica autonomamente le conoscenze anche a problemi più complessi. Rielabora in modo corretto le informazioni e gestisce le situazioni nuove in modo accettabile. Rielabora in modo corretto e completo. Espone in modo appropriato, utilizzando i linguaggi specifici. Compie analisi corrette, coglie implicazioni, individua relazioni in modo completo. 10 Complete, organiche, articolate e con approfondimenti autonomi. Applica le conoscenze in modo corretto e autonomo, anche a problemi complessi. Espone in modo fluido e utilizza i linguaggi specifici. Compie analisi approfondite e individua correlazioni precise. Rielabora in modo corretto, completo e autonomo. - 33 La valutazione degli alunni H -DSA e BES La valutazione in questi casi richiede procedure specifiche alle quali gli insegnanti di sostegno, gli educatori e gli stessi insegnanti di classe sono tenuti a seguire. Per questi alunni è più che mai necessario tenere presente che: il punto di partenza è diverso per ciascuno; i programmi indicano le linee portanti dell’azione pedagogico - didattica e traguardi comuni, ma viene affidato agli organi collegiali d’Istituto il compito di adeguare le indicazioni alla concreta realtà operativa; le guide alla crescita sono diverse: famiglia, scuola, società e quindi la valutazione non è il giudizio sull’alunno, ma la raccolta di tutti i dati utili che servono a valutare tutte le variabili in gioco: alunno, guide, metodi, condizioni. Ė fondamentale che lo studente cresca nella consapevolezza della propria situazione, capisca quale può essere il proprio rendimento con supporti adeguati o dovendo farne a meno. Ė una valutazione che contiene gli elementi utili per sviluppare un’autovalutazione. Tutti gli alunni dovrebbero diventare consapevoli che il loro rendimento varia, non è un dato assoluto: può essere ottimale in presenza di determinate condizioni (docenti validi, organizzazione didattica flessibile, presenza di tecnologie) o ad un altro livello con condizioni diverse (mancanza di risorse o di preparazione specifica dei docenti al caso). Per i disabili esistono da tempo strumenti specifici di osservazione che sono adottati nel Circolo: Diagnosi funzionale; PDF profilo dinamico funzionale; PEI piano educativo individualizzato. Diagnosi funzionale e Profilo dinamico funzionale concorrono alla conoscenza e alla definizione della situazione di partenza e per le verifiche la normativa prevede un gruppo ad hoc per la valutazione composto da docenti- operatori scolastici e sanitari e Dirigente scolastico. Nel PDF vengono definite una serie di operazioni, osservazioni, informazioni su punti di forza - deficit e influenza tra una caratteristica e l’altra dell’alunno. Rappresenta uno speciale strumento di conoscenza riguardo a: - difficoltà relative alla disabilità; - possibilità di recupero; - capacità da sostenere; e prevede il possibile livello di sviluppo rispetto a tempi brevi e medi dei parametri; - affettivo - relazionale; - sensoriale , motorio - prassico; - neuropsicologico; - comunicazionale – linguistico; - cognitivo; - autonomia e apprendimento. Nel PEI invece, vengono dichiarate: - le finalità da conseguire; - i procedimenti individualizzati per favorire il processo di apprendimento e di sviluppo personale; - gli obiettivi specifici riferiti alle singole discipline o alle macro-micro aree d’intervento possibili; - i criteri per la rilevazione degli apprendimenti; - i criteri per la formulazione dei giudizi analitici; - le modalità e gli strumenti di verifica; - i momenti di verifica previsti dal PEI forniscono i dati per la compilazione della scheda. In generale la valutazione assume una connotazione formativa se: - evidenzia mete raggiunte anche se minime; - valorizza risorse personali e indica modalità per svilupparle; - aiuta a motivarsi e a costruire un concetto positivo di sé; e ciò è ancor più effettivo se riferita gli alunni diversamente abili. - 34 Nel Circolo è istituito il GLHI gruppo di lavoro per l’inclusione aperto alla componente genitori e alle Agenzie territoriali. È composto dal Dirigente scolastico e da rappresentanti dei docenti di sostegno, docenti curricolari, operatori dei servizi e familiari degli alunni con il compito di collaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal piano educativo (Art.15, comma 2, 104/92) finalizzate alla piena realizzazione del diritto allo studio di alunni in difficoltà(disabili, dsa e bes). Tale gruppo si articola in gruppi di lavoro a seconda dei compiti e delle necessità emerse nel Circolo. Il GLH-Istituto si riunisce almeno due volte l’anno e ha il compito di: • analizzare la situazione complessiva nell’ambito dell’istituto; • monitorare le risorse disponibili a livello umano e materiale; • predisporre una calendarizzazione degli incontri con gli operatori sanitari per la stesura del PEI e del PDF; • verificare periodicamente gli interventi attuati; • formulare proposte di aggiornamento e formazione. È stato costituito, inoltre il GLH-Operativo (CM 258/83) composto dal dirigente, dall’insegnante di sostegno e dall’educatore assistenziale ove presente, dall’assistente sociale, dallo specialista dell’A.S.L. e dai genitori del singolo alunno. I soggetti coinvolti contribuiscono in base alle proprie competenze all’elaborazione e definizione del PDF e del PEI. Il GLH-Operativo in particolare interviene per: • individuare i criteri per l’assegnazione degli alunni con disabilità alle classi; • individuare i criteri per l’assegnazione dei docenti di sostegno alle classi;. • la distribuzione delle ore delle relative aree; • l’utilizzo delle eventuali compresenze dei docenti; • definire le linee guida per le attività didattiche a sostegno degli alunni con disabilità del Circolo; • definire le modalità di accoglienza degli alunni con disabilità; • verificare periodicamente le procedure perseguite per lo sviluppo formativo degli alunni; • individuare collegialmente strategie didattiche rispondenti ai bisogni degli alunni; • valutare collegialmente la fattibilità degli obiettivi del PEI, prevederne possibili modifiche, integrazioni e miglioramenti adeguati alle difficoltà incontrate; • proporre l’acquisto di attrezzature, strumenti, sussidi, ausili tecnologici e materiali didattici destinati agli alunni con disabilità; • analizzare casi e proporre interventi volti alla rimozioni di ostacoli emersi nell’attività d’integrazione; • formulare proposte di formazione e aggiornamento dei docenti al fine di agevolare i loro interventi sull’alunno; Il Referente del gruppo GLH-O ha una funzione molto complessa sia in campo organizzativo, sia in campo educativo. Collabora, difatti, con il Dirigente scolastico all’elaborazione dell’orario dei docenti di sostegno sulla base dei progetti e delle contingenti necessità organizzative; interviene nella elaborazione dell’organico di sostegno in relazione alle necessità formative espresse nel PEI; mantiene i contatti con gli Enti locali. e con l’ASL; media i rapporti tra le singole famiglie degli alunni, i docenti e gli operatori; presenzia, inoltre, agli incontri di verifica con gli operatori socio - sanitari. Inoltre al Referente spetta il compito di curare la documentazione relativa agli alunni diversamente abili, aggiornandone i dati informativi e disponendo le relazioni finali sulle attività d’integrazione attuate. - 35 MODALITÀ di COOPERAZIONE CON I GENITORI Le scuole del Circolo, nell’esercizio della propria funzione, si assumono il compito della formazione e dell’istruzione, riconoscendo di non esaurire quello dell’educazione, che compete prioritariamente alla famiglia. Pertanto, attraverso la partecipazione democratica prevista dalle procedure vigenti, le scuole ricercano con le famiglie un “patto educativo” stabilendo così, insieme, modalità e criteri per aiutare i bambini ad orientarsi nella vita. A tal fine i progetti educativi intenzionali, propri delle famiglie e degli insegnanti nei confronti del bambino, devono essere conosciuti, rispettati e concordati da entrambe le parti. La scuola si predispone così ad un lavoro di cooperazione con le famiglie per un percorso comune, al fine di favorire un’interazione formativa efficace alla realizzazione della personalità armonica dei bambini. È significativa in tal senso la collaborazione offerta dai comitati e dalle associazioni spontanee dei genitori, allo scopo di affiancare ed arricchire l’offerta formativa di alcune scuole del Circolo. Rapporti scuola – famiglia Le scuole del Circolo, al fine di favorire la più ampia partecipazione delle famiglie alle attività educative, stabiliscono forme di comunicazione e di collaborazione con i genitori attraverso: incontri di conoscenza/accoglienza funzionali all’inserimento dei nuovi iscritti; assemblee per: - eleggere la rappresentanza “Genitori” all’interno della scuola; - definire e illustrare l’offerta formativa; - scambiare informazioni reciproche nei colloqui individuali sui bisogni manifestati dal singolo alunno; - valutare i percorsi realizzati, condividere aspetti e scelte educative; - scegliere i libri di testo; - affrontare problemi eventualmente evidenziatisi in itinere; - gestire laboratori e interventi da parte di genitori che mettono a disposizione particolari competenze (informatica, musica, teatro, bricolage, modellismo, scacchi…). PRIMARIA Incontri Famiglie settembre Assemblee Colloqui individuali Inizio anno classi 1 ottobre Su necessità Inizio anno Su richiesta novembre “ Elezioni e Piano attività “ dicembre “ Andamento didattico “ gennaio “ “ Febbraio apprendimento Documento valutazione Marzo “ Progetti Su richiesta Aprile “ Andamento didattico “ Maggio “ Libri di testo “ Giugno apprendimento INFANZIA Incontri Famiglie Assemblee Colloqui individuali Inizio anno Inizio anno sez.3 anni Ottobre sez.3 anni Documento valutazione Elezioni Rappresentanti Metà anno Metà anno Novembre sez.4-5 anni Fine Anno Fine Anno Aprile - 36 REGOLAMENTO di CIRCOLO PREMESSA La scuola è una comunità educante che offre occasioni di sviluppo della personalità in tutti i suoi aspetti (etici, culturali, sociali, intellettivi, affettivi …) e aiuta a delineare una immagine sempre più chiara ed approfondita della realtà in cui l’alunno vive. Tutte le componenti della scuola sono tenute ad assumere un comportamento responsabile, corretto e leale che si manifesta in un rapporto costruttivo e di collaborazione. I comportamenti di ognuno devono essere orientati alla maturazione di una condotta ispirata al rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente scolastico Il regolamento di Circolo ha la funzione di “normare” la vita all’interno dell’Istituzione scolastica, di stimolare la partecipazione, di valorizzare l’impegno, le proposte e le competenze di ciascun membro quale rappresentante di una componente (docenti, genitori, alunni, ATA) che ha parte attiva nel processo di formazione didattico - educativa all’interno della comunità scolastica. A tutti è garantita la libertà di manifestare il proprio pensiero, nei luoghi e con le modalità previste dai regolamenti, consapevoli che ogni contributo è finalizzato a migliorare il “clima” e a creare e mantenere una situazione di benessere, nel rispetto del principio che “star bene a scuola” è fondamentale per “far bene a scuola”. Il Regolamento di Circolo è stato predisposto nel rispetto delle disposizioni normative vigenti e raccoglie l’insieme delle norme di comportamento e di funzionamento che consentono all’istituzione scolastica di garantire il diritto all’apprendimento degli alunno nel chiaro riconoscimento di tutte le responsabilità. L’azione di educazione e di istruzione dell’Istituto si ispira anche ai principi e alle finalità generali del D.P.R. n. 249/98 (Statuto delle Studentesse e degli Studenti), di cui si riporta l’art. 1, dedicato alla vita della comunità scolastica: “La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, fatta a New York il 20 novembre 1989, e con i principi generali dell’ordinamento italiano. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante e studente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l’educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione della identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all’evoluzione delle conoscenze e all’inserimento nella vita attiva. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale”. - 37 - Parte 1 ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA Art. 1 INGRESSO Scuola dell’infanzia Le lezioni si svolgono tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle ore 8,15 alle ore 16,15. È obbligatorio che i genitori consegnino il proprio bambino all’insegnante di turno, al fine di migliorare il controllo e la sicurezza da parte del personale in servizio. Alle ore 9.00 i collaboratori scolastici chiuderanno la porta d’ingresso. Per urgenti comunicazioni scolastiche da parte della famiglia è necessario rivolgersi al collaboratore scolastico, che avvertirà gli insegnanti. Scuola primaria Le lezioni si svolgono tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 16.30 alla scuola Cittadella, e dal lunedì al sabato dalle ore 8.20 alle ore 12.50 alla scuola De Amicis e dalle ore 8.30 alle ore 13.00 alla scuola Pascoli. Gli alunni sono tenuti al rispetto dell’orario di inizio delle lezioni e potranno accedere a scuola cinque minuti prima delle lezioni dove saranno accolti dal docente di turno. Per motivi organizzativi e di sicurezza, i genitori non possono entrare nell’edificio scolastico (tranne, nelle prime due settimane di lezione per gli alunni delle classi prime), né intrattenere gli insegnanti al momento dell’entrata e dell’inizio delle lezioni. All’inizio delle lezioni i collaboratori scolastici chiuderanno il portone d’ingresso. Per urgenti comunicazioni scolastiche da parte della famiglia è necessario rivolgersi al collaboratore scolastico, che avvertirà gli insegnanti. Anche per consegnare oggetti e materiali al proprio figlio occorre rivolgersi al collaboratore scolastico, senza inoltrarsi nei corridoi o entrare nelle aule. Gli alunni possono depositare le biciclette negli spazi appositamente attrezzati nel cortile, ove esistenti. Art. 2 INGRESSO IN RITARDO Scuola dell’Infanzia In caso di ingresso in ritardo, i genitori dovranno recarsi all’interno della scuola e affidare l’alunno al collaboratore scolastico, che lo accompagnerà in sezione. Qualora si intenda lasciare l’alunno alla mensa, i genitori devono telefonare, entro le ore 9.00 ai docenti per la prenotazione dei pasti. In seguito alla segnalazione di cinque ripetuti ritardi, l’insegnante coordinatore di plesso provvederà a convocare i genitori e a informare il Dirigente Scolastico per i successivi provvedimenti. Scuola Primaria In caso di ingresso in ritardo, i genitori dovranno recarsi all’interno della scuola, compilare l’apposito modulo e affidare l’alunno al collaboratore scolastico, che lo accompagnerà in classe. In seguito alla segnalazione di cinque ripetuti ritardi, l’insegnante coordinatore di plesso provvederà a convocare i genitori e a informare il Dirigente Scolastico per i successivi provvedimenti. Art. 3 USCITA Scuola dell’Infanzia Le lezioni terminano dalle ore 11.30 alle ore 11.45 per i bambini che non consumano il pasto, dalle ore 12.30 alle ore 13.00 per i bambini che non dormono e dalle ore 15.45 alle ore 16.15 per tutti gli altri bambini. In questi orari la porta dell’ingresso resterà aperta sotto la sorveglianza di un collaboratore scolastico. i genitori o le persone maggiorenni da loro delegate, dopo aver avvertito l’insegnante, prelevano gli alunni all’interno degli edifici scolastici, rispettando gli orari d’uscita, senza intrattenersi nei locali della scuola oltre il tempo necessario. Per motivi di sicurezza, quando i genitori hanno ritirato i bambini, non devono sostare nei locali interni ed esterni (area cortiliva) della scuola, sono pertanto invitati ad uscire. Il cancello viene chiuso alle ore 16.15. - 38 I genitori o i loro delegati sono tenuti al massimo rispetto degli orari di uscita. In caso di assenza dei genitori all’uscita da scuola, l’alunno sarà vigilato da un insegnante che provvederà a contattare telefonicamente la famiglia. Qualora questa non fosse rintracciabile, si informerà il Dirigente Scolastico o un Collaboratore del dirigente, il quale valuterà l’opportunità di informare le Autorità competenti. Nel caso di tre ripetuti ritardi da parte dei genitori, l’insegnante coordinatore di plesso provvederà a convocare i genitori e a informare il Dirigente Scolastico per i successivi provvedimenti. Scuola Primaria Al termine delle lezioni gli alunni sono ordinatamente accompagnati all’uscita della scuola nei punti di ritrovo dai propri insegnanti, che li affidano ai genitori o alle persone maggiorenni da loro delegate. I genitori o i loro delegati sono tenuti al massimo rispetto degli orari di uscita. In caso di assenza dei genitori all’uscita da scuola l’alunno sarà vigilato da un insegnante che provvederà a contattare telefonicamente la famiglia. Qualora questa non fosse rintracciabile, si informerà il Dirigente Scolastico o un Collaboratore del dirigente, il quale valuterà l’opportunità di informare le Autorità competenti. Nel caso di tre ripetuti ritardi da parte dei genitori, gli insegnanti segnalano il fatto al Dirigente Scolastico, che provvede a richiamare la famiglia. Art. 4 USCITA ANTICIPATA Scuola Primaria Gli alunni non possono, di norma, lasciare la scuola prima del termine delle lezioni. Solo per seri motivi famigliari si autorizzano le uscite anticipate degli alunni. In caso di richiesta di uscita anticipata il genitore, o la persona maggiorenne delegata, potrà ritirare il bambino dopo aver compilato l’apposito modulo disponibile presso il collaboratore scolastico, che provvederà a prelevare l’alunno e a affidarlo al genitore, che attende nell’atrio. Art. 5 PRE E POST SCUOLA Gli alunni i cui genitori abbiano fatto formale e documentata richiesta di adesione al servizio di pre-scuola, possono essere accolti nella scuola dalle ore 7,30 e saranno vigilati dagli operatori del pre-scuola sino all’entrata in servizio del personale docente. Analogo servizio è prestato al termine delle lezioni nella scuola De Amicis a cura dell’associazione World Child e nella scuola primaria Cittadella a cura della polisportiva Panaro. Art. 6 VIGILANZA SUGLI ALUNNI Gli alunni non devono mai essere lasciati senza vigilanza. Il personale docente è tenuto ad essere presente a scuola cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni per accogliere gli alunni all’ingresso a scuola. I docenti effettuano quindi la vigilanza sugli alunni a partire da cinque minuti prima dell’inizio dell’attività didattica e per l’intera durata della stessa. Soltanto durante un’assenza di breve durata per causa di forza maggiore, l’insegnante può affidare i propri alunni ad un collega o ad un collaboratore scolastico, che assume la vigilanza sulla classe. Gli alunni non possono essere allontanati dalla classe e rimanere nel corridoio senza un’adeguata vigilanza. Su di essi non vengono meno gli obblighi di vigilanza da parte dei docenti. Art. 7 CAMBIO DELLE ORE DI LEZIONE Durante il cambio d’orario degli insegnanti, mantiene l’obbligo della vigilanza sulla classe il docente in servizio nell’ora precedente fino a quando non subentra un altro collega. In caso contrario, l’insegnante chiede ad un collaboratore scolastico di vigilare sulla classe, perché mai e per nessuna ragione gli alunni possono rimanere da soli in classe senza vigilanza del personale adulto. - 39 Art. 8 INTERVALLO La vigilanza durante l’intervallo è a carico del docente o dei docenti presenti in classe al suono della campanella. L’intervallo si può trascorrere in aula o nel cortile della scuola. É vietato correre nei corridoi e nelle aule, fare giochi pericolosi, allontanarsi senza il permesso dell’insegnante, entrare nelle aule altrui. Se le condizioni del tempo lo permettono, gli alunni possono essere accompagnati nelle aree esterne dove possono dedicarsi a giochi di gruppo non pericolosi per se stessi e per gli altri. Ad ogni classe, all’inizio dell’anno scolastico, viene assegnato uno spazio-gioco ben preciso del cortile, secondo regole definite all’interno di ciascun plesso. Durante la ricreazione i collaboratori scolastici devono vigilare i servizi igienici. Art. 9 MENSA Il 6° Circolo didattico di Modena offre a tutti gli alunni della scuola che svolgono attività curricolare pomeridiana la possibilità di usufruire del servizio di mensa. Il servizio mensa, prestato all’interno degli edifici scolastici, è fornito dall’Amministrazione Comunale, alla quale è necessario rivolgersi per l’iscrizione, per informazioni e per eventuali comunicazioni (ad esempio per richiedere i pasti speciali forniti per motivi di salute o per scelte religiose). La prenotazione dei pasti viene effettuata dagli alunni stessi all’ingresso a scuola mediante procedure informatizzate (scuola primaria Cittadella) o prenotato dai collaboratori scolastici (scuole di infanzia Boschi, Cittadella, Rodari e San Paolo). Il momento del pasto è considerato un tempo-scuola a tutti gli effetti e gli alunni lo trascorrono sempre sotto la vigilanza dei docenti della classe. Prima di accedere alla mensa i ragazzi sono invitati ad utilizzare i servizi igienici e a lavarsi le mani; Durante il tempo della mensa: - gli alunni devono mantenere un comportamento corretto, non possono alzarsi continuamente dal posto e devono mantenere un tono di voce contenuto; - gli alunni non devono gridare, spingersi, alzarsi inutilmente, lanciare cibo o rovesciare acqua. In caso di comportamenti inappropriati, gli alunni restano in mensa e aiutano i collaboratori scolastici nelle operazioni di pulizia e di riordino dei locali; - i docenti consumano il pasto con gli alunni; devono distribuirsi nei locali in modo strategico insieme agli alunni del proprio gruppo classe, in modo da vigilare al meglio; - l’insegnante di sostegno o un educatore socio assistenziale può essere presente per supportare un alunno diversamente abile in condizioni di necessità; - si ricorre al bagno solo con il permesso dei docenti. Art. 10 USO DEI SERVIZI IGIENICI Gli insegnanti possono dare il permesso di usare i bagni uscendo dalla classe uno alla volta, tenendo conto dell’età dei ragazzi e di eventuali situazioni particolari. L’insegnante verificherà che la richiesta non sia continua e che il tempo di permanenza ai servizi sia congruo. Gli alunni devono utilizzare i bagni in modo civile ed educato. Durante tutta la durata delle lezioni i collaboratori scolastici controllano corridoi e bagni. - 40 Art. 11 TRASFERIMENTI ALL’INTERNO DELLA SCUOLA Tutti i trasferimenti nella scuola devono avvenire sempre sotto la sorveglianza e il controllo di un docente o con esplicita autorizzazione. Gli alunni devono mantenere un passo moderato e rimanere in silenzio per non disturbare le lezioni che si stanno svolgendo nelle altre classi. É vietato passare senza permesso da un piano all’altro della scuola, entrare nelle aule altrui o nei laboratori. É compito dei collaboratori scolastici controllare che nessuna persona estranea non autorizzata entri a scuola e si muova liberamente negli ambienti scolastici. Art. 12 OGGETTI PERSONALI É vietato portare a scuola oggetti che possono essere pericolosi, o utilizzare in modo improprio oggetti scolastici di uso comune: forbici, compasso, squadre … devono essere conservati nel loro astuccio ed usati sotto controllo dell’insegnante. I docenti sono autorizzati a farsi consegnare ed a trattenere gli oggetti vietati che verranno restituiti ai genitori. I giocattoli eventualmente portati a scuola devono essere lasciati nello zaino durante le lezioni e possono essere utilizzati unicamente durante le ricreazione o con l’esplicito permesso dell’insegnante; sono ammessi solo giochi di modesto valore, preferibilmente giochi che possano costituire uno strumento di socializzazione e un’opportunità educativa. La scuola non risponde di eventuali smarrimenti o danneggiamenti. Art. 13 AMMISSIONE DEGLI ALUNNI DOPO ASSENZA Scuola dell’Infanzia La frequenza, regolare e continua è premessa necessaria per assicurare un’ottimale esperienza educativa, oltre che un corretto funzionamento della scuola. Le assenze dei bambini debbono essere sempre comunicate e motivate alle insegnanti. Per assenze inferiori a cinque giorni è sufficiente che il genitore giustifichi verbalmente alla docente l’assenza. Gli alunni assenti per malattia superiori ai cinque giorni continuativi (comprendendo nel calcolo anche le festività e i giorni di vacanza interni al periodo) devono presentare il certificato medico per la riammissione nella comunità scolastica. Le assenze superiori a cinque giorni non dovute a malattia devono essere comunicate preventivamente dai genitori alle insegnanti e vanno giustificate anch’esse con nota sul quaderno o sul diario, al rientro a scuola. In questo caso non è necessario il certificato medico. I bambini che senza giustificato motivo restino a lungo assenti o mostrino una frequenza gravemente frammentaria verranno segnalati all’Ufficio Ammissioni dell’Amministrazione Comunale. Scuola Primaria Ogni assenza, anche di un giorno, deve essere giustificata alla ripresa della frequenza scolastica dal genitore sul quaderno degli avvisi o sul diario. Gli alunni assenti per malattia superiori ai cinque giorni continuativi (comprendendo nel calcolo anche le festività e i giorni di vacanza interni al periodo) devono presentare il certificato medico, che risulta indispensabile per poter riammettere l’alunno all’interno della comunità scolastica. Le assenze superiori a cinque giorni non dovute a malattia devono essere comunicate preventivamente dai genitori alle insegnanti e vanno giustificate anch’esse con nota sul quaderno o sul diario, al rientro a scuola. In questo caso non è necessario il certificato medico. A seguito di assenze ripetute e prive di giustificazione, i docenti informeranno il Dirigente Scolastico o un Collaboratore del dirigente che provvederà a richiamare la famiglia a rispetto dell’obbligo scolastico e, se del caso, a segnalare la situazione al Servizio Sociale o all’Autorità preposta, per i necessari interventi secondo la normativa vigente. Si raccomanda la massima puntualità nella giustificazione dell’assenza e nella presentazione dei certificati medici. - 41 Art. 14 INDISPOSIZIONE FISICA DEGLI ALUNNI Nell’interesse della collettività è indispensabile che gli alunni con segni evidenti, anche iniziali, di qualsiasi malattia (febbre, diarrea, vomito ripetuto ecc …) non frequentino la scuola. In caso di indisposizione fisica o infortunio di un alunno, il docente presente in classe o un collaboratore scolastico appresteranno le prime semplici cure e valuteranno se trattenere l’alunno a scuola o avvertire i genitori. Se lo stato di salute dell’alunno risulta grave, sarà chiamato il Servizio 118 per l’intervento di Pronto Soccorso, provvedendo altresì ad avvertire anche i familiari. In assenza dei genitori l’alunno sarà accompagnato in ambulanza al Pronto Soccorso da un adulto. I genitori, all’inizio dell’anno scolastico, sono tenuti a comunicare dove possono essere reperibili o a chi fare riferimento in caso di necessità urgente. I docenti non possono somministrare nessun tipo di medicinale ad eccezione di farmaci “salvavita” nell’ambito dei casi specifici e documentati dal protocollo somministrazione farmaci. Art. 15 INFORTUNI Si ricorda che in caso di infortunio scolastico i genitori sono tenuti a consegnare alla Segreteria o agli Insegnanti di classe il referto del pronto soccorso entro la mattinata del giorno successivo all’evento. Art. 16 VISITE E VIAGGI D’ISTRUZIONE Le visite guidate e i viaggi d’istruzione devono sempre essere inseriti nella programmazione educativa e didattica dei docenti. Le uscite educativo - didattiche si distinguono in: - visite brevi (chiamate visite guidate o uscite didattiche); - visite lunghe (chiamate viaggi di istruzione). Visite brevi: rientrano nell’orario delle lezioni; possono essere effettuate a piedi nei pressi della scuola (per queste uscite si chiederà ai genitori una autorizzazione cumulativa all’inizio dell’anno e si darà informazione di volta in volta prima di ogni uscita) o con mezzo di trasporto pubblico o privato, con pagamento del biglietto. Visite lunghe: di uno o più giorni; la durata sarà rapportata all’età degli alunni ed alle esigenze delle famiglie, anche in considerazione del fatto che la spesa del viaggio è a carico delle famiglie stesse. Si dovrà fare il possibile per ottenere la partecipazione di tutti gli alunni e in ogni caso è necessaria, a termini di legge, una partecipazione non inferiore ai tre quarti degli alunni della classe. Gli alunni non partecipanti saranno affidati ad insegnanti del plesso che non partecipano alla gita.. Le proposte devono essere presentate, corredate dall’approvazione del Consiglio di Interclasse ed Intersezione proponente, entro fine novembre nel Piano Annuale dei Viaggi di Istruzione , da sottoporre all’approvazione del Collegio dei Docenti e del Consiglio di Circolo. La richiesta di autorizzazione dei viaggi d’istruzione dovrà essere presentata con congruo anticipo in Direzione per consentire l’attuazione degli adempimenti di competenza (preventivi, accertamento dei requisiti di sicurezza e assicurazione, deliberazioni di spesa…) e per raccogliere il consenso dei genitori alla partecipazione degli alunni. Nessuna gita può essere realizzata prima delle relative delibere degli organi collegiali, poiché deve essere prevista la relativa copertura di bilancio. Non saranno sottoposte ad approvazione le richieste pervenute incomplete di dati significativi. Tutti gli alunni partecipanti dovranno essere assicurati ed essere muniti degli appositi tesserini di riconoscimento rilasciati dalla scuola e portati in modo ben visibile. - 42 Art. 17 DISCIPLINA NELLA CLASSE La disciplina nell’ambito della classe è demandata all’insegnante che deve innanzitutto usare la persuasione e il dialogo ed una progettualità didattica mirata all’inclusione ed alla valorizzazione delle diversità culturali e comportamentali. Solamente in caso di recidiva e/o di mancanza grave l'insegnante deve apporre la nota sul registro di classe ed inviarla al Dirigente Scolastico, che valuterà se trasformare la nota in atto disciplinare formale e convocare gli organi collegiali preposti. Gli alunni che per comportamenti scorretti (nei confronti di compagni e personale scolastico) disturbano l’attività della classe, non possono essere esclusi dalla lezione e sostare nel corridoio senza un’adeguata sorveglianza, quando lo si ritiene necessario devono essere accompagnati dai Coordinatori di Plesso o dal Dirigente Scolastico, che valuteranno la situazione e adotteranno i provvedimenti del caso. Le infrazioni disciplinari connesse al comportamento non possono influire sulla valutazione del profitto. Le sanzioni sono sempre proporzionate alla gravità dell’infrazione, all’età degli alunni e tengono conto della situazione personale dello studente. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di corretti rapporti all’interno della comunità scolastica. Art. 18 INTERVENTI DI ESPERTI Per consentire l’attuazione dei progetti previsti dal Piano dell’Offerta Formativa, è prevista la presenza in classe di “esperti”, cioè persone competenti che, durante le lezioni a scuola o le uscite didattiche, forniscono informazioni o insegnamenti agli alunni su specifiche tematiche. Gli esperti possono far parte di Enti, Associazioni, Gruppi e Istituzioni del territorio, oppure possono essere persone selezionate da apposito bando della scuola per la selezione di esperti per la realizzazione dei progetti di arricchimento dell’offerta formativa. Durante l’intervento degli esperti, sarà sempre presente in classe un insegnante, a cui spettano i compiti di vigilanza. L’intervento continuativo e non episodico in classe di un esperto sulla base di un progetto didattico richiesto dai docenti deve essere sempre approvato dal Collegio dei Docenti e, se a titolo oneroso, anche dal Consiglio di Circolo, ed essere autorizzato dal Dirigente Scolastico. Art. 19 COMUNICAZIONI Distribuzione materiale informativo e pubblicitario Nessun tipo di materiale pubblicitario può essere distribuito nelle classi, o comunque nell'area scolastica. É possibile distribuire informazioni da parte di enti, istituzioni, associazioni ecc. su iniziative non a scopo di lucro, su autorizzazione del Dirigente Scolastico. É liberamente ammesso lo scambio e la circolazione di ogni tipo di materiale utilizzabile nel lavoro scolastico (giornali, ecc. ...) e di quello frutto del lavoro della scuola stessa e delle classi (giornalino, mostre, ricerche). - 43 - Parte 2 RAPPORTI CON I GENITORI La scuola intende operare in stretto collegamento con le famiglie, perché la sinergia di intenti e di azione può favorire la costruzione di una comunità educante, dove gli studenti sono i soggetti centrali dell’educazione e dell’istruzione. Art. 1 INFORMAZIONI SCUOLA/FAMIGLIA Il 6° Circolo didattico di Modena riconosce e promuove momenti di colloquio fra insegnanti e genitori, improntati ad atteggiamenti di reciproca disponibilità all’ascolto e al confronto. Le informazioni scuola/famiglia potranno avvenire in linea di massima mediante: - assemblee di classe a cadenza periodica, previste e programmate, inserite nel Piano annuale delle attività e comunicate preventivamente alle famiglie; - colloqui individuali con i docenti su richiesta, in orario non coincidente con quello delle lezioni o della programmazione settimanale; - colloqui su convocazione scritta ai genitori da parte dei singoli docenti, dal coordinatore di plesso o del Dirigente Scolastico; - colloqui su appuntamento con il Dirigente Scolastico. Gli insegnanti e i genitori non possono scambiarsi informazioni sull’andamento scolastico o sul comportamento degli alunni in luoghi pubblici, nel rispetto della normativa sulla privacy. Il rispetto di queste condizioni è indispensabile per garantire chiarezza nei rapporti e trasparenza nelle modalità di comunicazione stesse. Non è consentito intrattenere conversazioni in classe alla presenza degli alunni in orario scolastico. Le informazioni ordinarie della scuola rivolte alle famiglie possono avvenire nei seguenti modi: - comunicazione scritta su foglio, se necessario con ricevuta di ritorno (“tagliando di riscontro”); - comunicazione scritta sul diario o su appositi quaderni; - comunicazione affissa in bacheca o sui vetri della porta d’ingresso o su pannelli (“angolo della posta”) per la Scuola dell’Infanzia). I genitori sono tenuti a firmare tutti gli avvisi per presa visione. Art. 2 PATTO DI CORRESPONSABILITA EDUCATIVA In occasione dell’assemblea con i genitori delle classi prime e delle sezioni dei tre anni di inizio anno scolastico, i docenti illustrano ai genitori il Patto di Corresponsabilità Educativa, che contiene gli impegni reciproci tra scuola e famiglia per garantire il migliore processo di apprendimento per gli alunni. Il Patto viene sottoscritto dai genitori e dal dirigente scolastico. Art. 3 COMUNICAZIONI TELEFONICHE Le comunicazioni telefoniche dei genitori ai propri figli o ai docenti di classe in orario scolastico saranno inoltrate solo in caso di assoluta urgenza e necessità. Di norma i collaboratori scolastici raccolgono il messaggio e provvedono ad informare l’alunno o l’insegnante in servizio sulla classe. Lo stesso avverrà se è l’alunno a voler comunicare telefonicamente con i genitori. A scuola gli alunni non devono tenere acceso né utilizzare il cellulare, ed è comunque preferibile che non lo portino. In ogni caso la scuola non risponde di eventuali smarrimenti o danneggiamenti. Art. 4 SCIOPERI E ASSEMBLEE SINDACALI In caso di scioperi ed assemblee sindacali, il Dirigente Scolastico, nel rispetto della normativa vigente, informerà le famiglie in tempo utile sulle modalità con le quali saranno garantite le attività didattiche, oppure se non vi saranno le condizioni indispensabili ad assolvere tale servizio. - 44 PARTE 3 SPAZI, STRUTTURE E -DOTAZIONI DELLA SCUOLA Il patrimonio della scuola è un bene comune e come tale deve essere curato e salvaguardato con comportamenti appropriati, che non arrechino danni. Gli alunni sono tenuti a mantenere ordinati e puliti l’aula e gli altri locali della scuola da loro frequentata e a non danneggiare gli ambienti, gli arredi e i sussidi didattici. Sarà chiesto alle famiglie il rimborso di eventuali danni causati non accidentalmente. Art. 1 AULE SPECIALI E LABORATORI L’accesso ai laboratori, alle palestre, alle biblioteche e alle aule speciali è ammesso solo agli alunni accompagnati da un docente e negli orari programmati. I laboratori, le aule speciali e le biblioteche sono affidati annualmente alla responsabilità di un insegnante che ne ha cura, controlla il materiale e ne coordina l’utilizzo. Durante le attività gli alunni devono mantenere un atteggiamento di cura e rispetto nei confronti dei sussidi e delle attrezzature di cui le aule sono dotate, evitando quindi di degradarle o danneggiarle. Dopo l’utilizzo dei materiali e dei sussidi presenti nei laboratori o nelle aule speciali, sarà cura degli insegnanti e degli alunni riordinare gli strumenti utilizzati. Nel laboratorio di informatica ogni alunno potrà utilizzare i PC solo in presenza e con la vigilanza del docente, nel rispetto dello specifico regolamento. Art. 2 PALESTRE Gli alunni accedono alla palestra e all’aula di motricità solo se accompagnati da un docente; per accedere alla palestra è necessario indossare scarpe e indumenti idonei. L’esonero “momentaneo” dalle lezioni di educazione motoria (cioè richiesto per una sola lezione alla volta) sarà concesso dall’insegnante, vista la giustificazione scritta di un genitore. L’esonero “temporaneo” o “permanente” dalle lezioni di educazione motoria (cioè richiesto per un periodo di più lezioni o per l’intero anno scolastico) dovrà essere richiesto per iscritto da un genitore e giustificato con certificato medico da consegnare con tempestività in segreteria. Gli alunni della scuola primaria esonerati dalle lezioni restano in palestra e sono vigilati dall’insegnante, oppure possono essere affidati ad un docente di un’altra classe, se disponibile. Gli alunni della scuola dell’infanzia che non partecipano alle lezioni di psicomotricità tenute dall’esperto, rimangono con le insegnanti in sezione. Art. 3 BIBLIOTECHE Le biblioteche scolastiche (o “l’angolo biblioteca” nelle Scuole dell’Infanzia) sono un importante supporto dell’attività didattica ed educativa. Gli alunni possono eventualmente ottenere prestiti a cura del proprio insegnante, che terrà nota dei volumi in dotazione alla classe e dei relativi tempi di consegna. Art. 4 SUSSIDI E ARREDI I sussidi sono affidati ad insegnanti responsabili nominati annualmente, che tengono conto del movimento del materiale alle varie classi, ne hanno cura e lo consegnano al DSGA a fine anno. Gli alunni utilizzano i sussidi di cui la scuola è dotata sotto il controllo degli insegnanti e con un atteggiamento di cura e rispetto, evitando quindi comportamenti che possono arrecare degrado o danneggiamenti. Lo stesso atteggiamento è da tenersi nei confronti degli arredi della scuola, che non devono essere danneggiati con scritte, incisioni né da qualsiasi altro atto di vandalismo. Art. 5 USO DEI LOCALI SCOLASTICI La scuola, essendo un bene della comunità, può essere fruita temporaneamente in orario extrascolastico per lo svolgimento di attività che realizzino la funzione della scuola come centro di formazione culturale, sociale e civile. Gli enti, le associazioni e i gruppi di genitori che intendano utilizzare i locali scolastici per le iniziative suddette, possono farne domanda al Dirigente Scolastico, che la accoglierà in base ai principi stabiliti dal Consiglio di Circolo. - 45 - Parte 4 ORGANI COLLEGIALI Gli organi collegiali consentono la partecipazione democratica dei genitori alla vita della scuola. Essi sono definiti nel D.Lgs.vo 297/94. ART. 1 COMPOSIZIONE - Consiglio d’Intersezione (Scuola Infanzia), composto dal personale docente e da un rappresentante eletto dai genitori per ogni classe. Gli incontri sono previsti nel Piano Annuale delle Attività in momenti distinti tra soli docenti e con i rappresentanti dei genitori e viene convocato dal Dirigente Scolastico con un preavviso di almeno 5 giorni ed un ordine del giorno definito. - Consiglio d’Interclasse (Scuola Primaria), composto dal personale docente e da un rappresentante eletto dai genitori per ogni classe. Gli incontri sono previsti nel Piano Annuale delle Attività in momenti distinti tra soli docenti e con i rappresentanti dei genitori e viene convocato dal Dirigente Scolastico con un preavviso di almeno 5 giorni ed un ordine del giorno definito. - Collegio dei Docenti, composto dal personale docente della Scuola d’Infanzia e Primaria e dal Dirigente Scolastico che lo presiede. Gli incontri sono previsti nel Piano Annuale delle Attività e viene convocato dal Dirigente Scolastico con un preavviso di almeno 5 giorni ed un ordine del giorno definito. - Consiglio di Circolo, composto da 8 rappresentanti del personale docente, 8 rappresentanti dei genitori, 2 rappresentanti del personale ATA, e dal Dirigente Scolastico componente di diritto. Viene convocato dal Presidente eletto tra la componente dei genitori con un preavviso di almeno 5 giorni ed un ordine del giorno definito. - Giunta esecutiva, composta dal Dirigente Scolastico, dal DSGA, da due rappresentanti dei genitori, un rappresentante del personale ATA ed un docente, individuati all’interno del Consiglio di Circolo. La Giunta Esecutiva predispone il Programma Annuale e il Conto Consuntivo e prepara i lavori del Consiglio di Circolo, fermo restando il diritto di iniziativa del Consiglio stesso. ART. 2 ALTRE FORME DI PARTECIPAZIONE Accanto agli organi collegiali sopra elencati, il 6° Circolo didattico di Modena riconosce, contribuendo a garantire la possibilità di riunione, i seguenti organi: - Assemblea dei genitori, composta da tutti i genitori della sezione/classe. - Comitato dei genitori, composto dai genitori rappresentanti dei Consigli di Interclasse ed Intersezione. É convocato dal Presidente eletto dai genitori, con un preavviso di almeno 5 giorni prima ed un ordine del giorno definito. - Organo di garanzia, composto dal Dirigente Scolastico e da tre docenti, un rappresentante del personale ATA, tre genitori. ART. 3 NORME DI RINVIO Il regolamento è stato elaborato nel rispetto di tutte le norme generali sull’istruzione. Per i diritti e i doveri dei docenti, in particolare, si rinvia ai testi del CCNL Comparto Scuola 2006-2009, alla Legge 150/2009 e al nuovo Codice di comportamento dei pubblici dipendenti DPR. 62 del 16.04.2013, a cui si rinvia per ulteriori approfondimenti. (testo deliberato dal Consiglio di Circolo del 26/27 Novembre 2014) - 46 CRITERI GENERALI per la FORMAZIONE delle CLASSI La formazione delle classi prime è effettuata dagli insegnanti della commissione con la supervisione del Dirigente Scolastico e/o del Collaboratore Vicario. Qualora il numero degli alunni consenta la formazione di più classi prime all’interno della stessa scuola primaria, al fine di formare classi equi - eterogenee, ovvero omogenee tra loro ed eterogenee al loro interno, si applicheranno i seguenti criteri : 1. distribuzione equilibrata del numero degli alunni tra le classi; 2. distribuzione in modo il più possibile equilibrata dei maschi e delle femmine all'interno dello stesso gruppo classe; 3. formazione di gruppi eterogenei sia dal punto di vista relazionale e comportamentale, anche sulla base dei dati rilevabili dai documenti compilati dalla scuola dell'infanzia e delle indicazioni fornite dalle insegnanti; 4. attenzione all’inserimento degli alunni disabili, con gravi problemi di apprendimento; in tal caso l'inserimento degli alunni avviene secondo le indicazioni delle insegnanti della scuola dell'infanzia che individuano eventualmente il gruppo di alunni che meglio può supportare il compagno in situazione di disagio; 5. formazione di gruppi eterogenei in riferimento alla presenza di alunni stranieri; 6. distribuzione equilibrata tra le classi di eventuali alunni anticipatari e/o che non hanno frequentato nessuna scuola dell’infanzia Nella formazione della classe si presterà particolare attenzione a: 1. valorizzare le informazioni delle insegnanti della scuola dell’infanzia, se frequentata e disponibili; 2. evitare, quando possibile, la presenza di gruppi numerosi provenienti dalla stessa classe della Scuola dell’infanzia; 3. accogliere quando possibile le richieste della famiglia in merito alla presenza di un compagno nella stessa classe, solo se coerente con le informazioni della Scuola dell’infanzia e solo se reciproche (non più di una per alunno); 4. suddividere tra le classi gli eventuali fratelli; 5. non accogliere le richieste di cambio di sezione; 6. non accogliere le richieste dei genitori in merito alla scelta dell’insegnante. L'abbinamento dei gruppi di classe così formati alla sezione e alle docenti avviene per sorteggio pubblico di fronte agli organi collegiali del Circolo (Collegio dei Docenti o Consiglio di Circolo) e verrà esposto entro sette giorni dall’inizio delle lezioni e/o durante l’assemblea con i genitori a settembre Alle singole classi così formate verranno aggiunti, da parte del Dirigente Scolastico gli alunni iscritti successivamente alla formazione delle classi stesse fino a un massimo di 26 alunni per classe derogabile a 27 per motivi eccezionali, secondo la normativa vigente. (testo deliberato dal Consiglio di Circolo del 18 Aprile 2014) - 47 PATTO di CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA Visto il D.M. n. 5843/A3 del 16/10/2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità”; Visti i D.P.R. n. 249 del 24 /6/1998 e D.P.R. n. 235 del 21/11/2007 “Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”; Visto il D.M. n. 16 del 5/2/2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione del bullismo”; Visto il D.M. n. 30 del 15/3/2007 “linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”; si stipula il presente patto di corresponsabilità tra la scuola, la famiglia e lo studente, per favorire e sviluppare un clima positivo e costruttivo all’interno del Circolo,nell'interesse primario dell'alunno e del suo percorso educativo - didattico. 1 Relazioni interpersonali 2 Partecipazione alla vita scolastica La scuola si impegna a: La famiglia si impegna a: L’alunno si impegna a : • Favorire un ambiente sereno e adeguato al massimo sviluppo delle capacità dell’alunno. • Sostenere il ruolo educativo degli insegnanti instaurando con essi rapporti di reciproca collaborazione. • Comportarsi correttamente con i docenti ed i propri compagni, nel pieno rispetto degli altri, dei beni e dell’ambiente scolastico. • Partecipare ai colloqui individuali con gli insegnanti e alle assemblee di classe per conoscere l’andamento didattico del proprio figlio. • Partecipare alle attività organizzate dalla scuola • Partecipare in modo attivo e con impegno alle attività proposte dagli insegnanti. • Promuovere rapporti interpersonali positivi fra alunni ed insegnanti, stabilendo regole certe e condivise. • Promuovere incontri individua- ali e assemblee di classe durante l‘anno scolastico. • Favorire la partecipazione dei genitori alle attività della scuola. (incontri di formazione,feste,ecc…). 3 Comunicazione 4 Informazione 5 Interventi educativi • Comunicare periodicamente in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nelle discipline di studio oltre nel comportamento. • Prestare sempre attenzione a tutte le comunicazioni provenienti dalla scuola. • Diffondere e far conoscere nelle classi e a tutte le componenti della scuola il Piano dell’Offerta Formativa ed il Regolamento di Circolo. • Prendere conoscenza del Piano dell’Offerta Formativa e del Regolamento di Circolo. • Motivare gli alunni alle relazioni sociali, aiutandoli a scoprire, valorizzare le proprie competenze sociali e comportamentali. • Educare i figli alle regole del vivere civile, dando importanza al rispetto degli altri, dei beni e dell’ambiente scolastico. • Dare la giusta importanza alla funzione formativa ed educativa della scuola. • Trascrivere sul quaderno le informazioni ricevute e consegnare ai genitori gli avvisi ricevuti in classe. • Conoscere le regole della propria classe e della scuola. • Riflettere con i docenti e i compagni sui migliori comportamenti da tenere e su quelli da evitare nelle diverse situazioni. - 48 • Comprendere i bisogni formativi del gruppo classe e dei singoli alunni per progettare e programmare la propria offerta formativa in modo funzionale alle esigenze della classe. 6 Interventi didattici • Rispettare i ritmi e i modi individuali di apprendimento, aiutando gli alunni a scoprire e valorizzare le proprie capacità e attitudini • Svolgere il proprio lavoro con impegno e serietà, in piena collaborazione con i colleghi. • Controllare che l’alunno partecipi responsabilmente alle attività didattiche, svolga i compiti assegnati e sia quotidianamente fornito di libri e corredo scolastico. Compiti 8 Valutazione 9 Vigilanza 10 Puntualità • Chiedere sempre chiarimenti per risolvere dei dubbi. • Cooperare con i docenti per la • Svolgere regolarmente ed risoluzione di problemi. in modo accurato il lavoro scolastico sia in classe sia a • Instaurare un dialogo casa e studiare con costruttivo con i docenti regolarità. rispettando la loro libertà di insegnamento e la loro competenza valutativa. • Verificare con regolarità lo svolgimento dei compiti. 7 • Partecipare con impegno a tutte le attività didattiche proposte. • Portare sempre il materiale didattico occorrente per le lezioni. • Aiutare i figli a pianificare il lavoro e ad organizzarsi (esecuzione dei compiti • Ripartire il carico di lavoro preparazione della cartella, in base all'orario delle lezioni e controllo comunicazioni scuola ai ritmi di apprendimento degli famiglia , ecc.). alunni. • Prendere regolarmente nota dei compiti assegnati. • Comunicare obiettivi e contenuti della verifica. • Collaborare per potenziare nel figlio la consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti. • Riconoscere le proprie capacità, le proprie conquiste ed i propri limiti come occasione di crescita. • Valorizzare le valutazioni degli insegnanti come occasione di crescita e di miglioramento. • Riflettere sugli errori delle verifiche come occasione di miglioramento • Vigilare in modo assiduo e costante sui comportamenti e sulla sicurezza degli studenti in tutte le attività ed ambienti scolastici. • Provvedere sempre a ritirare l’alunno di persona o tramite un adulto designato. • Rispettare le cose proprie e altrui, i materiali didattici, gli arredi e tutti i beni della scuola. • Garantire la puntualità della presenza in classe degli insegnanti e la regolarità e l’efficienza del servizio scolastico. • Garantire la regolarità della • Rispettare al rientro in classe i tempi di ripresa frequenza scolastica. delle attività. • Garantire la puntualità degli orari di ingresso e di uscita da scuola e limitare al minimo indispensabile l’ingresso in ritardo e le uscite anticipate. • Garantire la trasparenza delle valutazioni e la correzione delle verifiche in tempi ragionevolmente brevi. • Svolgere i compiti con ordine e regolarità. Il genitore, presa visione delle regole che la scuola ritiene fondamentali per una corretta convivenza civile, sottoscrive, condividendone gli obiettivi e gli impegni, il presente Patto di corresponsabilità educativa insieme al Dirigente Scolastico. Copia del presente Patto è parte integrante del Regolamento di Circolo. (testo deliberato dal Consiglio di Circolo del 27 Novembre 2014) - 49 FINANZIAMENTI L’accordo stipulato tra le Direzioni Didattiche e l’Amministrazione comunale denominato Patto per la scuola, è finalizzato a migliorare e arricchire l’offerta formativa. Tra le offerte esso prevede: • il potenziamento dei servizi parascolastici; • la diffusione delle esperienze musicali, teatrali e pittoriche; • il sostegno della formazione degli insegnanti e degli operatori della scuola. FINANZIAMENTI Le scuole del Circolo ricevono alcuni finanziamenti che vengono ripartiti e finalizzati come segue: 2. Finanziamenti dallo Stato: Dotazione ordinaria a) Amministrativo-Didattico (spese di piccola entità e di funzionamento) b) Contratti di pulizia c) Aree per Processo immigratorio (art. 9, CCNL) (utilizzati soprattutto per l’accoglienza degli alunni stranieri neo-arrivati) 3. Finanziamenti dalla Provincia: Progetto Infanzia 0/6 anni 3. Finanziamenti dal Comune a) Accordi servizi misti b) Materiali per pulizia c) Assistenza infortunistica d) Progetti Circoscrizioni 4. Finanziamenti privati a) Viaggi d’istruzione b) Assicurazione alunni c) Supporto attività didattica Altre risorse da parte del Comune(che non passano dal bilancio della scuola) sono impiegate per la scuola dell’infanzia in progetti di: • Educazione Musicale: viene svolta da un’esperta, per 1 ora la settimana, in tutte le sezioni 3 , 4 e 5 anni; • Insegnamento della L. Inglese: viene svolta da un’esperta, per 2 ore la settimana, nelle sezioni 4 e 5 anni; Per tutte le scuole del Circolo invece, i finanziamenti sono impiegati per: • Educatori assistenziali su progetti per bambini segnalati in situazioni di difficoltà • Proposte didattiche riferite agli “Itinerari scuola - città” offerte dall’amministrazione comunale. Queste sono inserite nella realtà storica, culturale e ricreativa della città e sono suddivise in scienzatecnologia, economia-sviluppo, storia-società e comunicazione-arte. L’uscita nel territorio diventa per la scuola una occasione per conoscere, esplorare, riflettere sui valori di appartenenza e iniziare a costruire la propria identità di cittadini. Le risorse offerte dalle Circoscrizioni finanziano progetti che coinvolgono tutte le componenti della scuola, bambini, genitori e docenti. Ogni scuola e ogni insegnante, autonomamente, in base alle scelte didattiche e curricolari previste a seconda dell’età dei bambini e dei loro interessi manifestati, elaborano il progetto da presentare. Tutti i progetti sono sottoposti a verifica finale. - 50 FORMAZIONE INSEGNANTI La formazione in servizio degli insegnanti risponde alle esigenze professionali e contribuisce alla costruzione dell’identità culturale della scuola. Ogni insegnante, ai sensi degli articoli 63 e ss. del CCNL 2006/09, può aderire individualmente alle diverse proposte di formazione promosse dall’Amministrazione scolastica centrale e periferica e/o ad iniziative di aggiornamento organizzate dall’Università o da Enti accreditati: in particolare a quelle offerte da MEMo, Multicentrico Educativo “Sergio Neri” di Modena, nonché quelle progettate dal Circolo stesso o da altre agenzie formative del Territorio. Inoltre, gli insegnanti possono seguire direttamente le proposte di formazione del Ministero direttamente on-line sulle tematiche non solo d’interesse personale, bensì riguardanti le innovazioni in campo educativo. La scelta principale dei docenti del Circolo si è orientata, negli ultimi anni, al disagio cognitivo e alla sicurezza in adempimento al D.Lgs.vo 58/2008. Di recente la formazione è stata diretta alla conoscenza di nuove modalità di lavoro in classe e all’uso e implementazione nella didattica, di supporti multimediali quale le lavagne interattive. Nel Circolo sono infatti presenti alcuni docenti esperti che da anni coinvolgono i colleghi socializzando le loro esperienze per formarli all’uso didattico e metodologico di nuovi sistemi di potenziamento delle conoscenze. L’esigenza di apprendere nuove modalità di lavoro anche attraverso l’uso delle Lavagne Interattive Multimediali (L.I.M.) deriva anche dalla congrua presenza di tali supporti nelle scuole primarie del Circolo. Gli eventi sismici che hanno colpito il nostro territorio hanno sollecitato il senso di responsabilità dei docenti ed è maturato nella richiesta di formazione anche in merito alla Sicurezza; Oggi, quindi, le esigenze prioritarie di formazione degli insegnanti del Circolo risultano essere: 1. prevenzione, tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; 2. innovazione tecnologica L.I.M; 3. prevenzione al disagio cognitivo riguardante il contesto educativo, ambientale e sociale; 4. ambiti disciplinare - curricolare, metodologici e relative modalità di programmazione; Ogni insegnante può , comunque, aderire individualmente alle diverse proposte di formazione promosse. Queste iniziative sono da considerare prioritarie per il potenziamento delle competenze disciplinari, psicopedagogiche e metodologico - didattiche, che consentono di elevare la literacy degli insegnanti (competenza del sapere e del saper fare) con ovvie ricadute positive sugli apprendimenti di base degli studenti nel percorso dell’obbligo dell’istruzione. - 51 TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA Particolare rilievo viene attribuito dalle scuole del Circolo al tema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro: la scuola nel caso specifico. Il Circolo, in ottemperanza a quanto disposto dal D.Lgs.vo 626/1994 e dalle successive modificazioni confluite recentemente nel T.U. D.Lgs.vo 81/2008 e nel D.Lgs.vo 106/2009, ha da tempo predisposto, e periodicamente aggiornato, tutta la prescritta documentazione e ha individuato le figure di riferimento previste che hanno seguito appositi percorsi di formazione in merito al primo soccorso e alle procedure antincendio. L’Amministrazione Comunale, Ente tenuto ai sensi dell’art. 3 della Legge 23/1996 alla realizzazione, alla fornitura e alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici, nell’ambito del già citato accordo denominato “Patto per la Scuola 2013/2016”(art. 9), nell’intento di garantire alla comunità elevati standard di sicurezza degli edifici scolastici, si impegna: sostenere le scuole nelle azioni necessarie al rispetto degli obblighi in materia di salute e sicurezza, di cui al D.Lgs.vo n.81/2008 e successive modifiche; fornire annualmente, anche mediante specifiche conferenze di servizio, le informazioni necessarie sulla programmazione degli interventi di messa a norma degli edifici scolastici; disporre, su richiesta delle singole scuole, di tecnici per l’effettuazione di sopralluoghi periodici sullo Stato di sicurezza degli edifici scolastici e per la definizione delle richieste di intervento; rendere disponibile tutta la documentazione necessaria prevista dal D.Lgs.vo n. 81/2008. La Scuola e l’Amministrazione Comunale concordano nel ritenere che la tutela della salute, la sicurezza e la prevenzione dei rischi, oltre che a discendere da un preciso obbligo di legge, si configurino come elementi culturali e formativi. Nel corso dell’anno scolastico sono state avviate le ore di formazione generale o specifica per i lavoratori nell’ambito dell’Accordo Stato-Regioni del 12.01.2012 - 52di - RETE ACCORDI L’art. 7 del D.P.R. n. 275, 8 marzo 1999 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche” prevede che le scuole possano promuovere Accordi di Rete e convenzioni tra Circoli Didattici ed enti Locali o aderire ad essi per il raggiungimento delle proprie finalità istituzionali. Il VI Circolo, unitamente a tutti gli altri Circoli Didattici di Modena, ha stipulato accordi ed intese finalizzati a supportare, sostenere ed ampliare l’azione educativa della scuola, in un rapporto di collaborazione reciproca fra gli enti del territorio che si occupano delle problematiche riguardanti la formazione e la tutela dei minori. Ricordiamo in particolare: la rete “RISMO” (Rete delle Istituzioni Scolastiche autonome della Provincia di Modena ) tra tutte le scuole del primo ciclo dell’istruzione e il “Patto per la scuola” 2013/2016. PATTO PER LA SCUOLA Nel marzo 2005 si è inoltre costituita la “Consulta delle Scuole dell’Infanzia, Primarie e Secondarie di Primo Grado del Comune di Modena”. A tal fine è stato redatto un documento programmatico di lavoro sulla partecipazione dei genitori alla vita della scuola che viene rinnovato ogni tre anni che ha come finalità la qualificazione del sistema integrato di istruzione pubblica quale condizione strategica per lo sviluppo culturale, sociale e civile della città. (ALLEGATO N. 5). • • • • • • • • • • 1. In particolare le finalità del Patto per la scuola sono orientate a: rendere effettivi i contenuti della “Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia” siglata nel 1989 e ratificata dall’Italia con la Legge n. 176/1991, con particolare riferimento ai diritti dei bambini di vedere rispettate e valorizzate le loro diversità; di avere tempi e luoghi per il gioco e la vita di relazione; di esprimere liberamente le proprie opinioni sulle questioni di loro interesse; di riunirsi ed associarsi; di professare la propria religione e usare la propria lingua nel gruppo di provenienza; educare gli alunni alla conoscenza e rispetto dei doveri che il vivere in integrazione con altri comporta; promuovere il successo formativo coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e apprendimento; prevenire situazioni di disagio scolastico che solitamente preludono a forme di esclusione - marginalità; contribuire al miglioramento dei processi di inclusione degli alunni stranieri e delle loro famiglie anche attraverso la conoscenza delle diverse culture, il dialogo interculturale e interreligioso; sostenere l’integrazione degli alunni disabili per consentire loro di raggiungere avvertibili traguardi di sviluppo sia come concretizzazione di un diritto soggettivo che come segno di civiltà per la comunità di appartenenza; sostenere la partecipazione dei docenti alle scelte che li coinvolgono, curando la diffusione delle informazioni, la consultazione e la negoziazione; sostenere, secondo forme adeguate all’età, la partecipazione degli alunni al loro percorso formativo e alla vita della scuola; incrementare la partecipazione dei genitori nell’ambito della scuola attraverso l’introduzione di modalità, anche innovative, di informazione, consultazione e coinvolgimento; programmare l’offerta formativa territoriale attraverso la concertazione con le istituzioni scolastiche autonome e l’ampliamento della rete scolastica comunale in attuazione delle “Linee di indirizzo di edilizia scolastica” approvate dal Consiglio Comunale di Modena con delibera n° 23 del 18/4/2005 e successivi atti e deliberazioni assunte dal Consiglio Comunale in tema di edilizia scolastica. Tutti gli allegati del POF sono disponibili In segreteria o sul Sito on-line : www.sestocircolomodena.gov.it