Uso di alcool e di sostanze stupefacenti nei luoghi di
lavoro. Il ruolo del RLS
Auditorium Ospedale Versilia - Az. USL 12 Viareggio
27 Ottobre 2009
Identificazione precoce delle PPAC e
Intervento Breve in ambito lavorativo
T. Fanucchi, V. Patussi
Centro Alcologico Regionale della Toscana
PROBLEMI E PATOLOGIE ALCOLCORRELATI E
DIPENDENZA
I Problemi e Patologie Alcolcorrelate sono tutti quegli stati, di
vario natura, ordine e grado, causati e legati all'assunzione
episodica o protratta di bevande alcoliche.
Concetto più ampio rispetto a quello tradizionale di alcolismo o
alcoldipendenza che rappresenta solo uno di questi problemi.
Le PPAC sono condizioni estremamente più diffuse nella
popolazione rispetto all’alcoldipendenza e richiedono una
gestione autonoma, differenziata per professionalità e
competenze impiegate e quasi mai connessa alla dipendenza da
alcol.
LA SINDROME ALCOLICA
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Da sumo
(con
CLASSIFICAZIONE DELL’OMS
DEL CONSUMO A RISCHIO DI ALCOL
CONSUMO A RISCHIO: livello di consumo o una modalità del
bere che possono determinare un rischio nel caso di persistenza di
tali abitudini.
CONSUMO DANNOSO: modalità di consumo alcolico che causa
danno alla salute, a livello fisico o mentale. A differenza del
consumo a rischio, la diagnosi di consumo dannoso può essere
posta solo in presenza di un danno alla salute del soggetto.
ALCOLDIPENDENZA: insieme di fenomeni fisiologici,
comportamentali e cognitivi in cui l'uso di alcol riveste una priorità
crescente rispetto ad abitudini in precedenza importanti.
CONSUMATORI A RISCHIO
Donne che superano 20 g di alcol al giorno (1-2 UA)
Uomini che superano 40 g di alcol al giorno (2-3 UA)
Giovani di età inferiore ai 15 anni che assumono una qualsiasi quantità
di bevande alcoliche.
Giovani tra i 16 ed i 18 anni che consumano più di 1 UA al giorno.
Ultra 65enni che eccedono il consumo di 1 UA al giorno.
TUTTI gli individui che concentrano in un'unica occasione di consumo
l’assunzione di oltre 6 UA di una qualsiasi bevanda alcolica (binge
drinking).
Secondo l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione e le indicazioni dell’OMS, del Ministero
della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità e della Società Italiana di Alcologia
Nessuna bevanda alcolica, compreso il
vino, sono alimenti o nutrienti.
VINO
Il principale ambasciatore dell’enogastronomia toscana nel mondo non trova
posto sui gradini della piramide, ma al suo fianco, in quanto non è un alimento
indispensabile, ma un bene “voluttuario”.
Se ne consiglia un utilizzo moderato perché contiene alcol, sostanza dannosa
sotto molti punti di vista. Gli uomini adulti e sani non dovrebbero superare i
due bicchieri di vino al giorno e le donne uno, perché sono più sensibili ai
danni dell’alcol. Meglio consumarlo in occasione dei pasti. E mai berne da
bambini, in gravidanza, prima di mettersi alla guida di un veicolo o in
occasione di lavori rischiosi o durante trattamenti con farmaci che agiscono sul
sistema nervoso.
Con tutte queste attenzioni può far parte della nostra dieta perché ha anche
qualità protettive per la salute, soprattutto per le malattie cardiovascolari. E poi
è
parte
integrante
della
nostra
identità
culturale.
Comunque, chi non ha l’abitudine di bere vino, non dovrebbe essere
incoraggiato ad iniziare a consumarlo.
ANNO 2007
DONNE a rischio
MEDIA
NAZIONALE
7,8 %
Elaborazioni
dell’Osservatorio
Nazionale sull’Alcol
(CNESPS) e del WHO
CC for Research on
Alcohol sui dati Istat
Indagine Multiscopo
sulle Famiglie-Aspetti
della vita Quotidiana.
Anno 2007
ANNO 2007
UOMINI a rischio
MEDIA
NAZIONALE
26,4 %
Elaborazioni
dell’Osservatorio
Nazionale sull’Alcol
(CNESPS) e del WHO
CC for Research on
Alcohol sui dati Istat
Indagine Multiscopo
sulle Famiglie-Aspetti
della vita Quotidiana.
Anno 2007
STIMA OMS DEI CONSUMATORI A RISCHIO IN ITALIA
(AUDIT – C)
Sesso
AUDIT
C C
AUDIT
M>5
M>5
F>4
F>4
Maschio
N.
%
Femmina
N.
%
Totale
N.
%
4.811.017 19,2 4.859.185 18,0 9.670.202 18,6
Elaborazioni Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e WHO CC Research on
Alcohol.
AUDIT - C, Alcohol Use Disorders Identification Test, forma breve
L’INDISPENSABILITÀ DELLA
IDENTIFICAZIONE PRECOCE
Necessità di intercettare precocemente le PPAC nella loro più
ampia accezione e di intervenire in maniera specifica su milioni
di individui che non sono dipendenti e che non possono essere
trattati con le stesse modalità dell’alcoldipendente .
Indispensabilità di integrare nelle attività quotidiane di
prevenzione l’IDENTIFICAZIONE PRECOCE e
l’INTERVENTO BREVE
PERCORSI DISTINTI IN CASO DI
Dipendenza
Centro specialistico
Consumo rischioso
e/o dannoso
Intervento Breve
(Servizio di alcologia)
GRAVITÀ CONSUMO/PPAC e TIPO DI
INTERVENTO
Grave
Rischio e Dannoso
Basso
Trattamento
specialistico
Intervento
Breve
Prevenzione
primaria
INTERVENTO BREVE
L’intervento breve è una metodologia di
intervento rivolta ai bevitori a rischio e
problematici.
Prevede
l’utilizzo
di
strumenti
di
identificazione precoce dei PPAC, validati e
standardizzati, e strumenti motivazionali rivolti
all’aumento di consapevolezza dei rischi legati
al consumo di alcol.
IL PROGETTO PHEPA
PRIMARY HEALTH CARE EUROPEAN PROJECT ON
ALCOHOL
Scopo: favorire l’inserimento di interventi di prevenzione del
consumo pericoloso o nocivo di alcol nella pratica clinica
giornaliera degli operatori dell’assistenza sanitaria primaria.
Attività:
Raccomandazioni e linee guida europee per committenti e fornitori di
assistenza sanitaria.
Programma di formazione europeo per gli operatori dell’assistenza
sanitaria primaria.
Sito internet completo, con banca dati sulla “good practice”.
15
INTERVENTI NEI CONTESTI DI VITA
Contesti
culturali e di
aggregazione
Community
leaders
Medicina
del lavoro
Luoghi di lavoro
Pediatri
MMG
Servizi
sociosanitari
Scuole
Ospedali
Farmacisti
Medicina dello sport
INFORMAZIONE
&
EDUCAZIONE
Gruppi di auto aiuto
e
supporto ai
familiari
Ambito Guida e
autoscuole
Mass media
- radio
- stampa
- televisione
ALCOL E LUOGHI DI LAVORO
ILO, ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE LAVORO: il 10-12%
dei lavoratori adulti beve a livelli pericolosi per se e per gli altri e il 10-20%
degli infortuni sul lavoro sono alcol-attribuibili.
INAIL: nel 2008 gli infortuni denunciati sono stati 874.940, valore che
conferma la tendenza decrescente che da qualche anno si registra, con numeri
sempre sotto al milione.
Circa il 50% di tali infortuni avviene con modalità per le quali il consumo di
alcol può avere un’influenza significativa.
Circa il 4% degli infortunati sul lavoro ha significativi livelli di alcolemia.
Le assenze per malattie dal luogo di lavoro sono 4 volte maggiori negli
alcoldipendenti.
PROGETTO NAZIONALE ALCOL E LAVORO: indagine sul consumo
di alcol, percezioni e conoscenze nei luoghi di lavoro: 6130 questionari. 4
tipologie di persone rispetto al consumo: non consumatori: 32,3%,
consumatori occasionali: 37.8%, consumatori tradizionali (vino tutti i giorni):
24.7%, forti consumatori: 5.1%.
ALCOL E LUOGHI DI
LAVORO
LEGGE 125/01 (Legge quadro in materia di alcol e problemi
alcolcorrelati): identifica l’alcol come un importante fattore di
rischio per la salute e l’integrità psicofisica dei lavoratori e di
terzi che abbiano a che fare con un lavoratore che ha assunto
bevande alcoliche.
MEDICO COMPETENTE: è riconosciuto come la figura
deputata all’accertamento del consumo di alcol al fine di
stabilire l’idoneità o meno alla mansione specifica.
I lavoratori riconosciuti come ALCOLDIPENDENTI hanno
la possibilità di sottoporsi a trattamenti senza che ciò
pregiudichi il proprio posto di lavoro.
ALCOL E LUOGHI DI
LAVORO
INTESA STATO REGIONE 2006: identifica le
lavorazioni e le attività per cui il medico competente deve
effettuare l’accertamento di assenza di alcoldipendenza e per
le mansioni e lavorazioni specifiche anche il rispetto del
divieto di assumere alcolici durante le attività lavorative.
PNAS 2007: “promuovere nei luoghi di lavoro una politica
di prevenzione alcologica attraverso l’informazione, la
formazione, la promozione della salute, la tempestiva
identificazione dei soggetti a rischio e la possibilità di
intraprendere trattamenti idonei nel pieno rispetto delle
norme di tutela dei diritti dei lavoratori”.
OBIETTIVI PROGRAMMA
“GUADAGNARE SALUTE” (1)
Favorire la limitazione del consumo di bevande alcoliche in tutti i
luoghi di lavoro, controllare il rispetto del divieto assoluto di
assunzione di bevande alcoliche nei luoghi di lavoro a rischio
individuati ai sensi della legge 125/01 e definire le categorie di
ambienti e i locali obbligatoriamente liberi da alcol (strutture
sanitarie, uffici pubblici, stadi, scuole).
Utilizzare i luoghi di lavoro quali ambiente particolarmente
adeguato, data l’alta e stabile concentrazione di persone di varia
identità socio demografica, per la realizzazione di azioni di
prevenzione fondate sull’informazione, l’educazione e la
tempestiva identificazione o autoidentificazione dei soggetti a
rischio, anche in collaborazione, date le implicazioni dell’abuso di
alcol sulla produttività lavorativa, col mondo delle imprese e delle
organizzazioni sindacali.
OBIETTIVI PROGRAMMA
“GUADAGNARE SALUTE” (2)
Implementare azioni di prevenzione ad hoc nei luoghi di lavoro a
rischio per la salute e la sicurezza di terzi individuati ai sensi della
legge 125/2001 art. 15, per supportare il rispetto del divieto assoluto di
assunzione di bevande alcoliche sancito dalla stessa legge. Sarebbe
opportuno attivare in merito la collaborazione del mondo delle
imprese e delle organizzazioni sindacali, anche d’intesa con le
Amministrazioni regionali del Lavoro e nell’ambito di quanto previsto
anche dalle normative sulla Sicurezza.
Favorire l’ingresso dei lavoratori con problemi alcol-correlati che ne
facciano richiesta, nel pieno rispetto della privacy, in programmi di
trattamento per la disassuefazione resi disponibili presso le strutture
sanitarie pubbliche o, in alternativa, in specifici programmi privati di
trattamento attivati con il contributo economico dei datori di lavoro,
prevedendo agevolazioni fiscali o di altro tipo per questi ultimi.
I CONFERENZA NAZIONALE SULL’ALCOL
Roma 20-21 Ottobre 2008
Guida e lavoro: politiche per la sicurezza del trasporto
Incongruenza tra disposizioni e regolamenti
Non esiste una banca dati comune
Non c’è omogeneità tra i percorsi delle diverse CML
Predisporre corsi di formazione sia per i datori
di lavoro, i medici competenti, RSL, RSPP
aziendali e responsabili aziendali, sia per i gli
istruttori di scuole guida.
Obbligo di destinare gli introiti delle sanzioni
amministrative derivanti dalla violazione
dell’art. 186 contestate dalle Polizie Locali, a
sostenere programmi di prevenzione alla guida
in stato di ebbrezza.
Aumento del numero di controlli
delle Forze dell’ordine.
Attivazione di programmi specifici
per i soggetti recidivanti
Istituire l’obbligo per tutti i comuni
di dotarsi di etilometri da utilizzare
nei controlli e comunque sempre in
occasione di incidenti stradali.
FRAMEWORK POLICY ON ALCOHOL 2005-2010
La FAP dell’OMS del 2005 dedica un intero paragrafo alle “Alcohol free
situations”, circostanze o occasioni o periodi della vita in cui è
appropriato evitare completamente l’uso di alcol.
Tra le situazioni elencate quelle per cui esistono evidenze di priorità di
intervento ai fini della sicurezza e della salute, sono relative:
alla sicurezza stradale
alla sicurezza nei luoghi di lavoro
alla gravidanza
all’età infantile ed adolescenziale
ai luoghi deputati allo sport, agli eventi musicali o comunque di
aggregazione giovanile
COMMISSIONE
EUROPEA
SU
IMPATTO
DELL’ALCOL NELLA SOCIETÀ: la perdita di
produttività dovuta ad assenteismo alcol attribuibile e la
disoccupazione vanno da 9 a 199 miliardi e da 6 a 23
miliardi di euro.
Per ridurre tale impatto uno strumento di
intervento efficace è costituito
dall’Intervento Breve la cui efficacia nella
riduzione dei consumi è stimata nel 25%
della popolazione a rischio.
Necessità di introdurre in ambito lavorativo il
concetto di
Abilità/Idoneità
NO dipendenza
Ministero del
Lavoro, della Salute,
delle Politiche
Sociali
PROGETTO NAZIONALE
“Formazione sull’identificazione precoce e
l’intervento breve per la
prevenzione dei problemi e danni
alcolcorrelati nei contesti lavorativi e
nell’assistenza sanitaria di base”
ENTE PROPONENTE:
Ministero del Lavoro, della Salute e della Solidarietà Sociale
ENTE GESTORE:
Regione Toscana, Regione Capofila
SOGGETTO ATTUATORE:
Centro Alcologico Regionale della Toscana
Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi - Firenze
REFERENTE NAZIONALE DEL PROGETTO:
Arcangelo Alfano, P.O. Dipendenze Regione Toscana
RESPONSABILE SCIENTIFICO DEL PROGETTO:
Valentino Patussi, Centro Alcologico Regionale della Toscana
DURATA DEL PROGETTO:
mesi 18: Aprile 2009 – Ottobre 2010
REGIONI E PROVINCE AUTONOME
PARTNER:
Abruzzo
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Marche
Puglia
Sardegna
Sicilia
Veneto
Trento
ENTI COINVOLTI:
Agenzia Regionale di Sanità Toscana – Area Epidemiologia
Associazione Italiana Club Alcolisti in Trattamento
Alcolisti Anonimi
Associazione Nazionale dei Medici del Lavoro Pubblici
Federazione Italiana Medici Medicina Generale
Federazione Italiana Operatori Tossicodipendenze
Istituto Superiore di Sanità – Oss. Nazionale Alcol
Società Italiana di Alcologia
OO.SS.
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Favorire l’acquisizione delle competenze specifiche su contenuti,
modalità tecniche, di attuazione e di progettazione di un
programma di formazione per l’identificazione precoce dei
bevitori a rischio e problematici e l’intervento breve.
Attuare, attraverso le competenze acquisite, un programma di
formazione per l’identificazione precoce dei bevitori a rischio e
problematici e l’intervento breve nei luoghi di lavoro.
Integrare nella pratica professionale l’identificazione precoce dei
problemi alcol correlati e la metodologia dell’intervento breve.
Diffondere tale metodologia in modo omogeneo su tutto il
territorio nazionale.
LE ATTIVITA’ DEL PROGETTO
1. FORMAZIONE
Nelle regioni partner saranno organizzati corsi di formazione
sull’Identificazione precoce e l’Intervento Breve delle PPAC
(pacchetto standardizzato IPIB) che si articola secondo le linee
guida internazionali del Progetto Europeo PHEPA (Primary Health
Care European Project on Alcohol).
DESTINATARI: Medici Competenti, Medici del Lavoro, Rappresentanti
della Sicurezza, altre figure del SSN.
DURATA FORMAZIONE: Due giornate di 8 ore ciascuna (6
sessioni).
METODOLOGIA: lezioni frontali, esercitazioni in gruppo, role play,
discussioni in plenaria.
2.
ACCOMPAGNAMENTO
E
TUTORAGGIO
delle regioni partner che intendono promuovere la metodologia
Programma di formazione
per l’identificazione precoce
e per l’attuazione dell’intervento breve
finalizzato alla prevenzione
dell’abuso alcolico e del bere problematico
Osservatorio
Nazionale
Alcol
CNESPS
WHO Collaborating Center for
Research and Health Promotion
on Alcohol and Alcohol Related
Health Problems
INTERVENTO BREVE, ALCOL E LUOGHI DI
LAVORO
Il ruolo del Medico Competente nel contesto lavorativo
rispetto ai problemi alcolcorrelati può essere:
1.
Informativo e di sensibilizzazione:
per tutti i lavoratori
2.
Identificazione precoce, diagnosi e intervento breve
per i
motivazionale:
consumatori a rischio e problematici
3.
Invio ai servizi specialistici:
per i lavoratori soggetti con problemi alcolcorrelati
conclamati o alcoldipendenza.
STRUMENTI E MATERIALI
Il pacchetto formativo applicato nei corsi prevede:
Manuale “Programma di formazione per l’identificazione precoce
e l’attuazione dell’intervento breve finalizzato alla prevenzione
dell’abuso alcolico e del bere problematico”.
Libretto informativo verde “Alcol e Lavoro”.
Libretto di auto aiuto verde “Decidi di cambiare”.
Depliant di promemoria per facilitare il colloquio e informare il
paziente.
Opuscolo arancione “Guida utile all’identificazione e alla
diagnosi dei problemi alcol-relati”
Guida utile per l’identificazione precoce delle PPAC e l’intervento
breve per il medico competente e del lavoro (in corso di
realizzazione)
MANIFESTO
HPH Alcol
Promozione di stili di vita
sani (HPH - Ospedali che
promuovono la Salute)
Diritto del cittadino ad una
assistenza competente sulle
PPAC (Diagnosi, terapia e
continuità terapeutica)
Salute e Sicurezza negli
ambienti di lavoro (Intesa
Stato Regioni marzo 2006)
Divieto di
commercializzazione e
distribuzione di bevande
alcoliche in ospedale
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(PPAC) e Intervento Breve in ambito lavorativo