v/Tt.
t»w
,
GIOVANNI
Dott.
FEDERZONI
^zùjiczu:^
•'-i^no.h.^
SOPRA
CELESTINO
V
E
RODOLFO
D'ABSBURGO
NELLA
DIVINA
NUOVE
ROCCA
PREM.
STAB.
COMMEDIA
OSSERVAZIONI
S. CASCIANO
TIPOGRAFICO
1898
CAPPELLI
voli
il
di
gli spiriti
atti
Io
riferirò
la
in
messo
ombra
di
qui
la
signor
sia
fare
m'
spieghi
è
mi
assai
del
Celestino
1'
alla
chiaramente
dico
e
sciaurati
la
di
e
quale
ripensando
mente
un
né
argomento,
nuova,
opuscolo,
il
V,
permetterò,
degli
che
il lavoro
molto
affatto
citato
bia
egli ab-
viltate
per
meditato
))en
venuta
nel
lette
cose
fece
definizione
la
altro
opinione
di
considerazione
una
per
Noce,
avere
di caml)iare
la
lodando
Del
critico
il valente
vera
la
e
com'
V anima
pur
misero
com-
rileverò
Che
; ma,
G.
dopo
questo
che
con
—
sono
dottrina
molta
luce
colui
d' altri
punto
le
altri.
nuova
rifiuto
gran
del
ad
tesi ; né
sua
che
afferma
pusillanimità
per
argomentazione
dimostra
V
che
nocivi
non
forte
tali
egli
Ma
poeta.
severo
mi
che
e
passo,
pare
finora
ro,
oscu-
Purgatorio.
X
I
signor
loro
Del
che,
in
santi
a
dell'
peccatori
Noce
di
non
temporale
che
fecero
non
di
dannazione,
nei contrasti
non
né
che,
e
la
mai
politicisi
portunità
l'op-
quel
ma
Dante
Chiesa;
la
condannato
astennero
co-
male,
avendone
Per
al
anche
grave
dovevano,
per
oggi,
dunque
magari
simili
loro
stessi.
se
a
ha, in passato
che
ai
potevano
solamente
degni
ciò
in
Dante,
e
comuìisero
il resto,
tutto
sono
buoni
piace
come
chiamarli,
di
essendo
pur
giudizio
Antilimbo,
bene
sarono
pensono
quale
loro
co-
dall'
u-
denota
esser'
i
quei pochi
fosse
giusto
Se
terra.
a
dire
più
Il
persone.
particolare
doveva
rettitudine,
a
siffatti
Inferno
debbano
del
quinto
essere
non
ha
Caron
cerchio,
voluto
a
che
tale
ad
i
con
ver
il
questo
quale
gli
tutto
giusto,
discorde
dalla
l'autorità
collocato
io
quali
fuori
l'
del-
penso
che
col
proprio
di
nome
fatti
fur
angeli
fedeli
uguaglianza
essi
li trovi
a
costoro
che
Dio,
perfetta
Dante
non
ma
di
Minos,
a
di
barca
filosofo,
poeta
monarchia
stati
essere
del
per
ecclesiastica,
nella
entrare
De
trattato
ma,
;
dinnanzi
ragione
La
quegli
peggiori
vadano
altri
gU
come
autorità
dalla
che
li ha
non
giudicò
e
ha
forse
o
dannati
del
Né
il
nondimeno
accidiosi
sono
demonio.
autore
(sipuò
in
del
punto
peccatori,
Dante
per
però
vinta
politici,
non
—
né
chiamati
esser
Accidiosi
E
Chiesa,
della
religiosa
gettarla
suo,
parere
sposto
ri-
di
che
criterio
un
teologia, rispettando
pura
e
aveva
a-
avessero
Vha
dunque,
poeta
naturalmente
conforme
Chiesa,
della
espressione dantesca)
Ima
con
finalmente
che
non
freno*
sconveniente
quanto
invito, tentato
santo
e
in
stato
inerti
di siffatti
moltitudini
le
se
gioco
buon
essendo
politica
potestà
be
dovreb-
che
gente
sempre
numero
certo,
al
avuto
quali,vedendo
la
vrebbero
la
temporali,
il gran
ogni tempo
cosa
ha
ne
interessi
i suoi
per
a
partito; anzi
dall'altro
o
no
del
e
vivio,
Con-
eguali
in
furon
ribelli,
per
colpa
mischiati.
se
è
vagità
mal-
foro
cagione
;
6
—
In
accidiosi
gli
intendendo
tali
Se
fare
a
fossero
non
parte che
giudicavano
mondo
di
solo
le
si
non
mettere
non
loro.
sostanze
r iracondia
celata
tristizia;la quale
altre
nel
ma
e
parole
di
che
delle
cose
cioè
gli
inerti
degli accidiosi
dal
quali
Stige
gli
di
pure
dagli esempi
sollecitudine
soggiogare
Ilerda
in
;
Ispagna
Morta
vedesse
la
e
gente
Giordan
del
e
Cesare
Marsiglia
le
cui
rede
punita
il
gravata
(ag-
delle
si
—
spe)
ve-
da
che
:
poi
E
i
tare;
medicorse
che
e
:
vede
per
corse
Prima
s' aperse.
mar
sue.
quella
pena
loro
montagna
accidia
non
nale
infer-
da
spècie, come
Maria
a
Se
Purgatorio
bene:
di
dello
e
al
Punse
limo
la
mosconi
accidiosi
due
nima,
all'a-
maniera
hanno
:
soltanto
vestibolo
(due soli)proposti
filetta alla
con
dei
tormento
hanno
sono
di
dello
Tali,
salute
nel
del
tutt' altra
con
o
insieme.
iracondi
in
sta
que-
religione
fìtti
e
quel-
operare.
danno
politici
puniti
che
ed
accidiosi
sono
di
accidiosi
gli
vita
la
accidia
bene
che
quelle opere
sono
Stige,
del
derosi
desi-
accompagna
detta
fastidio
rispetto
tutte
che
è
suna,
nes-
nell' anima
anzi
tetra
e
parte
a
pericolo
a
Ebbero
seguita
insegna,
nessuna
la
per
avrebbero
diedero
lo
so-
grandi
nelle
operato
buona,
seguirono
non
e
battevano,
com-
proprio.
lor
costoro,
avrebbero
insegna.. Invece
aperto
vantaggio
stati
del
viso
a
politicisi stavano,
il
questioni
un'
altri
quando
somma,
—
quella
fue
Che
che
7
—
V
affanno
sofferse
non
gliiiold'Anchise
Se
—
offerse. Cosi
Sino
—
stessa
due
ne'
il secondo
seguenti,
—
a
alla
fine
vita
senza
primi,
esempio
è
col
ria
glo-
ne'
come
due
dalla
preso
fi-
sto.
ria
si
bene
E
; il che
impero
dell'
del
che
siano
accidiosi
la
è
questa
Gli
vita
vollero
fine
un
muoversi
a
essi
che
bandiera,
di
penaci
mondo
la
non
si
gente
mosconi
si
commossero
soffriva
quelle
potevano
nel
iniqui
pregio;,ora
gran
degno
pasto
di
e
nel
della
utilità
invece
animali
vivi
sono
mondo
stimoli
vespe.
Nel
mali
che
dei
chia;
politicaanar-
sangue:
quelle
essere
recar
e
in
né
Ma
suno.
nes-
dell' altro
o
•
non
una
seguire
crudeli
lacrime
che
seguono
punto
dei
di
essi
uno
di
questo.
e
corrono
trasmutati
e
né
mondo
accidiosi
dell'
E
amore.
ebbero
cagione
a
sparsero
spargono
che
sono
avuto
infernale
vollero
ne
della
e
lavare.
scopo;
loro
fieri
non
non
e
nessuno
contemporanei
partito, laggiù
il poco
tendere,
incitamenti
Quegli
dai
cui
a
sieme
in-
hanno
li si deve
chio
cer-
correre
a
gii altri
e
vestibolo
del
quarto
temporale
peccato,
che
piaga
sciaurati
aver
senza
di
cagione
stessa
nel
messi
della
spirituale;poiché gli uni
la
significante.
molto
comprende
Purgatorio
gli
è
e
a
loro
ora
questo
codesti
qualche
spregevole
cosa
abietti, di
fastidiosi
vermi.
Cosi
non
mi
pare
risulti
dallo
sui
peccatori
che
sia
meglio
accertata,
scritto, del
dell' AntUimòo
resto
che
mo,
pregevolissidel
signor
G.
?
8
—
Del
la
Noce,
dal
debba
della
qualità
mi
e
;
.appunto
essere
(juesti spiriti
la
entro
il lor
che
pare
di
colpa
subito
incontrati
poeta
dell' Inferno
—
porta
vero
nome
questo:
gli accidiosi
prova
decisiva, è ben
politicL
X
E
una
Celestino
poeta
V,
vorticosamente
fatto
aveva
liete speranze,
fasto
volere
volere
uomini
già quelle dagli
i mali
tratto, per
ufficio
r
di
conforti
stimato
aveva
mostrò
vrebbe
però
stesso.
anche
Poteva
al mondo
sua
a
di
del
Caetani
fastidire
chiavi.
fare.
E
il gran
stima
Iddio
; ma,
tranquillitàe
per
del
ne
gno,
inde-
che
^^
cosi si spiega la rilfate,
che
basso
un
prezzo^
faccia
alcuno
dunque
arrecare
un
grande
bene
l'originedella parola,
bassa
non
tri
d'al-
e
al
di
e
tutt' in
rinunziare
somme
e
non
altri
per
degno; egli,giudicandosi
di
potuto
eh' è secondo
e
le
reggere
né
stabiUte)
cardinali, s' indusse
va
ave-
leggi di Cristo,
le
e
accresciutele
sé
seguissero
atti
apertamente
per
del
grandi
suoi
primi
dichiarò
salute
a
tanto
speranze,
nessuno
si
che
nei
che
queste
ingigantito (perchè
Dio
da
altri della
elezione, la
sua
concepire
egli
confermate
la
per
giustiziadel
cogli
voluta
proprio
parve
mondo,
che
Egli
tralta.
quale
la
'dall' inflessibile
messo
correre
a
lunga
anzi
prova,
gran
egoistico desiderio
perfezionamento
di
se
cio
benefidella
dell'anima
9
—
Dio, trascurò
di
Iddio
Chiesa
la
fu
lo
stesso
vlvL
del
poeta
Dio
aveva
travagliavano
nell' Inferno.
Senza
virtù
scesa
lui commessa,
che
interprete della
un
Todi,
da
Jacopone
profetico sin
Celestino
dal
il mondo
Se
:
malediziom*.
seguirà
linguaggio,
Non
chiaro
ma
in certo
santa
della
elezione
di
te
Fra
tono
con
di papa
ingannato,
maledisse
abbastanza,
il
quello
popolare.
detto
al
fece
modo
già
è
rebbe
sa-
inferiore
vlltate
per
lo
che
rimettendola
tenne
coscienza
momento
potesse,
nell'opera
si
aveva
di
dall' alto
che
esegui
non
mali
lupa,
aiutarlo
troppo
rifiuto. Dante
gran
la
ufficio;e appunto
grande
perchè
pensare
ad
mal
agli occhi
gravissimi
cacciare
e
wr
Provvidenza
la
mondo
tutti i
togliere
volendo,
a
al
concesso
aveva
che
che
a
se
che
alcuna
scusa
cose
l'AUighieri
per
sciauratl
colui
filosofo
Onde,
santo,
un
degli
uno
Non
far
fu
delle
e
quello
chiamato.
aveva
Celestino
tristo,
un
fare
di
sdegnò
e
di. Dio
estatica
contemplazione
nella
—
aperto
con
questo
veltro
mancato.
X
Ma
un
e'
altro
correndo
invece
se
seduto
tutti
è
i
sul
d'
in
verde
principi
Rodolfo
nella
sta
ne
forse
era
e
mettere
e
sui
nella
fiori, più
del
il
a.
sperarsi
di-
infernale, che
ridda
Purgatorio,
sovrani
Absburgo
da
mondo.
quale
avrebbe
ta,
valletalto
—
che
(Questi
potuto
10
—
Rifiutò
'1 fece.
no
eh'
le^ piaghe
sanar
quando
dicevano
al
il
rassettare
di
il bene
di
fare
sarebbe
Dante)
di
male,
grave
dell'
giardino
giudizi d'allora,
d' estendere
(cosi
i
tutta
stata
venire
non
commise
impero,
a
dolfo
Rodo
secon-
sempre
avidità
domini
suoi
e
lia
dell' Ita-
soprattutto per
e
fortificare
e
morata,
disceso
fosse
che
egoistico intendimento,
per
i
Italia
sol
tempo
questo
e
sua;
hanno
egli
questa,
—
nella
Oermania.
Ora,
tale
perchè,
imperatore,
vertiginosa
,con
Dante
essendo
V ha
non
del
vestibolo
tanto
decoro
dannato
infernale,
si bel
in
di
questo
alla
corsa
colpa
la
l'ha
ma
locato
col-
? Si potrebbe
luogo
rispondere facilmente, troppo facilmente,
che
de'
Uca
r
nell'estremo
peccati, e però
suoi
accidia
per
fare
gran
un
opportunità.
che,
ciò
il
se
si
quale egli
il povero
di
non
facendo
all'
Italia,
bene
altrove
e
«
considerare
da
tutto
Che
che
stato
era
nella
colpa
a
il
V,
Morrone,
di cui
ancora
temporale
Dante
avuto
Celestino
Pier
commesso
aver
luto
vo-
aveva
a
Chiesa,
poZ/-
aveva
anche
perdonò
non
codesta
non
cui
potrebbe
apparteneva
pensava
quel
di
della
non
di
penti
si
Rodolfo
anche
bene
norme
cui
a
scrisse
là
perchè
le
e
E
poeta
avvenne
secondo
capo
vita
della
morte,
nessuna
vile,
ci-
mondo
poteva.
assolver
Ma
si
non
.
può
ehi
si
non
che
il gran
ben
dannati
pente
cantore
i
».
Il
della idea
pontefici,capi
vero
è, cred'
imperiale
rei
che
io,
voleva
torceva^
no
li-
—
il
mondo;
aveva
che
e
Italiani
volle
che
valletta
del
dello
del
mondo
di
Colai
d'
non
sanar
la
che
sono
risposto
domanda
in
(*) Cesare
eccesioni
1u
fama
ha
e
della
cura
o
degli
onestà
sua
il
poeta
canti,
morta»
l'imperatore
fanno
cui
altri
gli
non
riti
spi-
valletta?
nella
fin
ha
nessuno
Federigo
nelTInferno
Tavcrlo
l'aatorità
Farinata
ben
Limbo
fede
né
dice:
qui
soddisfacente.
nobilissime
«onosciato
tuata
eccet-
»,
ricrea.
si
aspettanti
a
modo
nel
potea
Italia
come
lui
con
mincia
inco-
che
quale
altrai
agli
Perchè
—
preghiera,
una
perde
per
anime
dovea
hanno
altri
nobili
sembianti
fa, che
eh'
si domanda:
canta
Ecco
bocca
piaghe
tardi
si che
far
cose
salute
lor
Regina
ha
ed
i
stanno
preghiera
; della
che
imperator
le
dove
della
Salve
«
ciò
mnoye
Bodolfo
Ora
la
sied'alto
negletto
ayer
là
queste
Rodolfo
più
cho
che
e
che
poeta
parole
r anima
Rodolfo
trovar
negligenti
cantavano
le
con
(*).
che, tutti occupati nelle
il
Narra
valletta
della
di
non
i dannati
tra
Inferno
suo
Purgatorio,
Stato, furono
eterna.
Cosi
del
cuori
ne'
Impero,
fosse
immaginò
questo
grandi
dell'
Imperatore
infamanti
Per
nella
V autorità
per
alcun
pene
infondere
a
egli
che
rispetto
gran
intendeva
degli
alle
per
ma,
di
liberti
magna
di
dire
II
f^li Eresiarchi
fra
futto
gaerra
grandi
queste
per
fra
essere
nima
che
Eresiarchi.
E
fu
aver
riosa
glo-
d* imperatori.
figure
gli
sono
non
la
ìsrema
n«»n
di cavaliere.
[Inf. XIII]
il
perchè
dantesco;
d*
di
nolla
Federigo
onor
II
s) degno.
l"
—
—
X
Perchè
altrui
agli
mola
:
dolet
quia
di
loro:
che,
che
Finge
tare, per
le
alli
come
sa
bene
le
alla
pensare
Rodolfo,
stesso
signori
parole imlugiai^ono
onde
del
in
mondo
dovrebbero
imperatore,
et
a'
né
:
«
Ciò
mai
conforti
se
è
non
di
—
non
li altri
se
li in
stanno
sero
commi-
che
spiega
volle
Ottacaro
il Buti
negligenti
poter
essi, ma
sono
veniamo
del
alla
ta,
vallet-
loro
L' Anonliino
si
si
non
quelli della
trascurati
dugiò
in-
ma
Qui
—
furono
non
can-,
seguitò
dovrebbero
che
pregare.
scrive
lui
generale,
cioè
stati
e
non
essi ; che
neanch'
tutti essendo
preghi
di
:
penitenzia
la
che
dire
da
che
peccato
conclusione,
stessa
è
a
non
a
cominciare
in-
dice
altri
perchè,
;
di
signori ;
».
quelli
son
"penitenzia^
cantare
virtuosi
atti
cosa
di
virtuosi
e
pensiero,
Buti
mondo
nel
gligenza),
ne-
della
prima
Il
colli
negligente
signori
compagnia
con
fu
altri
che
virtuosi
lo
che
del li altri
e
anni,
purgazione.
mostrare
maniere
trascurati
avuto
e
sua
si dolessero
non
s' accorda
non
molto
non
anni
I-
ìiegligentia
della
avessero
ne
loro
la
«
se
de
stati
essere
aspetterebbero
non
altri
da
lienvenuto
vergogna
gli
se
vergognassero
salute
e
bocca
rattove
erubescit
et
si duole
come
no7i
Risponde
canti?
(perchè
sua
Rodolfo
duiKiue
bene,
rentino
Fio-
il detto
mosse
rispondere
re
di
a'
Buera-
13
—
mia.
Altri, che
»
—
risposea' conforti di Gregorio X; e questa
dà la ragione della
è spiegazioneche non
non
che
vedremo
ma
pena;
primo germe della
bisogna continuare a
verità. Se
ci
vedere
del
le altre
tempo
Il Landino
di Dante.
Italia,da
dicono
la
misterioso
altri
si deve
quale
debba
papa
sia
punito di
il
s' intende
Ma
qual senso
! i canti
come
gli
de-
da
?
mutismo
quale
innanzi
pone
bergolo di
veniamo
Ma
spiegazione,veramente
Con
che
o
prendere per inviti?;
credere
che dopo gì'inviti fattigli
già
Gregorio,egli,per non aver
risposto,
son
da
nuovo
dicono
che
non
avere.
forse
1'ordine
secondo
fatti in
gli eran
che
con
principalmente,
GregorioX
cosa
ora
degliespositori
risposte
risponde agli inviti
non
che
non
il Vellutello
e
in
contiene
appunto
sé il
«
dice che
fra poco,
vedremo
questa
nel
nuova
Giovanni
messer
questo divario, che
al Lombardi;
mentre
nuova
del
senso
Boccaccio
alcune
:
di
altre, fra le quali
cantavano,
quelle anime
mutole
lenti,
e doquella di Rodolfo, rimanessero
voglia Dante
prime vicine al
che
significarci
pare
le
termine
loro carriera, e le altre
si domanda
:
Quah
quelli che
poeta dice
cantando
che
Salve
non
si
se
pregano
nella valletta
dolente
rimote
ancor
sono,
della
sero
fos-
Ma
».
eccettua
dolfo,
Ro-
cantando?
vide anime
Il
seder
poscia,venuto a dire
dell' imperatore,soggiunge che non
ca
bocmuove
canti. Non esclude dunque dalla
agli ALTRUI
Regina
;
t
14
—
sarebbe
altr' anima.
nessun'
preghiera
che
questa
incominciassero
il
a
il
Dunque
dopo
e
possono
già
il bello
E
ha
sempre,
scrivendo
/
cantano,
1865, mostrò
più
Rodolfo
imperiale negligenza
dice
sentenza
da
sarebbe
sbaglia
il
affermando
agli
altrui
canti,
ha
tuto, che
che
che
tra
qualcuno
che
sciocchezza.
come
il capo
quei
non
Il
:
che
canta,
bocca
al
dome
coro
è
l'imperatore
pensiero
d'
negletto quel che
ve
che
immerso
era
cendo
dicade
ac-
solito,
Gregoretti, ripetendo
perchè
pen-
Venturi,
in
avviene
aver
come
e
gli altri,
dice,
poi
canta
non
muove
Il
cantano
non
stesso
rimorso
».
qua!
ciò
poco
Non
«
altrove
con
a
presso
sua
la
che
uomo
canta
non
Contro
».
l' imperatore
scrisse
quale
del
della
1' Andreoli
cordoglio^
il
Cesari,
che
parole:
espiazione
rimane
addosso
Ma
pentito.
acuto
Lombardi,
da
1' Andreoli
bene
eccessivo
per
cosi
avviso, scrivendo
Gli
«
in tutto
nell' edizione
altro,
:
può
1854, queste
lontmii
letta,
val-
non
nulla
del
cambiato
d'aver
di
appunto
del
Per
—
nella
egli
l' errore
nell'edizione
sei anni
a
il Tommaseo,
confermato
e
Currado
son
ed
mo-.
pregare?
e
comprende
che
che
a
quattro
che
pregare,
è
più negligenti
non
da
altri
? Chi
ancora
pregare
ciò?
cosi
Rodolfo,
E
Gentile
morirono
che
Malaspina,
Purgatorio
questo
Nino
giudice
novità
avvicinandosi
espiazione?
cominciare
dovrebbe
mento
del
solo
pregare
che
poi
E
ombre
le
loro
della
tempo
—
n'è
una
ciò
nel
suo
de-
15
—
fare, dice
di
bito
non
troppo
ragione
la
egli
neppur
egli prudentemente
dovrebbe
che
Tutti
•
L'i
vede.
niente,
della
gente
antichi
aspetta
pinione
un'o-
ultimi
quali
il Poletto.
e
son
Come
vole
ragione-
una
ancora
derni,
mo-
e
hanno
non
o
i
; fra
propria
cosa
altro
per
devota,
dicon
non
nissima
stra-
il pregare
capo
papa,
lo Scartazzini, il Casini
anche
quale
altri commentatori,
loro
si
del
esser
gli
0
nella
dolfo
Ro-
come
insiste, che
non
dovere
speciale
è
noto
Lubin,
del
di
l'anima
cui
per
spiega
non
e
poco,
Finalmente
prega.
r idea
—
spiegazione.
X
A
me
di
l'anima
della
salute
dello
cure
sospiri. Di
il
(1) I
laro
peuRare,
Non
far
per
V
(soggetti)
poterono
il
bene,
cui
non
della
furono
che
camento,
quelli
sono
ma
sono
stati
al
al
intesi
che
amore
oome
veri
qui
forse
accidiosi
semplicemente
privati
del
vita
loro.
sgoverno
dei
sudditi,
conforto
della
questa
loro
man-
ai
portorono
al
avuto
E
trascurati.
al
raffina,
volato,
abbiano
anni
(1)Rodolfo
scusa
avrebbero
li buon
tanti
.questa
(in Purgatorio)
intesi
aspettare
ebbero
che
rati
trascu-
fin
dovendo
espiazione
della
valletta
cipi
prin-
i
loro; perchè,
puniti
son
dell'
furono
principi
Tutti
stato, indugiarono
che
sieme
in-
prega
sono
dell'anima
cominciamento
quanti
valletta
della
:
quale
la
per
non
altre, sia questa
le
sovrani
e
ragione
la
imperatore
Rodolfo
con
aUe
che
pare
e
però
bene
non
nima.
dell'a-
fastidio
in
è la
preghiera.
ragione
il
1()
—
ha
ben
({iiesta pena
Che
taUa^
solamente
re))be
stato
neflcio
si
che
fosse
che
d'accidia
tutta
politica.Ora
oltre
che
pena
poter
nel
le
per
sapiente
suo
i sette
[ V.
là
192
pag.
dolcezza
labbra
la
anime...
che
mai
del
la
come
d'avvicinarsi
del
generalmente
all'uomo,
dice
passato
»
Chi
anche
:
Coi
«
ascende
più
quello
increscevole
e
del
le
con
e
pena
meglio
che
tra
lor
Dio.
mette
per-
della
lui
con
trove
al-
E
»
grazia
sospiri
e
terdetta
l'in-
sublime
di tal
Dio
a
a*
diosi
acci-
Forse
»
Dio
è il
trattando
Tanima
:
non
studi
degli
intendere
parlare
sia
che
[Verona,
debbono
e
zione
priva-
di
ricordanza
privilegi degli uomini,
cuna,
al-
Perez,
dice
a
preghiera
scusa
Paolo
è acerba
or
gatorio,
Pur-
da
trattando
dell'alzare
che
nel
il
Saggio
seggJ]
colpa
Purgatorio
Purgatorio
dove,
e
preghiera
per
bellissimo
cerchi
1867],
Minerva,
e
è
E
pregare.
del
sta
Que-
la
con
pena,
anime
ed
;
hanno
poter
mai
alcuno
punisce/
dimostrato
è
pregare,
sapra
i
di
Ije-
al mondo.
sua
non
altra
con
'elei conforto
grave
che
ma
sua,
da
ed
Dante
accidiosi
gli
che
solo
e
sua,
sa-
il massimo
stato
all' Italia
fare
1' I-
che
l'anima
e
assai
Dante
quello
per
potuto
un'altra
riordinare
a
sarebbe
avesse
colpa
è
merito
potuto
di
trascurò
gran
ciò
volle
non
non
anche
giudizio
al
venendo
maggiore.
non
ha
ne
ma
;
negligenza
una
per
—
sospirato
cessa
con-
ghiera
pre-
parla
nire.
avve-
[jpag, 6*8].
sono
dunque
gli
accidiosi
del
Purga-
18
—
—
altri
un
spiriti,
che
che
bene
'cità
gli
può
temporale,
politici
giustizia
del
accidiosi
da
lui
air
messi
fitti
autorità
fuori
nel
della
Chiesa
3.°
dalla
punto
ap-
che
gli
rigida
colpevoli
solamente
sono
dell'Inferno.
Giovanni
come
siano
men
limo;
feli-
alla
vivi
stati
considerati
fare
non
volta
altro;
non
sono
non
poeta
fur
stes-
questo
il
seconda
non
politici,
accidiosi
rispetto
mai
che
2."
uomini
gli
una
prova
nello
peccato
condurre
e
accidiosi
degli
giudicò
che
sciauratl
V;
stato
era
accidioso
ma
Celestino
Dante
egli
perchè
si,
fu
che
modo
dimostra
il
avveniva
pentito
accidioso^
sissimo
ciò
Federzoni
per
stati
hook
This
Libiaiy
on
or
be
should
last
the
beforc
retomcd
to
date
tbe
stamped
bclow.
A
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retaining
Pkase
it
five
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the
beyond
return
a
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prompdy.
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day
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