v/Tt. t»w , GIOVANNI Dott. FEDERZONI ^zùjiczu:^ •'-i^no.h.^ SOPRA CELESTINO V E RODOLFO D'ABSBURGO NELLA DIVINA NUOVE ROCCA PREM. STAB. COMMEDIA OSSERVAZIONI S. CASCIANO TIPOGRAFICO 1898 CAPPELLI voli il di gli spiriti atti Io riferirò la in messo ombra di qui la signor sia fare m' spieghi è mi assai del Celestino 1' alla chiaramente dico e sciaurati la di e quale ripensando mente un né argomento, nuova, opuscolo, il V, permetterò, degli che il lavoro molto affatto citato bia egli ab- viltate per meditato ))en venuta nel lette cose fece definizione la altro opinione di considerazione una per Noce, avere di caml)iare la lodando Del critico il valente vera la e com' V anima pur misero com- rileverò Che ; ma, G. dopo questo che con — sono dottrina molta luce colui d' altri punto le altri. nuova rifiuto gran del ad tesi ; né sua che afferma pusillanimità per argomentazione dimostra V che nocivi non forte tali egli Ma poeta. severo mi che e passo, pare finora ro, oscu- Purgatorio. X I signor loro Del che, in santi a dell' peccatori Noce di non temporale che fecero non di dannazione, nei contrasti non né che, e la mai politicisi portunità l'op- quel ma Dante Chiesa; la condannato astennero co- male, avendone Per al anche grave dovevano, per oggi, dunque magari simili loro stessi. se a ha, in passato che ai potevano solamente degni ciò in Dante, e comuìisero il resto, tutto sono buoni piace come chiamarli, di essendo pur giudizio Antilimbo, bene sarono pensono quale loro co- dall' u- denota esser' i quei pochi fosse giusto Se terra. a dire più Il persone. particolare doveva rettitudine, a siffatti Inferno debbano del quinto essere non ha Caron cerchio, voluto a che tale ad i con ver il questo quale gli tutto giusto, discorde dalla l'autorità collocato io quali fuori l' del- penso che col proprio di nome fatti fur angeli fedeli uguaglianza essi li trovi a costoro che Dio, perfetta Dante non ma di Minos, a di barca filosofo, poeta monarchia stati essere del per ecclesiastica, nella entrare De trattato ma, ; dinnanzi ragione La quegli peggiori vadano altri gU come autorità dalla che li ha non giudicò e ha forse o dannati del Né il nondimeno accidiosi sono demonio. autore (sipuò in del punto peccatori, Dante per però vinta politici, non — né chiamati esser Accidiosi E Chiesa, della religiosa gettarla suo, parere sposto ri- di che criterio un teologia, rispettando pura e aveva a- avessero Vha dunque, poeta naturalmente conforme Chiesa, della espressione dantesca) Ima con finalmente che non freno* sconveniente quanto invito, tentato santo e in stato inerti di siffatti moltitudini le se gioco buon essendo politica potestà be dovreb- che gente sempre numero certo, al avuto quali,vedendo la vrebbero la temporali, il gran ogni tempo cosa ha ne interessi i suoi per a partito; anzi dall'altro o no del e vivio, Con- eguali in furon ribelli, per colpa mischiati. se è vagità mal- foro cagione ; 6 — In accidiosi gli intendendo tali Se fare a fossero non parte che giudicavano mondo di solo le si non mettere non loro. sostanze r iracondia celata tristizia;la quale altre nel ma e parole di che delle cose cioè gli inerti degli accidiosi dal quali Stige gli di pure dagli esempi sollecitudine soggiogare Ilerda in ; Ispagna Morta vedesse la e gente Giordan del e Cesare Marsiglia le cui rede punita il gravata (ag- delle si — spe) ve- da che : poi E i tare; medicorse che e : vede per corse Prima s' aperse. mar sue. quella pena loro montagna accidia non nale infer- da spècie, come Maria a Se Purgatorio bene: di dello e al Punse limo la mosconi accidiosi due nima, all'a- maniera hanno : soltanto vestibolo (due soli)proposti filetta alla con dei tormento hanno sono di dello Tali, salute nel del tutt' altra con o insieme. iracondi in sta que- religione fìtti e quel- operare. danno politici puniti che ed accidiosi sono di accidiosi gli vita la accidia bene che quelle opere sono Stige, del derosi desi- accompagna detta fastidio rispetto tutte che è suna, nes- nell' anima anzi tetra e parte a pericolo a Ebbero seguita insegna, nessuna la per avrebbero diedero lo so- grandi nelle operato buona, seguirono non e battevano, com- proprio. lor costoro, avrebbero insegna.. Invece aperto vantaggio stati del viso a politicisi stavano, il questioni un' altri quando somma, — quella fue Che che 7 — V affanno sofferse non gliiiold'Anchise Se — offerse. Cosi Sino — stessa due ne' il secondo seguenti, — a alla fine vita senza primi, esempio è col ria glo- ne' come due dalla preso fi- sto. ria si bene E ; il che impero dell' del che siano accidiosi la è questa Gli vita vollero fine un muoversi a essi che bandiera, di penaci mondo la non si gente mosconi si commossero soffriva quelle potevano nel iniqui pregio;,ora gran degno pasto di e nel della utilità invece animali vivi sono mondo stimoli vespe. Nel mali che dei chia; politicaanar- sangue: quelle essere recar e in né Ma suno. nes- dell' altro o • non una seguire crudeli lacrime che seguono punto dei di essi uno di questo. e corrono trasmutati e né mondo accidiosi dell' E amore. ebbero cagione a sparsero spargono che sono avuto infernale vollero ne della e lavare. scopo; loro fieri non non e nessuno contemporanei partito, laggiù il poco tendere, incitamenti Quegli dai cui a sieme in- hanno li si deve chio cer- correre a gii altri e vestibolo del quarto temporale peccato, che piaga sciaurati aver senza di cagione stessa nel messi della spirituale;poiché gli uni la significante. molto comprende Purgatorio gli è e a loro ora questo codesti qualche spregevole cosa abietti, di fastidiosi vermi. Cosi non mi pare risulti dallo sui peccatori che sia meglio accertata, scritto, del dell' AntUimòo resto che mo, pregevolissidel signor G. ? 8 — Del la Noce, dal debba della qualità mi e ; .appunto essere (juesti spiriti la entro il lor che pare di colpa subito incontrati poeta dell' Inferno — porta vero nome questo: gli accidiosi prova decisiva, è ben politicL X E una Celestino poeta V, vorticosamente fatto aveva liete speranze, fasto volere volere uomini già quelle dagli i mali tratto, per ufficio r di conforti stimato aveva mostrò vrebbe però stesso. anche Poteva al mondo sua a di del Caetani fastidire chiavi. fare. E il gran stima Iddio ; ma, tranquillitàe per del ne gno, inde- che ^^ cosi si spiega la rilfate, che basso un prezzo^ faccia alcuno dunque arrecare un grande bene l'originedella parola, bassa non tri d'al- e al di e tutt' in rinunziare somme e non altri per degno; egli,giudicandosi di potuto eh' è secondo e le reggere né stabiUte) cardinali, s' indusse va ave- leggi di Cristo, le e accresciutele sé seguissero atti apertamente per del grandi suoi primi dichiarò salute a tanto speranze, nessuno si che nei che queste ingigantito (perchè Dio da altri della elezione, la sua concepire egli confermate la per giustiziadel cogli voluta proprio parve mondo, che Egli tralta. quale la 'dall' inflessibile messo correre a lunga anzi prova, gran egoistico desiderio perfezionamento di se cio benefidella dell'anima 9 — Dio, trascurò di Iddio Chiesa la fu lo stesso vlvL del poeta Dio aveva travagliavano nell' Inferno. Senza virtù scesa lui commessa, che interprete della un Todi, da Jacopone profetico sin Celestino dal il mondo Se : malediziom*. seguirà linguaggio, Non chiaro ma in certo santa della elezione di te Fra tono con di papa ingannato, maledisse abbastanza, il quello popolare. detto al fece modo già è rebbe sa- inferiore vlltate per lo che rimettendola tenne coscienza momento potesse, nell'opera si aveva di dall' alto che esegui non mali lupa, aiutarlo troppo rifiuto. Dante gran la ufficio;e appunto grande perchè pensare ad mal agli occhi gravissimi cacciare e wr Provvidenza la mondo tutti i togliere volendo, a al concesso aveva che che a se che alcuna scusa cose l'AUighieri per sciauratl colui filosofo Onde, santo, un degli uno Non far fu delle e quello chiamato. aveva Celestino tristo, un fare di sdegnò e di. Dio estatica contemplazione nella — aperto con questo veltro mancato. X Ma un e' altro correndo invece se seduto tutti è i sul d' in verde principi Rodolfo nella sta ne forse era e mettere e sui nella fiori, più del il a. sperarsi di- infernale, che ridda Purgatorio, sovrani Absburgo da mondo. quale avrebbe ta, valletalto — che (Questi potuto 10 — Rifiutò '1 fece. no eh' le^ piaghe sanar quando dicevano al il rassettare di il bene di fare sarebbe Dante) di male, grave dell' giardino giudizi d'allora, d' estendere (cosi i tutta stata venire non commise impero, a dolfo Rodo secon- sempre avidità domini suoi e lia dell' Ita- soprattutto per e fortificare e morata, disceso fosse che egoistico intendimento, per i Italia sol tempo questo e sua; hanno egli questa, — nella Oermania. Ora, tale perchè, imperatore, vertiginosa ,con Dante essendo V ha non del vestibolo tanto decoro dannato infernale, si bel in di questo alla corsa colpa la l'ha ma locato col- ? Si potrebbe luogo rispondere facilmente, troppo facilmente, che de' Uca r nell'estremo peccati, e però suoi accidia per fare gran un opportunità. che, ciò il se si quale egli il povero di non facendo all' Italia, bene altrove e « considerare da tutto Che che stato era nella colpa a il V, Morrone, di cui ancora temporale Dante avuto Celestino Pier commesso aver luto vo- aveva a Chiesa, poZ/- aveva anche perdonò non codesta non cui potrebbe apparteneva pensava quel di della non di penti si Rodolfo anche bene norme cui a scrisse là perchè le e E poeta avvenne secondo capo vita della morte, nessuna vile, ci- mondo poteva. assolver Ma si non . può ehi si non che il gran ben dannati pente cantore i ». Il della idea pontefici,capi vero è, cred' imperiale rei che io, voleva torceva^ no li- — il mondo; aveva che e Italiani volle che valletta del dello del mondo di Colai d' non sanar la che sono risposto domanda in (*) Cesare eccesioni 1u fama ha e della cura o degli onestà sua il poeta canti, morta» l'imperatore fanno cui altri gli non riti spi- valletta? nella fin ha nessuno Federigo nelTInferno Tavcrlo l'aatorità Farinata ben Limbo fede né dice: qui soddisfacente. nobilissime «onosciato tuata eccet- », ricrea. si aspettanti a modo nel potea Italia come lui con mincia inco- che quale altrai agli Perchè — preghiera, una perde per anime dovea hanno altri nobili sembianti fa, che eh' si domanda: canta Ecco bocca piaghe tardi si che far cose salute lor Regina ha ed i stanno preghiera ; della che imperator le dove della Salve « ciò mnoye Bodolfo Ora la sied'alto negletto ayer là queste Rodolfo più cho che e che poeta parole r anima Rodolfo trovar negligenti cantavano le con (*). che, tutti occupati nelle il Narra valletta della di non i dannati tra Inferno suo Purgatorio, Stato, furono eterna. Cosi del cuori ne' Impero, fosse immaginò questo grandi dell' Imperatore infamanti Per nella V autorità per alcun pene infondere a egli che rispetto gran intendeva degli alle per ma, di liberti magna di dire II f^li Eresiarchi fra futto gaerra grandi queste per fra essere nima che Eresiarchi. E fu aver riosa glo- d* imperatori. figure gli sono non la ìsrema n«»n di cavaliere. [Inf. XIII] il perchè dantesco; d* di nolla Federigo onor II s) degno. l" — — X Perchè altrui agli mola : dolet quia di loro: che, che Finge tare, per le alli come sa bene le alla pensare Rodolfo, stesso signori parole imlugiai^ono onde del in mondo dovrebbero imperatore, et a' né : « Ciò mai conforti se è non di — non li altri se li in stanno sero commi- che spiega volle Ottacaro il Buti negligenti poter essi, ma sono veniamo del alla ta, vallet- loro L' Anonliino si si non quelli della trascurati dugiò in- ma Qui — furono non can-, seguitò dovrebbero che pregare. scrive lui generale, cioè stati e non essi ; che neanch' tutti essendo preghi di : penitenzia la che dire da che peccato conclusione, stessa è a non a cominciare in- dice altri perchè, ; di signori ; ». quelli son "penitenzia^ cantare virtuosi atti cosa di virtuosi e pensiero, Buti mondo nel gligenza), ne- della prima Il colli negligente signori compagnia con fu altri che virtuosi lo che del li altri e anni, purgazione. mostrare maniere trascurati avuto e sua si dolessero non s' accorda non molto non anni I- ìiegligentia della avessero ne loro la « se de stati essere aspetterebbero non altri da lienvenuto vergogna gli se vergognassero salute e bocca rattove erubescit et si duole come no7i Risponde canti? (perchè sua Rodolfo duiKiue bene, rentino Fio- il detto mosse rispondere re di a' Buera- 13 — mia. Altri, che » — risposea' conforti di Gregorio X; e questa dà la ragione della è spiegazioneche non non che vedremo ma pena; primo germe della bisogna continuare a verità. Se ci vedere del le altre tempo Il Landino di Dante. Italia,da dicono la misterioso altri si deve quale debba papa sia punito di il s' intende Ma qual senso ! i canti come gli de- da ? mutismo quale innanzi pone bergolo di veniamo Ma spiegazione,veramente Con che o prendere per inviti?; credere che dopo gì'inviti fattigli già Gregorio,egli,per non aver risposto, son da nuovo dicono che non avere. forse 1'ordine secondo fatti in gli eran che con principalmente, GregorioX cosa ora degliespositori risposte risponde agli inviti non che non il Vellutello e in contiene appunto sé il « dice che fra poco, vedremo questa nel nuova Giovanni messer questo divario, che al Lombardi; mentre nuova del senso Boccaccio alcune : di altre, fra le quali cantavano, quelle anime mutole lenti, e doquella di Rodolfo, rimanessero voglia Dante prime vicine al che significarci pare le termine loro carriera, e le altre si domanda : Quah quelli che poeta dice cantando che Salve non si se pregano nella valletta dolente rimote ancor sono, della sero fos- Ma ». eccettua dolfo, Ro- cantando? vide anime Il seder poscia,venuto a dire dell' imperatore,soggiunge che non ca bocmuove canti. Non esclude dunque dalla agli ALTRUI Regina ; t 14 — sarebbe altr' anima. nessun' preghiera che questa incominciassero il a il Dunque dopo e possono già il bello E ha sempre, scrivendo / cantano, 1865, mostrò più Rodolfo imperiale negligenza dice sentenza da sarebbe sbaglia il affermando agli altrui canti, ha tuto, che che che tra qualcuno che sciocchezza. come il capo quei non Il : che canta, bocca al dome coro è l'imperatore pensiero d' negletto quel che ve che immerso era cendo dicade ac- solito, Gregoretti, ripetendo perchè pen- Venturi, in avviene aver come e gli altri, dice, poi canta non muove Il cantano non stesso rimorso ». qua! ciò poco Non « altrove con a presso sua la che uomo canta non Contro ». l' imperatore scrisse quale del della 1' Andreoli cordoglio^ il Cesari, che parole: espiazione rimane addosso Ma pentito. acuto Lombardi, da 1' Andreoli bene eccessivo per cosi avviso, scrivendo Gli « in tutto nell' edizione altro, : può 1854, queste lontmii letta, val- non nulla del cambiato d'aver di appunto del Per — nella egli l' errore nell'edizione sei anni a il Tommaseo, confermato e Currado son ed mo-. pregare? e comprende che che a quattro che pregare, è più negligenti non da altri ? Chi ancora pregare ciò? cosi Rodolfo, E Gentile morirono che Malaspina, Purgatorio questo Nino giudice novità avvicinandosi espiazione? cominciare dovrebbe mento del solo pregare che poi E ombre le loro della tempo — n'è una ciò nel suo de- 15 — fare, dice di bito non troppo ragione la egli neppur egli prudentemente dovrebbe che Tutti • L'i vede. niente, della gente antichi aspetta pinione un'o- ultimi quali il Poletto. e son Come vole ragione- una ancora derni, mo- e hanno non o i ; fra propria cosa altro per devota, dicon non nissima stra- il pregare capo papa, lo Scartazzini, il Casini anche quale altri commentatori, loro si del esser gli 0 nella dolfo Ro- come insiste, che non dovere speciale è noto Lubin, del di l'anima cui per spiega non e poco, Finalmente prega. r idea — spiegazione. X A me di l'anima della salute dello cure sospiri. Di il (1) I laro peuRare, Non far per V (soggetti) poterono il bene, cui non della furono che camento, quelli sono ma sono stati al al intesi che amore oome veri qui forse accidiosi semplicemente privati del vita loro. sgoverno dei sudditi, conforto della questa loro man- ai portorono al avuto E trascurati. al raffina, volato, abbiano anni (1)Rodolfo scusa avrebbero li buon tanti .questa (in Purgatorio) intesi aspettare ebbero che rati trascu- fin dovendo espiazione della valletta cipi prin- i loro; perchè, puniti son dell' furono principi Tutti stato, indugiarono che sieme in- prega sono dell'anima cominciamento quanti valletta della : quale la per non altre, sia questa le sovrani e ragione la imperatore Rodolfo con aUe che pare e però bene non nima. dell'a- fastidio in è la preghiera. ragione il 1() — ha ben ({iiesta pena Che taUa^ solamente re))be stato neflcio si che fosse che d'accidia tutta politica.Ora oltre che pena poter nel le per sapiente suo i sette [ V. là 192 pag. dolcezza labbra la anime... che mai del la come d'avvicinarsi del generalmente all'uomo, dice passato » Chi anche : Coi « ascende più quello increscevole e del le con e pena meglio che tra lor Dio. mette per- della lui con trove al- E » grazia sospiri e terdetta l'in- sublime di tal Dio a a* diosi acci- Forse » Dio è il trattando Tanima : non studi degli intendere parlare sia che [Verona, debbono e zione priva- di ricordanza privilegi degli uomini, cuna, al- Perez, dice a preghiera scusa Paolo è acerba or gatorio, Pur- da trattando dell'alzare che nel il Saggio seggJ] colpa Purgatorio Purgatorio dove, e preghiera per bellissimo cerchi 1867], Minerva, e è E pregare. del sta Que- la con pena, anime ed ; hanno poter mai alcuno punisce/ dimostrato è pregare, sapra i di Ije- al mondo. sua non altra con 'elei conforto grave che ma sua, da ed Dante accidiosi gli che solo e sua, sa- il massimo stato all' Italia fare 1' I- che l'anima e assai Dante quello per potuto un'altra riordinare a sarebbe avesse colpa è merito potuto di trascurò gran ciò volle non non anche giudizio al venendo maggiore. non ha ne ma ; negligenza una per — sospirato cessa con- ghiera pre- parla nire. avve- [jpag, 6*8]. sono dunque gli accidiosi del Purga- 18 — — altri un spiriti, che che bene 'cità gli può temporale, politici giustizia del accidiosi da lui air messi fitti autorità fuori nel della Chiesa 3.° dalla punto ap- che gli rigida colpevoli solamente sono dell'Inferno. Giovanni come siano men limo; feli- alla vivi stati considerati fare non volta altro; non sono non poeta fur stes- questo il seconda non politici, accidiosi rispetto mai che 2." uomini gli una prova nello peccato condurre e accidiosi degli giudicò che sciauratl V; stato era accidioso ma Celestino Dante egli perchè si, fu che modo dimostra il avveniva pentito accidioso^ sissimo ciò Federzoni per stati hook This Libiaiy on or be should last the beforc retomcd to date tbe stamped bclow. A of fine retaining Pkase it five cents the beyond return a spedficd prompdy. ^Ì4U^^ day is incurred time. by [