IL PURGATORIO Libertà va cercando che è sì cara IL MONDO DANTESCO UNA “NUOVA” CANTICA IL TEMPO: è l’alba, un nuovo inizio; la luce conforta Dante (non più tenebre) DOLCEZZA: l’aria è dolce, le anime docili e umili intonano salmi (non più i lamenti e la “sporcizia” dell’Inferno). GLI AMICI: Dante incontra molti suoi amici e molti poeti (Casella; Guinizzelli); importanza del legame con i vivi, le cui preghiere rendono più breve il cammino. LA MISERICORDIA DI DIO: il Purgatorio stesso è un dono della Misericordia di Dio CHI ABITA IL PURGATORIO Ci sono anime di uomini che hanno commesso peccati ancora più gravi dei dannati. Perché? La differenza sta nella CONVERSIONE: le anime purganti ad un certo punto della loro vita hanno rivolto lo sguardo a Dio e si sono pentiti (es: Manfredi). Il criterio che le fa entrare in Purgatorio non è la GIUSTIZIA o la RAGIONE, ma la GRATUITA’ totale del perdono di Dio (Virgilio è inadeguato come guida, è più un compagno di viaggio). LA STRUTTURA Il criterio con cui sono ordinate le anime nel Purgatorio è l’AMORE: il luogo in cui le anime si trovano e la velocità del loro cammino dipende da quanto hanno saputo amare e amano il loro destino. È come se Dante chiedesse a ciascuno di noi: “Che cosa ami?” Per purificarsi l’anima è soggetta ad una pena (legge del contrappasso) ma al contempo è sostenuta da esempi virtuosi. LA STRUTTURA DEL PURGATORIO LA CANTICA DELLA LIBERTA’ Le anime compiono il cammino come degli uomini liberi, per cui non è ancora detta l’ultima parola né in positivo, né in negativo. Lo scopo dell’ascesa è quello di riacquistare la PUREZZA originaria, la LIBERTA’ (cioè la capacità di riconoscere il BENE e amarlo). Le anime purganti sono come in ESILIO: il cammino le porta a capire di chi sono, qual è la loro PATRIA; quindi salire verso Dio è come tornare dall’esilio L’INCONTRO CON BEATRICE La scomparsa di VIRGILIO: la ragione non basta da sola a comprendere Dio nel Paradiso. Il RIMPROVERO di Beatrice: la morte della donna amata non può essere OBIEZIONE alla grazia di Dio che attraverso di lei ha toccato Dante Quando Dante ammette la colpa, il PERDONO di Beatrice lo rende degno di accedere al PARADISO LINGUAGGIO DEL PURGATORIO DOLCEZZA e MITEZZA: i termini che vengono utilizzati sono meno crudi e forti di quelli dell’Inferno. Sono più simili al linguaggio poetico “quotidiano” per Dante e danno un atmosfera di DOLCEZZA e gratitudine per il PERDONO che è stato offerto Iniziano ad esserci richiami a termini e parole già usate nell’Inferno, che fanno ricordare alcune scene o personaggi (es. intelletto, legno: Ulisse)