LA SPIGA
Periodico di Attualità, Politica, Cultura e Sport
Reg. Tribunale di Matera n. 179 del 05/05/1999 - Direttore Responsabile: Angelo Dell’Osso - Stampa I.M.D. Lucana s.n.c. - tel. 0835 581642 - Pisticci
MAGGIO 2004
Anno VI n. 3 - Euro 0,80
Edito dall’Associazione Culturale “La Spiga” Pisticci - Redazione: C.so Margherita, 132 - 75015 Pisticci
Lunga relazione del sindaco Pasquale Bellitti nella sua veste di assessore al bilancio
Approvato il bilancio 2004
Rinviati ad altra seduta gli altri 29 argomenti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale
di MICHELE SELVAGGI
Approvato il bilancio 2004 e la
relazione revisionale e programmatica del bilancio
pluriennale 2004-2006. Era
quasi l’alba quando il Presidente del Consiglio Rocco
Grieco, dopo i risultati della
votazione che approvava il
documento contabile ( 14 favorevoli e 4 contrari) ha mandato tutti a ……letto, rinviando ad altra seduta gli altri 29
argomenti all’ordine del giorno. Una manovra da oltre 35
milioni di euro con entrate
tributarie di 5 milioni e mezzo,
entrate da contributi e trasferimenti correnti dello Stato, Regione ed altri enti pubblici per
5 milioni e 200 mila euro ed
entrate extratributarie per 1
milione e mezzo di euro. Per
quel che concerne le spese,
quelle correnti ammontano a
11 milioni e 300 mila euro
mentre le spese in conto capitale raggiungono una cifra di
quasi 14 milioni e mezzo di
euro. E’ toccato al sindaco Pasquale Bellitti, nella sua veste
di assessore al bilancio ad illustrare in consiglio la relazione
programmatica che, tra l’altro,
tra i punti più importanti, prevede la riduzione della Tarsu
nella misura di 10 centesimi a
metro quadro e la eliminazione
del contributo delle famiglie
per l’uso degli scuolabus. Bellitti, nella sua lunga relazione
ha anche annunciato che presto l’amministrazione acquisterà nuovi mezzi per la nettezza
urbana e che a breve è in programma la riqualificazione
della strade interne dell’abitato e questo grazie alla possibilità di poter accedere a nuovi
mutui. “Con l’approvazione di
questo bilancio - ha proseguito
il primo cittadino - si apre uno
spiraglio verso una programmazione più seria, nonostante
la forte riduzione dei contributi elargiti dallo Stato e gli aumenti contrattuali previsti per
il personale”. Nella discussione è intervenuto il capo gruppo
DS, Vito Di Trani ricordando
che mentre 20 capoluoghi di
provincia hanno aumentato
l’ICI, Pisticci sia uno dei
pochi comuni lucani che non lo
ha fatto e che, nonostante le
evidenti difficoltà di bilancio,
ha in programma di stabilizzare prossimamente ben 18 unità per lavori socialmente utili.
Di Trani ha anche aggiunto che
“il nostro comune è stato uno
dei pochi che ha provveduto a
rinnovare la convenzione con
l’ASL n.4 per la tutela della
salute sul posto di lavoro
(L.626)”. Sempre sul tema Ici,
non è passata la proposta del
capogruppo Sdi Leonardo Pastore che attraverso valide argomentazioni aveva prospettato una forte riduzione dell’aliquota da 6,5% a 5,5% per
l’abitazione principale, portando la stessa al 4% per le famiglie con presenza di soggetti
disabili totali. Sulle difficoltà
oggettive che i comuni ora
devono far fronte, è intervenuto il capogruppo della Margherita Leonardo Calciano secondo cui: “ La riduzione di contributi agli enti locali per il 3%
prevista dal ministro Tremonti,
costringe purtroppo i comuni,
compreso il nostro, a rivedere i
conti. Il bilancio del comune di
Pisticci ha comunque proposte
interessanti ma la speranza è
quella di poter operare in sinergia con Regione e Provincia
per ottenere finanziamenti che
altrimenti sarebbe difficile reperire”. Forti critiche alla relazione programmatica di bilancio da parte del consigliere
Giovanni Mastronardi della
Margherita per l’Ulivo, che ha
votato contro, lamentando, tra
l’altro, come non sia stata fatta
la verifica più volte richiesta e
che non sono mai state affrontate e discusse le linee programmatiche previste nel documento contabile. Da parte
sua l’opposizione con Michele
Leone di F.I. Giovanni D’Onofrio e Giovanni Giannone
dell’UDC, hanno apertamente
criticato il bilancio 2004 definendolo vuoto di contenuti e
ritenendolo una vera e propria
fotocopia di quello presentato
l’anno precedente. Il consiglio
ha anche approvato all’unanimità un odg con cui si chiede
alla Regione di Basilicata di
non concedere il rinnovo del-
l’autorizzazione alla SORIM
per l’estrazione di salgemma
nella zona di Terzo Cavone. La
seduta si è conclusa con l’abbandono dell’aula da parte del
gruppo DS e Sdi che invano
avevano chiesto un rinvio sul
punto all’odg riguardante una
variante al PRG nella zona del
Lido di San Basilio dove è prevista la realizzazione di una
pista ciclabile.
Consorzio Val Sud, ultimo atto
Dettagli, tempi e modi di attuazione
del progetto, sono stati illustrati a Roma
di Margherita Agata
Dettagli, tempi e modi di at- preferenziale per il reingresso
tuazione del progetto, infatti, nel circuito produttivo è stata
sono stati illustrati, ieri, a concordata per dare una rispoRoma, al tavolo con le parti sta immediata ai lavoratori di
sociali, convocato dal Mini- Nylstar ( 60 unità), Inca (10),
stero delle attività produttive, Pnt (60) e Calzaturificio Vala cui erano seduti, oltre al pre- basento (15), lasciati ai margisidente della task force Gian- ni dalle ultime chiusure a catefranco Borghini, i rappresen- na, senza, in alcuni casi, nemtanti di Ministero, Regione, meno il sostegno degli ammorimprese, Fulc nazionale e ter- tizzatori sociali. Il contratto di
ritoriale, osservatorio naziona- programma è stato ribadito,
le per la chimica. Quattro le infatti, in maniera unanime, è
aziende che hanno sottoscritto finalizzato a dare, in via prioril’adesione a Val Sud ( Tecso, taria, una risposta immediata
Laes, Fg sviluppo e all’emergenza occupazionale
Siliconature), ben 280 le as- determinata dalle recenti
sunzioni complessive che il dismissioni di Nylstar, Inca,
consorzio di imprese, una vol- Pnt e Calzaturificio Valbasenta entrato a regime, dovrebbe to. A tal fine, è stato concordagarantire. Anche se una corsia to già per la prossima settima-
na un incontro, a Matera, presso l’Unione industriali, dei sindacati con il rappresentante di
Val Sud Antonio Fiore, per
tracciare il possibile percorso
continua a pag. 2
Si informa:
tutti coloro che hanno intenzione di pubblicare sul nostro
giornale eventuali articoli, lettere aperte, opinioni, ecc.
possono inviarli al seguente indirizzo di posta elettronica:
[email protected]
la
P rimo Piano
MAGGIO 2004
SPIGA
Contratti di Quartiere II
Marconia perde 5 milioni di Euro
Scelta politica scellerata o grave atto di incapacità?
Siamo giunti all’inizio della
campagna elettorale che vedrà
il rinnovo del Consiglio e della
Giunta Provinciale.
Pur riconoscendosi nell’Ulivo
e nel Centro-Sinistra, l’Udeur
di Marconia, forza politica
nuova nella nostra realtà ma
non per questo poco attenta alle
problematiche e agli interessi
dei cittadini, per quello spirito
di servizio e d’azione che la
contraddistingue, non può tacere dinanzi all’ennesimo FALLIMENTO della Giunta Bellitti.
Dopo avere approvato a stento
la questione Porto Argonauti
(decisivi i 2 voti favorevoli di
parte dell’opposizione), l’Amministrazione Comunale si è
vista perdere un finanziamento
massimo di 5 milioni di euro
(10 miliardi delle vecchie lire)
presentando in ritardo il proprio progetto di partecipazione
al bando relativo al programma
innovativo in ambito urbano
denominato “Contratti di
Quartiere II” previsto dalla
Legge n°21 dell’8 febbraio
2003 e dalla Delibera di Giunta Regionale n°1711 del 26 settembre 2003, pubblicata assieme al Bando di gara sul Bollettino Ufficiale della Regione
Basilicata del 04 ottobre 2003.
I “Contratti di Quartiere II”
sono il frutto di un’intesa raggiunta tra il Ministero delle Infrastrutture e la Regione Basilicata e trovano la loro applicazione in quell’ambiente urbano
in cui esistono carenze di servizi pubblici, di verde, di infrastrutture, di un diffuso degrado
delle costruzioni e di un contesto di scarsa coesione sociale e
marcato disagio abitativo.
Il complessivo finanziamento
pubblico viene coperto per il
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Direttore:
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Collaboratori:
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Piero Miolla
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Michele Selvaggi
Grafica:
Stefano Falotico
Impaginazione e Stampa:
I.M.D. Lucana s.n.c.
Pisticci
65% dall’apporto statale e per
il 35% da quello regionale e da
un cofinanziamento aggiuntivo
obbligatorio da parte dei Comuni proponenti e di altri enti pubblici diversi dalla Regione in
misura percentuale non inferiore al 10% della somma complessiva del finanziamento.
L’individuazione dell’ambito
urbano di intervento, in base
all’art. 4.2 del Bando di gara,
è avvenuta mediante atto
deliberativo del Consiglio Comunale solo in data 22 marzo
2004, a pochi giorni quindi dalla scadenza del Bando (termine perentorio era il 4 aprile
2004), dopo che l’assessore al
ramo ha resa nota la zona cui la
nostra Amministrazione aveva
intenzione di applicare tale
Bando.
L’intervento si doveva realizzare a Marconia, più precisamente nella parte compresa
tra il quartiere Portobello, le
zone poste ai due lati di viale
Ontario (zona del campo
sportivo compresa),fino a
scendere verso piazza Elettra,
anch’essa inclusa. Ben 52 ettari da sottoporre a interventi finalizzati al recupero e alla
riqualificazione edilizia (residenziale e commerciale) ed
urbanistica.
L’ ente pubblico diverso dalla
Regione che con il Comune di
Pisticci avrebbe cofinanziato
tale progetto, sarebbe stato
l’ATER di Matera.
Questo progetto è stato sin dall’inizio solo una “buona intenzione” da parte dell’Amministrazione Comunale.
Uno dei punti deliberati infatti
in data 22 marzo era quello di
tornare in Consiglio Comunale
in tempi brevi (chiaramente prima del 4 aprile) per l’approvazione del progetto definitivo,
ma non se n’è fatto più niente.
Perché?
Anche sul criterio con cui è stata scelta tale zona ci sarebbe da
ridire. Ma la cosa sostanziale è
che Marconia, ma non solo, tutto il Comune, ha perduto
un’enorme occasione di sviluppo e di crescita, forse unica!
Su di un piatto ci veniva offerto un finanziamento massimo
di 5 milioni di euro e i nostri
arguti amministratori cosa hanno fatto?Una gaffe che ci è costata cara:ritardando la presentazione del progetto ab-
continua da pag. 1
Consorzio Val Sud,
ultimo atto
di reinserimento di questi lavoratori. Ora, dunque, conclusa, con l’acquisizione dei pareri delle parti sociali, la fase
istruttoria dell’operazione Val
Sud, al Governo il compito di
non interrompere il circuito virtuoso innescatosi, assicurando
con una deliberazione del Cipe
(Comitato interministeriale di
programmazione economica)
l’immediata disponibilità dei
60, 843 milioni di euro dell’investimento complessivo. “La
Valbasento, in questo frangente- ha osservato Fernando
Mega (Filcea Cgil)- non può
lasciarsi sfuggire una occasione concreta di investimenti produttivi. Ci aspettiamo, pertanto, che il Governo, in questa
circostanza non si comporti
come per il rinnovo della mobilità, ancora in attesa di essere firmata a oltre cinque mesi
dalla scadenza, assicurando in
tempi brevi il finanziamento
del contratto di programma che
biamo conseguentemente
perso i finanziamenti.
E’ questo il riconoscimento e il
ringraziamento che la nostra
Giunta dà ai cittadini di Marconia? E pensare che sono stati
proprio i cittadini di Marconia
a far vincere alle comunali il
centro-sinistra e a rendere la ex
lista Impegno Popolare primo
partito……… e adesso quali
sono stati i risultati dopo due
anni di governo?
Inerzia e inconcludenza su
tutto,e, con questo episodio,
possiamo dirlo, anche su tematiche grandi e di vitale importanza.
Questo finanziamento avrebbe
aiutato moltissimo le casse comunali, e quindi tutti noi cittadini che per risanarle paghiamo
tasse elevatissime!
Inoltre con questo finanziamento si sarebbe potuto affrontare
e probabilmente risolvere
l’annosa questione delle zone
C1-C2-C3 ! Si sarebbe concretamente andati incontro a quelle 500 famiglie che da 30 anni
aspettano la licenza di edificare, e che da 30 anni sono e rimangono dimenticate dall’ente Comune.
E’ stata questa una scellerata
scelta politica o un grave atto
di incapacità?
L’Udeur da naturale alleato di
queste forze del centro –sinistra
che governano Pisticci, non può
altro che sperare davvero che
le cose possano migliorare, ma
durante l’attenta nostra attesa
noi non cesseremo mai di esprimere le nostre opinioni e di
porre dove sarà necessario e
possibile la nostra opera, diretta esclusivamente a tutelare
l’interesse dei cittadini.
A. C.
potrebbe consentire alla Valle
finalmente di poter voltar pagina”. “E’ ovvio che la variabile tempo ora assume una valenza fondamentale. - ha confermato Salvatore Russillo- E’
necessario garantire agli imprenditori certezze di poter investire in Valbasento e ai lavoratori di tornare a lavorare. E’
un passaggio cruciale nel quale bisogna essere operativi, per
giungere prima dell’estate alla
definizione e alla approvazione dei finanziamenti.” Una indicazione di rotta ampiamente
condivisa da Francesco Laviero
( Uilcem Uil) che ha definito la
costituzione di Val Sud “una
tappa importante e positiva per
2
I Comitati e le Associazioni di Pisticci che si oppongono alla
centrale in Valbasento, solidali con il coordinamento regionale
del Molise contro la Centrale a Turbogas di Termoli
TERMOLI come
SCANZANO
Il comitato Comunale – Settore Ambientale – della Unione
Nazionale Consumatori e la presidenza della “Coltivatori
Diretti “ di PISTICCI due organismi facenti parte del “Comitato di opposizione alla Centrale in Valbasento”
HANNO ESPRESSO
con una nota, solidarietà al “coordinamento Regionale del
Molise contro le centrali a turbogas” (Coldiretti,
CIA,Confragricoltura, CGIL Molise, Associazione Albergatori,
Sindacato Italiano Balneatori, Consorzio Tutela Vini, Codacons,
Cittadinanzattiva,Studenti delle Scuole di ogni ordine e
grado,Riviste varie ed altre associazioni locali) che, con lo slogan
“ TERMOLI come SCANZANO” hanno effettuato una “ 3
giorni di mobilitazione Regionale”, con cortei di protesta,
blocchi stradali, che hanno paralizzato i principali snodi stradali
della costa adriatica per protestare contro la costruzione di una
centrale a Turbogas da 750 mega watt a Termoli.
“Siamo vicini e solidali con gli amici di Termoli, che abbiamo
avuto l’onore di conoscere ed il piacere di ospitare in occasione
dell’assemblea “meridiana” dei movimenti sociali a Scanzano
Jonico” ha detto il Prof. D’Alessandro responsabile del settore
Ambientale della Unione Consumatori.
“Con la loro numerosa delegazione, ci siamo confrontati sui
temi delle energie alternative e sui pericoli derivanti dalle
“micro-polveri” emesse dalle centrali a turbogas, che, come
scientificamente dimostrato, nell’arco di 12 ore raggiungono un’area distante 300 chilometri, nonché dei danni alla
salute, provocati dall’inquinamento elettro-magnetico emesso
dall’elettrodotto”.
SOLIDARIETA’ è stata espressa anche, a nome della “Coltivatori Diretti” di PISTICCI, dal suo presidente Franco VITELLI.
“Gli amici di Termoli, stanno vivendo i Nostri stessi problemi”,
ha detto Vitelli, “come noi, essi, si oppongono alla costruzione
della centrale a Turbogas, perché i danni che essa provocherebbe al comparto agricolo, sarebbero gravi e pregiudicherebbero
le nostre produzioni dal punto di vista della qualità e della
certificazione tipica”.
“Abbiamo aderito, insieme agli amici di Termoli, al “ Movimento anti – Centrali a Turbogas d’Italia”, costituitosi di
recente a Firenze, che vede la presenza e la partecipazione di
illustri studiosi del settore della ricerca come Tonino D’Angelo
(Presidente di medicina Democratica), Gianni Tamino (Biologo
e docente di Ambientale della università di Padova), Marco
Cervino (Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del clima del CNR
di Bologna), Claudio PO (Unità riscio Ambientale della Ausl di
Bologna) Nicola Armaroli (Istituto di Sintesi Organica e
fotoreattività del Cnr) che stileranno, entro il mese di maggio, un
documento di studio per la stesura di un “piano energetico
alternativo”.
dare una risposta alle recenti
crisi”. Il passo successivo, invece, secondo Laviero, dovrà
essere un accordo di programma, finalizzato ad un rilancio
più complessivo di tutte le aree
a vocazione chimica presenti
sul territorio. “Con Val Sud –
concorda Luigi D’Amico (
Femca Cisl)- in effetti, il sindacato ha fatto fino in fondo il
proprio dovere, dando una prima riposta all’emergenza, ora
occorre programmare un rilancio più complessivo e definitivo dell’area industriale, creando i presupposti per nuovi investimenti che vadano a consolidare il tessuto produttivo
esistente.” In attesa di nuovi
investimenti, intanto, continuano ad annaspare diverse realtà
produttive. A dimezzare il personale, nei giorni scorsi, è stata
la Pactiv, l’azienda di Pisticci
scalo, che opera nel settore
degli imballaggi protettivi
antiurto e antigraffio in
polietilene per l’industria del
mobile imbottito, passata da
16 a 9 unità. Per sette lavoratori (uno in meno rispetto alla
richiesta iniziale dell’azienda),
a partire dal 14 giugno prossimo, scatta la procedura di mobilità. Gli esuberi sarebbero
stati determinati, a quanto pare,
dallo stato di difficoltà che
l’azienda , da diversi mesi, sta
attraversando, a causa dell’andamento negativo del mercato
di riferimento delle aziende
acquirenti e delle turbolenze
sui mercati dei cambi. Diversa
la situazione della Cfp Caffaro
Flexible Packaging. L’intesa,
sottoscritta tra le parti, infatti,
prevede non solo alla collocazione in mobilità di 30 dei 108
lavoratori in organico, ma un
riassetto del modello organizzativo aziendale. La ristrutturazione è finalizzata ad agevolare un investimento di circa
65 milioni di euro e al raddoppio della linea di produzione di
film poliestere che dovrebbero
consentire un incremento occupazionale di 35 unità lavorative.
Attualità
MAGGIO 2004
Il Sindaco dopo aver bloccato le trivellazioni viene
rassicurato da un incontro con i responsabili del C.N.R.
Il caso Rodio
Per il Comitato Scanziamo le Scorie
la vicenda non è per niente chiara
Ha fatto discutere ultimamente
la vicenda del caso Rodio, la
società che sta trivellando in
territorio di Pisticci, nei pressi
del bivio Franchi all’interno di
terreni di proprietà del Consorzio di Bonifica partner del progetto, ufficialmente per verificare la capacità di penetrazione
saline nelle falde acquifere interne.
In un incontro tenutosi lunedì
24 maggio tra il sindaco di Pisticci Pasquale Belletti, il professor Polemio del Cnr di Bari
ed un responsabile della Rodio
Spa, il primo cittadino, come si
legge in un comunicato diffuso
dal suo ufficio, “ha chiesto informazioni in merito ai lavori
di trivellazione che il Cnr sta
svolgendo in località bivio Franchi, con lo scopo di ridurre l’inquinamento salino delle acque
sotterranee”.
Nelle scorse settimane, il Comune aveva bloccato una prima volta i lavori (poi sbloccati)
di trivellazione perché non informato dell’intervento. Giorni
addietro il Comitato Scanziamo
Le Scorie aveva svolto un ruolo
decisivo affinché il Comune di
Scanzano interrompesse gli scavi (dello stesso tipo di quelli
iniziati a Pisticci) che la Rodio
aveva intrapreso su quel territorio, in una zona sovrastante
l’ormai famoso deposito di salgemma, individuato dal gover-
no, nel novembre scorso, quale
sito idoneo allo stoccaggio dei
rifiuti nucleari nazionali. Il sentimento di preoccupazione dei
cittadini e dell’associazione
scanzanese sono stati acuiti dalla consapevolezza che la Rodio
è una grossa società con ingerenze in interventi di ambito
nucleare.
Tornando all’incontro presso il
Comune di Pisticci, “il sindaco
–prosegue la nota – ha espresso
il proprio disappunto per la tardiva comunicazione fatta dal
Cnr al Comune chiedendo l’interruzione (per la seconda volta
ndr) delle trivellazioni al fine di
approfondire tecnicamente e
scientificamente la questione”.
Bivio Franchi - Il cantiere della Rodio
Approfondimenti che sembrano esserci stati se è vero che il
documento diffuso dall’ufficio
del sindaco conclude come segue: “avute tutte le rassicurazioni del caso sul progetto del Cnr,
il sindaco si è detto tranquillo
sulla bontà dell’intervento. Le
sperimentazioni di tecniche per
realizzare barriere all’intrusione marina non possono che favorire la salvaguardia dell’habitat e lo sviluppo economico-sociale del territorio”. Per
nulla rassicurato, invece, si è
dichiarato il comitato Scanziamo Le Scorie, i cui esponenti hanno voluto sottolineare che
la Rodio va nei Comuni sotto
mentite spoglie e senza autoriz-
la
SPIGA
zazioni, un comportamento incomprensibile se è vero che
tutto è alla luce del
sole.
Tra l’altro le decisioni in merito agli interventi sul sottosuolo
dovrebbero rientrare
anche nelle competenze regionali ed in
tal senso la decisione non può
essere presa esclusivamente dagli enti locali”.
Ha preso le distanze dal comunicato diffuso dal sindaco anche la segreteria comunale di
Rifondazione Comunista. “La
nostra posizione è diversa –spiegano da Rifondazione – perché
ci risulta che il dottor Polemio
si è impegnato a spiegare al
consiglio comunale le ragioni
dell’intervento e la bontà del
progetto. Per quello che ci riguarda, dunque, gli elementi che
hanno rassicurato il sindaco non
risultano a noi, ai consiglieri, ai
cittadini ed alle associazioni.
Rispetto al comunicato non possiamo che esprimere viva pro-
3
testa, in quanto, nei documenti
presentati, non ci sono elementi
tali da cancellare ambiguità e
sospetti rispetto alle trivellazioni. Alcune cose, anzi,
non corrispondono al vero. Nei
documenti si parla di interventi
da portare ad una profondità
massima nel sottosuolo di 10
metri, mentre nei suoi lavori
condotti a Avanzano, prima di
essere bloccata, la Rodio aveva
già traforato per 40 metri”.
Una conferma del clima di preoccupazione che vige ancora
intorno alla vicenda viene dalle
anticipazioni dell’onorevole del
Prc Nichi Vendola, il quale ha
preannunciato una interrogazione parlamentare su quello che
ormai è senza dubbio diventato
“il caso Rodio”.
Un ultimo ragionamento tiene
banco tra coloro che sulla vicenda non riescono proprio a
vederci chiaro: come mai
un’azienda del calibro della
Rodio è così interessata ad un
intervento la cui commessa non
spera i 60 mila euro d’importo?
Roberto D’Alessandro
I candidati alle provinciali nei due collegi del territorio di Pisticci
la
C entro S torico
MAGGIO 2004
SPIGA
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Una migliore forma collaborativa fra Comune ed Associazioni è sempre un lieto omaggio da parte di una classe dirigente al proprio territorio
AMMINISTRAZIONE COMUNALE – ASSOCIAZIONI: UN RAPPORTO DA PERFEZIONARE
di Giulio Caputi
Lo spunto di questa riflessione sull’andamento delle relazioni fra una ipotetica corte
con regolare sovrano, collaboratori e consiglieri annessi ed
altrettanto verosimili associazioni territoriali è dato da una
delle questioni che ci figuriamo siano state le più discusse
nei circoli e nelle piazze di un
immaginario grosso borgo del
Metapontino in un passato non
meglio precisato.
Immaginiamo dunque che una
corte abbia in un’epoca indefinita sponsorizzato una manifestazione promossa dalla Associazione Maggiore, suscitando aspri commenti in parte dell’opinione pubblica e segnatamente in molte delle sedi
associative minori capillarmente distribuite sul territorio. Poniamo si sia trattato, in
breve, di un giuramento -definito con un anacronistico eccesso retorico “solenne” sui
manifesti pubblicitari appositamente preparati per l’occasione- dell’ennesimo battaglione di cavalleggeri da celebrarsi, contrariamente ad una
obsoleta tradizione che voleva
che l’atto fosse consumato all’interno della caserme, con il
sostegno, appunto, della Associazione Maggiore ed il concorso finanziario presso che
esclusivo del municipio sul territorio di quella corte.
Ciò detto, il dilemma -tanto per
restare nel medesimo ambito
retorico caro agli autori del
manifesto citato- che in quel
periodo attanagliò la coscienza del comune cittadino dotato di sufficiente senso civico e
appartenente a tale ipotetica
comunità, fu il seguente: come
fosse possibile realizzare un
rapporto sinergico fra chi governasse, amministrasse e distribuisse risorse sul territorio
e chi quelle risorse fosse in grado di trasformare in attività di
un certo interesse per la comunità.
I criteri cui il sovrano al quale
ci riferiamo avrebbe dovuto
fare ricorso sarebbero stati i
seguenti: a) Qualità della iniziativa; b) Livello massimamente generale di interesse del
progetto; c) Massimo ricorso
al pluralismo.
Ma riconduciamo il discorso
alla questione concreta, pur
nella sua forma congetturale.
Poniamo pertanto come pregiudiziale acritica che questo
giuramento “solenne”, proprio
in virtù della sua solennità, fos-
se un argomento di qualità e di
un certo interesse per il territorio. Nulla quaestio sull’opportunità di realizzarlo nel borgo cui ci riferiamo, tenuto anche conto del fatto che verosimilmente l’iniziativa era certamente in grado di muovere nel senso letterale del termineun gran numero di persone, fra
militi impegnati direttamente,
parenti ed affini, curiosi attratti
dalla novità e quant’altro. Da
stime approssimative sembra
che i potenziali partecipanti
potessero essere calcolati nell’ordine delle migliaia.
Ciò detto, al principe cui ci riferiamo non sarebbe rimasto
che aderire all’ultimo criterio
descritto, quello cioè del massimo ricorso al pluralismo. In
altri termini, egli avrebbe dovuto far sì che, data la portata
dell’iniziativa, il maggior numero di associazioni, di esercizi legati alla ricezione, di attività commerciali potessero
trarre beneficio da quel progetto. Solo così egli sarebbe stato
considerato un ottimo sovrano
e sarebbe uscito dall’anonimato cui una latente tendenza all’inerzia del suo seguito
l’aveva ingiustamente relegato.
Il quesito che egli coscienzio-
samente si pose è dunque il
seguente: come avrebbe dovuto realizzare l’iniziativa per rispondere in pieno al criterio
del pluralismo?
Il lettore è a questo punto sciolto da ogni obbligo nei confronti del presente racconto. Ognuno faccia mente locale e trovi
la “sua” soluzione a questo interrogativo, calando se stesso
nel ruolo del principe di cui
discutiamo.
Una postilla, in questo gioco
dei ruoli, è tuttavia d’obbligo
e riguarda l’epilogo effettuale
di questa storia ipoteticamente vera o, se volete, verosimilmente immaginaria. Il re, pur
in buona fede, non fu illuminato nella ricerca della soluzione al problema. Dirottò l’intero budget di cinquantamila
monete d’oro verso la Associazione Maggiore, senza ulteriori
indicazioni o richieste, accontentandosi di comparire con
alcuni altri collaboratori sul
palco durante la parata trionfale al fianco delle gerarchie
militari. Rimasero insoddisfatte le aspettative delle numerosissime associazioni minori
che avrebbero potuto essere
coinvolte nell’iniziativa attraverso la creazione di un indotto coordinato con l’azione del-
l’Associazione Maggiore. Il
sovrano finì per scontentare
tutti, finanche gli adepti dell’Associazione Maggiore, perché all’interno di essa c’era
una piccola fronda di giovani
che finì per trarre spunto dall’evento dissociandosi defini-
La cerimonia inaugurale è stata officiata dal vescovo della diocesi di Matera-Irsina Monsignor Salvatore Ligorio
Inaugurata la nuova sede Acli di Pisticci
E’ stata inaugurata il 2 giugno scorso la nuova
sede Acli di Pisticci, il cui ufficio è sito in via
Belvedere ed il cui direttivo è composto dal
presidente dott. Domenico Corrado, dal vice presidente dott. Francesco D’Onofrio e dalla segretaria nonché responsabile regionale Acli donne
avv. Alina Ranaldo. Il circolo di base di Pisticci
colma un’assenza che si protraeva ormai da anni
e consente di ristabilire la presenza fattiva dell’associazione cattolica lavoratori sul territorio.
La cerimonia inaugurale è stata officiata dal vescovo della diocesi di Matera –Irsina Monsignor
Salvatore Ligorio il quale ha individuato nella
numerosa partecipazione all’evento “un segno di
fiducia già concessa al servizio del centro Acli.
Adesso – ha proseguito Ligorio – l’importante
sarà essere capaci di accogliere e divulgare la
cultura della solidarietà”.
Presente anche il presidente regionale Acli Giulio
Sarli che ha parlato “di una iniziativa molto
lodevole messa su in poco tempo, con uno spirito
molto fattivo ed una veloce capacità organizzativa. Come presidente regionale ritengo –ha concluso Sarli – di far parte di una famiglia e questo
è il frutto del nostro lavoro sul territorio. Chiediamo la solidarietà della Chiesa così da poterci
sentire quali api operaie all’interno della società
civile”. Guida spirituale dell’Acli Pisticci sarà
Don Michele Leone.
Giuseppe Ardito, commissario Acli per la provincia di Matera, ha individuato nella sede pisticcese
“una opportunità per il rilancio delle Acli attraverso una nuova classe dirigente. Si tratta di
professionisti che intendono operare nell’ambito
del sociale ed erogare i servizi che l’Acli promuove. L’associazione è un punto di riferimento per i
problemi del sociale. A noi si rivolge la gente che
ha più bisogno, chi ha problemi di handicap, i
lavoratori che hanno problemi di previdenza ed
altro. Quando c’è un problema, insomma, siamo
in prima linea”.
Il prossimo passo prevede il tesseramento dei soci
anche se, ha ricordato Ardito, “il circolo di Pisticci ha già una buona adesione di base ed alcune
azienda che fanno riferimento alla nuova struttura
per quanto riguarda alcuni servizi erogati”.
Nello specifico l’Acli Pisticci offrirà il Patronato,
un’attività al servizio dei lavoratori e dei cittadini
per fornire consulenza ed orientamento, preparazione ed inoltro di tutte le pratiche di pensione e
di previdenza, svolgendo tutti gli adempimenti
richiesti e tutelando il cittadino nei confronti di
Inps, Inpdap, Inail, pubbliche amministrazioni ed
enti locali, per il conseguimento dei suoi diritti.
Tratta tra l’altro, pratiche di pensione di anzianità,
pensioni di vecchiaia e di invalidità, pensioni ai
superstiti nel settore pubblico e privato; assegni
sociali e pensioni agli invalidi civili, assegni al
nucleo familiare, versamenti volontari ed estratti
contributivi, supplementi e ricostituzioni delle
pensioni, infortuni sul lavoro e malattie professionali.
Il Caf Acli (centro assistenza fiscale) invece elabora i dati riportati dai contribuenti sul Modello
730, calcola l’importo delle relative imposte, comunica al sostituto d’imposta i risultati ottenuti,
trasmette all’Amministrazione finanziaria le dichiarazioni dei redditi e i dati elaborati. I vantaggi
offerti dal Caf-Acli sono l’incasso immediato dei
crediti d’imposta, il rispetto dei termini di scadenza per il pagamento delle imposte, nessun onere
per le prestazioni specificatamente previste dalla
legge, la copertura assicurativa a garanzia di
eventuali danni dovuti ad incidenti nella elaborazione del Mod. 730, la riservatezza e il segreto
d’ufficio della situazione reddituale garantiti anche verso il datore di lavoro. Il Caf è integrato con
un centro di assistenza specifico per i lavoratori
agricoli (Caa). Il circolo di base di Pisticci, infine,
sarà anche Centro Turistico (Cta). Si tratta del
servizio creato dal movimento per dare risposta
alle esigenze di auto organizzazione del tempo
libero espresse da tanti associati.
I programmi futuri che il Cta sta approntando
riguardano la valorizzazione del patrimonio turistico nazionale attraverso il turismo rurale,
l’agriturismo, il turismo sostenibile.
Il commissario provinciale Ardito, nel concludere il suo intervento ha voluto spronare “i circoli
del territorio materano, affinché operino con
maggiori stimoli, ribadendo, infine, l’esigenza di
creare una nuova classe dirigente”.
Di certo il futuro della Acli cui Ardito ha fatto
riferimento troverà terreno fertile nell’operato
dei responsabile di Pisticci, giovani, qualificati e
partiti sicuramente con il piede giusto e tanta
voglia di fare per dare corpo a questa scommessa.
Roberto D’Alessandro
tivamente dalla matrice.
E gli rimase l’unica, mesta soddisfazione di avere realizzato
una cosa considerevole senza
che ciò avesse avuto piena,
positiva, universale ricaduta
sul territorio.
La Vignetta di Luciano Camardo
Incontro con gli operatori
agrituristici del Metapontino
Una riunione, tenutasi a Pisticci nei locali
dell’Associazione “La Spiga”, tra i responsabili delle Sedi di Potenza e Pisticci della
MP Mirabilia Gestore del Piano di Comunicazione del Patrimonio culturale Nazionale e gli
operatori agrituristici del metapontino, finalizzata ad illustrare il progetto con il quale la
società intende valorizzare il patrimonio culturale ed archeologico della zona confidando
in una sponsorizzazione delle aziende.
Il sig. G. Rotundo, responsabiale della sede
di Pisticci, nel dare un benvenuto ai convenuti, spiega i particolari del Progetto.
Tale Progetto nasce il 26 ottobre 2000 con la
firma della convenzione con il Ministero per
i Beni Ambientali e Culturali, con una
nuova forma di comunicazione differenziata
che intende, in altre parole, valorizzare i beni
culturali in chiave imprenditoriale con strumenti comunicativi e con Pannelli didattici,
diffusi sul territorio e ubicati in prossimità dei
siti monumentali di natura archeologica,
architettonica, ambientale e storico-artistica,
individuati in stretta collaborazione con le
singole Soprintendenze.
La sig.ra A. Lottino, responsabile della sede
di Potenza, spiega quali sono i vantaggi per lo
sponsor nel legare il proprio nome ad un’iniziativa di prestigio, ed essere presenti nei
centri storici delle città d’arte dove, altrimenti, sarebbe vietata ogni forma di pubblicità,
Legge 1089 del 39.
la
C entro S torico
MAGGIO 2004
SPIGA
5
L’azione formativa del Centro Territoriale ha una funzione sociale finalizzata al recupero e allo sviluppo della condizione culturale e professionale
Premiato il lavoro del Centro Territoriale permanente “Quinto Orazio Flacco”
Marconia di Pisticci- La formazione degli adulti è il cardine del progetto attuato presso
uno dei due centri territoriali
della Provincia di Matera e
nella fattispecie a Marconia,
nella Scuola Media Quinto
Orazio Flacco diretta dal dirigente scolastico Professoressa
Rosa Lopatriello Calciano.
Quest’ultima ha affermato che
il Centro Territoriale di Educazione Permanente per gli adulti ha partecipato al Seminario “
Apprendimento in età adulta “
e suoi “modelli e strumenti” a
Roma il 24 maggio nel Jolly
Hotel di Corso D’Italia, organizzato dall’ISFOL ( Istituto
per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei lavoratori ) che ha pubblicato i lavori del Centro Territoriale di
Marconia il quale ha come fine
trasferire le competenze acquisite in altri contesti e innalzare
il livello di qualità collettivo
del sistema. Questo CTP opera
sul distretto di Montalbano Jonico che comprende dieci Comuni: Pisticci, Craco, Montalbano Jonico, Scanzano Jonico,
Policoro, Nova Siri, Rotondella, Tursi, Stigliano e San Mauro Forte.
L’azione formativa del Centro
Territoriale ha una funzione
sociale forte finalizzata al recupero e allo sviluppo della
condizione culturale e professionale. Con l’inizio dei corsi
nel 1997, il CTP ha letto ed
interpretato i bisogni di un territorio privo di occasioni formative e ha asserito il Dirigente scolastico, con una lacerazione del tessuto sociale, con
mancanza di coesione amplifi-
cata da un assetto urbanistico
dispersivo che ha favorito l’isolamento delle famiglie. Di lì un
impoverimento della rete di
relazioni e le conseguenze derivanti a cui il CTP ha voluto
anche porre rimedio. Il dirigente scolastico ha dichiarato
che il suo Centro ha capito di
aver dato una giusta risposta
alle esigenze territoriali quando c’è stata una massa enorme
di richieste motivate in maniera diversa.
Tra i corsi svolti: informatica,
marketing, cultura giuridica,
vivaismo e giardinaggio, grafica editoriale. Il CTP di Marconia ha continuato il Dirigente scolastico, eleva il tono culturale del contesto sociale, da
una seconda chance a persone
che non hanno licenza elementare e licenza media, consente
la riqualificazione personale e
rimotiva all’apprendimento per
tutto l’arco della vita. Il Dirigente ha espresso la sua soddisfazione e la felicità dei
coprotagonisti docenti del progetto, per la scelta fatta
dall’ISFOL del CTP di Marconia, accanto a quelli di Roma,
Milano, Torino, Verona.
Il CTP ha avuto la capacità di
dialogare con istituzioni educative e formative, con gli Enti
Locali, il mondo del lavoro,
l’associazionismo, le strutture
territoriali. Complessivamente gli iscritti nel corso dell’anno scolastico 2001/2002 sono
stati 867 col 68, 3 % dei casi
femminili e i canali di informazione usati sono stati testate
giornalistiche locali e regionali, annunci attraverso radio locali, locandine e pieghevoli,
sito Internet e privilegiato tra
tutti il passaparola di coloro
che hanno già frequentato i
corsi. Il Dirigente Lopatriello
Calciano ha aggiunto che il
CTP ha realizzato una lettura
dei bisogni del territorio non
solo formativi, ma lettura capace di intercettare bisogni non
tradizionali e legati soprattutto
alla presenza di significative
forme di disagio. Quindi il CTP
ha fatto emergere bisogni formativi prima inespressi soprattutto dai soggetti marginali che
hanno vissuto il Centro come
spazio di partecipazione sociale. Le metodologie tendono a
valorizzare l’esperienza degli
utenti con discussioni di gruppo, utilizzo di materiali biografici, laboratori, visite e viaggi di istruzione; nella fase di
accoglienza si conosce l’utente con colloqui individuali. Per
il conseguimento della licenza
media, si stipula un patto formativo, riportato nel Libretto
personale dell’utente, che prevede la definizione degli obiettivi, delle metodologie, dei tempi e delle modalità di adattamento, di verifica e di valutazione. Per i corsi brevi c’è un
momento di illustrazione dei
contenuti e dei criteri di valutazione. La progettazione delle
attività formative è realizzata
dal gruppo di progettazione e
dal dirigente scolastico, con la
possibilità di far ricorso a professionisti esterni. La valutazione del percorso formativo si
attua nei tre momenti della valutazione ex ante, in itinere ed
ex post e si utilizzano colloqui
individuali e questionari anche
per conoscere il gradimento del
Si è tenuta al Lido Nettuno di Metaponto
organizzata dalla sezione F.I.D.A.P.A. di Bernalda
La “Cerimonia delle Candele”
Martedì 23 marzo, alle ore 20,00 al Lido
Nettuno di Metaponto si è tenuta la “Cerimonia delle Candele”, organizzata dalla sezione
F.I.D.A.P.A (FEDERAZIONE ITALIANA
DONNE ARTI PROFESSIONI AFFARI) di
Bernalda. Ogni anno in tutte le federazioni si
svolge la cerimonia simbolica di tutte le donne
al di là di ogni confine, razza e religione, detta
Cerimonia delle Candele, perché vengono accese per l’occasione tante candele quante sono
le Federazioni Nazionali affiliate e i Club associati nel mondo, che costituiscono la IFBPW.
Sono intervenute la Presidente Distrettuale, avv.
Carmen Catapano, le Presidenti delle ~ sezioni
di Montalbano (Maria Gallotta) e di Policoro
(Angela Galotto e l’Assessore alla Cultura del
Comune di Bernalda, Jole Madio.
La cerimonia è iniziata con l’ascolto degli inni;
dell’Italia, dell’Europa e della FIDAPA.
La Presidente della sezione di Bernalda, Jolanda
Carella, dopo il saluto alle autorità e ai presenti
ha parlato della storia e delle finalità della
FIDAPA e della IFBPW.
La IFBPW fu fondata oltre settanta anni fa da
Lena Madison Philips degli Stati Uniti d’Ame-
rica. Le socie degli Stati Uniti organizzarono i
Viaggi della Buona Volontà con lo scopo di interessare le donne europee ai problemi riguardanti la situazione femminile. A seguito della
loro azione furono creati gruppi in diversi paesi
europei e, nel 1930, donne di 16 nazioni si incontrarono a Ginevra e crearono una Federazione Internazionale, divenuta ormai una organizzazione di importanza mondiale.
Essa ha influenzato la pubblica opinione e ancora oggi porta all’Organizzazione delle Nazioni
Unite informazioni ed opinioni espresse dalle
socie. Ha anche Status Consultivo con l’UNESCO, l’UNICEF, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, l’UNIDO e l’Organizzazione
Mondiale della Sanità. Lavora in stretto contatto con la Commissione per i Diritti Umani, la
Commissione per lo Status della Donna, la FAO,
l’IFAD, il Consiglio d’Europa ed altre Agenzie
specializzate.
La Federazione persegue i suoi obiettivi senza
distinzione di razza, lingua, religione. Pertanto
intende:
- elevare il livello della cultura delle donne; risvegliare ed incoraggiare nelle donne il senso
corso e inoltre test di verifica
periodica e finale.
Il gruppo dei docenti è formato
da 24 con contratto a tempo
indeterminato, 14 a tempo determinato e si ricorre a 26 contratti d’opera e a prestazioni
aggiuntive(21). Un docente è
preposto alle attività di accoglienza e informazione rivolta
agli utenti e ai docenti con poca
esperienza nel settore
dell’EDA; un gruppo di progettazione composto da due
docenti che hanno realizzato
percorsi formativi per acquisire competenze nell’ambito della progettazione di FSE ( Progetti P.O.N. ).
Alla fine di questi percorsi formativi si avranno: il libretto
formativo personale, con i dati
anagrafici, quelli relativi alla
fase di accoglienza, il patto
formativo, crediti riconosciuti
all’ingresso, attività svolte,
competenze raggiunte. A fine
corso viene rilasciato un attestato di frequenza con l’indicazione delle competenze raggiunte; si avrà la certificazione
A.I.C.A. per il rilascio
dell’E.C.D.L. o la certificazione del corso di lingua inglese (Trinity College). Per il futuro si punta a sviluppare la
collaborazione con il Comune;
implementare e consolidare il
rapporto con le imprese del territorio attraverso la stipula di
convenzioni e creare una biblioteca multimediale per for-
della loro responsabilità verso il loro paese e
verso la società, anche attraverso una partecipazione attiva alla vita amministrativa e politica;
- essere portavoce delle donne che operano nel
campo delle arti, professioni ed affari presso le
organizzazioni e le istituzioni nazionali;
- adoperarsi per rimuovere le discriminazioni
che ancora sussistono a sfavore delle donne;
- favorire rapporti amichevoli, reciproca comprensione e collaborazione fra le donne di tutto
il mondo.
La Federazione Italiana, nel rispetto dei principi statutari, è organizzata democraticamente con
organi centrali ed organi locali. Tutte le sezioni
sono raggruppate in 7 distretti e la Basilicata fa
parte del distretto Est, la cui presidente è l’avvocatessa Carmen Catapano, eletta dall’Assemblea distrettuale.
Le sezioni hanno ampia autonomia di programmazione nel rispetto delle realtà locali, ma devono innanzitutto sviluppare il tema nazionale
ed internazionale.
L’attività che, si sviluppa principalmente nella
discussione e nell’approfondimento, ha per
Tema Nazionale per il biennio 2003-2005:
“Donne ambiente cultura: una risorsa economica per il Paese”.
In questo contesto la sezione di Bernalda ha programmato la. pubblicazione del libro “L’arte
della cucina a Bernalda”, raccolta delle ricette
nire strumenti che soddisfino
le esigenze di sviluppo di competenze. Per finire, nell’ambito dell’innovazione, ci sarà l’organizzazione delle attività rivolte alle famiglie, assistenza
ai bambini per garantire la piena partecipazione femminile
alle iniziative; l’accesso ai diversi corsi, come uditori, di
utenti che, pur avendo conseguito presso il CTP la licenza
media, desiderano approfondire e consolidare le conoscenze acquisite; capacità di iniziare un processo di cambiamento
e di sviluppo nel territorio di
riferimento con la valorizzazione della persona e delle risorse esistenti.
Gianfranco D’Angella
della cucina tipica bernaldese con l’impegno
delle socie e delle simpatizzanti di portare un
contributo culturale, formativo nella nostra comunità, servendosi pure della collaborazione
delle Autorità, degli Enti, delle associazioni e di
altre organizzazioni vane.
Dopo ha preso la parola la Presidente Distrettuale che si è soffermata sul ruolo della donna
non ancora pienamente accettata nella società,
invitando le fidapine ad inserirsi quindi nel contesto civile, sociale e politico.
La Past President ha poi letto il messaggio della
Presidente nazionale, Lucia Ajovalasit che invita le socie a crescere e a lavorare insieme con
umiltà e determinazione nella stessa direzione:
nella rete nazionale ed internazionale, perché
“...solo con questo spirito potremo sentirci veramente vicine alla Donne di tutto il mondo che
affrontano difficoltà di vita, integrazione nella
loro società, incomprensioni ataviche, situazioni sociali molto diverse da Noi Europee”.
Si è proceduto poi all’accensione delle: candele
bianche (simbolo dell’Internazionale e delle
Federazioni Fondatrici, gialle (simbolo della altre Federazioni), azzurre (simbolo dei Club associati nel mondo), una candela rosa (simbolo
dei membri associati individuali) ed infine una
candela verde (simbolo dell’Avvenire).
Conclusa la cerimonia tutti hanno partecipata
alla Cena delle Candele.
DG
la
Attualità
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SPIGA
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Licenziato dal sindacato
Ventesima edizione di
“Un’azalea per la ricerca” chiede 520 milioni di danni
di Piero Miolla
In occasione del 20° anniversario della manifestazione
“Un’azalea per la ricerca”, diventata il simbolo della partecipazione collettiva ad una battaglia fondamentale come
quella che si propone di salvare le donne dal cancro, le comunità di Pisticci e Marconia
hanno inteso dare il loro contributo acquistando le azalee.
Del resto, i progressi compiuti
negli ultimi 20 anni sono in
gran parte dovuti alla forza
propulsiva dell’Airc (Associazione per la ricerca sul cancro)
ed ai finanziamenti che essa ha
potuto destinare alla ricerca
grazie alla distribuzione d milioni di azalee. La manifestazione, promossa in tutte le
piazze italiane anche al fine di
sensibilizzare le popolazioni
sui temi della ricerca oncologica, proponeva l’acquisto
di un’azalea ad una quota di
adesione di 14,00 euro.
L’evento si è svolto, domenica 9 maggio, in contemporanea a Pisticci e Marconia, con
l’allestimento di appositi
gazebo. Ambasciatore dell’associazione nel comprensorio il
prof. Giuseppe Sigismondo,
che ha coordinato i due presìdi
e che è apparso particolarmente soddisfatto “per la riuscita
della manifestazione, nonostante l’inclemenza delle condizioni atmosferiche che ha
creato qualche problema agli
organizzatori. A dispetto di ciò
la popolazione di Pisticci e
Marconia ha risposto con
estrema sensibilità, acquistando tutte le 264 azalee per un
incasso complessivo di
3.696,00 euro. E’ importante
rimarcare ancora una volta che
su temi così delicati e che interessano tutti noi molto da vicino, i nostri concittadini si si-
ano prodigati, versando la
somma predetta per contribuire a finanziare la ricerca sul
cancro. Desidero ringraziare,
conclude Sigismondo, coloro
che hanno contribuito con me
alla riuscita della manifestazione, vale a dire Nino Monistero, Michele Viggiani, Giuseppe Romano, Piero Miolla,
Marcella Laviola, Elisabetta
Borraccia, Mimmo Borraccio, Giusi D’Angella e Stefania Pugliese. Grazie a tutti loro
ed al vicesindaco Nino Ippolito che ci ha permesso di essere ospitati nella sala consiliare
del municipio”.
[email protected]
Inaugurato il nuovo
Ufficio Postale a Marconia
di Piero Miolla
Alla presenza del sindaco, Pasquale Bellitti, del direttore
della filiale di Matera, Mario
Corbisiero e delle altre autorità civili e religiose, è stato inaugurato il nuovo ufficio postale
di Marconia. L’immobile che
lo ospita, sito in via Genova, è
posto alle spalle della
centralissima Piazza Elettra,
cuore della città, e di fronte
all’edificio della delegazione
comunale, così da completare
una sorta di trittico fondamentale nella vita quotidiana della
comunita. L’edificio può essere considerato, altresì, il fiore
all’occhiello della giunta Bellitti, che ne ha saputo brillantemente individuare la destinazione e, soprattutto, portare a
termine i lavori di completamento di quello che, fino a
qualche mese, fa era un orrendo scheletro di cemento armato simbolo dell’inefficienza
amministrativa. La
struttura, come ha sottolineato Cor-bisiero,
si presenta come
l’emblema della modernizzazione degli
uffici che “Poste Italiane vuole realizzare
attraverso il miglioramento della qualità
dei servizi. Quest’ufficio infatti è accogliente, funzionale e
dispone di 6 sportelli”, di cui 5 per i pro-
dotti Bancoposta ed 1 per i
prodotti Postali. Quali le peculiarità del nuovo ufficio postale? “molte, risponde compiaciuto Corbisiero, e vanno dall’eliminazione dei vetri divisori
alla informatizzazione degli
sportelli al pubblico e di numerose attività back-office; dalla
disponibilità di una saletta separata per la consulenza specialistica alla segnaletica ed ai
supporti informativi. Ma, precisa Corbisiero, particolare attenzione è stata riservata al problema della sicurezza con la
quasi totale eliminazione del
contante, sostituito dai dispensatori di denaro a tempo per gli
operatori di sportello, il monitoraggio dei locali attraverso
telecamere, totale visibilità all’esterno attraverso vetrine più
ampie e trasparenti, blindature
esterne di nuova concezione e
porte di sicurezza”. Attenzio-
ne particolare anche per i disabili, con l’abbattimento delle
barriere architettoniche, uno
apposito sportello ed un percorso in rilievo disegnato sul
pavimento per i non vedenti.
Non ci sono dubbi per Corbisiero che questa sia “la struttura più bella della Basilicata”.
Il sindaco Bellitti vede simbolicamente nel nuovo ufficio
postale l’occasione per “una
rinascita di Marconia”, sottolineando come “questa sia una
svolta anche sociale, di aggregazione e di rivitalizzazione
del centro” augurandosi che “da
questo abbia inizio una riqualificazione urbana ed una nuova
concezione della città. Siamo
soddisfatti e credo che abbiamo cambiato il volto del centro
di Marconia. Un grazie a Poste
Italiane ed a tutti gli interlocutori che hanno contribuito alla
realizzazione della struttura.”
Pisticci - Quasi 520 milioni di vecchie lire, di
cui circa 420 per differenze salariali dal 60' al
99' e 90 per trattamento
di fine rapporto. E’ questa la somma richiesta da
Nicola Grieco, che tutti
a Pisticci chiamano affettuosamente “Nicolino”, alla Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, per la quale, come
lui stesso ci tiene a precisare, “ho prestato la
mia attività lavorativa
per ben 40 anni”. I fatti. Grieco nel 1999, all’età di 61 anni
e dopo 40 anni di lavoro, si
vede recapitare dalla Cia una
lettera di licenziamento. Al
danno si aggiunge la beffa, rappresentata dal fatto che, in quel
momento, gli mancano ancora
4 anni per raggiungere il limite pensionabile. “Dopo aver
versato contributi per ben 36
anni, mi son ritrovato in una
situazione assurda. Mai, infatti, avrei immaginato di poter
essere licenziato da un sindacato e di dover, conseguentemente, intraprendere una controversia giudiziaria con il mio
datore di lavoro”. Grieco assunse le redini dello sportello
Cia di Pisticci nel lontano
1960, a disposizione degli agricoltori del comprensorio per
l’espletamento di pratiche relative al settore agricolo, dalle
domande per ottenere contributi alle dichiarazioni dei redditi per finire alle domande di
pensione. Ma come si è arrivati al licenziamento? “I primi problemi, precisa Greco, sì
ebbero nel 1996, in seguito ad
una visita da parte dell’Ispettorato del Lavoro. La direzione regionale ci aveva consigliato di dirottare qualunque
richiesta di informazioni alla
sede di Potenza. A quanto pare,
però, gli ispettori del lavoro
non riuscirono ad avere alcuna informazione da Potenza e
ciò è confermato dal fatto che
dopo poco si ripresentarono a
Pisticci elevando alcuni verbali
di contestazione. La Cia di
Potenza si impegnò formalmente a risolvere la questione
del nostro sportello, tanto dal
punto di vista normativo ed
assicurativo che da quello economico, impegno peraltro mai
evaso”. Da quel momento le
relazioni tra Grieco e la Cia
divennero difficoltose, a causa del venire meno del rapporto fiduciario, tanto da sfociare, poi, nel licenziamento, decretato alla fine di maggio 99'.
“In pratica da quel momento la
confederazione ci ha reso la
vita difficile, facendoci continue contestazioni e negandoci
finanche il materiale necessario per lavorare”. “Il vero problema, aggiunge Grieco, è che,
accanto al licenziamento, c’è
stato un trattamento retributivo
minimo e discontinuo. A fronte di centinaia di pratiche evase, per le quali, è bene ricordarlo, vengono operate trattenute che vanno al sindacato nazionale, la Cia di Potenza ci
rispondeva che non c’erano
soldi per le liquidazioni”. La
classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Mi sono rivolto ad un pool di avvocati,
Antonio Lo Franco, Antonio
D’Angella e Antonio Giasi, i
quali hanno predisposto un ricorso al Tribunale del lavoro,
chiedendo la retribuzione per
l’anno 92', alcune mensilità re-
lative agli 93', 94' e 95', il
tfr di 40 anni e la differenza
salariale per tutta la durata
del mio rapporto di lavoro.
La somma totale, che si avvicina ai 520 milioni di vecchie lire è supportata da idonea documentazione”. Ma
la controversia si è estesa ad
altre due dipendenti dell’ufficio di Pisticci le quali hanno dato incarico ai propri legali per il recupero delle retribuzioni non corrisposte
durante il rapporto di lavoro. Una delle due lavoratrici, attraverso un accordo con
la Cia, ha già definito la sua posizione. Nel contempo i vertici regionali, da noi sentiti, non
hanno inteso rilasciare dichiarazioni, ma la posizione della
Cia è chiara: la vertenza sarebbe limitata ad un periodo di soli
cinque anni in quanto la sede
di Pisticci avrebbe avuto una
posizione autonoma, a se stante, con una propria posizione
contributiva nei confronti
dell’Inps. In sostanza, dice la
Cia, Grieco sarebbe stato dipendente della Confederazione solo a partire dal marzo 94'
e quindi per cinque anni. Ma,
si infervora Grieco, “tale tesi
è smentita dallo stesso sindacato che mi ha inviato, nel febbraio 99' il modello Cud nel
quale veniva dichiarato che, ai
fini dell’indennità di fine rapporto, è stato posto a base il
periodo di 18 anni e 4 mesi. Tra
l’altro delle somme indicate
nel cud non ho percepito neanche una lira. Per questo ho
sporto denuncia per i reati di
falso in atti di ufficio e di falso
in bilancio ed ho anche pensato di portare il mio caso all’attenzione di Mi manda Rai tre”.
La prossima udienza davanti al
Giudice del Lavoro, Dr. Festa
è intanto fissata per il prossimo aprile. Vedremo se, come
dice Grieco “anche a livello
sindacale c’è che predica bene
e razzola male”.
[email protected]
Una voce nuova nella campagna
elettorale per le Europee
Si leva una voce nuova nel “coro” che applaude a D’Alema, nella Piazza Umberto I a Pisticci, il giorno 26 maggio ore 16,30 con puntualità (!)
Un breve discorso del parlamentare di circa 30 minuti, nel linguaggio proprio dei politici che
è il “politichese”.
Si fa strada tra il gruppetto che vuole rendere omaggio al “political man” presente tra la
nostra cittadinanza, Assunta D’Antonio, avvocato, ex bancaria, dai vari interessi culturali e
hobbistici.
Dichiara spontaneamente a D’Alema di essere una persona “deficiente” in politica, di non
essere in grado con le sue facoltà intellettive di capire la politica, e promette al parlamentare
di erigergli una statua nella piazza di Pisticci, qualora lo stesso fosse in grado di aiutarla a
capirci qualcosa in più. Il politico sembra esterrefatto e sorpresissimo e scherza dicendo “E’
trappo signora!!” La signora ribatte che comunque non voterà D’Alema ma solo una “donna” di sinistra, in quanto donna. Il termine “di sinistra” già fa aguzzare le orecchie al nostro
politico, il quale compiaciuto dice “E’ già un passo”.
Ma la signora risponde che di passi vorrebbe poterne fare di più nella comprensione della
“politica italiana” e che non si accontenta. Il politico non può fare altro che alzare le spalle,
e allontanrsi (ha fretta, altre piazze lo aspettano!) mentre la nostra coraggiosa e spontanea
signora si complimenta con lui per essere un “bell’uomo e un validissimo oratore”, augurandogli a conclusione buone vacanze a Gallipoli!
Marconia
MAGGIO 2004
Giovani pisticcesi in finale a Fiuggi
per “Passaporto per il successo”
presentati da Rosella De Santis
Marconia di Pisticci- Tornati
senza ombra di dubbio soddisfatti per l’ottimo piazzamento
nella finalissima nel canto Accademia Chopin, Iolanda
Frisina, Beatrice Sammartino di Pisticci, Luca Marinaro di Marconia con il brano
“padrone” ed il gruppo musicale Power Slave di Pisticci
composto da Enrico Camardo, Gianvito D’Orio, Dario
Di Lorenzo e Danilo Santarcangelo che hanno eseguito un
loro pezzo dal titolo “A glory
day ” e per la danza il gruppo
dei ballerini “Fuego Dance”.
“Passaporto per il successo” è
la prestigiosa e variegata manifestazione canoro artistica
ideata da Flavio Meraglia della
“Oasis Group Production” che,
in vent’anni di attività su tutte
le piazze italiane, ha inserito
nel mondo dello spettacolo
molti talenti e dal 27 al 29
maggio si è tenuta la finalissima
della diciannovesima edizione
al Teatro delle Fonti a Fiuggi.
La kermesse, animata dalla in-
telligente e bella presentatrice
Rosella De Santis, forte della
sua lunga esperienza sulle reti
RAI, ha presentato sul palco
del Teatro alla Fonte Anticolana quaranta giovani autori
tra i quattordici e i trent’anni
che nel corso dell’anno si sono
imposti nelle finali regionali.
Regista dello show Dante
Fasciolo e direttore di scena
Filiberto Pesciaroli.
Tanti ospiti d’onore in queste
serate: Clio interprete rock,
Franco Dani protagonista del
disco per l’estate, Federico
Fazio ( Un’ora sola ti vorrei ),
Daniele Groff ( in tournèe con
Renato Zero), il cantautore romano Luciano Rossi, l’attrice
di cinema e teatro Adriana
Russo, i cabarettisti Claudio
Saint Just e Mireno Scali. Per
concludere, sul set che sarà diffuso anche in TV, due coreografie di giovanissimi, il “Body
Planet” diretto da Francesca
Filatici e la scuola “ Anthares”
di Cristina Celardi.
Gianfranco D’Angella
Il gruppo musicale Power Slave di Pisticci
Foto Fanuzzi
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Incontro con il cantautore di Marconia
Incontro di aggiornamento,
degustazione ed assaggio dei Salumi
Antonio Farina
nel regno di Mogol
Prosegue, nell’Azienda Sperimentale Divulgativa dell’ALSIA (Agenzia Lucana di Sviluppo Agricolo), in località
“Pantano” di Pignola (Potenza), l’attività della Delegazione Regionale di Basilicata dell’ ONAS (Organizzazione
Nazionale Assaggiatori Salumi ).
Dopo il Corso di primo livello, con la partecipazione della
Presidente Nazionale dell’organismo Dott.ssa Bianca PIOVANO, tenuto a settembre dello scorso anno, che ha
“Diplomato” una trentina di “Assaggiatori di Salumi” tra
allevatori, produttori di salumi, tecnici e ristoratori, si è
tenuto il mensile incontro di aggiornamento, degustazione
ed assaggio dei Salumi.
Nel corso della seduta si sono degustati i principali salumi
prodotti nella Regione Basilicata, “salame”, “soppersata”
e “ventresca” provenienti dalle varie zone di produzione,
che sono stati abbinati ai migliori vini di nostra produzione.
La seduta di degustazione è stata guidata, con la collaborazione del sig. Rocco SALINARDI, dalla Dott.ssa Maria
Assunta LOMBARDI divulgatrice dell’ALSIA, che all’inizio, ha presentato, ai presenti, l’ONAS (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi ), che, come ella ha detto,
è una associazione costituita a CUNEO, presso la locale
Camera di Commercio, nel 1999, che ha come finalità, la
formazione di “Tecnici Assaggiatori di salumi” attraverso
la organizzazione di corsi di primo e secondo livello nel
corso dei quali vengono illustrati gli elementi di fisiologia
degli organi di senso, quali la percezione, l’identificazione
e la descrizione degli stimoli visivi,olfattivi, gustativi e
tattili. L’ente è al servizio delle aziende produttrici per
eseguire con panel di Assaggiatori Esperti, l’analisi sensoriale
dei salumi e formulare una valutazione dei caratteri
organolettici dei prodotti. Collabora anche con le associazioni di categoria per la promozione, conoscenza e valorizzazione dei prodotti tipici locali.
In Basilicata è presente una delegazione Regionale che
raggruppa i soci che hanno frequentato il corso di 1° livello;
altri due corsi sono stati già programmati, oltre a quello che
si sta tenendo in provincia di Potenza, con la collaborazione
dell’Istituto Professionale Alberghiero di Stato di POTENZA, il secondo, in provincia di Matera, con la collaborazione dell’ALSIA - di AGRI-2000, Azienda specializzata della Camera di Commercio di Matera dell’Ordine dei
tecnologi Alimentari di Basilicata e Calabria e di altri Enti
locali.
Stiamo già pensando, a breve, ha detto la Dott.ssa
LOMBARDI, alla organizzazione di un corso di Secondo e
Terzo livello, per far acquisire, ai nostri iscritti, la qualifica
di “Maestro Assaggiatore”.
M.D.
Si prevede una pessima annata agricola
di Roberto D’Alessandro
pitazioni sono diventate eccessive, un fatto che non giova
all’agricoltura locale, provocando danni diversi, ma non
per questo meno gravi della
siccità.
In questo senso vanno lette le
dichiarazioni del presidente
della sezione comunale
Coldiretti Francesco Vitelli.
“In questi primi sei mesi del
2004 –ha spiegato Vitelli – sono
pian piano maturate le condizioni per una pessima annata
agricola, nonostante le premesse sembravano buone. Le precipitazioni eccessive, infatti,
stanno causando una serie di
SPIGA
Dopo il Corso di primo livello di “Assaggiatori di Salumi”
Nonostante le premesse sembravano buone
Negli ultimi due anni si è registrata una inversione di tendenza per quanto riguarda il
clima nel metapontino ed in
maniera più diffusa nell’intera
Lucania, così che la siccità,
motivo di preoccupazione per
diverse annate, ha lasciato il
posto alle abbondanti precipitazioni.
Non è un caso che la situazione
relativa agli invasi lucani, già
migliorata nettamente al termine della scorsa stagione invernale, ha ritoccato, in meglio, il suo record al termine di
questa.
Da assenti, insomma, le preci-
la
danni alle colture ed il settore
si ritrova nuovamente in una
situazione di emergenza, acuita dalle piogge di questi ultimi
giorni”.
Danni, innanzitutto, si registrano relativamente alla coltivazione delle fragole. “L’umidità –ha spiegato Vitelli – ha
provocato muffe e contribuito
a far crescere un prodotto deforme. Non valido sul mercato. In media una singola pianta
non ha prodotto più di 500
grammi di frutti e questo ha
danneggiato in particolar modo
gli agricoltori pisticcesi se è
vero che dei 550 ettari coltivati
a fragole nel materano, 160
appartengono al nostro territorio”.
La situazione non può dirsi
certo migliore per quanto concerne le colture cerealicole.
“Innanzitutto il grano, per le
forti piogge, è stata attaccato
da funghi quali “oidio”,
“maldelpiede” e “ruggine” che
causano uno scarso riempimento delle spighe. Inoltre –prosegue il presidente della
Coldiretti Pisticci – per quanto
concerne i campi già maturi,
non è possibile mieterli perché
i mezzi non possono entrare
nei terreni allentati dalle precipitazioni. Avremo una perdita
della produzione di circa il 40%
sulle previsioni ed anche in tal
caso il territorio di Pisticci sarà
penalizzato poiché dei 200 mila
ettari coltivati a cereali in tutta
Marconia- Il cantautore marconense Antonio Farina è nato
a Taranto il 21 gennaio 1970 e
da allora è sempre vissuto in
Marconia di Pisticci dove hanno visto la genesi la sua passione e il suo lavoro per le arti
canore. La Spiga lo ha intervistato.
Quando e come è iniziata la
sua carriera artistica?
Ho iniziato a cantare nel 1986
in pubblico, in un villaggio
turistico di Tropea. Ho proseguito con la fondazione di un
gruppo di rock italiano e internazionale composto da quattro artisti compreso me: Massimo Pierro(chitarra), Gianluigi Passarella (batteria), Michele Gioia(basso) e questo
sodalizio artistico è durato
dall’89 al 92. Il gruppo si esibì
in molti festivals del Sud Italia, in svariate serate di piazza
dinanzi a un folto pubblico.
Con lo scioglimento del gruppo ho proseguito la carriera
come solista ed ho avuto l’opportunità di partecipare al tour
estivo e teatrale del lucano Pino
Mango.
Nel 94 sono stato finalista al
Festival di Castrocaro Terme
dove ho instaurato un rapporto di collaborazione col musicista Maurizio Fabrizio. Con
Maurizio Fabrizio che ha scritto le musiche io ho scritto i
testi di due canzoni: una per
Paolo Vallesi e una per i Ricchi e Poveri, pubblicate con
successo( Piramidi di luna per
Paolo Vallesi e Amarsi un po’
per i Ricchi e poveri). Nel ’96/
97 partecipo al Musical “E la
vita va” con il cantante
partenopeo Enzo Gragnaniello. Nel ’98 sono stato finalista all’Accademia della canzone di Sanremo; nel 2001 ho
vinto il premio-critica al “Festival Rock targato Italia” a
Montecatini Terme; nel 20022003 ho continuato a cantare e
ho partecipato con una parte
minore al film di Mel Gibson
“La Passione di Cristo” girato
tra Matera e Cinecittà. A fine
2003 ho vinto al ”Premio Città
di Recanati” con la canzone
“Dove cammini tu”, una borsa
di studio per il C.E.T., la prestigiosa scuola per cantanti e
musicisti di Mogol. Arriviamo ai giorni nostri dove si
riaprono le porte del cinema:
parteciperò al nuovo film di
Pedro Almodovar, al fianco di
Franco Nero e Catherine
Deneuve che si inizierà a girare in settembre.
Quali sono stati i suoi modelli?
All’inizio traevo molto spunto dalle canzoni di Bob Dylan
e poi dagli storici cantautori
italiani tra cui De Andrè,
Battiato fino al più recente
Ligabue.
Che segno le ha lasciato
l’esperienza con Mel Gibson?
Mi ha fatto scoprire un’avventura nuova, il cinema. Mi sono
molto appassionato, mi è piaciuto e perciò voglio continuare su questa strada. Mel
Gibson è stato molto diretto e
molto esigente e pignolo ma
sempre molto disponibile con
tutti gli attori, curando i particolari.
Gianfranco D’Angella
la Lucania, circa il 15% è seminato nel nostro territorio.
Inoltre anche il fieno andrà al
macero, in quanto imballato,
ma non asciutto, con ripercussioni sul comparto zootecnico,
che lamenta anche una scarsa
operatività dei capi di bestiame addetti alla riproduzione,
sempre per le strane condizioni climatiche del periodo”.
Anche per le albicocche le
aspettative sembrano ormai
deluse: “siamo in piena produzione –continua Vitelli – e le
piogge stanno gonfiando oltremodo i frutti che sarà più difficile vendere”.
In prospettiva c’è da essere
preoccupati per uva ed agrumi,
colture che non gradiscono eccessive quantità di acqua in
questo periodo.
“A questi problemi arrecatici
dalla natura, -conclude Franco
Vitelli – bisogna aggiungere
quelli addotti dall’uomo. Per
la coltura delle fragole siamo
passati, nel materano, dagli 800
ettari dell’anno scorso ai 550
di quest’anno. Accade, infatti,
così come avviene per agrumi,
che i produttori esteri riescono
a piazzare i loro prodotti a prezzi più convenienti. Una operazione possibile soprattutto per
via dei risparmi che questi imprenditori hanno sulla mano
d’opera”.
La sensazione, insomma, è che
per l’agricoltura lucana sia
cambiato il tipo di emergenza,
ma non la sostanza del problema che è quello di trovare l’assetto giusto affinché il settore
possa decollare in maniera proporzionata alle aspettative dei
produttori.
A ttività
MAGGIO 2004
A mministrativa
La nuova Caserma dei Carabinieri Continuano gli esami presso
di Pisticci è una realtà
il polo universitario di Pisticci
La Regione Basilicata, su sollecitazione dell’Amministrazione Comunale di Pisticci, ha
provveduto alla riclassificazione del rischio dell’area individuata per la costruzione
dell’opera, spianando, così, la
strada alla realizzazione dell’importante struttura a servizio dell’intera Comunità pisticcese.
Ancora una volta la sensibilità,
l’impegno e la capacità programmatica dell’Amministrazione Comunale di centro-sinistra permette di realizzare
progetti vitali per il territorio,
al fine di rilanciarne lo sviluppo economico e sociale.
Un altro traguardo ambizioso è
stato raggiunto: il potenziamento dei servizi offerti al cittadino, punto principale della
programmazione amministrativa della Giunta Bellitti, continua e fornisce sempre nuovi
positivi risultati.
La realizzazione della nuova
Caserma dei Carabinieri a Pi-
Continua con successo lo svolgimento dei corsi universitari
presso il polo di Pisticci, in
collaborazione con l’Università di Bologna e con il Consorzio Nettuno.
Nelle giornate del 14 e 15 apri-
sticci e la prossima realizzazione della nuova sede della
Stazione dell’Arma a Marconia sono i chiari segni della
oculata e progressista attività
amministrativa.
Grande soddisfazione è stata
espressa dal Sindaco di Pisticci Pasquale Bellitti, che si dice
sempre più ottimista per il rilancio complessivo dell’immagine della nostra Città, in aderenza al programma di mandato che l’intero centro-sinistra
ha posto a base del proprio
progetto politico-amministrativo.
le si sono svolti ulteriori esami
per i 66 studenti iscritti.
Gli esami sostenuti in questa
sessione, alla presenza del prof.
Ritelli della facoltà di Economia e Commercio dell’Università Felsinea, sono i seguenti:
• Matematica
• Economia aziendale
• Istituzione di economia
• Metodologia e determina
zioni quantitative d’azienda
• Analisi e contabilità dei costi
• Istituzione di diritto pubblico
• Statistica
• Revisione aziendale
• Lingua Inglese
• Diritto fallimentare
• Organizzazione aziendale
• Istituzione di diritto privato
• Informatica di base
Notevole apprezzamento è stato espresso, altresì, dal Sindaco di Pisticci dott. Pasquale
Bellitti e dall’Assessore alla
Pubblica Istruzione prof.
Francesco Di Tursi per l’imminente attivazione del sito in-
35 studenti partecipanti;
9 studenti partecipanti;
17 studenti partecipanti;
1 studente partecipante:
1 studente partecipante;
1 studente partecipante;
11 studenti partecipanti;
1 studente partecipante;
5 studenti partecipanti;
2 studenti partecipanti;
1 studente partecipante;
7 studenti partecipanti;
1 studente partecipante.
ternet del corso universitario
pisticcese, dal quale sarà possibile evincere tutte le informazioni utili riguardanti i corsi
universitari e le notizie per le
iscrizioni al prossimo anno accademico.
L’Amministrazione comunale, in accordo con i Sindacati di categoria, per equipararsi a tutti gli altri Enti
Cambiano gli orari di servizio del personale comunale
Sentita la Commissione Trattante, la Giunta Bellitti, con
deliberazione n° 138 del 20
maggio u. s. ha approvato la
ridefinizione del regolamento
degli orari di servizio del personale comunale.
Equiparandosi a tutti gli altri
Enti pubblici, il Comune di Pisticci rimarrà aperto, per i turni
di rientro pomeridiano, il martedì (e non più il lunedì) ed il
giovedì, dalle ore 15,00 alle
ore 18,00, “sanando”, così,
un’anomalia che durava ormai
da anni.
Gli orari mattutini resteranno
invariati, con il servizio al pubblico previsto dalle ore 10,00
alle ore 12,00, dal lunedì al
venerdì Il nuovo orario pomeridiano di apertura al pubblico
sarà il seguente: dalle ore 15,30
alle ore 17,30 di ogni martedì
e giovedì.
La scelta è stata voluta dall’Amministrazione comunale, in accordo con i Sindacati di categoria, sia, come detto, per equipararsi a tutti gli altri Enti, sia per
razionalizzare il servizio di tutti i dipendenti comunali.
Il nuovo orario, che sarà in vigore dal 15 giugno 2004, è, dunque, il seguente:
Antimeridiano
Pomeridiano
Lunedì
8,00 - 14,00
Martedì
8,00 - 14,00
Mercoledì
8,00-14,00
15,00 - 18,00
Giovedì
8,00 - 14,00
Venerdì
8,00-14,00
15,00 - 18,00
L’orario di sportello e di accesso del pubblico agli Uffici Comunali sarà il seguente:
• Dalle ore 10,00 alle ore 12,00 – orario antimeridiano;
• Dalle ore 15,30 alle ore 18,30 – orario pomeridiano.
Il Sindaco Bellitti ha incontrato il prof. Polemio del C.N.R. di Bari responsabile dell’impresa Rodio
Chiesta l’interruzione temporanea delle trivellazioni
Il C.N.R. sta svolgendo a Bivio Franchi lavori finalizzati alla riduzione dell’inquinamento salino delle acque
sotterranee per l’utilizzo in agricoltura. Tardivamente avvisata l’amministrazione vuole vederci chiaro
Il giorno 24 maggio u. s. il
Sindaco di Pisticci dott. Pasquale Bellitti ha incontrato il
prof. Polemio del C.N.R. di
Bari ed il responsabile dell’impresa Rodio, per chiedere
informazioni in merito ai lavori di trivellazione che il
C.N.R. sta svolgendo in località Bivio Franchi, finalizzati
alla riduzione dell’inquinamento salino delle acque sotterranee.
Tale intervento, finanziato dall’Unione Europea e che vede
coinvolti sette Paesi membri
dell’Unione, mira a prevenire
e mitigare l’intrusione dell’acqua marina nelle falde acquifere sotterranee, allo scopo di
salvaguardarne l’utilizzabilità
a fini potabili ed agricoli.
Il Sindaco di Pisticci, ha
espresso il proprio profondo
rammarico per la tardiva comunicazione fatta dal C.N.R.
al Comune, chiedendo l’interruzione temporanea delle
trivellazioni al fine di approfondire tecnicamente e scientificamente la questione.
La legittima e fisiologica “paura” causata dalla recente ed
ancora viva vicenda di Scanzano Jonico, induce l’Amministrazione comunale pisticcese a vigilare attentamente su
qualsiasi evento che possa
minare la salvaguardia am-
bientale del nostro territorio.
Avute tutte le rassicurazioni
del caso sul progetto di ricerca
del C.N.R. , il Sindaco si è
detto tranquillo sulla bontà dell’intervento:
le sperimentazioni di tecniche
per realizzare barriere all’intrusione marina non possono
che favorire la salvaguardia
dell’habitat e lo sviluppo economico – sociale del territorio.
la
SPIGA
8
Come Eravamo
Rubrica a cura di
Raffaele Montemurro
“L’nusc’eddar”
(I nocellai)
E’ uno dei pochi mestieri, di pochi personaggi umani che ancora
oggi allietano i nostri mercati, le nostre piazze, che non gridono;
parlano in sordina con ansiose speranze.
La figura del nocellaio rappresenta ancora oggi un periodo abbastanza vecchio nel tempo con tante fasi che sanno tanto di moderno.
Generalmente il nocellaio ha origini pugliesi con storie rapide e
chiare. Ha trovato tra noi l’habitat adatto anche se con un pò di
umorismo malinconico.
Tutta una famiglia di nocellai si stabilì nel nostro paese.
Abbondano questi caratteristici venditori durante le feste patronali.
Arrivano sempre dalla vicina Puglia.
Prima, per approdare da noi, usavano mezzi di fortuna. Poi mezzi
pubblici ed attualmente arrivano con camioncini di loro proprietà.
Dire che la loro presenza nei paesi rappresenta, tra morbidi
chiaroscuri, sempre un avvenimento di rara importanza, non è
azzardato. Comunque oggi tra i vari nocellai c’è un accordo.
Ognuno ha scelto la propria zona di vendita dove può immaginare
e realizzare i propri disegni: temi della loro modesta vita.
Senza voler fare una lista partiremo dal più recente nocellaio:
Ciccillo.
Puntualmente occupava in piazza il suo posto di lavoro per tre
giorni la settimana. La domenica era sempre tra noi. Era gentile e
premuroso verso i clienti a volte capricciosi. Era conosciuto come
Ciccillo “u nusc’eddar”. Negli ultimi anni della sua vita l’aiutava
il figlio Mario. Vendeva solamente arachidi (nocelline americane)
e semi. Veniva da Noicattaro (Puglia) con un carretto trainato da
un vecchio mulo. Per raggiungere il nostro centro impiegava varie
ore. Solo una breve fermata nella frazione di Marconia: dovuto
riposo al quadrupede.
Anche per Ciccillo “u nusc’eddar” arrivò il progresso. Invece del
carretto usava la Vespa capricciosamente adottata al trasporto di
sacchi. Figura di lavoratore da leggenda. Squarci rapiti alla realtà.
Oggi tutto potrebbe sembrare “cartolina ricordo”.
Attualmente il figlio Mario, di scorrevole parlantina, cresciuto in
mezzo agli arachidi, arriva tra noi con tanti sacchi di frutta secca ed
altri prodotti a bordo di un grosso automezzo. Oltre alle varie
specie di nocelline, mette sulla bancherella, tra fantasia di colori,
olive di tanti sapori, peperoni essiccati, sottaceti in boccettine
variopinte ecc., come dire che il vecchio “nusc’eddar” è diventato
“commerciante di frutta secca ecc.”.
In coda a questi personaggi è d’uopo citare i progenitori degli
attuali “nusc’eddar”; quelli nostrani, Zì Michele, Zì Tiritello –
ambulanti del luogo – che vendevano quattro soldi di nocelline,
due soldi di semi. Il soldo allora aveva un certo valore.
Una citazione a parte: “u nusc’eddar” Zì Giovanni, venuto con tutta
la famiglia. Forse il primo. Quando ebbe l’incarico di daziere la
moglie e la figlia lo sostituirono. Zì Giovanni era solito mettere sul
banco di legno stretto e lungo su un largo marciapiede, palcoscenico primo di ogni vezzo; tre o quattro sacchi di frutta costituivano
tutto il suo capitale “interamente versato”.
Tutto faceva parte della civiltà del tempo.
Presto in diffusione la nuova fatica
del nostro “Raffaele Montemurro”
La redazione de “La Spiga” è lieta di annunciare ai suoi lettori la prossima uscita di “CRONACHE, nuova fatica del nostro collaboratore Raffaele Montemurro. Si tratta di una raccolta di vecchi mestieri dei quali molti sono “spariti” e che la
nostra gente, almeno per una parte di essa, non conosce. La
prefazione è del critico letterario Mario di Giulio. Note letterarie del prof. Mario Litterio di Napoli. La pubblicazione,
come quella di “Favole”, che ha avuto notevole successo, è a
cura dell’Associazione “La Spiga” di Pisticci.
Molti mestieri presenti nel volume“Cronache” sono già stati
pubblicati sul nostro periodico nella rubrica “Come eravamo” dello stesso autore.
Terza Pagina
MAGGIO 2004
Elzeviro
la
Rubrica a cura di
Dino D’Angella
Carmela Biscaglia, Liber iurium della terra di Tricarico, Galatina,
Congedo ed., 2003 voll. 2
Opuscoli vari di Giuseppe Coniglio 2004
E’ doveroso annotare in questa rubrica gli sforzi del ricercatore e dello scrittore Giuseppe Coniglio, pisticcese, che produce scritti di storia patria per arricchire ulteriormente il panorama storico della nostra Comunità.
Nel giro di pochi mesi ha diffuso degli opuscoli che sono,
quasi tutti, un’anticipazione di opere più corpose che vedranno la luce nei prossimi mesi. In questi opuscoli si coglie il
giornalista, il cronista che si trasformerà in storico nei volumi
che presto andremo a leggere. Cominciamo dall’opuscolo Il
nonno, la giovane sposa e l’amante tradito, cinque pagine
dedicate ad un fatto, un “giallo” pisticcese del 1948, fatto in cui
furono coinvolte sei persone, con un processo e un’assoluzione. Altro opuscolo (tip. Disantis, Bernalda, 2004, pp. 46) è
Marco Scerra e Antonio Gasperone, la triste storia di due
briganti gentiluomini, nel quale l’Autore narra delle imprese
dello Scerra che trovò rifugio anche a Pisticci (nel rione che
porta il suo nome), dove donò denari ad una famiglia povera
e ai monaci certosini. Morì assassinato nel marzo 1593 nei
pressi di Ascoli Piceno. Fu veramente Sciarra, come Gasparoni Antonio (1794-1882) un gentiluomo? Altri due opuscoli
(senza parlare di 25 aprile. Festa della Liberazione, patrocinato dall’ANPIA, che aggiunge nuovi dati a quelli scritti nella
Colonia confinaria), riguardano il fascismo in Pisticci e Bernalda. Nell’opuscolo L’eccidio di Bernalda del 31 gennaio
1923 (che è una selezione della vasta opera, dal medesimo
titolo, di prossima pubblicazione) Coniglio ricostruisce i fatti
di quel tragico giorno che costarono la vita a tre persone
innocenti, fatti ai quali presero parte dei pisticcesi che avevano
subito appoggiato il nuovo corso fascista. Il secondo opuscolo
(pp. 18, una breve selezione della più vasta opera, Il ventennio
fascista a Pisticci, in corso di stampa) ha per titolo Il podestà
Antonio Pelazzi (1896-1944), il fautore numero uno del fascismo a Pisticci, il coraggioso sprezzante del pericolo, l’organizzatore di grandi parate, colui che combattè in terra spagnola
per Francisco Franco e in Croazia … per l’ideale fascista.
Coniglio ha annunciato la pubblicazione di altre ricerche sul
fascismo pisticcese che i Lettori potranno leggere certamente
entro l’anno corrente.
Altro libro degno di essere ricordato, ma di cui si parlerà in
maniera approfondita in altra occasione, è quello della studiosa Carmela Biscaglia, il Liber jurium della città di Tricarico,
pubblicato con la collaborazione della Società di Storia Patria
per la Lucania. La ricerca, presentata in due volumi, è condotta
su molti documenti d’archivio, sui quali la studiosa, con
rigoroso metodo scientifico, ha speso proficuamente molti
mesi. Le opere storiche su Tricarico non mancano, da quella
del DE LAURENTIS(Ragioni per le quali si dimostra il giusto
titolo che tiene nel corpo della Bagliva della Città di Tricarico
l’Università del medesimo luogo del Settecento) a quelle del
vescovo ZAVARRONI sull’esistenza di alcuni privilegi della
mensa vescovile e sulla bolla di Godano della metà del
Settecento, da quella del D’ARAIO (Il vescovato di Tricarico
del 1909) a quelle del DE SOPO (Materiali per una storia
economica e sociale di Tricarico- sec. XVIII/XIX del 1982) e
di A. TOSCANO sulla diocesi, su Scotellaro e mons. Delle
Nocche. La stessa Biscaglia ha condotto altre ricerche che le
hanno aperto la strada e suggerito, supportata da intellettuali
locali, certi indirizzi. Ci si riferisce soprattutto alla ricerca dal
titolo L’archivio privato dei Putignani e degli Armento di
Tricarico (Venosa, ed. Osanna, 1994) e a Tricarico. Storia,
arte, architettura (pubblicata nel 1993, con la collaborazione
di Sabrina LAURIA). Carmela Biscaglia, ricercatrice attenta,
dal rigoroso metodo scientifico, darà ancora ala cultura lucana
un notevolissimo contributo.
SPIGA
9
Museo Nazionale di Metaponto: mostra sui costumi femminile
Europa: il reperto più prezioso
E’ esposta nella sala dedicata
alla mostra dei costumi femminili in Magna Grecia una
miniatura in marmo bianco rappresentante la giovinetta Europa rapita da Zeus, trasformatosi in toro. Un reperto archeologico risalente al V secolo a.C.,
che era la parte superiore di un
portacipria rinvenuto in una
tomba di Metaponto durante
una recente campagna di scavi. Una chiara allusione al matrimonio ed al ratto delle donne, tipico delle società pastorali, quale appunto il ratto delle
Sabine nella storia di Roma
antica.
Il reperto è un bassorilievo finemente scolpito dalla mano
di un artista probabilmente
metapontino e che ripropone la
legenda del rapimento di Europa ad opera di Zeus, il capo di
tutti gli dei dell’universo greco. Severo con gli altri, geloso
ed iracondo appena qualcuno
tentava di insidiare Era, sua
fedele ed affettuosa consorte,
egli fu assai meno rigoroso
verso se stesso.
Appena il fato glielo consentiva, dismetteva i panni del giudice supremo e sotto mentite
spoglie non mancava di soddisfare le voglie delle sue numerose cortigiane e di quante riteneva degne delle sue regali attenzioni. Anche perché i sudditi non potessero mai dubitare
e sottovalutare le sue indubbie
capacità amatorie e soprattutto
l’inossidabilità delle sue per- miele sulle spiagge candide e
formance erotico-sessuali.
finissime dell’isola di Creta;
Innumerevoli furono infatti le un posto lontano da occhi indisue avventure e svariatissimi screti, ma soprattutto dagli
gli aspetti che di volta in volta scoups giornalistici dei soliti
gli piacque di assumere quan- scrittori, veri e propri paparazzi
do allegramente si esercitava dell’antichità.
nelle sue attività di tombeur de “Ma il mito della giovinetta
femmes: uomo-cigno per giun- Europa – dice il Dr. Antonio
gere ai piedi della formosa De Siena – direttore del Museo
Leda, regina di
Sparta; pioggia
d’oro per scendere alla prigione in
cui la bella Danae
languiva; nuvola
bianca per scrutare meglio, in incognito, le creature più avvenenti di cui era popolato l’universo
dell’antichità. Una miniatura risalente al V secolo a.C., che era la parte superiore di
Quanta differen- un portacipria rinvenuto recentemente in una tomba di Metaponto.
za tra il suo regal Rappresenta Europa rapita da Zeus, sotto le sembianze di un toro.
comportamento, alieno dall’ap- Nazionale di Metaponto – è
profittare del suo potere divino anche il simbolo del matrimoe quello di qualche mortal capo nio e segnatamente di una fanufficio, disposto a sfidare i ri- ciulla di Metaponto che andò
gori della legge per sfiorare i in matrimonio ad un uomo
seni e palpeggiare i sederi del- molto ricco ed importante, in
le più avvenenti fra le sue col- grado d’assicurare alla progelaboratrici.
nie un avvenire garantito e siE anche la bella Europa non curo ed un posto di rilievo alla
potè resistere alle pressanti e novella sposa nella società del
calorose performance del capo tempo.
di tutti i capi, trasformatosi per Una miniatura paradigma dell’occasione in toro dal mantel- la vita familiare e perciò di
lo immacolato e dalla possanza grandissimo valore culturale e
divina. Zeus, fattala salire in di rilevante interesse demogroppa, la rapisce per una indi- etnologico. Una testimonianza
menticabile e regale luna di che sta anche a dimostrare la
SGUARDO SULL’ARTE
Un viaggio verso il cielo, tentato attraverso “Il Bosco” evocato nella “Campagna in fiore”, sperato con “Primavera
Lucana”; un viaggio per raccontare e farsi raccontare.
Così s’incontrano terra e cielo,
paesaggio reale con l’irreale,
l’astratta immagine degli angeli e delle anime invase di
luce solare. Case chiuse e alberi solitari che varcano le soglie
del cielo, vengono sorretti da
campi in fiore. Anche l’albero
abbattuto trova sostegno nel
suo stesso riflesso. Così nelle
sculture viventi prende forma
il sentimento dell’artista che
cosciente d’essere legata alla
terra, ne scruta e ne esplora gli
spazi, saggia l’argilla donandole linfa.
Pittrice e scultrice contemporanea Domenica Del Monte
nata a Pisticci, espone le sue
opere in diverse mostre e siti
Internet ricevendo ampi riconoscimenti dai critici d’arte.
Valida insegnante, riesce a trasmettere ai suoi allievi l’amore
per l’arte, la voglia di saper
fare bene qualcosa e la capacità di esternarsi.
Concluso con successo è stato
il suo corso presso l’Istituto
Tecnico Agrario di Marconia
nell’anno scolastico 2002-2003
tant’è che rinnova anche quest’anno l’entusiasmo dei giovanissimi studenti che vi partecipano.
Maria Grazia Giovanna
D’Onofrio
composizione multi-etnica di
Metaponto”.
Insomma una “fuitina” vera e
propria, con l’uscita nascosta
dalla casa dei genitori e l’attraversamento
del
mare
periglioso.
Infine l’approdo certo e ristoratore a Creta, un luogo molto
lontano dalla famiglia d’origine. Un distacco terribile dalla
famiglia, quasi una morte fisica, prima della rinascita ad una
nuova vita, senza interferenze
e senza eventuali contrapposizioni con le persone più care
appena lasciate.
E ieri come oggi diventa quasi
una doverosa immolazione, ma
utile ed indispensabile alla specie e sufficiente a compensare
affettivamente la perdita della
propria figlia. Una giovinetta
che abbandona il ruolo originario per assumere quello cui è
destinata: quello appunto di
sposa felice, di madre sensibile ed affettuosa, nonché di
moglie fedele ed amorevole
verso il padre dei suoi figli per
la vita che verrà.
“Possiamo aggiungere – conclude De Siena – che il mito
della fanciulla Europa è la
iconografia del matrimonio
carico di incognite e di aspettative per una vita straordinaria,
così come è avvenuto per la
stessa Europa, i cui figli sono
poi divenuti re.”
Pino Gallo
Ad un anno dalla scomparsa del Maestro
In memoria di
Michele Marrese
È già passato un anno da quando il Maestro Michele Marrese
se ne è andato in silenzio come
aveva vissuto gli ultimi anni
della sua vita.
Radicato alla sua terra, fino
all’ultimo giorno, ha voluto
vivere gli anni della sua storia
finale nel suo rione, l’osannale,
per tener sempre vivi i ricordi
della sua giovinezza e dei suoi
amici più cari.
L’ultimo incontro con chi scrive è stato al bar “Centro” dove,
tra un martini e un analcolico,
parlavamo del nostro paese, Pisticci, degli usi, delle tradizioni e dei costumi dei nostri padri.
Il suo conversare, così caustico e mordace di un tempo, si
era fatto, con l’avanzare dell’età, più pacato, non mancando di dare specie ai giovani
utili insegnamenti da vecchio
maestro.
Portava il suo esile corpo sofferente, chiuso nella redingote
scura, con dignità, come un
personaggio d’altri tempi.
Un anno fa ero appena partito
per Roma quando mi giunse la
notizia della sua morte.
Da un lato sono stato molto
dispiaciuto di non aver avuto la
ventura di potergli stare vicino
negli ultimi giorni, dall’altro
forse è stato meglio perché così
posso ricordarlo ancora vivo
con la battuta fulminante, anziché inerte in un letto d’ospedale.
Ora il mio ritorno a Pisticci
avrà un motivo in meno in
quanto sarò privato del rituale
incontro al solito bar.
Che dire di più se non recitare
col poeta: “Calmi ti sian/quieti
d’intorno/i neri cipressi”.
Addio, amico, riposa in pace!
Antonio Di Giulio
la
SPIGA
MAGGIO 2004
la
10
a ...Scuola
SPIGA
a cura dei ragazzi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Fortunato” - Pisticci
Concluso il Progetto degli studenti del Liceo Classico
con la pubblicazione del giornale “La Spighettata”
“Editori per un giorno”
Diretti dalla prof.ssa Scazzarriello in collaborazione con il nostro giornale.
Orgoglioso del lavoro svolto dai ragazzi il preside Rocco Rondinelli
di Michele SELVAGGI
“Giovani studenti, giornalisti ed editori per un giorno”.
Un progetto ambizioso degli
studenti del Liceo Classico
“G.Fortunato” di Pisticci, che
sotto la direzione della
prof.ssa Vittoria Scazzarriello e la collaborazione de
“La Spiga”, li ha visti impegnati nella realizzazione di
un vero e proprio giornale
dal nome un po’ guascone
ma certamente significativo
come “La spighettata”. Un
progetto finanziato con i fondi Cipe, bandito dal Ministero dell’istruzione e dall’Ufficio Scolastico Regionale,
nell’ambito degli interventi
atti a favorire il raccordo tra
formazione e mondo del lavoro. Come spiega Viviana
Verri nell’editoriale titolato
“Parole di carta”, l’obiettivo
principale della iniziativa “è
quella di offrire agli allievi
gli strumenti adatti a sviluppare le capacità relazionali,
comunicative e organizzative, indispensabili per un inserimento armonico e produttivo delle diverse realtà
lavorative”. Bello da vedere
e da sfogliare, con una cinquantina di pagine in carta
patinata completamente a
colori e tantissimi articoli che
spaziano dalle “tematiche del
lavoro sui banchi della scuola” un servizio a firma di Serena Vigoriti ed una simpatica intervista all’ex alunno del
Liceo, Pasquale Bellitti, ora
medico e primo cittadino pisticcese, realizzato dagli
alunni Daniele, Fabio, Marina e Silvia. Spazio anche alla
cultura con un toccante ricordo di Isabella Morra, dalla penna di Rosalba Cudemo
e Francesca Autera e una lettera aperta di una diciottenne
(Giusi D’Onofrio) alla sfortunata poetessa lucana, le cui
rime “fanno riflettere su quel-
la che è stata la sua condizione di donna nella Lucania del
500”. Sempre in tema, una
utile informazione di Grazia
A. Laviola sul Parco Letterario di Valsinni, ma c’è anche
chi, come Alberto Salomone
e Antonio Di Trani, affronta
un argomento scottante come
il brigantaggio a Pisticci, raccontando episodi inediti frutto della loro attenta ricerca.
Argomento che viene ripreso
da Rosalba Cudemo che prima si chiede se i briganti sono
“delinquenti o contestatori”,
ma alla fine, quasi li assolve,
in considerazione di quelle che
erano le condizioni sociali
dell’epoca, in special modo la
miseria. Sfogliando il giornale, ben quattro pagine sono
dedicate al teatro e in particolar modo allo spettacolo di
qualche mese fa che vide protagonisti gli alunni del Fortunato in un’applaudita rappresentazione del “Novecento”.
Da qui un’intervista di Viviana Verri al regista dello spettacolo prof. Giovanni Modugno. Interessante anche l’incontro di Grazia A. Laviola,
Filomena Quinto e Teresa
Masiello con l’artista pisticcese Lino Barbalinardo, definito “un pittore della
positività, dell’altruismo e
della libertà”. Ancora cultura
con una ricerca sulla scomparsa del verbo “leggere” che,
secondo Filomena Quinto, ha
causato a livello mondiale un
notevole incremento del tasso di ignoranza, soprattutto in
coloro che non l’avevano mai
conosciuto. Notevole anche il
contributo di un giovane studente austriaco Nicolas
Brunner che in lingua francese ricorda un grande della
lettreratura del suo paese,
Arthur Schnizer. Ambiente e
archeologia vengono invece
trattati da Grazia Montanaro
che grida “Giù le mani dalla
costa ionica” e Grazia La vio-
la che informa dei nuovi ritrovanti archeologici a Incoronata. “Meglio una mini
o….una “stuana”?.E’ quello
che si chiede Kiara Risimini
affrontando il tema del costume. La risposta in una bella
foto di ragazza con gonna osè
che, ovviamente, scioglie
ogni dubbio. Sui mestieri di
ieri si sofferma ancora Viviana Verri, mentre Grazia A.
Laviola, Teresa Masiello e
M. Filomena Quinto ci ricordano un momento di vita contadina, quello della uccisione
del maiale. “Soffri, quasi la
odi, se ci sei dentro. Ma il
giorno dopo, la maturità la
rimpiangi”. Queste le riflessioni di uno studente Patrizio
Cataldo in partenza per la
Bocconi. Spazio anche allo
sport con la storia della Pisticci Calcio raccontata dallo
stesso studente, giovane arbitro, che fa anche il punto
sul tennis cittadino. In chiusura, due bei racconti di vita
vissuta, “Occhi nel buio” di
Daniela Iannuzziello e il “Richiamo di Venezia” di Enza
Tufaro. Dulcis in fundo, non
poteva mancare il contributo
di un ex liceale, il dr. Vito Di
Trani che, forte della sua esperienza di medico ma anche di
politico (è consigliere comunale DS ), esorta gli studenti
a maturare esperienze universitarie con un unico obiettivo: conseguire la laurea e ritornare nel proprio paese per
aiutarlo a crescere e dare così
una risposta alle attese della
propria famiglia e della comunità. Un giornale che ha
reso orgoglioso il preside
prof. Rocco Rondinelli che
ha sottolineato la esperienza
umana e culturale, vissuta con
entusiasmo e passione, dai
giovani liceali che hanno saputo valorizzare le personali
risorse, accogliendo indicazioni relative ad ambiti del
tutto nuovi.
I familiari hanno deciso di istituire una borsa
di studio intitolata al compianto professore per gli
alunni della Scuola Media di Ferrandina
“Borsa di studio Italo Marrese”
“ Per dare un senso alla vita”. È racchiuso in
questa breve dedica, incisa sulla targa ricordo, il
significato profondo della “Borsa di studio Italo
Marrese”. Alla scuola e all’insegnamento, infatti, il professor Marrese, per ben 25 anni
docente di educazione tecnica presso la scuola
media di Ferrandina, aveva dedicato gran parte
della sua esistenza. E con la fine improvvisa
quanto inattesa della sua vita, avvenuta l’11
dicembre 2002, non poteva certo interrompersi
il profondo legame che lo univa alla scuola
media di Ferrandina e ai suoi ragazzi. Per
continuare a dare un senso al suo impegno nella
scuola, i familiari hanno deciso di istituire una
borsa di studio intitolata ad Italo Marrese che
verrà assegnato ogni anno allo studente di terza
media più meritevole. Il premio della prima
edizione della borsa di studio (un assegno di
1000 euro) è stato consegnato, martedì pomeriggio, nel corso di una cerimonia sobria ma partecipata, da Rosa Marrese, sorella del compianto
Italo, a Ruggiero Micene, il più bravo dell’anno
scolastico 2002-2003. Un’iniziativa, quella della famiglia Marrese, molto apprezzata dalla scuola media di Ferrandina che, nell’occasione, ha
voluto testimoniare la propria vicinanza e stima,
consegnando un attestato di ringraziamento ai
familiari intervenuti. “Italo era una persona di-
screta che amava il suo lavoro.- ha ricordato la
professoressa Enza Cernusco, nel suo intervento
introduttivo- ha camminato in punta di piedi e in
punta di piedi se ne è andato. Questo è un
momento di gioia, nonostante Italo non sia più
tra noi, visto che ci ha dato la possibilità di stare
ancora insieme.” Poi, sull’onda dell’emotività
suscitata dalle note intonate da un gruppo di
alunni, coordinati dai docenti di musica Muscaridola e Faniello, numerose le testimonianze di
affetto e commosso ricordo di studenti, mamme,
e docenti. “Lo ricordo come persona timida,
riservata- ha detto il dirigente scolastico- Pietro
Quinto- è stato oltre che un collega, mio compagno di scuola alle elementari.” “ Per me non è
mai trapassato.- ha confidato il professor
Faniello- Mi piace immaginarlo trasferito nella
sua Milano, anche perchè il ricordo è l’unico
paradiso da cui non possiamo essere cacciati”.
Ma , oltre ai congiunti del professor Marrese
visibilmente commossi, il più emozionato di
tutti era sicuramente il premiato Ruggiero
Micene. “Sono felice e onorato al tempo stesso
per questo regalo inatteso. – ha ammesso, timidamente- Anche se ho conosciuto solo in modo
indiretto il professor Marrese, spero di poter far
tesoro di questa borsa di studio, proseguendo
con profitto gli studi.”
Nelle foto: il vincitore Ruggiero Micene; un momento della cerimonia
e i familiari del compianto Italo Marrese con il vincitore
I lavori pubblicati sono
liberamente e
gratuitamente ceduti.
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singoli autori i quali ne
hanno responsabilità nei
confronti della legge.
la
Sport
MAGGIO 2004
SPIGA
La Setac dopo molteplici promesse dell’amministrazione comunale abbandona definitivamente Pisticci per il calcio a 5 di Serie C1
La diatriba Setac-Amministrazione comunale all’atto finale?
di Piero Miolla
Con la stagione ormai agli sgoccioli ed una salvezza conquistata sul campo senza troppi patemi
d’animo e con il valore aggiunto
dei numerosi giovani messi in
mostra, la Setac, dopo due anni e
molteplici richieste, ammonisce,
per così dire, l’amministrazione
comunale di Pisticci e, ciò che
più conta, prosegue nella ferma
intenzione di cedere il titolo di
serie C1 di calcio a 5 regionale
con conseguente totale disimpegno nei confronti dei suoi ragazzi per la stagione 2004-2005. Il
sodalizio più importante di Pisticci, per il calcio a 5, rischia
dunque di scomparire. In tal senso si parla sempre più insistentemente della cessione del titolo ad
una società di Lagonegro. Ma
cosa ha portato a tutto ciò? Di
fronte alle continue richieste della dirigenza, il sindaco, Pasquale Bellitti, nel maggio 2003, assumeva un formale impegno promettendo al sodalizio che in brevissimo tempo sarebbe stato risolto il problema spogliatoi per
l’impianto di “Rione Croci”, il
tutto attraverso il coinvolgimento di sponsor privati. Successivamente, in un incontro avuto con
gli atleti della Setac, prometteva
loro che, a ridosso dell’estate, sarebbe stato ristrutturato l’impianto. La società, in ogni caso, decideva di consegnare virtualmente
la squadra allo stesso Bellitti. Ed
ora? “Sono trascorsi 90 giorni
dalla promessa del Sindaco, dice
il team manager Michele Sisto,
e nulla si è visto”. Ma Sisto non
risparmia neanche l’assessore
allo sport, Pietro Giannace.
“Giannace, ricorda Sisto, ha dichiarato in un’intervista pubblicata sulla Gazzetta il 5 febbraio
2004 che l’amministrazione aveva presentato una richiesta di finanziamento alla regione per utilizzare i fondi residui di Italia.
Sulla paventata cessione del titolo Setac, l’assessore dichiarò di
essere onestamente dispiaciuto
per un atteggiamento che, secondo lui, probabilmente proveniva
da altre questioni che non avreb-
bero soddisfatto qualcuno o qualcosa.” Inoltre, è sempre Sisto a
parlare, “Giannace dichiarò che
l’obiettivo era di iniziare i lavori
di per il campo di Rione Croci
entro la prossima primavera, cosa
non verificatasi”. Infine la questione dei contributi: “Il punto di
vista, dice Sisto, è il solito, cioè
quello di un atteggiamento demagogico dell’attuale amministrazione nei confronti di molte associazioni del territorio, mentre
basta guardare le delibere di
giunta per verificare come sia
diversa l’attenzione riservata alle
associazioni di fuori comune”.
Gli studenti delle scuole superiori del comprensorio chiedono un incontro con l’A.C.
Carenza di strutture sportive nel territorio di Pisticci
di Piero Miolla
Dopo la Setac, compagine di calcio a 5 militante nel campionato
regionale di C/1, è ora la volta
degli studenti delle scuole superiori del comprensorio che, dopo
aver raccolto circa quattrocento
firme, hanno richiesto all’amministrazione comunale, con tanto di
lettera protocollata, un incontro a
breve sul tema delle “strutture
sportive nel territorio di Pisticci”.
Nella nota, firmata dai rappresentanti degli alunni dell’Istituto
Agrario “G. Cerabona” di Marconia, del Liceo Classico “G. Fortunato” di Pisticci, dell’Alberghiero di Marconia, dell’Istituto Professionale di Pisticci, nonché da
Rocco Spadaro e Vanni D’Onofrio, atleti della Setac, ed indirizzata non solo al sindaco, Pasquale Bellitti, ed all’assessore allo
Sport, Pietro Giannace, ma anche ai consiglieri comunali, a tutti i candidati alle prossime elezioni provinciali ed ancora al Presidente del Comitato Regionale lucano della Figc ed al delegato regionale del Settore Calcio a 5, si
chiede “di concedere, a breve, e
comunque entro il 4 giugno, un incontro pubblico al fine di risolvere, o individuare soluzioni per chi
vuole praticare lo sport, tanto a livello amatoriale, quanto in forma
associativa semplice o con partecipazione a campionati provinciali
e/o regionali, per offrire con-testualmente ai bambini e a tutti i
cittadini la possibilità di praticare
attività sportive a costi accessibili
e non onerosi e, soprattutto, senza
discriminazioni, perché lo sport è
un fenomeno sociale e di aggregazione”.
FINANZIATI TRENTA
IMPIANTI SPORTIVI
dai Fondi di “ITALIA 90”
Pisticci escluso!
num
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26
27
28
29
30
comune ric.te finanziam.
Teana
100.000,00
Nemoli
96.000,00
Albano
100.000,00
Filiano
200.000,00
Brienza
200.000,00
Francavilla Sinni 200.000,00
Grassano
200.000,00
Policoro
250.000,00
S. Paolo Alban. 100.000,00
Trivigno
64.250,00
Sasso Castalda 100.000,00
Campomaggiore 100.000,00
Gallicchio
100.000,00
Gorgoglione
96.000,00
Castelgrande
72.000,00
Colobraro
92.000,00
S. Chirico Nuovo 50.000,00
Castelsaraceno 55.000,00
Valsinni
100.000,00
Abriola
100.000,00
San Sever. Luc. 100.000,00
Vaglio Basilicata 99.847,00
Castelluccio Inf. 100.000,00
Trecchina
99.500,00
Miglionico
100.000,00
Baragiano
100.000,00
Accettura
61.000,00
Rivello
140.000,00
Acerenza
200.000,00
Salandra
97.000,00
M.S.
La manifestazione non metteva in palio alcun titolo
Festa provinciale del fair play
Sei squadre presenti: A.S. Tennis Club Pisticci, Invicta Matera, Buon Pastore Policoro, Padre Minozzi Policoro, Montescaglioso e A.C. Matheola Matera
di Piero Miolla
“Favorire la crescita culturale,
sociale e sportiva dei ragazzi
attraverso un sano divertimento senza l’esasperazione e l’assillo del risultato a tutti i costi”. A parlare è il prof. Beniamino Rotondò, responsabile
provinciale dell’attività di base
della Figc, che spiega così quali obiettivi ha avuto la “Festa
provinciale del Fair Play”, riservata alla categoria esordienti per i nati negli anni
1991-92, che ha visto la partecipazione al “Gaetano Michetti” di Pisticci di ben sei squadre, espressione di altrettante
scuole calcio della provincia.
In sostanza l’occasione per una
scampagnata per molti ragazzi, per confrontarsi non solo e
non tanto da un punto di vista
sportivo, ma per favorire la
crescita di uomini, non solo di
atleti. In tal senso la manifestazione non metteva in palio
alcun titolo e le sei squadre
presenti (A.S. Tennis Club Pisticci, Invicta Matera, Buon
Pastore Policoro, Padre
Minozzi Policoro, Montescaglioso e A.C. Matheola Matera) si ritroveranno il prossimo
6 giugno a Potenza alla festa
regionale, dove l’intento dell’inserimento in un contesto
non solo sportivo, ma soprattutto sociale, si allargherà ad
altre squadre della provincia di
Potenza. “Desidero ringraziare, prosegue Rotondò, tutte le
scuole calcio del Comitato di
Matera che hanno aderito all’invito di partecipare alle varie manifestazioni dall’annata
sportiva in corso ospitandole
degnamente”. Particolarmente
soddisfatto anche Enzo Monfredi, presidente dell’A.S.
Tennis Club Pisticci, società
che ha organizzato, anche con
il patrocinio dell’amministrazione comunale di Pisticci, la
manifestazione: “Era da molto tempo, dice Monfredi, che
qui a Pisticci non si vedevano
tanti ragazzini festanti. Credo
sia questa la nostra principale
soddisfazione, oltre a quella di
aver dato vita ad una società
polisportiva, l’A.S. Tennis
Club appunto, che si occupa di
tennis, calcio e volley con il
coinvolgimento di circa 200
bambini provenienti, si badi
bene, tutti da Pisticci. Siamo
onorati di partecipare alla fase
regionale perché abbiamo fatto uno sforzo notevole, anche
grazie al contributo di una quarantina di sponsor e ricorrendo anche ad una riffa per terminare la stagione. Per il prossimo anno l’obiettivo è quello
di riuscire ad esistere per il secondo anno consecutivo, se
possibile con l’aiuto di uno
sponsor di riferimento, cercando di convincere l’amministra-
zione comunale a costruire un
campo in sintetico nel centro
di Pisticci. Stiamo cercando,
altresì, di associarci con una
società professionistica per la
nostra scuola calcio”. Per la
cronaca le squadre sono state
suddivise in due gironi da tre
e si sono affrontate in gare della durata di 18 minuti. In caso
di parità si è fatto ricorso ai
penalty.
I ragazzi del volley dell’A.S. Tennis Club Pisticci
11
Il giovane skipper pisticcese
Rocco Sisto é sulla via del ritorno
Andata e ritorno,
sulla rotta di Colombo
di Michele SELVAGGI
Rocco e i suoi….. fratelli, andata e ritorno, sulla rotta di
Colombo. Il giovane skipper
pisticcese Rocco Sisto e il
suo equipaggio, a bordo del
“Miaplacidus” una barca a
vela di una ventina di metri,
un Kenter Kesc canadese della società Blue Ski di Napoli,
dopo aver toccato la costa
americana del Guadalupe nei
Carabi ed essersi fermati in
zona per circa 4 mesi, sono da
alcuni giorni sulla via del ritorno, dopo essere ripartiti il
giorno 8 maggio dal porto di
San Martin dei Carabi. L’arrivo in Italia è previsto fra
qualche settimana - ma la
cosa, ovviamente, dipende
dalle condizioni atmosferiche
e soprattutto dai venti che
spirano lungo la rotta - dopo
una lunghissima navigazione
nell’Oceano Atlantico prima
e nel Mediterraneo poi. Come
si ricorderà, l’avventura di
Rocco Sisto era iniziata lo
scorso 15 ottobre dal porto di
Napoli. Il team composto, oltre che dal temerario pisticcese, dal suo fraterni amico Paolo Rajola Pescarini, dal capitano Luca Lianza, dai marinai Stefano Di Francia, Gabriele De Ruggiero e dal
team director Carlo Orlando, aveva toccato uno dopo
l’altro i porti di Lipari, Palermo, Ibiza nelle Baleari,
Almeria in Spagna e il porto
di Almerimar sulla costa meridionale spagnola. L’imbarcazione, successivamente
aveva fatto scalo nel porto di
Ceuta nel Marocco occidentale e poi a Las Palmas (Gran
Canaria) per poi affrontare la
tappa più lunga e rischiosa
sulle 3500 miglia dell’Oceano Atlantico, prima di sbarcare a Las Palmas, Antigua e,
appunto, nel porto di
Guadalupe nei Carabi, dove
l’equipaggio si è fermato
fino a qualche giorno fa e
dove il team ha tenuto incontri culturali scientifici e conferenze organizzate da appassionati della vela di quella
zona. Un’avventura, quella di
Rocco Sisto, sognata fin da
ragazzino, attuata grazie ad
una organizzazione di velisti
napoletani e realizzata insieme ad un coraggioso equipaggio, fatto di gente
spericolata come lui, che finora ha praticato anche altri
sport ritenuti “altamente rischiosi” come quello “che
praticamente consiste nel lanciarsi nel vuoto da un’altezza
di circa 300 metri, con una
lunghissima corda legata alle
caviglie. “ Un ragazzo, molto
ben voluto dai bambini - come
dice il padre Michele, segretario comunale in pensione nato per affrontare le cose più
difficili della vita, sprezzante
del pericolo che incombe su
tutte le sue azioni spericolate”.
Per alcuni giorni la settimana
scorsa, il cellulare satellitare
di Rocco è rimasto muto per
le avverse condizioni atmosferiche dell’Atlantico. Per i
suoi genitori sofferenze e preoccupazioni a non finire fin
quando il collegamento si è
ripristinato. Al suo ritorno a
Pisticci, previsto appunto fra
qualche settimana, Rocco Sisto è atteso altre che dai suoi
trepidanti genitori, il papà, la
mamma Anna Maria, il fratello maggiore Antonio - primario medico in un ospedale
del centro Italia - dai sui tantissimi amici che aspettano di
abbracciarlo e ascoltare dalla
sua viva voce,il racconto di
questa fantastica avventura
nell’Oceano. E’ ipotizzabile,
che una volta a casa il giovane skipper pisticcese, che attraverso l’Atlantico ha portato alto il nome della nostra
città, venga ricevuto nella
casa comunale con tutti gli
onori, dal sindaco Pasquale
Bellitti e dalla Giunta che
presiede. Una iniziativa in tal
senso sarebbe stata presa dall’assessore allo sport e spettacolo Pietro Giannace, che
al coraggioso giovane concittadino, riconosce il merito
di essere stato protagonista di
una grande ma anche pericolosa avventura marinara, finora riuscita a pochi.
la
SPIGA
MAGGIO 2004
La giustizia tra riforme e prospettive
dell’avv. Rocco Grieco
Seconda Parte
Si dice che in Italia i magistrati sono più numerosi di quelli
di altri paesi europei: può darsi. Non conosco però degli altri
paesi il numero dei processi
pendenti; l’ampiezza del campo dei diritti; lo stato della legislazione; il tasso di
conflittualità o meglio la disposizione del cittadino a fare
uso della giustizia. Nella condizione attuale dell’Italia, la
situazione è tale che si ha bisogno di più giudici. Il processo
italiano sia civile che penale, si
tralascia quello di esecuzione,
è strutturato in maniera tale,
soprattutto quello penale che si
ha bisogno di un PM e di un
giudice per ogni processo. Nella scuola c’è il personale
soprannumerario (ATA) meglio nella giustizia. Meglio un
Giudice con le braccia conserte
che un innocente in carcere o
un delinquente in libertà. L’abbondanza dei Giudici permetterà a questi di studiare, di approfondire le questioni, di sostituire i Magistrati assenti senza interruzione della funzione.
I giudici devono essere reclutati attraverso concorsi selettivi seri non come è accaduto
negli ultimi anni (vedesi Reggio Calabria); devono essere
aggiornati attraverso corsi di
formazione seria e di non breve durata; devono rimanere in
un livello per un periodo più
lungo di quanto accade ora prima di passare ad un livello successivo; devono assumere
l’esercizio delle funzioni dopo
due anni di uditorato, passando attraverso i tribunali e le
corti di appello delle più grandi
città italiane dove accade di
tutto, per acquisire preparazione, esperienza, saggezza. Al
concorso devono poter accedere cittadini che abbiano raggiunto il trentesimo anno di età
e non superato il cinquantesimo. So che l’esperienza della
disoccupazione è un’esperienza dura e difficile ma è più utile
un’esperienza di vita e di lavoro. Sono troppo alti i valori
della libertà delle persone e dei
loro diritti patrimoniali per non
affidarli a mani moderate, sagge, serene e soprattutto virtuose. Prima dell’assunzione della funzione i magistrati devono
superare anche un esame
psicoattitudinale. L’arroganza,
la prepotenza, l’invidia, l’intolleranza, l’insofferenza, la
supponenza sono tutte virtù
negative che non possono neppure far capolino in un giudizio che deve essere caratterizzato da una giustizia mite, dalla serenità, dall’umiltà e dalla
disponibilità a capire da parte
del magistrato le ragioni dell’altro. Senza perdono non c’è
giustizia dice il Papa. Il magistrato se la parola magis con
cui inizia il nome, significa più,
deve avere rispetto alla persona normale tutto di più. Relativamente alla inamovibilità dei
magistrati è utile fissare il principio
della
mobilità
predeterminata per legge. Se il
potere corrompe, il potere
inamovibile corrompe di più.
4) Qui si innesta una riflessione sulla giurisprudenza creativa. Io sono d’accordo sulla giurisprudenza creativa, perché
l’evoluzione dello spirito e l’intelligenza umana non possono
essere compresse; ma a due
condizioni: che la giurisprudenza creativa abbia un limite
interno nella coscienza e nella
serietà del magistrato e un limite esterno nella legge, perché la creatività non diventi
arbitrio o anche supplenza di
un legislatore distratto e carente. Diceva Montesquieu, nell’
Esprit de loi che “è legge naturale ed eterna che ogni uomo
che ha .un potere è portato ad
abusarne ed abusa finche non
incontra un limite: questo limite è la legge.” Per impedire
che la interpretazione della legge sconfini nell’arbitrio, sarebbe utile collocare nello stesso
palazzo della suprema corte di
cassazione un osservatorio, per
far sì che la giurisprudenza creativa venga trasformata subito
in legge dando certezza al diritto ed impedendo le altalene
giurisprudenziali. Non è possibile a trenta anni di distanza
dalla legge sulla casa che non
si debba avere certezze se un
decreto di occupazione d’ur-
genza abbia efficacia dalla data
della sua emissione o dall’apprensione del bene del cittadino. 5) Fare poche leggi, ma
chiare. Il riformismo ormai mi
spaventa prima per le incertezze che crea e, poi per le modifiche in peggio realizzate fino
ad ora. 6) Al di sopra delle corti
supreme, cassazione e corte
costituzionale, con un consiglio di stato ridotto solo ad
organo consultivo del governo
è necessario immaginare una
corte superiore magari quella
di giustizia europea per un controllo delle loro decisioni. Non
mancano casi in cui le decisioni di questi organi non sono
stati coerenti con la costituzione ma condizionate dalla situazione finanziaria dello stato.
La corte superiore non potrà
sospendere l’efficacia delle
decisioni delle corti italiane,
ma trasmettere le sue decisioni
al governo perché ne prenda
atto e si comporti di conseguenza. La Corte superiore
deve essere anche investita
della decisione di cause che
riguardano i giudici italiani; ciò
per una maggiore garanzia degli stessi giudicati. L
‘Europeizzazione della Giustizia deve servire anche a questo. 7) Il personale ausiliario
deve essere reclutato attraverso concorsi seri ed aggiornato
attraverso corsi di aggiornamento non vacanzieri ma di
adeguata durata. Sulla pubblica amministrazione e sulle sue
disfunzioni pesano gli effetti
della cosiddetta rivoluzione
sessantottina nonché della famosa legge 285. Dio non voglia che sulla pubblica amministrazione si abbattano anche
gli effetti delle funeste leggi
sui lavoratori socialmente utili
e quella sul reddito minimo di
inserimento. 8) Il consigliere
avv. Buccico ha richiamato
l’attenzione dell’uditorio sugli
slogan di moda oggi più che
mai, cioè l’autonomia e l’indipendenza della magistratura
sottolineando che tali prerogative sono soprattutto di interesse del cittadino è vero, ma vorrei fare una domanda: che impedisce ai magistrati di essere
indipendenti ed autonomi? Non
è forse vero che sono i lavoratori più pagati del paese per
essere autonomi, indipendenti
e soprattutto integerrimi? La
divisione delle funzioni resterà superata dall’unicità di Giurisdizione mentre quella delle
carriere risulterà sempre più
un utile trastullo per lasciare
tutto come prima 9) Solo una
parola sulla distribuzione territoriale dei presidi giudiziari.
Questo problema ritengo che
vada visto tenendo conto che
la giustizia non è solo un servizio per la giustizia per i giudici
egli avvocati, ma è soprattutto
un servizio per il cittadino il
quale deve essere scomodato il
meno possibile. Eserciti di cittadini che gironzolano nei tribunali con inutili perdite di tempo e di danaro suonano disdoro
per la nobile funzione della
giustizia- I presidi giudiziari
vanno dislocati invece tenendo conto della sicurezza che
essi implicitamente generano
per i cittadini; della divisione
del lavoro degli avvocati, dei
bisogni dei cittadini, dei pericoli creati dalla maggiore circolazione delle persone e dai
fenomeni di urbanesimo e di
tutti i problemi che da tale fenomeno derivano. Non è senza
significato che intorno al palazzo del comune di Matera e
di quello della giustizia è sorta
un’altra città e che il 50% degli
avvocati residenti a Matera viene dall’entroterra provinciale.
10) Sul fronte penale, il processo, partendo dal presupposto che quello attuale ha mostrato la corda! Va organizzato
spostando l’occhio dalle garanzie per chi delinque alle
garanzie di sicurezza della società. C’è molto spreco di risorse e di uomini. Credo che
non sfugga ormai a nessuno
che il processo penale non garantisce la libertà dell’uomo
dabbene con tutti gli altri diritti
da essa derivanti e connessi.
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Abbiamo avuto in questi anni
l’abilità di disarmare la polizia
e le forze dell’ordine, non fisicamente come si voleva un tempo, ma moralmente il che è
ancora più grave. Non ho detto
dell’avvocatura. Il giudizio lo
rimando ai dirimpettai non senza ricordare che già Quintiliano
diceva che “orator vir bonus
est”. La Giustizia penale, mi
rendo conto ha bisogno di maggiori approfondimenti, ma accrescere le garanzie per il cittadino porta dritto alla rivoluzione dell’attuale sistema con
maggiori poteri alle forze di
polizia che non devono lavorare inutilmente come accade
nell’attuale
sistema
processuale. Mi rendo conto
che le poche e modeste riflessioni offerte non esauriscono
la diagnosi e la terapia di tutti i
mali della Giustizia, credo comunque che possano concorrere alla guarigione di un malato che deve essere necessariamente guarito.
•FINE
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