LA SPIGA Periodico di Attualità, Politica, Cultura e Sport Reg. Tribunale di Matera n. 179 del 05/05/1999 - Direttore Responsabile: Angelo Dell’Osso - Stampa I.M.D. Lucana s.n.c. - tel. 0835 581642 - Pisticci MAGGIO 2004 Anno VI n. 3 - Euro 0,80 Edito dall’Associazione Culturale “La Spiga” Pisticci - Redazione: C.so Margherita, 132 - 75015 Pisticci Lunga relazione del sindaco Pasquale Bellitti nella sua veste di assessore al bilancio Approvato il bilancio 2004 Rinviati ad altra seduta gli altri 29 argomenti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di MICHELE SELVAGGI Approvato il bilancio 2004 e la relazione revisionale e programmatica del bilancio pluriennale 2004-2006. Era quasi l’alba quando il Presidente del Consiglio Rocco Grieco, dopo i risultati della votazione che approvava il documento contabile ( 14 favorevoli e 4 contrari) ha mandato tutti a ……letto, rinviando ad altra seduta gli altri 29 argomenti all’ordine del giorno. Una manovra da oltre 35 milioni di euro con entrate tributarie di 5 milioni e mezzo, entrate da contributi e trasferimenti correnti dello Stato, Regione ed altri enti pubblici per 5 milioni e 200 mila euro ed entrate extratributarie per 1 milione e mezzo di euro. Per quel che concerne le spese, quelle correnti ammontano a 11 milioni e 300 mila euro mentre le spese in conto capitale raggiungono una cifra di quasi 14 milioni e mezzo di euro. E’ toccato al sindaco Pasquale Bellitti, nella sua veste di assessore al bilancio ad illustrare in consiglio la relazione programmatica che, tra l’altro, tra i punti più importanti, prevede la riduzione della Tarsu nella misura di 10 centesimi a metro quadro e la eliminazione del contributo delle famiglie per l’uso degli scuolabus. Bellitti, nella sua lunga relazione ha anche annunciato che presto l’amministrazione acquisterà nuovi mezzi per la nettezza urbana e che a breve è in programma la riqualificazione della strade interne dell’abitato e questo grazie alla possibilità di poter accedere a nuovi mutui. “Con l’approvazione di questo bilancio - ha proseguito il primo cittadino - si apre uno spiraglio verso una programmazione più seria, nonostante la forte riduzione dei contributi elargiti dallo Stato e gli aumenti contrattuali previsti per il personale”. Nella discussione è intervenuto il capo gruppo DS, Vito Di Trani ricordando che mentre 20 capoluoghi di provincia hanno aumentato l’ICI, Pisticci sia uno dei pochi comuni lucani che non lo ha fatto e che, nonostante le evidenti difficoltà di bilancio, ha in programma di stabilizzare prossimamente ben 18 unità per lavori socialmente utili. Di Trani ha anche aggiunto che “il nostro comune è stato uno dei pochi che ha provveduto a rinnovare la convenzione con l’ASL n.4 per la tutela della salute sul posto di lavoro (L.626)”. Sempre sul tema Ici, non è passata la proposta del capogruppo Sdi Leonardo Pastore che attraverso valide argomentazioni aveva prospettato una forte riduzione dell’aliquota da 6,5% a 5,5% per l’abitazione principale, portando la stessa al 4% per le famiglie con presenza di soggetti disabili totali. Sulle difficoltà oggettive che i comuni ora devono far fronte, è intervenuto il capogruppo della Margherita Leonardo Calciano secondo cui: “ La riduzione di contributi agli enti locali per il 3% prevista dal ministro Tremonti, costringe purtroppo i comuni, compreso il nostro, a rivedere i conti. Il bilancio del comune di Pisticci ha comunque proposte interessanti ma la speranza è quella di poter operare in sinergia con Regione e Provincia per ottenere finanziamenti che altrimenti sarebbe difficile reperire”. Forti critiche alla relazione programmatica di bilancio da parte del consigliere Giovanni Mastronardi della Margherita per l’Ulivo, che ha votato contro, lamentando, tra l’altro, come non sia stata fatta la verifica più volte richiesta e che non sono mai state affrontate e discusse le linee programmatiche previste nel documento contabile. Da parte sua l’opposizione con Michele Leone di F.I. Giovanni D’Onofrio e Giovanni Giannone dell’UDC, hanno apertamente criticato il bilancio 2004 definendolo vuoto di contenuti e ritenendolo una vera e propria fotocopia di quello presentato l’anno precedente. Il consiglio ha anche approvato all’unanimità un odg con cui si chiede alla Regione di Basilicata di non concedere il rinnovo del- l’autorizzazione alla SORIM per l’estrazione di salgemma nella zona di Terzo Cavone. La seduta si è conclusa con l’abbandono dell’aula da parte del gruppo DS e Sdi che invano avevano chiesto un rinvio sul punto all’odg riguardante una variante al PRG nella zona del Lido di San Basilio dove è prevista la realizzazione di una pista ciclabile. Consorzio Val Sud, ultimo atto Dettagli, tempi e modi di attuazione del progetto, sono stati illustrati a Roma di Margherita Agata Dettagli, tempi e modi di at- preferenziale per il reingresso tuazione del progetto, infatti, nel circuito produttivo è stata sono stati illustrati, ieri, a concordata per dare una rispoRoma, al tavolo con le parti sta immediata ai lavoratori di sociali, convocato dal Mini- Nylstar ( 60 unità), Inca (10), stero delle attività produttive, Pnt (60) e Calzaturificio Vala cui erano seduti, oltre al pre- basento (15), lasciati ai margisidente della task force Gian- ni dalle ultime chiusure a catefranco Borghini, i rappresen- na, senza, in alcuni casi, nemtanti di Ministero, Regione, meno il sostegno degli ammorimprese, Fulc nazionale e ter- tizzatori sociali. Il contratto di ritoriale, osservatorio naziona- programma è stato ribadito, le per la chimica. Quattro le infatti, in maniera unanime, è aziende che hanno sottoscritto finalizzato a dare, in via prioril’adesione a Val Sud ( Tecso, taria, una risposta immediata Laes, Fg sviluppo e all’emergenza occupazionale Siliconature), ben 280 le as- determinata dalle recenti sunzioni complessive che il dismissioni di Nylstar, Inca, consorzio di imprese, una vol- Pnt e Calzaturificio Valbasenta entrato a regime, dovrebbe to. A tal fine, è stato concordagarantire. Anche se una corsia to già per la prossima settima- na un incontro, a Matera, presso l’Unione industriali, dei sindacati con il rappresentante di Val Sud Antonio Fiore, per tracciare il possibile percorso continua a pag. 2 Si informa: tutti coloro che hanno intenzione di pubblicare sul nostro giornale eventuali articoli, lettere aperte, opinioni, ecc. possono inviarli al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] la P rimo Piano MAGGIO 2004 SPIGA Contratti di Quartiere II Marconia perde 5 milioni di Euro Scelta politica scellerata o grave atto di incapacità? Siamo giunti all’inizio della campagna elettorale che vedrà il rinnovo del Consiglio e della Giunta Provinciale. Pur riconoscendosi nell’Ulivo e nel Centro-Sinistra, l’Udeur di Marconia, forza politica nuova nella nostra realtà ma non per questo poco attenta alle problematiche e agli interessi dei cittadini, per quello spirito di servizio e d’azione che la contraddistingue, non può tacere dinanzi all’ennesimo FALLIMENTO della Giunta Bellitti. Dopo avere approvato a stento la questione Porto Argonauti (decisivi i 2 voti favorevoli di parte dell’opposizione), l’Amministrazione Comunale si è vista perdere un finanziamento massimo di 5 milioni di euro (10 miliardi delle vecchie lire) presentando in ritardo il proprio progetto di partecipazione al bando relativo al programma innovativo in ambito urbano denominato “Contratti di Quartiere II” previsto dalla Legge n°21 dell’8 febbraio 2003 e dalla Delibera di Giunta Regionale n°1711 del 26 settembre 2003, pubblicata assieme al Bando di gara sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata del 04 ottobre 2003. I “Contratti di Quartiere II” sono il frutto di un’intesa raggiunta tra il Ministero delle Infrastrutture e la Regione Basilicata e trovano la loro applicazione in quell’ambiente urbano in cui esistono carenze di servizi pubblici, di verde, di infrastrutture, di un diffuso degrado delle costruzioni e di un contesto di scarsa coesione sociale e marcato disagio abitativo. Il complessivo finanziamento pubblico viene coperto per il LA SPIGA Periodico di attualità, politica, cultura e sport. Edito dall’Ass. Culturale “La Spiga” Pisticci Redazione: C.so Margherita, 132 75015 Pisticci (MT) Reg. Tribunale di Matera n. 179 del 05/05/1999 Direttore Responsabile: Angelo Dell’Osso Direttore: Pietro Quinto Collaboratori: Margherita Agata Antonio Capistrano Roberto D’Alessandro Dino D’Angella Renato Gioia Carmine Grillo Alessandro Lopergolo Piero Miolla Raffaele Montemurro Vito Pelazza Michele Selvaggi Grafica: Stefano Falotico Impaginazione e Stampa: I.M.D. Lucana s.n.c. Pisticci 65% dall’apporto statale e per il 35% da quello regionale e da un cofinanziamento aggiuntivo obbligatorio da parte dei Comuni proponenti e di altri enti pubblici diversi dalla Regione in misura percentuale non inferiore al 10% della somma complessiva del finanziamento. L’individuazione dell’ambito urbano di intervento, in base all’art. 4.2 del Bando di gara, è avvenuta mediante atto deliberativo del Consiglio Comunale solo in data 22 marzo 2004, a pochi giorni quindi dalla scadenza del Bando (termine perentorio era il 4 aprile 2004), dopo che l’assessore al ramo ha resa nota la zona cui la nostra Amministrazione aveva intenzione di applicare tale Bando. L’intervento si doveva realizzare a Marconia, più precisamente nella parte compresa tra il quartiere Portobello, le zone poste ai due lati di viale Ontario (zona del campo sportivo compresa),fino a scendere verso piazza Elettra, anch’essa inclusa. Ben 52 ettari da sottoporre a interventi finalizzati al recupero e alla riqualificazione edilizia (residenziale e commerciale) ed urbanistica. L’ ente pubblico diverso dalla Regione che con il Comune di Pisticci avrebbe cofinanziato tale progetto, sarebbe stato l’ATER di Matera. Questo progetto è stato sin dall’inizio solo una “buona intenzione” da parte dell’Amministrazione Comunale. Uno dei punti deliberati infatti in data 22 marzo era quello di tornare in Consiglio Comunale in tempi brevi (chiaramente prima del 4 aprile) per l’approvazione del progetto definitivo, ma non se n’è fatto più niente. Perché? Anche sul criterio con cui è stata scelta tale zona ci sarebbe da ridire. Ma la cosa sostanziale è che Marconia, ma non solo, tutto il Comune, ha perduto un’enorme occasione di sviluppo e di crescita, forse unica! Su di un piatto ci veniva offerto un finanziamento massimo di 5 milioni di euro e i nostri arguti amministratori cosa hanno fatto?Una gaffe che ci è costata cara:ritardando la presentazione del progetto ab- continua da pag. 1 Consorzio Val Sud, ultimo atto di reinserimento di questi lavoratori. Ora, dunque, conclusa, con l’acquisizione dei pareri delle parti sociali, la fase istruttoria dell’operazione Val Sud, al Governo il compito di non interrompere il circuito virtuoso innescatosi, assicurando con una deliberazione del Cipe (Comitato interministeriale di programmazione economica) l’immediata disponibilità dei 60, 843 milioni di euro dell’investimento complessivo. “La Valbasento, in questo frangente- ha osservato Fernando Mega (Filcea Cgil)- non può lasciarsi sfuggire una occasione concreta di investimenti produttivi. Ci aspettiamo, pertanto, che il Governo, in questa circostanza non si comporti come per il rinnovo della mobilità, ancora in attesa di essere firmata a oltre cinque mesi dalla scadenza, assicurando in tempi brevi il finanziamento del contratto di programma che biamo conseguentemente perso i finanziamenti. E’ questo il riconoscimento e il ringraziamento che la nostra Giunta dà ai cittadini di Marconia? E pensare che sono stati proprio i cittadini di Marconia a far vincere alle comunali il centro-sinistra e a rendere la ex lista Impegno Popolare primo partito……… e adesso quali sono stati i risultati dopo due anni di governo? Inerzia e inconcludenza su tutto,e, con questo episodio, possiamo dirlo, anche su tematiche grandi e di vitale importanza. Questo finanziamento avrebbe aiutato moltissimo le casse comunali, e quindi tutti noi cittadini che per risanarle paghiamo tasse elevatissime! Inoltre con questo finanziamento si sarebbe potuto affrontare e probabilmente risolvere l’annosa questione delle zone C1-C2-C3 ! Si sarebbe concretamente andati incontro a quelle 500 famiglie che da 30 anni aspettano la licenza di edificare, e che da 30 anni sono e rimangono dimenticate dall’ente Comune. E’ stata questa una scellerata scelta politica o un grave atto di incapacità? L’Udeur da naturale alleato di queste forze del centro –sinistra che governano Pisticci, non può altro che sperare davvero che le cose possano migliorare, ma durante l’attenta nostra attesa noi non cesseremo mai di esprimere le nostre opinioni e di porre dove sarà necessario e possibile la nostra opera, diretta esclusivamente a tutelare l’interesse dei cittadini. A. C. potrebbe consentire alla Valle finalmente di poter voltar pagina”. “E’ ovvio che la variabile tempo ora assume una valenza fondamentale. - ha confermato Salvatore Russillo- E’ necessario garantire agli imprenditori certezze di poter investire in Valbasento e ai lavoratori di tornare a lavorare. E’ un passaggio cruciale nel quale bisogna essere operativi, per giungere prima dell’estate alla definizione e alla approvazione dei finanziamenti.” Una indicazione di rotta ampiamente condivisa da Francesco Laviero ( Uilcem Uil) che ha definito la costituzione di Val Sud “una tappa importante e positiva per 2 I Comitati e le Associazioni di Pisticci che si oppongono alla centrale in Valbasento, solidali con il coordinamento regionale del Molise contro la Centrale a Turbogas di Termoli TERMOLI come SCANZANO Il comitato Comunale – Settore Ambientale – della Unione Nazionale Consumatori e la presidenza della “Coltivatori Diretti “ di PISTICCI due organismi facenti parte del “Comitato di opposizione alla Centrale in Valbasento” HANNO ESPRESSO con una nota, solidarietà al “coordinamento Regionale del Molise contro le centrali a turbogas” (Coldiretti, CIA,Confragricoltura, CGIL Molise, Associazione Albergatori, Sindacato Italiano Balneatori, Consorzio Tutela Vini, Codacons, Cittadinanzattiva,Studenti delle Scuole di ogni ordine e grado,Riviste varie ed altre associazioni locali) che, con lo slogan “ TERMOLI come SCANZANO” hanno effettuato una “ 3 giorni di mobilitazione Regionale”, con cortei di protesta, blocchi stradali, che hanno paralizzato i principali snodi stradali della costa adriatica per protestare contro la costruzione di una centrale a Turbogas da 750 mega watt a Termoli. “Siamo vicini e solidali con gli amici di Termoli, che abbiamo avuto l’onore di conoscere ed il piacere di ospitare in occasione dell’assemblea “meridiana” dei movimenti sociali a Scanzano Jonico” ha detto il Prof. D’Alessandro responsabile del settore Ambientale della Unione Consumatori. “Con la loro numerosa delegazione, ci siamo confrontati sui temi delle energie alternative e sui pericoli derivanti dalle “micro-polveri” emesse dalle centrali a turbogas, che, come scientificamente dimostrato, nell’arco di 12 ore raggiungono un’area distante 300 chilometri, nonché dei danni alla salute, provocati dall’inquinamento elettro-magnetico emesso dall’elettrodotto”. SOLIDARIETA’ è stata espressa anche, a nome della “Coltivatori Diretti” di PISTICCI, dal suo presidente Franco VITELLI. “Gli amici di Termoli, stanno vivendo i Nostri stessi problemi”, ha detto Vitelli, “come noi, essi, si oppongono alla costruzione della centrale a Turbogas, perché i danni che essa provocherebbe al comparto agricolo, sarebbero gravi e pregiudicherebbero le nostre produzioni dal punto di vista della qualità e della certificazione tipica”. “Abbiamo aderito, insieme agli amici di Termoli, al “ Movimento anti – Centrali a Turbogas d’Italia”, costituitosi di recente a Firenze, che vede la presenza e la partecipazione di illustri studiosi del settore della ricerca come Tonino D’Angelo (Presidente di medicina Democratica), Gianni Tamino (Biologo e docente di Ambientale della università di Padova), Marco Cervino (Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del clima del CNR di Bologna), Claudio PO (Unità riscio Ambientale della Ausl di Bologna) Nicola Armaroli (Istituto di Sintesi Organica e fotoreattività del Cnr) che stileranno, entro il mese di maggio, un documento di studio per la stesura di un “piano energetico alternativo”. dare una risposta alle recenti crisi”. Il passo successivo, invece, secondo Laviero, dovrà essere un accordo di programma, finalizzato ad un rilancio più complessivo di tutte le aree a vocazione chimica presenti sul territorio. “Con Val Sud – concorda Luigi D’Amico ( Femca Cisl)- in effetti, il sindacato ha fatto fino in fondo il proprio dovere, dando una prima riposta all’emergenza, ora occorre programmare un rilancio più complessivo e definitivo dell’area industriale, creando i presupposti per nuovi investimenti che vadano a consolidare il tessuto produttivo esistente.” In attesa di nuovi investimenti, intanto, continuano ad annaspare diverse realtà produttive. A dimezzare il personale, nei giorni scorsi, è stata la Pactiv, l’azienda di Pisticci scalo, che opera nel settore degli imballaggi protettivi antiurto e antigraffio in polietilene per l’industria del mobile imbottito, passata da 16 a 9 unità. Per sette lavoratori (uno in meno rispetto alla richiesta iniziale dell’azienda), a partire dal 14 giugno prossimo, scatta la procedura di mobilità. Gli esuberi sarebbero stati determinati, a quanto pare, dallo stato di difficoltà che l’azienda , da diversi mesi, sta attraversando, a causa dell’andamento negativo del mercato di riferimento delle aziende acquirenti e delle turbolenze sui mercati dei cambi. Diversa la situazione della Cfp Caffaro Flexible Packaging. L’intesa, sottoscritta tra le parti, infatti, prevede non solo alla collocazione in mobilità di 30 dei 108 lavoratori in organico, ma un riassetto del modello organizzativo aziendale. La ristrutturazione è finalizzata ad agevolare un investimento di circa 65 milioni di euro e al raddoppio della linea di produzione di film poliestere che dovrebbero consentire un incremento occupazionale di 35 unità lavorative. Attualità MAGGIO 2004 Il Sindaco dopo aver bloccato le trivellazioni viene rassicurato da un incontro con i responsabili del C.N.R. Il caso Rodio Per il Comitato Scanziamo le Scorie la vicenda non è per niente chiara Ha fatto discutere ultimamente la vicenda del caso Rodio, la società che sta trivellando in territorio di Pisticci, nei pressi del bivio Franchi all’interno di terreni di proprietà del Consorzio di Bonifica partner del progetto, ufficialmente per verificare la capacità di penetrazione saline nelle falde acquifere interne. In un incontro tenutosi lunedì 24 maggio tra il sindaco di Pisticci Pasquale Belletti, il professor Polemio del Cnr di Bari ed un responsabile della Rodio Spa, il primo cittadino, come si legge in un comunicato diffuso dal suo ufficio, “ha chiesto informazioni in merito ai lavori di trivellazione che il Cnr sta svolgendo in località bivio Franchi, con lo scopo di ridurre l’inquinamento salino delle acque sotterranee”. Nelle scorse settimane, il Comune aveva bloccato una prima volta i lavori (poi sbloccati) di trivellazione perché non informato dell’intervento. Giorni addietro il Comitato Scanziamo Le Scorie aveva svolto un ruolo decisivo affinché il Comune di Scanzano interrompesse gli scavi (dello stesso tipo di quelli iniziati a Pisticci) che la Rodio aveva intrapreso su quel territorio, in una zona sovrastante l’ormai famoso deposito di salgemma, individuato dal gover- no, nel novembre scorso, quale sito idoneo allo stoccaggio dei rifiuti nucleari nazionali. Il sentimento di preoccupazione dei cittadini e dell’associazione scanzanese sono stati acuiti dalla consapevolezza che la Rodio è una grossa società con ingerenze in interventi di ambito nucleare. Tornando all’incontro presso il Comune di Pisticci, “il sindaco –prosegue la nota – ha espresso il proprio disappunto per la tardiva comunicazione fatta dal Cnr al Comune chiedendo l’interruzione (per la seconda volta ndr) delle trivellazioni al fine di approfondire tecnicamente e scientificamente la questione”. Bivio Franchi - Il cantiere della Rodio Approfondimenti che sembrano esserci stati se è vero che il documento diffuso dall’ufficio del sindaco conclude come segue: “avute tutte le rassicurazioni del caso sul progetto del Cnr, il sindaco si è detto tranquillo sulla bontà dell’intervento. Le sperimentazioni di tecniche per realizzare barriere all’intrusione marina non possono che favorire la salvaguardia dell’habitat e lo sviluppo economico-sociale del territorio”. Per nulla rassicurato, invece, si è dichiarato il comitato Scanziamo Le Scorie, i cui esponenti hanno voluto sottolineare che la Rodio va nei Comuni sotto mentite spoglie e senza autoriz- la SPIGA zazioni, un comportamento incomprensibile se è vero che tutto è alla luce del sole. Tra l’altro le decisioni in merito agli interventi sul sottosuolo dovrebbero rientrare anche nelle competenze regionali ed in tal senso la decisione non può essere presa esclusivamente dagli enti locali”. Ha preso le distanze dal comunicato diffuso dal sindaco anche la segreteria comunale di Rifondazione Comunista. “La nostra posizione è diversa –spiegano da Rifondazione – perché ci risulta che il dottor Polemio si è impegnato a spiegare al consiglio comunale le ragioni dell’intervento e la bontà del progetto. Per quello che ci riguarda, dunque, gli elementi che hanno rassicurato il sindaco non risultano a noi, ai consiglieri, ai cittadini ed alle associazioni. Rispetto al comunicato non possiamo che esprimere viva pro- 3 testa, in quanto, nei documenti presentati, non ci sono elementi tali da cancellare ambiguità e sospetti rispetto alle trivellazioni. Alcune cose, anzi, non corrispondono al vero. Nei documenti si parla di interventi da portare ad una profondità massima nel sottosuolo di 10 metri, mentre nei suoi lavori condotti a Avanzano, prima di essere bloccata, la Rodio aveva già traforato per 40 metri”. Una conferma del clima di preoccupazione che vige ancora intorno alla vicenda viene dalle anticipazioni dell’onorevole del Prc Nichi Vendola, il quale ha preannunciato una interrogazione parlamentare su quello che ormai è senza dubbio diventato “il caso Rodio”. Un ultimo ragionamento tiene banco tra coloro che sulla vicenda non riescono proprio a vederci chiaro: come mai un’azienda del calibro della Rodio è così interessata ad un intervento la cui commessa non spera i 60 mila euro d’importo? Roberto D’Alessandro I candidati alle provinciali nei due collegi del territorio di Pisticci la C entro S torico MAGGIO 2004 SPIGA 4 Una migliore forma collaborativa fra Comune ed Associazioni è sempre un lieto omaggio da parte di una classe dirigente al proprio territorio AMMINISTRAZIONE COMUNALE – ASSOCIAZIONI: UN RAPPORTO DA PERFEZIONARE di Giulio Caputi Lo spunto di questa riflessione sull’andamento delle relazioni fra una ipotetica corte con regolare sovrano, collaboratori e consiglieri annessi ed altrettanto verosimili associazioni territoriali è dato da una delle questioni che ci figuriamo siano state le più discusse nei circoli e nelle piazze di un immaginario grosso borgo del Metapontino in un passato non meglio precisato. Immaginiamo dunque che una corte abbia in un’epoca indefinita sponsorizzato una manifestazione promossa dalla Associazione Maggiore, suscitando aspri commenti in parte dell’opinione pubblica e segnatamente in molte delle sedi associative minori capillarmente distribuite sul territorio. Poniamo si sia trattato, in breve, di un giuramento -definito con un anacronistico eccesso retorico “solenne” sui manifesti pubblicitari appositamente preparati per l’occasione- dell’ennesimo battaglione di cavalleggeri da celebrarsi, contrariamente ad una obsoleta tradizione che voleva che l’atto fosse consumato all’interno della caserme, con il sostegno, appunto, della Associazione Maggiore ed il concorso finanziario presso che esclusivo del municipio sul territorio di quella corte. Ciò detto, il dilemma -tanto per restare nel medesimo ambito retorico caro agli autori del manifesto citato- che in quel periodo attanagliò la coscienza del comune cittadino dotato di sufficiente senso civico e appartenente a tale ipotetica comunità, fu il seguente: come fosse possibile realizzare un rapporto sinergico fra chi governasse, amministrasse e distribuisse risorse sul territorio e chi quelle risorse fosse in grado di trasformare in attività di un certo interesse per la comunità. I criteri cui il sovrano al quale ci riferiamo avrebbe dovuto fare ricorso sarebbero stati i seguenti: a) Qualità della iniziativa; b) Livello massimamente generale di interesse del progetto; c) Massimo ricorso al pluralismo. Ma riconduciamo il discorso alla questione concreta, pur nella sua forma congetturale. Poniamo pertanto come pregiudiziale acritica che questo giuramento “solenne”, proprio in virtù della sua solennità, fos- se un argomento di qualità e di un certo interesse per il territorio. Nulla quaestio sull’opportunità di realizzarlo nel borgo cui ci riferiamo, tenuto anche conto del fatto che verosimilmente l’iniziativa era certamente in grado di muovere nel senso letterale del termineun gran numero di persone, fra militi impegnati direttamente, parenti ed affini, curiosi attratti dalla novità e quant’altro. Da stime approssimative sembra che i potenziali partecipanti potessero essere calcolati nell’ordine delle migliaia. Ciò detto, al principe cui ci riferiamo non sarebbe rimasto che aderire all’ultimo criterio descritto, quello cioè del massimo ricorso al pluralismo. In altri termini, egli avrebbe dovuto far sì che, data la portata dell’iniziativa, il maggior numero di associazioni, di esercizi legati alla ricezione, di attività commerciali potessero trarre beneficio da quel progetto. Solo così egli sarebbe stato considerato un ottimo sovrano e sarebbe uscito dall’anonimato cui una latente tendenza all’inerzia del suo seguito l’aveva ingiustamente relegato. Il quesito che egli coscienzio- samente si pose è dunque il seguente: come avrebbe dovuto realizzare l’iniziativa per rispondere in pieno al criterio del pluralismo? Il lettore è a questo punto sciolto da ogni obbligo nei confronti del presente racconto. Ognuno faccia mente locale e trovi la “sua” soluzione a questo interrogativo, calando se stesso nel ruolo del principe di cui discutiamo. Una postilla, in questo gioco dei ruoli, è tuttavia d’obbligo e riguarda l’epilogo effettuale di questa storia ipoteticamente vera o, se volete, verosimilmente immaginaria. Il re, pur in buona fede, non fu illuminato nella ricerca della soluzione al problema. Dirottò l’intero budget di cinquantamila monete d’oro verso la Associazione Maggiore, senza ulteriori indicazioni o richieste, accontentandosi di comparire con alcuni altri collaboratori sul palco durante la parata trionfale al fianco delle gerarchie militari. Rimasero insoddisfatte le aspettative delle numerosissime associazioni minori che avrebbero potuto essere coinvolte nell’iniziativa attraverso la creazione di un indotto coordinato con l’azione del- l’Associazione Maggiore. Il sovrano finì per scontentare tutti, finanche gli adepti dell’Associazione Maggiore, perché all’interno di essa c’era una piccola fronda di giovani che finì per trarre spunto dall’evento dissociandosi defini- La cerimonia inaugurale è stata officiata dal vescovo della diocesi di Matera-Irsina Monsignor Salvatore Ligorio Inaugurata la nuova sede Acli di Pisticci E’ stata inaugurata il 2 giugno scorso la nuova sede Acli di Pisticci, il cui ufficio è sito in via Belvedere ed il cui direttivo è composto dal presidente dott. Domenico Corrado, dal vice presidente dott. Francesco D’Onofrio e dalla segretaria nonché responsabile regionale Acli donne avv. Alina Ranaldo. Il circolo di base di Pisticci colma un’assenza che si protraeva ormai da anni e consente di ristabilire la presenza fattiva dell’associazione cattolica lavoratori sul territorio. La cerimonia inaugurale è stata officiata dal vescovo della diocesi di Matera –Irsina Monsignor Salvatore Ligorio il quale ha individuato nella numerosa partecipazione all’evento “un segno di fiducia già concessa al servizio del centro Acli. Adesso – ha proseguito Ligorio – l’importante sarà essere capaci di accogliere e divulgare la cultura della solidarietà”. Presente anche il presidente regionale Acli Giulio Sarli che ha parlato “di una iniziativa molto lodevole messa su in poco tempo, con uno spirito molto fattivo ed una veloce capacità organizzativa. Come presidente regionale ritengo –ha concluso Sarli – di far parte di una famiglia e questo è il frutto del nostro lavoro sul territorio. Chiediamo la solidarietà della Chiesa così da poterci sentire quali api operaie all’interno della società civile”. Guida spirituale dell’Acli Pisticci sarà Don Michele Leone. Giuseppe Ardito, commissario Acli per la provincia di Matera, ha individuato nella sede pisticcese “una opportunità per il rilancio delle Acli attraverso una nuova classe dirigente. Si tratta di professionisti che intendono operare nell’ambito del sociale ed erogare i servizi che l’Acli promuove. L’associazione è un punto di riferimento per i problemi del sociale. A noi si rivolge la gente che ha più bisogno, chi ha problemi di handicap, i lavoratori che hanno problemi di previdenza ed altro. Quando c’è un problema, insomma, siamo in prima linea”. Il prossimo passo prevede il tesseramento dei soci anche se, ha ricordato Ardito, “il circolo di Pisticci ha già una buona adesione di base ed alcune azienda che fanno riferimento alla nuova struttura per quanto riguarda alcuni servizi erogati”. Nello specifico l’Acli Pisticci offrirà il Patronato, un’attività al servizio dei lavoratori e dei cittadini per fornire consulenza ed orientamento, preparazione ed inoltro di tutte le pratiche di pensione e di previdenza, svolgendo tutti gli adempimenti richiesti e tutelando il cittadino nei confronti di Inps, Inpdap, Inail, pubbliche amministrazioni ed enti locali, per il conseguimento dei suoi diritti. Tratta tra l’altro, pratiche di pensione di anzianità, pensioni di vecchiaia e di invalidità, pensioni ai superstiti nel settore pubblico e privato; assegni sociali e pensioni agli invalidi civili, assegni al nucleo familiare, versamenti volontari ed estratti contributivi, supplementi e ricostituzioni delle pensioni, infortuni sul lavoro e malattie professionali. Il Caf Acli (centro assistenza fiscale) invece elabora i dati riportati dai contribuenti sul Modello 730, calcola l’importo delle relative imposte, comunica al sostituto d’imposta i risultati ottenuti, trasmette all’Amministrazione finanziaria le dichiarazioni dei redditi e i dati elaborati. I vantaggi offerti dal Caf-Acli sono l’incasso immediato dei crediti d’imposta, il rispetto dei termini di scadenza per il pagamento delle imposte, nessun onere per le prestazioni specificatamente previste dalla legge, la copertura assicurativa a garanzia di eventuali danni dovuti ad incidenti nella elaborazione del Mod. 730, la riservatezza e il segreto d’ufficio della situazione reddituale garantiti anche verso il datore di lavoro. Il Caf è integrato con un centro di assistenza specifico per i lavoratori agricoli (Caa). Il circolo di base di Pisticci, infine, sarà anche Centro Turistico (Cta). Si tratta del servizio creato dal movimento per dare risposta alle esigenze di auto organizzazione del tempo libero espresse da tanti associati. I programmi futuri che il Cta sta approntando riguardano la valorizzazione del patrimonio turistico nazionale attraverso il turismo rurale, l’agriturismo, il turismo sostenibile. Il commissario provinciale Ardito, nel concludere il suo intervento ha voluto spronare “i circoli del territorio materano, affinché operino con maggiori stimoli, ribadendo, infine, l’esigenza di creare una nuova classe dirigente”. Di certo il futuro della Acli cui Ardito ha fatto riferimento troverà terreno fertile nell’operato dei responsabile di Pisticci, giovani, qualificati e partiti sicuramente con il piede giusto e tanta voglia di fare per dare corpo a questa scommessa. Roberto D’Alessandro tivamente dalla matrice. E gli rimase l’unica, mesta soddisfazione di avere realizzato una cosa considerevole senza che ciò avesse avuto piena, positiva, universale ricaduta sul territorio. La Vignetta di Luciano Camardo Incontro con gli operatori agrituristici del Metapontino Una riunione, tenutasi a Pisticci nei locali dell’Associazione “La Spiga”, tra i responsabili delle Sedi di Potenza e Pisticci della MP Mirabilia Gestore del Piano di Comunicazione del Patrimonio culturale Nazionale e gli operatori agrituristici del metapontino, finalizzata ad illustrare il progetto con il quale la società intende valorizzare il patrimonio culturale ed archeologico della zona confidando in una sponsorizzazione delle aziende. Il sig. G. Rotundo, responsabiale della sede di Pisticci, nel dare un benvenuto ai convenuti, spiega i particolari del Progetto. Tale Progetto nasce il 26 ottobre 2000 con la firma della convenzione con il Ministero per i Beni Ambientali e Culturali, con una nuova forma di comunicazione differenziata che intende, in altre parole, valorizzare i beni culturali in chiave imprenditoriale con strumenti comunicativi e con Pannelli didattici, diffusi sul territorio e ubicati in prossimità dei siti monumentali di natura archeologica, architettonica, ambientale e storico-artistica, individuati in stretta collaborazione con le singole Soprintendenze. La sig.ra A. Lottino, responsabile della sede di Potenza, spiega quali sono i vantaggi per lo sponsor nel legare il proprio nome ad un’iniziativa di prestigio, ed essere presenti nei centri storici delle città d’arte dove, altrimenti, sarebbe vietata ogni forma di pubblicità, Legge 1089 del 39. la C entro S torico MAGGIO 2004 SPIGA 5 L’azione formativa del Centro Territoriale ha una funzione sociale finalizzata al recupero e allo sviluppo della condizione culturale e professionale Premiato il lavoro del Centro Territoriale permanente “Quinto Orazio Flacco” Marconia di Pisticci- La formazione degli adulti è il cardine del progetto attuato presso uno dei due centri territoriali della Provincia di Matera e nella fattispecie a Marconia, nella Scuola Media Quinto Orazio Flacco diretta dal dirigente scolastico Professoressa Rosa Lopatriello Calciano. Quest’ultima ha affermato che il Centro Territoriale di Educazione Permanente per gli adulti ha partecipato al Seminario “ Apprendimento in età adulta “ e suoi “modelli e strumenti” a Roma il 24 maggio nel Jolly Hotel di Corso D’Italia, organizzato dall’ISFOL ( Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei lavoratori ) che ha pubblicato i lavori del Centro Territoriale di Marconia il quale ha come fine trasferire le competenze acquisite in altri contesti e innalzare il livello di qualità collettivo del sistema. Questo CTP opera sul distretto di Montalbano Jonico che comprende dieci Comuni: Pisticci, Craco, Montalbano Jonico, Scanzano Jonico, Policoro, Nova Siri, Rotondella, Tursi, Stigliano e San Mauro Forte. L’azione formativa del Centro Territoriale ha una funzione sociale forte finalizzata al recupero e allo sviluppo della condizione culturale e professionale. Con l’inizio dei corsi nel 1997, il CTP ha letto ed interpretato i bisogni di un territorio privo di occasioni formative e ha asserito il Dirigente scolastico, con una lacerazione del tessuto sociale, con mancanza di coesione amplifi- cata da un assetto urbanistico dispersivo che ha favorito l’isolamento delle famiglie. Di lì un impoverimento della rete di relazioni e le conseguenze derivanti a cui il CTP ha voluto anche porre rimedio. Il dirigente scolastico ha dichiarato che il suo Centro ha capito di aver dato una giusta risposta alle esigenze territoriali quando c’è stata una massa enorme di richieste motivate in maniera diversa. Tra i corsi svolti: informatica, marketing, cultura giuridica, vivaismo e giardinaggio, grafica editoriale. Il CTP di Marconia ha continuato il Dirigente scolastico, eleva il tono culturale del contesto sociale, da una seconda chance a persone che non hanno licenza elementare e licenza media, consente la riqualificazione personale e rimotiva all’apprendimento per tutto l’arco della vita. Il Dirigente ha espresso la sua soddisfazione e la felicità dei coprotagonisti docenti del progetto, per la scelta fatta dall’ISFOL del CTP di Marconia, accanto a quelli di Roma, Milano, Torino, Verona. Il CTP ha avuto la capacità di dialogare con istituzioni educative e formative, con gli Enti Locali, il mondo del lavoro, l’associazionismo, le strutture territoriali. Complessivamente gli iscritti nel corso dell’anno scolastico 2001/2002 sono stati 867 col 68, 3 % dei casi femminili e i canali di informazione usati sono stati testate giornalistiche locali e regionali, annunci attraverso radio locali, locandine e pieghevoli, sito Internet e privilegiato tra tutti il passaparola di coloro che hanno già frequentato i corsi. Il Dirigente Lopatriello Calciano ha aggiunto che il CTP ha realizzato una lettura dei bisogni del territorio non solo formativi, ma lettura capace di intercettare bisogni non tradizionali e legati soprattutto alla presenza di significative forme di disagio. Quindi il CTP ha fatto emergere bisogni formativi prima inespressi soprattutto dai soggetti marginali che hanno vissuto il Centro come spazio di partecipazione sociale. Le metodologie tendono a valorizzare l’esperienza degli utenti con discussioni di gruppo, utilizzo di materiali biografici, laboratori, visite e viaggi di istruzione; nella fase di accoglienza si conosce l’utente con colloqui individuali. Per il conseguimento della licenza media, si stipula un patto formativo, riportato nel Libretto personale dell’utente, che prevede la definizione degli obiettivi, delle metodologie, dei tempi e delle modalità di adattamento, di verifica e di valutazione. Per i corsi brevi c’è un momento di illustrazione dei contenuti e dei criteri di valutazione. La progettazione delle attività formative è realizzata dal gruppo di progettazione e dal dirigente scolastico, con la possibilità di far ricorso a professionisti esterni. La valutazione del percorso formativo si attua nei tre momenti della valutazione ex ante, in itinere ed ex post e si utilizzano colloqui individuali e questionari anche per conoscere il gradimento del Si è tenuta al Lido Nettuno di Metaponto organizzata dalla sezione F.I.D.A.P.A. di Bernalda La “Cerimonia delle Candele” Martedì 23 marzo, alle ore 20,00 al Lido Nettuno di Metaponto si è tenuta la “Cerimonia delle Candele”, organizzata dalla sezione F.I.D.A.P.A (FEDERAZIONE ITALIANA DONNE ARTI PROFESSIONI AFFARI) di Bernalda. Ogni anno in tutte le federazioni si svolge la cerimonia simbolica di tutte le donne al di là di ogni confine, razza e religione, detta Cerimonia delle Candele, perché vengono accese per l’occasione tante candele quante sono le Federazioni Nazionali affiliate e i Club associati nel mondo, che costituiscono la IFBPW. Sono intervenute la Presidente Distrettuale, avv. Carmen Catapano, le Presidenti delle ~ sezioni di Montalbano (Maria Gallotta) e di Policoro (Angela Galotto e l’Assessore alla Cultura del Comune di Bernalda, Jole Madio. La cerimonia è iniziata con l’ascolto degli inni; dell’Italia, dell’Europa e della FIDAPA. La Presidente della sezione di Bernalda, Jolanda Carella, dopo il saluto alle autorità e ai presenti ha parlato della storia e delle finalità della FIDAPA e della IFBPW. La IFBPW fu fondata oltre settanta anni fa da Lena Madison Philips degli Stati Uniti d’Ame- rica. Le socie degli Stati Uniti organizzarono i Viaggi della Buona Volontà con lo scopo di interessare le donne europee ai problemi riguardanti la situazione femminile. A seguito della loro azione furono creati gruppi in diversi paesi europei e, nel 1930, donne di 16 nazioni si incontrarono a Ginevra e crearono una Federazione Internazionale, divenuta ormai una organizzazione di importanza mondiale. Essa ha influenzato la pubblica opinione e ancora oggi porta all’Organizzazione delle Nazioni Unite informazioni ed opinioni espresse dalle socie. Ha anche Status Consultivo con l’UNESCO, l’UNICEF, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, l’UNIDO e l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Lavora in stretto contatto con la Commissione per i Diritti Umani, la Commissione per lo Status della Donna, la FAO, l’IFAD, il Consiglio d’Europa ed altre Agenzie specializzate. La Federazione persegue i suoi obiettivi senza distinzione di razza, lingua, religione. Pertanto intende: - elevare il livello della cultura delle donne; risvegliare ed incoraggiare nelle donne il senso corso e inoltre test di verifica periodica e finale. Il gruppo dei docenti è formato da 24 con contratto a tempo indeterminato, 14 a tempo determinato e si ricorre a 26 contratti d’opera e a prestazioni aggiuntive(21). Un docente è preposto alle attività di accoglienza e informazione rivolta agli utenti e ai docenti con poca esperienza nel settore dell’EDA; un gruppo di progettazione composto da due docenti che hanno realizzato percorsi formativi per acquisire competenze nell’ambito della progettazione di FSE ( Progetti P.O.N. ). Alla fine di questi percorsi formativi si avranno: il libretto formativo personale, con i dati anagrafici, quelli relativi alla fase di accoglienza, il patto formativo, crediti riconosciuti all’ingresso, attività svolte, competenze raggiunte. A fine corso viene rilasciato un attestato di frequenza con l’indicazione delle competenze raggiunte; si avrà la certificazione A.I.C.A. per il rilascio dell’E.C.D.L. o la certificazione del corso di lingua inglese (Trinity College). Per il futuro si punta a sviluppare la collaborazione con il Comune; implementare e consolidare il rapporto con le imprese del territorio attraverso la stipula di convenzioni e creare una biblioteca multimediale per for- della loro responsabilità verso il loro paese e verso la società, anche attraverso una partecipazione attiva alla vita amministrativa e politica; - essere portavoce delle donne che operano nel campo delle arti, professioni ed affari presso le organizzazioni e le istituzioni nazionali; - adoperarsi per rimuovere le discriminazioni che ancora sussistono a sfavore delle donne; - favorire rapporti amichevoli, reciproca comprensione e collaborazione fra le donne di tutto il mondo. La Federazione Italiana, nel rispetto dei principi statutari, è organizzata democraticamente con organi centrali ed organi locali. Tutte le sezioni sono raggruppate in 7 distretti e la Basilicata fa parte del distretto Est, la cui presidente è l’avvocatessa Carmen Catapano, eletta dall’Assemblea distrettuale. Le sezioni hanno ampia autonomia di programmazione nel rispetto delle realtà locali, ma devono innanzitutto sviluppare il tema nazionale ed internazionale. L’attività che, si sviluppa principalmente nella discussione e nell’approfondimento, ha per Tema Nazionale per il biennio 2003-2005: “Donne ambiente cultura: una risorsa economica per il Paese”. In questo contesto la sezione di Bernalda ha programmato la. pubblicazione del libro “L’arte della cucina a Bernalda”, raccolta delle ricette nire strumenti che soddisfino le esigenze di sviluppo di competenze. Per finire, nell’ambito dell’innovazione, ci sarà l’organizzazione delle attività rivolte alle famiglie, assistenza ai bambini per garantire la piena partecipazione femminile alle iniziative; l’accesso ai diversi corsi, come uditori, di utenti che, pur avendo conseguito presso il CTP la licenza media, desiderano approfondire e consolidare le conoscenze acquisite; capacità di iniziare un processo di cambiamento e di sviluppo nel territorio di riferimento con la valorizzazione della persona e delle risorse esistenti. Gianfranco D’Angella della cucina tipica bernaldese con l’impegno delle socie e delle simpatizzanti di portare un contributo culturale, formativo nella nostra comunità, servendosi pure della collaborazione delle Autorità, degli Enti, delle associazioni e di altre organizzazioni vane. Dopo ha preso la parola la Presidente Distrettuale che si è soffermata sul ruolo della donna non ancora pienamente accettata nella società, invitando le fidapine ad inserirsi quindi nel contesto civile, sociale e politico. La Past President ha poi letto il messaggio della Presidente nazionale, Lucia Ajovalasit che invita le socie a crescere e a lavorare insieme con umiltà e determinazione nella stessa direzione: nella rete nazionale ed internazionale, perché “...solo con questo spirito potremo sentirci veramente vicine alla Donne di tutto il mondo che affrontano difficoltà di vita, integrazione nella loro società, incomprensioni ataviche, situazioni sociali molto diverse da Noi Europee”. Si è proceduto poi all’accensione delle: candele bianche (simbolo dell’Internazionale e delle Federazioni Fondatrici, gialle (simbolo della altre Federazioni), azzurre (simbolo dei Club associati nel mondo), una candela rosa (simbolo dei membri associati individuali) ed infine una candela verde (simbolo dell’Avvenire). Conclusa la cerimonia tutti hanno partecipata alla Cena delle Candele. DG la Attualità MAGGIO 2004 SPIGA 6 Licenziato dal sindacato Ventesima edizione di “Un’azalea per la ricerca” chiede 520 milioni di danni di Piero Miolla In occasione del 20° anniversario della manifestazione “Un’azalea per la ricerca”, diventata il simbolo della partecipazione collettiva ad una battaglia fondamentale come quella che si propone di salvare le donne dal cancro, le comunità di Pisticci e Marconia hanno inteso dare il loro contributo acquistando le azalee. Del resto, i progressi compiuti negli ultimi 20 anni sono in gran parte dovuti alla forza propulsiva dell’Airc (Associazione per la ricerca sul cancro) ed ai finanziamenti che essa ha potuto destinare alla ricerca grazie alla distribuzione d milioni di azalee. La manifestazione, promossa in tutte le piazze italiane anche al fine di sensibilizzare le popolazioni sui temi della ricerca oncologica, proponeva l’acquisto di un’azalea ad una quota di adesione di 14,00 euro. L’evento si è svolto, domenica 9 maggio, in contemporanea a Pisticci e Marconia, con l’allestimento di appositi gazebo. Ambasciatore dell’associazione nel comprensorio il prof. Giuseppe Sigismondo, che ha coordinato i due presìdi e che è apparso particolarmente soddisfatto “per la riuscita della manifestazione, nonostante l’inclemenza delle condizioni atmosferiche che ha creato qualche problema agli organizzatori. A dispetto di ciò la popolazione di Pisticci e Marconia ha risposto con estrema sensibilità, acquistando tutte le 264 azalee per un incasso complessivo di 3.696,00 euro. E’ importante rimarcare ancora una volta che su temi così delicati e che interessano tutti noi molto da vicino, i nostri concittadini si si- ano prodigati, versando la somma predetta per contribuire a finanziare la ricerca sul cancro. Desidero ringraziare, conclude Sigismondo, coloro che hanno contribuito con me alla riuscita della manifestazione, vale a dire Nino Monistero, Michele Viggiani, Giuseppe Romano, Piero Miolla, Marcella Laviola, Elisabetta Borraccia, Mimmo Borraccio, Giusi D’Angella e Stefania Pugliese. Grazie a tutti loro ed al vicesindaco Nino Ippolito che ci ha permesso di essere ospitati nella sala consiliare del municipio”. [email protected] Inaugurato il nuovo Ufficio Postale a Marconia di Piero Miolla Alla presenza del sindaco, Pasquale Bellitti, del direttore della filiale di Matera, Mario Corbisiero e delle altre autorità civili e religiose, è stato inaugurato il nuovo ufficio postale di Marconia. L’immobile che lo ospita, sito in via Genova, è posto alle spalle della centralissima Piazza Elettra, cuore della città, e di fronte all’edificio della delegazione comunale, così da completare una sorta di trittico fondamentale nella vita quotidiana della comunita. L’edificio può essere considerato, altresì, il fiore all’occhiello della giunta Bellitti, che ne ha saputo brillantemente individuare la destinazione e, soprattutto, portare a termine i lavori di completamento di quello che, fino a qualche mese, fa era un orrendo scheletro di cemento armato simbolo dell’inefficienza amministrativa. La struttura, come ha sottolineato Cor-bisiero, si presenta come l’emblema della modernizzazione degli uffici che “Poste Italiane vuole realizzare attraverso il miglioramento della qualità dei servizi. Quest’ufficio infatti è accogliente, funzionale e dispone di 6 sportelli”, di cui 5 per i pro- dotti Bancoposta ed 1 per i prodotti Postali. Quali le peculiarità del nuovo ufficio postale? “molte, risponde compiaciuto Corbisiero, e vanno dall’eliminazione dei vetri divisori alla informatizzazione degli sportelli al pubblico e di numerose attività back-office; dalla disponibilità di una saletta separata per la consulenza specialistica alla segnaletica ed ai supporti informativi. Ma, precisa Corbisiero, particolare attenzione è stata riservata al problema della sicurezza con la quasi totale eliminazione del contante, sostituito dai dispensatori di denaro a tempo per gli operatori di sportello, il monitoraggio dei locali attraverso telecamere, totale visibilità all’esterno attraverso vetrine più ampie e trasparenti, blindature esterne di nuova concezione e porte di sicurezza”. Attenzio- ne particolare anche per i disabili, con l’abbattimento delle barriere architettoniche, uno apposito sportello ed un percorso in rilievo disegnato sul pavimento per i non vedenti. Non ci sono dubbi per Corbisiero che questa sia “la struttura più bella della Basilicata”. Il sindaco Bellitti vede simbolicamente nel nuovo ufficio postale l’occasione per “una rinascita di Marconia”, sottolineando come “questa sia una svolta anche sociale, di aggregazione e di rivitalizzazione del centro” augurandosi che “da questo abbia inizio una riqualificazione urbana ed una nuova concezione della città. Siamo soddisfatti e credo che abbiamo cambiato il volto del centro di Marconia. Un grazie a Poste Italiane ed a tutti gli interlocutori che hanno contribuito alla realizzazione della struttura.” Pisticci - Quasi 520 milioni di vecchie lire, di cui circa 420 per differenze salariali dal 60' al 99' e 90 per trattamento di fine rapporto. E’ questa la somma richiesta da Nicola Grieco, che tutti a Pisticci chiamano affettuosamente “Nicolino”, alla Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, per la quale, come lui stesso ci tiene a precisare, “ho prestato la mia attività lavorativa per ben 40 anni”. I fatti. Grieco nel 1999, all’età di 61 anni e dopo 40 anni di lavoro, si vede recapitare dalla Cia una lettera di licenziamento. Al danno si aggiunge la beffa, rappresentata dal fatto che, in quel momento, gli mancano ancora 4 anni per raggiungere il limite pensionabile. “Dopo aver versato contributi per ben 36 anni, mi son ritrovato in una situazione assurda. Mai, infatti, avrei immaginato di poter essere licenziato da un sindacato e di dover, conseguentemente, intraprendere una controversia giudiziaria con il mio datore di lavoro”. Grieco assunse le redini dello sportello Cia di Pisticci nel lontano 1960, a disposizione degli agricoltori del comprensorio per l’espletamento di pratiche relative al settore agricolo, dalle domande per ottenere contributi alle dichiarazioni dei redditi per finire alle domande di pensione. Ma come si è arrivati al licenziamento? “I primi problemi, precisa Greco, sì ebbero nel 1996, in seguito ad una visita da parte dell’Ispettorato del Lavoro. La direzione regionale ci aveva consigliato di dirottare qualunque richiesta di informazioni alla sede di Potenza. A quanto pare, però, gli ispettori del lavoro non riuscirono ad avere alcuna informazione da Potenza e ciò è confermato dal fatto che dopo poco si ripresentarono a Pisticci elevando alcuni verbali di contestazione. La Cia di Potenza si impegnò formalmente a risolvere la questione del nostro sportello, tanto dal punto di vista normativo ed assicurativo che da quello economico, impegno peraltro mai evaso”. Da quel momento le relazioni tra Grieco e la Cia divennero difficoltose, a causa del venire meno del rapporto fiduciario, tanto da sfociare, poi, nel licenziamento, decretato alla fine di maggio 99'. “In pratica da quel momento la confederazione ci ha reso la vita difficile, facendoci continue contestazioni e negandoci finanche il materiale necessario per lavorare”. “Il vero problema, aggiunge Grieco, è che, accanto al licenziamento, c’è stato un trattamento retributivo minimo e discontinuo. A fronte di centinaia di pratiche evase, per le quali, è bene ricordarlo, vengono operate trattenute che vanno al sindacato nazionale, la Cia di Potenza ci rispondeva che non c’erano soldi per le liquidazioni”. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Mi sono rivolto ad un pool di avvocati, Antonio Lo Franco, Antonio D’Angella e Antonio Giasi, i quali hanno predisposto un ricorso al Tribunale del lavoro, chiedendo la retribuzione per l’anno 92', alcune mensilità re- lative agli 93', 94' e 95', il tfr di 40 anni e la differenza salariale per tutta la durata del mio rapporto di lavoro. La somma totale, che si avvicina ai 520 milioni di vecchie lire è supportata da idonea documentazione”. Ma la controversia si è estesa ad altre due dipendenti dell’ufficio di Pisticci le quali hanno dato incarico ai propri legali per il recupero delle retribuzioni non corrisposte durante il rapporto di lavoro. Una delle due lavoratrici, attraverso un accordo con la Cia, ha già definito la sua posizione. Nel contempo i vertici regionali, da noi sentiti, non hanno inteso rilasciare dichiarazioni, ma la posizione della Cia è chiara: la vertenza sarebbe limitata ad un periodo di soli cinque anni in quanto la sede di Pisticci avrebbe avuto una posizione autonoma, a se stante, con una propria posizione contributiva nei confronti dell’Inps. In sostanza, dice la Cia, Grieco sarebbe stato dipendente della Confederazione solo a partire dal marzo 94' e quindi per cinque anni. Ma, si infervora Grieco, “tale tesi è smentita dallo stesso sindacato che mi ha inviato, nel febbraio 99' il modello Cud nel quale veniva dichiarato che, ai fini dell’indennità di fine rapporto, è stato posto a base il periodo di 18 anni e 4 mesi. Tra l’altro delle somme indicate nel cud non ho percepito neanche una lira. Per questo ho sporto denuncia per i reati di falso in atti di ufficio e di falso in bilancio ed ho anche pensato di portare il mio caso all’attenzione di Mi manda Rai tre”. La prossima udienza davanti al Giudice del Lavoro, Dr. Festa è intanto fissata per il prossimo aprile. Vedremo se, come dice Grieco “anche a livello sindacale c’è che predica bene e razzola male”. [email protected] Una voce nuova nella campagna elettorale per le Europee Si leva una voce nuova nel “coro” che applaude a D’Alema, nella Piazza Umberto I a Pisticci, il giorno 26 maggio ore 16,30 con puntualità (!) Un breve discorso del parlamentare di circa 30 minuti, nel linguaggio proprio dei politici che è il “politichese”. Si fa strada tra il gruppetto che vuole rendere omaggio al “political man” presente tra la nostra cittadinanza, Assunta D’Antonio, avvocato, ex bancaria, dai vari interessi culturali e hobbistici. Dichiara spontaneamente a D’Alema di essere una persona “deficiente” in politica, di non essere in grado con le sue facoltà intellettive di capire la politica, e promette al parlamentare di erigergli una statua nella piazza di Pisticci, qualora lo stesso fosse in grado di aiutarla a capirci qualcosa in più. Il politico sembra esterrefatto e sorpresissimo e scherza dicendo “E’ trappo signora!!” La signora ribatte che comunque non voterà D’Alema ma solo una “donna” di sinistra, in quanto donna. Il termine “di sinistra” già fa aguzzare le orecchie al nostro politico, il quale compiaciuto dice “E’ già un passo”. Ma la signora risponde che di passi vorrebbe poterne fare di più nella comprensione della “politica italiana” e che non si accontenta. Il politico non può fare altro che alzare le spalle, e allontanrsi (ha fretta, altre piazze lo aspettano!) mentre la nostra coraggiosa e spontanea signora si complimenta con lui per essere un “bell’uomo e un validissimo oratore”, augurandogli a conclusione buone vacanze a Gallipoli! Marconia MAGGIO 2004 Giovani pisticcesi in finale a Fiuggi per “Passaporto per il successo” presentati da Rosella De Santis Marconia di Pisticci- Tornati senza ombra di dubbio soddisfatti per l’ottimo piazzamento nella finalissima nel canto Accademia Chopin, Iolanda Frisina, Beatrice Sammartino di Pisticci, Luca Marinaro di Marconia con il brano “padrone” ed il gruppo musicale Power Slave di Pisticci composto da Enrico Camardo, Gianvito D’Orio, Dario Di Lorenzo e Danilo Santarcangelo che hanno eseguito un loro pezzo dal titolo “A glory day ” e per la danza il gruppo dei ballerini “Fuego Dance”. “Passaporto per il successo” è la prestigiosa e variegata manifestazione canoro artistica ideata da Flavio Meraglia della “Oasis Group Production” che, in vent’anni di attività su tutte le piazze italiane, ha inserito nel mondo dello spettacolo molti talenti e dal 27 al 29 maggio si è tenuta la finalissima della diciannovesima edizione al Teatro delle Fonti a Fiuggi. La kermesse, animata dalla in- telligente e bella presentatrice Rosella De Santis, forte della sua lunga esperienza sulle reti RAI, ha presentato sul palco del Teatro alla Fonte Anticolana quaranta giovani autori tra i quattordici e i trent’anni che nel corso dell’anno si sono imposti nelle finali regionali. Regista dello show Dante Fasciolo e direttore di scena Filiberto Pesciaroli. Tanti ospiti d’onore in queste serate: Clio interprete rock, Franco Dani protagonista del disco per l’estate, Federico Fazio ( Un’ora sola ti vorrei ), Daniele Groff ( in tournèe con Renato Zero), il cantautore romano Luciano Rossi, l’attrice di cinema e teatro Adriana Russo, i cabarettisti Claudio Saint Just e Mireno Scali. Per concludere, sul set che sarà diffuso anche in TV, due coreografie di giovanissimi, il “Body Planet” diretto da Francesca Filatici e la scuola “ Anthares” di Cristina Celardi. Gianfranco D’Angella Il gruppo musicale Power Slave di Pisticci Foto Fanuzzi 7 Incontro con il cantautore di Marconia Incontro di aggiornamento, degustazione ed assaggio dei Salumi Antonio Farina nel regno di Mogol Prosegue, nell’Azienda Sperimentale Divulgativa dell’ALSIA (Agenzia Lucana di Sviluppo Agricolo), in località “Pantano” di Pignola (Potenza), l’attività della Delegazione Regionale di Basilicata dell’ ONAS (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi ). Dopo il Corso di primo livello, con la partecipazione della Presidente Nazionale dell’organismo Dott.ssa Bianca PIOVANO, tenuto a settembre dello scorso anno, che ha “Diplomato” una trentina di “Assaggiatori di Salumi” tra allevatori, produttori di salumi, tecnici e ristoratori, si è tenuto il mensile incontro di aggiornamento, degustazione ed assaggio dei Salumi. Nel corso della seduta si sono degustati i principali salumi prodotti nella Regione Basilicata, “salame”, “soppersata” e “ventresca” provenienti dalle varie zone di produzione, che sono stati abbinati ai migliori vini di nostra produzione. La seduta di degustazione è stata guidata, con la collaborazione del sig. Rocco SALINARDI, dalla Dott.ssa Maria Assunta LOMBARDI divulgatrice dell’ALSIA, che all’inizio, ha presentato, ai presenti, l’ONAS (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi ), che, come ella ha detto, è una associazione costituita a CUNEO, presso la locale Camera di Commercio, nel 1999, che ha come finalità, la formazione di “Tecnici Assaggiatori di salumi” attraverso la organizzazione di corsi di primo e secondo livello nel corso dei quali vengono illustrati gli elementi di fisiologia degli organi di senso, quali la percezione, l’identificazione e la descrizione degli stimoli visivi,olfattivi, gustativi e tattili. L’ente è al servizio delle aziende produttrici per eseguire con panel di Assaggiatori Esperti, l’analisi sensoriale dei salumi e formulare una valutazione dei caratteri organolettici dei prodotti. Collabora anche con le associazioni di categoria per la promozione, conoscenza e valorizzazione dei prodotti tipici locali. In Basilicata è presente una delegazione Regionale che raggruppa i soci che hanno frequentato il corso di 1° livello; altri due corsi sono stati già programmati, oltre a quello che si sta tenendo in provincia di Potenza, con la collaborazione dell’Istituto Professionale Alberghiero di Stato di POTENZA, il secondo, in provincia di Matera, con la collaborazione dell’ALSIA - di AGRI-2000, Azienda specializzata della Camera di Commercio di Matera dell’Ordine dei tecnologi Alimentari di Basilicata e Calabria e di altri Enti locali. Stiamo già pensando, a breve, ha detto la Dott.ssa LOMBARDI, alla organizzazione di un corso di Secondo e Terzo livello, per far acquisire, ai nostri iscritti, la qualifica di “Maestro Assaggiatore”. M.D. Si prevede una pessima annata agricola di Roberto D’Alessandro pitazioni sono diventate eccessive, un fatto che non giova all’agricoltura locale, provocando danni diversi, ma non per questo meno gravi della siccità. In questo senso vanno lette le dichiarazioni del presidente della sezione comunale Coldiretti Francesco Vitelli. “In questi primi sei mesi del 2004 –ha spiegato Vitelli – sono pian piano maturate le condizioni per una pessima annata agricola, nonostante le premesse sembravano buone. Le precipitazioni eccessive, infatti, stanno causando una serie di SPIGA Dopo il Corso di primo livello di “Assaggiatori di Salumi” Nonostante le premesse sembravano buone Negli ultimi due anni si è registrata una inversione di tendenza per quanto riguarda il clima nel metapontino ed in maniera più diffusa nell’intera Lucania, così che la siccità, motivo di preoccupazione per diverse annate, ha lasciato il posto alle abbondanti precipitazioni. Non è un caso che la situazione relativa agli invasi lucani, già migliorata nettamente al termine della scorsa stagione invernale, ha ritoccato, in meglio, il suo record al termine di questa. Da assenti, insomma, le preci- la danni alle colture ed il settore si ritrova nuovamente in una situazione di emergenza, acuita dalle piogge di questi ultimi giorni”. Danni, innanzitutto, si registrano relativamente alla coltivazione delle fragole. “L’umidità –ha spiegato Vitelli – ha provocato muffe e contribuito a far crescere un prodotto deforme. Non valido sul mercato. In media una singola pianta non ha prodotto più di 500 grammi di frutti e questo ha danneggiato in particolar modo gli agricoltori pisticcesi se è vero che dei 550 ettari coltivati a fragole nel materano, 160 appartengono al nostro territorio”. La situazione non può dirsi certo migliore per quanto concerne le colture cerealicole. “Innanzitutto il grano, per le forti piogge, è stata attaccato da funghi quali “oidio”, “maldelpiede” e “ruggine” che causano uno scarso riempimento delle spighe. Inoltre –prosegue il presidente della Coldiretti Pisticci – per quanto concerne i campi già maturi, non è possibile mieterli perché i mezzi non possono entrare nei terreni allentati dalle precipitazioni. Avremo una perdita della produzione di circa il 40% sulle previsioni ed anche in tal caso il territorio di Pisticci sarà penalizzato poiché dei 200 mila ettari coltivati a cereali in tutta Marconia- Il cantautore marconense Antonio Farina è nato a Taranto il 21 gennaio 1970 e da allora è sempre vissuto in Marconia di Pisticci dove hanno visto la genesi la sua passione e il suo lavoro per le arti canore. La Spiga lo ha intervistato. Quando e come è iniziata la sua carriera artistica? Ho iniziato a cantare nel 1986 in pubblico, in un villaggio turistico di Tropea. Ho proseguito con la fondazione di un gruppo di rock italiano e internazionale composto da quattro artisti compreso me: Massimo Pierro(chitarra), Gianluigi Passarella (batteria), Michele Gioia(basso) e questo sodalizio artistico è durato dall’89 al 92. Il gruppo si esibì in molti festivals del Sud Italia, in svariate serate di piazza dinanzi a un folto pubblico. Con lo scioglimento del gruppo ho proseguito la carriera come solista ed ho avuto l’opportunità di partecipare al tour estivo e teatrale del lucano Pino Mango. Nel 94 sono stato finalista al Festival di Castrocaro Terme dove ho instaurato un rapporto di collaborazione col musicista Maurizio Fabrizio. Con Maurizio Fabrizio che ha scritto le musiche io ho scritto i testi di due canzoni: una per Paolo Vallesi e una per i Ricchi e Poveri, pubblicate con successo( Piramidi di luna per Paolo Vallesi e Amarsi un po’ per i Ricchi e poveri). Nel ’96/ 97 partecipo al Musical “E la vita va” con il cantante partenopeo Enzo Gragnaniello. Nel ’98 sono stato finalista all’Accademia della canzone di Sanremo; nel 2001 ho vinto il premio-critica al “Festival Rock targato Italia” a Montecatini Terme; nel 20022003 ho continuato a cantare e ho partecipato con una parte minore al film di Mel Gibson “La Passione di Cristo” girato tra Matera e Cinecittà. A fine 2003 ho vinto al ”Premio Città di Recanati” con la canzone “Dove cammini tu”, una borsa di studio per il C.E.T., la prestigiosa scuola per cantanti e musicisti di Mogol. Arriviamo ai giorni nostri dove si riaprono le porte del cinema: parteciperò al nuovo film di Pedro Almodovar, al fianco di Franco Nero e Catherine Deneuve che si inizierà a girare in settembre. Quali sono stati i suoi modelli? All’inizio traevo molto spunto dalle canzoni di Bob Dylan e poi dagli storici cantautori italiani tra cui De Andrè, Battiato fino al più recente Ligabue. Che segno le ha lasciato l’esperienza con Mel Gibson? Mi ha fatto scoprire un’avventura nuova, il cinema. Mi sono molto appassionato, mi è piaciuto e perciò voglio continuare su questa strada. Mel Gibson è stato molto diretto e molto esigente e pignolo ma sempre molto disponibile con tutti gli attori, curando i particolari. Gianfranco D’Angella la Lucania, circa il 15% è seminato nel nostro territorio. Inoltre anche il fieno andrà al macero, in quanto imballato, ma non asciutto, con ripercussioni sul comparto zootecnico, che lamenta anche una scarsa operatività dei capi di bestiame addetti alla riproduzione, sempre per le strane condizioni climatiche del periodo”. Anche per le albicocche le aspettative sembrano ormai deluse: “siamo in piena produzione –continua Vitelli – e le piogge stanno gonfiando oltremodo i frutti che sarà più difficile vendere”. In prospettiva c’è da essere preoccupati per uva ed agrumi, colture che non gradiscono eccessive quantità di acqua in questo periodo. “A questi problemi arrecatici dalla natura, -conclude Franco Vitelli – bisogna aggiungere quelli addotti dall’uomo. Per la coltura delle fragole siamo passati, nel materano, dagli 800 ettari dell’anno scorso ai 550 di quest’anno. Accade, infatti, così come avviene per agrumi, che i produttori esteri riescono a piazzare i loro prodotti a prezzi più convenienti. Una operazione possibile soprattutto per via dei risparmi che questi imprenditori hanno sulla mano d’opera”. La sensazione, insomma, è che per l’agricoltura lucana sia cambiato il tipo di emergenza, ma non la sostanza del problema che è quello di trovare l’assetto giusto affinché il settore possa decollare in maniera proporzionata alle aspettative dei produttori. A ttività MAGGIO 2004 A mministrativa La nuova Caserma dei Carabinieri Continuano gli esami presso di Pisticci è una realtà il polo universitario di Pisticci La Regione Basilicata, su sollecitazione dell’Amministrazione Comunale di Pisticci, ha provveduto alla riclassificazione del rischio dell’area individuata per la costruzione dell’opera, spianando, così, la strada alla realizzazione dell’importante struttura a servizio dell’intera Comunità pisticcese. Ancora una volta la sensibilità, l’impegno e la capacità programmatica dell’Amministrazione Comunale di centro-sinistra permette di realizzare progetti vitali per il territorio, al fine di rilanciarne lo sviluppo economico e sociale. Un altro traguardo ambizioso è stato raggiunto: il potenziamento dei servizi offerti al cittadino, punto principale della programmazione amministrativa della Giunta Bellitti, continua e fornisce sempre nuovi positivi risultati. La realizzazione della nuova Caserma dei Carabinieri a Pi- Continua con successo lo svolgimento dei corsi universitari presso il polo di Pisticci, in collaborazione con l’Università di Bologna e con il Consorzio Nettuno. Nelle giornate del 14 e 15 apri- sticci e la prossima realizzazione della nuova sede della Stazione dell’Arma a Marconia sono i chiari segni della oculata e progressista attività amministrativa. Grande soddisfazione è stata espressa dal Sindaco di Pisticci Pasquale Bellitti, che si dice sempre più ottimista per il rilancio complessivo dell’immagine della nostra Città, in aderenza al programma di mandato che l’intero centro-sinistra ha posto a base del proprio progetto politico-amministrativo. le si sono svolti ulteriori esami per i 66 studenti iscritti. Gli esami sostenuti in questa sessione, alla presenza del prof. Ritelli della facoltà di Economia e Commercio dell’Università Felsinea, sono i seguenti: • Matematica • Economia aziendale • Istituzione di economia • Metodologia e determina zioni quantitative d’azienda • Analisi e contabilità dei costi • Istituzione di diritto pubblico • Statistica • Revisione aziendale • Lingua Inglese • Diritto fallimentare • Organizzazione aziendale • Istituzione di diritto privato • Informatica di base Notevole apprezzamento è stato espresso, altresì, dal Sindaco di Pisticci dott. Pasquale Bellitti e dall’Assessore alla Pubblica Istruzione prof. Francesco Di Tursi per l’imminente attivazione del sito in- 35 studenti partecipanti; 9 studenti partecipanti; 17 studenti partecipanti; 1 studente partecipante: 1 studente partecipante; 1 studente partecipante; 11 studenti partecipanti; 1 studente partecipante; 5 studenti partecipanti; 2 studenti partecipanti; 1 studente partecipante; 7 studenti partecipanti; 1 studente partecipante. ternet del corso universitario pisticcese, dal quale sarà possibile evincere tutte le informazioni utili riguardanti i corsi universitari e le notizie per le iscrizioni al prossimo anno accademico. L’Amministrazione comunale, in accordo con i Sindacati di categoria, per equipararsi a tutti gli altri Enti Cambiano gli orari di servizio del personale comunale Sentita la Commissione Trattante, la Giunta Bellitti, con deliberazione n° 138 del 20 maggio u. s. ha approvato la ridefinizione del regolamento degli orari di servizio del personale comunale. Equiparandosi a tutti gli altri Enti pubblici, il Comune di Pisticci rimarrà aperto, per i turni di rientro pomeridiano, il martedì (e non più il lunedì) ed il giovedì, dalle ore 15,00 alle ore 18,00, “sanando”, così, un’anomalia che durava ormai da anni. Gli orari mattutini resteranno invariati, con il servizio al pubblico previsto dalle ore 10,00 alle ore 12,00, dal lunedì al venerdì Il nuovo orario pomeridiano di apertura al pubblico sarà il seguente: dalle ore 15,30 alle ore 17,30 di ogni martedì e giovedì. La scelta è stata voluta dall’Amministrazione comunale, in accordo con i Sindacati di categoria, sia, come detto, per equipararsi a tutti gli altri Enti, sia per razionalizzare il servizio di tutti i dipendenti comunali. Il nuovo orario, che sarà in vigore dal 15 giugno 2004, è, dunque, il seguente: Antimeridiano Pomeridiano Lunedì 8,00 - 14,00 Martedì 8,00 - 14,00 Mercoledì 8,00-14,00 15,00 - 18,00 Giovedì 8,00 - 14,00 Venerdì 8,00-14,00 15,00 - 18,00 L’orario di sportello e di accesso del pubblico agli Uffici Comunali sarà il seguente: • Dalle ore 10,00 alle ore 12,00 – orario antimeridiano; • Dalle ore 15,30 alle ore 18,30 – orario pomeridiano. Il Sindaco Bellitti ha incontrato il prof. Polemio del C.N.R. di Bari responsabile dell’impresa Rodio Chiesta l’interruzione temporanea delle trivellazioni Il C.N.R. sta svolgendo a Bivio Franchi lavori finalizzati alla riduzione dell’inquinamento salino delle acque sotterranee per l’utilizzo in agricoltura. Tardivamente avvisata l’amministrazione vuole vederci chiaro Il giorno 24 maggio u. s. il Sindaco di Pisticci dott. Pasquale Bellitti ha incontrato il prof. Polemio del C.N.R. di Bari ed il responsabile dell’impresa Rodio, per chiedere informazioni in merito ai lavori di trivellazione che il C.N.R. sta svolgendo in località Bivio Franchi, finalizzati alla riduzione dell’inquinamento salino delle acque sotterranee. Tale intervento, finanziato dall’Unione Europea e che vede coinvolti sette Paesi membri dell’Unione, mira a prevenire e mitigare l’intrusione dell’acqua marina nelle falde acquifere sotterranee, allo scopo di salvaguardarne l’utilizzabilità a fini potabili ed agricoli. Il Sindaco di Pisticci, ha espresso il proprio profondo rammarico per la tardiva comunicazione fatta dal C.N.R. al Comune, chiedendo l’interruzione temporanea delle trivellazioni al fine di approfondire tecnicamente e scientificamente la questione. La legittima e fisiologica “paura” causata dalla recente ed ancora viva vicenda di Scanzano Jonico, induce l’Amministrazione comunale pisticcese a vigilare attentamente su qualsiasi evento che possa minare la salvaguardia am- bientale del nostro territorio. Avute tutte le rassicurazioni del caso sul progetto di ricerca del C.N.R. , il Sindaco si è detto tranquillo sulla bontà dell’intervento: le sperimentazioni di tecniche per realizzare barriere all’intrusione marina non possono che favorire la salvaguardia dell’habitat e lo sviluppo economico – sociale del territorio. la SPIGA 8 Come Eravamo Rubrica a cura di Raffaele Montemurro “L’nusc’eddar” (I nocellai) E’ uno dei pochi mestieri, di pochi personaggi umani che ancora oggi allietano i nostri mercati, le nostre piazze, che non gridono; parlano in sordina con ansiose speranze. La figura del nocellaio rappresenta ancora oggi un periodo abbastanza vecchio nel tempo con tante fasi che sanno tanto di moderno. Generalmente il nocellaio ha origini pugliesi con storie rapide e chiare. Ha trovato tra noi l’habitat adatto anche se con un pò di umorismo malinconico. Tutta una famiglia di nocellai si stabilì nel nostro paese. Abbondano questi caratteristici venditori durante le feste patronali. Arrivano sempre dalla vicina Puglia. Prima, per approdare da noi, usavano mezzi di fortuna. Poi mezzi pubblici ed attualmente arrivano con camioncini di loro proprietà. Dire che la loro presenza nei paesi rappresenta, tra morbidi chiaroscuri, sempre un avvenimento di rara importanza, non è azzardato. Comunque oggi tra i vari nocellai c’è un accordo. Ognuno ha scelto la propria zona di vendita dove può immaginare e realizzare i propri disegni: temi della loro modesta vita. Senza voler fare una lista partiremo dal più recente nocellaio: Ciccillo. Puntualmente occupava in piazza il suo posto di lavoro per tre giorni la settimana. La domenica era sempre tra noi. Era gentile e premuroso verso i clienti a volte capricciosi. Era conosciuto come Ciccillo “u nusc’eddar”. Negli ultimi anni della sua vita l’aiutava il figlio Mario. Vendeva solamente arachidi (nocelline americane) e semi. Veniva da Noicattaro (Puglia) con un carretto trainato da un vecchio mulo. Per raggiungere il nostro centro impiegava varie ore. Solo una breve fermata nella frazione di Marconia: dovuto riposo al quadrupede. Anche per Ciccillo “u nusc’eddar” arrivò il progresso. Invece del carretto usava la Vespa capricciosamente adottata al trasporto di sacchi. Figura di lavoratore da leggenda. Squarci rapiti alla realtà. Oggi tutto potrebbe sembrare “cartolina ricordo”. Attualmente il figlio Mario, di scorrevole parlantina, cresciuto in mezzo agli arachidi, arriva tra noi con tanti sacchi di frutta secca ed altri prodotti a bordo di un grosso automezzo. Oltre alle varie specie di nocelline, mette sulla bancherella, tra fantasia di colori, olive di tanti sapori, peperoni essiccati, sottaceti in boccettine variopinte ecc., come dire che il vecchio “nusc’eddar” è diventato “commerciante di frutta secca ecc.”. In coda a questi personaggi è d’uopo citare i progenitori degli attuali “nusc’eddar”; quelli nostrani, Zì Michele, Zì Tiritello – ambulanti del luogo – che vendevano quattro soldi di nocelline, due soldi di semi. Il soldo allora aveva un certo valore. Una citazione a parte: “u nusc’eddar” Zì Giovanni, venuto con tutta la famiglia. Forse il primo. Quando ebbe l’incarico di daziere la moglie e la figlia lo sostituirono. Zì Giovanni era solito mettere sul banco di legno stretto e lungo su un largo marciapiede, palcoscenico primo di ogni vezzo; tre o quattro sacchi di frutta costituivano tutto il suo capitale “interamente versato”. Tutto faceva parte della civiltà del tempo. Presto in diffusione la nuova fatica del nostro “Raffaele Montemurro” La redazione de “La Spiga” è lieta di annunciare ai suoi lettori la prossima uscita di “CRONACHE, nuova fatica del nostro collaboratore Raffaele Montemurro. Si tratta di una raccolta di vecchi mestieri dei quali molti sono “spariti” e che la nostra gente, almeno per una parte di essa, non conosce. La prefazione è del critico letterario Mario di Giulio. Note letterarie del prof. Mario Litterio di Napoli. La pubblicazione, come quella di “Favole”, che ha avuto notevole successo, è a cura dell’Associazione “La Spiga” di Pisticci. Molti mestieri presenti nel volume“Cronache” sono già stati pubblicati sul nostro periodico nella rubrica “Come eravamo” dello stesso autore. Terza Pagina MAGGIO 2004 Elzeviro la Rubrica a cura di Dino D’Angella Carmela Biscaglia, Liber iurium della terra di Tricarico, Galatina, Congedo ed., 2003 voll. 2 Opuscoli vari di Giuseppe Coniglio 2004 E’ doveroso annotare in questa rubrica gli sforzi del ricercatore e dello scrittore Giuseppe Coniglio, pisticcese, che produce scritti di storia patria per arricchire ulteriormente il panorama storico della nostra Comunità. Nel giro di pochi mesi ha diffuso degli opuscoli che sono, quasi tutti, un’anticipazione di opere più corpose che vedranno la luce nei prossimi mesi. In questi opuscoli si coglie il giornalista, il cronista che si trasformerà in storico nei volumi che presto andremo a leggere. Cominciamo dall’opuscolo Il nonno, la giovane sposa e l’amante tradito, cinque pagine dedicate ad un fatto, un “giallo” pisticcese del 1948, fatto in cui furono coinvolte sei persone, con un processo e un’assoluzione. Altro opuscolo (tip. Disantis, Bernalda, 2004, pp. 46) è Marco Scerra e Antonio Gasperone, la triste storia di due briganti gentiluomini, nel quale l’Autore narra delle imprese dello Scerra che trovò rifugio anche a Pisticci (nel rione che porta il suo nome), dove donò denari ad una famiglia povera e ai monaci certosini. Morì assassinato nel marzo 1593 nei pressi di Ascoli Piceno. Fu veramente Sciarra, come Gasparoni Antonio (1794-1882) un gentiluomo? Altri due opuscoli (senza parlare di 25 aprile. Festa della Liberazione, patrocinato dall’ANPIA, che aggiunge nuovi dati a quelli scritti nella Colonia confinaria), riguardano il fascismo in Pisticci e Bernalda. Nell’opuscolo L’eccidio di Bernalda del 31 gennaio 1923 (che è una selezione della vasta opera, dal medesimo titolo, di prossima pubblicazione) Coniglio ricostruisce i fatti di quel tragico giorno che costarono la vita a tre persone innocenti, fatti ai quali presero parte dei pisticcesi che avevano subito appoggiato il nuovo corso fascista. Il secondo opuscolo (pp. 18, una breve selezione della più vasta opera, Il ventennio fascista a Pisticci, in corso di stampa) ha per titolo Il podestà Antonio Pelazzi (1896-1944), il fautore numero uno del fascismo a Pisticci, il coraggioso sprezzante del pericolo, l’organizzatore di grandi parate, colui che combattè in terra spagnola per Francisco Franco e in Croazia … per l’ideale fascista. Coniglio ha annunciato la pubblicazione di altre ricerche sul fascismo pisticcese che i Lettori potranno leggere certamente entro l’anno corrente. Altro libro degno di essere ricordato, ma di cui si parlerà in maniera approfondita in altra occasione, è quello della studiosa Carmela Biscaglia, il Liber jurium della città di Tricarico, pubblicato con la collaborazione della Società di Storia Patria per la Lucania. La ricerca, presentata in due volumi, è condotta su molti documenti d’archivio, sui quali la studiosa, con rigoroso metodo scientifico, ha speso proficuamente molti mesi. Le opere storiche su Tricarico non mancano, da quella del DE LAURENTIS(Ragioni per le quali si dimostra il giusto titolo che tiene nel corpo della Bagliva della Città di Tricarico l’Università del medesimo luogo del Settecento) a quelle del vescovo ZAVARRONI sull’esistenza di alcuni privilegi della mensa vescovile e sulla bolla di Godano della metà del Settecento, da quella del D’ARAIO (Il vescovato di Tricarico del 1909) a quelle del DE SOPO (Materiali per una storia economica e sociale di Tricarico- sec. XVIII/XIX del 1982) e di A. TOSCANO sulla diocesi, su Scotellaro e mons. Delle Nocche. La stessa Biscaglia ha condotto altre ricerche che le hanno aperto la strada e suggerito, supportata da intellettuali locali, certi indirizzi. Ci si riferisce soprattutto alla ricerca dal titolo L’archivio privato dei Putignani e degli Armento di Tricarico (Venosa, ed. Osanna, 1994) e a Tricarico. Storia, arte, architettura (pubblicata nel 1993, con la collaborazione di Sabrina LAURIA). Carmela Biscaglia, ricercatrice attenta, dal rigoroso metodo scientifico, darà ancora ala cultura lucana un notevolissimo contributo. SPIGA 9 Museo Nazionale di Metaponto: mostra sui costumi femminile Europa: il reperto più prezioso E’ esposta nella sala dedicata alla mostra dei costumi femminili in Magna Grecia una miniatura in marmo bianco rappresentante la giovinetta Europa rapita da Zeus, trasformatosi in toro. Un reperto archeologico risalente al V secolo a.C., che era la parte superiore di un portacipria rinvenuto in una tomba di Metaponto durante una recente campagna di scavi. Una chiara allusione al matrimonio ed al ratto delle donne, tipico delle società pastorali, quale appunto il ratto delle Sabine nella storia di Roma antica. Il reperto è un bassorilievo finemente scolpito dalla mano di un artista probabilmente metapontino e che ripropone la legenda del rapimento di Europa ad opera di Zeus, il capo di tutti gli dei dell’universo greco. Severo con gli altri, geloso ed iracondo appena qualcuno tentava di insidiare Era, sua fedele ed affettuosa consorte, egli fu assai meno rigoroso verso se stesso. Appena il fato glielo consentiva, dismetteva i panni del giudice supremo e sotto mentite spoglie non mancava di soddisfare le voglie delle sue numerose cortigiane e di quante riteneva degne delle sue regali attenzioni. Anche perché i sudditi non potessero mai dubitare e sottovalutare le sue indubbie capacità amatorie e soprattutto l’inossidabilità delle sue per- miele sulle spiagge candide e formance erotico-sessuali. finissime dell’isola di Creta; Innumerevoli furono infatti le un posto lontano da occhi indisue avventure e svariatissimi screti, ma soprattutto dagli gli aspetti che di volta in volta scoups giornalistici dei soliti gli piacque di assumere quan- scrittori, veri e propri paparazzi do allegramente si esercitava dell’antichità. nelle sue attività di tombeur de “Ma il mito della giovinetta femmes: uomo-cigno per giun- Europa – dice il Dr. Antonio gere ai piedi della formosa De Siena – direttore del Museo Leda, regina di Sparta; pioggia d’oro per scendere alla prigione in cui la bella Danae languiva; nuvola bianca per scrutare meglio, in incognito, le creature più avvenenti di cui era popolato l’universo dell’antichità. Una miniatura risalente al V secolo a.C., che era la parte superiore di Quanta differen- un portacipria rinvenuto recentemente in una tomba di Metaponto. za tra il suo regal Rappresenta Europa rapita da Zeus, sotto le sembianze di un toro. comportamento, alieno dall’ap- Nazionale di Metaponto – è profittare del suo potere divino anche il simbolo del matrimoe quello di qualche mortal capo nio e segnatamente di una fanufficio, disposto a sfidare i ri- ciulla di Metaponto che andò gori della legge per sfiorare i in matrimonio ad un uomo seni e palpeggiare i sederi del- molto ricco ed importante, in le più avvenenti fra le sue col- grado d’assicurare alla progelaboratrici. nie un avvenire garantito e siE anche la bella Europa non curo ed un posto di rilievo alla potè resistere alle pressanti e novella sposa nella società del calorose performance del capo tempo. di tutti i capi, trasformatosi per Una miniatura paradigma dell’occasione in toro dal mantel- la vita familiare e perciò di lo immacolato e dalla possanza grandissimo valore culturale e divina. Zeus, fattala salire in di rilevante interesse demogroppa, la rapisce per una indi- etnologico. Una testimonianza menticabile e regale luna di che sta anche a dimostrare la SGUARDO SULL’ARTE Un viaggio verso il cielo, tentato attraverso “Il Bosco” evocato nella “Campagna in fiore”, sperato con “Primavera Lucana”; un viaggio per raccontare e farsi raccontare. Così s’incontrano terra e cielo, paesaggio reale con l’irreale, l’astratta immagine degli angeli e delle anime invase di luce solare. Case chiuse e alberi solitari che varcano le soglie del cielo, vengono sorretti da campi in fiore. Anche l’albero abbattuto trova sostegno nel suo stesso riflesso. Così nelle sculture viventi prende forma il sentimento dell’artista che cosciente d’essere legata alla terra, ne scruta e ne esplora gli spazi, saggia l’argilla donandole linfa. Pittrice e scultrice contemporanea Domenica Del Monte nata a Pisticci, espone le sue opere in diverse mostre e siti Internet ricevendo ampi riconoscimenti dai critici d’arte. Valida insegnante, riesce a trasmettere ai suoi allievi l’amore per l’arte, la voglia di saper fare bene qualcosa e la capacità di esternarsi. Concluso con successo è stato il suo corso presso l’Istituto Tecnico Agrario di Marconia nell’anno scolastico 2002-2003 tant’è che rinnova anche quest’anno l’entusiasmo dei giovanissimi studenti che vi partecipano. Maria Grazia Giovanna D’Onofrio composizione multi-etnica di Metaponto”. Insomma una “fuitina” vera e propria, con l’uscita nascosta dalla casa dei genitori e l’attraversamento del mare periglioso. Infine l’approdo certo e ristoratore a Creta, un luogo molto lontano dalla famiglia d’origine. Un distacco terribile dalla famiglia, quasi una morte fisica, prima della rinascita ad una nuova vita, senza interferenze e senza eventuali contrapposizioni con le persone più care appena lasciate. E ieri come oggi diventa quasi una doverosa immolazione, ma utile ed indispensabile alla specie e sufficiente a compensare affettivamente la perdita della propria figlia. Una giovinetta che abbandona il ruolo originario per assumere quello cui è destinata: quello appunto di sposa felice, di madre sensibile ed affettuosa, nonché di moglie fedele ed amorevole verso il padre dei suoi figli per la vita che verrà. “Possiamo aggiungere – conclude De Siena – che il mito della fanciulla Europa è la iconografia del matrimonio carico di incognite e di aspettative per una vita straordinaria, così come è avvenuto per la stessa Europa, i cui figli sono poi divenuti re.” Pino Gallo Ad un anno dalla scomparsa del Maestro In memoria di Michele Marrese È già passato un anno da quando il Maestro Michele Marrese se ne è andato in silenzio come aveva vissuto gli ultimi anni della sua vita. Radicato alla sua terra, fino all’ultimo giorno, ha voluto vivere gli anni della sua storia finale nel suo rione, l’osannale, per tener sempre vivi i ricordi della sua giovinezza e dei suoi amici più cari. L’ultimo incontro con chi scrive è stato al bar “Centro” dove, tra un martini e un analcolico, parlavamo del nostro paese, Pisticci, degli usi, delle tradizioni e dei costumi dei nostri padri. Il suo conversare, così caustico e mordace di un tempo, si era fatto, con l’avanzare dell’età, più pacato, non mancando di dare specie ai giovani utili insegnamenti da vecchio maestro. Portava il suo esile corpo sofferente, chiuso nella redingote scura, con dignità, come un personaggio d’altri tempi. Un anno fa ero appena partito per Roma quando mi giunse la notizia della sua morte. Da un lato sono stato molto dispiaciuto di non aver avuto la ventura di potergli stare vicino negli ultimi giorni, dall’altro forse è stato meglio perché così posso ricordarlo ancora vivo con la battuta fulminante, anziché inerte in un letto d’ospedale. Ora il mio ritorno a Pisticci avrà un motivo in meno in quanto sarò privato del rituale incontro al solito bar. Che dire di più se non recitare col poeta: “Calmi ti sian/quieti d’intorno/i neri cipressi”. Addio, amico, riposa in pace! Antonio Di Giulio la SPIGA MAGGIO 2004 la 10 a ...Scuola SPIGA a cura dei ragazzi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Fortunato” - Pisticci Concluso il Progetto degli studenti del Liceo Classico con la pubblicazione del giornale “La Spighettata” “Editori per un giorno” Diretti dalla prof.ssa Scazzarriello in collaborazione con il nostro giornale. Orgoglioso del lavoro svolto dai ragazzi il preside Rocco Rondinelli di Michele SELVAGGI “Giovani studenti, giornalisti ed editori per un giorno”. Un progetto ambizioso degli studenti del Liceo Classico “G.Fortunato” di Pisticci, che sotto la direzione della prof.ssa Vittoria Scazzarriello e la collaborazione de “La Spiga”, li ha visti impegnati nella realizzazione di un vero e proprio giornale dal nome un po’ guascone ma certamente significativo come “La spighettata”. Un progetto finanziato con i fondi Cipe, bandito dal Ministero dell’istruzione e dall’Ufficio Scolastico Regionale, nell’ambito degli interventi atti a favorire il raccordo tra formazione e mondo del lavoro. Come spiega Viviana Verri nell’editoriale titolato “Parole di carta”, l’obiettivo principale della iniziativa “è quella di offrire agli allievi gli strumenti adatti a sviluppare le capacità relazionali, comunicative e organizzative, indispensabili per un inserimento armonico e produttivo delle diverse realtà lavorative”. Bello da vedere e da sfogliare, con una cinquantina di pagine in carta patinata completamente a colori e tantissimi articoli che spaziano dalle “tematiche del lavoro sui banchi della scuola” un servizio a firma di Serena Vigoriti ed una simpatica intervista all’ex alunno del Liceo, Pasquale Bellitti, ora medico e primo cittadino pisticcese, realizzato dagli alunni Daniele, Fabio, Marina e Silvia. Spazio anche alla cultura con un toccante ricordo di Isabella Morra, dalla penna di Rosalba Cudemo e Francesca Autera e una lettera aperta di una diciottenne (Giusi D’Onofrio) alla sfortunata poetessa lucana, le cui rime “fanno riflettere su quel- la che è stata la sua condizione di donna nella Lucania del 500”. Sempre in tema, una utile informazione di Grazia A. Laviola sul Parco Letterario di Valsinni, ma c’è anche chi, come Alberto Salomone e Antonio Di Trani, affronta un argomento scottante come il brigantaggio a Pisticci, raccontando episodi inediti frutto della loro attenta ricerca. Argomento che viene ripreso da Rosalba Cudemo che prima si chiede se i briganti sono “delinquenti o contestatori”, ma alla fine, quasi li assolve, in considerazione di quelle che erano le condizioni sociali dell’epoca, in special modo la miseria. Sfogliando il giornale, ben quattro pagine sono dedicate al teatro e in particolar modo allo spettacolo di qualche mese fa che vide protagonisti gli alunni del Fortunato in un’applaudita rappresentazione del “Novecento”. Da qui un’intervista di Viviana Verri al regista dello spettacolo prof. Giovanni Modugno. Interessante anche l’incontro di Grazia A. Laviola, Filomena Quinto e Teresa Masiello con l’artista pisticcese Lino Barbalinardo, definito “un pittore della positività, dell’altruismo e della libertà”. Ancora cultura con una ricerca sulla scomparsa del verbo “leggere” che, secondo Filomena Quinto, ha causato a livello mondiale un notevole incremento del tasso di ignoranza, soprattutto in coloro che non l’avevano mai conosciuto. Notevole anche il contributo di un giovane studente austriaco Nicolas Brunner che in lingua francese ricorda un grande della lettreratura del suo paese, Arthur Schnizer. Ambiente e archeologia vengono invece trattati da Grazia Montanaro che grida “Giù le mani dalla costa ionica” e Grazia La vio- la che informa dei nuovi ritrovanti archeologici a Incoronata. “Meglio una mini o….una “stuana”?.E’ quello che si chiede Kiara Risimini affrontando il tema del costume. La risposta in una bella foto di ragazza con gonna osè che, ovviamente, scioglie ogni dubbio. Sui mestieri di ieri si sofferma ancora Viviana Verri, mentre Grazia A. Laviola, Teresa Masiello e M. Filomena Quinto ci ricordano un momento di vita contadina, quello della uccisione del maiale. “Soffri, quasi la odi, se ci sei dentro. Ma il giorno dopo, la maturità la rimpiangi”. Queste le riflessioni di uno studente Patrizio Cataldo in partenza per la Bocconi. Spazio anche allo sport con la storia della Pisticci Calcio raccontata dallo stesso studente, giovane arbitro, che fa anche il punto sul tennis cittadino. In chiusura, due bei racconti di vita vissuta, “Occhi nel buio” di Daniela Iannuzziello e il “Richiamo di Venezia” di Enza Tufaro. Dulcis in fundo, non poteva mancare il contributo di un ex liceale, il dr. Vito Di Trani che, forte della sua esperienza di medico ma anche di politico (è consigliere comunale DS ), esorta gli studenti a maturare esperienze universitarie con un unico obiettivo: conseguire la laurea e ritornare nel proprio paese per aiutarlo a crescere e dare così una risposta alle attese della propria famiglia e della comunità. Un giornale che ha reso orgoglioso il preside prof. Rocco Rondinelli che ha sottolineato la esperienza umana e culturale, vissuta con entusiasmo e passione, dai giovani liceali che hanno saputo valorizzare le personali risorse, accogliendo indicazioni relative ad ambiti del tutto nuovi. I familiari hanno deciso di istituire una borsa di studio intitolata al compianto professore per gli alunni della Scuola Media di Ferrandina “Borsa di studio Italo Marrese” “ Per dare un senso alla vita”. È racchiuso in questa breve dedica, incisa sulla targa ricordo, il significato profondo della “Borsa di studio Italo Marrese”. Alla scuola e all’insegnamento, infatti, il professor Marrese, per ben 25 anni docente di educazione tecnica presso la scuola media di Ferrandina, aveva dedicato gran parte della sua esistenza. E con la fine improvvisa quanto inattesa della sua vita, avvenuta l’11 dicembre 2002, non poteva certo interrompersi il profondo legame che lo univa alla scuola media di Ferrandina e ai suoi ragazzi. Per continuare a dare un senso al suo impegno nella scuola, i familiari hanno deciso di istituire una borsa di studio intitolata ad Italo Marrese che verrà assegnato ogni anno allo studente di terza media più meritevole. Il premio della prima edizione della borsa di studio (un assegno di 1000 euro) è stato consegnato, martedì pomeriggio, nel corso di una cerimonia sobria ma partecipata, da Rosa Marrese, sorella del compianto Italo, a Ruggiero Micene, il più bravo dell’anno scolastico 2002-2003. Un’iniziativa, quella della famiglia Marrese, molto apprezzata dalla scuola media di Ferrandina che, nell’occasione, ha voluto testimoniare la propria vicinanza e stima, consegnando un attestato di ringraziamento ai familiari intervenuti. “Italo era una persona di- screta che amava il suo lavoro.- ha ricordato la professoressa Enza Cernusco, nel suo intervento introduttivo- ha camminato in punta di piedi e in punta di piedi se ne è andato. Questo è un momento di gioia, nonostante Italo non sia più tra noi, visto che ci ha dato la possibilità di stare ancora insieme.” Poi, sull’onda dell’emotività suscitata dalle note intonate da un gruppo di alunni, coordinati dai docenti di musica Muscaridola e Faniello, numerose le testimonianze di affetto e commosso ricordo di studenti, mamme, e docenti. “Lo ricordo come persona timida, riservata- ha detto il dirigente scolastico- Pietro Quinto- è stato oltre che un collega, mio compagno di scuola alle elementari.” “ Per me non è mai trapassato.- ha confidato il professor Faniello- Mi piace immaginarlo trasferito nella sua Milano, anche perchè il ricordo è l’unico paradiso da cui non possiamo essere cacciati”. Ma , oltre ai congiunti del professor Marrese visibilmente commossi, il più emozionato di tutti era sicuramente il premiato Ruggiero Micene. “Sono felice e onorato al tempo stesso per questo regalo inatteso. – ha ammesso, timidamente- Anche se ho conosciuto solo in modo indiretto il professor Marrese, spero di poter far tesoro di questa borsa di studio, proseguendo con profitto gli studi.” Nelle foto: il vincitore Ruggiero Micene; un momento della cerimonia e i familiari del compianto Italo Marrese con il vincitore I lavori pubblicati sono liberamente e gratuitamente ceduti. Riflettono il pensiero dei singoli autori i quali ne hanno responsabilità nei confronti della legge. la Sport MAGGIO 2004 SPIGA La Setac dopo molteplici promesse dell’amministrazione comunale abbandona definitivamente Pisticci per il calcio a 5 di Serie C1 La diatriba Setac-Amministrazione comunale all’atto finale? di Piero Miolla Con la stagione ormai agli sgoccioli ed una salvezza conquistata sul campo senza troppi patemi d’animo e con il valore aggiunto dei numerosi giovani messi in mostra, la Setac, dopo due anni e molteplici richieste, ammonisce, per così dire, l’amministrazione comunale di Pisticci e, ciò che più conta, prosegue nella ferma intenzione di cedere il titolo di serie C1 di calcio a 5 regionale con conseguente totale disimpegno nei confronti dei suoi ragazzi per la stagione 2004-2005. Il sodalizio più importante di Pisticci, per il calcio a 5, rischia dunque di scomparire. In tal senso si parla sempre più insistentemente della cessione del titolo ad una società di Lagonegro. Ma cosa ha portato a tutto ciò? Di fronte alle continue richieste della dirigenza, il sindaco, Pasquale Bellitti, nel maggio 2003, assumeva un formale impegno promettendo al sodalizio che in brevissimo tempo sarebbe stato risolto il problema spogliatoi per l’impianto di “Rione Croci”, il tutto attraverso il coinvolgimento di sponsor privati. Successivamente, in un incontro avuto con gli atleti della Setac, prometteva loro che, a ridosso dell’estate, sarebbe stato ristrutturato l’impianto. La società, in ogni caso, decideva di consegnare virtualmente la squadra allo stesso Bellitti. Ed ora? “Sono trascorsi 90 giorni dalla promessa del Sindaco, dice il team manager Michele Sisto, e nulla si è visto”. Ma Sisto non risparmia neanche l’assessore allo sport, Pietro Giannace. “Giannace, ricorda Sisto, ha dichiarato in un’intervista pubblicata sulla Gazzetta il 5 febbraio 2004 che l’amministrazione aveva presentato una richiesta di finanziamento alla regione per utilizzare i fondi residui di Italia. Sulla paventata cessione del titolo Setac, l’assessore dichiarò di essere onestamente dispiaciuto per un atteggiamento che, secondo lui, probabilmente proveniva da altre questioni che non avreb- bero soddisfatto qualcuno o qualcosa.” Inoltre, è sempre Sisto a parlare, “Giannace dichiarò che l’obiettivo era di iniziare i lavori di per il campo di Rione Croci entro la prossima primavera, cosa non verificatasi”. Infine la questione dei contributi: “Il punto di vista, dice Sisto, è il solito, cioè quello di un atteggiamento demagogico dell’attuale amministrazione nei confronti di molte associazioni del territorio, mentre basta guardare le delibere di giunta per verificare come sia diversa l’attenzione riservata alle associazioni di fuori comune”. Gli studenti delle scuole superiori del comprensorio chiedono un incontro con l’A.C. Carenza di strutture sportive nel territorio di Pisticci di Piero Miolla Dopo la Setac, compagine di calcio a 5 militante nel campionato regionale di C/1, è ora la volta degli studenti delle scuole superiori del comprensorio che, dopo aver raccolto circa quattrocento firme, hanno richiesto all’amministrazione comunale, con tanto di lettera protocollata, un incontro a breve sul tema delle “strutture sportive nel territorio di Pisticci”. Nella nota, firmata dai rappresentanti degli alunni dell’Istituto Agrario “G. Cerabona” di Marconia, del Liceo Classico “G. Fortunato” di Pisticci, dell’Alberghiero di Marconia, dell’Istituto Professionale di Pisticci, nonché da Rocco Spadaro e Vanni D’Onofrio, atleti della Setac, ed indirizzata non solo al sindaco, Pasquale Bellitti, ed all’assessore allo Sport, Pietro Giannace, ma anche ai consiglieri comunali, a tutti i candidati alle prossime elezioni provinciali ed ancora al Presidente del Comitato Regionale lucano della Figc ed al delegato regionale del Settore Calcio a 5, si chiede “di concedere, a breve, e comunque entro il 4 giugno, un incontro pubblico al fine di risolvere, o individuare soluzioni per chi vuole praticare lo sport, tanto a livello amatoriale, quanto in forma associativa semplice o con partecipazione a campionati provinciali e/o regionali, per offrire con-testualmente ai bambini e a tutti i cittadini la possibilità di praticare attività sportive a costi accessibili e non onerosi e, soprattutto, senza discriminazioni, perché lo sport è un fenomeno sociale e di aggregazione”. FINANZIATI TRENTA IMPIANTI SPORTIVI dai Fondi di “ITALIA 90” Pisticci escluso! num 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 comune ric.te finanziam. Teana 100.000,00 Nemoli 96.000,00 Albano 100.000,00 Filiano 200.000,00 Brienza 200.000,00 Francavilla Sinni 200.000,00 Grassano 200.000,00 Policoro 250.000,00 S. Paolo Alban. 100.000,00 Trivigno 64.250,00 Sasso Castalda 100.000,00 Campomaggiore 100.000,00 Gallicchio 100.000,00 Gorgoglione 96.000,00 Castelgrande 72.000,00 Colobraro 92.000,00 S. Chirico Nuovo 50.000,00 Castelsaraceno 55.000,00 Valsinni 100.000,00 Abriola 100.000,00 San Sever. Luc. 100.000,00 Vaglio Basilicata 99.847,00 Castelluccio Inf. 100.000,00 Trecchina 99.500,00 Miglionico 100.000,00 Baragiano 100.000,00 Accettura 61.000,00 Rivello 140.000,00 Acerenza 200.000,00 Salandra 97.000,00 M.S. La manifestazione non metteva in palio alcun titolo Festa provinciale del fair play Sei squadre presenti: A.S. Tennis Club Pisticci, Invicta Matera, Buon Pastore Policoro, Padre Minozzi Policoro, Montescaglioso e A.C. Matheola Matera di Piero Miolla “Favorire la crescita culturale, sociale e sportiva dei ragazzi attraverso un sano divertimento senza l’esasperazione e l’assillo del risultato a tutti i costi”. A parlare è il prof. Beniamino Rotondò, responsabile provinciale dell’attività di base della Figc, che spiega così quali obiettivi ha avuto la “Festa provinciale del Fair Play”, riservata alla categoria esordienti per i nati negli anni 1991-92, che ha visto la partecipazione al “Gaetano Michetti” di Pisticci di ben sei squadre, espressione di altrettante scuole calcio della provincia. In sostanza l’occasione per una scampagnata per molti ragazzi, per confrontarsi non solo e non tanto da un punto di vista sportivo, ma per favorire la crescita di uomini, non solo di atleti. In tal senso la manifestazione non metteva in palio alcun titolo e le sei squadre presenti (A.S. Tennis Club Pisticci, Invicta Matera, Buon Pastore Policoro, Padre Minozzi Policoro, Montescaglioso e A.C. Matheola Matera) si ritroveranno il prossimo 6 giugno a Potenza alla festa regionale, dove l’intento dell’inserimento in un contesto non solo sportivo, ma soprattutto sociale, si allargherà ad altre squadre della provincia di Potenza. “Desidero ringraziare, prosegue Rotondò, tutte le scuole calcio del Comitato di Matera che hanno aderito all’invito di partecipare alle varie manifestazioni dall’annata sportiva in corso ospitandole degnamente”. Particolarmente soddisfatto anche Enzo Monfredi, presidente dell’A.S. Tennis Club Pisticci, società che ha organizzato, anche con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Pisticci, la manifestazione: “Era da molto tempo, dice Monfredi, che qui a Pisticci non si vedevano tanti ragazzini festanti. Credo sia questa la nostra principale soddisfazione, oltre a quella di aver dato vita ad una società polisportiva, l’A.S. Tennis Club appunto, che si occupa di tennis, calcio e volley con il coinvolgimento di circa 200 bambini provenienti, si badi bene, tutti da Pisticci. Siamo onorati di partecipare alla fase regionale perché abbiamo fatto uno sforzo notevole, anche grazie al contributo di una quarantina di sponsor e ricorrendo anche ad una riffa per terminare la stagione. Per il prossimo anno l’obiettivo è quello di riuscire ad esistere per il secondo anno consecutivo, se possibile con l’aiuto di uno sponsor di riferimento, cercando di convincere l’amministra- zione comunale a costruire un campo in sintetico nel centro di Pisticci. Stiamo cercando, altresì, di associarci con una società professionistica per la nostra scuola calcio”. Per la cronaca le squadre sono state suddivise in due gironi da tre e si sono affrontate in gare della durata di 18 minuti. In caso di parità si è fatto ricorso ai penalty. I ragazzi del volley dell’A.S. Tennis Club Pisticci 11 Il giovane skipper pisticcese Rocco Sisto é sulla via del ritorno Andata e ritorno, sulla rotta di Colombo di Michele SELVAGGI Rocco e i suoi….. fratelli, andata e ritorno, sulla rotta di Colombo. Il giovane skipper pisticcese Rocco Sisto e il suo equipaggio, a bordo del “Miaplacidus” una barca a vela di una ventina di metri, un Kenter Kesc canadese della società Blue Ski di Napoli, dopo aver toccato la costa americana del Guadalupe nei Carabi ed essersi fermati in zona per circa 4 mesi, sono da alcuni giorni sulla via del ritorno, dopo essere ripartiti il giorno 8 maggio dal porto di San Martin dei Carabi. L’arrivo in Italia è previsto fra qualche settimana - ma la cosa, ovviamente, dipende dalle condizioni atmosferiche e soprattutto dai venti che spirano lungo la rotta - dopo una lunghissima navigazione nell’Oceano Atlantico prima e nel Mediterraneo poi. Come si ricorderà, l’avventura di Rocco Sisto era iniziata lo scorso 15 ottobre dal porto di Napoli. Il team composto, oltre che dal temerario pisticcese, dal suo fraterni amico Paolo Rajola Pescarini, dal capitano Luca Lianza, dai marinai Stefano Di Francia, Gabriele De Ruggiero e dal team director Carlo Orlando, aveva toccato uno dopo l’altro i porti di Lipari, Palermo, Ibiza nelle Baleari, Almeria in Spagna e il porto di Almerimar sulla costa meridionale spagnola. L’imbarcazione, successivamente aveva fatto scalo nel porto di Ceuta nel Marocco occidentale e poi a Las Palmas (Gran Canaria) per poi affrontare la tappa più lunga e rischiosa sulle 3500 miglia dell’Oceano Atlantico, prima di sbarcare a Las Palmas, Antigua e, appunto, nel porto di Guadalupe nei Carabi, dove l’equipaggio si è fermato fino a qualche giorno fa e dove il team ha tenuto incontri culturali scientifici e conferenze organizzate da appassionati della vela di quella zona. Un’avventura, quella di Rocco Sisto, sognata fin da ragazzino, attuata grazie ad una organizzazione di velisti napoletani e realizzata insieme ad un coraggioso equipaggio, fatto di gente spericolata come lui, che finora ha praticato anche altri sport ritenuti “altamente rischiosi” come quello “che praticamente consiste nel lanciarsi nel vuoto da un’altezza di circa 300 metri, con una lunghissima corda legata alle caviglie. “ Un ragazzo, molto ben voluto dai bambini - come dice il padre Michele, segretario comunale in pensione nato per affrontare le cose più difficili della vita, sprezzante del pericolo che incombe su tutte le sue azioni spericolate”. Per alcuni giorni la settimana scorsa, il cellulare satellitare di Rocco è rimasto muto per le avverse condizioni atmosferiche dell’Atlantico. Per i suoi genitori sofferenze e preoccupazioni a non finire fin quando il collegamento si è ripristinato. Al suo ritorno a Pisticci, previsto appunto fra qualche settimana, Rocco Sisto è atteso altre che dai suoi trepidanti genitori, il papà, la mamma Anna Maria, il fratello maggiore Antonio - primario medico in un ospedale del centro Italia - dai sui tantissimi amici che aspettano di abbracciarlo e ascoltare dalla sua viva voce,il racconto di questa fantastica avventura nell’Oceano. E’ ipotizzabile, che una volta a casa il giovane skipper pisticcese, che attraverso l’Atlantico ha portato alto il nome della nostra città, venga ricevuto nella casa comunale con tutti gli onori, dal sindaco Pasquale Bellitti e dalla Giunta che presiede. Una iniziativa in tal senso sarebbe stata presa dall’assessore allo sport e spettacolo Pietro Giannace, che al coraggioso giovane concittadino, riconosce il merito di essere stato protagonista di una grande ma anche pericolosa avventura marinara, finora riuscita a pochi. la SPIGA MAGGIO 2004 La giustizia tra riforme e prospettive dell’avv. Rocco Grieco Seconda Parte Si dice che in Italia i magistrati sono più numerosi di quelli di altri paesi europei: può darsi. Non conosco però degli altri paesi il numero dei processi pendenti; l’ampiezza del campo dei diritti; lo stato della legislazione; il tasso di conflittualità o meglio la disposizione del cittadino a fare uso della giustizia. Nella condizione attuale dell’Italia, la situazione è tale che si ha bisogno di più giudici. Il processo italiano sia civile che penale, si tralascia quello di esecuzione, è strutturato in maniera tale, soprattutto quello penale che si ha bisogno di un PM e di un giudice per ogni processo. Nella scuola c’è il personale soprannumerario (ATA) meglio nella giustizia. Meglio un Giudice con le braccia conserte che un innocente in carcere o un delinquente in libertà. L’abbondanza dei Giudici permetterà a questi di studiare, di approfondire le questioni, di sostituire i Magistrati assenti senza interruzione della funzione. I giudici devono essere reclutati attraverso concorsi selettivi seri non come è accaduto negli ultimi anni (vedesi Reggio Calabria); devono essere aggiornati attraverso corsi di formazione seria e di non breve durata; devono rimanere in un livello per un periodo più lungo di quanto accade ora prima di passare ad un livello successivo; devono assumere l’esercizio delle funzioni dopo due anni di uditorato, passando attraverso i tribunali e le corti di appello delle più grandi città italiane dove accade di tutto, per acquisire preparazione, esperienza, saggezza. Al concorso devono poter accedere cittadini che abbiano raggiunto il trentesimo anno di età e non superato il cinquantesimo. So che l’esperienza della disoccupazione è un’esperienza dura e difficile ma è più utile un’esperienza di vita e di lavoro. Sono troppo alti i valori della libertà delle persone e dei loro diritti patrimoniali per non affidarli a mani moderate, sagge, serene e soprattutto virtuose. Prima dell’assunzione della funzione i magistrati devono superare anche un esame psicoattitudinale. L’arroganza, la prepotenza, l’invidia, l’intolleranza, l’insofferenza, la supponenza sono tutte virtù negative che non possono neppure far capolino in un giudizio che deve essere caratterizzato da una giustizia mite, dalla serenità, dall’umiltà e dalla disponibilità a capire da parte del magistrato le ragioni dell’altro. Senza perdono non c’è giustizia dice il Papa. Il magistrato se la parola magis con cui inizia il nome, significa più, deve avere rispetto alla persona normale tutto di più. Relativamente alla inamovibilità dei magistrati è utile fissare il principio della mobilità predeterminata per legge. Se il potere corrompe, il potere inamovibile corrompe di più. 4) Qui si innesta una riflessione sulla giurisprudenza creativa. Io sono d’accordo sulla giurisprudenza creativa, perché l’evoluzione dello spirito e l’intelligenza umana non possono essere compresse; ma a due condizioni: che la giurisprudenza creativa abbia un limite interno nella coscienza e nella serietà del magistrato e un limite esterno nella legge, perché la creatività non diventi arbitrio o anche supplenza di un legislatore distratto e carente. Diceva Montesquieu, nell’ Esprit de loi che “è legge naturale ed eterna che ogni uomo che ha .un potere è portato ad abusarne ed abusa finche non incontra un limite: questo limite è la legge.” Per impedire che la interpretazione della legge sconfini nell’arbitrio, sarebbe utile collocare nello stesso palazzo della suprema corte di cassazione un osservatorio, per far sì che la giurisprudenza creativa venga trasformata subito in legge dando certezza al diritto ed impedendo le altalene giurisprudenziali. Non è possibile a trenta anni di distanza dalla legge sulla casa che non si debba avere certezze se un decreto di occupazione d’ur- genza abbia efficacia dalla data della sua emissione o dall’apprensione del bene del cittadino. 5) Fare poche leggi, ma chiare. Il riformismo ormai mi spaventa prima per le incertezze che crea e, poi per le modifiche in peggio realizzate fino ad ora. 6) Al di sopra delle corti supreme, cassazione e corte costituzionale, con un consiglio di stato ridotto solo ad organo consultivo del governo è necessario immaginare una corte superiore magari quella di giustizia europea per un controllo delle loro decisioni. Non mancano casi in cui le decisioni di questi organi non sono stati coerenti con la costituzione ma condizionate dalla situazione finanziaria dello stato. La corte superiore non potrà sospendere l’efficacia delle decisioni delle corti italiane, ma trasmettere le sue decisioni al governo perché ne prenda atto e si comporti di conseguenza. La Corte superiore deve essere anche investita della decisione di cause che riguardano i giudici italiani; ciò per una maggiore garanzia degli stessi giudicati. L ‘Europeizzazione della Giustizia deve servire anche a questo. 7) Il personale ausiliario deve essere reclutato attraverso concorsi seri ed aggiornato attraverso corsi di aggiornamento non vacanzieri ma di adeguata durata. Sulla pubblica amministrazione e sulle sue disfunzioni pesano gli effetti della cosiddetta rivoluzione sessantottina nonché della famosa legge 285. Dio non voglia che sulla pubblica amministrazione si abbattano anche gli effetti delle funeste leggi sui lavoratori socialmente utili e quella sul reddito minimo di inserimento. 8) Il consigliere avv. Buccico ha richiamato l’attenzione dell’uditorio sugli slogan di moda oggi più che mai, cioè l’autonomia e l’indipendenza della magistratura sottolineando che tali prerogative sono soprattutto di interesse del cittadino è vero, ma vorrei fare una domanda: che impedisce ai magistrati di essere indipendenti ed autonomi? Non è forse vero che sono i lavoratori più pagati del paese per essere autonomi, indipendenti e soprattutto integerrimi? La divisione delle funzioni resterà superata dall’unicità di Giurisdizione mentre quella delle carriere risulterà sempre più un utile trastullo per lasciare tutto come prima 9) Solo una parola sulla distribuzione territoriale dei presidi giudiziari. Questo problema ritengo che vada visto tenendo conto che la giustizia non è solo un servizio per la giustizia per i giudici egli avvocati, ma è soprattutto un servizio per il cittadino il quale deve essere scomodato il meno possibile. Eserciti di cittadini che gironzolano nei tribunali con inutili perdite di tempo e di danaro suonano disdoro per la nobile funzione della giustizia- I presidi giudiziari vanno dislocati invece tenendo conto della sicurezza che essi implicitamente generano per i cittadini; della divisione del lavoro degli avvocati, dei bisogni dei cittadini, dei pericoli creati dalla maggiore circolazione delle persone e dai fenomeni di urbanesimo e di tutti i problemi che da tale fenomeno derivano. Non è senza significato che intorno al palazzo del comune di Matera e di quello della giustizia è sorta un’altra città e che il 50% degli avvocati residenti a Matera viene dall’entroterra provinciale. 10) Sul fronte penale, il processo, partendo dal presupposto che quello attuale ha mostrato la corda! Va organizzato spostando l’occhio dalle garanzie per chi delinque alle garanzie di sicurezza della società. C’è molto spreco di risorse e di uomini. Credo che non sfugga ormai a nessuno che il processo penale non garantisce la libertà dell’uomo dabbene con tutti gli altri diritti da essa derivanti e connessi. 12 Abbiamo avuto in questi anni l’abilità di disarmare la polizia e le forze dell’ordine, non fisicamente come si voleva un tempo, ma moralmente il che è ancora più grave. Non ho detto dell’avvocatura. Il giudizio lo rimando ai dirimpettai non senza ricordare che già Quintiliano diceva che “orator vir bonus est”. La Giustizia penale, mi rendo conto ha bisogno di maggiori approfondimenti, ma accrescere le garanzie per il cittadino porta dritto alla rivoluzione dell’attuale sistema con maggiori poteri alle forze di polizia che non devono lavorare inutilmente come accade nell’attuale sistema processuale. Mi rendo conto che le poche e modeste riflessioni offerte non esauriscono la diagnosi e la terapia di tutti i mali della Giustizia, credo comunque che possano concorrere alla guarigione di un malato che deve essere necessariamente guarito. •FINE