LATINA IL GIORNALE DI LATINA UNIVERSITÀ MARTEDÌ 24 MARZO 2015 13 Open day per le 4 facoltà della Sapienza Porte aperte all’Ateneo, una risorsa da 25 anni Trend di iscrizioni in continua crescita, ricerca e lauree magistrali. Ma le istituzioni potrebbero fare di più g Nelle immagini alcuni momenti dell’open day all’università Sapienza di Latina di MARIANNA VICINANZA Venticinque anni di storia non sono pochi per una città che di anni ne ha 83, il polo pontino dell’Università Sapienza costituisce più di un terzo della sua giovane vita e con le sue quattro facoltà, il progetto Erasmus che viaggia a pieno ritmo, la biblioteca inserita nella rete delle biblioteche nazionali, i suoi percorsi formativi, i collegamenti in presa diretta con le aziende e le lauree magistrali si pone come una risorsa ancora poco conosciuta in città e su cui anche le istituzioni dovrebbero cominciare a puntare davvero. Ieri le facoltà hanno aperto le porte all’esterno con una giornata di open day dedicati agli studenti fornendo opuscoli e informazioni utili per muovere i primi passi nella realtà universitaria. Una giornata seguita da 131 studenti provenienti dagli istituti scolastici della provincia di Latina dal “Bianchini” di Terracina al “Darby”di Cisterna, dal “Salvemini” di Latina al Majorana di Latina. Sul fronte della facoltà di Economia nella cerimonia alla presenza della presidente della Provincia Eleo- nora Della Penna e dell’ordine dei commercialisti (che ha ricordato il sostegno alla facoltà di due insegnamenti finanziati dall’ordine), il presidente di area Bernardino Quattrociocchi ha ricordato i punti di forza della facoltà dal corso di laurea triennale in Management e diritto d’impresa al corso di laurea Magistrale in Economia, finanza e diritto d’impresa; i due master attivati in materia di sanità con la facoltà di Farmacia e Medicina e in internazionalizzazione delle imprese in collaborazione con il CUEIM (Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale) e i due corsi di alta formazione in Europrogettazione per l’utilizzo dei fondi europei e in Antiriciclaggio con la partecipazione di magistrati e docenti specializzati. E’ stata messa in risalto anche l’alta spendibilità della laurea in Economia nel mondo del lavoro e soprattutto in settori particolari come il turismo e la sanità che aspettano un rilancio dal punto di vista dei servizi. Sul versante invece della facoltà di Ingegneria, a Latina si ha la terza sede più importante del Lazio (dopo La Sapienza di Roma e Tor Vergata) con le SERVIZI due facoltà (Ingegneria civile e industriale e Ingegneria dell’informazione, informatica e statistica) l’offerta di lauree trasversali nelle aree di competenza industriale (con ambiente e territorio e ingegneria meccanica) e un iter formativo completo che in ingegneria civile e industriale va dalla triennale fino alle laurea magistrale per arrivare ai percorsi di dottorato. “Abbiamo un trend di iscrizioni in continua crescita -spiegano il presidente di area Claudio Alimont i e il dottorando Fabio Potenza – con 117 nuove matricole rispetto alle 95 dello scorso anno e in controtendenza con la contrazione che invece si sta verificando a Roma, qui c’è un polo formativo in crescita e che ha bisogno di maggiore attenzione sul fronte dell’ampliamento degli spazi e delle politiche di accoglienza per gli studenti, considerando che il 50% arrivano da fuori Latina e di questi una buona percentuale dalla Campania e dalla Calabria”. Un bacino su cui anche le istituzioni dovrebbero puntare per il grande apporto che la presenza dell’università porta nel territorio sia in termini di formazione e ricerca sia in termini di indotto nel contesto socio–economico. Ma su questo c’è ancora molto da fare. Mensa, convenzioni, parcheggi, i punti deboli del polo pontino Studenti fuorisede, percorso a ostacoli g Dario Britti, Marco Cepollaro e Giacomo Torresan Il punto ristoro ottenuto grazie al lavoro dei rappresentanti di facoltà La storia del polo pontino nonostante buoni risultati in ambito accademico è legato a sprazzi di buona coscienza politica e amministrativa a cui seguono lunghi periodo di vuoto e mancanza di programmazione. Lo sanno bene i rappresentanti degli studenti, Giacomo Torresan, Francesco Cristiano e Stefano Gulotta per Economia, Daniele Ottaviani per Ingegneria dell’Informazione, Dario Britti e Riccardo Gasbarrone per Ingegneria civile e industriale, che non si sono arresi di fronte ai molti ostacoli della burocrazia per portare avanti le battaglie di mensa, parcheggi ed in generale di servizi più strutturati per gli studenti. Particolarmente gravoso per chi viene da fuori Latina è il problema della mensa, chiusa tre anni fa per problemi con la vecchia gestione e rallentamen- ti nel bando. “Noi studenti non abbiamo mai smesso di pagare la tassa regionale applicata sulla prima rata universitaria – dicono i rappresentanti - eppure il servizio non è stato ripristinato come promesso”. Recentemente il commissario straordinario di Lazioadisu ha parlato di un ripristino del servizio a breve termine ma nel frattempo gli studenti con un buon lavoro di squadra sostenuto tramite il gruppo Sapienza in Movimento (di cui è rappresentante su Latina anche Marco Cepollaro) e con la collaborazione della dirigenza della Sapienza hanno ottenuto il via libera ad punto ristoro con somministrazione pasti e con la destinazione a tal scopo di due locali della facoltà di Ingegneria. Altra problematica degli studenti è quella relativa al parcheggio di via Doria, utilizzato da tutti quando andrebbe destinato al solo utilizzo da parte degli universitari: duecento posti su un terreno di proprietà del demanio dove si sta studiando una soluzione per disciplinare le entrate. Ma in primis la priorità sarebbe rimettere l’università al centro dei progetti della città. “Che fine hanno fatto i fondi da destinare a convenzioni con l’Ateneo per permettere ai tanti studenti fuorisede di vivere la città con i suoi servizi come accade in altri campus d’Italia? – si chiedono i rappresentanti – qui il polo pontino dopo una fase di sviluppo ha vissuto una battuta d’arresto e se a questo si aggiungono le carenze nelle infrastrutture e la poca attenzione dell’amministrazione ci si rende conto di come si siano perse molte occasioni”.