ISSN 1722-0831 Luglio 2004 ● Supplemento SUPPLEMENTO Trimestrale di medicina preventiva ● Dipartimento di Prevenzione ASL RmB Dipartimento Dipartimento di Prevenzione di Prevenzione Asl Asl RmBRmB● ●V.leV.le B. Bardanzellu, B. Bardanzellu, 8 00149 8 ● ●00155 00155 Roma Roma● ●Tel Tel 06.41434906 06.41434906● ●FaxFax 06.41434957 06.41434957● ●e-mail: e-mail: [email protected] [email protected] MANUALE PER L’ESECUZIONE DELLE PROCEDURE DI RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE PER ESECUTORI “LAICI”* Il sostegno delle funzioni vitali: cosa sapere e cosa fare in primo soccorso A cura di: dott. M. Ciavarella, dott.sa M. D’Innocenzo, dott. G. Ferraiolo Che fare nel primo soccorso Prof. D. Palamara, Dott. S. Rovetta i è tante volte detto, sugli organi di stampa, in convegni scientifici ed iniziative pubbliche, in attività d’educazione sanitaria che in un anno un cittadino ogni mille, nella fascia d’età tra i 20 ed i 75 anni, muore per arresto cardiocircolatorio fuori dell’ospedale (a Roma, per esempio, sono attesi ogni anno quattromila arresti cardiocircolatori), che l’arresto cardiaco è di solito dovuto a fibrillazione ventricolare o ad altre aritmie ventricolari maligne (tachicardia ventricolare o torsione di punta), contrastabili con defibrillazione elettrica, che in caso d’arresto cardiaco extraospedaliero il tempo d’avvio delle manovre di rianimazione come pure la presenza di comu- S *Secondo le linee guida introdotte a livello internazionale dallÊAmerican Heart Association e periodicamente sottoposte a revisione critica e ad aggiornamento in base allÊevoluzione delle conoscenze dallÊInternational Liaison Committee on Resuscitation (ILCOR), associazione internazionale i cui standard sono riconosciuti delle più importanti società scientifiche nazionali, che si occupano di rianimazione. Le procedure esposte in questo manuale riprendono le Linee Guida 2000 dellÊILCOR in tema di Rianimazione Cardiopolmonare. ni cittadini in grado di attivare correttamente il sistema d’allarme territoriale 118 raddoppia le probabilità di trasportare in ospedale vivo il soggetto in arresto cardiaco. Inoltre, la legislazione nel nostro paese1 consente agli infermieri ed agli operatori non sanitari (operatori laici) d’effettuare la defibrillazione elettrica utilizzando i defibrillatori semiautomatici esterni (DAE) dopo opportuno corso d’addestramento. Il Decreto 15 luglio 2003, n. 388, che disciplina le attività di primo soccorso in tutti i luoghi di lavoro, può costituire un ulteriore stimolo in tal senso. Forse per la convergenza delle due normative, si è assistito ad un incremento della richiesta di dotazione di defibrillatori e di conseguente formazione degli addetti al loro uso in non poche realtà lavorative del nostro territorio, anche a prescindere dai rischi lavorativi specifici e dalla numerosità delle presenze quotidiane (d’addetti, di visitatori) riscontrabili in tali ambiti. Sostenuti da una solida letteratura e confor- Cio è dalla norma ratificato a partire dal 14 aprile 2001, data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Legge n. 120/01; la successiva Legge n. 69 del 15 marzo 2004 ha, poi, modificando lÊarticolo 1, ma non ha aggiunto alcuna novità allÊuso del defibrillatore semiautomatico, ha solo previsto per il personale sanitario non medico la defibrillazione anche in sede intra-ospedaliera, indicazione che, per un probabile lapsus calami, la norma precedente non esprimeva. 1 tati dall’esperienza maturata nel campo della formazione degli operatori laici da parte del Dipartimento d’Emergenza ed Accettazione in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione, ci preme precisare alcune nostre convinzioni: • certamente risolutivo è il ruolo giocato dal primo soccorritore, che con la procedura del BLS può salvare la vita ad un infortunato, allertando correttamente il sistema d’allarme territoriale 118 e sostenendo le funzioni vitali della vittima fino all’arrivo dei soccorritori sanitari • grazie alla presenza di apparecchiature sempre più sofisticate e sicure, di facile impiego anche da parte di soccorritori laici, si può spostare queste figure sul terzo anello della catena del soccorso, l’impiego del DAE, avendo ben chiaro, però, che il posizionamento di DAE in determinati siti, richiede, durate gli orari di apertura al pubblico dell’esercizio, un costante presidio con personale » adeguatamente motivato ed addestrato all’utilizzo del DAE, verificato nelle sue capacità operative con una frequenza almeno semestrale 1 (retraining) » responsabile del suo uso e della sua conservazione • è auspicabile addestrare alla rianimazione cardiopolmonare con lÊuso di defibrillatore (BLS D) quanti operano in contesti che comportano almeno diecimila presenze giornaliere; pertanto le nostre offerte formative d’addestramento al BLS D andrebbero riservate agli operatori in servizio » in luoghi di pubblico transito del nostro territorio (Aeroporto di Ciampino, Stazione Tiburtina, stazioni della Linea di Metropolitana B) » in luoghi di aggregazione pubblica quali, ad esempio, gli Ipermercati, grandi aziende pubbliche e private, strutture carcerarie (Rebibbia) » in aziende o unità produttiva “a rischio rilevante”, aziende del comparto dell’agricoltura, aziende con alto indice infortunistico dÊinabilità permanente » nelle forze di pubblica sicurezza (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza) operanti sul nostro territorio, in altri corpi operanti in emergenza (polizia municipale e vigili del fuoco) • senza le condizioni sopraelencate, gli altri addetti alle attività di primo soccorso vanno formati innanzitutto sulle manovre di BLS, riservando l’addestramento all’uso del DAE a quanti volontariamente volessero allagare il loro intervento in attività volontariali di trasporto infermi, protezione civile, etc. in supporto alle unità territoriali istituzionalmente addette a tali servizi • tutti gli operatori sanitari - e tra questi i medici di medicina generale - andrebbero addestrati alle tecniche di BLS D e regolarmente sottoposti a periodici retraining, anche se non impiegano abitualmente il defibrillatore, giacché potrebbe esser loro richiesto, in varie circostanze in una struttura sanitaria, sul territorio, di coadiuvare un altro 2 operatore a defibrillare. Partendo da questo convincimento, offriamo, con periodiche proposte editoriali, materiali divulgativi che puntano ad allagare la cultura dell’emergenza nel nostro territorio ed a coinvolgere sempre più gli operatori laici nelle pratiche di primo soccorso, a partire dagli anelli più deboli e quindi strategicamente più importanti dell’allertamento e del sostegno delle funzioni vitali. L’opuscolo di BLS per operatori laici, curato da alcuni fra i nostri dirigenti più impegnati nelle politiche di sviluppo di proposte formative per la popolazione, redatto con un apprezzabile sforzo di chiarezza espositiva e corredato di un robusto corredo iconografico, è un primo contributo a questa nostra finalità. In successione saranno editate altre analoghe iniziative sul BLS D, sul BLS Pediatrico o PBLS e sul Trauma. Auspichiamo che questo nostro sforzo editoriale abbia un adeguato riscontro fra i lettori di “Prevenendo” e, con la circostanza, ringraziamo il suo Direttore, il Dott. Fabrizio Ciaralli, per lo spazio dedicatoci e per la cura ed i consigli che ha fornito nello sviluppo di questo nostro progetto editoriale. AZIENDA USL ROMA B Dipartimento dÊEmergenza ed Accettazione dell’Ospedale S. Pertini Via dei Monti Tiburtini, 385 Dipartimento di Prevenzione Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (SPISLL) Via B. Bardanzellu, 8 - 00155 Roma Consulenza grafica ed informatica del Tecnico della Prevenzione F. Pagani. Vivamente si ringrazia per la collaborazione nell’illustrazione iconografica delle procedure di rianimazione cardiopolmonare gli Istruttori IRC di BLSD I.P M. Izzo ed I.P. G. L Cruciani; per la collaborazione nel trattamento degli argomenti e nella verifica dell’adeguatezza dell’approccio pratico il Dirigente Infermieristico S. Di Terlizzi, Istruttore IRC di BLSD. Si ringrazia la EPC Libri per aver concesso l’impiego del materiale iconografico tratto dal “Manuale di primo soccorso nei luoghi di lavoro” di Sacco e Ciavarella (Roma, 2004) SOMMARIO ► IL SUPPORTO DI BASE DELLE FUNZIONI VITALI (BLS) ................................................................................ 3 L’ANOSSIA CEREBRALE .................................................... 3 LA “CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA” ............................ 3 LE SITUAZIONI DI SCELTA NELL’IMPEGO DEL BLS ......... 3 L’attacco cardiaco .............................................................. 3 La morte improvvisa......................................................... 4 IL BLS IN SITUAZIONI PARTICOLARI ............................... 4 Ictus cerebrale................................................................... 4 Trauma ............................................................................. 4 Folgorazione .................................................................... 4 Annegamento ................................................................... 4 IL SUPPORTO DI BASE DELLE FUNZIONI VIATLI (BLS) .................................................................. 5 VERIFICA DELLO STATO DI COSCIENZA ........................... 5 Chiamata di soccorso ........................................................ 5 Allineamento della vittima ............................................... 6 APERTURA DELLE VIE AEREE .......................................... 6 Ispezione della cavità orale .............................................. 6 Manovra delle dita incrociate ........................................ 6 Manovra d’iperestensione ................................................ 6 VALUTAZIONE DELL’ATTIVITÀ RESPIRATORIA ................ 6 La posizione del GAS........................................................ 6 Il “gasping”.................................................................... 7 L’esito della valutazione dell’attività respiratoria............ 7 POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA .............................. 7 Manovre di sistemazione in pls ........................................ 7 BOCCA - BOCCA ................................................................ 7 La tecnica d’esecuzione .................................................... 7 USO DI MEZZI DI VENTILAZIONE AGGIUNTIVI ............... 8 Impiego della cannula faringea ....................................... 8 Tecnica d’inserimento .................................................... 8 Ventilazione con pocket mask........................................... 8 Tecnica d’impiego .......................................................... 8 Uso del sistema maschera - pallone ................................. 8 Tecnica d’impiego .......................................................... 8 VALUTAZIONE DELL’ATTIVITÀ CIRCOLATORIA ................ 9 Procedura per il soccorritore sanitario ............................. 9 Palpazione del polso carotideo ..................................... 9 Procedura per il soccorritore laico .................................... 9 La presenza del Mo.To.Re. ............................................ 9 COMPRESSIONI TORACICHE (MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO) ......................................................................... 9 Ricerca del punto di compressione e posizionamento delle mani per il massaggio cardiaco ............................. 10 Posizionamento del soccorritore .................................. 10 Esecuzione del massaggio cardiaco ................................ 10 Novità delle Linee Guida ILCOR .................................. 10 Scambio fra i due soccorritori ......................................... 11 OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE DA CORPO ESTRANEO .. 11 Vittima cosciente .......................................................... 11 Tecnica delle manovre di Heimlich ................................. 11 Vittima incosciente ....................................................... 12 Limitazioni e controindicazioni della manovre di Heimlich..12 Luglio 2004 IL SUPPORTO DI BASE DELLE FUNZIONI VITALI (BLS) Il sostegno di base delle funzioni vitali richiede una sequenza di manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP) standardizzate dall’American Heart Association ed in seguito sottoposte a periodiche revisioni ed a successivi aggiornamenti; queste manovre sono state adottate anche in Italia per addestrare soccorritori sanitari e laici nelle procedure necessarie per soccorrere un infermo privo di coscienza che: In ogni caso, se con il BLS il soccorso è stato insufficiente o avviato troppo tardi, l’anossia cerebrale prolungata rischia di dare danni persistenti di varia entità (coma permanente, deficit motori o sensoriali, alterazioni delle capacità cognitive o della sfera affettiva, etc.). La corretta e tempestiva esecuzione – entro 5-8 minuti – della chiamata di soccorso, delle procedure di BLS e delle tecniche di supporto vitale avanzato consente di recuperare senza esiti neurologici invalidanti il 40% dei soggetti in fase di morte improvvisa. LA “CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA” LE SITUAZIONI DI SCELTA NELL’IMPEGO DEL BLS • non respira • è in arresto cardiaco Tali procedure di rianimazione cardiopolmonare in tutto il mondo sono generalmente denominate – come in seguito in questo manuale - con la sigla BLS (dall’inglese Basic Life Support, in Italiano letteralmente “supporto di base delle funzioni vitali”). L’obiettivo fondamentale del BLS è la prevenzione dei danni alle cellule cerebrali causati dalla carenza d’ossigeno (anossia cerebrale); le sue manovre sono indirizzate a: • impedire che un’ostruzione respiratoria o un’apnea induca anche un arresto cardiaco • avviare e mantenere un’attività vicaria di respirazione e circolazione mediante la RCP, se c’è un arresto di circolo L’attacco cardiaco e possibilità di prevenire il danno anossico cerebrale dipendono dalla rapidità e dall’efficacia delle procedure di soccorso, ed in particolare dalla corretta applicazione della “catena della sopravvivenza”. La “catena della sopravvivenza” è una metafora con cui segnalare il comportamento da mettere in pratica in emergenza sanitaria extraospedaliera, quando un soggetto è in arresto cardiaco e/o in arresto respiratorio e/o incosciente. Se una delle fasi del soccorso salta, le possibilità di sopravvivenza si riducono considerevolmente. Pertanto, ogni singolo anello della “catena” contribuisce alla sua robustezza. Gli anelli della catena sono costituiti da: L • allertamento precoce al sistema di emergenza 118 • avvio precoce delle procedure di BLS da parte del “primo soccorritore”2 • defibrillazione precoce, gia in fase extraospedaliera3 • inizio precoce delle tecniche di supporto vitale avanzato o in sigla ACLS4 (acronimo dall’inglese Advanced Cardiac Life Support) L’ANOSSIA CEREBRALE ’anossia cerebrale produce lesioni che - in assenza di circolo - diventano irreversibili dopo circa 4-6 minuti. L’esecuzione di manovre idonee a conservare un’ossigenazione d’emergenza può fermare l’evoluzione verso una situazione di danno tessutale irreversibile. Le procedure di BLS fanno, pertanto, da ponte, per permettere al soggetto soccorso di poter giungere senza danni irreversibili a sostenere successive manovre di rianimazione da parte del personale professionale di soccorso (operatori del 118 territoriale, del Dipartimento d’Emergenza ed Accettazione, etc.). L e cellule costituenti il muscolo cardiaco (cellule miocardiche), quando non ricevono sangue per un periodo prolungato (circa 25-30 minuti) vanno incontro ad uno stato di sofferenza, che si manifesta con i segni clinici abitualmente indicatati nella denominazione di “attacco cardiaco”. Lo stato prolungato d’anossia delle cellule miocardiche, come per l’anossia cerebrale cervello, può evolvere nella morte di un certo numero di queste strutture, causando la patologia meglio nota sotto il nome d’infarto del miocardio. In alcuni casi di “attacco cardiaco” si può verificare una fibrillazione ventricolare, che comporta l’interruzione improvvisa dell’attività di pompa del cuore (arresto cardiaco). In queste situazioni diventa fondamentale saper riconoscere i segni premonitori di un arresto cardiaco e tempestivamente attivare il sistema di sanitario d’emergenza 118 e praticare, se si è in grado di farlo, le procedure del BLS. I segni di allarme dell’attacco cardiaco possono essere molteplici e diversi, anche se, in linea di L ˚ auspicabile la promozione di specifiche attività formative per laici, per rendere al massimo praticabile da parte delle persone presenti questa fase della catena. 3 La procedura di defibrillazione precoce, abitualmente associata alle tecniche di supporto vitale avanzato, viene sempre più praticata come successiva continuazione del BLS da sanitario esecutori di BLS come pure, in alcune esperienze pilota, da soccorritori laici; in tali circostanze si sono osservati significativi miglioramenti della sopravvivenza dopo arresto cardiaco. 4 LÊACLS comprende le tecniche di defibrillazione, intubazione tracheale, impiego di farmaci, ecc. Tali procedure hanno lÊobiettivo di riattivare il circolo spontaneo e di stabilizzare il paziente dopo arresto cardiaco; lÊACLS è praticato da personale sanitario specificamente addestrato alla procedura. 2 3 massima, quelli molto sospetti sono: • dolore o senso di oppressione, come di un peso, al centro del petto • irradiazione o localizzazione isolata del dolore alle spalle, al collo, alla mandibola o alla parte superiore dell’addome in corrispondenza dello stomaco ATTENZIONE!, IL DOLORE NON SEMPRE ˚ AVVERTITO COME „ACUTO‰; A VOLTE PUŁš ESSERE DI MODESTA ENTIT¤. • sudorazione fredda, nausea, sensazione di affanno e di fiacchezza ATTENZIONE!, ALCUNE VOLTE QUESTI VAGHI SINTOMI (AFFANNO, FIACCHEZZA) POSSONO PRESENTARSI ISOLATI E NON DI CORREDO AGLI ALTRI SEGNI PIÞ CARATTERISTICI (DOLORE AL PETTO CON IRRADIAZIONI) Tali segni di allarme dell’attacco cardiaco si possono manifestare in qualsiasi luogo ed in qualsiasi momento, sia che il paziente stia facendo uno sforzo, sia che si trovi a riposo. La morte improvvisa Si denomina morte improvvisa la condizione in cui s’instaura un’interruzione dell’attività circolatoria e respiratoria. Le circostanze che individuano una situazione di morte improvvisa sono quelle in cui il blocco circolatorio e respiratorio è: • naturale (processo non indotto da incidenti, omicidi, suicidi) • improvviso (l’evoluzione deve esser istantanea o, almeno, molto rapida, svolgendosi in meno di un’ora, al massimo entro due) • imprevisto (arresto inatteso, che colpisce individui all’apparenza sani) La morte improvvisa, quindi, può essere l’unico segno di malattia coronarica in soggetto in precedenza sano. Può anche manifestarsi come unico esordio un nuovo attacco cardiaco in soggetti cardiopatici 4 già noti, che non presentano al momento un quadro clinico di riacutizzazione della patologia cardiocircolatoria. Nelle prime fasi di un attacco cardiaco la morte improvvisa, per la sua incidenza (costituisce il 10% delle morti dovute a malattia cardiovascolare) è un avvenimento ogni volta da considerare. IL BLS IN SITUAZIONI PARTICOLARI e c’è arresto cardiaco, la perdita di coscienza e l’arresto respiratorio si verificano entro circa 30 secondi; in certi casi (ictus cerebrale, trauma, folgorazione, annegamento) può comparire un’apnea o una grave difficoltà respiratoria, mentre il polso può essere ancora valido. Quest’evenienza può dissimulare un successivo arresto cardiaco che è probabile che compaia dopo breve tempo. Anche in questi casi, quindi, è necessario avviare le procedure BLS, per prevenire l’evoluzione verso l’arresto cardiaco. S Ictus cerebrale L’ictus cerebrale – denominato, anche, nella terminologia internazionale stroke - ha un quadro clinico vario e può presentarsi in modi molto diversi (alterazioni della coscienza, della parola, della motilità, della sensibilità, convulsioni, ecc.). Nei casi in cui il rilassamento muscolare e la riduzione del livello di coscienza provocano l’ostruzione delle vie aeree, deve esser assicurato il mantenimento della loro pervietà, sollevando il mento ed estendendo la testa. Trauma In caso di traumi - per il rischio di lesioni alla colonna cervicale - va modificata la sequenza del BLS; occorre, quindi: • tenere la testa in posizione neutrale, sollevando mento o mandibola senza estendere il capo • mantenere in asse testa e collo • non mettere in posizione laterale di sicurezza Purtroppo, il trattamento di un arresto cardiaco posttraumatico insorto in una situazione extraospedaliera ha scarse probabilità di successo; infatti, numerose lesioni da traumi - quali il tamponamento cardiaco, il pneumotorace a tensione, l’emorragia imponente – rendono meno efficaci le manovre di RCP. Infine, per la dinamica che precede la comparsa di una lesione traumatica, il primo soccorritore dovrà usare particolare cura per verificare la sicurezza della scena per sé e per il soggetto da soccorrere in fase d’avvio e per tutta la durata della sequenza di BLS. Folgorazione Anche in questo caso il primo soccorritore dovrà verificare la sicurezza della scena per sé e per il soggetto folgorato e praticare le procedure di rianimazione solo se ha provveduto a garantirsi adeguati livelli di tutela. La folgorazione può provocare direttamente: • un arresto cardiaco per fibrillazione ventricolare o altre aritmie ventricolari gravi • un arresto respiratorio per inibizione dei centri respiratori, contrazione tetanica dei muscoli respiratori o paralisi muscolare prolungata In caso di folgorazione la sequenza del BLS và praticata senza alcuna particolare modifica, fatte sale le precauzioni di sicurezza delle azioni di soccorso. Annegamento L’annegamento è una grave condizione di soffocamento indotta dall’ingestione di liquidi e da una loro inalazione più o meno abbondante; ciò induce un’iniziale apnea riflessa e poi – per l’esaurimento dell’ossigeno del sangue - uno stato d’ipossia. Le possibilità di sopravvivenza dell’annegato dipendono dalla durata dello stato dÊipossia. Pertanto, se il paziente non respira, occorre iniziare al più presto le procedure di BLS già in acqua. La ventilazione non deve essere ritardata nel tentativo di estrarre acqua dalle vie aeree, che in molti casi non è presente: la piccola falda liquida inalata dall’affogato è quasi sempre impossibile da rimuovere. Luglio 2004 La manovra di Heimlich non è indicata per estrarre liquido dalle vie aeree e si deve eseguire solo quando si sospetta un’ostruzione da materiale solido. Se il soccorritore assiste la vittima in acqua, dovrà prima di tutto provvedere alla propria incolumità. Il massaggio cardiaco non può essere mai eseguito in acqua, ma solo su un piano rigido. Nell’annegato deve essere preso in conto il rischio di trauma cervicale; di conseguenza – se c’è un valido sospetto - il mantenimento della pervietà delle vie aeree va adeguata al rischio ipotizzato, tenendo la testa in posizione neutra, mantenendola in asse con il collo ed, all’asciutto, non mettendo l’annegato in posizione laterale di sicurezza. IL SUPPORTO DI BASE DELLE FUNZIONI VITALI (BLS) ATTENZIONE!, UNÊEFFICACE ACQUISIZIONE DELLE PROCEDURE DI BLS RICHIEDE LA FREQUENZA DI UN CORSO DI FORMAZIONE E DI ADDESTRAMENTO DI TIPO PRATICOCOMPORTAMENTALE. PERTANTO, QUESTA PROCEDURA SCRITTA COSTITUISCE UN SEMPLICE SUSSIDIO DIDATTICO DEL CORSO STESSO E NON PUŁ IN OGNI MODO ESSERE UN SUO SOSTITUTIVO e procedure di supporto alle funzioni vitali di base sono costituite da determinati atti preceduti e coordinati con specifici momenti di valutazione. La sequenza di queste procedure è schematizzata mnemonicamente con la sigla dell’ABC: L In inglese In italiano, però, conviene memorizzare le seguenti regole A. Airway = vie aeree A. Apertura delle vie aeree B. Breathing = respiro B. Bocca a bocca C. Circulation = circolazione C. Compressioni toraciche Nella sequenza ogni azione è preceduta da una fase di valutazione. Ognuna di queste valutazioni, ogni atto va eseguito nella corretta sequenza e nella corretta modalità, pertanto: Valutazione dopo la verifica di: • lo stato coscienza • la presenza d’attività respiratoria • la presenza di attività circolatoria • stimolo verbale » chiamare ad alta voce, più volte la persona, chiedendogli se sente e se riesce a rispondere consiste: • nell’esecuzione della chiamata di soccorso • nel posizionamento della vittima in senso cranio-caudale • stimolo tattile » scuotere delicatamente il soggetto, afferrandolo per le spalle , chiedendogli di aprire gli occhi o di compiere qualche altro gesto Azione: se occorre, avviare » la fase A del BLS (Apertura delle vie aeree) » la fase B del BLS (Bocca a bocca) » la fase C del BLS (Compressioni toraciche) VERIFICA DELLO STATO DI COSCIENZA L priva di coscienza. La valutazione dello stato di coscienza di un soggetto apparentemente senza vita si basa su sulla risposta da lui fornita ai seguenti stimoli del soccorritore: ’iniziale valutazione da compiere, prima di avviare le fasi successive della sequenza, è stabilire se la persona soccorsa è cosciente o Chiamata di soccorso Se Il soggetto è cosciente, risponde: • allo stimolo verbale • allo stimolo tattile Se Il soggetto non risponde, perché è in stato d’incoscienza, si avvia la sequenza del BLS, che In presenza di un soggetto privo di conoscenza il soccorritore che accorre in suo aiuto deve mettere in allarme (allertamento) il più precocemente possibile il sistema di emergenza 118. Perciò: • alza un braccio per attirare l’attenzione dei presenti • indica, se occorre, uno di loro, dicendo: “Chiama il 118: c’è una persona priva di coscienza!” 5 L’allertamento precoce del sistema di emergenza 118 è il primo anello della Catena della sopravvivenza. Allineamento della vittima Dopo l’esecuzione della chiamata di soccorso, il soccorritore - se la vittima è distesa sul dorso (posizione supina) - la colloca su un piano rigido o a terra, allineando fra loro il capo, il tronco e gli arti (posizionamento in senso craniocaudale). La vittima distesa sulla pancia – in posizione prona – occorre riportarla nella posizione precedente mediante una particolare manovra di pronazione. Con l’allineamento il soccorritore provvede, anche, a scoprire il torace, che, eventualmente, bisognerà comprimere nel massaggio cardiaco esterno. ATTENZIONE! PRIMA DI PROCEDERE ALL’ALLINEAMENTO IL SOCCORRITORE DOVRÀ INDOSSARE I GUANTI DI PROTEZIONE A DISPOSIZIONE DELLA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO... In caso di trauma, la vittima può essere spostata solo se c’è un pericolo impellente, assicurandogli il mantenimento in asse di collo e tronco. 6 APERTURA DELLE VIE AEREE a constatazione dello stato d’incoscienza avvia la fase A. del BLS (apertura delle vie aeree), a cui si dà inizio per impedire l’ostruzione delle vie aeree. La perdita di coscienza, infatti, determina un rilasciamento muscolare; la mandibola cade all’indietro e la lingua va ad ostruire le prime vie aeree. L • spingendo la fronte all’indietro e sollevando la mandibola Ispezione della cavità orale La presenza di corpi estranei in bocca può esser un grave rischio d’ostruzione delle vie aeree, pertanto prima di eseguire l’airway va controllata la cavità orale per individuare ed, all’occorrenza, rimuovere un eventuale corpo estraneo. Manovra delle dita incrociate La manovra delle dita incrociate ha lo scopo di aprire la bocca della vittima soccorsa per controllare se nel cavo orale sono presenti oggetti, residui d’alimenti o altro materiale solido o liquido, che bisogna cercare per quanto è possibile di portare via. I solidi si rimuovono utilizzando un dito posto ad uncino; i liquidi è possibile assorbirli aiutandosi con un panno, un fazzoletto, una cravatta o drenarli ruotando la testa da un lato. Protesi dentarie ben impiantate non vanno rimosse. ATTENZIONE! È OPPORTUNO NON RUOTARE LA TESTA SE SI SOSPETTA LA PRESENZA DI TRAUMA CERVICALE. Questa manovra impedisce la caduta indietro della lingua e permette il passaggio dell’aria. ATTENZIONE! IN CASO DI SOSPETTO TRAUMA CERVICALE OCCORRE TENERE IN ASSE LA COLONNA: QUINDI, SENZA ESTENDERE IL CAPO, SOLLEVARE LA MANDIBOLA POSIZIONANDOSI SOPRA LA TESTA DEL TRAUMATIZZATO, AGGANCIANDO CON LE DUE MANI GLI ANGOLI DELLA LA MANDIBOLA. VALUTAZIONE DELL’ATTIVITÀ RESPIRATORIA antenendo la pervietà delle vie aeree ottenuta nella fase A del BLS, il soccorritore dovrà valutare se l’attività respiratoria è presente; per questo si dispone in una pericolare posizione, che per comodità mnemonica si denomina con la sigla GAS (guardo; ascolto; sento). M La posizione del GAS5 Il soccorritore, inginocchiato accanto alla vittima, mantenendogli sempre il mento sollevato ed il capo esteso, avvicina la sua guancia alla bocca e al naso della persona soccorsa e pone il suo orecchio sopra la bocca della vittima; quindi: Manovra d’iperestensione Ispezionata la cavità orale, si pratica l’apertura delle vie aeree con la manovra dÊiperestensione del capo; l’iperestensione del capo si esegue: • ponendo due dita di una mano sotto il mento e l’altra mano sulla fronte della vittima • guarda se il torace si alza e si abbassa • ascolta l’eventuale passaggio di aria proveniente dalla bocca e dal naso della vittima • sente sulla sua guancia il calore dell’aria espirata dalla vittima 5 LÊosservazione di questi tre parametri (visivo, acustico, tattile) è il metodo più efficace per valutare lÊattività respiratoria Luglio 2004 LA VALUTAZIONE DELL’ATTIVITA’ RESPIRATORIA SI DEVE ESTENDERE PER DIECI SECONDI (CONTARE BENE A VOCE ALTA!) Il “gasping” Durante il GAS la vittima può avere una contrazioni involontaria dei muscoli respiratori accessori, che non provoca alcuna espansione della gabbia toracica, denominata impropriamente “respiro agonico” – in quanto è un respiro inefficace - o “gasping”. ATTENZIONE! vie aeree • prevenire la penetrazione nelle vie aeree di materiale fluido presente nella bocca, che viene agevolato, così, a scorrere verso il basso all’esterno della bocca • impedire il rotolamento su se stesso del soggetto BOCCA - BOCCA ATTENZIONE! NON IMPIEGARE LA PLS SE SI SOSPETTA UN TRAUMA DELLA COLONNA. Manovre di sistemazione in pls l soccorritore – trascorsi 10 secondi in posizione di GAS –, se la respirazione è assente, deve sostituirsi ad essa avviando la respirazione artificiale con la tecnica della respirazione bocca bocca6. I IL “GASPING” CORRISPONDE AD ASSENZA DELL’ATTIVITÀ RESPIRATORIA; LA SUA PRESENZA, PERTANTO, NON DEVE TRARRE IN INGANNO IL SOCCORRITORE! L’esito della valutazione dell’attività respiratoria La tecnica d’esecuzione Trascorsi dieci secondi nella posizione del GAS, il soccorritore, se Collocandosi a fianco della vittima il soccorritore • tiene il capo in estensione mantenendo una mano sulla fronte e due dita del- Valutazione Azione Se il soggetto soccorso dopo il GAS • respira » lo colloca nella posizione laterale di sicurezza » rivaluta periodicamente le sue funzioni vitali • non respira » avvia la fase B del BLS (Bocca a bocca) ATTENZIONE! UN’INSUFFICIENTE ESTENSIONE DELLA TESTA MANDA ARIA NELLO STOMACO E PROVOCA DISTENSIONE GASTRICA E VOMITO. l’altra mano sul mento • prende aria inspirando lontano dalla vittima • posizionare le proprie labbra ben aderenti a quelle della vittima » tappando il suo naso con due dita » facendo attenzione a non comprimere i bulbi oculari • fa penetrare aria nelle vie aeree della vittima, soffiando profondamente e lentamente (insufflazioni troppo brusche possono determinare l’immissione di aria nello stomaco e, quindi, distensione gastrica e vomito) » due volte POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA a posizione laterale di sicurezza (PLS) di un soggetto non cosciente, ma con attività respiratoria e circolatoria valide, si oppone al probabile rilasciamento muscolare ed alla conseguente caduta all’indietro della mandibola e la lingua che potrebbero ostruire le prime vie aeree. Inoltre, permette il drenaggio dei liquidi (vomito, sangue, muco) eventualmente presenti nel cavo orale, che, oltre a provocare a distanza gravi forme di polmonite “ab ingestis”, potrebbero accrescere il rischio d’ostruzione delle prime vie aeree. La PLS, pertanto, consente di: L • mantenere stabilmente l’estensione del capo all’indietro e la pervietà delle Si può utilizzare la PLS in attesa di altri soccorsi o nel caso il soccorritore si debba allontanare (per prestare soccorso ad altre vittime; per chiamare aiuto). Se per qualche motivo la ventilazione attraverso la bocca è impedita, è possibile insufflare attraverso il naso mantenendo sempre esteso il capo con una mano e sollevando il mento per chiudere la bocca con lÊaltra. 6 7 » per 2 secondi ciascun atto • durante l’insufflazione il soccorritore deve controllare l’espansione del torace, segno evidente che l’aria immessa ha raggiunto i polmoni e non lo stomaco ATTENZIONE! LA VENTILAZIONE ARTIFICIALE CON LE SUE VARIE TECNICHE (BOCCA - BOCCA, BOCCA - NASO, BOCCA - MEZZO DI VENTILAZIONE AGGIUNTIVO) PER ESSERE EFFICACE DEVE DETERMINARE L’ESPANSIONE DEL TORACE USO DI MEZZI DI VENTILAZIONE AGGIUNTIVI mezzi aggiuntivi favoriscono una più completa apertura delle vie aeree ed impediscono la caduta all’indietro della lingua e la chiusura della bocca; inoltre, questi strumenti di ventilazione evitano il contatto diretto con le mucose del paziente. I Impiego della cannula faringea Prima d’inserire la cannula faringea è necessario verificare che la misura sia adatta al soggetto soccorso7. Posta tra la lingua e la parete posteriore della faringe, la cannula garantisce il passaggio dell’aria attraverso le vie aeree superiori, sia in caso di respiro spontaneo che durante ventilazione con maschera (vedi oltre). Se i riflessi faringei sono presenti, l’inserimento della cannula provoca vomito, che può esser d’ostacolo al passaggio dell’aria; in questo caso è probabile un aggravamento dell’ostruzione delle vie aeree. Tecnica d’inserimento L’inserimento va fatto con la concavità rivolta verso il naso della vittima finché la cannula entra; a questo punto, se non si avverte resistenza da parte del paziente (conati di vomito, tentativi d’espulsio7 Le dimensioni della cannula da impiegare si valutano sul soggetto da soccorrere prendendo la cannula la cui distanza è pari a quella tra il lobo dellÊorecchio e lÊangolo della bocca della vittima. 8 ne della cannula), si ruota lo strumento di 180° e lo s’inserisce fino in fondo, facendo aderire il collarino all’arcata dentaria. La cannula faringea richiede nel suo impiego un addestramento specifico per raggiungere una manualità adeguata al suo inserimento; pertanto, si ritiene che non sia uno dei mezzi aggiuntivi da consentire in uso anche a soccorritori laici. Ventilazione con pocket mask La pocket mask è uno mezzo aggiuntivo il cui uso è consigliato anche a soccorritori laici. Infatti, questo particolare tipo di maschera è uno strumento • di facile impiego, che si monta facilmente sulla bocca del soggetto in arresto respiratorio • di discreta flessibilità; infatti, raccordando la maschera ad una sorgente di ossigeno è possibile ventilare con aria arricchita di ossigeno • d’ingombro molto contenuto; infatti, smontata facilmente, s’alloggia in un contenitore tascabile8 • di costo limitato Pertanto, è auspicabili che la pocket mask diventi un mezzo usuale del soccorritore non sanitario anche per la validissima barriera che offre contro il rischio di contagio. Tecnica d’impiego L’ i m p i e g o della pocket mask è più agevole quando il soccorritore non debba effettuare il massaggio cardiaco; in tal caso • si colloca dietro la testa della vittima 8 La denominazione commerciale inglese di pocket mask è stata adottata per questa caratteristica • appoggia la maschera sul suo viso ed esercita una certa pressione con le dita pollice e l’indice di entrambe le mani configurate a “C” • solleva la mandibola ed estende la testa con le restanti dita d’entrambe le mani • soffia dentro il boccaglio della maschera Quando il soccorritore è solo e deve praticare anche il massaggio cardiaco, si deve collocare al lato della vittima nella stessa posizione della respirazione bocca bocca; in questo caso la tecnica di ventilazione è analoga a quella della respirazione bocca bocca. Uso del sistema maschera - pallone Questo sistema è più costoso e più complesso della ventilazione con pocket mask e permette di ventilare senza l’utilizzo dell’aria espirata del soccorritore. Si effettua utilizzando il pallone autoespansibile che è raccordato ad una maschera. Una valvola unidirezionale permette all’aria espirata di non rientrare nel pallone e quindi di non essere reinspirata. È possibile grazie ad appositi accessori arricchire l’aria con ossigeno in percentuali che vanno dal 40-50% fino al 85-90%. Tecnica d’impiego Il soccorritore che ventila con il pallone autoespansibile deve prestare molta attenzione a far aderire la maschera al volto della persona soccorsa. Le sue manovre per l’uso del pallone autoespansibile sono le seguenti: • mettendosi dietro la testa della vittima - con le cosce che si collocano all’altezza delle tempie del paziente -, il soccorritore » col la mano destra appoggia la maschera » con la mano sinistra solleva la mandibola ed iperestende la te- Luglio 2004 sta (insufflazioni eseguite senza una adeguata apertura delle vie aeree possono provocare distensione gastrica) • sempre con la mano destra comprime il pallone » per rendere meno scomodo questo gesto si può svuotare il pallone schiacciandolo contro la parete della coscia destra • la compressione del pallone và eseguita lentamente (insufflazioni brusche possono provocare distensione gastrica) La difficoltà di mantenere una buona aderenza della maschera e di garantire un sufficiente volume corrente rendono necessario un addestramento specifico per raggiungere una manualità adeguata nell’uso del sistema maschera - pallone. Nel caso che la ventilazione con pallone non sia efficace, è necessario passare subito ad un altro tipo di ventilazione (bocca – maschera; bocca - bocca). VALUTAZIONE DELL’ATTIVITÀ CIRCOLATORIA D • fa scorrere le dita dal pomo di Adamo verso il lato del soccorritore, fino ad un incavo della parte laterale del collo, delimitato all’esterno dal muscolo sternocleidomastoideo » occorre compiere questa palpazione sempre dal lato del soccorritore, perché in questo modo s’evita che le dita, poste di traverso, possano comprimerle le vie aeree • con i due polpastrelli posti sul decorso dell’arteria carotidea sente se ci sono pulsazioni in questa area » la pulsazione va cercata con delicatezza per evitare di schiacciare l’arteria LA VALUTAZIONE DELLA PRESENZA DI POLSO CAROTIDEO SI DEVE ESTENDERE PER DIECI SECONDI (CONTARE BENE A VOCE ALTA!). “segni di circolo” (movimenti, tosse, respiro, etc). La presenza del Mo.To.Re. Di conseguenza, per la conferma dell’arresto cardiaco il laico - verificato, con la manovra del GAS e per non più di 10 secondi, che la vittima non respira ed effettuate due ventilazioni efficaci - passa a valutare la presenza, per non più di 10 secondi, del Mo.To.Re., altra sigla che sintetizza i principali “segni di circolo” da ricercare; infatti • Mo. sta per movimenti spontanei della vittima • To. sta per tosse, che il soccorritore ascolta durante la rilevazione • Re. per respiro spontaneo ovvero di una normale espansione del torace con flusso di aria sufficiente Se la vittima non presenta nessun “segno di circolo”11, il soccorritore laico inizia le compressioni toraciche esterne. COMPRESSIONI TORACICHE (massaggio cardiaco esterno) rascorsi dieci secondi, l’assenza del polso carotideo o del Mo.To.Re. corrisponde all’interruzione di un’attività cardiaca efficace. È necessario, pertanto, provvedere alla circola- T opo aver effettuato due insufflazioni è necessario valutare se è presente l’attività circolatoria. Procedura per il soccorritore laico Procedura per il soccorritore sanitario Per far questo il soccorritore sanitario ricerca la presenza di pulsazioni carotidee (polso carotideo)9 Palpazione del polso carotideo Il soccorritore, inginocchiato accanto alla vittima, mantenendogli sempre il capo esteso con una mano sulla fronte • fa scivolare le due dita dell’altra mano, poste ancora sotto il mento, al centro del collo • arresta le dita quando giunge al pomo di Adamo (la cartilagine tiroidea) La ricerca del polso carotideo, nelle nuove Linee Guida ILCOR10, non è consigliata per il soccorritore laico, rimanendo indispensabile solo per il professionale. I laici, infatti, in molti casi eseguono questa rilevazione con difficoltà, per cui • credono di percepire un polso quando questo in effetti non c’è e quindi non avviano una RCP indispensabile • non rilevano un polso invece presente e quindi impropriamente iniziano inutili manovre rianimatorie Più efficace per il soccorritore laico è la ricerca di 9 Nei bambini la palpazione dellÊarteria carotidea può comprimere le vie aeree o procurare uno spasmo laringeo; pertanto, in questi soggetti è preferibile valutare lÊattività circolatoria palpando lÊarteria femorale 10 Linee guida 2000 per la rianimazione cardiopolmonare e lÊemergenza cardiovascolare- consensus internazionale La valutazione della presenza del polso carotideo rimane per quei laici che già sono stati addestrati alla sua ricerca e che hanno modo di metterlo in pratica con una certa frequenza (ad es. soccorritori, che da volontari, operano nel settore dellÊemergenza). Il soccorritore laico, quando valuta la presenza di „segni di circolo‰ (e se è stato addestrato a farlo, può anche ricercare il polso carotideo), se, comunque, non rileva la presenza di segni di circolazione o non ne è sicuro (o non è sicuro di sentire la presenza di un polso carotideo), si comporta come se avesse la certezza dellÊarresto cardiaco. 11 9 zione artificiale per mezzo di compressioni toraciche esterne (massaggio cardiaco esterno). Il cuore si trova all’interno del torace, tra due piani ossei rigidi: lo sterno e la colonna vertebrale. Comprimendo lo sterno il cuore viene schiacciato contro la colonna e questo - assieme ad un aumento della pressione all’interno del torace - permette al sangue contenuto nelle camere cardiache e nei grossi vasi di essere spinto in circolo. Durante la fase di rilasciamento della parete toracica le camere cardiache si riempiono di nuovo per l’effetto aspirativo esercitato dal loro svuotamento e dalla riespansione della cassa toracica. • • • • • • cui ha ricercato il poso carotideo cerca il margine inferiore della cassa toracica facendo scorrere le due dita lungo questo margine, individua il punto di incontro dell’ultima costa con lo sterno appoggia le due dita al di sopra di questo punto sulla parte ossea dello sterno pone l’indice ed il medio della mano posta in precedenza sulla fronte accanto alle due dita della prima mano appoggia la parte terminale delle prima mano (il “calcagno”) accanto alle due dita dell’altra mano » questo è il punto corretto dove effettuare le compressioni appoggia il “calcagno” dell’altra mano sopra la prima intreccia le dita d’entrambe le mani per assicurarti che rimangano sollevate e non comprimano le coste » il torace si deve abbassare di 4-5 cm • la compressione ed il rilasciamento devono avere la stessa durata (rapporto 1:1) 15:2 Massaggio cardiaco ad un soccorritore Se si è soli • occorre alternare 15 compressioni a 2 insufflazioni ATTENZIONE! Ricerca del punto di compressione e posizionamento delle mani per il massaggio cardiaco È OPPORTUNO RIPETERE LA RICERCA DEL PUNTO DI COMPRESSIONE OGNI VOLTA CHE SI TOLGANO LE MANI DAL TORACE. 15:2 È necessario, per la difficoltà della procedura, ripeter più volte sul manichino la ricerca del punto di compressione. Posizionamento del soccorritore La posizione corretta è in ginocchio a fianco del soggetto in arresto, all’altezza del suo torace; tra le due ginocchia ci deve esser uno spazio sufficiente per permettere il passaggio del proprio pugno. Le braccia e le spalle del soccorritore devono allinearsi sulla verticale dell’area della compressione per poter utilizzare il proprio peso – e non la forza delle braccia – per comprimere lo sterno. Durante la compressione il soccorritore deve • tendere bene le braccia e bloccare i gomiti per evitare il loro piegamento • sollevare le dita, poggiando su torace solo il “calcagno” delle due mani, per evitare di comprimere le costole Il soccorritore, in ginocchi a fianco del soggetto in arresto cardiaco, localizza sullo sterno del torace già scoperto (durante la sequenza d’allineamento della vittima) il punto di compressione con la seguente metodica: • con l’indice ed il medio della mano con 10 Esecuzione del massaggio cardiaco • comprimere ritmicamente il torace ad una frequenza di 80-100 compressioni/ minuto Massaggio cardiaco a due soccorritori Anche se i soccorritori sono due • si alternano 15 compressioni toraciche a 2 insufflazioni CONTARE SEMPRE AD ALTA VOCE PER MANTENERE UN RITMO CORRETTO! Novità delle Linee Guida ILCOR Dalle nuove Linee Guida ILCOR 2000 la procedura del BLS a 2 soccorritori per la rianimazione cardiopolmonare è stato sottoposta a verifiche importanti, che hanno prodotto due sostanziali cambiamenti operativi: • la frequenza delle compressioni toraciche durante una RCP è mutata, passando da un rapporto 5 a 1 ad un rapporto 15 a 2, uniformando la procedura della RCP sia ad uno che a due soccorritori Luglio 2004 • sono state formulate precise indicazioni riguardo alla questione che è più opportuno addestrare i laici ad una RCP eseguita da un solo soccorritore, che esegue massaggio e ventilazione, piuttosto che da due, in quanto » le probabilità che due laici riescano ad ottenere un buon sincronismo sono poche » è altrettanto improbabile che si trovino contemporaneamente sul posto due soccorritori addestrati Infine, il controllo dei parametri vitali (eseguito mediante l’esecuzione dell’ABC al contrario) – richiesto dalle precedenti Linee Guida dopo i primi 3-4 cicli di RCP e poi ogni 2-3 minuti – non è più necessario: il polso carotideo, si è visto in numerosi studi, ha ben poche probabilità di ricomparire durante il BLS, pertanto non si devono interrompere le procedure di rianimazione. Scambio fra i due soccorritori Quando uno dei due chiede uno scambio dei ruoli, ad es. quello che massaggia, che più facilmente si stanca • richiede un cambio comunicando al compagno: “…alla prossima cambio”, mentre completa il ciclo di 15 compressioni • l’altro soccorritore, allertato esegue un’insufflazione e si prepara al cambio • il secondo soccorritore esegue altre cinque compressioni e poi » si sposta alla testa del paziente » valuta per 10 sec. la presenza del polso » se non c’è battito, insuffla • l’altro soccorritore, dopo che il compagno ha effettuato la quinta compressione » si sposta a fianco del torace » ricerca il punto di compressione » attende che il secondo soccorritore esegua l’insufflazione, dopo di che inizia le compressioni toraciche OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE DA CORPO ESTRANEO n corpo estraneo può provocare un’ostruzione completa o parziale delle vie aeree. La più frequente ostruzione, nell’adulto, è causata da materiale alimentare. I segni d’allarme di un’ostruzione da corpo estraneo in soggetto cosciente sono i seguenti: • la vittima non riesce a respirare, parlare, tossire • il volto e subito dopo il collo, le mani diventano lividi (cianosi) • la vittima si porta ad un certo punto le mani alla gola (segno universale di soffocamento) U Occorre, pertanto, sospettare un’ostruzione da corpo estraneo nel caso in cui il soggetto manifesti improvvisamente difficoltà respiratoria, accompagnata da sforzi respiratori inefficaci e seguita da cianosi e subito dopo da perdita di coscienza inspiegabile. rebrale (anossia acuta). A questo punto, prima che la vittima vada in coma, il soccorritore, dopo avere chiamato i soccorsi, può facilitare l’espulsione del corpo estraneo effettuando le seguenti manovre: • si posiziona al fianco del paziente e lo aiuta a piegarsi in avanti • rimuove dalla bocca di eventuali corpi estranei visibili (dentiera, monete, cibo, etc.) • assesta pacche in rapida sequenza sul dorso del paziente, battendo il palmo della mano ripetutamente (fino a 5 colpi) tra le scapole della vittima, mentre con l’altra mano gli sostiene il torace Quando queste manovre non sono efficaci ed il paziente sta perdendo conoscenza, il soccorritore, postosi alle spalle della vittima, pratica cicli di 4-5 brusche compressioni addominali (manovra di Heimlich), alternate a 5 pacche dorsali, fino all’espulsione del corpo estraneo o alla perdita di coscienza della vittima. Tecnica delle manovre di Heimlich Con la sequenza di gesti previsti dalla manovra di Heimlich si esercitano ripetute compressioni addominali sottodiaframmatiche, che inducono un aumento improvviso della pressione nelle vie aeree e generano una spinta verso l’alto del corpo estraneo che può così esser spostato più in alto – e favorire un parziale recupero della ventilazione polmonare - o esser espulso all’esterno, liberando Vittima cosciente Se l’ostruzione è incompleta, l’attività respiratoria può essere sufficientemente valida e non induce perdita di coscienza. In questo caso il soggetto va incoraggiato a tossire ed a respirare spontaneamente, cercando di non interferire con i suoi tentativi di espellere il corpo estraneo. In caso d’ostruzione completa, il paziente non riesce a parlare ed a tossire e fatalmente soffoca; se non s’interviene molto rapidamente può perdere conoscenza a causa dell’insufficiente ossigenazione del tessuto ce11 completamente le vie respiratorie. La manovra di Heimlich può esser eseguita sia su soggetto cosciente – in piedi o seduto – che su soggetto privo di coscienza. Se la vittima, cosciente, è in piedi o seduta, il soccorritore • si posiziona alle spalle del paziente • pone entrambe le braccia attorno alla vita del paziente • pone una mano stretta a pugno tra l’ombelico e l’estremità dello sterno • con l’altra mano stringe il polso della prima • comprimendo il pugno nell’addome esercita ripetutamente delle brusche spinte dal basso verso l’alto Vittima incosciente Se il soccorritore interviene su un soggetto rinvenuto privo di coscienza12 o la vittima soccorsa ha perso coscienza nel corso dell’intervento, dopo aver chiamato i soccorsi, il soccorritore: • si comporta come nelle fasi A e B della rianimazione cardiopolmonare; per cui: » iperestende il capo e controlla il cavo orale per rimuovere eventuali corpi estranei visibili » cerca il respiro con la manovra del GAS * se il respiro è assente, pratica due ventilazioni * se il torace non si muove (ventilazione inefficace), ripete il tentativo per altre 5 volte In soggetto privo di coscienza bisogna sospettare unÊostruzione da corpo estraneo, quando la vittima, nel corso del BLS, è sottoposta ad insufflazioni inefficaci, malgrado successivi ripetuti tentativi, per cui il torace non si espande, nonostante lÊestensione della testa e il sollevamento del mento siano corretti. 12 12 » eseguite due ventilazioni efficaci, passa alla fase C cercando i segni della presenza o meno della circolazione e regolarsi di conseguenza • se non riesce ad ottenere almeno due ventilazioni efficaci in 5 tentativi, avvia le compressioni toraciche senza controllare il polso carotideo » dopo 15 compressioni, controlla nel cavo orale l’eventuale espulsione del corpo estraneo e, se c’è, lo rimuove • dopo 15 compressioni, se riesce ad ottenere l’espulsione del corpo estraneo, ritenta due ventilazioni efficaci » ottenute due ventilazioni efficaci, passa alla fase C dell’RCP, comportandosi di conseguenza Limitazioni e controindicazioni della manovra di Heimlich PREVENENDO: Supplemento Trimestrale di Medicina Preventiva Supplemento Redatto a cura del Dipartimento di Prevenzione ASL RmB Viale Battista Bardanzellu, 8 00155 Roma tel. 0641434906 fax 0641434957 e-mail: [email protected] Proprietà Azienda Unità Sanitaria Locale Roma B Direttore responsabile Fabrizio Ciaralli La manovra di Heimlich è una tecnica molto pericolosa per il rischio rottura di costole e, conseguentemente, di lesioni agli organi ipocondriaci (fegato e milza); è, quindi, di inevitabile impiego solo quando il soggetto non è più in grado di respirare. La manovra è, comunque, controindicata nei neonati, perché hanno gli organi ipocondriaci (il fegato e, in particolare la milza) molto fragili e possono danneggiarsi, anche per un modesto aumento di pressione all’interno della cavità addominale; in caso d’ostruzione completa le compressioni toraciche vanno, quindi, alternate a colpi sulla schiena. In gravidanza le compressioni potrebbero danneggiare il feto; in questi casi le compressioni addominali vanno sostituite con le compressioni toraciche. Redazione Maria Giuseppina Bosco, Matteo Ciavarella, Gaetano Di Pasquale, Angela Marchetti, Pierangela Napoli, Sergio Rovetta, Pietro Russo, Barbara Troiani, Massimo Valenti, Romano Zilli A cura di: M. Ciavarella M. D’Innocenzo G. Ferraiolo D. Palamara S. Rovetta Anno III numero 2 Autorizzazione Tribunale di Roma del 20/12/2001 n.573 chiuso in redazione il 30/06/04 stampato in proprio