SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO ENTE 1) Ente proponente il progetto: CARITAS ITALIANA La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) con lo scopo di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano della Carità. Nel 1977 ha stipulato la convenzione col Ministero della Difesa per accogliere obiettori di coscienza al servizio militare e nel 2001 è stata tra i primi enti a realizzare progetti di servizio civile nazionale. La Caritas Diocesana di Trapani rappresenta simbolicamente lo strumento pastorale della diocesi per la promozione di iniziative caritative e di sviluppo, sia all’interno di specifiche competenze diocesane, che all’Estero, in terra di missione. Dapprima in collaborazione con l’Ufficio Missionario diocesano che già dal 1999, in seguito ad un gemellaggio con l’ECAR - Arcidiocesi di Fianarantsoa ha intrapreso iniziative assistenziali in Madagascar con l’ECAR - l’Arcidiocesi di Fianarantsoa. Successivamente, nel Marzo 2004, la Caritas diocesana ha sottoscritto un accordo di partenariato con L’ECAR e nel 2009 con le suore Nazarene (enti esteri- in Madagascar), per la realizzazione di progetti di servizio civile. Nello specifico il Progetto denominato Fianakaviana-famiglia-Trapani, è il quinto progetto che la Caritas diocesana di Trapani presenta come servizio civile all’estero in terra di missione, a seguito dei precedenti denominati MISAOTRA, MIARAKA, NAMANSTIKA e MITSIKIA che attualmente vede impegnati a Fianarantsoa, 9 volontari, a sostegno dei poveri e dei bambini che vengono accolti nelle sedi degli enti partner di cui sopra. La diocesi di Trapani ha sostenuto diverse iniziative in Madagascar, quali: interventi socio-assistenziali, come la partecipazione anche economica alla costruzione di 1 preventorio per bambini rachitici, 2 lebbrosari, 1 dispensario, 1 orfanotrofio, case di accoglienza per ammalati ed anziani, 1 clinica cattolica, 1 casa di accoglienza per anziani; l’apertura di scuole, centri sociali per i bambini e il sostegno ai poveri; adozioni a distanza di bambini per il diritto allo studio; sostegno di istituti di ordine religiosi presenti sul territorio. L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI Via C.so Vittorio Emanuele 44 – cap. 911100 città Trapani – Tel. 0923432236 Fax 0923432235 E-mail [email protected] - Persona di riferimento: Girolamo Marcantonio 2) Codice di accreditamento: NZ01752 3) Albo e classe di iscrizione: NAZIONALE 1° classe CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Fianakaviana-famiglia-Trapani 5) Settore e area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO Area di intervento: Educazione e Promozione culturale Codice: F11 6) Descrizione del contesto socio politico ed economico del paese o dell’area geografica dove si realizza il progetto; precedente esperienza dell’ente proponente il progetto nel paese o nell’area geografica anche in relazione alla propria mission; presentazione dei partner esteri: DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO‐POLITICO ED ECONOMICO DEL MADAGASCAR E DELL’AREA GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO : CITTA’ DI FIANARANTSOA Premessa: Il Madagascar, è uno stato insulare situato nell'Oceano Indiano, al largo della costa orientale dell'Africa, di fronte al Mozambico. L'isola principale, anch'essa chiamata Madagascar, è la quarta più grande isola del mondo. Ospita il 5% delle specie animali e vegetali del mondo, l'80% delle quali si trovano solo in Madagascar. Fra gli esempi più noti di questa eccezionale bioversità ci sono la famiglia dei lemuri, tre famiglie endemiche di uccelli, le numerose specie di camaleonti, dei bovini a metà tra cammelli e mucche, in quanto ancora allo stato primordiale, i cosiddetti “zebù” e i tipici baobab. Le lingue principali sono il Francese ed il Malgascio ma il francese viene usato maggiormente nelle grandi città. La moneta di stato sono gli ARIARI, che hanno un valore pari a circa un terzo dell’EURO. FONTE: EDSMD-IV Madagascar Tabella 1 Ripartizione (in %) di femmine e uomini per età Femmine Gruppi d’età Uomini Percentuale d’età ponderata 15-19 22,8 20-24 16,2 25-29 15,9 30-34 14,4 35-39 12,3 40-44 10,0 45-49 8,5 50-54 na 55-59 na Totale 100,0 na = Non applicabile Pondazione 3 956 2 819 2 758 2 497 2 132 1 741 1 471 na na 17 375 Non ponderazione 4 034 2 901 2 721 2 498 2 077 1 720 1 424 na na 17 375 Percentuale d’età ponderata 19,9 15,4 13,7 12,4 10,6 8,9 8,0 6,4 4,6 100,0 Ponderazione 1 711 1 322 1 178 1 068 914 763 689 547 394 8 586 Non ponderazione 1 743 1 290 1 201 1 076 916 754 674 525 407 8 586 La proporzione delle femmine passa dal 23 % dai 15‐19 anni al 16 % dai 25‐29 anni e al 9 % dai 45‐49 anni. Per gli uomini la proporzione passa dal 20 % dai 15‐19 anni al 5 % dai 55‐59 anni. La situazione politica: La costituzione vigente (quella del 1998) prevede come istituzioni principali del paese il Presidente, il Parlamento (detto "Assemblea Nazionale"), il Senato, il Primo Ministro col suo gabinetto, e un potere giuridico indipendente. Il presidente viene eletto per suffragio universale e rimane in carica 5 anni; può essere riconfermato due volte. L'Assemblea Nazionale comprende centosessanta rappresentanti eletti con voto diretto ogni cinque anni. Il Senato comprende 90 senatori, due terzi dei quali eletti da legislatori locali e un terzo scelto dal presidente, tutti in carica per sei anni. Il Primo Ministro e un consiglio di altri ministri si occupano della gestione del governo e dell'applicazione della legge; il Primo Ministro è scelto dal Presidente. Il Presidente può sciogliere l'Assemblea Nazionale; da parte sua, l'Assemblea può votare una mozione di censura e rimuovere dall'incarico i ministri. La Corte Costituzionale ha lo scopo di giudicare della costituzionalità delle nuove leggi. Il Madagascar, che ha storicamente una posizione marginale rispetto alla vita politica africana, è tornato nel luglio del 2003 (dopo la crisi politica del 2002) a essere parte attiva dell'Unione Africana. Durante la seconda guerra mondiale, truppe malgasce combatterono in Francia, Siria e Marocco. Quando la Francia cadde in mano ai tedeschi, il Madagascar passò sotto il controllo del governo di Vichy. Nel 1942 l'isola fu invasa dalla Gran Bretagna che la riconsegnò ai "francesi liberi" di de Gaulle l'anno dopo. Nel 1947, una rivolta indipendentista tenne impegnate per molti mesi le forze francesi. La rivolta fu stroncata brutalmente, si parla di 60.000 - 100.000 morti, ma nei primi anni '50 la Francia diede inizio a una serie di riforme che consentirono al Madagascar una transizione verso l'indipendenza. Il 14 ottobre 1958 nacque ufficialmente la Repubblica del Madagascar nell’ ambito della Communauté Française. Il 26 giugno 1960 finalmente il Madagascar divenne indipendente, con Philibert Tsiranana come primo presidente. Tsiranana condusse una politica apertamente filo-francese e volta essenzialmente a preservare lo status quo, causando un malcontento diffuso fra la popolazione malgascia. Dopo l'abbandono di Tsiranana e un breve periodo di transizione, il potere passò nelle mani di Didier Ratsiraka, che modificò profondamente lo stato e la politica estera malgascia in direzione di un socialismo filo-sovietico. Il partito di Ratsiraka divenne l'unico partito legalmente riconosciuto nel 1977, e la libertà di stampa fu fortemente ridotta. Il regime di Ratsiraka iniziò a vacillare negli anni '80, sotto la pressione di una forte crisi economica e del crescente isolamento internazionale del paese. Ratsiraka modificò gradualmente la propria politica, fino a indire le prime elezioni multi-partitiche nel 1993. Ratsiraka e il suo principale rivale, Albert Zafon, si alternarono alla guida del paese fino al 2001. Le elezioni del 2001, che vedevano contrapposti ancora Ratsiraka e Marc Ravalomanana, si conclusero con reciproche accuse di brogli e scontri anche armati nel paese. Ne uscì vittorioso Ravalomanana, e Ratsiraka fu costretto all'esilio. Il Presidente Marc Ravalomanana è stato costretto ad andare in esilio nel Marzo 2009. Andry Rajoelina, Sindaco della capitale Antananarivo, ha preso il titolo di Presidente dell’alta autorità del governo di transizione. Questo accesso incostituzionale al potere è stato rigettato dalla comunità internazionale. Le ultime elezioni parlamentari sono state nel Luglio 2013. Hery Rajaonarimampianina è stato eletto Presidente con quasi il 54% delle preferenze. Questo trasferimento è stato riconosciuto come incostituzionale dalla comunità internazionale, causando un lungo periodo di blocco degli aiuti internazionali, con conseguente decrescita della scolarizzazione. Il 20-XII-2013 si sono svolte le elezioni per il rinnovo del parlamento e il ballottaggio delle elezioni presidenziali (il primo turno si era tenuto il 25-X), rimandate più volte a causa della crisi politica. Il 30-I-2014 il Madagascar è stato riammesso nella Comunità per lo Sviluppo dell’Africa Meridionale (SADC), che ne ha revocato la sospensione in atto dopo il colpo di stato del 2009. La prima convocazione dell’Assemblea nazionale neo-eletta (18-II-2014) ha segnato di fatto la fine del periodo di transizione, rimettendo il potere legislativo nelle mani del parlamento. L'istruzione in Madagascar è regolata secondo le linee impostate dalla riforma scolastica del 1978, voluta dal governo socialista di Ratsiraka con lo scopo di democratizzare, nazionalizzare e decentrare il sistema scolastico. Le scuole sono organizzate in quattro fasi: educazione di base (sei anni), formazione secondaria di base (quattro anni), formazione secondaria specializzata (tre anni) e formazione universitaria (impartita dall'Università del Madagascar, fondata nel 1961 con sede nella capitale, o da altri istituti superiori equiparati). Nonostante gli sforzi messi in atto dai governi succedutisi alla guida del paese negli anni, il livello di analfabetismo in Madagascar è ancora piuttosto elevato (intorno al 60% della popolazione). La situazione Socio-Economica, dovuta anche alla crisi politica, non è migliore; dai dati sulla povertà della Banca Mondiale (Fonte) emerge che: - l’economia è in fase di stallo, e il PIL pro capite scende rapidamente; con un tasso di aumento del 2,9% all’anno, la popolazione del Madagascar è cresciuta di circa 3 milioni di persone tra il 2008 e il 2013. A causa della stagnazione economica, il PIL pro capite è tornato ai livelli del 2001; - Considerato l’alto tasso di malnutrizione, i disastri naturali, l’alto livello di corruzione presente nelle classi manageriali il Madagascar appare tra i paesi più poveri nel mondo; - Netto aumento della povertà; tra il 2008 e il 2013 l’ammontare di persone che vivono sotto la soglia di povertà, già alto all’inizio del periodo, è cresciuto di circa 10 punti percentuali. Con il 92% di persone che vivono con meno di 2 dollari al giorno, il Madagascar è uno dei paesi più poveri del globo; - Il numero di bambini che non vanno a scuola, anche a causa delle frequenti crisi politiche e delle loro conseguenze, è aumentato di circa 600.000 unità. La malnutrizione in alcune aree è cresciuta del 50%. Il Madagascar non riuscirà a raggiungere gran parte degli obiettivi del millennio previsti per il 2015, anche quelli che più sembrerebbero a portata di mano (riduzione mortalità infantile, educazione primaria universale e sradicare povertà estrema); - 40% della popolazione vive in villaggi, a volte non identificati, all’interno di capanne, fatte con fango e paglia (così detti villaggi di paglia); - Gli aiuti internazionali, nel periodo 2008-2013, sono diminuiti del 30%; - I frequenti shock dovuti a cicloni e alluvioni, hanno) peggiorato un sistema infrastrutturale già di per sé deficitario; - Secondo le stime ufficiali relative al 2010, con un tasso di povertà del 77% (rappresentativo di 15,6 milioni di persone), il Madagascar condivide con Haiti il più alto tasso di povertà mondiale. Il Madagascar è suddiviso amministrativamente in enti di quattro livelli principali (divisione politica interna): A. provincia (faritany mizakatena) regione (faritra) B. distretto (fivondrona o departemanta) C. comune (firaisana e kaominina) D. Ogni provincia prende il nome dal suo capoluogo: - La Provincia di Fianarantsoa comprende le regioni di Amoron'i Mania, Atsimo-Atsinanana, Haute Matsiatra, Ihorombe e Vatovavy-Fitovinany. In questo contesto generale, qui di seguito si attenzionerà la città di FIANARANTSOA (sede del presente progetto), che si trova nella regione chiamata HAUTE MATSIATRA; questa è tra le più povere province del Madagascar e la seconda più popolata: Regione di Haute Matsiatra Localizzazione Stato Madagascar Provincia Fianarantsoa Amministrazione Capoluogo Fianarantsoa Territorio Superficie 21 080 km² Abitanti 1 128 900 Densità 53,55 ab./km² Distretti 5 Tabella 1.1 Povertà (EDSMD-III) - FONTE: “Enquête Démographique” Inchiesta Demografica (EDSMD‐III) sul Madagascar Caratteristiche socio-demografiche Percentuale di povertà Analamanga 66,8 Vakinankaratra 77,7 Itasy Bongolava Haute Matsiatra 78,6 65,6 79,9 Regioni Amoron'i Mania 74,4 Vatovavy Fitovinany 66,1 Ihorombe Atsimo Atsinanana Atsinanana Analanjirofo Alaotra Mangoro Boeny Sofia Betsiboka Melaky Atsimo Andrefana Androy Anosy Menabe Diana Sava 65,5 67,4 74,9 77,8 79,8 74,5 71,3 69,8 79,8 77,2, 77,5 77,3 78,4 79,8 78,7 Tabella 1.2 Istruzione (EDSMD-III) FIANARANTSOA Livello d’Istruzione Senza Istruzione Primaria/Alfabetizz Secondaria o più 93,5 36,8 26,4 Fianarantsoa, del 1830, viene attribuita alla regina dei Merina Ranavalona. Nelle intenzioni di Ranavalona, Fianarantsoa sarebbe stata una "seconda capitale" (dopo Antananarivo) e un avamposto militare a protezione della parte meridionale degli altopiani centrali. In effetti, l'urbanistica della città è evidentemente ispirata a quella di Antananarivo. Con l'arrivo dei missionari europei, Fianarantsoa divenne un importante centro di diffusione della regione cattolica, contrapposto ad Antananarivo, principalmente controllata da chiese protestanti. Gran parte della struttura moderna della città si è sviluppata negli anni venti, ancora ricalcando la struttura di Antananarivo, con una suddivisione in città alta (con la cattedrale di Ambozontany e gli edifici storici), una città media (sede di uffici e banche) e una città bassa (polo commerciale e sede della stazione ferroviaria). La città è sede di un aeroporto civile (Codice aeroportuale IATA - W: WFI). La Route nationale 7 la collega con Ambositra a nord e Ambalavao a sud. Città di Fianarantsoa - Situazione politica: il Presidente della Delegazione Speciale Pety Rakotoniaina, una sorta di Sindaco ad interim, è stato sostituito dopo lunghe proteste da parte della popolazione, in particolare degli impiegati che da più di dieci mesi aspettavano lo stipendio. Situazione degenerata anche a causa delle pessime condizioni igieniche ed infrastrutturali della città. Irma Juliandre, precedentemente chef del distretto di Alagnina, sostituirà Pety in vista delle elezioni, previste per il prossimo novembre c.a. Città di Fianarantsoa - Situazione socio-economica: - l’accesso all’acqua potabile, all’elettricità e il tasso di spesa per persona sono i più bassi tra tutte le province (Fonte: data from U.S. Agency for International Development). - a Fianarantsoa le persone vivono con circa 1,7 dollari al giorno; - i senza tetto e abbandonati sono circa il 39,7% degli abitanti; - i bambini che non vanno a scuola sono circa il 42% dei bambini presenti in città; - la malnutrizione ha raggiunto un tasso del 79%; - 40,2% della popolazione vive dell’artigianato locale; - 10,5% della popolazione viene formato verso attività produttive; - 10,1% della popolazione vive in condizioni agiate, o perché impegnato politicamente, o perché produttore di riso, di marmi o topazi, e addetti alla ristorazione e di questo 10% il 5% sono stranieri europei, in maggioranza francesi, che sono impegnati nelle cave di marmo, albergatori, ristoratori. - Sommariamente, la maggior parte della popolazione è impegnata nel settore agricolo. (73 %). Come si può notare, dalla tabella sotto riportata, l’occupazione agricola diminuisce con l’aumento dell’istruzione scolastica. Infatti, il 91% senza istruzione si occupa di agricoltura a fronte dell’82% che ha un livello scolastico di scuola primaria e il 38% che possiede una formazione scolastica secondaria. Solo il 14% della popolazione ricopre ruoli direzionali. Tableau 1.3 Occupazione Ripartizione (in %) di uomini e donne dai 15-49 anni (in riferimento ai 12 mesi prima precedenti all’inchiesta) divisi per tipologia di occupazione - EDSMD-IV Madagascar Caratteristiche Cadre/ Employé Ventes et Manuel Manuel Agriculture Manquant sociotechnicien/ services qualifié non qualifié demografiche direction Groupe d’âges 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 État matrimonial Célibataire En union En rupture d’union Nombre d'enfants vivants 0 1-2 3-4 5+ 0,4 2,6 3,5 3,6 3,8 5,2 8,2 0,4 0,4 0,7 0,6 0,6 0,9 0,2 7,6 11,8 13,4 15,4 14,2 13,2 8,4 3,9 5,7 6,4 7,0 6,2 6,5 6,8 7,9 4,8 3,1 3,1 4,7 4,2 4,4 78,9 74,4 72,5 70,0 70,2 69,6 71,4 0,8 0,2 0,3 0,2 0,4 0,3 0,5 3,3 3,6 3,7 0,7 0,5 0,4 10,8 12,2 12,8 4,5 6,4 5,4 11,0 3,3 6,5 68,3 73,7 71,0 1,5 0,3 0,3 4,1 4,2 3,9 1,7 1,0 0,7 0,5 0,1 12,7 14,2 13,7 6,9 6,2 6,5 6,4 4,7 65,6 69,9 71,4 84,1 1,2 0,2 0,3 0,1 9,3 4,2 3,8 2,4 LA DIOCESI DI TRAPANI – ATTIVITA’ PREGRESSA IN TERRA DI MISSIONE TIPOLOGIA DI INTERVENTO Dal 2001 Esperienze di conoscenza e formazione missionaria in Madagascar con volontari della Diocesi di Trapani Dal 2001 ad oggi esperienze di evangelizzazione in terra di missione, animata dai volontari del Centro missionario Dal 2001 ad oggi sostegno alle missioni cattoliche presenti nella diocesi di Fianarantsoa Dal 2001 promuove adozioni a distanza Dal 2004 realizzazione del CDS (Dispensario) Dal 2006 avvio del progetto “Casa di Amboaloboka” Attivita’ di sensibilizzazione Assistenza e Sostegno Centro polivalente SCV all’Estero – PG MISAOTRA, MIARAKA, NAMANSTIKA, MITSIKIA 2011- Comunità Alloggio per minori e Associazione locale 2011 - Interventi al Carcere di Fianarantsoa 2011 - Animazione e adozioni a distanza c/o la Maison Des Enfants (struttura Diocesi di Fianarantsoa) ATTIVITA’ • Viaggi Missionari in Madagascar; Conoscenza dei luoghi; Contatti con il popolo Malgascio; Contatti con le associazioni cattoliche in Madagascar; Contatti con l’Arcidiocesi di Fianarantsoa animazione presso i villaggi a favore dei bambini; alfabetizzazione nelle scuole a favore dei bambini; animazione presso il preventorio delle Suore Teresiane di Fianarantsoa; animazione presso il villaggio dei catechisti di Padre Daniele- Gesuita a Fianarantsoa; animazione per i bambini presso il villagio di Zazafusi delle Suore Nazarene •Villaggio dei catechisti: costruzione dei pannelli solari per riscaldare l’acqua, costruzione dei servizi, Wc e docce, cucina, costruzione delle case; •Preventorio per bambini rachitici: aiuti monetari; •Lebbrosari: aiuti monetari; •Dispensari: acquisto di medicine; •Orfanotrofi: adozioni a distanza, aiuti monetari; •Scuole cattoliche, invio di materiale didattico, libri, banchi; •Centri sociali per il sostegno ai poveri: animazione e assistenza. •Case di accoglienza per ammalati e anziani: animazione e assistenza. •Istituti di ordini religiosi che operano nel territorio: Aiuti in denaro, invio di volontari • Dal 2001 Il centro Missionario promuove adozioni a distanza, realizzando 522 adozioni, a favore di bambini che vanno a scuola, di ragazzi e giovani che vogliono iscriversi alle scuole superiori o nei corsi di formazione, a favore di seminaristi. • Aiuti economici per la Costruzione di un’ala della Clinica appartenente all’Arcidiocesi di Fianarantsoa, e di tutto il dispensario che c’è al suo interno. • Costruzione della “Casa della Speranza” “TRANO FANANTENANA” di Accoglienza della diocesi” ad Amboaloboka-Fianarantsoa, per l’accoglienza di anziani e volontari in missione • I momenti di sensibilizzazione sono organizzati dal Centro Missionario, in diocesi attraverso:momenti di preghiera, incontri per sensibilizzare la comunità alla missione;organizzazione di eventi pubblici per raccogliere fondi;cene di beneficenza; vendita di oggetti del Madagascar; Produzione e vendita di film sul Madagascar per raccolta fondi; Realizzazione di calendari; produzione di panettoni; Incontri con i giovani nelle scuole e nelle parrocchie. • Distribuzione di coperte ai barboni e ai senza tetto; Distribuzione di cibo; acquisto di riso; Distribuzione di indumenti; Distribuzione di materiale didattico • Dal 2007 è attivo un centro polivalente dell’ufficio miss. della diocesi di Tp dove si svolgono le seguenti attività: formazione professionale, attività di alfabetiz., accoglienza per anziani e poveri, lab.igienico-sanitari. • Dal Gennaio 2010, è iniziata la prima esperienza di servizio civile all’estero, proseguita nel 2011 e nel 2012, 2013 con 4 Progetti che hanno visto impegnati 4 ed 9 volontari in servizio civile che hanno svolto attività di servizio civile volontario internazionale La Caritas ha fondato una comunità alloggio per 25 bambini di strada e orfani. Nel 2013 è nata l’associazione locale, denominata Miaraka (insieme) che gestisce la comunità e le attività ad essa correlate Il nostro impegno al carcere è nato circa 2 anni e mezzo fa. Era cominciato con dei volontari che effettuavano attività varie all’interno del reparto “minori”: giochi, attività manuali, cineforum. L’anno scorso è stato formalizzato un accordo con la Responsabile della struttura carceraria e da quest’anno i volontari svolgono attività anche nel reparto “donne”. Le attività variano da Laboratori di cucina (pasta fresca e torte) ad attività artigianali e di animazione. E’ nostra intenzione perfezionare e qualificare meglio il nostro intervento all’interno del carcere, con proposte di assistenza legale. E’ una struttura diocesana locale gestita dalla Congregazione di Jeanne Delanou. Si hanno in carico circa 30 bambini pagando le spese scolastiche e le altre “necessità accessorie” (tenute, materiale scolastico, talvolta trasporti, etc. All’interno della struttura vengono accolti altri bambini (in numero variabile, tra 20 e 35) che, di giorno, fanno attività varie con le suore, alfabetizzazione, sport, musica, teatro. I volontari diocesani svolgono attività presso tale struttura, offrendo il loro supporto per l’organizzazione di tutto questo e di altri possibili eventi, nonché affiancando le suore nello svolgimento e creazione delle attività. Inoltre ogni sabato mattina i Volontari svolgono l’attività delle “docce” e “lavaggio vestiti” rivolta ai bambini poveri che vivono in zone limitrofe alla struttura. Infine, ci si occupa di organizzare all’interno della Maison des Enfants, un Grest Estivo di circa 2 mesi che coinvolge un gran numero di minori. LA CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI E I SUOI PARTNER La Caritas di Trapani in collaborazione in collaborazione con i PARTNER ESTERI (in MADAGASCAR) promuove il presente progetto denominato Fianakaviana-famiglia-Trapani. I Partner sono: L’ASSOCIAZIONE EDUCATORI SENZA FRONTIERE ONLUS E LE SUORE NAZARENE/CARMELITANE, con cui è stato formalizzato l’accordo di partenariato presentato in fase di accreditamento; - L’ ASSOCIAZIONE MIARAKA, L’ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA (con cui abbiamo un’accordo di partenariato) E IL CARCERE - sezione DONNE e MINORI - attraverso apposite lettere di Partner per la specifica idea progettuale. I partner secondo quanto di seguito descritto garantiscono la realizzazione delle varie attività indicate nel presente progetto, grazie ad un’attenta conoscenza dei bisogni del territorio. 1. L’ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA – PARTNER dal 2004 L’ARCIDIOCESI SI FIANARANTSOA opera in territorio malgascio dal 1900, formando i preti diocesani in Europa, ed inviandoli presso i territori cattolici dell’arcidiocesi, dove è necessario un apporto educativo, sociale e culturale, sia per la formazione degli adulti ed il loro accompagnamento e supporto cattolico e culturale, quanto per i bambini e la loro educazione. I preti diocesani, quindi svolgono un servizio molto attivo sul territorio, che permette loro di avere un monitoraggio costante dei bisogni presenti sul territorio, e facendo da ponte con varie associazioni mondiali, che possono essere d’aiuto alla realtà malgascia. Proprio attraverso questo contatto tra il Centro missionario della diocesi di Trapani, ed alcuni preti malgasci che si trovavano in Italia è stato possibile prendere contatti con l’arcidiocesi malgascia ed attivare, tutta una serie di aiuti umanitari, organizzare viaggi, e preparare container, fino ad arrivare all’odierna collaborazione, grazie alla quale la diocesi di Trapani, già da anni gestisce dei contatti stabili che gli hanno permesso di realizzare quanto di seguito descritto ed ampiamente esplicitato nel seguente paragrafo. L’arcidiocesi inoltre, sul territorio malgascio opera attraverso la collaborazione dei vari ordini di suore presenti nel territorio, quali le suore nazarene, carmelitane, francescane, ecc. ed i frati, gesuiti, e salesiani ecc. Tali collaborazioni consentono allo stato ecclesiale di avere un pieno controllo su tutte le realtà cattoliche che operano sul territorio, creando una rete completa ed efficiente di tutti i servizi ivi presenti, e che realmente vengono offerti. In tal modo questo pieno controllo e continuo monitoraggio, consente che tutti i servizi attivati arrivino a buon fine e vengono dispersi 2. SUORE NAZARENE (PARTNER dal 2008) Le Suore Nazarene sono presenti da tempo in Madagascar dal secondo dopo guerra. Esse collaborano con l’arcidiocesi di Fianarantsoa, ed il loro carisma è quello di occuparsi, di bambini, per facilitare in loro in processo di scolarizzazione, della formazione professionale delle donne, infatti hanno in attivo corso di taglio, cucito, e si occupano anche degli anziani in stato di abbandono; inoltre nel territorio del Madagascar sono responsabili di lebbrosari. Il loro servizio è implementato dalla presenza do volontari che vanno in missione per periodi dell’anno presso le loro case, da medici che li raggiungono durante l’anno per avviare dei corsi di puericultura, educazione igienico-sanitaria, prevenzione. Tra le suore molte sono di origine italiana, altre sono consorelle africane, e quasi tutte sono in possesso di titoli di studio spendibili a favore della popolazione, tra di esse vi sono pedagogiste, infermiere, che a loro volta gestiscono scuole per i bambini e i corsi di alfabetizzazione e per i volontari corsi in lingua francese e malgascia. TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI 3. Assistenza medico-sanitaria per anziani, donne e bambini: Un’equipè medica si presta volontariamente ad offrire assistenza medica alle donne, egli anziani e ai bambini della città presso il centro polivante; 2. Lebbrosari: Le Suore Nazarene gestiscono diversi lebbrosari su tutto il territorio del Madagascar e si trovano tutti lontano dalle città, sono gestiti dalle suore, in tutto riescono a contenere i bisogni di 55 persone uomini, donne, bambini e anziani affetti dalla lebbra . Manca qualunque tipo di assistenza igienica ed educativa. Non ricevono alcun aiuto da paesi e organizzazioni occidentali, solo qualche sostegno economico da parte dei missionari (P. Zocco); 3. Gestione di preventori per il rachitismo: Le Suore Nazarene gestiscono diversi preventori in tutto il Madagascar per la cura del rachitismo; 4. Gestione di diverse case di accoglienza; 5. Gestione di Centri polivalenti: Le suore gestiscono dei centri polivalenti dove si svolgono diverse attività, che coinvolgono in media 100 adulti e 100 bambini: A. Formazione professionali per donne: Le Suore Nazarene oltre alla loro casa di accoglienza gestiscono un centro diurno polivalente dove si svolgono attività di formazione per le donne, quali, maglieria e ricamo, tali corsi sono gestiti da formatori ed esperti del luogo, accompagnanti dai volontari. B. Alfabetizzazione: Corsi di alfabetizzazione rivolte ai bambini in età scolare,e alle donne, tali corsi sono gestiti dalle suore e dai volontari. C. Formazione per i volontari: Per i volontari vengono organizzati dei corsi in Lingua malgascia francese, inoltre vengono preparati dei corsi di primo soccorso e di conoscenza dei rischi possibili presenti nel territorio. D. Corsi di prevenzione socio-assistenziale: Periodicamente le suore vengono raggiunte da medici che vanno in missione in Madagascar, per fare percorsi di prevenzione a favore della popolazione femminile, sulle malattie veneree, corsi di puericultura, corsi di igiene e profilassi. E. Orfanotrofio ospita attualmente 350 bambini e bambine in età da 0 a 17 anni. In questo momento la presenza più significativa è rappresentata da 50 bambini in età inferiore/uguale a 1 anno. La struttura è diretta da Suore dell'Ordine delle suore Nazarene e da Cooperanti. La madre superiora, detta Ma Mère è coadiuvata da 9 suore malgascie e alcune collaboratrici esterne. 3. L’ASSOCIAZIONE Educatori senza frontiere onlus (Exodus) ESF (PARTNER dal 2013) Ambalakilonga è una comunità alloggio per giovani ed adolescenti. E’ nata per l’accoglienza di ragazzi in difficoltà, provenienti da Fianarantsoa (Centro e periferia) e da altre città e villaggi del Madagascar. La provvidenza, come dice don Antonio Mazzi, ha portato tra le sue mani una richiesta di aiuto di una suora italiana, suor Annunziata, per 42 anni impegnata in terra malgascia, e il viaggio in avanscoperta del prof. Giuseppe Vico a Fianarantsoa, ha inaugurato l’esperienza di Exodus ed Educatori senza Frontiere in questa grande isola dell’oceano indiano.Voluto dalle suore Nazarene, infatti, il Centro, dopo essere passato attraverso la gestione di varie realtà, è stato affidato alle cure della Fondazione Exodus da sempre impegnata nell’educazione e nella prevenzione del disagio giovanile. Exodus è formato da diverse comunità. Ognuna con una propria storia. Le Comunità sono realtà stabili sul territorio, ognuna con propri educatori ed équipe, caratterizzate a seconda del contesto da attività specifiche (una comunità in alta montagna non si conforma allo stesso modo di una comunità in riva al mare. E non solo per il clima). Le Comunità offrono alle persone la possibilità di fare una esperienza totale conforme ai tempi e alle caratteristiche di ciascuno: “Le nostre case sono piccole famiglie. L’atmosfera è quella della serenità, della collaborazione, dell’impegno personale e della fraternità. Ognuno è responsabile della casa: disordine, sporcizia, svogliatezza, brontolamenti, non fanno parte dello spirito della famiglia”(don A. Mazzi). La comunità educativa è una struttura residenziale che può ospitare fino a trenta giovani, maschi, di età compresa prevalentemente dai quattordici ai ventitré anni. Vengono accolti ragazzi orfani o abbandonati, ex-ragazzi di strada e minori in situazione di disagio socio-familiare segnalati dai servizi sociali, dal Tribunale dei Minori o da altre realtà religiose o laiche che si occupano di giovani. L’inserimento in comunità è temporaneo e vuole essere un’occasione feconda per ri-attivare processi di maturazione e accompagnare il giovane verso una piena autonomia o, dove possibile, al rientro nella famiglia d’origine. La comunità è accreditata presso il Ministero della Popolazione e degli Affari Sociali, con delibera numero 10775/10-MPAS del 16 aprile 2010, e fa parte della rete di protezione dei minori con le altre comunità educative e realtà del sociale locale e nazionale. La comunità è inserita all’interno del villaggio che comprende anche la scuola di formazione professionale (CFP), il dispensario e una serie di servizi e attività indirizzate ai giovani ed alle famiglie del quartiere, della periferia della città e dei villaggi vicini. 4. L’ASSOCIAZIONE MIARAKA (PARTNER dal 2013) L'associazione Miaraka, promossa dalla Caritas di Trapani in collaborazione con la Diocesi di Fianarantsoa, è stata creata principalmente per gestire il centro per minori nato nell'ottobre 2011. Dopo aver effettuato un intenso lavoro di strada, per conoscere il territorio, i suoi soggetti, le sue regole e dinamiche, grazie anche al supporto dei volontari in servizio civile inviati da Caritas Italiana per collaborare con la Diocesi locale, si è deciso di creare un centro che potesse ospitare un gruppo-target di minori in difficoltà. Ad oggi sono 21 i bambini che vengono ospitati nella comunità alloggio Miaraka, con cui si è avviato un percorso di assistenza e promozione sociale. La comunità alloggio Miaraka rappresenta un luogo sano dove i minori ivi seguiti, accomunati da deprivazione culturale, degrado sociale e da carenze educative, ritrovano un contesto socio ambientale capace di rispondere con modalità positive ai loro disagi e bisogni. La comunità si occupa di offrire poliedriche attività ed è luogo privilegiato: per la promozione dei diritti dei bambini (salute, cibo, vestiario, istruzione, gioco, educazione, alloggio, affetti); dell’ascolto (dei bisogni e delle esigenze espresse ed inespresse dei/delle minori) per favorire una crescita personale armoniosa e consapevole anche attraverso lo stimolo alla riflessione sulle proprie esperienze; in cui avere occasioni per uno sviluppo della creatività e incentivi al gusto della ricerca; in cui creare momenti di promozione di singoli o di gruppi, per l’emancipazione personale e la maturazione di abilità sociali che favoriscano l’auto - organizzazione nel proprio contesto; in cui poter sperimentare rapporti e relazioni costruttive con i/le coetanei/e; in cui compiere un percorso educativo e di formazione, sostenuto da figure adulte significative che garantiscano la continuità dell’esperienza anche attraverso il “fare“ manuale, laboratori socializzanti e sportivi, attività di accompagnamento scolastico, attività di educazione alla legalità e all’affettività, alla cittadinanza, laboratori di espressione artistica e corporea, attività culturali ed interculturali; costruire e mantenere i rapporti con genitori e parenti dei minori, implementando le attività ordinarie con specifiche attività trasversali settimanali rivolte alle famiglie.I Cooperanti, con gli educatori e i minori coordinano delle riunioni settimanali per programmare le attività, capire e trovare soluzioni agli eventuali problemi, scambiare informazioni ed idee su come migliorare l'intera offerta formativa. L’Associazione si occupa anche dell'iscrizione e pagamento delle scuole presso cui i bambini studiano, di fornire il materiale scolastico necessario, di monitorare il rendimento scolastico dei ragazzi mediante incontri con gli istituti scolastici. Inoltre, in collaborazione con la "Maison des Enfants", un centro diurno per minori gestito dalla Diocesi di Fianarantsoa, talvolta con la collaborazione di cooperanti francesi, fornisce supporto ad altri bambini e giovani in difficoltà. A tal fine l'Associazione si è caricata del pagamento delle tasse scolastiche di un gruppo di 30 bambini, seguendoli anche nel loro percorso formativo attraverso riunioni con gli stessi e le loro famiglie, insieme ai responsabili della Maison des Enfants. I membri dell'Associazione Miaraka sono otto, di cui due (un uomo e una donna trentenni) sono dei cooperanti italiani, ex volontari in servizio civile, che hanno maturato esperienza e conoscenze tali da poter gestire, grazie anche alle loro forti motivazioni, l'associazione ed il centro in collaborazione con il personale. I restanti sei sono uomini e donne malgasci (anch’essi giovani adulti) che lavorano stabilmente all'interno del centro: due educatori, un uomo e una donna, 1 cuoco, 2 inservienti, 1 guardiano, 1 operaio. Il mix tra italiani e persone locali risulta essere importante per dare al centro, alla formazione dei bambini e a tutto il personale (italiano e malgascio), un'impronta multiculturale. 5. IL CARCERE DI FIANARANTSOA (PARTNER dal 2013) Il carcere di Fianarantsoa accoglie circa 700 detenuti, tra uomini, donne e minori. Il contesto igienico sanitario è insufficiente, gli spazi sono inadeguati. Nel reparto uomini, questi vivono in stanzoni che ospitano circa 100 persone per stanza, tutti ammucchiati con un solo bagno. Lo Stato garantisce ai detenuti solo una pietanza di manioca al giorno. Non vi sono attività e operatori del settore educativo ma solo un Responsabile e guardie. 7) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: 7.1 ANALISI DEL TERRITORIO SETTORE DI INTERVENTO - Servizio Civile All’estero Il progetto denominato Fianakaviana-famiglia-Trapani, parola malgascia che in italiano vuol dire “FAMIGLIA”, è promosso dalla Caritas diocesana di Trapani in collaborazione con I PARTNER ESTERI, che in Madagascar, contribuiscono a rendere vari servizi a favore della popolazione malgascia. Tale intervento è stato pensato per sostenere le attività che la Diocesi di Trapani, ha già attivato dal 1996, con attività di sostegno economico a distanza e in loco, anche attraverso la realizzazione di una struttura sita in Fianarantsoa che da quest’anno sarà gestita dalle Suore Nazarene e dai volontari della diocesi che periodicamente ormai da anni vanno in Madagascar a svolgere servizio. A tal proposito il presente progetto è stato pensato per dare continuità alle scorse esperienze di Servizio Civile cominciate nel 2010, grazie al progetto MISAOTRA, realizzato da 4 volontari, continuate nel 2011 con il progetto MIARAKA da 8 volontari e nel 2012 con il progetto NAMANSTIKA, da altri 8 volontari, e nel 2014 con il progetto MITSIKIA con altri 9 volontari ed inoltre per sostenere e accompagnare, il personale già esistente in loco, quali cooperanti, suore e volontari al fine di essere d’aiuto nella gestione delle attività di servizio ivi previste, secondo i principi di una pedagogia dei fatti della Caritas, che attraverso il dono svela gli adempimenti di un servizio offerto al prossimo, nel segno della pace e della non violenza. Fianakaviana, infatti vuole essere per il territorio malgascio un opera segno, per promuovere delle forme di servizio all’estero. AREA DI INTERVENTO - Educazione e Promozione culturale Il progetto Fianakaviana-famiglia-Trapani si realizzerà nell’area dell’educazione e della Promozione culturale, a favore di bambini, adolescenti, giovani e genitori , poveri, che devono essere sostenuti in un processo, costante e continuo di educazione anche all’igiene, alimentare, assistenza medico sanitaria, sostegno nell’alfabetizzazione, formazione scolastica e professionale. L’intervento mira soprattutto al miglioramento della qualità della vita dei bambini e ragazzi a partire dal soddisfacimento di esigenze primarie e primordiali per l’uomo, quali: miglioramento della condizione igienico sanitaria personale; miglioramento di una condizione ambientale e di gestione della vita; miglioramento del grado di alfabetizzazione e scolastico, promuovere stimoli educativi. Al fine di: aumentare il gap generazionale, e quindi diminuire la mortalità infantile; aumentare il numero dei bambini che vanno a scuola; promuovere la cure di sé, la famiglia e il patrimonio territoriale. CONTESTO DI RIFERIMENTO Fianarantsoa si trova a 1.000 metri sul livello del mare e a 600 km dalla costa, per cui, pur essendo una regione tropicale, presenta estati poco piovose e fresche ed inverni caldi ed umidi. La popolazione, composta da circa 100 mila abitanti, vive essenzialmente coltivando riso o altri ortaggi come manioca, carote, pomodori. Si tratta di agricoltura di sussistenza, e le famiglie sempre numerose, non sempre arrivano ad avere sufficiente riso per nutrirsi per sei mesi, dato che i raccolti sono 2 l’anno. L’assistenza sanitaria è svolta da medici dell’unico ospedale in cui lavorano i Padri Camilliani, e da un dispensario sorti di recente grazie agli aiuti della Diocesi di Trapani. La provincia di Fianarantsoa è la seconda provincia più grande del Madagascar. Il suo capoluogo è la città di Fianarantsoa. La provincia si trova nella parte centromeridionale dell'isola, in una zona ricca di foreste e acqua, e ad ovest confina con la provincia di Toliara. Fianarantsoa è una zona turistica e ha numerose ricchezze naturali: fra queste anche due parchi naturali, il Parco Nazionale di Ranomafana e il Parco Nazionale dell'Isalo.Storicamente, con la dominazione dei Betsileo, Fiaranantsoa si divideva in cinque regni autonomi, ma adesso, anche per effetto della suddivisione del periodo coloniale, la provincia di Fianarantsoa è popolata da altri gruppi etnici, che in passato non vi risiedevano. Della provincia di Fiaranantsoa fanno parte le città di Mananjary, Manakara, Farafangana, Vangaindrano, Ikongo e Ihosy. Qui di seguito la descrizione dei QUARTIERI INTERESSATI DALLA PRESENTE IDEA PROGETTUALE: Città di Fianarantsoa: numero di abitanti 1 128 900 Quartieri della città di Fianarantsoa interessati nel presente progetto Ankofafa, n. 4.825 abitanti Il Quartiere di Ankofafa si trova a circa 40 minuti a piedi dal centro città. Vi è la presenza solo di piccoli chioschi e di tante case costruite con la terra rossa, capanne e piccole strutture in mattoni. Vi è la presenza del Preventorio (struttura della Diocesi di accoglienza e cura dei bambini rachitici) con una piccola chiesetta. Non vi sono scuole o negozi. Ambatomena/Tsumà, n. 6.141 abitanti Ambalakilonga - n. 5.618 abitanti Il Quartiere di Ambatomena è tra i più popolati della città. Si trova nel cuore di Fianarantsoa ed è fornito di ristoranti, supermercati, negozi, scuole, parrocchie. Al nord del quartiere, nella zona Tsumà due volte la settimana si allestisce il “mercato” della città. Nella stessa zona vi è il Carcere e il luogo più degradato della città: “Il cosiddetto complex di Ambatomena”. Al Complex vi abitano circa 100 persone in condizioni igieniche inesistenti e in baracche decadenti. I bambini non vanno a scuola e sono tutti malnutriti. È’ un quartiere con elevate distese di risaie e villaggi rurali, pieno di case-capanne e strutture decrepite costruite con la terra rossa. In questo quartiere vi è la presenza della comunità educativa “Ambalakilonga”, del Centro Don Bosco dei Salesiani, e dell’Orfanotrofio gestito dalle suore nazarene. E’ distante dal centro città, circa un’ora a piedi. Vi è la presenza solo di piccoli chioschi che vendono biscotti, sigarette, olio, pasta, succhi, acqua, caramelle. 7.2 ANALISI DEI DATI GENERALI LE FONTI INTERNE ED ESTERNE DI RILEVAZIONE DEI DATI Il riferimento a quanto riportato sotto, si precisa che, come riportato dalle Fonti (Comune di Fianarantsoa EDSMD-IV Madagascar, Fianarantsoa - Diocesi, Associazioni locali) , non tutta la popolazione è censita. Fonte: Dati Comune di Fianarantsoa - 2014: Popolazione minorile/giovanile: - il 64,9% dei minori vive con la madre senza il padre in situazioni di sopravvivenza e in abitazioni precarie, capanne o baracche; - il 45,4% dei minori è privo di atto di nascita; - il 65,7% non completa l’istruzione primaria per le difficoltà economiche e dell’ assenza di figure educative di orientamento alla cultura scolastica. - la scarsa igiene e la mal nutrizione che interessa il 69.8% della popolazione è causa anche di malattie endemiche e l’accesso alla sanità è impedito dalle insufficienti condizioni economiche; - si registra una percentuale di mortalità infantile del 3,1% entro il primo anno di vita, il 4% non arriva al quinto anno di vita, il 3,4% muore durante l’adolescenza; - il 77,7% delle bambine entro i 12 anni ha già rapporti sessuali; - una delle maggiori problematiche sociali riguarda l'elevata presenza di bambini che vivono in strada, circa il 36,2% dei minori presenti a Fianarantsoa, che sopravvivono grazie ad elemosina e piccoli furti, incrementando fenomeni quali prostituzione ed altre attività illegali; - la condizione del 49,8% della gioventù di Fianarantsoa è critica e rispecchia la situazione generale del Paese. I giovani si trovano a fare i conti con ristrettezze economiche, caos politico (clientelismi e favoritismi), giuridico, sociale e morale, corruzione, assenza di punti di riferimento, sfruttamento e criminalità, mancanza di prospettive e di lavoro. Poveri: - Il 69,8% della popolazione vive in condizioni di povertà estrema. Fonte: EDSMD-IV Madagascar, Fianarantsoa Natalità/Mortalità: Gli abitanti di Fianarantsoa, come per il resto della popolazione malgascia si caratterizzano per una fecondità ancora molto elevata. “L’Indice Synthétique de Fécondité (ISF) des femmes” stima a 6,0 per donna secondo l’EDS 1997 e a 5,2 bambini secondo l’EDSMD-2003-04. I risultati sulla natalità e sulla fecondità sono rispettivamente il 42 ‰ ed il 208 ‰ perl’EDSMD-1997 ed il 35 ‰ ed il 180 ‰ per l’EDSMD-2003-04. Il livello di mortalità infantile è ancora molto elevato; infatti passa dal 93 ‰ nel1992 del (ENDS-92) al 58 % nel 2003-2004 (EDSMD-III). Per quanto riguarda la mortalità giovanile, questa passa al 163 ‰ nel 1992 al 94 ‰ nel 2003-2004 (EDSMD-III). Istruzione: Tableau 3.4.2 Livello D’Istruzione EDSMD-IV Madagascar - Fianarantsoa Caratteristiche sociodemografiche Gruppi d’età 15-24 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 Senza istruzione 32,2 33,8 35,1 37,0 39,5 39,9 40,2 41,7 Primaria incompleta 42,9 39,5 47,3 49,6 50,3 44,8 38,3 43,4 Primaria Completa 5,7 6,2 5,2 5,7 4,6 7,5 5,3 4,8 Secondaria incompleta 24,6 31,4 25,8 19,3 22,5 28,1 36,4 25,0 Secondaire completa 1,2 0,7 1,9 1,8 1,2 2,4 2,4 2,1 Superiore 2,4 0,5 4,8 4,5 2,4 3,3 4,8 5,0 Fonte: Diocesi di Fianarantsoa - CDS (Ospedale diocesano) Condizione Igienico Sanitaria: - 63,3% della popolazione non fa uso dell’assistenza medico sanitaria - 69,2% della popolazione non conosce i servizi igienici (Bagni-docce) - 87,4% della popolazione versa in condizioni igieniche al di sotto della norma - scarsa presenza di servizi assistenziali pubblici (ospedali, preventori) - 79,9% della popolazione è a rischio delle malattie veneree - 21,8% della popolazione è affetta da malaria - 67,5% della popolazione è affetta da malattie gastro intestinali - 58,3% della popolazione è affetto da psoriasi - 79,8% della popolazione è affetto da carie - 49,7% della popolazione è affetto da malattie alle vie respiratorie Fonte: Carcere di Fianarantsoa (Ministere de la Giustice - Maison Centrale de Fianarantsoa) - il 32,5% dei minori in detenzione sono recidivi; il 68,8% dei minori sono accusati per furti di galline, polli, tacchini; il 12,8 dei minori sono accusati per spaccio di sostanze stupefacenti; il 3% dei minori è accusato per violenza sessuale; il 68,7% delle donne hanno commesso reati quali furti; il 10,4% delle donne hanno commesso omicidi; il 79,2% degli uomini sono accusati per furti; il 12,4% degli uomini sono accusati di omicidi. l Fonte: Associazioni locali che si occupano di educazione “Omeo Bon Bon” -“Maison des Enfant” - “Associazione Miaraka” A Fianarantsoa, sono presenti diverse realtà che si occupano di minori poveri e di strada. Tali associazioni cercano di alleviare tale complessa situazione di disagio. L’efficacia degli interventi non è sempre riscontrabile e a volte si registra un abbandono dalle iniziative promosse dalle associazioni da parte di alcuni dei minori coinvolti che ritornano in strada. Pertanto si è reso necessario un lavoro di rete con l’obiettivo di fare da collante tra le varie strutture e organismi locali così da consolidare i rapporti di collaborazione e l'idea di obiettivi comuni tra gli appartenenti alle diverse organizzazioni. Si è reso pertanto necessario lo studio e la sperimentazione di un diverso approccio al fine di rintracciare l’interesse dei bambini alla partecipazione alle attività educative proposte a loro favore. Queste associazioni, dopo aver consolidato il loro intervento nel territorio di Fianarantsoa, negli anni, hanno orientato la loro progettualità sui bambini orfani e di strada (poiché a Fianarantsoa il 76% dei minori e ragazzi presenti nelle strutture che hanno vissuto in strada sono privi di stimoli educativi e cognitivi) promuovendo la difesa dei diritti del fanciullo. La comunità per minori Omeo Bon Bon, ospita bambini disagiati o senza famiglia e gestisce le “CLASS VERT” (scuola di alfabetizzazione per i bambini di strada”; la struttura chiamata Maison des Enfant gestita dalla Diocesi locale, organizza classi di studio ed attività varie per bambini svantaggiati; la comunità di Ambalakilonga fondata dalla Fondazione Exodus, ospita giovani in difficoltà e gestisce una scuola professionale; l’Associazione Koinonia gestisce un centro diurno per minori, proponendo attività ludico-ricreative e l’Associazione Miaraka gestisce un centro per minori poveri e di strada e interventi di animazione territoriale ed in carcere. Queste associazioni promuovono i diritti del fanciullo condivisi tra gli obiettivi dell’U.E. e nella Carta dei diritti fondamentali del fanciullo ed in rete, coordinate dal Ministero della Popolazione, continuano a sperimentare nuove strategie di “aggancio” dei bambini di strada. Inoltre il 60% dei giovani Italiani che arrivano ospiti nelle strutture di cui sopra per fare un’esperienza nei paesi in via di sviluppo non sono consapevoli di ciò che fanno i missionari e i cooperanti italiani in Madagascar 7.3A. ANALISI DELLE RISORSE ESTERNE ED INTERNE Le risorse esterne vengono rappresentate da tutti quegli enti, associazioni, ordini religiosi, ecc, che svolgono attività umanitaria e sostegno anche economico alla realtà malgascia in Fianarantsoa, le risorse interne, dagli enti partner: 1. Suore Teresiane Le suore Teresiane che da tempo operano nel territorio del Madagascar, offrono il loro servizio a favore di minori affetti da rachitismo e dello loro mamme. I preventori si trovano su tutto il territorio dell’isola. INTERVENTI OFFERTI 1. Gestione di preventori per il rachitismo; TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI ▪ 1.Preventorio: gestito da 4 suore, di cui 2 rwandesi, si trova appena fuori città. Le suore accudiscono circa n. 70 bambini rachitici che hanno tra i 3 e ai 12 anni, per un periodo variabile che può andare dagli 11 mesi ai 2 anni, con un rientro nelle proprie case di un mese all’anno. Il rachitismo è parecchio diffuso in Madagascar, per la scarsità dell’allattamento al seno dovuto alle frequenti gravidanze delle madri e alla cattiva nutrizione (il formaggio, il latte e più in genere i derivati, non sono molto consumati, dal momento che acquistarli non è possibile per l’eccessivo costo, rispetto ad una economia familiare molto povera, per altro gli zebù, che sostituiscono le mucche, producono poco latte). Inoltre le usanze prevedono che i bambini siano sempre molto coperti, e questo impedisce l’azione dei raggi solari sulla calcificazione delle ossa. I bambini infatti vengono seguiti, durante il periodo che precede l’intervento per prepararli all’operazione, e per il periodo successivo allo stesso per la riabilitazione. Inoltre in questo servizio vengono affiancate dalle madri, per sostenere le suore nelle loro attività, soprattutto per il periodo estivo, quando il numero delle consorelle diminuisce per la pausa estiva. Il preventorio è fornito di una mensa, di camerette e di una grande sala per la fisioterapia con pochi elementari attrezzature. Durante la riabilitazione i bambini vengono coinvolti in varie attività; quali: laboratori ludico-ricreativi; educativi; alfabetizzazione. 2. Suore e Frati Trappisti- Maroumbe Le suore e i frati trappisti, nella provincia di Fianarantsoa gestiscono diverse strutture di comunità cattoliche, che una parte gestiscono sia come alloggi per i pellegrini, che per i seminaristi, nell’altra parte invece vi abitano delle famiglie che hanno intrapreso un percorso di formazione professionale, infatti vi sono laboratori di falegnameria, e di artigianato in genere. In ogni villaggio vi è una chiesa, e circa 50 seminaristi, la messa della domenica e le attività di catechesi diventano momenti di condivisione, di festa e di crescita per l’intero paese. INTERVENTI OFFERTI - 1. Formazione agricola per adulti; - 2. Alfabetizzazione per bambini TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI - 1. Formazione agricola per adulti : la comunità cattoliche si predispongono come se fossero dei veri e propri villaggi, che si autogestiscono, attraverso un’economia di sussistenza, e la produzione di artigianato locale. Gli adulti circa 200 tra uomini e donne sono occupati nella produzione agricola, organizzata in corsi di formazione. 2. Alfabetizzazione per bambini: Attività di accomp. scolastico per 100 bambini, inoltre sono adibiti degli spazi all’aperto e degli spazi educativi, come scuole,e asili 3. Associazione Exodus - Don Mazzi L’associazione Exodus, ha i sui campi base ad Ambalakilonga Villaggio dei ragazzi, ed a Orphelinat Catolique di Fianarantsoa - Madagascar centro-sud. Il Villaggio "Ambalakilonga" è un villaggio sorto nelle vicinanze del Grande Orfanotrofio di Fianarantsoa, una delle maggiori città del Madagascar.Il fuoco del viaggio è comunque spostato verso Ambalakilonga, il villaggio dei ragazzi. La finalità di Ambalakilonga è fungere da cerniera tra l'orfanotrofio e la società sì da permettere un reinserimento sociale positivo. I ragazzi si trovano di fronte al disagio dell'assenza di una famiglia di origine e la durezza di una società (quella malgascia) particolarmente provata in termini di sviluppo economico, gestione politica, educazione e sanità. Il Villaggio, costruito da una famiglia di commercianti svizzeri (Famiglia Frigerio) è affidato per la gestione alla Fondazione Exodus, diretta da don Antonio Mazzi. Le strutture sono già ben avviate e sta prendendo vita la gestione continuativa da parte di un gruppo di educatori e volontari provenienti dalle Comunità Exodus. L'Esperienza ha il suo cuore nella coabitazione di tre realtà: L'Orphelinat Catolique, Ambalakilonga, la Fondazione Exodus. INTERVENTI OFFERTI 1. Casa famiglia per adolescenti TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI 1. Casa famiglia per adolescenti la casa famiglia accoglie 35 adolescenti e giovani maschi dai 14 ai 23 anni, offrendo loro un servizio di convitto intero, dormitorio, inserimento scolastico e lavorativo, attività socio-educative. I ragazzi lasciano la struttura quando sono diventati autonomi. 4. Trapani per il Terzo Mondo Nel febbraio dell'anno 2000 veniva costituita l'associazione Trapani per il Terzo Mondo. Dalla prima ricognizione effettuata nel marzo del 2000 i componenti dell’associazione si erano resi conto, della gravità della situazione in cui verteva il territorio malgascio, dove la condizione igienica-assistenziale sicuramente molto grave, non era altro che un sintomo della situazione culturale, per cui bisognava agire su due fronti, prima su quello scolastico-educativo e di conseguenza su quello medico-igienico-sanitario. INTERVENTI OFFERTI 1.assistenza socio-sanitaria; 2. medici in missione; 3. adozioni a distanza TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI 1. Assistenza socio-sanitaria: Scuola elementare Maneva-Alakamisy (Betafo), inaugurata il 12 novembre del 2000;Scuola di taglio e cucito presso l’orfanotrofio di Ankofafa (Fianarantsoa);Acquisto, su donazioni, di attrezzature sanitarie oculistiche; Progetto”tanto con poco” diritto all’acqua: n°5 pozzi d’acqua a Bemaneviki; Spedizione di n°4 container ( abbigliamento, giocattoli, farmaci, materiale didattico, ecc…); Acquisto su donazione di attrezzature sanitarie per gli ospedali di Fianarantsoa, Bemaneviky Antsirabe; Acquisto su donazione di attrezzature sanitarie per il carcere di Antsirabe (sedie dentistiche, sterilizzatori, incubatrici; Progetto “un caldo sonno”: realizzazione di copertine per neonati presso lo studio del dott. Vito Accardo; Cure mediche a due bambine malgasce all’ospedale “Carlo Besta” di Milano; Progetto “Tonga Soa” anno 2004: ospitalità a 8 bambini, 2 suore e 1 accompagnatore provenienti dall’Istituto Cattolico di Ankofafa di Fianarantsoa. Progetto “Tonga Soa” anno 2005: ospitalità a 8 bambine, 2 suore missionarie dell’Istituto delle “Figlie di Maria Ausiliatrice” di Ivato. 2. Medici in missione: Ogni anno partono in Missione medici Trapani per dare avvio a processi di prevenzione e ad iterventi chirurgici per la popolazione malgascia che risulta affetta da queste patologie: infezioni cutanee, ferite lacerocontuse infette, pediculosi, scabbia, piritiryasi versicolor, aids, malattie virali, peste, bilharziosi, malaria, flogosi delle vie respiratorie. Inoltre, a causa della malnutrizione i bambini presentavano uno sviluppo somatico inferiore alla media. Una delle patologie particolarmente evidenti anche oggi durante le missioni che effettuiamo, è la carie, segno d'errata igiene alimentare e orale. Inoltre, il tasso di mortalità neonatale e quello per emorragia post-partum nella madre è tuttora elevatissimo. 3. adozioni a distanza: L’associazione cura fino ad ora N° 230 adozioni a distanza presso l’orfanotrofio di Ankofafa (Fianarantsoa); 5. Associazione Reggio terzo mondo ONG RTM è un organismo di volontariato internazionale di ispirazione cristiana, collabora in piena comunione con la Chiesa locale attraverso il Centro Missionario Diocesano, Caritas, Case della Carità e Servi della Chiesa. Sostiene iniziative legate al Commercio Equo e Solidale attraverso progetti e collaborando con la Cooperativa Ravinala. RTM è un organismo riconosciuto idoneo dal Ministero Affari Esteri italiano, dall’Unione Europea, dalla Repubblica del Madagascar, dalla regione Emilia-Romagna e dall’UNMIK (in Kosovo).Collabora inoltre con organismi Nazionali ed internazionali: CARITAS, CEI, FAO, OMS, PAM. INTERVENTI OFFERTI 1. Preparare ed inviare volontari nei Paesi in via di sviluppo; 2. Attuare progetti di autosviluppo con comunità locali dei Paesi del Sud del mondo; 3. Promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione sui problemi del sottosviluppo, interdipendenza Nord-Sud, dell’Educazione alla Pace e all’interculturalità. TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI 1. Preparare ed inviare volontari nei Paesi in via di sviluppo: Ad oggi RTM ha inviato in 20 progetti più di 300 volontari (di cui più di 160 per un periodo di 2 anni), I progetti di volontariato sono predisposti ed attuati in collaborazione con le Chiese locali, associazioni, gruppi di base e ONG locali. Inoltre è promotore di progetti di servizio civile all’estero; 2. Attuare progetti di autosviluppo con comunità locali dei Paesi del Sud del mondo: Promuove nel territorio, scuole-formazione per formare gli abitanti del posto a delle forme di produzione e di vendita, infatti si fa promotore della vendita dei prodotti artigianali attraverso delle forme di commercio equo e solidale; 3. Promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione sui problemi del sottosviluppo, interdipendenza Nord-Sud, dell’Educazione alla Pace e all’interculturalità: Svolge attività di sensibilizzazione e conoscenza dei problemi legati al sottosviluppo dei paesi poveri attraverso l’adesione e la collaborazione con diverse associazioni internazionali, quali: F.O.C.S.I.V. (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontari), EURONAID (Associazione ONG europee attive nella sicurezza alimentare), CIDSE (Coordinamento ONG di sviluppo delegate delle conferenze episcopali), ONG Italiane. 6. Gesuiti ECAR- Diocesi di FianarantsoaIl 17 ottobre 1948 partì dalla Sicilia il primo gruppo di gesuiti italiani diretto alla diocesi di Fianarantsoa. Cinque anni più tardi arriveranno i gesuiti della Provincia di Torino per inserirsi nel lavoro apostolico della diocesi di Antananarivo, così è riferito dalla "memoria storica", cioè al P. Santo Zocco, amministratore della diocesi di Fianarantsoa, missionario veterano, grande conoscitore della storia della Compagnia di Gesù in quest'isola. "Nel 1947 - comincia - c'era stato un movimento di ribellione contro il colonialismo francese, un movimento in favore dell'indipendenza, purtroppo soffocato nel sangue con massacri sia da parte francese, sia da parte malgascia. C'è chi parla di 100.000 morti, ma nessuno è riuscito mai ad accertare con precisione la verità. Il vescovo di Fianarantsoa di allora, mons. François Xavier Troyer temette l'espulsione di tutti i francesi, compresi i missionari, che a quel tempo erano la quasi totalità del clero della sua diocesi. Si recò quindi a Roma, dal P. Janssens, superiore generale della Compagnia di Gesù, chiedendogli dei missionari che potessero rimpiazzare i francesi, se fosse stato necessario. Il generale inviò il vescovo dal superiore dei gesuiti di Sicilia che proprio in quel momento stava cercando un nuovo campo di apostolato per i confratelli che prima della guerra avevano lavorato nel Bengala indiano, ma che ora, per ragioni politiche, non potevano tornarvi. Da allora ad ora grandi cose sono state fatte in Madagascar dai padri gesuiti, ed è giusto annoverare tra i Missionari, oltre che P. Zocco, anche Padre Daniele, ch ormai da 50 anni cerca di fare apostolato nei villaggi malgasci formando gruppi di famiglie all’evangelizzazione, da portare presso i villaggi. Inoltre nel villaggio, vi è un’area riservata agli anziani, una ai bambini, i quali vengono scolarizzati ed educati fin dalla prima infanzia, e vengono anche accolte ragazze con bambini. Alla costruzione del villaggio dei catechisti ha anche contribuito la Diocesi di Trapani, con dei fondi raccolti attraverso l’ufficio missionario. Padre Daniele nella Citta di Fianarantsoa, ha fondato un villaggio, dove forma delle famiglie sia professionalmente, che apostolicamente. Il tutto si svolge all’interno di quello che viene denominati “Villaggio dei Catechisti”, dove 100 famiglie ricevono una formazione per un anno, successivamente alla quale sono inviti presso i villaggi ad evangelizzare e a formare quella parte del popolo malgascio, che è molto numerosa, a migliorare le proprie condizioni di vita, attraverso un accompagnamento costante di questi catechisti. INTERVENTI OFFERTI 1. Formazione professionale; 2. Scuola dei catechisti TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI 1. Formazione professionale Il villaggio Gesuita presente a Fianarantsoa prepara gli ospiti del villaggio alla formazione professionale. I corsi sono rivolti sia agli uomini 50, quanto alle donne 50. Gli uomini sono impegnati in laboratori di falegnameria e saldatura dello stagno, le donne alla produzione di abiti merletti e capi in lana. 2. Scuola dei catechisti Sistema portante del villaggio è la scuola dei catechisti, dove vengono formate le 100 famiglie ospiti del villaggio. Il periodo di formazione dura 1 anno al termine del quale le famiglie si trasferiranno presso i villaggi del Madagascar più in difficoltà per educarli alla civiltà attraverso l’evangelizzazione. 6.Le Suore Nazarene sono presenti da tempo in Madagascar dal secondo dopo guerra. Esse collaborano con l’arcidiocesi di Fianarantsoa, ed il loro carisma è quello di occuparsi, di bambini, per facilitare in loro in processo di scolarizzazione, della formazione professionale delle donne, infatti hanno in attivo corso di taglio, cucito, e si occupano anche degli anziani in stato di abbandono; inoltre nel territorio del Madagascar sono responsabili di lebbrosari. Il loro servizio è implementato dalla presenza do volontari che vanno in missione per periodi dell’anno presso le loro case, da medici che li raggiungono durante l’anno per avviare dei corsi di puericultura, educazione igienico-sanitaria, prevenzione. Tra le suore molte sono di origine italiana, altre sono consorelle africane, e quasi tutte sono in possesso di titoli di studio spendibili a favore della popolazione, tra di esse vi sono pedagogiste, infermiere, che a loro volta gestiscono scuole per i bambini e i corsi di alfabetizzazione e per i volontari corsi in lingua francese e malgascia. TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI 1. Assistenza medico-sanitaria per anziani, donne e bambini: Un’equipè medica si presta volontariamente ad offrire assistenza medica alle donne, egli anziani e ai bambini circa 300 l’anno della città presso il centro polivante; 2. Lebbrosari: Le Suore Nazarene gestiscono diversi lebbrosari su tutto il territorio del Madagascar e si trovano tutti lontano dalle città, sono gestiti dalle suore, in tutto riescono a contenere i bisogni di 55 persone uomini, donne, bambini e anziani affetti dalla lebbra . Manca qualunque tipo di assistenza igienica ed educativa. Non ricevono alcun aiuto da paesi e organizzazioni occidentali, solo qualche sostegno economico da parte dei missionari (P. Zocco); 3. Gestione di preventori per il rachitismo: Le Suore Nazarene gestiscono diversi preventori in tutto il Madagascar per la cura del rachitismo; 4. Gestione di diverse case di accoglienza; 5. Gestione di Centri polivalenti: Le suore gestiscono dei centri polivalenti dove si svolgono diverse attività, che coinvolgono in media 100 adulti e 100 bambini: A. Formazione professionali per donne: Le Suore Nazarene oltre alla loro casa di accoglienza gestiscono un centro diurno polivalente dove si svolgono attività di formazione per le donne, quali, maglieria e ricamo, tali corsi sono gestiti da formatori ed esperti del luogo, accompagnanti dai volontari. B. Alfabetizzazione: Corsi di alfabetizzazione rivolte ai bambini in età scolare,e alle donne, tali corsi sono gestiti dalle suore e dai volontari. C. Formazione per i volontari: Per i volontari vengono organizzati dei corsi in Lingua malgascia francese, inoltre vengono preparati dei corsi di primo soccorso e di conoscenza dei rischi possibili presenti nel territorio. D. Corsi di prevenzione socio-assistenziale: Periodicamente le suore vengono raggiunte da medici che vanno in missione in Madagascar, per fare percorsi di prevenzione a favore della popolazione femminile, sulle malattie veneree, corsi di puericultura, corsi di igiene e profilassi. E. Orfanotrofio ospita attualmente 350 bambini e bambine in età da 0 a 17 anni. In questo momento la presenza più significativa è rappresentata da 50 bambini in età inferiore/uguale a 1 anno. La struttura è diretta da Suore dell'Ordine delle suore Nazarene e da Cooperanti. La madre superiora, detta Ma Mère è coadiuvata da 9 suore malgascie e alcune collaboratrici esterne. LE SEDI Al momento la Caritas diocesana di Trapani, oltre agli interventi, di cui al punto 6, elencati come esperienze pregresse, per cui si fa riferimento a tutti gli interventi ivi messi in pratica a favore della popolazione malgascia, esercita, ed esplicita anche un servizio stabile, continuo e permanente, presso i tre centri polivalenti, qui di seguito ampliamente specificati, strutture presso le quali i 9 volontari in SCV andranno a svolgere il proprio servizio. Le sedi presso le quali i volontari andranno a svolgere il servizio sono tre CENTRI POLIVALENTI: 1. COMUNITA’ MIARAKA – 3 volontari; 2. EKAR AMBALAKILONGA– 3 volontari; 3.CASA SUORE NAZARENE– 3 volontari. 1. COMUNITA’ MIARAKA” Promossa dalla Caritas di Trapani in collaborazione con la Diocesi di Fianarantsoa, è un centro per minori nato nell'ottobre 2011. Dopo aver effettuato un intenso lavoro di strada, per conoscere il territorio, i suoi soggetti, le sue regole e dinamiche, grazie anche al supporto dei volontari in servizio civile inviati da Caritas Italiana per collaborare con la Diocesi locale, si è deciso di creare un centro che potesse ospitare un gruppotarget di minori in difficoltà. Ad oggi sono 21 i bambini che vengono ospitati nella comunità alloggio Miaraka, con cui si è avviato un percorso di assistenza e promozione sociale. La comunità alloggio Miaraka rappresenta un luogo sano dove i minori ivi seguiti, accomunati da deprivazione culturale, degrado sociale e da carenze educative, ritrovano un contesto socio ambientale capace di rispondere con modalità positive ai loro disagi e bisogni. La comunità si occupa di offrire poliedriche attività ed è luogo privilegiato: per la promozione dei diritti dei bambini (salute, cibo, vestiario, istruzione, gioco, educazione, alloggio, affetti); dell’ascolto (dei bisogni e delle esigenze espresse ed inespresse dei/delle minori) per favorire una crescita personale armoniosa e consapevole anche attraverso lo stimolo alla riflessione sulle proprie esperienze; in cui avere occasioni per uno sviluppo della creatività e incentivi al gusto della ricerca; in cui creare momenti di promozione di singoli o di gruppi, per l’emancipazione personale e la maturazione di abilità sociali che favoriscano l’auto - organizzazione nel proprio contesto; in cui poter sperimentare rapporti e relazioni costruttive con i/le coetanei/e; in cui compiere un percorso educativo e di formazione, sostenuto da figure adulte significative che garantiscano la continuità dell’esperienza anche attraverso il “fare“ manuale, laboratori socializzanti e sportivi, attività di accompagnamento scolastico, attività di educazione alla legalità e all’affettività, alla cittadinanza, laboratori di espressione artistica e corporea, attività culturali ed interculturali; costruire e mantenere i rapporti con genitori e parenti dei minori, implementando le attività ordinarie con specifiche attività trasversali settimanali rivolte alle famiglie. I Cooperanti, con gli educatori e i minori coordinano delle riunioni settimanali per programmare le attività, capire e trovare soluzioni agli eventuali problemi, scambiare informazioni ed idee su come migliorare l'intera offerta formativa. L’Associazione si occupa anche dell'iscrizione e pagamento delle scuole presso cui i bambini studiano, di fornire il materiale scolastico necessario, di monitorare il rendimento scolastico dei ragazzi mediante incontri con gli istituti scolastici. Inoltre, in collaborazione con la "Maison des Enfants", un centro diurno per minori gestito dalla Diocesi di Fianarantsoa, talvolta con la collaborazione di cooperanti francesi, fornisce supporto ad altri bambini e giovani in difficoltà. A tal fine l'Associazione si è caricata del pagamento delle tasse scolastiche di un gruppo di 30 bambini, seguendoli anche nel loro percorso formativo attraverso riunioni con gli stessi e le loro famiglie, insieme ai responsabili della Maison des Enfants. I membri di Miaraka sono otto, di cui due (un uomo e una donna trentenni) sono dei cooperanti italiani, ex volontari in servizio civile, che hanno maturato esperienza e conoscenze tali da poter gestire, grazie anche alle loro forti motivazioni, il centro in collaborazione con il personale. I restanti sei sono uomini e donne malgasci (anch’essi giovani adulti) che lavorano stabilmente all'interno del centro: due educatori, un uomo e una donna, 1 cuoco, 2 inservienti, 1 guardiano, 1 operaio. Il mix tra italiani e persone locali risulta essere importante per dare al centro, alla formazione dei bambini e a tutto il personale (italiano e malgascio), un'impronta multiculturale. Il centro inoltre si occupa delle cure sanitarie e mediche delle famiglie dei bambini e dei poveri dl territorio, inoltre organizza in collaborazione con le altre sedi mense ed attività per i poveri e senza tetto. 2. EKAR AMBALAKILONGA – COD. HELIOS 115313 IL CENTRO “EKAR AMBALAKILONGA” è una struttura residenziale che può ospitare fino a 30 giovani, maschi, di età compresa prevalentemente dai quattordici ai ventitré anni. Vengono accolti ragazzi orfani o abbandonati, ex-ragazzi di strada e minori in situazione di disagio socio-familiare segnalati dai servizi sociali, dal Tribunale dei Minori o da altre realtà religiose o laiche che si occupano di giovani. ‐ Offerta di una risposta adeguata ai bisogni primari di salute, cura della persona, divertimento, per il raggiungimento dell’autonomia personale; ‐ Abituare ad un ordine e ad un metodo: la confusione genera insicurezza, errori, paure; ‐ Superamento del disagio relazionale e delle conseguenti problematiche esistenziali, accettando la realtà, vivendo in armonia con se stessi, con la propria storia e con gli altri; ‐ Rendere consapevole ciascuno della propria evoluzione personale; ‐ Far scoprire la ricchezza della personalità, aiutare ad imparare a conoscere, apprezzare e valorizzare il proprio carattere; ‐ Attenzione alla dimensione affettiva, fondamentale per lo sviluppo umano, spesso particolarmente problematica nell’esperienza dei nostri ragazzi; ‐ Accompagnare nella ricerca di senso negli avvenimenti personali, accettando il proprio passato per superarne i limiti e valorizzarne le opportunità; ‐ Rendere ciascuno protagonista della sua vita. Spesso ci sentiamo oppressi da un destino sfortunato, altre volte ci conviene sentirci oppressi. E’ importante invece, riuscire a determinare le nostre azioni nella direzione che vogliamo, fondamentale per il passaggio da una vita infantile a una vita adulta; ‐ Accompagnamento nelle situazioni difficili; ‐ Sostegno alla ristrutturazione e rielaborazione delle capacità di socializzazione, attraverso il potenziamento di una rete di rapporti affidabili e funzionali alla crescita del minore; ‐ Favorire un’adesione libera al messaggio cristiano, ispirazione e principio unificante del Progetto, dimensione essenziale della vita; ‐ Abituare alla verifica concreta, non è sufficiente voler migliorare, bisogna sapere cosa si deve fare per migliorare in base al tempo, alle circostanze, alle capacità; ‐ Imparare a distinguere gli aspetti positivi da quelli negativi (capacità di giudizio); ‐ Incoraggiare la relazione con la famiglia d’origine, favorendone, dove possibile, il contato, in vista del ricongiungimento. La comunità inoltre si occupa delle cure sanitarie e mediche delle famiglie dei ragazzi e dei poveri dl territorio, inoltre organizza in collaborazione con le altre sedi mense ed attività per i poveri e senza tetto. 3.CASA SUORE NAZARENE– COD. HELIOS 111584 IL CENTRO “LA CASA DELLE SUORE NAZARENE” Presso tale struttura afferiscono tutte le attività dell’ordine ed è gestita dalla Superiora, suor Agnese Brusasco. Presso tale sede si propongono gli interventi per i poveri, gli anziani, l’orfanotrofio per i bambini abbandonati, servizio mensa, con adeguati servizi igienici, locali per il sostegno scolastico dei bambini, stanze per fare visite mediche. Con un’utenza che va dai 400 adulti ai 550 bambini. E’ un centro polivalente che accoglie donne in difficoltà, senza tetto, famiglie povere, poveri dei quartieri vicini, bambini. Tale struttura, esiste da circa 20 anni, originariamente era gestita da suore Carmelitane, adesso invece anch’essa è stata assorbita dalla congregazione delle suore nazarene. Presso tale sede che è mantenuta e governata dalle sole suore e dalle novizie, sono stati destinati 3 volontari del presente progetto. La CASA è costituita da diversi piani e padiglioni. Nel piano terra, vi è un grande salone nel quale le suore fanno accoglienza ogni mattina alle donne e distribuiscono loro materiale didattico per i bambini, alimentari, materiale per l’igiene personale. Inoltre vi è una grande mensa per i poveri. Al primo piano, vi sono delle camere dove a giorni alterni vi sono dei medici che fanno delle visite, e altre invece riservate a donne che con bambini si trovano senza casa, al secondo piano vi sono saloni adibiti per il sostegno scolastico dei bambini, e per le attività ludiche degli stessi. INDIVIDUAZIONE DEGLI INDICATORI QUANTITATIVI CHE MISURANO LA PROBLEMATICA SPECIFICA SUI QUALI SI INTENDE INTERVENIRE PER APPORTARE CAMBIAMENTO* Dall’analisi degli indicatori sopra riportati, LA PRESENTE IDEA PROGETTUALE INTENDE INTERVENIRE SULLE criticità qui di seguito riportate EMERSE NELLE FONTI DI CUI SOPRA (SONO EVIDENZIATE IN GIALLO) NEI SEGUENTI SETTORI: 1. A. MINORI 2. B. POVERI 3. C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE 4. D. MISSIONE •B. 1 - Il 69,8% della popolazione vive in condizioni di povertà estrema. 4D. MISSIONE 3C. CONTESTO SOCIOSANITARIO 2B. POVERI 1A. MINORI INDICATORI DI BISOGNO INIZIALE • A.1 il 65,7% non completa l’istruzione primaria per le difficoltà economiche e dell’ assenza di figure educative di orientamento alla cultura scolastica. • A.2 il 32,5% dei minori in detenzione sono recidivi; • A.3 il 76% dei minori e ragazzi presenti nelle strutture che hanno vissuto in strada sono privi di stimoli educativi e cognitivi •C.1 63,3% della popolazione non fa uso dell’assistenza medico sanitaria • D.1 il 60% dei giovani Italiani che arrivano ospiti nelle strutture di cui sopra per fare un’esperienza nei paesi in via di sviluppo non sono consapevoli di ciò che fanno i missionari e i cooperanti italiani in Madagascar DESTINATARI DIRETTI DEL PROGETTO UNIVERSO DEI DESTINATARI DIRETTI: 500 minori di età compresa tra i 3 e i 18 anni non compiuti; 300 adulti uomini e donne di età compresa tra i 30 e i 65 anni; CARATTERISTICHE DEI DESTINATARI DIRETTI Nella provincia di Fianarantsoa i minori che vanno a scuola sono circa il 30%, di cui il 10% è sostenuto dalle adozioni a distanza, e del restante 20% solo il 5% seguono delle scuole di formazione professionale e secondaria, qualcuno di essi è sostenuto dalla diocesi. Invece i bambini DI STRADA non vanno a scuola, e calcolare il numero dei dispersi risulta impossibile dal momento che di questi non vengono registrate nemmeno le nascite. L’intervento educativo nei confronti di questa fascia della popolazione è senza dubbio di grande importanza, in quanto oltre ad una preparazione scolastica di base che può garantire una condizione lavorativa futura migliore, si propongono al minore attività educative quali il sostegno scolastico, attività di animazione, facendo in modo che il bambino trascorra parecchio del suo tempo in contesti educativi Ci si occupa inoltre dell’accudimento, e assistenza dei poveri verso i quali si cercherà di tamponare le esigenze giornaliere: l’offerta di un pasto caldo, di coperte durante l’inverno, vestiario adeguato, assistenza socio-sanitaria BENEFICIARI ○ il contesto territoriale cittadino – terra di missione ○ il territorio ecclesiale ○ rete dei servizi assistenziali presenti a Fianarantsoa (associazioni, enti profit-no profit, ecc.) ○ missionari che si trovano in loco ○ i volontari che si trovano in loco ed in Italia SOSTENIBILITA’ DEL PROGETTO Il progetto Fianakaviana-famiglia-Trapani riveste un’importanza sociale, quella di provocare negli abitanti del posto una rivoluzione culturale, ma non data da motori di cambiamento esterni e fattori estranei ad essi stessi, ma a partire dal modo personale di condurre la vita. Il progetto infatti mira alla realizzazione di attività che oltre a strutturarsi in laboratorio, assolveranno ad una promozione culturale, al fine di causare delle innovazioni negli uomini per farsi essi stessi motori di cambiamento positivo nei confronti degli altri abitanti della città. Ciò è possibile agendo non su un sistema riproduttivo fine e se stesso, ma incidendo sul loro modo di vita, e quindi apportando una forma di cambiamento di tipo socio-culturale, atto alla crescita della comunità tutta. Il progetto infatti intende proporre dei nuovi stili di vita, che migliorino la qualità della stessa, al fine di dare un’organizzazione ed una programmazione a partire dalla gestione della quotidianità e della vita familiare. 8) Obiettivi del progetto: PREMESSA Conformemente alla natura di organismo pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana al fine di promuovere “la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana (…) in vista (…) della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica” (art. 1 Statuto); accogliendo l’appello del Santo Padre alla Giornata Mondiale della Gioventù dell’Anno giubilare ("… Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete a essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario…”); Caritas Italiana offre una seppur piccola risposta all’anelito di pace che sale dalle popolazioni vittime di guerre, conflitti armati, vessazioni continue ed oppressioni, promuovendo la sperimentazione di forme di intervento nonviolente e non armate in situazioni di crisi. Il Progetto recepisce e valorizza l’esperienza del servizio civile in zone di crisi che dal 2001 in avanti la Caritas Italiana ha proposto col “Progetto Caschi Bianchi” ad oltre 200 giovani obiettori di coscienza e volontarie/e in servizio civile unitamente agli interventi di Caritas italiana e delle Caritas diocesane in progetti a livello internazionale. Le prospettive aperte dalla legge 230/98 (Nuove norme in materia di obiezione di coscienza e servizio civile) e confermate dalla legge 64/2001 (Istituzione del servizio civile nazionale) relativamente alla possibilità di attuare progetti di servizio civile all’estero e di sperimentare forme di difesa civile nonviolenta, concorrendo alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari, riconoscono alla componente civile un ruolo determinante nel lento e faticoso processo che da un conflitto (sia esso latente o palese) porta dal confronto al dialogo, fino alla riconciliazione e al perdono, sia sul terreno civile che religioso. Tale istanza, ha ottenuto il più alto riconoscimento nell’Agenda per la Pace delle Nazioni Unite, attribuendo alla componente civile, denominata poi ‘Caschi Bianchi’, azioni di mantenimento della pace e ricostruzione della fiducia prima, durante o dopo un conflitto. Una proposta educativa per i giovani e le comunità. Il Progetto è concepito e realizzato come progetto formativo, a partire dalla ovvia constatazione che è rivolto prima di tutto a giovani nella fase delle decisioni per il proprio percorso di vita, rispetto al mondo del lavoro e l’assunzione di responsabilità personali e sociali. Il progetto si propone quindi un coinvolgimento personale, ai fini di una ricaduta positiva sulle future scelte di vita. L’obiettivo non è l’invio di “professionisti della pace”, ma l’accompagnamento di giovani all’interno di esperienze che uniscano l’autonoma responsabilità dei soggetti a momenti di verifica e tutoraggio individuali e di gruppo, valorizzando le risorse dei contesti specifici di inserimento. Oltre ad abilitare strettamente all’attività all’estero e ad un proficuo inserimento nel progetto, la formazione è finalizzata più ampiamente ad offrire percorsi di cittadinanza attiva, di confronto con la complessità della mondializzazione ed alla comprensione del rapporto tra problematiche internazionali e quelle locali. Destinatari dell’attività formativa non sono considerati in maniera esclusiva i giovani che partecipano al progetto, ma anche le comunità di provenienza e di destinazione, come pure le realtà progettuali nei quali si inseriranno, favorendo e stimolando occasioni di confronto sui temi della pace, nonviolenza e obiezione di coscienza, mettendo a disposizione strumenti e competenze di base per collegarsi con iniziative all’estero in aree di crisi o conflitto e/o svolgere attività di informazione – sensibilizzazione in Italia. In particolare per questo progetto Caritas Italiana vuole valorizzare la sua “prevalente funzione pedagogica” ponendo attenzione prioritaria alla crescita formativa della persona, accompagnando i giovani e le comunità in percorsi di responsabilità personale e di assunzione di impegni sociali. La proposta, rivolta a tutti i giovani, presuppone il coinvolgimento delle loro comunità di provenienza in un percorso che prevede: il confronto sulla dimensione valoriale della prossimità, condivisione e riconciliazione; la presenza attiva accanto e dentro le situazioni delle persone e delle popolazioni vittime della violenza; l’acquisizione delle capacità di agire insieme ad altri, moltiplicando le forze nel lavoro di rete e nella metodologia della mediazione; con la necessaria attrezzatura culturale e motivazionale alla comprensione delle problematiche internazionali e delle radici storiche, psicologiche, religiose dei conflitti. Il percorso progettuale intende così privilegiare l’ottica dell’investimento e del reinvestimento, in modo da favorire un ritorno pedagogico, sia per i giovani che partecipano al progetto, che per la comunità di provenienza così che anch’essa ne esca arricchita. In questa prospettiva si considerare fondamentale l’azione di animazione e sensibilizzazione. Dentro al conflitto, insieme alla comunità. Nei limiti della sperimentazione di una nuova figura di operatore in situazione di crisi, il progetto lungi dall’esaurirsi in una sorta di “palestra di addestramento”, ha come obiettivo qualificante quello di rispondere in maniera efficace ai bisogni delle realtà in cui si va ad operare, favorendo il positivo inserimento e l’utile apporto alle comunità ed attivando con esse iniziative di dialogo e riconciliazione. Viene favorito uno stile di presenza improntato alla prossimità ed alla condivisione, in vista di azioni orientate al cambiamento culturale ed al coinvolgimento, nella misura del possibile, delle parti in conflitto, assumendo quale riferimento culturale ed esperienziale la difesa popolare nonviolenta. In questo quadro la finalità ultima del progetto è la difesa della patria in modo non armato e nonviolento attraverso la promozione della pace e la cooperazione internazionale. FINALITÀ GENERALI Perseguiti con modalità diverse, rispondenti ai differenti contesti dei paesi nei quali si realizza il progetto: Proporre ai giovani un percorso personale e comunitario, articolato in esperienza all’estero in zone di crisi, prestazione del servizio in progetti di costruzione della pace e formazione, in continuità con i valori dell’obiezione di coscienza al servizio militare; Sperimentare iniziative di prevenzione, mediazione, trasformazione dei conflitti e riconciliazione, attraverso la costituzione di comunità di giovani all’estero in servizio civile, contribuendo alla definizione del profilo professionale di operatore internazionale denominato ‘Casco Bianco’; Favorire l’incontro in contesti internazionali di giovani in servizio civile e giovani locali, per promuovere la cultura della pace nella prospettiva del superamento delle cause strutturali della violenza e valorizzando le esperienze di base dei costruttori di pace; Inserire il servizio civile internazionale in cammini e progetti già avviati tra le chiese, favorendo lo scambio e l’interazione fra e con le comunità e le istituzioni ecclesiali e civili locali, promuovendo sinergie e integrazioni nel rispetto delle identità di ciascuno; Favorire attraverso la crescita umana e professionale dei giovani all’estero, occasioni di scambio e crescita reciproca tra comunità che inviano e comunità che accolgono, contribuendo alla sensibilizzazione delle Caritas diocesane e delle chiese locali alle problematiche internazionali della pace e della mondialità. OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO A. MINORI ► 1. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEI MINORI E RAGAZZI B. POVERI ► 2. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA C. CONTESTO SOCIO-SANITARIO ► 3. ATTIVARE INTERVENTI DI ASSISTENZA MEDICO-SANITARIA D. LA MISSION ► 4. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE A. MINORI OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE 1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI, C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073 3SEDI ESTERE: COMUNITA’ MIARAKA, EKAR AMBALAKILONGA, CASA SUORE NAZARENE 1. OBIETTIVO GENERALE:A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEI MINORI E DEI RAGAZZI SITUAZIONE DI PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI E INDICATORI (Degli indicatori di bisogno) (Situazione di arrivo) •1.A. il 65,7% non completa 1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20% con l’ l’istruzione primaria per le accompagnamento di figure educative; difficoltà economiche e dell’ assenza di figure educative di orientamento alla cultura scolastica. • 1.A. il 76% dei minori e 1 A.b Stimolazione cognitiva ed educativa per il 56% dei ragazzi presenti nelle minori strutture che hanno vissuto in strada sono privi di stimoli educativi e cognitivi •1.A. il 32,5% dei minori in detenzione sono recidivi; 1.A.c Garantire al 20% dei minori coinvolti nel circuito penale interventi socio-educativi; 2B. POVERI 2. OBIETTIVO GENERALE: B. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA SITUAZIONE DI PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI • 2.B. Il 69,8% della 2.B.a Miglioramento delle condizioni di vita delle popolazione vive in persone senza tetto del 25% condizioni di povertà estrema. 3C. CONTESTO SOCIO-SANITARIO 3. OBIETTIVO GENERALE: C. ATTIVARE INTERVENTI DI ASSISTENZA MEDICO-SANITARIA SITUAZIONE DI PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI • 3.C. 63,3% della popolazione 3.C.a. Miglioramento della condizione medico non fa uso dell’assistenza sanitaria della popolazione del 30% medico sanitaria 4D. LA MISSIONE 4. OBIETTIVO GENERALE: D. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE SITUAZIONE DI PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI • 4.D. il 60% dei giovani Italiani 4.D.a. Maggiore conoscenza delle realtà missionarie che arrivano ospiti nelle ed aumento delle richieste di partecipazione ad strutture di cui sopra per fare esperienze missionarie all’estero del 20% un’esperienza nei paesi in via di sviluppo non sono consapevoli di ciò che fanno i missionari e i cooperanti italiani in Madagascar 9) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: PREMESSA GENERALE SUL RUOLO E LO STILE DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE E L’ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA. Le tecniche e le competenze, unitamente allo stile di presenza, definiscono l’apporto dei giovani in servizio civile, alla trasmissione ed all’acquisizione di capacità, da parte delle stesse popolazioni locali. Tale presenza favorisce il rafforzamento delle comunità e l’auto-sviluppo sociale ed economico. Il progetto punta soprattutto sulle capacità umane e relazionali, lo spirito di servizio, la forte motivazione e l’assunzione di uno stile di presenza che pone al centro iniziative di promozione umane. I giovani portano il loro contributo al progetto attraverso la creazione, l’integrazione e/o il rafforzamento di relazioni fra comunità ‘inviante’ (in Italia) e comunità ‘accogliente’ (all’estero), sperimentando modalità innovative di analisi, progettazione o realizzazione di iniziative che favoriscono la promozione delle fasce più svantaggiate della popolazione ed un auto-sviluppo delle comunità locali. Il loro ruolo presuppone un consapevole inserimento nei contesti di servizio, senza nulla dare per scontato, coinvolgendo tutti (volontari, operatori professionali, collaboratori, religiosi/e, la comunità locale) nell’accogliere ogni volta queste figure. La definizione operativa del ruolo è in capo al responsabile del progetto, in collaborazione con il responsabile di servizio civile della Caritas diocesana e al/i responsabile/i dell/gli organismo/i all’estero ove si svolge il servizio. Nell’affidare funzioni e compiti al giovane in servizio civile, va prestata particolare attenzione alla differenza dagli altri operatori, prevedendo gradualità e considerando la sua peculiarità di transitare/uscire dall’organizzazione. Il progetto prevede compiti a prevalente contenuto relazionale, distinguendo fra attività ‘con’ ed attività ‘per’. Per attività ‘con’ si intendono quelle che prevedono una relazione diretta; per attività ‘per’ quelle indirette atte a rendere più efficaci le attività ‘con’. In generale le attività proposte sono riassumibili nella categoria delle attività di partneriato e cooperazione. Si tratta dello strumento principe della metodologia di azione adottata nell’ambito di Progetti di Cooperazione allo Sviluppo.Il dialogo, il confronto costante, la condivisione delle risorse, delle dinamiche e dei tempi sono gli elementi che caratterizzano ogni singola azione di rafforzamento e sostegno di gruppi svantaggiati e vulnerabili nei Paesi in Via di Sviluppo. La corresponsabilità nei processi decisionali, la compartecipazione dei poteri e la reciprocità di progettazione degli interventi sono le basi metodologiche di azioni di promozione dello Sviluppo tese alla diminuzione di circostanze favorevoli al conflitto Principi, metodologici e di stile degli operatori della Caritas Italiana all’estero: La metodologia o lo stile adottato nelle attività dagli operatori della Caritas all’estero risponde ai seguenti principi: Stile di sobrietà e rispetto della cultura locale Viene proposto uno stile di presenza nel quotidiano che sia anche testimonianza di sobrietà e di rispetto della cultura delle popolazioni locali. E’ chiesto agli operatori quindi uno stile di relazione e di vita quotidiana (uso dei mezzi, vestiario, cibo, ecc.) che tenga conto degli usi, costumi, tradizioni locali e che mantenga sempre un carattere di sobrietà rispettoso anche delle situazioni di povertà che si vanno ad incontrare. Stile di presenza improntato sull'ascolto, l'osservazione ed il discernimento L’ascolto, l’osservazione e il discernimento sono metodo di relazione, condizioni indispensabili per poter conoscere i bisogni che le persone e le comunità esprimono, e poterli poi affrontare in maniera appropriata. Il metodo di lavoro non è riconducibile a luoghi e strutture, ma a una sensibilità di comunione e alla passione per i poveri, la comunità e il territorio. Un metodo costruito sull’incontro, il confronto e la relazione, che invita a osservare continuamente le persone nella loro età, mobilità, nei disagi che vivono, per evidenziare poi a tutta la comunità una situazione in cambiamento che chiede nuove scelte, nuovi percorsi e nuove azioni. La riconciliazione come metodo e approccio educativo: la relazione prima dell'azione Questo concetto parte dal presupposto che in situazione di conflittualità sociali esplicite o latenti, la riconciliazione è un processo a medio/lungo termine che può essere favorito assumendo un metodo di lavoro integrato che nelle relazioni con le comunità locali e nella progettazione di qualsivoglia tipologia di intervento di promozione e sviluppo, tiene conto delle dinamiche conflittuali presenti nel tessuto sociale. Per favorire la riconciliazione occorre allora un'attenzione particolare alla dimensione relazionale. L'approccio della Caritas in generale e del progetto di servizio civile in particolare fa leva proprio su questo aspetto, cercando di adottare stili di presenza e di partenariato che qualifichino gli interventi di solidarietà ed il rapporto quotidiano con le controparti, come interventi che incidono positivamente sul processo di trasformazione dei conflitti e di riconciliazione tra individui e comunità. In questo senso allora la ricostruzione, la riabilitazione e la riconciliazione fanno parte di un unico processo di promozione e accompagnamento delle comunità afflitte da violenze, e sono aspetti tra loro interconnessi in modo inscindibile. La rete come stile e obiettivo di lavoro: lavoro in rete e di rete Lavoro di rete: Con un “lavoro di rete” la Caritas Italiana intende attuare un’operazione di supporto alle reti già esistenti: Caritas diocesane, parrocchie, associazioni, comitati. Assistere coloro che già agiscono in collegamento tra loro e/o promuovere reti di collegamento mantenendo fermo l’obiettivo di rendere l’intervento rispondente ai bisogni della comunità. Lavoro in rete: Con un "lavoro in rete" la Caritas Italiana intende attuare un'operazione di collegamento con il network di Caritas Internationalis e inserirsi nelle reti ecclesiali, e non solo, per un adeguato coordinamento. La nonviolenza La nonviolenza è intesa come stile di relazione orizzontale1 e come impegno volto al superamento delle violenze nelle varie forme in cui si esprime. La dimensione politica: la promozione e l'advocacy proprio nell'ottica del superamento delle violenze strutturali, l'approccio della Caritas è volto a valorizzare e responsabilizzare la comunità locale in modo da fare di quest’ultima non tanto l’oggetto di una serie di interventi assistenziali, ma un soggetto attivo nella propria realtà, capace di gestire autonomamente gli interventi, autorappresentarsi, rivendicare e tutelare i propri diritti ed in particolare dei più svantaggiati, stabilire relazioni e collegamenti con altri soggetti della società civile , negoziare con le amministrazioni locali, superare le cause delle ingiustizie. Stile di reciprocità, gradualità, accompagnamento con le controparti locali (ascolto, osservazione e discernimento anche nella relazione) L'approccio d'area È una metodologia che è stata utilizzata dalla Caritas Italiana soprattutto a partire dagli anni novanta in occasione di crisi umanitarie molto vaste riguardanti diversi Paesi di intere aree regionali. Esempi di progetti pensati e realizzati in quest’ottica sono: il “Progetto Grandi Laghi” realizzato in Africa a seguito del conflitto in Rwanda del 1994, il “Progetto Uragano Mitch” in Centro America nel 1998 ed infine il “Progetto Balcani” nel 1999. L’ “approccio d’area” consiste in uno stile progettuale che: - nello sviluppare una progettualità sociale dal basso riguardante i bisogni specifici di singoli Paesi, tiene conto della complessità di contesto di tutta l’area di riferimento; - adotta metodologie di lavoro in rete e stili di presenza comuni; - definisce una strategia unitaria per tenere conto delle caratteristiche e necessità comuni a Stati vicini con l’obiettivo di realizzare interventi maggiormente efficaci; - fa leva su sinergie di tipo pastorale, operativo, comunicativo. Andare, stare, ritornare: raccontare, testimoniare, sensibilizzare, fare ponte tra comunità inviante e comunità accogliente Un andare e uno stare che è prima di tutto offrire vicinanza alla comunità ecclesiale nelle sue strategie di valorizzazione e recupero della storia e del vissuto dei poveri, soprattutto. Un ritornare nelle nostre comunità che si fa momento di condivisione del vissuto che questa vicinanza ha realizzato. Un ritornare che ci fa “già” pregustare la presenza sul campo in termini di ricaduta sulla comunità che ci ha inviato o ci sostiene. L’esperienza restituisce alla comunità che invia, all’organismo Caritas, un tesoro da re-investire perché sia di nuovo capitalizzato. L’articolazione della proposta Il Progetto prevede un periodo effettivo all’estero non inferiore a 9 mesi ed un impegno complessivo non inferiore a 12 mesi. Il percorso di inserimento prevede un colloquio di selezione, una fase propedeutica, un periodo di formazione di inizio servizio, un accompagnamento formativo in loco che sarà intervallato da un modulo formativo durante l'unico rientro intermedio, fino all’uscita dall’esperienza, con il rilascio di un attestato di servizio. 1 Nel senso di quanto esposta da Pat Patfort nella descrizione del sistema Maggiore/minore 9.1 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI. AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE 1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073 3.SEDI ESTERE: COMUNITA’ MIARAKA, EKAR AMBALAKILONGA, CASA SUORE NAZARENE 1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEI MINORI E RAGAZZI OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20% con l’ accompagnamento di figure educative; DESCRIZIONE DETTAGLIATA ATTIVITA’ 1.A.a.1 a AZIONE GENERALE Attività di affiancamento per lo svolgimento dei compiti quotidiani ●Dal 1° al 9° mese 1.A.a.1 Studio della lingua malgascia, e del riepilogo degli anni Accompagnamento francese, precedenti e scolastico Utilizzo, esercitazione ed applicazione della svolgimento dei compiti matematica Somministrazione di schede logico cognitive Somministrazione di schede peril riconoscimento delle abilità, creazione di un Portfolio e di un PEI ATTIVITA’ 1.A.a.1 b DESCRIZIONE DETTAGLIATA ● dal 1° al 9° mese Studio della lingua malgascia, e del francese svolgimento dei compiti Utilizzo, esercitazione ed applicazione della assegnati matematica, Utilizzo di mappe concettuali,Utilizzo di materiale educativo per la stimolazione cognitiva ATTIVITA’ 1.A.a.1 c DESCRIZIONE DETTAGLIATA ●dal 1° al 9° Somministrazione di test di verifica su tutte le integrazione e materie potenziamento con Visione di filmografia educativa, Visione e attività psico-didattiche e partecipazione a giochi di intelligenza interattivi svolgimento dei compiti OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati del 10% ATTIVITA’ 1.A.b.1.a DESCRIZIONE DETTAGLIATA ● Dal 1° al 9° mese i AZIONE GENERALE Accoglienza minori vengono accolti e Forma di apprendimento ludico si lavorerà sulla 1.A.b.1 Pregrafismi, Prelettura conoscenza e Corso di Prescrittura sull’acquisizione degli alfabetizzazione Esercizi di base elementi base della Somministrazione di schede di verifica lingua Francese e Malgascia ATTIVITA’1.A.b.1b DESCRIZIONE DETTAGLIATA ● Dal 1° al 9° mese Conoscenze degli Insiemi e degli elementi di verranno somministrate base della matematica le prime nozioni Esercizi di matematica di base numeriche Somministrazione di schede di verifica ATTIVITA’1.A.b.1 c. DESCRIZIONE DETTAGLIATA ● Dal 1° al 9° mese preparazione generale ATTIVITA’1.A.b.1 d. ● Dal 10° al 12° mese preparazione per l’inserimento scolastico Nozioni di letto-scrittura, Risoluzioni di problemi semplici, Nozioni di cultura generale, Nozioni di geografia, Nozioni di storia DESCRIZIONE DETTAGLIATA Somministrazione di test di verifica Esercitazione di dettatura, copiatura e di sintesi Presentazione delle quattro operazione Somministrazione di schede di cultura generale. OBIETTIVO SPECIFICO: • 1 A.b Stimolazione cognitiva ed educativa per il 56% dei minori ATTIVITA’ 1.A.c.1a. DESCRIZIONE DETTAGLIATA ● Dal 1° al 2° mese AZIONE GENERALE Vocalizzazioni laboratorio di canto Interpretazioni di canzoni 1.A.c.1 Solfeggio Individuazione di voce solista Attivazione di Costituzione di un coro laboratori socioATTIVITA’1.A.c.1b. DESCRIZIONE DETTAGLIATA educativi ● Dal 3° al 4° mese Drammatizzazione, recitazione, costituzione di laboratorio di teatrale una rappresentazione ATTIVITA’1.A.c.1c. DESCRIZIONE DETTAGLIATA ● Dal 5° al 6° mese Balli di gruppo, Balli africani, Costituzione di un laboratorio di ballo corpo di ballo, Costituzione di una coreografia ATTIVITA’ 1.A.c.1d. ● Dal 7° al 8° mese laboratorio scenografico ATTIVITA’1.A.c.1 e. ●9° mese rappresentazione ATTIVITA’ 1.A.c.1f. ●COLONIA ESTIVA MESI ESTIVI DESCRIZIONE DETTAGLIATA Costruzione di scenografie, Attività artistiche, Attività grafico-pittoriche DESCRIZIONE DETTAGLIATA Sintesi di tutte le attività precedenti Costituzione di un saggio finale DESCRIZIONE DETTAGLIATA - Durante i mesi estivi verrà realizzata una colonia estiva, al mare, e lì verranno organizzate le seguenti attività: attività ludica, balneare, giochi di gruppo, attività socializzanti intercentro, gite OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.c Garantire al 20% dei minori coinvolti nel circuito penale interventi socio-educativi; ATTIVITA’ 1.A.d.1a. AZIONE GENERALE - laboratori di educazione alla legalità (anche con ● Dal 1° all’ 11° mese 1.A.d.1 il Cineforum), lab. di educazione alla laboratori pedagogici laboratori di cittadinanza, lab. di educazione alla sessualità, educazione al senso lab. ed attività di espressione corporea. civico AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE 1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073 3.SEDI ESTERE: 2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone senza tetto del 10% ATTIVITA’ 2B a.1 a. DESCRIZIONE DETTAGLIATA ●Durante tutto l’anno si AZIONE GENERALE ascolto procederà a sostenere i rilevazione dello stato di salute poveri- senza tetto 2.B a.1 rilevazione della condizione igienico sanitaria visite domiciliari attivazione di interventi specifici attraverso l’impiego di personale specializzato sistemazione in eventuale case di accoglienza ATTIVITA’ 2.B a.2 a. DESCRIZIONE DETTAGLIATA AZIONE GENERALE Sportello d’ascolto ●Durante tutto l’anno si Monitoraggio della condizione psico-fisica sosterranno i poveri 2.B a.2 Verifica della condizione igienico-sanitaria attraverso: Garantire un minimo Verifica della condizione di salute vitale per la Verifica della condizione alimentare sopravvivenza Giro per le strade delle città Cura dei poveri senza tetto invio verso figure specializzate monitoraggio del disagio Sostegno psicologico ATTIVITA’ 2.B a.2 b ●assistenza presso i centri polivalenti DESCRIZIONE DETTAGLIATA sostegno per garantire un minimo vitale accoglienza e cura dei senza tetto cure igienico-sanitarie servizio mensa servizio docce visite mediche terapia di gruppo OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B.b aumento dell’alfabetizzazione degli adulti del 30% ATTIVITA’ 2B.b 1.a DESCRIZIONE DETTAGLIATA AZIONE GENERALE 2.B.b 1. prime forme di letto scrittura ● laboratorio di Organizzare Corsi di primi elementi di matematica alfabetizzazione alfabetizzazione per spiegazione dell’uso dell’euro adulti simulazioni somministrazione di schede di verifica AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE 1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073 3.SEDI ESTERE: COMUNITA’ MIARAKA, EKAR AMBALAKILONGA, CASA SUORE NAZARENE 3. OBIETTIVO GENERALE: C. ATTIVARE INTERVENTI DI ASSISTENZA MEDICO-SANITARIA OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione medico sanitaria della popolazione del 30% ATTIVITA’ 3.C.a. 1a DESCRIZIONE DETTAGLIATA AZIONE GENERALE ●Corsi di igiene e 3.C.a. 1 puericultura profilassi Educazione all’igiene e Indicazioni e cura sulla conoscenza delle conoscenza delle malattie tropicali malattie Indicazioni sulla malattie veneree Norme igieniche e di pronto soccorso Buone prassi sull’alimentazione AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE 1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073 3.SEDI ESTERE: COMUNITA’ MIARAKA, EKAR AMBALAKILONGA, CASA SUORE NAZARENE 4. OBIETTIVO GENERALE: D VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE D. OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Maggiore conoscenza delle realtà missionarie ed aumento delle richieste di partecipazione ad esperienze missionarie all’estero del 20% ATTIVITA’ 4.D.a. 1. a DESCRIZIONE DETTAGLIATA AZIONE GENERALE Publicizzazione del progetto e del servizio Sensibilizzazione sul senso della missione • 1° mese prima della 4.D.a. 1. Meeting con i giovani del centro missionario partenza Attività di animazione, Incontri formativi/informativi sul SCN all’estero sensibilizzazione e Conoscenza del popolo malgascio conoscenza della promozione della Presentazione della partenza al vescovo missione missione in Italia e nel Presentazione alla comunità della missione paese dove si svolge il Attività di educazione all’ igiene servizio Testimonianza del SC vissuto in terra di ATTIVITA’ 4.D.a. 1. b missione Sensibilizzazione del territorio attraverso mostre fotografie pro-Madagascar, in ●6° mese collaborazione con l’Ufficio missionario della rientro formazione di diocesi metà servizio (durata 1 mese) Organizzazione e promozione di cene ed eventi sul territorio, per la raccolta di fondi da portare per il ritorno in Madagascar Promozione, divulgazione e vendita di prodotti dell’artigianato ATTIVITA’ 4.D.a. 1. c ●Animazione in terra di missione Dal 7° all’11° mese incontri periodi di testimonianza dell’esperienza ATTIVITA’ 4.D.a. 1. d ●rientro dal Madagascar per il fine servizio e promozione della missione in diocesi (ultimo mese) Presentazione del servizio presso le realtà cattoliche dell’Arcidiocesi Animazione presso le sedi dell’Arcidiocesi, e le comunità cattoliche ivi presenti Promozione del volontariato per e con altri volontari missionari presenti nell’Arcidiocesi Coinvolgimento della popolazione locale in queste attività di promozione, animazione ed evangelizzazione sul territorio Organizzazione di un forum in diocesi sul servizio civile all’estero ed in Italia, arricchito da testimonianze dei vari servizi condotti, e da un incontro/dibattito con la partecipazione del direttore dell’Ufficio Missionario, con il Direttore della Caritas diocesana e con il Vescovo, e i giovani della diocesi che si vogliono avvicinare al mondo del volontariato Preparazione di una manifestazione finale per la conclusione del SC, da organizzarsi presso la villa comunale della città, con la realizzazione di banchetti equo e solidali, promozione delle adozioni a distanza, reporter costituiti da video proiezioni e filmati, distribuzione di materiale informativo, Redazione di un giornalino DIAGRAMMA DI GANTT Attività TEMPI DI REALIZZAZIONE 1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEI MINORI E DEI RAGAZZI Obiettivo specifico: 1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20% con l’ accompagnamento di figure educative; AZIONE GENERALE 1.A.a.1 Accompagnamento scolastico ATTIVITA’ 1.A.a.1 a ● riepilogo degli anni precedenti e svolgimento dei compiti 16 gg in Italia ATTIVITA’ 1.A.a.1 b ● svolgimento dei compiti assegnati ATTIVITA’ 1.A.a.1 c ● integrazione e potenziamento con attività psico-didattiche e svolgimento dei compiti 16 gg in Italia Obiettivo specifico: 1.A.b Stimolazione cognitiva ed educativa per il 56% dei minori AZIONE GENERALE 1.A.b.1 Corso di alfabetizzazione 1° mese ATTIVITA’ 1.A.b.1a. ● i minori vengono accolti e si lavorerà sulla conoscenza e sull’acquisizione degli elementi base della lingua Francese e Malgascia 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 3 gg in Italia rientro dei volontari in Italia per 12gg 3 gg in Italia 16 gg in Italia 1° mese 12° mese 3 gg in Italia 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese 16 gg in Italia ATTIVITA’1.A.b.1b ● mese verranno somministrate le prime nozioni numeriche ATTIVITA’1.A.b.1c ● preparazione generale 16 gg in Italia ATTIVITA’1.A.b.1 d. 16 gg in 16 gg in Italia rientro dei volontari in Italia per 12gg 3 gg in Italia 3 gg in Italia 3 gg in Italia ● preparazione per l’inserimento scolastico OBIETTIVO SPECIFICO: Garantire al 20% dei minori coinvolti nel circuito penale interventi socio-educativi; AZIONE GENERALE 1.A.c.1 Attivazione di laboratori socioeducativi ATTIVITA’ 1.A.c.1a. ● laboratorio di canto ATTIVITA’1.A.c.1b ● laboratorio di teatrale ATTIVITA’1.A.c.1c ● laboratorio di ballo ATTIVITA’1.A.c.1 d. ● laboratorio scenografico ATTIVITA’1.A.c.1 e. ● rappresentazione ATTIVITA’1.A.c.1 f. ●colonia estiva, mesi estivi AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 1.A.d.1a. ● laboratori pedagogici 1.A.d. laboratori di educ. al senso civico Italia 1° mese 3 gg in Italia 2° mese 3° mese 4° mese 16 gg in Italia 16 gg in Italia 16 gg in Italia 16 gg in Italia 16 gg in Italia 16 gg in Italia 16 gg in Italia 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese 3 gg in Italia 3 gg in Italia 3 gg in Italia rientro dei volontari in Italia per 12gg 3 gg in Italia 3 gg in Italia 3 gg in Italia rientro dei volontari in Italia per 12gg 2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone senza tetto del 25% 5° mese 3 gg in Italia TEMPI DI REALIZZAZIONE 1° mese AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 2B a.1 a. ●Durante tutto l’anno si procederà 2.B a.1 a sostenere i poveri- senza tetto visite domiciliari 16 gg in Italia AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 2.B a.2 a. ●Durante tutto l’anno si 2.B a.2 Garantire un minimo sosterranno i poveri 16 gg in Italia 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese 3 gg in Italia rientro dei volontari 3 gg in Italia vitale per la sopravvivenza ATTIVITA’ 2.B a.2 b ●assistenza presso i centri polivalenti OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B.b aumento dell’alfabetizzazione degli adulti del 30% AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 2B.b 1.a 2.B.b 1. Organizzare ● laboratorio di alfabetizzazione Corsi di alfabetizz. per adulti 3. OBIETTIVO GENERALE: C. ATTIVARE INTERVENTI DI ASSISTENZA MEDICO-SANITARIA OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione medico sanitaria della popolazione del 30% AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 3.C.a. 1a 3.C.a. 1 Educazione ●Corsi di igiene e profilassi all’igiene e conoscenza delle malattie 16 gg in Italia 1° mese in Italia per 12gg 3gg in Italia 2° mese 3° mese 4° mese 16 gg in Italia ATTIVITA’ 4.D.a. 1. a AZIONE GENERALE • prima della partenza 4.D.a. 1. conoscenza della missione Attività di animazione, ATTIVITA’ 4.D.a. 1. b sensibilizzazione e ●rientro formazione di metà servizio promozione della missione in Italia e nel paese dove si ATTIVITA’ 4.D.a. 1. c svolge il servizio ●Animazione in terra di missione e incontri periodi di testimonianza dell’esperienza 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese rientro dei volontari in Italia per 12gg 12° mese 3 gg in Italia TEMPI DI REALIZZAZIONE 1° mese 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 16 gg in Italia 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese rientro dei volontari in Italia per 12gg 3 gg in Italia 4. OBIETTIVO GENERALE: D VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE D. OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Maggiore conoscenza delle realtà missionarie ed aumento delle richieste di partecipazione ad esperienze missionarie all’estero del 20% 5° mese TEMPI DI REALIZZAZIONE 1° mese 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 6° mese 16 gg in Italia 16 gg in Italia 16 gg in Italia ATTIVITA’ 4.D.a. 1. d 16 gg ●rientro dal Madagascar per il fine in servizio e promozione della Italia missione in diocesi 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese 3 gg in Italia rientro dei volontari in Italia per 12gg 3 gg in Italia 3 gg in Italia 3 gg in Italia 9.2 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE PER L’ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE, CON LA SPECIFICA DELLE PROFESSIONALITÀ IMPEGNATE E LA LORO ATTINENZA CON LE PREDETTE ATTIVITÀ. AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE 1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073 3.SEDI ESTERE: COMUNITA’ MIARAKA, EKAR AMBALAKILONGA, CASA SUORE NAZARENE numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto ed eventuale spiegazione della coerenza con la professionalità indicata 3 Educatori Azione generale 1.A.b.1 - Corso di alfabetizzazione ▫ organizzazione e gestione del corso di alfabetizzazione (3 per ogni ▫ preparare i bambini ad andare a scuola centro) ▫ accompagnamento scolastico ▫ motivare i bambini allo studio ▫ controllare che i bambini vadano regolarmente a scuola ▫ coordinarsi con la pedagogista per pianificare la metodologia didattica più appropriata Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di alfabetizzazione per adulti ▫ organizzazione e gestione del corso di alfabetizzazione ▫ rimotivare ed incentivare gli adulti sull’importanza dello studio ▫ dare nozioni scolastiche utili alla di vita quotidiana ▫ contestualizzare lo studio 1 Educatore RESPONSABILE DELLE ATTIVITA’ SCOLASTICHE CHE SI pedagogista SVOLGNO AL CENTRO SIA PER GLI ADULTI CHE PER I BAMBINI Azione generale 1.A.b.1 - Corso di alfabetizzazione ▫ affianca le insegnanti nel corso di alfabetizzazione ▫ monitora l’andamento didattico del corso ▫ programma dei piani individuali per i bambini ▫ coordina il lavoro educativo svolto dalle insegnati ▫ si prende in carico del materiale didattico occorrente per i bambini ▫ monitora la frequenza scolastica dei bambini ▫ programma dei percorsi facilitatori per i bambini con difficoltà ▫ cura il rapporto con le insegnanti della scuola e la famiglia ▫ si prende in carico del materiale didattico occorrente per i bambini ▫ collabora con le maestre del pomeriggio circa le strategie educative più appropriate da utilizzare 6 Animatori (1 animatore per ciascun laboratorio che si alterna nel 3 centri) Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di alfabetizzazione per adulti ▫ coordina le insegnanti nei piani didattici ▫ fa sostegno al gruppo classe ▫ cerca di inserire gli adulti in contesti educativi Azione Generale 1.A.c.1 - Attivazione di laboratori socioeducativi ▪ laboratorio di canto - lezioni di canto, e solfeggio ▪ laboratorio di recitazione 3 Educatrici volontarie (1 per ogni centro) - Lezioni di recitazione, e teatro ▪ laboratorio di ballo - lezioni di ballo africano, attività psico-motoria ▪ laboratorio scenografico - Responsabile del laboratorio grafico pittorico e artistico ▪ preparazione della manifestazione finale - Organizzazione e realizzazione dello spettacolo ▪ colonia estiva - Strutturare e organizzare i giochi in spiaggia - Preparare attività ludico-ricreative intercentro - Organizzare escursioni limitrofe alla città Azione Generale 1.A.d.1 - laboratori di educazione al senso civico - coordinano i laboratori Azione generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle malattie - co-docenti nel corso di puericultura 1 1 Puericultrice infermiera (che alterna la sua presenza nei 3 centri) Psicologo (che alterna la sua presenza nei 3 centri) Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle malattie ▪ Docente del Corso di puericultura COORDINATRICE E RESPONSABILE DELLO SPORTELLO DELL’ASCOLTO Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari ▫ Verifica della situazione familiare ▫ verifica dello stato psicologico dei poveri Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la sopravvivenza ▫ colloqui individuali con tutti i soggetti afferenti allo sportello ▫ mediazione intrafamiliare ▫ sostegno al ruolo ricoperto dai genitori ▫ valorizzazione del ruolo genitoriale ▫ Sostegno psicologico ai bambini Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle malattie ▫ dinamiche relazionali ▫ terapia di gruppo ▫ valorizzazione della persona, dal principio della motivazione 1 Medico (che alterna la sua presenza nei 3 centri) Azione Generale 3.C.c. 1. - Promuovere interventi di integrazione e socializzazione tra la popolazione ▫ organizza e gestisce momenti di gruppo, sia per adulti che per bambini ▫ facilita le relazioni interpersonali RESPONSABILE DELL’EQUIPÈ MEDICA Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari ▪ visite mediche a domicilio ▪ somministrazione di cure Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la 1 1 1 1 1 Suora infermiera (che alterna la sua presenza nei 3 centri) Medico esperto in malattie infettive (che alterna la sua presenza nei 3 centri) Infermiera suora (che alterna la sua presenza nei 3 centri) Medico igienista (che alterna la sua presenza nei 3 centri) Infermiera volontaria sopravvivenza ▪ visite ambulatoriali Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle malattie ▪ organizzazione e programmazione dell’intero corso ▪ indicazioni su alcune malattie generiche ▪ indicazioni di pronto soccorso ▪ indicazioni di cure di primo soccorso ▪ discussione e illustrazione delle malattie più frequenti che possono colpire uomini, donne bambini e anziani Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la sopravvivenza ▫ Colloqui con le donne che hanno problemi ginecologici ▫ cure e visite ambulatoriali ▫ sportello orientativo ▫ redazione e distribuzione di opuscoli, e materiale informativo ▫ controlli periodici per donne e sostegno ad una maternità consapevole Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle malattie ▫indicazioni su come riconoscere e prevenire le malattie veneree ▫ indicazioni di igiene sulle malattie veneree ▫ cure da seguire Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle malattie ▪ distribuzione di materiale informativo sulle malattie infettive ▪ prevenzione e cura delle malattie, anche di rischio ▪ indicazioni su accorgimenti da utilizzare per la contrazione di malattie mortali Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle malattie ▫ norme da utilizzare prima dopo e durante la somministrazione di cibo ▫ porre attenzione determinati cibi a rischio di tipo ▫ indicazioni su come rendere potabile l’acqua ▫ buone prassi per una alimentazione quanto più possibile sana Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza delle malattie ▪ indicazioni di igiene ingenerale ▪ indicazioni sull’igiene personale ▪ strumenti e mezzi da utilizzare per l’igiene Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari ▪ monitoraggio dello stato di salute dell’utente ▪ quando necessario attivazione di interventi specifici ▪ somministrazione cure mediche ambulatoriali ▪ verifica se l’utente è in buone condizioni alimentari Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la sopravvivenza ▪ giro per le strade della città ▪ monitoraggio della condizione psico-fisica dei poveri che vivono in strada ▪ presa in carico dei casi molto gravi e somministrazione di cure ambulatoriali con ricoveri per quelli molto malati, o per donne con bambini. 3 Responsabili dei Centri Responsabili e coordinatori di tutte le attività che si svolgono presso i 3 Centri polivalenti 3 Catechiste 12 Suore Azione Generale 3.C.c. 1. - Promuovere interventi di integrazione e socializzazione tra la popolazione ▫ accompagnamento pastorale e catechesi alle famiglie e agli anziani ▫ catechesi dei bambini Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la sopravvivenza ▪ ascolto, rilevazione dei bisogni, sostegno nelle necessità quotidiane ▪ verificare se sono soddisfatti le condizioni del vivere quotidiano ▪ giro per le strade della città, distribuzione di cibo, coperte, bevande ▪ accompagnamento in strutture di cura se malati o in in grave stato socio-assistenziale Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari ▪ verifica delle condizioni abitative e igienico-sanitarie dell’abitazione ▪ verifica dei bisogni educativi dei bambini e dello stato di benessere del nucleo Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di alfabetizzazione per adulti ▪sostegno scolastico nei corsi di alfabetizzazione per adulti Azione Generale 4.D.a. 1. - Attività di animazione e sensibilizzazione in Italia e nel paese dove si svolge il servizio ▪ accompagnamento dei volontari durante l’attività di sensibilizzazione in terra di missione, sostegno nelle attività, supporto motivazionale 3 Inservienti DI CUI 1 OPERAIO 3 Volontari del loco Azione Generale 3.C.b. 1. - Imparare a conoscere i servizi presenti nel territorio ▪ preparare una carta dei servizi e creare la mappa del territorio e dei servizi ▪ gestione del servizio mensa, dei servizi igienici ▪ Gestione di chiusura, apertura e controllo dei centri di ascolto I volontari accompagnano gli operatori di cui sopra in tutte le attività 9.3 RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE PER I VOLONTARI NELL’AMBITO DEL PROGETTO. *DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ DEI VOLONTARI ►*N.B. I volontari andranno a svolgere in tutte e tre le sedi le stesse attività, per cui il servizio è descritto non per sede ma per attività◄ AREA D’INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)ASSISTENZA 1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073 3.SEDI ESTERE: COMUNITA’ MIARAKA, EKAR AMBALAKILONGA, CASA SUORE NAZARENE 1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEI MINORI E DEI RAGAZZI OBIETTIVI SPECIFICI (cfr.8) 1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20% con l’ accompagnamento di figure educative; Codice e titolo attività (cfr. punto 9.2) Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile ●Aiutano gli insegnanti nell’attività di accompagnamento scolastico ●Collaborano proponendo delle attività semplificate lo studio della lingua malgascia ●Affiancheranno l’insegnante e la pedagogista nel monitorare il livello di conoscenze acquisite dal bambino AZIONE ●Verificano con l‘insegnante oggettive difficoltà di apprendimento del GENERALE bambino e programmare con l’insegnante e su specifiche indicazione delle stesse, dei percorsi didattici specifici (PEI) 1.A.a.1 Accompagnamento ●Collaborano con l’insegnante per la strutturazione di giochi logicomatematici da sottoporre ai bambini scolastico ●Collaborano con l’insegnante e la pedagogista nella scelta di materiale socio-educativo per la stimolazione cognitiva da somministrare ai bambini ● Agevolano le relazioni pedagogiche tra i bambini e le insegnanti organizzando delle attività meta-comunicative; RUOLO E METODOLOGIA I bambini frequenteranno il centro polivalente dal Lunedì al Venerdì, dove verranno seguiti oltre che dai volontari in SC anche da un’insegnate e dai volontari, al fine di fare i compiti assegnati dalle maestre della scuola, ed inoltre arricchendo la loro preparazione con delle attività specifiche di stimolazione cognitiva. Il ruolo dei volontari in SC nello specifico, sarà quello di accompagnare, supportare e coadiuvare il ruolo degli insegnanti, utilizzando dei metodi didattici semplici, interessanti ed interattivi, in modo da attirare l’attenzione ei bambini e da coinvolgerli nello studio giocando. Inoltre dovranno porsi a metà tra l’insegnante ed il bambino, in modo da facilitare, le dinamiche d’insegnamento della maestra e da agevolare l’apprendimento dei bambini, attraverso l’utilizzo di giochi educativi e la somministrazione di schede didattiche, o l’utilizzo di materiale povero con cui realizzare cartelloni, ricerche, ecc. OBIETTIVI SPECIFICI (cfr. 8) 1.A.b Stimolazione cognitiva ed educativa per il 56% dei minori Codice e titolo Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio attività Civile (cfr. punto 9.2) ● Sostegno agli insegnanti e a volontari, per aiutare i bambini ad apprendere le prime forme di scrittura e lettura; ●Collaborano con le suore per svolgere attività di accoglienza e AZIONE socializzazione per mettere a proprio agio e bambini e far percepire GENERALE loro un ambiente familiare e protetto; ●Strutturano insieme agli insegnanti delle lezioni interattive in modo 1.A.b.1 da rendere più semplice la lezione e facilitare l’apprendimento di Corso di specifici argomenti alfabetizzazione ●Agevolano le relazioni pedagogiche tra i bambini e le insegnanti organizzando delle attività meta-comunicative; RUOLO E METODOLOGIA Tale intervento è strutturato per fornire un primo livello di alfabetizzazione ai bambini, che in età scolare ancora non hanno ancora acquisito alcune forma di conoscenza di base circa le discipline didattiche, al fine di fornire loro una preparazione minima per l’inserimento nelle classi scolastiche. Tale attività didattica che si svolge presso il centro polifunzionale è prevista dal lunedì al Venerdì, in questo periodo il ruolo dei volontari in SC, non è quello di sostituire gli insegnanti, ma di attivare dei metodi di interazione facilitatori, di aiutare gli insegnanti ad accelerare e mediare i meccanismi di apprendimento dei bambini, utilizzando un linguaggio molto semplice, delle tecniche alternative, che possono essere musicali, per l’insegnamento della matematica, o audio visive per l’insegnamento dell’italiano, utilizzare forme di video socializzazione. OBIETTIVI SPECIFICI (cfr. 8) 1.A.c. Garantire al 20% dei minori coinvolti nel circuito penale interventi socio-educativi; Aumento dei minori impegnati in attività pomeridiane del 20% Codice e titolo attività Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio (cfr. punto 9.2) Civile AZIONE GENERALE 1.A.c.1 Attivazione di laboratori socioeducativi ●affiancano gli animatori e i volontari locali nella realizzazione dei laboratori di canto, recitazione, ballo e scenografia; ● collaborano con gli animatori e i volontari del posto per contribuire alla programmazione di attività ludico ricreative da svolgere con i bambini ●Sostengono gli animatori e i volontari locali nella gestione delle attività e dei relativi laboratori da sottoporre ai bambini ●Aiutano gli animatori e i volontari locali a governare e a gestire i bambini durante le attività bambini ●Organizzano insieme agli anziani e ai volontari del posto momenti di rappresentazione e saggi dove coinvolgono sia i genitori dei bambini che tutta la comunità di riferimento ●affiancano i bambini durante la partecipazione ai laboratori, aiutandoli nelle attività ludiche e artistiche e mediando il rapporto educativo con gli adulti RUOLO E METODOLOGIA L’attivazione dei laboratori socio-educativi, è importante per aumentare il grado di socievolezza dei minori, al fine di aumentare il grado di confronto ed ampliare il loro livello di conoscenza legato alla quotidianità, soprattutto per migliorare il grado di socialità non solo con i coetanei ma anche con gli adulti. Tali attività si svolgono dal Lunedì al Venerdì, presso i locali del centro polivalente, in queste azioni vengono coinvolti i volontari, gli animatori e i bambini che hanno le abilità di cui sopra, quindi inerenti al ballo, al canto alla recitazione e alla attività grafico pittoriche, più un educatore del centro. Il ruolo dei volontari in servizio civile è quello di aiutare ed agevolare la comunicazione tra adulto e bambino nella realizzazione delle attività ludiche, a partire dal punto di vista del bambino, ed utilizzando il saper dei grandi che si mettono a disposizione per a realizzazione dei laboratori. Inoltre il volontario. Il tutto ha come valore finale quello di creare una rappresentazione finale al fine di presentare alla comunità il lavoro svolto dai bambini insieme agli adulti. 1Ad1 laboratori di educazione al senso civico ●affiancano gli educatori e i volontari locali nella realizzazione dei laboratori; ● collaborano con gli educatori e i volontari del posto per contribuire alla programmazione delle attività laboratoriali; ●Aiutano gli educatori e i volontari locali a governare e a gestire i minori durante le attività; ●affiancano i minori durante la partecipazione ai laboratori, aiutandoli nelle attività e mediando il rapporto educativo con gli adulti RUOLO E METODOLOGIA L’attivazione dei laboratori di educazione al senso civico, è importante per migliorare il rispetto delle regole e la partecipazione degli adolescenti, come cittadini attivi, miglior arando anche il grado di socialità non solo con i coetanei ma anche con gli adulti. Tali attività si svolgono dal Lunedì al Venerdì, presso le sedi e anche presso il carcere minorile. Il ruolo dei volontari in servizio civile è quello di aiutare ed agevolare la comunicazione tra gli adolescenti devianti e la società. 2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone senza tetto del 25% Codice e titolo Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio attività (cfr. p. 9.2) Civile AZIONE GENERALE 2.B a.1 visite domiciliari AZIONE GENERALE 2.B a.2 Garantire un minimo vitale per la sopravvivenza ●Accompagnano le suore presso il domicilio degli utenti abbandonati ●Agevolano la relazione d’aiuto tra le suore e gli utenti abbandonati ●Sosterranno le suore nelle situazione di bisogno che si proporranno ●Aiutare le suore nel cercare di rilevare i bisogni degli utenti abbandonati RUOLO E METODOLOGIA Il ruolo dei volontari in servizio civile è quello di accompagnare le suore, nelle attività che svolgono durante la domiciliare, mediando il rapporto con l’utenza, quindi cercheranno di rendere l’atmosfera più semplice e leggera durante la visita soprattutto se in presenza dei minori. Essi utilizzano ed attivano dei canali comunicativi molto semplici, ed informali. Inoltre aiuteranno le suore nel rilevare i bisogni coadiuvandole, nell’ascolto e nella relazione d’aiuto, attraverso la compilazione di schede conoscitive individuali, si cercherà di archiviare i singoli casi, e attraverso l’ascolto si cercherà di carpire i reali bisogni. ●Supportano l’equipè nella gestione dello sportello ●Sostengono l’equipe dello sportello nella gestione della relazione d’aiuto ●Coadiuvano l’equipè dello sportello nella compilazione di schede conoscitive degli utenti ●Mediano la relazione tra gli utenti e l’equipè dello sportello ●Aiutano i volontari e le suore nell’accoglienza delle persone anziane RUOLO E METODOLOGIA 2 gg a settimana Lunedì e giov. dalle ore 9.30 alle 12.30, presso il Centro polivalente le Suore insieme ai volontari fanno centro d’ascolto, e una buona fetta degli afferenti al servizio è data dagli anziani, ai quali si cerca di fare sostegno psicologico e morale, di assisterli nell’emergenza, di assicurarsi che hanno un minimo vitale, spesso vengono sottoposti a visita dai medici che si trovano presso il centro. Il ruolo dei volontari è quello di agevolare l’equipe nella reazione d’aiuto e di accogliere gli anziani quando arrivano in struttura, attraverso delle modi affettuosi e forme di accoglienza. Essi infatti: sostengono l’equipe durante l’ascolto con il povero, coordinano e gestiscono lo sportello durante l’apertura al pubblico, supportano con le suore i poveri durante l’attesa e li accolgono, aiutano le suore a gestire situazioni di emergenza durante l’apertura dello sportello, accompagnano le suore nel giro della città per monitorare la presenza dei poveri e lo stato in cui vertono, al fine di procurare le giuste cure, aiutano le suore nel somministrare cibi caldi, coperte, medicine per strada ai barboni, aiutano le suore a trovare soluzioni per far accogliere i povere in alcune strutture, verificano insieme alle suore. RUOLO E METODOLOGIA Dal momento che il numero dei poveri è numeroso ed il tasso di morte elevatissimo, le suore Nazarene dal Lunedì al venerdì di mattina, pomeriggio o sera,svolgono attività di sostegno ai poveri, sia presso lo sportello del Centro polivalente, che in strada, cercando di verificare lo stato effettivo di salute e ridurre quanto il più possibile il rischio di morte, attraverso la distribuzione di beni di prima necessità, di coperte per ripararsi dal freddo della notte, dal momento che non hanno indumenti adatti, di somministrare loro eventuali medicine, o farli controllare da qualche medico. ●Aiutano gli insegnanti nello svolgimento delle attività didattiche, collaborano con gli insegnanti nello strutturare le attività, sostengono AZIONE gli allievi/adulti, talvolta anche suore (per l’italiano, il francese ed GENERALE informatica), nei processi di apprendimento, sostengono e 2.B.b 1. accompagnano gli allievi nello svolgimenti dei compiti, co-gestiscono Organizzare Corsi di alfabetizzazione con le insegnanti in gruppo classe,aiutano gli insegnanti nell’utilizzo di metodologie di insegnamento semplici attraverso l’utilizzo di semplici per adulti strumenti, come le simulazioni, video proiezioni, esempi riconducibili alla vita quotidiana, aiutano le insegnanti nella somministrazione di specifiche schede di apprendimento, agevolavo i rapporti tra docenti e allievi RUOLO E METODOLOGIA I corsi di alfabetizzazione vengono al fine di fornire un’alfabetizzazione di base all’adulto per poi affrontare meglio la parte teorica dei corsi. Il ruolo dei volontari in SC è quello di agevolare i processi di apprendimento degli allievi favorendo il rapporto con le insegnanti, attraverso l’utilizzo di strumenti quali: video proiezioni, simulazioni, che renderanno più semplice ed agevole l’apprendimento. 3. OBIETTIVO GENERALE: C. ATTIVARE INTERVENTI DI ASSISTENZA MEDICOSANITARIA OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione medico sanitaria della popolazione del 30% Codice e titolo attività (cfr. punto 9.2) AZIONE GENERALE Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio Civile ●Affiancano i formatori durante la lezione per gestire l’ordine della classe, agevolano l’apprendimento delle tematiche attraverso l’affiancamento di qualche adulto in difficoltà, agevolano le spiegazioni collaborando con i docenti durante la lezioni, facendo esempi semplici delle spiegazioni delle varie tematiche, e prestandosi a simulazioni, facilitano l’apprendimento attraverso la creazione di opuscoli esplicativi, mediano i rapporti tra i docenti ed il gruppo classe RUOLO E METODOLOGIA I corsi verranno svolti per moduli presso il centro polivalente, 2 volte a settimana dalle ore 16.30 alle ore 18.30, da personale medico e paramedico e sostenuti dalle suore e dai volontari, l’accesso è libero, vi possono partecipare sia gli adulti uomini e donne che gli anziani. Il ruolo dei volontari è quello di mediare il rapporto tra i docenti e la classe degli allievi, cercando di facilitare da una parte le spiegazione dei docenti e dall’altra l’apprendimento dei discenti, attraverso simulazioni, filmati, ecc. 4. OBIETTIVO GENERALE: D. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Maggiore conoscenza delle realtà missionarie ed aumento delle richieste di partecipazione ad esperienze missionarie all’estero del 20% Codice e titolo Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio attività Civile (cfr. punto 9.2) Durata 3 mesi AZIONE GENERALE 1 mese prima della partenza in italia ●Pubblicizzano il del progetto e il servizio civile all’estero 4.D.a. 1. ●Sensibilizzano il territorio sul senso della missione Attività di ●Organizzano incontri formativi ed informativi con i giovani del animazione e territorio sensibilizzazione in ●Distribuiscono depliant e materiale informativo sul servizio civile Italia e nel paese all’estero dove si svolge il ●Partecipano a momenti ad incontri con l’Ufficio Missionario servizio ●Preparazione alla partenza: frequenza corso di lingua francese (vedi conv. Piramide cfr.32) 3.C.a. 1 Educazione all’igiene e conoscenza delle malattie 12/15 giorni mese durante il rientro di metà servzio ●Sostengono sul territorio il tema della Missione in collaborazione dell’ufficio missionario ●Sensibilizzano il territorio attraverso mostre fotografiche proMadagascar, in collaborazione con l’Ufficio missionario della diocesi ●Promuovono il servizio civile all’estero attraverso la partecipazione nelle scuole, nelle associazioni ●Organizzano e promuovono cene ed eventi sul territorio, per la raccolta di fondi da portare per il ritorno in Madagascar ●Promuovono e divulgano la vendita di prodotti dell’artigianato malgascio sul territorio ultima settimana al rientro dal Madagascar per il fine servizio ●Collaborano all’ Organizzazione di un forum in diocesi sul servizio civile all’estero ed in Italia, arricchito da testimonianze dei vari servizi condotti, e da un incontro/dibattito con la partecipazione del direttore dell’Ufficio Missionario, con il Direttore della Caritas diocesana e con il Vescovo, e i giovani della diocesi che si vogliono avvicinare al mondo del volontariato ●Collaborano con gli altri volontari alla preparazione di una manifestazione finale per la conclusione del servizio civile, da organizzarsi presso la villa comunale della città, con la realizzazione di banchetti equo e solidali, promozione delle adozioni a distanza, reporter costituiti da video proiezioni e filmati, distribuzione di materiale informativo ●Realizzano la redazione di un giornalino in collaborazione di tutti gli attori coinvolti nel servizio civile all’estero ►dal 7° all’11° mese incontri periodici di sensibilizzazione formazione ●Preparano con la responsabile delle suore missionarie momenti di confronto circa l’esperienza vissuta ● Presentazione all’Arcidiocesi di Fianarantsoa il risultato del servizio svolto ●preparano dei momenti di animazione sul territorio coinvolgendo tutte le realtà che durante l’anno di servizio hanno conosciuto ●Promozione del volontariato per e con altri volontari missionari presenti nell’Arcidiocesi ●Coinvolgimento della popolazione locale in queste attività di promozione, animazione ed evangelizzazione sul territorio METODOLOGIA L’animazione diventa un’azione sul territorio nel momento in cui il volontario va ad esplicitare il suo servizio a favore di una crescita della comunità tutta. Per cui nel presente progetto sono previsti due momenti di animazione uno in Italia ed uno più breve all’estero, dove il ruolo del volontario è quello del promuovere il volontariato in quanto tale ed il servizio civile all’estero, come opportunità di crescita personale e ricchezza per il paese di missione. Dal momento che per realizzare tutto ciò è importante la conoscenza della lingua, durante questo periodo è prevista la frequenza di un corso di lingua francesce presso un istituto in convenzione con la Caritas. 10) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 9 11) Modalità di fruizione del vitto e alloggio: Sede ( come da punto 19) COMUNITA’ MIARAKA cod. helios 115326 EKAR AMBALAKILONGA cod helios 115313 CENTRO CASA SUORE NAZARENE - COD. HELIOS 111584 Totale N° posti con vitto e alloggio 3 3 3 9 Modalità di fruizione: I volontari faranno vita comunitaria ed usufruiranno del vitto e dell’alloggio presso le strutture di cui sopra. Tutte e tre le strutture sono dotate di stanze dove poter dormire e locali mensa dove poter mangiare, per cui gli stessi usufruiranno del vitto e dell’alloggio relativamente alla sede dove sono stati assegnati. Le sedi si mantengono in regime di autogestione, presso di esse e i volontari condurranno la loro vita privata, e comunitaria, dormiranno, mangeranno ed usufruiranno di quanto la casa mette loro a disposizione . 12) Numero posti senza vitto e alloggio: 0 (zero) 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 36 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6): 6 15) Mesi di permanenza all’estero ed eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio Il progetto prevede una permanenza all’estero di 11 mesi: ● Stesura delle relazioni mensili da inviare in Italia (report), incontri settimanali dell’équipe locale di progetto; ● Seguire le indicazione dei referenti dei progetti; ● Mantenersi in comunicazione costante (mails, telefono) con la Caritas diocesana; ● Condurre uno stile di vita sobrio, semplice, responsabile ed armonico rispetto al lavoro di equipe; ●Condurre un comportamento di vita adeguato al contesto socio-culturale in cui si è inseriti, partecipando: -1. a momenti di preghiera e condivisione organizzati dalla comunità; ● obbligo alla partecipazione ai seguenti momenti di formazione specifica da svolgersi in loco con formatori della formazione specifica, esperti esterni del luogo e la OLP: - 1. Partecipazione a momenti di verifica periodici, con la compilazione di materiale cartaceo, che prevede moduli settimanali di programmazione, calendarizzazione, e relazione delle attività svolte presso la sede di realizzazione del progetto, materiale che viene dato in dotazione al volontario dalla Caritas diocesana di Trapani nel momento della presa in servizio; - 2. partecipazione a momenti di monitoraggio del servizio, attraverso la compilazione di schede di monitoraggio, materiale che viene dato in dotazione al volontario dalla Caritas diocesana di Trapani nel momento della presa in servizio; - 3. studio della lingua locale nei primi mesi di servizio; ● Rispetto della cultura locale; ● Rispetto delle norme e delle indicazioni per la sicurezza raccomandate dai partner locali e dalla Caritas di Trapani; ● Flessibilità a svolgere il servizio in numerosi e differenti settori, ambiti e fasi di intervento, relativamente alle attività previste nel progetto, possibile impiego nei giorni festivi, alternanza di lavoro individuale ed in equipe, flessibilità di orario. ●RISPETTO PER LA VITA COMUNITARIA: mantenere l’ordine ivi presente, rispettare gli equilibri della casa, rispettare le regole della casa, collaborare con gli ospiti, partecipare alle attività che si fanno regolarmente, condurre uno stile di vita adeguato e sobrio, rispettare gli orari di entrata ed uscita, adattarsi alle abitudini alimentari del loco. Durante il periodo di permanenza in Italia: ● Partecipazione al percorso formativo di corso di inizio, metà e fine servizio a livello diocesano di formazione residenziale organizzata a livello diocesano, per i quali è previsto il rientro dei volontari in sede italiana; ogni corso residenziale prevede una durata minima di tre giornate, ed una condivisione dell’esperienza con gli altri giovani in servizio presso le sei italiane. A questo fa seguito un periodo di permanenza comunitaria presso la sede italiana, nel caso in cui i volontari scelti per il servizio siano di città diverse, al fine sia socializzare tra di loro come gruppo durante il primo periodo, e quindi venire a conoscenza del Madagascar attraverso i referenti del progetto Fianakaviana, quanto nei mesi successivi, per raccontare l’esperienza e far conoscere la missione. ● Svolgimento delle attività di animazione e sensibilizzazione in Italia con la Caritas diocesana che presenta il progetto; ● Disponibilità al rientro in Italia o al trasferimento temporaneo della sede in caso di: richiesta da parte dei propri referenti della Caritas diocesana per ragioni di sicurezza; eventuale trasferimento delle sedi; partecipazione ad eventi di formazione e sensibilizzazione diocesani, regionali o nazionale, per la promozione del servizio civile all’estero, e la valorizzazione del volontariato internazionale. ● Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di attuazione svolti su base periodica e previsti a metà e a fine servizio organizzati a livello diocesano, regionale, interdiocesano anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto. CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 16) Particolari condizioni di rischio per la realizzazione del progetto connesse alla situazione politica e sociale esistente nell’area d’intervento prescelta: Rischi politici: Anche se a Fianarantsoa vi è una situazione politica instabile, dal punto di vista criminale e sociale, la situazione sembra essere rena di pericoli, dal momento che non sono presenti clan, né da punto di vista sociale, poiché il popolo ancora vive in una condizione di “salute sociale sana”, dal momento che non sono presenti promiscuità razziali, né di cultura, o di situazioni economiche particolari, che possono causare eclatanti divisioni sociali. Fianarantsoa, anche se è una delle provincie più grandi presenta un tessuto sociale molto sano, per cui non vi è rischio di attacco o di forme di discriminazioni nei confronti dello straniero in genere, e nella fattispecie dei missionari, anzi le figure ecclesiali vengono bene accette e rispettate. Inoltre vi è da aggiungere che i volontari lavoreranno sempre in equipe e anche quando non sono in servizio saranno sempre accompagnati, dai loro responsabili che comunque vigileranno su di loro. Rischi sanitari Qualche appunto bisogna fare sulle malattie endemiche, infatti, una scarsa ed inadeguata alimentazione l’inquinamento delle acque, e dagli ambienti interni ed esterni molto sporchi, spesso sono cause per la contrazione di malattie come la bilargiosi ed il tifo. La malaria a Fianarantsoa che si trova nell’entroterra è poco diffusa, essa si contrae facilmente nelle zone costiere. Rischi legati alla quotidianità Le strutture dove i giovani andranno a svolgere il servizio non presentano particolari difficoltà di gestione di rischio, né particolari tipologie di utenza affette da malattie riconosciute infettive, i volontari per altro sono sempre affiancati in tutte le attività dagli operatori e dai formatori del luogo, inoltre gli interventi sono stati strutturati in modo che si svolgono tutte durante la giornata, per qualsiasi evenienza comunque si ha la possibilità di appoggiarsi all’ospedale privato della diocesi, il CDS. Le strutture sono custodite da un guardiano, inoltre tutte e tre le strutture sono recintate da mura di cinta. 17) Accorgimenti adottati per garantire i livelli minimi di sicurezza e di tutela dei volontari a fronte dei rischi evidenziati al precedente punto 16) e di quelli sanitari: La Caritas diocesana di Trapani anche se non si registrano gravi rischi di tipo politico sul territorio, e qualcuno di tipo sanitario, vuole comunque dare delle indicazioni fornendo una corretta e puntuale informazione circa le norme di sicurezza che i volontari devono rigorosamente rispettare, e che varranno scritte su un opuscoletto illustrativo e consegnate prima della partenza ai volontari: Indicazioni da seguire sui rischi politici: ○ CONSULTARE sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da porre in atto (es: nel caso di uscite serali, visite non previste a istituzioni governative e/o religiose, ecc.); ○INFORMARSI sulle particolari esigenze dei vari paesi e sui comportamenti da tenere nel caso di incontri formali e/o formali (abbigliamento consigliato, argomenti da escludere nella conversazione, particolari riti e tradizioni, ecc.); ○ MONITORARE costantemente la situazione politica e sociale del Paese in modo da comunicare tempestivamente, laddove necessario, al responsabile della sede Caritas di Trapani per prendere insieme decisioni rapide in caso di deterioramento delle condizioni di permanenza dei volontari; ○CONSIDERARE le peculiarità specifiche dei singoli Paesi, legate soprattutto alle tradizioni religiose degli stessi. In particolare, tener presente le festività delle diverse comunità e le eventuali difficoltà a svolgere attività in tali giorni; ○INFORMARSI sui particolari comportamenti da tenere in luoghi di culto o di rito, dal momento che ci sono molti animisti, ed i cattolici sono solo una minoranza; ○EVITARE di sostare troppo a lungo in luoghi turistici troppo affollati quali moschee, mercati, sinagoghe ecc. o luoghi di ritrovo di minoranze; ○EVITARE di sostare nelle vicinanze di caserme, stazioni di polizia o luoghi connessi a funzioni pubbliche (ambasciate e ministeri). Nel caso in cui ciò non sia evitabile, ridurre la permanenza a quanto strettamente necessario; ○UTILIZZARE particolari accorgimenti nelle comunicazioni di servizio da e per l’Italia. In particolare, omettere sempre i nominativi delle persone locali che collaborano al progetto, non specificare i dettagli delle attività da svolgersi (percorsi che devono essere attuati, orari, incontri, luoghi da visitare). Indicazioni da seguire sui Rischi sanitari: Per evitare le malattie endemiche che si posto contrarre sul posto, la Caritas diocesana di Trapani, si assicura che: Ci si accerta che il volontario prima della partenza si sia sottoposto alle necessarie vaccinazioni, quali: profilassi del tifo e dell’antitifo, (l’antimalarica non è consigliata), febbre gialla, profilassi delle epatiti, meningite, tetano. Verranno indicate delle norme di igiene e profilassi, come: ▪ non bare acqua non imbottigliata; ▪ non mangiare cibi non protetti da incarti; ▪ utilizzare le zanzariere per dormire; ▪ utilizzare sterilizzanti, come l’amuchina gel e salviette umidifica; ▪ essere minuti di prodotti paramedici e medicine da banco, per un soccorso immediato; ▪ sarebbe bene camminare il più possibile coperti, soprattutto i piedi; ▪ utilizzare shampoo per la pediculosi; ▪ utilizzare prodotti antistaminici; ▪ utilizzare antiparassitari; ▪ utilizzare repellenti. Verrà organizzato prima della partenza, un Corso di pronto soccorso, di igiene e profilassi e di prevenzione, presso la diocesi tenuto da un medico volontario Indicazioni di “Buone prassi”da seguire per non incorrere in rischi quotidiani: ●Evitare di andare in giro da soli, soprattutto nei mercati; ●Evitare di girare con il buio; ●E’ vietato allontanarsi dalla casa senza averlo comunicato ai responsabili e senza essere autorizzati; Gli Ospedali più vicini si trovano nei paesi della capitale, ad Antananarivo e qui di seguito sono descritti i recapiti e le modalità di raggiungimento: CDS Ospedale privato della Diocesi di Fianarantsoa nelle zona di Ambatomena BP 301 Cenhosoa (Previously HOMI) Tel: + 261 20 23 397 51, indirizzo: Route de Tamatave Tananarive – Antananarivo, fax: + 261 20 23 645 69; Centre de Diagnostic de Antananarive Tel: + 261 2 30760, indirizzo: BP 5120 - 101 Lot IVL - 176 Anosivavaka – Ambohimanarina, Antananarivo; Clinic Saint Francois d'Assise Tel: + 261 2 230 95, indirizzo: Lalana Dokotera RajaonaleAnkadifotsy, Antananarivo 101, fax: + 261 2 230 95; Clinic St. Francois d'Assise Tel: + 261 32 12 230 95, indirizzo: Lalana Dokotera RajaonaleAnkadifotsy, Antananarivo 101; Espace Medical Tel: + 261 20 23 625 66, indirizzo: 65 bis Rue Pasteur-Rabary, Antananarivo; Hopital Josephe Ravoahangy Tel: + 261 2 279 79, indirizzo: Andrianavalona-Ampefiloha, Antananarivo101. Essi possono essere raggiunti in un minimo di 10 minuti ad un massimo di 40, sia con i mezzi di trasporto disponibili in loco che con le Jeep disponibili nelle sedi. 18) Particolari condizioni di disagio per i volontari connesse alla realizzazione del progetto: I volontari possono riscontrare particolari condizioni di disagio in merito a : 1. difficoltà linguistiche; 2. abitudini alimentari diverse; 3. mancanza di corrente per sere alterne (anche se sporadica); 4. è possibile che per alcuni giorni i telefoni non funzionino, e che la connessione ad internet risulti difficoltosa; 5. mancanza di acqua calda; 6. può capitare che manchi l’acqua; 7. mancanza di acqua potabile; 8. mancanza di riscaldamento; 9. Clima variegato, sbalzi di temperatura, vote causa di influenze, escursioni termine repentine tra la notte ed il giorno; 10. Ambienti molto sporchi, ed odori molti forti. 19) Sede/i di attuazione del progetto di appoggio in Italia ed Operatori Locali di Progetto: Sede di N. attuazione Comune del progetto 1 CARITAS DIOCESANA TRAPANI DI TRAPANI 3 Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome CORSO PAMELA CORSO V. EMANUELE, 7073 44 9 CECCARONI FABIOLA MAGADDINO ALESSIO Data di nascita C.F. 20) Sede/i di attuazione del progetto all’estero ed ente/i partners: N . Ente che ha presentato il progetto Paese estero Città Cod. ident. sede N. vol. per sede 1 COMUNITA’ MIARAKA MADAGASCAR FIANARANTSOA 115326 3 1 EKAR AMBALAKILONGA MADAGASCAR FIANARANTSOA 115313 3 1 CASA SUORE MADAGASCAR NAZARENE FIANARANTSOA 111584 3 Ente partner paese estero CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI ASSOCIAZIONE EDUCATORI SENZA FRONTIERE ONLUS SUORE NAZARENE Personale di riferimento sede estera (cognome e nome) CLAUDIA MINELLI ROSARIO VOLPI BRUSASCO ADELAIDE 21) Modalità di comunicazione della presenza dei volontari all’autorità consolare o diplomatica italiana presso il paese in cui si realizza il progetto: In Madagascar non vi è l’ambasciata italiana, essa si trova a Pretoria, per cui per i primi contatti si è proceduto telefonicamente con l’Ufficio degli esteri in Italia, che ci ha fornito questi indirizzi: Personale presso sede/ufficio <javascript:form2.submit()>, Sede: AMBASCIATA PRETORIA Codice Sede: 3810100, Paese: SUD AFRICA, Indirizzo: 796 George Avenue, 0083 Arcadia (Canc. Dipl. anche a Cape Town nel mese di febbraio: 2 Grey's Pass - Gardens - 8001), Prefisso telefonico: 002712 Pretoria;Fuso orario: +1, Indirizzo e-mail Sede: [email protected], Altre e-mail sede: Amb. Elio Menzione <mailto:[email protected]>; Cons. Pier Attinio Forlano: [email protected] 1° Segretario Mauro Lorenzini: [email protected] 1° Segretario Jacopo Martino [email protected];A Home Page: www.ambpretoria.esteri.it http://www.ambpretoria.esteri.it/, Indirizzo Cancelleria Consolare: 796 George Avenue, 0083 Arcadia, Accreditamenti secondari Capo Missione: Maseru (Lesotho), Antananarivo (Madagascar) e Port Louis (Isole Mauritius), Addetti Militari: Col. Pilota Roberto Duraccio Tel.+ 27 12 3624001 Fax +27 12 3624009 Circoscrizione: Cancelleria consolare con circoscrizione: il distretto di Pretoria, il Lesotho, Madagascar e Mauritius (D.M. 033/424 bis del 19.05.2003). Note: Durante i periodi di permanenza del Capo Miss. a Capetown (variabili) l'Amb. in Pretoria continua a funzionare. Indirizzo e recapiti telefonici della Cancelleria Diplomatica di Capetown sono indicati tra parentesi accanto a quelli della sede di Pretoria. Numeri Telefonici : Telefoni Sede: 0027124230000 <javascript: callPhoneNumber('0027124230000')> AMBASCIATA PRETORIA (Centralino) 0027124230001 <javascript: callPhoneNumber('0027124230001')> AMBASCIATA PRETORIA (Segreteria)0027124230013 <javascript: callPhoneNumber('0027124230013')> AMBASCIATA PRETORIA (Segreteria 2) 0027124230022 <javascript: callPhoneNumber('0027124230022')> AMBASCIAT A PRETORIA (Contabilita') 0027124230015 javascript: callPhoneNumber('0027124230015')> AMBASCIATA PRETORIA (Archivio) 0027214235157 <javascript: callPhoneNumber('0027214235157')> AMBASCIATA - Cancelleria di Cape Town 0027214235158 <javascript: callPhoneNumber('0027214235158')> AMBASCIATA - Cancelleria di Cape Town 2, Fax Sede: 0027124305547 (Canc.Dipl. Cape Town 002721-4245559) Cellulari reperibilità Sede: 0027827815972 <javascript: callPhoneNumber('0027827815972')> Telefoni Cancelleria Consolare: 0027124230014 <javascript: callPhoneNumber('0027124230014')> Cancelleria Consolare Pretoria 0027124230024 <javascript: callPhoneNumber('0027124230024')> Cancelleria Consolare Pretoria, Fax Cancelleria Consolare: 0027124305547 (Canc.Dipl. Cape Town 002721-4245559. Successivamente sono state inviate due lettere per conoscenza, circa l’intenzione da parte della diocesi di Trapani ad attuare un progetto di servizio civile in Madagascar in collaborazione con l’Arcidiocesi di Fianarantsoa e Le suore Nazarene, spiegando inoltre che a queste comunicazioni ne faranno seguito altre, nell’eventualità dell’approvazione del progetto. Nel momento dell’approvazione del progetto, la notizia ufficiale sarà subito comunicata all’autorità consolare, e successivamente accompagnata da una e-mail ed una lettera in cartaceo inviata in modalità di raccomandata con ricevuta di ritorno all’ambasciata di Pretoria, con la data di inizio e fine servizio ed in allegato il progetto, preservandoci di comunicare l’elenco dei volontari in un successivo tempo alla selezione degli stessi avvenuta; in un altro momento, secondo le modalità che gli stessi ci indicheranno, prima della presa in servizio dei giovani, si faranno altre eventuali comunicazioni. N.B. tale prassi è stata seguita all’avvio dei precedenti progetti, MISAOTRA-GRAZIE, MIARAKAINSIEME, NAMANSTIKA, secondo quanto segue: contatto telefonico con l’ambasciata malgascia a Roma; lettera di partenza dei volontari presso l’ambasciata malgascia a Roma, per ricevere il visto della missione; Lettera di comunicazione partenza giovani all’ambasciata di Pretoria. Riferimenti ambasciata Malgascia in Italia:06/36307797- 06/36300183, Consolato Generale, Repubblica del Madagascar,Via R. Zandonai, 84/a- Roma Qui di seguito è indicato il contenuto delle lettere e l’indirizzo a cui sono state inviate: Il progetto di servizio civile è stato comunicato per conoscenza alle autorità consolari, con una lettera di presentazione via mail di seguito allegata inviata al direttore della Caritas diocesana di Trapani al segretario all’ indirizzo e-mail qui di seguito: [email protected] E’ stata inviata un’ulteriore lettera, con raccomandata con ricevuta di ritorno controfirmata, dal fiduciario del vescovo dell’Arcidiocesi di Fianarantsoa Padre Zocco(dal momento che il vescovo era fuori sede), dalla responsabile delle Suore Nazarene Adelaide Brusasco “in religio” Suor Agnese, dal direttore della Caritas diocesana di Trapani, e dal Direttore delegato vescovile CARITAS, al seguente indirizzo: Sede: AMBASCIATA PRETORIA, codice Sede: 3810100, Paese: SUDAFRICA, Indirizzo: 796 George Avenue, 0083 Arcadia. 22) Modalità di collegamento e comunicazione con la sede italiana dell’ente proponente il progetto assicurata ai volontari: Il collegamento con la sede della Caritas Diocesana di Trapani viene garantito attraverso i seguenti contatti: Contatti Direttore delegato Vescovile della Caritas diocesana Diacono Marcantonio Girolamo Segreteria Servizio Civile Segretaria Servizio Civile Ufficio Servizio Civile Caritas Fax Indirizzo e-mail 1° OLP - Corso Pamela 2° OLP - Fabiola Ceccaroni 3° OLP - Magaddino Alessio Recapiti Tel. 0923/432234-432236 Tel. 0923/432409 Tel. +39/3341692631 [email protected] Tel. 0923/432409 -432406 0923/432235 [email protected] [email protected] Tel. 334/1692631 [email protected] Tel.+393294186310 [email protected] Tel.+393240569686 [email protected] La Caritas Diocesana di trapani offre il proprio sostegno a distanza ai volontari in servizio civile in Madagascar, mantenendo stretti contatti sia telefonici, che sia attraverso e-mail, con l’invio da parte dei volontari di report, relazioni, programmazioni, all’ufficio servizio civile della Caritas diocesana, e gli OLP, e la segretaria del servizio civile. Il collegamento con l’Ufficio della Caritas Italiana viene garantito attraverso i seguenti contatti: Viene inoltre garantito il collegamento con la sede centrale di Caritas Italiana attraverso i contatti telefonici (06-66177001 segreteria e centralino, UFFICIO SERVIZIO CIVILE, 06-66177267/247/423 – fax (0666177602) e della posta elettronica ([email protected]). Contatti dalla sede all’estero in Italia Contatti Segreteria Arcidiocesi/Miaraka Suor Agnese (Adelaide Brusasco) Recapiti [email protected] tel.00261328680449 Cell. 002721-4030543 - tel. 002721/7591999 23) Modalità e tempi di eventuali rientri in Italia dei volontari durante il periodo di permanenza all’estero: Si prevede un unico rientro della durata orientativa di 12 giorni, intorno al 6°mese di servizio all’estero. Tale periodo permette di effettuare una prima verifica dell’inserimento dei volontari nel progetto all’estero ed ha lo scopo di svolgere il corso di formazione di metà servizio e di porre in essere il cosiddetto “piano di animazione”, vale a dire il coinvolgimento dei volontari in una serie di attività di promozione, animazione e sensibilizzazione sulle tematiche riguardanti il sevizio svolto ed i valori ad esso riconducibili (vedi voce punto 25) 24) Eventuale assicurazione integrativa a copertura dei rischi indicati alla precedente voce 16): Sì, come da documentazione allegata 25) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L’azione di promozione del servizio civile volontario rientra in un’iniziativa allargata di promozione generale del servizio civile e dell’obiezione di coscienza alle armi della Caritas Italiana. La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica ai valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani. ATTIVITA’ PERMANENTI DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE ● Sito Caritas Italiana www.caritasitaliana.it ○ Foglio informativo quindicinale on line InformaCaritas di Caritas Italiana ● Mensile della Caritas Italiana Italia Caritas ○ Blog del tavolo ecclesiale www.esseciblog.it ● Progetto di promozione del servizio civile in collaborazione con l’Azione Cattolica Italiana, presso i gruppi giovanile delle Azioni Cattoliche diocesane. ○Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione di San Massimiliano martire (12 marzo). ● In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la Caritas Italiana è socia, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC. ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA DELL’AVVIO DEL PROGETTO Per la promozione e la sensibilizzazione del servizio civile in Italia la Caritas diocesana di Trapani, si avvale della collaborazione dell’Ufficio della Pastorale Giovanile e dell’Ufficio Catechistico e dell’Ufficio Missionario, la sinergia tra questi uffici della diocesi farà da volano per la promozione del progetto e per la valorizzazione delle esperienze dei giovani in esso coinvolte ►L’attività di promozione e sensibilizzazione che precede l’avvio del servizio ha inizio con la pubblicazione ufficiale sulla gazzetta ufficiale dell’approvazione dei progetti di servizio civile: 1° fase : Organizzazione e partecipazione da parte dei volontari a campi/meeting, della durata di due/tre giorni, di sensibilizzazione al volontariato e la promozione dei progetti di servizio civile, organizzati sul territorio dalla diocesi e dai tre uffici, di cui sopra: Ufficio Catechistico, Ufficio della Pastorale Giovanile e l’Ufficio missionario, a cui si fanno partecipare tutti i giovani della diocesi appartenenti alle varie realtà ecclesiali: quali azione cattolica, scout, catechisti, giovani volontari, giovani missionari, dove il servizio per il prossimo ed il volontariato si fanno testimonianza, attraverso la distribuzione materiale informativo, video proiezioni, rappresentazioni; 2° fase: interventi nelle scuole superiori, nelle Università, nelle agenzie socializzanti presenti in città ed in tutta la provincia, di circa 3 ore, sul servizio e le sue esplicitazioni; 3° fase: incontri di promozione durante la permanenza dei ragazzi in Italia, attraverso interventi in parrocchia, annunci verbali a messa, riunioni, meeting, testimonianze di servizio; 4° fase: volantinaggio, con pieghevoli, materiale informativo, depliant per strada nelle parrocchie, nei luoghi frequentati dai giovani, nelle università, nelle scuole, negli enti pubblici, per promuovere l’approvazione del progetto; 5° fase: Comunicati alle Caritas parrocchiali attraverso l’invio di materiale informativo elettronico, e illustrativo, quali foto, reportage, filmati sul servizio civile, attraverso l’Ufficio comunicazione della diocesi, e le reti locali private; 6° fase: Comunicati stampa sul giornale della diocesi “Lettera Aperta” sulle attività e il progetto di servizio civile, attraverso l’Ufficio stampa della diocesi e la stampa locale; 7° fase: organizzazione di eventi per la promozione del progetto di servizio civile all’estero attraverso la realizzazione di: cene missionarie, raccolte di beneficienza, spettacoli; ►Si impegnano inoltre i seguenti strumenti specifici di promozione: - realizzazione di pieghevoli, locandine, calendari e video contenenti una prima informazione sul servizio civile volontario; creazione di portachiavi, manufatti e prodotti artigianali; distribuzione di magliette e cappellini in occasione di manifestazioni locali; realizzazione di power point. A livello locale, la promozione del progetto viene attuata anche grazie al coinvolgimento degli operatori parrocchiali, delle agenzie educative presenti nel territorio e grazie all’utilizzo di uno sportello di segretariato attivo presso la Caritas diocesana di Trapani dal Lunedì al Venerdì dalle ore 10:00 alle13:00. La partecipazione del contesto ecclesiale e cittadino è necessaria in quanto risulta evidente la ricaduta pastorale e sociale dei soggetti coinvolti in un ambito comunitario aperto ad accogliere i positivi risvolti dell’azione educativa. Tutto ciò per dare avvio ad una prima fase di:informazione sulle attività del servizio civile e le sedi di attuazione;sensibilizzazione circa gli obiettivi in ordine al sevizio da svolgere e legate alle tematiche della promozione umana, della pace e della nonviolenza. ►La metodologia utilizzata sarà: - Animazione territoriale; - Formazione/informazione dei giovani sul volontariato; ►Quanto sopra risulta propedeutico e funzionale ad un secondo momento di : - avvio al tirocinio osservativo - conoscenza della realtà diocesana - presa del servizio. Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto:36 ATTIVITA’ DI PROMOZONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO Durante il servizio l’attività di promozione e sensibilizzazione si svolgerà attraverso l’ animazione territoriale grazie ad una collaborazione interdiocesana, e ad una cooperazione con il personale volontario dell’ Ufficio Servizio Civile della Caritas diocesana di Trapani e L’Ufficio Missionario, e l’ufficio stampa e comunicazione. L’intervento sarà così articolato:costituzione di un’equipe di volontari che si faranno portavoce dei valori della pace e della non violenza nei laboratori parrocchiali e nei convegni interdiocesani; costituzione di un’equipe di servizio civile in ogni parrocchia; redazione di un giornalino del servizio civile, con foto e reporter delle attività che si andranno svolgendo durante il servizio da distribuire nelle parrocchie, nelle piazze e nei luoghi di aggregazione giovanile, nei centri per disabili, servizi sociali, informagiovani, scuole. La redazione del giornalino coinvolgerà i minori del progetto e le loro famiglie. ►I volontari dedicheranno una parte consistente del tempo di servizio per la realizzazione delle attività di cui sopra, coadiuvando il personale stabile e volontario, del servizio civile ed altri volontari attraverso: ●la redazione dei report mensili (almeno 9) e di monitoraggio (almeno 4); ●la redazione di dossier tematici (contesto regionale, nazionale; minoranze; conflitti; diritti umani; progetti di sviluppo);la raccolta di materiale video e fotografico in formato digitale; ►Il materiale prodotto, in accordo con i volontari, verrà impiegato per: ●la realizzazione del giornalino del servizio civile, la stesura di relazione di inizio, in itinere e finale dell’attività di servizio civile svoltasi all’estero; la realizzazione del calendario fotografico dell’Ufficio civile della Caritas diocesana di Trapani, in collaborazione con L’Ufficio Missionario della diocesi; la realizzazione di una mostra fotografica sul servizio civile all’estero; ○ la produzione dei DVD in distribuzione nelle oltre parrocchie della Diocesi in occasione delle campagne di Avvento e Quaresima, e di eventi particolari, sul servizio civile all’estero; ●la produzione di DVD tematici nello specifico sul Madagascar e sull’attività di volontariato a Fianarantsoa; ►I volontari inoltre, in occasione del rientro intermedio e finale dal Madagascar, verranno coinvolti per: ●organizzare e condurre incontri nelle scuole medie superiori, nei gruppi parrocchiali, nelle associazioni e movimenti, nelle università, nelle agenzie socializzanti; ●Partecipare, in qualità di testimoni privilegiati della Caritas diocesana di Trapani a testimonianza sul territorio del servizio che stanno svolgendo all’estero ●attraverso la stampa locale (conferenza stampa); attraverso l’indirizzo e-mail della diocesi, attraverso la produzione di brochure e locandine; attraverso le attività di sensibilizzazione in occasione della festa dell’obiezione di coscienza e del servizio civile; ● la realizzazione di spettacoli teatrali, in luoghi pubblici ed animazione di strada. ►La metodologia utilizzata sarà: - Animazione territoriale, Formazione/informazione dei giovani sul volontariato, Coinvolgimento delle scuole, parrocchie e agenzie socializzanti ►Quanto sopra risulta funzionale alla promozione di una cultura di volontariato e di servizio rivolto al prossimo al fine di: Avvicinare il mondo giovanile ai luoghi di servizio; Promuovere tematiche inerenti alla pace e alla solidarietà, Promuovere lo stesso servizio civile. Totale ore dedicate durante lo svolgimento del progetto:40 Totale del ore di sensibilizzazione: 76 26) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento 27) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI 28) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dall’UNSC in sede di accreditamento Inoltre per quanto concerne il monitoraggio, la verifica e la valutazione dell’esperienza dei volontari in servizio civile si prevedono alcuni momenti di incontro con tutti i giovani partecipanti al progetto: incontro di metà servizio (tra il 3° e 6° mese) di una o più giornate incontro di fine servizio (al 12° mese) di una o più giornate residenziali Durante gli incontri verranno proposte attività di gruppo finalizzate alla verifica e alla rilettura dell’esperienza. Durante gli stessi momenti a metà e a fine servizio, verrà distribuito il questionario di monitoraggio e valutazione del progetto come previsto dal sistema di monitoraggio accreditato. Ai volontari è richiesto l’invio di un report mensile secondo un format prestabilito. 29) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI 30) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Tra i requisiti si richiede: Spiccata predisposizione verso le relazioni umane; Disponibilità a mettersi in formazione per accrescere il proprio bagaglio culturale; Titolo di studio di scuola superiore, poiché le attività previste dal progetto richiedono una preparazione culturale di base del volontario; Dimostrazione di buone capacità relazionali e dialogiche per il lavoro di equipe; Che i giovani considerino l’esperienza del sevizio civile come un impegno fattivo ed effettivo, nel rispetto dell’orario settimanale di servizio, e nel rapporto con le figure professionali e non, presenti; Buona predisposizione e versatilità a lavorare con le famiglie disagiate nel rispetto della dignità di ciascuno, preservando il codice etico, diritto di tutti; Disponibilità e apertura verso la cultura presente in loco; Capacità di entrare in relazione con il team di lavoro presente nella sede locale Disponibilità alla vita comunitaria, al dialogo e al confronto 31) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: 32) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Partner ITALIA NO PROFIT ASSOCIAZIONE Pensiero Creativo C.F. 93070040816 PROFIT Fotografo Lenny Fanara Apporto al progetto - kit didattici per l’attività di stimolazione cognitiva dei minori; - kit didattici per l’educazione alla legalità. - supporto professionale in ambito fotografico per la realizzaizone di P.I.01859580811 Scicarta C.F./P.I. 00235280815 Cartoleria Galli P.I. 02051160818 Adelkam snc P.I. 01743150813 giornalini, book fotografici e brochure - sostegno materiale ed economico alle attività del progetto - fornitura di risorse funzionali alle attività del progetto - sostegno materiale ed economico alle attività del progetto - fornitura di risorse funzionali alle attività del progetto - Pubblicizzazione del progetto - cura dell’organizzazione dei viaggi da e per il Madagascar (sede del progetto) - supporto logistico e informativo viaggi Partner esteri Ministere de la Justice Apporto al progetto - autorizzazione alla realizzazione di attività laboratoriali con e per i minori del circuito penale - mette a disposizione i seguenti operatori: 4 educatori, 1 ausiliare, 1 operaio, 2 guardiani, 1 cuoco Association Miaraka 33) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 34) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di Scienze Politiche Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La Sapienza” 35) Eventuali tirocini riconosciuti: Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di Scienze Politiche Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La Sapienza” 36) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte di Caritas Italiana in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite durante il servizio (modello consegnato all’UNSC da Caritas Italiana). La singola Caritas diocesana rilascia –su richiesta dell’interessato e per gli usi consentiti dalla leggeulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata. Le stesse competenze sono riconosciute e certificate mediate il rilascio di un attestato da parte: - dell’Ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Mattarelli”, come da convenzione allegata; - dell’Ente E.N.G.I.M. SICILIA TRAPANI, CENTRO DÌ FORMAZIONE PROFESSIONALE “SAN GIUSEPPE”, come da convenzione allegata; Il progetto consente l'acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate da Caritas Italiana, dall’ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Mattarelli” e dall’Ente di formazione E.N.G.I.M. SICILIA TRAPANI, CENTRO DÌ FORMAZIONE PROFESSIONALE “SAN GIUSEPPE”: COMPETENZE TRASVERSALI - Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività organizzate dall’associazione. - Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia - Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere - Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non - Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari - Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità - Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza - Lavorare in team per produrre risultati collettivi - Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell’ambito di sistemi e procedure già calibrati e condivisi - Collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi. COMPETENZE SPECIFICHE - Conoscere gli elementi teorici e pratici di base nel campo della cooperazione internazionale e solidale - Conoscere gli elementi di base nella relazione sociale negli ambiti di lavoro del progetto - Conoscere gli elementi teorico pratici nel campo della relazione interculturale - Conoscere gli elementi teorico pratici nel campo della tutela dei diritti umani - Avere la capacità di adeguarsi al contesto: linguaggio ed atteggiamenti - Avere la capacità di assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia - Conoscere e saper convivere con situazioni climatiche e culturali differenti; - Saper realizzare attività educative con mezzi poveri. - Saper convivere con persone con cultura e fedi religiose differenti. - Aver Acquisito stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia; - Conoscere la lingua del paese di destinazione - Conoscere elementi teorico-pratici del quadro istituzionale nell'ambito dei progetti di cooperazione. - Aver sviluppato capacità di problem solving; Formazione generale dei volontari 37) Sede di realizzazione: La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente La formazione generale si terrà nelle sedi sotto indicate, di appartenenza della diocesi: - Sede Caritas Diocesana, Corso V. Emanuele 44, 91100 Trapani - Sede Seminario Vescovile – Via Cosenza, 90 – Erice - Sede Estiva del Seminario Vescovile- Misericordia- C.da Valderice 91100 TP 38) Modalità di attuazione: La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente 39) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI 40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, il percorso di formazione generale si attua con le seguenti tecniche e metodologie. Metodologia Per ogni obiettivo formativo viene considerato: - la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell’altro, del mondo - dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà - dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà - dal saper fare al saper fare delle scelte - dallo stare insieme al cooperare ed in relazione a questi livelli la dimensione: - individuale della persona - la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza - la società, il mondo attraverso: - lezioni frontali (non meno del 30% delle 42 ore); - elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali (non meno del 40% delle 42 ore); - testimonianze e/o visite ad esperienze significative Articolazione della proposta e numero ore di formazione previste; totale nei primi 6 mesi di servizio: 42 ore. La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da: - Uno o più corsi di inizio servizio di alcune giornate (possono essere anche residenziali) Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell’esperienza svolta nell’incontro di monitoraggio. Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti; Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi. Successive condivisioni e confronti in gruppo. 41) Contenuti della formazione: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale in sede di accreditamento, si propone una formazione generale che preveda due fasi: una prima fase di 36 ore circa che tiene conto delle indicazioni delle “Linee guida per la formazione generale dei volontari” in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo. Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo periodo all’aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale). La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante: Moduli Linee Guida L’identità del gruppo in formazione e patto formativo Moduli Caritas Sostenere l’esperienza e la sua rielaborazione. Favorire l’attenzione alla cura delle relazioni. Sostenere la motivazione. Sostenere l’orientamento per il futuro. Tempistica 6 Modalità (1) 6i Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale. Il dovere di difesa della Patria -difesa civile non armata e nonviolenta La normativa vigente e la Carta di impegno etico Comprendere il significato di concorrere alla difesa della patria 2 2f 4 3f – 1i 2 1f – 1i Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale La formazione civica Le forme di cittadinanza La protezione civile Favorire l’educazione alla solidarietà, alla cittadinanza attiva, alla pace e alla responsabilità ambientale 3 3 3 2f – 1i 2f – 1i 2f – 1i La rappresentanza dei volontari nel servizio civile Presentazione dell’ente Il lavoro per progetti Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale Conoscere la Caritas come ente Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale Promuovere la prosocialità. Sostenere l’esperienza e la sua rielaborazione. Favorire l’attenzione alla cura delle relazioni. Sostenere la motivazione. 1 1i 3 2 2f – 1i 1f – 1i 2 2f 2 2f 3 3i 36 20f – 17i L’organizzazione del servizio civile e le sue figure Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti (1) f: lezione frontale; I:dinamiche non formali Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l’articolazione della proposta sarà adattata in base al gruppo dei volontari in formazione. Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e l’interesse dei giovani rispetto a tutte le tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo. Una seconda fase di 6 ore circa dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche rispetto ad altre partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nella prima fase e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 28), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici, inerenti ai contenuti di formazione generale, a partire dalla verifica dell’esperienza svolta. 42) Durata: Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore. Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 43) Sede di realizzazione: La formazione specifica si terrà, presso la seguente sede di riferimento italiana: Sede Caritas Diocesana, Corso V. Emanuele, 44 91100 Trapani La formazione specifica si terrà, presso le seguenti sedi di riferimento estere: COMUNITÀ MIARAKA, via Ankofafa Andrefana B.P. 301 301 cod. Helios 115326 EKAR AMBALAKILONGA, B.P. 1354 301 ANKOFAFALAHY 301, COD. HELIOS 115313 CASA SUORE NAZARENE, ANKOFALA AMBONY LOT 311/AE - COD. HELIOS 111584 44) Modalità di attuazione: La formazione specifica è effettuata in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente 45) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: ITALIA Formatori specifici della formazione specifica: Pamela Corso Alessio Magaddino Fabiola Ceccaroni Maria Cristina Montalbano ESTERO Formatori specifici della formazione specifica: Maria Adelaide Brusasco Rosario Volpi 46) Competenze specifiche del/i formatore/i: 47) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Formazione specifica in ITALIA Formatori specifici (F.S.) ALESSIO MAGADDINO Area di intervento Educazione e promozione culturale Settore Servizio Civile all’estero Tecnichemetodologia - lezione interattiva - simulazioni di situazioni Ore e modalità 10 ore (2 incontri di 5 ore) - role playing FABIOLA CECCARONI PAMELA CORSO MARIA MONTALBANO CRISTINA Educazione e promozione culturale Educazione e promozione culturale Servizio Civile all’estero Servizio Civile all’estero Educazione e promozione culturale Servizio Civile all’estero - brainstorming - dinamiche di gruppo - role playing - lezione frontale - lezione multimediale - simulazioni di situazioni - lezione frontale Tot ore 10 ore (2 incontri di 5 ore) 10 ore (2 incontri di 5 ore) 2 ore (1 incontro) 32 ore Formazione specifica all’Estero Formatori specifici (F.S.) Maria Adelaide Brusasco Volpi Rosario Area di intervento Settore Tecniche-metodologia Educazione e promozione culturale F12 Educazione e promozione culturale F12 Servizio Civile all’estero Servizio Civile all’estero - lezione interattiva e frontale - Prove pratiche - lezione interattiva - lezione frontale - dinamiche di gruppo e simulazioni pratiche Tot ore Ore e modalità 24 ore (4 incontri di 6 ore) 16 ore (4 incontri di 4 ore) 40 ore 48) Contenuti della formazione: Formazione specifica in ITALIA Formatori specifici Corso Pamela Magaddino Alessio Area di intervento Settore Moduli Contenuti Educazione e promozione culturale Servizio Civile all’estero 3. Educare attraverso proposte laboratoriali Trasformare l’assistenza in promozione sociale La cura dell’espressione corporea Il teatro e la drammatizzazione Il corpo e il movimento Il gioco come strumento di interazione e condivisione tra il gruppo dei pari e con gli adulti L’importanza della promozione e della sensibilizzazione per un progetto estero Metodi e criteri di accoglienza dei missionari nel territorio malgascio Educazione e promozione culturale Servizio Civile all’estero 1. La missione: animare e costruire Attività di riferimento del progetto e ore AZIONE GENERALE 1.A.C.1 10 ore (2 incontri di 5 ore) AZIONE GENERALE 4.D.a. 1. n. 1 2. La Prevenzione come salvaguardia della salute Ceccaroni Fabiola Educazione e promozione culturale Servizio Civile all’estero 4. La legalità e la cittadinanza organizzazione logistica di una sede d’accoglienza Elementi di medicina di base, di igiene e profilassi Tecniche di primo soccorso L’importanza delle Vaccinazioni Prevenzione e cura delle malattie a trasmissione sessuale L’interiorizzazione del senso civico attraverso proposte mirate per gli adolescenti Formazione ed informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di Servizio Civile Montalbano Maria Cristina incontro di 5 ore AZIONE GENERALE 3.C.a.1 n. 2 incontro di 5 ore AZIONE GENERALE 1.A.d.1 10 ore (2 incontri di 5 ore) 2 ore (n. 1 incontro) Formazione specifica all’ Estero Formatori specifici Area di intervento Settore Moduli Maria Adelaide Brusasco Educazione e promozione culturale Servizio Civile all’estero 5. Assistenza agli adulti e ai bambini Contenuti Cenni di pedagogia Cenni di infermieristica Informazione e Sostegno alla genitorialità 6. Animazione e sensibilizzazione territoriale: educare alla convivenza 7. Interculturalità e multireligiosità La Convivenza pacifica La catechesi, l’incontro tra spirito e corpo Storia politica, geografica e sociale del Madagascar Storia delle tradizioni popolari malgasce Relazioni interculturali nel paese Attività di riferimento del progetto e ore Attività 2.B.a.1 (3 ore) Attività 2.B.a.1 2.B.a.2 – 3.C.a.1 (3 ore) Attività 3.C.a.1. Attività 3.C.c.1 (3 ore) Attività 4.D.a.1 Attività 3.C.c.1 (3 ore) Attività 3.C.c.1 Attività 4.D.d.1 (3 ore) 8. Pedagogia alfabetizzazione ed 9. L’alfabetizzazione Come condurre un’attività di sensibilizzazione nel territorio delle missioni estere. Dalla Pedagogia Generale alla Pedagogia Interculturale Attività 1.A.a.1 Attività 1.A.b.1 Attività 1.A.d.1 L’educatore: Alterità, Identità e Diversità (3 ore) Attività 2.B.b.1 Attività 1.A.c.1 Primo strumento di comunicazione per poter inserirsi nella società (3 ore) AZIONE GENERALE 1.A.b.1 (3 ore) Volpi Rosario Educazione e promozione culturale Servizio Civile all’estero 10. Il progetto educativo come progetto di vita 11. La missione come prima forma di rieducazione 12. La missione e il volontariato Conoscere ed interiorizzare l’esperienza della missione Vivere il volontariato come scelta di vita. Il volontariato, formula ideale di reinserimento sociale Conoscere il diverso, accettare sé stessi Essere un missionario, promuovere l’integrazione Volontariato:Azione di solidarietà sociale Orientarsi nel territorio AZIONE GENERALE 4.D.a.1 (4 ore) Attività 3.C.c.1 (4 ore) Attività 4.D.a.1. (4 ore) Attività 4.D.a.1 (4 ore) 49) Durata: La formazione specifica avrà una durata di 72 ore Altri elementi della formazione 50) Modalità di monitoraggio del percorso di formazione (generale e specifica) predisposto: Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dal Dipartimento in sede di accreditamento Data 24/07/2014