SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO
ENTE
1)
Ente proponente il progetto:
CARITAS ITALIANA
La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) con lo scopo di
promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai
bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare
attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere
di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione
pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano della
Carità. Nel 1977 ha stipulato la convenzione col Ministero della Difesa per accogliere obiettori di coscienza
al servizio militare e nel 2001 è stata tra i primi enti a realizzare progetti di servizio civile nazionale.
La Caritas Diocesana di Trapani rappresenta simbolicamente lo strumento pastorale della diocesi per la
promozione di iniziative caritative e di sviluppo, sia all’interno di specifiche competenze diocesane, che
all’Estero, in terra di missione. Dapprima in collaborazione con l’Ufficio Missionario diocesano che già dal
1999, in seguito ad un gemellaggio con l’ECAR - Arcidiocesi di Fianarantsoa ha intrapreso iniziative
assistenziali in Madagascar con l’ECAR - l’Arcidiocesi di Fianarantsoa. Successivamente, nel Marzo
2004, la Caritas diocesana ha sottoscritto un accordo di partenariato con L’ECAR e nel 2009 con le suore
Nazarene (enti esteri- in Madagascar), per la realizzazione di progetti di servizio civile. Nello specifico il
Progetto denominato Fianakaviana-famiglia-Trapani, è il quinto progetto che la Caritas diocesana di
Trapani presenta come servizio civile all’estero in terra di missione, a seguito dei precedenti denominati
MISAOTRA, MIARAKA, NAMANSTIKA e MITSIKIA che attualmente vede impegnati a Fianarantsoa, 9
volontari, a sostegno dei poveri e dei bambini che vengono accolti nelle sedi degli enti partner di cui sopra.
La diocesi di Trapani ha sostenuto diverse iniziative in Madagascar, quali: interventi socio-assistenziali,
come la partecipazione anche economica alla costruzione di 1 preventorio per bambini rachitici, 2 lebbrosari,
1 dispensario, 1 orfanotrofio, case di accoglienza per ammalati ed anziani, 1 clinica cattolica, 1 casa di
accoglienza per anziani; l’apertura di scuole, centri sociali per i bambini e il sostegno ai poveri; adozioni a
distanza di bambini per il diritto allo studio; sostegno di istituti di ordine religiosi presenti sul territorio.
L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è:
CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI
Via C.so Vittorio Emanuele 44 – cap. 911100 città Trapani – Tel. 0923432236 Fax 0923432235
E-mail [email protected] - Persona di riferimento: Girolamo Marcantonio
2)
Codice di accreditamento:
NZ01752
3)
Albo e classe di iscrizione:
NAZIONALE
1° classe
CARATTERISTICHE PROGETTO
4)
Titolo del progetto:
Fianakaviana-famiglia-Trapani
5)
Settore e area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore: SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO
Area di intervento: Educazione e Promozione culturale
Codice: F11
6)
Descrizione del contesto socio politico ed economico del paese o dell’area geografica dove
si realizza il progetto; precedente esperienza dell’ente proponente il progetto nel paese o
nell’area geografica anche in relazione alla propria mission; presentazione dei partner
esteri:
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO‐POLITICO ED ECONOMICO DEL MADAGASCAR E DELL’AREA GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO : CITTA’ DI FIANARANTSOA Premessa: Il Madagascar, è uno stato insulare situato nell'Oceano Indiano, al largo della costa orientale
dell'Africa, di fronte al Mozambico. L'isola principale, anch'essa chiamata Madagascar, è la quarta più
grande isola del mondo. Ospita il 5% delle specie animali e vegetali del mondo, l'80% delle quali si trovano
solo in Madagascar. Fra gli esempi più noti di questa eccezionale bioversità ci sono la famiglia dei lemuri, tre
famiglie endemiche di uccelli, le numerose specie di camaleonti, dei bovini a metà tra cammelli e mucche, in
quanto ancora allo stato primordiale, i cosiddetti “zebù” e i tipici baobab. Le lingue principali sono il Francese
ed il Malgascio ma il francese viene usato maggiormente nelle grandi città. La moneta di stato sono gli
ARIARI, che hanno un valore pari a circa un terzo dell’EURO.
FONTE: EDSMD-IV Madagascar
Tabella 1 Ripartizione (in %) di femmine e uomini per età
Femmine
Gruppi d’età
Uomini
Percentuale
d’età
ponderata
15-19
22,8
20-24
16,2
25-29
15,9
30-34
14,4
35-39
12,3
40-44
10,0
45-49
8,5
50-54
na
55-59
na
Totale
100,0
na = Non applicabile
Pondazione
3 956
2 819
2 758
2 497
2 132
1 741
1 471
na
na
17 375
Non
ponderazione
4 034
2 901
2 721
2 498
2 077
1 720
1 424
na
na
17 375
Percentuale
d’età
ponderata
19,9
15,4
13,7
12,4
10,6
8,9
8,0
6,4
4,6
100,0
Ponderazione
1 711
1 322
1 178
1 068
914
763
689
547
394
8 586
Non
ponderazione
1 743
1 290
1 201
1 076
916
754
674
525
407
8 586
La proporzione delle femmine passa dal 23 % dai 15‐19 anni al 16 % dai 25‐29 anni e al 9 % dai 45‐49 anni. Per gli uomini la proporzione passa dal 20 % dai 15‐19 anni al 5 % dai 55‐59 anni. La situazione politica:
La costituzione vigente (quella del 1998) prevede come istituzioni principali del paese il Presidente, il
Parlamento (detto "Assemblea Nazionale"), il Senato, il Primo Ministro col suo gabinetto, e un potere
giuridico indipendente. Il presidente viene eletto per suffragio universale e rimane in carica 5 anni; può
essere riconfermato due volte. L'Assemblea Nazionale comprende centosessanta rappresentanti eletti con
voto diretto ogni cinque anni. Il Senato comprende 90 senatori, due terzi dei quali eletti da legislatori locali e
un terzo scelto dal presidente, tutti in carica per sei anni. Il Primo Ministro e un consiglio di altri ministri si
occupano della gestione del governo e dell'applicazione della legge; il Primo Ministro è scelto dal Presidente.
Il Presidente può sciogliere l'Assemblea Nazionale; da parte sua, l'Assemblea può votare una mozione di
censura e rimuovere dall'incarico i ministri. La Corte Costituzionale ha lo scopo di giudicare della
costituzionalità delle nuove leggi.
Il Madagascar, che ha storicamente una posizione marginale rispetto alla vita politica africana, è tornato nel
luglio del 2003 (dopo la crisi politica del 2002) a essere parte attiva dell'Unione Africana. Durante la seconda
guerra mondiale, truppe malgasce combatterono in Francia, Siria e Marocco. Quando la Francia cadde in
mano ai tedeschi, il Madagascar passò sotto il controllo del governo di Vichy. Nel 1942 l'isola fu invasa dalla
Gran Bretagna che la riconsegnò ai "francesi liberi" di de Gaulle l'anno dopo. Nel 1947, una rivolta
indipendentista tenne impegnate per molti mesi le forze francesi. La rivolta fu stroncata brutalmente, si parla
di 60.000 - 100.000 morti, ma nei primi anni '50 la Francia diede inizio a una serie di riforme che
consentirono al Madagascar una transizione verso l'indipendenza. Il 14 ottobre 1958 nacque ufficialmente la
Repubblica del Madagascar nell’ ambito della Communauté Française. Il 26 giugno 1960 finalmente il
Madagascar divenne indipendente, con Philibert Tsiranana come primo presidente. Tsiranana condusse una
politica apertamente filo-francese e volta essenzialmente a preservare lo status quo, causando un
malcontento diffuso fra la popolazione malgascia. Dopo l'abbandono di Tsiranana e un breve periodo di
transizione, il potere passò nelle mani di Didier Ratsiraka, che modificò profondamente lo stato e la politica
estera malgascia in direzione di un socialismo filo-sovietico. Il partito di Ratsiraka divenne l'unico partito
legalmente riconosciuto nel 1977, e la libertà di stampa fu fortemente ridotta. Il regime di Ratsiraka iniziò a
vacillare negli anni '80, sotto la pressione di una forte crisi economica e del crescente isolamento
internazionale del paese. Ratsiraka modificò gradualmente la propria politica, fino a indire le prime elezioni
multi-partitiche nel 1993. Ratsiraka e il suo principale rivale, Albert Zafon, si alternarono alla guida del paese
fino al 2001. Le elezioni del 2001, che vedevano contrapposti ancora Ratsiraka e Marc Ravalomanana, si
conclusero con reciproche accuse di brogli e scontri anche armati nel paese. Ne uscì vittorioso
Ravalomanana, e Ratsiraka fu costretto all'esilio. Il Presidente Marc Ravalomanana è stato costretto ad
andare in esilio nel Marzo 2009. Andry Rajoelina, Sindaco della capitale Antananarivo, ha preso il titolo di
Presidente dell’alta autorità del governo di transizione. Questo accesso incostituzionale al potere è stato
rigettato dalla comunità internazionale. Le ultime elezioni parlamentari sono state nel Luglio 2013. Hery
Rajaonarimampianina è stato eletto Presidente con quasi il 54% delle preferenze. Questo trasferimento è
stato riconosciuto come incostituzionale dalla comunità internazionale, causando un lungo periodo di blocco
degli aiuti internazionali, con conseguente decrescita della scolarizzazione. Il 20-XII-2013 si sono svolte le
elezioni per il rinnovo del parlamento e il ballottaggio delle elezioni presidenziali (il primo turno si era tenuto il
25-X), rimandate più volte a causa della crisi politica. Il 30-I-2014 il Madagascar è stato riammesso nella
Comunità per lo Sviluppo dell’Africa Meridionale (SADC), che ne ha revocato la sospensione in atto dopo il
colpo di stato del 2009. La prima convocazione dell’Assemblea nazionale neo-eletta (18-II-2014) ha segnato
di fatto la fine del periodo di transizione, rimettendo il potere legislativo nelle mani del parlamento.
L'istruzione in Madagascar è regolata secondo le linee impostate dalla riforma scolastica del 1978, voluta
dal governo socialista di Ratsiraka con lo scopo di democratizzare, nazionalizzare e decentrare il sistema
scolastico. Le scuole sono organizzate in quattro fasi: educazione di base (sei anni), formazione secondaria
di base (quattro anni), formazione secondaria specializzata (tre anni) e formazione universitaria (impartita
dall'Università del Madagascar, fondata nel 1961 con sede nella capitale, o da altri istituti superiori
equiparati). Nonostante gli sforzi messi in atto dai governi succedutisi alla guida del paese negli anni, il livello
di analfabetismo in Madagascar è ancora piuttosto elevato (intorno al 60% della popolazione).
La situazione Socio-Economica, dovuta anche alla crisi politica, non è migliore; dai dati sulla povertà della
Banca Mondiale (Fonte) emerge che:
- l’economia è in fase di stallo, e il PIL pro capite scende rapidamente; con un tasso di aumento del 2,9%
all’anno, la popolazione del Madagascar è cresciuta di circa 3 milioni di persone tra il 2008 e il 2013. A
causa della stagnazione economica, il PIL pro capite è tornato ai livelli del 2001;
- Considerato l’alto tasso di malnutrizione, i disastri naturali, l’alto livello di corruzione presente nelle classi
manageriali il Madagascar appare tra i paesi più poveri nel mondo;
- Netto aumento della povertà; tra il 2008 e il 2013 l’ammontare di persone che vivono sotto la soglia di
povertà, già alto all’inizio del periodo, è cresciuto di circa 10 punti percentuali. Con il 92% di persone che
vivono con meno di 2 dollari al giorno, il Madagascar è uno dei paesi più poveri del globo;
- Il numero di bambini che non vanno a scuola, anche a causa delle frequenti crisi politiche e delle loro
conseguenze, è aumentato di circa 600.000 unità. La malnutrizione in alcune aree è cresciuta del 50%. Il
Madagascar non riuscirà a raggiungere gran parte degli obiettivi del millennio previsti per il 2015, anche
quelli che più sembrerebbero a portata di mano (riduzione mortalità infantile, educazione primaria universale
e sradicare povertà estrema);
- 40% della popolazione vive in villaggi, a volte non identificati, all’interno di capanne, fatte con fango e
paglia (così detti villaggi di paglia);
- Gli aiuti internazionali, nel periodo 2008-2013, sono diminuiti del 30%;
- I frequenti shock dovuti a cicloni e alluvioni, hanno) peggiorato un sistema infrastrutturale già di per sé
deficitario;
- Secondo le stime ufficiali relative al 2010, con un tasso di povertà del 77% (rappresentativo di 15,6 milioni
di persone), il Madagascar condivide con Haiti il più alto tasso di povertà mondiale.
Il Madagascar è suddiviso amministrativamente in enti di quattro livelli principali (divisione politica interna):
A. provincia (faritany mizakatena)
regione (faritra)
B. distretto (fivondrona o departemanta)
C. comune (firaisana e kaominina)
D. Ogni provincia prende il nome dal suo capoluogo:
- La Provincia di Fianarantsoa comprende le regioni di Amoron'i Mania, Atsimo-Atsinanana, Haute
Matsiatra, Ihorombe e Vatovavy-Fitovinany.
In questo contesto generale, qui di seguito si attenzionerà la città di FIANARANTSOA (sede del
presente progetto), che si trova nella regione chiamata HAUTE MATSIATRA; questa è tra le più povere
province del Madagascar e la seconda più popolata:
Regione di
Haute Matsiatra
Localizzazione
Stato
Madagascar
Provincia
Fianarantsoa
Amministrazione
Capoluogo
Fianarantsoa
Territorio
Superficie
21 080 km²
Abitanti
1 128 900
Densità
53,55 ab./km²
Distretti
5
Tabella 1.1 Povertà (EDSMD-III) -
FONTE: “Enquête Démographique” Inchiesta Demografica (EDSMD‐III) sul Madagascar
Caratteristiche socio-demografiche
Percentuale di povertà
Analamanga
66,8
Vakinankaratra
77,7
Itasy
Bongolava
Haute Matsiatra
78,6
65,6
79,9
Regioni
Amoron'i Mania
74,4
Vatovavy Fitovinany
66,1
Ihorombe
Atsimo Atsinanana
Atsinanana
Analanjirofo
Alaotra Mangoro
Boeny
Sofia
Betsiboka
Melaky
Atsimo Andrefana
Androy
Anosy
Menabe
Diana
Sava
65,5
67,4
74,9
77,8
79,8
74,5
71,3
69,8
79,8
77,2,
77,5
77,3
78,4
79,8
78,7
Tabella 1.2 Istruzione (EDSMD-III) FIANARANTSOA
Livello d’Istruzione
Senza Istruzione
Primaria/Alfabetizz
Secondaria o più
93,5
36,8
26,4
Fianarantsoa, del 1830, viene attribuita alla regina dei Merina Ranavalona. Nelle intenzioni di Ranavalona,
Fianarantsoa sarebbe stata una "seconda capitale" (dopo Antananarivo) e un avamposto militare a
protezione della parte meridionale degli altopiani centrali. In effetti, l'urbanistica della città è evidentemente
ispirata a quella di Antananarivo. Con l'arrivo dei missionari europei, Fianarantsoa divenne un importante
centro di diffusione della regione cattolica, contrapposto ad Antananarivo, principalmente controllata da
chiese protestanti. Gran parte della struttura moderna della città si è sviluppata negli anni venti, ancora
ricalcando la struttura di Antananarivo, con una suddivisione in città alta (con la cattedrale di Ambozontany e
gli edifici storici), una città media (sede di uffici e banche) e una città bassa (polo commerciale e sede della
stazione ferroviaria). La città è sede di un aeroporto civile (Codice aeroportuale IATA - W: WFI). La Route
nationale 7 la collega con Ambositra a nord e Ambalavao a sud.
Città di Fianarantsoa - Situazione politica: il Presidente della Delegazione Speciale Pety Rakotoniaina,
una sorta di Sindaco ad interim, è stato sostituito dopo lunghe proteste da parte della popolazione, in
particolare degli impiegati che da più di dieci mesi aspettavano lo stipendio. Situazione degenerata anche a
causa delle pessime condizioni igieniche ed infrastrutturali della città. Irma Juliandre, precedentemente chef
del distretto di Alagnina, sostituirà Pety in vista delle elezioni, previste per il prossimo novembre c.a.
Città di Fianarantsoa - Situazione socio-economica:
- l’accesso all’acqua potabile, all’elettricità e il tasso di spesa per persona sono i più bassi tra tutte le
province (Fonte: data from U.S. Agency for International Development).
- a Fianarantsoa le persone vivono con circa 1,7 dollari al giorno;
- i senza tetto e abbandonati sono circa il 39,7% degli abitanti;
- i bambini che non vanno a scuola sono circa il 42% dei bambini presenti in città;
- la malnutrizione ha raggiunto un tasso del 79%;
- 40,2% della popolazione vive dell’artigianato locale;
- 10,5% della popolazione viene formato verso attività produttive;
- 10,1% della popolazione vive in condizioni agiate, o perché impegnato politicamente, o perché produttore
di riso, di marmi o topazi, e addetti alla ristorazione e di questo 10% il 5% sono stranieri europei, in
maggioranza francesi, che sono impegnati nelle cave di marmo, albergatori, ristoratori.
- Sommariamente, la maggior parte della popolazione è impegnata nel settore agricolo. (73 %). Come si
può notare, dalla tabella sotto riportata, l’occupazione agricola diminuisce con l’aumento dell’istruzione
scolastica. Infatti, il 91% senza istruzione si occupa di agricoltura a fronte dell’82% che ha un livello
scolastico di scuola primaria e il 38% che possiede una formazione scolastica secondaria. Solo il 14% della
popolazione ricopre ruoli direzionali.
Tableau 1.3 Occupazione
Ripartizione (in %) di uomini e donne dai 15-49 anni (in riferimento ai 12 mesi prima precedenti all’inchiesta) divisi per tipologia di
occupazione - EDSMD-IV Madagascar
Caratteristiche Cadre/
Employé
Ventes et
Manuel
Manuel
Agriculture Manquant
sociotechnicien/
services
qualifié
non qualifié demografiche
direction Groupe d’âges
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
État matrimonial
Célibataire
En union
En rupture d’union
Nombre d'enfants vivants
0
1-2
3-4
5+
0,4
2,6
3,5
3,6
3,8
5,2
8,2
0,4
0,4
0,7
0,6
0,6
0,9
0,2
7,6
11,8
13,4
15,4
14,2
13,2
8,4
3,9
5,7
6,4
7,0
6,2
6,5
6,8
7,9
4,8
3,1
3,1
4,7
4,2
4,4
78,9
74,4
72,5
70,0
70,2
69,6
71,4
0,8
0,2
0,3
0,2
0,4
0,3
0,5
3,3
3,6
3,7
0,7
0,5
0,4
10,8
12,2
12,8
4,5
6,4
5,4
11,0
3,3
6,5
68,3
73,7
71,0
1,5
0,3
0,3
4,1
4,2
3,9
1,7
1,0
0,7
0,5
0,1
12,7
14,2
13,7
6,9
6,2
6,5
6,4
4,7
65,6
69,9
71,4
84,1
1,2
0,2
0,3
0,1
9,3
4,2
3,8
2,4
LA DIOCESI DI TRAPANI – ATTIVITA’ PREGRESSA IN TERRA DI MISSIONE
TIPOLOGIA DI
INTERVENTO
Dal 2001 Esperienze di
conoscenza
e
formazione missionaria
in
Madagascar
con
volontari della Diocesi di
Trapani
Dal
2001
ad
oggi
esperienze
di
evangelizzazione in terra
di missione, animata dai
volontari del Centro
missionario
Dal
2001
ad
oggi
sostegno alle missioni
cattoliche presenti nella
diocesi di Fianarantsoa
Dal
2001
promuove
adozioni a distanza
Dal 2004 realizzazione
del CDS (Dispensario)
Dal 2006 avvio del
progetto
“Casa
di
Amboaloboka”
Attivita’
di
sensibilizzazione
Assistenza e Sostegno
Centro polivalente
SCV all’Estero – PG
MISAOTRA, MIARAKA,
NAMANSTIKA, MITSIKIA
2011- Comunità Alloggio
per minori e
Associazione locale
2011 - Interventi al
Carcere di Fianarantsoa
2011 - Animazione e
adozioni a distanza c/o
la Maison Des Enfants
(struttura Diocesi di
Fianarantsoa)
ATTIVITA’
• Viaggi Missionari in Madagascar; Conoscenza dei luoghi; Contatti con il popolo
Malgascio; Contatti con le associazioni cattoliche in Madagascar; Contatti con
l’Arcidiocesi di Fianarantsoa
animazione presso i villaggi a favore dei bambini; alfabetizzazione nelle scuole a favore
dei bambini; animazione presso il preventorio delle Suore Teresiane di Fianarantsoa;
animazione presso il villaggio dei catechisti di Padre Daniele- Gesuita a Fianarantsoa;
animazione per i bambini presso il villagio di Zazafusi delle Suore Nazarene
•Villaggio dei catechisti: costruzione dei pannelli solari per riscaldare l’acqua,
costruzione dei servizi, Wc e docce, cucina, costruzione delle case;
•Preventorio per bambini rachitici: aiuti monetari; •Lebbrosari: aiuti monetari;
•Dispensari: acquisto di medicine; •Orfanotrofi: adozioni a distanza, aiuti monetari;
•Scuole cattoliche, invio di materiale didattico, libri, banchi; •Centri sociali per il
sostegno ai poveri: animazione e assistenza. •Case di accoglienza per ammalati e
anziani: animazione e assistenza. •Istituti di ordini religiosi che operano nel
territorio: Aiuti in denaro, invio di volontari
• Dal 2001 Il centro Missionario promuove adozioni a distanza, realizzando 522 adozioni,
a favore di bambini che vanno a scuola, di ragazzi e giovani che vogliono iscriversi alle
scuole superiori o nei corsi di formazione, a favore di seminaristi.
• Aiuti economici per la Costruzione di un’ala della Clinica appartenente all’Arcidiocesi di
Fianarantsoa, e di tutto il dispensario che c’è al suo interno.
• Costruzione della “Casa della Speranza” “TRANO FANANTENANA” di Accoglienza
della diocesi” ad Amboaloboka-Fianarantsoa, per l’accoglienza di anziani e volontari in
missione
• I momenti di sensibilizzazione sono organizzati dal Centro Missionario, in diocesi
attraverso:momenti di preghiera, incontri per sensibilizzare la comunità alla
missione;organizzazione di eventi pubblici per raccogliere fondi;cene di beneficenza;
vendita di oggetti del Madagascar; Produzione e vendita di film sul Madagascar per
raccolta fondi; Realizzazione di calendari; produzione di panettoni; Incontri con i giovani
nelle scuole e nelle parrocchie.
• Distribuzione di coperte ai barboni e ai senza tetto; Distribuzione di cibo; acquisto di
riso; Distribuzione di indumenti; Distribuzione di materiale didattico
• Dal 2007 è attivo un centro polivalente dell’ufficio miss. della diocesi di Tp dove si
svolgono le seguenti attività: formazione professionale, attività di alfabetiz., accoglienza
per anziani e poveri, lab.igienico-sanitari.
• Dal Gennaio 2010, è iniziata la prima esperienza di servizio civile all’estero, proseguita
nel 2011 e nel 2012, 2013 con 4 Progetti che hanno visto impegnati 4 ed 9 volontari in
servizio civile che hanno svolto attività di servizio civile volontario internazionale
La Caritas ha fondato una comunità alloggio per 25 bambini di strada e orfani. Nel 2013
è nata l’associazione locale, denominata Miaraka (insieme) che gestisce la comunità e
le attività ad essa correlate
Il nostro impegno al carcere è nato circa 2 anni e mezzo fa. Era cominciato con dei
volontari che effettuavano attività varie all’interno del reparto “minori”: giochi, attività
manuali, cineforum. L’anno scorso è stato formalizzato un accordo con la Responsabile
della struttura carceraria e da quest’anno i volontari svolgono attività anche nel reparto
“donne”. Le attività variano da Laboratori di cucina (pasta fresca e torte) ad attività
artigianali e di animazione. E’ nostra intenzione perfezionare e qualificare meglio il
nostro intervento all’interno del carcere, con proposte di assistenza legale.
E’ una struttura diocesana locale gestita dalla Congregazione di Jeanne Delanou. Si
hanno in carico circa 30 bambini pagando le spese scolastiche e le altre “necessità
accessorie” (tenute, materiale scolastico, talvolta trasporti, etc. All’interno della struttura
vengono accolti altri bambini (in numero variabile, tra 20 e 35) che, di giorno, fanno
attività varie con le suore, alfabetizzazione, sport, musica, teatro. I volontari diocesani
svolgono attività presso tale struttura, offrendo il loro supporto per l’organizzazione di
tutto questo e di altri possibili eventi, nonché affiancando le suore nello svolgimento e
creazione delle attività. Inoltre ogni sabato mattina i Volontari svolgono l’attività delle
“docce” e “lavaggio vestiti” rivolta ai bambini poveri che vivono in zone limitrofe alla
struttura. Infine, ci si occupa di organizzare all’interno della Maison des Enfants, un
Grest Estivo di circa 2 mesi che coinvolge un gran numero di minori.
LA CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI E I SUOI PARTNER
La Caritas di Trapani in collaborazione in collaborazione con i PARTNER ESTERI (in
MADAGASCAR) promuove il presente progetto denominato Fianakaviana-famiglia-Trapani.
I Partner sono:
L’ASSOCIAZIONE
EDUCATORI
SENZA
FRONTIERE
ONLUS
E
LE
SUORE
NAZARENE/CARMELITANE, con cui è stato formalizzato l’accordo di partenariato presentato in fase di
accreditamento;
- L’ ASSOCIAZIONE MIARAKA, L’ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA (con cui abbiamo un’accordo di
partenariato) E IL CARCERE - sezione DONNE e MINORI - attraverso apposite lettere di Partner per la
specifica idea progettuale. I partner secondo quanto di seguito descritto garantiscono la realizzazione delle
varie attività indicate nel presente progetto, grazie ad un’attenta conoscenza dei bisogni del territorio.
1.
L’ARCIDIOCESI DI FIANARANTSOA – PARTNER dal 2004
L’ARCIDIOCESI SI FIANARANTSOA opera in territorio malgascio dal 1900, formando i preti
diocesani in Europa, ed inviandoli presso i territori cattolici dell’arcidiocesi, dove è necessario un apporto
educativo, sociale e culturale, sia per la formazione degli adulti ed il loro accompagnamento e supporto
cattolico e culturale, quanto per i bambini e la loro educazione. I preti diocesani, quindi svolgono un servizio
molto attivo sul territorio, che permette loro di avere un monitoraggio costante dei bisogni presenti sul
territorio, e facendo da ponte con varie associazioni mondiali, che possono essere d’aiuto alla realtà
malgascia. Proprio attraverso questo contatto tra il Centro missionario della diocesi di Trapani, ed alcuni
preti malgasci che si trovavano in Italia è stato possibile prendere contatti con l’arcidiocesi malgascia ed
attivare, tutta una serie di aiuti umanitari, organizzare viaggi, e preparare container, fino ad arrivare
all’odierna collaborazione, grazie alla quale la diocesi di Trapani, già da anni gestisce dei contatti stabili che
gli hanno permesso di realizzare quanto di seguito descritto ed ampiamente esplicitato nel seguente
paragrafo. L’arcidiocesi inoltre, sul territorio malgascio opera attraverso la collaborazione dei vari ordini di
suore presenti nel territorio, quali le suore nazarene, carmelitane, francescane, ecc. ed i frati, gesuiti, e
salesiani ecc. Tali collaborazioni consentono allo stato ecclesiale di avere un pieno controllo su tutte le realtà
cattoliche che operano sul territorio, creando una rete completa ed efficiente di tutti i servizi ivi presenti, e
che realmente vengono offerti. In tal modo questo pieno controllo e continuo monitoraggio, consente che tutti
i servizi attivati arrivino a buon fine e vengono dispersi
2.
SUORE NAZARENE (PARTNER dal 2008)
Le Suore Nazarene sono presenti da tempo in Madagascar dal secondo dopo guerra. Esse
collaborano con l’arcidiocesi di Fianarantsoa, ed il loro carisma è quello di occuparsi, di bambini, per
facilitare in loro in processo di scolarizzazione, della formazione professionale delle donne, infatti hanno in
attivo corso di taglio, cucito, e si occupano anche degli anziani in stato di abbandono; inoltre nel territorio del
Madagascar sono responsabili di lebbrosari. Il loro servizio è implementato dalla presenza do volontari che
vanno in missione per periodi dell’anno presso le loro case, da medici che li raggiungono durante l’anno per
avviare dei corsi di puericultura, educazione igienico-sanitaria, prevenzione. Tra le suore molte sono di
origine italiana, altre sono consorelle africane, e quasi tutte sono in possesso di titoli di studio spendibili a
favore della popolazione, tra di esse vi sono pedagogiste, infermiere, che a loro volta gestiscono scuole per i
bambini e i corsi di alfabetizzazione e per i volontari corsi in lingua francese e malgascia.
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
3.
Assistenza medico-sanitaria per anziani, donne e bambini: Un’equipè medica si presta
volontariamente ad offrire assistenza medica alle donne, egli anziani e ai bambini della città presso il centro
polivante; 2. Lebbrosari: Le Suore Nazarene gestiscono diversi lebbrosari su tutto il territorio del
Madagascar e si trovano tutti lontano dalle città, sono gestiti dalle suore, in tutto riescono a contenere i
bisogni di 55 persone uomini, donne, bambini e anziani affetti dalla lebbra . Manca qualunque tipo di
assistenza igienica ed educativa. Non ricevono alcun aiuto da paesi e organizzazioni occidentali, solo
qualche sostegno economico da parte dei missionari (P. Zocco); 3. Gestione di preventori per il
rachitismo: Le Suore Nazarene gestiscono diversi preventori in tutto il Madagascar per la cura del
rachitismo; 4. Gestione di diverse case di accoglienza; 5. Gestione di Centri polivalenti: Le suore
gestiscono dei centri polivalenti dove si svolgono diverse attività, che coinvolgono in media 100 adulti e 100
bambini: A. Formazione professionali per donne: Le Suore Nazarene oltre alla loro casa di accoglienza
gestiscono un centro diurno polivalente dove si svolgono attività di formazione per le donne, quali, maglieria
e ricamo, tali corsi sono gestiti da formatori ed esperti del luogo, accompagnanti dai volontari. B.
Alfabetizzazione: Corsi di alfabetizzazione rivolte ai bambini in età scolare,e alle donne, tali corsi sono
gestiti dalle suore e dai volontari. C. Formazione per i volontari: Per i volontari vengono organizzati dei
corsi in Lingua malgascia francese, inoltre vengono preparati dei corsi di primo soccorso e di conoscenza
dei rischi possibili presenti nel territorio. D. Corsi di prevenzione socio-assistenziale: Periodicamente le
suore vengono raggiunte da medici che vanno in missione in Madagascar, per fare percorsi di prevenzione a
favore della popolazione femminile, sulle malattie veneree, corsi di puericultura, corsi di igiene e profilassi. E.
Orfanotrofio ospita attualmente 350 bambini e bambine in età da 0 a 17 anni. In questo momento la
presenza più significativa è rappresentata da 50 bambini in età inferiore/uguale a 1 anno. La struttura è
diretta da Suore dell'Ordine delle suore Nazarene e da Cooperanti. La madre superiora, detta Ma Mère è
coadiuvata da 9 suore malgascie e alcune collaboratrici esterne.
3. L’ASSOCIAZIONE Educatori senza frontiere onlus (Exodus) ESF (PARTNER dal 2013)
Ambalakilonga è una comunità alloggio per giovani ed adolescenti. E’ nata per l’accoglienza di ragazzi in
difficoltà, provenienti da Fianarantsoa (Centro e periferia) e da altre città e villaggi del Madagascar.
La provvidenza, come dice don Antonio Mazzi, ha portato tra le sue mani una richiesta di aiuto di una suora
italiana, suor Annunziata, per 42 anni impegnata in terra malgascia, e il viaggio in avanscoperta del prof.
Giuseppe Vico a Fianarantsoa, ha inaugurato l’esperienza di Exodus ed Educatori senza Frontiere in questa
grande isola dell’oceano indiano.Voluto dalle suore Nazarene, infatti, il Centro, dopo essere passato
attraverso la gestione di varie realtà, è stato affidato alle cure della Fondazione Exodus da sempre
impegnata nell’educazione e nella prevenzione del disagio giovanile. Exodus è formato da diverse comunità.
Ognuna con una propria storia. Le Comunità sono realtà stabili sul territorio, ognuna con propri educatori ed
équipe, caratterizzate a seconda del contesto da attività specifiche (una comunità in alta montagna non si
conforma allo stesso modo di una comunità in riva al mare. E non solo per il clima). Le Comunità offrono alle
persone la possibilità di fare una esperienza totale conforme ai tempi e alle caratteristiche di ciascuno: “Le
nostre case sono piccole famiglie. L’atmosfera è quella della serenità, della collaborazione, dell’impegno
personale e della fraternità. Ognuno è responsabile della casa: disordine, sporcizia, svogliatezza,
brontolamenti, non fanno parte dello spirito della famiglia”(don A. Mazzi). La comunità educativa è una
struttura residenziale che può ospitare fino a trenta giovani, maschi, di età compresa prevalentemente dai
quattordici ai ventitré anni. Vengono accolti ragazzi orfani o abbandonati, ex-ragazzi di strada e minori in
situazione di disagio socio-familiare segnalati dai servizi sociali, dal Tribunale dei Minori o da altre realtà
religiose o laiche che si occupano di giovani. L’inserimento in comunità è temporaneo e vuole essere
un’occasione feconda per ri-attivare processi di maturazione e accompagnare il giovane verso una piena
autonomia o, dove possibile, al rientro nella famiglia d’origine. La comunità è accreditata presso il Ministero
della Popolazione e degli Affari Sociali, con delibera numero 10775/10-MPAS del 16 aprile 2010, e fa parte
della rete di protezione dei minori con le altre comunità educative e realtà del sociale locale e nazionale. La
comunità è inserita all’interno del villaggio che comprende anche la scuola di formazione professionale
(CFP), il dispensario e una serie di servizi e attività indirizzate ai giovani ed alle famiglie del quartiere, della
periferia della città e dei villaggi vicini.
4. L’ASSOCIAZIONE MIARAKA (PARTNER dal 2013)
L'associazione Miaraka, promossa dalla Caritas di Trapani in collaborazione con la Diocesi di Fianarantsoa,
è stata creata principalmente per gestire il centro per minori nato nell'ottobre 2011. Dopo aver effettuato un
intenso lavoro di strada, per conoscere il territorio, i suoi soggetti, le sue regole e dinamiche, grazie anche al
supporto dei volontari in servizio civile inviati da Caritas Italiana per collaborare con la Diocesi locale, si è
deciso di creare un centro che potesse ospitare un gruppo-target di minori in difficoltà. Ad oggi sono 21 i
bambini che vengono ospitati nella comunità alloggio Miaraka, con cui si è avviato un percorso di assistenza
e promozione sociale. La comunità alloggio Miaraka rappresenta un luogo sano dove i minori ivi seguiti,
accomunati da deprivazione culturale, degrado sociale e da carenze educative, ritrovano un contesto socio
ambientale capace di rispondere con modalità positive ai loro disagi e bisogni. La comunità si occupa di
offrire poliedriche attività ed è luogo privilegiato: per la promozione dei diritti dei bambini (salute, cibo,
vestiario, istruzione, gioco, educazione, alloggio, affetti); dell’ascolto (dei bisogni e delle esigenze espresse
ed inespresse dei/delle minori) per favorire una crescita personale armoniosa e consapevole anche
attraverso lo stimolo alla riflessione sulle proprie esperienze; in cui avere occasioni per uno sviluppo della
creatività e incentivi al gusto della ricerca; in cui creare momenti di promozione di singoli o di gruppi, per
l’emancipazione personale e la maturazione di abilità sociali che favoriscano l’auto - organizzazione nel
proprio contesto; in cui poter sperimentare rapporti e relazioni costruttive con i/le coetanei/e; in cui compiere
un percorso educativo e di formazione, sostenuto da figure adulte significative che garantiscano la continuità
dell’esperienza anche attraverso il “fare“ manuale, laboratori socializzanti e sportivi, attività di
accompagnamento scolastico, attività di educazione alla legalità e all’affettività, alla cittadinanza, laboratori
di espressione artistica e corporea, attività culturali ed interculturali; costruire e mantenere i rapporti con
genitori e parenti dei minori, implementando le attività ordinarie con specifiche attività trasversali settimanali
rivolte alle famiglie.I Cooperanti, con gli educatori e i minori coordinano delle riunioni settimanali per
programmare le attività, capire e trovare soluzioni agli eventuali problemi, scambiare informazioni ed idee su
come migliorare l'intera offerta formativa. L’Associazione si occupa anche dell'iscrizione e pagamento delle
scuole presso cui i bambini studiano, di fornire il materiale scolastico necessario, di monitorare il rendimento
scolastico dei ragazzi mediante incontri con gli istituti scolastici. Inoltre, in collaborazione con la "Maison des
Enfants", un centro diurno per minori gestito dalla Diocesi di Fianarantsoa, talvolta con la collaborazione di
cooperanti francesi, fornisce supporto ad altri bambini e giovani in difficoltà. A tal fine l'Associazione si è
caricata del pagamento delle tasse scolastiche di un gruppo di 30 bambini, seguendoli anche nel loro
percorso formativo attraverso riunioni con gli stessi e le loro famiglie, insieme ai responsabili della Maison
des Enfants. I membri dell'Associazione Miaraka sono otto, di cui due (un uomo e una donna trentenni) sono
dei cooperanti italiani, ex volontari in servizio civile, che hanno maturato esperienza e conoscenze tali da
poter gestire, grazie anche alle loro forti motivazioni, l'associazione ed il centro in collaborazione con il
personale. I restanti sei sono uomini e donne malgasci (anch’essi giovani adulti) che lavorano stabilmente
all'interno del centro: due educatori, un uomo e una donna, 1 cuoco, 2 inservienti, 1 guardiano, 1 operaio. Il
mix tra italiani e persone locali risulta essere importante per dare al centro, alla formazione dei bambini e a
tutto il personale (italiano e malgascio), un'impronta multiculturale.
5. IL CARCERE DI FIANARANTSOA (PARTNER dal 2013)
Il carcere di Fianarantsoa accoglie circa 700 detenuti, tra uomini, donne e minori. Il contesto igienico
sanitario è insufficiente, gli spazi sono inadeguati. Nel reparto uomini, questi vivono in stanzoni che ospitano
circa 100 persone per stanza, tutti ammucchiati con un solo bagno. Lo Stato garantisce ai detenuti solo una
pietanza di manioca al giorno. Non vi sono attività e operatori del settore educativo ma solo un
Responsabile e guardie.
7)
Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili;
identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
7.1 ANALISI DEL TERRITORIO
SETTORE DI INTERVENTO - Servizio Civile All’estero
Il progetto denominato Fianakaviana-famiglia-Trapani, parola malgascia che in italiano vuol dire “FAMIGLIA”,
è promosso dalla Caritas diocesana di Trapani in collaborazione con I PARTNER ESTERI, che in
Madagascar, contribuiscono a rendere vari servizi a favore della popolazione malgascia. Tale intervento è
stato pensato per sostenere le attività che la Diocesi di Trapani, ha già attivato dal 1996, con attività di
sostegno economico a distanza e in loco, anche attraverso la realizzazione di una struttura sita in
Fianarantsoa che da quest’anno sarà gestita dalle Suore Nazarene e dai volontari della diocesi che
periodicamente ormai da anni vanno in Madagascar a svolgere servizio. A tal proposito il presente progetto
è stato pensato per dare continuità alle scorse esperienze di Servizio Civile cominciate nel 2010, grazie al
progetto MISAOTRA, realizzato da 4 volontari, continuate nel 2011 con il progetto MIARAKA da 8 volontari
e nel 2012 con il progetto NAMANSTIKA, da altri 8 volontari, e nel 2014 con il progetto MITSIKIA con altri 9
volontari ed inoltre per sostenere e accompagnare, il personale già esistente in loco, quali cooperanti,
suore e volontari al fine di essere d’aiuto nella gestione delle attività di servizio ivi previste, secondo i
principi di una pedagogia dei fatti della Caritas, che attraverso il dono svela gli adempimenti di un servizio
offerto al prossimo, nel segno della pace e della non violenza. Fianakaviana, infatti vuole essere per il
territorio malgascio un opera segno, per promuovere delle forme di servizio all’estero.
AREA DI INTERVENTO - Educazione e Promozione culturale
Il progetto Fianakaviana-famiglia-Trapani si realizzerà nell’area dell’educazione e della Promozione
culturale, a favore di bambini, adolescenti, giovani e genitori , poveri, che devono essere sostenuti in un
processo, costante e continuo di educazione anche all’igiene, alimentare, assistenza medico sanitaria,
sostegno nell’alfabetizzazione, formazione scolastica e professionale. L’intervento mira soprattutto al
miglioramento della qualità della vita dei bambini e ragazzi a partire dal soddisfacimento di esigenze primarie
e primordiali per l’uomo, quali: miglioramento della condizione igienico sanitaria personale; miglioramento di
una condizione ambientale e di gestione della vita; miglioramento del grado di alfabetizzazione e scolastico,
promuovere stimoli educativi. Al fine di: aumentare il gap generazionale, e quindi diminuire la mortalità
infantile; aumentare il numero dei bambini che vanno a scuola; promuovere la cure di sé, la famiglia e il
patrimonio territoriale.
CONTESTO DI RIFERIMENTO
Fianarantsoa si trova a 1.000 metri sul livello del mare e a 600 km dalla costa, per cui, pur essendo una
regione tropicale, presenta estati poco piovose e fresche ed inverni caldi ed umidi. La popolazione,
composta da circa 100 mila abitanti, vive essenzialmente coltivando riso o altri ortaggi come manioca,
carote, pomodori. Si tratta di agricoltura di sussistenza, e le famiglie sempre numerose, non sempre arrivano
ad avere sufficiente riso per nutrirsi per sei mesi, dato che i raccolti sono 2 l’anno. L’assistenza sanitaria è
svolta da medici dell’unico ospedale in cui lavorano i Padri Camilliani, e da un dispensario sorti di recente
grazie agli aiuti della Diocesi di Trapani. La provincia di Fianarantsoa è la seconda provincia più grande
del Madagascar. Il suo capoluogo è la città di Fianarantsoa. La provincia si trova nella parte centromeridionale dell'isola, in una zona ricca di foreste e acqua, e ad ovest confina con la provincia di Toliara.
Fianarantsoa è una zona turistica e ha numerose ricchezze naturali: fra queste anche due parchi naturali, il
Parco Nazionale di Ranomafana e il Parco Nazionale dell'Isalo.Storicamente, con la dominazione dei
Betsileo, Fiaranantsoa si divideva in cinque regni autonomi, ma adesso, anche per effetto della suddivisione
del periodo coloniale, la provincia di Fianarantsoa è popolata da altri gruppi etnici, che in passato non vi
risiedevano. Della provincia di Fiaranantsoa fanno parte le città di Mananjary, Manakara, Farafangana,
Vangaindrano, Ikongo e Ihosy.
Qui di seguito la descrizione dei QUARTIERI INTERESSATI DALLA PRESENTE IDEA PROGETTUALE:
Città di Fianarantsoa: numero di abitanti 1 128 900
Quartieri della città di Fianarantsoa interessati nel presente progetto
Ankofafa, n. 4.825
abitanti
Il Quartiere di Ankofafa si
trova a circa 40 minuti a
piedi dal centro città. Vi è
la presenza solo di piccoli
chioschi e di tante case
costruite con la terra rossa,
capanne e piccole strutture
in mattoni. Vi è la presenza
del Preventorio (struttura
della
Diocesi
di
accoglienza e cura dei
bambini rachitici) con una
piccola chiesetta. Non vi
sono scuole o negozi.
Ambatomena/Tsumà, n. 6.141 abitanti
Ambalakilonga - n. 5.618 abitanti
Il Quartiere di Ambatomena è tra i più
popolati della città. Si trova nel cuore
di Fianarantsoa ed è fornito di
ristoranti,
supermercati,
negozi,
scuole, parrocchie. Al nord del
quartiere, nella zona Tsumà due volte
la settimana si allestisce il “mercato”
della città. Nella stessa zona vi è il
Carcere e il luogo più degradato della
città: “Il cosiddetto complex di
Ambatomena”. Al Complex vi abitano
circa 100 persone in condizioni
igieniche inesistenti e in baracche
decadenti. I bambini non vanno a
scuola e sono tutti malnutriti.
È’ un quartiere con elevate
distese di risaie e villaggi rurali,
pieno di case-capanne e strutture
decrepite costruite con la terra
rossa. In questo quartiere vi è la
presenza
della
comunità
educativa “Ambalakilonga”, del
Centro Don Bosco dei Salesiani,
e dell’Orfanotrofio gestito dalle
suore nazarene. E’ distante dal
centro città, circa un’ora a piedi.
Vi è la presenza solo di piccoli
chioschi che vendono biscotti,
sigarette, olio, pasta, succhi,
acqua, caramelle.
7.2 ANALISI DEI DATI GENERALI
LE FONTI INTERNE ED ESTERNE DI RILEVAZIONE DEI DATI
Il riferimento a quanto riportato sotto, si precisa che, come riportato dalle Fonti (Comune di Fianarantsoa EDSMD-IV Madagascar, Fianarantsoa - Diocesi, Associazioni locali) , non tutta la popolazione è censita.
Fonte: Dati Comune di Fianarantsoa - 2014:
Popolazione minorile/giovanile:
- il 64,9% dei minori vive con la madre senza il padre in situazioni di sopravvivenza e in abitazioni precarie,
capanne o baracche;
- il 45,4% dei minori è privo di atto di nascita;
- il 65,7% non completa l’istruzione primaria per le difficoltà economiche e dell’ assenza di figure educative
di orientamento alla cultura scolastica.
- la scarsa igiene e la mal nutrizione che interessa il 69.8% della popolazione è causa anche di malattie
endemiche e l’accesso alla sanità è impedito dalle insufficienti condizioni economiche;
- si registra una percentuale di mortalità infantile del 3,1% entro il primo anno di vita, il 4% non arriva al
quinto anno di vita, il 3,4% muore durante l’adolescenza;
- il 77,7% delle bambine entro i 12 anni ha già rapporti sessuali;
- una delle maggiori problematiche sociali riguarda l'elevata presenza di bambini che vivono in strada,
circa il 36,2% dei minori presenti a Fianarantsoa, che sopravvivono grazie ad elemosina e piccoli furti,
incrementando fenomeni quali prostituzione ed altre attività illegali;
- la condizione del 49,8% della gioventù di Fianarantsoa è critica e rispecchia la situazione generale del
Paese. I giovani si trovano a fare i conti con ristrettezze economiche, caos politico (clientelismi e favoritismi),
giuridico, sociale e morale, corruzione, assenza di punti di riferimento, sfruttamento e criminalità, mancanza
di prospettive e di lavoro.
Poveri:
- Il 69,8% della popolazione vive in condizioni di povertà estrema.
Fonte: EDSMD-IV Madagascar, Fianarantsoa
Natalità/Mortalità:
Gli abitanti di Fianarantsoa, come per il resto della popolazione malgascia si caratterizzano per una
fecondità ancora molto elevata.
“L’Indice Synthétique de Fécondité (ISF) des femmes” stima a 6,0 per donna secondo l’EDS 1997 e a 5,2
bambini secondo l’EDSMD-2003-04. I risultati sulla natalità e sulla fecondità sono rispettivamente il 42 ‰ ed
il 208 ‰ perl’EDSMD-1997 ed il 35 ‰ ed il 180 ‰ per l’EDSMD-2003-04.
Il livello di mortalità infantile è ancora molto elevato; infatti passa dal 93 ‰ nel1992 del (ENDS-92) al 58 %
nel 2003-2004 (EDSMD-III). Per quanto riguarda la mortalità giovanile, questa passa al 163 ‰ nel 1992 al
94 ‰ nel 2003-2004 (EDSMD-III).
Istruzione:
Tableau 3.4.2 Livello D’Istruzione EDSMD-IV Madagascar - Fianarantsoa
Caratteristiche
sociodemografiche
Gruppi d’età
15-24
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
Senza
istruzione
32,2
33,8
35,1
37,0
39,5
39,9
40,2
41,7
Primaria
incompleta
42,9
39,5
47,3
49,6
50,3
44,8
38,3
43,4
Primaria
Completa
5,7
6,2
5,2
5,7
4,6
7,5
5,3
4,8
Secondaria
incompleta
24,6
31,4
25,8
19,3
22,5
28,1
36,4
25,0
Secondaire
completa
1,2
0,7
1,9
1,8
1,2
2,4
2,4
2,1
Superiore
2,4
0,5
4,8
4,5
2,4
3,3
4,8
5,0
Fonte: Diocesi di Fianarantsoa - CDS (Ospedale diocesano)
Condizione Igienico Sanitaria:
- 63,3% della popolazione non fa uso dell’assistenza medico sanitaria
- 69,2% della popolazione non conosce i servizi igienici (Bagni-docce)
- 87,4% della popolazione versa in condizioni igieniche al di sotto della norma
- scarsa presenza di servizi assistenziali pubblici (ospedali, preventori)
- 79,9% della popolazione è a rischio delle malattie veneree
- 21,8% della popolazione è affetta da malaria
- 67,5% della popolazione è affetta da malattie gastro intestinali
- 58,3% della popolazione è affetto da psoriasi
- 79,8% della popolazione è affetto da carie
- 49,7% della popolazione è affetto da malattie alle vie respiratorie
Fonte: Carcere di Fianarantsoa (Ministere de la Giustice - Maison
Centrale de Fianarantsoa)
-
il 32,5% dei minori in detenzione sono recidivi;
il 68,8% dei minori sono accusati per furti di galline, polli, tacchini;
il 12,8 dei minori sono accusati per spaccio di sostanze stupefacenti;
il 3% dei minori è accusato per violenza sessuale;
il 68,7% delle donne hanno commesso reati quali furti;
il 10,4% delle donne hanno commesso omicidi;
il 79,2% degli uomini sono accusati per furti;
il 12,4% degli uomini sono accusati di omicidi.
l
Fonte: Associazioni locali che si occupano di educazione “Omeo Bon
Bon” -“Maison des Enfant” - “Associazione Miaraka”
A Fianarantsoa, sono presenti diverse realtà che si occupano di minori poveri e di strada. Tali associazioni
cercano di alleviare tale complessa situazione di disagio. L’efficacia degli interventi non è sempre
riscontrabile e a volte si registra un abbandono dalle iniziative promosse dalle associazioni da parte di alcuni
dei minori coinvolti che ritornano in strada. Pertanto si è reso necessario un lavoro di rete con l’obiettivo di
fare da collante tra le varie strutture e organismi locali così da consolidare i rapporti di collaborazione e l'idea
di obiettivi comuni tra gli appartenenti alle diverse organizzazioni. Si è reso pertanto necessario lo studio e
la sperimentazione di un diverso approccio al fine di rintracciare l’interesse dei bambini alla partecipazione
alle attività educative proposte a loro favore. Queste associazioni, dopo aver consolidato il loro intervento nel
territorio di Fianarantsoa, negli anni, hanno orientato la loro progettualità sui bambini orfani e di strada
(poiché a Fianarantsoa il 76% dei minori e ragazzi presenti nelle strutture che hanno vissuto in strada sono
privi di stimoli educativi e cognitivi) promuovendo la difesa dei diritti del fanciullo. La comunità per minori
Omeo Bon Bon, ospita bambini disagiati o senza famiglia e gestisce le “CLASS VERT” (scuola di
alfabetizzazione per i bambini di strada”; la struttura chiamata Maison des Enfant gestita dalla Diocesi
locale, organizza classi di studio ed attività varie per bambini svantaggiati; la comunità di Ambalakilonga
fondata dalla Fondazione Exodus, ospita giovani in difficoltà e gestisce una scuola professionale;
l’Associazione Koinonia gestisce un centro diurno per minori, proponendo attività ludico-ricreative e
l’Associazione Miaraka gestisce un centro per minori poveri e di strada e interventi di animazione
territoriale ed in carcere. Queste associazioni promuovono i diritti del fanciullo condivisi tra gli obiettivi
dell’U.E. e nella Carta dei diritti fondamentali del fanciullo ed in rete, coordinate dal Ministero della
Popolazione, continuano a sperimentare nuove strategie di “aggancio” dei bambini di strada. Inoltre il 60%
dei giovani Italiani che arrivano ospiti nelle strutture di cui sopra per fare un’esperienza nei paesi in via di
sviluppo non sono consapevoli di ciò che fanno i missionari e i cooperanti italiani in Madagascar
7.3A. ANALISI DELLE RISORSE ESTERNE ED INTERNE
Le risorse esterne vengono rappresentate da tutti quegli enti, associazioni, ordini religiosi, ecc, che
svolgono attività umanitaria e sostegno anche economico alla realtà malgascia in Fianarantsoa, le risorse
interne, dagli enti partner:
1. Suore Teresiane
Le suore Teresiane che da tempo operano nel territorio del Madagascar, offrono il loro servizio a favore di
minori affetti da rachitismo e dello loro mamme. I preventori si trovano su tutto il territorio dell’isola.
INTERVENTI OFFERTI
1. Gestione di preventori per il rachitismo;
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
▪ 1.Preventorio: gestito da 4 suore, di cui 2 rwandesi, si trova appena fuori città. Le suore accudiscono
circa n. 70 bambini rachitici che hanno tra i 3 e ai 12 anni, per un periodo variabile che può andare dagli
11 mesi ai 2 anni, con un rientro nelle proprie case di un mese all’anno.
Il rachitismo è parecchio diffuso in Madagascar, per la scarsità dell’allattamento al seno dovuto alle
frequenti gravidanze delle madri e alla cattiva nutrizione (il formaggio, il latte e più in genere i derivati, non
sono molto consumati, dal momento che acquistarli non è possibile per l’eccessivo costo, rispetto ad una
economia familiare molto povera, per altro gli zebù, che sostituiscono le mucche, producono poco latte).
Inoltre le usanze prevedono che i bambini siano sempre molto coperti, e questo impedisce l’azione dei
raggi solari sulla calcificazione delle ossa.
I bambini infatti vengono seguiti, durante il periodo che precede l’intervento per prepararli all’operazione, e
per il periodo successivo allo stesso per la riabilitazione. Inoltre in questo servizio vengono affiancate dalle
madri, per sostenere le suore nelle loro attività, soprattutto per il periodo estivo, quando il numero delle
consorelle diminuisce per la pausa estiva. Il preventorio è fornito di una mensa, di camerette e di una
grande sala per la fisioterapia con pochi elementari attrezzature. Durante la riabilitazione i bambini
vengono coinvolti in varie attività; quali: laboratori ludico-ricreativi; educativi; alfabetizzazione.
2. Suore e Frati Trappisti- Maroumbe
Le suore e i frati trappisti, nella provincia di Fianarantsoa gestiscono diverse strutture di comunità
cattoliche, che una parte gestiscono sia come alloggi per i pellegrini, che per i seminaristi, nell’altra parte
invece vi abitano delle famiglie che hanno intrapreso un percorso di formazione professionale, infatti vi
sono laboratori di falegnameria, e di artigianato in genere.
In ogni villaggio vi è una chiesa, e circa 50 seminaristi, la messa della domenica e le attività di catechesi
diventano momenti di condivisione, di festa e di crescita per l’intero paese.
INTERVENTI OFFERTI
- 1. Formazione agricola per adulti; - 2. Alfabetizzazione per bambini
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
- 1. Formazione agricola per adulti : la comunità cattoliche si predispongono come se fossero dei veri e
propri villaggi, che si autogestiscono, attraverso un’economia di sussistenza, e la produzione di
artigianato locale. Gli adulti circa 200 tra uomini e donne sono occupati nella produzione agricola,
organizzata in corsi di formazione. 2. Alfabetizzazione per bambini: Attività di accomp. scolastico per
100 bambini, inoltre sono adibiti degli spazi all’aperto e degli spazi educativi, come scuole,e asili
3. Associazione Exodus - Don Mazzi L’associazione Exodus, ha i sui campi base ad Ambalakilonga Villaggio dei ragazzi, ed a Orphelinat Catolique di Fianarantsoa - Madagascar centro-sud. Il Villaggio
"Ambalakilonga" è un villaggio sorto nelle vicinanze del Grande Orfanotrofio di Fianarantsoa, una delle
maggiori città del Madagascar.Il fuoco del viaggio è comunque spostato verso Ambalakilonga, il villaggio
dei ragazzi. La finalità di Ambalakilonga è fungere da cerniera tra l'orfanotrofio e la società sì da
permettere un reinserimento sociale positivo. I ragazzi si trovano di fronte al disagio dell'assenza di una
famiglia di origine e la durezza di una società (quella malgascia) particolarmente provata in termini di
sviluppo economico, gestione politica, educazione e sanità. Il Villaggio, costruito da una famiglia di
commercianti svizzeri (Famiglia Frigerio) è affidato per la gestione alla Fondazione Exodus, diretta da don
Antonio Mazzi. Le strutture sono già ben avviate e sta prendendo vita la gestione continuativa da parte di
un gruppo di educatori e volontari provenienti dalle Comunità Exodus. L'Esperienza ha il suo cuore nella
coabitazione di tre realtà: L'Orphelinat Catolique, Ambalakilonga, la Fondazione Exodus.
INTERVENTI OFFERTI
1. Casa famiglia per adolescenti
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
1. Casa famiglia per adolescenti la casa famiglia accoglie 35 adolescenti e giovani maschi dai 14 ai 23
anni, offrendo loro un servizio di convitto intero, dormitorio, inserimento scolastico e lavorativo, attività
socio-educative. I ragazzi lasciano la struttura quando sono diventati autonomi.
4. Trapani per il Terzo Mondo
Nel febbraio dell'anno 2000 veniva costituita l'associazione Trapani per il Terzo Mondo. Dalla prima
ricognizione effettuata nel marzo del 2000 i componenti dell’associazione si erano resi conto, della gravità
della situazione in cui verteva il territorio malgascio, dove la condizione igienica-assistenziale sicuramente
molto grave, non era altro che un sintomo della situazione culturale, per cui bisognava agire su due fronti,
prima su quello scolastico-educativo e di conseguenza su quello medico-igienico-sanitario.
INTERVENTI OFFERTI
1.assistenza socio-sanitaria; 2. medici in missione; 3. adozioni a distanza
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
1. Assistenza socio-sanitaria: Scuola elementare Maneva-Alakamisy (Betafo), inaugurata il 12
novembre del 2000;Scuola di taglio e cucito presso l’orfanotrofio di Ankofafa (Fianarantsoa);Acquisto, su
donazioni, di attrezzature sanitarie oculistiche; Progetto”tanto con poco” diritto all’acqua: n°5 pozzi
d’acqua a Bemaneviki; Spedizione di n°4 container ( abbigliamento, giocattoli, farmaci, materiale didattico,
ecc…); Acquisto su donazione di attrezzature sanitarie per gli ospedali di Fianarantsoa, Bemaneviky
Antsirabe; Acquisto su donazione di attrezzature sanitarie per il carcere di Antsirabe (sedie dentistiche,
sterilizzatori, incubatrici; Progetto “un caldo sonno”: realizzazione di copertine per neonati presso lo studio
del dott. Vito Accardo; Cure mediche a due bambine malgasce all’ospedale “Carlo Besta” di Milano;
Progetto “Tonga Soa” anno 2004: ospitalità a 8 bambini, 2 suore e 1 accompagnatore provenienti
dall’Istituto Cattolico di Ankofafa di Fianarantsoa. Progetto “Tonga Soa” anno 2005: ospitalità a 8 bambine,
2 suore missionarie dell’Istituto delle “Figlie di Maria Ausiliatrice” di Ivato. 2. Medici in missione: Ogni
anno partono in Missione medici Trapani per dare avvio a processi di prevenzione e ad iterventi chirurgici
per la popolazione malgascia che risulta affetta da queste patologie: infezioni cutanee, ferite
lacerocontuse infette, pediculosi, scabbia, piritiryasi versicolor, aids, malattie virali, peste, bilharziosi,
malaria, flogosi delle vie respiratorie. Inoltre, a causa della malnutrizione i bambini presentavano uno
sviluppo somatico inferiore alla media. Una delle patologie particolarmente evidenti anche oggi durante le
missioni che effettuiamo, è la carie, segno d'errata igiene alimentare e orale. Inoltre, il tasso di mortalità
neonatale e quello per emorragia post-partum nella madre è tuttora elevatissimo. 3. adozioni a distanza:
L’associazione cura fino ad ora N° 230 adozioni a distanza presso l’orfanotrofio di Ankofafa
(Fianarantsoa);
5. Associazione Reggio terzo mondo ONG RTM è un organismo di volontariato internazionale di
ispirazione cristiana, collabora in piena comunione con la Chiesa locale attraverso il Centro Missionario
Diocesano, Caritas, Case della Carità e Servi della Chiesa. Sostiene iniziative legate al Commercio Equo
e Solidale attraverso progetti e collaborando con la Cooperativa Ravinala. RTM è un organismo
riconosciuto idoneo dal Ministero Affari Esteri italiano, dall’Unione Europea, dalla Repubblica del
Madagascar, dalla regione Emilia-Romagna e dall’UNMIK (in Kosovo).Collabora inoltre con organismi
Nazionali ed internazionali: CARITAS, CEI, FAO, OMS, PAM.
INTERVENTI OFFERTI
1. Preparare ed inviare volontari nei Paesi in via di sviluppo; 2. Attuare progetti di autosviluppo con
comunità locali dei Paesi del Sud del mondo; 3. Promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione sui
problemi del sottosviluppo, interdipendenza Nord-Sud, dell’Educazione alla Pace e all’interculturalità.
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
1. Preparare ed inviare volontari nei Paesi in via di sviluppo: Ad oggi RTM ha inviato in 20 progetti più
di 300 volontari (di cui più di 160 per un periodo di 2 anni), I progetti di volontariato sono predisposti ed
attuati in collaborazione con le Chiese locali, associazioni, gruppi di base e ONG locali. Inoltre è
promotore di progetti di servizio civile all’estero; 2. Attuare progetti di autosviluppo con comunità
locali dei Paesi del Sud del mondo: Promuove nel territorio, scuole-formazione per formare gli abitanti
del posto a delle forme di produzione e di vendita, infatti si fa promotore della vendita dei prodotti
artigianali attraverso delle forme di commercio equo e solidale; 3. Promuovere la conoscenza e la
sensibilizzazione sui problemi del sottosviluppo, interdipendenza Nord-Sud, dell’Educazione alla
Pace e all’interculturalità: Svolge attività di sensibilizzazione e conoscenza dei problemi legati al
sottosviluppo dei paesi poveri attraverso l’adesione e la collaborazione con diverse associazioni
internazionali, quali: F.O.C.S.I.V. (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontari),
EURONAID (Associazione ONG europee attive nella sicurezza alimentare), CIDSE (Coordinamento ONG
di sviluppo delegate delle conferenze episcopali), ONG Italiane.
6. Gesuiti ECAR- Diocesi di FianarantsoaIl 17 ottobre 1948 partì dalla Sicilia il primo gruppo di gesuiti
italiani diretto alla diocesi di Fianarantsoa. Cinque anni più tardi arriveranno i gesuiti della Provincia di
Torino per inserirsi nel lavoro apostolico della diocesi di Antananarivo, così è riferito dalla "memoria storica",
cioè al P. Santo Zocco, amministratore della diocesi di Fianarantsoa, missionario veterano, grande
conoscitore della storia della Compagnia di Gesù in quest'isola. "Nel 1947 - comincia - c'era stato un
movimento di ribellione contro il colonialismo francese, un movimento in favore dell'indipendenza, purtroppo
soffocato nel sangue con massacri sia da parte francese, sia da parte malgascia. C'è chi parla di 100.000
morti, ma nessuno è riuscito mai ad accertare con precisione la verità. Il vescovo di Fianarantsoa di allora,
mons. François Xavier Troyer temette l'espulsione di tutti i francesi, compresi i missionari, che a quel tempo
erano la quasi totalità del clero della sua diocesi. Si recò quindi a Roma, dal P. Janssens, superiore
generale della Compagnia di Gesù, chiedendogli dei missionari che potessero rimpiazzare i francesi, se
fosse stato necessario. Il generale inviò il vescovo dal superiore dei gesuiti di Sicilia che proprio in quel
momento stava cercando un nuovo campo di apostolato per i confratelli che prima della guerra avevano
lavorato nel Bengala indiano, ma che ora, per ragioni politiche, non potevano tornarvi. Da allora ad ora
grandi cose sono state fatte in Madagascar dai padri gesuiti, ed è giusto annoverare tra i Missionari, oltre
che P. Zocco, anche Padre Daniele, ch ormai da 50 anni cerca di fare apostolato nei villaggi malgasci
formando gruppi di famiglie all’evangelizzazione, da portare presso i villaggi. Inoltre nel villaggio, vi è
un’area riservata agli anziani, una ai bambini, i quali vengono scolarizzati ed educati fin dalla prima infanzia,
e vengono anche accolte ragazze con bambini. Alla costruzione del villaggio dei catechisti ha anche
contribuito la Diocesi di Trapani, con dei fondi raccolti attraverso l’ufficio missionario. Padre Daniele nella
Citta di Fianarantsoa, ha fondato un villaggio, dove forma delle famiglie sia professionalmente, che
apostolicamente. Il tutto si svolge all’interno di quello che viene denominati “Villaggio dei Catechisti”, dove
100 famiglie ricevono una formazione per un anno, successivamente alla quale sono inviti presso i villaggi
ad evangelizzare e a formare quella parte del popolo malgascio, che è molto numerosa, a migliorare le
proprie condizioni di vita, attraverso un accompagnamento costante di questi catechisti.
INTERVENTI OFFERTI
1. Formazione professionale; 2. Scuola dei catechisti
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
1. Formazione professionale Il villaggio Gesuita presente a Fianarantsoa prepara gli ospiti del villaggio
alla formazione professionale. I corsi sono rivolti sia agli uomini 50, quanto alle donne 50. Gli uomini sono
impegnati in laboratori di falegnameria e saldatura dello stagno, le donne alla produzione di abiti merletti e
capi in lana.
2. Scuola dei catechisti Sistema portante del villaggio è la scuola dei catechisti, dove vengono formate le
100 famiglie ospiti del villaggio. Il periodo di formazione dura 1 anno al termine del quale le famiglie si
trasferiranno presso i villaggi del Madagascar più in difficoltà per educarli alla civiltà attraverso
l’evangelizzazione.
6.Le Suore Nazarene sono presenti da tempo in Madagascar dal secondo dopo guerra. Esse collaborano
con l’arcidiocesi di Fianarantsoa, ed il loro carisma è quello di occuparsi, di bambini, per facilitare in loro in
processo di scolarizzazione, della formazione professionale delle donne, infatti hanno in attivo corso di
taglio, cucito, e si occupano anche degli anziani in stato di abbandono; inoltre nel territorio del
Madagascar sono responsabili di lebbrosari. Il loro servizio è implementato dalla presenza do volontari
che vanno in missione per periodi dell’anno presso le loro case, da medici che li raggiungono durante
l’anno per avviare dei corsi di puericultura, educazione igienico-sanitaria, prevenzione. Tra le suore molte
sono di origine italiana, altre sono consorelle africane, e quasi tutte sono in possesso di titoli di studio
spendibili a favore della popolazione, tra di esse vi sono pedagogiste, infermiere, che a loro volta
gestiscono scuole per i bambini e i corsi di alfabetizzazione e per i volontari corsi in lingua francese e
malgascia.
TIPOLOGIA INTERVENTI ED UTENTI COINVOLTI
1.
Assistenza medico-sanitaria per anziani, donne e bambini: Un’equipè medica si presta
volontariamente ad offrire assistenza medica alle donne, egli anziani e ai bambini circa 300 l’anno della
città presso il centro polivante; 2. Lebbrosari: Le Suore Nazarene gestiscono diversi lebbrosari su tutto il
territorio del Madagascar e si trovano tutti lontano dalle città, sono gestiti dalle suore, in tutto riescono a
contenere i bisogni di 55 persone uomini, donne, bambini e anziani affetti dalla lebbra . Manca
qualunque tipo di assistenza igienica ed educativa. Non ricevono alcun aiuto da paesi e organizzazioni
occidentali, solo qualche sostegno economico da parte dei missionari (P. Zocco); 3. Gestione di
preventori per il rachitismo: Le Suore Nazarene gestiscono diversi preventori in tutto il Madagascar per
la cura del rachitismo; 4. Gestione di diverse case di accoglienza; 5. Gestione di Centri polivalenti:
Le suore gestiscono dei centri polivalenti dove si svolgono diverse attività, che coinvolgono in media 100
adulti e 100 bambini: A. Formazione professionali per donne: Le Suore Nazarene oltre alla loro casa
di accoglienza gestiscono un centro diurno polivalente dove si svolgono attività di formazione per le
donne, quali, maglieria e ricamo, tali corsi sono gestiti da formatori ed esperti del luogo, accompagnanti
dai volontari. B. Alfabetizzazione: Corsi di alfabetizzazione rivolte ai bambini in età scolare,e alle donne,
tali corsi sono gestiti dalle suore e dai volontari. C. Formazione per i volontari: Per i volontari vengono
organizzati dei corsi in Lingua malgascia francese, inoltre vengono preparati dei corsi di primo soccorso e
di conoscenza dei rischi possibili presenti nel territorio. D. Corsi di prevenzione socio-assistenziale:
Periodicamente le suore vengono raggiunte da medici che vanno in missione in Madagascar, per fare
percorsi di prevenzione a favore della popolazione femminile, sulle malattie veneree, corsi di puericultura,
corsi di igiene e profilassi. E. Orfanotrofio ospita attualmente 350 bambini e bambine in età da 0 a 17
anni. In questo momento la presenza più significativa è rappresentata da 50 bambini in età
inferiore/uguale a 1 anno. La struttura è diretta da Suore dell'Ordine delle suore Nazarene e da
Cooperanti. La madre superiora, detta Ma Mère è coadiuvata da 9 suore malgascie e alcune collaboratrici
esterne.
LE SEDI
Al momento la Caritas diocesana di Trapani, oltre agli interventi, di cui al punto 6, elencati come esperienze
pregresse, per cui si fa riferimento a tutti gli interventi ivi messi in pratica a favore della popolazione
malgascia, esercita, ed esplicita anche un servizio stabile, continuo e permanente, presso i tre centri
polivalenti, qui di seguito ampliamente specificati, strutture presso le quali i 9 volontari in SCV andranno a
svolgere il proprio servizio. Le sedi presso le quali i volontari andranno a svolgere il servizio sono tre
CENTRI POLIVALENTI: 1. COMUNITA’ MIARAKA – 3 volontari; 2. EKAR AMBALAKILONGA– 3 volontari;
3.CASA SUORE NAZARENE– 3 volontari.
1. COMUNITA’ MIARAKA” Promossa dalla Caritas di Trapani in collaborazione con la Diocesi di Fianarantsoa, è un centro per minori
nato nell'ottobre 2011. Dopo aver effettuato un intenso lavoro di strada, per conoscere il territorio, i suoi
soggetti, le sue regole e dinamiche, grazie anche al supporto dei volontari in servizio civile inviati da Caritas
Italiana per collaborare con la Diocesi locale, si è deciso di creare un centro che potesse ospitare un gruppotarget di minori in difficoltà. Ad oggi sono 21 i bambini che vengono ospitati nella comunità alloggio Miaraka,
con cui si è avviato un percorso di assistenza e promozione sociale. La comunità alloggio Miaraka
rappresenta un luogo sano dove i minori ivi seguiti, accomunati da deprivazione culturale, degrado sociale e
da carenze educative, ritrovano un contesto socio ambientale capace di rispondere con modalità positive ai
loro disagi e bisogni. La comunità si occupa di offrire poliedriche attività ed è luogo privilegiato: per la
promozione dei diritti dei bambini (salute, cibo, vestiario, istruzione, gioco, educazione, alloggio, affetti);
dell’ascolto (dei bisogni e delle esigenze espresse ed inespresse dei/delle minori) per favorire una crescita
personale armoniosa e consapevole anche attraverso lo stimolo alla riflessione sulle proprie esperienze; in
cui avere occasioni per uno sviluppo della creatività e incentivi al gusto della ricerca; in cui creare momenti di
promozione di singoli o di gruppi, per l’emancipazione personale e la maturazione di abilità sociali che
favoriscano l’auto - organizzazione nel proprio contesto; in cui poter sperimentare rapporti e relazioni
costruttive con i/le coetanei/e; in cui compiere un percorso educativo e di formazione, sostenuto da figure
adulte significative che garantiscano la continuità dell’esperienza anche attraverso il “fare“ manuale,
laboratori socializzanti e sportivi, attività di accompagnamento scolastico, attività di educazione alla legalità e
all’affettività, alla cittadinanza, laboratori di espressione artistica e corporea, attività culturali ed interculturali;
costruire e mantenere i rapporti con genitori e parenti dei minori, implementando le attività ordinarie con
specifiche attività trasversali settimanali rivolte alle famiglie. I Cooperanti, con gli educatori e i minori
coordinano delle riunioni settimanali per programmare le attività, capire e trovare soluzioni agli eventuali
problemi, scambiare informazioni ed idee su come migliorare l'intera offerta formativa. L’Associazione si
occupa anche dell'iscrizione e pagamento delle scuole presso cui i bambini studiano, di fornire il materiale
scolastico necessario, di monitorare il rendimento scolastico dei ragazzi mediante incontri con gli istituti
scolastici. Inoltre, in collaborazione con la "Maison des Enfants", un centro diurno per minori gestito dalla
Diocesi di Fianarantsoa, talvolta con la collaborazione di cooperanti francesi, fornisce supporto ad altri
bambini e giovani in difficoltà. A tal fine l'Associazione si è caricata del pagamento delle tasse scolastiche di
un gruppo di 30 bambini, seguendoli anche nel loro percorso formativo attraverso riunioni con gli stessi e le
loro famiglie, insieme ai responsabili della Maison des Enfants. I membri di Miaraka sono otto, di cui due
(un uomo e una donna trentenni) sono dei cooperanti italiani, ex volontari in servizio civile, che hanno
maturato esperienza e conoscenze tali da poter gestire, grazie anche alle loro forti motivazioni, il centro in
collaborazione con il personale. I restanti sei sono uomini e donne malgasci (anch’essi giovani adulti) che
lavorano stabilmente all'interno del centro: due educatori, un uomo e una donna, 1 cuoco, 2 inservienti, 1
guardiano, 1 operaio. Il mix tra italiani e persone locali risulta essere importante per dare al centro, alla
formazione dei bambini e a tutto il personale (italiano e malgascio), un'impronta multiculturale. Il centro
inoltre si occupa delle cure sanitarie e mediche delle famiglie dei bambini e dei poveri dl territorio, inoltre
organizza in collaborazione con le altre sedi mense ed attività per i poveri e senza tetto.
2. EKAR AMBALAKILONGA – COD. HELIOS 115313
IL CENTRO “EKAR AMBALAKILONGA” è una struttura residenziale che può ospitare fino a 30 giovani,
maschi, di età compresa prevalentemente dai quattordici ai ventitré anni. Vengono accolti ragazzi orfani o
abbandonati, ex-ragazzi di strada e minori in situazione di disagio socio-familiare segnalati dai servizi sociali,
dal Tribunale dei Minori o da altre realtà religiose o laiche che si occupano di giovani.
‐ Offerta di una risposta adeguata ai bisogni primari di salute, cura della persona, divertimento, per il
raggiungimento dell’autonomia personale;
‐ Abituare ad un ordine e ad un metodo: la confusione genera insicurezza, errori, paure;
‐ Superamento del disagio relazionale e delle conseguenti problematiche esistenziali, accettando la
realtà, vivendo in armonia con se stessi, con la propria storia e con gli altri;
‐ Rendere consapevole ciascuno della propria evoluzione personale;
‐ Far scoprire la ricchezza della personalità, aiutare ad imparare a conoscere, apprezzare e
valorizzare il proprio carattere;
‐ Attenzione alla dimensione affettiva, fondamentale per lo sviluppo umano, spesso particolarmente
problematica nell’esperienza dei nostri ragazzi;
‐ Accompagnare nella ricerca di senso negli avvenimenti personali, accettando il proprio passato per
superarne i limiti e valorizzarne le opportunità;
‐ Rendere ciascuno protagonista della sua vita. Spesso ci sentiamo oppressi da un destino sfortunato,
altre volte ci conviene sentirci oppressi. E’ importante invece, riuscire a determinare le nostre azioni
nella direzione che vogliamo, fondamentale per il passaggio da una vita infantile a una vita adulta;
‐ Accompagnamento nelle situazioni difficili;
‐ Sostegno alla ristrutturazione e rielaborazione delle capacità di socializzazione, attraverso il
potenziamento di una rete di rapporti affidabili e funzionali alla crescita del minore;
‐ Favorire un’adesione libera al messaggio cristiano, ispirazione e principio unificante del Progetto,
dimensione essenziale della vita;
‐ Abituare alla verifica concreta, non è sufficiente voler migliorare, bisogna sapere cosa si deve fare
per migliorare in base al tempo, alle circostanze, alle capacità;
‐ Imparare a distinguere gli aspetti positivi da quelli negativi (capacità di giudizio);
‐ Incoraggiare la relazione con la famiglia d’origine, favorendone, dove possibile, il contato, in vista del
ricongiungimento.
La comunità inoltre si occupa delle cure sanitarie e mediche delle famiglie dei ragazzi e dei poveri dl
territorio, inoltre organizza in collaborazione con le altre sedi mense ed attività per i poveri e senza tetto.
3.CASA SUORE NAZARENE– COD. HELIOS 111584
IL CENTRO “LA CASA DELLE SUORE NAZARENE” Presso tale struttura afferiscono tutte le attività
dell’ordine ed è gestita dalla Superiora, suor Agnese Brusasco. Presso tale sede si propongono gli interventi
per i poveri, gli anziani, l’orfanotrofio per i bambini abbandonati, servizio mensa, con adeguati servizi
igienici, locali per il sostegno scolastico dei bambini, stanze per fare visite mediche. Con un’utenza che va
dai 400 adulti ai 550 bambini. E’ un centro polivalente che accoglie donne in difficoltà, senza tetto, famiglie
povere, poveri dei quartieri vicini, bambini. Tale struttura, esiste da circa 20 anni, originariamente era gestita
da suore Carmelitane, adesso invece anch’essa è stata assorbita dalla congregazione delle suore nazarene.
Presso tale sede che è mantenuta e governata dalle sole suore e dalle novizie, sono stati destinati 3
volontari del presente progetto. La CASA è costituita da diversi piani e padiglioni. Nel piano terra, vi è un
grande salone nel quale le suore fanno accoglienza ogni mattina alle donne e distribuiscono loro materiale
didattico per i bambini, alimentari, materiale per l’igiene personale. Inoltre vi è una grande mensa per i
poveri. Al primo piano, vi sono delle camere dove a giorni alterni vi sono dei medici che fanno delle visite, e
altre invece riservate a donne che con bambini si trovano senza casa, al secondo piano vi sono saloni
adibiti per il sostegno scolastico dei bambini, e per le attività ludiche degli stessi.
INDIVIDUAZIONE DEGLI INDICATORI QUANTITATIVI CHE MISURANO LA PROBLEMATICA
SPECIFICA SUI QUALI SI INTENDE INTERVENIRE PER APPORTARE CAMBIAMENTO*
Dall’analisi degli indicatori sopra riportati, LA PRESENTE IDEA PROGETTUALE INTENDE INTERVENIRE
SULLE criticità qui di seguito riportate EMERSE NELLE FONTI DI CUI SOPRA (SONO EVIDENZIATE
IN GIALLO) NEI SEGUENTI SETTORI:
1. A. MINORI
2. B. POVERI
3. C. CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE
4. D. MISSIONE
•B. 1 - Il 69,8% della popolazione vive in condizioni di povertà estrema.
4D. MISSIONE
3C. CONTESTO
SOCIOSANITARIO
2B. POVERI
1A. MINORI
INDICATORI DI BISOGNO INIZIALE
• A.1 il 65,7% non completa l’istruzione primaria per le difficoltà economiche e dell’ assenza di figure
educative di orientamento alla cultura scolastica.
• A.2 il 32,5% dei minori in detenzione sono recidivi;
• A.3 il 76% dei minori e ragazzi presenti nelle strutture che hanno vissuto in strada sono privi di stimoli
educativi e cognitivi
•C.1 63,3% della popolazione non fa uso dell’assistenza medico sanitaria
• D.1 il 60% dei giovani Italiani che arrivano ospiti nelle strutture di cui sopra per fare un’esperienza nei
paesi in via di sviluppo non sono consapevoli di ciò che fanno i missionari e i cooperanti italiani in
Madagascar
DESTINATARI DIRETTI DEL PROGETTO
UNIVERSO DEI DESTINATARI DIRETTI: 500 minori di età compresa tra i 3 e i 18 anni non compiuti; 300
adulti uomini e donne di età compresa tra i 30 e i 65 anni;
CARATTERISTICHE DEI DESTINATARI DIRETTI
Nella provincia di Fianarantsoa i minori che vanno a scuola sono circa il 30%, di cui il 10% è sostenuto dalle
adozioni a distanza, e del restante 20% solo il 5% seguono delle scuole di formazione professionale e
secondaria, qualcuno di essi è sostenuto dalla diocesi. Invece i bambini DI STRADA non vanno a scuola, e
calcolare il numero dei dispersi risulta impossibile dal momento che di questi non vengono registrate
nemmeno le nascite. L’intervento educativo nei confronti di questa fascia della popolazione è senza dubbio
di grande importanza, in quanto oltre ad una preparazione scolastica di base che può garantire una
condizione lavorativa futura migliore, si propongono al minore attività educative quali il sostegno scolastico,
attività di animazione, facendo in modo che il bambino trascorra parecchio del suo tempo in contesti
educativi Ci si occupa inoltre dell’accudimento, e assistenza dei poveri verso i quali si cercherà di
tamponare le esigenze giornaliere: l’offerta di un pasto caldo, di coperte durante l’inverno, vestiario
adeguato, assistenza socio-sanitaria
BENEFICIARI
○ il contesto territoriale cittadino – terra di missione
○ il territorio ecclesiale
○ rete dei servizi assistenziali presenti a Fianarantsoa (associazioni, enti profit-no profit, ecc.)
○ missionari che si trovano in loco
○ i volontari che si trovano in loco ed in Italia
SOSTENIBILITA’ DEL PROGETTO
Il progetto Fianakaviana-famiglia-Trapani riveste un’importanza sociale, quella di provocare negli abitanti
del posto una rivoluzione culturale, ma non data da motori di cambiamento esterni e fattori estranei ad essi
stessi, ma a partire dal modo personale di condurre la vita. Il progetto infatti mira alla realizzazione di attività
che oltre a strutturarsi in laboratorio, assolveranno ad una promozione culturale, al fine di causare delle
innovazioni negli uomini per farsi essi stessi motori di cambiamento positivo nei confronti degli altri abitanti
della città. Ciò è possibile agendo non su un sistema riproduttivo fine e se stesso, ma incidendo sul loro
modo di vita, e quindi apportando una forma di cambiamento di tipo socio-culturale, atto alla crescita della
comunità tutta. Il progetto infatti intende proporre dei nuovi stili di vita, che migliorino la qualità della stessa,
al fine di dare un’organizzazione ed una programmazione a partire dalla gestione della quotidianità e della
vita familiare.
8) Obiettivi del progetto:
PREMESSA
Conformemente alla natura di organismo pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana al fine di
promuovere “la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana (…) in vista (…) della giustizia
sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica” (art. 1
Statuto); accogliendo l’appello del Santo Padre alla Giornata Mondiale della Gioventù dell’Anno giubilare ("…
Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad
odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel
nuovo secolo voi non vi presterete a essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando
anche di persona se necessario…”); Caritas Italiana offre una seppur piccola risposta all’anelito di pace che
sale dalle popolazioni vittime di guerre, conflitti armati, vessazioni continue ed oppressioni, promuovendo la
sperimentazione di forme di intervento nonviolente e non armate in situazioni di crisi.
Il Progetto recepisce e valorizza l’esperienza del servizio civile in zone di crisi che dal 2001 in avanti la
Caritas Italiana ha proposto col “Progetto Caschi Bianchi” ad oltre 200 giovani obiettori di coscienza e
volontarie/e in servizio civile unitamente agli interventi di Caritas italiana e delle Caritas diocesane in progetti
a livello internazionale.
Le prospettive aperte dalla legge 230/98 (Nuove norme in materia di obiezione di coscienza e servizio civile)
e confermate dalla legge 64/2001 (Istituzione del servizio civile nazionale) relativamente alla possibilità di
attuare progetti di servizio civile all’estero e di sperimentare forme di difesa civile nonviolenta, concorrendo
alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari, riconoscono alla componente civile un ruolo
determinante nel lento e faticoso processo che da un conflitto (sia esso latente o palese) porta dal confronto
al dialogo, fino alla riconciliazione e al perdono, sia sul terreno civile che religioso. Tale istanza, ha ottenuto il
più alto riconoscimento nell’Agenda per la Pace delle Nazioni Unite, attribuendo alla componente civile,
denominata poi ‘Caschi Bianchi’, azioni di mantenimento della pace e ricostruzione della fiducia prima,
durante o dopo un conflitto.
Una proposta educativa per i giovani e le comunità.
Il Progetto è concepito e realizzato come progetto formativo, a partire dalla ovvia constatazione che è rivolto
prima di tutto a giovani nella fase delle decisioni per il proprio percorso di vita, rispetto al mondo del lavoro e
l’assunzione di responsabilità personali e sociali. Il progetto si propone quindi un coinvolgimento personale,
ai fini di una ricaduta positiva sulle future scelte di vita.
L’obiettivo non è l’invio di “professionisti della pace”, ma l’accompagnamento di giovani all’interno di
esperienze che uniscano l’autonoma responsabilità dei soggetti a momenti di verifica e tutoraggio individuali
e di gruppo, valorizzando le risorse dei contesti specifici di inserimento.
Oltre ad abilitare strettamente all’attività all’estero e ad un proficuo inserimento nel progetto, la formazione è
finalizzata più ampiamente ad offrire percorsi di cittadinanza attiva, di confronto con la complessità della
mondializzazione ed alla comprensione del rapporto tra problematiche internazionali e quelle locali.
Destinatari dell’attività formativa non sono considerati in maniera esclusiva i giovani che partecipano al
progetto, ma anche le comunità di provenienza e di destinazione, come pure le realtà progettuali nei quali si
inseriranno, favorendo e stimolando occasioni di confronto sui temi della pace, nonviolenza e obiezione di
coscienza, mettendo a disposizione strumenti e competenze di base per collegarsi con iniziative all’estero in
aree di crisi o conflitto e/o svolgere attività di informazione – sensibilizzazione in Italia.
In particolare per questo progetto Caritas Italiana vuole valorizzare la sua “prevalente funzione pedagogica”
ponendo attenzione prioritaria alla crescita formativa della persona, accompagnando i giovani e le comunità
in percorsi di responsabilità personale e di assunzione di impegni sociali.
La proposta, rivolta a tutti i giovani, presuppone il coinvolgimento delle loro comunità di provenienza in un
percorso che prevede:
 il confronto sulla dimensione valoriale della prossimità, condivisione e riconciliazione;
 la presenza attiva accanto e dentro le situazioni delle persone e delle popolazioni vittime della
violenza;
 l’acquisizione delle capacità di agire insieme ad altri, moltiplicando le forze nel lavoro di rete e nella
metodologia della mediazione;
 con la necessaria attrezzatura culturale e motivazionale alla comprensione delle problematiche
internazionali e delle radici storiche, psicologiche, religiose dei conflitti.
Il percorso progettuale intende così privilegiare l’ottica dell’investimento e del reinvestimento, in modo da
favorire un ritorno pedagogico, sia per i giovani che partecipano al progetto, che per la comunità di
provenienza così che anch’essa ne esca arricchita. In questa prospettiva si considerare fondamentale
l’azione di animazione e sensibilizzazione.
Dentro al conflitto, insieme alla comunità.
Nei limiti della sperimentazione di una nuova figura di operatore in situazione di crisi, il progetto lungi
dall’esaurirsi in una sorta di “palestra di addestramento”, ha come obiettivo qualificante quello di rispondere
in maniera efficace ai bisogni delle realtà in cui si va ad operare, favorendo il positivo inserimento e l’utile
apporto alle comunità ed attivando con esse iniziative di dialogo e riconciliazione.
Viene favorito uno stile di presenza improntato alla prossimità ed alla condivisione, in vista di azioni orientate
al cambiamento culturale ed al coinvolgimento, nella misura del possibile, delle parti in conflitto, assumendo
quale riferimento culturale ed esperienziale la difesa popolare nonviolenta.
In questo quadro la finalità ultima del progetto è la difesa della patria in modo non armato e nonviolento
attraverso la promozione della pace e la cooperazione internazionale.
FINALITÀ GENERALI
Perseguiti con modalità diverse, rispondenti ai differenti contesti dei paesi nei quali si realizza il progetto:
Proporre ai giovani un percorso personale e comunitario, articolato in esperienza all’estero in zone di crisi,
prestazione del servizio in progetti di costruzione della pace e formazione, in continuità con i valori
dell’obiezione di coscienza al servizio militare;
Sperimentare iniziative di prevenzione, mediazione, trasformazione dei conflitti e riconciliazione, attraverso
la costituzione di comunità di giovani all’estero in servizio civile, contribuendo alla definizione del profilo
professionale di operatore internazionale denominato ‘Casco Bianco’;
Favorire l’incontro in contesti internazionali di giovani in servizio civile e giovani locali, per promuovere la
cultura della pace nella prospettiva del superamento delle cause strutturali della violenza e valorizzando le
esperienze di base dei costruttori di pace;
Inserire il servizio civile internazionale in cammini e progetti già avviati tra le chiese, favorendo lo scambio e
l’interazione fra e con le comunità e le istituzioni ecclesiali e civili locali, promuovendo sinergie e integrazioni
nel rispetto delle identità di ciascuno;
Favorire attraverso la crescita umana e professionale dei giovani all’estero, occasioni di scambio e crescita
reciproca tra comunità che inviano e comunità che accolgono, contribuendo alla sensibilizzazione delle
Caritas diocesane e delle chiese locali alle problematiche internazionali della pace e della mondialità.
OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO
OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO
A. MINORI
►
1. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEI MINORI E RAGAZZI
B. POVERI
►
2. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITA’ DELLA VITA
C. CONTESTO
SOCIO-SANITARIO
►
3. ATTIVARE INTERVENTI DI ASSISTENZA MEDICO-SANITARIA
D. LA MISSION
►
4. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE
A. MINORI
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO
AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE
1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI, C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073
3SEDI ESTERE: COMUNITA’ MIARAKA, EKAR AMBALAKILONGA, CASA SUORE NAZARENE
1. OBIETTIVO GENERALE:A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEI MINORI E DEI RAGAZZI
SITUAZIONE DI PARTENZA
OBIETTIVI SPECIFICI E INDICATORI
(Degli indicatori di bisogno)
(Situazione di arrivo)
•1.A. il 65,7% non completa
1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20% con l’
l’istruzione primaria per le
accompagnamento di figure educative;
difficoltà economiche e dell’
assenza di figure educative di
orientamento alla cultura
scolastica.
• 1.A. il 76% dei minori e
1 A.b Stimolazione cognitiva ed educativa per il 56% dei
ragazzi presenti nelle
minori
strutture che hanno vissuto
in strada sono privi di stimoli
educativi e cognitivi
•1.A. il 32,5% dei minori in
detenzione sono recidivi;
1.A.c Garantire al 20% dei minori coinvolti nel circuito
penale interventi socio-educativi;
2B. POVERI
2. OBIETTIVO GENERALE: B. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’
DELLA VITA
SITUAZIONE DI PARTENZA
OBIETTIVI SPECIFICI
• 2.B. Il 69,8% della
2.B.a Miglioramento delle condizioni di vita delle
popolazione vive in
persone senza tetto del 25%
condizioni di povertà
estrema.
3C. CONTESTO
SOCIO-SANITARIO
3. OBIETTIVO GENERALE: C. ATTIVARE INTERVENTI DI ASSISTENZA MEDICO-SANITARIA
SITUAZIONE DI PARTENZA
OBIETTIVI SPECIFICI
• 3.C. 63,3% della popolazione
3.C.a. Miglioramento della condizione medico
non fa uso dell’assistenza
sanitaria della popolazione del 30%
medico sanitaria
4D. LA MISSIONE
4. OBIETTIVO GENERALE: D. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE
SITUAZIONE DI PARTENZA
OBIETTIVI SPECIFICI
• 4.D. il 60% dei giovani Italiani 4.D.a. Maggiore conoscenza delle realtà missionarie
che arrivano ospiti nelle
ed aumento delle richieste di partecipazione ad
strutture di cui sopra per fare
esperienze missionarie all’estero del 20%
un’esperienza nei paesi in via
di sviluppo non sono
consapevoli di ciò che fanno i
missionari e i cooperanti
italiani in Madagascar
9) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività
previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale,
nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
PREMESSA GENERALE SUL RUOLO E LO STILE DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE E
L’ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA.
Le tecniche e le competenze, unitamente allo stile di presenza, definiscono l’apporto dei giovani in servizio
civile, alla trasmissione ed all’acquisizione di capacità, da parte delle stesse popolazioni locali. Tale
presenza favorisce il rafforzamento delle comunità e l’auto-sviluppo sociale ed economico.
Il progetto punta soprattutto sulle capacità umane e relazionali, lo spirito di servizio, la forte motivazione e
l’assunzione di uno stile di presenza che pone al centro iniziative di promozione umane.
I giovani portano il loro contributo al progetto attraverso la creazione, l’integrazione e/o il rafforzamento di
relazioni fra comunità ‘inviante’ (in Italia) e comunità ‘accogliente’ (all’estero), sperimentando modalità
innovative di analisi, progettazione o realizzazione di iniziative che favoriscono la promozione delle fasce più
svantaggiate della popolazione ed un auto-sviluppo delle comunità locali.
Il loro ruolo presuppone un consapevole inserimento nei contesti di servizio, senza nulla dare per scontato,
coinvolgendo tutti (volontari, operatori professionali, collaboratori, religiosi/e, la comunità locale)
nell’accogliere ogni volta queste figure.
La definizione operativa del ruolo è in capo al responsabile del progetto, in collaborazione con il
responsabile di servizio civile della Caritas diocesana e al/i responsabile/i dell/gli organismo/i all’estero ove si
svolge il servizio. Nell’affidare funzioni e compiti al giovane in servizio civile, va prestata particolare
attenzione alla differenza dagli altri operatori, prevedendo gradualità e considerando la sua peculiarità di
transitare/uscire dall’organizzazione.
Il progetto prevede compiti a prevalente contenuto relazionale, distinguendo fra attività ‘con’ ed attività ‘per’.
Per attività ‘con’ si intendono quelle che prevedono una relazione diretta; per attività ‘per’ quelle indirette atte
a rendere più efficaci le attività ‘con’.
In generale le attività proposte sono riassumibili nella categoria delle attività di partneriato e cooperazione.
Si tratta dello strumento principe della metodologia di azione adottata nell’ambito di Progetti di Cooperazione
allo Sviluppo.Il dialogo, il confronto costante, la condivisione delle risorse, delle dinamiche e dei tempi sono
gli elementi che caratterizzano ogni singola azione di rafforzamento e sostegno di gruppi svantaggiati e
vulnerabili nei Paesi in Via di Sviluppo. La corresponsabilità nei processi decisionali, la compartecipazione
dei poteri e la reciprocità di progettazione degli interventi sono le basi metodologiche di azioni di promozione
dello Sviluppo tese alla diminuzione di circostanze favorevoli al conflitto
Principi, metodologici e di stile degli operatori della Caritas Italiana all’estero:
La metodologia o lo stile adottato nelle attività dagli operatori della Caritas all’estero risponde ai seguenti
principi:
Stile di sobrietà e rispetto della cultura locale
Viene proposto uno stile di presenza nel quotidiano che sia anche testimonianza di sobrietà e di rispetto
della cultura delle popolazioni locali. E’ chiesto agli operatori quindi uno stile di relazione e di vita quotidiana
(uso dei mezzi, vestiario, cibo, ecc.) che tenga conto degli usi, costumi, tradizioni locali e che mantenga
sempre un carattere di sobrietà rispettoso anche delle situazioni di povertà che si vanno ad incontrare.
Stile di presenza improntato sull'ascolto, l'osservazione ed il discernimento
L’ascolto, l’osservazione e il discernimento sono metodo di relazione, condizioni indispensabili per poter
conoscere i bisogni che le persone e le comunità esprimono, e poterli poi affrontare in maniera appropriata.
Il metodo di lavoro non è riconducibile a luoghi e strutture, ma a una sensibilità di comunione e alla passione
per i poveri, la comunità e il territorio. Un metodo costruito sull’incontro, il confronto e la relazione, che invita
a osservare continuamente le persone nella loro età, mobilità, nei disagi che vivono, per evidenziare poi a
tutta la comunità una situazione in cambiamento che chiede nuove scelte, nuovi percorsi e nuove azioni.
La riconciliazione come metodo e approccio educativo: la relazione prima dell'azione
Questo concetto parte dal presupposto che in situazione di conflittualità sociali esplicite o latenti, la
riconciliazione è un processo a medio/lungo termine che può essere favorito assumendo un metodo di
lavoro integrato che nelle relazioni con le comunità locali e nella progettazione di qualsivoglia tipologia di
intervento di promozione e sviluppo, tiene conto delle dinamiche conflittuali presenti nel tessuto sociale. Per
favorire la riconciliazione occorre allora un'attenzione particolare alla dimensione relazionale. L'approccio
della Caritas in generale e del progetto di servizio civile in particolare fa leva proprio su questo aspetto,
cercando di adottare stili di presenza e di partenariato che qualifichino gli interventi di solidarietà ed il
rapporto quotidiano con le controparti, come interventi che incidono positivamente sul processo di
trasformazione dei conflitti e di riconciliazione tra individui e comunità. In questo senso allora la
ricostruzione, la riabilitazione e la riconciliazione fanno parte di un unico processo di promozione e
accompagnamento delle comunità afflitte da violenze, e sono aspetti tra loro interconnessi in modo
inscindibile.
La rete come stile e obiettivo di lavoro: lavoro in rete e di rete
Lavoro di rete: Con un “lavoro di rete” la Caritas Italiana intende attuare un’operazione di supporto alle reti
già esistenti: Caritas diocesane, parrocchie, associazioni, comitati. Assistere coloro che già agiscono in
collegamento tra loro e/o promuovere reti di collegamento mantenendo fermo l’obiettivo di rendere
l’intervento rispondente ai bisogni della comunità.
Lavoro in rete: Con un "lavoro in rete" la Caritas Italiana intende attuare un'operazione di collegamento con il
network di Caritas Internationalis e inserirsi nelle reti ecclesiali, e non solo, per un adeguato coordinamento.
La nonviolenza
La nonviolenza è intesa come stile di relazione orizzontale1 e come impegno volto al superamento delle
violenze nelle varie forme in cui si esprime.
La dimensione politica: la promozione e l'advocacy
proprio nell'ottica del superamento delle violenze strutturali, l'approccio della Caritas è volto a valorizzare e
responsabilizzare la comunità locale in modo da fare di quest’ultima non tanto l’oggetto di una serie di
interventi assistenziali, ma un soggetto attivo nella propria realtà, capace di gestire autonomamente gli
interventi, autorappresentarsi, rivendicare e tutelare i propri diritti ed in particolare dei più svantaggiati,
stabilire relazioni e collegamenti con altri soggetti della società civile , negoziare con le amministrazioni
locali, superare le cause delle ingiustizie.
Stile di reciprocità, gradualità, accompagnamento con le controparti locali (ascolto, osservazione e
discernimento anche nella relazione)
L'approccio d'area
È una metodologia che è stata utilizzata dalla Caritas Italiana soprattutto a partire dagli anni novanta in
occasione di crisi umanitarie molto vaste riguardanti diversi Paesi di intere aree regionali. Esempi di progetti
pensati e realizzati in quest’ottica sono: il “Progetto Grandi Laghi” realizzato in Africa a seguito del conflitto in
Rwanda del 1994, il “Progetto Uragano Mitch” in Centro America nel 1998 ed infine il “Progetto Balcani” nel
1999. L’ “approccio d’area” consiste in uno stile progettuale che:
- nello sviluppare una progettualità sociale dal basso riguardante i bisogni specifici di singoli Paesi,
tiene conto della complessità di contesto di tutta l’area di riferimento;
- adotta metodologie di lavoro in rete e stili di presenza comuni;
- definisce una strategia unitaria per tenere conto delle caratteristiche e necessità comuni a Stati vicini
con l’obiettivo di realizzare interventi maggiormente efficaci;
- fa leva su sinergie di tipo pastorale, operativo, comunicativo.
Andare, stare, ritornare: raccontare, testimoniare, sensibilizzare, fare ponte tra comunità inviante e comunità
accogliente
Un andare e uno stare che è prima di tutto offrire vicinanza alla comunità ecclesiale nelle sue strategie di
valorizzazione e recupero della storia e del vissuto dei poveri, soprattutto.
Un ritornare nelle nostre comunità che si fa momento di condivisione del vissuto che questa vicinanza ha
realizzato. Un ritornare che ci fa “già” pregustare la presenza sul campo in termini di ricaduta sulla comunità
che ci ha inviato o ci sostiene. L’esperienza restituisce alla comunità che invia, all’organismo Caritas, un
tesoro da re-investire perché sia di nuovo capitalizzato.
L’articolazione della proposta
Il Progetto prevede un periodo effettivo all’estero non inferiore a 9 mesi ed un impegno complessivo non
inferiore a 12 mesi. Il percorso di inserimento prevede un colloquio di selezione, una fase propedeutica, un
periodo di formazione di inizio servizio, un accompagnamento formativo in loco che sarà intervallato da un
modulo formativo durante l'unico rientro intermedio, fino all’uscita dall’esperienza, con il rilascio di un
attestato di servizio.
1
Nel senso di quanto esposta da Pat Patfort nella descrizione del sistema Maggiore/minore
9.1 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI.
AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE
1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073
3.SEDI ESTERE: COMUNITA’ MIARAKA, EKAR AMBALAKILONGA, CASA SUORE NAZARENE
1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEI MINORI E RAGAZZI
OBIETTIVO SPECIFICO:
1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20% con l’
accompagnamento di figure educative;
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
ATTIVITA’ 1.A.a.1 a
AZIONE GENERALE
Attività di affiancamento per lo svolgimento
dei compiti quotidiani
●Dal 1° al 9° mese
1.A.a.1
Studio della lingua malgascia, e del
riepilogo degli anni
Accompagnamento
francese,
precedenti e
scolastico
Utilizzo, esercitazione ed applicazione della
svolgimento dei compiti
matematica
Somministrazione di schede logico cognitive
Somministrazione di schede peril
riconoscimento delle abilità, creazione di un
Portfolio e di un PEI
ATTIVITA’ 1.A.a.1 b
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
● dal 1° al 9° mese
Studio della lingua malgascia, e del francese
svolgimento dei compiti
Utilizzo, esercitazione ed applicazione della
assegnati
matematica, Utilizzo di mappe
concettuali,Utilizzo di materiale educativo per la
stimolazione cognitiva
ATTIVITA’ 1.A.a.1 c
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
●dal 1° al 9°
Somministrazione di test di verifica su tutte le
integrazione e
materie
potenziamento con
Visione di filmografia educativa, Visione e
attività psico-didattiche e
partecipazione a giochi di intelligenza interattivi
svolgimento dei compiti
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.b Aumento dei bambini alfabetizzati del 10%
ATTIVITA’ 1.A.b.1.a
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
● Dal 1° al 9° mese i
AZIONE GENERALE
Accoglienza
minori vengono accolti e
Forma di apprendimento ludico
si lavorerà sulla
1.A.b.1
Pregrafismi, Prelettura
conoscenza e
Corso di
Prescrittura
sull’acquisizione degli
alfabetizzazione
Esercizi di base
elementi base della
Somministrazione di schede di verifica
lingua Francese e
Malgascia
ATTIVITA’1.A.b.1b
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
● Dal 1° al 9° mese
Conoscenze degli Insiemi e degli elementi di
verranno somministrate
base della matematica
le prime nozioni
Esercizi di matematica di base
numeriche
Somministrazione di schede di verifica
ATTIVITA’1.A.b.1 c.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
● Dal 1° al 9° mese
preparazione generale
ATTIVITA’1.A.b.1 d.
● Dal 10° al 12° mese
preparazione per
l’inserimento scolastico
Nozioni di letto-scrittura, Risoluzioni di problemi
semplici, Nozioni di cultura generale, Nozioni di
geografia, Nozioni di storia
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Somministrazione di test di verifica
Esercitazione di dettatura, copiatura e di sintesi
Presentazione delle quattro operazione
Somministrazione di schede di cultura
generale.
OBIETTIVO SPECIFICO: • 1 A.b Stimolazione cognitiva ed educativa per il 56% dei minori
ATTIVITA’ 1.A.c.1a.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
● Dal 1° al 2° mese
AZIONE GENERALE
Vocalizzazioni
laboratorio di canto
Interpretazioni di canzoni
1.A.c.1
Solfeggio
Individuazione di voce solista
Attivazione di
Costituzione di un coro
laboratori socioATTIVITA’1.A.c.1b.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
educativi
● Dal 3° al 4° mese
Drammatizzazione, recitazione, costituzione di
laboratorio di teatrale
una rappresentazione
ATTIVITA’1.A.c.1c.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
● Dal 5° al 6° mese
Balli di gruppo, Balli africani, Costituzione di un
laboratorio di ballo
corpo di ballo, Costituzione di una coreografia
ATTIVITA’ 1.A.c.1d.
● Dal 7° al 8° mese
laboratorio scenografico
ATTIVITA’1.A.c.1 e.
●9° mese
rappresentazione
ATTIVITA’ 1.A.c.1f.
●COLONIA ESTIVA
MESI ESTIVI
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Costruzione di scenografie, Attività artistiche,
Attività grafico-pittoriche
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Sintesi di tutte le attività precedenti
Costituzione di un saggio finale
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
- Durante i mesi estivi verrà realizzata una colonia
estiva, al mare, e lì verranno organizzate le
seguenti attività: attività ludica, balneare, giochi
di gruppo, attività socializzanti intercentro, gite
OBIETTIVO SPECIFICO: 1.A.c Garantire al 20% dei minori coinvolti nel circuito penale interventi
socio-educativi;
ATTIVITA’ 1.A.d.1a.
AZIONE GENERALE
- laboratori di educazione alla legalità (anche con
● Dal 1° all’ 11° mese
1.A.d.1
il Cineforum), lab. di educazione alla
laboratori pedagogici
laboratori di
cittadinanza, lab. di educazione alla sessualità,
educazione al senso
lab. ed attività di espressione corporea.
civico
AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE
1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073
3.SEDI ESTERE:
2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’
DELLA VITA
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone senza tetto del
10%
ATTIVITA’ 2B a.1 a.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
●Durante tutto l’anno si
AZIONE GENERALE
ascolto
procederà a sostenere i
rilevazione dello stato di salute
poveri- senza tetto
2.B a.1
rilevazione della condizione igienico sanitaria
visite domiciliari
attivazione di interventi specifici attraverso
l’impiego di personale specializzato
sistemazione in eventuale case di accoglienza
ATTIVITA’ 2.B a.2 a.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
AZIONE GENERALE
Sportello d’ascolto
●Durante tutto l’anno si
Monitoraggio della condizione psico-fisica
sosterranno i poveri
2.B a.2
Verifica della condizione igienico-sanitaria
attraverso:
Garantire un minimo
Verifica della condizione di salute
vitale per la
Verifica della condizione alimentare
sopravvivenza
Giro per le strade delle città
Cura dei poveri senza tetto
invio verso figure specializzate
monitoraggio del disagio
Sostegno psicologico
ATTIVITA’
2.B a.2 b
●assistenza presso i
centri polivalenti
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
sostegno per garantire un minimo vitale
accoglienza e cura dei senza tetto
cure igienico-sanitarie
servizio mensa
servizio docce
visite mediche
terapia di gruppo
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B.b aumento dell’alfabetizzazione degli adulti del 30%
ATTIVITA’ 2B.b 1.a
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
AZIONE GENERALE
2.B.b 1.
prime forme di letto scrittura
● laboratorio di
Organizzare Corsi di
primi elementi di matematica
alfabetizzazione
alfabetizzazione per
spiegazione dell’uso dell’euro
adulti
simulazioni
somministrazione di schede di verifica
AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE
1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073
3.SEDI ESTERE: COMUNITA’ MIARAKA, EKAR AMBALAKILONGA, CASA SUORE NAZARENE
3. OBIETTIVO GENERALE: C. ATTIVARE INTERVENTI DI ASSISTENZA MEDICO-SANITARIA
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione medico sanitaria della popolazione
del 30%
ATTIVITA’ 3.C.a. 1a
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
AZIONE GENERALE
●Corsi di igiene e
3.C.a. 1
puericultura
profilassi
Educazione all’igiene e
Indicazioni e cura sulla conoscenza delle
conoscenza delle
malattie tropicali
malattie
Indicazioni sulla malattie veneree
Norme igieniche e di pronto soccorso
Buone prassi sull’alimentazione
AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE
1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD. HELIOS 7073
3.SEDI ESTERE: COMUNITA’ MIARAKA, EKAR AMBALAKILONGA, CASA SUORE NAZARENE
4. OBIETTIVO GENERALE: D VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE
D. OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Maggiore conoscenza delle realtà missionarie ed aumento delle
richieste di partecipazione ad esperienze missionarie all’estero del 20%
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. a
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
AZIONE GENERALE
Publicizzazione del progetto e del servizio
Sensibilizzazione sul senso della missione
• 1° mese prima della
4.D.a. 1.
Meeting con i giovani del centro missionario
partenza
Attività di animazione,
Incontri formativi/informativi sul SCN all’estero
sensibilizzazione e
Conoscenza del popolo malgascio
conoscenza della
promozione della
Presentazione della partenza al vescovo
missione
missione in Italia e nel
Presentazione alla comunità della missione
paese dove si svolge il
Attività di educazione all’ igiene
servizio
Testimonianza del SC vissuto in terra di
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. b
missione
Sensibilizzazione del territorio attraverso
mostre
fotografie
pro-Madagascar,
in
●6° mese
collaborazione con l’Ufficio missionario della
rientro formazione di
diocesi
metà servizio
(durata 1 mese)
Organizzazione e promozione di cene ed
eventi sul territorio, per la raccolta di fondi da
portare per il ritorno in Madagascar
Promozione, divulgazione e
vendita di
prodotti dell’artigianato
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. c
●Animazione in terra di
missione
Dal 7° all’11° mese
incontri periodi di
testimonianza
dell’esperienza
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. d
●rientro dal Madagascar
per il fine servizio e
promozione della
missione in diocesi
(ultimo mese)
Presentazione del servizio presso le realtà
cattoliche dell’Arcidiocesi
Animazione presso le sedi dell’Arcidiocesi,
e le comunità cattoliche ivi presenti
Promozione del volontariato per e con altri
volontari missionari presenti nell’Arcidiocesi
Coinvolgimento della popolazione locale in
queste attività di promozione, animazione ed
evangelizzazione sul territorio
Organizzazione di un forum in diocesi sul
servizio civile all’estero ed in Italia, arricchito da
testimonianze dei vari servizi condotti, e da un
incontro/dibattito con la partecipazione del
direttore dell’Ufficio Missionario, con il Direttore
della Caritas diocesana e con il Vescovo, e i
giovani della diocesi che si vogliono avvicinare al
mondo del volontariato
Preparazione di una manifestazione finale per la
conclusione del SC, da organizzarsi presso la
villa comunale della città, con la realizzazione di
banchetti equo e solidali, promozione delle
adozioni a distanza, reporter costituiti da video
proiezioni e filmati, distribuzione di materiale
informativo, Redazione di un giornalino
DIAGRAMMA DI GANTT
Attività
TEMPI DI REALIZZAZIONE
1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE
DEI MINORI E DEI RAGAZZI
Obiettivo specifico: 1.A.a Aumento della frequenza scolastica del
20% con l’ accompagnamento di figure educative;
AZIONE GENERALE
1.A.a.1
Accompagnamento
scolastico
ATTIVITA’ 1.A.a.1 a
● riepilogo degli anni precedenti e
svolgimento dei compiti
16 gg
in
Italia
ATTIVITA’ 1.A.a.1 b
● svolgimento dei compiti
assegnati
ATTIVITA’ 1.A.a.1 c
● integrazione e potenziamento
con attività psico-didattiche e
svolgimento dei compiti
16 gg
in
Italia
Obiettivo specifico: 1.A.b Stimolazione cognitiva ed educativa per il
56% dei minori
AZIONE GENERALE
1.A.b.1
Corso di
alfabetizzazione
1°
mese
ATTIVITA’ 1.A.b.1a.
● i minori vengono accolti e si
lavorerà sulla conoscenza e
sull’acquisizione degli elementi
base della lingua Francese e
Malgascia
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
3 gg in Italia
rientro dei
volontari
in Italia
per 12gg
3 gg in Italia
16 gg
in
Italia
1°
mese
12°
mese
3 gg in Italia
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
16 gg
in
Italia
ATTIVITA’1.A.b.1b
● mese verranno somministrate le
prime nozioni numeriche
ATTIVITA’1.A.b.1c
● preparazione generale
16 gg
in
Italia
ATTIVITA’1.A.b.1 d.
16 gg
in
16 gg
in
Italia
rientro dei
volontari
in Italia
per 12gg
3 gg in Italia
3 gg in Italia
3 gg in Italia
● preparazione per l’inserimento
scolastico
OBIETTIVO SPECIFICO: Garantire al 20% dei minori coinvolti nel
circuito penale interventi socio-educativi;
AZIONE GENERALE
1.A.c.1
Attivazione di
laboratori socioeducativi
ATTIVITA’ 1.A.c.1a.
● laboratorio di canto
ATTIVITA’1.A.c.1b
● laboratorio di teatrale
ATTIVITA’1.A.c.1c
● laboratorio di ballo
ATTIVITA’1.A.c.1 d.
● laboratorio scenografico
ATTIVITA’1.A.c.1 e.
● rappresentazione
ATTIVITA’1.A.c.1 f.
●colonia estiva, mesi estivi
AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 1.A.d.1a.
● laboratori pedagogici
1.A.d. laboratori di
educ. al senso civico
Italia
1°
mese
3 gg in Italia
2°
mese
3°
mese
4°
mese
16 gg
in
Italia
16 gg
in
Italia
16 gg
in
Italia
16 gg
in
Italia
16 gg
in
Italia
16 gg
in
Italia
16 gg
in
Italia
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
3 gg in Italia
3 gg in Italia
3 gg in Italia
rientro dei
volontari
in Italia
per 12gg
3 gg in Italia
3 gg in Italia
3 gg in Italia
rientro dei
volontari
in Italia
per 12gg
2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI DI
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle
condizioni di vita delle persone senza tetto del 25%
5°
mese
3 gg in Italia
TEMPI DI REALIZZAZIONE
1°
mese
AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 2B a.1 a.
●Durante tutto l’anno si procederà
2.B a.1
a sostenere i poveri- senza tetto
visite domiciliari
16 gg
in
Italia
AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 2.B a.2 a.
●Durante tutto l’anno si
2.B a.2
Garantire un minimo sosterranno i poveri
16 gg
in
Italia
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
3 gg in Italia
rientro dei
volontari
3 gg in Italia
vitale per la
sopravvivenza
ATTIVITA’ 2.B a.2 b
●assistenza presso i centri
polivalenti
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B.b aumento dell’alfabetizzazione degli
adulti del 30%
AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 2B.b 1.a
2.B.b 1. Organizzare
● laboratorio di alfabetizzazione
Corsi di alfabetizz.
per adulti
3. OBIETTIVO GENERALE: C. ATTIVARE INTERVENTI DI
ASSISTENZA MEDICO-SANITARIA
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione
medico sanitaria della popolazione del 30%
AZIONE GENERALE ATTIVITA’ 3.C.a. 1a
3.C.a. 1 Educazione ●Corsi di igiene e profilassi
all’igiene e
conoscenza delle
malattie
16 gg
in
Italia
1°
mese
in Italia
per 12gg
3gg in Italia
2°
mese
3°
mese
4°
mese
16 gg
in
Italia
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. a
AZIONE GENERALE
• prima della partenza
4.D.a. 1.
conoscenza della missione
Attività di animazione,
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. b
sensibilizzazione e
●rientro formazione di metà servizio
promozione della missione
in Italia e nel paese dove si ATTIVITA’ 4.D.a. 1. c
svolge il servizio
●Animazione in terra di missione e
incontri periodi di testimonianza
dell’esperienza
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
rientro dei
volontari
in Italia
per 12gg
12°
mese
3 gg in Italia
TEMPI DI REALIZZAZIONE
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
16 gg
in
Italia
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
rientro dei
volontari
in Italia
per 12gg
3 gg in Italia
4. OBIETTIVO GENERALE: D VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA
MISSIONE
D. OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Maggiore conoscenza delle realtà
missionarie ed aumento delle richieste di partecipazione ad
esperienze missionarie all’estero del 20%
5°
mese
TEMPI DI REALIZZAZIONE
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
16 gg
in
Italia
16 gg
in
Italia
16 gg
in
Italia
ATTIVITA’ 4.D.a. 1. d
16 gg
●rientro dal Madagascar per il fine
in
servizio e promozione della
Italia
missione in diocesi
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
3 gg in Italia
rientro dei
volontari
in Italia
per 12gg
3 gg in Italia
3 gg in Italia
3 gg in Italia
9.2 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE PER L’ESPLETAMENTO DELLE
ATTIVITÀ PREVISTE, CON LA SPECIFICA DELLE PROFESSIONALITÀ IMPEGNATE E LA
LORO ATTINENZA CON LE PREDETTE ATTIVITÀ.
AREA DI INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE
1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD.
HELIOS 7073
3.SEDI ESTERE: COMUNITA’ MIARAKA, EKAR AMBALAKILONGA, CASA SUORE
NAZARENE
numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto ed eventuale spiegazione
della coerenza con la professionalità indicata
3
Educatori
Azione generale 1.A.b.1 - Corso di alfabetizzazione
▫ organizzazione e gestione del corso di alfabetizzazione
(3 per ogni
▫ preparare i bambini ad andare a scuola
centro)
▫ accompagnamento scolastico
▫ motivare i bambini allo studio
▫ controllare che i bambini vadano regolarmente a scuola
▫ coordinarsi con la pedagogista per pianificare la metodologia
didattica più appropriata
Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di alfabetizzazione
per adulti
▫ organizzazione e gestione del corso di alfabetizzazione
▫ rimotivare ed incentivare gli adulti sull’importanza dello studio
▫ dare nozioni scolastiche utili alla di vita quotidiana
▫ contestualizzare lo studio
1
Educatore
RESPONSABILE DELLE ATTIVITA’ SCOLASTICHE CHE SI
pedagogista
SVOLGNO AL CENTRO SIA PER GLI ADULTI CHE PER I
BAMBINI
Azione generale 1.A.b.1 - Corso di alfabetizzazione
▫ affianca le insegnanti nel corso di alfabetizzazione
▫ monitora l’andamento didattico del corso
▫ programma dei piani individuali per i bambini
▫ coordina il lavoro educativo svolto dalle insegnati
▫ si prende in carico del materiale didattico occorrente per i
bambini
▫ monitora la frequenza scolastica dei bambini
▫ programma dei percorsi facilitatori per i bambini con difficoltà
▫ cura il rapporto con le insegnanti della scuola e la famiglia
▫ si prende in carico del materiale didattico occorrente per i
bambini
▫ collabora con le maestre del pomeriggio circa le strategie
educative più appropriate da utilizzare
6
Animatori
(1 animatore
per ciascun
laboratorio che
si alterna nel 3
centri)
Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di alfabetizzazione
per adulti
▫ coordina le insegnanti nei piani didattici
▫ fa sostegno al gruppo classe
▫ cerca di inserire gli adulti in contesti educativi
Azione Generale 1.A.c.1 - Attivazione di laboratori socioeducativi
▪ laboratorio di canto
- lezioni di canto, e solfeggio
▪ laboratorio di recitazione
3
Educatrici
volontarie
(1 per ogni
centro)
- Lezioni di recitazione, e teatro
▪ laboratorio di ballo
- lezioni di ballo africano, attività psico-motoria
▪ laboratorio scenografico
- Responsabile del laboratorio grafico pittorico e artistico
▪ preparazione della manifestazione finale
- Organizzazione e realizzazione dello spettacolo
▪ colonia estiva
- Strutturare e organizzare i giochi in spiaggia
- Preparare attività ludico-ricreative intercentro
- Organizzare escursioni limitrofe alla città
Azione Generale 1.A.d.1 - laboratori di educazione al senso
civico
- coordinano i laboratori
Azione generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza
delle malattie
- co-docenti nel corso di puericultura
1
1
Puericultrice
infermiera
(che alterna la
sua presenza
nei 3 centri)
Psicologo
(che alterna la
sua presenza
nei 3 centri)
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza
delle malattie
▪ Docente del Corso di puericultura
COORDINATRICE E RESPONSABILE DELLO SPORTELLO
DELL’ASCOLTO
Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari
▫ Verifica della situazione familiare
▫ verifica dello stato psicologico dei poveri
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la
sopravvivenza
▫ colloqui individuali con tutti i soggetti afferenti allo sportello
▫ mediazione intrafamiliare
▫ sostegno al ruolo ricoperto dai genitori
▫ valorizzazione del ruolo genitoriale
▫ Sostegno psicologico ai bambini
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza
delle malattie
▫ dinamiche relazionali
▫ terapia di gruppo
▫ valorizzazione della persona, dal principio della motivazione
1
Medico
(che alterna la
sua presenza
nei 3 centri)
Azione Generale 3.C.c. 1. - Promuovere interventi di integrazione
e socializzazione tra la popolazione
▫ organizza e gestisce momenti di gruppo, sia per adulti che per
bambini
▫ facilita le relazioni interpersonali
RESPONSABILE DELL’EQUIPÈ MEDICA
Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari
▪ visite mediche a domicilio
▪ somministrazione di cure
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la
1
1
1
1
1
Suora
infermiera
(che alterna la
sua presenza
nei 3 centri)
Medico esperto
in malattie
infettive
(che alterna la
sua presenza
nei 3 centri)
Infermiera
suora
(che alterna la
sua presenza
nei 3 centri)
Medico
igienista
(che alterna la
sua presenza
nei 3 centri)
Infermiera
volontaria
sopravvivenza
▪ visite ambulatoriali
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza
delle malattie
▪ organizzazione e programmazione dell’intero corso
▪ indicazioni su alcune malattie generiche
▪ indicazioni di pronto soccorso
▪ indicazioni di cure di primo soccorso
▪ discussione e illustrazione delle malattie più frequenti che
possono colpire uomini, donne bambini e anziani
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la
sopravvivenza
▫ Colloqui con le donne che hanno problemi ginecologici
▫ cure e visite ambulatoriali
▫ sportello orientativo
▫ redazione e distribuzione di opuscoli, e materiale informativo
▫ controlli periodici per donne e sostegno ad una maternità
consapevole
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza
delle malattie
▫indicazioni su come riconoscere e prevenire le malattie veneree
▫ indicazioni di igiene sulle malattie veneree
▫ cure da seguire
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza
delle malattie
▪ distribuzione di materiale informativo sulle malattie infettive
▪ prevenzione e cura delle malattie, anche di rischio
▪ indicazioni su accorgimenti da utilizzare per la contrazione di
malattie mortali
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza
delle malattie
▫ norme da utilizzare prima dopo e durante la somministrazione di
cibo
▫ porre attenzione determinati cibi a rischio di tipo
▫ indicazioni su come rendere potabile l’acqua
▫ buone prassi per una alimentazione quanto più possibile sana
Azione Generale 3.C.a. 1 - Educazione all’igiene e conoscenza
delle malattie
▪ indicazioni di igiene ingenerale
▪ indicazioni sull’igiene personale
▪ strumenti e mezzi da utilizzare per l’igiene
Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari
▪ monitoraggio dello stato di salute dell’utente
▪ quando necessario attivazione di interventi specifici
▪ somministrazione cure mediche ambulatoriali
▪ verifica se l’utente è in buone condizioni alimentari
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la
sopravvivenza
▪ giro per le strade della città
▪ monitoraggio della condizione psico-fisica dei poveri che vivono
in strada
▪ presa in carico dei casi molto gravi e somministrazione di cure
ambulatoriali con ricoveri per quelli molto malati, o per donne con
bambini.
3
Responsabili
dei Centri
Responsabili e coordinatori di tutte le attività che si svolgono
presso i 3 Centri polivalenti
3
Catechiste
12
Suore
Azione Generale 3.C.c. 1. - Promuovere interventi di
integrazione e socializzazione tra la popolazione
▫ accompagnamento pastorale e catechesi alle famiglie e agli
anziani
▫ catechesi dei bambini
Azione Generale 2.B a.2 - Garantire un minimo vitale per la
sopravvivenza
▪ ascolto, rilevazione dei bisogni, sostegno nelle necessità
quotidiane
▪ verificare se sono soddisfatti le condizioni del vivere quotidiano
▪ giro per le strade della città, distribuzione di cibo, coperte,
bevande
▪ accompagnamento in strutture di cura se malati o in in grave
stato socio-assistenziale
Azione Generale 2.B a.1 - visite domiciliari
▪ verifica delle condizioni abitative e igienico-sanitarie
dell’abitazione
▪ verifica dei bisogni educativi dei bambini e dello stato di
benessere del nucleo
Azione generale 2.B.b 1. - Organizzare Corsi di
alfabetizzazione per adulti
▪sostegno scolastico nei corsi di alfabetizzazione per adulti
Azione Generale 4.D.a. 1. - Attività di animazione e
sensibilizzazione in Italia e nel paese dove si svolge il servizio
▪ accompagnamento dei volontari durante l’attività di
sensibilizzazione in terra di missione, sostegno nelle attività,
supporto motivazionale
3
Inservienti DI
CUI 1
OPERAIO
3
Volontari del
loco
Azione Generale 3.C.b. 1. - Imparare a conoscere i servizi
presenti nel territorio
▪ preparare una carta dei servizi e creare la mappa del territorio e
dei servizi
▪ gestione del servizio mensa, dei servizi igienici
▪ Gestione di chiusura, apertura e controllo dei centri di ascolto
I volontari accompagnano gli operatori di cui sopra in tutte le
attività
9.3 RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE PER I VOLONTARI NELL’AMBITO DEL PROGETTO.
*DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ DEI VOLONTARI
►*N.B. I volontari andranno a svolgere in tutte e tre le sedi le stesse attività, per cui
il servizio è descritto non per sede ma per attività◄
AREA D’INTERVENTO: EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE(Prevalente)ASSISTENZA
1.SEDE ITALIANA: CARITAS DIOCESANA DI TRAPANI- C.SO V. EMANUELE 44, COD.
HELIOS 7073
3.SEDI ESTERE: COMUNITA’ MIARAKA, EKAR AMBALAKILONGA, CASA SUORE
NAZARENE
1. OBIETTIVO GENERALE: A. PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE DEI MINORI E DEI
RAGAZZI
OBIETTIVI SPECIFICI (cfr.8) 1.A.a Aumento della frequenza scolastica del 20% con l’
accompagnamento di figure educative;
Codice e titolo
attività
(cfr. punto 9.2)
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio
Civile
●Aiutano gli insegnanti nell’attività di accompagnamento scolastico
●Collaborano proponendo delle attività semplificate lo studio della
lingua malgascia
●Affiancheranno l’insegnante e la pedagogista nel monitorare il livello
di conoscenze acquisite dal bambino
AZIONE
●Verificano con l‘insegnante oggettive difficoltà di apprendimento del
GENERALE
bambino e programmare con l’insegnante e su specifiche indicazione
delle stesse, dei percorsi didattici specifici (PEI)
1.A.a.1
Accompagnamento ●Collaborano con l’insegnante per la strutturazione di giochi logicomatematici da sottoporre ai bambini
scolastico
●Collaborano con l’insegnante e la pedagogista nella scelta di
materiale socio-educativo per la stimolazione cognitiva da
somministrare ai bambini
● Agevolano le relazioni pedagogiche tra i bambini e le insegnanti
organizzando delle attività meta-comunicative;
RUOLO E METODOLOGIA
I bambini frequenteranno il centro polivalente dal Lunedì al Venerdì,
dove verranno seguiti oltre che dai volontari in SC anche da
un’insegnate e dai volontari, al fine di fare i compiti assegnati dalle
maestre della scuola, ed inoltre arricchendo la loro preparazione con
delle attività specifiche di stimolazione cognitiva. Il ruolo dei volontari
in SC nello specifico, sarà quello di accompagnare, supportare e
coadiuvare il ruolo degli insegnanti, utilizzando dei metodi didattici
semplici, interessanti ed interattivi, in modo da attirare l’attenzione ei
bambini e da coinvolgerli nello studio giocando. Inoltre dovranno porsi
a metà tra l’insegnante ed il bambino, in modo da facilitare, le
dinamiche d’insegnamento della maestra e da agevolare
l’apprendimento dei bambini, attraverso l’utilizzo di giochi educativi e
la somministrazione di schede didattiche, o l’utilizzo di materiale
povero con cui realizzare cartelloni, ricerche, ecc.
OBIETTIVI SPECIFICI (cfr. 8) 1.A.b Stimolazione cognitiva ed educativa per il 56% dei
minori
Codice e titolo
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio
attività
Civile
(cfr. punto 9.2)
● Sostegno agli insegnanti e a volontari, per aiutare i bambini ad
apprendere le prime forme di scrittura e lettura;
●Collaborano con le suore per svolgere attività di accoglienza e
AZIONE
socializzazione per mettere a proprio agio e bambini e far percepire
GENERALE
loro un ambiente familiare e protetto;
●Strutturano insieme agli insegnanti delle lezioni interattive in modo
1.A.b.1
da rendere più semplice la lezione e facilitare l’apprendimento di
Corso di
specifici argomenti
alfabetizzazione
●Agevolano le relazioni pedagogiche tra i bambini e le insegnanti
organizzando delle attività meta-comunicative;
RUOLO E METODOLOGIA
Tale intervento è strutturato per fornire un primo livello di
alfabetizzazione ai bambini, che in età scolare ancora non hanno
ancora acquisito alcune forma di conoscenza di base circa le
discipline didattiche, al fine di fornire loro una preparazione minima
per l’inserimento nelle classi scolastiche. Tale attività didattica che si
svolge presso il centro polifunzionale è prevista dal lunedì al Venerdì,
in questo periodo il ruolo dei volontari in SC, non è quello di sostituire
gli insegnanti, ma di attivare dei metodi di interazione facilitatori, di
aiutare gli insegnanti ad accelerare e mediare i meccanismi di
apprendimento dei bambini, utilizzando un linguaggio molto semplice,
delle tecniche alternative, che possono essere musicali, per
l’insegnamento della matematica, o audio visive per l’insegnamento
dell’italiano, utilizzare forme di video socializzazione.
OBIETTIVI SPECIFICI (cfr. 8) 1.A.c. Garantire al 20% dei minori coinvolti nel circuito
penale interventi socio-educativi; Aumento dei minori impegnati in attività
pomeridiane del 20%
Codice e titolo
attività
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio
(cfr. punto 9.2)
Civile
AZIONE
GENERALE
1.A.c.1
Attivazione di
laboratori socioeducativi
●affiancano gli animatori e i volontari locali nella realizzazione dei
laboratori di canto, recitazione, ballo e scenografia;
● collaborano con gli animatori e i volontari del posto per contribuire
alla programmazione di attività ludico ricreative da svolgere con i
bambini
●Sostengono gli animatori e i volontari locali nella gestione delle
attività e dei relativi laboratori da sottoporre ai bambini
●Aiutano gli animatori e i volontari locali a governare e a gestire i
bambini durante le attività bambini
●Organizzano insieme agli anziani e ai volontari del posto momenti di
rappresentazione e saggi dove coinvolgono sia i genitori dei bambini
che tutta la comunità di riferimento
●affiancano i bambini durante la partecipazione ai laboratori,
aiutandoli nelle attività ludiche e artistiche e mediando il rapporto
educativo con gli adulti
RUOLO E METODOLOGIA
L’attivazione dei laboratori socio-educativi, è importante per
aumentare il grado di socievolezza dei minori, al fine di aumentare il
grado di confronto ed ampliare il loro livello di conoscenza legato alla
quotidianità, soprattutto per migliorare il grado di socialità non solo
con i coetanei ma anche con gli adulti.
Tali attività si svolgono dal Lunedì al Venerdì, presso i locali del centro
polivalente, in queste azioni vengono coinvolti i volontari, gli animatori
e i bambini che hanno le abilità di cui sopra, quindi inerenti al ballo, al
canto alla recitazione e alla attività grafico pittoriche, più un educatore
del centro.
Il ruolo dei volontari in servizio civile è quello di aiutare ed agevolare la
comunicazione tra adulto e bambino nella realizzazione delle attività
ludiche, a partire dal punto di vista del bambino, ed utilizzando il
saper dei grandi che si mettono a disposizione per a realizzazione dei
laboratori. Inoltre il volontario. Il tutto ha come valore finale quello di
creare una rappresentazione finale al fine di presentare alla comunità
il lavoro svolto dai bambini insieme agli adulti.
1Ad1
laboratori di
educazione al senso
civico
●affiancano gli educatori e i volontari locali nella realizzazione dei
laboratori;
● collaborano con gli educatori e i volontari del posto per contribuire
alla programmazione delle attività laboratoriali;
●Aiutano gli educatori e i volontari locali a governare e a gestire i
minori durante le attività;
●affiancano i minori durante la partecipazione ai laboratori, aiutandoli
nelle attività e mediando il rapporto educativo con gli adulti
RUOLO E METODOLOGIA
L’attivazione dei laboratori di educazione al senso civico, è importante
per migliorare il rispetto delle regole e la partecipazione degli
adolescenti, come cittadini attivi, miglior arando anche il grado di
socialità non solo con i coetanei ma anche con gli adulti.
Tali attività si svolgono dal Lunedì al Venerdì, presso le sedi e anche
presso il carcere minorile. Il ruolo dei volontari in servizio civile è
quello di aiutare ed agevolare la comunicazione tra gli adolescenti
devianti e la società.
2. OBIETTIVO GENERALE : B. PROMUOVERE PROCESSI DI MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITA’ DELLA VITA
OBIETTIVO SPECIFICO: 2.B a Miglioramento delle condizioni di vita delle persone
senza tetto del 25%
Codice e titolo
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio
attività (cfr. p. 9.2)
Civile
AZIONE
GENERALE
2.B a.1
visite domiciliari
AZIONE
GENERALE
2.B a.2
Garantire un
minimo vitale per
la sopravvivenza
●Accompagnano le suore presso il domicilio degli utenti abbandonati
●Agevolano la relazione d’aiuto tra le suore e gli utenti abbandonati
●Sosterranno le suore nelle situazione di bisogno che si proporranno
●Aiutare le suore nel cercare di rilevare i bisogni degli utenti
abbandonati
RUOLO E METODOLOGIA
Il ruolo dei volontari in servizio civile è quello di accompagnare le
suore, nelle attività che svolgono durante la domiciliare, mediando il
rapporto con l’utenza, quindi cercheranno di rendere l’atmosfera più
semplice e leggera durante la visita soprattutto se in presenza dei
minori. Essi utilizzano ed attivano dei canali comunicativi molto
semplici, ed informali. Inoltre aiuteranno le suore nel rilevare i bisogni
coadiuvandole, nell’ascolto e nella relazione d’aiuto, attraverso la
compilazione di schede conoscitive individuali, si cercherà di
archiviare i singoli casi, e attraverso l’ascolto si cercherà di carpire i
reali bisogni.
●Supportano l’equipè nella gestione dello sportello
●Sostengono l’equipe dello sportello nella gestione della relazione
d’aiuto
●Coadiuvano l’equipè dello sportello nella compilazione di schede
conoscitive degli utenti
●Mediano la relazione tra gli utenti e l’equipè dello sportello
●Aiutano i volontari e le suore nell’accoglienza delle persone anziane
RUOLO E METODOLOGIA
2 gg a settimana Lunedì e giov. dalle ore 9.30 alle 12.30, presso il
Centro polivalente le Suore insieme ai volontari fanno centro
d’ascolto, e una buona fetta degli afferenti al servizio è data dagli
anziani, ai quali si cerca di fare sostegno psicologico e morale, di
assisterli nell’emergenza, di assicurarsi che hanno un minimo vitale,
spesso vengono sottoposti a visita dai medici che si trovano presso il
centro.
Il ruolo dei volontari è quello di agevolare l’equipe nella reazione
d’aiuto e di accogliere gli anziani quando arrivano in struttura,
attraverso delle modi affettuosi e forme di accoglienza. Essi infatti:
sostengono l’equipe durante l’ascolto con il povero, coordinano e
gestiscono lo sportello durante l’apertura al pubblico, supportano con
le suore i poveri durante l’attesa e li accolgono, aiutano le suore a
gestire situazioni di emergenza durante l’apertura dello sportello,
accompagnano le suore nel giro della città per monitorare la presenza
dei poveri e lo stato in cui vertono, al fine di procurare le giuste cure,
aiutano le suore nel somministrare cibi caldi, coperte, medicine per
strada ai barboni, aiutano le suore a trovare soluzioni per far
accogliere i povere in alcune strutture, verificano insieme alle suore.
RUOLO E METODOLOGIA
Dal momento che il numero dei poveri è numeroso ed il tasso di morte
elevatissimo, le suore Nazarene dal Lunedì al venerdì di mattina,
pomeriggio o sera,svolgono attività di sostegno ai poveri, sia presso lo
sportello del Centro polivalente, che in strada, cercando di verificare lo
stato effettivo di salute e ridurre quanto il più possibile il rischio di
morte, attraverso la distribuzione di beni di prima necessità, di coperte
per ripararsi dal freddo della notte, dal momento che non hanno
indumenti adatti, di somministrare loro eventuali medicine, o farli
controllare da qualche medico.
●Aiutano gli insegnanti nello svolgimento delle attività didattiche,
collaborano con gli insegnanti nello strutturare le attività, sostengono
AZIONE
gli allievi/adulti, talvolta anche suore (per l’italiano, il francese ed
GENERALE
informatica), nei processi di apprendimento, sostengono e
2.B.b 1.
accompagnano gli allievi nello svolgimenti dei compiti, co-gestiscono
Organizzare Corsi
di alfabetizzazione con le insegnanti in gruppo classe,aiutano gli insegnanti nell’utilizzo di
metodologie di insegnamento semplici attraverso l’utilizzo di semplici
per adulti
strumenti, come le simulazioni, video proiezioni, esempi riconducibili
alla vita quotidiana, aiutano le insegnanti nella somministrazione di
specifiche schede di apprendimento, agevolavo i rapporti tra docenti e
allievi
RUOLO E METODOLOGIA
I corsi di alfabetizzazione vengono al fine di fornire un’alfabetizzazione
di base all’adulto per poi affrontare meglio la parte teorica dei corsi. Il
ruolo dei volontari in SC è quello di agevolare i processi di
apprendimento degli allievi favorendo il rapporto con le insegnanti,
attraverso l’utilizzo di strumenti quali: video proiezioni, simulazioni,
che renderanno più semplice ed agevole l’apprendimento.
3. OBIETTIVO GENERALE: C. ATTIVARE INTERVENTI DI ASSISTENZA MEDICOSANITARIA
OBIETTIVO SPECIFICO: 3.C.a. Miglioramento della condizione medico sanitaria della
popolazione del 30%
Codice e titolo
attività
(cfr. punto 9.2)
AZIONE
GENERALE
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio
Civile
●Affiancano i formatori durante la lezione per gestire l’ordine della
classe, agevolano l’apprendimento delle tematiche attraverso
l’affiancamento di qualche adulto in difficoltà, agevolano le spiegazioni
collaborando con i docenti durante la lezioni, facendo esempi semplici
delle spiegazioni delle varie tematiche, e prestandosi a simulazioni,
facilitano l’apprendimento attraverso la creazione di opuscoli
esplicativi, mediano i rapporti tra i docenti ed il gruppo classe
RUOLO E METODOLOGIA
I corsi verranno svolti per moduli presso il centro polivalente, 2 volte a
settimana dalle ore 16.30 alle ore 18.30, da personale medico e
paramedico e sostenuti dalle suore e dai volontari, l’accesso è libero,
vi possono partecipare sia gli adulti uomini e donne che gli anziani. Il
ruolo dei volontari è quello di mediare il rapporto tra i docenti e la
classe degli allievi, cercando di facilitare da una parte le spiegazione
dei docenti e dall’altra l’apprendimento dei discenti, attraverso
simulazioni, filmati, ecc.
4. OBIETTIVO GENERALE: D. VALORIZZAZIONE DEL SENSO DELLA MISSIONE
OBIETTIVO SPECIFICO: 4.D.a. Maggiore conoscenza delle realtà missionarie ed
aumento delle richieste di partecipazione ad esperienze missionarie all’estero del 20%
Codice e titolo
Descrizione delle attività e del ruolo dei 9 giovani in Servizio
attività
Civile
(cfr. punto 9.2)
Durata 3 mesi
AZIONE GENERALE
1 mese prima della partenza in italia
●Pubblicizzano il del progetto e il servizio civile all’estero
4.D.a. 1.
●Sensibilizzano il territorio sul senso della missione
Attività di
●Organizzano incontri formativi ed informativi con i giovani del
animazione e
territorio
sensibilizzazione in
●Distribuiscono depliant e materiale informativo sul servizio civile
Italia e nel paese
all’estero
dove si svolge il
●Partecipano a momenti ad incontri con l’Ufficio Missionario
servizio
●Preparazione alla partenza: frequenza corso di lingua francese
(vedi conv. Piramide cfr.32)
3.C.a. 1
Educazione
all’igiene e
conoscenza delle
malattie
12/15 giorni mese durante il rientro di metà servzio
●Sostengono sul territorio il tema della Missione in collaborazione
dell’ufficio missionario
●Sensibilizzano il territorio attraverso mostre fotografiche proMadagascar, in collaborazione con l’Ufficio missionario della diocesi
●Promuovono il servizio civile all’estero attraverso la partecipazione
nelle scuole, nelle associazioni
●Organizzano e promuovono cene ed eventi sul territorio, per la
raccolta di fondi da portare per il ritorno in Madagascar
●Promuovono e divulgano la vendita di prodotti dell’artigianato
malgascio sul territorio
ultima settimana al rientro dal Madagascar per il fine
servizio
●Collaborano all’ Organizzazione di un forum in diocesi sul servizio
civile all’estero ed in Italia, arricchito da testimonianze dei vari servizi
condotti, e da un incontro/dibattito con la partecipazione del direttore
dell’Ufficio Missionario, con il Direttore della Caritas diocesana e con
il Vescovo, e i giovani della diocesi che si vogliono avvicinare al
mondo del volontariato
●Collaborano con gli altri volontari alla preparazione di una
manifestazione finale per la conclusione del servizio civile, da
organizzarsi presso la villa comunale della città, con la realizzazione
di banchetti equo e solidali, promozione delle adozioni a distanza,
reporter costituiti da video proiezioni e filmati, distribuzione di
materiale informativo
●Realizzano la redazione di un giornalino in collaborazione di tutti gli
attori coinvolti nel servizio civile all’estero
►dal 7° all’11° mese incontri periodici di sensibilizzazione
formazione
●Preparano con la responsabile delle suore missionarie momenti di
confronto circa l’esperienza vissuta
● Presentazione all’Arcidiocesi di Fianarantsoa il risultato del
servizio svolto
●preparano dei momenti di animazione sul territorio coinvolgendo
tutte le realtà che durante l’anno di servizio hanno conosciuto
●Promozione del volontariato per e con altri volontari missionari
presenti nell’Arcidiocesi
●Coinvolgimento della popolazione locale in queste attività di
promozione, animazione ed evangelizzazione sul territorio
METODOLOGIA
L’animazione diventa un’azione sul territorio nel momento in cui il
volontario va ad esplicitare il suo servizio a favore di una crescita
della comunità tutta. Per cui nel presente progetto sono previsti due
momenti di animazione uno in Italia ed uno più breve all’estero, dove
il ruolo del volontario è quello del promuovere il volontariato in
quanto tale ed il servizio civile all’estero, come opportunità di
crescita personale e ricchezza per il paese di missione. Dal
momento che per realizzare tutto ciò è importante la conoscenza
della lingua, durante questo periodo è prevista la frequenza di un
corso di lingua francesce presso un istituto in convenzione con la
Caritas.
10) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
9
11) Modalità di fruizione del vitto e alloggio:
Sede ( come da punto 19)
COMUNITA’ MIARAKA cod. helios 115326
EKAR AMBALAKILONGA cod helios 115313
CENTRO CASA SUORE NAZARENE - COD.
HELIOS 111584
Totale
N° posti con vitto e alloggio
3
3
3
9
Modalità di fruizione:
I volontari faranno vita comunitaria ed usufruiranno del vitto e dell’alloggio presso le strutture di cui sopra.
Tutte e tre le strutture sono dotate di stanze dove poter dormire e locali mensa dove poter mangiare, per cui
gli stessi usufruiranno del vitto e dell’alloggio relativamente alla sede dove sono stati assegnati. Le sedi si
mantengono in regime di autogestione, presso di esse e i volontari condurranno la loro vita privata, e
comunitaria, dormiranno, mangeranno ed usufruiranno di quanto la casa mette loro a disposizione .
12) Numero posti senza vitto e alloggio:
0 (zero)
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
36
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6):
6
15) Mesi di permanenza all’estero ed eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo
di servizio
Il progetto prevede una permanenza all’estero di 11 mesi:
● Stesura delle relazioni mensili da inviare in Italia (report), incontri settimanali dell’équipe locale di progetto;
● Seguire le indicazione dei referenti dei progetti;
● Mantenersi in comunicazione costante (mails, telefono) con la Caritas diocesana;
● Condurre uno stile di vita sobrio, semplice, responsabile ed armonico rispetto al lavoro di equipe;
●Condurre un comportamento di vita adeguato al contesto socio-culturale in cui si è inseriti, partecipando:
-1. a momenti di preghiera e condivisione organizzati dalla comunità;
● obbligo alla partecipazione ai seguenti momenti di formazione specifica da svolgersi in loco con formatori
della formazione specifica, esperti esterni del luogo e la OLP:
- 1. Partecipazione a momenti di verifica periodici, con la compilazione di materiale cartaceo, che prevede
moduli settimanali di programmazione, calendarizzazione, e relazione delle attività svolte presso la sede di
realizzazione del progetto, materiale che viene dato in dotazione al volontario dalla Caritas diocesana di
Trapani nel momento della presa in servizio;
- 2. partecipazione a momenti di monitoraggio del servizio, attraverso la compilazione di schede di
monitoraggio, materiale che viene dato in dotazione al volontario dalla Caritas diocesana di Trapani nel
momento della presa in servizio;
- 3. studio della lingua locale nei primi mesi di servizio;
● Rispetto della cultura locale;
● Rispetto delle norme e delle indicazioni per la sicurezza raccomandate dai partner locali e dalla Caritas di
Trapani;
● Flessibilità a svolgere il servizio in numerosi e differenti settori, ambiti e fasi di intervento, relativamente
alle attività previste nel progetto, possibile impiego nei giorni festivi, alternanza di lavoro individuale ed in
equipe, flessibilità di orario.
●RISPETTO PER LA VITA COMUNITARIA: mantenere l’ordine ivi presente, rispettare gli equilibri della
casa, rispettare le regole della casa, collaborare con gli ospiti, partecipare alle attività che si fanno
regolarmente, condurre uno stile di vita adeguato e sobrio, rispettare gli orari di entrata ed uscita, adattarsi
alle abitudini alimentari del loco.
Durante il periodo di permanenza in Italia:
● Partecipazione al percorso formativo di corso di inizio, metà e fine servizio a livello diocesano di
formazione residenziale organizzata a livello diocesano, per i quali è previsto il rientro dei volontari in sede
italiana; ogni corso residenziale prevede una durata minima di tre giornate, ed una condivisione
dell’esperienza con gli altri giovani in servizio presso le sei italiane. A questo fa seguito un periodo di
permanenza comunitaria presso la sede italiana, nel caso in cui i volontari scelti per il servizio siano di città
diverse, al fine sia socializzare tra di loro come gruppo durante il primo periodo, e quindi venire a
conoscenza del Madagascar attraverso i referenti del progetto Fianakaviana, quanto nei mesi successivi,
per raccontare l’esperienza e far conoscere la missione.
● Svolgimento delle attività di animazione e sensibilizzazione in Italia con la Caritas diocesana che presenta
il progetto;
● Disponibilità al rientro in Italia o al trasferimento temporaneo della sede in caso di:
richiesta da parte dei propri referenti della Caritas diocesana per ragioni di sicurezza;
eventuale trasferimento delle sedi;
partecipazione ad eventi di formazione e sensibilizzazione diocesani, regionali o nazionale, per la
promozione del servizio civile all’estero, e la valorizzazione del volontariato internazionale.
● Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi
di attuazione svolti su base periodica e previsti a metà e a fine servizio organizzati a livello diocesano,
regionale, interdiocesano anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto.
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE
16) Particolari condizioni di rischio per la realizzazione del progetto connesse alla situazione
politica e sociale esistente nell’area d’intervento prescelta:
Rischi politici:
Anche se a Fianarantsoa vi è una situazione politica instabile, dal punto di vista criminale e sociale, la
situazione sembra essere rena di pericoli, dal momento che non sono presenti clan, né da punto di vista
sociale, poiché il popolo ancora vive in una condizione di “salute sociale sana”, dal momento che non sono
presenti promiscuità razziali, né di cultura, o di situazioni economiche particolari, che possono causare
eclatanti divisioni sociali. Fianarantsoa, anche se è una delle provincie più grandi presenta un tessuto
sociale molto sano, per cui non vi è rischio di attacco o di forme di discriminazioni nei confronti dello
straniero in genere, e nella fattispecie dei missionari, anzi le figure ecclesiali vengono bene accette e
rispettate. Inoltre vi è da aggiungere che i volontari lavoreranno sempre in equipe e anche quando non sono
in servizio saranno sempre accompagnati, dai loro responsabili che comunque vigileranno su di loro.
Rischi sanitari
Qualche appunto bisogna fare sulle malattie endemiche, infatti, una scarsa ed inadeguata alimentazione
l’inquinamento delle acque, e dagli ambienti interni ed esterni molto sporchi, spesso sono cause per la
contrazione di malattie come la bilargiosi ed il tifo. La malaria a Fianarantsoa che si trova nell’entroterra è
poco diffusa, essa si contrae facilmente nelle zone costiere.
Rischi legati alla quotidianità
Le strutture dove i giovani andranno a svolgere il servizio non presentano particolari difficoltà di gestione di
rischio, né particolari tipologie di utenza affette da malattie riconosciute infettive, i volontari per altro sono
sempre affiancati in tutte le attività dagli operatori e dai formatori del luogo, inoltre gli interventi sono stati
strutturati in modo che si svolgono tutte durante la giornata, per qualsiasi evenienza comunque si ha la
possibilità di appoggiarsi all’ospedale privato della diocesi, il CDS. Le strutture sono custodite da un
guardiano, inoltre tutte e tre le strutture sono recintate da mura di cinta.
17) Accorgimenti adottati per garantire i livelli minimi di sicurezza e di tutela dei volontari a fronte
dei rischi evidenziati al precedente punto 16) e di quelli sanitari:
La Caritas diocesana di Trapani anche se non si registrano gravi rischi di tipo politico sul territorio, e
qualcuno di tipo sanitario, vuole comunque dare delle indicazioni fornendo una corretta e puntuale
informazione circa le norme di sicurezza che i volontari devono rigorosamente rispettare, e che
varranno scritte su un opuscoletto illustrativo e consegnate prima della partenza ai volontari:
Indicazioni da seguire sui rischi politici:
○ CONSULTARE sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da
porre in atto (es: nel caso di uscite serali, visite non previste a istituzioni governative e/o religiose, ecc.);
○INFORMARSI sulle particolari esigenze dei vari paesi e sui comportamenti da tenere nel caso di incontri
formali e/o formali (abbigliamento consigliato, argomenti da escludere nella conversazione, particolari riti e
tradizioni, ecc.);
○ MONITORARE costantemente la situazione politica e sociale del Paese in modo da comunicare
tempestivamente, laddove necessario, al responsabile della sede Caritas di Trapani per prendere insieme
decisioni rapide in caso di deterioramento delle condizioni di permanenza dei volontari;
○CONSIDERARE le peculiarità specifiche dei singoli Paesi, legate soprattutto alle tradizioni religiose degli
stessi. In particolare, tener presente le festività delle diverse comunità e le eventuali difficoltà a svolgere
attività in tali giorni;
○INFORMARSI sui particolari comportamenti da tenere in luoghi di culto o di rito, dal momento che ci sono
molti animisti, ed i cattolici sono solo una minoranza;
○EVITARE di sostare troppo a lungo in luoghi turistici troppo affollati quali moschee, mercati, sinagoghe ecc.
o luoghi di ritrovo di minoranze;
○EVITARE di sostare nelle vicinanze di caserme, stazioni di polizia o luoghi connessi a funzioni pubbliche
(ambasciate e ministeri). Nel caso in cui ciò non sia evitabile, ridurre la permanenza a quanto strettamente
necessario;
○UTILIZZARE particolari accorgimenti nelle comunicazioni di servizio da e per l’Italia. In particolare,
omettere sempre i nominativi delle persone locali che collaborano al progetto, non specificare i dettagli delle
attività da svolgersi (percorsi che devono essere attuati, orari, incontri, luoghi da visitare).
Indicazioni da seguire sui Rischi sanitari:
Per evitare le malattie endemiche che si posto contrarre sul posto, la Caritas diocesana di Trapani, si
assicura che:
Ci si accerta che il volontario prima della partenza si sia sottoposto alle necessarie vaccinazioni, quali:
profilassi del tifo e dell’antitifo, (l’antimalarica non è consigliata), febbre gialla, profilassi delle epatiti,
meningite, tetano.
Verranno indicate delle norme di igiene e profilassi, come:
▪ non bare acqua non imbottigliata;
▪ non mangiare cibi non protetti da incarti;
▪ utilizzare le zanzariere per dormire;
▪ utilizzare sterilizzanti, come l’amuchina gel e salviette umidifica;
▪ essere minuti di prodotti paramedici e medicine da banco, per un soccorso immediato;
▪ sarebbe bene camminare il più possibile coperti, soprattutto i piedi;
▪ utilizzare shampoo per la pediculosi;
▪ utilizzare prodotti antistaminici;
▪ utilizzare antiparassitari;
▪ utilizzare repellenti.
Verrà organizzato prima della partenza, un Corso di pronto soccorso, di igiene e profilassi e di
prevenzione, presso la diocesi tenuto da un medico volontario
Indicazioni di “Buone prassi”da seguire per non incorrere in rischi quotidiani:
●Evitare di andare in giro da soli, soprattutto nei mercati;
●Evitare di girare con il buio;
●E’ vietato allontanarsi dalla casa senza averlo comunicato ai responsabili e senza essere autorizzati;
Gli Ospedali più vicini si trovano nei paesi della capitale, ad Antananarivo e qui di seguito sono
descritti i recapiti e le modalità di raggiungimento:







CDS Ospedale privato della Diocesi di Fianarantsoa nelle zona di Ambatomena BP 301
Cenhosoa (Previously HOMI) Tel: + 261 20 23 397 51, indirizzo: Route de Tamatave
Tananarive – Antananarivo, fax: + 261 20 23 645 69;
Centre de Diagnostic de Antananarive Tel: + 261 2 30760, indirizzo: BP 5120 - 101
Lot IVL - 176 Anosivavaka – Ambohimanarina, Antananarivo;
Clinic Saint Francois d'Assise Tel: + 261 2 230 95, indirizzo: Lalana Dokotera RajaonaleAnkadifotsy, Antananarivo 101, fax: + 261 2 230 95;
Clinic St. Francois d'Assise Tel: + 261 32 12 230 95, indirizzo: Lalana Dokotera RajaonaleAnkadifotsy, Antananarivo 101;
Espace Medical Tel: + 261 20 23 625 66, indirizzo: 65 bis Rue Pasteur-Rabary, Antananarivo;
Hopital Josephe Ravoahangy Tel: + 261 2 279 79, indirizzo: Andrianavalona-Ampefiloha,
Antananarivo101.
Essi possono essere raggiunti in un minimo di 10 minuti ad un massimo di 40, sia con i mezzi di
trasporto disponibili in loco che con le Jeep disponibili nelle sedi.
18) Particolari condizioni di disagio per i volontari connesse alla realizzazione del progetto:
I volontari possono riscontrare particolari condizioni di disagio in merito a :
1. difficoltà linguistiche;
2. abitudini alimentari diverse;
3. mancanza di corrente per sere alterne (anche se sporadica);
4. è possibile che per alcuni giorni i telefoni non funzionino, e che la connessione ad internet
risulti difficoltosa;
5. mancanza di acqua calda;
6. può capitare che manchi l’acqua;
7. mancanza di acqua potabile;
8. mancanza di riscaldamento;
9. Clima variegato, sbalzi di temperatura, vote causa di influenze, escursioni termine repentine
tra la notte ed il giorno;
10. Ambienti molto sporchi, ed odori molti forti.
19) Sede/i di attuazione del progetto di appoggio in Italia ed Operatori Locali di Progetto:
Sede di
N. attuazione
Comune
del progetto
1
CARITAS
DIOCESANA
TRAPANI
DI TRAPANI
3
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
N. vol.
per sede
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
Cognome e nome
CORSO PAMELA
CORSO V.
EMANUELE, 7073
44
9
CECCARONI
FABIOLA
MAGADDINO
ALESSIO
Data di
nascita
C.F.
20) Sede/i di attuazione del progetto all’estero ed ente/i partners:
N
.
Ente che ha
presentato il
progetto
Paese
estero
Città
Cod.
ident.
sede
N. vol.
per
sede
1
COMUNITA’
MIARAKA
MADAGASCAR
FIANARANTSOA
115326
3
1
EKAR
AMBALAKILONGA
MADAGASCAR
FIANARANTSOA
115313
3
1
CASA
SUORE
MADAGASCAR
NAZARENE
FIANARANTSOA
111584
3
Ente partner
paese estero
CARITAS DIOCESANA
DI TRAPANI
ASSOCIAZIONE
EDUCATORI
SENZA
FRONTIERE ONLUS
SUORE NAZARENE
Personale di
riferimento sede
estera (cognome e
nome)
CLAUDIA MINELLI
ROSARIO VOLPI
BRUSASCO ADELAIDE
21) Modalità di comunicazione della presenza dei volontari all’autorità consolare o diplomatica
italiana presso il paese in cui si realizza il progetto:
In Madagascar non vi è l’ambasciata italiana, essa si trova a Pretoria, per cui per i primi contatti si è
proceduto telefonicamente con l’Ufficio degli esteri in Italia, che ci ha fornito questi indirizzi:
Personale presso sede/ufficio <javascript:form2.submit()>, Sede: AMBASCIATA PRETORIA
Codice Sede: 3810100, Paese: SUD AFRICA, Indirizzo: 796 George Avenue, 0083 Arcadia (Canc. Dipl.
anche a Cape Town nel mese di febbraio: 2 Grey's Pass - Gardens - 8001), Prefisso telefonico: 002712
Pretoria;Fuso orario: +1, Indirizzo e-mail Sede: [email protected], Altre e-mail sede: Amb. Elio
Menzione <mailto:[email protected]>; Cons. Pier Attinio Forlano: [email protected] 1° Segretario
Mauro Lorenzini: [email protected] 1° Segretario Jacopo Martino [email protected];A Home
Page: www.ambpretoria.esteri.it http://www.ambpretoria.esteri.it/, Indirizzo Cancelleria Consolare: 796
George Avenue, 0083 Arcadia, Accreditamenti secondari Capo Missione: Maseru (Lesotho), Antananarivo
(Madagascar) e Port Louis (Isole Mauritius), Addetti Militari: Col. Pilota Roberto Duraccio Tel.+ 27 12
3624001 Fax +27 12 3624009
Circoscrizione: Cancelleria consolare con circoscrizione: il distretto di Pretoria, il Lesotho, Madagascar e
Mauritius (D.M. 033/424 bis del 19.05.2003). Note: Durante i periodi di permanenza del Capo Miss. a
Capetown (variabili) l'Amb. in Pretoria continua a funzionare. Indirizzo e recapiti telefonici della Cancelleria
Diplomatica di Capetown sono indicati tra parentesi accanto a quelli della sede di Pretoria.
Numeri Telefonici : Telefoni Sede: 0027124230000 <javascript: callPhoneNumber('0027124230000')>
AMBASCIATA PRETORIA (Centralino) 0027124230001 <javascript: callPhoneNumber('0027124230001')>
AMBASCIATA PRETORIA (Segreteria)0027124230013 <javascript: callPhoneNumber('0027124230013')>
AMBASCIATA
PRETORIA
(Segreteria
2)
0027124230022
<javascript:
callPhoneNumber('0027124230022')> AMBASCIAT A PRETORIA (Contabilita') 0027124230015 javascript:
callPhoneNumber('0027124230015')> AMBASCIATA PRETORIA (Archivio)
0027214235157 <javascript: callPhoneNumber('0027214235157')> AMBASCIATA - Cancelleria di Cape
Town 0027214235158 <javascript: callPhoneNumber('0027214235158')> AMBASCIATA - Cancelleria di
Cape Town 2, Fax Sede: 0027124305547 (Canc.Dipl. Cape Town 002721-4245559)
Cellulari reperibilità Sede: 0027827815972 <javascript: callPhoneNumber('0027827815972')>
Telefoni Cancelleria Consolare: 0027124230014 <javascript: callPhoneNumber('0027124230014')>
Cancelleria Consolare Pretoria 0027124230024 <javascript: callPhoneNumber('0027124230024')>
Cancelleria Consolare Pretoria, Fax Cancelleria Consolare: 0027124305547 (Canc.Dipl. Cape Town
002721-4245559.
Successivamente sono state inviate due lettere per conoscenza, circa l’intenzione da parte della diocesi di
Trapani ad attuare un progetto di servizio civile in Madagascar in collaborazione con l’Arcidiocesi di
Fianarantsoa e Le suore Nazarene, spiegando inoltre che a queste comunicazioni ne faranno seguito altre,
nell’eventualità dell’approvazione del progetto.
Nel momento dell’approvazione del progetto, la notizia ufficiale sarà subito comunicata all’autorità consolare,
e successivamente accompagnata da una e-mail ed una lettera in cartaceo inviata in modalità di
raccomandata con ricevuta di ritorno all’ambasciata di Pretoria, con la data di inizio e fine servizio ed in
allegato il progetto, preservandoci di comunicare l’elenco dei volontari in un successivo tempo alla selezione
degli stessi avvenuta; in un altro momento, secondo le modalità che gli stessi ci indicheranno, prima della
presa in servizio dei giovani, si faranno altre eventuali comunicazioni.
N.B. tale prassi è stata seguita all’avvio dei precedenti progetti, MISAOTRA-GRAZIE, MIARAKAINSIEME, NAMANSTIKA, secondo quanto segue: contatto telefonico con l’ambasciata malgascia
a Roma; lettera di partenza dei volontari presso l’ambasciata malgascia a Roma, per ricevere il
visto della missione; Lettera di comunicazione partenza giovani all’ambasciata di Pretoria.
Riferimenti ambasciata Malgascia in Italia:06/36307797- 06/36300183, Consolato Generale,
Repubblica del Madagascar,Via R. Zandonai, 84/a- Roma
Qui di seguito è indicato il contenuto delle lettere e l’indirizzo a cui sono state inviate:
Il progetto di servizio civile è stato comunicato per conoscenza alle autorità consolari, con una
lettera di presentazione via mail di seguito allegata inviata al direttore della Caritas diocesana di
Trapani al segretario all’ indirizzo e-mail qui di seguito: [email protected]
E’ stata inviata un’ulteriore lettera, con raccomandata con ricevuta di ritorno controfirmata, dal
fiduciario del vescovo dell’Arcidiocesi di Fianarantsoa Padre Zocco(dal momento che il vescovo era
fuori sede), dalla responsabile delle Suore Nazarene Adelaide Brusasco “in religio” Suor Agnese, dal
direttore della Caritas diocesana di Trapani, e dal Direttore delegato vescovile CARITAS, al
seguente indirizzo: Sede: AMBASCIATA PRETORIA, codice Sede: 3810100, Paese: SUDAFRICA,
Indirizzo: 796 George Avenue, 0083 Arcadia.
22) Modalità di collegamento e comunicazione con la sede italiana dell’ente proponente il
progetto assicurata ai volontari:
Il collegamento con la sede della Caritas Diocesana di Trapani viene garantito attraverso i seguenti
contatti:
Contatti
Direttore delegato Vescovile della Caritas
diocesana Diacono Marcantonio Girolamo
Segreteria Servizio Civile
Segretaria Servizio Civile
Ufficio Servizio Civile
Caritas Fax
Indirizzo e-mail
1° OLP - Corso Pamela
2° OLP - Fabiola Ceccaroni
3° OLP - Magaddino Alessio
Recapiti
Tel. 0923/432234-432236
Tel. 0923/432409
Tel. +39/3341692631
[email protected]
Tel. 0923/432409 -432406
0923/432235
[email protected]
[email protected]
Tel. 334/1692631
[email protected]
Tel.+393294186310
[email protected]
Tel.+393240569686
[email protected]
La Caritas Diocesana di trapani offre il proprio sostegno a distanza ai volontari in servizio civile in
Madagascar, mantenendo stretti contatti sia telefonici, che sia attraverso e-mail, con l’invio da parte dei
volontari di report, relazioni, programmazioni, all’ufficio servizio civile della Caritas diocesana, e gli OLP, e la
segretaria del servizio civile.
Il collegamento con l’Ufficio della Caritas Italiana viene garantito attraverso i seguenti contatti:
Viene inoltre garantito il collegamento con la sede centrale di Caritas Italiana attraverso i contatti telefonici
(06-66177001 segreteria e centralino, UFFICIO SERVIZIO CIVILE, 06-66177267/247/423 – fax (0666177602) e della posta elettronica ([email protected]).
Contatti dalla sede all’estero in Italia
Contatti
Segreteria Arcidiocesi/Miaraka
Suor Agnese (Adelaide Brusasco)
Recapiti
[email protected]
tel.00261328680449
Cell. 002721-4030543 - tel. 002721/7591999
23) Modalità e tempi di eventuali rientri in Italia dei volontari durante il periodo di permanenza
all’estero:
Si prevede un unico rientro della durata orientativa di 12 giorni, intorno al 6°mese di servizio all’estero. Tale
periodo permette di effettuare una prima verifica dell’inserimento dei volontari nel progetto all’estero ed ha lo
scopo di svolgere il corso di formazione di metà servizio e di porre in essere il cosiddetto “piano di
animazione”, vale a dire il coinvolgimento dei volontari in una serie di attività di promozione, animazione e
sensibilizzazione sulle tematiche riguardanti il sevizio svolto ed i valori ad esso riconducibili (vedi voce punto
25)
24) Eventuale assicurazione integrativa a copertura dei rischi indicati alla precedente voce 16):
Sì, come da documentazione allegata
25) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
L’azione di promozione del servizio civile volontario rientra in un’iniziativa allargata di promozione generale
del servizio civile e dell’obiezione di coscienza alle armi della Caritas Italiana.
La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica ai
valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte
dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani.
ATTIVITA’ PERMANENTI DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE
● Sito Caritas Italiana www.caritasitaliana.it
○ Foglio informativo quindicinale on line InformaCaritas di Caritas Italiana
● Mensile della Caritas Italiana Italia Caritas
○ Blog del tavolo ecclesiale www.esseciblog.it
● Progetto di promozione del servizio civile in collaborazione con l’Azione Cattolica Italiana, presso i gruppi
giovanile delle Azioni Cattoliche diocesane.
○Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione di San Massimiliano martire (12 marzo).
● In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la Caritas Italiana
è socia, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC.
ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA
DELL’AVVIO DEL PROGETTO
Per la promozione e la sensibilizzazione del servizio civile in Italia la Caritas diocesana di Trapani, si avvale
della collaborazione dell’Ufficio della Pastorale Giovanile e dell’Ufficio Catechistico e dell’Ufficio Missionario,
la sinergia tra questi uffici della diocesi farà da volano per la promozione del progetto e per la valorizzazione
delle esperienze dei giovani in esso coinvolte
►L’attività di promozione e sensibilizzazione che precede l’avvio del servizio ha inizio con la pubblicazione
ufficiale sulla gazzetta ufficiale dell’approvazione dei progetti di servizio civile:
1° fase : Organizzazione e partecipazione da parte dei volontari a campi/meeting, della durata di due/tre
giorni, di sensibilizzazione al volontariato e la promozione dei progetti di servizio civile, organizzati sul
territorio dalla diocesi e dai tre uffici, di cui sopra: Ufficio Catechistico, Ufficio della Pastorale Giovanile e
l’Ufficio missionario, a cui si fanno partecipare tutti i giovani della diocesi appartenenti alle varie realtà
ecclesiali: quali azione cattolica, scout, catechisti, giovani volontari, giovani missionari, dove il servizio per il
prossimo ed il volontariato si fanno testimonianza, attraverso la distribuzione materiale informativo, video
proiezioni, rappresentazioni;
2° fase: interventi nelle scuole superiori, nelle Università, nelle agenzie socializzanti presenti in città ed in
tutta la provincia, di circa 3 ore, sul servizio e le sue esplicitazioni;
3° fase: incontri di promozione durante la permanenza dei ragazzi in Italia, attraverso interventi in
parrocchia, annunci verbali a messa, riunioni, meeting, testimonianze di servizio;
4° fase: volantinaggio, con pieghevoli, materiale informativo, depliant per strada nelle parrocchie, nei luoghi
frequentati dai giovani, nelle università, nelle scuole, negli enti pubblici, per promuovere l’approvazione del
progetto;
5° fase: Comunicati alle Caritas parrocchiali attraverso l’invio di materiale informativo elettronico, e
illustrativo, quali foto, reportage, filmati sul servizio civile, attraverso l’Ufficio comunicazione della diocesi, e
le reti locali private;
6° fase: Comunicati stampa sul giornale della diocesi “Lettera Aperta” sulle attività e il progetto di servizio
civile, attraverso l’Ufficio stampa della diocesi e la stampa locale;
7° fase: organizzazione di eventi per la promozione del progetto di servizio civile all’estero attraverso la
realizzazione di: cene missionarie, raccolte di beneficienza, spettacoli;
►Si impegnano inoltre i seguenti strumenti specifici di promozione:
- realizzazione di pieghevoli, locandine, calendari e video contenenti una prima informazione sul
servizio civile volontario; creazione di portachiavi, manufatti e prodotti artigianali; distribuzione di
magliette e cappellini in occasione di manifestazioni locali; realizzazione di power point.
A livello locale, la promozione del progetto viene attuata anche grazie al coinvolgimento degli operatori
parrocchiali, delle agenzie educative presenti nel territorio e grazie all’utilizzo di uno sportello di segretariato
attivo presso la Caritas diocesana di Trapani dal Lunedì al Venerdì dalle ore 10:00 alle13:00.
La partecipazione del contesto ecclesiale e cittadino è necessaria in quanto risulta evidente la ricaduta
pastorale e sociale dei soggetti coinvolti in un ambito comunitario aperto ad accogliere i positivi risvolti
dell’azione educativa.
Tutto ciò per dare avvio ad una prima fase di:informazione sulle attività del servizio civile e le sedi di
attuazione;sensibilizzazione circa gli obiettivi in ordine al sevizio da svolgere e legate alle tematiche della
promozione umana, della pace e della nonviolenza.
►La metodologia utilizzata sarà:
- Animazione territoriale;
- Formazione/informazione dei giovani sul volontariato;
►Quanto sopra risulta propedeutico e funzionale ad un secondo momento di :
- avvio al tirocinio osservativo
- conoscenza della realtà diocesana
- presa del servizio.
Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto:36
ATTIVITA’ DI PROMOZONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO
SVOLGIMENTO DEL PROGETTO
Durante il servizio l’attività di promozione e sensibilizzazione si svolgerà attraverso l’ animazione territoriale
grazie ad una collaborazione interdiocesana, e ad una cooperazione con il personale volontario dell’ Ufficio
Servizio Civile della Caritas diocesana di Trapani e L’Ufficio Missionario, e l’ufficio stampa e comunicazione.
L’intervento sarà così articolato:costituzione di un’equipe di volontari che si faranno portavoce dei valori della
pace e della non violenza nei laboratori parrocchiali e nei convegni interdiocesani; costituzione di un’equipe
di servizio civile in ogni parrocchia; redazione di un giornalino del servizio civile, con foto e reporter delle
attività che si andranno svolgendo durante il servizio da distribuire nelle parrocchie, nelle piazze e nei luoghi
di aggregazione giovanile, nei centri per disabili, servizi sociali, informagiovani, scuole. La redazione del
giornalino coinvolgerà i minori del progetto e le loro famiglie.
►I volontari dedicheranno una parte consistente del tempo di servizio per la realizzazione delle attività di cui
sopra, coadiuvando il personale stabile e volontario, del servizio civile ed altri volontari attraverso:
●la redazione dei report mensili (almeno 9) e di monitoraggio (almeno 4);
●la redazione di dossier tematici (contesto regionale, nazionale; minoranze; conflitti; diritti umani;
progetti di sviluppo);la raccolta di materiale video e fotografico in formato digitale;
►Il materiale prodotto, in accordo con i volontari, verrà impiegato per:
●la realizzazione del giornalino del servizio civile, la stesura di relazione di inizio, in itinere e finale dell’attività
di servizio civile svoltasi all’estero; la realizzazione del calendario fotografico dell’Ufficio civile della Caritas
diocesana di Trapani, in collaborazione con L’Ufficio Missionario della diocesi; la realizzazione di una mostra
fotografica sul servizio civile all’estero;
○ la produzione dei DVD in distribuzione nelle oltre parrocchie della Diocesi in occasione delle
campagne di Avvento e Quaresima, e di eventi particolari, sul servizio civile all’estero;
●la produzione di DVD tematici nello specifico sul Madagascar e sull’attività di volontariato a Fianarantsoa;
►I volontari inoltre, in occasione del rientro intermedio e finale dal Madagascar, verranno coinvolti per:
●organizzare e condurre incontri nelle scuole medie superiori, nei gruppi parrocchiali, nelle
associazioni e movimenti, nelle università, nelle agenzie socializzanti;
●Partecipare, in qualità di testimoni privilegiati della Caritas diocesana di Trapani a testimonianza sul
territorio del servizio che stanno svolgendo all’estero
●attraverso la stampa locale (conferenza stampa); attraverso l’indirizzo e-mail della diocesi, attraverso la
produzione di brochure e locandine; attraverso le attività di sensibilizzazione in occasione della festa
dell’obiezione di coscienza e del servizio civile;
● la realizzazione di spettacoli teatrali, in luoghi pubblici ed animazione di strada.
►La metodologia utilizzata sarà:
- Animazione territoriale, Formazione/informazione dei giovani sul volontariato, Coinvolgimento delle
scuole, parrocchie e agenzie socializzanti
►Quanto sopra risulta funzionale alla promozione di una cultura di volontariato e di servizio rivolto al
prossimo al fine di: Avvicinare il mondo giovanile ai luoghi di servizio; Promuovere tematiche inerenti alla
pace e alla solidarietà, Promuovere lo stesso servizio civile.
Totale ore dedicate durante lo svolgimento del progetto:40
Totale del ore di sensibilizzazione: 76
26) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento
27) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
28) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dall’UNSC in sede di accreditamento
Inoltre per quanto concerne il monitoraggio, la verifica e la valutazione dell’esperienza dei volontari in
servizio civile si prevedono alcuni momenti di incontro con tutti i giovani partecipanti al progetto:
incontro di metà servizio (tra il 3° e 6° mese) di una o più giornate
incontro di fine servizio (al 12° mese) di una o più giornate residenziali
Durante gli incontri verranno proposte attività di gruppo finalizzate alla verifica e alla rilettura dell’esperienza.
Durante gli stessi momenti a metà e a fine servizio, verrà distribuito il questionario di monitoraggio e
valutazione del progetto come previsto dal sistema di monitoraggio accreditato.
Ai volontari è richiesto l’invio di un report mensile secondo un format prestabilito.
29) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
30) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti
dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Tra i requisiti si richiede:
 Spiccata predisposizione verso le relazioni umane;
 Disponibilità a mettersi in formazione per accrescere il proprio bagaglio culturale;
 Titolo di studio di scuola superiore, poiché le attività previste dal progetto richiedono una
preparazione culturale di base del volontario;
 Dimostrazione di buone capacità relazionali e dialogiche per il lavoro di equipe;
 Che i giovani considerino l’esperienza del sevizio civile come un impegno fattivo ed effettivo,
nel rispetto dell’orario settimanale di servizio, e nel rapporto con le figure professionali e
non, presenti;
 Buona predisposizione e versatilità a lavorare con le famiglie disagiate nel rispetto della
dignità di ciascuno, preservando il codice etico, diritto di tutti;
 Disponibilità e apertura verso la cultura presente in loco;
 Capacità di entrare in relazione con il team di lavoro presente nella sede locale
 Disponibilità alla vita comunitaria, al dialogo e al confronto
31) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
32) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Partner ITALIA
NO PROFIT
ASSOCIAZIONE Pensiero
Creativo
C.F. 93070040816
PROFIT
Fotografo Lenny Fanara
Apporto al progetto
- kit didattici per l’attività di stimolazione cognitiva dei minori;
- kit didattici per l’educazione alla legalità.
- supporto professionale in ambito fotografico per la realizzaizone di
P.I.01859580811
Scicarta
C.F./P.I. 00235280815
Cartoleria Galli
P.I. 02051160818
Adelkam snc
P.I. 01743150813
giornalini, book fotografici e brochure
- sostegno materiale ed economico alle attività del progetto
- fornitura di risorse funzionali alle attività del progetto
- sostegno materiale ed economico alle attività del progetto
- fornitura di risorse funzionali alle attività del progetto
- Pubblicizzazione del progetto
- cura dell’organizzazione dei viaggi da e per il Madagascar (sede
del progetto)
- supporto logistico e informativo viaggi
Partner esteri
Ministere de la Justice
Apporto al progetto
- autorizzazione alla realizzazione di attività laboratoriali con e per i
minori del circuito penale
- mette a disposizione i seguenti operatori: 4 educatori, 1 ausiliare, 1
operaio, 2 guardiani, 1 cuoco
Association Miaraka
33) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
34) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini
professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo
Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di
Scienze Politiche
Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di
Civiltà e Forme del Sapere
Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”
35) Eventuali tirocini riconosciuti:
Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini
professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo
Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di
Scienze Politiche
Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di
Civiltà e Forme del Sapere
Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”
36) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte di Caritas
Italiana in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite
durante il servizio (modello consegnato all’UNSC da Caritas Italiana).
La singola Caritas diocesana rilascia –su richiesta dell’interessato e per gli usi consentiti dalla leggeulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata.
Le stesse competenze sono riconosciute e certificate mediate il rilascio di un attestato da parte:
- dell’Ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino
Mattarelli”, come da convenzione allegata;
- dell’Ente E.N.G.I.M.
SICILIA TRAPANI, CENTRO DÌ FORMAZIONE PROFESSIONALE “SAN
GIUSEPPE”, come da convenzione allegata;
Il progetto consente l'acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate da Caritas Italiana,
dall’ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Mattarelli” e
dall’Ente di formazione E.N.G.I.M. SICILIA TRAPANI, CENTRO DÌ FORMAZIONE PROFESSIONALE
“SAN GIUSEPPE”:
COMPETENZE TRASVERSALI
- Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività
organizzate dall’associazione.
- Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia
- Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da
raggiungere
- Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non
- Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari
- Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità
- Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza
- Lavorare in team per produrre risultati collettivi
- Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell’ambito di sistemi e
procedure già calibrati e condivisi
- Collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi.
COMPETENZE SPECIFICHE
- Conoscere gli elementi teorici e pratici di base nel campo della cooperazione internazionale e solidale
- Conoscere gli elementi di base nella relazione sociale negli ambiti di lavoro del progetto
- Conoscere gli elementi teorico pratici nel campo della relazione interculturale
- Conoscere gli elementi teorico pratici nel campo della tutela dei diritti umani
- Avere la capacità di adeguarsi al contesto: linguaggio ed atteggiamenti
- Avere la capacità di assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia
- Conoscere e saper convivere con situazioni climatiche e culturali differenti;
- Saper realizzare attività educative con mezzi poveri.
- Saper convivere con persone con cultura e fedi religiose differenti.
- Aver Acquisito stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia;
- Conoscere la lingua del paese di destinazione
- Conoscere elementi teorico-pratici del quadro istituzionale nell'ambito dei progetti di cooperazione.
- Aver sviluppato capacità di problem solving;
Formazione generale dei volontari
37) Sede di realizzazione:
La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente
La formazione generale si terrà nelle sedi sotto indicate, di appartenenza della
diocesi:
- Sede Caritas Diocesana, Corso V. Emanuele 44, 91100 Trapani
- Sede Seminario Vescovile – Via Cosenza, 90 – Erice
- Sede Estiva del Seminario Vescovile- Misericordia- C.da Valderice 91100 TP
38) Modalità di attuazione:
La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente
39) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione
generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, il
percorso di formazione generale si attua con le seguenti tecniche e metodologie.
Metodologia
Per ogni obiettivo formativo viene considerato:
- la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell’altro, del mondo
- dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà
- dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà
- dal saper fare al saper fare delle scelte
- dallo stare insieme al cooperare
ed in relazione a questi livelli la dimensione:
- individuale della persona
- la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza
- la società, il mondo
attraverso:
- lezioni frontali (non meno del 30% delle 42 ore);
- elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali (non
meno del 40% delle 42 ore);
- testimonianze e/o visite ad esperienze significative

Articolazione della proposta e numero ore di formazione previste;
totale nei primi 6 mesi di servizio: 42 ore.
La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da:
- Uno o più corsi di inizio servizio di alcune giornate (possono essere anche residenziali)
Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla
voce 21), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell’esperienza
svolta nell’incontro di monitoraggio.

Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di
apprendimento raggiunti;
Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi.
Successive condivisioni e confronti in gruppo.

41) Contenuti della formazione:
A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione
generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio
Civile Nazionale in sede di accreditamento, si propone una formazione generale che preveda due fasi:
una prima fase di 36 ore circa che tiene conto delle indicazioni delle “Linee guida per la formazione generale
dei volontari” in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario,
approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo.
Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo periodo
all’aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale).
La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante:
Moduli Linee Guida
L’identità del gruppo in formazione e
patto formativo
Moduli Caritas
Sostenere l’esperienza e la sua
rielaborazione.
Favorire l’attenzione alla cura delle relazioni.
Sostenere la motivazione.
Sostenere l’orientamento per il futuro.
Tempistica
6
Modalità (1)
6i
Dall’obiezione di coscienza al servizio
civile nazionale.
Il dovere di difesa della Patria -difesa
civile non armata e nonviolenta
La normativa vigente e la Carta di
impegno etico
Comprendere il significato di concorrere alla
difesa della patria
2
2f
4
3f – 1i
2
1f – 1i
Conoscere il sistema del Servizio Civile
Nazionale
La formazione civica
Le forme di cittadinanza
La protezione civile
Favorire l’educazione alla solidarietà, alla
cittadinanza attiva, alla pace e alla
responsabilità ambientale
3
3
3
2f – 1i
2f – 1i
2f – 1i
La rappresentanza dei volontari nel
servizio civile
Presentazione dell’ente
Il lavoro per progetti
Conoscere il sistema del Servizio Civile
Nazionale
Conoscere la Caritas come ente
Conoscere il sistema del Servizio Civile
Nazionale
Conoscere il sistema del Servizio Civile
Nazionale
Conoscere il sistema del Servizio Civile
Nazionale
Promuovere la prosocialità.
Sostenere l’esperienza e la sua
rielaborazione.
Favorire l’attenzione alla cura delle relazioni.
Sostenere la motivazione.
1
1i
3
2
2f – 1i
1f – 1i
2
2f
2
2f
3
3i
36
20f – 17i
L’organizzazione del servizio civile e le
sue figure
Disciplina dei rapporti tra enti e
volontari del servizio civile nazionale
Comunicazione interpersonale e
gestione dei conflitti
(1) f: lezione frontale; I:dinamiche non formali
Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l’articolazione della proposta sarà adattata in
base al gruppo dei volontari in formazione.
Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e l’interesse dei
giovani rispetto a tutte le tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo.
Una seconda fase di 6 ore circa dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche
rispetto ad altre partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si approfondiranno
gli stessi contenuti affrontati nella prima fase e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla
situazione del gruppo particolare di volontari.
Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla
voce 28), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici, inerenti ai contenuti di formazione
generale, a partire dalla verifica dell’esperienza svolta.
42) Durata:
Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
43) Sede di realizzazione:
La formazione specifica si terrà, presso la seguente sede di riferimento italiana:
Sede Caritas Diocesana, Corso V. Emanuele, 44 91100 Trapani
La formazione specifica si terrà, presso le seguenti sedi di riferimento estere:
COMUNITÀ MIARAKA, via Ankofafa Andrefana B.P. 301 301 cod. Helios
115326
EKAR AMBALAKILONGA, B.P. 1354 301 ANKOFAFALAHY 301, COD. HELIOS
115313
CASA SUORE NAZARENE, ANKOFALA AMBONY LOT 311/AE - COD. HELIOS
111584
44) Modalità di attuazione:
La formazione specifica è effettuata in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente
45) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
ITALIA
Formatori specifici della formazione specifica:
Pamela Corso
Alessio Magaddino
Fabiola Ceccaroni
Maria Cristina Montalbano
ESTERO
Formatori specifici della formazione specifica:
Maria Adelaide Brusasco
Rosario Volpi
46) Competenze specifiche del/i formatore/i:
47) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Formazione specifica in ITALIA
Formatori specifici (F.S.)
ALESSIO MAGADDINO
Area di
intervento
Educazione e
promozione
culturale
Settore
Servizio
Civile
all’estero
Tecnichemetodologia
- lezione interattiva
- simulazioni di
situazioni
Ore e modalità
10 ore
(2 incontri di 5 ore)
- role playing
FABIOLA CECCARONI
PAMELA CORSO
MARIA
MONTALBANO
CRISTINA
Educazione e
promozione
culturale
Educazione e
promozione
culturale
Servizio
Civile
all’estero
Servizio
Civile
all’estero
Educazione e
promozione
culturale
Servizio
Civile
all’estero
- brainstorming
- dinamiche di gruppo
- role playing
- lezione frontale
- lezione multimediale
- simulazioni di
situazioni
- lezione frontale
Tot ore
10 ore
(2 incontri di 5 ore)
10 ore
(2 incontri di 5 ore)
2 ore (1 incontro)
32 ore
Formazione specifica all’Estero
Formatori
specifici (F.S.)
Maria Adelaide
Brusasco
Volpi Rosario
Area di intervento
Settore
Tecniche-metodologia
Educazione e
promozione culturale
F12
Educazione e
promozione culturale
F12
Servizio
Civile
all’estero
Servizio
Civile
all’estero
- lezione interattiva e
frontale
- Prove pratiche
- lezione interattiva
- lezione frontale
- dinamiche di gruppo e
simulazioni pratiche
Tot ore
Ore e modalità
24 ore
(4 incontri di 6 ore)
16 ore
(4 incontri di 4 ore)
40 ore
48) Contenuti della formazione:
Formazione specifica in ITALIA
Formatori
specifici
Corso
Pamela
Magaddino
Alessio
Area di
intervento
Settore
Moduli
Contenuti
Educazione e
promozione
culturale
Servizio
Civile
all’estero
3. Educare attraverso
proposte laboratoriali
Trasformare l’assistenza
in promozione sociale
La cura dell’espressione
corporea
Il teatro e la
drammatizzazione
Il corpo e il movimento
Il gioco come strumento
di interazione e
condivisione tra il gruppo
dei pari e con gli adulti
L’importanza
della
promozione
e
della
sensibilizzazione per un
progetto estero
Metodi e criteri di
accoglienza
dei
missionari nel territorio
malgascio
Educazione e
promozione
culturale
Servizio
Civile
all’estero
1.
La
missione:
animare e costruire
Attività di
riferimento del
progetto e ore
AZIONE
GENERALE
1.A.C.1
10 ore
(2 incontri di 5 ore)
AZIONE
GENERALE
4.D.a. 1.
n. 1
2.
La Prevenzione
come
salvaguardia
della salute
Ceccaroni
Fabiola
Educazione e
promozione
culturale
Servizio
Civile
all’estero
4. La legalità e la
cittadinanza
organizzazione logistica
di
una
sede
d’accoglienza
Elementi di medicina di
base,
di
igiene
e
profilassi
Tecniche
di
primo
soccorso
L’importanza
delle
Vaccinazioni
Prevenzione e cura delle
malattie a trasmissione
sessuale
L’interiorizzazione
del
senso civico attraverso
proposte mirate per gli
adolescenti
Formazione
ed
informazione sui rischi
connessi all’impiego dei
volontari in progetti di
Servizio Civile
Montalbano
Maria
Cristina
incontro di 5 ore
AZIONE
GENERALE
3.C.a.1
n. 2
incontro di 5 ore
AZIONE
GENERALE
1.A.d.1
10 ore
(2 incontri di 5 ore)
2 ore (n. 1 incontro)
Formazione specifica all’ Estero
Formatori
specifici
Area di
intervento
Settore
Moduli
Maria
Adelaide
Brusasco
Educazione e
promozione
culturale
Servizio
Civile
all’estero
5. Assistenza agli adulti
e ai bambini
Contenuti
Cenni di pedagogia
Cenni di infermieristica
Informazione e Sostegno
alla genitorialità
6. Animazione e
sensibilizzazione
territoriale: educare alla
convivenza
7.
Interculturalità
e
multireligiosità
La Convivenza pacifica
La catechesi, l’incontro
tra spirito e corpo
Storia
politica,
geografica e sociale del
Madagascar
Storia delle tradizioni
popolari malgasce
Relazioni
interculturali
nel paese
Attività di
riferimento del
progetto e ore
Attività 2.B.a.1
(3 ore)
Attività 2.B.a.1
2.B.a.2 – 3.C.a.1
(3 ore)
Attività 3.C.a.1.
Attività 3.C.c.1
(3 ore)
Attività 4.D.a.1
Attività 3.C.c.1
(3 ore)
Attività 3.C.c.1
Attività 4.D.d.1
(3 ore)
8.
Pedagogia
alfabetizzazione
ed
9. L’alfabetizzazione
Come
condurre
un’attività
di
sensibilizzazione
nel
territorio delle missioni
estere.
Dalla Pedagogia
Generale alla Pedagogia
Interculturale
Attività 1.A.a.1
Attività 1.A.b.1
Attività 1.A.d.1
L’educatore: Alterità,
Identità e Diversità
(3 ore)
Attività 2.B.b.1
Attività 1.A.c.1
Primo strumento di
comunicazione per poter
inserirsi nella società
(3 ore)
AZIONE
GENERALE
1.A.b.1
(3 ore)
Volpi
Rosario
Educazione e
promozione
culturale
Servizio
Civile
all’estero
10. Il progetto educativo
come progetto di vita
11. La missione come
prima
forma
di
rieducazione
12. La missione e il
volontariato
Conoscere
ed
interiorizzare l’esperienza
della missione
Vivere il volontariato
come scelta di vita.
Il volontariato, formula
ideale di reinserimento
sociale
Conoscere il diverso,
accettare sé stessi
Essere un missionario,
promuovere
l’integrazione
Volontariato:Azione
di
solidarietà sociale
Orientarsi nel territorio
AZIONE
GENERALE
4.D.a.1
(4 ore)
Attività 3.C.c.1
(4 ore)
Attività 4.D.a.1.
(4 ore)
Attività 4.D.a.1
(4 ore)
49) Durata:
La formazione specifica avrà una durata di 72 ore
Altri elementi della formazione
50) Modalità di monitoraggio del percorso di formazione (generale e specifica) predisposto:
Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dal Dipartimento in sede di accreditamento
Data
24/07/2014
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