Associazione Socio Culturale San Francesco DAL PASSATO AL FUTURO PER UN PROGETTO NEL PRESENTE Ittiri 2009 Dal passato al futuro per un progetto nel presente © 2009 Associazione socio-culturale San Francesco Pubblicazione in edizione provvisoria e parziale Grafica e impaginazione: Grafimedia comunicazione, Sassari Stampa: Nuova Stampa Color, Muros In copertina: Stemma Francescano scolpito in pietra presente nella antica facciata della Chiesa In quarta di copertina: B. Giovanni Duns Scoto, Difensore dell’Immacolata, Liliana Cano, olio su tela, 2005 Associazione Socio Culturale San Francesco Dal passato al futuro per un progetto nel presente Ittiri 2009 Dal Passato al Futuro per un progetto nel Presente Nel licenziare la presente pubblicazione, vogliamo far emergere dal nostro immaginario storico tre date, che hanno segnato sia la storia religiosa – culturale – sociale riguardante l’umanità intera sia quella che ha segnato più specificamente il nostro territorio. Tre date che indicano il passato al quale ci richiamiamo: il 1209, il 1610, il 1958. Nel 1209 si ha l’approvazione, da parte del Papa Innocenzo III, della forma vitae che Francesco d’Assisi chiede per sé ed i suoi frati come regola di comportamento per seguire Cristo. Essa contiene l’approvazione da parte della Chiesa del carisma francescano. Nel 1610 matura il momento in cui tale forma di vita viene trapiantata nel nostro territorio, con la venuta dei Francescani ad Ittiri, chiamati per evangelizzare, catechizzare ed alfabetizzare la popolazione di Ittiri e dei centri vicini. Nel 1958 questa presenza francescana assume nuove connotazioni, con un impegno più diretto e partecipato, quando viene affidata loro la nuova parrocchia istituita canonicamente da Mons. Arcangelo Mazzotti. Tre date che in questo anno 2009 focalizzano nella nostra memoria avvenimenti che hanno accompagnato la vita dei nostri padri ed arricchiscono il nostro territorio di contenuti e prospettive mettendone in rilievo delle potenzialità capaci, se correttamente lette e finalizzate, di rispondere alle sfide che il tempo presente pone innanzi alle nostre responsabilità: inauguriamo un centro culturale che sarà a disposizione di tutte le sensibilità di Ittiri e del territorio.. Riflettendo sul confluire di tali memorie in questa circostanza ci è sembrato quanto mai opportuno e significativo cogliere l’occasione per presentare alla cittadinanza ed al territorio un PROGETTO, pensato ed elaborato utilizzando l’eredità morale, spirituale e culturale nonché le strutture architettoniche lasciateci dai nostri Padri e tramandateci, in funzione di istanze che, nel presente, emergono nel nostro territorio. 5 Non sembri presuntuosa la prospettiva che ci orienta e ci motiva. Siamo consapevoli dei nostri limiti e della povertà degli strumenti, intellettuali – culturali – economici a nostra disposizione, ma ci conforta e ci sostiene, oltre la fiducia nelle potenzialità del bene e la certezza del sostegno dall’Alto, la consapevolezza di una forte determinazione nel conseguimento di un fine che può essere alla portata di persone animate da buona volontà. Il disegno che si vuole realizzare nel presente è nato dalle indicazioni contenute nelle tavole di fondazione del convento francescano. Nel 1610 i frati vennero chiamati ad Ittiri per catechizzare, evangelizzare, amministrare il Sacramento della Riconciliazione ed alfabetizzare la popolazione non solo dell’abitato di Ittiri ma quella di tutto il territorio circostante. Tutto ciò ha comportato un complesso di iniziative che progressivamente, anche spinti da necessità che emergevano nella vita dei frati, si sono ulteriormente sviluppate con la attivazione dello studentato filosofico e teologico in cui i religiosi percorrevano il loro iter formativo. Ciò ha determinato modifiche alla struttura architettonica del complesso illustrata ampiamente nella relazione storica dell’Arch. Andrea Sussarellu. Si è voluto recuperare questo disegno originario pensando ad un possibile utilizzo del complesso architettonico. Non mi attardo sulle vicende storiche che hanno segnato la storia del Convento negli ultimi centocinquanta anni, dal momento della soppressione ad oggi. La pubblicazione del Prof. Padre Leonardo Pisanu nella sua monumentale storia dei Francescani Minori in Sardegna e, per quanto riguarda il convento di Ittiri, ripresa nel contributo pubblicato in questo volume, ci dà il senso di una esperienza quanto mai viva e radicata e soprattutto appassionatamente vissuta dalla popolazione e da “Sos Padres”. Un accenno fugace agli ultimi cinquanta anni della storia della struttura ci permette di comprendere meglio il disegno oggi elaborato e l’impegno profuso per creare le condizioni della sua realizzazione. Dopo che agli inizi degli anni sessanta del secolo scorso, i locali occupati dalla Pretura e dalla caserma dei carabinieri, furono lasciati liberi, dal Demanio sono stati assegnati in proprietà parte al Comune d’Ittiri, parte all’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Mi6 nori. Nel corso degli anni, parte dei locali furono recuperati ed utilizzati parzialmente sia dal Comune sia dai Frati. Utilizzo parziale-occasionale e comunque tale che mortificava il disegno originario e il progetto che esso esprimeva. Parte rimase in totale abbandono. La constatazione di tale stato poneva il problema di un utilizzo di tutto il complesso capace di restituire la dignità originaria alle strutture, in modo da poterle rendere funzionali alla realizzazione del disegno-progetto pensato dai nostri Padri agli inizi del 1600. Furono fatti diversi tentativi nel corso degli ultimi cinquanta anni, tutti resi inutili da reciproca diffidenza dei due proprietari: Comune e Frati e dal sospetto che ciascuno perseguisse l’intenzione di espropriare l’altro. Dal momento che in ciascuna delle parti andava maturando la consapevolezza che l’utilizzo della struttura, degna della sua Architettura e capace di esprimerne tutte le potenzialità, non poteva non essere che unitaria, con l’attuale Amministrazione del Comune e la fraternità dei Francescani ci fu un intenso scambio di opinioni sull’utilizzo della struttura del vecchio Convento. Tale dialogo progressivamente sciolse le reciproche diffidenze e portò a prendere atto che tutta la struttura architettonica non poteva non avere che un’unica finalità, se la si voleva degna della sua storia e della struttura architettonica che la caratterizzava. Da ciò nacque una disponibilità alla collaborazione. In questo clima maturavano progetti che rispondevano ad esigenze del territorio, richiamavano le origini e la storia della presenza dei Francescani ad Ittiri ed erano degne dell’architettura e della storia di questa struttura. Tutto ciò senza intaccare lo “status” patrimoniale degli immobili, motivo delle reciproche diffidenze. Per rendere concrete e perseguibili queste prospettive sono stati elaborati alcuni atti giuridici che costituivano la condizione preliminare per la loro attuazione e che vengono riportati in questa pubblicazione. Sono: 1. Accordo tra Comune e Frati in cui si determinano Progetto-Strumenti-Finalità, con relativa integrazione. 2. Atto costitutivo dell’Associazione S. Francesco con relativo Statuto. 3. Convenzione per la concessione in comodato d’uso della Struttura all’Associazione. 7 4. Storia e Architettura della struttura conventuale, relazione sul restauro. 5.Regolamento della Biblioteca. 6. Progetto della Nuova Biblioteca. 7. Presenza dei Francescani ad Ittiri. La lettura di questi documenti permette la comprensione del Passato, lontano e vicino, del Presente e del Futuro della Struttura che presentiamo. Un passato che ci dice dell’impegno dei Padri a garantire condizione di sviluppo e di crescita civile-morale e cristiana per la comunità, un convincimento che ci testimonia l’intendimento di raccogliere l’eredità dei Padri per garantire anche nel presente, secondo modalità che le esigenze attuali richiedono e le possibilità che la tecnica ci offre, la realizzazione delle potenzialità presenti e usufruibili nel territorio, in modo da garantire anche per il futuro crescita e sviluppo. La dinamica interrelazionale tra passato-presente-futuro è fisiologica e nella logica di questa dinamica noi intendiamo collocarci, proprio in questo anno 2009 che ci richiama ad un passato, otto volte secolare, in cui Innocenzo III approvava oralmente la “forma di vita” che Francesco gli presentava: il Passato in cui lo Spirito del Padre donava alla Chiesa una forma particolare di sequela del Cristo nella persona di Francesco. Otto secoli di storia narrano della incidenza di tale forma sul tessuto della esistenza di persone e popoli. Quattro secoli or sono, 1610, le potenzialità di tale forma di vita venivano impiantate nel contesto del territorio che ha in Ittiri il suo epicentro, per rispondere ad istanze spirituali-culturali e sociali dei suoi abitanti. Quattro secoli di storia ci dicono quanto questa presenza abbia inciso creando una tensione simpatetica tra “sos Padres” e le persone del territorio. Questa l’eredità che abbiamo ricevuto e che noi intendiamo onorare, assumendola come punto fermo da cui trarre risposte alle sfide che il moderno o il post-moderno pone a ciascuno di noi viventi nel nostro presente. Tutto ciò con l’intento di aprire delle prospettive per le nuove generazioni, indicando delle linee di sviluppo e di crescita per garantire a tutti e a ciascuno le condizioni per attuare le proprie potenzialità. Queste le prospettive che hanno mosso l’Amministrazione comu8 nale ed i Frati nel ripensare l’utilizzo unitario delle strutture architettoniche del vecchio convento. L’impegno finanziario per il restauro e l’acquisto di arredi è pienamente giustificato dalla validità (come valore e come efficacia) di tali prospettive. La costituzione della Associazione socio-culturale S. Francesco concretizza la volontà di dare continuità a questo impegno. Lo statuto segna le linee di progettazione e di azione concreta per individuare le istanze che emergono e le potenzialità che si hanno per dare risposte ad esse. f. f. s. 9 REP. N° 2186/2007 ACCORDO COMUNE – PROVINCIA FRANCESCANA ACCORDO TRA IL COMUNE DI ITTIRI E LA PROVINCIA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE DEI FRATI MINORI IN SARDEGNA FINALIZZATO AL TRASFERIMENTO DAL CONVENTO DI SAN PIETRO IN SILKI E ALL’ALLESTIMENTO PRESSO L’ANTICO CONVENTO DI SAN FRANCESCO AD ITTIRI DELLA BIBLIOTECA PROVINCIALE FRANCESCANA E ALLA CREAZIONE DI UN CENTRO CULTURALE L’anno Duemilasette il giorno venticinque (25) del mese di settembre in Ittiri (SS) nella Casa Comunale, sono comparsi: DA UNA PARTE: Il Sig. Angelo Maria Solinas, nato a Bonorva il 5.3.1948, C.F. SLNNLM48C05A978Y, residente in Quartu S. Elena, Via S. Antonio 46, religioso, il quale dichiara di agire esclusivamente nella sua qualità di legale rappresentante della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori, con sede in Cagliari, Via S. Giovanni 283, C.F. 80001230921; DALL’ALTRA PARTE: Il Sig. Orani Antonio Luigi, nato a Sassari il 28.6.1958, Sindaco pro tempore del Comune di Ittiris (SS), il quale dichiara di agire esclusivamente per conto dell’Ente che rappresenta, ai sensi del Decreto Legislativo 18 Agosto 2000 n°267, C.F./P.I. 00367560901; PREMESSO – che la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori intende trasferire ad Ittiri tutto il materiale documentario della biblioteca provinciale francescana, attualmente giacente a Sassari nel convento di San Pietro in Silki ed allestire idonea biblioteca presso i locali dell’antico convento di San Francesco ad Ittiri sito in via Sassari n. 54; – che il Comune di Ittiri intende adibire la parte dei locali del su indicato fabbricato a centro culturale e di aggregazione sociale; – che la proprietà dei locali dell’antico convento di San Francesco è attualmente divisa tra la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori ed il Comune di Ittiri secondo le risultanze della planimetria allegata sotto la lettera “A” e che è intenzione di entrambi gli Enti creare un centro culturale e dare corso all’allestimento ed alla gestione della biblioteca francescana ad Ittiri allo scopo comune di promuovere attività culturali quali conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche, archeologiche e storiche, socioculturali a carattere locale, inchieste socio-religiose ed attività affini; svolgere attività pubblicistica: stampa di libri, periodici o altri strumenti di comunicazione cartacea o telematica; – che per la realizzazione dell’iniziativa programmatica predetta ed in particolare per consentire l’allestimento della biblioteca francescana la Provincia 11 di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori e il Comune di Ittiri si impegnano a costituire di comune accordo apposita associazione culturale, denominata fin d’ora “Associazione socio-culturale San Francesco”, alla quale concedere in uso i locali di rispettiva proprietà dell’antico convento di San Francesco; – che pertanto la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori e il Comune di Ittiri intendono impegnarsi per una più ampia e completa valorizzazione della struttura e favorire la fruibilità pubblica del luogo per iniziative di valore culturale, educativo e di utilità sociale; – che l’antico convento di San Francesco di Ittiri, oggetto dell’intervento di valorizzazione culturale di cui al presente accordo, è quello individuato al Catasto fabbricati al Fg. 73 Mapp. 360/1-3 per la parte di proprietà della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori e al Fg. 73 Mapp. 360/1-3 per la parte di proprietà del Comune di Ittiri; – che la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori e il Comune di Ittiri si impegnano a stipulare con la futura “Associazione socio-culturale San Francesco”, un contratto di comodato d’uso gratuito dell’immobile suddetto e precisamente i locali che nella planimetria allegata “B” sono contraddistinti con i numeri (……….) di cui i locali n°…….. di proprietà della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori ed i locali n°….. di proprietà del Comune di Ittiri. Tutto ciò premesso e ritenuto parte integrante del presente atto, essendo ora intendimento delle parti prima generalizzate tradurre in formale contratto, nella forma della scrittura privata, valido e regolare ad ogni effetto di legge, la reciproca volontà di obbligarsi, le stesse convengono e stipulano quanto segue: Art. 1 La premessa narrativa è parte integrante e sostanziale del presente atto. Art. 2 Il P. Angelo Maria Solinas, come in precedenza generalizzato, nella sua esclusiva qualità di rappresentante legale della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori ed il dott. Orani Antonio Luigi, come in precedenza generalizzato, Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri (SS), in quanto proprietari dei locali dell’antico convento di San Francesco, come da planimetria allegata sotto la lettera “A”, manifestano l’intenzione comune di allestire presso i locali predetti il centro culturale e la biblioteca francescana, costituita da tutto il materiale documentario della biblioteca provinciale francescana, giacente attualmente a Sassari nel convento di San Pietro in Silki, e di valorizzarne l’attività 12 con la promozione di attività culturali quali conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche, archeologiche e storiche, socio-culturali a carattere locale, inchieste socio-religiose ed attività affini; svolgere attività pubblicistica: stampa di libri, periodici o altri strumenti di comunicazione cartacea o telematica. Art.3 Per la realizzazione dell’iniziativa predetta la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori e il Comune di Ittiri si impegnano a costituire di comune accordo apposita associazione culturale, denominata fin d’ora “Associazione socio-culturale San Francesco”, con la quale stipulare un contratto di comodato di uso gratuito dei locali di rispettiva proprietà dell’antico convento di San Francesco e precisamente i locali che nella planimetria allegata “B” sono contraddistinti con i numeri (……….) di cui i locali n°…….. di proprietà della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori ed i locali n°….. di proprietà del Comune di Ittiri. Lo schema di statuto della Associazione sarà redatto di comune accordo tra la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori e il Comune di Ittiri. Art. 4 In ordine ai criteri e modalità relativi all’organizzazione della biblioteca e degli eventi culturali, compresi gli oneri finanziari, si stabilisce di comune accordo che: a) Per l’allestimento della biblioteca saranno utilizzati i locali del primo piano e al piano terra quelli sul lato ovest prospiciente l’attuale convento, oltre all’ingresso da via Sassari sul lato est. (Vedi planimetria allegata “C”); b) Per la realizzazione delle attività socio-culturali saranno utilizzati i locali del piano terra (lato est e lato sud), lasciando ad uso comune l’ingresso per la biblioteca dal lato est in via Sassari (Vedi planimetria allegata “D”); c) I lavori di ristrutturazione e restauro necessari per rendere fruibile la struttura, senza modificare l’attuale stato proprietario, saranno a carico dell’Ente Comune per i locali del piano terra, e a carico della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori per i locali del primo piano e le scale di accesso; d) L’arredamento della Biblioteca è a carico dalla Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori, mentre l’arredamento degli ambienti adibiti ad attività socio-culturali è a carico del Comune di Ittiri; e) Le problematiche connesse all’individuazione del personale adibito alla gestione della biblioteca e del centro per le attività culturali e le spese di gestione (energia elettrica, pulizia locali etc.) formeranno oggetto di apposita disciplina nello Statuto dell’Associazione affidataria e nel contratto di comodato d’uso che la predetta Associazione stipulerà con i promotori cui pertanto si fà espresso rinvio; 13 f) Le proprietà degli immobili rimangono quelle indicate nell’allegato A; g) Le proprietà dei beni mobili: libri, arredi, scaffalature, tavoli, sedie, armadi etc. sono indicate dai rispettivi inventari originari di provenienza; h) Le nuove acquisizioni sono di proprietà: – dell’Ente Comune, quanto acquisito con finanziamento del Comune ed inventariato nei rispettivi registri; – della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori, quanto acquisito con finanziamento dell’Ente Francescano ed inventariato nei rispettivi registri; – i beni mobili ed in genere quanto acquisito con finanziamenti di Enti Terzi, va inventariato tra il patrimonio dell’Associazione in distinti registri a seconda della destinazione d’uso e, in caso di scioglimento dell’Associazione, andranno in proprietà dell’Ente Comune se destinati ad attività socio – culturali e dell’Ente Francescano se destinati alla Biblioteca; i) Le condizioni di accesso e di utilizzo, sia della biblioteca sia dei locali adibiti ad attività socio-culturali, formeranno oggetto di apposito Regolamento interno di cui l’Associazione è obbligata a dotarsi. Art. 5 Il contratto di comodato di uso gratuito dei locali alla Associazione avrà la durata di n° 25 anni e sarà regolato dalle disposizioni di legge in materia. Art.6 I locali dell’antico convento di San Francesco saranno concessi all’Associazione di futura costituzione per l’esatta realizzazione delle iniziative predette e pertanto rimane vietata qualsiasi altra destinazione anche momentanea e/o duratura della struttura concessa in uso che dovrà mantenere la sua destinazione alle attività socio-culturali prima descritte. La violazione della clausola predetta e la modifica di destinazione d’uso dei locali concessi in uso comporterà l’immediata restituzione ai legittimi proprietari. è ammessa la concessione dei locali a terzi finalizzata allo svolgimento di attività occasionali diverse la cui ammissibilità sarà valutata di volta in volta dal competente organo dell’Associazione. Art. 7 Qualunque controversia dovesse sorgere tra le parti per l’interpretazione e/o esecuzione del presente accordo, sarà demandata per la sua risoluzione ad un Collegio Arbitrale composto da tre membri, uno nominato dal Comune, uno dalla Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori ed uno, con funzioni di Presidente, nominato di comune accordo tra le parti o, in mancanza di accordo, dal Presidente del Tribunale di Sassari, il quale provvederà a nomina14 re l’arbitro anche per la parte in conflitto che non vi avesse provveduto entro 15 giorni dalla comunicazione della nomina effettuata dalla parte più diligente. Il presente atto dattiloscritto da persone di mia fiducia è la fedele e completa espressione della volontà delle parti che, previa lettura e conferma, lo sottoscrivono in calce alla presente pagina. Per il Comune di Ittiri (SS) Orani Antonio Luigi Per la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori P. Angelo Maria Solinas Allegati: – Allegato “A” - Planimetria convento S. Francesco distinta per proprietà; – Allegato “B” - Planimetria locali convento S. Francesco da concedere in uso gratuito; – Allegato “C” - Planimetria locali biblioteca provinciale francescana del convento S. Francesco; – Allegato “D” - Planimetria locali attività culturali del convento S. Francesco. 15 REP. N° 2393/2009 ACCORDO INTEGRATIVO ACCORDO INTEGRATIVO TRA IL COMUNE DI ITTIRI E L’ENTE PROVINCIA SANTA MARIA DELLE GRAZIE DEI FRATI MINORI(SARDEGNA) FINALIZZATO AL TRASFERIMENTO E ALLESTIMENTO PRESSO IL VECCHIO CONVENTO DI SAN FRANCESCO AD ITTIRI DELLA BIBLIOTECA PROVINCIALE FRANCESCANA DEL CONVENTO DI SAN PIETRO DI SILKI E DELLA CREAZIONE DI UN CENTRO CULTURALE L’anno Duemilanove il giorno due (02) del mese di Ottobre in Ittiri (SS) nella Casa Comunale, sono comparsi: DA UNA PARTE: Il Sig. Angelo Maria Solinas nato a Bonorva il 5.3.1948, C.F. SLNNLM48C05A978Y, residente in Quartu S. Elena, Via S. Antonio 46, religioso, il quale dichiara di agire esclusivamente nella sua qualità di legale rappresentante della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori, con sede in Cagliari, Via San Giovanni 283, C.F. 80001230921. DALL’ALTRA PARTE: Il Sig. Orani Antonio Luigi, nato a Sassari il 28.6.1958, Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri(SS), il quale dichiara di agire esclusivamente per conto dell’Ente che rappresenta, ai sensi del Decreto Legislativo 18 Agosto 2000 n°267, C.F./P.I. 00367560901; PREMESSO – che con precedente accordo stipulato il 25.9.2007 di Rep.n°2186/2007 tra il Comune di Ittiri e l’Ordine provinciale dei frati minori della Sardegna si è addivenuti a trasferire ad Ittiri tutto il materiale documentario della biblioteca provinciale francescana del convento di San Pietro in Silki ed allestire idonea biblioteca presso i locali del vecchio convento di San Francesco ad Ittiri sito in via Sassari; – che il Comune di Ittiri intende adibire parte dei locali del suindicato fabbricato a centro culturale e di aggregazione sociale; – che la proprietà dei locali del vecchio Convento di San Francesco è attualmente divisa tra l’Ordine dei frati minori della Sardegna ed il Comune di Ittiri secondo le risultanze della planimetria allegata al precedente accordo del 25.9.2007 e che è intenzione di entrambe le istituzioni creare un centro culturale e dare corso all’allestimento ed alla gestione della biblioteca francescana ad Ittiri allo scopo comune di promuovere attività culturali quali conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche, archeologiche e storiche, socio-culturali a carattere locale, inchieste socio-religiose ed attività affini; Svolgere attività pubblicistica: stampa libri, periodici o altri strumenti di comunicazione cartacea o telematica; 17 – che per la realizzazione dell’iniziativa programmatica predetta ed in particolare per consentire l’allestimento della biblioteca francescana sia l’Ordine dei frati minori che il Comune di Ittiri hanno costituito, con atto di rep.n°2295 del 24.10.2008 di comune accordo, l’Associazione culturale, denominata “Associazione socio-culturale San Francesco”, alla quale concedere in uso i locali di rispettiva proprietà del vecchio Convento di San Francesco per la durata iniziale di n°25 anni; – che con deliberazione del Consiglio comunale di Ittiri n°22 del 06.07.2009, che in copia conforme all’originale si allega al presente atto quale allegato n°1, il Comune di Ittiri (SS) ha deliberato una modifica allo schema di accordo stipulato con l’Ordine dei Frati minori e di autorizzare la concessione all’Associazione socio-culturale dei locali di rispettiva proprietà del vecchio Convento di San Francesco per la durata definitiva di n°99 anni in luogo dei n°25 anni inizialmente stabiliti; – che con deliberazione del Definitorio della Ente Provincia Santa Maria delle Grazie dei Frati Minori in data 1 Luglio 2009, come da certificazione del Segretario provinciale che in originale si allega al presente atto quale allegato n° 2, l’Ente Provincia di Sardegna di S.Maria delle Grazie dei frati minori, ha deliberato – a sua volta – una modifica allo schema di accordo stipulato con l’Ordine dei Frati minori e di autorizzare la concessione all’Associazione socio-culturale dei locali di rispettiva proprietà del vecchio Convento di San Francesco per la durata definitiva di n°99 anni in luogo dei n°25 anni inizialmente stabiliti; Tutto ciò premesso e ritenuto parte integrante del presente atto, essendo ora intendimento delle parti prima generalizzate tradurre in formale contratto, nella forma della scrittura privata, valido e regolare ad ogni effetto di legge, la reciproca volontà di obbligarsi, le stesse convengono e stipulano quanto segue: Art. 1 La premessa narrativa è parte integrante e sostanziale del presente atto; Art. 2 Il Sig. Angelo Maria Solinas, come in precedenza generalizzato, nella sua esclusiva qualità di rappresentante legale dell’Ordine provinciale dei frati minori della Sardegna ed il dott. Orani Antonio Luigi, come in precedenza generalizzato, Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri (SS) in quanto proprietari dei locali del vecchio Convento di San Francesco, confermano l’intenzione comune di allestire presso i locali predetti il centro culturale e la biblioteca francescana, costituita da tutto il materiale documentario della biblioteca provinciale francescana del 18 convento di San Pietro in Silki, e di valorizzarne l’attività con la promozione di attività culturali quali conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche, archeologiche e storiche, socio-culturali a carattere locale, inchieste socio-religiose ed attività affini; svolgere attività pubblicistica: stampa libri, periodici o altri strumenti di comunicazione cartacea o telematica; Art. 2. Di concedere alla Associazione allo scopo costituita, denominata “Associazione socio-culturale San Francesco”, l’uso dei locali di rispettiva proprietà del vecchio Convento di San Francesco per la durata definitiva di n° 99 anni, in luogo dei n°25 anni inizialmente stabiliti. Il contratto di comodato di uso gratuito dei locali alla Associazione predetta sarà regolato dalle disposizioni di legge in materia. Art. 3 Di confermare, per la restante parte, il contenuto degli accordi già formalmente sottoscritti. Il presente atto è la fedele e completa espressione della volontà delle parti che, previa lettura e conferma, lo sottoscrivono in calce alla presente pagina. Per il Comune di Ittiri (SS) Orani Antonio Luigi Per la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori P. Angelo Maria Solinas 19 REP. N° 2295/2008 COMUNE DI ITTIRI PROVINCIA DI SASSARI ATTO COSTITUTIVO DELL’ASSOCIAZIONE SOCIO-CULTURALE SAN FRANCESCO PROMOSSA SU INIZIATIVA DEL COMUNE DI ITTIRI E DELL’ENTE PROVINCIA DI SARDEGNA DI S. MARIA DELLE GRAZIE DEI FRATI MINORI Repubblica Italiana L’anno Duemilaotto il giorno ventiquattro (24) del mese di Ottobre nella casa comunale del Comune di Ittiri in Via San Francesco n°1 in 07044 Ittiri (SS), avanti a me Dott. Francesco Sanna, Segretario Comunale del Comune di Ittiri, autorizzato a rogare gli atti del Comune nella forma pubblica amministrativa, ai sensi dell’art. 97, comma 4, lettera c), del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, senza l’assistenza dei testimoni per avere i signori convenuti, d’accordo tra di loro e con il mio consenso, espressamente dichiarato di rinunciarvi, sono personalmente comparsi: – Antonio Luigi Orani, nato a Sassari il 28.6.1958, C.F. RNO NNL 58H28 I452G il quale nel presente atto nella qualità di Sindaco del Comune di Ittiri (SS), in nome, per conto e nell’interesse del quale agisce C.F./P.I. 00367560901; – Angelo Maria Solinas nato a Bonorva il 5.3.1948, C.F. SLN NLM 48C05 A978Y, residente Quartu S. Elena, Via S. Antonio 46, religioso, il quale dichiara di agire esclusivamente nella sua qualità di legale rappresentante della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori, con sede in Cagliari, Via San Giovanni 283, C.F. 80001230921. Tra i suddetti comparenti, senza l’assistenza dei testimoni per avervi le parti espressamente rinunciato con il mio consenso, si conviene e si stipula quanto appresso: Premesso – che con deliberazione del Consiglio comunale n° 39 del 05/09/2007 è stato approvato lo schema di accordo tra il Comune di Ittiri e l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori, proprietari per quote parte diverse dei locali del convento di San Francesco in Ittiri, finalizzato alla creazione nei predetti locali di un centro culturale ed all’allestimento ed alla gestione della biblioteca francescana del convento di San Pietro in Silki con lo scopo comune di attività culturali quali conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche, archeologiche e storiche, socio-culturali a carattere locale, inchieste socio-religiose ed attività affini; svolgere attività pubblicistica: stampa libri, periodici o altri strumenti di comunicazione cartacea o telematica; – che l’accordo predetto è stato regolarmente sottoscritto tra i rappresentati legali di entrambe le istituzioni in data 25.9.2007 Rep. n° 2186 e che prevede, 21 oltre all’allestimento della biblioteca francescana, la costituzione per iniziativa comune di una Associazione socio-culturale denominata “Associazione Socio-Culturale San Francesco” la quale dovrà successivamente gestire la biblioteca e gli eventi culturali da realizzarsi all’interno delle strutture comuni messe a disposizione dai promotori, Comune di Ittiri e l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori, – che con deliberazione del Consiglio comunale di Ittiri n°30 del 30.9.2008, esecutiva, che in copia conforme all’originale si allega al presente atto quale allegato n°1, il Comune di Ittiri (SS) ha approvato lo schema di Statuto dell’Associazione socio-culturale denominata “Associazione Socio-Culturale San Francesco” con sede in Ittiri in Via Sassari n°52; – che con deliberazione del Definitorio dell’Ente Provincia Santa Maria delle Grazie dei Frati Minori in data 23.10.2008, come da certificazione del Segretario provinciale che in originale si allega al presente atto quale allegato n° 2, l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori, ha approvato lo schema di Statuto dell’Associazione socio-culturale denominata “Associazione Socio-Culturale San Francesco” con sede in Ittiri in Via Sassari n°52; Considerato – che il Comune di Ittiri e l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori intendono, con il presente atto, costituire formalmente e per iniziativa comune la “Associazione Socio-Culturale San Francesco” la quale dovrà successivamente gestire la biblioteca francescana e gli eventi culturali da realizzarsi all’interno delle strutture comuni messe a disposizione dai citati promotori. Tutto ciò premesso e considerato, si conviene e si stipula quanto appresso: Art. 1 - Denominazione I soggetti stipulanti convengono tra di loro, quali soci fondatori, di costituire una Associazione denominata “Associazione Socio-Culturale San Francesco”. La Associazione è costituita ai sensi dell’art. 36 del Codice civile ed ha sede in Ittiri, presso i locali dell’ex convento dei frati francescani in Via Sassari n°52. Art. 2 - Scopi La Associazione non persegue scopo di lucro e le finalità che si propone di perseguire sono: a) promuovere attività culturali (conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche, archeologiche e storiche, socio-culturali a carattere locale, inchieste socio-religiose ed attività affini); 22 b) svolgere attività pubblicistica (stampa libri, periodici o altri strumenti di comunicazione o telematica); c) gestire, a norma dell’art. 4 dell’accordo del 25.9.2007, la biblioteca denominata “Biblioteca provinciale francescana”e incrementarne la dotazione mediante acquisizione di libri, documenti e riproduzioni fotografiche e/o fotostatiche, aggiornando sistematicamente le collezioni di testi e di studi; d) formare giovani in relazione alle finalità dell’Associazione, fornendo loro adeguate possibilità e strumenti di lavoro; e) istituire borse e contributi di studio a favore di studiosi che si applichino a ricerche nell’ambito degli interessi dell’Associazione; f) curare la stampa del catalogo delle proprie collezioni e raccolte nonché, su proposta del comitao scientifico, la pubblicazione dei lavori ritenuti meritevoli; g) sviluppare scambi culturali con Enti qualificati (Università, Fondazioni, Centri studio, di ricerca nazionali ed esteri); h) realizzare qualsivoglia iniziativa idonea al raggiungimento delle finalità statutarie. In particolare l’Associazione ha per scopo tutte le finalità richiamate dall’art. 2 dello Statuto che si unisce al presente atto per farne parte integrante e sostanziale Art. 3 - Organi Sono organi dell’Associazione: a) il Consiglio di Amministrazione; b) il Presidente; c) il Comitato Scientifico; d) il Revisore dei Conti; e) l’Assemblea dei soci; f) il Responsabile dei fondi librari e archivistici. L’Associazione è retta da un Consiglio di Amministrazione composto da un numero di otto Consiglieri. Ne fanno parte di diritto: il responsabile delle attività socio-culturali dell’Associazione, nominato dal Sindaco di Ittiri, ed il Responsabile della biblioteca nominato dal Ministro della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori. Fanno pure parte di diritto del Consiglio di Amministrazione, in funzione delle cariche istituzionali ricoperte, il Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri ed il Guardiano pro tempore del Convento di S. Francesco di Ittiri. Gli altri componenti del Consiglio di Amministrazione sono nominati, di concerto, dal Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri e dal Ministro della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori. Le competenze degli organi dell’Associazione sono quelle indicate all’art.9 e seguenti 23 dello Statuto. In conformità al disposto di cui all’art.9 ultimo comma dello Statuto, il primo Consiglio di Amministrazione è nominato dai Promotori nel presente atto costitutivo e si compone delle seguenti persone: – Sig. Pinna Giovanni Maria nato a Ittiri (SS) il 23.4.1959 in qualità di Responsabile delle attività socio-culturali dell’Associazione, membro di diritto, nominato dal Sindaco di Ittiri come da espressa designazione fatta in presenza dell’ufficiale rogante che con la sottoscrizione del presente atto conferma ed approva; – Sig. Padre Francesco Sechi a Ittiri (SS) il 29.11.1935 in qualità di Responsabile della biblioteca Francescana, membro di diritto, nominato dal Ministro della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori come da espressa designazione fatta in presenza dell’ufficiale rogante che con la sottoscrizione del presente atto conferma ed approva; – Sig. Antonio Luigi Orani, nato a Sassari il 28.6.1958, Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri (SS) in qualità di membro di diritto dell’Associazione; – Sig. Padre Antonio Cugusi, nato a Fonni (NU) il 9.10.1947, Guardiano pro tempore del Convento di San Francesco in Ittiri (SS) in qualità di membro di diritto dell’Associazione; – Sig.ra Deriu Maria Caterina nata a Ittiri (SS) il 12.6.1967; – Sig. Simula Francesco Antonio nato a Ittiri (SS) il 3.8.1936; – Sig. Idda Lorenzo nato a Ittiri (SS) il 27.1.1936; – Sig. Sussarellu Andrea nato a Ittiri (SS) il 12.10.1954. Si dà atto che gli ultimi quattro componenti sono stati designati, di concerto, dal Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri e dal Ministro della Provincia di S. Maria delle Grazie, odierni comparenti, come da espressa designazione comune fatta in presenza dell’ufficiale rogante che – con la sottoscrizione del presente atto – confermano ed approvano. Art. 4 – Durata e recesso L’Associazione ha durata indeterminata. Essa si estingue, in conformità a quanto previsto dal Codice Civile (art. 27), qualora lo scopo perseguito sia stato raggiunto o nel caso in cui il suo conseguimento sia divenuto impossibile. Le modalità della liquidazione, sono parimenti regolate dalle norme del Codice Civile in materia ed in particolare dovranno svolgersi in conformità a quanto disposto dall’articolo 30 del Codice Civile. Le modalità di devoluzione del patrimonio sono quelle previste dall’art. 4. della Convenzione e dall’art. 27 dello Statuto. Art. 5 – Mezzi finanziari e patrimonio dell’Associazione La Associazione provvede al raggiungimento delle proprie finalità istituzionali: 24 – con i proventi derivanti dalla sua attività o da sponsorizzazioni; – con i contributi versati dai fondatori; – con le rendite derivanti dal proprio patrimonio; – con eventuali liberalità non destinate espressamente al fondo di dotazione; – con i contributi assegnati dallo Stato e da altri Enti. Il Consiglio di Amministrazione provvede alla gestione del patrimonio dell’Associazione e dei proventi, nel modo ritenuto più opportuno per il conseguimento degli scopi istituzionali. Per lo svolgimento delle proprie attività all’Associazione viene concesso l’utilizzo delle strutture immobili di proprietà dell’Ente Comune di Ittiri e dell’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori, così come indicato nelle piante allegate all’accordo tra i promotori. Art. 6 – Trasmissione atti agli Enti fondatori Le deliberazioni fondamentali del Consiglio di Amministrazione quali in particolare il Bilancio preventivo e consuntivo, le deliberazioni relative alla straordinaria amministrazione dell’associazione, il Regolamento previsto dall’art. 26 dello Statuto debbono essere trasmessi, a cura del Segretario Tesoriere, agli Enti fondatori. Art. 7 – Arbitrato Le parti convengono che gli eventuali conflitti fra gli Enti associati, ovvero, tra gli stessi e l’Associazione socio-culturale S. Francesco, in ordine all’attività e scopi dell’Associazione stessa, ovvero in tema di interpretazione del presente atto costitutivo e dello Statuto devono essere risolti da un collegio arbitrale composto da un membro nominato da ciascuno degli Enti fondatori e da uno nominato d’intesa tra le parti o, in difetto, dal Presidente del Tribunale, su istanza della parte più diligente. Il collegio arbitrale viene presieduto da un componente scelto d’intesa tra le parti o, in difetto, dal Presidente del Tribunale. Art. 8 – Spese Le spese per imposte, tasse, bolli, se ed in quanto dovute, conseguenti alla stipula del presente atto sono assunte dal Comune di Ittiri, che le accetta. Art. 9 – Allegati Si dà atto che fanno parte integrante e sostanziale del presente atto i seguenti documenti: 1) Statuto della Associazione denominata “Associazione Socio-Culturale San Francesco”; 2) Deliberazione del Consiglio comunale di Ittiri n°30 del 30.9.2008 di approvazione dello di Statuto dell’“Associazione Socio-Culturale San Francesco”; 25 3) Certificato del Segretario Provinciale Padre Pietro Cogoni attestante che, con deliberazione del definitorio dell’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori in data 23.10.2008 è stato approvato lo schema di Statuto dell’“Associazione Socio-Culturale San Francesco”. Io sottoscritto, Segretario Comunale, a richiesta delle parti convenute e costituite come sopra espresso, ho ricevuto il presente atto, il quale ad alta ed intelligibile voce, ho poi letto alle parti stesse, le quali, da me interpellate, lo hanno riconosciuto per forma e contenuto conforme alla loro volontà, liberamente manifestatami secondo la legge. Lo confermano pertanto in ogni sua parte, (ivi compresi gli allegati, dei quali, essendo ben noti e cogniti alle parti, ho omesso la lettura), sottoscrivendolo insieme a me Segretario, in calce alla presente pagina e firmando il margine esterno di ciascun foglio. è digitato a mezzo computer da me medesimo e si compone di numero sette (7) pagine e di numero tre (3) allegati, di cui l’ultima pagina fino qui. Il Sindaco del Comune di Ittiri (SS) Orani Antonio Luigi Il Ministro Provinciale dei Frati Minori P. Angelo Maria Solinas Il Segretario comunale Sanna Francesco 26 STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE SOCIO-CULTURALE SAN FRANCESCO Via Sassari n°52 Ittiri (SS) Allegato all’atto costitutivo dell’Associazione Rep.n° 2295 del 24.10.2008 Art. 1 Su iniziativa del Comune di Ittiri (SS) e dell’Ente Provincia S. Maria delle Grazie dei frati della Sardegna, e in osservanza di quanto stabilito nella convenzione stipulata tra i due Enti e approvata con delibera del Consiglio Comunale n. 39/2007, è costituita l’Associazione denominata “Associazione socio-culturale San Francesco”. I due Enti (Comune e Provincia religiosa) ne sono Soci Fondatori. Art. 2 La Associazione ha sede in Ittiri (SS), via Sassari, n. 52 (locali dell’ex convento dei frati francescani). L’eventuale trasferimento in altra sede potrà essere deliberato di comune accordo dei Soci Fondatori, senza obbligo di modifica statutaria. Art. 3 La Associazione non persegue scopo di lucro e le finalità che si propone di perseguire sono: a) promuovere attività culturali (conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche, archeologiche e storiche, socio-culturali a carattere locale, inchieste socio-religiose ed attività affini); b) svolgere attività pubblicistica (stampa libri, periodici o altri strumenti di comunicazione cartacea o telematica); c) gestire, a norma dell’art. 4 della Convenzione,la biblioteca denominata “Biblioteca francescana”e incrementarne la dotazione mediante acquisizione di libri, documenti e riproduzioni fotografiche e/o fotostatiche, aggiornando sistematicamente le collezioni di testi e di studi; d) formare giovani in relazione alle finalità dell’Associazione, fornendo loro adeguate possibilità e strumenti di lavoro; e) istituire borse e contributi di studio a favore di studiosi che si applichino a ricerche nell’ambito degli interessi dell’Associazione; f) curare la stampa del catalogo delle proprie collezioni e raccolte nonché, su proposta del Comitato scientifico, la pubblicazione dei lavori ritenuti meritevoli; g) sviluppare scambi culturali con Enti qualificati (Università, Fondazioni, Centri studio, Istituti di ricerca nazionali ed esteri); h) realizzare qualsivoglia iniziativa idonea al raggiungimento delle finalità statutarie. 27 è fatto divieto alla Associazione di svolgere attività diverse da quelle istituzionali, ad eccezione delle attività direttamente connesse e nel rispetto delle condizioni e dei limiti di cui all’art. 10 comma 5 del D. Lgs 4/12/97 n. 460. In particolare svolgerà anche attività rivolte al miglioramento del livello socio-culturale in generale dei cittadini ittiresi e sardi, in posizione di svantaggio economico-sociale rispetto al contesto nazionale ed europeo. L’Associazione inoltre dovrà: a) non distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell’organizzazione, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate a favore di altre ONLUS che per legge, statuto o regolamento fanno parte della medesima ed unitaria struttura; b) rispettare l’obbligo di impiegare eventuali utili o avanzi di gestione per la realizzazione delle attività istituzionali, ovvero di quelle ad esse direttamente connesse. Art. 4 Il patrimonio che viene gestito dall’Associazione è costituito: – dai libri e documenti della biblioteca provinciale francescana del convento di San Pietro di Silki trasferiti al Convento San Francesco di Ittiri dall’Ente Provincia dell’Ordine dei frati minori della Sardegna, S. Maria delle Grazie di Sassari; – dal fondo di dotazione destinato alle spese di impianto, arredo, scaffalatura e necessarie all’insediamento e funzionamento iniziale dell’Associazione costituito dai conferimenti in danaro o natura effettuati dai promotori; – dai beni mobili via via acquistati(libri, opuscoli, manoscritti, carte d’archivio, arredi, etc.) da qualunque fonte provenienti; – dai beni immobili ricevuti o eventualmente acquistati, comunque pervenuti a qualsiasi titolo alla Associazione; – dalle elargizioni di qualsiasi natura da parte di Enti o persone fisiche o giuridiche, con espressa destinazione ad incremento del patrimonio; – da ogni altro cespite o provento; – dai proventi del proprio patrimonio e delle attività della Associazione, al netto delle passività; – da erogazioni liberali; – da eventuali altre entrate ed acquisizioni sia a titolo gratuito sia a titolo oneroso; – dalle somme delle rendite non utilizzate che, con delibera del Consiglio di Amministrazione, possono essere destinate ad incrementare il patrimonio; – da eventuali contributi al fondo di dotazione attribuiti dallo Stato da altri Enti nazionali ed internazionali. 28 Art. 5 La Associazione provvede al raggiungimento delle proprie finalità istituzionali: – con i proventi derivanti dalla sua attività o da sponsorizzazioni; – con i contributi versati dai fondatori; – con le rendite derivanti dal proprio patrimonio; – con eventuali liberalità non destinate espressamente al fondo di dotazione; – con i contributi assegnati dallo Stato e da altri Enti. Il Consiglio di Amministrazione provvede alla gestione del patrimonio dell’Associazione e dei proventi, nel modo ritenuto più opportuno per il conseguimento degli scopi istituzionali. Per lo svolgimento delle proprie attività all’Associazione viene concesso l’utilizzo delle strutture immobili di proprietà dell’Ente Comune di Ittiri e dell’Ente Provincia o.f.m. S. Maria delle Grazie in Sardegna, così come indicato nelle piante allegate all’accordo tra i promotori. Art. 6 L’esercizio finanziario va dal primo gennaio al trentuno dicembre di ogni anno. La gestione dell’Associazione deve essere diretta a conseguire il pareggio di bilancio. Art. 7 Sono organi dell’Associazione: g) il Consiglio di Amministrazione; h) il Presidente; i) il Comitato Scientifico; j) il Revisore dei Conti; k) l’Assemblea dei soci; l) il Responsabile dei fondi librari e archivistici. Art. 8 Il Consiglio di Amministrazione potrà a sua discrezione estendere la qualifica onoraria di Socio Sostenitore a coloro, persone o enti di fatto, che abbiano acquisito particolari benemerenze, nei confronti dell’Associazione. Tali determinazioni dovranno essere assunte con deliberazione presa a maggioranza di due terzi dei membri del Consiglio. Art. 9 La Associazione è retta da un Consiglio di Amministrazione da un numero di otto Consiglieri. Ne fanno parte di diritto: Il responsabile delle attività socio-culturali dell’Associazione, nominato dal Sindaco di Ittiri, ed il Responsabile della biblioteca nominato dal Ministro Provinciale Frati S. Maria delle Grazie. 29 Fanno pure parte di diritto del Consiglio di Amministrazione, in funzione delle cariche ricoperte, il Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri ed il Guardiano pro tempore del Convento di S. Francesco di Ittiri. Gli altri componenti del Consiglio di Amministrazione sono nominati, di concerto, dal Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri e dal Ministro Provinciale Frati S. Maria delle Grazie. Il primo Consiglio di Amministrazione è nominato dai Promotori nell’atto costitutivo. Art. 10 Il Consiglio di Amministrazione dura in carica tre anni e i suoi componenti possono essere riconfermati. Il Sindaco e il Guardiano del Convento rimangono in carica per la durata del loro mandato. Art. 11 Il Consiglio, fatti salvi i diritti dei Soci Fondatori, stabiliti in Convenzione, ha tutti i più ampi poteri per l’amministrazione, anche straordinaria, del patrimonio dell’Associazione, per la gestione delle entrate ordinarie e straordinarie e per ogni altra attività idonea a conseguire le finalità dell’Associazione. Art. 12 Il Consiglio elegge tra i suoi componenti: il proprio Presidente, un Vicepresidente e un Segretario tesoriere. Quest’ultimo può essere anche un non consigliere ma, in tal caso, senza diritto di voto. Costoro rivestono il proprio ufficio per la durata del Consiglio e possono essere riconfermati. Il Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri ed il Guardiano pro tempore del Convento di S. Francesco di Ittiri, membri di diritto del Consiglio di Amministrazione, non possono rivestire la carica di Presidente. Di norma, nella individuazione della carica di Presidente deve essere assicurata l’alternanza triennale nella nomina tra il rappresentante del Comune e quello della Provincia S. Maria delle Grazie. Il Vicepresidente sostituisce il Presidente in caso di sua assenza od impedimento. Il segretario tesoriere svolge le funzioni di responsabile amministrativo e contabile dell’Associazione e fa capo, in relazione allo svolgimento di dette funzioni, al Consiglio di Amministrazione. L’attribuzione delle cariche sociali per la prima volta è formalizzata dal C.d.A. in seduta immediatamente successiva all’approvazione dell’atto costitutivo della Associazione. 30 Art. 13 Il Presidente ha il potere di rappresentare la Associazione verso i terzi ed in giudizio ed ogni altro potere che gli venga attribuito dal Consiglio con apposita delega. In ogni caso spetta al Presidente: a) convocare e presiedere il Consiglio, proponendo le materie da trattare nelle relative adunanze; b) eseguire le deliberazioni del Consiglio; c) adottare in caso di urgenza ogni provvedimento opportuno, riferendo in merito il più tempestivamente possibile, al Consiglio stesso. Art. 14 Il Consiglio deve essere convocato dal Presidente, almeno due volte all’anno o qualora ne facciano richiesta almeno cinque Consiglieri. deve essere convocato entro il 30 aprile di ogni anno per l’approvazione del bilancio chiuso il 31 dicembre, ed entro il 30 novembre di ogni anno per l’esame del programma dell’anno successivo. Art. 15 Il Consiglio è convocato dal Presidente con invio dell’ordine del giorno e con indicazione del luogo, del giorno e dell’ora della prima e della seconda convocazione. Le adunanze si possono tenere anche al di fuori della sede della Associazione, purché in Italia. La prima convocazione è valida con la presenza della metà più uno dei componenti; la seconda, qualora ne sia presente almeno un terzo. Le deliberazioni del Consiglio sono adottate a maggioranza assoluta dei presenti, qualora non richieste dallo Statuto maggioranze più qualificate; in caso di parità prevale il voto del Presidente. Art. 16 I verbali del Consiglio di amministrazione sono trascritti in appositi registri e ciascun verbale essere firmato da Presidente e dal Segretario. Art. 17 I membri del Consiglio di Amministrazione, qualunque carica essi rivestano, non hanno diritto a alcun compenso. Può solo loro spettare il rimborso delle spese effettivamente sostenute per l’espletamento delle funzioni loro demandate. Art.18 Si diventa Soci con domanda scritta da parte dei richiedenti ed accettata dal Consiglio di Amministrazione. 31 Art. 19 L’Assemblea dei Soci è costituita da quanti aderiscano alla Associazione, versando la quota che annualmente sarà determinata dal Consiglio di amministrazione allo scopo di sostenere l’attività della Associazione stessa. L’Assemblea è convocata annualmente e, comunque, tutte le volte che il Consiglio di Amministrazione lo riterrà opportuno, con avviso da comunicare a ciascun socio almeno cinque giorni prima della data fissata. L’Assemblea deve essere messa a conoscenza dell’attività svolta e dei programmi in atto, al fine di suggerire ogni utile indicazione per il raggiungimento delle finalità della Associazione. Art. 20 Il Consiglio può procedere all’istituzione e nomina di un Comitato Scientifico, che possa coadiuvare il Consiglio stesso per il raggiungimento degli scopi della Associazione. In tal caso ne farà parte di diritto il Presidente del Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione può pure istituire Comitati Scientifici, al solo scopo di assisterlo in specifiche iniziative, i quali decadranno con il conseguimento delle stesse. Art. 21 Il Comitato Scientifico è composto da un numero massimo di tre membri, designati dal Consiglio di Amministrazione tra le personalità distintesi nei campi di attività e ricerca che riguardano gli scopi della Associazione. I membri del Comitato Scientifico rivestono detta carica per tre anni e possono essere riconfermati; essi, su proposta del Consiglio di Amministrazione della Associazione, eleggono a maggioranza assoluta dei membri in carica, il proprio Coordinatore. Le funzioni di Segretario sono svolte dal Segretario dell’Associazione. Art. 22 Il Comitato Scientifico si riunisce almeno una volta all’anno e può essere convocato dal proprio Coordinatore, dal Presidente del Consiglio di Amministrazione o su richiesta di almeno uno dei componenti. Il Comitato Scientifico formula proposte motivate sulle iniziative della Associazione ed esprime pareri sui programmi di attività ad esso sottoposti dal Consiglio. Per tali scopi i singoli membri del Comitato Scientifico possono essere contattati dal Consiglio di Amministrazione anche individualmente e separatamente. Per eventuali compensi per l’attività svolta dai membri del comitato scientifico vale quanto stabilito all’art. 17 per i componenti del Consiglio di Amministrazione. 32 Art. 23 Il Responsabile dei fondi librari e archivistici, di diritto del C.d.A., è designato dal Ministro provinciale della provincia francescana. Egli svolge le funzioni di controllo, vigilanza e sovrintendenza relativamente all’intero patrimonio librario ed archivistico dell’Associazione e, in relazione allo svolgimento di dette funzioni, con il Comitato scientifico. Art. 24 Gli esercizi finanziari dell’Associazione hanno termine il 31 dicembre di ciascun anno. Il Consiglio provvede entro il 30 aprile successivo alla stesura ed approvazione del bilancio consuntivo. Il Consiglio può affidare la preparazione e la stesura del bilancio a persona od Ente estraneo al Consiglio stesso. Art. 25 L’Assemblea dei soci nomina un revisore dei conti fra gli iscritti all’Albo Ufficiale dei Revisori dei Conti, Albo Dottori Commercialisti o Collegio Ragionieri commercialisti, per il controllo della gestione contabile e finanziaria della Associazione. Il Revisore resta in carica per un triennio e può essere riconfermato. Art. 26 Il Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Comitato Scientifico, approva il regolamento dell’Associazione per disciplinare: a) l’esecuzione, l’attuazione e l’integrazione delle norme di principio contenute nel Statuto; b) le materie di cui manchi la disciplina statutaria ed in particolare il regolamento per il funzionamento della Biblioteca provinciale francescana; c) l’organizzazione ed il funzionamento degli organi e delle strutture dell’Associazione anche con riferimento ai rapporti tra i predetti soggetti in relazione alle funzioni ad essi dallo Statuto e dal Regolamento. Art. 27 L’Associazione ha durata indeterminata. Essa si estingue, in conformità a quanto previsto dal Codice Civile (art. 27), qualora lo scopo perseguito sia stato raggiunto o nel caso in cui il suo conseguimento sia divenuto impossibile. Le modalità della liquidazione, sono parimenti regolate dalle norme del Codice Civile in materia ed in particolare dovranno svolgersi in conformità a quanto disposto dall’articolo 30 del Codice. Le modalità di devoluzione del patrimonio 33 residuale sono quelle previste dall’art. 4. della Convenzione ed in particolare: 1) La proprietà degli immobili rimangono quelle in essere esplicitate nella convenzione predetta; 2) Le proprietà dei beni mobili: libri, arredi, scaffalature, tavoli, sedie, armadi etc. sono indicate dai rispettivi inventari originari di provenienza; 3) Le nuove acquisizioni sono di proprietà: – dell’Ente Comune, quanto acquisito con finanziamento del Comune ed inventariato nei registri; – dell’Ente Francescano, quanto acquisito con finanziamento dell’Ente Francescano ed inventariato nei rispettivi registri; – i beni mobili ed in genere quanto acquisito con finanziamenti di Enti Terzi, va inventariato tra il patrimonio dell’Associazione in distinti registri a seconda della destinazione d’uso e, in caso di scioglimento dell’Associazione, andranno in proprietà dell’Ente Comune se destinati ad attività socio – culturali e dell’Ente Francescano se destinati alla Biblioteca. 34 CONVENZIONE PER LA CONCESSIONE IN COMODATO D’USO GRATUITO DEI LOCALI DEL VECCHIO CONVENTO DI S. FRANCESCO ALLA “ASSOCIAZIONE SOCIO CULTURALE S. FRANCESCO” L’anno duemilanove il giorno 2 del mese di ottobre in Ittiri (SS) nella Casa Comunale, si sono costituiti: DA UNA PARTE: Il Comune di Ittiri, in questo atto rappresentato dal rag. Gavino Carta, responsabile del competente Servizio del Comune, il quale dichiara di agire esclusivamente per conto dell’Ente che rappresenta, ai sensi dell’art.107 e art.109 del Decreto Legislativo 18 Agosto 2000 n°267, C.F./P.I. 00367560901, di seguito denominato “concedente”; DA UNA PARTE: L’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria Delle Grazie dei frati minori di Sardegna, in questo atto rappresentato da Angelo Maria Solinas, religioso, il quale dichiara di agire esclusivamente per conto dell’Ente che rappresenta, ai sensi dell’art.107 e art.109 del Decreto Legislativo 18 Agosto 2000 n°267, C.F./P.I. 80001230921 di seguito denominato “concedente”; DALL’ALTRA PARTE: Padre Francesco Sechi nato a Ittiri il 29/11/1935 e residente in Ittiri, via Sassari, 60 che interviene al presente atto in qualità di presidente ed in nome e per conto della “Associazione Socio Culturale S. Francesco” di seguito denominata “concessionario” con sede in Ittiri via Sassari, 52 (locali ex convento dei frati francescani); PREMESSO – che il Comune di Ittiri e l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori sono proprietari per quote parte diverse, dei locali del Convento di S. Francesco sito in Ittiri, via Sassari, quali risultano dalle allegate planimetrie; – che è intenzione di entrambe le istituzioni creare all’interno della suddetta struttura un centro culturale e dare corso all’allestimento ed alla gestione della biblioteca francescana ad Ittiri allo scopo comune di promuovere attività culturali quali conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche, archeologiche e storiche, socio-culturali a carattere locale, inchieste socioreligiose ed attività affini; svolgere attività pubblicistica: stampa libri, periodici o altri strumenti di comunicazione cartacea o telematica; – che il Comune di Ittiri e l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori intendono impegnarsi per una più ampia e completa valorizzazione della struttura e favorire la fruibilità pubblica del luogo per iniziative di valore culturale, educativo e di utilità sociale; 35 – che per la realizzazione dell’iniziativa programmatica predetta ed in particolare per consentire l’allestimento della biblioteca francescana, sia l’Ordine dei frati minori che il Comune di Ittiri hanno costituito (atto di riferimento Rep. N° 2295/2008 del 24/10/2008) di comune accordo apposita Associazione Culturale, denominata “Associazione socio-culturale San Francesco”; – che il Comune di Ittiri e l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori intendono concedere in comodato d’uso gratuito i locali di rispettiva proprietà del vecchio Convento di San Francesco alla “Associazione socio-culturale San Francesco” mediante stipula di apposita convenzione nella quale sono stabilite le condizioni fondamentali di affidamento in uso gratuito; Tutto ciò premesso tra le parti sopra dichiarate si conviene e si stipula quanto segue: Art. 1 – Oggetto della concessione La presente convenzione disciplina la concessione in uso gratuito dei locali del vecchio Convento di S. Francesco individuati nelle allegate planimetrie sotto le lettere riportate nell’accordo tra Comune ed Ente Provincia Francescana del 25/09/2007. Art. 2 – Scopo della concessione Il Comune di Ittiri e l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori di Sardegna concedono in uso gratuito, alla “Associazione socioculturale San Francesco” come in precedenza generalizzata, i locali del vecchio Convento di S. Francesco. Art. 3 – Durata della concessione La concessione ha durata di anni 99 (novantanove) come da Delibera di Consiglio Comunale n° 22 del 06/07/2009 e da Delibera del Definitorio Provinciale del 01/07/2009, decorrente dalla data di stipula della presente convenzione e la stessa non può essere tacitamente rinnovata. La presente concessione è rinnovabile di comune accordo tra le parti e nel rispetto delle condizioni previste dalla legge. Art. 4 – Modalità di consegna e riconsegna dei beni Il concessionario prenderà in carico l’immobile e gli impianti che saranno dettagliatamente descritti in apposito inventario, redatto in contraddittorio tra le parti, da allegare al verbale di consegna. I beni messi a disposizione dai concessionari, rimangono nella proprietà di questi ultimi; 36 Art. 5 – Responsabilità del concessionario Il concessionario è consegnatario responsabile della custodia dei locali e delle attrezzature in essi presenti, e dovrà avere cura di tutti i beni consegnati. Il concessionario dovrà reintegrare ai concedenti le eventuali mancanze riscontrate dall’atto dell’inventario alla fine della concessione. Il concessionario si impegna pertanto ad assicurare l’uso diligente da parte dei propri associati e di eventuali terzi autorizzati, dei beni affidati, onde evitare danni di qualsiasi genere. Terrà comunque sollevati ed indenni sia il Comune che l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori di Sardegna da ogni e qualsiasi responsabilità per danni che dovessero derivare a persone o cose a causa dell’attività svolta all’interno delle strutture. Art. 6 – Accertamenti e verifiche I concedenti, ovvero altro personale all’uopo autorizzato, hanno ampio diritto di accesso alle strutture concesse in uso, per la vigilanza della stessa gestione e per l’accertamento dell’osservanza della convenzione, accertare lo stato di conservazione e gestione delle strutture, effettuare tutte le indagini e i controlli che riterranno necessari, secondo competenza. Il personale incaricato è obbligato, qualora vengano accertate delle anomalie, a riferire immediatamente alla Amministrazione Comunale e all’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori l’esito di detti accertamenti. Art. 7 – Obblighi del concessionario Il concessionario si obbliga ad effettuare ed assicurare i seguenti servizi: a) Pulizia generale dei locali e dei beni dati in concessione; b) Custodia e vigilanza della struttura, dei beni, mobili ed immobili, dati in concessione; c) Manutenzione ordinaria degli immobili e degli impianti in esso esistenti e sostituzione delle parti soggette ad usura. Manutenzione ordinaria della struttura muraria data in uso e tinteggiatura interna delle pareti. Manutenzione infissi interni ed esterni; d) Assunzione a proprio carico dei costi relativi ai consumi di energia elettrica, telefonica e quant’altro, nonché della tassa per il servizio di nettezza urbana, canone acquedotto ed ogni altro tributo in genere gravante sulla gestione della struttura; f) Voltura a nome del concessionario delle utenze (energia elettrica, acqua, telefoniche). 37 Art. 8 – Assicurazioni personale e garanzie Il concessionario è tenuto a custodire e conservare con normale diligenza l’immobile concesso. A garanzia degli obblighi derivanti dalla presente convenzione e in particolare per la copertura di eventuali danni che venissero arrecati agli immobili, il concessionario è tenuto a prestare una Polizza Assicurativa per un importo commisurato al valore degli immobili e degli impianti oggetto del presente comodato Art. 9 – Divieto di Cessione è fatto divieto al concessionario di cedere ad altri la convenzione, pena la decadenza dalla stessa. Art. 10 – Revoca della concessione La presente Concessione potrà essere revocata ad insindacabile giudizio delle Amministrazioni dei due Enti concedenti in caso di: a) violazione grave delle norme che la disciplinano; b) utilizzo dei beni oggetto della concessione per usi diversi da quelli consentiti; c) sostanziale modificazione dello status del concessionario che renda incompatibile ovvero illegittima la presente concessione. d) Scioglimento dell’Associazione Concessionaria. Art. 11 – Controversie Le controversie derivanti dall’applicazione dal presente atto tra i concedenti e il concessionario per eventuali inosservanze delle clausole in esso contenute, saranno deferite al giudizio di un Collegio arbitrale così composto: un arbitro designato dalla Giunta comunale, uno dall’Ente Provincia S. Maria delle Grazie dei frati minori e uno dal concessionario e un quarto designato dalle tre parti. In caso di disaccordo, alla nomina del quarto arbitro provvederà il presidente del Tribunale. La decisione degli arbitri sarà inappellabile ed essi dovranno depositare il lodo arbitrale entro 60 giorni dalla nomina. Art. 12 – Norma di rinvio Per quanto non previsto nella presente convenzione le parti fanno rinvio alle norme del Codice Civile, e ad ogni altra disposizione legislativa o normativa in materia di concessione di beni pubblici. Art. 13 – Oneri ed effetti fiscali La presente convenzione è stipulata nelle forme del contratto da registrare in caso d’uso. Le spese eventuali del bollo, le imposte, le tasse, le copie di atti o 38 altro, ivi comprese eventuali spese di registrazione, in caso d’uso, inerenti la presente convenzione e consequenziali sono a carico del concessionario, così come eventuali ulteriori spese non giustificate. Letto, approvato e sottoscritto Per il Comune di Ittiri (SS) Gavino Carta Per l’Ente Provincia o.f.m. P. Angelo Maria Solinas S. Maria delle Grazie Per il Concessionario P. Francesco Sechi 39 Particolare dello stemma francescano presente nella vecchia facciata della chiesa oggi conservato all’interno del nuovo convento. La vecchia facciata della chiesa, nella parte circoscritta è visibile lo stemma francescano. RELAZIONE TECNICA RELATIVA ALLA DESCRIZIONE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE E DI DEGRADO DEI LOCALI DELL’EX CONVENTO E DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI RESTAURO ESEGUITI Relazione storico-culturale di Andrea Sussarellu e Paolo Nieddu 1 – DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE PRIMA DEI LAVORI DI RESTAURO – DEGRADO DELLA STRUTTURA L’immobile nel suo complesso è composto da due piani fuori terra senza locali interrati e prospetta per due lati su Via Sassari, con il lato posteriore su un cortile interno, con una pertinenza di proprietà pubblica. La conformazione è ad anello con cortile interno di forma quadrangolare, mentre la struttura è quella tipica dei conventi con corridoio che si affaccia sul cortile interno e distribuisce le camere prospettanti sulle facciate. La descrizione che segue della struttura si limita alle parti interessate attualmente dalla biblioteca e che sono state oggetto dei lavori di restauro, sebbene il complesso risulti più articolato della sola parte esaminata. Il piano terra è composto da tre vani in corrispondenza dell’ingresso, di cui due, verso la facciata, voltati a botte, mentre il vano che ospita la scala è coperto da due piccole crociere al piano terra e altrettante al primo piano, realizzate in pietra calcarea. La restante parte del piano terra, disposta sul lato opposto del cortile rispetto all’ingresso principale, è composta da due sale in precedenza ristrutturate, voltate a botte, con infissi in legno, pavimenti e battiscopa in ceramica e pareti regolarmente intonacate. Fanno poi parte del complesso l’ala sinistra rispetto all’ingresso principale, utilizzata dall’Associazione San Francesco come sala convegni e locali espositivi, ubicata al piano terra e composta da un corridoio voltato con piccole crociere e due sale voltate a botte, dotate di servizi igienici, con pavimenti in graniglia, intonacata e tinteggiata, completa di tutti gli impianti per il regolare utilizzo. Sempre al piano terra sono poi presenti altri cinque vani con corridoio centrale, anch’essi costruiti con volte in pietra, ma non utilizzabili in quanto non ancora restaurati e in condizioni igienico-sanitarie non adeguate. Il piano superiore è composto da due corridoi principali disposti ortogonalmente fra loro e coperti con volte a crociera in successione, dai quali si accede ai vani realizzati quasi tutti con volte in pietra calcarea, salvo la sala grande e due camere nella parte restaurata di recente, in cui sono stati realizzati, rispettivamente, una volta a botte con unghie in c.a. e solai orizzontali in laterocemento. 43 La copertura è realizzata con struttura in latero-cemento e tegole in laterizio tipo coppo sardo, ristrutturata di recente. 1.1 – Le Murature La struttura è realizzata in murature di elevato spessore costituite in parte da pietrame non regolare e in parte da blocchi di calcare squadrati. Anche i muri interni, di spina e non, sono di grosso spessore e realizzati sempre con pietrame di tipo calcareo e malta a base di calce. Il degrado era dovuto principalmente al deperimento dell’intonaco esterno e interno, in più parti asportato, che lasciava punti di indebolimento nella cucitura dei conci murari, già di per sé debole a causa dello scarso potere legante delle malte impiegate e del tipo di conci utilizzati. La concentrazione di forze dovute ai carichi permanenti, non ripartite uniformemente nella muratura per l’assenza di malta di collegamento, causava localmente lesioni su singoli conci (ad es. architravi). A livello di stabilità globale si rilevavano solo alcuni spanciamenti di volte, oltre alle lesioni macroscopiche derivate dal cattivo ammorsamento di cui si è detto. 1.2 – La Copertura La copertura delle varie ali del fabbricato principale è realizzata a capanna a due falde con struttura in latero-cemento e tegole in laterizio del tipo coppo sardo, rifatta di recente mantenendo il sistema di scarico delle acque già esistente, con canali esterni e converse in rame. 1.3 – Le Strutture orizzontali Gli orizzontamenti presenti sono costituiti per la maggior parte da volte in conci lapidei squadrati o sbozzati, prevalentemente di pietra calcarea, ad eccezione delle parti ricostruite nell’ala sinistra del complesso, in cui è presente una volta in c.a. e dei solai in latero-cemento. Si presentavano per la maggior parte in buono stato, salvo alcuni tratti di volte sottoposte a consolidamento in quanto leggermente spanciate. 1.4 – Gli Intonaci e le pitture Gli intonaci esterni erano già esistenti e in buono stato di conservazione, non necessitavano pertanto di rifacimenti. Internamente gli intonaci si presentavano invece per la maggior parte già demoliti o in cattivo stato soprattutto al piano terra, a causa della risalita dell’umidità nelle murature, che ne causava il disfacimento sino ad altezze variabili. Al primo piano erano stati rifatti gli intonaci, nell’ala sinistra del 44 complesso, sebbene per alcune parti si sia reso necessario operare riprese e completamenti. Per quanto riguarda le pitture erano presenti in qualche tratto del piano terra dove gli intonaci delle volte non erano particolarmente ammalorati, ma in generale non si presentavano in buone condizioni e meritevoli di conservazione. 1.5 – I Pavimenti I pavimenti presenti erano, in quasi tutte le stanze del primo piano, di differenti materiali e diversi gradi di deperimento, mentre nei vani al piano terra risultavano completamente assenti ad eccezione del vano ingresso dove erano costituiti da lastre squadrate di trachite grigia. La scala era rivestita con gradini in graniglia, sicuramente non originali, ammalorati e lesionati. I pavimenti del primo piano erano in sostanza di tre tipologie. Quelli più antichi e probabilmente originali o comunque non sostituiti in tempi recenti, erano costituiti da pianelle in cotto di dimensioni 20x20, posate sulla terra battuta costituente il piano livellato sopra i rinfianchi delle volte, in alcuni casi con l’utilizzo di piccole quantità di malta magra di calce. Nei due corridoi erano presenti lastre di trachite grigia squadrate, di dimensioni 30x30 circa analoghe a quelle presenti nell’ingresso al piano terra, mentre la maggior parte dei vani, in particolare quelli utilizzati in passato come caserma e pretura, erano stati ripavimentati con piastrelle in graniglia di dimensioni 20x20 non aventi alcuna decorazione, o in pasta di cemento. 1.6 – Gli Infissi Gli infissi esterni erano stati sostituiti nei precedenti lavori di restauro, soltanto in alcuni vani era necessario il posizionamento di nuove finestre, mentre in tutte le stanze mancavano del tutto le porte interne. Erano già esistenti i tre portoni d’ingresso, bisognosi esclusivamente di manutenzione ordinaria. 1.7 – Gli Impianti L’edificio era dotato soltanto di allaccio alla rete fognaria e idrica, mentre non erano presenti altri impianti interni. Nella parte già restaurata al momento dell’inizio dei lavori (piano terra dell’ala sinistra) era presente l’impianto elettrico con i punti luce, di comando e prese, l’impianto di condizionamento e l’impianto di rilevamento fumi. 45 2 – NOTIZIE STORICHE RELATIVE ALLE FASI DI COSTRUZIONE ED EVOLUZIONE DELL’IMMOBILE 2.1 – Impianto originario L’impianto originario, costruito fra il 1610 e il 1707, richiamava l’architettura tipica dei conventi, con un chiostro quadrato, di lato pari a circa 17 metri e con un loggiato dotato di grandi aperture ad arco sul chiostro e dal quale si accedeva alle celle dei frati e ai locali adibiti alle funzioni sia religiose che di vita comune. L’ingresso al convento era ubicato nella posizione dell’attuale Monumento ai Caduti, attraverso il loggiato si accedeva alla scala interna che conduceva al primo piano, anch’esso costituito da un loggiato che dava accesso alle celle. 2.2 – Ampliamenti del 1700 L’impianto originario fu ampliato intorno al 1720 e utilizzato dai frati come scuola di filosofia, con la realizzazione della scala interna che porta al primo piano come visibile oggi e con la chiusura della parte anteriore del loggiato per ricavare altre celle, rimpicciolendo il chiostro. Ancora oggi sono visibili i due ordini di arcate che evidenziano gli interventi successivi. 2.3 – Ampliamenti del 1800 Il convento fu modificato internamente costruendo un nuovo locale adiacente alla chiesa, utilizzato in seguito come sacrestìa. Viene modificato anche l’impianto della chiesa, chiudendo una parte del vecchio loggiato a formare un corridoio, spazio oggi occupato dalle tre cappelle della navata sinistra della chiesa, viene costruito il campanile, più basso di quello che si vede oggi. Soltanto in seguito l’ingresso al convento sul prospetto anteriore viene spostato e ne viene realizzato un altro all’interno della chiesa, nella posizione che si rileva attualmente, viene inoltre spostata in avanti la scala interna presente nel corridoio ricavato dal loggiato per consentire l’ingresso da questo alla sacrestìa dietro l’altare della chiesa. Viene completamente chiuso il loggiato, sia al piano terra che al piano primo, realizzando così un corridoio coperto che prospetta sul chiostro che viene portato alle dimensioni attuali. 2.4 – Destinazioni d’uso nel 1870 A partire dal 1870 lo Stato acquisisce i locali del Convento per utilizzarli a fini civili, lasciando al Convento soltanto due stanze al primo piano nella parte posteriore (lato est). 46 Una parte dell’immobile viene utilizzata come scuola, con accesso dal piano terra e aule al primo piano, mentre gli altri locali sono utilizzati come caserma e locali di pertinenza (stalle, depositi, magazzini, celle) e ricavato al primo piano l’alloggio del Maresciallo, per il quale si costruisce una scala nel cortiletto adiacente il chiostro, mentre la restante parte, al primo piano, viene utilizzata come pretura, con accesso mediante la costruzione di una scala in pietra nel chiostro, di cui si hanno oggi alcune tracce. 2.5 – Modifiche Del 1900 Viene modificato l’impianto della chiesa con la ricostruzione della facciata e del campanile (portato da due a tre piani) e ricavandovi alla base il monumento ai caduti e con la realizzazione delle tre cappelle della chiesa aprendo i varchi fra quello che in precedenza era il corridoio e la chiesa, con gli archi a tutto sesto che ancora oggi si vedono. 2.6 – Destinazioni d’uso nel 1960 In seguito agli accordi per la retrocessione dei beni ecclesiastici l’immobile viene diviso in due parti, restituendo al Convento tutto il lato adiacente alla Chiesa e i due lati contigui (sul fronte strada e sul lato opposto al cortile rispetto a questo), mentre il lato opposto al cortile rispetto alla chiesa viene assegnato al Comune. Terminato l’utilizzo come Pretura, la parte di proprietà del Comune è occasionalmente utilizzata come alloggio temporaneo assegnato a persone indigenti e come deposito, mentre la parte di proprietà del Convento viene utilizzata per i propri scopi sino al momento dell’esecuzione del restauro operato negli anni ‘80 dalla Soprintendenza, rimanendo poi inutilizzate le parti non ultimate sino ad oggi. 3 – DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DEL RESTAURO 3.1 – Demolizioni e scavi All’interno dell’edificio le demolizioni eseguite sono quelle relative alle aperture per il ripristino dei passaggi fra le varie ali. É stato demolito l’intonaco ammalorato, in particolare al piano terra, sino al vivo della muratura per consentire i successivi interventi di consolidamento prima dei nuovi intonaci. Sempre all’interno dei locali al piano terra è stato effettuato un abbassamento del piano per consentire la successiva realizzazione del vespaio ed il riposizionamento del pavimento, mentre al primo piano successivamente alla rimozione del pavimento in parte da riposizionare e in parte da sostituire completamente, 47 è stata asportata una parte del rinfianco delle volte per consentirne i consolidamenti, il passaggio degli impianti e abbassare la quota per la realizzazione dei massetti. 3.2 – Massetti e vespai Nei locali del piano terra è stato realizzato un massetto in cls armato con rete elettrosaldata che garantisce una ripartizione dei carichi sopra il vespaio aereato realizzato con casseri a perdere del tipo Iglù, che garantirà la circolazione dell’aria e l’asportazione dell’umidità di risalita nella parte bassa del fabbricato. 3.3 – Consolidamenti e ripristini di parti a vista In concomitanza e per alcune parti precedentemente alla fase indicata nel punto precedente sono stati eseguiti diversi consolidamenti strutturali e funzionali necessari per le volte e le murature, consistenti in: – microchiodature con disposizione di barre in acciaio e iniezioni di malte fluide e fortemente adesive, per il ripristino di alcune parti murarie lesionate o con difetto di connessione e ammorsamento fra pareti ortogonali e per il consolidamento di elementi monolitici lesionati quali architravi di porte e finestre e conci di imposta e costolature di archi e volte; – realizzazione di tiranti metallici posizionati sotto i pavimenti in corrispondenza della muratura delle scale, necessari per il contenimento delle spinte orizzontali sulle pareti esterne esercitate dalle volte, causa delle spanciature della muratura stessa; – restauro delle murature con attuazione di cuci-scuci con elementi lapidei dello stesso materiale dei muri in corrispondenza dei vuoti di maggiore entità e con iniezione di malte fluide nei punti con prevalenza di fessurazioni o cavità interne alla muratura sempre del vano scala. Preliminarmente al consolidamento del paramento esterno è stata eseguita la rinzeppatura e stilatura dei giunti con malta a base di calce idraulica; – alcune parti in pietra a vista sono state restaurate con l’applicazione di tassellature e malta di calce con la ricostruzione parziale utilizzando elementi lapidei dello stesso materiale riportanti le medesime decorazioni e sagomature esistenti. 3.4 – Pavimentazioni e rivestimenti Le pavimentazioni recuperate sono state riposizionate successivamente alla realizzazione dei massetti a copertura degli impianti. Il pavimento in lastre di trachite grigia al piano terra è stato posizionato nel vano di ingresso, riutilizzando quello preesistente allo stesso modo in cui era precedentemente montato. 48 I davanzali delle finestre nelle quali si sono realizzati i nuovi infissi sono in ardesia nera, dello stesso tipo e fattura di quelle impiegate nei precedenti interventi di restauro, mentre la scala è stata restaurata come era in origine, con gradini in calcare lavorati a bastone. I nuovi pavimenti delle sale al primo piano sono stati realizzati con pianelle in cotto del tipo naturale fatto a mano, del tutto simili a quelle originali ancora presenti, di dimensioni di circa 20x20, posizionate sul massetto realizzato in precedenza con allettamento in malta di calce. I corridoi sono stati invece pavimentati con lastre di trachite grigia del tutto similare a quella presente al piano terra. 3.5 – Intonaci e pitture Sono stati realizzati i nuovi intonaci interni in tutti i vani, con l’impiego di malta di calce idraulica, mentre al piano terra, in corrispondenza delle murature particolarmente ammalorate per effetto dell’umidità di risalita, è stato utilizzato intonaco del tipo traspirante e deumidificante che ha consentito l’asciugatura delle murature stesse. Esternamente è stata soltanto eseguita l’intonacatura delle parti del cortile interno non ancora intonacate, dove si realizzeranno a nuovo anche le tinteggiature. Internamente sono state eseguite tutte le tinteggiature con pittura a base di calce, colorata con colori naturali in accordo alle disposizioni impartite dalla competente Soprintendenza ai monumenti. 3.6 – Impianti idrotermosanitari La struttura è stata dotata di impianti idrico e termico, descritti brevemente come segue: – sono stati realizzati due servizi igienici al primo piano, di cui uno con sanitari e attrezzature a norma per l’utilizzo anche da parte di disabili, inclusi i sanitari, l’impiantistica interna con il collegamento alla rete idrica e fognaria. – è stato predisposto e realizzato l’impianto di riscaldamento-condizionamento con l’installazione di due pompe di calore condensate ad acqua nel cortile attiguo al fabbricato, collegate con l’impianto interno tramite collettori in rame, mentre l’erogazione all’interno dei vani è garantita da ventilconvettori, ubicati nelle nicchie sotto le finestre. 3.7 – Impianti elettrici e paraelettrici, illuminazione Gli impianti elettrici e similari realizzati sono i seguenti: – impianto elettrico realizzato con canalizzazioni sotto-pavimento per servire 49 il piano terra e con risalite per le prese di corrente al primo piano e disposto sopra le volte del secondo piano per la distribuzione dell’illuminazione. L’impianto è derivato dal quadro elettrico generale e dai quadri di zona a ciascun piano e parzializzato con linee per luci, prese, illuminazione di emergenza, ventilconvettori. Sono state realizzate le prese di forza motrice in ogni ambiente con linea separata a servizio della eventuale rete di Personal Computer. – l’illuminazione è stata realizzata con apparecchi sospesi ad illuminazione diretta verso il basso con schermatura antiabbagliamento e indiretta verso le volte, alimentati dall’alto realizzando la distribuzione, come già accennato, per il piano terra sotto il pavimento del primo piano e per il primo piano nel sottotetto. Sono state inoltre predisposte le necessarie lampade con accumulatore per l’illuminazione di emergenza e segnalazione delle vie di fuga, come previste nella specifica progettazione relativa alle misure di prevenzione incendi. – l’impianto di terra è stato realizzato con piastre disperdenti ubicate esternamente nel cortile, con collegamenti a tutte le apparecchiature presenti. 3.8 – Impianti antincendio e sorveglianza La struttura è stata dotata, come richiesto dalle Norme, di impianti di sicurezza per il rischio di incendio e di impianti di sicurezza per la video-sorveglianza e antifurto. – L’impianto antincendio è dotato di riserva idrica con una cisterna interrata della capacità di 25 mc, con due pompe sommerse a servizio dell’impianto di estinzione realizzato con tubazioni metalliche e manichette disposte entro cassette, opportunamente distribuite secondo le prescrizioni normative. è stato realizzato anche l’impianto di rivelazione fumi con collegamento automatico al sistema di allarme. – è stato realizzato l’impianto interno di videosorveglianza con videocamere in ciascun ambiente collegate a un sistema di videoregistrazione che consenta di monitorare gli ambienti dal punto in prossimità dell’ingresso col personale di sorveglianza e al contempo di registrare su supporto permanente l’interno degli ambienti sia quando la struttura è aperta, per effettuare le opportune verifiche in caso di ammanco di materiale o altre situazioni quando consentito dalle norme sulla privacy, che quando è chiusa a supporto del sistema antifurto e di allarme. –Tutta la struttura è servita da impianto interno di cablaggio strutturato per consentire la realizzazione di una rete di PC utilizzabili sia per ricerche di materiale interno che esterno alla biblioteca, predisposto per la connessione Internet. 50 3.9 – Infissi Sono state realizzate tutte le porte interne degli ambienti restaurati, in legno massello di castagno di fattura e disegno similare a quelle già esistenti nel nuovo convento. Sempre in legno sono state realizzate le finestre esterne non presenti, dotate di vetri termici secondo le vigenti norme, anch’esse con disegno simile a quelle a più scomparti già esistenti e realizzate nei precedenti lavori di restauro. Tutti gli infissi esistenti sono stati ricondizionati anche con sostituzione di parti ammalorate, verniciatura, sostituzione o ripristino di ferramenta di posa e chiusura. 3.10 – Lavori vari di completamento A completamento dei lavori sono state posizionate le inferriate in ferro battuto nelle finestre del chiostro, è stata restaurata la scala principale di accesso al primo piano mediante ricostruzione delle parti asportate in passato per realizzarne il rivestimento, riportandola alla geometria originaria. Infine è stata restaurata la pavimentazione del chiostro del tipo acciottolato di calcare bianco e trachite, recuperando le pietre esistenti e riposizionandole secondo la geometria preesistente. 4 – IPOTESI DI RIUSO DELLA STRUTTURA L’utilizzo della struttura per l’allocazione della biblioteca e di un centro culturale deriva dalla necessità di soddisfare le esigenze di spazio derivanti dalla crescita della stessa e quelle dovute alla mancanza di appositi spazi dedicati alla consultazione e lettura, utilizzando moderni mezzi di informazione e consultazione, nonché dalla necessità di rispettare le richieste in termini di normative sulla sicurezza in particolare per quanto riguarda la parte impiantistica, che una struttura del genere deve obbligatoriamente soddisfare. Nel complesso la biblioteca è realizzata su due livelli, utilizzando parte dei locali già di proprietà del convento e quelli messi a disposizione dal Comune di Ittiri. Più precisamente è previsto l’ingresso dal sagrato della chiesa in corrispondenza del vano antistante la sala costituente il vano scala, questi due vani, unitamente a un altro ad essi adiacente al piano terra realizzeranno l’ingresso filtrato da un punto di controllo delle entrate e delle uscite. Al primo piano troverà posto la parte principale della biblioteca, accedendo ad esso tramite la scala interna che conduce al corridoio principale il quale disimpegna tutte le sale utilizzate sia come archivio per i libri, sia, ove lo spazio lo consente, come salette per consultazione e lettura. 51 Come già detto ai punti precedenti l’intera struttura verrà gestita per l’avvio di numerose attività riassumibili nella definizione di “Centro Culturale”. A partire dall’attività principale relativa all’avvio della biblioteca, se ne avvieranno altre ad essa collaterali e sempre incentrate sulla diffusione e sostegno alla cultura nel senso più ampio del termine e secondo un vasto spettro di possibili attività. I locali e gli spazi già restaurati si prestano, infatti, anche ad ospitare attività quali convegni e conferenze, in prevalenza relative sempre a presentazioni di libri e pubblicazioni, ma risultano adatti anche all’allestimento di manifestazioni musicali, di proiezioni, di corsi o attività didattiche a vario titolo. 52 Evoluzione e modifiche degli spazi EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO IMPIANTO ORIGINARIO DEL 1610 54 EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO IMPIANTO ORIGINARIO DEL 1610 IMPIANTO ORIGINARIO L’impianto originario, costruito fra il 1610 e il 1707, riportava all’architettura tipica dei conventi, con un chiostro quadrato, di lato pari a circa 17 metri, con un loggiato dotato di grandi aperture ad arco sul chiostro e dal quale si accedeva alle celle dei frati e ai locali adibiti alle funzioni sia religiose che di vita comune. L’ingresso al convento era ubicato nella posizione dell’attuale Monumento ai Caduti, attraverso il loggiato si accedeva alla scala interna che conduceva al primo piano, anch’esso costituito dal loggiato che dava accesso alle celle. 55 EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO AMPLIAMENTI DEL 1720 56 EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO AMPLIAMENTI DEL 1720 AMPLIAMENTI DEL 1700 L’impianto originario fu ampliato intorno al 1720 e utilizzato dai frati come scuola di filosofia, con la realizzazione della scala interna che porta al primo piano come visibile oggi e con la chiusura della parte anteriore del loggiato per ricavare altre celle, rimpicciolendo il chiostro. Ancora oggi sono visibili i due ordini di arcate che evidenziano gli interventi successivi. 57 EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO AMPLIAMENTI DEL 1800 58 EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO AMPLIAMENTI DEL 1800 AMPLIAMENTI DEL 1800 Il convento fu modificato internamente costruendo un nuovo locale adiacente alla chiesa, utilizzato in seguito come sacrestìa. Viene modificato anche l’impianto della chiesa, chiudendo una parte del vecchio loggiato a formare un corridoio, spazio oggi occupato dalle tre cappelle della navata sinistra della chiesa, viene costruito il campanile, più basso di quello che si vede oggi. Soltanto in seguito l’ingresso al convento sul prospetto anteriore viene spostato e ne viene realizzato un altro all’interno della chiesa, nella posizione che si rileva attualmente, viene inoltre spostata in avanti la scala interna presente nel corridoio ricavato dal loggiato per consentire l’ingresso da questo alla sacrestìa dietro l’altare della chiesa. Viene completamente chiuso il loggiato, sia al piano terra che al piano primo, realizzando così un corridoio coperto che prospetta sul chiostro che viene portato alle dimensioni attuali. 59 EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO 1870: LO STATO ACQUISISCE I LOCALI 60 EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO 1870: LO STATO ACQUISISCE I LOCALI DESTINAZIONI D’USO NEL 1870 A partire dal 1870 lo Stato acquisisce i locali del Convento per utilizzarli a fini civili, lasciando al Convento soltanto due stanze al primo piano nella parte posteriore (lato est). Una parte dell’immobile viene utilizzata come scuola, con accesso dal piano terra e aule al primo piano, mentre gli altri locali sono utilizzati come caserma e locali di pertinenza (stalle, depositi, magazzini, celle) e ricavato al primo piano l’alloggio del Maresciallo, per il quale si costruisce una scala nel cortiletto adiacente il chiostro, mentre la restante parte, al primo piano, viene utilizzata come pretura, con accesso mediante la costruzione di una scala in pietra nel chiostro, di cui si hanno oggi alcune tracce. 61 EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO 1960: LE PROPRIETà DEI LOCALI PRIMA DELLA RETROCESSIONE 62 EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO 1960: LE PROPRIETà DEI LOCALI PRIMA DELLA RETROCESSIONE MODIFICHE DEL 1900 Viene modificato l’impianto della chiesa con la ricostruzione della facciata e del campanile (portato da due a tre piani) e ricavandovi alla base il monumento ai caduti e con la realizzazione delle tre cappelle della chiesa aprendo i varchi fra quello che in precedenza era il corridoio e la chiesa, con gli archi a tutto sesto che ancora oggi si vedono. DESTINAZIONI D’USO AL 1960 Terminato l’utilizzo come Pretura, la parte di proprietà del Comune è occasionalmente utilizzata come alloggio temporaneo assegnato a persone indigenti e come deposito, mentre la parte di proprietà del Convento (dopo la retrocessione del 1969) viene utilizzata per i propri scopi sino al momento dell’esecuzione del restauro operato negli anni ‘80 dalla Soprintendenza, rimanendo poi inutilizzate le parti non ultimate sino ad oggi. 63 EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO PROPRIETà IN SEGUITO ALLA RETROCESSIONE DEL 1969 64 EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO PROPRIETà IN SEGUITO ALLA RETROCESSIONE DEL 1969 PROPRIETà DOPO IL 1969 In seguito agli accordi per la retrocessione dei beni ecclesiastici l’immobile viene diviso in due parti, restituendo al Convento tutto il lato adiacente alla Chiesa e i due lati contigui (sul fronte strada e sul lato opposto al cortile rispetto a questo), mentre il lato opposto al cortile rispetto alla chiesa viene assegnato al Comune. 65 EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO STATO ATTUALE CON DESTINAZIONI D’USO 66 EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO STATO ATTUALE CON DESTINAZIONI D’USO 67 Altare della chiesa d San Francesco prima dei lavori di ampliamento. Ingresso del nuovo convento prima della chiusura del portico. La facciata del vecchio convento e della chiesa di San Francesco agli inizi del ’900. BIBLIOTECA DI SAN PIETRO IN SILKI REGOLAMENTO INTERNO La Biblioteca di S. Pietro in Silki è una struttura dell’Associazione di S. Francesco in Ittiri. Essa è una struttura di servizio per la cultura e la ricerca nell’ambito delle discipline scientifiche ed umanistiche che interessano il territorio. è aperta in primo luogo a tutti coloro che nel territorio sono interessati alla cultura ed alla ricerca, purchè forniti di documento d’identità che ne facciano richiesta. Compiti Tenendo conto della specificità delle raccolte, della tipologia degli utenti e del contesto territoriale in cui è inserita, la Biblioteca di S. Pietro in Silki dell’Associazione S. Francesco si propone di assolvere ai seguenti compiti: – raccogliere, conservare e mettere a disposizione dell’utente il materiale librario che ha nelle sue disponibilità; – acquisire la produzione editoriale italiana e straniera tenendo conto del completamento dei fondi acquisiti e delle esigenze dell’utente; – conservare, accrescere e valorizzare in tutte le sue forme, le raccolte storiche della cultura locale; – catalogare il posseduto, fornire informazioni bibliografiche e assicurare la circolazione dei testi e dei documenti. – curare i rapporti con le biblioteche d’Università di Sassari e del territorio e con tutte le altre Strutture esterne che possano fornire servizio di collaborazione. Ordinamento interno 1. Tutela del patrimonio I locali dove ha sede la Biblioteca e quanto in essi contenuto, il patrimonio librario, gli oggetti, i mobili, le attrezzature, sono affidati per la custodia al Direttore. 2. Notifica delle sottrazioni è obbligo degli addetti comunicare tempestivamente notizia al Direttore di qualunque sottrazione, dispersione, disordine o danneggiamento relativi al patrimonio della Biblioteca di cui abbia direttamente o indirettamente conoscenza. 71 3. Acquisizioni Il Direttore, anche su indicazione del Comitato scientifico, avrà cura di promuovere le acquisizioni del materiale documentario, di assicurarne l’introduzione nel patrimonio della Biblioteca, la catalogazione, schedatura e messa a disposizione dell’utente. 4. Cambi e depositi La Biblioteca, considerate le proprie funzioni e la specificità delle raccolte può, con l’autorizzazione dei Soci fondatori dell’Associazione S. Francesco in riferimento alla titolarità patrimoniale di ciascuno, cedere o ricevere in cambio o deposito materiale documentario. 5. Interventi di prevenzione, conservazione e tutela Per garantire la conservazione ottimale del patrimonio documentario, saranno eseguiti dei controlli periodici e, laddove le condizioni lo richiedano, i necessari interventi di prevenzione, conservazione e tutela. Laddove non sarà possibile alcun intervento di recupero, considerando le peculiarità del documento, si provvederà allo scarico, previa l’autorizzazione dei Soci fondatori dell’Associazione S. Francesco in riferimento alla titolarità patrimoniale di ciascuno. 6. Movimento dei documenti Ogni documento, prelevato dagli scaffali a qualsiasi titolo, deve essere immediatamente sostituito, in modo evidente, con modulo giustificativo del prelievo, compilato chiaramente in ogni sua parte. La mancata ottemperanza a quanto sopra costituisce grave negligenza. I documenti consegnati in lettura devono essere ricollocati al loro posto giorno per giorno, salvo il caso in cui il lettore, nel restituirli, abbia espressamente dichiarato all’addetto che li riceve di volersene servire per il giorno successivo, rinnovando la richiesta per un limite massimo di una settimana. 7. Innovazioni, irregolarità nel funzionamento, danni Il Direttore della Biblioteca, quando ritenga necessarie innovazioni importanti che si riflettano sul funzionamento della Biblioteca, informerà il Comitato scientifico. Il Direttore della Biblioteca riferisce, inoltre, tempestivamente su qualsiasi danno rilevante, nonché su qualsiasi grave insufficienza o irregolarità che possa verificarsi nel funzionamento dei servizi. 72 Apertura e chiusura 1. Calendario e orario Il calendario e l’orario d’apertura della Biblioteca, compatibilmente al personale a disposizione, debbono essere possibilmente coordinati con quelli delle altre Biblioteche del Territorio. Il Direttore provvederà a stabilire l’orario d’apertura e chiusura della Biblioteca e a renderlo pubblico mediante l’affissione all’albo o tramite organi d’informazione. 2. Chiusura per revisioni Allo scopo di effettuare interventi di revisione o di riordino del materiale librario, nonché di prevenzione, conservazione o restauro, il Direttore della Biblioteca può disporre la chiusura al pubblico per il tempo necessario all’espletamento delle necessità. Durante la chiusura, se le condizioni lo permettono, potranno essere assicurati i servizi d’informazione e prestito, anche se con orario ridotto. 3. Interruzioni del servizio Ogni eventuale necessaria interruzione del servizio dovrà essere immediatamente comunicata al pubblico tramite affissione all’albo o sugli organi d’informazione. 4. Apertura e chiusura Le operazioni d’apertura e di chiusura della Biblioteca, devono essere effettuate in modo da garantire la sicurezza dei locali e del patrimonio in essa custodito. Ogni addetto, limitatamente alle proprie mansioni, durante l’orario di turno nel quale non è presente il Direttore, cura la sicurezza dei locali e del patrimonio in essa contenuto. è proibito a chiunque l’ingresso e la permanenza fuori del normale orario di lavoro. Ogni eccezione in merito dovrà essere motivata e autorizzata dal Direttore. Prima di procedere alla chiusura dovranno essere ispezionati tutti i locali e gli impianti, per accertare che non sussistano situazioni anomale o di pericolo. Servizi al pubblico 1. Lettura Possono avere accesso ai servizi della Biblioteca tutte le persone fornite di documento d’identità che ne facciano richiesta. Non appena sarà com73 pletata l’informatizzazione dei servizi, l’utente potrà accedere tramite apposito tesserino. Ai fini della raccolta dei dati statistici, l’utente ha l’obbligo di compilare, in tutte le sue parti, la carta d’entrata, dichiarando i libri personali che porta con sé. Se le circostanze lo consentono dovrà depositare all’ingresso borse, cartelle o altri oggetti. L’utente deve rispettare le norme di legge che regolano l’uso dei luoghi pubblici e le disposizioni del presente regolamento interno. In particolare è vietato: a) danneggiare in qualsiasi modo il patrimonio della Biblioteca; b) far segni o scrivere, anche a matita, su libri e documenti della Biblioteca; c) disturbare, in qualsiasi modo, l’attività di studio e di lavoro; d) fumare; e) consumare pasti e bevande. f ) lasciare i cellulari in funzionamento. 2. Sale di lettura e consultazione La Biblioteca mette a disposizione del pubblico sale di lettura: per i libri di consultazione, per i periodici, per l’uso degli audiovisivi, per le banche dati e la ricerca bibliografica su internet e sale riservate per il materiale manoscritto, raro o di pregio. 3. Informazioni agli utenti Allo scopo di agevolare gli utenti, la Biblioteca predispone una guida che informi sui fondi librari e documentari posseduti, sui servizi forniti e sulle norme che ne regolano l’uso. Oltre a quanto sopra la Biblioteca assicura al pubblico un servizio d’assistenza e d’informazioni bibliografiche. Sono a carico dell’utente le spese sostenute dalla biblioteca per l’erogazione di particolari servizi d’informazione bibliografica che comportino costi aggiuntivi esterni o connessi all’utilizzo di nuove tecnologie informatiche. 4. Proposte degli utenti La Biblioteca mette a disposizione degli utenti un registro delle proposte d’acquisto, delle segnalazioni e dei suggerimenti. 5. Richiesta dei documenti in lettura Ogni documento desiderato in lettura deve essere richiesto tramite apposito modulo fornito dalla Biblioteca e compilato in ogni sua parte. Non si concedono in lettura più di cinque volumi per volta. Per i periodici, non oltre 12 fascicoli per volta. Il Direttore della Biblioteca può, in casi par74 ticolari, rifiutare la concessione in lettura del documento, motivandone le ragioni. Non si concede in lettura un documento che non sia in buono stato di conservazione. 6. Consultazione di materiale manoscritto, raro o di pregio Il materiale manoscritto, raro o di pregio è dato in lettura in sala riservata, dietro richiesta su apposito modulo debitamente compilato e dietro consegna di documento d’identità. Il materiale manoscritto, raro o di pregio è dato in lettura uno per volta, salvo motivate esigenze di studio e deve essere consultato con le necessarie cautele per assicurarne la salvaguardia. In ogni caso l’utente effettua la consultazione sui tavoli appositi e riconsegna all’assistente il documento ogni volta che si allontana dalla sala. 7. Consultazione dei documenti riprodotti Al fine di tutelare il patrimonio documentario, qualora la Biblioteca abbia provveduto a riprodurre il documento su qualsiasi supporto, deve essere prestata in lettura la riproduzione in sostituzione dell’originale, salvo che l’utente non dimostri la reale necessità di accedere per verifica all’originale. Prestito Il prestito è un servizio mediante il quale si possono mettere a disposizione dell’utente documenti a livello di scambio locale, nazionale ed internazionale. Esso è attuato mediante: a) prestito del documento originale, quando è possibile; b) prestito del documento riprodotto; c) fornitura, in alternativa, della riproduzione eseguita per richiesta e a spese dell’utente. 1. Prestito locale Sono ammessi al prestito locale gli iscritti alla Associazione S. Francesco e coloro autorizzati esplicitamente dal Direttore e tutte quelle categorie previste da eventuali convenzioni stipulate con l’Associazione S. Francesco. Al momento dell’iscrizione al prestito gli utenti dovranno dimostrare, a vario titolo, i requisiti necessari per l’iscrizione. L’utente che voglia avere libri in prestito dovrà iscriversi compilando un apposito modulo, dove registrerà tutti i propri dati. Ad iscrizione avvenuta, sarà rilasciato un tesserino, che servirà per la richiesta del prestito librario. Il tesserino dovrà essere presentato per tutte le ope75 razioni, sia di prestito sia di restituzione: in mancanza del tesserino, non si avrà diritto ad alcun servizio. Gli utenti esterni che ne facciano richiesta, potranno usufruire dei servizi della Biblioteca per l’arco di un anno solare, previa presentazione di documento d’identità e, dove possibile, di documentazione attestante le proprie attività culturali. Nella categoria degli utenti esterni possono rientrare i laureati, gli insegnanti e gli studenti degli Istituti inferiori e superiori cittadini, i professionisti. Non si possono dare in prestito più di due volumi a persona. Il prestito ha la durata di 30 giorni; per ogni giorno di ritardo nella restituzione l’utente sarà escluso automaticamente dal servizio per un giorno. Può essere rinnovato una sola volta. Il Direttore della Biblioteca può, in casi particolari, rifiutare la concessione del documento, motivandone le ragioni. Egli ha la facoltà di esigere, in qualsiasi momento, la restituzione immediata del documento prestato. è fatto divieto prestare materiale che non si trovi in buono stato di conservazione. Dovrà essere effettuata periodicamente la revisione delle registrazioni connesse al servizio di prestito. Nei quindici giorni precedenti tale revisione tutti i documenti in prestito devono essere restituiti alla biblioteca. Sono escluse dal prestito: a) le enciclopedie, i dizionari, i repertori bibliografici e in genere le opere di consultazione e di frequente uso nella sala di lettura; b) i libri di testo; c) le pubblicazioni periodiche; d) le miscellanee legate in volume; e) i libri rari della sezione di storia locale di cui si possieda una sola copia e comunque quelli pubblicati anteriormente al 1975; f ) i manoscritti, i libri antichi, rari e di pregio, quelli anteriori al 1900; g) collane ormai fuori commercio; h) i microfilmati e le banche dati su supporto informatico. è facoltà del Direttore di derogare, in casi eccezionali, alle condizioni del comma precedente. 2. Prestito interbibliotecario Il prestito interbibliotecario nazionale o internazionale sarà attuato non appena la Biblioteca disporrà di un organico di personale adeguato alle esigenze dei servizi e sarà effettuato con Biblioteche che accettino i vantaggi e gli oneri della reciprocità e s’impegnino a rispettare le norme che regolano il servizio. L’uso diretto di documenti ricevuti in prestito interbibliotecario è consentito 76 solo previa autorizzazione preliminare della Biblioteca prestante. La biblioteca ricevente resta, comunque, responsabile della buona conservazione dei documenti ricevuti. I documenti inviati in prestito interbibliotecario devono essere coperti da idonea garanzia assicurativa a carico dell’utente, a norma delle disposizioni vigenti in Italia e all’estero. Sono esclusi dal prestito interbibliotecario i documenti rari e di pregio, e tutti quei documenti descritti nei commi riguardanti il prestito locale. Le spese relative al prestito interbibliotecario sono a carico dell’utente. 3. Obblighi dell’utente L’utente del servizio prestito è tenuto a comunicare immediatamente eventuali cambi di residenza o domicilio. L’utente è direttamente responsabile del documento preso in prestito, perciò avrà cura di non cederlo a terzi o smarrirlo. L’utente che riceve l’opera in prestito deve controllarne l’integrità e lo stato di conservazione e far presente immediatamente al personale addetto, a proprio discarico, le mancanze e i guasti in essa eventualmente riscontrati. L’utente che restituisca un’opera danneggiata deve provvedere alla sostituzione con altro esemplare della stessa edizione o, se questo non si trovi in commercio, con altro esemplare di edizione diversa purché della stessa completezza e di analoga veste tipografica o, se ciò è impossibile, al versamento alla Tesoreria dell’Associazione di una somma da determinarsi dal Direttore, comunque non inferiore al doppio del valore commerciale del documento stesso. Trascorsi inutilmente trenta giorni dall’invito del Direttore, il lettore sarà escluso a tempo indeterminato dall’uso della Biblioteca e segnalato all’Autorità giudiziaria. Il lettore che non restituisce puntualmente l’opera avuta in prestito è sospeso temporaneamente dal prestito di altri libri e invitato formalmente a restituire l’opera oppure, in caso di smarrimento, a provvedere nel modo indicato nel comma precedente. Trascorsi inutilmente trenta giorni dall’invito sarà applicato quanto disposto al comma precedente. Banche Dati ed audiovisivi A supporto della ricerca letteraria e scientifica degli Utenti della Biblioteca, è istituito il servizio di consultazione d’Internet, delle Banche Dati, dei microfilmati e degli audiovisivi, usufruibile per richiesta, in fasce orarie stabilite dal Direttore. L’utente contribuirà con la fornitura della carta per la stampa dei documenti reperiti nelle banche dati e nei microfilmati quando questi superino il numero di venti pagine. 77 Sanzioni Il Direttore può escludere dalla Biblioteca, per un periodo determinato, gli utenti che trasgrediscono le norme del regolamento interno. Dell’esclusione è data comunicazione scritta all’interessato. Fatta salva ogni responsabilità civile o penale, chi si renda responsabile di un reato contro il patrimonio della Biblioteca, o tenti di asportare materiale documentario, chi, intenzionalmente, danneggia i locali e quanto in essi contenuto, nonché compia altre gravi mancanze, con provvedimento del Direttore è escluso cautelativamente dalla Biblioteca e costretto a norma di legge al risarcimento dei danni. Norme finali 1. Riproduzioni La riproduzione dei documenti posseduti dalla biblioteca è consentita, a richiesta degli interessati, per motivi di studio, ove lo stato di conservazione dell’esemplare lo permetta, nel rispetto della vigente legislazione sul diritto d’autore e fatti salvi altri eventuali vincoli ai quali l’esemplare sia sottoposto. Sono escluse dalla fotoriproduzione i libri antichi e sono limitate le fotoriproduzioni delle opere della sala di lettura e di tutte quelle opere che potrebbero subire danno dalla manipolazione a tale scopo. 2. Riproduzioni per scopi editoriali o commerciali L’autorizzazione alla riproduzione, integrale o parziale, per scopi editoriali o commerciali, è concessa dal Direttore della Biblioteca, sentito il Comitato di Gestione. Il richiedente è tenuto a dichiarare che il materiale riprodotto non sarà usato per scopi diversi da quelli specificati nella richiesta. Il destinatario dell’autorizzazione deve indicare sui prodotti realizzati la provenienza della riproduzione ed assolvere quanto stabilito all’atto della concessione. Del materiale riprodotto per scopi editoriali o commerciali dovrà essere comunicata notizia ai Soci Fondatori dell’Associazione. Il presente regolamento, approvato dal Consiglio d’Amministrazione dell’Associazione, sarà comunicato per conoscenza ai Soci Fondatori dell’Associazione. 78 COMUNICAZIONE ALLA REGIONE DEL TRASFERIMENTO Spett/le Servizio Beni librari, Biblioteca e Archivio storico regionale Spedisco la presente per comunicare il progetto dell’Ente della Provincia OFM in Sardegna di trasferire la biblioteca, allocata sino ad ora nel convento di S. Pietro in Silki in Sassari, presso il convento di S. Francesco in Ittiri. Tale decisione di trasferimento è stata determinata dalla impossibilità, dopo trentasei anni di tentativi, di garantire una sede di agibilità decente a Sassari. Colgo l’occasione per portare a conoscenza di codesta Amministrazione del progetto predisposto per la nuova sistemazione che si intende dare alla nuova biblioteca. 79 AUTORIZZAZIONE CAPITOLARE O.F.M. AL TRASFERIMENTO BIBLIOTECA PROVINCIALE FRANCESCANA O.F.M. IN SARDEGNA Da Sassari – Convento S. Pietro ad Ittiri Convento S. Francesco La presente relazione sulla biblioteca provinciale non potrà riguardare la gestione precedente; di questa infatti non mi è stata rilasciata alcuna documentazione. Ho ricevuto l’incarico per il trasferimento della biblioteca e per il restauro dei locali dove allocarla (il vecchio convento di Ittiri) nel settembre del 2007. Il trasferimento ad Ittiri sarà effettuato dalla Ditta CRC TRAMSPORT s.n.c. Il materiale librario verrà inscatolato secondo il progetto allegato e verrà allocato parte, (le cinquecentine e materiale prezioso) in una stanza dell’attuale convento, parte (volumi di particolare valore) in una sala già restaurata dell’antico convento, la maggior parte del materiale con tutte le scaffalature, in due aule delle scuole elementari di Ittiri messe a disposizione dal Direttore, dietro richiesta del Sindaco, il quale ha predisposto, per le due sale utilizzate, la messa in opera di porte blindate ed impianti anti-furto ed anti-incendio, collegati telefonicamente con i carabinieri, il sindaco ed il convento. Tutto ciò come sistemazione provvisoria in attesa della esecuzione dei lavori di restauro del vecchio convento, dove avrà sistemazione definitiva la biblioteca. Tali lavori, completamente finanziati, sono già iniziati, secondo il progetto predisposto dall’Architetto Andrea Sussarellu e sotto la direzione del medesimo, dalla ditta Solinas-Cau-Fiori. Nello stesso tempo si sta predisponendo, per presentarlo alla Regione Autonoma della Sardegna un progetto per la sistemazione definitiva della biblioteca, con la fornitura di scaffalature, tavoli, sedie, postazioni telematiche, sistemi anti incendio ed anti furto e video sorveglianza, e la schedatura di tutto il patrimonio librario, per ottenerne il finanziamento. Tale progetto è stato predisposto dal Direttore della Biblioteca delle facoltà umanistiche dell’università di Sassari. Vengono allegati i progetti per il trasferimento del patrimonio librario e quello per la sistemazione della biblioteca. 80 PROGETTO NUOVA BIBLIOTECA a cura di Ignazio Carassino INDICE DEI CAPITOLI 1. Introduzione 2. Analisi dei bisogni 3. Analisi 4 Indicazione dei bisogni a cui si dà risposta 5. Soluzioni 6.Obiettivi 7.Obiettivi primari 8. Pianificazione del Progetto 9. Il capo progetto 10.Il team di progetto 11.Gli strumenti di gestione e pianificazione 12.Specifiche tecniche 13.Scenari di riferimento 14.Impatti 15.Impatto sui Processi 16.Impatto sui Servizi 17.Impatto sulla Qualità 18.Impatto su Security, Safety, Health 19.Contenuti di innovazione 20.Punti di forza e debolezza 1. Introduzione Per una breve storia della Biblioteca di San Pietro in Silki La Biblioteca Provinciale francescana del Convento di San Pietro di Silki è nata negli anni settanta, grazie all’accorpamento dei libri che si trovavano nei vari conventi francescani sardi dove, alla fine del secolo XIX, si era cercato di recuperare i libri che erano sfuggiti al rastrellamento dei beni ecclesiastici perpetrato dallo Stato italiano nel 1867 in seguito alla legge sulla soppressione degli Enti morali e religiosi. In quella occasione si ebbero certamente molte dispersioni e trafugamenti, alcune delle quali avvennero ad opera degli stessi frati che cercavano di salvare almeno i libri di maggior pregio (è nota la cronaca del ritrovamento del Condaghe di S. Pietro in Silki, custodito per molto tempo dai Frati minori e poi affidato, al tempo della soppressione, ad un frate dopo la cui morte andò a finire nel dimenticatoio per diversi anni, per poi essere, dopo varie vicissitudini, recuperato da Giuliano Bonazzi, direttore della Biblioteca universitaria di Sassari dal 1893 al 1899). Altri volumi andarono ad incrementare le biblioteche private di uomini di cultura; i libri che furono incamerati dallo Stato, un cospicuo numero tra incunaboli, cinquecentine, testi del Seicento e del Settecento, furono destinati, insieme ai libri facenti parte di altre biblioteche ecclesiastiche, quali quelle dei Claustrali, dei Serviti, dei Domenicani, dei Cappuccini e dei Carmelitani, ad accrescere il patrimonio librario della Biblioteca Universitaria. L’elenco dei testi, alcune migliaia di esemplari, fu compilato, tra il 7 luglio 1866 e l’8 luglio 1868, dal Bibliotecario, il cav. Diego Marongio, e si trova tuttora nella Sala manoscritti della Biblioteca Universitaria. Si era così deciso che il patrimonio librario non necessario nei singoli Conventi venisse dirottato in due costituende biblioteche: una parte nella Casa di San Pietro di Silki a Sassari, l’altra nella Casa di San Mauro a Cagliari, il cui materiale librario sarà poi trasferito a quella di Sassari, per essere riordinato, catalogato e messo a disposizione degli studiosi. La nuova biblioteca, che ha raggiunto una consistenza di circa 60.000 volumi, è ospitata al primo piano nei locali del Convento, in ambienti inadeguati, con scaffalature metalliche disposte in modo da sfruttare al massimo il poco spazio a disposizione. Negli anni ’80 vari sono stati gli interventi di riordino, sempre rallentati dall’inadeguatezza dei locali, ubicati al secondo piano del Convento, con l’intento di valorizzare il patrimonio librario e renderlo accessibile anche agli studiosi esterni all’Ordine. Mancando un bibliotecario che ne curasse l’organizzazione, i compiti di conservazione e catalogazione dei libri sono stati affidati dal sovrin83 tendente ad alcuni volontari che hanno effettuato un lavoro di selezione dei testi per poi catalogarli con l’aiuto di un software di gestione libraria. Si è cercato inoltre di entrare nel circuito delle biblioteche cittadine e regionali, prendendo contatti con la Biblioteca Universitaria e, in ultimo, con la Facoltà di Magistero, per un progetto di catalogazione e pubblicazione del materiale più antico, le Cinquecentine, progetto che non andò in porto per mancanza di fondi. Per il fondo moderno si è cercato di creare un sistema di biblioteche religiose, intraprendendo accordi con il Direttore dell’Istituto Superiore di Scienze religiose di Sassari. A metà degli anni ’80 l’Ufficio dei Beni librari della Sardegna contattò il Responsabile della Biblioteca di San Pietro di Silki per un censimento dei documenti sulla storia locale, finalizzato alla costituzione di un catalogo unico regionale. Il censimento appurò la consistenza del materiale librario in circa 18.000 volumi, individuando l’esistenza di 114 edizioni del XVI secolo, tra le quali un incunabolo rilegato all’interno di un volume miscellaneo, 378 edizioni del XVII secolo, 3.720 del XVIII secolo, 7.610 del XIX secolo, 7.065 del XX secolo, oltre 1.500 edizioni senza data. Parte consistente del materiale documentario è costituita dalla sezione dei periodici, nella quale trovano posto più di 500 riviste non tutte complete. Dopo un’accurata cernita, tramite la quale sono stati spurgati i doppioni e le opere di secondaria importanza relegati tra il materiale di deposito, il materiale librario è stato ripartito in sezioni rispecchianti caratteristiche ben precise. Nella prima sezione, quella accessibile all’utenza in quanto adibita a Sala di consultazione, sono state raccolte tutte quelle opere che dovrebbero dare un carattere di base e quindi la fisionomia specifica della biblioteca che, non bisogna dimenticarlo, è a carattere prettamente religioso. Perciò sono stati raggruppati tutti quei testi che possono servire a dare un contributo determinante in previsione di futuri rapporti con la biblioteca del Seminario Arcivescovile, quella dei Monaci di San Pietro di Sorres, quella dell’Istituto di Scienze Superiori, per poi collegarsi con le biblioteche umanistiche dell’Università di Sassari. Con tale prospettiva si è pensato di colmare determinate lacune che possono aversi in altre biblioteche le quali, a loro volta, contribuiranno con quanto in loro possesso per una informazione bibliografica più completa ed esauriente. Tra le opere di maggior rilievo ubicate in questa sala possono citarsi gli Annales minorum, seu historia trium ordinum a S. Francisco institutorum del Waddingus, ristampa della prima edizione uscita nel 1731-47, in 32 volumi, pubblicata dal Collegium S. Bonaventurae di Quaracchi; ancora l’Opera omnia di San Bonaventura, quella di Duns Scoto, la Summa Fratri Alexandri, la Bibliotheca scholastica medii aevi e quella Ascetica, il Bullarium franciscanum, e altri. Vi si trovano pure testi di storia dei Cappuccini, varie storie delle missioni francescane, le opere del De Gubernatis. Inoltre vi sono raccolte tutte quelle opere di consultazione attinenti alla teologia dogmatica, alla teologia morale e al diritto canonico, commenti alla Sacra 84 Scrittura, storia della Chiesa. Molti di questi testi, naturalmente, non costituiscono un aggiornamento, ma sono strumenti utili alle ricerche di carattere storico. Rivestono particolare importanza intere raccolte di legislazione francescana come l’Ordo poenitentiae, utili per approfondire gli studi sui movimenti penitenziali, anche a livello locale, traendo, ad esempio, notizie sui movimenti importati in Sardegna dall’Ordine francescano come i Disciplinati bianchi e Sos battudos. Alcuni settori della sala di consultazione sono dedicati alle opere di letteratura italiana, tra le quali sono da menzionare le opere di Francesco De Sanctis e varie opere di cultura del primo Novecento, indice di interessamento dei frati per tale produzione letteraria. Non sono da dimenticare, infine, varie opere musicali di esponenti dell’Ordine francescano che in passato hanno frequentato il Conservatorio. Altra sala di notevole interesse è quella dedicata alla raccolta di numerose opere del Seicento e del Settecento, settore cui è stata data la preminenza nel lavoro di catalogazione per autore e per soggetti. Questi libri trattano preminentemente di teologia; ve ne sono alcuni a carattere giuridico, mentre altri sono commenti alla Bibbia. Alcune prime edizioni, preziose e rare, sono state inviate al restauro presso il Monastero di San Pietro di Sorres in quanto bisognose di un intervento conservativo. Di molte opere sono presenti varie edizioni, utili dal punto di vista bibliografico. Vi si trovano, ancora, testi di storia ecclesiastica, libri cosiddetti “predicabili”, ossia manuali per l’insegnamento della religione durante le missioni nei paesi del circondario. Inoltre, testi antichi di morale, corsi teologici, opere fondamentali per lo studio della Sacra scrittura. Infine, sono da mettere in evidenza edizioni ottocentesche dei classici latini e greci, dizionari, testi di storia dell’Ordine francescano, raccolte delle vite dei Santi. È presente al completo la raccolta dell’Osservatore romano. Non può mancare il settore dedicato alle riviste, tutte strettamente attinenti all’Ordine, recuperate per la maggior parte nelle varie Province francescane. Tra queste assumono importanza l’Archivum franciscanum historicum, al completo dal 1908, pubblicato dai Padri di Quaracchi, fondamentale per gli studi dell’Ordine. Ancora, la Vita minorum, rivista ascetico-informativa francescana, che regola e aggiorna i componenti l’Ordine francescano, gli Acta ordinis fratrum minorum vel ad ordinum quoquo modo pertinentia, uscito a Roma nel 1882 e tuttora in continuazione, gli Studi francescani, del 1914, curati dai Frati Toscani, già La Verna dal 1903 al 1913. Sono inoltre da segnalare alcune rivistine sarde, da considerare importanti per il loro carattere locale in quanto forniscono uno spaccato della vita sociale e religiosa del periodo, nonostante non abbiano avuto vita molto lunga. Tra queste sono da citare I crociati, rivista dei Francescani apparsa nel 1926 per spegnersi cinque anni dopo e Sardegna serafica, periodico religioso mensile edito ad Oristano nel 1914. 85 Nell’ultima sala sono ubicati un incunabolo, cinquecentine, libri di cultura sarda e alcuni Antifonari del Settecento. L’incunabolo, il Confutatorium errorum contra claves ecclesie nuper editorum di Petrus de Ximenes de Prexano, è datato, nell’explicit, 1478 ed è inserito all’interno di una cinquecentina. Fra le cinquecentine, che sono 114, quasi tutte di argomento religioso, vi sono opere di Bartolomeo da Sassoferrato, San Bonaventura, Sant’Agostino, la Summa teologica di San Tommaso d’Aquino, decreti provinciali, Bibbie e Concordanze, oltre ad opere di Cicerone e Petrarca. Alcune di esse trattano della Sardegna, come il De Sanctis Sardiniae di Giovanni Arca, licenziato a Cagliari nel 1598 per Giovanni Maria Galcerim, e la Descritione di tutta Italia di Leandro Alberti, nel cui secondo volume, datato Venezia, presso Lodovico Avanzi, 1587, vi è la descrizione della nostra Isola. Inoltre, per quanto riguarda l’Ordine francescano, all’interno del De origine seraphicae religionis franciscanae di Francesco Gonzaga, Ministro Generale dell’Ordine, vescovo di Mantova e zio di San Luigi Gonzaga, si trovano alcuni riferimenti alla Sardegna, passata in quella occasione tra le Province ultramontane, al 39° posto tra la Provincia di Valenza e quella di S. Andrea. Nello Stemma vi è raffigurata la Madonna con il Bambino in braccio e San Francesco ai loro piedi, mentre la dicitura attorno allo stemma, che mette la Sardegna sotto la protezione della Vergine dopo che era stata protetta dai protomartiri Turritani, recita: Santa Maria della Grazia. Parte delle cinquecentine, a giudicare dagli ex libris apposti a mano dagli antichi possessori, provengono dalla originaria Biblioteca di San Pietro in Silki, siglate con S.P.S., oppure con “De la libreria de San Pedro de Sasser”, salvate evidentemente alle requisizioni del periodo della “soppressione” e riemerse in tempi migliori nelle ricostruende biblioteche conventuali. Le note di possesso contenute nelle altre cinquecentine riportano ai possessori settecenteschi del Convento dei Cappuccini e di quello di Santa Rosalia di Cagliari, al Convento di Thiesi e a quello di Ozieri, alla parrocchia di Mamojada e a Santa Maria dei Martiri di Fonni; altre ancora a detentori del Continente. Facendo una ricerca sugli ex libris si può dare un contributo per un tentativo di ricostruzione della consistenza libraria nelle varie biblioteche conventuali, lavoro un po’ arduo, ma che potrebbe riservare sorprese interessanti anche per la storia della cultura nei vari conventi messa in rapporto alla circolazione libraria esistente nei diversi periodi. La sezione di sardistica, non molto consistente ma, nelle intenzioni del responsabile, da incrementare, annovera alcuni testi di una certa importanza, come il Codex diplomaticus del Tola e il De Chorographia Sardiniae nell’edizione del 1835 curata dal Cibrario. Gli antifonari settecenteschi, in tutto una decina, sono dei bei volumi in folio, 86 ben conservati all’interno, ma bisognosi di un intervento per salvare le rilegature in piena pelle fornite di angoli e borchie in ottone. Considerando i pochi anni di vita e l’impegno del Responsabile nel voler dare un’organizzazione che la renda più fruibile, la biblioteca di San Pietro può competere con altre biblioteche del suo genere in quanto già in partenza si è voluto impostare il lavoro bibliotecario con i metodi più moderni. Vi è da augurarsi che tutto ciò che si sta facendo con i pochi mezzi a disposizione non sia reso vano dal disinteresse delle autorità che potrebbero fornire aiuti concreti sia in manodopera che finanziariamente, in modo da valorizzare al massimo la biblioteca, rendendola accessibile all’utenza quanto più è possibile, riportandola a quello che era prima della famigerata soppressione degli Enti morali. 2. Analisi dei bisogni Per definire i bisogni, sono stati presi in esame diversi aspetti della realtà bibliotecaria locale: – La Biblioteca del Convento di San Pietro in Silki è stata creata per raccogliere tutto il materiale bibliografico disperso nei Conventi della Sardegna e offrirlo allo studio dei cultori di Scienze religiose. – La biblioteca è costituita da materiale librario di grande pregio, spesso non posseduto dalle altre biblioteche della Sardegna. – In considerazione del fatto che finora parecchi ricercatori hanno usufruito del materiale librario della Biblioteca per le loro ricerche e per la preparazione della tesi di laurea, nonostante la poca accessibilità al pubblico con l’offerta di servizi e orari regolari, si sente la necessità di aprire la biblioteca ad un più vasto bacino di utenza, consentendo l’accesso diretto al materiale documentario, creando nuovi servizi e disponendo di personale bibliotecario strutturato. –È, infatti, intenzione dei Frati minori, unitamente al Comune di Ittiri, far diventare la Biblioteca un punto di riferimento per gli studiosi della Provincia, per i laureati, per gli studenti delle scuole cittadine di ogni grado, facendo diventare la Struttura un punto di aggregazione e di cultura. – Si vuole così incrementare l’attuale patrimonio librario della Biblioteca attivando nuove sezioni per discipline che finora non sono state rappresentate. 3. Analisi Da quanto esposto sopra emerge che la Biblioteca, allo stato attuale, soffre di diverse disfunzioni, dovute a molteplici cause. 87 Una di queste è la mancanza di spazi, che limita enormemente la gestione delle attività, rendendo difficoltosa la fruibilità del materiale documentario e precludendo gli utenti alla possibilità d’accesso diretto a documenti di grande valore. La sistemazione logistica e il tipo d’arredamento non consentono, infatti, di utilizzare gli spazi a disposizione in modo razionale, in quanto il materiale è stipato in scaffalature alte e inadatte all’approccio degli utenti, i locali sono umidi. è inoltre da rimarcare il fatto che la biblioteca non dispone di personale bibliotecario specializzato, in grado di rendere accessibile, tramite la compilazione e l’offerta di un catalogo informatizzato, il patrimonio documentario presente in biblioteca. Non esiste di conseguenza alcuna forma di servizio di informazione bibliografica né di orientamento all’utente, all’infuori delle indicazioni che può fornire il Padre bibliotecario. Non esiste una sala di consultazione adeguata, né un catalogo nel quale fare ricerca bibliografica. Gli spazi liberi nelle scaffalature si vanno esaurendo, obbligando a rinunciare all’acquisto di nuovi documenti. Mancano spazi per attività culturali e riunioni, per laboratori di studio e di ricerca, non esistono ambienti adatti per la consultazione delle diverse tipologie di documenti. Volendo attivarlo, non esiste un servizio di prestito a domicilio per i documenti che possono essere concessi in prestito, mancando la figura di un bibliotecario. Allo stato attuale il materiale documentario della Biblioteca è ubicato in scaffalature lignee e metalliche, ospitate in locali inadeguati sia per gli spazi che per le condizioni ambientali. È intenzione dei Frati minori incrementare il patrimonio librario, indirizzando gli acquisti per l’accrescimento delle sezioni moderne di scienze religiose, in modo da rendere la biblioteca più invogliante per una fascia di utenza che includa gli studiosi della Città di Sassari e quelli dall’intera Provincia. Per la soluzione dei problemi legati all’attuale ubicazione sono state prospettate varie soluzioni, tra le quali è stata privilegiata l’idea di spostare la Biblioteca dal Convento di San Pietro di Silki nei nuovi locali del Convento francescano di Ittiri, restituiti negli ’60 dallo Stato e restaurati appositamente. I nuovi locali, costituiti da un piano terra e da un primo piano, si prestano sia per l’adeguatezza degli spazi che per la disposizione dei vani, che consentono un percorso lineare e razionale nella ricerca libraria, e sono capaci di ospitare tutto il materiale librario della Biblioteca di San Pietro di Silki, lasciando ampia possibilità di incremento per gli anni a venire. A tal fine, grazie ad un accordo tra il Comune di Ittiri e la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati minori, è stata costituita l’”Associazione socio-culturale San Francesco” con il compito di promuovere attività culturali quali conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche, archeologiche, storiche, socio-culturali a carattere locale, inchieste socio-religiose ed attività af88 fini; svolgere inoltre attività pubblicistica come stampa di libri, periodici o altri strumenti di comunicazione cartacea o telematica. Con l’intento di favorire la fruibilità pubblica del luogo per iniziative di valore culturale, educativo e di utilità sociale, il Comune di Ittiri ha quindi concesso alla Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori i locali dell’ex Convento per la realizzazione della Biblioteca. 4. Indicazione dei bisogni a cui si dà risposta L’accordo con il Comune di Ittiri può portare i seguenti benefici: – trasloco nei nuovi locali; – recupero di almeno il doppio degli spazi oggi a disposizione, in modo da garantire un uso agevole della struttura per molti anni; – progettazione di una biblioteca impostata diversamente dall’attuale, a scaffali aperti, con maggiori possibilità di gestione dell’utenza; – creazione di nuovi servizi e ampliamento di quelli esistenti; – adesione al Catalogo regionale dei Beni Librari e Documentari. 5. soluzioni Il problema principale da affrontare e risolvere è quello dell’utilizzazione degli spazi. La Biblioteca, avendo finora sofferto della mancanza di superfici, ha bisogno di allargarsi e garantirsi agibilità per lungo tempo. I locali assegnati alla Biblioteca si trovano, come detto prima, sul lato sinistro della Chiesa di San Francesco, nei vecchi locali adibiti a Caserma dei Carabinieri fino agli anni ‘50. Si tratta di un edificio ubicato su due piani, composto d’ampi locali con volte a botte alte circa 4 metri. La Biblioteca troverà posto al piano terreno e al primo piano, su una superficie di circa 490 mq. da utilizzare in sale di consultazione, uffici e sale dedicate alla ricerca su internet. Ai locali si accede da un ingresso posto al piano terra dal quale, tramite l’impianto di un sistema antitaccheggio ed un impianto di videosorveglianza estesa a tutte le aree dell’edificio, si ha il controllo del pubblico in entrata ed in uscita, nella posizione ideale per una gestione razionale del personale e per l’erogazione del servizio di distribuzione e di informazione bibliografica. Dall’ingresso si può accedere direttamente al piano superiore tramite le scale o l’ascensore. A fianco all’ingresso si può pure andare alla sala di fianco per la consultazione del catalogo informatizzato e delle risorse elettroniche, alla sala periodici o alla sala che accoglie il materiale più prezioso: le cinquecentine. Per raggiungere questa sala si deve varcare il cortile, che dà accesso 89 all’ala opposta, dove sono ubicate due ampie sale, che accoglieranno anche il rimanente materiale antico, le edizioni dei secoli XVII, XVIII e XIX. Al primo piano si accede tramite l’ascensore o le scale, ubicati nell’andito subito dopo l’ingresso. La disposizione dei locali è simile a quella del piano terra, con il vantaggio che possono essere sfruttati un corridoio che consente l’accesso agli ambienti dietro il giardino e tutta l’ala sinistra, con una disposizione ad L, che può accogliere un’ampia sala di lettura, 5 salette che potrebbero essere arredate con scaffalature in legno e tavoli e il lungo corridoio che potrebbe accogliere librerie lignee lungo i muri. Considerando le esigenze esposte in precedenza e la dislocazione dei locali, si può pensare di utilizzare gli spazi sfruttando i muri perimetrali di ogni ambiente, impiegando scaffalature lignee a muro, che ben si adattino all’architettura dell’edificio, dell’altezza di metri 2,20, in modo da consentire all’utente di accedere direttamente e con facilità ai libri. Negli ambienti più grandi si potranno aggiungere tavoli per la lettura delle dimensioni di m. 1,80x0,90. Varie postazioni potranno essere dislocate per la consultazione del catalogo in linea e per la ricerca su internet. Si potranno infine individuare ambienti per accogliere una sala informatica con varie postazioni, e per l’utilizzazione di audiovisivi. Costi Dai preventivi richiesti è emerso, dopo una comparazione dei costi, della qualità del materiale e dei tempi di consegna, entro un mese dall’ordinazione ed un mese per l’installazione, che per arredare i locali scegliendo la presente soluzione necessitano le somme seguenti: –Trasferimento libri dal Convento di San Pietro di Silki nei nuovi locali della Biblioteca del Convento di Ittiri – Impianto antincendio (segnalatori di fumo, estintori) – Sistemi di sicurezza e antitaccheggio – Cablaggio per la predisposizione di internet – Scaffalature in metallo a giorno, dimensioni mt. 2,20hx35 – n° 16 tavoli per la lettura, a € 200 cadauno – n° 100 sedie, a € 70 cadauna – n° 12 computer a € 2.000 cadauno – n° 12 postazioni computer, a € 400 cadauna – n° 1 studio per ufficio Totali 90 € 1.000 € 10.000 € 40.000 € 15.000 € 72.000 € 3.200 € 7.000 € 24.000 € 4.800 € 3.500 __________ € 180.500 6.Obiettivi La realizzazione della nuova Struttura ha come obiettivo il miglioramento dei servizi con un impiego razionale del personale, degli spazi e delle attrezzature. 7.Obiettivi primari –Realizzazione di una Biblioteca con una sequenza ordinata di spazi diversificati, composta di ambienti luminosi con scaffali aperti per la libera consultazione accanto ad ampi tavoli, postazioni attrezzate, sale multimediali, spazi per esposizioni e riunioni. – Creazione di spazi sufficienti per una buona funzionalità ventennale della biblioteca. –Trasformazione della Biblioteca in punto di riferimento importante per tutto il bacino d’utenza formato da laureati, da cultori di scienze religiose, dagli studenti delle scuole superiori cittadine e di tutta la Provincia di Sassari. La Biblioteca ha l’obiettivo di diventare un centro di promozione culturale e di aggregazione per la popolazione di Ittiri e di tutta la Provincia. 8.pianificazione del progetto I tempi da considerare per la soluzione prospettata dovranno tener conto degli adempimenti necessari per l’esecuzione del progetto medesimo. Tali tempi comprendono: – assegnazione dei fondi della Regione Autonoma della Sardegna (120 giorni); – predisposizione e tempi d’espletamento della gara d’appalto relativa ai lavori d’inscatolamento, trasporto e sistemazione dei libri, macchinari e arredamento (30 giorni); – predisposizione e tempi d’espletamento della gara d’appalto relativa alla fornitura del nuovo arredamento (60 giorni); – predisposizione e tempi d’espletamento della gara d’appalto relativa al cablaggio della rete informatica (30 giorni); – aggiudicazione degli appalti; – lavori di cablaggio della rete informatica (10 giorni); – arredamento dei nuovi locali (15 giorni); – trasporto e sistemazione dei libri (30 giorni); – adeguamento della segnaletica e ultimi accorgimenti (7 giorni); 91 – collaudo dei nuovi locali (7 giorni); – inaugurazione della Biblioteca. 9.il capo progetto Bibliotecario dell’Ordine 10.il team di progetto – Collaboratore di Biblioteca: – Amministrativo: –Tecnico amministrativo: –Tecnico informatico: – Architetto: –Responsabile Sicurezza: Assistente del capo progetto Gestione procedure di gara Assistente del Segretario amministrativo Coordinatore aspetti tecnico-informatici Coordinatore aspetto edilizio Coordinatore aspetti sicurezza 11.gli strumenti di gestione e pianificazione –Riunioni mensili del team di progetto con produzione di verbale. – Verifiche quindicinali sugli stati d’avanzamento dei relativi responsabili e produzione del verbale. – Controllo del procedimento dei lavori. 12.specifiche tecniche La soluzione è quella di sfruttare integralmente i muri perimetrali d’ogni ambiente ubicato sui due piani, utilizzando librerie in legno a muro dell’altezza di metri 2,20, in modo da consentire all’utente di accedere direttamente e con facilità ai libri. Negli ambienti più grandi si potranno aggiungere tavoli per la lettura delle dimensioni di m. 1,80x0,90. Varie postazioni potranno essere piazzate per la consultazione del catalogo in linea e per la ricerca su internet. Si potranno infine individuare ambienti per accogliere una sala informatica con varie postazioni, e per l’utilizzazione di audiovisivi. Per venire incontro ai portatori di handicap, dove è possibile saranno impiantati degli scivoli che consentiranno alle persone l’accesso facilitato per la ricerca dei libri. Ogni ambiente sarà completato da tavoli di lettura e postazioni per la 92 consultazione del catalogo. Questa soluzione permetterà di sfruttare al massimo gli spazi a disposizione, ottenendo più di 2.000 ml. di scaffalature, vale a dire circa il doppio di quelle esistenti nell’attuale biblioteca e circa 96 posti a sedere. Si creeranno, inoltre, 12 postazioni da distribuire nelle varie sale e nella sala informatica. Analizzando i diversi ambienti l’arredamento può essere realizzato nel modo seguente: Piano terra Reception - mt. 3,70x3,00 - mq. 11,10 – n. 1 Scrivania cm. 120x130 – n. 1 Poltrona con braccioli – n. 1 Personal computer – n. 2 armadi porta oggetti cm. 150x30x200h Sala A - Libri antichi - mt. 13,60 x 3,70 - mq. 50,32 – n. 1 scaffale da ml. 2,00 – n. 1 scaffale da ml. 2,90 – n. 1 scaffale da ml. 2,00 – n. 1 scaffale da ml. 4,50 – n. 1 scaffale da ml. 6,40 – n. 6 scaffali da ml. 1,00 = ml. 23,80 ml. 23,80 x 6 ripiani = ml. 142,80 ml. 142,80 x 36 volumi = 5.140 volumi – n. 3 tavoli di lettura m.1,80x1,00 – n. 2 postazioni Sala B - Libri antichi - mt. 3,00 x 6,40 - mq. 19,20 – n. 1 scaffale da ml. 6,00 – n. 1 scaffale da ml. 1,80 – n. 1 scaffale da ml. 2,50 = ml. 10,30 ml. 10,30 x 6 ripiani = ml. 61,80 ml. 61,80 x 36 volumi = 2.224 volumi – n. 1 tavolo di lettura m.1,80x1,00 93 Sala Periodici - mt. 9,20 x 3,00 - mq. 27,60 – n. 1 scaffale da ml. 8,00 – n. 1 scaffale da ml. 6,80 = ml. 14,80 ml. 14,80x 6 ripiani = ml. 88,80 ml. 88,80 x 36 volumi = Corridoio -mt. 22,50x2,30 - mq. 51,75 – n. 1 scaffale da ml. 2,30 – n. 1 scaffale da ml. 13,00 – n. 1 scaffale da ml. 10,00 = ml. 14,80 ml. 25,30x 6 ripiani = ml. 151,80 ml. 151,80 x 36 volumi = – n. 4 postazioni 3.196 volumi 5.460 volumi Piano I Sala A - mt. 5,30x3,60 - mq. 19,00 – n. 1 scaffale da ml. 2,80 – n. 1 scaffale da ml. 2,80 – n. 1 scaffale da ml. 2,60 – n. 1 scaffale da ml. 3,60 = ml. 11,80 ml. 11,80 x 6 ripiani = ml. 70,80 ml. 70,80 x 36 volumi = 2.550 volumi – n. 1 tavolo di lettura m.1,60x0,90 Sala B - 3,25x3,60 - mq. 11,70 – n. 1 scaffale da ml. 1,60 – n. 1 scaffale da ml. 2,70 – n. 1 scaffale da ml. 0,85 – n. 1 scaffale da ml. 1,50 – n. 1 scaffale da ml. 1,80 – n. 1 scaffale da ml. 2,70 = ml. 11,15 ml. 11,15 x 6 ripiani = ml. 66,90 ml. 66,90 x 36 volumi = 94 2.408 volumi Sala C - 3,50x3,60 -mq. 12,60 – n. 1 scaffale da ml. 2,50 – n. 1 scaffale da ml. 2,10 – n. 1 scaffale da ml. 2,80 – n. 1 scaffale da ml. 2,00 = ml. 9,40 ml. 9,40 x 6 ripiani = ml. 56,40 ml. 56,40 x 36 volumi = 2.030 volumi Sala D - mt. 3,50x3,50 - mq. 12,25 – n. 1 scaffale da ml. 1,40 – n. 1 scaffale da ml. 2,70 – n. 1 scaffale da ml. 1,60 = ml. 5,70 ml. 5,70 x 6 ripiani = ml. 34,20 ml. 34,20 x 36 volumi = 1.230 volumi Sala E - mt. 3,50x3,90 - mq. 13,65 – n. 1 scaffale da ml. 1,80 – n. 1 scaffale da ml. 2,70 – n. 1 scaffale da ml. 2,70 – n. 1 scaffale da ml. 1,15 = ml. 8,25 ml. 8,25 x 6 ripiani = ml. 49,50 ml. 49,50 x 36 volumi = n. 2 postazioni Sala F - mt. 3,50x4,40 - mq. 15,40 – n. 1 scaffale da ml. 2,90 – n. 1 scaffale da ml. 1,60 – n. 1 scaffale da ml. 1,40 – n. 1 scaffale da ml. 1,40 – n. 1 scaffale da ml. 0,80 – n. 1 scaffale da ml. 0,80 = ml. 8,90 ml. 8,90 x 6 ripiani = ml. 53,40 ml. 53,40 x 36 volumi = n. 1 tavolo di lettura m.1,80x1,00 1.780 volumi 1.920 volumi 95 Sala G - mt. 6,10x3,00 - mq. 18,30 – n. 2 tavoli di lettura m.1,20x3,00n. 8 postazioni Sala H - mt. 3,40x3,00 - mq. 10,20 – n. 1 scaffale da ml. 2,50 – n. 1 scaffale da ml. 1,00 – n. 1 scaffale da ml. 1,50 – n. 1 scaffale da ml. 1,80 – n. 1 scaffale da ml. 2,50 – n. 1 scaffale da ml. 1,90 = ml. 11,20 ml. 11,20 x 6 ripiani = ml. 67,20 ml. 67,20 x 36 volumi = 2.420 volumi Sala I - mt. 5,90x2,70 - mq. 15,90 – n. 1 scaffale da ml. 2,30 – n. 1 scaffale da ml. 1,20 – n. 1 scaffale da ml. 5,80 = ml. 9,30 ml. 9,30 x 6 ripiani = ml. 55,80 ml. 55,80 x 36 volumi = 2.008 volumi Sala L - mt. 5,90x10,60 - mq. 62,54 – n. 1 scaffale da ml. 4,90 – n. 1 scaffale da ml. 1,60 – n. 1 scaffale da ml. 1,80 – n. 1 scaffale da ml. 1,80 – n. 1 scaffale da ml. 1,70 – n. 1 scaffale da ml. 5,00 – n. 1 scaffale da ml. 1,40 – n. 1 scaffale da ml. 1,70 – n. 1 scaffale da ml. 1,70 – n. 1 scaffale da ml. 1,60 – n. 1 scaffale da ml. 2,90 – n. 1 scaffale da ml. 2,90 – n. 1 scaffale da ml. 2,90 – n. 1 scaffale da ml. 3,00 – n. 1 scaffale da ml. 3,00 = ml. 37,90 ml. 37,90 x 6 ripiani = ml. 227,40 96 ml. 227,40 x 36 volumi = n. 4 tavoli di lettura m.1,80x1,00 Sala M - mt. 5,90x3,30 -mq. 19,45 – n. 1 scaffale da ml. 5,10 – n. 1 scaffale da ml. 1,60 – n. 1 scaffale da ml. 1,60 – n. 1 scaffale da ml. 5,30 = ml. 13,60 ml. 13,60 x 6 ripiani = ml. 81,60 ml. 81,60 x 36 volumi = 8.180 volumi 2.937 volumi n. 1 tavolo di lettura m.1,80x1,00 Sala N -mt. 5,90 x 2,70 - mq. 15,90 – n. 1 scaffale da ml. 5,20 – n. 1 scaffale da ml. 1,30 – n. 1 scaffale da ml. 1,30 – n. 1 scaffale da ml. 5,10 – n. 1 scaffale da ml. 3,10 = ml. 16,00 ml. 16,00 x 6 ripiani = ml. 96,00 ml. 96,00 x 36 volumi = 3.456 volumi Sala O - mt. 14,50x2,95 - mq. 42,78 – n. 1 scaffale da ml. 1,50 – n. 1 scaffale da ml. 3,20 – n. 1 scaffale da ml. 1,50 – n. 1 scaffale da ml. 2,00 – n. 1 scaffale da ml. 1,50 – n. 1 scaffale da ml. 0,80 – n. 1 scaffale da ml. 1,10 – n. 1 scaffale da ml. 3,20 – n. 1 scaffale da ml. 3,30 – n. 1 scaffale da ml. 2,30 – n. 1 scaffale da ml. 1,80 – n. 1 scaffale da ml. 2,10 – n. 1 scaffale da ml. 2,10 = ml. 26,40 ml. 26,40 x 6 ripiani = ml. 158,40 97 ml. 158,40 x 36 volumi = n. 3 tavoli di lettura m.1,80x1,00 5.700 volumi Sala P - mt. 3,70x3,50 - mq. 12,95 – n. 1 scaffale da ml. 0,80 – n. 1 scaffale da ml. 3,10 – n. 1 scaffale da ml. 3,10 – n. 1 scaffale da ml. 1,00 – n. 1 scaffale da ml. 2,40 = ml. 10,40 ml. 10,40 x 6 ripiani = ml. 62,40 ml. 62,40 x 36 volumi = 2.250 volumi Sala Q - mt. 3,70x3,30 - mq. 12,20 – n. 1 scaffale da ml. 3,60 – n. 1 scaffale da ml. 1,40 – n. 1 scaffale da ml. 3,10 – n. 1 scaffale da ml. 1,00 – n. 1 scaffale da ml. 2,40 = ml. 11,15 ml. 11,15 x 6 ripiani = ml. 69,00 ml. 69,00 x 36 volumi = 2.480 volumi Sala R - mt. 3,70x3,40 - mq. 12,58 – n. 1 scaffale da ml. 1,50 – n. 1 scaffale da ml. 3,10 – n. 1 scaffale da ml. 1,50 – n. 1 scaffale da ml. 3,50 = ml. 9,60 ml. 9,60 x 6 ripiani = ml. 57,60 ml. 57,60 x 36 volumi = n. 1 postazione Sala S - mt. 3,70x3,20 - mq. 11,84 – n. 1 scaffale da ml. 1,50 – n. 1 scaffale da ml. 3,10 – n. 1 scaffale da ml. 1,70 – n. 1 scaffale da ml. 3,50 = ml. 9,80 98 2.070 volumi ml. 9,80 x 6 ripiani = ml. 58,80 ml. 58,80 x 36 volumi = n. 1 postazione 2.115 volumi Corridoio 1 - 14,00x2,00 - mq. 28,00 – n. 1 scaffale da ml. 9,60 – n. 1 scaffale da ml. 2,30 – n. 1 scaffale da ml. 3,00 – n. 1 scaffale da ml. 2,30 – n. 1 scaffale da ml. 3,70 – n. 1 scaffale da ml. 1,80 – n. 1 scaffale da ml. 4,00 – n. 1 scaffale da ml. 2,30 – n. 1 scaffale da ml. 3,40 – n. 1 scaffale da ml. 2,50 – n. 1 scaffale da ml. 2,60 – n. 1 scaffale da ml. 5,30 – n. 1 scaffale da ml. 3,20 = ml. 46,00 ml. 46,00 x 6 ripiani = ml. 276,00 ml. 276,00 x 36 volumi = 9.930 volumi Corridoio 2 -25,00x2,00 - mq. 50,00 – n. 1 scaffale da ml. 1,60 – n. 1 scaffale da ml. 2,90 – n. 1 scaffale da ml. 3,10 – n. 1 scaffale da ml. 1,90 – n. 1 scaffale da ml. 2,00 – n. 1 scaffale da ml. 2,70 – n. 1 scaffale da ml. 2,90 – n. 1 scaffale da ml. 6,90 – n. 1 scaffale da ml. 1,30 – n. 1 scaffale da ml. 5,80 – n. 1 scaffale da ml. 5,30 = ml. 36,40 ml. 36,40 x 6 ripiani = ml. 218,40 ml. 218,40 x 36 volumi = 7.860 volumi 99 Riepilogo Piano terra: mq. 159,50 – n. 16.020 volumi – 4 tavoli per 24 posti di lettura – n. 6 postazioni Piano I: mq. 397,70 – n. 63.320 volumi – 12 tavoli per 72 posti di lettura – n. 12 postazioni Totali mq. 557,20 – n. 79.340 volumi – 16 tavoli per 96 posti di lettura – n. 18 postazioni 13.Scenari di riferimento Il presente progetto è stato concepito pensando ad alcune capacità che si ritiene possano caratterizzare gli scenari futuri entro i quali la Biblioteca opererà. Apertura ai bisogni del territorio: la realizzazione della nuova Biblioteca rappresenterà un punto di riferimento importante per tutto il bacino d’utenza formato da utenti interni (Religiosi dell’Ordine francescano) ed esterni (laureandi, studenti delle scuole medie superiori, insegnanti, universitari, potenziali utenti del circondario, che potrebbero avvalersi del materiale documentario della Biblioteca). 14.Impatti La realizzazione del presente progetto rappresenta un buon punto di partenza per il miglioramento dei servizi. Da Biblioteca chiusa, oggi occasionalmente accessibile all’utenza, diventerà Biblioteca aperta, con piena fruibilità. Il materiale librario, con il nuovo assetto, sarà collocato per sezioni, dando così una risposta concreta alle richieste di numerosi utenti che manifestavano l’esigenza di una divisione più distinta del materiale librario. L’utenza sarà maggiormente controllabile e seguita nelle proprie esigenze. Le postazioni ubicate nei vari ambienti faciliteranno la ricerca e la consultazione dei documenti, eliminando il vecchio metodo di consultazione tramite catalogo cartaceo. Conseguentemente, dal punto di vista gestionale si verificherà un miglioramento nell’impiego del personale, più attento al lavoro d’informazione bibliografica e di documentazione, aspetto molto importante tra le mansioni del bibliotecario e molto gradito dall’utente. Analogamente, saranno potenziati i servizi infor100 matici, con numerose postazioni attrezzate sparse nella biblioteca ed una sala informatica dove fare ricerca bibliografica sulle banche Dati e su internet. 15.Impatto sui processi Certamente l’accesso diretto del pubblico al materiale librario comporterà un maggior impegno nel riordinare quotidianamente gli scaffali, più di quanto finora richiesto dalla biblioteca a scaffale chiuso. Inoltre sarà necessario un maggiore impegno nel contatto con il pubblico: il bibliotecario dovrà prestare la propria opera in mezzo all’utenza. Tutte operazioni relative all’iter del libro, se prima avvenivano all’interno degli uffici, dovranno necessariamente essere svolte tra il pubblico, perché l’utenza avrà ancor più bisogno dell’assistenza del bibliotecario per informazioni bibliografiche, per la consultazione delle banche dati o per le indicazioni relative al reperimento dei testi desiderati. Tutti questi cambiamenti dovranno essere supportati da personale aggiornato sulla gestione dei servizi bibliotecari. 16.Impatto sui Servizi L’ampliamento degli spazi e la trasformazione della Biblioteca a scaffali aperti, influirà positivamente sui servizi, fino a raggiungere la massima funzionalità in tutti i settori. Tutto ciò rafforzerà il rapporto diretto che il bibliotecario avrà con il pubblico, stabilendo un’interazione tra le due parti: l’utente che si rivolge fiducioso all’operatore il quale, forte dei corsi di qualificazione professionale, offrirà sempre al meglio e nelle migliori condizioni la propria professionalità. 17.Impatto sulla qualità La presente soluzione progettuale influirà certamente in modo positivo sulla qualità dei servizi. Il primo risultato positivo sarà verificabile al momento dell’accesso in biblioteca: è da questa circostanza che l’utente è individuato dal contapersone, elemento che contribuisce alla statistica delle frequenze giornaliere. Una volta entrato in biblioteca avrà la possibilità di depositare gli oggetti personali negli appositi armadietti (cosa impossibile nella situazione odierna per la mancanza degli spazi), compilare la carta d’entrata e inoltrarsi nelle varie sezioni della Biblioteca. L’utente avrà così a disposizione un’esauriente segnaletica che lo 101 guiderà in biblioteca, avrà a disposizione il personale per informazioni bibliografiche, aiuti nell’uso della ricerca bibliografica nei cataloghi e nelle banche dati, potrà usare appositi moduli per esprimere la propria soddisfazione del servizio o fare richieste legate al miglioramento dei servizi o all’acquisto di documenti necessari alla ricerca. Cambierà anche il modo di lavorare nella distribuzione e nel prestito dei documenti. Se fino adesso il libro doveva essere chiesto in prestito al bibliotecario, con gran dispersione di tempo e di personale, sarà l’utente ad accedere direttamente al testo desiderato: dovrà solamente compilare il modulo di prestito ed andare dal bibliotecario con il libro per farselo registrare. Con la biblioteca aperta si potrà avere un attento utilizzo delle risorse umane con grandi risultati nel sistema d’erogazione del prestito. 18.Impatto su security, safety, health L’assetto della Biblioteca, concepito nel presente progetto, è mirato ad un miglioramento, rispetto al passato, di tutti gli aspetti della sicurezza sia dei lavoratori sia degli utenti. La prima preoccupazione, al momento del trasferimento, sarà quella di verificare l’efficienza degli impianti di ventilazione e di riscaldamento, in maniera che gli utenti non soffrano gli eccessi delle condizioni termiche. Saranno importanti la temperatura e l’umidità per la salute del materiale documentario, perciò saranno installati dei rilevatori in grado di misurare le condizioni dei singoli locali. Per prevenire i rischi d’incendio, dovranno essere dislocati in ogni ambiente rilevatori di fumo e di principio di combustione. Analogamente ogni ambiente sarà dotato di appositi estintori che l’addetto curerà di verificare periodicamente. Sarà curata la segnaletica relativa agli impianti di prevenzione, protezione e di fuga. L’illuminazione è un fattore importante nelle sale di studio, quindi andranno evitate fonti di luce molto forti, preferendo l’illuminazione naturale che proviene dalle ampie finestre e punti luce a norma di legge 46/90 che non investano direttamente i tavoli di lettura. Si avrà cura di rendere tutti i locali accessibili ai portatori di handicap, facendo in modo che non trovino ostacoli di sorta, facilitando i loro movimenti con scivoli, ingressi idonei, elevatori, opportune distanze tra i tavoli e gli scaffali, bagni attrezzati. 102 L’utente, al momento dell’ingresso, seguirà un percorso obbligato, attraversando un contapersone, per andare nei vari ambienti della Biblioteca, uscendo, alla fine, dopo essere obbligatoriamente passato davanti al banco della distribuzione dove si trova il personale addetto all’attività di distribuzione e controllo. Gli uffici saranno arredati secondo le norme sulla sicurezza, con posti di lavoro ergonomici, postazioni informatiche messe nel modo corretto in modo da evitare danni alla vista. Nelle vicinanze degli uffici sono situati gli ambienti di supporto, quali la sala per le fotocopie, il deposito per il materiale di consumo, il server di rete sul quale poter intervenire con tempestività in caso di problemi nei collegamenti interni. La sala informatica e quella per gli audiovisivi saranno dotate di appositi impianti di ventilazione, in modo da moderare la temperatura in relazione al calore provocato dai macchinari. 19.contenuti di innovazione Il presente progetto è da considerare completamente innovativo, perché trasforma radicalmente l’uso e il concetto della biblioteca rispetto alla situazione attuale. In effetti la biblioteca, da struttura chiusa come finora è stata, con le forti limitazioni che ne derivano, diventa una struttura aperta alle esigenze dell’utenza, maggiormente fruibile, con i servizi saranno strutturati in maniera rivoluzionaria e funzionale rispetto al passato. La nuova sistemazione risponde alla necessità di un ampliamento di spazi e di un miglioramento dei servizi e darà impulso all’aumento delle collezioni che finora hanno subito un rallentamento e, conseguentemente, ad una maggiore possibilità dell’utenza di informazione e documentazione. Tutto ciò favorirà l’aumento del bacino di utenza che, trovando risposte alle esigenze che finora hanno avuto riscontri contenuti, troverà nella nuova biblioteca un punto fermo di riferimento alle proprie ricerche. Si acquisirà materiale documentario sempre più specialistico, rispondente alle esigenze di studio e di ricerca che si faranno sempre più evidenti e pressanti; certamente ci sarà l’esigenza di acquisire risorse elettroniche, anche perché questo settore è in continua espansione, grazie alla tendenza di molte case editrici di pubblicare in formato elettronico; internet faciliterà maggiormente questo orientamento, perciò si acquisteranno sempre più periodici in formato elettronico e offrirlo all’utente via web. Si potrà riorganizzare i servizi della Biblioteca utilizzando il personale con razionalità, aumentando la qualità delle prestazioni e diminuendo i costi di gestione. 103 20.punti di forza e debolezza I punti di forza del presente progetto consistono nella concretizzazione dei bisogni più volte rilevati ma finora di difficile attuazione per ragioni logistiche, ed espressi dall’utenza in più occasioni. Si darà risposta alle richieste di servizi più efficienti, di completezza dell’informazione, di sicurezza nel reperimento dei documenti. I punti di debolezza evidenziabili sono quelli relativi alla disponibilità delle risorse umane, sempre carente rispetto alle necessità. 104 La facciata della chiesa di San Francesco dopo il rifacimento e l’ampliamento del campanile. LA PRESENZA FRANCESCANA A ITTIRI P. Leonardo Pisanu O.F.M. Premessa Gli inizi della presenza francescana a Ittiri risalgono, con sicurezza, al 1610. è l’anno d’un primo approccio conventuale con la consueta implantatio crucis, quale segno della presa di possesso del sito ove sarebbe sorto il progettato convento, comprensivo di convento e chiesa e di tutte le strutture necessarie per introdurvi una comunità di circa dodici frati minori in grado di vivervi il carisma di S. Francesco d’Assisi. Se il 1610 è l’anno della partenza francescana a Ittiri, gli approcci e le trattative tra il comune, la locale chiesa parrocchiale e l’ineludibile consenso dell’arcivescovo turritano dell’epoca, Mons. Andrea Baccallar (1604-1612) da una parte, e la Provincia di S. Maria delle Grazie dall’altra, son da collocarsi qualche tempo prima, previa una reciproca conoscenza e frequentazione che portarono entrambi fino all’importante decisione del 1610. Da circa 140 anni si era affermato a S. Pietro di Silchi in Sassari il celebre Santuario di N.S. de11e Grazie, con i suoi mesi di maggio e di settembre a Lei dedicati, durante i quali, e lungo l’anno, i vari centri dell’antico giudicato di Torres o regno del Logudoro, Ittiri compreso, visitavano il notissimo Santuario, servito dai frati minori. La loro predicazione cristiana, sull’esempio di S. Francesco, inclusa quella del buon esempio dei nostri fratelli laici in questua, hanno portato alla prevedibile richiesta, da parte della comunità civile ed ecclesiale di Ittiri, ad aprirvi un convento in pianta stabile per poter fruire, in modo costante e duraturo, del servizio pastorale dei figli di S. Francesco, tanto che, a Ittiri come al Capo di Sopra, a partire da quel periodo, i frati minori venivano, e saranno sempre affettuosamente chiamati, sos padres de santu Franziscu, come al Capo di Sotto is paras, su para nostru, su para legu, su para circanti. Tale reciproca frequentazione riteniamo che abbia avuto il suo massimo input negli anni 1607-1610, periodo in cui il culto e la celebrità di San Salvatore da Horta (1520-1567), che aveva vissuto a Cagliari gli ultimi diciotto mesi della sua breve vicenda terrena, non ebbe il suo riconoscimento pubblico ed ufficiale con l’inusuale e sorprendente motu proprio di Paolo V il 5 febbraio 1607. Con tale atto il Papa, non potendo subito accogliere l’altissima istanza di Filippo III di Spagna e dell’intero episcopato spagnolo che spingevano per una canonizza107 zione immediata del servo di Dio Salvatore da Horta perchè vi erano da smaltire tante altre cause anteriori a quella del Santo catalano, accolse in parte la loro richiesta proclamandolo beato con atto proprio e concedendo il culto pubblico al Beato in tutto l’Ordine dei frati minori e in tutta la Chiesa. Tale concessione creò un tale entusiasmo nell’isola ed una crescente positiva immagine dai frati minori sardi, da sollecitare, nel solo anno 1610, le richieste di nove comuni e centri della Sardegna alla Provincia di S. Maria delle Grazie, puntualmente accolte, per aprire un loro convento: A Nulvi (convento della Purissima Concezione 1608), a Orani (convento di S. Giovanni Battista 1610), a Padria (convento N.S. di Itria 1610), a Sorso (convento di N.S. di Itria 1610), a Mandas (convento di S. Francesco 1610), a Fonni (convento della SS. Trinità 1610), a Villasor (convento di S. Michele Arcangelo 610), a Ittiri (convento di S. Francesco 1610), a Gadoni (convento di N.S. di Itria 1611), realizzatosi nel 1623. I frati minori, dunque, grazie alla beatificazione del servo di Dio fr. Salvatore da Horta, divennero di moda, e la Provincia di S. Maria delle Grazie, forte di circa trecento religiosi, si sentì in grado di accogliere le nove richieste in oggetto. Un secondo vigoroso input, coevo al titolo di beato, è il trafugamento del cuore del Santo da Cagliari a Sassari da parte del francescano fr.Giovanni d’Aranda, il quale, trasferito dal conv. di S. Maria di Gesù in Cagliari al conv. di S. Pietro in Silchi nel 1607, estrasse dalla tomba del Santo il cuore e lo portò nella sua nuova destinazione ove è custodito in un prezioso reliquiario d’argento, tuttora esposto alla venerazione dei fedeli. Tale insigne reliquia, che tanto colpì la devozione popolare e religiosa della città turritana, ha indubbiamente giovato in simpatia e affetto verso i figli di S. Francesco tra i sardi, i quali son sempre aperti e disponibili al carisma francescano. Le origini del convento di S. Francesco Secondo le fonti interne della Provincia di S. Maria delle Grazie, anche se tardive, l’anno di fondazione del convento di S. Francesco è databile al 1610. È pur vero che l’atto originale di fondazione è tuttora introvabile, ed era già smarrito a1 tempo del P.Pacifico Guiso Pirella, che nel 1726 visitò il convento di S. Francesco in qualità di Commissario Generale dell’Ordine, e volle descriverne le origini, attribuendole alle pressanti richieste del Comune di Ittiri alla Provincia Turritana e al previo benestare dell’arcivescovo di Sassari Andrea Baccallar (1604-1612). 108 Nel 1726 il convento di S. Francesco, costruito alla periferia dell’abitato, appariva come un complesso, chiesa e convento, di tutto rispetto, rifinito nelle sue strutture, capace di ospitarvi abitualmente oltre dodici frati, intraprendente e dinamico nella pastorale, sottolineando la grande devozione popolare a S. Antonio di Padova. Ma prima che il Guiso Pirella lo visitasse trovandolo nelle condizioni quasi ottimali più sopra indicate, il complesso “chiesa-convento” era cresciuto lentamente nonostante fosse stato preso in mano dalla marchesa di Valde Casana, Donna Giuseppa Simon, Carvillo y Albornoz che, a certe condizioni, lo aveva avuto in consegna dalla Provincia turritana per trasformarlo in un convento recolletto, ispirato ad un’ala dell’Ordine, quella appunto dei Recolletti, protesa più alla contemplazione ed alla vita eremitica che al dinamismo dell’evangelizzazione di movimento e itinerante. Una migliore sintesi esaustiva, in base a conoscenze più accurate e supportate dalle fonti di cui venne in possesso, la desumiamo dalle seguenti indicazioni del P.Ludovico Pistis che, nelle sue Memorie istoriche del 1865, descrive come segue il convento di San Francesco di Ittiri: «Il comune (di Ittiri) edificava la chiesa, ma il convento, cui prescelsero di ritirarsi in bel sito, il più elevato a pochi passi dalle case, pare rimanesse in stato poco decente. Trovo infatti che la marchesa di Valde Casana Donna Giuseppa Simon Carvillo e Albornoz, con ciò che il convento già intitolato a San Francesco pigliasse il titolo con questa leggenda nel sigillo: “Sigillum Purissimae Conceptionis conventus de Ittiri”; si esibiva del suo concepimento con tutti i membri necessari, compreso il campanile, garantendo a quelli che vi dimorerebbero il vestiario con l’olio della lampada, ma che fosse convento di recollezione. Tanto più si rileva dall’atto di accettazione del Definitorio delli 25 gennaio 1699. Non si sa poi perchè vi abbisognasse una rettifica nelli 4 febr. 1705. Il convento sortì la sua perfezione, ed è uno dei migliori; ma non certo per opera della marchesa che con pubblico stromento ritrattò la sua promessa per cui cadde dal giuspatronato che li fu concesso in tutto il convento, riservando solo ai frati la giusepoltura nell’altare maggiore; con decreto delli 9 maggio del definitorio fu ridetto al certo l’antico titolo di San Francesco.» Fino alla fine del 1700, per scarso impegno del comune di Ittiri, il convento lasciava alquanto a desiderare e la sua incompletezza strutturale non venne risolta neanche con l’affidamento dello stesso alla marchesa di Valde Casata che, nonostante le ampie concessioni avute dalla Provincia turritana, tra le quali 109 la trasformazione da convento osservante in convento recolletto con la nuova denominazione di convento della Purissima Concezione al posto dell’antica di convento di S. Francesco, ciò nonostante non se ne fece nulla. Fu la stessa marchesa a ritirare le proprie proposte qualche anno dopo, ritenendo impraticabili gli estremi cronologici di tale operazione come, in modo esplicito, si desume dall’atto del definitorio del 4 febbraio 1705, a firma del Ministro Provinciale turritano P.Francesco Sanna. In base a tale atto la marchesa doveva: 1°) consegnare entro tre anni il convento completo di stanze, chiostro secondo il modello del convento di S. Pietro in Sassari, insieme alle strutture come la sacristia, la libreria, chiesa, cappelle, coro, campanile; 2°) garantire il vestiario ai frati che vi avessero dimorato e l’olio della lampada per il Santissimo; 3°) non frapporre ostacoli o impedimenti, nè da parte della marchesa nè da parte dei suoi successori ed eredi, a che i frati continuassero a seppellire nella chiesa o nelle cappelle minori gli ecclesiastici e i laici che ne facessero richiesta, eccezion fatta per l’ossario della cappella maggiore, riservato, come luogo di sepoltura, ai religiosi che fossero morti nel convento di Ittiri o ai membri del casato della stessa marchesa che lo avessero desiderato; 4°) la concessione dello iuspatronatus alla marchesa e ai suoi successori sull’intero convento e chiesa che, da subito, avrebbe assunto il titolo di convento della Purissima Concezione in perpetuo con i conseguenti e previsti diritti e benefici spirituali che l’Ordine e la Provincia concedevano, per norma, ai grandi benefattori; 5°) nella deprecata ipotesi che la consegna di chiesa e convento del tutto ultimati non avvenisse entro i tre anni in predicato, l’intesa concordata sarebbe ipso facto nulla e cadrebbe da sé. Ciò che di fatto avvenne, anche per la spontanea rinuncia della marchesa che ritirò, qualche anno dopo, le sue proposte di finanziamento dell’opera, mentre, il 9 maggio 1707, la Provincia turritana revocò lo iuspatronatus concesso il 4 febbraio 1705 e restituì al convento di Ittiri il titolo di convento di S. Francesco. Con il decreto del 1707 l’operazione fondazione dobbiamo ritenerla conclusa, mentre il progetto per il rifacimento della facciata della chiesa del 1726 rientra negli interventi normali o anche straordinari di restauro e di manutenzione necessari quando gli edifici, come le persone, invecchiano e palesano la necessità di interventi adeguati. 110 Significativa presenza pastorale del convento di San Francesco Inizi dunque difficili, stentati e problematici in ambito edilizio per tutto il decimosettimo secolo, ma significatamente validi la predicazione francescana ed il servizio sacramentale dei religiosi che vi dimorano di volta in volta. Lo affermano con autorità, nelle loro relationes ad limina inviate da due arcivescovi di Sassari alla Santa Sede sullo stato della loro archidiocesi, allorchè puntualmente notano che: «Nel paese di Ittiri Cannedu vi è un convento dei frati minori osservanti di San Francesco. È povero e la sua chiesa non è stata ancora ultimata, mentre il convento è abitato da pochi frati. Nondimeno quelli che vi abitano e vi risiedono conducono una vita esemplare e si mostrano necessari e indispensabili nella predicazione della Parola e nel servizio sacramentale sopperendo al clero diocesano, scarso a Ittiri come in altri paesi della stessa archidiocesi.» Cosi scrisse i1 22 febbraio 1673 Mons. Gavino de Cattayna arcivescovo di Sassari (1671-1678). Analogo giudizio ribadì, nella sua “relatio ad limina” alla Santa Sede, l’altro arcivescovo turritano Mons. Antonio de Vergara il 17 maggio 1683: «Nel paese di Ittiri Cannedu esiste il convento dei minori osservanti di S. Francesco [...] I suoi religiosi son di grande sostegno, ai parroci locali sia nel sacramento della Penitenza che nella predicazione della Parola di Dio.» Che poi i frati minori di Ittiri, che per mezzo dei fratelli laici in questua predicassero a Ittiri e nei paesi vicini col buon esempio, lo si può cogliere dal diritto acquisito dal guardiano dello stesso convento, un certo P.Francesco Satta, il quale, rivendica e ottiene, dal governatore del Meilogu, Murel, il rispetto d’un antico privilegio regio concesso dai re di Spagna, in forza del quale il P.Guardiano di Ittiri poteva scegliersi nel villaggio di Torralba un Obriere, il quale ha il dirittodovere di ospitare il fratello laico di turno questuante a Torralba. L’obriere eletto dal P.Guardiano è un certo Giovanni Mattia Ruda di Torralba, che il governatore Murel puntualmente conferma il 7 febbraio 1699. Il curioso privilegio è emblematico del livello di stima goduta dai frati minori in tutto il Meilogu e come tale privilegio venisse recepito come una bene111 dizione divina per il servizio caritativo offerto ai figli di S. Francesco e quindi particolarmente rispettato e osservato. D’altronde i grandi benefattori, coi loro familiari, facevano parte, per diritto dell’Ordine e delle rispettive Province religiose dislocate ovunque, del gruppo privilegiato degli amici spirituali, i quali erano ammessi, in vita e in morte, a tutte le preghiere, messe, suffragi, indulgenze goduti dai frati in vita e in morte. Superato il primo secolo di vita, in povertà e minorità, e risolti i problemi edilizi di chiesa e convento, l’una e l’altro finalmente ultimati del tutto, nei primi decenni del XVIII secolo lo stesso convento, per consistenza numerica di religiosi e i ruoli pastorali e culturali avuti, divenne uno dei migliori della Provincia turritana. Nel 1746 aveva una consistenza numerica di 16 religiosi e nel 1840 di 15, con i positivi risvolti pastorali facilmente intuibili in positivo, mentre ebbe la sua importanza culturale nel 1803 e nel 1840, quando divenne studio generale di filosofia e di teologia. Tutto ciò ha una sicura e documentata conferma, grazie alle fonti attuali di cui si è in possesso, da quanto emerge dai quadri organizzativi con cui il convento ittirese è stato puntualmente dotato nel vari Capitoli Provinciali o Congregazioni Intermedie, dal 1801 a1 1864. S. PIETRO (Sassari) Congregazione Intermedia 31 dic. 1801 - 6 gennaio 1802 Per il convento del S. P. S. Francesco di Ittiri: Presidente P. Giuseppe Maria Solinas, predicatore e definitore in carica. Vicario della casa P. Leonardo Amocano. Amministratore delle messe lo stesso P. Leonardo Amocano. Predicatore annuale “ad libitum” del P. Presidente. S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 29 giugno - 12 luglio 1803 Quadro degli uffici del S.P.N. Francesco del convento di Ittiri. Guardiano P.Tommaso Dore, lettore, predicatore ed ex definitore. Predicatore annuale P.Egidio Cuccureddu. Amministratore delle messe P.Antonio Giuseppe Cossu, predicatore ed ex definitore. S. FRANCESCO (Ozieri) Congregazione Intermedia 21-28 gennaio 1805 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Tommaso Dore, ex definitore. Vicario della casa e Predicatore annuale P.Egidio Cuccureddu, predicatore. Direttore dei casi di coscienza M.R.P.Antonio Francesco Pintus, lettore giubilato, ed ex Ministro Provinciale. Confessore ordinario P.Ludovico Giuseppe Cossu, ex definitore. Amministratore delle Messe “ad libitum”. 112 S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 22-30 settembre 1806 Quadro degli uffici del convento dl S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Nicola Manca, predicatore (e professore) Aggregato. Predicatore annuale P.Nicola Zara, lettore di teologia. S. PIETRO (SS) I. Congregazione Intermedia 16-22 maggio 1808 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Nicola Manca, predicatore (e professore) Aggregato. Prefetto di sacristia P.Tommaso Dore, predicatone e definitore in carica. Confessore ordinario P.Antonio Pasquale Nuvoli, predicatore. S. PIETRO (SS) II. Congregazione Intermedia 5-13 agosto 1811 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Luigi Pichetto, predicatore generale, Amministratore delle messe P. Nicola Manca (Professore) Aggregato. Prefetto di sacristia P. Angelico Solinas, lettore di teologia. S. FRANCESCO (Ozieri) Capitolo Provinciale 10-22 giugno 1812 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Egidio Cuccureddu. Predicatore annuale P.Aurelio Sogos. Amministratore delle Messe P.Vittorio Cossu, predicatore. S. BONAVENTURA (Nulvi) Congregazione Intermedia l4-19 gennaio 1814 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Egidio Cuccureddu, predicatore. Vicario della casa P.Aurelio Sogos, predicatore. Predicatore conventuale P.Angelo Solinas, predicatore e lettore di teologia. Prefetto di sacristia, Commissario del Terz’Ordine P. Tommaso Dore, ex definitore. S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 29 dic. 1814-8 gennnaio 1815 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Raffaele Cabras, predicatore e lettore di teologia. Vicario della casa “ad libitum”. Prefetto di sacristia P. Antonio Pasquale Nuvoli, predicatore generale. Confessore ordinario P. Nuvoli. 1° DICEMBRE 1815 Elezione dei Presidenti dei conventi Per il convento di S. Francesco di Ittiri. Presidente P. ex definitore Carlo Maria Nadali. Essendo però seguito nel 4 giugno la rinuncia di questo, si creò il R.P.Fr. Mario Branca. S. MARIA DELLA PIETà (Alghero) Capitolo Provinciale 15 - 26 giugno 1819 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Narci113 so Salis, predicatore. Predicatore annuale P.Ilario Branca. Confessore ordinario P.Leonardo Amocano. Amministratore delle Messe P.Predicatore annuale. S. MARIA DELLA PIETà (Alghero) I. Congregazione Intermedia 20 - 24 febbraio 1821 Per il convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Aurelio Sogos, predicatore. Predicatore annuale “ad libitum” del Ministro Provinciale. Amministratore delle messe “ad libitum” del P.Guardiano. Confessore ordinario P.Ilario Branca, predicatore. S. MARIA DELLA PIETà (Alghero) II. Congregazione intermedia 3 - 13 ottobre 1823 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Angelo Maria Oggianu, predicatore e lettore. Vicario della casa P. Giovanni Battista Sanna, predicatore. Predicatore annuale “ad libitum” del Ministro Provinciale. S. MARIA DELLA PIETà (Alghero) III. Congregazione Intermedia 12 - 18 gennaio 1825 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Antonio Michele Sini, ex definitore. Predicatore annuale P.Pietro Battista Tavera, predicatore e lettore. Amministratore delle Messe “ad libitum”. Confessore ordinario P. Faustino Sini, predicatore e lettore. Vicario della casa P.Giovanni Battista Sanna, predicatore. S. PIETRO (SS) IV. Congregazione Intermedia 6 - 29 giugno 1829 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Aurelio Sogos, ex-definitore. Vicario della casa “ad libitum” del Ministro Provinciale e dei PP. Discreti. Discreti conventuali i PP. Giovanni Battista Sanna, Atanasio Madrau, entrambi predicatori. Amministratore delle Messe P.Madrau. Confessori ordinari gli stessi PP. Discreti. S. ANTONIO (Bonorva) V. Congregazione Intermedia 14 - 21 maggio 1833 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Aurelio Sogos, ex definitore. Discreti conventuali il Predicatore annuale e il P. Giovanni Battista-Sanna. Predicatore annuale P. Salvatore Sias. Amministratore delle Messe e Prefetto di sacristia il P. Predicatore annuale. Confessore ordinario il P. Discreto Sias. S. PAOLO (Nuoro) Capitolo Provinciale 14 - 20 ottobre 1835 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Diego Pasquale Gutierrez. Predicatore annuale P. Maurizio Gadoni. Ammministratore delle Messe P. Aurelio Sogos, ex definitore. 114 S. PIETRO (SS) Congregazione Intermedia 17 - 25 giugno 1837 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Aurelio Sogos, ex definitore. Predicatore annuale P. Bernardino Solinas. Discreti per gli aventi diritto. Confessori ordinari il Predicatore annuale e il P. Antonio Pinna. Amministratore delle Messe e Prefetto di sacristia il Predicatore annuale. S. PAOLO (Nuoro) Capitolo Provinciale 8 - 28 ottobre 1838 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano, con dispensa del Ministro Generale, P.Aurelio Sogos, ex definitore. Predicatore annuale e Vicario della casa P.Diego Pasquale Gutierrez, lettore e predicatore. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Confessori ordinari il P.Salvatore Sias ed il Predicatore annuale. Amministratore delle Messe il P.Sias. S. MARIA DEGLI ANGELI (Santulussurgiu) Congregazione Intermedia 14 - 28 giugno 1840 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano, con dispensa del Ministro Generale, P.Aurelio Sogos, ex definitore. Predicatore annuale e Maestro dei chierici P.Salvatore Sias, ex definitore. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Confessori ordinari i PP.Salvatore Sias e Alberto Maria Diana. Amministratore delle Messe “ad libitum”. Prefetto di sacristia M.R.P.Antonio Sassu, lettore giubilato ed ex Ministro Provinciale. S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 10 - 20 novembre 1841 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Salvatore Sias, ex definitore. Predicatore annuale e Commissario del Terz’0rdine P.Vincenzo Diana, predicatore e lettore. Prefetto di sacristia P.Aurelio Sogos, definitore in carica, Catechista e Amministatore delle Messe P.Benigno Mannu, predicatore e lettore. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Confessori ordinari M.R.P.Angelo Maria Oggianu, lettore giubilato e il P. Vincenzo Diana. S. PIETRO (SS) Congregazione Intermedia 1 - 6 giugno 1843 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Salvatore Sias, ex definitore. Commissario del Terz’Ordine, Catechista, Predicatore annuale P.Maurizio Gadoni, predicatore e lettore. Prefetto di sacristia M.R.P.Aurelio Sogos, ex Ministro Provinciale e definitore in carica. Amministratore delle Messe P. Maurizio Gadoni. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Confessori ordinari P. Maurizio Gadoni e P.Diego Pasquale Gutierrez, predicatore e lettore. S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 4 - 13 luglio 1845 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Vincenzo 115 Diana, predicatore e lettore. Predicatore annuale, Prefetto di sacristia, Catechista e Amministratore delle Messe P.Diego Pasquale Gutierrez, predicatore e lettore. Direttore dei casi di coscienza M.R.P.Angelo Maria Oggianu, lettore giubilato. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Organista P.Serafino Cossu, lettore di teologia. Confessori ordinari i PP.Gutierrez e Cossu. S. FRANCESCO (Ittiri) Congregazione Intermedia 23 aprile - 2 maggio 1847 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Vincenzo Diana, pedicatore e lettore. Predicatore annuale, Commissario del Terz’Ordine, Catechista P.Diego Pasquale Gutierrez. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Amministratore delle Messe, Organista P.Gentile Giordano. Confessori ordinari i PP.Gutierrez e Giordano. Direttore dei casi di coscienza M.R.P.Angelo Maria Oggianu, lettore giubilato. Prefetto di sacristia P.Diego Pasquale Gutierrez. S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 17 - 30 giugno 1848 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Vincenzo Diana, definitore in carica. Predicatore annuale e Catechista P.Diego Pasquale Gutierrez. Amministratore delle Messe “ad libitum”. Direttore dei casi di coscienza M.R.P.Angelo Maria Oggianu, lettore giubilato. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Organista P.Gentile Giordano. Prefetto di sacristia P.Vincenzo Diana. Confessori ordinari i PP.Maurizio Gadoni e Salvator Angelo Sechi. S. ANTONIO (Bonorva) Congregazione Intermedia 9 -18 novembre 1849 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Vittorio Salis. Predicatore annuale P.Reginaldo Unida. Prefetto di sacristie P.Vincenzo Diana. Amministratore delle Messe e Organista P.Reginaldo Unida. Confessori ordinari i PP.Reginaldo Unida e Giovanni Battista Udella. Discreti conventuali per gli aventi diritto. S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 15 - 24 agosto 1851 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Vincenzo Diana, ex definitore. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Prefetto di sacristia M.R.P. Aurelio Sogos, ex Ministro Provinciale. Direttore dei casi di coscienza M.R.P. Angelo Maria Oggianu lettore giubilato. Amministratore delle Messe, Catechista e Commissario del Terz’Ordine P. Antonio Vincenzo Mura e P. Vittorio Salis. S. PIETRO (SS) Congregazione Intermedia 24 settembre - 2 ottobre 1853 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano M.R.P. Innocenzo Gandulfo, lettore giubilato. Discreti conventuali per gli aventi diritto. 116 Amministratore delle Messe “ad libitum”. Prefetto di sacristia P.Vincenzo Diana, ex definitore. Confessori ordinari M.R.P. Narciso Pinna, lettore giubilato e i PP.Diana e Gutierrez. Commissario del Terz’Ordine P.Vincenzo Diana, ex definitore. S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 19 - 25 novembre 1855 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano M.R.P. Aurelio Sogos, ex Ministro Provinciale. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Confessori ordinari il M.R.P.Innocenzo Gandulfo, lettore giubilato e il P.Diego Pasquale Gutierrez, lettore e predicatore. Amministratore delle Messe e Catechista P.Michele Pinna, lettore e predicatore. Direttore dei casi di coscienza P.Narciso Pinna, lettore giubilato ed ex Provinciale di titolo. S. PIETRO (SS) Congregazione Intermedia 21 - 30 agosto 1857 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Diego Pasquale Gutierrez. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Confessori ordinari i MM.RR.PP.Aurelio Sogos, ex Ministro Provinciale, Narciso Pinna, lettore giubilato ed ex Provinciale di titolo, Innocenzo Gandulfo, lettore giubilato. Amministratore delle Messe e Catechista P.Antonio Michele Pinna. S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 13 - 22 novembre 1858 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Diego Pasquale Gutierrez, lettore predicatore. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Confessori ordinari M.R.P.Narciso Pinna, lettore giubilato ed ex Provinciale di titolo e il P.Innocenzo Gandulfo, lettore giubilato e definitore in carica. Amministratore delle Messe P.Antonio Michele Pinna, lettore predicatore. Catechista P. Michele Pinna. S. PIETRO (SS) Congregazione Intermedia 8 - 16 settembre 1860 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano il M.R.P.Narciso Pinna, lettore giubilato ed ex Provinciale di titolo. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Vicario della casa P.Diego Pasquale Gutierrez. Confessori ordinari il M.R.P.Innocenzo Gandulfo ed il Vicario della casa. Amministratore delle Messe e Catechista P.Michele Pirari, lettore e predicatore. S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 25 giugno - 4 luglio 1861 Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Salvatore Sias, ex definitore. Discreti conventuali i MM.RR.PP. ex Ministri Provinciali Aurelio Sogos e Tommaso Dore. Amministratore delle Messe e Catechista P.Michele Pinna. Confessori ordinari i MM.RR.PP.Narciso Pinna, ex Provinciale di titolo, e il P. Diego Pasquale Gutierrez, definitore in carica. 117 S. PIETRO (SS) Congregazione Intermedia 4 - 11 gennaio 1863. Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Salvatore Angelo Sechi, predicatore e lettore. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Confessori ordinari i MM.RR.PP. Narciso Pinna, ex Provinciale di titolo, Tommaso Dore, ex Ministro Provinciale e P. Diego Pasquale Gutierrez, definitore in carica. Amministratore delle Messe e Catechista “ad libitum” del P. Guardiano. S. PIETRO (SS) Capitolo provinciale 25 giugno - 6 luglio 1864. Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Antonio Michele Pinna, predicatore e lettore. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Confessori ordinari i MM.RR.PP.Tommaso Dore, ex Ministro Provinciale, Narciso Pinna, ex Provinciale di titolo, e il P.Diego Pasquale Gutierrez, ex definitore. Amministratore delle Messe P.Gutierrez. Catechista e Commissario del Terz’Ordine P.Salvatore Angelo Sechi, definitore in carica. In base ai vari quadri dei Capitoli e delle Congregazioni Intermedie dal 1801 al 1864, è possibile ridisegnare, come segue, le competenze e le forze di lavoro pastorale, culturale, formativo, liturgico del convento ittirese nei rapporti con la comunità locale che ha beneficiato della sua azione religiosa e spirituale. GOVERNO DEL CONVENTO Guardiani 1802 - P. Giuseppe Maria Solinas. 1803 - P. Tommaso Dore ex definitore. 1805 - P. Tommaso Dore ex definitore. 1806 - P. Nicola Manca. 1808 - P. Nicola Manca. 1811 - P. Luigi Pichetto. 1812 - P. Egidio Cuccureddu. 1814 - P. Egidio Cuccureddu. 1815 - P. Raffaele Cabras. 1815 - (1 dicembre) P. Carlo Maria Nadali, ex definitore. 1816 - (4 giugno) P. Mario Branca. 1819 - P. Narciso Salis. 1821 - P. Aurelio Sogos. 1823 - P. Angelo Maria Oggianu. 1825 - P. Antonio Michele Sini ex definitore. 118 1829 - P. Aurelio Sogos ex definitore. 1833 - P. Aurelio Sogos ex definitore. 1835 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1837 - P. Aurelio Sogos ex definitore 1838 - P. Aurelio Sogos ex definitore. 1840 - P. Aurelio Sogos, con dispensa del P. Generale, ex definitore. 1841 - P. Salvatore Sias ex definitore. 1843 - P. Salvatore Sias ex definitore. 1845 - P. Vincenzo Diana. 1847 - P. Vincenzo Diana. 1848 - P. Vincenzo Diana definitore in carica. 1849 - P. Vittorio Salis. 1851 - P. Vincenzo Diana ex definitore. 1853 - P. Innocenzo Gandulfo. 1855 - P.Aurelio Sogos ex Ministro Provinciale. 1857 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1858 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1860 - P. Narciso Pinna ex Provinciale di titolo. 1861 - P. Salvatore Sias ex definitore. 1863 - P. Salvatore Sias. 1864 - P. Antonio Michele Pinna. Vicari della casa 1802 - P. Leonardo Amocano. 1805 - P. Egidio Cuccureddu. 1814 - P. Aurelio Sogos. 1815 - Ad libitum. 1823 - P. Giov. Battista Sanna. 1825 - P. Giov. Battista Sanna. 1829 - Ad libitum del P. Provinciale e dei Discreti. 1838 - P. Diego Pasquale Gutierrez 1860 - P. Diego Pasquale Gutierrez Discreti conventuali 1829 - P. Giov. Battista Sanna; P. Atanasio Madrau. 1833 - P. Salvatore Sias; P. Giov. Battista Sanna. 1837 - Per gli aventi diritto. 1838 - Per gli aventi diritto. 1840 - Per gli aventi diritto. 1841 - Per gli aventi diritto. 1843 - Per gli aventi diritto. 1845 - Per gli aventi diritto. 1847 - Per gli aventi diritto. 1848 - Per gli aventi diritto. 1849 - Per gli aventi diritto. 1851 - Per gli aventi diritto. 1853 - Per gli aventi diritto. 1855 - Per gli aventi diritto. 1857 - Per gli aventi diritto. 1858 - Per gli aventi diritto. 1860 - Per gli aventi diritto. 1861 - Per gli aventi diritto. 1857 - M.R.P. Aurelio Sogos, ex Ministro Provinciale. 1863 - Per gli aventi diritto. 1864 - Per gli aventi diritto. SERVIZIO LITURGICO FORMAZIONE CHIERICI, FRATELLI LAICI, TERZIARI E SACERDOTI Amministratore delle Messe 1802 - P. Leonardo Amocano. 1803 - P. Antonio Giuseppe Cossu. 1805 - Ad libitum. 1811 - P. Nicola Manca. 1812 - P. Vittorio Cossu. 1819 - P. Ilario Branca. 1821 - Ad libitum del P. Guardiano. 1825 - Ad libitum. 1829 - P. Atanasio Madrau. 1833 - P. Salvatore Sias. 1835 - P. Aurelio Sogos ex definitore. 1837 - P. Bernardino Solinas. 1838 - P. Salvatore Sias, 1840 - Ad libitum. 1841 - P. Benigno Mannu. 1843 - P. Maurizio Gadoni. 1845 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1847 - P. Gentile Giordano. 1848 - Ad libitum. 1849 - P. Reginaldo Unida. 1851 - P. Antonio Vincenzo Mura; P. Vîttorio Salis. 1853 - Ad libitum. 1855 - P. Antonio Michele Pinna. 1857 - P. Antonio Michele Pinna. 119 1858 - P. Antonio Michele Pinna. 1860 - P. Michele Pirari. 1861 - P. Michele Pinna. 1863 - Ad libitum del P. Guardiano. 1864 - P. Diego Pasquale Gutierrez. Prefetti di sacristia 1808 - P. Tommaso Dore, definitore in carica. 1811 - P. Angelico Solinas. 1814 - P. Tommaso Dore ex definitore. 1815 - P. Antonio Pasquale Nuvoli. 1833 - P. Salvatore Sias. 1837 - P. Bernardino Solinas. 1840 - M.R.P. Antonio Sassu, ex Ministro Provinciale. 1841 - P. Aurelio Sogos definitore, in carica. 1843 - M.R.P. Aurelio Sogos, ex Ministro Provinciale e definitore in carica. 1845 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1847 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1848 - P. Vincenzo Diana. 1849 - P. Vincenzo Diana. 1851 - M.R.P. Aurelio Sogos ex Ministro Provinciale. 1853 - P. Vincenzo Diana ex definitore Catechisti per l’istruzione dei Fratelli laici, Terziari 1841 - P. Benigno Mannu. 1843 - P. P. Maurizio Gadoni. 1845 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1847 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1848 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1851 - P. Antonio Vincenzo Mura; P. Vittorio Salis. 1855 - P. Antonio Michele Pinna. 1857 - P. Antonio Michele Pinna. 1858 - P. Antonio Michele Pinna. 1861 - P. Antonio Michele Pinna. 1863 - Ad libitum del P. Guardiano. 1864 - P. Salvator Angelo Sechi, definitore in carica. Commissari T.O.F. 1814 - P. Tommaso Dore ex definitore. 1841 - P. Vincenzo Diana. 1843 - P. Maurizio Gadoni. 1845 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1847 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1851 - P. Antonio Vincenzo Mura; P. Vittorio Salis. 1853 - P. Vincenzo Diana ex definitore. 1864 - P. Salvator Angelo Sechi, definitore in carica. “Organorum Pulsator” (Organista) Direttori dei casi di coscienza 1845 - P. Serafino Cossu. 1847 - P. Gentile Giordano. 1848 - P. Gentile Giordano. 1849 - P. Reginaldo Unida. 1805 - M.R.P. Antonio Francesco Pintus ex Ministro Provinciale. 1845 - M.R.P. Angelo Maria Oggianu. 1847 - M.R.P. Angelo Maria Oggianu. 1848 - M.R.P. Angelo Maria Oggianu. 1851 - M.R.P. Ange1o Maria Oggianu. 1855 - M.R.P. Narciso Pinna ex Provinciale di titolo. Maestro dei chierici 1840 - P. Salvatore Sias. 120 MINISTERO PASTORALE E SACRAMENTALE Predicatori annuali o conventuali 1802 - Ad libitum del P. Presidente. 1803 - P. Egidio Cuccureddu. 1805 - P. Egidio Cuccureddu. 1806 - P. Nicola Zara. 1812 - P. Aurelio Sogos. 1814 - P. Angelico Solinas. 1819 - P. Ilario Branca. 1821 - Ad libitum del P. Provinciale. 1823 - Ad libitum del P. Provinciale. 1825 - P. Pietro Battista Tavera. 1833 - P. Salvatore Sias. 1835 - P. Maurizio Gadoni. 1837 - P. Bernardino Solinas. 1838 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1840 - P. Salvatore Sias ex definitore. 1841 - P. Vincenzo Diana. 1843 - P. Maurizio Gadoni. 1845 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1847 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1848 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1849 - P. Reginaldo Unida. Confessori ordinari 1805 - P. Antonio Giuseppe Cossu ex definitore. 1808 - P. Antonio Pasquale Nuvoli. 1815 - P. Antonio Pasquale Nuvoli. 1819 - P. Leonardo Amocano. 1821 - P. Ilario Branca. 1825 - P. Faustino Sini. 1829 - P. Giovanni Battista Sanna; P. Atanasio Madrau. 1833 - P. Salvatore Sias. 1837 - P. Bernardino Solinas; P. Amedeo Pinna. 1838 - P. Salvatore Sias ex definitore; P. Diego Pasquale Gutierrez. 1840 - P. P. Salvatore Sias; P. Alberto Maria Diana. 1841 - M.R.P. Angelo Maria Oggianu; P. Vincenzo Diana. 1843 - P. Maurizio Gadoni; P. Diego Pasquale Gutierrez. 1845 - P. Diego Pasquale Gutierrez; P. Serafino Sini. 1847 - P. Diego Pasquale Gutierrez; P. Gentile Giordano. 1848 - P. Maurizio Gadoni; P. SalvatorAngelo Sechi. 1849 - P. Reginaldo Unida; P. Giovanni Battista Udella. 1853 - P. Narciso Pinna; P. Vincenzo Diana; P. Diego Pasquale Gutierrez. 1855 - M.R.P. Innocenzo Gandulfo. P.Diego Pasquale Gutierrez. 1857 - M.R.P. Aurelio Sogos ex Ministro Provinciale; M.R.P. Narciso Pinna ex Provinciale di titolo; P. Innocenzo Gandulfo definitore in carica. 1860 - M.R.P. Innocenzo Gandulfo; P. Diego Pasquale Gutierrez; P. Antonio Michele Pirari. 1861 - M.R.P. Narciso Pinna ex Provinciale di titolo; P. Diego Pasquale Gutierrez definitore in carica. 1863 - P. Salvator Angelo Sechi; M.R.P. Narciso Pinna ex Provinciale di titolo; M.R.P. Tommaso Dore ex Ministro Provinciale. 1864 - P. Antonio Michele Pinna; M.R.P. Tommaso Dore ex Min. Provinciale; P. Diego Pasquale Gutierrez ex definitore. 121 Predicatori ordinari 1802 - P. Giuseppe Maria Solinas definitore in carica. 1803 - P. Tommaso Dore; P. Antonio Giuseppe Cossu ex definitore. 1805 - P. Egidio Cuccureddu. 1806 - P. Nicola Manca. 1808 - P. Nicola Manca; P. Tommaso Dore ex definitore; P. Antonio Pasquale Nuvoli. 1811 - P. Luigi Pichetto predicatore generale. 1812 - P. Vittorio Cossu. 1814 - P. Egidio Cuccureddu; P. Aurelio Sogos. P. Angelico Solinas. 1815 - P. Raffaele Cabras; P. Antonio Pasquale Nuvoli predicatore generale. 1819 - P. Narciso Salis. 1821 - P. Aurelio Sogos; P. Ilario Branca. 1823 - P. Angelo Maria Oggianu; P. Giovanni Battista Sanna, 1825 - P. Pietro Battista Tavera; P. Faustino Sini; P. Giovanni Battista Sanna. 1829 - P. Giovanni Battista Sanna; P. Antonio Madrau. 1838 - P. Diego Pasquale Gutierrez. 1841 - P. Vincenzo Diana; P. Benigno Mannu. 1843 - P. Maurizio Gadoni; P. Diego Pasquale Gutierrez. 1845 - P. Salvatore Diana; P. Diego Pasquale Gutierrez. 1847 - P. Vincenzo Diana. 1855 - P. Diego Pasquale Gutierrez; P. Antonio Michele Pinna. 1857 - P. Antonio Michele Pinna. 1858 - P. Diego Pasquale Gutierrez; P. Antonio Michele Pinna. LETTORI (Docenti) DI FILOSOFIA E TEOLOGIA Riepilogando, i vari quadri ricostruiti consentono di poter fruire d’un migliore e più positivo sguardo panoramico sul ruolo e lo spessore della implantatio francescana ittirese, la quale, giova ribadirlo, è una presenza spirituale, religiosa e culturale di segno e di tipo francescano. In base alla Regola di S. Francesco si chiamano Guardiani anche i 36 superiori del convento di Ittiri, e Vicari i loro Vice o vicegerenti in caso di assenza del titolare. I “Discreti” sono i consiglieri o saggi dello stesso P. Guardiano nel governo del convento. Gli altri uffici ricoperti che, come predicatori, confessori e professori o formatori hanno agito dentro la comunità locale ittirese, pur ricoprendo solo uno spezzone di 64 anni sui 256 della storica esistenza del S. Francesco di Ittiri, costituiscono un sufficiente materiale sul significato di tale presenza francescana, esprimendo qualità e intensità, tanto da collocare quel convento tra i migliori della Provincia turritana, accanto al S. Pietro di Silchi in Sassari e al S. Francesco di Ozieri. In diversi periodi, infatti, è stato casa di studi di filosofia e teologia concentrandovi studenti e docenti di discipline filosofiche, teologiche, storiche, 122 giuridiche con indubbi risvolti positivi anche sulla comunità civile, soprattutto quando lo stato sabaudo progettò con Carlo Felice di affidare ai nostri conventi e al S. Francesco di Ittiri l’istituzione della locale scuola di latinità e d’italiano, oltre l’istituzione delle scuole normali fin dal 1807. Il S. Francesco di Ittiri rimane dunque una presenza prestigiosa di segno francescano, legata e in continuità col filo d’oro del vissuto carisma francescano a Ittiri nella seconda metà del XVII secolo, periodo in cui i due arcivescovi turritani Gavino de Cattayna (1671-1678) e Antonio de Vergara (1680-1683), nelle loro rispettive relationes ad limina inviate alla Santa Sede sullo stato della loro chiesa particolare, rimarcano in oggettivo che i frati minori del convento di San Francesco di Ittiri “conducono una vita religiosa esemplare e a causa della penuria di sacerdoti secolari, sono tanto necessari e aiutano molto nell’amministrazione dei Sacramenti e nella predicazione della Parola di Dio”. 1803 - P. Tommaso Dore, lector. 1805 - M.R.P. Antonio Franceseo Pintus lector jubilatus et ex Minister. 1806 - P. Nicola Manca aggregatus (assoc.); P. Nicola Zara lector theologiæ. 1808 - P. Nicola Manca aggregatus. 1811 - P. Nicola Manca aggregatus; P. Angelo Solinas lector theologiæ. 1814 - P. Angelo Solinas lector theologiæ 1815 - P. Raffaele Cabras lector theologus 1823 - P. Angelo Maria Oggianu lector 1825 - P. Pietro Battista Tavera lector; P. Faustino Sini lector. 1838 - P. Diego Pasquale Gutierrez lector. 1840 - M.R.P. Antonio Sassu lector jubilatus et ex Minister 1841 - P. Vincenzo Diana lector; P. Benigno Mannu lector; M.R.P. Angelo Maria Oggianu lector jubilatus. 1843 - P. Maurizio Gadoni lector; P. Diego Pasquale Gutierrez lector. 1845 - P. Vincenzo Diana lector; P. Diego Pasquale Gutierrez lector. M.R.P. Angelo Maria Oggianu lector jubilatus; P. Serafino Cossu lector theologus. 1847 - P. Vincenzo Diana lector; M.R.P. Angelo Maria Oggianu lector jubilatus. 1848 - M.R.P. Angelo Maria Oggianu lector jubilatus. 1851 - M.R.P. Angelo Maria Oggianu lector jubilatus. 1853 - M.R.P. Innocenzo Gandulfo lector jubilatus. 1855 - M.R.P. Innocenzo Gandulfo lector jubilatus; Antonio Michele Pirari lector. P. Diego Pasquale Gutierrez lector; M.R.P. Narciso Pinna lector jubilatus et ex Provincialis de titulo. 1857 - M.R.P. Narciso Pinna lector jubilatus et ex Provincialis de titulo; P. Innocenzo Gandulfo lector jubilatus. 123 1858 - P. Diego Pasquale Gutierrez lector; M.R.P. Narciso Pinna lector jubilatus et ex Provincialis de titulo; P. Innocenzo Gandulfo lector jubilatus et actualia definitor; P. Antonio Michele Pinna lector. 1860 - M.R.P. Narciso Pinna lector jubilatus et ex Provincialis de titulo; P. Antonio Michele Pirari lector jubilatus. 1861 - M.R.P. Narciso Pinna lector jubilatus et ex Provincialis de titulo. 1863 - P. SalvatorAngelo Sechi lector. 1864 - P. Antonio Michele Pinna lector. L’alta dignità di tale presenza, tre volte secolare, trova una solida conferma nella lunga teoria anche se incompletissima, dei frati minori di provenienza e nascita ittirese, ottimi religiosi, spesso ricchi di talento, cultura e, in alcuni di essi, splende una notevole santità di vita, come Fr.Salvatore Tavera e il P. Bernardo Sussarellu, due grandi testimoni del carisma francescano maturato in terra ittirese. Per i soli due secoli XIX e XX segnaliamo i seguenti: SECOLO XIX (anteriori al 1815) - P. Antonio Pasquale Nuvoli predicatore. - P. Egidio Cuccureddu predicatore. - P. Angelo M.Oggianu (+1856) lettore giubilato. - Fr. Ludovico Delogu, chierico. - Fr. Antonio Delogu, chierico. - M.R.P. Antonio Sassu, custode, lettore iubilato, Min. Provinciale (1835-1838). - M.R.P. Aurelio Sogos, predicatore generale, Min.Prov. (1845-1848) - M.R.P. Narciso Pinna, lettore giubilato ed ex Provinciale di titolo, morto dopo il 1860. - M.R.P. Innocenzo Gandulfo (1803-1896), lettore giubilato di filosofia, Min. Prov. (1864-1885). - M.R.P. Salvatore Angelo Sechi (1824-1898), Min.Prov. (1885, rinunziò), Commissario Generale dell’Ordine per la Provincia di S. Maria delle Grazie (1888-1891). - P. Antonio Michele Pinna (1814-1892), predicatore. - Fr. Salvatore Carta, fr.laico, professò nel 1862. - P. Clementino Giuliani, predicatore. - P. Antonio Luigi Oggianu, sacerdote nel 1849. - Fr.Emmanuele Pais, terziario(1831-1904) - P. Gentile Cau, sacerdote (1837-1909). - P. Antonio Faedda (1828-1910), sacerdote, finanziò i conventi nuovi di S. Pietro e di S. Francesco di Ittiri. 124 SECOLO XX (dopo la soppressione dei Regolari) - Fr. Salvatore Tavera (1860-1951) fratello laico. - Fr. Angelo Calvia (1864-1930) fratello laico. - Fr. Tommaso Carassino (1878) ha lasciato l’Ordine nel 1908. - Fr. Felice Ruiu (1880) laico professo solenne, ha lasciato l’Ordine il 28/4/1932 - Fr. Angelo Canu (1883) ha lasciato l’Ordine il 1/2/1904. - P. Antonino Scanu (1882-1954) sacerdote. - Fr. Teofilo Sogos (1884) chierico professo semplice, ha lasciato l’Ordine il 4/7/1904. - Fr. Teodoro Mura (1885) chierico professo semplice, ha lasciato l’Ordine il 20/11/1903. - Fr. Graziano Ortu (1885) chierico professo semplice, ha lasciato l’Ordine il 4/7/1904. - Fr. Candido Mudadu (1885) terziario? ha lasciato l’Ordine il 16/10/1906. - Fr. Sante Deruda (1885) ha lasciato l’Ordine nel 1908. - P. Giacomo Solinas (+1920) sacerdote. - P. Innocenzo Scanu (1887-1939) sacerdote - Fr. Tommaso Ruiu (1895) ha lasciato l’ordine il 24/1/1921. - P. Mariano Fiori (1900-1981) sacerdote questuante. - P. Francesco Simula (1901-1982) sacerdote-Rettore Collegio Seraf. Consigliere Prov. - P. Bernardo Sussarellu (1915-2008) Laureato in teologia sez.S. Scrittura, custode di Prov. (1951-1954), Min.Prov. due volte (1954-1960), (1966-1972). - Fr. Corrado Cappai (1917) terziario, ha lasciato l’ordine il 1/6/1937. - P. Emilio Lupinu (1920), sacerdote. Ridotto allo stato laicale il 12/7/1950. Riammesso nella Provincia francescana della California. - P. Venanzio Ruzzu (1917-1987) sacerdote, guardiano. - P. Gioachino Scanu (1915-2000) laureato in Diritto Canonico nel 1948 Consigliere Prov., Min. Prov. (1960 -1963), Segretario Gen.dell’Ordine (1963-1969), Giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale, Presidente dello stesso (19852000). - P. Celestino Pisanu (1920-2000) sacerdote e apprezzato direttore di spirito. - Fr. Pietro Santoru (1923) chierico filosofo di voti semplici, ha lasciato l’ordine nel 1/6/1944. - Fr.Antonio Delogu (1923), chierico filosofo di voti semplici, ha lasciati l’ordine il 12/2/1944. - Fr. Antonio Manca (1933) terziario, ha lasciato l’Ordine il 15/8/1955. - P. Antonino Piras (1935-2009), licenziato in S. Teologia, laureato in Leggi, Min. Prov. (1981-1987). - P. Giambattista Pais (1933-) sacerdote, licenziato in S. Teologia. 125 - P. Francesco Sechi (1935-) sacerdote, laureato in Filosofia, in Leggi, Professore all’Università di Sassari, Ministro Provinciale (1987-1993), Vicario Provinciale. - Fr. Giovanni Battista Manca (1936) Terziario, ha lasciato l’Ordine il 15/8/1955. - P. Cristoforo Simula (1964-) sacerdote, passato al clero diocesano de L’Aquila. Nonostante le numerose vocazioni non riuscite, i parziali quadri ora proposti, sono un’ulteriore prova e conferma della storica validità della implantatio francescana nella cittadina di Ittiri, che ha dato alla Provincia numerose figure di eccellenti religiosi tra i quali ben otto Ministri Provinciali. Nota bibliografica: Cfr. P. Leonardo Pisanu, I frati Minori di Sardegna dal 1218 al 1925, voll. 14, Edizioni della Torre - Edizioni Horta, Cagliari, 1992-2005, pp. 4728. Cfr. i Registri 392-393-394 dell’Archivio Provinciale Frati Minori Cagliari. 126 Indice Presentazione Dal passato al futuro per un progetto nel presente. . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5 I – Documenti dell’associazione Accordo Comune – Provincia francescana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 Accordo integrativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 Atto costitutivo dell’Associazione socio-culturale San Francesco . . . . . . . . . 21 Statuto dell’Associazione socio-culturale San Francesco . . . . . . . . . . . . . . 27 Convenzione per la concessione in comodato d’uso gratuito dei locali del vecchio convento di San Francesco all’Associazione socio culturale San Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 II – restauro e storia delle strutture Relazione tecnica relativa alla descrizione dello stato di conservazione e di degrado dei locali dell’ex convento e descrizione degli interventi di restauro eseguiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 Evoluzione e modifiche degli spazi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53 III – Documenti della biblioteca Biblioteca di San Pietro in Silki: regolamento interno . . . . . . . . . . . . . . . . 71 Progetto nuova biblioteca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 IV – cenni storici dei francescani a ittiri La presenza francescana a Ittiri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107 Significativa presenza pastorale del convento di San Francesco . . . . . . . . 111 Finito di stampare nel mese di novembre 2009 presso la Nuova Stampa Color Zona Industriale, Muros