Associazione Socio Culturale
San Francesco
DAL PASSATO AL FUTURO
PER UN PROGETTO NEL PRESENTE
Ittiri 2009
Dal passato al futuro per un progetto nel presente
© 2009 Associazione socio-culturale San Francesco
Pubblicazione in edizione provvisoria e parziale
Grafica e impaginazione:
Grafimedia comunicazione, Sassari
Stampa:
Nuova Stampa Color, Muros
In copertina:
Stemma Francescano scolpito in pietra
presente nella antica facciata della Chiesa
In quarta di copertina:
B. Giovanni Duns Scoto, Difensore dell’Immacolata,
Liliana Cano, olio su tela, 2005
Associazione Socio Culturale
San Francesco
Dal passato al futuro
per un progetto nel presente
Ittiri 2009
Dal Passato al Futuro
per un progetto nel Presente
Nel licenziare la presente pubblicazione, vogliamo far emergere dal nostro immaginario storico tre date, che hanno segnato sia la storia religiosa – culturale – sociale riguardante l’umanità intera sia quella che ha
segnato più specificamente il nostro territorio.
Tre date che indicano il passato al quale ci richiamiamo: il 1209, il 1610,
il 1958. Nel 1209 si ha l’approvazione, da parte del Papa Innocenzo III, della forma vitae che Francesco d’Assisi chiede per sé ed i suoi frati come
regola di comportamento per seguire Cristo. Essa contiene l’approvazione
da parte della Chiesa del carisma francescano. Nel 1610 matura il momento in cui tale forma di vita viene trapiantata nel nostro territorio, con la
venuta dei Francescani ad Ittiri, chiamati per evangelizzare, catechizzare
ed alfabetizzare la popolazione di Ittiri e dei centri vicini. Nel 1958 questa
presenza francescana assume nuove connotazioni, con un impegno più
diretto e partecipato, quando viene affidata loro la nuova parrocchia istituita canonicamente da Mons. Arcangelo Mazzotti.
Tre date che in questo anno 2009 focalizzano nella nostra memoria
avvenimenti che hanno accompagnato la vita dei nostri padri ed arricchiscono il nostro territorio di contenuti e prospettive mettendone in
rilievo delle potenzialità capaci, se correttamente lette e finalizzate, di
rispondere alle sfide che il tempo presente pone innanzi alle nostre responsabilità: inauguriamo un centro culturale che sarà a disposizione di
tutte le sensibilità di Ittiri e del territorio..
Riflettendo sul confluire di tali memorie in questa circostanza ci è
sembrato quanto mai opportuno e significativo cogliere l’occasione per
presentare alla cittadinanza ed al territorio un PROGETTO, pensato ed
elaborato utilizzando l’eredità morale, spirituale e culturale nonché le
strutture architettoniche lasciateci dai nostri Padri e tramandateci, in
funzione di istanze che, nel presente, emergono nel nostro territorio.
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Non sembri presuntuosa la prospettiva che ci orienta e ci motiva.
Siamo consapevoli dei nostri limiti e della povertà degli strumenti, intellettuali – culturali – economici a nostra disposizione, ma ci conforta
e ci sostiene, oltre la fiducia nelle potenzialità del bene e la certezza del
sostegno dall’Alto, la consapevolezza di una forte determinazione nel
conseguimento di un fine che può essere alla portata di persone animate da buona volontà.
Il disegno che si vuole realizzare nel presente è nato dalle indicazioni
contenute nelle tavole di fondazione del convento francescano. Nel 1610 i
frati vennero chiamati ad Ittiri per catechizzare, evangelizzare, amministrare il Sacramento della Riconciliazione ed alfabetizzare la popolazione non solo dell’abitato di Ittiri ma quella di tutto il territorio circostante.
Tutto ciò ha comportato un complesso di iniziative che progressivamente, anche spinti da necessità che emergevano nella vita dei frati, si sono
ulteriormente sviluppate con la attivazione dello studentato filosofico e
teologico in cui i religiosi percorrevano il loro iter formativo. Ciò ha determinato modifiche alla struttura architettonica del complesso illustrata
ampiamente nella relazione storica dell’Arch. Andrea Sussarellu.
Si è voluto recuperare questo disegno originario pensando ad un
possibile utilizzo del complesso architettonico.
Non mi attardo sulle vicende storiche che hanno segnato la storia
del Convento negli ultimi centocinquanta anni, dal momento della
soppressione ad oggi.
La pubblicazione del Prof. Padre Leonardo Pisanu nella sua monumentale storia dei Francescani Minori in Sardegna e, per quanto riguarda
il convento di Ittiri, ripresa nel contributo pubblicato in questo volume,
ci dà il senso di una esperienza quanto mai viva e radicata e soprattutto
appassionatamente vissuta dalla popolazione e da “Sos Padres”.
Un accenno fugace agli ultimi cinquanta anni della storia della
struttura ci permette di comprendere meglio il disegno oggi elaborato
e l’impegno profuso per creare le condizioni della sua realizzazione.
Dopo che agli inizi degli anni sessanta del secolo scorso, i locali occupati dalla Pretura e dalla caserma dei carabinieri, furono lasciati liberi,
dal Demanio sono stati assegnati in proprietà parte al Comune d’Ittiri,
parte all’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Mi6
nori. Nel corso degli anni, parte dei locali furono recuperati ed utilizzati
parzialmente sia dal Comune sia dai Frati. Utilizzo parziale-occasionale
e comunque tale che mortificava il disegno originario e il progetto che
esso esprimeva.
Parte rimase in totale abbandono.
La constatazione di tale stato poneva il problema di un utilizzo di
tutto il complesso capace di restituire la dignità originaria alle strutture, in modo da poterle rendere funzionali alla realizzazione del disegno-progetto pensato dai nostri Padri agli inizi del 1600.
Furono fatti diversi tentativi nel corso degli ultimi cinquanta anni, tutti
resi inutili da reciproca diffidenza dei due proprietari: Comune e Frati e
dal sospetto che ciascuno perseguisse l’intenzione di espropriare l’altro.
Dal momento che in ciascuna delle parti andava maturando la consapevolezza che l’utilizzo della struttura, degna della sua Architettura e
capace di esprimerne tutte le potenzialità, non poteva non essere che
unitaria, con l’attuale Amministrazione del Comune e la fraternità dei
Francescani ci fu un intenso scambio di opinioni sull’utilizzo della struttura del vecchio Convento. Tale dialogo progressivamente sciolse le reciproche diffidenze e portò a prendere atto che tutta la struttura architettonica non poteva non avere che un’unica finalità, se la si voleva degna
della sua storia e della struttura architettonica che la caratterizzava. Da
ciò nacque una disponibilità alla collaborazione.
In questo clima maturavano progetti che rispondevano ad esigenze del territorio, richiamavano le origini e la storia della presenza dei
Francescani ad Ittiri ed erano degne dell’architettura e della storia di
questa struttura. Tutto ciò senza intaccare lo “status” patrimoniale degli immobili, motivo delle reciproche diffidenze.
Per rendere concrete e perseguibili queste prospettive sono stati elaborati alcuni atti giuridici che costituivano la condizione preliminare per
la loro attuazione e che vengono riportati in questa pubblicazione.
Sono:
1. Accordo tra Comune e Frati in cui si determinano Progetto-Strumenti-Finalità, con relativa integrazione.
2. Atto costitutivo dell’Associazione S. Francesco con relativo Statuto.
3. Convenzione per la concessione in comodato d’uso della Struttura
all’Associazione.
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4. Storia e Architettura della struttura conventuale, relazione sul restauro.
5.Regolamento della Biblioteca.
6. Progetto della Nuova Biblioteca.
7. Presenza dei Francescani ad Ittiri.
La lettura di questi documenti permette la comprensione del Passato, lontano e vicino, del Presente e del Futuro della Struttura che presentiamo.
Un passato che ci dice dell’impegno dei Padri a garantire condizione di sviluppo e di crescita civile-morale e cristiana per la comunità, un
convincimento che ci testimonia l’intendimento di raccogliere l’eredità dei Padri per garantire anche nel presente, secondo modalità che
le esigenze attuali richiedono e le possibilità che la tecnica ci offre, la
realizzazione delle potenzialità presenti e usufruibili nel territorio, in
modo da garantire anche per il futuro crescita e sviluppo.
La dinamica interrelazionale tra passato-presente-futuro è fisiologica e nella logica di questa dinamica noi intendiamo collocarci, proprio in questo anno 2009 che ci richiama ad un passato, otto volte secolare, in cui Innocenzo III approvava oralmente la “forma di vita” che
Francesco gli presentava: il Passato in cui lo Spirito del Padre donava
alla Chiesa una forma particolare di sequela del Cristo nella persona di
Francesco. Otto secoli di storia narrano della incidenza di tale forma
sul tessuto della esistenza di persone e popoli.
Quattro secoli or sono, 1610, le potenzialità di tale forma di vita venivano impiantate nel contesto del territorio che ha in Ittiri il suo epicentro, per rispondere ad istanze spirituali-culturali e sociali dei suoi
abitanti.
Quattro secoli di storia ci dicono quanto questa presenza abbia inciso creando una tensione simpatetica tra “sos Padres” e le persone del
territorio.
Questa l’eredità che abbiamo ricevuto e che noi intendiamo onorare, assumendola come punto fermo da cui trarre risposte alle sfide che
il moderno o il post-moderno pone a ciascuno di noi viventi nel nostro
presente. Tutto ciò con l’intento di aprire delle prospettive per le nuove
generazioni, indicando delle linee di sviluppo e di crescita per garantire a tutti e a ciascuno le condizioni per attuare le proprie potenzialità.
Queste le prospettive che hanno mosso l’Amministrazione comu8
nale ed i Frati nel ripensare l’utilizzo unitario delle strutture architettoniche del vecchio convento.
L’impegno finanziario per il restauro e l’acquisto di arredi è pienamente giustificato dalla validità (come valore e come efficacia) di tali
prospettive.
La costituzione della Associazione socio-culturale S. Francesco concretizza la volontà di dare continuità a questo impegno.
Lo statuto segna le linee di progettazione e di azione concreta per
individuare le istanze che emergono e le potenzialità che si hanno per
dare risposte ad esse.
f. f. s.
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REP. N° 2186/2007
ACCORDO COMUNE – PROVINCIA FRANCESCANA
ACCORDO TRA IL COMUNE DI ITTIRI E LA PROVINCIA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
DEI FRATI MINORI IN SARDEGNA FINALIZZATO AL TRASFERIMENTO DAL CONVENTO
DI SAN PIETRO IN SILKI E ALL’ALLESTIMENTO PRESSO L’ANTICO CONVENTO DI SAN
FRANCESCO AD ITTIRI DELLA BIBLIOTECA PROVINCIALE FRANCESCANA E ALLA CREAZIONE DI UN CENTRO CULTURALE
L’anno Duemilasette il giorno venticinque (25) del mese di settembre in Ittiri (SS)
nella Casa Comunale, sono comparsi:
DA UNA PARTE: Il Sig. Angelo Maria Solinas, nato a Bonorva il 5.3.1948, C.F. SLNNLM48C05A978Y, residente in Quartu S. Elena, Via S. Antonio 46, religioso,
il quale dichiara di agire esclusivamente nella sua qualità di legale rappresentante della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori, con
sede in Cagliari, Via S. Giovanni 283, C.F. 80001230921;
DALL’ALTRA PARTE: Il Sig. Orani Antonio Luigi, nato a Sassari il 28.6.1958, Sindaco pro tempore del Comune di Ittiris (SS), il quale dichiara di agire esclusivamente per conto dell’Ente che rappresenta, ai sensi del Decreto Legislativo
18 Agosto 2000 n°267, C.F./P.I. 00367560901;
PREMESSO
– che la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori intende
trasferire ad Ittiri tutto il materiale documentario della biblioteca provinciale francescana, attualmente giacente a Sassari nel convento di San Pietro in
Silki ed allestire idonea biblioteca presso i locali dell’antico convento di San
Francesco ad Ittiri sito in via Sassari n. 54;
– che il Comune di Ittiri intende adibire la parte dei locali del su indicato fabbricato a centro culturale e di aggregazione sociale;
– che la proprietà dei locali dell’antico convento di San Francesco è attualmente divisa tra la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori
ed il Comune di Ittiri secondo le risultanze della planimetria allegata sotto la
lettera “A” e che è intenzione di entrambi gli Enti creare un centro culturale
e dare corso all’allestimento ed alla gestione della biblioteca francescana ad
Ittiri allo scopo comune di promuovere attività culturali quali conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche, archeologiche e storiche, socioculturali a carattere locale, inchieste socio-religiose ed attività affini; svolgere
attività pubblicistica: stampa di libri, periodici o altri strumenti di comunicazione cartacea o telematica;
– che per la realizzazione dell’iniziativa programmatica predetta ed in particolare per consentire l’allestimento della biblioteca francescana la Provincia
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di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori e il Comune di Ittiri si
impegnano a costituire di comune accordo apposita associazione culturale, denominata fin d’ora “Associazione socio-culturale San Francesco”, alla
quale concedere in uso i locali di rispettiva proprietà dell’antico convento di
San Francesco;
– che pertanto la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori
e il Comune di Ittiri intendono impegnarsi per una più ampia e completa
valorizzazione della struttura e favorire la fruibilità pubblica del luogo per
iniziative di valore culturale, educativo e di utilità sociale;
– che l’antico convento di San Francesco di Ittiri, oggetto dell’intervento di valorizzazione culturale di cui al presente accordo, è quello individuato al Catasto fabbricati al Fg. 73 Mapp. 360/1-3 per la parte di proprietà della Provincia
di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori e al Fg. 73 Mapp. 360/1-3
per la parte di proprietà del Comune di Ittiri;
– che la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori e il Comune di Ittiri si impegnano a stipulare con la futura “Associazione socio-culturale San Francesco”, un contratto di comodato d’uso gratuito dell’immobile suddetto e precisamente i locali che nella planimetria allegata “B” sono
contraddistinti con i numeri (……….) di cui i locali n°…….. di proprietà della
Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori ed i locali n°…..
di proprietà del Comune di Ittiri.
Tutto ciò premesso e ritenuto parte integrante del presente atto, essendo ora intendimento delle parti prima generalizzate tradurre in formale contratto, nella
forma della scrittura privata, valido e regolare ad ogni effetto di legge, la reciproca volontà di obbligarsi, le stesse convengono e stipulano quanto segue:
Art. 1
La premessa narrativa è parte integrante e sostanziale del presente atto.
Art. 2
Il P. Angelo Maria Solinas, come in precedenza generalizzato, nella sua esclusiva qualità di rappresentante legale della Provincia di Sardegna di S. Maria delle
Grazie dei Frati Minori ed il dott. Orani Antonio Luigi, come in precedenza generalizzato, Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri (SS), in quanto proprietari
dei locali dell’antico convento di San Francesco, come da planimetria allegata
sotto la lettera “A”, manifestano l’intenzione comune di allestire presso i locali
predetti il centro culturale e la biblioteca francescana, costituita da tutto il materiale documentario della biblioteca provinciale francescana, giacente attualmente a Sassari nel convento di San Pietro in Silki, e di valorizzarne l’attività
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con la promozione di attività culturali quali conferenze, dibattiti, mostre d’arte,
ricerche etnografiche, archeologiche e storiche, socio-culturali a carattere locale,
inchieste socio-religiose ed attività affini; svolgere attività pubblicistica: stampa
di libri, periodici o altri strumenti di comunicazione cartacea o telematica.
Art.3
Per la realizzazione dell’iniziativa predetta la Provincia di Sardegna di S. Maria
delle Grazie dei Frati Minori e il Comune di Ittiri si impegnano a costituire di
comune accordo apposita associazione culturale, denominata fin d’ora “Associazione socio-culturale San Francesco”, con la quale stipulare un contratto di
comodato di uso gratuito dei locali di rispettiva proprietà dell’antico convento
di San Francesco e precisamente i locali che nella planimetria allegata “B” sono
contraddistinti con i numeri (……….) di cui i locali n°…….. di proprietà della
Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori ed i locali n°…..
di proprietà del Comune di Ittiri. Lo schema di statuto della Associazione sarà
redatto di comune accordo tra la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie
dei Frati Minori e il Comune di Ittiri.
Art. 4
In ordine ai criteri e modalità relativi all’organizzazione della biblioteca e degli
eventi culturali, compresi gli oneri finanziari, si stabilisce di comune accordo che:
a) Per l’allestimento della biblioteca saranno utilizzati i locali del primo piano
e al piano terra quelli sul lato ovest prospiciente l’attuale convento, oltre
all’ingresso da via Sassari sul lato est. (Vedi planimetria allegata “C”);
b) Per la realizzazione delle attività socio-culturali saranno utilizzati i locali del
piano terra (lato est e lato sud), lasciando ad uso comune l’ingresso per la
biblioteca dal lato est in via Sassari (Vedi planimetria allegata “D”);
c) I lavori di ristrutturazione e restauro necessari per rendere fruibile la struttura,
senza modificare l’attuale stato proprietario, saranno a carico dell’Ente Comune per i locali del piano terra, e a carico della Provincia di Sardegna di S. Maria
delle Grazie dei Frati Minori per i locali del primo piano e le scale di accesso;
d) L’arredamento della Biblioteca è a carico dalla Provincia di Sardegna di S.
Maria delle Grazie dei Frati Minori, mentre l’arredamento degli ambienti adibiti ad attività socio-culturali è a carico del Comune di Ittiri;
e) Le problematiche connesse all’individuazione del personale adibito alla
gestione della biblioteca e del centro per le attività culturali e le spese di
gestione (energia elettrica, pulizia locali etc.) formeranno oggetto di apposita disciplina nello Statuto dell’Associazione affidataria e nel contratto di
comodato d’uso che la predetta Associazione stipulerà con i promotori cui
pertanto si fà espresso rinvio;
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f) Le proprietà degli immobili rimangono quelle indicate nell’allegato A;
g) Le proprietà dei beni mobili: libri, arredi, scaffalature, tavoli, sedie, armadi
etc. sono indicate dai rispettivi inventari originari di provenienza;
h) Le nuove acquisizioni sono di proprietà:
– dell’Ente Comune, quanto acquisito con finanziamento del Comune ed
inventariato nei rispettivi registri;
– della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori, quanto acquisito con finanziamento dell’Ente Francescano ed inventariato nei
rispettivi registri;
– i beni mobili ed in genere quanto acquisito con finanziamenti di Enti Terzi, va inventariato tra il patrimonio dell’Associazione in distinti registri
a seconda della destinazione d’uso e, in caso di scioglimento dell’Associazione, andranno in proprietà dell’Ente Comune se destinati ad attività
socio – culturali e dell’Ente Francescano se destinati alla Biblioteca;
i) Le condizioni di accesso e di utilizzo, sia della biblioteca sia dei locali adibiti
ad attività socio-culturali, formeranno oggetto di apposito Regolamento interno di cui l’Associazione è obbligata a dotarsi.
Art. 5
Il contratto di comodato di uso gratuito dei locali alla Associazione avrà la durata di n° 25 anni e sarà regolato dalle disposizioni di legge in materia.
Art.6
I locali dell’antico convento di San Francesco saranno concessi all’Associazione
di futura costituzione per l’esatta realizzazione delle iniziative predette e pertanto rimane vietata qualsiasi altra destinazione anche momentanea e/o duratura
della struttura concessa in uso che dovrà mantenere la sua destinazione alle attività socio-culturali prima descritte. La violazione della clausola predetta e la modifica di destinazione d’uso dei locali concessi in uso comporterà l’immediata
restituzione ai legittimi proprietari. è ammessa la concessione dei locali a terzi
finalizzata allo svolgimento di attività occasionali diverse la cui ammissibilità
sarà valutata di volta in volta dal competente organo dell’Associazione.
Art. 7
Qualunque controversia dovesse sorgere tra le parti per l’interpretazione e/o
esecuzione del presente accordo, sarà demandata per la sua risoluzione ad un
Collegio Arbitrale composto da tre membri, uno nominato dal Comune, uno
dalla Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori ed uno, con
funzioni di Presidente, nominato di comune accordo tra le parti o, in mancanza
di accordo, dal Presidente del Tribunale di Sassari, il quale provvederà a nomina14
re l’arbitro anche per la parte in conflitto che non vi avesse provveduto entro 15
giorni dalla comunicazione della nomina effettuata dalla parte più diligente.
Il presente atto dattiloscritto da persone di mia fiducia è la fedele e completa
espressione della volontà delle parti che, previa lettura e conferma, lo sottoscrivono in calce alla presente pagina.
Per il Comune di Ittiri (SS) Orani Antonio Luigi
Per la Provincia di Sardegna
di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori P. Angelo Maria Solinas
Allegati:
– Allegato “A” - Planimetria convento S. Francesco distinta per proprietà;
– Allegato “B” - Planimetria locali convento S. Francesco da concedere in uso
gratuito;
– Allegato “C” - Planimetria locali biblioteca provinciale francescana del convento S. Francesco;
– Allegato “D” - Planimetria locali attività culturali del convento S. Francesco.
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REP. N° 2393/2009
ACCORDO INTEGRATIVO
ACCORDO INTEGRATIVO TRA IL COMUNE DI ITTIRI E L’ENTE PROVINCIA SANTA MARIA DELLE GRAZIE DEI FRATI MINORI(SARDEGNA) FINALIZZATO AL TRASFERIMENTO E ALLESTIMENTO PRESSO IL VECCHIO CONVENTO DI SAN FRANCESCO AD ITTIRI
DELLA BIBLIOTECA PROVINCIALE FRANCESCANA DEL CONVENTO DI SAN PIETRO DI
SILKI E DELLA CREAZIONE DI UN CENTRO CULTURALE
L’anno Duemilanove il giorno due (02) del mese di Ottobre in Ittiri (SS) nella
Casa Comunale, sono comparsi:
DA UNA PARTE: Il Sig. Angelo Maria Solinas nato a Bonorva il 5.3.1948, C.F. SLNNLM48C05A978Y, residente in Quartu S. Elena, Via S. Antonio 46, religioso,
il quale dichiara di agire esclusivamente nella sua qualità di legale rappresentante della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori, con
sede in Cagliari, Via San Giovanni 283, C.F. 80001230921.
DALL’ALTRA PARTE: Il Sig. Orani Antonio Luigi, nato a Sassari il 28.6.1958, Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri(SS), il quale dichiara di agire esclusivamente per conto dell’Ente che rappresenta, ai sensi del Decreto Legislativo
18 Agosto 2000 n°267, C.F./P.I. 00367560901;
PREMESSO
– che con precedente accordo stipulato il 25.9.2007 di Rep.n°2186/2007 tra il
Comune di Ittiri e l’Ordine provinciale dei frati minori della Sardegna si è addivenuti a trasferire ad Ittiri tutto il materiale documentario della biblioteca
provinciale francescana del convento di San Pietro in Silki ed allestire idonea
biblioteca presso i locali del vecchio convento di San Francesco ad Ittiri sito
in via Sassari;
– che il Comune di Ittiri intende adibire parte dei locali del suindicato fabbricato a centro culturale e di aggregazione sociale;
– che la proprietà dei locali del vecchio Convento di San Francesco è attualmente divisa tra l’Ordine dei frati minori della Sardegna ed il Comune di Ittiri
secondo le risultanze della planimetria allegata al precedente accordo del
25.9.2007 e che è intenzione di entrambe le istituzioni creare un centro culturale e dare corso all’allestimento ed alla gestione della biblioteca francescana
ad Ittiri allo scopo comune di promuovere attività culturali quali conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche, archeologiche e storiche,
socio-culturali a carattere locale, inchieste socio-religiose ed attività affini;
Svolgere attività pubblicistica: stampa libri, periodici o altri strumenti di comunicazione cartacea o telematica;
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– che per la realizzazione dell’iniziativa programmatica predetta ed in particolare per consentire l’allestimento della biblioteca francescana sia l’Ordine dei
frati minori che il Comune di Ittiri hanno costituito, con atto di rep.n°2295 del
24.10.2008 di comune accordo, l’Associazione culturale, denominata “Associazione socio-culturale San Francesco”, alla quale concedere in uso i locali
di rispettiva proprietà del vecchio Convento di San Francesco per la durata
iniziale di n°25 anni;
– che con deliberazione del Consiglio comunale di Ittiri n°22 del 06.07.2009,
che in copia conforme all’originale si allega al presente atto quale allegato
n°1, il Comune di Ittiri (SS) ha deliberato una modifica allo schema di accordo stipulato con l’Ordine dei Frati minori e di autorizzare la concessione
all’Associazione socio-culturale dei locali di rispettiva proprietà del vecchio
Convento di San Francesco per la durata definitiva di n°99 anni in luogo dei
n°25 anni inizialmente stabiliti;
– che con deliberazione del Definitorio della Ente Provincia Santa Maria delle Grazie dei Frati Minori in data 1 Luglio 2009, come da certificazione del
Segretario provinciale che in originale si allega al presente atto quale allegato n° 2, l’Ente Provincia di Sardegna di S.Maria delle Grazie dei frati minori,
ha deliberato – a sua volta – una modifica allo schema di accordo stipulato
con l’Ordine dei Frati minori e di autorizzare la concessione all’Associazione
socio-culturale dei locali di rispettiva proprietà del vecchio Convento di San
Francesco per la durata definitiva di n°99 anni in luogo dei n°25 anni inizialmente stabiliti;
Tutto ciò premesso e ritenuto parte integrante del presente atto, essendo ora intendimento delle parti prima generalizzate tradurre in formale contratto, nella
forma della scrittura privata, valido e regolare ad ogni effetto di legge, la reciproca volontà di obbligarsi, le stesse convengono e stipulano quanto segue:
Art. 1
La premessa narrativa è parte integrante e sostanziale del presente atto;
Art. 2
Il Sig. Angelo Maria Solinas, come in precedenza generalizzato, nella sua esclusiva qualità di rappresentante legale dell’Ordine provinciale dei frati minori della
Sardegna ed il dott. Orani Antonio Luigi, come in precedenza generalizzato, Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri (SS) in quanto proprietari dei locali del
vecchio Convento di San Francesco, confermano l’intenzione comune di allestire presso i locali predetti il centro culturale e la biblioteca francescana, costituita
da tutto il materiale documentario della biblioteca provinciale francescana del
18
convento di San Pietro in Silki, e di valorizzarne l’attività con la promozione di
attività culturali quali conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche,
archeologiche e storiche, socio-culturali a carattere locale, inchieste socio-religiose ed attività affini; svolgere attività pubblicistica: stampa libri, periodici o
altri strumenti di comunicazione cartacea o telematica;
Art. 2.
Di concedere alla Associazione allo scopo costituita, denominata “Associazione
socio-culturale San Francesco”, l’uso dei locali di rispettiva proprietà del vecchio
Convento di San Francesco per la durata definitiva di n° 99 anni, in luogo dei
n°25 anni inizialmente stabiliti. Il contratto di comodato di uso gratuito dei locali
alla Associazione predetta sarà regolato dalle disposizioni di legge in materia.
Art. 3
Di confermare, per la restante parte, il contenuto degli accordi già formalmente
sottoscritti.
Il presente atto è la fedele e completa espressione della volontà delle parti che,
previa lettura e conferma, lo sottoscrivono in calce alla presente pagina.
Per il Comune di Ittiri (SS) Orani Antonio Luigi
Per la Provincia di Sardegna
di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori P. Angelo Maria Solinas
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REP. N° 2295/2008
COMUNE DI ITTIRI PROVINCIA DI SASSARI
ATTO COSTITUTIVO DELL’ASSOCIAZIONE SOCIO-CULTURALE
SAN FRANCESCO PROMOSSA SU INIZIATIVA
DEL COMUNE DI ITTIRI E DELL’ENTE PROVINCIA DI SARDEGNA
DI S. MARIA DELLE GRAZIE DEI FRATI MINORI
Repubblica Italiana
L’anno Duemilaotto il giorno ventiquattro (24) del mese di Ottobre nella casa
comunale del Comune di Ittiri in Via San Francesco n°1 in 07044 Ittiri (SS), avanti
a me Dott. Francesco Sanna, Segretario Comunale del Comune di Ittiri, autorizzato a rogare gli atti del Comune nella forma pubblica amministrativa, ai sensi
dell’art. 97, comma 4, lettera c), del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, senza l’assistenza dei testimoni per avere i signori convenuti, d’accordo tra di loro e con
il mio consenso, espressamente dichiarato di rinunciarvi, sono personalmente
comparsi:
– Antonio Luigi Orani, nato a Sassari il 28.6.1958, C.F. RNO NNL 58H28 I452G
il quale nel presente atto nella qualità di Sindaco del Comune di Ittiri (SS), in
nome, per conto e nell’interesse del quale agisce C.F./P.I. 00367560901;
– Angelo Maria Solinas nato a Bonorva il 5.3.1948, C.F. SLN NLM 48C05 A978Y,
residente Quartu S. Elena, Via S. Antonio 46, religioso, il quale dichiara di agire esclusivamente nella sua qualità di legale rappresentante della Provincia
di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori, con sede in Cagliari, Via
San Giovanni 283, C.F. 80001230921.
Tra i suddetti comparenti, senza l’assistenza dei testimoni per avervi le parti
espressamente rinunciato con il mio consenso, si conviene e si stipula quanto
appresso:
Premesso
– che con deliberazione del Consiglio comunale n° 39 del 05/09/2007 è stato
approvato lo schema di accordo tra il Comune di Ittiri e l’Ente Provincia di
Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori, proprietari per quote parte diverse dei locali del convento di San Francesco in Ittiri, finalizzato alla
creazione nei predetti locali di un centro culturale ed all’allestimento ed alla
gestione della biblioteca francescana del convento di San Pietro in Silki con
lo scopo comune di attività culturali quali conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche, archeologiche e storiche, socio-culturali a carattere
locale, inchieste socio-religiose ed attività affini; svolgere attività pubblicistica: stampa libri, periodici o altri strumenti di comunicazione cartacea o
telematica;
– che l’accordo predetto è stato regolarmente sottoscritto tra i rappresentati
legali di entrambe le istituzioni in data 25.9.2007 Rep. n° 2186 e che prevede,
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oltre all’allestimento della biblioteca francescana, la costituzione per iniziativa comune di una Associazione socio-culturale denominata “Associazione
Socio-Culturale San Francesco” la quale dovrà successivamente gestire la biblioteca e gli eventi culturali da realizzarsi all’interno delle strutture comuni
messe a disposizione dai promotori, Comune di Ittiri e l’Ente Provincia di
Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori,
– che con deliberazione del Consiglio comunale di Ittiri n°30 del 30.9.2008, esecutiva, che in copia conforme all’originale si allega al presente atto quale allegato n°1, il Comune di Ittiri (SS) ha approvato lo schema di Statuto dell’Associazione socio-culturale denominata “Associazione Socio-Culturale San
Francesco” con sede in Ittiri in Via Sassari n°52;
– che con deliberazione del Definitorio dell’Ente Provincia Santa Maria delle
Grazie dei Frati Minori in data 23.10.2008, come da certificazione del Segretario provinciale che in originale si allega al presente atto quale allegato n° 2,
l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori, ha approvato lo schema di Statuto dell’Associazione socio-culturale denominata “Associazione Socio-Culturale San Francesco” con sede in Ittiri in Via Sassari n°52;
Considerato
– che il Comune di Ittiri e l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie
dei frati minori intendono, con il presente atto, costituire formalmente e per
iniziativa comune la “Associazione Socio-Culturale San Francesco” la quale
dovrà successivamente gestire la biblioteca francescana e gli eventi culturali
da realizzarsi all’interno delle strutture comuni messe a disposizione dai citati promotori.
Tutto ciò premesso e considerato, si conviene e si stipula quanto appresso:
Art. 1 - Denominazione
I soggetti stipulanti convengono tra di loro, quali soci fondatori, di costituire una
Associazione denominata “Associazione Socio-Culturale San Francesco”. La
Associazione è costituita ai sensi dell’art. 36 del Codice civile ed ha sede in Ittiri,
presso i locali dell’ex convento dei frati francescani in Via Sassari n°52.
Art. 2 - Scopi
La Associazione non persegue scopo di lucro e le finalità che si propone di perseguire sono:
a) promuovere attività culturali (conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche
etnografiche, archeologiche e storiche, socio-culturali a carattere locale, inchieste socio-religiose ed attività affini);
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b) svolgere attività pubblicistica (stampa libri, periodici o altri strumenti di comunicazione o telematica);
c) gestire, a norma dell’art. 4 dell’accordo del 25.9.2007, la biblioteca denominata “Biblioteca provinciale francescana”e incrementarne la dotazione mediante acquisizione di libri, documenti e riproduzioni fotografiche e/o fotostatiche, aggiornando sistematicamente le collezioni di testi e di studi;
d) formare giovani in relazione alle finalità dell’Associazione, fornendo loro
adeguate possibilità e strumenti di lavoro;
e) istituire borse e contributi di studio a favore di studiosi che si applichino a
ricerche nell’ambito degli interessi dell’Associazione;
f) curare la stampa del catalogo delle proprie collezioni e raccolte nonché, su proposta del comitao scientifico, la pubblicazione dei lavori ritenuti meritevoli;
g) sviluppare scambi culturali con Enti qualificati (Università, Fondazioni, Centri studio, di ricerca nazionali ed esteri);
h) realizzare qualsivoglia iniziativa idonea al raggiungimento delle finalità
statutarie.
In particolare l’Associazione ha per scopo tutte le finalità richiamate dall’art. 2 dello Statuto che si unisce al presente atto per farne parte integrante e sostanziale
Art. 3 - Organi
Sono organi dell’Associazione:
a) il Consiglio di Amministrazione;
b) il Presidente;
c) il Comitato Scientifico;
d) il Revisore dei Conti;
e) l’Assemblea dei soci;
f) il Responsabile dei fondi librari e archivistici.
L’Associazione è retta da un Consiglio di Amministrazione composto da un numero di otto Consiglieri. Ne fanno parte di diritto: il responsabile delle attività
socio-culturali dell’Associazione, nominato dal Sindaco di Ittiri, ed il Responsabile della biblioteca nominato dal Ministro della Provincia di Sardegna di S.
Maria delle Grazie dei frati minori. Fanno pure parte di diritto del Consiglio di
Amministrazione, in funzione delle cariche istituzionali ricoperte, il Sindaco pro
tempore del Comune di Ittiri ed il Guardiano pro tempore del Convento di S.
Francesco di Ittiri. Gli altri componenti del Consiglio di Amministrazione sono
nominati, di concerto, dal Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri e dal Ministro della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori. Le competenze degli organi dell’Associazione sono quelle indicate all’art.9 e seguenti
23
dello Statuto. In conformità al disposto di cui all’art.9 ultimo comma dello Statuto, il primo Consiglio di Amministrazione è nominato dai Promotori nel presente
atto costitutivo e si compone delle seguenti persone:
– Sig. Pinna Giovanni Maria nato a Ittiri (SS) il 23.4.1959 in qualità di Responsabile delle attività socio-culturali dell’Associazione, membro di diritto, nominato dal Sindaco di Ittiri come da espressa designazione fatta in presenza
dell’ufficiale rogante che con la sottoscrizione del presente atto conferma ed
approva;
– Sig. Padre Francesco Sechi a Ittiri (SS) il 29.11.1935 in qualità di Responsabile della biblioteca Francescana, membro di diritto, nominato dal Ministro
della Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori come da
espressa designazione fatta in presenza dell’ufficiale rogante che con la sottoscrizione del presente atto conferma ed approva;
– Sig. Antonio Luigi Orani, nato a Sassari il 28.6.1958, Sindaco pro tempore del
Comune di Ittiri (SS) in qualità di membro di diritto dell’Associazione;
– Sig. Padre Antonio Cugusi, nato a Fonni (NU) il 9.10.1947, Guardiano pro
tempore del Convento di San Francesco in Ittiri (SS) in qualità di membro di
diritto dell’Associazione;
– Sig.ra Deriu Maria Caterina nata a Ittiri (SS) il 12.6.1967;
– Sig. Simula Francesco Antonio nato a Ittiri (SS) il 3.8.1936;
– Sig. Idda Lorenzo nato a Ittiri (SS) il 27.1.1936;
– Sig. Sussarellu Andrea nato a Ittiri (SS) il 12.10.1954.
Si dà atto che gli ultimi quattro componenti sono stati designati, di concerto,
dal Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri e dal Ministro della Provincia di S.
Maria delle Grazie, odierni comparenti, come da espressa designazione comune
fatta in presenza dell’ufficiale rogante che – con la sottoscrizione del presente
atto – confermano ed approvano.
Art. 4 – Durata e recesso
L’Associazione ha durata indeterminata. Essa si estingue, in conformità a
quanto previsto dal Codice Civile (art. 27), qualora lo scopo perseguito sia stato
raggiunto o nel caso in cui il suo conseguimento sia divenuto impossibile. Le
modalità della liquidazione, sono parimenti regolate dalle norme del Codice
Civile in materia ed in particolare dovranno svolgersi in conformità a quanto
disposto dall’articolo 30 del Codice Civile. Le modalità di devoluzione del patrimonio sono quelle previste dall’art. 4. della Convenzione e dall’art. 27 dello
Statuto.
Art. 5 – Mezzi finanziari e patrimonio dell’Associazione
La Associazione provvede al raggiungimento delle proprie finalità istituzionali:
24
– con i proventi derivanti dalla sua attività o da sponsorizzazioni;
– con i contributi versati dai fondatori;
– con le rendite derivanti dal proprio patrimonio;
– con eventuali liberalità non destinate espressamente al fondo di dotazione;
– con i contributi assegnati dallo Stato e da altri Enti.
Il Consiglio di Amministrazione provvede alla gestione del patrimonio dell’Associazione e dei proventi, nel modo ritenuto più opportuno per il conseguimento
degli scopi istituzionali. Per lo svolgimento delle proprie attività all’Associazione
viene concesso l’utilizzo delle strutture immobili di proprietà dell’Ente Comune
di Ittiri e dell’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori,
così come indicato nelle piante allegate all’accordo tra i promotori.
Art. 6 – Trasmissione atti agli Enti fondatori
Le deliberazioni fondamentali del Consiglio di Amministrazione quali in particolare il Bilancio preventivo e consuntivo, le deliberazioni relative alla straordinaria amministrazione dell’associazione, il Regolamento previsto dall’art.
26 dello Statuto debbono essere trasmessi, a cura del Segretario Tesoriere, agli
Enti fondatori.
Art. 7 – Arbitrato
Le parti convengono che gli eventuali conflitti fra gli Enti associati, ovvero, tra gli
stessi e l’Associazione socio-culturale S. Francesco, in ordine all’attività e scopi
dell’Associazione stessa, ovvero in tema di interpretazione del presente atto costitutivo e dello Statuto devono essere risolti da un collegio arbitrale composto
da un membro nominato da ciascuno degli Enti fondatori e da uno nominato
d’intesa tra le parti o, in difetto, dal Presidente del Tribunale, su istanza della parte più diligente. Il collegio arbitrale viene presieduto da un componente scelto
d’intesa tra le parti o, in difetto, dal Presidente del Tribunale.
Art. 8 – Spese
Le spese per imposte, tasse, bolli, se ed in quanto dovute, conseguenti alla stipula del presente atto sono assunte dal Comune di Ittiri, che le accetta.
Art. 9 – Allegati
Si dà atto che fanno parte integrante e sostanziale del presente atto i seguenti
documenti:
1) Statuto della Associazione denominata “Associazione Socio-Culturale San
Francesco”;
2) Deliberazione del Consiglio comunale di Ittiri n°30 del 30.9.2008 di approvazione dello di Statuto dell’“Associazione Socio-Culturale San Francesco”;
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3) Certificato del Segretario Provinciale Padre Pietro Cogoni attestante che, con
deliberazione del definitorio dell’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle
Grazie dei frati minori in data 23.10.2008 è stato approvato lo schema di Statuto dell’“Associazione Socio-Culturale San Francesco”.
Io sottoscritto, Segretario Comunale, a richiesta delle parti convenute e costituite come sopra espresso, ho ricevuto il presente atto, il quale ad alta ed intelligibile voce, ho poi letto alle parti stesse, le quali, da me interpellate, lo hanno
riconosciuto per forma e contenuto conforme alla loro volontà, liberamente
manifestatami secondo la legge. Lo confermano pertanto in ogni sua parte, (ivi
compresi gli allegati, dei quali, essendo ben noti e cogniti alle parti, ho omesso
la lettura), sottoscrivendolo insieme a me Segretario, in calce alla presente pagina e firmando il margine esterno di ciascun foglio. è digitato a mezzo computer
da me medesimo e si compone di numero sette (7) pagine e di numero tre (3)
allegati, di cui l’ultima pagina fino qui.
Il Sindaco del Comune di Ittiri (SS) Orani Antonio Luigi
Il Ministro Provinciale dei Frati Minori P. Angelo Maria Solinas
Il Segretario comunale Sanna Francesco
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STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE
SOCIO-CULTURALE SAN FRANCESCO
Via Sassari n°52 Ittiri (SS)
Allegato all’atto costitutivo dell’Associazione Rep.n° 2295 del 24.10.2008
Art. 1
Su iniziativa del Comune di Ittiri (SS) e dell’Ente Provincia S. Maria delle Grazie dei frati della Sardegna, e in osservanza di quanto stabilito nella convenzione stipulata tra i due Enti e approvata con delibera del Consiglio Comunale
n. 39/2007, è costituita l’Associazione denominata “Associazione socio-culturale San Francesco”. I due Enti (Comune e Provincia religiosa) ne sono Soci
Fondatori.
Art. 2
La Associazione ha sede in Ittiri (SS), via Sassari, n. 52 (locali dell’ex convento dei
frati francescani). L’eventuale trasferimento in altra sede potrà essere deliberato
di comune accordo dei Soci Fondatori, senza obbligo di modifica statutaria.
Art. 3
La Associazione non persegue scopo di lucro e le finalità che si propone di perseguire sono:
a) promuovere attività culturali (conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche
etnografiche, archeologiche e storiche, socio-culturali a carattere locale, inchieste socio-religiose ed attività affini);
b) svolgere attività pubblicistica (stampa libri, periodici o altri strumenti di comunicazione cartacea o telematica);
c) gestire, a norma dell’art. 4 della Convenzione,la biblioteca denominata “Biblioteca francescana”e incrementarne la dotazione mediante acquisizione di
libri, documenti e riproduzioni fotografiche e/o fotostatiche, aggiornando
sistematicamente le collezioni di testi e di studi;
d) formare giovani in relazione alle finalità dell’Associazione, fornendo loro
adeguate possibilità e strumenti di lavoro;
e) istituire borse e contributi di studio a favore di studiosi che si applichino a
ricerche nell’ambito degli interessi dell’Associazione;
f) curare la stampa del catalogo delle proprie collezioni e raccolte nonché, su proposta del Comitato scientifico, la pubblicazione dei lavori ritenuti meritevoli;
g) sviluppare scambi culturali con Enti qualificati (Università, Fondazioni, Centri studio, Istituti di ricerca nazionali ed esteri);
h) realizzare qualsivoglia iniziativa idonea al raggiungimento delle finalità statutarie.
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è fatto divieto alla Associazione di svolgere attività diverse da quelle istituzionali,
ad eccezione delle attività direttamente connesse e nel rispetto delle condizioni
e dei limiti di cui all’art. 10 comma 5 del D. Lgs 4/12/97 n. 460. In particolare
svolgerà anche attività rivolte al miglioramento del livello socio-culturale in generale dei cittadini ittiresi e sardi, in posizione di svantaggio economico-sociale
rispetto al contesto nazionale ed europeo.
L’Associazione inoltre dovrà:
a) non distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché
fondi, riserve o capitale durante la vita dell’organizzazione, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate a
favore di altre ONLUS che per legge, statuto o regolamento fanno parte della
medesima ed unitaria struttura;
b) rispettare l’obbligo di impiegare eventuali utili o avanzi di gestione per la realizzazione delle attività istituzionali, ovvero di quelle ad esse direttamente
connesse.
Art. 4
Il patrimonio che viene gestito dall’Associazione è costituito:
– dai libri e documenti della biblioteca provinciale francescana del convento di
San Pietro di Silki trasferiti al Convento San Francesco di Ittiri dall’Ente Provincia dell’Ordine dei frati minori della Sardegna, S. Maria delle Grazie di Sassari;
– dal fondo di dotazione destinato alle spese di impianto, arredo, scaffalatura
e necessarie all’insediamento e funzionamento iniziale dell’Associazione costituito dai conferimenti in danaro o natura effettuati dai promotori;
– dai beni mobili via via acquistati(libri, opuscoli, manoscritti, carte d’archivio,
arredi, etc.) da qualunque fonte provenienti;
– dai beni immobili ricevuti o eventualmente acquistati, comunque pervenuti
a qualsiasi titolo alla Associazione;
– dalle elargizioni di qualsiasi natura da parte di Enti o persone fisiche o giuridiche, con espressa destinazione ad incremento del patrimonio;
– da ogni altro cespite o provento;
– dai proventi del proprio patrimonio e delle attività della Associazione, al netto delle passività;
– da erogazioni liberali;
– da eventuali altre entrate ed acquisizioni sia a titolo gratuito sia a titolo oneroso;
– dalle somme delle rendite non utilizzate che, con delibera del Consiglio di
Amministrazione, possono essere destinate ad incrementare il patrimonio;
– da eventuali contributi al fondo di dotazione attribuiti dallo Stato da altri
Enti nazionali ed internazionali.
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Art. 5
La Associazione provvede al raggiungimento delle proprie finalità istituzionali:
– con i proventi derivanti dalla sua attività o da sponsorizzazioni;
– con i contributi versati dai fondatori;
– con le rendite derivanti dal proprio patrimonio;
– con eventuali liberalità non destinate espressamente al fondo di dotazione;
– con i contributi assegnati dallo Stato e da altri Enti.
Il Consiglio di Amministrazione provvede alla gestione del patrimonio dell’Associazione e dei proventi, nel modo ritenuto più opportuno per il conseguimento
degli scopi istituzionali.
Per lo svolgimento delle proprie attività all’Associazione viene concesso l’utilizzo delle strutture immobili di proprietà dell’Ente Comune di Ittiri e dell’Ente
Provincia o.f.m. S. Maria delle Grazie in Sardegna, così come indicato nelle piante allegate all’accordo tra i promotori.
Art. 6
L’esercizio finanziario va dal primo gennaio al trentuno dicembre di ogni anno. La
gestione dell’Associazione deve essere diretta a conseguire il pareggio di bilancio.
Art. 7
Sono organi dell’Associazione:
g) il Consiglio di Amministrazione;
h) il Presidente;
i) il Comitato Scientifico;
j) il Revisore dei Conti;
k) l’Assemblea dei soci;
l) il Responsabile dei fondi librari e archivistici.
Art. 8
Il Consiglio di Amministrazione potrà a sua discrezione estendere la qualifica
onoraria di Socio Sostenitore a coloro, persone o enti di fatto, che abbiano acquisito particolari benemerenze, nei confronti dell’Associazione.
Tali determinazioni dovranno essere assunte con deliberazione presa a maggioranza di due terzi dei membri del Consiglio.
Art. 9
La Associazione è retta da un Consiglio di Amministrazione da un numero di
otto Consiglieri. Ne fanno parte di diritto: Il responsabile delle attività socio-culturali dell’Associazione, nominato dal Sindaco di Ittiri, ed il Responsabile della
biblioteca nominato dal Ministro Provinciale Frati S. Maria delle Grazie.
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Fanno pure parte di diritto del Consiglio di Amministrazione, in funzione
delle cariche ricoperte, il Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri ed il Guardiano pro tempore del Convento di S. Francesco di Ittiri.
Gli altri componenti del Consiglio di Amministrazione sono nominati, di
concerto, dal Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri e dal Ministro Provinciale
Frati S. Maria delle Grazie. Il primo Consiglio di Amministrazione è nominato dai
Promotori nell’atto costitutivo.
Art. 10
Il Consiglio di Amministrazione dura in carica tre anni e i suoi componenti possono essere riconfermati.
Il Sindaco e il Guardiano del Convento rimangono in carica per la durata del
loro mandato.
Art. 11
Il Consiglio, fatti salvi i diritti dei Soci Fondatori, stabiliti in Convenzione, ha tutti i più ampi poteri per l’amministrazione, anche straordinaria, del patrimonio
dell’Associazione, per la gestione delle entrate ordinarie e straordinarie e per
ogni altra attività idonea a conseguire le finalità dell’Associazione.
Art. 12
Il Consiglio elegge tra i suoi componenti: il proprio Presidente, un Vicepresidente e un Segretario tesoriere. Quest’ultimo può essere anche un non consigliere ma, in tal caso, senza diritto di voto. Costoro rivestono il proprio ufficio
per la durata del Consiglio e possono essere riconfermati.
Il Sindaco pro tempore del Comune di Ittiri ed il Guardiano pro tempore del
Convento di S. Francesco di Ittiri, membri di diritto del Consiglio di Amministrazione, non possono rivestire la carica di Presidente.
Di norma, nella individuazione della carica di Presidente deve essere assicurata l’alternanza triennale nella nomina tra il rappresentante del Comune e
quello della Provincia S. Maria delle Grazie.
Il Vicepresidente sostituisce il Presidente in caso di sua assenza od impedimento.
Il segretario tesoriere svolge le funzioni di responsabile amministrativo e
contabile dell’Associazione e fa capo, in relazione allo svolgimento di dette
funzioni, al Consiglio di Amministrazione.
L’attribuzione delle cariche sociali per la prima volta è formalizzata dal
C.d.A. in seduta immediatamente successiva all’approvazione dell’atto costitutivo della Associazione.
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Art. 13
Il Presidente ha il potere di rappresentare la Associazione verso i terzi ed in giudizio ed ogni altro potere che gli venga attribuito dal Consiglio con apposita delega.
In ogni caso spetta al Presidente:
a) convocare e presiedere il Consiglio, proponendo le materie da trattare nelle
relative adunanze;
b) eseguire le deliberazioni del Consiglio;
c) adottare in caso di urgenza ogni provvedimento opportuno, riferendo in merito il più tempestivamente possibile, al Consiglio stesso.
Art. 14
Il Consiglio deve essere convocato dal Presidente, almeno due volte all’anno o qualora ne facciano richiesta almeno cinque Consiglieri. deve essere convocato entro il
30 aprile di ogni anno per l’approvazione del bilancio chiuso il 31 dicembre, ed entro il 30 novembre di ogni anno per l’esame del programma dell’anno successivo.
Art. 15
Il Consiglio è convocato dal Presidente con invio dell’ordine del giorno e con indicazione del luogo, del giorno e dell’ora della prima e della seconda convocazione.
Le adunanze si possono tenere anche al di fuori della sede della Associazione, purché in Italia. La prima convocazione è valida con la presenza della metà più uno
dei componenti; la seconda, qualora ne sia presente almeno un terzo.
Le deliberazioni del Consiglio sono adottate a maggioranza assoluta dei presenti, qualora non richieste dallo Statuto maggioranze più qualificate; in caso di
parità prevale il voto del Presidente.
Art. 16
I verbali del Consiglio di amministrazione sono trascritti in appositi registri e
ciascun verbale essere firmato da Presidente e dal Segretario.
Art. 17
I membri del Consiglio di Amministrazione, qualunque carica essi rivestano,
non hanno diritto a alcun compenso.
Può solo loro spettare il rimborso delle spese effettivamente sostenute per
l’espletamento delle funzioni loro demandate.
Art.18
Si diventa Soci con domanda scritta da parte dei richiedenti ed accettata dal
Consiglio di Amministrazione.
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Art. 19
L’Assemblea dei Soci è costituita da quanti aderiscano alla Associazione, versando la quota che annualmente sarà determinata dal Consiglio di amministrazione
allo scopo di sostenere l’attività della Associazione stessa.
L’Assemblea è convocata annualmente e, comunque, tutte le volte che il
Consiglio di Amministrazione lo riterrà opportuno, con avviso da comunicare a
ciascun socio almeno cinque giorni prima della data fissata.
L’Assemblea deve essere messa a conoscenza dell’attività svolta e dei programmi in atto, al fine di suggerire ogni utile indicazione per il raggiungimento
delle finalità della Associazione.
Art. 20
Il Consiglio può procedere all’istituzione e nomina di un Comitato Scientifico,
che possa coadiuvare il Consiglio stesso per il raggiungimento degli scopi della
Associazione.
In tal caso ne farà parte di diritto il Presidente del Consiglio di Amministrazione.
Il Consiglio di Amministrazione può pure istituire Comitati Scientifici, al solo
scopo di assisterlo in specifiche iniziative, i quali decadranno con il conseguimento delle stesse.
Art. 21
Il Comitato Scientifico è composto da un numero massimo di tre membri, designati dal Consiglio di Amministrazione tra le personalità distintesi nei campi di
attività e ricerca che riguardano gli scopi della Associazione.
I membri del Comitato Scientifico rivestono detta carica per tre anni e possono
essere riconfermati; essi, su proposta del Consiglio di Amministrazione della Associazione, eleggono a maggioranza assoluta dei membri in carica, il proprio Coordinatore. Le funzioni di Segretario sono svolte dal Segretario dell’Associazione.
Art. 22
Il Comitato Scientifico si riunisce almeno una volta all’anno e può essere convocato dal proprio Coordinatore, dal Presidente del Consiglio di Amministrazione
o su richiesta di almeno uno dei componenti.
Il Comitato Scientifico formula proposte motivate sulle iniziative della Associazione ed esprime pareri sui programmi di attività ad esso sottoposti dal Consiglio.
Per tali scopi i singoli membri del Comitato Scientifico possono essere contattati dal Consiglio di Amministrazione anche individualmente e separatamente.
Per eventuali compensi per l’attività svolta dai membri del comitato scientifico
vale quanto stabilito all’art. 17 per i componenti del Consiglio di Amministrazione.
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Art. 23
Il Responsabile dei fondi librari e archivistici, di diritto del C.d.A., è designato
dal Ministro provinciale della provincia francescana. Egli svolge le funzioni di
controllo, vigilanza e sovrintendenza relativamente all’intero patrimonio librario ed archivistico dell’Associazione e, in relazione allo svolgimento di dette funzioni, con il Comitato scientifico.
Art. 24
Gli esercizi finanziari dell’Associazione hanno termine il 31 dicembre di ciascun
anno.
Il Consiglio provvede entro il 30 aprile successivo alla stesura ed approvazione del bilancio consuntivo.
Il Consiglio può affidare la preparazione e la stesura del bilancio a persona od
Ente estraneo al Consiglio stesso.
Art. 25
L’Assemblea dei soci nomina un revisore dei conti fra gli iscritti all’Albo Ufficiale
dei Revisori dei Conti, Albo Dottori Commercialisti o Collegio Ragionieri commercialisti, per il controllo della gestione contabile e finanziaria della Associazione.
Il Revisore resta in carica per un triennio e può essere riconfermato.
Art. 26
Il Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Comitato Scientifico, approva il regolamento dell’Associazione per disciplinare:
a) l’esecuzione, l’attuazione e l’integrazione delle norme di principio contenute
nel Statuto;
b) le materie di cui manchi la disciplina statutaria ed in particolare il regolamento per il funzionamento della Biblioteca provinciale francescana;
c) l’organizzazione ed il funzionamento degli organi e delle strutture dell’Associazione anche con riferimento ai rapporti tra i predetti soggetti in relazione
alle funzioni ad essi dallo Statuto e dal Regolamento.
Art. 27
L’Associazione ha durata indeterminata.
Essa si estingue, in conformità a quanto previsto dal Codice Civile (art. 27),
qualora lo scopo perseguito sia stato raggiunto o nel caso in cui il suo conseguimento sia divenuto impossibile.
Le modalità della liquidazione, sono parimenti regolate dalle norme del Codice Civile in materia ed in particolare dovranno svolgersi in conformità a quanto
disposto dall’articolo 30 del Codice. Le modalità di devoluzione del patrimonio
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residuale sono quelle previste dall’art. 4. della Convenzione ed in particolare:
1) La proprietà degli immobili rimangono quelle in essere esplicitate nella convenzione predetta;
2) Le proprietà dei beni mobili: libri, arredi, scaffalature, tavoli, sedie, armadi
etc. sono indicate dai rispettivi inventari originari di provenienza;
3) Le nuove acquisizioni sono di proprietà:
– dell’Ente Comune, quanto acquisito con finanziamento del Comune ed
inventariato nei registri;
– dell’Ente Francescano, quanto acquisito con finanziamento dell’Ente
Francescano ed inventariato nei rispettivi registri;
– i beni mobili ed in genere quanto acquisito con finanziamenti di Enti Terzi, va inventariato tra il patrimonio dell’Associazione in distinti registri
a seconda della destinazione d’uso e, in caso di scioglimento dell’Associazione, andranno in proprietà dell’Ente Comune se destinati ad attività
socio – culturali e dell’Ente Francescano se destinati alla Biblioteca.
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CONVENZIONE PER LA CONCESSIONE IN COMODATO D’USO
GRATUITO DEI LOCALI DEL VECCHIO CONVENTO DI S. FRANCESCO
ALLA “ASSOCIAZIONE SOCIO CULTURALE S. FRANCESCO”
L’anno duemilanove il giorno 2 del mese di ottobre in Ittiri (SS) nella Casa Comunale, si sono costituiti:
DA UNA PARTE: Il Comune di Ittiri, in questo atto rappresentato dal rag. Gavino
Carta, responsabile del competente Servizio del Comune, il quale dichiara di
agire esclusivamente per conto dell’Ente che rappresenta, ai sensi dell’art.107
e art.109 del Decreto Legislativo 18 Agosto 2000 n°267, C.F./P.I. 00367560901,
di seguito denominato “concedente”;
DA UNA PARTE: L’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria Delle Grazie dei
frati minori di Sardegna, in questo atto rappresentato da Angelo Maria
Solinas, religioso, il quale dichiara di agire esclusivamente per conto
dell’Ente che rappresenta, ai sensi dell’art.107 e art.109 del Decreto Legislativo 18 Agosto 2000 n°267, C.F./P.I. 80001230921 di seguito denominato
“concedente”;
DALL’ALTRA PARTE: Padre Francesco Sechi nato a Ittiri il 29/11/1935 e residente
in Ittiri, via Sassari, 60 che interviene al presente atto in qualità di presidente
ed in nome e per conto della “Associazione Socio Culturale S. Francesco” di
seguito denominata “concessionario” con sede in Ittiri via Sassari, 52 (locali
ex convento dei frati francescani);
PREMESSO
– che il Comune di Ittiri e l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie
dei frati minori sono proprietari per quote parte diverse, dei locali del Convento di S. Francesco sito in Ittiri, via Sassari, quali risultano dalle allegate
planimetrie;
– che è intenzione di entrambe le istituzioni creare all’interno della suddetta struttura un centro culturale e dare corso all’allestimento ed alla gestione
della biblioteca francescana ad Ittiri allo scopo comune di promuovere attività culturali quali conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche,
archeologiche e storiche, socio-culturali a carattere locale, inchieste socioreligiose ed attività affini; svolgere attività pubblicistica: stampa libri, periodici o altri strumenti di comunicazione cartacea o telematica;
– che il Comune di Ittiri e l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie
dei frati minori intendono impegnarsi per una più ampia e completa valorizzazione della struttura e favorire la fruibilità pubblica del luogo per iniziative
di valore culturale, educativo e di utilità sociale;
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– che per la realizzazione dell’iniziativa programmatica predetta ed in particolare per consentire l’allestimento della biblioteca francescana, sia l’Ordine
dei frati minori che il Comune di Ittiri hanno costituito (atto di riferimento
Rep. N° 2295/2008 del 24/10/2008) di comune accordo apposita Associazione Culturale, denominata “Associazione socio-culturale San Francesco”;
– che il Comune di Ittiri e l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle
Grazie dei frati minori intendono concedere in comodato d’uso gratuito
i locali di rispettiva proprietà del vecchio Convento di San Francesco alla
“Associazione socio-culturale San Francesco” mediante stipula di apposita
convenzione nella quale sono stabilite le condizioni fondamentali di affidamento in uso gratuito;
Tutto ciò premesso tra le parti sopra dichiarate si conviene e si stipula quanto
segue:
Art. 1 – Oggetto della concessione
La presente convenzione disciplina la concessione in uso gratuito dei locali del
vecchio Convento di S. Francesco individuati nelle allegate planimetrie sotto
le lettere riportate nell’accordo tra Comune ed Ente Provincia Francescana del
25/09/2007.
Art. 2 – Scopo della concessione
Il Comune di Ittiri e l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei
frati minori di Sardegna concedono in uso gratuito, alla “Associazione socioculturale San Francesco” come in precedenza generalizzata, i locali del vecchio
Convento di S. Francesco.
Art. 3 – Durata della concessione
La concessione ha durata di anni 99 (novantanove) come da Delibera di Consiglio Comunale n° 22 del 06/07/2009 e da Delibera del Definitorio Provinciale del
01/07/2009, decorrente dalla data di stipula della presente convenzione e la stessa
non può essere tacitamente rinnovata. La presente concessione è rinnovabile di
comune accordo tra le parti e nel rispetto delle condizioni previste dalla legge.
Art. 4 – Modalità di consegna e riconsegna dei beni
Il concessionario prenderà in carico l’immobile e gli impianti che saranno dettagliatamente descritti in apposito inventario, redatto in contraddittorio tra le
parti, da allegare al verbale di consegna.
I beni messi a disposizione dai concessionari, rimangono nella proprietà di
questi ultimi;
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Art. 5 – Responsabilità del concessionario
Il concessionario è consegnatario responsabile della custodia dei locali e delle
attrezzature in essi presenti, e dovrà avere cura di tutti i beni consegnati. Il concessionario dovrà reintegrare ai concedenti le eventuali mancanze riscontrate
dall’atto dell’inventario alla fine della concessione.
Il concessionario si impegna pertanto ad assicurare l’uso diligente da parte
dei propri associati e di eventuali terzi autorizzati, dei beni affidati, onde evitare
danni di qualsiasi genere. Terrà comunque sollevati ed indenni sia il Comune
che l’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori di Sardegna da ogni e qualsiasi responsabilità per danni che dovessero derivare a persone o cose a causa dell’attività svolta all’interno delle strutture.
Art. 6 – Accertamenti e verifiche
I concedenti, ovvero altro personale all’uopo autorizzato, hanno ampio diritto
di accesso alle strutture concesse in uso, per la vigilanza della stessa gestione e
per l’accertamento dell’osservanza della convenzione, accertare lo stato di conservazione e gestione delle strutture, effettuare tutte le indagini e i controlli che
riterranno necessari, secondo competenza.
Il personale incaricato è obbligato, qualora vengano accertate delle anomalie,
a riferire immediatamente alla Amministrazione Comunale e all’Ente Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei frati minori l’esito di detti accertamenti.
Art. 7 – Obblighi del concessionario
Il concessionario si obbliga ad effettuare ed assicurare i seguenti servizi:
a) Pulizia generale dei locali e dei beni dati in concessione;
b) Custodia e vigilanza della struttura, dei beni, mobili ed immobili, dati in concessione;
c) Manutenzione ordinaria degli immobili e degli impianti in esso esistenti
e sostituzione delle parti soggette ad usura. Manutenzione ordinaria della
struttura muraria data in uso e tinteggiatura interna delle pareti. Manutenzione infissi interni ed esterni;
d) Assunzione a proprio carico dei costi relativi ai consumi di energia elettrica,
telefonica e quant’altro, nonché della tassa per il servizio di nettezza urbana, canone acquedotto ed ogni altro tributo in genere gravante sulla gestione
della struttura;
f) Voltura a nome del concessionario delle utenze (energia elettrica, acqua, telefoniche).
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Art. 8 – Assicurazioni personale e garanzie
Il concessionario è tenuto a custodire e conservare con normale diligenza l’immobile concesso. A garanzia degli obblighi derivanti dalla presente convenzione
e in particolare per la copertura di eventuali danni che venissero arrecati agli
immobili, il concessionario è tenuto a prestare una Polizza Assicurativa per un
importo commisurato al valore degli immobili e degli impianti oggetto del presente comodato
Art. 9 – Divieto di Cessione
è fatto divieto al concessionario di cedere ad altri la convenzione, pena la decadenza dalla stessa.
Art. 10 – Revoca della concessione
La presente Concessione potrà essere revocata ad insindacabile giudizio delle
Amministrazioni dei due Enti concedenti in caso di:
a) violazione grave delle norme che la disciplinano;
b) utilizzo dei beni oggetto della concessione per usi diversi da quelli consentiti;
c) sostanziale modificazione dello status del concessionario che renda incompatibile ovvero illegittima la presente concessione.
d) Scioglimento dell’Associazione Concessionaria.
Art. 11 – Controversie
Le controversie derivanti dall’applicazione dal presente atto tra i concedenti e
il concessionario per eventuali inosservanze delle clausole in esso contenute,
saranno deferite al giudizio di un Collegio arbitrale così composto: un arbitro
designato dalla Giunta comunale, uno dall’Ente Provincia S. Maria delle Grazie
dei frati minori e uno dal concessionario e un quarto designato dalle tre parti.
In caso di disaccordo, alla nomina del quarto arbitro provvederà il presidente del
Tribunale.
La decisione degli arbitri sarà inappellabile ed essi dovranno depositare il
lodo arbitrale entro 60 giorni dalla nomina.
Art. 12 – Norma di rinvio
Per quanto non previsto nella presente convenzione le parti fanno rinvio alle
norme del Codice Civile, e ad ogni altra disposizione legislativa o normativa in
materia di concessione di beni pubblici.
Art. 13 – Oneri ed effetti fiscali
La presente convenzione è stipulata nelle forme del contratto da registrare in
caso d’uso. Le spese eventuali del bollo, le imposte, le tasse, le copie di atti o
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altro, ivi comprese eventuali spese di registrazione, in caso d’uso, inerenti la
presente convenzione e consequenziali sono a carico del concessionario, così
come eventuali ulteriori spese non giustificate.
Letto, approvato e sottoscritto
Per il Comune di Ittiri (SS) Gavino Carta
Per l’Ente Provincia o.f.m. P. Angelo Maria Solinas
S. Maria delle Grazie
Per il Concessionario P. Francesco Sechi
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Particolare dello stemma francescano presente nella vecchia facciata
della chiesa oggi conservato all’interno del nuovo convento.
La vecchia facciata della chiesa, nella parte circoscritta è visibile lo stemma francescano.
RELAZIONE TECNICA RELATIVA ALLA DESCRIZIONE
DELLO STATO DI CONSERVAZIONE E DI DEGRADO
DEI LOCALI DELL’EX CONVENTO E DESCRIZIONE
DEGLI INTERVENTI DI RESTAURO ESEGUITI
Relazione storico-culturale di Andrea Sussarellu e Paolo Nieddu
1 – DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE PRIMA DEI LAVORI DI RESTAURO –
DEGRADO DELLA STRUTTURA
L’immobile nel suo complesso è composto da due piani fuori terra senza locali
interrati e prospetta per due lati su Via Sassari, con il lato posteriore su un cortile
interno, con una pertinenza di proprietà pubblica.
La conformazione è ad anello con cortile interno di forma quadrangolare,
mentre la struttura è quella tipica dei conventi con corridoio che si affaccia sul
cortile interno e distribuisce le camere prospettanti sulle facciate.
La descrizione che segue della struttura si limita alle parti interessate attualmente dalla biblioteca e che sono state oggetto dei lavori di restauro, sebbene il
complesso risulti più articolato della sola parte esaminata.
Il piano terra è composto da tre vani in corrispondenza dell’ingresso, di cui
due, verso la facciata, voltati a botte, mentre il vano che ospita la scala è coperto
da due piccole crociere al piano terra e altrettante al primo piano, realizzate in
pietra calcarea.
La restante parte del piano terra, disposta sul lato opposto del cortile rispetto all’ingresso principale, è composta da due sale in precedenza ristrutturate,
voltate a botte, con infissi in legno, pavimenti e battiscopa in ceramica e pareti
regolarmente intonacate. Fanno poi parte del complesso l’ala sinistra rispetto
all’ingresso principale, utilizzata dall’Associazione San Francesco come sala
convegni e locali espositivi, ubicata al piano terra e composta da un corridoio
voltato con piccole crociere e due sale voltate a botte, dotate di servizi igienici,
con pavimenti in graniglia, intonacata e tinteggiata, completa di tutti gli impianti per il regolare utilizzo.
Sempre al piano terra sono poi presenti altri cinque vani con corridoio centrale, anch’essi costruiti con volte in pietra, ma non utilizzabili in quanto non
ancora restaurati e in condizioni igienico-sanitarie non adeguate.
Il piano superiore è composto da due corridoi principali disposti ortogonalmente fra loro e coperti con volte a crociera in successione, dai quali si accede ai
vani realizzati quasi tutti con volte in pietra calcarea, salvo la sala grande e due camere nella parte restaurata di recente, in cui sono stati realizzati, rispettivamente,
una volta a botte con unghie in c.a. e solai orizzontali in laterocemento.
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La copertura è realizzata con struttura in latero-cemento e tegole in laterizio
tipo coppo sardo, ristrutturata di recente.
1.1 – Le Murature
La struttura è realizzata in murature di elevato spessore costituite in parte da
pietrame non regolare e in parte da blocchi di calcare squadrati. Anche i muri
interni, di spina e non, sono di grosso spessore e realizzati sempre con pietrame
di tipo calcareo e malta a base di calce.
Il degrado era dovuto principalmente al deperimento dell’intonaco esterno
e interno, in più parti asportato, che lasciava punti di indebolimento nella cucitura dei conci murari, già di per sé debole a causa dello scarso potere legante
delle malte impiegate e del tipo di conci utilizzati. La concentrazione di forze
dovute ai carichi permanenti, non ripartite uniformemente nella muratura per
l’assenza di malta di collegamento, causava localmente lesioni su singoli conci
(ad es. architravi).
A livello di stabilità globale si rilevavano solo alcuni spanciamenti di volte,
oltre alle lesioni macroscopiche derivate dal cattivo ammorsamento di cui si
è detto.
1.2 – La Copertura
La copertura delle varie ali del fabbricato principale è realizzata a capanna a due
falde con struttura in latero-cemento e tegole in laterizio del tipo coppo sardo,
rifatta di recente mantenendo il sistema di scarico delle acque già esistente, con
canali esterni e converse in rame.
1.3 – Le Strutture orizzontali
Gli orizzontamenti presenti sono costituiti per la maggior parte da volte in conci
lapidei squadrati o sbozzati, prevalentemente di pietra calcarea, ad eccezione
delle parti ricostruite nell’ala sinistra del complesso, in cui è presente una volta
in c.a. e dei solai in latero-cemento.
Si presentavano per la maggior parte in buono stato, salvo alcuni tratti di volte sottoposte a consolidamento in quanto leggermente spanciate.
1.4 – Gli Intonaci e le pitture
Gli intonaci esterni erano già esistenti e in buono stato di conservazione, non
necessitavano pertanto di rifacimenti.
Internamente gli intonaci si presentavano invece per la maggior parte già
demoliti o in cattivo stato soprattutto al piano terra, a causa della risalita
dell’umidità nelle murature, che ne causava il disfacimento sino ad altezze
variabili. Al primo piano erano stati rifatti gli intonaci, nell’ala sinistra del
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complesso, sebbene per alcune parti si sia reso necessario operare riprese e
completamenti.
Per quanto riguarda le pitture erano presenti in qualche tratto del piano terra
dove gli intonaci delle volte non erano particolarmente ammalorati, ma in generale non si presentavano in buone condizioni e meritevoli di conservazione.
1.5 – I Pavimenti
I pavimenti presenti erano, in quasi tutte le stanze del primo piano, di differenti
materiali e diversi gradi di deperimento, mentre nei vani al piano terra risultavano completamente assenti ad eccezione del vano ingresso dove erano costituiti
da lastre squadrate di trachite grigia.
La scala era rivestita con gradini in graniglia, sicuramente non originali, ammalorati e lesionati.
I pavimenti del primo piano erano in sostanza di tre tipologie.
Quelli più antichi e probabilmente originali o comunque non sostituiti in
tempi recenti, erano costituiti da pianelle in cotto di dimensioni 20x20, posate
sulla terra battuta costituente il piano livellato sopra i rinfianchi delle volte, in
alcuni casi con l’utilizzo di piccole quantità di malta magra di calce. Nei due corridoi erano presenti lastre di trachite grigia squadrate, di dimensioni 30x30 circa
analoghe a quelle presenti nell’ingresso al piano terra, mentre la maggior parte
dei vani, in particolare quelli utilizzati in passato come caserma e pretura, erano
stati ripavimentati con piastrelle in graniglia di dimensioni 20x20 non aventi alcuna decorazione, o in pasta di cemento.
1.6 – Gli Infissi
Gli infissi esterni erano stati sostituiti nei precedenti lavori di restauro, soltanto
in alcuni vani era necessario il posizionamento di nuove finestre, mentre in tutte
le stanze mancavano del tutto le porte interne.
Erano già esistenti i tre portoni d’ingresso, bisognosi esclusivamente di manutenzione ordinaria.
1.7 – Gli Impianti
L’edificio era dotato soltanto di allaccio alla rete fognaria e idrica, mentre non
erano presenti altri impianti interni.
Nella parte già restaurata al momento dell’inizio dei lavori (piano terra
dell’ala sinistra) era presente l’impianto elettrico con i punti luce, di comando e prese, l’impianto di condizionamento e l’impianto di rilevamento fumi.
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2 – NOTIZIE STORICHE RELATIVE ALLE FASI DI COSTRUZIONE ED EVOLUZIONE DELL’IMMOBILE
2.1 – Impianto originario
L’impianto originario, costruito fra il 1610 e il 1707, richiamava l’architettura tipica dei conventi, con un chiostro quadrato, di lato pari a circa 17 metri e con un
loggiato dotato di grandi aperture ad arco sul chiostro e dal quale si accedeva alle
celle dei frati e ai locali adibiti alle funzioni sia religiose che di vita comune.
L’ingresso al convento era ubicato nella posizione dell’attuale Monumento
ai Caduti, attraverso il loggiato si accedeva alla scala interna che conduceva al
primo piano, anch’esso costituito da un loggiato che dava accesso alle celle.
2.2 – Ampliamenti del 1700
L’impianto originario fu ampliato intorno al 1720 e utilizzato dai frati come scuola di filosofia, con la realizzazione della scala interna che porta al primo piano
come visibile oggi e con la chiusura della parte anteriore del loggiato per ricavare
altre celle, rimpicciolendo il chiostro.
Ancora oggi sono visibili i due ordini di arcate che evidenziano gli interventi
successivi.
2.3 – Ampliamenti del 1800
Il convento fu modificato internamente costruendo un nuovo locale adiacente
alla chiesa, utilizzato in seguito come sacrestìa.
Viene modificato anche l’impianto della chiesa, chiudendo una parte del
vecchio loggiato a formare un corridoio, spazio oggi occupato dalle tre cappelle
della navata sinistra della chiesa, viene costruito il campanile, più basso di quello che si vede oggi.
Soltanto in seguito l’ingresso al convento sul prospetto anteriore viene spostato e ne viene realizzato un altro all’interno della chiesa, nella posizione che si
rileva attualmente, viene inoltre spostata in avanti la scala interna presente nel
corridoio ricavato dal loggiato per consentire l’ingresso da questo alla sacrestìa
dietro l’altare della chiesa.
Viene completamente chiuso il loggiato, sia al piano terra che al piano primo,
realizzando così un corridoio coperto che prospetta sul chiostro che viene portato alle dimensioni attuali.
2.4 – Destinazioni d’uso nel 1870
A partire dal 1870 lo Stato acquisisce i locali del Convento per utilizzarli a fini
civili, lasciando al Convento soltanto due stanze al primo piano nella parte posteriore (lato est).
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Una parte dell’immobile viene utilizzata come scuola, con accesso dal piano
terra e aule al primo piano, mentre gli altri locali sono utilizzati come caserma e
locali di pertinenza (stalle, depositi, magazzini, celle) e ricavato al primo piano
l’alloggio del Maresciallo, per il quale si costruisce una scala nel cortiletto adiacente il chiostro, mentre la restante parte, al primo piano, viene utilizzata come
pretura, con accesso mediante la costruzione di una scala in pietra nel chiostro,
di cui si hanno oggi alcune tracce.
2.5 – Modifiche Del 1900
Viene modificato l’impianto della chiesa con la ricostruzione della facciata e del
campanile (portato da due a tre piani) e ricavandovi alla base il monumento ai
caduti e con la realizzazione delle tre cappelle della chiesa aprendo i varchi fra
quello che in precedenza era il corridoio e la chiesa, con gli archi a tutto sesto che
ancora oggi si vedono.
2.6 – Destinazioni d’uso nel 1960
In seguito agli accordi per la retrocessione dei beni ecclesiastici l’immobile
viene diviso in due parti, restituendo al Convento tutto il lato adiacente alla
Chiesa e i due lati contigui (sul fronte strada e sul lato opposto al cortile rispetto a questo), mentre il lato opposto al cortile rispetto alla chiesa viene
assegnato al Comune.
Terminato l’utilizzo come Pretura, la parte di proprietà del Comune è occasionalmente utilizzata come alloggio temporaneo assegnato a persone indigenti e
come deposito, mentre la parte di proprietà del Convento viene utilizzata per i propri scopi sino al momento dell’esecuzione del restauro operato negli anni ‘80 dalla
Soprintendenza, rimanendo poi inutilizzate le parti non ultimate sino ad oggi.
3 – DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DEL RESTAURO
3.1 – Demolizioni e scavi
All’interno dell’edificio le demolizioni eseguite sono quelle relative alle aperture
per il ripristino dei passaggi fra le varie ali.
É stato demolito l’intonaco ammalorato, in particolare al piano terra, sino
al vivo della muratura per consentire i successivi interventi di consolidamento
prima dei nuovi intonaci.
Sempre all’interno dei locali al piano terra è stato effettuato un abbassamento del piano per consentire la successiva realizzazione del vespaio ed il riposizionamento del pavimento, mentre al primo piano successivamente alla rimozione
del pavimento in parte da riposizionare e in parte da sostituire completamente,
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è stata asportata una parte del rinfianco delle volte per consentirne i consolidamenti, il passaggio degli impianti e abbassare la quota per la realizzazione dei
massetti.
3.2 – Massetti e vespai
Nei locali del piano terra è stato realizzato un massetto in cls armato con rete
elettrosaldata che garantisce una ripartizione dei carichi sopra il vespaio aereato realizzato con casseri a perdere del tipo Iglù, che garantirà la circolazione
dell’aria e l’asportazione dell’umidità di risalita nella parte bassa del fabbricato.
3.3 – Consolidamenti e ripristini di parti a vista
In concomitanza e per alcune parti precedentemente alla fase indicata nel punto precedente sono stati eseguiti diversi consolidamenti strutturali e funzionali
necessari per le volte e le murature, consistenti in:
– microchiodature con disposizione di barre in acciaio e iniezioni di malte fluide e fortemente adesive, per il ripristino di alcune parti murarie lesionate
o con difetto di connessione e ammorsamento fra pareti ortogonali e per il
consolidamento di elementi monolitici lesionati quali architravi di porte e
finestre e conci di imposta e costolature di archi e volte;
– realizzazione di tiranti metallici posizionati sotto i pavimenti in corrispondenza della muratura delle scale, necessari per il contenimento delle spinte
orizzontali sulle pareti esterne esercitate dalle volte, causa delle spanciature
della muratura stessa;
– restauro delle murature con attuazione di cuci-scuci con elementi lapidei
dello stesso materiale dei muri in corrispondenza dei vuoti di maggiore entità e con iniezione di malte fluide nei punti con prevalenza di fessurazioni o
cavità interne alla muratura sempre del vano scala. Preliminarmente al consolidamento del paramento esterno è stata eseguita la rinzeppatura e stilatura dei giunti con malta a base di calce idraulica;
– alcune parti in pietra a vista sono state restaurate con l’applicazione di tassellature e malta di calce con la ricostruzione parziale utilizzando elementi lapidei
dello stesso materiale riportanti le medesime decorazioni e sagomature esistenti.
3.4 – Pavimentazioni e rivestimenti
Le pavimentazioni recuperate sono state riposizionate successivamente alla
realizzazione dei massetti a copertura degli impianti. Il pavimento in lastre
di trachite grigia al piano terra è stato posizionato nel vano di ingresso, riutilizzando quello preesistente allo stesso modo in cui era precedentemente
montato.
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I davanzali delle finestre nelle quali si sono realizzati i nuovi infissi sono in
ardesia nera, dello stesso tipo e fattura di quelle impiegate nei precedenti interventi di restauro, mentre la scala è stata restaurata come era in origine, con
gradini in calcare lavorati a bastone.
I nuovi pavimenti delle sale al primo piano sono stati realizzati con pianelle
in cotto del tipo naturale fatto a mano, del tutto simili a quelle originali ancora
presenti, di dimensioni di circa 20x20, posizionate sul massetto realizzato in precedenza con allettamento in malta di calce.
I corridoi sono stati invece pavimentati con lastre di trachite grigia del tutto
similare a quella presente al piano terra.
3.5 – Intonaci e pitture
Sono stati realizzati i nuovi intonaci interni in tutti i vani, con l’impiego di malta
di calce idraulica, mentre al piano terra, in corrispondenza delle murature particolarmente ammalorate per effetto dell’umidità di risalita, è stato utilizzato
intonaco del tipo traspirante e deumidificante che ha consentito l’asciugatura
delle murature stesse.
Esternamente è stata soltanto eseguita l’intonacatura delle parti del cortile
interno non ancora intonacate, dove si realizzeranno a nuovo anche le tinteggiature.
Internamente sono state eseguite tutte le tinteggiature con pittura a base di
calce, colorata con colori naturali in accordo alle disposizioni impartite dalla
competente Soprintendenza ai monumenti.
3.6 – Impianti idrotermosanitari
La struttura è stata dotata di impianti idrico e termico, descritti brevemente
come segue:
– sono stati realizzati due servizi igienici al primo piano, di cui uno con sanitari e attrezzature a norma per l’utilizzo anche da parte di disabili, inclusi i
sanitari, l’impiantistica interna con il collegamento alla rete idrica e fognaria.
– è stato predisposto e realizzato l’impianto di riscaldamento-condizionamento con l’installazione di due pompe di calore condensate ad acqua nel cortile
attiguo al fabbricato, collegate con l’impianto interno tramite collettori in
rame, mentre l’erogazione all’interno dei vani è garantita da ventilconvettori,
ubicati nelle nicchie sotto le finestre.
3.7 – Impianti elettrici e paraelettrici, illuminazione
Gli impianti elettrici e similari realizzati sono i seguenti:
– impianto elettrico realizzato con canalizzazioni sotto-pavimento per servire
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il piano terra e con risalite per le prese di corrente al primo piano e disposto
sopra le volte del secondo piano per la distribuzione dell’illuminazione. L’impianto è derivato dal quadro elettrico generale e dai quadri di zona a ciascun
piano e parzializzato con linee per luci, prese, illuminazione di emergenza,
ventilconvettori.
Sono state realizzate le prese di forza motrice in ogni ambiente con linea separata a servizio della eventuale rete di Personal Computer.
– l’illuminazione è stata realizzata con apparecchi sospesi ad illuminazione
diretta verso il basso con schermatura antiabbagliamento e indiretta verso
le volte, alimentati dall’alto realizzando la distribuzione, come già accennato, per il piano terra sotto il pavimento del primo piano e per il primo
piano nel sottotetto. Sono state inoltre predisposte le necessarie lampade
con accumulatore per l’illuminazione di emergenza e segnalazione delle
vie di fuga, come previste nella specifica progettazione relativa alle misure
di prevenzione incendi.
– l’impianto di terra è stato realizzato con piastre disperdenti ubicate esternamente nel cortile, con collegamenti a tutte le apparecchiature presenti.
3.8 – Impianti antincendio e sorveglianza
La struttura è stata dotata, come richiesto dalle Norme, di impianti di sicurezza per il rischio di incendio e di impianti di sicurezza per la video-sorveglianza
e antifurto.
– L’impianto antincendio è dotato di riserva idrica con una cisterna interrata
della capacità di 25 mc, con due pompe sommerse a servizio dell’impianto
di estinzione realizzato con tubazioni metalliche e manichette disposte entro
cassette, opportunamente distribuite secondo le prescrizioni normative. è
stato realizzato anche l’impianto di rivelazione fumi con collegamento automatico al sistema di allarme.
– è stato realizzato l’impianto interno di videosorveglianza con videocamere
in ciascun ambiente collegate a un sistema di videoregistrazione che consenta di monitorare gli ambienti dal punto in prossimità dell’ingresso col personale di sorveglianza e al contempo di registrare su supporto permanente
l’interno degli ambienti sia quando la struttura è aperta, per effettuare le opportune verifiche in caso di ammanco di materiale o altre situazioni quando
consentito dalle norme sulla privacy, che quando è chiusa a supporto del sistema antifurto e di allarme.
–Tutta la struttura è servita da impianto interno di cablaggio strutturato per
consentire la realizzazione di una rete di PC utilizzabili sia per ricerche di
materiale interno che esterno alla biblioteca, predisposto per la connessione
Internet.
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3.9 – Infissi
Sono state realizzate tutte le porte interne degli ambienti restaurati, in legno
massello di castagno di fattura e disegno similare a quelle già esistenti nel nuovo
convento. Sempre in legno sono state realizzate le finestre esterne non presenti,
dotate di vetri termici secondo le vigenti norme, anch’esse con disegno simile a
quelle a più scomparti già esistenti e realizzate nei precedenti lavori di restauro.
Tutti gli infissi esistenti sono stati ricondizionati anche con sostituzione di
parti ammalorate, verniciatura, sostituzione o ripristino di ferramenta di posa
e chiusura.
3.10 – Lavori vari di completamento
A completamento dei lavori sono state posizionate le inferriate in ferro battuto
nelle finestre del chiostro, è stata restaurata la scala principale di accesso al primo piano mediante ricostruzione delle parti asportate in passato per realizzarne
il rivestimento, riportandola alla geometria originaria.
Infine è stata restaurata la pavimentazione del chiostro del tipo acciottolato
di calcare bianco e trachite, recuperando le pietre esistenti e riposizionandole
secondo la geometria preesistente.
4 – IPOTESI DI RIUSO DELLA STRUTTURA
L’utilizzo della struttura per l’allocazione della biblioteca e di un centro culturale
deriva dalla necessità di soddisfare le esigenze di spazio derivanti dalla crescita
della stessa e quelle dovute alla mancanza di appositi spazi dedicati alla consultazione e lettura, utilizzando moderni mezzi di informazione e consultazione,
nonché dalla necessità di rispettare le richieste in termini di normative sulla sicurezza in particolare per quanto riguarda la parte impiantistica, che una struttura del genere deve obbligatoriamente soddisfare.
Nel complesso la biblioteca è realizzata su due livelli, utilizzando parte dei
locali già di proprietà del convento e quelli messi a disposizione dal Comune
di Ittiri.
Più precisamente è previsto l’ingresso dal sagrato della chiesa in corrispondenza del vano antistante la sala costituente il vano scala, questi due vani, unitamente a un altro ad essi adiacente al piano terra realizzeranno l’ingresso filtrato
da un punto di controllo delle entrate e delle uscite.
Al primo piano troverà posto la parte principale della biblioteca, accedendo
ad esso tramite la scala interna che conduce al corridoio principale il quale disimpegna tutte le sale utilizzate sia come archivio per i libri, sia, ove lo spazio lo
consente, come salette per consultazione e lettura.
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Come già detto ai punti precedenti l’intera struttura verrà gestita per l’avvio
di numerose attività riassumibili nella definizione di “Centro Culturale”. A partire dall’attività principale relativa all’avvio della biblioteca, se ne avvieranno altre
ad essa collaterali e sempre incentrate sulla diffusione e sostegno alla cultura nel
senso più ampio del termine e secondo un vasto spettro di possibili attività.
I locali e gli spazi già restaurati si prestano, infatti, anche ad ospitare attività
quali convegni e conferenze, in prevalenza relative sempre a presentazioni di libri e pubblicazioni, ma risultano adatti anche all’allestimento di manifestazioni
musicali, di proiezioni, di corsi o attività didattiche a vario titolo.
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Evoluzione e modifiche
degli spazi
EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO
IMPIANTO ORIGINARIO DEL 1610
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EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO
IMPIANTO ORIGINARIO DEL 1610
IMPIANTO ORIGINARIO
L’impianto originario, costruito fra il 1610 e il 1707, riportava all’architettura tipica dei
conventi, con un chiostro quadrato, di lato pari a circa 17 metri, con un loggiato dotato di
grandi aperture ad arco sul chiostro e dal quale si accedeva alle celle dei frati e ai locali
adibiti alle funzioni sia religiose che di vita comune.
L’ingresso al convento era ubicato nella posizione dell’attuale Monumento ai Caduti, attraverso il loggiato si accedeva alla scala interna che conduceva al primo piano, anch’esso costituito dal loggiato che dava accesso alle celle.
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EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO
AMPLIAMENTI DEL 1720
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EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO
AMPLIAMENTI DEL 1720
AMPLIAMENTI DEL 1700
L’impianto originario fu ampliato intorno al 1720 e utilizzato dai frati come scuola
di filosofia, con la realizzazione della scala interna che porta al primo piano come
visibile oggi e con la chiusura della parte anteriore del loggiato per ricavare altre celle,
rimpicciolendo il chiostro.
Ancora oggi sono visibili i due ordini di arcate che evidenziano gli interventi successivi.
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EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO
AMPLIAMENTI DEL 1800
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EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO
AMPLIAMENTI DEL 1800
AMPLIAMENTI DEL 1800
Il convento fu modificato internamente costruendo un nuovo locale adiacente alla chiesa,
utilizzato in seguito come sacrestìa.
Viene modificato anche l’impianto della chiesa, chiudendo una parte del vecchio loggiato
a formare un corridoio, spazio oggi occupato dalle tre cappelle della navata sinistra della
chiesa, viene costruito il campanile, più basso di quello che si vede oggi.
Soltanto in seguito l’ingresso al convento sul prospetto anteriore viene spostato e ne
viene realizzato un altro all’interno della chiesa, nella posizione che si rileva attualmente,
viene inoltre spostata in avanti la scala interna presente nel corridoio ricavato dal loggiato
per consentire l’ingresso da questo alla sacrestìa dietro l’altare della chiesa.
Viene completamente chiuso il loggiato, sia al piano terra che al piano primo, realizzando così
un corridoio coperto che prospetta sul chiostro che viene portato alle dimensioni attuali.
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EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO 1870:
LO STATO ACQUISISCE I LOCALI
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EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO 1870:
LO STATO ACQUISISCE I LOCALI
DESTINAZIONI D’USO NEL 1870
A partire dal 1870 lo Stato acquisisce i locali del Convento per utilizzarli a fini civili, lasciando
al Convento soltanto due stanze al primo piano nella parte posteriore (lato est).
Una parte dell’immobile viene utilizzata come scuola, con accesso dal piano terra e aule
al primo piano, mentre gli altri locali sono utilizzati come caserma e locali di pertinenza
(stalle, depositi, magazzini, celle) e ricavato al primo piano l’alloggio del Maresciallo, per
il quale si costruisce una scala nel cortiletto adiacente il chiostro, mentre la restante
parte, al primo piano, viene utilizzata come pretura, con accesso mediante la costruzione
di una scala in pietra nel chiostro, di cui si hanno oggi alcune tracce.
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EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO 1960:
LE PROPRIETà DEI LOCALI PRIMA DELLA RETROCESSIONE
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EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO 1960:
LE PROPRIETà DEI LOCALI PRIMA DELLA RETROCESSIONE
MODIFICHE DEL 1900
Viene modificato l’impianto della chiesa con la ricostruzione della facciata e del campanile
(portato da due a tre piani) e ricavandovi alla base il monumento ai caduti e con la
realizzazione delle tre cappelle della chiesa aprendo i varchi fra quello che in precedenza
era il corridoio e la chiesa, con gli archi a tutto sesto che ancora oggi si vedono.
DESTINAZIONI D’USO AL 1960
Terminato l’utilizzo come Pretura, la parte di proprietà del Comune è occasionalmente
utilizzata come alloggio temporaneo assegnato a persone indigenti e come deposito,
mentre la parte di proprietà del Convento (dopo la retrocessione del 1969) viene utilizzata
per i propri scopi sino al momento dell’esecuzione del restauro operato negli anni ‘80
dalla Soprintendenza, rimanendo poi inutilizzate le parti non ultimate sino ad oggi.
63
EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO
PROPRIETà IN SEGUITO ALLA RETROCESSIONE DEL 1969
64
EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO
PROPRIETà IN SEGUITO ALLA RETROCESSIONE DEL 1969
PROPRIETà DOPO IL 1969
In seguito agli accordi per la retrocessione dei beni ecclesiastici l’immobile viene diviso
in due parti, restituendo al Convento tutto il lato adiacente alla Chiesa e i due lati contigui
(sul fronte strada e sul lato opposto al cortile rispetto a questo), mentre il lato opposto al
cortile rispetto alla chiesa viene assegnato al Comune.
65
EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO
STATO ATTUALE CON DESTINAZIONI D’USO
66
EVOLUZIONE E MODIFICHE DEGLI SPAZI NEL TEMPO
STATO ATTUALE CON DESTINAZIONI D’USO
67
Altare della chiesa d San Francesco prima dei lavori di ampliamento.
Ingresso del nuovo convento prima della chiusura del portico.
La facciata del vecchio convento e della chiesa di San Francesco agli inizi del ’900.
BIBLIOTECA DI SAN PIETRO IN SILKI
REGOLAMENTO INTERNO
La Biblioteca di S. Pietro in Silki è una struttura dell’Associazione di S. Francesco in Ittiri. Essa è una struttura di servizio per la cultura e la ricerca nell’ambito delle discipline scientifiche ed umanistiche che interessano il territorio.
è aperta in primo luogo a tutti coloro che nel territorio sono interessati alla
cultura ed alla ricerca, purchè forniti di documento d’identità che ne facciano richiesta.
Compiti
Tenendo conto della specificità delle raccolte, della tipologia degli utenti e del
contesto territoriale in cui è inserita, la Biblioteca di S. Pietro in Silki dell’Associazione S. Francesco si propone di assolvere ai seguenti compiti:
– raccogliere, conservare e mettere a disposizione dell’utente il materiale librario che ha nelle sue disponibilità;
– acquisire la produzione editoriale italiana e straniera tenendo conto del
completamento dei fondi acquisiti e delle esigenze dell’utente;
– conservare, accrescere e valorizzare in tutte le sue forme, le raccolte storiche
della cultura locale;
– catalogare il posseduto, fornire informazioni bibliografiche e assicurare la
circolazione dei testi e dei documenti.
– curare i rapporti con le biblioteche d’Università di Sassari e del territorio e con
tutte le altre Strutture esterne che possano fornire servizio di collaborazione.
Ordinamento interno
1. Tutela del patrimonio
I locali dove ha sede la Biblioteca e quanto in essi contenuto, il patrimonio
librario, gli oggetti, i mobili, le attrezzature, sono affidati per la custodia al
Direttore.
2. Notifica delle sottrazioni
è obbligo degli addetti comunicare tempestivamente notizia al Direttore di qualunque sottrazione, dispersione, disordine o danneggiamento relativi al patrimonio della Biblioteca di cui abbia direttamente o indirettamente conoscenza.
71
3. Acquisizioni
Il Direttore, anche su indicazione del Comitato scientifico, avrà cura di promuovere le acquisizioni del materiale documentario, di assicurarne l’introduzione nel patrimonio della Biblioteca, la catalogazione, schedatura e messa a disposizione dell’utente.
4. Cambi e depositi
La Biblioteca, considerate le proprie funzioni e la specificità delle raccolte
può, con l’autorizzazione dei Soci fondatori dell’Associazione S. Francesco
in riferimento alla titolarità patrimoniale di ciascuno, cedere o ricevere in
cambio o deposito materiale documentario.
5. Interventi di prevenzione, conservazione e tutela
Per garantire la conservazione ottimale del patrimonio documentario, saranno eseguiti dei controlli periodici e, laddove le condizioni lo richiedano, i necessari interventi di prevenzione, conservazione e tutela. Laddove non sarà
possibile alcun intervento di recupero, considerando le peculiarità del documento, si provvederà allo scarico, previa l’autorizzazione dei Soci fondatori
dell’Associazione S. Francesco in riferimento alla titolarità patrimoniale di
ciascuno.
6. Movimento dei documenti
Ogni documento, prelevato dagli scaffali a qualsiasi titolo, deve essere immediatamente sostituito, in modo evidente, con modulo giustificativo del prelievo, compilato chiaramente in ogni sua parte. La mancata ottemperanza a
quanto sopra costituisce grave negligenza.
I documenti consegnati in lettura devono essere ricollocati al loro posto giorno per giorno, salvo il caso in cui il lettore, nel restituirli, abbia
espressamente dichiarato all’addetto che li riceve di volersene servire per
il giorno successivo, rinnovando la richiesta per un limite massimo di una
settimana.
7. Innovazioni, irregolarità nel funzionamento, danni
Il Direttore della Biblioteca, quando ritenga necessarie innovazioni importanti che si riflettano sul funzionamento della Biblioteca, informerà il Comitato scientifico.
Il Direttore della Biblioteca riferisce, inoltre, tempestivamente su qualsiasi
danno rilevante, nonché su qualsiasi grave insufficienza o irregolarità che
possa verificarsi nel funzionamento dei servizi.
72
Apertura e chiusura
1. Calendario e orario
Il calendario e l’orario d’apertura della Biblioteca, compatibilmente al personale a disposizione, debbono essere possibilmente coordinati con quelli
delle altre Biblioteche del Territorio.
Il Direttore provvederà a stabilire l’orario d’apertura e chiusura della Biblioteca e a renderlo pubblico mediante l’affissione all’albo o tramite organi d’informazione.
2. Chiusura per revisioni
Allo scopo di effettuare interventi di revisione o di riordino del materiale
librario, nonché di prevenzione, conservazione o restauro, il Direttore della Biblioteca può disporre la chiusura al pubblico per il tempo necessario
all’espletamento delle necessità.
Durante la chiusura, se le condizioni lo permettono, potranno essere assicurati i servizi d’informazione e prestito, anche se con orario ridotto.
3. Interruzioni del servizio
Ogni eventuale necessaria interruzione del servizio dovrà essere immediatamente comunicata al pubblico tramite affissione all’albo o sugli organi d’informazione.
4. Apertura e chiusura
Le operazioni d’apertura e di chiusura della Biblioteca, devono essere effettuate
in modo da garantire la sicurezza dei locali e del patrimonio in essa custodito.
Ogni addetto, limitatamente alle proprie mansioni, durante l’orario di turno
nel quale non è presente il Direttore, cura la sicurezza dei locali e del patrimonio in essa contenuto.
è proibito a chiunque l’ingresso e la permanenza fuori del normale orario
di lavoro. Ogni eccezione in merito dovrà essere motivata e autorizzata dal
Direttore.
Prima di procedere alla chiusura dovranno essere ispezionati tutti i locali e gli
impianti, per accertare che non sussistano situazioni anomale o di pericolo.
Servizi al pubblico
1. Lettura
Possono avere accesso ai servizi della Biblioteca tutte le persone fornite
di documento d’identità che ne facciano richiesta. Non appena sarà com73
pletata l’informatizzazione dei servizi, l’utente potrà accedere tramite apposito tesserino.
Ai fini della raccolta dei dati statistici, l’utente ha l’obbligo di compilare, in tutte le sue parti, la carta d’entrata, dichiarando i libri personali che porta con sé.
Se le circostanze lo consentono dovrà depositare all’ingresso borse, cartelle o
altri oggetti.
L’utente deve rispettare le norme di legge che regolano l’uso dei luoghi pubblici e le disposizioni del presente regolamento interno. In particolare è vietato:
a) danneggiare in qualsiasi modo il patrimonio della Biblioteca;
b) far segni o scrivere, anche a matita, su libri e documenti della Biblioteca;
c) disturbare, in qualsiasi modo, l’attività di studio e di lavoro;
d) fumare;
e) consumare pasti e bevande.
f ) lasciare i cellulari in funzionamento.
2. Sale di lettura e consultazione
La Biblioteca mette a disposizione del pubblico sale di lettura: per i libri di
consultazione, per i periodici, per l’uso degli audiovisivi, per le banche dati e
la ricerca bibliografica su internet e sale riservate per il materiale manoscritto, raro o di pregio.
3. Informazioni agli utenti
Allo scopo di agevolare gli utenti, la Biblioteca predispone una guida che informi sui fondi librari e documentari posseduti, sui servizi forniti e sulle norme che ne regolano l’uso.
Oltre a quanto sopra la Biblioteca assicura al pubblico un servizio d’assistenza e d’informazioni bibliografiche.
Sono a carico dell’utente le spese sostenute dalla biblioteca per l’erogazione
di particolari servizi d’informazione bibliografica che comportino costi aggiuntivi esterni o connessi all’utilizzo di nuove tecnologie informatiche.
4. Proposte degli utenti
La Biblioteca mette a disposizione degli utenti un registro delle proposte
d’acquisto, delle segnalazioni e dei suggerimenti.
5. Richiesta dei documenti in lettura
Ogni documento desiderato in lettura deve essere richiesto tramite apposito
modulo fornito dalla Biblioteca e compilato in ogni sua parte.
Non si concedono in lettura più di cinque volumi per volta. Per i periodici,
non oltre 12 fascicoli per volta. Il Direttore della Biblioteca può, in casi par74
ticolari, rifiutare la concessione in lettura del documento, motivandone le
ragioni. Non si concede in lettura un documento che non sia in buono stato
di conservazione.
6. Consultazione di materiale manoscritto, raro o di pregio
Il materiale manoscritto, raro o di pregio è dato in lettura in sala riservata,
dietro richiesta su apposito modulo debitamente compilato e dietro consegna di documento d’identità.
Il materiale manoscritto, raro o di pregio è dato in lettura uno per volta, salvo
motivate esigenze di studio e deve essere consultato con le necessarie cautele per assicurarne la salvaguardia. In ogni caso l’utente effettua la consultazione sui tavoli appositi e riconsegna all’assistente il documento ogni volta
che si allontana dalla sala.
7. Consultazione dei documenti riprodotti
Al fine di tutelare il patrimonio documentario, qualora la Biblioteca abbia
provveduto a riprodurre il documento su qualsiasi supporto, deve essere prestata in lettura la riproduzione in sostituzione dell’originale, salvo che l’utente non dimostri la reale necessità di accedere per verifica all’originale.
Prestito
Il prestito è un servizio mediante il quale si possono mettere a disposizione
dell’utente documenti a livello di scambio locale, nazionale ed internazionale.
Esso è attuato mediante:
a) prestito del documento originale, quando è possibile;
b) prestito del documento riprodotto;
c) fornitura, in alternativa, della riproduzione eseguita per richiesta e a spese
dell’utente.
1. Prestito locale
Sono ammessi al prestito locale gli iscritti alla Associazione S. Francesco e coloro autorizzati esplicitamente dal Direttore e tutte quelle categorie previste
da eventuali convenzioni stipulate con l’Associazione S. Francesco.
Al momento dell’iscrizione al prestito gli utenti dovranno dimostrare, a vario
titolo, i requisiti necessari per l’iscrizione.
L’utente che voglia avere libri in prestito dovrà iscriversi compilando un apposito modulo, dove registrerà tutti i propri dati.
Ad iscrizione avvenuta, sarà rilasciato un tesserino, che servirà per la richiesta del prestito librario. Il tesserino dovrà essere presentato per tutte le ope75
razioni, sia di prestito sia di restituzione: in mancanza del tesserino, non si
avrà diritto ad alcun servizio.
Gli utenti esterni che ne facciano richiesta, potranno usufruire dei servizi della Biblioteca per l’arco di un anno solare, previa presentazione di documento
d’identità e, dove possibile, di documentazione attestante le proprie attività culturali. Nella categoria degli utenti esterni possono rientrare i laureati, gli insegnanti e gli studenti degli Istituti inferiori e superiori cittadini, i professionisti.
Non si possono dare in prestito più di due volumi a persona.
Il prestito ha la durata di 30 giorni; per ogni giorno di ritardo nella restituzione l’utente sarà escluso automaticamente dal servizio per un giorno. Può
essere rinnovato una sola volta.
Il Direttore della Biblioteca può, in casi particolari, rifiutare la concessione
del documento, motivandone le ragioni. Egli ha la facoltà di esigere, in qualsiasi momento, la restituzione immediata del documento prestato.
è fatto divieto prestare materiale che non si trovi in buono stato di conservazione.
Dovrà essere effettuata periodicamente la revisione delle registrazioni connesse al servizio di prestito. Nei quindici giorni precedenti tale revisione tutti
i documenti in prestito devono essere restituiti alla biblioteca.
Sono escluse dal prestito:
a) le enciclopedie, i dizionari, i repertori bibliografici e in genere le opere di
consultazione e di frequente uso nella sala di lettura;
b) i libri di testo;
c) le pubblicazioni periodiche;
d) le miscellanee legate in volume;
e) i libri rari della sezione di storia locale di cui si possieda una sola copia e
comunque quelli pubblicati anteriormente al 1975;
f ) i manoscritti, i libri antichi, rari e di pregio, quelli anteriori al 1900;
g) collane ormai fuori commercio;
h) i microfilmati e le banche dati su supporto informatico.
è facoltà del Direttore di derogare, in casi eccezionali, alle condizioni del
comma precedente.
2. Prestito interbibliotecario
Il prestito interbibliotecario nazionale o internazionale sarà attuato non appena la Biblioteca disporrà di un organico di personale adeguato alle esigenze dei
servizi e sarà effettuato con Biblioteche che accettino i vantaggi e gli oneri della
reciprocità e s’impegnino a rispettare le norme che regolano il servizio.
L’uso diretto di documenti ricevuti in prestito interbibliotecario è consentito
76
solo previa autorizzazione preliminare della Biblioteca prestante. La biblioteca ricevente resta, comunque, responsabile della buona conservazione dei
documenti ricevuti.
I documenti inviati in prestito interbibliotecario devono essere coperti da
idonea garanzia assicurativa a carico dell’utente, a norma delle disposizioni
vigenti in Italia e all’estero.
Sono esclusi dal prestito interbibliotecario i documenti rari e di pregio, e tutti
quei documenti descritti nei commi riguardanti il prestito locale.
Le spese relative al prestito interbibliotecario sono a carico dell’utente.
3. Obblighi dell’utente
L’utente del servizio prestito è tenuto a comunicare immediatamente eventuali cambi di residenza o domicilio.
L’utente è direttamente responsabile del documento preso in prestito, perciò
avrà cura di non cederlo a terzi o smarrirlo.
L’utente che riceve l’opera in prestito deve controllarne l’integrità e lo stato
di conservazione e far presente immediatamente al personale addetto, a proprio discarico, le mancanze e i guasti in essa eventualmente riscontrati.
L’utente che restituisca un’opera danneggiata deve provvedere alla sostituzione
con altro esemplare della stessa edizione o, se questo non si trovi in commercio, con altro esemplare di edizione diversa purché della stessa completezza e
di analoga veste tipografica o, se ciò è impossibile, al versamento alla Tesoreria
dell’Associazione di una somma da determinarsi dal Direttore, comunque non
inferiore al doppio del valore commerciale del documento stesso. Trascorsi
inutilmente trenta giorni dall’invito del Direttore, il lettore sarà escluso a tempo indeterminato dall’uso della Biblioteca e segnalato all’Autorità giudiziaria.
Il lettore che non restituisce puntualmente l’opera avuta in prestito è sospeso
temporaneamente dal prestito di altri libri e invitato formalmente a restituire
l’opera oppure, in caso di smarrimento, a provvedere nel modo indicato nel
comma precedente. Trascorsi inutilmente trenta giorni dall’invito sarà applicato quanto disposto al comma precedente.
Banche Dati ed audiovisivi
A supporto della ricerca letteraria e scientifica degli Utenti della Biblioteca, è istituito il servizio di consultazione d’Internet, delle Banche Dati, dei microfilmati e
degli audiovisivi, usufruibile per richiesta, in fasce orarie stabilite dal Direttore.
L’utente contribuirà con la fornitura della carta per la stampa dei documenti
reperiti nelle banche dati e nei microfilmati quando questi superino il numero
di venti pagine.
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Sanzioni
Il Direttore può escludere dalla Biblioteca, per un periodo determinato, gli utenti
che trasgrediscono le norme del regolamento interno. Dell’esclusione è data comunicazione scritta all’interessato.
Fatta salva ogni responsabilità civile o penale, chi si renda responsabile di un
reato contro il patrimonio della Biblioteca, o tenti di asportare materiale documentario, chi, intenzionalmente, danneggia i locali e quanto in essi contenuto, nonché
compia altre gravi mancanze, con provvedimento del Direttore è escluso cautelativamente dalla Biblioteca e costretto a norma di legge al risarcimento dei danni.
Norme finali
1. Riproduzioni
La riproduzione dei documenti posseduti dalla biblioteca è consentita, a richiesta degli interessati, per motivi di studio, ove lo stato di conservazione
dell’esemplare lo permetta, nel rispetto della vigente legislazione sul diritto
d’autore e fatti salvi altri eventuali vincoli ai quali l’esemplare sia sottoposto.
Sono escluse dalla fotoriproduzione i libri antichi e sono limitate le fotoriproduzioni delle opere della sala di lettura e di tutte quelle opere che potrebbero
subire danno dalla manipolazione a tale scopo.
2. Riproduzioni per scopi editoriali o commerciali
L’autorizzazione alla riproduzione, integrale o parziale, per scopi editoriali o
commerciali, è concessa dal Direttore della Biblioteca, sentito il Comitato di
Gestione.
Il richiedente è tenuto a dichiarare che il materiale riprodotto non sarà usato
per scopi diversi da quelli specificati nella richiesta.
Il destinatario dell’autorizzazione deve indicare sui prodotti realizzati la provenienza della riproduzione ed assolvere quanto stabilito all’atto della concessione.
Del materiale riprodotto per scopi editoriali o commerciali dovrà essere comunicata notizia ai Soci Fondatori dell’Associazione.
Il presente regolamento, approvato dal Consiglio d’Amministrazione dell’Associazione, sarà comunicato per conoscenza ai Soci Fondatori dell’Associazione.
78
COMUNICAZIONE ALLA REGIONE DEL TRASFERIMENTO
Spett/le Servizio Beni librari, Biblioteca e Archivio storico regionale
Spedisco la presente per comunicare il progetto dell’Ente della Provincia
OFM in Sardegna di trasferire la biblioteca, allocata sino ad ora nel convento di S.
Pietro in Silki in Sassari, presso il convento di S. Francesco in Ittiri. Tale decisione
di trasferimento è stata determinata dalla impossibilità, dopo trentasei anni di
tentativi, di garantire una sede di agibilità decente a Sassari. Colgo l’occasione
per portare a conoscenza di codesta Amministrazione del progetto predisposto
per la nuova sistemazione che si intende dare alla nuova biblioteca.
79
AUTORIZZAZIONE CAPITOLARE O.F.M. AL TRASFERIMENTO
BIBLIOTECA PROVINCIALE FRANCESCANA O.F.M. IN SARDEGNA Da
Sassari – Convento S. Pietro ad Ittiri Convento S. Francesco
La presente relazione sulla biblioteca provinciale non potrà riguardare la gestione precedente; di questa infatti non mi è stata rilasciata alcuna documentazione.
Ho ricevuto l’incarico per il trasferimento della biblioteca e per il restauro dei
locali dove allocarla (il vecchio convento di Ittiri) nel settembre del 2007.
Il trasferimento ad Ittiri sarà effettuato dalla Ditta CRC TRAMSPORT s.n.c. Il
materiale librario verrà inscatolato secondo il progetto allegato e verrà allocato
parte, (le cinquecentine e materiale prezioso) in una stanza dell’attuale convento,
parte (volumi di particolare valore) in una sala già restaurata dell’antico convento, la maggior parte del materiale con tutte le scaffalature, in due aule delle
scuole elementari di Ittiri messe a disposizione dal Direttore, dietro richiesta del
Sindaco, il quale ha predisposto, per le due sale utilizzate, la messa in opera di
porte blindate ed impianti anti-furto ed anti-incendio, collegati telefonicamente
con i carabinieri, il sindaco ed il convento. Tutto ciò come sistemazione provvisoria in attesa della esecuzione dei lavori di restauro del vecchio convento, dove
avrà sistemazione definitiva la biblioteca. Tali lavori, completamente finanziati,
sono già iniziati, secondo il progetto predisposto dall’Architetto Andrea Sussarellu e sotto la direzione del medesimo, dalla ditta Solinas-Cau-Fiori.
Nello stesso tempo si sta predisponendo, per presentarlo alla Regione Autonoma della Sardegna un progetto per la sistemazione definitiva della biblioteca,
con la fornitura di scaffalature, tavoli, sedie, postazioni telematiche, sistemi anti
incendio ed anti furto e video sorveglianza, e la schedatura di tutto il patrimonio
librario, per ottenerne il finanziamento.
Tale progetto è stato predisposto dal Direttore della Biblioteca delle facoltà
umanistiche dell’università di Sassari.
Vengono allegati i progetti per il trasferimento del patrimonio librario e quello per la sistemazione della biblioteca.
80
PROGETTO NUOVA BIBLIOTECA
a cura di Ignazio Carassino
INDICE DEI CAPITOLI
1. Introduzione
2. Analisi dei bisogni
3. Analisi
4 Indicazione dei bisogni a cui si dà risposta
5. Soluzioni
6.Obiettivi
7.Obiettivi primari
8. Pianificazione del Progetto
9. Il capo progetto
10.Il team di progetto
11.Gli strumenti di gestione e pianificazione
12.Specifiche tecniche
13.Scenari di riferimento
14.Impatti
15.Impatto sui Processi
16.Impatto sui Servizi
17.Impatto sulla Qualità
18.Impatto su Security, Safety, Health
19.Contenuti di innovazione
20.Punti di forza e debolezza
1. Introduzione
Per una breve storia della Biblioteca di San Pietro in Silki
La Biblioteca Provinciale francescana del Convento di San Pietro di Silki è nata negli anni settanta, grazie all’accorpamento dei libri che si trovavano nei vari conventi francescani sardi dove, alla fine del secolo XIX, si era cercato di recuperare i libri
che erano sfuggiti al rastrellamento dei beni ecclesiastici perpetrato dallo Stato italiano nel 1867 in seguito alla legge sulla soppressione degli Enti morali e religiosi.
In quella occasione si ebbero certamente molte dispersioni e trafugamenti,
alcune delle quali avvennero ad opera degli stessi frati che cercavano di salvare almeno i libri di maggior pregio (è nota la cronaca del ritrovamento del
Condaghe di S. Pietro in Silki, custodito per molto tempo dai Frati minori e
poi affidato, al tempo della soppressione, ad un frate dopo la cui morte andò
a finire nel dimenticatoio per diversi anni, per poi essere, dopo varie vicissitudini, recuperato da Giuliano Bonazzi, direttore della Biblioteca universitaria di
Sassari dal 1893 al 1899). Altri volumi andarono ad incrementare le biblioteche
private di uomini di cultura; i libri che furono incamerati dallo Stato, un cospicuo numero tra incunaboli, cinquecentine, testi del Seicento e del Settecento, furono destinati, insieme ai libri facenti parte di altre biblioteche ecclesiastiche,
quali quelle dei Claustrali, dei Serviti, dei Domenicani, dei Cappuccini e dei
Carmelitani, ad accrescere il patrimonio librario della Biblioteca Universitaria.
L’elenco dei testi, alcune migliaia di esemplari, fu compilato, tra il 7 luglio 1866
e l’8 luglio 1868, dal Bibliotecario, il cav. Diego Marongio, e si trova tuttora nella
Sala manoscritti della Biblioteca Universitaria.
Si era così deciso che il patrimonio librario non necessario nei singoli Conventi venisse dirottato in due costituende biblioteche: una parte nella Casa di
San Pietro di Silki a Sassari, l’altra nella Casa di San Mauro a Cagliari, il cui materiale librario sarà poi trasferito a quella di Sassari, per essere riordinato, catalogato e messo a disposizione degli studiosi. La nuova biblioteca, che ha raggiunto una consistenza di circa 60.000 volumi,
è ospitata al primo piano nei locali del Convento, in ambienti inadeguati, con
scaffalature metalliche disposte in modo da sfruttare al massimo il poco spazio
a disposizione.
Negli anni ’80 vari sono stati gli interventi di riordino, sempre rallentati
dall’inadeguatezza dei locali, ubicati al secondo piano del Convento, con l’intento di valorizzare il patrimonio librario e renderlo accessibile anche agli studiosi
esterni all’Ordine. Mancando un bibliotecario che ne curasse l’organizzazione, i
compiti di conservazione e catalogazione dei libri sono stati affidati dal sovrin83
tendente ad alcuni volontari che hanno effettuato un lavoro di selezione dei testi
per poi catalogarli con l’aiuto di un software di gestione libraria.
Si è cercato inoltre di entrare nel circuito delle biblioteche cittadine e regionali, prendendo contatti con la Biblioteca Universitaria e, in ultimo, con la Facoltà
di Magistero, per un progetto di catalogazione e pubblicazione del materiale più
antico, le Cinquecentine, progetto che non andò in porto per mancanza di fondi.
Per il fondo moderno si è cercato di creare un sistema di biblioteche religiose, intraprendendo accordi con il Direttore dell’Istituto Superiore di Scienze religiose di
Sassari. A metà degli anni ’80 l’Ufficio dei Beni librari della Sardegna contattò il Responsabile della Biblioteca di San Pietro di Silki per un censimento dei documenti
sulla storia locale, finalizzato alla costituzione di un catalogo unico regionale. Il
censimento appurò la consistenza del materiale librario in circa 18.000 volumi,
individuando l’esistenza di 114 edizioni del XVI secolo, tra le quali un incunabolo
rilegato all’interno di un volume miscellaneo, 378 edizioni del XVII secolo, 3.720
del XVIII secolo, 7.610 del XIX secolo, 7.065 del XX secolo, oltre 1.500 edizioni senza
data. Parte consistente del materiale documentario è costituita dalla sezione dei
periodici, nella quale trovano posto più di 500 riviste non tutte complete.
Dopo un’accurata cernita, tramite la quale sono stati spurgati i doppioni e le
opere di secondaria importanza relegati tra il materiale di deposito, il materiale
librario è stato ripartito in sezioni rispecchianti caratteristiche ben precise.
Nella prima sezione, quella accessibile all’utenza in quanto adibita a Sala di
consultazione, sono state raccolte tutte quelle opere che dovrebbero dare un carattere di base e quindi la fisionomia specifica della biblioteca che, non bisogna
dimenticarlo, è a carattere prettamente religioso. Perciò sono stati raggruppati
tutti quei testi che possono servire a dare un contributo determinante in previsione di futuri rapporti con la biblioteca del Seminario Arcivescovile, quella dei
Monaci di San Pietro di Sorres, quella dell’Istituto di Scienze Superiori, per poi
collegarsi con le biblioteche umanistiche dell’Università di Sassari. Con tale prospettiva si è pensato di colmare determinate lacune che possono aversi in altre
biblioteche le quali, a loro volta, contribuiranno con quanto in loro possesso per
una informazione bibliografica più completa ed esauriente.
Tra le opere di maggior rilievo ubicate in questa sala possono citarsi gli Annales
minorum, seu historia trium ordinum a S. Francisco institutorum del Waddingus,
ristampa della prima edizione uscita nel 1731-47, in 32 volumi, pubblicata dal Collegium S. Bonaventurae di Quaracchi; ancora l’Opera omnia di San Bonaventura,
quella di Duns Scoto, la Summa Fratri Alexandri, la Bibliotheca scholastica medii
aevi e quella Ascetica, il Bullarium franciscanum, e altri. Vi si trovano pure testi di
storia dei Cappuccini, varie storie delle missioni francescane, le opere del De Gubernatis. Inoltre vi sono raccolte tutte quelle opere di consultazione attinenti alla
teologia dogmatica, alla teologia morale e al diritto canonico, commenti alla Sacra
84
Scrittura, storia della Chiesa. Molti di questi testi, naturalmente, non costituiscono
un aggiornamento, ma sono strumenti utili alle ricerche di carattere storico.
Rivestono particolare importanza intere raccolte di legislazione francescana
come l’Ordo poenitentiae, utili per approfondire gli studi sui movimenti penitenziali, anche a livello locale, traendo, ad esempio, notizie sui movimenti importati
in Sardegna dall’Ordine francescano come i Disciplinati bianchi e Sos battudos.
Alcuni settori della sala di consultazione sono dedicati alle opere di letteratura italiana, tra le quali sono da menzionare le opere di Francesco De Sanctis
e varie opere di cultura del primo Novecento, indice di interessamento dei frati
per tale produzione letteraria. Non sono da dimenticare, infine, varie opere musicali di esponenti dell’Ordine francescano che in passato hanno frequentato il
Conservatorio.
Altra sala di notevole interesse è quella dedicata alla raccolta di numerose
opere del Seicento e del Settecento, settore cui è stata data la preminenza nel
lavoro di catalogazione per autore e per soggetti. Questi libri trattano preminentemente di teologia; ve ne sono alcuni a carattere giuridico, mentre altri sono
commenti alla Bibbia. Alcune prime edizioni, preziose e rare, sono state inviate
al restauro presso il Monastero di San Pietro di Sorres in quanto bisognose di
un intervento conservativo. Di molte opere sono presenti varie edizioni, utili dal
punto di vista bibliografico. Vi si trovano, ancora, testi di storia ecclesiastica, libri cosiddetti “predicabili”, ossia manuali per l’insegnamento della religione durante le missioni nei paesi del circondario. Inoltre, testi antichi di morale, corsi
teologici, opere fondamentali per lo studio della Sacra scrittura. Infine, sono da
mettere in evidenza edizioni ottocentesche dei classici latini e greci, dizionari,
testi di storia dell’Ordine francescano, raccolte delle vite dei Santi. È presente al
completo la raccolta dell’Osservatore romano.
Non può mancare il settore dedicato alle riviste, tutte strettamente attinenti
all’Ordine, recuperate per la maggior parte nelle varie Province francescane. Tra
queste assumono importanza l’Archivum franciscanum historicum, al completo
dal 1908, pubblicato dai Padri di Quaracchi, fondamentale per gli studi dell’Ordine. Ancora, la Vita minorum, rivista ascetico-informativa francescana, che
regola e aggiorna i componenti l’Ordine francescano, gli Acta ordinis fratrum
minorum vel ad ordinum quoquo modo pertinentia, uscito a Roma nel 1882 e
tuttora in continuazione, gli Studi francescani, del 1914, curati dai Frati Toscani,
già La Verna dal 1903 al 1913. Sono inoltre da segnalare alcune rivistine sarde,
da considerare importanti per il loro carattere locale in quanto forniscono uno
spaccato della vita sociale e religiosa del periodo, nonostante non abbiano avuto vita molto lunga. Tra queste sono da citare I crociati, rivista dei Francescani
apparsa nel 1926 per spegnersi cinque anni dopo e Sardegna serafica, periodico
religioso mensile edito ad Oristano nel 1914.
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Nell’ultima sala sono ubicati un incunabolo, cinquecentine, libri di cultura
sarda e alcuni Antifonari del Settecento.
L’incunabolo, il Confutatorium errorum contra claves ecclesie nuper editorum
di Petrus de Ximenes de Prexano, è datato, nell’explicit, 1478 ed è inserito all’interno di una cinquecentina.
Fra le cinquecentine, che sono 114, quasi tutte di argomento religioso, vi sono
opere di Bartolomeo da Sassoferrato, San Bonaventura, Sant’Agostino, la Summa
teologica di San Tommaso d’Aquino, decreti provinciali, Bibbie e Concordanze,
oltre ad opere di Cicerone e Petrarca. Alcune di esse trattano della Sardegna,
come il De Sanctis Sardiniae di Giovanni Arca, licenziato a Cagliari nel 1598 per
Giovanni Maria Galcerim, e la Descritione di tutta Italia di Leandro Alberti, nel
cui secondo volume, datato Venezia, presso Lodovico Avanzi, 1587, vi è la descrizione della nostra Isola. Inoltre, per quanto riguarda l’Ordine francescano,
all’interno del De origine seraphicae religionis franciscanae di Francesco Gonzaga, Ministro Generale dell’Ordine, vescovo di Mantova e zio di San Luigi Gonzaga, si trovano alcuni riferimenti alla Sardegna, passata in quella occasione tra
le Province ultramontane, al 39° posto tra la Provincia di Valenza e quella di S.
Andrea. Nello Stemma vi è raffigurata la Madonna con il Bambino in braccio e
San Francesco ai loro piedi, mentre la dicitura attorno allo stemma, che mette la
Sardegna sotto la protezione della Vergine dopo che era stata protetta dai protomartiri Turritani, recita: Santa Maria della Grazia.
Parte delle cinquecentine, a giudicare dagli ex libris apposti a mano dagli
antichi possessori, provengono dalla originaria Biblioteca di San Pietro in Silki, siglate con S.P.S., oppure con “De la libreria de San Pedro de Sasser”, salvate
evidentemente alle requisizioni del periodo della “soppressione” e riemerse in
tempi migliori nelle ricostruende biblioteche conventuali.
Le note di possesso contenute nelle altre cinquecentine riportano ai possessori settecenteschi del Convento dei Cappuccini e di quello di Santa Rosalia di
Cagliari, al Convento di Thiesi e a quello di Ozieri, alla parrocchia di Mamojada e
a Santa Maria dei Martiri di Fonni; altre ancora a detentori del Continente.
Facendo una ricerca sugli ex libris si può dare un contributo per un tentativo
di ricostruzione della consistenza libraria nelle varie biblioteche conventuali, lavoro un po’ arduo, ma che potrebbe riservare sorprese interessanti anche per la
storia della cultura nei vari conventi messa in rapporto alla circolazione libraria
esistente nei diversi periodi.
La sezione di sardistica, non molto consistente ma, nelle intenzioni del responsabile, da incrementare, annovera alcuni testi di una certa importanza,
come il Codex diplomaticus del Tola e il De Chorographia Sardiniae nell’edizione
del 1835 curata dal Cibrario.
Gli antifonari settecenteschi, in tutto una decina, sono dei bei volumi in folio,
86
ben conservati all’interno, ma bisognosi di un intervento per salvare le rilegature
in piena pelle fornite di angoli e borchie in ottone.
Considerando i pochi anni di vita e l’impegno del Responsabile nel voler dare
un’organizzazione che la renda più fruibile, la biblioteca di San Pietro può competere con altre biblioteche del suo genere in quanto già in partenza si è voluto
impostare il lavoro bibliotecario con i metodi più moderni.
Vi è da augurarsi che tutto ciò che si sta facendo con i pochi mezzi a disposizione non sia reso vano dal disinteresse delle autorità che potrebbero fornire aiuti
concreti sia in manodopera che finanziariamente, in modo da valorizzare al massimo la biblioteca, rendendola accessibile all’utenza quanto più è possibile, riportandola a quello che era prima della famigerata soppressione degli Enti morali.
2. Analisi dei bisogni
Per definire i bisogni, sono stati presi in esame diversi aspetti della realtà bibliotecaria locale:
– La Biblioteca del Convento di San Pietro in Silki è stata creata per raccogliere
tutto il materiale bibliografico disperso nei Conventi della Sardegna e offrirlo
allo studio dei cultori di Scienze religiose.
– La biblioteca è costituita da materiale librario di grande pregio, spesso non
posseduto dalle altre biblioteche della Sardegna.
– In considerazione del fatto che finora parecchi ricercatori hanno usufruito del
materiale librario della Biblioteca per le loro ricerche e per la preparazione della tesi di laurea, nonostante la poca accessibilità al pubblico con l’offerta di servizi e orari regolari, si sente la necessità di aprire la biblioteca ad un più vasto
bacino di utenza, consentendo l’accesso diretto al materiale documentario,
creando nuovi servizi e disponendo di personale bibliotecario strutturato.
–È, infatti, intenzione dei Frati minori, unitamente al Comune di Ittiri, far diventare la Biblioteca un punto di riferimento per gli studiosi della Provincia,
per i laureati, per gli studenti delle scuole cittadine di ogni grado, facendo
diventare la Struttura un punto di aggregazione e di cultura.
– Si vuole così incrementare l’attuale patrimonio librario della Biblioteca attivando nuove sezioni per discipline che finora non sono state rappresentate.
3. Analisi
Da quanto esposto sopra emerge che la Biblioteca, allo stato attuale, soffre di
diverse disfunzioni, dovute a molteplici cause.
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Una di queste è la mancanza di spazi, che limita enormemente la gestione delle attività, rendendo difficoltosa la fruibilità del materiale documentario e precludendo gli utenti alla possibilità d’accesso diretto a documenti di grande valore.
La sistemazione logistica e il tipo d’arredamento non consentono, infatti, di
utilizzare gli spazi a disposizione in modo razionale, in quanto il materiale è stipato in scaffalature alte e inadatte all’approccio degli utenti, i locali sono umidi.
è inoltre da rimarcare il fatto che la biblioteca non dispone di personale bibliotecario specializzato, in grado di rendere accessibile, tramite la compilazione e
l’offerta di un catalogo informatizzato, il patrimonio documentario presente in
biblioteca. Non esiste di conseguenza alcuna forma di servizio di informazione
bibliografica né di orientamento all’utente, all’infuori delle indicazioni che può
fornire il Padre bibliotecario. Non esiste una sala di consultazione adeguata, né
un catalogo nel quale fare ricerca bibliografica. Gli spazi liberi nelle scaffalature
si vanno esaurendo, obbligando a rinunciare all’acquisto di nuovi documenti.
Mancano spazi per attività culturali e riunioni, per laboratori di studio e di ricerca, non esistono ambienti adatti per la consultazione delle diverse tipologie di
documenti. Volendo attivarlo, non esiste un servizio di prestito a domicilio per
i documenti che possono essere concessi in prestito, mancando la figura di un
bibliotecario.
Allo stato attuale il materiale documentario della Biblioteca è ubicato in scaffalature lignee e metalliche, ospitate in locali inadeguati sia per gli spazi che per
le condizioni ambientali. È intenzione dei Frati minori incrementare il patrimonio librario, indirizzando gli acquisti per l’accrescimento delle sezioni moderne
di scienze religiose, in modo da rendere la biblioteca più invogliante per una
fascia di utenza che includa gli studiosi della Città di Sassari e quelli dall’intera
Provincia.
Per la soluzione dei problemi legati all’attuale ubicazione sono state prospettate varie soluzioni, tra le quali è stata privilegiata l’idea di spostare la Biblioteca
dal Convento di San Pietro di Silki nei nuovi locali del Convento francescano di
Ittiri, restituiti negli ’60 dallo Stato e restaurati appositamente.
I nuovi locali, costituiti da un piano terra e da un primo piano, si prestano sia
per l’adeguatezza degli spazi che per la disposizione dei vani, che consentono
un percorso lineare e razionale nella ricerca libraria, e sono capaci di ospitare
tutto il materiale librario della Biblioteca di San Pietro di Silki, lasciando ampia
possibilità di incremento per gli anni a venire.
A tal fine, grazie ad un accordo tra il Comune di Ittiri e la Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati minori, è stata costituita l’”Associazione
socio-culturale San Francesco” con il compito di promuovere attività culturali
quali conferenze, dibattiti, mostre d’arte, ricerche etnografiche, archeologiche,
storiche, socio-culturali a carattere locale, inchieste socio-religiose ed attività af88
fini; svolgere inoltre attività pubblicistica come stampa di libri, periodici o altri
strumenti di comunicazione cartacea o telematica.
Con l’intento di favorire la fruibilità pubblica del luogo per iniziative di valore
culturale, educativo e di utilità sociale, il Comune di Ittiri ha quindi concesso
alla Provincia di Sardegna di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori i locali dell’ex
Convento per la realizzazione della Biblioteca.
4. Indicazione dei bisogni a cui si dà risposta
L’accordo con il Comune di Ittiri può portare i seguenti benefici:
– trasloco nei nuovi locali;
– recupero di almeno il doppio degli spazi oggi a disposizione, in modo da garantire un uso agevole della struttura per molti anni;
– progettazione di una biblioteca impostata diversamente dall’attuale, a scaffali aperti, con maggiori possibilità di gestione dell’utenza;
– creazione di nuovi servizi e ampliamento di quelli esistenti;
– adesione al Catalogo regionale dei Beni Librari e Documentari.
5. soluzioni
Il problema principale da affrontare e risolvere è quello dell’utilizzazione degli
spazi. La Biblioteca, avendo finora sofferto della mancanza di superfici, ha bisogno di allargarsi e garantirsi agibilità per lungo tempo.
I locali assegnati alla Biblioteca si trovano, come detto prima, sul lato sinistro
della Chiesa di San Francesco, nei vecchi locali adibiti a Caserma dei Carabinieri
fino agli anni ‘50. Si tratta di un edificio ubicato su due piani, composto d’ampi
locali con volte a botte alte circa 4 metri. La Biblioteca troverà posto al piano terreno e al primo piano, su una superficie di circa 490 mq. da utilizzare in sale di
consultazione, uffici e sale dedicate alla ricerca su internet. Ai locali si accede da
un ingresso posto al piano terra dal quale, tramite l’impianto di un sistema antitaccheggio ed un impianto di videosorveglianza estesa a tutte le aree dell’edificio,
si ha il controllo del pubblico in entrata ed in uscita, nella posizione ideale per una
gestione razionale del personale e per l’erogazione del servizio di distribuzione e
di informazione bibliografica. Dall’ingresso si può accedere direttamente al piano
superiore tramite le scale o l’ascensore. A fianco all’ingresso si può pure andare
alla sala di fianco per la consultazione del catalogo informatizzato e delle risorse
elettroniche, alla sala periodici o alla sala che accoglie il materiale più prezioso: le
cinquecentine. Per raggiungere questa sala si deve varcare il cortile, che dà accesso
89
all’ala opposta, dove sono ubicate due ampie sale, che accoglieranno anche il rimanente materiale antico, le edizioni dei secoli XVII, XVIII e XIX.
Al primo piano si accede tramite l’ascensore o le scale, ubicati nell’andito
subito dopo l’ingresso. La disposizione dei locali è simile a quella del piano terra,
con il vantaggio che possono essere sfruttati un corridoio che consente l’accesso
agli ambienti dietro il giardino e tutta l’ala sinistra, con una disposizione ad L,
che può accogliere un’ampia sala di lettura, 5 salette che potrebbero essere arredate con scaffalature in legno e tavoli e il lungo corridoio che potrebbe accogliere
librerie lignee lungo i muri.
Considerando le esigenze esposte in precedenza e la dislocazione dei locali, si può pensare di utilizzare gli spazi sfruttando i muri perimetrali di ogni
ambiente, impiegando scaffalature lignee a muro, che ben si adattino all’architettura dell’edificio, dell’altezza di metri 2,20, in modo da consentire all’utente di accedere direttamente e con facilità ai libri. Negli ambienti più grandi
si potranno aggiungere tavoli per la lettura delle dimensioni di m. 1,80x0,90.
Varie postazioni potranno essere dislocate per la consultazione del catalogo in
linea e per la ricerca su internet. Si potranno infine individuare ambienti per
accogliere una sala informatica con varie postazioni, e per l’utilizzazione di
audiovisivi.
Costi
Dai preventivi richiesti è emerso, dopo una comparazione dei costi, della qualità del materiale e dei tempi di consegna, entro un mese dall’ordinazione ed un
mese per l’installazione, che per arredare i locali scegliendo la presente soluzione necessitano le somme seguenti:
–Trasferimento libri dal Convento di San Pietro di Silki nei
nuovi locali della Biblioteca del Convento di Ittiri
– Impianto antincendio (segnalatori di fumo, estintori)
– Sistemi di sicurezza e antitaccheggio
– Cablaggio per la predisposizione di internet
– Scaffalature in metallo a giorno, dimensioni mt. 2,20hx35
– n° 16 tavoli per la lettura, a € 200 cadauno
– n° 100 sedie, a € 70 cadauna
– n° 12 computer a € 2.000 cadauno
– n° 12 postazioni computer, a € 400 cadauna
– n° 1 studio per ufficio
Totali
90
€ 1.000
€ 10.000
€ 40.000
€ 15.000
€ 72.000
€ 3.200
€ 7.000
€ 24.000
€ 4.800
€ 3.500
__________
€ 180.500
6.Obiettivi
La realizzazione della nuova Struttura ha come obiettivo il miglioramento dei
servizi con un impiego razionale del personale, degli spazi e delle attrezzature.
7.Obiettivi primari
–Realizzazione di una Biblioteca con una sequenza ordinata di spazi diversificati, composta di ambienti luminosi con scaffali aperti per la libera consultazione accanto ad ampi tavoli, postazioni attrezzate, sale multimediali, spazi
per esposizioni e riunioni.
– Creazione di spazi sufficienti per una buona funzionalità ventennale della
biblioteca.
–Trasformazione della Biblioteca in punto di riferimento importante per tutto
il bacino d’utenza formato da laureati, da cultori di scienze religiose, dagli
studenti delle scuole superiori cittadine e di tutta la Provincia di Sassari. La
Biblioteca ha l’obiettivo di diventare un centro di promozione culturale e di
aggregazione per la popolazione di Ittiri e di tutta la Provincia.
8.pianificazione del progetto
I tempi da considerare per la soluzione prospettata dovranno tener conto degli
adempimenti necessari per l’esecuzione del progetto medesimo.
Tali tempi comprendono:
– assegnazione dei fondi della Regione Autonoma della Sardegna (120 giorni);
– predisposizione e tempi d’espletamento della gara d’appalto relativa ai lavori d’inscatolamento, trasporto e sistemazione dei libri, macchinari e arredamento (30 giorni);
– predisposizione e tempi d’espletamento della gara d’appalto relativa alla fornitura del nuovo arredamento (60 giorni);
– predisposizione e tempi d’espletamento della gara d’appalto relativa al cablaggio della rete informatica (30 giorni);
– aggiudicazione degli appalti;
– lavori di cablaggio della rete informatica (10 giorni);
– arredamento dei nuovi locali (15 giorni);
– trasporto e sistemazione dei libri (30 giorni);
– adeguamento della segnaletica e ultimi accorgimenti (7 giorni);
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– collaudo dei nuovi locali (7 giorni);
– inaugurazione della Biblioteca.
9.il capo progetto
Bibliotecario dell’Ordine
10.il team di progetto
– Collaboratore di Biblioteca:
– Amministrativo:
–Tecnico amministrativo:
–Tecnico informatico:
– Architetto: –Responsabile Sicurezza:
Assistente del capo progetto
Gestione procedure di gara
Assistente del Segretario amministrativo
Coordinatore aspetti tecnico-informatici
Coordinatore aspetto edilizio
Coordinatore aspetti sicurezza
11.gli strumenti di gestione e pianificazione
–Riunioni mensili del team di progetto con produzione di verbale.
– Verifiche quindicinali sugli stati d’avanzamento dei relativi responsabili e
produzione del verbale.
– Controllo del procedimento dei lavori.
12.specifiche tecniche
La soluzione è quella di sfruttare integralmente i muri perimetrali d’ogni ambiente ubicato sui due piani, utilizzando librerie in legno a muro dell’altezza
di metri 2,20, in modo da consentire all’utente di accedere direttamente e
con facilità ai libri. Negli ambienti più grandi si potranno aggiungere tavoli per la lettura delle dimensioni di m. 1,80x0,90. Varie postazioni potranno
essere piazzate per la consultazione del catalogo in linea e per la ricerca su
internet. Si potranno infine individuare ambienti per accogliere una sala informatica con varie postazioni, e per l’utilizzazione di audiovisivi. Per venire
incontro ai portatori di handicap, dove è possibile saranno impiantati degli
scivoli che consentiranno alle persone l’accesso facilitato per la ricerca dei
libri. Ogni ambiente sarà completato da tavoli di lettura e postazioni per la
92
consultazione del catalogo. Questa soluzione permetterà di sfruttare al massimo gli spazi a disposizione, ottenendo più di 2.000 ml. di scaffalature, vale
a dire circa il doppio di quelle esistenti nell’attuale biblioteca e circa 96 posti
a sedere. Si creeranno, inoltre, 12 postazioni da distribuire nelle varie sale e
nella sala informatica.
Analizzando i diversi ambienti l’arredamento può essere realizzato nel modo
seguente:
Piano terra
Reception - mt. 3,70x3,00 - mq. 11,10
– n. 1 Scrivania cm. 120x130
– n. 1 Poltrona con braccioli
– n. 1 Personal computer
– n. 2 armadi porta oggetti cm. 150x30x200h
Sala A - Libri antichi - mt. 13,60 x 3,70 - mq. 50,32
– n. 1 scaffale da ml. 2,00
– n. 1 scaffale da ml. 2,90
– n. 1 scaffale da ml. 2,00
– n. 1 scaffale da ml. 4,50
– n. 1 scaffale da ml. 6,40
– n. 6 scaffali da ml. 1,00
= ml. 23,80
ml. 23,80 x 6 ripiani = ml. 142,80
ml. 142,80 x 36 volumi = 5.140 volumi
– n. 3 tavoli di lettura m.1,80x1,00
– n. 2 postazioni
Sala B - Libri antichi - mt. 3,00 x 6,40 - mq. 19,20
– n. 1 scaffale da ml. 6,00
– n. 1 scaffale da ml. 1,80
– n. 1 scaffale da ml. 2,50
= ml. 10,30
ml. 10,30 x 6 ripiani = ml. 61,80
ml. 61,80 x 36 volumi = 2.224 volumi
– n. 1 tavolo di lettura m.1,80x1,00
93
Sala Periodici - mt. 9,20 x 3,00 - mq. 27,60
– n. 1 scaffale da ml. 8,00
– n. 1 scaffale da ml. 6,80
= ml. 14,80
ml. 14,80x 6 ripiani = ml. 88,80
ml. 88,80 x 36 volumi = Corridoio -mt. 22,50x2,30 - mq. 51,75
– n. 1 scaffale da ml. 2,30
– n. 1 scaffale da ml. 13,00
– n. 1 scaffale da ml. 10,00
= ml. 14,80
ml. 25,30x 6 ripiani = ml. 151,80
ml. 151,80 x 36 volumi = – n. 4 postazioni
3.196 volumi
5.460 volumi
Piano I
Sala A - mt. 5,30x3,60 - mq. 19,00
– n. 1 scaffale da ml. 2,80
– n. 1 scaffale da ml. 2,80
– n. 1 scaffale da ml. 2,60
– n. 1 scaffale da ml. 3,60
= ml. 11,80
ml. 11,80 x 6 ripiani = ml. 70,80
ml. 70,80 x 36 volumi = 2.550 volumi
– n. 1 tavolo di lettura m.1,60x0,90
Sala B - 3,25x3,60 - mq. 11,70
– n. 1 scaffale da ml. 1,60
– n. 1 scaffale da ml. 2,70
– n. 1 scaffale da ml. 0,85
– n. 1 scaffale da ml. 1,50
– n. 1 scaffale da ml. 1,80
– n. 1 scaffale da ml. 2,70
= ml. 11,15
ml. 11,15 x 6 ripiani = ml. 66,90
ml. 66,90 x 36 volumi = 94
2.408 volumi
Sala C - 3,50x3,60 -mq. 12,60
– n. 1 scaffale da ml. 2,50
– n. 1 scaffale da ml. 2,10
– n. 1 scaffale da ml. 2,80
– n. 1 scaffale da ml. 2,00
= ml. 9,40
ml. 9,40 x 6 ripiani = ml. 56,40
ml. 56,40 x 36 volumi = 2.030 volumi
Sala D - mt. 3,50x3,50 - mq. 12,25
– n. 1 scaffale da ml. 1,40
– n. 1 scaffale da ml. 2,70
– n. 1 scaffale da ml. 1,60
= ml. 5,70
ml. 5,70 x 6 ripiani = ml. 34,20
ml. 34,20 x 36 volumi = 1.230 volumi
Sala E - mt. 3,50x3,90 - mq. 13,65
– n. 1 scaffale da ml. 1,80
– n. 1 scaffale da ml. 2,70
– n. 1 scaffale da ml. 2,70
– n. 1 scaffale da ml. 1,15
= ml. 8,25
ml. 8,25 x 6 ripiani = ml. 49,50
ml. 49,50 x 36 volumi = n. 2 postazioni
Sala F - mt. 3,50x4,40 - mq. 15,40
– n. 1 scaffale da ml. 2,90
– n. 1 scaffale da ml. 1,60
– n. 1 scaffale da ml. 1,40
– n. 1 scaffale da ml. 1,40
– n. 1 scaffale da ml. 0,80
– n. 1 scaffale da ml. 0,80
= ml. 8,90
ml. 8,90 x 6 ripiani = ml. 53,40
ml. 53,40 x 36 volumi = n. 1 tavolo di lettura m.1,80x1,00
1.780 volumi
1.920 volumi
95
Sala G - mt. 6,10x3,00 - mq. 18,30
– n. 2 tavoli di lettura m.1,20x3,00n. 8 postazioni
Sala H - mt. 3,40x3,00 - mq. 10,20
– n. 1 scaffale da ml. 2,50
– n. 1 scaffale da ml. 1,00
– n. 1 scaffale da ml. 1,50
– n. 1 scaffale da ml. 1,80
– n. 1 scaffale da ml. 2,50
– n. 1 scaffale da ml. 1,90
= ml. 11,20
ml. 11,20 x 6 ripiani = ml. 67,20
ml. 67,20 x 36 volumi = 2.420 volumi
Sala I - mt. 5,90x2,70 - mq. 15,90
– n. 1 scaffale da ml. 2,30
– n. 1 scaffale da ml. 1,20
– n. 1 scaffale da ml. 5,80
= ml. 9,30
ml. 9,30 x 6 ripiani = ml. 55,80
ml. 55,80 x 36 volumi = 2.008 volumi
Sala L - mt. 5,90x10,60 - mq. 62,54
– n. 1 scaffale da ml. 4,90
– n. 1 scaffale da ml. 1,60
– n. 1 scaffale da ml. 1,80
– n. 1 scaffale da ml. 1,80
– n. 1 scaffale da ml. 1,70
– n. 1 scaffale da ml. 5,00
– n. 1 scaffale da ml. 1,40
– n. 1 scaffale da ml. 1,70
– n. 1 scaffale da ml. 1,70
– n. 1 scaffale da ml. 1,60
– n. 1 scaffale da ml. 2,90
– n. 1 scaffale da ml. 2,90
– n. 1 scaffale da ml. 2,90
– n. 1 scaffale da ml. 3,00
– n. 1 scaffale da ml. 3,00
= ml. 37,90
ml. 37,90 x 6 ripiani = ml. 227,40
96
ml. 227,40 x 36 volumi = n. 4 tavoli di lettura m.1,80x1,00
Sala M - mt. 5,90x3,30 -mq. 19,45
– n. 1 scaffale da ml. 5,10
– n. 1 scaffale da ml. 1,60
– n. 1 scaffale da ml. 1,60
– n. 1 scaffale da ml. 5,30
= ml. 13,60
ml. 13,60 x 6 ripiani = ml. 81,60
ml. 81,60 x 36 volumi = 8.180 volumi
2.937 volumi
n. 1 tavolo di lettura m.1,80x1,00
Sala N -mt. 5,90 x 2,70 - mq. 15,90
– n. 1 scaffale da ml. 5,20
– n. 1 scaffale da ml. 1,30
– n. 1 scaffale da ml. 1,30
– n. 1 scaffale da ml. 5,10
– n. 1 scaffale da ml. 3,10
= ml. 16,00
ml. 16,00 x 6 ripiani = ml. 96,00
ml. 96,00 x 36 volumi = 3.456 volumi
Sala O - mt. 14,50x2,95 - mq. 42,78
– n. 1 scaffale da ml. 1,50
– n. 1 scaffale da ml. 3,20
– n. 1 scaffale da ml. 1,50
– n. 1 scaffale da ml. 2,00
– n. 1 scaffale da ml. 1,50
– n. 1 scaffale da ml. 0,80
– n. 1 scaffale da ml. 1,10
– n. 1 scaffale da ml. 3,20
– n. 1 scaffale da ml. 3,30
– n. 1 scaffale da ml. 2,30
– n. 1 scaffale da ml. 1,80
– n. 1 scaffale da ml. 2,10
– n. 1 scaffale da ml. 2,10
= ml. 26,40
ml. 26,40 x 6 ripiani = ml. 158,40
97
ml. 158,40 x 36 volumi = n. 3 tavoli di lettura m.1,80x1,00
5.700 volumi
Sala P - mt. 3,70x3,50 - mq. 12,95
– n. 1 scaffale da ml. 0,80
– n. 1 scaffale da ml. 3,10
– n. 1 scaffale da ml. 3,10
– n. 1 scaffale da ml. 1,00
– n. 1 scaffale da ml. 2,40
= ml. 10,40
ml. 10,40 x 6 ripiani = ml. 62,40
ml. 62,40 x 36 volumi = 2.250 volumi
Sala Q - mt. 3,70x3,30 - mq. 12,20
– n. 1 scaffale da ml. 3,60
– n. 1 scaffale da ml. 1,40
– n. 1 scaffale da ml. 3,10
– n. 1 scaffale da ml. 1,00
– n. 1 scaffale da ml. 2,40
= ml. 11,15
ml. 11,15 x 6 ripiani = ml. 69,00
ml. 69,00 x 36 volumi = 2.480 volumi
Sala R - mt. 3,70x3,40 - mq. 12,58
– n. 1 scaffale da ml. 1,50
– n. 1 scaffale da ml. 3,10
– n. 1 scaffale da ml. 1,50
– n. 1 scaffale da ml. 3,50
= ml. 9,60
ml. 9,60 x 6 ripiani = ml. 57,60
ml. 57,60 x 36 volumi = n. 1 postazione
Sala S - mt. 3,70x3,20 - mq. 11,84
– n. 1 scaffale da ml. 1,50
– n. 1 scaffale da ml. 3,10
– n. 1 scaffale da ml. 1,70
– n. 1 scaffale da ml. 3,50
= ml. 9,80
98
2.070 volumi
ml. 9,80 x 6 ripiani = ml. 58,80
ml. 58,80 x 36 volumi = n. 1 postazione
2.115 volumi
Corridoio 1 - 14,00x2,00 - mq. 28,00
– n. 1 scaffale da ml. 9,60
– n. 1 scaffale da ml. 2,30
– n. 1 scaffale da ml. 3,00
– n. 1 scaffale da ml. 2,30
– n. 1 scaffale da ml. 3,70
– n. 1 scaffale da ml. 1,80
– n. 1 scaffale da ml. 4,00
– n. 1 scaffale da ml. 2,30
– n. 1 scaffale da ml. 3,40
– n. 1 scaffale da ml. 2,50
– n. 1 scaffale da ml. 2,60
– n. 1 scaffale da ml. 5,30
– n. 1 scaffale da ml. 3,20
= ml. 46,00
ml. 46,00 x 6 ripiani = ml. 276,00
ml. 276,00 x 36 volumi = 9.930 volumi
Corridoio 2 -25,00x2,00 - mq. 50,00
– n. 1 scaffale da ml. 1,60
– n. 1 scaffale da ml. 2,90
– n. 1 scaffale da ml. 3,10
– n. 1 scaffale da ml. 1,90
– n. 1 scaffale da ml. 2,00
– n. 1 scaffale da ml. 2,70
– n. 1 scaffale da ml. 2,90
– n. 1 scaffale da ml. 6,90
– n. 1 scaffale da ml. 1,30
– n. 1 scaffale da ml. 5,80
– n. 1 scaffale da ml. 5,30
= ml. 36,40
ml. 36,40 x 6 ripiani = ml. 218,40
ml. 218,40 x 36 volumi = 7.860 volumi
99
Riepilogo
Piano terra:
mq. 159,50 – n. 16.020 volumi – 4 tavoli per 24 posti di lettura – n. 6 postazioni
Piano I: mq. 397,70
– n. 63.320 volumi
– 12 tavoli per 72 posti di lettura – n. 12 postazioni
Totali
mq. 557,20
– n. 79.340 volumi
– 16 tavoli per 96 posti di lettura – n. 18 postazioni
13.Scenari di riferimento
Il presente progetto è stato concepito pensando ad alcune capacità che si ritiene
possano caratterizzare gli scenari futuri entro i quali la Biblioteca opererà. Apertura ai bisogni del territorio: la realizzazione della nuova Biblioteca rappresenterà
un punto di riferimento importante per tutto il bacino d’utenza formato da utenti interni (Religiosi dell’Ordine francescano) ed esterni (laureandi, studenti delle
scuole medie superiori, insegnanti, universitari, potenziali utenti del circondario,
che potrebbero avvalersi del materiale documentario della Biblioteca).
14.Impatti
La realizzazione del presente progetto rappresenta un buon punto di partenza
per il miglioramento dei servizi. Da Biblioteca chiusa, oggi occasionalmente
accessibile all’utenza, diventerà Biblioteca aperta, con piena fruibilità. Il materiale librario, con il nuovo assetto, sarà collocato per sezioni, dando così una risposta concreta alle richieste di numerosi utenti che manifestavano l’esigenza
di una divisione più distinta del materiale librario. L’utenza sarà maggiormente
controllabile e seguita nelle proprie esigenze. Le postazioni ubicate nei vari
ambienti faciliteranno la ricerca e la consultazione dei documenti, eliminando
il vecchio metodo di consultazione tramite catalogo cartaceo. Conseguentemente, dal punto di vista gestionale si verificherà un miglioramento nell’impiego del personale, più attento al lavoro d’informazione bibliografica e di
documentazione, aspetto molto importante tra le mansioni del bibliotecario
e molto gradito dall’utente. Analogamente, saranno potenziati i servizi infor100
matici, con numerose postazioni attrezzate sparse nella biblioteca ed una sala
informatica dove fare ricerca bibliografica sulle banche Dati e su internet.
15.Impatto sui processi
Certamente l’accesso diretto del pubblico al materiale librario comporterà un
maggior impegno nel riordinare quotidianamente gli scaffali, più di quanto finora richiesto dalla biblioteca a scaffale chiuso. Inoltre sarà necessario un maggiore
impegno nel contatto con il pubblico: il bibliotecario dovrà prestare la propria
opera in mezzo all’utenza. Tutte operazioni relative all’iter del libro, se prima
avvenivano all’interno degli uffici, dovranno necessariamente essere svolte tra il
pubblico, perché l’utenza avrà ancor più bisogno dell’assistenza del bibliotecario per informazioni bibliografiche, per la consultazione delle banche dati o per
le indicazioni relative al reperimento dei testi desiderati.
Tutti questi cambiamenti dovranno essere supportati da personale aggiornato sulla gestione dei servizi bibliotecari.
16.Impatto sui Servizi
L’ampliamento degli spazi e la trasformazione della Biblioteca a scaffali aperti,
influirà positivamente sui servizi, fino a raggiungere la massima funzionalità in
tutti i settori. Tutto ciò rafforzerà il rapporto diretto che il bibliotecario avrà con
il pubblico, stabilendo un’interazione tra le due parti: l’utente che si rivolge fiducioso all’operatore il quale, forte dei corsi di qualificazione professionale, offrirà
sempre al meglio e nelle migliori condizioni la propria professionalità.
17.Impatto sulla qualità
La presente soluzione progettuale influirà certamente in modo positivo sulla
qualità dei servizi.
Il primo risultato positivo sarà verificabile al momento dell’accesso in biblioteca: è da questa circostanza che l’utente è individuato dal contapersone,
elemento che contribuisce alla statistica delle frequenze giornaliere. Una volta
entrato in biblioteca avrà la possibilità di depositare gli oggetti personali negli
appositi armadietti (cosa impossibile nella situazione odierna per la mancanza
degli spazi), compilare la carta d’entrata e inoltrarsi nelle varie sezioni della
Biblioteca. L’utente avrà così a disposizione un’esauriente segnaletica che lo
101
guiderà in biblioteca, avrà a disposizione il personale per informazioni bibliografiche, aiuti nell’uso della ricerca bibliografica nei cataloghi e nelle banche
dati, potrà usare appositi moduli per esprimere la propria soddisfazione del
servizio o fare richieste legate al miglioramento dei servizi o all’acquisto di documenti necessari alla ricerca.
Cambierà anche il modo di lavorare nella distribuzione e nel prestito dei documenti. Se fino adesso il libro doveva essere chiesto in prestito al bibliotecario,
con gran dispersione di tempo e di personale, sarà l’utente ad accedere direttamente al testo desiderato: dovrà solamente compilare il modulo di prestito ed
andare dal bibliotecario con il libro per farselo registrare. Con la biblioteca aperta si potrà avere un attento utilizzo delle risorse umane con grandi risultati nel
sistema d’erogazione del prestito.
18.Impatto su security, safety, health
L’assetto della Biblioteca, concepito nel presente progetto, è mirato ad un miglioramento, rispetto al passato, di tutti gli aspetti della sicurezza sia dei lavoratori sia degli utenti.
La prima preoccupazione, al momento del trasferimento, sarà quella di verificare l’efficienza degli impianti di ventilazione e di riscaldamento, in maniera che gli utenti non soffrano gli eccessi delle condizioni termiche. Saranno
importanti la temperatura e l’umidità per la salute del materiale documentario, perciò saranno installati dei rilevatori in grado di misurare le condizioni
dei singoli locali. Per prevenire i rischi d’incendio, dovranno essere dislocati
in ogni ambiente rilevatori di fumo e di principio di combustione. Analogamente ogni ambiente sarà dotato di appositi estintori che l’addetto curerà di
verificare periodicamente. Sarà curata la segnaletica relativa agli impianti di
prevenzione, protezione e di fuga.
L’illuminazione è un fattore importante nelle sale di studio, quindi andranno
evitate fonti di luce molto forti, preferendo l’illuminazione naturale che proviene
dalle ampie finestre e punti luce a norma di legge 46/90 che non investano direttamente i tavoli di lettura.
Si avrà cura di rendere tutti i locali accessibili ai portatori di handicap, facendo in modo che non trovino ostacoli di sorta, facilitando i loro movimenti
con scivoli, ingressi idonei, elevatori, opportune distanze tra i tavoli e gli scaffali,
bagni attrezzati.
102
L’utente, al momento dell’ingresso, seguirà un percorso obbligato, attraversando un contapersone, per andare nei vari ambienti della Biblioteca,
uscendo, alla fine, dopo essere obbligatoriamente passato davanti al banco
della distribuzione dove si trova il personale addetto all’attività di distribuzione e controllo.
Gli uffici saranno arredati secondo le norme sulla sicurezza, con posti di lavoro ergonomici, postazioni informatiche messe nel modo corretto in modo da
evitare danni alla vista. Nelle vicinanze degli uffici sono situati gli ambienti di
supporto, quali la sala per le fotocopie, il deposito per il materiale di consumo,
il server di rete sul quale poter intervenire con tempestività in caso di problemi
nei collegamenti interni. La sala informatica e quella per gli audiovisivi saranno
dotate di appositi impianti di ventilazione, in modo da moderare la temperatura
in relazione al calore provocato dai macchinari.
19.contenuti di innovazione
Il presente progetto è da considerare completamente innovativo, perché trasforma radicalmente l’uso e il concetto della biblioteca rispetto alla situazione attuale. In effetti la biblioteca, da struttura chiusa come finora è stata, con le forti
limitazioni che ne derivano, diventa una struttura aperta alle esigenze dell’utenza, maggiormente fruibile, con i servizi saranno strutturati in maniera rivoluzionaria e funzionale rispetto al passato.
La nuova sistemazione risponde alla necessità di un ampliamento di spazi e
di un miglioramento dei servizi e darà impulso all’aumento delle collezioni che
finora hanno subito un rallentamento e, conseguentemente, ad una maggiore
possibilità dell’utenza di informazione e documentazione.
Tutto ciò favorirà l’aumento del bacino di utenza che, trovando risposte alle
esigenze che finora hanno avuto riscontri contenuti, troverà nella nuova biblioteca un punto fermo di riferimento alle proprie ricerche.
Si acquisirà materiale documentario sempre più specialistico, rispondente
alle esigenze di studio e di ricerca che si faranno sempre più evidenti e pressanti; certamente ci sarà l’esigenza di acquisire risorse elettroniche, anche perché questo settore è in continua espansione, grazie alla tendenza di molte case
editrici di pubblicare in formato elettronico; internet faciliterà maggiormente
questo orientamento, perciò si acquisteranno sempre più periodici in formato
elettronico e offrirlo all’utente via web.
Si potrà riorganizzare i servizi della Biblioteca utilizzando il personale con
razionalità, aumentando la qualità delle prestazioni e diminuendo i costi di
gestione.
103
20.punti di forza e debolezza
I punti di forza del presente progetto consistono nella concretizzazione dei bisogni più volte rilevati ma finora di difficile attuazione per ragioni logistiche, ed
espressi dall’utenza in più occasioni. Si darà risposta alle richieste di servizi più
efficienti, di completezza dell’informazione, di sicurezza nel reperimento dei
documenti. I punti di debolezza evidenziabili sono quelli relativi alla disponibilità delle risorse umane, sempre carente rispetto alle necessità.
104
La facciata della chiesa di San Francesco dopo il rifacimento e l’ampliamento del campanile.
LA PRESENZA FRANCESCANA A ITTIRI
P. Leonardo Pisanu O.F.M.
Premessa
Gli inizi della presenza francescana a Ittiri risalgono, con sicurezza, al 1610. è l’anno
d’un primo approccio conventuale con la consueta implantatio crucis, quale segno
della presa di possesso del sito ove sarebbe sorto il progettato convento, comprensivo di convento e chiesa e di tutte le strutture necessarie per introdurvi una comunità
di circa dodici frati minori in grado di vivervi il carisma di S. Francesco d’Assisi.
Se il 1610 è l’anno della partenza francescana a Ittiri, gli approcci e le trattative tra il comune, la locale chiesa parrocchiale e l’ineludibile consenso dell’arcivescovo turritano dell’epoca, Mons. Andrea Baccallar (1604-1612) da una parte,
e la Provincia di S. Maria delle Grazie dall’altra, son da collocarsi qualche tempo
prima, previa una reciproca conoscenza e frequentazione che portarono entrambi fino all’importante decisione del 1610.
Da circa 140 anni si era affermato a S. Pietro di Silchi in Sassari il celebre Santuario di N.S. de11e Grazie, con i suoi mesi di maggio e di settembre a Lei dedicati, durante i quali, e lungo l’anno, i vari centri dell’antico giudicato di Torres o
regno del Logudoro, Ittiri compreso, visitavano il notissimo Santuario, servito
dai frati minori. La loro predicazione cristiana, sull’esempio di S. Francesco, inclusa quella del buon esempio dei nostri fratelli laici in questua, hanno portato
alla prevedibile richiesta, da parte della comunità civile ed ecclesiale di Ittiri, ad
aprirvi un convento in pianta stabile per poter fruire, in modo costante e duraturo, del servizio pastorale dei figli di S. Francesco, tanto che, a Ittiri come al Capo
di Sopra, a partire da quel periodo, i frati minori venivano, e saranno sempre
affettuosamente chiamati, sos padres de santu Franziscu, come al Capo di Sotto
is paras, su para nostru, su para legu, su para circanti.
Tale reciproca frequentazione riteniamo che abbia avuto il suo massimo input negli anni 1607-1610, periodo in cui il culto e la celebrità di San Salvatore
da Horta (1520-1567), che aveva vissuto a Cagliari gli ultimi diciotto mesi della
sua breve vicenda terrena, non ebbe il suo riconoscimento pubblico ed ufficiale
con l’inusuale e sorprendente motu proprio di Paolo V il 5 febbraio 1607. Con
tale atto il Papa, non potendo subito accogliere l’altissima istanza di Filippo III
di Spagna e dell’intero episcopato spagnolo che spingevano per una canonizza107
zione immediata del servo di Dio Salvatore da Horta perchè vi erano da smaltire
tante altre cause anteriori a quella del Santo catalano, accolse in parte la loro
richiesta proclamandolo beato con atto proprio e concedendo il culto pubblico
al Beato in tutto l’Ordine dei frati minori e in tutta la Chiesa.
Tale concessione creò un tale entusiasmo nell’isola ed una crescente positiva
immagine dai frati minori sardi, da sollecitare, nel solo anno 1610, le richieste
di nove comuni e centri della Sardegna alla Provincia di S. Maria delle Grazie,
puntualmente accolte, per aprire un loro convento:
A Nulvi (convento della Purissima Concezione 1608), a Orani (convento di S.
Giovanni Battista 1610), a Padria (convento N.S. di Itria 1610), a Sorso (convento
di N.S. di Itria 1610), a Mandas (convento di S. Francesco 1610), a Fonni (convento della SS. Trinità 1610), a Villasor (convento di S. Michele Arcangelo 610), a
Ittiri (convento di S. Francesco 1610), a Gadoni (convento di N.S. di Itria 1611),
realizzatosi nel 1623.
I frati minori, dunque, grazie alla beatificazione del servo di Dio fr. Salvatore
da Horta, divennero di moda, e la Provincia di S. Maria delle Grazie, forte di circa
trecento religiosi, si sentì in grado di accogliere le nove richieste in oggetto.
Un secondo vigoroso input, coevo al titolo di beato, è il trafugamento del cuore
del Santo da Cagliari a Sassari da parte del francescano fr.Giovanni d’Aranda, il quale, trasferito dal conv. di S. Maria di Gesù in Cagliari al conv. di S. Pietro in Silchi nel
1607, estrasse dalla tomba del Santo il cuore e lo portò nella sua nuova destinazione
ove è custodito in un prezioso reliquiario d’argento, tuttora esposto alla venerazione
dei fedeli. Tale insigne reliquia, che tanto colpì la devozione popolare e religiosa della
città turritana, ha indubbiamente giovato in simpatia e affetto verso i figli di S. Francesco tra i sardi, i quali son sempre aperti e disponibili al carisma francescano.
Le origini del convento di S. Francesco
Secondo le fonti interne della Provincia di S. Maria delle Grazie, anche se tardive, l’anno di fondazione del convento di S. Francesco è databile al 1610. È pur
vero che l’atto originale di fondazione è tuttora introvabile, ed era già smarrito a1
tempo del P.Pacifico Guiso Pirella, che nel 1726 visitò il convento di S. Francesco
in qualità di Commissario Generale dell’Ordine, e volle descriverne le origini,
attribuendole alle pressanti richieste del Comune di Ittiri alla Provincia Turritana
e al previo benestare dell’arcivescovo di Sassari Andrea Baccallar (1604-1612).
108
Nel 1726 il convento di S. Francesco, costruito alla periferia dell’abitato, appariva come un complesso, chiesa e convento, di tutto rispetto, rifinito nelle sue
strutture, capace di ospitarvi abitualmente oltre dodici frati, intraprendente e
dinamico nella pastorale, sottolineando la grande devozione popolare a S. Antonio di Padova.
Ma prima che il Guiso Pirella lo visitasse trovandolo nelle condizioni quasi
ottimali più sopra indicate, il complesso “chiesa-convento” era cresciuto lentamente nonostante fosse stato preso in mano dalla marchesa di Valde Casana,
Donna Giuseppa Simon, Carvillo y Albornoz che, a certe condizioni, lo aveva
avuto in consegna dalla Provincia turritana per trasformarlo in un convento recolletto, ispirato ad un’ala dell’Ordine, quella appunto dei Recolletti, protesa più
alla contemplazione ed alla vita eremitica che al dinamismo dell’evangelizzazione di movimento e itinerante.
Una migliore sintesi esaustiva, in base a conoscenze più accurate e supportate dalle fonti di cui venne in possesso, la desumiamo dalle seguenti indicazioni
del P.Ludovico Pistis che, nelle sue Memorie istoriche del 1865, descrive come
segue il convento di San Francesco di Ittiri:
«Il comune (di Ittiri) edificava la chiesa, ma il convento, cui prescelsero di
ritirarsi in bel sito, il più elevato a pochi passi dalle case, pare rimanesse in stato
poco decente. Trovo infatti che la marchesa di Valde Casana Donna Giuseppa
Simon Carvillo e Albornoz, con ciò che il convento già intitolato a San Francesco
pigliasse il titolo con questa leggenda nel sigillo: “Sigillum Purissimae Conceptionis conventus de Ittiri”; si esibiva del suo concepimento con tutti i membri
necessari, compreso il campanile, garantendo a quelli che vi dimorerebbero il
vestiario con l’olio della lampada, ma che fosse convento di recollezione. Tanto
più si rileva dall’atto di accettazione del Definitorio delli 25 gennaio 1699. Non si
sa poi perchè vi abbisognasse una rettifica nelli 4 febr. 1705. Il convento sortì la
sua perfezione, ed è uno dei migliori; ma non certo per opera della marchesa che
con pubblico stromento ritrattò la sua promessa per cui cadde dal giuspatronato che li fu concesso in tutto il convento, riservando solo ai frati la giusepoltura
nell’altare maggiore; con decreto delli 9 maggio del definitorio fu ridetto al certo
l’antico titolo di San Francesco.»
Fino alla fine del 1700, per scarso impegno del comune di Ittiri, il convento lasciava alquanto a desiderare e la sua incompletezza strutturale non venne risolta neanche con l’affidamento dello stesso alla marchesa di Valde Casata
che, nonostante le ampie concessioni avute dalla Provincia turritana, tra le quali
109
la trasformazione da convento osservante in convento recolletto con la nuova
denominazione di convento della Purissima Concezione al posto dell’antica di
convento di S. Francesco, ciò nonostante non se ne fece nulla. Fu la stessa marchesa a ritirare le proprie proposte qualche anno dopo, ritenendo impraticabili gli estremi cronologici di tale operazione come, in modo esplicito, si desume
dall’atto del definitorio del 4 febbraio 1705, a firma del Ministro Provinciale turritano P.Francesco Sanna. In base a tale atto la marchesa doveva:
1°) consegnare entro tre anni il convento completo di stanze, chiostro secondo
il modello del convento di S. Pietro in Sassari, insieme alle strutture come la
sacristia, la libreria, chiesa, cappelle, coro, campanile;
2°) garantire il vestiario ai frati che vi avessero dimorato e l’olio della lampada
per il Santissimo;
3°) non frapporre ostacoli o impedimenti, nè da parte della marchesa nè da parte
dei suoi successori ed eredi, a che i frati continuassero a seppellire nella chiesa o nelle cappelle minori gli ecclesiastici e i laici che ne facessero richiesta,
eccezion fatta per l’ossario della cappella maggiore, riservato, come luogo di
sepoltura, ai religiosi che fossero morti nel convento di Ittiri o ai membri del
casato della stessa marchesa che lo avessero desiderato;
4°) la concessione dello iuspatronatus alla marchesa e ai suoi successori sull’intero convento e chiesa che, da subito, avrebbe assunto il titolo di convento
della Purissima Concezione in perpetuo con i conseguenti e previsti diritti
e benefici spirituali che l’Ordine e la Provincia concedevano, per norma, ai
grandi benefattori;
5°) nella deprecata ipotesi che la consegna di chiesa e convento del tutto ultimati non avvenisse entro i tre anni in predicato, l’intesa concordata sarebbe ipso
facto nulla e cadrebbe da sé.
Ciò che di fatto avvenne, anche per la spontanea rinuncia della marchesa che
ritirò, qualche anno dopo, le sue proposte di finanziamento dell’opera, mentre,
il 9 maggio 1707, la Provincia turritana revocò lo iuspatronatus concesso il 4 febbraio 1705 e restituì al convento di Ittiri il titolo di convento di S. Francesco.
Con il decreto del 1707 l’operazione fondazione dobbiamo ritenerla conclusa, mentre il progetto per il rifacimento della facciata della chiesa del 1726 rientra negli interventi normali o anche straordinari di restauro e di manutenzione
necessari quando gli edifici, come le persone, invecchiano e palesano la necessità di interventi adeguati.
110
Significativa presenza pastorale del convento
di San Francesco
Inizi dunque difficili, stentati e problematici in ambito edilizio per tutto il decimosettimo secolo, ma significatamente validi la predicazione francescana ed
il servizio sacramentale dei religiosi che vi dimorano di volta in volta. Lo affermano con autorità, nelle loro relationes ad limina inviate da due arcivescovi
di Sassari alla Santa Sede sullo stato della loro archidiocesi, allorchè puntualmente notano che:
«Nel paese di Ittiri Cannedu vi è un convento dei frati minori osservanti di
San Francesco. È povero e la sua chiesa non è stata ancora ultimata, mentre il
convento è abitato da pochi frati. Nondimeno quelli che vi abitano e vi risiedono conducono una vita esemplare e si mostrano necessari e indispensabili
nella predicazione della Parola e nel servizio sacramentale sopperendo al
clero diocesano, scarso a Ittiri come in altri paesi della stessa archidiocesi.»
Cosi scrisse i1 22 febbraio 1673 Mons. Gavino de Cattayna arcivescovo di Sassari (1671-1678).
Analogo giudizio ribadì, nella sua “relatio ad limina” alla Santa Sede, l’altro
arcivescovo turritano Mons. Antonio de Vergara il 17 maggio 1683:
«Nel paese di Ittiri Cannedu esiste il convento dei minori osservanti di S.
Francesco [...] I suoi religiosi son di grande sostegno, ai parroci locali sia nel
sacramento della Penitenza che nella predicazione della Parola di Dio.»
Che poi i frati minori di Ittiri, che per mezzo dei fratelli laici in questua predicassero a Ittiri e nei paesi vicini col buon esempio, lo si può cogliere dal diritto
acquisito dal guardiano dello stesso convento, un certo P.Francesco Satta, il quale, rivendica e ottiene, dal governatore del Meilogu, Murel, il rispetto d’un antico
privilegio regio concesso dai re di Spagna, in forza del quale il P.Guardiano di
Ittiri poteva scegliersi nel villaggio di Torralba un Obriere, il quale ha il dirittodovere di ospitare il fratello laico di turno questuante a Torralba. L’obriere eletto
dal P.Guardiano è un certo Giovanni Mattia Ruda di Torralba, che il governatore
Murel puntualmente conferma il 7 febbraio 1699.
Il curioso privilegio è emblematico del livello di stima goduta dai frati minori in tutto il Meilogu e come tale privilegio venisse recepito come una bene111
dizione divina per il servizio caritativo offerto ai figli di S. Francesco e quindi
particolarmente rispettato e osservato. D’altronde i grandi benefattori, coi loro
familiari, facevano parte, per diritto dell’Ordine e delle rispettive Province religiose dislocate ovunque, del gruppo privilegiato degli amici spirituali, i quali
erano ammessi, in vita e in morte, a tutte le preghiere, messe, suffragi, indulgenze goduti dai frati in vita e in morte.
Superato il primo secolo di vita, in povertà e minorità, e risolti i problemi
edilizi di chiesa e convento, l’una e l’altro finalmente ultimati del tutto, nei primi
decenni del XVIII secolo lo stesso convento, per consistenza numerica di religiosi e i ruoli pastorali e culturali avuti, divenne uno dei migliori della Provincia
turritana. Nel 1746 aveva una consistenza numerica di 16 religiosi e nel 1840 di
15, con i positivi risvolti pastorali facilmente intuibili in positivo, mentre ebbe la
sua importanza culturale nel 1803 e nel 1840, quando divenne studio generale di
filosofia e di teologia.
Tutto ciò ha una sicura e documentata conferma, grazie alle fonti attuali di
cui si è in possesso, da quanto emerge dai quadri organizzativi con cui il convento ittirese è stato puntualmente dotato nel vari Capitoli Provinciali o Congregazioni Intermedie, dal 1801 a1 1864.
S. PIETRO (Sassari) Congregazione Intermedia 31 dic. 1801 - 6 gennaio 1802
Per il convento del S. P. S. Francesco di Ittiri: Presidente P. Giuseppe Maria Solinas, predicatore e definitore in carica. Vicario della casa P. Leonardo Amocano.
Amministratore delle messe lo stesso P. Leonardo Amocano. Predicatore annuale
“ad libitum” del P. Presidente.
S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 29 giugno - 12 luglio 1803
Quadro degli uffici del S.P.N. Francesco del convento di Ittiri. Guardiano
P.Tommaso Dore, lettore, predicatore ed ex definitore. Predicatore annuale
P.Egidio Cuccureddu. Amministratore delle messe P.Antonio Giuseppe Cossu,
predicatore ed ex definitore.
S. FRANCESCO (Ozieri) Congregazione Intermedia 21-28 gennaio 1805
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Tommaso
Dore, ex definitore. Vicario della casa e Predicatore annuale P.Egidio Cuccureddu, predicatore. Direttore dei casi di coscienza M.R.P.Antonio Francesco Pintus,
lettore giubilato, ed ex Ministro Provinciale. Confessore ordinario P.Ludovico
Giuseppe Cossu, ex definitore. Amministratore delle Messe “ad libitum”.
112
S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 22-30 settembre 1806
Quadro degli uffici del convento dl S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Nicola
Manca, predicatore (e professore) Aggregato. Predicatore annuale P.Nicola Zara,
lettore di teologia.
S. PIETRO (SS) I. Congregazione Intermedia 16-22 maggio 1808
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Nicola
Manca, predicatore (e professore) Aggregato. Prefetto di sacristia P.Tommaso
Dore, predicatone e definitore in carica. Confessore ordinario P.Antonio Pasquale
Nuvoli, predicatore.
S. PIETRO (SS) II. Congregazione Intermedia 5-13 agosto 1811
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Luigi Pichetto, predicatore generale, Amministratore delle messe P. Nicola Manca (Professore) Aggregato. Prefetto di sacristia P. Angelico Solinas, lettore di teologia.
S. FRANCESCO (Ozieri) Capitolo Provinciale 10-22 giugno 1812
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Egidio
Cuccureddu. Predicatore annuale P.Aurelio Sogos. Amministratore delle Messe
P.Vittorio Cossu, predicatore.
S. BONAVENTURA (Nulvi) Congregazione Intermedia l4-19 gennaio 1814
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Egidio
Cuccureddu, predicatore. Vicario della casa P.Aurelio Sogos, predicatore. Predicatore conventuale P.Angelo Solinas, predicatore e lettore di teologia. Prefetto di
sacristia, Commissario del Terz’Ordine P. Tommaso Dore, ex definitore.
S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 29 dic. 1814-8 gennnaio 1815
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Raffaele
Cabras, predicatore e lettore di teologia. Vicario della casa “ad libitum”. Prefetto
di sacristia P. Antonio Pasquale Nuvoli, predicatore generale. Confessore ordinario P. Nuvoli.
1° DICEMBRE 1815 Elezione dei Presidenti dei conventi
Per il convento di S. Francesco di Ittiri. Presidente P. ex definitore Carlo Maria
Nadali. Essendo però seguito nel 4 giugno la rinuncia di questo, si creò il R.P.Fr.
Mario Branca.
S. MARIA DELLA PIETà (Alghero) Capitolo Provinciale 15 - 26 giugno 1819
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Narci113
so Salis, predicatore. Predicatore annuale P.Ilario Branca. Confessore ordinario
P.Leonardo Amocano. Amministratore delle Messe P.Predicatore annuale.
S. MARIA DELLA PIETà (Alghero) I. Congregazione Intermedia 20 - 24 febbraio 1821
Per il convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Aurelio Sogos, predicatore. Predicatore annuale “ad libitum” del Ministro Provinciale. Amministratore delle messe
“ad libitum” del P.Guardiano. Confessore ordinario P.Ilario Branca, predicatore.
S. MARIA DELLA PIETà (Alghero) II. Congregazione intermedia 3 - 13 ottobre 1823
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Angelo Maria Oggianu, predicatore e lettore. Vicario della casa P. Giovanni Battista Sanna,
predicatore. Predicatore annuale “ad libitum” del Ministro Provinciale.
S. MARIA DELLA PIETà (Alghero) III. Congregazione Intermedia 12 - 18 gennaio 1825
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Antonio
Michele Sini, ex definitore. Predicatore annuale P.Pietro Battista Tavera, predicatore e lettore. Amministratore delle Messe “ad libitum”. Confessore ordinario P.
Faustino Sini, predicatore e lettore. Vicario della casa P.Giovanni Battista Sanna,
predicatore.
S. PIETRO (SS) IV. Congregazione Intermedia 6 - 29 giugno 1829
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Aurelio Sogos, ex-definitore. Vicario della casa “ad libitum” del Ministro Provinciale e dei
PP. Discreti. Discreti conventuali i PP. Giovanni Battista Sanna, Atanasio Madrau,
entrambi predicatori. Amministratore delle Messe P.Madrau. Confessori ordinari
gli stessi PP. Discreti.
S. ANTONIO (Bonorva) V. Congregazione Intermedia 14 - 21 maggio 1833
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Aurelio Sogos, ex definitore. Discreti conventuali il Predicatore annuale e il P. Giovanni Battista-Sanna. Predicatore annuale P. Salvatore Sias. Amministratore delle Messe e Prefetto di sacristia il P. Predicatore annuale. Confessore ordinario il P. Discreto Sias.
S. PAOLO (Nuoro) Capitolo Provinciale 14 - 20 ottobre 1835
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Diego Pasquale Gutierrez. Predicatore annuale P. Maurizio Gadoni. Ammministratore delle Messe P. Aurelio Sogos, ex definitore.
114
S. PIETRO (SS) Congregazione Intermedia 17 - 25 giugno 1837
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Aurelio
Sogos, ex definitore. Predicatore annuale P. Bernardino Solinas. Discreti per gli
aventi diritto. Confessori ordinari il Predicatore annuale e il P. Antonio Pinna.
Amministratore delle Messe e Prefetto di sacristia il Predicatore annuale.
S. PAOLO (Nuoro) Capitolo Provinciale 8 - 28 ottobre 1838
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano, con dispensa del Ministro Generale, P.Aurelio Sogos, ex definitore. Predicatore annuale e
Vicario della casa P.Diego Pasquale Gutierrez, lettore e predicatore. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Confessori ordinari il P.Salvatore Sias ed il Predicatore annuale. Amministratore delle Messe il P.Sias.
S. MARIA DEGLI ANGELI (Santulussurgiu) Congregazione Intermedia 14 - 28
giugno 1840
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano, con dispensa del Ministro Generale, P.Aurelio Sogos, ex definitore. Predicatore annuale e
Maestro dei chierici P.Salvatore Sias, ex definitore. Discreti conventuali per gli
aventi diritto. Confessori ordinari i PP.Salvatore Sias e Alberto Maria Diana. Amministratore delle Messe “ad libitum”. Prefetto di sacristia M.R.P.Antonio Sassu,
lettore giubilato ed ex Ministro Provinciale.
S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 10 - 20 novembre 1841
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Salvatore
Sias, ex definitore. Predicatore annuale e Commissario del Terz’0rdine P.Vincenzo
Diana, predicatore e lettore. Prefetto di sacristia P.Aurelio Sogos, definitore in carica, Catechista e Amministatore delle Messe P.Benigno Mannu, predicatore e lettore. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Confessori ordinari M.R.P.Angelo
Maria Oggianu, lettore giubilato e il P. Vincenzo Diana.
S. PIETRO (SS) Congregazione Intermedia 1 - 6 giugno 1843
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Salvatore
Sias, ex definitore. Commissario del Terz’Ordine, Catechista, Predicatore annuale
P.Maurizio Gadoni, predicatore e lettore. Prefetto di sacristia M.R.P.Aurelio Sogos, ex Ministro Provinciale e definitore in carica. Amministratore delle Messe P.
Maurizio Gadoni. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Confessori ordinari P.
Maurizio Gadoni e P.Diego Pasquale Gutierrez, predicatore e lettore.
S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 4 - 13 luglio 1845
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Vincenzo
115
Diana, predicatore e lettore. Predicatore annuale, Prefetto di sacristia, Catechista
e Amministratore delle Messe P.Diego Pasquale Gutierrez, predicatore e lettore.
Direttore dei casi di coscienza M.R.P.Angelo Maria Oggianu, lettore giubilato. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Organista P.Serafino Cossu, lettore di teologia. Confessori ordinari i PP.Gutierrez e Cossu.
S. FRANCESCO (Ittiri) Congregazione Intermedia 23 aprile - 2 maggio 1847
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Vincenzo
Diana, pedicatore e lettore. Predicatore annuale, Commissario del Terz’Ordine,
Catechista P.Diego Pasquale Gutierrez. Discreti conventuali per gli aventi diritto.
Amministratore delle Messe, Organista P.Gentile Giordano. Confessori ordinari i
PP.Gutierrez e Giordano. Direttore dei casi di coscienza M.R.P.Angelo Maria Oggianu, lettore giubilato. Prefetto di sacristia P.Diego Pasquale Gutierrez.
S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 17 - 30 giugno 1848
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Vincenzo
Diana, definitore in carica. Predicatore annuale e Catechista P.Diego Pasquale
Gutierrez. Amministratore delle Messe “ad libitum”. Direttore dei casi di coscienza
M.R.P.Angelo Maria Oggianu, lettore giubilato. Discreti conventuali per gli aventi
diritto. Organista P.Gentile Giordano. Prefetto di sacristia P.Vincenzo Diana. Confessori ordinari i PP.Maurizio Gadoni e Salvator Angelo Sechi.
S. ANTONIO (Bonorva) Congregazione Intermedia 9 -18 novembre 1849
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Vittorio Salis. Predicatore annuale P.Reginaldo Unida. Prefetto di sacristie P.Vincenzo Diana.
Amministratore delle Messe e Organista P.Reginaldo Unida. Confessori ordinari i
PP.Reginaldo Unida e Giovanni Battista Udella. Discreti conventuali per gli aventi
diritto.
S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 15 - 24 agosto 1851
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Vincenzo Diana, ex definitore. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Prefetto di
sacristia M.R.P. Aurelio Sogos, ex Ministro Provinciale. Direttore dei casi di coscienza M.R.P. Angelo Maria Oggianu lettore giubilato. Amministratore delle
Messe, Catechista e Commissario del Terz’Ordine P. Antonio Vincenzo Mura e P.
Vittorio Salis.
S. PIETRO (SS) Congregazione Intermedia 24 settembre - 2 ottobre 1853
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano M.R.P. Innocenzo Gandulfo, lettore giubilato. Discreti conventuali per gli aventi diritto.
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Amministratore delle Messe “ad libitum”. Prefetto di sacristia P.Vincenzo Diana, ex
definitore. Confessori ordinari M.R.P. Narciso Pinna, lettore giubilato e i PP.Diana
e Gutierrez. Commissario del Terz’Ordine P.Vincenzo Diana, ex definitore.
S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 19 - 25 novembre 1855
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano M.R.P. Aurelio Sogos, ex Ministro Provinciale. Discreti conventuali per gli aventi diritto.
Confessori ordinari il M.R.P.Innocenzo Gandulfo, lettore giubilato e il P.Diego Pasquale Gutierrez, lettore e predicatore. Amministratore delle Messe e Catechista
P.Michele Pinna, lettore e predicatore. Direttore dei casi di coscienza P.Narciso
Pinna, lettore giubilato ed ex Provinciale di titolo.
S. PIETRO (SS) Congregazione Intermedia 21 - 30 agosto 1857
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Diego Pasquale Gutierrez. Discreti conventuali per gli aventi diritto. Confessori ordinari i
MM.RR.PP.Aurelio Sogos, ex Ministro Provinciale, Narciso Pinna, lettore giubilato ed ex Provinciale di titolo, Innocenzo Gandulfo, lettore giubilato. Amministratore delle Messe e Catechista P.Antonio Michele Pinna.
S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 13 - 22 novembre 1858
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Diego Pasquale Gutierrez, lettore predicatore. Discreti conventuali per gli aventi diritto.
Confessori ordinari M.R.P.Narciso Pinna, lettore giubilato ed ex Provinciale di
titolo e il P.Innocenzo Gandulfo, lettore giubilato e definitore in carica. Amministratore delle Messe P.Antonio Michele Pinna, lettore predicatore. Catechista P.
Michele Pinna.
S. PIETRO (SS) Congregazione Intermedia 8 - 16 settembre 1860
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano il M.R.P.Narciso
Pinna, lettore giubilato ed ex Provinciale di titolo. Discreti conventuali per gli
aventi diritto. Vicario della casa P.Diego Pasquale Gutierrez. Confessori ordinari
il M.R.P.Innocenzo Gandulfo ed il Vicario della casa. Amministratore delle Messe
e Catechista P.Michele Pirari, lettore e predicatore.
S. PIETRO (SS) Capitolo Provinciale 25 giugno - 4 luglio 1861
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P.Salvatore
Sias, ex definitore. Discreti conventuali i MM.RR.PP. ex Ministri Provinciali Aurelio Sogos e Tommaso Dore. Amministratore delle Messe e Catechista P.Michele
Pinna. Confessori ordinari i MM.RR.PP.Narciso Pinna, ex Provinciale di titolo, e il
P. Diego Pasquale Gutierrez, definitore in carica.
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S. PIETRO (SS) Congregazione Intermedia 4 - 11 gennaio 1863.
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Salvatore Angelo Sechi, predicatore e lettore. Discreti conventuali per gli aventi
diritto. Confessori ordinari i MM.RR.PP. Narciso Pinna, ex Provinciale di titolo, Tommaso Dore, ex Ministro Provinciale e P. Diego Pasquale Gutierrez,
definitore in carica. Amministratore delle Messe e Catechista “ad libitum” del
P. Guardiano.
S. PIETRO (SS) Capitolo provinciale 25 giugno - 6 luglio 1864.
Quadro degli uffici del convento di S. Francesco di Ittiri. Guardiano P. Antonio
Michele Pinna, predicatore e lettore. Discreti conventuali per gli aventi diritto.
Confessori ordinari i MM.RR.PP.Tommaso Dore, ex Ministro Provinciale, Narciso
Pinna, ex Provinciale di titolo, e il P.Diego Pasquale Gutierrez, ex definitore. Amministratore delle Messe P.Gutierrez. Catechista e Commissario del Terz’Ordine
P.Salvatore Angelo Sechi, definitore in carica.
In base ai vari quadri dei Capitoli e delle Congregazioni Intermedie dal 1801
al 1864, è possibile ridisegnare, come segue, le competenze e le forze di lavoro
pastorale, culturale, formativo, liturgico del convento ittirese nei rapporti con
la comunità locale che ha beneficiato della sua azione religiosa e spirituale.
GOVERNO DEL CONVENTO
Guardiani
1802 - P. Giuseppe Maria Solinas.
1803 - P. Tommaso Dore ex definitore.
1805 - P. Tommaso Dore ex definitore.
1806 - P. Nicola Manca.
1808 - P. Nicola Manca.
1811 - P. Luigi Pichetto.
1812 - P. Egidio Cuccureddu.
1814 - P. Egidio Cuccureddu.
1815 - P. Raffaele Cabras.
1815 - (1 dicembre) P. Carlo Maria Nadali, ex definitore.
1816 - (4 giugno) P. Mario Branca.
1819 - P. Narciso Salis.
1821 - P. Aurelio Sogos.
1823 - P. Angelo Maria Oggianu.
1825 - P. Antonio Michele Sini ex definitore.
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1829 - P. Aurelio Sogos ex definitore.
1833 - P. Aurelio Sogos ex definitore.
1835 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1837 - P. Aurelio Sogos ex definitore
1838 - P. Aurelio Sogos ex definitore.
1840 - P. Aurelio Sogos, con dispensa
del P. Generale, ex definitore.
1841 - P. Salvatore Sias ex definitore.
1843 - P. Salvatore Sias ex definitore.
1845 - P. Vincenzo Diana.
1847 - P. Vincenzo Diana.
1848 - P. Vincenzo Diana definitore in
carica.
1849 - P. Vittorio Salis.
1851 - P. Vincenzo Diana ex definitore.
1853 - P. Innocenzo Gandulfo.
1855 - P.Aurelio Sogos ex Ministro
Provinciale.
1857 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1858 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1860 - P. Narciso Pinna ex Provinciale
di titolo.
1861 - P. Salvatore Sias ex definitore.
1863 - P. Salvatore Sias.
1864 - P. Antonio Michele Pinna.
Vicari della casa
1802 - P. Leonardo Amocano.
1805 - P. Egidio Cuccureddu.
1814 - P. Aurelio Sogos.
1815 - Ad libitum.
1823 - P. Giov. Battista Sanna.
1825 - P. Giov. Battista Sanna.
1829 - Ad libitum del P. Provinciale e
dei Discreti.
1838 - P. Diego Pasquale Gutierrez
1860 - P. Diego Pasquale Gutierrez
Discreti conventuali
1829 - P. Giov. Battista Sanna;
P. Atanasio Madrau.
1833 - P. Salvatore Sias;
P. Giov. Battista Sanna.
1837 - Per gli aventi diritto.
1838 - Per gli aventi diritto.
1840 - Per gli aventi diritto.
1841 - Per gli aventi diritto.
1843 - Per gli aventi diritto.
1845 - Per gli aventi diritto.
1847 - Per gli aventi diritto.
1848 - Per gli aventi diritto.
1849 - Per gli aventi diritto.
1851 - Per gli aventi diritto.
1853 - Per gli aventi diritto.
1855 - Per gli aventi diritto.
1857 - Per gli aventi diritto.
1858 - Per gli aventi diritto.
1860 - Per gli aventi diritto.
1861 - Per gli aventi diritto.
1857 - M.R.P. Aurelio Sogos, ex Ministro Provinciale.
1863 - Per gli aventi diritto.
1864 - Per gli aventi diritto.
SERVIZIO LITURGICO
FORMAZIONE CHIERICI, FRATELLI LAICI, TERZIARI E SACERDOTI
Amministratore delle Messe
1802 - P. Leonardo Amocano.
1803 - P. Antonio Giuseppe Cossu.
1805 - Ad libitum.
1811 - P. Nicola Manca.
1812 - P. Vittorio Cossu.
1819 - P. Ilario Branca.
1821 - Ad libitum del P. Guardiano.
1825 - Ad libitum.
1829 - P. Atanasio Madrau.
1833 - P. Salvatore Sias.
1835 - P. Aurelio Sogos ex definitore.
1837 - P. Bernardino Solinas.
1838 - P. Salvatore Sias,
1840 - Ad libitum.
1841 - P. Benigno Mannu.
1843 - P. Maurizio Gadoni.
1845 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1847 - P. Gentile Giordano.
1848 - Ad libitum.
1849 - P. Reginaldo Unida.
1851 - P. Antonio Vincenzo Mura;
P. Vîttorio Salis.
1853 - Ad libitum.
1855 - P. Antonio Michele Pinna.
1857 - P. Antonio Michele Pinna.
119
1858 - P. Antonio Michele Pinna.
1860 - P. Michele Pirari.
1861 - P. Michele Pinna.
1863 - Ad libitum del P. Guardiano.
1864 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
Prefetti di sacristia
1808 - P. Tommaso Dore, definitore in
carica.
1811 - P. Angelico Solinas.
1814 - P. Tommaso Dore ex definitore.
1815 - P. Antonio Pasquale Nuvoli.
1833 - P. Salvatore Sias.
1837 - P. Bernardino Solinas.
1840 - M.R.P. Antonio Sassu, ex Ministro Provinciale.
1841 - P. Aurelio Sogos definitore, in
carica.
1843 - M.R.P. Aurelio Sogos, ex Ministro Provinciale e definitore in
carica.
1845 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1847 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1848 - P. Vincenzo Diana.
1849 - P. Vincenzo Diana.
1851 - M.R.P. Aurelio Sogos ex Ministro Provinciale.
1853 - P. Vincenzo Diana ex definitore
Catechisti per l’istruzione dei Fratelli
laici, Terziari
1841 - P. Benigno Mannu.
1843 - P. P. Maurizio Gadoni.
1845 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1847 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1848 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1851 - P. Antonio Vincenzo Mura;
P. Vittorio Salis.
1855 - P. Antonio Michele Pinna.
1857 - P. Antonio Michele Pinna.
1858 - P. Antonio Michele Pinna.
1861 - P. Antonio Michele Pinna.
1863 - Ad libitum del P. Guardiano.
1864 - P. Salvator Angelo Sechi, definitore in carica.
Commissari T.O.F.
1814 - P. Tommaso Dore ex definitore.
1841 - P. Vincenzo Diana.
1843 - P. Maurizio Gadoni.
1845 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1847 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1851 - P. Antonio Vincenzo Mura;
P. Vittorio Salis.
1853 - P. Vincenzo Diana ex definitore.
1864 - P. Salvator Angelo Sechi, definitore in carica.
“Organorum Pulsator” (Organista)
Direttori dei casi di coscienza
1845 - P. Serafino Cossu.
1847 - P. Gentile Giordano.
1848 - P. Gentile Giordano.
1849 - P. Reginaldo Unida.
1805 - M.R.P. Antonio Francesco Pintus ex Ministro Provinciale.
1845 - M.R.P. Angelo Maria Oggianu.
1847 - M.R.P. Angelo Maria Oggianu.
1848 - M.R.P. Angelo Maria Oggianu.
1851 - M.R.P. Ange1o Maria Oggianu.
1855 - M.R.P. Narciso Pinna ex Provinciale di titolo.
Maestro dei chierici
1840 - P. Salvatore Sias.
120
MINISTERO PASTORALE E SACRAMENTALE
Predicatori annuali o conventuali
1802 - Ad libitum del P. Presidente.
1803 - P. Egidio Cuccureddu.
1805 - P. Egidio Cuccureddu.
1806 - P. Nicola Zara.
1812 - P. Aurelio Sogos.
1814 - P. Angelico Solinas.
1819 - P. Ilario Branca.
1821 - Ad libitum del P. Provinciale.
1823 - Ad libitum del P. Provinciale.
1825 - P. Pietro Battista Tavera.
1833 - P. Salvatore Sias.
1835 - P. Maurizio Gadoni.
1837 - P. Bernardino Solinas.
1838 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1840 - P. Salvatore Sias ex definitore.
1841 - P. Vincenzo Diana.
1843 - P. Maurizio Gadoni.
1845 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1847 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1848 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1849 - P. Reginaldo Unida.
Confessori ordinari
1805 - P. Antonio Giuseppe Cossu ex
definitore.
1808 - P. Antonio Pasquale Nuvoli.
1815 - P. Antonio Pasquale Nuvoli.
1819 - P. Leonardo Amocano.
1821 - P. Ilario Branca.
1825 - P. Faustino Sini.
1829 - P. Giovanni Battista Sanna;
P. Atanasio Madrau.
1833 - P. Salvatore Sias.
1837 - P. Bernardino Solinas;
P. Amedeo Pinna.
1838 - P. Salvatore Sias ex definitore;
P. Diego Pasquale Gutierrez.
1840 - P. P. Salvatore Sias;
P. Alberto Maria Diana.
1841 - M.R.P. Angelo Maria Oggianu;
P. Vincenzo Diana.
1843 - P. Maurizio Gadoni;
P. Diego Pasquale Gutierrez.
1845 - P. Diego Pasquale Gutierrez;
P. Serafino Sini.
1847 - P. Diego Pasquale Gutierrez;
P. Gentile Giordano.
1848 - P. Maurizio Gadoni; P. SalvatorAngelo Sechi.
1849 - P. Reginaldo Unida; P. Giovanni Battista Udella.
1853 - P. Narciso Pinna; P. Vincenzo Diana;
P. Diego Pasquale Gutierrez.
1855 - M.R.P. Innocenzo Gandulfo.
P.Diego Pasquale Gutierrez.
1857 - M.R.P. Aurelio Sogos ex Ministro Provinciale; M.R.P. Narciso Pinna ex Provinciale di
titolo; P. Innocenzo Gandulfo
definitore in carica.
1860 - M.R.P. Innocenzo Gandulfo;
P. Diego Pasquale Gutierrez;
P. Antonio Michele Pirari.
1861 - M.R.P. Narciso Pinna ex Provinciale di titolo; P. Diego Pasquale
Gutierrez definitore in carica.
1863 - P. Salvator Angelo Sechi; M.R.P.
Narciso Pinna ex Provinciale di
titolo; M.R.P. Tommaso Dore ex
Ministro Provinciale.
1864 - P. Antonio Michele Pinna;
M.R.P. Tommaso Dore ex Min.
Provinciale; P. Diego Pasquale
Gutierrez ex definitore.
121
Predicatori ordinari
1802 - P. Giuseppe Maria Solinas definitore in carica.
1803 - P. Tommaso Dore;
P. Antonio Giuseppe Cossu ex
definitore.
1805 - P. Egidio Cuccureddu.
1806 - P. Nicola Manca.
1808 - P. Nicola Manca;
P. Tommaso Dore ex definitore;
P. Antonio Pasquale Nuvoli.
1811 - P. Luigi Pichetto predicatore generale.
1812 - P. Vittorio Cossu.
1814 - P. Egidio Cuccureddu;
P. Aurelio Sogos. P. Angelico
Solinas.
1815 - P. Raffaele Cabras;
P. Antonio Pasquale Nuvoli
predicatore generale.
1819 - P. Narciso Salis.
1821 - P. Aurelio Sogos; P. Ilario Branca.
1823 - P. Angelo Maria Oggianu;
P. Giovanni Battista Sanna,
1825 - P. Pietro Battista Tavera;
P. Faustino Sini; P. Giovanni
Battista Sanna.
1829 - P. Giovanni Battista Sanna;
P. Antonio Madrau.
1838 - P. Diego Pasquale Gutierrez.
1841 - P. Vincenzo Diana;
P. Benigno Mannu.
1843 - P. Maurizio Gadoni;
P. Diego Pasquale Gutierrez.
1845 - P. Salvatore Diana;
P. Diego Pasquale Gutierrez.
1847 - P. Vincenzo Diana.
1855 - P. Diego Pasquale Gutierrez;
P. Antonio Michele Pinna.
1857 - P. Antonio Michele Pinna.
1858 - P. Diego Pasquale Gutierrez;
P. Antonio Michele Pinna.
LETTORI (Docenti) DI FILOSOFIA E TEOLOGIA
Riepilogando, i vari quadri ricostruiti consentono di poter fruire d’un migliore e
più positivo sguardo panoramico sul ruolo e lo spessore della implantatio francescana ittirese, la quale, giova ribadirlo, è una presenza spirituale, religiosa e
culturale di segno e di tipo francescano. In base alla Regola di S. Francesco si
chiamano Guardiani anche i 36 superiori del convento di Ittiri, e Vicari i loro Vice
o vicegerenti in caso di assenza del titolare. I “Discreti” sono i consiglieri o saggi
dello stesso P. Guardiano nel governo del convento.
Gli altri uffici ricoperti che, come predicatori, confessori e professori o formatori hanno agito dentro la comunità locale ittirese, pur ricoprendo solo uno
spezzone di 64 anni sui 256 della storica esistenza del S. Francesco di Ittiri, costituiscono un sufficiente materiale sul significato di tale presenza francescana,
esprimendo qualità e intensità, tanto da collocare quel convento tra i migliori
della Provincia turritana, accanto al S. Pietro di Silchi in Sassari e al S. Francesco
di Ozieri. In diversi periodi, infatti, è stato casa di studi di filosofia e teologia
concentrandovi studenti e docenti di discipline filosofiche, teologiche, storiche,
122
giuridiche con indubbi risvolti positivi anche sulla comunità civile, soprattutto
quando lo stato sabaudo progettò con Carlo Felice di affidare ai nostri conventi e
al S. Francesco di Ittiri l’istituzione della locale scuola di latinità e d’italiano, oltre
l’istituzione delle scuole normali fin dal 1807.
Il S. Francesco di Ittiri rimane dunque una presenza prestigiosa di segno francescano, legata e in continuità col filo d’oro del vissuto carisma francescano
a Ittiri nella seconda metà del XVII secolo, periodo in cui i due arcivescovi
turritani Gavino de Cattayna (1671-1678) e Antonio de Vergara (1680-1683),
nelle loro rispettive relationes ad limina inviate alla Santa Sede sullo stato
della loro chiesa particolare, rimarcano in oggettivo che i frati minori del convento di San Francesco di Ittiri “conducono una vita religiosa esemplare e a
causa della penuria di sacerdoti secolari, sono tanto necessari e aiutano molto
nell’amministrazione dei Sacramenti e nella predicazione della Parola di Dio”.
1803 - P. Tommaso Dore, lector.
1805 - M.R.P. Antonio Franceseo Pintus lector jubilatus et ex Minister.
1806 - P. Nicola Manca aggregatus (assoc.); P. Nicola Zara lector theologiæ.
1808 - P. Nicola Manca aggregatus.
1811 - P. Nicola Manca aggregatus; P. Angelo Solinas lector theologiæ.
1814 - P. Angelo Solinas lector theologiæ
1815 - P. Raffaele Cabras lector theologus
1823 - P. Angelo Maria Oggianu lector
1825 - P. Pietro Battista Tavera lector; P. Faustino Sini lector.
1838 - P. Diego Pasquale Gutierrez lector.
1840 - M.R.P. Antonio Sassu lector jubilatus et ex Minister
1841 - P. Vincenzo Diana lector; P. Benigno Mannu lector; M.R.P. Angelo Maria
Oggianu lector jubilatus.
1843 - P. Maurizio Gadoni lector; P. Diego Pasquale Gutierrez lector.
1845 - P. Vincenzo Diana lector; P. Diego Pasquale Gutierrez lector. M.R.P. Angelo
Maria Oggianu lector jubilatus; P. Serafino Cossu lector theologus.
1847 - P. Vincenzo Diana lector; M.R.P. Angelo Maria Oggianu lector jubilatus.
1848 - M.R.P. Angelo Maria Oggianu lector jubilatus.
1851 - M.R.P. Angelo Maria Oggianu lector jubilatus.
1853 - M.R.P. Innocenzo Gandulfo lector jubilatus.
1855 - M.R.P. Innocenzo Gandulfo lector jubilatus; Antonio Michele Pirari lector.
P. Diego Pasquale Gutierrez lector; M.R.P. Narciso Pinna lector jubilatus et
ex Provincialis de titulo.
1857 - M.R.P. Narciso Pinna lector jubilatus et ex Provincialis de titulo; P. Innocenzo Gandulfo lector jubilatus.
123
1858 - P. Diego Pasquale Gutierrez lector; M.R.P. Narciso Pinna lector jubilatus et
ex Provincialis de titulo; P. Innocenzo Gandulfo lector jubilatus et actualia
definitor; P. Antonio Michele Pinna lector.
1860 - M.R.P. Narciso Pinna lector jubilatus et ex Provincialis de titulo; P. Antonio
Michele Pirari lector jubilatus.
1861 - M.R.P. Narciso Pinna lector jubilatus et ex Provincialis de titulo.
1863 - P. SalvatorAngelo Sechi lector.
1864 - P. Antonio Michele Pinna lector.
L’alta dignità di tale presenza, tre volte secolare, trova una solida conferma
nella lunga teoria anche se incompletissima, dei frati minori di provenienza e
nascita ittirese, ottimi religiosi, spesso ricchi di talento, cultura e, in alcuni di
essi, splende una notevole santità di vita, come Fr.Salvatore Tavera e il P. Bernardo Sussarellu, due grandi testimoni del carisma francescano maturato in terra
ittirese. Per i soli due secoli XIX e XX segnaliamo i seguenti:
SECOLO XIX (anteriori al 1815)
- P. Antonio Pasquale Nuvoli predicatore.
- P. Egidio Cuccureddu predicatore.
- P. Angelo M.Oggianu (+1856) lettore giubilato.
- Fr. Ludovico Delogu, chierico.
- Fr. Antonio Delogu, chierico.
- M.R.P. Antonio Sassu, custode, lettore iubilato, Min. Provinciale (1835-1838).
- M.R.P. Aurelio Sogos, predicatore generale, Min.Prov. (1845-1848)
- M.R.P. Narciso Pinna, lettore giubilato ed ex Provinciale di titolo, morto dopo il
1860.
- M.R.P. Innocenzo Gandulfo (1803-1896), lettore giubilato di filosofia, Min.
Prov. (1864-1885).
- M.R.P. Salvatore Angelo Sechi (1824-1898), Min.Prov. (1885, rinunziò),
Commissario Generale dell’Ordine per la Provincia di S. Maria delle Grazie
(1888-1891).
- P. Antonio Michele Pinna (1814-1892), predicatore.
- Fr. Salvatore Carta, fr.laico, professò nel 1862.
- P. Clementino Giuliani, predicatore.
- P. Antonio Luigi Oggianu, sacerdote nel 1849.
- Fr.Emmanuele Pais, terziario(1831-1904)
- P. Gentile Cau, sacerdote (1837-1909).
- P. Antonio Faedda (1828-1910), sacerdote, finanziò i conventi nuovi di S. Pietro e di S. Francesco di Ittiri.
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SECOLO XX (dopo la soppressione dei Regolari)
- Fr. Salvatore Tavera (1860-1951) fratello laico.
- Fr. Angelo Calvia (1864-1930) fratello laico.
- Fr. Tommaso Carassino (1878) ha lasciato l’Ordine nel 1908.
- Fr. Felice Ruiu (1880) laico professo solenne, ha lasciato l’Ordine il 28/4/1932
- Fr. Angelo Canu (1883) ha lasciato l’Ordine il 1/2/1904.
- P. Antonino Scanu (1882-1954) sacerdote.
- Fr. Teofilo Sogos (1884) chierico professo semplice, ha lasciato l’Ordine il
4/7/1904.
- Fr. Teodoro Mura (1885) chierico professo semplice, ha lasciato l’Ordine il
20/11/1903.
- Fr. Graziano Ortu (1885) chierico professo semplice, ha lasciato l’Ordine il
4/7/1904.
- Fr. Candido Mudadu (1885) terziario? ha lasciato l’Ordine il 16/10/1906.
- Fr. Sante Deruda (1885) ha lasciato l’Ordine nel 1908.
- P. Giacomo Solinas (+1920) sacerdote.
- P. Innocenzo Scanu (1887-1939) sacerdote
- Fr. Tommaso Ruiu (1895) ha lasciato l’ordine il 24/1/1921.
- P. Mariano Fiori (1900-1981) sacerdote questuante.
- P. Francesco Simula (1901-1982) sacerdote-Rettore Collegio Seraf. Consigliere
Prov.
- P. Bernardo Sussarellu (1915-2008) Laureato in teologia sez.S. Scrittura, custode di Prov. (1951-1954), Min.Prov. due volte (1954-1960), (1966-1972).
- Fr. Corrado Cappai (1917) terziario, ha lasciato l’ordine il 1/6/1937.
- P. Emilio Lupinu (1920), sacerdote. Ridotto allo stato laicale il 12/7/1950. Riammesso nella Provincia francescana della California.
- P. Venanzio Ruzzu (1917-1987) sacerdote, guardiano.
- P. Gioachino Scanu (1915-2000) laureato in Diritto Canonico nel 1948 Consigliere Prov., Min. Prov. (1960 -1963), Segretario Gen.dell’Ordine (1963-1969),
Giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale, Presidente dello stesso (19852000).
- P. Celestino Pisanu (1920-2000) sacerdote e apprezzato direttore di spirito.
- Fr. Pietro Santoru (1923) chierico filosofo di voti semplici, ha lasciato l’ordine
nel 1/6/1944.
- Fr.Antonio Delogu (1923), chierico filosofo di voti semplici, ha lasciati l’ordine
il 12/2/1944.
- Fr. Antonio Manca (1933) terziario, ha lasciato l’Ordine il 15/8/1955.
- P. Antonino Piras (1935-2009), licenziato in S. Teologia, laureato in Leggi, Min.
Prov. (1981-1987).
- P. Giambattista Pais (1933-) sacerdote, licenziato in S. Teologia.
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- P. Francesco Sechi (1935-) sacerdote, laureato in Filosofia, in Leggi, Professore
all’Università di Sassari, Ministro Provinciale (1987-1993), Vicario Provinciale.
- Fr. Giovanni Battista Manca (1936) Terziario, ha lasciato l’Ordine il
15/8/1955.
- P. Cristoforo Simula (1964-) sacerdote, passato al clero diocesano de L’Aquila.
Nonostante le numerose vocazioni non riuscite, i parziali quadri ora proposti,
sono un’ulteriore prova e conferma della storica validità della implantatio francescana nella cittadina di Ittiri, che ha dato alla Provincia numerose figure di
eccellenti religiosi tra i quali ben otto Ministri Provinciali.
Nota bibliografica:
Cfr. P. Leonardo Pisanu, I frati Minori di Sardegna dal 1218 al 1925, voll. 14, Edizioni della
Torre - Edizioni Horta, Cagliari, 1992-2005, pp. 4728.
Cfr. i Registri 392-393-394 dell’Archivio Provinciale Frati Minori Cagliari.
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Indice
Presentazione
Dal passato al futuro per un progetto nel presente. . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5
I – Documenti dell’associazione
Accordo Comune – Provincia francescana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
Accordo integrativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
Atto costitutivo dell’Associazione socio-culturale San Francesco . . . . . . . . . 21
Statuto dell’Associazione socio-culturale San Francesco . . . . . . . . . . . . . . 27
Convenzione per la concessione in comodato d’uso gratuito
dei locali del vecchio convento di San Francesco
all’Associazione socio culturale San Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
II – restauro e storia delle strutture
Relazione tecnica relativa alla descrizione dello stato
di conservazione e di degrado dei locali dell’ex convento
e descrizione degli interventi di restauro eseguiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
Evoluzione e modifiche degli spazi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53
III – Documenti della biblioteca
Biblioteca di San Pietro in Silki: regolamento interno . . . . . . . . . . . . . . . . 71
Progetto nuova biblioteca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81
IV – cenni storici dei francescani a ittiri
La presenza francescana a Ittiri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
Significativa presenza pastorale del convento di San Francesco . . . . . . . . 111
Finito di stampare
nel mese di novembre 2009
presso la Nuova Stampa Color
Zona Industriale, Muros
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Dal passato al futuro per un progetto nel presente