ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! Fotovoltaico, solare termico e caldaie: tre soluzioni integrabili di Paolo Varone impianti fotovoltaici L’impianto fotovoltaico converte l’energia solare in energia elettrica, senza passare attraverso processi termici, quindi senza combustione ed emissione di gas serra. È composto da una serie di moduli, che contengono le celle fotovoltaiche, realizzate con materiali opportunamente trattati (in genere silicio “drogato”) capaci di assorbire la radiazione solare, trasformandola in corrente elettrica a tensione continua1. Le reti elettriche domestiche funzionano a corrente alternata, quindi l’impianto deve disporre di uno o più convertitori statici (inverter), oltre che dei necessari dispositivi di protezione (diodi di blocco, interruttori, sistemi di protezione da sovracorrenti, fusibili). Un impianto fotovoltaico permette di sopperire almeno parzialmente ai consumi elettrici, riducendo o annullando i prelievi di energia. Grazie al contratto cosiddetto di “scambio sul posto”, il proprietario dell’impianto rimane collegato alla rete elettrica, prelevando l’energia nelle ore in cui i moduli fotovoltaici non sono in grado di generare la potenza necessaria ai suoi fabbisogni e immettendo nella rete l’eccesso di energia prodotta, in caso di condizioni meteorologiche favorevoli o nei momenti di basso consumo. In questa maniera non servono apparecchiature di accumulo perché la rete elettrica stessa funziona come una “batteria di riserva” di capacità infinita. Il grande vantaggio degli impianti fotovoltaici è di non richiedere alcun intervento per il funzionamento (accensione, spegnimento o regolazione) e di avere esigenze di manutenzione molto limitate. Inoltre tolgono poco spazio: in genere i moduli sono montati sulle coperture degli edifici, dove si hanno migliori esposizioni e minori ombreggiamenti, con soluzioni architettoniche che permettono anche una totale integrazione; gli unici spazi interni da dedicare sono 1 Una corrente elettrica è definita “continua” se la sua intensità e la sua direzione (direzione di spostamento virtuale delle cariche positive) non variano nel tempo; mentre nella corrente “alternata” il movimento degli elettroni inverte alternativamente la propria direzione con una certa frequenza (è il caso della normale corrente elettrica di rete fornita, in Italia, a 220 V con una frequenza di 50 Hz). ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! QUANDO E QUANTO CONVIENE A VOI E ALL’AMBIENTE 21 quelli per gli inverter e i quadri elettrici (per impianti di piccola taglia sotto i 6 kW possono bastare 1 - 1,5 m² di parete in locale aerato). I benefici economici dell’autoproduzione di energia tramite fotovoltaico sono tre. 1) L’utilizzo dell’energia proveniente dall’impianto e immessa nella rete elettrica domestica consente una riduzione dell’importo della bolletta. 2) Lo scambio di energia elettrica tra il produttore e la rete porta a un rimborso, almeno in parte, dei costi della bolletta, grazie al contributo in “conto scambio” erogato dal Gestore dei Servizi Elettrici con saldo annuale. L’energia prodotta e immessa in rete è remunerata come l’energia elettrica prelevata e consumata, senza però poter essere superiore a quest’ultima: non viene cioè pagata l’energia eccedente rispetto a quella consumata. 3) L’energia elettrica prodotta dall’impianto permette di accedere all’incentivo in “conto energia”, contributo in moneta corrente, proporzionale ai chilowattora generati dall’impianto (art. 7 del D.lgs 387/03). Per il periodo 2011-2013, l’importo è stabilito dal D.M. 6 agosto 2010 ed è in funzione di: potenza di picco dell’impianto, data di entrata in esercizio e tipologia di impianto. Sempre grazie al Decreto 6 agosto 2010 si hanno premi aggiuntivi del 10% per impianti in sostituzione di coperture in eternit e fino al 30% per impianti che riducano anche il fabbisogno di energia dell’involucro edilizio, in estate e inverno. Il vantaggio economico infine è maggiore per apparecchiature con caratteristiche di innovazione tecnologica. ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! La Legge Regionale 13/2007, nel caso di nuove costruzioni o di ristrutturazioni di edifici esistenti con superficie utile superiore a 1.000 m², obbliga all’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. 22 FOTOVOLTAICO E TRADIZIONALE A CONFRONTO I benefici ambientali della tecnologia fotovoltaica possono essere misurati sulla quantità di anidride carbonica (CO2) non immessa nell’atmosfera durante la vita dell’impianto. Ad esempio, nel caso di un B&B con: - Impianto fotovoltaico di potenza nominale pari a 6 kWp2 - Produzione media annua 1.100 kWh/kWp - Vita tecnica utile dell’impianto pari a 30 anni- perdita di efficienza annua del 0,3% si producono 190.000 kWh, senza immissioni di gas serra / CO2. Se il nostro B&B utilizzasse invece un impianto tradizionale, a parità di produzione, immetterebbe in atmosfera 95 t di CO2, considerato che le emissioni medie per ogni kWh elettrico ENEL sono pari a 500 g di anidride carbonica. 2 La potenza nominale si esprime come “potenza di picco”, utilizzando l’unità di misura dei watt o dei chilowatt, indicata rispettivamente come Wp = watt di picco o kWp = chilowatt di picco. Fa riferimento alle condizioni “standard” di irraggiamento (1.000 W/m²) e di temperatura (25 °C) ed è utilizzata per confrontare impianti diversi, dato che la radiazione solare e la temperatura, e di conseguenza la potenza istantanea prodotta, variano durante le ore e i giorni dell’anno. IL FOTOVOLTAICO FA AL CASO VOSTRO? ECCO COSA VERIFICARE Un impianto fotovoltaico può essere installato sul tetto di qualsiasi edificio con una sufficiente superficie disponibile (circa 7-7,5 m² per ogni kW di potenza nominale con la tecnologia attuale, quindi per un B&B, con impianto di potenza 6 kWp, occorrerebbe una superficie di circa 42-45 m²). I moduli devono essere orientati il più possibile verso sud e in Italia settentrionale la loro inclinazione ottimale - per massimizzare la produzione - è di circa 30-35°. Il fattore che può maggiormente limitare la produzione è rappresentato da eventuali ombreggiamenti; ostacoli anche di piccola superficie, ma che proiettano la loro ombra sui moduli per molte ore del giorno portano a perdite notevoli: basta che una sola cella sia in ombra e il sistema - per evitare danni all’impianto - isola l’intero modulo, azzerandone la produzione. L’impianto va dimensionato rispetto al consumo di energia medio dell’utenza, tenuto conto che alle nostre latitudini la producibilità è di circa 1.100 kWh per ciascun kW di potenza nominale. La produzione teorica va corretta tenendo conto del posizionamento effettivo dei pannelli - inclinazione e orientamento - rispetto a quello ottimale. Ad esempio nel caso dell’inclinazione si arriva a una perdita massima del 13% passando da moduli a 30° a moduli orizzontali. Valori indicativi di produzione annua (in kWh per kWp) al variare di inclinazione e orientamento dei moduli Inclinazione dei moduli fotovoltaici Orientamento dei pannelli 0° 0° sud ±15° ±30° 10° 15° 20° 30° 1.061 1.080 1.100* 973 1.032 1.061 1.071 1.090 973 1.032 1.042 1.061 1.071 ±45° 973 1.012 1.032 1.042 1.042 973 964 954 934 905 ±90° est/ovest * Valore teorico di riferimento per la simulazione: 1.100 kWh/kWp per inclinazione = 30° e orientamento = 0° Elaborazione su dati “Le Guide Blu. Impianti a norme CEI n.15 Fotovoltaico”, edizioni TNE, a cura di Vito Carrescia Sono disponibili anche on-line applicativi3 per calcolare la possibile produzione mensile, sulla base di dati meteorologici statistici. QUALE TIPO DI IMPIANTO PER LA VOSTRA STRUTTURA Esistono tre modalità di installazione dell’impianto nell’edificio. 1) Si ha un impianto “totalmente integrato” quando i moduli fotovoltaici sostituiscono componenti dell’involucro edilizio (di solito tegole o elementi del manto di copertura), senza comprometterne le 3 Ad esempio: PVGIS del Joint Research Centre dell’European Commission (PVGIS© European Communities, 2001-2008). ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! 1.042 973 23 caratteristiche funzionali ed energetiche. 2) Un impianto “parzialmente integrato” non sostituisce i materiali da costruzione, ma è progettato e dimensionato in modo da non alterare le caratteristiche estetiche e la funzionalità energetica dell’involucro edilizio. Ciò avviene ad esempio quando i moduli montati sul tetto hanno la stessa inclinazione della falda. 3) Sono impianti “non integrati” i moduli montati a terra o sulle coperture con inclinazione diversa rispetto alla falda o, ancora, nel caso di tetti piani quelli che sporgono per più di metà rispetto all’elemento perimetrale (balaustra). Gli impianti “totalmente integrati” ottengono maggiori incentivi, nel caso in cui siano «sviluppati specificatamente per integrarsi e sostituire elementi architettonici»4, cioè nei casi in cui i moduli assolvano a funzioni fondamentali quali: la protezione e la regolazione termica dell’edificio (con capacità di isolamento invariata); la tenuta all’acqua; la tenuta meccanica. ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! Impianto integrato. Foto Gestore dei Servizi Elettrici 24 Impianto parzialmente integrato. Foto Gestore dei Servizi Elettrici 4 D.M. 6 agosto 2010. TUTTI I PASSI PER INSTALLARE UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO 1. Analisi preliminare dei consumi Edifici esistenti “Bollette” elettriche alla mano, potete conoscere i consumi elettrici annuali della vostra struttura. Cosa serve: l’ultima bolletta e quella dell’anno precedente dello stesso periodo. Facendo la differenza tra le letture finali del contatore, ottenete il consumo in chilowattora di tutto l’anno. ATTENZIONE! - Chi non ha ancora il contatore con telelettura deve verificare che si tratti di letture effettive e non “stimate”. - Se avete in programma modifiche al vostro esercizio (ad es. nuove camere, installazione di condizionatori d’aria, ecc.) i vostri consumi potrebbero cambiare. Nuovi edifici In questo caso si fa una stima dei consumi elettrici delle apparecchiature previste, oppure si guardano casi simili, eventualmente con l’aiuto di un consulente. 2. Valutazione di possibili economie elettriche Può esservi utile, mentre state progettando l’impianto, fare una valutazione complessiva dei consumi (dovuti per esempio all’illuminazione, agli elettrodomestici, ecc.) per vedere se sono possibili anche altre economie. 3. Stima della potenza da installare È da calcolare sulla base di: - Quantità di energia elettrica annua che volete ottenere. - Superficie disponibile. - Disponibilità di capitale da investire. 4. Scelta dell’installatore Alla ditta installatrice chiedete… - Un accurato sopralluogo. - Una proposta tecnica che valuti tutte le variabili: ad es. gli ombreggiamenti, in quali locali collocare quadri elettrici e inverter, il percorso dei cavi, ecc. - Una offerta economica che specifichi tutte le condizioni contrattuali, comprese ad es. predisposizione delle pratiche edilizie, richiesta di connessione e domande di riconoscimento dell’incentivo statale, collaudo dell’impianto, ecc. ATTENZIONE! Le ditte devono essere iscritte negli appositi elenchi della Camera di Commercio, abilitate all’installazione di impianti elettrici. Nel confrontare l’offerta economica di più installatori, considerate che il rendimento dell’inverter e la qualità del progetto dell’impianto possono fare la differenza. ATTENZIONE! L’energia prodotta annua, a parità di potenza installata e di esposizione dell’impianto, è indipendente dall’efficienza dei pannelli fotovoltaici: quelli con i migliori rendimenti occupano meno superficie. I moduli fotovoltaici devono avere le certificazioni del rispetto delle norme CEI/ IEC 61215. ATTENZIONE! I moduli sono garantiti in genere: - da difetti di fabbricazione: almeno 2 anni - da cadute prestazionali: è garantita una produzione superiore all’80% del rendimento minimo per 20 o 25 anni. Gli inverter devono essere presenti nell’ultima edizione dell’elenco dei “Dispositivi collegabili alla rete BT di Enel Distribuzione” (norma ENEL DK5940). ATTENZIONE! Gli inverter sono garantiti in genere 2 o 5 anni, con possibilità di estensione. ATTENZIONE! Se installate un impianto fotovoltaico e contemporaneamente intervenite migliorando le prestazioni energetiche complessive del vostro esercizio, potete disporre di un incremento dell’incentivo. ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! 25 5. Ricerca di eventuali finanziamenti 6. Progettazione Potete trovare prodotti bancari specifici per il finanziamento di questi impianti, in alcuni casi a copertura dell’intera spesa, con un rimborso rateale fino a 20 anni. Grazie all’accordo tra GSE e alcune banche potete rimborsare il debito mediante la cessione dell’incentivo maturato, a copertura delle rate da pagare per il finanziamento ottenuto. ATTENZIONE! Gli interessi passivi del finanziamento bancario sono un costo indiretto, quindi dilatano il tempo di rientro dell’investimento. Spesso le banche richiedono la sottoscrizione di una polizza assicurativa. Ci sono assicurazioni ad hoc: coprono i rischi da eventi naturali (grandine, nevicate) e atti di terzi (vandalismo e furti). ATTENZIONE! Il premio dell’assicurazione è nell’ordine di 10/15 euro annui per kWp installato. È obbligatoria la redazione di un progetto completo di: schemi elettrici, disegni planimetrici e relazione tecnica (D.M. n. 37/2008). ATTENZIONE! Il progetto va firmato da un professionista abilitato. Solo per utenze con potenza inferiore a 6 kWp basta il responsabile tecnico dell’impresa installatrice. 7. Permessi e pratiche per In Comune - Gli impianti totalmente o parzialmente la connessione alla rete integrati sono interventi di manutenzione elettrica ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! ordinaria e non soggetti alla Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.); è sufficiente una comunicazione preventiva. - Per gli altri è necessario procedere con la S.C.I.A. (D.Lgs. 115/08). 26 8. Esecuzione dei lavori ATTENZIONE! Verificate in Comune l’eventuale presenza di vincoli di tipo paesaggistico sull’edificio o sito di installazione, in quanto può essere necessaria la specifica autorizzazione (L.R. 32/08 e D.Lgs. 42/04) con relazione paesaggistica semplificata. - Al Gestore della rete elettrica locale, prima di iniziare i lavori inviate la domanda di connessione e il progetto preliminare, specificando che vi volete avvalere del servizio di scambio sul posto. - Il Gestore, dopo un sopralluogo, vi comunica il preventivo per l’allaccio. ATTENZIONE! Le condizioni economiche per l’allaccio sono regolate dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. Durante i lavori: documentate fotograficamente l’installazione e annotate i numeri di matricola dei moduli fotovoltaici e degli inverter. ATTENZIONE! Questa documentazione vi servirà per la pratica di richiesta degli incentivi. A lavori ultimati: la ditta installatrice o un professionista abilitato deve eseguire il collaudo. Il collaudo accerta: - il corretto funzionamento dell’impianto: spegnimento, mancanza rete, ecc. - i livelli prestazionali, misurando la potenza istantanea ottenuta rispetto all’irraggiamento. Entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori: dovete consegnare il progetto, con la dichiarazione di conformità dell’impianto, allo sportello unico per l’edilizia del Comune (art. 11, D.M. n. 37/2008). ATTENZIONE! - La dichiarazione di conformità vi viene rilasciata dalla ditta installatrice (non è la stessa cosa del certificato di collaudo). - Fatevi consegnare dalla ditta tutte le garanzie e i documenti tecnici delle parti dell’impianto. 9. Istanza di connessione e richiesta degli incentivi 10. Manutenzione Terminati i lavori: inoltrate al Gestore della rete elettrica locale la comunicazione di fine lavori, perché allacci l’impianto alla rete. Il Gestore installa il contatore di produzione e quello di misura bidirezionale (che registra l’energia prelevata e quella immessa). ATTENZIONE! Per gli impianti di potenza superiore a 20 kWp è necessario presentare all’Ufficio Tecnico di Finanza (UTF) la denuncia dell’apertura dell’officina elettrica. Entro 60 giorni dall’entrata in esercizio dell’impianto, dovete far pervenire al GSE la richiesta dell’incentivo, corredata dai documenti previsti dalla delibera AEEG 90/07. Per fare la richiesta dovete utilizzare il portale GSE, dove compilate la domanda e alcuni allegati. ATTENZIONE! Il mancato rispetto dei tempi comporta la non ammissibilità all’incentivazione. L’impianto fotovoltaico richiede operazioni di manutenzione piuttosto limitate. Dovete tenere sotto controllo: - che non si verifichino cadute di produzione superiori al normale decadimento dei moduli - che non compaiano messaggi di errore sul display degli inverter. Chiamate la ditta in questi casi: - dopo nevicate intense o vento forte, per verificare le strutture di sostegno (serraggio delle imbullonature, deformazioni del telaio di sostegno, stato della zincatura delle viti di serraggio); - se sono caduti fulmini nelle vicinanze, per verificare lo stato della cartuccia degli scaricatori di sovratensione. ATTENZIONE! - La diminuzione della trasparenza della superficie dei moduli può incidere sulla produttività. Ad es. in ambienti con elevata presenza di polveri atmosferiche (urbani o vicini a industrie), soprattutto in caso di scarsa inclinazione dei pannelli, dove la pioggia non basta alla pulizia, o in caso di siccità prolungata, occorre pulire manualmente i moduli. - Evitate che la crescita delle chiome degli alberi vicino ai pannelli determini ombreggiamenti. - La perdita di produzione per il decadimento naturale dell’efficienza dell’impianto si può valutare mediamente nello 0,4% annuo. Con i nuovi incentivi previsti a partire dal 2011, per l’Italia settentrionale il tempo di ritorno dell’investimento in assenza di oneri passivi per finanziamenti bancari - tenuto conto anche dei costi di manutenzione ordinaria e straordinaria prevedibili, ad esempio la sostituzione dell’inverter attorno al decimo anno - si può valutare in 11-12 anni. Superato tale periodo sino a fine vita tecnica dell’impianto (superiore ai 30 anni) si ottiene un utile. Tuttavia il rendimento dell’investimento può variare a seconda di: • la quantità di radiazione solare disponibile (che dipende dall’orientamento e dall’inclinazione); • il costo dell’investimento (che dipende dalla taglia dell’impianto e dalle variazioni di mercato); • la monetizzazione dell’energia prodotta (valore delle tariffe incentivanti e dell’energia utilizzata, quota di autoconsumo e profilo di consumo giornaliero); • la percentuale di finanziamento bancario. ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! QUANTO CI VUOLE PER RIENTRARE DELL’INVESTIMENTO? 27 UN CASO REALE: COME È ANDATA A UN B&B DEL TORINESE Impianto fotovoltaico parzialmente integrato di potenza pari a 6,3 kWp installato presso un Bed&Breakfast in provincia di Torino a quota 1.000 m s.l.m. Caratteristiche dell’impianto • • • Esposizione pannelli: sud-est Superficie complessiva netta del campo fotovoltaico: 44,5 m² Posizionamento inverter: locale parzialmente interrato ad uso cantina/lavanderia I tempi • • • Dalla presentazione della richiesta di autorizzazione paesaggistica comunale a inizio funzionamento: 4 mesi Di cantiere: 3 settimane Da fine cantiere a inizio funzionamento dell’impianto fotovoltaico: 1 mese e mezzo L’impianto: produzione, costi e vantaggi economici • • • • • • Costo “chiavi in mano”: 38.000 euro5 Produzione prevista: tra 7.000 e 7.750 kWh/anno Incentivo “conto energia”6 : 3.041 euro /anno Risparmio sulle spese di acquisto dell’energia: circa 1.600 euro /anno Totale ricavi economici: circa 4.650 euro Tenuto conto dei costi per la manutenzione ordinaria e straordinaria (inverter) attorno al decimo anno, il tempo di ritorno dell’investimento è compreso tra 10 e 11 anni. L’impianto e l’ambiente ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! Le emissioni di anidride carbonica non immesse nell’ambiente sono pari a circa 3,66 t/anno. 28 Situazione iniziale della falda oggetto di installazione (Foto Medical Tigullio srl). L’impianto installato. 5 Anno 2009 6 Con gli incentivi previsti dal precedente regime (anno di entrata in produzione: 2009). La posa dei moduli. ENERGIA VERDE PER L’AMBIENTE E PER L’IMMAGINE DELL’AZIENDA Il “mercato libero dell’energia” permette di vagliare tra più fornitori l’offerta migliore per il fabbisogno energetico della struttura. Per una scelta che guarda anche all’ambiente, si può aderire a contratti di fornitura abbinati a certificati RECS (Renewable Energy Certificate System)7: titoli, emessi dal Gestore dei Servizi Elettrici, che garantiscono la produzione da fonti rinnovabili, assicurando la tracciabilità della “filiera energetica”. Acquistando energia pulita, un’azienda turistica può testimoniare il proprio impegno a favore dell’ambiente dandone visibilità, ad esempio con appositi marchi sul materiale promozionale o all’interno della struttura stessa (es. vetrofanie). I gestori motivati ad “annullare” il loro impatto ambientale possono aderire a progetti di riforestazione che permettano di catturare la medesima quantità di anidride carbonica emessa dalla propria attività. Il progetto “Parchi per Kyoto” (www.parchiperkyoto.it), che prevede interventi anche all’interno del Parco Fluviale del Po e dell’Orba, aiuta a gestire questa azione, certificando l’avvenuta compensazione delle emissioni. 7 http://www.gse.it/attivita/RECSeGO/Pagine/default.aspx Per saperne di più Le leggi Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387: “Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità” Delibera dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas n. 90/07: “Attuazione del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 19 febbraio 2007, ai fini dell’incentivazione della produzione di energia elettrica mediante impianti fotovoltaici” Legge Regionale 28 maggio 2007: “Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia” Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008, n. 37: “Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici” Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 115: “Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE” Decreto Ministeriale 6 agosto 2010 “Incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare” Le pubblicazioni I siti internet www.assosolare.org, Assosolare (Associazione Nazionale dell’Industria Solare Fotovoltaica) www.autorita.energia.it, Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas http://www.solaritaly.enea.it/index.php, ENEA - Atlante italiano dell’energia solare http://www.enel.it/distribuzione/enel_distribuzione/produttori/domanda_connessione/dove_inviare/connessioni_bt/, ENEL – Istruzioni per la domanda di connessione www.gse.it, Gestore dei Servizi Elettrici https://applicazioni.gsel.it/GWA_UI/, Gestore dei Servizi Elettrici – applicativo per la domanda di connessione www.gifi-fv.it, GIFI (Gruppo Imprese Fotovoltaiche) www.isesitalia.it, ISES Italia – International Solar Energy Society http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/apps3/pvest.php, Joint Research Centre dell’European Commission (applicativo PVGIS per la stima di producibilità degli impianti fotovoltaici) www.fonti-rinnovabili.it, LEGAMBIENTE - Centro Nazionale per la Promozione delle Fonti Energetiche Rinnovabili ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! ENEA, “L’energia fotovoltaica”, Opuscoli Sviluppo Sostenibile n. 22, 2006, http://www.enea.it/produzione_scientifica/pdf_op_svil_sost/Op22.pdf Gestore Servizi Elettrici, “Il Conto Energia”, aggiornato periodicamente, http://www.gse.it/attivita/ContoEnergiaF/PubblInf/ Documents/GuidaContoEnergia.pdf Gestore Servizi Elettrici, “Guida agli interventi validi ai fini del riconoscimento dell’integrazione architettonica del fotovoltaico”, aprile 2009, http://www.gse.it/attivita/ContoEnergiaF/PubblInf/Documents/GuidaIntegrazioneArchitettonica.pdf Gestore Servizi Elettrici, “Guida agli incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”, maggio 2010, http:// www.gse.it/GSE%20Informa/Documents/Guida%20Fonti%20Rinnovabili.pdf Regione Piemonte, “Uniamo le energie. Guida ragionata per gli interventi di efficienza energetica nelle abitazioni”, http://www. regione.piemonte.it/ambiente/energia/dwd/guida_rag.pdf 29 IMPIANTI SOLARI TERMICI I collettori solari termici (o “pannelli solari termici”) utilizzano la radiazione solare per riscaldare l’acqua, senza utilizzo di processi di combustione. Il fluido all’interno del collettore cede l’energia termica all’acqua dell’impianto, tramite uno scambiatore di calore, posto all’interno di un serbatoio di accumulo. Questo tipo di impianto può essere impiegato per la produzione di acqua calda sanitaria, per il riscaldamento di ambienti, di piscine, o per applicazioni combinate di questi usi. Mentre il fabbisogno di acqua calda sanitaria è pressoché costante nel corso dell’anno ed è soddisfatto dai collettori solari termici, la necessità di riscaldamento varia nelle stagioni: è massima nei mesi invernali quando c’è poco sole, si annulla nei mesi estivi, quando la radiazione raggiunge i valori più elevati. I collettori quindi non sostituiscono, ma integrano l’impianto tradizionale (caldaie o boiler a metano, gasolio, elettrici, ecc.), che rimane in funzione per garantire la produzione di calore di notte e d’inverno. Gli impianti combinati (cioè per acqua calda e riscaldamento) forniscono il loro maggiore contributo nelle stagioni intermedie, da marzo a maggio e da settembre a ottobre1 : c’è una discreta radiazione solare e i fabbisogni sono di media entità. ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! QUANDO E QUANTO CONVIENE A VOI E ALL’AMBIENTE 30 Le strutture turistico-ricettive hanno consumi consistenti di acqua calda legati agli ospiti e alla cucina: secondo uno studio2, che ha analizzato un campione di alberghi di 4 stelle in alcune città italiane, la produzione dell’acqua calda sanitaria rappresenta il 55% dell’energia termica spesa - mentre è del 20-25% nel residenziale. I consumi energetici annui per ciascuna camera sono mediamente compresi tra 3.800 e 4.400 kWh. Questa necessità si accoppia molto bene con la disponibilità di energia solare, soprattutto in assenza di ostacoli al flusso luminoso, rendendo convenienti tali impianti. Possono anche essere particolarmente vantaggiosi nel riscaldamento di piscine estive, per via della simultaneità tra domanda termica e massima radiazione solare estiva, della bassa temperatura richiesta (per la quale sono sufficienti collettori più economici) e perché non è necessario l’impianto di accumulo dell’acqua. L’applicazione per il riscaldamento di ambienti è consigliabile in edifici di nuova costruzione o in caso di ristrutturazioni edilizie, laddove possa essere abbinata ad altre tecnologie che la rendono conveniente, come l’utilizzo di pavimenti radianti e impianti termici a bassa temperatura. L’installazione di impianti solari termici su edifici esistenti beneficia di incentivi finanziari, approvati di anno in anno dalla legge finanziaria. Per il 2010 è concessa la detrazione d’imposta del 55% delle spese sostenute, da ripartire in rate annuali fino a un massimo di 60.000 euro (corrispondente a una spesa massima di circa 110.000 euro). Inoltre si applica la riduzione dell’IVA al 10%, trattandosi di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. La normativa regionale3 - nel caso di opere edilizie di ampliamento, sopraelevazione e/o nuova installazione o ristrutturazione di impianti termici - obbliga all’installazione di impianti solari termici integrati nella struttura edilizia, dimensionati in modo tale da soddisfare almeno il 60% del fabbisogno annuale di energia per l’acqua calda sanitaria. 1 Ambiente Italia, “Solar Combisystems. Impianti solari termici per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria e degli ambienti”. 2 M. Aprile, ENEA, cfr. “Per saperne di più”. 3 L. R. 13/2007 e Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento. I PANNELLI SOLARI FANNO AL CASO VOSTRO? ECCO COSA VERIFICARE Un impianto a collettori solari può essere installato sul tetto di qualsiasi edificio con una sufficiente superficie disponibile, orientato il più possibile verso sud e con poche ombre. In prima approssimazione un metro quadrato di superficie basta al 70% circa delle necessità di acqua calda di una persona. Alle nostre latitudini l’inclinazione ottimale del pannello per la produzione di acqua calda sanitaria è di circa 35°; per il riscaldamento è di 55°4. Per un impianto solare di grandi dimensioni occorre avere disponibilità di spazio per il serbatoio di accumulo all’interno o in sua prossimità (70-75 litri circa per ogni metro quadrato di superficie del collettore). Per gli utilizzi combinati, l’impianto termico cui viene collegato deve essere preferibilmente di tipo centralizzato, sia per la produzione di acqua calda sanitaria che per il riscaldamento degli ambienti. È meglio inoltre se è di tipo radiante - cioè sistemi di riscaldamento a pavimento o a parete, costituiti da serpentine scaldanti ad ampia superficie disposte sotto l’intonaco oppure nel massetto del pavimento -, con bassa temperatura di ritorno (max. 70°C /40°C). QUALE TIPO DI IMPIANTO E PANNELLI PER LA VOSTRA STRUTTURA PANNELLI Vetrati piani Il radiatore che contiene il fluido primario è posto all’interno di una lastra nera assorbente, chiusa sopra da una superficie vetrata e sotto da un materiale isolante, per ridurre le perdite di calore. La maggior parte di questi pannelli è in grado di riscaldare il fluido primario fino a 70 °C al di sopra della temperatura dell’ambiente. Combinati (acqua calda sanitaria e riscaldamento di ambienti) Realizzati in genere da: pannelli solari sottovuoto a tubi, caldaia tradizionale, boiler per acqua calda sanitaria e accumulatore. Il sistema è regolato da una centralina di smistamento e controllo. Sottovuoto a tubi Pannelli composti da una serie di tubi sottovuoto in vetro, in ciascuno dei quali si trova un assorbitore di energia solare, in genere una lastra di metallo nero. Il vantaggio di questa soluzione deriva dal sottovuoto, le cui proprietà isolanti riducono le perdite di calore e permettono di raggiungere temperature di circa 100 °C al di sopra di quella dell’ambiente. Pannelli scoperti Vengono adottati quando sono richieste temperature relativamente basse, per esempio per il riscaldamento estivo delle piscine. Sono più economici, formati da tubicini (in polipropilene, neoprene, pvc, o metallo) neri e senza isolamento, nei quali circola acqua che viene riscaldata a 20 °C oltre quella dell’ambiente. Il fluido termovettore all’interno dello scambiatore può muoversi per circolazione naturale o forzata. 4 ASSOLTERM, Associazione Italiana Solare Termico. ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! IMPIANTI Per la produzione di sola acqua calda sanitaria Realizzati in genere con pannelli vetrati piani, sono progettati per soddisfare il 100% del fabbisogno nei mesi estivi e il 40-80% del totale annuo. Nei mesi poco soleggiati è necessaria una caldaia o un integratore elettrico per portare l’acqua, parzialmente scaldata dal sole, alla temperatura desiderata. 31 Confronto tra impianti a circolazione naturale e a circolazione forzata del fluido Tipologia Vantaggi Circolazione naturale Posizionamento serbatoio Integrato e posto sopra al pannello stesso. Componenti dell’impianto Collettori solari, serbatoio/scambiatore, raccorderia e struttura di fissaggio. • Circolazione forzata Posizionamento serbatoio Separato dai collettori, in qualunque locale dell’edificio. Componenti dell’impianto Oltre quelli della circolazione naturale: pompa di circolazione, valvola di non ritorno (evita l’inversione della circolazione), centralina di controllo con sensori di temperatura (regolazione automatica della circolazione del fluido, ottimizzando il rendimento). • • • • • • Dispositivo che si autoregola ottimizzando naturalmente la circolazione del fluido. Nessun consumo energetico per far funzionare il sistema nella fase di captazione solare. Economicità. Semplicità. Bassa necessità di manutenzione. Svantaggi • • Alta flessibilità di • installazione grazie al serbatoio separato: • notevole libertà di progettazione, integrazione • architettonica e con altri sistemi di riscaldamento. Maggiore adattabilità alle diverse condizioni climatiche. Serbatoio esposto alle variazioni di temperatura esterna. Maggiore impatto estetico. Condizioni ottimali • • • Maggiore complessità dell’impianto. Costi più alti. Maggiore • necessità di manutenzione. Impianti di piccola dimensione. Climi temperati. Impianti di dimensione mediogrande. Climi freddi. ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! Fonte: www.assolterm.org 32 TUTTI I PASSI PER INSTALLARE I PANNELLI SOLARI TERMICI 1. Analisi preliminare dei consumi Edifici esistenti “Bollette” del gas alla mano, potete conoscere i consumi della vostra struttura. Per impianti di produzione di sola acqua calda, se avete un generatore di calore centralizzato, distinguete la componente “acqua calda” da “riscaldamento degli ambienti”. Potete farlo esaminando i soli mesi estivi: il consumo di acqua calda è costante nell’anno e in estate non c’è riscaldamento. Nuovi edifici In questo caso si fa una stima, eventualmente con l’aiuto di un consulente. - Per l’acqua calda, stima dei consumi sul fabbisogno medio a persona. - Per il riscaldamento, stima della richiesta di calore sulla base delle condizioni climatiche locali. ATTENZIONE! - Considerate gli eventuali periodi di chiusura della vostra struttura (in particolare per gli esercizi ricettivi). I consumi di acqua calda potrebbero variare sensibilmente, modificando i vantaggi dell’intervento. Pensate al risparmio energetico su due fronti. - Riduzione del fabbisogno termico dell’edificio (coibentazione). - Aumento dell’efficienza dell’intero sistema impiantistico, grazie all’integrazione con i pannelli solari. 3.Dimensionamento dell’impianto Produzione di acqua calda sanitaria Usate questo parametro per calcolare la superficie dei collettori solari: circa 1,2 m² a persona. In estate 1 m² di collettori scalda circa 80 litri di acqua al giorno. Riscaldamento degli ambienti Aumentate la superficie fino al doppio di quella per l’acqua calda: circa 2 - 2,5 m² a persona e fino al triplo se i pannelli sono inclinati oltre i 40 gradi. In caso di fabbisogno estivo per piscina esterna calcolate circa 0,40 – 0,60 m² di collettori piani per ogni m² di superficie della piscina5. Serbatoio d’accumulo Stimate un volume di circa 70 - 75 litri per metro quadro di collettori. Orientamento dei pannelli L’ottimale è nord-sud; tuttavia sud-est o sud-ovest determinano riduzioni limitate di rendimento. ATTENZIONE! - Se avete un esercizio ricettivo, non dimensionate l’impianto sul numero di posti letto totali, ma sulla media delle presenze giornaliere. - Non sovradimensionate l’impianto: i tempi di ritorno dell’investimento aumentano molto, senza un corrispondente risparmio di energia. - In ogni caso, in fase di progettazione, il professionista utilizzerà i dati di consumo di acqua, reali o stimati. 4. Scelta dell’installatore Confrontate l’offerta di più installatori chiedendo… - Un accurato sopralluogo. - Una proposta tecnica che valuti tutte le variabili: ad es. gli ombreggiamenti, in quali locali collocare il serbatoio di accumulo, il percorso dei cavi, ecc. - Una proposta economica che specifichi tutte le condizioni contrattuali, comprese ad es. predisposizione delle pratiche edilizie, asseverazione tecnica ecc. ATTENZIONE! Le ditte devono essere iscritte negli appositi elenchi della Camera di Commercio, abilitate all’installazione di impianti di riscaldamento e climatizzazione o di impianti idrici. Per ottenere la detrazione fiscale. - I componenti dell’impianto devono avere un termine minimo di garanzia. - I pannelli devono essere conformi alle norme UNI EN 12975 o UNI EN 12976, certificati da un organismo di un Paese dell’Unione Europea o della Svizzera. ATTENZIONE! - I pannelli e i generatori di calore sono garantiti in genere 5 anni. - Gli accessori e i componenti tecnici sono garantiti in genere 2 anni. 5. Progettazione 5 Ambiente Italia, op. cit. È obbligatoria la redazione di un progetto ATTENZIONE! completo di: schemi dell’impianto, disegni La relazione tecnica deve contenere planimetrici e relazione tecnica (D.M. n. 37/2008). indicazioni sulla consistenza e tipologia dell’impianto da installare, documentando materiali e componenti da utilizzare e misure di prevenzione e di sicurezza da adottare. ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! 2. Valutazione di possibili economie 33 6. Permessi e pratiche ATTENZIONE! Verificate in Comune l’eventuale presenza di vincoli di tipo paesaggistico sull’edificio o sito di installazione, in quanto può essere necessaria la specifica autorizzazione (L.R. 32/08 e D.Lgs. 42/04) con relazione paesaggistica semplificata. - Entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori: dovete consegnare il progetto, con la dichiarazione di conformità dell’impianto, allo sportello unico per l’edilizia del Comune (art. 11, D.M. n. 37/2008). ATTENZIONE! - La dichiarazione di conformità vi viene rilasciata dalla ditta installatrice. - Fatevi consegnare dalla ditta tutte le garanzie e i documenti tecnici delle parti dell’impianto. 7. Richiesta delle detrazioni fiscali Entro 90 giorni dal termine dei lavori: inoltrate all’ENEA la seguente documentazione: - scheda informativa dell’intervento - asseverazione tecnica o relazione di rispondenza alle prescrizioni per il contenimento del consumo di energia degli edifici e relativi impianti termici. ATTENZIONE! Attualmente l’invio è effettuato in modalità telematica, all’indirizzo www.acs.enea.it. 8. Manutenzione I pannelli solari richiedono operazioni poco onerose. Gli interventi che dovete fare sono: - sostituzione del fluido antigelo ogni 2-3 anni - pulizia dei vetri dei pannelli. Dovete anche tenere sotto controllo: - gli indicatori di pressione presenti sull’impianto - il livello del liquido antigelo all’interno dell’impianto, ed eventualmente aggiungerlo. ATTENZIONE! - La diminuzione della trasparenza della superficie dei collettori può incidere sulla produttività; ad es. in ambienti con elevata presenza di polveri atmosferiche (urbani o vicini a industrie), in caso di protratta esposizione ai raggi ultravioletti, pioggia non sufficiente alla pulizia, siccità prolungata. Occorre pulire manualmente i moduli con acqua demineralizzata. - Evitate che la crescita delle chiome degli alberi vicino ai pannelli determini ombreggiamenti. ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! In Comune - L’installazione di impianti con stessa inclinazione e orientamento della falda, che non alterano la sagoma dell’edificio e di superficie non superiore a quella del tetto è intervento di manutenzione ordinaria e non soggetti alla Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.); è sufficiente una comunicazione preventiva al Comune. - Per gli altri è necessario procedere con la S.C.I.A. (D. Lgs. 115/08). I costi dell’impianto e la sua durata Il mercato offre oggi impianti solari termici a costi compresi tra 500 e 1.300 euro per metro quadrato (IVA esclusa) di superficie di collettori, chiavi in mano. Ad esempio, un impianto a circolazione forzata con pannelli vetrati piani di 4 m² e un serbatoio di circa 300 l, che copre l’80% dei consumi di acqua calda sanitaria di 4 persone può costare indicativamente 4.000 euro (IVA esclusa)6. Il costo aumenta per collettori solari sottovuoto (circa 5.200 euro), mentre cala a circa 3.500 euro con un impianto a circolazione naturale. La durata della vita utile di un pannello solare supera i 20 anni, arrivando anche fino a 30. I risparmi economici e ambientali Il risparmio di combustibile è quantificabile tra 10 e 60 euro all’anno per ogni metro quadro di collettori solari. Se il collettore integra un impianto termico (boiler elettrico) il risparmio sale a circa 100 euro all’anno per metro quadrato. 34 6 Regione Piemonte, “Uniamo le energie”, 2009. COSTI E RISPARMI DELL’IMPIANTO A seconda dei casi il pareggio economico dell’investimento si raggiunge in tempi molto diversi. Ad esempio ci vogliono 13 anni per un impianto solare termico che integra una caldaia a metano dimensionata per 4 persone; si scende invece a soli 3 anni con un impianto a servizio di circa 100 utenti (albergo, condominio, ecc.) se il riscaldamento dell’acqua è di tipo elettrico. Per quanto riguarda l’ambiente, la riduzione delle emissioni atmosferiche di gas serra dipende dal tipo di fonte energetica che l’impianto solare va a sostituire: nel caso dell’energia elettrica, le emissioni evitate sono circa 500 g di CO2 per ogni kWh elettrico risparmiato. Se l’impianto solare sostituisce il metano si evita l’immissione di 2 kg di CO2 per metro cubo di metano. Per gli impianti combinati producono mediamente tra 400 e 500 kWh/m² all’anno; possono arrivare fino a 650 kWh/m² per sistemi con riscaldamento di piscina7. Per ottenere tale energia dovrebbero essere impiegati 40-65 litri di gasolio o 40-65 m³ di gas metano, oppure 56-91 litri di GPL; le quantità di anidride carbonica evitate in atmosfera ogni anno sono comprese tra 80 e 140 Kg di CO2 per metro quadrato di collettore. 7 Ambiente Italia, op. cit. Per saperne di più Le leggi Legge Regionale 28 maggio 2007, “Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia” D.M. 22 gennaio 2008, n. 37, “Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici” D.Lgs. 30 maggio 2008, n. 115, “Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE” Deliberazione della Giunta Regionale 4 agosto 2009, n. 46-11968, “Aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria - Stralcio di piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento e disposizioni attuative in materia di rendimento energetico nell’edilizia ai sensi dell’articolo 21, comma 1, lettere a) b) e q) della legge regionale 28 maggio 2007, n. 13 “Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia”. Agenzia delle Entrate, “Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico aggiornata con il D.L. n. 185/2008 e Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 6 agosto 2009”, aggiornato periodicamente: http://www.agenziaentrate.gov.it Ambiente Italia, “Solar Combisystems. Impianti solari termici per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria e degli ambienti” M. Aprile, “Ricerca Sistema Elettrico - Caratterizzazione energetica del settore alberghiero in Italia”, ENEA Report RSE/2009/162, marzo 2009: http://www.enea.it/attivita_ricerca/energia/sistema_elettrico/Condizionamento/RSE162.pdf Caleffi S.p.A., “Gli impianti a pannelli solari. Tecniche e schemi di realizzazione”, in “Idraulica” n. 29 - dicembre 2005: http:// www.caleffi.us/it_IT/caleffi/Details/Magazines/pdf/idraulica_29_it.pdf Environment Park e Unioncamere Piemonte, “Interventi di risparmio ed efficienza energetica - Progetto Paritetico Artigiano. Risparmio energetico e tutela dell’ambiente: nuove opportunità per le imprese artigiane”: http://images.itt.camcom.it/f/Varie/ sc/schedetecniche.pdf T. Pauschinger, M. Ménard, M. Schulz (Ambiente Italia), “Impianti solari termici - Manuale per la progettazione e costruzione”, Progetto ALTENER, Aggiornamento 2.1, Maggio 2003: http://www.eco- domus.it/index2.php?option=com_ docman&gid=34&task=doc_view&Itemid=documenti Regione Piemonte, “Uniamo le energie. Guida ragionata per gli interventi di efficienza energetica nelle abitazioni”: http://www. regione.piemonte.it/ambiente/energia/dwd/guida_rag.pdf I siti internet http://assolterm.org, ASSOLTERM - Associazione Italiana Solare Termico http://efficienzaenergetica.acs.enea.it, ENEA – Dipartimento Ambiente, Cambiamenti Globali e Sviluppo Sostenibile www.isesitalia.it, ISES Italia - International Solar Energy Society www.fonti-rinnovabili.it, LEGAMBIENTE - Centro Nazionale per la Promozione delle Fonti Energetiche Rinnovabili http://www.regione.piemonte.it/ambiente/energia/home.htm, Regione Piemonte - Settore Energia http://www.regione.piemonte.it/ambiente/aria/home.htm, Regione Piemonte - Settore Risanamento Acustico ed Atmosferico ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! Le pubblicazioni 35 IMPIANTI DI RISCALDAMENTO AD ALTA EFFICIENZA Nei più moderni orientamenti, l’impianto di climatizzazione (invernale ed estiva) e l’edificio formano un sistema unico il più possibile efficiente dal punto di vista energetico: per questo occorre prima contenere i fabbisogni e poi progettare e dislocare gli elementi impiantistici e architettonici in modo tale da ridurre le dispersioni. Per quanto riguarda gli impianti è possibile intervenire su ciascuna delle parti che li compongono: il generatore di calore, la rete di distribuzione e i corpi scaldanti. GLI INTERVENTI SULLE TRE PARTI DELL’IMPIANTO ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! GENERATORE DI CALORE O CALDAIA 36 Che cos’è È l’unità centrale del sistema che trasmette all’acqua (o ad altro fluido termovettore) il calore prodotto dalla combustione. Cosa si può fare Se state acquistando una caldaia, verificate questi dati: rendimento utile alla potenza nominale di esercizio e quello al 30% della potenza - sempre riportato nelle schede tecniche dei prodotti in commercio - in modo da scegliere la più valida. Le migliori efficienze sono raggiunte dalle caldaie a condensazione, che funzionano a basse temperature (tra 35 e 40 °C) e sono progettate in modo da recuperare calore dal vapore acqueo della combustione che altrimenti andrebbe perso, con minori consumi di combustibile ed emissioni in atmosfera di gas (ossidi di azoto) e particolato. Per aumentarne l’efficienza, alcune caldaie adottano anche altri accorgimenti: superfici di scambio estese per recuperare la maggiore quantità di calore possibile, controllo elettronico della combustione, bruciatori a premiscelazione totale e modulabili che permettono un controllo costante dell’eccesso d’aria. Al fine di ottimizzare il consumo di combustibile indirizzatevi verso caldaie con termoregolazione automatica. L’impianto si regola sulle variazioni climatiche esterne, grazie a sensori di rilevazione: la temperatura interna aumenta nelle giornate rigide e diminuisce nelle mezze stagioni, con minori consumi e maggiore comfort. Potete anche scegliere i modelli meno inquinanti, che - sulla base delle emissioni (NOx, CO 16 ppm) calcolate secondo la norma tecnica UNI EN 297 - rientrano in classe 5. RETE DI DISTRIBUZIONE Che cos’è È l’insieme delle tubazioni che portano l’acqua calda (a temperature comprese tra 50 e 90 °C, a seconda del tipo di impianto) ai corpi scaldanti e delle tubazioni che restituiscono l’acqua raffreddata alla caldaia. Cosa si può fare Per aziende turistiche in cui gli ambienti non hanno un utilizzo costante, come un ristorante che ha più sale o un albergo che nei periodi di basso afflusso apre solo parte delle camere, una buona soluzione è la rete di distribuzione “orizzontale”. A ogni settore in cui è suddiviso l’edificio è dedicata una parte della rete, con gestione separata del riscaldamento o, in estate, del condizionamento. Ricordiamo che in tutti i casi, per limitare le dispersioni, le tubazioni devono essere coibentate con materiale isolante, di spessore stabilito dalla normativa (D.P.R. 412/1993 e s.m.i.) a seconda del diametro della tubazione, dell’isolante e della parete che attraversa. CORPI SCALDANTI VANTAGGI AMBIENTALI, MA ANCHE ECONOMICI Se sostituite - in modo integrale o parziale - il vostro impianto con uno dotato di caldaia a condensazione e mettete anche a punto la rete di distribuzione, potete fruire delle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico. Approvate di anno in anno dalla legge finanziaria, per il 2011 è concessa una detrazione d’imposta del 55% delle spese sostenute, da ripartire in 10 rate annuali, fino a 100.000 euro (per ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! Che cosa sono Sono i terminali dell’impianto (radiatori, termosifoni, ventilconvettori, terminali di tipo radiante), attraverso cui il calore viene ceduto all’ambiente da scaldare. Cosa si può fare Ciò che fa la differenza nei corpi scaldanti è la superficie di scambio termico, cioè lo sviluppo di tutta la superficie dell’elemento; non a caso i modelli più recenti sono dotati di alette e setti interni: infatti, più è estesa tale superficie, maggiore è la quantità di calore che viene scambiata con l’ambiente e quindi, a parità di dimensioni, si possono avere prestazioni anche molto diverse. Per ottimizzare la resa dei modelli tradizionali potete adottare questi accorgimenti: non ostacolate la circolazione dell’aria, evitando per esempio copritermosifoni e, se il radiatore è posto su una parete esterna (ad esempio nel vano sottofinestra) o verso locali non riscaldati, mettete tra l’elemento e il muro un pannello isolante, con la faccia riflettente rivolta all’interno. Se avete radiatori più vecchi, dotati di valvola manuale, potete applicare sistemi di regolazione automatica delle temperature, che aumentano o riducono il passaggio dell’acqua calda - e quindi del calore emesso - quando la temperatura è più bassa o più alta di quella impostata. Se ad esempio avete una struttura a più piani, quando i più caldi arrivano a temperatura, le valvole si chiudono e mandano un maggiore afflusso di acqua calda ai piani freddi. Con questo sistema potete inoltre diversificare le temperature a seconda degli ambienti o degli orari: ad esempio, in albergo, più bassa nelle camere e più alta nei bagni; nel ristorante, al minimo nella chiusura tra il pranzo e la cena. Evitate così sprechi, migliorando al contempo il comfort termico. Nelle camere potete utilizzare anche dispositivi di spegnimento o regolazione automatica, che si attivano ad esempio in caso di finestre o portefinestre aperte o quando l’ospite, uscendo, disinserisce la chip card. Se avete necessità di scaldare in tempi brevi un ambiente utilizzato saltuariamente, sono più indicati i convettori ventilati (o ventilconvettori), in cui l’aria scaldata dal contatto con superfici calde, viene mossa da un ventilatore azionato elettricamente. Esistono, infine, i sistemi di riscaldamento radiante, a pavimento o a parete o a soffitto, costituiti da tubazioni disposte in genere a serpentina o a griglia, in cui scorre acqua a bassa temperatura (attorno ai 30 °C, rispetto i 70-80 °C dei termosifoni tradizionali). Riscaldano uniformemente l’ambiente, con un maggior comfort termico ed evitano dispersioni di calore verso l’alto. Questa soluzione, per le minori temperature e dispersioni, ottimizza l’efficienza energetica delle caldaie a condensazione di ultima generazione, con elevati vantaggi ambientali ed economici. 37 una spesa massima di circa 180.000 euro). Se tecnicamente compatibili, installate anche valvole termostatiche a bassa inerzia termica (o altra regolazione di tipo modulante sulla portata) su tutti i corpi scaldanti. Non è però da fare sugli impianti a bassa temperatura, cioè con fluido termovettore sotto i 45 °C. L’agevolazione è ammessa anche per pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia. Si applica inoltre la riduzione dell’IVA al 10%, trattandosi di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. IN REGOLA CON LE NORME Tenete conto che i generatori di calore di nuova installazione devono rispondere a due requisiti stabiliti dalla normativa regionale1: rendimenti non inferiori a quelli del D.P.R. 660/1996 per la classe “4 stelle” (o, per i generatori di calore alimentati a legna da ardere o biomassa solida, rendimenti definiti in funzione della potenza termica nominale) e il rispetto dei limiti di emissione degli ossidi di azoto (NOx) e del particolato fine (PM10). Per ottimizzare l’utilizzo di generatori di calore ad altissima efficienza energetica, deve essere valutata l’opportunità di installare impianti termici a bassa temperatura basati, ove opportuno, sull’utilizzo di terminali di tipo radiante. Gli impianti inoltre devono essere dotati di sistemi automatizzati di regolazione della temperatura e della potenza: massimizzerete il rendimento, mantenendo idonee condizioni di comfort e rispettando le temperature previste dalla normativa vigente. ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! TUTTI I PASSI PER INSTALLARE UNA CALDAIA A CONDENSAZIONE 38 1. Verifica di fattibilità Le altre parti dell’impianto esistente (es. camini) devono essere in grado di ricevere i prodotti di combustione della nuova caldaia. Fate una valutazione preventiva con un progettista. ATTENZIONE! Se così non fosse, valutate gli adeguamenti necessari e i relativi costi. 2. Dimensionamento della caldaia La potenza e il tipo di caldaia dipendono dalla quantità di energia che si prevede sia necessaria all’edificio in condizioni standard. Per valori elevati di potenza, meglio due o più caldaie: una sola molto grande lavorerebbe a basso regime e quindi con basso rendimento, in particolare nelle stagioni intermedie. ATTENZIONE! - La quantità di energia necessaria è influenzata da: aspetti climatici, coibentazione dell’edificio, esposizione, edifici circostanti ecc. - Nelle nuove installazioni, per evitare sovradimensionamenti, la produzione di acqua calda sanitaria dalla caldaia del riscaldamento è ammessa solo per impianti individuali. 1 Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento. Confrontate l’offerta di più installatori chiedendo… - Un accurato sopralluogo. - Una proposta economica che specifichi tutte le condizioni contrattuali, comprese ad es. predisposizione delle pratiche edilizie, asseverazione tecnica ecc. ATTENZIONE! Le ditte devono essere iscritte negli appositi elenchi della Camera di Commercio, abilitate all’installazione di impianti di riscaldamento e climatizzazione. 4. Progettazione Aspetti tecnici - Se la potenza nominale al focolare della caldaia è maggiore di 35 kW, ci vuole un locale apposito, conforme alle disposizioni antincendio e con adeguato ricambio d’aria. - Se possibile, adottate le stesse misure anche per caldaie più piccole. Procedure - È obbligatoria la redazione di un progetto completo di: schemi dell’impianto, disegni planimetrici e relazione tecnica (D.M. n. 37/2008). - Il professionista deve attestare la rispondenza alla normativa sul contenimento del consumo energetico degli edifici. - Verificate se il vostro Comune ha adottato l’Allegato Energetico (o Energetico-ambientale) al Regolamento Edilizio: potrebbe richiedervi particolari requisiti e valori limite di emissioni. Attenzione! Aspetti tecnici - Gli apparecchi a condensazione producono condensa ad alto grado di acidità: il progettista dovrà prevedere un sistema di scarico. Procedure - La relazione tecnica deve contenere indicazioni sulle caratteristiche tecniche, documentando materiali e componenti da utilizzare e misure di prevenzione e di sicurezza da adottare. - Il progettista deve essere un professionista iscritto all’Albo, se l’impianto è dotato di canne fumarie collettive ramificate. 5. Permessi, pratiche e documenti Comune: ATTENZIONE! La dichiarazione di conformità vi viene - Prima dei lavori, se necessario, inviate rilasciata dalla ditta installatrice. la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.) insieme alla relazione tecnica. - Entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori: consegnate allo sportello unico per l’edilizia (art. 11, D.M. n. 37/2008) il progetto con la dichiarazione di conformità dell’impianto e la dichiarazione di fine lavori. Installatore: L’installatore deve rilasciare - e compilare per la parte di competenza - il libretto di impianto, la “carta d’identità”, che riporta i dati di installatore, utilizzatore, manutentore o eventuale responsabile di gestione. Qui si annotano le verifiche effettuate in esercizio. ATTENZIONE! Fatevi consegnare dalla ditta tutte le garanzie e i documenti tecnici delle parti dell’impianto. ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! 3. Scelta dell’installatore 39 ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! 5. Permessi, pratiche e documenti (segue) 40 Professionista: Iscritto allo specifico elenco regionale, al termine dei lavori, deve rilasciare l’attestato di certificazione energetica, che descrive le caratteristiche energetiche del sistema edificio-impianti e la relativa efficienza; va allegato alla comunicazione di fine lavori al Comune. ATTENZIONE! L’elenco regionale dei certificatori energetici può essere consultato all’indirizzo: http://www. sistemapiemonte.it/siceefree/ HomePage.do Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco Per le caldaie di potenza superiore a 116 kW, al termine dei lavori, dovete presentare ai Vigili del Fuoco la richiesta di sopralluogo e di rilascio del Certificato di prevenzione incendi. ATTENZIONE! Allegate la documentazione tecnica: certificazioni e dichiarazioni atte a comprovare la conformità alla normativa vigente delle opere realizzate, dei materiali impiegati e degli impianti installati. 6. Richiesta delle detrazioni fiscali Entro 90 giorni dalla fine dei lavori inviate la documentazione richiesta: scheda descrittiva, asseverazione tecnica o certificazione del produttore della caldaia e delle valvole termostatiche a bassa inerzia termica che attesti il rispetto dei requisiti richiesti. ATTENZIONE! Attualmente l’invio è effettuato in via telematica al sito: www.acs.enea.it 7. Manutenzione e verifica del rendimento Fate effettuare periodicamente da un’impresa abilitata le seguenti operazioni, da registrare sul libretto di impianto: - manutenzione annuale dell’impianto termico - controllo di efficienza energetica (prova fumi) - apposizione del bollino verde sul rapporto di controllo tecnico, da parte del manutentore. Quest’ultimo viene rilasciato gratuitamente dalle imprese abilitate inserite in elenco regionale2. ATTENZIONE! Rispettate queste scadenze: Controllo di efficienza energetica - annuale: impianti tra 35 kW e 350 kW - biennale: impianti sotto i 35 kW, se hanno più di 8 anni - quadriennale: impianti sotto i 35 kW, di recente installazione; ma annuale, se a combustibile liquido. Bollino verde - biennale: impianti di 35 kW o più - quadriennale: impianti sotto i 35 kW. QUANDO CAMBIARE CONVIENE Le caldaie a condensazione consentono un risparmio di gas, rispetto a quelle standard, di almeno il 20% e fino al 35% a seconda dei volumi da riscaldare e delle condizioni dell’impianto. Si consuma ancora meno gas, con vantaggi crescenti, se alla sostituzione della caldaia si associano interventi come l’applicazione di valvole termostatiche, un impianto radiante a pavimento, pannelli solari ecc. La tabella presenta il confronto tra le diverse possibilità. Considerate comunque che un’ulteriore riduzione dei consumi - e a costo zero! - si ottiene evitando di surriscaldare gli ambienti. Abbassando di 1 °C la temperatura impostata sul termostato (da 21 °C a 20 °C) si possono ancora diminuire i costi del 5-10%. 2 http://www.sistemapiemonte.it/sigitw/ricerca_manutentori/ Sostituzione di una caldaia a metano con una a condensazione e ulteriori interventi. Superficie dell’esercizio: 150 m² Interventi Costo investimento (euro)3 Risparmio gas Risparmio annuo (euro) Stima tempo di ritorno4 Stima minori emissioni CO2 annue (kg) Sostituzione con caldaia a condensazione 1.900 - 3.500 20% - 35% 350 - 800 2 - 7 anni 1.000 - 2.000 Sostituzione con caldaia a condensazione + valvole termostatiche 2.000 - 4.000 30% - 45% 600 - 900 2 - 5 anni 1.600 - 2.400 Sostituzione con caldaia a condensazione + impianto radiante a pavimento + impianto solare termico 9.000 - 13.000 50% - 60% 1.000 - 1.500 4 - 8 anni 2.600 - 3.200 ---- 800 - 1.250 3 - 6 anni 2.500 - 3.600 Sostituzione con pompa di 3.500 - 10.000 calore aria-acqua Elaborazioni su dati: Beretta, “Catalogo listino Residenziale autonomo”, gennaio 2010; Vaillant, “Listino prezzi climaVAIR plus - performance”, gennaio 2009; Regione Piemonte, “Uniamo le energie. Guida ragionata per gli interventi di efficienza energetica nelle abitazioni”, 2008; C. Di Perna, G. Magri, “Caldaie a condensazione e pompa di calore - Confronto delle prestazioni stagionali” in “La Termotecnica”, gennaio-febbraio 2010; Ecotecna srl, “Analisi energetica per la scelta dell’impianto di riscaldamento più vantaggioso da installare”, Studio Ecotecna Caso 7; G. Marinelli, MG EcoEngeenering, “Il solare termico per produzione di ACS” 3 Al netto di IVA ed escluse manodopera, opere murarie ed elettriche. Non si tiene conto della parte di costo eventualmente recuperabile tramite le detrazioni d’imposta. 4 Tenuto conto dei benefici economici ottenibili con detrazione d’imposta. In alternativa o in integrazione agli impianti tradizionali si può ricorrere alle pompe di calore che sfruttano il calore dell’ambiente esterno, con un funzionamento contrario a quello di un frigorifero. Il bilancio è positivo: l’energia fornita (sotto forma di calore) è minore di quella consumata (sotto forma di energia elettrica). In estate il processo può essere invertito, raffreddando l’aria di ventilazione, così da sostituire i condizionatori puri: si tratta delle “pompe di calore reversibili”. Le pompe di calore si distinguono in base all’elemento da cui estraggono calore e a quello cui lo cedono: le più diffuse sono quelle “aria-acqua”, ma ne esistono anche “aria-aria” o “acqua-acqua”. Ci sono infine le pompe “terra-aria” (impianti geotermici), che sfruttano il fatto che il sottosuolo ha temperature superiori all’aria esterna per l’acqua delle precipitazioni e delle falde e il calore naturale che risale dal centro della terra. Lo scambio di calore avviene con tubi in polietilene, interrati orizzontalmente a pochi metri di profondità, o verticalmente a un centinaio di metri se lo spazio attorno all’edificio è limitato. ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! SFRUTTARE IL CALDO DELL’AMBIENTE ESTERNO: POMPE DI CALORE E IMPIANTI GEOTERMICI 41 Per saperne di più Le leggi L. 10/1991: “Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso nazionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia” D.Lgs. 192/ 2005 e s.m.i.: “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia” L.R. 13/2007: “Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia” D.M. 37/2008: “Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici” D.Lgs. 115/2008: “Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE” D.G.R. 35-9702/2008: “Disposizioni attuative della legge regionale 28 maggio 2007 n. 13 in materia di impianti termici (art. 21, comma 1, lettere h, i, j, k, l, m, o)” D.G.R. 46-11968/2009: “Aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria - Stralcio di piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento e disposizioni attuative in materia di rendimento energetico nell’edilizia ai sensi dell’articolo 21, comma 1, lettere a) b) e q) della legge regionale 28 maggio 2007, n. 13 “Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia”. Le pubblicazioni Agenzia delle Entrate, “Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico aggiornata con il D.L. n. 185/2008 e Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 6 agosto 2009”, aggiornato periodicamente, http://www.agenziaentrate.gov.it ENEA, “Risparmio energetico con gli impianti di riscaldamento”, Opuscoli Sviluppo Sostenibile n. 14, 2003, http://www.enea. it/produzione_scientifica/pdf_op_svil_sost/Op14.pdf Environment Park, Unioncamere Piemonte, “Interventi di risparmio ed efficienza energetica - Progetto Paritetico Artigiano «Risparmio energetico e tutela dell’ambiente: nuove opportunità per le imprese artigiane»”, http://images.itt.camcom.it/f/ Varie/sc/schedetecniche.pdf Regione Piemonte, “Uniamo le energie. Guida ragionata per gli interventi di efficienza energetica nelle abitazioni”, http://www. regione.piemonte.it/ambiente/energia/dwd/guida_rag.pdf I siti internet ENERGIA? ALTERNATIVA E PULITA! www.cti2000.it, Comitato Termotecnico Italiano http://efficienzaenergetica.acs.enea.it, ENEA - Dipartimento Ambiente, Cambiamenti Globali e Sviluppo Sostenibile http://www.regione.piemonte.it/ambiente/energia/home.htm, Regione Piemonte - Settore Energia http://www.regione.piemonte.it/ambiente/aria/home.htm, Regione Piemonte - Settore Risanamento Acustico ed Atmosferico 42