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GENTE VENETA n. 48, 20 dicembre 2008
UFFICIO PER L’IRC - Materiale informativo unico per le nove diocesi del Veneto: sarà distribuito alle parrocchie e alle scuole
Ora di religione: per riscoprire le radici
Una brochure e una locandina in sei lingue (italiano, francese, inglese, romeno, cinese e arabo)
per promuovere una scelta informata e spiegare obiettivi, contenuti e utilità della religione a scuola
U
n opuscolo in sei lingue (italiano, francese,
inglese, romeno, cinese
e arabo) per promuovere una
scelta informata e spiegare obiettivi, contenuti e utilità dell’ora di religione, che si apre
con le parole che papa Benedetto XVI ha rivolto ai rappresentanti delle altre religioni in occasione della Gmg di
Sydney: «La ricerca della pace procede mano nella mano
con la ricerca del significato,
perché è scoprendo la verità
che troviamo la strada sicura
verso la pace. La religione offre la pace, ma – ancor più importante – suscita nello spirito umano la sete della verità e
la fame della virtù».
Una scelta consapevole. È
la proposta che, per il terzo
anno consecutivo, l’Ufficio
Scuola della Diocesi di Padova lancia in previsione della
scadenza di febbraio entro cui
genitori e alunni delle classi
terze medie e i genitori degli
alunni che iscrivono il proprio figlio/a a una scuola del
primo ciclo per la prima volta dovranno decidere se avvalersi o meno dell’ora di religione.
Il materiale informativo,
quest’anno adottato da tutte
le nove diocesi del Veneto, è
composto da una brochure a
colori di 16 pagine e una locandina che riportano lo slogan Religione cattolica a scuola… per riscoprire le radici
(Le precedenti edizioni dicevano: Religione a scuola…
perché il dialogo unisce!; Re-
ligione cattolica a scuola… un
ponte sui valori). Un’ulteriore
occasione quindi per ribadire
come questo tempo scolastico
sia momento per tutti, cattolici e non, di incontro, conoscenza, dialogo, crescita.
Cinque domande... La brochure e la locandina (stampate rispettivamente in 17.000 e
3.400 copie complessive per
tutte le nove diocesi, che saranno fatte arrivare ai dirigenti scolastici e alle parrocchie) oltre a riportare in sei
lingue il messaggio citato di
papa Benedetto XVI e ricordare che la scelta dell’ora di
religione è libera ma responsabile, risponde in maniera
semplice e immediata a cinque domande:
- Che cosa si insegna a
Religione a scuola: un confronto ragionevole sui valori
che danno significato e senso alla vita
Arno Penzias, classe 1933, premio Nobel
per aver captato il big bang nella radiazione cosmica di fondo, è un laico non credente, che «non riesce a separare le religione dalla Storia (con la S maiuscola)» e dice:
«Sarebbe per me orribile avere la sensazione di vivere in un mondo senza significato».
Ecco: la scuola deve avere questa importante funzione, consentire un dialogo e confronto ragionevole, intellettualmente onesto, anche su quell’universo di valori che –
in quanto religiosi e non solo filosofici –
concorrono a dare significati e senso alla vita nella stragrande maggioranza delle persone e dei popoli. A questo vuole servire
l’insegnamento della religione cattolica
(Irc) che viene assicurato «nel quadro delle
finalità della scuola»: promuovere saperi
che favoriscano ascolto e accoglienza cordiale, reciproco rispetto tra i diversi; esercitare e documentare i giovani su radici e
tradizioni religiose proprie e altrui, senza
che qualcuno debba rinunziare alla propria
religione o smarrire la sua identità culturale.
L’Irc - spiega l'Ufficio Scuola padovano, a
nome delle nove diocesi venete - non vuole scoraggiare nessuno dal varcare in quell’ora la soglia della classe, perché non vuole convertire alcuno. Vorrebbe aiutare tutti
a interrogarsi sulla verità e riscoprire nella
libertà religiosa le radici della dignità dell’uomo e della pace. Alla radice di ogni cultura e di ogni approccio alla realtà e alla vita vi sono sempre, consapevolmente o inconsapevolmente, nell’esperienza sia personale che comunitaria, principi, valori e
riti di carattere religioso. L’ora di religione
cattolica – così com’è configurata in Italia
specialmente dal 1985 (revisione del Concordato Lateranense del 1984) – rappresenta nella scuola lo spazio specifico per esprimere, ascoltare e riconoscere in termini
ragionati e critici quegli interrogativi e
quelle risposte o esperienze religiose che ogni alunno porta con sé: perché propri del
vissuto personale, di storia e tradizioni della propria religione, di riti e di altre espressioni culturalmente significative (dai luoghi di culto alle feste, dal velo ai cibi...).
Nell’ora di religione, ciascuno s’interroga e
può “raccontarsi” su ciò che per sé dà senso e significato alla vita, all’amore e al dolore; su ciò che inquieta l’animo e sollecita
lo spirito. L’insegnante di religione cattolica è la presenza che, avendo titoli qualificati, organizza e propizia in maniera possibilmente anche sistematica e senza alcun
intento catechistico, l’apprendimento degli
elementi della tradizione biblica giudeocristiana e delle principali correnti di religione, di storia e di pensiero che hanno
concorso nel creare quel sistema di valori e
di principi sui quali si fonda la nostra nazione e tanta parte della civiltà del nostro
paese e dell’Europa.
Ecco perché, per promuovere una scelta oggettivamente informata, l’Ufficio Scuola
padovano, con la collaborazione e l’adesione degli Uffici Scuola di tutte le nove diocesi del Veneto, ha predisposto locandina e
volantini, destinati non solo alle parrocchie
ma ancor più alle segreterie delle scuole di
ogni ordine e grado, statali e paritarie, per
promuovere una riflessione – nei giovani e
nei genitori – sulle ragioni e il senso che ha
la scelta che si deve fare entro febbraio nelle scuole, allorché l’alunno passa da un ciclo scolastico all’altro.
PASTORALE SPORT/PASTORALE GIOVANILE - Da gennaio a Zelarino, Eraclea e Venezia
Un nuovo corso di formazione
per animatori di patronato
N
oi associazione - insieme alla Pastorale
per lo Sport e il Tempo libero e alla Pastorale giovanile della diocesi di Venezia
- organizza anche quest'anno un corso di formazione per animatori di patronato.
L’iniziativa è proposta in tre diverse zone (Zelarino, Eraclea e Venezia), si strutturerà con incontri teorici (separati per coloro che iniziano e
per coloro che hanno già partecipato gli anni
scorsi) e pratici (aperti a tutti). Ecco il calendario previsto degli incontri: al Centro pastorale
card. Urbani di Zelarino di venerdì, alle ore
20.30, nei giorni 9, 16, 23, 30 gennaio e 6 febbraio; presso il patronato della parrocchia S.
Maria Concetta di Eraclea di martedì, alle ore
20.30, nei giorni 13, 20, 27 gennaio, 3 e 10 febbraio; presso il patronato della parrocchia di S.
Raffaele Arcangelo a Venezia di mercoledì, alle
ore 18.30, nei giorni 14, 21, 28, 4 e 11 febbraio.
Il corso per animatori di patronato - che si av-
varrà anche della collaborazione dell’associazione "Piccolo Principe" - è rivolto in particolare a tutti coloro che iniziano o hanno cominciato da poco un’attività di animazione di patronato: i ragazzi delle classi delle superiori ed anche genitori (mamme e papà). Negli incontri
successivi, in programma tra aprile e maggio, ci
sarà poi ampio spazio anche alla preparazione
del Grest. Ad ogni partecipante verrà richiesto
un contributo di cinque euro.
Per una migliore organizzazione degli incontri quanti sono interessati a prendervi parte sono invitati a fornire il loro nominativo - entro e non oltre il 7 gennaio 2009 - assieme a pochi altri dati essenziali (età, parrocchia di provenienza ed esperienze pregresse) a don Fabio
Mattiuzzi o a Giorgia Moro ai seguenti recapiti: tel. 041.5464426-59; cell. 328.8132267; fax
041.5464447; email [email protected] - [email protected].
scuola nell’ora dell’insegnamento della religione cattolica?
- L’insegnamento della religione è solo per i cattolici?
- Chi lo sceglie deve essere
cattolico o dovrà convertirsi
alla religione cattolica?
- Quale servizio offre questo insegnamento agli alunni?
- Perché i genitori immigrati da altri paesi dovrebbero
scegliere per i propri figli di
“avvalersi” dell’insegnamento della religione cattolica?
E cinque risposte. Con poche frasi si precisa quindi che
durante l’ora di religione si
insegna che Dio è amore e che
radice di ogni vità è l’amore.
Che è un insegnamento offerto a tutti, anche a chi non è
cristiano o cattolico, e non intende convertire alla fede cattolica. Che questo insegnamento intende approfondire
l’esperienza religiosa e cristiana, mette in dialogo con le
grandi domande della vita, fa
conoscere con la Bibbia la storia dell’amicizia di Dio con
l’umanità e il suo vangelo,
promuove il rispetto delle diversità e insegna ad accogliersi gli uni gli altri. È
un’opportunità anche per gli
immigrati in quanto nel dialogo e nello scambio i bambini e i giovani che vengono da
lontano sono aiutati a inserirsi nelle nostre comunità e perché l’insegnamento della reli-
gione fa conoscere anche la
cultura e la storia religiosa del
paese in cui ora vivono, l’Italia.
L’immagine dell'ulivo. Immagine scelta per questo messaggio è una pianta d’ulivo
costellata da sei volti di bam-
bini/e: una metafora di civiltà
che cresce più robusta su robuste radici. Perché l’ora di
religione vuole aiutare tutti a
interrogarsi sulla verità e riscoprire nella libertà religiosa
le radici della dignità dell’uomo e della pace.
PASTORALE GIOVANILE - Si ripete (e si amplia) l’iniziativa di animazione per S. Silvestro
Capodanno in mense e stazioni:
giovani all’opera per la solidarietà
T
re realtà abituali di accoglienza ed assistenza
in diocesi (a Venezia,
Mestre e Mira) più due stazioni ferroviarie (Venezia S.
Lucia e Mestre) diventeranno
anche quest’anno sede e luogo di ospitalità per specialissime feste e originali cenoni
di Capodanno.
Si rinnova infatti l’iniziativa - coordinata dalla Pastorale giovanile del Patriarcato
insieme alla Caritas diocesana, alla S. Vincenzo Mestrina
ed altre realtà associative ed
informative di Venezia e Mestre (“Goccia di Luce”/la
Ronda della Carità di Venezia, i volontari della stazione
di Mestre ecc.) - che porterà
giovani ma anche adulti e
chiunque ne sia interessato a
«vivere con i più poveri spiegano gli organizzatori - e
con chi, in genere, è più dimenticato un momento di festa come il Capodanno, met-
tendosi al fianco di chi lo fa
quotidianamente nelle strutture e nelle associazioni dedicate agli ultimi della nostra
città».
La proposta concreta è
quindi quella di preparare con generosità e creatività un vero e proprio cenone di
Capodanno sia nella casa
“San Raffaele” di Mira (prima accoglienza per immigrati) che nelle mense diocesane
per i poveri di Mestre (“Ca’
Letizia”) e Venezia (“Betlemme”) ed organizzare, inoltre,
dei piccoli punti di ristoro
presso le stazioni ferroviarie
di Venezia e Mestre. La bella
esperienza vissuta in passato
e la grande risposta manifestata da parte dei giovani negli anni scorsi (in molte decine, nelle scorse edizioni, si erano messi a disposizione per
i vari servizi necessari) hanno
reso così possibile l’allargamento del ventaglio di occa-
sioni proposte e strutture interessate.
«Sarebbe bello - aggiungono alla Pastorale giovanile che la scelta per questo Capodanno alternativo maturasse già da subito, non aspettando l’ultimo momento,
come occasione per dare anche al prossimo Natale una
logica nuova di gratuità, imparata da Chi si è fatto povero per stare in mezzo a noi».
Un primo incontro organizzativo si è già svolto mercoledì 17 dicembre al Centro
pastorale card. Urbani di Zelarino; chi desidera aderire
all’iniziativa e dare una mano alla realizzazione di queste speciali feste di Capodanno può, comunque, ancora
farlo contattando al più presto la Pastorale giovanile: tel.
041.5464435 - 4 / email: [email protected] /
cell. don Renato Mazzuia
349.3952073.
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20/12/2008 - tratto da "Gente Veneta" n. 48/08