Le sette sorelle PADOVA Una nuova “casa” per Due Carrare P er trent'anni ha dovuto, per mille ragioni, svolgere la propria attività in sedi alquanto precarie ed effettuare i prelievi per le donazioni utilizzando, per lo più, gli spazi messi a disposizione dalle scuole medie di Due Carrare. Ora, grazie alle amministrazioni comunali precedente ed attuale, ed a un generoso contributo dell'Assessorato regionale alle Politiche sociali guidato da Antonio De Poli, l'Avis di Due Carrare può contare su una sede nuova, vera. Spaziosa ed adeguata alla sua funzione, in piena regola con le normative sanitarie, vi si possono svolgere sia l'attività associativa che i prelievi domenicali e le visite ai donatori. Il 5 marzo 2006 è stata inaugurata alla presenza di De Poli, del vice presidente regionale vicario Avis, Francesco Magarotto, del presidente provinciale Avis di Padova, Sergio Zambon e del presidente Avis Due Carrare, Francesco De Luca, nonché delle autorità comunali di Due Carrare con in prima fila il sindaco, Sergio Vason. L'Avis locale è nata nel 1972 ad opera di alcuni avisini staccatisi dall'Avis di Montegrotto e oggi è un'associazione di più di 300 donatori, 200 dei quali effettivi. Un motivo in più per incrementare le donazioni in un territorio che ne ha sempre più bisogno. Inaugurata la nuova sede Avis nel Comune euganeo. In basso la nuova sede Avis di Due carrare, a sinistra il momento dell’inaugurazione da parte dell’assessore Antonio De Poli. Famiglia & Avis, un’esperienza che parte da Piove, arriva a Due Carrare D ue proposte padovane che mettono assieme Avis, il tema dell'educazione dei figli ed il loro rapporto con la famiglia. La prima organizzata dall'Avis, svoltasi in primavera, è stata una serie di incontri formativi a Sant'Angelo di Piove sul tema “Figli si nasce, genitori si diventa” che ha interessato tutta la cittadinanza ed a cui hanno collaborato Comune, Parrocchie e Scuole elementari e medie. In quattro serate si sono affrontati i temi legati alle varie fasce di età: fino a 6 anni, da 6 a 10 anni, la preadolescenza e l'adolescenza con l'aiuto medici in psicologia e pedagogia. I risultati di partecipazione sono stati molto confortanti tanto che un'altra sede, quella di Due Carrare, ha pensato di riprendere l'iniziativa. La seconda iniziativa verrà quindi sviluppata nei mesi di settembre - novembre prossimi con la collaborazione di tutte le scuole dell'infanzia del Comune e sarà rivolta ai genitori dei bambini under 6 anni. Con queste esperienze si coniuga la formazione delle famiglie con l'informazione al dono del sangue. E' anche questo un modo per entrare nel mondo “reale” e della scuola portando i nostri valori e la nostra cultura. 27 Le sette sorelle PADOVA Padova si sta informatizzando La lunga strada per giungere ad una più razionale gestione associativa e della raccolta. Con qualche piccolo disagio che hanno dovuto affrontare i donatori. 28 Carissimi amici donatori, coadiuvato da Federico Aghi, che ringrazio, sono riuscito con non poche difficoltà, e lo dico sinceramente, a portare a vostra conoscenza alcune informazioni importanti del nostro Centro di Raccolta. L'Avis Provinciale di Padova è da circa otto mesi nella sede di proprietà. Fino ad allora coabitava in uno stabile del Comune di Padova con la Comunale di Padova e con il Centro di Raccolta di Padova. Spazi angusti e poco preparati strutturalmente a seguire l'importante cambiamento che ormai stava coinvolgendo l'Avis, padovana e non, obbligavano alla ricerca in tempi brevi di locali idonei sia dal punto di vista associativo che, soprattutto, donazionale: con decisione assembleare, infatti, il Centro di Raccolta, a quel momento con gestione autonoma, veniva inglobato in Avis Provinciale. Il 5 settembre 2005 è avvenuto lo storico passo. Con il trasferimento nella nuova sede si è avviata la modernizzazione di tutta la strumentazione. Questo non lo si era ritenuto fattibile prima, in quanto le difficoltà oggettive sopra enunciate, soprattutto l'omogeneizzazione degli spazi, non permettevano l'intervento radicale necessario. Decisa la struttura aziendale, si è provveduto all'acquisto di nuove posta- zioni informatiche con sistema operativo di ultima generazione (Windows XP Professional, i vecchi pc lavoravano con Windows 98), è stata strutturata la rete (Lan) interna per la comunicazione e lo scambio di dati legati all'attività avisina; acquistato un server con sistema operativo di ultima generazione (Windows Server 2003) e procedura automatica di archiviazione ottica (cartucce a nastro) che opera secondo i dettami delle attuali normative. Amministrazione e donazione sono, pertanto, perfettamente in sinergia in un ambiente unico dove l'informazione viene reperita o scambiata nel minor tempo possibile. Password residenti, cambio delle stesse a cadenza temporale (30 giorni), conservazione dei dati in area protetta e responsabile del loro trattamento, ne completano il quadro gestionale. Sono stati acquistati anche due pc portatili per tutte quelle esigenze non espletabili in sede (assemblee, attività di informazione diretta esterna, ecc.) e per l'eventuale utilizzo da parte delle comunali laddove sia richiesto. Inoltre è in uso il collegamento internet ed è stato trasformato da Isdn a Adsl. L'utilizzo di internet, strumento indispensabile di lavoro, e le informazioni importate da questi nell'ambito della rete aziendale avviene sempre sotto stretto controllo: un programma antivirus residente ed opportunamente configurato con aggiornamento automatico (Norton Antivirus, suite completa) vigila su eventuali intrusioni esterne alla Lan (virus, worm, ...) e sulla sicurezza ed attendibilità dei dati acquisiti. Si precisa che è in uso il programma di gestione dei donatori AssoAvis. Proprio in questi giorni si sta procedendo al suo aggiornamento grazie anche alla convenzione che Avis Nazionale ha sottoscritto con la ditta proprietaria. Assoavis si configura come strumento assolutamente essenziale di acquisizione e scambio di informazioni in ambito Avis. E' positivo che nell'ultima versione, la 5.0, la lavorazione di alcune estrazioni possa avvenire con i normali programmi Microsoft (Excel, Word, Access) perché cosi permette una maggiore flessibilità di comunicazione dei dati avisini. Come proposto da qualche nostro Presidente comunale, si sta valutando di avviare alcuni incontri di approfondimento per il suo utilizzo. Provvederemo sicuramente a definire le linee guida (informazioni, grafica, ecc.) per aggiornare il sito web della provinciale. E' risaputo che una bella pagina web inviti chiunque a soffermarvisi: l'impegno è in questo senso. Ancora un po' di pazienza … Si sta valutando anche l'opportunità di strutturare un'area dedicata all'interno del sito provinciale dove condividere con le comunali alcune informazioni specifiche (elenchi donatori, tabelle donazioni, ecc.). Grande sforzo sta compiendo la Provinciale per adeguarsi all'applicativo Emonet, che l'Azienda Ospedaliera di Padova ha adottato dal 12 febbraio 2006, per la gestione dei laboratori aziendali e del suo Centro Trasfusionale. Per Avis Provinciale il “battesimo” per l'utilizzo è avvenuto domenica 19 febbraio. Dopo qualche imbarazzo iniziale di cui ci si scusa ancora, notevole è l'impegno ad ogni livello (Presidenza, Resp. Sanitario, Operatori medici e paramedici) per essere operativi con Emonet al 100% quanto prima possibile: tutte le risorse umane e strumentali sono coinvolte in tal senso. A tutt'oggi, si può affermare che lo siamo al 70/80%. Si sottolinea la collaborazione dell'Azienda Ospedaliera di Padova che di fronte alla buona volontà della Provinciale ha subito dimostrato la propria disponibilità fornendo attrezzatura hardware e software in comodato d'uso per allineare la raccolta, come prevede Emonet, laddove l'Avis non avrebbe potuto arrivarci in tempi così brevi. Il sistema è comunque tuttora in espansione: mentre, come affermato, si sta completando la prima fase, già si pongono le premesse per allargare quanto più possibile in Avis, l'impiego dell'applicativo sia geograficamente che gestionalmente: nuovi accessi installati in sede, ulteriori postazioni fisse dove possibile presso le Avis comunali afferenti al Centro di Raccolta e la possibilità di acquisizione nell'AssoAvis della Provinciale delle risultanze donazionali (si eviteranno così alcuni passaggi attualmente indispensabili, con il vantaggio di fornire ai donatori i referti degli esami di routine in tempi brevissimi), ne sono i punti cardine. Un'ultima valutazione: si deve tenere bene in considerazione l'esperienza che Avis Provinciale di Padova sta maturando in merito a questi nuovi sistemi di gestione del sangue: Emonet, AssoAvis, interfacciamento Emonet-AssoAvis … E' importante e doveroso, che i nostri donatori comprendano che si sta operando per un futuro donazionale più sicuro e perchè no? Certificato! Venite a donare al Vostro Centro di Raccolta in Via Trasea n. 10-12 a Padova. Questo invito è rivolto a tutti i donatori padovani. Sarete accolti con calore e amore. Premesso che lo spirito di solidarietà ci accomuna tutti in un unico ideale, colgo l'occasione per rammentarvi che si può sostenere l'Avis Provinciale di Padova devolvendo il 5 per mille in occasione della dichiarazione dei redditi indicando il Codice Fiscale 92066810281 dell'Avis Provinciale di Padova. Ed un invito a continuare a donare... Sergio Zambon, Presidente Avis provinciale Montegrotto: la corale a Castelgomberto L a Corale Avis “Aldo Martin” di Montegrotto Terme ha partecipato alla rassegna di cori svoltasi a Castelgomberto di Vicenza. Organizzata dall'Avis locale, guidata da Andrea Filippi, l'invito è stato accolto con grande favore dalla Corale e dal suo maestro, Gianni Scalco. Il Gruppo, con alcuni familiari e il presidente dell'Avis di Montegrotto, Taino Garbo, prima dell'esibizione ha visitato la Mostra sulla vita di Gesù dall'Annunciazione alla Crocifissione. Il “Concerto dell'Epifania” si è tenuto in Duomo, e vi hanno partecipato anche il “Coro S.Cecilia” di Valle di Castelgomberto, diretto dal Maestro Stefania Bertò e accompagnato dall'organista Nicola Raniero, e la “Schola Cantorum Santi Pietro e Paolo” di Castel-gomberto, diretta dal maestro Pierangelo Zoso e accom- pagnata dall'organista Vittorio De Forni. La serata è stata splendida e molto partecipata. Le parole del parroco, ex donatore che ha avuto bisogno di donazioni, hanno toccato le corde dei nostri sentimenti, commuovendoci. Avis Montegrotto La “Aldo Martin” ha partecipato con successo alla rassegna organizzata dall’Avis berica. Un’immagine della corale Avis “Aldo Martin”di Montegrotto Terme Monselice: l’addio al dottor Giancarlo Pulliero I l dott. Giancarlo Pulliero è stato per trent'anni direttore del Centro Trasfusionale Avis di Monselice. Una delle persone che con il suo impegno ha contribuito in modo significativo a scrivere la storia dell'Avis Comunale di Monselice e del suo Ct. Il dott. Pulliero ci ha lasciato, ma il suo ricordo non ci lascerà mai. Nel 1966 accettò l'incarico di Direttore Sanitario del Centro Trasfusionale di Monselice, incarico tenuto fino al passaggio del centro alla gestione dell'Ulss. Durante il suo incarico ha messo a frutto tutta la sua conoscenza per il bene dei donatori e di chi ne aveva bisogno con ricerche d'avanguardia per quei tempi, quando non c'erano leggi o regolamenti che le autorità sanitarie avessero scritto. Con i pochi mezzi che aveva a disposizione era riuscito a costruire uno dei reparti più funzionali, affiancandosi prima a pochi e poi ad un vero “esercito di uomini nei quali dedizione, altruismo e partecipazione hanno rappresentato gli stimoli e i valori ideali. Grazie Giancarlo. I donatori Avis Monselice 29 Le sette sorelle TREVISO United donors, united colours Sempre di più e sempre più “internazionali” i donatori della Marca Trevigiana. Due immagini dell’ultima assemblea provinciale dell’Avis di Treviso. A destra il presidente Gino Foffano e la vice presidente Wanda Pradal. 30 I ncremento dei nuovi soci e donatori stranieri sono stati i temi al centro dell'assemblea Avis provinciale. Nella Marca trevigiana i nuovi iscritti sono aumentati del 2,5% nell'anno 2005, arrivando a 2.711, contro i 2.646 dell'anno precedente. Un traguardo più che soddisfacente per l'Avis provinciale (anche perché si tratta per lo più di giovani) che porta così a 33.707 il numero totale dei soci. Ma a spiccare durante l'assemblea, perfettamente organizzata il 25 marzo dall'Avis di Gaiarine, è stato il dato riguardante gli stranieri iscritti alle varie Comunali della Marca. Il presidente, Gino Foffano, ha spiegato che sono ben 170 i donatori di sangue che provengono da fuori Unione Europea. Tra i Paesi dell'Est la più rappresentata è la Romania, tra quelli africani spiccano Marocco, Congo e Tunisia, e ancora si registrano donatori provenienti da Vietnam, Cambogia, Pakistan, Sri Lanka, Giappone, Siria, Giordania, Israele, Australia, Brasile, Argentina, Colombia, Equador, Perù, Messico, Santo Domingo, Cuba, Stati Uniti e altri Paesi ancora. Sulle 90 Avis comunali in provincia di Treviso, 49 hanno soci stranieri. L'Avis comunale che ne conta di più è quella di Conegliano (20), seguita da Vittorio Veneto (13), Castelfranco (12), Treviso (12) e Montebelluna (8). Le altre ne hanno meno di 4. L'ultima Avis nata, quella di Monastier, ha un donatore albane- se. L'integrazione di tanti cittadini immigrati passa quindi anche attraverso l'Avis e questo per l'Associazione e per la società tutta non può che essere un segnale importante. “Naturalmente per l'Avis resta di primaria importanza garantire la sicurezza del sangue donato attraverso la salute del donatore - ha precisato il presidente dell'Avis provinciale, Gino Foffano - e dev'essere chiaro che se questi cittadini stranieri donano il sangue è perché possiedono tutti i requisiti sanitari per farlo, esattamente come gli altri soci”. Sul fronte della generosità, Foffano ha sottolineato in assemblea che grazie all'impegno di tutti i donatori e dei dirigenti associativi, nel 2005 si è riusciti a far fronte alle richieste di sangue da parte degli ospedali e a far registrare un incremento delle donazioni pari al 4,18 % rispetto alla raccolta dell'anno precedente. Una crescita quanto mai necessaria visti gli improvvisi ed elevati consumi di sangue che hanno caratterizzato nel 2005 l'attività donazionale della provincia di Treviso. I due periodi critici sono stati i primi mesi dell'anno e i mesi estivi. Anche quest'anno, come l'esperienza insegna, non si deve abbassare la guardia nei mesi di luglio ed agosto. Il 2005, grazie ad un'attività intensa e frenetica e a molteplici chiamate ai soci, si è chiuso con numeri più che lusinghieri: 45.773 donazioni totali di sangue (contro le 43.938 del 2004). Grande, come sempre, la partecipazione dei delegati e di rappresentanti di tutte le Avis comunali all'assemblea provinciale, che ha avuto tra i relatori anche il dott. Giovan Battista Gajo, direttore del DIMT, il vice presidente dell'Avis regionale, Francesco Joppi, il consigliere nazionale trevigiano Diego Sala, e l'assessore provinciale alle Politiche Sociali è Paolo Speranzon. Premiati nell'occasione anche i vincitori della “Treviso Marathon” del 12 marzo, come riportato nell'articolo di pag. 45. Il Dipartimento che avanza I l più significativo traguardo raggiunto nel 2005 è stato l'istituzione del Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale della provincia di Treviso. Una struttura sovraziendale, diretta dal dott. Giovanni Gajo, che integra le attività relative ai Sit delle tre Ulss. Il presidente Gino Foffano, in assemblea provinciale a marzo, aveva parlato così del DIMT. “È uno strumento organizzativo e gestionale di tutte le attività trasfusionali connesse con la raccolta del sangue - aveva spiegato in sinergia con le associazioni dei donatori presenti sul territorio”. Grazie al Dipartimento l'attività trasfusionale seguirà parametri comuni in tutta la provincia, così come l'adozione di un unico sistema informatico che lavorando su un unico data base, per tutte le Aziende 7, 8 e 9, integra il sistema sangue della Marca in modo da fronteggiare al meglio le eventuali carenze o surplus che si presentano”. A qualche mese di distanza da queste parole, abbiamo incontrato il dott. Gajo nel suo studio al Ct di Treviso, per sapere a che punto è il DIMT. “Le cose stanno procedendo bene - ha detto subito il primario, responsabile del Dipartimento dal 1 gennaio 2006 ci si sta muovendo su tutti i fronti della riorganizzazione e con una certa velocità. Il primo passaggio di quest'anno è stato l'inizio della diagnostica (trinat), su tutte le sacche raccolte in provincia, presso il Ct di Castelfranco, dov'è in funzione dal 2 maggio. A Treviso si lavora invece sull'inattivazione virale del plasma e a Conegliano contiamo di far partire, entro l'anno, la sierologia sui donatori”. Altro fronte caldo su cui lavora il neonato Dipartimento è l'informatizzazione. Gajo non nasconde le grosse difficoltà che l'allineamento su un unico data base ha creato sin dalla sua introduzione, il 22 settembre del 2005, e sta creando ancora all'interno delle tre realtà sanitarie trasfusionali. Ma sottolinea anche le sue enormi potenzialità. “È un altro mondo - spiega infatti - facilita moltissimo il lavoro, la comunicazione, i collegamenti. Tutto viene condiviso e questo è straordinario. Un sistema che ha avuto bisogno di un lungo rodaggio, ma che contiamo di vedere a pieno regime entro l'estate”. Centri trasfusionali e Avis, con questo sistema informatico, possono inserire e ricevere in tempo reale i dati che riguardano tutti i donatori della provincia, in qualunque posto donino. Per non parlare della straordinaria possibilità che viene offerta ai medici nella fascia oraria della reperibilità. In caso di necessità ed urgenze, tramite il proprio computer di casa ogni medico può essere raggiunto da qualsiasi punto della provincia, controllare referti, abbozzare una diagnosi già prima dell'arrivo in ospedale. Ma le frontiere che verranno aperte dall'informatizzazione unica saranno anche tantissime altre. Il dott. Gajo si sofferma poi anche sulla formazione del personale medico, dei tecnici, dei biologi e degli infermieri, che ha ricevuto un primo impulso dall'équipe del Ct di Castelfranco, guidata dal dott. Giuseppe Tagariello. Tra maggio e giugno si è svolto il primo corso di aggiornamento sui “Percorsi diagnostici Servizi a cura di Michela Rossato clinici in immunoematologia nel DIMT della provincia di Treviso” con il coinvolgimento di tutte e tre le Ulss. “L'iniziativa è importantissima in questa fase -specifica Gajo - perché tramite lo stesso percorso formativo, gli scambi di esperienze e i lavori di gruppo, si permette la sintonia tra gli operatori delle tre realtà sanitarie”. Già riuniti inoltre sia il Comitato di Dipartimento che riunisce i medici trasfusionisti, sia la Conferenza di Dipartimento, di cui fa parte di diritto l'Avis che, come ha voluto precisare il dott. Gajo, sta collaborando positivamente alla nascita del DIMT. Positiva anche l'esperienza della prima gara d'appalto comune, con le tre Ulss insieme, per la fornitura di apparecchiature. Tutte rose e fiori, quindi? “Certo che no - conclude Gajo ci sono almeno due grossi problemi da affrontare, oltre a qualche difficoltà di interpretazione della normativa tra i tre direttori generali. Al Ct di Treviso, ma la situazione non è rosea nemmeno a Castelfranco e Conegliano, abbiamo poco personale, fino al 50% in meno rispetto a Centri che svolgono la medesima nostra attività. Inoltre c'è la necessità, per il DIMT, di essere del tutto autonomo, slegato da qualsiasi altro Dipartimento, cosa che ancora non avviene”. Sviluppi del DIMT provinciale in una chiacchierata con il dottor Giovannni Gajo. A Zenson l’Avis porta la televisione a scuola L 'Avis a scuola. Si è svolta presso l'auditorium delle scuole medie di Zenson di Piave la consegna di un TV color da 32 pollici, di un lettore per DVD e cassette, di un fax e di due confezioni di vetrini per microscopio, acquistati grazie alla generosità delle associazioni locali del paese. Promotrice dell'iniziativa è stata l'Avis comunale presieduta da Franco Buso, che ha coinvolto l'Aido, l'Associazione Cacciatori, la Biblioteca Comunale, l'Associazione Ciclisti GS78, la S.S. Zensonese, gli Alpini, i Radioattivi, l'Anteas e l'Associazione dei Fanti nella raccolta fondi per l'acquisto del materiale donato alla scuola elementare del paese. L'Avis di Zenson aveva già sperimentato nel 2004 lo stes- so tipo di iniziativa, destinando il materiale alla scuola media, e l'ha voluta ripetere. Sono ormai tre anni che l'Avis locale collabora con gli insegnanti e gli alunni delle scuole del Comune, organizzando anche degli incontri per spiegare con parole semplici le proprie attività e la ragione per cui è nata l'Associazione. Nel corso di questi incontri è sorta anche l'idea di far partecipare attivamente gli studenti attraverso un concorso su temi inerenti la donazione del sangue e l'Avis, da sviluppare attraverso il disegno e il testo, con premi in buoni per l'acquisto di materiale scolastico. Un'altra buona iniziativa per avvicinare le nuove generazioni. 31 Le sette sorelle VICENZA Un’assemblea, tanti spunti Si è svolto a Cornedo l’appuntamento annuale della provinciale per fare il punto della situazione associativa e trasfusionale.. Due momenti dell’Assemblea provinciale dell’Avis Vicenza. Erano presenti, oltre ai primari dei CT, anche il presidente regionale Avis, Alberto Argentoni, e due vice presidenti: Francesco Joppi e Gianfranco Sottoriva. N ella cornice della splendida Villa Trissino a Cornedo, si è svolta alla presenza dei delegati e dei primari trasfusionali vicentini l'annuale assemblea provinciale Avis di Vicenza. Con il saluto del sindaco di Cornedo sono iniziati i lavori presieduti dal presidente provinciale Enrico Iseppi, coadiuvato dal presidente regionale, Alberto Argentoni, e dai vicepresidenti Francesco Joppi e Gianfranco Sottoriva. La lettura della relazione morale ha messo in luce l'evoluzione trasfusionale che, in questo momento particolare, sta attraversando il sistema sangue Veneto e con esso la realtà vicentina. La nascita del DIMT vicentino, che ha sede al San Bortolo con a capo il dott. Maurizio Bellon, è ormai cosa fatta. Il primo passo di questo cammino, stabilito dal IV Piano Sangue Regionale, a Vicenza si quindi è compiuto. All’assemblea sono intervenuti tutti i primari trasfusionisti, apprezzando appieno la relazione del consiglio che punta alla necessità di un'azione condivisa, che rispetti la peculiarità di tutti e le aspettative dei vari centri trasfusionali. Con il suo intervento, il dott Caffi, direttore generale dell'Ulss 4 di Tiene e Schio, ha sottolineato le difficoltà che si possono incontrare in questo momento di passaggio, poiché - sempre secondo Caffi - passare da un metodo già efficace e migliorare ancora, non è poi facile. Il dott Picco ha annunciato che la carta dei donatori è stata elaborata, c'è una prima stesura da poter controllare in sinergia con le associazioni dei donatori. Altro punto toccato in assemblea è stato quello dell'ufficio di chiamata da parte dell'Avis, che deve cercare di avere un atteggiamento più realistico. Secondo il dott. Enrico Acerbi (direttore sanitario dell'Avis vicentina) bisogna gestire al meglio il flusso dei donatori ai centri trasfusionali, aumentando le chiamate nel bisogno e diminuendole nei momenti di esubero. Il presidente regionale, Alberto Argentoni, ha illustrato il programma futuro dell’Avis veneta, che impegnerà tutti per una crescita associativa comune. Nel suo intervento Argentoni ha inoltre sottolineato il calo dei consumi rispetto alla programmazione 2006 e un aumento delle donazioni nel sud Italia. Aspetti, questi, che hanno creato un'eccedenza momentanea in Veneto. Argentoni ha poi auspicato di poter trovare un accordo di solidarietà con i paesi comunitari ed extracomunitari, dove indirizzare al bisogno gli esuberi prodotti. Sul D.T.P., ha concluso il presidente regionale, mancano i finanziamenti e non c'è ancora una normativa che permetta di gestire il personale, ecco il perché ci si trova ancora in una situazione di stallo. Altri interventi delle delegazioni hanno posto l'accento sulla necessità di creare un programma per l'ufficio di chiamata dei donatori ed uno di bilancio, semplice e accessibile per tutte le Comunali. Auspicata, inoltre, più sensibilità verso le esigenze delle donne donatrici, perché possano anch'esse dare di più il loro apporto d’idee, entrando sempre più in ruoli dirigenziali. Altro punto trattato è stata la necessità di intensificare la già buona presenza nelle scuole per avvicinare i giovani alla donazione, con un occhio di riguardo per gli extracomunitari. L'assemblea si è chiusa con l'approvazione della relazione morale e di bilancio con una votazione unanime, con la consapevolezza che lavorando assieme si possono raggiungere sempre obiettivi maggiori. 32 Valdagno, Avis tutta “d’oro” M edaglia d'oro all'Avis comunale di Valdagno all'edizione 2006 del Premio della solidarietà “Città di Valdagno”. La manifestazione, nata oltre mezzo secolo fa come “Premio della Bontà”, è organizzata dalla Pro Loco in collaborazione con il Comune per dare pubblico riconoscimento a quanti, persone o associazioni, si distinguono per azioni di solidarietà, generosità, altruismo e impegno sociale. La cerimonia di consegna della medaglia si è svolta a Palazzo Festari e il sindaco di Valdagno, Alberto Neri, ha posto l'accento sull'importanza della solidarietà oggi, nella vita di tutti i giorni. Ha sottolineato che in ogni paese, forse in ogni via del paese, c'è chi ha biso- gno e che magari, per mille motivi, non si conosce e che quindi sfugge alla doverosa attenzione. L'azione solidale va accompagnata quindi anche con l'attenzione necessaria affinché non vi siano, o siano limitati, luoghi sconosciuti cui intervenire. All'Avis comunale di Valdagno la medaglia d'oro è stata conferita con la motivazione: “Per la benemerita attività svolta per più di quarant'anni nel campo dell'assistenza sanitaria, con l'impegno di innumerevoli e coscienziosi donatori di sangue animati da spirito di umana solidarietà”. Il premio è stato ritirato dal presidente dell'Avis valdagnese, Arcadio Refosco. Il premio della solidarietà 2006 del Comune assegnato quest’anno alla nostra associazione. Vittorio Visonà e Giancarlo Mingardi Ed ecco il grande omaggio ai “mille” donatori L 'opera era pronta da tempo, ma motivi tecnici ed organizzativi ne hanno ritardato la collocazione. Finalmente ora ha trovato il suo posto davanti al nuovo ospedale “San Lorenzo” di Valdagno, grazie alla direzione dell'Ulss 5 Ovest Vicentino e all'amministrazione comunale di Valdagno, oltre che di tanti avisini e amici. Il monumento ai donatori di sangue è una scultura in marmo rosso di Verona realizzata dal giovane artista Paolo Dall'Ora di Sega di Cavaion. Raffigura un giovane uomo robusto che, nascondendo il proprio volto col braccio destro, coperto dal manto, per non farsi riconoscere, contemporaneamente offre l'altro braccio, nudo, per donare il suo sangue (che si nota sgorgare abbondante) ad un uomo, seminudo privo di vigore, seduto a terra e quasi implorante, mentre una donna in ginocchio e di fronte interamente coperta (forse la Carità) assiste compassionevole. L'altorilievo poggia su una gigantesca lastra (alta oltre 4 metri) a forma di goccia che sta per staccarsi dalla sua “sorgente”. Inaugurata alla presenza di oltre 500 persone, tra le quali il direttore generale dell'Ulss 5 Daniela Carraro, il sindaco di Valdagno Alberto Neri e i consiglieri regionali Fontanella e Berlato Sella, l'opera è stata realizzata grazie ai cospicui contributi di privati e soci. L'Avis di Valdagno conta 1.048 iscritti e nel 2005 ha raggiunto oltre 1.450 donazioni. Qua sotto, l’inaugurazione dell’opera posta davanti all’ospedale cittadino. In alto, il momento della consegna del premio del Comune all’Avis di Valdagno. 33 Le sette sorelle BELLUNO Stagione di rinnovi in Abvs È passaggio di consegne nella sezione più numerosa: Belluno. I l 2006 ha visto il rinnovo delle cariche associative di tutta l'Abvs Il segretario uscente della sezione di Belluno, Adriano Ebo, ha passato la mano a Nicola Boito, nostro redattore. La sezione di Ponte nelle Alpi, dopo un periodo di traghettamento al maschile, ritrova invece alla guida una figura femminile nella persona di Mariarita Priolo. Molte altre sono le nuove nomine. A Calalzo: Francesca Annamirca; Danta di Cadore: Andrea Bozzo Doriguzzi; Pieve di Cadore: Carlo Tabacchi; San Nicolò di Comelico: Raffaele Bolfo; Santo Stefano di Cadore: Franco De Candido; San Vito di Cadore: Renato Funtone, Cencenighe Agordino: Mauro Groppa; La Valle Agordina: Samanta Da Roit; Livinallongo: Fabio Denicolò; Farra d'Alpago: Valentina Lazzarini; Pieve d'Alpago: Fabiana Social; Zoldo Alto: Fausto Fattor; Bribano: Bruno Lavina; Mas di Sedico: Federico Moretti; Mel: Ovidio Da Canal; Orzes: Luca Cancan; Villa di Villa: Ennio Vendrami. Per quanto riguarda il Consiglio provinciale, ha rinunciato il vicepresidente Romeo Bristot, che tanto si è impegnato in questi anni, è stato sostituito da Pierangelo Da Gioz, già segretario della sezione di Visome. Abvs Comunale Belluno: a sinistra l’ex segretario (equivalente al presidente Avis), Adriano Ebo che ha deciso di “cambiar musica” e di passare la mano a Nicola Boito (a destra), già attrezzato per far “pedalare” tutti e offrire da bere per la nuova nomina. Per la prima donazione, necessaria è la prenotazione Gli aspiranti donatori D dal 1° giugno devono prenotare prima di presentarsi in Centro trasfusionale per l’idoneità. al 1° giugno 2006 anche presso il SIT di Belluno e presso le Unità di Raccolta di Agordo e Pieve di Cadore, in adeguamento alla normativa vigente, le persone che desiderano donare il sangue per la prima volta (candidati donatori) dovranno sottoporsi preventivamente all'accertamento della propria idoneità, esclusivamente previo appuntamento da concordare telefonicamente. Come? Per coloro che desiderano presentarsi presso le Unità di raccolta di Agordo e Pieve di Cadore, telefonare dal lunedì al venerdì allo 043727700 dalle ore 7.45 alle 9.45, oppure ad ogni ora, allo stesso numero, utilizzando la segreteria telefonica, lasciando il proprio nome e numero di telefono. Per Giovani donatori, fatevi sotto! S ta crescendo, in tutta la regione, il Gruppo Giovani Avis/Abvs. Anche in provincia di Belluno si sta riorganizzando la realtà giovanile, per dare nuovo slancio a tante iniziative e partecipare attivamente a quelle organizzate dagli altri Giovani Avis nel resto del Veneto. 34 Chi ha voglia di trascorrere qualche serata in compagnia, qualche pomeriggio tra sport e musica, e contribuire all'organizzazione di iniziative destinate ai giovani, contatti il numero di cell. 347-0766553 (Nicola) o la segreteria provinciale Abvs con telefono 0437-27700. coloro che desiderano presentarsi presso il SIT di Belluno, telefonare allo 0437-216273 oppure rivolgersi di persona alla segreteria del SIT fra le ore 11.30 e le 13.00 dal lunedì al venerdì. Decorsi 30 giorni dall'accertamento dell'idoneità, il candidato donatore sarà convocato per la prima donazione. Aido vola alto... in bici D ecine di ciclisti sono partiti di buon mattino, il 7 maggio, da cinque località della provincia per ritrovarsi a Belluno, in Piazza dei Martiri, a mezzogiorno. È qui che simbolicamente sono state unite le parti di un grande cuore che ogni gruppo ha portato. Legato a tanti palloncini, il cuore ha preso vita ed è partito per il suo viaggio nei cieli. L'Aido, organizzatrice della manifestazione e alla quale ha dato il suo appoggio la sezione Abvs di Belluno, ha voluto in questo modo sensibilizzare le persone sull'importanza del dono degli organi. Un gesto che salva molte vite, come hanno testimoniato i ciclisti della squadra nazionale trapiantati proveniente da Treviso. La concomitanza con la manifestazione “Bimbinbici” ha portato in piazza qualche centinaio di persone e la mattinata è stata allietata dal gruppo bandistico “A. Boito” di Ponte nelle Alpi. Per il ristoro, oltre al sacco-pranzo preparato dall'Aido, LatteBusche, la nota azienda del bellunese, ha messo a disposizione alcune centinaia di yogurt che sono stati decisamente apprezzati soprattutto dai più giovani. La Pasquetta, a Salce, è “Tre pas coi donatori” È giunta alla sua 22° edizione l'ormai classica del podismo bellunese “Tre pas coi donatori”, organizzata ad aprile dalla locale sezione dell'Abvs. Pasquetta di corsa, quindi, a Salce dove sono stati 361, di cui ben 214 lungo il percorso più lungo, i partecipanti all'appuntamento primaverile. Un numero ben superiore a quello delle ultime edizioni, per quella che è diventata ormai una vera e propria vetrina del podismo in provincia. Tale eccezionale partecipazione è stata possibile grazie ad una bellissima giornata di sole che ha invogliato tanti atleti, famiglie ed amici, a trascorrere una mattinata all'aria aperta. Scontato quindi affermare che tale edizione ha ripagato in pieno gli sforzi organizzativi del locale Direttivo di sezione. Direttivo che vuol continuare a far crescere questa manifestazione sportiva, ma soprattutto informativa e divulgativa della nostra realtà di volontariato, e che rappresenta il “fiore all'occhiello” delle attività organizzate a Salce volte alla promozione e alla diffusione della donazione di sangue presso una sempre più variegata e numerosa fetta di popolazione. Per quello che riguarda il risultato agonistico, si è delineata una graduatoria d'arrivo di prim'ordine, come ormai da tradizione da molti anni. In campo maschile si è imposto Claudio Cassi, che ha staccato di pochi secondi Franco Pocchiesa giunto secondo, mentre in campo femminile è stata Manuela Moro a conquistare la vitto- ria, giungendo davanti a Barbara Strappazzon. Aldilà delle fredde classifiche, preme ricordare tutte le persone, tra cui molti giovani, che volontariamente aiutano ad organizzare tale giornata, spinti dalla voglia di essere partecipi di una bella occasione di incontro e consci della necessità di continuare a diffondere la realtà della donazione del sangue. Alessio Oltre 360 partecipanti alla classica podistica. Tre giorni di... ortensie col tempo malandrino I bambini protagonisti della campagna “Fiori d'azzurro” in provincia di Belluno. La tre giorni (fine aprile e 1 maggio) di vendita delle ortensie per Telefono Azzurro ha avuto dei momenti altalenanti dovuti al brutto tempo ed al freddo, che i volontari si sono trovati a dover affrontare. In alcuni banchetti le piante sono state vendute praticamente dopo le prime ore, mentre in altre zone non si è riusciti a consegnare più del 30-40%. Un andamento spiacevole che speriamo non demoralizzi chi (tra i volontari c'erano anche i soci dell'Abvs che hanno dato una mano) si è impegnato con tanto entusiasmo. Anzi, diamo appuntamento a tutti a fine aprile 2007, per una nuova campagna fondi baciata questa volta dal sole e da rinnovata euforia. Grazie da tutti i bambini d'Italia (e oltre). 35 Le sette sorelle VERONA Ripartiamo da ‘quarantotto’ Balzano in alto le donazioni nel primo periodo dell’anno . Per fine 2006, poi, è prevista l’inaugurazione della nuova sede. A destra, i lavori di ristrutturazione dello stabile che diventerà a fine 2006 la nuova sede dell’Avis provinciale. 36 L a 48a Assemblea Provinciale dell'Avis veronese, magistralmente organizzata dagli amici di S. Giovanni Lupatoto per festeggiare il quarantennale della loro Comunale, ha formalmente preso atto dell'esistenza di una realtà positiva e importante. La realtà dei donatori volontari, costituita a Verona e provincia da tante migliaia di associati, che nel 2005 hanno superato quota 63.000 donazioni di sangue, plasma e piastrine. Un fenomeno socialmente rilevante, che conferma il trend di crescita dell'ultimo decennio. Ma anche che consolida l'ottimo livello di diffusione della cultura solidale, che Avis e Associazioni affini hanno saputo favorire mantenendo sempre alta l'attenzione verso le tematiche della donazione del sangue, degli organi e del midollo osseo, curando specifiche promozioni comuni e condivise. Aspetto positivo e determinante di tutto ciò è il buon livello di collaborazione associativa e interassociativa, notato e apprezzato anche dagli ospiti intervenuti. L'Assemblea ha poi discusso e approvato, a larghissima maggioranza, la realizzazione della nuova sede Avis Provinciale, in comune con l'AITED, mediante ristrutturazione dell'ex scuola elementare della Monsuà (sulla strada dell'Alpo, nei pressi dello svincolo “ZAI-Fiera della Tangenziale sud di Verona) concessa in comodato gratuito dal Comune di Verona e resa possibile da consistenti interventi contributivi da parte di Fondazione Cariverona e Regione Veneto. I lavori, che sono iniziati alla fine di marzo a cura dell'Impresa Nazareno Bellè, su progetto dell'architetto Lino Garbin, entrambi grandi amici e sostenitori, stanno avanzando celermente (al 5 maggio sono state ripristinate le mura principali e rifatto il tetto) per cui è lecito pensare di potervi accedere entro fine anno. Appuntamento per tutti per l'inaugurazione, cui cercheremo da dare massimo risalto e visibilità, per richiamare ancora una volta l'attenzione sulle tematiche della donazione anonima, volontaria, periodica e associata. A tal proposito, niente male il primo trimestre del 2006, chiuso dalla nostra Provinciale con l'8,5% di aumento rispetto l'analogo periodo del 2005. Sempre più e sempre meglio, grazie all'impegno di tutti. Luigi Piva Passo passo dal Colosseo all’Arena I l Gruppo Marciatori Avis Arcole promuove “La Staffetta per la Vita” nell'ambito della Giornata Mondiale del Donatore 2006; condividono l'avvenimento Avis Provinciale di Verona, Fidas Verona, Aido Provinciale Verona, Admor Verona e con il sostegno di Avis Regionale Veneto. Tutte queste associazioni compiono costanti sforzi al fine di sensibilizzare la comunità verso il gesto della donazione per sensibilizzare i cittadini a diventare donatori, per alleviare così la sofferenza di tanti ammalati. Molteplici strumenti di comunicazione e continue iniziative, nascono con l'obiettivo di diffondere la cultura del dono, di dare informazioni chiare e precise e di far sentire il gesto di donare come un impegno doveroso e fondamentale per ogni persona sana. Come sportivi, il Gruppo Marciatori Avis Arcole, si propone di trasmettere, con il loro impegno, la “sportività” e l'allegria, il messaggio di solidarietà a tutte le persone che incontreranno sulla loro strada. La partenza della staffetta avverrà a Roma, in Piazza San Pietro, con l'accensione e la benedizione della fiaccola, da parte di Papa Benedetto XVI, nell'udienza generale di mercoledì 28 giugno. Proseguirà, poi, verso nord con un percorso tra bellezze storiche, naturali e artistiche come: Spoleto, Assisi, Città di Castello, Bagno di Romagna, Forlì, Argenta, Portomaggiore, Ferrara, Lendinara, Badia Polesine e infine, Arcole, presso il Santuario di Santa Maria dell'Alzana. La manifestazione sarà realizzata con l'aiuto di molte Associazioni, di Comuni ed Enti, ma soprattutto sarà sostenuta dall'incitamento spontaneo dei cittadini, che accoglieranno con la loro simpatia il passaggio della carovana della solidarietà. Tutto avverrà nello spirito di solidarietà e volontariato che caratterizza ogni evento come questo, perché resti viva la fiamma dell'amore per il prossimo, in particolare per gli ammalati. Tutti siamo chiamati a dare il nostro supporto. Il gruppo conta in totale una quarantina di persone, una decina di veicoli e una struttura in grado di viaggiare autonomamente e sarà costituito da: 25 podisti; 15 persone (autisti e seguito organizzativo); un autocarro per il trasporto bagagli, brande, sacchi a pelo, cucina da campo, vettovagliamento; una autoambulanza; 10 pulmini e autovetture dotati di impianto audio per richiamare l'attenzione e sensibilizzare i cittadini al passaggio della staffetta. L'auspicio degli organizzatori e dei partecipanti, è ovviamente che tale iniziativa contribuisca a sconfiggere l'indifferenza e a far germogliare l'amore. A destra il manifesto ufficiale, in ultima di copertina trovate anche il percorso. Invitiamo le Avis venete (e non solo venete) “toccate” dalla staffetta, a essere presenti visivamente durante il passaggio. Le lunghe marce del gruppo podistico Avis - Arcole del 2006 il Gruppo Marciatori Avis Arcole è stato presente in oltre 40 marce. L'attività sportiva dei marciatori di Arcole rientra nel contesto nazionale AVIS e nel programma dell'Avis Locale. Una sana e appassionata attività sportiva mette insieme molti valori, tra i quali, nel nostro caso, la diffusione del nome AVIS, del dono e della solidarietà. Venticinque marciatori avisini attraverso l’Italia per diffondere la cultura del dono. F ondato nel 1975, per iniziativa di alcuni appassionati, il Gruppo Marciatori Avis Arcole ha organizzato la prima marcia nel 1977 intitolata: “Marcia sui sentieri di Napoleone”. Tale manifestazione ha raggiunto lo scopo di far conoscere e valorizzare i sentieri testimoni della grande battaglia napoleonica avvenuta il 15, 16 e 17 novembre 1796. Da allora di strada ne è stata fatta parecchia! La marcia è divenuta ricorrenza annuale e, dal '98, ha preso il nome di “Marcia Santuario di Santa Maria dell'Alzana” La nuova denominazione è stata voluta per dare risalto alla bella Chiesa, ricca di valore e cara ai devoti della Madonna, oltre che per far conoscere la vasta raccolta di antichi attrezzi da lavoro custoditi nel Santuario. Gli iscritti continuano la loro intensa ed entusiasmante attività, partecipando a marce domenicali in luoghi vicini e lontani. Solo nel primo semestre 37 Le sette sorelle ROVIGO A volte è bene far ‘rumore’ Molto critica la relazione del presidente Gianluca Braga in Assemblea provinciale nei confronti della direzione dell’Ulss 18. 38 I l rumore non fa bene, il bene non fa rumore. È questo il pensiero che diventa quasi uno slogan, nella Quarantesima Assemblea Provinciale dei donatori di sangue che si è svolta sabato 18 marzo scorso presso l'Aula Magna dell’Università di Rovigo. I frutti del quotidiano silenzio parlano da soli: “La raccolta nel 2005 è stata più che soddisfacente - ha detto il Presidente Provinciale Gianluca Braga nella sua relazione - abbiamo contribuito all'autosufficienza regionale e nazionale offrendo un 3,8% in più di quanto raccolto nel 2004. L'Avis polesana ha raggiunto la più alta densità di donatori nel Veneto, in rapporto agli abitanti; in totale i donatori sono 9.437. Raccogliamo il 40% in più del fabbisogno provinciale”. Tuttavia, nelle parole del presidente, questa volta c'era anche un po' di “rumore”. “Quello che più ci preoccupa è il progressivo svuotamento delle competenze del dipartimento provinciale di medicina trasfusionale. A dicembre c'è stata la pesante scelta di inviare a Padova, per la validazione, le nostre sacche di sangue. È una scelta ampiamente contestata dall'Avis e dalla Fidas regionali. Braga non ha risparmiato toni polemici nei confronti di Adriano Marcolongo, direttore generale dell’Ulss 18 di Rovigo, per la discutibile decisione presa. “Il direttore generale non si dà cura del territorio polesano - ha affermato Braga - applicando freddamente direttive e programmi e realizzando progetti in ottemperanza alle direttive regionali”. Ha avuto parole di elogio, invece, per il direttore del Dipartimento Trasfusionale Rocco Potenza: “Il suo apporto professionale ha reso possibile il risultato ottenuto nel 2005: su 17.472 unità di sangue raccolte, solo 16 sono scadute, 6 in meno rispetto al 2004”. Per la prima volta all'Assemblea dei donatori c'era il presidente della neonata Avis di Bergantino, Ivano Balbo, cui Braga ha dato il benvenuto. Braga ha poi relazionato sul buon funzionamento del centro unico di chiamata che, entrato in funzione il primo gennaio di quest'anno, ha contribuito all'ottimizzazione della chiamata dei donatori in relazione alle necessità del dipartimento. Un progetto pilota, unico in Italia. Roberto Giannese In basso, Gianluca Braga e il dott. Rocco Potenza; a destra, il direttore generale dell’Ulss 18, Dott. Adriano Marcolongo. A Bergantino la 4ª festa provinciale S i svolgerà quest'anno a Bergantino, l'otto luglio prossimo, la IV Festa dell'Avis Provinciale di Rovigo. Si tratta di un appuntamento importante che riveste per l'Avis Provinciale e per tutti i Donatori Polesani un'importanza particolare: l'Avis Comunale di Bergantino (che da poco sta muovendo in autonomia i propri passi) è operativa, nell'ambito del proprio comune, per costituire una realtà avisina forte e coesa che possa permettere di sfruttare al massimo le risorse umane del territorio bergantinese e altopolesano. L'Avis di Bergantino, che da sempre trova appoggio nell'Avis Provinciale e nelle limitrofe Comunali di Castelmassa e Ceneselli, ha intrapreso con successo ed entusiasmo la strada della crescita autonoma e responsabile: i buoni risultati sono già visibili. Era doveroso, per la Provinciale di Rovigo, darsi cura anche delle realtà più limitanee del proprio territorio, in relazione alle quali non è mai mancato l'interessamento ma nelle quali solo ultimamente (anche grazie alle nuove direttive statutarie) si sono venute a creare le condizioni necessarie per la costituzione di una realtà associativa forte e importante. Ecco dunque il perché della Festa Provinciale proprio a Bergantino. Tutta la Provincia vuole stringersi attorno ai donatori bergantinesi e vuole infondere loro, se possibile, ancor più entusiasmo, voglia di fare e di crescere. Sarà presente, per questi stessi motivi, anche il Presidente AVIS Nazionale Andrea Tieghi. Il programma di sabato 8 luglio prevede: raduno Soci, Alfieri, rappresentanti Consorelle e Autorità, partecipazione del Gruppo Sbandieratori di Bergantino, Santa Messa, interventi del Presidente AVIS Nazionale e dei rappresentanti Regionali, Provinciali e Comunali, buffet rustico, spettacolo musicale e cabarettistico, estrazione della lotteria Avis Provinciale, spettacolo pirotecnico. Le manifestazioni avranno inizio a partire dalle ore 17:00. L'invito è, per tutti, quello di partecipare numerosi. Si svolgerà l’8 luglio con un ricco programma. Giovanni Chioldin Inaugurazione nuova sede: è prevista in autunno Già operativa, L in molti l’hanno a nuova sede dell'AVIS Provinciale di Rovigo, operativa ormai da qualche mese, si trova in via Francesco Maffei n° 5 a Rovigo. L'inaugurazione di questa nuova casa dei Donatori Polesani avrà luogo, presumibilmente, verso fine settembre o nel mese di ottobre quando anche i lavori esterni potranno dirsi definitivamente completati. La nuova sede ha già riscontrato le simpatie e la condivisione non solo di tantissimi presidenti comunali (anche di altre provincie) ma pure di tantissimi donatori che, attirati dalla notevole visibilità della nuova ubicazione, si fermano volentieri per scambiare qualche parola e per far dono di indicazioni, suggerimenti, critiche… G.C. già apprezzata. Prossimamente l’inaugurazione ufficiale. La nuova sede dell’Avis provinciale di Rovigo. E’ già operativa, ma l’inaugurazione è prevista per settembre/ottobre, quando saranno terminati anche i lavori della facciata. 39 Le sette sorelle ROVIGO Le belle favole dei donatori Da Concadirame un’altra vicenda per riflettere sul dono del sangue e su quanto può dare... a tutti. A ll'Avis di Concadirame non mancano le storie commoventi. L'anno scorso quella dei due donatori che trassero in salvo una donna finita in un canale con la propria auto. Quest'anno quella di un donatore, che alla 50ª donazione scopre di avere una brutta malattia. E così, dopo le cure, una volta guarito decide di scrivere una lettera di ringraziamento a quanti lo invitarono ad iscriversi tra i donatori di sangue. La lettera è stata letta alla ventiduesima festa del donatore Avis e Aido svoltasi domenica 7 maggio. “Sono qui - scrive tra l’altro il donatore al suo presidente - per ringraziare tutte le persone che, come te, diffondono il messaggio di solidarietà nel donare il sangue...” E infatti: “I donatori di sangue sono persone di serie A - come ha detto il presidente Gianluca Munegato - perché sono persone controllate”. Educare al dono di sangue, fin da piccoli, è lo scopo dell'associazione e per questo ogni anno l'Avis di Concadirame coinvolge gli alunni delle elementari. Quest'anno il concorso aveva per tema: “Una goccia che parla”. Domenica sono stati tutti premiati anche loro, dal sindaco Paolo Avezzù. Qui di seguito pubblichiamo il testo integrale della lettera. Un motivo di riflessione, pensiamo, per tutti. r. g. Caro presidente Gianluca Munegato, sono un donatore dell'Avis di Concadirame dal 1991. Erano i primi anni in cui abitavo a Concadirame, quando mi fu proposto di diventare donatore di sangue. Accettai ben volentieri perché ritenevo, e ancora oggi ritengo, che il dono del sangue sia un dovere morale e civile di ogni cittadino. Mai avrei pensato che questa decisione avrebbe giovato direttamente la mia persona. Nel febbraio 2004, mi recai al Centro trasfusionale per effettuare la mia cinquantesima donazione e i medici, dopo pochi giorni, mi invitarono a compiere degli accertamenti. Quei dubbi diventarono certezza nella diagnosi di un tumore. In poco tempo sono stato operato, dopo di che sono stato sottoposto ad un ciclo di cure nonostante le note positive dei medici. Superato quei momenti difficili per me e per mia moglie, anch'essa avisina, sono qui a ringraziare tutte le persone che, come te, diffondono il messaggio di solidarietà nel donare il sangue e, soprattutto, quelle persone che quindici anni fa mi invitarono a far parte di questa Associazione. Con le mie cinquanta donazioni, penso di aver aiutato tantissime persone e proprio quella cinquantesima ha aiutato me nel far scoprire per tempo quel male e oggi posso scriverti queste semplici righe cariche di sentimenti di riconoscenza. Con la stima di sempre. Antonio Leggere fa bene, anche alla salute degli altri L 'Avis comunale di Villanova del Ghebbo, d'intesa con la locale Biblioteca Comunale, ha promosso un'interessante iniziativa: la stampa di un segnalibro, assai colorato e dalla grafica accattivante, col quale omaggiare lettori e donatori. 40 Da un lato l'invito alla lettura, dall'altro l'invito al dono. Del resto non abbiamo sempre detto che uno degli scopi della nostra associazione è proprio quello di creare nella società, e soprattutto fra i giovani, una vera cultura del dono? Le sette sorelle VENEZIA Da un palloncino, una bella amicizia N ell'ambito dei rapporti con le scuole, l'Avis Riviera del Brenta, in preparazione all'11ª edizione del Proemio Samaritano (diventato ora anche patrimonio dell'AVIS nazionale), ha iniziato la sua collaborazione annuale con la scuola primaria di Sambruson e di Dolo, partecipando alle ormai tradizionali “Festa della primavera” e “Scuola al Parco”. In queste occasioni l'Avis dona alle scuole i palloncini e le bombole di gas per il lancio di un messaggio di pace e di amicizia con tutti i bambini del mondo. Ogni tanto qualcuno scrive ai nostri bambini e inizia una bella amicizia. È il caso di quella nata tra Irene Bilato e Daniela Foscarini. Al Parco di Villa Angeli, Irene, della quinta B alla scuola primaria “Giotto” di Dolo (Ve) ha incontrato la venticinquenne di Caselle d'Altivole (Tv). Nel 2001 Daniela aveva raccolto, ripescandolo a fatica in un fossato, il palloncino Avis lanciato da Irene (allora in prima elementare) e tra le due era nata una corrispondenza. Quest'anno la bambina ha lanciato il suo ultimo palloncino Avis (dato che termina la scuola primaria) e Daniela, a sorpresa, le è venuta a far visita: un incontro semplice, bello e commovente. Alla Festa di primavera a Sambruson hanno partecipato 1.200 persone tra alunni, genitori, insegnanti e autorità, alla Festa Scuola in Parco circa 900. L'Avis Riviera del Brenta sostiene questo tipo di iniziative anche grazie alla collaborazione di molti insegnanti e genitori, che sono donatori di sangue. Collaborazione che avrà il suo picco massimo a dicembre con la conclusione del Proemio Samaritano, considerato ormai un progetto educativo nazionale dell'Avis. Un’altra bella favola, nata “investendo” sul futuro. Daniela Foscarini e la piccola Irene Bilato, un’amicizia nata sulle ali del vento, grazie all’Avis. San Michele al Tagliamento, si son fatti il monumento M olteplici quest'anno le iniziative dell'Avis di San Michele al Tagliamento “I. Fantin” in occasione dei 40 anni di fondazione. Dopo la 53° Assemblea Provinciale del 18 marzo, per la prima volta a San Michele, il 2 aprile è stato inaugurato in Corso del Popolo il monumento dedicato ai donatori di sangue. La scultura in ferro, alta circa 2,30 metri per un peso di circa 140 chili, è opera dell'artista Giovanni Maria Gobbato ed ha per titolo: “Sofferenza e Carità”. Un'opera dove capacità professionale e ammirevole sensibilità dell'artista rendo- no omaggio a tutti i donatori di sangue di San Michele. L'inaugurazione è coincisa con la tradizionale “Festa del donatore” e con l'aper- tura della nuova sede che, dopo alcuni anni di permanenza nei locali di Piazza Libertà, si è trasferita nella nuova sede in Piazza Galasso. I numeri dell'Avis di San Michele possono considerarsi soddisfacenti. Ad oggi, infatti, si contano 335 iscritti, 224 effettivi e 111 soci sostenitori, e un aumento delle donazioni che, nel 2005, ha raggiunto l'8%. L'obiettivo per il 2006 è di consolidare, se non aumentare, questi dati anche tramite l'uscita del nuovo opuscolo informativo prodotto proprio dall'Avis di San Michele. Da tempo è attivo un servizio di segreteria telefonica al 333-3283842 ed un'e-mail [email protected], al quale rivolgersi per qualsiasi problema o informazione, così come rimane valido l'orario di apertura della sede tutti i sabati dalle ore 10.00 alle 12.00. Daniele Aggio 41 Le sette sorelle VENEZIA Tanta attività in tante scuole In Riviera Brenta spopola Fiabilas e si prepara il calendario 2007. O ltre 70 ragazzi di quinta elementare sono stati coinvolti dall'Avis Riviera del Brenta, a titolo sperimentale, in un gioco da tavolo molto accattivante (promosso dall'Avis provinciale) sulla donazione del sangue. Mille e duecento ragazzi di scuola media, invece, sono stati protagonisti di una serie di iniziative diverse messe in essere in tutti i Comuni della Riviera del Brenta. Agli Un concerto “giovane” A Portogruaro nona edizione del “Concerto studentesco” in occasione della Festa del donatore. 42 U na due giorni dedicati alla promozione della donazione del sangue. Un “Concerto studentesco" e la "Festa del donatore" si sono svolti il 20 e 21 maggio a Portogruaro, organizzati dall'Avis comunale e dal gruppo Avis Giovani. Il programma del "Concerto studentesco", giunto ormai alla nona edizione, ha confermato la buona collaborazione con gli studenti degli Istituti Superiori di Portogruaro. La rassegna musicale è stata tenuta, infatti, da gruppi studenteschi che si avvicendano sul palco installato nel Parco della Pace. Per ricordare questa giornata è stata distribuita una maglietta con il disegno vincitore del Premio "Valentino Moro" assegnato dall'Avis Giovani alla classe quarta CL dell'istituto "Marco Belli". Alla domenica, invece, la "Festa del donatore" ha visto, sempre al Parco della Pace, la premiazione dei donatori benemeriti, che quest'anno sono stati più di trecento. studenti del secondo anno il primario del Centro Trasfusionale di Dolo, dott. Antonino Ciappa, ha tenuto una lezione di scienze sul sangue e sulla donazione, preceduta da un filmato sull'argomento. Agli studenti del terzo anno, grazie alla collaborazione della dottoressa Laura Elia dell'Avis provinciale di Venezia, è stato proposto un gioco di simulazione indiretta che porta i giocatori a determinare situazioni positive o negative per se stessi e per gli altri. Il forte impatto psicologico provocato nei ragazzi permette allo strumento di essere particolarmente efficace nell'educazione alla solidarietà, all'altruismo e alla donazione di sangue. Oltre a ciò, 411 (sui 610 contattati) alunni sono stati sottoposti a scuola ad un prelievo di sangue per una ricerca su gruppo sanguigno, emocromo e sideremia. Un picco di adesioni piuttosto alto si è registrato alla media di Mira, ma in genere tutte le scuole (esclusa Campagna Lupia) hanno aderito con entusiasmo. Alla fine dell'anno scolastico, presenti anche i genitori, agli studenti sono stati consegnati il referto medico ed un originale portachiavi con incisi i propri dati anagrafici e il gruppo sanguigno. E l'attività nelle scuole della zona non finisce qui dal momento che un centinaio di ragazzi (assieme a quelli di altre scuole medie) sta partecipando con entusiasmo anche al concorso per l'illustrazione del calendario Avis edizione 2007. Martellago premia le seconde medie A l Palasport di Martellago si è tenuta la cerimonia di premiazione del 14° concorso "Per te donare è...", destinato alle seconde medie del comprensorio e organizzato dai gruppi Avis , Aido e Admo di tutto il Miranese con il contributo del Comune di Martellago e di Bcc S. Stefano. Nella sezione dei disegni hanno vinto Giulia Favaretto e Nicola Campagnaro (un donatore tutto "fiori" dalla cui ombra nasce un mondo fiorito) della 2ª C di Martellago; secondi classificati Davide Piatto e Giulia Fois della 2ª A Martellago; terzi, ex aequo, un lavoro di gruppo della 2ª D di Noale e Sebastiano Albanese della 2ª E Santa Maria di Sala. Nella sezione "elaborati", successo per un lavoro di gruppo della 2ª A di Noale (un collage con l'arca di Avis , Aido e Admo che va per il mondo); secondi Mattia Busato e Simone Campagnaro della 2ª F di Olmo; terzi a pari merito Giada Dal Bò della 2ª A di Martellago e un altro lavoro di gruppo della 2ª D di Noale. Nella sezione “temi”, infine, alle medie di Scorzè sono andati i primi tre premi con Roberto Cavallin (2ª C), Sara Pegoraro (2ª C) e Francesca Foffano (2ª A).