Le sette sorelle
PADOVA
Una nuova “casa” per Due Carrare
P
er trent'anni ha dovuto, per mille ragioni, svolgere la
propria attività in sedi alquanto precarie ed effettuare i prelievi per le donazioni utilizzando, per lo più, gli
spazi messi a disposizione dalle scuole medie di Due
Carrare. Ora, grazie alle amministrazioni comunali
precedente ed attuale, ed a un generoso contributo
dell'Assessorato regionale alle Politiche sociali guidato
da Antonio De Poli, l'Avis di Due Carrare può contare su
una sede nuova, vera. Spaziosa ed adeguata alla sua
funzione, in piena regola con le normative sanitarie, vi
si possono svolgere sia l'attività associativa che i prelievi
domenicali e le visite ai donatori. Il 5 marzo 2006 è stata
inaugurata alla presenza di De Poli, del vice presidente
regionale vicario Avis, Francesco Magarotto, del presidente provinciale Avis di Padova, Sergio Zambon e del
presidente Avis Due Carrare, Francesco De Luca,
nonché delle autorità comunali di Due Carrare con in
prima fila il sindaco, Sergio Vason. L'Avis locale è nata
nel 1972 ad opera di alcuni avisini staccatisi dall'Avis di
Montegrotto e oggi è un'associazione di più di 300
donatori, 200 dei quali effettivi. Un motivo in più per
incrementare le donazioni in un territorio che ne ha
sempre più bisogno.
Inaugurata la
nuova sede Avis
nel Comune
euganeo.
In basso la nuova sede Avis di Due carrare, a sinistra il momento
dell’inaugurazione da parte dell’assessore Antonio De Poli.
Famiglia & Avis, un’esperienza
che parte da Piove, arriva a Due Carrare
D
ue proposte padovane che mettono assieme Avis, il tema dell'educazione dei figli ed il loro rapporto con la famiglia.
La prima organizzata dall'Avis, svoltasi in primavera, è stata una
serie di incontri formativi a Sant'Angelo di Piove sul tema “Figli si
nasce, genitori si diventa” che ha interessato tutta la cittadinanza ed
a cui hanno collaborato Comune, Parrocchie e Scuole elementari e
medie. In quattro serate si sono affrontati i temi legati alle varie fasce
di età: fino a 6 anni, da 6 a 10 anni, la preadolescenza e l'adolescenza con l'aiuto medici in psicologia e pedagogia.
I risultati di partecipazione sono stati molto confortanti tanto che
un'altra sede, quella di Due Carrare, ha pensato di riprendere l'iniziativa. La seconda iniziativa verrà quindi sviluppata nei mesi di
settembre - novembre prossimi con la collaborazione di tutte le scuole dell'infanzia del Comune e sarà rivolta ai genitori dei bambini
under 6 anni. Con queste esperienze si coniuga la formazione delle
famiglie con l'informazione al dono del sangue.
E' anche questo un modo per entrare nel mondo “reale” e della
scuola portando i nostri valori e la nostra cultura.
27
Le sette sorelle
PADOVA
Padova si sta
informatizzando
La lunga strada
per giungere
ad una più
razionale
gestione
associativa
e della raccolta.
Con qualche
piccolo disagio
che hanno
dovuto
affrontare
i donatori.
28
Carissimi amici donatori,
coadiuvato da Federico Aghi, che ringrazio, sono riuscito con non poche difficoltà, e lo dico sinceramente, a
portare a vostra conoscenza alcune informazioni importanti del nostro Centro di Raccolta. L'Avis Provinciale di
Padova è da circa otto mesi nella sede di proprietà.
Fino ad allora coabitava in uno stabile del Comune di
Padova con la Comunale di Padova e con il Centro di
Raccolta di Padova. Spazi angusti e poco preparati strutturalmente a seguire l'importante cambiamento che
ormai stava coinvolgendo l'Avis, padovana e non, obbligavano alla ricerca in tempi brevi di locali idonei sia dal
punto di vista associativo che, soprattutto, donazionale:
con decisione assembleare, infatti, il Centro di Raccolta,
a quel momento con gestione autonoma, veniva inglobato in Avis Provinciale. Il 5 settembre 2005 è avvenuto
lo storico passo. Con il trasferimento nella nuova sede
si è avviata la modernizzazione di tutta la strumentazione. Questo non lo si era ritenuto fattibile prima, in
quanto le difficoltà oggettive sopra enunciate, soprattutto l'omogeneizzazione degli spazi, non permettevano l'intervento radicale necessario. Decisa la struttura
aziendale, si è provveduto all'acquisto di nuove posta-
zioni informatiche con sistema operativo di ultima
generazione (Windows XP Professional, i vecchi pc lavoravano con Windows 98), è stata strutturata la rete
(Lan) interna per la comunicazione e lo scambio di dati
legati all'attività avisina; acquistato un server con sistema operativo di ultima generazione (Windows Server
2003) e procedura automatica di archiviazione ottica
(cartucce a nastro) che opera secondo i dettami delle
attuali normative. Amministrazione e donazione sono,
pertanto, perfettamente in sinergia in un ambiente
unico dove l'informazione viene reperita o scambiata
nel minor tempo possibile. Password residenti, cambio
delle stesse a cadenza temporale (30 giorni), conservazione dei dati in area protetta e responsabile del loro
trattamento, ne completano il quadro gestionale. Sono
stati acquistati anche due pc portatili per tutte quelle
esigenze non espletabili in sede (assemblee, attività di
informazione diretta esterna, ecc.) e per l'eventuale
utilizzo da parte delle comunali laddove sia richiesto.
Inoltre è in uso il collegamento internet ed è stato
trasformato da Isdn a Adsl.
L'utilizzo di internet, strumento indispensabile di lavoro,
e le informazioni importate da questi nell'ambito della
rete aziendale avviene sempre sotto stretto controllo: un
programma antivirus residente ed opportunamente
configurato con aggiornamento automatico (Norton
Antivirus, suite completa) vigila su eventuali intrusioni
esterne alla Lan (virus, worm, ...) e sulla sicurezza ed
attendibilità dei dati acquisiti. Si precisa che è in uso il
programma di gestione dei donatori AssoAvis. Proprio
in questi giorni si sta procedendo al suo aggiornamento grazie anche alla convenzione che Avis Nazionale ha
sottoscritto con la ditta proprietaria.
Assoavis si configura come strumento assolutamente
essenziale di acquisizione e scambio di informazioni in
ambito Avis. E' positivo che nell'ultima versione, la 5.0,
la lavorazione di alcune estrazioni possa avvenire con i
normali programmi Microsoft (Excel, Word, Access)
perché cosi permette una maggiore flessibilità di comunicazione dei dati avisini.
Come proposto da qualche nostro Presidente comunale, si sta valutando di avviare alcuni incontri di
approfondimento per il suo utilizzo.
Provvederemo sicuramente a definire le linee guida
(informazioni, grafica, ecc.) per aggiornare il sito web
della provinciale. E' risaputo che una bella pagina web
inviti chiunque a soffermarvisi: l'impegno è in questo
senso. Ancora un po' di pazienza …
Si sta valutando anche l'opportunità di strutturare un'area dedicata all'interno del sito provinciale dove condividere con le comunali alcune informazioni specifiche
(elenchi donatori, tabelle donazioni, ecc.).
Grande sforzo sta compiendo la Provinciale per
adeguarsi all'applicativo Emonet, che l'Azienda
Ospedaliera di Padova ha adottato dal 12 febbraio
2006, per la gestione dei laboratori aziendali e del suo
Centro Trasfusionale. Per Avis Provinciale il “battesimo”
per l'utilizzo è avvenuto domenica 19 febbraio.
Dopo qualche imbarazzo iniziale di cui ci si scusa ancora, notevole è l'impegno ad ogni livello (Presidenza,
Resp. Sanitario, Operatori medici e paramedici) per
essere operativi con Emonet al 100% quanto prima
possibile: tutte le risorse umane e strumentali sono
coinvolte in tal senso. A tutt'oggi, si può affermare che
lo siamo al 70/80%. Si sottolinea la collaborazione
dell'Azienda Ospedaliera di Padova che di fronte alla
buona volontà della Provinciale ha subito dimostrato la
propria disponibilità fornendo attrezzatura hardware e
software in comodato d'uso per allineare la raccolta,
come prevede Emonet, laddove l'Avis non avrebbe
potuto arrivarci in tempi così brevi. Il sistema è comunque tuttora in espansione: mentre, come affermato, si
sta completando la prima fase, già si pongono le
premesse per allargare quanto più possibile in Avis, l'impiego dell'applicativo sia geograficamente che gestionalmente: nuovi accessi installati in sede, ulteriori postazioni fisse dove possibile presso le Avis comunali afferenti al Centro di Raccolta e la possibilità di acquisizione
nell'AssoAvis della Provinciale delle risultanze donazionali (si eviteranno così alcuni passaggi attualmente indispensabili, con il vantaggio di fornire ai donatori i referti degli esami di routine in tempi brevissimi), ne sono i
punti cardine.
Un'ultima valutazione: si deve tenere bene in considerazione l'esperienza che Avis Provinciale di Padova sta
maturando in merito a questi nuovi sistemi di gestione
del sangue: Emonet, AssoAvis, interfacciamento
Emonet-AssoAvis …
E' importante e doveroso, che i nostri donatori
comprendano che si sta operando per un futuro donazionale più sicuro e perchè no? Certificato!
Venite a donare al Vostro Centro di Raccolta in Via
Trasea n. 10-12 a Padova. Questo invito è rivolto a
tutti i donatori padovani. Sarete accolti con calore
e amore. Premesso che lo spirito di solidarietà ci accomuna tutti in un unico ideale, colgo l'occasione per
rammentarvi che si può sostenere l'Avis Provinciale di
Padova devolvendo il 5 per mille in occasione della
dichiarazione dei redditi indicando il Codice Fiscale
92066810281 dell'Avis Provinciale di Padova.
Ed un invito a
continuare a
donare...
Sergio Zambon, Presidente Avis provinciale
Montegrotto: la corale a Castelgomberto
L
a Corale Avis “Aldo Martin” di Montegrotto Terme
ha partecipato alla rassegna di cori svoltasi a
Castelgomberto di Vicenza. Organizzata dall'Avis locale, guidata da Andrea Filippi, l'invito è stato accolto con
grande favore dalla Corale e dal suo maestro, Gianni
Scalco. Il Gruppo, con alcuni familiari e il presidente
dell'Avis di Montegrotto, Taino
Garbo, prima dell'esibizione ha
visitato la Mostra sulla vita di Gesù
dall'Annunciazione alla Crocifissione. Il “Concerto dell'Epifania”
si è tenuto in Duomo, e vi hanno
partecipato anche il “Coro
S.Cecilia” di Valle di Castelgomberto, diretto dal Maestro Stefania
Bertò e accompagnato dall'organista Nicola Raniero, e la “Schola
Cantorum Santi Pietro e Paolo” di
Castel-gomberto, diretta dal
maestro Pierangelo Zoso e accom-
pagnata dall'organista Vittorio De Forni. La serata è
stata splendida e molto partecipata. Le parole del parroco, ex donatore che ha avuto bisogno di donazioni,
hanno toccato le corde dei nostri sentimenti, commuovendoci.
Avis Montegrotto
La “Aldo Martin”
ha partecipato
con successo
alla rassegna
organizzata
dall’Avis berica.
Un’immagine della corale Avis “Aldo
Martin”di Montegrotto Terme
Monselice: l’addio al dottor Giancarlo Pulliero
I
l dott. Giancarlo Pulliero è stato per trent'anni direttore del Centro Trasfusionale Avis di Monselice. Una
delle persone che con il suo impegno ha contribuito in
modo significativo a scrivere la storia dell'Avis
Comunale di Monselice e del suo Ct. Il dott. Pulliero ci
ha lasciato, ma il suo ricordo non ci lascerà mai. Nel
1966 accettò l'incarico di Direttore Sanitario del Centro
Trasfusionale di Monselice, incarico tenuto fino al
passaggio del centro alla gestione dell'Ulss. Durante il
suo incarico ha messo a frutto tutta la sua conoscenza
per il bene dei donatori e di chi ne aveva bisogno con
ricerche d'avanguardia per quei tempi, quando non
c'erano leggi o regolamenti che le autorità sanitarie
avessero scritto. Con i pochi mezzi che aveva a disposizione era riuscito a costruire uno dei reparti più
funzionali, affiancandosi prima a pochi e poi ad un
vero “esercito di uomini nei quali dedizione, altruismo
e partecipazione hanno rappresentato gli stimoli e i
valori ideali. Grazie Giancarlo.
I donatori Avis Monselice
29
Le sette sorelle
TREVISO
United donors,
united colours
Sempre di più
e sempre più
“internazionali”
i donatori
della Marca
Trevigiana.
Due immagini dell’ultima
assemblea provinciale dell’Avis
di Treviso.
A destra il presidente Gino
Foffano e la vice presidente
Wanda Pradal.
30
I
ncremento dei nuovi soci e donatori stranieri sono stati
i temi al centro dell'assemblea Avis provinciale. Nella
Marca trevigiana i nuovi iscritti sono aumentati del
2,5% nell'anno 2005, arrivando a 2.711, contro i 2.646
dell'anno precedente. Un traguardo più che soddisfacente per l'Avis provinciale (anche perché si tratta per lo
più di giovani) che porta così a 33.707 il numero totale
dei soci. Ma a spiccare durante l'assemblea, perfettamente organizzata il 25 marzo dall'Avis di Gaiarine, è
stato il dato riguardante gli stranieri iscritti alle varie
Comunali della Marca. Il presidente, Gino Foffano, ha
spiegato che sono ben 170 i donatori di sangue che
provengono da fuori Unione Europea. Tra i Paesi dell'Est
la più rappresentata è la Romania, tra quelli africani
spiccano Marocco, Congo e Tunisia, e ancora si registrano donatori provenienti da Vietnam, Cambogia,
Pakistan, Sri Lanka, Giappone, Siria, Giordania, Israele,
Australia, Brasile, Argentina, Colombia, Equador, Perù,
Messico, Santo Domingo, Cuba, Stati Uniti e altri Paesi
ancora. Sulle 90 Avis comunali in provincia di Treviso,
49 hanno soci stranieri. L'Avis comunale che ne conta di
più è quella di Conegliano (20), seguita da Vittorio
Veneto (13), Castelfranco (12), Treviso (12) e
Montebelluna (8). Le altre ne hanno meno di 4. L'ultima
Avis nata, quella di Monastier, ha un donatore albane-
se. L'integrazione di tanti cittadini immigrati passa quindi anche attraverso l'Avis e questo per l'Associazione e
per la società tutta non può che essere un segnale
importante. “Naturalmente per l'Avis resta di primaria
importanza garantire la sicurezza del sangue donato
attraverso la salute del donatore - ha precisato il presidente dell'Avis provinciale, Gino Foffano - e dev'essere
chiaro che se questi cittadini stranieri donano il sangue
è perché possiedono tutti i requisiti sanitari per farlo,
esattamente come gli altri soci”. Sul fronte della generosità, Foffano ha sottolineato in assemblea che grazie
all'impegno di tutti i donatori e dei dirigenti associativi,
nel 2005 si è riusciti a far fronte alle richieste di sangue
da parte degli ospedali e a far registrare un incremento
delle donazioni pari al 4,18 % rispetto alla raccolta
dell'anno precedente. Una crescita quanto mai necessaria visti gli improvvisi ed elevati consumi di sangue che
hanno caratterizzato nel 2005 l'attività donazionale
della provincia di Treviso. I due periodi critici sono stati i
primi mesi dell'anno e i mesi estivi. Anche quest'anno,
come l'esperienza insegna, non si deve abbassare la
guardia nei mesi di luglio ed agosto. Il 2005, grazie ad
un'attività intensa e frenetica e a molteplici chiamate ai
soci, si è chiuso con numeri più che lusinghieri: 45.773
donazioni totali di sangue (contro le 43.938 del 2004).
Grande, come sempre, la partecipazione dei delegati e
di rappresentanti di tutte le Avis comunali all'assemblea
provinciale, che ha avuto tra i relatori anche il dott.
Giovan Battista Gajo, direttore del DIMT, il vice presidente dell'Avis regionale, Francesco Joppi, il consigliere
nazionale trevigiano Diego Sala, e l'assessore provinciale alle Politiche Sociali è Paolo Speranzon. Premiati
nell'occasione anche i vincitori della “Treviso Marathon”
del 12 marzo, come riportato nell'articolo di pag. 45.
Il Dipartimento che avanza
I
l più significativo traguardo raggiunto nel 2005 è stato
l'istituzione del Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale della provincia di Treviso. Una struttura sovraziendale, diretta dal dott. Giovanni Gajo, che
integra le attività relative ai Sit delle tre Ulss. Il presidente Gino Foffano, in assemblea provinciale a marzo,
aveva parlato così del DIMT. “È uno strumento organizzativo e gestionale di tutte le attività trasfusionali
connesse con la raccolta del sangue - aveva spiegato in sinergia con le associazioni dei donatori presenti sul
territorio”. Grazie al Dipartimento l'attività trasfusionale seguirà parametri comuni in tutta la provincia, così
come l'adozione di un unico sistema informatico che
lavorando su un unico data base, per tutte le Aziende 7,
8 e 9, integra il sistema sangue della Marca in modo da
fronteggiare al meglio le eventuali carenze o surplus che
si presentano”. A qualche mese di distanza da queste
parole, abbiamo incontrato il dott. Gajo nel suo studio
al Ct di Treviso, per sapere a che punto è il DIMT. “Le
cose stanno procedendo bene - ha detto subito il primario, responsabile del Dipartimento dal 1 gennaio 2006 ci si sta muovendo su tutti i fronti della riorganizzazione
e con una certa velocità. Il primo passaggio di quest'anno è stato l'inizio della diagnostica (trinat), su tutte le
sacche raccolte in provincia, presso il Ct di Castelfranco,
dov'è in funzione dal 2 maggio. A Treviso si lavora invece sull'inattivazione virale del plasma e a Conegliano
contiamo di far partire, entro l'anno, la sierologia sui
donatori”. Altro fronte caldo su cui lavora il neonato
Dipartimento è l'informatizzazione. Gajo non nasconde
le grosse difficoltà che l'allineamento su un unico data
base ha creato sin dalla sua introduzione, il 22 settembre del 2005, e sta creando ancora all'interno delle tre
realtà sanitarie trasfusionali. Ma sottolinea anche le sue
enormi potenzialità. “È un altro mondo - spiega infatti
- facilita moltissimo il lavoro, la comunicazione, i collegamenti. Tutto viene condiviso e questo è straordinario.
Un sistema che ha avuto bisogno di un lungo rodaggio,
ma che contiamo di vedere a pieno regime entro l'estate”. Centri trasfusionali e Avis, con questo sistema
informatico, possono inserire e ricevere in tempo reale i
dati che riguardano tutti i donatori della provincia, in
qualunque posto donino. Per non parlare della straordinaria possibilità che viene offerta ai medici nella fascia
oraria della reperibilità. In caso di necessità ed urgenze,
tramite il proprio computer di casa ogni medico può
essere raggiunto da qualsiasi punto della provincia,
controllare referti, abbozzare una diagnosi già prima
dell'arrivo in ospedale. Ma le frontiere che verranno
aperte dall'informatizzazione unica saranno anche
tantissime altre. Il dott. Gajo si sofferma poi anche sulla
formazione del personale medico, dei tecnici, dei biologi e degli infermieri, che ha ricevuto un primo impulso
dall'équipe del Ct di Castelfranco, guidata dal dott.
Giuseppe Tagariello. Tra maggio e giugno si è svolto il
primo corso di aggiornamento sui “Percorsi diagnostici
Servizi a cura di Michela Rossato
clinici in immunoematologia nel DIMT della provincia di
Treviso” con il coinvolgimento di tutte e tre le Ulss.
“L'iniziativa è importantissima in questa fase -specifica
Gajo - perché tramite lo stesso percorso formativo, gli
scambi di esperienze e i lavori di gruppo, si permette la
sintonia tra gli operatori delle tre realtà sanitarie”. Già
riuniti inoltre sia il Comitato di Dipartimento che riunisce i medici trasfusionisti, sia la Conferenza di
Dipartimento, di cui fa parte di diritto l'Avis che, come
ha voluto precisare il dott. Gajo, sta collaborando positivamente alla nascita del DIMT. Positiva anche l'esperienza della prima gara d'appalto comune, con le tre
Ulss insieme, per la fornitura di apparecchiature.
Tutte rose e fiori, quindi?
“Certo che no - conclude Gajo ci sono almeno due grossi
problemi da affrontare, oltre a
qualche difficoltà di interpretazione della normativa tra i tre
direttori generali. Al Ct di
Treviso, ma la situazione non è
rosea nemmeno a Castelfranco
e Conegliano, abbiamo poco
personale, fino al 50% in meno
rispetto a Centri che svolgono la
medesima nostra attività. Inoltre
c'è la necessità, per il DIMT, di
essere del tutto autonomo,
slegato da qualsiasi altro
Dipartimento, cosa che ancora
non avviene”.
Sviluppi del
DIMT provinciale
in una
chiacchierata
con il dottor
Giovannni Gajo.
A Zenson l’Avis porta
la televisione a scuola
L
'Avis a scuola. Si è svolta presso l'auditorium delle scuole medie di Zenson
di Piave la consegna di un TV color da
32 pollici, di un lettore per DVD e
cassette, di un fax e di due confezioni di
vetrini per microscopio, acquistati grazie
alla generosità delle associazioni locali
del paese. Promotrice dell'iniziativa è
stata l'Avis comunale presieduta da
Franco Buso, che ha coinvolto l'Aido,
l'Associazione Cacciatori, la Biblioteca
Comunale, l'Associazione Ciclisti GS78,
la S.S. Zensonese, gli Alpini, i
Radioattivi, l'Anteas e l'Associazione dei
Fanti nella raccolta fondi per l'acquisto
del materiale donato alla scuola
elementare del paese. L'Avis di Zenson
aveva già sperimentato nel 2004 lo stes-
so tipo di iniziativa, destinando il materiale alla scuola media, e l'ha voluta
ripetere.
Sono ormai tre anni che l'Avis locale collabora con gli insegnanti e gli alunni delle scuole del Comune, organizzando anche degli incontri per spiegare con
parole semplici le proprie attività e la
ragione per cui è nata l'Associazione.
Nel corso di questi incontri è sorta
anche l'idea di far partecipare attivamente gli studenti attraverso un concorso su temi inerenti la donazione del
sangue e l'Avis, da sviluppare attraverso
il disegno e il testo, con premi in buoni
per l'acquisto di materiale scolastico.
Un'altra buona iniziativa per avvicinare
le nuove generazioni.
31
Le sette sorelle
VICENZA
Un’assemblea, tanti spunti
Si è svolto
a Cornedo
l’appuntamento
annuale della
provinciale
per fare il punto
della situazione
associativa e
trasfusionale..
Due momenti dell’Assemblea
provinciale dell’Avis Vicenza.
Erano presenti, oltre ai primari
dei CT, anche il presidente regionale Avis, Alberto Argentoni, e
due vice presidenti: Francesco
Joppi e Gianfranco Sottoriva.
N
ella cornice della splendida Villa Trissino a Cornedo,
si è svolta alla presenza dei delegati e dei primari
trasfusionali vicentini l'annuale assemblea provinciale
Avis di Vicenza. Con il saluto del sindaco di Cornedo
sono iniziati i lavori presieduti dal presidente provinciale
Enrico Iseppi, coadiuvato dal presidente regionale,
Alberto Argentoni, e dai vicepresidenti Francesco Joppi
e Gianfranco Sottoriva. La lettura della relazione morale ha messo in luce l'evoluzione trasfusionale che, in
questo momento particolare, sta attraversando il sistema sangue Veneto e con esso la realtà vicentina. La
nascita del DIMT vicentino, che ha sede al San Bortolo
con a capo il dott. Maurizio Bellon, è ormai cosa fatta.
Il primo passo di questo cammino, stabilito dal IV Piano
Sangue Regionale, a Vicenza si quindi è compiuto.
All’assemblea sono intervenuti tutti i primari trasfusionisti, apprezzando appieno la relazione del consiglio che
punta alla necessità di un'azione condivisa, che rispetti
la peculiarità di tutti e le aspettative dei vari centri
trasfusionali. Con il suo intervento, il dott Caffi, direttore generale dell'Ulss 4 di Tiene e Schio, ha sottolineato
le difficoltà che si possono incontrare in questo momento di passaggio, poiché - sempre secondo Caffi - passare da un metodo già efficace e migliorare ancora, non è
poi facile. Il dott Picco ha annunciato che la carta dei
donatori è stata elaborata, c'è una prima
stesura da poter
controllare in sinergia
con le associazioni dei
donatori. Altro punto
toccato in assemblea è
stato quello dell'ufficio
di chiamata da parte
dell'Avis, che deve cercare di avere un atteggiamento
più realistico. Secondo il dott. Enrico Acerbi (direttore
sanitario dell'Avis vicentina) bisogna gestire al meglio il
flusso dei donatori ai centri trasfusionali, aumentando
le chiamate nel bisogno e diminuendole nei momenti di
esubero. Il presidente regionale, Alberto Argentoni, ha
illustrato il programma futuro dell’Avis veneta, che
impegnerà tutti per una crescita associativa comune.
Nel suo intervento Argentoni ha inoltre sottolineato il
calo dei consumi rispetto alla programmazione 2006 e
un aumento delle donazioni nel sud Italia. Aspetti,
questi, che hanno creato un'eccedenza momentanea in
Veneto. Argentoni ha poi auspicato di poter trovare un
accordo di solidarietà con i paesi comunitari ed extracomunitari, dove indirizzare al bisogno gli esuberi prodotti. Sul D.T.P., ha concluso il presidente regionale, mancano i finanziamenti e non c'è ancora una normativa che
permetta di gestire il personale, ecco il perché ci si trova
ancora in una situazione di stallo.
Altri interventi delle delegazioni hanno posto l'accento
sulla necessità di creare un programma per l'ufficio di
chiamata dei donatori ed uno di bilancio, semplice e
accessibile per tutte le Comunali. Auspicata, inoltre, più
sensibilità verso le esigenze delle donne donatrici,
perché possano anch'esse dare di più il loro apporto
d’idee, entrando sempre più in ruoli dirigenziali. Altro
punto trattato è stata la necessità di intensificare la già
buona presenza nelle scuole per avvicinare i giovani alla
donazione, con un occhio di riguardo per gli extracomunitari. L'assemblea si è chiusa con l'approvazione
della relazione morale e di bilancio con una votazione
unanime, con la consapevolezza che lavorando assieme
si possono raggiungere sempre obiettivi maggiori.
32
Valdagno, Avis tutta “d’oro”
M
edaglia d'oro all'Avis comunale di Valdagno all'edizione 2006 del Premio della solidarietà “Città di
Valdagno”. La manifestazione, nata oltre mezzo secolo
fa come “Premio della Bontà”, è organizzata dalla Pro
Loco in collaborazione con il Comune per dare pubblico riconoscimento a quanti, persone o associazioni, si
distinguono per azioni di solidarietà, generosità, altruismo e impegno sociale.
La cerimonia di consegna della medaglia si è svolta
a Palazzo Festari e il sindaco di Valdagno, Alberto Neri,
ha posto l'accento sull'importanza della solidarietà
oggi, nella vita di tutti i giorni. Ha sottolineato che in
ogni paese, forse in ogni via del paese, c'è chi ha biso-
gno e che magari, per mille motivi, non si conosce e che
quindi sfugge alla doverosa attenzione. L'azione solidale va accompagnata quindi anche con l'attenzione
necessaria affinché non vi siano, o siano limitati, luoghi
sconosciuti cui intervenire. All'Avis comunale di
Valdagno la medaglia d'oro è stata conferita con la
motivazione: “Per la benemerita attività svolta per più di
quarant'anni nel campo dell'assistenza sanitaria, con
l'impegno di innumerevoli e coscienziosi donatori di
sangue animati da spirito di umana solidarietà”. Il
premio è stato ritirato dal presidente dell'Avis valdagnese, Arcadio Refosco.
Il premio della
solidarietà 2006
del Comune
assegnato
quest’anno
alla nostra
associazione.
Vittorio Visonà e Giancarlo Mingardi
Ed ecco il grande omaggio ai “mille” donatori
L
'opera era pronta da tempo, ma motivi tecnici ed
organizzativi ne hanno ritardato la collocazione.
Finalmente ora ha trovato il suo posto davanti al nuovo
ospedale “San Lorenzo” di Valdagno, grazie alla direzione dell'Ulss 5 Ovest Vicentino e all'amministrazione
comunale di Valdagno, oltre che di tanti avisini
e amici. Il monumento ai donatori di sangue è
una scultura in marmo rosso di Verona realizzata dal giovane artista Paolo Dall'Ora di Sega di
Cavaion. Raffigura un giovane uomo robusto
che, nascondendo il proprio volto col braccio
destro, coperto dal manto, per non farsi riconoscere, contemporaneamente offre l'altro
braccio, nudo, per donare il suo sangue (che si
nota sgorgare abbondante) ad un uomo, seminudo privo di vigore, seduto a terra e quasi
implorante, mentre una donna in ginocchio e
di fronte interamente coperta (forse la Carità)
assiste compassionevole. L'altorilievo poggia su
una gigantesca lastra (alta oltre 4 metri) a
forma di goccia che sta per staccarsi dalla sua
“sorgente”. Inaugurata alla presenza di oltre
500 persone, tra le quali il direttore generale
dell'Ulss 5 Daniela Carraro, il sindaco di Valdagno
Alberto Neri e i consiglieri regionali Fontanella e Berlato
Sella, l'opera è stata realizzata grazie ai cospicui contributi di privati e soci. L'Avis di Valdagno conta 1.048
iscritti e nel 2005 ha raggiunto oltre 1.450 donazioni.
Qua sotto, l’inaugurazione
dell’opera posta davanti
all’ospedale cittadino.
In alto, il momento della consegna del premio del Comune
all’Avis di Valdagno.
33
Le sette sorelle
BELLUNO
Stagione di rinnovi in Abvs
È passaggio
di consegne
nella sezione
più numerosa:
Belluno.
I
l 2006 ha visto il rinnovo delle cariche associative di
tutta l'Abvs Il segretario uscente della sezione di
Belluno, Adriano Ebo, ha passato la mano a Nicola
Boito, nostro redattore. La sezione di Ponte nelle Alpi,
dopo un periodo di traghettamento al maschile, ritrova
invece alla guida una figura femminile nella persona di
Mariarita Priolo. Molte altre sono le nuove nomine.
A Calalzo: Francesca
Annamirca; Danta di
Cadore: Andrea Bozzo
Doriguzzi; Pieve di
Cadore: Carlo Tabacchi;
San Nicolò di Comelico:
Raffaele Bolfo; Santo
Stefano di Cadore: Franco
De Candido; San Vito di
Cadore: Renato Funtone,
Cencenighe Agordino:
Mauro Groppa; La Valle
Agordina: Samanta Da Roit; Livinallongo: Fabio
Denicolò; Farra d'Alpago: Valentina Lazzarini; Pieve
d'Alpago: Fabiana Social; Zoldo Alto: Fausto Fattor;
Bribano: Bruno Lavina; Mas di Sedico: Federico Moretti;
Mel: Ovidio Da Canal; Orzes: Luca Cancan; Villa di Villa:
Ennio Vendrami.
Per quanto riguarda il Consiglio
provinciale,
ha
rinunciato il vicepresidente Romeo
Bristot, che tanto
si è impegnato in
questi anni, è
stato sostituito da
Pierangelo
Da
Gioz, già segretario della sezione di
Visome.
Abvs Comunale Belluno: a sinistra l’ex segretario (equivalente al
presidente Avis), Adriano Ebo che ha deciso di “cambiar musica”
e di passare la mano a Nicola Boito (a destra), già attrezzato per
far “pedalare” tutti e offrire da bere per la nuova nomina.
Per la prima donazione, necessaria è la prenotazione
Gli aspiranti
donatori D
dal 1° giugno
devono
prenotare prima
di presentarsi
in Centro
trasfusionale
per l’idoneità.
al 1° giugno 2006 anche presso il SIT di Belluno e
presso le Unità di Raccolta di Agordo e Pieve di
Cadore, in adeguamento alla normativa vigente, le
persone che desiderano donare il sangue per la prima
volta (candidati donatori) dovranno sottoporsi preventivamente all'accertamento della propria idoneità, esclusivamente previo appuntamento da concordare telefonicamente. Come? Per coloro che desiderano presentarsi presso le Unità di raccolta di Agordo e Pieve di
Cadore, telefonare dal lunedì al venerdì allo 043727700 dalle ore 7.45 alle 9.45, oppure ad ogni ora, allo
stesso numero, utilizzando la segreteria telefonica,
lasciando il proprio nome e numero di telefono. Per
Giovani donatori, fatevi sotto!
S
ta crescendo, in tutta la regione, il
Gruppo Giovani Avis/Abvs. Anche in
provincia di Belluno si sta riorganizzando
la realtà giovanile, per dare nuovo slancio
a tante iniziative e partecipare attivamente a quelle organizzate dagli altri Giovani
Avis nel resto del Veneto.
34
Chi ha voglia di trascorrere qualche serata in compagnia, qualche pomeriggio tra
sport e musica, e contribuire all'organizzazione di iniziative destinate ai giovani,
contatti il numero di cell. 347-0766553
(Nicola) o la segreteria provinciale Abvs
con telefono 0437-27700.
coloro che desiderano presentarsi presso il SIT di
Belluno, telefonare allo 0437-216273 oppure rivolgersi
di persona alla segreteria del SIT fra le ore 11.30 e le
13.00 dal lunedì al venerdì. Decorsi 30 giorni dall'accertamento dell'idoneità, il candidato donatore sarà
convocato per la prima donazione.
Aido vola alto... in bici
D
ecine di ciclisti sono partiti di buon
mattino, il 7 maggio, da cinque località della provincia per ritrovarsi a
Belluno, in Piazza dei Martiri, a mezzogiorno. È qui che simbolicamente sono
state unite le parti di un grande cuore
che ogni gruppo ha portato. Legato a
tanti palloncini, il cuore ha preso vita ed
è partito per il suo viaggio nei cieli.
L'Aido, organizzatrice della manifestazione e alla quale ha dato il suo appoggio la sezione Abvs di Belluno, ha voluto
in questo modo sensibilizzare le persone
sull'importanza del dono degli organi.
Un gesto che salva molte vite, come
hanno testimoniato i ciclisti della squadra nazionale trapiantati proveniente da
Treviso. La concomitanza con la manifestazione “Bimbinbici” ha portato in
piazza qualche centinaio di persone e la
mattinata è stata allietata dal gruppo
bandistico “A. Boito” di Ponte nelle Alpi.
Per il ristoro, oltre al sacco-pranzo preparato dall'Aido, LatteBusche, la nota
azienda del bellunese, ha messo a disposizione alcune centinaia di yogurt che
sono stati decisamente apprezzati
soprattutto dai più giovani.
La Pasquetta, a Salce, è “Tre pas coi donatori”
È
giunta alla sua 22° edizione l'ormai classica del podismo bellunese “Tre pas coi donatori”, organizzata ad
aprile dalla locale sezione dell'Abvs. Pasquetta di corsa,
quindi, a Salce dove sono stati 361, di cui ben 214
lungo il percorso più lungo, i partecipanti all'appuntamento primaverile.
Un numero ben superiore a quello delle ultime
edizioni, per quella che è diventata ormai una vera e
propria vetrina del podismo in provincia. Tale eccezionale partecipazione è stata possibile grazie ad una
bellissima giornata di sole che ha invogliato tanti atleti,
famiglie ed amici, a trascorrere una mattinata all'aria
aperta. Scontato quindi affermare che tale edizione ha
ripagato in pieno gli sforzi organizzativi del locale
Direttivo di sezione. Direttivo che vuol continuare a far
crescere questa manifestazione sportiva, ma soprattutto informativa e divulgativa della nostra realtà di volontariato, e che rappresenta il “fiore all'occhiello” delle
attività organizzate a Salce volte alla promozione e alla
diffusione della donazione di sangue presso una sempre
più variegata e numerosa fetta di popolazione. Per quello che riguarda il risultato agonistico, si è delineata una
graduatoria d'arrivo di prim'ordine, come ormai da
tradizione da molti anni. In campo maschile si è imposto Claudio Cassi, che ha staccato di pochi secondi
Franco Pocchiesa giunto secondo, mentre in campo
femminile è stata Manuela Moro a conquistare la vitto-
ria, giungendo davanti a Barbara Strappazzon. Aldilà
delle fredde classifiche, preme ricordare tutte le persone, tra cui molti giovani, che volontariamente aiutano
ad organizzare tale giornata, spinti dalla voglia di essere partecipi di una bella occasione di incontro e consci
della necessità di continuare a diffondere la realtà della
donazione del sangue.
Alessio
Oltre 360
partecipanti
alla classica
podistica.
Tre giorni di... ortensie
col tempo malandrino
I
bambini protagonisti della campagna “Fiori d'azzurro” in provincia di Belluno. La tre giorni (fine
aprile e 1 maggio) di vendita delle ortensie per
Telefono Azzurro ha avuto dei momenti altalenanti dovuti al brutto tempo ed al
freddo, che i volontari si sono trovati a dover affrontare. In alcuni banchetti le piante sono state vendute praticamente dopo le prime ore, mentre in altre zone non si
è riusciti a consegnare più del 30-40%. Un andamento spiacevole che speriamo
non demoralizzi chi (tra i volontari c'erano anche i soci dell'Abvs che hanno dato
una mano) si è impegnato con tanto entusiasmo. Anzi, diamo appuntamento a
tutti a fine aprile 2007, per una nuova campagna fondi baciata questa volta dal
sole e da rinnovata euforia. Grazie da tutti i bambini d'Italia (e oltre).
35
Le sette sorelle
VERONA
Ripartiamo da
‘quarantotto’
Balzano in alto
le donazioni nel
primo periodo
dell’anno .
Per fine 2006,
poi, è prevista
l’inaugurazione
della nuova sede.
A destra, i lavori
di ristrutturazione dello stabile
che diventerà a fine 2006 la
nuova sede dell’Avis provinciale.
36
L
a 48a Assemblea Provinciale dell'Avis veronese, magistralmente organizzata dagli amici di S. Giovanni
Lupatoto per festeggiare il quarantennale della loro
Comunale, ha formalmente preso atto dell'esistenza di
una realtà positiva e importante. La realtà dei donatori
volontari, costituita a Verona e provincia da tante
migliaia di associati, che nel 2005 hanno superato
quota 63.000 donazioni di sangue, plasma e piastrine.
Un fenomeno socialmente rilevante, che conferma
il trend di crescita dell'ultimo decennio. Ma anche che
consolida l'ottimo livello di diffusione della cultura solidale, che Avis e Associazioni affini hanno saputo favorire mantenendo sempre alta l'attenzione verso le tematiche della donazione del sangue, degli organi e del
midollo osseo, curando specifiche promozioni comuni e
condivise.
Aspetto positivo e determinante di tutto ciò è il
buon livello di collaborazione associativa e interassociativa, notato e apprezzato anche dagli ospiti intervenuti.
L'Assemblea ha poi discusso e approvato, a larghissima
maggioranza, la realizzazione della nuova sede Avis
Provinciale, in comune con l'AITED, mediante ristrutturazione dell'ex scuola elementare della Monsuà (sulla
strada dell'Alpo, nei pressi dello svincolo “ZAI-Fiera
della Tangenziale sud di Verona) concessa in comodato
gratuito dal Comune di Verona e resa possibile da
consistenti interventi contributivi da parte di
Fondazione Cariverona e Regione Veneto.
I lavori, che sono iniziati alla fine di marzo a cura
dell'Impresa Nazareno Bellè, su progetto dell'architetto
Lino Garbin, entrambi grandi amici e sostenitori, stanno
avanzando celermente (al 5 maggio sono state ripristinate le mura principali e rifatto il tetto) per cui è lecito
pensare di potervi accedere entro fine anno.
Appuntamento per tutti per l'inaugurazione, cui
cercheremo da dare massimo risalto e visibilità, per
richiamare ancora una volta l'attenzione sulle tematiche
della donazione anonima, volontaria, periodica e associata. A tal proposito, niente male il primo trimestre del
2006, chiuso dalla nostra Provinciale con l'8,5% di
aumento rispetto l'analogo periodo del 2005. Sempre
più e sempre meglio, grazie all'impegno di tutti.
Luigi Piva
Passo passo dal Colosseo all’Arena
I
l Gruppo Marciatori Avis Arcole promuove “La
Staffetta per la Vita” nell'ambito della Giornata
Mondiale del Donatore 2006; condividono l'avvenimento Avis Provinciale di Verona, Fidas Verona, Aido
Provinciale Verona, Admor Verona e con il sostegno di
Avis Regionale Veneto. Tutte queste associazioni
compiono costanti sforzi al fine di sensibilizzare la
comunità verso il gesto della donazione per sensibilizzare i cittadini a diventare donatori, per alleviare così la
sofferenza di tanti ammalati. Molteplici strumenti di
comunicazione e continue iniziative, nascono con
l'obiettivo di diffondere la cultura del dono, di dare
informazioni chiare e precise e di far sentire il gesto di
donare come un impegno doveroso e fondamentale per
ogni persona sana. Come sportivi, il Gruppo Marciatori
Avis Arcole, si propone di trasmettere, con il loro impegno, la “sportività” e l'allegria, il messaggio di solidarietà a tutte le persone che incontreranno sulla loro strada. La partenza della staffetta avverrà a Roma, in Piazza
San Pietro, con l'accensione e la benedizione della fiaccola, da parte di Papa Benedetto XVI, nell'udienza
generale di mercoledì 28 giugno. Proseguirà, poi, verso
nord con un percorso tra bellezze storiche, naturali e
artistiche come: Spoleto, Assisi, Città di Castello, Bagno
di Romagna, Forlì, Argenta, Portomaggiore, Ferrara,
Lendinara, Badia Polesine e infine, Arcole, presso il
Santuario di Santa Maria dell'Alzana. La manifestazione
sarà realizzata con l'aiuto di molte Associazioni, di
Comuni ed Enti, ma soprattutto sarà sostenuta dall'incitamento spontaneo dei cittadini, che accoglieranno con
la loro simpatia il passaggio della carovana della solidarietà. Tutto avverrà nello spirito di solidarietà e volontariato che caratterizza ogni evento come questo, perché
resti viva la fiamma dell'amore per il prossimo, in particolare per gli ammalati. Tutti siamo chiamati a dare il
nostro supporto. Il gruppo conta in totale una quarantina di persone, una decina di veicoli e una struttura in
grado di viaggiare autonomamente e sarà
costituito da: 25 podisti; 15 persone (autisti e
seguito organizzativo); un autocarro per il
trasporto bagagli, brande, sacchi a pelo, cucina da campo, vettovagliamento; una autoambulanza; 10 pulmini e autovetture dotati di
impianto audio per richiamare l'attenzione e
sensibilizzare i cittadini al passaggio della staffetta. L'auspicio degli organizzatori e dei
partecipanti, è ovviamente che tale iniziativa
contribuisca a sconfiggere l'indifferenza e a
far germogliare l'amore. A destra il manifesto
ufficiale, in ultima di copertina trovate anche
il percorso. Invitiamo le Avis venete (e non
solo venete) “toccate” dalla staffetta, a essere presenti visivamente durante il passaggio.
Le lunghe marce
del gruppo
podistico
Avis - Arcole
del 2006 il Gruppo Marciatori Avis Arcole è stato
presente in oltre 40 marce. L'attività sportiva dei
marciatori di Arcole rientra nel contesto nazionale AVIS
e nel programma dell'Avis Locale. Una sana e appassionata attività sportiva mette insieme molti valori, tra i
quali, nel nostro caso, la diffusione del
nome AVIS, del dono e della solidarietà.
Venticinque
marciatori
avisini
attraverso l’Italia
per diffondere
la cultura
del dono.
F
ondato nel 1975, per iniziativa di alcuni appassionati, il Gruppo Marciatori Avis Arcole ha organizzato la
prima marcia nel 1977 intitolata: “Marcia sui sentieri di
Napoleone”. Tale manifestazione ha raggiunto lo
scopo di far conoscere e valorizzare i sentieri testimoni
della grande battaglia napoleonica avvenuta il 15, 16 e
17 novembre 1796. Da allora di strada ne è stata fatta
parecchia! La marcia è divenuta ricorrenza annuale e,
dal '98, ha preso il nome di “Marcia Santuario di Santa
Maria dell'Alzana”
La nuova denominazione è stata voluta per dare
risalto alla bella Chiesa, ricca di valore e cara ai devoti
della Madonna, oltre che per far conoscere la vasta
raccolta di antichi attrezzi da lavoro custoditi nel
Santuario. Gli iscritti continuano la loro intensa ed
entusiasmante attività, partecipando a marce domenicali in luoghi vicini e lontani. Solo nel primo semestre
37
Le sette sorelle
ROVIGO
A volte è bene far ‘rumore’
Molto critica
la relazione
del presidente
Gianluca Braga
in Assemblea
provinciale
nei confronti
della direzione
dell’Ulss 18.
38
I
l rumore non fa bene, il bene non fa rumore. È
questo il pensiero che diventa quasi uno slogan, nella
Quarantesima Assemblea Provinciale dei donatori di
sangue che si è svolta sabato 18 marzo scorso presso
l'Aula Magna dell’Università di Rovigo.
I frutti del quotidiano silenzio parlano da soli: “La
raccolta nel 2005 è stata più che soddisfacente - ha
detto il Presidente Provinciale Gianluca Braga nella sua
relazione - abbiamo contribuito all'autosufficienza
regionale e nazionale offrendo un 3,8% in più di quanto raccolto nel 2004. L'Avis polesana ha raggiunto la
più alta densità di donatori nel Veneto, in rapporto agli
abitanti; in totale i donatori sono 9.437. Raccogliamo il
40% in più del fabbisogno provinciale”.
Tuttavia, nelle parole del presidente, questa volta
c'era anche un po' di “rumore”.
“Quello che più ci preoccupa è il progressivo svuotamento delle competenze del dipartimento provinciale
di medicina trasfusionale. A dicembre c'è stata la pesante scelta di inviare a Padova, per la validazione, le
nostre sacche di sangue. È una scelta ampiamente
contestata dall'Avis e dalla Fidas regionali.
Braga non ha risparmiato toni polemici nei confronti di Adriano Marcolongo, direttore generale dell’Ulss
18 di Rovigo, per la discutibile decisione presa.
“Il direttore generale non si dà cura del territorio
polesano - ha affermato Braga - applicando freddamente direttive e programmi e realizzando progetti in
ottemperanza alle direttive regionali”.
Ha avuto parole di elogio, invece, per il direttore del
Dipartimento Trasfusionale Rocco Potenza:
“Il suo apporto professionale ha reso possibile il
risultato ottenuto nel 2005: su 17.472 unità di sangue
raccolte, solo 16 sono scadute, 6 in meno rispetto al
2004”.
Per la prima volta all'Assemblea dei donatori c'era il
presidente della neonata Avis di Bergantino, Ivano
Balbo, cui Braga ha dato il benvenuto. Braga ha poi
relazionato sul buon funzionamento del centro unico di
chiamata che, entrato in funzione il primo gennaio di
quest'anno, ha contribuito all'ottimizzazione della chiamata dei donatori in relazione alle necessità del dipartimento. Un progetto pilota, unico in Italia.
Roberto Giannese
In basso, Gianluca
Braga e il dott.
Rocco Potenza;
a destra, il direttore
generale dell’Ulss
18, Dott. Adriano
Marcolongo.
A Bergantino la 4ª festa provinciale
S
i svolgerà quest'anno a Bergantino, l'otto luglio prossimo, la IV Festa dell'Avis Provinciale di Rovigo. Si
tratta di un appuntamento importante che riveste per
l'Avis Provinciale e per tutti i Donatori Polesani un'importanza particolare: l'Avis Comunale di Bergantino
(che da poco sta muovendo in autonomia i propri passi)
è operativa, nell'ambito del proprio comune, per costituire una realtà avisina forte e coesa che possa permettere di sfruttare al massimo le risorse umane del territorio bergantinese e altopolesano. L'Avis di Bergantino,
che da sempre trova appoggio nell'Avis Provinciale e
nelle limitrofe Comunali di Castelmassa e Ceneselli, ha
intrapreso con successo ed entusiasmo la strada della
crescita autonoma e responsabile: i buoni risultati sono
già visibili. Era doveroso, per la Provinciale di Rovigo,
darsi cura anche delle realtà più limitanee del proprio
territorio, in relazione alle quali non è mai mancato l'interessamento ma nelle quali solo ultimamente (anche
grazie alle nuove direttive statutarie) si sono venute a
creare le condizioni necessarie per la costituzione di una
realtà associativa forte e importante. Ecco dunque il
perché della Festa Provinciale proprio a Bergantino.
Tutta la Provincia vuole stringersi attorno ai donatori
bergantinesi e vuole infondere loro, se possibile, ancor
più entusiasmo, voglia di fare e di crescere. Sarà presente, per questi stessi motivi, anche il Presidente AVIS
Nazionale Andrea Tieghi. Il programma di sabato 8
luglio prevede: raduno Soci, Alfieri, rappresentanti
Consorelle e Autorità, partecipazione del Gruppo
Sbandieratori di Bergantino, Santa Messa, interventi del
Presidente AVIS Nazionale e dei rappresentanti
Regionali, Provinciali e Comunali, buffet rustico, spettacolo musicale e cabarettistico, estrazione della lotteria
Avis Provinciale, spettacolo pirotecnico. Le manifestazioni avranno inizio a partire dalle ore 17:00.
L'invito è, per tutti, quello di partecipare numerosi.
Si svolgerà
l’8 luglio con un
ricco programma.
Giovanni Chioldin
Inaugurazione nuova sede: è prevista in autunno
Già operativa,
L
in molti l’hanno
a nuova sede dell'AVIS Provinciale di Rovigo, operativa ormai da qualche mese, si trova in via Francesco
Maffei n° 5 a Rovigo.
L'inaugurazione di questa nuova casa dei Donatori
Polesani avrà luogo, presumibilmente, verso fine
settembre o nel mese di ottobre quando anche i lavori
esterni potranno dirsi definitivamente completati. La
nuova sede ha già riscontrato le simpatie e la condivisione non solo di tantissimi presidenti comunali (anche
di altre provincie) ma pure di tantissimi donatori che,
attirati dalla notevole visibilità della nuova ubicazione, si
fermano volentieri per scambiare qualche parola e per
far dono di indicazioni, suggerimenti, critiche… G.C.
già apprezzata.
Prossimamente
l’inaugurazione
ufficiale.
La nuova sede dell’Avis provinciale di Rovigo.
E’ già operativa, ma l’inaugurazione è prevista
per settembre/ottobre, quando saranno terminati anche i lavori della facciata.
39
Le sette sorelle
ROVIGO
Le belle favole dei donatori
Da Concadirame
un’altra vicenda
per riflettere sul
dono del sangue
e su quanto può
dare... a tutti.
A
ll'Avis di Concadirame non mancano le storie
commoventi. L'anno scorso quella dei due donatori
che trassero in salvo una donna finita in un canale con
la propria auto. Quest'anno quella di un donatore, che
alla 50ª donazione scopre di avere una brutta malattia.
E così, dopo le cure, una volta guarito decide di scrivere una lettera di ringraziamento a quanti lo invitarono
ad iscriversi tra i donatori di sangue. La lettera è stata
letta alla ventiduesima festa del donatore Avis e Aido
svoltasi domenica 7 maggio. “Sono qui - scrive tra l’altro il donatore al suo presidente - per ringraziare tutte
le persone che, come te, diffondono il messaggio di
solidarietà nel donare il sangue...” E infatti: “I donatori
di sangue sono persone di serie A - come ha detto il
presidente Gianluca Munegato - perché sono persone
controllate”. Educare al dono di sangue, fin da piccoli,
è lo scopo dell'associazione e per questo ogni anno
l'Avis di Concadirame coinvolge gli alunni delle elementari. Quest'anno il concorso aveva per tema: “Una
goccia che parla”. Domenica sono stati tutti premiati
anche loro, dal sindaco Paolo Avezzù. Qui di seguito
pubblichiamo il testo integrale della lettera. Un motivo
di riflessione, pensiamo, per tutti.
r. g.
Caro presidente Gianluca Munegato,
sono un donatore dell'Avis di Concadirame dal 1991.
Erano i primi anni in cui abitavo a Concadirame, quando mi fu proposto di diventare donatore di sangue.
Accettai ben volentieri perché ritenevo, e ancora oggi
ritengo, che il dono del sangue sia un dovere morale e
civile di ogni cittadino.
Mai avrei pensato che questa decisione avrebbe giovato direttamente la mia persona.
Nel febbraio 2004, mi recai al Centro trasfusionale
per effettuare la mia cinquantesima donazione e i medici, dopo pochi giorni, mi invitarono a compiere degli
accertamenti. Quei dubbi diventarono certezza nella
diagnosi di un tumore. In poco tempo sono stato operato, dopo di che sono stato sottoposto ad un ciclo di
cure nonostante le note positive dei medici. Superato
quei momenti difficili per me e per mia moglie, anch'essa avisina, sono qui a ringraziare tutte le persone che,
come te, diffondono il messaggio di solidarietà nel
donare il sangue e, soprattutto, quelle persone che
quindici anni fa mi invitarono a far parte di questa
Associazione. Con le mie cinquanta donazioni, penso di
aver aiutato tantissime persone e proprio quella
cinquantesima ha aiutato me nel far scoprire per tempo
quel male e oggi posso scriverti queste semplici righe
cariche di sentimenti di riconoscenza.
Con la stima di sempre.
Antonio
Leggere fa bene,
anche alla salute degli altri
L
'Avis comunale di Villanova del
Ghebbo, d'intesa con la locale
Biblioteca Comunale, ha promosso
un'interessante
iniziativa: la stampa di un segnalibro, assai colorato
e dalla grafica
accattivante, col
quale omaggiare
lettori e donatori.
40
Da un lato l'invito alla lettura,
dall'altro l'invito al dono. Del resto
non abbiamo sempre detto che
uno degli scopi
della nostra associazione è proprio
quello di creare
nella società, e
soprattutto fra i
giovani, una vera
cultura del dono?
Le sette sorelle
VENEZIA
Da un palloncino,
una bella amicizia
N
ell'ambito dei rapporti con le scuole, l'Avis Riviera
del Brenta, in preparazione all'11ª edizione del
Proemio Samaritano (diventato ora anche patrimonio
dell'AVIS nazionale), ha iniziato la sua collaborazione
annuale con la scuola primaria di Sambruson e di Dolo,
partecipando alle ormai tradizionali “Festa della primavera” e “Scuola al Parco”. In queste occasioni l'Avis
dona alle scuole i palloncini e le bombole di gas per il
lancio di un messaggio di pace e di amicizia con tutti i
bambini del mondo. Ogni tanto qualcuno scrive ai
nostri bambini e inizia una bella amicizia. È il caso di
quella nata tra Irene Bilato e Daniela Foscarini. Al Parco
di Villa Angeli, Irene, della quinta B alla scuola primaria
“Giotto” di Dolo (Ve) ha incontrato la venticinquenne di
Caselle d'Altivole (Tv). Nel 2001 Daniela aveva raccolto,
ripescandolo a fatica in un fossato, il palloncino Avis
lanciato da Irene (allora in prima elementare) e tra le
due era nata una corrispondenza. Quest'anno la bambina ha lanciato il suo ultimo palloncino Avis (dato che
termina la scuola primaria) e Daniela, a sorpresa, le è
venuta a far visita: un incontro semplice, bello e
commovente. Alla Festa di primavera a Sambruson
hanno partecipato 1.200 persone tra alunni, genitori,
insegnanti e autorità, alla Festa Scuola in Parco circa
900. L'Avis Riviera del Brenta sostiene questo tipo di
iniziative anche grazie alla collaborazione di molti insegnanti e genitori, che sono donatori di sangue.
Collaborazione che avrà il suo picco massimo a dicembre con la conclusione del Proemio Samaritano, considerato ormai un progetto educativo nazionale dell'Avis.
Un’altra bella
favola, nata
“investendo”
sul futuro.
Daniela Foscarini e la piccola Irene Bilato, un’amicizia nata sulle ali del vento, grazie all’Avis.
San Michele al Tagliamento, si son fatti il monumento
M
olteplici quest'anno le iniziative dell'Avis di
San Michele al Tagliamento “I. Fantin” in
occasione dei 40 anni di fondazione. Dopo la
53° Assemblea Provinciale
del 18 marzo, per la prima
volta a San Michele, il 2 aprile è stato inaugurato in
Corso del Popolo il monumento dedicato ai donatori
di sangue.
La scultura in ferro, alta
circa 2,30 metri per un peso
di circa 140 chili, è opera
dell'artista Giovanni Maria
Gobbato ed ha per titolo:
“Sofferenza e Carità”.
Un'opera dove capacità
professionale e ammirevole
sensibilità dell'artista rendo-
no omaggio a tutti i donatori di sangue di San
Michele. L'inaugurazione è coincisa con la
tradizionale “Festa del donatore” e con l'aper-
tura della nuova sede che, dopo alcuni anni di
permanenza nei locali di Piazza Libertà, si è
trasferita nella nuova sede in Piazza Galasso. I
numeri dell'Avis di San Michele possono considerarsi soddisfacenti.
Ad oggi, infatti, si contano 335 iscritti, 224
effettivi e 111 soci sostenitori, e un aumento
delle donazioni che, nel 2005, ha raggiunto
l'8%. L'obiettivo per il 2006 è di consolidare, se
non aumentare, questi dati anche tramite
l'uscita del nuovo opuscolo informativo prodotto proprio dall'Avis di San Michele.
Da tempo è attivo un servizio di segreteria
telefonica al 333-3283842 ed un'e-mail [email protected], al quale rivolgersi per
qualsiasi problema o informazione, così come
rimane valido l'orario di apertura della sede
tutti i sabati dalle ore 10.00 alle 12.00.
Daniele Aggio
41
Le sette sorelle
VENEZIA
Tanta attività in tante scuole
In Riviera Brenta
spopola Fiabilas
e si prepara il
calendario 2007.
O
ltre 70 ragazzi di quinta elementare sono stati coinvolti dall'Avis Riviera del Brenta, a titolo sperimentale, in un gioco da tavolo molto accattivante (promosso dall'Avis provinciale) sulla donazione del sangue.
Mille e duecento ragazzi di scuola media, invece, sono
stati protagonisti di una serie di iniziative diverse messe
in essere in tutti i Comuni della Riviera del Brenta. Agli
Un concerto “giovane”
A Portogruaro
nona edizione
del “Concerto
studentesco”
in occasione
della Festa
del donatore.
42
U
na due giorni dedicati alla promozione della donazione del sangue. Un “Concerto studentesco" e la
"Festa del donatore" si sono svolti il 20 e 21 maggio a
Portogruaro, organizzati dall'Avis comunale e dal gruppo Avis Giovani.
Il programma del "Concerto studentesco", giunto
ormai alla nona edizione, ha confermato la buona
collaborazione con gli studenti degli Istituti Superiori di
Portogruaro. La rassegna musicale è stata tenuta, infatti, da gruppi studenteschi che si avvicendano sul palco
installato nel Parco della Pace.
Per ricordare questa giornata è stata distribuita una
maglietta con il disegno vincitore del Premio "Valentino
Moro" assegnato dall'Avis Giovani alla classe quarta CL
dell'istituto "Marco Belli". Alla domenica, invece, la
"Festa del donatore" ha visto, sempre al Parco della
Pace, la premiazione dei donatori benemeriti, che
quest'anno sono stati più di trecento.
studenti del secondo anno il primario del Centro
Trasfusionale di Dolo, dott. Antonino Ciappa, ha tenuto
una lezione di scienze sul sangue e sulla donazione,
preceduta da un filmato sull'argomento. Agli studenti
del terzo anno, grazie alla collaborazione della dottoressa Laura Elia dell'Avis provinciale di Venezia, è stato
proposto un gioco di simulazione indiretta che porta i
giocatori a determinare situazioni positive o negative
per se stessi e per gli altri. Il forte impatto psicologico
provocato nei ragazzi permette allo strumento di essere
particolarmente efficace nell'educazione alla solidarietà,
all'altruismo e alla donazione di sangue. Oltre a ciò,
411 (sui 610 contattati) alunni sono stati sottoposti a
scuola ad un prelievo di sangue per una ricerca su gruppo sanguigno, emocromo e sideremia. Un picco di
adesioni piuttosto alto si è registrato alla media di Mira,
ma in genere tutte le scuole (esclusa Campagna Lupia)
hanno aderito con entusiasmo. Alla fine dell'anno
scolastico, presenti anche i genitori, agli studenti sono
stati consegnati il referto medico ed un originale portachiavi con incisi i propri dati anagrafici e il gruppo
sanguigno. E l'attività nelle scuole della zona non finisce
qui dal momento che un centinaio di ragazzi (assieme a
quelli di altre scuole medie) sta partecipando con entusiasmo anche al concorso per l'illustrazione del calendario Avis edizione 2007.
Martellago premia
le seconde medie
A
l Palasport di Martellago si è tenuta la cerimonia di
premiazione del 14° concorso "Per te donare è...",
destinato alle seconde medie del comprensorio e organizzato dai gruppi Avis , Aido e Admo di tutto il Miranese con
il contributo del Comune di Martellago e di Bcc S.
Stefano. Nella sezione dei disegni hanno vinto Giulia
Favaretto e Nicola Campagnaro (un donatore tutto "fiori"
dalla cui ombra nasce un mondo fiorito) della 2ª C di
Martellago; secondi classificati Davide Piatto e Giulia Fois
della 2ª A Martellago; terzi, ex aequo, un lavoro di gruppo della 2ª D di Noale e Sebastiano Albanese della 2ª E
Santa Maria di Sala. Nella sezione "elaborati", successo
per un lavoro di gruppo della 2ª A di Noale (un collage con
l'arca di Avis , Aido e Admo che va per il mondo); secondi Mattia Busato e Simone Campagnaro della 2ª F di
Olmo; terzi a pari merito Giada Dal Bò della 2ª A di
Martellago e un altro lavoro di gruppo della 2ª D di Noale.
Nella sezione “temi”, infine, alle medie di Scorzè sono
andati i primi tre premi con Roberto Cavallin (2ª C), Sara
Pegoraro (2ª C) e Francesca Foffano (2ª A).
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Le Sette Sorelle - Avis Regionale Veneto