Per la costruzione del
Soccorso Rosso in Italia
MAGGIO 2010
3 Euro
India – Nepal:
Dibattito nella Rivoluzione
COSTRUIRE LA SOLIDARIETÀ - ABBATTERE IL CAPITALISMO
NEPAL
INDIA
Influenza
Maoisti
-
+
Introduzione
Il carattere internazionale della crisi capitalista, lo sviluppo della guerra imperialista e delle
politiche terroristiche, messe in campo a livello mondiale dalla borghesia imperialista, necessita
di un confronto e uno sforzo a organizzarsi contro la repressione e la controrivoluzione e
l’esigenza di sostenere e difendere l’identità politica dei compagni rivoluzionari prigionieri; è con
questo intento che come compagne e compagni per la costruzione del Soccorso Rosso in Italia
decidiamo di appoggiare e sostenere i compagni arrestati il 12 febbraio 2007 con l’accusa di
voler costituire il Partito Comunista politico-militare e condannati in primo grado a oltre 100 anni
di carcere.
Essi rappresentano l’esempio di come, nella gestione di un processo politico non si pongano
soltanto problemi di più o meno efficace conduzione della difesa giudiziaria, ma assai più
chiaramente si ripropongono e si riflettono le più radicali discriminanti tra la linea riformista
(subalterna e perdente) e la linea rivoluzionaria all’interno della classe operaia.
L’operazione Tramonto, che ha portato all’arresto dei compagni, si inquadra in anni di
controrivoluzione preventiva, in guerra a bassa intensità che la sinistra rivoluzionaria di classe
ha da tempo denunciato e che è perpetrata dalla borghesia italiana con l’ausilio dei fascisti e dei
corpi speciali per la repressione. È necessario creare attorno alla figura dei compagni prigionieri
una solidarietà militante in quanto questi compagni continuano ad opporre una forte resistenza
alle continue vessazioni fisiche e politiche all’interno del regime carcerario, perpetrate allo
scopo di piegare la loro coerenza di avanguardie rivoluzionarie di classe.
Uno degli impegni che ci siamo assunti in questi anni è quello di fare da cassa di risonanza della
voce dei rivoluzionari rinchiusi nelle galere imperialiste, di publicare e diffondere i contributi che
vengono inviati fuori da dietro le mura.
I compagni dell’operazione Tramonto, infatti, poiché privati della libertà hanno acquisito
nell’ambito del loro impegno politico un nuovo compito e un nuovo ruolo, dato dalla loro
contingente posizione e dalla recente costituzione in Collettivo Comunisti prigionieri l’Aurora,
assumendo un diverso compito per contribuire comunque all’avanzamento della lotta in seno
alla più generale lotta di classe internazionale.
La realizzazione di questo opuscolo rappresenta un passo in questa direzione, poichè raccoglie
e diffonde un grosso lavoro di traduzione fatto dai compagni prigionieri su tematiche di grande
interesse per lo sviluppo di un dibattito sulla situazione internazionale.
I documenti affrontano ed entrano nelle contraddizioni dell’UCPN(M) determinatesi
all’indomani della partecipazione al voto e la successiva partecipazione alla coalizione di
governo e la cessazione della Guerra Popolare in Nepal, nonostante lo sviluppo vittorioso che
aveva sino a quel momento determinato.
Il documento inoltre affronta salienti questioni di rapporti e relazioni riguardanti il CPI(N) e
l’UCPN(M) e lo sviluppo della Guerra Popolare in Asia.
Compagne e Compagni per la Costruzione del Soccorso Rosso in Italia
Maggio 2010
1
2
India – Nepal:
dibattito nella Rivoluzione
Prefazione
Presentiamo questo documento fondamentale nel dibattito esistente fra le due grandi forze
rivoluzionarie dell'Asia del Sud: il Partito Comunista dell’India (Maoista) - CPI(M) e il Partito
Comunista Unificato del Nepal (Maoista) - UCPN(M).
La sua importanza, si comprende rapidamente, è proprio per le sorti e lo sviluppo delle guerre
popolari e del processo rivoluzionario in questo autentico sub-continente (circa un quarto della
popolazione mondiale). E, di conseguenza, per le possibilità e lo sviluppo della rivoluzione
proletaria nel mondo.
Esso risale al luglio 2009. In seguito importanti avvenimenti hanno ancora modificato la
situazione, però i termini del presente dibattito hanno decisamente valore universale, al di là di
singole fasi.
Sicuramente molti/e compagni/e l'hanno già letto nella sua versione originale, in lingua inglese.
La sua traduzione è frutto di un lavoro collettivo, fra diversi militanti prigionieri qui nella sezione
speciale del carcere di Siano-Catanzaro.
È un lavoro, quello della traduzione di testi significativi – del movimento comunista
internazionale e di autentici processi rivoluzionari in corso – che cercheremo di sviluppare nel
tempo. E questo particolarmente come Collettivo Comunisti Prigionieri "l'Aurora", proprio
perché consideriamo questo lavoro un concreto ed utile apporto al movimento rivoluzionario.
Di questo diamo maggiori dettagli nel testo di presentazione del CCPA, in fondo all'opuscolo.
Per un nuovo internazionalismo proletario!
Contro l'imperialismo, prigione dei popoli, sviluppiamo l'unità proletariato metropolitano / popoli
oppressi, nella strategia di guerra popolare prolungata!
3
LEGENDA:
CPI(M) = Partito Comunista dell'India (Maoista)
UCPN(M) = Partito Comunista Unificato del Nepal (Maoista)
CC = Comitato Centrale
MLM = Marxismo-Leninismo-Maoismo
ICM = Movimento Comunista Internazionale
GP = Guerra Popolare
CPC = Partito Comunista Cinese
CCOMPOSA = Centro di Coordinamento delle Organizzazioni e Partiti Maoisti dell'Asia del
Sud
YCL = Lega della Gioventù Comunista
PLA = Esercito Popolare di Liberazione
Le sigle sono in lingua inglese
4
Lettera aperta al Partito Comunista Unificato del
Nepal (Maoista), da parte dell'Ufficio Politico del
Partito Comunista dell'India (Maoista) – luglio 2009
Cari Compagni!
Abbiamo seguito appassionatamente i recenti sviluppi avvenuti nel vostro Paese, il Nepal.
Quando UCPN(M) è diventato il piu grande Partito alle elezioni dell'Assemblea
Costituente, nell'aprile 2008, e si è formato il nuovo governo che consiste in una coalizione
di vari partiti, alcuni dei quali conosciuti per il loro passato antipopolare, filo-feudale, filoimperialista e pro-espansionismo indiano, si è sviluppato un dibattito ideologico e politico
nell'intero campo rivoluzionario in India e nel mondo riguardo la via, la strategia e le tattiche
adottate dal vostro Partito, UCPN(M), nel portare avanti la rivoluzione in Nepal. Ci sono
state anche notizie diffuse dai media riguardo la proposta della direzione del vostro Partito
di cambiare il nome del Partito togliendo il termine "Maoista". Tutto questo rende più
urgente condurre un profondo dibattito sulla linea ideologico-politica adottata da
UCPN(M), particolarmente dopo la sua ascesa al potere attraverso le elezioni, dopo 10
anni di Guerra Popolare, e la formazione del governo con alcune formazioni del campo
reazionario che si sono guadagnate l'odio delle masse nepalesi.
I Maoisti rivoluzionari devono discutere su varie problematiche riguardo la linea e le
politiche adottate da UCPN(M), che deviano dai principi fondamentali del MarxismoLeninismo-Maoismo (MLM) e dagli insegnamenti dei nostri grandi maestri del marxismo –
problemi come l'internazionalismo proletario, le fasi e sotto-fasi delle rivoluzioni nei paesi
semi-coloniali e semi-feudali; la comprensione della concezione leninista di Stato e
rivoluzione, la natura della democrazia parlamentare nei paesi semi-coloniali e semi
feudali, nell'Asia, Africa e America-Latina; il significato della fermezza della strategia e
della flessibilità della tattica e altre questioni legate a queste. Ci sono poi altri problemi
specifici nel vostro Partito circa l'applicazione creativa del MLM, come il concetto di
democrazia del 21° secolo o della democrazia multipartitica, la "Via Prachanda", la SASF
(Federazione Sovietica Asia del Sud), la teoria delle fusioni, e così via.
È vero che il marxismo non è un dogma ma una guida per l'azione. Quei rivoluzionari
Marxisti-Leninisti che lo applicano alla lettera e trascurano il suo spirito, non hanno capito
l'essenza del marxismo, non hanno capito cosa ha insegnato Lenin, cioè: "l'analisi
concreta della situazione concreta" è l'anima viva del marxismo. Questi dogmatici hanno
sbagliato nell'applicare il MLM alla pratica concreta della rivoluzione nei loro paesi e perciò
non hanno apportato nessun avanzamento della rivoluzione nei loro paesi. Il dogmatismo
senza dubbio è stata una debolezza del movimento M-L e perciò la battaglia contro il
dogmatismo deve essere una parte inseparabile della battaglia ideologica del Partito
Comunista.
Nel nome della battaglia contro il dogmatismo ci sono state molte deviazioni, nel
5
Movimento Internazionale Comunista (ICM), che spesso hanno portato a più profonde, o
comunque ugualmente pericolose, deviazioni di destra e revisionismi. Nel nome
dell'applicazione creativa del marxismo, Partiti Comunisti sono caduti nella trappola
dell'opportunismo di destra, dell'eurocomunismo pluralista borghese, nel rabbioso antistalinismo, nell'anarchismo post-moderno e nel revisionismo completo. Il pericolo di
destra o il revisionismo sono diventati il più grande pericolo nell'ICM nel periodo seguente
l'usurpazione della direzione del PCUS e del potere dello Stato in Unione Sovietica dopo
Stalin. Il compagno Mao e altri autentici rivoluzionari hanno intrapreso grandi battaglie
ideologico-politiche contro il revisionismo e il riformismo nell'ICM e anche nel Partito
Comunista Cinese (CPC). Comunque, malgrado la grande lotta ingaggiata da Mao e altri
rivoluzionari MLM in tutto il mondo contro il revisionismo, sono i revisionisti che hanno
temporaneamente vinto e dominano l'ICM nel mondo contemporaneo. Il dibattito
ideologico-politico sull'applicazione creativa del MLM nella pratica concreta della
rivoluzione nepalese deve essere condotto con una corretta comprensione della battaglia
internazionale sin dai tempi di Lenin.
Combattere contro il dogmatismo è diventata una frase di moda tra molti maoisti
rivoluzionari. Questi dicono di superare dei principi "datati" di Lenin e Mao e di sviluppare il
MLM nelle "nuove condizioni" che, si dice, siano emerse nel mondo del 21° secolo. Alcuni
di questi descrivono il loro sforzo di "arricchimento e sviluppo" del MLM come una nuova
via o un nuovo pensiero, e, mentre questo viene inizialmente descritto come qualcosa di
confinato alla rivoluzione del proprio Paese, inesorabilmente assume un carattere o
significato universale in breve tempo. E in questo agire, dirigenti individuali sono glorificati
e persino deificati fino al punto da apparire infallibili. Tale glorificazione non aiuta il
funzionamento collettivo dei comitati di Partito e del Partito tutto, ed è difficile che siano
affrontate questioni di linea poiché questa discende da un dirigente infallibile. In questa
situazione è molto difficile che nel Comitato Centrale (CC), per non parlare fra i quadri, si
sviluppi una lotta contro gravi deviazioni di linea ideologico-politica, o su strategie e tattiche
di base, anche quando è chiaro che queste vanno contro gli interessi della rivoluzione. Il
culto dell'individuo, promosso nel nome di una "via" o di un "pensiero", fornisce un certo
grado di immunità alle deviazioni di linea quando queste provengono dal leader
"personificato".
I nostri due partiti, CPI(N) e UCPN(M), hanno conosciuto un lungo periodo di relazioni
fraterne, un periodo che parte dagli ultimi anni '80 quando l'attuale dirigenza del vostro
Partito faceva ancora parte del Partito revisionista, perseguendo una linea parlamentare.
Siamo stati degli appassionati ed entusiasti testimoni della lotta ideologica ingaggiata dalla
vostra dirigenza contro il revisionismo, della sua chiara rottura coi revisionisti e dell'inizio
della Guerra Popolare (GP) nel febbraio 1996. Delegazioni di alto livello dei nostri due CC
si sono scambiate le rispettive esperienze di lotta contro il revisionismo, hanno discusso il
significato universale e la rilevanza attuale del Maoismo, la storica Grande Rivoluzione
Culturale Proletaria (GPCR) in Cina, la gloriosa rivolta Naxalbari e le esperienze di Guerra
Popolare in India. Noi siamo stati entusiasti quando finalmente il vostro Partito ha preso la
ferma decisione di iniziare la GP in Nepal, facendo grandi progressi e realizzando imprese
significative ad una velocità considerevole, in un periodo di pochi anni. Per tutto questo
periodo – dal momento preparatorio per lanciare la GP fino al suo inizio e sviluppo – il
6
nostro Partito in India ha supportato il vostro Partito; ha condannato l'intervento degli
espansionisti indiani e ha provato a costruire solidarietà per la rivoluzione in Nepal. Come
parte di queste iniziative, i nostri rispettivi CC decisero nel 2001 di creare il Coordinamento
delle Organizzazioni e Partiti Maoisti dell'Asia del Sud (CCOMPOSA) per intraprendere
una lotta unita contro l'espansionismo indiano e l'intervento imperialista nell'Asia del Sud.
E ancora, come compito del nostro Internazionalismo Proletario, abbiamo prestato
assistenza in tutti i modi possibili alla guerra in Nepal.
Allo stesso tempo, mentre estendavamo l'appoggio alla rivoluzione in Nepal, noi abbiamo
anche indicato alcuni errori che abbiamo notato nella concezione e nella pratica di
UCPN(M), e anche le possibili deviazioni che possono derivare da questi concetti e
valutazioni sbagliate. Comunque non abbiamo mai interferito nelle faccende politicoorganizzative, riguardo gli affari interni o nelle battaglie interne al vostro Partito. Ma ogni
volta che siamo stati chiamati in causa, o quando sentiamo il pericolo di serie deviazioni
ideologiche e politiche, abbiamo dato i nostri suggerimenti, come un Partito rivoluzionario
fraterno, durante i vari incontri bilaterali tra le nostre rispettive delegazioni di alto livello, o
attraverso lettere al vostro CC. È stato solo quando alcune delle posizioni ideologicopolitiche prese dal vostro Partito deviavano dal MLM, o quando sono state fatte critiche
aperte in varie occasioni dal vostro Presidente Prachanda riguardo la linea e la pratica del
nostro Partito, o quando veniva fuori un dibattito polemico aperto nei forum internazionali,
che il nostro Partito si è lanciato in un dibattito aperto, ideologico e politico. Questi dibattiti
aperti dal 2001 sono stati condotti in maniera corretta e "da compagni", guidati dal principio
dell'Internazionalismo Proletario.
Ma oggi c'è la necessità di condurre un profondo dibattito ed arrivare ad una valutazione
globale circa la teoria e la pratica messe in atto dal vostro Partito, sintetizzare le
esperienze fatte nel corso della GP in Nepal e le lezioni, positive e negative, che queste
forniscono ai maoisti rivoluzionari del mondo contemporaneo. Noi inviamo questa lettera
aperta al vostro Partito così da iniziare un dibattito polemico sia col vostro Partito che nel
campo rivoluzionario maoista mondiale. Questo passo è divenuto necessario a causa dei
seri sviluppi che hanno preso piede nel corso della Rivoluzione in Nepal, sviluppi che sono
in relazione con la nostra concezione dell'imperialismo e della Rivoluzione Proletaria,
come pure delle strategie e tattiche che vanno adottate dai Maoisti rivoluzionari nel mondo
contemporaneo; c'è poi anche una seria deviazione dall'ideologia del MLM. Perciò non
sono più cose che riguardano solo affari interni al vostro singolo Partito. Per di più, un tale
dibattito è un'urgenza del momento poiché sullo sfondo c'è la subdola propaganda dei
revisionisti, come delle classi reazionarie al potere in India, per cui i Maoisti indiani
dovrebbero imparare dai Maoisti nepalesi, definiti come coloro che alla fine hanno capito
"la futilità di inseguire i loro amati scopi di socialismo e comunismo attraverso la lotta
armata". Tali sermoni sono predicati dai revisionisti che hanno sempre agito da convinti
difensori della democrazia parlamentare in India, che hanno sempre mostrato le loro
zanne social-fasciste ovunque siano stati al potere sin dai tempi della rivolta Naxalbari, che
hanno agito da valvola di sfogo per indirizzare la rabbia delle masse verso canali pacifici,
che hanno giocato il noto ruolo di disperdere i movimenti militanti e depoliticizzare e
smobiltare le masse. Servendo così piu fedelmente le classi al potere in India, tutto in
nome della via pacifica alla democrazia del popolo e al socialismo. Questi revisionisti
7
hanno scritto articoli dichiarando che alla fine i Maoisti nepalesi sono giunti alle giuste
conclusioni e questo dovrebbe far aprire gli occhi ai Maoisti indiani, che dovrebbero
mettere da parte il loro "sogno irrealizzabile di prendere il potere politico con le pallottole" e,
invece, provare a realizzarlo attraverso le elezioni, come i loro equlvalenti nepalesi stanno
facendo oggi. Speriamo sinceramente che il CC e tutti membri di UCPN(M) trovino
interessante questo dibattito politico-ideologico, prendano le corrette posizioni basate
sulla guida teorica del MLM, e traggano le lezioni fornite dalla ricca esperienza della
rivoluzione mondiale. Speriamo anche che rivoluzionari Maoisti di tutto il mondo
partecipino a questo dibattito e arricchiscano l'esperienza del proletariato internazionale
nell'avanzata della rivoluzione proletaria mondiale.
In questo contesto ci dispiace anche dire che voi non vi siete curati di rispondere alla
nostre proposte di avere degli scambi di vedute bilaterali dopo le elezioni di aprile 2008.
Fino al dicembre 2008 non c'è stata risposta dal vostro CC alla nostra lettera inviata il 1°
maggio a questo riguardo. Né c'è stata una risposta da parte vostra alla nostra proposta di
indire un'incontro del CCOMPOSA per continuare la battaglia unita delle forze maoiste ed
anti-imperialiste dell'Asia del sud contro l'espansionismo indiano e l'imperialismo, in
particolare quello americano.
Alla fine abbiamo ricevuto una lettera dal vostro Dipartimento Internazionale, nel dicembre
2008, e subito dopo si è avuto un incontro delle nostre due delegazioni. Sulla base delle
discussioni che abbiamo avuto con la vostra delegazione e del materiale a nostra
disposizione, riguardo gli attuali sviluppi nel vostro Partito ed alle posizioni che avete preso
su varie problematiche, il nostro Ufficio Politico ha avuto discussioni dettagliate e ha tratto
delle conclusioni basate sul MLM, circa l'esperienza della rivoluzione mondiale e l'attuale
situazione predominante in Nepal e nel mondo contemporaneo.
Prima di tutto noi siamo contenti che ci sia una forte lotta all'interno del vostro Partito sulle
problematiche cruciali relative all'avanzata della Rivoluzione in Nepal. Una tale battaglia
nel vostro Partito era un'urgenza da tempo, almeno da quando la vostra direzione del
Partito ha intrapreso una strada disastrosa di "cacciare col cane e correre con la lepre",
ossia ha stretto alleanze con i partiti reazionari, feudali e compradori nel solo obiettivo di
destituire il Re e la Monarchia, mentre allo stesso tempo parlava di portare avanti la
Rivoluzione con "l'assalto finale" o l'insurrezione. Ma prima di questo sono stati oggetto di
vari dibattiti polemici la concezione del vostro Partito sulla democrazia multi-partitica del
21° secolo, sulla Federazione Sovietica dell'Asia del Sud, le vostre posizioni non proletarie
sulla valutazione di Stalin e la Teoria del Fronte. Il nostro Partito si è occupato di queste
questioni, con articoli nei nostri giornali e interviste ai nostri portavoce, dal 2002 e in
particolare dal 2006. Abbiamo anche affrontato le posizioni antimarxiste che avete preso
sulla questione della Stato e della Rivoluzione, sul disarmo e la smobilitazione del PLA
confinandolo in accampamenti sotto la supervisione ONU; sulla integrazione dei due
eserciti, la smobilitazione della Lega della Gioventù Comunista (YCL), l'abbandono delle
aree-base e delle grandi realizzazioni rivoluzionare di un decennio di Guerra Popolare, la
politica di pacificazione adottata verso l'espansionismo Indiano, eccetera. Ciò nonostante
non c'è stato un serio dibattito da parte vostra su queste problematiche. Perciò è un buon
segno vedere in atto una lotta all'interno del vostro Partito su alcune di queste questioni.
8
Dopo il periodo pericoloso che il vostro Partito ha attraversato negli ultimi 3 anni, noi
speriamo che i militanti del vostro Partito rivedano le posizioni riformiste, pericolose, e le
conseguenze disastrose cui hanno portato, e che poi riconsiderino e rettifichino la linea
anti-rivoluzionaria adottata dalla direzione capeggiata da Prachanda. Solo una libera e
franca rettifica della linea ideologico-politica adottata dalla direzione del Partito, e delle
serie deviazioni dai principi fondamentali del MLM, può aiutare a stabilire una linea corretta
che possa portare la Rivoluzione in Nepal alla vittoria finale. Noi confidiamo che venga
ristabilita una corretta linea rivoluzionaria attraverso un seria e profonda lotta ideologica e
politica nel vostro Partito. In questo contesto noi vogliamo esprimere anche la nostra
contrarietà alla cosidetta unità tra il vostro Partito e il gruppo frazionista di Mohan Bikram
Singh's Mashal. Noi crediamo che una simile unione con un comprovato gruppo di destra
non favorirà la causa della Rivoluzione in Nepal, ma anzi può portare il vostro Partito ad
un'ulteriore passo verso il revisionismo e il riformismo. Questa unità basata sul principo
"Due combinati in uno" può rafforzare le posizioni dei riformisti e degli opportunisti di destra
nel CPN(M), o nell'UCPN / Maoismo-Mao Pensiero, come è attualmente chiamato.
Ora metteremo in luce vari problemi e deviazioni riformiste che sono venuti a galla nel
corso dello sviluppo della Rivoluzione nepalese. È interessante che alcune di queste
deviazioni dal MLM siano state teorizzate dal vostro Partito come un arricchimento del
MLM e riassunte nella "Via Prachanda".
Valutazioni sul carattere dello Stato in Nepal e prospettive per completare la
Rivoluzione
Primo: Qual è il carattere di classe della Stato che UCPN(M) ha formato, attraverso il
processo di elezioni parlamentari, in alleanza con altri partiti compradori e feudali?
Come intende UCPN(M), continuare la rivoluzione che si è fermata a metà strada?
Qual è la concezione di UCPN(M) riguardo la natura del potere che si è trovato in mano
attraverso le elezioni? Pensa di poter utilizzare questo potere per portare cambliamenti
radicali, rivoluzionari, nel sistema sociale in Nepal?
Come pensa, UCPN(M), di portare avanti una radicale ristrutturazione dellasocietà e di
costruire un nuovo Nepal democratico, in alleanza con i partiti che rappresentano le classi
sfruttatrici, reazionarie, che si oppongo con le unghie e con i denti a qualsiasi cambiamento
radicale?
UCPN(M) crede che la vecchia macchina dello Stato – principalmente con la stessa
vecchia burocrazia e i vecchi pezzi grossi dell'esercito – possa essere uno strumento nelle
mani del proletariato per apportare modifiche radicali al sistema sociale semi-feudale e
semi-coloniale esistente?
Quale sarà il carattere di classe del nuovo esercito che sarà formato dalla proposta
integrazione del rivoluzionario Esercito Popolare di Liberazione (PLA) con il reazionario
9
esercito nepalese?
Può UCPN(M), come componente di maggioranza nella coalizione di governo in Nepal,
garantire un carattere "pro-popolare" al nuovo esercito integrato? Se i Maoisti perdono il
potere a causa di un ritiro dell'appoggio degli altri alleati, come assicurerà che il nuovo
esercito integrato, con la maggior parte proveniente dal vecchio esercito reazionario, non
sarà usato dalle forze reazionarie per massacrare i Maoisti, come abbiamo visto in
Indonesia o in Cile?
Noi abbiamo posto contiuamende queste domande, particolarmente durante gli ultimi tre
anni, tramite gli incontri bilaterali, lettere al vostro CC, nostre prese di posizione, interviste
ed altri scritti. Vi abbiamo avvertiti delle vostre gravi deviazioni dalla teoria leninista su
Stato e Rivoluzione, e citato le esperienze di Rivoluzione in vari paesi.
In una dichiarazione pubblicata nel novembre 2006, il nostro CC ha puntualizzato che
anche se i Maoisti arrivassero a far parte del governo ad interim, o arrivassero al potere
attraverso le elezioni, non potrebbero cambiare il carattere reazionario del vecchio Stato, o
costruire un nuovo Nepal su vecchie radici.
L'accordo concluso dai Maoisti per far parte del governo ad interim in Nepal non può
trasformare il carattere reazionario della macchina dello Stato, che serve gli imperialisti e le
classi sfruttatrici al potere. Lo Stato può essere uno strumento nelle mani delle classi
sfruttatrici o del proletariato, ma non può servire gli interessi di entrambe queste classi in
conflitto antagonista. È principio fondamentale del marxismo che non possa essere
attuato alcun cambiamento radicale nel sistema sociale senza distruggere la macchina
dello Stato. Per quanto la Costituzione possa sembrare democratica, nessuna riforma può
apportare alcun cambiamento qualitativo nel sistema sociale basato sullo sfruttamento,
anche se i Maoisti sono diventati un'importante componente del governo. È pura illusione
pensare che si possa costruire un nuovo Nepal, senza distruggere lo Stato esistente.
Dopo che il vostro Partito è diventato la componente maggiore nella Assemblea
Costituzionale (CA) e che ha cominciato a formare un governo alleandosi con i partiti
rappresentanti del vecchio ordine, noi vi abbiamo avvisato ancora una volta con una
dichiarazione del nostro CC, il 24/04/2008:
"La sola e unica garanzia per lo sviluppo di un radicale programma rivoluzionario è
sviluppare la coscienza politica di classe delle grandi masse, mobilitarle nella
guerra di classe, armandole ed insegnando loro a combattere gli sfruttatori e tutte le
forze reazionarie, difendere le conquiste ottenute da un lungo periodo di lotte di
classe e di massa. Una cosa bisogna avere chiara in testa: che le conquiste che si
possono raggiungere tramite un governo salito al potere per via elettorale, sono
molto limitate. La sopravvivenza di un simile regime dipende dall'adottare posizioni
conciliatorie su varie tematiche cruciali. Perciò sovrastimare le aspettative di
trasformazione radicale dell'economia e della società con un governo a guida
maoista, può essere illusorio ed intaccare la possibilità, come pure la capacità, del
Partito di continuare la guerra di classe."
10
Ancora, in una nostra lettera al vostro CC, il 1° maggio 2008:
"È un principio fondamentale del marxismo che nessuna trasformazione radicale
del sistema è possibile senza distruggere lo Stato esistente. È impossibile operare
cambiamenti sostanziali in un sistema solo attraverso misure che partono dal suo
interno, cioè solo attraverso decreti e leggi di Stato. Infatti, solo lo scrivere la
Costituzione in senso favorevole ai poveri ed alle masse oppresse, è stata una
battaglia ardua e feroce.
Niente potrebbe essere più pericoloso nella presente congiuntura che diventare
compiacenti e sottostimare la possibilità di una violenta risposta reazionaria.
Bisogna mettersi in testa che le conquiste raggiunte attraverso un governo giunto al
potere tramite elezioni, sono molto limitate. Sovrastimare le prospettive di una
trasformazione radicale della società e dell'economia con un governo a guida
maoista, può essere illusorio e può intaccare la possibilità e la capacita del Partito di
continuare la lotta di classe."
La posizione del nostro Partito nella lotta contro la monarchia è stata chiara più volte nel
passato. Per esempio, il nostro segretario generale ha detto, in una sua risposta a
domande poste dalla BBC, in aprile 2007:
"La vera lotta non è contro Gyanendra e la monarchia, che è solo un simbolo
dell'oppressione feudale e imperialista e dello sfruttamento delle masse in Nepal.
Se non si abbattono le forze feudali, gli imperialisti, i grandi affaristi indiani e i
compradori locali, la sola destituzione di Gyanendra non potrà risolvere nessun
problema delle masse nepalesi. E questo può essere possibile solo continuando la
GP fino alla vittoria. Nessun parlamento può toccare il trono di quelle forze
rezionarie che di fatto governano il Paese.”
Perciò, dovrebbe essere chiaro che combattere il feudalesimo non è sinonimo del
combattere la monarchia. La monarchia è una parte del sistema semi feudale e semi
coloniale, di cui l'aspetto principale è il terreno dei rapporti semi-feudali. In India il Raja ed
il Maraja sono stati privati del loro potere decenni fa, ma questo non ha distrutto la natura
semi-feudale del Paese.
Il vostro Partito, in effetti, diede una corretta analisi sullo Statodue anni prima di fare
l'alleanza con l'Alleanza dei Sette Partiti (SPA). Nell'articolo intitolato"Governo UML: un
nuovo scudo del feudalesimo e dell imperialismo in crisi", scritto dall'allora presidente di
UCPN(M), Prachanda, era chiaramente spiegato che:
"Il marxismo, sulle basi della visione scientifica del materialismo storico, che critica
a fondo tutte le spiegazioni misteriose ed idealistiche circa il potere dello Stato,
dichiara sulla scorta di un'indiscutibile esperienza di lotta di classe che questo non è
altro se non un'arma di una classe per opprimere le altre. Uno Stato che rappresenti
simultaneamente due opposti interessi di classe non è mai stato possibile nella
storia, né lo sarà in futuro. Il marxismo detesta e rigetta tutte le pratiche di riforma e
11
collaborazione di classe, come ipocrisie borghesi. Il potere dello Stato è la dittatura
del proletariato, in diverse forme, o la dittatura delle classi sfruttatrici. Non c'è
peggiore stupidità che immaginare un potere che agisca a metà fra queste due
possibilità."
Citando il compagno Lenin, per cui "lo Stato è una particolare organizzazione di forza, è un
organismo di violenza e repressione su alcune classi", il com. Prachanda giustamente
chiede: "Può ora lo Stato smettere di essere un organismo di violenza, dopo che l'UML è
diventato parte del governo?".
Citando sempre Lenin, egli spiegacome nessun governo possa essere "filo-popolare"
finché le istituzioni della burocrazia e dell'esercito restano intatte, perché "due istituzioni
sono le più caratteristiche della macchina della Stato: la burocrazia e l'esercito".
Quindi, correttamente, Prachanda ha detto:
"È evidente che nessun governo, costretto a funzionare sotto la direzione della
burocrazia e dell'esercito (le maggiori componenti del potere dello Stato) potrà mai
diventare filo popolare."
Spiegando il carattere reazionario del governo UML, Prachanda cita una famosa
proposizione del marxismo:
"Decidere ogni tot anni quali membri della classe al potere opprimono e spremono il
popolo con il Parlamento. Questa è la vera essenza del parlamentarismo borghese,
non solo nelle monarchie costituzionali-parlamentari, ma anche nelle repubbliche più
democratiche."
(Lenin, Stato e Rivoluzione)
Questo era sei anni fa, nel 2003, guando la GP, stava avanzando a grandi passi. Ma come
sono cambiate queste fondamentali formulazioni teoriche dopo che UCPN(M) è diventato
il maggior partito alle elezioni dell'aprile 2008?
Adesso noi poniamo le stesse domande che poneste voi quando l'UML salì al potere
dichiarando di rappresentare gli interessi popolari: "C'è qualche particolarità in Nepal
grazie alla quale il carattere di classe del potere dello Stato reazionario sarebbe
cambiato?"
Si può presentare il fatto di formare il governo in alleanza con partiti compradori e feudali,
pensando di portare cambiamenti sociali rivoluzionari attraverso la macchina del vecchio
Stato, come mera tattica? Con quale logica non si dovrebbe dire che è una via della
Rivoluzione simile alla "transizione pacifica al socialismo" portata avanti da Krusciov?
Alcune affermazioni dei leaders di UCPN(M), in diverse occasioni, e in particolare dopo la
vittoria elettorale dell'aprile 2008, ci ricordano la teoria revisionista del PKI (Partito
Comunista dell'Indonesia) di "uno Stato con due aspetti", cioè un aspetto "filo-popolare" e
un aspetto "anti-popolare", avanzata dal suo dirigente Aidit. Richiamando
l'argomentazione di Aidit:
12
"Il problema principale in Indonesia, ora, non è abbattere il potere dello Stato, come
nel caso di molti altri paesi, ma di rafforzare e consolidare l'aspetto filo-popolare...
ed eliminare l'aspetto anti-popolare."
Questa trasformazione pacifica può attuarsi con "un'iniziativa rivoluzionaria dall'alto al
basso", cioè iniziando le manovre rivoluzionarie dall'alto, mirando a cambiare la
composizione dei vari organi della Stato, da un lato; e dall'altro "stimolare, organizzare,
mobilitare" le masse per raggiungere questi cambiamenti.
Ci sono varie problematiche attorno le quali le posizioni del vostro Partito hanno
abbandonato i principi-base per conquistare trasformazioni rivoluzionarie in Nepal. Le piu
importanti fra tali questioni sono: la dissoluzione virtuale del PLA, rinchiudendolo in
accampamenti sotto la supervisione ONU per più di due anni; il ritorno della proprietà delle
terre confiscate dal popolo, nel corso della GP, agli sfruttatori e oppressori; la
smobilitazione della Lega dei Giovani Comunisti (YCL); i compromessi con l'imperialismo,
l'espansionismo indiano e altri tra i maggiori nemici della rivoluzione in Nepal; e altro
ancora.
Il com. Prachanda ha annunciato che:
"Il modus operandi paramilitare dell'ala giovanile del Partito, la YCL, sarà estirpato.
Edifici pubblici e privati, fabbriche ed altre proprietà confiscate dal Partito, saranno
restitute ai rispettivi proprietari."
Ha anche annunciato che tutte le unità di Partito istituite come unità di Stato parallelo (i vari
livelli di governo rivoluzionari in formazione, creati durante la GP) verranno sciolte
anch'esse. E assicura che: "questi progetti sarano messi in atto il più presto possibile,
dopo un lasso di tempo prefissato".
Queste misure possono avere un solo significato: l'abbandono del potere rivoluzionario
del popolo, e di tutte le conquiste realizzate in un decennio di GP, al prezzo di più di 13.000
eroici martiri, i migliori figli e figlie del Nepal.
Sulla Coalizione di Governo
La proposta di formare una coalizione di governo ad interim con i partiti ultra-reazionari,
rappresentanti gli interessi delle classi feudali e compradore al potere in Nepal ed al
servizio dell'imperialismo e dell'espansionismo indiano, è stata sostenuta dal vostro
Partito citando alcune esperienze storiche. Come la proposta di una coalizione di governo
con il nemico del popolo cinese, Chang-Kai-Shek, fatta dal PCC sotto la direzione di Mao,
durante la guerra di resistenza antigiapponese. Tuttavia la concezione e la pratica di
UCPN(M), sotto la direzione di Prachanda, è diametralmente opposta a quanto perseguito
dal PCC sotto il com. Mao a quel tempo.
13
Quali furono i principi fondanti per tale proposta avanzata da Mao? Dove stava la forza del
CPC, grazie alla quale potè arrivare ad un simile fronte unito, rafforzandosi talmente alla
fine della guerra antigiapponese da poter infine sconfiggere il reazionario Kuomintang?
Solo quando avremo compreso questo importante aspetto-chiave, potremo capire la
grave deviazione di concezione e pratica di UCPN(M), per quando niguarda la formazione
di una coalizione di governo con i partiti compradori e feudali.
Il più importante aspetto-chiave da evidenziare nell'esperienza in Cina è: il CPC ha
mantenuto intatte il PLA e le sue basi d'appoggio, nononstante le reiterate pressioni del
Kuomitang ad abbandonarle, come pre-condizione di un Fronte Unito (FU). Precisamente
grazie a questo, il CPC dettò esso invece le condizioni al KMT, riuscendo a reggere ed a
sconfiggere la brutale offensiva militare del KMT, ad espandersi rapidamente ed a
raggiungere la vittoria in tutto il Paese, nell'arco dei 4 anni dopo la guerra di resistenza.
Nel caso del Nepal, invece, le posizioni prese da UCPN(M) sotto la guida di Prachanda
sono state qualitativamente diverse da quelle della Cina. Il disarmo del PLA e l'abbandono
delle basi d'appoggio sono diventati una condizione preliminare per formare un F.U. con i
partiti compradori e feudali. L'abbandono delle basi d'appoggio ed il disarmo del PLA sono
passi suicidari, che lasciano il Partito ed il popolo alla mercè degli imperialisti e delle classi
sfruttatrici.
Il com. Prachanda si è esposto al carattere antipopolare della coalizione di governo,
formata in alleanza con la borghesia ed i partiti feudali, così come la coalizione di governo
guidata dall'UML, formata dopo le elezioni di medio termine del 1991. Egli vorrebbe,
facendo un parallelo, imitare il governo democratico borghese sorto in seguito alla
rivoluzione russa del febbraio 1917 ed alla caduta dello zarismo, e con la partecipazione
dei menscevichi. Citando Lenin, Prachanda ha scritto nell'articolo, "Governo UML: uno
scudo dell'imperialismo e del feudalesimo in crisi":
"I capitalisti, meglio organizzati e con una maggiore esperienza di chiunque altro in
materia di politica e lotta di classe, hanno imparato la lezione più rapidamente di
altri. Comprendendo che la posizione del governo era senza prospettiva, questi
hanno fatto ricorso a quel metodo che per molti decenni, sin dal lontano 1848, è
stato praticato dai capitalisti di altri paesi per instupidire, dividere e indebolire i
lavoratori. Questo metodo è noto come "governo di coalizione", cioè un governo di
alleanza formata dagli esponenti della borghesia e da traditori del socialismo."
(Lenin, "Insegnamenti della rivoluzione")
È anche interessante notare che il vostro Partito condannò il governo di coalizione
reazionaria dell'UML, invocando l'esperienza storica in Russia dove, di fatto, Lenin liquidò
il governo democratico borghese, anche dopo la caduta dello Zarismo, con le seguenti
parole:
"Colui che dice che i lavoratori devono sostenere il nuovo governo, nell'interesse
della lotta contro la reazione zarista, è un traditore dei lavoratori, della causa del
14
proletariato, della pace e della libertà. Per ora, e proprio questo nuovo governo, è
già legato mani e piedi al capitale ed alla politica imperialista."
(Lenin, Lettere da Afar)
Cosa c'è di sbagliato nell'applicare le osservazioni succitate di Lenin – fatte nel contesto di
una vittoriosa rivoluzione democratico-borghese e di caduta dello Zarismo in Russia – ad
una situazione che è essenzialmente simile a quella creatasi in Nepal, dopo la caduta del
Re?
Il punto centrale non è tanto l'aver formato, o meno, una coalizione di governo in Nepal da
parte di UCPN(M) con altri partiti della classe dominante, ma che questo non andava fatto
al costo di smobilitare il PLA e di abbandonare le aree liberate. Come fatto da UCPN(M).
Andiamo perciò ad esaminare queste questioni centrali.
Sulle aree-base e sul disarmo del PLA
La questione centrale di ogni rivoluzione è la conquista del potere tramite le armi. Nei paesi
semicoloniali e semifeudali, il potere è conquistato prima nelle campagne del Paese,
stabilendo aree-base; in seguito, accerchiando le aree urbane, organizzando incursioni
nelle città; e infine conquistando la vittoria in tutto il Paese. Perciò non è neanche da
discutere l'mportanza delle aree-base e dell'esercito popolare. Questi due aspetti sono
cruciali per la vittoria di ogni rivoluzione, e non sono negoziabili per nessuna ragione. In
Cina, anche quando Mao propose una coalizione di governo a tutte la forze
antigiapponesi, compreso il peggior nemico della rivoluzione, il KMT di Chang-Kai-Shek,
egli non pensò mai di concedere aree-base e PLA. Queste non erano negoziabili nelle
trattative con il KMT. E fu proprio in virtù della forza delle aree-base e dell'Esercito Rosso
che il CPC riuscì a prevalere nel FU anti-giapponese, ed a portare alla vittoria la rivoluzione
nei quattro anni dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Il nostro CC ha dibattuto di tutto questo con voi, nel corso dei nostri incontri bilaterali di alto
livello, dai tempi in cui voi stavate lavorando ai piani per un governo ad interim, per le
elezioni ad un'Assemblea Costituente e per la fine della monarchia. Voi ci assicuraste che
le aree-base non sarebbero mai state cedute e che il PLA non sarebbe stato disarmato.
Ma, all'evidenza, avete talmente cambiato i vostri piani che avete addirittura invitato
l'agenzia imperialista, l'ONU, a supervisionare il disarmo del PLA.
Nel novembre 2006, il nostro CC fece una dichiarazione riguardo la proposta di UCPN(M)
di disarmo del PLA e di cantonamento dei soldati, intitolata: "Un nuovo Nepal può sorgere
solo abbattendo lo Stato reazionario! Deporre le armi del PLA sotto la supervisione
dell'ONU significa disarmare le masse!"
Questa dichiarazione diceva:
"L'accordo di rimessa delle armi del PLA in depositi designati è carica di pericolose
implicazioni. Questo può portare al disarmo delle masse oppresse del Nepal, ed alla
15
perdita delle conquiste realizzate nei dieci anni di GP, al prezzo di sacrifici
immensi...
Tutte le esperienze di rivoluzioni nel mondo hanno dimostrato, ogni volta, che senza
un esercito popolare è impossibile, per il popolo, esercitare il suo potere. Nulla è più
terrificante, per l'imperialismo ed i reazionari, che delle masse armate. E perciò
questi cercano di inserire il loro disarmo in ogni accordo. Infatti, il disarmo delle
masse è un ritornello costante di tutte le classi reazionarie al potere, da quando
esiste la società divisa in classi.
Le masse disarmate sono una facile preda per le classi reazionarie e gli imperialisti
che spesso attuano massacri; come è provato dalla storia. Il CC del CPI(M), in
quanto parte del proletariato mondiale, avverte UCPN(M) ed il popolo del Nepal sul
grave pericolo insito nell'accordo di deposizione delle armi, e si augura che
vengano riconsiderate queste tattiche, alla luce dell'amara esperienza storica...
Ci appelliamo ancora una volta al UCPN(M) affiché esso riveda le attuali tattiche,
che stanno modificando del tutto la direzione strategica della rivoluzione in Nepal, e
affinché si ritiri dagli accordi con il governo nepalese implicanti la consegna delle
armi del PLA, poiche questo renderà indifeso il popolo, di fronte agli attachi dei
reazionari."
Nelle sue risposte alle domande fatte dai media, principalmente dalla BBC, nell'aprile
2007, il nostro Segretario Generale, Ganapaty, ha detto:
"La parte più pericolosa dell'accordo è il disarmo del PLA attraverso la deposizione
delle armi e il cantonamento delle truppe. Questo non sarà un'eccezione, e
disarmare le masse le lascerà alla mercè degli oppressori. Né gli imperialisti, né i
grandi vicini di casa, come l'India e la Cina, vogliono alcun cambiamento
fondamentale nel sistema socio-economico in Nepal. Loro non possono rimanere
spettatori passivi se i loro interessi sono minacciati dai Maoisti, sia che questi usino
la guerra popolare che la via parlamentare. Perciò i Maoisti non potranno mai
raggiungere i loro obiettivi, di porre fine allo sfruttamento feudale ed imperialista,
entrando nel parlamento in nome della democrazia multi-partitica. Questi
dovranno, o essere cooptati dentro il sistema, o abbandonare l'attuale politica di
partecipazione al potere con le classi dominanti e continuare la rivoluzione armata
per conquistare il potere. Non c'è una via di mezzo Buddista. Non possono essi
dettare le regole di un gioco inventato dalla borghesia."
La decisione di deporre le armi e di confinare i combattenti del PLA nei cantonamenti sotto
la supervisione dell’O.N.U., in pratica significa l'abbandono della Guerra Popolare
Prolungata e della lotta classe nel nome di una democrazia multipartitica, e mettere in
pericolo le conquiste ottenute in dieci anni di Guerra Popolare. La prima grande deviazione
avvenne quando l’UCPN(M) decise di cooperare con il SPA. Accordandosi per
l'abbandono delle aree-base, la smobilitazione del PLA e per partecipare alle elezioni nel
nome della lotta contro la monarchia. Questa linea è una deviazione totale dal MLM e dalla
Teoria della Guerra Popolare Prolungata. Per giustificare questo, il UCPN(M) ha citato
l'esempio del CPC sotto la guida di Mao, quando esso fece accordi per un fronte unito con il
16
KMT, di Chang Kai Schek, e diede così origine ad un governo di coalizione. È un fatto che il
CPC ha dato origine ad un simile fronte unito. Ma è altrettanto un dato di fatto che non è mai
stato proposto di cedere le aree-base o di disarmare il PLA ed è stato proprio questo a
rendere più forte la posizione del CPC alla fine della guerra anti-giapponese. Esso poteva
così dettare le condizioni ad altri, sopratutto grazie alla propria forza autonoma nelle areebase e nel PLA, e quando Chang si rifiutò di agire negli interessi della Cina e continuò la
sua offensiva contro i comunisti, in collusione con gli imperialisti, il CPC potè isolare il KMT,
espandere rapidamente aree-base e PLA, e conquistare la vittoria nella rivoluzione in un
breve periodo successivo alla conclusione della guerra di resistenza antigiapponese. In
conclusione il CPC si sviluppò enormemente grazie alla sua tattica di fronte unito con il
KMT. Ma nel caso dell’UCPN(M), nel mentre otteneva un grande risultato elettorale, lo
pagava con una grande sconfitta strategica poiché scioglieva i governi popolari a livello
locale, abbandonava le aree-base e disarmava l'esercito del popolo. Clausola questa, del
disarmo del PLA, che suona ridicola: questa infatti prevede che mentre il PLA depone le
proprie armi e si confina nei baraccamenti, anche l'esercito nepalese dovrebbe deporre un
equivalente quantitativo di armi! Con tale clausola mentre il PLA si disarma integralmente,
l'esercito reazionario rimane intatto!
Perché la dirigenza dell’UCPN(M) ha accettato una condzione così ridicola, ma sopratutto
così pericolosa? Sono così ingenui da non capirne le conseguenze? Possiamo solo dire
che ciò è stato fatto deliberatamente, in quanto la dirigenza del Partito ha scelto di
allontanarsi dalla guerra popolare e di intraprendere la via pacifica della democrazia
parlamentare, per costruire un nuovo Nepal. Il compagno Prachanda l'ha affermato
inequivocabilmente nelle sue interviste, discorsi ed altre occasioni.
Ora la Via Prachanda ha messo il CPN(M) – o come denominato oggi UCPN(M) –, il PLA
ed il potere rivoluzionario popolare nel Paese in grande pericolo, ed alla mercè dei partiti
reazionari, degli espansionisti indiani, degli imperialisti. Ora il Partito si trova indebolito per
difendere sé stesso e gli interessi delle masse, in caso di attacchi delle forze reazionarie e
degli imperialisti. Non ha più aree base su cui poggiare, né esercito per combattere gli
attacchi ed i complotti reazionari.
Per di più, dopo la formazione del governo a guida maoista, il PLA non è più sotto il
controllo di UCPN(M). I cambiamenti di regole e responsabilità del PLA sono stati spiegati
in chiari termini in un discorso tenuto da Prachanda in occasione del 14° anniversario della
GP e 8° giornata del PLA, presso il cantonamento-PLA di Vattikhor, e pubblicato il 26
febbraio: la questione più importante è che, in accordo con lo spirito della Costituzione ad
interim e degli accordi precedenti fra i partiti, il PLA non sara più direttamentecontrollato da
UCPN(M). Il PLA sarà invece sotto la direzione del AISC. Teoricamente lo è già. Nella
situazione di un potere legale e nel periodo di transizione, il PLA accetterà la direzione
dell'AISC e seguirà le sue direttive. Il PLA è diventato parte dello Stato, sin dal giorno in cui
è stata creata l'AISC.
Oggi c'è una situazione particolare in Nepal. Il vecchio esercito reale nepalese continua ad
essere un pilastro dell'attuale struttura dello Stato in Nepal, mentre il PLA è uno spettatore
passivo.
17
Cosa faranno i Maoisti nel caso di un colpo portato dall'esercito, su istigazione dei partiti
reazionari-compradori-feudali, sostenunti dagli espansionisti indiani e dagli imperialisti
USA? O se verrà organizzato, sempre da questi reazionari, un bagno di sangue sul tipo
dell'Indonesia (1965)?
Come si difenderanno i Maoisti quando avranno disarmato e smobilitato il PLA? Abbiamo
posto queste domande nei nostri incontri bilaterali, sin da quando Prachanda propose
l'integrazione dei due eserciti. Non c'è mai stata una risposta a questo cruciale e
fondamentale problema della Rivoluzione. Eludendo la risposta e dando il via
all'eclettismo,il vostro Partito pone attualmente il futuro del popolo oppresso del Nepal in
grave pericolo.
Democrazia del 21° secolo
Il vostro Partito ha affermato che la sua "decisione per una democrazia multipartitica è una
posizione strategica, sviluppata teoricamente" e che questo è applicabile anche alle
condizioni attuali dell'India. Avete attribuito a ciò un significato universale. Avete affermato
che questo è un passo per un ulteriore sviluppo del MLM. Perciò c'è la necesità per tutti i
partiti proletari di assumere una posizione di chiaro distacco da questo cosidetto
"arricchimento del MLM".
Il problema di concetto della democrazia nella dirigenza di UCPN(M) è iniziato alla fine del
2003. L'assemblea plenaria del CC del vostro Partito del 2003 ha emesso un documento
sullo sviluppo della democrazia nel 21° secolo. In questo documento si proponeva che vi
possa "essere una pacifica competizione tra tutti i partiti politici contro il feudalismo e le
forze degli imperialisti stranieri". Avete affermato che "a certe condizioni costituzionali, la
competizione multipartitica può esistere, finché è diretta contro il feudalesimo e le
ingerenze dell'imperialismo esterno". Nei nostri incontri bilaterali, voi dicevate che la
competizione pacifica di cui parlavate era per il periodo successivo la rivoluzione, non
prima. Ma successivamente avete cominciato ad essere vaghi ed evasivi sulla possibilità
di questa competizone multipartitica anche prima della conquista del potere da parte della
classe operaia. Così, con la conclusione dell'accordo in 12 Punti con la SPA, voi avete fatto
un'inversione di rotta affermando che il vostro Partito era pronto a competere con altri
partiti feudali e compradori! Quale democrazia voi pensiate di sviluppare, con una
competizione pacifica con tali partiti, non si capisce.
Nella sua intervista a "The Hindu" nel 2006, Prachanda disse: "E noi diciamo ai partiti del
parlamento che noi siamo pronti ad una competizione pacifica con tutti voi."
Non c'è un fraintendimento di parole. Il leader di UCPN(M) ha esplicitamente assicurato i
partiti della borghesia feudale e compradora che il suo Partito è pronto ad avere una
competizione pacifica con loro. E, descrivendo questa decisione di democrazia
multipartitica come una posizione strategica e di sviluppo teorico, Prachanda ha portato
avanti una tesi pericolosa. La tesi della coesistenza pacifica con i partiti delle classi
dominanti, invece del loro rovesciamento con la rivoluzione; la competizione pacifica con
tutti gli altri partiti parlamentari, inclusi i partiti delle classi dominanti, che sono la spalla
18
dell'imperialismo e della reazione straniera, nelle cosidette elezioni parlamentari;
l'abbandono dell'obiettivo di costruire il socialismo per un periodo indefinito; l'aprire la
porta ai reazionari feudali e compradori per arrivare al potere, argomentando
sull'arreratezza delle masse e sul massiccio sostegno dei reazionari di casa e stranieri, o
sulle forze della borghesia e piccola borghesia, per dirottare tutto il corso dello sviluppo
della società dalla direzione socialista al capitalsmo, nel nome della democrazia e del
nazionalismo. Soprattutto le conclusioni di Prachanda sulla democrazia multipartitica
creano illusioni tra le masse sulla democrazia borghese e la sua costituzione – Mao ha
detto:
"Chi domanda in astratto democrazia e libertà, considera la democrazia un fine e
non un mezzo. La democrazia a volte sembra essere un fine ma di fatto è un mezzo:
il marxismo ci insegna che la democrazia è parte della sovrastruttura e appartiene
al regno delle politiche. Questo è per dire, in ultima analisi, che serve la base
economica. Lo stesso vale per la libertà. Entrambe sono relative, non assolute, e
sono create e si sviluppano in specifiche condizioni storiche."
La democrazia genuinasi raggiunge con una lotta conseguente e senza compromessi
contro l'imperialismo e il feudalelismo - sia contro le loro basi che contro la sovrastruttura adempiendo ai compiti della rivoluzione di Nuova Democrazia. La libertà a livello
individuale, diceva Marx, è la comprensione della necessità; a livello politico significa
spezzare le catene che ci legano al sistema imperialista.
Il vostro Partito sostienedi aver sintetizzato le esperienze delle rivoluzioni del XX secolo
traendo insegnamento dalle esperienze positive e negative e dalle rispettive
controrivoluzioni. Ma quali insegnamentiha tratto, e i maoisti dovrebbero trarne, dalle
esperienze di partecipazione comunista nelle cosidette democrazie parlamentari di paesi
come l'Indonesia, Cile, Nicaragua, El Salvador, ecc.? Poteva il vostro Partito aver
perseguito la stessa linea di cui sopra se avesse fatto un corretto bilancio e tratto i giusti
insegmamenti dalle rivoluzioni del XX secolo?
Visti da una parte il vostro concetto di democrazia del XXI secolo e di competizione
multipartitica, e dall'altra la pratica di abbandonare la guerra popolare, è sbagliato dedurre
che voi stiate seguendo la stessa strada dei partiti revisionisti dei paesi sopra menzionati?
In un articolo del nostro organo teorico, "People's war" del 2006, abbiamo fatto notare
l'inutilità della partecipazione alle elezioni e come questo avrebbe alla fine potuto favorire
le classi reazionarie. Sottolineammo:
"Anche se un Partito Maoista arriva al potere tramite elezioni e fonde le sue forze
armate con quelle del vecchio Stato, può essere rovesciato attraverso un colpo
militare, le sue forze armate possono essere massacrate da quelle dei reazionari, i
suoi dirigenti e quadri di Partito possono essere eliminati. ... E se questo Partito
vuole essere parte del gioco parlamentare esso deve mettere da parte i suoi
obiettivi e non può portare avanti liberamente le sue politiche antifeudali e
antiimperialiste.
Anche l'indipendenza del potere giudiziario deve essere considerata una parte del
19
gioco parlamentare e può causare ostruzionismi ad ogni riforma che il Partito
Maoista intraprende, dopo essere arrivato al potere tramite elezioni.
Ci saranno molte istituzioni indipendenti come quella giudiziara, la commissione
elettorale e la commissione per i diritti umani sponsorizzata dagli imperialisti, i
media, vari gruppi artistici, culturali e religiosi, ONG, eccetera. Se uno si dichiara
partecipante della democrazia multipartitica non può sottrarsi al rispetto di queste
istituzioni cosidette indipendenti. Molte di queste possono lavorare per la
Controrivoluzione in modo subdolo. Non si può dimenticare il modo subdolo con cui
le agenzie occidentali si sono infiltrate e hanno sovvertito le società nei Paesi est
europei, così come nell'Unione Sovietica.”
Il vostro Partito ha spiegato correttamente nel documento sulla Democrazia del XXI
secolo del giugno 2003, il ruolo del Partito proletario dopo aver assunto il potere, nei
seguenti termini:
"L'esperienza ha provato che dopo aver assunto il potere molti dirigenti e quadri del
Partito sono coinvolti negli affari di Stato e c'e la possibilità che l'influenza di questo
ambiente possa ridurre il Partito a una classe di burocrati arrivisti e viziosi. Con
l'intensificazione di questo pericolo, il Partito può diventare man mano più formale e
distante dalle masse. Questo processo, quando raggiunge un certo livello di
sviluppo, può trasformasi in controrivoluzione. Per prevenire questo pericolo di
controrivoluzione è importante sviluppare da subito un meccanismo organizzativo
e un sistema con cui il Partito sia costantemente sotto la vigilanza, il controllo e al
servizio del proletariato e delle masse lavoratrici, seguendo la teoria della lotta tra le
due linee e della rivoluzione permanente. Per questo è molto importante che ci sia
un meccanismo per garantire su tutto la partecipazione popolare alla lotta tra le due
linee e che una sezione, che comprenda quadri e dirigenti capaci e decisi, sia
costantemente dedicata al lavoro di massa e che un'altra sezione si occupi degli
affari di Stato; e che dopo un certo intervallo di tempo ci sia una ridivisione dei
compiti per rafforzare il legame tra il Partito e le masse."
Queste regole assumomo una grande importanza nella situazione attuale in cui il vostro
Partito è al potere con chi rappresenta le classi feudali e compradore e ha una relazione
subalterna con l'mperialismo. E diventa ancora più importante che la direzione del Partito
lavori in mezzo alle masse e che, con lo strumento della lotta di classe, risolva i problemi
delle masse e le difenda dai brutali attacchi dei nemici di classe. Invece è sorprendente
vedere che la maggioranza della dirigenza abbia assunto compiti di amministrazione di
uno Stato che rimane uno strumento di oppressione delle masse e che in nessun modo
rappresenta gli interessi di classe.
20
Il cammino della Rivoluzione nei Paesi semicoloniali e
semifeudali: la Teoria della Fusione
Su questa tematica si è molto discusso sin dai tempi della vittoriosa rivoluzione in Cina.
Durante il grande dibattito tra il PCUS e il CPC all'inizio degli anni '60, la strada della
rivoluzione nei paesi dell'Asia, Africa e America Latina fu fermamente stabilita dal CPC.
Il Documento del CC di UCPN(M) del 1995 ha formulato correttamente la strategia della
guerra popolare prolungata dopo aver analizato le condizioni specifiche del Nepal:
"La sintesi di tutte le condizioni specifiche mostra chiaramente che è impossibile
per la lotta armata in Nepal passare rapidamente all'insurrezione e sconfiggere il
nemico. Invece è pienamente possibile distruggere il nemico, con uno sviluppo
sistematico della lotta armata in Nepal. È chiaro che per fare questo la lotta armata
in Nepal deve necessariamente adottare la strategia della GPP di accerchiamento
della città dalla periferia."
Ma la 2° Conferenza Nazionale del 2001, dopo aver sintetizzato l'esperienza della guerra
popolare in Nepal, ha portato avanti la teoria della fusione di due diversi tipi di strategie che
sono applicabili in paesi con caratteristiche diverse. Subito dopo la 2^ Conferenza
nazionale di UCPN(M), il comunicato stampa a nome di Prachanda, diceva in chiari
termini:
"Il rapido sviluppo della scienza e della tecnologia sopratutto nel campo
dell'elettronica ha portato a modelli completamente nuovi del modo di portare avanti
la rivoluzione in ogni Paese e nel mondo, nella forma di una fusione delle strategie
della GPP e di una generale insurrezione armata, sulla base delle analisi fatte."
Dopo aver messo in chiaro che "Nessun modello di passata rivoluzione può essere
applicato per cambiare il mondo al giorno d'oggi", ha prodotto il metodo della fusione di
un'insurrezione generale con la strategia della GPP in Nepal.
Mentre UCPN(M) diceva nel 2001 che questa conclusione deriva da una sintesi
dell'esperienza di cinque anni di guerra popolare in Nepal, non c'è nessuna esperienza
che provi questa asserzione. Al contrario, i successi raggiunti in 5 anni di guerra popolare
hanno solo dimostrato la correttezza della strategia della GPP.
I cambiamenti avvenuti nella situazione mondiale dopo il 1980 non hanno apportato
nessun nuovo elemento tale da avvalorare l'idea di "fondere" le due strategie
qualitativamente differenti in una nuova strategia, per la semplice ragione che non è
avvenuto alcun cambiamento di natura qualitativa nelle formazioni socio-economiche di
paesi come l'India e il Nepal.
In tutti i Paesi arretrati come il Nepal e l'India la strategia maoista della GPP non ha mai
perso la validità della sua tattica di conquistare le città durante il corso della rivoluzione.
Questo si è anche visto durante la rivoluzione cinese. Infatti l'importanza di ricorrere a
questa tattica è cresciuta nel contesto dei cambiamenti avvenuti dopo la 2° guerra
21
mondiale, sopratutto per la formidabile crescita della popolazione urbana e l'alta
concentrazione della classe operaia. Le forze maoiste che operano in questi Paesi devono
di sicuro dare maggiore importanza a questa tattica e devono prepararsi a conquistare le
città, come parte della strategia maoista della GPP. Comunque questo non significa che le
due strategie devono essere fuse in una sola, etichettando la GPP come un vecchio
modello convenzionale.
Il plenum del CC del 2005 ha stabilito:
"che l'intera strategia della GPP ha bisogno di essere ulteriomente sviluppata per
adattarsi alle necessità del XXI Secolo. In particolare, da svariati decenni, si è visto
che le GPP intraprese in diversi Paesi hanno affrontato ostacoli o sono state
liquidate dopo aver raggiunto la fase dell'offensiva strategica, poiché l'imperialismo
ha ridefinito la sua strategia di guerra controinsurrezionale come una "Guerra
Prolungata". In questo contesto se i rivoluzionari fanno meccanicamente
affidamento all'aspetto "Prolungato" della Guerra Popolare, ad ogni costo, questo
significa mettersi nelle mani dell'imperialismo e della reazione.
Perciò le ultime conclusioni della "Via Prachanda", secondo cui la tattica militare del
proletariato necessita di essere sviluppata ulteriormente, assumono un significato
generale e profondo. Si può notare che questa conclusione è fermamente basata
sulle esperienze concrete dell'avanzamento vincente delle GP, allo stadio
dell'offensiva strategica, del suo mantenimento ed ulteriore avanzamento."
("The worker" n. 10, pag. 58)
Perciò la questione della strada della rivoluzione è stata nuovamente inserita in agenda
dopo che UCPN(M) propose la sua "Teoria della Fusione" nel 2001. La questione ha
assunto un significato per i rivoluzionari di tutto il mondo, non solo nel contesto della GP in
Nepal, ma anche perché UCPN(M) ha cercato di dare alla sua teoria della fusione un
carattere universale. Ha teorizzato:
"Oggi la fusione delle strategie dell'insurrezione armata e della GPP è diventata
essenziale. Senza fare ciò una autentica rivoluzione diventa impossibile in ogni
Paese."
("Il grande Balzo in avanti", pag. 20)
Ha anche affermato che:
"Nel concetto teorico di guerra rivoluzionaria, questa nuova teoria di fusione delle
strategie ha un significato universale. La teoria sviluppata della fusione della GPP e
dell'insurrezione ha un significato speciale e deve diventare universale."
Nel documento sottoposto da UCPN(M) al seminario internazionale sull'imperialismo e
la rivoluzione proletaria del XXI secolo, tenutosi il 26 dicembre 2006, ha ripetuto le tesi del
2003 ma con un cambiamente molto importante. Ha scritto:
22
"Noi giungemmo alla conclusione che seguire un modello particolare, e la tattica
conseguente, non può risolvere le nuove contraddizioni create dai suddetti
cambiamenti nelle società e che confinare le via rivoluzionaria dentro le
formulazioni di un certo modello può imperdirci di risolverle. Tenendo conto di tutti
questi fattori ideologici e politici, il nostro Partito ha provato dall'inizio a sviluppare la
mobilitazione di massa nelle città e la guerriglia nelle campagne, cioè offensive
politiche e militari simultaneamente, mantenendo la seconda come principale.
Come si può notare fin dall'inizio, che aveva semplicemente i caratteri di una rivolta,
il nostro Partito ha incorporato alcune tattiche insurrezionali durante il corso della
GPP. Questo perché il corso della nostra rivoluzione non rassomiglia pienamente
né a quello attuato da Mao in Cina, né a quello di Lenin in Russia. Crediamo che una
delle ragioni alla base del rapido sviluppo della guerra popolare nel nostro Paese è il
nostro successo nel superare i vincoli di ogni modello. In breve, la nostra posizione
è che nessuna rivoluzione si ripete, ma va sviluppata.
In particolare dopo 5 anni dall'inizio della GP in Nepal, facendo il bilancio delle sue
esperienze nel corso della Seconda Conferenza Nazionale del 2001, il nostro
Partito ha sviluppato una strategia politico-militare sottolineando la necessità di
portare a fusione alcuni aspetti delle tattiche insurrezionali con altri della GPP, e
questo fin dagli inizi. Ancora, venendo al meeting di Kami Danda nel 2006,
sommando le esperienze dei dieci anni di GP il nostro Partito ha ulteriomente
sviluppato questa fusione e concluso che la strategia politico-militare, con una
sequenza bilanciata di GP, forti movimenti di massa, negoziati ed iniziative
diplomatiche, e solo questa, può portare la rivoluzione di Nuova Democrazia alla
vittoria in Nepal. Noi pensiamo che con questa sintesi di un distaccamento
rivoluzionario dell'armata proletaria internazionale, UCPN(M) possa essere utile a
molti altri."
Ogni Paese ha le sue proprie specificità, ed i rivoluzionari le prendono in considerazione
nello sviluppare strategia e tattiche.
Il mondo ha conosciuto due modelli di rivoluzione vittoriosa durante il 20° secolo: il
modello russo dell'insurrezione armata e quello cinese di GPP. È ovvio che nessuna
rivoluzione può essere l'esatta replica di un'altra. Comunque, le similitudini fondamentali
nelle condizioni oggettive possono rendere un particolare modello più rilevante per un
particolare Paese.
Nessun rivoluzionario può affermare che ogni Paese dovrebbe inevitabilmente seguire
questo o quel modello in toto, meccanicamente. Ci possono essere variazioni nella
strategia e nelle tattiche in Paesi differenti, a seconda delle condizioni concrete. Ma il
principio generale è certamente comune a tutte le rivoluzioni, come spiegato chiaramente
da Mao:
"La conquista del potere, la risoluzione della contraddizione tramite la guerra, è il
compito centrale e la più alta forma della rivoluzione. Ma mentre il principio resta lo
stesso (per tutti i Paesi), la sua applicazione concreta da parte del Partito del
proletariato trova diverse forme, a seconda delle diverse condizioni."
23
La strategia politico-militare non è nulla di nuovo, come da voi affermato.
Nessun Partito rivoluzionario può pensare di raggiungere la vittoria nella rivoluzione solo
attraverso la strategia militare.
La strategia e le tattiche politiche sono una parte importante della strategia e tattiche
globali, perseguite da un Partito maoista. Mao ha sempre dato importanza a questo
aspetto e non solo all'aspetto militare, nonostante l'enorme forza del PLA.
Isolare i principali nemici, costruire il fronte unito con tutte le forze anti-imperialiste ed
antifeudali, organizzare la classe operaia e le altre masse sfruttate nelle aree urbane,
furono parti essenziali del programma del CPC e lo sono per molti partiti maoisti oggi. I testi
di questi partiti dimostrano ciò senza alcun dubbio.
Il problema, tuttavia, non sta nel non capire l'importanza del lavoro nelle aree urbane, o
nell'insufficienza di una strategia politica, ma nella natura della strategia politico-militare
che è stata sviluppata e nell'ordine di priorità fra aree rurali ed urbane nei paesi semicoloniali e semi-feudali. I problemi attuali vengono a galla quando l'obiettivo principale
dell'abbattimento della macchina statale, particolarmente dell'esercito e altre forze
armate, viene relegato sullo sfondo in nome di tattiche e strategie politiche; quando
vengono fatte concessioni al nemico, sacrificando gli interessi del proletariato e delle altre
masse oppresse, per mantenere il fronte unito sempre e comunque.
UCPN(M) ha raggiunto rapide vittorie in dieci anni di guerra popolare ed ha affermato di
aver conquistato il controllo dell'80% del territorio nepalese, dal 2005. Pertanto pure
questo fatto non altera la strategia di GPP e non dà priorità alla strategia politica.
Il principale obiettivo, anche dopo aver assunto il controllo dell'80% del territorio, deve
essere quello di consolidare la base di massa e gli organi del potere politico, aumentare la
forza del PLA e distruggere i centri del potere nemico all'interno delle nostre aree-base.
Senza dubbio questo compito è molto arduo e richiede grande determinazione e tenacia,
finché non ci saranno i segnali di una chiara e netta vittoria. Infatti, molti gravi errori si
possono produrre in una fase di offensiva strategica, se non si è compresa pienamente la
natura prolungata della GPP.
La teoria della fusione, di UCPN(M), ha visto delle modifiche nei cinque anni seguenti la
sua formulazione, e dal 2006 è diventata la teoria della competizione pacifica con i partiti
reazionari e della transizione pacifica alla democrazia popolare ed al socialismo.
Da una fusione di GP e insurrezione, la teoria eclettica di Prachanda ha assunto la forma di
via negoziale e diplomatica. Una delle maggiori ragioni di questo cambiamento è stata la
visione scorretta dell'attuale situazione mondiale e la conclusione che la forma neocoloniale dell'imperialismo stia ora prendendo la forma di un sistema globalizzato.
Come detto nel testo del seminario:
"Il carattere fondamentale dell'imperialismo non sta cambiando nella sua essenza
ma, come detto nei nostri documenti di Partito, l'imperialismo nel corso del suo
sviluppo ha aquisito nuove forme. La forma coloniale dell'imperialismo si è mutata
in neo-colonialismo. Ora la forma neo-coloniale sta diventando quella di una forma
globalizzata. Naturalmente questi cambiamenti di forma dell'imperialismo devono
essere tenuti da conto nello sviluppare la via rivoluzionaria."
La conclusione riguardo il sistema globalizzato è antidialettica relegando le contraddizioni
24
inter-imperialiste sullo sfondo e caratterizzando l'imperialismo come una massa
omogenea. Questa formulazione fu espressa la prima volta dal vostro Partito verso la fine
del dicembre 2006, dopo l'intesa con la SPA. Infatti noi possiamo dire che le vostre
posizioni riguardo l'imperialismo e le conclusioni sulla sua nuova forma globalizzata hanno
prodotto: il vostro accordo in 12 punti con la SPA, la vostra decisione di far parte del
governo ad interim condividendo il potere in Nepal con i partiti reazionari-compradorifeudali, la vostra partecipazione alle elezioni per l'Assemblea Costituente (AC) e la
formazione di un governo sotto la vostra direzione, ancora una volta con le forze
reazionarie, e la teorizzazione della competizione pacifica con questi partiti. È ovvio che
tale visione, simile alle tesi sul super-imperialismo avanzate da Kautsky nel 1912 e
smascherate da Lenin, non possono che portare alle conclusioni di una via pacifica e di
una pacifica transizione alla democrazia popolare ed al socialismo.
La teoria della fusione si è rovesciata nella teoria di una transizione pacifica. Ora non c'è né
GP né insurrezione, bensì competizione pacifica con altri partiti parlamentari per giungere
al potere tramite elezioni!
La direzione ed i ranghi interi di UCPN(M) dovrebbero ora, infine, realizzare il pericolo
riformista ed opportunista di destra inerente la scorretta ed eclettica formulazione del Com.
Prachanda riguardo la via della rivoluzione in Nepal. È molto tragico portare avanti una
simile eclettica teoria della fusione in un Paese principalmente semi-coloniale e semifeudale, dove più del 90% della popolazione vive in aree rurali sottoposte a rapporti sociali
di tipo semi-feudale. Questo vuol dire vanificare la teoria maoista della GPP e negare gli
insegnamenti fondamentali del Com. Mao. La teoria della fusione, di Prachanda, è una
grave deviazione dal MLM, ha creato solo confusione ed illusioni fra i ranghi del Partito su
una rapida vittoria, invece di preparare l'intero Partito per la GPP.
Sulla situazione della rivoluzione in Nepal
UCPN(M), nei suoi documenti principali, ha definito correttamente, con le sue valutazioni,
la tappa attuale della rivoluzione in Nepal come rivoluzione di Nuova Democrazia e ha
descritto il programma da sviluppare in questa fase.
Ma in un articolo di Barburam Bhattarai del marzo 2005 e nella sua lettera in 13 punti del
novembre 2004, le suddette valutazioni sulla fase di Nuova Democrazia sono cambiate in
maniera drastica. È stato dichiarato che la rivoluzione nepalese sta passando attraverso
una fase intermedia di Repubblica Democratica.
"Ora come ora che il compito delle forze rivoluzionarie democratiche (che vogliono
raggiungere il socialismo e il comunismo attraverso una repubblica di Nuova
Democrazia) è di implicarsi a favore di una repubblica democratica borghese;
UCPN(M) ha da tempo chiarito la sua posizione di principio sulla necessità storica,
nelle condizioni specifiche del Nepal, di passare attraverso la fase intermedia della
Repubblica Democratica."
(”L'arretramento della Monarchia e la questione della Repubblica Democratica”
15/3/2005)
25
Il nostro Partito ha dichiarato in un articolo del nostro "People's War":
"Nessun Maoista può dire che sia sbagliato combattere con l'obiettivo di una
Repubblica e dell'abbattimento della Monarchia autocratica. Così come nessuno
può opporsi alla formazione di un fronte unito di tutte le forze che si oppongono al
nemico principale in un dato momento. Non serve dire che tale fronte deve avere
una natura puramente tattica e che non può, e non deve, in nessun caso
determinare la strada e la direzione della rivoluzione. Il problema della linea di
UCPN(M) sta nel trasformare la lotta contro l'autocrazia in una sotto-tappa della
Repubblica di Nuova Democrazia (NDR) e, cosa ancor più sbagliata, considerare
questa sotto-tappa principale (che domina e determina) su tutta la direzione e la via
della rivoluzione. Il programma e la strategia della NDR adottate dal Partito prima
dell'avvio della lotta armata, gli obiettivi fissati e anche le analisi concrete di classe
fatte precedenemente e sulla base delle quali la rivoluzione è andata così lontana,
sono adesso subordinate alla necessità della cosidetta tappa intermedia della
rivoluzione nepalese. È come il caso della coda (soggetto) che fa scodinzolare il
cane. La sotto-tappa di repubblica democratica borghese è diventata il fattore
determinante. Essa ha sussunto la guerra di classe, messo da parte la strategia
della GPP, ha assunto come strategia principale la democrazia multipartitica ovvero
la competizione politica con i partiti borghesi-feudali, cioè come la via della
rivoluzione nepalese."
La lotta contro la monarchia è diventata il tutto ed il fine di tutto: l'obiettivo ultimo secondo la
dirigenza di UCPN(M). I concetti di NDR, socialismo e comunismo, sono stati relegati su un
piano secondario e sussunti dal concetto di sotto tappa della guerra contro il Re. Infatti,
queste valutazioni emersero nelle dichiarazioni e interviste date da Prachanda, dopo che
la GP in Nepal incontrò gravi difficoltà nella fase offensiva strategica e che l'assalto finale
non diede i risultati sperati. Per la precisione, nella sua intervista alla BBC del 2006,
Prachanda parlò di un nuovo Nepal senza bisogno di abbattere il vecchio Stato:
"Noi pensiamo che il popolo nepalese andrà verso la repubblica e che il processo di
ricostruzione del Nepal andrà avanti su una strada pacifica. In cinque anni il Nepal
potrà diventare una nazione bella, pacifica e progredita. In cinque anni miloni di
Nepalesi avanzeranno nella missione di creare un bel futuro, ed il Nepal comincerà
a diventare un paradiso in Terra."
Successivamente, egli disse che una repubblica democratica eletta in tal modo avrebbe
risolto i problemi dei nepalesi!
"Noi pensiamo che con le elezioni di una Assemblea Costituente si formerà in Nepal
una repubblica democratica. E questa risolverà i problemi dei nepalesi e guiderà il
Paese su una strada più progressista."
In un'intervista all'Espresso del novembre 2006, Prachanda ha ulteriormente sviluppato la
sua visione del futuro Nepal, nella possibile trasformazione in una repubblica borghese
26
tipo Svizzera: "In dieci anni cambieremo l'intero scenario, ricostruendo l'intero Paese nella
prosperità. In venti anni potremo essere simili alla Svizzera. Questo è il mio obiettivo per il
Nepal."
Egli intende usare investimenti esteri per raggiungere la suddetta trasformazione nel
Nepal: "Saranno benvenuti gli investitori stranieri, che useranno il capitale dall'estero per il
bene del Nepal."
La linea di cui sopra non va oltre il sentimento nazionalista borghese e manca di una
visione di classe proletaria. Come convincerà il Nepal a diventare un "paradiso in Terra"
dopo essere diventato una repubblica borghese? Come può la creazione di una cosidetta
repubblica democratica "risolvere i problemi del Nepal"? Perché Prachanda sogna di
trasformare il Nepal in una Svizzera borghese invece che in un paradiso socialista? Anche
quando Prachanda ha dichiarato essere questo il suo obiettivo per il Nepal nei prossimi 20
anni, è un peccato che non si sia levata nessuna voce di protesta nel Partito. Infatti simili
dichiarazioni di Prachanda e altri dirigenti del vostro Partito sono solo aumentate dopo le
elezioni dell'AC. Tutta la direzione e il programma del vostro Partito sono per la
stabilizzazione e il consolidamento di una Repubblica democratica borghese, invece che
di una Repubblica popolare.
Il nostro "People's War", in un articolo ha puntualizzato:
"Può il Nepal liberasi dalla morsa dell'imperialismo dopo essere diventato una
repubblica democratica (borghese) nella presente era Imperialista? UCPN(M)
pensa veramente che il processo di ricostruzione del Nepal proseguirà per una via
pacifica? E c'è anche un solo esempio nella storia del mondo di un simile processo
pacifico di ricostruzione? La storia della Rivoluzione nel mondo non ha mostrato
che la lotta di classe, a volte violenta e sanguinaria, continua anche per decenni
dopo la presa del potere da parte del proletariato? Quindi come fa Prachanda a
pensare a un simile processo pacifico di ricostruzione del Nepal?
I Partiti della SPA combattono veramente l'imperialismo e il feudalesimo in Nepal?
C'è una garanzia che UCPN(M) sconfigga i Partiti feudali-borghesi, con i quali vuole
andare ad una competizione politica elettorale, e assicuri che il Nepal non finisca
nella morsa dell'imperialismo e dell'espansionismo Indiano? Come si può essere
così infantili da pensare che, una volta istituita l'Assemblea Costituente e il Nepal sia
diventato una repubblica, non sotto la direzione della classe operaia bensì sotto
un'alleanza di una combinazione di partiti, rappresentanti di classi dominanti e della
classe operaia sotto la guida di UCPN(M), il Paese possa liberarsi dall'imperialismo
e dal feudalesimo e diventare una nazione bella, pacifica e progredita?"
La stessa visione della sotto-tappa si ritrova nella dichiarazione fatta dal portavoce
Maoista Krishna Bahadur Mahara nel novembre 2006, secondo cui il patto tra l'Alleanza
dei Sette Partiti (SPA) e i Maoisti continuerà fino alla fine del feudalismo nel Paese, o al
massimo per 10 anni. Dalle varie interviste di Prachanda e di altri leaders di UCPN(M)
possiamo vedere chiaramente il salto delle posizioni dei Maoisti, dall'immediato obiettivo
di compiere la rivoluzione di nuova democrazia, e con l'obiettivo di combattere per il
27
socialismo e il comunismo, alla creazione di una "repubblica democratica mutipartitica"
attraverso le elezioni e al perseguire trasformazioni sociali tramite manovre pacifiche nel
campo della struttura del vecchio Stato. Questo va contro la concezione ML dello Stato,
così come della tappa della rivoluzione. Le posizioni non proletarie di UCPN(M) e la
confusione e deviazione riguardo la repubblica democratica popolare derivano dalla
suddetta teoria della sotto-tappa.
L'espansionismo indiano secondo la visione di UCPN(M)
Durante la visita in India di Prachanda, egli ha usato l'occasione anche per incontrarsi con
partiti comprador-feudali come JD(U), Nationalist Congress, Samajwadi Party, RJD, LJP,
eccetera; attraverso incontri informali con Sonia Ghandi, Digvijay Singh e Murali Manohar
Joshi. Forse la sua strategia era coltivare buone relazioni con il fascista BJP, in caso
questo avesse vinto le prossime elezioni parlamentari. Il suo agire durante la sua visita in
India riflette al meglio il suo sottostimare il pericolo che deriva dall'espansionismo indiano
per il Nepal e le illusioni riguardo al carattere dello Stato indiano. E purtroppo ha mostrato il
suo opportunismo nell'attuare un completo cambio di rotta rispetto alle sue posizioni
sull'India dopo aver vinto le elezioni.
Quest'attitudine si può vedere nel suo lodare il ruolo dell'India nell'attuazione della
"tranquilla e pacifica" transizione in Nepal; e anche nel pregare l'India per un suo aiuto
nell'organizzare l'incontro tra UCPN(M) e la SPA a Dehli e per formare il fronte comune
degli 8 partiti contro il Re. Parlando con Rajanath Singh del Partito fascista Indu' (che fu
responsabile della distruzione di Babari Masjid e, per aver incitato attacchi di massa contro
musulmani e cristiani, del genocidio in Gujarat), Prachanda parlò della comune eredità
culturale dei due Paesi e di Ayodhya. Abbracciando Manmohan Singh, gli ha chiesto anche
se l'India poteva assistere il Nepal nel redigere la nuova Costituzione! Questo è un grande
insulto al popolo del Nepal e dell'India e significa condizionare la sovranità del Nepal alle
regole indiane. Egli conosce la posizione del nostro Partito riguardo la Costituzione
indiana e il suo contenuto antipopolare e filo imperialista. Ora egli ha scelto di avvalersi
dell'aiuto dei governanti indiani per redigere la Costituzione del Nepal! E questo non è
pragmatismo ma una chiara e limpida deviazione dai punti fermi del MLM e va anche
contro lo spirito del nazionalismo di cui aveva parlato.
Avere una visione e una comprensione sbagliata sull'espansionismo indiano e il suo ruolo
nell'Asia del sud può portare delle conseguenze sulle rivoluzioni nei Paesi della regione.
UCPN(M) aveva, a grandi linee, una visione corretta dell'espansionismo indiano finché
non ha stretto accordi con i maggiori partiti comprador-feudal che costituiscono la SPA nel
2006. C'erano di sicuro alcuni problemi, come una sopravvalutazione delle contraddizioni
fra l'India e l'imperialismo USA e la speranza di UCPN(M) di sfruttare queste
contraddizioni. La delegazione del nostro Partito vi ha avvertito sul pericolo di cadere nella
trappola delle classi al potere dell'espansionismo indiano e vi ha raccomandato di non
intrattenere rapporti con dirigenti di vari partiti reazionari India, in particolare col BJP e il
Congress, ma voi avete continuato a mantenere relazioni con lo scopo dichiarato di usare
28
le contraddizioni nell'interesse della rivoluzione in Nepal. Noi vi abbiamo avvertito che
poteva succedere il contrario e che eventualmente non voi, ma i governanti indiani,
avrebbero sfruttato il vostro approccio e influenzato i vostri ranghi, compresa la dirigenza.
L'intelligence controrivoluzionaria indiana (RAW) e i leaders dei vari partiti reazionari in
India sono stati molto solerti nel seminare illusioni e confusione ideologica tra le file di
UCPN(M) ma il vostro Partito ha continuato a mantenere strette relazioni con queste forze
reazionarie. La misura dell'influenza di queste forze e i danni causati alla rivoluzione si
possono vedere dal fatto che varie volte la vostra direzione ha dichiarato che sono state
usate parole forti contro l'espansionismo indiano dai nostri due Partiti nelle dichiarazioni
fatte dal CCOMPOSA.
Comunque, a parte queste deviazioni, dal 2005 c'è stata una lotta comune da parte dei
nostri due Partiti ed altri Partiti maoisti del Sud-Asia, contro l'espansionismo indiano. Il
CCOMPOSA stesso fu formato con l'obiettivo di combattere l'espansionismo indiano, e di
creare un'unità ed un lavoro collettivo per portare avanti la rivoluzione nell'Asia del sud.
Ma dopo il vostro accordo in 12 punti con la SPA, questa lotta ha iniziato ad affievolirsi
sempre più fino al momento in cui la vostra direzione è arrivata addirittura ad elogiare le
classi al potere in India, e ad ottenere il loro appoggio. Ci rivolgiamo alla dirigenza e a tutti i
ranghi di UCPN(M), affinché rivedano le loro posizioni sull'espansionismo indiano, e
adottino un atteggiamento fermo. Le relazioni diplomatiche fra Stati non devono andare
contro il principio dell'internazionalismo proletario.
Sulla Federazione sovietica dell'Asia del sud
Il concetto di Federazione Sovietica dell'Asia del Sud (SASF) fu elaborato da UCPN(M) nel
2001 e fu presentato come un contributo di Prachanda alla teoria del MLM. Per citare dal
documento intitolato "Il grande balzo in avanti":
"Il com. Prachanda, studiando la specificità della società nepalese e della sua
rivoluzione, ha posto anche la necessaria attenzione al contesto della rivoluzione
nei paesi dell'Asia del sud. Prachanda dice che date le diverse condizioni di questa
regione, diventa chiaro che è inevitabile per i comunisti rivoluzionari elaborare una
strategia integrata contro la classe al potere in India, la borghesia monopolista, ed i
suoi agenti nei vari paesi. Questo ha posto chiaramente la necessità di trasformare
questa regione in una Federazione Sovietica del 21° secolo."
Spiegando il significato di questo concetti, il vostro Partito ha scritto:
"Qui è stata posta un'attenzione particolare alla necessità di sviluppare una
strategia unificata come una responsabilità comune dei partiti comunisti
rivoluzionari di questa regione, nella loro lotta contro l'espansionismo indiano. Il
concetto di strategia unitaria, e quello di una nuova Federazione Sovietica hanno
un significato particolare. Questo concetto è basato sulla necessità storica di lottare
uniti contro l'espansionismo indiano, che è il nemico comune dei partiti comunisti
rivoluzionari e delle masse oppresse dei diversi Paesi in questa regione dell'Asia
29
del sud. Questo riflette nella teoria il sentire comune di storica amicizia e comune
aspirazione alla libertà, sviluppatesi da molto tempo fra i popoli dei diversi paesi
della regione."
In un'intervista del 2002 il nostro Segretario Generale, compagno Ganapathy, aveva
espresso la posizione del nostro Partito circa il concetto di SASF e l'erronea concezione di
UCPN(M) sull'estrema difficoltà del fare la rivoluzione in Nepal e sulla quasi impossibilità a
sostenere la rivoluzione dopo la vittoria senza aver stabilito la SASF. Il vostro Partito ha
fatto della formazione della SASF una pre-condizione per la vittoria della rivoluzione in
Nepal. Concetto simile a quello trotzkysta di "rivoluzione permanente", che nega la
possibilità del socialismo in un solo Paese. Infatti, il vostro documento di Partito dice,
specificamente che è quasi impossibile sostenere la rivoluzione in Nepal senza una
rivoluzione nell'intero sub-continente. Il successo della rivoluzione in India e negli altri
paesi del Sud-Asia è stato posto come pre-condizione per affermarla in Nepal. Noi
pensiamo che anche questa è una ragione della perdita di convinzione nell'avanzamento
rivoluzionario in Nepal fino alla vittoria finale e, per contro, dell'avvio di un cammino di
riconciliazione e compromesso di classe.
Sulla "Via Prachanda"
Molto è stato scritto attorno alla "Via Prachanda" nei vostri documenti, articoli ed interviste,
negli ultimi sette anni. È stata anche oggetto di discussione nel corso dei nostri incontri
bilaterali, nei primi anni di inizio della GP in Nepal. Quando ci venne chiesto
specificamente dalla vostra delegazione, noi abbiamo reiterato la nostra posizione, per cui
un culto della personalità non aiuta il Partito e la rivoluzione, sul lungo periodo. Citammo le
nostre esperienze in India, al tempo del Com. Charu Majundar, e vi prevenimmo a non
inculcare fiducia incondizionata negli individui. Nostra ferma convinzione è sempre stata
quella che "-ismi", "vie", "pensieri", ecc., possono essere stabiliti solo dopo essere stati
verificati nella pratica di un lungo processo, ed aver trovato chiare basi scientifiche. Vi
prevenimmo che era troppo frettoloso parlare di nuova "via" o "pensiero" in Nepal, solo
perché erano state raggiunte alcune significative vittorie nella GP. Voi non ve ne curaste e
procedeste con "l'arricchimento e lo sviluppo" del MLM nella forma della "Via Prachanda",
dando ad essa un carattere universale.
Mentre affermavate che essa era la creativa applicazione del MLM alle condizioni concrete
del Nepal, e mentre assicuravate gli altri di non attribuirle significato universale, cercavate
comunque di proiettarla in quanto ulteriore sviluppo del MLM, di portata universale. Il
vostro documento così argomenta:
"La Via Prachanda è stata definita nella storica 2° Conferenza di UCPN(M), come
una sintesi ideologica delle ricche esperienze dei cinque anni della GP. Il Partito in
questa conferenza ha posto la Via Prachanda come un'inscindibile unità dialettica
tra principi internazionali ed espressione specifica nazionale, tra universale e
particolare, il generale ed il particolare; ed ha stabilito che questa sintesi di
30
esperienze della rivoluzione nepalese sarà utile alla rivoluzione proletaria ed
all'internazionalismo proletario”
("Il grande balzo in avanti: una necessità inevitabile della Storia")
Avete provato a spiegare teoricamente lo sviluppo della Via Prachanda come segue:
"La sviluppo della Via Prachanda sta avanzando verso la sua terza fase. Questo
sviluppo può essere presentato come: linea politica e militare della rivoluzione
Nepalese che fu adottata nel 3° incontro allargato di UCPN(M) nel 1995 (prima
fase). Sintesi ideologica della ricca esperienza di 5 anni di guerra popolare, che
avvenne nella storica 2° conferenza nazionale di UCPN(M) nel 2001 (seconda
fase). Il processo di sviluppo seguente questa conferenza (terza fase). Oltre la
concezione del MLM, la Via Prachanda si sta sviluppando in un processo di sua
difesa, applicazione e sviluppo e questo concetto assume anche uno specifico
significato internazionale riguardo il processo di sviluppo della teoria
rivoluzionaria."
Il vostro Partito ha elencato i contributi di Prachanda nel campo dell'ideologia, del
materialismo dialettico, della linea politica e militare, e così via. Ma dopo aver letto i
documenti e gli scritti del leader di UCPN(M), non è ancora chiaro cosa sia stato sviluppato
di nuovo, nel vero senso della parola, nelle formulazioni fatte da Prachanda in questi
campi.
Nel nome dell'applicazione creativa del MLM alle concrete condizioni del Nepal e con il
seguente sviluppo ed arricchimento della teoria del MLM "nelle condizioni del 21° secolo",
il vostro Partito e il suo capo Prachanda, hanno tirato fuori molte affermazioni che negano
gli insegnamenti fondamentali di Lenin e Mao. Voi avete giustificato questo sostenendo
ripetutamente che il dogmatismo è diventato il maggior ostacolo per l'avanzata della
rivoluzione nel mondo contemporeneo. Per esempio Basanta, un membro del CC, scrive:
"Il nostro Partito, sotto la guida del dirigente compagno Prachanda, crede che le
analisi dell'imperialismo fatte da Lenin e Mao nel 20° secolo non possano guidare
scientificamente i rivoluzionari maoisti nello sviluppare strategia e tattiche corrette
nel 21° secolo."
("Dimensione internazionale della Via Prachanda", The Worker n. 10, pag. 84)
Il vostro documento del Plenum del CC, del novembre 2005, arriva ad affermare che
l'imperialismo globalizzato avrebbe superato alcune delle analisi di Lenin e Mao, lasciando
intendere che siano diventate datate e irrilevanti. Così dice:
"L'imperialismo globalizzato ha fatto sì che alcune delle analisi di Lenin e Mao, sulla
strategia dell'imperialismo e sul movimento proletario, siano rimaste indietro, allo
stesso modo in cui alcune delle analisi di Marx ed Engels sulla rivoluzione in Europa
nel periodo del capitalismo concorrenziale rimasero indietro rispetto alla situazione,
31
quando l'imperialismo si sviluppò fino alla prima guerra mondiale."
Come le analisi di Lenin e Mao, sulla strategia dell'imperialismo e la rivoluzione proletaria,
siano diventate arretrate non è chiaro. A parte la retorica, non ci sono sostanziali
spiegazioni o analisi, da parte di UCPN(M), a dimostrare l'inadeguatezza delle analisi di
Lenin e Mao o il perché le loro analisi dell'imperialismo nel 20° secolo non potrebbero più
guidare scientificamente i rivoluzionari maoisti nello sviluppo di corrette strategie e tattiche
per combattere nel 21° secolo.
Dopo aver assistito al pieno dispiegarsi del concetto di "Via Prachanda", una cosa è ora
diventata chiara ai rivoluzionari maoisti ovunque: Lenin e Mao sono davvero diventati un
ostacolo per Prachanda e UCPN(M), per realizzare le loro formulazioni riformiste,
opportuniste di destra.
Essi hanno bisogno di mettere da parte le tesi leniniste su Stato e rivoluzione, su
imperialismo e rivoluzione proletaria. Han bisogno di gettare a mare la teoria di Mao sulla
nuova democrazia, e sulle due tappe rivoluzionarie nei paesi semi-coloniali, semi-feudali e
di rimpiazzare la via della GPP con un'eclettica combinazione e fusione di GP e
insurrezione, e infine perseguire la stessa vecchia linea revisionista avanzata dal PCUS
sotto Krusciov, contro la quale il compagno Mao combattè incessantemente. La "Via
Prachanda" finisce per essere una teoria che nega gli insegnamenti fondamentali di Lenin
e Mao, e l'essenza della "Via Prachanda" si rivela non essere differente dalle tesi di
Krusciov di transizione pacifica.
Sull'Internazionalismo Proletario
Altra grave deviazione nella direzione di UCPN(M) consiste nel suo abbandono del
principio dell'Internazionalismo Proletario (IP), nell'accantonare la lotta contro
l'espansionismo indiano e l'imperialismo USA, adottando un approccio totalmente
nazionalistico ed un puro pragmatismo nel rapportarsi con gli altri Paesi e partiti.
Potremmo definire questa tendenza come nazionalismo di sinistra o nazionalismo
radicale, manifestato dalla borghesia durante la sua fase montante di sviluppo. Questo è
nazionalismo della borghesia nazionale.
Il compagno Prachanda annulla il contenuto di classe e la prospettiva di classe, confonde
la democrazia borghese con la democrazia popolare e giustifica qualsiasi alleanza
opportunista, come fosse nell'interesse del Nepal. Quando una tattica viene separata dal
nostro obbiettivo strategico di Rivoluzione di Nuova Democrazia, essa finisce in
opportunismo.
Questo è contrario al principio dell'IP, come indicato dai nostri grandi maestri marxisti e si
contrappone all'ideologia MLM. Questa posizione non promuove bensì nuoce agli
interessi delle masse nepalesi, mina sul lungo periodo la sovranità del Nepal, crea illusioni
attorno ai partiti reazionari in Nepal e agli espansionisti indiani fuori. Mina la necessità di
una lotta unitaria da parte dei Partiti MLM in tutto il mondo contro l'imperialismo,
particolarmente contro quello USA.
Ciò che è sorprendente è che lo stesso Prachanda che parla di Federazione sovietica
32
dell'Asia del Sud, critica pure Stalin accusandolo di aver mostrato un'attitudine di ristretto
nazionalismo, subordinando gli interessi del proletariato mondiale agli interessi della
Russia. È un gran paradosso che un governo guidato da Maoisti non si sia nemmeno
azzardato a rompere le relazioni con lo Stato sionista terrorista d'Israele, in particolare
dopo la brutale aggressione di Gaza e il massacro di centinaiadi palestinesi, mentre
governi come quelli di Venezuela e Bolivia hanno osato farlo. Ancor più disgustosa è la
maniera in cui la direzione di UCPN(M) sta tentando di entrare nelle grazie degli imperialisti
USA. Per conquistare questi favori degli imperialisti USA, una parte della direzione
UCPN(M) ha persino assicuratodi togliere la dicitura finale "Maoista" dal nome dal Partito!
È passato molto tempo da quando UCPN(M) teneva corentementeun deciso approccio
anti-imperialista e contro l'espansionismo indiano, e lavorava a stringere forti relazioni con
altre forze di tutto il mondo per indebolire l'imperialismo e le forze reazionarie.
Solo attraverso una lotta risoluta contro la linea opportunista di
destra, perseguita attualmente dalla Direzione di UCPN(M), potrà
riaffermarsi la linea rivoluzionaria e portare quindi la rivoluzione
nepalese a compimento!
La mancanza di convizione nell'ideologia MLM, il concetto di rapida vittoria e l'eclettismo
nel guardare alla via rivoluzionaria in Nepal presentantesi come una serie di successi nella
GP, una visione erronea circa l'impatto delle trasformazioni nel mondo contemporoneo
portante alla conclusione di un cambiamento qualitativo sopravvenuto nella natura
dell'epoca dell'imperialismo e della rivoluzione proletaria, e una mancanza di prospettiva
strategica capace di trasformaresconfittemomentanee in alcune battaglie in vittorie sulla
guerra complessiva, tutto ciò ha portato a una drastica deriva nel posizionamento di
UCPN(M), al suo scivolone nell'opportunismo di destra. La svolta nella GP in Nepal si ebbe
quando il PLA guidato da UCPN(M) non riuscì a spezzare le fortificazioni nemiche e subì
serie perdite nella seconda metà del 2005.
Il Plenum del CC nel 2005 ne concluse che:
"Una più esatta strategia di GPP andava ulteriormente sviluppata, per far fronte alle
necessità del 21° secolo. In particolare da molti decenni si è visto che la GPP
lanciata in diversi Paesi ha trovato degli ostacoli, o è stata sconfitta, dopo aver
raggiunto la fase dell'offensiva strategica, appena l'imperialismo è arrivato a
ridefinire il suo intervento nella strategia di guerra contro-insurrezionale, come una
guerra di lunga durata.
In questo contesto se i rivoluzionari fanno affidamento meccanicamente all'aspetto
prolungato della GP ad ogni costo, significa giocare in un campo favorevole
all'imperialismo e alla reazione."
("The Worker " n. 10, pag. 58)
Quindi la ragione di questo discorso di UCPN(M) e il suo cambio di strategia e via della
rivoluzione, sta nell'inconsistenza dell'adesione alla linea politica e alla via della GPP,
annunciata nei suoi stessi documenti principali. Mentre esso ha formulato correttamente
33
l'attuale fase della rivoluzione in Nepal e la strategia e la via della rivoluzione nei suoi
documenti fondamentali, cadein confusione guardando alla strategia applicata nei 5 anni
dall'inizio della GP.
La serie di vittorie nei primi anni di GP superò tutte le aspettative della Direzione del Partito.
Queste vittorie hanno anche creato nella Direzione del Partito l'errata conclusione di poter
raggiungere rapidamente la vittoria finale; e invece di seguire rigorosamente la strategia
della GPP, che ha portato a tutti questi successi, ha cominciato a sviluppare nuove teorie
come quella della fusione, e nuove strategie non solo per la rivoluzione in Nepal, ma per
quelle di tutto il mondo. All'inizio si pensava di prendere Katmandu in un breve periodo,
senza una sobria valutazione del supporto che le classi al potere in Nepal, guidate dal Re,
potevano avere dagli imperialisti e dagli espansionisti indiani; e anche sopravvalutando le
contraddizioni tra gli imperialisti e i grandi paesi come l'India e la Cina.
Nel documento intitolato "La situazione attuale e i nostri compiti", presentato da
Prachanda e approvato dal CC di UCPN(M) nel 2003 si fanno le seguenti valutazioni:
"L'imperialismo mondiale, nel contesto odierno ed in particolare quello
statunitense, non ha aiutato direttamente il vecchio Stato; la rivoluzione nepalese
può avere da oggi un ulteriore sviluppo, con relativa facilità e qualche
cambiamento, attraverso l'uso della linea, strategia e tattiche sintetizzate nella
storica 2° conferenza nazionale del Partito. La rivoluzione nepalese è stata investita
dalle attività dell'imperialismo americano, come il portare i più brutali e fascisti
elementi feudali, (attraverso l'infame massacro di Palazzo) ad assumere la
direzione contro la GP nepalese e ad intensificare il suo interventismo sulla base
della dichiarazione di cosiddetta "guerra contro il terrorismo", dopo gli eventi dell'11
settembre 2001. Possiamo dire chiaramente e per esperienza che se il vecchio
Stato feudale e il suo esercito reale non avessero avuto il supporto di consiglieri
militari statunitensi nella pianificazione, costruzione, gestione e direzione nel
periodo del "dopo-emergenza", e che se non avessero ricevuto assistenza
finanziaria e militare da forze reazionarie straniere, USA compresi, il vecchio e
marcio Stato feudale in Nepal non avvrebbe avuto la possibilità di mantenersi di
fronte alla GP fino ad oggi."
In un'intervista al "The Times of India" del settembre 2005, il com. Prachanda disse che il
suo Partito avrebbe "conquistato Katmandu immediatamente, se Paesi come USA, India e
Gran Bretagna non avessero incrementato il loro sostegno militare ai traballanti governanti
feudali del Nepal."
Non è una grande illusione da parte di UCPN(M) e del com. Prachanda di credere che la
rivoluzione in Nepal possa trionfare senza affrontare l'intervento imperialista?
L'interventismo negli affari interni di ogni Paese è vera essenza e natura dell'imperialismo.
Anche l'immaginare di aver potuto rapidamente realizzare la vittoria nel caso in cui altri
paesi non avessero incrementato il loro supporto militare ai traballanti governanti feudali
del Nepal, sa di romanticismo.
Così, a causa di tutti questi fattori che non sono naturali nel corso di ogni rivoluzione, la GP
34
in Nepal cominciò a bloccarsi nella tappa dello stallo strategico o equilibrio, malgrado le
strepitose vittorie e la formazione degli organi di potere rivoluzionario in gran parte del
Paese. Benché si dichiarasse la sua entrata nella tappa della controffensiva strategica a
partire da agosto 2004, e che fosse pure intensificato con successo il primo piano di
controffensiva, come venne valutato un anno dopo, si realizzò che non era possibile
conquistare i centri urbani e Katmandu nell'immediato futuro. Le valutazioni di rapida
vittoria non sembrarono realizzabili. Pur avendo il controllo di gran parte del Paese non si
era in grado di organizzare un'inssurrezione armata generale, o di sviluppare la propria
teoria del fondere le strategie del modello russo di insurrezione armata con quello cinese di
GPP, o la cosidetta teoria della fusione. Il Consiglio del Popolo Rivoluzionario Unito
(URPC), che UCPN(M) istituì già nel settembre 2001, non è stato in grado di stabilirsi in
quanto organo di potere di nuova democrazia popolare a livello centrale, né sembra
poterlo fare nell'immediato futuro.
Questa deviazione di UCPN(M) dal concetto di GPP e la sua illusione in una rapida vittoria
non gli permise di pensare piuttosto a sfinire il nemico in una guerra incessante,
accumulando ulteriori forze, e facendo preparativi a lungo termine per sconfiggere il
nemico e distruggere la macchina statale, al momento opportuno. Si pensò erroneamente
che tirare per le lunghe la guerra avrebbe reso la situazione più difficile e sfavorevole per le
forze rivoluzionarie, così che le forze reazionarie e degli imperialisti e dell'India avrebbero
potuto fare un salto nell'intervento militare diretto.
UCPN(M) cominciò ad essere scettico circa le prospettive di vittoria in un piccolo Paese
come il Nepal quando questo si trovi ad affrontare l'imperialismo e non ci sia avanzamento
di nessun forte movimento rivoluzionario in altre parti del mondo.
"Nel presente contesto, mentre si sviluppa la restaurazione del capitalismo in Cina
e non esiste un altro stato socialista; quando, malgrado le condizioni oggettive
diventino favorevoli, non si dà nessun avanzamento in qualche forte movimento
rivoluzionario sotto la direzione del proletariato; e allorquando l'imperialismo
mondiale si sta abbattendo sui popoli ovunque come una tigre ferita, è possibile per
un piccolo Paese, con specifiche costrizioni geo-politiche come il Nepal, riuscire a
vincere al punto di conquistare lo Stato centrale tramite rivoluzione? Questa è la più
significativa questione che si pone di fronte al Partito oggi. La risposta a tale
questione può fondarsi solo sul MLM e da questa dipende il futuro della rivoluzione
nepalese."
Se UCPN(M) ha una profonda e completa compresione della strategia di GPP, dovrebbe
avere anche un'adeguata chiarezza sul come affrontare la situazione in caso di intervento
militare esterno, trasformare la guerra in guerra nazionale e conquistare il potere politico
nel corso della guerra. Invece, la sua mancanza di tale comprensione della GPP ed il suo
desiderio di rapida vittoria lo portano a quella pericolosissima scorciatoia per arrivare al
potere, tramite un governo ad interim e partecipando alle elezioni, in una cosiddetta
repubblica democratica multipartitica ed in seguito all'elezione di una Assemblea
Costituente. Così, invece di aderire alla concezione MLM sull'imperativa necessità di
distruggere il vecchio Stato e di instaurare lo Stato proletario (lo Stato di democrazia
popolare, nelle concrete condizioni del Nepal semi-feudale e semi-coloniale), avanzando
35
verso l'obiettivo del socialismo attraverso la radicale trasformazione della società e di tutti i
rapporti di classe oppressivi, esso ha scelto di riformare lo Stato esistente attraverso un'AC
elettiva ed una repubblica borghese democratica. È davvero una grande tragedia che sia
arrivato a questa posizione proprio quando è giunto ad avere il potere di fatto nella maggior
parte del Paese.
La conclusione circa l'impossibilità di raggiungere la vittoria tramite la lotta armata si riflette
chiaramente nella risposta di Prachanda alla domanda di un corrispondente di "The
Hindu", nella sua intervista del febbraio 2006. Quando gli chiese se la decisione fosse un
riconoscimento da parte di UCPN(M) della "impossibilità di prendere il potere attraverso la
lotta armata" e ciò "a causa della forza della RNA e dell'opposizione della comunità
internazionale, rendendo necessaria una nuova forma di lotta per rovesciare la
monarchia", il com. Prachanda rispose che il suo Partito avevo preso in considerazione tre
cose per giungere alla conclusione: la specificità dell'equilibrio politico e militare nel mondo
attuale, l'esperienza del 20° secolo e la particolare situazione nel Paese, ossia l'equilibrio
di classe, politico e di potere.
Ci si rammenta delle tesi di Aidit, presidente del PKI (Partito Comunista Indonesia) nel
1960, secondo cui era impossibile lanciare e portare a termine la GP ovunque, nel mondo
contemporaneo. Il PKI annunciò il "metodo di coniugare le tre forme di lotta": guerra di
guerriglia nelle campagne, scioperi operai (sopratutto nei trasporti) nelle città e lavoro in
seno alle forze armate. Avanzando una tale disposizione, il baricentro del lavoro del PKI
venne spostato dal compito principale, dello sviluppo della GP nelle campagne e della
costituzione di aree-base, agli altri compiti.
In un vostro articolo, voi giustamente indicavate la tendenza riformista entro il
movimento comunista nepalese, nei seguenti termini:
"Nel movimento comunista nepalese è stato predominante un pensiero di destra,
che assume la Nuova Democrazia come strategia ma segue il rifomismo ed il
parlamentarismo nella tattica, che sacrifica l'insieme della strategia per dei vantaggi
tattici pratici e che considera strategia e tattica come mutualmente escludentesi.
Contro questo pensiero, noi dobbiamo porre molta attenzione alla comprensione
delle relazioni fra strategia e tattica, in forma dialettica, ad adottare una specifica
tattica in quanto sia di aiuto alla strategia."
Ora il vostro stesso Partito è diventato preda di questa posizione di destra, assumendo la
Nuova Democrazia come strategia ma seguendo il riformismo ed il parlamentarismo come
tattica.
Qualunque sia la tattica adottata da UCPN(M), il suo aspetto più contestabile è la vostra
proiezione di tale tattica come posizione teoricamente sviluppata che voi pensate
dovrebbe essere il modello per la rivoluzione del 21° secolo. Voi considerate le teorie
sviluppate da Lenin e Mao nella fase iniziale dell'imperialismo internazionale e della
rivoluzione proletaria come divenute inadeguate, rimaste indietro rispetto alla presente
fase imperialista e quindi, voi proclamate che "la principale questione è quella di sviluppare
il MLM nel 21° secolo e di definire una nuova strategia proletaria."
36
Ma cosa c'è di nuovo nella cosiddetta nuova tattica avanzata da UCPN(M)? In cosa è
differente dagli argomenti avanzati dalla cricca di Krusciov in URSS, dopo la morte del
com. Stalin? In nome della lotta contro il dogmatismo o il comunismo ortodosso, la
direzione di UCPN(M) ha deviato in una linea opportunista di destra.
Compagni!
Oggi il mondo intero sta attraversando la peggior crisi economica dai tempi della Grande
Depressione degli anni '30. Con l'imperialismo USA come suo epicentro, tutti i paesi del
mondo sono sprofondati in questa crisi, che minaccia di prorompere in esplosioni sociali e
politiche. Si tratta di una situazione eccellente in cui le forze rivoluzionarie Maoiste, in ogni
Paese, possono svilupparsi utilizzando correttamente la favorevole condizione oggettiva
creata dalla crisi e realizzare grandi avanzate nelle rivoluzioni, nei rispettivi Paesi. Invece,
disgraziatamente, il Partito Maoista del Nepal ha scelto di stringere accordi con le forze
reazionarie anti-popolari e di formare un governo che non può in nessun modo risolvere
alcuno dei problemi fondamentali per il popolo nepalese, o realizzare il "Programma di
Base" di Nuova Democrazia e Socialismo. Questa via pacifica del com. Prachanda ha già
portato il Partito ed il PLA in un oscuro tunnel.
Il nostro CC fa appello alla direzione ed ai ranghi del UCPN(M) ad intraprendere una
profonda rettifica della errata linea riformista che il Partito sta perseguendo sin da quando
ha stretto alleanza con la SPA, preso parte al governo d'interim, partecipato alle elezioni
per l'AC, formato un governo con i partiti feudal-compradori, abbandonato le aree-base e
smobilitato PLA e YCL, deviato dal principio dell'Internazionalismo Proletario e adottato
una politica conciliante verso l'imperialismo, quello USA in particolare, e verso
l'espansionismo indiano. Tutto ciò costituisce una grave deviazione dal MLM ed è
solamente utile a consolidare le forze della conservazione, e per aiutare l'imperialismo
nelle sue ore di crisi. Ha creato confusione fra le masse rivoluzionarie, indebolito il campo
rivoluzionario ed offerto alle forze reazionarie ed all'imperialismo un bastone per attaccare
ideologicamente i Maoisti e il Comunismo.
Una vittoria maoista in Nepal, o quanto meno un ulteriore consolidamento delle vostre
aree-base nel Paese, avrebbe dato origine ad una nuova situazione nell'Asia del Sud; ed
un Nepal di nuova democrazia avanzante verso il socialismo sarebbe diventato un punto
centrale, un punto di aggregazione per le forze rivoluzionarie nella regione, così come per
le forze anti-imperialiste e genuinamente democratiche. Avrebbe svolto pure un ruolo
significativo nel fronte internazionale contro l'imperialismo e supportato le lotte di
liberazione nazionale nonché le lotte rivoluzionarie, rafforzando la causa della rivoluzione
socialista mondiale. Per contro, il governo guidato da UCPN(M) e dal com. Prachanda non
ha neanche condannato la brutale aggressione sionista d'Israele ed il massacro dei
Palestinesi a Gaza. È davvero preoccupante e desolante vedere questo ristretto
nazionalismo, questa politica di conciliazione verso l'imperialismo e infine quest'approccio
non proletario da parte di UCPN(M).
Stesso approccio di UCPN(M) si constata nelle relazioni con l'India. Il com. Prachanda,
subito dopo la vittoria elettorale, si premurò di elogiare il ruolo svolto dalla classe
dominante indiana nel costruire l'alleanza fra i Maoisti e la SPA, nel realizzare la
37
"transizione calma e pacifica" dalla monarchia alla democrazia parlamentare in Nepal. E
quando il com. Prachanda visitò l'India in settembre scorso, fece gesti concilianti verso i
peggiori leaders reazionari del BJP hindu sciovinista, come L.K. Advani, Murali Manohar
Goshi e Rajnath Singh. A quale interesse di classe serve tutto ciò? Non indica forse un alto
livello di opportunismo da parte di UCPN(M) e l'abbandono di ogni norma proletaria nelle
relazioni fraterne? Noi invitiamo tutti i ranghi di UCPN(M) a liberarsi immediatamente da
queste politiche borghesi, nazionaliste, non proletarie, totalmente devianti dal MLM e
dall'IP.
Il nostro CC ha seguito le deliberazioni della convenzione nazionale di UCPN(M) del
novembre 2008, definite nei due documenti elaborati dal com. Prachanda e da Moha
Baidya e nei vari articoli scritti dai vostri dirigenti su riviste e giornali. Mentre la lotta politica
interna al Partito è un buon segno e positivo sviluppo nella vita di un Partito, è molto
importante e vitale assicurare che essa si compia nella maniera più completa, intrepida e
franca; così come l'iniziativa dell'intera Dirigenza del Partito sia avviata, ed una corretta
linea rivoluzionaria sia definita, attraverso la partecipazione dell'intero Partito.
Ora che il governo diretto dal com. Prachanda ha collassato, con il ritiro del sostegno
dell'UML e di altri partiti al servizio delle classi dominanti indiane, degli imperialisti
statunitensi e dei reazionari locali, la direzione del Partito sarebbe messa meglio per capire
come i reazionari possono dirigere il gioco pure dai margini del campo o addirittura
standone fuori; fino ad invalidare delle decisioni come la rimozione del capo dell'Esercito,
da parte del Primo Ministro. Questo è un chiaro avvertimento ai Maoisti in Nepal, che non
possono fare qualsiasi cosa vogliano, attraverso il loro governo eletto, contro il volere degli
imperialisti e degli espansionisti indiani. Almeno ora dovrebbero realizzare la futilità
dell'essere andati al gioco elettorale e, per contro, dovrebbero concentrarsi nello sviluppo
della lotta di classe e nell'avanzamento della GP nel Paese. Essi dovrebbero far uscire il
PLA dai cantonamenti sotto controllo ONU, che sono come prigioni virtuali per i
combattenti; ricostruire gli organi del potere popolare rivoluzionario ai vari livelli,
riprendere e consolidare le aree-base; sviluppare la guerra di guerriglia, e la lotta di classe
e di massa attraverso il Paese. Non c'è scorciatoia per conquistare potere reale per il
popolo. Se la direzione del Partito esita a continuare la GP in questa congiuntura critica
della storia, e persiste nell'attuale linea opportunista di destra, la Storia la riterrà
responsabile dell'aborto della rivoluzione in Nepal.
Saluti rivoluzionari!
Ufficio Politico del CPI(M)
20 maggio 2009
38
Ci costituiamo in
Collettivo comunisti prigionieri
Con la stagione processuale consideriamo esaurita la fase, che, pur prigionieri, ci
vedeva in affermazione e continuità con la battaglia politica condotta all'esterno.
Fase in cui abbiamo usato le aule dei tribunali borghesi per affermare gli obiettivi
generali e il contenuto dello scontro sostenendo il tentativo progettuale da noi portato
avanti: contribuire alla costruzione del partito comunista nella forma e con i caratteri
storicamente necessari per condurre vittoriosamente il processo rivoluzionario. Ciò
che si riassume nel concetto ? prassi di unità politico-militare, forma concreta della
politica rivoluzionaria. Questo all'interno dello sviluppo dell'autonomia di classe e nel
vivo dello scontro, dei problemi e dei nodi politici che concretamente si presentano e
rispetto ai quali si definisce la politica rivoluzionaria, l'agire da partito.
Questa nostra assunzione di responsabilità ha poi determinato lo scontro politico
attorno alla nostra vicenda: all'operazione dello stato di prevenzione e repressione
dell'istanza rivoluzionaria si è contrapposto in forze lo schieramento solidale interno al
movimento di classe. Centinaia di episodi di sostegno, dalle semplici scritte apparse
nei muri delle metropoli, alla promozione di assemblee e comitati di solidarietà, fino al
sostegno emerso fra gli operai nelle fabbriche in cui alcuni di noi lavoravamo. Tutto
questo ci ha affiancato mentre rivendicavamo nei tribunali borghesi la nostra identità e
la nostra prassi. L'unità che si è così creata ha suscitato forti allarmi fra gli apparati
della controrivoluzione che puntavano alla nostra criminalizzazione e quindi al nostro
isolamento. Unità cui hanno fortemente contribuito anche quei compagni che, pur non
partecipi all'organizzazione rivoluzio0naria e colpiti dagli arresti, non hanno piegato la
testa di fronte al nemico comune.
Per mesi e mesi, il lavoro svolto dai settori di movimento unitisi nell'iniziativa di
solidarietà ha determinato, nella sua dialettica con l'istanza rivoluzionaria, un dato
politico: non solo che quest'ultima è tutt'altro che isolata ma che, pur colpita, agisce sui
livelli del dibattito e della coscienza di classe, proprio perché riafferma la presenza
della via rivoluzionaria nel vivo della lotta di classe.
Se fino alla battaglia politica processuale è stato necessario e prioritario affermare
obiettivi e contenuti generali dello scontro sostenendo il tentativo progettuale da noi
portato avanti, ora, mantenendo fermi questi capisaldi, si tratta di assumere più
precisamente il contesto nuovo in cui ricollocare la nostra militanza.
Abbiamo deciso quindi di costituirci in collettivo comunisti prigionieri; una decisione
39
che non vuole certo assumere un significato di discontinuità politica, in quanto obiettivi
e contenuti generali sono sempre gli stessi che orientano la nostra azione, quanto
piuttosto definire la discontinuità nel nostro modo di contribuirvi. Un contesto, quello
del carcere, che impone sì limiti precisi, ma che non bisogna considerare un "buco
nero", dove si viene sottratti alla lotta. Il carcere fa parte dello scontro: anzi, più lo
scontro si approfondisce e investe i rapporti di forza fra le classi, più il carcere è
presente. Quando poi il processo rivoluzionario si dispiega, allora carcere e
repressione si massificano. Tendenza questa che si manifesta con sempre più
intensità man mano che la crisi del modo di produzione capitalistico produce i suoi
effetti. Le sempre più pesanti restrizioni che la borghesia imperialista impone e
continuerà ad imporre alla classe operaia e al proletariato nel tentativo di cercare la
soluzione alla sua crisi riproporranno con sempre più forza i temi legati allo scontro di
classe che, liberandosi via via dalle catene della legalità borghese, aprirà spazio in
primo luogo alla necessità della rivoluzione proletaria e allo sviluppo delle sue
articolazioni organizzative in precisi termini politici e militari, di strategia, di sviluppo
dello scontro e dei suoi mezzi. Ed è solo su questo terreno di tendenziale scontro per il
potere che il proletariato può unificarsi in quanto classe, dando sbocco positivo alle
tante lotte parziali (altrimenti condannate all'impotenza) e che la borghesia può venire
sconfitta. Uno scontro in cui carcere e repressione divengono sempre più gli strumenti
utilizzati per piegare e annichilire le istanze rivoluzionarie che intendono dialettizzarsi
con il movimento di classe. In questo terreno la contesa principale si dà attorno alla
resistenza dei militanti prigionieri e alla loro difesa del processo rivoluzionario. Come
controprova conosciamo tutti i mezzi dispiegati per estorcere capitolazione,
tradimento, dissociazione, fino alle forme più sofisticate e soffocanti di tortura
psicologica come il regime carcerario del 41bis. Questo perché lo stato vi dà grande
importanza per contrastare e disgregare il movimento rivoluzionario dal suo interno.
Soprattutto in una fase di crisi come questa in cui piccoli punti di riferimento per il
proletariato possono assumere grande valore strategico. Ecco che resistere,
sostenere le posizioni rivoluzionarie, non cedere a ricatti e repressione diventa
sempre più per i comunisti in carcere un imperativo. Cosa che non è solamente fatto
testimoniale di difesa dell'identità politica, bensì partecipazione concreta allo sviluppo
del processo rivoluzionario.
Questo è l'obiettivo principale per cui ci siamo costituiti in collettivo comunisti
prigionieri. Obiettivo che si concretizza nelle molteplici, seppur limitate, interazioni con
il movimento rivoluzionario e di classe.
In particolare cercheremo di contribuire al dibattito, al lavoro di analisi generale; anche
con traduzioni di materiali provenienti dal movimento comunista internazionale e dalle
esperienze rivoluzionarie avanzate.
Intendiamo inoltre continuare a formarci come comunisti sul piano teorico cercando di
migliorare la nostra comprensione del marxismo-leninismo-maoismo, promovuendo
gruppi di studio e seminari. Pensiamo anche che sia importante rapportarsi al
40
cosiddetto mondo carcerario e alle sue lotte per i tanti motivi che ne fanno un anello
decisivo della macchina di repressione di classe, che è lo stato borghese. Questo con
tempi, modi e obiettivi che definiremo man mano.
Perciò, come già fatto, cercheremo di cogliere le occasioni opportune per
solidarizzarci ai movimenti di lotta e di protesta che possono prodursi e ci
rapporteremo alle iniziative e campagne di denuncia, controinformazione e
agitazione.
Tutto questo consapevoli del fatto che sta al movimento rivoluzionario, alle sue
avanguardie, l'affrontare e risolvere i nodi politici per avanzare verso una nuova
definizione progettuale strategica e verso la ripresa del processo rivoluzionario. Noi
cerchiamo di fare la nostra parte resistendo e tenendo alta la bandiera rivoluzionaria
qui, nella trincea carceraria.
Siano-Catanzaro, gennaio 2010
Collettivo Comunisti prigionieri "L'Aurora"
Bortolato Davide
Davanzo Alfredo
Latino Claudio
Sisi Vincenzo
Toschi Massimiliano
A cura dei compagne/i per la costruzione del
Soccorso Rosso in Italia
(andato in stampa in Maggio 2010)
Rivista in supplemento a Anarkiviu reg. tribunale di cagliari n° 18/1989
Direttore responsabile: Costantino Cavalleri.
Ringraziamo il compagno Costantino che ci permette di uscire legalmente,
viste le liberticide leggi sulla stampa vigenti in italia.
Abbonamenti e/o sottoscrizioni per
contribuire alle spese di spedizione in carcere:
SOLIDARIETÀ
4 numeri 20
spedizioni incluse
Bollettino per la controinformazione, l'organizzazione della solidarietà di classe e
internazionale, la lotta contro il carcere imperialista, il sostegno ai rivoluzionari prigionieri.
Versamento su C/C 12420451
Intestazione: Ass. Culturale Nicola Pasian
Causale: Solidarietà
Comunicare ai nostri contatti l’avvenuto pagamento indicandoci i dati
per la spedizione.
Per chi vuole inviarci del materiale per contribuire alla pubblicazione
della rivista può scrivere a
[email protected]
oppure spedire a:
“SOLIDARIETA’”
c/o Ass. culturale Nicola Pasian
Via Varese, 10 - 35100 Padova
Scarica

Soccorso Rosso in Italia