Numero Registro IT-000089 Dichiarazione Ambientale 2014 – 2016 Aggiornamento dati a Dicembre 2014 - Secondo i requisiti del Regolamento CE 1221/2009 (EMAS) - IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE SAN LAZZARO Viale della Navigazione Interna, 34 - PADOVA Approvata da: Responsabile Impianti Direzione Ambiente (Ing. Massimo Giacomini) ___________________________ Responsabile Qualità, Sicurezza e Ambiente (Dott.ssa Luciana De Mori) ___________________________ Rev. 0 del 31/03/2015 INDICE Pag. 1 Oggetto della registrazione Emas (Reg. CE 1221/09) 5 2 Politiche di AcegasApsAmga 6 2.1 Politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente 6 2.2 Politica per l’energia 8 3 Politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente dei termovalorizzatori di AcegasAps 4 Introduzione ad AcegasApsAmga – società del Gruppo Hera 9 11 4.1 Storia e sviluppi di AcegasAps – anno 2013 11 5 13 AcegasApsAmga S.p.A.: dati salienti al 31/03/2015 5.1 Struttura Organizzativa di AcegasApsAmga 14 5.2 Struttura organizzativa della Direzione Ambiente 15 6 Comunicazione con l’esterno 18 7 L’impianto di termovalorizzazione 19 7.1 Accettazione e controllo dei rifiuti in ingresso 19 7.2 Schema impianto di termovalorizzazione 19 7.3 Monitoraggio e controllo ambientale 24 8 25 Individuazione e valutazione degli aspetti/impatti ambientali 8.1 Aspetti/impatti ambientali diretti 8.1.1 Emissioni in atmosfera 8.1.1.1 Superamenti dei valori limite di emissione 26 27 34 8.1.2 Risorse idriche e scarichi nelle acque 35 8.1.3 Rifiuti conferiti e trattati dall’impianto 39 8.1.4 Rifiuti prodotti dall’impianto 41 8.1.5 Risorse energetiche 43 46 8.1.5.1 Efficienza energetica 8.1.6 Consumi di reagenti 47 8.1.7 Rumore 48 8.2 Aspetti e impatti ambientali indiretti 51 8.2.1 Ricaduta dei microinquinanti emessi in atmosfera 51 8.2.2 Comportamenti ambientali degli appaltatori, subappaltatori e fornitori 54 9 Sicurezza ed emergenze ambientali 10 55 9.1 Sicurezza 55 9.2 Emergenze 57 Obiettivi, traguardi e programmi ambientali di miglioramento 10.1 Obiettivi di miglioramento per il triennio 2014 – 2016 60 60 10.1.1 Nuovi obiettivi di miglioramento per il 2015 62 11 Formazione del personale 64 12 Convalida della Dichiarazione Ambientale 66 Allegato 1: Dati di esercizio e formule 67 Allegato 2: Termini e definizioni 70 Allegato 3: Elenco principali leggi applicabili alla data di convalida e provvedimenti autorizzativi di riferimento connessi con la trattazione degli aspetti ambientali 73 1. Oggetto della registrazione EMAS (Reg. CE 1221/09) “Trattamento e smaltimento dei rifiuti e produzione di energia elettrica” La Dichiarazione Ambientale è lo strumento che fornisce al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni sugli impatti e sulle prestazioni ambientali dell’organizzazione nonché sul continuo miglioramento delle stesse. Il presente documento, convalidato secondo il Regolamento (CE) 1221/09 “EMAS” e relativo alla registrazione IT-000089, costituisce il secondo aggiornamento del quarto rinnovo della Dichiarazione Ambientale relativa all’impianto di termovalorizzazione San Lazzaro di Padova, composto da tre linee di smaltimento. La prima registrazione EMAS per le Linee 1 e 2 è stata ottenuta il 7 giugno 2002; l’estensione alla Linea 3, entrata in esercizio nel mese di maggio 2010, è stata ottenuta nel mese di dicembre 2010. La validazione da parte dell’Ente terzo dei dati contenuti nella presente Dichiarazione Ambientale è avvenuta nel mese di aprile 2015. I dati relativi all’impianto sono i seguenti: Sede Impianto Termovalorizzazione Viale Navigazione Interna n. 34 – 35127 Padova Settore di appartenenza: Trattamento e smaltimento dei rifiuti e produzione di energia elettrica Codice NACE rev.2: 38.21 - 38.22 - 35.11 N° dipendenti Impianto di Termovalorizzazione 55 Il percorso per ottenere la prima Registrazione EMAS del termovalorizzatore fu intrapreso nel 2001 dalla Direzione dell’allora APS SpA. Esisteva, infatti, una particolare sensibilità ambientale verso l’impianto sia per la sua posizione, nella prima zona industriale della città, sia perché era l’unico impianto percepito come critico tra le attività dell’Azienda. Da allora sono rimasti immutati l’impegno e la radicata sensibilità verso le tematiche sociali e ambientali che hanno contribuito a mantenere e rinnovare la Registrazione EMAS anche durante le riorganizzazioni messe in atto dall’azienda, l’ultima delle quali avvenuta il 1 luglio 2014. A seguito del conferimento in AcegasAps di AMGA con sede a Udine e con la fusione per incorporazione delle Società goriziane Est Reti Elettriche e Isontina Reti Gas, AcegasAps ha cambiato la denominazione sociale in AcegasApsAmga. La Politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente e la Politica per l’energia di AcegasApsAmga e in particolare la Politica per la qualità, la sicurezza, l’ambiente e l’energia specifica per i termovalorizzatori di AcegasApsAmga, riportate ai capitoli successivi, evidenziano chiaramente quali sono gli obiettivi ambientali che l’Azienda si pone per il sito. Pagina 5 In conformità al regolamento EMAS, poiché il presente documento è un aggiornamento annuale della Dichiarazione Ambientale, non vengono riportati, in quanto non modificati rispetto alla “Dichiarazione Ambientale 2014 – 2016” con aggiornamento dati a giugno 2013 e convalidata il 18/12/2013, i capitoli di seguito elencati: Introduzione ad AcegasAps – Società del Gruppo Hera, relativamente ai paragrafi: o Storia e sviluppi del Gruppo AcegasAps (dal 1864 al 2012) Informazioni sul sito, relativamente ai paragrafi: o Storia del termovalorizzatore di Padova o Vincoli ambientali o Inquadramento urbanistico – territoriale o Inquadramento geologico e idrogeologico o Inquadramento meteorologico L’impianto di termovalorizzazione, relativamente ai paragrafi: o Descrizione del processo di termovalorizzazione o Sistemi di monitoraggio delle emissioni in atmosfera – SME o Trattamento reflui Aspetti/impatti ed emergenze ambientali o Individuazione e valutazione degli aspetti/impatti ambientali (non è riportata la procedura di valutazione) o Aspetti e impatti ambientali diretti, relativamente ai sottoparagrafi: Biodiversità o Aspetti e impatti ambientali indiretti, relativamente al sottoparagrafo: Raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti all’impianto Il Sistema di Gestione Ambientale Aggiornamento legislativo Le Dichiarazioni Ambientali precedenti, le cui pubblicazioni sono state autorizzate dal Comitato EMAS, sono consultabili nel sito internet di AcegasApsAmga (www.acegasapsamga.it). 2. Politiche di AcegasApsAmga 2.1 Politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente AcegasApsAmga ha fatto propria la Politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente del Gruppo Hera, proponendosi di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo comune, ovvero quello di diventare la migliore multiutility italiana per i propri clienti, lavoratori e azionisti. Tale documento è stato approvato e firmato durante il Consiglio di Amministrazione tenutosi in data 10 dicembre 2013 e riemesso in data 1 luglio 2014 a seguito della variazione di denominazione sociale. La Direzione Generale ha diffuso la nuova Politica tramite: incontri trimestrali con tutti i dipendenti di AcegasApsAmga; l’affissione nelle sedi e negli impianti aziendali; l’inserimento nel programma di gestione della documentazione aziendale, consultabile da tutti i dipendenti dotati di postazione informatica. Pagina 6 Pagina 7 2.2 Politica per l’energia Nel 2015 la Direzione di AcegasApsAmga si è posta l’obiettivo di implementare un Sistema di Gestione dell’Energia conforme alla norma UNI CEI EN ISO 50001 al fine di attuare le strategie di efficientamento energetico. A questo proposito e in linea con i principi del Gruppo Hera, in data 12 febbraio 2015 è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di AcegasApsAmga la Politica per l’energia. Pagina 8 3. Politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente dei termovalorizzatori di AcegasApsAmga AcegasApsAmga ha riemesso anche la politica specifica per i termovalorizzatori San Lazzaro (PD) ed Errera (TS) di seguito riportata: Pagina 9 Pagina 10 4. Introduzione ad AcegasApsAmga - società del Gruppo Hera Il sito che viene registrato EMAS ha la gestione delle proprie attività nell’ambito di un’attività ben più ampia, che è quella di AcegasApsAmga, società del Gruppo Hera. AcegasApsAmga nasce il 1° luglio 2014 a seguito di operazioni societarie che hanno comportato il conferimento in AcegasAps della società AMGA di Udine, con conseguente variazione di denominazione sociale in AcegasApsAmga, e della fusione per incorporazione delle Società goriziane Isontina Reti Gas e Est Reti elettriche, consolidando così la posizione dell’Azienda sul territorio italiano. Già con l’aggregazione fra l’allora AcegasAps ed Hera, operativa dal 1° gennaio 2013, era nata infatti la seconda multi utility italiana per dimensioni e fatturato, una realtà industriale caratterizzata da peculiarità territoriali e socio-culturali, ma allo stesso tempo animata da una forte propensione allo sviluppo economico e dalla sensibilità alle tematiche sociali e ambientali. La sostenibilità ambientale si esplica attraverso il rispetto per l’equilibrio ambientale, la gestione sostenibile delle risorse e l’impegno a ridurre l’impatto ambientale delle attività dell’Azienda. La salvaguardia dell’ambiente diventa la linea politica strategicamente prioritaria per puntare ad uno sviluppo aziendale che implichi, al contempo, una crescita economica compatibile. L'attenzione continua all'ambiente non è però un generico principio di orientamento. Per ciascuna delle Direzioni che fanno capo ad AcegasApsAmga, la responsabilità ambientale trova la sua realizzazione concreta nelle azioni di monitoraggio e analisi degli aspetti ambientali delle attività e, principalmente, nel costante lavoro di controllo, manutenzione e rinnovo degli impianti, nell'applicazione di tecnologie innovative e nell'impiego di materiali di prima qualità, al fine di ridurre il grado di impatto ambientale e garantire la buona gestione delle risorse. In questo contesto appare naturale la certificazione ambientale ISO 14001 conseguita per tutti i servizi di AcegasApsAmga, contesto in cui si inserisce la Registrazione EMAS del termovalorizzazione San Lazzaro. 4.1 Storia e sviluppi di AcegasAps 2013 Il 1° gennaio avviene il perfezionamento della fusione per incorporazione di AcegasAps Holding S.r.l. in Hera S.p.A.. Con l’aggregazione fra AcegasAps ed Hera nasce la seconda multiutility italiana per dimensioni e fatturato, nonché la ventesima realtà industriale del nostro Paese: il Gruppo Hera diventa il 1° operatore italiano per la quantità di rifiuti trattati, il 2° per volume di acqua venduta, il 3° nella distribuzione del gas, il 5° nella vendita di energia elettrica a clienti finali, il 7° nella vendita di gas naturale a clienti finali. Per Trieste e Padova si tratta di una grande opportunità che mantiene inalterato il livello occupazionale, rafforza il rapporto con il territorio, contiene e razionalizza maggiormente costi e impieghi, potenzia l’investimento della e per la collettività innalzando il livello dei servizi forniti. 2014 Il 1° luglio 2014 si perfezionano le seguenti operazioni: Fusione per incorporazione di Est Reti Elettriche S.p.A., con sede a Gorizia con il trasferimento in Acegas-Aps delle attività di distribuzione di energia elettrica nel comune di Gorizia e di gestione degli impianti di illuminazione pubblica in alcuni comuni della provincia di Gorizia: Fusione per incorporazione di Isontina Reti Gas S.p.A., con sede a Gradisca d'lsonzo (GO), con il trasferimento in Acegas-Aps delle attività di distribuzione di gas naturale nei comuni della provincia di Gorizia; Conferimento in AcegasAps di Amga con sede a Udine, avente ad oggetto principalmente le attività di distribuzione del gas naturale, la gestione del servizio di illuminazione pubblica e impianti semaforici, il Pagina 11 contratto gestione calore con il Comune di Udine, con conseguente modifica di denominazione sociale da Acegas-Aps S.p.A. in AcegasApsAmga S.p.A; Nel mese di settembre viene eseguito l’audit di terza parte per il mantenimento delle certificazioni ISO 9001 e ISO 14001 sull’area di Udine, mentre nel mese di ottobre le stesse vengono estese anche sulle attività svolte dalle ex società goriziane. Nel mese di dicembre, AcegasApsAmga ottiene la certificazione salute e sicurezza sui luoghi di lavoro secondo la norma OHSAS 18001. Pagina 12 5. AcegasApsAmga S.p.A.: dati salienti al 31/03/2015 Sede Legale: Via Del Teatro, 5 – 34121 TRIESTE Sede Operativa di Padova: Corso Stati Uniti, 5/A – 35127 PADOVA Sede Operativa di Udine: Via del Cotonificio, 60 – 33100 UDINE Consiglio di amministrazione Presidente BORGNA Giovanni Vice-Presidente TOMMASI DI VIGNANO Tomaso Amministratore Delegato PILLON Cesare Consigliere Delegato GASPARETTO Roberto Consiglieri BARILLI Roberto COSTA Domenico CRAIGHERO Marco Collegio Sindacale Presidente Sindaci Effettivi Società di revisione di bilancio PRICEWATERHOUSECOOPERS S.p.A. Via Monte Rosa, 91 - 20100 MILANO (MI) Direttore Generale GASPARETTO Roberto Direttore Direzione Ambiente DAL MASO Paolo Responsabile Qualità, Sicurezza e Ambiente DE MORI Luciana Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione GUERRINI Marcello MALAGUTI Massimo MORONI Luca VENIER Stefano BOSCOLO Pompeo SANTI Sergio VENTURINI Antonio COLUSSI Francesco Pagina 13 5.1 Struttura organizzativa di AcegasApsAmga La definizione di ruoli e responsabilità del personale delle funzioni è stabilita dalla Direzione Generale attraverso comunicazioni interne (ordini di servizio, comunicazioni al personale interessato). L’attuale assetto funzionale di AcegasApsAmga è: L’organigramma evidenzia come la struttura di AcegasApsAmga sia suddivisa in: Servizi di staff al Presidente (Internal Auditing) Servizi di staff all’Amministratore Delegato (Relazioni Esterne, Legale e Societario, Direzione Amministrazione, Finanza e Controllo) Servizi di staff al Direttore Generale (Qualità, Sicurezza e Ambiente, Corporate Social Responsibility, Sistemi Informativi, Direzione Personale e Organizzazione, Pianificazione, Controllo Operativo e Integrazione, Acquisti e Appalti, Innovazione, Servizi e Flotte, Sviluppo Gare Gas) Direzioni operative (Ambiente, Gas, Acqua, Energia Elettrica e Illuminazione Pubblica). Infine Il Direttore Generale ha anche la funzione di Gestore Indipendente, la figura che rappresenta il soggetto a cui AcegasApsAmga affida l’amministrazione delle attività di distribuzione e misura dell’energia elettrica e del gas in ottemperanza a quanto previsto dalla Delibera n. 11/07 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas in materia di Unbundling. L’impianto di Termovalorizzazione fa parte della Direzione Ambiente. Pagina 14 5.2 Struttura organizzativa della Direzione Ambiente L’organigramma della Direzione Ambiente emesso dalla Direzione Personale e Organizzazione è di seguito riportato.. Le attività di gestione dell’impianto di termovalorizzazione si possono così suddividere: A. Responsabile Impianti; B. Responsabile Tecnico Impianto Termovalorizzazione; C. Responsabile Impianto WTE; D. Responsabile Logistica, Pesa e Omologhe; E. Responsabile Manutenzione Impianti; F. Responsabile Ingegneria di Processo; A. Responsabile Impianti La responsabilità della gestione, del funzionamento e della manutenzione nonché degli adempimenti degli obblighi relativi alla sicurezza del lavoro dell’impianto di termovalorizzazione è attribuita al Responsabile Impianti. B. Responsabile Tecnico Impianto Termovalorizzazione Il Responsabile Tecnico è responsabile delle scelte di natura tecnica, progettuale e gestionale, le quali devono garantire il rispetto delle norme a tutela ambientale e sanitaria, con particolare riferimento alla qualità del prodotto e della prestazione realizzata e del mantenimento dell’idoneità dei beni strumentali utilizzati. Il Responsabile Tecnico, in collaborazione con il Responsabile Qualità, Sicurezza e Ambiente di AcegasApsAmga e il Direttore della Direzione Ambiente, riferisce all’Alta Direzione sulle prestazioni ambientali dell’impianto e coordina le comunicazioni e i rapporti con gli Enti di Controllo. Pagina 15 C. Responsabile Impianto WTE Il Responsabile Impianto WTE ha la responsabilità di assicurare l’esercizio dell’impianto nel rispetto delle norme vigenti in tema di sicurezza dei lavoratori e igiene ambientale, coordinando il personale dedicato al fine di garantire l’attuazione dei programmi di produzione stabiliti. Ha inoltre il compito di garantire la conformità normativa degli impianti di competenza, presidiare le attività manutentive dell’impianto con il supporto del Responsabile Manutenzione Impianti, gestire la programmazione delle attività e coordinare e monitorare le attività di esercizio stabilite nei contratti con le imprese fornitrici di servizi, gestendone operativamente i contratti. Dal Responsabile Impianto WTE dipendono il Coordinatore Esercizio che organizza le squadre in turno e monitora l’andamento dell’impianto. Le squadre di conduzione/esercizio dell’impianto WTE sono organizzate in turni consecutivi e avvicendati di 8 ore ciascuno (3 turni/giorno). D. Responsabile Logistica, Pesa e Omologhe Il Responsabile Logistica, Pesa e Omologhe pianifica, programma e gestisce i flussi dei rifiuti, presidia la gestione delle attività di accettazione e pesatura dei rifiuti, garantisce l’omologa dei rifiuti destinati agli impianti di competenza e garantisce il supporto alle strutture impiantistiche di smaltimento e recupero dei rifiuti per l’utilizzo di criteri omogenei di classificazione e caratterizzazione dei rifiuti prodotti e/o smaltiti. Dal Responsabile Logistica, Pesa e Omologhe dipende il Coordinatore della Pesa che verifica l’aggiornamento delle autorizzazioni per il trasporto e/o lo smaltimento dei rifiuti, gestisce i documenti amministrativi (formulario, registro di carico/scarico, schede SISTRI) e coordina gli addetti alla pesa. E. Responsabile Manutenzione Impianti Il Responsabile Manutenzione Impianti pianifica, programma ed esegue le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti, definisce, in collaborazione con i Responsabili degli Impianti, i piani di manutenzione ordinaria pluriennale e coordina e monitora le attività di manutenzione stabilite nei contratti con le imprese fornitrici di servizi, gestendone operativamente i contratti. Al Responsabile Manutenzione Impianti risponde il Coordinatore Manutenzione WTE che riferisce le attività svolte nell’impianto ed eventuali anomalie riscontrate. F. Responsabile Ingegneria di Processo Il Responsabile Ingegneria di Processo ha il compito di s upportare i responsabili degli impianti nella programmazione delle attività ordinarie di esercizio, assicurare il supporto tecnico per migliorare l’efficacia e l’efficienza degli impianti e supportare il responsabile nelle attività finalizzate allo sviluppo impiantistico. Relativamente alle attività di gestione ambientale, esse sono in capo al Responsabile Qualità, Sicurezza e Ambiente di AcegasApsAmga che dipende direttamente dal Direttore Generale e riferisce all’Alta Direzione sul grado di attuazione, di efficacia e di efficienza del Sistema di Gestione al fine di consentirne il miglioramento in conformità alla propria politica ambientale, agli obiettivi e traguardi ambientali fissati. La Funzione Qualità, Sicurezza e Ambiente sviluppa e mantiene attivo il Sistema di Gestione Ambientale e verifica, sia dal punto di vista gestionale che da quello operativo, la gestione dell’impianto. Tale attività consiste nel: Pagina 16 svolgere un costante controllo e monitoraggio degli aspetti/impatti ambientali tramite gli indicatori ambientali; valutare le prestazioni ambientali dell’impianto di termovalorizzazione in collaborazione con il Responsabile Impianti, il Responsabile Impianto WTE e il Direttore della Direzione Ambiente; monitorare lo stato di avanzamento dei programmi ambientali di miglioramento; eseguire audit periodici a tutte le funzioni coinvolte. Pagina 17 6. Comunicazione con l’esterno L’attività di comunicazione di AcegasApsAmga, declinata sulla base dei principi di onestà e trasparenza, è principalmente orientata a stabilire un dialogo continuativo con tutti gli stakeholder, fondato su concetti prioritari quali: la qualità dei servizi erogati; la sostenibilità ambientale e sociale delle attività svolte; la gestione dell’impresa secondo i criteri di responsabilità, integrità, efficienza ed efficacia. AcegasApsAmga, mediante la realizzazione di piani di comunicazione multicanale, intende offrire informazioni trasparenti circa le modalità per usufruire con facilità e al meglio dei servizi erogati, ponendo una particolare attenzione alla divulgazione di iniziative che incoraggino l'adesione a un modello di sviluppo sostenibile. L’attività di comunicazione con gli stakeholder è gestita dalla Funzione Relazioni Esterne. Uno dei canali utilizzati è il sito internet www.acegasapsamga.it dove sono consultabili i dati aziendali sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo sociale. AcegasApsAmga promuove campagne di sensibilizzazione dei cittadini relative alla raccolta differenziata dei rifiuti e al corretto utilizzo dell’acqua attraverso opuscoli informativi, cortometraggi e spot pubblicitari. Dal mese di marzo 2015 è possibile usufruire dell’applicazione “Il Rifiutologo”, la soluzione web che indica al cittadino in quale modo differenziare ciascun rifiuto. Particolare attenzione è riservata alle scuole, per le quali vengono organizzate visite guidate agli impianti dell’Azienda, tra i quali l’impianto di termovalorizzazione. Soprattutto per i bambini delle scuole elementari e medie vengono inoltre messi a disposizione pubblicazioni e schede didattiche che contribuiscono in maniera divertente a diffondere tra i giovani cittadini una mentalità ecologicamente responsabile, diffondendo informazioni per un uso intelligente e rispettoso delle risorse dell’ambiente in cui viviamo. L’importanza attribuita dall’intera Azienda alla comunicazione con il pubblico si concretizza anche nell’attivazione e mantenimento di una serie di modalità operative finalizzate a raccogliere segnalazioni ed eventuali reclami provenienti dall’esterno tramite call center, fax, lettera o posta elettronica e a darne risposta nel più breve tempo possibile, come descritto nelle specifiche procedure. Per quanto riguarda il termovalorizzatore di Padova, sul sito internet sono consultabili le Relazioni Trimestrali e la Relazione Annuale previste dal Piano di Monitoraggio e Controllo, oltre ad altra documentazione di interesse tra cui la Dichiarazione Ambientale che viene aggiornata annualmente e che riporta dati ambientali non più vecchi di sei mesi. Dal 2011 è inoltre disponibile una pagina web in cui sono pubblicati in tempo reali i valori delle emissioni a camino per ciascuna linea di combustione dei parametri monitorati confrontandoli con i limiti previsti dalla normativa e dall’Autorizzazione Integrata Ambientale in vigore (dal 2014 i limiti imposti dall’AIA sono più restrittivi rispetto a quelli imposti dalla normativa vigente). I dati monitorati 24 ore su 24 dai sistemi di controllo presenti diventano così facilmente consultabili da parte di chiunque, con rapidità e in qualsiasi momento. Tale strumento informativo contribuisce alla trasparenza gestionale, esprime l'attenzione all'innovazione tecnologica e conferma, su base oggettiva, il rispetto della normativa che tutela l'ambiente. A seguito dell’avvio della terza linea dell’impianto, al fine di rispondere ai quesiti dei cittadini, sono stati indetti degli incontri aperti al pubblico nei quali la Direzione di AcegasApsAmga ha mostrato le modalità di gestione e conduzione dell’impianto. Allo scopo di intraprendere quindi un “dialogo aperto” con i cittadini è stato istituito un Osservatorio Ambientale sull’impianto, formalizzato da un Protocollo d’Intesa tra il Pagina 18 Comune di Padova, il Comune di Noventa Padovana e AcegasApsAmga. Tale Osservatorio ha la finalità di: raccogliere dati, studi, relazioni, indagini, compresi gli esiti del monitoraggio delle ricadute dell’impianto di termovalorizzazione; esaminare tali dati; favorire la divulgazione più ampia possibile dei dati in forma accessibile e comprensibile a tutto il pubblico; indagare la fattibilità di una rete di teleriscaldamento che utilizzi in parte il calore ricavabile dalla combustione dei rifiuti. Ulteriori informazioni sono disponibili sito sul sito www.acegasapsamga.it, tra cui la pagina emissioni, dove sono accessibili al pubblico i seguenti dati: dati emissioni medie dell’ultimo giorno per ogni linea di incenerimento; dati emissioni medie dell’ultima mezzora per ogni linea di incenerimento; tutti i report trimestrali e annuali, nonchè le dichiarazioni ambientali a partire dall’anno 2010 Pagina 19 7. L’impianto di termovalorizzazione Il termovalorizzatore San Lazzaro è gestito con l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) definitiva rilasciata dalla Regione Veneto con Decreto n. 10 del 31/01/2014 che comprende le seguenti autorizzazioni: esercizio delle operazioni di smaltimento individuate come incenerimento di rifiuti (D10); utilizzo di rifiuti come combustibile o altro mezzo per produrre energia (R1); emissioni in atmosfera; scarico in fognatura. 7.1 Accettazione e controllo dei rifiuti in ingresso L’impianto di Termovalorizzazione è autorizzato a ricevere le seguenti tipologie di rifiuti: 1. rifiuti urbani: provenienti da attività domestiche del Bacino di Padova 2, di Padova 4 (da gennaio 2012) e di Padova 1 (da luglio 2012), conferiti nell’impianto sia dagli automezzi di raccolta di AcegasApsAmga che da terzi (D. Lgs. 152/06); 2. rifiuti speciali non pericolosi: provenienti da attività produttive e commerciali senza distinzione territoriale, conferiti nell’impianto dagli stessi produttori o da trasportatore autorizzato; 3. rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo: provenienti da attività ospedaliere e che non presentino tra i costituenti le sostanze pericolose elencate nell’allegato 2 della Direttiva 91/689/CEE. 4. farmaci: provenienti da attività ospedaliere. La compatibilità del rifiuto speciale con i criteri di accettazione viene attestata dal produttore con analisi chimiche effettuate da specifico laboratorio possibilmente accreditato. È facoltà di AcegasApsAmga eseguire controlli specifici sulla rispondenza dei rifiuti a quanto dichiarato dal produttore. È in funzione un portale radiometrico attraverso il quale devono transitare tutti i rifiuti in ingresso all’impianto al fine di verificare o meno la presenza di sorgenti radioattive. Nel caso in cui si riscontri un’anomalia radiometrica dovuta a radionuclidi di origine medicale, con emivita inferiore a 75 giorni, o a radionuclidi di origine non medicale contenuti in oggetti quali bussole, vecchi quadranti di orologi ecc, si procede secondo l’istruzione operativa “Gestione delle anomalie radiometriche presenti nei rifiuti in ingresso al termovalorizzatore di Padova”. Questa procedura prevede l’intervento di un Esperto Qualificato che, una volta identificata la sorgente radioattiva, provvede all’opportuna bonifica del carico di rifiuti. 7.2 Schema impianto di termovalorizzazione Di seguito si riporta lo schema dell’impianto di termovalorizzazione con indicate le fasi del processo di termodistruzione. Pagina 20 Pagina 21 Pagina 22 Pagina 23 7.3 Monitoraggio e controllo ambientale In sede di rilascio dell’autorizzazione all’esercizio (AIA definitiva – Decreto n.10 del 31/01/2014) è stato approvato il “Piano di Monitoraggio e Controllo” redatto ai sensi del D. Lgs 59/2005 e della L. Reg. Veneto 3/2000 (art. 26 comma 7) al fine di garantire che: tutte le sezioni impiantistiche assolvano alle funzioni per le quali sono progettate in tutte le condizioni operative previste; siano adottati tutti gli accorgimenti per ridurre i rischi per l'ambiente ed i disagi per la popolazione; sia assicurato un tempestivo intervento in caso di imprevisti; sia garantito l'addestramento costante del personale impiegato nella gestione; sia garantito l'accesso ai principali dati di funzionamento nonché ai risultati delle campagne di monitoraggio. All'esecuzione del programma si provvede tramite l’impiego di personale qualificato e indipendente. In particolare, i controlli ambientali previsti sono eseguiti da parte di: personale dell’impianto di termovalorizzazione; strutture esterne qualificate a cui è affidato l’incarico della verifica della corretta applicazione del “Programma di Controllo”; laboratori accreditati. La corretta attuazione del processo di termovalorizzazione è garantita sia da un sistema di controllo automatico dei più importanti parametri di processo sia dalla supervisione diretta degli operatori secondo quanto definito dal sistema di procedure e istruzioni del Sistema di Gestione Ambientale. L’impianto è dotato di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni al camino (SME) che segnala agli operatori in tempo reale il valore delle concentrazioni di inquinanti in emissione. Vengono inoltre effettuate misurazioni periodiche per verificare la presenza di metalli, diossine ed idrocarburi policiclici aromatici (IPA), come previsto dalla normativa vigente L’efficacia del processo di termovalorizzazione e la corretta attuazione di quanto previsto dal “Piano di Monitoraggio e Controllo”, dalle procedure/istruzioni in essere e dalla normativa vigente viene verificato con: verifiche periodiche (almeno trimestrali) da parte del Controllore Indipendente dell’efficacia e dell’adeguatezza del “Piano di Monitoraggio e Controllo”; verifiche effettuate dalle Autorità di controllo (ultima verifica effettuata dall’ARPAV nel mese di dicembre 2013 dove sono state campionate e analizzate le emissioni in atmosfera delle tre Linee); audit integrati qualità, sicurezza e ambiente (almeno annuali) secondo le modalità previste dalle norme ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001 e dal Regolamento EMAS. Ogni tre mesi viene redatto un rapporto di verifica da parte del Controllore Indipendente che contiene le valutazioni sul rispetto delle normative di legge vigenti e sull’efficienza tecnica e ambientale dell’impianto di termovalorizzazione; inoltre, in tale ambito, sono formulate proposte di intervento per il miglioramento complessivo della gestione d’impianto. Pagina 24 8. Individuazione e valutazione degli aspetti/impatti ambientali L’Azienda individua e valuta gli aspetti/impatti ambientali diretti e indiretti correlati alle proprie attività e servizi secondo le modalità descritte nella procedura “Identificazione e valutazione degli aspetti ambientali”. Sono presi in considerazione i seguenti aspetti diretti: Emissioni in atmosfera Scarichi nelle acque Limitazione, riciclaggio, riutilizzo, trasporto, smaltimento rifiuti Emissioni atmosferiche convogliate Emissioni atmosferiche diffuse Sostanze lesive della fascia di ozono o gas florurati ad effetto serra Scarichi idrici Rifiuti in ingresso Produzione di rifiuti Consumo di risorse idriche Uso delle risorse naturali e delle materie prime Consumo di energia Consumo di materie prime, materiali e imballaggi Uso e contaminazione del suolo, sottosuolo e falda Stoccaggio e deposito di sostanze pericolose/ Reagenti PCB - PCT Rumore Vibrazioni Elettrosmog/Campi elettromagnetici Questioni locali Sorgenti radioattive Impatto visivo Odori Polveri Richiamo animali e insetti Altro Amianto e fibre ceramiche Questioni di trasporto Traffico Effetti sulla biodiversità Biodiversità Rischio di incidenti ambientali e di impatti sull’ambiente conseguenti o potenzialmente conseguenti a incidenti e situazioni di potenziale emergenza e i seguenti aspetti indiretti: aspetti ambientali dei servizi gestiti da AcegasApsAmga correlabili all’impianto; ricaduta dei microinquinanti emessi in atmosfera; comportamenti ambientali degli appaltatori, subappaltatori e dei fornitori; Una volta individuati gli aspetti ambientali presenti, si procede a valutarne la loro significatività al fine di determinare i livelli di priorità di intervento per individuare i possibili obiettivi ambientali. Pagina 25 8.1 Aspetti/impatti ambientali diretti A seguito dell’analisi svolta sulla base dei criteri espressi all’interno della Procedura “Identificazione e valutazione degli aspetti ambientali”, gli aspetti ambientali sono stati valutati: “NON PRESENTI” (PCB/PCT, amianto e fibre ceramiche); “NON SIGNIFICATIVI” (emissioni atmosferiche convogliate, (eccetto il CO, COT e l’HCl in condizioni di emergenza), emissioni atmosferiche diffuse, sostanze lesive della fascia di ozono o gas florurati ad effetto serra, gli scarichi nelle acque, i rifiuti prodotti, l’uso di risorse naturali e materie prime, l’uso e contaminazione del suolo, sottosuolo e falda, questioni locali (eccetto il rumore in condizioni di emergenza), questioni di trasporto e gli effetti sulla biodiversità.); “SIGNIFICATIVI” (emissioni atmosferiche convogliate di CO, COT e HCl, rifiuti in ingresso e rumore in condizioni emergenza e il rischio di incidenti ambientali e di impatti sull’ambiente conseguenti o potenzialmente conseguenti a incidenti e situazioni di potenziale emergenza ). Nella tabella seguente si riporta un estratto del Registro Aspetti/Impatti ambientali contenete gli aspetti significativi. ASPETTO Emissioni in atmosfera D/I N/A/E LIVELLO DI SIGNIFICATIVITÀ 3 D E significativo mg/Nm 3 D E significativo NH3 mg/Nm 3 D E significativo IMPATTO INDICATORI CO mg/Nm COT Emissioni atmosferiche convogliate Limitazione, riciclaggio, riutilizzo, trasporto, smaltimento rifiuti Rifiuti in ingresso Tipologia e quantità t D E significativo Questioni locali Rumore Rumore ambientale al perimetro dB D E significativo D E significativo Rischio di incidenti ambientali e di impatti sull’ambiente conseguenti o potenzialmente conseguenti a incidenti e situazioni di potenziale emergenza Incendio o terremoto (o grandi catastrofi) D= aspetto Diretto; I= aspetto Indiretto; N= condizioni Normali; A= condizioni Anomale; E= condizioni di Emergenza Gli aspetti classificati come “significativi” sono tenuti sotto controllo tramite procedure operative, controlli strumentali/analitici e azioni di sorveglianza. Si riporta di seguito l’andamento dei principali indicatori chiave che consentono di comprendere il processo e valutare i principali aspetti ambientali presenti, quali emissioni in atmosfera, scarichi idrici, produzione di rifiuti, consumi di risorse naturali ed energetiche e consumi di reattivi. Come spiegato nel capitolo 1, l’aspetto relativo alla biodiversità non è riportati Pagina 26 Si precisa che non ci sono, alla data del presente documento, in materia ambientale, né procedimenti legali in corso né altri provvedimenti delle Autorità (diffide, sanzioni, avvisi di garanzia) a carico dell’impianto di termovalorizzazione. 8.1.1 Emissioni in atmosfera In merito alle emissioni in atmosfera si fa presente che il D. Lgs 133/2005 sarà abrogato a decorrere dal 1° gennaio 2016 dal D. Lgs 46/2014 “Attuazione della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento)”. Tale decreto introduce, tra gli altri, il Titolo III bis “Incenerimento e coincenerimento dei rifiuti” alla Parte IV del D. Lgs. 152/2006. Per quanto riguarda i limiti del termovalorizzatore si farà riferimento a quanto prescritto dall’AIA poiché tali limiti sono più restrittivi rispetto ai limiti normativi. Sulla base di quanto previsto dalle prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e da quanto indicato nel D. Lgs. 133/2005, è stata predisposta la Procedura “Gestione situazioni a rischio di superamento dei valori limite di emissione dei parametri misurati in continuo - Termovalorizzatore San Lazzaro”, revisionata a seguito del rilascio dell’AIA definitiva (Decreto n. 10 del 31/01/2014)”, che definisce i criteri, le soglie di preallarme e le manovre da eseguire nella conduzione dell’impianto in situazioni a rischio di superamento dei valori limite di emissione. Il personale tecnico che gestisce gli SME provvede quotidianamente alla validazione informatica dei valori semiorari e giornalieri delle emissioni. Tutti i dati sono quindi comunicati per via telematica all’ARPAV. Nel caso di superamento della media semioraria o giornaliera, il gestore del complesso IPPC o suo delegato predispone la comunicazione da inviare alle Autorità Competenti indicando la tipologia del superamento e la linea interessata. Nei grafici “Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale rispetto al limite” vengono riportati i dati delle emissioni delle principali sostanze inquinanti rilevate in impianto (CO, COT, HCl, NH3, NOx, SO2, HF, Hg, Polveri) relativi alle 3 Linee di termovalorizzazione registrati dal 2012 al 2014 e confrontati con i limiti imposti dalla normativa ambientale applicabile fino al 2013 e con i limiti, più restrittivi, imposti dall’AIA definitiva dal 2014. Nei grafici i dati sono espressi in percentuale rispetto al valore limite di legge, che durante il normale esercizio dell’impianto deve essere sempre rispettato, mentre nelle relative tabelle si riportano le concentrazioni delle sostanze espresse come media annuale di tutte le medie giornaliere rilevate dai sistemi di monitoraggio in continuo (SME). I valori delle emissioni risultano al di sotto dei limiti imposti. Si sottolinea come la concentrazione di alcuni parametri espressa in percentuale rispetto al limite sia superiore rispetto agli anni precedenti, anche se il valore assoluto risulta inferiore, proprio a causa dell’imposizione di limiti più restrittivi. Pagina 27 Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale Concentrazione media sostanze emesse (CO, HCl) espressa in percentuale rispetto al rispetto alCOT, limite limite 100% 90% 100% 80% 90% 70% 80% 60% 70% 50% 60% 40% 50% 30% 40% 20% 30% 10% 20% 0% 10% Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale rispetto al limite Linea1 + Linea2 Linea1 Linea2 Linea3 2012 2012 0% 2010 2013 2013 CO CO 2011 CO 2013 I 2012 2010 3 2013 2013 COT COT 2011 COT 2014 2014 2012 2012 2012 2010 3 2013 2013 HCl HCl 2011 HCl 2014 2014 2012 3 COT (mg/Nm ) HCl (mg/Nm ) 50 10 10 L1 5,0 1,0 0,9 L2 5,5 0,6 0,7 L3 7,4 0,4 1,6 L1 4,4 0,9 1,0 L2 5,4 0,6 0,6 L3 7,4 0,5 1,6 30 10 8 L1 5,5 0,7 0,9 L2 5,2 0,6 0,5 L3 6,4 0,4 1,7 Limite (AIA def.) 2014 2012 2012 CO (mg/Nm ) Limite 2012 2014 2014 valori di concentrazione di CO registrati dal 2012 nelle Linee 1 e 2 sono tipici dell’attuale assetto dell’impianto: le modifiche migliorative apportate nel 2011 hanno contribuito a diminuire la portata di effluente emesso e di aumentare i rendimenti delle Linee. Nel 2014, su tutte le Linee dell’impianto, si confermano le performance ambientali degli anni precedenti già attestate su ottimi livelli. Pagina 28 Concentrazione media sostanze emesse espressa Concentrazione media sostanze media emesse (NHal in percentuale rispetto al in percentuale rispetto limiteSO 3, NOx, 2) espressa Concentrazione sostanze emesse espressa in percentuale limite rispetto al limite 100% 100% 90% Linea1 + Linea2 90% 80% Linea1 80% 70% Linea2 70% 60% 60% 50% 50% 40% 40% 30% 30% 20% 20% Linea3 10% 10% 0% 0% 2012 2012 2010 2013 2013 2011 NH3 CO NH3 2014 2012 2014 2012 2012 2010 3 2012 2013 2014 2012 2013 2014 2014 2010 2012 2011 2013 2012 2014 2012 SO2 HCl SO2 3 3 NH3 (mg/Nm ) NOx (mg/Nm ) SO2 (mg/Nm ) Limite 50* 200 50 L1 1,8 91,4 0,1 L2 0,6 65,4 1,0 L3 0,3 64,9 0,8 L1 2,2 85,2 0,6 L2 0,6 60,1 0,4 L3 0,3 71,3 0,6 10 180 per L1 ** 80 per L2 e L3 40 L1 1,4 94,6 1,2 L2 0,6 49,5 0,3 L3 0,6 54,4 0,5 Limite (AIA def.) 2014 2013 2013 2011 NOx COT NOx * Nel 2012 e 2013 non erano presenti limiti per l’ammoniaca né nel D. Lgs. 133/2005 né nell’AIA provvisoria, pertanto si è adottato come limite di riferimento quello presente nel precedente provvedimento autorizzativo rilasciato dalla Provincia di Padova. 3 ** Fino al 29/12/2014. Dal 30/12/2014 il limite è pari a 80 mg/Nm , uguale per le tre linee. La Linea 1, nonostante non sia provvista di un reattore catalitico SCR per l’abbattimento degli ossidi di azoto, consegue comunque risultati prossimi a quelli delle Linee 2 e 3. Questi risultati sono ottenuti grazie ad un sistema sperimentale, impiegato per la prima volta nell’impianto di Padova, che utilizza per i filtri speciali maniche catalitiche che consentono l’abbattimento degli NOx e delle diossine. Pagina 29 Per la Linea 2 e la Linea 3 si nota un decisa riduzione degli NOx come conseguenza dell’abbassamento del 3 limite autorizzato. I valori, intorno ai 50 mg/Nm garantiscono un buon margine di sicurezza nei confronti del limite. 3 Per la Linea 1 il limite autorizzato fino al 29 dicembre 2014 è stato pari a 180 mg/Nm ed è stato ampiamente rispettato. Durante l’anno sono state comunque implementate alcune modifiche che permettessero il rispetto del nuovo limite in vigore dal 30 dicembre 2014. Le modifiche hanno dato esito positivo fornendo attualmente valori confrontabili con quelli registrati nella Linea 2 e nella Linea 3. Concentrazione media sostanze emesse espressa Concentrazione media sostanze emesse (HF, Hg, Polveri) in percentuale rispetto alespressa limite in percentuale rispetto al limite Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale rispetto al limite 100% 90% 100% 80% 90% 70% 80% 60% 70% 50% 60% 40% 50% 30% 40% 20% 30% 10% 20% 0% 10% Linea1 + Linea2 Linea1 Linea2 Linea3 2012 2012 0% 2010 2013 2013 HF HF 2011 CO Limite 2012 2013 2012 2012 2012 2010 2013 2013 Hg Hg 2011 2014 2014 2012 2012 2012 2010 3 3 HF (mg/Nm ) COT Hg (mg/Nm ) 2013 2013 2014 2014 Polveri Polveri 2011 2012 3 Polveri (mg/Nm ) HCl 1 0,05 10 L1 0,10 0,0006 0,1 L2 0,01 0,00001 0,3 L3 0,10 0,0002 0,7 L1 0,01 0,0007 0,9 L2 0,001 0,00006 0,6 L3 0,10 0,0004 0,7 0,75 0,02 5 L1 0,003 0,0003 0,6 L2 0 0,00001 0,5 L3 0,1 0,0002 0,7 Limite (AIA def.) 2014 2014 2014 Nel 2013 si assiste ad un leggero aumento delle concentrazioni di polveri della Linea 1 causato dal deterioramento delle maniche filtranti, che pertanto sono state sostituite nel mese di giugno 2013. Pagina 30 Tra i metalli monitorati come previsto nell’allegato 1 paragrafo 3 del D. Lgs. n. 133/2005, al mercurio è dedicata particolare attenzione ed è per questo che dal 2010 viene misurato in continuo. Il completamento delle modifiche impiantistiche apportate alle Linee 1 e 2 ha migliorato ulteriormente le prestazioni nell’abbattimento del mercurio grazie al doppio stadio di filtrazione in serie. dilePCDD/PCDF emessi Nel 2014 i valoriConcentrazione registrati sono risultati media in linea con medie degli anni precedenti. Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale Concentrazione media PCDD/PCDF emessi rispetto al limite 100%0,05 Linea1 + Linea2 90% 0,04 80% Linea1 Linea2 ng/Nm3 70% 0,03 60% Linea3 50% 0,02 40% 30%0,01 20% 10%0,00 2012 2012 2013 2013 PCDD/PCDF 0% 2010 2011 CO 2012 2010 2014 2014 PCDD/PCDF 2011 COT 2012 2010 2011 HCl 2012 3 PCDD/PCDF (ng/Nm ) Limite (D. Lgs. 133/2005) 2012 2013 L1 0,0025 L2 0,0010 L3 0,0019 L1 0,0031 L2 0,0021 L3 0,0022 Limite (AIA def.) 2014 0,1 0,05 L1 0,0011 L2 0,0010 L3 0,0005 Nel grafico “Concentrazione media di PCDD e PCDF emessi” sono rappresentati gli andamenti delle concentrazioni medie registrate al camino delle 3 Linee dal 2012 al 2014 relativamente ai parametri dei Policlorodibenzodifenili (PCDD) e dei Policlorodibenzofurani (PCDF) rilevati sulla base di campionamenti trimestrali al camino della durata di otto ore e di analisi effettuate da un laboratorio di analisi chimiche accreditato ISO 17025. I valori rilevati dalle analisi effettuate risultano nettamente inferiori ai limiti consentiti attestandosi a livelli del fondo ambientale. Pagina 31 Nei grafici “Quantità sostanze emesse (kg) per tonnellate di rifiuti trattati” si riportano i fattori di emissione relativi ai parametri COT, HCl, polveri, Hg e NOx per tonnellata di rifiuto trattato che si considerano rappresentativi delle emissioni dell’impianto. Tali dati sono stati desunti moltiplicando la media delle 3 concentrazioni delle sostanze emesse, espresse in kg/Nm , per la relativa portata oraria e per i giorni di funzionamento rapportando il prodotto ottenuto alle COT, tonnellate di rifiuti Quantità di dostanze emesse (CO, HCl) per trattati. tonnellata di rifiuti Le quantità di rifiuti smaltiti in tonnellate e i giorni di funzionamento sono riportate nell’allegato 1. trattato Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale Quantità sostanze emesse (CO, COT, HCl)rispetto per tonnellata di rifiuti trattati al limite 0,100 100% Linea1 + Linea2 90% 0,080 Linea1 80% Linea2 kg/t 0,060 70% Linea3 60% 0,040 50% 40% 0,020 30% 20% 0,000 10% 2012 2012 0% 2013 2013 CO 2014 2014 2012 2012 CO 2010 2012 2013 2014 2011 CO 2013 2013 COT 2014 2014 2012 2012 COT 2012 2010 2011 COT 2013 2013 HCl 2014 2014 HCl 2012 2010 2011 HCl 2012 CO (kg/t) COT (kg/t) HCl (kg/t) L1 0,034 0,007 0,006 L2 0,031 0,003 0,004 L3 0,058 0,003 0,013 L1 0,030 0,006 0,007 L2 0,032 0,004 0,003 L3 0,057 0,004 0,012 L1 0,039 0,005 0,006 L2 0,032 0,004 0,003 L3 0,050 0,003 0,014 Pagina 32 Quantità di sostanze emesse (Polveri, SO2, Hg) per tonnellata di rifiuti tattati emesse espressa in percentuale Concentrazione media sostanze al limite Quantità sostanze emesse (Polveri, SO2, rispetto Hg) per tonnellata di rifiuti trattati 0,020 100% Linea1 + Linea2 90% Linea1 0,015 80% Linea2 kg/t 70% Linea3 60% 0,010 50% 40% 0,005 30% 20% 0,000 10% 2012 2012 0% 2010 2013 2013 2014 2012 2012 2013 2014 2013 2014 2014 2012 2012 2013 2014 2013 2014 Polveri SO2 Hg 2011Polveri 2012 2010 2011 SO22012 2010 2011 Hg2012 CO 2012 2013 2014 COT HCl Polveri (kg/t) SO2 (kg/t) Hg (kg/t) L1 0,0006 0,001 0,000004 L2 0,0017 0,005 0,0000001 L3 0,005 0,006 0,000002 L1 0,0059 0,004 0,000005 L2 0,0035 0,002 0,0000004 L3 0,0052 0,004 0,000003 L1 0,0043 0,008 0,000002 L2 0,0031 0,002 0,0000001 L3 0,0051 0,004 0,000002 Pagina 33 Quantità di sostanze emesse (NOx) per tonnellata di rifiuto trattato Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale rispetto al limite Quantità sostanze emesse (NOx) per tonnellata di rifiuti trattati 100%0,800 Linea1 + Linea2 90% Linea1 80% 0,600 Linea2 70% Linea3 kg/t 60% 0,400 50% 40% 30%0,200 20% 10%0,000 2012 2012 0% 2010 2011 CO 2012 2010 2013 2013 NOx NOx 2012 2010 2011 COT 2014 2014 2011 HCl 2012 NOx (kg/t) 2012 2013 2014 L1 0,627 L2 0,367 L3 0,506 L1 0,584 L2 0,354 L3 0,552 L1 0,671 L2 0,307 L3 0,431 8.1.1.1 Superamenti dei valori limite di emissione In tema di superamento dei valori limite di emissione, la durata cumulativa del funzionamento dell’impianto in condizione di superamento dei valori limite di emissione deve essere inferiore a 60 ore all’anno. La durata di sessanta ore si applica alle linee dell'intero impianto che sono collegate allo stesso dispositivo di abbattimento degli inquinanti dei gas di combustione (D. Lgs. 133/05, art. 16, comma 3). A fronte di 21 superamenti semiorari avvenuti nel 2013, nel 2014 si sono verificati 18 superamenti semiorari, 5 per il COT (4 in Linea 1, 1 in Linea 2), 1 per l’HCl in Linea 2, 1 per l’HF in Linea 1, 9 per l’NH 3 (7 in Linea 1, 2 in Linea 3), 1 per l’SO2 in Linea 1 e 1 per le Polveri in Linea 2, per un totale di 9 ore. La maggior parte degli eventi di superamento si sono verificati nel primo semestre 2014, a seguito del rilascio dell’AIA definitiva che ha notevolmente ridotto i limiti di emissione e che ha quindi comportato un tempo tecnico di settaggio dell’impianto. A ciascun evento di superamento è seguita idonea comunicazione alle Autorità competenti. Pagina 34 Rifiuti 8.1.2 Risorse idriche e scarichi nelle prodotti acque Nel grafico seguente “Consumo risorse idriche suddivise per tipologia” si riportano i quantitativi relativi ai consumi di risorsa idrica suddivisi per fonte di approvvigionamento nel periodo compreso tra il 2012 e il 2014. Non sono riportate le acque prelevate dal canale Piovego per il raffreddamento dei condensatori, poiché esse vengono inviate allo scarico in acque superficiali immutate per qualità e quantità. 37.986 38.766 Consumo risorse idriche m3 200.000 183.753 204.929 199.381 183.753 168.928 250.000 204.929 300.000 34.770 Consumo di risorse idriche suddivise per tipologia 2012 2012 2013 2013 50.000 ceneri, polveri, PSR, PCR 0 0 151 117 30.453 100.000 Scorie 182 7.398 150.000 2014 8.360 9.475 2014 fanghi 0 Acquedotto (m3) Falda (m3) Totale (m3) I consumi di risorse idriche nel 2014 si mantengono allineati a quelli degli anni precedenti, evidenziando una Rifiuti prodotti leggera diminuzione grazie all’ottimizzazione dei cicli. Dal 2013 l’emungimento dell’acqua di falda è stato interrotto, utilizzando al suo posto l’acqua di spurgo derivante dai processi di produzione dell’acqua demineralizzata. Il grafico seguente mostra inoltre come il consumo specifico per tonnellata di rifiuto trattato non subisca 38.766 37.986 marcate variazioni grazie ad una maggiore efficienza dell’impianto. Consumo specifico di risorse idriche per tonnellata di rifiuto trattato 34.770 Consumo risorse idriche per tonnellata rifiuti trattato 4,00 3,50 2012 2013 2,50 1,09 151 1,00 182 117 1,11 7.398 1,50 2014 8.360 1,08 2,00 9.475 m3/t 3,00 0,50 Scorie 0,00 ceneri, polveri, PSR, PCR 2012 2013 fanghi 2014 Pagina 35 Le acque in uscita dal depuratore dell’impianto di termovalorizzazione vengono convogliate nella fognatura pubblica. Nei grafici “Concentrazione media annua sostanze scaricate espressa in percentuale rispetto al limite” si riportano le concentrazioni medie annue dei parametri che maggiormente caratterizzano la tipologia di Rifiuti prodotti scarico dell’acqua dell’impianto di depurazione nel sistema fognario: cloruri, solfati, azoto ammoniacale, nitriti, nitrati, cromo totale, ferro, manganese, nichel, mercurio. Si fa presente che, seppur scaricando in fognatura, l’AIA impone che le concentrazioni delle acque di scarico rispettino i limiti stabiliti dal D. Lgs 152/06, allegato 5, tab. 3 colonna scarico in acque superficiali: i 37.986 38.766 valori di concentrazione risultano al di sotto dei limiti imposti. Concentrazione media annua sostanze scaricate espressa in percentuale rispetto al limite 34.770 Concentrazione media annua sostanze scaricate (cloruri, solfati) espressa in percentuale rispetto al limite 100% 90% 80% 2012 2012 2013 2013 2014 2014 70% 60% 30% 7.398 40% 8.360 9.475 50% 10% 151 117 182 20% 0% Cloruri Solfati Cloruri (mg/L) ceneri, polveri, PSR, PCR Solfati (mg/L) fanghi Limite di legge 1200 1000 2012 333 534 2013 345 285 2014 427 267 Scorie Pagina 36 34.770 38.766 37.986 Concentrazione media annua sostanze scaricate espressa in percentuale rispetto al limite Concentrazione media annua sostanze scaricate (Azoto ammoniacale, nitriti, nitrati) espressa in percentuale rispetto al limite 100% 90% 2013 60% 2014 50% 40% 7.398 70% 8.360 2012 9.475 80% 151 20% 182 117 30% 10% 0% Scorie ceneri, polveri, PSR, PCR Azoto ammoniacale Nitrati fanghi Nitriti Azoto ammoniacale (mg/L) Nitrati (mg/L) Nitriti (mg/L) 15 20 0,6 2012 1,76 1,9 0,27 2013 1,42 2,9 0,25 2014 0,63 2,7 0,14 Limite di legge A seguito degli interventi di manutenzione al depuratore, terminati nel mese di febbraio 2010, le concentrazione di sostanze scaricate sono in genere notevolmente diminuite. Il conseguente processo di ottimizzazione nella gestione del depuratore ha comportato una marcata riduzione di acido solforico e un tendenziale miglioramento anche degli altri parametri. Pagina 37 38.766 37.986 Concentrazione media annua sostanze scaricate espressa in percentuale rispetto al limite 100% 34.770 Concentrazione media annua sostanze scaricate (Cromo totale, ferro, manganese, nichel, mercurio) espressa in percentuale rispetto al limite 90% 80% 60% 2013 50% 2014 30% 8.360 40% 7.398 2012 9.475 70% 151 10% 182 117 20% 0% Cr tot Fe Scorie Mn Ni ceneri, polveri, PSR, PCR Hg fanghi Cr tot (mg/L) Fe (mg/L) Mn (mg/L) Ni (mg/L) Hg (mg/L) 2 2 2 2 0,005 2012 0,05 0,25 0,107 0,008 0,0004 2013 0,02 0,08 0,012 0,005 0,0002 2014 0,03 0,09 0,027 0,015 0,0003 Limite di legge I controlli, eseguiti con cadenza trimestrale come autorizzato dall’AIA definitiva, da un laboratorio accreditato, hanno sempre rispettato quanto previsto dalla normativa di riferimento. Dai dati gestionali dell’impianto risulta che i limiti di attenzione non sono mai stai raggiunti e/o superati, a dimostrazione della costanza delle prestazione in termini di efficienza dell’impianto di depurazione. Per Cloruri, Azoto ammoniacale e Nitriti vengono di seguito riportati, su scala logaritmica, i valori dell’indicatore che esprime la quantità media rilevata allo scarico, risultante dal prodotto tra la media annuale in uscita allo scarico e i litri totali scaricati in fognatura, rapportata alla quantità totale di rifiuti inceneriti durante l’anno preso in esame. Pagina 38 34.770 38.766 37.986 Concentrazione media annua sostanze scaricate per tonnellata di rifiuto trattato Concentrazione media annua sostanze scaricate per tonnellata di rifiuto trattato 1.000 191 275 222 159 157 87 2012 100 2013 151 0,4 182 1 117 1 7.398 10 8.360 9.475 2014 1 Cloruri (g/ton) Scorie Azoto ammoniacale (g/ton) Nitriti (mg/ton) ceneri, polveri, PSR, PCR fanghi 8.1.3 Rifiuti conferiti e trattatiRifiuti dall’impianto prodotti All’impianto di termovalorizzazione di Padova viene conferita la frazione secca non riciclabile del rifiuto urbano, rifiuti speciali non pericolosi, rifiuti ospedalieri e farmaci. Nel grafico seguente vengono riportate le quantità di rifiuti conferiti all’impianto dal 2012 al 2014 suddivise per tipologia e desunte dal registro di carico/scarico dell’impianto. 172.475 186.693 184.182 171.609 185.485 200.000 182.842 34.770 225.000 38.766 37.986 Quantità e tipologia di rifiuti conferiti Quantità e tipologia di rifiuti conferiti all’impianto 175.000 2012 150.000 anno 2012 2013 anno 2013 Scorie 0 ceneri, polveri, PSR, PCR Rifiuti urbani+ speciali Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo 151 12 38 49 854 25.000 1.169 1.291 50.000 182 117 75.000 7.398 100.000 2014 anno 2014 8.360 9.475 t 125.000 fanghi Farmaci Totale Pagina 39 L’unità di misura delle prestazioni dell’impianto è la quantità di rifiuti trattati. Il grafico seguente si riferisce ai dati rilevati nell’intervallo di tempo compreso tra il 2012 e il 2014. I rifiuti trattati vengono desunti dal sistema si pesatura delle benne che alimentano le tramogge delle tre Linee. A seguito dell’avvio della terza linea, avvenuto il 28 maggio 2010, con inizio del conferimento dei rifiuti in fossa il 10 maggio, nel 2010 sono stati trattati circa 146.000 tonnellate di rifiuti con un incremento di circa l’81% rispetto all’anno precedente. Dal 2011 la Linea 3 marcia a regime e sono quindi ulteriormente aumentati i rifiuti smaltiti nell’impianto, arrivando a quasi 183.000 tonnellate nel 2012 e più di 185.000 tonnellate nel 2013. Nel 2014 si assiste a una lieve contrazione delle quantità di rifiuti conferite all’impianto a causa di un maggior numero di giorni di fermata dell’impianto rispetto a quelli programmati. Tale situazione si ripercuote anche nelle quantità di rifiuti trattati che nel 2014 è stata lievemente inferiore alle 170.000 tonnellate, come si evince dal grafico seguente. Quantità di Quantità di rifiuti trattati dall’impianto 184.297 rifiuti trattati nell'impianto 184.097 168.373 200.000 180.000 160.000 140.000 t 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0 anno 2012 anno 2013 anno 2014 Pagina 40 Tonnellate di rifiuti trattati al giorno Tonnellate di rifiuti trattati al giorno 561 561 537 600 500 t/gg 400 300 200 100 0 anno 2012 anno 2013 anno 2014 8.1.4 Rifiuti prodotti dall’impianto Attualmente, dall’attività di termovalorizzazione, l’impianto di Padova ha prodotto le seguenti tipologie di rifiuti: scorie derivanti dal processo di combustione (CER 190112 – rifiuto non pericoloso) inviate al recupero presso terzi; ceneri (polveri, PSR e PCR) derivanti dal processo di depurazione fumi (CER 190113* – rifiuto pericoloso) inviate allo smaltimento o a recupero presso terzi; fanghi da depurazione (CER 190813* – rifiuto pericoloso) inviati allo smaltimento presso terzi. Le modalità della corretta gestione di tali rifiuti sono espresse all’interno di specifiche procedure e istruzioni operative del Sistema di Gestione Integrato. Le quantità di rifiuti prodotti sono desunte dal registro di carico/scarico dell’impianto. Pagina 41 34.770 37.986 38.766 Rifiuti prodotti 45.000 40.000 34.770 37.986 38.766 Tonnellate di rifiuti prodotti dall’impianto 2012 35.000 2013 30.000 151 152 182 5.000 182 10.000 117 117 15.000 2014 7.397 Rifiuti prodotti 8.360 7.398 20.000 2013 9.475 9.475 25.000 8.360 t 2012 2014 0 Scorieceneri, polveri,ceneri, PSR,polveri, PCR PSR, PCR fanghi Rifiuti prodotti/Rifiuti fanghi trattati 34.770 37.986 38.766 Scorie Rifiuti prodotti/Rifiuti trattati 0,207 0,211 0,250 0,206 0,300 2012 2013 0,200 0,001 151 0,001 182 0,001 0,050 117 0,044 2014 0,045 7.398 0,100 2013 2014 0,051 0,150 8.360 9.475 t/t 2012 0,000 Scorie Scorie ceneri, polveri, PSR, PCR ceneri, polveri, PSR, PCR fanghi fanghi Le modifiche impiantistiche realizzate hanno comportato l’utilizzo della calce idrata per l’abbattimento dei gas acidi; la calce, più economica del bicarbonato, ma meno reattiva è caratterizzata da un peso molecolare più alto e quindi incide sui rifiuti prodotti aumentandone la quantità. Dal 2013 sono stati ottimizzati i consumi di reagenti ed è stato condotto un esperimento utilizzando una tipologia di calce a maggior superficie specifica che ha quindi comportato una minore produzione di polveri da trattamento fumi. Per completezza di informazione il grafico relativo alle tonnellate di rifiuti prodotti su rifiuti trattati riporta anche i fanghi da depurazione, sebbene siano un impatto non significativo. Pagina 42 8.1.5 Risorse energetiche Il bilancio energetico offre una sintesi dell’andamento della produzione e del consumo di risorse energetiche degli impianti di termovalorizzazione negli ultimi anni. In particolare il bilancio energetico consente di confrontare il contributo (in MWh) delle diverse risorse impiegate e di valutare quindi la produzione netta di energia elettrica per la cessione a una società di intermediazione che provvede poi a vendere l’energia al Rifiuti prodotti pubblico mercato. I fattori di conversione sono desunti dalla circolare del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato n. 219/F del 2/03/1992. Bilancio energetico (MWh) - impianto di Padova Bilancio energetico (MWh) 123.198 120.642 109.257 34.770 38.766 37.986 Produzione lorda di Energia Elettrica (MWh) -25.034 Energia elettrica -24.996 consumata (MWh) -23.969 2013 2014 Scorie -40.000 -20.000 0 PSR, 20.000 ceneri, polveri, PCR 40.000 60.000 151 117 Produzione netta di energia (sottratti i consumi di gasolio, metano, EE) (MWh) 182 7.398 -247 -229 -247 2012 8.360 Metano (MWh) 0 -43 -43 9.475 Gasolio (MWh) 97.917 95.374 84.998 80.000 fanghi 100.000 120.000 140.000 L’avviamento della Linea 3 ha contribuito ad un aumento della produzione di energia e dell’efficienza globale dell’impianto. Anche le modifiche impiantistiche apportate alle Linee 1 e 2 hanno comportato un ulteriore aumento delle prestazioni, ancora più evidente nel corso del 2012. Nel 2013 la produzione lorda di energia è calata, nonostante la quantità di rifiuti trattata resti in linea con quella dell’anno precedente, in quanto nel mix di rifiuti sono aumentati quelli di origine urbana, caratterizzati da un potere calorifico inferiore rispetto ai rifiuti speciali. La flessione nella produzione di energia nel 2014 è da attribuire a due fattori: una minore quantità globale di rifiuti trattati e un aumento percentuale dei rifiuti urbani con minore potere calorifico come nel 2013. Il consumo di gasolio registrato nel 2013 è dovuto all’entrata in funzione, nel mese di febbraio, del gruppo elettrogeno a seguito di un black out della linea Enel 20kV che ha causato la fermata di emergenza delle Linee 1 e 2. Dal 2013 sono inseriti anche i consumi di gasolio derivanti dal funzionamento della caldaia servizi. Pagina 43 0,800 0,655 MWh/t 0,500 0,400 0,300 Rifiuti prodotti 0,200 0,100 0,000 Anno 2013 Anno 2014 34.770 38.766 Anno 2012 0,30 0,51 0,45 0,20 0 0,78 151 0 2014 182 0,40 2013 117 0 9.475 0,50 0,43 MWh/t 0,60 0,42 0 0,81 2012 0,70 0,52 0,80 0,50 0 7.398 0,90 8.360 1,00 0,84 Produzione di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato per Linea 0 0 0,649 0,600 0 0 0,668 0,700 37.986 0 Produzione di energia elettricatrattato per tonnellata di rifiuto trattato Produzione di energia elettrica perspecifica tonnellata di rifiuto 0,10 - Scorie PCR Linea 1 ceneri, polveri, PSR, Linea 2 fanghi Linea 3 Nel 2014 in Linea 1 si assiste ad un ulteriore aumento delle performance grazie all’ottimizzazione delle modifiche apportate (ricircolo fumi in combustione). Pagina 44 Cessione di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato Cessione specifica di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato 0,800 0,700 0,536 0,524 0,600 0,515 MWh/t 0,500 0,400 0,300 0,200 0,100 0,000 Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 Consumi di risorse energetiche per tonnellata di rifiuto trattato Consumo specifico di risorse energetiche per tonnellata di rifiuto trattato 0,800 0,700 MWh/t 0,600 0,500 0,400 0,300 0,137 0,137 0,144 0,200 0,100 0,000 Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 Pagina 45 8.1.5.1 Efficienza energetica Per gli impianti di incenerimento, la Direttiva Europea 2008/98/CE (Direttiva quadro sui rifiuti) ha introdotto e regolamentato il concetto di Efficienza Energetica. La determinazione di tale efficienza identifica il comportamento virtuoso dell’impianto e permette un confronto rispetto alle altre realtà. Sono stati quindi fissati dei valori di soglia al di sopra dei quali gli impianti di incenerimento possono essere legittimamente definiti impianti di “recupero”. Per gli impianti di incenerimento dei rifiuti solidi urbani tali soglie minime sono: 0,60 per gli impianti funzionanti e autorizzati in conformità della normativa comunitaria applicabile anteriormente al 1 gennaio 2009, 0,65 per gli impianti autorizzati dopo il 31 dicembre 2008. Con l’emanazione del Decreto Ministeriale del 7 agosto 2013, è stato introdotto un fattore che tiene conto della collocazione geografica dell’impianto e misura l’influenza della situazione climatica. È stato infatti dimostrato che climi più rigidi, tipicamente nordici, contribuiscono a favorire l’incremento delle rese energetiche. È quindi ora possibile confrontare gli impianti di termovalorizzazione di tutta l’Europa, indipendentemente dalla loro latitudine. Durante il collaudo funzionale eseguito sull’impianto di Padova è stata determinata l’Efficienza globale pari a 0,62 che moltiplicata per il fattore climatico (pari a 1,382) risulta essere uguale a 0,86. L’impianto di Padova è pertanto largamente superiore alle soglie minime; è stato quindi richiesto all’Ente competente (con lettera prot. n. 48594 del 28/06/2013), che l’impianto venisse autorizzato anche al Recupero di rifiuti. Con Decreto n. 10 del 31/01/2014 (AIA definitiva) il termovalorizzatore San Lazzaro è stato quindi autorizzato anche per l’utilizzo di rifiuti come combustibile o altro mezzo per produrre energia (classificato con codice R1), oltre che allo smaltimento di rifiuti (classificato con codice D10). Pagina 46 8.1.6 Consumi di reagenti Di seguito si riportano i dati relativi al consumo di reagenti dal 2012 al 2014 desunti dalle bolle di consegna merci. Reagenti per depurazione fumi (kg) anno 2012 anno 2013 anno 2014 Bicarbonato 1.784.440 1.641.000 1.619.920 Carbone attivo 147.958 94.200 88.370 Urea 41.360 170.220 132.750 Calce 1.718.010 1.366.370 1.082.030 369.390 371.950 353.224 Sorbalit 1.435.250 605.690 495.000 Reagenti per depurazione acque (kg) anno 2012 anno 2013 anno 2014 Acido solforico 138.040 63.330 32.955 Idrossido di sodio 112.670 87.920 76.280 9.700 8.280 8.300 Ipoclorito di sodio 303.570 106.622 44.940 Solfato ferroso 21.850 47.040 30.010 Acido sulfammico 49.630 81.530 109.240 Ammoniaca 24% Cloruro ferrico Nel IV trimestre 2011 sono state completate alcune modifiche impiantistiche relative alla depurazione fumi in linea 1 e 2. L’attuale assetto vede in linea 1 l’utilizzo esclusivamente di bicarbonato, mentre in linea 2 viene utilizzata una miscela di calce idrata e carbone attivo (sorbalit) in aggiunta al bicarbonato similmente a quanto sviluppato in linea 3. Il consumo di sorbalit si è ridotto negli anni grazie alla messa a punto del sistema di trattamento della linea 2. L’urea viene attualmente impiegata come pre trattamento degli ossidi di azoto nella linea 1 (SNCR). La ricerca del miglior assetto impiantistico ha comportato le forti variazioni di consumo. L’assetto del 2014 si ritiene essere il miglior compromesso. In linea 3, nel 2013 è iniziata la sperimentazione di un diverso reagente caustico in sostituzione alla calce ® idrata standard. Questo reagente (Sorbacal SP ) (marchio registrato) costituisce un’evoluzione tecnologica delle normali calci per la depurazione fumi. Si sono notati dei benefici in termini di consumi del reagente. Sono ancora in fase di valutazione gli effettivi benefici economici derivanti da questo nuovo reagente. La sperimentazione è proseguita per 9 mesi anche nel 2014, tornando poi ad un utilizzo della calce idrata standard per confermare il confronto. Il continuo perfezionamento degli assetti degli impianti di depurazione fumi, nella ricerca dell’ottimizzazione delle performance tecnico-economiche, ha comportato dal 2013 un’ulteriore riduzione dei consumi dei reagenti bicarbonato, calce, carbone attivo. Per contenere la concentrazione di solfati nello scarico delle acque del depuratore, provenienti esclusivamente dall’utilizzo del reagente acido solforico, dal I semestre 2013 si è cercato di ridurre il consumo di quest’ultimo. Per garantire le stesse performance del depuratore chimico-fisico, si è aumentato il consumo di acido sulfammico in sostituzione al solforico. Pagina 47 8.1.7 Rumore Nel 2013 è stata condotta da un tecnico competente in acustica ambientale un’indagine finalizzata all’ottemperanza di quanto disposto dal Piano di Monitoraggio e Controllo, allegato all’AIA, per quanto concerne l’entità fisica “rumore ambientale” introdotta dall’Impianto di Termovalorizzazione, con particolare attenzione agli edifici residenziali, agli insediamenti e alle aree maggiormente esposte e vulnerabili interessate da attività umane nell’intorno del sito stesso. I risultati della campagna di monitoraggio sono stati inseriti nel documento “Valutazione di impatto acustico anno 2013 – Impianto di termovalorizzazione S. Lazzaro in Padova – in ottemperanza al Piano di Monitoraggio e Controllo” (rev. 2 del 04/08/2014). Nell’immagine seguente sono riportati i punti di misurazione deliberati dal PMC, indicati da P1 a P7, e i recettori sensibili. Le misurazioni dei livelli sonori nei punti dell’impianto sono state effettuare nelle date di seguito indicate: Punto Descrizione del punto di misura Dal Al Punto 01 Argine Piovego a sud-ovest Mar 06/05/2014 Mar 13/05/2014 Punto 02 Piazzale rifiuti a sud-ovest Lun 14/10/2013 Lun 21/10/2013 Punto 03 Spigolo ciminiera punto interno Ven 06/09/2013 Ven 13/09/2013 Punto 04 Ex ingresso ovest centrale ENEL Ven 08/11/2013 Ven 15/11/2013 Punto 05 Ingresso nord V.le Navigazione Interna Mar 17/09/2013 Mar 24/09/2013 Punto 06 Piazzale rifiuti a sud-est Mer 02/10/2013 Mer 09/10/2013 Punto 07 Ai piedi della rampa di accesso camion vs fosse Mer 25/09/2013 Mer 02/10/2013 Pagina 48 Di seguito si riportano i valori di pressione sonora misurati nei sette punti espressi in dB(A); tali valori, arrotondati al numero più prossimo allo 0,5 o all’intero, sono risultati idonei alla verifica del rumore lungo il confine di proprietà dell’impianto. P1 P2 P3 P4 P5 P6 P7 Diurno 65,0 65,5 73,0 57,0 65,5 66,5 65,5 Notturno 65,0 58,0 67,5 55,5 59,5 58,0 62,5 2013 Successivamente, con l’utilizzo di un programma previsionale denominato CadnaA, è stato possibile ricostruire lo scenario acustico dell’area in questione; propagando quindi il rumore generato dalle sorgenti ricettori sensibili, è stato possibile calcolare l’ipotetico valore di pressione sonora nelle immediate vicinanze di essi. I valori ipotetici, arrotondati ed espressi in dB(A), restituiti dai modelli acustici previsionali elaborati con il programma, a partire da misure reali eseguite nei punti indicati dal Piano di Monitoraggio e Controllo e confrontati con i limiti normativi vigenti, hanno evidenziato il rispetto degli stessi per quanto concerne i limiti assoluti di immissione, emissione e differenziali sia diurni che notturni ai recettori sensibili individuati, come riportato nella seguente tabella. Si ricorda che la zonizzazione acustica del Comune di Padova inquadra l’area del Termovalorizzatore di Padova in “Classe V – aree prevalentemente industriali: aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni”, mentre i recettori ubicati ad sud-ovest (e a sud del Canale Piovego) e ad ovest dell’impianto e della ferrovia trasporto merci rientrano nella Classe acustica “III aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. RECETTORI Uffici Mizar R1 Nord R2 Nord R1 Sud Ada Negri Ada Negri Nord Sud R1 R2 R3 R4 sudovest sudovest sudovest sudovest 49,2 49,1 49,5 49,4 52,8 Campo Nomadi IMMISSIONE DIURNO Valore simulato CadnaA 58,8 63,7 62,5 51,4 50,0 51,2 Classe acustica di appartenenza V III Limite normativo 70 60 ΔLAeq -11,2 -6,3 -7,5 -18,6 -10,0 -8,8 -10,8 -10,9 -10,5 -10,6 -7,2 RISPETTO Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì 45,0 45,0 45,1 44,9 44,+ IMMISSIONE NOTTURNO Valore simulato CadnaA 53,7 57,5 56,4 45,4 43,2 44,8 Classe acustica di appartenenza V III Limite normativo 60 50 ΔLAeq -6,3 -2,5 -3,6 -14,6 -6,8 -5,2 -5,0 -5,0 -4,9 -5,1 -5,4 RISPETTO Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Pagina 49 RECETTORI Uffici Mizar R1 Nord R2 Nord R1 Sud Ada Negri Ada Negri Nord Sud R1 R2 R3 R4 sudovest sudovest sudovest sudovest 48,9 48,8 49,1 49,0 49,9 Campo Nomadi EMISSIONE DIURNO Valore simulato CadnaA 58,3 53,1 53,7 51,4 49,8 50,5 Classe acustica di appartenenza V III Limite normativo 65 55 ΔLAeq -6,7 -11,9 -11,3 -13,6 -5,2 -4,5 -3,1 -6,2 -5,9 -6,0 -5,1 RISPETTO Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì 45,0 44,9 45,0 44,8 42,8 EMISSIONE NOTTURNO Valore simulato CadnaA 53,4 48,7 49,1 45,3 43,0 43,8 Classe acustica di appartenenza V III Limite normativo 55 45 ΔLAeq -1,6 -6,3 -5,9 -9,7 -2,0 -1,2 0,0 0,1 0,0 -0,2 -2,2 RISPETTO Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì DIFFERENZIALE DIURNO Valore simulato CadnaA sorgenti tutte attive Valore simulato CadnaA – No L3 (50% accesso mezzi) 58,8 63,7 62,5 51,4 50,0 51,2 49,2 49,1 49,5 49,4 52,8 58,4 63,6 62,3 51,2 50,0 51,2 49,1 49,0 49,4 49,3 52,8 5 Limite normativo ΔLAeq 0,4 0,1 0,2 0,0 0,0 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,0 RISPETTO Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì DIFFERENEZIALE NOTTURNO Valore simulato CadnaA Valore simulato CadnaA – No L3 (50% accesso mezzi) 53,7 57,5 56,4 45,4 43,2 44,8 45,0 45,0 45,1 44,9 44,6 53,1 57,3 56,1 45,3 43,2 44,8 45,0 45,0 45,1 44,9 44,6 3 Limite normativo ΔLAeq 0,6 0,2 0,3 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 RISPETTO Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Pagina 50 8.2 Aspetti/impatti ambientali indiretti L’Azienda ha individuato gli aspetti ambientali indiretti cioè quegli aspetti/impatti correlati alle attività, prodotti e servizi su cui l’organizzazione non ha un diretto controllo. In caso di aspetti ambientali indiretti il criterio per definire la significatività si basa sul controllo che l’azienda ha su di essi. La tabella seguente riporta la capacità di controllo da parte dell’azienda. Impatto parzialmente sotto controllo. A Non tutto il processo decisionale è sotto il controllo dell’azienda, tuttavia l’azienda può intervenire sulle modalità operative o nei processi. B Impatto non sotto controllo. L’azienda può esercitare la sua funzione di controllo esclusivamente sugli aspetti classificati come A. Le azioni intraprese possono essere: 1. predisposizione di documentazione (presenza/assenza dei documenti contrattuali, procedure interne); 2. possibilità di esercitare una sorveglianza; 3. attività di comunicazione (ad esempio predisposizione di campagne di sensibilizzazione, ecc.) Gli aspetti e impatti ambientali indiretti dell’impianto di termovalorizzazione valutati sono connessi a: 1. raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti all’impianto (paragrafo non riportato in quanto invariato rispetto alla “Dichiarazione Ambientale 2014 - 2016”); 2. ricaduta dei microinquinanti emessi in atmosfera; 3. comportamenti ambientali degli appaltatori, subappaltatori e dei fornitori; Non sono stati individuati aspetti ambientali indiretti che abbiano un impatto non sottocontrollo da parte dell’azienda. 8.2.1 Ricaduta dei microinquinanti emessi in atmosfera AcegasApsAmga ha installato e messo in esercizio nel 2001 due centraline collocate in posizioni prefissate dalla Provincia: centralina “Internato Ignoto” e centralina “Giotto”, gestite da ARPAV, che raccolgono i dati via modem. Per la rilevazione dei dati dell'aria viene utilizzato anche un mezzo mobile appositamente attrezzato. La stazione mobile viene impegnata per 100 giorni complessivi all’anno, da distribuire nel periodo invernale e nel periodo estivo, posizionandola, secondo un piano di localizzazione definito da ARPAV, nel Comune di Padova, nel Comune di Noventa Padovana e nei comuni limitrofi interessati dalle ricadute del termovalorizzatore. I dati in continuo, compresi quelli dei misuratori automatici di PM10/PM2.5, acquisiti da AcegasApsAmga, sono giornalmente validati da ARPAV con le stesse modalità seguite per la propria rete di monitoraggio, garantendo quindi la piena confrontabilità dei dati prodotti. Nel mese di marzo 2014 è stato rinnovato l’accordo a scadenza biennale, stipulato nel 2001, con l’Agenzia Regionale per la Protezione e la Prevenzione Ambientale del Veneto (ARPAV), il Comune e la Provincia di Padova e il Comune di Noventa Padovana con il quale AcegasApsAmga si è impegnata a monitorare gli inquinanti tradizionali (SO2, NOx, CO, O3) in modo continuativo e a monitorare il PM10/PM2.5 con metodo automatico (assorbimento beta) avvalendosi delle due stazioni fisse e di quella mobile sopra citate di proprietà di AcegasApsAmga. Pagina 51 L’accordo stabilisce che è compito di ARPAV eseguire sui campioni di PM10/PM2.5 le analisi dei metalli pesanti (As, Ni, Cd, Pb), degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), secondo quanto previsto dal D. Lgs. n. 155 del 13 agosto 2010, e della componente ionica. ARPAV inoltre si impegna ad effettuare, sui terreni di quattro siti individuati con Comune e Provincia, le analisi dei metalli pesanti, degli idrocarburi policiclici aromatici e dei PCDF, PCDD e PCB e ad eseguire misure di rumore ambientale in almeno cinque postazioni individuate dal Comune di Padova, tenendo conto anche di eventuali esposti trasmessi dalla cittadinanza. Gli oneri per le prove rumore sono a carico di AcegasApsAmga. Per il 2014 non sono ancora disponibili report ambientali. Sulla base dell’accordo valido nel biennio 2011 - 2013, nel mese di settembre 2013 (prot. entrata n. 96366 del 13/12/2013), ARPAV ha predisposto un documento con i risultati della campagna dei prelievi al suolo al fine della ricerca dei parametri previsti. Il primo prelievo è stato effettuato in data 28 marzo 2012, mentre il secondo a distanza di un anno, il 15 marzo 2013, al fine di valutare eventuali variazioni dei valori misurati nella prima campagna. I parametri ricercati sono stati: - parametri inorganici: arsenico, nichel, cadmio, mercurio e piombo; - parametri organici: IPA, PCDF, PCDD, PCB. Di seguito si riportano le considerazioni di ARPAV sugli esiti del monitoraggio dei terreni in corrispondenza di cinque aree identificate e aventi caratteristiche indispensabili per ottenere risultati attendibili. PCDD/PCDF: I valori rilevati rispettano i limiti di concentrazione soglia di contaminazione con riferimento alla tabella 1, colonna A, All. 5, parte IV del D. Lgs 152/06. I valori sono in linea con quello osservati nell’ambito del monitoraggio regionale. Nella prima campagna di analisi, si evidenzia tuttavia che per per due siti i valori, in termini di tossicità equivalente, si pongono nell’intervallo percentilico 75° - 95°. Negli altri siti i valori riscontrati sono spesso prossimi al limite di rilevabilità. Nella seconda campagna alcuni valori si presentano un po’ più alti, anche se la variazione è in parte compresa nell’intervallo di incertezza della misura. Più in dettaglio, analizzando in valore assoluto i singoli congeneri, l’incremento riguarda quasi esclusivamente i furani. PCB: I valori rilevati rispettano i limiti di concentrazione soglia di contaminazione con riferimento alla tabella 1, colonna A, All. 5, parte IV del D. Lgs 152/06. I valori sono nella quasi totalità dei casi sotto il limite di rilevabilità in entrambe le campagne di misura. IPA: I valori rilevati rispettano i limiti di concentrazione soglia di contaminazione con riferimento alla tabella 1, colonna A, All. 5, parte IV del D. Lgs 152/06. I valori sono nella quasi totalità dei casi sotto il limite di rilevabilità. Solo un campione prelevato nella prima campagna presenta valori dei singoli composti più elevati rispetto a quelli che si riscontrano nel territorio regionale. METALLI: è stato effettuato un confronto con i valori di fondo calcolati per l’unità de posizionale del fiume Brenta riferiti al suolo superficiale, area che si ritiene più idonea per un confronto dei dati. Dalla prima campagna di analisi si sono quindi evidenziati superamenti del limite di contaminazione per i suoli a uso residenziale (tabella 1, colonna A, All. 5, parte IV del D. Lgs 152/06) solo per il rame e lo stagno, spiegabili da fenomeni di apporto diffuso (rame utilizzato nei vigneti) o fondo naturale (stagno). I valori di piombo in un sito e i valori di mercurio in due siti, pur non superando i limiti normativi, sono tendenzialmente superiori alla media dei valori dell’area di riferimento (area de posizionale del fiume Brenta). Dalla seconda campagna di analisi si rileva che tutti i metalli ricercati, eccetto il rame per un solo sito, presentano valori molto al di sotto dei limiti. Rispetto alla prima campagna, si riscontrano valori più alti per il piombo e per il nichel, ma comunque sempre inferiori ai limiti normativi. Per lo stagno si riscontra un netto decremento, probabilmente Pagina 52 attribuibile alla diversa sensibilità degli strumenti utilizzati. Per i restanti metalli non ci sono variazioni significative. A fronte dei risultati ottenuti nei due anni di monitoraggio, per poter definire una tendenza, ARPAV continuerà il monitoraggio nel tempo dei siti in esame. Sempre sulla base dell’accordo, nel mese di novembre 2013 (prot. entrata n. 96319 del 13/12/2013) ARPAV ha predisposto un documento di valutazione modellistica del contributo del termovalorizzatore ai livelli di inquinamento atmosferico confrontando le ricadute dell’impianto con quelle delle altri sorgenti emissive nell’area circostante l’impianto. Tali sorgenti comprendono le emissioni stradali e residenziali oltre ad alcune sorgenti industriali. Per effettuare un confronto realistico è stato inoltre considerato anche il contributo delle sorgenti non inserite esplicitamente nel modello, equiparato alle concentrazioni rilevate dalla stazione di qualità dell’aria di background urbano di Padova-Mandria; tale concentrazione, sommata al contributo delle sorgenti modellizzate ha costituito il termine di confronto delle ricadute del termovalorizzatore. Il confronto tra i valori medi (Long Term) eha evidenziato un contributo trascurabile delle ricadute dell’impianto dia per gli NOx che per il PM10; per quest’ultimo esso è dell’ordine di una frazione di percento, mentre per gli NOx solo nel semestre caldo supera l’1%. Il confronto sui singoli (peggiori) episodi di ricaduta (Short Term) ha invece evidenziato per gli NOx un contributo significativo del termovalorizzatore, che risulta compreso tra il 10% e il 50%, mentre per il PM10 il contributo è risultato sempre poco significativo, dell’ordine dell1%. AcagasAps e ARPAV si impegnano a fornire al Comune tutti i dati ambientali a loro disposizione al fine di soddisfare le richieste dell’Osservatorio ambientale, istituito presso il CdQ3, per la produzione, raccolta e divulgazione dei dati relativi alle emissioni dell’impianto di incenerimento. Anche l’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri ha pubblicato, nel febbraio 2013, la “Valutazione dello stato di qualità della componente aria nel comune di Padova e nel comune di Noventa Padovana e relativo contributo dell’emissioni aeriformi immesse nell’ambiente dall’impianto AcegasAps di Padova” dalla quale risulta che il l’impianto contribuisce al’’inquinamento atmosferico in quantità generalmente comprese tra 10-9 3 3 ng/m e 25 µg/m , valori che sono relativamente bassi rispetto ai valori ambientali riscontrati dai monitoraggi di qualità dell’aria, incidendo in percentuali mediamente inferiori al 2%. Nel mese di luglio 2013 è stata condotta, sempre dall’istituto Mario Negri, un’approfondita campagna di misura delle polveri ultrafini (nano particelle) emesse dai camini del termovalorizzatore. Per eseguire queste misure sono state adottate varie tecniche che permetteranno poi anche un confronto tra di esse. La campagna di misura ha previsto caratterizzazione delle emissioni e la tracciatura delle ricadute, valutando per confronto la situazione dell’atmosfera cittadina. I risultati di questa campagna di misura sono ancora in fase di elaborazione, ma i primi risultati grezzi indicano che le concentrazioni ed i pesi del particolato emesso sono in completa analogia a quanto già presente in atmosfera, e quindi l’emissione dei camini è completamente ininfluente. Nel mese di marzo 2014 è stato sottoscritto da AcegasApsAmga, i comuni di Padova e Noventa Padovana, ARPAV, ULSS n. 16 e Università di Padova un protocollo di intesa per la valutazione dell’impatto sanitario nella città di Padova e nell’area metropolitana. Con il fine di completare l’analisi epidemiologica tramite l’elaborazione dei dati locali per considerazioni sull’incidenza delle emissioni nell’atmosfera prodotte dall’impianto di termovalorizzazione, AcegasApsAmga si impegna a: 1. fornire tutta la documentazione tecnica necessaria 2. consentire l’accesso all’impianto ai soggetti sottoscrittori del protocollo Pagina 53 3. farsi carico dei costi e delle spese relative a progettazione, conduzione ed elaborazione statistica dei risultati 4. corrispondere agli Enti sottoscrittori del protocollo un importo adeguato per l’impegno di personale e mezzi. Il protocollo ha validità di un anno ed entro 6 mesi salla sottoscrizione le parti si impegano a redigere una relazione preliminare dell’analisi svolta 8.2.2 Comportamenti ambientali degli appaltatori, subappaltatori e dei fornitori AcegasApsAmga si riserva la facoltà di eseguire audit di seconda per verificare i comportamenti ambientali dei proprio appaltatori, subappaltatori e fornitori. Il 6 agosto 2013 è stato eseguito un audit di seconda parte in collaborazione con Hera al Consorzio CEREA, trasportatore e smaltitore dei rifiuti prodotti dal Termovalorizzatore, in cui si sono verificate le modalità di trattamento di tali rifiuti e le autorizzazioni in essere. Il 6 novembre 2013 è stato invece effettuato un audit di seconda parte all’impianto sloveno Termit al fine di valutare le modalità di gestione dell’impianto di recupero scorie (CER 190112) e il possesso dei requisiti minimi richiesti dalle procedure di AcegasAps per la valutazione dei fornitori. Nel 2014 non sono stati condotti audit di seconda parte. Pagina 54 9. Sicurezza ed emergenze ambientali 9.1 Sicurezza L’Azienda applica ed esegue un monitoraggio costante nell’applicazione dei requisiti delle norme sulla salute, sulla sicurezza dei lavoratori e sulla prevenzione incendi (valutazione dei rischi, valutazione del rischio chimico e certificato di prevenzione incendi). AcegasApsAmga ha provveduto all'informazione, alla formazione, all'addestramento e all'equipaggiamento di coloro che lavorano all’impianto come previsto dalla normativa vigente. L’impianto di termovalorizzazione S. Lazzaro è registrato come impianto soggetto a Certificato Prevenzione Incendi con pratica n. 7928 rilasciata dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Padova in data 11/08/2010 con validità fino al 10/08/2013 e successiva Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio presentata in data 13/08/2013 che sposta la validità del CPI alla data del 10/08/2018. Con riferimento al CPI con validità dal 11/08/2010 fino al 10/08/2013, l’impianto era caratterizzato dalle attività di Forno Inceneritore corrispondente al n.91 dell’elenco di cui al previgente D.M. 16 febbraio 1982 e comprendente anche le attività indicate nel decreto medesimo ai nn. 15-17-63-64-95. Con riferimento all’Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio, presentata in data 13/08/2013 con scadenza10/08/2018, l’impianto risulta caratterizzato dalle attività di Forno Inceneritore corrispondente al n.74 dell’elenco di cui al vigente DPR 1 agosto 2011 e comprendente anche le attività indicate nel decreto medesimo ai nn. 12-48-49. Nella seguente tabella riepilogativa, si riportano i riferimenti numerici delle attività presenti, indicandone a fianco i valori massimi effettivi delle rispettive grandezze significative, per le quali sono previsti valori di soglia: Att. n. 15 DM 16 febbraio1982 15 - Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili per uso industriale, agricolo, artigianale e privato: - per capacità geometrica complessiva da 0,5 a 25 mc. - per capacità geometrica complessiva superiore a 25 mc Att. n. 12 DPR 1 agosto 2011 Descrizione installazione Depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili e/o combustibili e/o oli lubrificanti, diatermici, di qualsiasi derivazione, di capacità geometrica complessiva superiore a 1 m3 serbatoio combustibile (gasolio) a servizio del bruciatore di avviamento forno inceneritore della 3 capacità di m 15 (linea 1 e 2): e’ stato svuotato e dichiarato non piu’ in esercizio, in quanto le linee 1 e 2 sono attualmente alimentate a gas di rete. 15 15 - Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili per uso industriale, agricolo, artigianale e privato: - per capacità geometrica complessiva da 0,5 a 25 mc. - per capacità geometrica complessiva superiore a 25 mc 12 Depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili e/o combustibili e/o oli lubrificanti, diatermici, di qualsiasi derivazione, di capacità geometrica complessiva superiore a 1 m3 serbatoio di gasolio per autotrazione a servizio del gruppo elettrogeno 3 con capacità massima di 2,5 m (linea 3); 15 15 - Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili per uso industriale, agricolo, artigianale e privato: - per capacità geometrica complessiva da 0,5 a 25 mc. - per capacità geometrica complessiva superiore a 25 mc 12 Depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili e/o combustibili e/o oli lubrificanti, diatermici, di qualsiasi derivazione, di capacità geometrica complessiva superiore a 1 m3 Att. n. 15: serbatoio di gasolio per autotrazione a servizio del gruppo elettrogeno con capacità massima 3 di 2 m (linea 1 e 2); Pagina 55 Att. n. 17 DM 16 febbraio1982 Depositi e/o rivendite di oli lubrificanti, di oli diatermici e simili per capacità superiore ad 1 mc Att. n. 12 DPR 1 agosto 2011 Descrizione installazione Depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili e/o combustibili e/o oli lubrificanti, diatermici, di qualsiasi derivazione, di capacità geometrica complessiva superiore a 1 m3 depositi oli lubrificanti con quantità 3 complessiva inferiore a 25 m . 63 Centrali termoelettriche 48 Centrali termoelettriche, macchine elettriche fisse con presenza di liquidi isolanti combustibili in quantitativi superiori a 1 m3 impianto di trasformazione dell’energia termica con produzione di energia elettrica della potenzialità massima di 3.280 kW (linea 1 e 2); 63 Centrali termoelettriche 48 Centrali termoelettriche, macchine elettriche fisse con presenza di liquidi isolanti combustibili in quantitativi superiori a 1 m3 impianto di trasformazione dell’energia termica con produzione di energia elettrica con potenzialità di 11.100 kW (linea 3); 64 Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici di potenza complessiva superiore a 25 kW 49 Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici ed impianti di cogenerazione di potenza complessiva superiore a 25 kW. gruppo elettrogeno con motore endotermico con potenzialità totale massima di 800 kW (linea 1 e 2); 64 Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici di potenza complessiva superiore a 25 kW 49 Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici ed impianti di cogenerazione di potenza complessiva superiore a 25 kW. Att. n. 64: gruppo elettrogeno con motore endotermico con potenzialità nominale di 900 kW (linea 3); 91 Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 100.000 Kcal/h 74 Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 116 kW forno inceneritore di rifiuti solidi urbani ed ospedalieri (linea 1) con potenzialità massima di 12.500.000 Kcal/h; 91 Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 100.000 Kcal/h 74 Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 116 kW forno inceneritore di rifiuti solidi urbani ed ospedalieri (linea 2) con potenzialità massima di 12.500.000 Kcal/h; 91 Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 100.000 Kcal/h 74 Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 116 kW forno inceneritore di rifiuti solidi urbani ed ospedalieri (linea 3) con potenzialità massima pari a 37.500.000 kcal/h; 91 Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 100.000 Kcal/h 74 Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 116 kW caldaia con funzionamento a gasolio per riscaldamento della palazzina uffici – servizi posta di fronte all’impianto inceneritore linea 2, con potenzialità termica di 152,9 kW; 95 Vani di ascensori e montacarichi in servizio privato, aventi corsa sopra il piano terreno maggiore di 20 m installati in edifici civili aventi altezza in gronda maggiore di 24 m e quelli installati in edifici industriali di cui all’art. 9 del DPR 29 maggio 1963, n. 1497 / (*) L’attività “vani di ascensori” non rientra piu’ nell’Elenco e non richiede piu’ l’autorizzazione da parte dei VVF ascensori a servizio del corpo uffici e servizi (quota sbarco più alto a 26,25 m), del locale forno/caldaia linea 3 (quota sbarco più alto a 32,60 m) e della torre camini (quota sbarco più alto a 33,00m); In data 06/08/2013 è stata presentata, ai fini di regolarizzare una situazione “de facto” esistente, Richiesta di Valutazione Progetto per l’Attività n. 2 (insediamento nuova Attività non contemplata dal vecchio CPI) e per l’Attività n. 74 (modifica attività esistente: alimentazione dei bruciatori a combustibile gassoso –metano- in luogo del combustibile liquido –gasolio- delle Linee di smaltimento 1 e 2). Pagina 56 Att. n. 2 DM 16 febbraio1982 Impianti di compressione o di decompressione dei gas combustibili e comburenti con potenzialità superiore a 50 Nmc/h Att. n. 2 DPR 1 agosto 2011 Descrizione installazione Impianti di compressione o di decompressione dei gas infiammabili e/o comburenti con potenzialità superiore a 50 Nm3/h, con esclusione dei sistemi di riduzione del gas naturale inseriti nelle reti di distribuzione con pressione di esercizio non superiore a 0,5 MPa Cabina secondaria di riduzione della pressione del gas (12-0,5 bar), erogante portata max 4.500 stmc/h Per quanto riguarda l’applicazione del D.Lgs. 334/99 "Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose", nell’impianto di termovalorizzazione sono presenti sostanze pericolose inferiori a quelle indicate nell'allegato I di tale decreto. Pertanto è applicabile solo l’art. 5 comma 2 della suddetta normativa che prevede l’integrazione del documento di valutazione dei rischi (Testo Unico 81/2008). In data 20 dicembre 2013, i Vigili del Fuoco hanno rilasciato il provvedimento di conformità positivo condizionato del progetto relativo al CPI ai sensi dell’art. n. 3 del D.P.R. n. 51/2011. In tale documento sono contenute prescrizioni che l’Azienda ha recepito in un cronoprogramma in cui sono stati indicati i responsabili dell’esecuzione delle attività e le scadenze. Una volta completate le attività descritte nel cronoprogramma, in data 23/05/2014 è stata inviata al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Padova la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) e l’Asseverazione inerenti alle attività n. 74 e n. 2. Il 12/08/2014, a seguito del sopralluogo in impianto, il funzionario del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ha espresso parere favorevole alla prosecuzione dell’attività e al rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi. 9.2 Emergenze AcegasApsAmga ha definito la procedura “Gestione delle emergenze nei siti aziendali”. Gli scenari incidentali di riferimento per le emergenze credibili relative a un sito, vengono identificati basandosi sulle seguenti analisi: Valutazione dei rischi (inclusa valutazione rischio incendi ai sensi D.M. 10/03/98); Valutazione rischi specifici con impatti potenzialmente significativi (es. radioattività, gas tossici, PCB-PCT, trasporti pericolosi, ecc.); Individuazione e valutazione aspetti ambientali in condizioni di emergenza; Esperienza storica interna/esterna; Analisi dei rischi derivante dall’integrazione del Valutazione dei rischi secondo quanto previsto dall’art.5 c.2 del D.Lgs.334/99 e s.m.i.; Evidenze di emergenze/incidenti pregressi; Schede di sicurezza dei prodotti utilizzati. Pagina 57 Le emergenze devono essere classificate secondo la seguente scala: Livello Sublivelli B1 La situazione di pericolo investe solo una zona circoscritta, in cui ha avuto origine l'incidente. Non necessariamente comporta l’allontanamento dei presenti dalla zona in cui l’evento si sta verificando e può essere fronteggiata con efficacia dai lavoratori presenti. B2 La situazione di pericolo investe solo una zona circoscritta, in cui ha avuto origine l'incidente. Comporta l’allontanamento dei presenti dalla zona, ma può essere fronteggiata con efficacia dai lavoratori presenti. M1 La situazione di pericolo investe o minaccia di investire settori diversi da quelli in cui ha avuto origine l'incidente. Essa richiede, per essere fronteggiata con efficacia, l’intervento della squadra di emergenza; comporta sicuramente l’evacuazione dei settori in emergenza e dei limitrofi. M2 La situazione di pericolo investe o minaccia di investire zone diverse da quella in cui ha avuto origine (es. altre strutture del Gruppo in siti che comportano la presenza di più società) ma in questo caso l’intervento della squadra di emergenza non è sufficiente per fronteggiare con efficacia l’evento ma è necessario l’intervento di squadre esterne. La situazione richiede l’evacuazione di tutto il sito. / La situazione di pericolo investe molte parti del sito e può investire aree esterne limitrofe non di pertinenza del Gruppo HERA; richiede immediatamente interventi esterni (VV.F., Protezione Civile, etc.) nel sito e anche all’esterno. La situazione richiede l’evacuazione di tutto il sito. B: Livello basso M: Livello medio A: Livello alto Le emergenze possibili che sono state riscontrate nel caso dell’impianto di Termovalorizzazione sono state suddivise, in base alla loro origine, in: emergenze per cause naturali (terremoti, esondazioni ecc.); emergenze di origine tecnica (fuori servizio del filtro a maniche, blocco del ventilatore, incendio ecc.). Appartengono alla prima categoria le emergenze che derivano da situazioni eccezionali di carattere naturale e che, data la loro caratteristica di imprevedibilità, rendono spesso i loro effetti di difficile valutazione (ad esempio l’esondazione del canale Piovego avvenuta nel mese di novembre 2010). Le emergenze di origine tecnica o di processo sono invece derivanti da avarie o malfunzionamenti dell’impianto: è pertanto possibile prevederne le cause e i relativi impatti sull’ambiente. Sulla base di queste distinzioni sono state definite modalità gestionali e operative, sia per evitare l’insorgenza di tali situazioni, sia per rispondere alle stesse in modo efficace e tempestivo e ridurre al minimo gli effetti negativi sull’ambiente. Ad esempio sono state predisposte procedure per la gestione in caso di rotture o malfunzionamenti di parti di impianto che possono provocare fuoriuscite non controllate di aeriformi e che richiedono interventi tempestivi tra cui, se questi non fossero efficaci, la fermata dell’impianto. È stata inoltre predisposta la procedura “La comunicazione nella gestione delle emergenze ambientali – Direzione Ambiente” sulle modalità di comunicazione agli Enti competenti (Regione Veneto, Comune e Provincia di Padova e ARPAV) in caso di emergenze che interessino, tra gli altri, il termovalorizzatore San Lazzaro. A seguito di tali emergenze, se necessario, vengono redatte relazioni specifiche e inviate alle Autorità di Controllo. Nel 2014 non si sono verificate emergenze ambientali che hanno interessato il termovalorizzatore San Lazzaro. Pagina 58 In sede di riesame della direzione sono state valutate le potenziali emergenze e programmate le modalità di simulazione delle emergenze individuate come critiche. Le procedure di risposta alle emergenze vengono provate periodicamente; il 26 novembre 2013 è stata effettuata una prova generale di gestione dell’emergenza/evacuazione, mentre nei giorni 9 e 24 aprile 2014 è stata eseguita una prova di gestione dell’emergenza relativa a un potenziale incendio nella fossa rifiuti della Linea 3 in cui sono state verificate le sequenze operative nel rispetto delle procedure e l’attivazione dei presidi antincendio. Il 30 ottobre 2014 si è svolta la prova di gestione allarme incendio ed evacuazione dell’impianto e a seguire una simulazione di emergenza ambientale, consistente nello sversamento a terra di una soluzione di Acido Cloridrico al 31%. Seguendo quanto indicato nel prospetto “Simulazione Emergenza Ambientale” allegato alla procedura “Gestione delle emergenze nei siti aziendali”, gli operatori hanno agito correttamente arginando tempestivamente lo sversamento. Pagina 59 10. Obiettivi, traguardi e programmi ambientali di miglioramento La Direzione Ambiente definisce annualmente specifici obiettivi di miglioramento ambientale, il cui raggiungimento viene garantito dalla predisposizione di dettagliati programmi ambientali in cui si definiscono le azioni, le responsabilità, i tempi e le risorse umane e finanziarie necessarie per il conseguimento degli stessi. Dal 2007 l’Azienda ha effettuato numerosi investimenti sull’impianto di termovalorizzazione, a partire dalla costruzione della terza linea, la cui gestione dal 29 aprile 2011 è passata dalla ditta costruttrice Termokimik all’allora AcegasAps, fino alle attività di revamping delle Linee 1 e 2. Sono inoltre stati realizzati gli interventi previsti dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, come per esempio la separazione dei punti di emissione delle Linee 1 e 2 e la conversione dei bruciatori a gasolio in bruciatori a metano e sono corso stati eseguiti gli interventi di mitigazione e compensazione ambientali per un importo di spesa totale di 1.692.224,61 €. L’Azienda continua quindi ad impegnarsi per mantenere elevati standard qualitativi dell’impianto nel rispetto delle normative e delle autorizzazioni vigenti e del Sistema di Gestione adottato. Di seguito si riporta l’aggiornamento dello stato di avanzamento degli obiettivi di miglioramento in essere. Gli obiettivi già conseguiti, relativi al triennio 2010 - 2013, non vengono richiamati. 10.1 Obiettivi di miglioramento per il triennio 2014 – 2016 Aspetto ambientale Emissioni sonore Obiettivo 1. Riduzione emissioni sonore Soluzione Prevista Entro Quando Resp. Costo Stato 1.1 interventi di insonorizzazione sulle valvole di scarico di emergenza delle caldaie delle linee 1 e 2 Giugno 2014 Resp. Impianti Dir. Amb. Costo investimento: Euro 50.000 Resp. Impianto WTE PD 1.2 intervento di insonorizzazione del condotto di collegamento delle fosse stoccaggio rifiuti In corso Revisione a marzo 2015: L’ intervento di insonorizzazione sulle valvole di scarico di emergenza della caldaia della Linea 1 è stato eseguito, mentre per la Linea 2 si è in attesa di montaggio delle apparecchiature che avverrà ad aprile 2015. L’intervento di insonorizzazione del condotto di collegamento delle fosse stoccaggio rifiuti è stato completato. Aspetto ambientale Emissioni odorigene Obiettivo 2. Riduzione emissioni odori Soluzione Prevista Entro Quando Resp. Costo Stato 2.1 Intervento di tamponamento del condotto di collegamento delle fosse stoccaggio rifiuti Giugno 2014 Resp. Impianti Dir. Amb. Costo investimento: Euro 10.000 Resp. Impianto WTE PD Revisione a marzo 2015: L’intervento è stato eseguito a seguito del completamento dell’attività di cui al punto 1.2. Pagina 60 Aspetto ambientale Obiettivo Consumo di 3.Riduzione del consumo di reagenti reagenti Ottimizzazione processi Soluzione Prevista Entro Quando 3.1 Riduzione del consumo di reagenti Dicembre utilizzati per la depurazione fumi e 2014 conseguentemente dei rifiuti prodotti attraverso l’ottimizzazione del sistema di dosaggio e la sperimentazione di reagenti alternativi. Si stima una riduzione dei rifiuti prodotti pari a 5 kg/t di rifiuto trattato. 1) analisi dei potenziali fornitori e delle caratteristiche dei reagenti; 2) Definizione periodi di prova; 3) valutazione dei risultati ottenuti nella sperimentazione; 4) confronto con dati storici ed eventuale avvio a regime Resp. Costo Stato Resp. Impianti Dir. Amb. Costo investimento: Euro Resp. Impianto WTE PD In corso ® Revisione a marzo 2015: il test con il reagente alternativo (Sorbacal SP ) (marchio registrato), iniziato nel 2013 sulla Linea 3, si è concluso con risultati positivi, notando dei benefici in termini di consumo del reagente. Attualmente si sta utilizzando un altro reagente per effettuare un ulteriore confronto delle prestazioni. A seguito della valutazione dei risultati ottenuti sarà definito il reagente da utilizzare nel 2016. Aspetto ambientale Emissioni diffuse Obiettivo 4. Riduzione polveri diffuse Soluzione Prevista 4.1 Estensione a linea 3 e Completamento del sistema di aspirazione centralizzata delle polveri Entro Quando Dicembre 2015 Resp. Costo Stato Resp. Impianti Dir. Amb. Costo investimento: Euro 250.000 Resp. Impianto WTE PD Revisione a marzo 2015: Il sistema di aspirazione centralizzata delle polveri è stato completato nel mese di dicembre 2014. Aspetto ambientale Emissioni in atmosfera Obiettivo 5. Monitoraggio delle ricadute dell’impianto Soluzione Prevista Entro Quando Resp. Costo Costo 5.1 Valutazione dell’eventuale impatto Dicembre Resp. Impianti investimento: delle emissioni del WTE sulla qualità 2016 Dir. Amb. Euro dell'aria del territorio circostante mediante 300.000 una pluralità di verifiche previste in un Resp. accordo volontario di monitoraggio Impianto ambientale siglato con ARPAV, Comune di WTE PD Padova, provincia di Padova e Comune di Noventa Padovana che prevede: 1) Monitoraggio della qualità dell’aria attraverso due centraline fisse; 2) Monitoraggio della qualità dell’aria attraverso una stazione mobile utilizzata per 100 giorni all’anno; 3) Monitoraggio delle ricadute al suolo dei POP’s ; 4) redazione di una relazione annuale sulla qualità dell’aria della zona di ricaduta dell’impianto Stato In corso Revisione a marzo 2015: sono in corso le campagne di monitoraggio della qualità dell’aria così come previsto dall’accordo volontario tra AcegasApsAmga e ARPAV, il Comune e la Provincia di Padova e il Comune di Noventa Padovana. Pagina 61 10.1.1 Nuovi obiettivi di miglioramento per il 2015 Aspetto ambientale Emissioni in atmosfera Obiettivo 6. Valutazione dell’impatto sanitario nella città di Padova e nell’area metropolitana ai fini del completamento dell’analisi epidemiologica tramite l’elaborazione dei dati locali per considerazioni sull’incidenza delle emissioni nell’atmosfera negli ultimi decenni Soluzione Prevista Entro Quando Resp. Costo Resp. Costo 6.1 Definizione di un protocollo di intesa tra AcegasApsAmga e i Comuni di Padova e Dicembre Impianti investimento: Dir. Amb. Noventa Padovana, ARPAV, ULSS n. 16, 2015 convenzioni Università di Padova in cui AcegasapsAmga Resp. onerose si impegna a: Impianto firmate con 1) fornire tutta la documentazione tecnica WTE PD Università di necessaria Padova e 2) consentire l’accesso all’impianto ai ULSS 16 soggetti sottoscrittori del protocollo Padova 3) farsi carico dei costi e delle spese relative a progettazione, conduzione ed 40.000€ elaborazione statistica dei risultati 4) corrispondere agli Enti sottoscrittori del protocollo un importo adeguato per l’impegno di personale e mezzi. Stato In corso Il protocollo di intesa è stato sottoscritto dalle parti nel mese di marzo 2015 Aspetto ambientale Consumo di energia elettrica Aspetto ambientale Consumo di energia elettrica Obiettivo Soluzione Prevista Entro Quando Resp. Costo Stato Resp. Costo 7. Riduzione pressione 7.1 Non essendo al momento in servizio spillamento vapore da alcun sistema di teleriscaldamento, per gli Dicembre Impianti investimento: Dir. Amb. 0€ turbina linea 3 utilizzi interni all’impianto è possibile 2015 abbassare la pressione di lavoro del Resp. vapore servizi, prelevato dalla turbina L3. Impianto L’operazione consente di incrementare la WTE PD produzione di energia elettrica di circa 1%. Obiettivo 8. Riduzione temperatura di lavoro del reattore SCR per la riduzione degli NOx Soluzione Prevista Entro Quando Resp. Costo Stato Resp. Costo 8.1 La depurazione degli NOx nei fumi, Impianti investimento: operata dal sistema SCR, prevede un Dicembre Dir. Amb. 0€ riscaldamento dei fumi stessi al fine di 2015 innescare le reazioni. I fumi vengono poi Resp. raffreddati prima di essere espulsi al Impianto camino. Dati i limiti fisici del sistema di WTE PD raffreddamento dei fumi (con il recupero del calore assorbito), la temperatura di espulsione al camino risulta essere superiore ai 140°C. Riducendo la temperatura di esercizio dell’SCR è possibile abbassare anche la temperatura di espulsione al camino, abbassando quindi le perdite energetiche. L’operazione consente di incrementare la produzione di energia elettrica di circa lo 0,5%. Pagina 62 Aspetto ambientale Consumo di energia elettrica Obiettivo 9. Efficientamento energetico in linea con le politiche del Gruppo Hera Soluzione Prevista Entro Quando Resp. Costo Costo 9.1 Migliorare le prestazioni energetiche attraverso l’mplementazione di un Sistema Dicembre Direzione investimento: Generale 100.000 € di Gestione dell’Energia in conformità alla 2015 norma UNI CEI EN ISO 50001 Energy Manage ment Stato In corso QSA Direzioni/ Funzioni Pagina 63 11. Formazione del personale AcegasApsAmga provvede a qualificare il personale dell’impianto di termovalorizzazione in base alle esigenze richieste dalla mansione da svolgere, come riportato nella procedura “Formazione del personale”. Vista la natura dei compiti e delle responsabilità, nonché la complessità dell’impianto di termovalorizzazione e del potenziale impatto sull’ambiente che presenta, tutte le funzioni sono ritenute critiche dal punto di vista ambientale. Per tale motivo si esegue una continua formazione e sensibilizzazione per tutto il personale operante all’interno dell’impianto di termovalorizzazione relativamente a: - apparecchiature e impianti; - controlli ambientali; - salute e sicurezza. Nel corso del 2014 sono state effettuate 31 tipologie di corsi di formazione, per un totale di 805,75 ore partecipate, che, come si evince dalla tabella seguente, hanno riguardato principalmente l’aspetto di sicurezza e prevenzione e le competenze tecniche operative. Argomento Competenze Tecniche operative Competenze Tecniche operative Competenze Tecniche operative Competenze Tecniche operative Competenze Tecniche operative Sicurezza/Prevenzione Manageriale Valori Etici e Cultura d’impresa Sicurezza/Prevenzione Competenze Tecniche operative Competenze Tecniche operative Sicurezza/Prevenzione Manageriale Valori Etici e Cultura d’impresa Sicurezza/Prevenzione Informatica Titolo Progetto efficienza energetica corso diagnosi energetiche Gestione processo di approvvigionamento: corso per key users/formatori Gestione processo di approvvigionamento: corso per key users/formatori Corso base SAP Formazione sul campo SAP per referenti e compilatori Addetti Primo Soccorso Aggiornamento Change Management per High Potential Progetto Passaparola – Dicembre 2014 Corso GRU Mobile Solmec Modifiche Linea 1 - Preriscaldo fumi e recupero termico in caldaia Formazione sul campo funzionamento nuovo riscaldamento fumi Linea 1 Disamina piano emergenza, prova allarme e prova evacuazione termovalorizzatore di Padova Formazione e orientamento all’utilizzo della Balanced Score Card – Sensibilizzazione alle logiche per la gestione dei progetti strategici Illustrazione economics 2013 – 2014 Aggiornamento Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Formazione LYRECO – Gestione acquisti cancelleria Durata Partecipanti Ore Partecipate 7,00 1 7,00 26,00 1 26,00 15,00 2 30,00 4,00 4 16,00 17,00 1 17,00 6,00 9 54,00 8,00 1 8,00 1,00 38 38,00 14,00 2 28,00 1,00 9 9,00 1,00 7 7,00 1,00 7 7,00 16,00 1 16,00 1,50 1 1,50 12,00 1 12,00 2,00 1 2,00 Pagina 64 Argomento Titolo Incontro avvio lavori Processo Valutazione stress lavoro correlato ADR – trasporto su strada di merci Sicurezza/Prevenzione pericolose Utilizzo linee vita ed esecuzione di lavori Sicurezza/Prevenzione temporanei in quota Valori Etici e Cultura d’impresa Roadshow – Marzo 2014 Corso teorico e pratico sull’utilizzo del Sicurezza/Prevenzione carrello elevatore Formazione su nuova istruzione operativa “Modalità di scarico carbone Qualità attivo in polvere” e revisione Procedura “Gestione situazione a rischio superamento limiti di emissione” Modello di Leadership: gestione dei Manageriale collaboratori Manageriale Formazione su project Management Riunione Dirigenti Quadri e Alti potenziali Valori Etici e Cultura d’impresa – illustrazione Bilancio e Piano Industriale 2015 - 2018 Modalità di scarico del carbone attivo in Competenze Tecniche Operative polvere (PAC) Sicurezza/Prevenzione Formazione specifica per preposti Illustrazione e simulazione Piano di Sicurezza/Prevenzione emergenza Impianto WTE - Padova Formazione sulla sicurezza – rischi specifici – Accordo Stato Regioni – Sicurezza/Prevenzione personale operativo – (18001) – Modulo A+B Valori Etici e Cultura d’impresa Progetto Passaparola Ottobre 2014 Gestione del processo di Competenze Tecniche Operative approvvigionamento per responsabili, referenti e compilatori Formazione in affiancamento WTE Sicurezza/Prevenzione Padova – Modalità scarico carbone attivo Sicurezza/Prevenzione Procedura sicurezza WTE Padova Valori Etici e Cultura d’impresa Durata Partecipanti Ore Partecipate 2,00 1 2,00 3,00 1 3,00 4,00 6 24,00 2,00 16 32,00 12,00 10 120,00 1,00 7 7,00 8,00 1 8,00 16,00 1 16,00 3,50 2 7,00 1,00 14 14,00 8,00 5 40,00 1,00 13 13,00 12,00 15 168,00 1,00 42 42,00 3,45 5 17,25 1,00 26 26,00 2,00 8 16,00 Pagina 65 12. Convalida della Dichiarazione Ambientale Pagina 66 Allegato 1: Dati di esercizio e formule Dati di esercizio 2012 – 2013 – 2014 RIFIUTI TRATTATI anno 2012 anno 2013 anno 2014 39.263 44.802 100.232 184.297 38.403 43.672 102.022 184.097 33.351 42.018 93.004 168.373 anno 2012 anno 2013 anno 2014 Linea 1 327 319 302 Linea 2 323 323 330 Linea 3 Ton rifiuti trattati / gg di esercizio TOT impianto 332 334 311 561 561 537 anno 2012 anno 2013 anno 2014 123.198 120.642 109.257 98.820 96.465 86.700 25.0334 24.996 23.969 69.359 64.184 69.362 Linea 1 (t) Linea 2 (t) Linea 3 (t) Totale impianto (t) GIORNI DI ESERCIZIO BILANCIO ENERGETICO Produzione lorda di Energia Elettrica (MWh) Cessione Energia Elettrica ENEL (MWh) Autoconsumo Energia Elettrica interno impianto (MWh) Consumo risorse energetiche 3 Metano (m ) 0 11.000 11.00 Metano (MWh) -256 -229 -247 Gasolio (MWh) 0 -43 -43 Energia elettrica consumata (MWh) -25.034 -24.996 -23.969 Consumi totali di risorse (MWh) -25.290 -25.268 -24.259 97.908 95.374 84.998 Produzione specifica di energia elettrica (MWh/t rifiuto trattato) 0,668 0,655 0,649 Consumo specifico di risorse energetiche (MWh/t rifiuto trattato) 0,137 0,137 0,144 Cessione specifica di energia elettrica (MWh/t rifiuto trattato) 0,536 0,524 0,515 anno 2012 anno 2013 anno 2014 105.858 118.455 118.342 anno 2012 anno 2013 anno 2014 34.265 32.455 98.160 34.342 33.059 98.532 32.632 32.886 98.696 Gasolio (l) Produzione netta di energia Produzione netta di energia (tolti i consumi di gasolio, metano, EE) (MWh) SCARICO IN FOGNATURA 3 Scarico in fognatura (m ) PORTATA FUMI Linea 1 Linea 2 Linea 3 Pagina 67 Formule per il calcolo degli indicatori chiave Ciascun indicatore chiave si compone di: un dato A che indica il consumo/impatto totale annuo in un campo definito (emissioni in atmosfera, scarichi idrici, rifiuti prodotti, consumo di risorse energetiche, consumo di risorse idriche ecc); un dato B che corrisponde alle tonnellate di rifiuto trattato all’anno; un dato R che rappresenta il rapporto A/B. Per gli indicatori non composti dal solo dato A o B o dal loro rapporto, si utilizzano le formule di seguito elencate: Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale rispetto al limite: (%) mg Concentazi one 3 Nm 100 mg Limite 3 Nm Quantità sostanze emesse per tonnellata di rifiuti trattati: (kg/t) Nm 3 h mg kg GiorniEsercizio day Concentazi one PortataFum i 3 6 Nm 10 mg h day RifiutiTra ttati t Concentrazione media annua sostanze scaricate espressa in percentuale rispetto al limite: (%) mg Concentazi one L 100 mg Limite L Concentrazione media annua sostanze scaricate per tonnellata di rifiuto trattato: (g/t) mg g ScaricoFog naturaL Concentazi one 3 L 10 mg RifiutiTra ttati t Fattori conversione dell’energia Dalla circolare del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’.Artigianato n. 219/F del 2/03/1992 Gasolio 1t = 1,08 tep Poiché il peso specifico del gasolio = 0,85 kg/dm3 1L = (0,85/1000 x 1,08) tep Pagina 68 Metano 3 1000 Nm = 0,82 tep 3 1Nm = 0,82/1000 tep Energia elettrica: 1 MWhe = 0,23 tep (MT/AT) 1 tep = 1/0,23 MWhe Formula per il calcolo dell’Efficienza Energetica Dal Decreto Ministeriale del 7 agosto 2013 Efficienza energetica = {(Ep – (Ef + Ei))/(0,97 × (Ew + Ef))}* KC Dove: Ep = energia annua prodotta sotto forma di energia termica o elettrica. E' calcolata moltiplicando l’energia sotto forma di elettricità per 2,6 e l’energia termica prodotta per uso commerciale per 1,1 (GJ/anno) Ef = alimentazione annua di energia nel sistema con combustibili che contribuiscono alla produzione di vapore (GJ/anno) Ew = energia annua contenuta nei rifiuti trattati calcolata in base al potere calorifico netto dei rifiuti (GJ/anno) Ei = energia annua importata, escluse Ew ed Ef (GJ/anno) 0,97 = fattore corrispondente alle perdite di energia dovute alle ceneri pesanti (scorie) e alle radiazioni. KC è il valore del fattore di correzione corrispondente all’area climatica nella quale insiste. Pagina 69 Allegato 2: Termini e definizioni AIA Autorizzazione Integrata Ambientale Ambiente Quel contesto in cui l’organizzazione opera con le sue attività, prodotti e servizi, comprendente l’aria, l’acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani, e le loro inter-relazioni. Analisi ambientale Un’esauriente analisi iniziale degli aspetti, degli impatti e delle prestazioni ambientali connessi alle attività, ai prodotti o ai servizi di un’organizzazione Aspetto ambientale Un elemento delle attività, dei prodotti o dei servizi di un’organizzazione che ha, o può avere, un impatto sull’ambiente Audit del sistema di gestione ambientale Verifica puntuale, sistematica e documentata che permette di conoscere e valutare oggettivamente se il sistema di gestione ambientale di un’organizzazione è conforme ai criteri definiti dalla norma UNI EN ISO 14001 e dal regolamento EMAS. Azione correttiva Azione intrapresa per eliminare le cause di esistenti non conformità, difetti o altre situazioni indesiderate al fine di prevenirne il ripetersi Azione preventiva Azione intrapresa per eliminare le cause di potenziali non conformità, difetti o altre situazioni indesiderate, al fine di prevenirne il verificarsi. Fattore di emissione Il fattore di emissione rappresenta l’emissione riferita all'unità di attività della sorgente, espressa ad esempio come quantità di inquinante emesso per unità di prodotto processato, o come quantità di inquinante emesso per unità di combustibile consumato, ecc. FID (flame ionizator detector) Sensore a fiamma ionizzata per la misurazione del COT (carbonio organico totale) FT.IR (spettrofotometro infrarosso a trasformata di Fourier) Analizzatore multiparametrico per il monitoraggio delle emissioni in aria. Impatto ambientale Qualunque modifica dell’ambiente, negativa o positiva, derivante in tutto o in parte dalla attività, dai prodotti o dai servizi di un’organizzazione. Impianto di termovalorizzazione Impianto per smaltimento dei rifiuti il cui processo di combustione è accompagnato da recupero energetico. Indicatore di Performance Ambientale (IPA) Espressione che fornisce informazioni sulla performance ambientale di un’organizzazione, sugli sforzi per influenzare questa performance e sulle condizioni dell’ambiente. Limiti di emissione acustica Il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa. Limiti assoluti di immissione acustica Il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori Limiti differenziali (rumore) I valori differenziali di immissione, misurati all'interno degli ambienti abitativi, prevedono che l'incremento al rumore residuo, apportato da una specifica sorgente di rumore, non può superare il limite di 5 dB(A) per i periodo diurno (dalle ore 6 alle ore 22) e di 3 dB(A) per quello notturno (dalle ore 22 alle ore 6). Il valore differenziale è quindi ottenuto eseguendo la differenza tra il livello equivalente di rumore ambientale (sorgente indagata attiva) e quello residuo (sorgente indagata inattiva). Pagina 70 mg/Nmcs 11% O2 parametri espressi in milligrammi per normal metro cubo secco normalizzati all’11% di O2. Manuale del Sistema di Gestione Ambientale Documento che enuncia la Politica Ambientale e descrive il Sistema di Gestione Ambientale di un’organizzazione. Miglioramento ContinuoProcesso di accrescimento del sistema di gestione ambientale per ottenere miglioramenti della prestazione ambientale complessiva in accordo con la politica ambientale dell’organizzazione (Nota: Il processo non necessariamente deve essere applicato simultaneamente a tutte le aree di attività). Non conformità Non soddisfacimento di un requisito specificato nella norma UNI EN ISO 14001, nei documenti del Sistema di Gestione Ambientale (Manuale del SGA, Procedure, Istruzioni operative), nelle prescrizioni legali ambientali applicabili, nei contratti con i clienti e con i fornitori/appaltatori. Obiettivo ambientale Un fine ambientale complessivo, per quanto possibile quantificato, conseguente alla politica ambientale, che l’organizzazione decide di perseguire. Organizzazione Un gruppo, una società, un’azienda, un’impresa, un’autorità o un’istituzione, ovvero loro parti o combinazioni, in forma associata o meno, pubblica o privata, situata all’interno o all’esterno della Comunità, che abbia una propria struttura funzionale e amministrativa. Parametri : CO: monossido di carbonio. NH3: ammoniaca. SOx: Ossidi di zolfo. NOx: Ossidi di azoto. HCl: Acido cloridrico. HF: Acido fluoridrico. COT: carbonio organico totale. PCDD: policlorodibenzodiossine. PCDF: policlorodibenzofurani. Hg: Mercurio. Cr: Cromo. Fe: Ferro. Mn: Manganese. Ni: Nichel. Cd: Cadmio Parte interessata Individuo o gruppo coinvolto o influenzato dalla prestazione ambientale di una organizzazione. P.C.I. Potere Calorifico Inferiore Frazione di energia che un combustibile libera durante il processo di combustione ed impiegata per l'evaporazione dell'acqua presente nel combustibile. PCR Prodotti Calcici Residui derivanti dalla combustione dei rifiuti. Politica ambientale Le intenzioni e l’orientamento generali di un’organizzazione rispetto alla propria prestazione ambientale, così come espressa formalmente dall’Alta Direzione, ivi compresi il rispetto di tutti i pertinenti obblighi normativi in materia di ambiente e l’impegno a un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. Tale politica fornisce un quadro di riferimento per gli interventi e per stabilire gli obiettivi e i traguardi ambientali. Prestazione ambientale I risultati misurabili della gestione dei propri aspetti ambientali da parte di un’organizzazione. Prevenzione dell’inquinamento Impegno sull’uso di processi (procedimenti), prassi, materiali o prodotti per controllare e ridurre l’inquinamento, compreso il riciclaggio, il trattamento, i cambiamenti di processo, i sistemi di controllo, l’utilizzazione efficiente delle risorse e la sostituzione di materiali. Pagina 71 Programma ambientale Una descrizione delle misure, delle responsabilità e dei mezzi adottati o previsti per raggiungere obiettivi e traguardi ambientali e delle scadenze per il conseguimento di tali obiettivi e traguardi. PSR Prodotti Sodici Residui derivanti dalla combustione dei rifiuti. Revamping Intervento di riqualificazione ed innovazione di un impianto. Riesame da parte della Direzione (Adattata per il Sistema di Gestione Ambientale) Valutazione formale effettuata dall’alta direzione circa lo stato e l’ adeguatezza del Sistema di Gestione Ambientale in relazione alla Politica Ambientale e ai relativi obiettivi Sistema di gestione ambientale (EMS = environmental management system) La parte del sistema complessivo di gestione comprendente la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare, mettere in atto, realizzare, riesaminare e mantenere la politica ambientale e per gestire gli aspetti ambientali. SME Sistema informatico di monitoraggio delle emissioni Traguardo ambientale Un requisito di prestazione dettagliato, conseguente agli obiettivi ambientali, applicabile ad un’organizzazione o ad una sua parte, che occorre fissare e realizzare al fine di raggiungere tali obiettivi. Trattamento di una Non Conformità Azione da intraprendere nei riguardi di un’entità non conforme al fine di risolvere la ―non conformità‖ UNI CEI EN ISO 17025 Norma relativa a ―Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura‖. Pagina 72 Allegato 3: Elenco delle principali leggi applicabili alla data di convalida e provvedimenti autorizzativi di riferimento connessi con la trattazione degli aspetti ambientali AUTORIZZAZIONE Provvedimento DGR INTEGRATA n. 10 del 31/01/2014 AMBIENTALE definitiva Autorizzazione all’esercizio dell’impianto di termovalorizzazione di rifiuti urbani, speciali non pericolosi, sanitari a rischio infettivo e farmaci con recupero energetico. AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE in essere fino al 31/01/2014 Provvedimento DGR Autorizzazione all’esercizio dell’impianto di smaltimento mediante termodistruzione di n. 4139 del 29/12/2009 rifiuti urbani, speciali non pericolosi, sanitari. SCARICHI IDRICI E ACQUE Decreto Legislativo del Governo 03/04/2006, n.152 Norme in materia ambientale SCARICHI IDRICI E ACQUE Decreto 06/11/2003 n.367 Regolamentazione concernente la fissazione di standards di qualità nell’ambiente acquatico per le sostanze pericolose ACQUA Deliberazione n. 107 del 5 novembre 2009 Consiglio regionale Veneto Approvazione, ai sensi dell'art. 121 del D.Lgs 152/2006 del ACQUA D.Lgs. n. 31 31/02/2001 Attuazione della direttiva 98/83/ CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano EMISSIONI IN ATMOSFERA Decreto del Ministero dell’Ambiente 10/03/1999 Proroga dei termini per la dismissione di gas halons EMISSIONI IN ATMOSFERA Decreto Ministeriale 25/08/2000 Aggiornamento dei metodi di campionamento, analisi e valutazione degli inquinanti, ai sensi del D.P.R. 24/05/1988, n.203 EMISSIONI IN ATMOSFERA D. Lgs. 11/05/2005, n.133, Attuazione della direttiva 2000/76/CE, in materia di incenerimento dei rifiuti EMISSIONI IN ATMOSFERA D. Lgs. 04/03/2014 n.146 Attuazione della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento). RUMORE Legge Quadro 26/10/1995, n.447 Legge Quadro sull’inquinamento acustico RUMORE D.M. (Ambiente) 11/12/1996 Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo RUMORE Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14/11/1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore RUMORE Decreto Ministeriale 16/03/1998 Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico RIFIUTI Decreto Legge n. 101 31/08/2013 Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. (Decreto del Fare) RIFIUTI Decreto Ministeriale 17/12/2009 RIFIUTI Decreti Ministerialeiregolame ntari relativi al SISTRI (2010-2013) Istituzione del sistema di controllo della tracciabilita' dei rifiuti, ai sensi dell'art. 189 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e dell'art. 14-bis del decreto-legge n. 78 del 2009 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009. Proroghe e modifiche del sistema di controllo della tracciabilità dei rifuti. RIFIUTI Decreto Legislativo del Governo 03/04/2006, n.152 Norme in materia ambientale RIFIUTI Decreto del Ministero dell’Ambiente 23/04/1999 Modificazione al Decreto Ministeriale 8/10/1996 recante: ‖Modalità di prestazione delle garanzie finanziarie a favore dello Stato da parte delle imprese esercenti attività di trasporto dei rifiuti‖ Piano di Tutela delle Acque (PTA), e in particolare le relative Norme Tecniche di Attuazione (NTA) D.G.R.V. n. 1543/2012, Modalità di prestazione delle Garanzie finanziarie a copertura dell’attività di smaltimento e recupero di rifiuti RIFIUTI Con D.G.R.V. n. 346, del 19 marzo 2013 ulteriori modifiche alla DGRV 1543/2012 Pagina 73 RIFIUTI Delibera di Giunta regionale 12 agosto 2013, n. 1489 Sono stati prorogati i termini, già fissati dalla DGRV 346/2013 al 21.08.2013, per l’adeguamento delle garanzie finanziarie per gli impianti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti. Nuovo termine 31/01/2013 RIFIUTI Legge Regione Veneto n°3/2000 Legge Regionale n° 3 del 21/01/2000 Nuove norme in materia di gestione dei rifiuti. RIFIUTI DGR 242 dd 09 febbraio 2010 Piano di Monitoraggio e Controllo (PMC) per gli impianti di cui al punto 5 - Gestione dei rifiuti, dell'allegato I al D. Lgs. 59/2005; Programma di Sorveglianza e Controllo (PSC) di cui al D. Lgs. 36/2003, Programma di Controllo (PC) e Piano di Sicurezza (PS) di cui all'art. 26 e all'art. 22 della Legge regionale 21 gennaio 2000, n. 3, s. m. ed i. Indicazioni operative RIFIUTI DPR 15/07/2003 n. 254 Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari RIFIUTI Legge Ordinaria del Parlamento 25/01/1994, n.70 Norme per la semplificazione degli adempimenti in materia ambientale, sanitaria e di sicurezza pubblica, nonché per l’attuazione del sistema di ecogestione e di audit ambientale INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO Legge 22/02/2001, n.36 Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettromagnetici, elettrici e magnetici SOSTANZE PERICOLOSE Decreto Interministeriale 6/08/2013 Recepimento della direttiva 2009/161/UE della Commissione del 17 dicembre 2009 che definisce il Terzo elenco di valori indicativi di esposizione professionale in attuazione della direttiva 98/24/CE del Consiglio e che modifica la direttiva 2009/39/CE della Commissione SOSTANZE PERICOLOSE Decreto Legislativo del Governo 03/02/1997, n.52 Attuazione della Direttiva CEE concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose SOSTANZE PERICOLOSE Decreto Legislativo del Governo 16/07/1998 n.285 SOSTANZE PERICOLOSE Decreto Legislativo n.65 del 14/03/2003 Attuazione di Direttive Comunitarie in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati pericolosi, a norma dell’art.38 della legge n.128 del 24/04/1998 Attuazione delle direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura dei preparati pericolosi - S.O.G.U. n° 61/L del 14/04/2003 SOSTANZE PERICOLOSE Regolamento 1907/2006 (CE) n.del Parlamento Europeo e del Consigliodel 18 dicembre 2006 TRASPORTO ADR Circolare 06/03/2000 D.L. 04/02/2000, n.40, attuazione della direttiva 96/35/CEE, consulenti per la sicurezza prot.513/4915/10 dei trasporti di merci pericolose TRASPORTO ADR Decreto Ministeriale Recepimento della direttiva 2004/111/CE e della direttiva 94/55/CE relativa al trasporto DEL 02/08/05 di merci pericolose su strada SICUREZZA Legge 123 del 3/08/07 SICUREZZA D.Lgs. 81 09/04/2008 SICUREZZA D.Lgs 334/99 SICUREZZA DPR n. 177 14/09/2011 IPPC D. Lgs 152/06 – Parte Procedure per la valutazione di impatto ambientale stategica (VAS), per la valutazione di II impatto ambientale (VIA)e per l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) IPPC DGRV nr. 668 del D.lgs 18 febbraio 2005 nr. 59 – Autorizzazione ambientale per la prevenzione e 20/03/2007 riduzione integrate dell’inquinamento SITO Legge 8 agosto 1985, Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 27 giugno n. 431 (Galasso) 1985, n. 312 concernente disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale SITO D M. del 3/3/75 Regolamento concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia del Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, nr. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro Attuazione della direttiva 98/62/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose del Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell'articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Rischio sismico Pagina 74 SITO Legge 2.2.74 n. 64 ―Provvedimenti per le costruzioni con particolari per le zone sismiche‖ SITO Legge 29 giugno 1939, n. 1497 Regio decreto-legge 30 dicembre 1923, n. 3267 Protezione delle bellezze naturali PREVENZIONE INCENDI D.M. del 16/02/1982 Modificazioni del Decreto ministeriale 27 settembre 1965 concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi. PREVENZIONE INCENDI D.P.R. del 29/07/1982 Approvazione del regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e di vigilanza antincendi PREVENZIONE INCENDI Legge 7 dicembre 1984 n.818 Nullaosta provvisorio per le attività soggette ai controlli di prevenzione incend, modifica degli articoli 2 e 3 della legge 4 marzo 1982 n.66 e norme integrative dell’ordinamento del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco PREVENZIONE INCENDI Legge 5 marzo 1990 n.46 Norme per la sicurezza degli impianti PREVENZIONE INCENDI D.P.R. del 06/12/1991 n. 447 Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990 n.46 in materia di sicurezza degli impianti PREVENZIONE INCENDI D.P.R. del 12/01/1998 n. 37 Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi PREVENZIONE INCENDI D.M. del 10/03/1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro SISTRI Legge 27 febbraio 2015, n,11 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative SISTRI Legge 30 ottobre 2013 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, n. 125 recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni SISTRI DM Ambiente 18 febbraio 2011, n.52 SITO Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani Regolamento recante istituzione del sistema di controllo della tracciabilita' dei rifiuti — cd. "Tu Sistri" Pagina 75