CALABRIA La pattuglia Rover della Calabria ha l’onore di poter ospitare Luigi Ingrassia, illustre firma di Carnet di Marcia APPUNTI: C aro Capo Clan, A breve, tu e i rover del tuo clan, riceverete Carnet di Marcia e con la nostra rivista associativa sarà allegato anche un libretto: “Vent’anni di strada”. Proprio come accadde 20 anni fa, infatti, saranno pubblicati e distribuiti gli esiti del questionario che ha impegnato te e i tuoi rover lo scorso anno. È terminata la fase di “inchiesta” in cui i rover assieme anche alle scolte si sono “guardati allo specchio” e si sono interrogati sulla quotidianità, sul loro rapporto con le cose, sull’affettività, sulla società e sulla religiosità, tutto in ragione della speranza che è in ciascuno di noi e che desideriamo testimoniare. A bbiamo avuto modo, assieme ad alcuni di voi che vi hanno partecipato, lo scorso mese di settembre a Soriano in occasione della festa per il trentennale dell’Associazione di svolgere un “capitolo” attraverso il quale ci siamo già confrontati tra noi capi su quanto era emerso dai dati ricavati dagli esiti dei questionari e su alcune delle interpretazioni e conclusioni che si possono trarre da questi. È giunto adesso però il più arduo compito…quello dell’impresa. Dobbiamo fare in modo che quanto abbiamo fatto sia effettivamente utile alla crescita ed alla formazione cristiana e sociale dei nostri ragazzi e che il libretto che è pieno a prima vista solo di noiosi numeri e percentuali e delle vecchie domande già lette…non finisca immediatamente nel tuo e nel loro cassetto! Significherebbe avere sprecato tempo e denaro ma soprattutto significherebbe buttare al vento tante buone opportunità per avviare utili attività di preparazione all’Euromoot e, in ogni caso, opportunità di crescita individuale e della comunità del tuo clan. A vremmo potuto spedire il libretto solo a te, allegandolo magari a questo opuscolo de “La Corda” ma preferiamo, al contrario, che ogni rover, ogni scolta, ogni capo, ogni RYS che aveva partecipato alla compilazione del questionario ne conservi una copia personale che gli ritorni utile adesso e in futuro. Una traccia permanente di questa analisi e di questa introspezione che ha avuto modo di fare nel 2006 in modo da potersi confrontare periodicamente con quanto vi si può leggervi. 2 23 INDIRIZZI UTILI: Raffaele Graziano - via Dromo, 2 • Bovalino (Rc) 3477680899 Pasquale Cananzi - via Nino Bixio, 14 • Reggio Calabria Salvatore Ieria - via Pio XI trav. Putortì, 13 • Reggio Calabria [email protected] Natale Iracà - via Saracinello al torr., 38 • Reggio Calabria A te sta il compito di fargliene comprendere tutti i suoi possibili utilizzi. Quali sono? Innanzi tutto il rover può procedere ad una verifica, confrontando le risposte che lui personalmente ha dato con quelle che erano state date alla stessa domanda dai suoi coetanei nel 1987 e adesso vent’anni dopo nel 2006. D a qui emergerà già qualche “diversità” e qualche “convergenza” comportamentale. Dall’analisi globale dei dati certamente ne rileverà da solo quali risposte possano rappresentare “eccessi” e quali possano mettere alla luce “carenze” nel nostro normale modo di vivere la giornata. La persona equilibrata probabilmente non è necessariamente nè quella che in tutto si allinea e risulta conforme alle risposte date da tutti gli altri così come nemmeno quella che risultasse in tutto difforme dal pensiero e dalle risposte comuni. Probabilmente i giovani dai 19 ai 21 questo tipo di analisi saranno in grado di comprenderla anche da soli, ma ai novizi ed ai rover di primo pelo dovrai dare una mano tu a trovare la giusta chiave di lettura del dato statistico. È ovvio che, anche a tal fine, sarà quanto mai opportuno che tu crei delle nuove occasioni di confronto in appositi incontri ed attività di clan in cui si possano assieme commentare e far uscire queste “differenze” e queste “conformità” sia per far ragionare i singoli rover sulle proprie personali risposte, sia per fare emergere anche quale sia il pensiero comune della comunità del clan. Gianluca Crupi - via Schiavone Mati, 30/P • Reggio Calabria [email protected] Ugo Menzano - via T. Campanella • Crotone [email protected] D Indice di questo numero de “La Corda”: Caro capo clan...................................................................pag. Essere o non essere.........................................................pag. Challenge...................................................................pag. Veglia di riflessione e preghiera..........................pag. Calabrisella mia.........................................................pag. Le strade di Calabria..................................................pag. 22 2 4 13 16 19 20 a queste analisi potrebbero pure scaturire necessità di avviare nuovi cicli di inchiesta-capitolo-impresa su svariati singoli argomenti. Potrebbe nascere l’esigenza di rivedere assieme la carta di clan alla luce di nuovi progetti comuni finalizzati a correggere quelle spigolature che sono emerse dalla lettura dei questionari (sarebbe meglio dire dalla lettura di noi stessi!). Rivedendo, ad esempio, anche i contenuti dell’Enciclica Ecclesia in Europa si potrebbe poi procedere anche ad un confronto su quelli che possono essere i passi necessari da compiere per progredire a livello personale ed a livello di clan in vista della partecipazione all’Euromoot. Dobbiamo sforzarci in tutti i modi di preparare gli animi ad una partecipazione attiva e consapevole a questo grandioso evento…non sia mai che il nostro compito si riduca a quello di accompagnare i nostri rover all’euromoot e riaccompagnarli a casa solo per l’aspetto fisico…”sani e salvi”…ma facciamoci veri compagni di strada, capaci di ascoltarli, di aiutarli, di consigliarli, di fortificarli, di sostenerli, di condividere con loro fatiche e speranze, allegria e dolore. 3 realizzato da Pasquale Cananzi Essere o non essere…. Alcune riflessioni per una pratica (spero) virtuosa delle pagine di Ecclesia in Europa in vista dell’Euromoot. I Ecclesia in Europa” cos’è, a cosa serve? nfine l’Aspromonte. È senza ombra di dubbio il paesaggio più caratteristico della Calabria. Da questo massiccio possono essere ammirati i due mari e lo Stretto di Messina. Il lembo meridionale della catena appenninica, di origine graniticocristallina, somiglia ad una gigantesca piramide, che, vicinissima al mare, si arrampica fino a 2000 mt con numerose cime e diversi altopiani di origine sedimentaria marina. Contraddistinta dalla presenza di numerosi corsi d'acqua (fiumare); vanta la presenza di parecchie specie (lupo, falco pellegrino, gufo reale, astore). È, inoltre, coperta da vasti boschi (faggio, abete bianco, pino nero, leccio, castagno). Tra le particolarità devono, senza dubbio, essere menzionate: l’aquila del Bonelli, la felce tropicale Woodwardia radicans. Al centro del mediterraneo, si distingue per le tantissime testimonianze storiche, artistiche e archeologiche; nonché della cultura arcaica, classica, grecanica, medievale e moderna. Teatro, nel 1999, del campo scuola branca Rover che ha portato da Scilla, località marina turistica posta sul tirreno, a Condofuri, centro della costa jonica, celebre per l’influsso della cultura grecanica. gnuno di noi vive e, da essere umano adulto, ha consapevolezza di cosa gli tocca fare per restare sé stesso, nonostante gli stimoli sempre più particolari e caotici che riceve spesso lo spingano a cambiare o lo mettano in continua e profonda discussione sino, talvolta, a far nasce dubbi sulla stessa propria scelta di costruire la vita così come la si sente e si vuole. È il dramma – o la bellezza, per chi come me ama le sfide – del quotidiano vivere al giorno d’oggi, continuamente presi e tirati in un meccanismo che sembra non tenere in alcun conto la nostra scelta di valori, la nostra dimensione spirituale, ovvero, in definitiva, ogni perché che sin qui avevamo dato o cercato di dare alla nostra vita. In questo paesaggio esistenziale, che per alcuni versi può dirsi “apocalittico”, sul più bello del macerarsi egli ultimi anni, i rover dei diversi gruppi appartenenti alla Regione Calabria hanno percorso vari itinerari che hanno loro permesso di immergersi in un autentico paradiso naturale, l’unico che permetta di vivere la strada in maniera autentica e originale senza imbattersi in segni di civiltà per parecchi giorni, avendo sempre accanto uno dei due mari che rendono unico il paesaggio calabro. Ci è sembrato, infine, riduttivo segnalare un solo percorso. Vi invitiamo a contattarci per realizzare, col nostro aiuto, il percorso maggiormente indicato alle vostre esigenze. 21 I l gioco da proporre a chi ha la ventura di legger queste righe è l’arcinoto “se fossi…”. È questo infatti – immedesimarmi nuovamente nei panni da poco smessi del capo clan – il percorso che mi appare renda più leggero scrivere e più utile leggere le riflessioni che qui di seguito espongo e che hanno un unico scopo: dare qualche idea su come e perché “Ecclesia in Europa” possa essere la scelta vincente per preparare i nostri ragazzi all’avventura dell’Euromoot e, quindi, contribuire a far nascere nella felice e prolifica mente del lettore – il capo clan – qualche idea pratica in più per il suo utilizzo con i ragazzi. Ho letto quindi il lesto che viene proposto per prepararci all’Euromoot e ciò ho fatto immedesimandomi nel Capo Clan che lo dovrà usare. Ne sono nate le - non certo poche ma spero non troppe - righe che seguono e che sono le mie personali riflessioni (senza alcuna velleità, anzi criticabilissime…) e gli spunti per lavorarci su che mi sono venuti in mente. Vado quindi al sodo immediatamente. O 4 impianti boschivi ed a studi di carattere genetico. La fauna, così come per il pollino, è rappresentata dall’ormai mitico Canis Lupus Lupus, la cui salvaguardia ha reso possibile che in Calabria oggi se ne possano contare circa 450-500 esemplari; la Lontra, molto prossima all’estinzione; lo Sciurus Vulgaris Meridionalis, conosciuto più semplicemente col nome di scoiattolo; la Vipera Aspis, il Capovaccaio, il Nibbio e il Gufo Reale. N Contributo realizzato da Natale Iracà (capo clan Rc6) Le strade di Calabria C amminare in Calabria potrebbe riservare numerose felici sorprese a chi del Bruzio conosce poco o nulla. In primo luogo, occorrerebbe soffermarsi sulle catene montuose presenti all’interno del territorio (Pollino, Sila e Aspromonte) e sui due mari (Tirreno e Jonio) che bagnano quella che fu, tra gli altri, la terra di Tommaso Campanella. Un campo mobile nel Parco Nazionale del Pollino, oltre a percorsi i cui dislivelli sembreranno abbastanza tosti, non porterà a raggiungere quote esagerate: la cima più alta è il monte Dolcedorme (2266 m). Tuttavia la catena montuosa ubicata nell’estremo nord della regione è, in assoluto, la più imponente dell’Appennino meridionale. T 20 ra i luoghi da visitare non dovranno certo mancare: la Grande Porta, che introduce ai Piani del Pollino, luogo in cui potranno essere ammirati i più antichi esemplari di Pino loricato; e Papasidero (località sita a circa 30 minuti di auto da Scalea) presso cui sarà possibile provare un’esperienza nuova: il Rafting. Si tratta della discesa guidata, a bordo di gommoni, del fiume Lao, uno degli scorci di paesaggio più suggestivi dell’intera Calabria. Possibile, naturalmente, prevedere un percorso che parta da una costa e arrivi su quella opposta. La Sila, invece, è, probabilmente, la catena montuosa più antica dell’area abitata dai Bruzi. Abbastanza distante dai due mari si divide in tre aree, che, da nord a sud, sono identificate in: Greca, Grande e Piccola. Si estende lungo tre province (Cosenza, Catanzaro e Crotone). Una riserva naturale guidata biogenetica, inoltre, “I giganti di Fallistro”, si occupa della salvaguardia di un eccezionale lembo di pineta ultracentenaria le cui piante raggiungono dimensioni notevolissime, dando una testimonianza unica dell'antica selva silana. Inoltre, poiché si tratta di una riserva biogenetica, si intende conservare un ecosistema idoneo per la produzione e la successiva raccolta di semi da destinare a nuovi di ideali e nel bel mezzo della tempesta cha accompagna ogni passaggio epocale come è stato la fine del II millennio, una voce si alza fiera, facendo proprio dell’Apocalisse (il libro delle Sacre Scritture, proprio quello) l’immagine ed il tema guida della sua riflessione: è la voce della Chiesa e, per essa quindi, il Papa Giovanni Paolo II. È gli aveva approfittato dell’incombente Giubileo del 2000 (che tutti noi abbiamo potuto veder qual ricchezza incomparabile è stata) per riunire a sé i vescovi d’Europa in assemblea (sinodo) e per farli riflettere sulla dimensione reale della Chiesa, in Europa e nel nostro tempo, (hic et nunc, qui ed ora). E ssi Vescovi, quindi, nel 1999 furono chiamati a confrontarsi sul tema “Gesù Cristo, vivente nella sua Chiesa, sorgente di speranza per l’Europa” , proprio perché – citando S. Pietro – non possiamo certo pensare che oggi sia tempo di sgomento e turbamento, di caduta di valori e quindi di perdita di efficacia del messaggio Cristiano: ciò non accadrà mai se, avendo Cristo in cuore, saremo sempre pronti a “rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (I Pt., 3, 14-15). È questa speranza - incrollabile perché fondata su valori che trascendono, superano, il banale contendere della vita di ogni giorno e lo illuminano di significato e di obiettivi dandogli vero e profondo senso e valore - il punto di partenza e, in un cerchio ideale, anche la conclusione intorno alla quale si raccoglie il documento pontificio di cui ci stiamo occupando. La risposta e la meditazione dei Vescovi in quel sinodo è stata mirabile ed attuale, consentendo qualche anno dopo – nel 2003 - al Papa “a bocce ferme” di scrivere il documento di cui parliamo che vuol essere, in uno, sintesi del lavoro sinodale e lancio della riscoperta della attualità del messaggio cristiano nel III millennio che oggi l’umanità vive. C iò anche alla luce di quella verifica della esattezza di tante riflessioni dei vescovi (il cui primus è il Papa) che è stata il Grande Giubileo del 2000. Ecco perché la “Ecclesia in Europa” è uno scritto abbastanza lungo e che tratta parecchie tematiche, (si dire così per non dire tutte): sono quelle che servono a definire cosa vuol dire esser cristiano oggi in Europa e, quindi, a cosa serve e quale dimensione deve vivere la Chiesa stessa – che dei cristiani è unione nel Corpo di Cristo – per essere capace veramente di portar e la speranza nel cuore di ognuno, per mantenere agli occhi di ogni uomo il senso di Cristo speranza del mondo. Da qui la centralità del concetto di “Speranza”, che nello scritto ricorre continuamente, e la scelta di far riferimento 5 Eccovi un noto canto popolare Calabrese: nell’esposizione al libro della Apocalisse in quanto libro di “rivelazione profetica” che rivela il senso “nascosto e profondo delle cose che accadono” (Ap. 1,1). N on deve stupirsi, perciò, chi sarà sopravvissuto a questa lettura se, affrontata “dal vivo” quella del testo in questione, troverà quindi riferimento costante a questi due concetti. Tutta questa lunga premessa quindi era necessaria per far capire – con maggior rapidità e precisione – il perché di un testo come Ecclesia in Europa ed il cosa sia: una esortazione apostolica (scritto del Papa che invita a far qualcosa) redatta alla luce del sinodo dei vescovi del 1999 (post-sinodale) ed avente ad oggetto Gesù Cristo (che è) vivente nella sua Chiesa ed è la sorgente di speranza per l’Europa (quindi è speranza vera, attuale, capace di venire incontro ai problemi di ognuno di noi oggi nell’Europa di tutti i giorni, quindi anche nella nostra vita). Se il motto del Giubileo che tanto ci ha esaltati era “Cristo Ieri, oggi, sempre” quindi, “passata la festa” non si vuole certo “gabbare lo santo”: ma – al contrario –rilanciarsi e rilanciare l’attualità della nostra fede e la capacità di Cristo e della Chiesa di esser guida per l’uomo d’oggi, anche in Europa ed in un tempo che di fede, speranza e – come nasconderlo - di carità sembra molto più che avaro. CALABRISELLA MIA 1) Mamma non mi mandari all’acqua sula lu mulinare mi vuliva vasari dicìa c’a sugnu n’angiulu d’amuri e ntantu mi vulia mbrusciuniari Calabrisella mia, calabrisella mia Calabrisella mia facimmu ammuri Turillalleru lalleru lalla Sta calabresella muriri mi fa 2) Quandu ti vitti all’acqua chi lavavi lu me cori si r’iinchiu d’amuri e mentri a la sipala i robbi iampravi jeu ti rubbai lu meghiu muccaturi Calabrisella mia, calabrisella mia Calabrisella mia facimmu ammuri Turillalleru lalleru lalla Sta calabrisella muriri mi fa 3) Calabrisella mia, calabrisella mia tutta bagnata r’acqua venia rammi nu pocu r’acqua i sa lancedda acqua non sindi runa a mmenza a via Calabrisella mia, calabrisella mia Calabrisella mia facimmu ammuri Turillalleru lalleru lalla Sta calabrisella muriri mi fa 4) 6 Prima ricisti si e ora non voi dimmi i cu ti schianti o bedda mia ca si ti schianti di li genti toi mbrazzu ti pigghiu e non ti lassu mai 19 (si portano le fiamme che formeranno il fuoco) CANTO: “CAMMINERÒ” Camminerò, camminerò, nella tua strada Signore, dammi la mano voglio restare per sempre insieme a Te. 1) Quando ero solo, solo e stanco nel ,mondo quando non c’era l’amor, tante persone vidi intorno a me sentivo cantare così…. Camminerò... 2) Io non capivo, ma rimasi a sentire quando il Signor mi parlò. Lui mi chiamava, chiamava anche me E la mia risposta si alzò…. Camminerò... 3) or non importa se uno ride di me lui certamente non sa del gran regalo che ebbi quel di che dissi al Signore così…. Camminerò... 18 Ma allora che c’è scritto? Quali sono contenuto e temi della Ecclesia in Europa? P assiamo schematicamente al contenuto della Ecclesia in Europa, per capire cosa ci ho trovato e dove.. aiutando così chi la deve oggi usare! Cristo nostra speranza Nel leggere il documento pontificio, quindi, il primo concetto che viene richiamato è il ruolo centrale della speranza che è Cristo. In questo interessantissimo è il concetto di “nostalgia della speranza” come valore insopprimibile: può l’uomo vivere senza darsi prospettiva ulteriore all’esistenza stessa? Può credere davvero di bastare a sé stesso, di potere allontanare dalla sua vita ogni riferimento alla Salvezza, ogni dimensione che – essendo al di là del semplice vivere – dia il motivo per il quale tanto ci tocca fare ogni giorno, perché è da considerarsi forte e indiscutibile il legame con la nostra chiamata alla Salvezza attraverso l’amore di Dio per ciascuno di noi ? Che senso altrimenti avrebbe arrabattarsi,impegnarsi sino allo stremo nella “buona battaglia”, professare di voler “lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato” senza una ragione per tutto ciò? I n definitiva anche attraverso la sofferenza, le difficoltà, il senso del giusto e il significato della nostra vita – breve o lunga che sia, nota ai più o votata alla silenziosità - si passa, sulle ali della speranza che è figlia della certezza di desiderare la pienezza della propria santità personale, dell’affidamento che – nella fede appunto- ci viene verso la dimensione di quella che si definisce “Gerusalemme celeste” alla cui costruzione già qui, nella nostra terrena vicenda, siamo chiamati a farci costruttori. S 8 e l’uomo abbandona queste prospettive, smette di credere , di sperare, di aprirsi agli altri in questa dimensione, vive una vita diversa, oserei dire malata d’una malattia che ha come sintomo una profonda, struggente, nostalgia: quella della speranza perduta. La diagnosi appena fatta impone una cura: metter le cosa al proprio posto, cominciando dall’unica, vera Speranza: Cristo. Così il mondo si arricchirà della riscoperta del suo significato, ritrovando quella unità di intenti e di valori la cui perdita ha causato la confusione d’oggi per la quale apparentemente è impossibile capire cos è giusto e cosa è Si cerca per la chiesa un uomo capace di vivere insieme agli altri, di lavorare insieme, di piangere insieme, di ridere insieme, di amare insieme, di sognare insieme. Si cerca per la chiesa un uomo capace di perdere senza sentirsi distrutto, di mettersi in dubbio senza perdere la fede, di portare la pace dove c’è inquietudine e inquietudine dove c’è pace. Si cerca per la chiesa un uomo che sappia usare le mani per benedire, per indicare la strada da seguire. Si cerca per la chiesa un uomo senza molti mezzi, ma con molto da fare, un uomo che nella crisi non cerchi altro lavoro, ma come meglio lavorare. Si cerca per la chiesa un uomo che trovi la sua libertà nel vivere e nel servire e non nel fare quello che vuole. Si cerca per la chiesa un uomo che abbia nostalgia di Dio, nostalgia della storia, nostalgia della chiesa, nostalgia della gente, nostalgia della povertà di Gesù, nostalgia dell’obbedienza di Gesù. Si cerca per la chiesa un uomo che non confonda la preghiera con le parole dette per abitudine, la spiritualità con il sentimentalismo, la chiamata con l’interesse, il servizio con la sistemazione. Si cerca per la chiesa un uomo capace di morire per lei, ma ancora di più capace di vivere per la chiesa, un uomo capace di diventare ministro di Cristo, profeta di Dio, un uomo che parli con la sua vita. Si cerca per la chiesa un uomo. Don P.Mazzolari Canto: “Camminerò” A cura di Salvatore Ieria (Capo Clan Rc1) Veglia di riflessione e preghiera “Voi siete corpo di cristo e sue membra. Ciascuno per la sua parte” Canto di Introduzione: (I Cor. 12,27) “Camminerò” (I^ strofa) • Lettura 1 Cor 12, 12-27 Commento dell’assistente RIFLESSIONE CONDIVISA (Ogni pattuglia deve ideare una frase che indichi la riflessione della pattuglia di riferimento, dopo averla letta ricompone l’immagine; tempo max di preparazione 5 min.) • I^ Pattuglia: “La testa” • II^ Pattuglia: “Gli occhi” • III^ Pattuglia: “Le orecchie” • IV^ Pattuglia: “Il naso” • V^ Pattuglia: “Le braccia e le mani” • VI^ Pattuglia: “I piedi” • VII^ Pattuglia: “Il corpo” Canto: “Camminerò” (II^ strofa) Brano di Riflessione 16 Si cerca per la Chiesa un uomo. Si cerca per la chiesa un uomo capace di rinascere nello spirito ogni giorno. Si cerca per la chiesa un uomo senza paura del domani, senza paura dell’oggi, senza complessi del passato. Si cerca per la chiesa un uomo che non abbia paura di cambiare, che non cambi per cambiare, che non parli per parlare. sbagliato, come comportarsi, per qual motivo si vive e verso dove si va. Ciò posto, appare di tutta evidenza come si vincente ed ineliminabile la presenza e la testimonianza della Chiesa oggi, nell’Europa il cui paesaggio ho descritto in apertura di questo scritto. E d è per far sì che la Chiesa europea tutta riscopra e rivaluti le sue radici e la sua identità, nonché la propria funzione nel nostro tempo in particolare che il Papa ha sentito il dovere di redigere una “esortazione” quale è, appunto, la “Ecclesia in Europa”. S Le conseguenze e questo è il teorema ed il motivo per il quale la Ecclesia in Europa è stata scritta, è evidente perché in essa si ritrovino – subito dopo la trattazione di quanto sin qui detto (fatta al cap. 1) – tutta una serie di temi sviscerati che possiamo riassumere in un verbo per ciascuno: AFFIDARE (cap.2): La chiamata evangelica. Il Vangelo agisce nella storia dando senso alla vita di ognuno di noi e, per converso, occorre chi si faccia carico del compito di far capire questa cosa a tutti. Ecco il mandato: il Vangelo e la sua diffusione viene affidato alla Chiesa attraverso ogni ordine e qualità dei suoi componenti (sacerdoti e ministri, consacrati, laici, donne, qualunque tipo di vocazione essi abbiano) ognuno dei quali ha sua precipua funzione per costruire l’arazzo comune di cui ogni singolo individuo è “filo”; ANNUNZIARE (cap.3): il compito di annunziare il vangelo. se la chiamata evangelica resta conosciuta solo da coloro che ne hanno già consapevolezza, non può svolgere la sua funzione. Essa nasce per tutti gli uomini e tutti quindi ne devono essere destinatari. Altrimenti il senso delle cose non è condiviso e quindi non ha senso attendere, sperare nell’inedia che tutto si aggiusti e funzioni. Compito della diffusione. Indovina a chi e come deve arrivare il messaggio? Semplicemente a tutti e senza timore di confrontarsi con il dato che è la società europea del nostro tempo con i diversi credo con cui bisogna sapere aprire un dialogo per far sì che il nostro messaggio possa esser ricevuto da ognuno (significato, funzione e portata anche dl dialogo interreligioso). 9 CELEBRARE (cap.4): come si vive nella Chiesa, cosa ci da’ la forza di assumerci un compito così importante e cosa ci permette di mantenerci in grado di perseverare in questa difficilissima direzione? E’ il tema del senso e della necessità di liturgie e preghiere nonché dei momenti di ricezione della Grazia (vita sacramentale). Non si può far nulla senza essere noi per primi in grado di fare ordine e di alimentarci di conoscenze di risorse per svolgere il nostro compito. Come per far servizio abbiamo bisogno di conoscenze, di periodi di apprendimento come aiuti oltre che di costante confronto ed aggiornamento per essere sempre migliori in quello che facciamo, allo stesso modo senza la celebrazione, ovvero senza lo spazio per la preghiera, le forme ed i tempi di essa e la conoscenza di questi strumenti come dei sacramenti e della loro portata, è impossibile presumere di dar testimonianza o di annunziare granché. Alla chiesa di oggi, al cristiano del nostro tempo serve più che mai una conoscenza vera e profonda delle cose e del loro significato e funzione. Un esempio va fatto. Non basta “andare a Messa”: occorre capire cosa è la S. Messa e perché è fatta in un certo modo, a cosa serve ogni gesto ed ogni fase in cui essa si articola, per ottenere il massimo risultato da questo strumento messoci a disposizione per perfezione la nostra vita. SERVIRE (cap.5): Quale è il ruolo del cristiano nella società? Che vuol dire, al alla luce di quanto sin qui detto, “ impegno sociale” ? come si combatte l’individualismo e/o al contrario ,e per l’opposto eccesso la, globalizzazione ? Che senso dare alla dimensione della accoglienza ? Ecco che rientrano in un significato più profondo ed attuale forza e portata di due classiche dimensioni dell’essere Cristiano: la via dell’Amore e la Carità. L’uomo viene così ad essere un concetto concreto ed attuale ad oggi, diventa destinatario per quello che è in questo momento con i suoi problemi, le sue ansie ed angosce, di un servizio. La costruzione di una realtà (città) degna dell’uomo nuovo, la dimensione della carità, diventano valori veri ed attuali. Dobbiamo “deciderci alla carità”! ESSERE (cap.6) : Il Vangelo è quindi quello della Speranza e su di esso si può e si deve fondare l’identità dell’Europa nuova che deve essere entità forte, in cui istituzioni e popoli siano funzionalizzati a questo progetto e di esso consapevoli ed entusiasti costruttori. Ecco la Identità l’essere vissuto e sentito sino in fondo ed in piena consapevolezza. L’ esposizione teologica e teorica diventa pratica e fatto quindi non solo per le cose ella chiesa ma per ogni aspetto delle vita dell’uomo: individuale, politico…. 10 P REGHIERA FINALE Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani per fare il suo lavoro, oggi. Cristo non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui sentieri. C Cristo non ha labbra, ha soltanto le nostre labbra per raccontare di sé agli uomini d’oggi. Noi siamo l’unica Bibbia che i popoli leggono ancora, siamo l’unico messaggio di Dio, scritto in opere e parole. 15 Durante la gara cucina la pattuglia capi inizierà il calcolo del punteggio assegnato alle varie prove. 5.Ogni Rover, tra la sera di sabato ed entro l’inizio della gara cucina, dovrà fare una prova individuale che consiste, attraverso la propria abilità manuale, nella creazione di un oggetto che sia ispirato dal “richiamo del Wild” 6.Il calcolo del punteggio: • Ad ogni pattuglia viene assegnato un punteggio che è la somma dei punteggi delle singole prove • Ad ogni Rover viene assegnato un punteggio per la prova individuale • Agni Rover riporta come punteggio totale il prodotto del punteggio individuale per il punteggio della propria pattuglia. • Il totale di ogni Clan è la media matematica dei punteggi riportati da ogni proprio Rover. 7.Al Clan Vincitore verrà consegnata una forcola in legno dove verrà inciso il nome del Clan stesso e la data del Challenger, così da instaurare una tradizione. 8.Il programma dell’uscita è: SABATO 29 6.30: Incontro al punto di partenza 17.00: Formazione delle pattuglie, consegna del materiale e immediato inizio delle attivita 1.00: inizio segnalazione 3.00: Fine segnalazione. DOMENICA 30 14 10.30: Inizio gara cucina 13.00: Fine gara cucina - Pranzo 14.00: SS. Messa. 15.00: Consegna della forcola al Clan vincitore e chiusura. D all’elenco dei verbi e dalla declinazione sin qui portata si capisce in che modo e perché la peculiare dimensione dello affidamento a Maria (cui la EIE suggestivamente fa riferimento richiamando con l’apocalisse l’immagine della donna del drago e del bambino) sia Modalità e Stile del percorso che si propone al cristaino oggi ed alla chiesa tutta d’europa dekal quale il medesimo è chiamato ad esser parte ed attivamente. a cura di Raffaele Graziano (incaricato regionale rover Calabria) CHALLENGE Q uesto è il programma di un challenge proposto in regione, è un’attività riuscita benissimo e può, anche, essere adattata a Clan numerosi o gemellati. Il programma è il seguente: il tema dell’uscita è il testo de "Il richiamo del Wild" (dalla S.V.S.) 1.Il Challenge è preferibile farlo svolgere in una zona collinare 2.I Clan verranno sciolti per poi formare pattuglie da tre E Conclusioni cco quindi le riflessioni ed i temi che la lettura della Ecclesia in Europa mi ha suggerito e, da essi, il richiamo che si fa allo schema che già da qualche tempo circola fra le nostre Direzioni di Clan ed è stato sin qui usato dalla Pattuglia Nazionale (che allego per completezza) esso diventa utile guida ad un anno di clan che ci lancia verso l’Euromoot e che ci deve vedere capaci di portare queste tematiche e spunti ai nostri ragazzi con l’uso delle attività solite e di quelle che - magari sin qui non realizzate – anche la P.N. ha suggerito per mettere a fuoco nei Santi Patroni esempi fulgidi di persone che hanno precorso questi temi e ne hanno fatto testimonianza di vita vera e coerente quale deve proporsi ai nostri ragazzi nella scelta della vita di fede con lo stile di uno Scout d’Europa. aranno queste tematiche quelle su cui saranno chiamati a confrontarsi con gli altri Riovers e le altre scolte d’Europa l’estate prossima e, va da sé, sono cose che vanno preparate perché i ragazzi le vivano con la profondità e l’impegno di cui sono capaci e che ce li fa guardare con l’affetto e la speranza (ho usato anch’io questa parola.. sono contagiato!) che essi davvero “sapranno render conto della speranza che è in loro”, costruendo una “Europa dei popoli” che sarà finalmente “un mondo migliore di come lo abbiamo trovato”. 12 Pasquale RYS Rovers ciascuna (ogni singolo rover deve essere provvisto di equipaggiamento individuale). Saranno eliminati dagli zaini di tutti, gli oggetti non consoni all'attività e verrà lasciato un solo cellulare per pattuglia e dopo di che verranno assegnate le provviste per la sera, la tenda e le coordinate da seguire per arrivare alla postazione dove dovranno eseguire, a una data ora, la prova di segnalazione notturna. Le postazioni saranno tante quante sono le pattuglie e dovranno essere disposte in modo tale che da un unico punto (postazione della pattuglia capi) si possano osservare tutte le postazioni. 3.Per la prova di segnalazione saranno organizzati (dalla pattuglia capi) i turni di segnalazione verso i colli dove sono sistemate le pattuglie, con inizio alle 21.00 ad intervalli di 1520 minuti per colle. La pattuglia capi dopo aver ricevuto il segnale di inizio trasmissione, segnalerà (ad ogni pattuglia) le coordinate di rientro dove il giorno dopo si svolgerà la gara cucina, e le indicazioni del percorso botanico da fare l’indomani mattina lungo il cammino. 4.Per la gara cucina ad ogni pattuglia verrà consegnato un quarto di capretto, le patate, la farina (per il pane azimo), la frutta (banane e cannella) e altro materiale occorrente per la gara di cucina alla trappeur. La gara durerà due ore e mezza. 13