CALABRIA
La pattuglia Rover della Calabria ha
l’onore di poter ospitare Luigi Ingrassia,
illustre firma di Carnet di Marcia
APPUNTI:
C
aro Capo Clan,
A breve, tu e i rover del tuo clan, riceverete Carnet di Marcia
e con la nostra rivista associativa sarà allegato anche un libretto:
“Vent’anni di strada”. Proprio come accadde 20 anni fa, infatti,
saranno pubblicati e distribuiti gli esiti del questionario che ha
impegnato te e i tuoi rover lo scorso anno. È terminata la fase
di “inchiesta” in cui i rover assieme anche alle scolte si sono
“guardati allo specchio” e si sono interrogati sulla quotidianità,
sul loro rapporto con le cose, sull’affettività, sulla società e
sulla religiosità, tutto in ragione della speranza che è in ciascuno
di noi e che desideriamo testimoniare.
A
bbiamo avuto modo, assieme ad alcuni di voi che vi hanno
partecipato, lo scorso mese di settembre a Soriano in occasione
della festa per il trentennale dell’Associazione di svolgere un
“capitolo” attraverso il quale ci siamo già confrontati tra noi
capi su quanto era emerso dai dati ricavati dagli esiti dei
questionari e su alcune delle interpretazioni e conclusioni che
si possono trarre da questi. È giunto adesso però il più arduo
compito…quello dell’impresa. Dobbiamo fare in modo che quanto
abbiamo fatto sia effettivamente utile alla crescita ed alla
formazione cristiana e sociale dei nostri ragazzi e che il libretto
che è pieno a prima vista solo di noiosi numeri e percentuali e
delle vecchie domande già lette…non finisca immediatamente
nel tuo e nel loro cassetto! Significherebbe avere sprecato
tempo e denaro ma soprattutto significherebbe buttare al vento
tante buone opportunità per avviare utili attività di preparazione
all’Euromoot e, in ogni caso, opportunità di crescita individuale
e della comunità del tuo clan.
A
vremmo potuto spedire il libretto solo a te, allegandolo
magari a questo opuscolo de “La Corda” ma preferiamo, al
contrario, che ogni rover, ogni scolta, ogni capo, ogni RYS che
aveva partecipato alla compilazione del questionario ne conservi
una copia personale che gli ritorni utile adesso e in futuro. Una
traccia permanente di questa analisi e di questa introspezione
che ha avuto modo di fare nel 2006 in modo da potersi
confrontare periodicamente con quanto vi si può leggervi.
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23
INDIRIZZI UTILI:
Raffaele Graziano - via Dromo, 2 • Bovalino (Rc) 3477680899
Pasquale Cananzi - via Nino Bixio, 14 • Reggio Calabria
Salvatore Ieria - via Pio XI trav. Putortì, 13 • Reggio Calabria
[email protected]
Natale Iracà - via Saracinello al torr., 38 • Reggio Calabria
A te sta il compito di fargliene comprendere
tutti i suoi possibili utilizzi.
Quali sono?
Innanzi tutto il rover può procedere ad una verifica, confrontando
le risposte che lui personalmente ha dato con quelle che erano
state date alla stessa domanda dai suoi coetanei nel 1987 e
adesso vent’anni dopo nel 2006.
D
a qui emergerà già qualche “diversità” e qualche “convergenza”
comportamentale. Dall’analisi globale dei dati certamente ne
rileverà da solo quali risposte possano rappresentare “eccessi”
e quali possano mettere alla luce “carenze” nel nostro normale
modo di vivere la giornata. La persona equilibrata probabilmente
non è necessariamente nè quella che in tutto si allinea e risulta
conforme alle risposte date da tutti gli altri così come nemmeno
quella che risultasse in tutto difforme dal pensiero e dalle
risposte comuni. Probabilmente i giovani dai 19 ai 21 questo tipo
di analisi saranno in grado di comprenderla anche da soli, ma ai
novizi ed ai rover di primo pelo dovrai dare una mano tu a trovare
la giusta chiave di lettura del dato statistico. È ovvio che, anche
a tal fine, sarà quanto mai opportuno che tu crei delle nuove
occasioni di confronto in appositi incontri ed attività di clan in
cui si possano assieme commentare e far uscire queste
“differenze” e queste “conformità” sia per far ragionare i singoli
rover sulle proprie personali risposte, sia per fare emergere
anche quale sia il pensiero comune della comunità del clan.
Gianluca Crupi - via Schiavone Mati, 30/P • Reggio Calabria
[email protected]
Ugo Menzano - via T. Campanella • Crotone
[email protected]
D
Indice di questo numero de “La Corda”:
Caro capo clan...................................................................pag.
Essere o non essere.........................................................pag.
Challenge...................................................................pag.
Veglia di riflessione e preghiera..........................pag.
Calabrisella mia.........................................................pag.
Le strade di Calabria..................................................pag.
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a queste analisi potrebbero pure scaturire necessità di
avviare nuovi cicli di inchiesta-capitolo-impresa su svariati singoli
argomenti. Potrebbe nascere l’esigenza di rivedere assieme la
carta di clan alla luce di nuovi progetti comuni finalizzati a
correggere quelle spigolature che sono emerse dalla lettura dei
questionari (sarebbe meglio dire dalla lettura di noi stessi!).
Rivedendo, ad esempio, anche i contenuti dell’Enciclica Ecclesia
in Europa si potrebbe poi procedere anche ad un confronto su
quelli che possono essere i passi necessari da compiere per
progredire a livello personale ed a livello di clan in vista della
partecipazione all’Euromoot. Dobbiamo sforzarci in tutti i modi
di preparare gli animi ad una partecipazione attiva e consapevole
a questo grandioso evento…non sia mai che il nostro compito si
riduca a quello di accompagnare i nostri rover all’euromoot e
riaccompagnarli a casa solo per l’aspetto fisico…”sani e salvi”…ma
facciamoci veri compagni di strada, capaci di ascoltarli, di
aiutarli, di consigliarli, di fortificarli, di sostenerli, di condividere
con loro fatiche e speranze, allegria e dolore.
3
realizzato da Pasquale Cananzi
Essere o
non essere….
Alcune riflessioni per una pratica (spero)
virtuosa delle pagine di Ecclesia in Europa in vista
dell’Euromoot.
I
Ecclesia in Europa” cos’è, a cosa serve?
nfine l’Aspromonte. È senza ombra di dubbio il paesaggio
più caratteristico della Calabria. Da questo massiccio possono
essere ammirati i due mari e lo Stretto di Messina. Il lembo
meridionale della catena appenninica, di origine graniticocristallina, somiglia ad una gigantesca piramide, che, vicinissima
al mare, si arrampica fino a 2000 mt con numerose cime e diversi
altopiani di origine sedimentaria marina. Contraddistinta dalla
presenza di numerosi corsi d'acqua (fiumare); vanta la presenza
di parecchie specie (lupo, falco pellegrino, gufo reale, astore).
È, inoltre, coperta da vasti boschi (faggio, abete bianco, pino
nero, leccio, castagno). Tra le particolarità devono, senza dubbio,
essere menzionate: l’aquila del Bonelli, la felce tropicale
Woodwardia radicans. Al centro del mediterraneo, si distingue
per le tantissime testimonianze storiche, artistiche e
archeologiche; nonché della cultura arcaica, classica, grecanica,
medievale e moderna. Teatro, nel 1999, del campo scuola branca
Rover che ha portato da Scilla, località marina turistica posta
sul tirreno, a Condofuri, centro della costa jonica, celebre per
l’influsso della cultura grecanica.
gnuno di noi vive e, da essere umano adulto, ha consapevolezza
di cosa gli tocca fare per restare sé stesso, nonostante gli
stimoli sempre più particolari e caotici che riceve spesso lo
spingano a cambiare o lo mettano in continua e profonda
discussione sino, talvolta, a far nasce dubbi sulla stessa propria
scelta di costruire la vita così come la si sente e si vuole. È il
dramma – o la bellezza, per chi come me ama le sfide – del
quotidiano vivere al giorno d’oggi, continuamente presi e tirati
in un meccanismo che sembra non tenere in alcun conto la nostra
scelta di valori, la nostra dimensione spirituale, ovvero, in
definitiva, ogni perché che sin qui avevamo dato o cercato di
dare alla nostra vita. In questo paesaggio esistenziale, che per
alcuni versi può dirsi “apocalittico”, sul più bello del macerarsi
egli ultimi anni, i rover dei diversi gruppi appartenenti
alla Regione Calabria hanno percorso vari itinerari che hanno
loro permesso di immergersi in un autentico paradiso naturale,
l’unico che permetta di vivere la strada in maniera autentica
e originale senza imbattersi in segni di civiltà per parecchi
giorni, avendo sempre accanto uno dei due mari che rendono
unico il paesaggio calabro. Ci è sembrato, infine, riduttivo
segnalare un solo percorso. Vi invitiamo a contattarci per
realizzare, col nostro aiuto, il percorso maggiormente indicato
alle vostre esigenze.
21
I
l gioco da proporre a chi ha la ventura di legger queste
righe è l’arcinoto “se fossi…”. È questo infatti – immedesimarmi
nuovamente nei panni da poco smessi del capo clan – il percorso
che mi appare renda più leggero scrivere e più utile leggere le
riflessioni che qui di seguito espongo e che hanno un unico scopo:
dare qualche idea su come e perché “Ecclesia in Europa” possa
essere la scelta vincente per preparare i nostri ragazzi
all’avventura dell’Euromoot e, quindi, contribuire a far nascere
nella felice e prolifica mente del lettore – il capo clan – qualche
idea pratica in più per il suo utilizzo con i ragazzi. Ho letto
quindi il lesto che viene proposto per prepararci all’Euromoot
e ciò ho fatto immedesimandomi nel Capo Clan che lo dovrà
usare. Ne sono nate le - non certo poche ma spero non troppe
- righe che seguono e che sono le mie personali riflessioni (senza
alcuna velleità, anzi criticabilissime…) e gli spunti per lavorarci
su che mi sono venuti in mente. Vado quindi al sodo
immediatamente.
O
4
impianti boschivi ed a studi di carattere genetico. La fauna,
così come per il pollino, è rappresentata dall’ormai mitico Canis
Lupus Lupus, la cui salvaguardia ha reso possibile che in Calabria
oggi se ne possano contare circa 450-500 esemplari; la Lontra,
molto prossima all’estinzione; lo Sciurus Vulgaris Meridionalis,
conosciuto più semplicemente col nome di scoiattolo; la Vipera
Aspis, il Capovaccaio, il Nibbio e il Gufo Reale.
N
Contributo realizzato da
Natale Iracà (capo clan Rc6)
Le strade di Calabria
C
amminare in Calabria potrebbe riservare numerose felici
sorprese a chi del Bruzio conosce poco o nulla. In primo luogo,
occorrerebbe soffermarsi sulle catene montuose presenti
all’interno del territorio (Pollino, Sila e Aspromonte) e sui due
mari (Tirreno e Jonio) che bagnano quella che fu, tra gli altri,
la terra di Tommaso Campanella. Un campo mobile nel Parco
Nazionale del Pollino, oltre a percorsi i cui dislivelli sembreranno
abbastanza tosti, non porterà a raggiungere quote esagerate:
la cima più alta è il monte Dolcedorme (2266 m). Tuttavia la
catena montuosa ubicata nell’estremo nord della regione è, in
assoluto, la più imponente dell’Appennino meridionale.
T
20
ra i luoghi da visitare non dovranno certo mancare: la
Grande Porta, che introduce ai Piani del Pollino, luogo in cui
potranno essere ammirati i più antichi esemplari di Pino loricato;
e Papasidero (località sita a circa 30 minuti di auto da Scalea)
presso cui sarà possibile provare un’esperienza nuova: il Rafting.
Si tratta della discesa guidata, a bordo di gommoni, del fiume
Lao, uno degli scorci di paesaggio più suggestivi dell’intera
Calabria. Possibile, naturalmente, prevedere un percorso che
parta da una costa e arrivi su quella opposta. La Sila, invece, è,
probabilmente, la catena montuosa più antica dell’area abitata
dai Bruzi. Abbastanza distante dai due mari si divide in tre
aree, che, da nord a sud, sono identificate in: Greca, Grande e
Piccola. Si estende lungo tre province (Cosenza, Catanzaro e
Crotone). Una riserva naturale guidata biogenetica, inoltre, “I
giganti di Fallistro”, si occupa della salvaguardia di un eccezionale
lembo di pineta ultracentenaria le cui piante raggiungono
dimensioni notevolissime, dando una testimonianza unica
dell'antica selva silana. Inoltre, poiché si tratta di una riserva
biogenetica, si intende conservare un ecosistema idoneo per la
produzione e la successiva raccolta di semi da destinare a nuovi
di ideali e nel bel mezzo della tempesta cha accompagna ogni
passaggio epocale come è stato la fine del II millennio, una voce
si alza fiera, facendo proprio dell’Apocalisse (il libro delle Sacre
Scritture, proprio quello) l’immagine ed il tema guida della sua
riflessione: è la voce della Chiesa e, per essa quindi, il Papa
Giovanni Paolo II. È gli aveva approfittato dell’incombente
Giubileo del 2000 (che tutti noi abbiamo potuto veder qual
ricchezza incomparabile è stata) per riunire a sé i vescovi
d’Europa in assemblea (sinodo) e per farli riflettere sulla
dimensione reale della Chiesa, in Europa e nel nostro tempo,
(hic et nunc, qui ed ora).
E
ssi Vescovi, quindi, nel 1999 furono chiamati a confrontarsi
sul tema “Gesù Cristo, vivente nella sua Chiesa, sorgente di
speranza per l’Europa” , proprio perché – citando S. Pietro – non
possiamo certo pensare che oggi sia tempo di sgomento e
turbamento, di caduta di valori e quindi di perdita di efficacia
del messaggio Cristiano: ciò non accadrà mai se, avendo Cristo
in cuore, saremo sempre pronti a “rispondere a chiunque vi
domandi ragione della speranza che è in voi” (I Pt., 3, 14-15).
È questa speranza - incrollabile perché fondata su valori che
trascendono, superano, il banale contendere della vita di ogni
giorno e lo illuminano di significato e di obiettivi dandogli vero
e profondo senso e valore - il punto di partenza e, in un cerchio
ideale, anche la conclusione intorno alla quale si raccoglie il
documento pontificio di cui ci stiamo occupando. La risposta e
la meditazione dei Vescovi in quel sinodo è stata mirabile ed
attuale, consentendo qualche anno dopo – nel 2003 - al Papa “a
bocce ferme” di scrivere il documento di cui parliamo che vuol
essere, in uno, sintesi del lavoro sinodale e lancio della riscoperta
della attualità del messaggio cristiano nel III millennio che oggi
l’umanità vive.
C
iò anche alla luce di quella verifica della esattezza di
tante riflessioni dei vescovi (il cui primus è il Papa) che è stata
il Grande Giubileo del 2000. Ecco perché la “Ecclesia in Europa”
è uno scritto abbastanza lungo e che tratta parecchie tematiche,
(si dire così per non dire tutte): sono quelle che servono a
definire cosa vuol dire esser cristiano oggi in Europa e, quindi,
a cosa serve e quale dimensione deve vivere la Chiesa stessa –
che dei cristiani è unione nel Corpo di Cristo – per essere capace
veramente di portar e la speranza nel cuore di ognuno, per
mantenere agli occhi di ogni uomo il senso di Cristo speranza
del mondo. Da qui la centralità del concetto di “Speranza”, che
nello scritto ricorre continuamente, e la scelta di far riferimento
5
Eccovi un noto canto popolare Calabrese:
nell’esposizione al libro della Apocalisse in quanto libro di
“rivelazione profetica” che rivela il senso “nascosto e profondo
delle cose che accadono” (Ap. 1,1).
N
on deve stupirsi, perciò, chi sarà sopravvissuto a questa
lettura se, affrontata “dal vivo” quella del testo in questione,
troverà quindi riferimento costante a questi due concetti. Tutta
questa lunga premessa quindi era necessaria per far capire –
con maggior rapidità e precisione – il perché di un testo come
Ecclesia in Europa ed il cosa sia: una esortazione apostolica
(scritto del Papa che invita a far qualcosa) redatta alla luce del
sinodo dei vescovi del 1999 (post-sinodale) ed avente ad oggetto
Gesù Cristo (che è) vivente nella sua Chiesa ed è la sorgente di
speranza per l’Europa (quindi è speranza vera, attuale, capace
di venire incontro ai problemi di ognuno di noi oggi nell’Europa
di tutti i giorni, quindi anche nella nostra vita). Se il motto del
Giubileo che tanto ci ha esaltati era “Cristo Ieri, oggi, sempre”
quindi, “passata la festa” non si vuole certo “gabbare lo santo”:
ma – al contrario –rilanciarsi e rilanciare l’attualità della nostra
fede e la capacità di Cristo e della Chiesa di esser guida per
l’uomo d’oggi, anche in Europa ed in un tempo che di fede,
speranza e – come nasconderlo - di carità sembra molto più che
avaro.
CALABRISELLA MIA
1)
Mamma non mi mandari all’acqua sula
lu mulinare mi vuliva vasari
dicìa c’a sugnu n’angiulu d’amuri
e ntantu mi vulia mbrusciuniari
Calabrisella mia, calabrisella mia
Calabrisella mia facimmu ammuri
Turillalleru lalleru lalla
Sta calabresella muriri mi fa
2)
Quandu ti vitti all’acqua chi lavavi
lu me cori si r’iinchiu d’amuri
e mentri a la sipala i robbi iampravi
jeu ti rubbai lu meghiu muccaturi
Calabrisella mia, calabrisella mia
Calabrisella mia facimmu ammuri
Turillalleru lalleru lalla
Sta calabrisella muriri mi fa
3)
Calabrisella mia, calabrisella mia
tutta bagnata r’acqua venia
rammi nu pocu r’acqua i sa lancedda
acqua non sindi runa a mmenza a via
Calabrisella mia, calabrisella mia
Calabrisella mia facimmu ammuri
Turillalleru lalleru lalla
Sta calabrisella muriri mi fa
4)
6
Prima ricisti si e ora non voi
dimmi i cu ti schianti o bedda mia
ca si ti schianti di li genti toi
mbrazzu ti pigghiu e non ti lassu mai
19
(si portano le fiamme che formeranno il fuoco)
CANTO: “CAMMINERÒ”
Camminerò, camminerò,
nella tua strada Signore,
dammi la mano voglio restare
per sempre insieme a Te.
1)
Quando ero solo,
solo e stanco nel ,mondo
quando non c’era l’amor,
tante persone vidi intorno a me
sentivo cantare così….
Camminerò...
2)
Io non capivo,
ma rimasi a sentire
quando il Signor mi parlò.
Lui mi chiamava, chiamava anche me
E la mia risposta si alzò….
Camminerò...
3)
or non importa se uno ride di me
lui certamente non sa
del gran regalo che ebbi quel di
che dissi al Signore così….
Camminerò...
18
Ma allora che c’è scritto?
Quali sono contenuto e temi della Ecclesia in Europa?
P
assiamo schematicamente al contenuto della Ecclesia in
Europa, per capire cosa ci ho trovato e dove.. aiutando così chi
la deve oggi usare!
Cristo nostra speranza
Nel leggere il documento pontificio, quindi, il primo concetto
che viene richiamato è il ruolo centrale della speranza che è
Cristo. In questo interessantissimo è il concetto di “nostalgia
della speranza” come valore insopprimibile: può l’uomo vivere
senza darsi prospettiva ulteriore all’esistenza stessa? Può
credere davvero di bastare a sé stesso, di potere allontanare
dalla sua vita ogni riferimento alla Salvezza, ogni dimensione
che – essendo al di là del semplice vivere – dia il motivo per il
quale tanto ci tocca fare ogni giorno, perché è da considerarsi
forte e indiscutibile il legame con la nostra chiamata alla
Salvezza attraverso l’amore di Dio per ciascuno di noi ? Che
senso altrimenti avrebbe arrabattarsi,impegnarsi sino allo
stremo nella “buona battaglia”, professare di voler “lasciare il
mondo migliore di come lo abbiamo trovato” senza una ragione
per tutto ciò?
I
n definitiva anche attraverso la sofferenza, le difficoltà,
il senso del giusto e il significato della nostra vita – breve o
lunga che sia, nota ai più o votata alla silenziosità - si passa,
sulle ali della speranza che è figlia della certezza di desiderare
la pienezza della propria santità personale, dell’affidamento
che – nella fede appunto- ci viene verso la dimensione di quella
che si definisce “Gerusalemme celeste” alla cui costruzione già
qui, nella nostra terrena vicenda, siamo chiamati a farci
costruttori.
S
8
e l’uomo abbandona queste prospettive, smette di credere
, di sperare, di aprirsi agli altri in questa dimensione, vive una
vita diversa, oserei dire malata d’una malattia che ha come
sintomo una profonda, struggente, nostalgia: quella della speranza
perduta. La diagnosi appena fatta impone una cura: metter le
cosa al proprio posto, cominciando dall’unica, vera Speranza:
Cristo. Così il mondo si arricchirà della riscoperta del suo
significato, ritrovando quella unità di intenti e di valori la cui
perdita ha causato la confusione d’oggi per la quale
apparentemente è impossibile capire cos è giusto e cosa è
Si cerca per la chiesa un uomo capace di vivere insieme agli
altri, di lavorare insieme, di piangere insieme, di ridere insieme,
di amare insieme, di sognare insieme.
Si cerca per la chiesa un uomo capace di perdere senza sentirsi
distrutto, di mettersi in dubbio senza perdere la fede, di portare
la pace dove c’è inquietudine e inquietudine dove c’è pace.
Si cerca per la chiesa un uomo che sappia usare le mani per
benedire, per indicare la strada da seguire.
Si cerca per la chiesa un uomo senza molti mezzi, ma con molto
da fare, un uomo che nella crisi non cerchi altro lavoro, ma come
meglio lavorare. Si cerca per la chiesa un uomo che trovi la sua
libertà nel vivere e nel servire e non nel fare quello che vuole.
Si cerca per la chiesa un uomo che abbia nostalgia di Dio,
nostalgia della storia, nostalgia della chiesa, nostalgia della
gente, nostalgia della povertà di Gesù, nostalgia dell’obbedienza
di Gesù. Si cerca per la chiesa un uomo che non confonda la
preghiera con le parole dette per abitudine, la spiritualità con
il sentimentalismo, la chiamata con l’interesse, il servizio con
la sistemazione. Si cerca per la chiesa un uomo capace di morire
per lei, ma ancora di più capace di vivere per la chiesa, un uomo
capace di diventare ministro di Cristo, profeta di Dio, un uomo
che parli con la sua vita. Si cerca per la chiesa un uomo.
Don P.Mazzolari
Canto:
“Camminerò”
A cura di Salvatore Ieria
(Capo Clan Rc1)
Veglia di riflessione e preghiera
“Voi siete corpo di cristo e sue membra.
Ciascuno per la sua parte”
Canto di Introduzione:
(I Cor. 12,27)
“Camminerò” (I^ strofa)
• Lettura 1 Cor 12, 12-27
Commento dell’assistente
RIFLESSIONE CONDIVISA
(Ogni pattuglia deve ideare una frase che indichi la riflessione della pattuglia
di riferimento, dopo averla letta ricompone l’immagine; tempo max di
preparazione 5 min.)
• I^ Pattuglia:
“La testa”
• II^ Pattuglia: “Gli occhi”
• III^ Pattuglia: “Le orecchie”
• IV^ Pattuglia: “Il naso”
• V^ Pattuglia: “Le braccia e le mani”
• VI^ Pattuglia: “I piedi”
• VII^ Pattuglia: “Il corpo”
Canto:
“Camminerò” (II^ strofa)
Brano di Riflessione
16
Si cerca per la Chiesa un uomo. Si cerca per la chiesa un uomo
capace di rinascere nello spirito ogni giorno.
Si cerca per la chiesa un uomo senza paura del domani, senza
paura dell’oggi, senza complessi del passato.
Si cerca per la chiesa un uomo che non abbia paura di cambiare,
che non cambi per cambiare, che non parli per parlare.
sbagliato, come comportarsi, per qual motivo si vive e verso
dove si va. Ciò posto, appare di tutta evidenza come si vincente
ed ineliminabile la presenza e la testimonianza della Chiesa oggi,
nell’Europa il cui paesaggio ho descritto in apertura di questo
scritto.
E
d è per far sì che la Chiesa europea tutta riscopra e
rivaluti le sue radici e la sua identità, nonché la propria funzione
nel nostro tempo in particolare che il Papa ha sentito il dovere
di redigere una “esortazione” quale è, appunto, la “Ecclesia in
Europa”.
S
Le conseguenze
e questo è il teorema ed il motivo per il quale la Ecclesia
in Europa è stata scritta, è evidente perché in essa si ritrovino
– subito dopo la trattazione di quanto sin qui detto (fatta al
cap. 1) – tutta una serie di temi sviscerati che possiamo
riassumere in un verbo per ciascuno:
AFFIDARE
(cap.2):
La chiamata evangelica. Il Vangelo agisce nella storia dando
senso alla vita di ognuno di noi e, per converso, occorre chi si
faccia carico del compito di far capire questa cosa a tutti. Ecco
il mandato: il Vangelo e la sua diffusione viene affidato alla
Chiesa attraverso ogni ordine e qualità dei suoi componenti
(sacerdoti e ministri, consacrati, laici, donne, qualunque tipo di
vocazione essi abbiano) ognuno dei quali ha sua precipua funzione
per costruire l’arazzo comune di cui ogni singolo individuo è
“filo”;
ANNUNZIARE
(cap.3):
il compito di annunziare il vangelo. se la chiamata evangelica
resta conosciuta solo da coloro che ne hanno già consapevolezza,
non può svolgere la sua funzione. Essa nasce per tutti gli uomini
e tutti quindi ne devono essere destinatari. Altrimenti il senso
delle cose non è condiviso e quindi non ha senso attendere,
sperare nell’inedia che tutto si aggiusti e funzioni. Compito della
diffusione. Indovina a chi e come deve arrivare il messaggio?
Semplicemente a tutti e senza timore di confrontarsi con il
dato che è la società europea del nostro tempo con i diversi
credo con cui bisogna sapere aprire un dialogo per far sì che
il nostro messaggio possa esser ricevuto da ognuno (significato,
funzione e portata anche dl dialogo interreligioso).
9
CELEBRARE
(cap.4):
come si vive nella Chiesa, cosa ci da’ la forza di assumerci un
compito così importante e cosa ci permette di mantenerci in
grado di perseverare in questa difficilissima direzione? E’ il
tema del senso e della necessità di liturgie e preghiere nonché
dei momenti di ricezione della Grazia (vita sacramentale). Non
si può far nulla senza essere noi per primi in grado di fare ordine
e di alimentarci di conoscenze di risorse per svolgere il nostro
compito. Come per far servizio abbiamo bisogno di conoscenze,
di periodi di apprendimento come aiuti oltre che di costante
confronto ed aggiornamento per essere sempre migliori in quello
che facciamo, allo stesso modo senza la celebrazione, ovvero
senza lo spazio per la preghiera, le forme ed i tempi di essa e
la conoscenza di questi strumenti come dei sacramenti e della
loro portata, è impossibile presumere di dar testimonianza o di
annunziare granché. Alla chiesa di oggi, al cristiano del nostro
tempo serve più che mai una conoscenza vera e profonda delle
cose e del loro significato e funzione. Un esempio va fatto. Non
basta “andare a Messa”: occorre capire cosa è la S. Messa e
perché è fatta in un certo modo, a cosa serve ogni gesto ed
ogni fase in cui essa si articola, per ottenere il massimo risultato
da questo strumento messoci a disposizione per perfezione la
nostra vita.
SERVIRE
(cap.5):
Quale è il ruolo del cristiano nella società? Che vuol dire, al alla
luce di quanto sin qui detto, “ impegno sociale” ? come si combatte
l’individualismo e/o al contrario ,e per l’opposto eccesso la,
globalizzazione ? Che senso dare alla dimensione della accoglienza
? Ecco che rientrano in un significato più profondo ed attuale
forza e portata di due classiche dimensioni dell’essere Cristiano:
la via dell’Amore e la Carità. L’uomo viene così ad essere un
concetto concreto ed attuale ad oggi, diventa destinatario per
quello che è in questo momento con i suoi problemi, le sue ansie
ed angosce, di un servizio. La costruzione di una realtà (città)
degna dell’uomo nuovo, la dimensione della carità, diventano
valori veri ed attuali. Dobbiamo “deciderci alla carità”!
ESSERE
(cap.6) :
Il Vangelo è quindi quello della Speranza e su di esso si può e
si deve fondare l’identità dell’Europa nuova che deve essere
entità forte, in cui istituzioni e popoli siano funzionalizzati a
questo progetto e di esso consapevoli ed entusiasti costruttori.
Ecco la Identità l’essere vissuto e sentito sino in fondo ed in
piena consapevolezza. L’ esposizione teologica e teorica diventa
pratica e fatto quindi non solo per le cose ella chiesa ma per
ogni aspetto delle vita dell’uomo: individuale, politico….
10
P
REGHIERA FINALE
Cristo non ha mani,
ha soltanto le nostre mani
per fare il suo lavoro, oggi.
Cristo non ha piedi,
ha soltanto i nostri piedi
per guidare gli uomini
sui sentieri.
C
Cristo non ha labbra,
ha soltanto le nostre labbra
per raccontare di sé
agli uomini d’oggi.
Noi siamo l’unica Bibbia
che i popoli leggono ancora,
siamo l’unico messaggio di Dio,
scritto in opere e parole.
15
Durante la gara cucina la pattuglia capi inizierà il calcolo del
punteggio assegnato alle varie prove.
5.Ogni Rover, tra la sera di sabato ed entro l’inizio della
gara cucina, dovrà fare una prova individuale che consiste,
attraverso la propria abilità manuale, nella creazione di un
oggetto che sia ispirato dal “richiamo del Wild”
6.Il calcolo del punteggio:
• Ad ogni pattuglia viene assegnato un punteggio che è
la somma dei punteggi delle singole prove
• Ad ogni Rover viene assegnato un punteggio per la prova
individuale
• Agni Rover riporta come punteggio totale il prodotto
del punteggio individuale per il punteggio della propria
pattuglia.
• Il totale di ogni Clan è la media matematica dei punteggi
riportati da ogni proprio Rover.
7.Al Clan Vincitore verrà consegnata una forcola in legno
dove verrà inciso il nome del Clan stesso e la data del Challenger,
così da instaurare una tradizione.
8.Il programma dell’uscita è:
SABATO 29
6.30: Incontro al punto di partenza
17.00: Formazione delle pattuglie, consegna del materiale e
immediato inizio delle attivita
1.00: inizio segnalazione
3.00: Fine segnalazione.
DOMENICA 30
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10.30: Inizio gara cucina
13.00: Fine gara cucina - Pranzo
14.00: SS. Messa.
15.00: Consegna della forcola al Clan vincitore e chiusura.
D
all’elenco dei verbi e dalla declinazione sin qui portata si
capisce in che modo e perché la peculiare dimensione dello
affidamento a Maria (cui la EIE suggestivamente fa riferimento
richiamando con l’apocalisse l’immagine della donna del drago e
del bambino) sia Modalità e Stile del percorso che si propone
al cristaino oggi ed alla chiesa tutta d’europa dekal quale il
medesimo è chiamato ad esser parte ed attivamente.
a cura di Raffaele Graziano
(incaricato regionale rover Calabria)
CHALLENGE
Q
uesto è il programma di un challenge proposto in regione,
è un’attività riuscita benissimo e può, anche, essere adattata
a Clan numerosi o gemellati. Il programma è il seguente: il tema
dell’uscita è il testo de "Il richiamo del Wild" (dalla S.V.S.)
1.Il Challenge è preferibile farlo svolgere in una zona collinare
2.I Clan verranno sciolti per poi formare pattuglie da tre
E
Conclusioni
cco quindi le riflessioni ed i temi che la lettura della
Ecclesia in Europa mi ha suggerito e, da essi, il richiamo che si
fa allo schema che già da qualche tempo circola fra le nostre
Direzioni di Clan ed è stato sin qui usato dalla Pattuglia Nazionale
(che allego per completezza) esso diventa utile guida ad un anno
di clan che ci lancia verso l’Euromoot e che ci deve vedere capaci
di portare queste tematiche e spunti ai nostri ragazzi con l’uso
delle attività solite e di quelle che - magari sin qui non realizzate
– anche la P.N. ha suggerito per mettere a fuoco nei Santi
Patroni esempi fulgidi di persone che hanno precorso questi
temi e ne hanno fatto testimonianza di vita vera e coerente
quale deve proporsi ai nostri ragazzi nella scelta della vita di
fede con lo stile di uno Scout d’Europa. aranno queste tematiche
quelle su cui saranno chiamati a confrontarsi con gli altri Riovers
e le altre scolte d’Europa l’estate prossima e, va da sé, sono
cose che vanno preparate perché i ragazzi le vivano con la
profondità e l’impegno di cui sono capaci e che ce li fa guardare
con l’affetto e la speranza (ho usato anch’io questa parola.. sono
contagiato!) che essi davvero “sapranno render conto della
speranza che è in loro”, costruendo una “Europa dei popoli” che
sarà finalmente “un mondo migliore di come lo abbiamo trovato”.
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Pasquale RYS
Rovers ciascuna (ogni singolo rover deve essere provvisto di
equipaggiamento individuale). Saranno eliminati dagli zaini di
tutti, gli oggetti non consoni all'attività e verrà lasciato un solo
cellulare per pattuglia e dopo di che verranno assegnate le
provviste per la sera, la tenda e le coordinate da seguire per
arrivare alla postazione dove dovranno eseguire, a una data ora,
la prova di segnalazione notturna. Le postazioni saranno tante
quante sono le pattuglie e dovranno essere disposte in modo
tale che da un unico punto (postazione della pattuglia capi) si
possano osservare tutte le postazioni.
3.Per la prova di segnalazione saranno organizzati (dalla
pattuglia capi) i turni di segnalazione verso i colli dove sono
sistemate le pattuglie, con inizio alle 21.00 ad intervalli di 1520 minuti per colle. La pattuglia capi dopo aver ricevuto il segnale
di inizio trasmissione, segnalerà (ad ogni pattuglia) le coordinate
di rientro dove il giorno dopo si svolgerà la gara cucina, e le
indicazioni del percorso botanico da fare l’indomani mattina
lungo il cammino.
4.Per la gara cucina ad ogni pattuglia verrà consegnato un
quarto di capretto, le patate, la farina (per il pane azimo), la
frutta (banane e cannella) e altro materiale occorrente per la
gara di cucina alla trappeur. La gara durerà due ore e mezza.
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calabria - Gruppo scout Roma 65 FSE