REGIONE PUGLIA Vice Presidenza della Giunta Regionale Settore Pubblica Istruzione Centro Regionale Servizi Educativi Culturali Barletta Esther Larosa BIBLIOTECHE E SCRITTORI ILLUSTRI A BARLETTA A cura del Centro Regionale Servizi Educativi Culturali di Barletta 1 CENTRO REGIONALE SERVIZI EDUCATIVI CULTURALI VIA INDIPENDENZA N.12 - BARLETTA Tel. 0883/572019 – fax 0883/576378 Coordinamento: Maria Cafagna Progettazione, realizzazione informatica e grafica: Pasquale Napolitano Collaborazione: Francesca Abbate – Luigi Carruezzo – Maria Rizzitelli Copyright 2001 Regione Puglia – C.R.S.E.C. BA/1 Barletta Pubblicazione a diffusione gratuita In copertina: sala della Biblioteca Comunale di Barletta Collezione Aldo Rizzi Tutti i diritti sono riservati. E’ consentita la riproduzione nei limiti di legge e l’utilizzo delle notizie citando la fonte 2 Pubblicazioni curate dal C.R.S.E.C. di Barletta - HISTORIAE Luoghi, miti e leggende di Puglia, 1987 - Vita religiosa ed ecclesiastica a Barletta nel Medioevo, 1993 - Nuove acquisizioni sull’opera e sulla vita di Mauro Giuliani, 1993 - FEDERICO II Cronaca della vita di un imperatore e della sua discendenza, 1995 - BARLETTA: custode di insigni reliquie della passione di Cristo, 2000 - La processione Eucaristica del Venerdì Santo a Barletta, 2000 - Giornale autografo di S.E. Don Antonio De Leone Cavaliere dell’Ordine delle due Sicilie, 2001 3 PRESENTAZIONE Il presente lavoro nasce dalla consapevolezza che tutte le ricerche effettuate per riscoprire la storia delle origini di Barletta, dei fatti che hanno segnato la sua evoluzione, sono tratte dagli scrittori ai quali oggi andiamo a rendere omaggio, nel rispetto di uno dei fondamentali obiettivi istituzionali della Regione Puglia che è la promozione e la valorizzazione della cultura nelle sue molteplici espressioni presenti sul territorio. La pubblicazione si identifica con il processo di divulgazione e di migliore accessibilità al patrimonio culturale, attraverso la meticolosa e capillare opera di studio dei personaggi che hanno dato lustro a Barletta. Dalle stesse ricerche è emerso, altresì, che la prima biblioteca pubblica e ben organizzata della Puglia fu quella di Barletta. Gli archivi e le Biblioteche possiedono un prezioso patrimonio documentario e librario, da cui si possono ricavare informazioni notevoli che costituiscono la fonte indispensabile per ricostruire la storia e la cultura di un popolo. Il Dirigente del C.R.S.E.C. Dott.ssa Maria Cafagna 4 INTRODUZIONE Questo lavoro trae spunto dalla tesi in biblioteconomia da me ultimata alla fine del 1997 ed è il naturale prosieguo della ricerca univesitaria, rivista e ampliata nel presente anno. Pubblicare la storia delle biblioteche di Barletta e il repertorio degli scrittori è stata un’opportunità offertami dal C.R.S.E.C. di Barletta, nella persona della Dott. Maria Cafagna e dei suoi collaboratori, che ringrazio. Ho colto questa occasione per fare in modo che il lavoro possa circolare e magari ispirare qualcuno a procedere nella ricerca che si farà naturalmente sempre più complicata ma che regala grandi soddisfazioni. E’ un lavoro che parte dall’ approfondimento della storia della Biblioteca Comunale di Barletta e dei fondi in essa confluiti nei secoli e si allarga ad un Repertorio dei più noti scrittori barlettani di nascita o di adozione, oramai defunti, che attraverso la loro opera hanno dato lustro alla città. Di molti di essi le vicende e le opere sono già conosciute essendo noti alla cronaca nazionale, ma di altri non lo sono affatto. Questo testo vuole, in questa seconda parte, offrire un primo ambito di ricerca, una traccia dalla quale chi vorrà potrà partire per un approfondimento di ciascuno di questi personaggi. Auspico una evoluzione in questo senso e mi auguro nel contempo che si possa approdare ad una monografia su ciascuno di essi. Ritengo in particolar modo che gli studenti beneficeranno di questa ricerca perché, sia come utente sia durante la mia esperienza di lavoro nella Biblioteca Comunale “Sabino Loffredo”, mi sono resa conto della esigenza da parte di essi di conoscere la storia locale e i personaggi che l’hanno “costruita”. Un particolare ringraziamento rivolgo al Direttore Prof. Mascolo e a tutto il personale della Biblioteca, succedutosi negli anni, che si è reso disponibile e mi ha confortato durante il lavoro. 5 I CRITERI DELLA RICERCA Per la storia delle biblioteche di Barletta ho fatto ricorso agli studi dei maggiori studiosi locali in materia : B. Paolillo, M. Cassandro e R. Ceci e R. Mascolo, arricchendo il tutto con la consultazione dell’archivio della Soprintendenza Bibliografica, depositato presso l’Archivio di Stato di Bari. Tale fondo, non ancora riordinato all’epoca delle mie ricerche, e oggi inventariato, risulta di particolare interesse perché contiene documenti amministrativi che sono stati molto utili alla ricostruzione della storia della Biblioteca comunale in particolare dal dopoguerra agli anni ’80. Ho consultato successivamente l’Archivio storico del Comune di Barletta, depositato presso la Sezione di Archivio di Stato di Barletta, che è risultato molto utile per la ricostruzione del passaggio dalle biblioteche conventuali alla Biblioteca comunale e per la storia della Biblioteca dalla fine dell’800 agli inizi del ‘900. Per il Repertorio degli scrittori il lavoro si è basato inizialmente sui maggiori repertori a carattere nazionale presenti presso la Biblioteca Nazionale di Bari e la Biblioteca Comunale di Barletta per comprendere poi quelli locali, come specificati nella bibliografia. L’ elenco delle opere degli scrittori e degli studi su di essi è stato realizzato tenendo conto di quanto citato nei Repertori generali e locali utilizzati e di quanto verificato personalmente presso la Biblioteca Comunale “Sabino Loffredo”di Barletta e in alcuni casi presso la Biblioteca Diocesana “Pio IX”. Tra parentesi si riportano le collocazioni delle opere presenti nelle due biblioteche sotto la dicitura B. C. B. (Biblioteca Comunale Barletta) e B. D. B. (Biblioteca Diocesana Barletta) verificate personalmente. Le vite dei personaggi sono volutamente essenziali considerato che lo scopo del repertorio è di individuare principalmente la produzione di opere. Esther Larosa 6 INDICE Presentazione Pag. 4 Introduzione Pag. 5 I criteri della ricerca Pag. 6 1.1 La Biblioteca dei Domenicani Pag. 13 1.2 La Biblioteca dei Padri Minori Osservanti Pag. 14 1.3 La prima biblioteca aperta al pubblico: Pag. 14 1.4 La Biblioteca dei Cappuccini Pag. 15 2. La Biblioteca Comunale “S. Loffredo” Pag. 17 2.1 La nascita e l’ampliamento Pag. 17 2.2 La biblioteca nel secondo dopoguerra Pag. 25 2.3 La biblioteca oggi Pag. 31 CAPITOLO PRIMO Storia delle biblioteche di Barletta 1. Dalle biblioteche conventuali alla biblioteca pubblica La Biblioteca dei Gesuiti CAPITOLO SECONDO Repertorio bio-bibliografico degli scrittori barlettani Azzariti Giovanni Oronzo Pag. 37 Baldacchini Francesco Saverio Pag. 38 Baldacchini Michele Pag. 42 Bonaventura Nicolò Vincenzo Pag. 44 Bonello Andrea Pag. 45 Bonello Raffaele Pag. 48 Bruni Achille Pag. 49 Cafiero Carlo Pag. 53 7 Cafiero Pietro Pag. 57 Cardone Giuseppe Pag. 59 Cassandro Anna Pag. 60 Cassandro Giovanni Italo Pag. 63 Cassandro Manlio Livio Pag. 68 Cassandro Michele Pag. 70 Cataneo Girolamo Pag. 75 Cognetta Rinaldo Pag. 77 Consoli Michele Pag. 78 Corigliano Giuseppe Pag. 79 D’Abundo Giuseppe Pag. 80 D’Amato Giuseppe Pag. 84 D’Andrea Alessandro Pag. 86 De Grassis Padovano Pag. 88 De Leon Francesco Paolo Pag. 90 De Leone Filippo Pag. 93 Dell’Aquila Domenico Pag. 95 Della Marra Massimo Petronio Pag. 97 Della Marra Pio Pag. 98 Digilio Antonio Pag. 99 Dileo Mario Pag. 100 Dionisio da Barletta Pag. 102 Elefante Camillo Pag. 103 Elefante Giuseppe Maria Pag. 104 Elefante Scipione Pag. 105 Esperti Francesco Saverio Pag. 106 Filograsso Michelangelo Pag. 107 Fraggianni Niccolò Pag. 109 Fucilli Felice Pag. 112 Gabriele da Barletta Pag. 113 Galiberti Casimiro Pag. 115 Gallo Nicola Ugo Pag. 116 Gentile Francesco Pag. 118 Graziani Saverio Pag. 119 Grimaldi Giovanni Paolo Pag. 120 8 Italia Luigi Pag. 121 Lattanio Vito Antonio Pag. 122 Leoncavallo Giuseppe Pag. 124 Loffredo Sabino Pag. 125 Marulli Girolamo Pag. 127 Marulli Troiano Pag. 128 Mauro Michele Pag. 131 Monterisi Ignazio Pag. 133 Monterisi Nicola Pag. 135 Nanula Antonio Pag. 139 Paolillo Benedetto Pag. 141 Paolillo Francesco Pag. 147 Pappalettere Simplicio Pag. 150 Parrilli Nicola Pag. 152 Pedico Oronzo Pag. 154 Perfetti Maria Pag. 156 Ricco Giuseppe Gaetano Pag. 157 Riegler Giovanni Pag. 159 Ruggiero (fra)da Barletta Pag. 160 Santeramo Salvatore Pag. 161 Santo Mariano Pag. 167 Scommegna Ruggiero Pag. 170 Seccia Giuseppe Pag. 171 Sponzilli Francesco Pag. 172 Straniero Tommaso Pag. 175 Taddei Emmanuele Pag. 176 Velasquez Francesco Saverio Pag. 179 Vista Francesco Saverio Pag. 180 BIBLIOGRAFIA Pag. 183 Repertori bibliografici generali Pag. 187 Repertori bibliografici locali Pag. 191 9 10 CAPITOLO PRIMO Storia delle biblioteche 11 12 1. Dalle biblioteche conventuali alla biblioteca pubblica 1.1 La Biblioteca dei Domenicani Le prime notizie circa l’esistenza di una biblioteca conventuale a Barletta provengono dalle fonti dell’Ordine dei Domenicani,1 che già nel 1238 fondarono un monastero extra moenia, fuori Porta Croce. E’ noto che presso tale monastero fu istituito, sin dal 12882, uno Studium in naturis, tra i più importanti della Provincia Romana dell’Ordine dei Domenicani. In esso si insegnava la filosofia aristotelica attinente alla fisica, alla psicologia, all’astronomia e alla metafisica ed era provvisto di una biblioteca specializzata in materia teologica e filosofica, alla quale potevano accedere esclusivamente gli allievi. Col Capitolo Provinciale di Spoleto lo Studium in naturis di Barletta fu sostituito nel 1291 da uno Studio generale in logice veteris et tractatuum, il più importante grado di istruzione che esisteva in Puglia nell’Ordine dei Domenicani, in cui si insegnava grammatica, logica e retorica e presso cui si potevano ottenere la licenza per insegnare e il lettorato3. A seguito della distruzione del convento extra moenia del 1528, ad opera di Renzo da Ceri4, i Domenicani trassero in salvo dalla loro biblioteca incunaboli e cinquecentine che vanno dal 1482 al 1522, tra cui due opere di Fra’ Gabriele da Barletta, noto predicatore dell’Ordine, e trovarono sistemazione intra moenia, con la Bolla di Papa Clemente VII del 1 D. Fiorella, Note storiche, in La strategia di Pericle, a cura di Corrado Tridente, Bari, 1996, p.97 e G.Cioffari, La storia dei Domenicani in Puglia (1231-1350), Bari, 1986, p.29. 2 G.Cioffari, op. cit., p.56. 3 D. Fiorella, op. cit., p.102. 4 Renzo da Ceri era un mercenario italiano assoldato dai Francesi che, all’interno della guerra francospagnola che interessava il nostro territorio nel’500, fece distuggere tutti i borghi extra moenia di Barletta per fare in modo che non cadessero nelle mani degli Spagnoli. 13 marzo 131, presso la chiesa e i locali di S. Maria Maddalena, appartenuta in precedenza ai Templari il cui Ordine era stato soppresso nel 13125. Col sovvenzionamento di Roma e di quanti volevano accedere al convento, adattarono alle loro necessità le fabbriche già esistenti e ne costruirono delle nuove, e così lo Studio Generale dell’Ordine, temporaneamente trasferito ad Andria6, poté ricominciare ad operare a Barletta e continuare ad essere uno dei più importanti della regione fino al XVIII secolo. Venne anche ricostituita la biblioteca in cui trovarono sistemazione gli incunaboli della prima biblioteca salvati dalla distruzione del 15287, che vennero segnati sul frontespizio dalla nota di possesso «Bibliotheca Collegis Barulensis S. Mariae Magdalenae»8 in ricordo dell’ospitalità avuta presso la chiesa di S. Maria Maddalena. 1.2. La Biblioteca dei Padri Minori Osservanti Anche i Padri Minori Osservanti del Convento di S.Andrea fuori le mura, che sorgeva nel Borgo S. Antonio Abate, possedevano una biblioteca ben fornita annessa allo Studio Generale del loro Ordine, presso cui si insegnava Teologia scolastica e dogmatica9. Della biblioteca però, non si conservò alcuna traccia perchè nel 1528 il Convento fu raso al suolo e bruciato, come sostiene anche lo storico Francesco Paolo De Leon10. Anche questa biblioteca era però riservata ad un ristretto numero di utenti e cioè ai soli allievi del collegio; per giungere all’apertura di una vera e propria biblioteca pubblica a Barletta si dovrà aspettare il XVI secolo. 1.3. La prima biblioteca aperta al pubblico: La Biblioteca dei Gesuiti All’inizio del XVI secolo i Padri Gesuiti si stabilirono presso l’attuale Chiesa del Monte di Pietà e costruirono, annesso ad essa, un collegio. Fondarono anche una biblioteca, ad uso dell’istituto, che fu collocata in due sale, a pianterreno dell’edificio, che si affacciavano sul chiostro, luogo particolarmente silenzioso e quindi adatto allo studio. 5 B. Paolillo, Le biblioteche barlettane,Barletta, 1896 p.13. D. Fiorella, op. cit., p. 102. 7 B. Paolillo, op. cit., p. 11. 8 Ivi, p. 14. 9 Ivi, p.10. 10 F. P. De Leon, Istoria di quanto a Barletta si appartiene, manoscritto, 1769. 6 14 La biblioteca doveva essere corredata di buoni libri, sul cui frontespizio veniva apposta la seguente nota di possesso “Coll.i Barulit.ni Soc. Jesu Catal. Inscript.”11 riscontrabile ancora oggi in alcuni volumi posseduti dalla Biblioteca comunale “Sabino Loffredo”. La biblioteca venne ben presto, riconosciuta di pubblica utilità, tanto che i Padri incoraggiarono tutti i cittadini, in particolar modo i giovani, a frequentarla, per accrescere la loro cultura12. Si pensò anche ad incrementare le collezioni dell’istituto culturale stabilendo, con delibera dell’Università, che il dazio sulle carni macellate fosse devoluto ogni anno all’acquisto di nuove opere per la biblioteca, che essa divenisse di uso pubblico13 e che oltre al mantenimento dello Studio i Gesuiti istituissero nel Convento di Barletta scuole secondarie dette di Umanità Maggiore e Minore e Cattedre universitarie di Teologia e Filosofia e di Matematica.14 Quella di Barletta, dunque, fu la prima biblioteca ben organizzata della Puglia tanto che la sua fama si diffuse ben presto nelle città vicine dove si cercò di emulare l’esperienza barlettana15. L’istituzione continuò a essere gestita per centocinquant’anni dai Gesuiti fino alla soppressione dell’ Ordine nel 177316, da parte di Papa Clemente XIV . I beni appartenuti al convento furono incamerati da altri enti e la biblioteca fu annessa a quella di S. Maria Maddalena dei Domenicani i quali, peraltro, continuarono a permettere il libero accesso del pubblico. Tutto questo fu possibile grazie soprattutto all’interessamento del Padre Domenicano, barlettano, Giuseppe Maria de Elefante il quale donò anche alla biblioteca un gran numero di volumi su cui si legge: F. Josephi M.ae de Elephante S. Th. M.ri Or. Pred.17 1.4. La biblioteca dei Cappuccini Anche i Cappuccini possedevano una biblioteca nel loro Convento di S. Maria della Grazia. Essa fu arricchita notevolmente dal barlettano Padre Serafino Ventrella, ricordato come dotto oratore, il quale spese 12.000 11 B. Paolillo, op.cit., p.15 nota 1. Ivi, p.15. 13 Ivi, p.16. 14 M. Cassandro, Riapertura della Biblioteca e commemorazione di Sabino Loffredo, Barletta, 1955, p.38. 15 B. Paolillo, op. cit., p.17-22. 16 Ivi, p. 23. 17 R. Ceci - R. Mascolo, Barletta leggere la città, Barletta, 1986, p.419 e B.Paolillo op. cit., p.33. 12 15 ducati per l’acquisto di opere18 e fece costruire nel 1760, anno in cui divenne Provinciale dell’Ordine, una sala apposita per la collocazione dei libri. 18 R. Ceci - R. Mascolo, op. cit., p. 419. 16 2. La Biblioteca Comunale “S. Loffredo” 2.1. La nascita e l’ampliamento Nel 1806, in seguito alla soppressione degli Ordini religiosi ad opera di Gioacchino Murat, a cui non sfuggirono neanche i Domenicani, i beni appartenuti ad essi, come quelli degli altri conventi soppressi, furono incamerati dal Municipio. Dalla Cronaca di Camillo Elefante si evince, in data 11 settembre 1808, che presso il Palazzo Pretorio fu destinata una sala ad ospitare la Libreria dei Cappuccini insieme ad altri volumi donati da privati e a quelli dei Gesuiti e dei Domenicani, forse con l’intento di istituire un’ unica biblioteca pubblica19. I libri, come si evince dall’Archivio storico del Comune di Barletta, distribuiti tra l’Archivio del Comune, presso il Palazzo comunale, e i locali del Monte di Pietà, rimasero ammassati disordinatamente fino al 1821, anno in cui ne venne richiesta la restituzione dai Padri Cappuccini. Il Decurionato Barlettano decise, in merito a questa situazione, di ridare ai Cappuccini i libri di loro appartenenza. Tale decisione non fu però applicata, tanto che il Commissario Visitatore Generale dell’Ordine nel 1828 fu costretto a ripetere la richiesta al Sottintendente del Distretto di Barletta che, in applicazione di quanto deciso già dal Decurionato nel 1821, dette seguito all’istanza dando disposizione al Sindaco di procedere alla restituzione dei volumi. Così il 4 febbraio 1830 finalmente si procedette, alla presenza del Padre Antonio da Ruvo, Guardiano dei Padri Cappuccini, e del signor Giuseppe Sfrecola, Deputato eletto dal Sindaco Ettore Pappalettera, all’inventario e alla consegna dei libri depositati presso i locali del Monte di Pietà. I volumi vennero tempestivamente riportati nel Convento dei Cappuccini e collocati su appositi scaffali nella sala fatta costruire da Padre Serafino Ventrella nel 176020. Nel verbale di consegna dei libri il Padre Guardiano assumeva alcuni obblighi nei confronti dell’Amministrazione comunale, per garantire la tutela dei volumi. Si obbligava in particolare: a tenere i libri presso il Convento di Barletta, senza poterli trasferire altrove; a riconsegnare al Comune i libri annotati nell’inventario qualora il Convento fosse stato abbandonato dai Padri o soppresso per ordine superiore; a consegnare i libri ogni volta che fosse 19 20 Ibid. B. Paolillo, op. cit., p.24. 17 cambiato il Superiore del Convento, al nuovo incaricato. Nel contempo il Padre Guardiano si obbligava a consentire l’accesso alla biblioteca ai “naturali” cittadini barlettani per dedicarsi alla lettura. Allegato a questo Verbale c’è l’elenco dei libri trasferiti in quella occasione che consiste in quattrocentocinque opere molte delle quali in più volumi e tomi. Il 15 ottobre del 1831 il Padre Guardiano dei Cappuccini Raffaele da Bitetto indirizzò ancora una richiesta al Sottintendente del Distretto di Barletta per riottenere altri volumi appartenenti alle biblioteche dei Conventi soppressi di Barletta che ancora si trovavano presso l’Archivio del Comune e i locali del Monte di Pietà, così da poter permetterne la consultazione al pubblico e nello stesso tempo tentare di ricostruire l’ordine iniziale della Biblioteca che aveva sofferto uno smembramento considerevole, in ragione dei vari eventi. La richiesta fu accolta, perciò il Sindaco pregò il Priore del Monte di Pietà di consegnare ai Padri Cappuccini i libri affinché potessero essere fruiti dal pubblico, e non deperire in magazzino, obbligandosi i Padri a permettere la lettura a chiunque. In quella occasione furono trasferiti presso il Convento dei Cappuccini, in data 27 ottobre 1831, ben 418 opere provenienti dal Monte di Pietà e dall’Archivio Comunale, molte delle quali in più tomi e volumi. Un episodio che probabilmente spronò l’Amministrazione comunale del tempo a pensare all’apertura di una biblioteca pubblica, fu il discorso tenuto dal Sottintendente di Barletta nel 1853 davanti al Consiglio Distrettuale, di cui ci parla Michele Cassandro21. In quella occasione il Sottintendente sottolineò come, oltre a numerosi servizi amministrativi, a Barletta mancasse una biblioteca comunale necessaria alla diffusione della cultura e dell’istruzione; auspicò altresì che fossero disposti ogni anno, nei bilanci delle città facenti parte del Distretto, appositi capitoli di spesa per l’acquisto dei libri; e non nascose il suo personale desiderio di vedere portata a compimento la biblioteca di barletta, città capoluogo del Distretto. Nel 1864 la Regia Sottoprefettura del Circondario di Barletta chiedeva conferma al Comune di Barletta della presenza di una biblioteca pubblica, che però probabilmente non esisteva ancora ufficialmente come biblioteca comunale ma era ancora legata al Convento dei Cappuccini, seppure aperta al pubblico. Quando nel 1867 i Cappuccini a seguito della soppressione dell’Ordine sopraggiunta con decreto del 1861, furono costretti a lasciare il Convento, i volumi, nonostante i reclami sporti dal Monte di Pietà che si considerava proprietario degli stessi e ne richiedeva la restituzione, a norma della Legge 7 luglio 1866, furono restituiti al Comune e vennero a costituire il Fondo Conventuale della nascente biblioteca pubblica Comunale, 21 M. Cassandro, op.cit., p.37. 18 che venne allogata in una nuova sede, a piano terra del Palazzo S. Domenico22. A seguito di tale trasferimento, nei primi mesi del 1868 furono eseguiti alcuni lavori di riordinamento della biblioteca comunale e vi fu trasferita anche la Libreria che si conservava nel Monte di Pietà, che constava di 700 volumi circa. I restanti volumi, recuperati presso il Convento dei Cappuccini, provenienti dai Conventi soppressi e forse anche da donazioni private verificatesi nel tempo, ammontavano a circa 2100. Il fondo riveniente dalle biblioteche conventuali venne arricchito, con Delibera del Consiglio Comunale del 1869, di numerosi volumi pari a £ 700 che furono spese nell’acquisto di testi riguardanti specialmente la Puglia, Barletta e i barlettani23. Alla scelta degli stessi parteciparono i componenti della Commissione di Storia Patria che elaborarono due elenchi di volumi, pari a 76 titoli, “da tenersi nella Biblioteca Comunale” a firma di Giacinto Esperti. Fu quindi, quella di Barletta, una delle prime Biblioteche Municipali del Mezzogiorno, come si legge nella Cronaca napoletana del De Sterlisch del 186924, dotata anche di sezione circolante per la quale nel 1869 il Comune già chiedeva alla Regia Sottoprefettura un sussidio. L’attenzione degli amministratori nei primi anni di avvio della Biblioteca fu costante, ad esempio nel 1870 il Comune stanziò £ 600 per l’incremento delle opere della Biblioteca e £ 200 per la Biblioteca popolare circolante annessa a quella pubblica. In questi anni fu molto importante la funzione di diffusione della lettura della Biblioteca popolare circolante tanto da indurre nell’ottobre del 1871 la Sottoprefettura a chiedere al Comune informazioni sull’ esistenza di una Biblioteca popolare circolante. Effettivamente essa esisteva dal 1° Gennaio 1870 ed era di proprietà del tipografo Valdemaro Vecchi e soci, possedeva 1500 volumi, ed era frequentata da un buon numero di lettori e gestita dal Canonico Giuseppe Ciccarelli e dallo stesso Valdemaro Vecchi, non godeva però di sussidi per l’incremento delle opere. In seguito alla istituzione della Biblioteca il Comune di Barletta ottenne elogi da parte del Ministro alla Pubblica istruzione del tempo per la lodevole iniziativa. Lo stesso Ministro alla Pubblica Istruzione propose al Ministro ai Culti di cedere al Comune di Barletta anche le Biblioteche dei Conventi soppressi del Circondario. Il Comune accettò la proposta alla fine del 1869, trasformatasi successivamente in Decreto del Ministro Guardasiggilli del 27 gennaio 1870 e così, dopo varie trattative durate 22 R. Ceci-R. Mascolo, op.cit., p.419. B.Paolillo, op.cit., p.25. 24 Ibid. 23 19 alcuni anni, nel 1872 giunsero alla Biblioteca Comunale di Barletta i volumi dei Conventi di Minervino Murge e Spinazzola. Successivamente anche le città di Andria, Corato, Canosa e Terlizzi furono interessate dalla stessa decisione del Ministro ma non in tutti i casi la trattative di cessione andarono a buon fine. Ad esempio, il Regio Demanio di Andria comunicò al Comune di Barletta che negli edifici dei Conventi soppressi non c’era traccia di libri e pertanto non si poteva effettuare nessun trasferimento. Per gli altri comuni citati nei carteggi non ci sono riscontri sull’effettiva cessione dei volumi ma il 9 aprile 1872 la Sopprefettura chiese al Comune informazioni riguardo allo stato di conservazione e ordinamento delle Librerie già claustrali dei seguenti Conventi : Minori Osservanti di Andria, Cappuccini di Barletta, Minervino, Spinazzola e Terlizzi, Riformati di Canosa e Corato. Il Comune rispose che “la Biblioteca dei Cappuccini di Barletta trovasi depositata in appositi scaffali in un locale adatto nell’atrio dell’ Ospitale comunale, destinato per pubblica biblioteca” ma non c’è traccia di risposta per quanto riguarda le altre Librerie citate. Il Comune di Barletta anche negli anni successivi 1874-1879 continuò a incrementare il patrimonio della Biblioteca procedendo in particolare all’acquisto di libri dalla casa editrice Vallardi di Napoli e dalla Hoepli di Milano e accettando donazioni di privati. Francesco Decorato invece, assessore alla Pubblica Istruzione dell’epoca, fece acquistare dal Municipio numerose opere moderne e ne donò delle sue25per arricchire il patrimonio dell’istituzione culturale. Altrettanto fece il cav. Raffaele Fonsmorti ma anche benemeriti per ogni aiuto dato alla Biblioteca furono Francesco Saverio Vista, Giacinto Esperti e Alberto Scelza, componenti della Commissione di Storia Patria. La Biblioteca venne gestita sicuramente fino al gennaio 1891 in maniera discutibile da Luigi Cardone che fu poi sostituito da Gennaro Palmieri. Il Comune nel marzo di quell’anno affidò al sig. Catapano Antonio “per competenza e amore ai libri” l’incarico di riordinare la biblioteca con la collaborazione di Palmieri il quale inizialmente provvide alla spolveratura con l’aiuto di alcuni manovali, alla ricognizione dei volumi prestati da Cardone che non erano più rientrati e alla verifica dei volumi esistenti in biblioteca. Nello stesso anno 1891 furono eseguiti lavori di manutenzione al locale che occupava la biblioteca che consistettero in rifacimento dell’intonaco e imbiancamento. Gennaro Palmieri dovendo prestare servizio militare fu affiancato dal luglio 1892, ed infine sostituito, da Giuseppe Iodice che rimase in biblioteca fino a tutto il 1895. La biblioteca passò per poco tempo a Palazzo Cafiero e in quel periodo, come afferma il dottor Michele Mauro, il suo 25 B. Paolilllo, op.cit., pp. 26-27. 20 patrimonio doveva consistere già di 8.000 volumi circa26. Nel 1896 l’Amministrazione comunale decise di trasferire la biblioteca al primo piano del Teatro Curci, dove rimarrà collocata per circa cento anni, affidando l’incarico del trasferimento a Benedetto Paolillo con la motivazione che egli già da tempo si interessava della istituzione. Nel contempo il 29 gennaio, a trent’anni dall’apertura, Benedetto Paolillo venne nominato prima custode della Biblioteca, poi bibliotecario e prese servizio il 1° febbraio 1896. Egli provvide, su incarico dell’allora assessore Gorgoglione, al rifacimento del catalogo che impostò su sei categorie per un numero di 2721 opere divise in 6086 volumi, che fu completato nel settembre del 1902, in questa attività fu coadiuvato da Francesco Dicorato che lo affiancò da giugno ad agosto dello stesso anno. Benedetto Paolillo ha lasciato un segno profondo della sua presenza nella storia dell’istituto. Versato nella ricerca, ci ha lasciato numerosi contributi tra i quali ricordiamo Le biblioteche barlettane; fino al 1924 si occupò dell’incremento delle opere, della catalogazione, dell’ordinamento e della pubblicizzazione della biblioteca con vari articoli apparsi su diversi giornali. Contemporaneamente si occupò anche del Museo Civico che in quel periodo condivideva la sede con la biblioteca. Incoraggiò i suoi concittadini alla donazione di libri per l’incremento del patrimonio e sotto la sua direzione si registrarono numerosissime pratiche di donazione consistenti in pochi volumi ma a volte anche in decine e centinaia di volumi. Ricordiamo ad esempio le donazioni di Carmine Di Martino nell’ottobre 1901, delle carte di Leonardo Lovero donate da un suo congiunto nel 1902 consistenti anche in manoscritti della famiglia Affaitati, del dono di Alberto Scelza nel 1905 delle carte del fratello Mario consistente in ben 507 volumi di varie materie, di Luigi Centaro che dona nel marzo del 1901 a futura memoria un’opera del fratello Tommaso morto prematuramente e i libri donati da Nicola e Franca Manno nel 1906. Il nuovo secolo si aprì con un evento molto importante; il 1° maggio del 1905 la biblioteca venne intitolata, con Delibera del Consiglio Comunale, a Sabino Loffredo, insigne giurista e storico, autore della più nota Storia della città di Barletta, morto pochi giorni prima a Napoli. Nello stesso anno, sotto la direzione di Benedetto Paolillo, la biblioteca era già ammessa al prestito con le biblioteche pubbliche e fu anche approvato il primo Regolamento che disciplinava l’attività di gestione della stessa. Esso prevedeva la presenza di una Commissione per la sorveglianza e direzione costituita dall’Assessore alla Pubblica Istruzione, dai Direttori delle scuole della città e da sei membri nominati dal Consiglio Comunale, i quali dovevano regolare il buon funzionamento dell’Istituto culturale, la manutenzione dei libri e dovevano provvedere alla scelta dei volumi da acquistare ogni anno. Erano di competenza della Commissione anche gli 26 R. Ceci-R. Mascolo, op.cit., p.420. 21 orari di apertura, la sorveglianza, l’adozione di vari provvedimenti. Il Regolamento prevedeva anche che il bibliotecario, necessariamente munito di licenza liceale o di istituto tecnico, per poter assolvere al suo compito, dopo tre anni di prova, poteva essere confermato nell’impiego. Egli doveva aver cura dei volumi e far rispettare al pubblico le decisioni prese dalla Commissione. Era vietato il prestito dei libri e i lettori che avessero causato danni dovevano risarcirli. La richiesta dei libri veniva fatta su un apposito registro indicando: nome dell’autore, titolo, numero dei volumi richiesti e apponendo la propria firma. Nella sala di lettura doveva vigere il silenzio ed era vietato fumare. L’unica deroga a questo Regolamento fu fatta per l’allora bibliotecario Benedetto Paolillo che, benché sprovvisto del titolo di studio richiesto, per il lungo periodo già trascorso nella struttura e per le numerose pubblicazioni edite, fu confermato con la nomina di bibliotecario a vita. Della Commissione di vigilanza dal 1906 fece parte anche Francesco Saverio Vista che contribuì non solo alla gestione della biblioteca ma anche in maniera considerevole all’incremento delle opere facendo ogni anno donazioni di volumi. Il Comune attento alle sorti della Biblioteca, elogiata anche a livello nazionale, spesso acquistava volumi dalle case editrici ma anche da concittadini come ad esempio l’acquisto da Leonardo Lovero di giornali cittadini che andavano dal 1870 al 1911 ma anche pergamene, manoscritti, pitture, vasi antichi e fossili che andarono ad incrementare anche le collezioni del Museo ancora non istituito ufficialmente. Nel 1915 F.S.Vista donò alla Biblioteca 127 poesie di autori barlettani in gran parte autografe. Il periodo interessato dalla gestione del Paolillo fino al 1924 fu, dunque, particolarmente importante per la biblioteca che venne frequentata da cittadini e forestieri che lodarono l’operato del bibliotecario ed apprezzarono le opere possedute, alcune delle quali molto rare, come ad esempio le opere sacre, i libri storici e quelli giuridici e le opere di autori barlettani. Il 19 maggio 1920 ad affiancare Benedetto Paolillo nella gestione della biblioteca fu nominato aiuto bibliotecario don Emilio Locchi sottoposto a esilio curiale nella nostra città. A testimonianza dell’importanza della biblioteca quale istituto culturale e della considerazione di cui essa godeva nel 1924 arrivò un’altra ingente donazione di opere di varie materie, proveniente dal Commendator Cafiero e consistente in 564 volumi, l’anno successivo il 17 febbraio giunse il Legato Emilia Cirillo. La donna, deceduta in Napoli il 14 novembre del 1924 aveva legato i suoi beni alla biblioteca di Barletta pertanto il notaio che si occupò della pratica fece pervenire a Barletta ben quattro casse tre delle quali contenevano libri ed una carte geografiche 22 che si andarono a sommare al patrimonio della biblioteca che nel 1925 risultava avere 20.000 volumi. Di contro all’aumento del patrimonio risultavano invece insufficienti gli orari di apertura tanto che in più di una occasione l’Associazione Amici dell’Arte e della Storia barlettana richiese l’apertura anche pomeridiana della Biblioteca e si prodigò nel comtempo per l’assunzione di un nuovo bibliotecario visto che il Paolillo era stato collocato a riposo, per motivi di salute, l’8 febbraio 1924. Nel 1926 venne finalmente indetto il concorso per il nuovo bibliotecario Il 1927 fu un anno importante perché il Comune con Delibera del 16 settembre decise di acquistare dalla signora Rosa Di Sessa le opere del concittadino Giuseppe Curci che tanto lustro aveva dato alla città con la sua attività di musicista e compositore. Intanto la Biblioteca dall’8 febbraio 1924 al 1928 rimase affidata a don Emilio Locchi il cui operato fu alquanto discutibile27. Questo aiuto bibliotecario “provvisorio”, accusato anche di fare commercio di libri, poco si curò dell’effettivo funzionamento dell’istituzione anzi la trascurò a tal punto che, dopo numerose denunce da parte degli utenti trattati in malo modo e la presunta sparizione di numerose opere, tra cui il prezioso manoscritto di De Leon sulla storia di Barletta, l’Associazione amici dell’Arte e della Storia barlettana e il Canonico Salvatore Santeramo furono costretti ad intervenire più volte per chiedere che venisse ripristinato il decoro che si addiceva da una biblioteca e che il Locchi fosse rimosso dall’incarico; cosa che avvenne di lì a poco. Sotto il Commissario Prefettizio Vito Antonio Lattanzio furono effettuati lavori di adattamento della struttura nonché la revisione del Regolamento evidenziando i doveri del bibliotecario e fu istituito un Consiglio di Amministrazione di scelta comunale composto dai Capi degli Istituti scolastici medi della città e dai Presidenti delle Associazioni culturali, ci si preoccupò di incaricare un impiegato facente funzioni di bibliotecario il quale, coadiuvato da giovani liceali, provvide alla sistemazione dei volumi nelle sale dotate di nuovi scaffali, al rifacimento dei registri e degli schedari, come si evince da una relazione amministrativa di quell’anno28 e come riportato qualche anno dopo nel periodico “Accademie e Biblioteche d’Italia”29. Nel 1928 il Ministro alla Pubblica Istruzione nominò il Sac. Salvatore Santeramo Regio Ispettore Bibliografico Onorario. Intanto la biblioteca continuava a ricevere numerose donazioni nel 1928 e nel 1929 da parte dell’Associazione Amici della Storia e dell’ Arte barlettana, da Vito Anto27 R. Ceci - R. Mascolo, op.cit. p.420. Movimento culturale pugliese in Storia ed Arte, 1929, p.5. 28 29 I cataloghi delle biblioteche d’Italia in Accademie e Biblioteche d’Italia , anno VI, Roma, 1932-33, p.178-179. 23 nio Lattanzio, Michele Cassandro ma anche dalla Banca Commerciale e dal Ministero delle Corporazioni. Tra esse di rilievo la donazione da parte del barlettano Rag. Vincenzo Gargano dell’Archivio consolare dell’Uruguay che andava dal 1891 al 1926. Al Locchi seguì Pasquale Leporace per pochissimo tempo poi Cosimo Balzano che lavorava già in biblioteca dalla fine del 1928 ma venne assunto come bibliotecario in seguito a concorso nel 1930. Dal 1927 in poi, pressoché per ogni anno ci sono statistiche, relazioni, lettere inviate dal bibliotecario al Soprintendente con richieste di sussidio da parte dell’Amministrazione del tempo e, nel 1931, anche di restauri di opere antiche. In questi anni di particolare importanza furono gli interventi in merito alla gestione della Biblioteca e alla sua conservazione, da parte del Sac. Salvatore Santeramo. Nel 1933 fu nuovamente aggiornato il Regolamento della Biblioteca e due anni dopo il Commissario Prefettizio nominò, per la durata di due anni la nuova Commissione di Vigilanza della biblioteca composta da : Salvatore Santeramo, Vito Antonio Lattanzio, Michele Mascolo, Roberto Poppi. Dal 1935 al 1968 si registra la presenza accanto al bibliotecario di un aiuto bibliotecario: Ruggiero Carbone. Non manca nell’Archivio comunale la citazione di episodi particolari che riguardano la Biblioteca. Nel novembre 1937 Cosimo Balzano rassegnò le dimissioni dall’incarico di bibliotecario lasciando in biblioteca il solo aiuto bibliotecario Nicola Criscuoli e nel passaggio delle consegne a Raffaele Bassi, nuovo incaricato, emerse una mancanza di 250 volumi della quale fu accusato il Balzano. Nei suoi confronti dopo vari accertamenti fu intentata una denuncia da parte del Comune. Nel 1938 giunsero alla biblioteca tre manoscritti di Benedetto e Francesco Paolillo donati da Ettore Paolillo. Altre donazioni arrivarono nel 1939 da parte della Marchesa Stefania Bonelli vedova Cafiero che donò opere del marito. Nel 1936 una serie di carteggi nel Fondo della Soprintendenza focalizza l’attenzione sulla donazione di Ferdinando Cafiero, illustre barlettano, al Comune di Barletta che comprendeva anche dei libri che sono confluiti nel patrimonio della biblioteca comunale. Intanto le condizioni strutturali della sede in Corso Vittorio Emanuele e il notevole aumento del materiale facevano pensare nel 1940 ad un possibile trasferimento della biblioteca a Palazzo S. Domenico. Lo stesso anno fu anche istituita una Sezione Circolante della biblioteca alla quale avevano accesso coloro che si fossero tesserati pagando £ 20, come regolamentato da una Delibera comunale del 7 febbraio 1942 che regolava anche le modalità per usufruire del prestito e indicava le opere che potevano essere richieste. 24 Fino al 1943 costantemente continuarono a giungere donazioni di Vito Antonio Lattanzio e di Arturo e Michele Boccalisi ma anche il Capitolo della Cattedrale di S. Maria contribuì all’incremento dei fondi della biblioteca comunale donando, nel 1941, 53 libri di medicina. Intanto il bibliotecario Bassi, chiamato alle armi durante il II° conflitto mondiale, fu sostituito temporaneamente nel 1941 dal sig. Matteo Nardi ma non mancava periodicamente di inviare lettere per informarsi sull’andamento della biblioteca, alla cui gestione si dedicava con abnegazione. Si registra nel luglio 1943 la presenza di Ruggiero Carbone che accetta donazioni da parte dei soci della Sezione circolante, ancora attiva. 2.2. La Biblioteca nel dopoguerra Anche la seconda guerra mondiale influì sul corretto funzionamento della biblioteca, infatti dal 1944 al 1945 la sede fu occupata dagli Inglesi con conseguente limitazione del servizio e notevole deterioramento delle suppellettili30tanto che nel 1946 si tornò a parlare di trasferimento. Il Sac. Santeramo richiese alla Soprintendenza che la Biblioteca fosse trasferita nei locali più ampi e più tranquilli dell’ex Circolo Littorio, attualmente Circolo Unione, ma questa richiesta, se pure ritenuta valida, non andò a buon fine. Nel 1948 fu effettuata una disinfestazione antitarmica per cercare di contrastare lo stato di degrado che intanto incombeva sui libri provenienti dai fondi conventuali, che tanti spostamenti avevano subito e per questo erano ulteriormente deteriorati oltre al deterioramento causato dal tempo. Nello stesso anno si registrò un evento molto importante per la Biblioteca. Maria Loffredo De Gennaro, figlia di Sabino illustre concittadino e autore della “Storia di Barletta”, se pure residente a Napoli, lasciò per testamento alla Biblioteca di Barletta, intitolata al genitore, 188 volumi appartenuti al padre, tra cui numerosi manoscritti e appunti relativi alla stesura della storia della città. La biblioteca fino al 1949 continuò ad operare in condizioni disagevoli: orari inadeguati, tanto da indurre i cittadini a inviare petizioni per la revisione dell’orario di apertura, mancanza di spazi, scaffali e arredi vecchi e tarlati, un solo tavolo di lettura e poche sedie, schedari inadatti e cataloghi mal compilati; per cui nell’ottobre dello stesso anno il Soprintendente bibliografico per la Puglia e la Lucania, dopo una visita, redasse una perizia sulle condizioni della biblioteca e la consegnò al bibliotecario Raffaele Bassi, incoraggiandolo a dare una svolta a quella situazione poco decorosa. Nello stesso anno venne assunto l’impiegato Sfregola, a 30 R. Ceci - R. Mascolo, op. cit., p. 421. 25 sostegno del bibliotecario. Dal 1951 si cominciò, con vari sovvenzionamenti del Ministero della Pubblica Istruzione e poi anche del Comune, opportunamente sensibilizzato, a rinnovare gli arredi, a riordinare il materiale librario e a migliorare i servizi al pubblico. Si procedette anche ad una ricognizione del materiale antico e fu elaborato un inventario di scarico di opere corrose dai coleotteri, molte delle quali provenienti dal fondo conventuale, che furono distrutte. Intanto la sala della biblioteca veniva usata costantemente per incontri e dibattiti, fuori dall’orario di apertura. Fonti d’archivio rivelano che ancora nel 1952 la “Loffredo” di Barletta era ammessa al prestito fra biblioteche statali e non statali31 e che nel 1953 giunse una nuova donazione di Arturo Boccalisi consistente in 96 volumi. Nel 1955, si cominciò a parlare di ampliamento del personale, poiché fino ad allora c’era un solo bibliotecario, coadiuvato da un custode addetto alle pulizie e alla consegna dei volumi al pubblico. Il bibliotecario Bassi richiese alla Soprintendenza un aiuto bibliotecario e un coadiutore assistente di sala. La biblioteca possedeva in quegli anni un Fondo U.S.I.S. (United States Information Service) comprendente libri americani. L’U.S.I.S. era una organizzazione culturale statunitense, nata nel 1948 e riorganizzatasi nel 1953, che intratteneva scambi culturali con il resto del mondo e con molte biblioteche pugliesi, tra cui anche la “Loffredo”. Intanto fino al 1955 furono sostituiti scaffali, armadi, tavoli, e la biblioteca fu riaperta con una cerimonia ufficiale il 22 aprile 1955, cui partecipò il Soprintendente Bibliografico Beniamino D’Amato. Anche il patrimonio librario in quell’occasione fu ampliato con opere storiche, letterarie e nuovi abbonamenti a riviste. Il Soprintendente, per l’occasione, tenne un discorso in cui evidenziò tutto ciò che era stato fatto dal 1949 in poi, sia dallo Stato sia dall’Amministrazione locale, soprattutto in relazione all’ inserimento della “Loffredo” nella rete dei “Posti di prestito” nella quale Barletta figurava come Capoluogo del circondario. Quella di Barletta fu una delle 18 biblioteche che nel dopoguerra vennero rimodernate in tutta la Puglia dalla Soprintendenza Bibliografica e divenne una delle migliori di tutta la Circoscrizione bibliografica ApuloLucana per attrezzature, opere possedute, locali. 31 Su istanza degli Amministratori comunali veniva concessa dal Ministero l’autorizzazione, valevole per cinque anni, al prestito interbibliotecario. 26 Il Ministero della Pubblica Istruzione, per la riapertura della biblioteca, negli anni 1949-1950 e 1951-1952 stabilì in bilancio un cospicuo sovvenzionamento per l’acquisto di suppellettili. Il Comune invece nel 1952 si assunse l’onere di ristrutturare la sede e nel 1953-1954 acquistò altri arredi metallici. Nel 1955 la Biblioteca possedeva al momento della riapertura 700 metri di scaffalature, 30 posti a sedere, schedari per 600 schede ed espositori per 50 periodici32. Tra le proposte di Beniamino D’Amato, espresse durante la cerimonia di riapertura, vale la pena ricordare: la necessità dell’autonomia amministrativa e di un Regolamento moderno, di un aumento del personale ancora scarso, di un incremento degli acquisti e dei restauri, della revisione dei cataloghi e del registro d’ingresso, del riordino di alcune sezioni con criteri più moderni. Intanto sorsero delle polemiche sul funzionamento della Commissione di sorveglianza della biblioteca, che fu presieduta tra gli altri anche da Michele Cassandro e da Salvatore Santeramo; così la commissione si esaurì negli anni ‘50. Nel 1958 venne nominato per un biennio Ispettore bibliografico onorario per la Biblioteca di Barletta l’Avvocato Claudio Cecaro. Il 12 gennaio del 1958 fu inaugurato il servizio dei “Posti di Prestito” che rientrava nel programma generale di diffusione della lettura, predisposto dalla Direzione Generale delle Accademie e Biblioteche, nell’intento di diffondere i valori della lettura come strumento di educazione non solo tra le classi privilegiate delle città ma tra le classi meno agiate della campagna. Barletta insieme a Lecce fu all’avanguardia nel territorio pugliese per questo tipo di servizio che coinvolgeva città limitrofe come Canosa, Minervino, Spinazzola, Terlizzi, Ruvo, Corato, Andria e Bisceglie dove i libri venivano mandati mediante l’ausilio di un bibliobus offerto dall’Amministrazione provinciale di Bari. Contemporaneamente si svolse anche una mostra del libro e delle attrezzature della biblioteca nella Galleria “Gallo” del Teatro Curci. Il servizio dei “posti di prestito” fu attivo fino a 1972 come testimoniano i documenti dell’Archivio della Soprintendenza. Anno particolarmente importante il 1958 perché consacrò la biblioteca all’attenzione del pubblico non solo di Barletta ma anche del circondario. Nell’ottobre dello stesso anno si volse la “Settimana delle Biblioteche” importante appuntamento culturale nazionale che coinvolse anche le biblioteche più importanti a livello periferico. Nella biblioteca di Barletta furono organizzati incontri culturali, mostre sul libro, proiezioni di do32 B. D’Amato, Per l’inaugurazione della Biblioteca Comunale “S. Loffredo” di Barletta, Barletta, 1955, p. 6. 27 cumentari e pubblicazioni inerenti le attività svolte dalle biblioteche. Non bisogna dimenticare in questo il ruolo del Bibliotecario Bassi all’interno dell’A.I.B. Associazione Nazionale Biblioteche della quale egli fu rappresentante regionale. In questi anni la biblioteca divenne centro propulsivo della cultura a Barletta e venne concessa più volte per lo svolgimento di corsi e convegni. Non mancavano però anche le lamentele da parte di Bassi nei confronti dell’Amministrazione che utilizzava la sala della biblioteca per le riunioni di Consiglio Comunale, lasciandola spesso in condizioni di sporcizia e disordine. Anche alla conservazione il bibliotecario Bassi fu particolarmente attento, per diversi anni, dal 1966 circa, fece richiesta alla Direzione generale Accademie e Biblioteche del Ministero della Pubblica Istruzione di un insetticida (Smoke Generator 25) per la disinfezione della biblioteca. Tutto questo interessamento alla conservazione del patrimonio librario forse anche in seguito ad una campagna di sensibilizzazione condotta negli anni ‘50 anche attraverso l’invio in dono del volume di Alfonso Gallo La lotta antitarmica in Italia. Su iniziativa di Bassi fu istituita nel 1958 l’Università popolare di Barletta, con sede presso la biblioteca, il cui presidente fu lo stesso Bassi. Nel 1969 l’istituzione versava in uno stato di preoccupante abbandono. Nello stesso anno si tenne a Barletta un corso di preparazione agli uffici e ai servizi delle biblioteche popolari e scolastiche. Da una statistica dello stesso anno si evince che la Biblioteca aveva 34.000 volumi catalogati, 94 periodici e cataloghi per autore, soggetti, titoli, decimale e topografico. Quando la Soprintendenza bibliografica fu soppressa le sue competenze passarono alla Regione che a partire dagli anni settanta incominciò a stanziare dei contributi per l’acquisto di materiale, attrezzature, libri alle biblioteche. A carico della Regione fu anche restaurata una parte del patrimonio librario della “Loffredo di Barletta”. Intanto le statistiche che il bibliotecario inviava agli uffici competenti si erano fatte più dettagliate e da una statistica del 1972 si evince che la biblioteca aveva 1 sala di lettura, 50 posti a sedere, spese per gli acquisti pari a £ 5.900.000. L’orario di apertura andava dalle 8,30 alle 13 e dalle 16 alle 19, escluso il sabato. I volumi catalogati erano 35.000 circa, 2.900 opuscoli, 117 periodici in abbonamento. I volumi dati in lettura erano stati 21.000 circa, a prestito esterno 209. I cataloghi esistenti erano i seguenti: cronologico d’entrata, per autori, per soggetti, sistematico per classi, periodici, topografico manoscritti, topografico generale; i testi non catalogati erano 500, il personale constava di 3 persone. 28 La Regione spesso inviava volumi in dono e sopratutto nel 1973, anche per venire incontro alla editoria locale in crisi, furono inviati parecchi volumi acquistati dagli editori della regione. Intanto in un’intervista del 1975 il bibliotecario Bassi si lamentava nuovamente per l’insufficienza di spazi, per la mancanza di personale per una biblioteca che aveva 50.000 volumi e 60 lettori al giorno. Un altro problema che sottolineava Bassi era quello della chiusura della biblioteca per i frequenti Consigli comunali che si svolgevano nella sala di lettura e la conseguente interruzione del servizio. Egli auspicava un trasferimento della biblioteca a Palazzo Della Marra, che era stato restaurato, ma il Soprintendente ai Monumenti, dott. Chiarazzi, non era favorevole. Il successore, prof. Mola, invece, suggerì il trasferimento al Castello che il bibliotecario Bassi accettò ed approvò in quanto l’edificio, lontano dal centro, era un luogo silenzioso particolarmente adatto allo studio ed aveva ampie sale comunicanti tra loro. Nonostante queste premesse la biblioteca nel 1980 si trovava ancora nella sede del Teatro Curci ed andava incrementando le sue opere con l’acquisto di libri per £ 10.000.000 e audiovisivi per £ 18.000.000. L’orario di apertura era il seguente 8,30-13 e 16-18,30, i posti a sedere diminuirono a 40 per la mancanza di spazio, i periodici in abbonamento erano 110, il personale era aumentato a 5 unità, i cataloghi erano i seguenti: autori, titoli, soggetti, ragazzi.; le schede del catalogo erano 37.700, i volumi da catalogare 2.000, i lettori in un anno 15.000, i libri in prestito 6.000, i libri letti in sede 25.000, i prestiti tra biblioteche 150, i giorni di apertura in media 18 al mese. I servizi offerti: lettura in sede, prestito, fotocopie, consultazione di periodici e Gazzette Ufficiali, ma anche si poteva usufruire del laboratorio linguistico e giradischi. Alla direzione rimase il dott. Raffaele Bassi fino al 30 aprile 1980, quando fu sostituito dall’attuale direttore prof. Ruggiero Mascolo. Uno dei primi atti compiuti dal nuovo Direttore fu quello di promuovere un’indagine sull’utenza della biblioteca che focalizzava l’attenzione sulla funzione di promozione culturale dell’istituzione e non solo di distribuzione di libri e riviste. La biblioteca nel 1981 aveva 40.000 schede in catalogo, 120 periodici, cataloghi per: autore, soggetto, titolo, decimale, ragazzi; contava su 5 unità di personale, £ 7.000.000 di budget. Gli utenti giornalieri aumentarono dai 40 dell’80 ai 100 dell’81. L’orario di apertura rimase costante dalle 8, 30 alle 13 e dalle 16 alle 18,30, escluso il sabato e i giorni in cui si svolgeva il Consiglio Comunale. I lettori in un anno erano 15.000, gli abbonati 2.000, i prestiti 6.000, i prestiti tra biblioteche 150, i volumi letti 25.000. 29 Il Direttore chiedeva, in occasione della pubblicazione di questi dati, un nuovo Regolamento, una nuova sede, il trasferimento al Castello da tempo già previsto, aumenti delle dotazioni di bilancio e del personale33. Questo periodo è costellato da una serie di articoli comparsi su quotidiani e periodici locali nei quali si denunciano le problematiche collegate alla gestione della biblioteca. Nei primi anni della sua direzione Ruggiero Mascolo pubblicò vari articoli sull’argomento biblioteca offrendo anche interessanti dati sull’utenza, sulla consistenza del patrimonio, sulla frequenza, sui servizi offerti al pubblico e promosse convegni come quello dal titolo “Scuola e Biblioteca” che si svolse il 12 dicembre 1980 per coinvolgere maggiormente il mondo della scuola nelle attività dell’istituzione e far conoscere le possibilità che la biblioteca offriva. Altro importante appuntamento fu la Conferenza cittadina sui beni culturali e ambientali che si svolse nel 1982. Dal 1980 in poi, compatibilmente con le risorse economiche stabilite ogni anno in bilancio, il patrimonio librario ebbe un notevole incremento e si cercò di procedere agli acquisti privilegiando argomenti poco presenti e acquistando anche libri di pregio; nel contempo la biblioteca dotata di macchine da scrivere moderne per la schedatura elettronica e di attrezzature audio e video. Al Direttore si deve anche l’ideazione nel 1981 della Collana “Ricerche della Biblioteca” nella quale vengono tutt’ora pubblicate opere di interesse locale. In particolare bisogna ricordare nel 1982 - 1983 il riordinamento del Fondo Musicale Gallo compiuto da Dinko Fabris che ha portato successivamente alla pubblicazione del catalogo nella collana “Ricerche della Biblioteca”. Di rilievo perché è il primo strumento che rende accessibile il patrimonio musicale cittadino e risulta essere il primo censimento musicale nell’Italia Meridionale34. Se pure con un tentativo compiuto dal bibliotecario Raffaele Bassi negli anni ‘50, questo studio di importanza fondamentale per il nostro territorio è stato portato a compimento nei primi anni ’80 quando si intuì la neccesità di dare sistemazione ad un fondo cospicuo e interessante dal punto di vista culturale per la città, che giaceva in deposito dal 1952 in seguito all’accettazione da parte del Comune di Barletta35 della donazione dei fratelli musicisti Vincenzo e Antonio Gallo. 33 R. Mascolo-E. Dibitonto, Indagine sugli utenti della Biblioteca ”Sabino Loffredo” di Barletta, Barletta, 1981, p. 20-22. 34 Dinko Fabris, Il Fondo Musicale “Gallo” della Biblioteca comunale di Barletta, Barletta, 1983, p.6 35 Delibera del Consiglio Comunale n. 56 del 25 Marzo 1952 30 Per non tralasciare le statistiche si evidenzia che nel 1983, secondo uno schema allegato alla pubblicazione sul Fondo Gallo, la biblioteca , in attesa di trasferimento presso il Castello, occupava una superficie totale di mq 830 comprensivi di sedi distaccate che fungevano da deposito, il patrimonio ammontava a 40.000 opere tra cui: 527 manoscritti 2 incunaboli, 80 cinquecentine. Ma aveva anche 6000 unità bibliografiche da catalogare. Era dotata di materiale audiovisivo e fonico, cataloghi generali e speciali pressoché immutati e un bilancio per gli acquisti pari a £ 30.000.000. Nell’86 la consistenza del patrimonio librario era di 45.000 volumi, 150 abbonamenti a periodici, l’orario di apertura costante 8,30-13 e 1618,30 escluso il sabato; furono spesi £ 30.000.000 annui per acquisti; gli iscritti al prestito erano 3.800, i posti a sedere 40, gli utenti annui 30.000. I servizi offerti: lettura in sede (libri, periodici, quotidiani), prestito, fotocopie, prestito tra biblioteche, laboratorio linguistico, discoteca. I cataloghi a disposizione dell’utente erano i seguenti: per titolo, autore, soggetto, manoscritti, decimale; cataloghi speciali: Legato De Nittis e Fondo musicale. Tra il 1988 e il 1994 è da ricordare la pubblicazione del Codice Diplomatico Barlettano, curato da Salvatore Santeramo e Carlo Ettore Borgia, in dodici volumi e di un tredicesimo volume contenente gli Indici, curato da Alfredo Basile e Ruggiero Mascolo, estremamente importante per lo svolgimento di qualsiasi ricerca su Barletta. Dal 1997 è stato introdotto il sistema di catalogazione informatizzata del materiale librario mediante la creazione di un data base con il software Access. A distanza di alcuni anni si è proceduto anche al riordinamento del Fondo musicale Curci a cura di Maria Grazia Melucci portato a termine nel 1999 con la pubblicazione del catalogo. Tale Fondo è costituito da manoscritti musicali del Maestro Giuseppe Curci acquistati dal Comune di Barletta nel 1927 e da altri donati nel tempo da privati36. 2.3. La Biblioteca oggi La biblioteca comunale dal 1991 è stata trasferita nell’ala federiciana del Castello di Barletta, dopo il restauro dello stesso ad opera del Prof. Marcello Grisotti. Attualmente la biblioteca occupa il pianterreno e il primo piano della zona federiciana per complessivi 1400 mq. All’ingresso della struttura sono collocati i cataloghi a schede ad uso degli utenti, divisi per : autori, soggetti, titoli, ragazzi, periodici, fondo 36 M.G. Melucci, Il Fondo Musicale Curci della Biblioteca Comunale di Barletta, Barletta, 1999, p. 15 –16. 31 musicale, legato De Nittis, manoscritti, e il banco reception e prestiti, cui gli utenti si rivolgono per ogni genere di informazioni. I servizi funzionano con due impiegati, i quali si occupano anche del deposito dei libri. A sinistra dell’ingresso si accede alla Emeroteca. Vi sono a disposizione dell’utente, sistemati in scaffali a vista, ben 150 periodici riguardanti varie materie che vanno dalla storia dell’arte alla sociologia, dallo sport all’economia, dalla bibliografia all’attualità, e alcuni settimanali. Sui tavoli sono a disposizione degli utenti le Gazzette Ufficiali della Repubblica Italiana 1ª e 2ª parte e 4ª Serie speciale Concorsi, il Notiziario ufficiale del Comune di Barletta, il Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, la Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea, e due quotidiani: il “Sole 24 Ore” e “La Gazzetta del Mezzogiorno”. La Sala è dotata di 16 posti a sedere ed è gestita un impiegato che provvede anche al servizio fotocopie. Per la lettura e lo studio gli utenti possono usufruire di due sale al primo piano cui si accede da una scala a chiocciola posta nella sala d’ingresso. La prima sala ha 32 posti a sedere; in essa è anche possibile consultare la raccolta delle Leggi d’Italia e delle Gazzette Ufficiali degli scorsi anni. La seconda sala, riservata in genere agli adulti, ha anch’essa 32 posti a sedere ed in essa è possibile consultare direttamente opere generali quali: enciclopedie, vocabolari, letterature, atlanti, sistemate in scaffali aperti. I libri richiesti per la consultazione vengono consegnati agli interessati direttamente al banco di accettazione, dopo aver formulato la richiesta su apposito modulo, oppure giungono in questa sala mediante un montacarichi che collega il deposito con la sala lettura. Al primo piano sono collocati l’ufficio di direzione e gli uffici per la catalogazione informatizzata dei documenti mediante l’uso del programma Sebina Produx. La catalogazione segue le regole RICA e ISBD. In totale attualmente la biblioteca ha nove impiegati compreso il Direttore e funziona nei seguenti orari: 9 - 13,45 tutti i giorni escluso il sabato e anche 15,45 - 18,15 martedì e giovedì, non effettua periodi di chiusura estiva. Gli utenti ogni giorno vanno dalle 150 alle 200 unità durante la mattinata mentre nei due pomeriggi di apertura si registrano entrate record per la presenza di numerosi studenti delle scuole elementari e medie per lo svolgimento di ricerche scolastiche. La biblioteca, come si evince da una statistica del dicembre 2000, ha più di 3.000 iscritti al prestito, adulti e bambini. La tessera di iscrizione costa £ 10.000 dura 10 anni ed è rinnovabile; con l’iscrizione alla bi- 32 blioteca è consentito prendere in prestito due libri per volta per un periodo di un mese. Il prestito è rinnovabile, in caso di necessità, per un altro mese. Attualmente la Collana “Ricerche della biblioteca” è giunta al ventottesimo titolo che è la recente raccolta di schede bibliografiche su Barletta intitolata Barletta nei libri curata dallo stesso Direttore della Biblioteca. Le più recenti pubblicazioni di questa collana sono in vendita sia in biblioteca che nelle librerie della città. Ancora non consultabili risultano i libri del Fondo Conventuale che richiedono interventi di catalogazione e conservazione. Per quanto riguarda la schedatura si è giunti a dicembre 2000 a 65.500 schede circa, pari a oltre 131.000 volumi. Nell’anno 2000 sono stati impegnati in bilancio £ 25.000.000 per acquisto periodici, £ 20.000.000 per rilegature, £ 50.000.000 per l’incremento del patrimonio librario, £ 15.000.000 per pubblicazioni, £ 53.000.000 per spese diverse. La biblioteca risulta oggi ben fornita: in biblioteconomia e bibliografia, letteratura, materie giuridiche, storia locale e regionale, storia dell’arte; consistente anche la sezione tesi di laurea e il Fondo musicale comprendente le donazioni Gallo e Curci, illustri musicisti di Barletta, il Fondo antico riveniente dalle biblioteche conventuali, il fondo manoscritti e quello delle cinquecentine. Da citare, per tutti, nei fondi della biblioteca, il prezioso volume Dei santi illustrati del Padre Domenico Dentice che porta sul frontespizio lo stemma del Comune di Barletta e l’iscrizione Baroli Typis Valerys Anno MDCXXXXVII Superiorum permissu. Questa indicazione dell’editore fa supporre che a Barletta nell’anno 1647 ci fosse una tipografia. Alla biblioteca, come più volte citato, sono giunte negli anni svariate e numerose donazioni tra le quali molto importanti sono il Legato De Nittis comprendente tanti autografi di letterati francesi donati da Leontine Grouvelle De Nittis, moglie del pittore barlettano, insieme ai quadri e ai disegni del marito; le donazioni succedutesi nel tempo di F. S Vista, il Fondo Musicale di Antonio e Vincenzo Gallo, la donazione della Regia deputazione di Storia Patria per la Puglia sezione di Barletta e dell’Associazione Amici dell’Arte e della Storia barlettana, fino alla donazione Selvaggi consistente in opere riguardanti la meteorologia, le donazioni Di Gaeta e De Feo. Le più recenti sono quelle di: Giuseppe Rizzi consistente in periodici giuridici ed Enrico Lattanzio che comprende romanzi gialli. Di recente la Biblioteca è stata inserita sul sito Internet del Comune di Barletta al seguente indirizzo : www.comune.barletta.it\biblioteca. Oltre 33 alle indicazioni sugli orari di apertura, sulla storia e sulla consistenza del patrimonio è possibile consultare in rete le schede grafiche delle opere su Barletta. 34 CAPITOLO SECONDO Repertorio bio-bibliografico degli scrittori barlettani 35 36 Azzariti Giovanni Oronzo Medico (Barletta – Mosca 1744) Nacque probabilmente nella seconda metà del XVII secolo a Barletta, ma non si sa nulla sulle sue origini. Conseguita la laurea in medicina fu chiamato a Venezia a reggere la cattedra di Anatomia. Nel 1726, accresciutasi la sua fama, venne inviato a Pietroburgo a dirigere la cattedra di Anatomia nell’Accademia Imperiale. Fu nominato archiatra della Corte Moscovita e lo stesso Pietro II il Grande lo volle come suo medico personale. Caduto in disgrazia presso la corte, morì a Mosca nel 1744. Dei suoi scritti nulla ci è pervenuto, ma il dottor Giovan Battista Morgagni nel IV tomo del De Cognoscendis Morbis ab inspectione parla dell’opera dell’Azzariti. Opere I morbi della vescica Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O193) Bibliografia Repertori generali: D’ Addosio s. v. (Azzarita); Lucarella 216 (Alfonso). Repertori locali: De Leon 51 (Agraviti); Seccia 433; Loffredo II, 149; Cassandro 345; Vinella 63. 37 Baldacchini Francesco Saverio Letterato - Politico (Barletta 29.4.1800 - Napoli 13.3.1879) Nacque a Barletta da Giuseppe Baldacchini e Giovanna Vecchioni. Fu educato nel Collegio Domenicano della città e alla morte del padre si trasferì con la famiglia a Napoli. Lì il Baldacchini si dedicò principalmente allo studio dei classici latini e greci e venne a contatto con i maggiori letterati napoletani come Puoti, Montrone, Troya che svilupparono il culto della lingua italiana e lo studio dei classici. Ben presto lo stesso Baldacchini aderì al purismo del Puoti. Per quel che riguarda i rapporti Stato Chiesa, in quel periodo particolarmente difficili, il Baldacchini perseguì l’idea che il principio religioso non dovesse andare diviso dal principio civile. Scrisse negli “Annali del patriottismo” e nella “Voce del Popolo” ed in seguito anche per il “Parnaso Novissimo”, per “Il Progresso” e il “Il Tempo” promuovendo l’idea della nazionalità e dell’indipendenza italiana. Godendo di un ingente patrimonio familiare viaggiò per l’Italia e l’Europa nel 1837 e strinse amicizia con D’Azeglio, Manzoni, Rossi acquistando sempre più ampie vedute per la patria. Tornato a Napoli alcuni anni dopo continuò i suoi studi dedicandosi specialmente alla poesia. Nel 1840 sposò Carolina de Curtis, vedova di Luigi Bonghi. Nel 1848, con l’istituzione del Parlamento, Barletta mandò quale suo rappresentante il Baldacchini che venne anche nominato Presidente della Commissione della Pubblica Istruzione, carica per la quale rinunciò a qualsiasi remunerazione. Di lì a poco con la soppressione delle franchigie costituzionali fu mandato in esilio da Ferdinando II di Borbone. Passato il decennio 1848-1858 salì al trono il figlio di Ferdinando, Francesco, il quale pensò di chiamare a far parte del suo breve regno il Baldacchini che però rifiutò. Sopraggiunta nel 1860 l’Unità d’Italia, quando furono indette le elezioni dei Deputati al primo Parlamento, il collegio Barletta-Andria elesse questo illustre letterato barlettano quale suo rappresentante. Egli fu nominato dal nuovo governo Consigliere di Stato, poi docente dell’Università di Napoli e ottenne la Vice-Presidenza della Commissione di Pubblica Istruzione all’interno della quale realizzò il nuovo ordinamento organico dell’Università. Nella seconda legislazione, per ragioni poco chiare, non fu più rieletto ma nonostante ciò il Governo nazionale nel 1868, lo nominò Senatore del Regno per i suoi alti meriti. Da quel momento in poi il Baldacchini si ritirò dall’attività politica a vita privata finché non lo colse la morte in seguito a malattia il 13 marzo del 1879 mentre, secondo alcuni, si accingeva a pubblicare un volume contenente la sua corrispondenza epistolare. Opere Cinque Lettere autografe (B C B Ap M 77 F.A.) Il Conte di Sarno, 1820, inedito 38 Rime, Napoli, 1828 Idea e disegno di una vita e filosofia di Tommaso Campanella, Napoli, Stamperia dell’Ariosto, 1836, p.8 Claudio Vannini o L’artista: Canto, Napoli, De Stefano e socii, 1836, p. 53, [3] (B C B Op 24.125) Ugo da Cortona, Napoli, Officina Tipografica, 1839 Di Antonio Papadopoli. Breve elogio, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1845 Discorsi recitati nei funerali di Matteo Imbriani, Roma, Tipografia delle Belle arti, 1847, p. 22 Poesie, Napoli, Stamperia del Vaglio, 1849-50, voll.2, vol. I p.248, vol. II p. 241 (B C B 3 D 58/ 3-4) La Maddalena di Michele De Napoli canzone di Saverio Baldacchini scritta il di 8 marzo 1854, 1854 Il sovrumano nell’arte, sonetto in “L’Omnibus”, n.38, 1.5.1856 (B C B Ap M 77) L’Ideale, versi alla Primavera del 1857, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1857. p.91 Erato, versi alla State del 1857 di Saverio Baldacchini, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1857, p. 140, [4] (B C B 3 C 36) Riposi ed ombre, versi di Saverio Baldacchini raccolti nell’autunno del 1857, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1858, p. 147 Inedite di Saverio Baldacchini 1850-1860, Napoli, Giannini, 1867, p. 187 (B C B 3 D 58/1) Iscrizioni di Saverio Baldacchini, Napoli, Stabilimento Tipografico Ghio, 1869, p.[21] Nuovi canti e traduzioni, Napoli, Ghio, 1869, p.263 Polinnia, versi di Saverio Baldacchini raccolti nell’inverno del 1872, Napoli, Stamperia del Vaglio, 1873, p. [4], XX, 236 (B C B 3 D 58/2) Prose di Saverio Baldacchini, Napoli, Stamperia del Vaglio, 187374, voll.3, vol. I p. 418, vol. II p. 400 (B C B 3 D 58/ 5 e 7) Purismo e romanticismo, a cura di Edmondo Cione, Bari, 1936, p. XXV, 229 (B C B Coll. C 1/288) 39 Esercitazioni storiche sul secolo XIII Del doversi promuovere gli studi archeologici in Italia Carmi per Giovannina Maltese Studi Bonazzi, Francesco, Cenni biografici di Saverio Baldacchini, Napoli, 1879 De Gubernatis, Angelo, Dizionario biografico degli scrittori contemporanei, Firenze, 1879, p. 88-89 Tulelli, Paolo Emilio, Notizie biografiche di Saverio Baldacchini, in “Annuario della Regia Università degli Studi di Napoli”, Anno scolastico 1879-1880, p.105-108 Volpicella, Scipione, Necrologia di Saverio Baldacchini, in “Archivio storico per le province napoletane”, anno IV (1879), p.217 (B C B Per 22\10) Sarti, Telesforo, I rappresentanti del Piemonte e d’Italia nelle tredici legislature del Regno, Roma, 1880, p. 132 Paolillo, Francesco, Saverio Baldacchini: conferenza tenuta nella sala del Teatro Curci il dì 25 novembre 1888. Barletta, Giannone, [1888], p. 32 (B C B Ap D 9/13) Paolillo, Francesco, Saverio Baldacchini in Scritti vari, studi, discorsi, polemica, Lanciano, Carabba, 1904, p.23-39 (B C B Ap B 361) Gallo, Vito, Saverio Baldacchini nella vita, nella politica e nella letteratura, Trani, Laghezza, 1908, p. 180 (B C B 3 B 7) Ambrosini, Leonardo, Saverio Baldacchini l’uomo e il patriota, lo scrittore e il poeta, Bari, Società Tipografica Pugliese, 1924, p. 107 (B C B 3 B 7/2) Santini, Emilio, Saverio Baldacchini. Discorso tenuto nel Teatro Comunale di Barletta il 20 maggio 1928 per invito della Società “Amici dell’arte e della Storia barlettana”, Barletta, Dellisanti, 1929, p. 49, ill. (B C B Ap A 4/9) Santeramo, Salvatore, Francesco Saverio Baldacchini e la scuola, Barletta, Tip. Scuola arti e mestieri, [1934], p. 26, [2], ill. (B C B Ap A 4/15) 40 Scaligine, Felicia, Baldacchini Saverio Letterato, Tesi di Laurea - Università degli Studi di Lecce - Facoltà di Magistero, Anno Accademico 1967 -1968, p. 185 (B C B Dattilo A 2/2) Minerva, Maria Assunta, Le poesie di Saverio Baldacchini, Tesi di Laurea - Università degli Studi di Lecce - Facoltà di Magistero, Anno Accademico 1969- 1970, p.174 (B C B Dattilo A 2/1) Colavelli, T. Maria, Le poesie di Saverio Baldacchini, Tesi di Laurea - Università degli Studi di Bari - Facoltà di Lettere e Filosofia, Anno Accademico 1971-1972, p. 215 (B C B Dattilo A 2/3) Del Rosso, Giovanna, Francesco Saverio Baldacchini poeta, Tesi di Laurea - Università degli Studi di Bari - Facoltà di Magistero, Anno Accademico 1971- 1972 p. 137 (B C B Dattilo A 2/4) Bibliografia Repertori generali: Giusto (1893) 17; Giusto 14; Villani (1904) 91; Ferrari 64; Treccani V, 908; D B I, 5, 434; Dizionario Enciclopedico Laterza I, 228; Letteratura Einaudi. Gli Autori 157. Repertori locali: Seccia (Francesco e Saverio) 421; Loffredo II, 230; Paolillo 84; Vista 30; Santeramo 43; Cassandro 337; Borgia 75. 41 Baldacchini Michele Letterato - Filosofo (Napoli 11.02.1803 - Napoli 1.7.1870) Fratello del più celebre Francesco Saverio partecipò anch’egli all’esperienza napoletana nel periodo Borbonico. Meno incline del fratello alla vita politica, nonostante la salute malferma, si dedicò agli studi letterari, cimentandosi in ogni genere di componimento. A differenza del fratello preferì vivere distaccato dalla società; soltanto dopo la caduta definitiva del Regno Borbonico decise di partecipare alla vita attiva ed ebbe numerosi incarichi a livello amministrativo locale. Scrisse anch’egli per “Il Progresso” e il “Museo di scienze e letteratura” e fu presidente dell’Accademia Pontaniana. Opere Novelle di M. Baldacchini, Napoli, Stamperia Francese, 1829, p. 107, [5] (B C B Op 35.9/11) Due novelle e una lettera critica intorno all’arte di novellare, Napoli, Stamperia Del Fibreno,1831 Storia napoletana dell’anno 1647, Lugano, s.t., 1834, p. [4], 148 (B C B 1 C 93/2) Il figlio del proscritto, racconto storico del secolo XVII, Firenze, Tipografia Galileiana, 1839, p. 213 (B C B 3 D 732) Prose storiche, Napoli, Officina Tipografica, 1839 Alcune idee intorno alla teoria della certezza, in “Museo di scienze e lettaratura” anno II (1845), n.5, p.139-151 Del certo della storia e del diritto, in “Museo di scienze e letteratura” anno II (1845) n. 6, p.130-149 Del certo in letteratura : terzo e ultimo discorso, 1845 Vita di Tommaso Campanella, 2ªed., Napoli, Manuzio, 1847, p. 212 (B C B 1 C 93/3) Trattato sullo scetticismo, Napoli, Del Vaglio, 1851 Della filosofia dopo Kant. Ragionamenti di Michele Baldacchini in continuazione del trattato dello scetticismo, Napoli, Detken, 1854, p. 506, [2] (B C B 1 C 93) Vita e filosofia di Tommaso Campanella, Napoli, Stamperia dei classici latini, 1857, p.164 Luisa ossia l’orfana del vecchio, Napoli, 1858 42 Clelia e Matilde racconto, Napoli, Stamperia del Vaglio, 1859, p.114 I due pittori. Racconto, in “Museo di scienza letteratura”, anno XVIII (1861), vol. X, fasc.XL (aprile), p. 340-359 (B C B Per 25.5) Della verità della storia e del suo fondamento, discorso letto nella Reale Accademia si scienze morali e politiche di Napoli dal socio ordinario Michele Baldacchini, in “Atti della R. Accademia di scienze morali e politiche di Napoli”, vol.3, Napoli, Stamperia della Regia Università, 1867, p.21 Saggio di una nuova traduzione dell’Agamennone di Eschilo, letto all’Accademia Pontaniana nella tornata del 27 dicembre 1868 dal socio Michele Baldacchini, in “Atti dell’Accademia Pontaniana” vol.9, Napoli, Stamperia della Regia Università, 1868. A Gioacchino Rossini, iscrizioni e discorso di Michele Baldacchini, Napoli, Ghio, 1869, p.14 Storia napoletana dell’anno 1547 divisa in sette libri scritta da Michele Baldacchini e pubblicata da Stefano Paladini, Napoli, Morano, 1872, p. VIII, 224 La cronaca di Notar Giacomo Quadro di M. De Napoli in S. Domenico Maggiore, in “Albo artistico napoletano” Studi Tondo, Michele, Figure della cultura napoletana del primo Ottocento Michele Baldacchini, in “Letteratura e Critica. Studi in onore di Natalino Sapegno”, Roma, Bulzoni editore, 1976, vol. III, p. 445-491 (B C B Op. 24. 389) Bibliografia Repertori generali: Giusto (1893) 18; Giusto 15; Ferrari 64; D B I V, 436; Dizionario Enciclopedico Laterza I, 228; Letteratura Einaudi. Gli Autori 158. Repertori locali: Loffredo II, 230; Santeramo 45; Cassandro 337. 43 Bonaventura Nicolò Vincenzo Religioso - Poeta (Barletta sec.XVI) Nacque probabilmente agli inizi del cinquecento ed entrò a far parte dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali. Fu Provinciale dell’Ordine di S. Francesco e Padre Guardiano del Convento di Barletta Fu dottore di teologia e letture sacre, poeta e ottimo predicatore. Si sa che profuse i suoi averi per il compimento della attuale chiesa di S. Antonio di Barletta presso il cui convento egli stesso dimorò. Dedicò la sua maggiore opera a Papa Sisto V. Opere De Vitis Pontificum, additis carminibus ad Sistum Quintum, 1558 Studi Guastamacchia, Gabriele, Uomini e tempi del Francescanesimo a Barletta, estr. da “Miscellanea francescana”, a.67 (1967), p.122 (B C B Op 24/97) Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap 0 193) Bibliografia Repertori generali: D’Afflitto II, 153; Tafuri (Istoria) III , III 168 (Bonaventuri); Minieri Riccio 60 (Bonaventuri); Villani (1904) 147; Ferrari 126. Repertori locali: Loffredo II, 108; Vista 30; Santeramo 45; Cassandro 336; Vinella 65. 44 Bonello Andrea Giurista (Barletta 1200 circa - Napoli tra il 1271 e il 1291) Spesso indicato dai contemporanei col nome di “Andrea de Barulo” appartenne ad una delle più nobili famiglie della città. Secondo alcuni studiò giurisprudenza presso l’Università di Bologna dove approfondì lo studio del Diritto Romano, ma da altri biografi questo dato viene confutato. Fu molto vicino a Federico II di Svevia che, conoscendo i suoi meriti, non esitò a nominarlo suo consigliere giuridico oltre che ad affidargli le più alte cariche del Regno. Nel 1229 fu nominato giudice della Magna Curia. Contemporaneo di Pier delle Vigne non si occupò di politica, ma insegnò Diritto Civile nell’Università di Napoli, come testimoniano alcuni documenti degli anni 1268-1271. Presso la stessa Università, Andrea Bonello per primo introdusse lo studio del Diritto Romano e lo insegnò dal 1268 fino al 1271 anno in cui secondo alcuni morì. Compare nei documenti come Rettore dell’Università nel 1269 e come “Fisci Patronus” in assenza del titolare, Andrea da Capua. Con Carlo I d’Angiò fu nominato supremo Consigliere di Stato e Avvocato Generale fiscale. Bonello lasciò un’impronta nel campo del Diritto e fu molto apprezzato non solo dai suoi contemporanei, ma anche dai posteri che lo definirono “valente dottore, gran giurista”. Aggiunse glosse a importanti manoscritti giuridici conservati in varie biblioteche d’Italia. La sua produzione ebbe vasta risonanza e concorse a fondare nel nostro Paese una scuola di diritto. Come afferma Spizzico nella sua opera sul Bonello egli fu “difensore dei poteri statuali e dell’imperatore. Il Bonello in difesa dei diritti dello Stato nei confronti della comunità, contribuì emanando norme fiscali che, per l’attualità dei contenuti, ben potrebbero oggi essere tenute presenti [....] Si pensi alla abolizione di molti privilegi ottenuti illegittimamente, frutto di favoritismi, che sottraevano imposte e tributi allo Stato concessi largamente e ingiustificatamente. Non a torto egli fu definito il primo Fisci Patronus cioè difensore dell’amministrazione finanziaria dello Stato”. Opere Annotationes ad Costitutiones Regni in Placita Principum seu Costitutiones regni Neapolitani cum glossis dominorum neapolitani, Lione, De Karsy, 1533 Andree de Barulo jureconsulti celeberrimi in leges longobardorum opulentissima commentaria in Leges Longobardorum cum argutissimis glosis D. Caroli de Tocco, Venezia, Sessa, 1537, ristampa anastatica Torino, Bottega d’Erasmo, 1964, p.464-479 (B C B C B 3) Commentaria super tribus postremis libris Codicis nunc primum in lucem edita, ex manuscripto Bibliothecae Regentis Fornari, Venezia, Ses 45 sa, 1601, ristampa anastatica, Bologna, Forni, 1975, p.343 (B C B 5 C 394/18) Responsa in Juris allegationes insignium jureconsultorum urbis regiae Neapoles collectae a D. Donato Antonio De Marinis, Lione, 1662 Tractatus in materia cessioni. Consuetudines civitatis Barii, attribuite Studi Flauti, Giuseppe, Biografia di Andrea Bonello da Barletta, in Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli, tomo XV, Napoli, 1830 Flauti, Giovanni, Memorie intorno ad alcuni nostri sommi giureconsulti del decimoterzo secolo compilate da G. Flauti, 2ª ed., Napoli, s.t., 1833, p. [12], 88 (B C B Ap E 8) Volpicella, Luigi, Della vita e delle opere di Andrea Bonello di Barletta giureconsulto del decimoterzo secolo, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1872, p. 81, [3] (B C B Ap B 1/3) [Volpicella, Luigi], Notizie della vita e delle opere di Andrea Bonello. Celebratissimo giureconsulto del secolo decimoterzo, s. n. t. , p. 19 (B C B Op. 15.18) Azzariti, Vincenzo, Di Andrea Bonello giurista e uomo pubblico ai tempi degli Hoenstaufen e di Carlo I d’Angiò, Barletta, Giannone, 1906 p. 21 (B C B Ap A 4/18) Prologo, Arcangelo, Due grandi giureconsulti del sec. XIII: Andrea Bonello e Andrea d’Isernia, Trani, 1914 Liotta, Filippo, Un quesito di Andrea Bonello sul feudo quaternato, Pisa, s.t., 1970, p.4 Benedetto, Maria Ada, Bonello Andrea o Andrea de Barulo, in “Nuovissimo Digesto Italiano” vol II, p.500 (B C B 5 A 18\2) Dimatteo, Ruggiero, Ricerche su Andrea Bonello da Barletta illustre giureconsulto del sec. XIII, Tesi di Laurea - Università degli Studi di Bari - Facoltà di Giurisprudenza, Anno Accademico 1970 - 1971, p. 103 (B C B Dattilo A 16) Spizzico, Guido, “Fisci patronus” Andrea Bonello da Barletta, giureconsulto del XIII° secolo, Milano, s. e., 1984, p.15 (B C B Op A 17) 46 Spizzico, Guido, Andrea Bonello da Barletta e Goffredo da Tra ni, Milano, Antonio Cortese, 1986, p.36 Bibliografia Repertori generali: Toppi 11; D’Afflitto II, 40; Tafuri (Istoria) II, 418 e III, V 88; Tafuri (Serie) 433; Chioccarelli 30 (Andrea de Barulo); Giustiniani (Memorie) I, 101; Minieri Riccio 60; D’Addosio s.p.; Villani (1904) 105 (Andrea da Barletta) e 147 (Bonelli); Treccani VII, 399; D B I XI, 776. Repertori locali : De Leon 51 (Bonelli); Seccia 429 (Bonelli); Loffredo I, 219; Paolillo 14; Vista 28; Santeramo 44; Cassandro 341; Vinella 66; Borgia 75. 47 Bonello Raffaele Vescovo (Barletta XVI sec. - Ragusa 1598) Nacque a Barletta nel XVI secolo ed appartenne ad una delle famiglie patrizie della città. Si dedicò agli studi letterari e scientifici ma predilesse le materie ecclesiastiche. Divenne ben presto molto dotto e si dedicò alla composizione di opere e alla predicazione e fu apprezzato non solo nella sua città natale ma soprattutto a Roma. Nel 1585 fu nominato vescovo di Ragusa, dove morì nel 1598. Opere Discorso della vera beatitudine sulle parole dell’Apocalisse “Beati mortui qui in Domino moriuntur” , Venezia, 1581 Il primo libro dei sermoni del M. Reverendo S. Rafele Bonello da Barletta all’Illistr.mo e Rever.mo Cardinale Alessandrino con licentia de superiori e privilegi, Roma, Eredi di Antonio Blando, 1581 Meditationes in orazione dominica. In salutatione angelica et in symbolo apostolico, Roma, 1582 Rime,Venezia,1583 Il secondo libro dei sermoni di mons. Rafaele Bonello arcivescovo dii Ragusa, Venezia, Guerra & Guerra, 1587 Tre canzoni sui quindici misteri del SS. Rosario Bibliografia Repertori generali: Toppi 268; D’Afflitto II, 154; Tarfuri (Istoria), III, 44; Minieri Riccio 60; Villani (1904) 149 (Bonelli). Repertori locali: De Leon 50 (Bonelli); Seccia 424 (Bonelli); Loffredo II, 89; Vista 31 (Bonelli). 48 Bruni Achille Botanico (Barletta 22.12.1817 - Napoli 28.1.1881) Nacque a Barletta il 22 dicembre 1817 da Bartolomeo, dottore, e Maria Antonietta Casale nella Strada Paniere del Sabato. Compì i primi studi letterari presso il Seminario di Trani e la Canonica Lateranense di Bitonto, ma ben presto si fece strada in lui l’interesse per le piante. Nel 1834 si trasferì a Napoli dove studiò Botanica con Giovanni Gussone e Michele Tenore e contemporaneamente si laureò in legge. Partecipò al Congresso degli Scienziati nel 1845 e fu segretario della sezione di Storia Naturale. Nel 1850 insegnò a Giovinazzo, dove fu anche direttore dell’Orto Agrario; poi nel 1856 conseguì la cattedra di Agricoltura presso l’Università di Napoli. Nel 1857 pubblicò la sua prima opera a cui seguirono molte altre pubblicate a spese del Ministero dell’Agricoltura del Governo Borbonico. Fu così apprezzato che meritò la stima di illustri botanici come Gussone e Gasparini. Collaborò con diversi giornali quali il “Lucifero”, il “Poliorama”, il “Propagatore delle scienze naturali”. Dopo l’Unità d’Italia si mostrò poco incline al nuovo governo e perse la cattedra di Agricoltura, soppressa con la riforma universitaria di De Sanctis e Imbriani, e fu designato Direttore Generale del Ministero dell’Agricoltura Nel 1862 ottenne la direzione dell’Orto Agrario e della manifattura di Tabacchi di Lecce e si trasferì in quella città dove sposò il 20 agosto 1867 Maria Capozza Infine nel 1868 fu professore di agronomia presso l’Istituto Tecnico di Bari. Dopo vari viaggi compiuti per motivi di lavoro, si ritirò definitivamente a Napoli dove morì il 28 gennaio 1881. Opere Precetti di lettere familiari, Napoli, 1835 La miniatura del Tulipano Nero pel prof. Achille Bruni, e Il ritiro nel chiostro di una nobile donzella, Lecce, Agianese e Capozza, 1867, cc.2 (B C B Ap Ms M 74) Cenno sulla stato attuale dell’agricoltura di Barletta, delle modificazioni a farvesi e delle piante indigene che visi trovano. Memorie di Achille Bruni, Napoli, Coster, 1844, p. 64 (B C B Ap A 10/6) Dell’agricoltura e pastorizia del Regno di Napoli di qua del Foro, in AA.VV. Breve ragguaglio dell’agricoltura e pastorizia del Regno di Napoli di qua del Foro, Napoli, Filiatre Sebezio, 1845, p. 61-145 Il cemento di Forsyth rivendicato a Catone dopo venti secoli, Napoli, 1846 49 Degli ortaggi e loro coltivazione presso la città di Napoli, ovvero le paludi napoletane descritte e illustrate, in “Annali civili del Regno delle due Sicilie”, anno LXXXV, p. 33-46; anno LXXXVI, p. 152-164 Sulle necessità di una riforma nelle istituzioni agronomiche e nello studio di ciascun ramo dell’economia rustica: discorso nel Real Ospizio Francesco I - Giovinazzo, Bari, Cannone, 1852, p. 18 (B C B Op 19.109/2) Relazioni degli esperimenti eseguiti nell’Orto Agrario del R.Ospizio Francesco I di Giovinazzo, e dei pochi altri fatti per la Scuola Agraria di Cardito, dall’agosto 1850 all’agosto 1850, in “Rivista agronomica”, I [1856], p.17-28, 76-83 Relazione ragionata delle lezioni agrarie dettate nell’anno scolastico 1856: discorso pronunziato dalla cattedra il 6 Novembre, Napoli, Stabilimento tipografico, 1856, p.29 Del valor comparativo dei letami, in “L’Omnibus”, 19.11.1856, p. 370 Descrizione botanica delle campagne di Barletta per Achille Bruni, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1857, p. 212, [4], tav.1 (B C B Ap E 5) Degli ortaggi e loro coltivazione presso la città di Napoli, ovvero le paludi napolitane descritte ed illustrate sin dal 1846: lavoro presentemente riveduto dall’autore Achille Bruni, Napoli, Stabilimento tipografico vico dei SS. Filippo e Giacomo, 1858, p. 87 Lezioni elementari di agricoltura per uso dei giovinetti di prima istituzione, Napoli, Gargiulo, 1858, p.87 Sulla coltivazione e preparazione della vite a Barletta. Istruzioni fondamentali di agricoltura sotto forma di discorsi ad uso dei giovani, studiosi scritti da Achille Bruni, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1858, p. 302, [2] (B C B 9 C 8 ) Nuova enciclopedia agraria ossia la raccolta delle migliori monografie sui terreni, le piante, gli animali domestici e l’economia rurale diretta e annotata da Achille Bruni, vol.4, Napoli, 1858-1859 Observationes agronomiques sur la proportion absolue de l’azote dans les engrains et leurs èquivalents sur la théorie émise par Boussigault et Payen, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1858, p. 45 (B C B Op 23. 48/5) 50 Della coltivazione del tabacco da fumo Virginia e Kentuchy sperimentata nell’anno 1859 nelle provincie di Salerno e Caserta memoria per Achille Bruni, Napoli, Fabricatore, 1860, p.94 Regole per la coltivazione e cura dei tabacchi del fumo Virginia e Kentuchy del professore agrario Achille Bruni di Barletta, 2ª ed., Torino, Stamperia dei compositori tipografi, 1862, p. 72 (B C B Op. 23.48) Norme per la coltivazione dei tabacchi da fumo e del modo di prepararli, Napoli, 1863 Vedute generali sull’agricoltura del napoletano, in “L’Industria Italiana”, anno I (1863), p. 2-3 L’esame pratico sulle terre abbandonate, sulle acque e sopra i latifondi, in “L’Industria Italiana” anno I (1863), p. 90-91 Vedute generali sula ripopolazione delle campagne deserte, in “L’Industria Italiana” anno I (1863), p.138-139 L’economia rurale in rapporto alla salute pubblica, in “L’Industria Italiana” anno I (1863), p. 66 Il tavoliere di Puglia, in “L’Industria Italiana” anno I (1863), p.18-19, 26-27, 35-37 Piccola guida per la classificazione delle piante ad uso dei giovani medici e farmacisti con un elenco di piante medicinali circa il terreno in cui nascono spontaneamnete l’epoca della loro fioritura e la durata, Lecce, Tip. Garibaldi, 1867, p. 54 (B C B Op 23.48/4) Regole pratiche pel disseccamento e preparazione delle foglie di tabacco, 2ª ed., Lecce, Agianese e Capezza, 1867, p. 21 (B C B Op 23.48/2) Lezioni elementari di agricoltura per uso della gioventù studiosa, vol. I, Botanica agraria, Bari, Tipografia Nazionale, 1868 Manualetto agronomico per uso delle scuole elementari municipali, Napoli, Gargiulo, 1871, p. 79 (B C B Op 19 109) Sopra un torchio per le uve, introdotto a Barletta. Sopra alcune colture in Barletta e sul modo di premere le olive e le uve. Lezioni di agricoltura, inedite Studi Cappelli, V., Necrologia di Achille Bruni, in “L’Omnibus”, anno XLIX, 20.2.1881, p. 45-46 51 Colucci, Raffaele, Il professore Achille Bruni, in “L’Italia reale della domenica già Galiani”, anno II (1881), n.10, p. 258 Petruzzelli, Andrea, Achille Bruni, discorso letto il 30 aprile 1881 nell’assemblea generale del Comizio agrario di Bari, in “La Puglia agricola”, anno IV (1881), p. 60-62 (B C B Per A 115) Rocco, E., Achille Bruni, in “La Puglia agricola”, anno IV (1881), p. 23 (B C B Per A 115) Di Battista, F., Agronomia e cultura economica : Achille Bruni, in Dalla tradizione genovesiana agli economisti liberali. Saggi di storia del pensiero economico meridionale, Bari, Cacucci, 1991 Dimatteo, Maria Sterpeta, Achille Bruni fra agronomia e botanica, Tesi di Laurea in Storia Agraria Moderna - Università degli Studi di Bari - Facoltà di Lettere e Filosofia, Anno Accademico 1992-93, p. 165 (B C B Dattilo A 70) Bibliografia Repertori generali: Volpicella 231; D’Addosio s.v.; Ferrari 150; D B I XIV, 592; Index 25. Repertori locali: Loffredo II, 229; Santeramo 45; Cassandro 353; Delcuratolo 176; Vinella 67; Borgia 75. 52 Cafiero Carlo Politico (Barletta 1.9.1846 - Nocera Inferiore 17.7.1892) Di nobile famiglia, nacque da Ferdinando ed Eloisa Azzariti in Strada S. Giacomo. Studiò nel Seminario di Molfetta e vi restò fino al 1864, anno in cui si trasferì a Napoli per iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza. Non appena laureato, si spostò a Firenze per intraprendre la carriera diplomatica e fu addetto d’ambasciata nella legazione italiana del Belgio. Abbandonata ben presto questa attività entrò in contatto con i circoli rivoluzionari di Parigi, ove fu anche ospite del concittadino Giuseppe De Nittis, e di Londra dove nel 1871 conobbe Marx ed Engels. Tornato in Italia dopo aver aderito alla Prima Internazionale collaborò al giornale “La Campana” e propagò le idee socialiste. “Le rivendicazioni del proletariato - scrive il Giusto - non hanno avuto in Italia apostolo più fervido più puro e più disinteressato di lui. Le sue ricchezze le profuse tutte per la emancipazione dei lavoratori”. Conobbe Bakunin, ne condivise i principi anarchici e presiedette nel 1872 al Congresso Anarchico di Rimini che condannò il comunismo autoritario marxista. Nel 1873 alienò il suo ingente patrimonio per finanziare Bakunin. Nel 1876 organizzò e diresse con Enrico Malatesta l’insurrezione del Molise che gli costò otto mesi di carcere. Fu in questo periodo che si riavvicinò alle teorie di Marx e scrisse il Compendio al Capitale. Nel 1889 Cafiero tornò per l’ultima volta a Barletta ma, ormai malato, fu colpito da un’altra crisi e fu ricoverato in manicomio a Nocera Inferiore dove morì il 17 luglio 1892. Pubblicò articoli su vari giornali. Opere Il Capitale di Carl Marx brevemente compendiato, Milano,1879 e Milano, Universale economica, 1950, p. 123 (B C B 5 D 198) Anarchia e comunismo, Livorno,1891 La Rivoluzione per la rivoluzione. Raccolta di scritti a cura di Gianni Bosio, Milano, Edizioni del Gallo, 1969, p.118 Rivoluzione De Omnibus Rebus, in “Dossier Cafiero”. a cura di Gian Carlo Maffei, Bergamo, “Biblioteca Max Nettlau” Editrice, 1972, p.69 (B C B Op 22. 179) Carlo Cafiero e i “Liberi pensatori”: Nove lettere inedite a cura di Marisa Veracini Barbera, in “Critica marxista”, anno X, n. 1, gen-feb 1972 Un gruzzolo di lettere familiari di Carlo Cafiero a cura di Francesco De Angelis, Piano di Sorrento, Biblioteca comunale, 1987 53 Studi Paolillo, Benedetto, Lettera a Carlo Cafiero, in “La Plebe”, 8.3.1873 Pugliese, G.A, La cospirazione in Sicilia. Difesa dei signori Riggio Antonio e Spada Carmelo. Corte di appello delle Puglie, Sezione di accusa. Trani, maggio 1875, Barletta, Vecchi e soci, [1875], p. 52 (B C B Op 25.131) Gallo, Luigi, Orazione a Carlo Cafiero, Sciacca, Tip. Federico Incisa, 1887 Zuccarini, Emilio, Carlo Cafiero, in “La Rivendicazione”, 23.4.1887; “Humanitas”, 19.5.1887; “La Révolte”, 17, 23, 24, 30.1.1891; “La tribuna dell’operaio”, 23.7.1892 Schiralli, Guglielmo. Note su Carlo Cafiero, Trani, Tip. Del Foro Tranese, 1892, p. 42 (B C B Op. 21.147) Carlo Cafiero, Numero unico, Ancona, 24.7.1892 Schiralli, Guglielmo, Necrologia per Carlo Cafiero, in “La Puglia del popolo”, 24.7.1892 La morte di Carlo Cafiero, in “Rassegna Pugliese”, vol. IX (1892), n. 15-16 (10.8. 1892) Monticelli, Carlo, Carlo Cafiero, (Profilo Biografico), in “Socialismo popolare”, anno 1892 n.3, 7.8.1892 Monticelli, Carlo - Battacchi, Cesare - Cafiero, Carlo, Processo Battacchi. Pubblicazione settimanale illustrata con note e commenti di Eugenio Ciacchi, Firenze, Nerbini, 1900 Vista, Francesco Saverio, Notizie manoscritte sulla famiglia Cafiero, Bari, Biblioteca Provinciale “De Gemmis” Nettlau, Max, Ritratti di precursori: Carlo Cafiero (1866- 1892), in “L’adunata dei refrattari”, New Jork, 28.12.1935 e 11.1.1936 Del Pane, Luigi, In memoria di Carlo Cafiero nel primo centenario della nascita(1846-1946), Ravenna, Tip. S.T.E.R., 1946 Cassandro, Michele, Carlo Cafiero nel primo centenario della sua nascita, Barletta, Dellisanti, 1946, p. 26 (B C B Op 21. 2/2) Masini, Pier Carlo, Carlo Cafiero e una controversia intorno alla sua ultima posizione politica, in “Volontà”, 1.3.1947 Lucarelli, Antonio, Carlo Cafiero, saggio di una storia documentata dal socialismo, Trani, Vecchi e c., 1947, p. [4], 115, [5], 1 ritr. (B C B 4 C 87) 54 Bosio, Gianni, Carlo Cafiero nel carcere di Milano attraverso i giornali del tempo e nuovi documenti, in “Avanti !”, 13, 16, 20, 30.7. e 4.8.1949 Bosio, Gianni, Carlo Cafiero nei manicomi di Firenze e Imola attraverso le carte personali inerenti e le cartelle cliniche, in “Movimento operaio”, anno II - III, dicembre 1950- gennaio 1951 Bosio, Gianni - Masini Pier Carlo, Bibliografia generale di Carlo Cafiero, in “Movimento operaio”, anno III, giugno-settembre 1951, n. 1718, Cafiero, Raffaele, La storia dei Cafiero di Barletta e dei suoi uomini più illustri dal 1763 al 1963, Dattiloscritto, p.68 (collezione privata) Masini, Pier Carlo, Engels e Cafiero, in “Tempo presente”, aprile 1969 Scritti di socialisti, a cura di Gian Mario Bravo, Napoli, Rossi, 1972, p. 585-673 (B C B 3 C 423/24) Dossier Cafiero, A cura di Gian Carlo Maffei, Bergamo, “Biblioteca Max Nettlau” Editrice, 1972, p. 69 (B C B Op 22. 179) Masini, Pier Carlo, Cafiero, Milano, Rizzoli, 1974, p. 422 (B C B 4 D 309/3) Damiani, Franco, Carlo Cafiero nella storia del primo socialismo italiano, Milano, Jaka Book, 1974 Bravo, Gian Mario, Gli anarchici, vol. I, Torino, Utet, 1978, p.1200, con numerose tavole. (B C B 5 C 324/2) Schiralli, Guglielmo, Note su Carlo Cafiero e altri scritti, a cura e con introduzione di Mario Spagnoletti, Bari, Edipuglia, 1979, p.117 (B C B Ap U 85) Dell’Aquila, Michele, Puglia e pugliesi tra rivoluzione, riforma e unità, Lecce, Congedo Editore, 1982, p.143 (B C B Ap C 45) Damiani, Franco, L’internazionele in Italia, dalla comune di Parigi alla nascita del partito socialista, in Lezioni sul movimento operaio e socialista, Repubblica di S. Marino, A.I.E.P. Editrice, 1983, p. 216, con numerose tavole. (B C B C 265) Ceci, Rita - Mascolo, Ruggiero, Carlo Cafiero 1846-1892, Barletta, Rotas, 1992, p. 93, con numerose tavole. (B C B Ap C 111) 55 Migani, Cinzia, Frammenti di vita vissuta. Le tracce di Carlo Cafiero e Gaetano E. nell’archivio sanitario del manicomio imolese, in La città proibita. Nascita e fine dell’Ospedale psichiatrico di Imola (1844-1994), Imola, Usl, [1994], p. 25-29 (B C B Op A 144) Ceci, Rita - Mascolo, Ruggiero, Dal paese.....in volo, Barletta, Rotas, 1997, p. 29 (B C B Op D 350) Bibliografia Repertori generali: Giusto (1893) 47; Villani (1904) 180; D B I, XVI, 273; Dizionario Enciclopedico Laterza I, 519; Giusto 33. Repertori locali: Vista 31; Vinella 67; Borgia 75. 56 Cafiero Pietro Politico (Barletta 14.12.1836 - 14.1.1911) Nacque da Ferdinando ed Eloisa Azzariti in Strada S. Giacomo. Dopo aver compiuto i primi studi a Barletta frequentò il convitto di Girolamo Nisio a Molfetta insieme al fratello Carlo. Poi si trasferì a Napoli per completare gli studi e ben presto conseguì la Laurea in Giurisprudenza. Nel 1860 rientrò a Barletta e partecipò ai movimenti liberali. Organizzò, quale capo della commissione, i festeggiamenti in onore di Vittorio Emanuele II quando entrò a Napoli. Fu a capo della Guardia Mobile che guidò nella repressione del Brigantaggio e per le alte qualità dimostrate ottenne la Croce di Cavaliere dell’Ordine Mauriziano. In seguito divenne Maggiore della Guardia Nazionale. Nel 1862 sposò Teresa De Martino. Ricoprì varie cariche amministrative fu Consigliere Comunale e Consigliere Provinciale dal 1867 al 1895 e fu Sindaco di Barletta dal 9 agosto 1883 al 31 dicembre 1889. Fu anche tra i fondatori del giornale “Il Fieramosca” nel 1877 e dell’ l’Asilo di Mendicità intitolato alla “Regina Margherita”. Fu Deputato per tre legislature a partire dal 1886 e sostenne sempre alla Camera le proposte del suo collegio. Con lui giunsero a completamento i lavori del Porto nel 1880 e fu anche costruita la linea ferroviaria che collegò Barletta a Spinazzola. Pietro Cafiero fu Presidente di varie associazioni cittadine e gli fu intitolato un Circolo in Corso Vittorio Emanuele. Strenuo difensore dei meno fortunati e dei malati non si sottrasse, anche durante la peste del 1886, ad accudirli. Fu sempre molto apprezzato e stimato dai suoi concittadini per le sue doti umane e politiche. Opere Per la crisi economica delle Puglie. Discorso pronunziato dal Deputato Cafiero alla Camera dei Deputati nella tornata 11 febbraio 1889 e risposte dei Ministri delle Finanze e di Agricoltura e commercio, Barletta, Dellisanti, 1889, p. 22 (B C B Ap A 7/11 e Ap A 5/14) Al Consiglio Comunale di Barletta per le obbligazioni della partecipanza di medicina. Discorso pronunciato nella tornata del 25 ottobre 1890 dal Consigliere Pietro Cafiero, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1890, p.53 (B C B Ap O 33) Proximus tuus, in “Pietas”. Numero Unico per la Croce Rossa e pei poveri, Barletta, Dellisanti, 1892 Per la verità di alcuni fatti amministrativi. Difesa di Pietro Cafiero, Barletta, Catapano- Musti, 1892, p. 28 (B C B Ap B 2/4) 57 Sulle casse di risparmio. Discorso del deputato Pietro Cafiero pronunziato alla Camera dei Deputati nella seduta del 16 aprile 1894, Roma, Tip. della Camera dei deputati, 1894, p. 25 (B C B Op 25.245) Del Municipio di Barletta e delle sue condizioni economiche. 14 giugno 1894, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1894, p. 37, [3] (B C B Ap C 5/2) Relazione della Giunta Municipale di Barletta al Consiglio Comunale circa le condizioni amministrative in rapporto al bilancio 1886, Barletta, Vecchi e Dellisanti, 1885, p. 36 (B C B Ap D 5 / 15 ) Relazione della Giunta Municipale di Barletta al Consiglio Comunale circa le condizioni amministrative in rapporto al bilancio 1886, Barletta, Vecchi e Dellisanti, 1886, p. 22 (B C B Ap D 5 /14 ) Studi Cafiero alla Camera ( 24 e 27 giugno 1895) [ a cura di un gruppo di elettori indipendenti del Collegio Andria-Barletta il 29 giugno 1895], Barletta, Dellisanti e Giannone, 1895 (B C B Per. 53. 14/32) Virgilio, Michele, Tributo di affetto alla memoria di Pietro Cafiero, Barletta, Papeo, 1912, p.11 (B C B Ap O 40) Bolognese, Domenico, Pel Cavalier Pietro Cafiero. Discorso tenuto nel Teatro Comunale Curci in Barletta il 14 gennaio 1912 per commemorare il primo anniversario della sua morte, Barletta, Dellisanti, 1912, p. 19, [3] (B C B Ap D 6/13) Cassandro, Michele, Pietro Cafiero, Barletta, Dellisanti, 1958, p. 36 (B D B Op 21.18) Cafiero, Raffaele, La storia dei Cafiero di Barletta e dei suoi uomini più illustri dal 1763 al 1963, Dattiloscritto, p.68 (collezione privata) Bibliografia Repertori locali: Delcuratolo 178, 182. 58 Cardone Giuseppe Sacerdote – Poeta – Filosofo (Barletta 26.12.1769 – Barletta 30.06.1833) Nacque da Ciriaco e Nicoletta De Vincentis ed appartenne ad una famiglia agiata. Studiò presso il Convento dei Domenicani di Barletta. Fu Canonico di S. Maria Maggiore. Nel 1799 partecipò ai moti liberali e per questo fu perseguitato dai Borboni. Con una sua opera, fu inaugurato il 4 ottobre 1819 il Teatro S. Ferdinando di Barletta, oggi Teatro Curci. Scrisse con lo pseudonimo di Fra Copeta la Cafieraide. Compose poi numerosi sonetti sarcastici contro il canonico Felice Fuccilli suo contemporaneo, questa competizione “poetica” durò per circa dieci anni. Morì malato di gotta nel 1833. Francesco Saverio Vista possedeva i suoi manoscritti alcuni dei quali si trovano nella Biblioteca Comunale di Barletta insieme ai documenti per la sua elezione a Canonico. Opere Elogio di Raffaele Cafiero di Agostino o sia La Cafieraide di Fra Copeta, cc.20 (B C B Ap Ms M 85) Poesie, cc. 6 autografe (B C B Ap Ms M 84) L’apertura del nuovo Teatro di Barletta. Cantata da rappresentarsi nel dì 4 ottobre del corrente anno 1819, Napoli, Tipografia del Giornale delle Due Sicilie, 1819, p.15 (B C B Ap N 75) Studi De Ninno, Giuseppe, I martiri e perseguitati politici di Terra di Bari nel 1799, Bari, Pansini, 1915, p.105-106 (B C B Ap E 9) Paolillo, Benedetto, Barletta ne 1799 ricordi cronistorici con un’appendice sui patrioti barlettani di quel tempo, Barletta, Dellisanti, 1921, p.65-67 (B C B Op A 240) 59 Cassandro Anna Politico – Storico (Barletta 9.11.1907 - Barletta 14.11.1982) Nacque da Michele e Francesca Catapano. Prima di sei figli, appartenne ad una delle famiglie più importanti di Barletta per il contributo di crescita culturale fornito alla città. Studiò presso l’Istituto S. Giuseppe dove imparò anche a suonare il pianoforte, approdando dopo lunghi studi al conseguimento del diploma e divenendo insegnante di musica. Sposatasi con Antonio Sernia, commerciante barlettano, nel 1936, si iscrisse al partito liberale nel 1944 e vi militò costantemente soprattutto sostenendo il fratello Manlio, candidato al Parlamento, e ricoprì vari incarichi all’interno del partito. Docente di lettere, fu più volte eletta consigliere comunale. Dal 1962 al 1972 fece parte del Comitato Nazionale del PLI. Scrisse per la “Gazzetta del Mezzogiono”, il “Tempo”, L’ “Archivio storico pugliese”, il “Corriere di Barletta” fondato dal fratello Manlio. Fu Presidente della Società di Storia Patria per la Puglia. Scrivono di lei Rita Ceci e Ruggiero Mascolo: “ E’ stata capace, in tempi in cui non esistevano certo pari opportunità tra uomo e donna, di realizzare un proprio significativo progetto di vita che l’ha portata a registrare un cambiamento di costume contestualmente all’affermazione personale di spazi notevoli di libertà e indipendenza”. Opere Un partito liberale al passo coi tempi. Discorso pronunciato al X congresso nazionale del Partito Liberale italiano, Barletta, Rizzi e Del Re, 1966, (B C B Op 22.172/5) Sfiducia e malcontento. Discorso pronunziato al Comune di Barletta sul Bilancio di previsione 1966, Barletta, Rizzi e Del Re, 1966, p. 42 (B C B Op 22. 172/3) La casa di Via dei Greci [Ricordi di famiglia], Barletta, Di Rienzo e Dargenio,[1966], p. 44, tavv. 9 (B C B Op 24.103) A Barletta una biblioteca da rilanciare, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 6.7.1969 Benedetto Paolillo. La vita, le opere, Barletta, Di Rienzo e Dargenio, 1969, p.36, tavv. 2 (B C B Op 22.172) Il fallimento dell’Amministrazione di Centro Sinistra. Discorso pronunciato al Comune sul Bilancio di Previsione 1969, Barletta, Dellisanti, 1969, p. 58 (B C B Op 22.172/4) 60 La salviamo questa Italia? Conferenza tenuta il 24 aprile 1970 nella sala lettura della biblioteca, Barletta, Società di Storia Patria per le Puglie .Sezione di Barletta, Rizzi e Del Re, [1971], p.32 (B C B Op 22. 172/2) L’Ospedale di Barletta e l’Ordine Gerosolimitano, In “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 8.12.1971 S. Maria degli Angeli, Parrocchia dei greci, Barletta, Società di Storia patria per la Puglia Sezione di Barletta, Di Rienzo e Dargenio, 1973, p. [2], 17, [5], tavv. 2 (B C B Op 24.103/2) La Cassa di Risparmio di Barletta nei giornali locali dell’epoca, Bari, F. Cacucci, 1974, p. 121, ill. (B C B Ap T 18) Manlio Livio Cassandro: una vita per un ideale, Bari, F. Cacucci, 1975, p.145, ill. (B C B Ap T 18/2) Il giureconsulto Niccolò Parrilli e l’accademia dei Teatini di Barletta, in Scritti di storia e di arte pugliesi in onore dell’Arcivescovo Mons G. Carata, Fasano, Grafischena, 1976, p. 49-72, ill. (B C B Op 24.387) Ruggiero di Canne per luci sparse. Nel 7° centenario della traslazione del Corpo da Canne a Barletta, Barletta, Rizzi e Del Re, 1976, p. 38 (B C B Op 25. 3) Le rovine di Barletta, in “Il Fieramosca” n. 5, ottobre 1977, p.11-12 (B C B Per 31/13) Il Consultorio, in “Il Fieramosca”, n. 5, ottobre 1977, p.14 (B C B Per 31/13) Giuseppe Curci : il musicista che mietè entusiastici successi nelle maggiori capitali d’Europa, in Riapertura del Teatro comunale Curci e centenario della scomparsa del M.o Giuseppe Curci, pubblicazione straordinaria, Azienza autonoma soggiorno e turismo, 1977 (B C B Op 25.300) Il Pittore De Nittis e la Pinacoteca di Barletta, in “Puglia madre” Numero unico dell’Associazione dei pugliesi in Roma, 1977, p.24-26 (B C B Op A 87) Giuseppe Curci musicista barlettano, in “Archivio storico pugliese” anno XXXI, fasc. I- IV (Gennaio - Dicembre 1978), p. 233-263 (B C B Op 24.103/3) 61 Studi Brescia, Giuseppe, Ricordo di Anna Cassandro Sernia, in “Archivio Storico Pugliese”, a. XXXVI (1983), fasc.I-IV, p.345-347 (B C B Per 25/24) Ceci, Rita - Mascolo, Ruggiero. Anna Cassandro, Barletta, Rotas, 1994, p.91, ill. (B C B Ap C 112) Ruggiero, Marina, Anna Cassandro pioniera del femminismo barlettano, in “Il Fieramosca”, a.XXVII, n.9 (settembre 2000), p.31 (B C B Per 31/13) Ritratti di donne: le figure femminili che hanno fatto la storia di Barletta, in “Il Fieramosca”, anno XX, n.3 (marzo 1993), p.22 (B C B Per 31/13) 62 Cassandro Giovanni Italo Giudice - Storico (Barletta 21.4.1913 – Roma 10.10.1989) Nacque da Michele e Francesca Catapano. Studiò a Bari e laureatosi nel 1933 fu assunto per concorso nell’Archivio di Stato di Venezia. Studiò la storia del Diritto della Serenissima e scrisse parecchie opere in merito. Si sposò con Rachele Nicolini, figlia di Fausto, direttore dell’Archivio dei Frari di Venezia. Nel 1936 fu trasferito a Napoli dove entrò nella cerchia di Benedetto Croce e si dedicò all’approfondimento della storia dell’ Italia meridionale, e in particolare della sua terra natia, oltre che del diritto. Fu Giudice costituzionale dal dicembre 1955 allo stesso mese del 1977. Collaborò a varie enciclopedie giuridiche curando alcune voci quali: comune, signoria, monarchia, diritto comune. Fu dirigente del Partito liberale, professore ordinario e poi “emerito” di Storia del Diritto italiano nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “La Sapienza” di Roma e Giudice “emerito” della Corte costituzionale. Dice di lui Domenico Maffei: “dalla [...] intransigente onestà. Spirito profondamente religioso, nelle cose dell’intellletto come nelle altre non fu mai compiancente. Egli non potè mai piegarsi al gioco purtanto frequente, delle mode di metodi e temi e alle conseguenti connivenze accademiche ; e l’accademia non gli risparmiò i suoi pestiferi morsi e giunse a negargli onori che non di rado si concedono a mediocri creature [....]. Noi diremo semplicemente che fu maestro di una storia del diritto quale vorremmo che tornasse a essere.” Collaborò con numerosi periodici. Opere Lineamenti di diritto pubblico nel Regno di Sicilia citra farum sotto gli Aragonesi, estr. da “Annali del Seminario giuridico economico della R. Università di Bari”, anno VI (1934), fasc.II, p. [2], 157, [5] (B C B Ap E 27) Contributo alla storia della dominazione veneta in Puglia, Venezia, a spese della Regia Deputazione, 1935, p.[4], 58 (B C B Ap A 4/12) La curia di petizione e il diritto processuale di Venezia, Venezia, a spese della Regia Deputazione, 1937, p. 298 (B C B 5 B 126/2) Barletta e le universitates meridionali sotto gli Aragonesi, Trani, Vecchi, 1938, p. 34 (B C B Op 33.1) Le pergamene della Biblioteca Comunale di Barletta 1186 - 1507 vol. XIV, Trani, Vecchi e c., 1938, p. XVIII-XL, 135 (B C B Ap S 8/14) 63 Le rappresaglie e il fallimento a Venezia nei secoli XIII e XVI. Con documenti inediti, Torino, Lattes e c., 1938, p. VIII, 211, [1] (B C B Ap M 11) Il regolamento delle Rappresaglie a Napoli sotto gli Angioini, estr. da “Archivi”, anno V (1938), n.3, p.8 (B C B Op 26/9) Una controverisa tra Venezia e Brindisi nel sec. XIV, estr. da “Rinascenza salentina”, anno V (1938), n. 3, p. 20 (B C B Ap O 98) La Liburnia e i suoi testiastores. Napoli, Tipografia editrice A. Miccoli, 1940, p. 78 (B C B Ap Q 168) Patronato, commenda e la Badia della Magione di Palermo, in “Il diritto ecclesiastico”, anno LIII, n.9, 1942, p. 15 (B C B Op 25.103/9) Storia delle terre comuni e degli usi civici nell’Italia Meridionale, Bari, Giuseppe Laterza e figli, 1943, p. 292 (B C B Coll.C 1/380) La promissio del Duca Sergio e la Societas Napoletana, Firenze, Bibliopolis, 1943, p.16 (B C B Op 24.44) Le pergamene dell’Archivio Paternò-Ragusa, Roma, 1943 Note storiche sulla girata cambiaria, in “Banca Borsa e Titoli di Credito” anno XVII, nuova serie, VII, fasc. VI (ottobre - dicembre 1945), p. 453-456 (B C B Op 25. 103/6) Storia di una terra del Mezzogiorno: Atena Lucana e i suoi statuti, Roma, Edizioni della Bussola, 1946, p.189 Constituente e libertà. Discorso pronunciato alla Consulta Nazionale sulle dichiarazioni del Presidente del Consiglio nella seduta dell’11 febbraio 1946, [Roma], [1946], p. 16 (B C B Op 22.105/1) Il presente e l’avvenire d’Italia. Discorso pronunciato al Teatro S. Carlo di Napoli il 27 aprile 1947, s.l., [1947], p. 14 (B C B Op 22.105/2) L’Italia e le elezioni del 18 aprile. Discorso tenuto al Teatro Mercadante di Napoli il 28 marzo 1948, Napoli, F. Giannini e figli, 1948, p. 23 (B C B Op 17.77) L’elemento volgare nella storia giuridica, estr. da “Atti dell’Accademia Pontaniana”, Nuova serie (1948), vol. I, p. 257-263 (B C B Op 25.103/15) Metodologia storica e storia giuridica, estr. da “Annali della Facoltà di Giurisprudenza della Università di Bari”, nuova serie (1948), vol. IX, p. 45 (B C B Op 25. 103/16) 64 La tutela dei diritti nell’alto Medioevo, estr. da “Annali della Facoltà di Giurisprudenza dell’ Università di Bari”, nuova serie (1949), vol. X, p. 239 (B C B 5 B 155) Storia del diritto commerciale, Bari, Cacucci, 1955, p.142 Vicende storiche della lettera di cambio, Napoli, l’Arte Tipografica, 1955, p. 91 (B C B Op 25.42) Sulle origini del sacro Consiglio Napoletano, in Studi in onore di Riccardo Filangieri, vol. II, Napoli, l’Arte Tipografica, [1956], p. 17 (B C B Op 25.103/12) Per la storia del socialismo in Italia, Roma, Istituto Grafico Tiberino, 1957, p.16 (B C B Op 24.56) Comune (cenni storici), estr. da “Nuovissimo Digesto Italiano”, Torino, UTET, 1958, p.30 (B C B Op 30/7) Assicurazione (Premessa storica), in Enciclopedia del Diritto, estr. da vol. III, Milano, A. Giuffrè, 1958, p. 419-428 (B C B Op 25. 103/2) Cambiale (Premessa storica), in Enciclopedia del Diritto, estr. da vol. V, Milano, A Giuffrè, 1959, p. 827-839 (B C B Op 25.103/3) The Constitutional Court of Italy, in “The American Journal of Comparative Law”, vol. VIII, n.1, 1959, p.1-14 (B C B Op 25. 103/4) Sul contratto d’assicurazione, Note storiche, Napoli, L’Arte Tipografica, 1959, p. 62 (B C B Op 25. 103/11) Trattato dei cambi ed in particolare de’ cambi detti di Lione o di Bisenzone, in Palescandolo Marco, Un trattato inedito e la dottrina dei cambi nel Cinquecento, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1962, p. 176 (B C B 5 B 126/3) Enrico Besta, Scritti di storia giuridica meridionale, a cura di Giovanni Cassandro, Bari, Società di Storia Patria per la Puglia, 1962, p.18 (B C B Op 28/7) Meinecke Friedrich, Aforismi e schizzi sulla storia, a cura di Giovanni Cassandro, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, [1962], p. LI, 187 (B C B 4 C 366) Concetto, caratteri e struttura dello stato veneziano, estr. da “Rivista di storia del diritto italiano”, Vol XXXVI, 1963, Milano-Verona, Fondazione Sergio Mochi Onory, 1963 p. 26 (B C B Op 25.103/14) 65 Di Mario Bracci e delle sue opere, estr. da “Studi senesi”, serie III, (1964), fasc. III, Siena, Circolo giuridico dell’Università, 1964, p. 322342 (B C B Op 25.103/13) Le origini di Venezia, in “Atti della Accademia Pontaniana”, Nuova serie (1964), vol. XIV, p.10 ( B C B Op 25.103/7) Il diritto di resistenza ieri e oggi, Barletta, Circolo giuridico, 1964, p. 20 (B C B Op 25.103) Note minime per la storia del “Cambio”, Napoli, L’Arte tipografica, 1965, p. 26 (B C B Op 25. 103/5) Ricordo di Fausto Nicolini, Napoli, L’Arte Tipografica, 1965, p. 11, 1 ritr. (B C B Op 25.103/10) Storia e diritto: un’indagine metodologica, Verona, s.n., 1966 Il diritto di resistenza, estr. da “Novissimo digesto italiano”, Torino, Utet, 1967, p.78 Il Comune meridionale nell’età aragonese, in Società di Storia Patria per la Puglia, Bari Atti del Congresso Internazionale di studi sull’età aragonese (Bari, 15-18 dicembre 1968), , Adriatica editrice, [1969], p. 148-167 Qualche osservazione sull’Università, in “Nuova antologia”, anno 105, vol. 508, fasc.2029 (gennaio 1970), p.3-10 (B C B Per 24/61) I porti pugliesi nel Medioevo, in “Rivista del diritto della navigazione”, a.XXXVI (1970), n.3-4, p.236-256 Lezioni di diritto comune. Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1971 Un inventario dei beni del principe di Taranto, estr. da Studi di storia pugliese in onore di Giuseppe Chiarelli, vol. 2, Galatina, Congedo, 1973, p.5-57 Saggi di storia del diritto commerciale, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1974, p.VII, 427 Le istituzioni giuridiche normanne sotto Roberto il Guiscardo, in Roberto il Guiscardo e il suo tempo, relazioni e comunicazioni nelle prime giornate normanno-sveve, Bari maggio 1975, Roma, Centro di ricerca editore 1975, p. 67-90 (B C B 4 C 445/11) Istituzioni medievali: anno accademico 1980-81, Torino, Tirrenia Stampatori, 1980, p.84 66 Relazione in Unione giuristi cattolici italiani, Violenza e diritto: atti del 31° Convegno nazionale di studio: Roma, 6-8 dicembre 1980, Milano, Giuffrè, 1982, p. 184 La questione meridionale, in F. Vochting, La questione meridionale, Napoli, Istituto Editoriale del Mezzogiorno s.d., p. 6 (B C B Op 25.103/8) Lex cum moribus: saggi di metodo e di storia giuridica meridionale, voll.2, Bari, Cacucci, 1994 I notai o curiali napoletani nel Medioevo La Costituzione del Regno di Napoli sotto i Napoleonidi Studi Maffei, Domenico Giovanni Cassandro storico del Diritto, in “Studi in memoria di Giovanni Cassandro” , vol. I , Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, 1991, p.XIII-XXI Maffei, Domenico. Elogio di cinque storici, Martina Franca, Fondazione Nuove Proposte, 1992, p. 24 (B C B Op B 272) Bibliografia Repertori generali: Chi è (1948) 205; Panorama 325; Sorrenti (57) 31. Repertori locali: Delcuratolo 72, 131, 199. 67 Cassandro Manlio Livio Docente universitario - Politico (Barletta 1.8.1924 - 25.12.1973 ) Figlio di Michele e Francesca Catapano, frequentò la scuola a Barletta, si laureò in medicina e coltivò molto la letteratura. Istituì la Sezione Giovani e Donne del Partito Liberale a Barletta nel 1943 ed entrò nel Comitato di Liberazione Nazionale. Fondò anche una squadra di calcio intitolata a Cavour e istituì una biblioteca a disposizione degli iscritti al partito. Fondò il “Corriere di Barletta” che fu pubblicato dal 1947 al 1961. Lavorò presso l’INAM a Roma e pubblicò varie ricerche mediche. Tornato a Barletta diresse prima l’Istituto di Medicina Industriale dell’Enpi di Bari, poi conseguì nel 1960 la libera docenza in Medicina del Lavoro ed insegnò dal 1963 presso l’Università di Bari. Continuò sempre l’attività scientifica e fu nominato nella Società Italiana di Biologia e in quella di Medicina del Lavoro. Contemporaneamente si presentò alle elezioni parlamentari, fu eletto nelle liste del Partito Liberale nel 1963 e vi restò per due legislature. Di lui ci restano vari discorsi letti alle Camere. Tra le iniziative che portò avanti da parlamentare per la sua città si ricordano la proposta di concessione della medaglia d’oro al valor militare alla città di Barletta per l’eccidio di 12 vigili perpetrato dai tedeschi il 12 settembre 1912, la proposta di legge per l’istituzione della Provincia di Barletta, la conservazione dell’autonomia alla Cantina Sperimentale e l’autorizzazione di spesa per la costruzione della diga foranea. Fu sempre costante il suo contatto con i giovani, nel parlamento fece parte della Commissione Publica Istruzione e fu componente del Direttivo del gruppo parlamentare del suo partito. Si interessò anche di altri problemi di Barletta mostrando particolare attenzione per il Castello, il Porto, la Scuola, l’Inps, la ferrovia Barletta - Spinazzola, l’Ospedale. Istituì in Barletta il Centro Studi Einaudi. Nel 1971 fu eletto Presidente Regionale del Partito. Morì prematuramente in un incidente stradale. Opere La dermatite da canna-malattia professionale, estr. da “Folia medica”, n.4 (1953), s.d., p. 306-308 (B C B Op 25.27) L’alimentazione dei lavoratori agricoli in Puglia, Napoli, [1956], p. 6, tavv.3 (B C B Op 25.56) Premesse fisiologiche all’indagine sul senso, Bari, Trizio, [1960], p.16 Opposizione e prospettive liberali: discorso, Bari, Laterza, [1964], p.15 I problemi del Porto di Barletta. Relazione al Convegno promosso dalla Sezione del Partito Liberale italiano di Barletta, Barletta, Tip. Rizzi e Del Re, 1965, p.16, ill. (B C B Op 25.56/2) Sinossi di biometria, Bari, Adriatica, 1966 68 Liberalismo moderno ed evoluzione sociale. Discorso pronunciato al X Congresso nazionale del Partito liberale italiano, Roma- Eur Palazzo dei Congressi 4-8 febbraio 1966, Barletta, Rizzi e Del Re, [1966], p. 16 (B C B Op 25.56/3) I problemi idrici di Bari e della regione pugliese, Barletta, Rizzi, 1969 Una provincia pugliese. Conferenza tenuta a Barletta il 18 ottobre 1970, Barletta, Tip. Rizzi e Del Re, [1970], p. 30 (B C B Op 24.53/3) Il “Meridionalismo” del centro sinistra. Discorso pronunciato alla Camera dei Deputati nella seduta del 22 settembre 1971, Barletta, Tip. Rizzi e Del Re, [1971], p. 24 (B C B Op 25.56/4) Benedetto Croce a venti anni dalla scomparsa, Roma, Ferri, [1973], p. 18 Deformazioni cifotiche e scoliotiche di natura artrosica nei lavoratori dei campi, Milano, s.d., p.4 (B C B Op 25.27/3) La frequenza dei processi artrosici nel tratto dorso lombare nei lavoratori dei campi, Milano, s.d., p.4 (B C B Op 25.27/2) Studi Cassandro, Anna. Manlio Livio Cassandro una vita per un ideale. Bari, F. Cacucci, 1975, p.145, ill. (B C B Ap T 18/2) Ricordo di Manlio Livio Cassandro, Roma, PLI, [1975], p.45 Bibliografia Repertori generali: Sorrenti (1976) 120. 69 Cassandro Michele Insegnante - Storico (Barletta 18.2.1876 – Barletta 5.11.1962) Nato da Paolo e Anna Gentile, sposò nel 1906 Francesca Catapano. Fu insegnante di Lingua Francese presso il Ginnasio di Barletta nonché ispettore scolastico e autore di studi storici su Barletta e su alcuni personaggi locali. Insegnò presso l’università popolare di Barletta nell’anno 1913-14. Nel 1935 fu tra i fondatori della sezione dell’allora Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie di cui fu Presidente fino alla morte. Nel 1936 fu incaricato di ritirare da Firenze la Collezione di Ferdinando Cafiero, donata al Comune, e di curarne l’esposizione. Negli anni ‘50 fu presidente della Commissione di sorveglianza della Biblioteca Comunale, scrisse su “La Gazzetta del Mezzogiorno” e su alcuni giornali liberali. Dice di lui Domenico Maffei: “Educatore, innanzi tutto, dei propri figli, nei quali le non comuni doti naturali, per buona sorte dei genitori presenti in ciascuno di essi, furono esaltate dall’esempio di una vita rigorosa, che nell’applicazione costante al lavoro riconosceva le sue motivazioni e con quella alimentava tuttte le sue speranze”. A lui è intitolato l’Istituto Tecnico di Barletta. Il suo libro Barletta nella storia e nell’arte, pubblicato nel 1957, “resta certamente un punto di riferimento d’obbligo per chi si accosti allo studio della città” come affermano Rita Ceci e Ruggiero Mascolo. Opere Victor Hugo e il romanticismo, Barletta, Dellisanti, 1903, p. 22, [2] (B C B Ap. D 10/16) Ludovico Pepe, in Quarto centenario della Disfida di Barletta. Numero unico 13 febbraio MCMIII, Barletta, Dellisanti, p.32, [8] (B D B Op 43.1) La festa degli alberi, Discorso, Barletta, Dellisanti, 1904, p. 15, [3] (B C B Ap D 10/ 15) L’emigrazione transoceanica: introduzione al corso di lezioni fatte all’Università popolare di Barletta nell’anno sclastico 1913-14, Barletta, Papeo, [1914], p. 37, [1] (B C B Ap D 10/17) Raffaele Girondi nell’arte e nella vita, Barletta, Dellisanti, 1925, p.26 , 1 rit. (B C B Ap A 2/6 e D 10/19) Giuseppe De Nittis, Barletta, Faggella, 1927 Ernesto Bruschi, in “La Gazzetta del Mezzogiorno” 6.3. 1928, p. 3 (B C B Ap Q178) 70 Giuseppe De Nittis nella vita e nelle opere, in “Il popolo di Roma” 3.2.1929, p. 6 (B C B Ap Q 176) Giuseppe Mazzini e il suo pensiero religioso nella rinascita fascista. Conferenza tenuta nel salone della Biblioteca Comunale di Barletta la sera del 10 febbraio 1930 per l’inaugurazione del Centro fascista di cultura, Barletta, Dellisanti, 1930, p. 30 (B C B Ap D 10/14) Madama Leontina De Nittis, in “La Gazzetta del Mezzogiorno” 28.2.1930, p. 3 e 14.3.1930, p. 3 (B C B AP Q 172) La città di Barletta per l’eroe Francesco Conteduca medaglia d’oro di Lissa, Barletta, Dellisanti, 1931, p. [2], 26, [2], tavv.7 (B C B Op. 34.4) La Disfida di Barletta nell’Arte, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 13. 2. 1931, p.3 (B C B AP Q 171) Il Castello di Barletta, in “La Gazzetta del Mezzogiorno” 27.2.1932, p.4 (B C B AP Q 173) Cesare Fracanzano e il suo tempo, Barletta, Tip. Scuola Arti e Mestieri, 1932, p. 37 (B C B Ap. A 4/8) La Pinacoteca Comunale. Donazione Gabbiani, 1932 Arnaldo Mussolini: Commemorazione fatta a Barletta il 3 aprile 1932, Barletta, Tip. Scuola Arti e Mestieri, 1932, p.15 (B C B Ap A 4/7) XXIV Maggio a Barletta, in “Il Fieramosca”, 24.5.1932, s.p., (B C B Ap Q 170) Il primo maestro di Giuseppe De Nittis, in “La Gazzetta del Mezzogiorno” 16.6.1932, p. 3 (B C B Ap Q 174) Barletta nell’epopea garibaldina, in “Il Fieramosca”, numero di saggio, 3.7.1932, p. 1 (B C B Ap Q 200) Federico Mistral: celebrazione del 1° centenario fatta in Barletta nel Palazzo di città il 18 aprile 1931 per iniziativa del Centro Fascista di cultura, Barletta, Dellisanti, 1933, p. 41 (B C B Ap O 144) Giuseppe De Nittis, Barletta, Dellisanti, 1934, p.29 (B C B Ap O 107) L’italianità di Giuseppe De Nittis, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 15.9.1934, p. 3 (B C B Ap Q 175) Giuseppe De Nittis e l’arte dell’Ottocento, in “La Tribuna” 27.9. 1934, p. 2 (B C B Ap Q 177) 71 Un precursore della conciliazione l’Abate Simplicio Pappalettere, Barletta, Dellisanti, 1936, p. 29 (B C B Ap A 2/1 e Ap A 4/5) Per il Tenente Raffaele Musti l’eroe di Ual-Ual caduto ad Hamanlei l’11 novembre 1935, Barletta, Dellisanti, [1936], p. 33, 1 rit. (B C B Ap N 60) Un musicista barlettano dell’800, Giuseppe Curci, Barletta, Dellisanti, 1936, p. 18, 1 rit (B C B Ap A 4/10) Camillo Miola pittore della romanità, in “La Gazzetta della sera”, 14.10.1936, p. 3 (B C B Ap Q179) Celebrazione della Disfida di Barletta 13 febbraio 1937- XV, Barletta, Dellisanti, [1937], p.22 (B D B Op 43.2) Un barlettano marescialllo di corpo di Gioacchino Murat, in “Il Mesaggero”, 5. 2.1939, p. 6 (B C B Ap Q 180) Giuseppe Gabbiani e la Pinacoteca di Barletta, in “Il Messaggero”, 5.5.1939, p. 6 (B C B Ap Q 199) La medaglia d’oro al tenente Alfredo Casardi di Barletta, in “Il Messaggero”, 23.6.1939, p.6 (B C B Ap Q 198) Toponomastica, in Regia Deputazione di Storia Patria per la Puglia – Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p. 9-24 (BCB) Ap O 193 Mario Di Leo e Sabino Loffredo in Regia deputazione di Storia patria per la Puglia Bollettino anno 1939, Barletta, Dellisanti, 1940, p.39 (B C B Op C 162) I Re di Napoli a Barletta 1172-1847, Barletta, Rizzi e Del Re, 1940, p. 59 (B C B Ap N 166 ) In memoria di Mons. Francesco Scuro nel 1° anniversario della sua morte, Barletta, Rizzi e Del Re, 1941, p. 171, 1 ritr. ( B D B R D 3) In memoria, in In memoria di Spiridione Sernia, Barletta, Dellisanti, 1941, p.189, p.23-24 (B D B R E 12) In memoria del Tenente Vittorio Gallo, Barletta, Laurora, [1941], p. 19 (B C B Ap N 185) Francesco Sponzilli Generale del Genio, scrittore militare precursore della radio, Barletta, Deputazone di Storia Patria per le Puglie, Dellisanti, 1943, p. 46 (B C B op 24. 12 /1) 72 Ferdinando Cafiero: l’uomo, il cittadino, il collezionista, 2ª ed., Barletta, Dellisanti, 1946, p. [2], 22 [2], 1 ritr. ( B C B Op 21. 2) Carlo Cafiero nel primo centenario della sua nascita, Barletta, Dellisanti, 1946, p. [2], 78, [2] (B C B Op 21 2/2) L’albo d’oro della città di Barletta, Barletta, Dellisanti 1948, p. 44, tavv.6 (B C B Op 21. 16-17) Inaugurazione del Museo Cafiero: Barletta 14 settembre 1952, Barletta, Dellisanti, 1952, p.34 Barletta nella guerra 1915 - 1918, Barletta, Laurora, 1952, p. 82 (B C B Op 21.5) Vincenzo De Stefano pittore, Barletta, Rizzi e Del Re, 1954, p. 20 (B C B Op 25.31) Il Colosso di Barletta, Barletta, Rizzi e Del Re, 1954, p. 38, ill (B C B Op 24.12/2) Ten. Salvatore Prascina, Barletta, Rizzi e Del Re, [1954], p. 18, tav. 1 ft. (B C B Op 24.28) Paternità, Barletta, Dellisanti, 1954, p. 44 (B C B Op 21 5 /2) Per il 450° annuale della Disfida di Barletta 13 febbraio 1953, Barletta, Dellisanti, [1955], p. 38 (B C B Op 24.40) Canne e Barletta, Barletta, Dellisanti, 1955, p. 42 (B C B Op 24 12/3) Riapertura della Biblioteca Comunale di Barletta e commemorazione di Sabino Loffredo, Barletta, 1955, p. 44, 1 ritr. (B D B Op 24.17) Sabino Loffredo: nel cinquantenario della morte: discorso del Prof. M.Cassandro, Barletta, Rizzi e Del Re, 1955, p.15, 1 ritr. Galleria De Nittis [guida], Barletta, Dellisanti, 1956, p. 36, tav. 4 (B C B Op 24.45) Barletta nella storia e nell’arte, Barletta, [1957], p. X, 406, tav.16, foto 8 (B C B 6 D 143) Pietro Cafiero, Barletta, Dellisanti, 1958, p. 36 (B D B Op 21.18) Mons. Domenico Dell’Aquila, Barletta, Rizzi e Del Re, 1964, p. [4], 22, [2] (B C B Op 25.96) Giuseppe de Nittis [scritti diversi già editi], Bari, Adriatica editrice, 1971, p. 80, tavv. 5, ill. (B C B Ap V 2/5) Pel Dottor Basilio Samos Il fascismo e la scuola 73 Studi Ruggiero, Marina Michele Cassandro lo storico appassionato, in “Il Fieramosca”, anno XXVII, n. 11 (novembre 2000), p. 31 ( B C B Per 31/13) Bibliografia Repertori generali: Sorrenti (1976) 120; Delcuratolo 47, 128, 132, 161, 172. 74 Cataneo Girolamo Religioso (Barletta 4.10.1620 – 1685) Di antica e nobile famiglia genovese, nacque a Barletta ed entrò a far parte della Compagnia di Gesù. Studiò a Napoli scienze e lettere e di queste ultime divenne così esperto che ben presto la sua fama si diffuse. Fu chiamato prima ad insegnare lettere e filosofia poi a dirigere il Collegio di Arezzo ed infine fu chiamato ad esercitare la carica di Segretario Generale della Compagnia di Gesù da Giovanni Paolo Oliva, carica che resse per otto anni. La Repubblica di Genova, essendo la sua famiglia originaria di quella città, lo elesse suo storico “con patente” e gli diede la cittadinanza onoraria nel 1661. Secondo alcuni biografi morì nel 1685 ma altri sostengono che morì a Roma lanciandosi da una finestra dell’infermeria del convento di S. Maria sopra Minerva nel 1667. Opere Le sagge difficoltà del Principato di Genova discorso a fine di recitarsi nella coronazione del serenissimo Doge Agostino Centurione, composto dal P. Girolamo Cattaneo della Compagnia di Gesù, Cesena, Neri, 1651 Panegyricus di istruzione Collegij Germanici e Vngarici a comite Eusebio Truxes Collegij eiusdem alumno, dictus a Hieronymo Cataneo Societatis Jesu scriptus Anno seculari eiusdem Collegii, Roma, 1652 Trattato dei concetti Sentenze Tragedia Epigrammi latini Paragone tra il mondo vecchio e il nuovo Lezioni sopra il Cantico Ad Magnifica Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie – Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O193) Bibliografia Repertori generali: Toppi 326; D’Addosio s. v.; Villani (1904) 228; Ferrari 196 (Cattaneo). 75 Repertori locali: Loffredo II, 119; Vista 32 (Cattaneo); Vinella 68. 76 Cognetta Rinaldo Giureconsulto (Barletta XIII secolo) Membro del Consiglio della Corona sotto Carlo II d’Angiò, fu famoso per aver messo per iscritto, per volere di Gezzolino Della Marra, le Consuetudini e leggi municipali di Barletta ottenute dai Re Normanni e approvate dagli Angioini. Grazie alla sua opera il patrimonio di tradizioni giuridiche della città non andò disperso. Le consuetudini barlettane furono le prime ad essere messe per iscritto rispetto ad altre città del Regno. Opere Consuetudini e leggi municipali di Barletta, 1276 Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie – Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Op C 162) Bibliografia Repertori locali: Loffredo II, 299; Santeramo 45; Cassandro 314; Vinella 71; Borgia 76. 77 Consoli Michele Teatino (Barletta 1550 circa - Sora 21.7.1609) Nacque a Barletta e visse nel XVII secolo. Frate dell’Ordine dei Teatini, nel 1570 fu inviato a Milano e fu a fianco di S. Carlo Borrromeo nella visita alle Diocesi nel 1579. Fu in seguito a questa visita che concepì l’opera Le istituzioni delli visitatori rimasta poi inedita. Portò a compimento però altre opere e vari trattati di teologia morale. Fu elevato ad alte cariche nell’Ordine dei Teatini. Fu nominato da Papa Paolo V Vescovo di Sora all’inizio del 1609, ma morì il 21 luglio dello stesso anno. Secondo il Loffredo un suo manoscritto si trova nella Biblioteca Barbieri di Roma al n. 218. Opere Sulle materie delle irregolarità Le istruzioni delli visitatori De proeceptis Divinis seu potius de Casibus conscientiae tractatus Studi Vezzosi, Antonio Francesco, I scrittori de’ Chierici Regolari detti Teatini, Roma, 1780, vol. I, p. 274-275 Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O193) Bibliografia Repertori generali: Toppi 241 (De Consoli); Villani (1904) 280; Ferrari 222. Repertori locali: Loffredo II, 109; Vista 32; (De Consoli); Vinella 71. 78 Corigliano Giuseppe Medico (Barletta XVIII secolo) Nato nella prima metà del Settecento, visse e studiò a Napoli e si specializzò in veterinaria. Compiuti gli studi universitari fu chiamato ad esercitare la professione a Giovinazzo e poi a Corato. Opere Regolata e viziosa generazione degli animali, Napoli, 1755 Gli ermafroditi, Napoli, 1755 Lettere sei in confutazione degli argomenti del sig. Bernardo Fontanelli sulla pluralità dei mondi, Napoli, 1765 Interpretazione del celebre oscuro passo di Plinio: “Morbus est etiam aliquis per sapientiam mori”, s. n. t., p. 20 (B C B Op 19.89) Bibliografia Repertori generali: D’Addosio s.v. Repertori locali: De Leon 51 (Corigliani); Seccia 433; Cassandro 345 (Corigliani); Vinella 73. 79 D’Abundo Giuseppe Psichiatra (Barletta 21.2.1860- 26.12.1926) Nacque da Emmanuele, maestro di cappella e Maria Michele Di Nunno in Strada Babbuini. Compiuti gli studi presso il Collegio di Altamura si iscrisse alla Facoltà di medicina dell’Università di Napoli e si interessò particolarmente alle malattie nervose e mentali. Nel 1884 conseguì la laurea in medicina ed in seguito frequentò gli Ospedali di “S. Francesco” e “Gesù e Maria”, dove aveva sede una clinica psichiatrica. Fu allievo e assistente dell’illustre Leonardo Bianchi ed ebbe modo di perfezionarsi nelle ricerche di laboratorio. Collaborò alla rivista “La Psichiatria, la neuropatologia e le scienze affini”, su cui pubblicò il suo primo articolo. Nel 1885 si trasferì all’Università di Pisa dove ottene l’insegnamento di Clinica Psichiatrica presso l’Istituto di Neurologia. Nel 1894 fu nominato Professore straordinario di psichiatria a Cagliari e poco dopo a Catania dove restò per trent’anni. In questo periodo scrisse per la “Rivista italiana di neuropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, da lui fondata nel 1907. Nel 1924 venne chiamato a sostituire l’illustre maestro Bianchi presso la cattedra di Napoli lasciata da questi per raggiunti limiti di età. A Napoli operò con entusiasmo come a Catania e continuò le sue ricerche in campo psichiatrico col contributo dell’Amministrazione comunale e di quella provinciale. Fu anche membro della Società neurologica Italiana di Oto-neuro-oftalmologia, dell’Accademia delle scienze medicochirurgiche di Napoli e di altre accademie. Morì prematuramente e lasciò un centinaio di opere pubblicate. Opere Ricerche cliniche sui disturbi visivi nell’epilessia, estr. da “La Psichiatria”, anno III (1885), p. 78 (B C B Op 22. 29/8) Le lesioni della vescica e della prostata nella paralisi gegerale progressiva. Studio clinico e anatomo- patologico del dott. Giuseppe d’Abundo, estr. da “La psichiatria”, anno IV (1886), p. 19 fig. (B C B Op 22. 29/2) Nuove ricerche nell’ipnotismo pel dottor Giuseppe D’Abundo, estr. da “La psichiatria”, anno IV (1886), p. 12 (B C B Op 22.29) Die in’s Gehirn und Ruckenmark herobsteigenden exsperimentalen Degenerationen als Beitrag zur Lehre von den cerebralen Localisirungen, in “Neorologisckes Centralblatt”, anno V (1886), p. 385-391 Le degenerazioni sperimentali nel cervello e nel midollo spinale a contributo della dottrina delle localizzazioni cerebrali, Napoli, Stabilimento tipografico l’Unione, 1886, p.60, tavv.2 (B C B Op 23.51) 80 Paralisi generale e progressiva. L’andatura (cammino) ed i riflessi rotulei, studiati in rapporto colle lesioni degli sciatici e della midolla spinale, in “La Psichiatria” anno V (1887), p. 76, tav. 1 (B C B Op 25.155/5) Sulle nevriti periferiche infettive sperimentali, Nevriti determinate da inoculazioni del bacillo del tifo dllo pneumo cocco di Friedlander, in “La riforma medica”, anno III, agosto 1887, p. 11 (B C B Op 25. 155/4) Sul caso d’isterismo in un fanciullo, in “La riforma medica” anno IV, giugno 1888, p. 12, 1 ritr (B C B Op 22. 29/ 11) Su di un caso della cosiddetta Pazzia Morale, estr. da “La Psichiatria”, anno VI (1888), p. 28 ( B C B Op 22.29/3) Ricerche grafiche sul clono del piede e del ginochhio in diverse forme di malattie nervose, estr. da “ La Psichiatria”, anno VI (1888), p. 86 (B C B Op 22. 29/10) Sul decubito nei folli. Nota clinica, estr. da “La Psichiatria” anno VII (1889), fasc.1-2, p. 32 (B C B Op 22.29/6) Inversione della reazione pupillare allo stimolo luminoso in un tebetico, estr. da “La psichiatria”, anno VII (1889), fasc.3-4, p. 26 (B C B Op 22.29/5) Influenza e psicosi con tre autopsie, in “Giornale di psichiatria - Il manicomio moderno”, anno VI, n. 1-2 , 1890, p. 40 (B C B Op 22.29/9) Nevriti periferiche infettive e nevriti ascendenti, estr da “La Psichiatria”, anno VIII (1890), fasc.3-4, p. 35, (B C B Op 22.29/4) Trauma al capo-suicidio. Perizia giudiziaria dei professori G. Romiti, A. Paci. Relatore G. D’abundo, in “Morgagni”, anno XXXIII, settembre 1891, p. 20 fig. (B C B Op 25. 155/1) Contributo allo studio delle impronte digitali , in “Rivista generale italiana di clinica medica”, n. 11, anno III, 1891, p. 5 (B C B Op 25.155/3) Sull’azione battericida e tossica del sangue degli alienati. Ricerche cliniche batteriologiche, sperimentali, in “Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale”, vol. XVIII, fasc. II, 1892, p. 42 (B C B Op 25.155/2) Osservazioni nei minori corrigendi, in “Annali di neurologia”, anno X (1892), fasc. 4-6, p. 12 (B C B Op 22.29/7) Sulle vie linfatiche del sistema nervoso centrale, in “Annali di neurologia”, anno XIV (1896), p. 229-254 81 Contributo allo studio della innervazione della dura madre cerebrale, in “Annali di neorologia”, anno XIV (1896), p. 341-345 Sulle distrofie muscolari progressive, Catania, 1897 Le intossicazioni e le infezioni nella patogenesi delle malattie mentali e delle nevropatie, anche nei riguardi terapeutici, in “Annali di neorologia”, anno XVI, (1899), p.189-209 Sulla stato mentale del cav: Baldassarre Galletti: perizia psichiatrica dei Prof. Giuseppe D’Abundo, dott. Liborio Lojacono, dott. Giovanni Salemi, Palermo, Marsala, 1899 Atrofie cerebrali sperimentali, Catania, 1902 Sul potere rigenerativo del prolungamento midollare dei gangli intervertebrali nei primi mesi della vita extra uterina, in “Rivista di neoropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, anno I (1908), p. 353-358, anno II (1909), n. 7, p. 289-299 Stati nevrotici consecutivi al terremoto del 28 dicembre 1908 in Sicilia, in “Rivista di neoropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, anno II (1909), n. 2, p. 49-60 Fisiopatologia del talamo ottico. Ricerche sperimentali, in “Rivista di neoropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, anno II (1909), p. 480-517 Sopra 64 casi di nevriti del plesso brachiale da traumi di guerra, in “Giornale di medicina militare”, anno LXIX (1912), n. 1, p. 2-18 Turbe neuro-psichiatriche consecutive alle commozioni della guerra italo-turca, in “Rivista di neoropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, anno V (1913), p. 145-155 Sulle manifestazioni di vitalità nei trapianti del tesssuto nervoso, in “Rivista di neoropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, anno VI (1914), p. 1-10 Sincinesia riflessa dell’orbicolare delle palpebre nella contrattura per nevrite periferica del 7 : nota clinica, in “Bollettino dell’Accademia Gioiena di scienze naturali in Catania”, anno 1915, fasc.37, serie 2 Afasici motori in mdicina forense, in “Rivista di neoropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, anno IX (1916) Sopra una particolare neuropatia spasmodica con disturbo del linguaggio articolato: nota clinica ed anatomo patologica, in “Rivista di neoropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, anno X (1917) 82 Considerazioni cliniche sui traumi di guerra al capo, in “Rivista di neoropatologia, psichiatria ed elettroterapia”, anno X (1917) Il momento attuale della clinica neoropatologica e psichiatrica, in “La riforma medica”, anno XL (1924), p. 73-76 Contributo clinico-sperimentale allo studio dei tic-coreiformi aventi i caratteri di continuità e di persistenza anche nel sonno, in “Neurologica, Anno XLI (1924), p. 65-78 Sopra alcune particolarità anatomiche evolutive del nevrasse e loro importanza in neoro-psicopatologia, in “La riforma medica”, anno XLII (1926), p.73-75 Studi Vista, Francesco Saverio, Il Prof. Giuseppe D’Abundo, in “Il Buon Senso”, anno VII (1908), n. 7, (B C B Per 53. 19.1) Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie – Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Bibliografia Repertori generali: D B I XXXI, 566. Repertori locali: Santeramo 44; Cassandro 347. 83 D’Amato Giuseppe Sacerdote – Storico (Barletta 8.12.1886 - Barletta 19.1.1984) Nacque a Barletta da Giovanni e Maria Francabandiera. Divenne sacerdote. Si dedicò particolarmente della storia della città tra il 1930 e la fine della Seconda Guerra Mondiale. Si interessò della rivalutazione della Disfida di Barletta e fu promotore della realizzazione del monumento in ricordo di essa. Fu Canonico della Cattedrale, Procuratore del Capitolo, Rettore di S. Giovanni di Dio, Direttore spirituale della Confraternita di S. Giuseppe degli Artieri. Ripristinò al culto l’antica chiesetta del Crocifisso nel 1913. Opere Discorso celebrativo del 461° anniversario della Disfida di Barletta 13.2.1503 - 13.2.1964 e festa religiosa della Madonna della Disfida (con correzione storica da Meale da Paliano in Miale da Troia), Barletta, [a spese del Comitato religioso] (Foggia, Tip. De Santis), 1964, p. 44, [4], tavv. 17 (B C B Op 21.30) I moti popolari di Barletta per la contesa storica e per il monumento nazionale alla Disfida 3- 10 novembre 1931, Foggia, De Santis, 1968, p. XVIII, 116, ill. (B C B Ap U 4) Barletta e la “Disfida”, 13 Febbraio 1503, Trani, Vecchi e c., 1969, p.XVI, 302, [6] (B C B Ap T 6 ) Boccasini Michele di Attilio, sottotenente di fanteria, Medaglia d’oro, fronte russo. Trani, Vecchi e c.,1972, p.64, ill., 1 ritr. (B C B Op 25. 123) Barletta nella sua storia militare dall’anno 1000 ai nostri giorni, Barletta, Rizzi e Del Re, 1973, p.298, ill. (B C B Ap T 6/2 e B D B R D 14/3) L’occupazione tedesca a Barletta, 12-24 settembre 1943. Trani, Vecchi e c., 1973, p. 422 (B C B Ap T 6/3 ) Il VII centenario della traslazione delle sacre ossa del beato Vescovo Ruggiero da Canne a Barletta : 27 aprile 1276 - 27 aprile 1976. Quattro proposte pro Canne della Battaglia, Barletta, presso l’autore (Andria, Guglielmi), 1977, p. 199, fig. (B C B Ap. T 6/4 ) I baresi nel 1931 tentarono di rubare la “Disfida”. Perchè la “Disfida” senza monumento, in “Nel Mese”, n. 3, marzo 1979, p. 14-15 (B C B Op 28.17) 84 Il monumento nazionale alla Disfida di Barletta, Barletta, Marciante, 1983, p. 197, ill. (B C B Ap B 47) Origine restauro e ripristino del culto della Capella rurale del Crocifisso, in Dall’antica Cappella rurale alla nuova parrocchia del SS. Crocifisso in Barletta, Barletta, Rotas,1995, p.7-13, ill. Studi Finocchiaro, Vito, I due siciliani alla “Disfida di Barletta” in un volume di Mons. Giuseppe D’Amato, in “Memorie e rendiconti dell’Accademia di Scienze Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale”, serie II (1976), vol VI, p. 375-384 (B C B Op 24. 391) Bibliografia Repertori locali: Borgia 76. 85 D’Andrea Alessandro Storico (Barletta 1519 - Napoli novembre 1593) Nacque secondo molti a Barletta nel 1519. Studiò a Napoli e a Padova ma, perduto il padre nel 1540, trovatosi in difficoltà economica fu costretto ad assoldarsi agli Spagnoli. Fu militare insigne sotto il nome di Ticomaco. Partecipò come Capitano di fanteria e di cavalleria a diverse campagne militari prima con Carlo V poi con Filippo II. Questa esperienza gli fu preziosa per la successiva opera di scrittore infatti quando, finita la guerra, fu mandato in Abruzzo scrisse la storia della Guerra di Campagna di Roma, con lo pseudonimo di Ticomaco. L’opera fu pubblicata nel 1560 e poi fu tradotta dallo stesso autore in spagnolo per volere di Filippo II e fu inserita da Gravier nella Raccolta dei più rinomati scrittori del Regno di Napoli. Scrisse e tradusse opere di soggetto militare dal greco o dal latino. La sua opera più importante il Trattato dell’Arte della guerra di Leone Imperatore, tradotta dal greco, venne pubblicata postuma dal nipote nel 1712 insieme ad alcune poesie dedicate a Giovanna Castriota, in italiano e spagnolo, che dimostrano la sua versatilità. Morì a Napoli nel novembre 1593, come affermano il Villani e il D’Addosio, e fu tumulato nella chiesa della Croce di Lucca. Opere Istoria della Guerra di Campagna di Roma e del Regno di Napoli nel pontificato di Paolo IV l’anno 1556-1557, Venezia, Valvassori, 1560 Ragionamenti, Venezia, Valvassori, 1560 De ordinibus et regimine militiae Trattato dell’arte della guerra di Leone Imperatore, a cura di Prospero Tramontana, Napoli, 1712 Poesie, in Raccolta in lode di Giovanna Castriota Studi Soria, Francescantonio, Memorie storico-critiche degli storici napolitani, tomi 2, Napoli, 1781-1782, p. 30-33 De Iorio, Filippo, Biografia, in Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli ornata dei loro rispettivi ritratti, Napoli, Gervasi, 1813 - 1830 Olivier-Poli, Gioacchino Maria, Continuazione al nuovo dizionario istorico degli uomini che si sono renduti più celebri per talenti, virtù, scelleratezze, errori, ecc.., la quale abbraccia il peri- 86 odo degli ultimi 40 anni dell’era volgare, Napoli, 1824 - 1826, tomo II, p.29-30 Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Bibliografia Repertori generali: Toppi 7 e 343 (Andrea); D’Afflitto I, 331; Tafuri (Istoria) III, II 73, III , VI 322; Chioccarelli 14; Minieri Riccio 21; D’Addosio s.v., Villani (1904) 40; Ferrari 247. Repertori locali: De Leon 52; Seccia 419; Loffredo II, 107; Paolillo 30; Vista 29; Santeramo 45; Cassandro 335; Vinella 73; 76. 87 (Andrea) Borgia De Grassis Padovano Religioso (Barletta inizi XVI secolo - Venezia 25.03.1562) Appartenne al Convento dei Minori Conventuali di Barletta. Si dedicò agli studi filosofici, teologici e biblici ma fu anche oratore eloquente. Fu chiamato ad insegnare a Venezia nella Casa Principale dell’Ordine dove fu anche reggente. A Venezia pubblicò le sue opere. Assistente generale e legato apostolico presso il Re di Spagna, partecipò al Concilio di Trento dove fu colto dalla morte il 25 marzo 1562. Il Notaio De Geraldinis di Barletta riporta in un suo registro del 1549 l’Orazione a Dio che Padovano De Grassis soleva recitare il Venerdì durante la sua predicazione. Opere De Ecclesiastica Repubblica reverendi sacrae theologiae doct. Magistri Paduani de Crassis Barlettani Venetiarum Studij regentis, Venezia, Bindoni, 1543 Concilium Pauli, Venezia, al Segno della Croce, 1545 Orazione a Dio, 1549 in Santeramo, S. Ancora di Nicola Gambino e dell’influenza umanistica durante il sec. XVI, Bari, Cressati, 1950, p. 9 (B C B Op 25.21) Enchiridion scholasticum, contradictionorum Doct. Subtilis authore F. Paduano De Grassis barolita…a F. Constantino Sarnano eiusdem ord recognitum, Venezia, Valgrisio, 1583 Studi Olivier-Poli, Gioacchino Maria, Continuazione al nuovo dizionario istorico degli uomini che si sono renduti più celebri per talenti, virtù, scelleratezze, errori, ecc.., la quale abbraccia il periodo degli ultimi 40 anni dell’era volgare, Napoli 1824- 1826, tomo XIII, p. 217 Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Odoardi, G. Padri e teologi al Concilio di Trento, in “Miscellanea frencescana”, anno 47 (1947), p.340 e 375 Guastamacchia, Gabriele Uomini e tempi del francescanesimo a Barletta, estr, da “Miscellanea francescana”, a. 67(1967), p.124 88 Bibliografia Repertori generali: Ferrari 256; Minieri Riccio 159; Tafuri III, 386 (Istoria); Toppi 231; Villani (1904) 457. Repertori locali: De Leon 50; Loffredo II, 108; Cassandro 329; Vista 30; Vinella 77. 89 De Leon Francesco Paolo Medico e Storico (Barletta 04.12.1734 - Barletta 06.02.1809) Nato da Michele e Anna Tiberio, si laureò in medicina ed inviò alla Facoltà di Medicina di Bologna varie dissertazione tra le quali una sul contagio della tisi tubercolare. Sposò Francesca Cicchilli. Si dedicò anche allo studio della storia locale e fu il primo a scrivere una storia di Barletta. Fu Sindaco della città nel 1765-66 e a lui si deve il riordinamento dei documenti dell’Archivio del Comune e la compilazione nel 1766 in un elenco prezioso per gli studiosi di storia locale. Opere Istoria di quanto a Barletta particolarmente si appartiene manoscritto, 1769, cc. 64 (B C B Ap Ms M 29) Notamenti per la città di Barletta, manoscritto, 1769 cc.65-105 ( B C B Ap Ms M 30) Delle obbligazioni della Confratellanza del Real Monte di Pietà di Barletta [...] Memoria di Francesco Paolo De Leon. Trattasi della etimologia e della storia di Barletta [...], Napoli, Donato Campo, 1772, p. XXIV, CCCLXX, [4] (B C B Ap F 3 ) Descrizione della città di Barletta, in Orlandi, Cesare, Delle città d’Italia e sue adiacenze compendiose notizi” Tomo III, Perugia, 1774. p.96127 (B C B Ap F 6) Relazione sull’origine, mutazioni, stato presente, prodotti, commercio, uomini illustri dela città di Barletta, Napoli, 1781 Piano delle rendite e spese del Real Monte di Pietà di Barletta ad uso delli XXXI confratelli governanti del medesimo, Napoli, 1782, p.23 (B C B Ap Q 87) Dell’arcangelica apparizione sul Monte Gargano e degli anni ne’ quali fiorirono in santità i Vescovi e tutelari, Savino di Canosa, Riccardo di Andria e Ruggiero di Canne. Avverso le critiche de Monsignori gius. Simonio Assemanni e Angelo Andrea Tortora. Dissertazione del D. fisico Francesco Paolo De Leon Medico primario pensionato della città di Barletta, manoscritto, 1785, cc. 124-191 (B C B Ap Ms M 88) Memoria storica sulla città di Barletta, in “Giornale enciclopedico d’Italia”, tom.V, n. XXXVIII, Napoli, 1787 90 Lettera [intorno a tre antichi sepolcri con vasi trovati a Barletta dal 1782 al 1787], in “Giornale enciclopedico italiano”, tom. V, n. XXXVIII , Napoli 1787 Notizie dei funerali celebrati nella chiesa della Regal Congregazione del Monte di Pietà di Barletta nel decorso del primo mese dell’anno 1789 per il fu Augusto Carlo III Monarca delle Spagne, e delle Indie, con le iscrizioni e col funebre elogio [recitato da Francesco Paolo De Leon], s. n. t., p. 35 (B C B Ap N 11/3) Memoria sulla città di Barletta, in “Giornale letterario di Napoli”, tomo XCIV, 1798, p. 41, Dell’arcangelica apparizione sul Monte Gargano e degli anni ne’ quali fiorirono in santità i Vescovi e tutelari, Savino di Canosa, Riccardo di Andria e Ruggiero di Canne. Avverso le critiche de Monsignori Assemanni e Tortora. Dissertazione del fisico Francesco Paolo De Leon Medico primario pensionato della città di Barletta, manoscritto, 1804, cc.123 (B C B Ap Ms M 90) Memoria storica sulla fondazione e fondatori del Real Monte di Pietà di Barletta e suo orfanotrofio, Napoli, 1805 Dell’esenzione e delle altre prerogative del Real Monte di Pietà di Barletta, Napoli, 1805, Appendix qua demomstratur Ecclesiam Nazarenam Barlettanam fuisse Barlecta a S. Pontif. fundatam, propteriaque esse huius Civitatis indigenam, diversamque ab illa in Galilea, 1805 Sul vettigale dei pani di fuori e sul dazio dell’ industria degli animali nel territorio della città di Barletta, s.n.t., 1805, p. 51 (B C B Ap R 43) De vera Ecclesiae Nazarenae fundatione in Apulia, simul ac eadem fundata erat in Galilea. Adiuncta est series cronologica, sed emendatior Ughelliana eiusdem Archiepiscoporum, ut et Episcoporum Cannensium et Monsviridensium. Dissertazioni medico fisiche attinenti alle cose naturali di Barletta, manoscritto Trattato delle febbri annuali, delle febbri endemiche di Puglia, manoscritto 91 Varie dissertazioni per delucidare alcune cose pertinenti alla Città di Barletta. Dissertazione Iª sulla voce Barletta, manoscritto, s.d., cc. 20 (B C B Ap Ms M 27) Dissertazioni varie scelte da Francesco Paolo De Leon per delucidare alcune cose pertinenti alla città di Barletta, Dissertazione Iªde la voce Barletta dinotante la città di tal nome sia meglio declinarla nel latino Barletta o Barulum. manoscritto, s.d., cc. 41 (B C B Ap Ms M 28) Ragioni per la Collegiata Chiesa di S. Giacomo Maggiore di Barletta contro i preti di S. Maria della medesima, manoscritto, s. d., cc. 31 (B C B Ap Ms M 32) Dell’ arcangelica apparizione sul Monte Gargano, manoscritto, 1785, cc. 12 (B C B AP Ms M 89) Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Ruggiero, Marina Francesco Paolo De Leon uno storico impreciso ma appassionato, in “Il Fieramosca”, anno XXI, n.12 (dicembre 1994), p. 11(B C B Per 31/13) Bibliografia Repertori generali : Volpicella 236; Villani (1904) 503; Ferrari 258. Repertori locali: De Leon 52; Seccia 433; Loffredo II,188; Vista 31; Santeramo 45; Cassandro 336; Delcuratolo 94,149,163, 181,202; Vinella 77; Borgia 76. 92 De Leone Filippo Storico (Barletta 05.4.1864 - Barletta 11.4.1894) Nacque da Ruggiero e Angela Anelli. La sua famiglia era originaria della Spagna e si stabilì a Barletta nel 1567. Filippo studiò legge a Napoli ma non riuscì a laurearsi per motivi di salute. Tornò a Barletta e si dedicò agli studi storici riguardanti la città. La sua opera sui sepolcri gentilizi fu molto lodata dal Giornale Araldico di Pisa perché riporta gli stemmi delle famiglie nobili barlettane. «E’ un’ordinata rassegna di tutto quanto è in patria nostra fatto d’iscrizioni e di memorie gentilizie e araldiche. L’altra opera Per Barletta passeggiata storica ha inizio a Porta S. Leonardo ora non più esistente, e dopo aver percorso tutta la città termina al punto di partenza. E’ un notevole contributo alla storia cittadina»37 Fu insignito della Croce del S. Sepolcro; morì prematuramente all’età di soli trent’anni. Opere Le iscrizioni dei sepolcri gentilizi delle chiese di Barletta raccolte e annotate, Trani, Vecchi, 1887, p. 52 (B C B Op 19.13) anche in “Rassegna pugliese”, vol. IV, (1887), n.5: p. 67-70, n. 6: p.88-91 (B C B Per A 109) Il Re Giuseppe Napoleone a Barletta, in “Rassegna Pugliese”, vol IV, (1887), n.16, p. 252-253 (B C B Per A 109) Ferdinando I di Borbone a Barletta, in “Rassegna Pugliese”, vol IV, (1887), n. 17, p. 286-287 (B C B Per A 109) Per Barletta passeggita storico artistica, in “Rassegna Pugliese”, vol. V, (1888), n.4: p. 60-62, n.6: p. 94-96, n. 10: p. 157-159, n.11: p.174175, n. 15-16: p. 253-255, n. 19-20: p.312-315, n. 21-22: p. 347-350 Un documento del patriziato barlettano, in “Rassegna Pugliese”, vol.V, (1888), n.2, p. 30-32 (B C B Per A 109) Carlo III e Ferdinando II di Borbone a Barletta, in “Rassegna Pugliese”, vol. VI, (1889) (B C B Per A 109) Cronaca d’altri tempi, in “Rassegna Pugliese”, vol.VI, (1889), n. 16-17, p. 263-266 (B C B Per A 109) Gioacchino Murat a Barletta (da una cronica inedita), in “Rassegna Pugliese”, vol. VI, (1889), p. 56-57(B C B Per A 109) 37 M. Cassandro, Barletta nella storia e nell’arte, Barletta, 1957, p.338 93 Per Barletta passeggiata storica del Cav. Filippo De Leone, Barletta, Dellisanti, 1889, p.127, [1], (B C B Ap D 9/16) Cinque auguste visite alla città di Barletta . Memorie del cav. Filippo De Leone, Trani, Vecchi e c., 1890, p. 40, [2] (B C B Op 20.41) Bibliografia Repertori generali: Giusto (1893) 74; Villani (1904) 506. Repertori locali: Vista 31; Santeramo 45; Cassandro 338; Delcuratolo 83, 102, 132, 158. 94 Dell’Aquila Domenico Vescovo (Barletta 9.12.1873 - Acvquaviva 12.7.1942) Nacque da Angelo e Angela Di Giovanni in una modesta famiglia di marinai. In tenera età entrò nel Seminario Diocesano per passare poi in quello Lateranense. Fu ordinato sacerdote nel 1894 da S.E. Mons. Marinangeli. Si laureò in filosofia, teologia, diritto canonico e lettere presso la Regia Università di Roma nel 1896. Fu Professore di latino e greco presso il liceo dei Padri Gesuiti a Napoli fino al 1899 . Tornato a Barletta per volere dei suoi superiori insegnò nel Seminario Nazareno poi insegnò anche presso i seminari di Bisceglie e Trani. Nel 1902 passò ad insegnare lettere presso il Liceo Classico di Barletta e vi rimase fino al 1907, anno in cui si dimise per dedicarsi alla Chiesa del Purgatorio di cui era stato nominato Rettore. Nel 1908 il Dell’Aquila divenne anche parroco della Cattedrale S. Maria Maggiore, carica che mantenne fino al 1921, e fu anche Penitenziere del Capitolo. Insegnò dal 1915 nel Seminario Regionale di Molfetta, nell’Istituto Tecnico di Barletta ed infine nel Liceo Classico di cui divenne anche il primo Preside. Il 28 agosto 1932 fu consacrato da S.E. Mons.Giuseppe Leo, Vescovo di Altamura e Acquaviva. Ricoverato presso l’Ospedale di Acquaviva, morì colto da infarto mentre celebrava la messa il 12 luglio 1942. Fu molto amato dal popolo di Barletta per le sue alte doti morali oltre che apprezzato come insegnante e oratore, tanto che il Comune di Barletta richiese le sue spoglie al Comune di Acquaviva affinchè riposassero nella sua città natale. E così nel 1967 il suo corpo fu traslato a Barletta dove fu eretto il sepolcro nella chiesa del Purgatorio. Opere A sua eccellenza Mons. Domenico Marinangeli Arcivescovo di TraniNazaret- Barletta. Omaggio e ricordo, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1893, p.47 (B D B Op 26.1) Per novello sacerdote, Barletta, Dellisanti, 1912, p.33 (B C B Ap O 100) In morte di Pio X. Elogio funebre letto nella Cattedrale di Barletta il 2 settembre 1914, Barletta, Dellisanti, 1914, p.20 (B C B Ap O 165) Discorsi nuziali, Barletta, Dellisanti, 1919, p.21 (B C B Ap O 149) Discorsi funebri ed epigrafi, Barletta, Dellisanti, 1920, p.35 (B C B Ap O 164) A Mons. Raffaele Dimiccoli per il 25° del suo sacerdozio, in Per il Giubileo del Canonico Don Raffaele Dimiccoli direttore del nuovo Oratorio S. 95 Filippo Neri: 30 luglio 1911-1936, Barletta, Rizzi e Del Re, 1936, p.38, ill p.27 (B D B Op 25.12) Religione e patria, in Celebrazione della Disfida di Barletta 13 febbraio 1937-XV, Barletta, Dellisanti, [1937], p. 22 (B D B Op 43.2) Sinodo diocesano di Altamura e Acquaviva delle Fonti. Maggio-Giugno 1938, Acquaviva, D. Ciocia, 1938, p. 25 (B D B Op 25.6) L’Azione cattolica e l’ora presente. Lettera pastorale per la Quaresima 1938. Acquaviva, D. Ciocia, 1938, p.24 (B D B Op 22.8) Lettera, in In memoria del Dottor Spiridione Sernia, Barletta, Dellisanti, 1941, p.189, p.13 (B D B R E 12) Studi Barletta onora il suo illustre figlio Mons.Domenico Dell’Aquila. Numero Unico edito dal Comitato per le onoranze. Barletta 20 giugno 1967, (Bari, Arti Grafiche Savarese), 1967, p. 16, ill (B C B Op 31.10 ) Cassandro, Michele, Mons. Domenico Dell’Aquila, Barletta, Rizzi e Del Re, 1964, p. [4], 22, [2], 1 ritr. (B C B Op 25.96) Dell’Aquila, Alberto Dante, S.E. Mons. Domenico Dell’Aquila, sacerdote, educatore, preside, vescovo, Barletta, D’Agostino, 1991, p.321 (B C B Ap B 397) Deluca, Anna, Mons. Dell’Aquila in “Il Fieramosca”, anno XX, n.1 (gennaio 1993), p.25 (B C B Per 31/13) Bibliografia Repertori generali: Chi è (1936) 304; Sorrenti 198. Repertori locali: Cassandro 332. 96 Della Marra Massimo Petronio Papa (Barletta 568- Roma 638) Figlio di Petronio Della Marra, console romano di origine longobarda, nacque per caso a Barletta durante un viaggio che i genitori stavano compiendo in Puglia poiché il padre era stato inviato a Canosa a sedare alcuni litigi tra i Romani che lì risiedevano. Massimo Petronio visse a Roma sin dalla fanciullezza, studiò e si fece chierico come era volere dei suoi genitori. Divenne anche esperto in lettere e fu famoso per la sua dottrina. Alla morte di Papa Bonifacio V fu eletto Papa col nome di Onorio I il 27 ottobre 625. Da Papa si interessò di sedare le eresie e le ribellioni dei vescovi dell’Istria. A Roma edificò nuove chiese e ne restaurò delle altre. Morì nel 638 e fu sepolto in Vaticano. Opere De Ascensione Domini, epigramma, in “Biblioteca Patrum” tomo 8 Sei lettere, in “Raccolta Concilii”, tomo IV Bibliografia Repertori generali: Nicodemo 191; Tafuri (Serie) 638. Repertori locali: Paolillo 5; Vista 28; Santeramo 44; Gallo 121. 97 Della Marra Pio Religioso (Barletta 1564 circa - 4.6.1648) Nacque da nobile famiglia barlettana verso il 1564. Entrò nell’Ordine Benedettino a Napoli. Insegnò teologia ma si dedicò anche alla medicina e in modo particolare alla chimica. Fondò nel Cenobio di S. Severino a Napoli una farmacia e la dotò di varie suppellettili. Papa Urbano III lo nominò Abate della Gran Croce di Cipro. Nell’opera Praxis methodica universalis curandorum morborum omnium si occupa della origine e della cura del morbo gallico e promette di pubblicare un volume «utilissimo e curioso di Chimica» che non sappiamo se poi pubblicò.38 Morì il 4 giugno 1648. Opere Opera pia per la salute del corpo humano del P. D. Pio Della Marra abbate della Gran Croce in Cipro, Napoli, Beltrano, 1634 Praxis methodica universalis curandorum morborum omnium, Propugnaculum fidei Catholicae, Napoli, Cavallo, 1642 Bibliografia Repertori generali: 38 Toppi 253; D’Addosio s.v.; Ferrari 260. D’Addosio, 340 illustri letterati ed artisti della provincia di Bari, Avellino, Bari 1894, s. p. 98 Di Gilio Antonio Medico (Barletta 1786 – Barletta 28.2.1816) Figlio di Diego, appartenne ad una famiglia proveniente dalla Terra di Cerchiara di Calabria che si stabilì a Barletta ed ebbe una imponente casa palaziata in via Nazareth. A vent’anni vinse la cattedra di Storia Medica e di Lingua Greca presso l’Università di Catania. Fra le tante opere, molte delle quali rimaste inedite, il D’Addosio ne segnala una di cui si occupò il “Giornale Letterario” di Napoli dell’ottobre 1793: Memoria sulla rigenerazione dell’aria deflogistica del sig. Gilio di Barletta in cui si parla di “come in poca aria si possa ottenere aria vitale ad uso dei malati per mezzo del nitro in apparato proprio”. Opere Memoria sull’aria deflogisticata, Napoli, Vincenzo Marotta, 1793 Bibliografia Repertori generali: D’Addosio s.v. (Dott. Gilio). Repertori locali: Cassandro 347. 99 Di Leo Mario Letterato - Poeta (Barletta 1500 circa - Barletta 1558) Nacque a Barletta agli inizi del Cinquecento, da Antonio e Michela De Ninno, ma visse per lo più a Napoli. Particolarmente dedito agli studi letterari ebbe rapporti con i più noti scrittori del tempo. Sposò Laudonia De Pomis. Di lui ci resta un poemetto, pubblicato a Napoli nel 1538 e successivamente più volte ristampato, dedicato alla Marchesa di Padula, donna Maria di Cardona, che celebra le gentildonne napoletane. In esso l’autore fa riferimento al suo luogo di nascita “ presso il fiume Aufido dirimpetto al Gargano”. Morì a Barletta e fu sepolto in Cattedrale nella tomba di famiglia. Opere L’Amor prigioniero, Napoli 1538, Studi Lodi di dame napoletane del secolo decimosesto dall’Amor prigioniero di Mario Di Leo, a cura di G. Cecie B. Croce, Napoli, 1894, p. XXXIV, 80 Il poemetto l’Amor prigioniero di Mario Di Leo da Barletta: notizie ed illustrazioni, in “Rassegna Pugliese”, vol. XI (1894), n.2: p.41-48, n.3: p.70-76, n.4: p.105-111, n.6: p. 169-173 (B C B Per A 109) Vista, Francesco Saverio, Mario Di Leo, in “Il Buon Senso”, anno VI, 1907, n. 4, p. 2, e anno VII, 1908, n.11, p.2 (B C B Per 53.19.2) Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie – Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Cassandro, Michele, Un poeta barlettano del ‘500: Mario Di Leo in Regia Deputazione di Storia Patria Bollettino anno 1939, p.15-20 (B C B Op C 162) Una lirica inedita di Mario Di Leo poeta barlettano del sec. XVI, in “Japigia” Notiziario a cura di G. Petraglione, anno XIII (1942), fasc.IV, p.265-266 (B C B Per 25.23) Epicuro, Marcantonio, I drammi e le poesie italiane e latine, aggiuntovi: L’Amor prigioniero di Mario Di Leo, a cura di Alfredo Parente, Bari, Giuseppe Laterza e figli, 1942, p. 147-217 (B C B Coll. C 9/190) 100 Santeramo, Salvatore, Ancora di Nicola Gambino e dell’influenza umanistica durante il sec. XVI, in “Archivio storico pugliese”, anno III, (1950), fasc.1, p. 10 (B D B Op 25.21) Bibliografia Repertori generali: Tafuri III, II 190; Minieri Riccio 176; D’Addosio s.p.; Villani (1904) 501; Ferrari 274; D B I XC, 62; Dizionario Enciclopedico Laterza II, 305; Letteratura Einaudi. Gli Autori 716. Repertori locali: Vista 31 (De Leo); Cassandro 334. 101 Dionisio da Barletta Religioso (Barletta 12. 9.1672 - Barletta 21.12.1755) Al secolo Fabio Antonio, nacque da Domenico Filisio e Francesca Stabile. Sebbene la famiglia fosse umile egli frequentò la scuola con profitto, in seguito si dedicò all’attività agricola finchè non decise di entrare nell’ Ordine dei Cappuccini di Barletta col nome di Fra’ Dionisio. Morì in concetto di santità nel 1755 per aver compiuto miracoli in vita. Ai suoi funerali partecipò tutta la città compresi gli amministratori dell’epoca. Fu seppellito nella chiesa del Convento con grandi celebrazioni. Nel 1858 Mons. Bianchi Dottula dispose la ricognizione del corpo di Fra’ Dionisio posto nella sacrestia della chiesa dei Cappuccini. La tradizione vuole che il nipote di Fra’ Dionisio, Padre Anselmo, distruggesse tutti gli scritti relativi allo zio e ai miracoli da questi compiuti. Il corpo di Fra’ Dionisio fu traslato nella chiesa dell’Immacolata il 28 agosto 1938. Opere Novena in onore della SS. Vergine Maria per L’Annunziazione, Incarnazione e Viaggio di nove mesi che si portò nel suo sacratissimo corpo il Bambino Gesù. Divise in preparazione, meditazione, punti, considerazioni e soliloqui e veri atti di esercizi in soddisfazione a Dio per il peccato d’Adamo. Fatta a devozione di Fr. Dionisio da Barletta serviente della religione cappuccina, Napoli, 1743 Studi Santeramo, Salvatore, Le origini del convento dei Cappuccini in Barletta, Bari, L’Aurora serafica, 1939, p. 4 (B D B Op 25.24) De Ruggiero, Antonio (Fra’ Antonio da Stigliano), Una gemma nascosta. Note biografiche di Fra’ Dionisio da Barletta, cappuccino, con prefazione di Antonio Marino. 2ªed., Bari, L’aurora serafica, 1941, p. 188, fig., 1 ritr. (B C B Ap A 19) Dicuonzo, Ruggiero, Servo di Dio Fra Dionisio (Antonio Fabio Filisio) da Barletta Cappuccino in Stelle nel cielo di Barletta, Matera, BMG, 1996, p.95-99 (B C B Ap B 366) Bibliografia Repertori locali: D’Addosio s.v., Santeramo 46; Gallo 144. 102 Elefante Camillo Possidente (Barletta 1734 – Barletta 11.01.1817 ) Nato da Giacinto e Virginia Megna appartenne ad una famiglia nobile di Barletta. Sposò Michelina Affaitati ed ebbe sette figli. Fu Console del Tribunale del commercio nel 1793 e deputato. Fu anche Priore del Monte di Pietà. Ci ha lasciato una Cronaca che descrive i principali avvenimenti degli anni 1795-1813, validissimo aiuto alla ricostruzione della storia di Barletta. Morì di malattia all’età di ottantacinque anni nella sua casa di Strada Cambio n.38. Opere Cronaca Manoscritta 1795- 1813, voll. 3 (B C B Ap Ms I 72-74) Studi Trascrizione della Cronaca manoscritta di Camillo Elefante 17951798 a cura di Filannino Michelangelo e Tupputi Vincenzo, Barletta, Città di Barletta-Biblioteca comunale “Sabino Loffredo”, 2000, p.316 (B C B Ap B 414/27 ) Bibliografia Repertori locali: Seccia 421; Vista 32; Santeramo 45 ; Delcuratolo 202. 103 Elefante Giuseppe Maria Religioso (Barletta 1712 – Barletta 29.10.1796) Frate domenicano, noto col nome di Fra’ Giuseppe che sostituì al nome di nascita Eustachio, come sostiene il Loffredo, si dedicò agli studi storici e teologici e con vigore, nel convento di S. Marco a Firenze, sostenne la verità della Sacra Cronologia. Si occupò anche della Leggenda dei Vescovi Ruggiero di Canne e Riccardo di Andria e della fondazione della chiesa di S. Andrea di Barletta. Fu lettore di teologia a Fiesole e Bitonto e teologo presso il Cardinale Landi, Arcivescovo di Benevento. Nel 1784 fu costretto a tornare a Barletta per motivi di salute e diresse il Collegio di S. Domenico. Scrisse opere storiche in gran parte possedute dalla famiglia ma ora perdute poiché la famiglia si è estinta. Donò un gran numero di libri alla biblioteca dei Domenicani intitolata a S. Maria Maddalena. Opere Dissertazione teologico critica del Pre. Fra Giuseppe Maria de Elefante maestro ecc. in risposta all’anonimo autore italiano del catechismo sulla comunione dell’augustissimo sacrifizio della messa, Napoli, Orsino, 1774 La verità della Sacra Cronologia. Leggenda dei Vescovi Ruggiero di Canne e Riccardo di Andria. Dissertazione sul tempio di S. Andrea di Barletta. Bibliografia Repertori generali: Villani (1904) (Elefante de) 326; Ferrari (De Elefante) 254. Repertori locali: Seccia (P. Giuseppe) 428; Loffredo II, 186 (Eustachio); Cassandro 336 (Eustachio). 104 Elefante, Scipione Religioso (Barletta 1776 – 30.07.1823) Nacque a Barletta da Camillo e Michelina Affaitati nel XVIII secolo e fu Cavaliere Gerosolimitano. Si occupò di storia cittadina e ci ha lasciato una cronaca manoscritta riguardante Barletta nel 1799 che secondo il Villani si trovava presso Francesco Saverio Vista, pubblicata in parte nella “Rassegna Pugliese”. Opere Cronaca di Barletta nel 1799, in “Rassegna Pugliese” vol.X (1893), n.6, p.121-124 (B C B Per A 109) Bibliografia Repertori generali: Villani(1904) 326; Ferrari 254 (De Elefante). Repertori locali: Seccia 420; Delcuratolo 106. 105 Esperti Francesco Saverio Avvocato (Barletta 1734 - Barletta 1794) Fu avvocato principe del Foro Napoletano, fu anche esperto di Archeologia e agente della Repubblica di Ragusa. Fu amato e stimato da molti anche se fu sempre poco incline a dimostrate la sua bravura e il suo sapere, per questo non pubblicò mai le sue opere. Opere Studi Giuridici Autografi, manoscritti, 1764-1795, cc.7 (B C B Ap Ms M 66) Studi Componimenti in morte di D. Francesco Saverio Esperti, nobile patrizio della città di Barletta , ed avvocato primario del foro napolitano, Napoli, Orsino, 1795, p. 100 (B C B Op 24/131) Bibliografia Repertori generali: Villani (1904) 333 e 1256; Ferrari 288 Repertori locali: Vista 32; Cassandro 343; Seccia 421 106 Filograsso Michelangelo Insegnante (Barletta 30.1.1886- Campobasso 26.3.1956) Nato a Barletta da Biagio e Maria Nicola Calabrese in Via Mulini. Insegnò lettere presso vari licei d’Italia e fu a Belluno, Ferrara, Formia. Si occupò spesso della sua città natale con numerosi articoli e scritti in particolare in riferimento a Giuseppe De Nittis e alla Pinacoteca comunale. Collaborò con Salvatore Santeramo per il quale scrisse le prefazioni alle operae: Il simbolismo della Cattedrale di Barletta e Alessandro Benucci. Opere Memorie e appunti di vita barlettana con appendice: Barletta ai tempi di Dante, Barletta, Dellisanti, 1922. p.94 (B C B Op 19/11) L’umorismo di Ippolito Nievo, Pisa, F. Menotti, 1923, p. 189 (B C B Ap C 12) Giuseppe De Nittis e la moderna arte pugliese, Barletta, Dellisanti, 1923, p.24 (B C B Ap I 3/2) G .De Nittis nell’arte e nella vita, Barletta, Dellisanti, 1925 Un benedettino cavense corrispondente e ispiratore di Massimo D’Azeglio, in “Storia ed Arte”, anno I, 1929, n.4-5 luglio-ottobre, p.7075 (B C B Ap D 4/4) Omero L’Iliade tradotta da Ippolito Pindemonte con note di M.A. Filograsso, Napoli-Città di Castello, Perrella, 1930, p. [4], 291 (B C B Ap A 12) Per la partenza del Commendatore professore Ettore Ricci dal R. Liceo “Tiziano”, Belluno, s.n.t., 1932, p.4 (B C B Op 17.60) La Madonna dello Sterpeto protettrice di Barletta nel suo II° centenario 1732- 1932. [Numero unico] a cura della Commissione delle feste religiose, Barletta, Dellisanti, 1932, p. 20 (B D B Op 35.1) Tre letture del Vangelo con un ricordo del prof. E. Ricci e un sonetto bellunese, Belluno, Istituto Veneto di Arti grafiche, 1933, p.38 (B C B Op B 385) In memoria di Mauro Landi, con altri scritti, Ferrara, Grafiche Littorie, 1937, p.44 (B C B Ap B 412) In memoria di Ettore Paolillo, Barletta, Rizzi e Del Re, 1940, p. 23 (B D B Op 25.18) 107 Augusto - Vitruvio - La carta della scuola - Verga - De Nittis, Barletta, Dellisanti, 1940, p. 51 (B C B Ap O 227) Per Spiridione Sernia, in In memoria del Dottor Spiridione Sernia, Barletta, Dellisanti, 1941, p.189, p. 17-22 (B D B R E 12) In memoria di Francesco Paolo Scuro, monsignore, nel primo anniversario della sua morte, Barletta, Rizzi e Del Re, 1941, p. 171 (B D B R D 3) Il primo centenario di Giuseppe De Nittis, in “Il Buon Senso”, nuova serie, 9.3.1946 (B C B Per 59/19.4) G. De Nittis attraverso la stampa (raccolta di articoli a cura di N. U. Gallo) vol.1, Barletta, Gazzetta della Provincia, 1971, p. 56 (B D B Op 22.4) Memorie e appunti di vita barlettana: La pinacoteca de Nittis e il suo avvenire, Responsabilità del patrimonio artistico cittadino, De Nittis a Londra, Barletta, Dellisanti, 1971, p. 31 (B C B Op D 66) Barletta durante l’occupazione tedesca: Vigili urbani barbaramente trucidati. 12-24 settembre 1943, Barletta, Rizzi e Del Re, 1945, p. 28, ill. (B C B Op 25.116) Bibliografia Repertori locali: Delcuratolo 124, 172, 175. 108 Fraggianni Niccolò Giurista (Barletta 30.04.1686 - Napoli 09.04.1763) Nacque a Barletta il 30 aprile da Antonio e Francesca Acquaviva. Frequentò il famoso collegio dei Gesuti presso il Monte di Pietà. Si interessò agli studi letterari e compose varie poesie. In seguito, trasferitosi a Napoli, intraprese lo studio della giurisprudenza e si laureò all’età di vent’anni. Fu con Ravaschieri nel 1712 alla Corte di Vienna dove fu apprezzato ed ebbe modo di approfondire i suoi studi filosofici, conoscendo anche il filosofo Leibnitz. Fu lì che si propose di scrivere XX libri di Meditazioni dei quali, però, ne scriverà solo quattordici. Tornato a Napoli fu mandato a Lucera come Avvocato fiscale della Regia Udienza. Dopo alcuni anni tornato a Napoli, per difendersi in una causa di insubordinazione alla presenza del Vicerè D’Althan, fece così bella impressione difendendosi in tedesco che il Vicerè conquistato dalla sua eloquenza lo nominò Segretario del Regno carica che resse per nove anni finchè fu eletto Consigliere di S. Chiara e ottenne da Carlo III di Borbone il titolo di Marchese di Barletta, Bari e Lucera. Nel 1734 fu mandato in Sicilia come Consultore di Stato. Ritornato dopo sei anni a Napoli fu Caporuota del S. R. C., delegato della Real Giurisdizione e Prefetto dell’Annona, cariche che ricoprì per ventitrè anni. Si oppose alla costituzione del Tribunale dell’Inquisizione nel Regno di Napoli. Fu sempre attento ai problemi della sua città natale, e si interessò all’allargamento del porto. Nel 1743 acquisto il Palazzo Della Marra. Ammalatosi, morì il 9 aprile 1763 e fu sepolto a Napoli nella chiesa dei Padri dell’Oratorio. A Barletta nella chiesa di S. Andrea il fratello Saverio, nel 1765, fece erigere un monumento in suo onore vicino alla Cappella della Famiglia Fraggianni eretta nel 1735. Opere Consulti attinenti al Regno di Sicilia. Consulti del Regio Collaterale Consiglio. Consulti della Real Camera di S. Chiara. Consulti civili e militari. Debolezza dello spirito umano, voll. 14 Poesie greche, latine, toscane, Napoli, 1708 Notamenti del collaterale e Registri, 1725 Consulti e decreti suoi propri sopra cause ardue, tomi 3 Riflessioni sulle consulte di D. Gaetano Argenti, tomi 3 Memoria sulla città di Barletta, tomo I. De natura et vi matrimonii clandestini. De legibus tam patrii quam aliorum regnorum. 109 Prammatiche. Lettera circolare a tutti gli arcivescovi e vescovi del regno intorno al modo di procedere in cause di fede, col regio dispaccio della M. di Ferdinando IV, diretto contro il tribunale del Sant’Ufficio della Inquisizione sulla stessa materia, Napoli, Simoni, 1761 (B C B Ap Ms G 49) Componimenti, Napoli, Stamperia Simoniana, 1763 Archivio della Regia Giurisdizione del Regno di Napoli: ristretto d’ordine regio in indice compendioso, Lisbona, Stamperia Reale, 1773 Annotazioni a diversi autori classici antichi e moderni. Proptuarioum exceptorum varii argumenti. manoscritto Lettere a B. Corsini (1739-1746), a cura di Elia Delcuratolo, Napoli, Jovene, 1991 p. XCVI, 671 (B C B Ap D 92) Autografi, cc. 6 (B C B Ap Ms M 69) Studi Componimento in morte del Marchese Niccolò Fraggianni, Napoli, Stamperia Simoniana, 1763, p. CCXXVII (B D B R E 21) Carulli, Giuseppe, Elogio [funebre] del marchese Nicola Fraggianni, Napoli, Simoni, 1763, p.52 [IV], LII, tav.1 (B C B Op 27.18) Murena, Massimo, Orazione in Raccolta dei componimenti in morte del marchese Niccolò Fraggianni, Napoli, 1763 Degli Angeli, Gherardo, Delle lodi del Marchese Niccolò Fraggianni, in Orazioni funebri di Gherardo degli Angeli Minimo, Napoli, 1774 Volpicella, Lugi, Biografia di Niccolò Fraggianni, in Biografia degli italiani illustri, Venezia, 1841 Palermo, Francesco, Il secolo XVIII nella vita di Niccolò Fraggianni napoletano per Francesco Palermo [ segue: vita di Niccolò Fraggianni cavata dal latino di Stefano Patrizio e dispsorirn italiano], in “Archivio storico italiano”, nuova serie, Firenze (1885), p. 115-140 (B C B Ap A 3/1) Lovero, Leonardo, Biografia, in “Unione Liberale”, anno I, n. 4, 29.9.1889 (B C B Ap Ms M 69-78) Fortunato, Nicola, Il delegato della Real Giurisdizione, Niccolò Fraggianni, e la sua posizione nei conflitti tra stato e chiesa durante la prima metà del 1700, Salerno, dattiloscritto, 1969, p. 226 (B C B Dattilo A 9) 110 Delcuratolo, Elia, Per una biografia di Niccolò Fraggianni: la giovinezza, in “Clio” n. 2, 1971, p. 253-302 (B C B Ap U 1) Delcuratolo, Elia, Niccolò Fraggianni delegato della Real Giurisdizione, in “Clio” n. 1, 1972, p. 25-40 (B C B Ap U 1) Masella, Sergio, Niccolò Fraggianni e il Tribunale dell’Inquisizione a Napoli, Napoli, Athena Mediterranea, 1972, p. 175, tav.1 (B C B Ap T 3) Di Donato, Francesco, La segreteria del regno e Niccolò Fraggianni 1725-1733, estr. da “Archivio Storico per le province napoletane”, v.107, Napoli, Società napoletana di Storia Patria, 1989, p.247-309 Di Donato, Francesco, Stato, magistrature, controllo dell’attività ecclesiastica: Niccolò Fraggianni nel 1743, estr. da “Archivio Storico per le province napoletane”, Napoli, Società napoletana di Storia Patria, 1993, p. 255-328 Bibliografia Repertori generali: Giustiniani II, 30; Minieri Riccio 133 e 397; D’Addosio s.v.; Villani (1904) 373, 1265, e 1091 (erroneamente Traggianni); Ferrari 319; D B I XXXIX, 580. Repertori locali: De Leon 51; Seccia 423; Loffredo II, 179; Paolillo 38; Vista 29; Santeramo 45; Cassandro 342; Vinella 91; Borgia 77. 111 Fuccilli, Felice Sacerdote - storico (Barletta 02.07.1771 - Barletta 16.01.1839) Figlio di Ruggero e Paolillo Maria Giuseppe. Divenuto sacerdote si dedicò allo studio di entrambi i diritti e a detta dei biografi divenne dottissimo. Fu Diacono incaricato della chiesa di S. Maria Maggiore nel 1795. Partecipo alla rivoluzione dl 1799 e a seguito di essa subì la prigionia. Fu Vicario generale a Calvi e Vicario foraneo della Curia Arcivescovile di Trani, nel 1812 aderì alla Carboneria. Di lui si sa poi che fu Cantore della Chiesa di S. Maria Maggiore, e che scrisse parecchie opere relative alla storia locale e in particolare alla storia della chiesa locale. Alcuni suoi scritti furono donati alla Biblioteca Comunale di Barletta da Francesco Saverio Vista. Opere Ragioni intorno all’unione della dignità del primo cantorato e di dodici canonicati già ordinata nella insigne collegiale e parrocchiale chiesa di S. Maria Maggiore di Barletta, Napoli, Nobile, 1815, p.46 (B C B Ap R 107) Trattato sulla origine sulli pregressi e sulla natura delle chiese della città di Barletta, manoscritto, Napoli, 1816, cc. 239 (B C B Ap Ms I 56) Istoria delle cose ecclesiastiche della città di Barletta, manoscritto, Napoli, 1816, cc. 240-454 (B C B Ap Ms I 56) Prosopopea o Cenno storico sulla città di Barletta Poema del cantore D. Felice Fucilli, manoscritto,1836, cc. 37 (B C B Ap Ms L 66) Istoria biografica della città di Barletta del Cantore Felice Fucilli, 1837 (secondo il Volpicella conservata da Raffaele Bonelli) Studi De Ninno, Giuseppe, I martiri e perseguitati politici di Terra di Bari nel 1799, Bari, Pansini, 1915, p.256-257(B C B Ap E 9) Paolillo, Benedetto, Barletta nel 1799: ricordi cronistorici con un’appendice sui patrioti barlettani di quel tempo, Barletta, Dellisanti, 1921, p.74-75 (B C B Op A 240) Bibliografia Repertori generali : Volpicella 243; Villani (1904) 382; Villani (1920) 91; Ferrari 326. Repertori locali: Vista 32; Cassandro 339; Delcuratolo 203. 112 Gabriele da Barletta Religioso (Barletta 1458 circa - Venezia 1520 circa) Fu istruito presso il convento dei Domenicani a Barletta. Passò poi per un breve periodo a Napoli. Poi ancora a Bologna dove ebbe modo di tenere delle conferenze nella chiesa di S. Domenico. Infine si trasferì a Firenze nel Convento dell’Ordine. A Brescia nel 1495 predicò nella chiesa di S. Maria delle Grazie e pubbicò per la prima volta i sui Sermoni. Fu teologo, esperto di diritto civile e canonico ed oratore eloquentissimo tanto che si fece conoscere in tutt’Italia come predicatore e riportò grandi successi per i suoi sermoni. Il suo modo di esprimersi giudicato da taluni troppo licenzioso, ma sicuramente efficace, gli assicurò la fama tanto che per lui fu coniato il detto “Nescit praedicare qui nescit barlettare” (non sa predicare chi non sa barlettare cioè imitare le prediche di Gabriele da Barletta). Si sa che alcuni scrissero sermoni firmandosi “Gabriele” per sfruttare il successo ottenuto dal frate. Le sue prediche furono stampate in venti edizioni in varie città: Parigi, Lione, Venezia, Benevento, a partire dalla prima del 1498 fino all’ultima del 1585. Esse rappresentano un interessante documento sulla religiosità popolare del tempo. Opere Sermones [quadragesimales] fratris Gabrielis Barelete, Brescia, Giacobbe Britannico, 11.XI.1497. got., c [4],135, (B C B Inc. 1) Sermones de Sanctis fratris Gabrielis Barelete. Brescia, Giacobbe Britannico, 13.I.1498. got. , c.77 (B C B Inc.2) Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Filannino, Michelangelo, Nescit predicare qui nescit barlettare, un contributo alla conoscenza di Gabriele da Barletta (Gabriel de Brunis de Barulo), insigne predicatore domenicano del XV secolo, Barletta, dattilocritto, 1997, p. (B C B Dattilo A 76) Cappelluti, Gerardo, Caterina da Siena in alcuni “Sermones” del secolo XV, in Atti del Congresso internazionale di studi Cateriniani SienaRoma, 24-29 Aprile 1980, Roma, Curia Generalizia O. P., 1981, p.483522 (B D B Op 24.23) 113 Bibliografia Repertori generali: Toppi 102 (Gabriele Barletta della città d’Aquino); Chioccarello 190; Minieri Riccio 52; D’Addosio s.v.; Villani (1904) 106 (Barletta Gabriele) e 1267; D B I VI, 399 (Barletta Gabriele). Repertori locali: De Leon 50; Seccia 428; Loffredo I, 432; Paolillo 21; Vista 29; Santeramo 46; Cassandro 329; Vinella 91. 114 Galiberti Casimiro Religioso (Barletta fine XVII sec. - Madrid 1740) Figlio di Ciccio e Caterina Caminari divenne Frate francescano. Ben presto ebbe fama di insigne predicatore e Carlo VI Imperatore d’Austria lo nominò suo predicatore. Nel 1722 pubblicò a Vienna tre sermoni quaresimali e tre prediche recitate nella Cappella Imperiale. Nel 1732 gli fu offerto il Vescovato di Mottola che rifiutò. Ferdinando V di Borbone ottenne da Papa Clemente XII che fosse inviato a Madrid come Inquisitore del Sant’Ufficio e lì il Galiberti morì nel 1740. Opere Sermoni quaresimali, 1722 Prediche Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Bibliografia Repertori Locali: De Leon 50; Seccia 427; Loffredo II, 149; Cassandro 329; Vinella 95. 115 Gallo Nicola Ugo Giornalista (Barletta 1.4.1909 - Barletta 22.9.1991) Nacque a Barletta da Francesco Paolo e Giovanna Pedone, fin da piccolo si dedicò alla musica e imparò a suonare il violino ma non divenne mai musicista professionista. A 16 anni incominciò a scrivere per un quotidiano di Napoli, si specializzò in critica musicale e d’arte e in seguito collaborò con altri giornali raggiungendo una posizione morale ed economica di tutto riguardo. Si trasferì a Bologna il 18 febbraio 1947 per motivi di lavoro non mancando di ritornare periodicamente a Barletta per curare gli interessi della sua famiglia. Fece ritorno stabilmente a Barletta il 28 ottobre 1972 come dice egli stesso “un po’ per nostalgia della mia città un pò per dedicarmi alla storia barlettana”. Scrisse e pubblicò varie opere a carattere letterario ed alcune riguardanti la storia locale. Fondò una collana “Archivio di Barletta” nella quale pubblicò i suoi scritti, e una Casa Editrice la “Gazzetta della provincia” il cui fine, come si legge sul foglio di guardia di ogni sua pubblicazione è: “ospitare il meglio delle opere che illustrano l’arte, la storia e il folkrore di Barletta”. Per le sue numerose pubblicazioni e per la sua vita esemplare meritò le onorificenze di Cavaliere della Corona d’Italia e Cavaliere ufficiale della Repubblica d’Italia. Opere La leggenda di Eraclio il colosso di Barletta, con disegni originali del prof. Carmine Di Rienzo, Barletta, Gallo, 1942, p. 25, ill. (B C B Op 17.54) Questo nostro difficile idioma, Processo alla lingua italiana per parlar bene e scrivere meglio, Bologna, Gallo, 1963 Lisia. Contro Diogìtone Introduzione critica diNicola Ugo Gallo, Bologna, Gallo, 1963 La Disfida di Barletta attraverso la stampa. vol.I, Barletta, Edizioni Gazzetta della Provincia, 1968, p. 48 (B C B Op 22.189/2) Giuseppe De Nittis attraverso la stampa vol. 1, Barletta, Edizioni Gazzetta della Provincia, 1971, p. 56 (B C B Op 22.189/3 B D B Op 22.4) La Disfida di Barletta e il suo monumento nazionale, Barletta, Edizioni Gazzetta della Provincia, 1972, p. 127, ill. (B C B Ap C 168) Eraclio il colosso di Barletta nella storia e nella leggenda, 2ªed, Barletta, Edizioni Gazzetta della Provincia, 1967, p. 44, ill. (B C B Op 22.168) La croce patriarcale della Basilica di San Sepolcro di Barletta, Barletta, Edizioni Gazzetta della Provincia, [1982], p. 128, ill. (B C B Ap U 171) 116 La Disfida di Barletta, opera critica fondamentale Vincenzo e Antonio Gallo profili biografici, in Il Fondo Musicale Gallo della Biblioteca Comunale di Barletta, Barletta, Città di Barletta – Assessorato alla cultura - Biblioteca comunale “Sabino Loffredo”, 1983, p.209-216, ill. (B C B Ap B 46) Omaggio all’Operetta. I personaggi, le vicende, gli autori, i commenti. Guida essenziale all’ascolto delle operette più popolari, Barletta, Edizioni Gazzetta della Provincia e Associazione Amici della Musica “Mauro Giuliani”, 1984, p. 87 (B C B Op. C 29) Il cornuto immaginario. Commedia in tre atti, Barletta, Edizioni Gazzetta della Provincia, 1989, p.59 Barletta d’ogni tempo. Enciclopedia di personaggi e avvenimenti barlettani, Barletta, Edizioni Gazzetta della Provincia, s. d., p. 207, ill. (B C B Ap B 283) Sorrisi alle stelle, Racconti per tutti e per nessuno. L’imaginifico D’Annunzio Studio critico Bologna. Arte, storia e turismo Nel mondo della fantasia: narrativa per la Scuola Media. Guida al D’Annunzio. Biografia essenziale. D’Annunzio uomo, artista, lirico, narratore e drammaturgo. Repertorio critico Alfieri. Saul: Introduzione, commento e note Seneca. La dottrina morale commento e note De Nittis, in collaborazione col Prof. Francesco Rutigliano Elementi ed esercizi di grammatica italiana Il verbo e la sua coniugazione Polibio: le Storie lib. XIV, trad. Polibio: le Storie lib. XV trad. Publio Virgilio Marone:l’Eneide lib.I Bibliografia Repertori generali: Sorrenti (1976) 276. Repertori locali: Gallo 175. 117 Gentile Francesco Poeta (Barletta secolo XVII) Nacque a Barletta, ma si trasferì a Viterbo dove dette alle stampe le sue opere. Opere La Memoria di Daria e Crisante di Monsignor Belley ridotta in opera scenica da don Francesco Gentile da Barletta, Viterbo, 1647 Li trastulli d’amore, commedia nuova di don Francesco Gentile da Barletta dedicata all’Altezza di Carlo Gonzaga, Viterbo, 1647 Bibliografia Repertori generali: Toppi 332; D’Addosio s.v.; Villani (1904) 404; Ferrari 343. Repertori locali: Vista 30. 118 Graziani Saverio Medico (Barletta inizi sec. XVIII) Probabilmente figlio di Giuseppe, speziale, che risiedeva a Barletta nel 1754. Medico valente e ricercatore. Dopo un breve periodo di soggiorno a Napoli visse e operò nella città di Fiume, come medico primario, sicuramente nel 1774, dove diede alle stampe un’ opera sull’uso del mercurio in medicina. Opere De usu mercuri tam interne, quam externe, Fiume Bibliografia Repertori locali: De Leon 51; Loffredo II, 149; Seccia 433; Cassandro 345; Vinella 97 (Graziano). 119 Grimaldi Giovan Paolo Religioso (Barletta 1564 - Napoli 1641) Entrò nella Compagnia di Gesù, fu teologo e in omaggio alla città natia scrisse la vita di S. Ruggiero Vescovo di Canne. L’ opera contiene anche una serie di notizie sulla storia della città di Barletta. Opere Vita di S. Ruggiero Vescovo, et Confessore, Patrono di Barletta. Scritta dal R. P. Gio: Paolo Grimadi, napolitano della Compagnia di Giesu [sic] Con l’annotationi del medesimo, Napoli, Stamperia Longo, 1607, p. 146, [14], tav. 1 (B C B Ap L 6) ristampa anastatica Cassano Murge, Peucetia, 1993, p.160 (B C B Ap D 102) Bibliografia Repertori generali: Toppi 149 (Grimaldo); Chioccarello 344 ; Volpicella 246; D’Addosio s.p.; Ferrari 378. Repertori locali: Delcuratolo 94, 141. 120 Italia Luigi Medico – Poeta (Barletta 08.12.1823 -Barletta 1886) Nacque da Giuseppe e Francesca Martire. Fu Sindaco di Barletta dal 6 agosto 1860 al 1862 e sotto il suo sindacato si svolse il 21 ottobre 1860 il plebiscito popolare per l’adesione di Barletta al Regno d’Italia. Si dedicò alla composizione di versi solo in parte pubblicati. Morì a Barletta nel 1886. Come medico pubblicò una serie di relazioni. Opere Per l’innaugurazione del nuovo porto in Barletta il giorno 17 ottobre 1880 in Inaugurazione dei lavori del nuovo porto e del monumento a Massimo D’Azeglio, Ricordi del 17 ottobre 1880, Barletta, Vecchi e soci, s.d., p.63-64 (B C B Op 29.15) Discorso letto al comitato medico di Barletta nel giorno della sua innaugurazione [1 giugno 1882], Barletta , V. Vecchi e Soci, [1882], p.11,[3](B C B Ap D 12/11) Al Canonico Teologo D. Giuseppe Ciccarelli, sonetto, in Collana Poetica offerta a Giuseppe Ciccarelli Canonico Teologo, Barletta, Tip. Vecchi e soci, [1882], p. 15-19 (B C B Op 25. 221/2) Iscrizioni, in Discorso ed iscrizioni in occasione dei solenni funerali celebrati pei trapassati di Casamicciola nella R. Cattedrale di Barletta il dì 28 Luglio 1883, Barletta, [1883], p.15-19 (B C B Op 26.4) Bibliografia Repertori generali: Villani (1904) 484. Repertori locali: Vista 30. 121 Lattanzio Vito Antonio Medico (Barletta 30.06.1878 – Barletta 07.02.1960) Perse i genitori in seguito al terremoto di Casamicciola nel 1883. Rimasto orfano studiò a Prato e successivamente si laureò in Medicina e chirurgia. Fu primario dell’Ospedale Civile di Barletta e medico condotto. Durante l’epidemia di colera del 1910 si distense per la sua opera di assistenza e per questo gli fu conferito il titolo di Cavaliere Ufficiale e Benemerito per la Salute Pubblica. Partecipò alla I° Guerra mondiale come Ufficiale medico. Il 27 marzo 1923 fondò l’Associazione “Amici della Storia e dell’Arte barlettana”, della quale fu anche Presidente, attraverso la quale si battè per la tutela dei beni culturali di Barletta producendo denunce, articoli sul giornale dell’associazione e tenendo vivo l’interesse dei barlettani su questi argomenti. Venne anche chiamato a presiedere la Commissione di Vigilanza della Biblioteca Comunale. Fu Commissario Prefettizio della città di Barletta dall’agosto 1928 all’agosto 1929 e Commissario prefettizio all’Ospedale Civile di Barletta dal 1948 al 195039. Opere Valore clinico dell’albuminuria nell’influenza. Metodo curativo, casi clinici, Barletta, Dellisanti, 1920, p.50 (B C B Op 25.57) Alcuni tumori ovarici in speciali condizioni sono un’indicazione per l’isterectomia complementare, Barletta, 1920, p.28 (B C B Op 24.41/1) Tifo esantematico fra i prigionieri di guerra italiani rimpatriati, ricoverati nell’Ospedale Militare di riserva di Barletta, Barletta, 1920 (B C B Op 24.41/3) Relazione sanitaria per alcune malattie infettive, Barletta, 1920, p.18 (B C B Op 22.33) Le forme atipiche della meningite cerebro-spinale epidemica. Osservazioni cliniche, Barletta, 1921, p.48 (B C B Op 24.41/2) Per la conservazione della Sottoprefettura. Cenni storici, Barletta, Francesconi, 1923, p.28 (B C B Ap D 13/3) Documentazione storica sull’importanza della città di Barletta Caput Regionis dal XII al XVII secolo, Barletta, Papeo, 1927, p.44, ill. (B C B Ap B 1/10) 39 Il profilo biografico è liberamente tratto dalla Delibera di Giunta Comunale del Comune di Barletta n. 451 del 07.09.2000 122 Di Terra Baruli antica provincia di Barletta, Barletta, Francesconi, 1928, p.92, ill. (B C B Ap D 11/5) Relazione del Commissario Prefettizio Dott. Cav. Vito Lattanzio 16 agosto 1928 – 16 agosto 1929, Barletta, Dellisanti, 1929, p. (B C B Ap D 13/5) Discorso pronunziato il 18 Marzo 1929 a Barletta per l’innaugurazione del Museo e Pinacoteca Comunali, in “Storia e arte”, anno I (1929), n. 1-3, p. 7-12 (B C B Ap D 9/3) Per la cittadinanza onoraria a S.E. Attilio Terruzzi, comandante il 138° Reggimento Fanteria della Brigata Barletta. Discorso Bibliografia Repertori locali: Delcuratolo 124-127. 123 Leoncavallo Giuseppe Avvocato - Poeta (Barletta 17.12.1768 – Barletta 31.07.1814) Nacque a Barletta il 17 dicembre 1768 da Francesco, medico, e Serafina Franceschini. Compì i primi studi presso il Convento dei Domenicani di Barletta, poi studiò diritto a Napoli, si laureò in entrambe le leggi e intraprese l’attività di avvocato. Appartenne alla Regia Accademia Sebezia, presso la quale pubblicò numerosi saggi letterari. Sposò Raffaella Delvecchio. Insegnò nel 1793 a Barletta lettere, storia e diritto, nel 1799 fu eletto consigliere della città ed infine Sindaco. Fu arrestato per le sue idee politiche e liberato nel 1801. Trascorse gli anni successivi in povertà a Barletta finchè nel 1806 non venne riabilitato e fu nominato Consigliere dell’Intendenza della provincia di Bari, Presidente del Tribunale di Lucera e corrispondente del Regio Istituto di incoraggiamento di Napoli. Essendosi ammalato gravemente ritornò a Barletta dove morì. Opere Sogni letterari e poetici. Discorso necrologico, in Raccolta di componimenti in morte di Don Francesco Saverio Esperti di Barletta, Napoli, Orsino, 1795 Studi Bonetti, B., Elegia in morte di Giuseppe Leoncavallo, manoscritto, c.1 (B C B Ap Ms 73) De Ninno, Giuseppe, I martiri e perseguitati politici di Terra di Bari nel 1799, Bari, Pansini, 1915, p. 320-323 (B C B Ap E 9) Paolillo, Benedetto, Barletta ne 1799 ricordi cronistorici con un’appendice sui patrioti barlettani di quel tempo, Barletta, Dellisanti, 1921, p.57-61(B C B Op A 240) Bibliografia Repertori generali: Repertori locali: Villani (1920) 121; Ferrari 406. Seccia 421. 124 Loffredo Sabino Magistrato e Storico (Barletta 23.4.1828 - Napoli 24.4.1905) Nacque da Giuseppe e Maria Gissi in Strada Forno la Piazza. Compì i primi studi nei Seminari di Andria e Trani, per poi trasferirsi a Napoli dove si laureò in Giurisprudenza. Fu componente di varie commissioni esaminatrici a Napoli e fu membro del Comitato d’azione del Partito Liberale. Nel 1860-61 partecipò come volontario alla campagna per l’Unità d’Italia. Entrò in magistratura nel 1865 e fu giudice in varie città: Napoli, Lecce, Isernia, Salerno. Sin da giovane si dedicò alla storia e quando il 24 novembre del 1868 la città di Barletta bandì un concorso per la realizzazione di una storia della città. il Loffredo vi partecipò con un’opera che gli valse un premio di 6.000 lire. Sposò a Napoli Maria Luisa Mileto nel 1869. Fu Vice-presidente e poi Presidente di vari tribunali, Consigliere di Corte d’Appello a Catanzaro, Potenza, Napoli nel 1872 e Consigliere di Corte di Cassazione nel 1881 a Napoli e a Roma. Il 28 gennaio 1878 tenne nella Cattedrale di Barletta un discorso per la morte di Vittorio Emanuele II. Nel 1880 si presentò alle elezioni ma non riuscì ad essere eletto, nonostante fosse stato il più suffragato di Barletta, perciò, da quel momento, si dedicò maggiormente allo studio dellla storia locale. Il 17 ottobre 1880 partecipò all’inaugurazione dei lavori eseguiti per il Porto di Barletta tenendovi un discorso. Nel 1903 si ritirò col grado di Primo Presidente Onorario di Corte d’Appello. A lui fu dedicata la Biblioteca Comunale il 1° maggio 1905, alcuni giorni dopo la sua morte avvenuta in Napoli, a testimonianza del grande rispetto e ammirazione che Barletta aveva nei suoi confronti. Fu commemorato nel 1955 in occasione del 50° anniversario della sua scomparsa e della riapertura della Biblioteca dopo un periodo di riordinamento. La figlia Maria donò alla Biblioteca Comunale di Barletta i libri del padre nonché gli appunti su cui aveva lavorato per la sua “Storia di Barletta” che fu pubblicata nel 1893. Fu anche terziario francescano. Opere A Trani, in “Il novelliere”, 16.9.1857 Storia della città di Barletta, manoscritto, 1893, vol.4 (B C B Ap Ms L 70/1-4) Discorso del Cav. Sabino Loffredo, in Inaugurazione dei lavori del nuovo porto e del monumento a Massimo D’Azeglio, Barletta, Vecchi e soci, s.d., p. 15-23 (B C B Op 29.15) Storia della città di Barletta, Trani, Vecchi, 1893, vol. I-II, vol. I : p. XVIII, 442, vol. II : p. 559 (B C B Ap L 7/1-2) 125 Studi Vista, Francesco Saverio, Sabino Loffredo, in “Rassegna Pugliese” vol.XXII, (1905), n. 1-2, p. 56-57 Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Cassandro, Michele, Sabino Loffredo in Regia Deputazione di Storia Patria Bollettino anno 1939, Barletta, Dellisanti, 1940, p. 21-23 (B C B Op C 162) Riapertura della Biblioteca Comunale [di Barletta] e commemorazione di Sabino Loffredo, Barletta, 1955, p. 44 (B D B Op 24.17) Cassandro, Michele, Sabino Loffredo nel cinquantennio della morte, discorso del Prof. M. Cassandro, Barletta, Rizzi e Del Re, 1955, p.15, 1 ritr. Bibliografia Repertori generali: Villani (1904) 517; Villani (1920) 126. Repertori locali: Vista 31; Santeramo 45; Cassandro 338; Delcuratolo 81, 83, 104, 116; Borgia 78. 126 Marulli Girolamo Religioso - Storico (Barletta 19.11.1580 - Putignano 1650) Appartenente all’Ordine Gerosolimitano si dedicò in modo particolare alle lettere. Fu nominato Grande Ammiraglio della Lingua d’Italia, Balio di S Stefano, Luogotenente del Gran Priorato di Capua. Ritiratosi a vita privata nella sua tenuta di Putignano morì nel 1650. Opere Vite dei Gran Maestri della Sacra Religione di S. Giovanni Gerosolimitano del comendatore fra Geronimo Marulli, Napoli, Beltrano, 1636, p. [16], 724, [40] (B C B FA B 138) Discolpa del Cardinale Carafa. Studi Villarosa, Marchese di, Notizie di alcuni cavalieri del Sacro Ordine Gerosolimitano illustri per lettere e per belle arti, Napoli, 1841, p. 200-208 e 211, 215 Bibliografia Repertori nazionali: Toppi 159; Villani (1904) 583; Ferrari 448. Repertori locali: Loffredo II, 119; Vista 31; Cassandro 334. 127 Marulli Troiano Scrittore (Barletta 03.06.1774 -Napoli primi mesi del 1847) Nacque da Paolo, comandante del Castello, e Maria Giuseppa Venusio e appartenente al patriziato barlettano col titolo di Conte. Studiò presso il Convitto dei Tolomei a Siena, poi fu a Bologna con lo zio Giacomo, in seguito alla morte del padre. Studiò presso l’Università lettere, retorica e poesia, greco ed in seguito filosofia e materie scientifiche, ma si dedico anche privatamente agli studi letterari, potendo godere di una ricca biblioteca di famiglia. Approfondì anche il diritto come si addiceva ai ragazzi del suo rango. A 17 anni fu insignito dallo zio Giacomo dell’Ordine dei Cavalieri di S. Stefano e intraprese la vita militare. Infine si trasferì a Pisa dove completò quasi del tutto gli studi di diritto. Il 9 novembre 1795, come scrive Camillo Elefante nella sua Cronaca, tornò a Barletta dove rimase appena un anno “onde conoscer la madre e i fratelli, che stante la sollecita e lunga assenza non ancora conosceva”. Ripartì ben presto per andare a difendere gli interessi di Ferdinando I di Borbone contro le mire espansionistiche dei Francesi e nel 1796 si arruolò nel corpo dei Volontari Nobili. Nel 1799 formò un Reggimento di fanteria a sue spese e il Re lo ricompensò nominandolo Colonnello, incarico da cui il Marulli si dimise nel 1802. Fu poi a comandare il cordone sanitario in Abruzzo contro la febbre gialla che si era sviluppata a Livorno. Rinunciò nel 1806 al grado di generale offertogli dai Francesi: per questo fu imprigionato ed esiliato e gli furono confiscati i beni. Reintegrato nell’esercito Borbonico da Francesco I, fu nominato Presidente del Secondo Consiglio di guerra della Guarnigione della Provincia di Napoli e fu inviato nel 1837 come Comandante in Capitanata e restò nell’esercito fino all’inizio degli anni quaranta quando, dopo la morte del figlio, chiese di essere ricongiunto alla famiglia a Napoli. Di grande e varia cultura scrisse numerose opere storiche e politiche per cui è più noto come letterato che non come militare. Appartenne ad alcune accademie tra cui l’Accademia Pontaniana a Napoli e l’Accademia Colombaria di Firenze. Oltre agli scritti editi lasciò molti scritti inediti alcuni dei quali furono pubblicati dopo la sua morte. Opere Lettera del conte Troiano Marulli al signor duca di Ventignano e a Cesare della Valle, ambi soci Pontaniani, sopra un’antica Cappella Cristiana scoperta di fresco in Roma nelle Terme di Tito, Napoli, Trani, 1813, p. 52, ill. (B C B Op 21.59/2) Replica del conte Troiano Marulli all’analisi del D. Giambattista Gennaro Grossi intorno alla Lettera dal Marulli scritta all’Abbate Andrea sopra il 128 così detto Ordo Regalium di una iscrizione Formiana antica, Bologna, Lucchesini, 1815, p. 144 (B C B 4 D 260) Discorso storico critico sopra il Colosso di bronzo esistente nella città di Barletta del conte D. Trojano Marulli, Napoli, Coda, 1816, p. 167, tav.3 (B C B Ap A 17) La Tobiade poema morale in ottava rima, Napoli, Pasca, 1816, p. 249 Versi lirici con ritratto dell’autore, Napoli, Pasqua, 1816, voll. 2 Lettera del conte Troiano Marulli al sig. Abbate D. Giovanni Andres, Prefetto della Biblioteca Reale, sopra una lapide antica in cui si fa menzione di un così detto Ordo Regalium letta all’Accademia Pontaniana nell’adunanza del 2 Agosto 1821. Napoli, Trani, 1813, p.60 (B C B Op 18.54/2) La nuova poetica, ossia quattro discorsi accademici della eccellenza della poesia, dei veri generi della medesima, dell’Anacreontica e della traduzione di Anacreonte fatta dal signor don Saverio de Rogatiis con altra traduzione di ventiquattro Odi scelte di Anacreonte, Napoli, Raimondi, 1820 La favella si può restituire ai muti. Idee del conte Troiano Marulli al chiarissimo professore di anatomia D. Antonio Nanula. Napoli, Pasca, 1821, p. 64 (B C B Op 18.54) Replica alla critica del Dottor Margheri contro la lettera del Marulli al professor Nanula sulla posssibilità di rendere la favella ai muti, Napoli, Coda, 1822 Elogio funebre, Napoli, Sangiacomo, 1823 Esame diplomatico storico sulla lettera di Areo Re di Loconia ad Onia Secondo Sommo Pontefice Ebreo, parte I e II, p. 94 e 152, Napoli, Pasqua, 1835 Elogio funebre di Maria Cristina di Savoia Regina delle due Sicilie pia, augusta, clemente, Napoli, Criscuolo, 1836, p.23 Relazione del miracolo avvenuto nella statua della SS. Vergine sotto il titolo dell’ Addolorata di Foggia, che si venera nella chiesa di S. Giovanni Battista, fatta a questa Curia di Troia da Troiano Conte Marulli, Napoli, Gabinetto bibliografico e tipografico dell’Ancora, 1837, p. 24 (B C B Op 22.44) 129 Divinazione filologica sul Filocopo di Boccaccio. Napoli, Pasca, 1844, p. 52 (B C B Op 21.59) Se il bello sia definibile. Lettera del conte [...] al sig. Marchese don Carlo de Ribas, ambi soci pontaniani, Napoli, Avallone, 1845, p. 48 (B C B Op 22.44/2) Osservazione su’ fatti militari di Annibale e dei romani a Canne, inedita letta alla Accademia Pontaniana, 1848 Elogio del Cav. Antonio Nanula, in “Rendiconto della tornata dell’Accademia Pontaniana”, Napoli, 1853 Cronica di Barletta, in “Notizia de’ lavori dell’Accademia per l’anno 185 nel Rendiconto delle tornate dell’Accademia Pontaniana del 1855”, Napoli, 1855, p.214 Versi lirici, Napoli, Pasca Storia della casa Marullo. I puritani o la felicità dei tempi nostri. Battaglia di Canne. Studi Ruggiero, Marina Via Troiano Marulli: l’ufficiale poeta, in “Il Fieramosca”, anno XXI, n.5 (maggio 1994), p.9 (B C B Per 31/13) Bibliografia Repertori generali: Giucci 277; Volpicella 254; D’Addosio s.v.. Repertori locali: Villani (1904) 583; Ferrari 448; Seccia 421; Loffredo II, 225; Paolillo 55; Vista 29; Santeramo 44; Cassandro 334; Delcuratolo 154. 130 Mauro Michele Medico (Barletta 6.10.1843 – 20.4.1901) Nacque da Francesco e Maria Rosa Alboreo in Strada S. Maria. Frequentò la Scuola magistrale maschile di Barletta e ottenne la patente di Maetro elementare. Sposò Maria Giuseppa Binetti. Dal 1871 fu medico comunale di Trinitapoli e delegato dell’Associazione Nazionale Medici comunali per il Circondario di Foggia Si occupò dello studio delle malattie che interessano le nostre popolazioni e nell’opera Igiene, sanità e topografia di Barletta suggerisce i rimedi per allontanarle e debellarle. E’ un libro particolarmente apprezzabile perché dà una serie di notizie relative alla città riguardanti commercio e industria. Opere Riflessioni sul cholera morbus asiatico epidemico. Osservazioni di chirurgia pratica, Trani, 1867, p. 40 (B C B Op 22.93) Lettere di diagnostica chirurgica, Napoli, Pasquale, 1869 Riflessioni pratiche intorno al servizio sanitario comunale di Trinitapoli, Barletta, Vecchi, 1876 Topografia medico igienica del comune di Trinitapoli in provincia di Capitanata compilata per cura del Dottor Michele Mauro di Barletta, Barletta, Vecchi e soci, 1879, p. 114, [2] (B C B Ap O 23) Della statistica delle cause di morte. Studio intorno alle malattie locali [di Trinitapoli] del dottor Michele Mauro di Barletta, Giovinazzo, Tip. Del Reale Ospizio, 1880, p. [10], 92, [4] (B C B Ap O 113) Vegliamo! Considerazioni intorno alla profilassi e cura del colera vero in ispeciale rapporto alla città di Barletta per Michele Mauro, Trani, Vecchi e C., 1893, p. 29 (B C B Ap B 2/3) Influenza, meningite cerebro-spinale epidemica. terribile ricorrenza del 1893 in Barletta per Michele Mauro, Trani, Vecchi e C. , 1894, p. 24 (B C B Ap C 5/9) Igiene, sanità e topografia di Barletta nel 1894. Relazione per Michele Mauro, Trani, Vecchi, 1895, p. 152, [2] (B C B Ap O 168) 131 Igiene e sanità della città di Barletta nel 1895. Relazione del dottor Michele Mauro U. S. all’ ill.mo signor medico provinciale di Bari cav. dr. Igino Pampana, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1896, p. 40 (B C B Ap D 5/11) Igiene e sanità della città di Barletta nel 1896. Relazione dell’ufficiale sanitario dottor Michele Mauro all’ill.mo signor medico provinciale di Bari, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1897, p. 41 [3] (B C B Ap B 3/1) Brevi considerazioni sulle condizioni igieniche e sanitarie di Barletta dal 1897 al 1900 in particolar rapporto ai servizi pubblici per l’ufficiale sanitario dottor Michele Mauro, Trani, Paganelli, 1901, p. 34 (B C B Ap D 12/13) Studi Pochi riscontri fra i tanti pervenuti dopo la pubblicazione della relazione igienico sanitaria e topografica della città di Barletta nel 1894, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1896, p. 11 (B C B Ap D 5/5) Riscontri s.l., s.t., [1897], p. 15 (B C B Ap B 1/5) Di Biase, Pietro, (a cura di) Michele Mauro Topografia medico igienia del comune di Trinitapoli, Trinitapoli, Società di Storia Patria per la Puglia, 1993 Bibliografia Repertori generali: Villani (1904) 603. Repertori locali: Vista 31; Delcuratolo 193. 132 Monterisi Ignazio Vescovo (Barletta 06.10.1860 – Barletta 17.02.1913) Nacque da Angelo e Maria Dicorato. Divenne sacerdote il 21 settembre 1884. Fu Direttore di S. Giovanni di Dio e del Monte di Pietà, Canonico della Cattedrale e Rettore del Seminario. Fondatore della chiesa dell’Immmacolata e dell’Istituto S. Giuseppe, fu consacrato Vescovo di Marsico e di Potenza il 24 aprile 1900, carica che mantenne fino al 1913. A Montecassino fu professore di teologia e Rettore del Seminario esterno. A Castellammare di Stabia fu Vicario Generale. Ammalatosi, prematuramente morì a Barletta a soli 52 anni. Opere Per la nuova chiesa dell’Immacolata nel nuovo rione detto di S. Nicola in Barletta, Barletta, Dellisanti, 1897, p.18 Il Capitolo Cattedrale di Barletta e il Patronato scolastico, Barletta, Dellisanti, 1898, p.112 (scritto col fratello Nicola) Il mio primo saluto e la mia prima benedizione Prima lettera pastorale di Mons. Ignazio Monterisi Vescovo di Marsico e Potenza, Barletta, Dellisanti, 1900, p.19 (B C B Op 24.149/1) Lettera circolare di Mons. Ignazio Monterisi Vescovo delle due chiese unite di Marsico e Potenza, Potenza, Garramone e Marchesiello, 1900, p.11 ( B C B Op 21.55/2) Estensione del Giubileo, peccati, riparazioni e propositi sociali. Lettera pastorale di Mons. Ignazio Monterisi Vescovo di Marsico e Potenza per la Quaresima del 1901, Potenza, Garramone e Marchesiello, 1901, p.24 (B C B Op 24.149/2) Giubileo Pontificale del nostro Padre Leone XIII. Lettera pastorale di Mons. Ignazio Monterisi Vescovo di Marsico e Potenza. Quaresima del 1902. Potenza, Garramone e Marchesiello, 1902, p.23 (B C B Op 24.149/3) Riapertura del nostro Seminario Diocesano ed educazione del novello clero. Lettera pastorale di Mons. Ignazio Monterisi Vescovo di Marsico e Potenza, Potenza, Garramone e Marchesiello, 1903, p.23 (B C B Op 24.149/4) 133 Riapertura del nostro Seminario diocesano, Giubileo dell’Immacolata, Pio IX e i suoi “Motu proprio” principali. Lettera circolare di Mons. Ignazio Monterisi alle sue Diocesi di Marsico e Potenza 15 Agosto 1904, Roma, Scuola tipografica Salesiana, 1904, p.24 ( B C B Op 19.35) I protestanti a Potenza. Potenza, Garramone e Marchesiello, 1907, p.35 ( B C B Op 18.25) Quaresima dell’anno 1907 . Lettera pastorale di Mons. Ignazio Monterisi Vescovo di Marsico e Potenza, Barletta, Dellisanti, 1907, p.55 (B C B Op 24.149/5) Il Socialismo e la Religione, la Morale, la Società, secondo i detti dei più rinomati socialisti, Potenza, Garramone e Marchesiello, 1907 Traduzioncella in versi del mirabile e affettuoso poemetto di S.Casimiro scritto in onore de la Vergina Madre. Potenza, Garramone e Marchesiello, 1910, p.39 ( B C B Op 18.37) Lettera aperta di Monsignor Monterisi alla cittadinanza di Barletta, in “Il Buon Senso”, anno IX, (1910), n. 1 (B C B Per. 53.19.2) Quaresima dell’anno 1911. Parafrasi del Salmo LXXXIII Il Vescovo di Marsico e Potenza al clero e al popolo delle sue diocesi, Potenza, Garramone e Marchesiello, 1911, p. 28 (B D B Op 21/9) Studi Di Leo, Adriana, Catechesi ed impegno civile di Ignazio Monterisi in Basilicata (1860-1913), Napoli, Roma, [1990], p.201 Bibliografia Repertori locali: Vista 33; Santeramo 45. 134 Monterisi Nicola Vescovo (Barletta 21.05.1867 – Salerno 30.03.1944) Fratello di Ignazio nacque in Strada Porta Reale, appartenne ad una famiglia estremamente religiosa. Studiò inizialmente presso il Seminario di Bisceglie, dove compì gli studi ginnasiali, poi a Bari dove conseguì la licenza nel 1886. A Roma frequentò il Seminario Vaticano e conseguì le lauree in Teologia e in Diritto nel 1895 e in Lettere nel 1897. Ordinato sacerdote celebrò la prima messa a Barletta in S. Giovanni di Dio il 15 agosto 1893. Fondò e diresse a Barletta il quindicinale “Il Buon Senso” nel 1902 e vi scrisse vari articoli di politica, religione, amministrazione, filosofia. Insegnò dogmatica nei Seminari di Trani e Bari e fu nominato primo parroco della chiesa del Santo Sepolcro nel 1908, carica che mantenne fin quando fu consacrato Vescovo; fu anche canonico teologo della Cattedrale. Si prodigò per l’assistenza ai colerosi nel 1910. Fu Vescovo di Monopoli dall’ 8 settembre 1913 al 1919, Arcivescovo di Chieti dal 1920 al 1929 scrisse vari articoli sul Bollettino Diocesano. Infine fu Arcivescovo di Salerno dal 1929 al 1944. Si distinse per la preparazione culturale e per lo zelo religioso. Morì a Salerno nella Pia Casa di ricovero dei vecchi e lasciò cinque quaderni di diario inediti. Fu sepolto nella Cattedrale di Salerno. Opere Il Capitolo Cattedrale di Barletta e il Patronato scolastico, Barletta, Dellisanti, 1898, p.112 (scritto col fratello Ignazio) Le difficoltà dell’Azione Cattolica nel Mezzogiorno d’Italia, Napoli, Calvi, 1902 Leggenda e realtà intorno a S. Ruggiero, Vescovo di Canne e Patrono di Barletta, Trani, Laghezza, 1905, p. 134, [2] (B C B Ap V 7) La Madonna dello Sterpeto, in “Il Buon Senso” 27.5.1906 Orazione di S. E. Monsignor Don Nicola Monterisi vescovo di Monopoli (Bari) per le solenni funebri onoranze di Mons. Don Pasquale Picone vescovo di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi, Molfetta, 1917, p.17, ft. (B C B Op 27.8) Intorno al nuovo Codice Ecclesiastico, Bari, Laterza, 1918 Notificazione dell’Episcopato Pugliese al Clero della Regione, Bari, Trizio, 1919 Prima lettera pastorale alle sue nuove diocesi, Barletta, Dellisanti, 1920, p.16 (B C B Op 19.36) 135 Clero e Azione Cattolica nel Mezzogiorno d’Italia, in “L’Ordine”, (1923) Presentando al Clero ed al Popolo della Regione Abruzzese gli Atti del I Concilio Plenario, Chieti, Jecco, 1925 L’Azione Cattolica nella Diocesi di Chieti e Vasto, Chieti, Jecco, 1925 L’Anno Santo. Che cosa è , e che dobbiamo fare noi, Chieti, Jecco, 1925 Sinodo diocesano teatino. Primo dopo la pubblicazione del codice, celebrato nei giorni 22, 23 e 24 luglio 1926 nella metropolitana di Chieti da Mons. Nicola Monterisi per le Diocesi di Chieti e Vasto, Casalbordino, Tip. N. De Arcangelis, 1926, p. 102 (B C B Ap A 20) Per l’ingresso nelle sue diocesi, Barletta, Dellisanti, 1929, p. 23 (B C B Op 21.10) Le origini della dignità primaziale dell’Arcivescovo di Salerno, Napoli, Barca, 1934 Per il Giubileo del Canonico Don Raffaele Dimiccoli direttore del nuovo Oratorio S. Filippo Neri: 30 luglio 1911-1936, Barletta, Rizzi e Del Re, 1936, p.38, ill. Curiosità storiche, in Celebrazione della Disfida di Barletta 13 febbraio 1937- XV, Barletta, Dellisanti, [1937] p.22 (B D B Op 43.2) Dell’epoca in cui vissero i Santi Riccardo e Ruggiero. Brevi rilievi sullo studio critico di Mons. Riccardo D’Azzeo intitolato:“Andria nel 1° millennio e il Gargano nel V secolo”, Barletta, Dellisanti, 1938, p.39, [1] (B C B Ap. N 83) S. Ruggiero Vescovo di Canne e patrono di Barletta. Studi e documenti intorno all’epoca in cui visse e intorno al suo culto, (con S. Santermo), Barletta, Dellisanti, 1939, p. IV, 195, [1] (B C B Ap B 10) Sinodo Diocesano Salernitano, primo dopo la pubblicazione del Codice, celebrato nei giorni 10, 11 e 12 settembre 1941 nella Primaziale di Salerno da Mons. Nicola Monterisi Arcivescovo 136 Primate per le diocesi di Salerno e Acerra, Salerno, Tip. Spadafora, 1941, p. 157, [3] (B C B Ap A 21) Come sono sorti i seminari regionali. Numero Unico per l’inaugurazione del Seminario di Salerno, 1932 Sosteniamo il nostro popolo, in “Bollettino del Clero”, n.4, 1941, Salerno, Spadafora, p.29 (B C B Ap N 169) Lettera, in In memoria Spiridione Sernia, Barletta, Dellisanti, 1941, p.11 (B D B R E 12) Medius vestrum, stetit quem vos nescitis, in “Bollettino del clero”, 1943, Salerno, Spadafora, p.19 Trent’anni di episcopato. Moniti ed istruzioni, Isola del Liri, Pisani, 1950, p. XXX, 573 (B D B R E 9) Pensieri e appunti: Magia e popolo nelle esperienze di un vescovo meridionale, a cura di Gabriele De Rosa, in “Archivio italiano per la storia della pietà”, vol. VI, 1970, [Roma], p.403-491 (B C B Op 35.10) Trent’anni di Episcopato nel Mezzogiorno (1913-1944) memorie, scritti editi ed inediti, a cura di Gabriele De Rosa, Roma, A.V.E., 1981, p.420 (B C B Ap D 57) Studi Balducci, Antonio, Cenni biografici in Trent’anni di episcopato. Moniti ed istruzioni, Isola del Liri, Pisani, 1950, p. XXX, 573 (B D B R E 9) Crisci, Generoso, L’Arcivescovo Nicola Monterisi dopo vent’anni, Salerno, Tip. F.lli Di Giacomo, 1964, p. 48, [4], 1 ritr. (B C B Op 24. 74/2 e B D B Op 24/19) Moscato, Demetrio, In memoria di Mons. Nicola Monterisi nel ventesimo anniversario della morte. Notificazione dell’Arcivescovo primate al clero e ai fedeli , Salerno, Grafica Di Giacomo, 1964, p. 16 (B C B Op 24.74/1) Monsignor Nicola Monterisi in memoriam, Roma, Tip. So. gra. Ro, 1973, p. 58, 1 ritr. (B C B Op 25.269) Borraro, Pietro, A trent’anni dalla morte di Mons. Nicola Monterisi, Arcivescovo Primate di Salerno, dattiloscritto, [1974] , p.36 (B C B Op A 21) 137 L’opera del Vescovo Monterisi in Puglia, Tesi di laurea Facoltà di Lettere e Filosofia. - Università degli studi di Bari -, anno accademico 1975-76, p. 147 (B C B Dattilo B 1) Cestaro, Antonio, Monterisi Nicola in “Dizionario storico del movimento cattolico in Italia”, vol. II, Casal Monferrato, 1982, p.396-398 Crisci, Generoso, Il cammino della chiesa salernitana nell’opera dei suoi Vescovi ( sec. V - XX), Napoli - Roma, L E R, 1984, p. 386 ( B D B 9 D 4/4) Spera, Salvatore (a cura di) , Chiesa e spiritualità di Nicola Monterisi nel mezzogiorno. Atti della IV Primavera di Santa Chiara, Biblioteca Diocesana “Pio IX”, Barletta, 6-10 aprile 1984, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1985, p. 140 (B C B Ap B 144 ) Spera, Salvatore, Situazione e spiritualità del clero meridionale nel pensiero e nell’azione di Nicola Monterisi, in Cristianesimo e chiesa locale, Primavera di Santa Chiara 1981- 1984, Roma, Edizioni Vivere in, 1986, p. 61-91 (B C B Ap B 143) Fino Antonio, Palese Salvatore, Robles Vincenzo, Nicola Monterisi in Puglia, Galatina, Congedo 1989, p. 450 (B C B Ap. B 264) Fino, Antonio, Cattolici e mezzogiorno agli inizi del ‘900: “Il Buon Senso” di Nicola Monterisi,Galatina, Congedo, 1989, p.200 Lattanzio, Sabino, Monsignor Nicola Monterisi: l’opera e la fede in “Tentativo”, n.4, 1994 (B C B Per 30/33) Cestaro Antonio a cura di, Nicola Monterisi Arcivescovo di Salerno 1929-1944. Atti del Convegno, Salerno 27-28 Maggio 1994, Roma, Edizioni di Storia e letteratura, 1996 Bibliografia Repertori generali: Villani (1920) 146; Chi è (1931) 508; Chi è (1936) 661; Sorrenti (1957) 95; Sorrenti (1976) 405. Repertori locali: Cassandro 331; Delcuratolo 88, 142, 146; Borgia 78. 138 Nanula Antonio Medico (Barletta 06.06.1780 - Napoli 08.02.1846) Nacque a Barletta da Giuseppe Fedele e Arcangiola Binetti. Fu istruito presso il Collegio dei Padri Domenicani fino alla età di 19 anni, poi fu mandato a Napoli dove iniziò gli studi di chirurgia che continuò a Pavia presso l’Università con illustri professori quali Antonio Scarpa, valente chirurgo lombardo, e Alessandro Volta. In due anni riuscì a conseguire la laurea in Medicina e Chirurgia ed entrò per concorso all’Ospedale S. Spirito di Roma. Raggiunta la fama, fece ritorno a Napoli nel 1807 e operò nell’Ospedale di S. Francesco fuori Porta Capuana, dove realizzò un Gabinetto di Anatomia patologica e comparata e organizzò lezioni per i suoi discepoli. Fu in quel periodo che il Nanula per migliorare le sue lezioni pensò di organizzare una collezione, avveniristica per quei tempi, di “esemplari” anatomico-patologici perché servivano a poco i disegni o le riproduzioni in cera usate fino a quel momento. Particolarmente importanti ad esempio sono gli esemplari di feti di varie grandezze e di arterie che successivamente donò, in numero di 570, (conservati in alcool o disseccati) all’ Università di Napoli. Ferdinando II lo ricompensò di quel dono nominandolo professore dell’Università, Direttore del Gabinetto e lo insignì dell’Ordine di Francesco I. Appartenne a molte Accademie italiane e straniere. Morì a Napoli l’8 febbraio del 1846 lasciando i suoi averi ai parenti barlettani e ai poveri di Pavia e Milano. Opere Intorno ad un aneurisma sull’orecchio sinistro. Cenni del Cavalier Antonio Nanula, estr. da “Filiatre- Sebezio”, fasc.62, vol. XI, anno VI, s.d., p.7 (B C B Op 21. 92) Sull’organo e senso dell’odorato, 1805 Sul meccanismo della voce umana e degli altri animali, 1806 Cenni su di un cane mostruoso, Napoli, 1833 Elenco degli oggetti di Anatomia umana e comparativa. Napoli, Gabinetto Bibliografico e tipografico, 1834, p. 70 (B C B Op 24. 218) Lettera del cav. Antonio Nanula al chiarissimo abate Alessandro Casano, “Giornale letterario”, n.CCI, (1839), p. 15 (B C B Op 21. 92/ 2) Studi Omaggio funebre alla memoria del cav. Antonio Nanula fondatore del gabinetto di anatomia descrittiva epatologica e comparata nella Università degli studi, Napoli, 1846 139 Sterlich, Cesare, Commemorazione di persone ragguardevoli mancate alle Due Sicilie dal 3 novembre 1846. Anno terzo, Napoli, 1846, p. 22-24 Flauti, Vincenzo, Articoletto necrologico di Antonio Nanula, in “Rendiconto delle adunanze e de’ lavori dell’Accademia delle scienze, sezione della Società Reale Borbonica di Napoli”, tomo V, Napoli, 1846 Marulli, Troiano, Elogio del Cav. Antonio Nanula. letto all’Accademia Pontaniana, in “Rendiconto delle adunanze e dei lavori dell’Accademia delle scienze, sezione della Società Reale Borbonica di Napoli”, tom. V Napoli, 1846 Navarro, G. - Scafati, F. A., Omaggio funebre alla memoria di Antonio Nanula, Napoli, 1846 Il testamento del Cav. Antonio Nanula eseguito da Gaetano Navarra e Francescantonio Scafati, Napoli, Coster, 1846, p.105 Necrologia del Cavalier Antonio Nanula, in “Annali civili del Regno delle Due Sicilie” vol. XL Napoli, 1846, p.183-185 Necrologia del Cavalier Antonio Nanula, in “Atti del Regio Istituto d’Incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli”, Napoli, 1847, tom. VII, p.441-443 (B C B Per A 60) Flauti, Vincenzo, Elogio di Antonio Nanula. In “Atti della reale Accademia delle scienze, sezione della Società Reale Borbonica” , vol. VI, p. XLIII - XLVIII, Napoli, 1851 Ruggiero, Marina, Via Antonio Nanula medico generoso e geniale, anno XXI, n.3 (marzo 1994), p.9 (B C B Per 31/13) Bibliografia Repertori generali : Villani (1904) 666; Ferrari 487. Repertori locali: Seccia 434; Loffredo II, 223; Paolillo 67; Vista 29; Santeramo 44; Cassandro 346; Vinella 99. 140 Paolillo Benedetto Bibliotecario - Storico (Barletta 12.1.1844 - Barletta 1.3.1929) Nacque a Barletta da Ignazio e Ippolita Tupputi. Non essendoci scuole pubbliche il Paolillo studiò inizialmente presso scuole private come quella del Rispoli e poi alla scuola del Notaio Velasquez, esperto di storia locale. A causa delle precarie condizioni economiche della famiglia dovette interrompere gli studi e a 15 anni trovò lavoro presso l’amministrazione dei dazi dei cereali, fino al 1866, anno in cui riuscì a conseguire il diloma presso la scuola normale di Bari. A causa di gravi problemi alla vista, collegati a una grave forma di morbillo contratto da bambino, un medico gli suggerì, non potendo più leggere i libri, di venderli e così nel 1868 Paolillo aprì una libreria, in Corso Garibaldi al n.115, che portò avanti per 28 anni. La libreria del Paolillo, la terza aperta in Puglia, divenne sede di incontri tra studiosi e importante luogo di diffusione della cultura. Paolillo nel 1870 vi intraprese anche l’attività editoriale e pubblicò varie opere. Nel 1884 sposò Elena Bricco. Contemporaneamente scrisse numerosi articoli di argomento storico per vari giornali e si conquistò un posto di rilievo nella società barlettana tanto che il Sindaco dell’epoca, Francesco Paolo De Leon, gli chiese di curare la voce “Barletta” da inserire nella guida commerciale di Puglia del 1886 di Domenico Mele. Nel 1896 Paolillo chiuse la libreria e fu nominato bibliotecario della Biblioetca comunale di Barletta di cui compilò il catalogo secondo le leggi bibliografiche. Fu anche Direttore del Museo civico che riordinò provvedendo all’inventariazione e alla realizzazione di appositi scaffali per mettere in mostra il materiale posseduto. Scrisse anche articoli per vari giornali pugliesi e nel contempo egli si dedicò a scrivere opere riguardanti la storia della città oltre che una memoria sulle biblioteche barlettane. Nel 1923 venne fondata a Barletta l’Associazione degli Amici della storia e dell’arte e a ragione Paolillo ne fu nominato Presidente onorario per l’attività da lui svolta. Nel 1924 chiese all’Amministrazione comunale di essere collocato a riposo ma di fatto continuò a lavorare finchè non lo colse la morte il 1 Marzo 1929. Dice di lui Anna Cassandro “Al sacro fuoco dell’amore per le patrie lettere si congiunse sempre nell’animo di Bendetto Paolillo l’amore per la patria e la libertà. Quest’amore scaldò il cuore e l’intelletto di quanti lo conobbero è vivo e palpitante nelle pagine delle sue opere”. Opere Lettera a Carlo Cafiero, in “La Plebe”, 8.3.1873 Ermengarda, fantasia in “Unione democratica”, Barletta, Vecchi e soci, 1879 (B C B Per 53/1) 141 Barletta in Mele, Domenico, Annuario Pugliese Edizione 1884, Foggia – Napoli, Pollice – Aniello, 1884, p.125-136 (B C B Ap C 9) Le nostre glorie, in “La zanzara”, 1889, febbraio (B C B Per 53/16) Angelo Raffaele Lacerenza (cenni biografici), Barletta, Dellisanti e Giannone, 1894, cc.[2] (B C B Ap Q 204) Origine della Disfida di Barletta in “La Zanzara”, 1888 (B C B Per 53/16) La Cattedrale di Barletta in “L’Unione Liberale”, 1889 Le biblioteche barlettane. Memoria di Benedetto Paolillo, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1896, p. 37, [3] (B C B Ap O 121) I nostri grandi in “Il cittadino pugliese” (B C B Per 53/3) I nostri grandi. Biografie d’illustri barlettani, Canosa di Puglia, Paulicelli, 1901, p. 114, [2] (B C B Ap A 8/15) Ignazio Napolitano. Cenni biografici scritti da Benedetto Paolillo, Barletta, presso l’autore, (Trani, Tip, Paganelli), 1902, p. 26, 1 ritr. (B C B Ap R 117) Narrazione storica della Disfida di Barletta, IV° centenario, Barletta, Tip. Papeo, 1903, p. 45, [3] (B C B Ap N 157) Il patrizio Stefano Pappalettere sotto i regni di Federico II e Manfredi degli Hoenstaufen. Note storico biografiche, Barletta, 1904, p. 44, tavv.3 (B C B Op 30.2) Archeologia, in “La protesta”, giugno 1904 (B C B Per 53/2) La setta dei carbonari di Barletta e una sentenza di morte dell’anno 1822. Frammenti cronistorici, Barletta, A. Paolillo (Trani, Paganelli), 1907, p. 148 (B C B Ap T 10) La Necropolis di Bardulos, in “Il Fieramosca”, gennaio 1909 (B C B Per 53/4) Il civico Museo di Barletta. Appunti archeologici, Martina franca, Ippolito, 1910, p. 32 (B C B Op 24.52 e B D B Op 24.21) Il Castello, in “L’Italia Maridionale”, giugno 1912 Barletta alla mostra storica di Bari: la storia di una bandiera, in “Il Corriere delle Puglie”, 25.7.1913 (B C B Per 53/1) 142 Murat e l’esercito Napoletano, in “Corriere delle Puglie”, 05.05.1913 (B C B Per 53/1) Per la mostra storica di Bari: i ricordi dei patrizi Pappalettere, in “Il Corriere delle Puglie”, 4.09.1913 (B C B Per 53/1) Per la mostra storica di Bari: Il ricordo del pittore De Nittis, in “Il Corriere delle Puglie”, 27.08.1913 (B C B Per 53/1) Per la mostra storica di Bari: Una medaglia aragonese coniata a Barletta, in “Il Corriere delle Puglie”, agosto 1913 (B C B Per 53/1) Il quindici Maggio 1848 visto da quest’ altra riva, in “Corriere delle Puglie”, 31.05.1914 (B C B Per 53/1) Una Università pugliese del secolo XVI, in “Il Buon Senso, 1915” (B C B Per 53/19) Una strana poesia sul supplizio di Agesilao Milano, in “Il Mattino”, Dicembre 1915 Un episodio storico del 1799 a Barletta: la strage dei Terlizzesi, in “Corriere delle Puglie” Settembre 1916 (B C B Per 53/1) I Filadelfi, reminiscenze storiche in “Corriere delle Puglie”, Luglio 1916 (B C B Per 53/1) Massimiliano d’Austria, Juarez e Garibaldi, in “Corriere delle Puglie”, aprile 1916 (B C B Per 53/1) La cuffiara di Paisiello fu scrittta a Barletta, in “ Il Buon Senso”, luglio 1916 (B C B Per 53/19) Gli ufficiali del Colonnella Rusciani trucidati alla Madonna del petto, in “Corriere delle Puglie”, dicembre 1916 (B C B Per 53/1) I processi politici di Barletta negli anni 1848 -49-50, raccolti ed annotati da Bendetto Paolillo, Barletta, Dellisanti, 1917, p. 76 (B C B Ap O 50) L’origine dell’inno a Garibaldi, in “Corriere delle Puglie”, luglio, 1917 (B C B Per 53/1) Come fu scoperta la colonna Traiana di Canne, in “Avvenire delle Puglie”, n.121, Maggio 1918 Nel terzo anniversario della nostra guerra, Puglie”, maggio 1918 143 in “L’Avvenire delle Il Sedile del Popolo e il Colosso Eraclio di Barletta, in Il Mattino”, febbraio 1919 I combattimenti navali nel porto di Barletta, in “Il Buon Senso”, 1919, n.1; n.3 (B C B Per 53/19) Un villino storico del tenimento di Barletta, in “ Il Mattino”, febbraio, 1919 Ancora sul Sedile del Popolo, in “Il Buon Senso” maggio 1919, Luglio 1920 (B C B Per 53/19) Una beffa a Ferdinando II la sera del suo onomastico del 1848, in “Corriere delle Puglie”, 14.05.1920 (B C B Per 53/1) La festa dei Carbonari di Barletta, in “Corriere delle Puglie”, settembre 1920 (B C B Per 53/1) Barletta nel 1799: ricordi cronistorici con un’appendice sui patrioti barlettani di quel tempo, Barletta, Dellisanti, 1921, p.80 (B C B Op A 240) I nostri monumenti: il Palazzo Della Marra, ora del signor Ceci Donato, descritto ed illustrato da Bendetteo Paolillo, Barletta, Dellisanti, 1922, p. 18, tavv. 2 (B D B Op 25.28) Zaza folclore barlettano, in L’Ordine”, novembre 1922 Per Carlo Cafiero, in “L’Ordine”, agosto 1922 Garibaldi e l’Internazionale, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 30.06.1922 Il Sottointendente Santoro e la polizia carbonica, in “Corriere delle Puglie”, Agosto 1922 (B C B Per 53/1) A Maccariedd, in “L’Ordine”, settembre 1922 A Roma ci siamo e ci resteremo, in “L’Ordine”, settembre 1922 Lettera aperta per nomi alle vie di Barletta, in “Il Buon Senso”, novembre 1922 (B C B Per 53/19) Una lapide monumentale trovata a Canne, in “Il Mattino”, Settembre 1923 I distici di Federico II di Svevia in dileggio delle città di Puglia (Confronti storici), Bari, Casini e f., 1924, p. 19 (B C B Op 21.44) Raione da Bari, in “ La Gazzetta di Puglia”, 30.01.1924 144 Una lapide trovata a Canne che ricorda la battaglia di Annibale. Giudizi d’un generale del genio dell’ex esercito napoletano. Memoria di Benedetto Paolillo, Roma, Tip. Russo, 1925, p. 22 (B C B Op 23.57) Un documento inedito sulla Disfida di Barletta, in “L’Ora”, n.3-4, 1925 La morte di Maria Sofia di Baviera ultima Regina di Napoli, in “Puglia”, anno II, 1925 n.1-6, p.59-67 (B C B Ap Q 13) La Disfida di Barletta nelle scuole primarie, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 31.07.1926 Il Tenente Generale Camillo Boldoni comandante della “Brigata Puglia”. Ricordi della sua vita narrati da Benedetto Paolillo, Barletta, Dellisanti, 1926, p. [4], 20, [4] (B C B Ap A 4/13) Smarrita! Racconto dal vero, Roma, Russo 1926, Barletta nel 1860. Reminiscenze di Benedetto Paolillo, Barletta, Dellisanti, 1928, p. 64 (B C B Ap A 4/19) La festa militare a Barletta per i decreti della Legion d’Onore, in “La Gazzetta di Puglia”, 01.07.1926 Barletta nel Risorgimento nazionale (brani di storia contemporanea, in due volumi). La bandiera del 9° Reggimento Garibaldini a Bezzecca La festa a Barletta del 20 Settembre 1870 Consegna della Legion d’Onore a due barlettani militanti nell’Esercito francese avvenuta in Barletta il 1813 Per il ritrovamento di un vaso antico La testa marmorea di Aristide Una sculura greca che potrebbe essere dei tempi di Fidia Juno Gabina Sull’identità del Sindaco di Barletta nell’anno della Disfida Studi Tammeo, Carlo, L’opera storica di Benedetto Paolillo in “Il Corriere delle Puglie”, 1921 (B C B Per 53/1) Castellano, Sabino, Discorso pronunziato sul feretro, 1929 Santeramo, Salvatore, Autobiografia di Benedetto Paolillo, 1937 145 Cassandro, Anna, Benedetto Paolillo. La vita, le opere. Barletta, Tip. Di Rienzo e Dargenio, 1969, p. 36 (B C B Op 22.172) Bibliografia Repertori generali: Villani (1904) 741; Villani (1920) 166; Giusto (2) 114. Repertori locali: Santeramo 45; Delcuratolo 44, 108, 117, 122, 127, 157, 170, 173. 146 Paolillo Francesco Insegnante (Barletta 12.9.1848 - Barletta 9.1.1913) Nacque da Ignazio e Ippolita Tupputi in una modesta famiglia di operai. Studiò prima a Barletta presso le Scuole Comunali e la Scuola Tecnica, poi a Bari dove conseguì il diploma magistrale. Sposò Francesca Paolillo nel 1868. Fu insegnante e direttore nelle Scuole comunali a Barletta. Fu nominato varie volte Professore di lingua italiana in varie scuole d’Italia ma dovette rinunciare per motivi di salute. Rinunciò anche alla carriera di Ispettore Scolastico per restare a Barletta. Educatore di varie generazoni di barlettani fu discepolo di Andrea Angiulli e seguace del pensiero moderno “il quale al di sopra delle forme vuote, pone le cose, al di sopra delle illusioni e delle fantasticagini la realtà. E questa osserva ed esamina attentamente [...] il sapere non è più cosa dettata o imposta, ma il prodotto dell’analisi e delle ricerche dello spirito; in tal modo promuovendo cioè ed educando tutte le attività del fanciullo, viene a formarsi in lui l’autodidattica, fondamento dell’autocoscienza, la quale a sua volta, è il fondamento del carattere morale.” Scrisse sul giornale “Il circondario di Barletta” articoli riguardanti l’insegnamento nella scuola. Si impegnò per il miglioramento culturale dei suoi concittadini e grande importanza ebbe per lui la posizione della donna vista come prima educatrice dei propri figli. Pubblicò molte opere che vennero riunite in un volume unico Scritti vari. Fu l’ideatore della Università popolare di Barletta in cui si sarebbero tenute lezioni di storia locale e nazionale, di igiene, di educazione morale etc.. che però vide la luce nel 1922, quando il Paolillo era già morto. Fondò la sezione barlettana dell’ Associazione Dante Alighieri nel 1914. La sua opera Tra il vecchio e il nuovo fu recensita da numerosi giornali dell’epoca. Opere La lettura del Vocabolario secondo Edmondo De Amicis, 1876 Antologia per le scuole elementari, 1877 Esercizi di memoria per la prima classe elementare raccolti da Francesco Paolillo, Barletta, Vecchi e soci, 1877, p. 32 (B C B Ap I 2/12) Il L eopardi ed il Manzoni, 1880 Una casa a Roma. Schizzi di Francesco Paolillo, Barletta, Vecchi e soci, 1881, p. 45 (B C B Ap I 2/10) Saverio Baldacchini: conferenza tenuta nella sala del Teatro di Barletta il dì 25 novembre 1888, Barletta, Giannone, [1888], p. 32 (B C B Ap D 9/13) 147 Esercizi di memoria per la terza classe elementare raccolti da Francesco Paolillo. 3ª ed., Barletta, Vecchi e Dellisanti, 1888, p. 40 (B C B Ap I 2/13) Per la premiazione degli alunni delle scuole di Barletta 7 giugno 1891, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1891, p.13, [3] (B C B Ap D 8/8) Per le nozze Spagnoletti-Perfetti il 18 ottobre 1894. Trani, Vecchi, 1894, p.93 (B C B Op 23. 55) Giambattista Calò, in “Rassegna Pugliese”, vol. XII, (1895), n. 6, p. 187-188 Il patronato per le scuole elementari. Discorso letto nella sala del teatro di Barletta il 27 giugno 1897, Barletta, Dellisanti, 1897, p. 16 (B C B Ap I 2/9) Concludiamo, Barletta, Dellisanti, 1898, p. 47, [1] (B C B Ap D 7/1) Esercizi di memoria per la quarta classe elementare, raccolti da Francesco Paolillo, Barletta, Lib. Paolillo,(tip. Dellisanti), 1898, 3ª ed., p. 46 (B C B Ap L 12/2) Contributo, in Quarto centenario della Disfida di Barletta, Barletta, Dellisanti, [1903] Scritti vari, Lanciano, Carabba, 1904, p. 185 (B C B Ap B 361) Tra il vecchio e il nuovo, note di filosofia positiva, Firenze, Bemporad, 1912, p. 75 (B C B Ap I 2/14) La coltura e la vita temporanea, in “La Provincia di Ferrara”, 19.09.1912 p.1-2 (B C B Ap Q 205) Scritti vari. 2ª serie, Barletta, Dellisanti, 1914, p.147, [3] (B C B Ap B 23) Della educazione della donna, discorso letto nel 7° Congresso Pedagogico. Studi In memoria del prof. Francesco Paolillo nel primo anniversario 9 gennaio 1914 della sua morte. Scritti e discorsi vari, Barletta, Dellisanti, 1914, p.112 (B C B Ap R 142) Viterbo, Michele, Francesco Paolillo (1848-1913), in “Bollettino dell’Università Popolare di Barletta”, anno I, n. 2-3 aprile-maggio 148 1922, “Collana di uomini illustri Barlettani” Barletta, Tip. Francesconi, [1922], p. 13, [1], fig. (B C B Ap D 7/12) Altomare, Mauro, Un insigne educatore pugliese Francesco Paolillo,manoscritto, 1915, cc. 18 (B C B Ap Ms N 64) Albanese, Michelina – Doronzo, Carmela – Torre, Angela, Francesco Paolillo (1848-1913) un educatore di Barletta in “Fragmenta”, Trani, Istituto di Scienze Religiose, 1996, p.287299 (Quaderno di cultura e formazione, n.8) Bibliografia Repertori generali: Dizionario Enciclopedico Einaudi 1318; Giusto (1893) 145; Giusto(2) (1904) 741; Villani (1920) 167. Repertori locali: Vista 31. 149 114; Villani Pappalettere, Simplicio Religioso - Patriota (Barletta 07.02.1815 - Bari 08.05.1883) Al secolo Giuseppe Francesco Paolo Gaetano. Nacque da Ettore e Aurora Palmieri in Strada Cambio. Entrò giovanissimo nell’Abazia di Montecassino dove, compì i primi studi, si laureò in lettere ed infine si fece frate benedettino. Uomo molto dotto, insegnò filosofia nel Seminario di Montecassino. Si interessò anche alla politica. In particolare si contrappose al governo borbonico e fu sostenitore di molti patrioti. In seguito ai moti del 1848 fu arrestato, insieme al fratello Michele, per le sue idee liberali; dopo un breve periodo di libertà fu nuovamente arrestato nel 1851. Nel 1852 per sottrarlo alla sicura prigionia venne nominato da Pio IX Abate Cancelliere della Congregazione di Montecassino. Fu poi nominato Abate di S. Paolo a Roma fino al 1858 ed infine Abate di Montecassino e visitatore nella Provincia monastica napoletana. Notevole il suo contributo nella mediazione Stato – Chiesa per ricucire i rapporti tra il 1861 e il 1870. Nel 1877 fu nominato dal Re Vittorio Emanuele Gran Priore di S. Nicola a Bari, dove morì nel 1883. Scrisse secondo Villani col nome di fra Paolo o fra Giusto. Opere Lettera autografa, manoscritto, cc.1 (B C B Ap Ms M 65 Lettera del padre Simplicio Pappalettere priore di Montecassino al signor Carlo D’Addosio fu Giuseppe, Bari, Cannone, 1852 Studi De Cesare, Raffaele, Don Simplicio Pappalettere, Trani, Vecchi e C., 1907, p. 23 (B C B Op 21.64/2) Cassandro, Michele, Un precursore della Conciliazione , l’Abate Simplicio Papppalettere. Con documenti inediti, Barletta, Dellisanti, 1936, p. 29 (B C B Ap A 2/1) Cassandro, Michele, Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Ruggiero, Marina, Via Simplicio Pappalettere: il diplomatico patrioata, in “Il Fieramosca”, n.9/1994, p.9 (B C B Per 31/13) Bibliografia Repertori generali: Villani (1904) 745; Villani (1920) 168; Ferrari 517. 150 Repertori locali: Loffredo II, 233; Paolillo 100; Vista 30; Santeramo 45; Cassandro 330; Gallo 161. 151 Parrilli Nicola Magistrato (Montepeloso 1676 - Barletta 14.07.1761) Nobile patrizio originario di Montepeloso iscritto successivamente nel patriziato barlettano. Studiò diritto canonico e civile e si interessò particolarmente delle fonti del diritto e in particolare delle Decisioni del S.R.C. napoletano che riassunse e pubblicò, aggiungendovi le proprie considerazioni e i confronti con scritti di altri autori. Ebbe successo ed ottenne la nomina di Auditore nella Regia Udienza Provinciale di Salerno. Fu Ministro Provinciale, Caporuota dell’Udienza provinciale a Catanzaro e Giudice della Gran Corte della Vicaria a Napoli. A Barletta fu vicino all’Ordine dei Teatini e compose anche un’elegia per San Gaetano che venne letta nel 1763 nella chiesa omonima. Prima della morte, sopraggiunta nel 1761, scrisse anche un’altra opera che venne pubblicata postuma dal figlio, nel 1744, insieme ad alcune poesie. Morì a ottantacinque anni e fu sepolto nella chiesa di S. Agostino dove la moglie Patrizia Pascarellis, il figlio Francesco e la nuova fecero erigere il sepolcro di famiglia. Opere Minerva juris accademico-forensis complectens loculentum breviarium omnium decisionum S.R.C. neapolitani presidis Vincentii de Franchis, Napoli, Muzii, 1723 Poesie toscane e latine in lode di Benedetto XIII, Napoli, 1726 Di tutta la successione testata ed intestata secondo le leggi che sono in osservanza e giusta le sentenze più ricevute. Opera postuma con una raccolta di poesie latine e sonetti dello stesso autore, Napoli, Coda, 1774 Paratila in Regias Pragmaticas de Officio S.R.C, Napoli, De Bonis, 1749 Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Cassandro, Anna, Il Giureconsulto Niccolò Parrilli e L’Accademia dei Teatini di Barletta, in Scritti di storia e di arte pugliesi in onore dell’Arcivescovo Mons. Giuseppe Carata, Fasano, Grafischena, 1976, p. 49 - 72, ill. (B C B Op 24.387) 152 Bibliografia Repertori generali: Giustiniani III, 23 (Parrillo Niccolò); Minieri Riccio 258 (Parrillo Niccolò); D’Addosio s.p.(Nicolò); Ferrari 519. Repertori locali: De Leon 51 (Nicolò); Seccia 430;Loffredo II, 184; Cassandro 343; Vinella 99; Borgia 78 (Nicolò). 153 Pedico Oronzo Medico (Barletta 26.05.1900 - Barletta 13.02.1971) Si laureò presso l’ Università di Napoli in medicina. Specializzatosi in oculistica aprì uno studiò a Barletta. Si occupò, oltre che di medicina, su cui scrisse numerosi articoli, anche di storia locale. Fu membro del Comitato Pro Canne, Presidente dell’Associazione Amici dell’Arte e della Storia Barlettana e collaborò con vari giornali. Nel 1967 fu Presidente del Comitato cittadino isitituito per il ritorno del corpo di Mons. Domenico Dell’Aquila da Acquaviva delle Fonti. Opere Margherita di Savoia, stazione di cure idro minerali e di soggiorno estivo, Palo del Colle, M. Liantonio, 1930, p. 40 (B C B Ap Q 147) Profilassi e lotta antitubercolare. Conferenza tenuta nel salone municipale del Comune di Margherita di Savoia, Barletta, Rizzi e Del Re, [1930], p. 48 (B C B Op 17.58) La terapia aspecifica in oculistica, in “Lettura oftalmologica”, anno VII, (1930), p.8 (B C B Ap O 93) La scuola e l’avviamento al lavoro, Barletta, Rizzi e Del Re, [1930], p.38, tavv.3 (B C B Ap O 71) Alcuni giudizi sulla “Storia del Comune di Margherita di Savoia pubblicata da V. DeLuca, Barletta, Tip. Francesconi, 1931, p. 36 (B C B Ap A 6/9) sotto lo pseudonimo Argo Virgilio. Il massaggio nella terapia oculare, in “Medicina pratica”, fasc.4, (aprile 1934), p.85-90 (B C B Ap O 94) Lo sport nella concezione della medicina fascista, Barletta, Rizzi e Del Re, 1934, p.33 (B C B Ap N 156) Meningite sierosa cronica, in “Rasegna Italiana di oftalmologia” anno XV, vol. XV, (luglio-agosto 1946), n. 7-8, p. 317- 333 (B C B Op 25.52/3) I gravi traumi dell’occhio nella campagna del 1942, in “Rassegna Italiana di oftalmologia”, anno XV, vol. XV, (settembre- ottobre 1946), n. 9- 10, p. 405-436 (B C B Op 25.52/2) 154 Cisticercosi dell’orbita sinistra, in “Rassegna italiana d’oftalmologia”, anno XVI, vol.XVI, (marzo - aprile 1947), n. 3-4, p. 165 (B C B Op. 25.52/4) Vincenzo De Luca, storico delle Saline di Barletta, pioniere delle Terme salsobromoiodiche di Margherita di Savoia, Barletta, 1948, p. 29, con ritr. (B C B Op 25.52) La chiesa di S. Sepolcro di Barletta ed i suoi campanili. Prefazione del dott. Vito Lattanzio, 6 disegni originali del Prof. Mauro Di Pinto 6 tavole fuori testo e 26 illustrazioni in gran parte inedite, Barletta, Laurora, 1949, p. 122, [6] (B C B 8 C 13) Ricca raccolta di storia di Puglia nella rinnovata Biblioteca di Barletta, in “Il Giornale d’Italia – Cronaca della Puglia”, 1.11.1950, p.4 La disfida di Barletta. Storia, vita letteraria ed artistica, Milano, M. Gastaldi, 1957, p. 162, [2] (B C B 4 D 274) La chiesa barlettana nel primo centenario dell’elevazione ad archidiocesi, Barletta, Rizzi e Del Re, 1961, p.[2], 86, [4] fig. (B C B Op 22. 161) Demopsicologia barlettana, Baretta, Rizzi e Del Re, 1961 Bibliografia Repertori generali: Panorama 1166; Chi scrive 401. Repertori locali: Delcuratolo 29, 49, 148. 155 Perfetti Maria Grazia Poeta (Barletta 29.12.1868 - ?) Nacque a Barletta nel 1869 dal cav. Arcangelo Raffaele e da Enrichetta Cassitto; si dedicò alla letteratura e compose parecchi lavori ma, “conforme alla modestia che la distinse sempre”, come dice Giusto, spesso non li pubblicò. Di lei ci restano alcune poesie e articoli scritti per i migliori giornali d’Italia e un “numero unico” i cui proventi andarono in beneficenza. Nel 1894 sposò l’ andriese Orazio Marco Spagnoletti, anch’egli letterato. Opere Pietas. Numero unico per la Croce Rossa e pei poveri, Barletta, Dellisanti,1892 Napoli dalla collina, 1886 La Fata delle Foreste. Bibliografia alla “Messa a Psiche” di Emma Viola-Ferrel. Epicedio per Evina Vista. Nel regno degli Edelweis. Povera madre. Triste esistenza. Studi Per le nozze Spagnoletti - Perfetti, il 18 ottobre 1894, Trani, Vecchi, 1894, p. 93 (B C B Op 23.55) Bibliografia Repertori generali: Giusto (1893) 150; Villani (1904) 771. 156 Ricco Giuseppe Gaetano Medico (Barletta aprile 1795 – Napoli 15.10.1842) Nacque da Francesco e Luciana Tammeo. I genitori volevano che intraprendesse la carriera ecclesiastica ma non riuscirono nel loro intento perché il ragazzo dimostrava di essere attento principalmente dalle materie scientifiche e alla filosofia. Fu su consiglio di Domenico Elefante che finalmente i genitori si decisero a mandarlo a Napoli dove studiò medicina e chirurgia con Mancini, Pinto e il concittadino Antonio Nanula. A ventidue anni ottenne la laurea e collaborò col Nanula alla formazione del famoso Gabinetto di Anatomia a Napoli. Lavorò in vari ospedali napoletani. Tenne un corso di Anatomia descrittiva nel 1829 presso gli ospadali S. Maria della Fede e S. Maria di Loreto. Per primo eseguì un’operazione di strabismo a Napoli. E’ ricordato per aver messo in pratica e tradotto in italiano un’opera del Condet riguardante la cura della cataratta. Fu socio di molte accademie e scrisse per varie riviste mediche. Morì appena quarantasettenne in Napoli. Opere Cenno storico su di un neutro uomo, 1832, cc. V, tav.3 (B C B Ap Ms M 31) Traduzione, commento e note alla memoria di Condret sulla cura della cataratta col mezzo dell’ustione al sincipite con la pomata ammoniacale. Studi De Renzi, Necrologia medica dal 1837 al 1843, in “Annali civili del regno delle Due Sicilie”, vol. XXXI, (1843), p. 47-50 Mastriani, Giuseppe, Biografia di Giuseppe Ricco, in “Poliorama pittoresco”, anno VII, (1842-1843), Napoli, p.196 (B C B Ap Ms M 31) Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Bibliografia Repertori generali: Minieri Riccio 297; D’Addosio s.p.; Villani (1904) 889; Ferrari 576; Lucarella 230. Repertori locali: Seccia 434; Loffredo II, 224; Paolillo 73; 157 Vista 29 (erroenamente Giov. Gaet.); Santeramo 44; Cassandro 347. 158 Riegler Giovanni Ingegnere (Barletta 19.12.1801 - Napoli 1880) Di famiglia svizzera ma residente a Barletta, dopo aver studiato architettura venne nominato direttore delle Opere pubbliche provinciali, poi Ispettore del Genio Civile a Napoli. Per amore della patria cercò di mettere in atto un progetto ambizioso: fornire di acqua la provincia di Bari per le abitazioni, per l’agricoltura e per l’industria, prendendo l’acqua dal Bradano e creando serbatoi per i periodi di siccità. Ma il suo progetto non venne approvato dal Consiglio Provinciale. Progettò numerose opere per Bari e a Napoli eseguì il restauro di Castel Capuano, adibendolo a Palazzo di Giustizia nel 1860-61. Opere Sviluppi e modificazioni della proposta di miglioramento alla strada Infrascata fatta nell’opuscolo di un’ uomo che nulla vuole , e considerazioni per facilitare i traffichi e render permanenti le dimore ne’ subborghi della città, tenue tributo di un cittadino, Napoli, Stamperia del Fireno, 1862 Progetto del Porto mercantile di Napoli, Napoli, Stabilimento tipografico d’Italia, 1863 Per fornire abbondantemente di acqua potabile la provincia di Bari. Pensieri e cenno del progetto del cavalier Giovanni Riegler, Napoli, 1865 La strada postica e la cessione del suolo alle Fosse del grano: con la proposta di uno square innanzi al Museo nazionale e d’altre cose di pubblico interesse per Giovanni Riegler, Napoli, Stabilimento tipografico d’Italia, 1865 La piazza del Mercatello ed il Museo Nazionale, Napoli, Nobile, 1866 Lettere inedite conservate nell’Archivio De Ninno di Giovinazzo Bibliografia Repertori generali: Villani (1904). Repertori locali: Vista 31. 159 Ruggiero da Barletta Religioso (Barletta XV-XVI sec.) Appartenente all’ordine dei Padri Celestini. Scrisse un libro sulla Regola di S. Benedetto. Opere Regola del P. San Benedetto con l’esposizione del P. Frate Ruggiero da Barletta Monaco Celestino, Bologna, Vincenzo Boiardo da Parma e Marcantonio da Carpi compagno, 1539 (B C B C D 1) Studi Associazione Amici dell’Arte e della Storia Barlettana, Annuario biennio 1925-26, Barletta, Francesconi, 1929, p.57-60 (B C B Ap D 4/2) Bibliografia Repertori generali: D’Addosio s.v. 160 Santeramo Salvatore Sacerdote - Storico (Barletta 01.05.1880 - Barletta 11.09.1969) Nacque il 1 maggio 1880 in Vico Municipio n.16 dal contadino Antonio e da Arcangela Fiore. Fu ordinato sacerdote il 12 settembre 1903 si laureò in Teologia il 30 novembre 1904 e dal 1905 al 1907 fu direttore della chiesa dello Spirito Santo. Dal 1907 fino alla morte fu Rettore di S. Andrea e direttore spirituale della Confraternita di S. Francesco da Paola che lì aveva sede, e del Terz’Ordine dei Minimi. Nel 1908 fu nominato confessore “utriusque sexus” e nel 1910 divenne Canonico del Capitolo di S. Maria Maggiore e poco dopo Archivista. Godè anche di altre cariche come quella di Esaminatore e Giudice prosinodale nel 1929, Membro del consiglio amministrativo interdiocesano, Prelato domestico di Sua Santità. Fu altresì pubblicista, Ispettore bibliografico Onorario dal 1927, Presidente della Commissione di Vigilanza della Biblioteca Comunale dal 1938 dopo Michele Cassandro e componente della Deputazione di Storia Patria in Bari dal 1942. Fu uno dei più valenti storici barlettani, grazie agli studi compiuti durante l’attività di Archivista della Cattedrale; egli curò la realizzazione del Codice diplomatico barlettano che raccoglie le pergamene dell’Archivio della Cattedrale e i documenti dei notai riguardanti Barletta, opera pregevolissima che costituisce la base per le ricerche su Barletta nel medioevo. Di lui abbiamo più di 50 titoli di opere vere e proprie o di articoli che scrisse per vari giornali locali e non, di svariato argomento. Fu anche Presidente della commissione Interdiocesana di Arte Sacra nel 1928 e Cappellano del Castello. Nel 1936 fu nominato Tesoriere della Cattedrale, poi nel 1953 fu nominato Arcidiacono ed infine Arciprete della Cattedrale. Alla sua morte, oltre alle opere pubblicate lasciò una serie di schede che furono poi riprese e ordinate da C. E Borgia ed andarono a costituire i volumi V-XI del Codice diplomatico barlettano. Il 29 Aprile 2000 la sezione di Barletta della Società di Storia Patria per la Puglia è stata intitolata a Mons. Salvatore Santeramo. Egli sarà sempre ricordato per aver posto le basi agli studi di storia e storia dell’arte, si distinse per il rigore metodologico e storiografico. Visse gli ultimi anni in povertà privo di presunzione. Opere Barletta nei ricordi di Benedetto Paolillo in “Il Buon Senso”, Trani, Laghezza, ottobre 1910 (B C B Per 53/19) Elogio funebre di Padre Luigi Crudo p.m. letto nei solenni funerali celebrati nella chiesa di S. Andrea Apostolo di Barletta il 28 novembre 1910, Barletta, Dellisanti, 1911, p.16 (B C B Op 24. 324) 161 Il cristo Morto che si venera nella chiesa di S. Andrea Apostolo, Barletta, Dellisanti, 1911, p.1(B D B Op 21.17) La peste del 1656-57 Monografia storica dedotta da documenti editi e inediti, Barletta, Dellisanti, 1912, p. 191 (B C B Ap I 7) S. Sepolcro a Barletta e le chiese gotiche nel Meridione d’Italia, in “Terra di Puglia”,(1931), fasc.2, p.127 I Vescovi barlettani, in “Il Buon Senso”, anno XII 21.9.1913 Le due croci patriarcali di Barletta (Notizie storiche), Barletta, Liverini, 1914, p.16 (B C B Op 17.59) Gli affreschi del Matroneo di S. Sepolcro. Brevi considerazioni, in “Il Buon Senso”, anno XIII (1914), n.8 (B C B Per 53.19.2) Per l’incoronazione di Ferdinando I d’Aragona, in “Il Buon Senso”, anno XIII, (1914), n.4 (B C B Per 53.19.2 ) Per due celebri iscrizioni della cattedrale (1503-1528) breve ricerca storica, Barletta, Tip. Liverini 1914, p. 11 (B C B Op 19.18) S. Ruggiero in un documento del 1327, in “Il Buon Senso”, anno XIV, (1915), n.13 (B C B Per 53/19) La più antica effigie di S. Ruggiero e brevi cenni dela sua vita, Barletta, Dellisanti, 1915, p.16 (B C B Ap I 1/6) Il simbolismo della Cattedrale di Barletta. Illustrazioni Appendice Bibliografia, Barletta, Dellisanti, 1917 p.190 [2] ill.(B C B Ap C 25) ristampa anastatica Bologna, Forni, 1978 (B C B Ap T 61) Riccardo Cuor di leone, la chiesa di Barletta e la scittura geroglifica, in “Uomini e cose”, anno I, n. 8 (dicembre 1917), p. 173 – 177 (B C B Op 25.129) Le chiese distrutte di Barletta, in “Il Buon Senso”, 1920-1921 e seguenti, Barletta, Dellisanti, 1921, p. 120 (B C B Ap V 1) ristampa anastatica Bologna, Forni, 1978 con Vista F. S. Note storiche sulla città di Barletta (B C B Ap V 25/1-2) Monteverde Nucci e Salvatore, Melfi, 1924 Guida di Barletta, illustrata con 56 vedute e due piante, Bagnregio, Scuola tipografica, 1926, p. VIII, 104, tav. 24 doppie, 1 carta topografica (B C B Ap I 70) L’artistica urna d’argento di S. Ruggiero, in “Storia ed arte”, anno I (1929), n. 4-5, p. 82 (B C B Ap D 4/4) 162 La Madonna nelle Puglie e in alcune città dell’Italia Meridionale, in Rivista Mariana “Mater Dei”, anno I (1929), n. 4-5, p. 16, ill. (B C B Op 31 17/1) S. Sepolcro di Barletta, in “Storia e Arte”, anno I (1929), n.6, p.101 (B C B Per 25/42) Altri Benucci in Barletta, in “Storia ed arte”, anno I (1929), n. 45 , p.82 (B C B Ap D 4/4 ) La Famiglia Baldacchini durante la Rivoluzione Francese, in “Storia ed arte”, anno I (1929), n. 4-5 p. 80-82 (B C B Ap D 4/4) Immacolata Concezione, Divina Maternità, Assunzione della B. V. (Riflessi di Storia e di Arte), in Rivista Mariana “Mater Dei”, n. 6 , (novembre - dicembre 1930) p.6, ill. (B C B Op 31. 17/2) Cimeli paulani, in “La voce del Santuario di Paola”, anno III, n.11(novembre 1930), p. 322-324 (B C B Op 25.126 ) Il Palazzo Della Marra, Barletta, Dellisanti, 1931 p.46 [4] tav. 15 (B C B Ap D 7/14) Folkrore barlettano I° : Ninne Nanne II° Carnevale degli Sposi a Barletta, in “Lares”, anno II, n. 2, (giugno 1931), p.34-45 e anno IV, n. 1-2, (marzo- giugno 1933), p. 78-86 (B C B Op 25. 128/1-2) La Madonna dello Sterpeto protettrice di Barletta nel suo secondo centenario 1732- 1932, Numero unico, Barletta, Dellisanti, 1932, p. 20, ill. (B C B Op 31/2) Francesco Saverio Baldacchini e la scuola, Barletta, Tip. Scuola Arti e Mestieri [1934], p. 26, [2], tav. 1 (B C B Ap. A 4/15) Tradizioni popolari di Barletta. Canti d’amore, in “Lares”, anno VI (1935), n.4 p. 292- 305 (B C B Op 35.9/10 a-b ) Il Monastero di S. Stefano in Barletta, in “Pax. Quaderni di vita benedettina”, anno VI, n. 5 (maggio 1937), p. 8 (B C B Ap A 2/3) La Cattedrale di Barletta, la Chiesa di S. Andrea in Celebrazione della Disfida di Barletta, Barletta, Dellisanti, 1937, p.22 (B D B Op 43/1) Il nuovo Palazzo della Banca d’Italia e una pagina di storia barlettana, Barletta, Dellisanti, 1938, p.12, [2] (B C B Ap N 177) 163 Replica alla critica di Mons. D’Azzeo al primo opuscolo su Leggenda e realtà intorno a S. Ruggiero del 1905 ed al secondo del 1938 dal titolo “Andria nel 1° millennio e il Gargano nel V secolo”, Subiaco, 1938, (B D B R D 11) Il chirurgo Mariano Santo da Barletta e la sua famiglia, estr. da “Japigia”, anno IX (1938), fasc. 1, p. 25 (B C B Ap N 194) Le origini del convento dei Cappuccini in Barletta, Bari, L’aurora serafica, 1939, p. 4 (B C B Ap Q 139) Ruggiero Vescovo di Canne e Patrono di Barletta. Studi e documenti intorno all’epoca in cui visse e intorno al suo culto, Barletta, Dellisanti, 1939, p.IV, 195, [1] con N. Monterisi (B C B Ap B 10) Canne - Nazareth - Barletta - Vescovi e Arcivescovi, Barletta, Dellisanti, 1940, p. 30, [3] (B C B Ap. N 163) In Memoria di Mons. Francesco Paolo Scuro nel 1° anniversario della sua morte, Barletta, Rizzi e Del Re, 1941, p.171 (B D B R D 3) Brevi notizie sulle origini di Margherita di Savoia, in Il decennale di una parrocchia.Le nozze d’argento del suo primo parroco, Barletta, Rizzi e Del Re, 1941, p.11.15 (B D B Op22.9) La commenda magistrale della SS. Trinità oggi Trinitapoli (Contributo di notizie storiche ricevuto da due cabrei), Roma, Regia Deputazione per la storia di Malta, 1942, p. 26 (B C B Ap N 192 ) Le tradizioni popolari barlettane attraverso la vita religiosa Cap I : Gesù Cristo, in “Lares”, anno XIII (1942), n.6, p. 376-386 (B C B Op 35.9/10 a-b) Il Regio Secreto e il Regio Maestro portulano di Puglia in Barletta, in “Japigia”, annoXII (1941), n.4 (B C B Ap N 168) Barletta durante l’occupazione tedesca: Vigili urbani e cittadini barbaramente trucidati 12 - 24 settembre 1943, Barletta, Rizzi e Del Re, 1945, p.28, ill. (B C B Op 25.116) Resoconto generale per l’innaugurazione della targa marmorea ai Vigili urbani, Barletta, Dellisanti, 1945, p.16 (B C B Op 25.116) Il Teatro Comunale Curci. Appunti di storia del Can. Don. Salvatore Santeramo. Numero Unico, Barletta, Rizzi e Del Re, 1945, p.4 (B C B Op 35/14) Giuseppe De Nittis, in “Miles Christi”, 1947 164 La cattedrale di Giovinazzo ed alcune sue iscrizioni, in “Avvenire delle Puglie”, anno 1948 , p. 11 (B C B Op 16.42) Alessandra Benucci, ispiratrice e moglie di Ludovico Ariosto con nota dell’editore e prefazione di Michelangelo Filograsso, Bologna, Gallo, 1950, p.77, [3] (B C B Op 20.6 ) Ancora di Nicola Gambino e dell’influenza umanistica durante il sec. XVI, estr.da “Archivio storico pugliese”, anno III (1950), fasc.1, p.10 (B D B Op 25.21) Atti del 1° Convegno storico pugliese e del Convegno della Società di Storia Patria [Terra di Bari 4-8 settembre 1951] Bari, Cressati, s.d., p. 260 (B C B Ap T 23/1 ) I Gonzaga, la Puglia e i priorati di S. Giovanni e di S. Sepolcro in Barletta, in “Archivio storico Pugliese”, anno IV (1951), fasc. III- IV, p.18, [4] (B C B Op 25. 37) Codice diplomatico barlettano, Barletta, Amministrazione Comunale , 1988, Vol I- IV a cura di Salvatore Santeramo, ristampa anastatica delle edizioni del 1924, 1931, 1957, 1962; vol. V- VI , a cura di Salvatore Santeramo e Carlo Ettore Borgia, Fasano, Grafischena, 1988, vol I : p. XXIV, 390; vol II : p. XXXII,372; vol III : p. XXIV, 332; vol IV : p. X, 280; vol V : p. 248; vol VI : p. 296 (B C B Ap B 231/1-6) Codice diplomatico barlettano, Barletta, Amministrazione Comunale, 1990, vol.VII : p. 472, vol. VIII: p. 424; vol. IX: p. 432; vol. X: p.488, Fasano, Grafischena, 1990 (B C B Ap B 231, 7/10) Codice diplomatico barlettano, Barletta, Amministrazione Comunale, 1994 vol. XI: p.400, vol. XII: p. 424, vol. XIII: p. 408 (B C B Ap B 231/11-13) Iter della nostra Arcidiocesi, in Primo centenario dell’Arcidiocesi di Barletta. Numero unico 21 aprile 1860 – 21-28 maggio 1961, s.n.t., p. [38-39] (B D B Op 30.2) La chiesa e il convento dei Servi di Maria in Barletta, in “L’Addolorata”, s.t., s.d., p. 6, ill. (B C B Op 25.127) Studi Intonti, Vincenzo, Per la nomina del Reverendo D. Salvatore Santeramo a canonico della Cattedrale di Barletta [Conparsa 165 conclusionale diretta] a S. E. il ministro dei culti del Regno d’Italia, Trani, Laghezza, 1909, p. 58,[2] (B C B Ap C 2/9) Iorio, Raffaele, In ricordo di Mons. Santeramo, in “Il Buon Senso”, a.I, n.1 nuova serie, Barletta, Rizzi e Del Re, 1969 (B C B Per 53/19.4) Doronzo, Giuseppe, Note bibliografiche di Mons. Salvatore Santeramo, dattiloscritto, p. 2 (B C B Op A 116) Lattanzio, Sabino, Storico e Monsignore, in “Tentativo”, a. IX (1994), n. 5 settembre, 1994 (B C B Per 30/33) Lattanzio Sabino, Il cantiere abbandonato di Mons. Santeramo, in “Il Fieramosca”, anno XXI, n.10 (ottobre 1994), p. 33 (B C B Per 31/13) Diviccaro, Antonio, Ricordo di Mons. Santeramo, in “Il Fieramosca”, anno XXVIII, n.5 (maggio 2000), p.19 (B C B Per 31/13) Bibliografia Repertori generali: Villani (1920) 203; Chi è (1948) 828; Panorama 1379; Sorrenti (1957) 124; Sorrenti (1976) 540. Repertori locali: Borgia 79; Delcuratolo 143, 157, 168, 174, 186. 166 83, 120, 131, 139, Santo Mariano Medico (Barletta 1488 - Roma dopo il 1562) Nacque nella via ora intitolata a lui. Compì i primi studi a Barletta, poi studiò medicina e chirurgia a Napoli ed infine a Roma con Giovanni da Vigo. Già nel 1516 divenne primario chirurgo dell’Ospedale della Consolazione a Roma e scrisse la sua prima opera, un compendio dell’opera del suo maestro Giovanni Da Vigo. Nel 1520 tornò a Barletta in seguito alla morte del padre. Poi rientrò a Roma e vi restò fino al 1526. Divenne famoso in tutto il mondo per aver introdotto un nuovo metodo chirurgico per l’estrazione dei calcoli su cui pubblicò anche un’opera. Lo strumento da lui utilizzato per l’operazione venne chiamato “Grande apparecchio”. La sua tecnica operatoria e la cura successiva venne chiamata “sectio Mariana”. Nel 1527 partecipò come chirurgo militare alla guerra di Carlo V contro Solimano in Ungheria con le truppe spagnole e italiane ed ebbe modo di apprendere nuove tecniche chirurgiche dai medici turchi. Intorno al 1532 si trasferì a Venezia dove, per praticare la professione, dovette sottoporsi nuovamente agli esami come previsto dal Collegio medico di quella città. Fu così ammirato per la sua dottrina che il Collegio, oltre che concedergli lo Jus Exercitando, lo nominò anche Consigliere del Collegio. Scrisse numerose opere, molte delle quali furono pubblicate nel 1543 da Giunti a Venezia. Morì a Roma e fu sepolto dal figlio Cesare in S. Maria sopra Minerva. Opere Compendium in Chirurgiam utilissimus valentibus ipsam exercere, Roma 1516, Opera domini Ioannis de Vigo in chyrurgia. Additur chyrurgia Mariani Sancti Barolitani, Venezia, 1534 De capitis lesionibus chirurgo curandis, 1520 Libellus aureus de lapide a vesica per incisionem exstraendo, Roma, Silber, 1522 Interpretatio Roma, Marcelli, 1526 Digressionem de Putredine, Venezia 1535 De lapide renum curiosum opuscolum nuperrime in lucem aeditum. Eiusdem De lapide vesicae per incisionem extrahendo sequitur aureus libellus, Venezia, De Nicolinis, 1535 167 Ad communem medicorum chirurgicorum usum Commentaria nuper il lucem aedita in Avicennae textum. De apostematibus calidis De contusione et attritione. De casu e offensione, De calvariae curatione. Eiusdem Mariani compendium in chirurgia. Libellus de lapide rerum. Libellus aureus de lapide vesicae per incisionem extrahendo. Libellus quidditatius de modo examinandi medicos chiruigicos. Oratio de laudibus medicinae. Venezia, Giunti, 1543 De chirurgia scriptores optimi, Tiguri, Gessnero, 1555 Libellus de ardore urinae et difficultate urinandi, Venezia, Grifio, 1558 Studi Olivier-Poli, Gioacchino Maria, Continuazione al nuovo dizio- nario istorico degli uomini che si sono renduti più celebri per talenti, virtù, scelleratezze, errori, ecc.., la quale abbraccia il periodo degli ultimi 40 anni dell’era volgare, Napoli 1824- 1826, tomo XXIII, p. 355-356 Del Gaizo, Modestino, Mariano Santo di Barletta e la chirurgia italiana nella metà del Cinquecento, in “Atti della Regia Accademia Medico-Chirurgica di Napoli”, anno XLVII , (1893), n. 4, p. 51,[1] (B C B Ap D 15/8) De Renzi, S., Storia della medicina in italia, Napoli, 1845-48, tomo III Del Gaizo, Modestino, Di un rarissimo esemplare del libro “Mariani Sancti Barolitani, De lapide a vesica per incisionem exstraendo, Romae, 1552”, in “Atti della Regia Accademia MedicoChirurgica di Napoli”, anno LVI, (1902), n. 3, p. 28 (B C B Ap D 15/7) Capparoni, P., Profili di medici e naturalisti celebri italiani dal sec.XV al sec. XVIII, Roma, 1925, vol 2, p. 28 Merlini, Antonio, Un grande chirurgo pugliese del cinquecento: Mariano Santo da Barletta, Barletta, Dellisanti, 1926, p.40, ill (B C B Ap A 4/14) 168 Santo Mariano, in La Puglia alla prima esposizione nazionale di storia della scienza, Bari, Laterza e Polo, 1929, p.9 (B C B Ap N 99) Santeramo, Salvatore, Il Chirurgo Mariano Santo da Barletta e la sua famiglia, in “Japigia”, anno IX, (1938), fasc. 1, p. 25 (B C B Ap N 194 ; B D B Op 25.22) Bibliografia Repertori generali: Tafuri (Istoria) III, I 256; Minieri Riccio 319; D’Addosio s.v. (Sante); Villani (1904) 572 (Sante) 950 (Santo); Treccani, XXX, 789; Ferrari 608; Lucarella 168. Repertori locali: De Leon 51; Seccia 431; Loffredo II, 103; Paolillo 26; Vista 29; Santeramo 44; Cassandro 344; Vinella 105 (Sante); Borgia 79. 169 Scommegna Ruggiero Religioso (Barletta 16.01.1806 - Napoli 15.04.1880) Appartenente alla Congregazione di S. Vincenzo de Paoli, dette prova di vasta e profonda cultura ai professori dell’Università di Napoli. Si specializzò in teologia, filosofia e matematica. Fu per lungo tempo Visitatore Generale della Congregazione nelle province napoletane e siciliane e fece parte della commissione istituita a designare i Vescovi. Lasciò solo un’opera, che alla sua morte andò a ruba tra i suoi confratelli, come scrive il Loffredo. Più volte fu nominato Vescovo, ma vi rinunciò. Morì a Napoli il 15 gennaio 1880. Opere Corsi d’istruzione per sacerdoti Studi Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O 193) Bibliografia Repertori locali: Loffredo II, 228; Santeramo 45; Cassandro 330. 170 Seccia Giuseppe Sacerdote (Barletta 1800 ) Ha riprodotto la storia di Barletta di F.P. De Leon che arriva fino al 1769, proseguendo fino al 1850. E’ importante la parte della sua opera che riguarda le iscrizioni, molte delle quali ormai inesistenti, utile per gli studiosi di storia locale. Opere Descrizione della città di Barletta preceduta da una breve memoria archeologica per Giuseppe Seccia, Bari, Cannone, 1842, p. 112, tav.1 (B C B Ap N 6) Della città di Barletta dall’epoca della sua fondazione sino al 1769, ricavata da antiche opere inedite de’ nostri compatriotti barlettani, e ripigliata dal 1769 e protratta sino al 1850 con una esatta e bene ordinata descrizione della medesima, e coll’aggiunta di tutte le iscrizioni patrie e disegni de’ primari monumenti prischi che in Barletta vi rimangono, Cronaca divisa in sei parti, manoscritto, p. 441, [15], tavv. (B C B Ap Ms L 65) Memorie sui terreni musciali, manoscritto, cc.6 (B C B Ap Ms M 63) Bibliografia Repertori generali: Volpicella 268; Villani (1904) 982; Ferrari 621. Repertori locali: Vista 32; Santeramo 45; Cassandro 339. 171 Sponzilli Francesco Architetto e Scienziato (Barletta 26.12.1796 – Napoli 25.6.1864) Nato da Nicola e Maria Nardones visse e studiò a Barletta prima di trasferirsi al Real Collegio militare di Napoli. Di multiforme ingegno si affermò in diversi campi del sapere con varie opere e fu architetto, ingegnere, studioso di storia e arte militare, scienziato. Nel 1817 fu Sottotenente dell’Arma del Genio e nel 1859 fu nominato Colonnello. Passato nel 1861 all’esercito italiano fu nominato Generale. Scrisse opere di argomento militare e storico e fu architetto: a lui si deve il progetto del Cimitero di Barletta inaugurato nel 1842, dell’obelisco addossato alla chiesa di S. Giacomo, il restauro della torre destra della facciata della chiesa del S. Sepolcro, non più esistente, e l’ adattamento di un grande orologio con innovazioni nella suoneria. Progettò il ponte a volte coniche del Castello dell’ Aquila e vari porti e fortificazioni. Nel campo scientifico fu precursore della radio e del telegrafo senza fili inventato poi da Marconi, dette alle stampe anche una Storia Romana. Scrisse anche per l’ “Antologia Militare” di Napoli e per il “Progresso”. Fu corrispondente dell’ “Annuario geografico” di Bologna e membro di vari congressi miliateri e scientifici. Opere Orazione funebre di S.M. il Re Ferdinando I, Barletta 1825, manoscritto Commenti ai Principi di strategia di S. A. I. l’Arciduca Carlo d’Austria, Napoli,1836 Sunto di alcune lezioni o Prospetto di un corso di strategia, Napoli, 1837 Cenno critico sull’Opera del Colonnello P. Racchia intitolata: Sunto analitico dell’Arte della Guerra, Napoli,1837 Del dizionario militare italiano qual’è, e qual essere dovrebbe, Napoli 1841 Nota su di un nuovo canone filologico di tecnologia militare, in “Lucifero”, anno VIII, (1843), n. 39, letto nel VII Congresso degli Scienziati tenuto a Napoli, Sezione tecnologica Principi della parte sublime dell’arte della guerra. Opera di S.A.I. L’ Arciduca Carlo d’Austria.Tradotta dal tedesco ed annotata dallo Sponzilli, Napoli,1844 172 Sul vero sito della Battaglia di Canne. Considerazioni di Francesco Sponzilli, Capitano Comandante del Genio napoletano, Napoli, Reale Tip. Militare, 1844, p. [2], 56, 1 c. top. (B C B Ap N 47) Della lingua militare d’Italia origine e progresso, non che de’ miglioramenti e sussidi di cui pare suscettiva, vol.I, Napoli, Reale Tipografia Militare, 1846; vol.II, 1847 Elogio istorico dell’Arciduca Carlo principe imperiale d’Austria principe reale d’Ungheria e Boemia,Napoli, Reale Tipografia Militare, 1847 Una lacrima sulla tomba onorata del cavaliere Ottavio Briganti Tenente Colonnello del 2° Lancieri, Napoli, 1847, p. 9, con ritr.(B C B Op 28.4) Estinsione dell’incendio del carbon fossile nelle Grotte del Gigante per Francesco Sponzilli, Napoli, Tipografia dell’Araldo, 1850 Analisi descrittiva del bacino del raddobbo di Napoli per il commendatore F. Sponzilli, Napoli, Regia Tipografia Militare, 1852 Delle ricerche per un novello gran porto sulle coste del regno delle Due Sicilie: disamina del T. e Colonnello del genio F. Sponzilli, in “Annali delle opere pubbliche e dell’architettura, anno IV, 1853 Sulla veracità delle istorie antiche nella parte ch riguarda alla scienza ed all’arte della guerra, Napoli, Stamperia dell’Iride, 1853 Sui porti di Napoli: ricerche idrauliche, Napoli, 1856 Note sopra talune tettoie di grande apertura costrutte in Napoli dal Tenente commendatore Francesco Sponzilli, Napoli, 1857 Sulle polveriere idrifere di sicurezza, memoria del Commendatore Francesco Sponzilli, Napoli, Reale Tipografia Militare, 1857 Telegrafia senza fili, in “Annali delle opere pubbliche e dell’architettura”, agosto 1858, La critica di una critica. Appendice, s.n.t., p. 30 (B C B Op 19.17) Gaeta considerata strategicamente, Napoli, Cardamone, 1861 Memoria sulle batterie da costa. Memoria sulla diretta applicazione della Strategia alla difesa della frontiera napoletana. Prove storiche intorno al carattere militare dei napoletani moderni, in “Progresso” Intorno ad un ignoto ingegnere militare del secolo XVI, in “Antologia militare napoletana” 173 Sull’arte difensiva e il suo scarso progresso in Europa. Sunto della storia della Grecia antica. Memoria sopra un nuovo fornello da palle roventi, che fu eseguito in Napoli nel Forte del Carmine, in Brindisi Autografo e bozzetto del Camposanto di Barletta (B C B Ap Ms M 107) Studi Paolillo, Benedetto, Una lapide trovata a Canne che ricorda la battaglia di Annibale. Giudizi d’un generale dell’ex esercito napoletano, Roma, Tip. G. Russo, 1925, p. 22 (B C B Op 23.57) Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie –Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Ap O193) Cassandro, Michele, Francesco Sponzilli, Generale del Genio, scrittore militare, storico, precursore della radio, Barletta, R. Deputazione di Storia Patria per le Puglie, 1943, p. 46, (B C B Op 24.12/1) Bibliografia Repertori generali: Giucci 183; Ferrari 639. Repertori locali: Santeramo 44; Cassandro 350; Borgia 79. 174 Straniero Tommaso Religioso (Barletta 04.11.1809 - 28.10 1888) Fu teologo ma anche autore di scritti di carattere ascetico. Pubblicò molte opere, mentre a quanto pare restano inedite due serie di orazioni quaresimali, altre sacre orazioni e vari manoscritti di tema teologico. Opere De fondamenti della vita divota,1870 Della vita e dei misteri della Vergine SS.ma, vol. II, 1877 Il Patriarca S. Domenico, 1878 L’Italia nella quinta festa centenaria di S. Caterina da Siena, 30 aprile 1880, Napoli, Tip. Andrea e Salvatore Festa, 1879, p. 56 (B C B Op 24. 192) Il compendio della vita di San Tommaso d’Aquino, 1885 La rosa mistica, 1885 La morte mistica, 1886 Maria Addolorata, 1888 Bibliografia Repertori locali: Loffredo II, 228;Cassandro 330. 175 Taddei Emmanuele Sacerdote - Letterato (Barletta 18.02.1771 - Napoli 23.04. 1839) Nacque da una famiglia di origini toscane, il padre Luigi era chirurgo in un reggimento di stanza a Barletta. La sua famiglia si trasferì a Napoli perciò egli studiò presso le Scuole pie e a 19 anni prese i voti nell’Ordine degli Scolopii. Nel 1799 fu a Messina al seguito della corte Borbonica e cominciò a scrivere le prime orazioni che ben presto lo resero famoso. Nel 1806 tornato a Napoli fu nominato capo del giornale “Corriere napoletano”. In virtù delle sue doti di letterato, che i Borboni apprezzarono in più di un’occasione, Ferdinando I nel 1815 lo nominò storiografo del Regno e fu preposto alla compilazione degli Annali Civili. Poi fu nominato Ufficiale di carico nella segreteria di Grazia e Giustizia e nel 1821 dopo aver preso parte ai moti politici gli furono tolti tutti gli incarichi e fu esiliato a Termoli, dove si dedicò alle lettere. Riabilitato da Francesco I nel 1825 tornò in patria dove gli fu concessa una pensione, a ricompensa del torto subito. Fu socio di molte accademie e l’Accademia Pontaniana lo nominò socio onorario. Fu sepolto nel Cimitero di Napoli. Scrisse numerose opere ed è stato definito giornalista della prima metà dell’800. Opere Annali civili del Regno delle Due Sicilie. Componimenti diversi in verso, Messina, 1798 Per le solenni esequie di Maria Carolina Arciduchessa d’Austria, Regina delle Due Sicilie. Orazione funebre di Emmanuele Taddei, Napoli, 1815, p. 42, (B C B Op 22. 57/3) Del Real Teatro di S. Carlo. Cenno storico, Napoli, 1817, cc.7 Orazione funebre per Ignazio Tornesì, Napoli, Nobile, 1819, p. 20 Nell’anniversario della morte di Ignazio Tornesì, orazione funebre, Napoli, Trani, 1819, p. 18 Traduzione della Storia d’Italia di Giraud, Napoli, 1822 Poesie estemporanee, Napoli, 1824 In memoria di Giovanni Danero, Napoli, Nobile, 1826, p. 20 Solenni esequie di Luigi de’Medici di Toscana fatte da Giuseppe De’ Medici. Orazione funebre di Emmanuele Taddei, Napoli, Tip. Del Fibreno, 1830, p.XIV, 79 (B C B Op 22.57/7) Per le solenni esequie di Ferdinando I Re del Regno delle due Sicilie. Orazione funebre, 2ªed., Napoli, Trani, 1825, p.51 (B C B Op 24.141) 176 Orazione funebre per Cristina di Savoia,1835 Della civiltà delle Sicilie all’anno MDCCCXXXV. Discorso di Emmanuele Taddei, premesso al fascicolo XIX degli Annali Civili, Napoli, Tipografia del Ministero degli Affari Interni, 1836, p. 96 (B C B Op 22. 57/4) Della relazione statistica e clinica degli infermi di colera morbo, trattati nell’Ospedale di S. M. di Loreto per dottor Salvatore De Renzi, rassegna di Emmanuele Taddei, Napoli, 1837, s.t., p. 58 (B C B Op 22. 57/5) Elogio storico di Lorenzo Fazzini, Napoli, 1837, p. 46, 1 ritr. (B C B Op 22.57/1) Il primo secolo dei Borboni nelle Sicilie, Napoli, Tip. Del Reale albergo de’ poveri, 1834, p. 61, (B C B Op 22. 57/6) Del Reale Osservatorio di Napoli. Articolo inserito nel XV quaderno degli Annali Civili del Regno delle Due Sicilie da Emmanuele Taddei, [Napoli], s.d., p. 39 (B C B Op 22.57/2) Autografo (B C B Ap Ms M 105) Studi Del Re, Giuseppe, Necrologia di Emmanuele Taddei, in “Foglio settimanale di scienze, lettere ed arti”, anno 1, n.15, 20.4.1839 Liberatore, Raffaele, Necrologia di Emmanuele Taddei in “ Annali civili del Regno delle Due Sicilie”, Napoli, 1839 Rocco, Emmanuele, Necrologia di Emmanuele Taddei, in “L’Omnibus”, 04.05.1839 Liberatore, Raffaele, Biografia di Emmanuele Taddei, in “Biografia degli italiani illustri in scienze, lettere ed arti del secolo XVIII e dei contemporanei”, vol. VII, p. 161-164, Venezia, 1840 Amalfi, Gaetano, Pel Padre Taddei, in “Napoli letteraria”, anno 1(1884), n.25 Mazziotti, M., Un grande giornalista del secolo scorso, in “Rassegna storica del Risorgimento”, anno 1(1914), fasc.1 Cassandro, Michele Toponomastica in Regia Deputazione di Storia Patria per le Puglie – Sezione di Barletta, Bollettino anno 1937-38, Barletta, Dellisanti, 1939, p.9-24 (B C B Op C 162) 177 Ruggiero, Marina Via Emanuele Taddei: letterato “specializzato” in orazioni funebri, in “Il Fieramosca” anno XXI, n.4 (aprile 1994), p.9 (B C B Per 31/13) Bibliografia Repertori generali: Minieri Riccio 341; D’Addosio s.v.; Villani (1904) 1045; Ferrari 647. Repertori locali: Seccia 419; Loffredo II, 225; Paolillo 49; Vista 32; Santeramo 45; Cassandro 335. 178 Velasquez Francesco Saverio Notaio (Barletta fine XVIII sec. - 1861) Si interessò principalmente di storia locale aderì alla Carboneria e fu nominato Gran Maestro. Nel 1820 quando le sette Vendite di Barletta vennero unificate divenne Gran Massone delle vendite riunite. Scrisse alcune opere su Barletta molte delle quali sono citate nel suo Cenno storico della città di Barletta. Sposò Ippolita Pansini. Opere Cenno storico della città di Barletta, in “Il Regno delle Due Sicilie descritto ed illustrato da F. Cirelli”, Napoli, Stab Tip. Nobile, 1853, vol. IX, p. 47-64 (B C B Ap R 153) Cenno storico della Chiesa Nazarena. Cenna storico di come surse in Barletta la Chiesa greca, a quali vicende è andata soggetta, e come attualmente si regge. Cenno storico del quadro della Vergine Santissima dello Sterpeto Protettrice della città di Barletta. Cenno storico dell’Ospedale de’ Pellegrini in Barletta. Cenno storico della vita e miracoli del glorioso S. Ruggiero protettore di Barletta. Bibliografia Repertori generali: Volpicella 272; Ferrari 682; Villani (1904) 1132. Repertori locali: Vista 32; Santeramo 45. 179 Vista Francesco Saverio Possidente - Storico (Barletta 09.11.1834 – Barletta 07.07.1919) Nacque da Giuseppe e Maria Costanza Procaccio in Strada Forno dei Greci. Appartenne ad un famiglia di proprietari. Si dedicò, in età tarda, allo studio della storia locale. Fu Amministratore della città dal 1867 ed ebbe modo di consultare l’Archivio del Comune dal quale trasse numerosi documenti utili alla sua attività di storico. Per opera sua fu fondato l’Ospedale Principe Umberto con la fusione del Fatebene fratelli e dell’Ospedale dei Pellegrini. Lasciò molto materiale inedito e donò un cospicuo numero di opere tra cui anche manoscritti alla Biblioteca Comunale. Altri documenti e scritti inediti furono donati alla Biblioteca De Gemmis di Bari. Opere Sul feretro di Vincenzo Lauro, Barletta,Vecchi Raccolta di documenti relativi alla storia patria, stampe e manoscritti (B C B Ap Ms M 5 18) Barletta nel 1799, in “Rassegna Pugliese”, vol.X (1893), n.6, p. 121-124 (B C B Per A 109) Un referendum a Barletta a 20 agosto 1797, in “Rassegna Pugliese” vol.XIV, (1897), n.4, p. 122-125 (B C B Per A 109) Barletta prima e dopo il 1860, Barletta, Dellisanti, 1899, p. 71 (B C B Ap A 2/11) Note storiche sulla città di Barletta, Barletta, 1900-1921, ristampa anastatica Bologna, Forni, 1978, (B C B Ap V 25/1-2) contiene anche Le chiese distrutte di Barletta di S. Santeramo A proposito di pergamene barlettane posseduta dall’Archivio di Napoli, in “Rassegna Pugliese”, vol. XVII (1900), n.12, p. 319321 (B C B Per A 109) Cesare e Francesco fratelli Fracanzano pittori barlettani, in “Rassegna Pugliese” vol.XIX (1902), n. 11-12, p. 337-343 (B C B Per A 109) Un commissario regio a Barletta nel 1615, in “Rassegna Pugliese” vol. XXI (1904), n.1-2, p.33-43 (B C B Per A 109) Un’esecuzione di giustizia in Barletta nell’anno 1650, in “Rassegna Pugliese”, vol. XXI (1904), n. 3-4, p.125-126 (B C B Per A 109) 180 Le pergamene di Barletta e il Grande Archivio di Napoli, in “Rassegna Pugliese”, vol. XXI (1904), n.7-8, p. 250-251 (B C B Per A 109) Curiosità storiche: compravendita di schiavi in Barletta (16001666), in “Rassegna Pugliese” vol.XXI (1904), n. 9-10, p.301303 (B C B Per A 109) Curiosità storiche nel territorio di Barletta, in “Rassegna Pugliese” vol.XXII (1905), n. 1-2, p.54-56 (B C B Per A 109) Sabino Loffredo, in “Rassegna Pugliese” vol.XXII, (1905), n. 12, p. 56-57 (B C B Per A 109) Curiosità storiche: Barletta, in “Rassegna Pugliese” vol.XXII (1905), n. 5-6, p.177-178 (B C B Per A 109) Curiosità storiche: Canosa nel 1643, in “Rassegna Pugliese” vol.XXII (1905), n. 7-8, p. 238-240 (B C B Per A 109) Nel territorio di Barletta la locazione d’opera 1599-1650, in “Rassegna Pugliese” vol.XXII (1905), p.54-56, 177-178 (B C B Per A 109) Ricordi di Valdemaro Vecchi in occasione della morte, in “Rassegna Pugliese” vol.XXII (1905), n. 9-10, p. 277-278 (B C B Per A 109) I Libri Rossi dell’ Università di Barletta, in “Rassegna Pugliese”, vol. XXII (1905), n. 11-12, p. 376-378 (B C B Per A 109) Cesare Fracanzano, in “Rassegna Pugliese” vol.XXIII (1907), n. 5-6-7, p. 160-169 (B C B Per A 109) Metodi elettorali secenteschi, in “Rassegna Pugliese” vol.XXIV (1908), n. 1-3 (B C B Per A 109) I garibaldini a Barletta nei mesi di maggio e giugno 1866. Appunti e ritardi, in “Rassegna Pugliese”, vol.XXVII (1912), n.12, p. 450-453 (B C B Per A 109) Onoranze al pittore Giuseppe De Nittis di Barletta, in “Rassegna Pugliese”, vol. XXII 1905 (B C B Per A 109) La peste del 1656, in “Il Buon Senso”, anno IV (1905), n. 11 p.2, n.12 p.2, n.13 p.3 (B C B Per 53.19.1) Le feste e le processioni votive della città per la peste del 1656, in “Il Buon Senso”, anno IV (1905), n. 23, p.2, anno V (1906) n. 3, p.1; n. 6, p.1; n. 10, p.1 (B C B Ap Q 181) 181 Come e quando siansi abbattute parti delle mura e alcune delle porte di di Barletta, in “Il Buon Senso”, anno V (1906), n. 15-1619-21-23-26; anno VI (1907), n. 2-6-8-11-12-16 (B C B Per 53.19.1) Mario Di Leo, in “Il Buon Senso”, annoVI (1907), n.4 ; anno VII (1908), n.11 (B C B Per 53/19.2) Il professor Giuseppe D’Abundo, in “Il Buon Senso”, anno VII, 1908, n.7 (B C B Per 53/19.1) Nomenclatura delle strade di Barletta esistenti nell’ambito delle sue mura come dal Catasto provvisorio del 1809 ordinato con la legge 8. 11. 1806, loro storia e nomi attuali, in “Il Buon Senso, anno VII (1908), n. 12-13-16-17-18-19-21, anno VIII (1909), n. 2-3-4-8-11-12-14-15-18-20-24, anno IX (1910), n. 5-6-7-10-15 (B C B Per 53.19.2) Curiosità storiche. A Giovanni Beltrani in “Rassegna Pugliese”, vol. XXV (1910), n. 1-2 (B C B Per A 109) Questione tra il Capitolo del Sepolcro e quello di S. Maria, in “Rassegna Pugliese” vol.XXV (1910), p. 38-39 (B C B Per A 109) Monopoli, in “Il Buon Senso”, 1913 Due famosi medici barlettani: Iacopo Bonaventura e Camillo Manlio, in “Il Buon Senso”, 1914 Isabella del Balzo Regina di Napoli e Barletta, in “Il Buon Senso”, 1916, n.29 (B C B Per 53/19) Studi In morte di Francesco Saverio Vista, in “Il Buon Senso”, luglio 1919 Perotti, Armando, Francesco Saverio Vista in “La Gazzetta del Mezzogiorno” 7.7.1933 Bibliografia Repertori generali: Giusto (2) 171 (Francesco Paolo); Villani (1904) 1170; Villani (1920) 248. Repertori locali: Vista 33; Santeramo 45; Cassandro 339; Delcuratolo 73, 106, 109, 143, 170. 182 BIBLIOGRAFIA Paolillo, Benedetto, Le biblioteche barlettane.Memoria di Benedetto Paolillo, Barletta, Dellisanti e Giannone, 1896 Municipio di Barletta, Regolamento per la Biblioteca Comunale “Sabino Loffredo”, Barletta, Dellisanti,1905 Filograsso, Michelangelo, La biblioteca, in Memorie appunti di vita barlettana con appendice su Barletta ai tempi di Dante. Prima serie, Barletta, Dellisanti, 1922, p.73-78 Lattanzio, Vito, Relazione all’ Assemblea dei Soci il 24 febbraio 1924, in “Annuario dell’Associazione Amici dell’Arte e della Storia Barlettana Anno 1923”, Barletta, Francesconi, 1924, p.7 Biblioteca e Arte, in Città di Barletta, Relazione amministrativa del Commissario Prefettizio Dott. 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