ISPESL
ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE
E LA SICUREZZA DEL LAVORO
Dipartimento di Medicina del Lavoro
INFORTUNI
IN AMBIENTE DI
VITA
Responsabile della ricerca: Erba Patrizio1
Ricercatori: Nesti Massimo1, Marinaccio Alessandro1, Massari Stefania1,
Scarselli Alberto1, Bianchi Alba Rosa2, Grandi Carlo3
1
Laboratorio di Epidemiologia Occupazionale e Statistica Sanitaria.
2
Laboratorio di Patologia e Tossicologia Industriale
3
Laboratorio di Fisiopatologia Sperimentale
Gli infortuni domestici rappresentano un fenomeno di grande rilevanza nell’ambito dei temi
legati alla prevenzione, alla sanità pubblica e alla sicurezza.
Attualmente, la prevenzione negli ambienti domestici e di vita è tutelata dalla Costituzione
che garantisce al cittadino il diritto alla salute e solo di recente dalla approvata proposta di una
copertura assicurativa di infortuni per la casalinga; tuttavia, poco o nulla è stato realizzato nella lotta
contro gli innumerevoli fattori di rischio in casa: fisici, chimici, biologici.
L’I.S.P.E S.L. (Istituto Superiore per la Prevenzione E Sicurezza del Lavoro), in quanto
organo tecnico del Ministero della Sanità, è istituzionalmente preposto alla sicurezza e prevenzione
sia in ambienti di vita che sul lavoro così come sancito nel Decreto del Presidente della Repubblica
del 18 aprile 1994, n. 441 che viene citato testualmente di seguito:
Regolamento concernente l’organizzazione, il funzionamento e la disciplina delle attività
relative ai compiti dell’ISPESL:
… relativamente all’art.1, comma 4, lettera c), del citato decreto legislativo 30 giugno 1993, n. 268,
per quanto attiene agli ambienti di lavoro, già di competenza dell’Istituto, e agli ambienti di vita, di
nuova attribuzione, il compito dell’Istituto si esplica in via prioritaria nella proposta normativa
all’autorità di vigilanza e nella consulenza per indicare le misure idonee all’eliminazione dei
fattori di rischio e al risanamento degli ambienti di vita e di lavoro, ivi compresa la definizione
dei valori limite di esposizione a livello nazionale e la partecipazione alla formulazione di proposte
normative a livello comunitario; …
Nella ottica del suo compito istituzionale, l’ISPESL ha effettuato una serie di iniziative volte a
individuare i fattori che concorrono alla determinazione dell’infortunio in ambienti di vita quali ad
es. comportamenti non corretti, scarsa sicurezza dei piccoli elettrodomestici, caratteristiche
strutturali delle case, presenze di sostanze tossiche, ecc. avendo una particolare attenzione a
specifiche categorie di persone considerate fra le più esposte ovvero donne, bambini, anziani e
malati.
Tali iniziative sono state realizzate con lo scopo di studiare e capire a fondo il fenomeno degli
infortuni domestici e come conseguenza sia per improntare campagne divulgative di
sensibilizzazione e/o formazione sia per formulare proposte normative a livello nazionale e
comunitario.
Al fine di avere un quadro informativo completo del fenomeno infortunistico e
rappresentativo a livello nazionale di tutta la popolazione, l’ISPESL ha acquisito dall’ISTAT i dati
dell’indagine campionaria multiscopo (2a e 3a rivelazione 1988-1990) che ha successivamente
elaborato per soddisfare le esigenze dell’Istituto.
Sulla base di tali dati l’andamento degli infortuni domestici, come risulta dal grafico seguente,
non è affatto incoraggiante.
ISPESL – Lab. di epidemiologia e statistica sanitaria occupazionale
2
Numero di infortuni in
migliaia
Infortuni domestici in Italia
4000
3000
3844
3301
2743
2000
1841
1000
901
2620
2294
Totale
Donne
Uomini
1224
1007
0
1988
1990
1997
Anno
Il fenomeno mostra un andamento crescente la cui spiegazione può essere individuata o nella
maggiore sensibilità delle persone al problema. Sensibilità che tende a produrre un effetto memoria
e quindi una amplificazione del fenomeno o forse, più correttamente, nella mancanza di idonei
strumenti di misura del fenomeno stesso. Con tale affermazione, non si vuole affatto sottovalutare il
dato di 3.844.000 di infortuni stimati al 1997, ma si intende sottolineare che questo numero
dovrebbe essere visto non in senso assoluto ma in relazione al tempo di esposizione e quindi la
frequenza dovrebbe essere considerata in relazione alle varie categorie: casalinga, studente,
occupato, ecc: e al tempo che queste trascorrono in casa. nonchè alle conseguenze prodotte
dall’infortunio.
I soggetti più colpiti, infatti, sono le donne, i bambini e gli anziani proprio le persone che
trascorrono più tempo in casa. Le donne e gli anziani trascorrono in casa, in media, 4 ore più degli
altri e i bambini da 3 a 4 ore più di un adulto (indagine multiscopo dell’Istat, 1988).
La distribuzione del numero di infortuni dipende anche da altri fattori che intervengono nella
determinazione del rischio e soprattutto nella gravità dell’evento, tra cui l’età e le attività svolte in
casa.
Le due distribuzioni, come illustrate nel grafico seguente, è molto simile per i maschi e per le
femmine. Si registra un primo punto di massimo in corrispondenza della età infantile (meno di 5
anni) dove i maschi sono la categoria più colpita. Dai 15 anni in poi invece l’andamento tende a
invertirsi per cui le donne rappresentano la categoria che subisce il maggior numero di infortuni
domestici.
Infortuni domestici per sesso ed età (quozienti per 1000 persone)
100
80
Quoziente
femminile
Quoziente
maschile
60
40
20
0
< 5 anni
5-9
anni
10 - 14 15 - 24 25 - 34 35 - 44 45 - 54 55 - 64 65 - 74
anni
anni
anni
anni
anni
anni
anni
ISPESL – Lab. di epidemiologia e statistica sanitaria occupazionale
> 75
anni
3
La differenza fra infortuni femminili e maschili, intesa in termini sia di incidenza del
fenomeno sia di tipologia degli eventi si manifesta in funzione dei ruoli svolti nell’ ambito della
famiglia: le donne subiscono il doppio degli incidenti rispetto agli uomini e in molti casi gli
incidenti sono legati alla attività domestica in senso stretto – preparazione degli alimenti - o alle
altre attività di cura della casa.
L’ISPESL ha effettuato una serie di elaborazioni dei dati e analisi che hanno prodotto risultati
interessanti ed originali.
E’ stato calcolato il profilo tipo di una popolazione incidentata. Questo è rappresentato da
donne (68% contro il 32% di uomini), di età fra i 25 e i 64 anni la cui condizione professionale è
casalinga o occupato (34%) con livello di istruzione relativamente basso (licenza elementare per il
36% e licenza media per il 30%). In media subisce 1.4 incidenti causati prevalentemente a causa
delle parti strutturali dell’abitazione (doccia, mobilio, piscina, sedie varie, seggiolone, serrande,
tappezzeria, vasca da bagno, altra struttura edile per il 43%) e a seguire da utensili (accendino,
affettatrice, apriscatole, forbici, forchetta, altro attrezzo da cucina per il 23%). Le conseguenze
prodotte sono ferite (40%), ustioni (24.4%), e altri traumi (24%) che comprendono contusioni,
lussazioni, escoriazioni, ematomi e altre conseguenze di minore entità. La parte del corpo più
colpita sono gli arti (80%) e la testa (14%).
Sono state, inoltre, calcolate le probabilità, su base campionaria, di avere un infortunio in
casa. E’ interessante notare come, per tutte le tabelle, la probabilità di avere un infortunio è più alta
per le donne che per gli uomini nonostante il numero di esposti a rischio si distribuisca in modo
abbastanza simile fra i due sessi.
Tabella 1: Probabilità di infortunio domestico per CLASSE DI ETÀ (anno 1990)
Classi di età
0–4
5 – 14
15 – 24
25 – 44
45 – 64
Oltre 65
N. incidentati
Donne
Uomini
59
108
127
174
198
108
697
297
660
271
374
132
N. esposti a rischio
Donne
Uomini
1793
2025
4512
4828
5669
5709
11051
10707
8572
8449
4866
3839
Probabilità infortunio
Donne
Uomini
0.033
0.053
0.028
0.036
0.035
0.019
0.063
0.028
0.077
0.032
0.077
0.034
Tabella 2: Probabilità di infortunio domestico per CONDIZIONE PROFESSIONALE (anno 1990)
Occupato
In cerca di
occupazione
Casalinga
Studente
Ritirato dal
lavoro
Altre
condizioni
N. incidentati
Donne
Uomini
502
520
N. esposti a rischio
Donne
Uomini
9749
18145
Probabilità infortunio
Donne
Uomini
0.051
0.029
87
33
1731
1688
0.050
0.020
906
70
52
11004
3099
3072
0.082
0.023
0.017
330
190
4403
5513
0.075
0.034
220
295
6477
7139
0.034
0.041
ISPESL – Lab. di epidemiologia e statistica sanitaria occupazionale
4
Tabella 3: Probabilità di infortunio domestico per TITOLO DI STUDIO (anno 1990)
N. incidentati
N. esposti a rischio
Probabilità infortunio
Donne
Uomini
Donne
Uomini
Donne
Uomini
Laurea
39
25
1143
1.473
0.034
0.017
Diploma superiore
300
133
5648
5.887
0.053
0.023
Licenza media
609
303
11.029
11.944
0.055
0.025
Licenza elementare
751
314
11.001
9.638
0.068
0.033
Nessun titolo
416
315
7.642
6.615
0.054
0.048
Tabella 4: Probabilità di infortunio domestico per CAUSA DI INCIDENTE (anno 1990)
Utensili 1
N. incidentati
Donne
Uomini
95
30
Probabilità infortunio
Donne
Uomini
0.045
0.028
Coltelli
302
99
0.143
0.091
Pentole
116
8
0.055
0.007
Forni
154
26
0.073
0.024
Scale
294
174
0.139
0.160
Pavimenti
303
131
0.143
0.120
Impianto elettrico
16
14
0.008
0.013
Attrezzi da lavoro 2
41
159
0.019
0.146
Elettrodomestici 3
4
0
0.002
0.000
Impianto riscaldamento
31
9
0.015
0.008
Vetri
51
30
0.024
0.028
Mobili/abitazione
194
142
0.092
0.130
Alimenti bollenti
105
23
0.050
0.021
Sostanze ingerite
17
4
0.008
0.004
Coperte/abiti
4
0
0.002
0.000
Piccoli elettrodomestici 4
143
117
0.068
0.107
Altro
146
18
0.069
0.017
1
Utensili: accendino, affettatrice, apriscatole, forbici, forchetta, altro attrezzo da cucina.
Attrezzi da lavoro: macchina da cucire, martello, saldatore, sega elettrica, sega non elettrica, trapano
elettrico, trapano manuale, altro attrezzo.
3
Elettrodomestici: aspirapolvere, battitappeto, frigorifero, lavatrice, lavastoviglie, lucidatrice.
4
Piccoli elettrodomestici: asciugacapelli, ferro da stiro, frullatore, macchina da caffè.
2
ISPESL – Lab. di epidemiologia e statistica sanitaria occupazionale
5
Si è voluto, poi, verificare se esiste un’associazione tra probabilità di infortunio domestico e
stato morboso. A tal fine, sono state identificate 128 forme morbose e per ciascuna di esse è stato
calcolato il Rischio Relativo di incidentalità domestica, assumendo come fattore di rischio la
rispettiva forma morbosa. I risultati hanno dimostrato l’esistenza di una relazione fra morbilità ed
incidentalità domestica visto che i Rischi Relativi sono risultati essere generalmente superiori ad 1.
Non si può parlare di una associazione diretta del tipo causa-effetto ma senz’altro le forme
morbose possono agire come concausa nel verificarsi dell’infortunio in casa. Da qui segue il
particolare interesse dell’ISPESL , a fini preventivi, per quelle persone maggiormente vulnerabili
dal punto di vista della salute.
Fra le tante iniziative di prevenzione, formazione e informazione condotte dall’ISPESL, si
vuole citare la campagna per la Sicurezza promossa dal Dipartimento di Medicina del Lavoro
dell’ISPESL in collaborazione con l’AIAS (Associazione Italiana Addetti alla Sicurezza), che si è
conclusa con la stesura dell’opuscolo informativo “Sicurezza in Casa”.
La realizzazione dell’opuscolo è frutto di una combinazione fra dati Istat ed una indagine
specifica condotta dall’ISPESL con l’ausilio della rivista “Altro Consumo” mirata a rilevare
principalmente le categorie di soggetti che subiscono un incidente in casa, il tipo di incidente, il
luogo della casa dove si è verificato e le causa che hanno determinato l’infortunio.
L’opuscolo, di cui verranno di seguito presentati alcuni esempi, intende rivolgersi in modo
particolare alla casalinghe che, oltre a costituire una delle categorie a maggior rischio, hanno spesso
la responsabilità delle altre due categorie vulnerabili: i bambini e gli anziani.
Per ciascun ambiente (ingresso, corridoio e disimpegni; soggiorno; cucina; camera del
bambino; camera dell’anziano; bagno) sono stati messi in evidenza: gli elementi e le caratteristiche
a rischio; i comportamenti a rischio, spesso riferiti ai diversi soggetti (bambini, anziani); i consigli
per migliorare la sicurezza; i diversi dispositivi di prevenzione utilizzabili.
RIPARTIZIONE PERCENTUALE DEGLI INFORTUNI NEI DIVERSI LOCALI DELLA CASA
Altri dati sono:
Soffitta-cantina: 2.3 %
Garage-box:
3.7%
Giardino:
9.7%
Altri spazi:
4.4%
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LA CUCINA
DISPOSITIVI DI
SICUREZZA
ISPESL – Lab. di epidemiologia e statistica sanitaria occupazionale
7
IL BAGNO
ISPESL – Lab. di epidemiologia e statistica sanitaria occupazionale
8
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE.
[1] Ramirez Llaras A., Toribio Tomas A., Riba Romera M., Prevention of Household
accidents. Rev Enferm, 1998 Feb; 21 (234 Suppl): 49-51.
[2] AIAS – ISPESL Sicurezza in casa Campagna per la sicurezza 1996.
[3] Stallones R.A., Theory and methods of epidemiologic study of home accidents. Inj Prev
1996 Mar; 2(1): 55-60.
[4] EHLASS. Statistical tables. European Home and Leisure Accident Surveillance System.
Brussels, 1995.
[5] ISTAT Gli incidenti in ambiente domestico Indagine multiscopo sulle famiglie, Anno
1987-91, n. 3, Istat Roma, 1994.
[6] PUTIGNANO C. Una stima della mortalità per incidente domestico in Italia, ISTAT,
Quaderni di ricerca (1993).
[7] IRSES, Gli infortuni. Dati e incognite per l’analisi quantitativa, Milano, FrancoAngeli,
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[8] ISTAT Indagine multiscopo sulle famiglie , 2° ciclo 1991.
[9] Palleschi B. M., L’epidemiologia degli infortuni domestici: l’andamento del fenomeno in
Italia e regole di prevenzione, Ann Ig 1991 Sep; 3(5): 287-291.
[10] Florio I., Traditional causes of home accidents. G Ital Med Lav 1986 Sep; 8(5-6): 241242.
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