Università di Verona, Dipartimento di Economia Aziendale «Osservatorio sul Finanziamento della Proprietà Intellettuale» prof. Michele Rutigliano Associazione Industriali di Vicenza La valorizzazione dei brevetti, marchi e know-how Vicenza, 16 ottobre 2006 [email protected] Agenda 2 Teoria e prassi nella valutazione dei diritti di proprietà intellettuale: metodi consolidati e nuove possibili impostazioni La valutazione in sede di redazione del bilancio di esercizio La valorizzazione in sede di rivalutazione dei beni di impresa Altre forme di valorizzazione: Lease Back, IP Finance I criteri per la determinazione delle Royalties La stima del valore in sede di cessione e nelle operazioni di gestione straordinaria dell’impresa (conferimenti, fusioni, scissioni) Ristrutturazioni societarie e valorizzazione della PI il processo valutativo 3 Rapporto conclusivo Profili dell’analisi legale economico Premesse scopo descrizione opzioni mercato Metodologia flussi costo esito finanziario utilizzo asset soggetti interessati La valutazione dei brevetti: i passi logici e operativi 4 1) Verificare la validità del brevetto 2) Precisare il contesto valutativo 3) Acquisire le necessarie informazioni 4) Costituire un team di valutazione 5) Leggere il brevetto 6) Accertare l’estensione del brevetto (patent scope) 7) Approfondire alcune questioni legali (eventuali precedenti controversie in merito al brevetto, probabilità di violazione attiva o passiva) La valutazione dei brevetti: i passi logici e operativi 5 8) Accertare la validità del brevetto (probabilità che il brevetto – ex post - possa essere considerato non valido per mancanza dei requisiti normativi. In tal caso il brevetto risulta privo di valore) 9) Verifica circa l’esistenza di brevetti dominanti a monte (diminuzione di valore) 10) Se del caso, considerare le eventuali sinergie tra brevetti collegati (famiglie). Un portafoglio di brevetti può valere più della sommatoria dei brevetti individualmente considerati 11) Accertare la copertura internazionale del brevetto o i motivi della mancata estensione. La valutazione dei brevetti: i passi logici e operativi 6 12) Tener conto della vita residua del brevetto (non solo sotto il profilo legale, ma anche economico, tecnologico, regolamentare). 13) Considerare le eventuali royalties precedentemente incassate (valutare gli eventuali cambiamenti di contesto) 14) Accertare l’esistenza di eventuali contenziosi in corso o realisticamente possibili 15) Identificare le migliori tecnologie alternative (stima dei risparmi di costo o dei differenziali di prezzo) 16) Stimare la curva di domanda per gli output dal brevetto (livello di ricavi in funzione del prezzo dell’output) La valutazione dei brevetti: i passi logici e operativi 7 17) Stimare i livelli di produzione che massimizzano il profitto 18) Selezionare il criterio/i criteri valutativi: costo (raramente utile) “prezzi di mercato” (spesso inesistente-non confrontabilità, unicità “brevetto”) – approccio indiretto e sintetico x metodo delle royalties ipotetiche (se possibile identificare contratti di licenza simili) – approccio indiretto e sintetico vs. analitico x reddituale/finanziario (excess operating profit, premium pricing, cost savings method) – approccio analitico x metodi non tradizionali (opzioni reali) - approccio analitico La valutazione dei brevetti: i passi logici e operativi 19) Effettuare una valutazione “reddituale” basata: sulle possibili royalties in un contratto di licenza (attivo/passivo) sul contributo stimato al risultato economico DCF analysis (differenziale con/senza brevetto) - proiezioni vendite (devono prescindere dall’effetto “impatto iniziale” e fondarsi sulla protezione fornita dal brevetto) - tasso di attualizzazione (riflette il costo del capitale, tenuto conto del rischio dello specifico asset) 8 (categoria investitore)* 20) Redigere la relazione di stima * Required annual return: Angel 60-70%; Venture Capital 30-35%; Private Equity 20%+; Public Company 12-20% La valutazione di R&D e dei brevetti: opzioni reali L’ NPV sottostima il valore ?? (tema: flussi e costo capitale) Un’opzione reale è un’opportunità discrezionale di investimento e si sostanzia nella possibilità, ma non nell’obbligo, di effettuare un futuro investimento/disinvestimento o di modificare le caratteristiche di un investimento in corso d’esecuzione Investimenti in R&D/brevetto + limitata commercializzazione Ulteriori investimenti e SUCCESSO ? commercializzazione su larga scala NPV complessivo = NPV base + NPV opzione reale 9 La valutazione di R&D e dei brevetti: opzioni reali 10 Valore opzione a scadenza La valutazione di R&D e dei brevetti: opzioni reali 11 i Marchi: ragioni per una loro valorizzazione 12 • permettono al consumatore di distinguere prodotti simili, provenienti da imprese differenti • consentono alle imprese di differenziare i loro prodotti e i loro prezzi rispetto alla concorrenza (price premium) • sono strumenti di marketing e la base su cui costruire l’immagine e la reputazione dell’impresa • possono essere concessi in licenza e quindi costituire una fonte di reddito addizionale (royalties) • sono una componente fondamentale dei contratti di franchising • stimolano le imprese ad investire nel mantenimento o nel miglioramento della qualità dei prodotti • possono facilitare l’ottenimento di finanziamenti - RINVIO La valutazione dei marchi 13 Considerazioni preliminari sulla forza del marchio: - Attuale Leadership - Stabilità/Fedeltà al marchio - Mercato/settore di riferimento - Trend (forza, adattabilità prospettiche del marchio) - Supporti di marketing (investimenti realizzati e a piano) - Internazionalità - Protezione legale (difendibilità) La valutazione dei marchi 14 APPROCCIO DI MERCATO CRITERI BASATI SUL COSTO - Costo Storico - Costo Storico rivalutato - Costo di riproduzione - METODI REDDITUALI/ FINANZIARI - Differenziali reddituali e price premium - Flussi differenziali - Royalties ideali (approccio di mercato/analitico rinvio) “Costo” delle perdite* Opzioni reali La valutazione in sede di redazione del bilancio di esercizio 15 1. Possibilità di rivalutazione al FAIR VALUE IAS 38 2. Impairment Test stima del “valore recuperabile” maggiore tra “valore d’uso” e fair value venditore compratore Range valore percepito massimo massimo FMV range minimo minimo La valutazione in sede di redazione del bilancio di esercizio 16 IN CASO DI RIVALUTAZIONE PRIMA RIVALUTAZIONE Patrimonio Netto RIVALUTAZIONI SUCCESSIVE: senza svalutazioni precedenti Patrimonio Netto con svalutazioni precedenti Conto Economico fino all’ammontare delle precedenti svalutazioni, Patrimonio netto per la differenza IN CASO DI SVALUTAZIONE PRIMA SVALUTAZIONE Conto Economico SVALUTAZIONI SUCCESSIVE: senza rivalutazioni precedenti Conto Economico con rivalutazioni precedenti Patrimonio Netto fino all’ammontare delle precedenti rivalutazioni (fino azzeramento della relativa riserva), Conto Economico per la differenza La valorizzazione in sede di rivalutazione dei beni di impresa 17 Il collegato alla “Finanziaria 2006” aveva confermato la possibilità di rivalutazione dei beni delle imprese, introdotta originariamente con Legge 21 novembre 2000, n.342 (GU 276 del 25.11.2000) e regolamentata con Circolare del Ministero delle Finanze n. 207/E del 16.11.2000. Con riferimento ai beni immateriali, sono risultati rivalutabili le immobilizzazioni immateriali, costituite da beni consistenti in diritti giuridicamente tutelati quali, ad esempio, i diritti di brevetto industriale ed i diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno, i diritti di concessione, licenze, marchi, know-how, altri diritti simili iscritti nell'attivo del bilancio ovvero, ancorchè non più iscritti in quanto interamente ammortizzati, \ancora tutelati ai sensi delle vigenti disposizioni normative (Circolare16/11/2000, n. 207). La valorizzazione in sede di rivalutazione dei beni di impresa 18 La rivalutazione doveva riguardare tutti i beni appartenenti alla stessa categoria omogenea. Con riferimento al valore, il limite massimo della rivalutazione era rappresentato dal valore economico del bene. I valori iscritti in bilancio a seguito della rivalutazione non dovevano in alcun modo superare i valori effettivamente attribuibili ai beni con riguardo alla loro consistenza, alla loro capacità produttiva, all'effettiva possibilità economica di utilizzazione nell'impresa, nonchè ai valori correnti .....(art. 11, legge 342/2000). Sull’importo della rivalutazione è dovuta una imposta sostitutiva pari al 12%. Il maggior valore fiscale è riconosciuto per Ires/Irpef e Irap (in termini di ammortamenti, plusvalenze, ecc.) a decorrere dal terzo esercizio successivo a quello con riferimento al quale la rivalutazione è eseguita. Discrezionalità nell’utilizzo dei criteri di valutazione …. necessario approccio “prudenziale” ? La valorizzazione in sede di rivalutazione dei beni di impresa 19 Gli amministratori e il collegio sindacale hanno indicato e motivato nelle loro relazioni i criteri seguiti nella rivalutazione delle varie categorie di beni e attestare che la rivalutazione non eccede i limiti fissati. Per quanto la legge non lo richiedesse, era ritenuta consigliabile la rivalutazione sulla base di una perizia estimativa indipendente. La valutazione di convenienza per la società nei confronti della rivalutazione consentita dalle citate norme ha dovuto pertanto fondarsi sul confronto fra l’onere fiscale immediato per imposta sostitutiva e il beneficio futuro in termini di maggiori ammortamenti a fronte dei più elevati valori fiscalmente riconosciuti. altri vantaggi: - Thin Cap: effetto positivo dell’incremento del PN (art. 98 Tuir) - Emersione plusvalori latenti (Basilea 2) - presupposto per operazioni di Lease-Back RINVIO La valorizzazione in sede di rivalutazione dei beni di impresa 20 Rivalutazione dell’asset immateriale: euro 25.000.000 Imposta sostitutiva 12%: euro 3.000.000 Beneficio fiscale (IRES+IRAP) ammortamenti: euro 9.312.500 Beneficio economico complessivo: euro 6.312.500 La valorizzazione in sede di rivalutazione dei beni di impresa 21 collegato alla FINANZIARIA 2007 ? non conferma l’opportunità ne riparleremo …. Altre forme di valorizzazione della PI IP-Backed Financing 22 Negli ultimi anni l’evoluzione dei mercati e le innovazioni businesstecnologiche hanno rafforzato la consapevolezza nelle aziende che gli asset IP possono essere monetizzati non solo attraverso la vendita o la licenza d’uso, ma anche tramite un loro utilizzo per ottenere nuove fonti di finanziamento. La proprietà intellettuale si sta così trasformando (per ora soprattutto in alcuni mercati finanziari più evoluti) da semplice strumento legale di tutela a vero strumento per per aumentare la mobilità finanziaria (IP Finance). Fonte: ICM Advisors Altre forme di valorizzazione della PI IP-Backed Financing I servizi di IP Finance, come: IP Loan IP Sale-Lease Back IP Securitization offrono opportunità ad imprese ed istituzioni finanziarie. Le imprese hanno a disposizione nuove possibilità per ottenere maggiori finanziamenti sfruttando asset latenti o sottovalutati, Le istituzioni finanziarie, grazie a questi nuovi interventi, hanno l’opportunità di incrementare i margini d’intermediazione e fornire alle imprese nuove fonti di finanziamento che ne favoriscono lo sviluppo e che fanno leva sugli asset rappresentativi di una delle principali fonti del valore aziendale. Fonte: adattamento da ICM Advisors 23 Altre forme di valorizzazione della PI IP-Backed Financing 24 Le opportunità di sviluppo di questi strumenti di finanza innovativa si basano sul grande patrimonio di know-how e creatività delle aziende italiane, nonché sull’elevata propensione al finanziamento tramite il capitale di debito rispetto a quello di rischio. Necessità delle imprese di proteggere il proprio valore con varie forme di IP per far fronte sia alla crescente competitività dei paesi del Far East, sia al problema della contraffazione. a) Interventi finanziari e di consulenza “spot” b) Supporto alla gestione strategica dell’IP Fonte: ICM Advisors Per molti settori e imprese gli asset intangibili costituiscono una parte rilevante del valore dell’azienda 25 Valore % Asset Intangibili su Valore Aziendale Settori intangible-intensive 68% 64% Il marchio è tra gli intangibili il più tangibile in termini di valore economico-finanziario sia attuale sia prospettico Fonte: Banca Intesa 33% tessili e abbigliamento 31% mobili 34% mezzi di trasporto In Italia, di regola il finanziamento bancario NON prende in considerazione la proprietà intellettuale delle PMI 38% alimentari e bevande • meccanica Contabilizzazione e protezione della proprietà intellettuale non sono sempre adeguatamente trattati 40% calzature e pelletteria • 46% informatica • I beni immateriali rappresentano una parte rilevante del valore aziendale (30-70% a seconda del settore industriale) prodotti chimici e farmaceutici • Brand Finance: per la valorizzazione dei propri marchi Soluzioni dedicate al sostegno dei progetti di valorizzazione dei marchi aziendali - Fasi del processo di valorizzazione del marchio - Fase Valutazione opportunità Analisi posizionamento strategico/di mercato dell’azienda cliente Brand Finance Valutazione economico – finanziaria dei marchi in portafoglio Suggerimento opportunità e strategie di valorizzazione del brand Sostegno finanziario Impostazione e disegno dell’architettura finanziaria di riferimento Perfezionamento delle soluzioni finanziarie identificate Assistenza nell’esecuzion e Consulenza professionale per la realizzazione degli interventi di valorizzazione/ potenziamento del brand identificati Identificazione soluzioni finanziarie più idonee Necessario “affiancare” l’impresa in tutte le fasi di una gestione evoluta del marchio Fonte: Banca Intesa 27 Prodotti di Brand Finance in Italia 28 finanziamenti a medio termine finalizzati agli investimenti e alla copertura delle spese di marketing e di sviluppo del brand, con importi e caratteristiche differenziati in funzione del valore e del potenziale del portafoglio marchi dell’azienda cliente (eventualmente “pegno” sui marchi); soluzioni Leasing dedicate all’acquisto sul mercato di marchi o al finanziamento di progetti/iniziative tramite Lease-Back sui brand già in portafoglio FOCUS: Leasing sui marchi 29 Operazione che si attua secondo la struttura contrattuale del Sale and Lease Back di un marchio registrato e vigente, di cui è titolare l’impresa richiedente Il valore economico del marchio viene stabilito mediante perizia E’ ammessa fiscalmente la deducibilità dei canoni purchè il contratto abbia una durata minima di 5 anni (ora 9 anni) L’eventuale plusvalenza è imponibile L’operazione è però spesso preceduta da una rivalutazione, con rilevanza fiscale, del marchio a bilancio Più volte utilizzata dalle società di calcio (esempio Sampdoria … 25 milioni di euro) 30 Massimo Moratti mi ha inviato questa lettera che pubblico e della quale lo ringrazio. "Caro Beppe, nel tuo Blog dell’11/11/05 ho trovato una notizia riguardante me, Tronchetti e l’Inter in generale, a proposito di una operazione di leasing con la Banca Italease. Mi permetto di risponderti personalmente per confermarti che abbiamo studiato questa possibilità, con la Banca da te citata, ma che non siamo arrivati a nessuna conclusione. Per quanto riguarda, invece, le perdite di bilancio dell’anno scorso, sono state già da me e dagli altri azionisti appianate e così anche quelle potenziali dei primi mesi dell’anno in corso. Rimane lo studio per valorizzare patrimonialmente il marchio dell’Inter, cosa che continuo a considerare una buona opportunità per la Società. Il Milan ha ceduto il suo marchio a una società, la Milan Entertainment Srl, controllata al 100% dall'Ac Milan: il marchio è stato valutato 183,7 milioni di euro I criteri per la determinazione delle royalties 31 percorso di analisi CONTESTO – profilo titolare PI CONTRATTI DI LICENZA - struttura TIPOLOGIA DELLE VENDITE DI RIFERIMENTO BENCHMARK ANALISI DELLA FORZA DEL MARCHIO REDDITIVITA’ DEL BUSINESS I criteri per la determinazione delle royalties IL CONTESTO DI RIFERIMENTO 32 Diverse possibili strategie sottese a contratti di licenza. Ad esempio: a) la concessione di licenze costituisce il core business b) è un modo per sfruttare IP dormienti c) costituisce la via migliore per valorizzare date opportunità d) è la strategia adottata per prodotti non “core” Nel contratto di licenza il Royalty Rate è legato ad altri elementi, quali: - l’impegno a pagare una Royalty minima + importo iniziale - una struttura decrescente dei tassi di Royalty, in relazione ai volumi - …… I criteri per la determinazione delle royalties I CONTRATTI DI LICENZA 33 1. Identificazione dell’intangible 2. vendite/prezzi: tipologia delle vendite di riferimento posizionamento della royalty lungo la catena del valore Produzione Distribuzione Retail € 10 € 30 € 60 € 100 €5 €5 €5 €5 Catena del valore Materia prima Price point Royalty Royalty Rate Equivalente I criteri per la determinazione delle royalties I CONTRATTI DI LICENZA 34 3.Controllo sul Brand Perimetro di utilizzo + procedure autorizzative 4. Durata 5. Marketing Royalty rate dipende anche dall’impegno “promozionale” del licenziatario 6. Altri aspetti Possibili verifiche/audit sul licenziatario ? I criteri per la determinazione delle royalties BENCHMARKS 35 TEMA CONTROVERSO TEORIA: Non esistono “Standard Royalty Rates” Non esistono “Standard Licence Agreement” ! IN PRATICA: di regola si considera utile se possibile un riferimento a Royalty Rates comparabili I criteri per la determinazione delle royalties a)ANALISI DELLA FORZA DEL MARCHIO E b)REDDITIVITA’ DEL BUSINESS (equilibrio degli interessi) Analisi della forza del marchio punteggio Punteggio totale Fattori pesati su scala 0-5 (5 + alto) tenuto conto del contesto competitivo 50 36 tasso attualizzazione tax rate Royalty rate (da anno 3) tasso crescita utili netti dopo anno 5 10% 37.25% 5% 2% 37 importi in k-euro 1 2 Vendite retail relative al marchio tasso variazione % royalty rate % Royalties 20000 21000 5.0% anni 3 4 5 25000 19.0% 5% 1250 27000 8.0% 5% 1350 30000 11.1% 5% 1500 Imposte 466 503 559 Utile netto 784 847 941 fattore di attualizzazione 1.1 1.21 1.331 Valore attuale 713 700 707 VALUTAZIONE DEL BRAND VALORE DEL MARCHIO valore all'anno 5 valore anni 6-20 valore totale 2120 7025 9145 variabili tasso attualizzazione 20% Allocazione profitto (sull'utile ante imposte) licenziatario licenziante 70% 30% Modello per la determinazione delle royalties 38 Licenziante: distribuzione incassi anno 0 (base payment) anno 1 (base payment) anno 2 (base payment) anni 1-10 (incassi annui) 20% 15% 15% 50% anni conto economico (milioni euro) 0 nominale % dei ricavi fatturato costi di produzione margine lordo 40% altri costi operativi utile prima delle imposte 30% quota di competenza del licenziatario quota di competenza del licenziante Simulatore (possibili analisi di sensibilità del RR) 1 2 3 5 6 7 8 9 10 totali 25,000 50,000 100,000 150,000 150,000 150,000 125,000 100,000 50,000 -10,000 -20,000 -40,000 -60,000 -60,000 -60,000 -50,000 -40,000 -20,000 15,000 30,000 60,000 90,000 90,000 90,000 75,000 60,000 30,000 25,000 925,000 -10,000 -370,000 15,000 555,000 -7,500 -15,000 -30,000 -45,000 -45,000 -45,000 -37,500 -30,000 -15,000 7,500 15,000 30,000 45,000 45,000 45,000 37,500 30,000 15,000 -7,500 -277,500 7,500 277,500 5,250 10,500 21,000 2,250 4,500 9,000 7,500 15,000 30,000 totale 4 31,500 13,500 45,000 31,500 13,500 45,000 31,500 13,500 45,000 26,250 11,250 37,500 21,000 9,000 30,000 10,500 4,500 15,000 5,250 2,250 7,500 955 398 calcolo dei pagamenti a favore del licenziante NPV (convenzione pagamento a metà anno) 2,054 3,423 5,705 7,132 5,943 4,953 3,439 2,293 NPV cumulativo (convenz.pagam a metà anno) 2,054 5,477 11,183 18,314 24,258 29,210 32,650 34,943 6,533 5,444 7,840 5,444 1,233 1,027 2,465 1,712 4,930 2,853 7,395 3,566 7,395 2,972 7,395 2,477 6,163 1,720 4,930 1,147 2,465 478 1,233 199 45,603 18,148 7,766 10,305 6,471 7,156 4,930 2,853 7,395 3,566 7,395 2,972 7,395 2,477 6,163 1,720 4,930 1,147 2,465 478 1,233 199 67,235 36,298 base payment (nominale) base payment (attualizzato) 7,259 7,259 royalty annuale sul fatturato (nominale) royalty annuale sul fatturato (attualizzata) pagamenti totali (nominali) pagamenti totali (attualizzati) Tasso di Royalty (nominale) 7,259 7,259 4.93% 35,898 36,296 21,632 18,148 variabili tasso attualizzazione 35% Allocazione profitto (sull'utile ante imposte) licenziatario licenziante 80% 20% Licenziante: distribuzione incassi anno 0 (base payment) anno 1 (base payment) anno 2 (base payment) anni 1-10 (incassi annui) 15% 10% 0% 75% anni conto economico (milioni euro) 0 nominale % dei ricavi fatturato costo del venduto margine lordo 40% altri costi operativi utile prima delle imposte 30% quota di competenza del licenziatario quota di competenza del licenziante Modello per la determinazione delle royalties 39 Simulatore (possibili analisi di sensibilità del RR) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 totali 15,000 25,000 50,000 75,000 100,000 100,000 50,000 -6,000 -10,000 -20,000 -30,000 -40,000 -40,000 -20,000 9,000 15,000 30,000 45,000 60,000 60,000 30,000 0 0 0 0 415,000 0 -166,000 0 249,000 -4,500 4,500 0 0 0 0 0 -124,500 0 124,500 -7,500 -15,000 -22,500 -30,000 -30,000 -15,000 7,500 15,000 22,500 30,000 30,000 15,000 totale 3,600 900 4,500 calcolo dei pagamenti a favore del licenziante NPV (convenzione pagamento a metà anno) 775 956 1,417 1,574 1,555 1,152 427 0 0 0 NPV cumulativo (convenz.pagam a metà anno) 775 1,731 3,148 4,722 6,276 7,428 7,855 7,855 7,855 7,855 1,060 785 0 0 784 581 1,307 717 2,615 1,063 3,922 1,181 5,229 1,166 5,229 864 2,615 320 0 0 0 0 0 0 1,845 1,366 1,307 717 2,615 1,063 3,922 1,181 5,229 1,166 5,229 864 2,615 320 0 0 0 0 0 0 base payment (nominale) base payment (attualizzato) 1,178 1,178 royalty annuale sul fatturato (nominale) royalty annuale sul fatturato (attualizzata) pagamenti totali (nominali) pagamenti totali (attualizzati) Tasso di Royalty (nominale) 1,178 1,178 5.23% 6,000 12,000 1,500 3,000 7,500 15,000 18,000 4,500 22,500 24,000 6,000 30,000 24,000 6,000 30,000 12,000 3,000 15,000 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2,239 1,964 21,700 5,891 La stima del valore in sede di cessione e nelle operazioni di gestione straordinaria dell’impresa (conferimenti, fusioni, scissioni) La PI costituisce spesso un valore/insieme di valori che emergono con evidenza proprio in occasione di operazioni straordinarie CESSIONI DI SOCIETA’ E PARTECIPAZIONI, AZIENDE, RAMI D’AZIENDA CONFERIMENTI DI AZIENDE, RAMI, PARTECIPAZIONI AFFITTO D’AZIENDA due diligence FUSIONI E SCISSIONI speciale know how estimativo 40 Ristrutturazioni societarie e valorizzazione della PI 41 In occasione di ristrutturazioni societarie nell’ambito di gruppi aziendali può risultare opportuno effettuare operazioni di valorizzazione della PI, ad esempio: -Accentramento presso una holding dei diritti di PI, nonché delle funzioni di R&D, Pianificazione strategica, Amministrazione e Finanza -Ridisegno dell’architettura finanziaria del gruppo e verifica delle opportunità di IP Financing -Rivalutazione dei diritti di PI, anche nella prospettiva di Basilea 2 -Razionalizzazione del portafoglio IP, con cessioni e/o contratti licenza 42 Vi ringrazio per l’attenzione [email protected] 02 8463.309 347 8871120