bimbi &bebè EDIZIONE 2014/2015 Servitevi ! Esemplare gratuito Consigli per genitori di bambini fino a cinque anni Proteggersi dalle malattie infantili Allattare con facilità Viziamo troppo i nostri figli ? Evitare i problemi di sonno Crescere multilingue Intervista con la dottoressa Sarah Chevalier, esperta di linguistica GRAVIDANZA & PARTO ✽ SALUTE ✽ ALIMENTAZIONE ✽ SVILUPPO ✽ EDUCAZIONE .ch giocare e imparare Tutto ciò che fa felici e stimola i bambini – da 0 a 12 anni! Indice Bimbi &bebÈ Care lettrici, cari lettori, Attualità indiinsieme ai figli si vivono momenti e menticabili, ma si sperimentano anch rabbia situazioni che generano insicurezza, della o disperazione. Nella sesta edizione zioni rma info ate guida «bimbi&bebè» trov o ann e consigli di numerosi esperti che potr ativi che aiutarvi a rispondere agli interrog l’ali te, salu sulla i genitori si pongono del one cazi l’edu mentazione, lo sviluppo e bambino. Gratis catalogo KIDOH Richiedilo ora: kidoh.ch o 0848 840 117 10.– Il tuo regalo: Fr. buono online* Procedi così: 1. Scegli l’articolo su kidoh.ch e mettilo nel carrello. Vi auguro una buona lettura. Susanna Steimer Miller Editrice e caporedattrice Sigla editoriale 2. Vai al carrello e inserisci il codice di azione sottostante nell’apposito campo («Aktionscode einlösen»). Fotografie Andreas Steimer Foto Steimer, Rorschach; Istockphoto pagine 4, 15, 27 Il tuo codice di azione: Traduzione Patrizia Mina, Dino Stampa AVD Goldach BABY-1415 Direzione artistica Peter Yates Peter Yates Design, New York Tiratura 170 000 (i, f, t) Composizione e litografie Annemarie Gantenbein satzbild, San Gallo Revisione Tanya Loringett, Stallikon Marche forti & più di 300’000 articoli su: kidoh.ch Viziamo troppo i nostri figli? Desiderio di un figlio Che farne della roba del bebè? Ben assicurati Gravidanza & Parto 18 Salute in gravidanza 22 Allattare con facilità Salute 26 Il nostro tesoro ci vede bene? 30 Crosticine sul cuoio capelluto 33 Fastidiose vescicole: 36 consigli sulla malattia mano-piede-bocca Proteggersi dalle malattie infantili Alimentazione Edizione e redazione Susanna Steimer Miller pr solutions gmbh, Kilchberg [email protected] Tel. 044 715 07 34 * Il codice di azione è valido a partire da un importo minimo di acquisto di Fr. 50.–. Può essere utilizzato una sola volta su Internet ma non in filiale, con la cartolina di ordinazione o per telefono. Non è consentito il pagamento in contanti né tramite bonifico. Valido fino al 30.06.2015. 2 6 10 14 Ordinazione www.bimbi-e-bebe.ch 40 Preservare i nutrienti 44 Bevande ideali 46 Vitamine per i piccoli Sviluppo 50 Crescere multilingue 54 Evitare i problemi di sonno Educazione 58 Bisticci tra fratelli 62 All’asilo in tutta sicurezza © by bimbi&bebè Riproduzione solo con l’approvazione dell’editore. Bimbi & Bebé ATTUALITÀ 2 Intervista Denise Tinguely Hardegger, psicologa, consulente pedagogica e docente certificata STEP di Dornach Sempre più bambini vengono cresciuti come principi e principesse. Nella seguente intervista l’esperta Denise Tinguely Hardegger spiega le conseguenze di questo comportamento. Bimbi & Bebé Viziamo troppo i nostri figli? Sono in molti a pensare che sia controproducente viziare i bambini, tuttavia molti genitori lo fanno. Perché? Oggi nell’educazione dei figli i principi appaiono ribaltati. Non sono più i figli a doversi adeguare ai genitori, ma viceversa. In altre culture e anche nel mondo animale tocca ai figli seguire i genitori. Lo si nota chiaramente osservando ad esempio gli anatroccoli nuotare appresso alla loro mamma. Se un anatroccolo perde di vista la madre, la chiama e quest’ultima risponde ripetutamente finché il piccolo ritrova la famigliola. Molti genitori non si azzardano neppure a chiamare il bambino per farlo gattonare da solo dal soggiorno alla cucina. Così facendo non si rendono conto quanto sia divertente per il piccolo riuscire a trovare la mamma senza aiuto. Tutti i bambini I bambini viziati sono spesso indisponenti. vanno fieri delle nuove conquiste e delle azioni che compiono senza l’aiuto dei grandi. Se i genitori sono sempre pronti a intervenire, il bambino viene privato dell’opportunità di sperimentare tali conquiste e con il tempo si rassegna. Potrebbe citare qualche esempio di come i genitori viziano i figli? Lo fa una mamma che mette davanti al naso del suo piccolo di otto mesi il giocattolo che il bambino ha appena scoperto e che cerca di raggiungere strisciando carponi. Sarebbe molto meglio che la madre stesse a osservare i suoi tentativi e gioisse con lui. Significa viziare anche rispondere alla manifestazione spon- tanea di malesseri o malumori porgendo al bambino il ciuccio o del cioccolato od offrendoli costantemente del cibo. Anziché dargli da mangiare ogni volta che strilla, i genitori farebbero meglio a dirottare il suo interesse su qualcos’altro, ad esempio un cane o una gru nelle vicinanze. Spesso basta stargli vicino con il semplice contatto fisico. Vi sono altri modi di viziare il bambino? Sì, molti. Ad esempio quando al parco giochi si attira costantemente l’attenzione del bambino sui pericoli invece d’incoraggiarlo a sperimentare mostrandogli come deve tenersi saldamente mentre si arrampica. Viziare significa anche continuare a trasportare un bambino di tre anni nel passeggino. Certi genitori lo fanno perché hanno fretta e non vogliono perdere tempo. Dimenticano però che per natura il bambino preferisce muoversi liberamente, a volte anche senza fretta per potersi guardare intorno, o desidera aiutare come può il genitore mentre fa la spesa. I genitori viziano il bambino anche quando a quattro anni lo aiutano ancora a vestirsi da capo a piedi. Così facendo gli impediscono di sperimentare l’autonomia e lo rendono insicuro abituandolo a delegare. Se mamma e papà osservano invece ciò che il piccolo sa fare da solo e lo incoraggiano a speri- Buona domanda Se corriamo subito a vedere perché il neonato piange, lo viziamo? No, questo non ha nulla a che vedere con i vizi. Il bebè si esprime piangendo e poiché ha bisogno di sentirsi protetto deve imparare a capire che i genitori intervengono rapidamente al suo richiamo. Gli strilli non nascondono la volontà di legare strettamente a sé i genitori. Nei neonati il pianto non è mai immotivato. Bimbi & Bebé sempre più scoraggiato e non può più fare a meno di coinvolgere gli altri. Questi bambini non cessano di pretendere e tendono ad avere attacchi di rabbia e altri comportamenti difficili per nascondere la loro debolezza. ATTUALITÀ 4 I bambini che godono della fiducia dei genitori sviluppano una migliore autostima. Aiuto vicino Sul sito www.insteponline.ch (solo in tedesco) trovate gli indirizzi delle istruttrici e degli istruttori con certificazione STEP che offrono corsi per adulti e consulenza educativa. STEP punta su una forma di educazione democratica, sul rispetto reciproco, sulla stima e sulla collaborazione di tutti i membri della famiglia. Bimbi & Bebé mentare, il bambino acquisisce sicurezza. Oggigiorno sempre più genitori accompagnano i figli all’asilo in auto, perché hanno paura o vogliono fare un favore al bambino. Quest’ultimo viene però privato dell’esperienza di percorrere il tragitto insieme ai suoi compagni, osservare ciò che lo circonda e inserirsi bene all’asilo. Quali genitori tendono spesso a viziare i figli? A viziare più spesso i figli sono i genitori ansiosi, che non credono nelle capacità del loro bambino, e i geni- tori impazienti, che preferiscono vestire loro il bambino per guadagnare tempo. Molti genitori sanno troppo poco dello sviluppo del bambino e non si rendono conto di quanto il piccolo sia già in grado di fare da solo. Essi confondono il desiderio di relazionarsi del bambino con la richiesta di aiuto. Un bambino in età prescolare che chiede alla mamma di vestirlo cerca in realtà di starle vicino. In questo caso basterebbe un abbraccio seguito dall’invito «Ora ce la fai a vestirti da solo». Altri genitori viziano i figli evitando i conflitti e soddisfacendo ogni loro desiderio pur di evitare pianti o avere la pace. Molti genitori single rischiano di viziare i figli a causa dei loro sensi di colpa per la separazione. Come si ripercuote questo comportamento sul bambino? L’autostima del bambino si sviluppa durante i primi anni di vita provando ripetutamente che è capace di svolgere da sé determinate azioni. Un bambino viziato non osa fare da solo e a ogni piccola sfida afferma di aver bisogno di qualcuno che gli venga in soccorso. Il circolo diventa vizioso, perché il bambino si sente Perché è sbagliato porre sempre il bambino al centro della famiglia concentrando l’attenzione su di lui? Il bambino sviluppa il concetto della vita insieme in base a ciò che vive in famiglia. Se viene tenuto costantemente in primo piano, crederà di dover stare sempre sotto i riflettori e pretenderà un’attenzione permanente. Più tardi a scuola si farà notare per questo suo comportamento. Vi sono bambini che al contrario non sopportano di essere al centro dell’attenzione e si tengono in disparte. In entrambi i casi il bambino non impara né a comportarsi adeguatamente né a interessarsi degli altri. Perché consiglia ai genitori di favorire precocemente l’autonomia del bambino? Per crescere bene il bambino deve poter fare numerose esperienze gratificanti. Se i genitori glielo consentono, il piccolo vive con mamma e papà una relazione incoraggiante e stimolante. In famiglia impara così a sperimentare arricchendosi, ad affrontare svariate situazioni e a sentirsi un membro importante del nucleo familiare. Le sue azioni vengono apprezzate e il bambino si sente indipendente. Non da ultimo conquistando un’autonomia sempre più ampia il piccolo sgrava i genitori e consente a tutti di vivere insieme armoniosamente. ATTUALITÀ 5 {Consigli} Per non cadere nella trappola di chi vizia Osservate tutto ciò che il vostro bambino è in grado di fare da solo nella sua quotidianità. Credete nelle sue capacità. Aiutatelo solo quando ha davvero bisogno del vostro aiuto. Stimolate precocemente la sua autonomia lasciandolo ad esempio mangiare, vestirsi e farsi la doccia (invece del bagno) da solo. Scegliete bene le vostre parole: dicendo «Stai attento a non cadere dalla torre» generate paura, mentre affermando «Vedo che ti stai tenendo bene e che ti arrampichi sicuro» lo incoraggiate. Bimbi & Bebé ATTUALITÀ 6 Non riuscire a concepire un figlio può essere molto opprimente per la coppia. Una coppia su sei non riesce ad avere figli spontaneamente. In molti casi vengono in aiuto le moderne tecniche della medicina della procreazione. Bimbi & Bebé Desiderio di un figlio I N una coppia giovane e sana le probabilità di concepire un figlio sono del 15–20% per ogni ciclo mensile. Sono diversi i fattori che riducono le possibilità. Il professor Bruno Imthurn, responsabile del Centro di procreazione assistita dell’Ospedale universitario di Zurigo, spiega: «Solitamente la fertilità dell’uomo e della donna diminuisce con l’avanzare dell’età. Essa può tuttavia essere limitata anche da fumo, sovrappeso e sotto- peso, nonché da certe patologie.» Secondo l’esperto tra le cause femminili figurano i disturbi ovulatori dovuti a squilibri ormonali, l’occlusione o la malformazione delle tube e l’endometriosi. La sterilità maschile può dipendere invece spesso dallo scarso numero di spermatozoi, nonché dalla loro motilità ridotta o morfologia alterata. Nel 30% dei casi circa la sterilità è legata al fattore femminile, nel 30% al fattore maschile e in un altro 30% alla coppia. Per il restante 10% non vi sono invece spiegazioni. SITUAZIONE OPPRIMENTE PER LA COPPIA Molte coppie vivono la sterilità con estrema sofferenza. Sovente la situazione viene ulteriormente peggiorata dalle pressioni esterne, come ad esempio i genitori o i suoceri che desiderano ardentemente dei nipotini. Se da un lato la donna ne parla con la sua migliore amica, dall’altro l’uomo, timoroso di essere considerato un fallito, ritiene questo argomento tabù. Poiché le cure per la sterilità possono essere piuttosto gravose, il professor Imthurn consiglia a tutte le pazienti e a tutti i pazienti di prendere in considerazione un sostegno psicologico. QUANDO RIVOLGERSI A UNO SPECIALISTA? Quando sussistono problemi evidenti, come ad esempio assenza del flusso mestruale o parotite dopo la pubertà nell’uomo, i soggetti interessati dovrebbero rivolgersi allo specialista quanto prima. Se così non è, le coppie giovani possono attendere da uno a due anni, mentre le coppie di età superiore ai 35 anni dovrebbero cominciare a ricercare le cause già dopo sei mesi. Nella donna vengono misurati i valori ormonali che regolano la maturazione dell’ovulo e verificata la pervietà delle salpingi. Nell’uomo viene invece analizzata la qualità dello sperma. «È importante che ambedue i partner si sottopongano alle analisi», raccomanda Bruno Imthurn. Il tipo di trattamento dipende molto dai risultati delle analisi cliniche. La cura viene scelta insieme alla coppia coinvolta, optando per il metodo che con il minor onere e rischio possibile offre la percentuale di successo più alta. AUMENTARE LE PROBABILITÀ DI SUCCESSO Uno stile di vita salutare e poco stressante abbinato a un’alimentazione equilibrata, una dose sufficiente di sonno e movimento, un consumo moderato di alcolici e la rinuncia al fumo attivo e passivo possono incrementare le chance. Inoltre, influiscono positivamente anche i metodi della medicina tradizionale cinese, come ad esempio l’agopuntura. In caso di sovrappeso o sottopeso può essere decisivo normalizzare il peso corporeo. Le coppie che si sottopongono alle cure contro la sterilità devono sapere {Info} Metodi di cura Trattamento ormonale : viene stimolata la maturazione dell’ovulo mediante l’assunzione di ormoni. Inseminazione : dopo il trattamento ormonale, lo sperma viene introdotto nella cavità uterina. Fecondazione in vitro (IVF) : attraverso l’iniezione di ormoni si stimolano diversi follicoli, che producono gli ovociti. Gli ovociti maturi vengono prelevati dalle ovaie attraverso la parete vaginale mediante punzione a ultrasuoni e messi a contatto con gli spermatozoi. In genere vengono trasferiti nell’utero uno o due, più raramente tre, embrioni (4–8 cellule). Gli ovuli fecondati inutilizzati possono essere congelati prima della divisione cellulare e scongelati per un impiego successivo. Questo metodo viene utilizzato quando le tube di Falloppio sono ostruite o danneggiate. Metodo ICSI (iniezione intracitoplasmica di spermatozoi) : questa tecnica si differenzia dalla precedente unicamente per il fatto che lo spermatozoo viene iniettato direttamente nell’ovulo. Il metodo ICSI viene utilizzato quando la qualità dello sperma è insufficiente. Informazione sui costi : vedere a pagina 8 Bimbi & Bebé ATTUALITÀ Grazie all’IVF e all’ICSI ogni anno in Svizzera vengono alla luce circa 2000 bambini. 8 che la medicina moderna della riproduzione non è in grado di realizzare sempre il sogno di avere un bebè. «Presso il Centro di procreazione assistita dell’Ospedale universitario di Zurigo riusciamo a far felici due coppie su tre.» La riproduzione umana rimane un miracolo che solo limitatamente la medicina riesce a influenzare. Non bisogna inoltre dimenticare che anche l’età della donna gioca un ruolo fondamentale nelle cure antisterilità. Oltre i 43 anni la probabilità di rimanere incinta è inferiore all’1%. In questi casi è possibile ricorrere alla donazione di ovociti, consentita però solo all’estero. {Info} I costi Oggigiorno le Casse malati pagano le spese per le analisi di sterilità e le cure semplici (trattamenti ormonali e inseminazione fino al 40° anno di età). I costi per l’IVF (circa 4000-8000 franchi per ciclo di trattamento) e per l’ICSI (ulteriori 500 –1500 franchi per ciclo di trattamento) non sono invece riconosciuti. Bimbi & Bebé RISCHI DELLE CURE ANTISTERILITÀ Bruno Imthurn ritiene che il problema più grosso di questo genere di cura sia il rischio di gravidanza plurima. Poiché la legge consente d’impiantare nell’utero al massimo tre embrioni e vieta di congelarli, vi è il rischio che si sviluppino due o tre gemelli. Nei centri con grande esperienza tale percentuale si situa attorno al 10-20%. I parti gemellari o trigemellari avvengono spesso pretermine e comportano un rischio maggiore di disabilità. Nell’1% delle donne curate si verifica una iperstimolazione ovarica grave, mentre molto raramente può capitare che durante il prelievo degli ovociti vengano lesionati i vasi sanguigni. Il metodo ICSI implica un lieve rischio di malformazione e una modesta probabilità di trasmettere ai figli maschi la sterilità paterna. Inoltre chi ha subito cure contro l’infertilità può soffrire più spesso di disturbi durante la gravidanza come ipertensione e diabete gestazionale. Bruno Imthurn sospetta che questi problemi siano in parte legati all’età e alla patologia che causa la sterilità e non dipendano tanto dal trattamento. Le coppie che scelgono di sottoporsi a questo genere di cura devono essere consapevoli del fatto che ogni gravidanza cela un certo rischio di aborto spontaneo, che inoltre aumenta con l’età. mentre è accettata quella di sperma. Quanto alla diagnosi preimpianto è permesso soltanto lo screening del globulo polare, che consente tuttavia di evidenziare nell’ovocita solo eventuali anomalie materne. Concretamente ciò significa che in Svizzera, rispetto agli altri 20 paesi dell’UE, le indagini prenatali dell’embrione al di fuori dell’utero materno per rilevare le anomalie cromosomiche sono vietate, mentre le analisi prenatali nel grembo materno sono oggigiorno molto diffuse. La donna deve quindi rimanere incinta prima di poter determinare se il bambino presenta un handicap. Così facendo molte coppie si trovano di fronte a una decisione estremamente difficile: mettere al mondo un bambino disabile o interrompere la gravidanza? In Svizzera è permesso congelare gli ovociti fecondati prima che abbiano compiuto la divisione cellulare, ma non gli embrioni. La legge limita l’impianto nell’utero materno di al massimo tre embrioni. «Se in Svizzera si potesse fare come in Svezia dove è consentito congelare gli embrioni e non solo gli ovociti fecondati prima della divisione cellulare, in molte coppie sarebbe sufficiente impiantare un solo embrione a ogni ciclo di trattamento, ottenendo la stessa probabilità di successo. La probabilità di una gravidanza plurima calerebbe sensibilmente anche in Svizzera», spiega il professor Imthurn. Buona domanda Perché la sterilità è in aumento? Oggi si tende a posticipare il concepimento del primo figlio in età più avanzata. Se negli anni ’70 del secolo scorso le donne partorivano il primo figlio a 27 anni, oggi l’età media della prima gravidanza è di 31 anni. Molte donne hanno già compiuto i 35 quando decidono di mettere al mondo un bambino. La fertilità femminile cala sensibilmente dopo i 35 anni. Sì alla protezione contro le allergie. Sì a più natura. Sì a RAUSCH. Cardiospermum (Cardiospermum halicacabum L.) Scoprite le virtù calmanti delle erbe. La linea trattante al cardiospermum RAUSCH svolge un’azione lenitiva e delicata sulla pelle irritata e soggetta a neurodermite. Lasciatevi convincere dalla linea trattante al cardiospermum RAUSCH testata contro le allergie. Provate ora le novità DOCCIA PELLE DELICATA e LOZIONE PER IL CORPO al cardiospermum. Nelle farmacie / drogherie / nei grandi magazzini. www.rausch.ch INIQUITÀ DELLA LEGGE ATTUALE In Svizzera la legislazione che regola la medicina della procreazione è molto severa. Contrariamente ad altri paesi europei, in territorio elvetico la donazione di ovociti è vietata, Rahel L. / Vincitrice del concorso per modelle RAUSCH ATTUALITÀ 10 Quando body, magliette, giacchine e pigiami diventano troppo piccoli, tutti i genitori si chiedono se tenerli, regalarli, buttarli o venderli. {Consigli} Smistare correttamente Suddividete la roba del vostro bambino in base ai seguenti criteri : questo lo tengo per il prossimo bebè; questo lo do via (ad es. a conoscenti, mercatini dell’usato o aste online); questo va nella pattumiera (capi rotti e macchiati); questo lo metto nella scatola dei ricordi (tutto ciò che vi sta particolarmente a cuore, ad es. il primo body, la prima tutina, il vestito del battesimo, la graziosa giacchina lavorata a maglia dalla nonna). Bimbi & Bebé Che farne della roba del bebè? S PESSO nel primo anno di vita del bebè i vestitini diventano troppo piccoli nel giro di poche settimane. Christine Andrey di Berna, che ha fatto dell’ordine il suo lavoro (www.loslassen.ch), consiglia: «La cosa migliore è mettere da parte mano a mano i capi del bebè diventati troppo piccoli. Dai due anni circa suggerisco invece di controllare accuratamente il guardaroba estivo a marzo e quello invernale a settembre e di scartare ciò che non occorre più.» In questo modo si fa spazio e ordine nell’armadio, perché non serve a nessuno avere ad esempio un cassetto stracolmo di calze se la metà è troppo piccola! PER IL BAMBINO CHE VERRÀ Le famiglie che prevedono di avere altri figli fanno bene a conservare i vestiti. È importante lavarli prima di riporli, perché le cellule morte della pelle e i residui di sudore sono terra fertile per i parassiti come le tarme. I capi vanno pure smacchiati e ripo- sti completamente asciutti per non ritrovarli ammuffiti. È sempre meglio collocare nei contenitori degli abiti anche delle strisce antitarme. Per evitare di dover rovistare dappertutto, Christine Andrey consiglia di suddividere i capi per taglia e di annotare quest’ultima sulle scatole. I contenitori vanno sistemati in un luogo pulito e asciutto. L’ideale è utilizzare gli appositi box per i vestiti oppure i contenitori di plastica muniti di coperchio e di sistemarli in casa o in solaio. Nei locali umidi (ad es. cantine di pietra naturale) vi è il rischio che gli abiti e i libri prendano odore di muffa e ammuffiscano o ingialliscano. Se per motivi di spazio i vestiti devono essere tenuti in cantina, è preferibile imballarli negli speciali sacchetti sottovuoto dai quali si estrae l’aria con l’aspirapolvere. Queste buste consentono di risparmiare spazio e offrono una buona protezione contro muffe e parassiti. I capi che si intende riutilizzare nel giro di breve tempo per i fratellini più piccoli si Buona domanda Portato pochissimo e già troppo piccolo! possono riporre sotto il letto negli appositi contenitori. RICORDI PREZIOSI Per molte mamme è difficile separarsi dalle cose del bebè, perché ricordano loro momenti che passano troppo in fretta. Christine Andrey consiglia di tenere una scatola dei ricordi per ogni bambino nella quale mettere ad esempio il primo body, la prima tutina, il vestito del battesimo o la graziosa giacchina lavorata a maglia dalla nonna, oppure ancora il primo dentino. Chi ha posto, può anche conservare per i futuri nipotini i giocattoli a cui tiene particolarmente e i libri preferiti. Con i capi di abbigliamento biso- gnerebbe mostrarsi invece più critici in quanto dopo 30 anni molti vestiti smessi sono rovinati o fuori moda e non incontrano più i gusti dei futuri genitori. REGALI GRADITI L’esperienza insegna a Christine Andrey che mettersi a fare ripulisti rende felici: «Quando c’è ordine si passa meno tempo a cercare. Inoltre vuol anche dire lasciarsi andare e liberarsi.» Ecco perché molte famiglie decidono di passare i vestiti smessi dei loro figli alle mamme della loro cerchia di amici o del parentado. Se però nessuno li vuole, tutta l’attrezzatura per il bebè, comprese le scarpe, i giocattoli (non i Nostro figlio ha molti giocattoli con cui non gioca praticamente più. Cosa dobbiamo fare? Una cameretta piena di giochi non invoglia per forza a giocare. A volte vale la pena riporre in solaio certi giochi per qualche mese e riproporli al piccolo dopo un po’. Il disinteresse per i propri giochi può anche essere indotto dal caos che regna nella stanza. Il disordine non è mai invitante. Potrebbe allora essere utile creare un sistema di ordine composto da scatole contrassegnate con immagini nelle quali collocare per categoria Playmobil, Lego, Barbie e altri giocattoli. Questo non facilita al bambino solo la ricerca, ma anche l’ordine. I genitori devono tuttavia essere consapevoli del fatto che un bambino in età prescolare ha bisogno di essere aiutato a fare ordine. Bimbi & Bebé ATTUALITÀ 12 {Consigli} Vendere a colpo sicuro e senza spese su Internet Cercate su un portale di annunci gratuiti a che prezzo vengono venduti gli articoli simili a quelli di cui volete sbarazzarvi. Pensate a come volete proporre la vostra merce : singolarmente oppure come «capi di abbigliamento per bimba, taglia 104, 15 pezzi». Pubblicate solo foto di buona qualità che mostrino la merce da più prospettive. Scegliete un titolo che colpisca e descrivete la merce il più dettagliatamente possibile. Definite un prezzo di vendita realistico. Bimbi & Bebé peluche) e i libri per l’infanzia, può essere donata ai negozi di seconda mano della Caritas. Le Caritas Regionali (www.caritas-ticino.ch) forniscono informazioni sui punti di raccolta. In Ticino i vestiti usati, preferibilmente lavati e in buono stato, possono essere consegnati direttamente ai mercatini dove vengono selezionati prima di essere esposti. Nei mercatini della Caritas le mamme e i papà con un budget limitato possono trovare capi di abbigliamento quasi nuovi a prezzi particolarmente vantaggiosi. Con il ricavato dei negozi di seconda mano la Caritas finanzia progetti di pubblica utilità. Anche la comunità Emmaus accetta volentieri articoli per bambini e neonati (www.emmausrivera.ch). RACCOLTA DI ABITI USATI Chi desidera eliminare senza troppo impegno indumenti per bebè e bambini ancora in buono stato e puliti, può metterli nei sacchi o nei container per la raccolta di indumenti usati. In Svizzera raccolgono abiti usati le associazioni Texaid, Contex, Tell-Tex e il servizio abiti della Croce Rossa. Lilly Sulzbacher di Texaid spiega: «Dapprima smistiamo i tessili. Gli indumenti portabili vengono venduti a prezzi molto convenienti alle persone che possono spendere poco. La distribuzione diretta ai bisognosi non è invece possibile per motivi logistici e finanziari. I capi in cattivo stato o macchiati vengono trasformati in materiale isolante. I vestiti sporchi invece vanno gettati con i rifiuti e non nel sacco degli indumenti usati. Ci piacerebbe ricevere più capi per l’infanzia in buono stato in quanto non riusciamo a soddisfare la domanda.» Da una parte la raccolta di indumenti usati sostiene la gente che non può permettersi vestiti nuovi, dall’altra il ricavato aiuta le opere di bene a finanziare progetti caritativi. MERCATINI DELL’USATO I mercatini dell’usato rappresentano una buona opportunità per vendere capi di abbigliamento per l’infanzia, attrezzature per bebè e giocattoli. Essi vengono organizzati in molti luoghi in primavera e in autunno dai gruppi genitori e dalle associazioni femminili. Anche qui i vestiti devono essere puliti, privi di macchie e in ottimo stato. Quanto ai prezzi, devono mantenersi modesti. Oltre a offrire la possibilità di sbarazzarsi di indumenti smessi, i mercatini dell’usato consentono nel contempo di trovare vestiti quasi nuovi per pochi franchi. La maggior parte degli organizzatori chiede una piccola commissione sul provento della vendita. Gli articoli di buona qualità possono essere messi in vendita anche nei negozi di abbigliamento per bambini di seconda mano. La merce viene ritirata generalmente prima dell’inizio della stagione, ma è sempre meglio informarsi sulle date esatte. Di solito i negozi di seconda mano trattengono una commissione sul prezzo di vendita (dal 50 al 60%). ASTE SU INTERNET Per vendere ciò che non serve più come l‘attrezzatura per il bebè, vestiti e scarpe per bambini e giocattoli molti genitori optano per le piattaforme online (www.ricardo.ch, www.ebay.ch). Sia quando si offre un articolo sia quando l’asta va a buon fine, vengono emesse delle spese che dipendono dal prezzo iniziale e dal prezzo di vendita. Chi vende deve inoltre sapere che proporre un prezzo base di un franco non garantisce che vi siano offerenti disposti a farlo lievitare. Con le aste si corre quindi sempre il rischio che alla fine l’articolo debba essere effettivamente spedito all’acquirente per un franco. Sebbene stando a Simon Marquard di ricardo.ch quella dedicata agli articoli per bebè e bambini sia la rubrica di maggior successo, l’offerta supera di gran lunga la domanda. C’è pertanto da chiedersi se ne vale la pena. VENDITA GRATUITA ONLINE Chi non intende dividere il ricavato della vendita e non è disposto ad assumersi dei costi è meglio che scelga una piattaforma di annunci gratuiti (ad es. tutti.ch, olx.ch, anibis.ch). Sarah Safri di tutti.ch indica a tale riguardo: «Mettere un annuncio sul nostro sito è facilissimo. Basta scattare una fotografia dell’articolo con lo smartphone e caricare l’inserzione con il cellulare o il pc per presentarlo a un vasto pubblico. Ogni giorno la nostra piattaforma è visitata 200 000 volte da utenti di tutta la Svizzera. Più della metà utilizza il cellulare per trovare un buon affare.» Chi vende e chi compra non paga alcuna tassa. ATTUALITÀ 13 Su tutti.ch trovi tutto ciò che desideri. La piattaforma online per piccoli annunci. Comprare e vendere in maniera semplice, tra privati, e vicino a te. Bimbi & Bebé ATTUALITÀ 14 Ben assicurati Per una famiglia giovane, infortunio, invalidità e decesso non sono soltanto UANDO si decide di fonte di profondo fondare una famiglia è dolore, ma possono importante analizzare la propria comportare anche copertura assicurativa e finanziaria già durante la gravidanza per gaproblemi finanziari. Q rantirsi una certa sicurezza qualora si fosse malauguratamente colpiti dal destino. {Info} Cassa malati per il bambino: privata o semiprivata Sebbene la maggior parte degli ospedali non dispongano di camere singole o doppie in pediatria, è tuttavia possibile stipulare un’assicurazione privata o semiprivata anche per il bambino. Questa copertura può essere utile in quanto chi durante l’infanzia ha subito un infortunio o una malattia grave, da adulto non può più concludere questo tipo di assicurazione senza riserve. Bimbi & Bebé ASSICURAZIONE MALATTIA PER IL BAMBINO In Svizzera è obbligatorio stipulare un’assicurazione malattia e infortuni anche per i bambini. Facendolo prima della nascita è possibile concludere diverse assicurazioni complementari utili e poco costose (ad es. medicina complementare, assicurazione per cure dentarie) senza dover effettuare un esame dello stato di salute. I premi vanno versati dal giorno del parto con effetto retroattivo per tutto il mese in corso. INVALIDITÀ DEL BAMBINO Se il bambino nasce con un handicap, l’assicurazione invalidità (AI) partecipa a determinate condizioni a certe spese mediche e all’acquisto di mezzi ausiliari (ad es. sedia a rotelle). Se la disabilità genera per la famiglia un onere supplementare rispetto a quello di un bambino sano della stessa età, l’AI versa un assegno per grandi invalidi. Ai minorenni viene inoltre concesso se necessario un supplemento per le cure intense, nonché un servizio di orientamento e aiuto per la scelta professionale (spese supplementari dovute alla disabilità a carico dell’AI). La rendita d’invalidità viene versata solo al compimento della maggiore età. Poiché i costi per l’assistenza di un bambino infortunato o invalido possono essere considerevoli, l’esperto di assicurazioni Walter Schuster della compagnia Arisco AG di Zurigo consiglia di stipulare un’assicurazione capitale d’invalidità per il bambino. Le prestazioni in capitale vengono ad esempio versate per abbattere le barriere architettoniche in casa o per frequentare una scuola speciale. In genere per questo tipo di assicurazione viene assicurata una somma tra i 100 000 e i 300 000 franchi. L’assicurazione capitale d’invalidità è spesso proposta abbinata a un’assicurazione in caso di decesso che copre le spese del funerale in caso di morte del bambino. In questo caso è generalmente sufficiente prevedere una somma assicurativa di 10 00020 000 franchi. ASSICURAZIONE PER I GENITORI In caso di malattia o infortunio di un genitore con un’attività lucrativa interviene l’assicurazione infortuni, risp. l’indennità giornaliera, conclusa dal datore di lavoro. Quest’assicurazione copre di norma l’80% del salario per una durata di 730 giorni, mentre la rendita d’invalidità (AI) versa al massimo 28 080* franchi all’anno. Per ogni bambino viene inoltre pagata una rendita d’invalidità massima di 11 232* franchi* all’anno. Il diritto alla rendita (e l’entità dell’importo) dipende dal grado di menomazione. È decisivo se e quanto il lavoratore è in grado di guadagnare nonostante la limitazione della capacità al guadagno dovuta al danno di salute. Inoltre gli assicurati presso una cassa pensione ricevono, dopo un periodo di attesa di 24 mesi, una rendita d’invalidità e una rendita per figli ai sensi della LPP. Le mamme o i papà che smettono di lavorare per occuparsi dei figli dovrebbero stipulare un’assicurazione infortuni presso la propria Cassa malati al più tardi entro un mese a decorrere dalla scadenza dell’ultimo contratto di lavoro. Vale inoltre la pena stipulare un’assicurazione d’indennità giornaliera che aiuta a finanziare le spese di custodia dei figli se la mamma o il papà senza attività lucrativa deve Dovendo assumersi la responsabilità dei figli per molti anni, i genitori dovrebbero farsi consigliare da un esperto in materia di sicurezza finanziaria. *Stato 2014 Bimbi & Bebé ATTUALITÀ 16 {Consigli} Nel peggiore dei casi Nessuno affronta volentieri l’argomento del proprio decesso. Tuttavia in qualità di genitore bisognerebbe pensare cosa ne sarebbe dei figli se mamma e papà morissero. Sappiate che né la madrina né il padrino sono tenuti per legge a occuparsi del vostro bambino. Riflettete a chi preferireste affidare il bambino/ i bambini in caso di decesso. Quali sarebbero per voi le cose più importanti in questo caso? (Ad esempio se avete più figli, che rimangano tutti insieme.) Chiedete alla persona alla quale affidereste i vostri bambini, se sarebbe pronta ad assumersi questo compito di grande responsabilità. Inserite il suo nome nel vostro testamento, che va redatto di proprio pugno. Bimbi & Bebé affidare i bambini a una persona esterna in caso di malattia o infortunio. DECESSO Se un genitore con figli minorenni decede, l’AVS versa una rendita al coniuge superstite (al massimo 22 464* franchi) e una rendita per orfani di al massimo 11 232* franchi all’anno per ogni figlio. In caso di decesso in seguito a infortunio, l’assicurazione infortuni obbligatoria del datore di lavoro paga al vedovo o alla vedova una rendita per superstiti pari al 40% del guadagno annuo assicurato (guadagno annuo massimo assicurato 126 000* franchi), mentre agli orfani di un genitore spetta il 15% della medesima somma. Complessivamente l’importo non può superare il 70% del guadagno assicurato. Anche le casse pensioni versano rendite per superstiti e talvolta forniscono prestazioni sovraobbligatorie come il capitale in caso di decesso. L’entità di tali prestazioni figura sul proprio attestato. Poiché le rendite sono innanzi tutto versate dall’INSAI e dalle casse pensioni, l’esperto consiglia di prendere in considerazione la stipulazione di un’assicurazione capitale di rischio che offre un contributo in caso di decesso di uno dei coniugi in seguito a malattia o infortunio: «Quando i bambini sono ancora piccoli, i costi per la custodia dei figli oppure la riduzione del salario possono pesare enormemente sul budget del coniuge superstite.» CONVENZIONE MATRIMONIALE In Svizzera sono ancora poche le coppie di sposi che concludono una convenzione matrimoniale. Da una parte è ritenuto poco romantico regolare la propria unione con un contratto, dall’altra molti non sanno quali vantaggi offre un accordo di questo genere. La convenzione matrimoniale consente ai partner di privilegiare al massimo il coniuge superstite rispetto ai discendenti comuni in caso di decesso di uno dei due. Senza una convenzione matrimoniale la metà del patrimonio accumulato durante il matrimonio (proventi del lavoro, redditi dei beni propri) da entrambi i coniugi rientra nella massa ereditaria del defunto della quale fanno parte anche i beni personali (patrimonio portato nel matrimonio, eredità, donazioni, oggetti personali). La metà della massa ereditaria va ai figli. Stipulando invece una convenzione matrimoniale è possibile pattuire che il coniuge superstite erediti la totalità dei cosiddetti acquisti. In questo caso i figli ereditano unicamente la metà dei beni personali del defunto. «La convenzione è altresì vantaggiosa se la coppia di sposi o uno dei coniugi possiede un immobile acquistato con mezzi propri che viene utilizzato come abitazione per la famiglia», spiega Daniel Felix dell’Ufficio notarile di Thalwil. Il contratto va redatto davanti a un notaio dietro pagamento di una tassa e può essere concluso in qualsiasi momento. Nel testamento è inoltre possibile destinare la quota legittima ai figli (3⁄8 invece di 1⁄2 dei beni propri). Il testamento deve essere redatto di proprio pugno, datato e firmato. In merito è senz’altro utile farsi consigliare bene. UNA DECISIONE SEMPLICISSIMA: LA MIGLIORE PROTEZIONE PER LA VOSTRA FAMIGLIA. ZURICH ASSICURAZIONI. PER CHI AMA DAVVERO. Proteggere la vostra famiglia in modo completo è importante per voi. E anche per noi. Saremo lieti di fornirvi una consulenza in materia di soluzioni di previdenza personali e di offrirvi particolari sconti combinati, su misura per le vostre esigenze: 0800 80 80 80. GRAVIDANZA&PARTO 18 Salute in gravidanza Per non compromettere lo sviluppo fisico e psichico del nascituro, durante UESTI semplici consigli donna incinta non dovrebbero figula gravidanza è rare le uova crude (ad es. in tiraaiutano a far star bene necessario attenersi a qualche regola. mamma e bambino durante la gra- misù, mousse al cioccolato, pasta Q vidanza. Lo sapevate che … … la caffeina restringe i vasi e riduce l’apporto di ossigeno alla placenta potendo nuocere così allo sviluppo del feto? La futura mamma dovrebbe pertanto moderare il consumo di cibi e bevande contenenti caffeina. La caffeina è contenuta ad esempio nel caffè (al massimo 3 tazze al giorno), nel tè nero, nelle bibite alla cola e nella Red Bull. Bimbi & Bebé ALCOLICI Se si consumano bevande alcoliche, l’alcool passa nel sangue, arriva al feto attraverso la placenta e può arrecare danno allo sviluppo degli organi e delle cellule nervose. La dottoressa Monya Todesco Bernasconi, primario del reparto di Ostetricia e Medicina perinatale della Clinica ginecologica dell’Ospedale cantonale di Aarau, raccomanda alle gestanti di rinunciare del tutto agli alcolici: «Oggi non si sa esattamente quale sia il limite critico per il consumo di alcool.» Non è tuttavia il caso che una donna si rimproveri o si faccia prendere dal panico se nelle prime settimane di gravidanza ha bevuto alcolici perché ignara di essere incinta. ALIMENTAZIONE Riguardo all’alimentazione vi sono poche restrizioni. Nel menù della cruda o maionese fatta in casa), carne e insaccati da consumare crudi, nonché pollo, selvaggina, pesce o frutti di mare poco cotti. Questi alimenti possono contenere la salmonella, un batterio dannoso per il feto. Anche l’infezione causata dall’agente patogeno della listeriosi può essere pericolosa e causare aborto spontaneo, morte fetale o seri problemi di salute. Per questa ragione si consiglia alla donna incinta di rinunciare ai seguenti cibi: formaggi erborinati (ad es. gorgonzola), prodotti a base di latte crudo, prodotti a base di carne cruda (ad es. tartare), pesce crudo o affumicato (ad es. salmone affumicato, sushi), insalate confezionate con semi e germogli. Non è da sottovalutare neppure la toxoplasmosi, una malattia causata da un parassita. L’agente patogeno della toxoplasmosi si trova nella carne cruda o conservata (affettati, prosciutto affumicato), ma anche su frutta, verdure e insalate. È importante quindi cuocere a puntino la carne e lavare a fondo frutta, ortaggi e insalata, eliminando eventualmente anche la buccia. Infine, la futura mamma dovrebbe evitare pure di consumare fegato e prodotti a base di fegato in quanto la vitamina A di cui sono ricchi può nuocere allo sviluppo del feto. FARMACI Poiché è stato dimostrato che certe medicine possono nuocere allo svi- luppo del feto, la futura mamma deve assumere medicinali soltanto in casi eccezionali e in ogni caso dopo aver consultato il medico curante. Questa regola vale anche per i farmaci a base di piante. Acquistando medicine senza prescrizione è necessario informare il farmacista del proprio stato. Le donne che già prima di rimanere incinte assumevano regolarmente certi farmaci, devono continuare a farlo anche in gravidanza, eventualmente con dosaggio modificato. «Per il bene di mio figlio mi limito volentieri in certe cose.» Bimbi & Bebé GRAVIDANZA & PARTO 20 Buona domanda Posso praticare sport in gravidanza? Se la gravidanza non presenta complicazioni, la futura mamma può rimanere attiva fisicamente. Allenandosi regolarmente ci si mantiene in forma, si prevengono i mal di schiena e la ritenzione idrica e si evita l’aumento eccessivo di peso, il diabete gestazionale e la depressione. L’importante è non affaticarsi troppo. Sono ideali le attività sportive come il walking, la bicicletta, il nuoto, il metodo Pilates, la ginnastica Cantienica, lo yoga e gli esercizi leggeri di allenamento muscolare. A partire dalla 20esima settimana di gestazione vanno evitate le flessioni addominali (muscoli retti dell’addome). Gli addominali laterali e obliqui e il pavimento pelvico possono invece essere allenati fino al parto. Per quanto riguarda le attività sportive ad alta prestazione, le competizioni, lo sport a temperature elevate o ad altitudini superiori ai 2500 metri, nonché tutti gli sport a rischio di lesione o caduta, è meglio rinunciarvi. Bimbi & Bebé FEBBRE E CALORE La febbre alta (più di 39° C) può provocare, soprattutto nelle prime settimane di gravidanza, malformazioni del feto, aborto spontaneo o contrazioni premature ed è pertanto consigliato consultare il proprio medico. La sauna, i bagni di vapore e i bagni con immersione completa sono rilassanti e consentiti se procurano benessere alla futura mamma. Sono invece da evitare le saune prolungate e i bagni troppo caldi. FUMO Fumare durante la gravidanza nuoce alla salute del feto e della futura mamma. Le fumatrici sono più soggette a complicazioni come il distacco precoce della placenta. Anche il rischio di aborto spontaneo, parto prematuro e morte fetale è maggiore. Il tabagismo può rallentare inoltre la crescita del bambino e causare malformazioni. Un neonato su cinque di madre fumatrice viene al mondo con un peso inferiore al normale, il che incrementa il rischio di disturbi di salute. Non da ultimo i casi di labbro leporino e palatoschisi sono più frequenti nei bambini partoriti da mamme che fumano. GUIDA Le gestanti che si mettono al volante devono far passare la fascia inferiore della cintura di sicurezza sotto il pancione. Può essere utile dotarsi dello speciale cuscino che consente di fissare la cintura proprio sotto la pancia. Negli ultimi mesi di gravidanza bisognerebbe viaggiare in auto il meno possibile perché il rischio di ferirsi urtando il volante con il pancione è altissimo. Se la futura mamma siede accanto al conducente, è importante che allontani il sedile il più possibile dall’airbag. Poiché durante la gravidanza il rischio di trombosi è maggiore, sono sconsigliati pure i lunghi tragitti, anche se non è la donna a guidare. INFEZIONI Durante la gravidanza la futura mamma ha tendenza ad ammalarsi un po’ più facilmente in quanto l’efficienza del suo sistema immunitario è leggermente ridotta. Per questa ragione dovrebbe tenersi lontana dalle persone con malattie contagiose (ad es. influenza, raffreddore, ecc.). Contro l’influenza è possibile vaccinarsi. Il dottor Markus Hodel, responsabile del Centro di ostetricia della Neue Frauenklinik di Lucerna, indica a tale riguardo: «Alcune malattie, che contratte fuori dalla gravidanza generalmente non pongono grossi problemi come ad esempio la cistite o la micosi, durante la gestazione possono invece avere gravi conseguenze come ad esempio l‘aborto spontaneo o il parto prematuro.» Pure certe malattie infantili come la rosolia, la cosiddetta quinta malattia e la varicella possono procurare seri danni al feto e alla gestante. Ai primi sintomi la donna incinta dovrebbe quindi farsi subito visitare dal medico. PESI Sollevare grossi pesi può incrementare la pressione nella pancia e accorciare la bocca dell’utero provocando così l’avvio anticipato delle contrazioni e la rottura precoce delle acque con conseguente parto pre- maturo. Anna Heldstab Indermaur, levatrice di Berneck, spiega: «Se portando un peso l’utero della gestante si contrae, è segno che l’oggetto è troppo pesante.» Verso la fine della gravidanza si consiglia vivamente di rinunciare laddove possibile a trasportare borse della spesa o altri oggetti pesanti. VITAMINE E SALI MINERALI In gravidanza il fabbisogno di sostanze nutritive come vitamine, sali minerali e proteine è maggiore. Per coprirlo adeguatamente di solito basta seguire una dieta equilibrata. Fanno eccezione la vitamina B2, l’acido folico, la vitamina D, il ferro e lo iodio. L’acido folico riduce il rischio di spina bifida. Il professor Roland Zimmermann dell’Ospedale universitario di Zurigo consiglia: «Bisognerebbe cominciare ad assumere l’acido folico quando si sta pensando di avere un bimbo in quanto la cosiddetta placca neurale comincia a formarsi già tra il 18esimo e il 26esimo giorno dal concepimento. Il tubo neurale che ne deriva darà origine in seguito al midollo spinale e al cervello. A questo punto della gestazione molte donne non sanno ancora di essere incinte. Oggi in Svizzera solo la metà delle future mamme assume l’acido folico.» Nel nostro Paese si trovano sul mercato appositi preparati nutrienti per le donne che desiderano avere un bambino e per quelle già incinte. {Consigli} Gatti in gravidanza Poiché le feci del gatto possono contenere gli agenti patogeni della toxoplasmosi, la futura mamma dovrebbe affidare al partner il compito di pulire la cassetta del gatto oppure indossare dei guanti di gomma; evitare lo stretto contatto con il proprio animale o quello degli altri; lavarsi le mani dopo aver accarezzato un gatto. Una decisione dettata dal cuore Per iniziare la vita senza preoccupazioni, grazie a un’assicurazione ottimale fin dalla nascita. Senza alcun esame dello stato di salute, neppure per le assicurazioni complementari. Baby-Bonus Ogni neonato, se siete assicurati presso di noi, riceve CHF 100 quale regalo di benvenuto. www.concordia.ch DIVERTIMENTO PER I BAMBINI Esplora il mondo di Conci: www.conci-world.ch GRAVIDANZA & PARTO Allattare con facilità 22 Oggi in Svizzera gran parte delle mamme allatta il L latte materno è il nuproprio bambino. trimento ideale per i neL’inizio però non onati. Oggigiorno il 94% delle è sempre facile. mamme allatta al seno durante il I Consiglio web Il sito Internet della Fondazione svizzera per la Promozione dell’Allattamento al seno fornisce numerosi consigli utili per facilitare l’allattamento: www.allattare.ch. {Consigli} Metodi per favorire la lattazione: gocce per l’allattamento globuli omeopatici (ad es. Galega di Omida) tè per l’allattamento, finocchio o melissa spray nasale con ossitocina Bimbi & Bebé puerperio. Dopo sei mesi però solo il 14% dei lattanti viene ancora nutrito esclusivamente con latte materno e solo il 60% parzialmente. Sibylle Lüpold, infermiera e consulente per l’allattamento con una lunga esperienza alle spalle, sa bene che l’allattamento non è una bella esperienza per tutte le mamme. «Per molte allattare al seno è un grosso impegno, almeno all’inizio. Se i problemi non si risolvono, spesso ci si fa dei sensi di colpa», afferma l’esperta. Sibylle Lüpold ritiene che le mamme che desiderano superare le difficoltà nell’allattamento abbiano diritto a un aiuto competente e che le mamme che invece non ce la fanno vengano accompagnate con rispetto nello svezzamento e nell’elaborazione dei loro sentimenti. Secondo l’esperta nessuna mamma deve sentirsi in colpa se non vuole o non riesce ad allattare il proprio bambino. Riuscire ad allattare non è una cosa innata. «Ogni mamma ha i suoi motivi, anche se non tutti riescono sempre a comprenderli», spiega. Le ragioni più frequenti che spingono a svezzare il bambino sono illustrate qui di seguito. POCO LATTE Molte mamme si scoraggiano sin dall’inizio, perché sono convinte di non avere abbastanza latte. È del tutto normale che la lattazione richieda un po’ di tempo. Nei primi giorni e settimane di vita il neonato va allattato spesso. L’importante è capire che la quantità di latte dipende dalla domanda del bambino. Più spesso e più latte prende il piccolo, più ne viene secreto. La lattazione è quindi influenzata dalla frequenza dei pasti e dall’effettiva quantità succhiata. Pause lunghe tra una poppata e l’altra, tensione, stress e temperature troppo basse possono ridurre sensibilmente la produzione di latte. Per incrementarla Sibylle Lüpold consiglia di attaccare il bebè al seno correttamente e sovente (durante il giorno almeno ogni due ore, di notte ogni tre-quattro ore). «Il bambino dovrebbe succhiare da entrambi i seni, eventualmente cambiando più Attaccando spesso il bebè al seno si aumenta la lattazione. volte durante la poppata», precisa l’esperta. Tranquillità durante il giorno, apporto sufficiente di calorie, spuntini regolari e salutari, uso moderato del ciuccio, nonché frequente contatto fisico e vicinanza al bebè durante la notte contribuiscono altresì a favorire la lattazione. di latte è opposto alla forza di gravità, sdraiandosi con la testa del bambino appoggiata sul petto», aggiunge l’esperta. Il bebè va allattato come al solito secondo il bisogno, dandogli però solo un seno. Con il tempo la produzione di latte si regolarizza. TROPPO LATTE Vi sono mamme che nelle prime settimane di vita del bebè hanno il problema opposto: lattazione esagerata, tensione mammaria e fuoriuscita spontanea di latte. In caso di riflesso di emissione molto forte Sibylle Lüpold consiglia di lasciar colare il primo latte su un pannolino o in recipiente e di attaccare il neonato al seno solo quando il flusso è rallentato. «Può servire anche allattare in una posizione in cui il flusso DOLORE AI CAPEZZOLI Non è raro che all’inizio dell’allattamento le neomamme provino dolore al seno. La pelle del capezzolo è sensibile e deve abituarsi alla forza di suzione del bambino. «È fondamentale attaccare il bambino al seno correttamente. La cosa migliore è farsi insegnare da una consulente per l’allattamento. Il lattante deve aprire bene la bocca e afferrare il capezzolo e l’aureola in modo che vengano a trovarsi al Lo sapevate che … … se durante la propria gravidanza si osserva una madre che allatta al seno, si ottiene un influsso positivo sul proprio allattamento? Così facendo si stimolano i neuroni specchio che si attivano quando si compie la medesima azione. Bimbi & Bebé Risparmiate del tempo per voi e il vostro bambino. GRAVIDANZA & PARTO 24 Il latte materno si adatta mano a mano ai bisogni del bambino. centro», spiega Sibylle Lüpold. Se i capezzoli fanno male e presentano lesioni, è consigliabile cambiare posizione ed evitare poppate troppo lunghe. La medicazione umida delle ferite con lanolina pura o appositi cerotti (ad es. Mepilex) favorisce la cicatrizzazione. devoli ma che può essere anche molto doloroso, ha cause diverse e può derivare da pause troppo lunghe tra una poppata e altra, da uno svezzamento troppo veloce, da reggiseni stretti, da lesioni ai capezzoli, nonché da stress e stanchezza eccessiva. Il seno presenta un indurimento locale o diffuso (spesso PRURITO E ARROSSAMENTO con forma tubolare). Per curare l’inDEI CAPEZZOLI gorgo mammario si sono rivelati Se anche dopo la poppata i capezzoli utili gli impacchi caldi, il riposo e le sono rossi, prudono, bruciano o poppate frequenti. Giova applicare pungono, spesso è dovuto alla canun impacco caldo prima di allattare dida, un fungo che va curato dal me- e un impacco fresco (ad es. con il dico con una crema fungicida. quark) dopo la poppata. Poiché il fungo prolifera nella bocca del neonato e nella regione del pan- MASTITE nolino, è necessario trattare anche La mastite è un problema serio per queste zone. Con la candida sono in- il quale è necessario recarsi dal medispensabili misure igieniche codico entro 24 ore e farsi seguire sucAiuto vicino stanti. Le spore del fungo sono cessivamente da una consulente per particolarmente a loro agio negli l’allattamento. La mastite si manifeSul sito Internet sta con seno arrossato, molto caldo dell’Associazione sviz- ambienti umidi e bui ed è per questa ragione che Sibylle Lüpold race doloroso, mal di testa e sintomi sizera consulenti per mili a quelli dell’influenza e spesso l’allattamento (ASCA) comanda di lasciare respirare e asciugare spesso all’aria i capezzoli. va curata con farmaci su prescriwww.allattamento.ch zione medica. Oltre alle medicine, trovate gli indirizzi possono aiutare a lenire il dolore delle consulenti IBCLC INGORGO MAMMARIO anche i rimedi efficaci per l’ingorgo L’ingorgo mammario, un disturbo della vostra regione. mammario. che può procurare sensazioni sgraBimbi & Bebé Nuovo Calma™ tettarella innovativa per latte materno Swing maxi™ altamente efficiente – confortevole – rapido Freestyle ™ universale – innovativo – risparmia del tempo Va anche più veloce – con i tiralatte a 2-phase e doppio pompaggio Swing maxi e Freestyle di Medela. Dimezzano il tempo di pompaggio e le ricerche mostrano che la produzione del latte aumenta. Grazie alla tettarella per il latte materno, la transizione del seno al biberon e viceversa è più facile che mai. Con i prodotti innovativi risparmiate del tempo prezioso per godere i momenti più belli con il vostro bambino. www.medela.ch Visione d’insieme tiralatte «Pompaggio e alimentazione facile con medelaMe iPhone App disponibile gratuitamente su App Store!» SALUTE 26 Intervista Il 5–10% dei bambini non vede bene. Klara Landau spiega perché è importante scoprire precocemente i difetti visivi. Buona domanda Quanti controlli oculistici sono necessari? Il pediatra Sepp Holtz di Zurigo consiglia di effettuare i controlli nel quadro delle visite mediche preventive. Il primo controllo avviene durante il puerperio o al primo controllo pediatrico a circa quattro settimane. Durante la visita si osservano gli occhi con un raggio di luce per riconoscere e curare tempestivamente un eventuale cataratta. Attorno ai due anni bisognerebbe effettuare un test che confermi la visione binoculare ed escluda lo strabismo. A partire dai tre anni si tratta soprattutto di escludere la miopia, la presbiopia e l’astigmatismo. Bimbi & Bebé Il nostro tesoro ci vede bene? Come si sviluppano gli occhi del bambino? A partire dalla 28esima settimana di gravidanza il feto apre gli occhi e comincia a distinguere la luce dal buio. Alla nascita il bambino vede circa il 3 percento, quindi in modo sfuocato. A sei mesi la capacità visiva raggiunge il 15% e a 4–5 anni l’80%. La maggior parte dei neonati è ipermetrope, vede in modo piuttosto nitido a una distanza di 20–25 cm dal proprio viso e possiede un campo visivo limitato. I bebè sono attratti soprattutto dai visi, ma non sono capaci di coordinare i movimenti degli occhi né di fissare a lungo gli oggetti. Da che età il neonato riesce a mantenere il contatto visivo? Solo a 4–6 settimane. Per i genitori si tratta di un momento indimenticabile. A partire dalla nona settimana si stabilisce la visione binoculare, ovvero la fusione delle Prof. dr. med. Klara Landau, direttrice della Clinica oftalmologica dell’Ospedale universitario di Zurigo informazioni fornite dai due occhi in un’unica immagine, e il bambino comincia a percepire lo spazio. Riconosce gli oggetti a una distanza di 2,5 metri, riesce ad afferrarli e allena la coordinazione manoocchi. A quattro mesi distingue i colori quasi come un adulto. Dai sei mesi in poi acquisisce il senso della profondità ed è in grado di vedere anche gli uccelli appollaiati sugli alberi. Perché i difetti visivi non saltano sempre all’occhio? I bambini riescono a compensare la debolezza visiva senza che i genitori se ne accorgano deformando il cristallino flessibile. Riconoscere un difetto visivo è particolarmente difficile se il bambino vede male da un solo occhio o se è leggermente strabico. In questo caso il cervello ignora le immagini dell’occhio pigro elaborando soltanto quelle dell’occhio «buono». Bisogna immagi- Il controllo della vista è importante nel quadro delle visite preventive. {Consigli} Riconoscere la debolezza visiva narselo così: è come se nel cervello i due occhi facessero a gara. Quello che vede bene prende il comando e di conseguenza l’occhio pigro diventa ancora più pigro. Il bambino non si rende conto di non vedere bene da entrambe gli occhi. Generalmente i bambini con una debolezza visiva credono di avere la vista buona, perché non conoscono altro. Come si effettua la visita oculistica? Innanzi tutto viene fatto un test in base all’età del bambino che, se non è ancora scolarizzato, deve semplicemente riconoscere degli oggetti. In una seconda fase si instillano apposite gocce per immobilizzare temporaneamente il muscolo interno dell’occhio in modo tale che il bambino non possa più compensare l’eventuale debolezza visiva. A questo punto il medico oculista può esaminare accuratamente gli occhi rilassati e individuare l’effettivo potere rifrangente e l’eventuale debolezza visiva. Quali sono i disturbi visivi che maggiormente colpiscono i bambini fino ai cinque anni? Strabismo, miopia, ipermetropia e astigmatismo sono i difetti più frequenti nei bambini piccoli. Se un bambino è strabico, guarda con un occhio solo e la visione nello spazio è compromessa. In caso di miopia il piccolo ha difficoltà a vedere da Il vostro bambino potrebbe non vederci bene se è particolarmente maldestro, urta spesso contro gli spigoli o inciampa, rovescia o lascia cadere sovente gli oggetti; ha mal di testa o agli occhi, presenta occhi rossi, è sensibile alla luce o ha vertigini e nausea in altalena o in auto; socchiude o strofina spesso gli occhi o gli occhi lacrimano sovente; tiene i libri illustrati molto vicini al viso; sulle fotografie l’effetto occhi rossi compare su un solo occhio (può indicare strabismo). In questi casi fate visitare il piccolo dallo specialista. Bimbi & Bebé SALUTE 28 Se i genitori accettano di buon grado il difetto visivo del bambino, quest’ultimo si abitua in fretta a portare gli occhiali. {Consigli} Affinché il piccolo vada fiero degli occhiali Mostratevi sereni se il vostro bambino deve portare gli occhiali e non compatitelo. Se il piccolo percepisce la vostra compassione, rifiuterà gli occhiali. Recatevi in negozio per acquistare gli occhiali insieme a tutta la famiglia. Consigliate il bambino nella scelta, ma ricordate che gli occhiali devono piacere innanzi tutto a lui. Fategli i complimenti per il suo buongusto. Ditegli che gli occhiali gli stanno a meraviglia. Informate la responsabile dell’asilo nido o del gruppo di gioco dell’acquisto. Talvolta può essere di aiuto un libro illustrato o un piccolo rituale (ad es. tutti i bambini confezionano un paio di occhiali di carta) per far sentire il bambino a suo agio all’interno del gruppo. Bimbi & Bebé lontano, mentre se è ipermetrope non riesce a mettere a fuoco da vicino. L’astigmatismo è invece un difetto di rifrazione che deforma ad esempio i puntini facendoli sembrare dei trattini. I bambini con genitori molto miopi o molto ipermetropi hanno un rischio maggiore di soffrire della medesima debolezza visiva. Esistono altri fattori che possono influire sulla vista del bambino? Sì, certe malattie contratte durante la gravidanza come ad esempio la rosolia o la toxoplasmosi possono danneggiare gravemente la vista del nascituro. Anche i prematuri hanno più spesso problemi di vista. Più prematuramente viene al mondo il bambino, meno matura è la retina. Se un prematuro necessita di ossigeno, è importante dosarlo bene. Troppo ossigeno può infatti danneggiare la retina. Anche un’ossigenazione insufficiente durante il parto può rovinare in modo permanente la corteccia visiva del cervello e causare problemi di vista. Come si curano i disturbi di riduzione visiva più frequenti? Per far sì che un bambino strabico veda bene anche con l’occhio pigro, l’occhio «buono» viene coperto con un cerotto o viene applicato un occlusore sulla lente degli occhiali. Questo è il sistema migliore e l’unico esercizio per l’occhio la cui efficacia sia stata dimostrata scientificamente. A seconda del tipo di strabismo, può essere necessario l’intervento chirurgico. La miopia e l’ipermetropia, ma anche l’astigmatismo si correggono con apposite lenti. Se la miopia è forte e unilaterale, talvolta vengono utilizzate le lenti a contatto anche per i bambini. Cosa devono sapere i genitori di un bambino che non vede bene? Vi sono genitori che reagiscono con costernazione alla notizia e mo- strano compassione. Il bambino lo percepisce e si rifiuta di portare gli occhiali. Consiglio pertanto a tutti i genitori di accettare di buon grado la diagnosi. Essi devono rendersi conto che con gli occhiali il loro bambino vedrà meglio e che è importante intervenire precocemente per ottenere buoni risultati. Dopo i dieci anni le cure non hanno successo, perché a questa età lo sviluppo della visione nel cervello è già stato completato da un pezzo. Soprattutto per i bambini ipermetropi, talvolta è necessario fare opera di persuasione per convincere genitori e figlio che gli occhiali sono indispensabili al fine di contrastare la contrazione muscolare che compensa, anche considerevolmente, il B b am difetto visivo. La correzione in questi casi è necessaria anche per evitare che il bambino diventi strabico. Per aumentare le probabilità di successo del trattamento il bambino dovrebbe portare sempre gli occhiali. Qual è la prognosi in caso di debolezza visiva? Se lo strabismo viene individuato e curato precocemente, la prognosi è molto buona. Anche in caso di ipermetropia lieve è probabile che il bambino possa un giorno fare a meno degli occhiali. La miopia tende invece a peggiorare fino alla fine della crescita. Per quanto riguarda l’astigmatismo, solo raramente questo disturbo subisce variazioni nel corso della vita. ini Febbre, tosse, raffreddore o mal di denti possono mettere a dura prova il vostro bambino. I rimedi omeopatici per bambini di OMIDA® sono studiati appositamente per le esigenze dei più piccoli. Disponibili nelle farmacie e nelle parafarmacie. Leggere il foglietto illustrativo. SALUTE 29 crosta lattea esordisce di solito con arrossamenti della pelle accompagnati da un forte prurito e bollicine sierose che danno successivamente origine a crosticine giallognole. Molti neonati si grattano fino a far sanguinare la cute. Secondo Dagmar Simon questa manifestazione cutanea è un primo sintomo di neurodermite. Generalmente compare dopo i tre mesi. Le croste della crosta lattea sono dure, mentre quelle della dermatite seborroica piuttosto molli e untuose. SALUTE 30 CURA NECESSARIA La crosta lattea richiede sovente un trattamento per calmare il prurito. «Le crosticine squamose si possono eliminare durante il bagnetto utiliz- Pettinare quotidianamente i capelli aiuta a prevenire la dermatite seborroica. Molti neonati presentano sul cuoio capelluto piccole croste giallognole. Di cosa si tratta? Crosticine sul cuoio capelluto S ONO generalmente di due tipi le piccole croste giallognole che si formano sul capo di molti bebè. Certe volte può trattarsi di un’innocua dermatite seborroica, una manifestazione cutanea che di solito colpisce i neonati tra la prima e la terza settimana di vita e che spesso i genitori confondono con la crosta lattea. La professoressa Dagmar Simon, specialista in neurodermiti presso l’Inselspital di Berna, spiega: «La dermatite seborroica compare spesso dopo la Bimbi & Bebé zando un prodotto oleoso. Dopo il bagno, è bene applicare una crema. Se la pelle è molto arrossata, potrebbe essere necessario curare l’infiammazione con un preparato a basso dosaggio di cortisone», consiglia la professoressa. Per evitare che il bebè si ferisca grattandosi, può essere utile fargli indossare dei guantini di cotone. È importante anche eliminare gli influssi esterni che potrebbero nuocergli, come il fumo in casa, che va assolutamente evitato. Lo stress, l’elevata umidità dell’aria, i locali troppo caldi, l’abbigliamento eccessivamente pesante, il contatto con gli acari della polvere e i capi di lana possono peggiorare i sintomi. Idealmente bisognerebbe nutrire il bambino solo con latte materno nascita ed è causata da un’ipersecrezione delle ghiandole sebacee.» Nonostante l’aspetto poco gradevole, questo disturbo normalmente non influisce sul benessere del neonato. SE PRUDE La crosta lattea compare perlopiù sul viso e sul cuoio capelluto ed è caratterizzata da prurito. Questa desquamazione prende il nome dal suo aspetto che ricorda molto il latte incrostato, ma non ha nulla a che vedere con l’intolleranza al latte. La Fidatevi della vostra intuizione e di madre natura. La Linea per la Gravidanza e l‘Allattamento vi accompagna fedelmente. Ingredienti naturali, selezionati e controllati meticolosamente, sono mirati alle vostre specifiche esigenze durante la gravidanza nella preparazione al parto e nel periodo dell‘allattamento. Prodotti sviluppati in collaborazione con ostetriche – in accordo con uomo e natura. SALUTE 31 per almeno quattro mesi. Se il piccolo non viene allattato al seno e ha un elevato rischio di sviluppare allergie, si raccomanda la somministrazione di latte ipoallergenico. Per l’igiene personale vanno utilizzati detergenti delicati con pH neutro e prodotti per il bagno liporestituenti. Dopo il bagno è utile reidratare la cute con una lozione o una crema. Beruhigt und regeneriert die Haut Calma e rigenera la pelle Cura speciale e innovativa per la pelle secca e pruriginosa di neonati e bambini. Excipial Kids® calma e rigenera la pelle grazie all’innovativa combinazione di tre componenti: SymCalmin® – calma la pelle arrossata e pruriginosa Dexpantenolo – protegge, idrata e rigenera Glicerina – ha un intenso effetto idratante Fatevi consigliare dalla vostra farmacia o parafarmacia di fiducia. TÀ NOVIanche Da ora ma schiu te en deterg poo m e sha Buona domanda È normale che il nostro bebè perda i capelli? Disponibile come schiuma, lozione, crema, shampoo e schiuma detergente. Spirig Pharma AG CH-4622 Egerkingen www.excipial-kids.ch UO ! O TO I N U B PION CA M R EG Ritirate il vostro ATcampione personale della nuova linea di prodotti calmanti Excipial Kids per la cura della pelle dei bambini. Buono riscattabile nella vostra farmacia/drogheria entro il 31.05.2015. Valido fino a esaurimento scorte. La caduta dei capelli nei neonati è un fenomeno del tutto normale che non deve preoccupare. Nelle prime settimane o nei primi mesi di vita la causa è ormonale. Durante la gravidanza la mamma trasmette al bambino i propri ormoni, che dopo il parto calano e arrestano temporaneamente la crescita dei capelli. Al successivo ciclo di crescita, i capelli «vecchi» cadono lasciando calva la testa o parti di essa. I capelli nuovi possono essere di un altro colore e vantano di solito una struttura più robusta. ANTIESTETICHE CROSTICINE La dermatite seborroica non ha bisogno di essere curata. Di solito le antiestetiche crosticine scompaiono spontaneamente entro il primo compleanno, anche se in certi casi occorre più tempo. Dagmar Simon raccomanda di non staccarle con le unghie: «Oltre a far male, si rischia d’infiammare la pelle.» Per eliminarle delicatamente basta massaggiare il cuoio capelluto con un olio per bebè e lasciarlo agire per tutta la notte. Il mattino seguente le croste si staccano da sole lavandole con uno shampoo delicato. Talvolta occorre ripetere l’applicazione. Anche spazzolare regolarmente il cuoio capelluto con movimenti circolari utilizzando una spazzola morbida aiuta a prevenire la dermatite seborroica. Nei casi ostinati il medico pediatra può prescrivere preparati a base di pantenolo, zinco o acido salicilico. PROGNOSI Se di norma la dermatite seborroica scompare da sola entro l’anno, la crosta lattea può durare molti mesi e fino a due anni e degenerare in neurodermite. In gran parte dei bambini i sintomi migliorano o scompaiono del tutto entro l’età scolare. SALUTE La malattia mano-piede-bocca è un’affezione molto contagiosa ma generalmente inoffensiva che colpisce soprattutto i bambini piccoli. Fastidiose vescicole 33 Consigli sulla malattia mano-piede-bocca L A malattia mano-piedebocca esordisce di solito come un’influenza con febbre, inappetenza, mal di gola e mal di testa. Uno o due giorni dopo la comparsa della febbre, sulla lingua, le gengive e la mucosa del cavo orale spuntano piccole macchie rosse, vescicole e afte (minuscole ulcerazioni). Le vescicole si presentano anche sulle mani, la pianta dei piedi e la regione attorno alla bocca. Questa infezione può colpire anche gli adulti, spesso però senza alcun sintomo o solo alcuni di essi. Una buona igiene delle mani contribuisce a proteggere dal virus. Bimbi & Bebé impacchi di quark e risciacqui con acqua fredda acidulata con succo di limone o con tè di menta freddo. Contro i dolori del cavo orale giova invece applicare con un bastoncino ovattato della tintura di calendula diluita (10 gocce per 1 dl di acqua) oppure del tè di camomilla, melissa, salvia o timo sulla zona ammalata. Anche succhiare dei cubetti di ghiaccio preparati con le tisane sopraccitate aiuta ad alleviare i dolori. Per i casi acuti Elfi Seiler suggerisce di ricorrere all’omeopatia: «Nelle malattie virali come questa l’assunzione di tre globuli di Apis Belladonna Mercurius due o tre volte al giorno favorisce la guarigione. I globuli vanno presi al massimo per cinque giorni.» SALUTE 34 … gli antibiotici combattono solo le infezioni causate da batteri, ma non quelle virali? Nelle malattie virali è possibile solo lenire i sintomi. L’organismo deve distruggere il virus da sé e per fare questo ha bisogno di tempo. Bimbi & Bebé sottosta all’obbligo di notifica.» Pur essendo un’infezione fastidiosa e dolorosa, la malattia mano-piedebocca ha un decorso privo di complicazioni e si risolve nel giro etta migliore ricuna La di osi i farmaci cost ro decina di giorni con la scomparsa nt co dei sintomi. CALMARE I DOLORI Avendo origine virale, gli antibiotici sono inefficaci per combattere la malattia mano-piede-bocca. L’unica cosa possibile è lenire i sintomi. Se le afte in bocca fanno male o se il no la stessa – farmaci che offro Generici Mepha e inferiore. prezzo nettament a. eutica ma ad un bambino ha la febbre, è utile som- efficaciaedeteterapi gene medico o farmacist o vostr al ha rici Mep Richi ministrare un analgesico e/o un antipiretico. Per prevenire la disidratazione è importante bere molto, preferendo le tisane fredde. Vanno invece evitati i succhi di frutta in quanto l’elevato contenuto di acidi acutizza i dolori. Per mani e piedi Elfi Seiler, droghiere presso la farmacia St. Peter di Zurigo, consiglia obaleno Quelli con l’arc 1112 – Fino ad esaurimento scorte Lo sapevate che … DECORSO GENERALMENTE BENIGNO La malattia è causata da enterovirus che si trasmettono da bambino a bambino attraverso la saliva, la secrezione delle ferite e le feci. Secondo il dottor Markus Ledergerber, capo del Servizio per la salute dei bambini e degli adolescenti di Basilea Città, la facile trasmissibilità di questa infezione porta ripetutamente a concentrazioni regionali della malattia in Svizzera. Poiché in passato questa affezione ha causato gravi conseguenze in Asia, molti genitori si allarmano quando il loro bambino la contrae. La dottoressa Christiane Meier, capoclinica del Servizio medico cantonale di Zurigo, tranquillizza: «I virus attivi in Svizzera sono decisamente meno aggressivi di quelli presenti in Asia. Difatti nel nostro Paese questa malattia non 13384-290701 Il virus si trasmette molto facilmente attraverso lo stretto contatto fisico. tica Guida linguis te sulla salu canze durante le va ces e, so pra tico in fran Esp ress ion i d’u esc o e, spa gno lo e ted hes tog por , ing lese PREVENZIONE La malattia mano-piede-bocca è altamente contagiosa e si trasmette molto rapidamente negli asili. I bambini ammalati dovrebbero pertanto rimanere a casa. Anche una buona igiene delle mani e dopo essere andati in bagno contribuisce a proteggere dal contagio del virus. Poiché l’infezione potrebbe continuare a essere contagiosa anche quando i sintomi cominciano ad affievolirsi, è praticamente impossibile proteggersi efficacemente. Per questa malattia non esistono vaccini. «Lasciando fare il suo corso alla malattia si acquisisce un’immunità duratura contro il virus che l’ha scatenata», spiega il dottor Markus Ledergerber. SALUTE 35 Senza parole all’estero in caso di malattia? La guida linguistica Mepha per trovare le parole giuste in francese, inglese, portoghese, spagnolo e tedesco. Si trova ulteriori opuscoli sul sito Mepha. Nuovo obaleno Quelli con l’arc App gratuita www.mepha.ch Quelli con l’arcobaleno Tutte le guide Mepha sono disponibili gratuitamente al sito www.mepha.ch indispensabile vaccinare i loro figli. Nel nostro ospedale ci capita ripetutamente di curare o addirittura veder morire bambini gravemente ammalati perché non vaccinati. Probabilmente, a posteriori, tutti i genitori si pentono di non aver protetto i loro piccoli vaccinandoli. SALUTE 36 Una punturina protegge dalle malattie potenzialmente pericolose come il morbillo. Al giorno d’oggi sempre meno bambini contraggono le classiche malattie infantili come il morbillo o la rosolia. Il professor David Nadal, specialista in infettivologia, spiega perché e di cosa bisogna tenere conto. Bimbi & Bebé Proteggersi dalle malattie infantili Perché sono sempre meno i bambini colpiti dalle malattie infantili classiche? Se oggigiorno il numero di bambini che contraggono le malattie infantili è in diminuzione, è merito dei vaccini. Prendendo l’esempio della meningite causata dal batterio Haemophilus influenzae di tipo b, l’efficacia della vaccinazione è chiaramente dimostrata. Grazie all’introduzione del vaccino all’inizio degli anni ’90, i casi di meningite purulenta si sono drasticamente ridotti. Oggi la meningite colpisce i bambini solo raramente, e quando capita si tratta sempre di un soggetto non vaccinato. Per riuscire a debellare una malattia, è necessario vaccinare il maggior numero possibile di bambini. Recenti sondaggi dimostrano che anche in Svizzera sempre più genitori sono convinti dell’importanza di vaccinare i loro figli. Quanto pericolose possono essere le malattie infantili? Le malattie credute innocue, come ad esempio il morbillo o la rosolia, possono in certi bambini avere conseguenze gravi e provocare danni permanenti come l’handicap psichico o la sordità. Poiché oggi la maggior parte delle malattie infantili si manifesta solo in rari casi, molti genitori non conoscono i rischi e alcuni non ritengono quindi Nonostante molti genitori facciano vaccinare i loro figli, anche in Svizzera ogni tanto si verificano epidemie locali di morbillo od orecchioni. Come spiega questo fatto? Tutte le malattie infantili sono altamente contagiose. Per debellare una malattia, occorre che la maggior parte della popolazione sia vaccinata. Per sconfiggere ad esempio il morbillo bisognerebbe che al 95% della popolazione fossero state som- ministrate due dosi di vaccino. Attualmente solo l’85% degli svizzeri è vaccinato. Finché questa percentuale non raggiungerà il 95%, nelle regioni con un tasso di vaccinazione relativamente basso continueranno a esserci epidemie. L’immunità ottenuta contraendo una malattia è superiore all’immunità raggiunta mediante una vaccinazione? Sì, per alcuni vaccini è effettivamente così. Tuttavia non è una ragione sufficiente per non farsi vaccinare. La maggior parte dei vaccini attualmente disponibili offre un’ottima protezione e vanta un’efficacia dal 90 al 100 percento. Sconsiglio vivamente ai genitori d’immunizzare i loro figli per via Intervista Prof. dr. med. David Nadal, responsabile del reparto di Infettivologia dell’Ospedale pediatrico di Zurigo SALUTE 38 Il neonato va vaccinato per la prima volta preferibilmente nel secondo mese di vita. Lettura consigliata Vaccinare i bambini? Sì! Perché? Questo opuscolo può essere ordinato gratuitamente tramite il sito: www.pubblicazionifederali.admin.ch N. dell’articolo: 311.260.I Vaccinare i BAMBINI? Sì! Perché? Buona domanda Come agiscono le vaccinazioni? I vaccini simulano l’infezione naturale senza tuttavia causare le possibili complicazioni che la malattia comporta. La grossa differenza tra farsi vaccinare e «fare la malattia» sta nel fatto che con il vaccino viene inoculato l’agente patogeno o parte di esso reso inoffensivo. Quando l’organismo viene a contatto con il virus vero della malattia, il sistema immunitario lo riconosce immediatamente e riesce a combatterlo con successo. Bimbi & Bebé naturale mettendoli ad esempio a contatto con altri bambini malati. I rischi di complicazione sono troppo elevati! Perché i neonati vengono vaccinati già a due mesi? Il sistema immunitario del neonato comincia a svilupparsi già durante la gravidanza grazie agli anticorpi che la mamma trasmette al feto attraverso la placenta e il cordone ombelicale. Quando nasce il bambino dispone della massima protezione immunitaria, addirittura migliore di quella della mamma. Ma tale immunità si riduce gradatamente nel corso dei primi mesi di vita. Tra il terzo mese e il compimento del primo anno, la protezione immunitaria comincia a diminuire rapidamente. Si abbassa dapprima la resistenza nei confronti di difterite, tetano, pertosse, meningite (causata dal batterio Haemophilus influenzae del tipo b) e poliomielite. Ecco perché si raccomanda di vaccinare i neonati contro queste malattie già nel secondo mese di vita, quando l’immunità trasmessa dalla madre è ancora buona. Lo scopo è quello di sviluppare il più rapidamente possibile la capacità immunitaria del neonato per evitare che possa contrarre le classiche malattie infantili e molte altre infezioni gravi dalle quali ci si può facilmente proteggere con le vaccinazioni. Ma così facendo non si impedisce al sistema immunitario di allenarsi? Durante i primi anni il neonato ha sufficienti occasioni per rafforzare il proprio sistema immunitario. I bebè e i bambini piccoli si ammalano sovente e devono combattere molte infezioni. Io penso che sia tuttavia sensato risparmiare al bambino quelle malattie che possono procurargli serie complicazioni. Nelle prime settimane di vita il neonato è protetto dagli anticorpi della madre contro ogni genere di malattia infettiva? No, non da tutte le malattie. Gli anticorpi della mamma proteggono il bambino solo da determinate infezioni. Credere che un neonato allattato al seno sia immune dai raffreddamenti è assolutamente sbagliato. In inverno molti neonati vengono ricoverati per gravi infezioni respiratorie. È importante quindi che le persone raffreddate stiano loro lontane. ALIMENTAZIONE 40 Molti genitori ritengono importante mangiare sano, ma non sempre sanno che verdure e insalate perdono fino all’80% di certe vitamine se non vengono conservate e cucinate correttamente. Preservare i nutrienti Preservare i nutrienti S TANDO al sesto rapporto sull’alimentazione la maggioranza degli adulti e dei bambini assume sostanze nutritive a sufficienza, anche se tra queste ne figurano alcune il cui approvvigionamento è critico. «È il caso dell’acido folico e della vitamina D durante l’inverno», spiega la nutrizionista Marianne Botta. Certi gruppi di popolazione traggono vantaggio dall’assunzione mirata di integratori alimentari: vitamina D per i lattanti e gli anziani, acido folico per le donne che desiderano rimanere incinte, vitamina B12 per i vegani (alimentazione solo vegetale) e iodio per chi disdegna il pesce. VARIARE FA BENE Come fare allora per nutrirsi bene? «Gli studi confermano che garantire un apporto sufficiente di sostanze nutritive vitali è possibile consumando di tutto e in modo variato», Bimbi & Bebé {Consigli} Più fresche sono la frutta e la verdura quando vengono preparate o consumate, più sostanze nutrienti contengono. asserisce il medico e nutrizionista David Fäh. Mangiare di tutto un po’ e in dosi moderate. Alimenti crudi e cotti, idealmente alla mediterranea, con molte verdure, insalata, noci e frutta. In aggiunta olio di oliva quale fonte principale di grassi, pesce e carne magra di pollame, in compenso poca carne rossa. PERDITA DI VITAMINE Scegliere gli alimenti in modo intelligente non basta, perché se non li si prepara correttamente molte delle vitamine e dei sali minerali contenuti vanno persi. «In soli tre giorni di conservazione l’insalata o gli spinaci perdono il 75% di vitamina C», spiega la signora Botta. E un’altra percentuale se ne va quando si lavano a fondo. Luce, ossigeno, acqua e calore distruggono la vitamina C, importante per la cicatrizzazione e il sistema immunitario e considerata tra l’altro anche un marker. Se la preparazione consente di pre- servare la vitamina C, lo stesso vale per le altre vitamine. La perdita di vitamina C dovuta a una preparazione sbagliata non comporta generalmente problemi in quanto è compensabile con un bicchiere di succo di arancia al giorno. ACIDO FOLICO FRAGILE Per l’acido folico l’approvvigionamento è assai più difficile. Questa sostanza è presente in elevate concentrazioni nelle insalate e nelle Conservate le insalate e gli ortaggi al riparo dalla luce e ben imballati a una temperatura massima di 5° nel frigorifero o in cantina. Lavate frutta, verdura e insalata velocemente e possibilmente non sotto l’acqua corrente. Se possibile, sminuzzate gli alimenti solo poco prima di utilizzarli. Condite con aceto o succo di limone le insalate e le verdure subito dopo averle tagliate. Questo accorgimento blocca la scomposizione enzimatica della vitamina C. Incoperchiate subito gli alimenti tagliati per proteggerli dall’aria e dalla luce. Più grandi sono i pezzetti di verdura, minore è la perdita di micronutrienti durante la cottura. Cuocete gli ortaggi al dente. La cottura prolungata distrugge molte vitamine. La cucina asiatica (wok) è assai delicata con gli ingredienti crudi in quanto prevede una cottura breve e molto veloce. Bimbi & Bebé Per il bene più prezioso che hai. ALIMENTAZIONE 42 Buona domanda Quanto tempo si conservano i cibi? La data di scadenza («da consumare entro il ...») indica il termine entro il quale un prodotto facilmente deperibile conservato sotto refrigerazione può essere consumato senza comportare problemi per la salute. Dopo tale data l’alimento non può più essere venduto o regalato in quanto potrebbe rappresentare un rischio per la salute. La data minima di conservazione («da consumare preferibilmente entro il») non è un termine di scadenza, ma una garanzia fornita dal produttore. Il produttore garantisce la qualità del suo prodotto, a condizione che venga conservato correttamente, fino alla data indicata. Se l’alimento viene consumato oltre la data stampata, si potrebbero riscontrare difetti di qualità. Bimbi & Bebé verdure a foglia, nonché nei prodotti integrali, nelle noci, nei pomodori, nel tuorlo e nel fegato. «Purtroppo l’acido folico è fragile come la vitamina C. Riscaldando o conservando gli ortaggi a foglia per diversi giorni, ne vanno persi fino a due terzi», indica Marianne Botta. Cuocere brevemente al vapore verdure fresche di stagione, consumare molti cibi crudi e qualche noce e semi ogni giorno assicura invece un apporto sufficiente. Chi sceglie sapientemente gli alimenti, fa la spesa più volte alla settimana, conserva e cucina correttamente i cibi riesce a coprire il proprio fabbisogno senza ricorrere agli integratori alimentari. Per precauzione le donne che auspicano una gravidanza dovrebbero invece assumere l’acido folico per prevenire, tra l’altro, i difetti del tubo neurale. SALI MINERALI E SOSTANZE VEGETALI SECONDARIE Certe altre vitamine non vengono scomposte nella stessa misura. Quanto ai sali minerali, la cottura influisce solo lievemente grazie alla loro stabilità al calore. La perdita di sostanze nutritive può invece essere considerevole quando si mondano, si pelano e si cuociono gli alimenti in acqua salata bollente. Scegliendo metodi di preparazione che richiedono poca acqua si preservano i sali minerali, ma anche le sostanze bioattive contenute nei vegetali. Non è ancora chiaro in che misura la luce, l’ossigeno e il calore danneggino le sostanze vegetali secondarie. Si sa invece che quest’ultime si sviluppano durante la maturazione degli ortaggi e della frutta. «La na- tura è geniale. Prendiamo ad esempio le cosiddette OPC presenti nella buccia dell’uva. Esse prevengono le muffe e tengono lontani i parassiti dal frutto», spiega Marianne Botta. Queste sostanze sono pure in grado di proteggere le cellule e vantano un elevato potere antiossidante. Non è difficile capire quindi che frutta e verdura raccolte ben mature sono più ricche di sostanze nutritive degli alimenti colti ancora acerbi e portati artificialmente a maturazione. Va sottolineato inoltre che le sostanze vegetali bioattive sono importanti per la salute quanto le vitamine e i sali minerali. VERDURE SURGELATE: UNA BUONA ALTERNATIVA «Acquistando prodotti di stagione e regionali, meglio ancora se direttamente dal contadino, si è certi di consumare alimenti ricchissimi di sostanze nutritive», afferma la nutrizionista. Il formentino tagliato all’alba arriva ad esempio in negozio dopo almeno due settimane di stoccaggio nelle celle frigorifere. A tutt’oggi non esistono ricerche che mostrino come varia il contenuto di vitamine degli alimenti conservati nei magazzini raffreddati con il gas frigorifero. Chi non ha tempo di acquistare sempre merce fresca, può ricorrere ai surgelati. La verdura surgelata è leggermente più costosa, ma è un’ottima alternativa per quanto riguarda il tenore di sostanze nutritive. Gli ortaggi colti di fresco e destinati alla lavorazione industriale vengono surgelati il giorno stesso a bassissima temperatura. Solo in fatto di vitamine, i surgelati superano di gran lunga la verdura conservata per tre giorni. Per il suo primo omogeneizzato deve essere tutto perfetto Per i nostri omogeneizzati HiPP dopo i 4 mesi abbiamo rinunciato consapevolmente a tutto ciò che potrebbe rendere difficile il passaggio dal latte ad un’alimentazione diversificata. I nostri omogeneizzati sono: 3 senza sale né zuccheri aggiunti 3 prodotti con pochi ingredienti 3 naturalmente biologici al 100% e pertanto particolarmente digeribili a partire dal primo cucchiaio. HiPP si prende cura anche della pelle del bambino! La verdura è l’alimento ideale per iniziare lo svezzamento. Unita ai nostri omogeneizzati di carne ti permette di ottenere un menu completo e individuale. Con un paio di cucchiaini di Frutta HiPP a fine pasto avrai infine la certezza di offrire al tuo bambino un’alimentazione bilanciata e diversificata. www.hipp.ch ALIMENTAZIONE 44 L’offerta di bevande per bebè e bambini è ricca. Ma qual è la bevanda più adatta ai piccoli? Buona domanda Quanto deve bere un bambino? A un anno : 6 decilitri Da due a tre anni : 7 decilitri Da quattro a sei anni : 8 decilitri Bimbi & Bebé ALIMENTAZIONE 45 Bevande ideali N EI primi quattro-sei mesi di vita il fabbisogno di liquidi del neonato è coperto dal latte materno o dal latte artificiale. Integrarlo è necessario solo in casi eccezionali, ad esempio quando fa molto caldo d’estate o se il bambino è ammalato e vomita e/o ha la diarrea. Dal quarto-sesto mese in avanti al bebè può essere somministrata acqua del rubinetto, acqua minerale in bottiglia e ogni tanto tisane non zuccherate alla frutta o alle erbe. Stéphanie Hochstrasser della Società svizzera di nutrizione spiega: «È importante che il bambino si abitui sin da piccolo a bere acqua, così alla sete assocerà sempre questa bevanda.» Per farlo i genitori devono dargli il buon esempio e bere regolarmente acqua. Gasata o liscia, non importa neppure per il piccolo. I bambini imparano infatti a nutrirsi in modo sano imitando i genitori e non con l’«allenamento» quotidiano. I piccoli abituati a bere bevande dolci sin dalla prima infanzia hanno successivamente grosse difficoltà a passare all’acqua. L’acqua è il dissetante ideale. ZUCCHERO E ACIDI: UN PROBLEMA Molte bevande concepite appositamente per i bebè e i bambini piccoli contengono zucchero e molto spesso anche acidi. «Ambedue favoriscono la carie», avverte Thalia Jacoby di Ginevra, presidentessa dell’Associazione svizzera di odontoiatria pediatrica. In certi prodotti, come ad esempio i tè istantanei per i bambini, le sorte di zuccheri vengono utilizzate come sostanze di supporto che molti consumatori non riconoscono come zuccheri (ad es. maltodestrina). Stéphanie Hochstrasser consiglia di preparare gli infusi in casa. Secondo l’esperta, le bevande zuccherate come sciroppi e soft drink forniscono all’organismo solo calorie senza contenere altre sostanze preziose. Oggigiorno si sa che il consumo eccessivo di bibite dolcificate con il fruttosio si ripercuote negativamente sulla salute e può favorire il sovrappeso, perché questo tipo di zucchero si trasforma facilmente in grasso. Neppure le bevande zucche- rate con i dolcificanti artificiali sono indicate per i bambini. «Qui il problema non sta nelle calorie, ma nell’assuefazione al dolce che queste bibite creano», spiega Stéphanie Hochstrasser. L’esperta non condivide tuttavia il divieto categorico di bere bevande zuccherate o edulcorate artificialmente in quanto concedere al bambino qualcosa di dolce una volta al giorno, come ad esempio un decilitro di bibita zuccherata, non fa male. SUCCHI DI FRUTTA SÌ O NO? La Società svizzera di nutrizione raccomanda ai bambini a partire da un anno di consumare quotidianamente tre porzioni di verdura e due porzioni di frutta. Per porzione si intende una quantità variabile da 40 a 100 g di alimento a seconda dell’età. È possibile sostituire una porzione di frutta al giorno con un decilitro di succo non zuccherato e se possibile spremuto di fresco. «I genitori devono tuttavia considerare il succo come porzione di frutta e non come bevanda», avverte Stéphanie Hoch- strasser. La dentista pediatrica Thalia Jacoba aggiunge: «I succhi andrebbero consumati solo con i pasti principali e gli spuntini in modo tale che la saliva già attiva possa neutralizzare lo zucchero e gli acidi.» LATTE E LATTICINI Conformemente alla piramide alimentare svizzera il latte non è considerato una bevanda, ma rientra nella categoria «Latticini, carne, pesce, uova e tofu». Per i bambini a partire da un anno si raccomandano da tre a quattro porzioni di latte, rispettivamente latticini. Una porzione corrisponde a un decilitro di latte, 100 g di yogurt, 15 g di formaggio a pasta dura/semidura o a 30 g di formaggio a pasta molle. Stéphanie Hochstrasser raccomanda ai genitori di prediligere i latticini non zuccherati come ad esempio i frullati preparati con latte e fragole fresche. I latticini non sono dissetanti, ma come la frutta e la verdura sono perfetti per la merenda. {Consigli} Tazza o biberon? Abituate presto il bambino a bere dalla tazza con il beccuccio o da una tazza normale. Succhiare costantemente dal biberon favorisce l’insorgere di cattive abitudini, causa la carie e può provocare la malposizione dei denti. Il contatto costante con le bevande zuccherate è particolarmente dannoso per la salute dei denti. Anche succhiare costantemente acqua dal biberon non fa bene, perché impedisce alla saliva di svolgere la sua funzione di remineralizzazione dei denti in modo ottimale. Bimbi & Bebé ALIMENTAZIONE ALIMENTAZIONE 46 47 La frutta è un’importante fonte di sostanze nutritive. Vitamine per i piccoli Per crescere i bambini hanno bisogno di sostanze nutritive. Oltre al cibo, è neGGIGIORNO sempre cessario somminipiù ricercatori sono constrare loro preparati vinti che nella prevenzione delle a base di vitamine malattie le vitamine siano sì impore sali minerali? tanti, ma che lo siano altrettanto O anche le sostanze bioattive (sostanze vegetali secondarie). Ecco perché gli alimenti nella loro globalità sono molto più di un integratore di vitamine e sali minerali. Se l’alimentazione è equilibrata, nel nostro Paese i genitori non devono temere carenze di vitamine e sali minerali per i loro figli. La nutrizionista Marianne Botta ritiene che non abbia senso somministrare ai bambini preparati a base di vitamine e sali minerali, a meno che non ne sia stata dimostrata una carenza. «Troppe vitamine e troppi sali minerali possono nel peggiore dei casi dare origine a sintomi di intossicazione, ostacolare l’assorbimento di altri nutritivi o sovraccaricare i reni», spiega l’esperta. L’integrazione è consigliata solo per la vitamina D. Bimbi & Bebé Buona domanda VITAMINA D, LA VITAMINA DEL SOLE La vitamina D liposolubile stimola l’assorbimento del calcio nell’intestino e il deposito nelle ossa, condizione indispensabile per sviluppare ossa e denti sani. La vitamina D si forma a livello della pelle soprattutto tramite l’esposizione alla luce solare. Il 90% del fabbisogno di questa vitamina viene sintetizzato dal nostro organismo. D’estate basta soggiornare venti minuti all’aperto per garantire un approvvigionamento sufficiente. Nei mesi invernali invece l’irraggiamento solare è così scarso alle nostre latitudini che la produzione di vitamina D è praticamente nulla. CARENZA FREQUENTE Uno studio condotto nel 2012 dall’Ufficio federale della sanità pubblica ha evidenziato una carenza di vitamina D durante i mesi invernali (da dicembre a marzo) nel 60% dei partecipanti all’indagine. Ci si chiede se tale carenza sia evitabile nutrendosi adeguatamente. Angelika Hayer della Società svizzera di nutrizione indica a tale riguardo: «Coprire il fabbisogno di vitamina D con la sola alimentazione è difficile in quanto esistono pochi cibi contenenti questa sostanza. Ne sono ricchi il pesce (ad es. salmone, coregone e sardine) e i funghi, mentre ne contengono in piccole quantità il latte e i latti- Perché ai neonati viene somministrata la vitamina K? La vitamina K favorisce la coagulazione del sangue. Le carenze di questa sostanza non sono rare nei bambini appena nati. In Svizzera viene pertanto somministrata ai neonati quattro ore, quattro giorni e quattro settimane dopo la nascita una dose di vitamina K per prevenire le emorragie nelle prime settimane di vita, che in rari casi possono essere pericolose. Bimbi & Bebé «Mi piace la frutta tagliata a pezzetti.» ALIMENTAZIONE vitamina A favorisce la visione, mentre un dosaggio eccessivo può dare mal di testa e problemi cutanei. LA NATURA QUALE FONTE IDEALE In linea di principio la Società svizzera di nutrizione non è favorevole alla somministrazione di integratori alimentari ai bambini. «Perché un bambino dovrebbe assumere un integratore alimentare per soddisfare ad esempio il fabbisogno quotidiano di vitamina C quando potrebbe coprirlo facilmente consumando frutta e verdura?», si chiede Angelika Hayer. Se si acquistano alimenti sviluppati appositamente per i bambini e quindi 48 {Consigli} Rendere la frutta e la verdura più appetibile Proponete di tanto in tanto le verdure crude da intingere in una salsina oppure in insalata invece di cuocerle. Congelate brevemente i frutti di bosco e serviteli come fossero un gelato. Tagliate la frutta in bocconi o presentatela su degli spiedini di legno. Riducete le verdure in purea e servitele sotto forma di vellutata. Completate gli sformati e i risotti con verdure tagliate finemente. Lasciate che il vostro bambino vi aiuti a preparare le pietanze. Mangerà più volentieri ciò che ha preparato con le sue mani. Bimbi & Bebé cini. Per coprire il fabbisogno di vitamina D bisognerebbe consumarne quantità enormi ogni giorno.» IMPORTANTISSIMA PER I PIÙ PICCOLI Per prevenire l’apporto insufficiente di vitamina D, l’Ufficio federale della sanità pubblica raccomanda di somministrare ai bambini un integratore alimentare fino al compimento dei tre anni durante tutto l’anno. L’integratore più indicato è quello con la vitamina D in olio. Attenendosi alla posologia indicata sul foglietto illustrativo o consigliata dal medico un sovraccumulo nell’organismo è improbabile. INTEGRATORI SOVRADOSATI In Germania la «Stiftung Warentest», una fondazione che conduce test comparativi di prodotti e ser- vizi, ha evidenziato alcuni anni fa che molti integratori alimentari per bambini contengono vitamine e sali minerali in dosi più elevate di quanto sia riportato sulla dichiarazione. Questa pratica è ammessa anche in Svizzera per un motivo molto semplice: poiché durante lo stoccaggio il tenore di vitamine degli integratori alimentari tende a diminuire, si ricorre generalmente al sovradosaggio per garantire fino alla data di scadenza del prodotto almeno la quantità di vitamine indicata sulla confezione. Per le vitamine idrosolubili come la vitamina C il superamento della dose giornaliera consigliata non comporta generalmente problemi, perché l’organismo le espelle. Le vitamine liposolubili come quelle del gruppo A, D, E e K vengono invece immagazzinate e possono accumularsi. In dosi normali la arricchiti con vitamine o sali minerali, è bene stare piuttosto attenti. «Molti genitori pensano che se un alimento è più ricco di vitamine e sali minerali deve per forza essere salutare. Purtroppo in realtà alcuni di questi cibi contengono un elevato tenore di zucchero e sono quindi tutt’altro che adatti ai piccoli.» Angelika Hayer raccomanda ai genitori di seguire piuttosto un’alimentazione equilibrata e generosa di frutta, verdura, insalata, cereali integrali e latticini con piccole quantità di carne e pesce. Quanto agli integratori alimentari, essi vanno somministrati ai bambini soltanto con certe malattie, se la carenza è dimostrata oppure se il medico lo ritiene necessario. «Scordatelo. Tu non vieni con noi.» I geni dello snack scelgono DAR-VIDA. DAR-VIDA ti regala tutto l’equilibrio della natura. Il gustoso cracker di grano integrale che favorisce la digestione e sazia a lungo ora è disponibile in 20 sfiziose varietà. Prendici gusto con DAR-VIDA! ALIMENTAZIONE 49 SVILUPPO 50 Intervista Dr. Sarah Chevalier, esperta di linguistica presso l’Università di Zurigo La globalizzazione ha fatto sì che anche in Svizzera sempre più bambini crescano multilingue. In questa intervista Sarah Chevalier spiega cosa devono sapere i Crescere multilingue è troppo imgenitori sull’appren- pegnativo per un bambino? dimento linguistico. No, i bambini sono assolutamente Crescere multilingue Buona domanda L’insegnamento precoce delle lingue straniere a scuola è utile? Uno studio della linguista Simone Pfenninger dell’Università di Zurigo dimostra che gli allievi di scuola media che durante le elementari non hanno seguito corsi d’inglese recuperano nel giro di sei mesi il «ritardo» rispetto ai loro compagni che invece avevano già seguito cinque anni d'inglese. Bimbi & Bebé in grado di apprendere più lingue contemporaneamente. A condizione però che abbiano l’opportunità di parlarle sufficientemente ogni giorno e che abbiano davvero motivo di farlo. Se ciascuno dei genitori parla una lingua diversa, ma entrambi padroneggiano perfettamente la lingua locale utilizzandola frequentemente anche con gli amici, è più difficile che il bambino acquisisca bene le loro madrelingue. Il piccolo capisce infatti molto in fretta di non avere la necessità di rivolgersi a mamma e papà nella loro lingua. Che vantaggi hanno i bambini che crescono multilingue? I bambini possiedono una grande facilità a imparare diverse lingue e sono in grado di comunicare senza difficoltà con i nonni e i conoscenti. Questo consente loro di avvicinarsi anche alla cultura dei loro genitori. A scuola i bambini multilingue imparano più facilmente gli idiomi affini. Un bambino che ad esempio a casa parla portoghese con un genitore avrà probabilmente più facilità ad apprendere il francese. I bambini multilingue riconoscono pure più precocemente che esistono lingue diverse e che tra un oggetto e una parola vi è un rapporto arbitrario, ovvero convenzionale come potrebbe essere quello tra l’idea di albero e la parola «albero». Questi bambini sono più flessibili nel pensiero e sanno estrarre più velocemente degli altri le informazioni importanti da una lingua. Se in famiglia e nell’ambiente in cui vive il bambino ha l’opportunità di Leggere ai piccoli favorisce l’apprendimento del linguaggio. sentire diverse lingue, non rischia di mescolarle e di non impararne nessuna correttamente? Nelle mie ricerche ho constatato che i bambini che parlano più lingue mescolano gli idiomi solo raramente. Vi sono bambini a cui non capita mai, altri che lo fanno solo al principio. Di solito però questo si aggiusta con il tempo. Il bambino tende spesso a mescolare le lingue nelle quali è più debole e per le quali possiede un vocabolario più limitato. Qui possono venirgli in aiuto i genitori. Quanto al rischio che non impari nessuna lingua correttamente, è un fatto estremamente raro che può verificarsi se il piccolo trasloca diverse volte prima di co- minciare ad andare a scuola e se cambia continuamente le persone di riferimento. Il plurilinguismo può influire negativamente sull’apprendimento del linguaggio? I disturbi del linguaggio sono più frequenti nei bambini multilingue? Fondamentalmente gli esseri umani sono programmati per imparare più lingue. A prescindere dalla situazione sopraccitata nella quale al bambino non è garantita la stabilità dell’ambiente sociale, essere multilingue non influisce negativamente sullo sviluppo linguistico, né comporta un’incidenza maggiore dei disturbi del linguaggio. Lo sapevate che … … crescere imparando più lingue contemporaneamente stimola durevolmente le capacità cognitive? Le persone bilingue si ammalano di demenza in media quattro anni più tardi rispetto a chi è cresciuto parlando una sola lingua. Bimbi & Bebé „Sai, certe tradizioni familiari sono proprio buone!“ SVILUPPO 52 Skype facilita il contatto regolare con i nonni all’estero. Certi genitori ci rimangono male quando il bambino non vuole assolutamente saperne di parlare la lingua di mamma o papà. Come devono comportarsi? Da una parte i genitori non devono arrendersi. Quando il bambino è ancora molto piccolo, quindi a due o tre anni, possono influenzare considerevolmente l’apprendimento di una lingua. Se i loro input sono sufficienti, possono pretendere che il {Consigli} Imparare più lingue contemporaneamente Parlate con perseveranza al bambino nella vostra lingua madre. Non arrendetevi se il piccolo si rifiuta di parlare la vostra lingua. Più comunicate con il bambino, maggiore è la probabilità che impari il vostro idioma. Quando gli leggete un libro ad alta voce o quando guardate insieme un DVD, favorite lo scambio di opinioni nella vostra lingua. A casa non dedicate troppo tempo alla lingua che il piccolo impara all’asilo o a scuola, perché questa sarà comunque dominante. Per il vostro bambino è importante capire che la vostra lingua è parlata anche da molte altre persone. Coltivate i contatti con le famiglie e i parenti all’estero (ad es. tramite Skype) che parlano la vostra lingua. Aiutate il vostro bambino quando non trova le parole nella vostra lingua. Trascorrete le vacanze nel vostro paese di origine. Mostrate di apprezzare tutte le lingue con le quali vostro figlio è confrontato. Bimbi & Bebé piccolo impari la loro lingua. Sovente i risultati dipendono dalla perseveranza dei genitori. Dall’altra parte certi genitori dovrebbero abbassare le aspettative di perfezione del linguaggio e capire che anche il multilinguismo passivo apporta in genere dei vantaggi al bambino. Quando il bambino è già grandicello, può fare invece miracoli partire in viaggio nella patria di mamma o papà. Sempre più bambini in età prescolare frequentano oggigiorno corsi di lingue straniere. Cosa ne pensa di questa tendenza? Imparare frequentando delle lezioni non soddisfa il bisogno di apprendimento dei bambini piccoli. Se però il bambino segue i corsi con piacere, ne trarrà sicuramente vantaggio rendendosi conto sin da piccolo che al mondo esistono tante lingue. Una o due lezioni alla settimana non gli insegneranno però a padroneggiare una lingua straniera. Questo è possibile soltanto frequentando un asilo bilingue in cui per diverse ore al giorno i piccoli si cimentano con la lingua straniera. www.lanterdesign.ch familia – tutti abbiamo bisogno di casa Attualità ante Il müesli crocc ta senza aggiun di zucchero il vero müesli svizzero SVILUPPO 54 SVILUPPO Evitare i problemi di sonno Tutti i genitori si augurano che il neonato impari presto a dormire per tutta la notte. DoA maggioranza dei geversi alzare per anni nitori si aspetta di dopuò essere infatti versi alzare di notte per il bebè nei molto estenuante. L {Consigli} Per aiutare il neonato a trovare il ritmo sonno-veglia Fate capire al vostro bambino sin dalla nascita che il giorno è dedicato alle attività, mentre la notte al riposo. Di notte parlate sempre sottovoce. Abbassate la luce. Alla sera evitate di eccitare il bambino. Introducete dei rituali al mattino e alla sera che aiutino il piccolo a distinguere il giorno dalla notte. Bimbi & Bebé primi mesi di vita, ma attende con trepidazione il momento in cui il piccolo farà per la prima volta la notte intera da solo nella sua cameretta. Non tutti sanno però che circa la metà dei bambini di età compresa tra i 2 e i 7 anni dorme regolarmente nel lettone con i genitori. Nella disperazione certe mamme e papà ricorrono a metodi assai discutibili come ad esempio quello ideato dal medico americano Richard Ferber per insegnare al bebè ad addormentarsi da solo. METODO CONTROVERSO Il metodo Ferber prevede di mettere il neonato nel suo lettino e di uscire subito dalla stanza, anche se il piccolo piange. Dopo aver lasciato strillare il bambino per tre minuti, i genitori possono rientrare e consolarlo per due minuti senza prenderlo in braccio. I periodi di attesa vanno allungati fino a dieci minuti ripetendo questa procedura per due settimane se necessario. L’autrice di libri Sibylle Lüpold sconsiglia viva- mente di applicare questo metodo: «Questo sistema non insegna al bambino ad addormentarsi, ma a piegarsi alle esigenze dei genitori, accettando o meno che gli venga negata l’attenzione di mamma e papà. Il piccolo si addormenta frustrato e sfinito dal pianto.» Questo metodo rischia inoltre di rovinare profondamente il sonno del bambino per molti anni. Lo sviluppo dell’autonomia non può infatti essere accelerato. Al contrario, se il bambino è stressato da situazioni come ad esempio quella di doversi addormentare da solo, lo sviluppo della sua autonomia può addirittura rallentare. BISOGNO DI VICINANZA E AFFETTO Nei primi anni di vita il bambino deve sentire la vicinanza e l’affetto dei suoi genitori anche durante la notte. Né il carillon né il lumino notturno possono soddisfare questo suo bisogno. «Non far dormire più i neonati insieme ai genitori è un fenomeno dei tempi moderni. Una volta i bambini non sarebbero sopravvissuti neppure una notte 55 Buona domanda Il bambino deve potersi addormentare il più tranquillamente possibile. lontani dai loro genitori. Anche se oggigiorno la cameretta è calda e inaccessibile ai predatori, il bisogno di vicinanza è rimasto lo stesso. Questo non ha nulla a che vedere con i vizi», spiega Sibylle Lüpold. GIOVEVOLE CO-SLEEPING L’esperta consiglia ai genitori di sperimentare il co-sleeping, una pratica che garantisce la stretta vicinanza con il loro bebè: «Il bambino vive il momento in cui si addormenta come una separazione, spesso legata a diverse paure. Per imparare a tranquillizzarsi e quindi ad addormentarsi da solo e dormire tranquillo, deve dapprima capire che i genitori (o la persona di riferimento) gli sono vicini anche se non li vede né li sente e sempre pronti a soddisfare i suoi bisogni.» Questo processo richiede molto tempo e pazienza. La maggior parte dei neonati e dei bambini piccoli dorme meglio a stretto contatto fisico con una persona di riferimento e si riaddormenta più facilmente se si sveglia di notte. Fondamentalmente il contatto fisico, la vicinanza e il senso di protezione che ne deriva favoriscono lo sviluppo del bambino e della fiducia. «Se il bambino non viene lasciato solo di notte prima di essere pronto a farlo, non tenderà ad associare il buio alla paura. Poco a poco imparerà a tranquillizzarsi e con il tempo anche ad addormentarsi da solo», precisa Sibylle Lüpold. A questo proposito l’esperta rimanda a uno studio secondo il quale i bambini rimasti a dormire con i genitori anche dopo l’anno di vita, all’età di cinque anni Come dobbiamo comportarci quando il nostro bambino si sveglia di notte e vuole dormire con noi? Concedetegli di starvi vicino e vedrete che quando avrà ritrovato il suo equilibrio emotivo, tornerà a dormire nel suo letto. Se la presenza del piccolo disturba un genitore, il bambino può dormire anche su un materasso accanto al lettone. Altra opzione: scegliete un letto per il bambino sufficientemente spazioso per sdraiarvi accanto a lui. Anche se per i primi sei mesi il neonato ha dormito bene per diverse ore filate, è del tutto normale che dopo i sei mesi si svegli sovente di notte. Motivo: questa è la fase in cui comincia ad aver paura degli estranei e ha bisogno di sentirvi maggiormente vicini anche di notte. Bimbi & Bebé fisher-price.com SVILUPPO 56 {Info} Addormentarsi spontaneamente Per addormentarsi da solo il neonato deve raggiungere una certa maturità. Gli studi dimostrano che le aspettative dei genitori nei confronti del bebè sono più elevate nel mondo occidentale. Molti genitori pensano che il neonato debba sapersi addormentare spontaneamente già a sei mesi, cosa che invece in altre culture ci si aspetta all’età di tre anni. La cosa interessante è che i disturbi del sonno sono considerati un problema solo nel mondo occidentale. I bambini tenuti a dormire vicino alla persona di riferimento sin dalla nascita a tre anni si addormentano da soli più facilmente. È importante che i genitori accompagnino il momento di addormentarsi con un rituale e che rimangano vicino al piccolo come egli vorrebbe. Se il bambino può contare su questa vicinanza, sarà più tranquillo e riuscirà ad addormentarsi più rapidamente. In caso contrario cercherà di ritardare questo momento associandolo alla separazione. Bimbi & Bebé hanno in genere vissuto meno stress degli altri. ALLATTARE PIÙ FACILMENTE Nei primi mesi di vita il lattante ha bisogno di essere nutrito anche di notte. Il co-sleeping facilita l’allattamento al seno, perché consente alla madre di reagire immeditamente ai sottili segnali del neonato senza doversi alzare. Il contatto fisico stimola inoltre la secrezione di prolattina e incrementa la produzione di latte. Generalmente i neonati allattati a intervalli regolari anche durante la notte vengono nutriti al seno più a lungo degli altri. SONNI PIÙ TRANQUILLI Nel co-sleeping le fasi del sonno di madre e bambino si allineano evitando così alla mamma di essere strappata bruscamente al sonno profondo. La mamma rimane anche più riposata. Questa pratica giova pure al papà, che dorme meglio perché il neonato non strilla per farsi sentire e che sovente non si accorge neppure delle poppate notturne. SÌ AL CO-SLEEPING, MA COME? Quando Sibylle Lüpold parla di co-sleeping, non intende per forza che il bambino debba dormire nel lettone. Tra molti genitori è diffuso il timore di soffocare inavvertitamente il piccolo nel sonno. «Durante i primi mesi è più sicuro tenere il bebè vicino alla mamma sul bordo del letto e non tra i genitori», raccomanda l’esperta. La testa del bambino deve appoggiare su un materasso rigido, a distanza di sicurezza da cuscini, lenzuola o altri oggetti pericolosi. È necessario assicurarsi altresì che il piccolo non possa cadere né rimanere impigliato. Divani e materassi ad acqua non sono indicati. Per scongiurare il rischio di morte improvvisa, il bebè va coricato supino o sul fianco evitando inoltre di coprirlo troppo. Anche la stanza non deve essere riscaldata eccessivamente. Se i genitori sono fumatori, è meglio che il piccolo dorma nella propria cameretta. Quanto al timore di soffocare il bambino nel sonno, esso non ha fondamento. Le ricerche di laboratorio effettuate con le fotocamere a infrarossi hanno infatti dimostrato che la mamma è altamente reattiva al neonato anche quando dorme, a condizione però che non assuma alcolici, droghe o farmaci che alterano lo stato di coscienza. CO-SLEEPING DIFFICOLTOSO I bambini non tenuti a dormire con i genitori sin dalla nascita o non regolarmente hanno tendenza a essere inizialmente irrequieti. Talvolta anche i genitori abituati al co-sleeping sin dal principio possono essere disturbati dai movimenti e dai rumori del bebè. Sibylle Lüpold raccomanda di risolvere il problema con creatività: «Può essere utile ingrandire la superficie del letto o far dormire il bebè nel suo lettino posto accanto al letto dei genitori. Non si tratta di attenersi rigorosamente a tutte le raccomandazioni, ma di ricercare la variante più confacente a soddisfare il bisogno di sonno di tutta la famiglia.» Dall’età di un anno il bambino può dormire anche con i fratelli. La vicinanza di un fratellino o di una sorellina genera un senso di protezione che si riflette positivamente sul sonno di entrambi. I bebè scoprono il mondo a modo loro con Fisher-Price Ogni mese da giugno 2014 a maggio 2015 sorteggiamo un pacchetto sorpresa con una selezione dei prodotti più apprezzati di Fisher-Price, che favoriscono lo sviluppo del suo bebè in modo divertente. 1. 2. 3. 4. 5. # Spedire e vincere un pacchetto sorpresa! Nome, cognome Via NPA, luogo Sesso del bambino 6. 7. 8. 9. 10. Ο femmina Ο maschio Età del bambino E-mail Da spedire a: Mattel AG, Monbijoustrasse 68, C.P. 1069, 3000 Berna 23 o scannerizzare e inviare via e-mail a [email protected] 1. Giostrina degli Orsetti con RC 2. Libricino Della Fattoria 3. Piramide 5 Anelli 4. Blocchi Milleativittà 5. Nuovi Blocchi Assortiti 6. La Casetta del Cagnolino 7. Il Cagnolino 8. Stazione dei Pompieri Little People 9. Piccolo Snoopy 10. Doodle Pro © 2014 Mattel, Inc. All Rights reserved È escluso il ricorso alle vie legali. Non è possibile il pagamento in contanti. I suoi dati personali sono memorizzati tenendo conto delle condizioni generali da rispettare per la protezione dei dati e non saranno in nessun caso trasmessi a terzi. Purtroppo non è possibile tener conto di invii incompleti, senza affrancatura sufficiente o che arrivano dopo la fine dell’azione. I collaboratori di Mattel e i loro familiari sono esclusi dalla partecipazione. Periodo dell’azione: 01.06.2014 –30.05.2015. EDUCAZIONE EDUCAZIONE 58 Le liti tra fratelli innervosiscono molti genitori. Con il giusto atteggiamento mamma e papà possono tuttavia insegnare ai bambini a risolvere i conflitti da soli. Bisticci tra fratelli T UTTI i genitori desiderano che i loro figli si vogliano bene e giochino insieme senza bisticciare. La realtà però è sovente diversa. Pressoché tutti i fratelli litigano, spesso anche urlando e azzuffandosi. Non di rado i litigi gettano nella disperazione i genitori che talmente innervositi dai conflitti perdono il loro sangue freddo. Secondo l’esperta in pedagogia e terapia familiare Denise Tinguely Hardegger di Dornach è proprio questa reazione dei genitori a inasprire ulteriormente il litigio tra i bambini. INTERVENIRE SÌ O NO? I genitori non sono tenuti a frapporsi sempre. A volte è meglio non reagire e aspettare, perché di solito i bambini smettono di litigare nel giro di tre o quattro minuti. Di frequente i fratelli sanno rappacificarsi da soli. Denise Tinguely Hardegger consiglia ai genitori di intervenire se c’è il rischio che i piccoli si feriscano fisicamente o psicologicamente o se è sempre il medesimo bambino a ri- Bimbi & Bebé metterci. «L’intervento dei genitori è necessario anche quando il bambino è troppo piccolo per difendersi o gestire autonomamente le situazioni di litigio», aggiunge l’esperta. ASCOLTARE MA NON GIUDICARE Quando i fratelli non riescono a smettere di bisticciare, i genitori dovrebbero aiutarli a trovare una soluzione ascoltandoli entrambi senza tenere la parte a nessuno. Con i più piccoli è utile riassumere a parole il motivo del litigio e i bisogni dei piccoli litiganti. Se ad esempio i bambini bisticciano per un giocattolo, ci si può rivolgere in questo modo: «Vorreste giocare tutt’e due con la bambola». A questo punto il genitore può prendere l’oggetto della discordia oppure chiedere ai bambini come intendono mettersi d’accordo. L’importante è che i piccoli si sentano compresi. Solo così saranno corretti l’uno verso l’altro. «I bambini sono in grado di risolvere i conflitti da soli a partire dai tre anni, alcuni anche già a due», spiega Denise Tinguely Hardegger. {Consigli} «Ridammi la macchinina!» Se i genitori rinunciano a giudicare, cercare il colpevole, gettare olio sul fuoco, dare la preferenza a uno dei litiganti e porre fine al litigio senza coinvolgere i bambini, quest’ultimi impareranno a sbrigarsela da sé. Spesso i suggerimenti dei piccoli sono diversi da quelli dei grandi, ma non importa. I bambini che sin da piccoli vengono sostenuti dai genitori nella risoluzione dei conflitti, con il tempo saranno in grado di trovare rapidamente una soluzione. Non da ultimo il comportamento incoraggiante di mamma e papà in- Come comportarsi quando i figli litigano fluisce positivamente sul rapporto con i figli. IMPARARE A CONDIVIDERE Spesso i fratelli litigano, perché vogliono giocare con lo stesso giocattolo. I bambini piccoli devono imparare a chiedere prima di impossessarsi di un oggetto, devono imparare a condividere e ad aspettare il loro turno. Denise Tinguely Hardegger spiega a tale riguardo: «Già a due anni il bambino è capace di chiedere se può avere un giocattolo o scambiarselo con gli altri. Osservate il bisticcio senza intervenire subito. Rimanete calmi. Non giocate a fare il giudice. Non cercate il colpevole. Non lanciate accuse. Ascoltate i vostri figli affinché si sentano capiti. Con i più piccoli riassumete a parole la situazione e le esigenze di tutti. Incoraggiate i bambini a risolvere i conflitti da soli. Accettate la soluzione anche se è diversa dalle vostre idee. Bimbi & Bebé EDUCAZIONE 60 Buona domanda Le nostre figlie vanno molto d’accordo, ma quando c’è la migliore amica della più grande litigano spesso. Come mai? La vostra primogenita desidera giocare con la sua amica da sola e questa esigenza va rispettata. La più piccola deve chiedere il permesso per unirsi al gioco e se le grandi preferiscono rimanere tra loro, la minore deve accettarlo. È perfettamente normale che le sorelle maggiori non vogliano avere sempre intorno le sorelle minori, perché temono che le più piccole possano rubare loro l’amica (effetto tenerezza). In qualità di mamma, non dovrebbe provare compassione verso la piccola e quindi mettersi a giocare con lei. La piccola deve imparare a rispettare la situazione e a occuparsi da sola. Bimbi & Bebé «Anche se a volte la mia sorellina mi fa arrabbiare, le voglio tanto bene.» famiglia i figli unici sono in grado di sperimentare certe esperienze, come il litigio e la condivisione, unicamente confrontandosi con gli adulti. Ai figli unici viene a mancare anche la possibilità d’imparare a fare la pace dopo una lite con un fratello o una sorella. Il professor Jürg ESSERE FIGLI UNICI Frick, docente di psicologia dello In Svizzera sono sempre più numerosi i bambini che crescono senza sviluppo presso l’Alta scuola pedagogica di Zurigo, raccomanda ai fratelli o sorelle. Alcuni desideregenitori di figli unici di permettere il rebbero avere un fratello o una socontatto frequente con altri bamrella per non sentirsi soli o per bini. Nei gruppi di gioco, negli asili trovare un alleato negli scontri con nido o nelle famiglie di giorno i i genitori. Ma esistono anche bambambini sviluppano la competenza bini che, pur avendo fratelli e sorelle, soffrono di solitudine. Quanto sociale, essenziale per la loro vita. «Per crescere, i bambini hanno all’egocentrismo che caratterizzebisogno degli altri bambini, sia rebbe i figli unici, non esistono all’interno che all’esterno della famiprove a conferma di questa teoria. glia», spiega il professor Frick. Vero è invece che all’interno della Quanto alla condivisione, bisogna aspettare invece lo sviluppo dell’io, quindi fino al compimento dei tre anni circa. Prima di questa età il piccolo non ne capisce il significato.» Per meeega vantaggi. Il club per famiglie… approfittatene! • Vantaggiosi buoni risparmio per i nuovi soci • Ogni settimana sconti esclusivi riservati ai soci del club • Tantissimi altri vantaggi Non siete ancora soci del Club Hello Family? Iscrivetevi subito gratuitamente! www.coop.ch/hellofamily EDUCAZIONE 62 Recarsi all’asilo a piedi permette al bambino di fare movimento, stare con i suoi coetanei, scoprire la natura e vivere le stagioni da vicino. Sulla strada però i pericoli non mancano. Lo sapevate che … … non bisognerebbe mai aspettare il bambino sul lato della strada opposto all’asilo? Anche se il piccolo sa come comportarsi correttamente sulla strada, potrebbe immettersi improvvisamente sulla carreggiata appena scorge il genitore. Bimbi & Bebé All’asilo in tutta sicurezza O GNI anno in Svizzera circa 1500 bambini di età fino ai quattordici anni vengono coinvolti in incidenti stradali. Più di un quarto di questi accade sul percorso che li porta a scuola. I piccoli che frequentano l’asilo sono particolarmente esposti ai pericoli, perché possiedono una scarsa esperienza nel traffico, non sono in grado di valutare la velocità dei veicoli e spesso non riconoscono i pericoli. Inoltre talvolta sono visibili ai conducenti solo all’ultimo momento a causa della loro bassa statura e si lasciano distrarre facilmente. Per questa ragione i genitori li accompagnano sovente all’asilo in auto, senza rendersi conto che per un bambino percorrere il tragitto a piedi fino a scuola rappresenta un’avventura. In alcuni casi i genitori sono troppo pigri per camminare, altri per mancanza di tempo scaricano i figli andando al lavoro. Così facendo non realizzano però che i loro bambini vengono privati di esperienze preziose e della possibilità d’imparare a comportarsi correttamente nel traffico. Va inoltre sottolineato che il traffico generato dai genitori che accompagnano i figli a scuola mette ulteriormente in pericolo gli altri bambini. EDUCAZIONE STRADALE Barbara Schürch, psicologa e responsabile della formazione presso l’Ufficio prevenzione infortuni, consiglia ai genitori di esercitare regolarmente con il bambino i comportamenti da adottare nelle situazioni stradali pericolose lungo il percorso casa-scuola o nella zona entro la quale il piccolo può muoversi da solo. Sin da piccolo il bambino dovrebbe imparare ad esempio a camminare sul marciapiede dal lato opposto al traffico e sapere che non si gioca sul marciapiede né sulle strisce pedonali, che non si corre sulla carreggiata, ma che bisogna prestare attenzione ai veicoli che si avvicinano e attraversare la strada solo quando l’auto è ferma. Il bambino deve inoltre comprendere che non tutti i conducenti si fermano sulle strisce e che è necessario guardare sempre entrambe le carreggiate. Per il bambino è un’avventura recarsi a scuola da solo. LA VIA PIÙ SICURA Non sempre il percorso più breve è anche il più sicuro. I genitori dovrebbero considerare il tragitto casa-scuola sulla base di fattori importanti per la sicurezza del bambino. Nei punti critici dovrebbero anche accovacciarsi e osservare. Dove sono le entrate e le uscite con scarsa visibilità? In che punto le auto parcheggiate ostacolano la visuale? Dove deve attraversare il bambino? Prima di arrivare all’asilo, è preferibile definire il percorso e farlo diverse volte insieme (vedere riquadro a pag. 64). i giorni Barbara Schürch consiglia di mettersi d’accordo con altre mamme o papà del vicinato e di stabilire dei turni. In certi Comuni svizzeri si pratica oggi il cosiddetto pedibus. Questo progetto consiste semplicemente nel seguire a piedi un percorso analogo a quello di uno scuolabus normale con «fermate» fisse. I bambini effettuano il tragitto casa-scuola lungo un itinerario predefinito e accompagnati da una persona adulta. Anche le pattuglie vicino ai passaggi pedonali o ai punti di attraversamento possono migliorare la sicurezza dei bambini. ACCOMPAGNAMENTO All’inizio sono numerosi i genitori che accompagnano i figli all’asilo. A coloro che non possono farlo tutti OGNUNO È DIVERSO Gran parte dei bambini ha bisogno dell’accompagnamento di un adulto nei primi giorni, nelle prime setti- {Consigli} Se capita di non arrivare a casa puntualmente Per molti genitori è stressante essere a casa quando il bambino rientra dall’asilo. Definite con il piccolo come deve comportarsi se vi capitasse di essere in ritardo o se rimanete bloccati nel traffico. Spiegategli ad esempio di suonare alla vicina, che avrete precedentemente informato, o di aspettare in giardino. Bimbi & Bebé Offerta speciale! 25% di sconto + spedizione gratuita* EDUCAZIONE Su tutti i Libri Foto, Foto su Tela, Cartoline Foto, Poster e Regali Foto con le vostro foto digitali 64 25% codice d’azione Sp e gra dizio n tui ta* e BBKK14T {Consigli} Esercitarsi lungo il percorso casa-scuola Percorrete il tragitto casa-scuola insieme al vostro bambino spiegandogli le regole da rispettare sulla strada (ad es. tenersi sul marciapiede dal lato degli edifici/giardini, fermarsi davanti alle strisce pedonali, guardare entrambe le carreggiate e attraversare solo quando i veicoli sono fermi). Chiedete al piccolo di mostrarvi/spiegarvi come ci si comporta correttamente (ad es. a voi, al fratellino, alla bambola o al peluche). Continuate ad accompagnare il piccolo all’asilo finché è in grado di andare sicuro. Osservatelo per valutare se è capace di affrontare il tragitto. Fategli indossare abiti chiari e in particolare giacche e scarpe provviste di catarifrangenti. Anche i bracciali luminosi aumentano la visibilità. Bimbi & Bebé Attraversare la strada è impegnativo per un bambino piccolo. 13.13 Esempio: invece di 17.50 per 10 Cartoline Foto “petit”, buste bianche incluse mane o addirittura nei primi mesi di asilo. «I bambini vanno mandati all’asilo da soli solo quando sono realmente in grado di affrontare il traffico stradale», avverte Barbara Schürch. Per valutare se lo sono, è indispensabile osservarli attentamente. Se il bambino è capace di percorrere il tragitto autonomamente, è bene lasciarlo fare, anche se spesso i genitori sono titubanti. Il piccolo si sentirà fiero della sua impresa e questa avrà una ripercussione positiva sulla sua autostima. PAURA DEGLI ABUSI Sebbene la maggior parte degli abusi sessuali sui minori avvenga nella cerchia familiare, molti genitori si preoccupano quando il bambino è in giro da solo. Flavia Frei, specialista responsabile della Fondazione Svizzera per la Protezione dell’Infanzia, sconsiglia d’inculcare la paura dell’uomo cattivo: «Il bambino deve sapere che non si va con gli estranei e che ha il diritto di dire di no o di scappare se uno sconosciuto gli rivolge la parola. È importante inoltre che informi i genitori quando decide di recarsi a casa di un compagno. Idealmente dovrebbe percorrere la strada che porta all’asilo con altri bambini senza mai modificare il percorso prestabilito.» L’esperta raccomanda anche di parlare precocemente e con parole confacenti all’età riguardo agli abusi sessuali, di comunicare apertamente, di rispettare i sentimenti e le sensazioni del bambino e di fargli capire che lui è prezioso. In questo modo diventa più forte. Oltre a dover essere consapevole che ci sono segreti buoni e segreti cattivi e che ai genitori può raccontare tutto, il piccolo deve pure sapere come e dove chiedere aiuto. 5.18 invece di 6.90 Esempio: per 1 Poster formato 30x45 cm 14.93 a partire da invece di 19.90 per 1 Libro Foto Large, 20 pagine Ordini con il codice d‘azione „BBKK14T“ su: www.smartphoto.ch/bebe Offerta valida su tutti i prodotti proposti. Code d’azione BBKK14T più volte valido fino al 31.05.2015. * A partire da 40.- per ordine. La guida « bimbi&bebè » è disponibile gratuitamente : tramite Internet : www.bimbi-e-bebe.ch per e-mail : [email protected] per posta : Servizio ordinazioni « bimbi&bebè », casella postale 57, 9401 Rorschach Le edizioni 2009/2010, 2010/2011, 2011/2012, 2012/2013 e 2013/2014 possono essere scaricate dall’archivio del sito www.bimbi-e-bebe.ch. bimbi bebè è un progetto patrocinato dalle seguenti organizzazioni : kinderärzte.schweiz Associazione svizzera delle infermiere consulenti materne-pediatriche Copyright : la ristampa e la riproduzione elettronica sono permesse solo con l’autorizzazione scritta dell’editore. ISSN 1663-5418