I primi 100 anni storia ed eventi del nostro Comune LA storia Separati alle origini Alla distinzione fra un Subiate inferius o de suptus e un Subiate superiori ac cenna per la prima volta Goffredo da Busse ro (secolo XIII), autore del Liber notitiæ Sanctorum Mediolani. Le due comunità sono così in dicate sino al XVI secolo. In documenti di quel periodo si parla di un Sulbiate infe riore e un Sulbiate superiore. I termini dialettali Subia de sopra e Subia de sot to, ancora oggi comunemente usati, com paiono per la prima volta negli “Statuti delle strade” del 1346. Due comunità dunque, autonome ma en trambe prive di una chiesa parrocchiale. Esi stevano due edifici di culto: S. Pietro Aposto lo a Sulbiate superiore e S. Ambrogio a Sul Così apparivano i territori di Sulbiate Superiore e Sulbiate Inferiore in due mappe del 1903 dell’Amministrazione catastale di Milano. Le mappe erano intitolate: Comune amministrativo di Bernareggio Sezione Sulbiate Superiore, Sezione Sulbiate Inferiore. biate inferiore. Il primo era un oratorio pri vato della famiglia Figini, il secondo faceva parte di un monastero di benedettine. La chiesa che diventerà nel XVI secolo la parrocchiale è quella di S. Antonino Marti re, sorta in territorio di Brentana, piccola comunità autonoma con confini propri, co me risulta ancora dal cosiddetto Catasto di Maria Teresa d’Austria del 1721. Vedremo oltre come questa particolarità sia basilare nel processo di formazione del comune uni co di Sulbiate. La chiesa di S. Antonino è molto antica. I primi accenni scritti risalgono al XII seco lo. Subì ricostruzioni (1610, 1783) ed am pliamenti (1932) nel corso dei secoli. L’amministrazione delle due comunità au tonome sulbiatesi era affidata ai capi di casa. Non esisteva un edificio pubblico propriamente inteso. Luogo delle riunioni era la piazza comuni taria: in prossimità del castello per Sulbiate infe riore e davanti alla chiesa di S. Pietro per Sulbiate superiore (le attuali Piazze Castello e Beretta). Ogni comunità era rappresentata da un sinda co, che non aveva le funzioni attuali. Rappresenta va la legge ed era coadiuvato da un console. En trambi erano semplici contadini analfabeti. Non percepivano alcuno stipendio ma godevano dell’e senzione dalle tasse personali. Le loro mansioni erano quelle di polizia giudiziaria. Il primo sindaco di cui si abbia notizia è Bernardo Sala (anno 1618), per la comunità di Sulbiate superiore. Il primo console Filip po Biffi (1502), sempre per lo stesso villaggio. Con il XVIII secolo e il lungimirante governo austriaco, i nostri due comuni, co me gli altri 1490 della Lombardia, assume vano un’organizzazione omogenea, che pren deva l’avvio dalla “Riforma al Governo ed Amministrazione delle comunità dello Stato di Milano”, del 30 dicembre 1755. Si gettava no le basi della moderna autonomia locale. Base della struttura amministrativa era il Convocato, paragonabile all’odierno consi glio comunale, costituito dai possidenti esti mati. Questo organo, rinnovabile annualmen te, si pronunciava in merito all’approvazione di bilanci, delibere di spesa o imposizione di tasse. Il sindaco, figura ancora giuridicamen te diversa dall’attuale, continuava a essere affiancato dal console e dalle figure dell’esat tore e del cancelliere. Gli amministratori erano stipendiati. Co me ad esempio si evince dal primo bilancio della comunità di Sulbiate inferiore del 1760, alla voce “salarj”: annualmente il sindaco per cepiva 20 lire, console e cancelliere, rispetti vamente, 12 lire. L’Archivio si trovava nella casa del console. A Sulbiate superiore era ubi cato invece nella villa dei signori Biffi (l’attua le palazzo Baraggia). Le prime aggregazione Il periodo napoleonico vide un continuo succedersi di aggregazioni fra comunità. Nel l’arco di pochi anni diverse furono quelle che ci interessarono. Il 1812, ad esempio, vi de l’unione fra le comunità di Bellusco, Mez zago, Aicurzio, Sulbiate superiore e inferiore, con capoluogo Bellusco. Così scriveva don Carlo Pellegrini in un opuscolo dedicato alla storia di Bellusco, paese di cui era stato par roco, dato alle stampe nel 1903. Questo primo tentativo di aggregazione co munale doveva avere brevissima durata. Con il 1814 infatti i nostri Comuni entravano a far parte del Regno Lombardo-Veneto; con le costituzioni municipali del 1° maggio 1816 Sulbiate superiore e inferiore riacquistavano la loro autonomia, pur con delle modifiche nel sistema amministrativo. Con legge del 23 ottobre 1859 i comuni Sulbiatesi entravano a far parte del IV man damento di Vimercate, del circondario III di Monza, e le loro amministrazioni erano sot toposte a una nuova legislatura. gli eventi 27 gennaio 2010 ore 21.00 in Auditorium Consiglio comunale aperto Uniti per Regio Decreto Tra il 1866 e il 1867 si muovevano i primi passi per il concentramento dei comuni li mitrofi, frazioni o cascinali che si trovassero nel raggio di tre chilometri. Varie proposte fu 3 febbraio 2010 presso le scuole medie Primi decenni del 1900. Una bella veduta di Cascina Cà. All’incrocio con la strada per Ruginello, si scor ge la colonna sormontata da una croce, ora scomparsa, ricordo delle “Missioni” predicate in parrocchia. 11 febbraio 2010 presso le scuole medie C ent’anni di consigli comunali La seduta si tiene esattamente cent’anni dopo la prima riunione del primo Consiglio comunale dell’allora appena costituito Comune di Sulbiate: 27 gennaio 1910. Una relazione storica di Maurizio Leoni illustra le vicende che hanno determinato la nascita del nostro Comune. Gli ultimi sei Sindaci parlano degli sviluppi più recenti del loro periodo amministrativo: Stucchi Maurizio, Giorgi Marina, Cavenago Giampiero, Benaglia Mario, Brambilla Francesco, Stucchi Giancarlo. Presenti su invito: i Cremonesi, i Baraggia, gli Ottolina e i Beretta. In conclusione: breve presentazione del programma annuale del Centenario. L a spada dell’Arcimboldo Inizio di un laboratorio scolastico impostato sul romanzo storico di Maurizio Leoni. Primo incontro dell’autore con gli studenti interessati. C oinvolgimento della scuola L’incontro presenta le iniziative formulate dal Comitato del Centenario con lo scopo di coinvolgere direttamente gli studenti. La discussione che ne segue è estremamente positiva. La Preside e il personale docente accettano, con grande piacere, di essere attivamente partecipi in alcuni eventi che caratterizzeranno l’anno in corso. rono avanzate ma non andarono a buon fine. L’unificazione doveva comunque seguire in tempi brevi e, “in seguito alla decisione presa dal Consiglio Provinciale il 13 settem bre 1866 e dalla Prefettura con verbale del 27 gennaio 1867 e con la nota 1444 D3, ra tificata dai paesi interessati nel mese di feb braio 1868, Vittorio Emanuele II concesse a Bernareggio di divenire, a partire dal 1° aprile 1869, Comune insieme a Ronco Brian Il “grande Comune” di Bernareggio, costituito in base al Regio Decreto dell’anno 1869 e comprendente i territori degli ex comuni di Bernareggio, Aicurzio, Sulbiate Inferiore, Sulbiate Superiore, Ronco Briantino, Carnate e Villanova di Vimercate. Ha avuto una durata relativamente breve, circa quarant’anni, fino al suo scioglimento avvenuto sempre per Regio Decreto nell’anno 1910. tino, Carnate, Villanova, Aicurzio, Brentana (con Sulbiate Superiore e Inferiore)”. Ecco qui sotto il testo integrale del Regio Decreto. Il primo sindaco fu il cavaliere Giuseppe Malacrida di Aicurzio. Ogni paese compre so nell’accentramento, era rappresentato da un numero di consiglieri in base alla po polazione. In complesso il “nuovo” Comu ne di Bernareggio contava 9145 abitanti. I consiglieri erano venti, così ripartiti: 17 febbraio 2010 presso le scuole elementari e medie 19 marzo 2010 ore 21.00 in Auditorium Incontro con la cittadinanza Vittorio Emanuele II, per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d’Italia sulla proposta del Ministro dell’Interno; D ono agli alunni Il Sindaco, l’Assessore alla cultura e Maurizio Leoni incontrano gli alunni della scuola secondaria di primo grado per presentare loro La spada dell’Arcimboldo. Nell’occasione vengono donate 50 copie del romanzo storico alla nostra biblioteca scolastica. 1910: nasce il Comune di Sulbiate Quattro relatori illustrano diversi aspetti del fatto storico. Maurizio Leoni: Dalle due antiche comunità sulbiatesi, dipendenti dalla Parrocchia di Brentana, al Comune unico. Angelo Arlati: Aggregazioni e soppressioni comunali nel Vimercatese, da Maria Teresa d’Austria all’Unità d’Italia. Abele Biffi: Soppressione nel 1869 di sei autonomie locali e loro aggregazione al Comune di Bernareggio. Ricostituzione nel 1909 di cinque Comuni Autonomi. Giorgio Brambilla: Valorizzazione dell’Unità territoriale del Vimercatese. Gusto di Brianza Est. Sono presenti i sindaci di Bernareggio, Ronco, Carnate, Aicurzio, e le autorità religiose. vista la deliberazione emessa dal Consiglio Provinciale di Milano nell’adunanza del 13 settembre 1866 e quelle dei Consigli Comunali di Bernareggio, Aicurzio, Sulbiate Inferiore, Sulbiate Su periore, Ronco Briantino, in data 29 gennaio 1867, 14, 15, 16, 26 dicembre 1866 e 22 gennajo 1867 Carnate e Villanova-Vimercate; visto l’art. l4 della legge sull’amministrazione Comunale e Provinciale in data 20 marzo 1865, all. A.; abbiamo decretato e decretiamo: Articolo 1° - A partire dal 1° Aprile 1869 i Comuni di Aicurzio, Sulbiate Inferiore, Sulbiate Superiore, Ronco Briantino, Carnate e Villanova-Vimercate sono soppressi e aggregati a quello di Bernareggio. Articolo 2° - Fino alla costituzione del novello Consiglio comunale di Bernareggio cui si procederà a cura del Prefetto della Provincia nei modi di Legge in base alle attuali liste amministrative modi ficate per tutti i suddetti Comuni a norma del 20 comma dell’art. 17 della succitata Legge, le at tuali rappresentanze dei Comuni sovraccennati continueranno nell’esercizio delle loro attribuzioni, ma cureranno di non prendere deliberazioni che possano vincolare l’azione del futuro Consiglio. Ordiniamo che il presente Decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserito nella raccolta Ufficia le degli atti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti d’osservarlo e di farlo osservare. Dato a Firenze addì 27 gennajo 1869 Firmato Vittorio Emanuele lic ità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicitàpubblicità pub blicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubbliità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pub blictà pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pub blicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubb licità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità ubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubblicità pubb p b ub Bernareggio: 5 consiglieri (abitanti 2401); Villanova: 2 consiglieri (abitanti 682); Aicurzio: 3 consiglieri (abitanti 1506); Carnate: 3 consiglieri (abitanti 1548); Ronco Briantino: 3 consiglieri (abitanti 1088); Sulbiate Superiore: 2 consiglieri (abitanti 871); Sulbiate Inferiore: 2 consiglieri (abitanti 1049). “Ragioni amministrative, economiche, or ganizzative? Non si è mai saputo bene. Sta di fatto che l’operazione, che diede origine ‘a un anormale comune che ... non ha altro esem pio in Provincia né probabilmente neanche fuori’, non entrò mai fin dall’inizio nella co scienza della gente, come si direbbe oggi”. L’unione, in effetti, non durava a lungo. “Le maggiori difficoltà non sorgevano uni camente dal tipo di aggregazione, bensì dal la disfunzione dei servizi inadeguati alla va stità del territorio, dall’impossibilità di prov vedere ai bisogni di comunità troppo etero genee tra di loro, dai campanilismi non so piti neppure dalla scelta preferenziale di sin daci non abitanti nel capoluogo ... Si impo se perciò la necessità di procedere a una di versa ristrutturazione. La concezione del de centramento, frutto della stabilizzazione de mocratica, suggerì il frazionamento in cin que organismi autonomi, in modo da far coincidere il Comune con la Parrocchia”. Nasce il Comune di Sulbiate E così con legge 10 giugno 1909 n. 334 il Comune di Bernareggio veniva frazionato in cinque comuni autonomi. Il 25 novembre dello stesso anno il re Vittorio Emanuele III decretava la delimitazione dei confini tra i Comuni di Bernareggio, Aicurzio, Carnate, Ronco Briantino e Sulbiate, e il riparto delle pu b b i lic tà attività e passività patrimoniali fra i suddet ti Comuni. A pagina ???, il Regio Decreto. I primi passi Con il 1° gennaio 1910 nasceva il Comu ne di Sulbiate. Il primo Consiglio comunale si riuniva il 27 gennaio 1910, per la nomina del Sindaco e della Giunta. La seduta si te neva in una sala della villa Beretta, “provvi soriamente designata a sede dell’Ufficio co munale, sino al compimento dei lavori di adattamento dei locali scelti per sede defini tiva”; questi ultimi erano ubicati in uno sta bile di pertinenza del beneficio parrocchiale in via della Parrocchia 6, ossia all’inizio del l’attuale via Madre Laura, concessi in affit to dal parroco don Giovanni Crespi per 1’annuo canone di lire 130. Al Consiglio erano presenti i signori Ba raggia sac. Defendente, Beretta Luigi, Can tù Rocco, Colnago Emilio, Colnaghi Pietro, Crippa Antonio, Leoni Francesco, Matta velli Luigi, Ottolina Antonio, Stucchi Car lo, Stucchi Francesco e Stucchi Giuseppe; assenti i signori Cremonesi dr. Giulio, Pas soni Enrico e Stucchi sac. prof. Arturo. Alla carica di Sindaco risultava eletto, alla prima votazione, “Beretta Luigi del fu ing. Giovanni e Andina Luigia, nato a Milano addì 18 ottobre 1875, domiciliato e residen te a Milano, possidente” con dieci voti favore voli e due schede bianche. La Giunta Muni cipale risultava composta dai signori Ottoli na Antonio, agente di campagna, Baraggia sac. Defendente, possidente, Stucchi Giusep pe, possidente, e Cantù Rocco, contadino. Il Comune di Sulbiate poteva iniziare co sì la propria attività. 24 marzo 2010 dalle 14,30 in Auditorium Per la scuola primaria e secondaria di primo grado 31 ?? marzo 2010 ore 9,30 Per le Prime e Seconde elementari 9 aprile 2010 ore 21,00 in Auditorium Incontro con la cittadinanza U n po’ di storia di Sulbiate Il Sindaco, l’Assessore alla cultura e Maurizio Leoni incontrano gli alunni per illustrare sinteticamente gli eventi storici che portarono all’aggregazione a Bernareggio delle due autonomie locali di Sulbiate Inferiore e Sulbiate Superiore (dal 1869 al 1909) e infine alla costituzione dell’attuale Comune nell’anno 1910. V isita al Municipio Gli alunni di Prima e Seconda elementare, guidati da Maurizio Leoni, cominceranno a conoscere i luoghi che sono e che furono sede delle amministrazioni comunali. Incontro finale con il Sindaco e l’Assessore alla cultura. P resentazione dei Giochi del Centenario Date suggerite: 13 e 20 giugno (per maltempo, le manifestazioni possono slittare al 27). Un grande Gioco dell’oca (proposta avanzata dagli Amici della Valfregia e dalla Clessidra), usato come un contenitore di altri giochi “di una volta”, da collegare alla storia di Sulbiate e ai luoghi caratteristici del nostro paese. Le squadre partecipanti dovrebbero rappresentare i nostri quattro quartieri. Due sole norme da rispettare: • vanno evitati i giochi pericolosi o che comportino sprechi di acqua e cibo; • le squadre devono essere eterogenee per età e sesso. Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e per volontà della nazione Re d’Italia sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per gli Affari dell’Interno, Presidente del Con siglio dei Ministri; visto la Legge 10 Giugno 1909 n° 334 con la quale il Comune di Bernareggio venne diviso nei seguen ti Comuni autonomi: I - Bernareggio, coi territori degli antichi Comuni di Bernareggio e Villanova; II - Aicurzio, col territorio dell’antico Comune omonimo; III- Carnate, col territorio dell’antico Comune omonimo; IV- Ronco Briantino, col territorio dell’antico Comune omonimo; V - Sulbiate, coi territori degli antichi Comuni di Sulbiate Superiore e Sulbiate Inferiore; visto l’art. 2 della Legge stessa che autorizza il Governo del Re a dare esecuzione alla medesima; visto il progetto di delimitazione territoriale dei cinque Comuni corredato dall’Ufficio del Genio Civile di Milano in una pianta topografica accettata dalla Commissione dei rappresentanti come verbale dell’adu nanza in data 30 agosto u.s. e vidimata dall’Ingeniere Capo del predetto Ufficio del Genio Civile di Milano; visto il progetto di riparto delle attività e passività patrimoniali redatto da tre membri delegati della commissione delle rappresentanze dei singoli Comuni e approvato dalla Commissione medesima co me da verbale dell’adunanza 20 agosto u.s.; 24 aprile 2010 ore 21,00 in Auditorium Incontro con la cittadinanza 13 e 20 giugno 2010 ore ????? per le vie di Sulbiate L a guerra e la nostra gente Organizzazione: Equobandeko Interviste e testimonianze con persone di Sulbiate che hanno vissuto la Seconda guerra mondiale e le sue ripercussioni sl nostro paese. Proiezione di un film sulla guerra e la Liberazione. G iochi del Centenario Referente: Massimo Gazzola. Organizzatori: gruppi e associazioni di Subiate. Il grande Gioco dell’Oca vista la decisione della Giunta Provinciale Amministrativa di Milano del 29 settembre u.s.; Una sfida tra i quattro Quartieri per le vie e le piazze di Sulbiate vista la Legge Comunale e Provinciale; visto il parere del Consiglio di Stato; abbiamo decretato e decretiamo: Art. 1° - La delimitazione dei confini tra i Comuni di Bernareggio, Aicurzio, Carnate, Ronco Briantino, Sulbiate e stabilito in conformità della pianta redatta e vidimata dall’Ufficio del Genio Civile di Mila no; detta pianta, che fa parte integrante del presente Decreto, sarà d’ordine nostro firmata dal Mini stro proponente. Art. 2° - Il riparto delle attività e passività patrimoniali fra i suddetti Comuni è stabilito in conformi tà della deliberazione 20 agosto u.s. della Commissione dei rappresentanti sulla relazione dei Com missari delegati. Ordiniamo che il presente Decreto munito del Sigillo dello Stato sia inserito nella raccolta ufficiale delle Leggi e dei Decreti del Regno d’Italia mandando a chiunque spetti osservarlo e farlo osservare. Data a Roma, addì 25/11/1909 Firmato Vittorio Emanuele controfirmato Giolitti Qui sotto, due fotografie di Sulbiate scattate a circa cento anni di distanza l’una dall’altra. Regolamento Si gioca con 2 dadi fino alla casella 52, dalla 53 in avanti con il solo lancio di un solo dado. ■ L’ordine di partenza viene stabilito all’inizio del gioco con i Capitani di ogni squadra mediante un gioco preliminare (salto dell’oca). Il risultato della gara determina l’ordine di partenza. ■ Ogni squadra deve partecipare con un numero minimo di 10 giocatori. ■ Quando una squadra incorre in una casella penalità, per non retrocedere a quella di partenza i suoi compo nenti devono sfidare e vincere al gioco abbinato alla penalità la squadra che la Commissione sceglie di volta in volta, con il criterio di far giocare il maggior numero possibile di partecipanti. ■ Chi supera la casella 63 torna indietro di tante caselle quante ne rimangono da contare; se trova un’oca prosegue per tanti punti quanti ne segnano i dadi. Non si riconta il 63. ■ Vince chi arriva esattamente nella casella 63. Chi fa 2 al primo tiro va direttamente alla casella 19. ■ IV NOVEM BRE URA E LA RE SE G O MAT TAVE LLI MO R RE L APR IO I COL PAS 52 LEO PAR D I Quando è il suo turno, il Capitano lancia i dadi. ■ La Dama prende in braccio il proprio Segnalino e lo porta fino alla casella da raggiungere in base al numero uscito dai dadi. Un componente della squadra subito si «siede» sulla casella ad aspettare: questo serve per ricordare, in caso di un’eventuale penalità, dove deve tornare il Segnalino con la sua Dama. ■ Se arriva su una casella contras segnata con l’Oca, la Dama avanza ancora di un numero di caselle pari a quello uscito dali dadi. ■ La Dama deposita il Segnalino. Se la casella comporta qualche penalità, la squadra al completo entra nel centro del gioco: le viene specificato il tipo di penalità e indicati gli avversari con cui gareggiare e il gioco?. Se perde la sfida, ovviamente, la sua Dama riporta il segnalino alla casella dove ancora sosta aspettado un componente... ■ La Giuria commenta sia il risultato dei dadi sia il loro spostamento. Composizione della squadra Caselle con pegno Capitano Dama del Segnalino almeno 3 adulti almeno 3 donne almeno 4 ragazzini 6 SSP 17 42 Ai Forni 19 via Mandelli 52 Filanda 26 piazza Posta 58 Cimitero 31 Biblioteca XXV ■ La squadra che cade nelle caselle con pegno deve affrontare una prova di abilità per rimanervi. Se non la supera, torna alla casella di partenza. ■ I giochi proposti come prove di abilità non sono legati alla casella, ma stabiliti in una scaletta prima della partenza. ■ Non possono sostare due squadre sulla stessa casella: se ciò si verifica, un gioco decide chi resta e chi torna alla casella di provenienza. Come si gioca ■ chiesa. Il progetto, elaborato dall’architetto Giovanni Barboglio di Bergamo, comporta va la distruzione dell’abside (purtroppo con la conseguente perdita di parte degli affre schi del Pedrazzi) e la costruzione del tran setto e del presbiterio, dominati da una mae stosa cupola. Il tutto era realizzato nel 1932. La decorazione pittorica interna della parte nuova era affidata al professor Umberto Ma rigliani di Bergamo. Il campanile era stato aumentato in altezza già nel 1926, sempre per iniziativa del parroco Mandelli, e dota to di un nuovo concerto di campane. La chiesa, consacrata nel 1934 dal Car dinal Schuster, Arcivescovo di Milano, è quel la che ancora oggi possiamo ammirare. 58 42 MOR O TRE NT O CICER I LI GIOV. M A D XXIII S.FR ANC ESC O MICI S DE A LL I DE MA N MA TTA VEL A URA UCCI NI CARD NZO ILE DA R MA NI AN MAD ROMA ETT A NZ O AGG 19 FIL MANDELLI DANTE CI 26 31 VERDI I CER BER MA 1° M FE VOLTA RM PIA I CAS ZZA TEL LO VE PIA DA ONE AI FORNI STOPPANI 1915 S. A MB IO UB S PA C R MA ONI VALFRE D NDI GRA 1932 6 nd eG VE PIA Il nuovo edificio, sempre costituito da un’unica navata, era lungo 33 metri. Alla sua sinistra si ergeva il campanile, con il tetto a forma di obelisco. Con il passare degli anni l’interno era abbellito con la co struzione della cantoria lignea, del maesto so organo (anno 1820) e con l’esecuzione di pregevoli affreschi (fra il 1843 e il 1844), opera del pittore milanese Luigi Pedrazzi. Ancora una volta però, con il trascorre re del tempo, l’edificio di culto appariva in sufficiente a contenere l’aumentata popola zione. Il parroco don Pietro Mandelli stabi liva così un grandioso ampliamento della ROGIO In una modesta entità territoriale autonoma denominata Brentana (Breventanum in un documento del X secolo) sorse, in epoca imprecisata, una chiesa de dicata a S. Antonino Martire. L’esistenza di un primitivo e modesto edificio di culto è documentata in una pergamena dell’anno 1138. Si tratta di uno scambio di terre. Fra queste, un appezzamento detto “al Ronco”, ubicato “in loco et fundo Curti” (Aicurzio), confinava con i beni di S. Antonino. È probabile che la chiesa del XII secolo fosse la stessa che visitò il domenicano Leo netto Clivone nel 1570. Negli atti di quella visita si descrive un edificio angu sto e in cattivo stato, costituito da un’unica navata lunga circa nove metri e larga sei, con tetto a vista e un piccolo campanile che si ergeva dall’interno, munito di una cam pana. Oltre a quello Maggiore era dotata di un secondo altare, dedi cato alla Vergine Maria. Sprovvista di battistero e confes sionale, era l’unica chiesa a servi zio, da tempo immemorabile, del le due comunità autonome di Sul biate inferiore e Sulbiate superiore, che complessivamente contavano 152 “anime ammesse alla Comu nione”. Per questo motivo il Cardi nale Arcivescovo Carlo Borromeo elevava S. Antonino alla dignità di Parrocchia. Lo stesso prelato, nella visita pa storale del 1581, decretava la costruzione di un nuovo e decoroso edificio di culto che, per la povertà dell’esigua popolazione, doveva concludersi circa trent’anni dopo, nel 1610. La nuova e ampia chiesa, ancora a navata unica, aveva due altari oltre a quello Mag giore, dedicati alla Madonna e a S. Zenone. Con il passare dei decenni e per un con tenuto ma costante incremento demografi co, nasceva l’esigenza di un edificio di culto più ampio. Fra il 1780 e il 1783, per inizia tiva del parroco don Stefano Binda, era edi ficata una nuova chiesa parrocchiale. A quel l’epoca gli abitanti delle due comunità sul biatesi erano 753, ripartiti in 107 famiglie. Il g ra LA CHIESA DI S. ANTONINO MARTIRE dell ’Oca o c io 28-29 giugno 2010 nella notte in ogni casa Incantesimo notturno 4 luglio 2010 nel pomeriggio LE PIAZZE DI SULBIATE Due belle immagini delle piazze Castello e Beretta, risalenti ai primi decenni del Novecento. Sono le antiche piazze comunitarie dei due Sulbiate. Poiché non esistevano edifici pubblici propriamen- te detti, qui si riunivano i capi famiglia, si prendevano le decisioni che riguardavano la collettività. Fino agli anni Cinquanta, il lungo spazio di piazza Beretta era la sede di accanite partite di tamburello. in piazza Filanda (o al Castello) Rievocazione storica a seguire B archetta di San Pietro e Paolo Iniziativa rivolta a tutte le famiglie per il recupero di un’antica tradizione sulbiatese. Si versa il bianco di un uovo in una caraffa o bottiglia, che si lascia esposta all’aperto tutta la notte tra il 28 e il 29 giugno. Al mattino l’albume, per miracolo o per incanto, mostrerà le forme tipiche di una vela. Le foto della Barchetta così “realizzata” vanno inviate via e-mail (o consegnate quelle su carta) per essere esposte in una mostra da organizzare per il 4 luglio. U n duello dell’anno Mille In un documento dell’anno 998, riguardante una contesa per la rivendicazione della proprietà di alcuni territori, appare per la prima volta il nome di Sulbiate. Il contenzioso venne risolto, secondo le buone consuetudini del tempo, con un duello tra il difensore del vescovo di Tortona Liutfredo e l’altro contendente, Riccardo. L’antico fatto d’armi è rivissuto e rappresentato per noi da abili spadaccini. Premiazione dei vincitori dei Giochi del Centenario Premiazione per la miglior Barchetta di S. Pietro e Paolo Annullo filatelico speciale: stand organizzato dalle Poste Italiane spa con il timbro del Centenario e cartoline dedicate. Mostra fotografica Per il Settembre Sulbiatese Alla ricerca delle tradizioni perdute Le nuove famiglie di Sulbiate: un’iniziativa organizzata da Equobandeko per favorire la conoscenza e l’integrazione tra vecchi e nuovi sulbiatesi. C ome le “porte” di una volta Una «porta trionfale» sarà realizzata dal CAI di Sulbiate, con lo scopo di recuperare una tradizione di non molti anni fa per cui il nostro paese godeva di meritata fama. Da collocare nell’ambito della piazza del Mercato. LE PORTE TRIONFALI Durante i festeggiamenti di una certa solennità era consuetudine erigere strutture architettoniche particolarmente elabora te: padiglioni agli incroci stradali, statue eque stri e porte trionfali. Queste ultime, erette so prattutto in occasione dell’ingres so pastorale dei parroci, voleva no essere un’imitazione degli ar chi di trionfo dell’antica Roma. La realizzazione degli effime ri monumenti era tutt’altro che semplice. Occorrevano talento e ingegno, considerato soprattutto l’uso di materiali poveri, messi a disposizione dalla natura: legna me, canne, rami di salice, fronde d’albero e soprattutto muschio, che fungeva da rivestimento. Per quest’ultimo si effettuavano gran di raccolte, spingendosi sino a Madonna del Bosco. Per gli ornamenti più minuziosi, le li nee di separazione e altri particolari, serviva una varietà più chiara di muschio, da contrap porre a quella più comune, di colore più scuro. Le prime notizie delle porte trionfali risal gono al 1671. Il 5 luglio di quell’anno fu so lennemente fondata la Confraternita del S. Rosario. Il parroco don Ghioldi scriveva: “... per l’adietro non si vide tanta moltitudine di gente in Brentana: ivi era un bellissimo apara to nella chiesa, e fora una porta trionfale, trom bette, tamburi, sparo de’ mortari e moschetti”. Il 2 giugno 1754 il Cardinale Arcivescovo Giu seppe Pozzobonelli, in visita pastorale nella nostra parrocchia, fu ricevu to “secondo l’usanza sotto un arco elegantemente ornato di drappi di seta...”. Nel luglio del 1760, in occasione dell’o stensione di una reliquia di S. Antonino martire, furono or ganizzati festeggiamenti so lenni. Il parroco don Antonio Maria Casanova, descriven do l’avvenimento, accenna a un ”ingresso di una ben inte sa porta, et arco trionfale di sandaline”. Altri cenni delle singolari e artistiche costruzioni si tro vano nel Liber Chronicus Bren- tanæ. La notte del 31 agosto 1851, giorno successivo all’ingresso del parroco don Giovanni Crespi, si scatenava un “uragano così terribile che [...] distrusse tutti gli addobbi e le porte trionfali”. Il parroco don Mandelli, scri vendo della consacrazione della chiesa parrocchiale (settembre 1934), ricorda “un grande padi glione, splendidamente decora to, [...] eretto sul trivio che venen do da Brentana si biforca per Bellusco e Vimercate”. La fonte più ricca rimane una Bosinada sacra del 1884. L’anoni mo poeta ci descrive tutto l’ap parato allestito per l’occasione. A Brentana una fontana ben strut turata e ricoperta di verde foglia me. Davanti al Castello un pa diglione magnifico, con colonne e cornicioni “de tepa” (muschio). Sul ponte del fossato ad dirittura due piramidi. Diverse le porte trion fali: in slanciato stile gotico o barocco con co lonne. L’autore, dopo essersi soffermato sulla bellezza della porta sormontata dalla statua equestre di S. Antonino, elogia apertamente la perizia e l’ingegno degli artefici sulbiatesi: Cara gent di du Sulbiaa, / disem pur la veritaa, per fa bei port trionfant / sì bisogna daf el vant, sii del cert di mei che sia / su la nostra Lombardia” (Cara gente dei due Sulbiate, diciamo pure la verità, per fare belle porte trionfali, sì, bisogna concedervi il vanto, siete certo i migliori che ci siano nella nostra Lombardia). Accanto: la porta trionfale eretta nel 1934 tra la via Mandelli e piazza Giovanni XXIII, per la consacrazione della Parrocchiale. Il telaio della statua equestre di S. Antonino, già documentata nella Bosinada sacra, sarà usato per altre porte sino al dopoguerra. In alto: la statua di S. Vitto re (di Marsiglia) in p.zza Be retta. A Sulbiate Superiore si scelse questo Santo poi ché, come S. Antonino, ap partenne alla leggendaria legione Tebea, interamente composta da cristiani e mas sacrata sotto Massimiano. 12 ?? settembre 2010 C amminata enogastronomica per le vie di Sulbiate Referente: Proloco, Corrado Stucchi. Ripercorrere i luoghi storici del Paese e rivederli tramite mostre dedicate al Centenario. 26 settembre 2010 L a morte del cocchiere nel pomeriggio Referenti: Leoni Maurizio e Passoni Roberto. in p.za Castello Nell’anno 1550, davanti al castello di Sulbiate viene trafitto a morte il cocchiere di casa Arcimboldi. Rievocazione in costume di quell’evento, tratta dal romanzo storico La spada dell’Arcimboldo di Maurizio Leoni e sceneggiata dallo stesso autore. Interpretata dai Bagai de la Lobia di Sulbiate. Rappresentazione teatrale 10 dicembre 2010 ore 21.00 in Auditorium Serata conclusiva P er conoscere la nostra storia Serata di chiusura delle attività del Centenario con visione di un filmato con le migliori immagini degli eventi dell’anno, da distribuire su cd. Presentazione della ristampa aggiornata del libro Sulbiate - L’albero e le radici, il «testimone» da passare alle generazioni future, ai nuovi arrivati e a quanti desiderano conoscere Sulbiate. ..... A ltre realizzazioni e attività... non finisce qui ..... ... da suggerire e organizzare: raccolta di foto vecchie e attuali, realizzazione di filmati, registrazione degli interventi nelle varie serate: materiale necessario per compilare u cd finale. e Cippi marmorei agli ingressi di Sulbiate o nel centro di ogni quartiere, a memoria del centenario.