Anno I - Num 1
EDITORIALE
La nostra Destra
Cos'è la destra giovanile
oggi in Italia? Soprattutto
dov'è la destra giovanile
oggi!?Questi sono i
principali quesiti che mi sono
posto prima di fondare il
movimento “Destra
Giovanile Italiana”; a
distanza di oltre due anni, Io
come tutti i ragazzi che
quotidianamente militano
con me nel movimento, una
risposta ce la siamo data!
Partendo dal presupposto
che la rivoluzione che ha
investito il mondo politico
italiano negli anni '90 non ha
risparmiato neanche il
mondo della giovane destra,
oggi questa soffre la grave
mancanza di un progetto
politico, culturale e
identitario comune di
carattere nazionale, e tutto
(o quasi) il ruolo della destra
giovanile è assolto da una
miriade di strutture più o
meno grandi che operano a
macchia d'olio, spesso
totalmente scollegate le une
dalle altre!Noi siamo parte
di questo quadro, ma
abbiamo la presunzione che
la strada da noi intrapresa
sia quella giusta! Noi siamo
consapevoli del fatto che la
destra oggi è forza di
governo e come tale il
mondo giovanile deve essere
a l
p a s s o
c o n
quest'evoluzione, deve poter
essere il primo a stimolare e
incoraggiare chi governa
ma, quando è necessario,
deve anche essere pronto a
criticare e “bacchettare”,
per fare questo occorre
parlare “un'altra lingua”, è
necessario essere interpreti
di una destra che sia
Aprile 2002
Foglio di informazione del movimento Destra Giovanile Italiana
Emergenza Palestina
In questo mese è per noi
doveroso soffermarci un
at ti mo , su qu an to st a
drammaticamente
succedendo in Medio
Oriente. Quotidianamente ci
giungono notizie di stragi più
o meno consistenti sia da
parte della macchina militare
israeliana, sia da parte di
Kamikaze palestinesi. C'è chi
dice che questi giorni, siano i
più i duri da quando oltre un
anni fa è iniziata l'”intifada”
(che letteralmente significa
“risveglio”).
Siamo pienamente
d'accordo, solo che questa
per noi è una vera e propria
guerra; solo degli ipocriti
possono non chiamarla tale!
Guerra condotta da uno
Stato contro chi uno Stato
neanche ce l'ha. Ogni giorno
le truppe israeliane,
in va do no , oc cu pa no e
distruggono in modo
arbitrario territori palestinesi
provocando le reazioni
estreme di questa
popolazione. Sequestrano il
lo ro le ad er Ar af at , a
Ramallah, non si sa bene poi
con quale autorità. Noi siamo
convinti che non è con la
violenza che si risponde alla
violenza ed è per questo che
la Comunità Internazionale
moderata, moderna, sociale,
nazionale e popolare, che
sia in grado di dare delle
risp oste sia al g iova ne
quindicenne che al trentenne
che è proiettato nel mondo
del lavoro, questo è il nostro
progetto! Noi ci definiamo
“mo der ati ”,
la nos tra
moderazione è intesa in ...
prosegue all’interno
deve intervenire con
chiarezza e decisione per
porre fine a una guerra, che
lacera il Medio Oriente e non
solo.
Qu an do pa rl ia mo di
Comunità Internazionale ci
riferiamo soprattutto agli Stati
Uniti che devono finirla di dire
che auspicano ad uno Stato
per la Palestina mentre poi
continuano ad appoggiare
,come da sempre, fra l'altro,
Israele. Se ci fosse la reale
intenzione di giungere ad un
accordo siamo sicuri che per
giungere ad una soluzione, il
modo si troverebbe. Come
gli U.S.A. si dimostrano,
decisi e risoluti, a fronteggiare
le crisi che gli riguardano da
vicino, devono esserlo anche
quando non sono
direttamente coinvolti, pur
sapendo bene, che le proprie
responsabilità, non sono
certo secondarie. Negli ultimi
giorni sembra che Sharon
abbia dato segnali di
apertura nei confronti di
Arafat: speriamo non siano le
solite parole destinate a
cadere nel vuoto. Tra l'altro
da alcuni giorni è
arrivato in Medio
Oriente un inviato
americano con il
proposito di non
andarsene senza
prima aver
raggiunto qualcosa
di consistente per la
pace fra palestinesi
e israeliani. Non
sono molto chiare,
tra l'altro, le
argomentazioni
con le quali l'inviato
a me ri ca no , c er ch er à d i
riunire intorno a un tavolo le
parti belligeranti; crediamo
che se manterrà fede alla sua
promessa dovrà rimanere
nell'area medio orientale per
parecchio tempo! Una sola
cosa è certa:è una situazione,
che la società civile, non può
tollerare e non è intenzionata
a farlo.Speriamo di poter
dedicare a questo
argomento, in futuro, righe
più confortevoli e rilassate!
SOMMARIO
CRONACA DI RIETI:
Croce Rossa di Fara Sabina
pag. 2
POLITICA:
Il ritorno delle Br!
pag. 3
NOTIZIE DAI CIRCOLI:
Il congresso provinciale di AN
pag. 3
STORIA:
Dal 1815 alla Restaurazione
pag. 4
SIMBOLI E TRADIZIONI:
L’Inno di Mameli
pag. 5
SCIENZA:
L’inquinamento luminoso
pag. 6
SPORT:
La Kickboxing
pag. 7
RELAX
pag. 8
Pag. 2
Aprile 2002
La nostra Destra Croce Rossa di Fara Sabina:
dalla prima pagina
...senso strettamente politico
e non ideale. Il nostro non è
un moderatismo nelle idee,
bensì è un modo diverso di
rapportarci, una nuova veste
che ci contraddistingue,
perché essere alternativi non
vuol dire essere “fichi” e
inneggiare a Hitler e
Mussolini, vestirsi di nero,
radersi i capelli, e fare
sfoggio di svastiche e
celtiche di cui spesso non se
ne conosce neanche il
significato; essere diversi,
alternativi e innovativi a
destra, vuol dire proprio
abbandonare tutto questo,
che rappresenta soltanto
una vecchia e anacronistica
facciata, non vuol dire certo
abbandonare i nostri valori e
i nostri ideali! Con questo
spirito abbiamo deciso
recentemente di dialogare
con l'altra struttura giovanile
di destra presente in
provincia di Rieti: Azione
Giovani. La nostra sarà una
collaborazione basata su
una piattaforma politicoprogrammatica, il che vuol
dire convergere su alcuni
temi comuni per creare un
fronte comune da
contrapporre alle sinistre che
cercano di riorganizzarsi!
Convergere non vuol certo
dire “confluire” o “unire
definitivamente”, perché
molte sono le cose che ci
separano soprattutto nel
modo di intendere e di fare
politica, quindi naturalmente
noi continueremo a rimanere
totalmente autonomi e
indipendenti, continuando
ad inseguire il nostro sogno
impegnandoci a realizzare
una nuova destra, e chissà
che un giorno tutta la destra
giovanile sia unita in un
unico progetto di destra,
magari “LA NOSTRA
DESTRA”!
Davide Basilicata
Presidente nazionale del
movimento “Destra
Giovanile Italiana”
una realtà che funziona!
Nel comune di Fara Sabina
c'è una bellissima realtà che
funziona veramente bene ma
di cui purtroppo se ne parla
poco, è la Croce Rossa.Noi
abbiamo deciso di puntare il
nostro obiettivo su questa
struttura e per fare questo ci
siamo serviti dell'aiuto
(fondamentale) di tre
responsabili della Croce
Rossa di Fara Sabina:
l'Ispettore di gruppo Massimo
Dominici, la Vice- Ispettrice
Anna Maria Tipà e il ViceIspettore Paolo Pezzotti.
Ispettore Dominici ci faccia
una breve cronistoria della
Croce Rossa di Fara Sabina:”
la Croce Rossa qui è nata nel
1996 per
volontà del
C a v .
Nicola
Castaldi,
tutto è
iniziato con
soli 40
volontari e
un'ambulanza “obsoleta” in
prestito dal Comitato
provinciale di Rieti. Oggi
abbiamo oltre 100 volontari
attivi, un parco macchine di
tutto rispetto composto di due
ambulanze moderne (la terza
entrerà in servizio a giugno
grazie al lavoro di tutti i
volontari e sarà un mezzo
all'avanguardia), un carro
soccorso per emergenze
dovute a calamità naturali,
uno “Scudo” FIAT per il
trasporto delle persone e uno
scooter che sarà presto
utilizzato per la consegna a
domicilio di farmaci”. Non si
può non parlare poi del cuore
pulsante della delegazione
ovvero i volontari, Dominici
c'è li ha descritti così:” i
volontari sono tutti
specializzati e abilitati dalla
centrale operativa 118 grazie
ad una speciale convenzione,
inoltre sono abilitati alla
defibrillazione precoce, al
massaggio cardiaco e al
caricamento in ambulanza di
traumatizzati”.
Vice-ispettrice Tipà ci parli
nello specifico del 118:” Per
la prima volta nella storia del
nostro comune siamo riusciti
ad ottenere un gruppo di
pe rs on e ab il it at e ad
intervenire nelle emergenze
con la pie na fid uci a
(conquistata sul campo) della
centrale operativa con la
quale collaboriamo. Inoltre la
nostra è l'unica postazione
118 della Croce Rossa
operativa nella provincia di
Rieti”.
Vi ce -i sp et to re Pezz ot ti
sappiamo che vi è stata
appena assegnata la nuova
sede ce la può descrivere:” La
nuova
sede è
s t a t a
messa a
disposizio
n
e
dall'ammi
nistraz ion
CRONACA DI
RIETI
e comunale che c'è l' ha
assegnata per cinque anni,
l'edificio è di proprietà della
provincia. La nuova sede è
dotata di un' autoparco, una
sala radio, due uffici e un
ambulatorio”.
Ispettore Dominici quali sono
i servizi che offrite alla
popolazione:” Noi
garantiamo un servizio di
“trasporto infermi in
convenzione” operativo su
tutto il territorio nazionale per
i soli residenti nel nostro
comune, il servizio
comprende cinque trasporti
da poter effettuare nell'arco di
un anno (avvallati da una
certificazione medica) al
costo di: 15,49 EURO (una
persona); 25,82 EURO (due
persone familiare); 30,99
EURO (fino a cinque persone
familiare).Il trasporto di
infermi senza la convenzione
costa 0,62 EURO a km più
3,10 EURO per la chiamata
del mezzo più una tariffa di
10,33 EURO per ogni ora di
stazionamento in ospedale; si
può vedere la netta differenza
dei prezzi”.
Ispettore per concludere che
appello vuole rivolgere ai
cittadini del comune di Fara
Sabina:” Di aderire compatti
a questa sottoscrizione in
quanto i soldi ricavati
andranno a finanziare il
gruppo della Croce Rossa
nelle spese di gestione. Per
l'anno 2002 è prevista una
cam pagna di adesioni
attraverso l'invio per posta,
ad ogni famiglia del comune,
di un opuscolo contenente il
bollettino postale per
l'adesione, e tutte le
informazioni relative alla
Croce Rossa. Per ulteriori
informazioni o per chi volesse
aderire ai corsi di formazione
per i volontari del soccorso
può contattarci nella nostra
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Aprile 2002
Pag. 3
Il ritorno delle Br!
Destra Giovanile Italiana
vuole unirsi all'unanime
condanna del folle omicidio
del prof. Marco Biagi ad
opera delle presunte nuove
brigate rosse. Vorremmo
pensare
che si
tr at ta ss e
solo di un
f a t t o
sporadico
, ma tutto
l a s c i a
pensare, ad un inquietante
riorganizzazione molta
esperta, in grado anche di
disporre di informazioni di
non facile accesso. Tutti ci
chiediamo quale sarà la
loro prossima mossa, se ci
sarà una prossima mossa e
via dicendo, tutti
interrogativi questi, ai quali
purtroppo, non siamo in
grado di dare una risposta.
Una cosa sola è certa: i loro
piani sono condannati ad
un misero fallimento perchè
misera è la loro pseudo
ideologia. Una cosa sola è
certa: questi
criminali,
incontreran
no la pi ù
d u r a e
rigorosa
d e l l e
opposizioni
dall e isti tuzi oni , dall a
politica e dalla società
civile. Non c'è spazio tra di
noi per coloro che
ne ll 'o mb ra de ll a lo ro
vigliaccheria pensano di
poter fermare il
cambiamento e le
intelligenze di chi come il
prof. Biagi si adopera in tal
senso.
POLITICA
Il congresso
provinciale di AN
E' stato sicuramente uno dei
congressi più combattuti
degli ultimi anni,
caratterizzato da un
confronto serratissima tra i
due candidati alla Presidenza
provinciale, Felice (Chicco)
Costini e Antonio Cicchetti. Il
primo, presidente uscente,
cercava la riconferma dopo
un anno e tre mesi trascorsi
alla guida del Partito di Via
Peschiera, fortemente
sostenuto dall'On. Guglielmo
Rositani e dall'assessore
regionale Luigi Ciaramelletti;
il secondo, sindaco di Rieti
per otto anni e in scadenza di
mandato, ha trovato in alcuni
circoli della sabina e nella sua
schiera di fedelissimi a Rieti gli
alfieri di una possibile vittoria,
che avrebbe rappresentato
un suo “prepotente” ritorno
nella vita politica di Alleanza
Nazionale in provincia. Il
congresso si è svolto il 24
marzo scorso a Rieti e a visto
la partecipazione di una
discreta parte dei 1500 iscritti
che il partito conta nella
provincia; in 750 si sono
recati alle urne, decretando la
vittoria del Presidente uscente
Chicco Costini che ha
riportato 456 voti contro i
294 ottenuti dal sindaco
Cicchetti. Questo congresso
ha segnato notevolmente il
cammino di AN a Rieti e
provincia, dall'assise sono
usciti degli equilibri
notevolmente modificati e
nuovi scenari che è ancora
difficile definire con
precisione. In ogni caso
siamo certi che adesso
inizierà una nuova fase per il
Partito della destra italiana,
una fase dove tutti saranno
impegnati per l'elezione a
sindaco del capoluogo di
Peppe Emili, e dove la
cospicua “minoranza”
interna, uscita dal congresso
di Rieti, inizierà sicuramente a
far sentire la sua voce,
influendo nelle scelte future
del Partito.
Daniela Biscetti
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REDAZIONE
DIRETTORE POLITICO
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Davide Basilicata
Alessandra Foroni
Riccardo Lucarelli,
Simone Angelici,
Edoardo Rosellini,
Daniele Frasca,
Daniela Biscetti,
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Simone Brugiotti,
Jacopo Gervasoni,
Paolo Amori,
David Raimondo.
Andrea Cecca
web.tiscali.it/dgidestragiovanile
[email protected]
Pag. 4
Aprile 2002
Dal 1815 alla Restaurazione
La sistemazione del nuovo
or di ne , su cc es si vo al la
sconfitta di Napoleone, fu
deciso nel “Congresso di
Vienna” (1° Novembre 1811 9 Giugno 1815) al congresso
aderirono i rappresentanti
de ll e ma gg io ri po te nz e
vincitrici delle guerre contro
l’espansionismo di
da “Talleyrand” (già ministro
di Napoleone). Fu proprio sua
la proposta di basare ogni
deliberazione, a proposito del
nuovo assetto europeo, sul
“principio di legittimità”,
secondo il quale i territori
europei dovevano ritornare ai
sov ran i che vi ave van o
regnato prima del 1789 -
rapporto di forze bilanciato
tra le potenze per impedire
che qualcuna potesse avere il
sopravvento. Nello stesso
periodo del congresso si
costituì la “Santa Alleanza”,
essa si proponeva di prendere
come regola i principi del
cristianesimo impegnando i
monarca a prestarsi
vicendevole aiuto. In realtà
questa si trasformò in un
sistema
oppressivo
mirante a
stroncare
o g n i
tentativo
liberale in
Europa. Il
carattere
generale che contraddistinse
la Restaurazione europea fu il
“ripristino” dell’autorità
assoluta dei sovrani sui propri
sudditi. Anche nella penisola
italiana la Restaurazione dei
legittimi sovrani, si unì alla
Restaurazione del vecchio
ordine sociale e politico. In
ogni stato italiano vennero
approvate alcune riforme. La
Restaurazione comunque sul
suo cammino trovò molteplici
fo rz e av ve rs ar ie , as sa i
composite dal punto di vista
sociale, politico ed ideologico
- all’interno dell’opposizione
si formarono due correnti:
una “liberale e moderata” che
s’ispirava al modello
costituzionale inglese, e punta
ad una monarchia
co st it uz io na le co n un a
partecipazi
one al
governo
limitata ai
soli ceti
abb ienti
“ u n a
democratic
a e radicale” c he s i is pira al la
costituzione giacobina e a
quella spagnola, si batte per
la repubblica e il suffragio
universale.
STORIA
Napoleone. Nonostante la
Francia fosse una potenza
vinta, potette partecipare al
congresso e fu rappresentata
sempre all’interno di tale
congresso, si affermò il
“principio di equilibrio” il
raggiungimento cioè di un
Segreteria Territoriale
CENTRO SERVIZI UTL - UGL
CAF: Elaborazione e compilazione Mod. 730 - UNICO
ISEE - RED
ECOTUR: Viaggi e soggiorni convenzionati
ASSOCASA: Stipula contratti di locazione convenzionati
e non tra inquilini e proprietari
SERVIZI SOCIALI: Assistenza agli anziani
Elaborazione dati
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L’Italia dopo il 1815
Simone Angelici
Edoardo Rosellini
Aprile 2002
Pag. 5
L’Inno di Mameli
Do po il Trico lo re , no n
potevamo non parlare del
nostro Inno nazionale. Infatti,
se la bandiera è l'Immagine
della nostra Nazione, L'Inno è
senz'altro la sua Voce, dalla
cui unione nasce la forma più
perfetta dell' orgoglio
nazionale. Dedicheremo
all'Inno due numeri del nostro
e del vostro periodico. In
questo di aprile, tratteremo,
seppur sommariamente, la
sua origine e storia nazionale,
mentre in quello di maggio
riporteremo il suo testo
integrale spiegando le più
importanti e significative strofe
dense di riferimenti simbolici
purtroppo
alla maggior
parte delle
persone del
tutto oscuri.
Dal 1947
”Fratelli
d'I talia” o il
“Canto degli Italiani”, scritto
da Goffredo Mameli (Genova
1827- Roma 1849) nel
settembre del 1847 e messo
in musica due mesi dopo da
Michele Novaro (Genova
1822 - ivi 1855), è l'Inno
Na zi on al e It al ia no . Ne l
marzo del 1848 Mameli, a
capo di 300 volontari,
raggiunse Milano insorta, per
combattere contro gli
austriaci. Dopo l'armistizio di
Salasco, il giovane Mameli
torna a Genova, collabora
con Garibaldi, e in novembre,
raggiunge Roma dove il 9
febbraio 1849 viene
proclamata la Repubblica.
Purtroppo verrà ferito dai
francesi ad una gamba nel
tentativo di difendere Roma e
a causa di un'infezione morirà
il 6 luglio 1849.
l'immediatezza dei versi e
l'impeto della melodia ne
fecero il più amato canto
dell'unificazione, non solo
durante la stagione
risorgimentale, ma anche nei
decenni successivi. Manca
tuttavia una esplicita norma in
tal senso, poichè rimase priva
di ogni seguito la relativa
proposta, portata al Consiglio
dei Ministri dall' on. Cipriano
Facchinetti, Mnistro della
Guerra dell'epoca. L'assenza
di un'apposita sanzione
normativa non ha, però,
impedito al popolo italiano di
riconoscere, in tutti questi
anni, nelle parole e nella
musica dell'Inno il simbolo
dell'unità nazionale, al pari
della bandiera tricolore, con
la quale esso forma, anzi, un
tutt'uno inscindibile. Del resto
l'Inno di Mameli (questa la
de no mi na zi on e as su nt a
dall'Inno nella cultura
corrente) fu associato alla
Bandiera
Tr i c o l o r e
c o m e
segno della
volontà di
indipend e n z a
nazi onal e
fin dai primi moti popolari che
precedettero l'esplosione
rivoluzionaria del 1848. E
attorno alla Bandiera Tricolore
e a ll'Inno N azionale si
strinsero i milanesi nelle
Cinque Giornate del marzo
'48. Non meraviglia, quindi,
che il primo biografo di
Cavour e di Vittorio Emanuele
Il, Giuseppe Massari, lo abbia
definito come il vero e proprio
Inno Nazionale italiano. E
come tale dovette
considerarlo anche Giuseppe
Verdi, che lo inserì, accanto
alla Marsigliese e all'Inno
Nazionale inglese (God Save
the King), nell'Inno delle
Nazioni, da lui composto in
occasione dell'Esposizione
Universale di Londra del
1864. Negli ultimi anni
parole e musica di questo
Inno sono state oggetto di
numerose critiche e non sono
mancate le proposte di
sostituirlo con altre
composizioni risorgimentali o
addirittura contemporanee.
Bisogna, però, dire che
"Fratelli d'ltalia", altamente
apprezzato da Carducci e dal
CULTURA
TRADIZIONI
VALORI
grande storico francese Jules umano, ove si legge: "Roma
Michelet, per la sua capacità ha portato le leggi in tutti quei
di coinvolgere emotivamente paesi in cui i Greci avevano
gli ascoltatori, più di ogni altra portato la loro lingua, le loro
composizione risorgimentale scienze e la loro filosofia. Tutti
riesce ad esprimere un forte questi popoli, sospesi ad una
sentimento di vera unità catena, che la vittoria aveva
na zi on al e,
agganciato ai
derivante da
piedi d el
una lunga
Campidoglio... ".
storia comune,
Ma unità e
ch e sp in ge ,
fusione non
secondo i
d e v o n o
pr in cì pi de l
significare piatta
mazzinianesim
co nf or mi tà o,
o, verso
peggio ancora,
l'unione e
soppressione del
l'amore in vista
g r a n d e
del consepatrimonio
Incisione di Mameli
guimento di un
i de al e c he s i
fine comune. E anche il racchiude nelle diversità
ritornello, la parte più reg ion ali : q ues to è i l
conosciuta, perché eseguita significato della quarta strofa,
nelle manifestazioni ufficiali, nella quale Mameli, con
sulla quale si appuntano le straordinaria concisione (che
critiche più malevole, non è non era sfuggita a Garibaldi)
manifestazione di pura rievoca i momenti più
retorica ma esprime le significativi della storia delle
convinzioni della migliore diverse aree dell’Italia. Ed è
cultura italiana ed europea proprio per questo motivo che
dei secoli XVIII e XIX. In questi nell’Inno “Fratelli d’Italia” si
versi si avverte, infatti, l'eco possono trovare i segni
delle p arole s critte da d i s t i n t i v i d e l l ’ i d e n t i t à
Condorcet nel Quadro storico nazionale del nostro Paese.
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Pag. 6
Aprile 2002
Che cos’è l’inquinamento luminoso?
I raggi luminosi (fotoni od
onde elettromagnetiche)
emessi dalle fonti luminose
artificiali quali: i lampioni
stradali, le torri faro, i globi, le
insegne, ecc., diretti verso il
cielo, danno luogo
all'inquinamento luminoso,
cioè alla rottura dell'equilibrio
naturale luce/buio. L'effetto
più immediato attribuibile
all'inquinamento luminoso è
l'azione di "oscuramento"
della visione notturna del
cielo, come può essere
facilmente riscontrato
osservando il cielo di notte
dalle nostre città. Con un tale
cielo, senza neanche una
stellina visibile, i nostri avi non
avrebbero scoperto nulla;
invece gli antichi popoli
d'oriente del primo millennio
avanti Cristo, (Caldei,
Babilonesi, Greci), posero le
basi dell'astronomia proprio
grazie al cielo limpido e nero,
trasferendo così le loro
conoscenze a Copernico,
Keplero e Galileo. Lontani
sono quei tempi, e l'uomo
moderno guidato dalla sua
cecità illumina a giorno le città
perché ha paura del buio.
Sembrerà strano ma è stata
creata una "notte diurna" con
uno "spreco energetico alle
stelle". La situazione migliora
leggermente uscendo dagli
agglo merat i urb ani, ma
anche in piena campagna si
nota una campana luminosa
che mescolandosi
all'orizzonte con
l'inquinamento atmosferico
toglie alla visuale il suo antico
splendore. I grandi
osservatori astronomici sono
posti nelle poche zone buie
del pianeta, come le Ande
Cilene o le isole Canarie
( do ve è
situato il
telescopio
nazionale
Galileo) o
addirittura
n e l l o
spazio
(telescopio
spaziale "Hubble"). E'
indubbio che tutti,
d i r e t t a m e n t e o
indirettamente, addetti ai
lavori o non, siamo interessati
alla sopravvivenza
dell'astronomia, alcuni per
motivi scientifici o amatoriali,
altri anche per motivi
economici. Allora, vista la
legge di crescita
dell'inquinamento luminoso,
solo con uno sforzo comune si
riuscirà a tamponare la falla
apertasi nel nostro amato
cielo e se non si passa alle
azioni concrete gli effetti
saranno ovvi: gli osservatori
del cielo dovranno riporre i
loro telescopi in cantina, i
co mm er ci an ti ve dr an no
drasticamente ridotte le loro
vendite, le riviste
astronomiche, se
sopravviveranno, dovranno
trattare di prodotti
preconfezionati o di
argomenti lontani
dall'astronomia popolare.
D'altronde è inconfutabile che
l'uomo moderno non può fare
a meno delle fonti luminose,
anche per motivi di sicurezza e
nessuno vuole farlo tornare al
buio più completo, neanche
l'astrono mo o
l'astrofilo
p
i
ù
incallito,
ma sicuram ente è
richiesta
u n a
polit ica energ etica e
dell'illuminazione di nuova
concezione e solo se sarà
attuata l'uomo ne uscirà
vincitore. E' ormai
inderogabile una legge dello
Stato che regolamenti
SCIENZA
l'emissione luminosa, e sia un
punto di riferimento per
op er ar e lo ca lm en te su l
territorio. Noi da parte nostra
stiamo sensibilizzando la
po po la zi on e de l no st ro
territorio e portiamo avanti
una campagna di raccolta
firme, che verrà consegnata al
sindaco del comune di Fara in
Sabina, per far sì che anche il
nostro comune attui un piano
di regolamentazione contro
l'inquinamento luminoso.
Daniele Frasca
Per ulteriori informazioni
potete contattare
direttamente l'U.A.S
Unione Astrofili Sabini ai
numeri: 333.3032225
oppure 338.2423664.
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Aprile 2002
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La nuova frontiera delle arti
marziali: La Kickboxing
In questo numero de “Il
Tricolore” vogliamo farvi
conoscere uno sport non
molto “comune”: la
KICKBOXING, ma che negli
ultimi anni sta prendendo
sempre più piede, tanto che
attualment
e in Italia ci
s o n o
26.000
tesserati e
3 5 2
palestre
iscritte alla
IAKSA. La
IAKSA-ITALIA è riconosciuta
ed affiliata allo CSEN (centro
sportivo educativo nazionale),
ente di produzione del CONI.
La KIC KBOXIN G è una
disciplina sportiva in cui si
combatte con calci e pugni; è
chiara la derivazione dalle arti
marziali di cui viene esaltato
l'aspetto agonistico. Dal punto
di vista tecnico è strettamente
imparentata con la Thai
Boxing, le tecniche di braccia
sono quasi totalmente riprese
dal pugilato occidentale,
mentre i colpi con le gambe
derivano in gran parte dalla
Taekwondo. La KICKBOXING
nasce negli USA intorno al
1970 e con questo termine si
intendono u na serie d i
discipline specifiche con
regolamenti diversi, con
diversa storia ma che hanno
in comune solo l'utilizzo delle
arti marziali come sport. Tali
di sc ip li ne so no : FU LL
CONTACT
, LIGHT
CONTACT
, SEMI
CONTACT
, LOW
CONTACT
, SH OTE
B O X E .
Tr a m i t e q u e s t ' a r t i c o l o
vogliamo rendere noto a tutti
coloro che sono interessati
alla KICKBOXING che a Passo
Corese e a Poggio Mirteto ci
sono palestre nelle quali viene
insegnata tale disciplina, e noi
abbiamo voluto ascoltare
dalla viva voce di chi pratica
questo sport alcune
considerazioni in merito che
riportiamo di seguito. “La
KICKBOXING praticata nelle
palestre di Passo Corese e
Poggio Mirteto, è quella nella
versione occidentale vale a
dire amatoriale, che si
distingue d alla versione
giapponese nella quale sono
ammessi anche i low kicks
SPORT
(derivati dalla Thai Boxing),
calci sferrati con la tibia e
diretti alle cosce
dell'avversario che sono
proibiti nella versione
occidentale”. I ragazzi da noi
intervistati ci hanno poi
spiegato qual è la disciplina
che viene adottata nelle
pa le st re sa bi ne : “ No i
applichiamo il Light Contact,
vale a dire un “contatto
leggero”, si combatte su un
tatami 8x8
m. Siamo
protetti da
caschetto,
paratibie e
paradenti, e
tr at ta nd os i
di Ligth
contact non
c'è il rischio
di subire dei
c o l p i
pe ri co lo si .
Ci alleniamo tre volte
a settimana,
l'allenament
o ha una
durata di un'ora circa, e molto
duro perché è in grado di
offrire una preparazione
adeguata anche per coloro
che vogliono effettuare delle
gare. Il Ligth contact
com pre nde tut te que lle
persone da 16 a 36 anni”.
Con questo articolo abbiamo
voluto far conoscere ai nostri
lettori questo sport bellissimo,
ch e a ll 'a pp ar en za pu ò
sembrare solo violento ma
non è così, perché grazie a
questa disciplina l'atleta viene
a conoscenza della vera lealtà
agonistica assente magari in
molti altri sport, e per questo
invitiamo i
ragazzi e
non solo
(bisogna
ricordare
che è uno
s p o r t
praticato
anche da
m o l t e
ragazze!) a
scegliere la
KICKBOX I
NG e le
art i marziali in
ge ne ra le ,
che contribuiscono non solo ad uno
sviluppo fisico ma anche e
soprattutto mentale.
Simone Brugiotti
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Aprile 2002
RELAX
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ORIZZONTALE: 1. Restituite - 5.
Musicò una celebre Ave Maria 11. Si esprimono con il voto - 13.
Una preposizione eufonica - 14.
Affabili e cortesi - 15. Litigio,
fastidio - 17. Un canto solenne 18. Copricatena di bicicletta - 19.
Starnazza in cortile - 21.
Miraggio - 22. In bagno e in
tinello - 23. Circonda coloro ai
quali non manca nulla - 25. Libri
per i cuochi - 27. La penisola tra
l’Adriatico e lo Ionio - 28. Iniziale
della Rame - 29. La casta donna
della bibbia - 30. Comprende
tutti gli automobi list i - 31.
Guardie di pubblica sicurezza 33. La rocca di David - 34. Pietre
squadrate per costruzione - 35.
Può sonare a martello - 37.
L’anima della matita - 38.
Mangiano ... bevendo - 39.
Manovrare i comandi - 40. Il
padre di Edipo.
38
39
40
VE RT IC AL I: 1. L’I ta li a ne
comprende 20 - 2. Distinta di
nome - 3. Il Tevere parigino - 4.
Pesa un decimo di chilo - 5. Non
colpisce chi è all’ombra - 6.
L’...urlo lanciato dall’alta moda 7. Gridolino di disgusto - 8.
Chiude il passaggio - 9. Sfornano
titoli e testate - 10. Le corone dei
Papi - 12. A te - 15. Scrisse Il
giardino di Finzi-Contini - 16. Il
comico Gnocchi - 18. Vescichette
sebacee - 20. Accaduti da poco 21. Un pizzo roccioso - 23. Si
redige a fine esercizio - 24. Un
Pietro socialista - 25. Vicino tanto
da sfiorare - 26. Un deposito per
cereali - 27. Condimento per
spaghetti - 28. Le hanno spaziose
gli intelligenti e i ... calvi - 29. La
... valigia con dentro la tuta e le
scarpe da ginnastica - 30. terreno
senza alture - 32. Gli ortaggi che
ci ricordano certe teste - 33.
L’undici estense - 35. Il cuore del
poeta - 36. Iniziali di Pantani - 38.
In testa al pappagallo.
RIDIAMOCI SU...
Bush e Berlusconi
incontrano e si salutano:
- Ciao Be'!
- Ciao Bu'! E Bin?
- Boh...
s i Un americano, un russo e un
talebano sono a bordo di un
aereo. Arriva la hostess e
chiede all'americano:
- Gra disc e qua lcos a da
bere?
Due vecchi ottant enni si L'americano risponde:
in co nt ra no su ll a s ol it a - Whisky, grazie!
panchina al parco. Uno fa Fa la stessa domanda al
all'altro
russo e questo risponde:
- Mario, ieri mia moglie ha - Vodka, grazie!
incontrato la tua e lei gli ha Ri pe te la do ma nd a al
detto che voi due fate l'amore talebano e questo:
quasi tutti i giorni! Ma è vero? - Per me niente grazie, fra
- Si... quasi lunedì, quasi poco devo guidare!
martedì...
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Umberto Bossi si presenta al
Papa e gli chiede:
- Lei mi deve autorizzare ad
uccidere 67 meridionali ed
un francese!!!
Il Papa incuriosito:
- Un francese? Perché un
francese?
E Bossi: - Ahh!! Lo vede che
anche a lei non interessa
nulla dei meridionali!!!
Una bimba alla zia:
- Zi a, pe rc hé no n ha i
bambini?
- Perché la cicogna non ha
voluto portarmene...
- Zia, perché non provi a
cambiare uccello?!?
La vedova di D'Alema si
incontra con la vedova di
Prodi e con la vedova di
Bert inot ti per anda re al
- Papà, papà... perché hai funerale di Scalfaro.
sposato la mamma?
La fine della barzelletta non
- Te lo stai chiedendo anche la ricordo, ma l'inizio mi
tu, vero?
sembra buono...
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