“ Paize Autu” Periodico dell’Associazione “U Risveiu Burdigotu” Posteitaliane S.p.A. spedizione in Abbonamento Postale – 70% CNS/CBPANO/IMPERIA Anno 4 - nr. 7 Luglio 2011 Guarda che vento tira L e votazioni di metà maggio, ma ancor più il referendum di giugno (ancorchè sabotato dal governo), hanno dimostrato inequivocabilmente la voglia di cambiamento che serpeggia nel corpo elettorale. Perfino Bordighera e la provincia di Imperia hanno superato il “quorum”, seppure in maniera minore rispetto alla media nazionale. Voglia di nuovo, bisogno di andare oltre, necessità di fare un deciso passo verso lo affrancamento da un ventennio in cui “non è successo nulla” o, meglio, è successo molto e non propriamente da ricordare. L’auspicio è che tale brezza innovativa e rinfrescante spiri ancora su Bordighera, regina dei venti non sempre fausti; specialmente in questo periodo dopo lo scioglimento del Consiglio comunale in relazione alle note vicende. Anche da noi occorre affrancarsi da troppi ventenni infausti. Periodi in cui la speculazione è risultata sovrana e, tutto intorno, il poco. Si pensa sempre alle grandi opere (proprio noi che non sappiamo pensare in grande) e si tralasciano quelle minori ma fondamentali per la vita di tutti i giorni. Bisogna ricominciare da qui, dalle piccole fattibili cose che possono concorrere tangibilmente a migliorare la nostra qualità della vita. Ricominciare vergando un tratto di matita rossa sui “ventenni passati”e su coloro che li hanno caratterizzati; ricercando e facendo emergere le intelligenze, le predisposizioni e le sane ambizioni che pur albergano da qualche parte. Ambizioni rivolte esclusivamente allo spirito di servizio che sempre deve contraddistinguere chi si propone a servire. Ci sono poco meno di due anni davanti a noi per organizzare la riscossa. E’ tempo di non perder tempo e rimboccarsi le fatidiche maniche. Wolf Bordighera siamo noi: Siamo noi che abbiamo visitato il nuovo museo e fotografato il Paese Alto dalla terrazza della Villa Regina Margherita. Foto di Pietro Raneri della associazione “Boran 2000”. Bordighera commissariata UNA LUNGA TRAVERSATA DEL DESERTO A distanza di qualche mese, cittadini, associazioni e realtà produttive, hanno cominciato a capire quello che li aspetta da qui fino alle elezioni di fine 2012, forse della primavera 2013. Sarà una vera e propria traversata del deserto fatta di sacrifici, di solitudine, di negativa esposizione mediatica, di incomunicabilità, che porteranno inevitabilmente ad uno sfilacciamento del tessuto socioculturale cittadino, già fin troppo segnato dalle recenti vicende che hanno portato al doloroso provvedimento dello scioglimento amministrativo. Il Commissario prefettizio di norma non amministra, governa una situazione in “standby” e l’accompagna fino alle più imminenti elezioni. Quelli inviati a Bordighera sono invece dei Commissari Straordinari e la loro missione è quella di riportare la legalità nella citta- dina,sotto scacco della malavita organizzata. Il fatto di avercene mandato tre ci dice della gravità della situazione e dell’importanza del commissariamento. Però la vita continua. Non si può far tabula rasa di tutto. Non è tutto bianco né tutto nero, non siamo tutti mafiosi né Bordighera è completamente asservita alla n’drangheta. Amministrativamente c’è bisogno di mediare e per farlo oc- corre ascoltare la società civile e avvalersi della esperienza e della professionalità di funzionari e dirigenti comunali, in particolare di quelli che custodiscono preziose memorie storiche e sentore del polso del paese. Lungi da noi insegnare qualcosa a qualcuno; diciamo solo che la gente vuole sapere, essere informata, capire quale Bordighera troveranno i vincitori delle prossime elezioni amministrative, allorchè dovranno accingersi a risalire la china discesa drammaticamente e non G.C. Pignatta per colpa loro. Sciure in ti carugi U RISVEIU BURDIGOTU organizza per il giorno 11 settembre IL QUINTO CONCORSO DI ARTE FLOREALE Tema: “LA LIGURIA ED I SUOI PRODOTTI, DALLA MONTAGNA AL MARE” Le iscrizioni si chiuderanno il 31 agosto; per info chiamare dalle 14 al nr. 3771490538, la signora Lucia. Pagina 2 Paize Autu SENSAZIONI MAGICHE, GRANDI EMOZIONI, STUPORE ED AMMIRAZIONE PER UNA COLLEZIONE UNICA di Carlo Bagnasco (Presidente della Fondazione Pompeo Mariani) Il mese di giugno si è rivelato denso di avvenimenti culturali, tutti estremamente interessanti che abbiamo chiesto al nostro redattore Carlo Bagnasco, esperto d’arte, di commentare. I ***** l mio redazionale, prende inizio, con il ricordare la visita, di domenica 5 giugno u.s., con il Risveglio Bordigotto, alla Villa Kerylos a Beaulieu -sur Mer, e a Villa Ephrussi de Rothschild a Cap Ferrat. Due bellissime dimore, che ormai da anni attirano migliaia e migliaia di turisti. Villa Kerylos, fu fatta costruire, nel 1902, da Théodore Salomon Reinach, archeologo, matematico, giurista, filosofo, storico, musicista ed uomo politico francese, su disegno dell’Architetto Pontremoli, traendo spunto da una dimora signorile della Grecia antica. Al suo interno abbiamo potuto ammirare pregiati arredi, pezzi archeologici autentici, nonchè stupendi marmi e mosaici che adornano l'intero complesso, senza dimenticare il bellissimo giardino a picco sul mare. Poi ci siamo recati a Cap Ferrat, nella Casa di Beatrice de Rothschild. Una bellissima Villa con un impianto simmetrico, secondo il gusto rinascimentale italiano e con un qualche cosa anche di moresco. Al suo interno opere d'arte di ogni genere, dal Rinascimento all'800, con mobili e porcellane di Sevres e di Vincennes, preziosi arazzi Gobelins, di Beauvais e Aubusson e poi un magnifico Parco ornato da sculture e giochi d'acqua con 7 giardini tematici. Sulla via del ritorno abbiamo potuto ammirare la bellissima baia di Villefranche,con le sue Ville Belle Epoque a picco sul mare. Una bella domenica passata in armonia e cercando di gustare al meglio tutte queste bellezze, sia naturali sia artistiche. Tema sul quale voglio ritornare! ***** La domenica successiva ecco un'altra bellissima occasione per la comunità di Bordighera Alta, grazie alla Famiglia del Prof. Francesco Vian, che ha voluto festeggiare i 99 anni del Suo amatissimo familiare, “Maestro di vita e cultura”, organizzando un emozionante Concerto all'interno della Chiesa di Santa Maria Maddalena. Concerto tenuto dal Coro Amatoriale della Fondazione Milano per la Scala, con l'esecuzione del Magnificat, del Gloria e del Credo di Antonio Vivaldi, La bellissima villa Kerylos a Beaulieu-sur mer personaggio di tale levatura, avesse desiderato conoscermi e avesse voluto mostrarmi quei capolavori d’arte, alcuni dei quali oggi visibili, perfettamente inseriti, all’interno della Villa della Regina Margherita di Savoia. Notevoli i fondi oro di Nicolò di Pietro Gerini e Giovanni del Biondo, superlativi gli Alessandro Magnasco, capolavoro assoluto il “Ratto di Proserpina”di Luca Giordano, anche per le notevoli dimensioni. Belle le tele di Giuseppe Maria Crespi e Francesco Lon donio e poi Bernardo Strozzi; Giuseppe Recco con le sue nature morte con pesci; Ribera, detto lo Il Prof. Vian festeggiato a Santa Rosa Spagnoletto, con San Gerolamo Leggente; e poi nfine arriviamo a sabato 18 capolavori di ebanisteria dal giugno con l'inaugurazione grande trumeau veneziano del della Villa Regina Margherita 1750, alla Commode epoca di Savoia e della Collezione regence (1725-1730), ed inolTerruzzi, posta al suo interno, tre porcellane cinesi, francesi e e della Mostra “Margherita Re- tanto, tanto altro ancora. gina d'Arte e di Cultura”. Una ricchezza enorme per Qui una grande emozione, mi Bordighera e non solo. ha pervaso, vedendo realizzato Bordighera che da oggi veraquello che nel 2002, scrissi allo mente deve iniziare a riflettere interno di uno dei 10.000 de- e capire che da qui, può incopliant, stampati dalla Fonda- minciare la sua rinascita. zione Pompeo Mariani, per va- Questo segno culturale così lorizzare tale sito: forte, che sembrerebbe quasi ”….E’ quindi auspicabile che sproporzionato, per una cittaquesta iniziativa possa sensibi- dina di 10.000 abitanti, vuol far lizzare l’opinione pubblica, e le capire l’importanza dell’arte e Istituzioni, affinchè questa della cultura. Vuol dare un struttura, possa un giorno di- messaggio significativo, che il venire un’importante sede mu- sottoscritto ha sempre cercato seale ed espositiva a livello eu- di esprimere, spesso criticato e ropeo…..“ non aiutato a sufficienza. AVoglio anche ricordare l’incon- desso esiste una struttura “più tro avvenuto il 27 gennaio forte”, che certo sarà maggior2004, alle ore 17, fra il sotto- mente ascoltata, ma che come scritto ed il Cav. Angelo Ter- personalmente mi hanno riferiruzzi, all’interno della Sua pre- to, sia Annalisa Scarpa, Diretstigiosa Villa a Bordighera, che trice del Museo Villa Regina in quella occasione, volle mo- Margherita, sia Andrea Artioli, strarmi parte delle sue preziose vice presidente del Consiglio di collezioni, chiedendomi anche Amministrazione della Villa delucidazioni sull’attuazione di Regina Margherita, deve interuna Sua futura fondazione. Ero loquire con le altre realtà cultuorgoglioso e soddisfatto che un rali e “fare sistema”. viste le origini veneziane del Prof. Vian. Un fantastico concerto, eseguito con bravura e sentimento, culminato poi, durante il rinfresco offerto agli Amici, con arie tratte dalla Traviata di Giuseppe Verdi e con il Coro del Nabucco. Un'altra domenica ricca di emozioni e che ci ha fatto ancora capire come l'arte ed il bello, sono indispensabili per il nostro “buon vivere”. I Paize Autu Pagina 3 E qui mi rivolgo alle Istituzioni locali e regionali, per far si che tutte le realtà di Bordighera, abbiano la giusta considerazione ed il giusto appoggio, anche finanziario. Perché ognuna di esse può dare posti di lavoro e creare un indotto turistico variegato e tale, da soddisfare gusti ed interessi dei generi più svariati. Come sempre ho fatto, offro tutta la mia disponibilità ed il mio bagaglio di conoscenze, per far si che Bordighera sia un luogo unico, ricco di cultura , di bellezze naturali e susciti sempre di più, l’interesse nazionale ed internazionale. Nel 2008 scrissi sul quotidiano La Stampa, che Bordighera poteva diventare Patrimonio della Umanità. Oggi possiamo dire che cominciamo ad avere le giuste credenziali per divenire un luogo di cui tutti parleranno, ed entrare nel novero di quei “1001 Luoghi”, che si devono vedere assolutamente prima di morire, come dice il titolo di un noto libro. Oltre Monet ANCORA SU PITTORI A BORDIGHERA Alessandro Magnasco: Paesaggio con marina e figure Diverso parere di Bianca Muraglia SCACCO ALLA REGINA H o appena finito di leggere su Paize Autu di giugno 2011 lo scritto di Ciacio Biancheri su Roman Bilinski. E’ bello ricordare come la vita di questi artisti si e’ mescolata a quella di Bordighera e dei bordigotti. E’ un’eredita’ che hanno lasciato a noi soltanto, unica quindi e da tener ben viva. A questo proposito desidero ricordare un altro pittore che scelse di vivere a Bordighera e che si mescolo’ con passione alla vita e attivita’ locali. Federico Barone von Kleudgen fu il pittore dei pescatori. Per me e’ un ricordo vivissimo che mio zio Geppe Siccardi usciva in barca con lui, per fare attivita’ di pesca o semplicemente per accompagnarlo a studiare il mare. Geppe e Frieda von Kleudgen, figlia del pittore, hanno tenuto a battesimo l’ultima bandiera dei pescatori. Li vedo ancora scendere i gradini della chiesa di Santa Maria Maddalena, insieme alle Autorita’ cittadine, dopo la benedizione della bandiera. E se apro la bellissima antologia “Bordighera Chiuso Domenica 19 tutti a vedere la meraviglia di Villa Regina Margherita diventata Museo: un magnifico restauro, uno splendido adattamento. Proprio dirimpetto al nuovo museo esiste da anni il celeberrimo Museo Bicknell, rigorosamente chiuso nei fine settimana. Da anni questa antica realtà culturale non riesce, per mancanza di perso- Siamo rimasti tutti incantati dal recupero e dal restauro operato alla villa Regina Margherita; abbagliati dalle opere d’arte che vi sono state introdotte. Inaspettatamente, qualcuno è di parere diverso. di Caterina Steiner M Ieri” curata da Enzo Bernardini e Giuseppe Bessone, trovo a pagina 60 l’ immagine del quadro di von Kleudgen intitolato “La portatrice di palme”. La giovane donna rappresentata in quel quadro e’ mia zia Assunta. Incoraggio chi ha un momento di tempo a ripercorrere le immagini dei quadri di von Kleudgen nell’antologia. Raccontano quel passato di Bordighera con cui alcuni di noi sentono ancora legami diretti. Dipingeva a Bordighera Alta nella Villa banana. nale e di risorse, ad operare sul territorio come vorrebbe. Per anni il Bicknell non è stato in grado di operare perché erano fuori uso i servizi igienici. Una situazione paradossale per il mondo culturale bordigotto nel momento in cui si inaugura una realtà megagalattica ed un’altra, pur gloriosissima, rimane chiusa perché non funzionano i cessi . Spillo argherita di Savoia aveva scelto di soggiornare a Bordighera per la bellezza dei tramonti, il clima mite, l’ambiente raffinato e di alta cultura e…Bordighera, cittadina eletta dalla Storia, possedeva orgogliosamente l’esclusività di tanta attenzione. La villa della regina era considerata dai bordigotti un grande gioiello di famiglia, un diamante di una preziosità singolare, mai sfacciatamente ostentato ma custodito in modo sommesso, incastonato tra il verde degli alberi dalle foglie perenni. Quel gioiello è sparito. A dimostrarne l’esistenza passata è rimasto solo il vuoto portagioie. E’ stato facile incontrare chi ritiene che i gioielli d’epoca debbano essere rifatti perché passati di moda e crede importante e necessario fonderli nel crogiolo dell’oblio… E adesso…? Dove sono le tracce dell’eclettica regina dalla forte personalità? Dov’è Margherita che amava i libri,il pianoforte e l’aulico mandolino? Nella villa non si trovano più segni. Non si avverte il suo passaggio nelle stanze, il fruscio dei lunghi abiti che sfioravano il parquet. Di Lei, prima regina d’Italia, resterà il suo profilo tracciato da scrittori e poeti, i ritratti eseguiti da pittori e fotografi. Ricordi pallidi, sfumati, sistemati chissà dove, sostituiti da altri “preziosi” che non parlano delle nostre personali radici. Bordighera ingrata, misera e passiva… quale fiaba racconterà alle future generazioni? Un pesante sipario è sceso lentamente su quest’ultimo atto di storia bordigotta. Lo spettacolo é finito nel momento stesso in cui veniva rappresentata,nelle numerose stanze della villa, una sequenza infinita di bellissimi quadri i cui autori si dovevano cercare ed interpretare attraverso mappe disegnate, come in una sorta di caccia al tesoro. Un teatro dal finale doloroso, con tinte gravi che non hanno riscosso il nostro applauso. Nel mondo marino, il paguro bernardo occupa la conchiglia più bella dopo aver spodestato il proprietario…In questo caso qualcuno ne ha tratto ispirazione: i “cangreghi” hanno compiuto la loro mossa vincente: hanno dato scacco alla regina. N.d.r.: “Cangrego” è il sostantivo bordigotto del paguro bernardo”. Pagina 4 Paize Autu Area portuale a cura di Mauro Sudi Esercitazione antincendio Giovedì 9 giugno alle 09.30 è stata effettuata un’esercita zione al porto di Bordighera, organizzata dal Comandante della locale Delegazione di Spiaggia 1° Maresciallo Lgt. Giacomo Denaro; il tema era l’incendio a bordo di una unità da diporto ormeggiata al pontile “B”, il “Lancillotto”, con ferito a bordo. Chiamati il 115 ed il 118, sono intervenute rapidamente le unità di pronto intervento dei Vigili del Fuoco (Caposquadra Ing. Boi) e della Croce Rossa (Caposquadra Sig. Ricotta); I VV.FF. rendono rapidamente agibile l’accesso al cabinato permettendo al personale della C.R.I. di soccorrere l’infortunato. Nel frattempo è intervenuta la CP 882 al comando di Capo Pittaluga pronta a scostare le imbarcazioni a fianco del “Lancillotto”. Dopo aver prestato i primi soccorsi, il ferito è stato rapidamente imbragato sulla barella, i soccorritori, non senza difficoltà a causa dello spazio angusto dell’imbarcazione ed il sartiame che limita la libertà di movimento, è stato sbarcato e portato rapidamente sulla vicina ambulanza in attesa. I pompieri, dopo aver verificato l’eventualità di piccoli focolai d’incendio hanno messo l’imbarcazione in sicurezza.Terminata l’esercitazione si è tenuto un breve briefing tra i gruppi di pronto intervento. Regata velica internazionale Il 5 giugno, con un bel vento di 15 nodi, ha preso il via la Regata Velica Internazionale per yachts d’altura -1° Trofeo Cala del Forte - su un percorso di circa 11 miglia, organizzata dallo Yacht Club Sant’Ampelio Durante il percorso verso la boa di Bordighera il vento è rinforzato e dopo il giro boa in direzione Menton si è aggiunto un forte piovasco con aumento del moto ondoso. Successivamente,in rotta verso il traguardo di Ventimiglia, sono peggiorate ulteriormente le condizioni meteo con pioggia, forti raffiche di vento e onde in ulteriore aumento costringendo gli equipaggi a miracoli d’equilibrio e che, tra l’altro, han- no causato il disormeggio della boa di segnalazione della secca di Capo Mortola e purtroppo, mancando il segnale di pericolo, il “Blue Swell” di Pierpaolo Lerda ha urtato gli scogli. La classifica vede al primo posto “Il Grifone del mare” di Gianni Trapani, seguito da: “Neverland” di Luigi Degioanni, “Birba” di Paolo Giunta, “Tabor” di Antonio Zinghinì e “Paola” di Fernando Parmeggiani, mentre le altre imbarcazioni si sono ritirate a causa delle condimeteo avverse. 10 giugno: alzabandiera Nazionale in apnea Davanti al porticciolo turistico di Bordighera, si sono svolti 2 eventi importanti per gli amanti delle attività subacquee durante il ponte del 2 giugno 2011: lo stage collegiale preparatorio alla stagione agonistica 2011 degli azzurri dell’apnea e il 1° Corso Nazionale per Giudici ed Assistenti di Gara Federali. La nazionale italiana di apnea ha iniziato i suoi allenamenti in vista degli importanti appuntamenti del calendario agonistico 2011. In particolare il Campionato Italiano di Jump Blue che si svolgerà a Genova tra il 9 e il 10 luglio organizzato dalla Lega Navale di Quinto e il Campionato Mondiale che si terrà a Tenerife verso la fine di agosto. Il Centro Sub Riviera dei Fiori, guidato dal RDR Michele Geraci e dal suo Presidente Diego Fioravanti, non solo si è reso disponibile ad assistere lo staff tecnico ed atletico negli aspetti logistici e organizzativi della sessione di allenamento, garantendo appoggio a terra e in acqua, ma ha colto l’occasione per organizzare il 1° Corso Nazionale per Giudici ed Assistenti di Gara federali che ha visto partecipare allievi da Genova, Asti, Torino, Sondrio e Milano. Il meteo, pur nella forte variabilità che ha caratterizzato il lungo ponte un po’ in tutta Italia, non ha rappresentato un grande ostacolo nella preparazione del campo di Jump Blue e nel corso delle prove. Anche nella mattinata di domenica, dove il vento e il mare di levante hanno messo a dura prova la sistemazione in acqua dei cavi di allenamento per la seduta di apnea in assetto costante, è stato possibile portare a termine il programma previsto con piena soddisfazione degli atleti e del supporto subacqueo che ha avuto l’occasione di provare direttamente l’esperienza agonistica. Il mattino del 10 giugno, festa della Marina, alle ore 09.00 è avvenuto l’Alza Bandiera presso il monumento che onora i “Caduti del Mare”. La data ricorda l’impresa dei Mas al comando di Luigi Rizzo (Mas 15) e Giuseppe Aonzo (Mas 21) che ai primi chiarori del 10 giugno 1918 avvistarono una grossa formazione navale austriaca formata da 2 corazzate ed una poderosa scorta, in missione d’attacco nel canale d’Otranto. Rizzo, già affondatore della corazzata Wien sei mesi prima in un’incursione nel munitissimo porto di Trieste, guida a lento moto la sezione Mas ed al momento opportuno si lancia all’attacco verso la linea delle navi di scorta, zigzagando per non essere colpito dal nutrito fuoco d’artiglieria e passando tra loro riesce ad avvicinarsi a La regata Cala del Forte disturbata da vento, pioggia e grandine meno di 300 metri, lancia due siluri contro una delle corazzate nemiche colpendola ripetutamente. Liberatosi con grande abilità dal cerchio di cacciatorpediniere che da ogni lato lo bersagliavano, riesce a disimpegnarsi e a danneggiare gravemente un caccia nemico con le bombe di profondità. La corazzata Szent Istvan (Santo Stefano) colpita dai due siluri, si capovolge ed affonda. Con il successivo affondamento della corazzata Viribus Unitis nel porto di Pola, da parte di incursori della Marina, la flotta austriaca non fu più in grado di effettuare alcuna operazione offensiva verso le coste italiane. Un momento dell’esercitazione svoltasi nel porto con la partecipazione di tutte le realtà del soccorso: CRI-VV.FF. – Guardia Costiera Paize Autu Pagina 5 Pittori a Bordighera, oltre Monet ROMAN BILINSKI: L’OPERA AL PASSO DELLA VITA di Sergio (Ciacio) Biancheri B ilinski non dimenticava il bel periodo passato a Bordighera Alta nella villetta del beodo. Ricordava con me persone e cose, come i coniugi Biancheri, Ottavio e Bice. Ottavio un bravo muratore, Bice una brava cuoca, che preparava a Roman dei buoni piatti. Bice era una donna formosa, dal bel viso, simpaticissima, che lo rallegrava con le sue battute. Anche Bilinski era spiritoso nei suoi confronti e con molta simpatia la ricordava come “la culona”, ridendo come un bambino. Negli anni i suoi autoritratti diventano sempre più complessi, con audaci mascheramenti. Da giovane dipingeva il suo bel volto virile. Nella vecchiaia cercava il malessere del suo volto con molta spavalderia. Si alternano così i vari autoritratti con diverse espressioni, alcune crudeli. Un’introspezione severa, di un realismo espressivo come solo lui sapeva fare. Profondo conoscitore dell’animo umano, ha scavato pittoricamente molto su se stesso. Non a caso, il suo ultimo quadro è stato un autoritratto non finito e dove il viso non è più che un’ombra, una presenza calma che si interroga. In Bilinski opera e vita sono andati di pari passo. Nella sua pittura ha esaltato la vita. Ha dipinto molti quadri di fiori, frutti, paesaggi, figure. Nella sua casa i quadri erano dappertutto: sulle pareti, per terra, negli angoli. Disegnava e dipingeva con metodo, osservando molto il modello. Sui quadri non finiti era solito inserire a distanza di tempo altri soggetti. Non perdeva tempo durante gli incontri: parlava e dipingeva. Molte delle tele sono state riprese con altre composizioni con risultati interessanti. Preparava le nature morte sul grande tavolo al centro del suo atelier. Ricordo che abbozzava più tele, che poi appoggiava al muro e che riprendeva in altri momenti. I suoi temi ricorrenti sono paesaggi, figure, anche cavalli e il mare. Cavalli e cavalieri nella steppa o nella neve, Un ritratto di Bilinski vecchio, rappresentato da “Ciacio”. In basso un ritratto dell’amico Tarquinio che suona il flauto. anche tra i cactus, in omaggio a Ennio Morlotti. Bilinski mi ripeteva un suo pensiero sulla pittura: “Cerco e cercherò soltanto il vero, non l’esaspera zione e la deformazione del vero. Mi piace essere e restare devotamente rispettoso d’ogni aspetto del mondo”. I colori brillanti e vivi erano da tempo entrati nella sua tavolozza. I colori di Bordighera, dei fiori, delle piante, del mare, del cielo avevano colpito il suo occhio. Il chiaroscuro di un tempo ha lasciato il posto a sciabolate di colore. Pennellate che comunque seguono la forma. In Bilinski c’è sempre il rispetto delle forme, anche con colori audaci. Un divario enorme con gli ultimi dipinti, sia nei ritratti, sia nei paesaggi. Bilinski non è mai un fauve, proprio perché mantiene nelle sue radici una cultura classica. La simpatia che nutre per Gauguin a volte affiora nei suoi dipinti per la cura dei suoi soggetti. Per le sue sculture adoperava la terra comprata nella vaseria dei fratelli Tonet a Vallecrosia, così come faceva Giuseppe Balbo, cuocendole poi nei loro forni. Per gioco mi insegnò ad eseguire piccole “tanagre”, statuine votive,e mi fece posare e modellò il mio volto in bassorilievo. Nell’ultima scultura ha modellato la testa del pittore Federico von Kleudgen. Opera in terracotta, poi in bronzo e sfortunatamente rubata nei giardini del porto di Bordighera. Bilinski ha eseguito ritratti molto belli, tra cui, oltre a prìncipi, ministri e ambasciatori, quello del pittore russo Alessio Iussupov, Trotszki, Kokoschka, Tomas Mann e sua figlia, Carlo Carrà. Tra tutti, quello che mi è rimasto impresso è Tarquinio, dipinto nel quadro Tarquinio suona il flauto. Questi era un giardiniere di una grande villa storica di Bordighera sulla via Romana. Ormai vecchio e stanco si accompagnava per passeggiare fuori dalla villa con una carriola. Una persona gentile, sola come un anacoreta. Dormiva in un sottoscala della villa, all’aperto. La sola coperta che aveva la cambiava una volta all’anno, a Natale. Dormiva su una branda di tipo militare, senza lenzuola. Un personaggio singolarissimo, che Roman ha dipinto stupendamente con commovente partecipazione. Negli ultimi tempi Bilinski aveva un problema agli occhi e aveva ripreso a modellare la terra. Era felice di vedermi. Lasciava il divano dove era disteso quasi al buio con delle garze sugli occhi e con slancio mi veniva incontro. Mi offriva un bicchierino di vodka e prima del sorso era d’obbligo mangiare un “bocconcino”. E mi parlava: “Dipingi i tuoi cari!” E’ stato in quel periodo che ho veramente conosciuto l’uomo: tollerante, signore, pieno di premure. Era il momento in cui, in privato, si apriva al dialogo profondo con maggior facilità. In pubblico invece era garbato, ma ironico, amava la battuta ad effetto: penso lo facesse per puro divertimento, senza alcuna cattiveria o secondo fine. E’ mancato sentendosi male all’improvviso, mentre scendeva in giardino. Fine Paize Autu Pagina 6 UN “PARMURELU” TUTTO D’ORO In persunagiu ARESCIU di Mario Armando Chiedo scusa! Sembra, ma non voglio criticare una persona. Lui ha ancora lontani cugini e non vorrei urtarmi con loro. Questa chiosa è solo un modo per ricordarlo. Lui sicuramente non ne sarebbe adontato. ***** C hi l’è Pascalin Aresciu? Il suo cognome ricorda una delle cime più alte della Liguria: Antola. Mai venuto ad attriti come a volte succede anche con compagni di scuola. Però mai remissivo. Le sue difese erano vere sentenze filosofiche. Pochi studi; a quei tempi si lavorava già in tenera età. La sua esistenza è stata strana e stramba. Sicuramente intelligente o almeno così pareva a noi “ciù pecin”. Lo ricordo in possesso di un libro che elencava la conquista dell’India. Gli erano rimaste impresse le gesta d’un lord inglese comandante. Kyciner (non scommetto sulla grafia): ricordava date precise su battaglie e altre imprese guerresche. Noi in età scolare pendevamo dalle sue labbra. Sembrava un oracolo. Magari avessimo ascoltato così attentamente gli insegnanti alle lezioni scolastiche. Gli anni passano, sul Capo partite a palla, spesso a piedi nudi, a risparmiare scarpe pietose. Divago per dimostrare che erano tempi che “de sodi ghe n’eira pochi”, intanto le piante dei piedi divenivano vero e proprio cuoio. Torno al nostro. Malgrado l’avanzata età dei genitori dovette partire soldato. Allora la Patria non transigeva pure se latitava da poco qualsiasi conflitto. Eccolo in Puglia-Salento-Gallipoli, porto vinicolo più conosciuto del Mediterraneo. Sentito il gusto del nettare di Bacco, subì una metamorfosi. Pur mantenendosi frugale di pasto, non seppe più esserlo nel bere. L’aria del Sud forse, gli aveva rinsecchito la gola. In congedo, anche se sempre tranquillo, divenne razzista. Soleva dire che l’Italia terminava alla cava dei Termini, Ospedaletti era già non l’Alta Italia, ma l’altra Italia. Forse perché dopo bar Beppa e l’Arziglia non vi erano più mescite alcooliche; per cui scordò il Levante e non giunse mai più ad Ospedaletti. Come biasimarlo, senza vino era stato felice, ora con questo lo era ancor di più. Prese a frequentare la via di Ponente. Un paio di volte a settimana si recava a Ventimiglia, mai sprecando il biglietto filoviario. Preferiva la marcia d’avvicinamento alle osterie “pe vè se l’èira bon”. Giunto nel Borgo intemelio, non aveva più sete. Se quella persisteva…percorso inverso con stesse modalità. Costatazione non critica; lui era felice così. Chi siamo noi (anzi io) il modo di vivere non è uguale per tutti. Lui ha sempre rispettato chicchessia, mantenendosi pacato e giusto come al tempo che era chiamato, “da nui pecineti”, LINO. di Franco Zoccoli M algrado il pomeriggio non sia stato, almeno inizialmente, dei più primaverili, in breve tempo la splendida sala Pompeo Mariani dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri, si è affollata di bordigotti, che hanno voluto partecipare a questo evento, manifestando l'affetto che noi tutti nutriamo, per questa grande studiosa e storica della nostra città e delle nostre origini, e mi riferisco alla Professoressa Annamaria Ceriolo Verrando alla quale all'unanimità la giuria presieduta dalla Professoressa Gisella Merello, ha conferito il "Parmurelu d'Oru" per l'anno 2011. E' un riconoscimento che va ad una personalità bordigotta che abbia onorato, con il proprio impegno, il nome di Bordighera nel mondo. Dopo due volumi ed innumerevoli pubblicazioni, senza dubbio Annamaria ha pienamente meritato questo ambìto riconoscimento, ideato da Romolo Giordano, che ha rappresentato in questo contesto la Associazione culturale, "U Descu Rundu" della quale ne è il presidente. Dopo i saluti di benvenuto di Romolo é intervenuta la Dottoressa Gisella Merello quale presidente della Giuria e quindi la signora Daniela Gandolfi padrona di casa, che hanno illustrato brevemente la figura le opere ed il grande lavoro effettuato dalla "premiata" per la storia dei nostri luoghi, e della nostra città, effettuando accurate ricerche in tutti gli archivi, possibili ed immaginabili della nostra regione e non solo, dalle sue origini sino ai giorni nostri. Dopo la consegna del riconoscimento, la professoressa ha intrattenuto l'attento pubblico con una breve conferenza, nella quale ha illustrato brevemente i punti più salienti della storia dei nostri luoghi e della nostra città elencando siti, monumenti ed opere d'arte tutt'ora esistenti che fanno parte del nostro patrimonio. Il tutto si è concluso con ricco buffet offerto dai componenti del "Desco Rundu" associazione culturale della quale fanno parte un gruppo molto compatto di ristoratori locali, che ha promosso questa bella iniziativa giunta già alla sua quarta edizione. Nella foto: Daniela Gandolfi, Mara Lorenzi, Gisella Merello, Anna Maria Ceriolo, Romolo Giordano. A CUMPAGNIA D’A PARMURA Giovedi 28 luglio a partire dalle ore 21, nei giardini della Chiesa Anglicana verrà presentata la nuova Associazione all’interno di una serata monstre dal titolo: “Le palme a Bordighera: una risorsa?” Interverranno: -il dott. Claudio Littardi presidente dell’Associazione per lo sviluppo e la salvaguardia delle Palme; -il dott. Robert Castellana dell’Associazione Phoenix, sociologo, studioso del paesaggio; - il dott. Marco Ballardini, biologo del C.R.A (Centro Ricerche Agricoltura) del Ministero delle politiche agricole. Foto, filmati, confronti, proposte,tutto per le palme, quelle della città delle palme! Paize Autu Pagina 7 UNO SCRITTORE IN SALOTTO di Alice Spagnuolo mese ho deciso di utiQ uesto lizzare il mio consueto spazio per parlare non di un libro, ma di un museo: quello da poco inaugurato nella nostra città. Premetto che quello che leggerete è solamente il mio pensiero, il mio giudizio. Ognuno è libero di approvarlo o di contestarlo, io ho scelto di metterlo per iscritto per esprimere quella che è la mia verità. Come moltissimi bordigotti e altrettanti foresti, domenica mi sono recata nella bellissima Villa della Regina Margherita per ammirarne le splendide sale in cui ora trovano collocazione opere d'arte appartenenti al tesoro che la famiglia Terruzzi, con grandissima ed encomiabile generosità, ha messo a disposizione dell'intera cittadina e di chiunque voglia vederla. La location è, a mio modesto parere, una delle migliori che una mostra permanente di quadri possa trovare. Se fossi un quadro, è proprio in una di quelle stanze bianche , luminose e accoglienti che vorrei stare. Tutto è degno di attenzione: dagli alti soffitti, ai giochi di legni policromi dei pavimenti, che a volte formano greche, e altre sono disposte a lisca di pesce. Le immense finestre, decorate in stile liberty, regalano scorci inediti e meravigliosi di Bordighera; la bellissima scala in marmo bianco sembra avvolgere dall'interno la villa, regalandole una sensualità leggera, una torsione interna che accompagna l'osservatore ai diversi piani. La terrazza è poi un polo di grandissima importanza scenografica, oltre che architettonica, in cui il bianco lucente di sole sovrasta il verde del parco circostante e domina l'incredibile blu zaffiro del nostro mare. Bordighera domenica ha dato il meglio di sè, regalandoci una giornata stupenda e una ulteriore cornice alla cornice della Villa stessa. Stando lassù e guardando verso l'orizzonte, si poteva veramente provare lo stupore e insieme l'angoscia di Monet che non sapeva come fare per riprodurre tutta quella luce sulla sua tela. Ma torniamo all'inizio. Appena entrata nel primo salone, però, ho provato subito un forte shock: molti visitatori, forse stanchi e storditi per la troppa meraviglia, se ne stanno seduti (per non dire stravaccati) su alcune delle opere esposte: poltrone e divani rico- perti di morbido velluto dai toni caldi e accesi che, evidentemente, hanno incantato gli amanti d'arte lì riuniti, proprio come facevano quando erano gli aristocratici ospiti della Regina a sedervisi. Mi è sembrato che non mancassero gli addetti allo sgombramento generale (anzi, non ho mai visto un tale dispiegamento di forze umane reclutate all'interno di un museo...), ma a cosa servivano? Immagino quei divani fra qualche anno, quando migliaia di persone vi si saranno sedute a riposare. E non solo i divani, ma anche quei tappeti antichi e preziosi, finemente intessuti da mani esperte, che vengono calpestati da tutti! Lo stesso vale per il meraviglioso parquet. Insomma, se continua così, il museo rischia di perdere gran parte delle sue attrattive di inestimabile valore nel giro di un decennio. Per limitare i danni forse non sarebbe sbagliato posizionare, di tanto in tanto, una qualche seggiola per chi necessita di sedersi, anche solo per ammirare più a lungo un quadro. Ed ecco la seconda difficoltà incontrata: ammirare il quadro. Ci ho provato, da diverse angolazioni, ma per alcuni ho dovuto rinunciare: quelle luci a intermittenza puntate sui dipinti non aiutavano il mio occhio. Forse sarà un mio problema di vista, essendo io miope e astigmatica. Mi piacerebbe sapere se è davvero così o se esistono delle coordinate geografiche da inserire in un apposito navigatore satellitare per sapere dove conviene piazzarsi per riuscire a vedere l'opera intera. Vorrei però esprimere anche un ringraziamento a chi ha pensato che noi tutti fossimo grandi esperti d'arte, così eruditi e dotti da non aver bisogno nemmeno di sapere cosa stiamo guardando. Va bene che a disposizione del turista, se fortunato, c'è un opuscolo recante nome e cognome dell'artista (mancante però dei preziosi soprannomi che a volte sono più ricordati dei nomi) e titolo dell'opera. Questo è tutto, il resto è libera interpretazione. Per i turisti stranieri, poveretti, ci sono solo le date a cui fare riferimento, visto che nessuno ha pensato a tradurre, almeno in inglese e francese, i titoli dei quadri per loro. Va bene che all'estero l'istruzione è migliore e che bisogna lasciare che sia l'opera stessa a svelarsi a noi, ma questo forse TIRO A SEGNO Equitalia Martedì 14 giugno, avendo qualche bollettino ICI da pagare, Ampè, per risparmiare qualche Euro sulle spese di spedizione si reca al nuovo ufficio che l’Equitalia apre una volta alla settimana all’interno del mercato coperto. A parte che in prossimità di certe scadenze le aperture e gli orari andrebbero un pochino dilatati, il nostro si mette correttamente in fila, dopo aver preso il numero di prenotazione, come dal macellaio al supermercato. Al momento del suo turno l’impiegata lo avverte, prima ancora di incominciare, che i pagamenti sono accettati solo con carta di credito. Ampè non batte ciglio e tira fuori la sua portentosa carta della Posta con in bella mostra l’icona del circuito Maestro. Sorpresa dolorosissima! Equitalia non prende la carta di credito del Bancoposta. Arrabbiatissimo per il contrattempo Ampè si reca alle Poste dove un’impiegata prende atto, senza però dargli soddisfazione. Intanto spedisce i bollettin pagando € 5,50 di tassa. Proibito Domenica 19 giugno, Piazza del Popolo ore 13. Un’auto con due signore a bordo entra in piazza e si ferma in prossimità della pizzeria “La Piazzetta”. Con grande fatica la signora più giovane cerca di far scendere dalla macchina quella più anziana visibilmente handicappata. In quel momento transita per la piazza un signore che, vedendo la scena si avvicina e, dopo essersi identificato con un tesserino, “fa nera- nera” la signora più giovane apostrofandola: che in piazza le auto non possono entrare, che c’è un cartello grosso come una casa, ecc.– Dal ristorante escono degli addetti cercando di spiegare che trattasi di persona anziana e disabile per cui occorre avere pazienza. Interviene anche l’unico bordi gotto presente in quel momento in piazza il quale, con fare anche un po’ alterato prende le difese delle due signore: “In piazza entrano con l’auto cani e porci e proprio a una disabile viene contestato l’ingresso”. Sparito il sedicente poliziotto le signore si accomodano per il pranzo lasciando l’auto di fianco alla chiesa. Colpiti “Abbiamo cercato di colpire dove non era indispensabile, per investire negli eventi più qualificanti”. Così hanno risposto i Commissari straordinari alla Stampa che chiedeva come mai sono stati azzerati i contributi alle associazioni ed aumentati in maniera esponenziale i canoni per l’uso dei locali pubblici, obbligando le varie realtà culturali, sportive e di servizio a migrare nei paesi viciniori (i quali peraltro hanno accolto i transfughi con grande, generosa disponibilità). A parte la caduta di stile, sarebbe interessante conoscere questi eventi così qualificanti, tali da fare tabula rasa di tutte le attività spontanee, popolari e tradizionali operanti da anni sul territorio. Queste attività costituiscono l’humus per coltivare relazioni aggreganti, senza le quali anche “le attività più qualificanti” diventano cattedrali nel deserto. non basta a chi non fa di mestiere il critico d'arte. Dopo la visita, c'era per me ancora un piccolo ed entusiasmante momento: la visita della libreria. Erano anni che attendevo di entrarvi per vedere i gadgets creati per la mostra. Sono entrata così, piena di speranze, all'interno di essa e ho cercato a lungo e meticolosamente per trovarne traccia, senza alcun risultato. Immaginate la mia delusione quando, dopo aver controllato in ogni angolo e letto tutti i titoli dei libri in vendita, ho capito che no, Bordighera era stata esclusa dalla festa. Tra la nostra città e l'arte esiste un legame così forte che, forse, sembrava quasi pleonastico, ripetitivo, scriverlo anche su una matita da portarsi via, su una cartolina, o sullo stesso catalogo della mostra, in cui la "Villa Regina Margherita" sembra fluttuare così in un luogo mitico, lontano dal mondo e dalla realtà stupenda e unica in cui invece, (s)fortunatunatamente si trova. Paize Autu BREVI DI CRONACA a cura di gicipi Ombrelloni chiusi A lamentarsi è il presidente dell’associazione stabilimenti balneari, il nostro amico “Dome” Mazzitelli. Nonostante i prezzi siano rimasti invariati rispetto allo scorso anno, le prenotazioni latitano e non si è in grado di programmare una convincente stagione estiva. Non ci sono prenotazioni, neppure per agosto il che è tutto dire. Si dice che tutto qui da noi sia più caro, ma Mazzitelli sostiene che i prezzi sul bagnasciuga sono identici all’anno scorso. Noi residenti di norma non frequentiamo gli stabilimenti balneari quindi non siamo in grado di giudicare la bontà o meno delle loro offerte. I prezzi in generale da noi sono più alti per via di molti fattori primo fra tutti quello della collocazione geografica e della orografia. Le spiagge non sono il massimo e la cortesia dovrebbe fare la differenza. In sce u Cavu I container e le recinzioni montate in questi giorni sul Capo e in pineta sono di preludio ai lavori per la sistemazione di un collettore per la raccolta delle acque che dalla Via dei Colli scendono a valle copiose, durante le piogge e i temporali. Tale collettore servirà anche a ricevere tutti gli scarichi piovani delle vie affluenti. Si risolverà così, una volta per tutte, l’annoso problema degli allagamenti che ostacolavano il movi- mento dei residenti di tutta la zona che dal “giro d’Argento” arriva alla Piazza del Municipio. I lavori in questione fanno parte di una deliberazione della Giunta disciolta, che prevedeva anche la sistemazione dei dossi provocati dalle radici dei pini nella discesa che attraversa la pineta, per un ammontare di 170 mila Euro. Sotto la scibreta poi verrà montato un angolo attrezzato (con tanto di palco e sedie) per le manifestazioni estive facenti capo alle rappresentazioni “Touscoleurs”che saranno programmate per i mesi di luglio e agosto. Ma tutta la spianata, a dire il vero,dovrebbe venir meglio governata e manutenuta. Al cronico problema dell’isola ecologica fa da contraltare la zona dei gabinetti con i rottami di sedie e panchine buttate sopra e sotto quella struttura. Per non parlare dei panettoni che dovrebbero delimitare i campi da boccie che sono stati quasi tutti divelti per permettere alle auto di entrare all’interno di quello spazio. Se aggiungiamo a tutto questo le gimkane che settimanalmente le scuole guida scooteristi effettuano nella zona sud-est del piazzale, lo sfruttamento è completo. Occorre rivisitare la locazione e farla diventare un punto di eccellenza per tutto il Paese Alto e, perché no, per tutta Bordighera. Mostra documentaria Mèntre in tu Paize A cura dell’Archivio di Stato, sezione di Ventimiglia, si può ancora visitare (fino al 30 giugno) la mostra: “Il patriottismo a Ventimiglia dallo Statuto Albertino a Roma capitale-Personaggi e avvenimenti”, al cui allestimento ha partecipato anche la prof.ssa Ceriolo, la quale nel prossimo numero ci darà notizia del documento esposto nella mostra, che elenca i militi di Bordighera, Borghetto e Sasso, appartenenti alla 1^ Compagnia del 2° battaglione della guardia Mobile della Divisione di Nizza (1848/49). A Bordighera Alta ci accingiamo ad entrare nella stagione più calda con i soliti irrisolti e Cheli du Sciasciu In tempo per l’inizio delle manifestazioni estive, sono terminati i lavori di impermeabilizzazione e rifacimento della Piazza Caprera, sito canonico di festini e spettacoli sciascenghi. La notizia è che tutto il lavoro, per un accordo stipulato con l’amministrazione decaduta, sarebbe risultato a carico della Pro-Loco Sasso con un intervento pubblico relativo al materiale da costruzione necessario. Decaduta che fu la Giunta è passato tutto in cavalleria per cui il costo totale del rifacimento è rimasto sul grop pone al comitato Festeggiamenti per un ammontare di varie migliaia di Euro. Ma non fa nulla, che la festa o meglio i festini, comincino! immutabili problemi. Piccioni, Gabbiani, Gatti e cani la fanno da padrone all’interno di un Centro storico che non ne può davvero più. Basta guardare alla raccolta dei rifiuti, ai bidoni debordanti e maleodoranti, che non sarà la situazione napoletana, ma non è neanche un bel biglietto da visita per chi ci viene turisticamente a trovare. Per non parlare dell’assedio delle auto che nella bella stagione diventa opprimente e per la cui soluzione non si fa nulla. E che dire del comprensorio del Beodo sempre più abbandonato che dà il benvenuto agli escursionisti all’interno della antica galleria satura di liquami fognari sempre ricorrenti. E attenzione a come camminate in piazza e nei carrugi con le pavimentazioni divelte e mai mantenute (quella della Maddalena poi è tutto un programma per ginocchia e caviglie). Ma noi non siamo Sasso e non possiamo farci carico di lavori e manutenzioni. Deve intervenire l’Amministrazione quale che sia - perlomeno a mantere in vita un minimo di decoro. Se non per i turisti, almeno per noi residenti che in Paese ci abitiamo. Paize Autu Direttore Responsabile: Giancarlo Pignatta Registrazione del Tribunale di Sanremo nr. 03/08 del 04/07/008 Direzione-Amministrazione-Redazione: 18012 Bordighera Alta – Via alle Mura, 8 Le firme impegnano gli autori degli articoli Stampato in proprio a Bordighera Alta Collaboratori: Stefano Albertieri, Mario Armando, Carlo Bagnasco, Simona Biancheri, Anna Maria Ceriolo, Giacomo Ganduglia, Claudio Gazzoni, Mara Lorenzi, Irma Murialdo, Gianni Natta, Mattia Riello, Alessandro Seghezza, Alice Spagnolo, Mauro Sudi, Ampeglio Verrando, Franco Zoccoli, Lucia Xaiz. Sito informatico a cura di Mauro Sudi Pagina 8 “U Risveiu Burdigotu” Sede: Via alle Mura 8 in questo senso18012 Bordighera Alta Orario : lunedì e venerdi dalle ore 16,00 alle 18,00 giovedì dalle 21 alle 23 e-mail: [email protected] Internet: www.urisveiuburdigotu.it Telefono: 3464923130