Generoso Crisci Circolo Culturale Francesco Solimena Il Circolo Culturale Francesco Solimena COMUNICA CHE sabato 10 aprile 2010 alle ore 17,30, nei locali del Circolo siti in Sala di Serino alla Piazza Cicarelli n°3, verrà presentata la monografia Generoso Crisci parroco, ricercatore, storico. Il libro sarà presentato dall’ autore, Dr. Filomeno Moscati. Introdurrà il presidente del Circolo, Gigino Boccia. La popolazione è invitata a partecipare alla presentazione. Circolo Culturale Francesco Solimena Il Presidente Gigino Boccia 1 Moscati Filomeno © Copy rìght Divieto di riproduzione Riserva di tutti i diritti 2 Generoso Crisci Presentazione di Generoso Crisci Il prof. Silvio Accame, illustre storico e professore universitario, ordinario di Storia greca nell’Università La Sapienza di Roma , in un suo bellissimo libro intitolato “Perché la storia”, dopo aver delineato ed esaminato il problema della nascita della storia e , in particolare, quello della nascita della storia moderna, intesa come ricerca della verità, avvalendosi di tutte le fonti atte a comprovare la veridicità del racconto storico, e come confutazione delle menzogne, attraverso la valutazione critica dei racconti non suffragati da prove inconfutabili , tratta delle varie forme del racconto storico: la storia poetica in cui il sentimento prevale sul raziocinio , come la “Storia di Roma di Tito Livio; la storia aneddotica che tende a mettere in risalto aneddoti legati alla vita privata dei grandi uomini, come accade nelle “Vite dei dodici Cesari” di Svetonio. la storia retorica, che tende ad avvalorare una verità personale che non corrisponde a quella storica, come accade nell’”Apologia di Lorenzino dei Medici” , detto Lorenzaccio; la storia cronachistica, che, limitandosi ad una pura elencazione dei fatti accaduti, è avulsa dalla vita e rimane, perciò, cronaca senza diventare storia come accade nei “libri di famiglia” dei mercanti fiorentini dell’epoca di Dante e del Boccaccio: Anche le biografie, come quella che oggi presentiamo, fanno parte dei racconti storici, sono cioè una forma di storia, ma, poiché il racconto della vita di una persona include sia episodi della vita privata che di quella pubblica, Silvio Accame le annovera fra le pseudostorie. Esse, inoltre, sono anche classificate come opere letterarie. 3 Moscati Filomeno Al di là di queste distinzioni, che tendono ad inquadrare le biografie in una specie e in un genere storico - letterario, a me preme evidenziare che la biografia, com’è comunemente intesa nell’epoca contemporanea, allora può ritenersi veramente tale, quando, pur non tralasciando di riportare e illustrare le note salienti della vita intima e privata, fa emergere tutta intera la personalità del personaggio di cui descrive l’esistenza. E’ questa la ragione per cui, nella biografia che viene presentata a voi oggi, partendo dalle modeste origini familiari, attraverso il racconto della sua vita ho cercato di mettere in evidenza tutte quelle qualità e quelle doti, sia naturali che acquisite, capaci di fare emergere la personalità di monsignor Generoso Crisci. La personalità di un uomo e, soprattutto, quella di un artista, sia esso pittore scultore, poeta, letterato o storico, è costituita da un complesso di qualità naturali quali il genio, l’ispirazione, il sentimento, la capacità di pensieri elevati, e di qualità acquisite, quali la cultura, la tecnica, la capacità di imitare e modificare, rendendole proprie e diverse, le immagini e le intuizioni altrui. La narrazione della vita di un uomo è, perciò, un racconto non solo di fatti ma anche di sentimenti e di passioni, ma essa diventa una biografia solo quando attraverso il racconto di fatti, sentimenti e passioni riesce ad individuare i punti centrali ed essenziali della vita di un uomo, quei punti focali, che, guidandone i passi come un filo conduttore, lo sorreggono, lo confortano, lo esaltano e sempre ricompaiono, in modo più o meno palese, in tutta la sua opera. Questi punti focali ho cercato di fare emergere dal racconto della vita e dall’analisi delle opere di monsignor Generoso Crisci. Essi sono: la Fede, qualità che presuppone uno stato di grazia che è frutto anche di un intimo sentire; la cultura, scaturita dagli studi umanistici e giuridici, che lo hanno reso un’ autorità nel campo del diritto ecclesiastico e canonico; 4 Generoso Crisci l’acume critico-storico, evidenziato nelle due monumentali opere storiche da lui scritte, “Salerno sacra” e “Il Cammino della Chiesa salernitana nell’opera dei suoi vescovi”. Nella monografia, che viene oggi presentata, gli ultimi due capitoli sono dedicati proprio alle sue opere storiche, che, come emerge dai titoli delle stesse , hanno per base la storia sacra, cosa che sembrava limitare sia l’importanza delle opere che la personalità dell’autore come storico. Dalla lettura critica delle sue opere storiche, fatta da diversi autori citati nella bibliografia a piè di pagina, emerge invece la personalità di uno storico di grande valore, per il rigore scientifico con cui sono state compiute le ricerche, per la ricchezza documentale che le correda, per l’acume critico con cui esse vengono vagliate, e, soprattutto, per il campo storico che esse abbracciano, poiché, pure avendo per base la storia sacra, esse spaziano nel campo assai più vasto della storia senza aggettivi. A uno sguardo superficiale e distratto la Salerno sacra può sembrare , infatti, una storia di chiese, monasteri e cappelle, ma, a una più attenta lettura, essa si rivela la storia di interi casali, paesi e città che da questi luoghi di culto presero origine e ne condivisero le sorti, non solo come espressione dell’evoluzione della vita religiosa ma anche della vita civile, che di quella religiosa era diretta conseguenza. Ciò che dà alla Salerno Sacra la valenza di un’opera storica in assoluto è proprio il fatto che in essa, accanto al ricordo di cappelle chiese e conventi in parte scomparsi e non più esistenti, rivive la storia sociale e civile di famiglie, comunità e popoli, che a quei sacri monumenti erano legati con vincoli così tenaci da essere sopravvissuti intatti , nella toponomastica, e ancora palpitano di vita vera nelle tradizioni popolari. La Salerno sacra di Don Generoso Crisci assume un’importanza rilevantissima per la storia di Serino perché, come Egli stesso afferma, i luoghi sacri hanno costituito nel passato, e forse lo sono ancora tuttora, un riferimento di solidità e di continuità e, perciò, 5 Moscati Filomeno rappresentano la traccia permanente della vita delle popolazioni che abitarono nell’antica “Terra di Serino”e ne costituiscono la storia , perché queste popolazioni vivevano in simbiosi con chiese e monasteri a causa dell’intreccio socio economico che queste strutture producevano nei territori di loro competenza. Assai più complessa risulta la valutazione storica de Il cammino della Chiesa Salernitana nell’opera dei suoi vescovi, perché essa, riguardando non un monumento ma un’istituzione religiosa, “deve far trasparire la vita dello spirito che circola nell’organismo ecclesiale... e la forza vivificante dello Spirito che anima l’opera della Chiesa... perché la Chiesa,” afferma monsignor Guerino Grimaldi “ nella sua parte più intima e viva è spirituale e sovrumana e la storia dello spirito ,è sempre la più difficile e impenetrabile delle storie.”. La Chiesa, come istituzione, non è , però, soltanto di natura divina , ma anche umana, e, a causa di questa sua seconda natura, si è trovata coinvolta in avvenimenti e fatti della vita sociale che hanno causato un dissidio profondo fra uomo religioso e uomo civile e, consentendo al suo interno la presenza di santi e di peccatori, ha fatto sì, che la sua storia, umana e non soltanto divina, pur essendo ricca di santità è così piena di miserie. Questa duplice natura è posta in risalto nel Cammino della Chiesa salernitana ciò che fa di essa un’opera storica in assoluto e senza aggettivi e di monsignor Generoso Crisci uno storico di grande valore e, con sicurezza, la più alta personalità espressa da Serino nel campo delle discipline storiche, una personalità che ha grandemente onorato il suo paese nativo e che, perciò, al pari del francescano Salvatore Floro Di Zenzo, per quanto riguarda le discipline letterarie, non può, né deve, essere dimenticata. Serino,10-04-2010 Filomeno Moscati . 6 Generoso Crisci Introduzione Questa breve, ma, spero, esaustiva esposizione della vita e delle opere di monsignor Generoso Raffaele Crisci, tende a far meglio conoscere ai suoi compaesani, e non soltanto ad essi, la poliedrica personalità di un illustre figlio della nostra “Terra di Serino”. Una personalità, quella di Don Generoso Crisci, che si può definire, senza tema di smentita, eminente per fede, per cariche ricoperte nella Curia Arcivescovile di Salerno e, soprattutto, per la sua opera di storico della Diocesi Salernitana, opera che, nonostante sia spesso citata e richiamata da svariati autori, rischiava di rimanere confinata nei ristretti limiti della storia sacra pur avendo, quasi in ogni sua parte, il respiro e il taglio della storia senza aggettivi. Ho accolto, perciò, con gioia l’invito a far rivivere monsignor Crisci in una monografia che ne fissasse, nella memoria della generazione presente come di quelle future, il ricordo e il valore, invito rivoltomi dal suo esecutore testamentario, Don Donato De Mattia, che ha curato anche la stampa, postuma, della sua ”Salerno Sacra”. San Michele di Serino, 21-12- 2008 Filomeno Moscati 7 Moscati Filomeno 8 Generoso Crisci I La vita Generoso Raffaele Crisci nacque a Serino nella frazione Ferrari, il 28 novembre 1907, in una modesta famiglia che viveva con i proventi che il padre, Alfonso, ricavava dal suo lavoro di piccolo commerciante e mediatore di prodotti agricoli. In questo modesto borgo di Serino egli passò la sua infanzia e compì la sua istruzione elementare sotto la guida attenta ed amorevole di un fratello di suo padre, il venerando sacerdote, parroco della parrocchia S. Giovanni Evangelista di Ferrari e Vicario Foraneo di Serino, Don Orazio Crisci. All’età di 12 anni, il 4 novembre dell’anno 1919, anche grazie all’opera di questo suo zio paterno, entrò nel Seminario Arcivescovile di Salerno, ove rimase per otto anni, compiendovi felicemente i corsi di studio ginnasiale e liceale. Si spiega, perciò, l’affetto memore e riconoscente che sempre lo legò a questo pio istituto che aveva contribuito, in maniera preminente, alla sua educazione culturale e alla sua formazione spirituale e religiosa. Per le qualità che aveva messo in luce durante il corso di questi studi l’arcivescovo dell’epoca, monsignor Carlo Gregorio Maria Grasso O S B, lo inviò a Genova, nella residenza di S. Nicola del Boschetto, ove, presso i Benedettini di S. Giuliano d’Albaro, seguì il Primo Corso di Teologia a cominciare dal 14 ottobre 1927. Il Corso di studi teologici fu continuato per i tre anni successivi, dal 1929 al 1932, presso la Facoltà di Teologia annessa al Seminario Arcivescovile di Napoli. Il 4 aprile 1931 l’Arcivescovo, Monsignor Nicola Monterisi, gli conferì l’ordinazione sacerdotale nella cattedrale di Salerno e, nove mesi dopo la sua ordinazione , nel gennaio del 1932, conseguì la laurea in S. Teologia “magna cum laude”. Dopo la laurea in Teologia, Don Generoso Crisci venne inviato a Roma affinché, come alunno interno del Pontificio Seminario Romano per gli Studi Giuridici, potesse frequentare i Corsi di Diritto Canonico e Civile presso il Pontificio Istituto Utriusque Iuris di S. Apollinare, dove ebbe come professori Amleto Cicognani, poi divenuto cardinale e Segretario di Stato del Vaticano, Francesco Roberti, che divenne cardinale e Prefetto della segnatura Apostolica, e Arcadio Larraona, anch’egli divenuto cardinale e Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti , e, dopo quattro anni, essendosi distinto come uno 9 Moscati Filomeno dei migliori alunni dell’Istituto, vi conseguì, il 6 –11- 1935, la Laurea in Utroque Iure col massimo dei voti e la lode, discutendo la Tesi << De historia et doctrina “DELEGATIONIS A IURE” in Iure Romano, Canonico e in Codice Novissimo>>. Tornato nella sua diocesi venne nominato parroco della Parrocchia di S. Maria delle Grazie, in Salerno, ove fu insediato il 16 febbraio 1935, e, a partire dal 1936, divenne anche Professore di Religione, compito che espletò in diversi Istituti di Istruzione Secondaria della città di Salerno e come tale lo ricordo, poiché ho avuto la fortuna di averlo come mio professore, nel Liceo Classico Statale Torquato Tasso di Salerno, negli ormai lontani anni 1946 –1947. Le qualità di uomo di fede, di carità, di cultura, di organizzatore e di diplomatico, che aveva messo in mostra nell’esercizio della sua missione di parroco e di professore, non erano però passate inosservate e, nel 1949, egli fu chiamato a ricoprire la carica di Pro-Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Salerno e, dopo appena tre anni, nel giugno 1952, quella di Vicario Generale, carica che ricoprì fino all’agosto 1964, quando fu costretto a lasciarla per << manifesta volontà del Signore>>. Dal 1967 al 1984 fu direttore dell’Archivio Diocesano, un archivio importantissimo, per l’enorme massa di documenti che in esso erano conservati, ma poco funzionale per la consultazione poiché essi erano conservati affastellati, senza ordine e senza alcun criterio di sistemazione archivistica. In questo “mare magnum” di carte e documenti pergamenacei, come Egli ebbe a definirlo , monsignor Crisci , avvalendosi delle conoscenze che aveva acquisito conseguendo il Diploma in paleografia, diplomatica e archivistica presso la Scuola Vaticana, cercò con tutte le sue capacità e le sue forze di mettere ordine. Morì a Siano (SA) il 14 novembre 1997, alla veneranda età di anni 90, al termine di una vita di lavoro dedicato alla chiesa, allo studio e al prossimo. 10 Generoso Crisci II Le opere L’uomo di fede Parroco, professore, polemista, vicario diocesano Generoso Raffaele Crisci venne nominato parroco della parrocchia di S. Maria delle Grazie, in Salerno, il 10 gennaio 1936, e di essa prese possesso il 16 febbraio dello stesso anno. Fin dal momento del suo insediamento in questa, che era una delle parrocchie più povere della città, egli mise in luce le sue qualità di uomo di fede e di carità affermandosi immediatamente come capo spirituale e guida civile, oltre che religiosa, di questa comunità parrocchiale, costituita da un ceto fra i più umili e poveri della città di Salerno, dimostrando di possedere forte personalità, acuta intelligenza e carattere energico, qualità evidenziate da un’attività pratica risoluta e realizzatrice, che gli procurarono la stima e l’affetto generale della gente umile in mezzo alla quale viveva e alla quale egli dedicava, con altrettanta umiltà, le cure del suo ministero sacerdotale. L’attività pratica fu resa subito visibile con lavori di miglioramento e di restauro della chiesa parrocchiale, mediante la realizzazione in essa di un impianto elettrico a luce diffusa nello stesso anno del suo insediamento (1936); la pavimentazione in marmo nel 1937; la dotazione di un nuovo organo a motore elettrico nel 1939; la costruzione di una casa canonica nel 1942; e , dopo gli eventi bellici della seconda guerra mondiale (1940-1945), con una sobria decorazione in oro del suo interno nel 1947. Essa fu, inoltre, arredata di banchi per i fedeli nel 1949; abbellita anche esternamente con il rifacimento completo della facciata nel 1953; arredi e lavori interni ed esterni che resero questa chiesa, situata in uno dei rioni più poveri e miseri della città di Salerno, pur nella semplicità delle sue linee, luminosa, linda e accogliente. Sarebbe, però, oltremodo riduttivo circoscrivere a questi miglioramenti ecclesiali , pure importanti, l’attività che Don Generoso Crisci svolse nel suo ministero pastorale, giacché quella più rilevante e preziosa fu rivolta allo ambiente in cui egli esercitava la sua missione sacerdotale , tutta tesa non solo al miglioramento materiale di esso, ma anche, e soprattutto, ad una trasformazione spirituale e culturale del popolo dei fedeli, tale da poter apportare ad esso oltre che il benessere materiale anche quello spirituale. 11 Moscati Filomeno Manifestazioni rilevanti di questa sua attività furono: l’organizzazione dell’Azione Cattolica, che egli considerava come la vera sentinella avanzata per la riscossa morale, religiosa e sociale del cattolicesimo e dell’ambiente in cui viveva il popolo di Dio; la Scuola di Dottrina Cristiana, che arrivò a comprendere il 100/100 della popolazione giovanile della parrocchia e, accanto ad essa, la Scuola di Istruzione Religiosa agli Adulti. Segni dell’importanza che egli attribuiva al miglioramento sociale dell’umile ambiente in mezzo al quale operava sono l’istituzione, nella sua parrocchia, di un Circolo ACLI ( Associazione Cristiana Lavoratori Italiani) e del CIF (Centro Italiano Femminile), istituzioni tese proprio all’aiuto sociale dei lavoratori. Insieme ad esse incrementò le associazioni caritative, finalizzate più specificamente al miglioramento materiale delle condizioni di vita delle classi più umili della popolazione mediante l’attenuazione della miseria, fondando il Segretariato della carità, trasformato due anni dopo (1946) in Conferenza di S. Vincenzo, istituzioni attraverso le quali egli stimolò la generosità dei pochi ricchi per venire incontro e lenire le necessità dei molti poveri. Con questa sua incessante e fattiva operosità egli trasformò la sua parrocchia in una vera palestra di formazione del pensiero e della coscienza cristiana, dimostrando, così, di avere ben compreso quello che il suo vescovo, Monsignor Nicola Monterisi, aveva scultoreamente inciso nel testo della costituzione 73 del Sinodo Diocesano: “la parrocchia non è soltanto un ufficio burocratico ma un centro irradiatore di pensiero cristiano e animatore di vita soprannaturale sia individuale che collettiva”. Le qualità di insegnante e di ministro della fede, che egli aveva già dimostrato con l’istituzione della Scuola d’Istruzione religiosa per adulti nell’ambito della sua parrocchia, furono, ancora di più, evidenziate e messe in luce nei Corsi di cultura religiosa, che, a partire dal 1936, egli tenne, come professore di religione, in diversi prestigiosi istituti statali d’istruzione superiore della città di Salerno, quali il Liceo Scientifico (dal 1936 ), il Liceo Classico ( dal 1938 ), la Scuola Professionale Femminile ( dal 1948 ), l’Istituto Tecnico Femminile ( dal 1960) e, infine, presso la Sezione Laureate dell’Unione Donne della città di Salerno, corsi nei quali trasfuse oltre ai tesori del suo sapere anche quelli della sua fede e della sua religiosità. Contemporaneamente all’attività di pastore d’anime, monsignor Generoso Crisci non disdegnò di impegnarsi in quella di giornalista. Fu proprio la sua occupazione di parroco a spingerlo ad intraprendere un lavoro nuovo che egli, per informare e guidare le sue pecorelle, sentì come un dovere, quello del giornalista12 Generoso Crisci polemista. Cominciò, nel 1938, dando inizio alla pubblicazione di un quindicinale d’informazione che potesse raggiungere tutti i suoi filiani nel seno delle loro famiglie, cui diede l’emblematico titolo di “Cronaca parrocchiale” e nel quale, oltre ad evidenziare i problemi morali della parrocchia, metteva in guardia contro il male cercando di preservare i suoi parrocchiani dalla corruzione del pensiero e dei costumi. Fu proprio questa sua attività di pubblicista a far sì che l’Arcivescovo Monterisi, che l’aveva assiduamente seguita e molto apprezzata, lo incaricasse di collaborare come redattore, nel 1947, ai due settimanali salernitani “L’ora del popolo” e “Crociata nostra”, sui quali pubblicò, oltre ad articoli di carattere sociale e pastorale, appassionati ed efficaci scritti polemici con articolisti e scrittori anticlericali. In questa sua attività di polemista larga eco suscitarono, per la loro efficacia oltre che per la loro attualità, gli scritti intitolati Storia incompleta e Rispettiamo la storia, del 1943, richiesti con particolare interesse dagli Ebrei e dalle personalità della cultura che, in quel periodo, erano ristretti nei campi di concentramento di Padula e di Campagna; Siamo in crisi, del 1944, sulla triste situazione di quel periodo, e quello, più specificamente politico rivolto alla popolazione cattolica , intitolato La Religione Cattolica è una cosa seria e impone ad ognuno di assumere la propria responsabilità, cui fecero seguito, con lo stesso scopo, quelli intitolati Nostro dovere nell’ora presente, nel 1945, Breve catechismo sui doveri politici, nel 1946, Con Cristo o contro Cristo, nel 1947, L’ultima trincea e Io vo gridando catechismo , catechismo , catechismo , nel 1948, E’ doveroso parlarci chiaro, nel 1952, A tu per tu con la propria coscienza, nel 1953, per citare solo quelli più importanti, che furono diffusi anche sulla stampa nazionale. Nel pieno di queste sue attività lo raggiunse la nomina a Pro-Vicario generale dell’Arcidiocesi di Salerno, nel 1949, tramutata tre anni dopo, nel 1952, in quella di Vicario Generale. Da questo momento la Curia Arcivescovile divenne il centro dei suoi pensieri e delle sue cure, tutte tese a far sì che essa non fosse soltanto un ufficio burocratico diocesano per l’ordine delle cose fatte e da farsi, ma, trasformandosi in organo coordinatore di tutte le sue attività, divenisse il centro propulsore della vita della Diocesi, impresa che,. con quotidiano impegno e personale dedizione e sacrificio, egli riuscì a compiere rendendo la Curia Arcivescovile di Salerno nel 1964, quando lasciò l’incarico per manifesta volontà del Signore, una delle Curie più moderne e funzionali d’Italia. 13 Moscati Filomeno 14 Generoso Crisci III Le Opere L’Uomo di Scienza Il giurista-teologo Don Generoso Crisci conseguì la Laurea in Teologia, magna cum laude, presso la Facoltà Pontificia di Teologia annessa al Seminario Arcivescovile di Napoli, nel gennaio del 1932 e, tre anni dopo, il 6-11-1935, cum laude la Laurea in Utroque Iure presso il Pontificio Istituto Utriusque Iuris di S. Apollinare, a Roma, discutendo la tesi: De historia et doctrina “ DELEGATIONIS A IURE “ in Iure Romano, Canonico et in Codice Novissimo, tesi che, oltre a ricostruire la storia della potestà giurisdizionale ecclesiastica delegata, affrontava e dibatteva i problemi legati all’ambito più specifico della delegazione a iure, quella, cioè, che non derivava da una delega del titolare della potestà giurisdizionale ad altra persona, ma veniva determinata direttamente dalla stessa legge. . Questa tesi di laurea venne ritenuta così importante, sia per l’argomento trattato che per il modo in cui i problemi ad esso inerenti erano affrontati e risolti, da ricevere l’onore della pubblicazione, prima soltanto in parte sulla rivista “ Apollinaris” e poi, nell’anno 1937, per intero in un opuscolo. La pubblicazione rende evidente l’importanza che il lavoro assumeva sia dal punto di vista del Diritto Romano che di quelli Ecclesiastico e Canonico, giacché contribuiva a precisare, in modo validissimo, quali fossero i poteri giurisdizionali1 della Chiesa e, conseguentemente, a classificarli, così che essi divenissero punti di riferimento essenziali per ogni indagine nell’ambito del Diritto Canonico. Ulteriore merito di questa tesi di laurea è la sua modernità, perché, per la novità dell’argomento e per l’originalità della trattazione essa precorre di circa trent’anni gli indirizzi e i temi di studio verso cui si è poi andata orientando la dottrina canonistica contemporanea. Questa sua attualità è comprovata dai numerosi riferimenti e dalle ripetute citazioni che di essa fanno, nelle loro opere, i più validi e moderni studiosi di Diritto Canonico sia italiani che stranieri, fra i quali vanno annoverati il Cardinale Francesco Roberti in “ De Processibus” Ed. 1 N d A, La potestà di giurisdizione si divide in legislativa, giudiziaria ed esecutiva. 15 Moscati Filomeno 1956; Cabreros de Anta in “ Estudios canonicos”, Madrid 1956; Bernardez Canton in “ La Potestad de la Iglesia” 1956; e, soprattutto, Michele Gommarus in una sua opera intitolata “ De Potestate ordinaria et delegata”, Bescleé 1964. 16 Generoso Crisci IV Le Opere Lo storico SALERNO SACRA La particolare attitudine di Monsignor Generoso Crisci per gli studi storici si manifestò per la prima volta quando tenne presso il Seminario Regionale di Salerno, nel settembre 1949, una relazione su “La Scuola Catechistica attraverso i documenti pontifici dal Concilio di Trento ad oggi”, in cui ripercorreva la storia delle scuole catechistiche cattoliche, ricostruendo le tappe della loro evoluzione attraverso i secoli sulla scorta di documenti pontifici originali. Dieci anni dopo, nel 1959, vide la luce “Salerno Sacra - Annuario Diocesano”, che Don Generoso Crisci, allora Vicario Generale dell’Archidiocesi di Salerno, compose in collaborazione con il Cancelliere della Curia, Angelo Campagna. In questa pubblicazione, in cui erano registrati tutti i fatti e le osservazioni dell’anno e comunicati tutti i dati dell’anno precedente, riguardanti i settori di ogni attività, gli autori <<inclusero, in un abbozzo quasi scheletrico, anche notizie sulla storia della Diocesi e delle parrocchie. Quel saggio modesto e parziale suscitò vivo interesse e da più parti si espresse il desiderio di vedere proseguite le indagini. A distanza di tre anni, dagli stessi autori fu pubblicato il volume “Salerno Sacra, Ricerche storiche” ( ediz. Curia Arcivescovile, Salerno 1962, pp. 607 ), che allargava quell’esile trama in una sintesi organica e quel primo abbozzo in una prospettiva storica di insospettato interesse scientifico. L’opera si collocava d’allora nella storiografia religiosa salernitana come un punto d’arrivo e di partenza>>2 La “Salerno Sacra” dei canonici Generoso Crisci ed Angelo Campagna, edita dalla Curia Arcivescovile Salernitana nell’anno 1962, può, in effetti, essere considerata il punto di arrivo delle esigue e inadeguate pubblicazioni sulla storia della vita religiosa di Salerno e della sua Diocesi, che, a partire dal 1594 col 2 Alfredo Marranzini, Da una raccolta critica di dati storici emerge il cammino ecclesiale e sociale di una Diocesi, in L’OSSERVATORE ROMANO , Mercoledì 4 luglio 2001, p.6. 17 Moscati Filomeno “Catalogo” del Mosca; e poi con la “Epitome” del Mazza del 1681; la “Italia Sacra” dell’Ughelli del 1721; le “Memorie per servire alla storia della Chiesa salernitana”del canonico Giuseppe Paesano del 1857; si erano succedute attraverso i secoli. A queste “Memorie” del canonico Giuseppe Paesano debbono essere collegate, secondo lo storico Nicola Acocella, le pagine di “Salerno Sacra-Ricerche storiche” dei Canonici Crisci e Campagna, non solo perché di quelle”Memorie” esse costituiscono la naturale continuazione, essendosi quelle fermate all’anno 1859, ma anzi, e soprattutto, perché a quelle si riallacciano per la loro acribia, cioè per l’accurata e assidua osservanza delle regole metodologiche della ricerca storica, raccontando fatti e avvenimenti sulla base di documenti autentici, di cui spesso veniva riportata la stesura originale, come aveva già rilevato Bartolomeo Capasso in una approfondita “Relazione accademica sulle Memorie del Paesano”.3 L’opera di Crisci e Campagna costituisce, perciò, la sintesi di tutto quanto è stato scritto sulla storia religiosa di Salerno e della sua Diocesi, nel periodo precedente alla sua pubblicazione, e alla bibliografia precedente si riallaccia non solo riassumendola e segnalandola, ma dando all’ammasso di dati, notizie e citazioni che quegli scritti contenevano, una distribuzione logica e organica che dà di essi una visione nello stesso tempo analitica e sintetica. <<La fatica di uno storico>>, dice infatti Nicola Acocella, <<in tanto diventa feconda e utile in quanto si riallaccia umilmente alla fatica degli storici precedenti, avvalorandone e integrandone i risultati.>> Nell’opera del Crisci << nulla è stato ignorato di quanto era stato scritto >> ma , in essa <<l’esile trama fornita dagli storici precedenti è stata arricchita e irrobustita, cosicché tutti i capitoli presentano una mole di notizie inedita , spunti e riferimenti, che per la prima volta sono stati elaborati sistematicamente e presentati in una sintesi in sé compiuta>>4. La Salerno Sacra dei canonici Crisci e Campagna, pur rappresentando un notevole passo avanti nei confronti di tutte le opere precedenti relative allo stesso argomento, risultava però ancora lacunosa e in molte parti imprecisa, ciò che indusse monsignor Crisci, dopo la prematura morte di monsignor Campagna, a riprendere gli studi storici arricchendo, in vista di una seconda edizione dell’opera, il materiale già acquisito con una mole notevole di dati, desunti dalle fonti più svariate e spesso registrati e raccolti, come una specie di pro memoria senza ordine, su note e foglietti volanti in attesa di essere organizzati e classificati. A quest’opera 3 Nicola Acocella, Prefazione alla prima edizione, in Generoso Crisci, Salerno Sacra. Edizioni Gutenberg, Lancusi (SA) 2001, p.XIX e seg. 4 Generoso Crisci, idem, p. 29. 18 Generoso Crisci di classificazione e di riordino temporale dei dati stava collaborando Francesco Manzione, quando il lavoro si interruppe per la morte dell’autore, nel 1997. Il lavoro di classificazione e riordino fu ripreso dall’ amico ed esecutore testamentario di Don Generoso Crisci, il parroco di Preturo di Montoro Inferiore, Don Donato De Mattia, il quale, d’intesa col Manzione, avvalendosi dell’opera di due studiosi di valore quali sono Vincenzo de Simone e Giuseppe Rescigno, è riuscito, nell’anno 2001, nell’impresa di dare alle stampe la seconda edizione della Salerno Sacra di Monsignor Crisci, riveduta, corretta ed arricchita di una messe veramente notevole di nuovi dati, e prove sia letterarie che documentali, ciò che rende quest’opera storica una delle più valide nel suo genere. E’ questa la ragione per cui, mentre la prima edizione può essere considerata il punto di arrivo di tutta la letteratura storica precedente perché ad essa si riconnette e la riassume, questa seconda edizione può, e deve, essere considerata un punto di partenza per tutti coloro che vorranno occuparsi , in futuro, della storia di Salerno e di tutti i Comuni inclusi nella sua Diocesi fino all’anno 1998, perché essi non potranno << prescindere dalle indicazioni e dagli orientamenti, specialmente nella ricerca e nella selezione delle fonti, offerti dagli autori di Salerno Sacra dopo lungo e severo lavoro. >>5 Queste fonti costituiscono inoltre il segno dell’importanza e della validità storica dell’opera, oltre che della sua vastità, perché assieme alla ricchezza di citazioni di opere letterarie e storiche, a cominciare dal Chronicon salernitanum o Anonimo salernitano, che in maniera diretta o indiretta si sono interessate della città di Salerno, esse comprendono una vera messe di prove documentali derivanti dalla consultazione certosina di innumerevoli Archivi Diocesani e Capitolari, di Badie, di Monasteri, dell’Archivio Segreto Vaticano, degli Archivi Generali di Roma, di quelli Provinciali dello Stato e degli Ordini Monastici Carmelitano, Domenicano, Agostiniano e Gesuitico. E’ questa la ragione per cui Don Generoso Crisci ritenne che la seconda edizione di Salerno Sacra, che si andava preparando, dovesse essere << corredata delle notizie riguardanti soprattutto le fonti d’archivio, meticolosamente documentate e ordinate secondo la più moderna metodologia critica. >>6 La Salerno Sacra di Don Generoso Crisci, strutturata in tre volumi , in una dignitosa veste tipografica corredata di belle immagini fotografiche, ripercorre l’itinerario storico religioso della città di Salerno e dei Comuni inclusi nella sua 5 Alfredo Marranzini, La seconda edizione riveduta e integrata di Salerno Sacra, in L’OSSERVATORE ROMANO, Mercoledì 4 Luglio 2001, p.6. 6 Generoso Crisci, Premessa dell’autore, in Salerno Sacra, Edizioni Gutenberg, Lancusi (SA) 2001, p. XVI. 19 Moscati Filomeno Diocesi. E’ un itinerario che, basandosi sui soli documenti certi, fa rivivere dalle nebbie del passato le origini e la storia di tanti templi, conventi, chiese e cappelle, ancora presenti nel tessuto urbano della città e dei borghi, o che, dispersi nel contado e nascosti nei monti, tra fitti boschi, sono ancora oggi luoghi di culto e meta di annuali pellegrinaggi, e, assieme ad essi, rivivono, attraverso le prove documentali, quelli che, per il passare inesorabile del tempo e per le traversie delle vicende umane, essendo ormai scomparsi, rischiavano di rimanere dimenticati per sempre. Ciò che dà alla Salerno Sacra del Crisci la valenza e l’importanza di un’opera storica in assoluto, non limitata cioè alle sole vicende ecclesiastiche e religiose, è il fatto che assieme al ricordo di tanti conventi, chiese, cappelle gentilizie e luoghi di culto pubblici e privati oggi scomparsi, e alla storia di quelli tuttora esistenti, rivive la vita e la storia sociale e civile di famiglie, comunità e popoli, che a quei sacri monumenti erano uniti con vincoli così tenaci da essere spesso sopravvissuti intatti, nella toponomastica, e ancora palpitano di vita vera nelle tradizioni popolari. Queste storie e queste tradizioni, legate all’antica fede e tramandate pressoché immutate attraverso i secoli e i millenni, ancora si attuano e si perpetuano, costituendo i segni visibili dell’ antica cultura e dell’antica civiltà e, qualora si siano modificate, dell’evoluzione civile e morale delle popolazioni che abitano le contrade comprese nell’ambito territoriale dell’antica Diocesi Salernitana. Il merito fondamentale di quest’opera è costituito dal fatto che essa le fa rivivere tutte, << con assoluto rigore di ricerca della verità,..... attraverso i documenti, che costituiscono le pietre miliari della storia....>> 7 La Salerno Sacra, di Monsignor Generoso Raffaele Crisci, assume, inoltre, importanza rilevantissima per gli abitanti del suo paese natio, perché in essa è contenuta la storia, religiosa e non, dei tre Comuni ( una volta definiti Università ) dell’antica “Terra di Serino” , che, fino all’anno 1998, hanno sempre fatto parte, senza soluzione di continuità, prima della Diocesi e poi dell’Archidiocesi di Salerno. In essa rivive, avvalendosi quasi sempre di una base documentaria, la storia dei luoghi sacri della passata come dell’attuale Serino, a cominciare dai secoli VII, X, XI. XII, epoca in cui si verificò il sorgere di molti di essi a causa della nascita, e dell’affermarsi, di molti ordini religiosi e specialmente di quelli definiti mendicanti. E’indubbio, infatti, dice monsignor Crisci, che questi centri 7 Filomeno Moscati, Storia di Serino, Edizioni Gutenberg, Penta di Fisciano (SA) 2005, p.449 20 Generoso Crisci sacri abbiano costituito un riferimento di solidità e di continuità e abbiano rappresentato permanentemente la traccia della vita delle popolazioni, che vivevano in simbiosi con i monasteri e le chiese a causa dell’intreccio socio-economico che queste strutture producevano nei territori di competenza.8 <<E assieme alle chiese, ai conventi e alle istituzioni della diocesi salernitana, rivivono,>> perciò, << le vicende delle nove parrocchie di Serino, a cominciare da quella di S. Biasiello e dell’Annunziata di S. Biagio, che costituirono, in tempo antico, la chiesa madre di tutta Serino. Rivivono l’antica “Abbazia del Salvatore del Monte Turmino”, il “Convento dello Spirito Santo”dei frati zoccolanti della scarpa al “Mercato Nuovo”, il Conservatorio delle Oblate di Maria Santissima dell’Incoronata a Rivottoli, la casa di S. Maria dello Reto a Santa Lucia,>> tutti oggi scomparsi, <<quello dei frati minori conventuali a S. Giacomo , e, con essi, rivivono tante chiese oggi scomparse, con le loro vicende che ci fanno conoscere gli antichi nomi dei villaggi del Serinese e tanta parte degli avvenimenti, vecchi e nuovi, che compongono la struttura e sono il filo conduttore della storia di questo paese. Questa storia, se oggi possiamo raccontarla, lo dobbiamo, in gran parte, all’opera veramente meritoria, e degna del massimo elogio, di>> Don Generoso Crisci, << un uomo nato in un villaggio una volta fra i più industriosi di Serino, il villaggio di “Casal S. Giovanni”, oggi detto di Ferrari, come egli ci ha fatto conoscere. Onore a lui! 9 8 Generoso Crisci, Salerno Sacra, Premessa dell’autore, Edizioni Gutenberg, 2001, p. XVIII 9 Lancusi (SA) Filomeno Moscati, Storia di Serino, Edizioni Gutenberg, Penta di Fisciano (SA) 2005, p.449-450. 2005, p.449-450. 21 Moscati Filomeno 22 Generoso Crisci V Le opere Lo storico IL CAMMINO DELLA CHIESA SALERNITANA Monsignor Generoso Crisci cominciò a interessarsi delle vicende della Chiesa Salernitana nel giugno 1961, in occasione di un evento del tutto particolare, la traslazione da Salerno a Roma delle spoglie mortali del monaco Ildebrando di Soana, meglio conosciuto come Papa Gregorio VII. Cogliendo lo spunto e ispirato da questo straordinario evento monsignor Crisci diede alle stampe uno scritto, che aveva per titolo “Ildebrando torna presto, Salerno ti aspetta”, in cui rendeva note, attraverso le azioni del clero e soprattutto dei vescovi, le sue considerazioni storiche sulla fedeltà della chiesa salernitana verso la Sede Apostolica dei successori di Pietro. Questa fedeltà , iniziata fin dal primo sorgere della Diocesi e della sede Vescovile, i Presuli della Chiesa salernitana avevano mantenuta inalterata attraverso i secoli e tanto ferma che la loro sede vescovile fu ritenuta, dai Papi, il rifugio più sicuro nel momento del pericolo, come chiaramente si evince da una famosa bolla del 20 luglio 1098, in cui Papa Urbano II, nel conferire all’Arcivescovo Alfano II la dignità primaziale sulle diocesi di Conza e Acerenza, ricordando che Salerno era stata onorata da Gregorio VII sia da vivo, con l’esilio in essa vissuto, che da morto, con la tomba ( tam esilio quam tumulo ) che tuttora custodisce le sue spoglie in cattedrale, affermò che Salerno era stata più di una volta luogo di riposo e rifugio della sede apostolica e anche di Lui stesso ( sedis apostolicae nonnunquam etiam nostri ipsius requies et portus fuit ). Un anno dopo la traslazione di S. Gregorio VII , nell’ottobre del 1962, nel porgere il suo saluto all’Arcivescovo, Demetrio Moscato, in partenza per partecipare al Concilio Vaticano II, Don Generoso Crisci,in un duomo gremito di autorità civili e religiose oltre che di gran numero di fedeli, catturò l’attenzione di autorità e popolo pronunciando un discorso che fu un vero e proprio <<Excursus>> storico << sui Vescovi Salernitani che avevano partecipato ai Concili Ecumenici, >> un Excursus in cui si può intravedere, “in nuce”, lo schema della sua opera storica più importante , oltre che più imponente, “Il cammino della Chiesa Salernitana nell’opera dei suoi Vescovi”, edita, in quattro volumi, nello spazio di tempo che va dal 1976 al 1984”. 23 Moscati Filomeno A differenza della “ Salerno Sacra”, che possiamo definire la storia della Diocesi Salernitana rivissuta attraverso le sue chiese e i suoi luoghi di culto, “Il cammino della Chiesa Salernitana” deve essere considerato la storia vera, non soltanto religiosa, della Diocesi Salernitana, perché in esso vengono tracciate << le linee effettive e criticamente vagliate della storia ecclesiastica e civile della Diocesi >>10 e costituisce perciò, come lo stesso Crisci tiene a precisare, <<una storia reale e senza leggenda...della diocesi salernitana, fin dalle sue origini, attraverso l’esame delle figure dei Vescovi e degli Arcivescovi, che via via si succedono nell’importante sede, dei loro più significativi atti di governo e degli avvenimenti che li videro protagonisti, nonché della situazione sociale di Salerno e diocesi.>>11 L’opera di Monsignor Crisci non è, però, un’opera storica << tradizionale, né una cronaca dettagliata degli avvenimenti della Chiesa salernitana.>> Essa è, piuttosto, << un colloquio ad alta voce con i Vescovi salernitani per cogliere attraverso le loro opere e il loro servizio pastorale le vicende di una comunità cristiana nei suoi aspetti dinamici, continuativi ed insieme transitori, tradizionali e sempre nuovi, identici ma sempre problematici.>> La sua tesi centrale << è insieme storica e teologica: una Chiesa particolare, come del resto la Chiesa cattolica, si trova a vivere in condizioni storiche sempre nuove che non può ignorare né disattendere, ma da cui neppure deve lasciarsi condizionare o imprigionare.>> E’ questa la ragione per cui << attraverso i suoi uomini responsabili deve saper scrutare i segni dei tempi per cogliere nella storia i ritmi che essa segue, i traguardi a cui tende per adeguare i suoi interventi e la sua missione di salvezza. >>12 Proprio perché miranti alla dimostrazione di questa tesi , che costituisce il filo conduttore e non soltanto l’elemento di fondo di tutta l’opera, << i suoi volumi,>>che appaiono, in modo evidente, <<scritti da un sacerdote e col cuore e la fede di un sacerdote, ...vogliono cogliere e individuare, attraverso una ricca documentazione storica, ritmi e cadenze del cammino della salvezza nella storia della chiesa salernitana attraverso l’opera e il servizio pastorale dei suoi 10 Alfredo Marranzini, La seconda edizione di <<Salerno Sacra>>, in L’OSSERVATORE Romano, Mercoledì 4 Luglio 2001, p.6. 11 Generoso Crisci, Premessa, in Il Cammino della Chiesa salernitana nell’opera dei suoi vescovi, Libreria Editrice Redenzione, Napoli - Roma 1976, Vol. I, p. 31. 12 Michele De Rosa, Discepolo del grande Arcivescovo Monterisi ha impreziosito con il suo servizio pastorale e con la sua intelligenza la Chiesa di Salerno, in L’OSSERVATORE ROMANO, n. 265, 17-18 Novembre 1997. 24 Generoso Crisci vescovi.>> Per la dimostrazione di questa tesi Monsignor Crisci, avvalendosi delle sue solide conoscenze in materia, ha << riscoperto negli archivi ecclesiastici e civili una miniera inesauribile di fonti non solo ++per la storia in generale, ma anche per le scienze religiose, economiche, sociali, politiche e demografiche. >> Egli, inoltre, rielabora tutto il materiale archivistico fino ad allora studiato e << lo arricchisce con i risultati delle sue ricerche, >> presentando, così, << la storia religiosa di Salerno, attraverso l’opera dei suoi vescovi, in una dimensione più completa e documentata, >> sistemandola << in una sintesi viva e organica, >> e, poiché <<i vescovi salernitani hanno sempre legato il loro nome non solo agli avvenimenti della vita della diocesi, ma anche ai momenti decisivi della difesa delle libertà politiche e civili della città, >>13 questa sintesi diventa la storia stessa della città di Salerno e dei Comuni inclusi nella sua diocesi, come chiaramente traspare da ogni pagina e da ogni rigo. Attraverso la vita e le opere dei vescovi rivive, infatti, l’ epoca di Carlo Magno, con il vescovo Rodoperto (774-787 e oltre); l’epoca longobarda- normanna della Salerno “città ippocratica” e di cultura, che ospitò il grande Papa Gregorio VII quando era Arcivescovo Alfano I (1058 – 1085), << figura poliedrica di scienziato, letterato, medico, poeta, musico, architetto e ideatore della cattedrale che il Guiscardo realizza “de aerario peculiari;>>14 l’epoca tridentina con Girolamo Seripando (1554 – 1563) , uno dei maggiori protagonisti del Concilio di Trento; quella post – tridentina con Gaspare Cervantes (1564 – 1568 ) e Marco Antonio Colonna ( 1568 – 1574 ); l’epoca napoleonica , con Fortunato Pinto; quella del tramonto dei Borbone, con Marino Paglia; l’avvento del Regno Sabaudo, con Antonio Salomone e quello del Fascismo con Carlo Maria Grasso ( 1915-1929 ) ; il periodo della Seconda Guerra Mondiale, con Nicola Monterisi ( 1929 – 1944 ) per citarne solo alcuni. <<La storia di una diocesi, come del resto la storia della Chiesa, non può,>> però, <<ridursi alla narrazione di vicende religiose, politiche e diplomatiche, né ad uno studio delle sue istituzioni.>> Non bisogna, infatti, dimenticare che <<la Chiesa di Cristo è una realtà metastorica, che ha nell’aldilà il proprio fine,>> ed è questo fine che << ne orienta tutta l’attività anche nel settore temporale, >> e a questo motivo originario <<bisogna riportare tutte le molteplici manifestazioni con cui>> la Chiesa <<cammina nel mondo e si colloca nel tempo e nello spazio. 13 Guerino Grimaldi, Presentazione, in Generoso Crisci, Il cammino dellChiesa Salernitana, Libreria Editrice Redenzione, Napoli – Roma 1976, vol. I., p p. 1-16. 14 Guerino Grimaldi, idem , p.16. 25 Moscati Filomeno La principale attenzione, >> che costituisce anche la principale difficoltà di una storia religiosa, sta, perciò, nel fatto che essa << deve essere rivolta alla vita spirituale che circola nell’organismo ecclesiale, ...all’esposizione del corpo dottrinale,...alla descrizione dei riti sacri e alle molteplici forme di culto,>> perché solo <<in tal modo la ricerca erudita assume un respiro più vasto e lascia intravedere la forza vivificante dello Spirito che anima l’opera della Chiesa>> e ciò perché se << sulla cattedra episcopale si avvicendano i pastori, le tradizioni non si interrompono e i solchi non si cancellano.......... Per questo motivo se è sempre impresa ardua narrare la storia di secoli, lo è di più quando si tratta della storia della Chiesa in genere e di una chiesa locale in particolare...........Ci si imbatte, infatti, nella natura stessa della Chiesa composta di due elementi, l’elemento divino e quello umano, >> e << considerare la Chiesa come una compagine di valori unicamente terreni, misurabili con gli stessi criteri di ogni fatto storico, significa perdersi in calcoli inadeguati, >> perché << la Chiesa nella sua parte più intima e viva è spirituale e sovrumana e la storia dello spirito è sempre la più difficile e indecifrabile delle storie.>> 15 Una storia così è quasi impossibile da ricostruire, poiché la storia, come oggi noi l’intendiamo, non è solo la descrizione secondo verità dei fatti avvenuti, ma la loro decifrazione, basata sull’interpretazione dei motivi personali e delle cause generali che quegli avvenimenti hanno generato e prodotto. Ecco perché << l’opera di Monsignor Crisci non è una storia nel senso tradizionale, né una cronaca dettagliata di avvenimenti,...ma un colloquio ad alta voce con i vescovi salernitani.. Ciò scaturisce dal fatto che << la storia più autentica di una chiesa particolare non è quella che può risultare dalla voce dei documenti,....ma quella che si realizza nelle anime e scaturisce dalla presenza misteriosa e invisibile di Cristo >>..... Il merito di Monsignor Crisci, come storico religioso, sta proprio nel fatto di essere stato << sempre attento a cogliere nei documenti la ricchezza dei valori spirituali e soprannaturali della chiesa salernitana. >>16 Ciò nonostante la Chiesa, come istituzione, non può essere considerata come una realtà incorporea, soltanto angelica e divina, perché questa sua parziale e riduttiva visione rischierebbe di non farci comprendere gli avvenimenti e i fatti nei 15 Guerino Grimaldi, Presentazione, in Generoso Crisci, Il cammino della Chiesa salernitana, Libreria Editrice Redenzione, Napoli-Roma 1976, pp. 2015 Guerino Grimaldi, idem , pp. 20-28. 26 Generoso Crisci quali Essa, per la sua natura anche umana, si è trovata coinvolta nel tempo e nello spazio, avvenimenti e fatti che spesso hanno causato un dissidio profondo tra l’uomo religioso e l’uomo civile. E’ questa la ragione per cui la storia della Chiesa, pur essendo fuori della storia, è così piena di storia, e, comprendendo nel suo seno i santi e i peccatori, pur essendo ricca di santità è così piena di miserie. La Chiesa, come istituzione non solo divina ma anche umana, è incarnata nel mondo e ne condivide i rischi, così come spesso ne guida e condiziona gli eventi. Questo si è verificato anche per una Chiesa particolare, qual è la Chiesa salernitana, e questa storia, terrena e non soltanto divina, emerge prepotente, e con il crisma della verità, nell’opera di monsignor Generoso Crisci, un “Serinese “ del casale di Ferrari. << “Il cammino della Chiesa salernitana nell’opera dei suoi vescovi” racchiude, infatti, nel titolo il senso e il significato di tutta l’opera, che, oltre ad essere monumentale, è soprattutto fondamentale per la storia della Chiesa e della Diocesi salernitana. In essa è infatti tracciata la storia vera, quella nutrita di fatti e documenti e non già di favole e di miti, della Diocesi di Salerno attraverso la vita e le opere dei suoi vescovi, dalle origini ai giorni nostri. Ma il suo merito storico non è soltanto di natura ecclesiastica e religiosa, giacché quest’opera travalica i confini ristretti della storia sacra di una diocesi per porsi come un vero e proprio documento di storia patria in quanto, attraverso la vita e le opere dei vescovi, rivivono epoche e avvenimenti lontani e vicini, sacri si, ma che ebbero addentellati e connessioni con fatti, uomini e avvenimenti della vita civile, sociale ed economica e ne furono, direttamente o indirettamente, origine e causa, oppure conseguenza. Attraverso quest’opera rivivono, perciò, con pienezza di verità e una ricchezza di documentazione inusitata, le vite di una Chiesa, di una Città, di una Diocesi e di un Popolo, che, senza di essa, sarebbero rimaste nascoste e ignorate.>>17 17 Filomeno Moscati, Storia di Serino, Gutenberg Edizioni Penta di Fisciano (SA) 2005, p. 449. 27 Moscati Filomeno 28 Generoso Crisci Bibliografia Acocella Nicola, Premessa alla prima edizione, in Generoso Crisci, Salerno Sacra, Edizioni Gutenberg, Lancusi (SA) 2001; Crisci Generoso, Salerno Sacra, Edizioni Gutenberg, Lancusi (SA) 2001; Il cammino della Chiesa salernitana nell’opera dei suoi vescovi, Libreria Editrice Redenzione, Napoli _Roma 1976; De Rosa Michele, Discepolo del grande Arcivescovo Monterisi ha impreziosito con il suo servizio pastorale e con la sua intelligenza la Chiesa di Salerno, in L’OSSERVATORE ROMANO n° 265, 17-18 novembre 1997; Grimaldi Guerino, Presentazione, in Generoso Crisci, Il cammino della Chiesa salernitana nell’opera dei suoi vescovi, Libreria Editrice Redenzione, Napoli – Roma 1976; Marranzini Alfredo, Da una raccolta critica di dati storici emerge il cammino ecclesiale e sociale di una Diocesi; La seconda edizione riveduta e integrata di Salerno Sacra in L’OSSERVATORE ROMANO, mercoledì 4 luglio 2001; Masucci Filippo, Serino nell’Età Antica, Tipografia Pergola, Avellino 1959 Moscati Filomeno,Storia di Serino, Gutenberg Edizioni, Penta di Fisciano (SA) 2005; 29 Moscati Filomeno Indice Presentazione…………………………………………………………..p. 3 Introduzione.............................................................................................p 7 I - La vita ................................................................................. ………...p.9 II - Le opere. L’uomo di fede. Parroco, professore, polemista .............................................................................................. p. 13 III - Le opere. L’uomo di scienza. Il giurista teologo ................................................................................ .p. 17 IV - Le opere. Lo storico. Salerno Sacra ................................ ………...p.19 V - Le opere. Lo storico. Il Cammino della Chiesa Salernitana ............................................................................................ p. 25 VI-Bibliografia ......................................................................................p. 31 30 Generoso Crisci Finito di stampare il 21 Dicembre 2008 © Riservati tutti i diritti 31