Generoso Crisci
Circolo Culturale
Francesco Solimena
Il Circolo Culturale Francesco Solimena
COMUNICA CHE
sabato 10 aprile 2010 alle ore 17,30,
nei locali del Circolo siti in Sala di Serino
alla Piazza Cicarelli n°3,
verrà presentata la monografia
Generoso Crisci
parroco, ricercatore, storico.
Il libro sarà presentato dall’ autore, Dr. Filomeno Moscati.
Introdurrà il presidente del Circolo, Gigino Boccia.
La popolazione è invitata a partecipare alla presentazione.
Circolo Culturale Francesco Solimena
Il Presidente
Gigino Boccia
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Moscati Filomeno
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Divieto di riproduzione
Riserva di tutti i diritti
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Generoso Crisci
Presentazione
di
Generoso Crisci
Il prof. Silvio Accame, illustre storico e professore universitario,
ordinario di Storia greca nell’Università La Sapienza di Roma , in un
suo bellissimo libro intitolato “Perché la storia”, dopo aver delineato
ed esaminato il problema della nascita della storia e , in particolare,
quello della nascita della storia moderna, intesa come ricerca della
verità, avvalendosi di tutte le fonti atte a comprovare la veridicità del
racconto storico, e come confutazione delle menzogne, attraverso la
valutazione critica dei racconti non suffragati da prove inconfutabili ,
tratta delle varie forme del racconto storico:
la storia poetica in cui il sentimento prevale sul raziocinio , come la
“Storia di Roma di Tito Livio;
la storia aneddotica che tende a mettere in risalto aneddoti legati alla
vita privata dei grandi uomini, come accade nelle “Vite dei dodici
Cesari” di Svetonio.
la storia retorica, che tende ad avvalorare una verità personale che non
corrisponde a quella storica, come accade nell’”Apologia di Lorenzino
dei Medici” , detto Lorenzaccio;
la storia cronachistica, che, limitandosi ad una pura elencazione dei
fatti accaduti, è avulsa dalla vita e rimane, perciò, cronaca senza
diventare storia come accade nei “libri di famiglia” dei mercanti
fiorentini dell’epoca di Dante e del Boccaccio:
Anche le biografie, come quella che oggi presentiamo, fanno parte dei
racconti storici, sono cioè una forma di storia, ma, poiché il racconto
della vita di una persona include sia episodi della vita privata che di
quella pubblica, Silvio Accame le annovera fra le pseudostorie. Esse,
inoltre, sono anche classificate come opere letterarie.
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Moscati Filomeno
Al di là di queste distinzioni, che tendono ad inquadrare le biografie in
una specie e in un genere storico - letterario, a me preme evidenziare
che la biografia, com’è comunemente intesa nell’epoca
contemporanea, allora può ritenersi veramente tale, quando, pur non
tralasciando di riportare e illustrare le note salienti della vita intima e
privata, fa emergere tutta intera la personalità del personaggio di
cui descrive l’esistenza.
E’ questa la ragione per cui, nella biografia che viene presentata a voi
oggi, partendo dalle modeste origini familiari, attraverso il racconto
della sua vita ho cercato di mettere in evidenza tutte quelle qualità e
quelle doti, sia naturali che acquisite, capaci di fare emergere la
personalità di monsignor Generoso Crisci.
La personalità di un uomo e, soprattutto, quella di un artista, sia
esso pittore scultore, poeta, letterato o storico, è costituita da un
complesso di qualità naturali quali il genio, l’ispirazione, il
sentimento, la capacità di pensieri elevati, e di qualità acquisite,
quali la cultura, la tecnica, la capacità di imitare e modificare,
rendendole proprie e diverse, le immagini e le intuizioni altrui.
La narrazione della vita di un uomo è, perciò, un racconto non solo
di fatti ma anche di sentimenti e di passioni, ma essa diventa una
biografia solo quando attraverso il racconto di fatti, sentimenti e
passioni riesce ad individuare i punti centrali ed essenziali della
vita di un uomo, quei punti focali, che, guidandone i passi come un
filo conduttore, lo sorreggono, lo confortano, lo esaltano e sempre
ricompaiono, in modo più o meno palese, in tutta la sua opera.
Questi punti focali ho cercato di fare emergere dal racconto della vita e
dall’analisi delle opere di monsignor Generoso Crisci. Essi sono:
la Fede, qualità che presuppone uno stato di grazia che è frutto anche
di un intimo sentire;
la cultura, scaturita dagli studi umanistici e giuridici, che lo hanno
reso un’ autorità nel campo del diritto ecclesiastico e canonico;
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Generoso Crisci
l’acume critico-storico, evidenziato nelle due monumentali opere
storiche da lui scritte, “Salerno sacra” e “Il Cammino della Chiesa
salernitana nell’opera dei suoi vescovi”.
Nella monografia, che viene oggi presentata, gli ultimi due capitoli
sono dedicati proprio alle sue opere storiche, che, come emerge dai
titoli delle stesse , hanno per base la storia sacra, cosa che sembrava
limitare sia l’importanza delle opere che la personalità dell’autore
come storico. Dalla lettura critica delle sue opere storiche, fatta da
diversi autori citati nella bibliografia a piè di pagina, emerge invece la
personalità di uno storico di grande valore, per il rigore scientifico
con cui sono state compiute le ricerche, per la ricchezza documentale
che le correda, per l’acume critico con cui esse vengono vagliate, e,
soprattutto, per il campo storico che esse abbracciano, poiché, pure
avendo per base la storia sacra, esse spaziano nel campo assai più vasto
della storia senza aggettivi.
A uno sguardo superficiale e distratto la Salerno sacra può sembrare ,
infatti, una storia di chiese, monasteri e cappelle, ma, a una più attenta
lettura, essa si rivela la storia di interi casali, paesi e città che da questi
luoghi di culto presero origine e ne condivisero le sorti, non solo come
espressione dell’evoluzione della vita religiosa ma anche della vita
civile, che di quella religiosa era diretta conseguenza.
Ciò che dà alla Salerno Sacra la valenza di un’opera storica in assoluto
è proprio il fatto che in essa, accanto al ricordo di cappelle chiese e
conventi in parte scomparsi e non più esistenti, rivive la storia sociale
e civile di famiglie, comunità e popoli, che a quei sacri monumenti
erano legati con vincoli così tenaci da essere sopravvissuti intatti , nella
toponomastica, e ancora palpitano di vita vera nelle tradizioni popolari.
La Salerno sacra di Don Generoso Crisci assume un’importanza
rilevantissima per la storia di Serino perché, come Egli stesso
afferma, i luoghi sacri hanno costituito nel passato, e forse lo sono
ancora tuttora, un riferimento di solidità e di continuità e, perciò,
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rappresentano la traccia permanente della vita delle popolazioni che
abitarono nell’antica “Terra di Serino”e ne costituiscono la storia ,
perché queste popolazioni vivevano in simbiosi con chiese e monasteri
a causa dell’intreccio socio economico che queste strutture
producevano nei territori di loro competenza.
Assai più complessa risulta la valutazione storica de Il cammino della
Chiesa Salernitana nell’opera dei suoi vescovi, perché essa,
riguardando non un monumento ma un’istituzione religiosa, “deve far
trasparire la vita dello spirito che circola nell’organismo ecclesiale...
e la forza vivificante dello Spirito che anima l’opera della Chiesa...
perché la Chiesa,” afferma monsignor Guerino Grimaldi “ nella sua
parte più intima e viva è spirituale e sovrumana e la storia dello
spirito ,è sempre la più difficile e impenetrabile delle storie.”.
La Chiesa, come istituzione, non è , però, soltanto di natura divina ,
ma anche umana, e, a causa di questa sua seconda natura, si è trovata
coinvolta in avvenimenti e fatti della vita sociale che hanno causato un
dissidio profondo fra uomo religioso e uomo civile e, consentendo al
suo interno la presenza di santi e di peccatori, ha fatto sì, che la sua
storia, umana e non soltanto divina, pur essendo ricca di santità è
così piena di miserie. Questa duplice natura è posta in risalto nel
Cammino della Chiesa salernitana ciò che fa di essa un’opera storica in
assoluto e senza aggettivi e di monsignor Generoso Crisci uno storico
di grande valore e, con sicurezza, la più alta personalità espressa da
Serino nel campo delle discipline storiche, una personalità che ha
grandemente onorato il suo paese nativo e che, perciò, al pari del
francescano Salvatore Floro Di Zenzo, per quanto riguarda le
discipline letterarie, non può, né deve, essere dimenticata.
Serino,10-04-2010
Filomeno Moscati
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Generoso Crisci
Introduzione
Questa breve, ma, spero, esaustiva esposizione della vita e delle opere di
monsignor Generoso Raffaele Crisci, tende a far meglio conoscere ai suoi
compaesani, e non soltanto ad essi, la poliedrica personalità di un illustre figlio della
nostra “Terra di Serino”.
Una personalità, quella di Don Generoso Crisci, che si può definire, senza tema di
smentita, eminente per fede, per cariche ricoperte nella Curia Arcivescovile di
Salerno e, soprattutto, per la sua opera di storico della Diocesi Salernitana, opera
che, nonostante sia spesso citata e richiamata da svariati autori, rischiava di
rimanere confinata nei ristretti limiti della storia sacra pur avendo, quasi in ogni sua
parte, il respiro e il taglio della storia senza aggettivi.
Ho accolto, perciò, con gioia l’invito a far rivivere monsignor Crisci in una
monografia che ne fissasse, nella memoria della generazione presente come di
quelle future, il ricordo e il valore, invito rivoltomi dal suo esecutore testamentario,
Don Donato De Mattia, che ha curato anche la stampa, postuma, della sua ”Salerno
Sacra”.
San Michele di Serino, 21-12- 2008
Filomeno Moscati
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Generoso Crisci
I
La vita
Generoso Raffaele Crisci nacque a Serino nella frazione Ferrari, il 28 novembre
1907, in una modesta famiglia che viveva con i proventi che il padre, Alfonso,
ricavava dal suo lavoro di piccolo commerciante e mediatore di prodotti agricoli.
In questo modesto borgo di Serino egli passò la sua infanzia e compì la sua
istruzione elementare sotto la guida attenta ed amorevole di un fratello di suo padre,
il venerando sacerdote, parroco della parrocchia S. Giovanni Evangelista di Ferrari
e Vicario Foraneo di Serino, Don Orazio Crisci.
All’età di 12 anni, il 4 novembre dell’anno 1919, anche grazie all’opera di questo
suo zio paterno, entrò nel Seminario Arcivescovile di Salerno, ove rimase per otto
anni, compiendovi felicemente i corsi di studio ginnasiale e liceale. Si spiega,
perciò, l’affetto memore e riconoscente che sempre lo legò a questo pio istituto che
aveva contribuito, in maniera preminente, alla sua educazione culturale e alla sua
formazione spirituale e religiosa. Per le qualità che aveva messo in luce durante il
corso di questi studi l’arcivescovo dell’epoca, monsignor Carlo Gregorio Maria
Grasso O S B, lo inviò a Genova, nella residenza di S. Nicola del Boschetto, ove,
presso i Benedettini di S. Giuliano d’Albaro, seguì il Primo Corso di Teologia a
cominciare dal 14 ottobre 1927. Il Corso di studi teologici fu continuato per i tre
anni successivi, dal 1929 al 1932, presso la Facoltà di Teologia annessa al
Seminario Arcivescovile di Napoli.
Il 4 aprile 1931 l’Arcivescovo, Monsignor Nicola Monterisi,
gli conferì l’ordinazione sacerdotale nella cattedrale di Salerno e, nove mesi dopo la
sua ordinazione , nel gennaio del 1932, conseguì la laurea in S. Teologia “magna
cum laude”. Dopo la laurea in Teologia, Don Generoso Crisci venne inviato a
Roma affinché, come alunno interno del Pontificio Seminario Romano per gli Studi
Giuridici, potesse frequentare i Corsi di Diritto Canonico e Civile presso il
Pontificio Istituto Utriusque Iuris di S. Apollinare, dove ebbe come professori
Amleto Cicognani, poi divenuto cardinale e Segretario di Stato del Vaticano,
Francesco Roberti, che divenne cardinale e Prefetto della segnatura Apostolica, e
Arcadio Larraona, anch’egli divenuto cardinale e Prefetto della Sacra
Congregazione dei Riti , e, dopo quattro anni, essendosi distinto come uno
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Moscati Filomeno
dei migliori alunni dell’Istituto, vi conseguì, il 6 –11- 1935, la Laurea in Utroque
Iure col massimo dei voti e la lode, discutendo la Tesi << De historia et doctrina
“DELEGATIONIS A IURE” in Iure Romano, Canonico e in Codice Novissimo>>.
Tornato nella sua diocesi venne nominato parroco della Parrocchia di S. Maria
delle Grazie, in Salerno, ove fu insediato il 16 febbraio 1935, e, a partire dal 1936,
divenne anche Professore di Religione, compito che espletò in diversi Istituti di
Istruzione Secondaria della città di Salerno e come tale lo ricordo, poiché ho avuto
la fortuna di averlo come mio professore, nel Liceo Classico Statale Torquato Tasso
di Salerno, negli ormai lontani anni 1946 –1947.
Le qualità di uomo di fede, di carità, di cultura,
di organizzatore e di
diplomatico, che aveva messo in mostra nell’esercizio della sua missione di parroco
e di professore, non erano però passate inosservate e, nel 1949, egli fu chiamato a
ricoprire la carica di Pro-Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Salerno e, dopo
appena tre anni, nel giugno 1952, quella di Vicario Generale, carica che ricoprì fino
all’agosto 1964, quando fu costretto a lasciarla per << manifesta volontà del
Signore>>.
Dal 1967 al 1984
fu direttore dell’Archivio Diocesano, un archivio
importantissimo, per l’enorme massa di documenti che in esso erano conservati,
ma poco funzionale per la consultazione poiché essi erano conservati affastellati,
senza ordine e senza alcun criterio di sistemazione archivistica. In questo “mare
magnum” di carte e documenti pergamenacei, come Egli ebbe a definirlo ,
monsignor Crisci , avvalendosi delle conoscenze che aveva acquisito
conseguendo il Diploma in paleografia, diplomatica e archivistica presso la Scuola
Vaticana, cercò con tutte le sue capacità e le sue forze di mettere ordine.
Morì a Siano (SA) il 14 novembre 1997, alla veneranda età di anni 90, al
termine di una vita di lavoro dedicato alla chiesa, allo studio e al prossimo.
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Generoso Crisci
II
Le opere
L’uomo di fede
Parroco, professore, polemista, vicario diocesano
Generoso Raffaele Crisci venne nominato parroco della parrocchia di S. Maria
delle Grazie, in Salerno, il 10 gennaio 1936, e di essa prese possesso il 16 febbraio
dello stesso anno. Fin dal momento del suo insediamento in questa, che era una
delle parrocchie più povere della città, egli mise in luce le sue qualità di uomo di
fede e di carità affermandosi immediatamente come capo spirituale e guida civile,
oltre che religiosa, di questa comunità parrocchiale, costituita da un ceto fra i più
umili e poveri della città di Salerno, dimostrando di possedere forte personalità,
acuta intelligenza e carattere energico, qualità evidenziate da un’attività pratica
risoluta e realizzatrice, che gli procurarono la stima e l’affetto generale della gente
umile in mezzo alla quale viveva e alla quale egli dedicava, con altrettanta umiltà,
le cure del suo ministero sacerdotale.
L’attività pratica fu resa subito visibile con lavori di miglioramento e di restauro
della chiesa parrocchiale, mediante la realizzazione in essa di un impianto elettrico
a luce diffusa nello stesso anno del suo insediamento (1936); la pavimentazione in
marmo nel 1937; la dotazione di un nuovo organo a motore elettrico nel 1939; la
costruzione di una casa canonica nel 1942; e , dopo gli eventi bellici della seconda
guerra mondiale (1940-1945), con una sobria decorazione in oro del suo interno nel
1947. Essa fu, inoltre, arredata di banchi per i fedeli nel 1949; abbellita anche
esternamente con il rifacimento completo della facciata nel 1953; arredi e lavori
interni ed esterni che resero questa chiesa, situata in uno dei rioni più poveri e
miseri della città di Salerno, pur nella semplicità delle sue linee, luminosa, linda e
accogliente.
Sarebbe, però, oltremodo riduttivo circoscrivere a questi miglioramenti
ecclesiali , pure importanti, l’attività che Don Generoso Crisci svolse nel suo
ministero pastorale, giacché quella più rilevante e preziosa fu
rivolta allo
ambiente in cui egli esercitava la sua missione sacerdotale , tutta tesa non
solo al
miglioramento materiale di esso, ma anche, e soprattutto, ad una
trasformazione spirituale e culturale del popolo dei fedeli, tale da poter apportare ad
esso oltre che il benessere materiale anche quello spirituale.
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Moscati Filomeno
Manifestazioni rilevanti di questa sua attività furono: l’organizzazione dell’Azione
Cattolica, che egli considerava come la vera sentinella avanzata per la riscossa
morale, religiosa e sociale del cattolicesimo e dell’ambiente in cui viveva il popolo
di Dio;
la Scuola di Dottrina Cristiana, che arrivò a comprendere il 100/100 della
popolazione giovanile della parrocchia e, accanto ad essa, la Scuola di Istruzione
Religiosa agli Adulti.
Segni dell’importanza che egli attribuiva al miglioramento sociale dell’umile
ambiente in mezzo al quale operava sono l’istituzione, nella sua parrocchia, di un
Circolo ACLI ( Associazione Cristiana Lavoratori Italiani) e del CIF (Centro
Italiano Femminile), istituzioni tese proprio all’aiuto sociale dei lavoratori. Insieme
ad esse incrementò le associazioni caritative, finalizzate più specificamente al
miglioramento materiale delle condizioni di vita delle classi più umili della
popolazione mediante l’attenuazione della miseria, fondando il Segretariato della
carità, trasformato due anni dopo (1946) in Conferenza di S. Vincenzo, istituzioni
attraverso le quali egli stimolò la generosità dei pochi ricchi per venire incontro e
lenire le necessità dei molti poveri. Con questa sua incessante e fattiva operosità
egli trasformò la sua parrocchia in una vera palestra di formazione del pensiero e
della coscienza cristiana, dimostrando, così, di avere ben compreso quello che il
suo vescovo, Monsignor Nicola Monterisi, aveva scultoreamente inciso nel testo
della costituzione 73 del Sinodo Diocesano: “la parrocchia non è soltanto un
ufficio burocratico ma un centro irradiatore di pensiero cristiano e animatore di
vita soprannaturale sia individuale che collettiva”.
Le qualità di insegnante e di ministro della fede, che egli aveva già dimostrato con
l’istituzione della Scuola d’Istruzione religiosa per adulti nell’ambito della sua
parrocchia, furono, ancora di più, evidenziate e messe in luce nei Corsi di cultura
religiosa, che, a partire dal 1936, egli tenne, come professore di religione, in diversi
prestigiosi istituti statali d’istruzione superiore della città di Salerno, quali il Liceo
Scientifico (dal 1936 ), il Liceo Classico ( dal 1938 ), la Scuola Professionale
Femminile ( dal 1948 ), l’Istituto Tecnico Femminile ( dal 1960) e, infine, presso la
Sezione Laureate dell’Unione Donne della città di Salerno, corsi nei quali trasfuse
oltre ai tesori del suo sapere anche quelli della sua fede e della sua religiosità.
Contemporaneamente all’attività di pastore d’anime, monsignor Generoso
Crisci non disdegnò di impegnarsi in quella di giornalista. Fu proprio la sua
occupazione di parroco a spingerlo ad intraprendere un lavoro nuovo che egli, per
informare e guidare le sue pecorelle, sentì come un dovere, quello del giornalista12
Generoso Crisci
polemista. Cominciò, nel 1938, dando inizio alla pubblicazione di un quindicinale
d’informazione che potesse raggiungere tutti i suoi filiani nel seno delle loro
famiglie, cui diede l’emblematico titolo di “Cronaca parrocchiale” e nel quale,
oltre ad evidenziare i problemi morali della parrocchia, metteva in guardia contro il
male cercando di preservare i suoi parrocchiani dalla corruzione del pensiero e dei
costumi. Fu proprio questa sua attività di pubblicista a far sì che l’Arcivescovo
Monterisi, che l’aveva assiduamente seguita e molto apprezzata, lo incaricasse di
collaborare come redattore, nel 1947, ai due settimanali salernitani “L’ora del
popolo” e “Crociata nostra”, sui quali pubblicò, oltre ad articoli di carattere
sociale e pastorale, appassionati ed efficaci scritti polemici con articolisti e scrittori
anticlericali.
In questa sua attività di polemista larga eco suscitarono, per la loro efficacia oltre
che per la loro attualità, gli scritti intitolati Storia incompleta e Rispettiamo la
storia, del 1943, richiesti con particolare interesse dagli Ebrei e dalle personalità
della cultura che, in quel periodo, erano ristretti nei campi di concentramento di
Padula e di Campagna; Siamo in crisi, del 1944, sulla triste situazione di quel
periodo, e quello, più specificamente politico rivolto alla popolazione cattolica ,
intitolato La Religione Cattolica è una cosa seria e impone ad ognuno di assumere
la propria responsabilità, cui fecero seguito, con lo stesso scopo, quelli intitolati
Nostro dovere nell’ora presente, nel 1945, Breve catechismo sui doveri politici, nel
1946, Con Cristo o contro Cristo, nel 1947, L’ultima trincea e Io vo gridando
catechismo , catechismo , catechismo , nel 1948, E’ doveroso parlarci
chiaro, nel 1952, A tu per tu con la propria coscienza, nel 1953, per citare solo
quelli più importanti, che furono diffusi anche sulla stampa nazionale.
Nel pieno di queste sue attività lo raggiunse la nomina a Pro-Vicario generale
dell’Arcidiocesi di Salerno, nel 1949, tramutata tre anni dopo, nel 1952, in quella di
Vicario Generale. Da questo momento la Curia Arcivescovile divenne il centro dei
suoi pensieri e delle sue cure, tutte tese a far sì che essa non fosse soltanto un
ufficio burocratico diocesano per l’ordine delle cose fatte e da farsi, ma,
trasformandosi in organo coordinatore di tutte le sue attività, divenisse il centro
propulsore della vita della Diocesi, impresa che,. con quotidiano impegno e
personale dedizione e sacrificio, egli riuscì a compiere rendendo la Curia
Arcivescovile di Salerno nel 1964, quando lasciò l’incarico per manifesta volontà
del Signore, una delle Curie più moderne e funzionali d’Italia.
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Generoso Crisci
III
Le Opere
L’Uomo di Scienza
Il giurista-teologo
Don Generoso Crisci conseguì la Laurea in Teologia, magna cum laude, presso la
Facoltà Pontificia di Teologia annessa al Seminario Arcivescovile di Napoli, nel
gennaio del 1932 e, tre anni dopo, il 6-11-1935, cum laude la Laurea in Utroque
Iure presso il Pontificio Istituto Utriusque Iuris di S. Apollinare, a Roma,
discutendo la tesi: De historia et doctrina “ DELEGATIONIS A IURE “ in Iure
Romano, Canonico et in Codice Novissimo, tesi che, oltre a ricostruire la storia
della potestà giurisdizionale ecclesiastica delegata, affrontava e dibatteva i problemi
legati all’ambito più specifico della delegazione a iure, quella, cioè, che non
derivava da una delega del titolare della potestà giurisdizionale ad altra persona, ma
veniva determinata direttamente dalla stessa legge. . Questa tesi di laurea venne
ritenuta così importante, sia per l’argomento trattato che per il modo in cui i
problemi ad esso inerenti erano affrontati e risolti, da ricevere l’onore della
pubblicazione, prima soltanto in parte sulla rivista “ Apollinaris” e poi, nell’anno
1937, per intero in un opuscolo.
La pubblicazione rende evidente l’importanza che il lavoro assumeva sia dal
punto di vista del Diritto Romano che di quelli Ecclesiastico e Canonico, giacché
contribuiva a precisare, in modo validissimo, quali fossero i poteri giurisdizionali1
della Chiesa e, conseguentemente, a classificarli, così che essi divenissero punti di
riferimento essenziali per ogni indagine nell’ambito del Diritto Canonico.
Ulteriore merito di questa tesi di laurea è la sua modernità, perché, per la novità
dell’argomento e per l’originalità
della trattazione essa precorre di circa
trent’anni gli indirizzi e i temi di studio verso cui si è poi andata orientando la
dottrina canonistica contemporanea. Questa sua attualità è comprovata dai numerosi
riferimenti e dalle ripetute citazioni che di essa fanno, nelle loro opere, i più validi
e moderni studiosi di Diritto Canonico sia italiani che stranieri, fra i quali vanno
annoverati il Cardinale Francesco Roberti in “ De Processibus” Ed.
1
N d A, La potestà di giurisdizione si divide in legislativa, giudiziaria ed esecutiva.
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Moscati Filomeno
1956; Cabreros de Anta in “ Estudios canonicos”, Madrid 1956; Bernardez
Canton in “ La Potestad de la Iglesia” 1956; e, soprattutto, Michele Gommarus in
una sua opera intitolata “ De Potestate ordinaria et delegata”, Bescleé 1964.
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Generoso Crisci
IV
Le Opere
Lo storico
SALERNO SACRA
La particolare attitudine di Monsignor Generoso Crisci per gli studi storici si
manifestò per la prima volta quando tenne presso il Seminario Regionale di
Salerno, nel settembre 1949, una relazione su “La Scuola Catechistica attraverso i
documenti pontifici dal Concilio di Trento ad oggi”, in cui ripercorreva la storia
delle scuole catechistiche cattoliche, ricostruendo le tappe della loro evoluzione
attraverso i secoli sulla scorta di documenti pontifici originali.
Dieci anni dopo, nel 1959, vide la luce “Salerno Sacra - Annuario Diocesano”,
che Don Generoso Crisci, allora Vicario Generale dell’Archidiocesi di Salerno,
compose in collaborazione con il Cancelliere della Curia, Angelo Campagna.
In questa pubblicazione, in cui erano registrati tutti i fatti e le osservazioni
dell’anno e comunicati tutti i dati dell’anno precedente, riguardanti i settori di ogni
attività, gli autori <<inclusero, in un abbozzo quasi scheletrico, anche notizie sulla
storia della Diocesi e delle parrocchie. Quel saggio modesto e parziale suscitò vivo
interesse e da più parti si espresse il desiderio di vedere proseguite le indagini.
A distanza di tre anni, dagli stessi autori fu pubblicato il volume “Salerno
Sacra, Ricerche storiche” ( ediz. Curia Arcivescovile, Salerno 1962, pp. 607 ), che
allargava quell’esile trama in una sintesi organica e quel primo abbozzo in una
prospettiva storica di insospettato interesse scientifico.
L’opera si collocava d’allora nella storiografia religiosa salernitana come un
punto d’arrivo e di partenza>>2
La “Salerno Sacra” dei canonici Generoso Crisci ed Angelo Campagna, edita
dalla Curia Arcivescovile Salernitana nell’anno 1962, può, in effetti, essere
considerata il punto di arrivo delle esigue e inadeguate pubblicazioni sulla storia
della vita religiosa di Salerno e della sua Diocesi, che, a partire dal 1594 col
2
Alfredo Marranzini, Da una raccolta critica di dati storici emerge il cammino ecclesiale e
sociale di una Diocesi, in L’OSSERVATORE ROMANO , Mercoledì 4 luglio 2001, p.6.
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Moscati Filomeno
“Catalogo” del Mosca; e poi con la “Epitome” del Mazza del 1681; la “Italia
Sacra” dell’Ughelli del 1721; le “Memorie per servire alla storia della Chiesa
salernitana”del canonico Giuseppe Paesano
del 1857; si erano succedute
attraverso i secoli.
A queste “Memorie” del canonico Giuseppe Paesano debbono essere collegate,
secondo lo storico Nicola Acocella, le pagine di “Salerno Sacra-Ricerche storiche”
dei Canonici Crisci e Campagna, non solo perché di quelle”Memorie” esse
costituiscono la naturale continuazione, essendosi quelle fermate all’anno 1859,
ma anzi, e soprattutto, perché a quelle si riallacciano per la loro acribia, cioè per
l’accurata e assidua osservanza delle regole metodologiche della ricerca storica,
raccontando fatti e avvenimenti sulla base di documenti autentici, di cui spesso
veniva riportata la stesura originale, come aveva già rilevato Bartolomeo Capasso
in una approfondita “Relazione accademica sulle Memorie del Paesano”.3
L’opera di Crisci e Campagna costituisce, perciò, la sintesi di tutto quanto è stato
scritto sulla storia religiosa di Salerno e della sua Diocesi, nel periodo precedente
alla sua pubblicazione, e alla bibliografia precedente si riallaccia non solo
riassumendola e segnalandola, ma dando all’ammasso di dati, notizie e citazioni
che quegli scritti contenevano, una distribuzione logica e organica che dà di essi
una visione nello stesso tempo analitica e sintetica. <<La fatica di uno storico>>,
dice infatti Nicola Acocella, <<in tanto diventa feconda e utile in quanto si
riallaccia umilmente alla fatica degli storici precedenti, avvalorandone e
integrandone i risultati.>> Nell’opera del Crisci << nulla è stato ignorato di
quanto era stato scritto >> ma , in essa <<l’esile trama fornita dagli storici
precedenti è stata arricchita e irrobustita, cosicché tutti i capitoli presentano
una mole di notizie inedita , spunti e riferimenti, che per la prima volta sono stati
elaborati sistematicamente e presentati in una sintesi in sé compiuta>>4.
La Salerno Sacra dei canonici Crisci e Campagna, pur rappresentando un
notevole passo avanti nei confronti di tutte le opere precedenti relative allo stesso
argomento, risultava però ancora lacunosa e in molte parti imprecisa, ciò che
indusse monsignor Crisci, dopo la prematura morte di monsignor Campagna, a
riprendere gli studi storici arricchendo, in vista di una seconda edizione dell’opera,
il materiale già acquisito con una mole notevole di dati, desunti dalle fonti più
svariate e spesso registrati e raccolti, come una specie di pro memoria senza ordine,
su note e foglietti volanti in attesa di essere organizzati e classificati. A quest’opera
3
Nicola Acocella, Prefazione alla prima edizione, in Generoso Crisci, Salerno Sacra. Edizioni
Gutenberg, Lancusi (SA) 2001, p.XIX e seg.
4
Generoso Crisci, idem, p. 29.
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Generoso Crisci
di classificazione e di riordino temporale dei dati stava collaborando Francesco
Manzione, quando il lavoro si interruppe per la morte dell’autore, nel 1997.
Il lavoro di classificazione e riordino fu ripreso dall’ amico ed esecutore
testamentario di Don Generoso Crisci, il parroco di Preturo di Montoro Inferiore,
Don Donato De Mattia, il quale, d’intesa col Manzione, avvalendosi dell’opera di
due studiosi di valore quali sono Vincenzo de Simone e Giuseppe Rescigno, è
riuscito, nell’anno 2001, nell’impresa di dare alle stampe la seconda edizione della
Salerno Sacra di Monsignor Crisci, riveduta, corretta ed arricchita di una messe
veramente notevole di nuovi dati, e prove sia letterarie che documentali, ciò che
rende quest’opera storica una delle più valide nel suo genere.
E’ questa la ragione per cui, mentre la prima edizione può essere considerata il
punto di arrivo di tutta la letteratura storica precedente perché ad essa si riconnette e
la riassume, questa seconda edizione può, e deve, essere considerata un punto di
partenza per tutti coloro che vorranno occuparsi , in futuro, della storia di Salerno
e di tutti i Comuni inclusi nella sua Diocesi fino all’anno 1998, perché essi non
potranno << prescindere dalle indicazioni e dagli orientamenti, specialmente
nella ricerca e nella selezione delle fonti, offerti dagli autori di Salerno Sacra
dopo lungo e severo lavoro. >>5
Queste fonti costituiscono inoltre il segno
dell’importanza e della validità storica dell’opera, oltre che della sua vastità, perché
assieme alla ricchezza di citazioni di opere letterarie e storiche, a cominciare dal
Chronicon salernitanum o Anonimo salernitano, che in maniera diretta o indiretta si
sono interessate della città di Salerno, esse comprendono una vera messe di prove
documentali derivanti dalla consultazione certosina di innumerevoli Archivi
Diocesani e Capitolari, di Badie, di Monasteri, dell’Archivio Segreto Vaticano,
degli Archivi Generali di Roma, di quelli Provinciali dello Stato e degli Ordini
Monastici Carmelitano, Domenicano, Agostiniano e Gesuitico. E’ questa la ragione
per cui Don Generoso Crisci ritenne che la seconda edizione di Salerno Sacra, che
si andava preparando, dovesse essere << corredata delle notizie riguardanti
soprattutto le fonti d’archivio, meticolosamente documentate e ordinate secondo la
più moderna metodologia critica. >>6
La Salerno Sacra di Don Generoso Crisci, strutturata in tre volumi , in una
dignitosa veste tipografica corredata di belle immagini fotografiche, ripercorre
l’itinerario storico religioso della città di Salerno e dei Comuni inclusi nella sua
5
Alfredo Marranzini, La seconda edizione riveduta e integrata di Salerno Sacra,
in L’OSSERVATORE ROMANO, Mercoledì 4 Luglio 2001, p.6.
6
Generoso Crisci, Premessa dell’autore, in Salerno Sacra, Edizioni Gutenberg,
Lancusi (SA) 2001, p. XVI.
19
Moscati Filomeno
Diocesi. E’ un itinerario che, basandosi sui soli documenti certi, fa rivivere dalle
nebbie del passato le origini e la storia di tanti templi, conventi, chiese e
cappelle, ancora presenti nel tessuto urbano della città e dei borghi, o che, dispersi
nel contado e nascosti nei monti, tra fitti boschi, sono ancora oggi luoghi di culto e
meta di annuali pellegrinaggi, e, assieme ad essi, rivivono, attraverso le prove
documentali, quelli che, per il passare inesorabile del tempo e per le traversie delle
vicende umane, essendo ormai scomparsi, rischiavano di rimanere dimenticati per
sempre.
Ciò che dà alla Salerno Sacra del Crisci la valenza e l’importanza di un’opera
storica in assoluto, non limitata cioè alle sole vicende ecclesiastiche e religiose, è il
fatto che assieme al ricordo di tanti conventi, chiese, cappelle gentilizie e luoghi
di culto pubblici e privati oggi scomparsi, e alla storia di quelli tuttora esistenti,
rivive la vita e la storia sociale e civile di famiglie, comunità e popoli, che a quei
sacri monumenti
erano uniti con vincoli così tenaci da essere spesso
sopravvissuti intatti, nella toponomastica, e ancora palpitano di vita vera nelle
tradizioni popolari.
Queste storie e queste tradizioni, legate all’antica fede e tramandate pressoché
immutate attraverso i secoli e i millenni, ancora si attuano e si perpetuano,
costituendo i segni visibili dell’ antica cultura e dell’antica civiltà e, qualora si
siano modificate, dell’evoluzione civile e morale delle popolazioni che abitano le
contrade comprese nell’ambito territoriale dell’antica Diocesi Salernitana. Il merito
fondamentale di quest’opera è costituito dal fatto che essa le fa rivivere tutte, <<
con assoluto rigore di ricerca della verità,.....
attraverso i documenti, che
costituiscono le pietre miliari della storia....>> 7
La Salerno Sacra, di Monsignor Generoso Raffaele Crisci, assume, inoltre,
importanza rilevantissima per gli abitanti del suo paese natio, perché in essa è
contenuta la storia, religiosa e non, dei tre Comuni ( una volta definiti Università )
dell’antica “Terra di Serino” , che, fino all’anno 1998, hanno sempre fatto parte,
senza soluzione di continuità, prima della Diocesi e poi dell’Archidiocesi di
Salerno. In essa rivive, avvalendosi quasi sempre di una base documentaria, la
storia dei luoghi sacri della passata come dell’attuale Serino, a cominciare dai
secoli VII, X, XI. XII, epoca in cui si verificò il sorgere di molti di essi a causa
della nascita, e dell’affermarsi, di molti ordini religiosi e specialmente di quelli
definiti mendicanti. E’indubbio, infatti, dice monsignor Crisci, che questi centri
7
Filomeno Moscati, Storia di Serino, Edizioni Gutenberg, Penta di Fisciano (SA) 2005, p.449
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Generoso Crisci
sacri abbiano costituito un riferimento di solidità e di continuità e abbiano
rappresentato permanentemente la traccia della vita delle popolazioni, che vivevano
in simbiosi con i monasteri e le chiese a causa dell’intreccio socio-economico che
queste strutture producevano nei territori di competenza.8 <<E assieme alle chiese,
ai conventi e alle istituzioni della diocesi salernitana, rivivono,>> perciò, << le
vicende delle nove parrocchie di Serino, a cominciare da quella di S. Biasiello e
dell’Annunziata di S. Biagio, che costituirono, in tempo antico, la chiesa madre di
tutta Serino. Rivivono l’antica “Abbazia del Salvatore del Monte Turmino”, il
“Convento dello Spirito Santo”dei frati zoccolanti della scarpa al “Mercato
Nuovo”, il Conservatorio delle Oblate di Maria Santissima dell’Incoronata a
Rivottoli, la casa di S. Maria dello Reto a Santa Lucia,>> tutti oggi scomparsi,
<<quello dei frati minori conventuali a S. Giacomo , e, con essi, rivivono tante
chiese oggi scomparse, con le loro vicende che ci fanno conoscere gli antichi nomi
dei villaggi del Serinese e tanta parte degli avvenimenti, vecchi e nuovi, che
compongono la struttura e sono il filo conduttore della storia di questo paese.
Questa storia, se oggi possiamo raccontarla, lo dobbiamo, in gran parte,
all’opera veramente meritoria, e degna del massimo elogio, di>> Don Generoso
Crisci, << un uomo nato in un villaggio una volta fra i più industriosi di Serino, il
villaggio di “Casal S. Giovanni”, oggi detto di Ferrari, come egli ci ha fatto
conoscere. Onore a lui! 9
8
Generoso Crisci, Salerno Sacra, Premessa dell’autore, Edizioni Gutenberg,
2001, p. XVIII
9
Lancusi (SA)
Filomeno Moscati, Storia di Serino, Edizioni Gutenberg, Penta di Fisciano (SA) 2005, p.449-450.
2005, p.449-450.
21
Moscati Filomeno
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Generoso Crisci
V
Le opere
Lo storico
IL CAMMINO DELLA CHIESA SALERNITANA
Monsignor Generoso Crisci cominciò a interessarsi delle vicende della Chiesa
Salernitana nel giugno 1961, in occasione di un evento del tutto particolare, la
traslazione da Salerno a Roma delle spoglie mortali del monaco Ildebrando di
Soana, meglio conosciuto come Papa Gregorio VII. Cogliendo lo spunto e ispirato
da questo straordinario evento monsignor Crisci diede alle stampe uno scritto, che
aveva per titolo “Ildebrando torna presto, Salerno ti aspetta”, in cui rendeva note,
attraverso le azioni del clero e soprattutto dei vescovi, le sue considerazioni
storiche sulla fedeltà della chiesa salernitana verso la Sede Apostolica dei
successori di Pietro.
Questa fedeltà , iniziata fin dal primo sorgere della Diocesi e della sede
Vescovile, i Presuli della Chiesa salernitana avevano mantenuta inalterata
attraverso i secoli e tanto ferma che la loro sede vescovile fu ritenuta, dai Papi, il
rifugio più sicuro nel momento del pericolo, come chiaramente si evince da una
famosa bolla del 20 luglio 1098,
in cui Papa Urbano II, nel conferire
all’Arcivescovo Alfano II la dignità primaziale sulle diocesi di Conza e Acerenza,
ricordando che Salerno era stata onorata da Gregorio VII sia da vivo, con l’esilio in
essa vissuto, che da morto, con la tomba ( tam esilio quam tumulo ) che tuttora
custodisce le sue spoglie in cattedrale, affermò che Salerno era stata più di una
volta luogo di riposo e rifugio della sede apostolica e anche di Lui stesso ( sedis
apostolicae nonnunquam etiam nostri ipsius requies et portus fuit ).
Un anno dopo la traslazione di S. Gregorio VII , nell’ottobre del 1962, nel
porgere il suo saluto all’Arcivescovo, Demetrio Moscato, in partenza per
partecipare al Concilio Vaticano II, Don Generoso Crisci,in un duomo gremito di
autorità civili e religiose oltre che di gran numero di fedeli, catturò l’attenzione
di
autorità e popolo pronunciando un discorso che fu un vero e proprio
<<Excursus>> storico << sui Vescovi Salernitani che avevano partecipato ai
Concili Ecumenici, >> un Excursus in cui si può intravedere, “in nuce”, lo
schema della sua opera storica più importante , oltre che più imponente, “Il
cammino della Chiesa Salernitana nell’opera dei suoi Vescovi”, edita, in quattro
volumi, nello spazio di tempo che va dal 1976 al 1984”.
23
Moscati Filomeno
A differenza della “ Salerno Sacra”, che possiamo definire la storia della Diocesi
Salernitana rivissuta attraverso le sue chiese e i suoi luoghi di culto, “Il cammino
della Chiesa Salernitana” deve essere
considerato la storia vera, non soltanto
religiosa, della Diocesi Salernitana, perché in esso vengono tracciate << le linee
effettive e criticamente vagliate della storia ecclesiastica e civile della Diocesi
>>10 e costituisce perciò, come lo stesso Crisci tiene a precisare, <<una storia
reale e senza leggenda...della diocesi salernitana, fin dalle sue origini, attraverso
l’esame delle figure dei Vescovi e degli Arcivescovi, che via via si succedono
nell’importante sede, dei loro più significativi atti di governo e degli avvenimenti
che li videro protagonisti, nonché della situazione sociale di Salerno e
diocesi.>>11
L’opera di Monsignor Crisci non è, però, un’opera storica << tradizionale, né
una cronaca dettagliata degli avvenimenti della Chiesa salernitana.>> Essa è,
piuttosto, << un colloquio ad alta voce con i Vescovi salernitani per cogliere
attraverso le loro opere e il loro servizio pastorale le vicende di una comunità
cristiana nei suoi aspetti dinamici, continuativi ed insieme transitori, tradizionali e
sempre nuovi, identici ma sempre problematici.>>
La sua tesi centrale << è insieme storica e teologica: una Chiesa particolare,
come del resto la Chiesa cattolica, si trova a vivere in condizioni storiche sempre
nuove che non può ignorare né disattendere, ma da cui neppure deve lasciarsi
condizionare o imprigionare.>> E’ questa la ragione per cui << attraverso i suoi
uomini responsabili deve saper scrutare i segni dei tempi per cogliere nella storia i
ritmi che essa segue, i traguardi a cui tende per adeguare i suoi interventi e la sua
missione di salvezza. >>12
Proprio perché miranti alla dimostrazione di questa tesi , che costituisce il filo
conduttore e non soltanto l’elemento di fondo di tutta l’opera, << i suoi
volumi,>>che appaiono, in modo evidente, <<scritti da un sacerdote e col cuore e
la fede di un sacerdote, ...vogliono cogliere e individuare, attraverso una ricca
documentazione storica, ritmi e cadenze del cammino della salvezza nella storia
della chiesa salernitana attraverso l’opera e il servizio pastorale dei suoi
10
Alfredo Marranzini, La seconda edizione di <<Salerno Sacra>>, in L’OSSERVATORE
Romano, Mercoledì 4 Luglio 2001, p.6.
11
Generoso Crisci, Premessa, in Il Cammino della Chiesa salernitana nell’opera dei suoi vescovi,
Libreria Editrice Redenzione, Napoli - Roma 1976, Vol. I, p. 31.
12
Michele De Rosa, Discepolo del grande Arcivescovo Monterisi ha impreziosito con il suo servizio
pastorale e con la sua intelligenza la Chiesa di Salerno, in L’OSSERVATORE ROMANO, n. 265,
17-18 Novembre 1997.
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Generoso Crisci
vescovi.>> Per la dimostrazione di questa tesi Monsignor Crisci, avvalendosi
delle sue solide conoscenze in materia, ha << riscoperto negli archivi ecclesiastici
e civili una miniera inesauribile di fonti non solo ++per la storia in generale, ma
anche per le scienze religiose, economiche, sociali, politiche e demografiche. >>
Egli, inoltre, rielabora tutto il materiale archivistico fino ad allora studiato e << lo
arricchisce con i risultati delle sue ricerche, >> presentando, così, << la storia
religiosa di Salerno, attraverso l’opera dei suoi vescovi, in una dimensione più
completa e documentata, >> sistemandola << in una sintesi viva e organica, >> e,
poiché <<i vescovi salernitani hanno sempre legato il loro nome non solo agli
avvenimenti della vita della diocesi, ma anche ai momenti decisivi della difesa delle
libertà politiche e civili della città, >>13 questa sintesi diventa la storia stessa
della città di Salerno e dei Comuni inclusi nella sua diocesi, come chiaramente
traspare da ogni pagina e da ogni rigo.
Attraverso la vita e le opere dei vescovi rivive, infatti, l’ epoca di Carlo Magno,
con il vescovo Rodoperto (774-787 e oltre);
l’epoca longobarda- normanna della Salerno “città ippocratica” e di cultura, che
ospitò il grande Papa Gregorio VII quando era Arcivescovo Alfano I (1058 –
1085), << figura poliedrica di scienziato, letterato, medico, poeta, musico,
architetto e ideatore della cattedrale che il Guiscardo realizza “de aerario
peculiari;>>14 l’epoca tridentina con Girolamo Seripando (1554 – 1563) , uno dei
maggiori protagonisti del Concilio di Trento; quella post – tridentina con Gaspare
Cervantes (1564 – 1568 ) e Marco Antonio Colonna ( 1568 – 1574 ); l’epoca
napoleonica , con Fortunato Pinto; quella del tramonto dei Borbone, con Marino
Paglia; l’avvento del Regno Sabaudo, con Antonio Salomone e quello del Fascismo
con Carlo Maria Grasso ( 1915-1929 ) ; il periodo della Seconda Guerra Mondiale,
con Nicola Monterisi ( 1929 – 1944 ) per citarne solo alcuni.
<<La storia di una diocesi, come del resto la storia della Chiesa, non può,>>
però, <<ridursi alla narrazione di vicende religiose, politiche e diplomatiche, né
ad uno studio delle sue istituzioni.>> Non bisogna, infatti, dimenticare che <<la
Chiesa di Cristo è una realtà metastorica, che ha nell’aldilà il proprio fine,>> ed è
questo fine che << ne orienta tutta l’attività anche nel settore temporale, >> e a
questo motivo originario <<bisogna riportare tutte le molteplici manifestazioni con
cui>> la Chiesa <<cammina nel mondo e si colloca nel tempo e nello spazio.
13
Guerino Grimaldi, Presentazione, in Generoso Crisci, Il cammino dellChiesa Salernitana,
Libreria Editrice Redenzione, Napoli – Roma 1976, vol. I., p p. 1-16.
14
Guerino Grimaldi, idem , p.16.
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Moscati Filomeno
La principale attenzione, >> che costituisce anche la principale difficoltà di
una storia religiosa, sta, perciò, nel fatto che essa << deve essere rivolta alla vita
spirituale che circola nell’organismo ecclesiale, ...all’esposizione del corpo
dottrinale,...alla descrizione dei riti sacri e alle molteplici forme di culto,>>
perché solo <<in tal modo la ricerca erudita assume un respiro più vasto e lascia
intravedere la forza vivificante dello Spirito che anima l’opera della Chiesa>> e
ciò perché se << sulla cattedra episcopale si avvicendano i pastori, le tradizioni
non si interrompono e i solchi non si cancellano..........
Per questo motivo se è sempre impresa ardua narrare la storia di secoli, lo è
di più quando si tratta della storia della Chiesa in genere e di una chiesa locale in
particolare...........Ci si imbatte, infatti, nella natura stessa della Chiesa composta
di due elementi, l’elemento divino e quello umano, >> e << considerare la Chiesa
come una compagine di valori unicamente terreni, misurabili con gli stessi criteri
di ogni fatto storico, significa perdersi in calcoli inadeguati, >> perché << la
Chiesa nella sua parte più intima e viva è spirituale e sovrumana e la storia dello
spirito è sempre la più difficile e indecifrabile delle storie.>> 15
Una storia così è quasi impossibile da ricostruire, poiché la storia, come oggi
noi l’intendiamo, non è solo la descrizione secondo verità dei fatti avvenuti, ma la
loro decifrazione, basata sull’interpretazione dei motivi personali e delle cause
generali che quegli avvenimenti hanno generato e prodotto. Ecco perché <<
l’opera di Monsignor Crisci non è una storia nel senso tradizionale, né una
cronaca dettagliata di avvenimenti,...ma un colloquio ad alta voce con i vescovi
salernitani.. Ciò scaturisce dal fatto che << la storia più autentica di una chiesa
particolare non è quella che può risultare dalla voce dei documenti,....ma quella
che si realizza nelle anime e scaturisce dalla presenza misteriosa e invisibile di
Cristo >>..... Il merito di Monsignor Crisci, come storico religioso, sta proprio nel
fatto di essere stato << sempre attento a cogliere nei documenti la ricchezza dei
valori spirituali e soprannaturali della chiesa salernitana. >>16
Ciò nonostante la Chiesa, come istituzione, non può essere considerata come
una realtà incorporea, soltanto angelica e divina, perché questa sua parziale e
riduttiva visione rischierebbe di non farci comprendere gli avvenimenti e i fatti nei
15
Guerino Grimaldi, Presentazione, in Generoso Crisci, Il cammino della Chiesa salernitana,
Libreria Editrice Redenzione, Napoli-Roma 1976, pp. 2015
Guerino Grimaldi, idem , pp. 20-28.
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Generoso Crisci
quali Essa, per la sua natura anche umana, si è trovata coinvolta nel tempo e nello
spazio, avvenimenti e fatti che spesso hanno causato un dissidio profondo tra
l’uomo religioso e l’uomo civile. E’ questa la ragione per cui la storia della Chiesa,
pur essendo fuori della storia, è così piena di storia, e, comprendendo nel suo seno i
santi
e i peccatori, pur essendo ricca di santità è così piena di miserie.
La Chiesa, come istituzione non solo divina ma anche umana, è incarnata nel
mondo e ne condivide i rischi, così come spesso ne guida e condiziona gli eventi.
Questo si è verificato anche per una Chiesa particolare, qual è la Chiesa salernitana,
e questa storia, terrena e non soltanto divina, emerge prepotente, e con il crisma
della verità, nell’opera di monsignor Generoso Crisci, un “Serinese “ del casale di
Ferrari.
<< “Il cammino della Chiesa salernitana nell’opera dei suoi vescovi”
racchiude, infatti, nel titolo il senso e il significato di tutta l’opera, che, oltre ad
essere monumentale, è soprattutto fondamentale per la storia della Chiesa e della
Diocesi salernitana. In essa è infatti tracciata la storia vera, quella nutrita di fatti e
documenti e non già di favole e di miti, della Diocesi di Salerno attraverso la vita e
le opere dei suoi vescovi, dalle origini ai giorni nostri. Ma il suo merito storico non
è soltanto di natura ecclesiastica e religiosa, giacché quest’opera travalica i
confini ristretti della storia sacra di una diocesi per porsi come un vero e proprio
documento di storia patria in quanto, attraverso la vita e le opere dei vescovi,
rivivono epoche e avvenimenti lontani e vicini, sacri si, ma che ebbero addentellati
e connessioni con fatti, uomini e avvenimenti della vita civile, sociale ed economica
e ne furono, direttamente o indirettamente, origine e causa, oppure conseguenza.
Attraverso quest’opera rivivono, perciò, con pienezza di verità e una ricchezza di
documentazione inusitata, le vite di una Chiesa, di una Città, di una Diocesi e di
un Popolo, che, senza di essa, sarebbero rimaste nascoste e ignorate.>>17
17
Filomeno Moscati, Storia di Serino, Gutenberg Edizioni Penta di Fisciano (SA) 2005, p. 449.
27
Moscati Filomeno
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Generoso Crisci
Bibliografia
Acocella Nicola, Premessa alla prima edizione,
in Generoso Crisci, Salerno Sacra, Edizioni Gutenberg, Lancusi (SA) 2001;
Crisci Generoso, Salerno Sacra, Edizioni Gutenberg, Lancusi (SA) 2001;
Il cammino della Chiesa salernitana nell’opera dei suoi vescovi, Libreria
Editrice Redenzione, Napoli _Roma 1976;
De Rosa Michele, Discepolo del grande Arcivescovo Monterisi ha impreziosito con
il suo servizio pastorale e con la sua intelligenza la Chiesa di Salerno, in
L’OSSERVATORE ROMANO n° 265, 17-18 novembre 1997;
Grimaldi Guerino, Presentazione, in Generoso Crisci, Il cammino della Chiesa
salernitana nell’opera dei suoi vescovi, Libreria Editrice Redenzione, Napoli –
Roma 1976;
Marranzini Alfredo, Da una raccolta critica di dati storici emerge il cammino
ecclesiale e sociale di una Diocesi; La seconda edizione riveduta e integrata di
Salerno Sacra in L’OSSERVATORE ROMANO, mercoledì 4 luglio 2001;
Masucci Filippo, Serino nell’Età Antica, Tipografia Pergola, Avellino 1959
Moscati Filomeno,Storia di Serino, Gutenberg Edizioni, Penta di Fisciano (SA)
2005;
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Moscati Filomeno
Indice
Presentazione…………………………………………………………..p. 3
Introduzione.............................................................................................p 7
I - La vita ................................................................................. ………...p.9
II - Le opere. L’uomo di fede. Parroco, professore,
polemista .............................................................................................. p. 13
III - Le opere. L’uomo di scienza.
Il giurista teologo ................................................................................ .p. 17
IV - Le opere. Lo storico. Salerno Sacra ................................ ………...p.19
V - Le opere. Lo storico. Il Cammino della Chiesa
Salernitana ............................................................................................ p. 25
VI-Bibliografia ......................................................................................p. 31
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Finito di stampare il
21 Dicembre 2008
© Riservati tutti i diritti
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