Dipartimento federale della difesa,
della protezione della popolazione e dello sport DDPS
APPROVAZIONE DEI PIANI DI COSTRUZIONI MILITARI
nella procedura semplificata di approvazione secondo l’articolo 22 OAPCM (Ordinanza
concernente l’approvazione dei piani di costruzioni militari; RS 510.51)
DEL 13 LUGLIO 2012
Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS)
come autorità concedente
nel caso della domanda del 4 luglio 2011
da parte di armasuisse Immobili, Gestione delle costruzioni Svizzera centrale/Ticino,
concernente
COMUNE DI AIROLO, PIAZZA D’ARMI DI AIROLO; OSPEDALETTO, OPERE DI
MANUTENZIONE E MIGLIORIA
I.
constata:
In data 4 luglio 2011 la Gestione delle costruzioni Svizzera centrale/Ticino di armasuisse
Immobili ha sottoposto all’autorità concedente il progetto concernente le opere di
manutenzione straordinarie e miglioria dell’Ospedaletto della piazza d’armi di Airolo.
È apparsa effettivamente la necessità di adattare questo edificio alle normative vigenti per
quanto riguarda gli impianti, la salubrità e i materiali da costruzione. Parallelamente, sarà
colta l’occasione per operare alcuni accorgimenti di miglioria riguardanti la fruibilità degli
spazi (risanamento dei locali seminterrati verso valle e parziale isolazione dei depositi in
soffitta) e di adattamento alle esigenze del fruitore, in particolare l’inserimento di camere e
servizi igienici riservati ai militari di sesso femminile.
Lo stabile Ospedaletto è – e rimarrà – adibito a infermeria nell’areale militare della caserma
Bedrina di Airolo.
In breve, i lavori da intraprendere sono i seguenti:
-
sostituzione della copertura in eternit (a causa dello stato di conservazione e della
presenza di amianto) con parziale isolazione del sottotetto tra le travi. L’eternit
contenente amianto sarà sostituito con tegole grigie antracite o eternit antracite. Tutte le
opere da lattoniere saranno eseguite nella speciale lega zinco titanio di norma utilizzata in
caso di risanamento di opere in lamiera zincata. Per l’isolazione, il progetto prevede la
posa di uno strato di ca. 14 cm tra le travi e di un’isolazione a parete dei due fronti,
rispettivamente dei ca. 40 cm ai due lati;
-
sostituzione di tutti i serramenti in legno, in parte a doppia, in parte a singola lastra di
vetro non isolante. E previsto un risanamento dei serramenti con un sistema legno che
permetterà di sostituire unicamente il serramento senza demolire anche il cassonetto
rolladen, la porta, le tende e il davanzale interno, lasciando praticamente inalterata la
vista interna. L’immagine esterna sarà identica (eccezion fatta per un leggero aumento di
spessore). Il tinteggio bianco attuale potrebbe essere di colore più scuro in modo da
annullare visivamente l’aumento di spessore;
-
risanamento del calcestruzzo a tutti i balconi. Anche in questo caso le ringhiere attuali
sembrerebbero non originali, ma sono comunque in buono stato e una loro sostituzione
non sarebbe necessaria se non per l’eventuale adattamento alle attuali norme di sicurezza.
Considerato il vincolo di bene culturale, il progetto prevede unicamente di operare con un
tinteggio come l’esistente senza adottare provvedimenti per la sicurezza, anche in quanto
lo stabile è agibile solo a persone adulte. L’intervento di risanamento del calcestruzzo
sarà eseguito con speciali malte impermeabili a consolidamento delle parziali
fessurazioni;
-
compartimentazione antincendio con la sostituzione di serramenti interni con nuovi
serramenti;
-
adattamenti all’impianto elettrico per l’adeguamento alle norme vigenti. Sostituzione di
tutti i fili e inserimento della messa a terra;
-
intervento di risanamento alle murature in seguito ai problemi di infiltrazione diretta a
monte dell’edificio; inserimento di un drenaggio esterno a raccolta di tutte le acque, causa
dei maggiori problemi di infiltrazione. Il nuovo drenaggio sarà allacciato all’esistente rete
di canalizzazione delle acque scure;
-
in occasione delle realizzazioni sarà allestito un parziale rilievo della canalizzazione
verso gli stabili confinanti a valle.
L’importanza dell’intervento alla copertura e ai serramenti, nonché la posa del ponteggio di
facciata e l’effettivo stato del tinteggio delle parti di intonaco, giustificano un intervento
globale sull’immagine generale dell’Ospedaletto.
La nuova immagine dei prospetti è così riassunta nel progetto:
-
copertura in lastre eternit antracite;
-
lattoneria in rame-titanio-zinco grigio opaco;
-
sottotetto travi e scandole esistenti (rinfresco tinteggio bruno scuro);
-
finestre grigio antracite, avvolgibili esistenti (rinfresco tinteggio bruno scuro);
-
balconi risanamento cemento grigio chiaro, ringhiere esistenti antracite;
-
intonaco di facciata (rinfresco crema schiarito);
-
asportazione delle inferriate al piano entrata (sicurezza dei vetri ai depositi medicinali);
-
asportazione delle persiane al blocco entrata;
-
asportazione e sostituzione del lampione stradale appeso all’entrata.
L’Ospedaletto è classificato nell’Inventario degli edifici militari con valore monumentale
(HOBIM), classificazione «L» con obiettivo di tutela «2». La scheda relativa a questo edificio
rileva segnatamente che: «Sia per il suo stile architettonico che per la sua forma tipologica, la
costruzione è un valido esempio dell’architettura dei primi anni della guerra».
2/15
Consultazione e pareri
Nel quadro della consultazione sono stati inoltrati i pareri seguenti.
1.
Comune di Airolo (6 settembre 2011)
Il Comune, augurando che parte dei lavori sia affidata ad artigiani e imprese della regione,
non solleva obiezioni.
2.
SECO / Ispezione federale del lavoro IFL (16 settembre 2011)
2.1.
Edifici
Vie d’evacuazione
Le uscite d’emergenza e le vie d’evacuazione devono essere segnalate in modo ben visibile
(norma SN EN 1838) e percorribili senza alcun impedimento. Se risulta necessario chiudere a
chiave le porte d’uscita, lo sblocco di emergenza deve essere possibile senza chiave. Nei casi
in cui la via d’evacuazione attraversa un secondo locale e non dà direttamente su una via
d’evacuazione sicura, occorre garantire un collegamento visivo tra i due locali che permetta di
rilevare in anticipo un evento dannoso (nel progetto: tra locale 1.162 cucina e locale 1.161
sala da pranzo/in comune).
Porte
Le porte e i portoni nelle vie d’evacuazione devono essere conformi agli obiettivi di sicurezza
definiti all’articolo 10 dell’ordinanza 4 del 18 agosto 1993 concernente la legge sul lavoro
(OLL 4; RS 822.114) e all’articolo 20 dell’ordinanza del 19 dicembre 1983 sulla prevenzione
degli infortuni e delle malattie professionali (OPI; RS 832.30). Le porte devono sempre:
«poter essere riconosciute come tali,»
«essere aperte rapidamente nella direzione d’uscita senza ricorrere a strumenti ausiliari»
«ed essere utilizzate in modo sicuro.»
•
•
•
Le porte a battente sulle vie d’evacuazione devono potersi aprire nel senso della fuga.
Le porte a battente che si aprono in senso contrario a quello della fuga sono ammesse
unicamente per i piccoli locali scarsamente occupati (= locali occupati da non più di sei
persone contemporaneamente, di dimensioni inferiori a 30 m2) e che non presentano pericoli
particolari (uffici, gabinetti, ripostigli, sgabuzzini ecc.). Se si dovessero chiudere tali porte, è
necessario installare una manopola girevole all’interno.
Il senso d’apertura delle seguenti porte deve essere invertito:
Piano terreno
• locale 0.142 cantina
Si raccomanda di adottare misure strutturali per assicurare che la porta del passaggio nel
corridoio non sia ostruita.
Primo piano
•
•
•
•
•
•
•
locale 1.06: sala formazione
locale 1.07: camera pazienti 1
locale 1.08: camera pazienti 2
locale 1.09: camera pazienti 3
locale 1.11: camera del personale 1
locale 1.12: camera del personale 2
locale 1.161: sala pranzo, se è utilizzata simultaneamente da più di sei persone.
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Piano sottotetto
• locale X.XX Mansarda
Illuminazione artificiale
In aggiunta all’illuminazione naturale occorre prevedere un’illuminazione artificiale che possa
assicurare condizioni di visibilità adeguate al genere e alle esigenze del lavoro
(«illuminazione dei posti di lavoro» parte 1 SN EN 12464-1).
Nei locali in cui l’illuminazione naturale manca o è insufficiente deve essere disponibile un
impianto d’illuminazione d’emergenza indipendente dalla rete che entri automaticamente in
funzione in caso di interruzione dell’erogazione dell’energia sulla rete normale. Ciò permette
di trovare le vie d’evacuazione in modo sicuro (si veda la norma SN EN 1838).
L’illuminazione d’emergenza, ben riconoscibile dal suolo, deve essere contrassegnata come
tale. Essa deve essere sottoposta periodicamente a controllo e manutenzione.
Illuminazione e ventilazione naturali
L’ubicazione dei posti di lavoro occupati durevolmente deve essere tale da garantire ai
lavoratori una vista sull’esterno.
La vetratura delle facciate esposte al sole deve essere provvista sul lato esterno di elementi
frangisole, schermi solari ecc. allo scopo di evitare abbagliamenti ed eccessive irradiazioni
termiche.
Ventilazione artificiale dei locali
Tutti i locali devono essere ventilati naturalmente o artificialmente in maniera sufficiente e
proporzionata alla loro utilizzazione.
2.2.
Spazi sociali
Pronto soccorso
Per il pronto soccorso occorre mettere a disposizione materiale sanitario appropriato.
Tutela della maternità
Le donne incinte e le madri che allattano devono avere la possibilità di stendersi e riposarsi in
condizioni adeguate. Si rinvia alle indicazioni di cui all’articolo 34 dell’ordinanza 3 del
18 agosto 1993 concernente la legge sul lavoro (OLL 3; RS 822.113). Si rimanda inoltre
all’ordinanza del DFE del 20 marzo 2001 sui lavori pericolosi o gravosi durante la gravidanza
e la maternità (Ordinanza sulla protezione della maternità; RS 822.111.52).
Per valutare il rischio potenziale per una gravidanza delle donne in età feconda, in particolare
inerente i lavori gravosi o pericolosi, i posti di lavoro devono essere sottoposti a una
valutazione dei rischi secondo l’ordinanza sulla protezione della maternità. Si rende inoltre
attenti agli articoli 62-66 dell'ordinanza 1 del 10 maggio 2000 concernente la legge sul lavoro
(OLL 1; RS 822.111) (Tutela della salute durante la gravidanza).
2.3
Manutenzione di edifici
Per eseguire senza pericolo i lavori di pulizia e manutenzione di edifici, installazioni e
impianti, occorre predisporre le attrezzature necessarie (bollettini SUVA 44033 e 44041).
4/15
2.4
Posti di lavoro
In generale
I posti di lavoro, gli apparecchi e i mezzi ausiliari vanno concepiti ed installati secondo
principi ergonomici. Il datore di lavoro e i lavoratori provvedono ad un loro corretto impiego
(art. 23 OLL 3).
Rumori
I valori indicativi in funzione delle attività svolte e quelli relativi ai rumori di fondo devono
essere rispettati per tutti i posti di lavoro. Macchine e attività estremamente rumorose devono
essere posti in locali separati chiusi. I posti di lavoro con poco rumore devono essere separati
da quelli rumorosi.
Postazioni al videoterminale
I bollettini SUVA 84021 e 44034 contengono indicazioni in merito alla configurazione della
postazione al videoterminale.
Posti di lavoro d’ufficio
Per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, l’ergonomia e la protezione della salute nella
costruzione e nell’installazione di edifici amministrativi o di posti di lavoro d’ufficio si rinvia
all’opuscolo n. 6205 della Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul
lavoro (CFSL).
2.5
Attrezzature di lavoro
Esigenze di base
In azienda è consentito introdurre solo attrezzature di lavoro che, se utilizzate conformemente
alla loro destinazione e con la debita cura, non mettono in pericolo la sicurezza e la salute dei
lavoratori.
I relativi requisiti sono concretizzati nella direttiva CFSL 6512 «Attrezzatura di lavoro».
Le attrezzature di lavoro devono essere conformi all’attuale stato delle conoscenze e della
tecnica. Se sono stati disposti dei requisiti essenziali di sicurezza e tutela della salute, questi
devono essere rispettati, soprattutto se riguardano le macchine (art. 2 cpv. 1 dell'ordinanza del
2 aprile 2008 concernente la sicurezza delle macchine [OMacch; RS 819.14]).
Si rimanda inoltre alla pubblicazione SUVA 66084 (Attrezzature di lavoro: la sicurezza parte
dall’acquisto).
Le dichiarazioni di conformità delle singole macchine o i documenti comprovanti la sicurezza
dell’intero impianto devono essere disponibili per essere consegnati in qualsiasi momento agli
organi d’esecuzione che ne fanno richiesta. La documentazione deve indicare le disposizioni e
le norme osservate.
Dispositivi di comando
Nelle installazioni tecniche, se l’esercizio particolare rappresenta un pericolo, ogni unità di
funzionamento deve essere provvista di un interruttore con lucchetto per il disinserimento
delle fonti di energia pericolose e per la dissipazione dell’eventuale energia residua.
L’interruttore deve essere posizionato nelle immediate vicinanze del luogo d’intervento
(quindi sul posto) o in un luogo da cui bisogna passare per accedere al luogo d’intervento
(pubblicazione SUVA CE93-9).
Scaffalature
Le direttive SUVA 2149 contengono indicazioni in merito alle scaffalature.
5/15
2.6
Completamento e collaudo
Una volta completato, il progetto deve essere sottoposto per collaudo all’IFL.
3.
Cantone Ticino (9 settembre 2011)
La Sezione protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo (SPAAS) si pronuncia come segue:
P rotez ione
’aria
dell
Le norme della «Direttiva concernente misure funzionali e tecniche per la limitazione delle
emissioni di inquinanti atmosferici dai cantieri (Direttiva aria cantieri)» (UFAM 2002)
devono essere rispettate. In particolare, viste le caratteristiche del cantiere, esso è classificato
nel gruppo A per il quale vanno adottate le misure seguenti: preparazione e controllo dei
cantieri: V1; processi di lavoro meccanici: M1, M4, M11, M12, M15; processi di lavoro
termici e chimici: T1-T6, T8-T10, T12-T13; requisiti di macchine e apparecchi:
G1-G9; bandi di concorso: A1; esecuzione dell’opera: B2 e B4.
Il Cantone rileva in particolare che:
• «a partire del 1° gennaio 2009, tutte le macchine e gli apparecchi con una potenza
superiore a 18 kW e i relativi filtri antiparticolato devono soddisfare, rispettando il periodo
di transizione, i requisiti di cui all’articolo 19a e all’allegato 4 cifra 3 OIAt. Fanno
eccezione le macchine e gli apparecchi con motore a combustione utilizzati per lavori
sotterranei (misura G8);»
• «sui cantieri del gruppo di provvedimenti A per macchine e apparecchi con motori a
combustione con potenza inferiore a 18 kW, la periodica manutenzione dev’essere
documentata, per es. con un adesivo di manutenzione (misura G3);»
• «tutte le macchine e tutti gli apparecchi con motori a combustione con potenza maggiore o
uguale a 18 kW devono essere identificabili, venire controllati periodicamente giusta
l’Allegato 2 ed essere muniti di un corrispondente documento di manutenzione del sistema
antinquinamento e di un adeguato contrassegno dei gas di scarico (misura G4);»
• «nelle disposizioni particolari e nell’elenco delle prestazioni dei bandi di concorso tutti i
provvedimenti della Direttiva aria cantieri di cui sopra vanno formulati concretamente
(misura A1)».
Il Cantone ricorda inoltre che «è vietato bruciare materiale di scarto (legname, carta, plastica
ecc.); per il riscaldamento degli operai possono essere utilizzate stufe elettriche o impianti di
combustione autorizzati».
Prevenzione dei rumori
Per quel che riguarda la fase di cantiere, dovrà essere rispettata scrupolosamente la «Direttiva
sui provvedimenti di costruzione e d’esercizio per limitare il rumore dei cantieri secondo
l’articolo 6 dell’ordinanza del 15 dicembre 1986 contro l’inquinamento fonico (Direttiva sul
rumore dei cantieri)» (UFAM 2006). Pertanto, si dovranno adottare i seguenti provvedimenti
atti a contenere nella massima misura possibile la molestia: lavori di costruzione rumorosi e
lavori di costruzione molto rumorosi => gruppo di provvedimenti B, trasporti edili => gruppo
di provvedimenti A.
A partire del 1° luglio 2007 è in vigore l’ordinanza del DATEC del 22 maggio 2007 sulle
emissioni foniche delle macchine e attrezzature destinate a funzionare all’aperto (ORMAp;
RS 814.412.2). Essa riprende la direttiva europea in materia (2000/14/CE), in base alla quale
per le macchine e per gli apparecchi equipaggiati secondo lo stato riconosciuto della tecnica
valgono i valori limite d’emissione fonica indicati nell’ordinanza stessa.
6/15
Protezione e depurazione acque
Lo smaltimento delle acque luride e di quelle meteoriche deve avvenire tramite allacciamento
agli impianti esistenti.
Contrariamente a quanto indicato nella relazione tecnica, lo smaltimento delle acque di
drenaggio deve avvenire tramite infiltrazione o dispersione superficiale (non è ammesso
l’allacciamento alla fognatura esistente).
Gestione dei rifiuti
Il Cantone preavvisa favorevolmente alle seguenti condizioni:
le operazioni di smontaggio, trasporto e smaltimento in discarica per materiali inerti delle
lastre in eternit, dovranno avvenire secondo le indicazioni contenute nel bollettino tecnico
della SUVA «Rimozione e pulizia di lastre in fibrocemento». Il gestore della discarica per
materiali inerti dovrà essere preliminarmente informato del previsto apporto di lastre in
cemento-amianto (eternit).
Devono essere adottate le condizioni operative della SUVA per la rimozione e smaltimento
del fibrocemento fortemente agglomerato (lastre eternit) come pure per la rimozione dei
materiali con amianto debolmente agglomerato. Per quest’ultima tipologia di materiali, i
lavori vanno notificati alla SUVA e devono essere eseguiti da ditte specializzate/riconosciute.
Per lo smaltimento valgono le seguenti indicazioni:
• amianto FA, discarica per materiali inerti autorizzata;
• amianto DA, presso smaltitori specializzati;
• amianto DA/FA, tramite ditte specializzate riconosciute dalla SUVA. Le parti con amianto
FA non possono essere consegnate agli inceneritori, ma devono essere depositate presso
una discarica reattore;
• il vetro, i pannelli isolanti, il legname usato e le finestre (senza presenza di amianto nel
mastice ecc.) devono essere consegnati a una ditta di smaltimento autorizzata.
4.
Ufficio federale dell’ambiente UFAM (17 novembre 2011)
4.1
Natura e paesaggio
Il progetto non interessa inventari di paesaggi o di biotopi della Confederazione o siti degni di
protezione secondo l’articolo 18 capoverso 1bis della legge federale del 1° luglio 1966 sulla
protezione della natura e del paesaggio (LPN; RS 451).
Le indagini svolte hanno consentito di appurare che la struttura è frequentata al massimo
come rifugio notturno saltuario da chirotteri e che l’adozione di misure di protezione durante
il periodo dei lavori non è necessaria. Il rapporto tecnico propone tuttavia di eseguire i lavori
durante la fase di inattività dei pipistrelli.
L’UFAM approva il progetto dal punto di vista della protezione della natura e del paesaggio
alla condizione che i lavori siano eseguiti, nella misura del possibile, da ottobre ad aprile
(art. 18 cpv. 1ter LPN e art. 20 cpv. 2 dell’ordinanza del 16 gennaio 1991 sulla protezione
della natura e del paesaggio [OPN; RS 451.1] combinato all’all. 3 OPN).
4.2
Smaltimento delle acque
Secondo l’articolo 7 della legge federale del 24 gennaio 1991 sulla protezione delle acque
(LPAc; RS 814.20), le acque di scarico inquinate devono essere trattate, le acque di scarico
7/15
non inquinate devono essere eliminate mediante infiltrazione secondo le prescrizioni
dell’autorità cantonale. Lo smaltimento delle acque di drenaggio deve avvenire tramite
infiltrazione o dispersione superficiale (non è ammesso l’allacciamento alla fognatura
esistente).
4.3
Rifiuti
L’UFAM condivide il parere espresso dal Cantone in data 9 settembre 2011.
4.4
Aria
a.
Valutazione del carattere generale del cantiere:
L’UFAM condivide la valutazione del cantiere (gruppo di provvedimento A) come pure le
misure da adottare proposte dal Cantone nel suo parere del 9 settembre 2011.
b.
Valutazione dei lavori di risanamento dell’amianto:
L’amianto è classificato come sostanza cancerogena dall’ordinanza contro l’inquinamento
atmosferico (all. 1 n. 83 OIAt), secondo l’elenco dei lavori limite d’esposizione sui posti di
lavoro dell’Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni (SUVA). Le
emissioni di sostanze cancerogene sui cantieri devono essere limitate attraverso l’adozione di
procedure d’esercizio idonee. A tale scopo le emissioni devono essere limitate nella misura
possibile dal punto di vista tecnico e dell’esercizio sopportabile sotto profilo economico (all. 2
n. 88 OIAt). Per quanto riguarda il risanamento dell’amianto deve essere applicata la direttiva
CFSL 6503 «Amianto».
5.
Osservazioni della richiedente sui pareri
Con determinazione del 21 maggio 2012, la richiedente si pronuncia come segue:
SECO
- i sensi d’apertura delle porte sono stati corretti a tutti i piani come previsto dal rapporto;
- tutte le porte che danno sulle vie d’evacuazione, se provviste di serratura hanno all’interno
del locale il nottolino girevole in modo che possano essere aperte senza chiave, in caso
contrario non vi è serratura;
- al piano sottotetto: le due porte sono spostate in modo da avere maggiore distanza tra loro;
- al primo piano è eliminata la porta tra i locali 1.161 sala pranzo e 1.162 cucina; la porta nel
corridoio di fianco alla camera 1.11 camera del personale 1 è eliminata in modo da evitare
il conflitto d’apertura;
- al piano entrata è confermato il portone esistente;
- per i rimanenti punti saranno considerate le relative disposizioni.
UFAM
- tempistica interventi causa chirotteri; il rapporto Lucchini esclude che l’edificio funga da
sito di riproduzione senza scartare la possibilità che lo stabile sia già stato visitato da
singoli individui come rifugio per una singola notte; l’esperto esclude inoltre ulteriori
accertamenti e l’attuazione di misure particolari di protezione durante gli interventi di
manutenzione e miglioria. Per quanto concerne il consiglio di eseguire i lavori da ottobre
ad aprile, la richiedente evidenzia che i lavori saranno realizzati nella Valle Leventina a più
di 1000 m.s.l.m. Ne consegue che un inizio tardivo dei lavori potrebbe comportare alcuni
rischi. Se alcune operazioni possono essere perfettamente compiute all’interno dell’edificio
in autunno e inverno, non è il caso della copertura che dovrebbe poter essere eseguita da
settembre in condizioni meteorologiche accettabili per le ditte;
- smaltimento delle acque di drenaggio senza allacciamento alla canalizzazione, ma con
pozzo perdente;
8/15
- per i rimanenti punti sono state prese tutte le precauzioni conformemente alle disposizioni.
Cantone/Comune
- nessuna osservazione; tutti i provvedimenti conformemente alle disposizioni.
II.
considera:
A. Esame formale
1.
Competenza materiale
La realizzazione del presente progetto ha lo scopo di migliorare un’infrastruttura
esclusivamente ad uso militare. Di conseguenza, il progetto è giustificato per ragioni
prevalentemente militari (art. 1 cpv. 1 e 2 lett. c e d OAPCM). Il DDPS si ritiene competente
per stabilire l’esecuzione della procedura di approvazione dei piani di costruzioni militari
(art. 2 OAPCM).
2.
Procedura applicabile
L’autorità competente per l’approvazione dei piani ha constatato quanto segue:
a. il progetto è sottoposto alla procedura semplificata di approvazione (art. 22 OAPCM);
b. l’esecuzione dell’esame dell’impatto sull’ambiente (EIA) secondo l’articolo 2 capoverso 1
dell’ordinanza del 19 ottobre 1988 concernente l’esame dell’impatto sull’ambiente (OEIA;
RS 814.011) non è necessaria;
c. il progetto non può essere considerato rilevante in materia di piano settoriale.
B. Esame materiale
1.
Natura e paesaggio
Nel quadro della procedura, una perizia è stata richiesta per appurare l’eventuale presenza di
chirotteri nell’edificio. Le conclusioni del rapporto del 24 agosto 2011, sono le seguenti:
• si esclude che l’edificio Ospedaletto funga da sito di riproduzione per chirotteri;
• la presenza di una piccola quantità di sterco indica che lo stabile è stato visitato da singoli
individui, ma che tutt’al più è servito da rifugio per una singola notte;
• in virtù della protezione di cui godono i chirotteri, la perizia esclude ulteriori accertamenti
e tantomeno l’attuazione di misure particolari di protezione durante gli interventi di
manutenzione e miglioria;
• per evitare qualsiasi rischio di disturbo a eventuali individui di passaggio, è consigliabile
effettuare i risanamenti durante il periodo di inattività di questi animali, ossia fra ottobre e
aprile.
Tenendo conto delle spiegazioni della richiedente, come pure del parere dell’UFAM,
l’autorità di approvazione considera che i lavori potrebbero essere eseguiti, nella misura del
9/15
possibile, tra ottobre e aprile. Ciononostante, questa misura deve rimanere relativa.
Le operazioni si devono svolgere a un’altitudine (1000 m.s.l.m.) alla quale le condizioni
meteorologiche (neve) potrebbero impedire i lavori durante tale periodo. Inoltre, gli interessi
della richiedente, viste le conclusioni della perizia effettuata e la sottile probabilità di una
frequentazione intensiva del luogo da chirotteri, devono essere presi in conto. Nelle
condizioni summenzionate un rinvio di alcuni anni di questi modesti lavori non si giustifica.
Questo modo di procedere è proporzionato agli interessi dei chirotteri come pure della
richiedente.
L’UFAM, condivide questo parere precisando esso stesso nella sua determinazione: «nella
misura del possibile».
Ne conseguirà un onere.
2.
Protezione delle acque
L’autorità di approvazione, tenuto conto dell’articolo 7 LPac, condivide il parere del Cantone
come pure dell’UFAM. Lo smaltimento delle acque di drenaggio (non inquinate) deve
avvenire tramite infiltrazione o dispersione superficiali e non tramite l’allacciamento alla
fognatura esistente. Tuttavia, nel suo parere del 21 maggio 2012, la richiedente precisa che lo
smaltimento delle acque di drenaggio, non si farà tramite un allacciamento alla fognatura, ma
con un pozzo perdente. Questa soluzione può essere ammessa.
Per quanto concerne le acque luride, esse saranno collegate alla rete esistente. Anche se il
progetto non si riferisce espressamente a questo punto, per evitare futuri adattamenti, la
richiedente vigilerà a coordinare i lavori con le misure previste nel PGS stabilito per la piazza
d’armi di Airolo. Il centro di competenza «Acqua» del DDPS sarà consultato in quest’ambito
e associato nella fase di pianificazione.
La richiedente deve prendere tutte le misure necessarie per evitare un inquinamento delle
acque o del terreno in caso di utilizzazione o di manipolazione di sostanze (rifornimenti di
benzina, manutenzione delle macchine ecc.) o deposito di macchinari o altri attrezzi di
cantiere. Le acque reflue delle attività di cantiere saranno smaltite conformemente alla norma
SIA 431 «Evacuazione e trattamento acque dei cantieri».
Ne conseguiranno pertinenti oneri.
3.
Protezione dei lavoratori
L’IFL ha allestito un parere molto dettagliato. Ciononostante, l’autorità di approvazione
ritiene che le esigenze espresse siano di carattere prevalentemente generale e non
necessariamente pertinenti all’utilizzazione esclusivamente militare del sito (per. es. tutela
della maternità).
La richiedente indica quali misure sono già state prese per ottimizzare i lavori nel senso delle
osservazioni di cui sopra. L’autorità di approvazione ritiene che, con queste modifiche, i
lavori sono conformi alle esigenze. Gli altri provvedimenti, indicati dall’IFL nel suo parere
del 16 settembre 2011, saranno presi in conto nella misura del possibile tenendo conto
dell’utilizzazione militare del sito.
L’incarto di domanda contiene un rapporto di «Misurazioni Radon» del 3 marzo 2011, il
quale conclude che «i rilevamenti effettuati hanno permesso di classificare l’area come a
basso rischio di infiltrazione radon». Tenuto conto che le condizioni del terreno non erano
ottimali per le misure e che i lavori di ristrutturazione renderanno lo stabile più ermetico, si
ritiene comunque necessaria l’adozione di misure tecniche di base atte a evitare le infiltrazioni
10/15
di radon dal terreno, sia dal basso sia lateralmente (fessurazioni, giunti) e la migrazione di
radon dagli allacciamenti. Il rapporto ritiene inoltre necessario «realizzare un sistema di
drenaggio costituito da almeno 30 cm di ghiaione, al di sotto delle cantine, collegato ad un
sistema di ventilazione forzata». Per quanto riguarda il vespaio si raccomanda di mantenere
una buona ventilazione naturale e, se necessario, di installare una ventilazione forzata al fine
di migliorarne l’efficacia. La posa di un’eventuale guaina in polietilene può contribuire alla
riduzione delle infiltrazioni di radon nell’edificio.
Tuttavia, la sola guaina non è in grado di garantire l’assenza di infiltrazioni. In considerazione
del fatto che generalmente la presenza di radon nel terreno non si riduce nel tempo e che
anche la costruzione è soggetta a invecchiamento, è necessario prevedere interventi che siano:
«verificabili in relazione alla loro funzionalità nel tempo (ispezioni periodiche), riparabili e
ridondanti. In assenza di questi accorgimenti sono probabili infiltrazioni di radon all’interno
dell’edificio».
Considerati questi argomenti, l’autorità di approvazione considera che le misure proposte
dalla perizia debbano essere prese. La richiedente vigilerà a rispettare i suggerimenti formulati
nel rapporto «Misurazioni Radon» del 3 marzo 2011.
Ne conseguiranno pertinenti oneri.
4.
’aria
Protezione
dell
Come indicato dal Cantone e dell’UFAM, il cantiere relativo al progetto è da classificare nel
gruppo di provvedimento A. La richiedente vigilerà a rispettare le misure idonee nell’ambito
della protezione dell’aria: V1; processi di lavoro meccanici: M1, M4, M11, M12, M15;
processi di lavoro termici e chimici: T1-T6, T8-T10, T12-T13; requisiti di macchine e
apparecchi: G1-G9; bandi di concorso: A1; esecuzione dell’opera: B2 e B4 della «Direttiva
aria cantieri» (UFAM 2002).
Inoltre, la richiedente si assicurerà che nessun materiale venga bruciato sul cantiere.
Ne conseguiranno pertinenti oneri.
5.
Energia
Al termine della numero 5 delle «Direttive concernenti l’impiego efficiente dell’energia negli
immobili del DDPS» del 23 febbraio 2007 le nuove costruzioni e i risanamenti devono essere
pianificati e realizzati conformemente allo standard Minergia oppure secondo valori che
si avvicinano allo standard Minergia.
Nel presente progetto non si tratta di un risanamento effettivo ma, come lo precisa la relazione
tecnica, di interventi a carattere prettamente conservativo.
I documenti relativi all’energia (Isolamento termico: esigenze puntuali) alla rubrica «elementi
costruttivi e requisiti», l’applicazione della norme SIA 380/1:2009 per la determinazione dei
valori limite U per superfici.
Il Centro di competenza «Energia» del DDPS in seno ad armasuisse Immobili si è
pronunciato favorevolmente sul progetto.
In conclusione, la protezione di cui gode l’edificio non consente di scegliere una qualsivoglia
isolazione periferica.
Sulla base di tutti questi elementi, l’autorità di approvazione considera che – viste le misure
previste nel progetto – la realizzazione si avvicina il più possibile allo standard Minergia.
Nessun onere ne conseguirà.
11/15
6.
Gestione dei rifiuti
Basandosi sulle analisi effettuate prima del deposito del progetto per verificare la presenza di
amianto e di altri prodotti nel materiale di scarto, uno specialista riconosciuto in quest’ambito
sarà incaricato di seguire il cantiere nella fase di smontaggio, di trasporto e di smaltimento.
Egli vigilerà al rispetto delle le condizioni poste dal Cantone nel suo parere del
9 settembre 2011, come pure dall’UFAM nella sua determinazione del 17 novembre 2011.
Al termine del suo mandato, lo specialista allestirà un rapporto che sarà allegato al rapporto
finale della richiedente sul rispetto degli oneri.
Ne conseguiranno pertinenti oneri.
7.
Rumori
L’ordinanza del 15 dicembre 1986 contro l’inquinamento fonico (OIF; RS 814.41) e la
«Direttiva sul rumore dei cantieri» dovranno essere rispettate, come pure le altre disposizioni
legali. Al riguardo, nessun onere ne conseguirà.
Nondimeno si ricorda alla richiedente che dovrà applicare i seguenti provvedimenti: lavori di
costruzione rumorosi e lavori di costruzione molto rumorosi → gruppo di provvedimenti B,
trasporti edili → gruppo di provvedimenti A. Sarà inoltre di sua competenza vigilare al
rispetto dell’ORMAp per quanto concerne il rumore delle macchine.
Nessun onere ne conseguirà.
8.
HOBIM
L’Ospedaletto della piazza d’armi di Airolo è iscritto nell’HOBIM (Inventario degli edifici
militari con valore monumentale) come edificio protetto (classificazione L2). Il Centro di
competenza «Protezione dei monumenti» del DDPS è stato consultato sui lavori previsti.
Dopo un esame della situazione, il Centro di competenza ha dato il suo preavviso positivo con
le seguenti osservazioni concernenti unicamente i serramenti: «per garantire l’identità
dell’edificio in tutto il suo insieme e in tutte le sue caratteristiche, i serramenti devono essere
sostituiti nella stessa tipologia e materiale».
Le finestre devono essere completamente in legno (non legno/alluminio). Il tinteggio è da
eseguire con vernici compatibili e adeguate. Il colore definitivo è ancora da determinare sulla
base di un concetto generale di tinteggio di tutte le parti esterne.
L’autorità di approvazione condivide le condizioni formulate dal Centro di competenza
«Protezione dei monumenti» del DDPS.
Detto centro sarà associato alla realizzazione del progetto per quanto riguarda i punti sollevati
nel suo parere. Un rapporto sarà stabilito al termine dell’intervento indicando le soluzioni
definitive. Questo documento sarà allegato al rapporto finale sul rispetto degli oneri.
Ne conseguiranno pertinenti oneri.
C. Risultato
Sulla base del presente esame non sussistono aspetti per i quali sarebbero violate le
prescrizioni della legislazione applicabile in concreto. Di conseguenza, il presente progetto
soddisfa il diritto materiale e formale applicabile e le premesse per l’approvazione dei piani di
costruzioni militari sono adempiute.
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ΙΙΙ
decide:
1. Approvazione dei piani
Il progetto di armasuisse Immobili, Gestione delle costruzioni Svizzera centrale/Ticino, del
4 luglio 2011 concernente il
Comune di Airolo, Piazza d’Armi di Airolo; Ospedaletto, opere di manutenzione e
miglioria,
con la documentazione seguente:
- Formulario di domanda di costruzione e caratteristiche dell’edificio
- Relazione tecnica con concetto protezione incendio e sicurezza, schemi,
incarto energia, rapporto rilevamento materiali contenente amianto,
rapporto «Misurazioni Radon», concetto smaltimento rifiuti cantieri
- Piani del progetto:
Piano situazione, estratto catastale
1:2000
3906_BH_1_0001 Pianta piano terreno
1:100
3906_BH_1_0002 Pianta primo piano
1:100
3906_BH_1_0003 Pianta piano sottotetto
1:100
3906_BH_1_0004 Sezioni A - B - C
1:100
3906_BH_1_0005 Facciate
1:100
3906_BH_1_0006 Dettagli esecutivi sezioni e prospetti.
1:20
- Documentazione fotografica
- Rapporto «Misurazioni Radon» del 3 marzo 2011
è approvato, fatti salvi le misure e i provvedimenti previsti nell’incarto della domanda e gli
oneri menzionati qui appresso.
2.
Oneri
In generale
a.
L’inizio e la durata prevista dei lavori devono essere comunicati tempestivamente
all’autorità competente per l’approvazione dei piani come pure al Comune di Airolo.
b.
La richiedente deve informare l’autorità d’approvazione della conclusione dei lavori e
inviarle un rapporto confermando il rispetto dei relativi oneri.
c.
Gli adattamenti ulteriori al progetto devono essere sottoposti all’autorità competente
per l’approvazione dei piani, che si riserva il diritto di ordinare una nuova procedura
d’approvazione dei piani qualora si tratti di adattamenti importanti (art. 32 OAPCM).
Natura e paesaggio
d.
Nella misura del possibile, i lavori saranno eseguiti tra ottobre e aprile.
Protezione delle acque
e.
Lo smaltimento delle acque di drenaggio (non inquinate) non deve avvenire tramite
l’allacciamento alla fognatura esistente. La soluzione che consiste – come proposto
dalla richiedente – nell’installazione di un pozzo perdente può essere ammessa.
f.
La richiedente vigilerà a coordinare i lavori con le misure previste nel PGS stabilito
per la piazza d’armi di Airolo. Il Centro di competenza «Acqua» del DDPS sarà
associato alla pianificazione per determinare le eventuali misure PGS da prevedere.
13/15
g.
La richiedente deve prendere tutte le misure necessarie per evitare un inquinamento
delle acque o del terreno in caso di utilizzazione o di manipolazione di sostanze
(rifornimenti di benzina, manutenzione delle macchine ecc.) o deposito di macchinari
o altri attrezzi di cantiere. Le acque reflue delle attività di cantiere saranno smaltite
conformemente alla norma SIA 431 «Evacuazione e trattamento acque dei cantieri».
Protezione dei lavoratori
h.
La richiedente terrà conto – nella misura delle possibilità in considerazione della
destinazione militare del sito – delle osservazioni dell’IFL del 16 settembre 2011.
In particolare, applicherà le misure previste nella sua determinazione del
21 maggio 2012.
i.
Le misure proposte nel rapporto «Misurazioni Radon» del 3 marzo 2011 devono
essere applicate.
Gestione dei rifiuti
j.
Uno specialista riconosciuto nell’ambito della gestione dei rifiuti sarà incaricato di
controllare lo smontaggio, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti edili. Egli deciderà
qual’é, in funzione della natura dei materiali, la discarica più consona.
k.
Al termine dei lavori, lo specialista farà compilare i certificati di smaltimento di tutti i
rifiuti di cantiere.
l.
Al termine del suo mandato, lo specialista allestirà un rapporto che sarà allegato al
rapporto finale della richiedente concernente il rispetto degli oneri.
Protezione dei beni culturali
m.
Le misure chieste dal Centro di competenza «Protezione dei monumenti» del DDPS
dovranno essere prese in conto nella realizzazione.
n.
Il Centro di competenza suddetto sarà inoltre associato alla pianificazione per
determinare con la richiedente le tinte da applicare nonché la natura e la tipologia dei
materiali da utilizzare.
o.
Il rapporto del Centro di competenza sarà allegato al rapporto finale concernente il
rispetto degli oneri.
3. Spese di procedura
Il diritto federale applicabile non prevede alcun carico di spese. Non sono quindi addebitate
spese di procedura.
4. Notificazione
In applicazione dell’articolo 30 OAPCM, la presente decisione è notificata direttamente, per
raccomandata, alle parti interessate dalla procedura e segnalata nel Foglio federale.
5. Rimedi giuridici
La presente decisione può essere impugnata entro 30 giorni dalla notificazione, per scritto e
indicando i motivi, mediante ricorso dinanzi al Tribunale amministrativo federale,
casella postale, 9023 San Gallo.
14/15
DIPARTIMENTO FEDERALE DELLA DIFESA,
DELLA PROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE
E DELLO SPORT
Il capo Territorio e ambiente
Bruno Locher
Notificazione a:
− armasuisse Immobili, Gestione delle costruzioni Svizzera centrale/Ticino, 6802 Rivera
(con allegati: 4 incarti relativi alla domanda e il parere dell’Ispezione federale del lavoro
del 16 settembre 2011).
− Dipartimento del territorio, Viale Franscini, 6500 Bellinzona (R)
− Comune di Airolo, Casa al Mulino, 6780 Airolo (R)
Copia a:
− armasuisse Immobili, PCS
− armasuisse Immobili, SIP
− armasuisse Immobili, UNS
− UFAM, Divisione specie, ecosistemi e paesaggi, 3003 Berna
− SECO, Ispezione federale del lavoro, Stauffacherstrasse 101, 8004 Zurigo
− WWF Svizzera, Servizio giuridico, casella postale, 8010 Zurigo
− Pro Natura, Dornacherstrasse 192, casella postale, 4018 Basilea
15/15
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Airolo (TI)