guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:19 Pagina 1 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:19 Pagina 2 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:19 Pagina 3 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:19 Pagina 4 Dove siamo Molise Sommario LE ORIGINI 6 In copertina: Veduta sud del borgo antico di Civitacampomarano. (Foto T. Paolone) IL CASTELLO 8 PERSONAGGI ILLUSTRI 12 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:19 Pagina 5 C ivitacampomarano è un piccolo centro dove storia, cultura e natura incontaminata rappresentano un immenso valore. Ai visitatori, data la sua attuale dimensione demografica, pare infatti impossibile che custodisca un patrimonio così ricco, ed è per questo che si resta stupiti. In quest’angolo di Molise, pochi immaginavano di poter trovare il Castello Angioino, in tanti non pensavano che da qui provenissero grandi uomini quali Vincenzo Cuoco e Gabriele Pepe. Il paese ed i suoi abitanti sono così custodi di storia, cultura, tradizioni secolari che costituiscono un valore aggiunto ed autentico. Proprio per questo motivo l’Amministrazione Comunale, nel 2011, ha deciso di entrare a far parte dell’Associazione Nazionale Borghi Autentici d’Italia, una Comunità costituita da 180 territori e Borghi che condividono progetti, idee e sviluppano percorsi comuni per valorizzare le rispettive tipicità. All’interno di questa rete, le singole specificità e peculiarità non divengono punti di divisione, bensì di unione e di sinergia. Si è intrapreso a tal fine un percorso affinché il Borgo venga qualificato e riqualificato, valorizzandone le preziose risorse e ricchezze presenti, ed ecco perché Civitacampomarano è un “Borgo impegnato in un percorso di qualità”. Il vero sviluppo si ottiene portando alla luce, e valorizzando, le autenticità locali. Da ciò è nata la volontà di tutelare e promuovere i prodotti tipici attraverso l’istituzione della De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine). Nel luglio 2012, il primo prodotto ad aver ottenuto il marchio De.C.O. sono stati pertanto “i ciell”, prelibati dolci ripieni di mosto cotto. Civitacampomarano vi apre in queste pagine le porte, affinché la sua scoperta possa stupirvi. Benvenuti dunque in un Borgo Autentico d’Italia e, soprattutto, benvenuti in un Borgo che merita ritorno… ivitacampomarano is a small village where history, culture, unspoiled nature overt a tremendous value. To visitors, given the village population, it seems impossibile that there could be such a rich heritage, and that is why after visiting it, you will be left surprised. In this corner of Molise, few would immagine they could find the Angevin Castle, nor did they know that many great men came from here: Vincenzo Cuoco and Gabriele Pepe. Civitacampomarano awaits you, so that its discovery may surprise you. Welcome to a Village that merits return visits… C Il Sindaco Paolo Manuele LE CHIESE 20 L’ARTE E L’ARCHITETTURA 22 LA NATURA 27 LA GASTRONOMIA 30 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:19 DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI C ivitacampomarano sorge sulle verdi colline che circondano la vallata del fiume Biferno. Il paese si raggiunge dopo aver percorso quelle strade tipiche della campagna molisana, che si snodano lungo le pendici collinari e attraversano i tanti paesini della provincia di Campobasso. Incerta è l’etimologia del nome di Civitacampomarano: si ritiene infatti che in origine il paese prendesse il nome di Campimarani, avvalorando l’ipotesi che fosse sorto sopra una preesistente Civitas, che secondo alcuni studiosi si identifica nella cittadina sannitica Maronea. Secondo altri, invece, Civitacampomarano significa semplicemente “Città di luogo (Campo) ombroso (Marano)”, cioè ricco di boschi e ombreggiato. La prima attestazione scritta del nome Campomarani compare in un documento redatto dalla cancelleria dell’Imperatore Ottone III di Sassonia nel 999 d.C., che conferma la donazione precedente della “Ecclesia S. Angeli in Altissimis super flumium Bifernum in finibus Campomarani” del 774 d.C., fatta dal principe longobardo Arechi II in favore della Badia di S. Sofia a Benevento. Nel 993 il toponimo compare anche nella Chronica Monasterii Casinensis, in cui si ricorda che il presbitero Pietro dona al monastero un esteso pezzo di terra e della chiesa di S. Maria, da lui costruita su un terre- 6 Sopra: Stemma antico del comune e particolare Porta bronzea di Montecassino. In basso: Panorama del borgo. A pag. 7: Miniatura della Chronica Monasterii Casinensis e, in basso, panorama del paese. Pagina 6 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:19 Pagina 7 FROM THE BEGINNING TO THE PRESENT ivitacampomarano stands on the green hills surrounding the valley of the river Biferno. You reach the village after travelling along the typical countryside roads of Molise, which wind along the hillsides and through the many small villages of the province of Campobasso. The etymology of the name Civitacampomarano is uncertain. It is believed that originally the village took the name of Campimarani, supporting the hypothesis that it was built over a pre-existing Civitas, which some scholars identify with the Samnite town of Maronea. According to others, Civitacampomarano simply means “Town in the shady (Marano) field (Campo),” that is rich in woods and shaded. The first recorded instance of the name Campomarani appears in a document drawn up by the Registry of the Emperor Otto III of Saxony in 999 AD, confirming the previous donation of the “Ecclesia S. Angeli in Altissimis super flumium Bifernum in finibus Campomarani” of 774 AD, made by the longobard Prince Arechi II to the Abbey of Santa Sofia in Benevento. On the Mount St. Angelo the remains of the small church can still be seen. During the tenth century A. D. its present form appeared, as a result of the merging of several villages in the valley. Campomarano incorporated part of the surrounding population, an event which resulted in significant economic growth, so that its residents were prompted to use the title of “Civitas” which, added to the old name, would have led to the current name of Civitacampomarano. C no di sua proprietà nelle vicinanze dei laghi posti nei pressi di Civitacampimarani. La donazione viene ricordata anche sulla Porta bronzea di Montecassino nel pannello 34 con il seguente testo: in Campomauranie eccl(esi)am S(an)c(t)e Marie sup(er) ipsos lacus eiusdem civitatis cum om(n)ibus p(er)tinentiis eius. Sul Monte S. Angelo sono ancora visibili i resti della chiesetta. Nel corso del X secolo d.C. si ha la costituzione nella sua forma attuale, frutto della fusione dei diversi villaggi della valle. Campomarano inglobò parte della popolazione circostante, avvenimento che comportò una notevole crescita economica, tanto da indurre i suoi abitanti a fregiarsi del titolo di “Civitas” che, aggiunto al nome antico, avrebbe dato luogo all’attuale Civitacampomarano. 7 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd IL CASTELLO E dificato su una massa di arenaria che si erge prorompente tra i torrenti Mordale e Vallone Grande, il castello di Civitacampomarano rappresenta un pregevole monumento dal grande valore storico. La fortezza, che un tempo sorgeva isolata nei suoi fossati nella parte alta del centro abitato, a cui non si poteva accedere quando era chiusa la porta di cinta, oggi si trova al centro del paese. Infatti fin dal XVIII secolo il borgo aveva cominciato ad espandersi innanzi al castello, quindi dal lato opposto rispetto al primitivo insediamento. Il castello si trovò così a dividere in due il paese, distinto in “Civita di sotto” e “Civita di sopra”. Nel lontano 1795 gli abitanti delle due “borgate”, esasperati da questa sconveniente separazione, insorsero riempendo il fossato per creare un collegamento tra le due parti, erigendo una strada che oggi costeggia il castello dal lato nord. Probabilmente il castello fu costruito intorno al XIV secolo d.C., sotto la dominazione angioina (Carlo I d’Angiò), anche se le caratteristiche architettoniche rimandano ad una sua costruzione databile alla seconda metà del XIII secolo. È a pianta quadrangolare, sul lato occidentale vi sono due torri angolari di forma cilindrica. 8 2-08-2012 19:19 Pagina 8 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:19 Pagina 9 THE CASTLE uilt on a sandstone rock that stands between the waterways of Mordale and Vallone Grande, the castle of Civitacampomarano is a monument of great historical value. The fortress, which once stood isolated in its moots in the upper part of the village, which was not accessibile when the boundary door was closed, is now at the center of the village. In fact, since the eighteenth century the village had begun to spread in front of the castle, which is from the side opposite to the original settlement. Thus the castle divided the village in two, separated into “Civita of below” and “Civita of above.” Back in 1795 the inhabitants of the two “villages”, exasperated by this inconvenient separation, rose and filled the moat to create a link between the two sections, setting up a road that now runs along the north side of the castle. Probably the castle was built around the fourteenth century AD, under the Angevin domination, although the architectural characteristics refer to its construction dating back to the second half of the thirteenth century. This quadrangular design has on the western side two cylindrical towers at each corner. On its front facade, the family coat of arms of the di Sangro is inset and the openings where the chains for the drawbridge used to run are clearly visible. In the countryard there is a fountain decorated with zoomorphic figures of uncertain age. By Decree of the Ministry of Heritage, dated May 2nd, 1979 Civitacampomarano Castle was declared a national Monument. It is owned by the Ministry of Cultural and Architectural Heritage. The Municipality has garanted use of it appointed by the Superintendence of Molise and conduts Castle guided tours. B Sulla facciata principale è murato lo stemma della famiglia dei di Sangro e sono ben visibili le aperture dove scorrevano le catene per il ponte levatoio. Nel cortile vi è una fontana decorata con figure zoomorfe di epoca incerta. Con Decreto del Ministero dei Beni Culturali, il 2 maggio 1979 il castello di Civitacampomarano è stato dichiarato Monumento nazionale. Il castello è di proprietà del Ministero dei Beni Architettonici e Culturali. Pagina precedente: Stemmi della Il Comune ha una confamiglia di Sangro presenti sul portale del castello e, in basso, cessione in uso dalla veduta del castello. In questa pagiSoprintendenza del Mona: Veduta laterale e torre. Nelle lise e ne cura le visite guipagine successive: Particolari artistici del castello angioino. date. 9 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd Particolari esterni e interni del castello 10 2-08-2012 19:19 Pagina 10 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:19 Pagina 11 11 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:19 Pagina 12 VINCENZO CUOCO VINCENZO CUOCO istorian, lawyer, economist, writer and politician, Cuoco was born in 1770 in Civitacampomarano. He partecipated actively, holding positions of importance within the Neapolitan Revolution of 1799 and the following Partenopea Republic. With the return of the Bourbons, he was imprisoned, then exiled to Paris, where he waited for the “Essay on the Historical Neapolitan Revolution of 1999” to be published in 1801. In 1806, after publishing the “Plato in Italy”, a unique archeological novel in epistolary form, he was able to return to Naples, there he was first advisor of the Supreme Court of Appeal and then director of the Treasury. From 1816 until his death in 1823, he lived in a painful state of madness that drave him to destroy many of his manuscripts. In the author of the “Essay”, a remarkable book of our historiography, salient annotations of the Italian culture especially from Southern Italy of the early nineteenth century come together. The essay is a careful meditation not only of Machiavelli, but most of Giambattista Vico, on the liberal and constitutional issues. In the “Essay”, Cuoco identified the serious rift between intellectuals and the people and introduced what would have been envisaged as one of the problems of our Risorgimento. In the work “Report and Decree Draft of Public Education”, Cuoco expounded the principle of free and compulsory primary education also for women. Today, his restored house, owned by the City, also serves as a Research Center for Foundations, Corporations, Universities. H 12 S torico, giurista, economista, saggista e politico, nacque a Civitacampomarano nel 1770. Partecipò in maniera attiva, ricoprendo ruoli di rilievo, alla Rivoluzione napoletana del 1799 e alla seguente Repubblica partenopea; con il ritorno dei Borboni conobbe il carcere, quindi l’esilio a Parigi, dove attese al “Saggio storico sulla Rivoluzione napoletana del ’99”, pubblicato nel 1801. Nel 1806, dopo aver pubblicato il “Platone in Italia”, singolare romanzo archeologico in forma epistolare, poté far ritorno a Napoli e fu dapprima consigliere di Cassazione e poi del Tesoro. Dal 1816 fino alla morte avvenuta nel 1823, visse in un doloroso stato di follia, che lo spinse a distruggere numerosi suoi manoscritti. Nell’autore de il “Saggio”, libro esemplare della storiografia italiana, confluiscono le note salienti della cultura italiana e specialmente meridionale degli inizi del secolo XIX. Un’attenta meditazione non solo del Machiavelli, ma soprattutto di Giambattista Vico, alle istanze costituzionali e liberali, nel “Saggio” Cuoco individuava la grave frattura tra gli intellettuali e il popolo e prospettava quello che sarebbe stato uno dei problemi del nostro Risorgimento. Nell’opera “Rapporto e progetto di decreto della pubblica istruzione”, Cuoco sosteneva il principio dell’istruzione elementare gratuita e obbligatoria anche per le donne. Oggi la sua casa ristrutturata, di proprietà del Comune, è predisposta ad accogliere Sotto: Busto dello statista Vinospiti, fungendo inoltre cenzo Cuoco e, a lato, la scalinata da Centro Studi per Fon- d’ingresso alla Dimora storica, già casa natale di V. Cuoco. dazioni, Enti, Università. guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:19 Pagina 13 13 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd GABRIELE PEPE GABRIELE PEPE eading figure of the more liberal and enlightened bourgeois of Molise, he helped create the genere of historical philosophical southern reformism. He enlisted as a young lieutenant in the cavalry Regiment in Naples, embracing the cause of republican partenopei revolutionary movements of 1799. With the Bourbon restoration, he was arrested and subsequently exiled. He served in Napoleon’s army, took part in the campaigns of Italy and Spain, in a military career that will see him as Commanding General for the National Guard. In 1820 he was elected member of the Neapolitan Parliament, after its dissolution he suffered a second exile. In Florence, he joined the group “Anthology” and stood out for his literary and poetic qualities. He was a member of the Viesseux Circle and the Academy of Georgofili. He promulgated Vico’s ideas and philosophy in Florence’s environs which were frequented, amongst others, by G. Leopardi, A. Manzoni, U. Foscolo. In 1848 he was re-elected as a member of the new Neapolitan Parliament. After yet another dissolution of Parliament, he returned embittered to Civitacampomarano, where he died on July 26th, 1849. P L 14 2-08-2012 19:19 Pagina 14 ersonalità di spicco dell’ala più liberale e illuminata della borghesia molisana, contribuì a creare quel filone storico-filosofico del riformismo meridionale. Si arruolò giovanissimo come alfiere di cavalleria nel Reggimento napoletano, abbracciò la causa repubblicana dei Moti rivoluzionari partenopei del 1799. Con la restaurazione borbonica, subì l’arresto e il successivo esilio. Arruolatosi nelle truppe napoleoniche, partecipò alle campagne d’Italia e di Spagna, in una carriera militare che lo vedrà Generale Comandante della Guardia Nazionale. Nel 1820 fu eletto deputato al Parlamento Napoletano, sciolto il quale subì un secondo esilio. A Firenze si legò al gruppo “Antologia” e si distinse per le sue doti letterarie e poetiche. Fu membro del Circolo Viesseux e dell’Accademia dei Georgofili. Promulgò le idee e la filosofia vichiana negli ambienti fiorentini, frequentati tra gli altri da G. Leopardi, A. Manzoni, U. Foscolo. Nel 1848 fu rieletto deputato del nuovo Parlamento Napoletano. Dopo l’ennesimo scioglimento del Parlamento, amareggiato, tornò a Civitacampomarano, dove morì il 26 luglio 1849. Sopra: Casa natale di Gabriele Pepe; a lato, lapide posta sull’abitazione e, in basso, busto di G. Pepe. A pag. 15 e nelle pagine successive: Vicoli e particolari architettonici del borgo antico. guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd IL BORGO E LA STORIA I l paese, nel corso dei secoli, ha conosciuto il dominio di varie civiltà: longobarda, normanna, aragonese e borbonica. I secoli XVIII e XIX rappresentano senza dubbio il punto più elevato e glorioso del paese, che ha visto un significativo incremento demografico, con una popolazione che ha superato le 3000 unità, il fiorire di uffici e di servizi unici nel territorio: ospedale, tribunale, scuole, confraternite, l’ufficio del registro, ecc. Oggi il borgo conserva i caratteristici vicoli che attraversavano il centro storico, un tempo luogo di scambi commerciali e di botteghe artigiane. 2-08-2012 19:19 Pagina 15 THE VILLAGE AND ITS HISTORY he village has seen the rule of various civilizations over the centuries: the Longobards, Normans, Aragonese and Bourbons. The eighteenth and nineteenth centuries were undoubtedly the highest and most glorious for the village, which saw a significant increase in population, which exceeded 3000, with flourishing of offices and services unique to the area: the ospital, the court, fraternities, schools, the registrar’s office, etc. Today the old town centre retains its characteristic alleys running through the old town centre, once a place of trade and craft shops. T 15 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:19 Le emergenze artistiche e architettoniche del centro storico 16 Pagina 16 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:19 Pagina 17 17 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 18 2-08-2012 19:20 Pagina 18 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:20 Pagina 19 LA CASA DEL MERCANTE THE MERCHANT’S HOUSE T mong the many alleys of the old town center, it is easy to see precious architectural remains of the past: among them the Merchant’s House, now partially collapsed. The building, located in Via Vincenzo Cuoco, dates from the eighteenth century, as evidenced by the date 1732 engraved on a stone in the shape of heart on the front wall. The front door with round arch has a parapet that allowed merchandise to be sold. ra i tanti vicoli del borgo antico, è facile scorgere preziose testimonianze architettoniche del passato: tra esse è la Casa del Mercante, ormai parzialmente crollata. La costruzione, situata in Via Vincenzo Cuoco, risale al XVIII secolo, come indica la data 1732 incisa su di una pietra a forma di cuore murata sulla facciata. Il portone, con arco a tutto sesto, è diviso da un parapetto che permetteva la vendita delle mercanzie: tale portale è forse l’unico sopravvissuto nelle architetture delle case del borgo antico. Altri esempi di tale tipologia sono noti in Alto Molise, nella città di Agnone, dove detto portale era di pertinenza delle botteghe create dagli artigiani di origine veneziana. A Pagina precedente: Veduta della chiesa di S. Giorgio. In questa pagina: La Casa del Mercante e i fregi presenti sulle sue mura. 19 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 20 2-08-2012 19:20 Pagina 20 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd LA CHIESA DI SAN GIORGIO MARTIRE I n cima all’altissimo dirupo della “Cavatella” si trova la Parrocchia di San Giorgio Martire. La facciata è di forma rettangolare ma termina a triangolo nella parte alta, nella quale è fissato un bassorilievo in pietra raffigurante San Giorgio a cavallo. L’interno è a due navate, con soffitto a cassettoni e con un coro e un organo in legno ben conservati. La chiesa, nella quale sono custodite le reliquie di San Donato Martire e una statua equestre di San Giorgio, possiede tre altari in pietra finemente lavorati e alcune lapidi funerarie della famiglia Pepe. 2-08-2012 19:20 Pagina 21 THE CHURCH OF SAN GIORIGIO MARTIRE t the top of the very cliff “Cavatella” is the Parish of San Giorgio Martire. The façade is rectangular in shape but ends in a triangle at the top, on which a stone bas-relief depicting St. George on horseback. The interior has two aisles with coffered ceiling, a wooden choir and an organ all well preserved. The church, in which the remains of the martyr San Donato and an equestrian statue of St. George are kept, has three finely crafted stone altars and some tombstones of the Pepe family. A A pag. 20: La facciata della chiesa di S. Giorgio e, in questa pagina, interno, coperchio del fonte battesimale, statua di S. Giorgio e antica statuina in legno di S. Luigi. 21 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 22 2-08-2012 19:20 Pagina 22 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:20 Pagina 23 LA CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE THE CHURCH OF SANTA MARIA DELLE GRAZIE V ear the castle is the Parish of Santa Maria Maggiore, whose Parish church collapsed in 1903, due to the complete erosion of a tuff hill-side. Its baptisimal font and entrance door, of great artistic value, were recovered and reused in the church of Santa Maria delle Grazie on Via V. Cuoco. Of particular value is the eighteenth-century altarpiece of the altar, in carved wood and gold, bearing aloft a very rare painting of the Holy Family. The three-story bell-tower, which tapers off with four faces, preserves a fragmentary stone-carved inscription, set in the north not easy to interpret. However, it may be deduced from this inscription that it was applied in 1620 in memory of an altar which was dedicated - in the church itself - to St. James also containing the remains of the saint. icino al castello si trova la Parrocchia di Santa Maria Maggiore la cui chiesa parrocchiale, nel 1903, a causa dello sfaldamento di un costone tufaceo, crollò. Il suo fonte battesimale e la relativa porta di accesso, di notevole valore artistico, sono stati recuperati e riutilizzati nella chiesa di Santa Maria delle Grazie lungo Via Vincenzo Cuoco. Di notevole pregio è la pala settecentesca dell’altare, in legno intarsiato e oro zecchino, recante in alto una rarissima tela della Sacra Famiglia. Il campanile a tre piani, che termina a punta con quattro facce, conserva una lapide lacunosa, incastonata nel lato nord, di non facile interpretazione, dalla quale sembra tuttavia di poter dedurre che fu applicata nel 1620 in ricordo di un altare, dedicato - nella chiesa stessa - a San Giacomo con le reliquie del santo. N Pagina precedente, in alto: Il paliotto, unico elemento superstite, appartenuto molto probabilmente alla distrutta chiesa di S. Maria Maggiore. In basso: Altare ligneo di S. Maria delle Grazie, al cui interno sono presenti le statue di San Paolo, della Madonna con il Bambino e di San Pietro (vedi pag. 24). A lato: Portale tardo-gotico e, in alto, l’organo. A pag. 24, in basso: Statua lignea della Madonna delle Grazie. 23 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 24 2-08-2012 19:20 Pagina 24 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:20 Pagina 25 I CALANCHI THE CALANCHI P For those who love environmental tourism, it is possible to admire the Calanchi, a geomorphological phenomenon that is produced by the action of leaching water flowing along degraded clay rocks, covered with sparse vegetation. The grooves which are formed within the soil, are rapidly accentuated, stretching and working back-ward, multiplying and branching themselves. With a special project the site “Calanchi di Civitacampomarano” has been created, spreading along a surface area of 500 hectares, within which there are several points of observation of this natural phenomenon such as a “Visitor Center”. The “Calanchi di Civitacampomarano” are classified as protected areas and Site of Community Importance. er gli amanti del turismo ambientale, è possible ammirare i Calanchi, un fenomeno geomorfologico che si produce per l’azione delle acque dilavanti su rocce argillose degradate, con scarsa copertura vegetale. I solchi che si formano all’interno del terreno, si accentuano rapidamente, allungandosi e procedendo a ritroso, moltiplicandosi e ramificandosi. Con un preposto progetto è stato creato il sito “Calanchi di Civitacampomarano”, avente una superficie di circa 500 ettari, al cui interno sono vari punti di osservazione di tale fenomeno naturale, tra cui si apprezza un “Visitor Center”. I “Calanchi di Civitacampomarano” sono classificati tra le aree protette e Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.). THE CAVATELLA “THERE WHERE THE HAWKS FLY” LA CAVATELLA “LI’ DOVE VOLANO I FALCHI” I l paesaggio che costeggia il paese è caratterizzato dalla presenza di calanchi e di gole a strapiombo, originati dall’erosione provocata dai due torrenti Vallone Grande e Mordale. Quest’ultimo ha dato luogo alla “Cavatella”, una gola naturale di bellezza unica, che a tratti raggiunge la profondità di circa 100 m.: dall’alto, i numerosi rapaci presenti (Falco Pecchiaiolo, Nibbio Reale, In alto: La particolare conformaFalco di Palude), con i loro zione del terreno e, a lato, uno dei falchi che sorvolano la voli acrobatici, sembrano numerosi spettacolare gola della “Cavatella”. essere custodi dei luoghi. The landscape along the village is characterized by the presence of canyons and sheer gorges, originated from the erosion caused by the two waterways Vallone Grande and Mordale. The latter originated the “Cavatella”, a natural gorge of unique beauty that sometimes reaches a depth of about 100 m.: from above the many raptors present (Honey Buzzard, Red Kite, Marsh Harrier), with their acrobatic flights, seem to be the custodians of these places. 25 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 26 2-08-2012 19:20 Pagina 26 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:20 Pagina 27 LA NATURA THE NATURE D rom Monte Andrea, Monte Rosso, Colle Marasca and San Giovanni, you can enjoy the sight of a unique landscape. In the north-east you can admire the Maiella of the neighbouring Abruzzo, in the east the Tremiti Islands with the Adriatic Sea, in the south the hills slopping down to the Biferno and Fortore, while the mountains of Matese rise in the west. The forests extending over 600 hectares, are a real attraction for those who love walking and hiking. They are at about 850 m above the sea level, and are rich in Turkey oak, oak, hornbeam, ash, maple, hazel and herbs. The forest floor provides wonderful delicacies such as truffles, mushrooms and wild strawberries. Nestled in the woodlands, at Folcaro and Croce Strangola, large picnic areas are located, where you can spend pleasant moments of relaxation, surrounded by unspoiled nature. a Monte Andrea, Monte Rosso, Colle Marasca e San Giovanni, è possibile godere la vista di un panorama impareggiabile. A Nord-Est spicca la Maiella del vicino Abruzzo, ad Est le Isole Tremiti con il Mare Adriatico, a Sud le colline che degradano verso il Biferno ed il Fortore, mentre ad Ovest si ergono i rilievi del Matese. I boschi si estendono per oltre 600 ettari e, per gli appassionati di passeggiate ed escursioni, rappresentano una vera attrattiva. Essi sono situati ad un’altezza di circa 850 m. s.l.m., ricchi di cerro, roverella, carpino, orniello, aceri, Pagina precedente: La gola della “Cavatella” vista dal paese. Sonoccioli e piante officinali. pra: Area picnic in montagna e, in Il sottobosco offre prelibate basso, ampio panorama del paese. delizie quali tartufi, funghi e fragoline. Immerse tra le distese boschive, in località Folcaro e Croce Strangola, sono situate ampie aree attrezzate, in cui si possono trascorrere piacevoli momenti di relax in una natura ancora incontaminata. F 27 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd THE NAPOLEONIC CEMETERY n Contrada Giardino the old village cemetery was built. The well preserved site, built according to the dictates of the Edict of Saint–Cloud of 1806 promulgated by Napoleon Bonaparte, it is one of the few examples of Napoleonic cemeterial architecture in centralsouthern Italy. I Sopra: La chiesetta presente nel cimitero; a lato, la lapide posta sul portale e, in basso, veduta aerea del complesso cimiteriale. Nella pagina successiva: Veduta del borgo antico dal cimitero. 28 2-08-2012 19:20 IL CIMITERO NAPOLEONICO I n località Contrada Giardino sorge l’antico cimitero del paese. Il sito, ben conservato, costruito secondo i dettami dell’editto di Saint-Cloud del 1806 promulgato da Napoleone Bonaparte, è uno dei pochi esempi di architettura cimiteriale napoleonica presenti nel centro–sud Italia. Opera dell’arch. Domenico Antonio Diodati (primi atti in assoluto relativi al 1819), ai lavori si diede inizio solo a partire dal 1851, mentre il rapporto finale ne fu stilato nel 1853. Nel 1860, tuttavia, risultavano ancora incomplete opere precedentemente previste. Pagina 28 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:20 Pagina 29 29 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 19:20 Pagina 30 THE PLACES OF TASTE “I LUOGHI DEL GUSTO” very year, on August 10th, the Italian Association of Sommeliers of Molise and the National Organization of Cheese Tasters of Campobasso, with the patronage of the Municipalità of Civitacampomarano, organize - with the help of the magical atmosphere of the castle - the exhibition “The Places of Taste”. Another event not to miss is the “Festival of Cavatelli”, held from 13th August 1994, made possibile thanks to the participation of the resident women and members of the Pro Loco. With the exhibition and festival, advertising and promotion of the area and local products of Molise have started. gni anno, il 10 Agosto, l’Associazione Italiana Sommeliers del Molise e l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi - Delegazione di Campobasso, con il patrocinio del Comune di Civitacampomarano, organizzano, complice la magica atmosfera del castello, la manifestazione “I Luoghi del Gusto”. Altro appuntamento da non perdere è la “Sagra dei cavatelli”, svolta dal 1994 il 13 agosto e resa possibile grazie alla partecipazione delle signore del paese (che “incavano” la pasta a mano) e dei membri della Pro Loco. Con tali manifestazioni si è avviato un percorso di promozione e di valorizzazione del territorio e dei prodotti tipici del Molise. E 30 2-08-2012 Sopra: I cavatelli e, in basso, i preparativi per la Sagra (Foto Pro Loco). A lato: Dovizia di formaggi e di prodotti tipici. O guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:20 Pagina 31 “I CIELL” O “I PEZZETT” Q uesti dolci, tempo fa, si preparavano nelle famiglie solo in occasione delle feste, in particolare nei matrimoni, mentre oggi si realizzano tutto l’anno. Con molte varianti tra ingredienti, forme e nomi, essi sono diffusi in diversi paesi della provincia di Campobasso, compresi quelli di origine slava ed albanese. Gli ingredienti necessari per l’esecuzione della ricetta sono quelli a disposizione, così come un tempo, delle famiglie molisane, ad eccezione delle spezie, del cioccolato, del cacao e degli agrumi (in tempi più recenti dei liquori), che si acquistavano o scambiavano con i prodotti della campagna nel negozio del paese provvisto di tali ingredienti. Uno molto particolare, che caratterizza questi dolci tipici di Civitacampomarano, è il mosto cotto, che insieme al miele era il dolcificante più diffuso. Conosciuto e prodotto già anticamente nel mondo romano, è infatti citato nel De re coquinaria, testo di cucina attribuito ad Apicio, vissuto nel IV secolo d.C. Il mosto cotto è citato anche nei ricettari medioevali del 1300, ove si consiglia di usare la “sapa” con carni o pesci, ma anche per i dolci, esattamente come si fa a Civitacampomarano. In entrambe le attestazioni la preparazione del mosto cotto è identica a quella odierna, che prevede una lunga ebollizione per ridurre ad 1/3 il succo di uva fresca. È di enorme interesse anche il legame che intercorre tra cucina ed artigianato, l’abitudine e la tradizione di usare attrezzature ed utensili particolari, in questo caso quelli di legno (“a mes” – “u tavelier” – “u cannellucc” – “a cucchiar”), quelli di rame (“u cavedar”) e quelli di ferro smaltato o di terracotta (le insalatiere, le “pizzicarole”, una diversa dall’altra, adatte a decorare). Molto diffuse e ricercate erano (e lo sono tuttora, anche se introvabili) soprattutto quelle realizzate dal Sig. Lorenzo Mazziotta e dal Sig. Nicola Caprara, valenti artigiani del ferro battuto. Dall’alto in basso: Il Marchio “DE.CO.” del Comune e, in basso, alcuni tipi di “ciell” o “pezzet” della tradizione dolciaria locale. 31 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:20 Pagina 32 CIVITACAMPOMARANO “BORGO AUTENTICO D’ITALIA” I Borghi, le persone, i sapori, le voci, i colori, la storia... Comunità che ancora conservano e sanno raccontare le loro tradizioni, i loro ritmi ed i loro stili di vita. Un Borgo Autentico si distingue come luogo in cui, pur conservando le tradizioni e le culture, si rivolge uno sguardo ad un orizzonte più ampio verso l’innovazione e soprattutto verso uno sviluppo sostenibile. La vera sfida, quindi, è conciliare la conservazione delle identità con una crescita ed un cambiamento socio-economico. Il Progetto Borgo non è solo turismo, ma anche ambiente, energia, valorizzazione dell’artigianato e dei prodotti tipici, crescita sociale. Oggi il “borgo” è diventato un “prodotto”, che attrae turisti e gente che vuol cambiare il ritmo di vita frenetico ed oppressivo di città e di metropoli: affinché ciò possa accadere, la Comunità deve essere impegnata in un percorso di qualificazione e riqualificazione. Borghi Autentici è dunque un sistema di territori e Comunità legati tra loro, disseminati lungo l’Italia, ed impegnati costantemente a migliorare in generale la qualità di vita, per renderla più piacevole ai propri cittadini, ai visitatori e ai turisti considerati, in tale ottica, “Cittadini temporanei”. È una piccola parte di Italia guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd che si pone precise motivazioni strategiche per avviare progetti, iniziative ed azioni di sviluppo nell’identità, nel paesaggio, nella cultura produttiva, nel proprio modo di vivere, nella storia e nelle tradizioni dei luoghi. È una realtà che considera la comunità locale elemento decisivo del proprio sviluppo, luogo, contesto umano e culturale, sinonimi di buon vivere, gusto, tradizioni, di una dimensione sociale dolce; una comunità che si apre agli altri nella sua dimensione di “Comunità Ospitale”. In tal senso anche Civitacampomarano è oggi “un borgo impegnato in un percorso di qualità”. 2-08-2012 19:20 Pagina 33 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:20 Pagina 34 INFORMAZIONI TURISTICHE RICETTIVITÀ Provincia: Campobasso Altitudine: 520 slm Abitanti: 545 (Civitesi) Coordinate GPS 41°46′00″N 14°40′00″E Sito Comune RISTORANTE LA PASSEGGIATA C.da Crocella - Tel. 0874 748306 Splendido ristorante a 3 km da Civitacampomarano, immerso nel verde. www.comune.civitacampomarano.cb.it Sito Pro Loco www.civitacampomarano.net VISITE GUIDATE Castello Angioino; utilizzo area Parco Vallemonterosso Comune Civitacampomarano Tel. 0874 748103 www.comune.civitacampomarano.cb.it www.civitacampomarano.net NUMERI UTILI Ambulatorio - Tel. 0874 748157 Farmacia - Tel. 0874 748315 Carabinieri - Tel. 0874 748100 Corpo Forestale - Tel. 0874 748161 FESTE RELIGIOSE Fra le principali Feste del paese, ricordiamo quella di San Liberatore, patrono di Civita, festeggiato il 13 maggio con la consuetudine che vede tutte le statue dei Santi in processione, e quella della Madonna della Neve, che il 5 e 6 agosto prelude alla Festa di San Donato del 7 agosto. Da non perdere sono inoltre le ricorrenze di S. Giuseppe del 19 marzo (la tradizione prevede la ricostituzione ospitale della Sacra Famiglia), del 1° maggio e la fiera di San Giovanni del 23 giugno. LA DIMORA DEL LETTERATO Centro storico - Tel. 0874 748306 Casa natale dell’insigne letterato Vincenzo Cuoco, riattata in stile e adibita a dimora storica per vacanze. B&B “IL RIPARO” C.da Pizzica - Guardialfiera Tel. 347 6610936 [email protected] - www.ilriparo.it RISTORANTE “LA BAIA” C.da Colle Sereno - Petrella Tifernina (Fondo Valle Bifernina, bivio Lucito) Tel. 0874 747393 AGRITURISMO “LE GINESTRE” C.da Cavate - Loc. S. Giusta Castelbottaccio - Tel. 392 7324233 CIVITACAMPOMARANO Un Borgo che merita ritorno è una realizzazione editoriale della Volturnia Edizioni di Cerro al Volturno (IS) [email protected] www.volturniaedizioni.com Copyright © 2012 Testi tratti dall’opuscolo CIVITACAMPOMARANO il Paese dai Natali illustri Foto, impaginazione e grafica Tobia PAOLONE Stampato nel mese di agosto 2012 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:20 Pagina 35 guida_civitacampomarano.qxd:guida_san_pietro_avellana1.qxd 2-08-2012 19:20 Pagina 36