MENSILE A CURA DELLA CHIESA CRISTIANA EVANGELICA DI BOLLATE. PUBBLICAZIONE A CARATTERE INTERNO. ANNO V - NUMERO LXIX - FEBBRAIO
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Perché fai così?
“...non gli aveva mai fatto un rimprovero in vita sua,
dicendogli: «Perché fai così?» [...]”
1 Re 1:6
In quest'ultimo periodo è impossibile non sentire un grande peso per le famiglie:
quando si vedono fallire i più solidi matrimoni, quando i più onesti dei genitori perdono i
figli, e quando la gran parte dei giovani dimentica il significato e il senso della vita di
coppia, il cuore si spezza e piange di fronte alla gravità di una situazione che sembra
essere così irreparabile. Da una parte, troppo spesso, si crede di essere immuni da quei
legami spirituali che intaccano i rapporti familiari, poiché in famiglia si ha l'impressione
di vivere una realtà parallela a quella quotidiana, e a quella cristiana. Si ignorano completamente i pericoli che si nascondono nella vita coniugale, la quale non è immune dagli attacchi dell'avversario. Non per coincidenza, la casa è proprio uno dei principali
campi di battaglia di ogni credente. La ragione è molto semplice: un Continua a Pag.6
ALL’INTERNO...
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Pਁਇ. 1, 6, 7
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Pਁਇ. 2
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Pਁਇ. 3
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Lਁ Rਉਇਅ਎ਅ਒ਁਚਉਏ਎ਅ
Pਁਇ. 4
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Gਅ਎ਅਓਉ 44:16
Pਁਇ. 5
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Cਕਏ਒ਉ ਉ਎ਆ਒ਁ਎ਔਉ? Nਏ, G਒ਁਚਉਅ!
Pਁਇ. 8, 9, 10
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IL CAMMINO CRISTIANO
Pਁਇ. 11
Pਁਇ. 12
PAGINA 1
CONSIGLI PER LA LETTURA...
a cura di Sara
Mondanità – Resistere alle seduzioni di un mondo decaduto
Il consiglio per la lettura di questo
mese è il libro “Mondanità – Resistere alle
seduzioni di un mondo decaduto”. Il testo
su cui si basa tutta la trattazione del libro,
è I Giovanni 2:15: “Non amate il mondo,
né le cose che sono nel mondo”, e il titolo
del primo capitolo è suggestivo:“C’è Questo Versetto Nella Tua Bibbia?”.
Molte volte abbiamo affermato “di
vivere in questo mondo, ma di non essere
di questo mondo”; però dobbiamo ammettere che alcune volte siamo stati attratti e
influenzati dalle cose di questo mondo,
giustificandoci con la tipica frase “che
male c’è?”.
Personalmente questo è stato uno
dei libri in cui ho incontrato molte difficoltà nel leggerlo. All’inizio, non volevo
nemmeno aprirlo, pesando che fosse uno
di quei testi “legalisti” che, prendendo
qualche passo delle Scritture, ti dicono
che cosa devi o non devi fare. Ma non è
proprio così!
Suddiviso in 6 capitoli, scritti da 5
fratelli pastori diversi, il libro è invece
molto chiaro e franco nei suoi contenuti, e
l’argomento non è affrontato solamente mediante un’analisi dottrinale, ma sviluppato
facendo riferimento a testimonianze ed esperienze di chi, oltre ad essere pastore ed insegnante, è anche padre ed amico. L’analisi sulla mondanità parte così dai media, passando
per la musica, ciò che possediamo e il guardaroba, per poi concludersi con un capitolo in
cui viene spiegato come amare il mondo come Dio stesso lo ama.
Non nascondo che sarà una lettura che su vari aspetti della nostra vita, sembrerà
mettere il “dito nella piaga”, ma ogni giorno siamo chiamati a compiere il cammino della
santificazione, ossia della separazione dal mondo, e leggere quanto è scritto in questo
libro può essere un aiuto. Che Dio ci aiuti a separarci sempre di più da questo mondo,
per essere santi come Lui è Santo!
N.B.: il libro lo si può trovare in prestito nella libreria della nostra comunità.
Gravina Sara
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 2
CRONACA INTERNAZIONALE...
a cura di Valentina & Giuseppe
Pakistan:
ci giungono richieste di aiuto!
L’alluvione in Pakistan sta acquisendo le
proporzioni di un disastro immane: le stime parlano di 20 milioni di persone toccate dalla catastrofe, 8 milioni delle quali hanno bisogno di
aiuti urgenti e 6 milioni sono senzatetto. La carestia per molti è alle porte, così come la diffusione di malattie letali come la malaria e il colera,
con grandi aree rimaste isolate per il crollo di
ponti e viadotti. In questo caos di acqua, macerie
e fango, migliaia di cristiani pakistani vittime dell’alluvione si vedono negare l’accesso ai rifornimenti di cibo e all’assistenza primaria a causa della loro fede.
Il Pakistan è una nazione musulmana al 97%, con quasi 3 milioni di cristiani. Vi
sono zone in cui, come si diceva, i musulmani negano l’accesso a ogni aiuto e soccorso
ai cristiani, creando una tragedia nella tragedia. Peggiore, se possibile, è la situazione
degli ex musulmani convertiti al cristianesimo, bersagli vulnerabili dell’odio dei fondamentalisti.
La forte influenza talebana ha diffuso sempre più una forma di islam radicale,
intollerante e sempre più aggressivo. I rapporti che ci giungono dalla vastissima zona
colpita dalla catastrofe, infatti, ci parlano di un incremento notevole della violenza contro i cristiani, con sempre più casi di espulsioni o conversioni all’islam forzate. Le chiese
locali diventano così gli unici punti di riferimento per i cristiani pakistani. Siamo profondamente preoccupati per quanto riguarda la distribuzione degli aiuti e dell’assistenza
medica, da cui i cristiani pakistani vengono disumanamente esclusi.
Ciò che state rendendo possibile
Open Doors International, ovvero Porte Aperte, sta rispondendo alla richiesta di supporto da parte di altre organizzazioni in Pakistan, per provvedere pacchetti
di primo soccorso alle disperate famiglie che si sono
viste portare via tutto dall’acqua. Questi speciali pacchetti contengono: cibo, medicine, cuscini, coperte,
utensili per cucinare e per mangiare. Ci siamo subito
attivati per dare il nostro contributo in questa difficile
situazione, contributo reso possibile dalla vostra generosità: aiutateci a salvare più fratelli e sorelle possibili,
dobbiamo agire in fretta e abbiamo bisogno di voi!
Tratto da “Porte Aperte Italia”
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 3
LINEAMENTI DOTTRINALI
a cura di Luciano
LA RIGENERAZIONE
"Crediamo che la rigenerazione (nuova nascita) per opera dello spirito santo è assolutamente essenziale per la salvezza" (Giovanni 1:12, 13; 3:3; I Pietro 1:23; Tito 3:5).
La "nuova nascita" o rigenerazione è l'esperienza che rende l'uomo partecipe della
natura divina e lo fa nascere nella famiglia di Dio: "A tutti quelli che l'hanno ricevuto
egli (Cristo) ha dato il diritto di diventare figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel
suo nome"; "Egli (Cristo) ci ha largito le sue preziose e grandissime promesse onde per
mezzo loro voi foste fatti partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo, per via della concupiscenza". La rigenerazione, o nuova nascita,
non è una riforma o un miglioramento della vecchia natura, ma è una creazione nuova.
Infatti, "se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie son
passate: ecco, sono diventate nuove" . La vita nuova si manifesta ricevendo Cristo come
Salvatore, si evidenzia interiormente con il perdono dei peccati e la certezza della vita
eterna, sulla base delle promesse di Cristo espresse nell'Evangelo e nella diretta testimonianza dello Spirito Santo. Infatti, "lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito
che siamo figli di Dio;… eredi di Dio e coeredi di Cristo…".
L'evidenza esteriore di questa esperienza è una vita di giustizia e santità che consente di "rinunciare all'empietà e alle mondane concupiscenze, per vivere in questo mondo, temperatamente, giustamente e piamente" .
Tratto dall’ opuscolo “Lineamenti Dottrinali” - Adi Media
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 4
SPIGOLATURE...
a cura di Luciano
“Come giustificarci? Dio ha scoperto la colpa”.
(Genesi 44:16)
Immaginiamo una scena come questa. Vado a prendere la
macchina sotto casa e non la trovo più. Qualche ora dopo la ritrovo
nei paraggi. Evidentemente qualcuno me l’ha presa per usarla temporaneamente. Qualche giorno dopo mi arriva una multa per eccesso di
velocità.
Vado all’ufficio apposito e spiego la cosa. Dico di non essere
stato io a commettere l’infrazione, ma il temporaneo ladro. Quelli
non mi credono: dicono che devo pagare. A me però non sembra
giusto che io debba pagare per la colpa di un altro e lo faccio presente con insistenza all’impiegato. Alla fine lui mi chiede:”Ma lei, non li
ha mai superati i limiti di velocità?”. A fatica ammetto che sì, più di
una volta li ho superati. “E la polizia l’ha mai fermato?” “No, mai”.
“Allora paghi. La giustizia non ne soffrirà, anzi, verrà solo parzialmente soddisfatta”.
E davanti a Dio “come potremo giustificarci?”. L’unico modo
è poter ripetere con l’apostolo Paolo: “Giustificati per fede, abbiamo
pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore” (Romani
5:1).
Tratto dal calendario “La Parola per Oggi” – 12 Dicembre 2011
Perle Antiche...
“Se non troviamo piacere nel servizio
del Signore è perché non lo stiamo
veramente servendo”
Charles G. Finney
IL CAMMINO CRISTIANO
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STUDIAMO LA PAROLA
a cura di Luciano & Samuele B.
felice matrimonio e una casa santificata e sigillata dall'amore di Cristo Gesù sono un
pericolo estremo per il regno demoniaco del nemico!
Non fece in tempo a rendersene conto neppure l'uomo secondo il cuore di Dio: il
re Davide. Prendendo in considerazione la sua vita familiare è possibile scoprire quali
sono gli errori da non commettere, ancora oggi, per evitare di subire la rovina della propria casa. Dalla storia di questo re, si viene infatti a conoscenza di alcune informazioni
fondamentali per comprendere appieno le motivazioni che hanno condotto Davide al
fallimento non solo come marito, ma soprattutto come padre.
- Il fallimento sentimentale: “Qualis pater, talis filius - Quale è il padre, tale è il figlio”
Ogni volta che ci si pensa, risulta quasi incredibile accettare l'idea che Salomone,
l'erede al trono di Davide, abbia avuto la bellezza di “settecento principesse per mogli e
trecento concubine” (1 Re 11:3). E' ancor più difficile riuscire a spiegarsi come quest'uomo, la cui sapienza non era paragonabile ad alcuna di quelle degli uomini contemporanei, si sia lasciato pervertire il cuore dalle proprie spose. Eppure la spiegazione è
così semplice: “Verba docent, exempla trahunt - Le parole insegnano, gli esempi trascinano”. Purtroppo fu proprio Davide a influenzare negativamente la condotta del figlio.
Egli ebbe otto mogli, tra cui anche la famosissima Bat-Sceba, con la quale peccò di adulterio. Nonostante Dio abbia concesso ad alcuni uomini dell'antico testamento di sposare
più donne, ciò non toglie quanto stabilito dai Suoi stessi statuti: “Perciò l'uomo lascerà
suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne.” (Genesi
2:24). Non per caso, Davide dovette pagare le conseguenze delle proprie azioni. Infatti,
IL CAMMINO CRISTIANO
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STUDIAMO LA PAROLA
a cura di Luciano & Samuele B.
il re fallì innanzitutto nella sfera sentimentale: moglie dopo moglie, egli iniziò
a trascurare il sentimento d'amore che lo legava ad esse! Troppi mariti e troppe mogli,
ancora oggi, trascurano ciò che li lega al proprio coniuge! Non è né sentimentalismo né
sdolcinatezza quello di cui si parla, bensì il legame con cui si è uniti al proprio partner:
quella scelta che deve essere rinnovata ogni giorno, così come l'amore che si prova per
il Signore e Salvatore Cristo Gesù!
Lo spirito di rinuncia a sé stessi per il proprio coniuge è uno dei primi indici sulla
buona salute di un matrimonio. Davide aveva incominciato a trascurare le proprie mogli,
i loro sentimenti, le loro necessità affettive: aveva concesso al proprio orgoglio ed egoismo di prendere il possesso del suo cuore e della sua mente, dimenticandosi così dei
propri doveri come marito. Bisogna essere nuovamente disposti a rinunciare a sé stessi
per curare e nutrire l'amore verso il proprio coniuge. Bisogna essere nuovamente consapevoli del bisogno della pienezza dell'unzione e dell'amore di Dio, senza i quali è impossibile amare veramente il Signore e chi ci circonda.
- Il fallimento educativo
Come naturale conseguenza al fallimento sentimentale, segue il fallimento educativo. Se per Davide fu difficile curare e onorare otto spose, si può solo immaginare come
gli sia risultato impossibile provvedere all'educazione dei figli di ciascuna di esse. Purtroppo si rischia di compiere una scelta sbagliata dietro l'altra, se non ci si piega umilmente ai piedi della Croce per chiedere sapienza ed unzione. Davide non si preoccupò di
tutto questo, non si degnò mai di rimproverare i propri figli, e così la rovina cadde sulla
sua casa, poiché essi incominciarono a compiere le peggiori empietà: gli uni verso e gli
altri “Ma egli [Amnon] non volle darle ascolto e, essendo più forte di lei [Tamar], la
violentò e si unì a lei. [...] Allora Absalom diede quest'ordine ai suoi servi: «Badate,
quando Amnon avrà il cuore riscaldato dal vino e io vi dirò: «Colpite Amnon!» uccidetelo [...]” (2 Samuele 13:14,28), e poi verso il loro stesso padre “Allora Davide disse a
tutti i suoi servi che erano con lui a Gerusalemme: «Alzatevi, fuggiamo; altrimenti, nessuno di noi scamperà dalle mani di Absalom […] Adonia, figlio di Agghit, mosso
dall'ambizione, diceva: «Sarò io il re!»” (2 Samuele 15:14, 1 Re 1:5).
Per i mariti, le mogli, e per tutti i genitori cristiani è tempo di tornare a mettere in
discussione non solo le azioni, ma anche i sentimenti, alla luce della parola di Dio. Bisogna riconsiderare quanto si è costruito, ma soprattutto quanto ancora c'è da fare per consolidare, manutenere, o anche per restaurare, nella vita di coppia e familiare.
Per tutti i giovani, è tempo di tenere salda la parola di Dio nei propri cuori, senza
sviarsi da essa. Poiché il segreto del successo, nel matrimonio e in casa, è l'ubbidienza
alla dolce e sapiente voce di Gesù.
Dio ci benedica assieme!
Bertaggia Samuele
IL CAMMINO CRISTIANO
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EREDITЙ DAL PASSATO...
a cura di Luciano & Samuele D.
Cuori infranti? No, grazie!
La vita matrimoniale non è sempre in pianura,
anzi è più facile che ci siano salite… e il cammino comporta fatica,
pazienza, richiede energie per superare nuove difficoltà che disorientano…
A quanti hanno partecipato a una cerimonia nuziale
celebrata con rito cristiano, saranno familiari le parole della
dichiarazione che gli sposi si scambiano davanti a Dio, al
ministro di culto, ai testimoni e alla Chiesa: “Dichiari tu, al
cospetto di Dio, di prendere nella pienezza della tua libertà la
qui presente per tua legittima moglie e prometti tu di voler
vivere con lei nel santo stato del matrimonio, di volerla amare
e servire nel dono totale di te stesso, onorare, aiutare, assistere nella prosperità come nell’avversità, di conservare e fortificare la sua fede, di rimanerle fedele, di voler essere in tutto
un marito cristiano, secondo l’insegnamento della Parola di
Dio?”. Poi la dichiarazione spetta anche a lei, ed infine viene
detto: “Con la vostra dichiarazione e la vostra promessa, avete contratto matrimonio valido anche agli effetti civili. Dinnanzi a Dio e in nome della legge vi dichiaro uniti in matrimonio. “Quello che Dio ha unito, l’uomo non lo separi!”.
Generalmente tutto questo è suggellato da lacrime e da un applauso festoso degli
invitati. Non appena si conclude la cerimonia c’è tutta una corsa a baciare la sposa e lo
sposo, a felicitarsi come se avessero vinto una gara.
Chiaramente non sono arrivati, ma sono appena partiti per la loro gara, che durerà
una vita intera…
La dichiarazione d’amore
Tutto ha avuto inizio da una dichiarazione d’amore, che tempo prima aveva fatto
scoppiare il cuore del primo e del più audace dei due, magari per settimane, prima di
rivelarsi. Poi nel segreto questa dichiarazione è stata accolta non con poca commozione
dall’altro e per i due è cominciato uno dei periodi più belli della vita di coppia: quello
del fidanzamento. Ora, da quel giorno, i nostri due giovani hanno sulle spalle qualche
mese o forse qualche anno in più. Si sono conosciuti e hanno capito di essere nati per
vivere insieme. Quindi si sono dati un gran daffare per preparare con ogni cura il loro
nido. Ed eccoli qui, belli come il sole, alla seconda, più importante e definitiva dichiarazione d’amore. Quei sì, un po’ sospirati e un po’ gridati, e qualche firma, sono stati sufficienti per diventare marito e moglie, per sempre.
Costruiamo su sane fondamenta
Se il matrimonio non è fondato solo sull’amore terreno, ma sull’amore perfetto ed
eterno di Dio, niente può essere tanto grave da distruggerlo. Se la casa è fondata sulla
roccia, infatti, resiste a tutte le intemperie, come ben insegna Gesù, che presenta se stesso come quella Roccia. L’uomo saggio, prima di costruire la sua casa, “ha scavato e
scavato profondamente” (cfr. Vangelo di Luca 6:48). È importante costruire su basi soliIL CAMMINO CRISTIANO
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EREDITЙ DAL PASSATO...
a cura di Luciano & Samuele D.
de, ma prima c’è bisogno di scavare a fondo, in se stessi e con la persona che si ama.
Conoscere l’altro è fondamentale prima del matrimonio “per non avere sorprese” dopo;
durante il matrimonio, per comprendere i comportamenti del coniuge. Se ci si conosce
davvero, possiamo guardare le cose con gli occhi del coniuge e accettare i suoi eventuali
diversi punti di vista. Inoltre, scavare significa anche togliere il superfluo per lasciare
spazio al necessario. Costruire una casa senza aver scavato, anche se si costruisce sulla
roccia, è come appoggiare un oggetto molto fragile e delicato su qualcosa di sicuro, senza però fissarlo. Così un matrimonio che è solo superficialmente poggiato su Cristo, ma
non vi è radicato, può resistere alle prime intemperie, ma non alla dura prova della tempesta.
Un cammino a ostacoli, da superare
La vita matrimoniale non è sempre in pianura, anzi è più facile che ci siano salite,
a volte più ripide, a volte meno… e il cammino comporta fatica, pazienza, richiede energie, per superare nuove difficoltà, ostacoli che disorientano, barriere che possono sembrare insormontabili. D’altronde, un cammino che in apparenza non presenti ostacoli può
dare l’illusione di essere forti, ma la vera forza sta nel non arrendersi mai, nell’affrontare
le sfide che di volta in volta si presenteranno,
per superarle insieme. La vera forza è l’amore
stesso, che può superare tutto… perché “…
l’amore soffre ogni cosa, crede ogni cosa,
spera ogni cosa, sopporta ogni cosa…” (I
Corinzi 13:7).
Le quattro stagioni dell’amore
Può capitare che nell’idillio dell’amore
che ha unito due persone, qualcosa non funzioni più come all’inizio. Alla primavera,
stagione in cui la natura si risveglia e tutto fiorisce e l’amore esplode, possono seguire
altre fasi dell’amore. Si può passare attraverso l’aridità dell’estate, nella quale il caldo
soffocante spinge alla ricerca di refrigerio: così nella coppia, forse, soffocati dalla convivenza, si cerca ristoro altrove (ecco che nascono interessi, diversi, che si coltivano indipendentemente dal coniuge, che però contemporaneamente lo escludono e lo allontanano).
Si potranno affrontare le turbolenze autunnali, in cui temporali e piogge minano
la stabilità del terreno: ecco allora che uno dei coniugi, confuso da seri problemi che
possono minacciare la propria unione, vede le sue forze cadere come foglie ingiallite e
rinuncia a lottare. Infine, si può conoscere il letargo dell’inverno, nel quale le tristi e
corte giornate fanno addormentare la natura, coprendola di un manto bianco: la monotonia e la noia si affacciano alla porta di casa facendo assopire ogni desiderio, lasciando
posto alla quotidianità, che ricopre il matrimonio con un gelido velo.
Quello che Dio ha unito, l’uomo non lo separi!
No, senz’altro non è sempre primavera. E sono sempre di più le coppie che gettano la spugna e rinunciano alla gioia naturale dell’invecchiare insieme. Ognuno di questi
casi è un grosso campanello che sta suonando con forza i suoi allarmi, e noi faremmo
bene ad ascoltarlo.
Basta così poco per rompere l’armonia familiare e per indebolire Continua a Pag.10
IL CAMMINO CRISTIANO
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EREDITЙ DAL PASSATO...
a cura di Luciano & Samuele D.
la forza dell’amore, perché si è sempre meno disposti ad amare, indipendentemente da
ciò che accade, e si è sempre più egoisti. Dio vuole che l’unione matrimoniale sia indissolubile, perché “i due diventeranno
una sola carne”.
L’infarto dell’amore
Per taluni costa troppa fatica lottare. È molto più facile
abbandonare tutto, mettere la parola “fine”, avanzare diritti
piuttosto che riflettere sui propri doveri, voltare pagina anziché
cercare una soluzione insieme.
Ecco che i cuori si infrangono! È l’infarto dell’amore!
Formalmente è fin troppo facile separarsi: una lettera
dell’avvocato, una firma e qualche accordo più o meno consensuale. E, se questo dovesse accadere, che cosa ne sarebbe della nostra iniziale dichiarazione d’amore?
Dividere un’unione avvenuta davanti a Dio significherebbe aver fatto una falsa
promessa, una dichiarazione mendace, aver ingannato tutti: Dio, il coniuge, i tanto amici
testimoni, il ministro di culto, le famiglie.
Diventerebbe, in poche parole, una specie di truffa colossale, una delle poche
legalmente non punibili, in base alle leggi degli uomini. Diventerebbe anche l’ammissione della sconfitta dell’amore, l’avvio di enormi sofferenze e di triste disorientamento che
inevitabilmente colpirebbero non solo le due persone che si erano promesse amore eterno, ma anche le relative famiglia e l’eventuale frutto di quello stesso amore.
Ma allora, c’è speranza?
Non è questa la sede per affrontare ogni problematica relativa al divorzio, ma
fare, piuttosto, una semplice riflessione sull’insostituibile aiuto che ogni coppia – se davvero lo vuole – può trovare in Cristo, e sottolineare la differenza del matrimonio cristiano che la Bibbia paragona a una corda a tre capi di cui Cristo è il centro e i due sposi,
uniti dal Suo amore, sono le estremità, ben “attorcigliate”.
Dio, infatti, afferma che “…una corda a tre capi non si rompe così presto!” (Ecclesiaste 4:12). Mettendo Cristo al centro della propria vita, potranno trovare la
forza per continuare il cammino in ogni situazione; lottare anche se battuti e feriti; non
dire basta; non porre limiti; ma perdonare, dimenticare e continuare ad amare, insieme.
Allora, sì, c’è speranza, perché Dio è Amore, e con Lui l’amore può vincere!
Ecco, insomma, perché possiamo dire: Cuori infranti? No, grazie!
Elio Varricchione
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 10
IMPARIAMO GIOCANDO...
a cura di Lidia
Scegli la risposta giusta...
1) Come si chiamava la valle in cui fu lapidato colui che aveva preso dell’interdetto
in Gerico?
... di Shaveh
... d'Eshcol
... d'Acor
2) Quale fu quella città i cui abitanti procedettero con astuzia verso gli Israeliti
spacciandosi per delle persone provenienti da un paese lontano per poter fare
alleanza con loro e non essere così sterminati?
Gabaon
Bethel
Lakis
3) Quanti anni aveva Giosuè quando morì?
110
140
130
4) A chi fu assegnata la città di Hebron?
Eleazar
Caleb
Figli di Giosuè
5) Quanti discepoli mandò Gesù a prendergli il puledro d’asina su cui poi lui
montò ed entrò in Gerusalemme?
Due
Tre
Uno
6) Quali sono i nomi dei quattro fratelli di Gesù?
Giacomo, Zaccaria, Giuda e Mattia
Giacomo, Bartolomeo, Andrea e Giuda
Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda
7) Dove andò ad abitare Giuseppe, il padre presunto di Gesù quando torno
dall’Egitto in Israele?
A Capernaum
A Nazaret
A Betleem
1.C; 2.A; 3.A; 4.A; 5.A; 6.C; 7.B.
Soluzioni:
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 11
BACHECA APPUNTAMENTI...
A cura di Samuele D.
Febbraio 2012
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azioni:
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Dio ci Benedica.
- Orari Culti: Mercoledì ore 20:00; Venerdì ore 20:00 (serata di preghiera);
Domenica ore 10:30.
- Missione Limbiate: Ogni giovedì, si terrà il culto a Limbiate in via Donato Bramante,
ore 20:00.
- Riunione Giovani: Ogni Lunedì ore 20:00.
- Corale: Ogni Martedì ore 20:30.
- Scuola Domenicale: Ogni Domenica ore 09:00.
- Scuola Domenicale Adulti: Ogni Domenica ore 09:00.
Redazione: Bertaggia Samuele; Di Marco Luciano; Di Nunno Samuele; Gallo Giuseppe; Gravina Sara;
Motolese Ester; Occhipinti Lidia; Princiotta Olga; Valerio Valentina.
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 12
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