Anno XXIII - N. 45 - 7 dicembre 2012 Primo piano Un cantiere per costruire insieme l’associazione che verrà 2° appuntamento per “Valori, identità, rappresentanza, servizi: Legacoop verso un nuovo patto associativo” Legacoop Settori Territori Imprese Note Brevi La posizione di Legacoop in merito all’accordo sulla competitività ed alla legge di stabilità; lo stato di attuazione della delibera sulla contribuzione associativa; l’attività in corso dell’Alleanza delle Cooperative, con le prime valutazioni sulle possibili modalità organizzative di convergenza ed i riflessi sulla struttura Legacoop.Sono stati questi i temi al centro della riunione della Direzione Nazionale di Legacoop, svoltasi ... “È necessario fare il punto della situazione del settore delle cooperative di abitanti a livello nazionale. Il quesito è chiaro: se dalla crisi saprà uscire un comparto semplificato e qualificato di cooperative di abitanti eccellenti”. Queste le parole di Luciano Caffini, presidente Legacoop Abitanti, che ha aperto i lavori dell’Assemblea nazionale dell’associazione svoltasi il 5 dicembre a Roma. “Per raggiungere questo obiettivo” ... Le Centrali Cooperative regionali (AGCI, Confcooperative e Legacoop), sotto l’egida dell’Alleanza delle Cooperative Italiane – Toscana (il coordinamento stabile del movimento cooperativo toscano), la Regione Toscana e Unioncamere Toscana hanno strutturato un programma d’iniziative volte a mettere in risalto la cooperazione. Questo ensemble di eventi ha come filo conduttore tre temi al centro.... Stop alle rate fino al 30 giugno per le cooperative danneggiate in modo significativo dal terremoto. Per tutte le altre che hanno rapporti con Coopfond e risiedono nei comuni colpiti e che avevano comunque goduto della sospensione, dilazione fino a fine marzo 2013 per saldare le rate scadute. Una boccata d’ossigeno importante per le cooperative del territorio colpito dal sisma. Lo ha deciso il Consiglio.... Il Centro Studi ha elaborato e diffuso la Nota Breve numero 14. a pagina 2-5 Direzione Nazionale Ecco i temi dei lavori della Riunione Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 6 dicembre 2012 alle ore 13.15 Legacoop Abitanti Assemblea nazionale fa il punto sulla situazione del settore Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Toscana Il calendario delle iniziative “3G cooperazione” Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Coopfond Sisma: sospese le rate fino al 30 giugno per le cooperative Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Massimo Tognoni leggi Centro Studi Le medie cooperative italiane negli anni 2007-2011: i Settori Sondaggio Osservatorio SWG P.d.A. il popolo degli astenuti, primo partito in Italia Il 38% degli italiani pensa di non votare. Stanchi. Arrabbiati. Delusi. Frustrati.... Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 Primo piano 2 Un cantiere per costruire insieme l’associazione che verrà Secondo appuntamento nazionale per il progetto “Valori, identità, rappresentanza, servizi: Legacoop verso un nuovo patto associativo”. Partecipazione quasi raddoppiata Un cantiere per l’associazione che verrà. Un’associazione capace di essere davvero “dinamica, utile e innovativa”, sostenendo così “il protagonismo economico sociale e civico delle imprese cooperative”. Per lavorarci martedì 4 e mercoledì 5 si sono ritrovate a Roma 130 persone che ogni giorno in Legacoop si occupano di organizzazione e di comunicazione. Una partecipazione straordinaria per il secondo appuntamento nazionale del progetto “Valori, identità, rappresentanza, servizi: Legacoop verso un nuovo patto associativo”. L’appuntamento arrivava, infatti, dopo un anno esatto da un incontro analogo che aveva dato il via al percorso. Durante questi dodici mesi i lavori sono proseguiti con incontri in tutti i territori per elaborare insieme IL PROGETTO piani di lavoro territoriali, coinvolgendo tutte le strutture. Qualche realtà ha percorso più strada, altre meno, ma in generale il cantiere ha lavorato davvero – coniugando stimoli alti e progettazione concreta, capace di fare i conti con le problematiche quotidiane – e i risultati si sono visti, come testimonia la crescita dei partecipanti all’incontro nazionale. Dopo l’apertura del presidente di Legacoop nazionale Giuliano Poletti e le relazioni dell’inviato del Corriere della Sera Dario Di Vico, del direttore di Legacoop Giancarlo Ferrari, di Enzo Risso di SWG e di Alberto Mucignat, blogger ed esperto di new media (di cui vi diamo conto nei box in queste pagine, ndr), il pomeriggio di martedì è stato dedicato ai lavori di gruppo, durante i quali i partecipanti si sono confrontati lungo cinque piste con- Dieci piani territoriali per un nuovo patto associativo Entro la primavera in arrivo il bilancio sociale di Legacoop Il percorso seguito e gli obiettivi del progetto In un anno sono stati realizzati 40 incontri sul territorio che hanno coinvolto 300 persone. L’output? Per ora sono 10 piani territoriali, avviati in seguito a questo confronto. E le priorità che emergono dall’analisi di questi primi piani sono i temi che sono stati posti al centro della due giorni romana. Lo ha spiegato il direttore Giancarlo Ferrari aprendo martedì i lavori del workshop. “Lavoriamo – ha spiegato – a una narrazione associativa capace di diventare progetto e di generare cambiamenti organizzativi, reti intelligenti e nuovi servizi”. L’obiettivo? Realizzare la nostra mission, ovvero “diventare un’associazione dinamica, utile e innovativa per il protagonismo economico sociale e ci- crete di lavoro per costruire un’associazione capace di interpretare i cambiamenti dell’attualità dando risposte efficaci agli aderenti. Mercoledì poi le relazioni e la conclusione in plenaria, con la presentazione – tra l’altro – della proposta che si è aggiudicata il bando per realizzare il nuovo portale nazionale. vico delle imprese cooperative”. E farlo tenendo ben presente il contesto profondamente mutato. Uno scenario nel quale – ha proseguito il direttore – campeggiano la domanda di nuovi servizi, la crisi impone vincoli economici ineludibili e l’orizzonte è la convergenza nell’ACI, che impone una nuova identità associativa, anche per evitare di divenire una sommatoria di tre associazioni. Ma soprattutto uno scenario nel quale non tutto passa più sull’asse settori e territori, ma esiste e si impone sempre più la rete, come luogo in cui essere presenti e far vivere ciò che siamo. Ripensando, a partire da tutto ciò, gli strumenti per promuovere la cultura cooperativa e lo start up d’impresa. Il primo gruppo, coordinato dal direttore generale di Coopfond Aldo Soldi, ha lavorato per costruire una rendicontazione sociale dell’operato di Legacoop. Un bilancio sociale dell’associazione, dunque, non delle cooperative. Lo ha fatto confrontandosi con alcune esperienze significative a livello nazionale – come Impronta Etica e Cittadinanza Attiva – ma anche internazionale. Un’operazione che richiede innanzitutto coraggio, visto che implica la disponibilità a raccontare anche ciò che non si è riusciti a fare, ma ancora più importante in un momento di crisi come l’attuale. Il bilancio partirà dal Documento di mandato, analizzando come agisce l’organizzazione, come orienta le cooperative, cosa non ha fatto e perché, valutando in particolare la coerenza con la Carta dei valori, il codice Continua>> Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 3 INTERVENTI/1 etico, la mission e lo Statuto. Sarà un’analisi più qualitativa che quantitativa, un documento sintetico e di facile leggibilità che si rivolge agli associati e al Paese: il ritratto di un’associazione che vuole essere utile alle cooperative e all’Italia.All’Assemblea dei delegati prevista in primavera sarà presentata una prima stesura, che sarà poi aggiornata annualmente. Al lavoro per promuovere start up e cultura cooperativa Il secondo gruppo, coordinato dal presidente di Legacoop Liguria Gianluigi Granero, ha lavorato per quattro ore e mezza su due fronti: la promozione della cultura cooperativa, ovvero un’opera di fertilizzazione; il supporto allo start up, ovvero attività più finalizzata alla costituzione d’impresa. In generale sono i dati a evidenziare la necessità di un’azione importante in questa direzione: da una parte, infatti, le statistiche raccontano che ci sono oltre 2 milioni di italiani che, pensando al proprio futuro professionale, sono disposti a divenire cooperatori; dall’altra su 1.008 cooperative nate nell’ultimo anno solo 203 hanno aderito a Legacoop. Una forbice che disegna lo spazio d’azione nel quale l’attività di promozione va a inserirsi. Occorre dunque dedicare risorse a questo obiettivo, anche adeguando la struttura a questi obiettivi strategici. Per accelerare in questa direzione sono state analizzate alcune esperienze significative, dal bando con risorse del sistema per promuovere imprese creative che sta per essere lanciato in Lazio alle attività della Liguria con gli studenti universitari, che sta dando vita a un network internazionale (lavorando “con” e non “per”, è stato sottolineato), dall’esperienza di Bellacoopia al sito, sempre emiliano-romagnolo, fare cooperativa.it, dai master a Generazioni. Una nuova rappresentanza in un mondo che cambia Il giornalista Dario Di Vico ha aperto i lavori del seminario raccontando il contesto nel quale il progetto deve inserirsi “Siamo entrati nell’economia a budget zero in cui lo Stato non è più il manutentore dei rapporti sociali”. Ha definito così Dario Di Vico, firma di punta del Corriere della Sera, il contesto nel quale oggi un’associazione di categoria è costretta a muoversi. Un contesto che obbliga a riconsiderare le modalità stesse con cui si realizza la rappresentanza. “La concertazione – ha proseguito – era a tre, e lo Stato faceva funzionare il tutto iniettando risorse. D’ora in poi, invece, la concertazione dovrà funzionare pagando il conto in due: imprese e rappresentanze sociali”. “Soggetti che per propria natura – ha proseguito – sono tessitori di relazioni sociali come Legacoop hanno un compito fondamentale nel costruire nuove forme di collaborazione tra capitale e lavoro. Una relazione a due che può generare ricchezza, senza bisogno dello Stato. Penso ad esempio al welfare aziendale, che è una relazione di scambio, non mecenatismo. È un gioco a due in cui entrambi i soggetti possono trovare il proprio tornaconto”. Per Di Vico è interessante il concetto di Big Society di Cameron: “Cambia lo schema, non è più lo Stato che dà risposte, ma c’è una responsabilizzazione dal basso. Funzionava così anche la parte migliore del ragionamento federalista nel nostro Paese. Può funzionare così anche la sussidiarietà, se non diventa esternalizzare funzioni ad amici. Se lo Stato devolve funzioni a professionisti dimagrisce e rafforza terziario”. L’essenziale per un’associazione è capire che il modello lobbystico è finito: “Oggi esprimo valore nella relazione non nella lobby con Roma. Modello lobbystico non c’è più, devi macinare soluzioni. Avete in questo potenzialità che altri non hanno. Una grande risorse, in questo contesto nuovo”. Una rete di servizi per tutti gli associati Terzo gruppo al lavoro, coordinato dal direttore Legacoop Giancarlo Ferrari, sulla Carta dei servizi e sul marketing associativo. Grazie al lavoro sviluppato negli ultimi dodici mesi sono state mappate le prestazioni che oggi l’associazione – grazie a Rete nazionale servizi e alla Rete degli operatori finanziari – Continua>> Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano è in grado di assicurare agli aderenti, da ambiente e sicurezza a fiscale, da finanziaria a innovazione, garantendo per ogni area l’invio di materiale, l’interpretazione, una prima assistenza. Un ventaglio di servizi gratuiti cui dovrà aggiungersi un servizio “l’esperto risponde”, con seminari formativi, prima assistenza diretta, lezioni periodiche in streaming e, per le strutture, servizi su start up d’impresa e assistenza sindacale (senza gestione delle pratiche e presa in carico consulenziale, che restano a pagamento). Un livello di servizi che è possibile garantire grazie a un lavoro in rete, una logica che cambia le gerarchie, modifica l’assetto organizzativo e il modo di stare sui territori, liberando energie e aprendo così la possibilità di INTERVENTI/2 4 INTERVENTI/3 Tre passi concreti per funzionare sul web Il blogger Alberto Mucignat racconta come posizionare bene il proprio sito internet per essere efficaci sul nuovo mezzo di comunicazione La pervasività del web? Alberto Mucignat, blogger ed esperto nazionale in new media, la racconta partendo dalla Nike, che ha tagliato drasticamente i propri budget pubblicitari sui canali tradizionali per creare una Digital unit con ingegneri specializzati “Legacoop, in prima fila per costruire la Big Community” Enzo Risso di SWG ha illustrato come l’associazione incroci positivamente le nuove tendenze della società italiana Il mutamento di scenario sta tutto in una forbice. Poco più di un anno fa rispetto alle prospettive future il 56% degli italiani chiedevano riforme, il 28% cambiamenti radicali. Oggi i riformisti sono scesi al 44% mentre i ‘ricoluzionari’ hanno effettuato il sorpasso, divenendo il 46%. Lo ha raccontato martedì mattina Enzo Risso di SWG, spiegando lo scenario nel quale Legacoop si trova a operare. Sono cambiati – ha spiegato – anche i valori personali: dalla società ‘del Mulino bianco’ del 2002 siamo passati a una società che torna a essere comunità, che chiede giustizia e rispetto, in cui l’individualismo egotico non è dominante e si riavvia un percorso sociale. Occorre dunque rappresentare il bisogno di equità e di nuova economia che dalla crisi emerge con forza. Se qualche tempo fa Legacoop rischiava di essere vista come uno strumento vecchio del ‘900, oggi ha la possibilità di rappresentare un nuovo modello di fare economia e società, in grado di incrociare positivamente queste nuove tendenze della società. Un percorso che Risso sintetizza con un’espressione alternativa a Big Society: “Possiamo costruire la Big Community, rispondendo alla domanda di lavoro, ma anche di nuovo welfare, nuovo consumo, di stare insieme. Questa è la sfida cui possiamo partecipare”. in community e lanciando una serie di servizi digitali che completano i prodotti. Ottenendo risultati ancor più soddisfacenti. Il tema è ora trovare il modo di stare all’interno di questo ambiente in modo efficace. Tre i passaggi che Mucignat ha messo sotto la lente di ingrandimento. Bisogna passare, ha spiegato dal comunicato stampa alle pillole da condividere: sul web, infatti, non si legge ma si scansiona il testo. Le prime tre parole devono far capire tutto. L’editing è essenziale, così come l’utilizzo delle immagini ‘giuste’, di link e di parole chiave. Ogni testo deve essere, in sintesi estrema, linkabile, commentabile, condivisibile. Punto due: bisogna rendere fruibili questi contenuti. Le persone vanno colpite subito: sulla tv si cambia canale ogni 30 secondi, sul web si salta a un altro sito dopo 10 secondi, se non si trova un motivo valido per restare. E i contenuti devono essere connessi tra di loro, ricordando che ogni pagina è in un certo senso una homepage, visto che le persone atterrano da google in qualsiasi pagina. E, infine, occorre passare dai contenuti ai servizi, per arricchire ancora di più l’esperienza che il nostro sito offre a chi vi entra. Continua>> Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano lanciarsi verso altre attività. Un processo che Legacoop nazionale asseconderà anche con la creazione di nuove funzioni di supporto, da un amministratore di sistema che curerà alfabetizzazione e manutenzione informatica, a un servizio progetti e start up, passando per la creazione di un servizio di data entry. Anche sul marketing associativo e la creazione di uno storytelling di Legacoop si procederà lavorando in rete, questa volta tra organizzatori e comunicatori, puntando sulla formazione e la sperimentazione graduale di una convergenza necessaria. Dal Piano dei conti alla piattaforma web Fiorenzo Davanzo, amministratore di Legacoop, ha coordinato il quarto gruppo, al lavoro per rendere più leggibile quello che 5 facciamo in tutta Italia anche sul fronte fiscale, legale e amministrativo. Concretamente è in gestazione un Vademecum che analizzerà la natura civilistica, la disciplina fiscale, la gestione contabile, il bilancio d’esercizio, i controlli, la descrizione dello stato patrimoniale e il conto economico e sarà accompagnato da un software gestionale di contabilità con Piano dei conti già predisposto e collegato all’anagrafica contributiva. Il quinto e ultimo gruppo– coordinato da Massimo Tognoni, responsabile Ufficio stampa e comunicazione di Legacoop nazionale – ha lavorato sulle modalità per comunicare anche quanto elaborato negli altri gruppi, ma soprattutto sulla nuova piattaforma tecnologica.Al termine di un percorso avviato con l’incontro nazionale dell’anno scorso, si è chiuso il bando per individuare la società cui sarà affidato il compito di rea- lizzare nei prossimi cinque mesi il ‘luogo’ nella rete in cui rendere presente e visibile il sistema Legacoop. Si è aggiudicata la gara Mediagroup, cooperativa attiva da oltre trent’anni nel settore. Ma creata la piattaforma, messo on line il sito, il lavoro vero cui iniziare a metter mano fin d’ora sarà quello necessario ad alimentare questo luogo di contenuti e notizie. Per farlo serve una redazione allargata, che coinvolga Legacoop nazionale tanto quanto i territori e i settori. Ad ogni articolazione dell’associazione sarà data la possibilità di agganciarsi alla piattaforma, utilizzandola per costruire anche il proprio sito, con un risparmio di risorse e un aumento di efficienza, oppure più semplicemente di scambiarsi gli aggiornamenti tra loro e con la redazione centrale tramite feed RSS. Per fare rete, anche qui. Innanzitutto qui. Per ricevere i materiali del seminario scrivere a [email protected] Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Legacoop >> Legacoop 6 LEGACOOP Direzione Nazionale, ecco i temi dei lavori La posizione di Legacoop in merito all’accordo sulla competitività ed alla legge di stabilità; lo stato di attuazione della delibera sulla contribuzione associativa; l’attività in corso dell’Alleanza delle Cooperative, con le prime valutazioni sulle possibili modalità organizzative di convergenza ed i riflessi sulla struttura Legacoop. Sono stati questi i temi al centro della riunione della Direzione Nazionale di Legacoop, svoltasi il 27 novembre a Roma. Di seguito, riportiamo le sintesi degli interventi di Giuliano Poletti, Presidente Legacoop, dell’Amministratore Fiorenzo Davanzo e del Direttore Giancarlo Ferrari. Accordo sulla competitività e legge di stabilità: le valutazioni di Legacoop Giuliano Poletti, Presidente Legacoop “La discussione specifica in merito all’accordo sulla competitività in Italia e alla legge di stabilità”, -ha spiegato Poletti- “è necessaria per delineare le ricadute sul sistema cooperativo a livello settoriale e territoriale e per valutare azioni ed iniziative ulteriori da assumere”. Il Governo ed il Parlamento devono ancora rendere stabili e certe le misure previste dalle disposizioni di legge, ha sottolineato, ed il quadro economico italiano ed europeo continua a deteriorarsi sul versante dei consumi interni e sugli investimenti. Poletti ha inoltre ricordato che il 1° gennaio 2013 entrerà in vigore la legge “Fornero” e che, in proposito, si sta monitorando come potrà essere graduata, nelle cooperative, l’applicazione dell’Aspi, l’Assicurazione sociale per l’impiego che la legge introduce in sostituzione dell’indennità di disoccupazione, sottolineando che modificherà l’assetto complessivo degli ammortizzatori sociali, compresi quelli in deroga utilizzati dalle cooperative. Il Presidente di Legacoop è quindi passato ad alcune valutazioni sulla legge di stabilità. “In occasione delle audizioni parlamentari come Alleanza delle Cooperative Italiane ab- Primo piano Legacoop Settori Territori biamo criticato pesantemente l’impianto della legge di stabilità” -ha aggiunto- “perché non affronta nessuno dei problemi di crescita e di sviluppo. L’aumento dell’aliquota iva sulle prestazioni socio-sanitarie delle cooperative sociali che peserebbe su enti pubblici, sui cittadini e sulle cooperative stesse è stato posticipato di un anno, ha ricordato, una risposta parziale che non disinnesca il problema e per la quale il prossimo sforzo sarà far aprire un tavolo di discussione a livello europeo. Inoltre non funzionano neppure le operazioni sulle detrazioni, ha precisato Poletti, la riduzione delle aliquote Irpef contro le limitazioni su deduzioni ed ancora i tagli alla spesa degli enti locali incidono sul lavoro di cooperative di servizi e sociali aggravando il problema dei mancati pagamenti della pubblica amministrazione verso le imprese”. L’Alleanza delle Cooperative ha inoltre partecipato alla definizione dell’intesa sulla produttività in considerazione della centralità del tema per la ripresa e lo sviluppo del Paese, ha ricordato Poletti, nella consapevolezza che affrontando i nodi oggetto del negoziato si potrà rispondere sia alle esigenze di competitività delle imprese sia alla tutela del salario effettivo dei lavoratori. L’intesa raggiunta affronta una serie di tematiche: dalla riduzione dei cunei fiscali sul lavoro alla promozione della contrattazione di secondo livello, dalla partecipazione dei lavoratori nell’impresa, alla formazione e all’occupabilità. Alla sigla del documento, ha precisato, non ha aderito la CGIL non ritenendo soddisfacenti le risposte ricevute alle riserve avanzate nel corso del confronto. La Presidenza dell’Alleanza delle Cooperative Italiane ha deciso pertanto, ritenendo essenziale il contributo di tutte le parti sociali effettivamente rappresentative, di proporre a CGIL, CISL e UIL la costituzione, in tempi brevi, di un apposito tavolo sulla rappresentanza, uno degli elementi che, di fatto, ha impedito di raggiungere un accordo condiviso da tutti”. Informazione sullo stato di attuazione della delibera sulla contribuzione associativa Fiorenzo Davanzo, Amministratore Legacoop “Gli obiettivi della delibera sulla contribuzione associativa” -ha ricordato DavanzoImprese Sondaggio Legacoop “sono: trasparenza, equità, il deposito dei bilanci, l’armonizzazione dei rendiconti e la certezza della certificazione di regolarità contributiva”. È terminata la fase di sperimentazione, ha spiegato, ed il prossimo sforzo sarà concludere l’inserimento di tutti i dati affinché il loro confronto a completo caricamento consenta di valutare gli effetti della delibera per orientare eventuali modifiche e aggiornamenti e misurare gli effetti della crisi sull’organizzazione ed affrontare il tema della sua sostenibilità: a tutti i livelli. “Esistono comunque dei nodi aperti” -ha sottolineato Davanzo- “le aderenti che operano nel mercato nazionale; l’armonizzazione dei parametri contributivi fra settori affini; la canalizzazione delle risorse”. Per quanto riguarda le aderenti che operano nel mercato nazionale, ha spiegato, si è partiti dalla richiesta, di territori e settori, di eliminare le storture che avevano impedito un equo e trasparente riparto della contribuzione così detta fuori zona e si è individuato nel Fondo Nazionale lo strumento che poteva eliminare tali storture, dando maggiori certezze alle associate anche sotto il profilo giuridico. Il Fondo è stato individuato come quello strumento capace di portare ad equilibrio l’uso delle risorse in tutta Italia, perché finalizzato al dovere di rappresentanza ed assistenza da parte di tutte le strutture Legacoop ed al conseguente diritto, delle associate che operano in tutto il territorio nazionale, di ottenere tali servizi associativi. “È importante dunque che anche questa parte sia correttamente compiuta con il completamento degli elenchi -ha sottolineato Davanzo- e su questo tema del Fondo, la Commissione e la Presidenza Legacoop dovranno valutare attentamente le modalità per descrivere le regole del funzionamento del fondo per il prossimo anno”. In merito alla armonizzazione dei parametri contributivi fra settori affini, ha poi spiegato, il lavoro che stiamo compiendo è quello di mettere la Presidenza e la Commissione in grado di fare le verifiche previste dalla norma transitoria. Infine, ha aggiunto, la questione del completamento del carica- Primo piano Legacoop 7 mento dei dati diventa fondamentale anche per quanto riguarda la canalizzazione delle risorse e pertanto la commissione ha provveduto a presentare una simulazione su come questa si configurerebbe con i dati fino ad ora registrati. Bisognerà quindi affrontare come ripartire equamente le risorse in base allo spirito della delibera. “Andiamo avanti -ha concluso Davanzo- il percorso di riordino della contribuzione è avviato e chiediamo a tutti di collaborare per terminare a breve il caricamento dei dati e garantire i flussi affinché nessuno sia messo in difficoltà”. Alleanza delle Cooperative: prime valutazioni sulle possibili modalità organizzative di convergenza ed i riflessi sulla struttura Legacoop Giancarlo Ferrari, Direttore Legacoop “La Presidenza dell’Alleanza delle cooperative italiane” -ha ricordato Giancarlo Ferrari, Direttore Legacoop- “nel corso di una propria sessione di lavoro, ha definito prime azioni finalizzate alla convergenza unitaria delle tre centrali cooperative aderenti all’ACI”. Tra queste, le più significative, ha sottolineato, sono l’avvio di un lavoro comune dei Centri studi delle tre centrali per predisporre un piano di lavoro che consenta una lettura condivisa di cifre, modalità di analisi e rilevazione dati per l’approfondimento dei fenomeni cooperativi e, successivamente, predisposizione di primi lavori comuni. Analogamente, ha proseguito, si svilupperà un confronto comune su principi e modalità della revisione cooperativa ed un’attività di progettazione strategica unitaria in ambito comunicativo e di gestione degli uffici stampa. Allo stesso modo, ha spiegato Ferrari, si sta valutando la possibilità di produrre significative sinergie e processi di avvicinamento nel presidio delle politiche associative europee ed internazionali e a sostegno dei processi di internazionalizzazione delle imprese aderenti. Il compito della rendicontazione sugli stati d’avanzamento di tali processi è stata affi- Settori Territori data ai 3 direttori delle associazioni, i quali hanno nel contempo ricevuto l’incarico di proporre, alla presidenza stessa, alcune ipotesi di fattibilità per la costituzione di uno strumento comune di lavoro. Tale strumento -da definire nella sua natura giuridica, organizzativa ed economica- potrebbe rappresentare un primo passaggio verso il modello associativo unitario. Ferrari ha poi proseguito la sua illustrazione segnalando gli effetti che la crisi economica, riflessa sulle attività delle cooperative aderenti, sta producendo anche sullo stato di salute e sulla sostenibilità delle strutture di Legacoop. “La situazione appare variegata -ha proseguito Ferrari- ma il tratto che emerge è quello di forti e crescenti difficoltà: non esiste struttura che non abbia approntato (o si appresti a varare) piani di significativa riduzione dei costi. Nei prossimi giorni sarà possibile avere una situazione molto precisa a seguito di un lavoro di raccolta puntuale di dati, con particolare attenzione alle struttura nel sud del Paese. L’insieme di questi due elementi -il processo di convergenza ACI e la riflessione sulla sostenibilità delle nostre strutture nazionali, territoriali e settoriali- ci spingono ad un’attenta e urgente rivisitazione del nostro intero impianto organizzativo. Gli organismi dirigenti in carica, la Presidenza e la Direzione, senza bisogno di ulteriori specifiche e dedicate strumentazioni, potranno presidiare la situazione e proporre soluzioni adeguate, interpretando coerentemente il mandato ricevuto, in proposito, dal 38° Congresso nazionale. Ripensare al nostro modello organizzativo e proporci ottimizzazione, riduzione di costi, più capacità di risposta e servizi ai bisogni delle associate, è il difficile ma necessario compito a cui sarà dedicato il lavoro nei prossimi mesi. Già l’appuntamento dei prossimi giorni del Seminario nazionale su organizzazione e comunicazione e la preparazione dell’Assemblea dei delegati della prossima primavera -ha concluso Ferrari- costituiscono i primi banchi di prova ai quali arrivare con risposte e soluzioni adeguate alle necessità che oggi ci si presentano”. Imprese Sondaggio Settori >> Legacoop Abitanti 8 LEGACOOP ABITANTI >> Legacoop Servizi L’Assemblea nazionale fa il punto sulla situazione del settore >> Legacoopsociali “È necessario fare il punto della situazione del settore delle cooperative di abitanti a livello nazionale. Il quesito è chiaro: se dalla crisi saprà uscire un comparto semplificato e qualificato di cooperative di abitanti eccellenti”. Queste le parole di Luciano Caffini, presidente Legacoop Abitanti, che ha aperto i lavori dell’Assemblea nazionale dell’associazione svoltasi il 5 dicembre a Roma. “Per raggiungere questo obiettivo” -ha spiegato- “i patrimoni accumulati non vanno dilapidati, ed è fondamentale lavorare in rete in quella logica di ‘economia collaborativa’ che può fare la differenza”. La resistenza delle cooperative alla crisi, ha sottolineato, è superiore a quella degli altri “modelli di business” considerando la redditività aggregata, ma la crisi è arrivata ad ogni modo anche nel nostro settore con effetti pesanti. “I comparti interessati” -ha precisato Caffini- “sono: le cooperative impegnate a gestire attività immobiliari tradizionali; le cooperative marginali, attive nella fase espansiva, perché sostenute da credito e domanda, ma che, prive di patrimonio e know-how, hanno il destino segnato; le cooperative miste o comunque organizzate per un offerta integrata di case in proprietà, in affitto, e di servizi che, magari avendo affrontato processi di accorpamento, guardano al futuro con maggiore fiducia”. Sono quindi intervenuti Antonio Mura, responsabile area economica CRESME e Paolo De Alessandris, responsabile area mercato immobiliare CRESME per illustrare le ricerche elaborate sullo scenario economico e sulla difficile situazione che il settore dell’edilizia e tutta l’economia del Paese stanno attraversando e per provare a valutare le condizioni per la ripartenza. Hanno contribuito inoltre al dibattito: Ada Lucia De Cesaris, Assessore all’Urbanistica e all’Edilizia Privata Comune di Milano, Tommaso Dal Bosco, Responsabile Dipartimento Patrimonio e Urbanistica ANCI, Stefano Brancaccio Cdpi Sgr Responsabile Relazioni Territoriali, Paolo Cattabiani, Vice Presidente Legacoop. “In sintesi la polarizzazione è evidente, o ci >> Legacoopservizi Distretto Nordest >> Agroalimentare >> Lega Pesca Primo piano Legacoop Settori Territori si attrezza per l’eccellenza o si va verso il declino, il ciclo in corso non tollera posizioni intermedie -ha affermato infine Caffini. La presidenza Nazionale di Legacoop Abitanti, ha spiegato, ha deciso l’avvio di un percorso per un ‘progetto di rete tra le principali cooperative italiane’ finalizzato a condividere la gestione di alcune funzioni aziendali, conseguire economie di scala valorizzando al meglio le conoscenze e realizzando quella “Economia collaborativa” di cui parla il Primo rapporto CENSIS sulla cooperazione in Italia. I contenuti del progetto di rete sono: la finanza e il credito, l’innovazione di prodotto e di processo, i servizi, la sostenibilità ambientale economica sociale, l’energia e i fondi strutturali, l’osservatorio sulla domanda, l’osservatorio sui principali indicatori delle cooperative associate. A tutte le cooperative associate verrà messo a disposizione il meglio del Know-how e la sistematica diffusione delle buone pratiche. La relazione dell’intervento di Lucio Caffini e la sintesi della ricerca sono disponibili al seguente link. http://www.legacoop.coop/visualizzaNews.aspx?id=7917. LEGACOOP SERVIZI Direzione nazionale, la cooperazione regge i morsi della crisi Il Report sullo stato dell’organizzazione, presentato ai membri della Direzione il 5 dicembre a Roma presso il Centro Congressi Cavour, oltre a fotografare lo stato anagrafico delle cooperative aderenti, si è focalizzato sulle dinamiche aziendali nel triennio 2009/2011, per verificare le performances delle cooperative di servizi di fronte alla crisi. L’indagine ha evidenziato una sostanziale tenuta del sistema cooperativo in ter- Imprese Sondaggio Settori mini di fatturato, valore aggiunto e sul piano occupazionale. Nonostante le enormi difficoltà del nostro paese di fronte alla gravissima crisi mondiale, le trenta maggiori cooperative aderenti a Legacoop Servizi presentando non solo forti capacità di resistenza, ma in alcuni casi anche grandi capacità di risposta. Si cominciano tuttavia a vedere i primi effetti dei tagli sulle PP.AA, e le difficoltà di recuperare in termini di produttività rispetto alle politiche di contenimento dei prezzi della domanda pubblica (spending review) potrebbero comportare una riduzione della redditività sia nel 2012 che negli anni successivi. Il lavoro si conclude con un’analisi di previsione sugli andamenti delle cooperative, con verifica di scostamento tra consuntivo 2011 e preconsuntivo 2012. Il sentiment, risultato delle stime di un campione di cooperative aderenti suddiviso per settori d’attività, mostra come la forma cooperativa abbia una maggiore capacità d’adattamento alle diverse fasi economiche del mercato, prevedendo anche per il 2012 una sostanziale tenuta in termini occupazionali e di fatturato, con differenze da settore a settore, ma evidenzia anche come questo sia possibile solo a scapito della redditività. Tra le tematiche affrontate dai membri della Direzione di primaria importanza la recente costituzione del Coordinamento dell’Alleanza delle Cooperative Italiane del settore servizi, con nomina di coordinatore a Massimo Stronati, Presidente di Federlavoro e Servizi e l’iniziativa di denuncia e di proposta “Tagli e revisione della spesa: non è la strada giusta” organizzata sotto forma di conferenza stampa il 28 novembre, insieme con altre organizzazioni di rappresentanza delle imprese di servizi, sul tema dei tagli lineari in sanità stabiliti dalla spending review e dalla Legge di stabilità 2013. La mattinata ha visto anche l’intervento di Lucio Valente, il coordinatore di Generazioni Legacoop, e si è conclusa con la pianificazione delle future tappe che nei primi mesi del prossimo anno porteranno ad una riorganizzazione interna e a livello territoriale dell’associazione. In previsione l’Assemblea annuale 2013 da dedicare ai temi della presenza dell’associazione e della diffusione delle sue politiche su tutto il territorio nazionale, alle mutate esigenze delle Primo piano Legacoop 9 imprese di servizi e del loro mercato di riferimento. LEGACOOPSERVIZI DISTRETTO NORD EST Seminario “Appalti di beni e servizi epropostanuovadirettivaeuropea” Legacoopservizi Distretto Nordest organizza un seminario sulla normativa in materia di appalti di beni e servizi per le PA, centrali di acquisto regionali e sulla proposta di nuova direttiva europea sugli appalti, che si svolgerà lunedì 10 dicembre, ore 10.00, presso Villa Manin di Passariano, (UD). Interverranno: - Fabio Marchetti, Sindaco di Codroipo - Gianfranco Piseri, Dirigente Legacoop nazionale - Franco Dalla Mura, avvocato amministrativista e consulente per enti pubblici - Mario Pezzetta, presidente dell’ANCI Friuli Venezia Giulia. Seguirà dibattito. Concluderà i lavori l’Assessore regionale alla cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie, funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme dott. Elio De Anna. Presiedono Loris Asquini, Presidente Legacoopservizi Distretto Nordest ed Enzo Gasparutti, Presidente Legacoop Friuli Venezia Giulia. LEGACOOP SOCIALI Appello al Senato per la tutela del welfare Pubblichiamo il testo di un appello diffuso il 27 novembre da Legacoopsociali e da altre organizzazioni del welfare. “Esiste un’emergenza grave nel nostro Paese: è lo stato delle politiche sociali. Anni di progressivo abbandono, ripetuti tagli (- 92% in cinque anni a Fondi sociali), riforme annunciate e rinviate, hanno relegato l’Italia agli ultimi posti in Europa in quanto a protezione sociale. Un Paese con un welfare debole non cresce nemmeno economicamente. Questo è l’al- Settori Territori larme che la Rete interassociativa “Cresce il welfare, cresce l’Italia” ma lanciato, per l’ennesima volta, il il 31 ottobre durante la mobilitazione in Piazza Montecitorio. Abbiamo incontrato, in quella occasione, tutti i capigruppo della Camera dei deputati evidenziando le preoccupazioni e proposte sulle politiche sociali in Italia. Il timido rifinanzimento del Fondo per le politiche sociali e per la non autosufficienza è del tutto inadeguato alla dimensione e alla complessità di un problema che attraversa l’Italia e colpisce i suoi Cittadini, specie quelli più esposti: gli anziani, le persone con disabilità, i senza-lavoro, i migranti e le famiglie che sempre più numerose varcano la soglia della povertà. Al Senato chiediamo una svolta che dia fiducia a tanti cittadini, favorisca la coesione e l’equità, rilanci davvero l’economia: aumentare già nella legge di stabilità le disponibilità finanziare dei Fondi sociali, ripensare alle politiche sociali, approvare celermente riforme importanti come la definizione dei livelli essenziali di assistenza e il piano per la non autosufficienza. Inoltre chiediamo che dal disegno di legge di stabilità vengano eliminate che misure che inesorabilmente danneggerebbero gravemente molti cittadini già in difficoltà. Il disegno di Legge prevede infatti l’ennesimo taglio lineare della spesa in ambito sanitario innalzando al 10% (oggi è del 5%) la riduzione degli oneri per i contratti di prestazione di servizi. Il che significa che verranno erogati ai Cittadini meno servizi o servizi di qualità inferiore. Questa misura colpisce indistintamente le persone, anche quelle che necessitano strettamente di interventi di riabilitazione come molte persone con disabilità spesso destinate ad aggravarsi in assenza di interventi riabilitativi Chiediamo il Vostro formale e sostanziale impegno: l’emergenza è reale, gli interventi indifferibili!” AGROALIMENTARE Comitatidiprodottoaranceelimoni lavoranoanuovestrategiedifiliera Con grande partecipazione si sono tenute al Maas di Catania mercoledì 28 novembre le riunioni dei Comitati di prodotto della fi- Imprese Sondaggio Settori liera delle Arance e di quella dei Limoni – strumenti dell’Organismo Interprofessionale nazionale, Ortofrutta Italia – presieduti rispettivamente dai coordinatori Elena Eloisa Albertini e Giuseppe Campisi. Per quanto riguarda il Comitato Arance, l’ordine del giorno ha esaminato le previsioni per la produzione della campagna attualmente in corso, i rapporti tra produzione e GDO per il settore fresco, le problematiche relative alla trasformazione industriale del prodotto e gli obiettivi che il Comitato intende assumere nel lungo periodo al fine di sottoscrivere accordi interprofessionali, così da migliorare e tutelare il funzionamento di tutti i passaggi della filiera. Nella riunione del Comitato Limoni, sono scaturite proposte operative come ad esempio la promozione del limone “verdello” nel periodo estivo, vista la scarsa informazione sul prodotto, e la necessità di una mappatura ben definita della superficie coltivata a limoni in Sicilia. Come per il comparto delle arance, si è evidenziata la necessità di maggiori controlli fitosanitari. Da questi Comitati di prodotto – formati dagli operatori specialisti della filiera agrumicola – nei prossimi incontri verranno preparate anche una serie di proposte che come patrimonio dell’Organismo Interprofessionale saranno poste all’attenzione del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, capitalizzando la stretta collaborazione istaurata. «Ho preso molto seriamente la nomina avuta lo scorso ottobre – dichiara il coordinatore del Comitato arance Albertini – e alla prossima riunione, che si terrà in gennaio, è mia intenzione lavorare perché si arrivi in tempi molto rapidi ad accordi interprofessionali su temi come un calendario di vendita della GDO in linea con le ottimali stagionalità dei prodotti e una maggiore in- Primo piano Legacoop 10 formazione ai consumatori per una sicurezza alimentare sulla provenienza delle arance, anche visto che determinati trattamenti post-raccolta in altri paesi usano sostanze che in Italia e in Europa sono state da tempo vietate perché pericolose per la salute». L’Organismo Interprofessionale – Ortofrutta Italia – si avvale della insostituibile funzione, specialistica e territoriale, dei Comitati di prodotto recentemente insediati nell’ambito del rinnovo del mandato triennale e sono costituiti per le filiere di arance, frutta a guscio, kiwi, limoni, mele, pere, pesche e nettarine, piccoli agrumi, pomodoro da industria, quarta gamma e uva da tavola. I Comitati arance e limoni riuniscono operatori nei settori produzione, trasformazione e industria e Gdo, tra i quali Legacoop Agroalimentare, Fedagri, Agci, Fedagro, AnccCoop, Ancd-Conad, Federdistribuzione, Fruttimprese, Anicav, Cia, Coldiretti e Confagricoltura, Italia Ortofrutta, Unaproa. LEGA PESCA Incontro con PD Senato sulla legge di stabilità Il presidente nazionale di Lega Pesca, Ettore Ianì, insieme al direttore, Antonio Angotti, hanno incontrato stamane il relatore della Legge di Stabilità, Sen. Giovanni Legnini, e i vicepresidenti delle Commissioni Bilancio e Agricoltura del Senato, Sen. Anna Maria Carloni, e Sen. Alfonso Andria. Al centro del confronto le urgenti richieste a sostegno della filiera ittica sulla Legge di Stabilità, di cui i parlamentari del Partito Democratico hanno condiviso lo spirito, annunciando la presentazione dei relativi emendamenti. Settori Territori Due le priorità selezionate come interventi indifferibili per dare risposta alla drammatica crisi di settore ( negli ultimi 10 anni quasi dimezzate le catture, persi 17.000 posti di lavoro, - 31% la redditività di impresa, +240% i costi di produzione delle imprese, imputabili ai vertiginosi aumenti del gasolio), tenendo ben conto della situazione di difficoltà della finanza pubblica. Alla vigilia del varo del nuovo Programma triennale, Lega Pesca ha sottolineato innanzitutto, in coerenza con gli orientamenti dell’Alleanza delle Cooperative, l’urgenza di un congruo aumento delle dotazioni di questo strumento, oggi gravemente insufficienti per affrontare e superare la crisi, soprattutto alla luce dei tagli con la mannaia già subiti negli ultimi anni ( - 77% i fondi per interventi rispetto al 2000). Parimenti urgente garantire il sostegno alle Convenzioni previste per rafforzare i servizi e l’assistenza alle imprese con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità ambientale e la competitività della filiera. Lega Pesca è ben consapevole della gravità del quadro generale, soprattutto pensando ai malati di SLA che sono stati costretti a trascinare la loro infermità davanti al Parlamento per racimolare qualche soldo in più. Senza voler fare indebiti paragoni, e lontano da egoismi settoriali o particolari, occorre rilevare che la situazione in cui versa oggi la filiera ittica è a dir poco drammatica, e invoca risposte concrete da parte del Governo. Dopo i positivi risultati ottenuti sul Decreto Legge Sviluppo, con l’approvazione di due emendamenti che facilitano l’accesso al credito delle imprese ittiche e semplificano l’iscrizione al registro delle imprese di pesca, siamo fiduciosi che la legge di stabilità possa dare risposta a questi due nodi cruciali, indispensabili per dare una boccata d’ossigeno al settore. Imprese Sondaggio Territori >> Alto Adige-Südtirol 11 ALTO ADIGE-SÜDTIROL La cooperativa sociale Novum al mercatino di Natale di Bolzano >> Toscana >> Campania >> Puglia >> Parma >> Forlì-Cesena >> Forlì-Cesena >> Bologna >> Modena La cooperativa sociale Novum è presente anche quest’anno al mercatino di Natale di Bolzano dal 29 novembre al 23 dicembre. Allo stand in Piazza della Mostra si possono comprare decorazioni per l’albero di Natale e per la casa, segnalibri, piccoli presepi e alberelli, cubetti componibili e altre creazioni in legno, tante idee regalo che portano in sé un valore sociale, sono infatti tutti manufatti realizzati dai ragazzi della falegnameria della cooperativa sociale Novum. La falegnameria della Novum produce mobili su misura per interni ed esterni, allestimenti di stands nelle fiere cittadine e ora per il mercatino di Natale anche numerosi oggetti decorativi. La cooperativa sociale Novum progetta e realizza percorsi individuali di formazione ed inserimento lavorativo per giovani in situazione di esclusione all’interno di attività artigianali, industriali e commerciali ossia il reparto di meccanica di biciclette, il reparto di falegnameria, il reparto di manutenzione per interni ed esterni e il Bar Novum in via Macello 49 a Bolzano. >> Reggio Emilia >> Reggio Emilia >> Imola >> Rimini >> Pesaro >> Fano TOSCANA Il calendario delle iniziative “3G cooperazione” Le Centrali Cooperative regionali (AGCI, Confcooperative e Legacoop), sotto l’egida dell’Alleanza delle Cooperative Italiane – Toscana (il coordinamento stabile del movimento cooperativo toscano), la Regione Toscana e Unioncamere Toscana hanno strutturato un programma d’iniziative volte Primo piano Legacoop Settori Territori a mettere in risalto la cooperazione. Questo ensemble di eventi ha come filo conduttore tre temi al centro dell’agenda politica e operativa del movimento cooperativo: il tema del Genere, ossia la capacità della cooperativa di essere una forma d’impresa particolarmente confacente alle necessità professionali delle donne; il tema delle Generazioni, vale a dire l’attenzione che il movimento cooperativo pone nei confronti dei giovani e dei loro desideri di vita, tra i quali spicca ovviamente il lavoro; il tema delle Genti, per la precisione dei migranti poiché la cooperazione è da sempre uno strumento che facilita l’integrazione, attraverso il “pilastro cooperativo” della solidarietà, e stimola la formazione d’imprese formate da extracomunitari. Per questo motivo il calendario d’iniziative regionali per l’Anno Internazionale delle Cooperative è stato intitolato “Genere, Generazioni e Genti nella Cooperazione Toscana”. Le prossime iniziative sono: Itinerari di accoglienza: da migranti a nuovi cittadini: una visita del Ministro per la Cooperazione Internazionale, Prof. Andrea Riccardi, ad alcune realtà cooperative toscane formate da migranti o che forniscono lavoro a un sensibile numero di extracomunitari. Al Ministro saranno mostrate anche le iniziative messe in campo dalle Centrali Cooperative per favorire l’integrazione dei migranti (la giornata dovrebbe tenersi in prossimità del 13 dicembre, ossia a un anno di distanza dal giorno in cui furono tragicamente assassinati due cittadini senegalesi a Firenze. La data esatta non è ancora disponibile poiché attendiamo una conferma da parte della segreteria del Ministro). Genere per Generare Valore: un convegno sui temi dell’imprenditoria cooperativa femminile. L’evento si terrà nella mattina del 17 dicembre in una sede da definirsi. Lectio Magistralis: una lezione sulla normativa italiana afferente alla cooperazione tenuta dall’On. Prof. Giuliano Amato, Presidente della Scuola Superiore di Sant’Anna. La lezione si terrà il 15 gennaio 2013, alle ore 12.00, presso l’Aula Magna della Scuola Superiore di Sant’Anna. Imprese Sondaggio Territori CAMPANIA L’11 dicembre Assemblea dei Delegati di Legacoop “Il movimento di fronte alla crisi. La sfida della solidarietà”. Questo il tema dell’Assemblea dei Delegati di Legacoop Campania che si svolgerà a Napoli l’11 dicembre, presso il Centro Congresso Tiempo (Is. E/5 centro Direzionale). Programma 9.00 Registrazione delegati e ospiti 10.00 Inizio lavori Relazione introduttiva Mario Catalano, Presidente Legacoop Campania “Il movimento cooperativo di fronte alla crisi. La sfida della solidarietà” Relazione Rosario Florio, Direttore Legacoop Campania “I servizi di Legacoop Campania per le cooperative associate” 10.45 Dibattito 13.00 Conclusioni Giuliano Poletti, Presidente Legacoop Natale alla comunità Il Castagno di Arpaia (Benevento) Per il Natale 2012 la comunità di accoglienza Il Castagno, di Arpaia (Benevento), ospiterà una serie di eventi di musica, danza e animazione. L’iniziativa, promossa dal gruppo di imprese sociali Gesco, con l’agenzia di promozione della cooperazione sociale L’Ape, la cooperativa sociale Aleph Service, in collaborazione con il club Valle Caudina, prende il via venerdì 14 dicembre 2012 presso la struttura di via Ravagnone 1 e dura fino al 3 gennaio 2013. La rassegna si apre con il concerto di musica classica “Cantori di Napoli…in Napoli d’autore” con Fulvio de Innocentis, Lino Sabella, Ciro Guida, Andrea Bonetti (in programma il 14 dicembre alle 18.30). Venerdì 21 dicembre (ore 18.30) sarà la volta di “In…canto Viviani”, omaggio al grande Raffaele Viviani, poeta e cantore che ha rappresentato Napoli, i suoi vicoli, le sue strade, la sia popolarità. In programma giovedì 27 dicembre (ore 18.30) “esamble d’arpe e percussioni” del Primo piano Legacoop 12 conservatorio di Napoli “San Pietro a Majella”. Si chiude giovedì 3 gennaio 2013 (ore 18.30) con “Contacunte”, miti, storie e leggende tratti dalla tradizione dei Cantastorie napoletani. PUGLIA Bari, lo sviluppo del territorio al centro di “Unipol Incontra” “Unipol Incontra” per parlare di centralità della persona, sviluppo del territorio, fiducia nelle giovani generazioni e nell’innovazione. Si è tenuto a Bari il terzo ed ultimo appuntamento (dopo quelli di Lecce e Manfredonia, in cui si è discusso, rispettivamente, di welfare integrativo e green economy) organizzato dal Consiglio regionale Unipol della Puglia e cui hanno preso parte, tra gli altri, la vice presidente regionale, Loredana Capone, e il presidente del Gruppo, Pierluigi Stefanini. In una sala gremita di gente dell’Hotel Villa Romanazzi Carducci, il consiglio regionale pugliese Unipol, composto da organizzazioni sindacali, quali Cgil, Cisl, Uil, da Confesercenti, Cna e Cia, si è riunito per incontrare le persone e parlare di sviluppo del territorio, insieme al giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Michele Cozzi, che ha moderato i lavori. Ad aprire i lavori, il presidente Cru Puglia, Carmelo Rollo, presente anche in qualità di responsabile di Legacoop Puglia. Insieme a lui anche altri importanti relatori a confronto: il segretario regionale Cgil Puglia, Nicola Affatato, il vice presidente Cia Puglia, Donato Petruzzi, il segretario Cna Puglia, Pasquale Ribezzo e il presidente Confesercenti Puglia, Ottavio Severo. “E’ il terzo appuntamento del Gruppo Unipol in Puglia – ha esordito Rollo - organizzato con l’obiettivo di costruire qualcosa per tutti noi, per realizzare un confronto reale tra le parti protagoniste dell’economia e della nostra regione e dare, altresì, un’idea di futuro alle giovani generazioni”. E’ emersa, difatti, la necessità di mettere insieme tutte le risorse per uscire dalla crisi. “Unipol, ha aggiunto il presidente pugliese di Cru, in questo senso è fondamentale”. Soprattutto per dare fiducia e speranze alle nuove generazioni. Unipol è un gruppo che viene dalla coopeSettori Territori razione, strumento di rilancio economico cui la vice presidente della Regione Puglia, Loredana Capone, crede fortemente, come ha sottolineato a più riprese nel corso del suo intervento. “Possiamo fare tanto con la cooperazione – ha dichiarato -. Ci credo fortemente: è uno straordinario strumento per ripartire rivolto alle imprese innovative, alle imprese dei giovani e dobbiamo sfruttarlo appieno”. Con Unipol la vice presidente ha ribadito la volontà di un confronto per mettere in campo una sinergia di risorse. “Invito Unipol a sederci intorno a un tavolo per ragionare – ha spiegato – di opportunità. Non necessariamente di fondi di rotazione, ma anche di strumenti differenti per quei giovani pugliesi che investono e che rischiano”. E la Puglia, come ha testimoniato Loredana Capone, si sta dimostrando terreno fertile per le nuove generazioni e per quelle imprese che vogliono innovare e che per farlo sono disponibili a mettersi in gioco. Il Gruppo Unipol, dunque, può dare un serio contributo al lavoro e alla crescita economica del territorio con particolare attenzione al progresso delle piccole e medie imprese. La concreta partecipazione allo sviluppo della regione viene anche dal suo mezzo secolo di esperienza, come ha sottolineato il presidente Stefanini. Nonché da una crescita strutturale che nel 2013 lo porterà anche ad essere la più grande realtà assicurativa e bancaria in Italia, dopo l’acquisizione di Fondiaria-Sai. Tra i valori di Unipol, ha precisato il presidente “c’è sempre stata la capacità continua e costante di riuscire ad ascoltare e capire i propri interlocutori, tra cui, innanzitutto, le organizzazioni socie, sindacali e d’impresa, i dipendenti, gli agenti territoriali”. Unipol incontra il territorio, attraverso temi rilevanti e d’interesse per la collettività, come la creazione d’impresa e di lavoro. A tal proposito, ha spiegato Stefanini, “si tratta di una sfida di grande livello ma che va giocata con una visione comune, ampia, condivisa, per costruire progetti credibili e lavorare insieme per risolvere le questioni d’interesse comune. Ognuno deve fare la propria parte. Anche noi come Gruppo possiamo fare di più. Alcuni strumenti sono già in campo: ad esempio la polizza assicurativa per chi avvia attività imprenditoriali. Nel settore bancario si può fare, invece, mettendo a disposizione ulteriori sostegni per Imprese Sondaggio Territori chi voglia dar vita ad una realtà cooperativa”. Anche gli enti locali e regionali, ha concluso, come le associazioni economiche sono chiamate a fare la propria parte. A Bari, dunque, si è conclusa l’iniziativa pugliese del Gruppo per approfondire la conoscenza di un territorio che, ad oggi, è fucina di idee innovative, terreno fertile di giovani cervelli che vogliono cambiare e far crescere la propria regione. Il Gruppo Unipol in Puglia trova il consenso di istituzioni, imprese e associazioni datoriali e sindacali. Per un progetto comune che è quello di rilanciare il futuro del proprio Paese, non dimenticando il valore della persona. La cui centralità è prerogativa del sistema cooperativo. E ad oggi, come ribadito, anche del Gruppo Unipol. PARMA Convegno “Cooperare Conviene. Le formeelefaccedellacooperazione” “Cooperare Conviene. Le forme e le facce della cooperazione”. E’ il tema del convegno organizzato da Legacoop Parma, che si svolgerà Venerdì 14 dicembre, alle ore 10 , presso l’Università di Parma, Dipartimento di Economia, Aula K5, (via Kennedy). Programma 10,05 Saluto di benvenuto prof. Luca Di Nella, Direttore del Dipartimento di Economia 10,10 Relazione introduttiva Andrea Volta, Presidente Legacoop Parma 10,20 “Dall’idolatria dell’io al riconoscimento del noi. Nuove sfide per la cooperazione” prof. Sergio Manghi, Sociologia dei processi culturali e comunicativi Università di Parma 10,40 “Storie cooperative” Ginetto Do- Primo piano Legacoop 13 nati, La Giovane Sara Rivieri, Cooperativa di comunità Fuso.com, Chiara Bertelli, Legacoop Ferrara - Generazioni 11,00 Premiazione “Scatti Cooperativi” Consegna dei Premi con Loretta Losi, Direttore Legacoop Parma 11,10 “Cooperare ed esportare per crescere” prof. Tito Boeri, Università Bocconi di Milano e Fondazione Rodolfo Debenedetti 11,50 Pierluigi Stefanini, Presidente Unipol FORLÌ-CESENA La Settimana del Buon Vivere sostieneilprogetto“FeriteaMorte” C’è anche la Settimana del Buon Vivere di Legacoop Forlì-Cesena tra i sostenitori del progetto teatrale “Ferite a Morte” (www.feriteamorte.it), diretto da Serena Dandini, contro la violenza di genere. La prossima data, dopo i “sold out” di Bologna e Palermo, sarà a Genova il 9 dicembre. E’ previsto che lo spettacolo arrivi presto anche a Forlì (recentemente definita la “città delle donne” dall’Osservatorio Donne nella Pubblica Amministrazione) in occasione del lancio della quarta edizione della Settimana del Buon Vivere. “E proprio in coerenza con i temi trattati, ossia la centralità del noi fatta d’integrazione tra generazioni, generi e culture. Il bene comune che non può prescindere dall’essere educati all’equità e al rispetto come elemento culturale di sviluppo”, spiega l’ideatrice della manifestazione, Monica Fantini. Nello spettacolo-denuncia di Serena Dandini, ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti non è affatto casuale, in collaborazione con Maura Misiti, demografa e ricercatrice del CNR, e con il sostegno della cooperazione e della Settimana del Buon Vivere si mette in scena una sorta di una ‘spoon river’ in cui le donne vittime di “Femminicidio” prendono parola. A dar loro voce sono i volti dello spettacolo, del giornalismo, della società civile come Susanna Camusso, Concita DeGregorio, Lilli Gruber, Paola Cortellesi, Angela Finocchiaro, Geppi Cucciari, Elisa, Ambra Angiolini, Eleonora Danco, LuSettori Territori netta Savino, Stefania Casini, Fiorenza Sarzanini, Raffaella Lebboroni, Silvia Avallone, Micaela Ramazzotti, Thony, Emanuela Grimalda, Giorgia Cardaci, Lorella Zanardo, Josefa Idem, Ema Andrea e altre ancora. “Il dato in Italia è impietoso: muore di violenza maschile una donna ogni tre giorni. Nel nostro Paese, mentre parliamo delle quote rosa in politica, lo Stato ancora non difende come dovrebbe le donne sotto ricatto, molestate, sottoposte a continue minacce, violenze e fisiche e psicologiche dentro e fuori la famiglia. I centri-antiviolenza, le reti antiviolenza locali dei servizi si prodigano con passione, ma sono pochi e hanno finanziamenti a goccia dagli enti locali e dallo stato, un rubinetto più chiuso che aperto che non permette mai una seria programmazione sul territorio. Le leggi ci sarebbero ma non sono applicate” dice Serena Dandini che ieri sera, sul tema, è stata ospite su Rai Tre alla trasmissione di Fabio Fazio. “Ferite a morte” ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica proprio su queste drammatiche lacune e sollecita alla sottoscrizione della “Convenzione NO MORE! Contro il femminicidio” si può firmare sul sito: http://convenzioneantiviolenzanomore.blogspot.it/) che incalza il Governo e le istituzioni italiane a discutere urgentemente le proposte in materia di prevenzione, contrasto e protezione delle donne dalla violenza maschile e la ratifica immediata della Convenzione del Consiglio d’Europa (Istanbul 2011). “Ferite a morte” sostiene, inoltre, la rete dei centri D.i.Re, i centri antiviolenza e le associazioni presenti nei territori. “È un’occasione per portare l’attenzione dell’opinione pubblica su un tema che continua a rappresentare una piaga aperta per tutto il Paese. La drammaturgia sociale, Imprese Sondaggio Territori come in questo caso, serve ad attirare l’attenzione e a catalizzare le forze. E ci sta riuscendo. A collaborare in questo percorso ci sono tanti uomini perché solo insieme si può sanare questa ferita”, spiega l’ideatrice della Settimana del Buon Vivere Monica Fantini, direttore di Legacoop Forlì-Cesena. “Abbiamo deciso di fare parte di questa iniziativa perché ci ha convinto e per l’innegabile continuità con i temi che ogni anno proprio da Forlì e Cesena rappresentiamo, portando l’attenzione nazionale sull’incontro tra generi, generazioni e culture come occasione di rinnovamento e di programmazione di un domani più equo e sostenibile, nel reale senso del termine”. “Il nostro sostegno – conclude Monica Fantini - vuole ribadire come ogni giorno debba in realtà essere il buon motivo per parlarne e per fare sensibilizzazione, a partire dai più giovani. Vuole ribadire come gli atti celebrativi non siano sufficienti a denunciare ed educare rispetto ad azioni quotidiane e costanti che è responsabilità di tutti assumersi, prima di tutto come persone. Fintanto che ogni anno centinaia di donne moriranno a causa di violenza gratuita, non possiamo pensare di essere il luogo sano in cui far crescere in nostri figli. Ecco allora che l’impegno oltre che politico e istituzionale diventa collettivo e ci coinvolge in un problema che non è solo di chi subisce violenza ma dell’intera Comunità in cui questa si manifesta. La violenza mina la libertà di ognuno di noi. La crisi non può mai diventare l’alibi per non trattare o accantonare i temi sociali che sono alla base di ogni sviluppo capace di guardare al futuro”. FORLÌ-CESENA La crisi economica esplode, nel 2012aumentalacassaintegrazione A un mese dalla chiusura dell’anno fiscale Legacoop Forlì-Cesena tira le somme del 2012, quinto anno dall’inizio della crisi economica, sicuramente il peggiore per quanto riguarda il lavoro: sono 1.180 tra dipendenti e soci i lavoratori che hanno dovuto accedere agli ammortizzatori sociali nel corso degli ultimi dodici mesi e la prospettiva per il 2013 non è certo più rosea. Il settore più colpito in Primo piano Legacoop 14 assoluto è quello della produzione lavoro, che associa le cooperative di costruzioni e industriali e ha superato 640 persone su un totale di 1.500 soci. Seguono i Servizi e Trasporti (360 addetti) e le Sociali (180 addetti). Numeri drammatici, che uniti alle prospettive per il 2013 di ulteriore peggioramento dei dati occupazionali rappresentano un monito per tutto il territorio rispetto alla tenuta delle 197 imprese associate in tutti i settori. Anche per l’agroalimentare, che finora aveva rappresentato un comparto in controtendenza, si prevedono nel 2013 numeri in diminuzione. Il valore complessivo della produzione del sistema Legacoop Forlì-Cesena dall’inizio della crisi si è contratto, attestandosi intorno ai 2,2 miliardi di euro. Pressoché stabile invece il numero degli occupati, che è di circa 12mila persone. I segni positivi negli utili del 2011, per quanto ridotti, sembrano un lontano ricordo. Ora preoccupano soprattutto i trend espressi dalle cooperative dei settori più colpiti, che per il 2013 prevedono ancora segno negativo. Sono numerose le scelte nazionali che impattano sulla situazione: la spending review e il ridimensionamento delle risorse in tutti i settori pubblici, il crollo degli appalti e degli investimenti, i tempi di pagamento incerti e sempre più dilatati delle amministrazioni locali, l’aumento delle imposte e la conseguente diminuzione di spesa delle famiglie. Le strategie da mettere in atto per cercare di affrontare la situazione sono state discusse lunedì 3 dicembre, nell’assemblea annuale dell’associazione, che si è svolta presso il Conscoop, alla presenza del Presidente di Legacoop Forìl-Cesena Mauro Pasolini, del Direttore Monica Fantini e del Presidente di Legacoop Emilia-Romagna, Paolo Cattabiani. «Il confronto è stato lungo e si dovranno organizzare politiche di difesa anziché strategie di espansione, esercitando anche una funzione politica tesa oltre che alla tutela degli interessi delle cooperative, a salvaguardare anche la visione politica che garantisce alle nostre imprese l’occasione economica e industriale e sociale di esistere», afferma il Presidente di Legacoop Forlì-Cesena, Mauro Pasolini. «Questa crisi costringe a ragionare ormai giorno per giorno: se non si cominciano a mettere in atto politiche vere per lo sviluppo dell’impresa, e non di tagli ragionieristici, sarà impossibile anche solo pensare a una ripresa Settori Territori che salvaguardi i posti di lavoro, le famiglie e le aziende che stanno correttamente sul mercato. Nonostante la crisi la cooperazione ha continuato a sostenere azioni trasversali per il territorio, che sempre più sarà difficile garantire per il futuro, con ulteriori ripercussioni sulla nostra comunità», conclude il Direttore Monica Fantini. BOLOGNA Con “Libera a Tutto Gas!!!” le iniziative dei dipendenti Gruppo Unipol Più di 160 partecipanti, quasi 2.400 prodotti ordinati, oltre 150 pacchi di Natale della campagna ‘Auguriamoci un buon raccolto’: sono questi i numeri della terza edizione del G.A.S. dei dipendenti Unipol di Bologna. Mettendo assieme le proprie energie, sono riusciti a realizzare un’esperienza partecipativa importante: un gruppo di lavoratori che si auto-organizza per sostenere l’attività di altri lavoratori, quelli impegnati sui terreni confiscati alle mafie. L’iniziativa è promossa dal Circolo Unipol Bologna, che l’ha portata avanti grazie al lavoro volontario dei propri soci. Dopo il successo delle passate edizioni, si concluderà all’inizio di dicembre la terza edizione del G.A.S. Libera Terra, il Gruppo d’Acquisto Solidale dei dipendenti Unipol di Bologna, iniziativa intrapresa in ottobre e che ha portato alla costituzione di un unico maxi ordine di prodotti a marchio Libera Terra per un totale di circa 14.000 euro di importo. Passa anche dall’acquisto dei beni prodotti sui terreni confiscati alle mafie l’impegno dei lavoratori del Gruppo Unipol in favore di Libera: un impegno concreto e tangibile che vuole dimostrare la vicinanza alla rete civica antimafia che a Libera fa capo. All’ordine di Bologna, quest’anno si affianca inoltre quello della sede milanese del Gruppo, grazie alla partecipazione attiva del CRAL San Donato Milanese, che ha seguito le operazioni di raccolta e gestione degli ordini per conto dei colleghi milanesi. Alla consegna dei prodotti, il Circolo Unipol Bologna distribuirà una pubblicazione speciale interamente dedicata al campo E!State Liberi-Unipol, esperienza di volonImprese Sondaggio Territori tariato interamente autogestita che ha visto coinvolti 12 dipendenti e alcuni loro parenti in una settimana di lavoro e studio sui beni confiscati alle mafie, in provincia di Crotone. La distribuzione dei prodotti ordinati con il Gruppo d’Acquisto si svolgerà i prossimi 4, 5 e 6 dicembre nella sede centrale di Unipol in via Stalingrado a Bologna, durante le pause pranzo e/o al termine dell’orario lavorativo. All’iniziativa partecipa anche CAMST, la società che gestisce le mense aziendali di Bologna, che propone per l’occasione speciali menu a base di prodotti provenienti dalle cooperative di Libera Terra. Con la conclusione delle iniziative in programma per fine anno, il Circolo Unipol Bologna confermerà la propria adesione a Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie per l’anno 2013, impegnandosi a continuare il percorso intrapreso al fianco dell’associazione. MODENA Sisma: il Parmigiano Reggiano torna nei magazzini di Albareto Venerdì 7 dicembre verrà inaugurato il nuovo magazzino del caseificio Albalat di Albareto di Modena. Scalere antisismiche, locali e strumentazioni completamente ripristinati: ora la stagionatura può ripartire a pieno regime. Sette mesi dopo le scosse che sconvolsero l’Emilia e colpito duramente il centro caseario di Albareto, Albalat ha ultimato gli interventi necessari alla ripresa dell’attività di immagazzinamento e stagionatura con l’installazione di scalere antisismiche e la creazione di 45.000 nuovi posti forma che hanno consentito il ritorno ad un normale gestione del formaggio prodotto dal caseificio. “Sono stati mesi intensi, un’esperienza umana commovente, fatta di dedizione, atPrimo piano Legacoop 15 taccamento e voglia di ricominciare” racconta Ivano Chezzi, Presidente di Albalat. “Voglio ringraziare i dipendenti e i soci, il Gruppo Granterre-Parmareggio di cui facciamo parte, le ditte che hanno operato per la messa in sicurezza e il recupero delle forme e in particolare Unipol Assicurazioni, rappresentata da Assicoop Modena&Ferrara, che ha reso possibile tutti questi interventi, liquidandoci due anticipi di indennizzo in via eccezionale rispetto alle condizioni previste”. “Siamo orgogliosi di aver contribuito alla ripartenza” racconta Ugo Rimondi, Responsabile Grandi Clienti Assicoop Modena e Ferrara. “La mattina di domenica 20 maggio, poche ore dopo la scossa, eravamo ad Albareto insieme ai dirigenti di Parmareggio, al Presidente del Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano, ai soci e ai conferitori di Albalat, per pianificare e quantificare le operazioni di messa in sicurezza degli edifici e di recupero delle oltre 76.000 forme cadute”. Già il 15 giugno Unipol Assicurazioni, grazie all’intervento della Direzione Sinistri nella persona dell’Ingegner Sergio Ginocchietti e dei suoi collaboratori, stanziava le somme necessarie per far fronte, con una prima anticipazione di denaro, ai danni provocati dal sisma. Iniziavano così le operazioni di recupero delle forme, il ripristino di impianti, macchinari ed attrezzature, oltre alla messa in sicurezza dei magazzini e l’installazione delle nuove scalere antisismiche. “Nel corso del mese di ottobre – prosegue Rimondi – Unipol Assicurazioni ha liquidato il secondo anticipo di indennizzo in favore di Albalat, con l’obiettivo di arrivare alla liquidazione totale entro la fine dell’anno.” Albalat è una società cooperativa agricola, socia del Consorzio Granterre-Parmareggio, che rappresenta una filiera unica nel settore del Parmigiano Reggiano e nella produzione del latte. Con 616 ettari di terreno in proprietà, la conduzione di oltre 1.700 capi ed un caseificio che produce 35.000 forme di Parmigiano Reggiano, Albalat opera nelle province di Modena, Bologna, Reggio Emilia e Mantova e svolge la propria attività avvalendosi di oltre 40 dipendenti, operanti nel centro zootecnico bovino “La Corte” a Cortile di Carpi e nel caseificio di Albareto. Settori Territori REGGIO EMILIA Grande partecipazione all’assemblea della cooperazione reggiana E’ una voce forte quella che per la prima volta alzano insieme le tre centrali cooperative (Agci, Confcooperative e Legacoop): una voce che racconta di nuovi impegni della cooperazione a favore del territorio, ma anche dell’orgoglio legato ad un a storia, ad una identità, ad una funzione sociale e ad un tasso di competitività che ha consentito alle 538 cooperative reggiane di resistere meglio alla crisi, di tutelare l’occupazione e, in diversi settori, di continuare a crescere anche in questi anni. E’ un segnale importante quello lanciato dalle tre organizzazioni cooperative, per la prima volta riunite insieme nell’Assemblea unitaria che si è svolta il 30 novembre nella Cantina Albinea Canali di Reggio Emilia, gremita di cooperatori, amministratori pubblici e rappresentanti delle associazioni imprenditoriali reggiane. Su tutto è emersa la consapevolezza dei nuovi e straordinari impegni cui la cooperazione è chiamata per “traghettare il Paese – ha detto Simona Caselli, presidente di Legacoop – da un’economia al servizio della finanza verso un’economia al servizio della persona”, puntando a nuove imprese e a nuovo lavoro – ha sottolineato il presidente di Confcooperative, Giuseppe Alai – nel campo della energia, del digitale, della logistica di rete, della sanità leggera, e soprattutto nell’ambito della costruzione di un nuovo sistema di welfare e di una vera scienza economica di comunità che si fondi sulla sussidiarietà tra pubblico e privato sociale”. L’Assemblea unitaria della cooperazione reggiana è stata anche organizzata come significativa conclusione dell’Anno internazionale delle cooperative promosso Imprese Sondaggio Territori dall’Onu, a testimonianza di quanto venga ritenuta importante la forma cooperativa per uscire dall’attuale crisi economica e sociale. “A Reggio Emilia – ha ricordato il presidente di Agci, Mauro Veronesi – è iniziata con l’Assemblea unitaria il cammino per la costruzione di quella Alleanza delle Cooperative che già si è realizzata a livello nazionale come strumento di lavoro comune sulle proposte e sulle istanze cooperative: un movimento che, nel mondo conta un miliardo di soci (tre volte il numero degli azionisti delle spa), 2000 miliardi di dollari di fatturato (se la cooperazione fosse una nazione, rappresenterebbe la nona potenza economica mondiale) e 100 milioni di occupati (1.341.000 in Italia, con un +7,2% contro il -1,2% registrato nel Paese)”. I risultati, anche a Reggio Emilia, sono indiscutibilmente buoni, anche se vi sono settori (e in primo luogo l’edilizia) che pagano comunque il costo della crisi. Superata la stretta del 2009, quando si registrò un calo del 2,3% del valore della produzione, il fatturato ha ripreso a crescere, con un +8,43% nel 2009 e un ulteriore +5,3% nel 2011, portandosi così a 8,542 miliardi. La peculiarità tutta reggiana emerge con evidenza dal raffronto con i dati nazionali: le cooperative aderenti alle tre centrali contribuiscono per il 12% alla formazione del valore aggiunto provinciale (in Italia la quota si attesta al 7,7%), mentre l’incidenza sull’occupazione (17.068 i lavoratori reggiani nelle cooperative, il 61,7% dei quali rappresentato da donne) è pari al 7,3% rispetto al 4,8% nazionale. Forte anche di queste cifre, dalla cooperazione reggiana (autentica risorsa nella crisi e contro la crisi, come l‘ha definita Carlo Borzaga, docente di Politica economica all’Università di Trento e presidente di Euricse, partono ora nuovi impegni e sollecitazioni. Per le centrali cooperative è intanto intollerabile, soprattutto a Reggio Emilia, che continui la pratica delle gare al massimo, cui spesso si legano anche fenomeni di criminalità organizzata, così come è necessaria una più forte azione di contrasto della illegalità e di lotta alle false cooperative. E’ anche a fronte di queste situazioni che il sistema cooperativo – invitato dal Sindaco Graziano Delrio a non sottrarsi al “dovere di essere unito pur nelle diversità, divenendo così soggetto di innovazione” – punta a nuovi obiettivi di effi- Primo piano Legacoop 16 cienza e competitività di mutualità interna ed esperta, di superamento di anacronistici approcci ideologici alla cooperazione. “Oggi – sono state le conclusioni dell’Assemblea dei cooperatori reggiani – per la responsabilità che ci compete nel produrre reddito e distribuirlo equamente, per i nuovi bisogni economici e sociali del territorio, per aprire nuove vie di fiducia e solidarietà, ancor più siamo chiamati a fare il massimo possibile e non, come altrove accade, il minimo indispensabile”. REGGIO EMILIA versità di Modena e Reggio Emilia Luigi Grasselli, è prevista l’introduzione di Simona Caselli, presidente di Legacoop. Seguirà “La cooperazione come modello di innovazione”, una video-narrazione con Roberto Grassi, di Generazioni Reggio Emilia, e l’intervento di Roberta Trovarelli, responsabile Promozione cooperativa di Legacoop Emilia-Romagna, sugli strumenti per “Fare cooperativa “. Alle 17:00 ci saranno le testimonianze di quattro giovani cooperatori di Manta Communications (Formazione e consulenza), Uniser cooperativa sociale (Mobilità per l’apprendimento), Purple (Web marketing, SEO strategies, web developer) Alfa Engineering (Servizi ingegneristici per l’industria petrolchimica). Concluderanno l’incontro Chiara Migliorin, ufficio Legislazione del lavoro di Legacoop, e Matteo Pellegrini, ufficio Promozione cooperativa di Legacoop, con le indicazioni per aprire una cooperativa. Il 10 dicembre Legacoop incontra l’Università Centro per bambini di strada grazie a Boorea, Ambra e Coopservice Il 10 dicembre 2012 è in programma un importante appuntamento per la cooperazione reggiana: Legacoop Reggio Emilia e Generazioni, il network dei giovani cooperatori di Legacoop, incontreranno gli studenti, laureati e docenti dell’Università. “Fare impresa cooperativa: giovani, opportunità, innovazione”: è questo il tema dell’incontro, che vuole sensibilizzare i giovani laureandi e laureati sul come fare impresa cooperativa. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e con Er.Go. l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori, e si terrà alle 15:30 nell’Aula 2 dell’Università (ex Caserma Zucchi), in viale Allegri a Reggio Emilia. “Non è un convegno, ci piacerebbe che fosse una chiacchierata” spiegano i cooperatori di Generazioni. “Alcuni giovani cooperatori incontreranno giovani laureandi e laureati dell’Università di Modena e Reggio per parlare dell’impresa cooperativa: cos’è, perché è una forma di impresa innovativa, perché può rappresentare un’opportunità per coloro che hanno voglia di riprendersi la responsabilità del proprio futuro”. Dopo il benvenuto del Prorettore dell’Uni- “Il progetto comprendeva l’individuazione di una centro di accoglienza per offrire una opportunità di attenzioni umane, di sicurezza e di assistenza a circa 30 minori e che potesse coniugare l’impe-gno risocializzante ed educativo con l’attenzione alle esigenze primarie (salute, igiene, alimentazione, vestiario), senza però assumere la connotazione coercitiva che potrebbe allontanare anziché coinvolgere i minori. Prevedeva inoltre - spiegano Mainardi, Bosi e Zanchelli - che il municipio offrisse una sede e le tre cooperative reggiane ne curassero la ristrutturazione sino alla completa messa a disposizione per il servizio. Le cooperative hanno affidato sin dall’inizio il coordinamento degli interventi ed i rapporti locali alla Gvc, un’importante ong impegnata nella cooperazione allo sviluppo con Settori Territori Imprese Sondaggio Territori sede a Bologna ed operativa da molti anni in Argentina. In questi 2 anni le cooperative hanno fortemente sostenuto questo progetto raccogliendo i 75.000 euro necessari alla ristrutturazione e sviluppando un’ampia attenzione ai diritti dei bambini spesso negati in tante parti del mondo”. Come ha sostenuto Roberto Mainardi, presidente di Ambra, nel discorso inaugurale “in questi due anni in Italia le cooperative impegnate nel progetto non hanno fatto una semplice raccolta di fondi, ma hanno promosso l’idea che nonostante la crisi che coinvolge fortemente anche l’Italia, si possa e anzi sia doveroso guardare al mondo dei diritti negati ai bambini. Tanto più doveroso per noi cooperatori che riteniamo l’economia un percorso per rendere più giusta ed equa la vita delle fasce più deboli della società ed in particolare per sostenere i diritti e le opportunità per tutti. Mainardi ha concluso ricordando che “Ambra è disponibile a sostenere tramite la formazione e la consulenza, il lavoro dell’equipe che inizierà sin dal 26 novembre ad accogliere i minori nella struttura” Anche Luca Bosi, intervenuto in rappresentanza di Boorea, ha ricordato le tante iniziative che hanno visto partecipare varie migliaia di cittadini di Reggio e delle altre province ove operano le tre cooperative, in cui la raccolta di fondi si è unita alla consapevolezza che fare cooperazione significa puntare alla qualità della vita delle persone e dei cittadini e che la chiusura nazionalistica o peggio localistica rende il mondo più fragile con il perpetuarsi di ingiustizie come quella delle condizioni in cui versano tantissimi minori in varie parti del mondo. Il Sindaco della città, Monica Fein, ha ringraziato i rappresentanti delle tre cooperative, unitamente alla senatrice italiana della circoscrizione di Rosario, Mirella Giai, il Console italiano Rosario Miccichè e la coordinatrice di Gvc Lilli Marinello, per l’importanza e la qualità del progetto realizzato; ha inoltre ricordato che Rosario è una città in cui la presenza di italiani e discendenti di italiani è altissima e l’attenzione ai diritti sociali ed alle politiche di solidarietà è alta e costante e che grazie a questo centro sarà ancor più completa. La manifestazione è proseguita con il taglio dei nastri con i colori delle bandiere argentina ed italiana che sono nate proprio nelle città di Rosario e di Reggio Emilia, con la vi- Primo piano Legacoop 17 sita ai locali ed infine con un brindisi offerto dalla municipalità. Una bella giornata: innanzitutto per i bambini di Rosario, ma anche per la cooperazione reggiana che rinnova anche con questa iniziativa la propria tradizionale attenzione alla solidarietà che non si chiude nei confini, ma punta invece a sostenere l’idea di una società meno egoista e di relazioni tra le imprese, le persone e le istituzioni che, pur divise dagli oceani, possono cooperare per il cambiamento ed il miglioramento della vita per tutti. IMOLA Ultimo evento delle “Settimane della Sicurezza 2012” Con l’ultimo evento che si è tenuto il 30 novembre, promosso dall’Associazione Tavolo 81 Imola, si è conclusa la dodicesima edizione delle “Settimane della Sicurezza 2012”. Anche questa edizione, così come quella dello scorso anno, è stata dedicata alla memoria di Albo Silvestrini, prematuramente scomparso nel gennaio 2011 promotore della nascita e dello sviluppo della Associazione. Nella sala Assemblee della Cesi di Imola si è parlato di “Terremoto: prevenzione e gestione dell’emergenza” Il terremoto, che recentemente ha colpito una vasta area della nostra Regione e territori particolarmente vocati all’industria, ha rappresentato una drammatica novità. Il convegno ed i relatori hanno affrontato queste problematiche partendo dal nostro territorio, ponendosi l’obiettivo di affrontare il tema della conoscenza del grado di sicurezza degli stabilimenti produttivi insediati nel Circondario Imolese, sia a livello generale, sia a livello del singolo fabbricato, per fornire indicazioni su possibili percorsi di miglioramento sismico. Infine è stato affrontato il tema della gestione di questo tipo di emergenza aziendale, anche in questo caso, per fornire indicazioni mirate e concrete, in quanto spesso invece trattata in modo superficiale nel piano di evacuazione aziendale e nei corsi di addestramento degli addetti alle emergenze. In precedenza , il 21 novembre, si è tenuta la seconda iniziativa dedicata alle “Novità Settori Territori normative per le aziende che occupano fino a 10 lavoratori”. Il convegno ha affrontato, con il contributo di alcuni fra i massimi esperti del settore (in particolare Lorenzo Fantini – Dirigente Ministero Lavoro e delle Politiche Sociali e redattore di molti provvedimenti), il tema delle nuove procedure standardizzate per la valutazione dei rischi, di prossima emanazione. Le aziende fino a 10 addetti a partire dal 01/01/2013 non potranno più avvalersi della possibilità di autocertificare l’avvenuta valutazione dei rischi e dovranno utilizzare tali nuove procedure standardizzate. I vari relatori hanno illustrato la portata di queste novità e cercato di offrire un sintetico ma concerto promemoria relativo agli adempimenti per le piccole e piccolissime imprese. Infine il 16 novembre si è tenuta la prima iniziativa incentrata su “Addestramento e formazione dei lavoratori alla luce degli accordi Stato-Regioni”. Nel convegno, partendo dagli accordi StatoRegioni che hanno regolamentato l’attività di formazione e l’addestramento all’uso dei macchinari industriali e dei cantieri edili, sono stati illustrati i contenuti e la portata di questi accordi e sono stati presentati altri protocolli formativi, per fornire chiarimenti in merito ai programmi che imprese e lavoratori debbono approntare. Da sottolineare la comunicazione incentrata sul ruolo degli Enti Paritetici e la presentazione del “Campo prove per un lavoro sicuro”, iniziativa promossa ad Imola dalla società PiùSicurezza Srl. Nello spirito del nuovo assetto dell’Associazione gli argomenti proposti ed analizzati sono stati rivolti al mondo dell’edilizia, della meccanica e di tutti gli altri settori produttivi. Nelle prossime settimane gli atti di tutti i seminari saranno disponibili sul sito della Associazione Tavolo 81 Imola. www.tavolo81imola.org RIMINI Convegno di Legacoop e Confcooperative su welfare e lavoro Si è svolto il 30 novembre presso la Sala Convegni dell’Azienda Agricola “Collina dei Poeti” di Santarcangelo di Romagna, il Convegno “Cooperazione,Welfare e Lavoro”, or- Imprese Sondaggio Territori ganizzato da Legacoop e Confcooperative della provincia di Rimini. L’iniziativa unitaria delle Associazioni Cooperative riminesi si inserisce all’interno del più ampio programma dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, a seguito della deliberazione delle Nazioni Unite che hanno deliberato all’unanimità il riconoscimento del “2012 Anno Internazionale delle Cooperative”. Il Convegno è stato aperto dal saluto del Sindaco di Santarcangelo di Romagna Mauro Morri che ha portato il saluto ai cooperatori presenti a nome della città ospitante. La relazione introduttiva di Massimo Coccia Presidente di Confcooperative Rimini ha messo a punto le problematiche della difesa del welfare e dei servizi e dei temi del lavoro e della legalità, nel pesante quadro di crisi economica che coinvolge il sistema produttivo e le stesse imprese cooperative, rimarcando le difficoltà derivanti dai tagli alla finanza locale e dai provvedimenti restrittivi del governo. La relazione ha inoltre sottolineato l’impegno profuso dalle imprese cooperative per difendere i livelli occupazionali, sottolineando le pratiche di “buon lavoro” messe in atto dal sistema cooperativo, rimarcando che nel territorio riminese l’85% dei lavoratori occupati nelle cooperative hanno un contratto a tempo indeterminato. Coccia ha inoltre manifestato la preoccupazione per il sistema delle imprese, per le conseguenze derivanti dai ritardi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e dei pesanti effetti che potranno derivare ai cittadini circa i livelli di welfare e di qualità dei servizi ed alla tenuta delle imprese se non verranno modificate le decisioni governative in materia di tagli lineari e di spending review. Al convegno ha portato il proprio contributo il Prof. Mario Ricciardi, dell’Università di Bologna, che ha approfondito le problematiche relative alla riforma del mercato del lavoro e dell’accordo sulla produttività. Vincenzo Mannino, Segretario Generale Confcooperative Nazionale, è intervenuto sottolineando il valore della scelta dell’ACI (Alleanza Cooperativa Italiana), approfondendo in particolare gli aspetti relativi a come le cooperative hanno reagito per difendere l’occupazione riducendo la redditività e, in alcuni casi, sacrificando anche parte del patri- Primo piano Legacoop 18 monio. Giancalo Ciaroni Presidente Legacoop Rimini, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza delle relazioni unitarie intessute nel territorio in questi anni, ribadendo la necessità di allargare l’iniziativa unitaria a tematiche quali la mutualità e procedendo nel percorso di unificazione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. L’intervento conclusivo è stato svolto da Giuliano Poletti, Presidente nazionale Legacoop, che ha sottolineato l’impegno dell’ACI per favorire la partecipazione dei soci e dei lavoratori alla vita dell’impresa realizzando nuove forme di protagonismo sociale e creando le condizioni per aumentare le retribuzioni. PESARO “Realizzare un ambiente con lavoro dignitoso e democratico” “Legacoop investe nella moltitudine di cooperative per contribuire a realizzare un ambiente sempre più ricco di lavoro dignitoso, di sviluppo sostenibile, responsabilità e partecipazione democratica”. E’ l’obiettivo che si sono date le cooperative che aderiscono nella provincia a Legacoop Marche, illustrato da Franco Alleruzzo, presidente del Comitato provinciale Legacoop Pesaro Urbino, durante l’assemblea, dedicata al tema “Cooperazione bene comune”, che si è svolta nella Sala del Consiglio provinciale “W.Pierangeli”. Nella provincia pesarese, le cooperative di Legacoop sono 97, su un totale di 374, il 35% appartiene al settore delle sociali, il 21% dei servizi, il 13% della produzione lavoro, il 12% del consumo, seguite da agricoltura, pesca e abitazione. Un panorama d’imprese che, grazie alla capacità di valorizzazione del capitale sociale ma, soprattutto, umano, è riuscita ad affrontare la crisi, pur vivendo le stesse difficoltà delle altre aziende. Dal 2003 al 2011, le coop provinciali hanno visto aumentare i soci dai 46 mila ai 60.290, il valore della produzione da 312 a 472 milioni di euro e gli occupati da 2.622 a 3.468. “La fonte prevalente della crisi per le nostre cooperative – ha spiegato Alleruzzo – è nei sistemi di governo e di capacità di Settori Territori pianificazione ambientale e finanziaria”. Una crisi che ha colpito di più l’edilizia, le costruzioni, l’agroindustria, i servizi e la cooperazione sociale e “da cui le cooperative – ha aggiunto Alleruzzo - dovrebbero cercare di uscire con strategie di crescita, anche con acquisizioni, di ristrutturazione, di focalizzazione nel ‘core business’, la principale attività aziendale, oltre a cercare nuovi mercati, anche esteri”. “E’ per questo – ha detto Fabio Grossetti, responsabile Legacoop Pesaro Urbino -, che, contro la crisi, vogliamo mettere al centro i progetti delle nostre cooperative”. Un concetto rafforzato da Mauro Angelini, presidente di Legacoop Marche, che ha sottolineato che “la cooperazione viene spesso elogiata anche come modello capace di affrontare la crisi. E noi confermiamo che è vero ma l’obiettivo che ci poniamo è quello di portare le nostre capacità imprenditoriali, innovative, la nostra esperienza sui tavoli regionali dove poter lavorare, insieme ai soggetti istituzionali, a progetti, come quelli presentati qui oggi, con azioni e strumenti condivisi, legati ai nostri valori e alla nostra identità, che possano creare sviluppo e innovazione sui territori”. I progetti presentati da Legacoop Pesaro Urbino sono stati quelli della cooperazione sociale della Tiquarantuno B, di housing sociale di Cives, di turismo del Consorzio Terre Alte, che punta a creare un network per lo sviluppo sostenibile dell’Appenino, di Tkv, progetto innovativo creato tra cooperative di abitanti e servizi, della Coomarpesca, che ha realizzato un connubio fra le attività di pesca e di ristorazione, e di Indaco, un consorzio specializzato nelle attività d’internazionalizzazione.“Stando dentro la crisi – ha affermato Giuliano Poletti, presidente nazionale di Legacoop -, non si può aspettare che passi. E, quindi, come fanno anche qui le nostre cooperative, ben vengano le idee perché dobbiamo continuare ad investire sul nostro futuro. Le cooperative, infatti, non sono imprese che si fermano con il tempo, non hanno scadenza. Dopo un cooperatore ne arriva un altro, che porta avanti il progetto. In questo momento è certamente difficile avere fiducia ma questo è uno dei compiti della cooperazione perché solo resistere non può più bastare. Bisogna pensare a cose in grande, ad azioni che ci rendano parte del cambiamento ne- Imprese Sondaggio Territori cessario. Dobbiamo continuare a chiederci come riposizionare le nostre cooperative proseguendo ad immaginare cosa possono fare per l’ambiente, la sostenibilità, per il benessere delle persone”. All’assemblea hanno portato il proprio contributo Giovanni Monti, vicepresidente Coop Adriatica, che ha annunciato la prossima apertura il progetto di completamento di apertura di punti vendita sul territorio pesarese, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Matteo Ricci, che ha sottolineato il valore della cooperazione sul territorio, Stefania De Regis, Confindustria Pesaro Urbino, Simona Ricci, segretaria provinciale Cgil Pesaro Urbino, e Camilla Fabbri, segretaria provinciale Cna Pesaro Urbino. FANO Coomarpesca, pronti a gestire l’areafrastabularioeportoturistico “L’impossibilità di usufruire del porto è l’unico reale problema della pesca a Fano e, per questo, il gruppo Coomarpesca si candida a gestire l’area fra lo stabulario e il porto turistico in cui sarebbe possibile stoccare, almeno temporaneamente, i fanghi del dragaggio del canale portuale, troppo pericoloso da percorrere per tutte le nostre imbarcazioni che sono costrette a stazionare altrove”. E’ la proposta che ha lanciato il primo dicembre Marco Pezzolesi, direttore della Coomarpesca, in una conferenza stampa che si è svolta nella sede del Pesceazzurro, il ristorante self-service gestito dalla cooperativa di pescatori a Fano (Pu). “Come gruppo, che comprende Coomarpesca, Consorzio Ittico Fanese, Appa-Associazione produttori pesca Adriatico, Pesceazzurro – ha detto Pezzolesi, affiancato dal presidente della Cooperativa, Gabriele Cioccolini -, crediamo che il dragaggio del porto fanese debba essere risolto entro il 2013. Per questo, pur ringraziando per quanto fatto finora dal Co- Primo piano Legacoop 19 mune per risolvere la questione, chiediamo che venga tolta la concessione demaniale ai soggetti che dovevano gestire l’area, dove dovevano realizzare nuovi progetti entro il 30 giugno 2011, cosa invece non fatta. Ad oltre un anno dalla scadenza, e senza che nessuno abbia controllato quello che doveva essere realizzato, noi ci candidiamo a prendere in mano quell’area, a costruirvi strutture complementari alle attività del Mercato ittico, che già gestiamo tramite il Consorzio Ittico Fanese, e a quelle del Pesceazzurro. Chiediamo che venga tolta la concessione a chi ce l’ha ora e che venga rimessa a bando a cui noi siamo pronti a partecipare, a versare il canone annuale di 80 mila euro e a farli fruttare per il bene dell’economia fanese”. Secondo Pezzolesi, “nell’area che ha una superficie di 35 mila metri quadrati, si troverà di certo una zona di 2-3 mila metri quadrati necessaria a stoccare temporaneamente 30 mila metri cubi di fanghi che debbono ancora essere asportati dal canale del porto”. La fruizione del porto, ha aggiunto Pezzolesi, “permetterebbe di riportare a Fano le 12 barche volanti che si sono trasferite nel porto di Ancona, la metà fanesi, la metà di Marotta di Fano (Pu), specializzate nella cattura del pesceazzurro, che già da sole occupano un’ottantina di persone, ma anche d’incrementare la produttività di una zona oggi abbandonata a se stessa, che rappresenta un pessimo biglietto da visita per chi arriva nella nostra città. Il ritorno di queste volanti a Fano, inoltre, permetterebbe anche l’incremento della vendita del pescato nel Mercato ittico fanese”. Simone Cecchettini, responsabile regionale Lega Pesca Marche, ha detto che, come associazione e come cooperative fanesi di pesca, “siamo impegnati nei confronti della Regione Marche e della ditta che ha vinto l’appalto per la sollecitare la realizzazione della cassa di colmata nel porto di Ancona, dove dovrebbero essere stoccati, in via definitiva, i 70 mila metri cubi di fanghi del dragaggio fanese”, che comprendono anche quelli già stoccati Settori Territori a Torrette di Fano (Pu), 10 mila metri cubi, e nella stessa area portuale, pari a 5 mila metri cubi. “Chiederemo, a breve – ha detto Cecchettini -, un incontro con l’assessore regionale ai Porti, Paolo Eusebi, e con la stessa azienda vincitrice dell’appalto per chiedere l’immediato avvio dei lavori”. Cecchettini ha, inoltre, sottolineato che “negli altri porti marchigiani dove è stato fatto il dragaggio, come nelle scorse settimane a Senigallia (An), i fanghi sono stati stoccati, anche se in via temporanea, all’interno del porto stesso. Un esempio che può essere seguito anche qui a Fano”. Del problema del porto, si è anche parlato a margine del pranzo sociale della Coomarpesca, che si è svolto al Pesceazzurro. L’assessore comunale ai Lavori pubblici, Riccardo Severi, ha ricordato “il primo intervento per il dragaggio, anche se non risolutivo” e ha confermato che il secondo dovrebbe avvenire a maggio-giugno. L’assessore provinciale alla Pesca marittima, Renato Claudio Minardi, presente insieme all’assessore provinciale al Lavoro, Massimo Seri, ha parlato “della forza e della determinazione della Coomarpesca, che ha saputo affrontare gravi momenti, come l’incendio del ristorante del 2010” mentre il presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Vittoriano Solazzi, ha rimarcato “il valore della Coomarpesca come emblema della cooperazione, legata al valore del territorio e della sua economia”. Imprese Sondaggio Imprese >> Coopfond 20 COOPFOND >> Ccfs >> Fondazione Barberini Sospese le rate fino al 30 giugno perlecooperativecolpitedalsisma >> CPL Concordia >> Abitcoop >> Boorea >> Coop Adriatica >> Animazione Valdocco >> Altromercato >> Officina Eventi >> Coop Consumatori Nordest >> Coopselios >> Coopservice >> Qua.Dir >> Cooperativa Lavoratori Uniti Franco Basaglia >> Sacmi Primo piano Legacoop CCFS Intervento a sostegno delle cooperative terremotate >> Coopsette >> Cia-Conad metterà a disposizione un plafond di 10 milioni a condizioni agevolate. Stop alle rate fino al 30 giugno per le cooperative danneggiate in modo significativo dal terremoto. Per tutte le altre che hanno rapporti con Coopfond e risiedono nei comuni colpiti e che avevano comunque goduto della sospensione, dilazione fino a fine marzo 2013 per saldare le rate scadute. Una boccata d’ossigeno importante per le cooperative del territorio colpito dal sisma. Lo ha deciso il Consiglio d’amministrazione di Coopfond, il Fondo mutualistico che sostiene i progetti di avvio, investimento e sviluppo delle imprese associate a Legacoop. “Abbiamo voluto dare alle imprese – spiega il direttore generale Aldo Soldi – un quadro chiaro, oggi più che mai necessario per operare in questa delicata fase della ricostruzione. Un intervento che per noi si aggiunge a nuovi finanziamenti agevolati per le cooperative operanti nell’area grazie alle convenzioni che abbiamo sottoscritto tra fine estate e l’autunno con la Banca Popolare dell’Emilia-Romagna e con Unipol Banca”. A giugno Coopfond aveva immediatamente provveduto a sospendere le rate che le cooperative con sede nei comuni colpiti dal terremoto avrebbero dovuto pagare per rientrare da prestiti e da partecipazioni. Il provvedimento riguardava 18 imprese, cinque delle quali hanno subito danni consistenti. Per queste ultime la sospensione si estende fino al 30 giugno, mentre le altre per versare le rate scadute tra giugno e dicembre 2012 avranno tempo fino al 31 marzo 2013. Ma il sostegno di Coopfond, come accennato dal direttore generale, non si ferma qui. Nella convenzione con la Banca Popolare dell’Emilia-Romagna è stato previsto un plafond aggiuntivo di 15 milioni a favore delle cooperative danneggiate dal terremoto e un allungamento delle operazioni di due anni, con ampliamento del preammortamento da 12 a 24 mesi. Grazie alla convenzione con Unipol Banca, invece, l’istituto Settori Territori Dal Ccfs ancora un segnale tangibile del sostegno alle cooperative emiliane colpite dal terremoto del maggio scorso. Dopo aver dato corso alla sospensione delle rate dovute per il rientro dei finanziamenti erogati fino al 31 marzo 2013, il Consorzio finanziario di Legacoop si impegna ad apportare nuove risorse al sistema cooperativo nel suo insieme e, nello specifico, alle cooperative terremotate, siglando accordi con Coopfond (il Fondo mutualistico di Legacoop), Unipol e Bper. Le due convenzioni sottoscritte, finalizzate ed erogare finanziamenti ipotecari a medio termine a tassi agevolati, prevedono la disponibilità di un plafond complessivo di 40 milioni di euro con Bper ed altri 25 milioni con Unipol. In entrambi i casi una parte fino a 15 milioni è riservata alle aziende terremotate alle quali verrà riconosciuta un’agevolazione superiore. Beneficiari delle convenzioni sono le cooperative aderenti a Legacoop. FONDAZIONE BARBERINI “La nostra Africa” per ricordare Ivano Barberini Il 20 dicembre, a Modena, alle ore 14.30, presso il Baluardo della Cittadella (Piazza Giovani di Tien an Men, 5) si terrà un incontro per discutere gli interventi e le atti- Imprese Sondaggio Imprese vità del movimento cooperativo per la costruzione e il rafforzamento dello sviluppo sociale, economico e democratico dell’Africa e dei Paesi in via di sviluppo. Interverranno: Daniele Sitta, Assessore Comune di Modena Lauro Lugli, Presidente Legacoop Modena Tino Cesari, Presidente Coop Industria Giorgio Riccioni, vice Presidente vicario Fondazione Ivano Barberini Mauro Giordani, Presidente Fondazione Ivano Barberini Gianni La Bella, Presidente Comunità di Sant’Egidio Fabrizio Battistelli, Presidente Archivio Disarmo Giuliano Poletti, Presidente Legacoop Conduce Massimiliano Panarari, Editorialista de La Stampa Durante l’incontro sarà distribuito «La nostra Africa», libro fotografico frutto del viaggio in Namibia di Luigi Riccioni. COOPSETTE Precisazione su notizie apparse sui media Pubblichiamo, di seguito, il testo di un comunicato stampa diffuso in data 30 novembre da Fabrizio Davoli, Presidente Coopsette. “A fronte di anticipazioni giornalistiche su decisioni di competenza del Tribunale di Reggio Emilia, in merito al ricorso al giudice presentato contro Coopsette da un fornitore, siamo a esplicitare le informazioni disponibili sullo stato della vicenda e, più in generale, sulle decisioni e gli orientamenti della nostra Cooperativa. L’azienda che ha proposto il ricorso predetto vantava un credito di 52.000 euro nei confronti di un’impresa come la nostra, con giro d’affari di centinaia di milioni, e non ha fatto precedere tale istanza da nessuna diffida preliminare nei confronti di Coopsette. Il Tribunale di Reggio Emilia ha deciso, sulla base di tale istanza, di aprire una procedura per verificare l’eventuale stato di insolvenza della nostra Cooperativa. Appresa la notizia dell’istanza del fornitore, Coopsette ha imPrimo piano Legacoop 21 mediatamente provveduto a saldare il debito, con contestuale remissione dell’istanza da parte del fornitore stesso. Nell’ambito della procedura, Coopsette ha chiesto al Tribunale il tempo necessario (qualche mese) per completare un piano organico e concreto a sostegno del proprio obiettivo di salvaguardia e di rilancio dell’impresa. Non vi è ragione di credere che una simile richiesta, del tutto congruente con le esigenze della azienda e le azioni che essa sta concretamente ponendo in essere, non sia accolta dal Tribunale. Questo, in estrema sintesi, è lo svolgimento di una vicenda che, per il modo improprio con cui è stata comunicata, ha destato comprensibile allarme in Cooperativa e tra tutti i partner aziendali, a partire dai fornitori. Per quanto riguarda la più generale situazione aziendale, Coopsette, come tutte le imprese posizionate sul mercato dell’immobiliare e degli appalti pubblici, soffre in questa fase di una carenza temporanea di liquidità, che ha comportato un allungamento nei tempi di pagamento dei propri fornitori. L’attuale contingente mancanza di liquidità è essenzialmente dovuta alle difficoltà nello smobilizzo di aree di proprietà e nella collocazione di opere oggetto di interventi immobiliari realizzati; al ritardo nel pagamento di crediti di Coopsette accumulati nei confronti di diverse stazioni appaltanti per lo più di natura pubblica; e, infine, alla progressiva riduzione dell’accesso a nuove linee di credito da parte del sistema creditizio. A fronte del proprio indebitamento, Coopsette dispone non solo di importanti crediti e risorse materiali, ma soprattutto presenta un patrimonio netto valutato da consulenti indipendenti pari a circa 300 milioni di euro. La solidità patrimoniale della Cooperativa è quindi fuori discussione e il patrimonio è certamente in grado di fare fronte a tutte le obbligazioni sociali. Per affrontare la temporanea crisi di liquidità, la Cooperativa ha messo in atto una serie di decisioni tendenti a recuperare crediti, rendere liquide immobilizzazioni o partecipazioni finanziarie, ridurre strutturalmente i costi aziendali e le conseguenti uscite finanziarie. Nei confronti del sistema bancario, Coopsette ha avviato una serie di contatti per reSettori Territori perire nuova liquidità, a fronte di un preciso piano definito con una primaria società di consulenza di riconosciuta attendibilità. La nostra Cooperativa è fermamente impegnata a raggiungere i propri obiettivi in un quadro di normale operatività aziendale, confidando anche nella collaborazione di tutti i soggetti interessati. Siamo fiduciosi sul percorso che abbiamo intrapreso e riteniamo di poter ripristinare una situazione di piena normalità aziendale nei termini che saranno fissati dal Tribunale di Reggio Emilia”. CPL CONCORDIA Oscar FERPI, la cooperativa confermata tra i tre finalisti Si è svolta lunedì 3 dicembre, nella sede di Borsa Italiana, la Cerimonia della consegna degli 8 Oscar di Bilancio 2011 e del Premio Speciale della Governance, il Premio promosso e gestito da FERPI – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana. CPL CONCORDIA è stata confermata nella rosa dei 3 finalisti per l’assegnazione dell’Oscar di Bilancio nella categoria “Società e Grandi Imprese Non Quotate”, piazzandosi dietro Sorgenia Spa, realtà decisamente più conosciuta a livello nazionale. Si tratta di un riconoscimento di eccellenza, soprattutto in questo momento di grande crisi non solo economica, ma anche di fiducia che sta attraversando il Paese. Nella motivazione riportata nel riconoscimento espresso dalla Giuria si legge infatti: “Facilmente fruibile per i Soci e gli stakeholder in generale, il bilancio di esercizio e consolidato fornisce ampie informazioni, analisi dettagliate e rilevanti indicatori quantitativi extra-finanziari sull’andamento della Imprese Sondaggio Imprese società. Particolarmente apprezzabile l’informativa prospettica con la redazione dei bilanci preventivi per il 2012, 2013 e 2014 e “il Bilancio di Sostenibilità 2011”, in cui sono riportate utili informazioni sulla governance societaria e sulle performance sociali e ambientali”. Per l’azienda si tratta di una ulteriore conferma dopo la finale del 2010: “CPL CONCORDIA ha nuovamente raggiunto un ottimo traguardo ottenendo la nomination fra i tre finalisti nella categoria “Società & Grandi Imprese non quotate”, ha sottolineato Massimo Continati, Direttore Amministrazione e Sistemi Informativi di CPL. “Tale riconoscimento premia, ancora una volta, la qualità e la tenacia dell’impegno adottato dalle risorse della nostra cooperativa che, per la chiusura di questo Bilancio hanno svolto un lavoro in condizioni estremamente precarie a causa degli eventi sismici che hanno colpito le nostre sedi emiliane e che ci hanno imposto di lavorare anche di sabato e domenica sotto le tettoie solitamente adibite a copertura parcheggi, esposti sia al caldo che alle intemperie.” Grande soddisfazione è stata espressa dalla Direzione della cooperativa per una nomination che pone in risalto la capacità di CPL CONCORDIA di dare valore alla trasparenza e alla profonda sensibilità sociale che dovrebbe essere un elemento caratterizzante del movimento cooperativo. Trasparenza che si traduce nella volontà di comunicare l’essenza del proprio operato sia in termini di commento ad azioni che hanno determinato un consuntivo, ma soprattutto che impatteranno sulle prospettive della società. CIA-CONAD Alzheimer, formazione all’accoglienza per 40 addetti Un progetto pilota nazionale per formare gli addetti dei supermercati a relazionarsi con persone con disabilità, in particolare quelle intellettive, e i malati di Alzheimer. Sono quaranta gli addetti di CIA-Conad, prove- Primo piano Legacoop 22 nienti da 21 punti vendita di Forlì- Cesena e Ravenna, che partecipano al progetto SuperMAN - Supermarkets Meet Accessibility Needs (“I supermercati incontrano le esigenze di accessibilità”). L’obiettivo era formare il personale dei punti vendita a migliorare le capacità di relazioni interpersonali, sostegno umano, disponibilità e sensibilità necessarie ad accogliere i clienti in difficoltà. I supermercati coinvolti a Forlì sono l’Ipermercato E. Leclerc-Conad, il Conad Stadium e il Conad Ravaldino; a Cesena il Conad Superstore Montefiore, il Conad Super Otto e il Conad Case Finali. I partner sono europei: oltre all’Assessorato al Welfare del Comune di Forlì e alla cooperativa sociale Kara Bobowski, sono infatti coinvolte l’ente di formazione tedesco Bupnet, l’associazione francese Les Papillons Blancs di Bergerac e il Distretto di Kassel in Germania. La sperimentazione italiana prende spunto da un’esperienza nata in Francia nel 2007 per volontà di Unapei (Unione Nazionale di Associazioni di genitori, di persone con disabilità mentale e dei loro amici), esportata in Italia e Germania grazie al lavoro della cooperativa Kara Bobowski, che gestisce servizi socio-assistenziali ed educativi per bambini e adulti disabili, e di Bupnet. “Commercianti Indipendenti Associati (Cooperativa associata CONAD) - spiega Dario Gaspari, dell’Assistenza Rete Cia-Conad, ancora una volta si è impegnata in prima linea nel sociale, accettando con convinzione la proposta di Kara Bobowski di aderire al progetto. Ma il valore aggiunto di SuperMAN sta nel portare fin dentro ai nostri punti vendita l’attenzione alle problematiche della clientela con più difficoltà. Siamo i primi in Italia e tra i primi in Europa a formare i nostri addetti su queste tematiche: è un segno forte e concreto dei nostri continui sforzi per la cura e l’attenzione verso il cliente”. “Accessibilità - chiarisce Simona Carloni, responsabile comunicazione della Kara Bobowski - non vuol dire soltanto eliminazione di barriere architettoniche, ma anche il Settori Territori poter contare su accoglienza e ascolto adeguati: elementi chiave attorno ai quali il progetto SuperMAN è stato strutturato”. L’iniziativa è finanziata con il supporto della Commissione europea nell’ambito del programma Leonardo. ABITCOOP Premi di studio Francesco Reggiani Sette premi di studio da assegnarsi a giovani neolaureati soci o figli di soci della cooperativa. Il Consiglio di Amministrazione di Abitcoop, la cooperativa provinciale di abitazione aderente a Legacoop Modena, ha confermato anche per il 2013 la volontà di ricordare un suo storico dirigente, Francesco Reggiani, con la istituzione di contributi finalizzati a premiare i risultati di studio dei migliori giovani. “L’ impegno nell’associazionismo sportivo e sociale e nella diffusione dei valori che rappresentano l’impronta del movimento cooperativo modenese, la costante attenzione verso le problematiche giovanili – ha detto il Presidente Abitcoop Lauro Lugli – ci hanno convinto subito, all’indomani della scomparsa di questo nostro stimato cooperatore, della opportunità di ricordare la lezione di Francesco Reggiani con l’istituzione di borse di studio che incoraggino i giovani laureati più promettenti, un’esigenza certamente più avvertita oggi poiché si sono fatte più incerte le prospettive per un loro rapido inserimento nel mondo del lavoro”. Per questa iniziativa Abitcoop ha deciso di destinare una somma complessiva di 5.000 euro, che consentirà di premiare: • 4 laureati di primo livello (triennali) che riceveranno un assegno di 500,00 euro ciascuno; • 3 laureati magistrali o specialistici che riceveranno, invece, 1000,00 euro ciascuno. Ne potranno beneficiare tutti i laureati, di tutte le classi di laurea, che abbiano ottenuto una valutazione non inferiore a 99/110, presso Università statali o riconosciute dallo Stato e abbiano conseguito il titolo tra il 1° luglio 2012 ed il 28 febbraio 2013, purché soci o figli di soci con iscriImprese Sondaggio Imprese zione ad Abitcoop anteriore al 14 novembre 2012. L’assegnazione dei premi verrà effettuata, a giudizio inappellabile, da una Commissione nominata dal Consiglio di Amministrazione della cooperativa, che stilerà una graduatoria di merito redatta sulla base della valutazione dei requisiti di profitto. La domanda di ammissione al concorso, redatta sul modulo predisposto da Abitcoop reperibile sul sito della cooperativa www.abitcoop.it e sottoscritta dall’interessato, dovrà essere presentata o fatta pervenire ad Abitcoop Soc. Coop. (Via Nonantolana 520 – Modena) inderogabilmente entro il 31 marzo 2013. Ulteriori richieste di informazioni e chiarimenti, per i quali comunque si rinvia alla lettura integrale del bando, possono essere rivolti direttamente alla cooperativa tramite telefono 059/381411 o e-mail: [email protected] BOOREA Ancora un grande successo per la Grande Cena Ancora un grande successo per la Grande Cena di Boorea. 800 persone - 700 commensali e un centinaio di volontari - si sono ritrovate come da tradizione al Salone delle Feste di Correggio per la Grande Cena di Boorea finalizzata a sostenere quattro progetti di solidarietà, due per la prima volta rivolti al nostro territorio, nei comuni di Rolo e Fabbrico pesantemente colpiti dal terremoto, e due in Africa, in Madagascar e Burkina Faso. Perfino in un anno difficile per l’economia reggiana e per una parte del sistema cooperativo come quello in corso, la solidarietà che nasce dalla Grande Cena di Boorea non ha dato segni di crisi. L’incasso complessivo è stato di 22.000 euro, che saranno interamente destinati alla solidarietà. A questi vanno aggiunti altri 12.216 euro che il 28 novembre Enercoop - il marchio per la distribuzione di carburanti nato in Emilia Romagna dall’alleanza tra Coop Consumatori Nordest ed Energy Group Spa, azienda appartenente al Gruppo CCPL - per mano del suo amministratore delegato Oberdan Conte, del presidente di Coop Consumatori Nordest Marco Pedroni e del presidente di Boorea Primo piano Legacoop 23 Ildo Cigarini, ha consegnato ai sindaci di Rolo e Fabbrico Vanna Scaltriti e Luca Parmiggiani. Boorea inoltre integrerà queste somme con una ulteriore donazione a favore della ricostruzione dell’asilo parrocchiale di Finale Emilia. Il successo della ormai classica iniziativa, che si tiene ogni anno ininterrottamente dal 2000, è stato reso possibile grazie al lavoro gratuito degli chef coinvolti, Arneo Nizzoli di Villastrada, partner da sempre della Grande Cena, Giovanna Guidetti della Osteria La Fefa di Finale Emilia e Francesca Lo Russo, giovane chef fiorentina del ristorante “Terra di Siena”. Decisivo inoltre come sempre l’apporto dei 70 volontari Auser che hanno servito ai tavoli, della Gnokkeria di San Martino in Rio e delle rezdore e aiuti-cuoco del Salone delle Feste di Correggio. Molte come sempre, insieme a centinaia di cittadini e cooperatori, le autorità presenti. Oltre al primo cittadino di Correggio Marzio Iotti e ai già citati sindaci di Rolo e Fabbrico, hanno partecipato il vicesindaco di San Martino in Rio Giuseppe Borri e il vicesindaco di Quattro Castella Alberto Olmi, il presidente e il direttore del Museo Cervi Rossella Cantoni e Paola Varesi. Numerosi i rappresentanti del mondo delle associazioni di categoria, delle imprese e della cooperazione, come la presidente di Legacoop Reggio Emilia Simona Caselli, il presidente della Camera di Commercio Enrico Bini, l’amministratore delegato di Iren Andrea Viero, il presidente e il direttore di Cna Tristano Mussini e Fabio Bezzi, il segretario provinciale della Cgil Guido Mora e il segretario della Cisl Margherita Salvioli, gli imprenditori Vando e Deanna Veroni. Molto qualificata anche la rappresentanza del mondo del volontariato, dal presidente di Auser Sandro Morandi, al presidente della Protezione Civile di Reggio Emilia e vicepresidente di Auser Giorgio Ballarini, alla presidente di Gvc Patrizia Santillo, alla presidente e al vicepresidente di Reggio Terzo Mondo Silvia Rota e don Settori Territori Luciano Pirondini, a Roberto Soncini del Centro Missionario Diocesano, al presidente di Federconsumatori Giovanni Trisolini, al presidente di DarVoce Umberto Bedogni, ai volontari della Associazione La Pira. Tra i politici, presenti il segretario provinciale del Pd Roberto Ferrari, il consigliere regionale Roberta Mori e il segretario cittadino Luca Vecchi, e Franco Ferretti di Sel. In sala anche i principali esponenti della cooperazione locale, le cui aziende, a cominciare da Cantine Riunite & Civ, Unipeg e Coop Consumatori Nordest, da sempre rendono possibile la Grande Cena con la fornitura di vino, carne e vettovaglie e mobilitando centinaia di soci e lavoratori. COOP ADRIATICA “Un fior fiore di colazione” all’ipercoop Lungo Savio di Cesena Iniziare la giornata in modo sano, con il meglio della produzione gastronomica dei prodotti a marchio Coop: con un “Un Fior Fiore di colazione”. È il titolo dell’incontro, a ingresso libero, che si terrà sabato 10 dicembre alle 10 all’ipercoop Lungo Savio, in via Jemolo 110, a Cesena. A illustrare l’eccellenza, la tipicità della produzione e anche l’originalità delle ricette di questa linea di prodotti Coop saranno i rappresentanti dei soci di Forlì-Cesena, il presidente del Distretto Veronica Bridi e di Zona Marcello Strada, e il responsabile commerciale Food di Coop Industria Alberto Bordoni. Al termine dell’appuntamento sarà offerta una degustazione di prodotti dolci della gamma Fior Fiore Coop. Questa linea raggruppa infatti un’ampia scelta di prodotti che si distinguono per l’eccellenza, la tipicità della produzione, la provenienza geografica definita e l’originalità delle ricette. Una gamma di oltre 177 articoli proposti a prezzi sostenibili, che percorre i sapori di tutta la Penisola: dal prosciutto di Modena Dop 20 mesi, al pecorino di Farindola, allo strudel di mele del Trentino alla cioccolata di Modica. Il meglio della cultura gastronomica Fior Fiore Coop, è anche nel più italiano dei riti quotidiani: il caffè. Da ottobre è arrivata nei negozi della Cooperativa la nuova “Espresso-pro”, il kit composto da una macchina per espresso italiana al 100% -dalla tecnologia all’asImprese Sondaggio Imprese semblaggio dei componenti, al design- ed una gamma di 63 capsule assortite per scoprire le nove diverse varianti di miscela Fior Fiore. La novità della proposta di Coop, con la macchina “Espresso-pro” è anche nel ridotto impatto ambientale: rimosso il sigillo superiore, le capsule espresso sono progettate per gettare il fondo del caffè nella raccolta dell’organico, facilitandone la raccolta differenziata. Da dicembre, inoltre, per chi ha la passione di cucinare o cercare ricette diverse dal solito, anche all’ ipercoop Lungo Savio, è disponibile, all’ingresso e al reparto gastronomia, la nuova rivista “Fior Fiore in cucina”. Ogni mese a solo un euro, 100 pagine da sfogliare e tante ricette gustose sia semplici che elaborate, con suggerimenti utili, per aggiungere un pizzico di originalità anche al menù quotidiano. ANIMAZIONE VALDOCCO Il 10 dicembre a Spazzi (TO) presentazione del nuovo calendario Il 10 dicembre alle ore 18.00 presso Spazzi, in via Virle 21 a Torino, avrà luogo la presentazione ufficiale del Calendario 2013 della Cooperativa Animazione Valdocco. Per la prima volta, filo conduttore del calendario saranno dodici racconti scritti da Gian Luca Favetto e composti da tante parole quanti i giorni di ogni mese. “Trecentosessantacinque parole...” scritte per l’occasione da Gianluca Favetto: “ una ogni giorno, per dodici mesi. Ogni mese una persona, una storia...”. Protagonisti dell’evento saranno le persone che incontriamo nel nostro lavoro e che leggeranno per noi le dodici storie. Condotto da Paolo Verri, l’incontro vedrà la partecipazione dello scrittore Gian Luca Favetto. Ad ascoltare le storie Paolo Petrucci, presidente della Cooperativa Animazione Valdocco insieme ad autorità, committenti del territorio in cui vivono i lettori e rappresentanti dei nostri principali stakeholder. Il calendario è lo strumento con cui i soci della cooperativa fanno da sempre gli auguri per un felice anno nuovo a tutti coloro che incontrano nel corso delle attività, e, per il secondo anno, verrà distribuito gratuitamente nei territori in cui la cooperativa opera. ReaPrimo piano Legacoop 24 lizzato con il coordinamento di Beppe Quaglia, l’intervento grafico di Leandro Agostini e la stampa di A4 Servizi Grafici. La Cooperativa Animazione Valdocco è una cooperativa sociale presente in Piemonte dal 1980. Oltre mille e cinquecento soci, educatori, operatori socio-sanitari, infermieri, animatori che lavorano nel sociale per il benessere delle comunità locali: una realtà radicata tra la gente e nei territori in cui opera. ALTROMERCATO Arrivano dalla Calabria le clementine “Solidale Italiano” A partire da dicembre è possibile acquistare in esclusiva nelle Botteghe Altromercato le clementine biologiche, distribuite con il marchio Solidale Italiano Altromercato. Le clementine, come le arance che invece saranno disponibili da gennaio, sono coltivate secondo i metodi dell’agricoltura biologica, sulle terre gestite dal Consorzio Goel, con l’obiettivo di combattere la disoccupazione e promuovere il cambiamento socioeconomico della Locride e della Calabria. Con il marchio Solidale Italiano Altromercato, la maggiore organizzazione di commercio equo e solidale commercializza prodotti alimentari di alta qualità e origine italiana, provenienti da realtà come ad esempio le economie carcerarie e le terre confiscate alla mafia. Il connubio tra Altromercato e Goel Bio Settori Territori nasce per valorizzare un modello economico agricolo, basato sul rispetto dell’uomo e dell’ambiente, anche in Calabria, in un contesto dove la presenza dell’ndrangheta rimane molto forte soprattutto in ambito agricolo, deprimendo in modo sistematico la voglia e la possibilità di sviluppo economico e sociale. Nuovo look per i caffè Monorigine I caffè Monorigine Altromercato si rinnovano e tornano sugli scaffali delle Botteghe con un nuovo pack in grado di valorizzarne al meglio la grande qualità. La linea per moka si compone esclusivamente di caffè 100% arabica, provenienti da 4 Paesi che vantano una lunga tradizione nella coltivazione di questo prezioso frutto. Con i suoi Monorigine, Altromercato offre la possibilità di assaporare ciascun caffè in purezza, godendo delle peculiarità che ogni regione di provenienza dona a questa pianta, proprio come avviene nei più grandi cru. L’Etiopia vanta un’eccezionale aromaticità dai toni fruttati, esclusiva dell’arabica della regione di Sidamo, che si fonde ad una buona corposità, in un perfetto equilibrio di aroma e gusto. Questo caffè viene coltivato dagli agricoltori di Sidama Coffee Farmers Cooperative Union, un’organizzazione fair trade che fornisce ai suoi associati assistenza tecnica, servizi di magazzino, finanziamento, formazione ed istruzione. (Pacchetto da 250g - € 4,44). Il Nicaragua si distingue per la leggera acidità e le fresche note aromatiche, tipiche della regione di Jinotega, a cui coniuga buona dolcezza e corposità. E’ prodotto da Cecocafen (Central de Cooperativas Cafetaleras del Norte), che riunisce 1900 piccoli produttori che coltivano caffè arabica in altura con metodi biologici e curano la loro finca come fosse un giardino, crescendo insieme al caffè altre colture per la sussistenza della famiglia. (Pacchetto da 250g € 4,44). Il Messico esprime intense componenti Imprese Sondaggio Imprese aromatiche, corpo ben strutturato, gusto deciso e una desinenza di cioccolato amaro. Viene coltivato dai contadini della cooperativa Uciri (Union de las Comunidades Indigenas de la Region del Istmo) che ha sede nella regione di Oaxaca, dove, sin dal 1983, gestisce in maniera comunitaria la terra, che secondo la tradizione è Pacha Mama, la grande madre che ci è data in prestito dai nostri figli. (Pacchetto da 250g - € 4,44). Il Dominicana è il fiore all’occhiello di Altromercato in quanto è un 100% arabica raccolto, tostato, macinato e confezionato interamente nel Paese di origine da Cooprocasine, un’organizzazione che garantisce accesso diretto al mercato a circa 500 piccoli produttori di caffè della Sierra de Neyba, tutelandoli dalle speculazioni degli intermediari. Lo spostamento della filiera al Sud del mondo garantisce un maggior valore aggiunto al produttore, che in tal modo può beneficiare anche dell’utile che risulta dai processi di lavorazione e confezionamento. La confezione morbida permette di preservare la fragranza del caffè grazie alla speciale valvola salva-aroma. (Pacchetto da 250g - € 3,95). Alla linea per moka si aggiunge il Tanzania, un caffè solubile bio, anch’esso una monorigine composta da arabica e robusta, provenienti da KCU (Kagera Co-operative Union), nata nel 1950. Oggi questa organizzazione coinvolge quasi 60.000 piccoli coltivatori della regione di Kagera nel Nord Ovest della Tanzania. (Vasetto da 100g - € 4,30). Tante informazioni sul tuo caffè Le confezioni del nuovo caffè sono state studiate per informare al meglio i propri consumatori sul prodotto da essi scelto. In particolare sul pacchetto essi potranno leggere il grado di macinatura, la composizione della miscela e le origini della materia prima, il grado di tostatura, il tenore di caffeina e il profilo sensoriale. Oltre a queste informazioni, Altromercato sulle proprie confezioni offre utili consigli per la preparazione e la conservazione del caffè. Infine attraverso un QR code, il consumatore avrà la possibilità di approfondire le storie dei coltivatori che si prendono cura del suo caffè direttamente sul loro smartphone. La sostenibilità anche nell’imballo Tutte le confezioni di caffè Altromercato sono realizzate in materiale plastico e non in Primo piano Legacoop 25 alluminio. Altromercato è stato il primo ad utilizzare questo tipo di pack che fa sì che tutte le confezioni di caffè Altromercato siano “solidali con l’ambiente” perché non vanno buttate nel secco indifferenziato ma possono essere raccolte con la plastica. Questo vale sia per i pacchetti sottovuoto, sia per le buste con la valvola, sia per gli incarti delle cialde. OFFICINE EVENTI Nasce un brand per l’organizzazione di eventi Negli ultimi anni gli eventi hanno assunto un peso sempre maggiore nelle strategie di marketing, diventando lo strumento di comunicazione che meglio si adatta alle esigenze di imprese, enti e privati per parlare e far parlare di sé. Organizzare un evento in cui nulla sia lasciato al caso significa poter contare su una struttura in grado di seguire l’intero processo organizzativo. Proprio per rispondere a questa esigenza nasce Officina Eventi, brand specializzato in organizzazione di eventi promosso dal Consorzio Quarantacinque e da otto cooperative del territorio reggiano: Augeo, Camelot, CIR food, Giolli, Lo Stradello, Zora, L’Olmo, ReSearch e ARS/Archeosistemi. E’ un progetto particolarmente interessante perché le protagoniste sono prevalentemente cooperative sociali, alcune delle quali svolgono anche attività di inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Officina Eventi è stata presentata oggi nella sede di Legacoop, con la presenza dei dirigenti del Consorzio Quarantacinque, della presidente di Legacoop Simona Caselli, e delle cooperative che hanno dato vita al progetto. Mettendo in gioco partnership strategiche e una fitta rete di rapporti commerciali con Settori Territori i migliori operatori della regione, Officina Eventi si propone ai committenti come unico referente per la gestione dell’intero processo organizzativo, dal concept alla realizzazione dell’evento, passando per la ricerca della location, il catering e la produzione di materiale informativo. Lo staff eterogeneo di professionisti è in grado di garantire l’eccellenza in ogni settore e al contempo un’organizzazione flessibile che consente di curare tutti i dettagli e rispondere al meglio alle esigenze del committente. Grazie a meccanismi efficienti, gestione ottimizzata dei budget e impeccabilità del servizio, Officina Eventi diventa un esempio di come il “fare rete” sia la strada per garantire ad aziende, enti e privati servizi personalizzati e di qualità. COOP CONSUMATORI NORDEST Al via la campagna informativa sull’acqua Sbarca anche nei punti di vendita di Coop Consumatori Nordest la campagna informativa “Sull’acqua il massimo della trasparenza”, promossa a livello nazionale da Coop Italia e da Federutility, la federazione delle imprese energetiche e idriche. L’iniziativa è stata presentata il 21 novembre 2012 all’Ipercoop Ariosto da Marco Pedroni, Presidente di Coop Nordest e Eugenio Bertolini, Direttore Operativo di Iren Emilia. Nei 37 punti vendita di Coop Nordest saranno esposte le tabelle con i parametri sulla qualità dell’acqua “di casa” e saranno distribuiti opuscoli descrittivi del significato di ciascun parametro insieme al materiale del Gruppo Iren. I soci e consumatori, nei supermercati e ipermercati Coop, potranno visionare una scheda informativa con le caratteristiche chimiche e fisiche dell’acqua del rubinetto, in modo da effettuare una scelta ancora più consapevole. I parametri saranno periodicamente aggiornati dal Gruppo Iren. Una nuova importante iniziativa per Coop che sul tema dell’uso corretto e consapevole dell’acqua, aveva lanciato alla fine del 2010 la grande campagna consumerista “Acqua di Casa Mia” volta a promuovere verso i cittadini il consumo dell’acqua del rubinetto o di acque minerali provenienti da fonti vicine come scelte razio- Imprese Sondaggio Imprese nali per contenere i costi ambientali che gravitano intorno al mercato dell’acqua in bottiglia. Sulla sua strada Coop Nordest ha incrociato il Gruppo Iren, da tempo impegnato in campagne di sensibilizzazione e iniziative didattiche per la riduzione dei consumi domestici e per la comprensione del ciclo idrico integrato, tra le quali citiamo i 51 distributori di acqua di rete gratuita naturale, refrigerata e frizzante e i parametri di qualità consultabili on line e inseriti nelle bollette del servizio idrico. “La nuova campagna sull’acqua – ha precisato Marco Pedroni, presidente di Coop Nordest – è per Coop la fase finale di un cammino informativo che ha visto i nostri soci e consumatori destinatari di molte informazioni su questa importante risorsa. Promuovere fra i consumatori uno stile di consumo consapevole è uno dei nostri obiettivi. Dalle etichette ricche di informazioni dei prodotti a marchio Coop, agli incontri di educazioni al consumo consapevole, fino alla campagna per le acque il nostro è un impegno costante. L’attenzione poi per l’ambiente si rinnova in Coop da oltre quindici anni: sia nello sviluppo della rete dei punti vendita che nelle politiche del prodotto a marchio, per il risparmio dell’energia e delle emissioni di CO2. La prima campagna consumerista di Coop risale al 1984 per eliminare o comunque ridurre fortemente i fosfati nei detersivi”. Eugenio Bertolini - Direttore Operativo di Iren Emilia – ha dichiarato “crediamo che questa iniziativa sia particolarmente significativa perché offre ai cittadini una ulteriore opportunità per valutare la qualità dell’acqua che arriva dai rubinetti. Dietro ci sta il nostro lavoro fatto di attenzione all’ambiente quando si tratta di captarla e di depurarla e di attenzione alla qualità e alla sicurezza quando la distribuiamo. Il territorio di Reggio Emilia può vantare ottimi risultati nelle pratiche gestionali e nella tutela della risorsa. Il successo che stanno avendo i distributori di acqua pubblica e il crescente favore tra i cittadini verso l’acqua del rubinetto sono le migliori prove che abbiamo lavorato bene in questi anni”. Durante la conferenza stampa nazionale di presentazione dell’iniziativa, svoltasi il 16 novembre a Roma, Luca Lucentini, direttore del Reparto Igiene delle Acque Interne dell’Istituto Superiore di Sanità, ha sottolineato che “in accordo con l’attuale politica dell’Unione Europea sulle acque, garantire adeguati stru- Primo piano Legacoop 26 menti di conoscenza sul complesso di azioni che presiedono alla qualità delle acque destinate al consumo umano nel territorio, e informare, attraverso una comunicazione bidirezionale, i consumatori sulle caratteristiche di qualità delle “proprie” acque, è la base per consentire decisioni consapevoli ed incentivare utilizzi equilibrati e sostenibili delle risorse idriche, a difesa e valorizzazione di questo bene insostituibile, che è l’acqua.” Ricordiamo che secondo il Rapporto Ambiente Italia 2012 di Legambiente – in Italia vengono prodotti 12 miliardi di litri di acque imbottigliate, che prevedono l’utilizzo di oltre 350 mila tonnellate di PET, e l’emissione di quasi un milione di tonnellate di CO2. Sono 9 i parametri pubblicati nella “Lista della Trasparenza”, la tabella informativa che sarà esposta in ciascuno dei punti vendita che aderisce all’iniziativa e che sarà aggiornata periodicamente a cura del Gruppo Iren. Per ciascun parametro vengono presentati i limiti previsti dalla legge ed il valore analizzato nel territorio di pertinenza. I parametri, individuati come significativi dal punto di vista chimicofisico, in accordo con gli orientamenti dell’Istituto Superiore di Sanità, sono: concentrazione ioni idrogeno, cloruri, ammonio, nitrati, nitriti, residuo secco a 180°, du rezza, fluoruri e sodio. La qualità dell’acqua destinata al consumo umano, disciplinata dal D.lgs 31/2001, prevede controlli interni a cura del Gestore e controlli esterni a cura delle Autorità sanitarie, ben oltre i 9 parametri qui riportati. I risultati dei controlli (conservati per almeno 5 anni) sono trasmessi alle Regioni e al Ministero della Sanità. COOPSELIOS Due eventi per l’inaugurazione della nuova sede in Via Gramsci cia di Reggio Emilia. “È questo il senso che abbiamo voluto dare ad un’inaugurazione - ha detto Guido Saccardi, presidente di Coopselios - che, purtroppo, si colloca nel pieno di una pesante crisi economica e in un momento in cui il welfare è particolarmente minacciato dalla mancanza di fondi pubblici e dalla riduzione della capacità di spesa delle famiglie. A farne le spese, come sempre, i più deboli, le donne e gli uomini che vedono lesi i loro stessi diritti alla salute, al benessere, al pieno esercizio di una cittadinanza attiva. In questo panorama sociale e politico Coopselios intende rilanciare la centralità del welfare e dei diritti, proponendo, in risposta alla crisi, nuove soluzioni in ambito familiare, aziendale, comunitario. Quella del 14 e 15 novembre vuole essere infatti non solo l’inaugurazione di una nuova sede di lavoro, ma un ulteriore momento di riflessione sul welfare come ambito privilegiato di sviluppo sociale ed economico del nostro Paese”. Il 14 novembre c’è stato il taglio della nuova sede, situata in un moderno palazzo di via Gramsci, a cui è seguita la visita agli uffici, con la presenza di Giuliano Poletti, presidente Nazionale Legacoop, Paola Menetti, presidente Nazionale Legacoopsociali, Matteo Sassi, Assessore alle Politiche sociali, Lavoro e Salute del Comune di Reggio Emilia. Presenti numerosi rappresentanti di cooperative e di enti pubblici. E’ poi seguita una esibizione canora del Coro Mundura di Montalto (RE). Il 15 novembre, nell’Auditorium del Centro Malaguzzi, si è svolto un incontro con Paolo Crepet sul tema “Memorie, saperi, valori. L’intergenerazionalità come strategia educativa.” Ha introdotto Simona Caselli, presidente di Legacoop Reggio Emilia. Durante la serata sono stati raccolti fondi per la ricostruzione della Scuola di Musica di Reggiolo, danneggiata dal terremoto di maggio. Per l’inaugurazione della sua nuova sede di via Gramsci, la cooperativa sociale Coopselios ha organizzato il 14 e 15 novembre due importanti eventi. Due giornate per festeggiare con i lavoratori, i più importanti interlocutori sul territorio, la cittadinanza e tutti coloro che hanno contribuito a rendere la cooperativa una importante e solida realtà che ad oggi riesce a garantire un lavoro stabile a oltre 2.800 persone di cui quasi 1.000 in provin- Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese COOPSERVICE Partecipazione al Forum Risk Management in Sanità di Arezzo Al Forum Risk Management in Sanità di Arezzo, il più importante appuntamento in Italia sulle tecnologie applicate alla sicurezza del paziente, ambiente e salute, Coopservice ha presentato le proprie proposte per contribuire a fare uscire la sanità pubblica dall’impasse in cui si è venuta a trovare in conseguenza della spending review e delle successive misure di contenimento della spesa sanitaria. Coopservice, leader nella fornitura di servizi integrati alle imprese e alle comunità, è già oggi pronta a farsi carico della gestione di altri servizi, in aggiunta a quelli tradizionalmente esternalizzati, e anche di funzioni organizzative che l’ente pubblico non è più in grado di garantire per effetto dei tagli diretti alla sanità. L’aumento dei volumi dei servizi gestiti consente di garantire qualità e la messa in campo di una strategia, quella della co-progettazione, alternativa a quella dei semplici tagli lineari. “All’ente pubblico – afferma Michele Magagna, direttore commerciale di Coopservice – chiediamo di favorire questo processo che, a differenza dei semplici tagli lineari, porta risparmi senza intaccare la qualità. Per poter garantire buoni servizi abbiamo bisogno di maggiori volumi. Ad Arezzo abbiamo anche ribadito alle aziende sanitarie pubbliche che occorre diffidare da alcune offerte economiche non sostenibili, perché non garantiscono dai rischi mentre in questo settore la sicurezza è fondamentale perché ci va di mezzo la salute delle persone”. In questa situazione, Coopservice intende giocare un ruolo attivo, con l’obiettivo di mantenere margini a fatturato anche in una fase di pesanti tagli, grazie ad una potenziata struttura commerciale, trasversale alle linee di servizi e ai territori. Una struttura che incorpora al proprio interno anche la funzione Ricerca&Sviluppo che ha il compito di progettare nuovi servizi globali per i clienti Primo piano Legacoop 27 mettendo al centro delle proposte la continua innovazione sui temi ambientali. QUA.DIR “Aperitivo con il futuro” con l’economista Francesco Daveri Il secondo incontro di “Aperitivo con il futuro”, organizzato da Qua.Dir. si terrà il 12 dicembre dalle 18:00 alle 19:30 allo Spazio Gerra, in piazza XXV Aprile 2 a Reggio Emilia. Protagonista dell’incontro sarà Francesco Daveri con un intervento di “lettura live delle notizie”. Daveri è ordinario di Politica Economica all’Università di Parma. Scrive su Il Sole 24 Ore. E’ coautore, con Federico Rampini e Carlo De Benedetti del libro “Centomila punture di spillo. Come l’Italia può tornare a correre”, edito da Mondadori. COOPERATIVA LAVORATORI UNITI FRANCO BASAGLIA La cooperativa compie 40 anni: si festeggia il 17 dicembre Cooperativa Lavoratori Uniti Franco Basaglia festeggerà il 40° compleanno con un brindisi lunedì 17 dicembre dalle ore 18.00, presso il foyer del Teatro Lirico Giuseppe Verdi a Trieste Dicembre 1972, nell’Ospedale Psichiatrico di Trieste nasce la prima cooperativa sociale d’Europa: la CLU. Tra i soci fondatori gli internati e la maggioranza nei manicomi non aveva diritti civili. Far riconoscere un diritto a un salario equo per una vita indipendente è stato il grande ostacolo che è Settori Territori stato superato nascendo. Dicembre 2012 l’ampio processo di liberazione e riconoscimento dei diritti di cittadinanza aperto da Franco Basaglia è ancora fragile. Oggi siamo un’impresa orgogliosa di una professionalità costruita e difesa con tenacia in questi lunghi anni. La CLUFBasaglia persegue gli stessi obiettivi di democrazia mutualità e contrasto all’ineguaglianza che l’hanno fondata: affermiamo il valore delle diversità per esigere l’universalità dei diritti. SACMI Donata pressa a iniezione all’Istituto Tecnico Einaudi di Correggio Una pressa ad iniezione “full electric” da 70 tonnellate, strumento indispensabile per l’attività di laboratorio nell’ambito del nuovissimo corso in Tecnologie delle materie plastiche, attivato dall’Istituto tecnico statale “Einaudi” di Correggio provincia di Reggio Emilia. Progettata e prodotta da Negri Bossi – l’azienda del Gruppo Sacmi specializzata nel business della lavorazione delle materie termoplastiche – è stata acquistata da Sacmi Imola e donata a un Istituto da sempre attento alle esigenze del tessuto produttivo Grazie alla donazione – frutto della collaborazione tra Sacmi e l’Associazione Industriali di Reggio Emilia – l’Istituto completa così la propria offerta formativa nell’ambito del corso triennale in “Meccanica e Meccatronica”, che si propone di formare professionalità a tutto tondo capaci di misurarsi con le tecnologie della lavorazione delle materie plastiche integrandole con competenze avanzate di progettazione meccanica. Il nuovo corso in Tecnologie delle materie plastiche rappresenta anche il punto d’arrivo di un progetto specifico di approfondimento, avviato già nel 2009, con il supporto del “Gruppo Gomma Materie Plastiche” di Industriali di Reggio Emilia e la partecipazione di diverse imprese locali. Imprese Sondaggio Note Brevi 28 CENTRO STUDI LEGACOOP Elementi rilevanti 1) Le 816 medie cooperative analizzate nel 2011 hanno continuato a crescere in termini di valore della produzione (+5,9%) e di occupati (+2,3%). Rispetto al 2007 il valore della produzione aumenta del 20,5% e l’occupazione del 18,8%. Questa crescita è stata trainata dalla cooperazione sociale (+42%) e dal comparto agroalimentare (+27%). 2) In termini di redditività le medie cooperative hanno complessivamente risentito del difficile periodo 2007-2011, con un calo del reddito operativo (-45%) e del risultato d’esercizio (-152%). Inoltre per la prima volta si riscontra nel 2011 un risultato d’esercizio aggregato negativo. 3) All’interno dei singoli settori, la cooperazione sociale e il settore agroalimentare sono gli unici a presentare una redditività della gestione caratteristica complessivamente in aumento rispetto al 2007, grazie alla ripresa avvenuta nell’ultimo biennio. Questi due settori, inoltre, mostrano a fine 2011 risultati d’esercizio positivi particolarmente significativi. 4) Particolarmente difficile appare la situazione del comparto industriale e della distribuzione, che nel periodo rimangono tendenzialmente stabili nel volume d’affari e nell’occupazione ma mostrano un vistoso ridimensionamento nella redditività, soprattutto nell’ultimo biennio. Le medie cooperative italiane negli anni 2007-2011: Settori Nella Nota Breve precedente è stato analizzato l’andamento complessivo delle medie cooperative1 attive in Italia nel periodo 2007-2011. Di queste società2 viene effettuato nella Nota seguente un approfondimento settoriale. Le cooperative analizzate si distribuiscono in 7 macro comparti (Grafico I). Il settore Agroalimentare (agricoltura ed industria alimentare) prevale nettamente sugli altri comparti in termini di numerosità (360 strutture, il 44% del totale) e di produzione (44%) (Grafico II). A seguire il settore dei servizi, della cooperazione sociale e quello industriale3, mentre nei rimanenti tre comparti è concentrato soltanto il 12% del numero delle cooperative e dell’attività prodotta. Grafico I: Medie cooperative per settore - Numero cooperative p Agroalimentare (360) 21% 44% 4% Industria (88) Distribuzione (58) 12% Farmacie (7) 7% Sociale (99) 11% Immobiliare (31) 1% Servizi (173) Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida Grafico II: Medie cooperative per settore - Valore della produzione Agroalimentare (360) 20% Industria (88) 2% 44% Distribuzione (58) 12% Farmacie (7) 8% Sociale (99) 12% 2% Immobiliare (31) Servizi (173) Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida Dal punto di vista occupazionale, invece, i due settori dei servizi e della cooperazione sociale si distinguono nettamente rispetto agli altri con complessivamente l’82% Primo piano Legacoop Settori Territori degli addetti (Grafico III). Le medie cooperative considerate sono costituite in larga parte (60%) da imprese con un valore della produzione nel 2011 Imprese Sondaggio Note Brevi 29 minore di 20 milioni di € (TAB. I). Solo 27 cooperative appartengono alla classe dimensionale più elevata (75-100 milioni). Di queste ben 13 appartengono al comparto agroalimentare, seguito per consistenza dai settori della cooperazione sociale (4), dell’industria (4), dalla distribuzione (3), dalle farmacie (2) e dai servizi (1). Grafico III: Medie cooperative per settore - Occupazione 5% 10% Agroalimentare (360) 3% Industria (88) 0% 43% Distribuzione (58) Farmacie (7) 39% Sociale (99) Dai dati esposti nella tabella seguente (Tab. II) emerge come le 816 cooperative considerate hanno sviluppato complessivamente nel 2011 un valore della produzione complessivo di 19,7 miliardi di € ed occupato 190.361 lavoratori. Nel periodo considerato le medie cooperative hanno mostrato un trend positivo per quanto attiene sia il valore della produzione (+20,5%) che l’occupazione (+18,8%). ). La redditività complessiva invece diminuisce fortemente negli anni 2007-2011, sia in termini di reddito operativo che di risultato d’esercizio. Immobiliare (31) 0% Servizi (173) Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida Tab. I: Medie cooperative per dimensione (2011) Classi dimensionali (milioni di euro) N. Valore della produzione Addetti 10-20 483 6.369.343.327 69.164 20-30 139 3.317.879.779 24.511 30-50 111 4.302.258.321 48.244 50-75 56 3.354.175.142 29.993 75-100 27 2.323.866.425 18.449 Totale complessivo 816 19.667.522.994 190.361 Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida Tab. II: Medie cooperative - Valore della produzione, Reddito operativo, Risultato d'esercizio ed Addetti per settore (2007-2011) - (dati in milioni di €.) Valore della produzione Reddito operativo Risultato d'esercizio Addetti Settori Agroalimentare Industria Distribuzione Farmacie Impresa sociale Immobiliare Servizi Totale complessivo 2007 6.849 2.353 1.477 394 1.676 401 3.173 16.323 2008 7.738 2.422 1.578 393 1.888 419 3.572 18.009 2009 7.383 2.319 1.552 422 2.096 439 3.529 17.740 2010 7.761 2.328 1.592 449 2.246 463 3.733 18.572 2011 8.719 2.289 1.559 445 2.377 436 3.842 19.668 2007 80 106 15 2 51 42 103 399 2008 87 87 17 0,9 49 46 100 386 2009 80 65 9 -0,5 47 37 83 321 2010 74 42 4 -0,9 48 33 88 288 2011 94 -47 -13 -0,9 61 32 92 219 2007 19 63 5 -0,6 14 22 35 158 2008 18 51 8 -0,3 12 22 19 129 2009 19 27 1 0,4 11 17 -5 70 2010 15 1 -3 0,5 -1 15 30 57 2011 43 -128 -21 0,2 13 12 -2 -82 2007 17.702 9.464 4.580 216 59.307 201 68.732 160.202 2008 18.672 9.609 4.641 218 62.939 216 74.353 170.648 2009 19.272 9.454 4.787 233 68.088 208 79.373 181.415 2010 19.323 9.499 4.765 255 71.613 207 80.423 186.085 2011 19.815 9.441 4.682 256 74.214 199 81.754 190.361 Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Note Brevi A fronte di tali andamenti complessivi a livello settoriale emergono differenze importanti nei tassi di crescita tra i diversi comparti considerati. In termini di produzione nel periodo considerato la cooperazione sociale (+42%) ed il comparto agroalimentare (+27%) si segnalano per la crescita più sostenuta rispetto al dato medio (+20,5%), seguiti dal settore dei servizi (+21%) (Grafico IV). Il comparto industriale, invece, costituito da 88 cooperative, presenta una riduzione nel quinquennio della produzione (-2,7%). Questo settore assieme a quello della distribuzione, delle farmacie e al comparto immobiliare presenta inoltre una diminuzione del valore della produzione nell’ultimo biennio 2010-2011. Dal punto di vista occupazionale all’interno dei settori si registrano andamenti simili a quanto visto per la produzione (Grafico V). In questo caso l’incremento maggiore spetta ancora alla cooperazione sociale, che vede crescere i propri addetti di oltre il 25%. I comparti dell’industria e quello immobiliare presentano, invece, una riduzione degli occupati nel quinquennio considerato, a cui si aggiunge per l’ultimo biennio anche il settore della distribuzione. Si è già visto precedentemente come in termini di redditività le medie cooperative abbiano complessivamente risentito del difficile periodo considerato. Dall’analisi degli andamenti del reddito operativo e del risultato d’esercizio a livello settoriale emergono con grande evidenza le diverse performance dei comparti considerati. A fronte di una riduzione del reddito operativo complessivo del 45% nel quinquennio considerato, i due settori della cooperazione sociale e dell’agroalimentare presentano una redditività della gestione caratteristica complessivamente in aumento rispetto al 2007 (Grafico VI). Questo avviene grazie alla ripresa avvenuta nell’ultimo biennio in cui entrambi i comparti vedono aumentare il proprio ebit del 28%. Primo piano Legacoop 30 Grafico IV: ValoreGrafico dellaIV:produzione per settore 2007-2011 Valore della produzione per settore 2007-2011 (2007 =100) 150 Sociale 140 Agroalimentare 130 Servizi 120 Farmacie 110 Immobiliare Distribuzione 100 Industria 90 80 70 2007 2008 2009 2010 2011 Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida Grafico V: Occupazione settoreper 2007-2011 Grafico V:per Occupazione settore 2007-2011 (2007 =100) 130 Sociale 125 Servizi 120 Farmacie 115 Agroalimentare 110 105 Distribuzione 100 Industria Immobiliare 95 90 2007 2008 2009 2010 2011 Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida Grafico VI: Reddito operativo per settore 2007-2011 Sociale (2007 =100) 150 Agroalimentare 100 Servizi 50 Immobiliare 0 2007 2008 2009 2010 2011 -50 -100 Industria -150 Farmacie -200 Distribuzione Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida Settori Territori Imprese Sondaggio Note Brevi Nel biennio 2010-2011 si assiste ad un vero e proprio crollo nel reddito operativo delle medie cooperative industriali e della distribuzione. Infatti questi due settori, a fronte comunque di una diminuzione costante anche negli altri anni, per la prima volta mostrano nel 2011 un reddito operativo negativo. A questi due si aggiunge il comparto della distribuzione farmaceutica che presenta un disavanzo nella gestione caratteristica a partire dal 2009. A fronte di tali andamenti i due settori dell’industria e della distribuzione presentano un trend in forte riduzione nei risultati d’esercizio che risultano negativi nel 2011 complessivamente per 149 milioni di € (Grafico VII). Nella gestione extra-operativa si riprende il comparto della distribuzione farmaceutica, che chiude il 2011 in sostanziale pareggio. Infine i due settori dell’agroalimentare e della cooperazione sociale grazie all’andamento nell’ultimo biennio mostrano a fine 2011 risultati d’esercizio positivi particolarmente significativi. Il copyright delle Note brevi è libero. Unica condizione: mettere in evidenza che il testo riprodotto è tratto da Note Brevi Centro Studi Legacoop. Le Note sono disponibili anche in inglese in www.cslegacoop.coop. Primo piano Legacoop 31 Grafico VII: Risultato d'esercizio per settore 2007-2011 (2007 =100) 350 Agroalimentare 250 Farmacie 150 Sociale 50 -50 2007 2008 2009 2010 Immobiliare 2011 Servizi -150 -250 Industria -350 -450 -550 Distribuzione Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida 1 Per medie cooperative si intendono le imprese che nel 2010 o nel 2011 hanno avuto un valore della produzione (nel bilancio singolo o consolidato) compreso tra 10 e 100 milioni di €. 2 Si ricorda che l’universo preso in considerazione è costituito da 816 società cooperative, facendo riferimento a tutte le cooperative trovate nella banca dati del Centro Studi Legacoop e in Aida (Bureau Van Dijk). Sono escluse da questo panel di imprese le cooperative che si sono costituite dopo il 2007 (42 imprese con 914 milioni di euro di fatturato nel 2011) e quelle per cui non è ancora disponibile il bilancio 2011 (113 cooperative che nel 2010 avevano un valore della produzione di 2,4 miliardi di euro). Si segnala come le coo- Settori Territori perative considerate in questa nota costituiscono nel 2011 circa l’86% di tutte le medie cooperative sia in termini di numerosità che di fatturato. 3 Nel settore Industria è compreso anche il comparto delle costruzioni. Imprese Sondaggio Sondaggio 32 OSSERVATORIO SWG P.d.A. il popolo degli astenuti, primo partito in Italia Il 38% degli italiani pensa di non votare. Stanchi. Arrabbiati. Delusi. Frustrati. Nauseati. Un’ampia fetta dell’elettorato vorrebbe la nascita di una nuova cultura politica, che parli meno di bene comune e lo pratichi realmente Corposo. Variegato. Multipolare. Gli astenuti rappresentano il più grande partito del Paese. Delusi da tutti, specie dal proprio punto di partenza politico. Non riescono a trovare in alcun esponente politico nazionale le qualità che cercano. Ma che cosa vorrebbero dai politici e dai partiti? Innanzitutto, concretezza e reale voglia di tagliare i costi della politica. Cercano persone oneste, disinteressate e… incensurate. Disincantati. Arrabbiati. Nauseati dal gorgo politico di oggi, gli astenuti, aspirano alla nascita di una nuova cultura politica, in grado di giocare concretamente la partita del cambiamento del Paese e con la voglia di pensare anche al futuro dell’Italia e non solo alle poltrone. Questa è la fotografia scattata dall’Osservatorio SWG per far conoscere chi ha un at- Primo piano Legacoop Settori Territori teggiamento di distanza, sfiducia e disincanto nei confronti della politica. Il motivo principale che sospinge verso l’astensione è, per il 32%, il buio della politica. L’ostinata incapacità della casta di cercare di essere meno casta. La perdurante cecità nel non voler tagliare effettivamente costi, privilegi e prebende. Altro fattore di distacco è l’incedere e alimentarsi delle file dei disonesti, dei furbetti, dei carrieristi e dei voltagabbana, a fronte dell’assottigliarsi delle fila di chi fa politica per passione e senso civico Guardando da destra a sinistra e passando per il centro, quasi un quarto di questo ‘grande partito’ ritiene che uno dei mali della politica nazionale sia l’assenza di veri leader politici, di soggetti in grado di scaldare i cuori e dare speranza. Per gli astenuti i partiti di oggi sono poco impegnati nel cogliere e difendere, nonché rappresentare, gli interessi dei cittadini (21%), ma sono anche costituiti da una folta schiera di inamovibili, di imbullonati alla poltrona. Partiti con una classe dirigente che è la medesima da più di 10 anni (19%). Per quasi metà dell’universo degli astenuti, sul piatto della politica non si vedono concrete proposte per il futuro (46%), in grado di riaccendere un barlume di senso al voto. Le persone che si collocano nel campo del “non so che votare”, denunciano l’ormai Imprese Sondaggio Sondaggio 33 cronica mancanza di idee nei partiti, di proposte programmatiche (34%). E, soprattutto, rilevano l’ormai cronicizzata incapacità dei partiti (di tutti i fronti) di cogliere i reali ed effettivi bisogni di un paese in crisi sistemica da anni. Nota informativa: L’indagine quantitativa è stata condotta mediante una rilevazione con tecnica mista, ovvero interviste telefoniche con metodo CATI (Computer Assisted Telephone Interview) e interviste online con metodo CAWI (Computer Assisted Web Interview), all’interno di un campione di 1.500 soggetti maggiorenni residenti in Italia. Le interviste sono state somministrate nel periodo che va dal 26 al 28 novembre 2012.I metodi utilizzati per l’individuazione delle unità finali sono di tipo casuale, come per i campioni probabilistici. Il margine d’errore statistico dei dati riportati è dl 2,5% a un intervallo di confidenza del 95%. Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio