Anno XXIII - N. 45 - 7 dicembre 2012
Primo piano
Un cantiere per costruire insieme
l’associazione che verrà
2° appuntamento per “Valori, identità, rappresentanza, servizi: Legacoop verso un nuovo patto associativo”
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Note Brevi
La posizione di Legacoop in
merito all’accordo sulla
competitività ed alla legge
di stabilità; lo stato di attuazione della delibera sulla
contribuzione associativa;
l’attività in corso dell’Alleanza delle Cooperative, con
le prime valutazioni sulle
possibili modalità organizzative di convergenza ed i
riflessi sulla struttura Legacoop.Sono stati questi i temi
al centro della riunione della
Direzione Nazionale di Legacoop, svoltasi ...
“È necessario fare il punto
della situazione del settore
delle cooperative di abitanti
a livello nazionale. Il quesito
è chiaro: se dalla crisi saprà
uscire un comparto semplificato e qualificato di cooperative di abitanti eccellenti”.
Queste le parole di Luciano
Caffini, presidente Legacoop Abitanti, che ha aperto
i lavori dell’Assemblea nazionale dell’associazione
svoltasi il 5 dicembre a
Roma. “Per raggiungere
questo obiettivo” ...
Le Centrali Cooperative regionali (AGCI, Confcooperative e Legacoop), sotto
l’egida dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane – Toscana (il coordinamento
stabile del movimento cooperativo toscano), la Regione
Toscana e Unioncamere Toscana hanno strutturato un
programma d’iniziative volte
a mettere in risalto la cooperazione.
Questo ensemble di eventi
ha come filo conduttore tre
temi al centro....
Stop alle rate fino al 30
giugno per le cooperative
danneggiate in modo significativo dal terremoto. Per
tutte le altre che hanno
rapporti con Coopfond e risiedono nei comuni colpiti
e che avevano comunque
goduto della sospensione,
dilazione fino a fine marzo
2013 per saldare le rate
scadute. Una boccata
d’ossigeno importante per
le cooperative del territorio
colpito dal sisma. Lo ha
deciso il Consiglio....
Il Centro Studi ha elaborato
e diffuso la Nota Breve numero 14.
a pagina 2-5
Direzione Nazionale
Ecco i temi
dei lavori della
Riunione
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 6 dicembre 2012 alle ore 13.15
Legacoop Abitanti
Assemblea nazionale
fa il punto sulla
situazione del settore
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Toscana
Il calendario
delle iniziative
“3G cooperazione”
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Coopfond
Sisma: sospese le
rate fino al 30 giugno
per le cooperative
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Massimo Tognoni
leggi
Centro Studi
Le medie cooperative
italiane negli anni
2007-2011: i Settori
Sondaggio
Osservatorio SWG
P.d.A. il popolo
degli astenuti, primo
partito in Italia
Il 38% degli italiani pensa
di non votare. Stanchi. Arrabbiati. Delusi. Frustrati....
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
Primo piano
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Un cantiere per costruire insieme
l’associazione che verrà
Secondo appuntamento nazionale per il progetto “Valori, identità, rappresentanza, servizi:
Legacoop verso un nuovo patto associativo”. Partecipazione quasi raddoppiata
Un cantiere per l’associazione che verrà.
Un’associazione capace di essere davvero
“dinamica, utile e innovativa”, sostenendo
così “il protagonismo economico sociale e
civico delle imprese cooperative”. Per lavorarci martedì 4 e mercoledì 5 si sono ritrovate
a Roma 130 persone che ogni giorno in Legacoop si occupano di organizzazione e di
comunicazione. Una partecipazione straordinaria per il secondo appuntamento nazionale
del progetto “Valori, identità, rappresentanza,
servizi: Legacoop verso un nuovo patto associativo”.
L’appuntamento arrivava, infatti, dopo un
anno esatto da un incontro analogo che
aveva dato il via al percorso. Durante questi
dodici mesi i lavori sono proseguiti con incontri in tutti i territori per elaborare insieme
IL PROGETTO
piani di lavoro territoriali, coinvolgendo tutte
le strutture. Qualche realtà ha percorso più
strada, altre meno, ma in generale il cantiere
ha lavorato davvero – coniugando stimoli alti
e progettazione concreta, capace di fare i
conti con le problematiche quotidiane – e i risultati si sono visti, come testimonia la crescita dei partecipanti all’incontro nazionale.
Dopo l’apertura del presidente di Legacoop
nazionale Giuliano Poletti e le relazioni dell’inviato del Corriere della Sera Dario Di Vico,
del direttore di Legacoop Giancarlo Ferrari,
di Enzo Risso di SWG e di Alberto Mucignat,
blogger ed esperto di new media (di cui vi
diamo conto nei box in queste pagine, ndr),
il pomeriggio di martedì è stato dedicato ai
lavori di gruppo, durante i quali i partecipanti
si sono confrontati lungo cinque piste con-
Dieci piani territoriali
per un nuovo patto associativo
Entro la primavera in arrivo
il bilancio sociale di Legacoop
Il percorso seguito e gli obiettivi del progetto
In un anno sono stati realizzati 40 incontri sul territorio che hanno coinvolto
300 persone. L’output? Per ora sono 10
piani territoriali, avviati in seguito a questo confronto. E le priorità che emergono
dall’analisi di questi primi piani sono i
temi che sono stati posti al centro della
due giorni romana. Lo ha spiegato il direttore Giancarlo Ferrari aprendo martedì i lavori del workshop.
“Lavoriamo – ha spiegato – a una narrazione associativa capace di diventare
progetto e di generare cambiamenti organizzativi, reti intelligenti e nuovi servizi”. L’obiettivo? Realizzare la nostra
mission, ovvero “diventare un’associazione dinamica, utile e innovativa per il
protagonismo economico sociale e ci-
crete di lavoro per costruire un’associazione
capace di interpretare i cambiamenti dell’attualità dando risposte efficaci agli aderenti.
Mercoledì poi le relazioni e la conclusione in
plenaria, con la presentazione – tra l’altro –
della proposta che si è aggiudicata il bando
per realizzare il nuovo portale nazionale.
vico delle imprese cooperative”. E farlo
tenendo ben presente il contesto profondamente mutato.
Uno scenario nel quale – ha proseguito
il direttore – campeggiano la domanda
di nuovi servizi, la crisi impone vincoli
economici ineludibili e l’orizzonte è la
convergenza nell’ACI, che impone una
nuova identità associativa, anche per
evitare di divenire una sommatoria di tre
associazioni. Ma soprattutto uno scenario nel quale non tutto passa più sull’asse settori e territori, ma esiste e si
impone sempre più la rete, come luogo
in cui essere presenti e far vivere ciò che
siamo. Ripensando, a partire da tutto ciò,
gli strumenti per promuovere la cultura
cooperativa e lo start up d’impresa.
Il primo gruppo, coordinato dal direttore generale di Coopfond Aldo Soldi, ha lavorato
per costruire una rendicontazione sociale
dell’operato di Legacoop. Un bilancio sociale
dell’associazione, dunque, non delle cooperative. Lo ha fatto confrontandosi con alcune
esperienze significative a livello nazionale –
come Impronta Etica e Cittadinanza Attiva –
ma anche internazionale. Un’operazione che
richiede innanzitutto coraggio, visto che implica la disponibilità a raccontare anche ciò
che non si è riusciti a fare, ma ancora più importante in un momento di crisi come l’attuale.
Il bilancio partirà dal Documento di mandato,
analizzando come agisce l’organizzazione,
come orienta le cooperative, cosa non ha
fatto e perché, valutando in particolare la
coerenza con la Carta dei valori, il codice
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INTERVENTI/1
etico, la mission e lo Statuto. Sarà un’analisi
più qualitativa che quantitativa, un documento sintetico e di facile leggibilità che si
rivolge agli associati e al Paese: il ritratto di
un’associazione che vuole essere utile alle
cooperative e all’Italia.All’Assemblea dei delegati prevista in primavera sarà presentata
una prima stesura, che sarà poi aggiornata
annualmente.
Al lavoro per promuovere
start up e cultura cooperativa
Il secondo gruppo, coordinato dal presidente
di Legacoop Liguria Gianluigi Granero, ha lavorato per quattro ore e mezza su due fronti:
la promozione della cultura cooperativa, ovvero un’opera di fertilizzazione; il supporto
allo start up, ovvero attività più finalizzata alla
costituzione d’impresa. In generale sono i
dati a evidenziare la necessità di un’azione
importante in questa direzione: da una parte,
infatti, le statistiche raccontano che ci sono
oltre 2 milioni di italiani che, pensando al proprio futuro professionale, sono disposti a divenire cooperatori; dall’altra su 1.008
cooperative nate nell’ultimo anno solo 203
hanno aderito a Legacoop. Una forbice che
disegna lo spazio d’azione nel quale l’attività
di promozione va a inserirsi.
Occorre dunque dedicare risorse a questo
obiettivo, anche adeguando la struttura a
questi obiettivi strategici. Per accelerare in
questa direzione sono state analizzate alcune
esperienze significative, dal bando con risorse del sistema per promuovere imprese
creative che sta per essere lanciato in Lazio
alle attività della Liguria con gli studenti universitari, che sta dando vita a un network internazionale (lavorando “con” e non “per”, è
stato sottolineato), dall’esperienza di Bellacoopia al sito, sempre emiliano-romagnolo,
fare cooperativa.it, dai master a Generazioni.
Una nuova rappresentanza
in un mondo che cambia
Il giornalista Dario Di Vico ha aperto i lavori del seminario
raccontando il contesto nel quale il progetto deve inserirsi
“Siamo entrati nell’economia a budget
zero in cui lo Stato non è più il manutentore dei rapporti sociali”. Ha definito così
Dario Di Vico, firma di punta del Corriere
della Sera, il contesto nel quale oggi
un’associazione di categoria è costretta a
muoversi. Un contesto che obbliga a riconsiderare le modalità stesse con cui si
realizza la rappresentanza. “La concertazione – ha proseguito – era a tre, e lo
Stato faceva funzionare il tutto iniettando
risorse. D’ora in poi, invece, la concertazione dovrà funzionare pagando il conto
in due: imprese e rappresentanze sociali”.
“Soggetti che per propria natura – ha
proseguito – sono tessitori di relazioni sociali come Legacoop hanno un compito
fondamentale nel costruire nuove forme
di collaborazione tra capitale e lavoro. Una
relazione a due che può generare ricchezza, senza bisogno dello Stato. Penso
ad esempio al welfare aziendale, che è
una relazione di scambio, non mecenatismo. È un gioco a due in cui entrambi i
soggetti possono trovare il proprio tornaconto”.
Per Di Vico è interessante il concetto di
Big Society di Cameron: “Cambia lo
schema, non è più lo Stato che dà risposte, ma c’è una responsabilizzazione dal
basso. Funzionava così anche la parte migliore del ragionamento federalista nel
nostro Paese. Può funzionare così anche
la sussidiarietà, se non diventa esternalizzare funzioni ad amici. Se lo Stato devolve funzioni a professionisti dimagrisce
e rafforza terziario”. L’essenziale per
un’associazione è capire che il modello
lobbystico è finito: “Oggi esprimo valore
nella relazione non nella lobby con Roma.
Modello lobbystico non c’è più, devi macinare soluzioni. Avete in questo potenzialità che altri non hanno. Una grande
risorse, in questo contesto nuovo”.
Una rete di servizi
per tutti gli associati
Terzo gruppo al lavoro, coordinato dal direttore Legacoop Giancarlo Ferrari, sulla Carta
dei servizi e sul marketing associativo. Grazie al lavoro sviluppato negli ultimi dodici
mesi sono state mappate le prestazioni che
oggi l’associazione – grazie a Rete nazionale
servizi e alla Rete degli operatori finanziari –
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è in grado di assicurare agli aderenti, da ambiente e sicurezza a fiscale, da finanziaria a
innovazione, garantendo per ogni area l’invio
di materiale, l’interpretazione, una prima assistenza. Un ventaglio di servizi gratuiti cui
dovrà aggiungersi un servizio “l’esperto risponde”, con seminari formativi, prima assistenza diretta, lezioni periodiche in
streaming e, per le strutture, servizi su start
up d’impresa e assistenza sindacale (senza
gestione delle pratiche e presa in carico consulenziale, che restano a pagamento).
Un livello di servizi che è possibile garantire
grazie a un lavoro in rete, una logica che
cambia le gerarchie, modifica l’assetto organizzativo e il modo di stare sui territori, liberando energie e aprendo così la possibilità di
INTERVENTI/2
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INTERVENTI/3
Tre passi concreti
per funzionare sul web
Il blogger Alberto Mucignat racconta come posizionare bene il proprio
sito internet per essere efficaci sul nuovo mezzo di comunicazione
La pervasività del web? Alberto Mucignat,
blogger ed esperto nazionale in new
media, la racconta partendo dalla Nike, che
ha tagliato drasticamente i propri budget
pubblicitari sui canali tradizionali per creare
una Digital unit con ingegneri specializzati
“Legacoop, in prima fila
per costruire la Big Community”
Enzo Risso di SWG ha illustrato come l’associazione incroci
positivamente le nuove tendenze della società italiana
Il mutamento di scenario sta tutto in una
forbice. Poco più di un anno fa rispetto alle
prospettive future il 56% degli italiani chiedevano riforme, il 28% cambiamenti radicali. Oggi i riformisti sono scesi al 44%
mentre i ‘ricoluzionari’ hanno effettuato il
sorpasso, divenendo il 46%. Lo ha raccontato martedì mattina Enzo Risso di
SWG, spiegando lo scenario nel quale Legacoop si trova a operare.
Sono cambiati – ha spiegato – anche i valori personali: dalla società ‘del Mulino
bianco’ del 2002 siamo passati a una società che torna a essere comunità, che
chiede giustizia e rispetto, in cui l’individualismo egotico non è dominante e si
riavvia un percorso sociale. Occorre dunque rappresentare il bisogno di equità e di
nuova economia che dalla crisi emerge
con forza.
Se qualche tempo fa Legacoop rischiava
di essere vista come uno strumento vecchio del ‘900, oggi ha la possibilità di rappresentare un nuovo modello di fare
economia e società, in grado di incrociare
positivamente queste nuove tendenze
della società. Un percorso che Risso sintetizza con un’espressione alternativa a Big
Society: “Possiamo costruire la Big Community, rispondendo alla domanda di lavoro, ma anche di nuovo welfare, nuovo
consumo, di stare insieme. Questa è la
sfida cui possiamo partecipare”.
in community e lanciando una serie di servizi digitali che completano i prodotti. Ottenendo risultati ancor più soddisfacenti. Il
tema è ora trovare il modo di stare all’interno di questo ambiente in modo efficace.
Tre i passaggi che Mucignat ha messo
sotto la lente di ingrandimento. Bisogna
passare, ha spiegato dal comunicato
stampa alle pillole da condividere: sul web,
infatti, non si legge ma si scansiona il testo.
Le prime tre parole devono far capire tutto.
L’editing è essenziale, così come l’utilizzo
delle immagini ‘giuste’, di link e di parole
chiave. Ogni testo deve essere, in sintesi
estrema, linkabile, commentabile, condivisibile.
Punto due: bisogna rendere fruibili questi
contenuti. Le persone vanno colpite subito:
sulla tv si cambia canale ogni 30 secondi,
sul web si salta a un altro sito dopo 10 secondi, se non si trova un motivo valido per
restare. E i contenuti devono essere connessi tra di loro, ricordando che ogni pagina è in un certo senso una homepage,
visto che le persone atterrano da google in
qualsiasi pagina. E, infine, occorre passare
dai contenuti ai servizi, per arricchire ancora di più l’esperienza che il nostro sito
offre a chi vi entra.
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lanciarsi verso altre attività. Un processo che
Legacoop nazionale asseconderà anche con
la creazione di nuove funzioni di supporto, da
un amministratore di sistema che curerà alfabetizzazione e manutenzione informatica,
a un servizio progetti e start up, passando
per la creazione di un servizio di data entry.
Anche sul marketing associativo e la creazione di uno storytelling di Legacoop si procederà lavorando in rete, questa volta tra
organizzatori e comunicatori, puntando sulla
formazione e la sperimentazione graduale di
una convergenza necessaria.
Dal Piano dei conti
alla piattaforma web
Fiorenzo Davanzo, amministratore di Legacoop, ha coordinato il quarto gruppo, al lavoro per rendere più leggibile quello che
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facciamo in tutta Italia anche sul fronte fiscale, legale e amministrativo. Concretamente è in gestazione un Vademecum che
analizzerà la natura civilistica, la disciplina fiscale, la gestione contabile, il bilancio d’esercizio, i controlli, la descrizione dello stato
patrimoniale e il conto economico e sarà accompagnato da un software gestionale di
contabilità con Piano dei conti già predisposto e collegato all’anagrafica contributiva.
Il quinto e ultimo gruppo– coordinato da
Massimo Tognoni, responsabile Ufficio
stampa e comunicazione di Legacoop nazionale – ha lavorato sulle modalità per comunicare anche quanto elaborato negli altri
gruppi, ma soprattutto sulla nuova piattaforma tecnologica.Al termine di un percorso
avviato con l’incontro nazionale dell’anno
scorso, si è chiuso il bando per individuare
la società cui sarà affidato il compito di rea-
lizzare nei prossimi cinque mesi il ‘luogo’
nella rete in cui rendere presente e visibile il
sistema Legacoop. Si è aggiudicata la gara
Mediagroup, cooperativa attiva da oltre trent’anni nel settore.
Ma creata la piattaforma, messo on line il
sito, il lavoro vero cui iniziare a metter mano
fin d’ora sarà quello necessario ad alimentare questo luogo di contenuti e notizie. Per
farlo serve una redazione allargata, che coinvolga Legacoop nazionale tanto quanto i territori e i settori. Ad ogni articolazione
dell’associazione sarà data la possibilità di
agganciarsi alla piattaforma, utilizzandola per
costruire anche il proprio sito, con un risparmio di risorse e un aumento di efficienza, oppure più semplicemente di scambiarsi gli
aggiornamenti tra loro e con la redazione
centrale tramite feed RSS. Per fare rete,
anche qui. Innanzitutto qui.
Per ricevere i materiali del seminario scrivere a [email protected]
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LEGACOOP
Direzione Nazionale, ecco i temi
dei lavori
La posizione di Legacoop in merito all’accordo sulla competitività ed alla legge di stabilità; lo stato di attuazione della delibera sulla
contribuzione associativa; l’attività in corso
dell’Alleanza delle Cooperative, con le prime
valutazioni sulle possibili modalità organizzative di convergenza ed i riflessi sulla struttura
Legacoop.
Sono stati questi i temi al centro della riunione
della Direzione Nazionale di Legacoop, svoltasi il 27 novembre a Roma.
Di seguito, riportiamo le sintesi degli interventi
di Giuliano Poletti, Presidente Legacoop,
dell’Amministratore Fiorenzo Davanzo e del
Direttore Giancarlo Ferrari.
Accordo sulla competitività
e legge di stabilità:
le valutazioni di Legacoop
Giuliano Poletti, Presidente Legacoop
“La discussione specifica in merito all’accordo sulla competitività in Italia e alla legge
di stabilità”, -ha spiegato Poletti- “è necessaria per delineare le ricadute sul sistema cooperativo a livello settoriale e territoriale e per
valutare azioni ed iniziative ulteriori da assumere”.
Il Governo ed il Parlamento devono ancora
rendere stabili e certe le misure previste dalle
disposizioni di legge, ha sottolineato, ed il
quadro economico italiano ed europeo continua a deteriorarsi sul versante dei consumi
interni e sugli investimenti.
Poletti ha inoltre ricordato che il 1° gennaio
2013 entrerà in vigore la legge “Fornero” e
che, in proposito, si sta monitorando come
potrà essere graduata, nelle cooperative, l’applicazione dell’Aspi, l’Assicurazione sociale
per l’impiego che la legge introduce in sostituzione dell’indennità di disoccupazione, sottolineando che modificherà l’assetto
complessivo degli ammortizzatori sociali,
compresi quelli in deroga utilizzati dalle cooperative.
Il Presidente di Legacoop è quindi passato ad
alcune valutazioni sulla legge di stabilità.
“In occasione delle audizioni parlamentari
come Alleanza delle Cooperative Italiane ab-
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biamo criticato pesantemente l’impianto della
legge di stabilità” -ha aggiunto- “perché non
affronta nessuno dei problemi di crescita e di
sviluppo. L’aumento dell’aliquota iva sulle prestazioni socio-sanitarie delle cooperative sociali che peserebbe su enti pubblici, sui
cittadini e sulle cooperative stesse è stato posticipato di un anno, ha ricordato, una risposta parziale che non disinnesca il problema e
per la quale il prossimo sforzo sarà far aprire
un tavolo di discussione a livello europeo.
Inoltre non funzionano neppure le operazioni
sulle detrazioni, ha precisato Poletti, la riduzione delle aliquote Irpef contro le limitazioni
su deduzioni ed ancora i tagli alla spesa degli
enti locali incidono sul lavoro di cooperative
di servizi e sociali aggravando il problema dei
mancati pagamenti della pubblica amministrazione verso le imprese”.
L’Alleanza delle Cooperative ha inoltre partecipato alla definizione dell’intesa sulla produttività in considerazione della centralità del
tema per la ripresa e lo sviluppo del Paese, ha
ricordato Poletti, nella consapevolezza che affrontando i nodi oggetto del negoziato si potrà
rispondere sia alle esigenze di competitività
delle imprese sia alla tutela del salario effettivo dei lavoratori. L’intesa raggiunta affronta
una serie di tematiche: dalla riduzione dei
cunei fiscali sul lavoro alla promozione della
contrattazione di secondo livello, dalla partecipazione dei lavoratori nell’impresa, alla formazione e all’occupabilità. Alla sigla del
documento, ha precisato, non ha aderito la
CGIL non ritenendo soddisfacenti le risposte
ricevute alle riserve avanzate nel corso del
confronto. La Presidenza dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane ha deciso pertanto, ritenendo essenziale il contributo di tutte le parti
sociali effettivamente rappresentative, di proporre a CGIL, CISL e UIL la costituzione, in
tempi brevi, di un apposito tavolo sulla rappresentanza, uno degli elementi che, di fatto,
ha impedito di raggiungere un accordo condiviso da tutti”.
Informazione sullo stato di attuazione
della delibera sulla contribuzione
associativa
Fiorenzo Davanzo, Amministratore Legacoop
“Gli obiettivi della delibera sulla contribuzione associativa” -ha ricordato DavanzoImprese
Sondaggio
Legacoop
“sono: trasparenza, equità, il deposito dei
bilanci, l’armonizzazione dei rendiconti e la
certezza della certificazione di regolarità
contributiva”. È terminata la fase di sperimentazione, ha spiegato, ed il prossimo
sforzo sarà concludere l’inserimento di tutti
i dati affinché il loro confronto a completo
caricamento consenta di valutare gli effetti
della delibera per orientare eventuali modifiche e aggiornamenti e misurare gli effetti
della crisi sull’organizzazione ed affrontare
il tema della sua sostenibilità: a tutti i livelli.
“Esistono comunque dei nodi aperti” -ha
sottolineato Davanzo- “le aderenti che operano nel mercato nazionale; l’armonizzazione dei parametri contributivi fra settori
affini; la canalizzazione delle risorse”. Per
quanto riguarda le aderenti che operano nel
mercato nazionale, ha spiegato, si è partiti
dalla richiesta, di territori e settori, di eliminare le storture che avevano impedito un
equo e trasparente riparto della contribuzione così detta fuori zona e si è individuato nel Fondo Nazionale lo strumento che
poteva eliminare tali storture, dando maggiori certezze alle associate anche sotto il
profilo giuridico. Il Fondo è stato individuato
come quello strumento capace di portare
ad equilibrio l’uso delle risorse in tutta Italia, perché finalizzato al dovere di rappresentanza ed assistenza da parte di tutte le
strutture Legacoop ed al conseguente diritto, delle associate che operano in tutto il
territorio nazionale, di ottenere tali servizi
associativi.
“È importante dunque che anche questa
parte sia correttamente compiuta con il
completamento degli elenchi -ha sottolineato Davanzo- e su questo tema del
Fondo, la Commissione e la Presidenza Legacoop dovranno valutare attentamente le
modalità per descrivere le regole del funzionamento del fondo per il prossimo anno”.
In merito alla armonizzazione dei parametri
contributivi fra settori affini, ha poi spiegato,
il lavoro che stiamo compiendo è quello di
mettere la Presidenza e la Commissione in
grado di fare le verifiche previste dalla
norma transitoria. Infine, ha aggiunto, la
questione del completamento del carica-
Primo piano
Legacoop
7
mento dei dati diventa fondamentale anche
per quanto riguarda la canalizzazione delle
risorse e pertanto la commissione ha provveduto a presentare una simulazione su
come questa si configurerebbe con i dati
fino ad ora registrati. Bisognerà quindi affrontare come ripartire equamente le risorse in base allo spirito della delibera.
“Andiamo avanti -ha concluso Davanzo- il
percorso di riordino della contribuzione è
avviato e chiediamo a tutti di collaborare
per terminare a breve il caricamento dei
dati e garantire i flussi affinché nessuno sia
messo in difficoltà”.
Alleanza delle Cooperative: prime
valutazioni sulle possibili modalità
organizzative di convergenza
ed i riflessi sulla struttura Legacoop
Giancarlo Ferrari, Direttore Legacoop
“La Presidenza dell’Alleanza delle cooperative italiane” -ha ricordato Giancarlo Ferrari,
Direttore Legacoop- “nel corso di una propria sessione di lavoro, ha definito prime
azioni finalizzate alla convergenza unitaria
delle tre centrali cooperative aderenti all’ACI”. Tra queste, le più significative, ha
sottolineato, sono l’avvio di un lavoro comune dei Centri studi delle tre centrali per
predisporre un piano di lavoro che consenta
una lettura condivisa di cifre, modalità di
analisi e rilevazione dati per l’approfondimento dei fenomeni cooperativi e, successivamente, predisposizione di primi lavori
comuni. Analogamente, ha proseguito, si
svilupperà un confronto comune su principi
e modalità della revisione cooperativa ed
un’attività di progettazione strategica unitaria in ambito comunicativo e di gestione
degli uffici stampa. Allo stesso modo, ha
spiegato Ferrari, si sta valutando la possibilità di produrre significative sinergie e processi di avvicinamento nel presidio delle
politiche associative europee ed internazionali e a sostegno dei processi di internazionalizzazione delle imprese aderenti. Il
compito della rendicontazione sugli stati
d’avanzamento di tali processi è stata affi-
Settori
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data ai 3 direttori delle associazioni, i quali
hanno nel contempo ricevuto l’incarico di
proporre, alla presidenza stessa, alcune
ipotesi di fattibilità per la costituzione di uno
strumento comune di lavoro. Tale strumento
-da definire nella sua natura giuridica, organizzativa ed economica- potrebbe rappresentare un primo passaggio verso il
modello associativo unitario. Ferrari ha poi
proseguito la sua illustrazione segnalando
gli effetti che la crisi economica, riflessa
sulle attività delle cooperative aderenti, sta
producendo anche sullo stato di salute e
sulla sostenibilità delle strutture di Legacoop. “La situazione appare variegata -ha
proseguito Ferrari- ma il tratto che emerge
è quello di forti e crescenti difficoltà: non
esiste struttura che non abbia approntato
(o si appresti a varare) piani di significativa
riduzione dei costi. Nei prossimi giorni sarà
possibile avere una situazione molto precisa a seguito di un lavoro di raccolta puntuale di dati, con particolare attenzione alle
struttura nel sud del Paese. L’insieme di
questi due elementi -il processo di convergenza ACI e la riflessione sulla sostenibilità
delle nostre strutture nazionali, territoriali e
settoriali- ci spingono ad un’attenta e urgente rivisitazione del nostro intero impianto
organizzativo. Gli organismi dirigenti in carica, la Presidenza e la Direzione, senza bisogno di ulteriori specifiche e dedicate
strumentazioni, potranno presidiare la situazione e proporre soluzioni adeguate, interpretando coerentemente il mandato
ricevuto, in proposito, dal 38° Congresso
nazionale. Ripensare al nostro modello organizzativo e proporci ottimizzazione, riduzione di costi, più capacità di risposta e
servizi ai bisogni delle associate, è il difficile ma necessario compito a cui sarà dedicato il lavoro nei prossimi mesi. Già
l’appuntamento dei prossimi giorni del Seminario nazionale su organizzazione e comunicazione
e
la
preparazione
dell’Assemblea dei delegati della prossima
primavera -ha concluso Ferrari- costituiscono i primi banchi di prova ai quali arrivare con risposte e soluzioni adeguate alle
necessità che oggi ci si presentano”.
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L’Assemblea nazionale fa il punto
sulla situazione del settore
>> Legacoopsociali
“È necessario fare il punto della situazione
del settore delle cooperative di abitanti a livello nazionale. Il quesito è chiaro: se dalla
crisi saprà uscire un comparto semplificato
e qualificato di cooperative di abitanti eccellenti”. Queste le parole di Luciano Caffini, presidente Legacoop Abitanti, che ha
aperto i lavori dell’Assemblea nazionale dell’associazione svoltasi il 5 dicembre a
Roma.
“Per raggiungere questo obiettivo” -ha
spiegato- “i patrimoni accumulati non
vanno dilapidati, ed è fondamentale lavorare in rete in quella logica di ‘economia
collaborativa’ che può fare la differenza”.
La resistenza delle cooperative alla crisi, ha
sottolineato, è superiore a quella degli altri
“modelli di business” considerando la redditività aggregata, ma la crisi è arrivata ad
ogni modo anche nel nostro settore con effetti pesanti. “I comparti interessati” -ha
precisato Caffini- “sono: le cooperative impegnate a gestire attività immobiliari tradizionali; le cooperative marginali, attive nella
fase espansiva, perché sostenute da credito e domanda, ma che, prive di patrimonio e know-how, hanno il destino segnato;
le cooperative miste o comunque organizzate per un offerta integrata di case in proprietà, in affitto, e di servizi che, magari
avendo affrontato processi di accorpamento, guardano al futuro con maggiore fiducia”.
Sono quindi intervenuti Antonio Mura, responsabile area economica CRESME e
Paolo De Alessandris, responsabile area
mercato immobiliare CRESME per illustrare
le ricerche elaborate sullo scenario economico e sulla difficile situazione che il settore dell’edilizia e tutta l’economia del
Paese stanno attraversando e per provare a
valutare le condizioni per la ripartenza.
Hanno contribuito inoltre al dibattito: Ada
Lucia De Cesaris, Assessore all’Urbanistica e all’Edilizia Privata Comune di Milano,
Tommaso Dal Bosco, Responsabile Dipartimento Patrimonio e Urbanistica ANCI,
Stefano Brancaccio Cdpi Sgr Responsabile Relazioni Territoriali, Paolo Cattabiani,
Vice Presidente Legacoop.
“In sintesi la polarizzazione è evidente, o ci
>> Legacoopservizi Distretto Nordest
>> Agroalimentare
>> Lega Pesca
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si attrezza per l’eccellenza o si va verso il declino, il ciclo in corso
non tollera posizioni intermedie -ha affermato
infine Caffini. La presidenza Nazionale di Legacoop Abitanti, ha
spiegato, ha deciso l’avvio di un percorso per un ‘progetto di rete
tra le principali cooperative italiane’ finalizzato a condividere la gestione di alcune funzioni aziendali, conseguire economie di
scala valorizzando al meglio le conoscenze
e realizzando quella “Economia collaborativa” di cui parla il Primo rapporto CENSIS
sulla cooperazione in Italia. I contenuti del
progetto di rete sono: la finanza e il credito,
l’innovazione di prodotto e di processo, i
servizi, la sostenibilità ambientale economica sociale, l’energia e i fondi strutturali,
l’osservatorio sulla domanda, l’osservatorio
sui principali indicatori delle cooperative associate. A tutte le cooperative associate
verrà messo a disposizione il meglio del
Know-how e la sistematica diffusione delle
buone pratiche.
La relazione dell’intervento di Lucio Caffini e la sintesi della ricerca sono disponibili al seguente link.
http://www.legacoop.coop/visualizzaNews.aspx?id=7917.
LEGACOOP SERVIZI
Direzione nazionale, la cooperazione regge i morsi della crisi
Il Report sullo stato dell’organizzazione, presentato ai membri della Direzione il 5 dicembre a Roma presso il Centro Congressi
Cavour, oltre a fotografare lo stato anagrafico delle cooperative aderenti, si è focalizzato sulle dinamiche aziendali nel triennio
2009/2011, per verificare le performances
delle cooperative di servizi di fronte alla
crisi. L’indagine ha evidenziato una sostanziale tenuta del sistema cooperativo in ter-
Imprese
Sondaggio
Settori
mini di fatturato, valore aggiunto e sul piano
occupazionale. Nonostante le enormi difficoltà del nostro paese di fronte alla gravissima crisi mondiale, le trenta maggiori
cooperative aderenti a Legacoop Servizi
presentando non solo forti capacità di resistenza, ma in alcuni casi anche grandi capacità di risposta. Si cominciano tuttavia a
vedere i primi effetti dei tagli sulle PP.AA, e
le difficoltà di recuperare in termini di produttività rispetto alle politiche di contenimento dei prezzi della domanda pubblica
(spending review) potrebbero comportare
una riduzione della redditività sia nel 2012
che negli anni successivi.
Il lavoro si conclude con un’analisi di previsione sugli andamenti delle cooperative,
con verifica di scostamento tra consuntivo
2011 e preconsuntivo 2012. Il sentiment, risultato delle stime di un campione
di cooperative aderenti suddiviso per settori
d’attività, mostra come la forma cooperativa abbia una maggiore capacità d’adattamento alle diverse fasi economiche del
mercato, prevedendo anche per il 2012
una sostanziale tenuta in termini occupazionali e di fatturato, con differenze da settore a settore, ma evidenzia anche come
questo sia possibile solo a scapito della redditività.
Tra le tematiche affrontate dai membri della
Direzione di primaria importanza la recente
costituzione del Coordinamento dell’Alleanza delle Cooperative Italiane del settore
servizi, con nomina di coordinatore a Massimo Stronati, Presidente di Federlavoro
e Servizi e l’iniziativa di denuncia e di proposta “Tagli e revisione della spesa: non è la
strada giusta” organizzata sotto forma di
conferenza stampa il 28 novembre, insieme
con altre organizzazioni di rappresentanza
delle imprese di servizi, sul tema dei tagli
lineari in sanità stabiliti dalla spending review e dalla Legge di stabilità 2013.
La mattinata ha visto anche l’intervento di
Lucio Valente, il coordinatore di Generazioni Legacoop, e si è conclusa con la pianificazione delle future tappe che nei primi
mesi del prossimo anno porteranno ad una
riorganizzazione interna e a livello territoriale dell’associazione. In previsione l’Assemblea annuale 2013 da dedicare ai temi
della presenza dell’associazione e della diffusione delle sue politiche su tutto il territorio nazionale, alle mutate esigenze delle
Primo piano
Legacoop
9
imprese di servizi e del loro mercato di riferimento.
LEGACOOPSERVIZI
DISTRETTO NORD EST
Seminario “Appalti di beni e servizi
epropostanuovadirettivaeuropea”
Legacoopservizi Distretto Nordest organizza
un seminario sulla normativa in materia di appalti di beni e servizi per le PA, centrali di acquisto regionali e sulla proposta di nuova
direttiva europea sugli appalti, che si svolgerà
lunedì 10 dicembre, ore 10.00, presso Villa
Manin di Passariano, (UD).
Interverranno:
- Fabio Marchetti, Sindaco di Codroipo
- Gianfranco Piseri, Dirigente Legacoop
nazionale
- Franco Dalla Mura, avvocato amministrativista e consulente per enti pubblici
- Mario Pezzetta, presidente dell’ANCI
Friuli Venezia Giulia.
Seguirà dibattito.
Concluderà i lavori l’Assessore regionale alla
cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie, funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme dott. Elio
De Anna.
Presiedono Loris Asquini, Presidente Legacoopservizi Distretto Nordest ed Enzo Gasparutti, Presidente Legacoop Friuli Venezia
Giulia.
LEGACOOP SOCIALI
Appello al Senato per la tutela
del welfare
Pubblichiamo il testo di un appello diffuso il
27 novembre da Legacoopsociali e da altre
organizzazioni del welfare.
“Esiste un’emergenza grave nel nostro
Paese: è lo stato delle politiche sociali.
Anni di progressivo abbandono, ripetuti tagli
(- 92% in cinque anni a Fondi sociali), riforme
annunciate e rinviate, hanno relegato l’Italia
agli ultimi posti in Europa in quanto a protezione sociale.
Un Paese con un welfare debole non cresce
nemmeno economicamente. Questo è l’al-
Settori
Territori
larme che la Rete interassociativa “Cresce il
welfare, cresce l’Italia” ma lanciato, per l’ennesima volta, il il 31 ottobre durante la mobilitazione in Piazza Montecitorio.
Abbiamo incontrato, in quella occasione, tutti
i capigruppo della Camera dei deputati evidenziando le preoccupazioni e proposte sulle
politiche sociali in Italia.
Il timido rifinanzimento del Fondo per le politiche sociali e per la non autosufficienza è del
tutto inadeguato alla dimensione e alla complessità di un problema che attraversa l’Italia
e colpisce i suoi Cittadini, specie quelli più
esposti: gli anziani, le persone con disabilità,
i senza-lavoro, i migranti e le famiglie che
sempre più numerose varcano la soglia della
povertà.
Al Senato chiediamo una svolta che dia fiducia a tanti cittadini, favorisca la coesione e
l’equità, rilanci davvero l’economia: aumentare già nella legge di stabilità le disponibilità
finanziare dei Fondi sociali, ripensare alle politiche sociali, approvare celermente riforme
importanti come la definizione dei livelli essenziali di assistenza e il piano per la non autosufficienza.
Inoltre chiediamo che dal disegno di legge di
stabilità vengano eliminate che misure che
inesorabilmente danneggerebbero gravemente molti cittadini già in difficoltà.
Il disegno di Legge prevede infatti l’ennesimo
taglio lineare della spesa in ambito sanitario
innalzando al 10% (oggi è del 5%) la riduzione degli oneri per i contratti di prestazione
di servizi. Il che significa che verranno erogati
ai Cittadini meno servizi o servizi di qualità inferiore. Questa misura colpisce indistintamente le persone, anche quelle che
necessitano strettamente di interventi di riabilitazione come molte persone con disabilità
spesso destinate ad aggravarsi in assenza di
interventi riabilitativi
Chiediamo il Vostro formale e sostanziale impegno: l’emergenza è reale, gli interventi indifferibili!”
AGROALIMENTARE
Comitatidiprodottoaranceelimoni
lavoranoanuovestrategiedifiliera
Con grande partecipazione si sono tenute
al Maas di Catania mercoledì 28 novembre
le riunioni dei Comitati di prodotto della fi-
Imprese
Sondaggio
Settori
liera delle Arance e di quella dei Limoni –
strumenti dell’Organismo Interprofessionale
nazionale, Ortofrutta Italia – presieduti rispettivamente dai coordinatori Elena
Eloisa Albertini e Giuseppe Campisi.
Per quanto riguarda il Comitato Arance, l’ordine del giorno ha esaminato le previsioni
per la produzione della campagna attualmente in corso, i rapporti tra produzione e
GDO per il settore fresco, le problematiche
relative alla trasformazione industriale del
prodotto e gli obiettivi che il Comitato intende assumere nel lungo periodo al fine di
sottoscrivere accordi interprofessionali, così
da migliorare e tutelare il funzionamento di
tutti i passaggi della filiera.
Nella riunione del Comitato Limoni, sono
scaturite proposte operative come ad
esempio la promozione del limone “verdello” nel periodo estivo, vista la scarsa informazione sul prodotto, e la necessità di
una mappatura ben definita della superficie coltivata a limoni in Sicilia. Come per il
comparto delle arance, si è evidenziata la
necessità di maggiori controlli fitosanitari.
Da questi Comitati di prodotto – formati
dagli operatori specialisti della filiera agrumicola – nei prossimi incontri verranno preparate anche una serie di proposte che
come patrimonio dell’Organismo Interprofessionale saranno poste all’attenzione del
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali,
capitalizzando la stretta collaborazione
istaurata.
«Ho preso molto seriamente la nomina
avuta lo scorso ottobre – dichiara il coordinatore del Comitato arance Albertini – e alla
prossima riunione, che si terrà in gennaio,
è mia intenzione lavorare perché si arrivi in
tempi molto rapidi ad accordi interprofessionali su temi come un calendario di vendita della GDO in linea con le ottimali
stagionalità dei prodotti e una maggiore in-
Primo piano
Legacoop
10
formazione ai consumatori per una sicurezza alimentare sulla provenienza delle
arance, anche visto che determinati trattamenti post-raccolta in altri paesi usano sostanze che in Italia e in Europa sono state
da tempo vietate perché pericolose per la
salute».
L’Organismo Interprofessionale – Ortofrutta
Italia – si avvale della insostituibile funzione,
specialistica e territoriale, dei Comitati di
prodotto recentemente insediati nell’ambito
del rinnovo del mandato triennale e sono
costituiti per le filiere di arance, frutta a guscio, kiwi, limoni, mele, pere, pesche e nettarine, piccoli agrumi, pomodoro da
industria, quarta gamma e uva da tavola. I
Comitati arance e limoni riuniscono operatori nei settori produzione, trasformazione e
industria e Gdo, tra i quali Legacoop Agroalimentare, Fedagri, Agci, Fedagro, AnccCoop, Ancd-Conad, Federdistribuzione,
Fruttimprese, Anicav, Cia, Coldiretti e Confagricoltura, Italia Ortofrutta, Unaproa.
LEGA PESCA
Incontro con PD Senato sulla
legge di stabilità
Il presidente nazionale di Lega Pesca, Ettore Ianì, insieme al direttore, Antonio Angotti, hanno incontrato stamane il relatore
della Legge di Stabilità, Sen. Giovanni Legnini, e i vicepresidenti delle Commissioni
Bilancio e Agricoltura del Senato, Sen. Anna
Maria Carloni, e Sen. Alfonso Andria. Al
centro del confronto le urgenti richieste a
sostegno della filiera ittica sulla Legge di
Stabilità, di cui i parlamentari del Partito Democratico hanno condiviso lo spirito, annunciando la presentazione dei relativi
emendamenti.
Settori
Territori
Due le priorità selezionate come interventi
indifferibili per dare risposta alla drammatica crisi di settore ( negli ultimi 10 anni
quasi dimezzate le catture, persi 17.000
posti di lavoro, - 31% la redditività di impresa, +240% i costi di produzione delle
imprese, imputabili ai vertiginosi aumenti del
gasolio), tenendo ben conto della situazione
di difficoltà della finanza pubblica. Alla vigilia del varo del nuovo Programma triennale,
Lega Pesca ha sottolineato innanzitutto, in
coerenza con gli orientamenti dell’Alleanza
delle Cooperative, l’urgenza di un congruo
aumento delle dotazioni di questo strumento, oggi gravemente insufficienti per affrontare e superare la crisi, soprattutto alla
luce dei tagli con la mannaia già subiti negli
ultimi anni ( - 77% i fondi per interventi rispetto al 2000). Parimenti urgente garantire
il sostegno alle Convenzioni previste per rafforzare i servizi e l’assistenza alle imprese
con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità
ambientale e la competitività della filiera.
Lega Pesca è ben consapevole della gravità
del quadro generale, soprattutto pensando
ai malati di SLA che sono stati costretti a trascinare la loro infermità davanti al Parlamento per racimolare qualche soldo in più.
Senza voler fare indebiti paragoni, e lontano
da egoismi settoriali o particolari, occorre rilevare che la situazione in cui versa oggi la
filiera ittica è a dir poco drammatica, e invoca risposte concrete da parte del Governo.
Dopo i positivi risultati ottenuti sul Decreto
Legge Sviluppo, con l’approvazione di due
emendamenti che facilitano l’accesso al
credito delle imprese ittiche e semplificano
l’iscrizione al registro delle imprese di pesca,
siamo fiduciosi che la legge di stabilità
possa dare risposta a questi due nodi cruciali, indispensabili per dare una boccata
d’ossigeno al settore.
Imprese
Sondaggio
Territori
>> Alto Adige-Südtirol
11
ALTO ADIGE-SÜDTIROL
La cooperativa sociale Novum
al mercatino di Natale di Bolzano
>> Toscana
>> Campania
>> Puglia
>> Parma
>> Forlì-Cesena
>> Forlì-Cesena
>> Bologna
>> Modena
La cooperativa sociale Novum è presente
anche quest’anno al mercatino di Natale di
Bolzano dal 29 novembre al 23 dicembre.
Allo stand in Piazza della Mostra si possono
comprare decorazioni per l’albero di Natale
e per la casa, segnalibri, piccoli presepi e
alberelli, cubetti componibili e altre creazioni in legno, tante idee regalo che portano
in sé un valore sociale, sono infatti tutti manufatti realizzati dai ragazzi della falegnameria della cooperativa sociale Novum.
La falegnameria della Novum produce mobili su misura per interni ed esterni, allestimenti di stands nelle fiere cittadine e ora
per il mercatino di Natale anche numerosi
oggetti decorativi.
La cooperativa sociale Novum progetta e
realizza percorsi individuali di formazione ed
inserimento lavorativo per giovani in situazione di esclusione all’interno di attività artigianali, industriali e commerciali ossia il
reparto di meccanica di biciclette, il reparto
di falegnameria, il reparto di manutenzione
per interni ed esterni e il Bar Novum in via
Macello 49 a Bolzano.
>> Reggio Emilia
>> Reggio Emilia
>> Imola
>> Rimini
>> Pesaro
>> Fano
TOSCANA
Il calendario delle iniziative
“3G cooperazione”
Le Centrali Cooperative regionali (AGCI,
Confcooperative e Legacoop), sotto l’egida
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane –
Toscana (il coordinamento stabile del movimento cooperativo toscano), la Regione
Toscana e Unioncamere Toscana hanno
strutturato un programma d’iniziative volte
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
a mettere in risalto la cooperazione.
Questo ensemble di eventi ha come filo
conduttore tre temi al centro dell’agenda
politica e operativa del movimento cooperativo:
il tema del Genere, ossia la capacità della
cooperativa di essere una forma d’impresa
particolarmente confacente alle necessità
professionali delle donne;
il tema delle Generazioni, vale a dire l’attenzione che il movimento cooperativo
pone nei confronti dei giovani e dei loro desideri di vita, tra i quali spicca ovviamente
il lavoro;
il tema delle Genti, per la precisione dei
migranti poiché la cooperazione è da sempre uno strumento che facilita l’integrazione, attraverso il “pilastro cooperativo”
della solidarietà, e stimola la formazione
d’imprese formate da extracomunitari.
Per questo motivo il calendario d’iniziative
regionali per l’Anno Internazionale delle
Cooperative è stato intitolato “Genere,
Generazioni e Genti nella Cooperazione Toscana”.
Le prossime iniziative sono:
Itinerari di accoglienza: da migranti a
nuovi cittadini: una visita del Ministro per
la Cooperazione Internazionale, Prof. Andrea Riccardi, ad alcune realtà cooperative toscane formate da migranti o che
forniscono lavoro a un sensibile numero di
extracomunitari. Al Ministro saranno mostrate anche le iniziative messe in campo
dalle Centrali Cooperative per favorire l’integrazione dei migranti (la giornata dovrebbe tenersi in prossimità del 13
dicembre, ossia a un anno di distanza dal
giorno in cui furono tragicamente assassinati due cittadini senegalesi a Firenze. La
data esatta non è ancora disponibile poiché attendiamo una conferma da parte
della segreteria del Ministro).
Genere per Generare Valore: un convegno sui temi dell’imprenditoria cooperativa
femminile. L’evento si terrà nella mattina
del 17 dicembre in una sede da definirsi.
Lectio Magistralis: una lezione sulla normativa italiana afferente alla cooperazione
tenuta dall’On. Prof. Giuliano Amato, Presidente della Scuola Superiore di Sant’Anna. La lezione si terrà il 15 gennaio
2013, alle ore 12.00, presso l’Aula Magna
della Scuola Superiore di Sant’Anna.
Imprese
Sondaggio
Territori
CAMPANIA
L’11 dicembre Assemblea
dei Delegati di Legacoop
“Il movimento di fronte alla crisi. La sfida
della solidarietà”. Questo il tema dell’Assemblea dei Delegati di Legacoop Campania che si svolgerà a Napoli l’11 dicembre,
presso il Centro Congresso Tiempo (Is. E/5
centro Direzionale).
Programma
9.00 Registrazione delegati e ospiti
10.00 Inizio lavori
Relazione introduttiva
Mario Catalano, Presidente Legacoop Campania
“Il movimento cooperativo di fronte
alla crisi. La sfida della solidarietà”
Relazione
Rosario Florio, Direttore Legacoop
Campania
“I servizi di Legacoop Campania per
le cooperative associate”
10.45 Dibattito
13.00 Conclusioni
Giuliano Poletti, Presidente Legacoop
Natale alla comunità Il Castagno
di Arpaia (Benevento)
Per il Natale 2012 la comunità di accoglienza
Il Castagno, di Arpaia (Benevento), ospiterà
una serie di eventi di musica, danza e animazione. L’iniziativa, promossa dal gruppo di
imprese sociali Gesco, con l’agenzia di promozione della cooperazione sociale L’Ape, la
cooperativa sociale Aleph Service, in collaborazione con il club Valle Caudina, prende il via
venerdì 14 dicembre 2012 presso la struttura di via Ravagnone 1 e dura fino al 3 gennaio 2013.
La rassegna si apre con il concerto di musica
classica “Cantori di Napoli…in Napoli d’autore” con Fulvio de Innocentis, Lino Sabella,
Ciro Guida, Andrea Bonetti (in programma il
14 dicembre alle 18.30).
Venerdì 21 dicembre (ore 18.30) sarà la volta
di “In…canto Viviani”, omaggio al grande
Raffaele Viviani, poeta e cantore che ha rappresentato Napoli, i suoi vicoli, le sue strade,
la sia popolarità.
In programma giovedì 27 dicembre (ore
18.30) “esamble d’arpe e percussioni” del
Primo piano
Legacoop
12
conservatorio di Napoli “San Pietro a Majella”.
Si chiude giovedì 3 gennaio 2013 (ore 18.30)
con “Contacunte”, miti, storie e leggende tratti
dalla tradizione dei Cantastorie napoletani.
PUGLIA
Bari, lo sviluppo del territorio al
centro di “Unipol Incontra”
“Unipol Incontra” per parlare di centralità
della persona, sviluppo del territorio, fiducia nelle giovani generazioni e nell’innovazione.
Si è tenuto a Bari il terzo ed ultimo appuntamento (dopo quelli di Lecce e Manfredonia, in cui si è discusso, rispettivamente, di
welfare integrativo e green economy) organizzato dal Consiglio regionale Unipol della
Puglia e cui hanno preso parte, tra gli altri,
la vice presidente regionale, Loredana Capone, e il presidente del Gruppo, Pierluigi
Stefanini.
In una sala gremita di gente dell’Hotel Villa
Romanazzi Carducci, il consiglio regionale
pugliese Unipol, composto da organizzazioni
sindacali, quali Cgil, Cisl, Uil, da Confesercenti, Cna e Cia, si è riunito per incontrare
le persone e parlare di sviluppo del territorio, insieme al giornalista della Gazzetta del
Mezzogiorno, Michele Cozzi, che ha moderato i lavori.
Ad aprire i lavori, il presidente Cru Puglia,
Carmelo Rollo, presente anche in qualità
di responsabile di Legacoop Puglia. Insieme
a lui anche altri importanti relatori a confronto: il segretario regionale Cgil Puglia,
Nicola Affatato, il vice presidente Cia Puglia, Donato Petruzzi, il segretario Cna
Puglia, Pasquale Ribezzo e il presidente
Confesercenti Puglia, Ottavio Severo.
“E’ il terzo appuntamento del Gruppo Unipol
in Puglia – ha esordito Rollo - organizzato
con l’obiettivo di costruire qualcosa per tutti
noi, per realizzare un confronto reale tra le
parti protagoniste dell’economia e della nostra regione e dare, altresì, un’idea di futuro
alle giovani generazioni”. E’ emersa, difatti,
la necessità di mettere insieme tutte le risorse per uscire dalla crisi. “Unipol, ha aggiunto il presidente pugliese di Cru, in
questo senso è fondamentale”. Soprattutto
per dare fiducia e speranze alle nuove generazioni.
Unipol è un gruppo che viene dalla coopeSettori
Territori
razione, strumento di rilancio economico
cui la vice presidente della Regione Puglia,
Loredana Capone, crede fortemente, come
ha sottolineato a più riprese nel corso del
suo intervento. “Possiamo fare tanto con la
cooperazione – ha dichiarato -. Ci credo
fortemente: è uno straordinario strumento
per ripartire rivolto alle imprese innovative,
alle imprese dei giovani e dobbiamo sfruttarlo appieno”. Con Unipol la vice presidente
ha ribadito la volontà di un confronto per
mettere in campo una sinergia di risorse.
“Invito Unipol a sederci intorno a un tavolo
per ragionare – ha spiegato – di opportunità. Non necessariamente di fondi di rotazione, ma anche di strumenti differenti per
quei giovani pugliesi che investono e che rischiano”. E la Puglia, come ha testimoniato
Loredana Capone, si sta dimostrando terreno fertile per le nuove generazioni e per
quelle imprese che vogliono innovare e che
per farlo sono disponibili a mettersi in gioco.
Il Gruppo Unipol, dunque, può dare un serio
contributo al lavoro e alla crescita economica del territorio con particolare attenzione
al progresso delle piccole e medie imprese.
La concreta partecipazione allo sviluppo
della regione viene anche dal suo mezzo
secolo di esperienza, come ha sottolineato
il presidente Stefanini. Nonché da una crescita strutturale che nel 2013 lo porterà
anche ad essere la più grande realtà assicurativa e bancaria in Italia, dopo l’acquisizione di Fondiaria-Sai.
Tra i valori di Unipol, ha precisato il presidente “c’è sempre stata la capacità continua e costante di riuscire ad ascoltare e
capire i propri interlocutori, tra cui, innanzitutto, le organizzazioni socie, sindacali e
d’impresa, i dipendenti, gli agenti territoriali”.
Unipol incontra il territorio, attraverso temi
rilevanti e d’interesse per la collettività,
come la creazione d’impresa e di lavoro. A
tal proposito, ha spiegato Stefanini, “si tratta
di una sfida di grande livello ma che va giocata con una visione comune, ampia, condivisa, per costruire progetti credibili e
lavorare insieme per risolvere le questioni
d’interesse comune. Ognuno deve fare la
propria parte. Anche noi come Gruppo possiamo fare di più. Alcuni strumenti sono già
in campo: ad esempio la polizza assicurativa per chi avvia attività imprenditoriali. Nel
settore bancario si può fare, invece, mettendo a disposizione ulteriori sostegni per
Imprese
Sondaggio
Territori
chi voglia dar vita ad una realtà cooperativa”.
Anche gli enti locali e regionali, ha concluso,
come le associazioni economiche sono
chiamate a fare la propria parte.
A Bari, dunque, si è conclusa l’iniziativa pugliese del Gruppo per approfondire la conoscenza di un territorio che, ad oggi, è
fucina di idee innovative, terreno fertile di
giovani cervelli che vogliono cambiare e far
crescere la propria regione. Il Gruppo Unipol in Puglia trova il consenso di istituzioni,
imprese e associazioni datoriali e sindacali.
Per un progetto comune che è quello di rilanciare il futuro del proprio Paese, non dimenticando il valore della persona. La cui
centralità è prerogativa del sistema cooperativo. E ad oggi, come ribadito, anche del
Gruppo Unipol.
PARMA
Convegno “Cooperare Conviene. Le
formeelefaccedellacooperazione”
“Cooperare Conviene. Le forme e le facce
della cooperazione”. E’ il tema del convegno organizzato da Legacoop Parma, che
si svolgerà Venerdì 14 dicembre, alle ore
10 , presso l’Università di Parma, Dipartimento di Economia, Aula K5, (via Kennedy).
Programma
10,05 Saluto di benvenuto prof. Luca Di
Nella, Direttore del Dipartimento
di Economia
10,10 Relazione introduttiva Andrea
Volta, Presidente Legacoop
Parma
10,20 “Dall’idolatria dell’io al riconoscimento del noi. Nuove sfide per la
cooperazione”
prof. Sergio Manghi, Sociologia dei processi culturali e comunicativi Università di Parma
10,40 “Storie cooperative” Ginetto Do-
Primo piano
Legacoop
13
nati, La Giovane Sara Rivieri, Cooperativa di comunità
Fuso.com, Chiara Bertelli, Legacoop Ferrara - Generazioni
11,00 Premiazione “Scatti Cooperativi”
Consegna dei Premi con Loretta
Losi, Direttore Legacoop Parma
11,10 “Cooperare ed esportare per crescere”
prof. Tito Boeri, Università Bocconi di Milano e Fondazione Rodolfo Debenedetti
11,50 Pierluigi Stefanini, Presidente
Unipol
FORLÌ-CESENA
La Settimana del Buon Vivere
sostieneilprogetto“FeriteaMorte”
C’è anche la Settimana del Buon Vivere di
Legacoop Forlì-Cesena tra i sostenitori del
progetto teatrale “Ferite a Morte” (www.feriteamorte.it), diretto da Serena Dandini,
contro la violenza di genere. La prossima
data, dopo i “sold out” di Bologna e Palermo, sarà a Genova il 9 dicembre.
E’ previsto che lo spettacolo arrivi presto
anche a Forlì (recentemente definita la “città
delle donne” dall’Osservatorio Donne nella
Pubblica Amministrazione) in occasione del
lancio della quarta edizione della Settimana
del Buon Vivere. “E proprio in coerenza con
i temi trattati, ossia la centralità del noi fatta
d’integrazione tra generazioni, generi e culture. Il bene comune che non può prescindere dall’essere educati all’equità e al
rispetto come elemento culturale di sviluppo”, spiega l’ideatrice della manifestazione, Monica Fantini.
Nello spettacolo-denuncia di Serena Dandini, ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti non è affatto casuale, in
collaborazione con Maura Misiti, demografa
e ricercatrice del CNR, e con il sostegno
della cooperazione e della Settimana del
Buon Vivere si mette in scena una sorta di
una ‘spoon river’ in cui le donne vittime di
“Femminicidio” prendono parola.
A dar loro voce sono i volti dello spettacolo,
del giornalismo, della società civile come
Susanna Camusso, Concita DeGregorio, Lilli Gruber, Paola Cortellesi, Angela Finocchiaro, Geppi Cucciari, Elisa,
Ambra Angiolini, Eleonora Danco, LuSettori
Territori
netta Savino, Stefania Casini, Fiorenza
Sarzanini, Raffaella Lebboroni, Silvia
Avallone, Micaela Ramazzotti, Thony,
Emanuela Grimalda, Giorgia Cardaci,
Lorella Zanardo, Josefa Idem, Ema Andrea e altre ancora.
“Il dato in Italia è impietoso: muore di violenza maschile una donna ogni tre giorni.
Nel nostro Paese, mentre parliamo delle
quote rosa in politica, lo Stato ancora non
difende come dovrebbe le donne sotto ricatto, molestate, sottoposte a continue minacce, violenze e fisiche e psicologiche
dentro e fuori la famiglia. I centri-antiviolenza, le reti antiviolenza locali dei servizi
si prodigano con passione, ma sono pochi
e hanno finanziamenti a goccia dagli enti
locali e dallo stato, un rubinetto più chiuso
che aperto che non permette mai una seria
programmazione sul territorio. Le leggi ci
sarebbero ma non sono applicate” dice Serena Dandini che ieri sera, sul tema, è stata
ospite su Rai Tre alla trasmissione di Fabio
Fazio.
“Ferite a morte” ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica proprio su queste
drammatiche lacune e sollecita alla sottoscrizione della “Convenzione NO MORE!
Contro il femminicidio” si può firmare sul
sito: http://convenzioneantiviolenzanomore.blogspot.it/) che incalza il Governo e
le istituzioni italiane a discutere urgentemente le proposte in materia di prevenzione, contrasto e protezione delle donne
dalla violenza maschile e la ratifica immediata della Convenzione del Consiglio d’Europa (Istanbul 2011). “Ferite a morte”
sostiene, inoltre, la rete dei centri D.i.Re, i
centri antiviolenza e le associazioni presenti
nei territori.
“È un’occasione per portare l’attenzione
dell’opinione pubblica su un tema che continua a rappresentare una piaga aperta per
tutto il Paese. La drammaturgia sociale,
Imprese
Sondaggio
Territori
come in questo caso, serve ad attirare l’attenzione e a catalizzare le forze. E ci sta
riuscendo. A collaborare in questo percorso
ci sono tanti uomini perché solo insieme si
può sanare questa ferita”, spiega l’ideatrice
della Settimana del Buon Vivere Monica
Fantini, direttore di Legacoop Forlì-Cesena.
“Abbiamo deciso di fare parte di questa iniziativa perché ci ha convinto e per l’innegabile continuità con i temi che ogni anno
proprio da Forlì e Cesena rappresentiamo,
portando l’attenzione nazionale sull’incontro tra generi, generazioni e culture come
occasione di rinnovamento e di programmazione di un domani più equo e sostenibile, nel reale senso del termine”.
“Il nostro sostegno – conclude Monica
Fantini - vuole ribadire come ogni giorno
debba in realtà essere il buon motivo per
parlarne e per fare sensibilizzazione, a partire dai più giovani. Vuole ribadire come gli
atti celebrativi non siano sufficienti a denunciare ed educare rispetto ad azioni quotidiane e costanti che è responsabilità di
tutti assumersi, prima di tutto come persone. Fintanto che ogni anno centinaia di
donne moriranno a causa di violenza gratuita, non possiamo pensare di essere il
luogo sano in cui far crescere in nostri figli.
Ecco allora che l’impegno oltre che politico
e istituzionale diventa collettivo e ci coinvolge in un problema che non è solo di chi
subisce violenza ma dell’intera Comunità
in cui questa si manifesta. La violenza mina
la libertà di ognuno di noi. La crisi non può
mai diventare l’alibi per non trattare o accantonare i temi sociali che sono alla base
di ogni sviluppo capace di guardare al futuro”.
FORLÌ-CESENA
La crisi economica esplode, nel
2012aumentalacassaintegrazione
A un mese dalla chiusura dell’anno fiscale
Legacoop Forlì-Cesena tira le somme del
2012, quinto anno dall’inizio della crisi economica, sicuramente il peggiore per quanto
riguarda il lavoro: sono 1.180 tra dipendenti
e soci i lavoratori che hanno dovuto accedere
agli ammortizzatori sociali nel corso degli ultimi dodici mesi e la prospettiva per il 2013
non è certo più rosea. Il settore più colpito in
Primo piano
Legacoop
14
assoluto è quello della produzione lavoro, che
associa le cooperative di costruzioni e industriali e ha superato 640 persone su un totale
di 1.500 soci. Seguono i Servizi e Trasporti
(360 addetti) e le Sociali (180 addetti).
Numeri drammatici, che uniti alle prospettive
per il 2013 di ulteriore peggioramento dei dati
occupazionali rappresentano un monito per
tutto il territorio rispetto alla tenuta delle 197
imprese associate in tutti i settori. Anche per
l’agroalimentare, che finora aveva rappresentato un comparto in controtendenza, si
prevedono nel 2013 numeri in diminuzione.
Il valore complessivo della produzione del sistema Legacoop Forlì-Cesena dall’inizio della
crisi si è contratto, attestandosi intorno ai 2,2
miliardi di euro. Pressoché stabile invece il
numero degli occupati, che è di circa 12mila
persone. I segni positivi negli utili del 2011,
per quanto ridotti, sembrano un lontano ricordo. Ora preoccupano soprattutto i trend
espressi dalle cooperative dei settori più colpiti, che per il 2013 prevedono ancora segno
negativo.
Sono numerose le scelte nazionali che impattano sulla situazione: la spending review
e il ridimensionamento delle risorse in tutti i
settori pubblici, il crollo degli appalti e degli
investimenti, i tempi di pagamento incerti e
sempre più dilatati delle amministrazioni locali, l’aumento delle imposte e la conseguente diminuzione di spesa delle famiglie.
Le strategie da mettere in atto per cercare di
affrontare la situazione sono state discusse
lunedì 3 dicembre, nell’assemblea annuale
dell’associazione, che si è svolta presso il
Conscoop, alla presenza del Presidente di Legacoop Forìl-Cesena Mauro Pasolini, del
Direttore Monica Fantini e del Presidente di
Legacoop Emilia-Romagna, Paolo Cattabiani.
«Il confronto è stato lungo e si dovranno organizzare politiche di difesa anziché strategie
di espansione, esercitando anche una funzione politica tesa oltre che alla tutela degli
interessi delle cooperative, a salvaguardare
anche la visione politica che garantisce alle
nostre imprese l’occasione economica e industriale e sociale di esistere», afferma il Presidente di Legacoop Forlì-Cesena, Mauro
Pasolini.
«Questa crisi costringe a ragionare ormai
giorno per giorno: se non si cominciano a
mettere in atto politiche vere per lo sviluppo
dell’impresa, e non di tagli ragionieristici, sarà
impossibile anche solo pensare a una ripresa
Settori
Territori
che salvaguardi i posti di lavoro, le famiglie e
le aziende che stanno correttamente sul mercato. Nonostante la crisi la cooperazione ha
continuato a sostenere azioni trasversali per
il territorio, che sempre più sarà difficile garantire per il futuro, con ulteriori ripercussioni
sulla nostra comunità», conclude il Direttore
Monica Fantini.
BOLOGNA
Con “Libera a Tutto Gas!!!” le iniziative dei dipendenti Gruppo Unipol
Più di 160 partecipanti, quasi 2.400 prodotti ordinati, oltre 150 pacchi di Natale
della campagna ‘Auguriamoci un buon
raccolto’: sono questi i numeri della terza
edizione del G.A.S. dei dipendenti Unipol
di Bologna. Mettendo assieme le proprie
energie, sono riusciti a realizzare un’esperienza partecipativa importante: un
gruppo di lavoratori che si auto-organizza per sostenere l’attività di altri
lavoratori, quelli impegnati sui terreni
confiscati alle mafie.
L’iniziativa è promossa dal Circolo Unipol
Bologna, che l’ha portata avanti grazie al
lavoro volontario dei propri soci.
Dopo il successo delle passate edizioni, si
concluderà all’inizio di dicembre la terza
edizione del G.A.S. Libera Terra, il Gruppo
d’Acquisto Solidale dei dipendenti Unipol
di Bologna, iniziativa intrapresa in ottobre
e che ha portato alla costituzione di un
unico maxi ordine di prodotti a marchio Libera Terra per un totale di circa 14.000
euro di importo.
Passa anche dall’acquisto dei beni prodotti
sui terreni confiscati alle mafie l’impegno
dei lavoratori del Gruppo Unipol in favore di
Libera: un impegno concreto e tangibile
che vuole dimostrare la vicinanza alla rete
civica antimafia che a Libera fa capo.
All’ordine di Bologna, quest’anno si affianca inoltre quello della sede milanese
del Gruppo, grazie alla partecipazione attiva del CRAL San Donato Milanese, che
ha seguito le operazioni di raccolta e gestione degli ordini per conto dei colleghi
milanesi.
Alla consegna dei prodotti, il Circolo Unipol
Bologna distribuirà una pubblicazione speciale interamente dedicata al campo
E!State Liberi-Unipol, esperienza di volonImprese
Sondaggio
Territori
tariato interamente autogestita che ha
visto coinvolti 12 dipendenti e alcuni loro
parenti in una settimana di lavoro e studio
sui beni confiscati alle mafie, in provincia
di Crotone.
La distribuzione dei prodotti ordinati con il
Gruppo d’Acquisto si svolgerà i prossimi
4, 5 e 6 dicembre nella sede centrale di
Unipol in via Stalingrado a Bologna, durante le pause pranzo e/o al termine dell’orario lavorativo.
All’iniziativa partecipa anche CAMST, la
società che gestisce le mense aziendali di
Bologna, che propone per l’occasione speciali menu a base di prodotti provenienti
dalle cooperative di Libera Terra.
Con la conclusione delle iniziative in programma per fine anno, il Circolo Unipol
Bologna confermerà la propria adesione a
Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie per l’anno 2013, impegnandosi a continuare il percorso intrapreso al
fianco dell’associazione.
MODENA
Sisma: il Parmigiano Reggiano
torna nei magazzini di Albareto
Venerdì 7 dicembre verrà inaugurato il
nuovo magazzino del caseificio Albalat di Albareto di Modena. Scalere antisismiche, locali e strumentazioni
completamente ripristinati: ora la stagionatura può ripartire a
pieno regime.
Sette mesi dopo le
scosse che sconvolsero l’Emilia e colpito
duramente il centro
caseario di Albareto,
Albalat ha ultimato gli
interventi necessari
alla ripresa dell’attività
di immagazzinamento e stagionatura con
l’installazione di scalere antisismiche e la
creazione di 45.000 nuovi posti forma che
hanno consentito il ritorno ad un normale
gestione del formaggio prodotto dal caseificio.
“Sono stati mesi intensi, un’esperienza
umana commovente, fatta di dedizione, atPrimo piano
Legacoop
15
taccamento e voglia di ricominciare” racconta Ivano Chezzi, Presidente di Albalat.
“Voglio ringraziare i dipendenti e i soci, il
Gruppo Granterre-Parmareggio di cui facciamo parte, le ditte che hanno operato per
la messa in sicurezza e il recupero delle
forme e in particolare Unipol Assicurazioni,
rappresentata da Assicoop Modena&Ferrara, che ha reso possibile tutti questi interventi, liquidandoci due anticipi di indennizzo
in via eccezionale rispetto alle condizioni
previste”.
“Siamo orgogliosi di aver contribuito alla ripartenza” racconta Ugo Rimondi, Responsabile Grandi Clienti Assicoop Modena e
Ferrara. “La mattina di domenica 20 maggio, poche ore dopo la scossa, eravamo ad
Albareto insieme ai dirigenti di Parmareggio, al Presidente del Consorzio Formaggio
Parmigiano Reggiano, ai soci e ai conferitori
di Albalat, per pianificare e quantificare le
operazioni di messa in sicurezza degli edifici
e di recupero delle oltre 76.000 forme cadute”.
Già il 15 giugno Unipol Assicurazioni, grazie
all’intervento della Direzione Sinistri nella
persona dell’Ingegner Sergio Ginocchietti e
dei suoi collaboratori, stanziava le somme
necessarie per far fronte, con una prima anticipazione di denaro, ai danni provocati dal
sisma.
Iniziavano così le operazioni di recupero
delle forme, il ripristino di impianti, macchinari ed attrezzature, oltre alla messa in sicurezza dei magazzini e l’installazione delle
nuove scalere antisismiche. “Nel corso del
mese di ottobre – prosegue Rimondi – Unipol Assicurazioni ha liquidato il secondo anticipo di indennizzo in favore di Albalat, con
l’obiettivo di arrivare alla liquidazione totale
entro la fine dell’anno.”
Albalat è una società cooperativa agricola,
socia del Consorzio Granterre-Parmareggio,
che rappresenta una filiera unica nel settore
del Parmigiano Reggiano e nella produzione
del latte. Con 616 ettari di terreno in proprietà, la conduzione di oltre 1.700 capi ed
un caseificio che produce 35.000 forme di
Parmigiano Reggiano, Albalat opera nelle
province di Modena, Bologna, Reggio Emilia e Mantova e svolge la propria attività avvalendosi di oltre 40 dipendenti, operanti nel
centro zootecnico bovino “La Corte” a Cortile di Carpi e nel caseificio di Albareto.
Settori
Territori
REGGIO EMILIA
Grande partecipazione all’assemblea della cooperazione reggiana
E’ una voce forte quella che per la prima
volta alzano insieme le tre centrali cooperative (Agci, Confcooperative e Legacoop):
una voce che racconta di nuovi impegni
della cooperazione a favore del territorio,
ma anche dell’orgoglio legato ad un a storia, ad una identità, ad una funzione sociale
e ad un tasso di competitività che ha consentito alle 538 cooperative reggiane di resistere meglio alla crisi, di tutelare
l’occupazione e, in diversi settori, di continuare a crescere anche in questi anni. E’
un segnale importante quello lanciato dalle
tre organizzazioni cooperative, per la prima
volta riunite insieme nell’Assemblea unitaria che si è svolta il 30 novembre nella Cantina Albinea Canali di Reggio Emilia, gremita
di cooperatori, amministratori pubblici e
rappresentanti delle associazioni imprenditoriali reggiane.
Su tutto è emersa la consapevolezza dei
nuovi e straordinari impegni cui la cooperazione è chiamata per “traghettare il Paese –
ha detto Simona Caselli, presidente di Legacoop – da un’economia al servizio della
finanza verso un’economia al servizio della
persona”, puntando a nuove imprese e a
nuovo lavoro – ha sottolineato il presidente
di Confcooperative, Giuseppe Alai – nel
campo della energia, del digitale, della logistica di rete, della sanità leggera, e soprattutto nell’ambito della costruzione di un
nuovo sistema di welfare e di una vera
scienza economica di comunità che si fondi
sulla sussidiarietà tra pubblico e privato sociale”. L’Assemblea unitaria della cooperazione reggiana è stata anche organizzata
come significativa conclusione dell’Anno internazionale delle cooperative promosso
Imprese
Sondaggio
Territori
dall’Onu, a testimonianza di quanto venga
ritenuta importante la forma cooperativa per
uscire dall’attuale crisi economica e sociale.
“A Reggio Emilia – ha ricordato il presidente
di Agci, Mauro Veronesi – è iniziata con
l’Assemblea unitaria il cammino per la costruzione di quella Alleanza delle Cooperative che già si è realizzata a livello nazionale
come strumento di lavoro comune sulle
proposte e sulle istanze cooperative: un
movimento che, nel mondo conta un miliardo di soci (tre volte il numero degli azionisti delle spa), 2000 miliardi di dollari di
fatturato (se la cooperazione fosse una nazione, rappresenterebbe la nona potenza
economica mondiale) e 100 milioni di occupati (1.341.000 in Italia, con un +7,2%
contro il -1,2% registrato nel Paese)”.
I risultati, anche a Reggio Emilia, sono indiscutibilmente buoni, anche se vi sono settori (e in primo luogo l’edilizia) che pagano
comunque il costo della crisi. Superata la
stretta del 2009, quando si registrò un calo
del 2,3% del valore della produzione, il fatturato ha ripreso a crescere, con un
+8,43% nel 2009 e un ulteriore +5,3% nel
2011, portandosi così a 8,542 miliardi. La
peculiarità tutta reggiana emerge con evidenza dal raffronto con i dati nazionali: le
cooperative aderenti alle tre centrali contribuiscono per il 12% alla formazione del valore aggiunto provinciale (in Italia la quota
si attesta al 7,7%), mentre l’incidenza sull’occupazione (17.068 i lavoratori reggiani
nelle cooperative, il 61,7% dei quali rappresentato da donne) è pari al 7,3% rispetto
al 4,8% nazionale. Forte anche di queste
cifre, dalla cooperazione reggiana (autentica risorsa nella crisi e contro la crisi, come
l‘ha definita Carlo Borzaga, docente di Politica economica all’Università di Trento e
presidente di Euricse, partono ora nuovi impegni e sollecitazioni. Per le centrali cooperative è intanto intollerabile, soprattutto a
Reggio Emilia, che continui la pratica delle
gare al massimo, cui spesso si legano
anche fenomeni di criminalità organizzata,
così come è necessaria una più forte azione
di contrasto della illegalità e di lotta alle
false cooperative. E’ anche a fronte di queste situazioni che il sistema cooperativo –
invitato dal Sindaco Graziano Delrio a non
sottrarsi al “dovere di essere unito pur nelle
diversità, divenendo così soggetto di innovazione” – punta a nuovi obiettivi di effi-
Primo piano
Legacoop
16
cienza e competitività di mutualità interna
ed esperta, di superamento di anacronistici
approcci ideologici alla cooperazione.
“Oggi – sono state le conclusioni dell’Assemblea dei cooperatori reggiani – per la
responsabilità che ci compete nel produrre
reddito e distribuirlo equamente, per i nuovi
bisogni economici e sociali del territorio, per
aprire nuove vie di fiducia e solidarietà,
ancor più siamo chiamati a fare il massimo
possibile e non, come altrove accade, il minimo indispensabile”.
REGGIO EMILIA
versità di Modena e Reggio Emilia Luigi
Grasselli, è prevista l’introduzione di Simona Caselli, presidente di Legacoop. Seguirà “La cooperazione come modello di
innovazione”, una video-narrazione con
Roberto Grassi, di Generazioni Reggio
Emilia, e l’intervento di Roberta Trovarelli,
responsabile Promozione cooperativa di Legacoop Emilia-Romagna, sugli strumenti
per “Fare cooperativa “. Alle 17:00 ci saranno le testimonianze di quattro giovani
cooperatori di Manta Communications (Formazione e consulenza), Uniser cooperativa
sociale (Mobilità per l’apprendimento), Purple (Web marketing, SEO strategies, web
developer) Alfa Engineering (Servizi ingegneristici per l’industria petrolchimica).
Concluderanno l’incontro Chiara Migliorin, ufficio Legislazione del lavoro di Legacoop, e Matteo Pellegrini, ufficio
Promozione cooperativa di Legacoop, con
le indicazioni per aprire una cooperativa.
Il 10 dicembre Legacoop
incontra l’Università
Centro per bambini di strada grazie
a Boorea, Ambra e Coopservice
Il 10 dicembre 2012 è in programma un
importante appuntamento per la cooperazione reggiana: Legacoop Reggio Emilia e
Generazioni, il network dei giovani cooperatori di Legacoop, incontreranno gli studenti, laureati e docenti dell’Università.
“Fare impresa cooperativa: giovani, opportunità, innovazione”: è questo il tema dell’incontro, che vuole sensibilizzare i giovani
laureandi e laureati sul come fare impresa
cooperativa. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Università di Modena e
Reggio Emilia e con Er.Go. l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori, e si
terrà alle 15:30 nell’Aula 2 dell’Università
(ex Caserma Zucchi), in viale Allegri a Reggio Emilia.
“Non è un convegno, ci piacerebbe che
fosse una chiacchierata” spiegano i cooperatori di Generazioni. “Alcuni giovani cooperatori incontreranno giovani laureandi e
laureati dell’Università di Modena e Reggio
per parlare dell’impresa cooperativa: cos’è,
perché è una forma di impresa innovativa,
perché può rappresentare un’opportunità
per coloro che hanno voglia di riprendersi
la responsabilità del proprio futuro”.
Dopo il benvenuto del Prorettore dell’Uni-
“Il progetto comprendeva l’individuazione di
una centro di accoglienza per offrire una
opportunità di attenzioni umane, di sicurezza e di assistenza a circa 30 minori e
che potesse coniugare l’impe-gno risocializzante ed educativo con l’attenzione alle
esigenze primarie (salute, igiene, alimentazione, vestiario), senza però assumere la
connotazione coercitiva che potrebbe allontanare anziché coinvolgere i minori. Prevedeva inoltre - spiegano Mainardi, Bosi e
Zanchelli - che il municipio offrisse una
sede e le tre cooperative reggiane ne curassero la ristrutturazione sino alla completa
messa a disposizione per il servizio. Le cooperative hanno affidato sin dall’inizio il coordinamento degli interventi ed i rapporti
locali alla Gvc, un’importante ong impegnata nella cooperazione allo sviluppo con
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
sede a Bologna ed operativa da molti anni
in Argentina. In questi 2 anni le cooperative
hanno fortemente sostenuto questo progetto raccogliendo i 75.000 euro necessari
alla ristrutturazione e sviluppando un’ampia attenzione ai diritti dei bambini spesso
negati in tante parti del mondo”. Come ha
sostenuto Roberto Mainardi, presidente di
Ambra, nel discorso inaugurale “in questi
due anni in Italia le cooperative impegnate
nel progetto non hanno fatto una semplice
raccolta di fondi, ma hanno promosso l’idea
che nonostante la crisi che coinvolge fortemente anche l’Italia, si possa e anzi sia doveroso guardare al mondo dei diritti negati
ai bambini. Tanto più doveroso per noi cooperatori che riteniamo l’economia un percorso per rendere più giusta ed equa la vita
delle fasce più deboli della società ed in
particolare per sostenere i diritti e le opportunità per tutti. Mainardi ha concluso ricordando che “Ambra è disponibile a
sostenere tramite la formazione e la consulenza, il lavoro dell’equipe che inizierà sin
dal 26 novembre ad accogliere i minori
nella struttura” Anche Luca Bosi, intervenuto in rappresentanza di Boorea, ha ricordato le tante iniziative che hanno visto
partecipare varie migliaia di cittadini di Reggio e delle altre province ove operano le tre
cooperative, in cui la raccolta di fondi si è
unita alla consapevolezza che fare cooperazione significa puntare alla qualità della
vita delle persone e dei cittadini e che la
chiusura nazionalistica o peggio localistica
rende il mondo più fragile con il perpetuarsi
di ingiustizie come quella delle condizioni in
cui versano tantissimi minori in varie parti
del mondo.
Il Sindaco della città, Monica Fein, ha ringraziato i rappresentanti delle tre cooperative, unitamente alla senatrice italiana della
circoscrizione di Rosario, Mirella Giai, il
Console italiano Rosario Miccichè e la
coordinatrice di Gvc Lilli Marinello, per
l’importanza e la qualità del progetto realizzato; ha inoltre ricordato che Rosario è una
città in cui la presenza di italiani e discendenti di italiani è altissima e l’attenzione ai
diritti sociali ed alle politiche di solidarietà è
alta e costante e che grazie a questo centro sarà ancor più completa.
La manifestazione è proseguita con il taglio
dei nastri con i colori delle bandiere argentina ed italiana che sono nate proprio nelle
città di Rosario e di Reggio Emilia, con la vi-
Primo piano
Legacoop
17
sita ai locali ed infine con un brindisi offerto
dalla municipalità.
Una bella giornata: innanzitutto per i bambini di Rosario, ma anche per la cooperazione reggiana che rinnova anche con
questa iniziativa la propria tradizionale attenzione alla solidarietà che non si chiude
nei confini, ma punta invece a sostenere
l’idea di una società meno egoista e di relazioni tra le imprese, le persone e le istituzioni che, pur divise dagli oceani, possono
cooperare per il cambiamento ed il miglioramento della vita per tutti.
IMOLA
Ultimo evento delle
“Settimane della Sicurezza 2012”
Con l’ultimo evento che si è tenuto il 30 novembre, promosso dall’Associazione Tavolo
81 Imola, si è conclusa la dodicesima edizione delle “Settimane della Sicurezza
2012”.
Anche questa edizione, così come quella
dello scorso anno, è stata dedicata alla memoria di Albo Silvestrini, prematuramente
scomparso nel gennaio 2011 promotore
della nascita e dello sviluppo della Associazione.
Nella sala Assemblee della Cesi di Imola si
è parlato di “Terremoto: prevenzione e gestione dell’emergenza”
Il terremoto, che recentemente ha colpito
una vasta area della nostra Regione e territori particolarmente vocati all’industria, ha
rappresentato una drammatica novità. Il
convegno ed i relatori hanno affrontato queste problematiche partendo dal nostro territorio, ponendosi l’obiettivo di affrontare il
tema della conoscenza del grado di sicurezza degli stabilimenti produttivi insediati
nel Circondario Imolese, sia a livello generale, sia a livello del singolo fabbricato, per
fornire indicazioni su possibili percorsi di
miglioramento sismico. Infine è stato affrontato il tema della gestione di questo tipo
di emergenza aziendale, anche in questo
caso, per fornire indicazioni mirate e concrete, in quanto spesso invece trattata in
modo superficiale nel piano di evacuazione
aziendale e nei corsi di addestramento degli
addetti alle emergenze.
In precedenza , il 21 novembre, si è tenuta
la seconda iniziativa dedicata alle “Novità
Settori
Territori
normative per le aziende che occupano fino
a 10 lavoratori”.
Il convegno ha affrontato, con il contributo
di alcuni fra i massimi esperti del settore (in
particolare Lorenzo Fantini – Dirigente
Ministero Lavoro e delle Politiche Sociali e
redattore di molti provvedimenti), il tema
delle nuove procedure standardizzate per la
valutazione dei rischi, di prossima emanazione. Le aziende fino a 10 addetti a partire
dal 01/01/2013 non potranno più avvalersi
della possibilità di autocertificare l’avvenuta
valutazione dei rischi e dovranno utilizzare
tali nuove procedure standardizzate.
I vari relatori hanno illustrato la portata di
queste novità e cercato di offrire un sintetico ma concerto promemoria relativo agli
adempimenti per le piccole e piccolissime
imprese.
Infine il 16 novembre si è tenuta la prima
iniziativa incentrata su “Addestramento e
formazione dei lavoratori alla luce degli accordi Stato-Regioni”.
Nel convegno, partendo dagli accordi StatoRegioni che hanno regolamentato l’attività
di formazione e l’addestramento all’uso dei
macchinari industriali e dei cantieri edili,
sono stati illustrati i contenuti e la portata
di questi accordi e sono stati presentati altri
protocolli formativi, per fornire chiarimenti
in merito ai programmi che imprese e lavoratori debbono approntare.
Da sottolineare la comunicazione incentrata
sul ruolo degli Enti Paritetici e la presentazione del “Campo prove per un lavoro sicuro”, iniziativa promossa ad Imola dalla
società PiùSicurezza Srl.
Nello spirito del nuovo assetto dell’Associazione gli argomenti proposti ed analizzati
sono stati rivolti al mondo dell’edilizia, della
meccanica e di tutti gli altri settori produttivi.
Nelle prossime settimane gli atti di tutti i seminari saranno disponibili sul sito della Associazione Tavolo 81 Imola.
www.tavolo81imola.org
RIMINI
Convegno di Legacoop e Confcooperative su welfare e lavoro
Si è svolto il 30 novembre presso la Sala
Convegni dell’Azienda Agricola “Collina dei
Poeti” di Santarcangelo di Romagna, il Convegno “Cooperazione,Welfare e Lavoro”, or-
Imprese
Sondaggio
Territori
ganizzato da Legacoop e Confcooperative
della provincia di Rimini.
L’iniziativa unitaria delle Associazioni Cooperative riminesi si inserisce all’interno del più
ampio programma dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, a seguito della deliberazione delle Nazioni Unite che hanno
deliberato all’unanimità il riconoscimento del
“2012 Anno Internazionale delle Cooperative”.
Il Convegno è stato aperto dal saluto del Sindaco di Santarcangelo di Romagna Mauro
Morri che ha portato il saluto ai cooperatori
presenti a nome della città ospitante.
La relazione introduttiva di Massimo Coccia Presidente di Confcooperative Rimini ha
messo a punto le problematiche della difesa
del welfare e dei servizi e dei temi del lavoro
e della legalità, nel pesante quadro di crisi
economica che coinvolge il sistema produttivo e le stesse imprese cooperative, rimarcando le difficoltà derivanti dai tagli alla
finanza locale e dai provvedimenti restrittivi
del governo.
La relazione ha inoltre sottolineato l’impegno
profuso dalle imprese cooperative per difendere i livelli occupazionali, sottolineando le
pratiche di “buon lavoro” messe in atto dal
sistema cooperativo, rimarcando che nel territorio riminese l’85% dei lavoratori occupati
nelle cooperative hanno un contratto a tempo
indeterminato.
Coccia ha inoltre manifestato la preoccupazione per il sistema delle imprese, per le conseguenze derivanti dai ritardi di pagamento
delle pubbliche amministrazioni e dei pesanti
effetti che potranno derivare ai cittadini circa
i livelli di welfare e di qualità dei servizi ed
alla tenuta delle imprese se non verranno
modificate le decisioni governative in materia di tagli lineari e di spending review.
Al convegno ha portato il proprio contributo
il Prof. Mario Ricciardi, dell’Università di
Bologna, che ha approfondito le problematiche relative alla riforma del mercato del lavoro e dell’accordo sulla produttività.
Vincenzo Mannino, Segretario Generale
Confcooperative Nazionale, è intervenuto
sottolineando il valore della scelta dell’ACI
(Alleanza Cooperativa Italiana), approfondendo in particolare gli aspetti relativi a come
le cooperative hanno reagito per difendere
l’occupazione riducendo la redditività e, in alcuni casi, sacrificando anche parte del patri-
Primo piano
Legacoop
18
monio.
Giancalo Ciaroni Presidente Legacoop Rimini, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza delle relazioni unitarie intessute nel
territorio in questi anni, ribadendo la necessità di allargare l’iniziativa unitaria a tematiche quali la mutualità e procedendo nel
percorso di unificazione dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane.
L’intervento conclusivo è stato svolto da Giuliano Poletti, Presidente nazionale Legacoop, che ha sottolineato l’impegno dell’ACI
per favorire la partecipazione dei soci e dei
lavoratori alla vita dell’impresa realizzando
nuove forme di protagonismo sociale e creando le condizioni per aumentare le retribuzioni.
PESARO
“Realizzare un ambiente con lavoro
dignitoso e democratico”
“Legacoop investe nella moltitudine di cooperative per contribuire a realizzare un ambiente sempre più ricco di lavoro dignitoso,
di sviluppo sostenibile, responsabilità e partecipazione democratica”. E’ l’obiettivo che
si sono date le cooperative che aderiscono
nella provincia a Legacoop Marche, illustrato da Franco Alleruzzo, presidente del
Comitato provinciale Legacoop Pesaro Urbino, durante l’assemblea, dedicata al tema
“Cooperazione bene comune”, che si è
svolta nella Sala del Consiglio provinciale
“W.Pierangeli”. Nella provincia pesarese, le
cooperative di Legacoop sono 97, su un totale di 374, il 35% appartiene al settore
delle sociali, il 21% dei servizi, il 13% della
produzione lavoro, il 12% del consumo, seguite da agricoltura, pesca e abitazione. Un
panorama d’imprese che, grazie alla capacità di valorizzazione del capitale sociale
ma, soprattutto, umano, è riuscita ad affrontare la crisi, pur vivendo le stesse difficoltà delle altre aziende. Dal 2003 al 2011,
le coop provinciali hanno visto aumentare i
soci dai 46 mila ai 60.290, il valore della
produzione da 312 a 472 milioni di euro e
gli occupati da 2.622 a 3.468. “La fonte
prevalente della crisi per le nostre cooperative – ha spiegato Alleruzzo – è nei sistemi di governo e di capacità di
Settori
Territori
pianificazione ambientale e finanziaria”. Una
crisi che ha colpito di più l’edilizia, le costruzioni, l’agroindustria, i servizi e la cooperazione sociale e “da cui le cooperative –
ha aggiunto Alleruzzo - dovrebbero cercare
di uscire con strategie di crescita, anche
con acquisizioni, di ristrutturazione, di focalizzazione nel ‘core business’, la principale
attività aziendale, oltre a cercare nuovi mercati, anche esteri”. “E’ per questo – ha
detto Fabio Grossetti, responsabile Legacoop Pesaro Urbino -, che, contro la crisi,
vogliamo mettere al centro i progetti delle
nostre cooperative”. Un concetto rafforzato
da Mauro Angelini, presidente di Legacoop Marche, che ha sottolineato che “la
cooperazione viene spesso elogiata anche
come modello capace di affrontare la crisi.
E noi confermiamo che è vero ma l’obiettivo
che ci poniamo è quello di portare le nostre
capacità imprenditoriali, innovative, la nostra esperienza sui tavoli regionali dove
poter lavorare, insieme ai soggetti istituzionali, a progetti, come quelli presentati qui
oggi, con azioni e strumenti condivisi, legati
ai nostri valori e alla nostra identità, che
possano creare sviluppo e innovazione sui
territori”. I progetti presentati da Legacoop
Pesaro Urbino sono stati quelli della cooperazione sociale della Tiquarantuno B, di housing sociale di Cives, di turismo del
Consorzio Terre Alte, che punta a creare un
network per lo sviluppo sostenibile dell’Appenino, di Tkv, progetto innovativo creato tra
cooperative di abitanti e servizi, della Coomarpesca, che ha realizzato un connubio fra
le attività di pesca e di ristorazione, e di Indaco, un consorzio specializzato nelle attività d’internazionalizzazione.“Stando dentro
la crisi – ha affermato Giuliano Poletti,
presidente nazionale di Legacoop -, non si
può aspettare che passi. E, quindi, come
fanno anche qui le nostre cooperative, ben
vengano le idee perché dobbiamo continuare ad investire sul nostro futuro. Le cooperative, infatti, non sono imprese che si
fermano con il tempo, non hanno scadenza.
Dopo un cooperatore ne arriva un altro, che
porta avanti il progetto. In questo momento
è certamente difficile avere fiducia ma questo è uno dei compiti della cooperazione
perché solo resistere non può più bastare.
Bisogna pensare a cose in grande, ad azioni
che ci rendano parte del cambiamento ne-
Imprese
Sondaggio
Territori
cessario. Dobbiamo continuare a chiederci
come riposizionare le nostre cooperative
proseguendo ad immaginare cosa possono
fare per l’ambiente, la sostenibilità, per il benessere delle persone”. All’assemblea
hanno portato il proprio contributo Giovanni
Monti, vicepresidente Coop Adriatica, che
ha annunciato la prossima apertura il progetto di completamento di apertura di punti
vendita sul territorio pesarese, il presidente
della Provincia di Pesaro e Urbino, Matteo
Ricci, che ha sottolineato il valore della cooperazione sul territorio, Stefania De Regis,
Confindustria Pesaro Urbino, Simona
Ricci, segretaria provinciale Cgil Pesaro Urbino, e Camilla Fabbri, segretaria provinciale Cna Pesaro Urbino.
FANO
Coomarpesca, pronti a gestire
l’areafrastabularioeportoturistico
“L’impossibilità di usufruire del porto è
l’unico reale problema della pesca a Fano e,
per questo, il gruppo Coomarpesca si candida a gestire l’area fra lo stabulario e il
porto turistico in cui sarebbe possibile stoccare, almeno temporaneamente, i fanghi
del dragaggio del canale portuale, troppo
pericoloso da percorrere per tutte le nostre
imbarcazioni che sono costrette a stazionare altrove”. E’ la proposta che ha lanciato
il primo dicembre Marco Pezzolesi, direttore della Coomarpesca, in una conferenza
stampa che si è svolta nella sede del Pesceazzurro, il ristorante self-service gestito
dalla cooperativa di pescatori a Fano (Pu).
“Come gruppo, che comprende Coomarpesca, Consorzio Ittico Fanese, Appa-Associazione produttori pesca Adriatico,
Pesceazzurro – ha detto Pezzolesi, affiancato dal presidente della Cooperativa, Gabriele Cioccolini -, crediamo che il
dragaggio del porto fanese debba essere
risolto entro il 2013. Per questo, pur ringraziando per quanto fatto finora dal Co-
Primo piano
Legacoop
19
mune per risolvere la questione, chiediamo
che venga tolta la concessione demaniale ai
soggetti che dovevano gestire l’area, dove
dovevano realizzare nuovi progetti entro il
30 giugno 2011, cosa invece non fatta. Ad
oltre un anno dalla scadenza, e senza che
nessuno abbia controllato quello che doveva essere realizzato, noi ci candidiamo a
prendere in mano quell’area, a costruirvi
strutture complementari alle attività del
Mercato ittico, che già gestiamo tramite il
Consorzio Ittico Fanese, e a quelle del Pesceazzurro. Chiediamo che venga tolta la
concessione a chi ce l’ha ora e che venga
rimessa a bando a cui noi siamo pronti a
partecipare, a versare il canone annuale di
80 mila euro e a farli fruttare per il bene
dell’economia fanese”. Secondo Pezzolesi,
“nell’area che ha una superficie di 35 mila
metri quadrati, si troverà di certo una zona
di 2-3 mila metri quadrati necessaria a
stoccare temporaneamente 30 mila metri
cubi di fanghi che debbono ancora essere
asportati dal canale del porto”. La fruizione
del porto, ha aggiunto Pezzolesi, “permetterebbe di riportare a Fano le 12 barche volanti che si sono trasferite nel porto di
Ancona, la metà fanesi, la metà di Marotta
di Fano (Pu), specializzate nella cattura del
pesceazzurro, che già da sole occupano
un’ottantina di persone, ma anche d’incrementare la produttività di una zona oggi abbandonata a se stessa, che rappresenta un
pessimo biglietto da visita per chi arriva
nella nostra città. Il ritorno di queste volanti
a Fano, inoltre, permetterebbe anche l’incremento della vendita del pescato nel Mercato ittico fanese”. Simone Cecchettini,
responsabile regionale Lega Pesca Marche,
ha detto che, come associazione e come
cooperative fanesi di pesca, “siamo impegnati nei confronti della Regione Marche e
della ditta che ha vinto l’appalto per la sollecitare la realizzazione della cassa di colmata nel porto di Ancona, dove dovrebbero
essere stoccati, in via definitiva, i 70 mila
metri cubi di fanghi del dragaggio fanese”,
che comprendono anche quelli già stoccati
Settori
Territori
a Torrette di Fano (Pu), 10 mila metri cubi,
e nella stessa area portuale, pari a 5 mila
metri cubi. “Chiederemo, a breve – ha detto
Cecchettini -, un incontro con l’assessore
regionale ai Porti, Paolo Eusebi, e con la
stessa azienda vincitrice dell’appalto per
chiedere l’immediato avvio dei lavori”. Cecchettini ha, inoltre, sottolineato che “negli
altri porti marchigiani dove è stato fatto il
dragaggio, come nelle scorse settimane a
Senigallia (An), i fanghi sono stati stoccati,
anche se in via temporanea, all’interno del
porto stesso. Un esempio che può essere
seguito anche qui a Fano”. Del problema
del porto, si è anche parlato a margine del
pranzo sociale della Coomarpesca, che si è
svolto al Pesceazzurro. L’assessore comunale ai Lavori pubblici, Riccardo Severi,
ha ricordato “il primo intervento per il dragaggio, anche se non risolutivo” e ha confermato che il secondo dovrebbe avvenire a
maggio-giugno. L’assessore provinciale alla
Pesca marittima, Renato Claudio Minardi, presente insieme all’assessore provinciale al Lavoro, Massimo Seri, ha
parlato “della forza e della determinazione
della Coomarpesca, che ha saputo affrontare gravi momenti, come l’incendio del ristorante del 2010” mentre il presidente
dell’Assemblea legislativa delle Marche,
Vittoriano Solazzi, ha rimarcato “il valore
della Coomarpesca come emblema della
cooperazione, legata al valore del territorio
e della sua economia”.
Imprese
Sondaggio
Imprese
>> Coopfond
20
COOPFOND
>> Ccfs
>> Fondazione Barberini
Sospese le rate fino al 30 giugno
perlecooperativecolpitedalsisma
>> CPL Concordia
>> Abitcoop
>> Boorea
>> Coop Adriatica
>> Animazione Valdocco
>> Altromercato
>> Officina Eventi
>> Coop Consumatori Nordest
>> Coopselios
>> Coopservice
>> Qua.Dir
>> Cooperativa Lavoratori
Uniti Franco Basaglia
>> Sacmi
Primo piano
Legacoop
CCFS
Intervento a sostegno
delle cooperative terremotate
>> Coopsette
>> Cia-Conad
metterà a disposizione un plafond di 10 milioni a condizioni agevolate.
Stop alle rate fino al 30 giugno per le cooperative danneggiate in modo significativo
dal terremoto. Per tutte le altre che hanno
rapporti con Coopfond e risiedono nei comuni colpiti e che avevano comunque goduto della sospensione, dilazione fino a fine
marzo 2013 per saldare le rate scadute.
Una boccata d’ossigeno importante per le
cooperative del territorio colpito dal sisma.
Lo ha deciso il Consiglio d’amministrazione
di Coopfond, il Fondo mutualistico che sostiene i progetti di avvio, investimento e sviluppo delle imprese associate a Legacoop.
“Abbiamo voluto dare alle imprese – spiega
il direttore generale Aldo Soldi – un quadro
chiaro, oggi più che mai necessario per
operare in questa delicata fase della ricostruzione. Un intervento che per noi si aggiunge a nuovi finanziamenti agevolati per
le cooperative operanti nell’area grazie alle
convenzioni che abbiamo sottoscritto tra
fine estate e l’autunno con la Banca Popolare dell’Emilia-Romagna e con Unipol
Banca”.
A giugno Coopfond aveva immediatamente
provveduto a sospendere le rate che le cooperative con sede nei comuni colpiti dal terremoto avrebbero dovuto pagare per
rientrare da prestiti e da partecipazioni. Il
provvedimento riguardava 18 imprese, cinque delle quali hanno subito danni consistenti. Per queste ultime la sospensione si
estende fino al 30 giugno, mentre le altre
per versare le rate scadute tra giugno e dicembre 2012 avranno tempo fino al 31
marzo 2013.
Ma il sostegno di Coopfond, come accennato dal direttore generale, non si ferma
qui. Nella convenzione con la Banca Popolare dell’Emilia-Romagna è stato previsto
un plafond aggiuntivo di 15 milioni a favore
delle cooperative danneggiate dal terremoto
e un allungamento delle operazioni di due
anni, con ampliamento del preammortamento da 12 a 24 mesi. Grazie alla convenzione con Unipol Banca, invece, l’istituto
Settori
Territori
Dal Ccfs ancora un segnale tangibile del sostegno alle cooperative emiliane colpite dal
terremoto del maggio scorso. Dopo aver
dato corso alla sospensione delle rate dovute per il rientro dei finanziamenti erogati
fino al 31 marzo 2013, il Consorzio finanziario di Legacoop si impegna ad apportare
nuove risorse al sistema cooperativo nel
suo insieme e, nello specifico, alle cooperative terremotate, siglando accordi con Coopfond (il Fondo mutualistico di Legacoop),
Unipol e Bper.
Le due convenzioni sottoscritte, finalizzate
ed erogare finanziamenti ipotecari a medio
termine a tassi agevolati, prevedono la disponibilità di un plafond complessivo di 40
milioni di euro con Bper ed altri 25 milioni
con Unipol. In entrambi i casi una parte fino
a 15 milioni è riservata alle aziende terremotate alle quali verrà riconosciuta un’agevolazione superiore. Beneficiari delle
convenzioni sono le cooperative aderenti a
Legacoop.
FONDAZIONE BARBERINI
“La nostra Africa” per ricordare
Ivano Barberini
Il 20 dicembre, a Modena, alle ore 14.30,
presso il Baluardo della Cittadella (Piazza
Giovani di Tien an Men, 5) si terrà un incontro per discutere gli interventi e le atti-
Imprese
Sondaggio
Imprese
vità del movimento cooperativo per la costruzione e il rafforzamento dello sviluppo
sociale, economico e democratico dell’Africa e dei Paesi in via di sviluppo.
Interverranno:
Daniele Sitta, Assessore Comune di Modena
Lauro Lugli, Presidente Legacoop Modena
Tino Cesari, Presidente Coop Industria
Giorgio Riccioni, vice Presidente vicario
Fondazione Ivano Barberini
Mauro Giordani, Presidente Fondazione
Ivano Barberini
Gianni La Bella, Presidente Comunità di
Sant’Egidio
Fabrizio Battistelli, Presidente Archivio
Disarmo
Giuliano Poletti, Presidente Legacoop
Conduce Massimiliano Panarari, Editorialista de La Stampa
Durante l’incontro sarà distribuito «La nostra Africa», libro fotografico frutto del viaggio in Namibia di Luigi Riccioni.
COOPSETTE
Precisazione su notizie apparse
sui media
Pubblichiamo, di seguito, il testo di un comunicato stampa diffuso in data 30 novembre da Fabrizio Davoli, Presidente
Coopsette.
“A fronte di anticipazioni giornalistiche su
decisioni di competenza del Tribunale di
Reggio Emilia, in merito al ricorso al giudice
presentato contro Coopsette da un fornitore, siamo a esplicitare le informazioni disponibili sullo stato della vicenda e, più in
generale, sulle decisioni e gli orientamenti
della nostra Cooperativa.
L’azienda che ha proposto il ricorso predetto
vantava un credito di 52.000 euro nei confronti di un’impresa come la nostra, con
giro d’affari di centinaia di milioni, e non ha
fatto precedere tale istanza da nessuna diffida preliminare nei confronti di Coopsette.
Il Tribunale di Reggio Emilia ha deciso, sulla
base di tale istanza, di aprire una procedura
per verificare l’eventuale stato di insolvenza
della nostra Cooperativa. Appresa la notizia
dell’istanza del fornitore, Coopsette ha imPrimo piano
Legacoop
21
mediatamente provveduto a saldare il debito, con contestuale remissione dell’istanza da parte del fornitore stesso.
Nell’ambito della procedura, Coopsette ha
chiesto al Tribunale il tempo necessario
(qualche mese) per completare un piano organico e concreto a sostegno del proprio
obiettivo di salvaguardia e di rilancio dell’impresa. Non vi è ragione di credere che
una simile richiesta, del tutto congruente
con le esigenze della azienda e le azioni che
essa sta concretamente ponendo in essere,
non sia accolta dal Tribunale.
Questo, in estrema sintesi, è lo svolgimento
di una vicenda che, per il modo improprio
con cui è stata comunicata, ha destato
comprensibile allarme in Cooperativa e tra
tutti i partner aziendali, a partire dai fornitori.
Per quanto riguarda la più generale situazione aziendale, Coopsette, come tutte le
imprese posizionate sul mercato dell’immobiliare e degli appalti pubblici, soffre in
questa fase di una carenza temporanea di
liquidità, che ha comportato un allungamento nei tempi di pagamento dei propri
fornitori.
L’attuale contingente mancanza di liquidità
è essenzialmente dovuta alle difficoltà nello
smobilizzo di aree di proprietà e nella collocazione di opere oggetto di interventi immobiliari realizzati; al ritardo nel pagamento
di crediti di Coopsette accumulati nei confronti di diverse stazioni appaltanti per lo più
di natura pubblica; e, infine, alla progressiva riduzione dell’accesso a nuove linee di
credito da parte del sistema creditizio.
A fronte del proprio indebitamento, Coopsette dispone non solo di importanti crediti
e risorse materiali, ma soprattutto presenta
un patrimonio netto valutato da consulenti
indipendenti pari a circa 300 milioni di euro.
La solidità patrimoniale della Cooperativa è
quindi fuori discussione e il patrimonio è
certamente in grado di fare fronte a tutte le
obbligazioni sociali.
Per affrontare la temporanea crisi di liquidità, la Cooperativa ha messo in atto una
serie di decisioni tendenti a recuperare crediti, rendere liquide immobilizzazioni o partecipazioni
finanziarie,
ridurre
strutturalmente i costi aziendali e le conseguenti uscite finanziarie.
Nei confronti del sistema bancario, Coopsette ha avviato una serie di contatti per reSettori
Territori
perire nuova liquidità, a fronte di un preciso
piano definito con una primaria società di
consulenza di riconosciuta attendibilità.
La nostra Cooperativa è fermamente impegnata a raggiungere i propri obiettivi in un
quadro di normale operatività aziendale,
confidando anche nella collaborazione di
tutti i soggetti interessati.
Siamo fiduciosi sul percorso che abbiamo
intrapreso e riteniamo di poter ripristinare
una situazione di piena normalità aziendale
nei termini che saranno fissati dal Tribunale
di Reggio Emilia”.
CPL CONCORDIA
Oscar FERPI, la cooperativa
confermata tra i tre finalisti
Si è svolta lunedì 3 dicembre, nella sede di
Borsa Italiana, la Cerimonia della consegna
degli 8 Oscar di Bilancio 2011 e del Premio Speciale della Governance, il Premio
promosso e gestito da FERPI – Federazione
Relazioni Pubbliche Italiana. CPL CONCORDIA è stata confermata nella rosa dei 3 finalisti per l’assegnazione dell’Oscar di
Bilancio nella categoria “Società e Grandi
Imprese Non Quotate”, piazzandosi dietro
Sorgenia Spa, realtà decisamente più conosciuta a livello nazionale. Si tratta di un
riconoscimento di eccellenza, soprattutto in
questo momento di grande crisi non solo
economica, ma anche di fiducia che sta attraversando il Paese.
Nella motivazione riportata nel riconoscimento espresso dalla Giuria si legge infatti:
“Facilmente fruibile per i Soci e gli stakeholder in generale, il bilancio di esercizio e
consolidato fornisce ampie informazioni,
analisi dettagliate e rilevanti indicatori quantitativi extra-finanziari sull’andamento della
Imprese
Sondaggio
Imprese
società. Particolarmente apprezzabile l’informativa prospettica con la redazione dei
bilanci preventivi per il 2012, 2013 e 2014
e “il Bilancio di Sostenibilità 2011”, in cui
sono riportate utili informazioni sulla governance societaria e sulle performance sociali
e ambientali”.
Per l’azienda si tratta di una ulteriore conferma dopo la finale del 2010: “CPL CONCORDIA ha nuovamente raggiunto un
ottimo traguardo ottenendo la nomination
fra i tre finalisti nella categoria “Società &
Grandi Imprese non quotate”, ha sottolineato Massimo Continati, Direttore Amministrazione e Sistemi Informativi di CPL.
“Tale riconoscimento premia, ancora una
volta, la qualità e la tenacia dell’impegno
adottato dalle risorse della nostra cooperativa che, per la chiusura di questo Bilancio
hanno svolto un lavoro in condizioni estremamente precarie a causa degli eventi sismici che hanno colpito le nostre sedi
emiliane e che ci hanno imposto di lavorare
anche di sabato e domenica sotto le tettoie
solitamente adibite a copertura parcheggi,
esposti sia al caldo che alle intemperie.”
Grande soddisfazione è stata espressa dalla
Direzione della cooperativa per una nomination che pone in risalto la capacità di CPL
CONCORDIA di dare valore alla trasparenza
e alla profonda sensibilità sociale che dovrebbe essere un elemento caratterizzante
del movimento cooperativo. Trasparenza
che si traduce nella volontà di comunicare
l’essenza del proprio operato sia in termini
di commento ad azioni che hanno determinato un consuntivo, ma soprattutto che impatteranno sulle prospettive della società.
CIA-CONAD
Alzheimer, formazione all’accoglienza per 40 addetti
Un progetto pilota nazionale per formare gli
addetti dei supermercati a relazionarsi con
persone con disabilità, in particolare quelle
intellettive, e i malati di Alzheimer. Sono
quaranta gli addetti di CIA-Conad, prove-
Primo piano
Legacoop
22
nienti da 21 punti vendita di Forlì- Cesena
e Ravenna, che partecipano al progetto SuperMAN - Supermarkets Meet Accessibility
Needs (“I supermercati incontrano le esigenze di accessibilità”). L’obiettivo era formare il personale dei punti vendita a
migliorare le capacità di relazioni interpersonali, sostegno umano, disponibilità e sensibilità necessarie ad accogliere i clienti in
difficoltà.
I supermercati coinvolti a Forlì sono l’Ipermercato E. Leclerc-Conad, il Conad Stadium e il Conad Ravaldino; a Cesena il
Conad Superstore Montefiore, il Conad
Super Otto e il Conad Case Finali.
I partner sono europei: oltre all’Assessorato
al Welfare del Comune di Forlì e alla cooperativa sociale Kara Bobowski, sono infatti
coinvolte l’ente di formazione tedesco Bupnet, l’associazione francese Les Papillons
Blancs di Bergerac e il Distretto di Kassel in
Germania.
La sperimentazione italiana prende spunto
da un’esperienza nata in Francia nel 2007
per volontà di Unapei (Unione Nazionale di
Associazioni di genitori, di persone con disabilità mentale e dei loro amici), esportata
in Italia e Germania grazie al lavoro della
cooperativa Kara Bobowski, che gestisce
servizi socio-assistenziali ed educativi per
bambini e adulti disabili, e di Bupnet.
“Commercianti Indipendenti Associati (Cooperativa associata CONAD) - spiega Dario
Gaspari, dell’Assistenza Rete Cia-Conad,
ancora una volta si è impegnata in prima
linea nel sociale, accettando con convinzione la proposta di Kara Bobowski di aderire al progetto. Ma il valore aggiunto di
SuperMAN sta nel portare fin dentro ai nostri punti vendita l’attenzione alle problematiche della clientela con più difficoltà.
Siamo i primi in Italia e tra i primi in Europa
a formare i nostri addetti su queste tematiche: è un segno forte e concreto dei nostri
continui sforzi per la cura e l’attenzione
verso il cliente”.
“Accessibilità - chiarisce Simona Carloni,
responsabile comunicazione della Kara Bobowski - non vuol dire soltanto eliminazione
di barriere architettoniche, ma anche il
Settori
Territori
poter contare su accoglienza e ascolto adeguati: elementi chiave attorno ai quali il progetto SuperMAN è stato strutturato”.
L’iniziativa è finanziata con il supporto della
Commissione europea nell’ambito del programma Leonardo.
ABITCOOP
Premi di studio
Francesco Reggiani
Sette premi di studio da assegnarsi a giovani neolaureati soci o figli di soci della cooperativa. Il Consiglio di Amministrazione di
Abitcoop, la cooperativa provinciale di abitazione aderente a Legacoop Modena, ha
confermato anche per il 2013 la volontà di
ricordare un suo storico dirigente, Francesco Reggiani, con la istituzione di contributi finalizzati a premiare i risultati di studio
dei migliori giovani.
“L’ impegno nell’associazionismo sportivo
e sociale e nella diffusione dei valori che
rappresentano l’impronta del movimento
cooperativo modenese, la costante attenzione verso le problematiche giovanili – ha
detto il Presidente Abitcoop Lauro Lugli –
ci hanno convinto subito, all’indomani della
scomparsa di questo nostro stimato cooperatore, della opportunità di ricordare la
lezione di Francesco Reggiani con l’istituzione di borse di studio che incoraggino i
giovani laureati più promettenti, un’esigenza certamente più avvertita oggi poiché
si sono fatte più incerte le prospettive per
un loro rapido inserimento nel mondo del
lavoro”.
Per questa iniziativa Abitcoop ha deciso di
destinare una somma complessiva di
5.000 euro, che consentirà di premiare:
• 4 laureati di primo livello (triennali)
che riceveranno un assegno di
500,00 euro ciascuno;
• 3 laureati magistrali o specialistici
che riceveranno, invece, 1000,00 euro
ciascuno.
Ne potranno beneficiare tutti i laureati, di
tutte le classi di laurea, che abbiano ottenuto una valutazione non inferiore a
99/110, presso Università statali o riconosciute dallo Stato e abbiano conseguito il titolo tra il 1° luglio 2012 ed il 28 febbraio
2013, purché soci o figli di soci con iscriImprese
Sondaggio
Imprese
zione ad Abitcoop anteriore al 14 novembre 2012.
L’assegnazione dei premi verrà effettuata,
a giudizio inappellabile, da una Commissione nominata dal Consiglio di Amministrazione della cooperativa, che stilerà una
graduatoria di merito redatta sulla base
della valutazione dei requisiti di profitto.
La domanda di ammissione al concorso, redatta sul modulo predisposto da Abitcoop
reperibile sul sito della cooperativa
www.abitcoop.it e sottoscritta dall’interessato, dovrà essere presentata o fatta pervenire ad Abitcoop Soc. Coop. (Via
Nonantolana 520 – Modena) inderogabilmente entro il 31 marzo 2013.
Ulteriori richieste di informazioni e chiarimenti, per i quali comunque si rinvia alla
lettura integrale del bando, possono essere
rivolti direttamente alla cooperativa tramite
telefono 059/381411 o e-mail: [email protected]
BOOREA
Ancora un grande successo
per la Grande Cena
Ancora un grande successo per la Grande
Cena di Boorea. 800 persone - 700 commensali e un centinaio di volontari - si sono
ritrovate come da tradizione al Salone delle
Feste di Correggio per la Grande Cena di
Boorea finalizzata a sostenere quattro progetti di solidarietà, due per la prima volta rivolti al nostro territorio, nei comuni di Rolo e
Fabbrico pesantemente colpiti dal terremoto,
e due in Africa, in Madagascar e Burkina
Faso.
Perfino in un anno difficile per l’economia
reggiana e per una parte del sistema cooperativo come quello in corso, la solidarietà che
nasce dalla Grande Cena di Boorea non ha
dato segni di crisi. L’incasso complessivo è
stato di 22.000 euro, che saranno interamente destinati alla solidarietà. A questi
vanno aggiunti altri 12.216 euro che il 28
novembre Enercoop - il marchio per la distribuzione di carburanti nato in Emilia Romagna dall’alleanza tra Coop Consumatori
Nordest ed Energy Group Spa, azienda appartenente al Gruppo CCPL - per mano del
suo amministratore delegato Oberdan Conte,
del presidente di Coop Consumatori Nordest
Marco Pedroni e del presidente di Boorea
Primo piano
Legacoop
23
Ildo Cigarini, ha consegnato ai sindaci di
Rolo e Fabbrico Vanna Scaltriti e Luca
Parmiggiani. Boorea inoltre integrerà queste somme con una ulteriore donazione a favore della ricostruzione dell’asilo parrocchiale
di Finale Emilia.
Il successo della ormai classica iniziativa, che
si tiene ogni anno ininterrottamente dal
2000, è stato reso possibile grazie al lavoro
gratuito degli chef coinvolti, Arneo Nizzoli di
Villastrada, partner da sempre della Grande
Cena, Giovanna Guidetti della Osteria La Fefa
di Finale Emilia e Francesca Lo Russo, giovane chef fiorentina del ristorante “Terra di
Siena”. Decisivo inoltre come sempre l’apporto dei 70 volontari Auser che hanno servito ai tavoli, della Gnokkeria di San Martino
in Rio e delle rezdore e aiuti-cuoco del Salone delle Feste di Correggio.
Molte come sempre, insieme a centinaia di
cittadini e cooperatori, le autorità presenti.
Oltre al primo cittadino di Correggio Marzio
Iotti e ai già citati sindaci di Rolo e Fabbrico,
hanno partecipato il vicesindaco di San Martino in Rio Giuseppe Borri e il vicesindaco
di Quattro Castella Alberto Olmi, il presidente e il direttore del Museo Cervi Rossella
Cantoni e Paola Varesi.
Numerosi i rappresentanti del mondo delle
associazioni di categoria, delle imprese e
della cooperazione, come la presidente di
Legacoop Reggio Emilia Simona Caselli, il
presidente della Camera di Commercio Enrico Bini, l’amministratore delegato di Iren
Andrea Viero, il presidente e il direttore di Cna
Tristano Mussini e Fabio Bezzi, il segretario provinciale della Cgil
Guido Mora e il segretario della Cisl Margherita Salvioli, gli imprenditori Vando e
Deanna Veroni. Molto qualificata anche la
rappresentanza del mondo del volontariato,
dal presidente di Auser Sandro Morandi, al
presidente della Protezione Civile di Reggio
Emilia e vicepresidente di Auser Giorgio
Ballarini, alla presidente di Gvc Patrizia
Santillo, alla presidente e al vicepresidente
di Reggio Terzo Mondo Silvia Rota e don
Settori
Territori
Luciano Pirondini, a Roberto Soncini del
Centro Missionario Diocesano, al presidente
di Federconsumatori Giovanni Trisolini, al
presidente di DarVoce Umberto Bedogni,
ai volontari della Associazione La Pira.
Tra i politici, presenti il segretario provinciale
del Pd Roberto Ferrari, il consigliere regionale Roberta Mori e il segretario cittadino
Luca Vecchi, e Franco Ferretti di Sel. In
sala anche i principali esponenti della cooperazione locale, le cui aziende, a cominciare
da Cantine Riunite & Civ, Unipeg e Coop
Consumatori Nordest, da sempre rendono
possibile la Grande Cena con la fornitura di
vino, carne e vettovaglie e mobilitando centinaia di soci e lavoratori.
COOP ADRIATICA
“Un fior fiore di colazione”
all’ipercoop Lungo Savio di Cesena
Iniziare la giornata in modo sano, con il meglio della produzione gastronomica dei prodotti a marchio Coop: con un “Un Fior Fiore
di colazione”. È il titolo dell’incontro, a ingresso libero, che si terrà sabato 10 dicembre alle 10 all’ipercoop Lungo Savio, in
via Jemolo 110, a Cesena. A illustrare l’eccellenza, la tipicità della produzione e anche
l’originalità delle ricette di questa linea di
prodotti Coop saranno i rappresentanti dei
soci di Forlì-Cesena, il presidente del Distretto Veronica Bridi e di Zona Marcello
Strada, e il responsabile commerciale Food
di Coop Industria Alberto Bordoni. Al termine dell’appuntamento sarà offerta una
degustazione di prodotti dolci della gamma
Fior Fiore Coop.
Questa linea raggruppa infatti un’ampia
scelta di prodotti che si distinguono per
l’eccellenza, la tipicità della produzione, la
provenienza geografica definita e l’originalità delle ricette. Una gamma di oltre 177
articoli proposti a prezzi sostenibili, che percorre i sapori di tutta la Penisola: dal prosciutto di Modena Dop 20 mesi, al pecorino
di Farindola, allo strudel di mele del Trentino alla cioccolata di Modica. Il meglio della
cultura gastronomica Fior Fiore Coop, è
anche nel più italiano dei riti quotidiani: il
caffè. Da ottobre è arrivata nei negozi della
Cooperativa la nuova “Espresso-pro”, il kit
composto da una macchina per espresso
italiana al 100% -dalla tecnologia all’asImprese
Sondaggio
Imprese
semblaggio dei componenti, al design- ed
una gamma di 63 capsule assortite per
scoprire le nove diverse varianti di miscela
Fior Fiore. La novità della proposta di Coop,
con la macchina “Espresso-pro” è anche
nel ridotto impatto ambientale: rimosso il sigillo superiore, le capsule espresso sono
progettate per gettare il fondo del caffè
nella raccolta dell’organico, facilitandone la
raccolta differenziata.
Da dicembre, inoltre, per chi ha la passione
di cucinare o cercare ricette diverse dal solito, anche all’ ipercoop Lungo Savio, è disponibile, all’ingresso e al reparto
gastronomia, la nuova rivista “Fior Fiore in
cucina”. Ogni mese a solo un euro, 100 pagine da sfogliare e tante ricette gustose sia
semplici che elaborate, con suggerimenti
utili, per aggiungere un pizzico di originalità
anche al menù quotidiano.
ANIMAZIONE VALDOCCO
Il 10 dicembre a Spazzi (TO) presentazione del nuovo calendario
Il 10 dicembre alle ore 18.00 presso Spazzi,
in via Virle 21 a Torino, avrà luogo la presentazione ufficiale del Calendario 2013 della
Cooperativa Animazione Valdocco.
Per la prima volta, filo conduttore del calendario saranno dodici racconti scritti da Gian
Luca Favetto e composti da tante parole
quanti i giorni di ogni mese.
“Trecentosessantacinque parole...” scritte
per l’occasione da Gianluca Favetto: “ una
ogni giorno, per dodici mesi. Ogni mese una
persona, una storia...”. Protagonisti dell’evento saranno le persone che incontriamo
nel nostro lavoro e che leggeranno per noi le
dodici storie. Condotto da Paolo Verri, l’incontro vedrà la partecipazione dello scrittore
Gian Luca Favetto. Ad ascoltare le storie
Paolo Petrucci, presidente della Cooperativa Animazione Valdocco insieme ad autorità, committenti del territorio in cui vivono i
lettori e rappresentanti dei nostri principali
stakeholder.
Il calendario è lo strumento con cui i soci
della cooperativa fanno da sempre gli auguri
per un felice anno nuovo a tutti coloro che
incontrano nel corso delle attività, e, per il secondo anno, verrà distribuito gratuitamente
nei territori in cui la cooperativa opera. ReaPrimo piano
Legacoop
24
lizzato con il coordinamento di Beppe Quaglia, l’intervento grafico di Leandro Agostini e
la stampa di A4 Servizi Grafici.
La Cooperativa Animazione Valdocco è una
cooperativa sociale presente in Piemonte dal
1980. Oltre mille e cinquecento soci, educatori, operatori socio-sanitari, infermieri, animatori che lavorano nel sociale per il
benessere delle comunità locali: una realtà
radicata tra la gente e nei territori in cui
opera.
ALTROMERCATO
Arrivano dalla Calabria
le clementine “Solidale Italiano”
A partire da dicembre è possibile acquistare
in esclusiva nelle Botteghe Altromercato le
clementine biologiche, distribuite con il
marchio Solidale Italiano Altromercato.
Le clementine, come le arance che invece
saranno disponibili da gennaio, sono coltivate secondo i metodi dell’agricoltura biologica, sulle terre gestite dal Consorzio Goel,
con l’obiettivo di combattere la disoccupazione e promuovere il cambiamento socioeconomico della Locride e della Calabria.
Con il marchio Solidale Italiano Altromercato, la maggiore organizzazione di commercio equo e solidale commercializza
prodotti alimentari di alta qualità e origine
italiana, provenienti da realtà come ad
esempio le economie carcerarie e le terre
confiscate alla mafia.
Il connubio tra Altromercato e Goel Bio
Settori
Territori
nasce per valorizzare un modello economico agricolo, basato sul rispetto dell’uomo
e dell’ambiente, anche in Calabria, in un
contesto dove la presenza dell’ndrangheta
rimane molto forte soprattutto in ambito
agricolo, deprimendo in modo sistematico
la voglia e la possibilità di sviluppo economico e sociale.
Nuovo look per i caffè
Monorigine
I caffè Monorigine Altromercato si rinnovano e
tornano sugli scaffali delle
Botteghe con un nuovo
pack in grado di valorizzarne al meglio la grande
qualità. La linea per moka
si compone esclusivamente di caffè 100% arabica, provenienti da 4
Paesi che vantano una
lunga tradizione nella coltivazione di questo
prezioso frutto. Con i suoi Monorigine, Altromercato offre la possibilità di assaporare
ciascun caffè in purezza, godendo delle peculiarità che ogni regione di provenienza
dona a questa pianta, proprio come avviene
nei più grandi cru.
L’Etiopia vanta un’eccezionale aromaticità
dai toni fruttati, esclusiva dell’arabica della
regione di Sidamo, che si fonde ad una
buona corposità, in un perfetto equilibrio di
aroma e gusto. Questo caffè viene coltivato
dagli agricoltori di Sidama Coffee Farmers
Cooperative Union, un’organizzazione fair
trade che fornisce ai suoi associati assistenza tecnica, servizi di magazzino, finanziamento, formazione ed istruzione.
(Pacchetto da 250g - € 4,44).
Il Nicaragua si distingue per la leggera acidità e le fresche note aromatiche, tipiche
della regione di Jinotega, a cui coniuga
buona dolcezza e corposità. E’ prodotto da
Cecocafen (Central de Cooperativas Cafetaleras del Norte), che riunisce 1900 piccoli
produttori che coltivano caffè arabica in altura con metodi biologici e curano la loro
finca come fosse un giardino, crescendo insieme al caffè altre colture per la sussistenza della famiglia. (Pacchetto da 250g € 4,44).
Il Messico esprime intense componenti
Imprese
Sondaggio
Imprese
aromatiche, corpo ben strutturato, gusto
deciso e una desinenza di cioccolato
amaro. Viene coltivato dai contadini della
cooperativa Uciri (Union de las Comunidades Indigenas de la Region del Istmo) che
ha sede nella regione di Oaxaca, dove, sin
dal 1983, gestisce in maniera comunitaria
la terra, che secondo la tradizione è Pacha
Mama, la grande madre che ci è data in
prestito dai nostri figli. (Pacchetto da 250g
- € 4,44).
Il Dominicana è il fiore all’occhiello di Altromercato in quanto è un 100% arabica
raccolto, tostato, macinato e confezionato
interamente nel Paese di origine da Cooprocasine, un’organizzazione che garantisce accesso diretto al mercato a circa 500
piccoli produttori di caffè della Sierra de
Neyba, tutelandoli dalle speculazioni degli
intermediari. Lo spostamento della filiera al
Sud del mondo garantisce un maggior valore aggiunto al produttore, che in tal modo
può beneficiare anche dell’utile che risulta
dai processi di lavorazione e confezionamento. La confezione morbida permette di
preservare la fragranza del caffè grazie alla
speciale valvola salva-aroma. (Pacchetto
da 250g - € 3,95).
Alla linea per moka si aggiunge il Tanzania, un caffè solubile bio, anch’esso una
monorigine composta da arabica e robusta,
provenienti da KCU (Kagera Co-operative
Union), nata nel 1950. Oggi questa organizzazione coinvolge quasi 60.000 piccoli
coltivatori della regione di Kagera nel Nord
Ovest della Tanzania. (Vasetto da 100g - €
4,30).
Tante informazioni sul tuo caffè
Le confezioni del nuovo caffè sono state
studiate per informare al meglio i propri
consumatori sul prodotto da essi scelto. In
particolare sul pacchetto essi potranno leggere il grado di macinatura, la composizione della miscela e le origini della materia
prima, il grado di tostatura, il tenore di caffeina e il profilo sensoriale. Oltre a queste
informazioni, Altromercato sulle proprie
confezioni offre utili consigli per la preparazione e la conservazione del caffè. Infine attraverso un QR code, il consumatore avrà
la possibilità di approfondire le storie dei
coltivatori che si prendono cura del suo
caffè direttamente sul loro smartphone.
La sostenibilità anche nell’imballo
Tutte le confezioni di caffè Altromercato
sono realizzate in materiale plastico e non in
Primo piano
Legacoop
25
alluminio. Altromercato è stato il primo ad
utilizzare questo tipo di pack che fa sì che
tutte le confezioni di
caffè Altromercato siano “solidali con l’ambiente” perché non vanno buttate nel secco
indifferenziato ma possono
essere raccolte con la
plastica. Questo vale sia
per i pacchetti sottovuoto,
sia per le buste con la valvola, sia per gli incarti delle
cialde.
OFFICINE EVENTI
Nasce un brand
per l’organizzazione di eventi
Negli ultimi anni gli eventi hanno assunto
un peso sempre maggiore nelle strategie di
marketing, diventando lo strumento di comunicazione che meglio si adatta alle esigenze di imprese, enti e privati per parlare
e far parlare di sé. Organizzare un evento
in cui nulla sia lasciato al caso significa
poter contare su una struttura in grado di
seguire l’intero processo organizzativo. Proprio per rispondere a questa esigenza
nasce Officina Eventi, brand specializzato in
organizzazione di eventi promosso dal Consorzio Quarantacinque e da otto cooperative del territorio reggiano: Augeo, Camelot,
CIR food, Giolli, Lo Stradello, Zora, L’Olmo,
ReSearch e ARS/Archeosistemi. E’ un progetto particolarmente interessante perché
le protagoniste sono prevalentemente cooperative sociali, alcune delle quali svolgono
anche attività di inserimento lavorativo di
persone svantaggiate.
Officina Eventi è stata presentata oggi nella
sede di Legacoop, con la presenza dei dirigenti del Consorzio Quarantacinque, della
presidente di Legacoop Simona Caselli, e
delle cooperative che hanno dato vita al
progetto.
Mettendo in gioco partnership strategiche
e una fitta rete di rapporti commerciali con
Settori
Territori
i migliori operatori della regione, Officina
Eventi si propone ai committenti come
unico referente per la gestione dell’intero
processo organizzativo, dal concept alla
realizzazione dell’evento, passando per la
ricerca della location, il catering e la produzione di materiale informativo.
Lo staff eterogeneo di professionisti è in
grado di garantire l’eccellenza in ogni settore e al contempo un’organizzazione flessibile che consente di curare tutti i dettagli
e rispondere al meglio alle esigenze del
committente. Grazie a meccanismi efficienti, gestione ottimizzata dei budget e impeccabilità del servizio, Officina Eventi
diventa un esempio di come il “fare rete”
sia la strada per garantire ad aziende, enti
e privati servizi personalizzati e di qualità.
COOP CONSUMATORI NORDEST
Al via la campagna informativa
sull’acqua
Sbarca anche nei punti di vendita di Coop
Consumatori Nordest la campagna informativa “Sull’acqua il massimo della trasparenza”, promossa a livello nazionale da
Coop Italia e da Federutility, la federazione
delle imprese energetiche e idriche. L’iniziativa è stata presentata il 21 novembre
2012 all’Ipercoop Ariosto da Marco Pedroni, Presidente di Coop Nordest e Eugenio Bertolini, Direttore Operativo di Iren
Emilia.
Nei 37 punti vendita di Coop Nordest saranno esposte le tabelle con i parametri
sulla qualità dell’acqua “di casa” e saranno
distribuiti opuscoli descrittivi del significato
di ciascun parametro insieme al materiale
del Gruppo Iren. I soci e consumatori, nei
supermercati e ipermercati Coop, potranno
visionare una scheda informativa con le caratteristiche chimiche e fisiche dell’acqua
del rubinetto, in modo da effettuare una
scelta ancora più consapevole. I parametri
saranno periodicamente aggiornati dal
Gruppo Iren. Una nuova importante iniziativa per Coop che sul tema dell’uso corretto
e consapevole dell’acqua, aveva lanciato
alla fine del 2010 la grande campagna consumerista “Acqua di Casa Mia” volta a promuovere verso i cittadini il consumo
dell’acqua del rubinetto o di acque minerali
provenienti da fonti vicine come scelte razio-
Imprese
Sondaggio
Imprese
nali per contenere i costi ambientali che gravitano intorno al mercato dell’acqua in bottiglia.
Sulla sua strada Coop Nordest ha incrociato
il Gruppo Iren, da tempo impegnato in campagne di sensibilizzazione e iniziative didattiche per la riduzione dei consumi domestici e
per la comprensione del ciclo idrico integrato,
tra le quali citiamo i 51 distributori di acqua di
rete gratuita naturale, refrigerata e frizzante e
i parametri di qualità consultabili on line e inseriti nelle bollette del servizio idrico.
“La nuova campagna sull’acqua – ha precisato Marco Pedroni, presidente di Coop Nordest – è per Coop la fase finale di un
cammino informativo che ha visto i nostri soci
e consumatori destinatari di molte informazioni su questa importante risorsa. Promuovere fra i consumatori uno stile di consumo
consapevole è uno dei nostri obiettivi. Dalle
etichette ricche di informazioni dei prodotti a
marchio Coop, agli incontri di educazioni al
consumo consapevole, fino alla campagna
per le acque il nostro è un impegno costante.
L’attenzione poi per l’ambiente si rinnova in
Coop da oltre quindici anni: sia nello sviluppo
della rete dei punti vendita che nelle politiche
del prodotto a marchio, per il risparmio dell’energia e delle emissioni di CO2. La prima
campagna consumerista di Coop risale al
1984 per eliminare o comunque ridurre fortemente i fosfati nei detersivi”. Eugenio Bertolini - Direttore Operativo di Iren Emilia – ha
dichiarato “crediamo che questa iniziativa sia
particolarmente significativa perché offre ai
cittadini una ulteriore opportunità per valutare
la qualità dell’acqua che arriva dai rubinetti.
Dietro ci sta il nostro lavoro fatto di attenzione
all’ambiente quando si tratta di captarla e di
depurarla e di attenzione alla qualità e alla sicurezza quando la distribuiamo. Il territorio di
Reggio Emilia può vantare ottimi risultati nelle
pratiche gestionali e nella tutela della risorsa.
Il successo che stanno avendo i distributori di
acqua pubblica e il crescente favore tra i cittadini verso l’acqua del rubinetto sono le migliori prove che abbiamo lavorato bene in
questi anni”.
Durante la conferenza stampa nazionale di
presentazione dell’iniziativa, svoltasi il 16 novembre a Roma, Luca Lucentini, direttore del
Reparto Igiene delle Acque Interne dell’Istituto Superiore di Sanità, ha sottolineato che
“in accordo con l’attuale politica dell’Unione
Europea sulle acque, garantire adeguati stru-
Primo piano
Legacoop
26
menti di conoscenza sul complesso di azioni
che presiedono alla qualità delle acque destinate al consumo umano nel territorio, e informare, attraverso una comunicazione
bidirezionale, i consumatori sulle caratteristiche di qualità delle “proprie” acque, è la base
per consentire decisioni consapevoli ed incentivare utilizzi equilibrati e sostenibili delle
risorse idriche, a difesa e valorizzazione di
questo bene insostituibile, che è l’acqua.” Ricordiamo che secondo il Rapporto Ambiente
Italia 2012 di Legambiente – in Italia vengono
prodotti 12 miliardi di litri di acque imbottigliate, che prevedono l’utilizzo di oltre 350
mila tonnellate di PET, e l’emissione di quasi
un milione di tonnellate di CO2.
Sono 9 i parametri pubblicati nella “Lista della
Trasparenza”, la tabella informativa che sarà
esposta in ciascuno dei punti vendita che
aderisce all’iniziativa e che sarà aggiornata
periodicamente a cura del Gruppo Iren. Per
ciascun parametro vengono presentati i limiti
previsti dalla legge ed il valore analizzato nel
territorio di pertinenza. I parametri, individuati
come significativi dal punto di vista chimicofisico, in accordo con gli orientamenti dell’Istituto Superiore di Sanità, sono:
concentrazione ioni idrogeno, cloruri, ammonio, nitrati, nitriti, residuo secco a 180°, du
rezza, fluoruri e sodio.
La qualità dell’acqua destinata al consumo
umano, disciplinata dal D.lgs 31/2001, prevede controlli interni a cura del Gestore e controlli esterni a cura delle Autorità sanitarie, ben
oltre i 9 parametri qui riportati. I risultati dei
controlli (conservati per almeno 5 anni) sono
trasmessi alle Regioni e al Ministero della Sanità.
COOPSELIOS
Due eventi per l’inaugurazione
della nuova sede in Via Gramsci
cia di Reggio Emilia.
“È questo il senso che abbiamo voluto dare
ad un’inaugurazione - ha detto Guido Saccardi, presidente di Coopselios - che, purtroppo, si colloca nel pieno di una pesante
crisi economica e in un momento in cui il welfare è particolarmente minacciato dalla mancanza di fondi pubblici e dalla riduzione della
capacità di spesa delle famiglie. A farne le
spese, come sempre, i più deboli, le donne e
gli uomini che vedono lesi i loro stessi diritti
alla salute, al benessere, al pieno esercizio di
una cittadinanza attiva. In questo panorama
sociale e politico Coopselios intende rilanciare
la centralità del welfare e dei diritti, proponendo, in risposta alla crisi, nuove soluzioni
in ambito familiare, aziendale, comunitario.
Quella del 14 e 15 novembre vuole essere
infatti non solo l’inaugurazione di una nuova
sede di lavoro, ma un ulteriore momento di
riflessione sul welfare come ambito privilegiato di sviluppo sociale ed economico del
nostro Paese”.
Il 14 novembre c’è stato il taglio della nuova
sede, situata in un moderno palazzo di via
Gramsci, a cui è seguita la visita agli uffici,
con la presenza di Giuliano Poletti, presidente Nazionale Legacoop, Paola Menetti,
presidente Nazionale Legacoopsociali, Matteo Sassi, Assessore alle Politiche sociali,
Lavoro e Salute del Comune di Reggio Emilia. Presenti numerosi rappresentanti di cooperative e di enti pubblici. E’ poi seguita una
esibizione canora del Coro Mundura di Montalto (RE).
Il 15 novembre, nell’Auditorium del Centro
Malaguzzi, si è svolto un incontro con Paolo
Crepet sul tema “Memorie, saperi, valori. L’intergenerazionalità come strategia educativa.”
Ha introdotto Simona Caselli, presidente di
Legacoop Reggio Emilia. Durante la serata
sono stati raccolti fondi per la ricostruzione
della Scuola di Musica di Reggiolo, danneggiata dal terremoto di maggio.
Per l’inaugurazione della sua nuova sede di
via Gramsci, la cooperativa sociale Coopselios
ha organizzato il 14 e 15 novembre due importanti eventi. Due giornate per festeggiare
con i lavoratori, i più importanti interlocutori
sul territorio, la cittadinanza e tutti coloro che
hanno contribuito a rendere la cooperativa
una importante e solida realtà che ad oggi
riesce a garantire un lavoro stabile a oltre
2.800 persone di cui quasi 1.000 in provin-
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
COOPSERVICE
Partecipazione al Forum Risk
Management in Sanità di Arezzo
Al Forum Risk Management in Sanità di
Arezzo, il più importante appuntamento in
Italia sulle tecnologie applicate alla sicurezza del paziente, ambiente e salute, Coopservice ha presentato le proprie
proposte per contribuire a fare uscire la
sanità pubblica dall’impasse in cui si è venuta a trovare in conseguenza della spending review e delle successive misure di
contenimento della spesa sanitaria. Coopservice, leader nella fornitura di servizi integrati alle imprese e alle comunità, è già
oggi pronta a farsi carico della gestione di
altri servizi, in aggiunta a quelli tradizionalmente esternalizzati, e anche di funzioni
organizzative che l’ente pubblico non è più
in grado di garantire per effetto dei tagli
diretti alla sanità. L’aumento dei volumi dei
servizi gestiti consente di garantire qualità
e la messa in campo di una strategia,
quella della co-progettazione, alternativa a
quella dei semplici tagli lineari.
“All’ente pubblico – afferma Michele Magagna, direttore commerciale di Coopservice – chiediamo di favorire questo
processo che, a differenza dei semplici
tagli lineari, porta risparmi senza intaccare
la qualità. Per poter garantire buoni servizi
abbiamo bisogno di maggiori volumi. Ad
Arezzo abbiamo anche ribadito alle
aziende sanitarie pubbliche che occorre
diffidare da alcune offerte economiche non
sostenibili, perché non garantiscono dai rischi mentre in questo settore la sicurezza
è fondamentale perché ci va di mezzo la
salute delle persone”. In questa situazione,
Coopservice intende giocare un ruolo attivo, con l’obiettivo di mantenere margini a
fatturato anche in una fase di pesanti tagli,
grazie ad una potenziata struttura commerciale, trasversale alle linee di servizi e
ai territori. Una struttura che incorpora al
proprio interno anche la funzione Ricerca&Sviluppo che ha il compito di progettare nuovi servizi globali per i clienti
Primo piano
Legacoop
27
mettendo al centro delle proposte la continua innovazione sui temi ambientali.
QUA.DIR
“Aperitivo con il futuro” con
l’economista Francesco Daveri
Il secondo incontro di “Aperitivo con il futuro”, organizzato da Qua.Dir. si terrà il 12
dicembre dalle 18:00 alle 19:30 allo Spazio Gerra, in piazza XXV Aprile 2 a Reggio
Emilia. Protagonista dell’incontro sarà
Francesco Daveri con un intervento di
“lettura live delle notizie”.
Daveri è ordinario di Politica Economica all’Università di Parma. Scrive su Il Sole 24
Ore. E’ coautore, con Federico Rampini e
Carlo De Benedetti del libro “Centomila
punture di spillo. Come l’Italia può tornare a
correre”, edito da Mondadori.
COOPERATIVA LAVORATORI UNITI
FRANCO BASAGLIA
La cooperativa compie 40 anni:
si festeggia il 17 dicembre
Cooperativa Lavoratori Uniti Franco Basaglia festeggerà il 40° compleanno con un
brindisi lunedì 17 dicembre dalle ore
18.00, presso il foyer del Teatro Lirico
Giuseppe Verdi a Trieste
Dicembre 1972, nell’Ospedale Psichiatrico
di Trieste nasce la prima cooperativa sociale d’Europa: la CLU. Tra i soci fondatori
gli internati e la maggioranza nei manicomi
non aveva diritti civili. Far riconoscere un
diritto a un salario equo per una vita indipendente è stato il grande ostacolo che è
Settori
Territori
stato superato nascendo.
Dicembre 2012 l’ampio processo di liberazione e riconoscimento dei diritti di cittadinanza aperto da Franco Basaglia è
ancora fragile. Oggi siamo un’impresa orgogliosa di una professionalità costruita e
difesa con tenacia in questi lunghi anni. La
CLUFBasaglia persegue gli stessi obiettivi
di democrazia mutualità e contrasto all’ineguaglianza che l’hanno fondata: affermiamo il valore delle diversità per esigere
l’universalità dei diritti.
SACMI
Donata pressa a iniezione all’Istituto Tecnico Einaudi di Correggio
Una pressa ad iniezione “full electric” da 70
tonnellate, strumento indispensabile per
l’attività di laboratorio nell’ambito del nuovissimo corso in Tecnologie delle materie
plastiche, attivato dall’Istituto tecnico statale “Einaudi” di Correggio provincia di Reggio Emilia. Progettata e prodotta da Negri
Bossi – l’azienda del Gruppo Sacmi specializzata nel business della lavorazione
delle materie termoplastiche – è stata acquistata da Sacmi Imola e donata a un Istituto da sempre attento alle esigenze del
tessuto produttivo
Grazie alla donazione – frutto della collaborazione tra Sacmi e l’Associazione Industriali di Reggio Emilia – l’Istituto completa
così la propria offerta formativa nell’ambito
del corso triennale in “Meccanica e Meccatronica”, che si propone di formare professionalità a tutto tondo capaci di misurarsi
con le tecnologie della lavorazione delle
materie plastiche integrandole con competenze avanzate di progettazione meccanica.
Il nuovo corso in Tecnologie delle materie
plastiche rappresenta anche il punto d’arrivo di un progetto specifico di approfondimento, avviato già nel 2009, con il supporto
del “Gruppo Gomma Materie Plastiche” di
Industriali di Reggio Emilia e la partecipazione di diverse imprese locali.
Imprese
Sondaggio
Note Brevi
28
CENTRO STUDI LEGACOOP
Elementi rilevanti
1) Le 816 medie cooperative analizzate nel
2011 hanno continuato a crescere in termini di valore della produzione (+5,9%) e di
occupati (+2,3%). Rispetto al 2007 il valore
della produzione aumenta del 20,5% e l’occupazione del 18,8%. Questa crescita è
stata trainata dalla cooperazione sociale
(+42%) e dal comparto agroalimentare
(+27%).
2) In termini di redditività le medie cooperative
hanno complessivamente risentito del difficile periodo 2007-2011, con un calo del
reddito operativo (-45%) e del risultato
d’esercizio (-152%). Inoltre per la prima
volta si riscontra nel 2011 un risultato
d’esercizio aggregato negativo.
3) All’interno dei singoli settori, la cooperazione
sociale e il settore agroalimentare sono gli
unici a presentare una redditività della gestione caratteristica complessivamente in
aumento rispetto al 2007, grazie alla ripresa
avvenuta nell’ultimo biennio. Questi due settori, inoltre, mostrano a fine 2011 risultati
d’esercizio positivi particolarmente significativi.
4) Particolarmente difficile appare la situazione
del comparto industriale e della distribuzione, che nel periodo rimangono tendenzialmente stabili nel volume d’affari e
nell’occupazione ma mostrano un vistoso ridimensionamento nella redditività, soprattutto nell’ultimo biennio.
Le medie cooperative italiane
negli anni 2007-2011: Settori
Nella Nota Breve precedente è stato analizzato l’andamento complessivo delle medie
cooperative1 attive in Italia nel periodo
2007-2011. Di queste società2 viene effettuato nella Nota seguente un approfondimento settoriale.
Le cooperative analizzate si distribuiscono
in 7 macro comparti (Grafico I). Il settore
Agroalimentare (agricoltura ed industria alimentare) prevale nettamente sugli altri comparti in termini di numerosità (360 strutture,
il 44% del totale) e di produzione (44%)
(Grafico II). A seguire il settore dei servizi,
della cooperazione sociale e quello industriale3, mentre nei rimanenti tre comparti è
concentrato soltanto il 12% del numero
delle cooperative e dell’attività prodotta.
Grafico I: Medie cooperative per settore - Numero cooperative
p
Agroalimentare (360)
21%
44%
4%
Industria (88)
Distribuzione (58)
12%
Farmacie (7)
7%
Sociale (99)
11%
Immobiliare (31)
1%
Servizi (173)
Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida
Grafico II: Medie cooperative per settore - Valore della produzione
Agroalimentare (360)
20%
Industria (88)
2%
44%
Distribuzione (58)
12%
Farmacie (7)
8%
Sociale (99)
12%
2%
Immobiliare (31)
Servizi (173)
Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida
Dal punto di vista occupazionale, invece, i
due settori dei servizi e della cooperazione
sociale si distinguono nettamente rispetto
agli altri con complessivamente l’82%
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
degli addetti (Grafico III).
Le medie cooperative considerate sono
costituite in larga parte (60%) da imprese
con un valore della produzione nel 2011
Imprese
Sondaggio
Note Brevi
29
minore di 20 milioni di € (TAB. I).
Solo 27 cooperative appartengono alla
classe dimensionale più elevata (75-100
milioni). Di queste ben 13 appartengono al
comparto agroalimentare, seguito per consistenza dai settori della cooperazione sociale (4), dell’industria (4), dalla distribuzione
(3), dalle farmacie (2) e dai servizi (1).
Grafico III: Medie cooperative per settore - Occupazione
5%
10%
Agroalimentare (360)
3%
Industria (88)
0%
43%
Distribuzione (58)
Farmacie (7)
39%
Sociale (99)
Dai dati esposti nella tabella seguente (Tab.
II) emerge come le 816 cooperative considerate hanno sviluppato complessivamente
nel 2011 un valore della produzione complessivo di 19,7 miliardi di € ed occupato
190.361 lavoratori. Nel periodo considerato
le medie cooperative hanno mostrato un
trend positivo per quanto attiene sia il valore
della produzione (+20,5%) che l’occupazione (+18,8%). ). La redditività complessiva invece diminuisce fortemente negli
anni 2007-2011, sia in termini di reddito
operativo che di risultato d’esercizio.
Immobiliare (31)
0%
Servizi (173)
Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida
Tab. I: Medie cooperative per dimensione (2011)
Classi dimensionali (milioni di euro)
N.
Valore della produzione
Addetti
10-20
483
6.369.343.327
69.164
20-30
139
3.317.879.779
24.511
30-50
111
4.302.258.321
48.244
50-75
56
3.354.175.142
29.993
75-100
27
2.323.866.425
18.449
Totale complessivo
816
19.667.522.994
190.361
Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida
Tab. II: Medie cooperative - Valore della produzione, Reddito operativo, Risultato d'esercizio ed Addetti
per settore (2007-2011) - (dati in milioni di €.)
Valore della produzione
Reddito operativo
Risultato d'esercizio
Addetti
Settori
Agroalimentare
Industria
Distribuzione
Farmacie
Impresa
sociale
Immobiliare
Servizi
Totale
complessivo
2007
6.849
2.353
1.477
394
1.676
401
3.173
16.323
2008
7.738
2.422
1.578
393
1.888
419
3.572
18.009
2009
7.383
2.319
1.552
422
2.096
439
3.529
17.740
2010
7.761
2.328
1.592
449
2.246
463
3.733
18.572
2011
8.719
2.289
1.559
445
2.377
436
3.842
19.668
2007
80
106
15
2
51
42
103
399
2008
87
87
17
0,9
49
46
100
386
2009
80
65
9
-0,5
47
37
83
321
2010
74
42
4
-0,9
48
33
88
288
2011
94
-47
-13
-0,9
61
32
92
219
2007
19
63
5
-0,6
14
22
35
158
2008
18
51
8
-0,3
12
22
19
129
2009
19
27
1
0,4
11
17
-5
70
2010
15
1
-3
0,5
-1
15
30
57
2011
43
-128
-21
0,2
13
12
-2
-82
2007
17.702
9.464
4.580
216
59.307
201
68.732
160.202
2008
18.672
9.609
4.641
218
62.939
216
74.353
170.648
2009
19.272
9.454
4.787
233
68.088
208
79.373
181.415
2010
19.323
9.499
4.765
255
71.613
207
80.423
186.085
2011
19.815
9.441
4.682
256
74.214
199
81.754
190.361
Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Note Brevi
A fronte di tali andamenti complessivi a livello settoriale emergono differenze importanti nei tassi di crescita tra i diversi
comparti considerati.
In termini di produzione nel periodo considerato la cooperazione sociale (+42%) ed il
comparto agroalimentare (+27%) si segnalano per la crescita più sostenuta rispetto al dato medio (+20,5%), seguiti dal
settore dei servizi (+21%) (Grafico IV).
Il comparto industriale, invece, costituito da
88 cooperative, presenta una riduzione nel
quinquennio della produzione (-2,7%). Questo settore assieme a quello della distribuzione, delle farmacie e al comparto
immobiliare presenta inoltre una diminuzione del valore della produzione nell’ultimo
biennio 2010-2011.
Dal punto di vista occupazionale all’interno
dei settori si registrano andamenti simili a
quanto visto per la produzione (Grafico V). In
questo caso l’incremento maggiore spetta
ancora alla cooperazione sociale, che vede
crescere i propri addetti di oltre il 25%. I
comparti dell’industria e quello immobiliare
presentano, invece, una riduzione degli occupati nel quinquennio considerato, a cui si
aggiunge per l’ultimo biennio anche il settore della distribuzione.
Si è già visto precedentemente come in termini di redditività le medie cooperative abbiano complessivamente risentito del
difficile periodo considerato. Dall’analisi
degli andamenti del reddito operativo e del
risultato d’esercizio a livello settoriale emergono con grande evidenza le diverse performance dei comparti considerati.
A fronte di una riduzione del reddito operativo complessivo del 45% nel quinquennio
considerato, i due settori della cooperazione
sociale e dell’agroalimentare presentano
una redditività della gestione caratteristica
complessivamente in aumento rispetto al
2007 (Grafico VI). Questo avviene grazie alla
ripresa avvenuta nell’ultimo biennio in cui
entrambi i comparti vedono aumentare il
proprio ebit del 28%.
Primo piano
Legacoop
30
Grafico IV: ValoreGrafico
dellaIV:produzione
per settore
2007-2011
Valore della produzione
per settore
2007-2011
(2007 =100)
150
Sociale
140
Agroalimentare
130
Servizi
120
Farmacie
110
Immobiliare
Distribuzione
100
Industria
90
80
70
2007
2008
2009
2010
2011
Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida
Grafico V: Occupazione
settoreper
2007-2011
Grafico V:per
Occupazione
settore 2007-2011
(2007 =100)
130
Sociale
125
Servizi
120
Farmacie
115
Agroalimentare
110
105
Distribuzione
100
Industria
Immobiliare
95
90
2007
2008
2009
2010
2011
Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida
Grafico VI: Reddito operativo per settore 2007-2011
Sociale
(2007 =100)
150
Agroalimentare
100
Servizi
50
Immobiliare
0
2007
2008
2009
2010
2011
-50
-100
Industria
-150
Farmacie
-200
Distribuzione
Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Note Brevi
Nel biennio 2010-2011 si assiste ad un
vero e proprio crollo nel reddito operativo
delle medie cooperative industriali e della
distribuzione. Infatti questi due settori, a
fronte comunque di una diminuzione costante anche negli altri anni, per la prima
volta mostrano nel 2011 un reddito operativo negativo. A questi due si aggiunge il
comparto della distribuzione farmaceutica
che presenta un disavanzo nella gestione
caratteristica a partire dal 2009.
A fronte di tali andamenti i due settori dell’industria e della distribuzione presentano
un trend in forte riduzione nei risultati
d’esercizio che risultano negativi nel 2011
complessivamente per 149 milioni di €
(Grafico VII).
Nella gestione extra-operativa si riprende il
comparto della distribuzione farmaceutica,
che chiude il 2011 in sostanziale pareggio.
Infine i due settori dell’agroalimentare e
della cooperazione sociale grazie all’andamento nell’ultimo biennio mostrano a fine
2011 risultati d’esercizio positivi particolarmente significativi.
Il copyright delle Note brevi è libero. Unica condizione: mettere in evidenza che il testo riprodotto è
tratto da Note Brevi Centro Studi Legacoop. Le Note
sono disponibili anche in inglese in www.cslegacoop.coop.
Primo piano
Legacoop
31
Grafico VII: Risultato d'esercizio per settore 2007-2011
(2007 =100)
350
Agroalimentare
250
Farmacie
150
Sociale
50
-50
2007
2008
2009
2010
Immobiliare
2011
Servizi
-150
-250
Industria
-350
-450
-550
Distribuzione
Fonte: elaborazione Centro Studi Legacoop su dati Aida
1
Per medie cooperative si intendono le imprese
che nel 2010 o nel 2011 hanno avuto un valore
della produzione (nel bilancio singolo o consolidato) compreso tra 10 e 100 milioni di €.
2
Si ricorda che l’universo preso in considerazione è costituito da 816 società cooperative,
facendo riferimento a tutte le cooperative trovate nella banca dati del Centro Studi Legacoop e in Aida (Bureau Van Dijk). Sono
escluse da questo panel di imprese le cooperative che si sono costituite dopo il 2007 (42
imprese con 914 milioni di euro di fatturato nel
2011) e quelle per cui non è ancora disponibile il bilancio 2011 (113 cooperative che nel
2010 avevano un valore della produzione di
2,4 miliardi di euro). Si segnala come le coo-
Settori
Territori
perative considerate in questa nota costituiscono nel 2011 circa l’86% di tutte le medie
cooperative sia in termini di numerosità che di
fatturato.
3
Nel settore Industria è compreso anche il comparto delle costruzioni.
Imprese
Sondaggio
Sondaggio
32
OSSERVATORIO SWG
P.d.A. il popolo degli astenuti,
primo partito in Italia
Il 38% degli italiani pensa di non votare.
Stanchi. Arrabbiati. Delusi. Frustrati. Nauseati. Un’ampia fetta dell’elettorato vorrebbe la nascita di una nuova cultura
politica, che parli meno di bene comune e
lo pratichi realmente
Corposo. Variegato. Multipolare. Gli astenuti
rappresentano il più grande partito del
Paese. Delusi da tutti, specie dal proprio
punto di partenza politico. Non riescono a
trovare in alcun esponente politico nazionale le qualità che cercano.
Ma che cosa vorrebbero dai politici e dai
partiti?
Innanzitutto, concretezza e reale voglia di
tagliare i costi della politica. Cercano persone oneste, disinteressate e… incensurate.
Disincantati. Arrabbiati. Nauseati dal gorgo
politico di oggi, gli astenuti, aspirano alla
nascita di una nuova cultura politica, in
grado di giocare concretamente la partita
del cambiamento del Paese e con la voglia
di pensare anche al futuro dell’Italia e non
solo alle poltrone.
Questa è la fotografia scattata dall’Osservatorio SWG per far conoscere chi ha un at-
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
teggiamento di distanza, sfiducia e disincanto nei confronti della politica.
Il motivo principale che sospinge verso
l’astensione è, per il 32%, il buio della politica. L’ostinata incapacità della casta di
cercare di essere meno casta. La perdurante cecità nel non voler tagliare effettivamente costi, privilegi e prebende.
Altro fattore di distacco è l’incedere e alimentarsi delle file dei disonesti, dei furbetti,
dei carrieristi e dei voltagabbana, a fronte
dell’assottigliarsi delle fila di chi fa politica
per passione e senso civico
Guardando da destra a sinistra e passando
per il centro, quasi un quarto di questo
‘grande partito’ ritiene che uno dei mali
della politica nazionale sia l’assenza di veri
leader politici, di soggetti in grado di scaldare i cuori e dare speranza.
Per gli astenuti i partiti di oggi sono poco
impegnati nel cogliere e difendere, nonché
rappresentare, gli interessi dei cittadini
(21%), ma sono anche costituiti da una folta
schiera di inamovibili, di imbullonati alla poltrona. Partiti con una classe dirigente che è
la medesima da più di 10 anni (19%).
Per quasi metà dell’universo degli astenuti,
sul piatto della politica non si vedono concrete proposte per il futuro (46%), in grado
di riaccendere un barlume di senso al voto.
Le persone che si collocano nel campo del
“non so che votare”, denunciano l’ormai
Imprese
Sondaggio
Sondaggio
33
cronica mancanza di idee nei partiti, di proposte programmatiche (34%). E, soprattutto, rilevano l’ormai cronicizzata
incapacità dei partiti (di tutti i fronti) di cogliere i reali ed effettivi bisogni di un paese
in crisi sistemica da anni.
Nota informativa:
L’indagine quantitativa è stata condotta
mediante una rilevazione con tecnica
mista, ovvero interviste telefoniche con
metodo CATI (Computer Assisted Telephone Interview) e interviste online con
metodo CAWI (Computer Assisted Web Interview), all’interno di un campione di
1.500 soggetti maggiorenni residenti in
Italia. Le interviste sono state somministrate nel periodo che va dal 26 al 28 novembre 2012.I metodi utilizzati per
l’individuazione delle unità finali sono di
tipo casuale, come per i campioni probabilistici. Il margine d’errore statistico dei
dati riportati è dl 2,5% a un intervallo di
confidenza del 95%.
Primo piano
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Settori
Territori
Imprese
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Legacoop Informazioni 7/12/2012 - Legacoop