Comune di Agrigento
Seduta del Consiglio Comunale del 18 Marzo 2009
PRESIDENTE CALLARI –
Invito i consiglieri a prendere posto così
chiamiamo l’appello. Prego, Segretario.
Il Segretario Generale procede all’appello nominale dei Consiglieri.
PRESIDENTE CALLARI – 17 presenti, 13 assenti, la seduta è valida.
Propongo scrutatori i Consiglieri Calabrese, Sollano e Salsedo. Facciamo la
votazione per alzata e seduta: chi è d’accordo rimanga seduto, chi è contrario si
alzi. Approvato all’unanimità dei presenti.
Si sono prenotati per comunicazioni al Presidente i Consiglieri Cirino, Salsedo,
Raccuia, Picarella e Indelicato. Consigliere Cirino per comunicazioni al
Presidente, cinque minuti. Prego.
CONSIGLIERE CIRINO – Grazie signor Presidente, signori della Giunta,
colleghi Consiglieri. Io in questi giorni ho ricevuto diverse lamentele, ma
ritengo che anche voi le avrete ricevute relativamente al pagamento delle terze
rate TIA, perché a quanto pare i cittadini si sono visti recapitare da una società
di recupero crediti, l’AIPA, sottolineo questa società l’AIPA, delle notifiche
per il pagamento della terza rata relativa al 2006. E nel caso in cui l’utente non
paghi entro quindici giorni l’AIPA procederà per le vie legali. Proprio ieri
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mattina un nostro concittadino mi ferma davanti l’ingresso del Comune di
Agrigento per chiedermi: “Consigliere Cirino, perché in Consiglio comunale
non parlate più della terza rata relativa alla TIA? Perché c’è molta confusione in
città, la gente non sa se deve pagare o non deve pagare”. Tra l’altro mi
sottolineava che il Sindaco ha dichiarato pubblicamente che la terza rata TIA
relativa al 2007 non deve essere pagata. E dopo avermi ricordato questo
passaggio, mi consegna delle fotocopie di giornali del 2007 e del 2008. Sono
dei giornali, degli articoli sui giornali, uno che si riferisce al 2 ottobre del 2007,
La Sicilia, e io leggo testualmente cosa dice questo articolo: “Una soluzione al
caro bollette. Accordo Comune - ATO, bloccato il pagamento della terza rata
dei rifiuti 2007. Il risultato dell’accordo raggiunto dall’Amministrazione
comunale e l’ATO Rifiuti è il blocco del pagamento della terza rata della
bolletta relativa al servizio igiene ambientale per l’anno in corso”, quindi per
l’anno 2007. L’ATO dice: “Si è impegnato ad allargare la platea dei
contribuenti ed è una promessa che si rinnova di anno in anno. Aldo Piazza ha
bloccato la terza rata della maxi bolletta, Marco Zambuto quella in corso. Dove
è il cambiamento della politica?”. A questo punto abbiamo una dichiarazione
del Sindaco che dice: “Io non mi affido alle parole e pongo atti, atti concreti.
Nel mese di luglio scorso l’assemblea dell’ATO ha votato la mia proposta di
affidare all’AIPA, che gestisce il servizio di riscossione, anche il servizio di
accertamento dell’evasione e dell’elusione, tenuto conto che la GESA Ag 2 con
le proprie risorse non è riuscita a recuperare tanti evasori”. L’altro articolo che
mi accingo a leggere è del febbraio 2008, recita: “Zambuto, non si deve pagare
la terza rata del 2007. Il Sindaco una settimana prima della scadenza ha
confermato la sua decisione di sospendere il pagamento delle bollette”. Poi
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abbiamo un commento del giornalista che dice: “Tutto comunque sulla parola,
non c’è infatti alcun atto ufficiale con il quale l’Amministrazione comunale
chiede all’ATO Gesa Ag 2 la sospensione della terza rata”. Ora giustamente
questo nostro concittadino, dopo avermi consegnato queste copie di giornali,
conclude dicendomi: “Cosa dobbiamo fare? Perché il Sindaco non fa chiarezza
su questa problematica? La terza rata è regolarmente sospesa o non è sospesa?
La dobbiamo pagare o non la dobbiamo pagare?”. Io, caro signor Presidente,
pongo la stessa domanda e la rivolgo al Sindaco tramite questo Consiglio
comunale e tramite la sua persona, perché tra l’altro non mi sembra corretto
prendere in giro i nostri concittadini che non hanno pagato la terza rata relativa
al 2007
per le dichiarazioni fatte dal Sindaco e sicuramente si vedranno
arrivare, come diceva poc’anzi qualche consigliere comunale, fra qualche
giorno altre intimazioni al pagamento per la rata del 2007 con interessi e
sovrattasse. Io voglio concludere, caro Presidente, invitando lei, il Consiglio
comunale a inserire nel prossimo Consiglio all’ordine del giorno la
problematica delle terze rate proprio per fare chiarezza e per dire ai cittadini
come sono andate le cose. Grazie.
PRESIDENTE CALLARI – Noi ne prendiamo atto, se lei me lo formalizza
anche domani mattina all’ufficio di Presidenza così resta agli atti. Grazie.
Consigliere Salsedo prego.
CONSIGLIERE SALSEDO – Grazie, Presidente, signori Assessori, colleghi
Consiglieri. Presidente, io come le dicevo questa mattina in conferenza dei
capigruppo volevo fare delle comunicazioni e in tal senso sarò molto rapido.
Una prima comunicazione è la seguente: una settimana fa, durante la seduta del
Consiglio comunale, in concomitanza al Teatro Pirandello si svolgeva uno
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spettacolo del nostro concittadino Daniele Magro. In quella occasione un
dirigente del Comune di Agrigento, al quale il Sindaco ha riconosciuto e ha
dato ampi poteri, tale dottore Ruoppolo, ha assunto un comportamento
meschino e miserabile da condannare, e queste cose le devono sapere gli
agrigentini, lo deve sapere chi ci sta seguendo da casa e mi auguro che anche lui
mi possa seguire seduto in poltrona a casa sua. Il dottore Ruoppolo, visto che
non gode tanto di buon occhio e non è visto bene anche da tutto il personale del
Comune di Agrigento, tantomeno anche da questo Consiglio comunale, si è
permesso di buttare fuori e di non fare entrare all’interno del Teatro, signor vice
Sindaco, e io di questa vicenda ne ho anche parlato con il Vice Sindaco, il
professore Flora.
VICE PRESIDENTE LAURICELLA – Consigliere Salsedo, quando
parliamo di persone, di dirigenti, fare una seduta a porte chiuse per evitare
complicazioni.
CONSIGLIERE SALSEDO – Presidente, io mi assumo le mie responsabilità.
Ripeto, il dottore Ruoppolo si è permesso di buttare fuori per ordine pubblico il
professore Flora, una persona quasi ottantenne che ha dato tanto al Comune e al
Teatro Pirandello e ha avuto anche tanto, come mi sollecita il Consigliere
Calabrese, e non facendo entrare e mortificando anche l’Assessore Mirabile,
alla quale ha detto: “Senti, mettiti di lato, appena si libera qualche posto ti
faccio entrare”. Questo è un comportamento irresponsabile, ma anche
miserabile di una persona che oggi si sente il padrone del Comune di Agrigento
e che su questa vicenda il Sindaco faccia una seria riflessione chi è il dottore
Ruoppolo, colui che pensa di gestire il Comune come se fosse casa propria, di
essere irrispettoso nei confronti della Giunta, degli Assessori e dei Consiglieri
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comunali e in una serata a titolo gratuito, dove non si pagava, il Teatro
Pirandello era stracolmo di ragazzi, di tanta gente grande che è rimasta in piedi
e il professore Flora e l’Assessore Mirabile sono rimasti fuori, anzi li ha buttati
fuori perché non potevano entrare per ordine pubblico. Questo per portare a
conoscenza la situazione al Consiglio e ai cittadini che ci seguono da casa.
Seconda comunicazione, Presidente. Prima di Natale l’Amministrazione aveva
attuato una bonifica a Villaseta, portata avanti dall’Assessore Passarello e anche
dalla Polizia Municipale con l’Assessore Iacono. Dopo qualche giorno di lavoro
i lavori si sono fermati perché l’Amministrazione si è resa conto che con quel
poco personale che abbiamo di operai non ce la poteva spuntare. Ora io chiedo,
visto che c’è il vice Sindaco, se quel lavoro di bonifica a Villaseta, visto che ci
sono molte lamentele, lo possiamo riprendere, perché lungo la strada c’è tanto
amianto, tante sporcizie sono rimaste e i topi la stanno facendo da padrona. Io
questa mattina ne ho parlato anche con l’Assessore Iacono che è molto
disponibile su questa vicenda ed eventualmente si fa una gara a trattativa privata
o un bando pubblico e dare lavoro a una impresa in modo da andare a bonificare
la zona di Villaseta che è rimasta incompleta. La terza comunicazione
riguardava il nuovo cinema che è stato aperto in via XXV aprile. Lì c’è un
problema di incolumità, c’è un problema anche di viabilità. Quella struttura è a
pochissimi metri da uno svincolo, da un bivio ed è sprovvista anche di
parcheggi. La legge dice che per strutture che superano un certo numero di
metri quadrati bisogna avere per legge dei parcheggi, cosa che il cinema non ha
oggi a disposizione. Io, vice Sindaco, mi appello alla sua sensibilità, se è
possibile trovare anche su questa vicenda una situazione naturalmente
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migliorativa perché la strada è trafficata, è un punto strategico e durante la sera
si possono verificare incidenti stradali anche pericolosi.
VICE PRESIDENTE LAURICELLA – La parola al Consigliere Raccuia.
CONSIGLIERE RACCUIA – Grazie, signor Presidente, signori Assessori,
colleghi Consiglieri. Io
volevo dare due comunicazioni, la prima è una
comunicazione che apprendo alla lettura di una lamentela di un nostro cittadino
su uno di questi siti web che danno informazioni, lamentele che hanno dei
fondamenti. Voglio dare lettura perché sono poche righe, però molto incisive
anche perché accompagnate pure da una abbondante documentazione
fotografica: “Egregio direttore, mi permetto allegare alla presente foto
istantanea delle pessime condizioni del marciapiedi di via Crispi a scendere
poco prima del civico 48. È quanto prodotto dall’impresa impegnata nella posa
di cavi delle fibre ottiche. Terminati i lavori, hanno abbandonato spazzatura
varia, hanno ripristinato la pavimentazione in maniera approssimativa,
danneggiando altresì il cordolo che delimita l’aiuola, anche essa lasciata colma
dei detriti prodotti. Appare evidente la pericolosità di un marciapiede che sta
collassando con rischi per l’incolumità pubblica”. Io invito tutti quanti ad
andare a vedere queste fotografie, ma che del resto penso conosciamo un po’
tutti, perché passiamo dal semaforo sotto il viale della Vittoria. Io apprezzo
questo cittadino che ha fatto questa lamentela. Purtroppo è un problema che
anche noi come Commissione II abbiamo attenzionato già l’anno passato con la
predisposizione di un regolamento che abbiamo trasmesso agli uffici preposti
per esaminarlo, eventualmente modificarlo, affinché gli stessi potessero
predisporre la proposta di delibera per essere approvato in Consiglio comunale.
Ed è appunto un regolamento che serviva a disciplinare tutti questi interventi,
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queste operazioni di scavo che fanno le varie ditte telefoniche e così via in
merito al ripristino, lo stato dei luoghi, proprio per evitare che poi eventuali
danni vengano discussi in questo Consiglio comunale sotto forma di debiti fuori
bilancio. Per cui io, caro Presidente, la invito a voler sollecitare il dirigente
preposto a predisporre questa opportuna proposta di delibera, affinché venga
votata in Consiglio e si dia attuazione, proprio perché la seconda Commissione
aveva già disposto questo regolamento che era molto restrittivo, dove si
impegnavano le ditte proprio a dare comunicazione con largo anticipo a
eventuali interventi di scavo, di manutenzione, da effettuarsi, per consentire
pure all’Amministrazione comunale di evitare magari di asfaltare una zona,
dopo una settimana intervengono nuovamente dei lavori di scavo per la posa in
opera di linee telefoniche, di fibre ottiche e poi il Comune ha perso questi soldi
con i quali sono state affrontate queste spese. Più che altro per evitare proprio
che a seguito di questi danni, perché magari la posa in opera non viene fatta a
regola d’arte e non c’è un controllo da parte dell’Amministrazione, da un ufficio
preposto, evitiamo così poi di discutere gli anni successivi eventuali debiti fuori
bilancio per cittadini che hanno subito dei danneggiamenti. Questo era il mio
primo intervento. Io ringrazio a nome del Consiglio comunale questo cittadino
che ha fatto questa lamentela. Inoltre volevo suggerire un’altra cosa ancora. Se
è possibile, qua mi può rispondere il vice Sindaco che vedo presente, visto che
abbiamo noi del personale che proviene dalla precedente gestione idrica del
Comune, se è possibile impegnare questo personale, magari istituendo anche un
numero verde, e far sì che ogni addetto si occupi di determinate disfunzioni che
si possono verificare in determinati quartieri, in modo tale che i cittadini,
anziché scrivere come notizia denigrante del Consiglio comunale, possono
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rivolgersi al numero verde. Il numero verde manda a fare il sopralluogo al
personale addetto e si prendono i provvedimenti del caso. Quindi penso che si
possa istituire sia un numero verde, sia dare una persona fisica che si occupi di
tutte queste disfunzioni per ogni quartiere del nostro Comune. Questa era la
prima segnalazione. La seconda…
VICE PRESIDENTE LAURICELLA – Tu hai detto delle cose interessanti,
però alcune cose possono essere riguardate come interrogazione e possiamo
trattarle con il Question time.
CONSIGLIERE RACCUIA – Presidente, mi scusi, non ha senso le
interrogazioni, noi abbiamo interrogazioni del 2008 che ancora non sono state
evase. La nostra Commissione ha predisposto regolamenti che sono… uno è
stato approvato dopo un anno che l’abbiamo presentato. Questo regolamento
noi l’abbiamo trasmesso nel 2008. Se non ricordo male è stato settembre,
ottobre, novembre 2008, cioè è inammissibile tutto questo tempo per visionare
un regolamento. Era semplicemente di spronare i nostri uffici proprio per
evitare queste problematiche.
VICE PRESIDENTE LAURICELLA – Comunque ti volevo ricordare che tu
hai la parola per le comunicazioni interessanti che hai fatto, l’unica cosa che ti
dicevo se c’è un problema di interrogazione, fai una interrogazione e poi ti sarà
risposto. Va bene, d’accordo. Ti do altri due minuti.
CONSIGLIERE RACCUIA – L’ultima è una considerazione mia personale.
Io apprendo molto spesso di azioni che fa questa Amministrazione da parte
degli organi di stampa. E ciò è una cosa grave, perché secondo me
l’Amministrazione si deve rapportare con questo Consiglio comunale. Io
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apprendo che il Sindaco oggi, credo, o ieri si è recato a Roma, giustamente per
andare a discutere su possibili finanziamenti per il nostro Comune. Vadano
bene. Però mi preoccupa un discorso, ho sentito dire che il Sindaco si è recato a
Roma a cercare un finanziamento per raddoppiare il dissalatore che fornisce in
questo momento acqua al Comune di Agrigento. Ricordo che il dissalatore che
abbiamo a Porto Empedocle fornisce 120 litri al secondo, che corrisponde a
circa il 50% se non più dell’acqua che attualmente viene distribuita nel Comune
di Agrigento. La domanda e la mia perplessità: ma il Sindaco, che è andato a
richiedere un finanziamento per il raddoppio del dissalatore, è al corrente che
accanto al dissalatore in estate inizieranno i lavori per un rigassificatore o non lo
sa? Io credo che più che andare a cercare il potenziamento del dissalatore, lui
debba cercare il finanziamento per spostare quel dissalatore da quel sito, perché
penso che le due strutture a completamento delle opere del rigassificatore non
possono coesistere. Il rigassificatore butta un’acqua che serve per la
trasformazione del liquido che arriva trasformato in gas. La distanza è
vicinissima, sono attigui. E il dissalatore preleva acqua dal mare, che poi è la
stessa acqua che viene distribuita ai cittadini, quindi vorrei fare meditare su
questa cosa, grazie.
VICE PRESIDENTE LAURICELLA – Va bene, terremo conto delle cose
interessanti dette dal Consigliere Raccuia. La parola a Carmelo Picarella.
CONSIGLIERE PICARELLA – Signor Presidente. Io parlo e non dico mi
hanno detto prima di venire, io riferisco quello che succede a me. Questa città di
Agrigento e per essa l’ufficio Urbanistica in atto non svolge a licenziare le
sanatorie per colpa e grandissima colpa della Sovrintendenza ai Beni
Monumentali e ambientali. Potremmo noi ricavare centinaia e centinaia e
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centinaia di mila euro se le sanatorie fossero già fatte, i cittadini avrebbero la
coscienza tranquilla di avere finalmente avuto la casa nella piena regolarità. Mi
riferisco a me stesso. Ebbene, più di un anno fa il sottoscritto ha presentato alla
Sovrintendenza il famoso parere per definire una sanatoria. Intanto quando
ricevono le pratiche dicono chi è l’ingegnere responsabile, il funzionario
responsabile della pratica. Si ha il silenzio totale. Quella pratica giace nei
cassetti della Sovrintendenza e non si muoveva più se non l’interessato va a
chiederla dopo varie sedute, mi pare che ricevono il mercoledì e dicono: ci
vuole l’integrazione, ci vogliono questi documenti. Se l’interessato non va alla
Sovrintendenza a chiedere la propria pratica, se non va a raccomandare la
pratica, l’ufficio non si muove a chiedere l’integrazione e a sviluppare la
pratica. Ebbene, mi sono lamentato di questo, ho introdotto la documentazione
richiesta. Ebbene, dalla villa Genuardi dopo un mese mi reco di nuovo alla
Sovrintendenza, ancora chi aveva la pratica non è in possesso di quella pratica,
di quei documenti, cioè siamo ad Agrigento nello stesso ufficio, ancora non
viene assegnata l’integrazione di una pratica. Tra l’altro si vede rispondere che
noi non ce la facciamo più. Le pratiche sono tante, la gente se ne va. Dico: un
mese ci vuole per protocollarla dalla Sovrintendenza in giù a venire qua? Ma ci
sono pratiche che vengono dopo sei mesi. Guarda come ci tranquillizzano. Io
dico se la città può sostenere questo. Io dico che sarebbe giusto fare una
conferenza di servizi perché la Sovrintendenza non si può permettere nello Stato
della Repubblica italiana di trattare i cittadini in questo modo, che tra l’altro
questi cittadini debbono pagare decine e decine di mila euro e il Comune ne ha
un vantaggio perché conosciamo le casse come sono. E si verifica malgrado la
Regione siciliana proroga di esaminare queste pratiche di anno in anno, oggi
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sono prorogati per tutto l’anno 2009. Nel 2009 poi saremo nel punto di dire:
cerchiamo la proroga nel 2010. E io dico, Presidente, a giorni farò qualche
documento ufficiale in modo che questo Consiglio comunale possa dare un
voto, perché non è concepibile, perché addirittura nelle zone B si rifiutano di
dare il nullaosta, in alcune zone danno il nullaosta per il primo piano, poi lo
danno per il secondo piano, ora pare che sono arrivati al terzo piano, il quarto
piano ancora non c’è. Come è possibile dove c’è una legge dello Stato e loro
non danno risposta? Debbono prendere atto che c’è una sanatoria, debbono dare
il nullaosta per legge e questo non avviene. Io, Presidente, non so come fare,
anzi
mi sono rifiutato di dialogare, fate come volete, quando ritenete
opportuno. Io ho sentito parlare il Consigliere Salsedo che mi ha preceduto. Lui
è nuovo, io sono vecchio, io sono meno giovane. Io conosco le qualità del
dottore Ruoppolo, il suo atteggiamento di superuomo e superman, per cui l’ho
valutato personalmente con me che presento una interrogazione al Sindaco, il
Sindaco, proprio dati dai consiglieri, deve essere trasmessa subito al Sindaco,
dopo venti giorni il Sindaco: io non ne so niente. Allora per vedere la efficienza,
però è stato nei vertici vicino. Io non mi permetto di offenderlo, ma se c’è da
fare un Consiglio comunale a porte chiuse, io sono disponibile a che si faccia e
invito il Consigliere Salsedo se ritiene opportuno di fare una seduta a porte
chiuse perché si possono fare apprezzamenti a persone e a cose, perché non è
possibile che, a me non mi succede che non mi fanno entrare nel teatro perché
io entro senza il suo permesso. A me non succede perché a me nessuno mi
ferma. Perché non mi fermano? Perché non mi possono fermare, perché il
Consigliere comunale ha le prerogative ispettive che va a controllare colui che
non lo vuole fare entrare. Per questo dico io, no che lui mi controlla. Io
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controllo lui e lui non mi fa entrare. Forse ad altri consiglieri, io penso che con
me non si permette e non si verifica. Per cui io termino, Presidente, di fare un
atto di indirizzo per la Sovrintendenza perché le casse del Comune possono
avere centinaia e centinaia di mila euro di incassi se la Sovrintendenza dà i
rispettivi nullaosta e le pratiche vengono licenziate perché ho verificato che se
non c’è l’interesse personale delle persone, le pratiche alla Sovrintendenza
giacciono nei cassetti, ma di ufficio non vengono mai fatte, tranne che ci sono i
(…) perché io c’ho i documenti in cui posso accettare che pratiche entrano il
giorno e l’indomani escono… Il tempo è scaduto, signor Presidente.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA - Ha chiesto la parola il Consigliere
Salsedo per un chiarimento all’intervento precedente.
CONSIGLIERE SALSEDO – Presidente, era semplicemente
una
precisazione in riferimento al primo punto che riguardava il Teatro Pirandello.
Le parole che testè ho pronunciato non si riferivano alla persona ma al
comportamento del dirigente. Pertanto su questo punto voglio ribadire che il
mio giudizio è prettamente politico e non sulla persona ma sul comportamento.
Grazie.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA – Si prende atto, Consigliere Salsedo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Indelicato, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE INDELICATO – Grazie, signor Presidente, signori
Assessori, signori Consiglieri. Presidente, io intervengo in merito alla seduta
del Consiglio comunale del 16 ultimo scorso, dell’altro ieri. Da notizie di
stampa, da quello che abbiamo letto, pur avendo riportato i fatti che si sono
succeduti in Consiglio comunale, però gli articoli hanno lasciato qualche dubbio
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in seno alla cittadinanza, è bene chiarire ciò che abbiamo fatto l’altro ieri sulla
questione dell’esame della valutazione e dei suggerimenti inerenti al
regolamento idrico e della carta di servizio predisposta dalla Girgenti Acque e
che giace sul tavolo del Presidente dell’ATO Idrico professore D’Orsi. Cari
cittadini, ci è stato chiesto di dare suggerimenti su questo regolamento e di
convocare ad hoc un Consiglio comunale. Noi questo regolamento in seno
all’assemblea dell’ATO non lo possiamo votare, perché l’unico organo deputato
a votare questo regolamento è l’assemblea dell’ATO composta da 43 Sindaci
della Provincia di Agrigento, più il Presidente della Provincia nella qualità di
Presidente dell’ATO Idrico. Sono loro gli unici ed esclusivi titolati a potere
approvare, bocciare, rivedere, modificare il regolamento attualmente in
questione. Noi però l’altro ieri abbiamo approvato, abbiamo bocciato
sonoramente da un punto di vista politico questo regolamento, questa carta di
servizio. Dando mandato al nostro Sindaco di bocciarlo, dando un atto di
indirizzo politico, di bocciarlo in seno all’assemblea dell’ATO idrico. Noi
questo potevamo fare e questo abbiamo fatto, dopo avere studiato, dopo avere
approfondito, dopo avere analizzato sia il regolamento idrico sia la carta del
servizio. Per cui l’unica nostra facoltà che potevamo utilizzare e mettere in
opera era quello oltre di studiarlo e approfondirlo, era quello di bocciarlo
politicamente. Noi non abbiamo rinviato nessun regolamento, nessuna
discussione, nessuna approvazione. La nostra è stata una bocciatura sonora da
un punto di vista politico. Lo chiarisco, caro Consigliere Cirino, perché
altrimenti la gente è convinta che noi abbiamo rimandato la discussione sul
regolamento idrico e invece non è così. La nostra funzione,
le nostre
prerogative non ci consentono di poterlo bocciare ufficialmente, ma di dare
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mandato al Sindaco di bocciarlo. E noi questo lo abbiamo fatto. Politicamente
lo abbiamo sonoramente bocciato e senza discussioni e senza se e senza ma
quel regolamento per noi ha soltanto due obiettivi: il primo quello che non
risolve i problemi che da cinquanta anni questa Provincia e soprattutto questa
città di Agrigento ha avuto con l’acqua e il secondo che mira a svuotare le già
vuote tasche dei cittadini di Agrigento. È per questo che noi al nostro Sindaco
abbiamo dato questo atto di indirizzo politico all’unanimità dei presenti di
bocciare in seno dell’assemblea dell’ATO Idrico questo regolamento e chiedere
l’applicazione dei regolamenti di ogni singolo Comune. Grazie.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA - Grazie a lei, Consigliere Indelicato.
Sono ultimati gli interventi preliminari, ora
iniziamo con la discussione
dell’ordine del giorno. Ricordo ai consiglieri che noi dovevamo discutere sul
punto 5: “Approvazione regolamento comunale di Polizia mortuaria”, però nel
precedente Consiglio comunale (...) la Commissione affinché ne facesse
approfondita valutazione dello stesso regolamento, per cui questo punto direi di
continuarlo ad accantonare in attesa che la Commissione consiliare competente
dia il suo parere. Poi seguivano una serie di riconoscimenti legittimità debiti
fuori bilancio, che sono esplicitati ai punti 6, 7, 8 e 9. È pervenuta a questa
Presidenza una lettera a firma dell’Avvocato Rita Salvago che vi leggo per
intero, in cui dice: “Lo scrivente Settore ha depositato agli atti alla Presidenza
del Consiglio comunale numero 4 proposte di riconoscimento del debito fuori
bilancio derivante da altrettante sentenze esecutive emesse dal Tribunale di
Agrigento Sezione Lavoro in favore dei signori Noto Biagio, La Porta
Vincenzina, Lombardo Calogero e Segretario… Dette proposte sono inserite
rispettivamente ai punti 6, 7, 8 e 9 dell’ordine del giorno dei lavori del
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Consiglio comunale. Poiché sono in fase avanzata, trattative di conciliazione
con i signori Noto, Lombardi e Segretario, nonché con altri lavoratori del
parcheggio pluripiano, coinvolti in analoghe vertenze non ancora definite, le
chiedo di non trattare le proposte inserite ai punti 6, 8 e 9 dell’ordine del
giorno”. Quindi mi sembra chiaro che vi è la volontà dell’Amministrazione che
ci invita a non trattare i punti 6, 8 e 9 perché in atto vi sono dei tentativi di
conciliazione. A questo punto, quindi, teniamo accantonati i punti all’ordine del
giorno in attesa che i tentativi di conciliazione possono avere poi efficacia
esecutiva, per cui io passerei alla trattazione del punto 7, perché riguarda una
lavoratrice che non accetta il tentativo di conciliazione, quindi persiste nella
richiesta di somme che sono oggetto della delibera di debito fuori bilancio
inserita al punto N. 7.
Punto N. 7 all’ordine del giorno: “Riconoscimento legittimità debito fuori
bilancio per una sentenza esecutiva resa nel procedimento N. 350/06 tra La
Porta Vincenzina contro Comune di Agrigento”.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA - Io inviterei il Presidente della
Commissione Bilancio a fare la relazione del punto e se poi necessitano dei
chiarimenti anche, visto che è presente, anche l’Avvocatessa Salvago. Prego,
Consigliere Cirino.
CONSIGLIERE CIRINO - Signor Presidente, colleghi Consiglieri. Trattiamo
il debito fuori bilancio relativo al procedimento 350 del 2006, la signora La
Porta Vincenzina contro il Comune di Agrigento. La signora La Porta
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Vincenzina è una lavoratrice socialmente utile adibita dal Comune di Agrigento
alla gestione del parcheggio pluripiano che ha citato il Comune di Agrigento a
comparire dinanzi al Tribunale di Agrigento Sezione Lavoro. E a quanto pare
per chiedere la condanna al pagamento delle indennità per attività prestate nei
giorni festivi e notturni e anche per quanto riguarda il maneggio di valori di
cassa. Tutto ciò decorre dal 2002 al 2005. Il Giudice del Lavoro con sentenza
1877 del 2008 ha condannato il Comune di Agrigento al pagamento della
somma di 17.000,06 euro
più interessi, sovrattasse e spese legali per un
importo totale complessivo di 23.917,07. Noi avevamo esaminato tutte e quattro
le delibere e come dicevo poc’anzi questa lavoratrice è stata adibita a mansioni
ed orari di lavoro che non sono stati correttamente retribuiti o meglio non sono
state riconosciute le indennità previste dal contratto nazionale del lavoro e
chiaramente considerato che si tratta del Comune di Agrigento che è un ente
pubblico con una sua organizzazione nella gestione del personale,
non
possiamo sicuramente pensare che si tratti di mancanza di informazione ma al
contrario si tratta di palese violazione delle norme contrattuali e di omesso
controllo e responsabilità diretta dei funzionari preposti. Avevamo chiesto
addirittura al funzionario responsabile l’ingegnere Triassi di relazionare alla
Commissione sulle motivazioni e le circostanze che hanno determinato la natura
del contenzioso giudiziario e l’Ingegnere Triassi ha confermato che i dipendenti
comunali hanno effettivamente svolto turnazioni eccedenti all’orario di lavoro
nelle festività e nelle ore notturne, chiaramente per mancanza di personale e
che le prestazioni effettivamente realizzate, svolte dal lavoratore oggetto del
contenzioso sono state regolarmente
segnalate agli uffici competenti, ma
tuttavia, nonostante le segnalazioni, non sono state prese in considerazione per
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motivi allo stesso sconosciuti. Quindi la commissione ritiene, cari Consiglieri,
che sarebbe opportuno accertare quali siano state le motivazioni che hanno
impedito il pagamento delle spettanze al dipendente comunale e se è il caso
accertare anche eventuali responsabilità. Voglio aggiungere che chiaramente
siamo venuti anche a conoscenza degli altri otto dipendenti che hanno anche
loro iniziato un contenzioso, ma è inutile parlarne perché abbiamo ascoltato le
dichiarazioni dell’Avvocatessa Salvago e quindi rimandiamo la trattazione dei
punti già citati poc’anzi dal Presidente. Quindi la Commissione, considerato che
la delibera ha tutti i pareri tecnici – contabili favorevoli e quindi sono corredate
di regolarità tecnico – contabile certificati dal dirigente, che tra l’altro si tratta di
una sentenza esecutiva, e il termine ultimo dei 120 giorni… il Presidente
Revisore mi ascolta e
sa cosa voglio dire, scadrà il 24 marzo del 2009,
all’unanimità esprimiamo parere favorevole condizionato dal parere espresso
dai Sindaci Revisori. Ma volevo aggiungere e volevo fare sentire all’Avvocato
Salvago che sarebbe opportuno che le eventuali conciliazioni con gli altri
dipendenti comunali si effettuasse entro la data del 26 aprile. Grazie.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA - Va bene. È finita la trattazione. Ha
chiesto di intervenire il Consigliere Picarella, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE PICARELLA – Signor Presidente, è fuor di dubbio, io sono
intervenuto in precedenza per un caso analogo, ma si riferisce a una dipendente
del Comune di Agrigento che anziché fare il proprio lavoro e la mandano
imboscata presso il parcheggio pluripiano e per questo imboscamento, io dico
imboscamento perché secondo me c’è stata la raccomandazione per mandarla in
quel parcheggio pluripiano, questa cita in giudizio il Comune di Agrigento, di
cui c’è circa 25.000,00 euro da pagare. Ed è per due anni, anche perché prima
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faceva un tipo di lavoro, ora fa il biglietto. Ora c’è il maneggio di denaro, anche
il maneggio di denaro perché io ho rilevato qua nel conto della gestione degli
incassi del parcheggio, che non so chi, ma un maneggio di denaro di circa 7 –
8.000,00 euro, che conserva lui, non so se avrà un conto corrente per conto suo,
perché fa il versamento dopo 10 giorni, 20 giorni. Cioè di conseguenza non è
che ogni giorno prendono le somme, le versano all’economo, come fanno gli
altri, li versano dopo 20 giorni, dopo 15 giorni. Cioè di conseguenza c’è chi ha
questo veramente maneggio di denaro, no maneggio per dare la rimanenza al
cliente che va a posteggiare, ma il maneggio del denaro perché l’incasso lo
trattiene lui e non so dove lo tiene. Questo è uno. Per cui io dico la differenza
che c’è, lo dico a me stesso e lo dico alla città e lo dico al mondo. Il Comune,
Ente pubblico, è diverso dall’Ente privato, ed è diverso per motivi
semplicissimi. Se c’è un ente privato, una impresa che ha un proprio
dipendente, lo paga. Se il dipendente ha dei problemi li risolvono e tutto si
risolve. Ma non si permette nel privato un dipendente privato fare la causa al
datore di lavoro e continua a lavorare nella stessa ditta. Quello non può, è
inconciliabile, è incompatibile che una impresa ha un operaio che lo paga e
quello lo manda in Tribunale. Io mi faccio condannare dal Tribunale, mi fa dare
25.000,00 euro a questo dipendente e io lo tengo ancora a lavorare contro di
me. Questo è il fatto. Cioè noi abbiamo questi dipendenti che fanno causa al
Comune e facendo causa al Comune non è che c’è questo contenzioso, dice: ma
questo ci fa la causa per questo lavoro, allora ripristiniamo il lavoro come era,
perché non lo possiamo licenziare perché è un ente pubblico, no lo tratteniamo,
perché se ha fatto per due anni, ci diamo circa 25.000,00 euro, quando arriverà
al 2000 eccetera. Ma c’è di più. La città forse non so se lo sa, ci sono 12
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dipendenti nel parcheggio pluripiano, 12 dipendenti che vivono, non so chi, a
spese nel Comune di Agrigento, di cui c’ha una passività di 400.000,00 euro
per mantenere queste 12 persone che fanno entrare nel parcheggio pluripiano.
Dico: ma è possibile? Il Comune con un parcheggio del genere fa un piccolo
avviso pubblico, dice: quanto mi date che vi do questo parcheggio per la
gestione? Il Comune dovrebbe percepire almeno 20 – 30.000,00 euro al mese.
Invece no, il Comune paga di tasca sua 400.000,00 euro all’anno per mantenere
questi che ci fanno le cause. Questo dico io, ma c’è il contenzioso? Io Sindaco,
tu mi fai la causa a me e io ti continuo a mantenere lì. Anzi, non so, non voglio
dire anche perché se si possono dire certe cose. Ora io dico: Presidente, io di
questa qua anzi ho sentito dire che si sono ritirati, che alcuni si vogliono
accordare, cioè il Giudice mi dà ragione, io mi accordo, magari me ne prendo
un po’ di meno. Siamo arrivati a questo punto. Vedi che leggi della Repubblica
abbiamo qua, che il dipendente fa l’accordo per non farsi spostare più di là,
facciamo un accordo, io continuo qua a dissanguare il Comune di Agrigento,
perché per mantenere 12 persone in un pluripiano, lascio immaginare i costi, un
dipendente costa 3.000,00 e più euro, costerà 40.000,00 euro al mese per
mantenere un apparato, mentre se questo qua facciamo come i gabinetti
pubblici, che lo diamo così, niente di strano che ci danno dell’importo. Per cui
io dico che sarebbe opportuno fare un atto di indirizzo che questo pluripiano sia
dato al pubblico incanto. E anche che ce lo diamo gratis, almeno abbiamo un
servizio per interessi della città. Ma no che passiamo, paghiamo 400.000,00
euro per mantenere, non voglio dire altro, perché i lavoratori hanno sempre
ragione, c’hanno il maneggio del denaro, sono lì, c’è la televisione, c’è la sbarra
che non funziona, c’è il gabinetto che si interessa. Io non voglio fare
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apprezzamenti e nemmeno voglio fare apprezzamenti per il Teatro che ci costa
un miliardo… con quello che succede che non fanno entrare ad alcuni, eccetera.
Ma proprio il Teatro, chi non lo sa, costa più di un milione e mezzo di euro, per
chi e per che cosa? Quella volta ho detto: perché molte donne si mettono la
pelliccia e debbono andare lì al Teatro per avere lo stesso posto, la stessa fila, lo
stesso vicino di casa e noi manteniamo questo apparato anziché
di avere
sviluppi, perché lo Stato, l’Azienda deve guadagnare più di quanto spende. Il
profitto non è qualcosa di superfluo o di facoltativo, ma è una necessità, per cui
ritengo opportuno che con questi, definiamoli, prima si dicevano carrozzoni
della Regione, ora abbiamo i carrozzoni della città, i carrozzoni del Comune e
che siano eliminati e il Comune prenda le redini, in modo che possa andare
nella giusta via per risanare questo maledetto bilancio perchè questo Comune va
a rotoli.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA – Non ci sono altri interventi per cui
possiamo procedere alla votazione. Prego, dottore Burgio, procediamo alla
votazione per appello nominale. Siccome noto che manca il Consigliere Sollano
che era stato nominato scrutatore, io nomino al posto del Consigliere Sollano il
Consigliere Cordova. Chi è d’accordo rimanga seduto, chi è contrario si alzi.
Tutti seduti, la proposta approvata all’unanimità.
Prego, procediamo alla votazione per appello nominale.
Il Segretario Generale procede alla votazione per appello nominale.
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VICE PRESIDENTE MARCHETTA – 18 presenti, 16 voti favorevoli, 1
voto contrario, 1 voto astenuto, la proposta viene approvata dal Consiglio.
Seguendo nell’ordine del giorno, poiché abbiamo accantonato i punti 8 e 9,
segue il punto 10. Ha chiesto di intervenire per sue comunicazioni il vice
Sindaco.
VICE SINDACO – Molto brevemente volevo fare due semplici appunti.
Innanzitutto da parte dell’Amministrazione un apprezzamento per l’intervento
che condivido del Consigliere Cirino, sarebbe il caso eventualmente che
l’Amministrazione venisse resa edotta di questo incontro relativo alla terza rata,
perché ha ragione c’è un po’ di confusione, l’avvertiamo pure noi e io
eventualmente oltre l’attestato di apprezzamento volevo dirle se era possibile
anche una mia personale (...) del Sindaco in fase magari anche di commissione
perché potremmo (...) precedentemente una linea comune a favore dei cittadini.
Una seconda cosa che volevo dire: ho colto alcune difficoltà che sono vere per
quanto riguarda per esempio, mi rendo conto di quello che ha detto il
consigliere Raccuia per le questioni relative all’andata del Sindaco a Roma, ma
il Sindaco è andato a Roma anche per altri motivi, per la rete idrica, non
dimentichiamolo che mi sembra ancora più importante, ma la problematica
relativa al dissalatore mi sembra coerente. Poi ancora ho la necessità di dire al
Consigliere Salsedo che molti interventi fa nell’interesse della città, eccetera,
che in merito alla questione relativa al Teatro Pirandello, a noi dispiace molto se
è successo qualche problema, però debbo informarvi che la organizzazione di
quella serata non apparteneva a noi ma alla Rai, che ci ha posto determinati
vincoli per potere realizzare questo spettacolo al Teatro Pirandello, vincoli che
erano molto rigidi e che ci misero in grande difficoltà, e francamente una delle
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difficoltà per esempio era l’entrata dei minori che dovevano avere la doppia
autorizzazione dei genitori, era una serie di problematiche che purtroppo
sovraccaricò di lavoro e di responsabilità il dottore Ruoppolo. Questo
probabilmente ha ingenerato qualche piccolo nervosismo però devo dire che il
dottore Ruoppolo, e questo è davanti agli occhi di tutti, al di là di difficoltà
caratteriale, ma in questo noi non possiamo entrare in merito, è una persona che
lavora fuori da qualsiasi orario cristiano sempre nell’interesse certamente non
suo personale, ma della città. Allora, se noi facciamo un appunto su problemi
caratteriali, dobbiamo però per un fatto di sostanziale coerenza, giustizia,
onestà, dire che molto spesso il dottore Ruoppolo, proprio per questo suo lavoro
incessante, rende possibile a noi Amministrazione superare tante emergenze e
farle con tempestività. Per cui da un certo punto di vista possiamo dire che
magari alcuni fatti bisogna che non si ripetano, se si sono ripetuti noi non ne
siamo al corrente, tra l’altro non abbiamo avuto neanche comunicazione da
parte dell’assessore che lei ha chiamato in causa. Mi dispiace per il dottore
Flora, se c’è stato tutto questo inconveniente, ma ritengo che il dottore
Ruoppolo saprà, se così è, io mi informerò, porgere le scuse se qualche
inconveniente c’è stato. Ma
a parte questo mi consenta il Presidente del
Consiglio, e consentitemi voi tutti, che un attestato comunque di stima per il
lavoro che fa al dottore Ruoppolo glielo dobbiamo tutti e tutta la città. Grazie.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA – Grazie, professore Muglia. Passiamo
al punto 10 all’ordine del giorno.
Punto N. 10 all’ordine del giorno: “Istituzione corso di laurea Scienze del
Turismo a firma del Consigliere Salsedo”.
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VICE PRESIDENTE MARCHETTA - Consigliere Salsedo, ha facoltà di
parlare della sua mozione.
CONSIGLIERE SALSEDO – Grazie Presidente, signori Assessori, colleghi
Consiglieri. Intanto volevo in premessa dire che l’ordine del giorno l’ho firmato
io a nome di tutto il gruppo dell’UDC, dei miei colleghi. Volevo aprire un
inciso. Nell’ultimo mese molte cose si sono dette per quanto riguarda il
Consorzio Universitario. L’UDC è rimasto e vuole rimanere fuori da polemiche
che tutti noi abbiamo letto sui quotidiani, sui siti internet tra il Sindaco
Zambuto, il Presidente D’Orsi, i vari gruppi consiliari alla Provincia. Noi siamo
rimasti fuori perché a noi interessa e abbiamo a cuore la formazione, la scuola e
l’università. Ed è per questo che noi oggi siamo qui per rilanciare l’azione
formativa e arricchire e ampliare la formazione all’interno del CUPA, una
grande risorsa, come diceva anche l’arcivescovo, una fiamma che arde,
dobbiamo fare in modo di non spegnerla. L’ordine del giorno che io e il gruppo
abbiamo firmato, non vuole essere altro che, appunto, come dicevo prima,
ampliare i corsi formativi all’interno del CUPA e quindi istituire in città, visto
che tanto parliamo di turismo, città vocata al turismo, è giusto anche formare
professionisti che oltre a parlare di turismo, sappiano fare turismo. Io,
Presidente, se lei mi autorizza, do lettura dell’ordine del giorno: “Premesso che
il nostro territorio provinciale, riconosciuto ad alta vocazione turistica, vive
momenti di grande incertezza sia in termini di valorizzazione del territorio, sia
dal punto di vista occupazionale; che la nuova concezione del turismo, quale
fenomeno economico, ma anche come strumento di comunicazione e di dialogo
interculturale, strumento di valorizzazione dell’identità europea e mediterranea
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di concreta cooperazione con la sponda del sud, esige una formazione adeguata;
consapevoli che lo sviluppo turistico e quindi economico di questa provincia
passa attraverso la formazione specialistica delle professionalità, nonché le
potenzialità future di sviluppo; considerato che l’istituzione di un corso di
laurea specifico che si occupi della conoscenza approfondita del territorio e del
marketing turistico, al fine di offrire solide basi nelle più diverse discipline
sollecitate dal fenomeno turistico è una esigenza improcrastinabile, fa voti
affinché venga attivato nella città di Agrigento il corso di laurea in Scienze del
Turismo”. Presidente, mi riservo poi di intervenire, grazie.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA - Grazie a lei Consigliere Salsedo. Ci
sono interventi su questa mozione? Consigliere Raccuia ha facoltà di
intervenire.
CONSIGLIERE RACCUIA – Grazie signor Presidente, signori Assessori,
colleghi Consiglieri. Collega Consigliere Salsedo, io condivido pienamente la
sua mozione e per questo la voterò, però mi faccio una domanda, noi vogliamo
attivare questo corso di laurea per valorizzare il turismo qua nella nostra
Provincia, ma impegniamoci in altre azioni, perché io penso che la nostra
Provincia in circa tre, quattro, cinque anni non avrà più niente da dare al
turismo a seguito di come ho detto prima dell’impianto di rigassificatore, di
numerosi impianti offshore di pali eoliche che sorgeranno di fronte la costa di
San Leone. Si parla addirittura di una centrale nucleare a Palermo, quindi dove
può essere fra cinque anni questo turismo? Grazie.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA - Ci sono altri interventi? Consigliere
Arnone ha facoltà.
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CONSIGLIERE ARNONE – Presidente, colleghi Consiglieri. Io ritengo che
l’ordine del giorno del Consigliere Salsedo sia senz’altro meritevole di
approvazione, ma credo che il tema meriti una assunzione di iniziativa più
corposa da parte del nostro Consiglio comunale. Credo che approvare un ordine
del giorno, che alla fine è un foglio di carta che nella migliore dell’ipotesi
trasmetteremo per posta alla sede del Consorzio universitario, al Commissario
sia poca cosa rispetto invece alla validità della richiesta avanzata dal collega
Salsedo. Io credo che noi dobbiamo approvare l’ordine del giorno, ma attivarci
in modo ancor più significativo. Ad esempio chiedere un incontro al vertice del
Consorzio universitario, cioè al Commissario Giuffrida al momento o al
Presidente della Provincia per verificare compiutamente, puntualmente quali
sono i passaggi che occorre porre in essere per realizzare un simile corso. Io
credo che sia effettivamente di notevole rilievo che la formazione universitaria
nella nostra realtà sia funzionale e sinergica con il disegno di sviluppo
economico che noi vogliamo perseguire. Per questo, appunto,
se ne può
incaricare anche lo stesso Salsedo, vorrei che si individuino passaggi di verifica
ulteriore per far sì che queste non rimangano soltanto iniziative interne a noi ma
abbiano una ricaduta parecchio puntuale. Ovviamente posso condividere lo
spirito delle parole del Consigliere Raccuia, ma il pessimismo che promanano
non mi sento di sottoscriverlo. Sulle questioni occorre fare una battaglia per
portare avanti quella che è la visione che noi abbiamo di ciò che deve essere
Agrigento nei prossimi anni e nei prossimi decenni. Una serie di opere verranno
calate nella nostra realtà solo se noi lo consentiremo, se da parte della
popolazione agrigentina vi sarà il manifestarsi di un dissenso netto e puntuale
di una volontà di perseguire obiettivi assolutamente in controtendenza con le
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centrali nucleari, i rigassificatori e i termovalorizzatori è abbastanza complicato
che ciò avvenga. Ovviamente se invece la realtà agrigentina è una realtà che
esprime anche un consenso per questi modelli di sviluppo, poi non ci possiamo
lamentare, in democrazia passano le decisioni che sono volute da una
maggioranza di cittadini o da una percentuale significativa di cittadini attivi. Io
ho sentito ieri nei notiziari il rilanciare a favore del rigassificatore da parte della
triplice sindacale e i notiziari rilanciavano la notizia della realizzazione del
rigassificatore come se fosse la panacea di tutti i mali dell’economia
agrigentina, come se fosse il vero volano per lo sviluppo turistico. Io non
condivido queste posizioni del sindacato, è a tutti noto, ma ovviamente sono
posizioni con cui occorre fare i conti. Perché sto toccando questo tema già
accarezzato dall’intervento del Consigliere Raccuia? Perché vorrei anche
chiedere al Direttore Generale di fare il punto sulla procedura referendaria,
perché credo che il Direttore Generale abbia un ruolo di coordinamento rispetto
al vaglio del quesito che noi dovremo proporre agli elettori. È importante che
questo referendum si tenga e che gli elettori possano valutare e scegliere tra le
diverse opzioni che devono avere legittimità sul campo. Non è possibile che
nella realtà agrigentina, e quello che sto per dire è un fatto del degrado della
nostra dialettica politica, le posizioni non si confrontino e si bombardi in modo
unilaterale l’opinione pubblica. Ieri chi sentiva il comunicato del sindacato in
ordine alla loro iniziativa di carattere economico che aveva per tema il
rigassificatore, apprendeva che con il rigassificatore risolveremo i problemi del
turismo, i problemi del porto, i problemi del trasporto, i problemi della Valle dei
Templi, a un altro poco pure i problemi dei nostri figli a scuola. E non mi pare
che le cose stiano così. Per questo è importante che nella realtà agrigentina si
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fornisca alla democrazia e ai cittadini lo strumento del referendum, per fare in
modo che la cittadinanza venga a essere consapevole e ad assumere una
posizione chiara e netta. Io concludo e ci tengo, Presidente, non ne apro
assolutamente una polemica né intervengo sul punto che rimanga agli atti la
nota che adesso le consegno e che i cittadini potranno leggere da domani sui siti
web relativa al dibattito in atto all’interno del Partito Democratico. Gliela
consegno perché credo che il mio scritto meriti di rimanere agli atti di questo
Comune come testimonianza del ruolo che in questi anni si è svolto o non si è
svolto a difesa della democrazia agrigentina e degli interessi della nostra
popolazione, chi ha vegliato ed è stato attento e chi ha dormito e si è fatto
ampiamente i fatti propri. Grazie.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA – Grazie, Consigliere Arnone.
Si
prende atto del deposito del documento. Do la parola al dottore Burgio per dei
chiarimenti sull’evoluzione del referendum.
SEGRETARIO GENERALE – Solo una battuta sulla sollecitazione che ho
avuto da parte del Consigliere Arnone sulle procedure relative alla… le
procedure sono in corso e stiamo esaminando, però volevo solo fare notare al
Consigliere Arnone, così come ad altri che l’intervento della Commissione
Tecnica nel senso della urgenza e della necessità dell’intervento ai fini della
questione del rigassificatore non è la questione risolutiva. Tenete presente che il
regolamento del Consiglio che abbiamo approvato prevede che questo tipo di
referendum potrà svolgersi dopo il 15 di settembre, di questo si tratta, quindi
non ci sono ritardi che possono essere addebitati, volevo solo precisarlo.
(intervento fuori microfono)
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VICE PRESIDENTE MARCHETTA – Prego.
CONSIGLIERE ARNONE – Consigliere Calabrese, credo che per i cittadini
le galline che fanno l’uovo giallo e rosso… non è che io intendo dedicarci la
seduta, ho chiesto un’informazione visto che la questione era stata sollevata.
Credo che non ci sia nulla di male. Voglio semplicemente dire che mi pare
importante far presente ai cittadini che su questa vicenda il referendum si terrà,
se si terrà, anche dopo l’estate. Comprendiamo tutti le difficoltà che vi possono
essere a tenerlo prima dell’estate, vista la scadenza delle elezioni europee, del
referendum elettorale, eccetera, eccetera, e quindi però è un fatto politico
importante che da parte di ognuno si sappia, anche da parte dell’Enel, che il
popolo agrigentino avrà modo di pronunziarsi, che lo sappia il Presidente
Lombardo che ad Agrigento ha detto alcune cose e a Palermo mi pare ne abbia
dette altre di carattere un po’ diverso. Ma non apro il dibattito. Presidente,
rispetto la volontà del collega Calabrese, l’impegno che ho assunto con la
Signoria Vostra. Grazie.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA - Consigliere Picarella prego e poi
Calabrese.
CONSIGLIERE PICARELLA – Signor Presidente, io parlo sulla mozione
presentata dal Consigliere Salsedo e debbo dire con onestà che quando ero
consigliere provinciale ho avuto un attacco di immediatezza nei confronti del
Polo universitario di Agrigento, dove ho fatto un corposo documento, dove
affermavo che vi erano lauree, che erano pezzi di carta che poi una volta che si
aveva la laurea non serviva a niente e poi debbo dire che ho avuto la mia
autocritica, mi sono persuaso, convinto che chi gestiva l’università era una
persona di alto prestigio, di grande onestà intellettuale, si dedicava anima e
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corpo per questa università, per questo Polo universitario, di cui mi sono
ricreduto di quello che avevo detto. Per cui oggi io vedo presentare una
mozione e io dico che sia giusto prima che noi ci pronunciamo di avere un
colloquio non solo con il Commissario in atto, avere un colloquio con il grande
Rettore La Galla che non voglio dire ha portato l’università nella nostra città,
ma ha fatto tanto che questa università funzionasse e funziona. Noi verifichiamo
che ci sono centinaia e centinaia di appartamenti dati in locazione, proprio
perché dormono questi ragazzi dell’università, allora è una cosa positiva. Ora
dico io e lo rivolgo al Consigliere Salsedo, noi dire inventiamo un’università
delle Scienze del Turismo, facciamo una nuova laurea, uno che si laurea in
Scienze del Turismo nella nostra università, quando avrà questo pezzo di carta
che cosa potrà fare? Che cosa potrà fare un pezzo di carta Scienze del Turismo?
Noi abbiamo qua la vocazione turistica e non si è risolto. Poco fa mi hanno
distribuito
un opuscolo del turismo di Agrigento che viene veramente da
piangere. Nel 2000 quando la Regione siciliana voluta dall’ex amico di
Gramaglia, da Benedetto Adragna, che si è messo a piangere: finalmente
abbiamo il Parco archeologico. Finalmente
sviluppo della città. Ora se ricordate
infatti abbiamo il Parco, lo
gli interventi dei vari deputati, che
dicevano: finalmente c’è lo sviluppo della città, l’occupazione della città,
Agrigento cammina, abbiamo lo sviluppo, abbiamo un Consiglio di
Amministrazione. Quale è il risultato? Da quando si è fatto il Parco
archeologico, che è legge della Regione, il turismo diminuisce anno per anno
nella nostra città. Ecco, e allora i presupposti di quel parco dove sono andati a
finire? Le interrogazioni, le conferenze stampa, che ora il turismo va a finire. E
ha avuto l’effetto al contrario? Fatto il Parco, diminuisce il turismo. Fatto il
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Parco, diminuiscono le presenze. Fatto il Parco, non viene nessuno qua ad
Agrigento. Fatto il Parco manca l’acqua. Fatto il Parco la spazzatura ci inonda e
noi veniamo qua con questa mozione che io rispetto l’idea di dire: facciamo un
corso di laurea di Scienze del Turismo. Io non ho figli giovani che possono
andare all’università, io penso che non mi permetterei di iscrivere un figlio
all’università in Scienze del Turismo, diventa scienziato del turismo, dall’estero
porta le persone qua perché ha la Scienza del Turismo? Per cui io ritengo
doveroso che si faccia un atto di indirizzo, di concerto con l’università e dico:
facciamo sacrificare il grande Rettore, perché lui secondo me ama questa città,
vive in questa città anche perché la moglie ha vissuto in questa città, forse è
nata in questa città e lui, secondo me, si sacrifica a venire nella nostra città per
dare un contributo a che questa università possa progredire. Per cui io non ho
che dire su questa mozione, ma dico che è troppo prematuro dire di fare un
corso di laurea in Scienze del Turismo. Abbiamo cose serie, siccome un corso
di laurea è costoso, vengono i professori da Palermo, vanno, vengono, ci sono
delle trasferte. Allora facciamo le lauree di cui chi ha un pezzo di carta utile
possa trovare un posto non ad Agrigento, ma in qualunque posto d’Italia.
Questo è il fatto, mentre la laurea in Scienze del Turismo, penso che siano
accessori nelle lauree che si fanno. Io termino, dicendo al Consigliere Salsedo
di prendere abboccamenti, andare personalmente all’università e andare a
Palermo e vedere sul da fare, di fare qualche studio, inserire qualche cosa per il
turismo, poi dice: la Religione è utile? E ci infiliamo questa in mezzo alla… ma
non può essere una laurea sulla Scienza del Turismo. Io termino, non ho più che
dire.
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VICE PRESIDENTE MARCHETTA – Grazie Consigliere Picarella. Ha
chiesto di intervenire il Consigliere Maurizio Calabrese, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE CALABRESE – Grazie, Presidente, colleghi Consiglieri,
signori della Giunta. Premetto che l’iniziativa del collega Salsedo è una
iniziativa lodevole, ma viene in un periodo, caro collega, nel quale forse a tutti
sfugge qua dentro quello che sta succedendo riguardo al Polo universitario di
Agrigento. Vedi, forse ci sta sfuggendo il fatto o non l’abbiamo letto, io ero
presente, che nella conferenza stampa fatta dal Magnifico Rettore La Galla si
prefigura una probabile chiusura dell’università di Agrigento e noi chiediamo
l’istituzione di un nuovo corso. Cioè la cosa è lodevole e mi coglie di sorpresa,
perché invece di parlare del vero problema dell’università parliamo delle pale
eoliche, del rigassificatore, parliamo di tutt’altre cose, delle galline che fanno le
uova rosse e gialle. E allora vogliamo affrontare il problema dell’università? In
altre sedi questo Consiglio comunale si era distinto perché proprio per
potenziare una istituzione che ha dato sicuramente lustro a questa città, una
istituzione che funziona, che consente ai nostri giovani di non andare più in sedi
lontane da Agrigento, ma che anzi abbiamo studenti che vengono da Palermo
per venire a seguire i corsi di laurea che ci sono ad Agrigento, cosa sta
avvenendo? Quello che avviene sempre quando la politica scende ai livelli della
più bassa politica e si occupa e mette le mani su argomenti solo per una mera
spartizione di posti. Stiamo assistendo a uno scontro e rischiamo di far chiudere
il Polo universitario perché la politica entra nel merito della spartizione dei
posti. E allora io dico, caro Consigliere Salsedo, bene fai a chiedere un corso di
laurea di questo tipo, ma è pur vero che così come ci siamo impegnati quando,
collega Gramaglia, ti ricordi, parlavamo del Piano Regolatore Generale,
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abbiamo destinato quelle aree, le abbiamo ampliate per consentire che si facesse
una cittadella dello studente. Quindi già 4 anni fa avevamo attenzionato il Polo
universitario, perché pensavamo di poterlo potenziare. Oggi a cosa assistiamo?
A liti interne, a centri di potere, scusatemi, non vuole essere polemica, ma
purtroppo oggi il potere ad Agrigento ce l’ha il centrodestra, quindi all’interno
del centrodestra dove da una parte si dice l’università va potenziata, va
suffragata, va aiutata e dall’altra si tagliano i fondi. Allora, fatemi capire, come
si può potenziare una istituzione se gli tagliamo i fondi? Vedi, Consigliere
Salsedo, io sono pronto a votare la tua mozione, ma se viene integrata con un
atto di indirizzo al Sindaco che oggi ho letto si dice pronto a discutere per
potenziare il contributo che il Comune di Agrigento dà al Polo universitario. Se
diamo un atto di indirizzo al Sindaco nel quale diciamo: noi veniamoci a fare la
nostra parte. Se poi la Provincia, il Presidente D’Orsi o i capigruppo di
centrodestra che ne chiedono i tagli vogliono andare in quella direzione, che
facciano pure. Però poi devono spiegare agli agrigentini come è possibile che al
Polo universitario, che la Provincia dà un contributo di 1 milione e mezzo di
euro viene presentato un emendamento dal capogruppo di Forza Italia per
tagliarne 500.000,00 e nulla dicono… (intervento fuori microfono) Sì, alla
Provincia viene presentato un emendamento nel bilancio della Provincia per
tagliare 500.000,00 euro al Polo universitario, dal capogruppo di Forza Italia e
nulla dicono che un istituto di musica di Ribera con 50 studenti percepisce dalla
Provincia un contributo di 1 milione di euro. Questo è quello che bisogna dire,
no in questo argomento parlare delle pale eoliche e del rigassificatore. Questo
bisogna dire ai cittadini: stiamo perdendo l’università ad Agrigento, perché la
politica che oggi governa questa Provincia fa queste cose. A Ribera a un
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istituto di musica viene dato dalla Provincia un contributo di 1 milione di euro
per 50 studenti, all’università vengono tolte 500.000,00 euro
studenti, ad oggi l’università conta 4.000 studenti
con 4.000
e tuonano non come
minacce, ma come chiare situazioni che si devono leggere le parole del Rettore
La Galla quando dice che per disposizione del Ministero entro il 31 di marzo
devono comunicare che intenzioni hanno, come devono comunicare che
potenziamenti vogliono fare. Rammentatevi che molto probabilmente, seguendo
questo tipo di politica, i nostri figli, i nostri ragazzi, ben che gli vada, si
dovranno spostare ad Enna, dove è nato un nuovo Polo universitario. E allora
che facciamo? Quello che noi abbiamo già ben impiantato, collaudato e reso
produttivo per la città da un punto di vista sociale, culturale ed economico,
perché abbiamo molti studenti che soggiornano da fuori ad Agrigento,
cerchiamo di perderlo e diamo modo all’università di Palermo di andare a
investire per potenziare il nuovo Polo di Enna. Ditemi se questa è la politica che
premia gli agrigentini, io lo chiedo ai colleghi che sono seduti in aula se questa
è la politica che premia gli agrigentini. Invece di litigare per un incarico, per un
dottorato, per un posto nel Consiglio di Amministrazione, diciamocelo chiaro,
per questo sta litigando la politica, perché forse prima vi erano altri incarichi di
Presidenti precedenti, oggi ci sono io e ci devo mettere i miei. Non è così.
Quando la politica mette mano e scende a questi livelli, sta distruggendo quello
che di buono si era creato in questa Provincia. Consigliere Salsedo, io
l’appoggio la tua mozione, se questa viene integrata con un atto di indirizzo al
Sindaco, che non faccia venire meno e che venga potenziato per quanto più
possiamo, perché lo sappiamo quelle che sono le casse comunali, per quanto più
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possiamo il nostro impegno nei confronti dell’università, del Polo universitario,
degli studenti agrigentini e delle famiglie agrigentine. Grazie.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA – Ha chiesto di parlare Consigliere
Salsedo per una breve replica.
CONSIGLIERE SALSEDO – Grazie, Presidente. Era per un chiarimento. Io
accolgo favorevolmente anche a nome dei colleghi firmatari dell’ordine del
giorno, anche della proposta del Consigliere Calabrese, che naturalmente chiede
anche al Sindaco un impegno finanziario abbastanza… (intervento fuori
microfono) Esatto, io
volevo chiarire un aspetto fondamentale su questa
vicenda. Io posso rassicurare il Consiglio comunale che questa non rimarrà una
lettera morta. Questa lettera, una volta approvata, Presidente, la invito a inviarla
sia al Presidente della Provincia che al vice Presidente della Provincia, al
Commissario del CUPA e al magnifico Rettore. Possono assicurare pure
all’intero Consiglio comunale che il sottoscritto, grazie anche all’intervento del
vice Presidente della Provincia, nonché Assessore al Turismo Carmelo Pace, ha
avuto modo di incontrare già la Galla più di una volta, lo incontrerò molto
probabilmente la settimana prossima, perché su questa cosa, su questa
istituzione di corso di laurea il Magnifico Rettore ci crede e ci sta lavorando e
sono sicuro che assieme alla Provincia, assieme al Comune di Agrigento, questa
istituzione di questo corso di laurea possa diventare ben presto realtà. Grazie.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA – Ha chiesto di intervenire il
Consigliere De Francisci, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE DE FRANCISCI – Grazie, Presidente, colleghi Consiglieri,
signori della Giunta. Io intervengo innanzitutto appunto per fare alcuni
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chiarimenti, chiarimenti anche al collega Calabrese, ma anche dire la mia per
quanto riguarda questo ordine del giorno presentato dal collega Salsedo, ordine
del giorno che di fatto idealmente approviamo, idealmente le dichiaro anche che
voterò favorevolmente, però è giusto anche capire che il Consorzio universitario
è un consorzio formato da più enti pubblici e attiva i suoi corsi di laurea a
mezzo di una convenzione instaurata oggi con l’università di Palermo e che, vi
premetto per le mie conoscenze, è in scadenza. Ma ciò non significa che il
Consorzio universitario se scade… innanzitutto la Provincia non ha intenzione
di chiudere l’università in quanto tale, ma ciò non significa che se scade questa
convenzione o La Galla nella sua conferenza stampa che noi abbiamo visto dice
di volere chiudere, di non volere più continuare questa convenzione, noi
consorzio universitario non possiamo aprire altre convenzioni con l’università
di Roma direttamente o con l’università di Catania o con l’università di
Messina, perché il consorzio universitario qua ad Agrigento non è a sede
autonoma, cioè è un consorzio tra enti che ha a sua volta una convenzione con
l’università di Palermo ad oggi. Ora tornando a monte, io devo dire che vero è
che la Provincia Regionale di Agrigento mette un contributo di un milione e
mezzo, è stato un emendamento, che a quanto pare mi sono sentito con i
colleghi della Provincia, è stato approvato e quindi verosimilmente è stato
ridotto a 1 milione e 40.000,00 euro, però diciamo anche che il Comune di
Agrigento mette solo esclusivamente 150.000,00 euro, quindi noi invitiamo, io
in prima persona invito l’Amministrazione comunale ad aumentare questo
contributo e invito anche ad aumentare il contributo della… (intervento fuori
microfono) Ci tassiamo, è giusto anche tassarsi, evitare di fare altre iniziative, e
promuovere la cultura. Fondamentalmente, rispondo anche al collega Calabrese
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per quanto riguarda il discorso dell’istituto superiore di musica, che è l’unico,
questo Toscanini è l’unico che c’è qui in Provincia ed è di completa proprietà
della Provincia, però voglio dire che è un istituto che ogni anno ci sono richieste
in esubero e che bisogna fare ogni volta una scelta perché produce una
formazione di qualità e di livello. Fondamentalmente, quindi, ritornando al
discorso dell’istituzione del corso di laurea in Scienze del Turismo noi siamo
favorevoli purché naturalmente abbia un seguito positivo e che non resti un
deliberato nella scrivania solamente del Sindaco o anche del Commissario del
CUPA ma si vada avanti e debbo dire che una volta approvato, mi farò anche
portavoce eventualmente o in sede di convenzione, di rinnovo con l’università
di Palermo o di qualsiasi altra convenzione che si possa aprire con qualsiasi
altro Ateneo italiano. Grazie.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA – Grazie, Consigliere De Francisci. Ha
chiesto di intervenire il vice Sindaco, professore Muglia.
VICE SINDACO – Innanzitutto ritengo che l’ordine del giorno vada colto
nella sua essenza, cioè a dire nel senso di rafforzare ulteriormente questo
consorzio universitario, ovvero quello che dovremmo un po’ abituarci tutti a
chiamare oggi Polo universitario. La verità che non si dice è una: il consorzio,
caro Consigliere Salsedo, deve transitare verso il Polo con una maggiore
autonomia e diciamo che è un passo ulteriore per capirci per realizzare una
università degli studi a rete. Cosa è l’università degli studi a rete? È una
università i cui i corsi non sono tutti concentrati dentro le mura di una città, cioè
per capirci Palermo, ma i suoi corsi vengono diffusi sul territorio. Ci sono altre
espressioni in Italia di Ateneo a rete è la intenzione del professore La Galla che
adesso come Rettore tende a realizzare è quello dell’università a rete.
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L’università a rete significa consolidare definitivamente i corsi. Consigliere, poi
però non chiedetemelo quando dice: ma questa cosa come è? Io intendo
spiegarla perché così quando parliamo ci sappiamo un attimino orientare,
costituire l’Ateneo a rete significa dunque consolidare quello che c’è e quando
si sarà consolidato i costi relativi a questo Polo universitario, docenze e a
quant’altro saranno poi a carico, se noi continuiamo a sostenere questo Polo
universitario, a carico
dell’università del Ministero per la ricerca, per
l’università e la ricerca scientifica. In questo preciso momento noi dobbiamo
tenere fermi i finanziamenti che colgo anche positivamente quello che diceva il
Consigliere Calabrese, le fa onore, di rafforzare ulteriormente là dove possiamo
con le scarse nostre risorse il Consorzio universitario, ma auspicando che
immediatamente venga trasferito in Polo universitario. Il concetto base però,
che non tutti teniamo conto, con una concezione un po’ troppo patrimonialistica
degli enti pubblici, il Comune, la Provincia, la Regione. Signori miei, questi
enti
appartengono ai cittadini, non appartengono a chi ha la titolarità
provvisoria di quegli enti, cioè a dire il Sindaco di Agrigento, per non parlare
del Presidente della Provincia, non finanzia con il suo conto corrente personale,
non mette 300.000,00 euro, 1 milione di euro, sono soldi dei cittadini di questa
Provincia, di questo territorio, di questa città e questi soldi vanno a favorire
quella che è la migliore istituzione che la politica ha prodotto negli ultimi
quindici anni in questo territorio, ad Agrigento e nella sua provincia. Ditemi
negli ultimi 15 anni, dico 15 anni perché è stato costituito 15 anni fa, perché poi
potrei anche parlare di 15 anni precedenti, in una terra che non ha aeroporto,
che non ha autostrade. Adesso speriamo, abbiamo visto che forse il nostro
isolamento viene a interrompersi, però se non riusciamo a difendere il… Il
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Comune di Agrigento, io mi sono trovato per mia fortuna a essere tra quelli che
hanno lavorato per questo consorzio, per fondarlo, per metterci dentro i primi
corsi di laurea. È vero che l’ente provincia mette, Consigliere De Francisci, ho
colto il senso delle sue parole, mette un milione e mezzo di euro. Mi dispiace,
lei mi sta dando una notizia bruttissima, che sono stati cancellati 500.000,00
euro dal bilancio provinciale, che venivano dati al consorzio che negli ultimi
anni hanno consentito l’aumento dei corsi di laurea in provincia di Agrigento.
Questa è veramente una brutta notizia, mi consenta se glielo dico, che forse non
fa comprendere come i soldi dei nostri enti sono in realtà soldi dei cittadini, no
soldi che appartengono ai titolari, né a Zambuto né a D’Orsi né al Presidente
della Camera di Commercio. Allora io dico che il Comune di Agrigento è vero
che ci mette 150.000,00 euro, ma il Comune di Agrigento, lei lo sa, ci mette
delle strutture, ci mette dei servizi, ospita i corsi universitari. Noi dovremmo
dire che dobbiamo andare oltre, bisogna che questa città accolga dentro le sue
mura i corsi universitari, perché questo vi fa onore, Consigliere Calabrese, fa
onore a questo Consiglio comunale, noi dobbiamo fare in modo che per
esempio, è la prima idea che mi viene, che la Regione metta a disposizione
questa straordinaria struttura, tra l’altro in gran parte ben restaurate e ben
ristrutturata che è l’ex ospedale civile, in gran parte vuota. E allora, se mi
consentite, il fatto del contributo annuale che gli enti mettono per sostenere le
azioni e il decentramento dei corsi universitari ad Agrigento debbono perdurare
fin tanto che si realizzi compiutamente quello che è l’Ateneo a rete. Se risorse
mancano perché qualche ente, e non mi riferisco al Presidente D’Orsi, perché
queste sono cose che ha fatto il Consiglio provinciale, vero Consigliere De
Francisci? Per cui non c’entra il Presidente D’Orsi, c’entra un Consiglio
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provinciale, che francamente secondo me non ha la sensibilità di capire cosa
significa tagliare 500.000,00 euro sul consorzio universitario. Io ritengo che
bisogna fare un appello semmai fino a quando non ci sarà la trasformazione in
Ateneo a Rete, a tutte le forze sane di questa Provincia, a chi ha la sensibilità di
capire cosa significa consorzio universitario ad Agrigento, fare un appello
all’imprenditoria più facoltosa e più sana, fare un appello a tutti i Sindaci della
provincia di Agrigento, perché mettano un contributo, seppur simbolico,
nonostante i loro problemi di bilancio, e dimostrare e testimoniare la sensibilità
degli enti pubblici, dei privati, degli imprenditori, degli enti, delle associazioni,
perché l’università permanga ad Agrigento. Perché il rischio di chiusura è sul
serio un rischio che corriamo in questa nostra città, di vedere chiusa l’università
degli studi di Agrigento o Ateneo a rete della Sicilia centro – occidentale. Io ho
ben poco da dire. Colgo e volevo testimoniare la sensibilità di questo Consiglio
comunale, del Consigliere Salsedo, del Consigliere Calabrese, di tutti voi e
spero e auspico che tutti i Consigli comunali, tutte le Amministrazioni dei
Comuni della Provincia possono fare altrettanto e testimoniare la loro sensibilità
e il loro affetto nei confronti di questa grande istituzione che abbiamo in
provincia di Agrigento. Grazie.
(intervento fuori microfono)
PRESIDENTE CALLARI – Lo faccia al microfono, glielo concedo.
CONSIGLIERE CALABRESE – Grazie. Visto che lei è stato nel Consiglio di
Amministrazione del CUPA, volevo sapere, noi abbiamo quote partecipative, la
Provincia che è socio di maggioranza, allora volevo chiederle: non è possibile,
visto che la Provincia non ce la fa più, a cedere alcune quote al Comune di
Favara, al Comune di Porto Empedocle, al Comune di Canicattì visto che non
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ce la fa più? (intervento fuori microfono) Visto che è un consorzio provinciale,
perché gli altri Comuni non possono entrare a far parte di questo CUPA e lo
potenziamo tutti insieme?
PRESIDENTE CALLARI – Grazie della domanda. Prego.
VICE SINDACO – Ritengo che questo lavoro già il Magnifico Rettore La
Galla l’avesse iniziato, ma era un lavoro che si era iniziato ad adiuvandum per
coinvolgere qualche altro ente. Oggi ritengo che quel lavoro iniziato da La
Galla deve essere il più diffuso possibile, cioè a dire veramente tutti i sindaci,
tutti i Consigli comunali dovrebbero fare quello che alcuni sindaci già avevano
fatto, in maniera tale che la posizione della Provincia che è legittima, badate
bene, non condivido la posizione della Provincia, però è legittima, avrà i suoi
problemi economici, non so, a noi sembrava prima che la Provincia fosse l’ente
più ricco, anzi, quasi la banca dei Comuni, quando il Comune non aveva i soldi
per fare una cosa, ci si rivolgeva alla Provincia e magari qualcosa arrivava nei
Comuni. Io sono stato amministratore anche di qualche piccolo Comune. Si
chiedeva alla Provincia: non abbiamo i soldi per organizzare l’estate. La
Provincia aveva una sua disponibilità. Oggi mi sembra che sia finito al
contrario, però, siccome non conosco la contabilità della Provincia dico: nel
momento in cui la Provincia dovesse decidere legittimamente di uscire dal
finanziamento dell’università, non voglia che questo ulteriore importante
passaggio verso l’Ateneo a rete e il totale affrancamento dei corsi di Agrigento
si possa fare, e allora a quel punto, caro Consigliere Calabrese, lei mi coglie
sempre nel segno, mi sa che è necessario fare quello che dice lei, che
l’associazione di categoria, che anche i sindacati, tutti i comuni della Provincia
di Agrigento, gli imprenditori, che anche le singole persone, qualcuno faceva
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una ipotesi che non mi sembra nemmeno peregrina, se i ragazzi spendono 50,
100, 200, non so bene quanto sono le tasse universitarie, che (...) una azione
simbolica, non so, le famiglie, per testimoniare questa forma, attenzione, che
lei ha colto perfettamente. Grazie.
PRESIDENTE CALLARI – Consigliere Gramaglia.
CONSIGLIERE GRAMAGLIA – Caro Presidente, questa sera sono contento
che il consesso di Agrigento del Comune di Agrigento, finalmente grazie a una
iniziativa personale del mio consigliere Giuseppe Salsedo ha toccato con
mano… come gruppo politico, tra le altre cose è gruppo politico che in questo
momento è un po’ arrabbiato su come vanno le cose nel Comune di Agrigento,
ma anche vedo che la Provincia non naviga nell’oro, perché se Sparta piange,
sicuramente Atene non ride, ridono in compenso i cittadini di Agrigento, perché
basta collegarsi con i siti web e ci si rende conto di quale tenore e di rabbia la
gente ha, sentendo dire questa minaccia di chiusura del CUPA, che da tanti
anni, diceva bene il vice Sindaco, permette agli studenti agrigentini, che a suon
di sacrifici per i familiari, ridotti rispetto a quelli che hanno fatto i giovani della
mia generazione, hanno la possibilità di approfondire i loro studi, sacrificando
il bene proprio, ma anche il bene della famiglia, rimanendo ad Agrigento. A
sentire queste battute che ci sono state qua nel Consiglio comunale, vi devo dire
che un po’ di rabbia mi sale, caro Presidente, e in questo momento io sono
abbastanza arrabbiato. Mi sale perché mi sembra di capire da quello che si è
discusso qua che in atto ci siano delle speculazioni fatte dalla politica ufficiale
per cercare di togliere il problema del CUPA, facendo dare la colpevolizzazione
dell’uno o dell’altro ente, rimanendo nel disastro più totale e soprattutto
rimanendo sordi, i politici, a quelli che sono i bisogni dei cittadini. E devo dire
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che in questi giorni la stampa ha fatto un gran parlare. Sono uscite fuori anche
delle documentazioni verbali da parte di alcuni studenti e penso che da questo
Consiglio comunale deve nascere una iniziativa unitaria e in questo anche il
nostro contributo lo può dare il Consigliere Salsedo con l’aggiunta dell’ordine
fatto anche dal Consigliere Calabrese nel documento unitario che potrebbe
uscire qua questa sera, che è quello di fare ognuno di noi, vuoi per la Provincia,
vuoi per il Comune, un passo indietro per risolvere in maniera definitiva il
problema. Perché, caro Presidente, una cosa è da legittimare. I sacrifici fatti dal
magnifico Rettore quando era Presidente del CUPA ci hanno permesso a noi
giovani agrigentini, ma non troppo, di raggiungere l’obiettivo di 4.000 studenti
e questi sacrifici sicuramente non possono essere cancellati con un colpo di
spugna o perché magari la convenzione sta finendo, magari far sì o fare in
modo che l’università o il Polo universitario o l’Ateneo a rete, come dice il
nostro vice Sindaco, subisca l’orbita e l’influenza di qualche altra università.
Noi vogliamo innanzitutto garantire che il CUPA continui a lavorare così come
ha fatto nel corso di questi quindici anni e non può venire meno questa
iniziativa scolastica che è il fiore all’occhiello della città di Agrigento, perché è
frutto di tanti sacrifici fatti anche dagli uomini politici del passato. Agrigento
ha perso molto, Presidente. Fra quelle cose che abbiamo perso dico la Core che
è stata poi ripresa da Taormina, incentivandone l’attività e la conoscenza a
livello nazionale. Ora perdere il CUPA, il Consorzio universitario, fatto dalla
Provincia regionale, dalla Camera di Commercio e dal Comune di Agrigento
sarebbe una cosa maldestra e che sicuramente farebbe suscitare nell’ambito dei
giovani agrigentini molta rabbia e anche molta crisi esistenziale, perché i
giovani hanno bisogno di sicurezza. Il mancare loro di rispetto, facendo
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chiudere il CUPA, sicuramente questa sicurezza non la dà. Caro vice Sindaco,
so che lei ha partecipato in prima persona a volte perché delegato dal Sindaco.
È finito il momento di farci soprusi da una parte all’altra. Qua bisogna trovare
un tavolo di concertazione e glielo chiede non il Consiglio comunale di
Agrigento, glielo chiedono i nostri cittadini di Agrigento, ma soprattutto i
giovani che sono i miei figli e i figli degli altri cittadini. Sono finite le
scaramucce, bisogna che vi sediate e decidiate per il bene della nostra città e per
i nostri giovani. Non serve sapere se uno mette 1 milione o l’altro mette
150.000,00 euro, un tavolo di concertazione che ratifichi questo e che
soprattutto formi un Consiglio di Amministrazione stabile che possa proiettare
la nostra università per il futuro. Intanto voglio dire una cosa: bene il merito al
passato, perché La Galla, magnifico Rettore, ha bene operato al Consorzio
universitario, però se c’è da correggere qualche atteggiamento che si è innescato
in maniera malevola come una vigna che viene presa dal germe e che ha
determinato anche il pus nella stessa vigna, bisogna tagliarla radicalmente,
perché non tutto quello che luccica è bene, ci sono delle cose che sono state
fatte in maniera malevole e spesse volte anche a fini clientelari. Se questo è vero
e se si capisce che è questo, al di là dei partiti, e voi siete esperti in questo,
perché avete fatto una Giunta al di sopra dei partiti, al di là dei partiti e del
colore politico, la cosa che interessa ai nostri giovani, è che il CUPA, che già è
rilanciato da tanti anni di attività, sicuramente per beghe personali dell’una o
dell’altra istituzione non finisca, ma anzi si potenzi e raggiunga al più presto
altri istituti, come diceva giustamente la Scienza per il turismo del Consigliere
Salsedo, che possano essere da prerogativa per creare occupazione stabile ai
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nostri giovani e soprattutto per ridurre questa paura che la chiusura forzata ha
determinato nei nostri stessi giovani.
PRESIDENTE CALLARI – Succede che quando non abbiamo le
infrastrutture o non abbiamo i servizi che altre città hanno, ci lamentiamo.
Quando ce le abbiamo ci lamentiamo, ma possiamo cambiare le cose e dire che
l’università è quant’altro possa esistere di bello ad Agrigento? Non è della
politica, è dei cittadini, la politica deve scommettere in aumento ad aumentare i
servizi per i nostri figli. Sappiate che noi non abbiamo le autostrade e il
raddoppio della strada per Caltanissetta fino a Canicattì nord, è un grandissimo
successo e ci accontentiamo. Non abbiamo autostrade, non abbiamo aeroporti,
non abbiamo porti, non abbiamo nessun servizio. Questa è una terra che ha
bisogno di acqua, ha bisogno di tutto. Oltre a non accontentarci, la cosa più
importante è quella di mantenere i fiori all’occhiello affinché questi fiori non
appassiscano, ma devono essere l’emblema, il simbolo di un modo di fare
politica in modo provocatoriamente in aumento, a cercare sempre di rivendicare
quello che non abbiamo avuto per tantissimi e tantissimi anni. Consigliere
Picarella, prego.
CONSIGLIELE PICARELLA – Io parlo per chiarezza perché è giusto che io
ricordo le cose, come si dice la memoria storica. Ebbene, noi non ci possiamo
permettere di fare chiudere l’università ad Agrigento ed è giusto chiarire i fatti.
Agrigento non ha contributo o in minima parte per il mantenimento di questa
università. Cioè i soci fondatori dell’università di Agrigento sono la Provincia
regionale di Agrigento, la città di Agrigento e la Camera di Commercio. Questi
sono i soci fondatori per l’università, che all’inizio erano imboscati nei locali.
Tra l’altro ricordo che ho fatto un intervento corposo presso la Provincia
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regionale di Agrigento, perché ritenevo che era impossibile la rappresentanza
consiliare del Consiglio di Amministrazione dell’università di tre consiglieri
facenti parte della Provincia regionale di Agrigento, un consigliere della città di
Agrigento e uno della Camera di Commercio. Tra l’altro c’erano i Revisori dei
Conti che erano tre, uno per ogni ente. Quindi che cosa voglio significare?
Ritenevo inconcepibile che il Comune di Agrigento partecipava per una quota
di 100 milioni, no 100.000,00 euro, 100 milioni e la Provincia partecipava per
2 miliardi. Questa è la verità dei fatti. La Provincia è indispensabile che sia il
promotore di questa università, perché io dicevo allora che la Provincia non è
possibile, non so, io non sono arrivato a fare cambiare lo statuto e i
rappresentanti, perché io volevo che dovevano essere sette consiglieri della
Provincia regionale di Agrigento, in riferimento alla proporzione dell’importo
che lui versava ogni anno. Tra l’altro ti porto le date perché io sono aggiornato
di queste e c’ho pure lo statuto di quando si fondarono, perché ritenevo che era
inconcepibile che il Comune di Agrigento, che dava 100 milioni, aveva un
componente del Consiglio di Amministrazione e un Revisore dei Conti che
percepivano 130 milioni, cioè prendevano di più di quello che davano come
contributo. E allora La Galla ebbe ad affermare e ha già fatto la partecipazione
di tutti i Comuni della Provincia di Agrigento. E molti Comuni già sono soci
della Provincia di Agrigento. Per cui io dico che la Provincia di Agrigento non è
che ne possiamo fare a meno, è l’unico, perché se la Provincia di Agrigento
abbandona l’università, l’università chiude immediatamente, che ogni anno
eroga più di 2 milioni di euro, oggi il costo è enorme perché i professori
vengono da Palermo e qua. E io quando da La Galla ci sono andato per avere i
conteggi, mi sono messo le mani in testa di dire: ma è possibile questo così
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costoso? Per cui io termino dicendo: la prossima volta se il dibattito continua, io
porterò, perché c’ho un volume di tutti gli atti, pure degli scienziati che ci hanno
governato, come il vice Sindaco, che ci hanno governato in quell’ente inutile
del Consiglio di Amministrazione, perché basta lì il Presidente La Galla e non
c’è bisogno questi scienziati di Pubblica Amministrazione. Perciò io termino e
se questo dibattito continua la prossima volta, sarò in condizioni di portare e
aggiornare tutto il Consiglio di come regge questa università in questa città.
PRESIDENTE CALLARI – Grazie. Consigliere Salsedo, prego.
CONSIGLIERE SALSEDO – Grazie, Presidente. Era semplicemente per
integrare il documento con quello che diceva poc’anzi il Consigliere Calabrese.
Io il documento l’ho già letto, Presidente. In sostanza, premesso i vari punti,
considerato, fa voti affinché venga attivato nella città di Agrigento il corso di
laurea in Scienze del Turismo. Il documento viene integrato come segue: “Si dà
altresì atto di indirizzo al Sindaco affinché si mantengano gli impegni assunti
con il CUPA e compatibilmente con le esigenze di bilancio si possono
ulteriormente incrementare”. Io, ripeto, Presidente, il documento se è possibile
inviarlo sia al Presidente della Provincia, al Vice Presidente, al Commissario
del CUPA e al Magnifico Rettore. Grazie.
PRESIDENTE CALLARI – Sarà fatto. A questo punto questo ordine del
giorno integrato noi lo mettiamo a votazione. “Si dà altresì atto di indirizzo al
Sindaco affinché si mantengano gli impegni assunti con il CUPA, e
compatibilmente con le esigenze di bilancio si possano ulteriormente
incrementare”. Allora: “Si mantengono gli impegni finanziari assunti con il
CUPA”, possono essere impegni… (intervento fuori microfono) “e si possono
ulteriormente incrementare le risorse finanziarie”. Invito i consiglieri a prendere
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posto in aula così passiamo alla votazione. Per dichiarazione di voto il
Consigliere Indelicato.
CONSIGLIERE INDELICATO – Grazie, Presidente, colleghi Consiglieri.
Accolgo favorevolmente la mozione del collega Salsedo che chiede, appunto,
l’istituzione di un nuovo corso di laurea in Scienze del Turismo. In questo
periodo dove nella nostra Provincia esiste una equazione pericolosa, ovvero si
creano storture pericolose come quelle dell’ATO, dall’altro si corre il rischio
che per mere beghe politiche si depotenzi il nostro fiore all’occhiello, ovvero la
nostra università. È per questo motivo che voto favorevole a questa mozione.
Sono favorevole al diritto allo studio dei nostri giovani e non solo della nostra
Provincia, quindi sì allo studio, sì alla cultura nella nostra città.
PRESIDENTE CALLARI – Grazie. Passo alla votazione per appello
nominale l’ordine del giorno proposto dal Consigliere Salsedo e integrato da
tutto il Consiglio comunale. Chi è d’accordo dica sì, chi è contrario dica no.
Il Segretario Generale procede al votazione per appello nominale.
PRESIDENTE CALLARI – 17 presenti, 17 voti favorevoli, l’ordine del
giorno del giorno viene approvato all’unanimità.
Consigliere Salsedo, prego.
CONSIGLIERE SALSEDO – Grazie, Presidente. Nel ringraziare i colleghi,
propongo di rinviare i lavori a martedì prossimo alle ore 19:00.
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PRESIDENTE CALLARI – Lo facciamo per alzata e seduta chi è d’accordo
si alzi, chi è contrario rimanga seduto. Approvato all’unanimità dei presenti. La
seduta del Consiglio comunale viene aggiornata a martedì prossimo.
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18 Marzo 2009 - Comune di Agrigento