ANNO XLV - N. 5 Sabato 14 Maggio 2005 € 1,50 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Aderente € 17,50 - Socio Aderente Sostenitore oltre € 20,00 - Socio Effettivo € 20,50 - Socio estero € 22,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 - E-mail: [email protected] 25 Aprile, per non dimenticare Assemblea stato celebrato quest’anno il ha contribuito a costruire uno annuale A.V.A. 60°È anniversario della Libera-zioStato Democratico. A tal fine sono Sala gremita, il 28 aprile u.s., quando, puntuale come un orologio di marca, il Presidente Carlo Cavedini ha aperto i “lavori”, con un saluto e con il dettagliato resoconto dell’attività svolta dal Consiglio Direttivo. In primo luogo si è parlato della pulizia dei sentieri collinari (“L’altra Liguria” è sempre più amata e percorsa dagli ospiti estivi e non estivi) e dell’avvistamento antincendio che ha dato ottimi frutti lo scorso anno e che è guidata anche dall’A.V.A. con il contributo di molti Enti e Associazioni e di numerosi Soci e concittadini. La situazione finanziaria dell’Associazione è buona, anche se non tutti i Soci sono in regola con le quote associative. Il Presidente ha ringraziato tutti coloro che hanno regolarmente prestato la loro opera per la pubblicazione mensile de «L’Alassino» ed ha ricordato che il 23 maggio prossimo venturo (alle ore 20.45, presso il Salone Parrocchiale) si svolgerà l’annuale serata: «Alassio fra Musica e Poesia » e il 19 giugno il pranzo sociale al “Casté”. Ha anche ringraziato il socio Mario Berrino per aver inserito sul famoso “muretto” una piastrella ne, della vittoria sui nazi-fascisti e il ritorno della democrazia nel nostro Paese. Nei giardini del Palazzo Comunale, alla presenza di tutte le Autorità Militari e Civili, ai Rappresentanti le Associazioni di Volon- state istituite borse di studio a favore degli alunni delle Scuole Medie e dell’Istituto Alberghiero, per un tema da svolgere sulla manifestazione del 25 aprile: “I ragazzi di oggi incontrano i ragazzi di ieri”. La Preside Sig.ra Loredan- Orazione ufficiale dell’avv. Claudio Bottelli. tariato, Mons. Angelo De Canis ha officiato la S. Messa in suffragio dei caduti di tutte le guerre e ha ricordato nell’omelia, quanti hanno immolato la vita nella lotta partigiana per la libertà. Alassio, ha tenuto la commemorazione. Presente anche don Mario Andreoletti, anche lui ex alpino, che ha benedetto la deposizione, dopo il “silenzio” suonato da un trombettiere, un momento molto commovente. Sono stati letti, uno per uno, i nomi di tutti i Caduti appartenenti a tutti i corpi, e gli alpini, all’unisono, rispondevano “presente” ad ogni nome. Alla sera, grande appuntamento con il coro Monte Cauriol, che in una gremitissima chiesa di (continua a pagina 2) a Nattero ha invitato i vincitori a ritirare il premio ed a leggere gli elaborati di cui, il primo, è stato assegnato a Eleonora Puglia ed Enrica Malavolti, studentesse della 3a Media. Gruppo Alpini Alassio. (FOTO CICCIONI) Il triduo in onore dei Corpi Santi (continua a pagina 2) Grand Hotel (continua a pagina 2) È stata una giornata che ha lasciato il segno. Domenica 17 aprile sono arrivati gli Alpini, più o meno trecento persone, in occasione del raduno organizzato dal Gruppo di Alassio, per l’81mo di fondazione. Una giornata perfetta, nell’organizzazione, grazie al gran lavoro di tante persone comprese le associazioni di volontariato che hanno aiutato gli alpini di Alassio nelle fasi più delicate. Sabato pomeriggio, prologo del grande raduno. Dopo la deposizione di una corona ai Caduti, Silvio Gervasoni, capogruppo di (FOTO CICCIONI) (continua a pagina 2) Invitati dall’Amministrazione Comunale a fare un sopralluogo al cantiere del Grand hotel, per verificare lo stato dei lavori il giorno 27 aprile u.s. ci siamo recati, con i giornalisti e le TV, «TV Imperia» e «TV Rai Tre» in Piazza Partigiani. Il Sindaco Arch. Marco Melgrati ed il geometra Roberto Gola (direttore dei lavori) hanno fatto da guida al cantiere. Dal grande scavo della Piazza sono stati estratti circa 300.000 metri cubi di sabbia e terra per far posto ai tre piani di box e parcheggi. L’apertura del cantiere ha causato molte polemiche, ma soprattutto ha creato molti problemi ai commercianti e agli albergatori della zona. Dopo i tanti disagi sopportati, sembra che i tempi di completamento dei lavori siano vicini. Per la fine del 2005 dovrebbero essere consegnati i box e i posti auto a rotazione, e la piazza al grezzo. Nella primavera del 2006 dovrebbe essere ultimato il Grand Hotel, e a fine 2006 anche il centro termale. Durante la visita il Sindaco ha dichiarato: «Quando come Assessore all’Urbanistica della prima giunta Avogadro fui incaricato di occuparmi della questione Grand Hotel – ricorda il Sindaco – per prima cosa feci approvare, prima dal Consiglio Comunale e poi dalla Regione Liguria, una variante urbanistica che legittimasse l’operazione; poi, indicemmo una gara pubblica per la ricerca del soggetto realizzatore, alla quale gara si presentarono tre soggetti con tre progetti che furono esaminati da una commissione di esperti, che valutò sia il progetto che le garanzie bancarie dei soggetti; vinse la Conicos. Alpini ad Alassio La cerimonia. Ha preso la parola il Presidente A.N.P.I. Avv. Claudio Bottelli per ricordare il martirio di tanti giovani caduti nella guerra di liberazione citando, tra altri tragici episodi, i 27 martiri di Testico, con l’esortazione a non dimenticare la resistenza al fascismo. Un monito è stato rivolto ai ragazzi delle scuole, presso le quali l’Avv. Bottelli si reca ogni anno per far capire il valore e l’importanza della lotta partigiana, che (FOTO CICCIONI) I nostri santi protettori, martiri cagliaritani dei primi secoli del Cristianesimo, anche quest’anno sono stati ricordati e festeggiati con iniziative di ampio respiro. La collaborazione tra il parroco, mons. Angelo de Canis, l’amministrazione comunale e la comunità deratore, prof. Giovanni Puerari, che ha saputo centrare gli argomenti congeniali agli intervenuti. In apertura, dopo la proiezione del video di Beppe Rizzo sulle celebrazioni del 2004, il parroco ha ricordato il significato spirituale del martirio nei primi tempi del Vivissimi applausi ai giovani musicisti e cantanti della Scuola musicale Morteo Ollandini, per l’esecuzione di alcuni brani che hanno riportato alla memoria del 25 aprile di sessant’anni fa. La cerimonia è terminata con l’invito dell’Avv. Bottelli a recarsi tutti sul Pontile di Alassio, per lo scoprimento della nuova lapide in memoria di Mario Bestoso, nel luogo in cui è stato trucidato. A.V.A. Cappella musicale Sant’Ambrogio. I giovani musicisti. (FOTO CICCIONI) Lunedì 23 Maggio 2005 - ore 21 Salone Parrocchiale S. Ambrogio (g.c.) XV EDIZIONE DELLA SERATA CULTURALE dei fedeli hanno permesso di onorare degnamente le sacre figure, che, dopo Sant’Ambrogio, rappresentano il modello e il baluardo spirituale della città. Mercoledì 20 aprile si è svolta presso la sala Deaglio, nella biblioteca comunale, una tavola rotonda a più voci intorno agli aspetti significativi della devozione ai Corpi Santi. I relatori presenti sono stati intervistati con notevole abilità dialettica dal mo- Cristianesimo. Antonio Carossino ha delineato in una sintesi puntuale l’origine del culto delle reliquie, ripercorrendo le ardite iniziative dell’alassino don Giuliano Giancardi per ritrovare nelle grotte della cattedrale di San Saturnino in Cagliari le ossa dei martiri, portarle per mare ad Alassio nel 1624 ed esporle alla devozione dei fedeli nella teca (continua a pagina 2) Pranzo Sociale Alassio fra Musica e Poesia Domenica 19 giugno 2005 ore 12,30 Ristorante Castè - Alassio INGRESSO LIBERO Prenotarsi entro il 17 giugno presso l’A.V.A. Angolo di Daniele La Corte Libero sospetto Anche quest’anno l’immaginazione mi ha portato indietro nel tempo facendomi provare sensazioni sempre uguali. La pelle mi si è accapponata e ho sentito i brividi classici dell’emozione, del groppo alla gola. La ricorrenza del 25 Aprile, del 60° della Liberazione ha fatto tornare in piazza, in tutta la Penisola, milioni di persone. Il valore dell’antifascismo, del sacrificio dei tanti martiri caduti per permetterci oggi di poter ancora esprimere le nostre idee, contrariamente a quanto molti vorrebbero far credere, è ancora vivo. Davanti al palazzo comunale ho assistito alla manifestazione ufficiale organizzata con puntualità e professionalità dalla locale sezione dell’Anpi. C’era molta gente e tra questa, sicuramente, curiosi, ma anche personaggi, forse pochi se ne sono accorti, il cui partito vorrebbe che i Caduti venissero considerati tutti uguali, sia quelli morti, perché dalla parte giusta, sia quelli periti dalla parte sbagliata. Ma forse, almeno ad Alassio, i seguaci dell’ex vice presidente della Regione, l’esponente di Alleanza Nazionale che avrebbe voluto cancellare anche in Liguria la ricorrenza della Liberazione, non hanno le idee molto chiare. Comincio a pensare che le scelte, anche quelle estreme, in questa città vengano fatte esclusivamente per poter partecipare unicamente alla spartizione del potere. E sarebbe buffo si scoprisse che per opportunità, qualcuno, per anni, abbia magari voluto farci credere di seguire i valori della Resistenza senza minimamente conoscere la storia, se non quella del potere, della poltrona a tutti i costi. Non vorrei essere considerato un visionario, ma ho il fondato sospetto che le grandi manovre elettorali, l’attuale maggioranza le abbia iniziate con la convinzione di tornare alla guida del Paese, pertanto, con spartizione preventiva delle poltrone. Sarò visionario ma qualcosa mi suggerisce che occorrerebbe verificare l’effettiva appartenenza ai diversi gruppi di chi fa o si appresta ad entrare in politica. Sarebbe interessante sapere chi è iscritto a Forza Italia, chi alla Lega Nord, chi ad Alleanza Nazionale. Si parla di grandi ritorni e di richieste fatte da chi, alla ricerca spasmodica di un posto garantito, non disdegni di allargare la lista degli aderenti al partito di Fini, quello sdoganato da sua Emittenza, il Cavalier Silvio Berlusconi. I numeri sono tassativamente perfetti e, forti dell’ennesima vittoria del Polo nella “Riserva indiana” alassina, gli “azzurri”, con i bossiani ritornati in camicia verde e i postfascisti rinvigoriti, sembrano impegnatissimi nel fare le divisioni della torta. Il coltello per fare le giuste parti e per evitare indigestioni lo ha sempre il sindaco che, da buon stratega, avrebbe consigliato ai suoi di aderire a gruppi diversi onde evitare così il possibile imbarazzo del, sempre che vincano ancora, «dividiamoci i posti di governo ma restando sempre uniti». Mi rendo conto che forse sto creando qualche difficoltà ai lettori ai quali raccomando la massima attenzione, soprattutto a quelli che erano alla manifestazione del 25 Aprile. È meglio tengano a memoria chi appariva e spariva tra la gente, tra i tanti che ai valori della Lotta di Liberazione credono con sempre maggiore forza. Scusate la digressione ma ritengo sia necessario aprire bene gli occhi. 2 «L'ALASSINO» ALPINI AD ALASSIO (segue dalla prima pagina) ASSEMBLEA ANNUALE A.V.A. (segue dalla prima pagina) ricordo di tutti i Presidenti dell’A.V.A. (dalla sua fondazione del 1961, in ordine di tempo, sono nove): Mario Scofferi, Mario Bacchetta, Claudio Bottelli, Gino Mangiarotti, Franco Gallea, Luciano Quartara, Dante Schivo, Tommaso Schivo e Carlo Cavedini. L’Assemblea ha votato all’unanimità l’operato del C.D. È seguita la discussione. Molte lamentele giungono anche all’A.V.A. e al Giornale sul procedimento dell’urbanistica alassina: troppi lavori di ristrutturazione spesso irrazionali e caotici e di cattivo gusto, dai sottotetti, alle spiagge, ai cortili, agli Alberghi dismessi e persino ai troppi negozi e magazzini trasformati in appartamenti o pseudo-appartamenti, troppe “scarpate” e zone collinari trasformate in box sotterranei con le conseguenze nefaste di abbruttimento della struttura cittadina e con possibili franamenti e danni. Si parla persino di box sotterranei nei campi sportivi, di tennis, di cortili d’oratorio ecc. Addirittura si vocifera di vendita, da parte delle Ferrovie, della scarpata degli oleandri di Viale Hanbury per creare box obbrobriosi e si chiede pertanto fermamente da parte dei Soci A.V.A. e di molti cittadini che il Comune si opponga decisamente in tutti i casi possibili perché tutto questo sia limitato e perché la sede ferroviaria (campa, cavallo...) dovrà trasformarsi unicamente in una strada di scorrimento. In effetti, specie nei fine-settimana e nei giorni festivi è difficile reperire un posteggio e questo danneggia il turismo e condanna soprattutto i residenti, impossibilitati a muoversi. Le proposte dei Soci per contrastare questo stato di cose sono diverse: comitati, assemblee di cittadini ed autorità, discussioni pubbliche; tutte cose possibili, anche se qualche volta diffi- GRAND HOTEL cili, ma i risultati? Il passato insegna, purtroppo! Altro problema gravissimo è determinato dai vandalismi a buon mercato di gente isolata che distrugge i WC pubblici, porta via tutta la carta igienica, spacca bottiglie di vetro contro le porte e contro i servizi stessi, porta via dalle aiole pubbliche fiori e vasi e dal più grave vandalismo notturno e sempre impunito che distrugge a man salva tutto ciò che trova. Ultimo esempio lo scempio vergognoso dinanzi al Palazzo Comunale delle aiole e della fontana. L’Assemblea lamenta l’insufficiente vigilanza notturna da parte di tutte le forze dell’ordine. Occorre una concordanza, una maggiore organizzazione fra esse (dai Vigili urbani ai Carabinieri, alle Forze di Polizia e di Finanza, agli stessi militari della Capitaneria di Porto) per predisporre delle pattuglie mobili per una vigilanza che non c’è ancora, per un controllo più pratico nelle ore notturne almeno nelle notti di maggior afflusso di gente, che spesso fa del giorno notte e della notte giorno, distruggendo tutto ciò che incontra e disturbando (indisturbata!) la quiete di chi ha lavorato e di chi ha diritto di riposare… Per concludere si è trattato di un’ Assemblea “calda” e interessante, specie se avrà qualche futuro sviluppo; resterà a vedersi se... dopo le molte parole ci saranno dei “fatti” concreti che auspichiamo per il bene di tutti i cittadini e per gli stessi ospiti numerosi che non vorrebbero essere “mescolati e confusi “ con certe “orde” di sapore barbarico che oggi ancora, dopo secoli e secoli di storia, approfittando delle tenebre e del difficile controllo delle pubbliche forze dell’ordine e… della debolezza delle leggi si fanno “grandi e forti…” con atti vandalici e incomprensibili. A.V.A. (segue dalla prima pagina) «L’amministrazione scelse di realizzare un albergo a quattro stelle con un centro talassoterapico e i posti auto dell’Albergo pertinenziali sotto i giardini Cavalieri di Vittorio Veneto, con un parcheggio interrato sotto la piazza con due piani in concessione ottantacinquennale e un piano, sempre interrato, di 140 posti auto a rotazione, con una piazza per metà a giardino con la posa di circa 35 palme di nuovo impianto e per metà attrezzata per manifestazioni, concerti o anche solo a significare il centro cittadino, “l’agorà”, a stretto contatto con il mare. «Per me e per i miei precedenti e attuali colleghi di maggioranza – continua Melgrati – fu una scelta coraggiosa, una decisione che la Città attendeva dal 1968, cioè da quasi quaranta anni, da quando cioè il Grande Albergo era stato acquistato dal Comune, giacendo come un monumento allo spreco, alla inefficienza amministrativa, alla incapacità di decidere, coperto di rampicanti e abitato da gatti, topi ed extracomunitari. «In questi anni si è detto che l’Amministrazione non parla del Grand Hotel, che non se ne occupa - niente di più falso, e non passa settimana che non ci sia qualche riunione con i tecnici incaricati dell’Alta Sorveglianza (incaricati dal Comune di Alassio e da questa Amministrazione), con gli avvocati nostri e della controparte, con l’impresa, con il tecnico incaricato del riutilizzo del prezioso materiale di scavo, divenuto prezioso strumento dell’ultimo ripascimento del litorale alassino». «Certo, ci sono state difficoltà – concorda anche il ViceSindaco e Assessore ai Lavori Pubblici Rag. Gianni Aicardi – si è cercato e trovato una mediazione con i condomini, spostando il fronte di scavo più distante dai palazzi, ingrandendo il diaframma e diminuendo i tiranti, eliminando una uscita; ci sono i problemi con i negozianti della piazza, ci sono i problemi con i bagnini, ma l’opera è faraonica, perché, i lavori sono da considerarsi il più grande intervento urbanistico degli ultimi anni, e quindi è normale che abbiamo dovuto affrontare qualche difficoltà, che peraltro stiamo cercando di risolvere brillantemente, io spero». «Le nostre scelte – continua poi Sabato 14 Maggio 2005 Melgrati -– sono di realizzare quello che è previsto nel progetto, perché noi crediamo che ci sia il bisogno e la necessità di un Albergo di grande qualità ad Alassio, a quattro stelle da 56 camere con 8 suite di Residenza Turistico Alberghiera con il vincolo di inalienabilità e di gestione unitaria, previsto in convenzione firmata dalle parti, con un centro termale talassoterapico, un parcheggio interrato sotto la piazza con un piano a rotazione per 140 posti auto e la sistemazione della piazza e del giardino soprastante, con la passeggiata lato mare con le cabine interrate, che diventerà il fiore all’occhiello di tutti gli interventi che questa Amministrazione e le due precedenti, che mi hanno visto assessore ai Lavori Pubblici, hanno realizzato in questi anni di buona amministrazione. Io dico sempre che se ogni amministrazione che ci ha preceduto avesse piastrellato anche solo un vicolo, nel 1993 non avremmo trovato Alassio nelle condizioni che credo molti, se non tutti, ricordano. «State certi che i lavori procedono speditamente – conclude il Sindaco di Alassio – e a breve vedremo i frutti di questa opera, che tutti anelavamo ma CHE NESSUNO, PRIMA DI NOI, HA AVUTO IL CORAGGIO di AFFRONTARE E DI RISOLVERE, credo brillantemente, e io sono orgoglioso di essere il Sindaco che ha realmente avviato i lavori del Grand Hotel et d’Alassio, che rivivrà a nuova vita nello splendore che gli compete, e che servirà da stimolo e da sprone per tutti gli esercizi alberghieri di Alassio, nell’ottica del rinnovamento e della riqualificazione, oltre che ad allungare la stagione turistica con l’effetto volano del Centro Termale. E questi, ormai, sono fatti, realtà in divenire, non parole o esercizio accademico amministrativo-politico di retroguardia». Ci auguriamo che quanto sopra riportato venga realizzato nei tempi previsti, per dotare Alassio di un prestigioso albergo, talassoterapia,parcheggi e giardini degni della nostra città. Con la speranza che i sacrifici sofferti vengano adeguatamente ricompensati, per chi in questi anni ha subito disagi e danni dovuti ai lavori. A.V.A. Sant’Ambrogio, ha tenuto un seguitissimo concerto. Oltre alle musiche che fanno parte del repertorio classico del coro, sono state cantate anche canzoni alpine, in un immaginario giro d’Italia. Il giorno dopo, domenica, grande sfilata per il centro di Alassio con tutti gli alpini provenienti da tante regioni del nord Italia. Tutto il budello era stato addobbato a festa, proprio per accoglierli. Bandiere e coccarde erano state sistemate lungo il passaggio del corteo. Erano presenti personalità civili, religiose e militari di Alassio, nonché i rappresentanti delle associazioni di volontariato. La sfilata è stata preceduta dalla Fanfara degli alpini di Moretta, in provincia di Cuneo, da una macchina scoperta e una macchina della polizia municipale su cui hanno preso posto quattro reduci dalla guerra in CORPI SANTI Russia. Punto di arrivo del corteo, i giardini di fronte al monumento ai Caduti dove è stata sistemata una corona e dove c’è stata l’alzabandiera. Di fronte al Comune, poi, messa al campo celebrata da Monsignor Angelo De Canis con la corale “Capomele alassina”. Ai gagliardetti e vessilli partecipanti è stato donato un piatto decorato per l’occasione, grazie al laboratorio “La Grotta” Don Bosco. A seguire, il pranzo per molti degli alpini che arrivavano da più lontano. Tutti insieme nel teatro parrocchiale di Sant’Ambrogio, hanno potuto gustare le specialità preparate per l’occasione. Ai tavoli e in cucina i volontari delle associazioni di Alassio. Alla fine, l’arrivederci ad altre manifestazioni e un applauso per il grande lavoro di Silvio Gervasoni. Barbara Testa (segue dalla prima pagina) argentea ora nella chiesa di S. Ambrogio. Il prof Tommaso Schivo ha percorso alcuni momenti della sua giovinezza e ha raccontato nei particolari in quale modo gli Alassini, verso la metà del secolo scorso (dal 1940 al 1950), si impegnavano in occasione della festività e della processione: le strade, le case, i vicoli erano addobbati con semplicità e fede e la popolazione attendeva riverente il passaggio dell’urna. Conclusa la parte strettamente espositiva, il numeroso pubblico ha ascoltato con interesse e compiaciuto la presentazione di alcune poesie di circostanza. Santino Bruno Pezzuolo ha letto sue composizioni in dialetto, recuperando i più noti dati storici e invocando la protezione dei santi martiri. Giuseppe Bassi in una narrazione poetica ricca di originalità e di immagini argute ha evocato nei particolari il viaggio della nave che portava nel suo ventre “tra il sughero, il corallo/ e l’altra mercanzia- ossa di Santi Martiri da amare e venerare”. Il comandante Gino Schivo, infine, ha letto la poesia in vernacolo “I Corpi Santi” dell’ alassino Morteo, che racconta il miracolo delle fiammelle intraviste nella cantina. La stessa composizione, ma in italiano nella versione del maestro Richero, è stata interpretata magistralmente da Lello Simoncini. Il concerto vocale-strumentale della vigilia, sabato 23 aprile, alle ore 21.00 nella chiesa parrocchiale di S. Ambrogio, è stato particolarmente gradevole per la maestria dei musicisti e coristi, per la varietà dei contenuti e per l’agilità delle esecuzioni. L’organista Massimo Trevia ha interpretato con la dovuta abilità uno dei più bei corali di J.S. Bach, O Mensch, bewein dein Sündegross. La Cappella Musicale, diretta dal maestro Giovanni Puerari, ha eseguito con precisa intonazione e spiritualità un repertorio esclusivamente religioso: Jubilate Deo di Mozart, Ave Maria di U. Giardini e di S. Somma, O Signore dal tetto natio di Verdi e Dal tuo stellato soglio di Rossini. Il flautista Gianni Gollo ha offerto al folto pubblico un saggio della sua bravura ed espressività, suonando Sirinx di Debussy e una Sonata di Poulenc. La conclusione è stata affidata all’organista Massimiliano Guido, che ha sfruttato a pieno le possibilità del grand’organo, interpretando Toccata Septima, Passacaglia di G. Muffat, compositore secentesco che ha saputo armonizzare i barocchi francese, tedesco e italiano, e il corale di spirito pasquale di J.S. Bach, Heute triumphieret Gottes Sohn. Le celebrazioni domenicali del 24 aprile, ridotte per l’inclemenza del tempo, sono state svolte prevalentemente in chiesa. La S. Messa pomeridiana, solennizzata dal canto della Cappella, è stata seguita da numerosissimi fedeli, dal sindaco e dalle autorità cittadine. Ancora una volta la popolazione alassina ha dimostrato quanto sia viva la tradizione del culto ai santi protettori, a ricordo di un passato ricco non solo di ampi rapporti commerciali con l’area sarda del Mediterraneo, ma soprattutto di spiritualità e di intensa religiosità. A.V.A. I giardini della discordia Era il 17 agosto dello scorso anno quando il Servizio Giardini del Comune di Alassio si vide costretto a depositare denuncia contro ignoti per atti vandalici nei confronti del sistema di irrigazione delle nuove aiuole realizzate su Passeggiata Ciccione. “In data 12 agosto 2004 – si legge sulla denuncia depositata dal responsabile del Servizio – mentre col Sindaco facevo un sopralluogo sulla Passeggiata Ciccione, riscontravo lungo tutto il tratto molti danni all’impianto di irrigazione comunale, dovuti probabilmente ad atti vandalici ad opera di ignoti. Constatavo che gli irrigatori in questione erano stati sradicati dalle loro sedi e molti presentavano i tubi in gomma recisi di netto. A seguito di quanto sopra il manto erboso e le piante nelle aiuole comunali, seccatesi completamente, sono state irrimediabilmente danneggiate tanto che si è resa necessaria la loro rimozione. Ne risulta così compromessa l’immagine comunale e del servizio offerto”. Un danno significativo dunque, non solo a livello di immagine, che infatti è costato alle casse comunali circa 15.000 euro per la sostituzione delle piante e soprattutto dell’impianto di irrigazione. Il 14 marzo di quest’anno l’appunto sui giardini, sulle aiuole e sulle fioriere distribuite sulle vie cittadine e sulle passeggiate arriva dal neonato comitato di donne imprenditrici: sono trascurate. Pronta la risposta del Sindaco «Non ricordo le volte in cui il Comune ha predisposto fioriere e piante a decorazione di vie e negozi: piante che nessuno dei negozianti però provvedeva a innaffiare, senza parlare di come con atti vandalici siano stati deliberatamente sabotati gli impianti di irrigazione automatica». In questi giorni la storia si è ripetuta e di nuovo è scattata la denuncia: “Da circa un anno – vi si legge – ho avuto modo di constatare che ignoti, nella zona di ponente del centro di Alassio (via Roma e Passeggiata Ciccione), continuano a danneggiare gli spruzzatori dell’impianto di irrigazione automatico delle aree verdi di proprietà del Comune di Alassio. Ad oggi risultano danneggiati circa un centinaio di spruzzatori, i quali sono stati praticamente strappati dai relativi attacchini ad opera degli sconosciuti autori del reato”. «La speranza – dichiara ancora il Sindaco – è che questo provvedimento serva a mettere in guardia gli “ignoti” stessi dagli effetti che l’inevitabile indagine penale avviata potrebbe sortire. Certo è che, in questo modo, non è facile mantenere la tradizione alassina delle aiuole fiorite e dei giardini lussureggianti». A breve, nel frattempo, la Giunta delibererà per la sponsorizzazione delle aree verdi. m.r. ndr Purtroppo constatiamo che il vandalismo è sempre presente. IN BREVE, AI NOSTRI AMMINISTRATORI SEGNALIAMO CHE… RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A. In Via Mameli, all’angolo con Via Chiusetta, dopo il Centro Salute vi è una lampadina (n. 0609) “bruciata” da più di un anno. Il guasto è stato ripetutamente segnalato, ma senza esito. A quando la sostituzione? ELEZIONI REGIONALI 2005 Forza Italia-Alassio Leggo con stupore le dichiarazioni della lista Uniti nell’Ulivo di Alassio sull’ultimo numero de l’Alassino. Se è vero come è vero che nella Regione Liguria il centro destra ha perso le elezioni, in una regione tradizionalmente “rossa”, è altrettanto vero che ad Alassio vista l’aria che tirava a livello nazionale, si è registrato un successo della Casa della Libertà, che ha mantenuto la percentuale superiore al 60% (60,18%) delle precedenti consultazioni, e un trionfo per Forza Italia, che è passata dal 35,43% delle provinciali dello scorso anno a un 40,18% in questa consultazione Regionale. Questo fatto si spiega, visti anche i risultati dello stesso partito nelle città limitrofe, solo con la fiducia che la Cittadinanza ha voluto rinnovare a questa amministrazione, dopo il mio successo personale alle elezioni Provinciali dello scorso anno, primo tra i candidati di tutta la provincia per Forza Italia. Appare chiaro il segnale di conferma e di apprezzamento nei confronti delle tante opere che l’amministrazione sta portando avanti, con fatica, ma con risultati che sono sotto gli occhi di tutti: nuova illuminazione della città, rifacimento marciapiedi e arredo urbano, passeggiate a levante e a ponente della città, ampliamento del porto, pavimentazione del centro storico di borgo Coscia, campo di Loreto, nuovo Campo Sportivo, parcheggio all’uscita dell’Aurelia bis, pavimentazione di piazza Airaldi Durante, nuovo parcheggio di Moglio, rifacimento della pavimentazione, arredo urbano, verde pubblico e illuminazione di via Neghelli, e tante e tante altre opere che sono state fatte o che stanno per partire, e soprattutto il Grand Hotel, vergogna che pesa come un macigno su tutte le amministrazioni che si sono succedute dalla data del meritorio acquisto del 1968 ad oggi. Leggo poi di scelte imposte dall’alto per mere logiche di potere, riferite al depuratore e allo spostamento a monte della ferrovia; ma questi signori, corti di memoria, non si ricordano forse che l’accordo di programma che definiva questo tracciato ferroviario fu firmato nel 1998, con una giunta Regionale di Centro- sinistra, presieduta da Giancarlo Mori??? E che il depuratore a Sant’Anna fu approvato da una giunta Comunale di centrosinistra, che comprendeva anche l’allora Partito Comunista Italiano, e avvallata dalla stessa giunta Regionale di Centro-sinistra??? E che l’obbligo di depurare con Laigueglia a Sant’Anna, stravolgendo il progetto del Comune di Alassio, deriva da un piano stralcio approvato da una giunta Provinciale di Centrosinistra, presieduta da Chicco Garassini??? Leggo poi sui giornali delle perplessità sul ripascimento con la sabbia estratta dal cantiere del Grand Hotel, sabbia purissima che viene vagliata a levante del porto e portata in tre punti nevralgici della costa soggetti ad erosione; anche questo deriva da un protocollo d’intesa tra il Comune di Alassio, quello di Laigueglia e la regione Liguria, sempre in allora presieduta dalla giunta di centrosinistra, e che prevede il monitoraggio costante dell’ARPAL provinciale, dopo attente analisi di materiale; e comunque per referenze chiedere ai gestori degli stabilimenti balneari limitrofi! Sono comunque convinto che se non avessimo recuperato questa sabbia purissima, e avessimo lasciato che la Conicios se la vendesse a Loano e a Pietra Ligure per i loro ripascimenti, ci avrebbero accusato di grave mancanza, di inefficienza politica e di complicità con l’impresa che realizza i lavori, perché i Comunisti di Alassio e non solo per Loro quello che noi facciamo comunque non può e non deve essere giusto. E allora, per concludere, a questi signori Uniti nell’Ulivo, che si sentono così forti dopo il risultato elettorale, chiedo di avere il coraggio, alle prossime elezioni comunali, di presentarsi con una lista politica, con i simboli dei partiti della coalizione bene in vista, e non di nascondersi dietro una lista civica che civica non è, magari con un candidato sindaco che abbia una faccia più presentabile di quella di un candidato “di bandiera” ma poi di amministrazione non se ne capisce. Con i miei saluti Marco Melgrati Sindaco di Alassio Polpettine di fagioli Ingredienti: 250 grammi di fagioli canalini già bolliti (in poca acqua e senza sale) 3 patate bollite con la buccia, un trito di prezzemolo, rosmarino, maggiorana, 1 uovo, parmigiano e pangrattato, sale e pepe. Passare al setaccio le patate (dopo averle sbucciate) e i fagioli, unire alla purea i restanti ingredienti e formare delle polpettine un po’ schiacciate. Farle rosolare, con poco olio, in una padella. Servirle accompagnate con una salsa di pomodoro. Salsa di pomodoro Mettere in una casseruola i pelati con rosmarino, cipolla tritata, olio, sale, cuocere a fuoco dolce per 20 minuti. Sabato 14 Maggio 2005 CRONACA DI ANDATE: MESE DI MAGGIO 2005 92° Convegno annuale exallievi Già il giorno prima ne incontravi alcuni che, dopo aver girovagato per la città, favoriti da una splendida e calda giornata di sole, facevano capolino nel chiostro a guardare i membri del Consiglio di Presidenza impegnatissimi nei preparativi per il 92° Convegno annuale. La Domenica 1° maggio, il primo ad arrivare e a versare la sua quota, erano le 8.30, è Nuccio Airaldi, classe 1911, il decano degli exallievi Alassini. Lo seguono tutti gli altri: ci sono gli ottantenni ed anche i ventenni. È un continuo guglielmi che si è fatto accompagnare dalla giovane figliola; c’è Michele Lammardo con la fidanzata: è venuto a salutare i suoi compagni e poi correrà via per il turno di lavoro; c’è la Paola Boscione, che è venuta dalla Svizzera: non si fermerà al pranzo perché a casa l’aspettano i bambini ancora in tenera età; c’è poi un bel gruppo che festeggia i 40 anni di maturità: durante la Messa un loro rappresentante, Alessandro Abbo, rivolgerà un sentito e commovente indirizzo di saluto ai suoi riabbracciarsi, tirar fuori dalle tasche fotografie ingiallite, far riaffiorare ricordi di professori, di momenti scolastici e oratoriani. Manca il Ciucci, il farmacista di Pisa, che l’anno prima, ricevendo il distintivo d’oro, aveva movimentato la festa: qualcuno piange sommessamente. Ma ci sono i fidanzati, sposi fra due mesi, Michele Torielli e Sara Ottonello, entrambi exallievi; c’è Angelo Inter- compagni. Quante altre situazioni potremmo citare. La vita va avanti; generazioni diverse, mentalità diverse; tutte accomunate dalle stessa educazione, che li spinge a ritrovarsi, giungendo dalle varie parti d’Italia e anche dall’estero. Alle 11.15 si va in Chiesa. La Chiesa della Madonna degli Angeli suscita sempre commozione: in evidenza la statua del la Ausiliatrice; è cominciato il mese di mag- I primi passi del Centro di Educazione Ambientale del comprensorio La sede ufficiale è a Marmoreo di Casanova Lerrone, nei pressi dell’antico frantoio, ma il "Centro di Educazione Ambientale ingauno", voluto e gestito dalla Comunità Montana Ingauna e dal Comune di Casanova, di fatto, come tutte le iniziative della Comunità Montana, è “itinerante” e svolge la sua azione per e su tutto il territorio del comprensorio ingauno. Il Centro,”CEA”, infatti rappresenta un punto di riferimento estremamente importante per migliorare e diffondere la conoscenza dello stato dell’ambiente del nostro territorio e per promuovere a tutti i livelli le strategie regionali di sviluppo sostenibile e le iniziative di educazione ambientale e di sensibilizzazione e informazione rivolte alla popolazione per capire e quindi usare al meglio i dati che riguardano la qualità ambientale del comprensorio. I campi di azione su cui il “CEA” deve intervenire sono tanti e vanno dalla informazione sulla biodiversità, alla sensibilizzazione sulla raccolta differenziata dei rifiuti, alla promozione tra le aziende e gli enti pubblici del valore delle “certificazioni ambientali”.Uno dei primi obiettivi che il CEA si è posto è :stato diffondere la conoscenza del concetto di biodiversità e della necessità di tutelarla. Nella comunità montana e nel suo “mare”infatti, sono presenti due riserve naturali regionali, della “Gallinara” e del “rio Torseo”, l’oasi ATC “Areoporto” e ben dieci Siti di Interesse Comunitario, sette terrestri e tre marini. Ma la più importante “missione” del CEA è quella di diventare un vero e proprio “organismo” di supporto ai Comuni del comprensorio che hanno scelto di contribuire al miglioramento della qualità dell’ambiente attraverso l’uso di strumenti volontari che portano ad una “certificazione ambientale”. Migliorare la qualità ambientale è infatti un obiettivo che si stanno ponendo sempre di più non solo quelle aziende sensibili a portare un contributo alla soluzione delle problematiche ambientali ma anche enti pubblici responsabili della gestione del territorio come appunto i Comuni.Tra i venti Comuni della Comunità Montana Ingauna questa nuova sensibilità è stata dimostrata, almeno al momen- 3 «L'ALASSINO» gio. Quante volte inginocchiati in queste panche a pregare per un compito in classe o per un esame! Tocca al Presidente, Valdora Crispino, porgere il suo saluto di benvenuto e a fornire qualche dato sullo stato dell’Unione: uno stato florido, che vede l’Unione impegnata in molteplici attività di solidarietà, di cultura, organizzative a vantaggio dei giovani, ludiche. Poi il Presidente Ispettoriale, Antonio Tassara, fornisce indicazioni sul 2° Incontro dell’Exallievo Ligure, in programma sabato 14 maggio, al Santuario della Madonna della Guardia di Genova, presente il Card. Tarcisio Bertone. Segue la Santa Messa, celebrata da don Giorgio, direttore della Casa; è ascoltata e partecipata con molta devozione. Prima della benedizione conclusiva, consegna dei Distintivi d’oro per fedeltà ai nati nel 1925: Andrea Boscione di Munchenstein, Francesco Nosari di Mantova, Peirano Sergio di Alassio, Pera Mario di Pantanoborghese, Sciacca Michele di Milano. La premiazione si conclude con la consegna di una targa di benemerenza alla sig. Rina Salvi Ivaldi, che malgrado l’età è attivissima missionaria nella Missione Salesiana di Ebolowa in Cameroun. La foto di gruppo e un pranzo, magistralmente preparato dalle cuoche dell’Istituto e professionalmente servito dai giovani camerieri dell’Istituto Alberghiero, conclude una splendida giornata tutta salesiana. Antonio Tassara Musica e teatro per beneficenza to, da tutte le Amministrazioni con eccezione di Alassio e Albenga. Compito del CEA sarà dunque anche quello di spiegare anche alle amministrazioni pubbliche che l’applicazione di un sistema di gestione ambientale, così come previsto dalla norma internazionale ISO 14001, vista l’importanza che il sistema di gestione ambientale dà alla conoscenza delle criticità ambientali, al controllo e monitoraggio, alle scelte di indicatori, alla formazione, informazione, comunicazione, è particolarmente indicata proprio là dove, come da noi, sono presenti valori naturali diffusi e di pregio. Nei mesi di marzo e aprile, il Centro di Educazione Ambientale della Comunità Montana Ingauna ha realizzato un programma molto fitto di gite. L’ultima, in programma per l’8 di maggio, avrà però per tema “tra i monti ed il mare” e interesserà il percorso Stellanello- La Colla.Il 13 maggio invece il CEA sarà proprio ad Alassio, presso l’auditorium della biblioteca civica Deaglio per “raccontare” a studenti e imprenditori il progetto di analisi energetica “Energia”delle Università degli Studi di Genova, Torino e Siena (per info: [email protected]) La sera di domenica 10 aprile u.s. nell’Auditorium dei Salesiani, si è svolta, organizzata dall’infaticabile signora Rina Ivaldi, una serata di musica e teatro, allo scopo di raccogliere fondi per le benemerite attività delle missioni salesiane in Africa. Nella prima parte della serata, presentata egregiamente dal prof. Andrea Gallea , si sono esibiti, in una serie di applauditi brani operistici, il “nostro”... grande tenore Andrea Elena, e la bravissima soprano Paola Viara. accompagnati al pianoforte dalla nota pianista Felicia Galati. È stata una apertura di serata ad alto livello sia per la vera scelta dei brani presentati, sia per la vera perfezione dell’esecuzione dei due cantanti. È poi seguita la farsa teatrale “Mai fo’ i conti sènsa l’oste” di Gianni Croce, presentata dalla Compagnia Teatrale-Dialettale Alassina, sotto la regia di Augusto Soldi. La farsa, gustosissima, che era stata ripresa dalla Compagnia per il Festival di San Giorgio e mai presentata, nella nuova versione, ad Alassio, ha fatto divertire un pubblico attento, anche se non numerosissimo, a causa del freddo e della pioggia che in quella serata imperversavano su Alassio. Citiamo solo i nomi degli attori, tutti ugualmente bravi: Pierino Bogliolo, Giorgio Gioberti, Lina Nattero, Mimmo Bogliolo, Laura Armato, Silvana Vella, Nino Brusco. Scene di Astrid Hammond, costumi di Marisa Brusco. M.Cristina Cavallo L.C. Fiocco Azzurro Il 24 aprile u.s. è nato a Pietra Ligure ANDREA BRUNO PEZZOLO Lo annuncia con gioia il fratellino Emanuele Olinto unitamente a mamma Paola e papà Antonio, nostro Socio, i nonni Aurora e Bruno Pantaleone, Rita e Olinto Pezzolo. Al piccolo Andrea Bruno i più sinceri auguri di ogni bene da parte dell’A.V.A. e le più vive felicitazioni alla famiglia. LAIGUEGLIA JAZZ FESTIVAL Suoni-sogni-immagini Concorso internazionale per percussionisti creativi Piazza Marconi dal 21 al 26 giugno 2005 Inizio ore 21 – Tutti i concerti gratuiti Per informazioni: tel. 0182-6911261 www.percfest.com - www.comunelaigueglia.net Io vedo chiaro Pare ormai accertato, anche dal punto di vista strettamente scientifico, il fatto che non tutti gli esseri umani percepiscano le immagini visive e i colori nel medesimo modo e con le stesse sfumature. Ciò dipende da molti fattori, fra cui ovviamente l’educazione “a vedere”, ma anche da caratteristiche personali, legate a difetti visivi, malattie, sensibilità, insomma al DNA di ogni individuo. Abbiamo chiesto chiarimenti ad un famoso oculista andatino, il quale ci ha risposto così: «vero; e le do anche una prova di ciò che lei afferma. Per esempio, in questi giorni ad Andate, se uno vede le acque del lago, in prossimità della riva, di colore giallastro, sporco, quasi fangoso, allora significa che è o un iscritto a “Italia di tutti”, o che è di sinistra, o, addirittura comunista (anzi “communista” con due “m”). Se invece uno vede l’acqua del lago limpidissima, pulita, trasparente, tanto che sul fondo (vicino a riva) si vede la purissima e inimitabile sabbia di Andate, che la natura e il buon Dio hanno creato in milioni di UNITRE-ALASSIO Conclusione dell’anno accademico Sabato 23 aprile, con sobrietà e, insieme, con il fasto e la solennità necessari per l’occasione. è stata aperta al pubblico, numerosissimo, la ventiduesima Mostra dell’attività artistica dell’Università delle tre età di Alassio (Unitre), presso la sala Carletti dell’Associazione Vecchia Alassio (g.c.). Presenti il Presidente Unitre Sig. Elena Dotti, il Direttore dei Corsi, prof. Tommaso Schivo e i prof. docenti, Sig. Preve (pittura), Granducato (scultura), Ciccioni (Patchwork). Le numerose opere presentate e la qualità delle stesse hanno dimostrato il notevole interesse ed il risultato encomiabile sotto tutti i punti di vista; certe opere (e non poche) hanno riscosso l’approvazione incondizionata per la geniale creatività e per il pregio artistico raggiunto, opera sociale che insieme con gli altri venti Corsi di varie materie e studio che riuniscono oltre duecento iscritti annuali. rappresentano un cospicuo interessamento sociale (completamente gratuito da parte dei docenti) da non sottovalutare. È quanto ha sottolineato il Presidente che ha rivolto un plauso a tutti gli iscritti, ai docenti, al Consiglio direttivo ed un ringraziamento all’A.V.A. ed al suo Presidente per la cortese ospitalità ricevuta in occasione della mostra. A coronamento della chiusura dell’anno accademico si sono organizzate alcune manifestazioni collaterali di un certo spessore: giovedì 28 aprile, nella ex Chiesa Anglicana il “Trio ostinato” di Luca Sciri (clarinetto) Daniele Navone (corno) e Dario Calvi (pianoforte) hanno presentato il loro Concerto. Venerdì 29, nell’Auditorium dell’Istituto Salesiano l’Unitrè di Alassio ha presentato (come negli ultimi anni) un Concerto di grande rilievo: “Viaggio nel ’900 tra classica e Jazz”, recital con la voce di Bruna Vietri, al piano Eleonora Mantovani e al sax Roberto Rebuffello. Entusiasmo e applausi meritatissimi, anche per l’alassina Silvia Craveri pluricampionessa senior italiana e mondiale di nuoto, premiata dalla nostra Unitre. Sabato 30 pranzo di fine Corso e consegna (Hotel Aida) dei sigilli accademici ai Signori Docenti. E… subito dopo… al lavoro per l’organizzazione del prossimo Anno accademico, il ventitreesimo! anni di lavoro, allora vuol dire che quell’individuo vota per la “Casa della Qualità”, è un buono e paziente cittadino di Andate, e ha come uno dei massimi sogni quello di trovarsi una sera a cena con il Megagalattico che ci governa e provvede. E soprattutto significa che è ottimista, perché è ormai accertato che se le cose in Italia vanno male è perché la sinistra è pessimista, come appare nel “Libretto dei miei pensieri sublimi” appena scritto dal nostro amatissimo Premier». Perciò io, che sono ottimista per natura, mi dissocio da tutti i mal vedenti, dichiaro di vedere tutto limpidissimo e passo a raccontarvi un’altra facezia del mio ineffabile paese. Sembra che in una riunione aperta alle categorie più diverse, avendo ascoltato il Megagalattico che affermava (e se non lo sa lui chi lo deve sapere, ignoranti!) che i lavori del Piccolo Hotel, del costruendo teatro, ecc. non sono in ritardo, ma sicuramente saranno fatti e completati in un tempo minimo, un interlocutore (che evidentemente era in malafede perché già preparato) il quale si era portato uno degli striscioni adoperati nel pellegrinaggio a Roma alla salma del defunto papa, abbia tirato fuori detto striscione, nel quale la scritta “Santo subito” era stata corretta, col cambio di una consonante in “Tanto subito”. Al che sembra che un fedelissimo del Megagalattico abbia strappato lo striscione di mano al maleducato, e, modificata una vocale lo abbia rivolto al vile con la scritta “Tonto subito”, mettendo così a posto la questione. Infine devo rilevare che nel settimanale “la Riva di Como” la giovane giornalista Francesca d’Appello ad una domanda sulla rielezione del Sindaco di Andate si è sentita rispondere dallo stesso, pressappoco, che è il partito che deve decidere ma... si sa già cosa vuole la gente e quindi chi sarà il prescelto. La qual cosa mi ricorda la storiella di quegli anziani coniugi torinesi. La moglie dice: «Caro, se uno di noi due muore prima dell’altro, io vado ad abitare in Riviera». E se questa idea non rasenta la perfezione, ditemi voi cosa devo fare. Arrivederci. Luca Caravella Croce Bianca Inaugurazione nuova sede Appuntamento importante per la Croce Bianca "Gino Montesi" di Alassio domenica 22 maggio. Il 2005 segna un traguardo significativo per la Croce Bianca: 55 anni dalla fondazione. Un momento imprescindibile, non solo come punto di arrivo, ma anche come stimolo per continuare l'impegno al servizio di chi ha bisogno. E a cinquantacinque anni di distanza dalla fondazione, lo spirito che muove i volontari è sempre lo stesso: aiutare il prossimo incondizionatamente. Festeggiamenti, quindi per questo importante traguardo raggiunto domenica 22 maggio. Ma festa anche per la nuova sede che verrà ufficialmente inaugurata. Con massicci lavori di ristrutturazione, oggi la Croce Bianca ha cambiato look. La struttura è diventata più moderna e funzionale. Il 22 maggio le porte della sede verranno aperte a tutti coloro che vorranno prendere parte all'inaugurazione e vedere così com'è cambiata. Si tratterà però di una doppia inaugurazione. Con l'occasione verrà tagliato il nastro della nuova automedica di cui si doterà la Croce Bianca per continuare a svolgere al meglio i servizi programmati di trasporto quali dialisi, radioterapia e altri. Ma non finisce qui. Ad Alassio nascerà un altro "muretto", nipote di quello già esistente. Sarà un angolo a memoria dell'abnegazione delle persone che volontariamente operano per gli altri, giorno e notte, e dove i militi più assidui potranno lasciare la propria firma. Una lunga giornata di festa, quindi, ad Alassio, il 22 maggio, una festa del volontariato che vuole coinvolgere tutta la cittadinanza, i volontari delle associazioni alassine e i volontari delle altre pubbliche assistenze del savonese e non solo. Vi aspettiamo domenica 22 maggio dalle ore 15. SLOW FOOD, alla scoperta della cultura del gusto Nozze d’oro al Ristorante Palma Presso la Chiesa Anglicana ha avuto luogo, il 15 aprile u.s., la presentazione della “Guida agli extravergini 2005”, edita da Slow Food, dedicata alla migliore produzione di olio di oliva di origine italiana. Ha introdotto la serata il Presidente Associazione Albergatori Enrico Mantellassi, mettendo in risalto l’ottima qualità dell’olio extravergine ligure, con l’esortazione alla scelta e difesa della biodiversità alimentare promuovendo l’educazione del gusto, concetto opposto al dilagante Fast Food. Ha continuato Diego Soracco, curatore del libro, che ha illustrato il significato e gli scopi della Fondazione Slow Food, che si prefigge il ritorno al piacere del gusto, la difesa delle tradizioni gastronomiche di tutto il mondo e di promuovere un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Inoltre Slow Food organizza programmi educativi a tutti i livelli, comprese le scuole, dall’asilo al liceo, dove i bambini imparano a coltivare il loro cibo in un orto scolastico, seguendo il ritmo delle stagioni, e corsi di formazione per i docenti oltre a “laboratori del gusto”, che si tengono durante gli eventi locali e nazionali. Una rappresentanza di aziende liguri ha offerto la degustazione dei prodotti, molto gradita dal numeroso pubblico intervenuto. Il nostro Socio Silvio Viglietti ha festeggiato il 30 aprile u.s. i 50 anni di matrimonio. Alla Signora Fiorita ed a Silvio i migliori auguri del Consiglio Direttivo. A.V.A. Il Consiglio Direttivo 4 «L'ALASSINO» Lettere del pubblico L’abuso non toglie più l’uso anzi lo permette È passato quasi un anno, sono trascorsi più soli, più lune, più speranze. Un capannone è ancora lì purtroppo. Tutto ora è rimesso alle leggi. Intanto il capannone è lì davanti ai miei occhi, davanti all'ingresso del locale che amministro ed oltre non essere scomparso per volere dell'ordine costituito atto a rimuovere qualsiasi tipo d'abuso e tanto più l'abuso edilizio, è stato modificato con l'aggiunta di tre pannelli della dimensione di circa 80 per 80 cm, a terminare la già orrenda costruzione. Oltre tutto viene anche liberamente utilizzato come magazzino, o magazzeno, tutto ciò è insostenibile. In sostanza, sul suolo pubblico viene edificato un magazzino abusivo, i funzionari dell'ordine vi pongono i sigilli aspettando che la legge si pronunci definendone la demolizione, intanto il fautore di tale progetto fa un ricorso al T.a.r.. Tutto si ferma. Tutto attende. Nel contempo la struttura viene utilizzata e modificata, come fosse effettivamente reale, legale e a norma di legge. Cosa bisogna fare? Nulla è cambiato: nulla è stato modificato. Questo è quanto, non posso però accettare il fatto che, eventualmente, dopo un ricorso in tribunale, la palizzata di anodizzato diventi legalmente fissa, e cioè con qualche sanatoria o condono venga resa. "giusta" e legale dalla giurisprudenza. Questo non potrei tollerarlo. Sono stato in tribunale in veste di testimone, tutto è stato rimandato al 4 di novembre, c’è stata una richiesta di sanatoria. Non so cosa voglia dire, non conosco i cavilli legali, non sono ferrato in materia di legge come non sono ferrato in tante altre sfumature della vastissima cultura umanistica. Penso che però di solito, almeno come mi hanno sempre insegnato tutti, l’abuso toglie l'uso, invece sembra che da noi l'abuso permetta l’uso. Difatti dopo aver edificato una costruzione abusiva su suolo pubblico, sulla strada di tutti, ed aver ottenuto gli immancabili sigilli, viene modificata la struttura ed utilizzata aspettando qualche condono o sanatoria. A me, come cittadino, cosa resta? Da questo che cosa ho evinto? Quest'accaduto cosa ha lasciato di residuo nel mio animo? Facciamolo tutti, domani chi ha un terrazzo lo faccia diventare una veranda, chi un po’ di suolo pubblico davanti alla porta di casa lo chiuda e si costruisca un ingresso più ampio! Se uno è disposto ad avere un po’ di "grana", come si diceva una volta, e pagare un avvocato ed un po' di multe, lo faccia, questo è ciò che io ho tratto da questa esperien- za. Se un abuso può avvenire in centro Alassio e non essere fermato, chi nei meandri più nascosti della nostra città può bloccare o fermare altri eventuali atti illegali come questo? Si creerebbe un precedente, l'autorità amministrativa comunale perderebbe credibilità e potestà- Il sindaco nella persona di Marco Melgrati ha agito come primo cittadino fino al ricorso in tribunale, poi ha rimesso nelle leggi il responso. In tutto questo discutere ed arrabbiarmi conservo ancora un po' di paura, la paura che qualcuno non gradisca il mio precedente esposto e le mie successive rimostranze e rimbrotti, che impediscono che tutto vada con omertà a cadere nel dimenticatoio e nel silenzio, così che il disegno della volontà maligna che utilizza l'abuso come forma normale di espressione possa portare a termine indisturbata il suo bieco disegno. Quindi un po' ancora pavento per qualche ritorsione ed addirittura temo che qualche intemperie possa abbattersi su di me o sulla mia attività. Questo, forse, è la morte dell'essere civis, l'avere paura di denunziare qualcosa di effettivamente illegale, ora vorrei essere tutelato dalle leggi e sapere con certezza che il processo avrà il suo corso, ed il capanno verrà demolito. Tanto ho capito che l'interesse e il danaro comandano, e che i valori o le lezioni impartite dai vecchi filosofi od i vecchi predicatori o martiri sono solo belle citazioni per dare sfoggio di sé al bar. Penso che oggi come oggi qualsiasi individuo mosso da una maligna volontà possa commettere ogni genere di nequizia senza aver nessun rimorso, quello che non tollero è che la legge con il tempo lo assolva, oppure risolva il tutto con una pena pecuniaria. Il capannone è abusivo, il capannone deve essere rimosso, io non voglio nessuna pena e non auguro a nessuno qualcosa di male. Vorrei solo che appunto una costruzione abusiva, che è tale indubbiamente, perché ciò è sicuro venga allora trattata come tale e cioè demolita. Voglio e fortissimamente voglio che ci sia giustizia, voglio che un abuso non diventi uso, voglio senza paura continuare ad avere fede nella legge. Vorrei che l'ironico Caravella, il perentorio La Corte, l'attento Mimmo Ottonello non stessero con "quelli che se ne vanno senza voltarsi" ed anzi possano aiutarmi nella denunzia e denunzia permanente di un fattaccio o pasticciaccio consumato, persistente e se non si fa nulla, duraturo, che è sostanzialmente, vicino a noi. Giorgio Schivo riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate) Le “due” Alassio Spett. ALASSINO Sono un commerciante di Alassio, non uno di quelli che fanno parte della vetrina buona però: non ho la mia attività nel “budello” o sul mare. Svolgo la mia attività nell’interno di questa “ridente” cittadina costiera, sulla Via Aurelia. Ma in questo momento, come ormai da tempo, mi sembra di scrivere queste righe dalla steppa siberiana, dove il freddo rende ancora più pesante la solitudine. Tra sabato e domenica prossimi si terrà ad Alassio un raduno degli Alpini, la festa è assicurata perché gli Alpini sono un Corpo di gente allegra, che ama la compagnia, le canzoni e, non ultimo, il buon bere. Lo so per certo, essendo stato un Alpino a mia volta. Anche stavolta però noto che si tratta di una festa a invito e, come altre volte, le zone non immediatamente limitrofe al salotto buono di Alassio non sono state invitate a partecipare. Al fiorire di coccarde e messaggi di benvenuto agli Alpini nel “budello” fa da contrasto la loro totale assenza nelle altre zone. È un’usanza ormai consolidata e non dovrei stupirmene più di tanto: la comunicazione sulle varie manifestazioni è inesistente, il rapporto con l’amministrazione si riduce al pagamento delle imposte o delle tasse di occupazione del suolo pubblico. Già, il suolo pubblico: un suolo peraltro sempre più sporco e sempre meno cura- de della campagna, ma era tutta un’esclamazione ogni volta che si avvistava una timida violetta. Purtroppo, con l’avanzare della sera è sfumata l’illusione, ma si è riaccesa la memoria. Quando siamo rimaste sole, sei stata la Mamma confidente, l’amica affettuosa, la maestra paziente che avrei voluto avere anche da bambina. Oggi, però, ti ringrazio per quei rimproveri che poi ho capito quanto mi sono stati utili nella to. Marciapiedi poco puliti, alberi di arancio rinsecchiti di cui non comprendo sinceramente l’utilità intorno ai quali fioriscono cespugli di mozziconi di sigarette e cartacce, un’illuminazione stradale tipo Varsavia dopo i bombardamenti. Non sto descrivendo una favela brasiliana: è la Città del Muretto. Certo, qui siamo a una delle sue estremità, potremmo quasi dire la sua periferia, se non fosse ridicolo questo termine per una cittadina che si attraversa, da un capo all’altro, in 20 minuti a passo nemmeno troppo svelto. L’impressione che se ne ricava è che si voglia investire solo su una zona ristretta di Alassio, lasciando la parte restante al suo destino. Quasi non esistesse o la si disconoscesse come propria. Di fatto invece anche qui ogni giorno ci sono commercianti che alzano le “serrande” per offrire un servizio alla comunità, ricavandone un utile, certo, ma con sacrificio e impegno pari a coloro che hanno la fortuna di essere compresi nel salotto buono. Quello che vorrei è che questo impegno ci fosse riconosciuto, almeno in futuro, con una maggiore considerazione da parte delle Amministrazioni e delle Associazioni di categoria, in modo da “promuovere” realmente Alassio e non solo una sua piccola parte. Grazie per l’attenzione Alassio, 14 Aprile 2005 Paolo Ferro (ristoratore) In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. Ricordando un Alpino A seguito del raduno organizzato dall’Associazione Nazionale Alpini-Gruppo di Alassio che ha pubblicato sul manifesto del raduno la foto del 1934 degli alpini Alassini, tengo a precisare che mio nonno, uno dei componenti del gruppo è Gandolfo Giò Batta (Battistin), classe 1889 arruolato nello reggimento alpini battaglione Pieve di Teco nel 1910 e congedato nel 1911. Richiamato alle armi nel maggio 1915 al battaglione Pieve di Teco e da lì trasferito in territorio dichiarato in stato di guerra al 70 reggimento Alpini battaglione Belluno, mandato a combattere per fatto d’armi sul Monte Nero dove il 26 ottobre 1917 venne fatto prigioniero. Liberato nel 1919 e congedato definitivamente lo stesso anno. Pertanto ringrazio l’Associazione Nazionale Alpini (gruppo di Alassio) con un plauso particolare al Capogruppo Sig. Silvio Gervasoni per aver fatto riscoprire questi valori. Grazie. Alpino Pierino Gandolfo Gli Alpini Il 17 aprile ho visto passare il corteo degli Alpini al raduno di A1assio, sfilare i “veci” con la penna nera e sentirli cantare le loro belle canzoni. Nell’udire le note della fanfara che segnava il passo, nel vedere la grande bandiera tricolore della nostra bella Patria alzata a braccia e i numerosi gagliardetti dei gruppi mi sono commosso; calde lacrime di gioia mi hanno rigato il viso pur sorridente e lieto. ancora oggi se avanzo un pezzo di pane a pranzo, lo metto da parte per la cena e non lascio mai niente nel piatto; piuttosto prendo poco per volta ciò che mi piace e faccio il bis. Mio padre mi disse della commozione che provò sbarcando a Brindisi di ritorno dalla Grecia, ascoltando i bambini sulla banchina parlare, tanto che un suo commilitone gli disse piangendo “ma guarda, cit parèi a parlu già italian” (ma Ho pensato a mio padre, vecchio alpino della nona compagnia battaglione Mondovì del primo reggimento Alpini, classe 1893, che aveva fatto la prima grande guerra e combattuto sull’Ortigara e il Pasubio, che aveva marciato sul ponte di Bassano e sul Grappa, e poi con gli arditi alpini aveva partecipato alla conquista della Grecia e della Macedonia. Mi raccontava che entrando a Sofia aveva visto cos’era la morte, perché aveva trovato la completa desolazione e morte… nulla si muoveva, nessun animale domestico vivo, perché avevano lanciato i gas asfissianti. Con gli occhi sgranati di fanciullo ascoltavo i suoi racconti, di quando per sfuggire a due lupi con un suo compagno aveva trovato rifugio su un albero e vi era stato pieno di paura un giorno e una notte finché non furono soccorsi dagli altri alpini: “Non gettare mai via il pane che avanzi e non sprecare mai il cibo” mi ammoniva “perché io so’ cos’è la fame; in Macedonia abbiamo mangiato anche i topi una volta che non avevamo trovato altro da mettere sotto i denti…” e io guarda piccoli così parlano già italiano). Mio Padre è stato nel 1924 il fondatore e primo capogruppo del gruppo alpini di Alassio, e con lui c’erano: Carlo Cerutti, Bardellini Maggiorino, Pesce, Giusto Variara e tanti altri che non ricordo. La sede era il suo Ristorante Palma di via Cavour, dove non mancavano mai alle riunioni i fiaschi di barbera, pane e salame e formaggette, dove i “veci” cantavano spesso “mi sun alpin me piase il vin” e altre canzoni che furono raccolte e pubblicate in un libretto che conservo ancora gelosamente, che fu distribuito al raduno del 1934 svoltosi ad Alassio di cui una foto raffigura due auto con sopra le sagome giganti in gesso di un cappello da alpino e di uno scarpone… c’erano anche i capitani Bacchetta, Tiragallo, dott. Alberto Poggi, Larcher per citarne alcuni… Ecco perché ho pianto vedendo la sfilata del 17 aprile scorso, perché ho visto sfilare in spirito anche mio padre con il suo cappello e la penna nera e con il suo gagliardetto del gruppo Alassio… Rete fognaria e fosse biologiche Spett. Redazione de «L’Alassino» Nel mese di febbraio ebbi occasione di leggere sul «Secolo XIX» un articolo che riguardava la depurazione delle acque fognarie, articolo che vi feci pervenire e da voi gentilmente pubblicato nel mese di marzo. Lo stesso articolo lo feci pervenire al Sindaco di Alassio affinché i tecnici del Comune si interessassero presso il Comune di Rapallo, dove questo sistema sembra funzioni egregiamente. Mi rispose che avrebbe provveduto, ma sono passati più di due mesi, ma non ho saputo più nulla. Il 24 aprile, sempre sul «Secolo XIX», ho letto che la SCA di Alassio, prendendo ad esempio un ricorso (bocciato dalla Corte di Cassazione) di un cittadino di Alessandria che non avendo l’allacciamento alla fognatura, dato Mamma cara È arrivata l’alba dell’8 maggio e come tutti gli anni, sono andata a vendere azalee per l’A.I.R.C. La giornata coincide con la festa della mamma. Non è vero che il trascorrere del tempo può sbiadire i ricordi delle atmosfere passate, e, tornando a casa, mi è parso di vederti sul pianerottolo ad attendermi con un impaziente sorriso. Sì, tutti gli anni, da quando siamo rimaste sole, andavamo in cerca di silenzio e nel ver- Sabato 14 Maggio 2005 che era servito da una fossa biologica di sua proprietà, non intendeva pagare nessun canone al Comune. La SCA di Alassio, prendendo esempio dalla sentenza della Cassazione vorrebbe far pagare il suddetto canone anche agli utenti di Alassio, che non hanno l’allacciamento alla rete fognaria ma si servono di una fossa biologica (con tutti gli oneri che comporta lo svuotamento). Ora mi sorge un sospetto che non tutti abbiano la suddetta fossa per smaltire i liquami! Come li smaltiscono, forse nei torrenti? Poi ci lamentiamo che Alassio non ha avuto la “Bandiera Blu”. Invece di pensare subito a far pagare il canone non sarebbe meglio provvedere al più presto a ovviare a questa grave mancanza e provvedere a scovare gli eventuali clandestini? Francesco Trazzi Precisazione vita. Ti do la “Buona notte”, facendoti una confidenza; nella vita che mi rimane vorrei sempre sentirti vicina con i tuoi rimproveri e con le tue carezze. Come tu mi hai insegnato, non invidio niente ad alcuno, ma, lasciami almeno invidiare quelle persone che hanno ancora la fortuna di avere una “Mamma per amica” come tu sei sempre stata per me. Fernanda Informiamo i gentili Signori MATTIA e MATTEO, che pubblichiamo solo lettere con firme identificabili, garantendone comunque, su richiesta, l’anonimato. ••• Silvio Viglietti Sabato 14 Maggio 2005 5 «L'ALASSINO» Rimme da noscia tèra Me muiè (Dialetto alassino) Tundi a nu me ne tira, pignatte mancu, se entru in cà u gh’è sèmpre da mangiò; quande arraggiau arrivu, negru e stancu, faitu u l’è u lettu pe andome a ripusò. Sempre ho i causui stirai, cullettu giancu, scorpe listrai chi lüxen a-a marinò; in te me stacche pocu a batte bancu e sulu s’a gh’ha ninte e a l’è spellò. A nu l’è sussa, a mi tantu a m’aggüsta; sciü da Piuvà a m’ha tirau u curdin e imbragau in t’a «cötta» all’ura giüsta a m’ha purtau dau Prève cian-cianin. ………………………………………. E quande au vintisette e portu a büsta A ven rièndu e a me dà in baxin. Santino Bruno Pezzuolo (Da “I strassui de Pessö”) MIA MOGLIE: Piatti non me ne tira, pentole neanche / se entro in casa c’è sempre da mangiare / quando arrabbiato arrivo negro e stanco / fatto è il letto per andarmi a riposare. // Sempre ho i pantaloni stirati / il colletto bianco / scarpe lucidate che luccicano come quelle dei marinai / nelle mie tasche poco batte banco / e soltanto se non ha più soldi. // Non è brutta, a me tanto piace / sù da Piovà m’ha preso all’amo / e imbragato nella cotta all’ora giusta / m’ha portato dal prete piano, piano. // E quando al ventisette porto la paga / viene ridendo e mi bacia. Tra Lerici e Turbia (Dialetto spezzino - SP) Fotografando i boschi onde àa bòza a strümena de sabo la s’arüna e se ghe spècia quela mossegosa de na stregheta nüda ao ciao de lüna. Per mete soto ai denti na brenósa, a trèvo sfègo, avendo sbagià posa, e ìza ch’a ne n’ho mai ‘ndovinà üna, en rime ch’a n’ho ‘r móro de die ‘n prosa. Vede lusìe er presepio e Manaéa, caciàghe ar madonaro na palanca, viagiae d’anciüe en testa na panéa, sui muri a seco er vignaé ch’i ranca e ar pitòe de Ligüia e de cartèlo restaghe er panoàma n’to penèlo. Fernando Bartolozzi TRA LERICI E TURBIA: Fotografanso i boschi onde allo stagno / l’accozzaglia di sabato s’aduna / e ci si specchia queslla moccicosa / di un astreghetta nuda al chiar di luna // per metter sotto i denti una pagnotta, / io trovo sfogo, sbagliato avendo posa, / e già ce mai ne ho indovinata una, / in rime ch enon oso dire in prosa. // Veder lucere il presepio e Manarola, / cacciare al madnanro una moneta, / viaggiar d’acciughe in testa una paniera, // sui muri a secco il vignaiuol che arranca / e al pittor di Liguria e di cartello / restargli il panorama nel pennello. Inaugurazione Oggi è festa grande, anche se il Diavolo sembra proprio volerci mettere la coda! Infatti il cielo non promette nulla di buono anzi, sin dalle prime ore, un lontano brontolio di tuono rivela il temporale che sta prendendo lentamente forma là verso capo Mele. Ora il forte vento che per tutta la notte ha percorso in lungo e in largo, da vero gradasso, tutti i caruggi, è improvvisamente calato, quindi, a poco a poco, neri nuvoloni invadono il cielo mentre quel che rimane di azzurro ha assunto uno strano colore metallico. Improvviso ecco che un lampo abbagliante squarcia le nubi, segue un enorme rimbombante tuono. Subito cade la grandine: chicchi grossi come ciliegie! Poi le cateratte del cielo si aprono definitivamente e ne segue una pioggia intensa, fastidiosa, continua. Siamo nel 1933, oggi è l’anniversario della fine della guerra 1915-18. Il raduno della popolazione avverrà in mattinata nei giardini comunali, davanti al monumento ai caduti. Un manufatto piuttosto impegnativo voluto dalla cittadinanza, realizzato in marmo travertino con l’Italia Guerriera in bronzo, eretto nei giardini comunali. Intervengono alla manifestazione il Podestà con la giunta al completo, una rappresentanza dei Vigili Urbani con il Gonfalone, il Parroco, l’associazione degli Ex-Combattenti con stendardo, la Banda con gli ottoni tirati a lucido, una compagnia di Avanguardisti, la Quinta B con Maestra in rappresentanza delle scuole elementari, tutti gli iscritti al Partito in orbace e con tanto di distintivo, una folta partecipazione di comuni cittadini, ed infine il picchetto del 34” Fanteria di stanza ad Albenga in rappresentanza delle Forze Armate. Sui manifesti affissi a tutte le cantonate si legge: - «In caso di cattivo tempo la manifestazione proseguirà al Cinema Teatro Colombo”. Al primo accenno di temporale c’è un fuggi fuggi incontrollato e poco dignitoso. Per fortuna il Cinema Teatro Colombo non è distante. Sul vasto palco prendono posto le Autorità seguite dai Fanti del 34°, dai gonfaloni, stendardi, gagliardetti e bandiere, mentre la Banda si sistema sul fondo e dà l’avvio ad un paio di allegre marcette. I Cittadini si sono riversati tutti in platea. La confusione ed il chiacchiericcio conseguenti la corsa per mettersi al riparo dall’imperversare della pioggia, vengono a scemare appena gli oratori incaricati prendono finalmente la parola. Numerosissimi i battimani, gli evviva, gli “a Noi!” in mezzo all’ondeggio dei labari a sottolineare il pistolotto finale del Podestà che enfaticamente conclude ricordando a tutti “...il Bene inseparabile del Re e della Patria!” La cerimonia volge infine al termine e la gente comincia a sfollare. Ancora piove. La via Aurelia appare come un grosso rigagnolo gonfio d’acqua color terra; per attraversarla si deve procedere a balzelloni, anche se ci si inzacchera e ci si bagna lo stesso. Vincenzo Moirano Replica I chiarimenti forniti dal Direttore dell’Opera Salesiana di Alassio mi spingono ad esprimere alcune precisazioni in veste di geologo, comproprietario di immobile interessato dalle opere previste ed exallievo. Per quanto riguarda le due prime posizioni devo ritenere che le mie preoccupazioni e perplessità non siano”francamente esasperate”, ma supportate dai dettami della geotecnica, della geologia applicata e dell’idrogeologia per i quali, (qualunque testo universitario degli argomenti li riporta) il solo fare e non il modo di fare (anche non risparmiando sui costi) genera una turbativa nel sotto suolo ben al di là dell’area dell’intervento stesso. Tale preoccupazione è ovviamente estesa agli edifici di interesse storico-architettonico circostanti. Non mi dilungo sull’aspetto tecnico poiché ho già espresso il mio pensiero in precedenza, ma voglio solo notare che il problema è stato sinora affrontato superficialmente tanto che nella relazione geotecnica allegata al progetto è affermata la presenza di cantine che non sono mai esistite ed indicata una tipologia edificatoria non rispondente alla reale per uno dei palazzi affacciati su Piazza S. Ambrogio. Anche la CEI del 12/04/2005 ha fatto proprie le preoccupazioni espresse, chiedendo “il completamento o l’eventuale rettifica delle diagnosi geologiche e delle indicazioni generali fornite”, il che equivale ad una richiesta implicita di diretta assunzione di responsabilità per quanto potrebbe accadere agli edifici circostanti, ed il preventivo nulla osta della Soprintendenza ai Beni Architettonici ed al Paesaggio della Liguria. Quale exallievo (dal 1944 al 1951) mi meraviglio invece dello spirito che permea i “chiarimenti” del Direttore. La motivazione addotta è condensabile in “abbiamo bisogno di soldi per scopi encomiabili”. Non mi è mai neppure sfiorato il pensiero che i denari ricavati dall’operazione edilfinanziaria potessero esser spesi in modo diverso, ma il lodevole fine non giustifica i mezzi. Non è moralmente consentito (ricordo gli insegnamenti impartitimi) rischiare di far del male ad altri per raggiungere un fine proprio, anche se meritorio. Non si dimentichi che per alcune famiglie l’alloggio costituisce l’unico bene, magari raggiunto con sacrifici di una vita di lavoro. Non si comprende perché terzi debbano vedere i propri beni lesionati con conseguenti costi di ripristino e riduzione di valore, per risolvere un problema altrui. Sono certo che esistano, se accuratamente esplorate, altre vie per il reperimento dei fondi necessari alle istanze del Direttore, senza arrecare danni agli altri. San Giovanni Bosco si è impegnato all’educazione ed all’istruzione dei giovani, ma non a procurare preoccupazioni e danni alle famiglie alassine!! Infine quale naturalista desidererei salvaguardare platani centenari anche se malati (a vederli dalla mia finestra non si direbbe, con le chiome vigorosamente rinverdite in questo inizio di primavera!), che comunque possono coesistere con i campi in erba sintetica, ma non con le autorimesse sotterranee. Non sono forse attualmente presenti due campi separati dal filare di platani? È sufficiente rifarne la pavimentazione, che non richiede uno scavo profondo. Augusto Giorcelli Rubrichetta mensile Un ricordo per... La classe 1923 festeggia il… mezzo secolo (1973). AidWeb.org onlus: un aiuto per le malattie rare Organizzato dal Lions Club Alassio “Baia del Sole” si è svolto il 21 Aprile un meeting con la partecipazione del Lion Luca Losa vice presidente del portale “AidWeb.org”. Il lion Losa inizia, in maniera inconsueta, il suo intervento, e cioè leggendo una lettera a lui inviata da un mamma: “Caro Luca… Sono la mamma di un ragazzo al quale in tenera età è stata diagnosticata questa rara malattia (….). In questi lunghi anni mi sono sentita sola e disorientata, senza nessuno con cui confrontarmi. Lo scorso ottobre, grazie alla tua iniziativa, ho letto su AidWeb.org l’appello di una mamma di un bimbo con la stessa malattia di mio figlio. Mi sono messa immediatamente in contatto con lei e l’altro ieri ci siamo anche parlate al telefono. Puoi immaginare l’emozione che entrambe abbiamo provato! Le cose da dire erano tantissime, era come specchiarsi l’una nell’altra… Ora, affrontare le incertezze e i momenti difficili legati alle condizioni di mio figlio mi appare meno gravoso… Nel congratularmi con tutto lo staff di volontari e ringraziandoTi di cuore per quanto hai fatto finora, desidero associarmi alla vostra Onlus ed impegnarmi per mettere a disposizione di altri genitori che ne hanno bisogno la mia esperienza e tutte le conoscenze sulla malattia rara che ha colpito mio figlio Un caro saluto ed ancora grazie!” Franca Nelle parole di questa mamma, - prosegue il lion Losa - è racchiuso il senso del nostro impegno: essere vicini alle famiglie con bimbi affetti da sindrome rare, offrire loro, in qualunque città o sperduto paesino si trovino, un aiuto concreto , fatto di informazioni preziose, di aggiornamenti medici passati al vaglio del nostro Comitato Scientifico. Informazioni sicure e garantite, ma anche di esperienze quotidiane, attraverso il passaparola di chi sta vivendo la loro stessa esperienza, magari a centinaia di chilometri di distanza, un’altra famiglia con un piccolo paziente che convive, spesso fin dalla nascita, con una sindrome dal nome impronunciabile, di cui si sa poco, e che per questo fa ancora più paura. Fondato nel 2000 su iniziativa del Lions Club Milano ai Martinitt, AidWeb.org è il primo portale italiano sulle malattie rare,terzo nel mondo, che racco- glie e distribuisce informazioni sulle oltre 6000 patologie rare prenatali ed in età pediatrica esistenti. Il reperimento e lo scambio di informazioni, l’avvio di contatti con associazioni di pazienti e la possibilità ottenere risposte caso per caso su centri specializzati in Italia ed all’Estero dove far curare il proprio bambino costituisce per tanti genitori in difficoltà una grande risorsa. AidWeb.org è un punto di riferimento sicuro ed aggiornato, un luogo di scambio interattivo, un aiuto immediato e concreto per le famiglie con bimbi affetti da malattie rare che nel nostro Paese si stima siano circa due milioni. Dal 2002, precisa il Vice Presidente Losa, il portale è una Onlus, supportata da un Consiglio Direttivo presieduto dal lion Giuseppe Pajardi, e da un Comitato scientifico composto da eminenti pediatri, chirurgi e psicologi. Il portale registra una media di oltre 1.000 accessi al giorno e, grazie alla rete lionistica internazionale, sarà presto tradotto in diverse lingue ed accessibile anche da parte di visitatori europei e del bacino del Mediterraneo. La Onlus, inoltre, nel perseguire il proprio obiettivo primario - offrire servizi alle famiglie con pazienti affetti di malattie rare - è impegnata in numerose attività: con il supporto del proprio Comitato Scientifico, organizza ogni anno la Giornata Nazionale sulle malattie rare, con convegni e tavole rotonde, cura i contenuti e realizza delle pubblicazioni e degli opuscoli informativi, organizza corsi di supporto psicologico per i familiari e seminari di comunicazione per le associazioni, volti ad una maggiore sensibilizzazione delle istituzioni del pubblico e dei media al tema delle malattie rare. Il relatore ricorda che la AidWeb.org si autofinanzia grazie alla generosità di sponsor piccoli e grandi, prima fra questi la Banca Popolare di Milano, e a diverse iniziative sportive e culturali quali mostre benefiche, gara di sci, serata di gala, e termina ringraziando tutti gli sponsor ed i sostenitori per aver manifestato una grande attenzione ad un tema sociale importante, ma spesso considerato secondario e residuale come le malattie rare. Al termine della serata il Presidente del Lions Club Alassio Baia del Sole, dopo aver ringraziato il lion Luca Losa per la brillante e toccante relazione, consegna allo stesso un contributo di € 1.000, assicurando che tale importante iniziativa sarà presto divulgata e presa in seria considerazione dai soci tutti. (n.a.) 6 «L'ALASSINO» FRAMMENTI DI STORIA NOSTRANA (a cura di Tommaso Schivo) CAP. 39° - LE DONNE (LIGURI) ERANO UOMINI E GLI UOMINI… “LEONI” Questo scrisse dei Liguri Diodoro Siculo, grande storico greco del primo secolo a.C. instancabile navigatore in Europa e in Asia, viaggiò per trenta anni per preparare il materiale necessario per la sua opera “Biblioteca”, in 40 volumi. A lui fecero eco, alcuni secoli dopo, gli storici che ricordavano le lotte della nostra gente contro i Romani imperialisti: “Se il soldato romano veglia, il Ligure non riposa…”. Un’altra bella frase che ci fa onore. In effetti, tutta la storia del nostro popolo e della nostra gente è un costante ricondursi alla fatica ed alla solerzia della nostra razza, alle lotte contro i nemici più agguerriti che assalivano dai monti e dal mare e soprattutto contro la Natura, più volte matrigna perfida. Dopo l’epoca gloriosa, o forse è meglio dire fruttuosa e attiva dei secoli XVII e XVIII, giunse l’infausto periodo delle guerre napoleoniche: la Liguria, falsamente osannata e vigliaccamente calpestata dalle varie “opinioni” politiche di moda, cadde nuovamente in gravissima crisi e la “miseria” gettò sul lastrico molte famiglie. Oppressa dallo strapotere francese, la nostra terra fu impoverita, colpita da tasse e balzelli insopportabili; si susseguirono angustie, ruberie, profanazioni e deboli furono e impotenti le sollevazioni contro le sempre più esose richieste di denaro e di provvigioni da parte dei Francesi e mentre questi la depauperavano fino all’osso, le navi inglesi chiudevano i porti e impedivano la navigazione, quando (e succedeva spesso) non requisivano le stesse imbarcazioni. Così, quando le nazioni del SudAmerica, nei primi decenni del nuovo secolo poterono liberarsi dal dominio spagnolo, amarono fortemente accogliere sul proprio suolo soprattutto emigrati liguri, affidabilissimi uomini di mare eccellenti e “leoni” appunto nelle loro varie attività. Vi giunse qualche Ligure nostro, già noto (come Garibaldi, Badarò, Belgrano o l’alassino Gaibisso, famoso “armatore”), ma soprattutto gente alla buona, anonima, senza grandi titoli, né studi, ma che con la capacità e la volontà delle braccia finì per assecondare e valorizzare quelle terre sconfinate che avevano “sete” di uomini di “ferro”. Nel Nord-America (gli emigrati italiani provenivano in prevalenza dal Sud d’Italia) si creò ben presto un ambiente ben diverso, ambiguo, a volte cruento, a volte facinoroso. Nel Sud di quel continente arrivarono, invece, uomini sobri e capaci che fecero grandi soprattutto l’Argentina e lo Stato di San Paolo e le terre interne bagnate dai grandi fiumi (il Rio Negro, il Colorado, il Paranà, il Rio Grande, il Rio della Plata) che le “barche” percorrevano con i loro vano ben lavorare la terra, braccianti e contadini, ma anche tecnici e imprenditori. Lo ricorda in un suo splendido libro (“L’epoca eroica della vela” A.G.T. 1941, Rapallo) Gio Bono Ferrari che, parlando del nostro concittadino (e compagno di scuola di mio padre), lo scrittore prof. Arrigo Fugassa, cita un brano da don Lazzaro De Simoni (pagg. 515 e seg.): “Alassio, plaga così amena e deliziosa, abitata da gente affabile e cortese in mezzo a cui non sono punto tramontate le tradizioni di laboriosità e di sobrio vivere di tera di lavoro e di onestà nel Sud America; hanno creato nuove famiglie e col tempo e le generazioni molti dei nostri cognomi si sono perduti; si sono associati e fusi con altri non nostri, ma i figli dei figli spesso, oggi ancora, hanno in fondo al cuore il ricordo lontano, se non della terra avita che non hanno mai conosciuto, certamente quello dei vecchi che di essa hanno parlato con nostalgia, con amore, con venerazione; hanno il ricordo di gente sobria, seria, che ha rispettato sempre le leggi e la bandiera del popolo e della terra che li Sabato 14 Maggio 2005 Alassio ed il suo arenile protagonisti al 2° congresso mondiale di talassoterapia Si è parlato di Alassio al 2° Congresso della “Fèdèration Mondiale de Thalassothérapie” svoltosi dal 22 al 24 aprile u.s. a Marina di Castagneto Carducci (Livorno). Nella relazione “Considerazioni sull’uso terapeutiche di sabbie marine” (presentata da G.F. Strani, E. Briozzo, C. Biolé, C. Miravalle e G. Agostini) sono state esposte le caratteristiche del nostro arenile, la cui sabbia – per le note qualità chimiche e granulometriche – offre notevoli prospettive terapeutiche nei confronti di svariate patologie, soprattutto di competenza artroreumatologica. Il poster riassuntivo della relazione. Uomini capaci che fecero grandi l’Argentina e il Sud America. (DISEGNO DI GIBBA). esperti marinai di Liguria. Nella costruzione di nuove strade e città c’erano in prevalenza immigrati bergamaschi e bresciani; nei campi si parlava il friulano e il veneto, il lombardo o il piemontese, ma in Argentina, e non solo sul mare, a navigare e a creare vitigni e nuove culture c’era molta gente nostra, armatori e marinai esperti e altri che sape- cui godettero sempre i forti e intelligenti popoli di questa terra... Molti si sono sparsi per il mondo a far vivificare i frutti del loro ingegno fervido e pronto… in ogni campo dell’attività umana, sia del commercio, sia della navigazione, come in quella delle lettere e delle arti”. Molti di quei Liguri “antichi”, infatti, hanno impegnato una vita in- ha accolti, ma con nel fondo dell’anima i tre colori della bandiera della patria lontana e perduta. A loro, ai discendenti di questi pionieri di onestà e di bene, a questi nostri lontani “cugini-cugini”, a chi leggerà queste righe e a tutti coloro che non le leggeranno mai, vogliamo dedicare, con affetto, con amore, con riconoscenza, questo ultimo capitolo. Gian Franco Strani ed Enzo Briozzo. Sabato 14 Maggio 2005 7 «L'ALASSINO» La parola alle immagini Beppe Rizzo e Gibba premiati di Mimmo Ottonello Il nostro Socio e revisore dei conti Beppe Rizzo ha partecipato ad una Rassegna Nazionale di Cortometraggi in Toscana in provincia di Arezzo, conseguendo un riconoscimento per l’opera “Warum?” prodotta in collaborazione con Francesco Guido in arte Gibba. Il premio – Giglio Fiorentino d’Argento – può ritenersi importante se si considera che le opere iscritte furono circa centotrenta, quelle selezionate e proiettate circa trenta, quelle premiate soltanto dieci. “Warum?” fa riferimento al funambolismo circense del clown Adrien Wettach, in arte Grock, ai suoi legami con la musica di Luciano Berio, alla sua dimora italiana, specchio immortale della sua arte e della sua anima. Questa la motivazione: “Un viaggio in uno spazio inaspettato sulle tracce di un personaggio stravagante e di un’epoca tramontata”. Complimenti ai due artisti. LEO CLUB ALASSIO BAIA DEL SOLE Un pomeriggio di gioco con gli anziani Festa delle Biscette Foto 1. Salita per San Rocco: nuovo tipo di pubblica illuminazione, lampada senza lampada; per una luce nitida, naturale, non dannosa alla vista. Foto 2. Un anno fa circa, ormai, pubblicammo la foto di un cipresso in Parco S. Rocco ormai morto ed auspicammo che ne venisse approntata un’immediata sostituzione. Così ci venne assicurato. Ma ci eravamo spiegati male: non intendavamo che venisse sostituito con una ciotola di viole, ma con un altro “signor” albero! Nonostante le avversità atmosferiche abbiano sensibilmente condizionato lo svolgersi della manifestazione, anche quest’anno ce l’abbiamo fatta! Dopo averla programmata per il giorno l0 aprile 2005, e costretti a rinviarla proprio per il maltempo, finalmente la domenica 17 aprile le famose BISCETTE sono state protagoniste dell’annuale festa. A dir il vero, anche questa giornata è stata disturbata da un gelido vento, ma ciò non ha impedito di poter svolgere la Processione in onore della SS. Madonna dell’Annunziata, presenziata da Don Felice. Senza dimenticare la presenza dello straordinario complesso I CANTARASCE che ha gradevolmente intrattenuto gli astanti con le loro canzoni. Molta gente è affluita al piazzale antistante la Chiesa per assaggiare il tradizionale dolce, preparato con amorevole cura dalle nostre donne solvesi. Un momento importante sia per questa Comunità, che per tutta la cittadinanza alassina, apprezzato momento d’incontro fra passato e presente. Ciò a testimonianza dell’importanza delle tradizioni e delle usanze locali, che ci legano al tempo andato sul filo della memoria. Il ricavato è stato devoluto alla Croce Bianca di Alassio ed alla Parrocchia di Solva quale contributo alla riparazione dell’orologio del campanile. Si coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno acconsentito che la manifestazione avesse luogo, dal Signor Sindaco all’Assessorato al Volontariato, dagli uffici comunali interessati alle Forze dell’ordine, nonché la nostra gente solvese che, silenziosa ed operosa, ha dedicato tempo e lavoro per la buona riuscita della festa. Grazie, grazie ancora a tutti. Il Consiglio della Società Operaia Agricola di Mutuo Soccorso di Solva Sabato 16 aprile il Leo Club di Alassio ha svolto un service di volontariato attivo presso la casa di riposo “Poggio Fiorito”. È il secondo anno consecutivo che svolgiamo questo service; quest’anno però abbiamo deciso di rendere il pomeriggio di queste persone ancora più lieto facendo giocare… a cosa?.. a Tombola! Un “Tomboleo”! Come ogni tombola che si rispetti, sono stati portati dei premi per ogni vincita, e al primo classificato abbiamo regalato una coppa con incisa la data, con la speranza di poterlo ripetere nei prossimi anni, quasi per cominciare una “tradizione”. Alle ore 15.00 ci siamo recati presso la casa di riposo, e dopo pochi preparativi, sono cominciati subito i giochi. Mentre due di noi estraevano e leggevano i numeri ad alta voce (molto ad alta voce…) gli altri aiutavano i “nonni” con le cartelle, si sa, ad una certa età vista e udito… È stato molto divertente vedere quanto fossero Foto 3, 4, 5. Ripascimento delle spiagge alassine: le prime due foto si riferiscono alla zona della Carrettera, notate le acque di un piacevole colorito marroncino giallastro (speriamo che per giugno tutto torni normale!). La terza si riferisce al tratto di mare e spiaggia antistante Via Torino: primi turisti al sole e dietro di loro camion e ruspe al lavoro. Il tutto nella migliore filosofia: quella di lavorare in stagione o all’inizio della stessa. Ma poi, siamo sicuri che si tratti proprio di ripascimento? Siamo sicuri che non siano denari pubblici gettati in faccia alla prima mareggiata? Siamo scientificamente sicuri che quel che gettiamo in mare sia veramente sabbia, sabbia di Alassio? Noi lo speriamo, per quel 90% di alassini che dal mare trae reddito e sostentamento; e lo speriamo per la Natura stessa, che ad Alassio non sta passando giorni felici… Diversamente qualcuno pagherà, forse…! tervenuto il sig. Enrico Mantellassi, presidente dell’Associazione Albergatori che ha affermato: «Finalmente voi donne avete portato ad Alassio qualcosa di nuovo; è importante non perdere i finanziamenti europei assegnati attraverso la Regione ai C.I.V.». Ha concluso il dott. Luciano Colla di Ceriale dicendo che il commercio vive una crisi abbastanza pesante, è necessario organizzarsi per venire incontro alle esigenze dei turisti e dei residenti, offrendo loro le attenzioni e i servizi che i C.I.V. possono consentire. È seguito un vivace dibattito fra gli oratori e il numerosissimo pubblico con puntualizzazioni e chiarimenti di ordine pratico. Alle signore è stata offerta dagli organizzatori una rosa e a tutti un “bacio di Alassio”. C.B. per A.V.A. Questi i vincitori: 1° classificato: Sismondini Emilia 2° classificato: Murra Tecla 3° classificato: Balbo Benito 4° classificato: Ciapparelli Lina 5° classificato: Costantini Silvia Virginia Carbone Nozze d’oro Associazione “Alassio Donna” Nella riunione presso l’Hotel Aida il 27 aprile scorso, l’associazione “Alassio Donna” ha inteso non solo promuovere il sodalizio, ma proporre e dibattere problematiche di carattere generale che non riguardano soltanto il gentil sesso. Pertanto è stata proposta la costituzione anche ad Alassio del C.I.V. (Centro Integrato di Via), che è un consorzio fra esercenti finalizzato a incentivare il commercio tradizionale e difenderlo dall’invadenza dei Super e Ipermercati. Sono stati invitati a parlare due esperti. Il signor Marco Goldberg, titolare della Libreria San Michele e presidente del C.I.V. di Albenga, ha illustrato l’esperienza del vicino Comune, che ha dato risultati lusinghieri e comprende tutto il Centro storico entro le antiche mura. È in- competitivi fra loro. Al termine della tombola abbiamo fatto un piccolo rinfresco con dolci e bibite per tutti (come al solito generosamente offerto dalla pasticceria Balzola), e tra un pasticcino e l’altro abbiamo chiacchierato con loro, ascoltando le loro storie e riso dei piccoli bisticci. Dopo il rinfresco, siamo stati inaspettatamente allietati dall’arrivo di un anziano fisarmonicista al suono delle cui note, alcuni ospiti della casa di riposo hanno ballato e cantato. È stata un’esperienza piacevole, che ci ha fatto riflettere su come basti così poco per regalare un sorriso ad una persona anziana. Nozze d’oro… 50 anni insieme e tutti vissuti ad Alassio… Parliamo di Giuliano Cavallo e Agnese Abate, ai quali l’A.V.A. (anche a nome dei molti amici) porge le più fantastiche felicitazioni. MOSTRE D’ARTE (a cura di Carlo Bertolino) SALA CARLETTI (Sede A.V.A.) Controllo preventivo gratuito contro il glaucoma Il 5 aprile il Lions Club Alassio ha organizzato il “service” nazionale per la prevenzione del Glaucoma, con la partecipazione dei giovani del Leo Club Alassio. Nella piazza del Comune di Alassio è stato collocato un camper attrezzato per il controllo visivo ed il Lion dr. Roberto Ravera, specialista in oculistica, dalle ore 15,00 alle ore 19,30, ha visitato gratuitamente 37 persone. Astrid Hammond ha inaugurato, la prima settimana di maggio, la stagione della mostre alla Sala Carletti, dove ha già esposto negli anni scorsi: oramai conosciutissima e alassina a tutti gli effetti. Ha riproposto, naturalmente in altre versioni, le sue nature morte di frutta, i suoi fiori, i paesaggi , i prati fioriti, gli scorci di Alassio (Cappelletta) e Moglio (Chiesa), con esperto uso dei colori e della composizione, non soltanto dipingendo a olio, ma anche a pastello con notevole maestria. Fra quanto esposto tre dipinti in par- ticolare colpiscono l’osservatore: il ritratto del marito Mimmo Bogliolo nel suo laboratorio di falegnameria intento a costruire una sedia per i nipotini; l’originale e ironico desco con quattro cani dall’aria disinvolta seduti su sedie mentre pranzano come umani; in fine una visione onirica, come un’apparizione: due mani giunte in preghiera che sembra emergano dal mare in una lieve foschia. È la dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, che Astrid è una vera artista: sa rinnovarsi mantenendosi fedele al suo stile. 8 «L'ALASSINO» Sabato 14 Maggio 2005 INCONTRI CULTURALI - “Parliamo di…” QUANDO LA PITTURA ENTRA NEL GUINNESS Giovanni Fabrizio Bignami: “La luna attraverso la scienza, l’arte, la fantasia” Un gioco di tessere - La tela dipinta più grande del mondo Il prof. Giovanni Fabrizio Bignami, l’8 aprile scorso nell’Auditorium dell’Istituto Salesiano, ha reso oltremodo piacevole a tutti un argomento che può essere pesante per i non appassionati. L’assessore dott. Monica Zioni ha porto il saluto e ha ringraziato, oltre i rappresentanti dell’Istituto, il prof. Antonio Tassara e la prof. Silvia Ricci per la collaborazione prestata a questi incontri. Poi il prof. Tassara ha presentato l’ospite: «Il prof. Bignami, docente di Astrofisica all’Università di Pavia, è presidente del Comitato Scientifico dell’Agenzia Spaziale Europea (E.S.A.), come fisico è stato allievo del celebre prof. Occhialini; partecipa a molteplici progetti sui raggi X e raggi gamma e sul telescopio Hubble, collabora con varie università europee ed è membro di varie associazioni scientifiche; sono molte le sue pubblicazioni, fra le quali la molto apprezzata “La storia dello spazio”». L’oratore, lungi dal fare un’indagine storico-scientifica sul nostro satellite, ne ha posto in risalto le attenzioni, oltre che degli astronomi, dei poeti, romanzieri, musicisti, cineasti e tecnici spaziali, descrive gli aspetti curiosi di questi personaggi, con l’aiuto di proiezioni e delle letture della consorte: «Mia moglie Patrizia collabora con me. E parliamo della Luna. Sono un ammiratore di Galileo Galilei, suo padre era un tecnico musica- le, educò i suoi figli alla cultura rinascimentale, voleva che Galileo studiasse medicina, ma lui aveva in testa la matematica. Ne fu giovane docente all’università di Pisa dove vigevano regole severissime che mal sopportava, per questo scrisse un poemetto interessante che pochi conoscono “Contro il portar le toga” (era imposta dall’università, lui la riteneva oltremodo scomoda specialmente nei rapporti col gentil sesso). Lasciò Pisa per Padova sempre come matematico: nel 1604 apparì una “supernova” (che studiò anche Keplero), i suoi allievi lo spinsero a studiarla, divenne astronomo. Nel 1609 apprese che in Olanda si costruivano lenti che avvicinavano gli oggetti. Con vetro veneziano costruì un sistema di lenti che chiamò “cannocchiale”. Scoprì le asperità della luna e, dato che era anche buon disegnatore, le riportò in uno splendido acquerello; in seguito scoprì le macchie solari e i satelliti di Giove. Era piuttosto libertino, ebbe tre figli da un’amante che non sposò. Il poeta inglese John Milton andò a trovarlo, già vecchio, e lo descrive prigioniero dell’inquisizione». Il prof. Bignami prosegue parlando di Gio Domenico Cassini (16251712) da Perinaldo (Imperia): dopo le elementari dal parroco del paese, studiò dai Gesuiti a Genova. Richiesto come docente di matematica all’università di Bologna, dovette rifiutare perché troppo giovane, lo divenne a 25 anni, poi fu chiamato a Parigi dal Re Sole che gli fece costruire un osservatorio: studiò la luna, poi scoperse gli anelli di Saturno. Si passa dalla scienza alla fantasia. Giacomo Leopardi dalle sue diuturne letture apprese che i pastori dell’Uzbechistan stanno di notte ad osservare la luna, ne scrive i bellissimi versi de “Il canto di un pastore errante dell’Asia” (1830). Nel 1835 un astronomo va in Africa, seguito da un giornalista che racconta fantastiche avventure, anche a proposito della luna. Era tutto falso, ma il giornale incrementa le vendite: una “bufala lunare”. Anche la musica con una tarantella napoletana si ispira al nostro satellite naturale: Pulcinella vuole andare sulla luna, ci va e torna soddisfatto; pochi anni dopo esce un libro “Primo viaggio sulla luna” di un certo Capocci (fine ‘800) al quale si ispirò il film “2001 odissea nello spazio”. Il regista francese Gorge Meliés nel 1905 realizzò il film “Viaggio sulla luna” ispirato al romanzo di Giulio Verne, sfruttando tutte le possibilità dell’appena nato cinematografo, con trucchi e montaggi che hanno fatto scuola. Il presidente statunitense J.F. Kennedy nel 1961 annuncia una missione sulla luna, andata e ritorno: il progetto dell’ingegnere tedesco Werner Von Braun, primo costruttore di missili, diventa realtà. Il resto è cronaca. Carlo Bertolino INCONTRI CON L’AUTORE Alfio Caruso: “In cerca di una Patria - 8 settembre 1943: i ragazzi della generazione sfortunata tornano in guerra con l’esercito del re per rifare l’Italia” Ed. Longanesi Con queste parole il professor Franco Gallea presenta l’ospite il 30 aprile scorso nell’auditorium della Biblioteca civica: «Alfio Caruso è già stato ad Alassio per questi incontri. Autore di romanzi storico-documentaristici sulla mafia, su Cefalonia, sulla Sicilia (dove è nato), sull’“ARMIR”, sullo sbarco in Sicilia. La sua radice è sportiva, ha scritto libri con Giovanni Arpino e una “Breve storia d’Italia”. “In cerca di una Patria” cade opportuno nel 60° della Liberazione. Dal ’60 ci sono stati studi sul periodo, ora si può parlare di “Resistenze”. Soprattutto l’Esercito e la Marina dopo l’8 settembre hanno combattuto con gli alleati: Caruso ne fa la storia detta- gliata, è durissimo con le alte gerarchie italiane; dall’8 settembre ’43 all’8 maggio ’45 morirono 86.000 italiani. Lo stile è asciutto, antiretorico, affascinante per le descrizioni». Caruso (rispondendo a Gallea): «Il libro è dedicato ai nostri nonni, padri, zii, che hanno vissuto quell’epoca. Andavano in guerra privi dei mezzi essenziali. La classe del 1913 subì una serie di guerre: Spagna, Africa, 2ª guerra mondiale. Indipendentemente dal regime combatterono per una patria migliore. La “grande” storia è fatta dagli statisti e dai generali, la “piccola” dai cittadini militarizzati. Ho descritto vicende di ragazzi sconosciuti sui vari fronti, i più disparati. I militari morti in quel periodo sono più di quelli della guerra partigiana. La pessima situazione è dovuta soprattutto all’insipienza del sovrano Vittorio Emanuele III° e del maresciallo Badoglio. Il numero di uomini del nostro Esercito poteva agevolmente fronteggiare le 4 divisioni tedesche stanziate in Italia. Mi chiedo perché da oltre 60 anni non si parla dell’Esercito nel periodo che va dall’8 settembre alla fine della guerra: i suoi migliori uomini (vedi Divisione Folgore che aveva combattuto ad El Alamein), capirono la situazione e si schierarono con gli Anglo-Americani, si fecero onore, scelsero la dignità dell’Uomo. C.B. Ritorna ad Alassio “A tutto schermo” Riprende nella città del muretto la tradizionale rassegna primaverile dedicata al cinema d’autore che viene organizzata dall’assessorato al turismo in collaborazione con il Cinema Ritz e la Federazione nazionale dei Cineclub. A curare la rassegna è anche per questa edizione il regista alassino Beppe Rizzo, che ha allestito un ricco ed interessante programma per gli appassionati cinofili. «Ho cercato – dice Rizzo – di dare voce non solo agli amanti dei grandi registi impegnati, ma anche a coloro che preferiscono i film d’amore o le commedie. Chi da anni segue le nostre rassegne sa che cerchiamo sempre di toccare vari generi e di dare in questo modo l’opportunità di vedere film di qualità che hanno avuto particolare rilevanza nella stagione. La scelta è caduta su quattro coproduzioni di valore, su due film statunitensi e due italiani. Si tratta di opere uscite nel corso dell’ultimo anno, cioè fra il 2004 ed il 2005». Ad aprire la rassegna sarà il 5 maggio “Una lunga Domenica di passione” di Jean Pierre Jeunet, grande successo in Francia, ben accolto in Italia e Stati Uniti, che ha quale protagonista Audrey Tautou (la premiatissima protagonista della parigina pellicola su Amelie). Seguiranno “La vita è un miracolo” (12 maggio), il capolavoro visionario e poetico di Emir Kusturica, che del film ha detto: “Al centro del dramma c’è l’amore , che cambia tutto perché è la cosa più importante che troviamo nella vita”. “Cuore sacro” (19 maggio) di Ferzan Ozpetek cerca di trovare il senso profondo della vita: “La tensione al trascendente è propria di ogni essere umano “ha detto il regista parlando di questo suo ultimo lavoro. Questi gli altri appuntamenti: “Sideways” di Alexander Payne (25/5), “Ma quando arrivano le ragazze” di Pupi Avati (9 giugno), “Tickets” di Abbas Kiarostami (16/ 6), “Hotel Ruanda” di Terry George (23/6). A chiudere la rassegna cinematografica alassina, che si terrà al Cinema Ritz, sarà l’ultimo capolavoro di Woody Allen “Melina e Melinda” che ripropone i temi tanto cari al regista: la fragilità dell’amore, l’incomunicabilità, l’infedeltà, la continua altalena che caratterizza il senso esistenziale dell’uomo contemporaneo, sempre sospeso tra tragico e comico. C.A. Uno straordinario colpo d’occhio appariva a chi osservava lo spiazzo antistante il Palazzo del Comune di Alassio sabato 3 aprile scorso: un tappeto di tessere unite a formare un gigantesco quadro che sbordava anche sulle aiuole dei giardini (216 metri quadrati), opera dell’affermato pittore romano e anche personaggio televisivo Francesco Tomei, intitolato “Liguria come in uno specchio”. Era esposta anche una stesura più ridotta (cm. 90x240): il bozzetto? Non si direbbe, anche se il bozzetto di quella che fino ad oggi era ritenuta la tela dipinta più grande del mondo, il “Paradiso” del Tintoretto (metri 7x22) della fine del ‘500 in Palazzo Ducale a Venezia, misura metri 1,43x3,62 e si trova al Louvre. Ma qui si è proceduto in senso in- verso: dall’olio su tavola, con l’aiuto dei ragazzi dell’Accademia di Belle Arti di Sanremo, sono state tratte le 216 tessere in tela di metri 1x1 ciascuna. Il soggetto ovviamente è la Liguria, una composizione di particolari e di scorci: le rose, le persiane verdi, le damigiane dell’olio, le reste d’aglio, il Cristo ligneo; molti i particolari di Sanremo e del suo Festival: una torretta del Casinò, la Chiesa di San Siro, Vasco Rossi che canta, la statua della Primavera, il ritratto di Alfredo Nobel; poi una coppia che balla il tango, un suonatore di contrabbasso e alcuni bambini di colore. Lo stile può definirsi realismo mediterraneo, un po’ alla Guttuso: colori squillanti, contorni marcati, atmosfera solare in un insieme scenografico molto decorativo, affascinante. Alla presentazione-evento hanno parlato il sindaco arch. Marco Melgrati, l’assessore dott. Monica Zioni, il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Sanremo e il critico d’arte professoressa Gabriella Arazzi; ha preso la parola anche l’ospite d’onore, l’attore Massimo Dapporto, che ha ricordato di essere stato ad Alassio da bambino (suo padre, il grande “Carletto” qui iniziò la sua carriera). Tomei e Dapporto hanno firmato la piastrella per il Muretto. Dopo questa presentazione alassina il quadro partirà per un lungo tour che nei mesi estivi lo porterà in tutte le regioni italiane. A.V.A. Personale del pittore Pino Sechi Sabato 30 aprile, alle ore 17,30, nella chiesa anglicana è stata inaugurata la mostra di alcune opere del pittore Pino Sechi. Alla presenza del sindaco, Arch. Marco Melgrati, del consigliere, Aldo Giardini, del dirigente Ufficio Turismo, dott. Alfredo Silvestri, della sig.ra Piera Olivieri e del presidente dell’A.V.A, Carlo Cavedini, sono stati presentati i dipinti più significativi, espressione di una carriera dedicata al colore e alla linea. Le composizioni, come è stato egregiamente illustrato dalla sig.ra Renata Vallò, denotano una ricerca in due direzioni: l’impasto dei colori e l’espressività delle forme. La presentazione puntuale del prof. Giovanni Puerari ha messo in evidenza i tre cicli compositivi: quello dei personaggi, quello dei paesaggi e quello religioso. I dipinti che hanno suscitato notevole interesse e ottimi consensi sono quelli in cui prevalgono le tonalità blu e ocra e le figure emergono da masse di colore accostate. La mostra rimarrà aperta fino a metà maggio, dal giovedì alla domenica. L’autore, recensito nei cataloghi di arte e presente in tutto il mondo nelle più importanti gallerie, vive ed opera ad Alassio. A.V.A. Una famiglia Alassina di artisti Nella rivista “Il camino”, che fa parte di una serie dove ciascuna tratta un settore dell’architettura e dell’arredamento ad alto livello edite da Di Baio di Milano, è comparso un articolo a firma di Tiziana M. Zanchi intitolato: “Lanati - sculture e camini per il fuoco” che inizia: «Come un fil-rouge fra Alassio e Milano così come fra la scultrice Susanna Lanati e il padre Carlo, uniti da una vera passione per le linee curve e i camini». L’articolo descrive e illustra alcuni camini e interni d’abitazione progettati da Carlo Lanati, in parte arredati con sculture della figlia Susanna e ne riporta un cenno biografico. Ecco un brano di quello di Carlo: «Carlo Lanati vive in Liguria, ad Alassio… Personaggio poliedrico spazia dall’architettura alla pittura, dalla musica al raffinato collezionismo… A Parigi studia alla Sorbonne iscritto alla facoltà di architettura… Scrive canzoni di successo… Come pittore esordisce a Torino nel 1964 espone a Parigi, Budapest, Monaco di Baviera oltre che in Italia…». E di Susanna: «…Si diploma all’Acca- demia di Belle Arti di Carrara. A Milano apre uno studio dove elabora elementi naturali (ferro e legno) e industriali (collanti e vernici a smalto). Coniuga l’accademismo plastico all’utilizzo pratico del quotidiano e crea le “sculture arredo”… Sviluppa l’antropomorfismo con maestria e l’eros con signorile sobrietà…». Naturalmente Lanati non progetta solo camini, ma ristrutturazioni di appartamenti e ville con fine sensibilità e gusto artistico. Di Susanna abbiamo apprezzato (e recensito su queste colonne) la sua mostra dell’anno scorso (insieme con Sara Della Mea) alla Chiesa anglicana. Quest’anno, dal 14 al 29 aprile ne ha allestito una personale presso la prestigiosa Galleria Schubert nel centro di Milano. Della famiglia fanno parte anche il fratello di Carlo Luciano, pittore, e la consorte Luigia, ceramista, ma di loro parleremo alla prossima occasione. Ci complimentiamo con questi artisti che fanno onore alla città di Alassio. C. B. per A.V.A. Orari dei Musei di Alassio MEMORIAL GALLERY Pinacoteca Richard West e Fondo Librario inglese Viale Hanbury, 17 - (Per appuntamenti tel/fax 0182 648078) Mercoledì, Venerdì, Sabato e Domenica ore 16,00-19,00 PINACOTECA CARLO LEVI Palazzo Morteo Via Gramsci,58 Venerdì, Sabato, Domenica Fino al 30 maggio: ore 15,15- 17,45 - Dal 1° giugno: ore 18,00- 22,30 INGRESSO LIBERO Circolo ricreativo “La Fenarina” A seguito delle votazioni svoltesi sabato 2 aprile u.s. per il rinnovo del Consiglio Direttivo, biennio 2005/2006 – lo stesso è così composto: GROLLERO Aldo (Presidente) - MUSSO geom. Andrea (Vice Presidente) - BISELLO Carla (Segretaria) - IARIA Giuseppe (Economo-cassiere) - BURGIO Vincenzo (Consigliere) - DANI Sandro (Consigliere) - VITTONE Piero (Consigliere). L’A.V.A. augura al nuovo Consiglio buon lavoro. Cartellonistica alassina In riferimento al quesito da me posto nella lettera da Voi pubblicata nel numero 3 del Vostro giornale, la... semplice soluzione va trovata nelle iniziali delle cinque parole che compongono il cartello pubblicitario, ovverosia: Turismo Ambiente Sport Spettacolo Eventi. Detto questo, sarebbe interessante scoprire se l’autore del cartellone abbia volutamente messo in quest’ordine le 5 parole oppure se sia stato solo un caso... chissà!! Aspettiamo fiduciosi in una Sua eventuale risposta. Un caro saluto a tutti voi. Giovanni Mamino Sabato 14 Maggio 2005 9 «L'ALASSINO» L’ANGOLO DEL PERCHÉ 12 L’Amore che libera Il giorno dei funerali di Giovanni Paolo II, il vento sfogliava, scomponendole, le pagine dell’Evangeliario, quasi a vagliare una vita negli angoli più riposti, quasi a dimostrare che aveva interamente aderito alla parola di Dio: poi, improvvisamente, con una folata più decisa, il vento chiuse il libro con un colpo netto: ancora una volta, “tutto è compiuto”. Ancora una volta il peccato del mondo si trasforma in sofferenza in un cuore puro e la sofferenza si trasforma in amore. Ma la sorgente di questa capacità di essere tutt’uno con la Parola e l’annientamento di Cristo, di diventare pane spezzato di verità e di carità, è nell’affidamento alla Vergine Maria. Rivolgendosi a Lei, che aveva sicuramente deviato la pallottola mortale il giorno dell’ attentato, il Papa ripeteva con devozione filiale, nonostante il susseguirsi delle tribolazioni: “Io sono sempre totus tuus”. E Maria fece sua la povertà di quei giorni scavati dalla sofferenza e dalla malattia, la rese simile alla sua povertà, in grado di essere attraversata dallo sguardo di Dio: “Ha guardato l’umiltà della sua serva”, si legge nel Magnificat. È Lei a stabilire quella misteriosa consanguineità tra i suoi figli che permette di avvertire nell’altro la presenza dello Spirito Santo, di riconoscersi come amici che si ritrovano dopo una lunga assenza: questo fu il senso, forse, dell’illuminazione interiore che consentì a San Pio da Pietrelcina di vedere in Karol Wojtyla il futuro pontefice e di accogliere con semplicità, ma senza sorpresa, la sua richiesta di preghiera per una mamma polacca gravemente ammalata. Apparentemente distanti sotto il profilo psicologico e culturale e, naturalmente, per la diversità di ruolo e di missione, le due grandi anime avevano in comune questo centro mistico: San Pio si rivolgeva alla Madonna con il tenero appellativo di “mammina”, raccomandava la recita del Rosario e, come Lei, aveva il cuore trafitto “da una morte che non fa morire, se non per vivere morendo e morendo vivere”. Scrive San Giovanni della Croce che “l’amore ha la proprietà di rendere simili l’amante e l’amato”: se lo sguardo d’amore è rivolto alla Vergine Santissima, Lei conduce i suoi figli nelle profondità del mistero dell’incarnazione. Come una madre ci guarda oltre le deformità generate in noi dal peccato; Lei vede il nostro vero volto nell’amore di suo figlio Gesù e amandoci ci conduce a Lui. Questa consapevolezza, forse, animava l’indimenticabile esortazione ai giovani di Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura! Aprite le porte a Cristo!”. Con queste parole si conquistò la loro fiducia: la ferita di molti giovani è la paura che si nasconde sotto la maschera dell’indifferenza e della violenza; e poi c’è la volontà di onnipotenza con cui si vorrebbe concentrare l’intera vita in un attimo esaltante e forte. Con l’autorità e l’amore della figura paterna oggi così carente, il Papa colmava un vuoto, dava un orientamento alla confusione dei cuori, indicava la strada per conseguire la piena realizzazione della persona: Cristo Gesù è la Via, anche se incontra la Croce, perché dalla croce fiorisce una nuova linfa per l’umanità intera. Ad Alassio in luglio e agosto l’Oratorio Maria Ausiliatrice in collaborazione con l’Unione Exallieve/i delle Figlie di Maria Ausiliatrice e il Movimento Giovanile Salesiano organizza l’Estate Ragazzi: giornate allegre e spensierate con l’animazione di educatori e volontari. tranno usufruire del servizio dal 27 giugno al 27 agosto con orario 7,30 - 18,00 dal lunedì al sabato, con possibilità della mensa interna. Già negli anni scorsi si è rilevato il bisogno di “occupare” il tempo libero dei ragazzi in modo costruttivo per prevenire il disimpegno rispondendo alle molte esigenze manifestate dalle famiglie in questo campo. Il percorso educativo si ispira al progetto “MEGA PLAY- una vita in gioco” che condurrà i ragazzi in una fantastica avventura aiutandoli ad inoltrarsi nel gioco della vita valorizzando le proprie capacità. Tra le attività i ragazzi saranno coinvolti nel PROGETTO ORA TV: la TV dai ragazzi, proposto dal FOI - Forum Oratori Italiani, con lo La diocesi di Albenga-Imperia ha festeggiato quattro nuove ordinazioni: si tratta di due sacerdoti, un diacono ed una religiosa che saranno impegnati e lavoreranno nella diocesi ingauna. Ad ordinare i due neosacerdoti è stato lo stesso vescovo Mario Oliveri: la cerimonia si è svolta nella chiesa di Borgomaro. I due nuovi sacerdoti appartengono alla locale comunità benedettina dei Santi Nazario e Celso: si tratta di padre don Mauro Marzola e di padre don Angelo Formentin. Nella cattedrale di Albenga invece il vescovo Oliveri ha accolto nell’Ordo Virginum Patrizia Vento, la seconda donna nella diocesi albenganese a consacrare la sua vita al Signore ed a questa nuova forma di vita consacrata femminile recentemente accolta nelle costituzioni del Sinodo Diocesano. Nei giorni scorsi intanto è stato ordinato un nuovo diacono. Si tratta di don Ivo Ghiglione che è divenuto così il diciottesimo diacono permanente della nostra diocesi. Don Ivo è stato ordinato nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista nel piccolo borgo di Molini di Prelà. In Seminario ad Albenga esiste scopo di sperimentare il mondo della comunicazione video e televisiva a partire dalla condivisione di contenuti ed esperienze realizzati direttamente dai ragazzi interagendo in modo creativo ed educativo fra loro. L’Oratorio Maria Ausiliatrice è stato selezionato per questo progetto ed è in rete con 50 oratori italiani. Le iscrizioni si aprono il 2 maggio e si chiudono il 10 giugno. Per le informazioni rivolgersi alla Referente Rosanna Iebole tel. 0182 642813 Corso Diaz 60 Alassio. Alassio, 29 aprile 2005 Ufficio stampa Oratorio Maria Ausiliatrice Rosanna Iebole - tel. 0182 641538 - 3284862179 [email protected] Cinquecento chierichetti in Seminario Ordinazioni ad Albenga …significato e sapore!". "Ebben? Cusse e diggu de differente? Se Figassa u mirasse aù da u so barcun, lì da u mo o su desse in sguordu a baggnu da Santa Cruxe cumme u fasceva ina vota… u scrivereva ancura ste belle parole?". "Perché, cuss’u l’è cangiau da allura, da quelli tempi?". "Cussu u l’è cangiau?". "Ma i nu ve ne accursè? U Pin Pittami u se issova in sc’in pilastrin e da a simma du mo veggheva i ramai de museri chi eran ancu fora du fussau du Ponte. E quando e andescemo a-a rea a Sant’Anna me Luciana Oliveri Estate mare 2005: aperto per ferie una novità sollecitata dalle famiglie ALASSIO - L’Oratorio Maria Ausiliatrice propone anche quest’estate un servizio alle famiglie di Alassio e dintorni organizzando in rete con l’Unione Exallieve/i delle Figlie di Maria Ausiliatrice e il Movimento Giovanile Salesiano attività ludico ricreative rivolte a ragazzi di età compresa tra i 7 e i 13 anni. L’attività si svolgerà presso le moderne strutture dell’Istituto Maria Ausiliatrice, attrezzate di ampi cortili con giochi e campo basket, aule luminose per compiti e laboratori, palestra, sala mensa, spiaggia privata, strumentazioni multimediali e home theatre. La novità è il prolungamento dell’esperienza, che coprirà anche il mese di agosto. Le famiglie po- "Ina cosa ch’u nu se ne sciorte a capì u l’è che a Arasce a “Storia” a nu ne posse entrò in ta testa. U nu po’ veru; quelli chi cummensa a regurdò i se ne van; ma u ne ven di novi. E primma che stì lì i se ne acanne, i danni ciù grossi i sun faiti. A Natura ha l’è fora du tempu… ma a nu perduna. L’incredibile u l’e cumme i posse pensò de fola franca; incredibile u l’è cummu i posse pensò che a Memoria a se posse tegnì separò da a Cultura". "Ma cusse ti dì? Ti cumensi a straparlò?". "Ma a l’è cuscì, daime a mente". "Spieghi- un corso di formazione che prepara, attraverso un cammino specifico, dei laici all’attività pastorale. Responsabile della scuola per diaconi, giunta al dodicesimo anno di vita, è don Bruno Scarpino. Attualmente in diocesi vi sono diciotto diaconi permanenti, tutti coniugati. Il corso è invece seguito da sette candidati in via di formazione, dei quali due sono celibi. «Diciotto diaconi – dice don Bruno Scarpino – sono evidentemente un numero troppo esiguo per le molteplici necessità di una diocesi grande come la nostra. Per questo è importante si tengano giornate di sensibilizzazione per far conoscere ai fedeli la possibilità di divenire diacono, cioè di esercitare un ministero, pur conservando la possibilità di avere una famiglia». La diocesi ingauna conta infatti su poco più di cento sacerdoti mentre le parrocchie sono 162 ed i fedeli oltre 150 mila. «Anche quest’anno pertanto – conclude don Scarpino – stiamo cercando tra i catechisti, gli accoliti e i lettori presenti nelle comunità per vedere se vi siano possibili candidati al diaconato». Sono arrivati in cinquecento ad Albenga, provenienti dalle 162 parrocchie diocesane, i chirichetti della diocesi di Albenga-Imperia che si sono riuniti al Seminario vescovile. Il tema del convegno, giunto alla 46 esima edizione era: “Nel giorno del Signore, i tuoi giorni”. A presiedere la giornata di incontro e di festa per i chierichetti diocesani è stato lo stesso vescovo monsignor Mario Oliveri, che nella mattinata ha anche celebrato la Messa. Il convegno ha visto la presenza di migliaia di persone: oltre ai bambini ed ai ragazzi infatti vi hanno preso parte parenti, amici, animatori, catechisti, sacerdoti e tutti coloro che collaborano con enti ed associazioni che si occupano di promozione al sacerdozio. Il convegno è stato reso possibile oltre che grazie all’impegno dei sacerdoti e dei seminaristi anche con l’aiuto dei membri del Serra Club di Albenga ed Imperia che come ogni anno in occasione del raduno diocesano dei chierichetti si sono messi a disposizione anche per organizzare i viaggi che hanno portato i ragazzi dalle singole parrocchie al seminario e quelli di ritorno. C.A. C. Al. (QUELLI CHE… SAPEVANO RICORDARE Un pomeriggio estivo sul mare di Alassio. Sul “gozzetto Waldi” due alassini stanno vogando senza perdere d’occhio i galleggianti (“e natte”) della rete (“u brunzin”) appena calata. Uno, quello più a poppa, sembra fissare mnemonicamente il numero dei cefali (“museri da tacca”) che stanno saltando. A prora rema “Nanni” (Giobatta Sardo), sul banco di mezzo c’è ai remi: “Pin Pittamù” Giuseppe Quartara. La data? Facile per gli alassini determinarla! (Dante Schivo) te…". "Intanto… non sei il primo a dirlo". "Perché chi l’ha detto per primo?". "Un grande alassino: Arrigo Fugassa. Già nel Luglio del 1921 così scriveva: “Non un’anima storica è quella che Alassio possiede; né la vaghezza degli aspetti né la gentile leggenda delle origini può bastare a farcela percepire. L’anima di Alassio è nel mare. È nell’incanto sovrano, penetrativo, solenne di questa poesia mutevole e pure immanente che si esprime dalla sconfinata distesa acquorea, in ogni ora, al sole e all’ombra, sempre. È la malia segreta di questo nostro curvo lembo di Liguria fatata prende, da essa sola, significato e sapore”". "Bello… Anima… Liguria fatata… (Alassio… lembo di Liguria fatata… pensate!); malia segreta (che incanta?) nonnu u muntova in sci a ferrovia pe’ distingue ben i custi chi agguantovan e u ammattova pe’ fonneli schivò…". "Non capisco che cosa vuoi dire. Prima parli di Storia ed ora mi sembra che tu voglia parlare d’inquinamento, acqua di mare non più limpida… Spiegati". "Ho compreso… meglio dire mi è parso di comprendere… vuoi dire che per quanto Alassio, la sua vocazione turistica, la sua economia sia basata esclusivamente sul mare, sulla qualità del suo litorale… nessuno li tuteli? E che coloro che se ne sono assunti volutamente la responsabilità di farlo non si avvalgono dei consigli che l’esperienza antica impone? Per così dire: ignorano la “memoria”?". "Ma certo ora ho capito. E non hai torto. Dal momento che sia- mo nell’“Angolo del Perché di Alassio” posso anche citare Tucidide senza far ridere: “Il Male una volta compiuto, può in determinate circostanze ripetersi per il semplice fatto che qualcuno ha, già, avuto l’idea di perpetrarlo”". "Male? Solo fuori del concetto temporale dell’immediatezza? Ma…". "Ma non ci saremo più per scoprirlo…". "Se almeno esistesse un archivio fotografico valido qualche interrogativo sorgerebbe .Ma sarebbe sufficiente?". "Ma se anche noi ci mettiamo a contestare…". "Consigliare non è contestare…" "Ma è rompere i…" "Vedi l’unica cosa è citare i dati di Legambiente; bisogna dire dell’incremento costante dell’urbanizzazione (+6% dal 1990) e avvisare che ormai 5 kmq su 100 oggi sono completamente artificiali e che il 61% delle ferrovie è ancora a binario unico". "Oppure citare il Dossier dati della Confesercenti che avverte che i preventivi per le infrastrutture hanno raggiunto cifre stratosferiche e che gli acquedotti perdono l’acqua e i depuratori per ora si vedono (e si sentono) solo sulle bollette". "Per prima cosa…". "Pe primma cosa da fò u sareva de fò veggnì tutta ina marina dai Sere a Vaiin…". "E pe’ folu u se pia a bacchetta magica e poi… un, dui eee trei…". "Ebben, tii ti schersi eppure… u ghe vureva poche palanche… e sensa modificò a linea da ciazza natirale". "Allura su ghe veu poche palanche pe’ folu… e nu to diggu pe’ rie… a l’è ina cosa che nu se po’ fò… damme a mente a mì". "A l’è vera; pe’ fò ina cosa ben faita u ghe veu cumme minimu: dui prufessui d’universitai,trei geologhi e sei insegnei…". "Aucatti na?". "Aucatti? U ne basta un. Bisogna parlare chiaro. Parlando così si rischia di far capire le cose a troppe persone; e questo può innescare ripercussioni trasversali. E chi te lo fa fare? Io invece sai cosa farei? Per prima cosa inventerei un sicuro percorso per i pedoni in via della Chiusetta verso “Alassio Salute” e il “Mercato”". "Perché?". "Perché, fra autoambulanze, automobili dei Carabinieri in transito forzato, automezzi degli avventori e pazienti… via della Chiusetta non sembra neanche più una strada…". Dante Schivo Per il “Budello” di Alassio nuovi indirizzi di programmazione commerciale L’ordinanza è la n° 230 del 29 aprile scorso e arriva direttamente dalla Riforma Bersani sul Commercio. Il decreto legislativo 114/1998 all’art. 10 prevede, infatti, l’attribuzione ai comuni di maggiori poteri relativamente alla localizzazione e all’apertura degli esercizi di vendita nei centri storici, in particolare al fine di rendere compatibili i servizi commerciali con le funzioni territoriali in ordine alla viabilità e all’arredo urbano. Una successiva delibera regionale ha poi stabilito che i comuni possono differenziare le attività commerciali e la relativa disciplina giuridica con riferimento a specifiche classificazioni di carattere merceologico o qualitativo, prevedendo anche il “divieto di vendita di determinate merceologie, qualora queste costituiscano un grave ed evidente contrasto con la tutela dei valori artistici, storici o ambientali”. È a questo punto che il Sindaco di Alassio, Arch. Marco Melgrati – tenuto conto della necessità di salvaguardare e valorizzare il tessuto commerciale presente nel centro storico cittadino – ha ritenuto di emettere una specifica ordinanza con la quale vieta l’apertura di nuovi esercizi e il cambio di specializzazione merceologica di esercizi esistenti, “destinati alla commercializzazione dei seguenti prodotti: - Articoli funerari e mortuari ed esercizio di agenzia – ex art. 115 Tulps – per disbrigo pratiche relative alle onoranze funebri (sia esclusivo sia annesso ad esercizio commerciale); - Autoveicoli e motocicli nuovi e/o usati; - Legname da costruzione; - Materiale da costruzioni edili, laterizi; - Macchine per agricoltura e industria; - Combustibili e lubrificanti; - Articoli erotici per “sexy shop”. «È un atto dovuto – spiega il Sindaco – per sancire i principi già espressi con l’iniziativa “Il Centro Commerciale più lungo d’Europa”, un centro commerciale a cielo aperto che per quantità e qualità degli esercizi che ospita, per caratteristiche artistiche e storiche è e deve continuare ad essere il fiore all’occhiello della nostra città». M. R. 10 «L'ALASSINO» TENNIS Sabato 14 Maggio 2005 CALCIO NUOTO I vincitori degli Internazionali d’Italia Si sono conclusi i 36esimi Internazionali d’Italia per Master, uno dei più importanti appuntamenti tennistici europei per questa categoria. I quasi quattrocento veterani iscritti al torneo si sono sfidati per aggiudicarsi ben 24 titoli in palio. Il torneo ha dato questi responsi: il russo Igor Tsirkun ha vinto nella categoria Over 35, l’altro russo Alerei Karpenko si è imposto negli Over 40, l’austriaco Michael Maldoner (che ha superato il belga Pierre Godfroid) negli Over 45, mentre negli Over 50 si è imposto l’azzurro Augusto Possenti, che in finale ha avuto la meglio per 6-0, 7-6 sull’altro italiano Marco Dedè. Ancora una vittoria italiana negli Over 55 dove a sorpresa Luca Gazzari ha battuto (6-2, 6-2) Giorgio Colla, mentre fra gli Over 30 ha vinto il francese Martial Carante su Andrea Maffei (6-3, 76). Questi i vincitori nelle altre categorie: Peter Pokorny (Austria +60, vincitore del I Trofeo Edoardo Rosso, storico organizzatore del Torneo, scomparso lo scorso anno), Giorgio Rorich (Italia, +65), Hans Busch (Germania + 70), Ettore Gandini (Italia + 75), Oskar Jurkovky (Austria + 80). Nei doppi maschili vittorie di Joseph Lyden e Joseph Mc Guire (Stati Uniti + 100), Peter Adrigan (Germania) in coppia con l’azzur- ro Giancarlo Ranghi (+ 120). In campo femminile vittorie di Francesca Ciardi (+ 40), Clelia Mazzoleni ( che si è imposta nelle Over 70 superando in finale la transalpina Marie France Pelissier per 6-3, 6-2). Fra le Over 60 ha vinto la francese Silvie GarfarKirsten (6-0,6-1) sull’italiana Giuseppina Santi-Tossi, mentre l’altra francese Gail Lovera si è aggiudicata (vincendo in finale per 6-0, 6-1 con l’olandese Ellie Krocke) il torneo delle Over 55. Nelle over 50 ha vinto la grande favorita l’italiana Eugenia Birukova su Rossana Iaccarino, battuta per 6-0, 6-1. Reinhild Ferlemann (Germania) si è imposta fra le Over 45 battendo in finale (per 6-3, 1-6, 61) la connazionale Dagmar Aiwar. Nel doppio femminile hanno vinto le olandesi BootmannKrocke, mentre in quelli misti si sono imposte le coppie formate da Ingrid e Werner Bauwens (Germania + 95), Lynne e Michael Francis (Gran Bretagna + 120). Ad organizzare l’importante manifestazione, con tennisti di venti nazioni, è stato il Tennis Club Hanbury di Alassio. Al torneo erano presenti tanti vecchi campioni della racchetta come Rolando Del Bello, Giorgio Rorich, Annelise Bellini, Rosy Darmon, Peter Pokorny ed Ana Burda. Dopo le tappe del 27 febbraio 2005 a Pistoia e del 6 marzo 2005 a Novara, domenica 10 aprile 2005 si è svolta presso la Piscina del complesso sportivo “Le Querce” di Aulla (MS) l’ultima tappa del circuito interregionale Ligure -Toscano di nuoto, organizzato dal Centro Sportivo Italiano. Ottimi i risultati ottenuti dai nuotatori alassini i quali hanno centrato numerosi primi posti e conquistato diverse piazze d’onore. Claudio Almanzi UOMINI DIVERSI 29 a cura di Dante Schivo Forse l’aspetto distintivo dell’intelligenza umana consiste proprio nella capacità di creare dei simboli e di servirsene. La cosa peggiore di tutte, però, è che a volte i simboli sopravvivono anche quando ciò che rappresentano è stato ormai dimenticato da tempo. Questa brevissima premessa ci serve per collegare la recentissima azione del Movimento Indipendentista Ligure con la Storia alla quale, fedelmente, (ci siamo attenuti) ci atteniamo. Franco Bampi segretario del MIL sostiene il diritto di Genova e della Repubblica Ligure di chiedere all’Inghilterra, che continua ad usare la bandiera ed il simbolo della nostra antica Repubblica, il pagamento della cifra pattuita all’atto dell’acquisto con tutti gli arretrati e gli interessi. Non solo! Il MIL sostiene il diritto dei Liguri a “ritornare” indipendenti, annullando l’annessione forzata al Regno di Sardegna decisa, malgrado gli sforzi diplomatici di Gerolamo Serra e Antonio Brignole Sale, al Congresso di Vienna dove, mai sottoscritto dai Liguri uscì una Repubblica Ligure in meno e un Regno dei Savoia arricchito, finalmente, di quei porti che per secoli aveva tentato invano di conquistare. Il poeta dialettale Vincenzo Jacono di Ospedaletti ironizzava GE.S.CO. Nuoto Alassio: ancora conferme in versi sulla sua “Storia de Sanremu”, le vicende della città ponentina che dopo tanto “desiderio di Libertà” era divenuta “sardegnola piemontese”. I simboli hanno l’infelice potere di acquisire la stessa importanza di ciò che simboleggiano. I telespettatori che hanno seguito le nozze di Carlo e Camilla, insieme alle bandiere inglesi hanno visto sventolare anche le bandiere gloriose della Repubblica Ligure: la “croce rossa in campo bianco”, il vessillo di San Giorgio. Ciò avviene perché l’Inghilterra ha “acquistato” questo diritto nell’anno 1190 impegnandosi a pagare alla Repubblica di Genova, ogni anno una certa cifra. Ed è stato proprio il mitico Riccardo Cuor di Leone, quando con la sua formidabile flotta, su cui erano molti marinai liguri,si accingeva a partire dal porto di Genova, ad avanzare questa richiesta ed ad ottenere la concessione. Il Re chiese di adottare le insegne genovesi e l’emblema di San Giorgio per il grande prestigio che esse comportavano ma soprattutto per il timore che esse incutevano. Genova, all’epoca della Terza Crociata, era padrona dei mari e inalberare sulle proprie navi la croce rossa in campo bianco (continua a pagina 11) CIRCOLO NAUTICO AL MARE Venerdì 3 giugno p.v. al porto Luca Ferrari festeggia 80 anni dalla fondazione ore 11.00 S. Messa alla Cappelletta ore 12.00 rinfresco presso il ristorante del Circolo e presentazione calendario manifestazioni Tra questi Revello Martina 2° 50 DF (49.32), Puliga Giulio 2° 50 DF (44.61) e 1° 50 SL (38.32), Braghin Nicolò 1° 50 DF (31.38) e 1° 100 DS (1.17.38), Cipriano Giovanni 1° 50 DF (32.58) e 1° 100 (1.22.58), Mingoia Giulia 3° 50 RN (50.89) e 3° 50 SL (39.47), Bologna Elia 2° 25 RN (26.50), Cardi Matteo 3° 25 SL (21.33), Briozzo Daniele 2° 50 RN (52.57) E 3° 50 SL (45.44), Losno Andrea 2° 50 RN (56.36) e 2° 50 SL (39.85), Radici Christian 3° 50 RN (47.56) e 2° 50 SL (38.69), Leo Federica 1° 50 DS (43.16), Losno Marco 1° 25 DS (22.12) e 1° 25 SL (20.16), Robba Nicolò 3° 25 DS (23.72), Torri Marco 1° 50 DS (49.98) e 2° 50 SL (45.29), Puliga Luca 1° 50 DS (38.02) e 3° 100 SL (1.15.84), Mingoia Giorgio 1° 50 Proprio “Regine” le nostre Api! DS (32.31) e 1° 100 SL (1.04.24), Di Muro Marta 1° 50 SL (32.81) e 1° 100 DS (1.27.48). E ancora Bonifazio Barbara, Mastroleo Davide, Gambaretto Walter, Briozzo Serena e Callegari Andrea. Stella nascente la piccola Eugenia Camilli (classe 1999) che si è guadagnata a pieno diritto il ruolo di “Mascotte” della squadra. La finale del circuito CSI si terrà a Pontedera domenica 8 maggio. La forza della GE.S.CO. s.p.a., sostenuta dalla capacità delle allenatrici che seguono le attività agonistiche, si fonda nell’essere riuscita a costruire una squadra dove gli atleti più grandi e che nuotano ormai da molti anni sono di esempio per il gruppo dei più piccoli che per numero e predisposizione sta prendendo letteralmente il posto degli atleti medaglisti della squadra. Inoltre, tra una medaglia e l’altra, gli atleti, quando si sono presentati dinanzi alla giuria, sfoggiavano una nuova divisa con il proprio nome stampato e colorato e con il simbolo della Città di Alassio, che l’Assessorato allo Sport ha voluto regalare. È un segno evidente che premia gli atleti per la loro passione e impegno profuso in questi anni, che ribadisce come lo sport sia uno degli ambiti più idonei per far maturare, nei bambini e ragazzi, la consapevolezza delle regole e il concetto di appartenenza ad una società. Nell’attesa dei campionati nazionali “JOY CUP” (Chianciano 1,2 e 3 luglio) la GE.S.CO. S.p.A rinnova i complimenti ai propri atleti e augura loro una fine stagione ricca di soddisfazioni natatorie. I nostri Pulcini dell’AlassioAuxilium ’96 ancora una volta dimostrano la loro vivace ed armoniosa abilità nella città di Acqui Terme. Nel Torneo “25 APRILE” portano in alto, fieri ed orgogliosi, la loro meritata coppa battendo per 3 a 2, in finale, la squadra di casa, La Sorgente, vincitrice delle ultime quattro edizioni. Un primo posto ottenuto grazie alla grinta caparbia di Mister Sergio Zenari, alla paziente abilità di Mister Benito Giovannelli ed al costante impegno di Andrea Vaccarezza. Ma ci sono altre componenti che hanno portato la squadra alla vittoria: la loro unione d’intenti, lo spirito di amicizia che prosegue anche dopo la gara e la loro inesauribile voglia di divertirsi insieme, ciò che, in realtà, deve rappresentare lo Sport vero. Grazie ragazzi e… alla prossima!! Teo La formazione dell’ALASSIO-AUXILIUM con il Trofeo vinto al TORNEO “25 APRILE” di Acqui Terme In piedi da sinistra i dirigenti e allenatori: Sergio ZENARI, Andrea VACCAREZZA e Benito GIOVANNELLI ed inginocchiati, sempre da sinistra, i nostri giocatori: Iacopo ODASSO, Gianluca BARISONE (in sostituzione dell’assente Renato MIAZZA), Andrea PAMPARARO, Federico FINI, Alessio DI CARLO, Pietro CALCAGNO (coppa quale miglior realizzatore del Torneo), Matteo VACCAREZZA, Edoardo TARDITO, Eugenio ENRICO, Andrea WELTI e Martino OLIVA (premiato come miglior giocatore della squadra). Terza Età Dai primi giorni di gennaio del 2005 ad Alassio è aperto il Centro Ricreativo per la Terza Età “ARGENTO VIVO” situato in Via Piemonte, 12 voluto e realizzato dall’ Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Alassio che completa così una serie di servizi, rivolti soprattutto agli anziani, già operanti sul territorio, come il poli-ambulatorio, l’asilo del nonno e il centro trasfusionale. L’Assessorato ha concretizzato un sogno che sulla carta sembrava irrealizzabile, ma a poco a internet. I partecipanti delle attività inoltre ogni giorno hanno la possibilità di leggere i giornali, di giocare a carte e di usufruire dei giochi di società. Ma è importante sottolineare come un Centro Ricreativo studiato e ritagliato per soddisfare i bisogni delle persone, abbia un compito importante, cioè quello di fornire, oltre che un programma animativo completo, un momento dove ogni persona si senta come a casa e che abbia la possibilità di instaurare relazioni effi- poco lavorando in stretta collaborazione, tra Comune di Alassio, Croce Bianca che ha messo a disposizione i locali, e GESCO SPA che gestisce il servizio di animazione e le attività del Centro, la Città di Alassio, può offrire la possibilità di un punto di incontro che favorisca le relazioni sociali fra le persone della terza età sia residenti che ovviamente ospiti che soggiornano presso gli alberghi e le seconde case. Il Centro Socio-Ricreativo per Anziani è aperto dalle ore 14,30 alle ore 18,30, da lunedì a sabato. Ogni settimana, a cura della GESCO che fornisce il servizio di animazione, gli iscritti hanno la possibilità di partecipare ai laboratori di danza, di canto, cucina, pittura: inoltre con la disponibilità del computer, gli animatori insegnano ad usarlo per preparare lettere, bigliettini e a navigare su caci e significative. Per iscriversi è necessario aver compiuto 50 anni, compilare il foglio di iscrizione, il pagamento della quota annuale ( Euro 10,00 per il residenti e albergatori e Euro 15,00 per non residenti) infine portare la fotocopia della carta di identità. Le iscrizioni si possono effettuare durante l’apertura del Centro, sarà cura degli animatori della GESCO sbrigare le operazioni delle iscrizioni. Ci piace ricordare che l’obiettivo per cui è nato Il Centro ricreativo Anziani è che vuol diventare uno spazio, un’opportunità per trovare ascolto, amicizia, sostegno, coltivare e scoprire nuovi interessi, attivare nuove energie, creare una nuova cultura INSIEME! Ge.s.co. s.p.a CICLISMO Ciclismo ligure primo al mondo ALASSIO – Mentre sta per iniziare la stagione agonistica per le categorie giovanili nelle quali a livello provinciale la parte del leone da alcuni anni continua a farla l’Unione Ciclistica Alassio, vera e propria fucina di campioncini, la nostra regione sta dettando legge a livello mondiale. Nella nuova classifica internazionale del Pro Tour infatti in testa c’è lo spezzino Alessandro Petacchi, con 93 punti, davanti a Freire (78), Julich (75), Boonen (62) e Di Luca (51). Sempre Petacchi (Fassa Bortolo) guida la classifica stagionale dei plurivittoriosi con 12 successi, fra cui la Milano- Sanremo e precede Freire (con 7), Boonen (6), Valverde, Voigt, Brown e Mc Even (5). Ma non è finita: c’è anche un altro professionista ligure (è di Bolano, vicino a La Spezia ed è stato scoperto da Massimo Podenzana, grande ex del nostro ciclismo): si tratta di Davide Daniele Silvestri, che corre per la squadra giapponese Team Nippo ed ha già vinto una gara. Così la Liguria, con 13 vittorie è attualmente la regione con più successi (complessivamente gli Italiani hanno già vinto 32 corse, seguiti da Spagna, con 30, Belgio, 20, Australia,14 e Francia 10). A fine stagione lo scorso anno a vincere fu il Veneto con 35 successi (12 furono di Damiano Cunego), davanti alla Liguria con 23 (di cui 21 di Petacchi, che fu il plurivittorioso al mondo, 1 fu ottenuta da Celestino, 1 da Fertonani). Speriamo che dal serbatoio giovanile rappresentato dalle squadre savonesi (UC Alassio, AS Andora e VC Loano) escano presto nuovi campioni da affiancare ai quattro moschettieri: Petacchi, Celestino, Fertonani e Silvestri. C.A. GESCO SPA Sabato 14 Maggio 2005 UOMINI DIVERSI 29 (segue da pagina 10) parve al monarca inglese una garanzia di “immunità”. Ancor oggi la croce rossa di San Giorgio, accanto alla croci di Sant’Andrea e di San Patrizio, (che rappresentano rispettivamente la Scozia e l’Irlanda), figura sulle insegne del Regno Unito. Ecco un brevissimo accenno sulla bandiera simbolo dell’ultima Repubblica Marinara. Nato nel XXII secolo, il Comune di Genova assunse la bandiera con la croce rossa in campo bianco mentre l’elevazione di San Giorgio a protezione della Repubblica (anzi compatrono insieme con San Giovanni Battista (il popolare Baciccia) le cui reliquie erano appena giunte per mare e costituirono la spinta determinante per cominciare la Cattedrale), San Lorenzo e San Siro antico Vescovo) risale all’incirca all’anno 1089. A questo tempo si può assegnare anche l’insegna della Croce Rossa associata negli em- 11 «L'ALASSINO» blemi e nelle bandiere del Santo Romantico e cavalleresco. Questo vessillo era consegnato al comandante di una flotta di almeno 10 galee; ma era altresì al centro della vita cittadina perché le “Compagne”, corrispondenti a poco a poco, alle otto contrade, s’incontravano proprio nella chiesa di San Giorgio. Le magistrature civiche più importanti, i consoli della Ragione e di Giustizia, l’ufficio di Misericordia avevano, in quei tempi, propri suggelli. Notevole quello delle “compere di San Giorgio” col gruppo equestre del Santo che vince il drago e la scritta “S. Officii protecorum S. Georgii”: se ne fecero tre matrici di diverse dimensioni! Ma a dare forza a quest’immagine del mostro trafitto dalla lancia di San Giorgio a cavallo, l’inventore della scena equestre che tanto impressionò la fantasia di tutti gli uomini di quel tempo fu un frate domenicano, ligure di Varagine (Varazze): Jacopo. Fu lui che con la sua “storia dei Santi”, il suo vademecum del buon predicatore, autentico “Best seller” dell’epoca dal titolo “La Leggenda Aurea”, seguendo vocazione dell’ordine monastico cui apparteneva, ebbe l’intuizione, per diffondere a viva voce la Parola del Vangelo tra il popolo,di utilizzare immagini semplici ma potenti. Ed ecco che nella “Leggenda aurea” sono descritte scene di squartamenti, torture con olio bollente, stragi di eserciti con tale intensità che al confronto un moderno film dell’orrore farebbe la figura di una favoletta per bambini. Non poteva sapere, il buon frate di Varazze che il suo San Giorgio e il drago sarebbero finiti anche nell’insegne della Repubblica Ligure, nella bandiera inglese e nell’emblema del banco di San Giorgio. Come poteva immaginare che Oliviero Cromwell avrebbe affermato che: “Genova e l’Inghilterra sono due Repubbliche protette da un unico Santo: San Giorgio?”. Soprattutto, il buon frate ligure, autore anche di una storia di Genova e infine Vescovo della città, non poteva pensare che il Suo Santo capace di sconfiggere il mostro diventasse così celebre da ispirare poeti e pittori come Beato Angelico, Vittore Carpaccio e Piero della Francesca ma soprattutto di comparire sulle sterline inglesi, inciso per la prima volta dall’italiano Benedetto Pistrucci per le monete di re Giorgio III nell’anno 1818. Ma il problema in se, quello che vogliamo evidenziare nel sottolineare l’aspetto distintivo dell’intelligenza dei Liguri, è che il San Giorgio delle sterline di Giorgio III è identico a quello che, nel 1814 (quattro anni prima, cioè!). La Repubblica Ligure volle stampare sulle sue monete d’argento (le ultime…). Non a caso, l’ultima volta che il glorioso vessillo di San Giorgio fu levato in alto, nell’aprile del 1814, fu quando la gloriosa costituzione della Re- LUTTI CITTADINI, NECROLOGI e ANNIVERSARI GIUSEPPE ARNAUD ALDO CAMPAGNOLO Un lutto nel mondo culturale alassino La dipartita dell’ingegnere Giuseppe Arnaud A fine aprile è mancato in Alassio l’ingegnere GIUSEPPE ARNAUD, figura nota nella nostra città ponentina per essere stato per più anni un valente insegnante di Matematica e di Materie scientifiche nell’Istituto per geometri Alma Mater di Via Candido Bavera. Appassionato e valente conoscitore dell’Arte dei suoni egli fu un competente ed attivo organista che si prestò,anche con sue composizioni religiose, a condurre i canti nelle funzioni della Cattedrale. Ricordo che la corale di questa parrocchia sotto la sua direzione, negli anni ottanta, ha eseguito una sua “Messa Gaudiosa” con vivo successo. Di certo il suo capolavoro fu quello di avere ideato, istruito e condotto in Alassio la Corale Alassina a cinque voci nell’armonizzazione del Canto Alpino che tanti applausi raccolse nelle sue esibizioni in Liguria e altrove. Nelle classifiche dei più validi compositori di canto alpino in Italia il suo nome fu più volte presente. Fra le composizioni di successo di questo complesso ricordiamo: “A recampose” con parole del prof. Tommaso Schivo. “U Berettin cua balla”, “Quand’u canta u riscignö”, “ Pernici”, con mie parole. Ritengo però che un suo capolavoro in questo filone di canto fu l’aver musicato i nove canti della mia “Pascïun e Resurresïun du Segnù” che hanno raccolto molti applausi, negli anni ottanta e novanta del secolo passato, in tanti centri della Liguria fra i quali: Genova, Savona, Imperia, Albenga e altri. Un giorno il Nostro ebbe a dirmi di avere nel suo cassetto molte composizioni inedite. Dei canti della “Pascïun” avevo consegnato una cassetta all’amico Sergio Quinzio, alassino e filosofo di fama mondiale, che tanto apprezzò e che, come mi disse, consegnò a Roma ad un archivio dei Canti dialettali religiosi d’Italia. Le spoglie di questo grande alassino di adozione oggi riposano nel Canavese dove ebbe i natali. U Pessö d’Arasce L’A.V.A. e tutti i Soci prendono parte al dolore della famiglia. Per anni fu l’“occhio” della stampa per la cronaca della riviera Morto il fotografo che documentò il turismo È deceduto, all’età di 85 anni, Aldo Campagnolo, fotografo-reporter che da otto anni si era ritirato a vivere la sua vecchiaia con il figlio Mario, a Vallebona, nell’entroterra di Bordighera. I funerali si sono svolti il giorno 26 aprile alle ore 11. Campagnolo è stato il fotografo che più d’ogni altro, nei decenni della seconda metà del secolo scorso, ha lavorato per far conoscere e promuovere Alassio e la sua immagine. Fu per tanti anni il fotografo de «La Stampa». Il suo contributo alla fama d’Alassio venne soprattutto dall’impegno come fotografo dell’ agenzia Ansa e operatore dell’impianto di telefoto dell’Azienda di soggiorno. In quegli anni, in situazione di monopolio nell’intera Riviera, le sue foto di Miss Muretto (da Maria Teresa Ruta a Simona Ventura), i primi cimenti invernali non ancora inflazionati, i mandorli fioriti ad inizio febbraio, i grandi jazzisti di fama mondiale protagonisti di “Jazz ad Alassio” invadevano le pagine dei quotidiani e dei periodici. L’A.V.A. porge alla famiglia le più sentite condoglianze. UGO GIOVANNELLI Gibilterra o quando sempre a Tarifa durante una grigliata notturna sulla spiaggia ci sorprendesti tutti invitandoci ad osservare un minuto di silenzio per il nostro amico Franco Munarin altro grande amico e valido surfista che era scomparso da poco. Mi viene anche in mente quando ti arrabbiasti tanto con me perché mi dimenticai di invitarti a una cena tra surfisti. Te la eri legata al dito e io non capivo il motivo di tanta rabbia per una cosa apparentemente così banale. Lo capii solo più tardi: mi volevi bene e in quell’occasione ti avevo tradito dimenticandomi di te. Mi tornano in mente a casaccio degli episodi vissuti con te tipo quando nel casino del budello perdesti Julian allora piccolissimo e di come fui orgoglioso di ritrovarlo dopo circa un’interminabile ora, o di come ti brillavano gli occhi di orgoglio per la nascita del tuo secondo figlio. Ricordi quando in un sussulto di furbizia ti chiusi le chiavi dentro il cofano dell’auto a soli 2.000 chilometri da casa senza le chiavi di ricambio? In quell’occasione fosti come sempre un gran signore e mentre stavo facendo l’appello del Paradiso tu “non ti preoccupare Mao sono cose che capitano”. Ho sempre negli occhi mia moglie accompagnata sul luogo del matrimonio da te sulla tua splendida moto BMW e di come non facesti una piega quando mi imprestasti la tua auto da ottanta milioni per farci portare al ristorante con Raspino autista. Che coraggio! L’entusiasmo e la passione che avevi per fare le cose che amavi mi hanno contagiato e le hanno fatte amare di più anche a me. Non è la solita retorica a farmi dire quanto tu fossi altruista verso tutti con la semplicità dei veri grandi. L’ultima volta che ci siamo sentiti, un settimana prima che tu te ne andassi, da Albenga mi chiedevi come era il vento ad Alassio, tu non ci facevi neppure caso che la temperatura era di 7 gradi. Ora siamo veramente tutti più soli, ci mancherà il nostro punto di riferimento ed esempio di quella “joie de vivre” che forse avevi mutuato dai tuoi anni parigini e che ci trasmettevi e pazienza se a volte il tuo entusiasmo ti faceva “leggermente” aumentare la misura delle onde e l’intensità del vento che avevi surfato il giorno prima. Addio grande amico, campione di stile, scusa se non sono stato capace di darti quello che ho ricevuto da te ma so già che a te di quello importa poco. Adesso che sei partito per una long distance assieme a Muna lasciaci un po’ di vento quando verremo da te. Ti voglio bene. Maurizio Anniversari ADELE ARMANETTI VED. ZANARDI Cara nonna, è trascorso già un anno da quando mi hai lasciata. Mi manchi tanto - ti ricordo con Amore. Tua nipote Dunia ••• Cara mamma, anche noi ti ricordiamo assieme a papà e a Nino, con immenso rimpianto e sei sempre vicino a noi e nei nostri cuori. Tua Figlia Gabriella con Duccio e Vittorio EDOARDO “ALDO” ROSSO 4/5/2004 - 4/5/2005 Ciao, un anno fa te ne sei andato e ancora oggi mi ritrovo a cercarti nei luoghi a te più cari. Non ti vedo, è chiaro. Ma sento che ci sei, che ci sarai sempre. Tua figlia L’A.V.A. si unisce al ricordo ed al cordoglio. APRILE 2005 ROBERTO BRUSA Al mio amico Ugo Così un 25 aprile te ne sei andato in un soffio di vento. Hai fatto uno di quei bordi lunghi che solo tu avevi il coraggio di fare e ti sei dimenticato di strambare. Ora siamo tutti qui ad aspettarti a riva ma già sappiamo che non tornerai. Mi vengono in mente le innumerevoli uscite fatte insieme, quando ad esempio ci trovammo formichine nell’oceano in mezzo allo stretto di Dopo una lunga e notevole attività professionale in Milano, è deceduto ad Alassio l’Avvocato ROBERTO BRUSA. Lo piangono con la moglie alassina, Signora Paola Schivo, la figlia Marinella, la cognata con i figli, i dott. Gamba con le famiglie e gli amici che ne hanno apprezzato sempre l’affabilità nobilissima, la grande cultura e l’attaccamento affettuoso al nostro paese. L’A.V.A. porge alla famiglia le più sentite condoglianze. ANGELINI Maria BRUSA Roberto CAORSI Francesca DE CARO Vittorio FORTINI Onorina GATTO Tommaso GIANOLIO Maria GIOVANELLI Ugo GIRALDI Chiara LANFREDI Angeli MARINO Maria PERESSINI Ugo RIVETTI Giovanni SACCO Rosetta SALERNO Salvatore anni 78 anni 84 anni 67 anni 72 anni 93 anni 85 anni 90 anni 53 anni 63 anni 90 anni 95 anni 89 anni 76 anni 85 anni 55 L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari. pubblica Ligure fu richiamata in vita per opera dell’impegno armato del generale inglese Lord Guglielmo Bentinck il quale chiese, invano, il riconoscimento della sua indipendenza agli alleati riuniti a Vienna. La Storia, con le sue regole, spiega tutto. Voglio però precisare a salvaguardia dell’integrità della richiesta degli “indipendentisti” liguri che nel 1992 in occasione dell’inaugurazione del padiglione britannico all’Esposizione Colombiana di Genova, sua altezza reale il Duca di Kent elencando i legami tra Genova e l’Inghilterra, ricorda proprio l’episodio del 1190 precisando che a chiedere di poter utilizzare il vessillo della Repubblica Ligure fu proprio Riccardo Cuor di Leone. (di risarcimento, di “palanche”, però, non ha parlato… Si sarà dimenticato?). UOMINI DIVERSI 29 – Continua 12 «L'ALASSINO» Specie ittiche della Baia del Sole Bavosa Insaguinata (Blennius sanguinolentus) - (Ballottura) Vive nelle tane degli scogli immersi a profondità non superiore al metro. È una specie che va scomparendo. Non raggiunge in lunghezza i 20 cm. E in peso i 200 gr. La sua colorazione di base è bruno sabbia o verde oliva o giallognola. Ha la pelle viscida e senza squame protet- ta da una bava mucosa. Si pesca nelle scogliere con lenza verticale e a galleggiante. Le sue carni sono discrete, ma qui non tutti le cucinano. Esca: tutte – Armatura: h, con o senza galleggiante Filo: 020 – Amo: 12/14 BAVOSA VERDE Sabato 14 Maggio 2005 Corali in concerto in San Vincenzo Ferreri Nella serata di sabato 30 aprile si è svolto nella Parrocchia San Vincenzo Ferreri, un ormai consolidato appuntamento, il concerto delle corali parrocchiali: “La Mongolfiera”, “San Vincenzo” e “Giacomo Natale” ospite anche quest’anno da Albenga il coro “Don Primo Volpe”. Il programma si è aperto, dopo un breve discorso introduttivo del padrone di casa Don Luciano, con una gradita sorpresa: il conduttore Davide Radici (bravo ed emozionato) ha chiamato subito sull’altare tutte e quattro le corali contemporaneamente. I numerosi cantanti, con le loro divise, hanno dato vita ad un’inattesa foto di gruppo veramente gradita da tutto il numeroso pubblico presente nella Chiesa. Primo Volpe”, ospiti graditissimi che ci hanno portato oltre «…un cammino da compiere insieme…» quello cui una corale può tendere. Hanno cantato sia con musica sacra antica (con autori del XIII secolo) che melodie moderne più famose (“Amici miei”) rigorosamente “a Cappella” (senza accompagnamento strumentale) ed a quatto voci. Ma soprattutto complimenti e grazie a tutte quelle persone che contribuiscono a far andare avanti (anzi volare sempre più su) “La Mongolfiera”. Uno spettacolo nello spettacolo, 30 forse 40 magliette bianche, con il pallone aerostatico colorato, con dentro bambini di tutte le età, dai 5 ai 30 anni e più. Che se non ti fanno venir voglia di salire DISEGNO DI PATRIZIA PEZZUOLO Valide terapie dei nonni Il rovo e le rinfrescanti more Rubus fruticosus (U ruvéu) È pianta perenne che varia da località a località con fusto più o meno arcuato munito di forti spine. I fiori sono bianchi con sfumature rosee inodori che producono le more aromatiche e rinfrescanti. Le more ancora oggi si utilizzano, oltre che per la preparazione di marmellate, per estrarre uno sciroppo astringente. Le sue foglie, insieme a quelle del lampone, originano un te aromatico. Il suo decotto che è un astringente efficace può usarsi come lozione per il vi- so o come gargarismo per le affezioni della bocca: Gli avi utilizzarono la pianta per le sue proprietà antidiabetiche, depurative, astringenti, diuretiche e toniche. Per le sue fastidiose spine quando si parlava di persona “pungente” così si recitava: «Daghe de sciú, daghe de zú / u ruvéu u te spunze u cü» Dagli di su, dagli di giù – u ruveu (uomo noioso) dà fastidio. Pessö PROGETTO DANZA – ALASSIO Vi aspetta al nostro saggio di danza 2005 i giorni 11-12 giugno presso il Palalassio Corali: “La mongolfiera”, “San Vincenzo”, “Giacomo Natale” e “Don Primo Volpe.” Una serata veramente piacevole e allegra. Complimenti alla corale San Vincenzo che, diretta dalla bravissima Mirella Marcarino (a proposito: che voce!!) ha dimostrato una notevole duttilità di interpretazione, variando da brani “classici”, come l’Ave Verum di Mozart, a quelli moderni, come “Se crederai”, nel quale per l’occasione la musica, tratta dalla colonna sonora del cartone animato “Il Principe d’Egitto”, si è unita a parole italiane a sfondo religioso davvero azzeccate (bravo Leonardo). Complimenti alla corale “Giacomo Natale” che dimostrando una sicurezza che da tempo non ascoltavamo, ha saputo fondere l’impostazione di un coro classico con degli accompagnamenti di chitarre molto “giovanili”. Complimenti ai coristi del “Don sul palco e cantare con loro, allora sei proprio sottoterra. Tre chitarre (bravi), una batteria elettronica (che piacevole sorpresa!), un direttore anzi una direttrice (Ilaria Natale, brava anche a condurre il coro “Giacomo Natale”) e tanta voglia di essere lì a cantare senza nessun imbarazzo. Intervistati uno per uno, per la gioia del pubblico, sono stati sicuramente al centro di questa serata. Alla quale, ma per quella del prossimo anno, siete tutti invitati, certi che apprezzerete quello che questi parrocchiani sapranno mostrarvi. Un bravo a tutti. Dimenticavo di dirvi che se siete curiosi di riascoltare la “Mongolfiera”, non perdetevi lo spettacolo di fine giugno per la festa di San Giovanni. Meteorologia Alassina a cura dell'Osservatorio Don Bosco APRILE 2005 Mi fu rivolta una domanda qualche tempo fa; rispondo ora volentieri a tutti quelli, che, giustamente vorrebbero sapere la stessa cosa: “tutti i dati che vengono pubblicati mensilmente sulla meteorologia alassina, da dove… nascono?”. Ecco la risposta! Tutti i dati “nascono” dalla strumentazione di cui è dotato l’Osservatorio “Don Bosco”. Io devo solo custodire e conservare efficienti tutti gli strumenti per garantire la bontà dei dati che devo comunicare. Poi sfrutto il loro lavoro: ogni giorno, ogni decade, ogni mese, ogni anno. Tre volte al giorno (alle 8.00, alle 14.00, alle 19.00) rilevo i dati della pressione, temperatura, umidità, vento (velocità e direzione), stato del cielo (sereno-coperto-misto) e precipitazioni (quantità in millimetri e ora della precipitazione). Pazientemente – ogni giorno – faccio il calcolo complessivo della pioggia; per gli altri dati faccio una media aritmetica (sommo tutto e divido per tre). Non così per la temperatura. Con termometri speciali ricavo il valore massimo e il valore minimo registrati durante la giornata; poi faccio una media fra quattro valori, cioè fra i valori registrati alle ore 8.00, alle ore 19.00, la minima e la massima. È questo un modo di calcolare la temperatura un po’ particolare, che fa escludere i valori – in genere più elevati – delle ore 14.00 e che deve essere tenuto ben presente quando si fanno confronti con i valori comunicati da altri centri che potrebbero usare criteri diversi. Il valore della “eliofania” (ore di sole limpido) lo leggo su apposita carta diagrammata posta nel “fuoco” di una lente sferica e quindi bruciata dai raggi concentrici. Questo è il lavoro quotidiano. Devo ogni 10 giorni fare le sintesi “decadali”; a fine mese le sintesi mensili (quelle che comunico a questo nostro bellissimo giornale – un elogio all’A.V.A.!); a fine anno… finalmente l’ultima sintesi di tutti i 365 giorni. Spero di aver risposto adeguatamente alla domanda che mi fu rivolta qualche giorno fa. Ma ora: SINTESI DI APRILE 2005 Pressione media: 757,0 mmHg; medie decadali: 761,4 mmHg nella prima; 750,3 mmHg nella seconda; 759,2 mmHg nell’ultima. Temperatura media: 14,5 °C; nelle tre decadi i valori medi sono, nell’ordine: 14,9 °C; 13,5 °C, 15,1 °C. Giorno più fresco: 10 aprile con 11,4 °C di media; giorno più caldo: 30 aprile con 18,4 °C di media. La temperatura minima assoluta è di 9,6 °C registrata alle ore 9 del 10 aprile. Umidità media: 67%, medie decadali: 53%; 73%; 76%. Precipitazioni totali: 98,2 millimetri, così distribuiti nelle tre decadi: 7,4 mm nella prima; 58,8 mm nella seconda; 32,0 nella terza; giorni più piovosi: 16 aprile con 38,6 millimetri; 24 aprile con 21,0 millimetri. Giorni sereni: 15; coperti 6. Eliofania totale: 187,7 ore di limpido sole con una media mensile di 6,3 ore al giorno. Le medie decadali sono: 6,0 ore nella prima; 4,8 ore nella seconda; 8,0 ore nella terza. Tutto sommato, possiamo essere contenti e impegnarci (forse) un po’ di più a rispettare questo bel dono della Natura. Il Direttore dell’Osservatorio Prof. Don Natale Tedoldi D.R.C. Ringraziamento Desidero ringraziare di tutto cuore, tramite questo nostro giornale, il signore a me sconosciuto che ha consegnato alla mia nipotina la borsa (contenente documenti e denaro) da me smarrita il 6 maggio c.m. Un grazie ancora che spero di poter ripetere personalmente. Liliana Borrelli Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione entro la fine di ogni mese per la pubblicazione ne «L'Alassino» del mese successivo. A.V.A. Inqualificabile gesto teppistico. Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A. RESPONS.: Fausto Buffarello EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: Socio Luigi Lanfredi Associato all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana