Periodico dell’Associazione Culturale Albatros Anno 5 - Numero 8 OTTOBRE 2008 Pag. 4-5-6 MOZIONE MAESTRO UNICO Pag. 10-11 FOTOVOLTAICO Pag. 33 FILM LADRI DI BICICLETTE La a z Piaz Ottobre 2008 Politica 3 RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO Spett.le Redazione del giornale “La Piazza”, l’articolo apparso sul numero di settembre 2008 dal titolo, “di quanto non tornano i conti di Castel Madama” a firma dell’amico dott. Ivano Moreschini, mi ha suscitato il bisogno di effettuare alcune osservazioni: nell’articolo si scrive che gli amministratori hanno un evidente fastidio a fornire informazioni sul bilancio, devo purtroppo evidenziare che questa amministrazione non ha mai manifestato fastidi e riserbo per fornire informazioni chiare e comprensibili sul bilancio, credo che ne siano prove tangibili i numerosi incontri con i cittadini effettuati dalla nostra gestione e l’opuscolo informativo distribuito il 09/04/2007 in merito al programma sul bilancio partecipato. (Nell’aprile 2007 sono state organizzate 5 assemblee sul bilancio per favorire la partecipazione, l’ottavo incontro fra amministrazione e cittadini dal titolo “per un comune partecipato” del 10 dicembre 2007 è stato interamente dedicato al bilancio così come l’undicesimo dell’11 giugno 2008, e gli incontri trimestrali intermedi quasi sempre hanno visto la presenza di punti all’ordine del giorno sul bilancio). Credo che non esista persona che possa dimostrare una mia opposizione alla richiesta di approfondimento di alcuni dati, il diniego alla richiesta di articoli e scritti sul bilancio o l’eventuale rifiuto a produrre copia di atti ufficiali. Rispetto ai tempi di approvazione del bilancio di previsione 2008, concordo sull’evidenziare le fatiche che l’amministrazione ha trovato nell’approvare il bilancio entro i termini, ma per una corretta informazione ritengo opportuno sottolineare che i ritardi sono dipesi dalle difficoltà incontrate nell’individuazione di una dirigenza stabile dopo due dimissioni da capo settore avvenute nell’anno 2007. Infatti, la nuova responsabile Dott.ssa Marta Moriconi, revisore contabile e dottoressa commercialista, nominata capo settore nel marzo 2008, dopo soltanto due mesi dal suo insediamento ha sottoposto all’approvazione del consiglio comunale il bilancio di previsione 2008 redatto in collaborazione con gli uffici. Mentre, riguardo ai ritardi di approvazione del consuntivo 2007, il carteggio interno al comune può dimostrare che le responsabilità sono dell’istituto bancario che svolge la tesoreria dell’ente che ha tardato di alcuni mesi nella chiusura dei propri conti. In merito alle vicende legate al non rispetto del patto di stabilità nell’anno 2007, ritengo opportuno chiarire che il non rispetto è stato provocato dall’enorme mole di pagamenti effettuati nell’anno 2007, proprio per ridurre i debiti del comune ed evitare le ingiunzioni di pagamento dopo la diffici- le situazione finanziaria ereditata dal cambio di amministrazione del 2006 (il patto di stabilità per evitare squilibri finanziari limita la spesa e i pagamenti all’interno dei valori iscritti in ogni singolo bilancio). Comunque per tale “infrazione” il 22 luglio scorso, siamo stati convocati in pubblica udienza dalla Corte dei Conti. L’organo di controllo contabile, dopo aver ascoltato le giustificazioni del non rispetto riferite dall’amministrazione e dal Revisore dei Conti Dott. Moreno Angelini, ha riconosciuto valida la manovra effettuata giustificando l’inadempienza del patto di stabilità del nostro Comune. Sul patto 2008, la situazione è differente e l’introduzione di pesanti sanzioni per gli enti non virtuosi, come giustamente ricorda l’articolo, sta costringendo letteralmente l’amministrazione a fare “i salti mortali” per rimanere all’interno del patto; nonostante l’ingente numero dei pagamenti da effettuare e l’enorme mole dei residui passivi ereditati dal passato; per questi motivi nell’agosto scorso il settore finanziario ha prodotto una circolare a tutti i centri di spesa dell’ente invitando tutti i settori alla riduzione degli impegni di spesa e dei pagamenti e continuamente giorno per giorno, vengono effettuati monitoraggi della dinamiche finanziarie legate al patto. In merito alle informazioni dell’andamento sull’enorme operazione di finanziamento e derivati sottoscritta nel dicembre del 2005 dalla seconda Amministrazione Scardala per un importo di circa 5,4 milioni di euro ad un tasso variabile coperta da strumenti derivati, ho fornito copia di tutti i documenti ufficiali sia al Vostro giornale nel corso del 2007 sia ad una commissione di esperti nominata dall’assessorato al bilancio della Provincia di Roma che sta valutando i complessi strumenti derivati denominati Swap. Comunque, proprio per evidenziare la volontà dell’amministrazione di fare chiarezza e fornire informazioni assicuro la mia disponibilità ad effettuare una campagna informativa di approfondimento organizzata insieme alla redazione del giornale “La Piazza” anche attraverso un’eventuale conferenza stampa pubblica e la produzione di ulteriori articoli e scritti. Scrivo convinto che il presente carteggio può contribuire a migliorare la qualità dell’importante informazione fornita dal Vostro mensile. Ringrazio enormemente la Redazione per la pubblicazione del presente documento e Vi rammendo che rimango a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti. Assessore al Bilancio del Comune di Castel Madama Dottore Commercialista e Revisore Contabile, Alberto Grelli Ringrazio l’Assessore Grelli per la replica, e per la disponibilità che dimostra per una collaborazione. Le sue precisazioni sicuramente aiutano a capire qualcosa in più, ma non dissipano tutti i dubbi. L’Assessore sa bene che le cifre di un bilancio non sono solo quelle dei documenti che si stampano: per questo il patto di stabilità insiste sulla cassa, che è il vero riscontro della corretta gestione. Ma c’è anche altro: il ritardo nel pagamento delle fatture; gli eventuali debiti fuori bilancio; i “piani di rientro” dai debiti, una prassi innovativa del Comune di Castel Madama; il rispetto dei parametri dell’ente non deficitario. Rischio di sembrare troppo tecnico: la sostanza è che l’informazione su queste cose non basta mai, soprattutto quando ci si mette almeno un anno per liquidare anche la più piccola spesa. Chiudo sui derivati: il materiale fornito è incomprensibile. Speriamo solo a noi, e non al Comune. Sarebbe bene conoscere le cifre, il debito anno per anno, da qui a vent’anni, che verrà da questo strumento. Sempre se il Comune le conosce. Mi sembra una questione vitale per il futuro stesso del Comune, di chi ci lavora, di tutti i cittadini che da esso hanno i servizi. Su questa finanza creativa sono crollate grandi banche americane. Cosa può accadere ad un Comune come il nostro? Se davvero non c’è alcun pericolo, prego l’Assessore di far vedere le cifre che lo dimostrano. Saremmo tutti più tranquilli. (Ivano Moreschini) PiazLa za 4 Ottobre 2008 Società RIFLESSIONI di Dina Salinetti (consigliere comunale di Castel Madama) Di fronte alla volontà di RESTAURAZIONE nella Scuola Primaria (ex Elementare), nonostante la nostra Scuola occupi nella graduatoria dei Paesi OCSE il V posto per competenze acquisite, come maestra il pensiero mi va alla Riforma Gentile del 1925, quando la scuola era chiusa alla curiosità scientifica, alla centralità dell’Alunno, al suo coinvolgimento intellettuale nella sua formazione ... Il ritorno al MAESTRO UNICO è un riflusso che non tiene conto dei grandi cambiamenti che si succedono con ritmo veloce e coinvolgono sempre più Bambini e famiglie. I miei 40 anni di insegnamento nella Scuola Elementare di Castel Madama, racchiudono i grandi cambiamenti che hanno garantito a tutti i Bambini dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione (art. 333-34), dando loro pari opportunità di apprendere in modo sempre più confacente alle loro capacità, annullando le classi differenziali, le sezioni divise per sesso, aprendo la scuola al territorio (associazioni, agenzie culturali ... ), praticando metodi che tenessero conto della centralità dell’alunno in tempo più distesi con una più efficace articolazione delle competenze dei docenti ... e, non ultimo per importanza, venendo incontro alle esigenze delle famiglie. Conosciamo ormai tutti le finalità, olter che didattiche, sociali e politiche del Tempo Pieno. Il Ministro Gelmini ritiene questa organizzazione una anomalia, ma grazie a questa “anomalia” è stato possibile in questi anni poter fruire di un tempo scuola fondato sulla qualità, sulla socializzazione, sull’inserimento di Bambini diversamente abili, sul recupero, sull’arricchimento delle eccellenze ... Il ministro pensa di poter destrutturare l’intero sistema della Scuola Pubblica, cancellando le esperienze più significative, a partire dalla Scuola dell’Infanzia, accentuando le disuguaglianze e tornando alle vecchie divisioni di ceto sociale. L’introduzione del maestro unico prevede un orario di insegnamento per 24 ore settimanali, a mio avviso avrà un impatto insopportabile per “La Piazza” Periodico dell’Associazione Culturale Albatros Vicolo Giustini, n. 10 00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849 Anno 5, n. 9 - Ottobre 2008 Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04 Direttore Responsabile: Rino Sciarretta Capo Redazione: Carla Santolamazza Redazione: Alessandra De Santis, Federico Chicca, Ivano Chicca, Ivano Moreschini, Ramona Pompili, Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero Valentina Torella, Gualtiero Todini, Ivo Santolamazza, Dina Salinetti, Elisa Livi, Giorgio Pani, Enrico Grazia, Francesco Ziantoni Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355 Grafica ed impaginazione: Salvatore De Angelis Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel Madama Chiuso in redazione il 18/10/2008 - Tiratura 1.500 copie SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com E-mail: [email protected] [email protected] LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ DALLE ORE 18 ALLE 20 SOMMARIO • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Lettera dell’Assessore Grelli Riflessioni Editoriale Il futuro delle Comunità Montane Usare il fotovoltaico è facile Gestione Rifiuti Brevi IX Comunità Montana Scuola Vicovaro Tivoli Sambuci Tradizioni popolari Parco Lucretili Pro-Loco Film Recensione Mostra Salute pag. » » » » » » » » » » » » » » » » » » 3 4 7 9 10 12 14 16 19 23 26 27 29 30 32 33 35 37 38 Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli La a z Piaz Ottobre 2008 Società alunni, famiglie e Comuni costretti a fornire servizi sostitutivi (mensa, insegnanti per attività pomeridiane). I Bambini meno stanno a scuola, più imparano? Quale sarà la funzione della Scuola Primaria secondo il Pensiero del Ministro? Si torna indietro nel tempo, proprio come quando nel 1968 iniziai la mia esperienza di insegnante, con un incarico al doposcuola gestito dal Patronato Scolastico! 5 Dalla strategia Tremonti-Gelmini emergono solo tagli, con i seguenti risultati: – risparmio di 8 milioni di Euro nel triennio che NON saranno investiti per il diritto allo studio, buoni libri, borse di studio, aggiornamento degli insegnanti, edilizia scolastica...; – TUTTO A FAVORE DELLA SCUOLA PRIVATA! Pertanto invito tutto il Consiglio, a condividere e votare la mozione che andrò a presentare: STRALCI DELLA MOZIONE PRESENTATA NEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 18/09/08 PiazLa za 6 Società Ottobre 2008 LA MOZIONE È STATA APPROVATA CON I VOTI FAVOREVOLI DEI CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA, ASTENSIONE DEI CONSIGLIERI EFFICACE E NONNI, VOTO CONTRARIO DEI CONSIGLIERI PIETROPAOLI, IURLARO E PISELLI. La a z Piaz Ottobre 2008 Editoriale 7 A CASTEL MADAMA TANTI GIORNALI, POCHE NOTIZIE di Ivano Moreschini Non è nostra abitudine scrivere editoriali. È stata una scelta fatta all’inizio del giornale. Pensavamo che gli articoli comunicassero da soli le idee portanti del nostro mensile. Anzi pensavamo che qualche differenza tra le idee contenute negli articoli fosse una ricchezza, non un problema di linea editoriale. Erano forse altri periodi. Non c’era la difficoltà che c’è ora ad ottenere informazioni, ad esporre notizie. Come ci siamo arrivati? Proponiamo a chi legge la nostra versione dei fatti, per aiutare a capire questa difficoltà che sta diventando sempre più pesante. Bisogna partire un po’ da lontano: dal 2004, anno in cui è uscito il primo numero di “La Piazza”. Il giornale fu accolto bene dal paese, anche se ovviamente non tutti condividevano l’iniziativa: alcuni perché di altra area politica; alcuni perché erano critici nei confronti delle persone che hanno promosso il giornale. Era il tempo della giunta Scardala di centro-destra, che sembrava raccogliere un consenso molto ampio. Quando uscì “La Piazza” non c’era nessun giornale nel paese. “La Piazza” non è mai stato un organo di partito, pur se è tutt’ora ospitata dalla sezione già dei Democratici di Sinistra, ora del Partito Democratico. Però è evidente che le persone che compongono la redazione, almeno i più “anziani”, hanno una chiara propensione per il centrosinistra, con varie sfumature. Forse fu questo che spinse il centro-destra a far uscire un proprio giornale, “Il Paese”, con uno stile sicuramente diverso da “La Piazza”, più legato all’intervento ed alla polemica politica-amministrativa. Quindi i giornali salirono a due. Inoltre il Comune si dotò di un ufficio stampa, animato da una giovane donna a nostro avviso capace e molto professionale. La stagione del centro destra di Castel Madama si conclude nel 2006, anno in cui il centro-sinistra riesce ad eleggere un proprio Sindaco, Giuseppe Salinetti. L’ufficio stampa del Comune viene confermato, e si cominciano a pubblicare sul sito le deliberazioni del Comune: un bel passo in avanti per chi vuole fare informazione. Inoltre l’Amministrazione Comunale mette in cantiere un nuovo notiziario “In Comune”, che esce saltuariamente e diventa la voce ufficiale del Comune di Castel Madama. Il nostro giornale nel frattempo, già poco simpatico al centro destra (forse giustamente), sembra essere poco simpatico anche al centro-sinistra. Molti amministratori cominciano a lamentarsi, più o meno apertamente, di alcuni articoli de “La Piazza”, e dopo PiazLa za una piccola campagna durata qualche mese sulla necessità di fare spazio ai giovani esce un altro giornale, “Sottovoce”, che si presenta come un giornale “trasversale”, oltre la destra e la sinistra. “La Piazza” continua ad uscire con la sua cadenza mensile, finanziandosi con le entrate derivanti dai contributi di negozi e piccole imprese, e con la raccolta dei fondi nei salvadanai lasciati in giro. Oltre a ciò L’Associazione Albatros, proprietaria del giornale, presenta alcuni progetti a vari enti ed ottiene dei contributi dalla Regione, dalla Provincia, dalla Comunità Montana, dal Comune di Castel Madama, di Tivoli e di Vicovaro, da altri comuni. Sono contatti che derivano dalla politica, non ci nascondiamo. Però i progetti sono stati realizzati, alcuni con grande successo, come il libro su Garibaldi, il libro di Lino Iori, altri con minore successo, come il seminario di Pasquale Serra. Questo è il quadro nel quale l’Associazione Albatros e “La Piazza” stanno operando.Allora cosa sta cambiando, fino a spingerci a fare un editoriale sul rapporto tra i giornali, le notizie e la politica locale? Sta cambiando che in questo ultimo anno gli attacchi degli amministratori stanno diventando sempre più insistenti. Sta cambiando che le delibere su internet non sono più pubblicate dal dicembre 2007, che è sempre più difficile ottenere un atto amministrativo dal Comune. Sta cambiando che l’ufficio stampa del Comune è stato molto ridotto, per difficoltà economiche, a quanto pare. Ma soprattutto sta cambiando che la vittoria di Berlusconi nell’aprile 2008 ha segnato profondamente il clima del paese, e che l’Amministrazione di centro-sinistra di Castel Madama ha delle difficoltà evidenti, prima fra tutte la gestione dei rifiuti. Sta cambiando che il Partito Democratico di Castel Madama, come in tutta Italia, fa fatica a decollare, non parla con una voce unica. E quindi il nostro giornale, che cerca di mantenere una propria indipendenza, per offrire ai lettori delle notizie utili a capire il nostro paese, risente di tutte queste difficoltà. Gli amministratori di fronte a questa situazione difficile si arroccano, forniscono poche notizie, preferiscono la propaganda al confronto. È un film già visto a Castel Madama, nel centro-sinistra di qualche anno fa, ed io purtroppo ne ero uno degli interpreti. È per questo che sono convinto che per gli attuali amministratori la critica leale e fondata è meglio della propaganda. Almeno in questo momento. La a z Piaz Ottobre 2008 9 Politica Il futuro delle Comunità Montane di Ivano Moreschini Le Comunità Montane non godono di buona stampa negli ultimi tempi. Già con il governo Prodi sono finite nel mirino dei cosiddetti “costi della politica”, e con la finanziaria dello scorso anno (legge 244 del 2007) erano stati fissati dei criteri per la loro riduzione. Oltre ai criteri, erano stati stabiliti dei termini per le Regioni per approvare nuove leggi in linea con i nuovi criteri. Il termine iniziale era il 30 giugno 2008, successivamente rinviato al 30 settembre 2008 dal governo Berlusconi. Poi più nulla: nessuna proroga è stata più concessa. Quindi le Regioni che non hanno ancora approvato la legge di riordino sono inadempienti, e possono essere sostituite da un Commissario nominato dallo Stato. Al 29 settembre scorso le Regioni che non avevano ancora provveduto erano 4: Veneto, Lazio, Campania e Puglia. Quella che ci interessa è ovviamente il Lazio, che ha comunque prodotto una proposta di legge che è stata approvata dalla apposita Commissione del Consiglio Regionale il 19 settembre 2008. Il Consiglio Regionale deve approvare definitivamente la legge, ma ciò a tutt’oggi non è ancora avvenuto. La proposta comunque ridisegna in modo piuttosto consistente il panorama delle Comunità Montane del Lazio. Gli effetti della proposta di legge, se sarà così approvata, dovrebbero essere i seguenti: – riduzione delle Comunità Montane da 22 a 14, con un risparmio di circa 4.400.000 Euro; – riduzione del numero complessivo dei componenti degli organi rappresentativi delle Comunità Montane: da 156 Assessori, si passerebbe a circa 75 componenti dell’Ufficio di Presidenza e, dai 740 attuali Consiglieri, si scenderebbe drasticamente a circa 170, con un risparmio complessivo di oltre 700.000 Euro; – eliminazione dei Comuni costieri e di quelli con popolazione superiore ai 20.000 abitanti con un risparmio di circa 700.000 Euro. – riduzione delle attuali Unioni di comuni, che passerebbero da 27 a 5 per via della non sovrapponibilità con le Comunità Montane. In particolare per la nostra zona dovrebbe essere accorpata la X Comunità Montana della Valle dell’Aniene con la IX Comunità Montana dei Monti Sabini, Tiburtini, Prenestini e Cornicolani. Inoltre, visto l’obbligo per i Comuni di appartenere o ad una Unione di Comuni ovvero alla Comunità Montana, il Comune di Castel Madama dovrebbe essere chiamato presto a scegliere tra le due possibilità. PiazLa za Per raggiungere l’obiettivo di una così drastica riduzione di Assessori e consiglieri la nuova legge, ridefinisce gli organi delle Comunità montane, che durano in carica cinque anni. Gli organi saranno l’Assemblea, il Presidente e l’Ufficio di Presidenza, con una sostanziale riduzione di figure istituzionali. I presidenti verranno eletti dai consigli comunali dei comuni appartenenti alle comunità montane, scelti tra tutti i consiglieri comunali. Ci dovrebbe essere una votazione contemporanea nei Comuni, ovvero una seduta plenaria di tutti i consiglieri. Le assemblee saranno composte solo dai sindaci dei comuni appartenenti alla Comunità montana o loro delegati, più uno o due candidati presidenti non eletti, in modo da ridurre drasticamente il numero dei membri, garantendo però una pluralistica rappresentanza del territorio di appartenenza. I componenti dell’Ufficio di Presidenza saranno nominati dal presidente stesso nel numero di due per le Comunità montane con popolazione inferiore ai 30 mila abitanti e di quattro per quelle aventi popolazione superiore ai 30 mila. Coerentemente con l’obiettivo di tagliare i costi degli Enti, saranno anche ridotte le indennità per le cariche istituzionali. LO STATO DELLE COSE - MANDELA NOVEMBRE 2008 01 COUS COUS di Abdellatif Kechiche con Habib Boufares e Hafsia Herzi 08 IL PETROLIERE di Paul Thomas Anderson con Daniel DayLewis e Paul Dano 15 ONORA IL PADRE E LA MADRE di Sidney Lumet con Philip Seymour Hoffman e Ethan Hawke 22 GIORNI E NUVOLE di Silvio Soldini con Margherita Buy e Antonio Albanese 29 SOGNI E DELITTI di Woody Allen con Ewan McGregor e Colin Farrell 10 Ottobre 2008 Ambiente USARE IL FOTOVOLTAICO È FACILE di Giorgio Pani Negli ultimi anni tra le tecnologie energetiche alternative il Fotovoltaico è quello più pubblicizzato e su cui si sta investendo di più. Alcune semplici indicazioni 1) Prendete un tetto esposto a sud che sia a copertura di una casa non abusiva e situata fuori dal centro storico o da una zona sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico. In questo caso non avrete bisogno, grazie ad una legge regionale, di nessuna autorizzazione da parte del Comune, Provincia o Regione. Non fatevi spaventare dalla cifra che vi verrà preventivata, la legge nazionale sulle energie alternative ha previsto un rimborso che in funzione dei Kw prodotti dal vostro impianto coprirà, nell’arco di 20 anni, l’intera cifra del vostro investimento + i costi di un eventuale mutuo per l’acquisto dell’impianto + una piccolo guadagno per voi se abitate su di un parallelo più a sud di Campione d’Italia (più siete assolati e più guadagnerete). Questa tabella riproduce i kw annui prodotti da un impianto di 2,16 kw esposto a sud con un inclinazione di 15° gradi. Come noterete la produzione di energia cala in rendimento a causa del deterioramento dei pannelli. Gli altri valori indicano il rimborso dell’ente nazionale GSE per un coefficiente di 0,44 centesimi per un totale di circa Euro 23.000 il costo. 2) Prendete la vostra bolletta dell’energia elettrica e cercate di ricavare il vostro consumo annuo di energia elettrica, questo valore servirà a calcolare la superficie di pannelli solari che dovrete acquistare ed installare sul vostro tetto. 3) Cercate una ditta installatrice seria, che fornisca servizi di alto livello sia per quanto riguarda il materiale che l’installazione, facendovi consigliare da un esperto super partes (vi sono molte associazioni sul territorio che possono aiutarvi) altrimenti ricorrete ad internet. Se ricercate fotovoltaico troverete fin troppe indicazioni. 4) Se sceglierete bene la vostra ditta questa vi farà un preventivo dettagliato a misura delle vostre esigenze sia estetiche che di consumo. La a z Piaz Ottobre 2008 11 Ambiente 7) Tormentatevi un po’ in trepidante attesa, manca pochissimo, potete passare il tempo a raccontare ai vostri amici come siete stati bravi e previdenti nelle vostre scelte. Consigliare e portare qualcuno di loro sui vostri stessi passi. 5) Trovate una banca che vi fornisca un mutuo a condizioni adeguate alle vostre esigenze: considerate che molte banche visto la convenienza dell’investimento in impianti solari hanno creato mutui su misura per questi finanziamenti. In ogni caso ogni buona ditta installatrice ha già una banca di riferimento. 6) A questo punto un po’ di scartoffie, il più difficile. Soprattutto con il vostro fornitore di energia elettrica che da sempre è restio ad attivarvi un impianto che vi renda autonomi. Ma anche in questo caso le ditte, anche le più scadenti, sono in grado di fornirvi questo servizio. Non sempre, devo dire, ad un prezzo congruo, ma non spaventatevi: si tratta di non più di un migliaio di euro, e comunque rientrante nel finanziamento. 8) Il vostro impianto è finalmente collegato alla rete e da questo momento tutti i kw che produrrete saranno indicati sul vostro contatore. Questi verranno sottratti, nella bolletta della corrente, ai Kw che avrete consumato e quindi da quel giorno, se l’impianto è stato calibrato bene, non pagherete più l’energia elettrica. Le cose cambiano se invece di un tetto avete a disposizione un terreno: in questo caso sarà necessario aggiungere una Dichiarazione Inizio Attività che, come prescritto dalla legge regionale, non può essere rifiutata per impianti inferiori ai 20 Kw, a meno che la struttura non insista su di una zona sottoposta a vincolo idrogeologico o paesaggistico. In quest’ultimo caso il permesso avrà bisogno del benestare vincolante delle belle arti o della provincia (tempo di attesa almeno 2 mesi). Stesso discorso nel caso in cui il vostro tetto sia di uno stabile sito in un centro storico. Anche in questo caso il permesso delle belle arti sarà vincolante. Volete semplificarvi la vita? Rivolgetevi ad un gruppo d’acquisto. Ne stanno sorgendo molti in tutta Italia, ed uno anche a Castel Madama. Per chi ne voglia approfittare potete utilizzare la mail [email protected] oppure chiedere in comune. CASTELLO ORSINI: una mostra fotografica per i 700 anni Continua la collaborazione tra la Facoltà di Architettura Valle Giulia, l’Associazione Storia della Città e il Comune di Castel Madama che, sabato 20 settembre nella Sala Esposizioni del Castello Orsini, hanno presentato una ricognizione fotografica “I Castelli Orsini: Castel Madama e la Valle dell’Aniene” per festeggiare i settecento anni della fondazione del Castello stesso, la cui costruzione fu voluta nel 1308 da Riccardo e Poncello, figli di Fortebraccio Orsini. La Mostra fotografica, curata da Stefania Ricci, Giada Lepri, Francesca Domenici e Guglielmo Villa, ha messo a confronto, in modo intuitivo e diretto, i possedimenti di una delle più importanti famiglie della storia italiana, come ha spiegato la dottoressa Ricci, dell’Associazione Storia della Città, ed è stato un primo incontro per cominciare a conoscere i castelli della Valle dell’Aniene, che esprimevano l’importanza ed il potere della casata. L’analisi, attraverso una lettura urbanistica, dei possedimenti degli Orsini in questa porzione del territorio laziale ci permette di mettere a confronto anche le diverse strategie politiche espresse attraverso le varie costruzioni”. Nella ricognizione fotografica, costituita da 25 pannelli, oltre al Castello Orsini di Castel Madama, sono state esposte foto dei manieri di Cineto Romano, Licenza, Mandela, Montelibretti, Orvinio, Riofreddo, Roccagiovine, San Polo dei Cavalieri e Vicovaro. Una mostra interessante, l’unico rammarico la brevità della durata, un solo giorno. Durante la manifestazione sono stati presentati i lavori di ristrutturazione che riguardano il castello, la cui riapertura è prevista entro la fine del 2009. PiazLa za 12 Amministrazione Ottobre 2008 LA GESTIONE DEL CICLO DEI RIFIUTI A CASTEL MADAMA. A CHE PUNTO SIAMO? di Enrico Grazia Nel 2005 con l’insediamento dell’attuale amministrazione, la gestione del ciclo dei rifiuti fu divisa in due deleghe: – raccolta e trasporto in discarica; – raccolta differenziata; – realizzazione del centro di conferimento (isola ecologica); – attivazione della raccolta domiciliare porta a porta. La prima delega più operativa, che prevede lo svuotamento dei cassonetti ed il trasporto verso la discarica di Guidonia dei rifiuti indifferenziati, fu accorpata all’assesorato ai lavori pubblici. Dopo una prima proroga alla Pragma, ditta che all’epoca gestiva il servizio, fu espletata dall’ufficio tecnico una gara al massimo ribasso vinta dall’azienda “Consorzio Stabile Ambiente”, che gestisce attualmente il servizio, per un importo di circa 140.000 euro. Per la verità si tratta di una cifra eccezionalmente bassa che ci pone tra i comuni che spendono di meno per questo tipo di servizio, tanto che più di qualcuno, tra gli amministratori e i politici informati delle vicende di cui parliamo, lega i disservizi che si sono evidenziati nel corso del tempo all’esiguità della cifra messa in gioco. Al di là delle valutazioni soggettive i cittadini del nostro paese conoscono il servizio erogato e potranno farsi un’idea propria, un termine di paragone che può essere facilmente utilizzato è il rapporto tra costo del servizio di raccolta e trasporto ed il costo di conferimento in discarica che normalmente si equivalgono. Di seguito si trovano le tabelle che dettagliano i costi del conferimento. Per quanto riguarda lo svuotamento delle campane del vetro, della plastica e della carta il servizio dovrebbe essere garantito dalla “Romana Maceri” sotto la supervisione della provincia ente che ha curato la gestione burocratica amministrativa del servizio. Va detto che la Romana Maceri (azienda privata) ricava il suo compenso dalla vendita dei materiali recuperati, non stupisce quindi che tenda ad “ottimizzare i costi” privilegiando il ritiro nei comuni con un più alto tonnellaggio dei materiali trattati a discapito di quelli con minore produzione degli stessi. La seconda delega, fu mantenuta ad interim dal sindaco sia per il suo carattere strategico, sia per la stretta connessione che va mantenuta tra ritiro e stoccaggio dei materiali differenziati al fine di contenere i costi di trasporto. La realizzazione del progetto poteva e può contare su due diversi finanziamenti provinciali dei quali: – il primo, era già stato assegnato al nostro comune e consiste in 180.000 euro per la realizzazione del centro di conferimento; – il secondo a cui tutti i comuni della provincia possono accedere rispondendo ad un bando aperto, con la presentazione di uno studio che predispone e descrive le modalità di realizzazione e gestione dei processi produttivi dell’intero ciclo, garantisce per un anno il rimborso della maggiore spesa per la raccolta porta a porta rispetto a quella tradizionale. Per ciò che riguarda la realizzazione centro di conferimento dopo un’annosa trattativa con la società “Autostrade di Montagna” proprietaria del terreno su cui dovrà essere realizzato il centro (parliamo dell’area sovrastante la galleria autostradale San Quirico), mentre scrivo è in preparazione a cura dell’ufficio tecnico del comune l’allestimento, la gara per l’assegnazione dei lavori di realizzazione, i tempi per il completamento stimati in circa sei La a z Piaz Ottobre 2008 Amministrazione mesi danno anche l’indicazione per l’entrata in esercizio del centro. La differenziata domiciliare (porta a porta) ha avuto fasi altalenanti, dopo un primo approccio per verificare la possibilità di delegare l’intero ciclo dei rifiuti all’Unione dei Comuni, di cui Castel Madama fa parte insieme a San Polo dei Cavalieri e Marcellina, tentativo miseramente naufragato nell’arco di pochi giorni, si è discussa per circa un anno la proposta della IX Comunità Montana che doveva nella sostanza consorziare undici dei sedici comuni associati. L’obbiettivo della proposta era il contenimento dei costi mantenendo una buona qualità del servizio, attraverso l’aumento degli utenti coinvolti, realizzare nella sostanza una politica di ambito, che se anche non ottimale, avrebbe avviato un percorso in cui la forza contrattuale e politica dei partecipanti sarebbe stata esaltata. Inutile dire che dopo incontri, riunioni, assicurazioni della provincia tutto si è risolto con un nulla di fatto anche grazie al NIET! del nostro Comune che ha preferito la via dell’autarchia. Dello stesso tenore sono stati gli approcci con l’unione dei comuni della Valle Ustica, dopo un timido tentativo dei sindaci interessati l’ipotesi si è insabbiata ed è rimasta lettera morta. L’intera vicenda mi sembra ben rappresentata dal fatto che il nostro paese non ha ancora redatto un 13 progetto da presentare alla provincia per accedere ai finanziamenti del caso, mentre il comune di Marcellina, partito in questa vicenda insieme a noi ha già ottenuto il finanziamento, e l’Unione dei Comuni della Valle Ustica è già partita con la raccolta porta a porta. Non voglio banalizzare la complessità della gestione dei rifiuti, è ancora vivo nella memoria collettiva il ricordo della Campania, ma proprio in presenza di una tale complessità chiedo una riflessione attenta sulle scelte che si faranno, si è davvero convinti che un comune possa da solo affrontare questi temi? E ancora, da dove nasce la presunzione di fare meglio da soli se da soli non si riesce a completare la redazione di un progetto preliminare? PUNTO ENEL PERCHÉ NON A CASTEL MADAMA? Quanti di noi hanno difficoltà a risolvere i problemi legati alle bollette di casa? Con l’Enel in particolare è sempre più difficile trovare qualcuno che ti possa rispondere, anche perché questa azienda, per scelta, ha tolto le sedi sul territorio, tra le quali quella di Ponte Lucano. In alternativa, l’Enel offre ai Comuni la possibilità di una convenzione, per aprire presso gli uffici comunali un “Punto Enel”, che può dare risposte su nuovi contratti, volture, allacciamenti, cessazioni, eccetera. Alcuni Comuni della zona hanno già sottoscritto la convenzione, mentre sembra che Castel Madama abbia deciso di no per carenza di personale. Siamo proprio sicuri che questo servizio non meriti uno sforzo in più da parte di qualche dipendente comunale? Tra l’altro, l’Enel offre anche degli incentivi agli addetti agli uffici. Pensiamo che sia proprio un servizio utile, soprattutto per gli anziani e per tutti coloro che hanno difficoltà con i servizi su internet. PiazLa za 14 Ottobre 2008 Brevi RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO In merito all’articolo pubblicato sulla Piazza di Settembre 2008 faccio presente che il Torneo Internazionale è una manifestazione sportiva. Gli ospiti del Belgio sono stati invitati come squadra e non come paese gemellato (per fare qualcosa per il gemellaggio ci sono altre associazioni); faccio presente: l’ultima volta che le nostra squadra è andata in Belgio i componenti erano allievi dell’anno 1988 tutti ragazzi di Castel Madama comunque resta il fatto che se anche fossero stati di Vicovaro, Sambuci o Cerreto a noi non interessava niente perché facevano parte del settore giovanile dell’A.S.D. Castel Madama, perciò cresciuti calcisticamente con noi e di Castel Madama a tutti gli effetti. Fondamentalmente il Torneo è finito perché le famiglie non erano disposte ad ospitare i ragazzi stranieri. Siccome il torneo è nato come motivo di scambio culturale etc. tra loro; venuta a mancare la finalità principale della manifestazione, ci sembra assurdo ospitare i ragazzi in albergo o altre strutture e farli incontrare solo e durante la partita di calcio, noi dal torneo volevamo di più. Ex Comitato Torneo Internazionale CASTEL MADAMA: NUMERI UTILI Comune: 0774-45001 Pro-Loco: 0774-449500 Carabinieri: 0774-447002 Vigili Urbani: 0774-447305 Ospedale Tivoli: 0774-335086 Farmacia: 0774-447001 Vigili del Fuoco: 115 Servizio Guardia Medica: 118 Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938 Protezione Civile: 0774-4500243 Biblioteca Comunale: 0774-4500209 U.S.L. RM/G - Tivoli Prenotazioni 800986868 RIAPERTA LA SCUOLA MATERNA SALES A CASTEL MADAMA Gli alunni della scuola dell’infanzia “Sales” di Castel Madama sono tornati nelle loro aule. Il 6 ottobre è stata riaperta, dopo i lavori di ristrutturazione, la scuola che ospita trentaquattro bambini dai tre ai cinque anni, che nelle prime tre settimane dell’anno scolastico erano stati ospitati presso le aule della scuola materna “Testa”. I lavori realizzati in un mese e con un investimento di centomila euro hanno interessato gli infissi nuovi, serrande motorizzate, tinteggiatura degli interni e rifacimento dei bagni. L’assessore alla scuola Vincenzo Ascani ha spiegato: «Stiamo cercando nuovi finanziamenti per poter ristrutturare gli altri istituti del paese. Questo è solo un primo intervento». L’ECONOMIA PARTECIPATA DELLA REGIONE LAZIO di Ivano Moreschini Continua il lavoro della Regione Lazio, e del Comune di Castel Madama, sull’economia partecipata. La Regione Lazio, in particolare, ha messo in campo una serie di nuovi strumenti per diffondere ancora di più il metodo della partecipazione alle scelte economiche da parte dei cittadini. Con due deliberazioni della Giunta Regionale, infatti, la n. 458 del 1° luglio 2008 e la n. 568 del 1° agosto 2008, l’ente regionale ha deciso che per chiedere finanziamenti per opere pubbliche e per azioni di sviluppo socio-economico i Comuni del Lazio devono prima sentire i cittadini. I cittadini così potranno indicare quali sono le opere pubbliche che loro ritengono più importanti, oppure quali immobili o quali infrastrutture possono secondo loro favorire dei processi di sviluppo socio-economico. L’ammontare del contributo massimo previsto per ogni Comune è di Euro 300.000 per ognuna delle richieste che verranno selezionate alla fine del percorso della partecipazione. Il Comune di Castel Madama per ora ha avviato il processo di partecipazione per la delibera relativa alle opere pubbliche, pubblicizzando l’iniziativa con un volantino diffuso nel paese. La scadenza finale per la presentazione della domanda di contributo è il 4 novembre per le opere pubbliche, ed il 4 ottobre (salvo proroghe) per le azioni di sviluppo socio-economico. Il Comune di Castel Madama, inoltre, anche quest’anno ha ottenuto il contributo regionale per il bilancio partecipato, per un importo di Euro 7.500,00. Ciò si può notare dal sito della Regione Lazio www.regione.lazio.it, dove è pubblicata la graduatoria dei Comuni del Lazio che hanno ottenuto questo contributo. La a z Piaz Ottobre 2008 15 Brevi CASERMA DEI CARABINIERI, UN INCONTRO IN PREFETTURA Si riapre il tavolo delle trattative sul tema della nuova Caserma dei Carabinieri di Castel Madama. Gli amministratori comunali, intenzionati a trovare una soluzione in tempi rapidi, hanno sollecitato un incontro con tutti gli enti interessati che si terrà il 27 ottobre in Prefettura. «Le nostre insistenze – spiega Aldo Testi, Assessore ai Lavori Pubblici – hanno portato a questo confronto al quale parteciperà il Comune di Castel Madama, la Prefettura, il Ministero degli Interni, l’agenzia del Demanio ed i Carabinieri». L’assessore non nasconde la volontà di cercare di ottenere una risposta ufficiale alla proposta avanzata dal Comune relativa ad un canone di affitto annuo pari a 90mila euro. «La nostra preoccupazione è dovuta soprattutto all’aumento dei costi per la realizzazione della nuova struttura, conseguenti ai continui ritardi. Si pensi, inoltre, che per effetto degli adeguamenti normativi abbiamo dovuto provvedere al rifacimento del progetto con relativo aumento della spesa». Smentite le voci che volevano la costruzione della caserma da parte di aziende private. «Al momento – conclude Testi – mi sento di escludere questa possibilità. Sarà il Comune castellano a realizzare la nuova sede dell’Arma, ma gli enti debbono dare risposte certe altrimenti saremo costretti a trovare altre soluzioni». Ufficio Stampa Comune di Castel Madama SEQUESTRO DELL’AREA DELL’EX-MATTATOIO Nel numero di giugno 2008 del giornale “La Piazza” avevamo concluso l’articolo “Area dell’ex-mattatoio: da discarica a clinica” scrivendo: “In questi giorni è in atto la pulizia, speriamo definitiva, dell’area per avviare la sua trasformazione”. Dopo quattro mesi l’area non è stata ancora ripulita, ma è ogni giorno di più una discarica indecorosa e pericolosa, deposito di rifiuti di ogni genere: cartoni in grande quantità, elettrodomestici, materassi, contenitori vari (anche tossici come eternit e amianto) ed altro, sia all’interno che fuori ai cancelli. Recente il sequestro da parte della Guardia di Finanza di tutta l’area, come si legge dal cartello affisso sul cancello di entrata e dal nastro bianco-rosso che ne delimita lo spazio antistante. Segno questo a nostro giudizio di quanto sia serio il problema dello smaltimento dei rifiuti che molto spesso traboccano dai cassonetti della raccolta differenziata nelle strade del paese e fuori dal centro abitato. PiazLa za 16 Ottobre 2008 Comunità Montana IX COMUNITÀ MONTANA a cura di Ramona Pompili CONSIGLIO COMUNITARIO Durante il Consiglio comunitario approvati anche due punti all’ordine del giorno presentati all’ultimo momento dai Consiglieri Garofani e Poggi di Emanuele Proietti (agenzia eventi) Dopo il Consiglio comunitario tenutosi giovedì 11 settembre u.s., nella sede Istituzionale dell’Ente Montano in Via Acquaregna, giovedì 25 settembre 2008, si è svolto un altro Consiglio della Comunità Montana per approvare in prima seduta ordinaria ed urgente, il programma di interventi da finanziarsi con il residuo mutuo della Cassa Depositi e Prestiti, il rendiconto dell’esercizio finanziario 2007, e la verifica dello stato di attuazione dei programmi e adozione provvedimenti di salvaguardia del bilancio 2008. Rispetto al punto all’ordine del giorno relativo al piano dei programmi di interventi da adottare con il residuo mutuo della Cassa Depositi e Prestiti, di circa 180.000,00 Euro nei Comuni situati nel Versante della Sabina il Presidente del Consiglio dell’Ente Marroni, l’Assessore Pascazi, il Consigliere Testi, e il Presidente dell’Ente Mancini, hanno manifestato l’intenzione, alla presenza dei consiglieri comunitari, di utilizzare questi soldi per far proseguire e conseguentemente ultimare i lavori da tempo messi in cantiere dalla Comunità Montana in alcuni Comuni come Casape, Monte Flavio ecc. e individuare – come ha più volte ribadito L'Assesseore comunitario Pascazi Mancini – dove poter installare sul territorio montano le isole ecologiche per la raccolta differenziata. L’approvazione di questo punto all’ordine del giorno da parte del consiglio è stata unanime e condivisa. Anche i restanti punti più importanti sono stati approvati dopo che il Segretario Generale dell’Ente il Dott. Mascetti ha dichiarato che: “anche quest’anno la Comunità Montana termina l’esercizio finanziario con un avanzo di amministrazione pari a 433.620,65 Euro, anche se – ha ribadito – nonostante al momento la competenza di cassa è di 433.620,65 Euro non abbiamo liquidità perché lo Stato, la Regione, gli Enti Comunali non ci hanno ancora erogato quanto ci è dovuto per un importo pari al Milione di Euro circa. Questa situazione – infine ha teso a ribadire – non ci consente di fare nulla, nessuna iniziativa, siamo Primo da sinistra Marroni, il Presidente dell'Ente Mancini ed Enrico Grazia La a z Piaz Ottobre 2008 Comunità Montana 17 costretti addirittura ad accendere dei mutui per far fronte alle sole spese correnti”. Dopo che è stato discusso e approvato questo punto il Sindaco di San Gregorio Da Sassola Fabrizio Garofali ha fatto inserire e votare un punto all’ordine del giorno in cui il Consiglio della Comunità Montana di Tivoli manifestava il suo dissenso all’istallazione di antenne per il segnale Radio e TV analogiche sui monti a ridosso del Comune di Casape e San Gregorio Da Sassola per circa 2 Km quadrati, perché per i due Sindaci, di San Gregorio, Garofali, e Casape, Testi questa istallazione se dovesse avvenire non solo deturperebbe il paesaggio bello e incontaminato unico e I Consiglieri Comunitari durante il Consiglio irripetibile ma recherebbe danni giorno per esprimere l’adesione dell’Ente montaincalcolabili alla salute pubblica soprattutto delle no alla Proposta di legge di iniziativa popolare persone che in quelle zone vi abitano. “Modifiche alle norme per l’elezione delle Infine il Consigliere Alessandro Poggi ha fatto Camere dei Deputati e reintroduzione del voto di inserire e votare al consiglio con la sola esclusiopreferenza. ne di un Consigliere di Forza Italia, un ordine del RICHIESTA FINANZIAMENTO di Emanuele Proietti (agenzia eventi) La IX Comunità del Lazio concede un finanziamento all’Istituto comprensivo di San Vito Romano su un progetto denominato – studio dei fenomeni franosi – il caso di San Vito Romano L’Istituto Comprensivo di San Vito Romano ha ricevuto dalla IX Comunità Montana del Lazio un contributo, anche in virtù dell’esperienza di collaborazione avviata con l’Ente Montano negli anni precedenti, in particolar modo con l’assessorato alla scuola nella persona dell’Assessore Giovanni Fabiani, per l’attuazione di un progetto denominato (Studio dei fenomeni franosi - il caso di San Vito Romano). Il progetto è stato sviluppato dall’Istituto Comprensivo a seguito degli eventi franosi e del grave stato di calamità naturale che ha colpito San Vito Romano e il contesto territoriale circostante nel mese di maggio u.s. al fine di sviluppare negli alunni una consapevolezza dei fenomeni di dissesto verificatesi e del rischio geologico, attraverso una metodologia di indagine e di sperimentazione rigorosa ed innovativa. PiazLa za L’Assessore Fabiani, si è dimostrato da subito come sempre, sensibile a sostenere questo progetto in quanto ha dichiarato: “questa iniziativa non poteva che essere accolta favorevolmente dalla Comunità Montana, perché sono convinto servirà concretamente ad educare maggiormente i ragazzi alla conoscenza in particolar modo delle componenti geologiche e geomorfologiche generali e specifiche, distinguere una frana di crollo da uno smottamento, (superficiale o profondo), comprendere per grandi categorie gli interventi possibili (principi e strumenti tecnologici)”. IX COMUNITÀ MONTANA Sede: Via Acquaregna n. 90 - Tivoli tel. 0774-314712-3 - fax 0774-330915 www.comunitamontanativoli.org La a z Piaz Ottobre 2008 PiazLa za Scuola 19 20 Scuola Ottobre 2008 La a z Piaz Ottobre 2008 PiazLa za Scuola 21 22 Scuola Ottobre 2008 La a z Piaz Ottobre 2008 Vicovaro 23 La scuola elementare ancora nei Container L’assessore Coccia ci spiega perché di Roberto Bontempi Anche per quest’anno scolastico, come già accaduto per buona parte dello scorso, alcune classi della scuola primaria di Vicovaro saranno costrette a fare lezione all’interno dei container sistemati nel piazzale antistante l’aula teatro della scuola media. La causa di questo disagio è il completamento di alcuni lavori di ristrutturazione che si stanno eseguendo nell’edificio della scuola elementare di via Roma. A tale proposito abbiamo intervistato, il 2 ottobre scorso, l’assessore alla scuola e vice-sindaco del Comune di Vicovaro Virginio Coccia Assessore, perché i lavori della scuola elementare non sono stati eseguiti, o almeno iniziati, quest’estate in modo da limitare i disagi per il corrente anno scolastico? «È stata una questione di tempi. La comunicazione dell’ottenimento del contributo di 68.000 euro per i lavori, proveniente dal dipartimento all’edilizia scolastica dell’Assessorato ai lavori pubblici della Regione Lazio, è arrivata a fine febbraio-inizo marzo del 2008. Solo da quel momento abbiamo potuto attivare tutte le procedure necessarie: abbiamo redatto il progetto definitivo e inviato il medesimo al Genio civile e nuovamente alla Regione che ci ha dato il parere favorevole per la pubblicazione del bando alla fine di luglio. A quel punto abbiamo ritenuto che pubblicare il bando nel mese di agosto avrebbe significato limitare la risposta delle imprese e così la gara è slittata al primo di settembre. Hanno risposto ben 93 imprese e il primo di ottobre c’è stato l’affidamento. I lavori dovrebbero dunque iniziare per la fine del mese di ottobre e dureranno per 150 giorni lavorativi. L’edificio sarà nuovamente disponibile per il prossimo anno scolastico». Che tipo di lavori verranno effettuati? «In sintesi saranno: ristrutturazione dei bagni, messa a norma l’impianto elettrico, esecuzione delle controsoffittature, sistemazione della zona mensa e del refettorio, ristrutturazione della pavimentazione, sostituzione delle finestre ed altri lavori di manutenzione ordinaria degli interni». PiazLa za I container che ospitano alcune classi della Scuola Elementare di Vicovaro E la storia dei container? Genitori, insegnanti e bambini, al di là del disagio possono stare tranquilli? «La soluzione dei container è stata presa di comune accordo con il dirigente scolastico e i genitori dei bambini. L’alternativa dei doppi turni è stata scartata. I genitori erano già stati avvisati lo scorso anno che anche per il 2008/2009 ci sarebbero stati dei disagi causa lavori. Per quanto riguarda i cinque container, che siamo riusciti a trovare gratuitamente lo scorso anno attraverso la FVRS di Vicovaro, sono a norma scolastica, già predisposti per essere usati come aule. Quest’anno i bambini hanno l’accesso in bagno senza dover passare per la sala teatro della scuola media e ci stiamo attivando per costruire una copertura che li protegga in caso di pioggia. Sempre per parlare di scuola, infine, voglio ricordare che a breve inizieremo i lavori, da 70.000 euro, per l’adeguamento alla Legge 626 delle scale antincendio e del punto raccolta della scuola media». 24 Vicovaro Ottobre 2008 IX PREMIO SABELLICO E UNITRE: CULTURA PROTAGONISTA di Roberto Bontempi Cultura protagonista nell’autunno vicovarese. Per il nono anno, l’ottavo consecutivo, l’assessorato alla Cultura con il contributo della Regione Lazio ha organizzato, dal 27 settembre al 29 novembre, una serie di iniziative culturali volte a ricordare l’importante umanista vicovarese Marcantonio Sabellico. Mentre scrivo si sono già svolte alcune delle iniziative in programma. Innanzitutto c’è stata l’inaugurazione del Concorso di pittura e poesia: le opere in gara sono state esposte nella ex chiesa di Santa Maria delle Grazie e possono essere visionate tutti i pomeriggi fino alla fine di novembre. Ci sono stati poi alcuni appuntamenti musicali: un bellissimo omaggio alle canzoni di Fabrizio de Andrè tenuto dal maestro Carlo Gizzi accompagnato dalla voce di Luigi Lo Monaco e dai fiati di Luciano Orologi; uno splendido, suggestivo concerto di arpa celtica tenuto da Chiara Vicentini accompagnata dalla voce di Max Adler e una serata dedicata alla musica romana con Gatti. C’è stato anche un momento dedicato al teatro con la messa in scena del divertente “Va a vejè che tenemo checcosa all’acqua”, un testo originale ideato e rappresentato dagli attori della compagnia “Arte e cultura abusiva” di Mandela che ha ottenuto un grande successo di pubblico. Ma gli appuntamenti non sono ancora finiti. Presso la ex chiesa di Santa Maria ci sarà ancora spazio per la musica polifonica (pomeriggi del 12 e 19 ottobre) e ci sarà anche, sabato 25 ottobre, la presentazione del libro “Opere storiche minori e poemetti storici” di Marcantonio Sabellico, pubblicazione curata da un’equipe di studiosi dell’Università La Sapienza di Roma alla quale sarà presente anche la direttrice della biblioteca Marciana di Venezia, Maria Letizia Sebastiani. Le premiazioni sono in programma per il pomeriggio di sabato 29 novembre, giornata in cui verranno consegnate anche le Borse di studio ai ragazzi della scuola media di Vicovaro che hanno conseguito il giudizio di Ottimo negli ultimi due anni scolastici. Sempre in tema di cultura, l’11 ottobre, in una chiesa di Santa Maria gremita in ogni ordine di posto, c’è stata l’inaugurazione del terzo anno accademico della Università delle Tre età di Vicovaro che vede coinvolti i Comuni della Valle Ustica, una scommessa che finora si è rivelata vincente al di là di ogni più rosea previsione. Alla manifestazione inaugurale è intervenuta l’architetto Margarita Segarra Lagunes dell’Università Roma Tre che ha tenuto una conferenza sul tema “Patrimonio culturale e ambiente: un patrimonio da proteggere”. I corsi attivati quest’anno sono ben 14: Archeologia, Articolazione e Dizione, Chitarra, Filosofia, Giardinaggio e potatura, Informatica, Inglese, Latino, Letteratura italiana moderna e contemporanea, Medicina, Psicologia, Shiatsu, Storia dell’Arte del Rinascimento e Storia d’Italia dal 1900 al 1948. Ricordo che chiunque può iscriversi, non si necessita di alcun titolo di studio e non ci sono esami finali. Per informazioni ed iscrizioni, entro il 31 ottobre, ci si può recare martedì, mercoledì e giovedì dalle 16 alle 18 presso la ex Biblioteca attigua al Centro Anziani. La a z Piaz Ottobre 2008 Vicovaro 25 XIX Sagra del Pane Vicovarese di Roberto Bontempi Tanto sole ed un clima ancora estivo hanno fatto da splendida cornice alla diciannovesima edizione della Sagra del pane vicovarese che l’assessorato al Turismo, con il contributo della Regione Lazio e la preziosa e decisiva collaborazione del gruppo folcloristico “Angela” di Vicovaro, ha allestito, in piazza San Pietro, domenica 12 ottobre. La ristrettezza dei tempi organizzativi (si sono visti i primi manifesti in giro solo qualche giorno prima della festa) lasciava pensare ad una festa in tono minore, invece la giornata si è rivelata un grande successo di pubblico e l’organizzazione è stata praticamente perfetta. Sin dalla mattina è stato aperto il mercatino con i prodotti locali e artigianali con una quindicina di stands a dar lustro alle produzioni locali. Il Un'immagine del parco Siro Trezzini:al suo posto sorgerà un parcheggio da 34 posti auto complesso bandistico “Rossini” di Vicovaro ha fatto da sottofondo festoso per le strade del paese. I due gruppi folcloristici presenti, quello di Vicovaro e quello di Nemi, hanno sfilato fino in piazza dove c’è stata la benedizione del pane e il saluto alle autorità. Poi il cibo è stato grande protagonista: pranzo completo a otto euro e pagnottina in omaggio. Il pomeriggio è stato poi dedicato a spettacoli folcloristici, balli di gruppo e musica fino a tarda sera per una tradizione che, grazie all’impegno e alla lodevole voglia di fare di alcuni vicovaresi, si è rinnovata nel modo migliore. Consiglio Comunale dell’11 ottobre di Roberto Bontempi Tanto pubblico e scintille in aula sullo spostamento del monumento È stato, come previsto, un Consiglio agitato quello, straordinario, dell’11 ottobre Una panoramica degli stands allestiti che vedeva, tra i punti all’ordine del giorno, la petizione “Giù le mani dal monuper la Sagra del pane vicovarese mento. Cos’è successo? Una delibera di Giunta del 5 ottobre 2006 prevedeva lo stanziamento di 180.000 euro della Regione Lazio per la costruzione di un parcheggio in via Roma, nel luogo dove attualmente sorge il parco Siro Trezzini con il monumento ai caduti, e lo spostamento del monumento in altro luogo, ovvero i giardini “di sopra”, di fronte al parco menzionato. Nell’estate scorsa i consiglieri di minoranza e il PdL vicovarese hanno promosso una petizione contro questo provvedimento e raccolto 315 firme che, come da Statuto, sono state portate all’ordine del giorno in Consiglio. Per la verità il primo Consiglio dalla presentazione della petizione sarebbe stato quello, ordinario, del 4 ottobre, ma il sindaco, consapevole della necessità di convocarne un altro la settimana successiva, ha preferito rimandare la discussione a quella data, decisione che, in quella circostanza, ha portato la minoranza ad abbandonare l’aula. Più di quaranta cittadini presenti, spesso fin troppo rumorosi, hanno dato ancora più pathos ad una discussione, durata più di due ore, molto accesa tra gli scranni. Riducendo in estrema sintesi le posizioni espresse, l’opposizione ha rimproverato alla maggioranza di compiere un provvedimento che, oltre a non risolvere il problema dei parcheggi, snaturerebbe un’area d’importanza storica e aggregativa molto importante, area tra l’altro riqualificata come parco proprio dalla prima giunta Thomas. La maggioranza, dal canto suo, ha criticato l’opposizione per una mancanza di tempestività tra le delibere di Giunta e Consiglio (dove tra l’altro la minoranza si era astenuta senza sollevare questioni in merito) e la raccolta di firme (quasi due anni e lavori ormai iniziati) ed ha accusato la minoranza di cavalcare in chiave elettoralistica il reale dissenso dei cittadini. Ad un certo punto è spuntata fuori anche una delibera di un Consiglio comunale del 1953 la quale sembrava impedire l’alienazione del terreno dei giardini “di sopra”, ma alla carta, poco leggibile, non è stato dato alcun peso durante la discussione. Il sindaco Thomas ha calmato i cittadini presenti dicendo che avrebbe lasciato loro modo di intervenire al termine della seduta, ma questo tempo non è poi stato concesso. Alla fine la minoranza ha letto e allegato al verbale un documento e la seduta è stata sciolta. Intanto le ruspe sono già al lavoro da qualche giorno sui giardini “di sopra”. Il monumento, a meno di clamorose sorprese, verrà spostato e il parcheggio si farà. PiazLa za 26 Tivoli Ottobre 2008 BENVENUTO MAURO PARMEGGIANI, NUOVO VESCOVO DI TIVOLI di Valentina Torella Nel pomeriggio di domenica 5 ottobre la città di Tivoli ha accolto Monsignor Mauro Parmeggiani, nuovo Vescovo. Un’affollatissima Piazza Garibaldi alle ore 16,30 ha dato vita a una solenne cerimonia a cui hanno presenziato personaggi ben noti nel È inoltre da ricordare che il Vescovo Parmeggiani, campo religioso come il Cardinale Camillo Ruini. originario di Reggio Emilia, era stato nominato da Moltissimi i fedeli presenti insieme a numerose Papa Benedetto XVI lo scorso 3 luglio, e lo scorso autorità accorse a salutare il nuovo Vescovo della 20 settembre aveva ricevuto l’ufficiale ConsacrazioDiocesi Tiburtina. Primo tra tutti il Sindaco Giusepne Episcopale nella Basilica di San Giovanni in pe Baisi che, dopo un caloroso benvenuto, ha celeLaterano in Roma con una solenne cerimonia celebrato con un breve discorso questo grande arrivo. E brata dal Cardinale Camillo Ruini. Resta solo da grandi anche le parole dello stesso Monsignor Pardire…... meggiani; incentivazioni alla fede, alla fiducia nelle Auguri e buon lavoro Monsignor Parmeggiani! istituzioni, accenni alle varie problematiche della vita quotidiana come quelle della vita familiare, della vita di coppia, dei giovani e della carenza di posti di lavoro. Una ventata di modernità in questo suo discorso dovuta anche al fatto che il nostro Vescovo sia ancora anagraficamente molto giovane. E dopo la cerimonia d’ingresso alla città la celebrazione alle ore 18.30 di una solenne messa Sentiti auguri nella Cattedrale del Duomo; un momento davvero toccante e al Capitano e alla suggestivo per quanti l’hanno Marchesa per i vissuto. Molti i fedeli presenti, loro talmente tanti da esser necessa50 anni rio installare uno schermo esterno alla Cattedrale per permettedi matrimonio re a tutti di seguire la cerimonia. La a z Piaz Ottobre 2008 PiazLa za Sambuci 27 La a z Piaz Ottobre 2008 Tradizioni popolari 29 Letteratura popolare - Favole, racconti, barzellette selezione ed elaborazione del testo a cura di Gualtiero Todini Dalla tesi sulle “Tradizioni Popolari a Castel Madama, 1949” di Vittorio Todini A MME LE PENNE A TE JU SCARTOCCIU Ce stéa unu che s’era itu a robbà ‘na caina. ‘Ntriminti stéa a rentrà alla cavuta (1), co llo ìreje a dà picciu (2), la caina sgolacchià (3) e sse je sfujì e j remasiru le penne ‘m mani. Allora vistu ‘na dì se j a confessà de ju fattu a ‘m prete, perché tenéa ‘n gran remorzu de cusciénzia. Ju prete fece: “Ju peccatu ce stà, comme se te ll’avissi arobbata”. “Va bè, ma io no’ me ll’ho pututa magnà la caina, perché solamènte le penne me so’ remase ‘m ma’!”. “È comme se te ll’avissi magnata, perché la ‘ntinzione era vella. E pe’ riparazione te tòcca a fa dice ‘na messa de dece Pauli (4)”. “Allora famme sapì candu è che dici ‘sta messa”. “Junidì a demà (5) la dicemo e appena fernitu vé alla sacristia e portame i quatrini”. Canno che fu junidì a demà, vistu avea sbarattati i dece Pauli tutti a quatrinacci (6); j mese a ‘nu scartocciu e po’ se nne i a sintì la messa e se mese da pedi, vicinu all’acqua santèra. Cannu che stea pe’ finì la messa, pijà e ficcà ju pedecone (7) de ju scartocciu daventru all’acqua santa, po’ ju mése daventru a ju cappeju e se nne ì alla sacristia. Candu che ju prete se fu spojatu (8), s’abbicinà e, mettenno ‘nnanzi ju cappeju co’ ju scartocciu, j disse: “Eccote i dece Pauli”. Ju prete j a pijà ju scartocciu, ma i sordi se sbrusciaru (9) tutti daventru a ju cappeju... Tela! J’omo se nne i fujenno pé lla chiesa. E ju prete: “Quigl’omo, quigl’omo...”. “Fa cuntu che te j’ho dati... Puru a mme de ‘na caina me so’ toccate solu le penne... Mò tu tétté ju scartocciu!”. (1) C’avuta: piccolo buco da dove entrano ed escono le galline; (2) Da picciu: prendere, afferrare; (3) Sgollacchià: svolazzò; (4) Pauli: moneta; (5) Demà: mattina; (6) A quatrinacci: spiccioli; (7) Pedecone: base del tronco, in questo caso estremità dello scartoccio; (8) Spojatu: si fu tolto i paramenti; (9) Sbrusciaru: si svuotarono, caddero. PiazLa za 30 Parco Lucretili Ottobre 2008 VALLEBUONA - MONTE CASTELLANO CIMA CASARENE a cura di Carla Santolamazza Tempo di percorrenza: ore 6.00 + 30 minuti dal paese di Orvinio, con un dislivello di 300 m circa (da 870 m a 1191 m Cima Casarene). Segnaletica: segnavia rosso-bianco-rosso nn. 20, 21. Difficoltà: media, a causa della fitta vegetazione che invade il percorso. Interesse prevalente: floristico, faunistico e storico - archeologico. Come arrivare alla partenza: si lascia l’automobile all’altezza della chiesa di Vallebuona. di fossi tributari del fosso Corese, appartenenti al bacino tiberino. Un percorso di notevole bellezza per i paesaggi e per l’interesse della storia dei luoghi. L’itinerario inizia dopo aver superato la chiesa seicentesca di Santa Maria e i resti del castello del XII secolo di Vallebuona, ubicati su un rilievo posto a nord della strada sterrata che collega Orvinio con Scandriglia. Si percorre 1 Km scarso sulla strada, quindi si accede al sentiero che si diparte sulla destra (direzione Scandriglia) dopo aver superato, sulla sinistra, strutture produttive moderne. Il percorso inizia da un cancello in legno su una carrareccia, in pochi minuti si raggiunge la sella interposta tra il Monte Castellano a sud-est e Colle Lepre a nord-ovest. Da qui è visibile l’intero paesaggio del percorso: le creste boscose; le valli incassate, come la valle di Sottacera, segnate dall’erosione di bacini imbriferi chiusi; il vasto piano inclinato del Monte Pendente con Cima Casarene (1191 m); a sud la graduale risalita verso Monte Castellano (1084 m), che sovrasta i resti dell’insediamento medievale di Vallebuona. Nel primo tratto del percorso sono presenti formazioni boschive di ricostituzione (roverella, carpino nero) e pascoli cespugliati (ginestra, prugnolo alternati a vasti macchioni di rovo, rosa canina e biancospino). Sulla sella pascolo e arbusteti, con fioriture tardo primaverili e estive di orchidee tendenti al viola. Il percorso diviene poi meno evidente e si sviluppa su un sentiero che procede verso occidente in direzione di Colle Lepre. Raggiunta la sella inizia il lungo itinerario in quota su un terreno ondulato, fino a raggiungere il Colle delle Mura. Qui si L’itinerario proposto si snoda nel settore sabino del Parco dei Lucretili, all’estremità nord, sulla dorsale che costituisce lo spartiacque tra i bacini del fiume Turano ad oriente e il complesso sistema La a z Piaz Ottobre 2008 Parco Lucretili 31 Veduta panoramica di Orvinio incontra il recinto che delimita una foresta appartenente al Demanio Regionale, si oltrepassa e si entra nel bosco. La foresta, molto fitta, è caratterizzata da roverella, carpino nero e cerro con portamento arboreo-arbustivo. Si procede su un sentiero poco evidente, lungo la linea che unisce la quota IGMI 942 m di Colle delle Mura alla quota intermedia di 862 m. Poco oltre si lambiscono le radure pascolive di Colle Morcante. Da qui si può ammirare il paesaggio rurale della Sabina compresa tra le dorsali parallele dei Lucretili settentrionali, dei Monti Sabini e dei Reatini con il massiccio del Terminillo. Dopo la sosta si procede in direzione nord-est, su un sentiero poco evidente fino alla località Colle Capannola (piccola struttura in abbandono dell’azienda forestale). Il bosco si fa più rado (pascoli cespugliati, fioriture di biancospino e gialle macchie di maggiociondolo). Con l’aumentare dell’altitudine si incontrano boschi di transizione al faggeto (acero d’Ungheria, carpino nero e cerro); verso la Cima Casarene faggi con sporadici agrifogli. Il paesaggio è dominato dal vasto piano inclinato della dorsale di Monte Pendente-Cima Casarene. La risalita si fa marcata negli ultimi 150 m, nella sella compresa tra le testate delle valli di Colle Capannola e di Costa Casciolo, con radure aperte e pascoli cespugliati dove brucano cavalli allo stato brado. Raggiunta la Cima Casarene, con piccole radure e folti boschi, si incontrano sulla sommità i resti difficilmente individuabili di uno degli insediamenti d’altura costruiti (fine del IV secolo a.c.) dai Romani e dai Tiburtini per opporsi alle incursioni degli Equi. È evidente in alzato una struttura circolare che circoscrive un manufatto troncoconico in opera a secco, insistente su una platea delimitata da un allineamento di blocchi di calcare. Il percorso a completamento dell’anello prevede il ritorno sulla sella, punto di partenza per la salita a Cima Casarene, e PiazLa za poi in quota sulla cresta boscosa al Colle Linzoli e infine al Colle Lepre. Il sentiero di ritorno è più evidente di quello dell’andata; si oltrepassa la recinzione e si raggiunge la sella di Colle Lepre e ci si dirige verso l’altura meridionale di Monte Castellano. Il paesaggio muta e la vegetazione diviene meno fitta (pascoli cespugliati e boscaglie a carpino nero, acero d’Ungheria, cerro, biancospino e maggiociondolo). In 30 minuti si raggiunge l’altura di Monte Castellano, ottimo punto panoramico verso i gruppi appenninici abruzzesi del Velino-Sirente e le montagne del Cicolano. Interessante l’incontro di un insediamento fortificato coevo a quello di Cima Casarene ma con caratteristiche difensive più marcate. Si riconosce il sistema di cinte murarie a secco, mentre il resto dell’insediamento è parzialmente celato da interro e dalla folta vegetazione arbustiva. La discesa graduale conduce alla quota 1018 m che segna la sella da cui rapidamente si giunge al punto di partenza sulla strada sterrata Orvinio-Scandriglia. Sono ben evidenti le tracce dei cinghiali, aumentati notevolmente dopo i rilasci effettuati a scopo venatorio, in cerca di tuberi. Particolare della Vallebuona 32 Pro-Loco Ottobre 2008 Intervista al Presidente della Pro-Loco sulle prossime attività di Francesco Ziantoni 1) Dopo le ottime e partecipate giornate della Sagra e, per certi versi, anche di S. Michele cosa sta preparando adesso la Pro-loco? Stiamo già lavorando in tutte le attività che ci coinvolgono direttamente, dal Palio alla Sagra 2009 e collaboriamo con il nuovo comitato festeggiamenti religiosi, che ci vede partecipi insieme a Comune, Parrocchia, Confraternite, Comitato S.S. Trinità e S. Lorenzo. 2) Qualche anticipazione? Il Palio è probabile che si svolgerà su due fine settimana come da proposta avanzata l’anno scorso. Ma questo è argomento di cui se ne parlerà. Per la prossima Sagra torneranno Castellinfestival, il Festival del Folklore, la poesia, un importante artista o gruppo musicale, stiamo contattando anche i cantori a braccio di Borbona e uno chef del Gambero Rosso per una performance gastronomica di pietanze con le pere Spadone, forse anche la presenza di un comico e una serata dedicata al tango. Faccio inoltre presente che a proposito della pera Spadona si è avviato un censimento delle piante e della produzione, con l’aiuto dei Coltivatori Diretti, sotto la supervisione del dott. Agronomo Mancini. Verrà coinvolta anche l’Università Agraria. La pera Spadona sta per essere iscritta all’albo regionale delle biodiversità da proteggere. Poi voglio dire che per Castellinfestival 2009, le iscrizioni le cominceremo a raccogliere nel nostro stand già a Novembre, durante Oliolive. Abbiamo riscontrato un certo interesse per la manifestazione da parte della casa di distribuzione degli artisti del programma “Amici”. Vediamo se va in porto, così daremo una vera opportunità ai giovani cantanti. Si sta per indire un concorso, aperto a tutti i cittadini per la scelta del logo di Castellinfestival. Tornerà anche il tradizionale premio al “cittadino benemerito” ci piacerebbe che sull’iniziativa collaborasse la stampa locale. 3) Altro? C’è Venerdì Santo dove vogliamo riproporre la Sacra Rappresentazione con il gruppo “Quelli che”. Poi stiamo avviando i corsi, dallo spagnolo alle tecniche decorative, inglese, chitarra, burraco ed altro; inoltre le gite, ad Eurochocolate, a Napoli per i presepi e per Carnevale a Putignano. Chi è interessato può rivolgersi in sede, anzi ne approfitto per invitare i cittadini ad iscriversi perché possono avere sconti e convenzioni dall’assicurazione auto ad altro, vedere sito UNPLI. Stiamo anche rinnovando il nostro sito. 4) Cambiamo argomento, sei stato a lungo in politica, che giudizio vuoi dare di quello che sta accadendo con questa crisi? Così a caldo è difficile parlarne, e difficilissimo vedere i contorni di una crisi che sembra essere di sistema. Delle volte mi sembra di vivere nel film Matrix, in cui la realtà è solo apparenza e inganno o sentire il mutante di Blade Runner che dice: ci sono cose che voi umani non potete capire… Pensa al crollo delle Borse e i fallimenti delle Banche, per il cittadino normale è un fatto di cui sentirsi impotenti, frutto tossico di interessi esclusivi di gruppi di potere e speculatori distanti ed indifferenti delle necessità dei popoli, noi umani appunto, verso i quali c’è poco da fare. Si può sperare solo che la crisi serva a modificare atteggiamenti e ritrovare valori condivisi. Sarà retorica però non trovo altre cose da dire. 5) Chi voteresti tra Obama e Mc Cain? Il senatore Obama, specialmente dopo aver sentito alcuni interventi da brivido della repubblicana Palin sui diritti civili. 6) Concludiamo? Ringrazio la Piazza dell’intervento e ne approfitto per ringraziare quanti ci hanno sostenuto con le offerte per S. Michele. Un’ultima cosa, abbiamo firmato anche noi, insieme ad altre associazioni, un documento perché il Chiosco informazioni provinciale resti in piazza Dante. Invito questo giornale ad aderire all’iniziativa firmando l’appello al sindaco e al Presidente del Consiglio comunale. La a z Piaz Ottobre 2008 33 Film LADRI DI BICICLETTE di Elisa Livi L’Italia era appena uscita dalla guerra e portava con sé il peso di una tragedia consumata, di un paese da rifare, di una povertà materiale e morale ereditata dal fascismo. Questo è lo scenario su cui si apre il film “Ladri di biciclette”, della collaudata coppia cinematografica Zavattini-De Sica. Uscito nelle sale nel 1948, avendo come spunto il romanzo di Luigi Bartolini, il film eleva il quotidiano a materia spettacolare. L’Italia è sospesa tra povertà e grandi speranze per l’avvenire e la Roma popolare è l’intero scenario su cui si snoda la vicenda. Il viaggio di Antonio Ricci e di uno dei suoi due figli, il piccolo Bruno, diventa lo scheletro di una narrazione ridotta ai minimi termini. Antonio è disoccupato e gli viene offerto un posto di lavoro come attacchino a condizione però che possegga una bicicletta. Così va al monte dei pegni e ottiene la bicicletta in cambio delle lenzuola di casa. Il giorno seguente va a lavoro e proprio mentre sta attaccando un manifesto gli rubano la bicicletta. Il destino beffardo toglie ad Antonio la tanto sperata occasione di lavoro appena avuta. L’unica soluzione che gli resta è quella di diventare disonesto come chi gli impedisce di guadagnarsi da vivere. Ma il crimine non paga. Il film lo conferma. La polizia, visti i numerosi furti, consiglia ad Antonio di fare le necessarie indagini per PiazLa za conto suo. Il film si snoda sull’inseguimento incessante di Antonio e del figlio Bruno, nei confronti del ladro, in una Roma tutta da rifare. Non riuscendo a far confessare il ladro, Antonio, spinto dalla disperazione, si reca allo stadio con il figlio e, approfittando della partita e della poca gente, ruba una bicicletta ma è colto sul fatto. Bruno assiste all’umiliazione cui il derubato sottopone il padre; il derubato, però, commosso dalle lacrime del bambino non denuncia Antonio e lo manda via. Bruno offre la sua mano al padre e insieme fanno ritorno verso casa. Lo sguardo di De Sica è disincantato, senza alcun tipo di filtro sulla realtà che rappresenta. Un realismo totale che scruta, con occhio attento e privo di dettagli inutili, una realtà in cui lavorare era un privilegio per pochi e anche avere una bicicletta poteva fare la differenza. Per Zavattini e De Sica il realismo diventa una questione di linguaggio: ciò che appare sullo schermo esiste realmente, si mostra quindi il mondo così come appare. Non si vuole far diventare realtà le cose immaginate, ma si fa diventare significative le cose così come sono. La tecnica di ripresa del “pedinamento”, in cui la macchina da presa non stacca mai, ma resta sempre incollata ai personaggi, li segue, garantisce allo spettatore una sorta di visione “in diretta”, è più partecipe, quasi dentro le cose: lo spettatore non guarda ciò che è ACCADUTO, ma ciò che sta ACCADENDO. Le tematiche affrontate nel film sono le più svariate, dalla credulità popolare, alla delinquenza come unico mezzo (quasi un’esigenza inevitabile) per sopravvivere, non si distaccano poi molto dall’attualità. Se il cinema tornasse a parlare degli ultimi, dei disoccupati, dei poveri, di chi a stento sopravvive, in modo disincantato e realista, forse, a sessant’anni di distanza, si ritroverebbero storie simili a quelle del Neorealismo Italiano di tanto tempo fa. La a z Piaz Ottobre 2008 Recensione 35 “GENTE DI DUBLINO” di James Joyce a cura di Elisa Livi “Ho inteso scrivere un capitolo della storia morale del mio paese ed ho scelto Dublino come ambientazione perché quella città mi sembrava costituire il centro della paralisi. Ho cercato di presentarla ad un pubblico indifferente sotto quattro aspetti: infanzia, adolescenza, maturità e vita pubblica. I racconti sono disposti in tale ordine”. Cosi James Joyce presenta la sua opera “Gente di Dublino”, (Dubliners). Considerata un’opera senza tempo, è costituita da quindici racconti, che compongono un mosaico unitario; ci sono offerte quindici istantanee della condizione umana con le sue miserie, le sue sofferenze, le sue contraddizioni. I racconti rappresentano le tappe fondamentali della vita umana: infanzia, adolescenza, maturità, vita sociale e morte. I protagonisti sono i Dublinesi, ritratti in momenti di vita quotidiana, attraverso le loro azioni banali e comuni; così Joyce fa rilucere la paralisi e la fuga che li contraddistinguono, e che sono i temi principali e portanti dell’opera. Una paralisi spirituale e morale causata dalla situazione politica, religiosa e culturale dell’Irlanda del tempo, evidente in ogni racconto, esplicitata concretamente dalla paralisi fisica e psicologica dei diversi protagonisti. Essi sono consapevoli di questo blocco, fisico e mentale, ma non cercano di uscirne: la conseguente fuga, l’azione che dovrebbe scaturire dalla presa di coscienza, non c’è mai. Tutto resta immobile. L’oppressione che aleggia sulle vite di queste persone, impedisce loro di avere rapporti soddisfacenti con se stessi e con il resto del mondo. L’Irlanda è lo specchio dei suoi abitanti, delusa, frustrata, schiacciata da un’immobilità generale che tutto avvolge, togliendo energia, passioni, vita e impedendone cosi l’azione. L’opera fu terminata da Joyce nel 1906, ma venne pubblicata solo nel 1914 poiché nessun editore voleva prendersi la responsabilità di pubblicare un’opera così vera e realistica per quegli anni. Joyce racchiude, nei vari racconti, una sorta di rivelazioni che mettono in risalto le tappe della vita pubblica dei dublinesi. Quando lo scrittore parla di Dublino, parla in realtà di un esempio che vuole rappresentare l’intero genere umano. Il tono è pacato, disilluso e sarcastico. Si percepisce la noia, in ogni racconto, la stasi e al contempo la voglia di fare che però è sopraffatta dall’impossibilità di fare qualsiasi cosa per uscire dalla situazione di stallo in cui ci si trova. Il lettore vive il tentativo di evasione con i protagonisti e attraverso di loro spera in un futuro diverso, migliore, seppur nella consapevolezza di una negata vittoria finale. La delusione allora prevale e i persoPiazLa za naggi, bloccati nell’insoddisfazione di una realtà triste e immobile, fanno ricorso, per sopravvivere, al sogno e all’immaginazione. Il linguaggio di Joyce è essenziale, diretto e privo di qualsiasi manipolazione stilistica che possa interferire con la narrazione. I vari racconti sono i simboli di una realtà diversa ed estremamente attraente che però si fa fatica a raggiungere; si insegue e si cerca disperatamente, ma non si concretizza mai. In ogni racconto Joyce fa riferimento al fallimento che ascrive all’intera Irlanda. E il fallimento accomuna tutti; la rinuncia a qualsiasi sogno: solo i bambini, secondo Joyce, potrebbero salvarsi, perché hanno ancora un futuro davanti e nuove opportunità. Per tutti gli altri non c’è più possibilità di riscatto. Un’opera apparentemente semplice ma nello stesso tempo intensa e coinvolgente. La a z Piaz Ottobre 2008 37 Mostra L’invenzione dei Fori Imperiali di Ivo Santolamazza Dal 23 luglio al 23 novembre 2008 al Palazzo Caffarelli di Roma in Via Delle Tre Pile 1. Foto, dipinti, affreschi e reperti archeologici dalle collezioni comunali documentano le trasformazioni del tessuto urbano nell’area dei Fori Imperiali. Da qui il titolo dell’esposizione: l’invenzione dei Fori Imperiali – Demolizioni e scavi: 1924-1940. I cambiamenti, dalla metà degli anni Venti fino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale in una mostra, non solo documentaria, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma - Sovraintendenza ai Beni Culturali. 140 opere, tra foto, dipinti, affreschi e reperti archeologici, in un percorso che vede esposte opere provenienti dal Museo di Roma e dall’Archivio Fotografico Comunale, dalla Galleria Comunale d’Arte Moderna e dai Musei Capitolini. Dunque una ricca selezione per documentare le demolizioni e gli scavi nella vasta area del Foro e Mercati di Traiano, Foro di Augusto, Foro di Cesare, Foro di Nerva, il cui recupero e ripristino scenografico erano stati realizzati per rafforzare l’ideale continuità storica della Roma fascista con l’epoca imperiale. Il percorso si svolge tra 37 disegni e dipinti di autori come Michele Cascella, Maria Barosso, Lucia Hoffmann, Giulio Farnese e Pio Bottoni che rappresentano un tipo di produzione all’epoca molto apprezzata per la raffigurazione degli interventi urbani, a metà tra nostalgia dei luoghi perduti e celebrazione della nuova Roma. Una produzione commissionata in quegli stessi anni e acquisita nelle collezioni del Museo di Roma inaugurato nel 1930. Tra le tante opere, una veduta di Mario Mafai, Foro di Traiano, del 1930, rappresenta una splendida testimonianza della riflessione degli artisti della Scuola Romana sulle trasformazioni del secolare paesaggio urbano. Anche 64 fotografie, scelte in una rosa di oltre 7.000 commissionate durante le demolizioni dagli Uffici del Governatorato di Roma a professionisti romani specializzati nella documentazione di opere d’arte, rievocano il ritmo intenso e veloce con cui procedettero gli abbattimenti all’interno del clima culturale dell’epoca, in bilico tra il desiderio di avanzare con i lavori e quello di ricordare e testimoniare il processo di distruzione. Infine, saranno esposti 30 reperti di epoca romana e 5 frammenti pittorici e scultorei cinque e seicenteschi selezionati ed esposti a testimonianza degli innumerevoli ritrovamenti avvenuti. Una nota di colore: nel demolire uno degli antichi palazzi, gli operai si trovarono di fronte ad una straordinaria scoperta. All’interno delle mura qualcuno aveva nascosto un “tesoretto” di antiche monete romane, oggi facente parte della collezione del Medagliere Capitolino ed esposte in mostra. Dunque una carrellata di emozioni, storia, curiosità in un percorso che si presenta come una “riscoperta della scoperta”. Immagine: Fotografo non identificato Podio del tempio di Venere Genitrice e Vittoriano sullo sfondo, Oltre al catalogo della mostra, edito da Palombi, è novembre 1933. stato pubblicato il corpus completo della campagna Gelatina bromuro d’argento, mm 173 x 231. Roma, Museo di Roma - Archivio Fotografico Comunale, AF fotografica dell’epoca: Fori Imperiali - Demolizioni e scavi. Fotografie 1924-1940, Milano Electa 2007. 22075 PROGETTO Mu.Nu.S. Il 17 ottobre, nell’Aula Consiliare del Comune di Castel Madama, si è tenuto il primo degli otto incontri facenti parte del progetto Mu.Nu.S. (Mutuo nuovo sviluppo territoriale). Gli incontri avranno luogo nel Comune di Castel Madama e in quello di Subiaco. Il progetto, finanziato dal fondo sociale Europeo, con il contributo della regione Lazio, si propone di avviare una collaborazione tra imprese ed esperti nel settore rurale, per lo sviluppo e la crescita del settore agricolo. Attraverso la collaborazione di varie associazioni tra cui, la “Fondazione Metes”, la Cooperativa sociale “Antares” e la “Dizona”, è stato avviato il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) per il periodo 2007-2013 che prevede anche interventi per l’implementazione di strategie di sviluppo locale, con particolare riferimento alla diversificazione delle economie rurali. I prossimi seminari si terranno il 24/10 e il 14/11 a Subiaco presso la sede della Comunità Montana dell’Aniene e il 7-21/11 a Castel Madama. Per maggiori informazioni su bandi e avvisi si può consultare il sito internet www.dizona.it. PiazLa za 38 Salute Ottobre 2008 L’ACQUA MINERALE È PROPRIO NECESSARIA? di Ivo Santolamazza Ogni giorno chi si reca al supermercato deve fare i conti, oltre che con il portafoglio anche con il peso delle buste, sicuramente di questi tempi più leggere rispetto al passato a causa del caro vita. Lo sa meglio chi acquista acqua in bottiglia. È vero, i buoni degustatori di acqua riescono a sentire i diversi sapori. Poi c’è chi predilige l’acqua effervescente naturale o frizzante, non potendone far a meno, ed è difficile ricrearne l’effetto in casa anche se la tecnologia da questo punto di vista ha fatto progressi con macchinari che riescono a produrre le bollicine. Spesso nei discorsi che si affrontano quando si parla di questo tema, puntualmente ci si chiede se l’acqua in bottiglia viene conservata bene, sia per quanto riguarda il trasporto sia il deposito. Ci si preoccupa se l’esposizione al sole possa alterare la qualità del contenuto e via dicendo. Sappiamo che se l’acqua è potabile possiamo berla direttamente dal nostro rubinetto di casa ma sappiamo anche che esistono tanti tipi di acqua in bottiglia di ogni genere. Vendere acqua in bottiglia è un grande business, soprattutto in Italia, che, con 172 litri procapite all’anno, detiene il record mondiale di consumo di acqua minerale, e dove le multinazionali sembra paghino cifre irrisorie agli enti pubblici per lo sfruttamento delle sorgenti. Ma l’acqua minerale è migliore dell’acqua potabile? Sono in tanti ad affermare che costa solo molto di più. Altroconsumo ha condotto analisi su 49 marche di acqua e le ha paragonate a ciò che esce dai rubinetti di casa: è risultato che quella dell’acquedotto spesso è migliore di quella imbottigliata, perché più controllata. Non solo: da quando la plastica ha quasi destituito il vetro, la produzione di acqua minerale comporta, in Italia, 200.000 tonnellate di bottiglie in circolazione. Noi italiani siamo i maggiori consumatori al mondo di acqua “minerale” in bottiglia, eppure abbiamo una rete idrica nazionale che ci rilascia acqua per il 96% potabile. La purissima, la povera di sodio, la leggera e “compagne” vengono vendute in bottiglia e si fanno sentire spesso in televisione con messaggi pubblicitari positivi. Sono spot che tralasciano la vera funzione dell’acqua e cioè l’idratazione. C’è l’altissima e purissima, la particella di sodio che è sola, oppure quella che stimola la diuresi. Sicuramente ognuna ha le sue proprietà, caratteristiche spesso utili a determinate esigenze e a volte sono anche consigliate. Resta il fatto che l’acqua che esce dai nostri rubinetti, se la rete idrica è gestita da un acquedotto, è potabile, buona, controllata e costa molto meno. Gli ambientalisti forse consiglierebbero di bere l’acqua del rubinetto per evitare di buttare nel cassonetto differenziato tutte quelle bottiglie di plastica. Comunque l’acqua in bottiglia non fa diventare belli e come tutte le acque al mondo e, se bevuta in grosse quantità, fa fare la pipì! La a z Piaz PiazLa za