Corso Regionale Cure Palliative.
Aspetti clinici
La sedazione
palliativa/terminale:
processo comunicativo
Dott. C. De Chirico
Responsabile U.O. Cure Palliative ULSS 7
Dott.ssa G. Dei Tos
Infermiera Esperta in Cure Palliative ULSS 7
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Processo comunicativo
con il malato e la famiglia
La sedazione è un argomento che può far parte
del dialogo con il malato e/o con i familiari in
diversi momenti della malattia
Possono essere espressi e condivisi desideri e
paure
e si possono concordare azioni mirate a
ridurre la sofferenza
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Processo comunicativo:
Variabili da considerare
Il malato e la sua famiglia:
•Effettivo grado di autonomia decisionale
•Interesse esplicitato ad avere informazioni
•Esplicita richiesta di dialogo sul processo del morire
•Presenza o meno di conflitti
•Presenza di persone significative per il malato che
possano fungere da supporto e riferimento
•Grado di consapevolezza dei familiari
•Competenze dell'equipe di fornire informazioni e supporto
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Processo comunicativo:
Variabili da considerare
Sistemi comunicativi esterni al malato:
•Livello di condivisione da parte dell'intera equipe
•Possibilità di usufruire di spazi di elaborazione delle emozioni
connesse
•Possibilità di garantire un aiuto al lavoro di equipe attraverso
un adeguato supporto psicologico al nucleo familiare
•Esistenza di possibili divergenze con altri interlocutori che
possono interferire sui vissuti delle persone rispetto al tema
della sedazione
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Processo comunicativo:
I contenuti
Scopo: descrivere gli aspetti essenziali della
sedazione e richiedere il consenso alla procedura
•Cos'è
•Le ragioni
•Il momento
•Le modalità di somministrazione
•Le conseguenze per il malato
•La sua durata
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Processo comunicativo:
I contenuti
Possibili aspetti da approfondire con il malato e/o i
familiari
•Necessità di mantenere la terapia sintomatica
•Opportunità di condividere le informazioni e la decisione
presa per prevenire incomprensioni e conflitti
•Possibilità di indicare la persona che rappresenti i propri
interessi
•Chiarire dubbi morali (eutanasia, valori religiosi e spirituali di
riferimento)
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La dimensione spirituale
Per dimensione spirituale non si intende
solo l'aspetto religioso o confessionale,
ma i più ampi ambiti di valori e
convinzioni profonde che compongono la
complessità della spiritualità umana
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La dimensione spirituale
I sintomi di sofferenza fisica e quelli di
sofferenza interiore richiedono, da parte
dell'equipè, la stessa attenzione ; spesso
coesistono e si potenziano a vicenda,
determinando quello che viene definito
“dolore totale”
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La dimensione spirituale
Presupposti
Permettere a malati e i loro familiari di trovare
negli operatori sanitari persone con le quali
dialogare sugli aspetti profondi dell’esistenza, sulla
prospettiva della morte e della propria morte,
nella comune consapevolezza che talvolta la
malattia può aiutare a comprendere
il senso della propria vita
La dimensione spirituale
Presupposti
Considerare che un bisogno spirituale non
trattato può manifestarsi attraverso
espressioni somatiche e/o emotive con
sintomi quali l’ansia o l’agitazione
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La dimensione spirituale
Presupposti
Consapevolezza della propria (dell'equipe)
dimensione spirituale per poter aiutare le persone
senza sviluppare proiezioni indebite.
Questo garantisce una maggiore libertà da parte
degli operatori, soprattutto nel momento in cui
occorre valutare se procedere o no alla ST/SP
La dimensione spirituale
Inserire la scelta della sedazione in un processo di
presa in carico globale, particolarmente attento ai
problemi che inducono ansia (per es. il futuro dei
propri familiari) o aspetti direttamente legati alla
prossima morte (per es. il rispetto delle modalità
di svolgimento del funerale)
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Bibliografia
SICP: Raccomandazioni della SICP sulla
Sedazione Terminale / Sedazione
Palliativa
a cura del gruppo di studio su cultura ed etica al
termine della vita
Ottobre 2007
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Sedazione Gabri