IL PROCESSO DI UMANIZZAZIONE LA DIMENSIONE SPIRITUALE La dimensione spirituale è un elemento integrativo nella cura del malato. La malattia è una sfida alla persona nella sua dimensione fisica, psichica, spirituale. Una risposta terapeutica ad un malato deve tenere presente tutte le dimensioni umane, quindi anche quella spirituale. La dimensione spirituale Si può definire come il principio vitale che pervade l’intero essere di una persona e che integra e trascende la natura biologica e psico – sociale. “Motiva la persona a ricercare uno scopo ed un significato nella vita ed a relazionarsi con un essere trascendente. La spiritualità nell’attuale contesto culturale Da dove nasce questa dimensione? Da un ordine antropologico costitutivo della persona umana Da un concetto di salute con una visone integrale della persona Da una medicina “organicistica” ad una medicina… attenta ad altre dimensioni Un bisogno di spiritualità che nasce da una società che esaspera conflitti personali e sociali “Quanto è superficiale la nostra cura delle persone regolarmente prendiamo in considerazione il dolore delle persone per giungere ad una diagnosi accurata di coloro che soffrono fisicamente. Occasionalmente basandoci sulle nostre intuizioni valutiamo i problemi emotivi del paziente. Solo raramente comprendiamo il malessere dello spirito: quello del malato e il nostro” (dott. Bolfour Mount) DAI BISOGNI EMOTIVI E SOCIALI DEL MALATO A QUELLI SPIRITUALI Grande influsso hanno esercitato alcune persone come: Elisabeth Kulber – Ross; Virginia Henderson; Sounders Si è notato una attenzione alla valenza terapeutica del soddisfacimento dei bisogni spirituali e religiosi Molto hanno influito gli Hospice …segue Lo statuto della “maison Sarrazin” (hospice) così enumera i bisogni spirituali del morente: Offrire al morente tutto l’aiuto necessario al proseguimento del suo cammino spirituale in particolare si ponga attenzione a curare le ferite dello spirito Accompagnare nella ricerca del senso che sta vivendo …segue Aiutarlo a prendere delle decisioni appropriate Rispettare il modo di vivere, le sue scadenze, rendendo possibili l’espressione della sua fede …segue Tali concetti ripresi e sviluppati da molteplici studi sono confluiti nella filosofia assistenziale specie negli hospice sottolineando che la cura del morente deve farsi assistenza fisica, psicologica, morale, spirituale e religiosa in relazione alla crisi provocata dal soggetto dalla prova della malattia e dalla fase finale della propria esistenza QUALE SPIRITUALITA’ La SPIRITUALITA’UMANA Dimensione essenziale dell’uomo, che organizza e coordina tutte le dimensioni della persona umana verso la propria autorealizzazione e verso la ricerca del senso esistenziale LA SPIRITUALITA’ RELIGIOSA Quando i grandi interrogativi e le profonde aspirazioni trovano la loro sorgente o le loro risposte in una fede e nella relazione con dio e si esprimono attraverso un particolare sistema di credenze, simboli, riti e persone che fanno da mediazione tra dio e l’uomo LA SPIRITUALITA’: UNA SFIDA CHE INTERPELLA TUTTI Un discorso nuovo e molto aperto su entrambi gli ambiti: umanistici ma anche del medical humanitatis. Senza alcuna contrapposizione tra operatori sanitari ed operatori spirituali. SEGUE… In questa visione olistica dell’assistenza ne deriva che la spiritualità è una dimensione della persona che interessa tutte le figure professionali coinvolte nell’assistenza. Il problema arriva da tre grandi sfide o gruppi di difficoltà presenti nella nostra cultura contemporanea TRE SFIDE O GRUPPI DI DIFFICOLTA’ La privatizzazione delle forme di esperienza spirituale. L’ossesiva preoccupazione della salute. L’ampliamento delle scelte in zona dominante una volta dal destino, dalla natura. 1. LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ESPERIENZA SPITIUALE Il ricorso a forme di Isolamento, solitudine compensazione più o culturale. Non si può più meno intrise di contare su parole, superstizione o di simboli, su un linguaggio esotismo comune Da questo contesto sociologico deriva la mancanza di un riconoscimento pubblico dello spirituale Si resta senza parole e assieme alla lingua finisce per paralizzarsi la capacità di comunicare calore, partecipazione… 2. L’OSSESIVA PREOCCUPAZIONE PER LA SALUTE E’ il mito della salute La salute è il fine e l’obiettivo dell’esistenza. Questa preoccupazione è onnipresente e pervasiva. C’è un fattore che soffia sotto: la medicalizzazione della vita, per cui nasce una nuova morale su base medica La dimensione spirituale va recuperata per sfondare un tetto troppo basso nel concetto di salute, altrimenti tutto si riduce a evitare la sofferenza AMPLIAMENTO DELLE SCELTE: PRINCIPIO DI AUTODETERMINAZIONE Di fronte a questa enfasi dell’autonomia decisionale stanno sempre più crescendo situazioni di vulnerabilita’delle persone chiamate a decidere e per questo si rende necessaria una adeguata interpretazione del principio non per negarlo, ma per accompagnare la decisione. E’ richiesta una vera attività di accompagnamento Etica dell’accompagnamento L’etica dell’accompagnamento è la strategia adeguata per la valorizzazione della dimensione spirituale: cioè si tratta di mobilitare tutte le risorse di cui la persona si trova in possesso. E questo non attraverso una relazione direttiva, tipica del mondo medico, ne una relazione confessionale tipica del modo religioso. Si tratta di mobilitare l’anima, lo spirito in modo che la decisione venga fatta realmente dalla persona LA PRATICA DELL’ACCOMPAGNAMENTO E’ CAPACE DI ACCOMPAGNAMENTO NON E CAPACE DI ACCOMPAGNAMENTO Chi sa usare se stesso per Chi ha scarse abitudini ad capire gli altri. La sua andare verso il profondo storia e la sua realtà dell’esperienza propria ed personale Chi si sa mettere nei panni dell’altro e sa percepire la realtà come la vede e la sente altrui Chi si trincera dietro la maschera dell’indifferenza per paura di soffrire SEGUE… Chi sa confermare l’altro nella sua dignità personale, al di la delle deformazioni provocate dalla malattia Chi è portato ad utilizzare gli altri o a valutarli in base ai criteri di efficienza Chi si accosta all’altro come persona con cui stabilire una relazione di dare e ricevere Chi è capace di ascolto centrato sui bisogni dell’altro Chi si mostra sistematicamente diffidenti nei con fronti degli altri Chi è attaccato a schemi ideologicamente rigidi che lo portano a giudicare ACCOMPAGNAMENTO SPIRITUALE DEL MALATO L’accompagnamento spirituale assume caratteristiche modalità diverse dal passato, richiede comunque un impegno delicato e ben organizzato. Nulla dovrebbe essere lasciato all’improvvisazione, fa appello all’intelligenza e al cuore. Chi accompagna pone al servizio della persona incontrata le risorse della propria esperienza, senza nascondere limiti ne le ricchezze della propria competenza. Tutto questo è possibile attraverso il comportamento dell’operatore,con atteggiamenti che possono facilitare e non ostacolare RISORSE PER UN ACCOMPAGANMENTO SPIRITUALE 1. ESSERE IN CONTATTO CON LA PROPRIA SPIRITUALITA’ Un operatore che non è in contatto con la propria spiritualità non può permettere ad un altro di aprirsi alla sua e può perfino arrivare a negare, per proiezione, la presenza di questa via interiore nell’altro. Nasce allora da parte degli operatori la necessità di interrogarsi sulla propria spiritualità 2. CONSIDERARE LA PERSONA COME MISTERO Ogni persona è portatrice di valori e di risorse che sfuggono alla nostra osservazione, è artefice di un progetto il cui svolgimento segue percorsi originali, radicati in esperienze varie, nelle sue credenze e nella sua religiosità. Una realtà che non può essere racchiusa entro gli schemi della nostra comprensione 3. COGLIERE LA DOMANDA DI ACCOMPAGNAMENTO SPIRITUALE I cammini d’espressione della domanda e dei bisogni spirituali sono numerosi. “ Le domande che sorgono dal cuore nel confronto supremo con la sofferenza e la morte specie quando si è tentati a rifugiarsi nella disperazione è una domanda di compagnia, solidarietà e di sostegno” …SEGUE 4. Non dimenticare che ogni richiesta. spirituale è anche una richiesta umana. 5. Identificare il quadro e il contesto in cui la persona si situa o vuole situare il proprio dibattito spirituale. 6. Rispettare il ritmo del paziente. 7. Aiutare la persona ad utilizzare le proprie risorse spirituali. 8.STABILIRE UN RAPPORTO DI VICINANZA E’ importante evidenziare alcuni elementi della relazione d’aiuto quali: l’ascolto, la comprensione empatica, la considerazione positiva dell’altro, l’autenticità del rapporto interpersonale, che permettono di rendere attiva ed efficace la prossimità del malato. La carità non sarebbe vera se venisse repressa la ricchezza emotiva della persona. 9. AIUTARE A SODDISFARE IL BISOGNO DI TRASCEDENZA La parola che nasce dall’ascolto, dalla relazione autentica deve aiutare il paziente alla soddisfazione di quel bisogno di autosuperamento, che è presente in ogni persona. Si tratta di aiutare la persona ad aprirsi al mistero. Si tratta di partire dall’esperienza del quotidiano per cogliere il rimando ad una Presenza CONCLUSIONE Per costruire un vero accompagnamento spirituale oggi sono tre gli elementi importanti. 1. Una visione integrale dell’uomo. 2. Una capacità relazionale profonda. 3. Il senso della vita intesa come dono.