La Comunicazione come relazione
strutturante
•Scuola: Liceo delle Scienze umane
•Classe: secondo biennio
•Docente : Elena Passoni
(A036)
OBIETTIVI
COMPETENZE RELAZIONALI
Lo studente saprà scambiare e confrontare criticamente le
informazioni ricevute e saprà collaborare all’interno del gruppo
di lavoro; stimolerà la capacità di partecipazione e collaborazione
attiva, condivisione e ascolto all’interno di un gruppo.
COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
Saprà cogliere i messaggi e le norme che veicolano la
comunicazione.
OBIETTIVI SPECIFICI
Lo studente saprà fare attenzione alle diverse
modalità comunicative e stili relazionali e
provare cosi ad utilizzarle in modo appropriato
in base ai contenuti e/o al contesto di
riferimento;
saprà confrontarsi con gli altri, aprire una
discussione sulle criticità dell’argomento;
saprà relazionarsi al gruppo in modo efficace e
collaborativo.
METODOLOGIA
Metodi didattici:
•lezione frontale: utilizzo del libro di testo, slide fornite dal docente,
documenti e supporti multimediali per la ricerca di informazioni;
•lezione partecipata: discussione di gruppo di alcuni testi;
•lavori di gruppo .
Valutazione: è prevista una prova valutativa scritta di tipologia semi
strutturata (stimolo chiuso e risposta aperta), massimo 20 righe, della durata
di un’ora a fine unità didattica.
I criteri di valutazione saranno i seguenti:
•Comprensione e padronanza dei contenuti: punti 4
•Un corretto uso del lessico: punti 3
•Capacità di chiarezza espositiva: punti 3
Tempi: 4 ore più 1 ora di valutazione finale
VALUTAZIONE
IL CANDIDATO ESPRIMA LE PROPIRE RIFLESSIONI IN
UN MASSIMO DI 20 RIGHE SUL TEMA PORPOSTO DI
SEGUITO.
Dopo un’attenta analisi dei diversi stili comunicativi
analizzi lo stile comunicativo degli insegnanti e
degli educatori che hanno segnato in positivo o in
negativo la propria formazione. Individui quali
aspetti ha ritenuto importanti in un senso e
nell’altro. Evidenzi quali si vorrebbero fare propri e
quali no nel ruolo di futuro educatore/genitore.
COMUNICARE SIGNIFICA
SCAMBIARSI
INFORMAZIONI
CHIARE
CREARE E
MANTENERE UNA
RELAZIONE
Modelli teorici
Codifica
Decodifica
Emittente
Messaggio
Ricevente
Canale
Disturbi
Canale
(Modello “ Matematico “- Shannon e Weaver)
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COMUNICARE SIGNIFICA
USARE PIU' CANALI
lNSIEME:
IL CANALE VERBALE,
IL CANALE NON VERBALE
E
IL CANALE PARAVERBALE
lL CANALE VERBALE
Fa riferimento a quello che diciamo, le parole che
usiamo
lL CANALE NON VERBALE
Si riferisce alla postura, l'aspetto esteriore,
l'espressione facciale, i gesti, lo sguardo
ll comportamento spaziale
lL CANALE PARAVERBALE
Si riferisce a come diciamo quello che diciamo: la
velocità, l'intonazione, l'espressività del modo in
cui usiamo le parole
La prima cosa da sapere sulla
comunicazione è che...
“NON SI PUÒ NON COMUNICARE”!
(P. Watzlawick)
12
La pragmatica della Comunicazione
Palo Alto – Watzlawick
“Ci troviamo in presenza di un processo di
Comunicazione tutte le volte che un
comportamento di una persona o di un animale
si impone all’attenzione di un’altra persona
o animale”
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I cinque assiomi della comunicazione
.
1. L’impossibilità di non comunicare.
Il comportamento è comunicazione; non è possibile non avere un comportamento, quindi è impossibile
non comunicare.
2. Livelli comunicativi di contenuto e di relazione.
Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto (una notizia, una informazione, un dato…) e di
relazione (un comando, un’istruzione, un avvenimento…) di modo che il secondo classifica il primo.
3. La punteggiatura della sequenza di eventi.
La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i
comunicanti (se si prende in considerazione il punto di vista dell’uno o quello dell’altro; es.: <<Lo
picchio sempre perché lui si ubriaca>> - <<Bevo per dimenticare di avere una maglie isterica>>).
4. Comunicazione numerica e analogica.
Il linguaggio digitale (digitale, verbale) ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia,
ma manca di una semantica adeguata nel settore della relazione, ; il linguaggio analogico (il
linguaggio non verbale) invece non ha alcuna sintassi adeguata per definire in un modo che non sia
ambiguo la natura delle relazioni.
5. Interazione complementare e simmetrica.
Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati
sull’uguaglianza o sulla differenza (da una parte rapporti paritetici, paritari, democratici, dall’altra
rapporti fondati sulla autorità/subordinazione).
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Dalla comunicazione alla
relazione….
ASSERTIVO
PASSIVO
AGGRESSIVO
VIDEO STIMOLO
L’insegnante mostra due video stimoli:
•Basic emotion:
http://youtu.be/LHraznv4pHQ
•basic emotion test:
http://youtu.be/lAWGyy7Y2Uo
ESERCITAZIONE Mimica facciale
LA COMUNICAZIONE E’ RELAZIONE
Comunicare non vuol dire solo produrre un linguaggio e
trasmettere informazioni attraverso linguaggi condivisibili,
quanto stabilire delle relazioni, giocare con i bisogni e le
emozioni.
La comunicazione modula i legami tra i soggetti, è
INTER-PERSONALE DIDATTICA
Filosofia e Pedagogia hanno sviluppato una nuova visione della persona intesa come:
CORPO-RAZIONALITA’ E RELAZIONE
RELAZIONE 
Un rapporto tra due o più individui che
orientano reciprocamente le loro azioni.
Le relazioni sociali possono essere profonde e stabili (il legame
familiare tra genitore e figlio), ma anche transitorie e
superficiali (due conoscenti che frequentano lo stesso bar).
Le relazioni
cooperative (l’azione è orientata verso
il raggiungimento di uno
scopo in comune)
conflittuali (le azioni sono orientate verso
il tentativo di affermare la propria
volontà e le proprie opinioni).
Le relazioni
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Uno scambio simmetrico avviene
tra interlocutori che si considerano
sullo stesso piano, svolgendo
funzioni comunicative e ruoli
sociali analoghi
Uno scambio complementare fa
incontrare persone che hanno una
relazione ma non sono sullo stesso
piano
per
potere,
ruolo
comunicativo, autorità sociale,
interessi.
Posizione
one-up
Posizione
one-down
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Nella scuola ci sono pluralità di relazioni:
DIDATTICA-EDUCATIVA : interazione tra insegnanti-allievi-cultura
TRA INSEGNANTI
TRA ALLIEVI
GERARCHIE (con dirigente, con figure superiori…)
CON FAMIGLIE
La relazione insegnante-allievo
Bosworth, Haakenson e McCrackn nel 1997 identificano 4 stili
riferendosi ai temi del SOSTEGNO e del CONTROLLO:
Autoritario
Autorevole
Supportivo
permissivo o inesistente
AUTORITARIO
pone molti limiti e regole alla vita di classe senza giustificarli agli
allievi, interviene se tali norme non vengono rispettate, con
punizioni o richiedendo l’intervento sanzionatorio del
dirigente (o della famiglia), svolge la lezione con toni calmi, non
viene interrotto dagli allievi, non favorisce scambi verbali o
discussioni
AUTOREVOLE
pone regole ferme che motiva alla classe e contemporaneamente
incoraggia l’autonomia,rimprovera fermamente ma con rispetto,
tiene conto delle circostanze nella trasgressione della norma e
accetta una discussione critica, consente di essere interrotto per
domande o commenti rilevanti, favorisce lo sviluppo di abilità
comunicative
SUPPORTIVO
molto attento al benessere degli studenti, poco al controllo della
classe, non imposta un sistema di norme per la vita della classe,
tollera atteggiamenti impulsivi ed interviene poco per sanzionarli,
si preoccupa di non urtare la sensibilità degli studenti e ha
difficoltà ad imporre il proprio ruolo in classe
PERMISSIVO O INESISTENTE
non è coinvolto nella classe, pone poche domande agli allievi,
risulta disinteressato; si impegna poco ad impostare e far rispettare
le norme e le attività in generale, non dimostra
iniziativa e creatività; inibisce la motivazione, il coinvolgimento e
l’autocontrollo
BIBLIOGRAFIA
Bosworth, K., Haakenson, P. & McCracken, K. (1997). Teacher Talk: Capturing Innovative
Teacher Voices on the World Wide Web. Journal of Technology and Teacher Education,
5(4), 319-331. Charlottesville, VA: Society for Information Technology & Teacher
Education.
Bruna Zani, Patrizia Selleri, Dolores David, La comunicazione. Modelli teorici e contesti
sociali, Carocci editore, Roma 2002.
Roberto Anchisi, Mia Gianbotto Dessy, Manuale di assertività, FrancoAngeli, Milano,
2013.
R.Cerri, L’evento didattico. Dinamiche e processi. Carocci editore, Roma, 2007.
Shannon, C 1949 The Mathematical Theory of Communication, U.I.P., Urbana, La teoria
matematica delle comunicazioni, Etas Kompass, 1971
Watzlawick, P. Janet Helmick Beavin, Don D. Jackson, Pragmatica della comunicazione
umana, Astrolabio, Milano 1971.
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