Indagine sulla conservazione delle collezioni moderne* Tra la fine del secolo XIX e l’inizio del XX vennero effet‐
tuate molte ricerche sui problemi di conservazione dei materiali librari contemporanei. Pelle che si degradava dopo pochi anni dalla sua manifattura, carta che andava in briciole, legature che si sfaldavano dopo pochi utilizzi, tutti questi problemi vennero indagati e varie soluzione vennero tentate. Col passare degli an‐
ni però e lo scoppio delle guerre, l’interesse per la ricerca sulla conservazione dei materiali moderni venne scemando. Che cosa è successo in seguito, dopo quei primi anni di preoccupazione per lo stato di degrado del materiale contempo‐
raneo? Qual è l’approccio ora, europeo e britannico, verso la conservazione e il restauro del materiale librario moderno? Quali tecniche e materiali vengono applicati al nostro patrimo‐
nio contemporaneo per le generazioni future? Che manuali ven‐
gono seguiti? Che corsi vengono organizzati al riguardo? La let‐
teratura scientifica europea pubblicata al riguardo è scarsa e non sembra coprire in dettaglio la conservazione del materiale mo‐
derno. Con lo scopo di acquisire una visione d’insieme più chia‐
ra e completa di qual è l’approccio al problema delle collezioni moderne in Europa, ho sviluppato e spedito un questionario a vari istituti europei. Il questionario era organizzato in 10 gruppi di domande, per un totale di 38, e cercava di mettere in luce diversi aspetti *Estratto dal quarto capitolo di ALBERTO CAMPAGNOLO, Il book repair come disciplina integrata. Analisi dell’esperienza in Nord America e confronto con l’approccio europeo — Book repair as an integrated discipline. Analysis of the experience in North America and comparison with the European approach, Tesi di Laurea in Biblioteconomia, Università “Ca’ Foscari” Venezia, Anno Accademico 2004‐2005. 1 della conservazione del materiale librario moder‐
no. I primi due gruppi di domande identificavano i compilatori, il tipo di istituto e le sue collezioni; il terzo gruppo mirava a comprendere quale fosse l’organizzazione dei dipartimenti di Conservazio‐
ne/Restauro all’interno dei vari istituti. Un quarto gruppo di domande era incentrato sui trattamenti preliminari compiuti sui nuovi materiali aggiunti alle collezioni prima di accedere allo scaffale e al prestito. Con la quinta serie di domande ho cercato di indagare quali tipologie di materiale sono consi‐
derate moderne, e se esiste ovunque una differen‐
ziazione tra collezioni speciali e generali. I due gruppi seguenti indagavano che tipo di materiale viene trattato all’interno degli istituti e il livello di istruzione dei membri del personale coinvolto, per capire se, come accade in molti istituti oltre oceano, anche in Europa vi fosse la tendenza a ricorrere a paraprofessionisti e studenti per compiere opera‐
zioni semplici e ripetitive. Gli ultimi tre gruppi di domande miravano ad indagare le tecniche e i ma‐
teriali applicati alla conservazione del materiale moderno. Per selezionare gli istituti ai quali inviare il questionario, ho operato una ricerca in Internet che ha portato ad isolare 134 istituti all’interno dei con‐
fini geografici d’Europa, coprendo 53 nazioni diffe‐
renti. L’elenco è stato creato per lo più sulla base degli istituti nominati nei siti web “Preservation #
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 Paese
Albania Andorra Armenia Austria Azerbaijan Belgio Bielorussia Bosnia‐Erzegovina Bulgaria Cipro Città del Vaticano Croazia Danimarca Estonia Finlandia Francia Galles Georgia Germania Grecia Irlanda Irlanda del Nord Islanda Italia Kazakistan Lettonia Liechtenstein Lituania Lussemburgo Macedonia Malta Moldova Monaco Montenegro Norvegia Olanda Polonia Portogallo Regno Unito Repubblica Ceca Romania Russia San Marino Scozia Serbia Slovacchia Slovenia Spagna Svezia Svizzera Turchia Ucraina Ungheria Tot. Istituti 1 1 2 3 1 4 2 1 2 1 1 1 2 3 3 1 2 1 8 3 3 3 1 15 1 1 1 3 2 1 1 1 1 1 4 1 4 1 10 1 2 6 1 2 2 2 1 6 2 5 1 3 2 Risposte ‐ ‐ ‐ 1 ‐ ‐ ‐ ‐ 1 1 ‐ ‐ ‐ 2 1 ‐ 2 ‐ 2 1 1 ‐ 1 12 ‐ ‐ ‐ 1 1 1 ‐ ‐ ‐ 1 ‐ ‐ 3 1 6 1 ‐ 1 ‐ 1 ‐ 2 1 2 1 2 1 ‐ 2 134 53 Tabella 1. Nazioni contattate e numero di ri‐
sposte per nazione. map of Europe”1 e “Gabriel: Gateway to Europeʹs National Libraries”.2 Amgueddfa Cymru – National Museum Wales,3 ha finanziato la spedizione delle buste del questionario e delle cartoline di prome‐
1Preservation map of Europe <http://www.knaw.nl/CFdata/preservation/index.cfm> (visionato 1 giugno 2005). 2Gabriel: Gateway to Europeʹs National Libraries <http://www.kb.nl/gabriel/index.html> (visionato 1 giugno 2005). 3Fino al 1 Novembre 2005 chiamato National Museums & Galleries of Wales. 2 moria ai 134 istituti. In tre mesi hanno risposto 53 istituti, cioè il 39,5%. Delle 53 nazioni alle quali erano stati inviati i questiona‐
ri, 28 (52,8%) sono state coperte dal‐
le risposte. Dei 61 istituti con com‐
petenze nazionali che erano stati contattati, 26 (42,6%) hanno rispo‐
sto. Fig. 1. ‐ Mappa d’Europa che mostra la distribuzione geografica delle risposte al questionario. Dalle risposte al questionario risul‐
ta che circa il 19% delle collezioni Le biblioteche nazionali sono indicate da un cerchio blu , mentre gli altri istituti sono indicati con un cerchio rosso. sono indicate come moderne (vedi Dovrebbe essere notato che nelle aree e città dove più di un istitu‐
to ha inviato la sua risposta, e dove i cerchi si sarebbero sovrappo‐
sti o sarebbero stati comunque troppo vicini, come ad esempio nell’area di Londra, è stato indicato un solo cerchio, di solito quel‐
lo della biblioteca nazionale. Di conseguenza, la mappa fornisce solo un’idea generale dei paesi e delle aree che, grazie alla prezio‐
sa collaborazione degli istituti là presenti, è stato possibile copri‐
re con l’indagine. Fig. 2). Moderne sono anche le sole collezioni che compongono più dell’80% dell’intero patrimonio di alcuni istituti, e solo in pochi casi rappresentano una percentuale in‐
feriore al 20% (vedi Fig. 3). Nell’analisi dei dipartimenti e delle unità presenti nei vari istituti non ci sono state grosse sorprese. In un modo o nell’altro tutte le unità sono state indicate come presenti, an‐
che se spesso raggruppate in unità più grandi addette a com‐
piere più di un tipo di azione; ad esempio, il dipartimento di Restauro è stato spesso indicato co‐
Collezioni
me addetto anche alle attività della Libri e documenti m oderni/contem poranei
18,9%
Libri rari e collezioni speciali
conservazione e di book repair. La 19,3%
Materiale d’archivio
12,6%
Collezioni di manoscritti
figura del bibliotecario conservatore 15,6%
Ephem era e letteratura grigia
sembra essere associata più fre‐
13,0%
Riproduzioni digitali e analogiche
15,9%
Altro
quentemente con istituti non nazio‐
4,8%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
Fig. 2 – Domanda 2.2/a. (Risposte: 100%) Sotto la voce altro delle collezioni conservate sono state indicate collezioni quali arti applicate, stampe e disegni, dipinti, mappe, oggetti, spartiti musicali, collezioni audio e video, e poche altre categorie di materiale raro (come rotoli, tavolette di cera, ecc.). nali: solo il 36% degli istituti nazio‐
nali ha indicato la presenza del bi‐
bliotecario conservatore, contro il 58% degli altri istituti. Notevole la presenza di questa figura professio‐
nale nel 100% delle risposte degli istituti italiani (vedi Fig. 4). In Nord America, il ruolo del bibliotecario conservatore era 3 nato in concomitanza dello svilup‐
Collezioni
parsi della nuova filosofia del book repair negli anni ’80 del secolo scor‐
so, ed era proprio questa figura spesso a capo dei programmi di book repair. In Europa invece, sem‐
< 20%
21÷40%
41÷60%
61÷80%
81÷100%
ri
r
en
ti
um
do
c
ri
e
Lib
ro, portati avanti dai medesimi re‐
Lib
legati con le altre attività di restau‐
Al
tro
ar
ie
mo
de
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quando presenti, siano più spesso Co
lle
zio
Ep
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Ri
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on
tem
po
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ra
lle
ne
zio
i
ni
sp
ec
ial
i
bra che i programmi di book repair, stauratori assieme ai lavori più tra‐
dizionali nei dipartimenti di con‐
Fig. 3 – Domanda 2.2/b (Risposte: 67.9%) servazione, o sono invece alle volte semplicemente lasciati nelle mani delle legatorie (esterne o interne). Dipartimenti e unità
Dipartimenti e unità - Nazionali
60,8%
Dip. di restauro
39,2%
54,0%
Dip. di conservazione
Bibliotecario conservatore
46,9%
46,0%
56,0%
Unità conservazione
44,0%
62,0%
Unità di book repair
Legatoria
0%
20%
40%
44,0%
60%
80%
36,0%
64,0%
36,0%
100%
0%
Dip. di restauro
Dip. di conservazione
44,0%
56,0%
Dip. di conservazione
41,7%
48,0%
Unità conservazione
53,8%
46,2%
46,2%
Legatoria
0%
20%
No
60%
80%
66,7%
80%
100%
41,7%
41,7%
Le nuove acquisizioni sono di solito trattate in qualche modo prima di essere ammesse alle scaffalature o al prestito (vedi Fig. 5). Alle volte, nell’11% dei casi, queste vengono rilegate o parzialmente smontate e rilegate, ma più frequen‐
20%
No
25,0%
58,3%
Legatoria 16,7%
0%
Sì
58,3%
75,0%
Unità di book repair
100%
33,3%
100,0%
Unità restauro
Fig. 4 – Domande 3.1‐7 (Risposte: 100%) 4 60%
66,7%
Unità conservazione
53,8%
40%
33,3%
Bibliotecario conservatore
Sì
40,0%
60,0%
Unità di book repair
40%
Dipartimenti e unità - ITALIA
56,0%
52,0%
20%
Sì
No
44,0%
64,0%
44,0%
Unità restauro
56,0%
Legatoria
Dip. di restauro
58,3%
24,0%
Unità di book repair
Dipartimenti e unità - Altri
Bibliotecario conservatore
64,0%
76,0%
Unità restauro
Unità conservazione
38,0%
56,0%
38,5%
36,0%
Bibliotecario conservatore
Sì
No
36,0%
23,1%
61,5%
Dip. di conservazione
53,1%
64,0%
Unità restauro
76,9%
Dip. di restauro
83,3%
40%
60%
80%
100%
temente i trattamenti tendono Trattamenti preliminari
invece a rinforzare le strutture 78,8%
Generale
esistenti, o a proteggere i volumi 21,2%
con copertine o scatole (vedi Fig.
91,7%
Italia
0%
8,3%
10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
6 e Fig. 7). Molti istituti hanno indicato sotto la voce altro, ope‐
razioni di inscatolamento protet‐
Sì
No
tivo o pulizia. Il 22% delle rispo‐
Fig. 5 – Domanda 4.1 (Risposte: 94.3%) ste ha indicato che è usanza co‐
mune inserire un dispositivo an‐
Trattamenti preliminari - 2
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
Completamente rilegate
12,5%
9,3%
11,0%
Parzialmente smontate e rilegate
12,5%
9,3%
11,0%
Rinforzate
7,0%
10,4%
Sovraccoperta in carta
Pellicola adesiva di plastica
Copertina protettiva di plastica
40%
50%
all’interno della struttura della 9,3% 5,5%
legatura o sul dorso dei fascicoli; 12,1%
Dispositivo antitaccheggio
22,9%
20,9%
Altro
22,0%
16,7%
18,6%
5%
Fig. 6 – Domanda 4.2
quando però questo non è possi‐
17,6%
10%
Generale
titaccheggio nei libri, e la tenden‐
za è quella di farli aderire 12,1%
10,4%
14,0%
0%
45%
8,8%
12,5%
11,6%
2,1%
35%
15%
20%
Nazionali
25%
Altri
bile, il dispositivo deve essere inserito nel blocco delle carte. L’operazione di rodaggio del dor‐
(Risposte: 77.4%) so, in inglese breaking in o book T ra tta tta m e n ti p re lim in a ri - 2 (IT A L Y)
Co m p le tam e nte rile g ate
0 ,0 %
P arz ialm e nte s m o ntate e rile g ate
0 ,0 %
Rinfo rz ate
0 ,0 %
S o v rac c o p e rta in c arta
0 ,0 %
P e llic o la ad e s iv a d i p las tic a
training, è l’importante processo di apertura uniforme di rodaggio del dorso del libro nuovo, quan‐
0 ,0 %
Co p e rtina p ro te ttiv a d i p las tic a
do questo viene aperto per la pri‐
3 1 ,6 %
Dis p o s itiv o antitac c he g g io
4 7 ,4 %
A ltro
ma volta. Questo assicura la buo‐
2 1 ,1 %
0%
10%
Fig. 7 – Domanda 4.2 (Italia)
20%
30%
40%
(Risposte: 77.4%)
50%
na apertura del volume e riduce di molto la possibilità che il dor‐
so si spacchi. Il processo di ro‐
daggio è importante per tutti i tipi di legatura, ma si dimo‐
stra particolarmente vitale per volumi legati all’americana che hanno una ben maggiore tendenza a spaccarsi lungo il dorso. Circa il 10% degli istituti ha mostrato di praticare que‐
sta operazione, e la percentuale scende al 4%, se si considera‐
no solo gli istituti nazionali, mentre sale al 16% per gli altri istituti (vedi Fig. 8). Molti hanno però indicato che questo trattamento è riservato solo ai libri che sono stati rilegati nel‐
la legatoria o altrove, oppure solo per le collezioni speciali e 5 non per le nuove acquisizioni; quindi, credo che, se fossero state tenute in considerazione solo ed esclusivamente le col‐
lezioni moderne al loro primo ingresso in una biblioteca, la percentuale di libri trattati in questo modo scenderebbe ulte‐
riormente. Alcuni hanno indicato che il numero di nuove ac‐
quisizioni aggiunte alle loro collezioni ogni mese, specie nel caso di biblioteche che ricevono il deposito legale, è troppo elevato per poter investire tempo nell’operazione di rodag‐
gio del dorso: per quanto breve sia il tempo in cui questo trattamento può essere compiuto ‐ meno di un minuto a vo‐
lume di solito ‐ la maggior parte delle biblioteche sono co‐
strette ad usare quel tempo per attività più urgenti. Quello che dovrebbe probabilmente essere indagato più in profon‐
dità è l’efficacia di questa operazione nel prolungare la vita di un libro, se questa pratica da sola è in grado di fornire al libro quella maggiore flessibilità che gli permetterebbe di sopportare un numero maggiore di circolazioni, prima di dover essere riparato o sostituito. Se questo risultasse vero, forse allora alcune biblioteche potrebbero considerare quel minuto a volume come di grande Rodaggio del dorso
valore, ma finché non saranno portati avanti degli studi scienti‐
fici approfonditi al riguardo, è Generale 10,2%
89,8%
95,8%
Nazionali 4,2%
più che comprensibile questa ri‐
16,0%
Altri
84,0%
luttanza ad usare tempo e mano‐
dopera semplicemente per 0%
20%
80%
No
Fig. 8 – Domanda 4.3 (Risposte: 92.5%)
Lo scopo principale della mia indagine era quello di capire e mettere in luce quanto viene fatto sulle collezioni moderne, ma prima di tutto dovevo capire che cosa si inten‐
de per collezione moderna. C’è una differenziazione universale tra collezioni generali e speciali? È da ritenersi cosa scontata? Quali sono i criteri per differenziare le collezioni moderne da quelle speciali? Un criterio “semplice” è quello di fissare una data, o di definire alcune specifiche che sottolineino quali 6 60%
Sì
“aprire i libri come si deve”, spe‐
cie nel caso di grandi collezioni. 40%
100%
sono le caratteristiche che identificano una collezione moderna, ma quanto generalizzabili sono questi criteri? A partire dagli anni ’20 del XIX secolo, in alcune aree, la rivoluzione industriale ha modificato profondamente i libri in quanto oggetti, e la abi‐
tudini dei loro utenti: la pratica della lettura da intensiva (pochi libri da leggere e memorizzare) diventa generalmente estensiva (molti libri da divorare) e il libro diventa ufficialmente un pro‐
dotto di massa a tutti gli effetti; tutto questo però avvenne in fasi, e diversamente da zona a zona. In Nord America, la ten‐
denza è quella di considerare un libro come moderno se prodot‐
to dopo il 1820, mentre questa data è stata fissata a dieci anni più tardi (1830) in Italia, e al 1850 in Gran Bretagna. La rivolu‐
zione industriale quindi ha raggiunto aree diverse in date diver‐
se, ma le modificazioni dell’oggetto libro che questa ha compor‐
tato non sono l’unico criterio che può essere considerato per de‐
lineare quali libri considerare moderni. Ci sono criteri storici e sociali come la fondazione di uno stato moderno, o il passaggio ad un sistema di scrittura differente, come ad esempio la rifor‐
ma latina in Turchia del 1928, quando si cominciò ad utilizzare l’alfabeto latino per scrivere la lingua turca, anziché la scrittura araba. Altri criteri sono legati alla storia del libro ‐ la data dell’introduzione della carta a macchina, o la fine della stampa a mano – o alla storia del servizio delle biblioteche in un paese, come lo sviluppo della bibliografia nazionale ad esempio. Alle volte, e questo è di solito, ma non esclusivamente, il caso di na‐
zioni più giovani, le collezioni nazionali hanno una data, che separa le collezioni moderne da quelle speciali, più recente ri‐
spetto alle collezioni straniere. Qualche volta è la storia di un istituto che suggerisce un criterio, come l’inizio del deposito le‐
gale. In altri casi, pratiche quali il prestito, la fotocopiatura, l’immagazzinamento a scaffale aperto segnano una seconda da‐
ta più recente che divide le collezioni moderne in materiale più o meno sensibile. Altre volte invece questi criteri di separazione delle collezioni non ci sono proprio. Le date sembrano essere il modo più frequente per sepa‐
rare le collezioni moderne da quelle speciali, usate nel 64% dei 7 casi (vedi Fig. 9), ma in genera‐
Criteri in base ai quali considerare un materiale
come moderno
le, la data selezionata è unita a qualche tipo di criterio corolla‐
rio sulle tipologie delle collezio‐
Generale
64,1%
35,9%
ni. Dalla Fig. 10 è chiaro Italia
84,6%
15,4%
quanto diverso e variegato sia il 0%
concetto della data spartiacque tra collezioni moderne e speciali 20%
40%
60%
Data
80%
100%
Collezioni
Fig. 9 – Dati estrapolati dalle domande 5.2 e 5.3 (Risposte: 100%) in Europa. Le date fluttuano dal 1800 al 1960, più concentrate tra Data
il 1800 e il 1900, con date quali il 1800, 1830, 1850 e il 1900 come le più ricorrenti. La tendenza è quella di seguire quella che è la visione generale del paese in materia, molti istituti, però, selezionano una loro data autonomamente, 1960
1950
1940
1930
1920
1910
1900
1890
1880
1870
1860
1850
1840
1830
1820
1810
1800
1790
1780
1770
1760
1750
1740
1730
1720
di solito scegliendone una più recente (vedi Fig. 11). Alcune risposte hanno indicato una nuova tendenza a far slittare la data ufficiale dal XIX secolo al XX. Istituto
Abbiamo visto che in più Paese
Fig. 10 – Domanda 5.3 (Risposte: 100%) del 60% degli istituti è presente un dipartimento o una unità che si occupa di trattamenti diretti sul materiale (restauro, book re‐
pair, rilegatura, ecc.) anche se la percentuale scende quando sono prese in considerazione solo gli istituti minori. Questo si riflette nei dati raccolti dalla domanda 6.2, dove l’80% delle risposte 8 Data - 2
1960
1950
1940
1930
1920
1910
1900
1890
1880
1870
1860
1850
1840
1830
1820
1810
1800
1790
1790 1800 1810 1820 1830 1840 1850 1860 1870 1880 1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960
Fig. 11 – Domanda 5.3 (Risposte: 100%) mostra che almeno alcuni trattamenti sono compiuti all’interno dell’istituto, percentuale che sale al 96% per gli istituti nazionali, e scende al 70% per gli altri istituti. La si‐
tuazione per la domanda 6.4 è invece opposta: in generale il 63% degli istituti manda materiali a ditte esterne, ma solo il 53% degli istituti nazionali, mentre, per gli altri istituti, la percentuale è del 10% maggiore. La situazione italiana sem‐
bra essere leggermente diversa. Per quanto riguarda il terri‐
torio italiano, infatti, le percentuali di presenza delle unità di restauro, book repair, e legatoria sono significa‐
Materiali trattati
36,8%
Tutto il materiale
Collezioni moderne
17,1%
Collezioni speciali
15,8%
Collezioni
manoscritte/d’archivio
Altro
27,1%
tivamente più basse della media europea, e 29,2%
solo il 42% dei trattamenti sono compiuti 20,8%
21,1%
all’interno degli istituti, mentre il 100% delle 12,5%
9,2% 10,4%
0%
10%
risposte indica che il materiale è affidato a 20%
30%
Nell'istituto
40%
50%
60%
70%
ditte esterne per essere trattato. Fuori l'istituto
Tutti i tipi di materiali sono trattati all’interno Materiali trattati - Nazionali
39,0%
Tutto il materiale
Collezioni moderne
14,6%
Collezioni speciali
14,6%
Collezioni
manoscritte/d’archivio
Altro
d’archivio, alle collezioni speciali, a quelle moderne. Se prendiamo in considerazione le 5,3%
15,8%
12,2%
10%
20%
tipologie di materiale che più spesso sono af‐
30%
Nell'istituto
Tutto il materiale
Collezioni
manoscritte/d’archivio
50%
60%
70%
fidate a ditte esterne e non sono trattate Fuori l'istituto
all’interno degli istituti, notiamo che queste 34,3%
sono per lo più costituite da collezioni moder‐
27,6%
27,6%
17,1%
Collezioni speciali
40%
Materiali trattati - Altri
20,0%
Collezioni moderne
e all’esterno delle biblioteche, da documenti 21,1%
19,5%
0%
26,3%
31,6%
ne (vedi Fig. 12). Una percentuale tra il 27% e 20,7%
22,9%
il 31% delle risposte ha indicato che le colle‐
17,2%
Altro 5,7%6,9%
0%
zioni moderne sono affidate ad esterni, per‐
10%
20%
30%
Collezioni speciali
60%
70%
mettendo così alle spesso scarse risorse inter‐
Materiali trattati - ITALIA
ne di dedicare tempo e manodopera a mate‐
42,9%
Tutto il materiale
50%
Fuori l'istituto
Nell'istituto
Collezioni moderne
40%
riali più di valore. 52,9%
14,3% 11,8%
14,3%
Collezioni
manoscritte/d’archivio
Gli studenti sono un’importante fonte di ma‐
17,6%
28,6%
nodopera a basso costo per operazioni sem‐
11,8%
Altro 5,9%
plici e ripetitive, e sono stati impiegati fin da‐
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%
Nell'istituto
gli anni ’80, e spesso anche prima di allora, Fuori l'istituto
Fig. 12 – Domande 6.3 e 6.5 (Risposte: 100%) nelle biblioteche di tutto il Nord America per aiutare a mantenere operativi i programmi di book repair. Spesso gli studenti apprezzano e fanno tesoro 9 dell’esperienza e della formazio‐
Impiego di studenti
ne professionale che ricevono che aiuterà molti di loro nella Generale
26,5%
carriera futura. Gli studenti spes‐
Nazionali
24,0%
so lavorano con passione e, Altri
quando supervisionati e formati Italia
nel modo più appropriato, essi 73,5%
76,0%
29,2%
70,8%
100,0%
0%
20%
40%
60%
Sì
rappresentano un elemento di 80%
100%
No
Fig. 13 – Domanda 7.3 (Risposte: 92.5%) forza insostituibile per molti pro‐
grammi, quali la catalogazione, e, ovviamente, il book repair. Con sorpresa invece ho notato come la situazione sia estre‐
mamente diversa da questo lato dell’oceano: in generale solo il 26% degli istituti ammette di impiegare studenti per opera‐
zioni legate alla conservazione e al restauro (24% degli istitu‐
ti nazionali; 30% degli altri), e questa percentuale scende allo 0% per le 12 biblioteche italiane. Trattamenti di restauro/riparazione
Abbiamo sottolineato, nel commentare le risposte alla do‐
74,0%
Generale
26,0%
manda 6.5, come in genere le col‐
lezioni moderne siano affidate a 42,0%
Italia
58,0%
ditte esterne per essere trattate. Ad ogni modo, nella domanda più specifica 8.1, i trattamenti suggeriti, identificati come tra i 0%
20%
40%
Nell'istituto
80%
100%
Fuori l'istituto
Fig. 14 – Dati estrapolati dalla domanda 8.1 (Risposte: 98.1%) più comuni nella pratica del book repair, sono per il 74% com‐
piuti all’interno degli istituti (vedi Fig. 14). Si noti però che lo stesso trattamento può essere compiuto all’interno, così co‐
me affidato all’esterno. Significativamente, tra tutte le attività, quella che è sta‐
ta selezionata dalla maggior parte dei compilatori del que‐
stionario è la preparazione di scatole o altri mezzi di prote‐
zione, seguita dalla classica attività del restaurare pagine strappate: la prima attività è prettamente legata alla conser‐
vazione, mentre la seconda è un trattamento di restauro stan‐
dard. Misure preventive si alternano poi a semplici procedu‐
re di restauro (pulitura delle carte, restauro di lacune, rimo‐
10 60%
zione di nastri adesivi, riadesione di pagine staccate, ecc.), mentre altri trattamenti più complessi sono compiuti da un numero minore di istituti, ma sempre abbastanza frequente‐
mente. Se invece prendiamo in considerazione quelle attività che sono state identificate come tipiche del “nuovo book re‐
pair” (cioè, board‐slotting, joints‐tacketing, Collection Mainte‐
nance Repair, lapped‐case/legatura con lo split, o altre più classi‐
che, come la legatura a double‐fan) vediamo come queste sia‐
no eseguite solo nel 40% dei casi (vedi Fig. 15). Altri tipi di attività che sono stati identificati sono: la laminazione, cartel‐
line a tre alette con dorso aggiustabile (usate al posto di lega‐
ture temporanee), legatura/rilegatura da biblioteca, legature di fogli sciolti, legature conservative, legature di tipo orienta‐
le, legature di periodici, protezione di sovraccoperte logore, deacidificazione, imballaggio sotto vuoto, e manifattura di leggii per mostre ed esposizioni varie. Le sovraccoperte e le vec‐
Trattamenti di restauro/riparazione
chie coperte hanno rap‐
80,8%
pulizia delle carte
25,0%
90,4%
restauro di strappi
26,9%
80,8%
restauro lacune
86,5%
rimozione di nastro adesivo
25,0%
84,6%
riadesione/imbrachettatura di pagine staccate
23,1%
69,2%
sostituzione di pagine danneggiate o mancanti
23,1%
63,5%
contrastare la migrazione acida
23,1%
59,6%
imbrachettatura
26,9%
restauro di sovraccoperte strappate
61,5%
rinforzo di libri in brossura
61,5%
32,7%
rinforzo/legatura di opuscoli
63,5%
28,8%
21,2%
57,7%
pulitura di legature in tela
23,1%
59,6%
rimozione di graffette
76,9%
fissaggio e restauro di cuciture rotte
75,0%
28,8%
board slotting
40,4%
9,6%
40,4%
7,7%
40,4%
3,8%
servare ogni elemento 13,5%
67,3%
25,0%
55,8%
84,6%
scatole e protezioni
69,2%
preparazione di copertine protettive per i libri.
36,5%
21,2%
che costituisce parte della 26,9%
11,5%
44,2%
separazione di pagine patinate saldate
ormai la pratica di con‐
17,3%
32,7%
recupero materiale affetto da muffe/umidità
altro
28,8%
19,2%
40,4%
restauro di volume legati in pelle
legature temporanee
23,1%
67,3%
36,5%
speciali, è ben radicata 25,0%
65,4%
rilegatura a cartella
to riguarda le collezioni 25,0%
67,3%
sostituzione delle guardie
correzione di piatti deformati
legatura di fotocopie preventive
32,7%
71,2%
restauro del dorso
lapped-case binding/legatura a split/rilegatura
sere eliminate? Per quan‐
75,0%
ricucitura/riassemblaggio del blocco delle carte
me, o possono invece es‐
23,1%
21,2%
joints tacketing
legatura a doppio ventaglio (double-fan) /rilegatura
parte integrale del volu‐
23,1%
73,1%
riparazione di dorsi spaccati
Collection Maintenance Repair
che vengano tenute come 17,3%
61,5%
riadesione delle cerniere
restauro degli angoli dei piatti
strappate? È necessario 13,5%
53,8%
pulitura di legature in pelle
libro, anche se logore e 26,9%
67,3%
velatura
problema ideologico: è importante tenerle con il 26,9%
71,2%
manifattura di buste per mappe o altri allegati sciolti
presentato per anni un 26,9%
34,6%
15,4%
storia del libro, ma que‐
9,6%
sto approccio è relativa‐
9,6%
Nell'istituto
Fuori l'istituto
Fig. 15– Domanda 8.1 (Risposte: 98.1%) mente nuovo, tutto consi‐
derato. Lo stesso tipo di 11 evoluzione sta avvenendo per le Rilegatura a cartella
collezioni moderne. Le sovracco‐
mente nella maggior parte delle biblioteche, poiché si strappano 12,1%
Eliminata
perte erano gettate immediata‐
49,5%
Riutilizzata il più possibile
26,4%
Conservata separatamente
6,6%
Fotocopiata a colori
facilmente e costituiscono un 5,5%
Altro
problema quando il libro deve 0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
essere rilegato; a volte, se consi‐
Fig. 16– Domanda 8.2 (Risposte: 96.2%) derate abbastanza “belle”, erano conservate temporaneamente Sovraccoperta
per scopi espositivi. La gran Eliminata immediatamente
maggioranza degli istituti ha in‐
derno, così come tutte le sue par‐
15,1%
Conservata, ma separatamente
dicato la pratica di conservare la struttura e l’aspetto del libro mo‐
11,0%
Conservata con il libro
52,1%
Rilegata all’interno della nuova cartella
16,4%
1,4%
Fotocopiata a colori e incollata
Altro
ti, anche quelle paratestuali, so‐
4,1%
0%
10% 20% 30% 40% 50% 60%
vraccoperte in primis. (vedi Fig. Fig. 17– Domanda 8.3 (Risposte: 98.1%)
16 e Fig. 17). Più dei due terzi degli isti‐
Nastri adesivi conservativi / veli precollati - uso
tuti usano qualche tipo di nastro adesivo conservativo o velo pre‐
70,6%
Generale
29,4%
collato (vedi Fig. 18) e tendono a comprare i prodotti pronti 58,3%
Italia
41,7%
all’uso disponibili sul mercato 0%
20%
40%
60%
80%
(vedi Fig. 20). I nastri adesivi Sì
No
conservativi che sono stati indi‐
Fig. 18 – Domanda 9.1 (Risposte: 96.2%) cati dalla gran maggioranza de‐
gli istituti sono quelli della famiglia Filmoplast®, prodotti dalla Neschen®. In genere i compilatori sono a conoscenza del tipo di adesivo utilizzato nei nastri adesivi e nei veli pre‐
collati che utilizzano (vedi Fig. 21); di solito questo è un ade‐
sivo a base acrilica attivato a caldo. Altri adesivi impiegati nella conservazione e nel restauro delle collezioni moderne sono principalmente colla d’amido, colla vinilica e metilcel‐
lulosa; in Italia la percentuale di utilizzo della colla d’amido è molto più bassa rispetto alla media europea. Tra gli altri 12 100%
adesivi, la colla a caldo è stata indi‐
cata come utilizzata esclusivamente Adesiv i
16,5%
Colla d'am ido
10,1%
Gelatina
Fig. 19). Generalmente, l’approccio 5,0%
E m uls ione di E tilene V inil A c etato c opolim ero
16,5%
M etilc ellulos a
4,1%
A des ivo ac rilic o
mostrato verso le collezioni moder‐
0,5%
Gom m a
2,8%
Colla a c aldo
ne in Europa sembra essere basato 5,5%
A des ivi pres s o-s ens ibili
5,0%
A des ivi attivati per via um ida
sul trattamento dei singoli volumi, 6,4%
A des ivi attivati con solventi
11,0%
A des ivi attivati a c aldo
0,5%
A ltro
presi in considerazione uno alla 0%
5%
10%
15%
20%
volta, e sembra che questo avvenga Adesivi - ITALIA
in associazione con il restauro delle 6,7%
Colla d'amido
Gelatina
0,0%
26,7%
Colla vinilica
Emulsione di Etilene Vinil Acetato copolimero
Gomma
Colla a caldo
Adesivi presso-sensibili
Adesivi attivati per via umida
Adesivi attivati con solventi
Adesivi attivati a caldo
Altro
collezioni speciali. Le tecniche e i 0,0%
30,0%
Metilcellulosa
Adesivo acrilico
nella fabbricazione di scatole (vedi 16,1%
Colla vinilic a
3,3%
0,0%
0,0%
6,7%
10,0%
6,7%
10,0%
0,0%
0%
5%
10%
materiali impiegati sono adattati dalle pratiche di restauro tradizio‐
nali. L’enfasi è su trattamenti non‐
15%
20%
25%
30%
35%
intrusivi. Spesso l’opzione privile‐
giata è quella dell’acquisto di una Fig. 19– Domanda 9.3 (Risposte: 86.9%)
nuova copia o della riproduzione/
riformattazione, invece del restauro. Sembra che i vari istituti cerchino di adattare autonomamente le loro tecniche e risor‐
se per affrontare i vari problemi che Nastri adesivi conservativi / veli precollati comprati/preparati
presentano, oltre a dedicarsi alla conservazione e restauro del mate‐
31,3%
Generale
68,8%
riale più antico. 50,0%
Italia
Parallelo a questo orientamento co‐
50,0%
mune, alcuni istituti hanno iniziato 0%
20%
40%
60%
Preparati
80%
100%
dei progetti per provare e imple‐
Comprati
mentare nuove proposte, o basando Fig. 20– Domanda 9.4 (Risposte: 86.9%)
i loro sviluppi sull’esperienza nord americana, oppure tentando nuove Nastri adesivi conservativi / veli precollati conoscenza tipo adesivo
Generale
70,4%
29,6%
66,7%
Italia
0%
20%
vie indipendenti. 33,3%
40%
60%
Sì
80%
100%
No
Fig. 21– Domanda 9.5 (Risposte: 79.2%)
13 14 Appendice L’indagine sulla conservazione del materiale librario moderno in Europa 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 
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