ELABORATO FINALE
CLASSE DI ABILITAZIONE A345
Indirizzo lingue straniere
IX CICLO A.A. 2008/2009
“RECYCLING”
Specializzanda: Silvia Bonato
Littlewood
Supervisore: Maria Pia Primon
R11095
Relatore: Beverley Jayne
INDICE
PRIMA PARTE
Motivazione della scelta e definizione degli obiettivi e dei contenuti
pag. 2
Cultura ed educazione linguistica: una cornice teorica
pag. 4
Didattica delle culture straniere
pag. 7
La competenza interculturale e il quadro di riferimento per gli approcci plurali
di lingue e culture
pag. 8
Transizione verso la sezione più propriamente progettuale alla luce della rielaborazione
personale
pag.10
SECONDA PARTE
Il progetto didattico
pag.13
ALLEGATI
pag.24
BIBLIOGRAFIA
pag.40
1
PRIMA PARTE
MOTIVAZIONE DELLA SCELTA E DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DEI CONTENUTI
Il progetto didattico proposto è rivolto ad una classe terza della scuola secondaria di primo grado.
Gli obiettivi di apprendimento al termine della scuola media per la lingua inglese, che a livello
nazionale rappresenta la prima lingua straniera, sono prettamente linguistici e si attengono al
Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue stabilito dal Consiglio d'Europa. Ecco
presentati di seguito tali obiettivi, tratti dalle Indicazioni per il Curricolo per il primo ciclo di
istruzione1:
Ricezione orale (ascolto)
-capire i punti essenziali di un discorso, a condizione che venga usata una lingua chiara e che si
parli di argomenti familiari, inerenti alla scuola, al tempo libero, ecc;
-individuare l'informazione principale di programmi radiofonici o televisivi su avvenimenti di
attualità o su argomenti che riguardano la propria sfera di interessi, a condizione che il discorso sia
articolato in modo chiaro.
Ricezione scritta (lettura)
-leggere e individuare informazioni concrete e prevedibili in semplici testi di uso quotidiano (per
esempio un annuncio, un prospetto, un menu, un orario...) e in lettere personali;
-leggere globalmente testi relativamente lunghi (opuscoli, articoli di giornale...) per trovare
informazioni specifiche relative ai propri interessi;
-leggere e capire testi riguardanti istruzioni per l'uso di un oggetto.
Produzione orale non interattiva
-descrivere o presentare in modo semplice persone, condizioni di vita o di studio, compiti
quotidiani, indicare che cosa piace o non piace, motivare un'opinione, ecc. con espressioni e frasi
connesse in modo semplice anche se con esitazioni e con errori formali che non compromettano
però la comprensibilità del messaggio.
Interazione orale
-interagire con uno o più interlocutori, comprendere i punti chiave di una conversazione ed esporre
le proprie idee in modo chiaro e comprensibile, purché l'interlocutore aiuti se necessario;
-gestire senza sforzo conversazioni di routine, facendo domande e scambiando idee e informazioni
in situazioni quotidiane prevedibili.
1 Tratto da Indicazioni per il Curricolo per il primo ciclo di istruzione.
2
Produzione scritta
-raccontare per iscritto avvenimenti ed esperienze, esponendo opinioni e spiegandone le ragioni con
frasi semplici;
-scrivere semplici biografie immaginarie e lettere personali semplici, adeguate al destinatario, che si
avvalgano di lessico sostanzialmente appropriato e di sintassi elementare anche se con errori
formali che non compromettano però la comprensibilità del messaggio.
Comunque tra i traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di
primo grado sia per la prima lingua che per la seconda lingua viene inclusa anche la competenza
culturale. Quindi, i traguardi individuati tengono conto non solo della dimensione linguistica, ma
anche di quella culturale. A questo proposito nelle Indicazioni per il Curricolo si spiega che
“l'alunno organizza il proprio apprendimento; utilizza lessico, strutture e conoscenze apprese per
elaborare i propri messaggi; individua analogie e differenze, coerenze e incoerenze, cause ed effetti;
rappresenta linguisticamente collegamenti e relazioni fra fenomeni, eventi e concetti diversi;
acquisisce e interpreta informazioni valutandone l'attendibilità e l'utilità”. Oltre a ciò, lo studente
“individua e spiega le differenze culturali veicolate dalla lingua materna e dalle lingue straniere,
spiegandole senza avere atteggiamenti di rifiuto”.
L'idea di progettare delle attività didattiche inerenti alla cultura inglese è nata in considerazione del
fatto che normalmente a scuola si dedicano molto tempo ed energie allo sviluppo delle abilità
linguistiche trascurando talvolta gli aspetti culturali strettamente correlati alla lingua straniera
insegnata.
Il legame tra lingua e cultura è talmente stretto che è impossibile pensare di insegnare una lingua
senza introdurre aspetti culturali, proprio perché essa è sia il prodotto, sia lo specchio, sia il veicolo
della cultura di una determinata comunità linguistica. L'importante è non considerare la cultura
come un qualcosa di subordinato alla lingua, ma essere consapevoli del fatto che essa rappresenta
una dimensione che integra e valorizza quella linguistica. Il progetto didattico proposto intende
mettere in rilievo proprio il fatto che alla lingua ed alla cultura deve essere rivolta la stessa
attenzione; essendo la lingua e la cultura sorelle, le conoscenze linguistiche potenziano quelle
culturali e viceversa la competenza culturale permette una più completa realizzazione della
competenza linguistica.
Il progetto presentato mira a sviluppare la competenza culturale degli alunni. Gli obiettivi
individuati sono quindi prevalentemente culturali anche se il progetto in fase di realizzazione non
esclude il raggiungimento di obiettivi anche di tipo linguistico, dato che il rapporto tra lingua e
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cultura è inevitabile e che le due dimensioni interagiscono continuamente tra loro. Tra le tante
tematiche di carattere culturale a disposizione, il tema scelto è il riciclo dei rifiuti, un argomento di
grande attualità che tocca ogni singolo individuo e coinvolge la quasi totalità degli stati del mondo.
Visti i numerosi problemi ambientali che colpiscono il pianeta, il riciclo dei rifiuti - o comunque il
riutilizzo dei materiali e il loro uso moderato – rappresenta una risposta valida a questo tipo di
problemi e la dimostrazione da parte dell'uomo di voler salvare l'ambiente in cui vive.
L'obiettivo principale del progetto non è quello di trasmettere delle conoscenze sterili, ma piuttosto
quello di mostrare degli esempi concreti di comportamento da adottare nei confronti dell'ambiente.
Partendo da modelli di comportamento relativi al riciclo di rifiuti in altri paesi – Regno Unito e Stati
Uniti – si invitano gli alunni a confrontare la situazione italiana con quella di altre realtà, riflettere
sul proprio comportamento e su quello di comunità culturali altrui e selezionare in maniera critica
gli atteggiamenti e le abitudini rispettosi dell'ambiente. Si tratta quindi di far capire agli studenti
quanto possano essere preziosi piccoli gesti se compiuti quotidianamente, sensibilizzare i ragazzi
alle tematiche trattate e magari modificare anche i loro comportamenti ed il loro stile di vita. Il tutto
sarà ovviamente veicolato dalla lingua cosicché affianco agli obiettivi culturali gli studenti potranno
perseguire anche se inconsapevolmente obiettivi di natura linguistica, visto che amplieranno il loro
lessico e svilupperanno e miglioreranno le varie abilità linguistiche (reading-speaking-listeningwriting).
CULTURA ED EDUCAZIONE LINGUISTICA: UNA CORNICE TEORICA
In ogni lingua “cultura” è sia una parola usata nell'uso quotidiano, sia un termine scientifico delle
scienze antropologiche. C'è poi il problema di un'altra parola, spesso intesa
come sinonimo
“civiltà-civilizzazione”.
Nell'uso quotidiano la parola “cultura” ha di solito il significato di origine classica “cultura animi”,
espressione latina che descrive la “coltivazione dell'anima”: letteratura, arte, musica e così via.
In antropologia il termine descrive invece il modo in cui si dà risposta a vari bisogni: il modo di
nutrirsi, di vestire, di formare famiglie, gruppi sociali, stati, di immaginare la divinità.
In didattica delle lingue si fa riferimento a quest'ultimo significato quando si parla di insegnamento
della “cultura”.
In molte lingue accanto ai termini derivati dalla parola latina “cultura” troviamo anche quelli
derivati dalla parola “civilitas”, ossia la cultura di chi abitava a Roma o nelle grandi città, da
prendere come modello per chi abitava nelle campagne e nei piccoli centri. Comunque
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l'insegnamento delle lingue lavora sulla “cultura”, anche se si usano i termini di “civiltà” o
“civilizzazione”.
Prima di illustrare il ruolo della cultura nell'ambito dell'educazione linguistica vale la pena spiegare
il concetto di educazione linguistica.
Con
tale
espressione
si
intende
un
processo
unitario
che
si
realizza
attraverso
l'insegnamento/apprendimento della:2
-lingua materna, che nella tradizione viene identificata con la lingua nazionale o con una lingua
ufficiale; in realtà ci sono molte lingue “materne” che non vengono insegnate, pur essendo le lingue
in cui una persona pensa;
-lingua seconda cioè lingua non-materna nelle aree bilingui in cui il bilinguismo è riconosciuto e
sostenuto;
-lingue straniere;
-lingue classiche, nei tipi di scuola in cui si insegnano il latino e/o greco antico;
-lingue etniche, cioè lingue dei gruppi di immigrati.
Il concetto di educazione linguistica implica che gli insegnanti impegnati nell'insegnamento
linguistico debbano seguire strategie e linee comuni. Ciò significa quindi concepire la lingua in
maniera concorde ed unitaria, ossia come “forma”,“azione sociale”,“norma” o “uso”; impiegare la
stessa terminologia; concordare sullo sviluppo delle abilità, sul lavoro riguardante particolari generi
testuali, sul processo di analisi linguistica.
Alla base del concetto di educazione linguistica, che raggruppa in se le varie lingue, sussiste il
concetto di lingua come processo comunicativo, espressivo e cognitivo insieme piuttosto che il
concetto di lingua come prodotto (un testo, una regola...). L'obiettivo dell'educazione linguistica è
proprio lo sviluppo dei processi e non solo la realizzazione dei prodotti. Questo obiettivo si attua
nelle tre mete educative generali di ogni processo formativo: la culturizzazione, la socializzazione e
l'autopromozione del soggetto.
La culturizzazione include l'inculturazione nella propria cultura (e viene condotta dall'insegnante di
lettere, ma vi collaborano tutti gli insegnanti) e l'acculturazione nelle altre culture (ed è una meta
specifica per l'insegnante di lingue). L'insegnamento deve portare gli allievi all'analisi comparativa,
cioè alle riflessioni su modelli culturali e sui valori della cultura in raffronto con quelli di altre
culture. L'insegnamento delle lingue contribuisce poi all'acculturazione ed alla creazione di un
atteggiamento di relativismo culturale e di interesse per l'altro da sé. La competenza culturale è
condizione necessaria per la socializzazione.
2 Tratto da Balboni, Nozionario di Glottodidattica.
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La lingua svolge, infatti, un ruolo cardine ai fini della socializzazione, in quanto rappresenta il
principale strumento di interazione. Per insegnare a socializzare bisogna sviluppare la competenza
non solo linguistica, ma soprattutto pragmatica e sociolinguistica. La persona culturizzata e
socializzata può perseguire quindi la realizzazione e la promozione della persona.
Per autopromozione si intende il raggiungimento dei propri scopi esistenziali, professionali ed
affettivi facendo affidamento sulla propria competenza comunicativa. Un aspetto particolare
dell'autopromozione è imparare ad imparare, che rappresenta un investimento per tutta la vita,
intesa come processo di educazione permanente.
Per culturizzazione, la meta educativa presa in analisi in questo elaborato, si intende il processo che
permette alla persona di essere accettato in una comunità linguistica, che può essere la propria o una
comunità straniera. Si tratta di diverse prospettive con diversi esiti:
-inculturazione: l'inculturazione è il processo per cui una persona scopre e accetta la cultura della
propria comunità e quindi viene ammesso a farvi parte, a socializzare. Una volta ammesso come
membro della comunità, la persona può anche decidere di tentare di modificare alcuni aspetti della
cultura. Questo tentativo è tipico soprattutto degli adolescenti e dei giovani, all'interno della propria
comunità;
-acculturazione: questo processo consiste nell'apprendere a conoscere una cultura diversa dalla
propria. Tale conoscenza può essere fine a se stessa (ed è quindi una forma di “cultura animi”)
oppure può essere necessaria per poter socializzare nella cultura straniera. Questa è la finalità
dell'acculturazione nell'insegnamento delle lingue straniere. Uno straniero non può proporre
mutamenti in una cultura diversa dalla propria, perché la comunità ospite può sentire l'elemento
estraneo come una minaccia. Per evitare questo errore l'acculturazione può mirare al relativismo,
alla tolleranza o all'interesse interculturale.
-relativismo culturale: quando l'acculturazione mira al relativismo culturale il suo scopo è far
comprendere che ogni cultura è valida nel suo ambito ed è degna di rispetto, anche se non ha
prodotto notevoli modelli di civiltà. Il relativismo culturale rappresenta indubbiamente una prima
finalità concreta del processo di culturizzazione, ma nell'insegnamento delle lingue si possono
perseguire senz'altro finalità più forti;
-tolleranza interculturale: quando l'acculturazione mira alla tolleranza culturale il suo scopo non è
solo far comprendere che ogni cultura è valida ed è degna di rispetto, ma che ciò ha una
conseguenza nell'interazione e nella convivenza con persone di diversa cultura, i cui modelli vanno
tollerati, anche se non sempre li si comprende ed apprezza. La tolleranza interculturale è ritenuta
una meta fondamentale in molti paesi multiculturali, ma è possibile dare all'acculturazione una meta
ancora più forte: l'interesse interculturale;
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-interesse interculturale: quando l'acculturazione mira all'interesse culturale il suo scopo non è solo
far comprendere che ogni cultura è valida ed è degna di rispetto e che la convivenza con persone di
diversa cultura richiede tolleranza, ma anche quello di far capire che la diversità culturale è un
valore, una ricchezza, e che le differenze non vanno solo tollerate, ma studiate, approfondite e
valorizzate per giungere non solo alla convivenza, ma all'interazione. Tale prospettiva rappresenta la
meta fondamentale dell'acculturazione.
DIDATTICA DELLE CULTURE STRANIERE
Prendiamo come punto di riferimento metodologico l'unità didattica che risulta il più diffuso
modello operativo nella pratica dei vari sistemi scolatici e nei materiali didattici. Il modello base di
unità didattica inizia con la fase di motivazione che introduce un approccio globale al testo che può
essere orale, scritto o audiovisivo. L'unità didattica prosegue poi con una serie di attività di analisi,
sintesi e riflessione, correlate agli obiettivi definiti nella fase di progettazione.
Ecco il ruolo della cultura nelle varie fasi dell'unità didattica:
-cultura e motivazione: nella fase di motivazione normalmente si anticipano i contenuti attraverso
supporti visivi o audiovisivi in quanto facilitano l'approccio globale al testo che seguirà e stimolano
la curiosità e l'interesse. Nella pratica didattica la cultura risulta adatta ad essere impiegata nelle
attività di motivazione, soprattutto in presenza di studenti molto giovani ed adolescenti;
-cultura e approccio globale al testo: per permettere la comprensione globale del testo si cercherà di
attivare nello studente i processi di anticipazione e di creazione di ipotesi, basati sulla conoscenza
del mondo. In ambito culturale la conoscenza del mondo corrisponde alla conoscenza che lo
studente ha dei modelli culturali nativi, che costituiscono il punto di partenza per conoscere modelli
culturali altri;
-analisi, sintesi, riflessione sulla cultura: così come un'unità didattica incentrata sulla lingua prevede
attività di analisi, sintesi e riflessione sulla struttura e le funzioni linguistiche, un'unità didattica
focalizzata sulla cultura deve includere attività di analisi, sintesi e riflessione sugli elementi di
carattere culturale. Per guidare l'allievo nella comprensione culturale risultano molto utili i vari
supporti tecnologici. I mezzi audiovisivi (foto, diapositive, video, film...) sono il miglior veicolo di
informazioni di tipo culturale, quindi è auspicabile il loro impiego. Tuttavia è indispensabile che la
percezione sia guidata, affinché lo studente giunga ad un'analisi ed ad una sintesi superando il filtro
della sua cultura ed arrivando ad un'analisi comparativa.
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Un elemento fondamentale per l'insegnamento della cultura è l'impiego di documenti autentici.
Spesso gli insegnanti trovano qualche imbarazzo nell'uso costante ed abituale di questo tipo di
materiale preferendo la sicurezza e la tranquillità di documenti pedagogizzati, ossia tagliati, adattati,
integrati. Di norma questo tipo di materiale si trova nei manuali in cui l'insegnante sa di poter
trovare informazioni già selezionate, corrispondenti agli interessi dei giovani, calibrati esattamente
in base ai loro livelli di competenza, privi quindi di rischi e difficoltà.
Lo scarso utilizzo di materiali autentici fino a pochi anni fa era dovuto alla difficoltà di reperire
questo tipo di documenti ed al fatto che essi diventavano rapidamente datati perdendo così la loro
autenticità. Oggi fortunatamente le nuove tecnologie hanno eliminato il problema della lentezza
della ricerca e della praticità del reperimento di documenti attuali.
Inoltre, in didattica delle culture straniere tutti i documenti autentici sono pertinenti proprio perché
reali rispetto alla cultura presa in esame: la canzone alla moda, le previsioni del tempo, la
pubblicità, i sondaggi, il gioco a premi televisivo, la vignetta umoristica di un quotidiano.
L'insegnante sa perché il documento è interessante, visto che lo ha scelto e che organizza delle
attività su di esso. Si tratta solo di sfruttare le sue caratteristiche motivanti: è reale, attuale, vicino.
Vi è pertinenza solo se si crea un bisogno, sta nell'insegnante creare un legame di interesse col
documento che propone. L'essenziale, come sempre in didattica, è che il lavoro didattico sia
ragionato ed approdi ad apprendimenti significativi.
Nell'ambito della didattica delle culture straniere bisogna tener presente, infine, che l'obiettivo non è
mai un obiettivo linguistico, per il quale si dedicheranno altri momenti didattici, quindi si cercherà
di lavorare sul cognitivo (come capisco una frase) piuttosto che sul linguistico (so il significato di
queste parole).
LA COMPETENZA INTERCULTURALE E IL QUADRO DI RIFERIMENTO PER GLI
APPROCCI PLURALI DI LINGUE E CULTURE
La competenza interculturale è costituita dall'interazione costante di tre componenti: cognitiva,
affettiva e comportamentale. Di conseguenza in didattica delle culture deve essere sviluppata e
promossa ognuna di queste dimensioni. A questo proposito il Consiglio d'Europa ha elaborato il
Quadro di Riferimento per gli Approcci Plurali di Lingue e Culture i cui descrittori rappresentano
un repertorio condiviso di obiettivi per insegnare, ma anche per valutare, la competenza
interculturale.
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L'ordine di presentazione degli obiettivi da raggiungere in ambito culturale è il seguente: sapere
(dimensione cognitiva), saper essere (dimensione affettiva) e saper fare (dimensione
comportamentale). Quindi si parte dagli obiettivi più facili da esplicitare (sapere) a quelli più
difficili da circoscrivere (saper essere e saper fare).
Gli obiettivi sono inoltre organizzati secondo un ordine rigoroso di associazione di predicati e di
oggetti, in riferimento a categorie di applicazione.
Per quanto riguarda i descrittori dei saperi culturali, i predicati variano pochissimo: sapere...,
conoscere..., avere delle conoscenze su.... Normalmente viene presentato il seguente schema:
-sapere che un fenomeno esiste (es. sapere che la cultura e l'identità condizionano le interazioni
comunicative);
-sapere come funziona un fenomeno (es. disporre di conoscenze sul modo in cui le culture
strutturano i ruoli nelle interazioni sociali);
-conoscere degli esempi in riferimento ad una categoria di saperi (es. conoscere qualche norma
relativa alle pratiche sociali).
Le categorie riferite al saper essere si dividono in attitudini e comportamenti autodiretti (dal sé al sé
attraverso il mondo reale) e attitudini e comportamenti eterodiretti (dal sé all'altro attraverso il
mondo reale).
Il primo gruppo è rappresentato da:
-attitudini verso la diversità culturale, a diversi livelli di astrazione: attenzione, sensibilità, curiosità,
accettazione positiva, apertura, rispetto, valorizzazione;
-modi di essere, dall'avere uno sguardo critico al saper decentrare;
-processi psico-sociali, che pongono l'accento sulla volontà e non sulla capacità.
Il secondo gruppo è costituito invece da predicati riferiti alla relazione con gli altri e con la
diversità, ordinati in base al grado di impegno personale (a partire dalla disponibilità fino a giungere
alla volontà).
Nella sfera del saper fare si segue una prospettiva che vede l'elemento linguistico precedere
l'elemento culturale. Le categorie appartenenti a questa dimensione sono organizzate secondo la
seguente progressione:
-saper osservare/saper analizzare
-saper identificare/saper reperire
-saper comparare
-saper parlare delle culture
-saper utilizzare ciò che si sa già
-saper interagire
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La maggior parte di queste categorie può essere applicata sia a situazioni di riflessione che a
situazioni di comunicazione.
Per valutare gli obiettivi delle varie dimensioni (sapere, saper essere, saper fare) si privilegia la
nozione di profilo piuttosto che di livello. Nel campo dell'apprendimento scolastico formale Denise
Lussier propone tre profili di competenza: debole, medio, elevato.
Sapere
profilo debole: livello di riconoscimento
profilo medio: livello di comparazione
profilo elevato: livello di analisi
Saper essere
profilo debole: livello di comprensione
profilo medio: livello di accettazione e interpretazione
profilo elevato: livello di integrazione
Saper fare
profilo debole: livello di funzionamento
profilo medio: livello di interazione
profilo elevato: livello di negoziazione
TRANSIZIONE VERSO LA SEZIONE PIU' PROPRIAMENTE PROGETTUALE ALLA LUCE
DELLA RIELABORAZIONE PERSONALE
La meta educativa presa in analisi nel progetto didattico è la culturizzazione che si realizza
attraverso l'inculturazione, l'acculturazione, il relativismo culturale, la tolleranza interculturale o
l'interesse interculturale. L'attenzione è focalizzata sul processo di acculturazione – conoscere una
cultura diversa dalla propria – ma ci si auspica che gli studenti possano raggiungere finalità più forti
fino a perseguire la meta fondamentale dell'acculturazione, ossia l'interesse interculturale.
Il progetto didattico si sviluppa attraverso le fasi tradizionali di un'unità didattica: motivazione
(warming up), approccio globale al testo (global input), analisi (analysis) e sintesi (synthesis).
Nella fase della motivazione si è cercato di attivare le preconoscenze degli alunni e di incuriosire gli
studenti attraverso delle attività di matching (collegamento fra termini inglesi e termini italiani e
collegamento fra le etichette che si trovano sui prodotti ed il loro significato) e un brainstorming.
Per quanto riguarda l'approccio globale al testo, si sono attivati i processi di anticipazione e di
creazione di ipotesi partendo dalla conoscenza del mondo degli alunni. Quindi si sono rivolte loro
delle domande relative ai propri modelli nativi per facilitare la comprensione di modelli nativi
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altrui. Durante la fase di analisi l'insegnante ha guidato gli alunni alla comprensione del testo scritto
attraverso l'assegnazione di alcune risposte a scelta multipla (skimming) e la compilazione di una
griglia (scanning). Il momento finale, quello di sintesi, è quello a cui è stato dedicato il maggior
numero di tempo al fine di dare la possibilità agli studenti di riflettere sui concetti proposti, di
acquisirli e di interiorizzarli. Gli studenti approdano alla riflessione attraverso molteplici proposte:
discussioni aperte che permettono il confronto e lo scambio di opinioni, selezione ed individuazione
di comportamenti rispettosi verso l'ambiente in siti web o testi scritti, compilazione di questionari
autovalutativi, giochi (dal riordino dei paragrafi che compongono un testo a giochi da tavolo che
prevedono l'impiego di carte illustrate), realizzazione di disegni, ascolto di canzoni.
I documenti autentici impiegati nel progetto didattico sono un articolo ripreso dalla rivista “Time”,
il sito www.recyclenow.com e la canzone “Hey Hey, don't throw it away” di Mary Miché.
Per proporre questi documenti autentici sono state seguite precise regole:
-è stata preparata un'attività di ingresso per stimolare l'interesse e la curiosità, per creare un
aggancio al tema;
-è stata organizzata la scoperta del documento. Si è proceduto in maniera euristica e si è partiti
sempre dall'identificazione di informazioni semplici, già note o facili da reperire, utilizzando
costantemente i saperi degli apprendenti e le loro conoscenze del mondo, in modo da non
scoraggiare gli studenti, ma anzi dar loro fiducia. Infatti, molto spesso sanno molte più cose di
quanto non credano, spetta all'insegnante farglielo capire in modo da valorizzare i saperi in loro
possesso;
-si è sempre assegnato un compito da svolgere prima di esporre gli studenti al documento autentico.
Si sono scelte consegne chiare, centrate sugli apprendenti, orientate verso un'azione, determinate nei
tempi e nei modi (in quanto tempo? in che modo?). Non sono mai state impiegate consegne
generiche (leggete il documento, ascoltate la canzone...) e nemmeno consegne indicanti operazioni
mentali impossibili da osservare dall'esterno (pensate a..., riflettete su...). Le consegne sono state
formulate quindi utilizzando verbi operativi, in modo che qualunque osservatore esterno potesse
rilevare la loro corretta esecuzione ( durante l'ascolto completare il testo della canzone con le parole
in calce..., trovare nel sito tutte le informazioni riguardo a...).
Per la scelta degli obiettivi si sono tenute in considerazione le indicazioni contemplate nel CARAP
visto che si è cercato di toccare ognuna delle dimensioni che permettono di raggiungere la
competenza interculturale: cognitiva, affettiva e comportamentale.
Gli obiettivi riguardano infatti sia il sapere (es. students will know ecological behaviours), sia il
saper essere (es. students will become aware of the importance of recycling) sia il saper fare (es.
students will be able to compare different situations related to the same social phenomenon). Per
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quanto riguarda la valutazione, risulta semplice rilevare il raggiungimento degli obiettivi riferiti al
sapere, mentre è più arduo verificare il raggiungimento di quelli riguardanti il saper essere ed il
saper fare. La griglia seguita dall'insegnante per valutare la realizzazione di un vademecum in cui
racchiudere le regole di comportamento più efficaci ed ecologiche è semplicemente una modalità di
osservazione impiegata dal docente per controllare come hanno lavorato gli studenti durante
l'attività di gruppo. Molto più efficaci risultano i test di autoriflessione proposti nella fase di sintesi,
che costringono gli alunni a riflettere sul proprio comportamento nei confronti dell'ambiente.
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SECONDA PARTE
IL PROGETTO DIDATTICO
Rationale: In this unit I wish to show students how important is to recycle and awaken them to this
phenomenon. The unit is cross-curricular in so much as its themes will also be dealt with by the
Science, Geography, Technology and Art teachers. In addition through this learning unit I would
like students to become familiar with tendencies and habits concerning recycling present in other
countries; reflect on them; compare them with the Italian situation and consider them as models to
follow. At the end of the reflection students will be required to select the recycling habits they
consider more interesting or curious in order to create a vademecum, that is a list of behaviour rules
they could start following in their daily routine. Some of the issues discussed are topical and can be
applied to some of the evergrowing problems which occur in Italy concerning pollution prevention,
energy savings, source separation and mixed waste collection. I hope that by illustrating correct
recycling behaviour in other countries, students will be positively influenced and will even
recommend this behaviour to other people, such as friends, relatives and neighbours.
Topic: recycling
Type of school: Scuola Media Statale “Reggenza 7 Comuni”
School location: Asiago (VI)
Target audience: 3th year of a lower secondary school, a class composed of 20 students, 11 boys
and 9 girls.
Language level: A1 towards A2
Language exposure: 3 lessons per week, each lesson lasts 50 minutes
Lessons in a year: 90 lessons
Time in the school year: first term, in December
Expected contact time: 5 lessons, each one lasts 50 minutes
Position in the module: this learning unit could be included in a module concerning
“environment”; at the beginning of the module
Aims:
- to help students reflect upon cultural tendencies and trends concerning recycling
- to help students become aware of the importance of recycling
- to awaken students to recycling
- to help students realize how well recycling is organized in other countries (America, Britain)
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Language objectives of the learning unit:
- Students will enlarge/acquire lexis related to recycling
- Students will develop and improve skills (reading-speaking-listening-writing)
Cultural objectives of the learning unit:
Students will be able to compare different situations (America, Britain, Italy) related to the same
social phenomenon (Christmas tree choice)
Students will be able to examine and select model behaviours concerning recycling
Students will reflect on ecology and recycling
Students will know/learn ecological behaviours (“three Rs”- “Reduce, Reuse and Recycle”)
Students reflect on their own behaviour towards the environment and improve it
Students will understand how the recycling cycle functions
Students will understand what rubbish should actually be recycled
Cultural prerequisites:
- knowledge of the habits related to recycling in Italy
Language prerequisites:
- previous experience of approaching lengthy texts in the foreign language
Social prerequisites:
- team working experience
Computer skills:
- ECDL base (Word, Internet surfing)
Approach: cross-curricular
Material required:
- photocopies
- authentic materials ( taken from “TIME”magazine, printed on 8th December 2008; downloaded
from Internet)
- computer (Word, Internet)
- computer school lab
Skills:
- reading ( skimming as well as scanning )
- speaking
- listening
- writing
Use of the language: the teacher always speaks in English. Italian language is used only when
students need help.
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Role of the teacher: the teacher helps students and guides them. During the activities described
below he/she tries to facilitate students’work.
1st LESSON
WARMING UP
Location: classroom
Objectives:
-motivate students
-activate students’ preknowledge
CLASS MANAGEMENT
ACTIVITY
Pair work
SS activate their preknowledge about recycling through 2 matching
10’
exercises. T gives them a photocopy and SS, divided in pairs, are
required to link the English words and expressions to the Italian
correspondents ( see attachment 1 and keys 1). In addition they are
required to connect each eco-friendly label with its meaning (see
attachment 2 and keys 2).
Plenary
5’
Brainstorming: T asks SS the following questions:
-
What is recycling?
-
Why to recycle?
-
What to recycle?
-
Where to recycle?
-
How to recycle?
SS are required to answer. They can use the lexis present in the
previous exercises.
GLOBAL INPUT
Objectives:
-introduce and anticipate the topic
-get the learners interested in the topic
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CLASS MANAGEMENT
ACTIVITY
Plenary
Pre-text activity: before giving SS an article from “Time” concerning
5’
recycling Christmas trees in America, T asks them the following
questions:
-
Do you like Christmas trees?
-
Do you usually decorate Christmas tree during Christmas
time?
-
What Christmas tree do you usually choose? Do you prefer
live trees or artificial trees?
-
Do you think that live trees could be “recycled”? How could it
be possible?
SS are required to answer.
ANALYSIS
Objectives:
- help students to find single items of information in the text (text activity)
- enlarge students’ lexis
- help students to reflect about the content of the text and infer pieces of information (post-text
activity)
- show SS an example of recycling (Christmas trees), widespread in America and in Britain, but still
unknown in Italy and reflect on it
CLASS MANAGEMENT
ACTIVITY
Individual
Text activity: T gives SS the above-mentioned article (see attachment
10’
3). SS are required to read the text individually. While reading, SS are
required to answer some multiple-choice questions given with the text
(see attachment 4).
Plenary
T provides a feedback and clarifies students’ doubts, if necessary.
5’
Pair work
Post-text activity: SS work in pairs. T gives SS a photocopy where
16
10’
there is a grid. SS are required to complete it (see attachment 5).
Plenary
T provides a feedback and clarifies students' doubts, if necessary. T
5’
gives SS another text about Christmas trees recycling in Britain, taken
from the website www.recyclenow.com. T explains SS that they are
required to read it at home and complete a grid similar to the one
completed at school (see attachment 6).
2nd LESSON
SYNTHESIS
Location: school computer lab
Objectives:
- use the lexis presented in the previous phases
- compare different situations (America, Britain, Italy) related to the same social phenomenon
(Christmas tree choice)
- enlarge students' knowledge on recycling in Britain
CLASS MANAGEMENT
ACTIVITY
Plenary
T checks that SS did their homework. Then he/she asks SS to talk
15’
about what happens in America and what happens in Britain. SS are
required to exchange opinions based on the information collected
from the grids. SS are also required to compare the American
situation and the British one with the situation present in Italy.
Team working
SS work in small groups numbered by the T (each group is composed
32'
of 4 SS). Each group receives a photocopy with the following task:
In the website www.recyclenow.com collect information about the
recycling habits in Britain and prepare a vademecum in order to
convince people to start recycling.
Basing on the content of the website and selecting the most
useful/interesting pieces of information list 10 rules about the
17
following topic:
recycling at home GROUP 1
recycling at school GROUP 2
recycling at work GROUP 3
recycling in the garden GROUP 4
recycling during Christmas time GROUP 5
SS may use drawings, photos and/or symbols to enrich the leaflet.
The rules of all the groups will be posted on the walls of the
classroom so that each S can read and appreciate them.
Plenary
T collects each group's vademecum. He/she is correcting them at
3'
home and he/she is giving a mark each group's work.
In order to evaluate each vademecum the teacher completes the following evaluation grid:
EVALUATION GRID
INDICATORS
SCORE
CONTENT (QUANTITY AND Excellent (various)
QUALITY OF THE PIECES
good
OF INFORMATION)
adequate (pass)
limited
unsatisfactory
5
4
3
2
1
ORGANIZATION OF THE
CONTENT
Original
coherent
tidy (pass)
poor
untidy
5
4
3
2
1
LEXIS
excellent (various)
good
adequate (pass)
limited
unsatisfactory
5
4
3
2
1
LAYOUT
original/appealing
clear
adequate (pass)
inadequate
absent
5
4
3
2
1
COMPLETION OF THE TASK All the pieces of information
are present
Most pieces of information are
present
adequate (pass)
incomplete
many pieces of information are
18
5
4
3
2
1
missing
The highest score is 25.
The pass score is 14.
SCORE
SCHOOL MARK
from 5 to 8
4
from 9 to 13
5
from 14 to 16
6
From 17 to 19
7
From 20 to 21
8
From 22 to 23
9
From 24 to 25
10
In the grid grammar does not represent an indicator because the objectives that SS are required to
achieve are mainly cultural and not linguistic. The important thing is that SS choose and select the
most curious and useful pieces of information; T can correct SS'grammar mistakes, but he/she will
not consider them in the evaluation phase.
3rd LESSON
SYNTHESIS
Location: classroom
Objectives:
-reflect on ecology
-understand if your own behaviour is respectful towards environment or not
-learn to practise the “three Rs”- “Reduce, Reuse and Recycle”
CLASS MANAGEMENT
ACTIVITY
Individual
T gives SS a questionnaire whose main purpose is to discover how
10'
ecological each student is (see attachment 7). SS answer it, tick the
points they get for each answer. Then they add all the points and get
their profile.
Plenary
SS share their answers and discuss the different results and different
15'
profiles.
19
Team working
T explains that in order to be an environmentally-friendly person you
25'
should practise the “Three Rs”- “Reduce, Reuse, Recycle”. T
proposes a team activity whose objective is to explain the meaning of
the “Three Rs”. At home T prepares 20 pieces of paper (see
attachment 8). On each of them he/she writes a sentence related to
“reduce”, “reuse” or “recycle”. Before the activity starts, T gives one
sentence to each student. SS move around and find the classmates
with sentences related to their own sentence. At the end of the activity
SS will form three groups: in one group SS will have sentences
related to “reduce”, in the other group sentences related to “reuse”, in
the last group sentences related to “recycle”. This activity can be
repeated several times. After that T can ask SS if they know other
strategies aimed at the “Three Rs”- “Reduce, Reuse, Recycle”
4th LESSON
SYNTHESIS
Location: classroom
Objectives:
-consider if behaviour is ecological or not
-reflect on your own behaviour towards the environment and improve it
-understand how the recycling cycle functions
CLASS MANAGEMENT
ACTIVITY
Individual
T gives SS a list of sentences and they are required to underline what
5'
is ecological (black) and what is not ecological (red). Here are the
sentences:
Buy only what you need.
Use containers only once.
Don't repair things when they are broken.
20
Take a shopping bag with you when you go shopping.
Give away what you don't use anymore.
Ask your school to provide reusable dishes and cups.
T gives SS also a short questionnaire. They are asked to fill it in.
Here is the questionnaire:
I recycle paper.
Yes/No
I recycle old clothes
Yes/No
I recycle glass
Yes/No
I recycle plastic
Yes/No
I repair____________________
I always take a shopper when I go shopping.
Yes/No
I reuse_____________________
Plenary
SS share their answers and their opinions about what is ecological/not
15'
ecological. They also compare their behaviour towards recycling.
Pair work
T explains SS how important is recycling in order to preserve the
30'
environment. T shows an example of recycling through the following
activity: each couple of SS is given five paragraphs concerning the
paper recycling cycle. They are required to put them in chronological
order. Here are the paragraphs in disorder:
1 The paper is left to dry and then it is rolled up ready to be cut and
sent back to the shops.
2 Paper is taken from the bin and deposited in a large recycling
container along with paper from other recycling bins.
3 With soapy water they remove inks, plastic film, staples and glue.
The paper is put into a large holder where it is mixed with water to
create “slurry”.
4 The paper is taken to a recycling plant where it is separated into
21
types and grades. The separated paper is then washed.
5 By adding different materials to the slurry, different paper products
can be created, such as cardboard, newsprints or office paper. The
slurry is spread using large rollers into large thin sheets.
The correct order is the following:
2–4–3–5–1
After that each couple of SS is required to make a picture of each
paragraph. When the series of drawings is complete, SS share their
works and can post them on the classroom walls.
5th LESSON
SYNTHESIS
Location: classroom
Objectives:
-reflect on how dispose the waste separately
-understand what rubbish should actually be recycled
-realize that recycling should become a daily habit
CLASS MANAGEMENT
ACTIVITY
Plenary
T proposes a game concerning recycling. Before starting playing T
5'
shows SS the cards used in the game which are divided into seven
groups:
a jar of yoghurt
a boy eating yoghurt
a bin for plastic
a newspaper
a man reading a newspaper
22
a bin for paper
a glass
a boy drinking a glass of water
a bin for glass
batteries
a boy using a CD player which functions thanks to batteries
a bin for batteries
a medicine
a sick boy
a bin for medicines
a can of cola
a girl drinking a can of cola
a bin for aluminium
a washing-machine
a woman loading a washing-machine
a lorry transporting a washing-machine
T asks SS to describe the cards.
Plenary
T explains the rules of the game. After putting all the cards on the
5'
table face down, SS take it in turns to turn over three cards at a time.
SS have to find the pictures that are connected. The three cards must
have :
-an object
-what it is for
-the right recycling bin
Whoever finds three connected pictures takes all the cards and plays
again. Whoever gets it wrong has to turn the cards face down again
and the next player plays.
23
When there are no more cards on the table, the player with the most
cards wins.
Team working
SS play. They can play in small groups composed of 3 or 4 people.
30'
Plenary
T gives SS the text of a song related to recycling. The song is taken
10'
from the site www.songsforteaching.com. Its title is “Hey Hey, don't
throw it away” by Mary Miché. SS are required to do a cloze exercise
and choose the right word among the words at the bottom of the sheet
(see attachment 9). Then T checks and corrects SS' work. Finally they
sing together.
ATTACHMENT 1
recycling
carbon emissions
glass
landfill
recyclables
waste imports
paper
environmental damage
metal
recycling bin
textiles
used oil
plastics
old batteries
biodegradable waste
tires
food waste
illegal dump
garden waste
mixed waste collection
pollution prevention
mobiles
reduce
furniture
reuse
electrical equipment
environmental benefits
computers
garbage/trash
printer cartridges
energy savings
green waste
aluminium
composting
steel
recycling banks
waste collection vehicles
government regulations
non-renewable resources
source separation
24
-
risparmio energetico; 2) computers; 3) mobili; 4) importazioni di rifiuti; 5) vetro; 6)
prevenzione dell'inquinamento; 7) cartucce per stampanti; 8) olio usato, 9) tessuti; 10) carta;
11) riciclaggio; 12) plastiche; 13) riusare; 14) acciaio; 15) emissioni di anidrida carbonica;
16) separazione dei rifiuti “alla fonte”, in casa; 17) rifiuti biodegradabili; 18) batterie usate;
19) materiali riciclabili; 20) trasformare in concime; 21) danni all'ambiente; 22) ridurre; 23)
alluminio; 24) risorse non rinnovabili; 25) apparecchi elettrici; 26) metallo; 27) rifiuti di
cibo; 28) regolamenti governativi; 29) cellulari, 30) raccolta di rifiuti misti; 31) pneumatici);
32) discarica illegale; 33) bidone per la raccolta differenziata; 34) rifiuti da giardino; 35)
benefici per l'ambiente; 36) spazzatura; 37) discarica; 38) automezzi per la raccolta dei
rifiuti; 39) contenitori per la raccolta differenziata; 40) rifiuti organici.
ATTACHMENT 2
Match each symbol with its meaning
PLASTICS
Identifying what type of plastic the product is made from
GREEN DOT
25
Indicating tha the recovery of packaging material in some European countries has been
paid for.
MOBIUS LOOP
Indicating whether the product can be recycled
TIDYMAN
Implies that you shoulkd despose of the product carefully, do not litter
RECYCLABLE ALUMINIUM
Indicating that the product is made from recyclable aluminium
RECYCLABLE STEEL
Indicating that the product is made from recyclable steel
MOBIUS LOOP WITH PERCENTAGE
Indicating how much of the product is made from recycled materials
GLASS
Indicating to recycle glass in bottle banks
26
ATTACHMENT 3
27
28
29
ATTACHMENT 4
Looking the tree photos and reading the article, answer the following question:
1 What is “green for?
• an eco-friendly tree
• a tree you can replant
• a green-coloured tree
• a live tree
2 What is “not green” for?
• a coloured tree
• a tree without leaves
• an artificial tree
• a painted tree
3 What is “greenest” for?
• a completely green tree
• a tree you can reuse
• a tree grown up in Greenland
• a tree producing a lot of oxygen
CORRECT ANSWERS
1 a live tree
2 an artificial tree
3 a tree you can reuse
30
ATTACHMENT 5
Type of trees
Characteristics
Advantages
Disadvantages
Advantages
Disadvantages
“green” tree
“not green”
tree
“greenest”
tree
EXAMPLES OF ANSWERS
Type of trees
Characteristics
“green” tree natural product...
“not green”
tree
artificial product...
“greenest”
tree
natural product;
with root-ball;
potted;
fresh
biodegradable;
renewable resource...
gasoline used to get a
cut tree from farm to
living room...
lower carbon emissions
over a decade than did
buying real trees 1o years
in a row...
not biodegradable;
most artificail trees are
manufactured and
shipped from China,
fakes have their fuel
costs too;
one ingredient is PVC,
a plastic that is
difficult to recycle...
you can recycle it;
you can reuse it (create
underwater forests...);
you can rent it;
it enhances environmental
values.
no disadvantages
31
ATTACHMENT 6
Real or artificial – which should I choose?
This is the quandary many of us face each year. Both choices have advantages and
disadvantages, but ultimately it boils down to a matter of personal choice...
The Christmas Tree
While popular in other parts of the world from the 16th century, the Christmas tree didn’t
become fashionable in England until 1847 when the Illustrated London News had shown
Queen Victoria and her family standing around a Christmas tree. The Royal family was
very popular with her subjects, and what was done at Court immediately became
fashionable – that’s how the English Christmas Tree arrived!
‘Real’ trees
Today, around 8 million ‘real’ Christmas trees are sold in the UK – to find out more and
how to care for your tree, visit the British Christmas Tree Growers Association.
TOP TIP: Buy a tree with roots and replant it in your garden in the
New Year, or even keep it well watered in a container so it’s ready to use again next
Christmas.
Getting rid of your 'real' tree
Many councils provide a collection service for 'real' Christmas trees. The trees are usually
shredded into chippings and used locally in parks or woodland areas.
To find out more about your Christmas recycling services:
-
Check your local papers
-
Contact your council
Remember to remove all the decorations and tinsel from the tree before taking them to the
collection point.
32
Buying an artificial tree
Sometimes it’s not practical to get a ‘real’ tree and an artificial one may be ideal for your
circumstances. If you are buying an artificial tree this year:
Choose a good quality tree, which will last for many years
Beware of fashionable ‘trendy’ trees which may look great one year and be next
year’s faux pas!
Unfortunately, due to the combination of materials used to make an artificial tree you are
unable to recycle it. However, if it is still in a reasonable condition when you decide to
replace it, why not donate it to a charity shop so someone else can use it.
Type of trees
Characteristics
Advantages
Disadvantages
Advantages
Disadvantages
“real” tree
“artificial”
tree
EXAMPLES OF ANSWERS
Type of trees
Characteristics
“real” tree
with roots...
you can replant it in your
garden in the New Year...
“artificial”
tree
some are good quality trees... they last for many years...
33
sometimes is not
practical to get a “real”
tree...
you are unable to
recycle it..
ATTACHMENT 7
HOW ECOLOGICAL ARE YOU?
1 How do you get washed daily?
a) a fast shower (less than 5 minutes)
b) a shower (5-10 minutes)
c) a long shower (more than 10 minutes)
d) a bath
2 What is the temperature of your room?
a) less than 20°C (I have to wear a pullover)
b) more than 24°C (I wear a t-shirt)
c) the temperature is between 20 °C and 22 °C
d) I don't have a heating system
3 If in your house there is an air-conditioning plant, what is the temperature that you usually
choose?
a) less than 22 °C
b) more than 25 °C
c) between 22°C and 25°C
d) I don't have air-conditioning
4 In your house, what do you use to heat water?
a) solar panels
b) gas boilers
c) oil boilers
d) electric boilers
5 Do you always switch TV; PC or other electric appliances off or do you leave them on stand-by?
a) I always switch them off
b) I usually switch them off
c) I sometimes switch them off
d) I never switch them off
6 Do you walk or go by bike for short distances?
a) Yes, always
b) Yes, often
c) Yes, sometimes
d) No, never. I go by car.
7 Do you use re-chargeable or re-usable products?
a) Never
b) Sometimes
c) When it is possible
d) Yes, always
8 Do you ever throw away food?
a) Yes, sometimes
34
b) No, never
c) Yes, very often
d) Almost never
9 Do you separate and collect these materials to recycle: paper, glass, tins, medicines, batteries,
food, plastic?
a) Yes, all of them
b) Yes, 4-6 of them
c) Yes, but less than 4
d) None of them
10 Do you often use bottled mineral water?
a) Yes, because my tap water is not good
b) Yes, because I think it is safer
c) Only sometimes
d) No, never
A
B
C
D
1
4
3
2
1
2
3
1
2
4
3
1
3
2
4
4
4
3
1
2
5
4
3
2
1
6
4
3
2
1
7
1
2
3
4
8
2
4
1
3
9
4
3
2
1
10
2
1
3
4
POINTS:
35-40: you are aware of the problems of the environment and you do your best to safeguard our
planet.
25-34: you are aware of the problems of the environment, but sometimes you “forget” t do things
that can preserve it.
15 -24: you should be more careful in what you do. You are not very responsible.
Less than 15: please, get more information about our environment. Try to do what is possible to
save it. Our future is in danger.
35
ATTACHMENT 8
Sentences related to “Reduce”:
-Buy all-purpose household cleaner
-Buy only what you need
-Reduce paper waste by cancelling unwanted mail
-Buy products with little packaging
-Buy rechargeable batteries.
Sentences related to “Reuse”:
-Carrier bags can be reused in the shops or as bin bags around the house.
-Paper bags make useful wrapping paper.
-By cleaning glass jars and small pots, you can use them as small containers to store odds and ends.
-Newspaper, cardboard and bubble wrap make useful packing material when moving house or to
store items.
-Old clothes can be made into other textile items such as cushion covers or teapot cosies.
-Packaging such as foil and egg cartons can be donated to schools and nurseries, where they can be
used in art and craft projects.
-Scrap paper can be used to make notes and sketches.
-When you do not use anymore a thing, before throwing it away, ask some friends if they need it.
Sentences related to “Recycle”:
-Make your own organic compost from vegetable peelings, tea, coffee and garden waste.
-Put paper and cardboard into the bin for paper.
-Dispose glass separately from the general household waste.
-Recycle plastic so that it does not end up in incinerators.
-Aluminium cans could be recycled indefinitely saving 95 per cent of energy.
- In order to respect environment put medicines into special bins.
-When batteries are exhausted, do not throw them into ordinary bins.
36
ATTACHMENT 9
“Hey Hey, Don't Throw It Away”
a recycling song by Mary Miché
Chorus:
Hey hey don’t throw it away.
I can make money from your trash today.
Hey hey don’t dump that can.
I’ll take it to the recycle man.
My sister Jeanne was drinking root beer
Out of an aluminum can.
When she was done she thought she’d have some fun,
Throwin’ it at the garbage can.
And I said:(Chorus)
I saw a guy out on the street
Drinkin’ a bottle of pop.
He was just about to toss it in the bush
When I yelled, “stop”, and I said:(Chorus)
I went to our family picnic.
I ate and ate. I was almost sick.
Then I looked into the trash,
There were bottles and cans and aluminum pans.
And I said:(Chorus)
I was out hiking with a friend
Pickin’ up cans wherever we went.
When we got to the campground, what did we see?
People throwin’ out cans and other debris.
So I said:(Chorus)
I was eatin’ my lunch at school one day.
Just about finished and startin’ to play.
When I saw a kid with a can in her hand
Just about to throw it in the garbage can.
So I yelled:(Chorus)
So if you see someone throwin’ cans away.
Don’t’ just stand there and watch ‘em, hey.
Just pull it out of the garbage can
And you can help recycle bottles and cans.
And you’ll say:(Chorus)
Complete the song using the following words:
school, pans, aluminum, bottle, garbage, dump, toss, trash, cans, debris, money, throw, away, see,
help, recycle.
37
KEYS 1
recycling
11
carbon emissions
glass
5
landfill
recyclables
19
waste imports
4
paper
10
environmental damage
21
metal
26
recycling bin
33
textiles
9
used oil
8
plastics
12
old batteries
18
biodegradable waste
17
tires
31
food waste
27
illegal dump
32
garden waste
34
mixed waste collection
30
pollution prevention
6
mobiles
29
reduce
22
furniture
3
reuse
13
electrical equipment
25
environmental benefits
35
computers
2
garbage/trash
36
printer cartridges
7
energy savings
1
green waste
40
aluminium
23
composting
20
steel
14
recycling banks
39
waste collection vehicles
38
government regulations
28
non-renewable resources
24
source separation
16
38
15
KEYS 2
GREEN DOT
Indicating that the recovery of packaging material in some European countries has been
paid for.
PLASTICS
Identifying what type of plastic the product is made from
GLASS
Indicating to recycle glass in bottle banks
RECYCLABLE ALUMINIUM
Indicating that the product is made from recyclable aluminium
39
RECYCLABLE STEEL
Indicating that the product is made from recyclable steel
MOBIUS LOOP
Indicating whether the product can be recycled
MOBIUS LOOP WITH PERCENTAGE
Indicating how much of the product is made from recycled materials
TIDYMAN
Implies that you shoulkd despose of the product carefully, do not litter
40
BIBLIOGRAFIA
BALBONI P., Nozionario di glottodidattica
BALBONI P., Tecniche didattiche per l'educazione linguistica, Utet 2007
BIANCHI P., HEALEY, C., English 4 teens, Milano, Trevisini Editore 2009
CIPOLLA L., Educazione linguistica, “Scuola e didattica”, 2008, 1 ottobre
WALSH B. , O Christmas time, “Time”, 2008, vol.172, n. 23
Indicazioni per il curricolo per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione, Roma, 2007
How to be environmentally-friendly, “Let's start”, 2007, n. 3, dicembre
SITOGRAFIA
www.recyclenow.com
www.elimagazines.com
www.carap.ecml.at
www.songsforteaching.com
www.glottodidattica.net
41
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Bonato Silvia