Sommario 1 - PREMESSA ................................................................................................................... 2 2 - CARATTERISTICHE DEL PROGETTO ........................................................................ 3 2.1 DIMENSIONI E DESCRIZIONE DEL PROGETTO ................................................................. 4 2.1.1 - Opere di sistemazione dell area d impianto .................................................................... 7 2.1.2 - Configurazione impiantistica ......................................................................................... 15 2.1.3 - Descrizione del ciclo produttivo .................................................................................... 20 2.2 CUMULABILITÀ CON ALTRI PROGETTI ............................................................................. 32 2.3 - UTILIZZAZIONI DI RISORSE NATURALI ........................................................................... 32 2.4 - PRODUZIONE DI RIFIUTI .................................................................................................. 33 3 - LOCALIZZAZIONE DEL PROGETTO ......................................................................... 34 3.1 UTILIZZAZIONE ATTUALE DEL TERRITORIO .................................................................... 34 3.1.1 - Strumenti di pianificazione/programmazione territoriale e vincolistica.......................... 34 3.2 - CAPACITÀ DI CARICO DELL AMBIENTE NATURALE ZONE PROTETTE ................... 41 3.3 DELLA - RICCHEZZA DELLE RISORSE NATURALI ZONA INTERESSATA DALL INTERVENTO - QUADRO AMBIENTALE ......................................................................... 43 4 - CARATTERISTICHE DELL IMPATTO POTENZIALE.................................................. 52 4.1 PORTATA, GRANDEZZA E COMPLESSITÀ DELL IMPATTO E EFFETTI TRANSFRONTALIERI ................................................................................................................. 52 4.1.1- DESCRIZIONE DEI PROBABILI EFFETTI RILEVANTI DEL PROGETTO ................... 52 4.3 - PROBABILITÀ DELL IMPATTO .......................................................................................... 59 5 - CONCLUSIONI ............................................................................................................ 60 Allegati: 1. Ortofoto; 2. Stralcio aerofotogrammetrico località San Giorgio ; 3. Stralcio IGM; 4. Stralcio catastale foglio di mappa n. 33 p.lle 57 - 80; 5. Stralci P.R.G.: Tav. 4 - fg.12 Usi e modalità d intervento e Tav. 14 Geologia idrogeologia geosismica sondaggi geognostici geomorfologia geotecnica sulle indagini ; 6. Certificato di destinazione urbanistica; 7. Concessione edilizia del 04.08.2000; 8. Planimetria generale; 9. Planimetria con indicazione delle aree, della rete acque meteoriche e punti di emissione; Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 1 di 61 1 - PREMESSA Oggetto del presente Studio di valutazione di assoggettabilità a V.I.A. è il progetto relativo al rinnovo autorizzativo dell attività esercitata da un centro di raccolta per la messa in riserva ed il recupero di rifiuti non pericolosi costituiti prevalentemente da materiale plastico e rottami ferrosi e non sita in località S.Giorgio nel Comune di Crotone. Tale impianto è stato precedentemente autorizzato in procedura semplificata con iscrizione n. 005 KR del 03 febbraio 2005 -attività [R13]( Provvedimento di rinnovo iscrizione al Registro Provinciale delle imprese che effettuano comunicazione di inizio attività, ai sensi degli art. 31 e 33 del D.Lgs. 22/97 e s.m.i.). Inoltre, con il presente elaborato viene valutata la contestuale integrazione di nuove attività di recupero ([R3], [R4] ed [R5]), ai fini dell'esercizio in "Procedura Semplificata" del complesso industriale per il recupero/riciclaggio di rifiuti non pericolosi, attraverso le operazioni di recupero ([R13], [R3], [R4] ed [R5]) di cui all'Allegato C "Operazioni di recupero" del D.Lgs. n.152 del 03/04/2006. Esso viene redatto secondo gli indirizzi normativi contenuti nel Regolamento Regionale n. 3 del 04.08.2008 Regolamento Regionale delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale, di Valutazione ambientale strategica e delle procedure di rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali , pubblicato sul BUR Calabria in data 16.08.2008, così come modificato dal Regolamento Regionale n. 5 del 14.05.2009. Tale normativa regionale disciplina la procedura di V.I.A. relativamente agli interventi di cui all art. 6 commi 1 e 4 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.e ii., la cui approvazione compete alla regione o agli enti locali. In particolare l art. 6 del suddetto DGR prevede, nella fase di VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ, la stesura di un progetto preliminare e di uno studio preliminare di impatto ambientale mirato a verificare se il progetto proposto può avere un impatto significativo sull ambiente (verifica di assoggettabilità) e deve essere sottoposto alla fase di valutazione secondo le disposizioni previste dal citato regolamento regionale. La società attualmente svolge la propria attività in forza dell iscrizione con il n. 005 KR del 03 febbraio 2005 ( Provvedimento di rinnovo iscrizione al Registro Provinciale delle imprese che effettuano comunicazione di inizio attività, ai sensi degli art. 31 e 33 del D.Lgs. 22/97 e s.m.i.), e con la presente intende adeguare la propria capacità di trattamento ai quantitativi concernenti le operazioni di gestione dei rifiuti previsti dalla suddetta legge regionale. L istanza di verifica di assoggettabilità alla procedura di valutazione di impatto ambientale viene inviata ai sensi del D.Lgs. n. 4/08, art. 20 comma 1 e del Regolamento Regionale, in quanto, l impianto in oggetto, rientra nella tipologia di cui all Allegato B Progetti sottoposti alla verifica di assoggettabilità - del succitato regolamento regionale riportato alle lettere: Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 2 di 61 z.b) impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi,con capacità complessiva superiore a 10 tonn/giorno mediante operazioni di cui all allegato C lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152). Pertanto ai sensi dell art. 6 Verifica di Assoggettabilità del regolamento stesso, se le attività proposte con la presente, non costituiscono modifiche sostanziali al contesto ambientale, l autorità competente dispone l esclusione dalla procedura di valutazione ambientale e qualora fosse necessario prescrive i relativi accorgimenti o procedure da osservare. L'impianto oggetto della presente domanda di verifica di assoggettabilità a V.I.A. e le predette attività di gestione rifiuti non risultano essere assoggettabili all'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) (D.Lgs. n. 59 del 18/02/2005) in quanto non contemplate fra le categorie di attività industriali di cui al punto 5. "Gestione dei rifiuti" dell'Allegato I "CATEGORIE DI ATTIVITÀ INDUSTRIALI DI CUI ALL'ART.1 " del D.Lgs. n.59 del 18/02/2005 "Attuazione integrale della Direttiva n.96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento". 2 - CARATTERISTICHE DEL PROGETTO Le caratteristiche del progetto sono considerate tenuto conto di quanto previsto dall Allegato V alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 come modificato dal D.Lgs. n. 4/2008 e dall Allegato C del Regolamento Regionale e precisamente: 1) Dimensioni del progetto 2) Cumulo con altri progetti 3) Utilizzazione di risorse naturali 4) Produzione di rifiuti 5) Inquinamento e disturbi ambientali 6) Rischio di incidenti, per quanto riguarda, in particolare, le sostanze e le tecnologie utilizzate Relativamente alla descrizione dell Inquinamento e disturbi ambientali al fine di una descrizione più organica e di una più facile lettura del presente studio, si è deciso di approfondire tale aspetto nel capitolo relativo alle CARATTERISTICHE DELL IMPATTO POTENZIALE. Nel seguente Studio viene effettuata l analisi della presente proposta progettuale, concernente l attività di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi, svolta finora dalla società Mosmode S.a.s. di Giuseppe Cannavale & C e la contestuale introduzione di nuove attività di recupero da esercire. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 3 di 61 La società istante, proponente l impianto in oggetto, sottolinea che la presente Verifica di assoggettabilità alla valutazione d impatto ambientale è da intendersi parte integrante della documentazione specifica a corredo della domanda di rinnovo autorizzativo. Si sottolinea, infine, che tutte le informazioni riportate nel presente studio sono state fornite ai sottoscritti direttamente dal Proponente e/o da persone incaricate di sua fiducia, che hanno messo a disposizione, in formato cartaceo o digitale, tutta la documentazione ritenuta necessaria. 2.1 DIMENSIONI E DESCRIZIONE DEL PROGETTO L attività dell impianto attualmente in esercizio viene svolta in un area produttiva ubicata nei limiti amministrativi del comune di di Crotone (KR) alla Località San Giorgio , distinta catastalmente nel N.C.E.U./N.C.T. al foglio di mappa 33, particelle 80/p e 57/p, in un area compresa nel foglio 238 della Carta d Italia Tavoletta III S.E. Sez. D-A, dell istituto Geografico Militare Italiano (I.G.M.I.)., con una superficie totale di circa 11.000 m2. Nello specifico, si precisa che l area nella quale si svolge l attività, oggetto della presente istanza, è solo una parte dell intera superficie di proprietà della società ECO K S.a.s. con sviluppo pari a circa 30.000 m2, concessa in locazione commerciale alla società MosmodeS.a.s. e localizzata nella zona a sud-est della stessa. L area è caratterizzata dalle seguenti coordinate geografiche: N 39°04 16,70 ed E 17°05 57,25 . Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 4 di 61 La società istante, pertanto, intende proseguire la propria attività nell area produttiva ubicata alla località San Giorgio, del Comune di Crotone, come meglio indicata negli elaborati grafici, ed inoltre con la presente definisce i parametri di fattibilità tecnica dell intervento, relativamente all introduzione nel proprio ciclo produttivo, di nuove tipologie di attività di gestione dei rifiuti (attività R3, R4 ed R5) (Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi; Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici; Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche così come definite nell Allegato "C" alla Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e s.m.i; così come definite nell Allegato "C" alla Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.) ed è finalizzata ad attestare la conformità dell attività alla vigente normativa in materia. Le nuove attività di gestione rifiuti (attività R3, R4 ed R5) costituiscono quindi il completamento naturale e legittimo dell attuale ciclo di produzione della società in esame, in modo da consentire il recupero dei rifiuti prima del loro effettivo riutilizzo. Il trattamento consentirebbe infatti di ridurre drasticamente i quantitativi di rifiuti, nonché il recupero degli stessi in varie attività produttive e nel complesso ridurre l impatto nei confronti dell ambiente. La capacità di trattamento giornaliera prevista non supera nei periodi di maggior intensità le 80 tonnellate/giorno; mentre la capacità complessiva di riciclo/recupero dell impianto è superiore a 15.000 t/anno e inferiore a 60.000 t/anno. Pertanto la Classe di recupero prevista dal D.M. Ambiente n.350 del 21/07/1998 cui si intende rientrare è la n.3 trattando circa 20.200 tonnellate/anno (capacità comprensiva delle attività R13, R3, R4 ed R5). La capacità complessiva di stoccaggio istantanea risulta essere pari a circa 1.000 tonnellate. Attraverso tale Studio, vengono forniti elementi sufficienti a valutare se la proposta sia compatibile con gli equilibri ambientali esaminati nel raggio di un chilometro. Il presente studio nel seguito tenderà ad individuare le problematiche esistenti e le relative soluzioni e gli eventuali punti di criticità del che devono essere valutati per il prosieguo progetto. In particolare saranno analizzati taluni aspetti inerenti alle modificazioni di carattere ambientale , connesse con l attività che si propone, mediante una completa previsione sia delle procedure tecnologiche che di quelle di carattere economico-sociale, tutto ciò al fine di valutare per intero, le eventuali ripercussioni sull ambiente e sulla qualità della vita delle popolazioni future. L impianto è ubicato in zona riconosciuta industriale dal P.R.G. alla periferia Ovest Sudovest della città di Crotone, la quale presenta un andamento plano-altimetrico pressoché pianeggiante con quote sul livello del mare pari a circa 25 m s.l.m. ed è decisamente ben collegata sul piano della viabilità stradale. Infatti, a tale zona di Crotone, distante circa 2,1 Km dallo stesso abitato, vi si accede dalla Strada Statale n. 106 e successiva viabilità inferiore. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 5 di 61 Nella gestione integrata dei rifiuti, gli atti strategici e regolamentari europei indicano come priorità il recupero dei materiali dai rifiuti seguito dal recupero di energia, effettuato sui residui non riciclabili. Per questo motivo, parallelamente all'espansione delle raccolte differenziate, che rappresentano la prima fase della gestione integrata, si sono sviluppate ed affermate le tecniche impiantistiche di supporto a queste attività di recupero. Caratteri generali della società istante Qui di seguito, si riportano le informazioni di carattere generale relative alla Ditta Mosmode s.a.s. di Giuseppe Cannavale & C. e indicate nel Certificato di Iscrizione C.C.I.A.A. di Crotone: data di iscrizione: 13.03.1991 (iscritta con il numero Repertorio Economico Amministrativo: 136956); Autoriz. Regionale alla raccolta, stoccaggio, deposito preliminare, messa in riserva e cernita di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi ai sensi degli art. 27 e 28 D.lgs. 05 febbraio 1997 n. 22 e successive modifiche ed integrazioni: Ordinanza N°4669 del 27/06/06 (Unità produttiva Loc. Papaniciaro). Iscrizione Albo Nazionale Gestori Rifiuti (c/o CCIAA Catanzaro): Categoria 2 Classe D e 3 Classe E- N° CZ000097/OS del 27.06.2006 Categoria 4 Classe D e 5 Classe E N° CZ000097 del 12.06.2007. Iscrizione Provinciale: N° KR 005 del 03 febbraio 05. denominazione: Ditta Mosmode s.a.s. di Giuseppe Cannavale & C forma giuridica: S.A.S.; Ubicazione: Zona produttiva Località San Giorgio 88900 Crotone (KR). Prima di addentrarsi nella esposizione degli specifici interventi di progetto, è bene riassumere sinteticamente ma organicamente le caratteristiche dell area: Scheda tecnica dell area a) Ubicazione Località: San Giorgio - 88900 Crotone (KR) Inquadramento- Zona riconosciuta industriale dal P.R.G. ai sensi dell art. 57 Attività produttiva in zona impropria Arterie primarie: S.S. n. 106 Taranto Reggio Calabria Distanze: Crotone Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. circa 2.100 m Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 6 di 61 b) Morfologia del lotto: Lotto di forma poligona irregolare. Superficie totale della particella: Superficie occupata dall impianto: Superficie capannone: Accessi attuali circa 30.000 m2 11.000 m2 486 m2 da Via fiume Esaro 2.1.1 - Opere di sistemazione dell area d impianto Le migliorie tecniche che si intendono apportare, garantiscono una migliore continuità del lavoro svolto dalla ditta istante con la possibilità di radicarsi maggiormente sul territorio. Strutturalmente nulla si innova rispetto a quanto già autorizzato, anzi si tende a razionalizzare sempre più gli spazi a disposizione, migliorando la produttività contemporaneamente all aumento dei margini di sicurezza ambientale e di sicurezza per gli operatori che andranno ad agire sui rifiuti in ingresso ed in uscita dall impianto stesso. Sarà compiuta una razionalizzazione delle aree, prevedendo la separazione delle aree adibite allo stoccaggio dei rifiuti non pericolosi. Come si può evincere da quanto indicato nella Planimetria allegata, nel presente progetto si individuano spazi da utilizzare per lo stoccaggio dei rifiuti non pericolosi, di norma in cumuli o in cassoni scarrabili dai quali si provvederà al carico ed allo scarico degli stessi mediante il ragno presente sui mezzi di lavoro interni e sui mezzi di trasporto adibiti all ingresso e/o all uscita dei rifiuti dall impianto. Ad ogni cumulo o cassone-contenitore corrisponde una tipologia assegnata di rifiuto non pericoloso, evitando così la commistione in contemporanea di tipologie diverse di rifiuti. Caratteristiche dell impianto L'impianto non prevede una struttura impiantistica complessa ed è dotato di servizi ed impianti atti ad assicurare un razionale esercizio dell attività, anche in situazioni di emergenza. Pertanto, troviamo aree esterne funzionali al processo produttivo e strutture con funzioni logistiche ed accessorie quali servizi tecnologici. I servizi previsti sono i seguenti: 1. piazzale ed aree di esercizio con pavimentazione in cls. armato industriale, con aree di conferimento, messa in riserva e stoccaggio; 2. viabilità; 3. apparato di pesatura; 4. capannone; 5. recinzione del perimetro dell attività; 6. impianti elettrici e di illuminazione; Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 7 di 61 7. impianto igienico sanitario; 8. rete idrica; 9. impianto antincendio. a) - Piazzale esterno dedicato alle attrezzature e agli impianti necessari per lo svolgimento dell attività L area su cui si svolge l attività industriale data in locazione alla società Mosmode S.a.s. occupa una porzione di superficie pari a circa 11.000 m2, del totale dell intera area pari a circa 30.000 m2 di proprietà della società EKO K S.a.s.. La superficie è realizzata da un basamento con pavimentazione impermeabilizzata a protezione del suolo, mediante massetto in c.l.s. armato industriale, predisposto con pendenza idonea alla raccolta delle acque meteoriche in opportune caditoie di captazione e convogliamento al sistema di trattamento di sedimentazione e disoleazione, prima di essere scaricate nel canale di scolo adiacente l impianto; la società istante a tal fine è munita di idonea autorizzazione allo scarico. L impianto della società Mosmode S.a.s., con la presente proposta progettuale sarà strutturato in maniera tale da, avere idonee aree per le diverse tipologie di trattamento da effettuare sui rifiuti e di conseguenza le diverse aree funzionali a tali operazioni. A tal fine l impianto è stato suddiviso in 4 macro aree, ognuna con una dedicata operazione, che di seguito vengono elencate come riportate negli allegati grafici: Area A Conferimento e messa in riserva in riserva dei rifiuti provenienti da materiale plastico, metallico, inerte, ecc. come indicato nell elaborato grafico ai punti 3 - 4 13 16 Area B 5 7 8 18 - 20; Area di trattamento dei rifiuti provenienti da materiale plastico, metallico, inerte, ecc., indicata nell elaborato grafico ai punti 11 12 - 14; Area C Stoccaggio del materiale trattato (M.P.S.) indicata nell elaborato grafico ai punti 6 -9 15 10 Area D 17 - 19; Stoccaggio degli scarti derivanti dalle attività di trattamento da avviare a recupero/smaltimento, indicata nell elaborato grafico al punto 21; Area E Area Servizi, come indicato nell elaborato grafico ai punti 2 - 3. Ogni conferitore prima di poter accedere allo scarico, nell area di accettazione (Box uffici e pesa), deve fornire tutta la documentazione comprovante il possesso dei requisiti e delle autorizzazioni richieste dalla legislazione vigente, mentre per il rifiuto da conferire deve essere fornita documentazione idonea ad assicurare che la tipologia sia compatibile con quelle autorizzate dell impianto in oggetto. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 8 di 61 Area A - Area dedicata al conferimento e alla messa in riserva dei rifiuti derivanti da materiale plastico, metallico ed inerte. I rifiuti conferiti in impianto saranno ricevuti in un'apposita area individuata all interno del sito, interamente pavimentata in cls. armato industriale, dotata di idonei sistemi di copertura mobili, così come previsto al punto 4 dell Allegato 5 del D.M.05.02.1998 e s.m.i. e come indicato nell elaborato grafico. Tale settore di conferimento è distinto dalle altre aree, così come previsto al punto 3 dell Allegato 5 del D.M.05.02.1998 e s.m.i., da elementi mobili costituiti da setti in c.a.v. o new jersey. Successivamente si procederà alla messa in riserva dei rifiuti distinti per tipologia in apposite aree (indicate nell allegato grafico) dalle quali gli stessi verranno prelevati per essere avviati alla lavorazione. Lo stesso settore di messa in riserva, relativamente ai rifiuti provenienti da materiale plastico e metallico, ubicato nella zona centrale dell area d impianto, è distinto con elementi mobili costituiti da setti in c.a.v. o new jersey, ed organizzato in aree distinte per le diverse tipologie di rifiuto accettate dalla società istante, come riportato nell elaborato grafico ai punti n. 4 5 7 - 8. L area di messa in riserva prevista esternamente sarà dotata di idonei sistemi di copertura mobili, così come previsto al punto 4 dell Allegato 5 del D.M.05.02.1998 e s.m.i., al fine di proteggere i rifiuti dalle acque meteoriche e dall azione del vento. Relativamente, allo stoccaggio del materiale plastico e metallico, tale sistema mobile di copertura è formato da una struttura fissa con pilastrini/puntoni realizzati con elementi metallici, mentre, la parte mobile basculante della copertura è realizzata con intelaiatura metallica e pannello in materiale plastico, sollevato in caso di necessità, durante le operazioni di movimentazione degli stessi, con sistema idraulico. I rifiuti ospitati in impianto nelle sezioni di conferimento ed in quella di messa in riserva così come richiamato al punto 4 dell Allegato 5 del D.M.05.02.1998 e s.m.i., sono stoccati in cumuli, così come indicati in planimetria ai punti n. 4 5 7 8. A tal proposito, si ribadisce la natura del basamento pavimentato realizzato con cls. armato industriale impermeabilizzato dotato di idonea pendenza, in maniera tale che le acque possano essere convogliate e raccolte presso apposite caditoie ed inviate successivamente al sistema di trattamento delle acque meteoriche. Relativamente ai rifiuti inerti, l area di conferimento e messa in riserva, ubicata nella zona a nord dell area d impianto, vengono stoccati in cassoni scarrabili distinti per le diverse tipologie di rifiuto accettate dalla società istante e coperti con teli mobili o struttura rigida, come riportato nell elaborato grafico planimetria delle aree d impianto Area A ai punti n. 13 14. Si precisa che la Società istante, per le tipologie di rifiuti sulle quali eserciterà unicamente l attività di messa in riserva [R13], l area ad esse destinata trova ubicazione nei pressi dell ingresso all impianto, inserita tra l Area D ed il capannone, indicata in planimetria al punto n. 20. Tali rifiuti collocati in messa in riserva, vengono stoccati in cassoni scarrabili con copertura mobile a tenuta o Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 9 di 61 mediante teli. Inoltre, poiché tali tipologie di rifiuti, dal punto di vista quantitativo, non riguardano la parte prevalente dell attività svolta dalla società, la distinzione delle diverse aree di messa in riserva risulta essere indicativa e non vincolante a seconda delle prevalenti tipologie di rifiuto conferite periodicamente presso l impianto, previa bonifica dei contenitori utilizzati precedentemente. Area B Area di trattamento dei rifiuti. In tale area sono ubicati i macchinari e le attrezzature necessarie al fine di effettuare le operazioni di trattamento per i rifiuti provenienti da materiale plastico e metallico. Le due aree di trattamento sono distinte e separate e sono necessariamente utilizzati elementi diversi per la tipologia di lavorazioni. Per le materie plastiche il ciclo di lavorazione è asservito da due linee di lavorazione ognuno con nastro trasportatore, trituratore e deferrizzatore. All uscita della triturazione è posizionato un sistema di aspirazione che convoglia il materiale lavorato nei sacconi big-bags; inoltre, su tali linee di lavorazione è inserito un impianto di abbattimento polveri costituito da filtro a maniche. Mentre, la lavorazione dei rifiuti provenienti da materiale metallico, avviene successivamente alla messa in riserva, mediante una cesoia bonfiglioli in grado di ridurre la pezzatura degli elementi introdotti. L area dove avviene la fase di trattamento dei rifiuti inerti è collocata distante dalla precedente area di trattamento dei rifiuti plastici e metallici. Tale fase, avviene mediante attrezzature meccaniche direttamente nel cassone scarrabile dove è stoccato il rifiuto inerte. Nell area di trattamento, indicata in planimetria come Area B, come attrezzatura in grado di operare sui rifiuti di carta e cartone è presente una pressa fatta all adeguamento volumetrico degli stessi prima della fase di commercializzazione. Per maggior dettaglio in merito alla fase di trattamento dei rifiuti speciali non pericolosi accettati in impianto, si rimanda al capitolo 7, dove vengono descritti nel dettaglio i diversi cicli produttivi Area C Stoccaggio del materiale trattato (M.P.S.) Le M.P.S. ottenute dal ciclo di lavorazione, relativamente al materiale plastico, vengono depositati entro contenitori big-bags nell apposita area dedicata coperta, individuata dal capannone, posto nella parte ad est della superficie d impianto, meglio indicato nella planimetria grafica Area C al punto 6 e successivamente trasportate presso impianti terzi di riutilizzo. Relativamente alle M.P.S. ricavate dai materiali metallici, gli stessi vengono distinti in ferrosi e non ferrosi; i primi vengono stoccati in cumuli, nell area ad est oltre il capannone, come riportato nell allegato grafico al punto n. 9, mentre, i secondi vengono separati per le diverse tipologie in cassoni scarrabili nell area ad ovest, così come indicato nell allegato grafico al punto n. 10. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 10 di 61 Area D Stoccaggio degli scarti derivanti dalle attività di trattamento da avviare a recupero/smaltimento La fase di trattamento dei rifiuti comporta l eliminazione di componenti estranei non pericolosi delle diverse tipologie di rifiuto trattate durante il ciclo produttivo; tale scarto di lavorazione, viene stoccato nell apposita area dedicata in cassoni scarrabili, come indicato nella planimetria generale al punto n. 21 e successivamente raccolto da ditte esterne autorizzate, operanti nel settore del recupero relativo alle diverse tipologie di rifiuti. Nell area D, inoltre, la ditta in ottemperanza a quanto richiesto dagli enti di controllo è munita di un area di stoccaggio dedicata ad eventuali parti del carico di rifiuti non conformi (anche pericolosi), rinvenute nel corso delle operazioni di selezione e cernita. La stessa è adibita esclusivamente alla gestione in sicurezza di detti rifiuti, che risultano presenti in maniera accidentale e non verificabile all atto del prelievo dei rifiuti per il trasporto in impianto. Tale area è individuata in tre cassoni scarrabili a tenuta, opportunamente coperti con sistema mobile o fisso ed osservando tutte le opportune misure di sicurezza. Area E Logistica Ufficio L ufficio presente in impianto è costituito da struttura in c.a. disposta su un unico livello, posizionato lungo la via di accesso all impianto, come riportato nella planimetria generale al punto n. 2. Tale struttura in pianta occupa una superficie di circa 32 m2. Il manufatto edilizio relativo agli uffici, prevede al suo interno la sezione tecnico operativa articolata con la presenza del terminale di pesatura, ed il settore logistico con annessi servizi igienici. Per ciò che attiene gli spazi di parcheggio, essi sono posizionati in adiacenza allo stesso ufficio. a) - Viabilità interna Il piazzale è stato progettato in maniera tale da avere un'area esterna dedicata alle operazioni di transito e manovra degli automezzi. b) - Apparato di pesatura Relativamente all installazione di un apparecchio pesatore elettronico fornito dalla società QUADRELLI , l impianto è dotato di un bilico, posto come indicato nell elaborato grafico, frontalmente agli uffici. Il sistema di misura previsto nell impianto è il seguente: 1) pesa a ponte elettronica da 60.000 kg interrata, per verificare il peso di tutti i rifiuti in ingresso e in uscita dall impianto su veicoli e/o all interno di grandi contenitori, mediante il metodo di doppia pesata (lordo e tara). Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 11 di 61 L apparecchio pesatore è del tipo elettronico con lettore di range e microprocessori. I pesi posti sulla piattaforma di pesatura vengono letti da un elaboratore con testata automatica ad orologio. In un unica pesata si possono rilevare i dati seguenti: data, ora, targa automezzi. Il ponte è costituito da due travi laterali portanti, collegati da robusti pannelli in carpenteria metallica, completi di lamiere striate che costituiscono il piano di pesatura. Le leve portanti sono di tipo a torsione con percorso laterale dei bracci di leva protetti da apposita carteratura. Il piano di pesatura ha una larghezza utile di circa 2,9 m ed una lunghezza di 13 m. c) - Capannone Nell area, dove è articolata l attività della società Mosmode S.a.s. è presente un capannone al cui interno viene svolta l operazione di stoccaggio della M.P.S. derivante dal trattamento dei rifiuti plastici. L ampiezza del capannone industriale ha consentito di poterne sfruttare una parte per il ricovero di alcuni mezzi di lavoro. Esso ha una superficie di circa 486 m2 e forma planimetrica rettangolare, con lunghezza di circa 30 m, larghezza di circa 16,20 m, altezza utile media di circa 8 m con struttura portante mediante profilati in acciaio e tompagnature di coibentazione delle pareti in muratura; inoltre è presente una parte sovrastante di un altezza pari a circa 3,70 m. Esso è ubicato lungo il confine est dell area, prospicente l area piazzale lungo gli altri lati e presenta una pavimentazione interna in cls. industriale armato e due accessi sempre aperti lungo i lati nord e sud come indicato nella planimetria Area C punto n.6. d) - Recinzione L area d impianto è totalmente recintata in modo da impedire l accesso a persone non autorizzate ed animali; inoltre, l area in oggetto è dotata di sistema di videosorveglianza. La recinzione è stata realizzata per buona parte con muro in c.a. e la restante parte con cordolo in c.a. sormontato di rete metallica. La recinzione si chiude su un cancello metallico, azionato da gruppo motorizzato, utilizzato per l accesso all area di accettazione da parte dei mezzi d opera. Lungo il perimetro dell impianto, immediatamente all interno della recinzione, sono presenti alberi di medio fusto e vegetazione schermante sempre verdi, al fine di limitare l impatto visivo. Al contempo, tale perimetrazione facilita l inserimento dell impianto nel contesto paesaggistico circostante. e) - Impianti elettrici ed illuminazione L impianto elettrico fornisce l energia elettrica per il funzionamento dei servizi generali, per l illuminazione e per la zona uffici e il piazzale esterno. L alimentazione della rete ENEL avviene dal lato prospiciente l entrata. Dal contatore della potenza di circa 20 kw, ubicato nei pressi dell accesso all impianto, viene alimentato il quadro generale da cui partono le linee per l alimentazione dell impianto tecnologico e per l alimentazione delle utenze dei servizi generali. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 12 di 61 È presente un impianto di protezione di terra interrato a corda di rame nuda, collegata con puntazze infisse nel terreno e poste in pozzetti ispezionabili. Tutti i suddetti impianti sono realizzati a perfetta regola d arte e rispettando le norme CEI, nonché tutte le prescrizioni del D.P.R. 147 del 1955. L illuminazione e l aerazione naturale degli ambienti di lavoro è garantita, nei limiti previsti dalla normativa vigente in materia di igiene nei luoghi di lavoro, dalla presenza di idonei vani finestrati. L impianto d illuminazione relativamente al piazzale esterno ove si svolge l attività industriale, è stato realizzato con una torre faro ubicata di fianco al manufatto edilizio dell ufficio pesa, ed altri corpi illuminanti posti nell area ad ovest dell impianto. Nel capannone, invece, dove avviene lo stoccaggio delle M.P.S. plastiche e il ricovero dei mezzi, l illuminazione risulta essere realizzata con proiettori fissi ancorati alle pareti, tenendo conto del livello di illuminamento richiesto per l area con un buon grado di uniformità, una giusta resa dei colori e limiti di abbagliamento adeguati. f) - Impianto igienico-sanitario Gli uffici sono dotati di impianti di natura igienico-sanitaria. Relativamente allo smaltimento dei reflui dei servizi igienici, bisogna sottolineare che gli scarichi suddetti classificabili come civili , vengono convogliati al sistema fognario e depurativo pubblico. g) - Adduzione acqua Per quanto concerne gli approvvigionamenti idrici destinati agli usi industriali, l impianto è dotato di una rete di distribuzione con approvvigionamento proveniente dal Nucleo del Consorzio Industriale di Crotone. Mentre, la fornitura idrica potabile per usi domestici e per i servizi igienici, viene assicurata della rete di adduzione pubblica del comune di Crotone; inoltre, l impianto è dotato di un serbatoio per l acqua potabile della capacità di circa 24 m3, posizionato nei pressi dell ingresso all impianto sulla sinistra. h) - Impianto antincendio Infine, per quanto riguarda la prevenzioni incendi, si fa presente che la società ha già inoltrato agli uffici competenti del Comando Provinciale dei VV.F. ai sensi del D.M. del 16/02/1982 la progettazione dell impianto antincendio ai fini di ottenere la richiesta di conformità antincendio, in possesso del parere favorevole ed in attesa di sopralluogo. Si prevede l adozione di una serie di provvedimenti per bloccare eventuali incendi. Esso è costituito da un serbatoio fuori terra in acciaio avente capacità utile pari a 24 m3 che a breve sarà affiancato da un ulteriore serbatoio per una capacità complessiva di circa 54 m3 e da una rete ad anello intorno all area d impianto, alimentata mediante sollevamento meccanico dal suddetto serbatoio, attrezzato con elettropompa (portata 1200 l/min con prevalenza di 244,03 kPa e potenza 6,93kW). La rete antincendio è collegata ad Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 13 di 61 n.11 idranti UNI 45 con installazione soprasuolo. Il serbatoio, come indicato negli elaborati grafici è ubicato lateralmente al capannone. Inoltre, saranno disponibili idonei estintori a polvere (n. 5 tra capannone ed ufficio e n. 5 all esterno posizionati in punti strategici). i) - Bacino di contenimento Nell attività in oggetto, poiché accoglie al suo interno un area adibita allo stoccaggio di liquidi quali gasolio, olii motore (derivanti dai propri mezzi operanti nel ciclo produttivo) nonché rifiuti appartenenti alla tipologia 11.11 (oli esausti vegetali ed animali), è presente un bacino di contenimento per eventuali stillicidi o sversamenti di liquidi. I contenitori e/o serbatoi pertanto sono posti su tale bacino con adeguati requisiti di resistenza in relazione alle proprietà chimico-fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti stessi. Il bacino di contenimento risulta essere realizzato da una vasca in acciaio posizionata lungo il lato sud dell impianto poco distante dall ufficio pesa avente capacità pari a circa 9,8 m3 sufficiente a contenere un volume di liquido pari almeno ad 1/3 del volume massimo contenuto nei serbatoi insistenti sull area stessa. In tale bacino di contenimento attualmente è inserito un serbatoio di gasolio della capacità di 4.000 litri e fusti vari per il contenimento di altri liquidi temporaneamente stoccati. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 14 di 61 2.1.2 - Configurazione impiantistica Di seguito si riportano gli schemi a blocchi del processo produttivo per le operazioni di di recupero. Schema a blocchi del ciclo di trattamento dei rifiuti plastici. Rifiuti in entrata Accettazione Conferimento e messa in riserva Selezione e Cernita Scarti da avviare a recupero/smaltimento Deferrizzatore a monte Materiale ferroso da avviare a recupero Triturazione Deferrizzatore Materiale ferroso da avviare a recupero a valle E1 Emissione convogliata in atmosfera Insacchettamento in big-bags Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 15 di 61 Schema a blocchi del ciclo di trattamento dei rifiuti metallici. Rifiuti in entrata Accettazione Conferimento e messa in riserva Selezione e Cernita Scarti da avviare a Metalli pregiati non ferrosi recupero/smaltimento commercializzati come M.P.S. Materiale ferroso Cesoiatura Stoccaggio Commercializzazione come M.P.S. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 16 di 61 Schema a blocchi del ciclo di trattamento dei rifiuti legnosi. Rifiuti in entrata Accettazione Conferimento e messa in riserva Scarti provenienti dalle precedenti operazioni di trattamento Selezione e Cernita Scarti da avviare a recupero/smaltimento Materiale costituito da cassette, pallets e altri imballaggi in legno non trattato Stoccaggio Commercializzazione come M.P.S. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 17 di 61 Schema a blocchi del ciclo di trattamento dei rifiuti di carta e cartone. Rifiuti in entrata Accettazione Conferimento e messa in riserva Scarti provenienti dalle precedenti operazioni di trattamento Selezione e Cernita Scarti da avviare a recupero/smaltimento Pressatura Stoccaggio Commercializzazione come M.P.S. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 18 di 61 Schema a blocchi del ciclo di trattamento dei rifiuti inerti. Rifiuti in entrata Accettazione Conferimento e messa in riserva Scarti provenienti dalle operazioni di demolizioni Selezione e Cernita Scarti da avviare a recupero/smaltimento Frantumazione Stoccaggio Commercializzazione come M.P.S. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 19 di 61 2.1.3 - Descrizione del ciclo produttivo 2.1.3.a) - FASI LAVORATIVE rifiuti plastici L'attività di recupero dei rifiuti plastici si compone delle seguenti fasi: a) Ricezione/accettazione del materiale - Messa in riserva; b) Selezione e cernita; c) Triturazione; d) Insacchettamento e stoccaggio. a) Ricezione/accettazione del materiale - Messa in riserva. Propedeutica a tale fase, deve sottolinearsi quella di raccolta del rifiuto da gestire in impianto che avviene con automezzi/attrezzature proprie o di terzi, regolarmente autorizzati secondo la normativa vigente a mezzo di autocarri, con impianti idraulici per le operazioni di carramento/scarramento del cassone, dotati o meno di gru, con o senza benna o polipo. A tal fine, le aree di transito e di movimentazione vengono lasciate completamente libere da qualsiasi tipo di ostacolo, al fine di permettere agli automezzi e/o alle attrezzature meccaniche e/o manuali di movimentazione carichi, di transitare e/o di manovrare liberamente, senza il rischio di interessare le zone occupate dai rifiuti conferiti in impianto. Le procedure di ricezione/accettazione dovranno verificare quanto di seguito esposto: - verificare la conformità dell autorizzazione al trasporto e la completezza dei documenti accompagnatori; - verificare la conformità del rifiuto in ingresso; - effettuare la pesatura dell automezzo (a motore spento) in ingresso e all uscita in modo da definire il peso netto del rifiuto conferito; - autorizzare l automezzo allo scarico se i controlli effettuati hanno dato esito positivo; - impartire all autista dell automezzo le indicazioni per raggiungere il punto di scarico; - segnalare eventualmente all autista dell automezzo le modalità di scarico dei rifiuti; - consegnare all autista dell automezzo i documenti attestanti l avvenuto conferimento dei rifiuti (formulario controfirmato e certificato di pesatura). I rifiuti conferiti in impianto saranno ricevuti in un'apposita area di conferimento individuata all'interno del sito, interamente pavimentata in cls. armato industriale impermeabilizzato, così come previsto al punto 3 dell Allegato 5 del D.M.05.02.1998 e s.m.i. e come indicato nell elaborato grafico. Successivamente si procederà alla messa in riserva dei rifiuti distinti per tipologia in apposite aree (indicate nell allegato grafico) dalle quali gli stessi verranno prelevati per essere avviati alla lavorazione. I rifiuti conferiti in impianto dovranno avere caratteristiche di omogeneità e non essere inquinati da sostanze estranee che possano compromettere la loro destinazione finale; essi, ove necessario, Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 20 di 61 saranno selezionati e i materiali provenienti dalla selezione (scarti di lavorazione), saranno accumulati in deposito temporaneo entro idonei contenitori (per esempio cassoni scarrabili) e, successivamente, saranno avviati al recupero/smaltimento finale presso idonei impianti autorizzati. b) Selezione e cernita. Superata la fase di accettazione, avviene un ulteriore controllo dei rifiuti scaricati da parte del personale addetto al ciclo di lavorazione, rifiuti che vengono scaricati nell'apposita area di messa in riserva. Quest ultimo controllo ha lo scopo di verificare la compatibilità del rifiuto e di identificarne particolari tipologie che per caratteristiche fisiche possono dar luogo a specifiche problematiche gestionali. Solamente per quanto riguarda le sostanze metalliche, durante il processo di lavorazione avviene una selezione fisico-meccanica a mezzo di idonei deferrizzatori, al fine di ottenere un prodotto finale conforme a quanto stabilito dalla normativa vigente e non interferire irreparabilmente con diversi stadi di triturazione. Comunque, la fase propedeutica al ciclo produttivo, prevede la selezione manuale a vista del materiale da avviare al trattamento, da cui potranno originarsi quantitativi di scarti di selezione e impurità che comprometterebbero la conformità del materiale finale, sostanze che saranno avviate al recupero/smaltimento finale in idonei impianti autorizzati. c) Triturazione. La triturazione è la fase principale dell'attività di recupero e riguarda tutti i rifiuti ammessi al trattamento. Il controllo delle fasi di triturazione è interamente assistito da un quadro elettrico di controllo e comando. L impianto di macinazione permette di produrre un materiale di buona qualità, soprattutto per quanto riguarda la regolarità della forma e la costanza delle dimensioni. La triturazione è effettuata a bassa velocità e per questo motivo vengono evitate emissioni di polveri, ciononostante l impianto di che trattasi è munito di un sistema di abbattimento dei residui di lavorazione, di dimensioni di alcuni millimetri, trascinata dall aria di convogliamento in uscita dal ciclone, come descritto nella presente relazione. L'impianto adibito alla triturazione dei materiali plastici, consta di due trituratori indipendenti tali da permettere la lavorazione contemporanea di due diverse tipologie di plastiche, ottenendo quindi in uscita differenti MPS. Nel primo trituratore, del tipo TRIA 1000 da 60 KW di potenza, il rifiuto plastico subisce una prima fase di separazione delle eventuali parti metalliche per mezzo di un deferrizzatore posto a monte dell impianto. La componente metallica rimossa viene raccolta e stoccata in appositi cassoni e destinata al successivo recupero; il materiale plastico invece, è inviato a mezzo nastro trasportatore al trituratore, che in un'unica operazione, restituisce il prodotto granulato con una pezzatura di circa 12 - 14 mm. Il materiale derivante viene sottoposto ad una ulteriore Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 21 di 61 deferrizzazione con un magnete posto a valle, dopodiché il prodotto ottenuto viene trasportato a mezzo aria ad un ciclone avente la funzione di separare la componente polverulenta da inviare al sistema di abbattimento polveri, mentre la materia prima secondaria ottenuta viene raccolta in bigbags e stoccata all interno del capannone (riportato negli allegati grafici al punto n.6). Il secondo trituratore, del tipo del tipo S. ANDREA 700 da 40 KW di potenza, posto in adiacenza del primo, viene impiegato per trattare differenti tipologie di plastiche o in base alle necessità gestionali può essere impiegato per potenziare la produttività dell impianto incrementando la produzione delle MPS. Complessivamente la capacità di trattamento dei trituratori su menzionati è pari a circa 30 tonn/g con una produzione oraria di circa 3,5 tonn/h. Si precisa che l attività di frantumazione non viene effettuata quotidianamente, in quanto, per ottimizzare la gestione degli impianti, le operazioni di triturazione saranno condotte solo quando il materiale plastico stoccato è tale da garantire l alimentazione per un ciclo di trattamento completo; quindi, compatibilmente alle disponibilità dei rifiuti in ingresso, si effettueranno mediamente 1-2 cicli di frantumazione alla settimana. I rifiuti plastici, dopo la triturazione subiscono una selezione dell eventuale componente ferrosa, mediante un deferrizzatore posto a valle dell impianto e da qui come per il primo trituratore, il prodotto ottenuto viene trasportato a mezzo aria ad un ciclone avente la funzione di separare la componente più fine da inviare al sistema di abbattimento, mentre la materia prima secondaria ottenuta viene raccolta in big-bags e stoccata all interno del capannone (riportato negli allegati grafici al punto n.6). Tale operazione viene inoltre effettuata su cavi e spezzoni di cavi mediante cesoiatura, triturazione e separazione densimetrica del rifiuto ad opera di idoneo mulino (Ingarmi-Bonfiglioli) con separazione di quattro frazioni (leggera, pesante, magnetica e non magnetica). d) Insacchettamento e stoccaggio. La M.P.S. triturata così ottenuta, viene confezionata nei big-bags e stoccati nell'apposita area dedicata, così come meglio riportato in planimetria (Area C al punto n. 6), e successivamente, in relazione ad un dettagliato programma di conferimenti, trasportati presso altri impianti di recupero finale con autotreni. Il sistema di macinazione e insacchettamento del prodotto, prevede la possibilità di miscelare rifiuti speciali non pericolosi, anche con Codici C.E.R. differenti, ma fisicamente e chimicamente compatibili tra loro, al fine di preparare partite di rifiuti con caratteristiche chimico-fisiche omogenee rispetto a una data tipologia recupero finale. Pertanto, l intero ciclo di lavorazione eseguito dovrà garantire che: le caratteristiche chimico-fisiche delle singole partite di rifiuti (stato fisico solido) siano tali da renderle compatibili; Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 22 di 61 la partita omogenea di rifiuti, risultante dall'attività di recupero, presenti caratteristiche migliori, ai fini delle successive fasi di recupero, rispetto a quelle delle singole partite originarie; il processo di macinazione eseguito non pregiudichi né l'efficacia né la sicurezza del recupero finale; le operazioni di recupero non provochino né emissioni incontrollabili né pericoli per la salute degli addetti e/o della popolazione e/o danni per l'ambiente; le materie prime secondarie, in base alla tipologia da cui derivano ed alla commercializzazione finale a cui sono destinate, dovranno essere conformi alle diverse specifiche come indicato nel D.M. 05/02/98 e s.m.i.. 2.1.3.b) - FASI LAVORATIVE rifiuti metallici L'attività di recupero dei rifiuti metallici si compone delle seguenti fasi: a) Ricezione/accettazione del materiale - Messa in riserva; b) Selezione e cernita; c) Cesoiatura/triturazione; d) Stoccaggio; e) Carico e spedizione presso destinazione finale. a) Ricezione/accettazione del materiale - Messa in riserva. Propedeutica a tale fase, deve sottolinearsi quella di raccolta del rifiuto da gestire in impianto che avviene con automezzi/attrezzature proprie o di terzi, regolarmente autorizzati secondo la normativa vigente a mezzo di autocarri, con impianti idraulici per le operazioni di carramento/scarramento del cassone, dotati o meno di gru, con o senza benna o polipo. A tal fine, le aree di transito e di movimentazione vengono lasciate completamente libere da qualsiasi tipo di ostacolo, al fine di permettere agli automezzi e/o alle attrezzature meccaniche e/o manuali di movimentazione carichi di transitare e/o di manovrare liberamente, senza il rischio di interessare le zone occupate dai rifiuti conferiti in impianto. Le procedure di ricezione/accettazione dovranno verificare quanto di seguito esposto: - verificare la conformità dell autorizzazione al trasporto e la completezza dei documenti accompagnatori; - verificare la conformità del rifiuto in ingresso; - effettuare la pesatura dell automezzo (a motore spento) in ingresso e all uscita in modo da definire il peso netto del rifiuto conferito; - autorizzare l automezzo allo scarico se i controlli effettuati hanno dato esito positivo; - impartire all autista dell automezzo le indicazioni per raggiungere il punto di scarico; - segnalare eventualmente all autista dell automezzo le modalità di scarico dei rifiuti; Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 23 di 61 - consegnare all autista dell automezzo i documenti attestanti l avvenuto conferimento dei rifiuti (formulario controfirmato e certificato di pesatura). I rifiuti conferiti in impianto saranno ricevuti in un apposita area di conferimento individuata all'interno del sito, interamente pavimentata in cls. armato industriale impermeabilizzato, così come previsto al punto 3 dell Allegato 5 del D.M.05.02.1998 e s.m.i. e come indicato nell elaborato grafico (Area A - punto n. 4). Successivamente si procederà alla messa in riserva dei rifiuti distinti per tipologia in apposite aree (indicate nell allegato grafico, Area A - punto n. 5) dalle quali gli stessi verranno prelevati per essere avviati alle successive fasi di cesoiatura. b) Selezione e cernita. Superata la fase di accettazione, avviene un ulteriore controllo dei rifiuti scaricati da parte del personale addetto al ciclo di lavorazione, rifiuti che vengono scaricati nell'apposita area di messa in riserva. Quest ultimo controllo ha lo scopo di verificare la compatibilità del rifiuto e di identificarne particolari tipologie che per caratteristiche fisiche possono dar luogo a specifiche problematiche gestionali. Comunque la fase propedeutica al ciclo produttivo prevede la selezione manuale e/o con l ausilio di mezzi meccanici del materiale da avviare al trattamento, da cui potranno originarsi quantitativi di scarti di selezione (carta, plastica, legno, imballaggi misti, ecc.) e impurità che comprometterebbero la conformità del materiale finale, sostanze che saranno avviate al recupero/smaltimento finale in idonei impianti autorizzati. Le operazioni di selezione avvengono sia manualmente che meccanicamente, mediante l utilizzo di gru semoventi e pale allo scopo di facilitare l individuazione di materiale estraneo alla tipologia. Il materiale separato (carta, plastica, legno, imballaggi misti, ecc.) viene spostato negli appositi cassoni ed inviato al recupero e/o smaltimento. I materiali pregiati derivanti dalla cernita (acciaio inox, alluminio, rame) vengono collocati all interno del sito in aree distinte per caratteristiche merceologiche dopo avere rimosso i materiali ferrosi dalla specifica tipologia (es. rimozione del ferro da acciaio inox) I materiali metallici non ferrosi cerniti, vengono direttamente inviati al recupero come materie prime secondarie, mentre i materiali ferrosi in arrivo nonché quelli derivanti dalla selezione dei metalli pregiati vengono inviati alla cesoiatura (nel caso di materiale ferroso avente dimensioni superiori al metro lineare). c) Cesoiatura ed operazioni collaterali. Nel caso della cesoiatura un operatore posto su escavatore munito di braccio meccanico con pinza idraulica (cesoia idraulica modello Bonfiglioli) effettua le operazioni di taglio sui rottami metallici Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 24 di 61 aventi dimensioni superiori al metro lineare; inoltre tali operazioni di taglio vengono effettuate anche con sistema ossifiamma. Deve sottolinearsi che relativamente ai rifiuti conferiti in impianto quali cavi o spezzoni di essi viene effettuata l operazione di triturazione mediante mulino INGARMI-BONFIGLIOLI, con separazione di quattro differenti fasi (leggera, pesante, magnetica e non magnetica); tale separazione viene effettuata con sistema densimetrico. d) Stoccaggio. Al termine delle suddette operazioni, i materiali ferrosi vengono stoccati in cumuli ubicati come da planimetria. Analogamente anche i metalli pregiati vengono temporaneamente stoccati in idonei cassoni scarrabili a tenuta e disposti nell area preposta, in attesa di essere commercializzati. Per quanto attiene lo stoccaggio in cumuli, questo risulta essere conforme a quanto previsto al punto 4 del DM 05/02/98 e s.m.i., in quanto sono previste piazzole di stoccaggio impermeabilizzate e munite di cordolo perimetrale in cemento avente lo scopo di evitare il contatto delle materie prime secondarie con le acque meteoriche. Inoltre per ogni cumulo è prevista la realizzazione di un sistema di copertura mobile che sarà azionato al verificarsi di eventi meteorologi sfavorevoli. e) Carico e spedizione presso destinazione finale In questa fase il materiale stoccato in cumuli, dopo selezione e riduzione volumetrica, a seconda della tipologia di materiale e del trattamento subito, viene caricato tramite gru sui mezzi dei vettori per poi essere inviato a destinazione finale (come Materia Prima Secondaria), o ad una fase successiva di trattamento (come rifiuto presso un impianto di smaltimento finale). Mentre, i metalli pregiati stoccati nei cassoni scarrabili, vengono caricati su motrici e trasportati presso gli utilizzatori finali. Prima della partenza e dopo i controlli del caso, vengono compilati i documenti per i materiali in uscita dal trattamento: se si tratta di materie prime secondarie il documento sarà il ddt, se si tratta di rifiuto da inviare ad ulteriore trattamento o smaltimento, il documento sarà un formulario di identificazione dei rifiuti. Pertanto, l intero ciclo di lavorazione eseguito dovrà garantire che: le caratteristiche chimico-fisiche delle singole partite di rifiuti (stato fisico solido) siano tali da renderle compatibili; la partita omogenea di rifiuti, risultante dall'attività di recupero, presenti caratteristiche migliori, ai fini delle successive fasi di recupero, rispetto a quelle delle singole partite originarie; Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 25 di 61 il processo di macinazione eseguito non pregiudichi né l'efficacia né la sicurezza del recupero finale; le operazioni di recupero non provochino né emissioni incontrollabili né pericoli per la salute degli addetti e/o della popolazione e/o danni per l'ambiente; le materie prime secondarie, in base alla tipologia da cui derivano ed alla commercializzazione finale a cui sono destinate, dovranno essere conformi alle diverse specifiche come indicato nel D.M. 05/02/98 e s.m.i.. 2.1.3.c) - FASI LAVORATIVE rifiuti legnosi L'attività di recupero dei rifiuti legnosi si compone delle seguenti fasi: a) Ricezione/accettazione del materiale - Messa in riserva; b) Selezione e cernita; c) Stoccaggio; d) Carico e spedizione presso destinazione finale. a) Ricezione/accettazione del materiale - Messa in riserva. I rifiuti a base di legno in ingresso all impianto di proprietà della MOS.MO.DE. Sas, derivano principalmente da attività artigianali, commerciali ed edili e sono costituiti da scarti di diverse dimensioni, cassette, pallets e altri imballaggi in legno non trattato. Scarti in legno possono ulteriormente provenire dalle operazioni di selezione e cernita dei rifiuti metallici in ingresso all impianto. A tal fine, le aree di transito e di movimentazione vengono lasciate completamente libere da qualsiasi tipo di ostacolo, al fine di permettere agli automezzi e/o alle attrezzature meccaniche e/o manuali di movimentazione carichi di transitare e/o di manovrare liberamente, senza il rischio di interessare le zone occupate dai rifiuti conferiti in impianto. Le procedure di ricezione/accettazione dovranno verificare quanto di seguito esposto: - verificare la conformità dell autorizzazione al trasporto e la completezza dei documenti accompagnatori; - verificare la conformità del rifiuto in ingresso; - effettuare la pesatura dell automezzo (a motore spento) in ingresso e all uscita in modo da definire il peso netto del rifiuto conferito; - autorizzare l automezzo allo scarico se i controlli effettuati hanno dato esito positivo; - impartire all autista dell automezzo le indicazioni per raggiungere il punto di scarico; - segnalare eventualmente all autista dell automezzo le modalità di scarico dei rifiuti; - consegnare all autista dell automezzo i documenti attestanti l avvenuto conferimento dei rifiuti (formulario controfirmato e certificato di pesatura). Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 26 di 61 I rifiuti conferiti in impianto saranno ricevuti in un'apposita area di conferimento individuata all'interno del sito, interamente pavimentata in cls. armato industriale impermeabilizzato, così come previsto al punto 3 dell Allegato 5 del D.M.05.02.1998 e s.m.i. e come indicato nell elaborato grafico. Successivamente si procederà alla messa in riserva dei rifiuti distinti per tipologia in apposite aree (indicate nell allegato grafico Planimetria aree dell impianto al punto n. 19) dalle quali gli stessi verranno prelevati per essere avviati alle successive fasi di selezione e cernita. b) Selezione e cernita. Superata la fase di accettazione, avviene un ulteriore controllo dei rifiuti scaricati da parte del personale addetto al ciclo di lavorazione rifiuti che vengono scaricati nell'apposita area di messa in riserva. Quest ultimo controllo ha lo scopo di verificare la compatibilità del rifiuto e di identificarne particolari tipologie che per caratteristiche fisiche possono dar luogo a specifiche problematiche gestionali. Comunque, la fase propedeutica al ciclo produttivo prevede la selezione manuale a vista del materiale da avviare al trattamento, da cui potranno originarsi quantitativi di scarti di selezione (carta, plastica, imballaggi misti, ecc.) e impurità che comprometterebbero la conformità del materiale finale, sostanze che saranno avviate al recupero/smaltimento finale in idonei impianti autorizzati. Le operazioni di selezione avvengono manualmente individuando il materiale estraneo alla tipologia di rifiuto da recuperare. Il materiale separato (carta, plastica, imballaggi misti) viene spostato negli appositi cassoni ed inviato al recupero o a smaltimento. c) Stoccaggio. Il materiale che si genera dalle suddette operazioni, viene stoccato in cassoni ubicati come dall allegato grafico Planimetria aree dell impianto al punto n. 20. Analogamente anche i metalli pregiati vengono temporaneamente stoccati in attesa di essere commercializzati. Inoltre, per tali contenitori a tenuta è prevista la presenza di un sistema di copertura mobile (telone) che sarà posizionato al verificarsi di eventi meteorologi sfavorevoli. d) Carico e spedizione presso destinazione finale In questa fase il materiale stoccato in cumuli, dopo selezione e cernita, viene caricato sui mezzi dei vettori per poi essere inviato o a destinazione finale (come Materia Prima Secondaria), o ad una fase successiva di trattamento (come rifiuto presso un impianto di smaltimento finale). Prima della partenza, e dopo i controlli del caso, vengono compilati i documenti per i materiali in uscita dal trattamento: se si tratta di materie prime secondarie il documento sarà il ddt, se si tratta Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 27 di 61 di rifiuto da inviare ad ulteriore trattamento o smaltimento, il documento sarà un formulario di identificazione dei rifiuti. 2.1.3.d) - FASI LAVORATIVE rifiuti di carta e cartone L'attività di recupero dei rifiuti legnosi si compone delle seguenti fasi: a) Ricezione/accettazione del materiale - Messa in riserva; b) Selezione e cernita; c) Pressatura; d) Stoccaggio; e) Carico e spedizione presso destinazione finale. a) Ricezione/accettazione del materiale - Messa in riserva. A tal fine, le aree di transito e di movimentazione vengono lasciate completamente libere da qualsiasi tipo di ostacolo, al fine di permettere agli automezzi e/o alle attrezzature meccaniche e/o manuali di movimentazione carichi di transitare e/o di manovrare liberamente, senza il rischio di interessare le zone occupate dai rifiuti conferiti in impianto. Le procedure di ricezione/accettazione dovranno verificare quanto di seguito esposto: - verificare la conformità dell autorizzazione al trasporto e la completezza dei documenti accompagnatori; - verificare la conformità del rifiuto in ingresso; - effettuare la pesatura dell automezzo (a motore spento) in ingresso e all uscita in modo da definire il peso netto del rifiuto conferito; - autorizzare l automezzo allo scarico se i controlli effettuati hanno dato esito positivo; - impartire all autista dell automezzo le indicazioni per raggiungere il punto di scarico; - segnalare eventualmente all autista dell automezzo le modalità di scarico dei rifiuti; - consegnare all autista dell automezzo i documenti attestanti l avvenuto conferimento dei rifiuti (formulario controfirmato e certificato di pesatura). I rifiuti conferiti in impianto saranno ricevuti in un'apposita area di conferimento individuata all'interno del sito, interamente pavimentata in cls. armato industriale impermeabilizzato, così come previsto al punto 3 dell Allegato 5 del D.M.05.02.1998 e s.m.i. e come indicato nell elaborato grafico. Successivamente si procederà alla messa in riserva dei rifiuti distinti per tipologia in apposite aree (indicate nell allegato grafico) dalle quali gli stessi verranno prelevati per essere avviati alle successive fasi di selezione e cernita. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 28 di 61 b) Selezione e cernita. Superata la fase di accettazione, avviene un ulteriore controllo dei rifiuti scaricati da parte del personale addetto al ciclo di lavorazione, rifiuti che vengono scaricati nell'apposita area di messa in riserva. Quest ultimo controllo ha lo scopo di verificare la compatibilità del rifiuto e di identificarne particolari tipologie che per caratteristiche fisiche possono dar luogo a specifiche problematiche gestionali. La selezione in questo caso è un processo variabile a seconda della provenienza e dell aspetto del rifiuto, vale a dire che la carta e il cartoncino possono arrivare già separati se provengono da attività produttive (tipo tipografie o produttori di buste di carta o simili), o indivisi se provengono da raccolta differenziata e in questo caso arrivano come cartaccia soprattutto giornali bianchi e illustrati in genere, opuscoli colorati e simili. Per quanto riguarda il cartone, per la maggior parte arriva come cartone ondulato già separato, da ditte che effettuano la raccolta differenziata per gli imballaggi in cartone, ma può trovarsi come già detto anche nella raccolta differenziata. Le operazioni di selezione avvengono manualmente individuando il materiale estraneo alla tipologia di rifiuto da recuperare. Il materiale separato (plastica, imballaggi misti) viene spostato negli appositi cassoni ed inviato al recupero o a smaltimento. c) Carico e spedizione presso destinazione finale In questa fase il materiale stoccato in cumuli, dopo selezione e riduzione volumetrica, a seconda della tipologia di materiale e del trattamento subito, viene caricato tramite gru sui mezzi dei vettori per poi essere inviato o a destinazione finale (come Materia Prima Secondaria), o ad una fase successiva di trattamento (come rifiuto presso un impianto di smaltimento finale). Prima della partenza, e dopo i controlli del caso, vengono compilati i documenti per i materiali in uscita dal trattamento: se si tratta di materie prime secondarie il documento sarà il ddt, se si tratta di rifiuto da inviare ad ulteriore trattamento o smaltimento, il documento sarà un formulario di identificazione dei rifiuti. 2.1.3.e) - FASI LAVORATIVE rifiuti inerti L'attività di recupero dei rifiuti metallici si compone delle seguenti fasi: a) Ricezione/accettazione del materiale - Messa in riserva; b) Selezione e cernita; c) Frantumazione; d) Stoccaggio; e) Carico e spedizione presso destinazione finale. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 29 di 61 a) Ricezione/accettazione del materiale - Messa in riserva. Propedeutica a tale fase, deve sottolinearsi quella di raccolta del rifiuto da gestire in impianto che avviene con automezzi/attrezzature proprie o di terzi, regolarmente autorizzati secondo la normativa vigente a mezzo di autocarri, con impianti idraulici per le operazioni di carramento/scarramento del cassone, dotati o meno di gru, con o senza benna o polipo. A tal fine, le aree di transito e di movimentazione vengono lasciate completamente libere da qualsiasi tipo di ostacolo, al fine di permettere agli automezzi e/o alle attrezzature meccaniche e/o manuali di movimentazione carichi di transitare e/o di manovrare liberamente, senza il rischio di interessare le zone occupate dai rifiuti conferiti in impianto. Le procedure di ricezione/accettazione dovranno verificare quanto di seguito esposto: - verificare la conformità dell autorizzazione al trasporto e la completezza dei documenti accompagnatori; - verificare la conformità del rifiuto in ingresso; - effettuare la pesatura dell automezzo (a motore spento) in ingresso e all uscita in modo da definire il peso netto del rifiuto conferito; - autorizzare l automezzo allo scarico se i controlli effettuati hanno dato esito positivo; - impartire all autista dell automezzo le indicazioni per raggiungere il punto di scarico; - segnalare eventualmente all autista dell automezzo le modalità di scarico dei rifiuti; - consegnare all autista dell automezzo i documenti attestanti l avvenuto conferimento dei rifiuti (formulario controfirmato e certificato di pesatura). I rifiuti conferiti in impianto saranno ricevuti in un'apposita area di conferimento individuata all'interno del sito, interamente pavimentata in cls. armato impermeabilizzato, così come previsto al punto 3 dell Allegato 5 del D.M.05.02.1998 e s.m.i. e come indicato nell elaborato grafico. Successivamente si procederà alla messa in riserva dei rifiuti distinti per tipologia in apposite aree (indicate nell allegato grafico Planimetria delle aree Area A al punto n.14) dalle quali gli stessi verranno prelevati per essere avviati alla successiva fase di trattamento. b) Selezione e cernita. Superata la fase di accettazione, avviene un ulteriore controllo dei rifiuti scaricati da parte del personale addetto al ciclo di lavorazione, rifiuti che vengono scaricati nell'apposita area di messa in riserva. Quest ultimo controllo ha lo scopo di verificare la compatibilità del rifiuto e di identificarne particolari tipologie che per caratteristiche fisiche possono dar luogo a specifiche problematiche gestionali. Comunque la fase propedeutica al ciclo produttivo prevede la selezione manuale a vista del materiale da avviare al trattamento, da cui potranno originarsi quantitativi di scarti di selezione (carta, plastica, legno, imballaggi misti, ecc.) e impurità che comprometterebbero la conformità del Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 30 di 61 materiale finale, sostanze che saranno avviate al recupero/smaltimento finale in idonei impianti autorizzati. Inoltre, tali operazioni di selezione avvengono anche meccanicamente, mediante l utilizzo di gru semoventi e pale allo scopo di facilitare l individuazione di materiale estraneo alla tipologia e mediante magneti in grado di individuare la presenza di ferro nei metalli. Il materiale separato (carta, plastica, legno, imballaggi misti) viene spostato negli appositi cassoni ed inviato al recupero o a smaltimento. I materiali pregiati derivanti dalla cernita (acciaio inox, alluminio, rame) vengono collocati all interno del sito in aree distinte per caratteristiche merceologiche dopo avere rimosso i materiali ferrosi dalla specifica tipologia (es. rimozione del ferro da acciaio inox) I materiali metallici non ferrosi cerniti vengono direttamente inviati al recupero come materie prime secondarie, mentre i materiali ferrosi in arrivo nonché quelli derivanti dalla selezione dei metalli pregiati vengono inviati alla cesoiatura (nel caso di materiale ferroso avente dimensioni superiori al metro lineare). c) Frantumazione. Nel caso della frantumazione un operatore posto su escavatore munito di braccio meccanico con pinza idraulica, effettua le operazioni di riduzione di pezzatura dei diversi materiali inerti ammessi al trattamento. d) Stoccaggio. Al termine delle suddette operazioni, le materie prime seconde derivanti vengono stoccati in cumuli ubicati come indicato nella Planimetria delle aree dell impianto Area C al punto n.15. Analogamente anche i metalli pregiati vengono temporaneamente stoccati in idonei cassoni scarrabili a tenuta e disposti nell area preposta, in attesa di essere commercializzati. Per quanto attiene lo stoccaggio in cumuli, questo risulta essere conforme a quanto previsto al punto 4 del DM 05/02/98 e s.m.i., in quanto l area di stoccaggio risulta impermeabilizzata. e) Carico e spedizione presso destinazione finale In questa fase il materiale stoccato in cumuli, dopo selezione e riduzione volumetrica, a seconda della tipologia di materiale, viene caricato tramite gru sui mezzi per poi essere inviato o a destinazione finale (come Materia Prima Secondaria). Prima della partenza e dopo i controlli del caso, vengono compilati i documenti per i materiali in uscita dal trattamento: se si tratta di materie prime secondarie il documento sarà il ddt, se si tratta di rifiuto da inviare ad ulteriore trattamento o smaltimento, il documento sarà un formulario di identificazione dei rifiuti. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 31 di 61 Pertanto, l intero ciclo di lavorazione eseguito dovrà garantire che: le caratteristiche chimico-fisiche delle singole partite di rifiuti (stato fisico solido) siano tali da renderle compatibili; la partita omogenea di rifiuti, risultante dall'attività di recupero, presenti caratteristiche migliori, ai fini delle successive fasi di recupero, rispetto a quelle delle singole partite originarie; il processo di macinazione eseguito non pregiudichi né l'efficacia né la sicurezza del recupero finale; le operazioni di recupero non provochino né emissioni incontrollabili né pericoli per la salute degli addetti e/o della popolazione e/o danni per l'ambiente; le materie prime secondarie siano conformi alle forme usualmente commercializzate. 2.2 CUMULABILITÀ CON ALTRI PROGETTI L intervento proposto dalla Ditta Mosmode S.a.s rappresenta un fenomeno circoscritto alla sola attività della ditta proponente e non presenta effetti cumulabili con atri interventi in progetto nella zona. L area produttiva (tesa al mantenimento dell attività industriale ivi esistente, come si evince dall art. 57 delle N.T.A. al Piano Regolatore Generale) in cui è inserita l attività in oggetto ha un estensione di circa 11.000 mq ed è circoscritta da un canale di scolo a sud, da sito sottostazione ENEL e dalla via di accesso all impianto ad est e da altre proprietà a Nord ed ovest. E classificata dal P.R.G. del Comune di Crotone area produttiva in area impropria, mantenendo le attività industriali in essa presenti. L impianto della società Mosmode S.a.s. occupa una porzione dell intera di proprietà della società EKO K S.a.s. , concessa in locazione da quest ultima, collocata all estremo sud-est dell area. L ambito territoriale in cui è inserita l attività in progetto è rappresentato da una zona già fortemente influenzata dall attività industriale esistente per la quale allo stato attuale non sono previste estensioni o interventi di rilievo. 2.3 - UTILIZZAZIONI DI RISORSE NATURALI Come anticipato nei precedenti paragrafi, la società Mosmode S.a.s. non prevede la realizzazione di varianti edilizie; l estensione dell impianto non subirà quindi alcuna variazione, non comportando alcuna modifica alla risorsa paesaggistica attuale. L attività di recupero rifiuti consiste in operazioni di messa in riserva, di selezione, cernita, e di recupero mediante triturazione e cesoiatura per lo svolgimento delle quali le uniche risorse energetiche necessarie sono il gasolio (utilizzato per l alimentazione dei muletti) e l energia Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 32 di 61 elettrica per le attrezzature utilizzate e sia per l illuminazione del capannone che per l illuminazione esterna. Per quanto concerne la risorsa idrica, si fa presente che l attività in essere, prevede un ciclo produttivo che non necessita di apporto idrico, limitandone in questo modo il consumo. Considerata la ridotta estensione dell impianto e la scarsa necessità di risorse esterne è possibile affermare che l intervento proposto non prevede lo sfruttamento diretto ed indiretto di risorse naturali. 2.4 - PRODUZIONE DI RIFIUTI L intervento proposto, consiste nel rinnovo autorizzativo dell attività svolta dalla società Mosmode S.a.s. operante in virtù del Provvedimento del Rinnovo di Iscrizione n. 005 KR del 03 febbraio 2005, lasciando però invariato il quantitativo complessivo di rifiuti trattabili dall attività di recupero rifiuti non pericolosi, dunque finalizzato alla produzione di materie prime secondarie utilizzando i rifiuti provenienti da attività produttive, ecc. L intervento è quindi coerente ai principi generali del D.Lgs n. 152/2006 e ss.mm.ii., secondo i quali il recupero dei rifiuti è prioritario rispetto allo smaltimento. I rifiuti derivanti dalla lavorazione consistono nei materiali di scarto non conformi alle norme tecniche previste per le materie prime secondarie prodotte dal recupero dei rifiuti, quali, ad esempio, considerando le tipologie di rifiuti trattate, materiali plastici di vario genere, metallici, legnosi, ecc. Tali materiali verranno stoccati all interno di cassoni scarrabili coperti, posizionati come indicato in planimetria (Area D al punto n. 21) su superficie pavimentata. 2.5 - RISCHIO DI INCIDENTI SOSTANZE CHIMICHE E TECNOLOGIE UTILIZZATE L attività di recupero rifiuti che svolge la società istante, è organizzata all interno dell area delimitata da recinzione dell impianto. I rifiuti trattati, inoltre, non presentano caratteristiche di pericolosità tali da provocare rischi per l ambiente e l uomo al di fuori del perimetro dell impianto, in quanto non presentano rilevanti caratteristiche di esplosività, di infiammabilità e non provocano il rilascio di sostanze liquide o gassose. Per questo motivo è possibile affermare che l attività oggetto di studio non presenta rischi che potrebbero generare gravi incidenti che possano estendersi all esterno del perimetro dell impianto. In considerazione del basso livello di rischio descritto, le misure adottate per prevenire eventuali incidenti che possano estendersi all esterno dell insediamento consistono in: - controllo giornaliero dei mezzi semoventi utilizzati per la movimentazione di rifiuti e materie prime secondarie; - verifica periodica dello stato di funzionamento dell impianto di depurazione delle acque; Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 33 di 61 - manutenzione periodica di tutti i macchinari impiegati nel ciclo produttivo secondo le periodicità stabilite dalle ditte fornitrici; - verifica giornaliera della eventuale presenza di crepe e/o cedimenti nella pavimentazione delle aree. 2.5.1 - Stabilimenti a rischio di incidente rilevante L impianto in questione non è soggetto agli adempimenti di cui al D.Lgs. n.334 del 17/08/1999 Attuazione della direttiva 98/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose e sue ss. mm. e ii., in quanto non rientrante tra gli stabilimenti di cui all art.2, co.1, dello stesso decreto. 3 - LOCALIZZAZIONE DEL PROGETTO Il presente capitolo viene articolato secondo quanto stabilito dall Allegato V alla Parte II del D.Lgs n. 152/2006 come modificato dal D.Lgs n. 4/2008, affrontando le seguenti argomentazioni: 1) Utilizzazione attuale del territorio; 2) Ricchezza delle risorse naturali della zona interessata dall intervento; 3) Capacità di carico dell ambiente naturale con particolare riferimento a zone classificate come protette; al fine di considerare la sensibilità ambientale delle aree geografiche che possono risentire dell impatto del progetto. 3.1 UTILIZZAZIONE ATTUALE DEL TERRITORIO L intervento proposto è ubicato nel territorio comunale di Crotone, che con i suoi 61.000 abitanti circa con densità abitativa di 337 ab./km2, confina a Nord con il comune di Strongoli, ad Est con il mare Ionio, a Sud con il comune di Isola Capo Rizzuto e ad Ovest con i comuni di Cutro, Scandale e Rocca di Neto. Esso è prevalentemente pianeggiante con esclusione della fascia a sud ovest Il territorio comunale è interessato dal passaggio della seguente via di comunicazione: - S.S. 106 Taranto Reggio Calabria. 3.1.1 - Strumenti di pianificazione/programmazione territoriale e vincolistica Al fine di valutare la compatibilità dell intervento con Norme e Piani vigenti, si esaminano i rapporti tra l attività della società MOSMODE S.a.s. e: Strumento pianificatore comunale (P.R.G.); Pianificazione territoriale e di area vasta; Piano di gestione dei rifiuti della Regione Calabria; Piano di gestione dei rifiuti della Provincia di Crotone; Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 34 di 61 Strumento Pianificatore Comunale - Piano Regolatore Generale Per verificare la conformità del progetto con gli strumenti programmatici comunali, sono state prese in considerazione anche le Norme Tecniche di Attuazione del vigente P.R.G. L area interessata dall intervento, ove è già presente l attività di messa in riserva di rifiuti speciali non pericolosi, da avviare al recupero, di proprietà della società ECO K S.a.s. e concesso in gestione alla società MOSMODE s.a.s., ossia parte del terreno riportato in catasto al foglio di mappa 33, particelle n. 57/p e 80/p, risulta essere tipizzato nel Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Crotone (come si evince dalla tavola. P4 foglio 12 scala 1:5000, Usi e modalità d intervento ) come area agricola produttiva, nello specifico, Zona agricola di versante E 4 ed inoltre rientra nelle aree produttive e terziarie, ovvero, Attività produttiva in zona impropria , ai sensi dell art. 57 dello stesso P.R.G. Art. 57 Attività produttive in zona impropria - tratto dalle Norme tecniche di attuazione del P.R.G. Nella Tavola P4 Usi e modalità di intervento, intero territorio , in scala 1:5000 vengono individuate con apposito perimetro le attività produttive insediate in zona impropria. Gli interventi in queste zone sono diretti al mantenimento delle attività industriali, artigianali e commerciali esistenti (o per i quali è stata rilasciata regolare Concessione Edilizia) alla data di adozione del PRG. Negli edifici inseriti all interno di queste zone sono consentiti: - la conferma della destinazione duso esistente; - gli interventi di restauro, ristrutturazione, demolizione e ricostruzione con il recupero del volume esistente senza ampliamento e a condizione che gli interventi siano volti al mantenimento dell attività esistente; - la realizzazione di nuovo volume, fino ad un massimo del 10% della Slp e utilizzabile per una sola volta, per la realizzazione di servizi e impianti tecnologici. Gli interventi edilizi devono completare o riqualificare le opere di urbanizzazione a servizio dell insediamento comprese le opere di salvaguardia dall inquinamento ambientale. Il progetto degli interventi edilizi deve comprendere anche gli spazi scoperti, la disposizione degli spazi a verde, delle alberature e dei parcheggi. Per le attività ricadenti in zona agricola deve essere prevista la messa in dimora di alberature ad alto fusto scelte tra le specie arboree locali e disposte lungo l intero perimetro della superficie utilizzata dall attività. La cessazione o il trasferimento dell attività rientranti in queste zone comportano l adeguamento dell area e degli edifici a quanto consentito dalle norme di zona entro la quale l area stessa si colloca. Inoltre, come si evince dalla tavola P3, foglio 4 Geologia geomorfologia idrogeologia scala 1:10.000, Vincoli e tutele e dalla tav. 14 geosismica sondaggi geognostici geotecnica sulle indagini del Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Crotone, l area in esame non risulta soggetta a vincoli di interesse artistico e storico, beni ambientali e zone di interesse ambientale, né area soggetta a rischio e prescrizioni idrogeologiche. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 35 di 61 Nell'area in oggetto e nelle sue vicinanze non si rinviene la presenza di rilevanti beni storici, artistici, archeologici . Nel raggio di 1 km dal perimetro dell impianto è comunque esclusa la presenza degli elementi naturali o antropici elencati nella tabella successiva. Tipologia SI Attività produttive X Case di civile abitazione X NO Scuole, ospedali, ecc X Impianti sportivi e/o ricreativi X Infrastrutture di grande comunicazione (SS. 106) X Corsi d acqua, laghi, mare, ecc (l area non rientra nella fascia di rispetto dai fiumi Tav. P3 foglio 4 del P.R.G. Vincoli e tutele ). Riserve naturali, parchi Elettrodotti maggiori o uguale a 150 kv X X X Pianificazione territoriale e di area vasta. La Regione Calabria si è dotata di un primo strumento di pianificazione a livello regionale adottando, con deliberazione del Consiglio Regionale n. 106 del 10 novembre 2006, le LINEE GUIDA DELLA PIANIFICAZIONE REGIONALE E SCHEMA BASE DELLA CARTA REGIONALE DEI LUOGHI IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE URBANISTICA DELLA CALABRIA N. 19 DEL 16/04/2002 . Manca ancora in Calabria, il Quadro Territoriale Regionale (Q.T.R.), ovvero, lo strumento di indirizzo per la pianificazione del territorio con il quale la Regione, in coerenza con le scelte ed i contenuti della programmazione economico-sociale, stabilisce gli obiettivi generali della propria politica territoriale, definisce gli orientamenti per la identificazione dei sistemi territoriali, indirizza ai fini del coordinamento la programmazione e la pianificazione degli enti locali. Il Q.T.R. ha valore di piano urbanistico-territoriale, ed ha valenza paesaggistica riassumendo le finalità di salvaguardia dei valori paesaggistici ed ambientali di cui all'art. 143 e seguenti del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 (L.R. 19/02 art. 17 commi 1 e 2). Inoltre, manca nella pianificazione il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale che costituisce parte integrante del QTR. Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Calabria 2007 Il quadro normativo nazionale (parte IV del D.Lgs. 152/06) prevede che la gestione dei rifiuti speciali sia disciplinata dall Ente pubblico; alla Regione quindi, spetta l attività di pianificazione Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 36 di 61 della gestione anche se l onere dello smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi ricade interamente sul produttore del rifiuto stesso. In questo ambito il Piano Regionale non deve prevedere la tipologia e il complesso degli impianti , ma il complesso delle attività e dei fabbisogni degli impianti , vale a dire che la pianificazione per i rifiuti speciali non deve individuare, come per i rifiuti urbani, i singoli impianti necessari al trattamento degli stessi, ma definire i criteri per soddisfare i fabbisogni. La gestione dei rifiuti speciali regionale è affidata direttamente ai privati. La gestione dei rifiuti speciali in Regione deve rispondere ai seguenti principi: promuovere sistemi tendenti a ridurre la produzione e la pericolosità di rifiuti; promuovere sistemi tendenti ad intercettare, a monte del conferimento, i materiali recuperabili dai rifiuti; assicurare prioritariamente il trattamento e lo smaltimento di rifiuti prodotti in ambito regionale fatta salva l opportunità di prevedere, per particolari tipologie di rifiuti, soluzioni di recupero e smaltimento a livello sovraregionale (conseguimento di scala dimensionale); provvedere allo smaltimento dei rifiuti in luoghi prossimi a quelli di produzione con soluzioni tecnico-organizzative mirate alle diverse caratteristiche del tessuto produttivo e dei rifiuti; promuovere un sistema di centri di raccolta e stoccaggio provvisorio di rifiuti (per piccole e medie imprese) così da consentire l ottimizzazione della gestione dei piccoli quantitativi di rifiuti; conferire in discarica i rifiuti derivanti da processi di inertizzazione o recupero così come previsto dal D.M. 03.08.2005, D.M. 05.02.98 e D.M. 161/2002; limitare lo smaltimento in discarica dei rifiuti assimilabili agli urbani, in ragione delle elevate potenzialità di recupero; promuovere e favorire, per quanto tecnicamente possibile, una integrazione tra la gestione dei rifiuti urbani e quella dei rifiuti speciali in modo da consentire il conseguimento di efficaci e vantaggiose economie di scala; garantire il corretto smaltimento di rifiuti derivanti da aree regionali contaminate così come individuate nel Piano Regionale delle bonifica delle aree inquinate. Piano di Gestione dei Rifiuti della Provincia di Crotone Il Piano di gestione dei rifiuti della Provincia di Crotone (approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 32 del 20 settembre 2003) prevedeva due fasi di attuazione: fase transitoria (dal 2003 al 2004 compreso); fase a regime (dal 2005 al 2012). Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 37 di 61 La fase transitoria era determinata dal completamento (ampliamento ed adeguamento) degli impianti di discarica già operanti ed esistenti sul territorio mediante opportuni gli interventi adeguamento ovviare al a di fine di possibili abbancamenti, salvo diversa determinazione regionale in sede di approvazione dei progetti e di autorizzazione all esercizio. La fase a regime coincidente con le necessità di abbancamento dopo l anno 2004 prevedeva attivare nuovi di poter impianti di discariche (almeno due) di appoggio all unico impianto di discarica previsto per l ATO di Crotone nella fase a regime dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Il Piano Provinciale accentra l attenzione in modo particolare alla gestione dei rifiuti solidi urbani (RSU) ed ai rifiuti da raccolta differenziata (RD), mentre per quanto riguarda i rifiuti speciali riporta i dati contenuti nel Piano Regionale, ed un censimento degli impianti presenti sul territorio provinciale. L immagine seguente è tratta dal Piano: Inoltre all interno del Piano da attuare insieme alla partecipazione di diversi soggetti si evidenzia l azione attinente l attività in oggetto la 7, di seguito riportata: Le attività di gestione dei rifiuti, in particolare gli impianti di trattamento e smaltimento, comportano un impatto ambientale spesso percepito negativamente dall opinione pubblica, con la conseguente difficile accettazione da parte delle comunità di nuovi impianti. Un passo verso la trasparenza delle attività inerenti ai rifiuti nei confronti dei cittadini può sicuramente essere rappresentato dall adozione volontaria, da parte delle aziende del settore, a sistema di gestione Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 38 di 61 ambientale, quali il Regolamento europeo EMAS o la norma ISO 14000. È stato confermato infatti dall esperienza internazionale che l adozione di un sistema di gestione ambientale consente: risparmi energetici; ottimizzazione dei flussi di materiali; aumento della competitività e delle prestazioni economiche dell impresa; trasparenza nei rapporti con gli organi di controllo e con l opinione pubblica in generale. Il capitolo 6 a cui si rimanda per dettaglio, invece, riguarda la individuazione delle zone idonee per la localizzazione degli impianti , che costituisce un altro aspetto interessante per il progetto in esame e di cui appresso si riporta un paragrafo. Impianti di trattamento rifiuti già esistenti Le localizzazioni su aree già adibite allo smaltimento dei rifiuti o ad esse limitrofe rappresentano un opportunità. Le aree, infatti, dovrebbero essere già dotate delle infrastrutture necessarie. La realizzazione degli interventi potrebbe consentire economie di scala e rappresentare l occasione per potenziare i controlli ambientali. Si tratta di un fattore preferenziale. Illustrazione delle principali alternative possibili L area, ubicata nei limiti amministrativi del comune di Crotone alla località San Giorgio , oggetto della presente, ospita l attività di che trattasi da circa dieci anni, pertanto trattasi di impianto esistente ed è localizzata in un area classificata come Attività produttiva in zona impropria dal Piano Regolatore Generale dello stesso comune ai sensi dell art. 57 delle N.T.A. Il sito in oggetto ha una posizione strategica che si colloca in un area poco urbanizzata ma ben servita da strade che lo collegano. In questo caso il criterio di individuazione del sito è ovviamente dettato dalla particolarità della richiesta, ovvero rinnovo autorizzativo ed implementazione di nuove attività di gestione rifiuti (R3, R4 ed R5) su un impianto già esistente ed in riferimento a possibili alternative, si può affermare che le stesse non sono state prese in considerazione, assumendo pertanto il principio dell opzione zero. L impianto in questione, in ottemperanza agli adempimenti normativi vigenti a cui è soggetto e preliminarmente all ottenimento dell autorizzazione all esercizio, ha ricevuto, da parte degli Enti competenti, i seguenti pareri, visti e autorizzazioni, al fine di svolgere le suddette attività, nel sito ubicato nel territorio del Comune di CROTONE, località San Giorgio : - iscrizione con il n. 005 KR al Registro Provinciale delle imprese che effettuano comunicazione di inizio attività, ai sensi degli art. 31 e 33 del D.Lgs. 22/97 e s.m.i. - Provvedimento di rinnovo iscrizione prot. n. 4166 del 03 febbraio 2005 - Autorizzazione allo scarico rilasciata dalla Provincia di Crotone con D.D. n. UT/06 del 03.03.2006; - Parere favorevole ASL del 24.11.2003; Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 39 di 61 - Parere favorevole del Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Crotone, prot. 8779 del 07.11.2008 ed in attesa di sopralluogo. Assetto Idrogeologico (P.A.I.) Il Piano Stralcio di Bacino per l Assetto Idrogeologico (PAI) previsto dal D.L. 180/98 (Decreto Sarno) è finalizzato alla valutazione del rischio di frana ed alluvione ai quali la Regione Calabria, per la sua specificità territoriale (730 Km di costa), ha aggiunto quello dell erosione costiera. Il Piano, come sancito dalla legge 11/12/00 n. 365, art. 1bis comma 5, ha valore sovra ordinatorio sulla strumentazione urbanistica locale; ciò significa che, a partire dagli elaborati del PAI di pertinenza di ciascun Comune, occorre procedere alle varianti del Piano Regolatore Generale. Il programma regionale sulla difesa del suolo che ha avviato l iter del PAI, è stato approvato con delibera della Giunta Regionale n. 2984 del 7 luglio 1999, riportando il coordinamento e la redazione all interno dell Autorità di Bacino Regionale. Il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) è stato approvato con Delibera di Consiglio Regionale n. 115 del 28.12.2001, "DL 180/98 e successive modificazioni. Piano stralcio per l assetto idrogeologico". Il Piano Stralcio, ha lo scopo di assicurare, attraverso la programmazione di opere strutturali, vincoli e direttive, la difesa del suolo rispetto al dissesto di natura idraulica ed idrogeologica e di erosione costiera. Al fine di individuare eventuali vincoli o rischi di natura idrogeologica incombenti sul territorio oggetto dell intervento, la zona è stata inquadrata nelle normative di pianificazione territoriale contenute nel Piano Stralcio di Bacino per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.), redatte dall Autorità di Bacino Regionale della Calabria, finalizzate alla salvaguardia delle popolazioni, degli insediamenti, delle infrastrutture e del suolo; in particolare sono stati esaminati i seguenti elaborati: Tavola 9: Carta dei vincoli - scala 1:25.000 Tavola 101-010 elaborato 15.2: Crotone. Carta Inventario delle Frane e delle Relative Aree a Rischio - scala 1:10.000 Tavola 15.3-T33: Carta inventario delle frane relative alle infrastrutture ed ai beni ambientali e culturali - scala 1:25.000 Da tali elaborati si evince che l area in oggetto non è interessata da area a rischio idraulico né presenti aree, punti e zone di attenzione ed alla stessa maniera non è interessata da frane di alcun tipo, né sono censite aree a rischio frana. A conferma dell inesistenza di pericolosità idraulica, sono stati esaminati i seguenti elaborati del Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI Regione Calabria): Tavola RI 101010/B elaborato Perimetrazione aree a rischio idraulico - scala 1:25.000 Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 40 di 61 Tavola 14.a Carta delle aree storicamente inondate dalle quali risulta evidente che l area, in cui è ubicato l impianto non rientra in nessuna area soggetta a rischio idraulico o in zone di attenzione e nei loro limiti non sono censiti punti di attenzione . Inoltre, a seguito dell inondazione del 96 è stato redatto un piano d'interventi infrastrutturali d'emergenza e di prima sistemazione idrogeologica del territorio di Crotone, noto come Piano Versace . Successivamente venne emessa l Ordinanza del Commissario delegato del 30 aprile 1998 (Protezione civile n. 97/K) che affidava al prof. ing. Pasquale Versace il compito di individuare e perimetrale le aree a rischio idrogeologico interessate dall alluvione dell ottobre del 1996. Tale perimetrazione è suddivisa in tre fasi in funzione dell avanzamento delle opere relative al piano d'interventi infrastrutturali d'emergenza. A tal fine, si sottolinea che il sito in oggetto non rientra nelle aree perimetrale, anche precedentemente agli interventi strutturali da realizzare. Come già osservato in precedenza, l intervento proposto dalla società MO.SMO.DE. S.a.s. non prevede la realizzazione di alcun intervento edilizio, se non gli interventi di separazione delle diverse aree di stoccaggio ad opera di cordoli in calcestruzzo vibrato e setti in c.a. e/o plastica tipo new jersye. L attività di gestione dei rifiuti in sé, già autorizzata dalla Provincia di Crotone Settore Rifiuti, non trova alcuna disposizione contrastante nelle norme tecniche di attuazione della pianificazione comunale e provinciale analizzate. La viabilità di accesso all impianto si presenta idonea per l impianto in quanto l accesso alla zona produttiva avviene per mezzo della Via Fiume Esaro che si connette direttamente alla viabilità principale di collegamento della zona costituita dalla S.S. 106 Jonica ed in quanto la presente non riguarda aumento della capacità produttiva dell impianto. 3.2 - CAPACITÀ DI CARICO DELL AMBIENTE NATURALE ZONE PROTETTE Patrimonio naturale della zona considerata La legge n. 394/91 Legge quadro sulle aree protette (suppl. n.83 - G.U. n.292 del 13.12.1991) ha definito la classificazione delle aree naturali protette, ne ha istituito l Elenco ufficiale e ne ha disciplinato la gestione. Il sito di intervento non rientra in alcuna delle suddette aree, pertanto, non si rileva alcuna disarmonia tra la localizzazione dell impianto e la programmazione nazionale e regionale in materia di aree naturali protette. Con la direttiva comunitaria 79/409/CEE Protezione delle specie di uccelli selvatici e dei loro habitat (Direttiva Uccelli) si è fatto obbligo agli Stati membri di classificare i territori idonei come Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 41 di 61 Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) per le specie particolarmente vulnerabili e di adottare misure per il controllo del prelievo venatorio delle varie specie, subordinandolo alla conservazione delle stesse. In seguito è intervenuta la direttiva n. 92/43/CEE denominata Direttiva Habitat che ha l obiettivo di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio comunitario. L art.4 della direttiva ha previsto il censimento, su tutto il territorio degli Stati membri, degli habitat naturali e seminaturali, degli habitat di specie e delle specie inserite negli Allegati della stessa Direttiva. In Italia tale programma di ricerca è stato denominato Progetto Bioitaly ed ogni regione ha provveduto ad individuare e delimitare i Siti di Importanza Comunitaria (p.S.I.C) che hanno costituito il primo passo per la creazione della Rete Natura 2000 italiana. Non essendo l area d intervento compresa all interno di aree S.I.C.o Z.P.S. non si rileva alcuna disarmonia tra la localizzazione dell impianto e la programmazione regionale in materia di aree S.I.C.o Z.P.S.. Conclusioni Dalla disamina degli strumenti pianificatori e dalla vincolistica presa in esame per il sito oggetto del presente Studio Preliminare di Impatto Ambientale sono stati documentati e valutati i potenziali impatti generati dall attuale impianto nel contesto ambientale. Come è possibile evincere da quanto esposto, il sito secondo il P.R.G. del Comune di Crotone, nella Tav. P4 foglio 12, è individuata come attività produttiva in area impropria (art. 57 delle N.T.A.), ovvero viene recepita l attività industriale ivi insistente. L area che ospita l impianto e gli interventi in queste zone sono diretti al mantenimento delle attività industriali, artigianali e commerciali esistenti alla data di adozione del PRG. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 42 di 61 Non sono presenti aree di particolare pregio storico-culturale o di interesse a fini turistici: questi ultimi si collocano essenzialmente lungo la costa a partire dalla città di Crotone (che dista circa 2,1 chilometri dall impianto) in direzione sud. Il sito non interessa il perimetro di Siti di Importanza comunitaria o Zone a Protezione Speciale, aree I.B.A. (Important Birds Area), né altra forma di area vincolata ai sensi della normativa di tutela paesaggistica vigente. In conclusione, l impianto afferente non ricade: in aree individuate in piani di bacino, ai sensi dell' art. 17, comma 3, lettera m) della legge 18/05/89, n. 183, e successive modifiche; in aree individuate ai sensi dell'art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 08/09/97, n. 357, e successive modifiche; in aree naturali protette sottoposte a misure di salvaguardia, ai sensi dell' art. 6, comma 3 della legge 06/12/91, n. 394, e successive modifiche; in aree site nelle zone di rispetto da cui all' art. 21, comma 1, del decreto legislativo 11/05/99, n. 152, e successive modifiche; nei territori sottoposti a vincolo paesaggistico ai sensi del decreto legislativo 29/10/99, n. 490, e successive modifiche; L'impianto non è ubicato in aree esondabili, instabili ed alluvionabili comprese nelle fasce A e B individuate nei piani di assetto idrogeologico di cui alla legge n. 183 del 1989. Tale impianto trovasi in terreno ubicato al dà fuori del centro abitato, non in presenza di beni storici, artistici, archeologi e paleontologici. 3.3 - RICCHEZZA DELLE RISORSE NATURALI DELLA ZONA INTERESSATA DALL INTERVENTO - QUADRO AMBIENTALE Per poter valutare gli effetti sull'ambiente della presente istanza di rinnovo autorizzativo dell attività della società Mosmode S.a.s. (attività esistente [R13]), esercitata in procedura semplificata e contestuale integrazione di nuove attività di gestione rifiuti, attraverso le operazioni di recupero ([R3], [R4] ed [R5]), ai sensi degli artt.214 e 216 dei D.Lgs. n.152 del 03/04/2006, senza aumento della capacità produttiva dell attività in essere autorizzata con la precedente autorizzazione, occorre evidenziare tutte quelle attività o fattori di impatto legati nello specifico alla sola fase di esercizio e quindi identificare le componenti ambientali influenzate da tali attività. Dall'incrocio dei fattori di impatto con le componenti ambientali vengono rilevati gli effetti che tali modifiche causano sull'ambiente circostante. Inoltre, per una corretta valutazione delle modificazioni subite dall'ambiente occorre caratterizzare la situazione attuale delle diverse componenti ambientali suscettibili di impatto con quanto previsto. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 43 di 61 L'ambito spaziale di riferimento per la caratterizzazione delle diverse componenti ambientali è ovviamente variabile per ogni componente e congruo con la natura dell'azione che è ipotizzabile come influente. Vengono di seguito analizzate le componenti ambientali, naturalistiche ed antropiche che risultano direttamente o indirettamente influenzate dal progetto quali atmosfera, ambiente idrico, rumore, suolo e sottosuolo, vegetazione, flora fauna, ecosistemi, paesaggio. Per la caratterizzazione ambientale dell'area sono state individuate due aree di inquadramento, una più generale ed una di dettaglio. Nell'area di inquadramento generale che considera la provincia di Crotone è stata valutata la climatologia, l'inquadramento geologico ed idrogeologico generale, l'individuazione delle aree sottoposte a vincolo. Nell'area di dettaglio è stato considerato il territorio compreso nel raggio di 1 km dal sito dell'impianto. Clima L'Italia, posizionata tra il 35° e il 47° Parallelo, ha un tipo di clima temperato, quindi favorevole all'insediamento umano. Il clima italiano si suddivide principalmente in quattro climi principali: clima mediterraneo; clima continentale; clima alpino; clima appenninico. Il clima mediterraneo in Europa, è tipico delle regioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo: il sud della Spagna, della Francia, della penisola balcanica, della Crimea e dell'Italia soprattutto peninsulare. Per ciò che riguarda le temperature medie massime, il mese più caldo risulta Agosto con un valore massimo di 32.7°C che si ottiene per la località di Botricello, località avente la temperatura media di Agosto più alta con un valore di 27.3°C. In generale, Agosto risulta la località più calda per tutte le località in esame, mentre quello più freddo è Gennaio, come si vede dal confronto tra le temperature medie mensili. Sempre dalle temperature emerge analisi medie come per delle mensili, tutte le stazioni in esame, i mesi che vanno da Agosto a Dicembre sono più caldi dei corrispondenti che vanno da Giugno a Febbraio, aspetto, Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 44 di 61 questo, caratteristico del clima Mediterraneo, e più in generale dei climi marittimi. Regime anemometrico Viene nel seguito considerata la caratterizzazione meteo-climatica dell area vasta circostante l area interessata dall impianto. Le valutazioni riguardano il regime anemologico, le caratteristiche diffusive dei bassi strati dell atmosfera, i valori di temperatura dell aria, di umidità e di piovosità della zona. Per tali analisi, si sono utilizzate le rilevazioni effettuate dalla stazione del Servizio Meteorologico dell Aeronautica Militare di Crotone, pubblicate su Caratteristiche diffusive dei bassi strati dell atmosfera Regioni Basilicata e Calabria . Le condizioni climatiche del territorio in esame risultano largamente condizionate dalla presenza sia del Mar Tirreno che del Mar Ionio, dalla bassa latitudine, dalle masse orografiche e dalla loro disposizione. Ad un clima mediterraneo di tipo subtropicale lungo e fasce costiere e nelle aree pianeggianti, si contrappone un clima continentale attenuato nelle parti più elevate. Le temperature del versante ionico risultano in genere maggiori di quelle del versante tirrenico e ciò sia per l esposizione che per gli influssi derivanti dalla relativa vicinanza con la costa africana. Per descrivere i caratteri anemometrici al suolo o in vicinanza dello stesso, di interesse per il presente progetto, si possono considerare le frequenze relative della direzione di provenienza e velocità media del vento rilevate dalla stazione meteorologica dell Aeronautica Militare n°350 di Crotone (lat. 39° 00 N, long. 17° 04 E) in collaborazione con l ENEL, per settori di 22.5° di ampiezza, su base annua e su base trimestrale, essendo tale stazione posta a pochi chilometri di distanza dal sito e con condizioni di esposizione ai venti del tutto simile. I rilevamenti presso l aeroporto di Crotone evidenziano che: le calme di vento (cioè vento con velocità inferiore a 1 nodo, o a circa 0,5 m/s) si presentano con una frequenza del 30% circa delle osservazioni; le velocità più frequenti si riferiscono a venti di media intensità, comprese tra 5 e 12 nodi (tra 3,5 e 6 m/s) con oltre il 40% circa delle osservazioni; i venti di modesta intensità, con velocità comprese tra 2 e 4 nodi (1 e 2 m/s), si presentano il 13% circa delle osservazioni; i venti più forti (con velocità maggiore di 13 nodi, ovvero oltre i 6,5 m/s), hanno frequenze significative, pari al 17% circa; le direzioni di provenienza del vento presentano una predominanza dai settori settentrionali (oltre il 28% tra N e NW) e sud-occidentali (oltre il 26% tra WSW e SW). I venti principali sono il Maestrale (freddo ed umido) proveniente da nord ovest e la Tramontana (molto freddo e secco) proveniente da nord, che spira con particolare violenza causando repentini e considerevoli cali di temperatura. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 45 di 61 Precipitazioni Dal punto di vista delle precipitazioni la porzione di territorio considerata s inquadra nel contesto della piovosità delle aree mediterranee, caratterizzate da discrete precipitazioni invernali e da periodi medio lunghi di siccità estiva. La valutazione quantitativa delle precipitazioni atmosferiche per il territorio in esame è stata eseguita analizzando i dati delle precipitazioni in Calabria relative al periodo 1916-2008, per la stazione pluviometrica adiacente la zona. Sono stati pertanto presi in considerazione i dati della stazione pluviometrica di Crotone. L'area presa in considerazione ricade, considerando anche l altitudinale media del territorio (intorno ai 10 m s.l.m.), nell intorno di Crotone. Dai dati analizzati si evince che gran parte del territorio ricade a cavallo tra le zone in Calabria che ricevano un apporto meteorico che rientra in valori medi, e compresi tra 600 e 1000 mm. In stazione particolare per pluviometrica la di Crotone, ubicata a 6 m s.l.m., la piovosità media annua è risultata pari a 681 mm di pioggia; Di seguito vengono riportati i valori delle precipitazioni medie mensili della stazione considerata. Distribuzione della precipitazione media annua in Calabria Media delle precipitazioni mensili relative alla stazione di Crotone Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 46 di 61 Dal grafico sopraindicato si evince come il regime delle precipitazioni per l area di studio risulta lievemente inferiore a quello registrato per l intero territorio regionale. E nota la relazione diretta, esistente tra altitudine e piovosità, infatti, sia la quantità di pioggia che il numero di giorni piovosi aumentano con l aumentare dell altitudine; le precipitazioni regionali oscillano, infatti, dai quasi 2000 mm di pioggia annui registrati per le stazioni pluviometriche, poste in vetta alla Catena Costiera, ai circa 600 mm delle stazioni poste lungo la costa ionica. Questa estrema variabilità è da imputare soprattutto alla presenza della Catena Costiera che con gli oltre 1.000 metri d altitudine, e la sua breve distanza dal mare Tirreno, funge da barriera climatica ovvero da regolatore delle precipitazioni. Difatti, lungo i versanti occidentali si verifica un forzato movimento ascensionale delle masse d aria umida, provenienti da Ovest, che si addensano lungo le vette, determinando condizioni meteoriche che danno luogo a precipitazioni più frequenti e persistenti rispetto alle porzioni orientali della Regione. Regime igrometrico Altro parametro importante per la caratterizzazione meteoclimatica della zona d interesse è l umidità relativa che esprime il rapporto tra la quantità effettiva di vapore acqueo contenuto nell aria e la quantità massima che quella massa d aria potrebbe contenere nelle stesse condizioni di temperatura e pressione. Il mese mediamente più secco è Agosto, quello più umido è Dicembre. Componente ambientale: Suolo/ Sottosuolo Ubicazione del sito I terreni interessati dal presente studio sono inseriti sul bordo esterno sinistro della pianura alluvionale dell'Esaro con quote di circa 25 metri s.l.m., distanti poco meno di 100 metri dai versanti argillosi che salgono sul terrazzo arenaceo, denominato Piano S. Biagio, che ha quote di 133 metri. I versanti argillosi acclivi sono, per gli alti valori di coesione presenti nelle argille, stabili ed interessati solo dai normali processi erosivi. L'area del capannone si presenta come un terrazzo antropico sospeso di qualche metro sull'area occupata dalla vicina sottostazione ENEL. L'area è ubicata a monte della SS N° 106 e dista alcuni Km dalla costa. Caratteri morfologici e stratigrafici La stratigrafia per circa 7 metri, è data da alluvioni aventi struttura lenticolare che comprendono termini che vanno dai limi argillosi debolmente sabbiosi alle sabbie debolmente limose. Questa litologia rappresenta i depositi erosi nelle morfologie calanchive, con al tetto terrazzi arenacei, presenti a monte dell'area. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 47 di 61 Alla base del pacco alluvionale vi sono le argille plioceniche che affiorano a monte della nostra morfologia terrazzata. Le alluvioni in posto attualmente sono ricoperte da una leggera coltre di terreno di riporto granulare potente mediamente 0,5 metri. I due sondaggi effettuati sull'area hanno dato valori di resistenza alla punta, che possono essere definiti medio alti. Detti valori rappresentano alluvioni mediamente consolidate. Zonizzazione sismica L Ordinanza n. 3274 del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 marzo 2003 Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e normative tecniche per le costruzioni in zona sismica contiene nuove disposizioni in materia di classificazione sismica e di normative tecniche. Il numero di zone sismiche è fissato pari a 4, corrispondenti ai quattro valori di accelerazione ancoraggio elastico orizzontale dello come spettro riportato (ag/g) di nella di risposta figura seguente. Classificazione sismica 2004 L area ricade nella zona sismica 2 a cui corrisponde un accelerazione orizzontale con probabilità di superamento del 10% in 50 anni maggiore compresa tra 0,15g e 0,25g che si traduce in una accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico pari a 0,25 (ag/g). Ai fini dell applicazione delle norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche, oltre ad adottare il parametro ag (accelerazione orizzontale massima) si dovrà tener conto di un fattore S che scaturisce dal profilo stratigrafico del suolo di fondazione. Il modello di riferimento per la descrizione del moto sismico in un punto della superficie del suolo è costituito dallo spettro di risposta elastico costituito da una forma Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 48 di 61 spettrale, considerata indipendente dal livello di sismicità, moltiplicata per il valore dell accelerazione massima del terreno che caratterizza il sito. Ambiente idrico Idrografia di superficie Siamo nella parte alta della pianura alluvionale dell'Esaro per cui l'area non è stata interessata dall evento alluvionale del 14/10/1997. Freatimetria La falda interessa, limitatamente ai periodi piovosi, le alluvioni ed è assente nelle argille di base che hanno spessori di centinaia di metri. Le argille che sono siltose ed omogenee, presentano difatti coefficienti di permeabilità con esponenti di 10-9 cm/s e sono potenti diverse centinaia di metri. Le argille plioceniche hanno gli stessi caratteri meccanici di permeabilità in tutti gli affioramenti. Le alluvioni sono invece interessate dalla falda solo nei periodi piovosi, le acque assorbite con le piogge tendono difatti ad essere drenate nella parte bassa della valle dell Esaro che è ad est. Le argille di base, per il bassissimo coefficiente di permeabilità, per l elevata potenza, sono quindi praticamente impermeabili e non interessate da falde superficiali. Stabilità dell'area E' garantita dalla morfologia piatta, dalla stratigrafia che, essendo abbondantemente limo argillosa non è liquefacibile. USO DEL SUOLO L insieme suolo/sottosuolo svolge varie funzioni ambientali tra cui: - funzione portante poiché sostiene insediamenti ed infrastrutture; - produzione di cibo e materie prime vegetali; - regimazione dei deflussi idrici; - approvvigionamento idrico; - rifornimento di risorse minerarie ed energetiche; - estetico paesaggistico. Per quanto attiene alla funzione portante , non si segnalano, nella ristretta area di intervento, fenomeni deformativi di rilievo tipo creep o frane da crollo. Per quanto attiene alla funzione produzione di cibo e materie prime vegetali , si evidenzia che nel territorio in esame non sono presenti in maniera significativa aree irrigue ad alta produttività; si è invece in presenza di terreni circostanti tenuti ad incolto. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 49 di 61 Per quanto attiene alla funzione ambientale regimazione dei deflussi idrici il territorio in esame non presenta fenomeni di dissesto geologico e/o fenomeni erosivi in atto e/o potenziali né presenta particolari condizioni di instabilità dei versanti o altri fenomeni deformativi. Lo stato dei luoghi consente alle acque meteoriche superficiali di raggiungere abbastanza agevolmente e secondo le naturali linee di impluvio, la falda sotterranea o la costa. Per quanto attiene alla funzione ambientale rifornimento risorse minerarie nel territorio in esame non si rileva, la presenza di siti interessati da attività estrattiva. Per quanto attiene alla funzione ambientale estetico-paesaggistiche , nel territorio in esame, il suolo riveste ancora un importanza notevole specie nelle aree di protezione ambientale, ma che non interessano in alcun modo l area indicata per la realizzazione del progetto in esame. Relativamente al sito oggetto del presente studio deve sottolinearsi che lo stesso attualmente è utilizzato dalla società istante, per esercitare l attività di gestione rifiuti regolarmente autorizzata e che lo stesso comprensorio è tipizzato nel Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Crotone (come si evince dalla tavola. P4 foglio 12 scala 1:5000, Usi e modalità d intervento ) come area agricola produttiva, nello specifico, Zona agricola normale a vocazione residenziale ed agrituristica E2.2 e rientra nelle aree produttive e terziarie, ovvero, Attività produttiva in zona impropria , ai sensi dell art. 57 dello stesso P.R.G. Pertanto, relativamente al lotto su cui insiste l impianto, si richiede il rinnovo autorizzativo relativamente all attività svolta in forza dell iscrizione con il n. 005 KR del 03 febbraio 2005 ( Provvedimento di rinnovo iscrizione al Registro Provinciale delle imprese che effettuano comunicazione di inizio attività, ai sensi degli art. 31 e 33 del D.Lgs. 22/97 e s.m.i.) e la contestuale integrazione di nuove attività di gestione rifiuti, sottolineando che lo stesso è già attualmente utilizzato per usi industriali. Vegetazione, flora, fauna ed ecosistemi Copertura vegetale Il sito in oggetto, così come il contesto ambientale circostante, non presenta particolari emergenze floro-faunistiche. Il territorio si snoda in un ambiente usuale in questo tratto della Calabria dove non si rinvengono specie animali e vegetali di specifico interesse, lontano dai SIC (Siti di importanza Comunitaria) e fuori dalle Zone di Protezione Speciale. Dal punto di vista fitoclimatico la zona è collocabile, secondo la classificazione del Pavari (1916), nel Laurentum caldo. Questa sottozona fitoclimatica (termomediterranea) include la fascia compresa tra il livello del mare e fino a 400 m di altitudine e pertanto caratterizzante le coste e la parte bassa delle colline pre-silane. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 50 di 61 Questa zona è botanicamente caratterizzata dalla cosiddetta macchia mediterranea e da un habitat molto favorevole alla coltivazione degli agrumi, dell olivo e dei seminativi. Nel versante ionico questa fascia è molto ampia e piuttosto calda, arida e siccitosa soprattutto durante il periodo estivo. Invece per quanto concerne la vegetazione spontanea presente nell area in questione, si può definire comune. Trattasi difatti di vegetazione antropica, ruderale, infestante ed invadente mentre sono completamente assenti boschi, siepi e le formazioni tipiche della macchia mediterranea. La flora infestante è quella tipica del litorale ionico calabrese e infatti si rileva la presenza della Calendula arvensis, Oxalis pescaprae, Hordeum murinum, Bromus spp, Sinapis spp., Borago officinalis, Papaver spp., Avena fatua e altre varie graminacee e composite. Completamente assente è la vegetazione tipicamente lacustre e ripariale. A parte questa vegetazione spontanea le aree oggetto di intervento non presentano una biodiversità alta dal momento che l area è utilizzata per l esercizio di un attività industriale. Non sono state rilevate presenze floristiche interessanti sotto il profilo della tutela, ma solo specie che sono largamente diffuse in tutto il territorio. A parte questa vegetazione spontanea, di cui nessuna rientrante nelle Liste Rosse , le zone limitrofe all area dell impianto sono costituite da terreni tenuti ad incolto e pertanto non presentano elementi di rilievo. La fauna La fauna presente non riveste un importante ruolo ecologico in quanto tipica delle aree piuttosto antropizzate e pertanto caratterizzata da specie legate all attività umana. Dallo scenario descrittivo si evince che nel sito direttamente interessato dal progetto risulta alquanto modesta, se non nulla, la presenza di specie avifaunistiche sottoposte a norme di tutela. La gestione dell impianto non interagisce con unità ecosistemiche vulnerabili. Infatti, l area in questione e quelle circostanti non mostrano caratteristiche di aree ad elevato valore naturale, nessuna porzione di esse è rimasta allo stato originario, e non può quindi essere considerata caratterizzata da habitat esclusivi. La destinazione d uso dell intera zona industriale ha completamente sostituito la vegetazione autoctona e gli habitat naturali ad essa associati, l area risulta fortemente alterata e non sono presenti emergenze botaniche. Ampliando l area d investigazione, tra gli uccelli si rileva la presenza del passero, del colombo, della cornacchia, della gazza ladra e della ghiandaia. Sono scarsamente rappresentati i rapaci. Invece tra i mammiferi si ha la presenza della volpe, della faina, del topo domestico, del riccio e della talpa mentre tra i rettili si osserva la lucertola e il biacco ed inoltre poche specie di anfibi. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 51 di 61 Emergenze paesaggistiche Non si rinvengono emergenze paesaggistiche tali da essere menzionate. I luoghi considerati non presentano caratteri di particolare pregio né dal punto di vista morfologico né in relazione alla loro stessa collocazione, in quanto riconosciuta dal P.R.G. del comune di Crotone come area in cui insiste un attività produttiva industriale . 4 - CARATTERISTICHE DELL IMPATTO POTENZIALE In relazione alle considerazioni effettuate nei capitoli 2 e 3, nel presente capitolo vengono considerati gli impatti potenzialmente significativi del progetto tenendo conto, in particolare, come stabilito dall Allegato V alla Parte II del D.Lgs n. 152/2006 come modificato dal D.Lgs n. 4/2008, dei seguenti fattori: 1) PORTATA, ORDINE DI GRANDEZZA E COMPLESSITÀ DELL IMPATTO - Probabili effetti rilevanti del progetto 2) INQUINAMENTO E DISTURBI AMBIENTALI - Misure adottate per evitare o ridurre gli impatti 3) NATURA TRANSFRONTALIERA DELL IMPATTO 4) PROBABILITÀ DELL IMPATTO 5) DURATA, FREQUENZA E REVERSIBILITÀ DELL IMPATTO 4.1 PORTATA, GRANDEZZA E COMPLESSITÀ DELL IMPATTO E EFFETTI TRANSFRONTALIERI Nota la collocazione dell area, i vincoli urbanistici, territoriali ed ambientali che su di essa insistono, le tipologie di operazioni effettuate presso l impianto, i tempi di attuazione, i rifiuti trattati e quanto altro, si è passati ad analizzare l interazione che l intervento ha sull ambiente esterno. 4.1.1- DESCRIZIONE DEI PROBABILI EFFETTI RILEVANTI DEL PROGETTO Premessa Obiettivo della presente analisi ambientale è l identificazione e la descrizione sistematica delle componenti ambientali che possono subire impatti e modificazioni dall attività proposta, relativamente al sito ove la ditta istante svolge l attività di gestione rifiuti. a)- ATMOSFERA Poiché, trattasi di impianto già in esercizio, la descrizione dei probabili effetti rilevanti connessi con l attività, verrà valutata relativamente alla fase di esercizio sia per l attività esercitata attualmente sia per la proposta di introduzione nel proprio ciclo produttivo, della nuova tipologia di attività di gestione dei rifiuti (R3; R4 e R5 come definite nell Allegato "C" alla Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.). Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 52 di 61 Le attività, oggetto del presente studio, interferiscono limitatamente con la componente ambientale atmosfera a causa dell emissione derivante dal filtro a maniche presente, nella fase di trattamento dei rifiuti da materie plastiche. Le emissioni in atmosfera possono essere dovute a diversi fattori collegati alle operazioni di carico/scarico di rifiuti, alle operazioni preliminari allo stoccaggio dei rifiuti, nonché alla loro movimentazione e trattamento. Le emissioni diffuse riscontrabili in impianto si possono collegare alla possibile produzione di polveri, generate durante le operazioni di carico/scarico dei rifiuti inerti e alla movimentazione degli stessi all interno dell impianto. A tal proposito si sottolinea che i rifiuti polverulenti che giungono in impianto (solamente quelli inerti), vengono stoccati all interno di cassoni scarrabili coperti. Inoltre, la dislocazione dei punti di stoccaggio è stata effettuata al fine di minimizzare i percorsi dei mezzi in fase di carico/scarico e degli spostamenti. Se pur in maniera limitata, si possono generare emissioni diffuse dovute ai gas di scarico dei mezzi in movimento e transito all interno della ditta. A tal proposito si precisa che, poiché non variano i quantitativi dei rifiuti trattati, il traffico veicolare da e per l impianto non subirà nessun incremento. Le emissioni convogliate si potranno formare essenzialmente durante la fase di trattamento del materiale plastico, captate sull impianto di triturazione. Il trituratore è costituito da una tramoggia standard adatta all'alimentazione con nastro, dalla parte centrale costituita da camera di macinazione mediante rotore a tre lame con taglio a forbice ed infine dall imbuto di scarico per aspirazione. L impianto di aspirazione che immette il materiale triturato nei big-bags per l insacchettamento è costituito da un ventilatore a bassa prevalenza e da un ciclone ad alto rendimento che permette il convogliamento di tutto il materiale triturato evitando così emissioni. A tal proposito la ditta istante, per la tipologia di impianto, come stabilito dall art. 272 comma 1 del D.Lgs. 152/06 Impianti e attività in deroga , poiché ricadente nella categoria di impianti riportati alla parte I dell allegato IV alla parte V del, ha presentato apposita comunicazione alla Provincia di Crotone Le emissioni fuggitive sono dovute alle eventuali sostanze volatili e/o odorigene che si liberano in occasione dell apertura/carico dei serbatoi di gasolio impiegato per la movimentazione dei mezzi. Bisogna sottolineare, però, che questo tipo di emissione è di tipo discontinuo in quanto i duomi dei serbatoi vengono aperti in caso di periodiche ispezioni e/o manutenzioni in occasione del loro riempimento o travaso. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 53 di 61 Inquinamento da traffico veicolare Attualmente il traffico indotto dalle attività svolte dall impianto risulta essere basso con limitati transiti giornalieri di mezzi pesanti. Per quanto riguarda il traffico veicolare da e per l impianto, poiché, non variano i quantitativi dei rifiuti trattati, non sarà registrato nessun incremento dello stesso. L impianto della società MO.SMO.DE. S.a.s. è ubicato alla località San Giorgio del Comune di Crotone, area periferica dello stesso territorio comunale, a poca distanza dalla S.S. 106, ma non visibile dalla stessa; la capacità di portata di tale rete stradale risulta adeguata a soddisfare il transito degli automezzi dovuto alle attività svolte dallo stabilimento senza penalizzare altri utenti, permettendo, inoltre, di raggiungere lo stesso, senza che i mezzi di trasporto attraversino l abitato di Crotone. CONCLUSIONI Per tutte le emissioni considerate è opportuno ricordare che gli impianti di che trattasi, non saranno eserciti in maniera continua, per cui le emissioni generate sono da considerarsi discontinue con livelli emissivi variabili. Si può pertanto concludere che la presenza dell impianto non crea nessuna situazione di pericolo, non influisce in maniera significativa e non comporta alcun peggioramento per la qualità dell aria dell ampia zona intorno all impianto oggetto di studio. Inoltre, relativamente al trattamento dei rifiuti plastici si sottolinea la presenza di un sistema filtrante con filtri a maniche per l asportazione dei pezzetti di plastica trattenuti dalle maglie, di cui è in atto la procedura autorizzativa relativa agli impianti e attività in deroga (art. 272 comma 1 D.Lgs. 152/06). Pertanto, non sono previste ulteriori misure di mitigazione aggiuntive, rispetto agli accorgimenti tecnici esistenti e/o previsti. b)- IMPATTO SULL'AMBIENTE IDRICO La struttura del progetto è tale da rendere nullo l'impatto sull'ambiente idrico, infatti, il piazzale su cui viene esercitata l attività è dotato di pavimentazione a getto di cemento, tipo industriale, completamente impermeabile tale da isolare l'impianto dall'area circostante. In caso di sversamenti accidentali sulla pavimentazione a getto di cemento di tipo industriale, provocati da rilascio di sostanze durante le operazioni carico e scarico o durante il transito è prevista la rimozione immediata a mezzo di terriccio o segatura o altre sostanze adsorbenti da tenere dislocale nell area. L'approvvigionamento idrico per usi industriali avverrà tramite fornitura dalla rete idrica del Nucleo di Consorzio per Sviluppo Industriale del comune di Crotone, non avvenendo nessun prelievo e/o sfruttamento della falda. A tal fine, si sottolinea che l impianto in oggetto è dotato di idoneo sistema Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 54 di 61 di contabilizzazione dei volumi di acqua in ingresso (prelevati dal C.S.I. per il fabbisogno industriale) Mentre, l approvvigionamento idrico per uso potabile e per i servizi igienici avviene con alimentazione a mezzo autoclave, collegato idraulicamente ad un serbatoio in acciaio inox da 30 m3 (collocato nei pressi dell ingresso all impianto), che viene periodicamente ricaricato da vettore idrico. L'impianto Mosmode S.a.s., prevede un sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche in particolare per le "acque di prima pioggia" così come previsto dal normativa di settore che disciplina le autorizzazioni delle acque meteoriche di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne. E' prevista una rete di raccolta delle acque meteoriche realizzata con griglie continue e caditoie che convogliano le acque verso il sistema di trattamento; separate da quelle di raccolta delle acque pluviali ricadente dalla copertura del capannone che alimenta il serbatoio dell antincendio disposto in adiacenza. Le "acque di dilavamento dei piazzali" ricadenti sui piazzali vengono convogliate in un impianto di grigliatura e dissabbiatura e disoleazione, per poi essere scaricate (previo trattamento) nel canale di scolo adiacente l impianto, con scarico finale nel fiume Esaro, in virtù dell autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Crotone con D.D. n. UT/06 del 03.03.2006, ed attualmente in fase di rinnovo. Inoltre, le acque reflue domestiche, provenienti dai servizi igienici, sono avviate alla rete pubblica di fognatura. Per quanto concerne l approvvigionamento idrico per uso industriale in fase di esercizio, si fa presente che sia l attività in essere che l implementazione delle attività di gestione dei rifiuti (R3; R4; R5), prevede un ciclo produttivo che non necessita di apporto idrico, limitando in questo modo il consumo di materie prime. Un consumo idrico potrebbe derivare dall utilizzo per abbattimento polveri sul piazzale o ad esempio dei cumuli delle m.p.s. degli inerti, anche se non variano i quantitativi di rifiuti trattati né le superfici interessate. Concludendo, l attività in oggetto non utilizza acqua nel ciclo produttivo, pertanto gli scarichi generati dall attività della ditta derivano unicamente dalle acque di dilavamento dei piazzali, raccolte durante il verificarsi di eventi piovosi e dai servizi igienici presenti nello stabilimento. Durante la fase di esercizio, pertanto, sarà consigliabile provvedere ad una accurata e costante manutenzione delle reti di raccolta delle acque meteoriche, al fine di evitare eventuali intasamenti dei collettori principali di raccolta in periodi di intense precipitazioni, ed alla costante e puntuale manutenzione dell impianto di trattamento delle stesse con verifica periodica delle analisi delle acque scaricate nel fosso di guardia adiacente l ingresso all impianto, in virtù dell autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Crotone. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 55 di 61 c)- SUOLO E SOTTOSUOLO L area ove è ubicato il sito della MO.SMO.DE. S.a.s. poco distante dalla S.S.106, alla località San Giorgio, si presenta fortemente caratterizzata dall'attività di messa in riserva e recupero pregressa, che ivi insiste da circa dieci anni. Tale attività, infatti, oltre ad aver largamente cambiato l'orografia dell'area, ha modificato la componente biologica che insisteva nell'area. A tal riguardo, si sottolinea che il piazzale interessato dalle attività industriali risulta pavimentato con calcestruzzo industriale armato di idoneo spessore tale da escludere qualunque possibilità di infiltrazione nel sottosuolo, realizzati con opportune pendenze in maniera tale che eventuali sversamenti possano essere captate dalla rete di raccolta delle acque meteoriche presente in impianto. Ai fini della presente, non sono necessari movimenti di terra, modificazioni del suolo o incrementi di superficie, poiché, le attività necessarie verranno svolte all interno del perimetro dell area completamente recintata e confinata. Essendo l'area collocata lungo la S.S.106 e nello specifico, trattandosi di impianto esistente, inserito in un area produttiva riconosciuta dallo strumento pianificatore comunale (P.R.G.), non si genera nessun impatto negativo dovuta alla sottrazione di suolo. d) - SMALTIMENTO RIFIUTI Tale attività, genera dei flussi di M.P.S. utilizzabili in diversi cicli produttivi. Complessivamente può dichiararsi che le attività esercitate della società MOSMODE S.a.s. e quelle di cui se ne richiede l autorizzazione, concorrono relativamente ad una riduzione dei rifiuti in quanto la società istante effettua attività di recupero dei rifiuti speciali non pericolosi. Tuttavia, si avranno comunque scarti derivanti dal ciclo produttivo dell impianto che dovranno essere smaltiti come rifiuti presso impianti autorizzati. e)- IMPATTO SULLA VEGETAZIONE, FLORA, FAUNA ED ECOSISTEMI Del tutto trascurabile è l'impatto sulla vegetazione poiché il sito si presenta completamente privo di vegetazione in quanto trattasi attività in esercizio. II fondo del piazzate è costituito da basamento in cls. industriale impermeabilizzato, su cui non è presente terreno vegetale e pertanto non è possibile l'attecchimento di specie vegetali. Per quanto riguarda l'impatto verso l'esterno dell'impianto si evidenzia che il sito della MO.SMO.DE. S.a.s. è ubicato poco distante dalla S.S.106 e non visibile dalla stessa, che essendo caratterizzata da un importante traffico veicolare ha frequentazione praticamente assente di qualsiasi tipo di fauna. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 56 di 61 L area in questione non mostra caratteristiche di aree ad elevato valore naturale, nessuna porzione di essa è rimasta allo stato originario e non può quindi essere considerata caratterizzata da habitat esclusivi. L'intervento in progetto previsto su una area in cui viene esercita un attività industriale, non comporta nessuno dei motivi di fragilità, ma al contrario trattandosi di un impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi, crea le condizioni perché i rifiuti vengano gestiti in modo controllato e non abbandonati. Per gli stessi motivi sopra detti non è pregiudizievole né nei confronti degli habitat circostanti, né per le specie di fauna. L area risulta essere recintata e con piantumazione laterale con alberi ad alto fusto, di piante tipiche di macchia al fine di limitare l impatto visivo ed al contempo facilitare l inserimento dell impianto nel contesto paesaggistico circostante. Fra i vertebrati non si registrata la presenza di Anfibi e, fra i Rettili, sono state osservate esclusivamente le comuni Lucertola campestre (Podarcis sicula), Tarantola muraiola (Tarentola mauritanica) e il Biacco (Coluber viridiflavus). I potenziali impatti prevedibili in questa fase sulle componenti in oggetto sono: produzione ed emissione di inquinanti in atmosfera; traffico veicolare; emissioni sonore (da traffico veicolare e dall attività dell impianto). Pur tuttavia, il rispetto delle normative vigenti in tema di inquinamento acustico e atmosferico danno sufficienti garanzie alla salvaguardia degli ecosistemi in generale. f)- SALUTE PUBBLICA Rumore Scopo della presente sezione dello studio di impatto ambientale è la valutazione dell impatto acustico generato dall attività svolta dalla società MOSMODE S.a.s., all interno della propria area industriale al fine di prevedere l entità delle emissioni sonore durante le fasi di esercizio. Il Comune di Crotone non è dotato di Piano di Zonizzazione Acustica del territorio comunale a sensi della Legge n. 447/1995. All interno dell impianto della società Mosmode s.a.s. le emissioni di tipo sonoro sono da ritenersi modeste, in quanto la movimentazione ed il trattamento non generano elevate quantità di rumore. Pur tuttavia in riferimento a rumori e vibrazioni moleste, si può affermare che, relativamente alla parte elettromeccanica dell impianto e dei mezzi d opera, sono stati considerati che i macchinari hanno marcatura CEE, dotati di dispositivi di antivibrazione degli stessi motori per il rientro dei limiti massimi di esposizione fonica nei valori ammessi dalle normative vigenti. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 57 di 61 Va sottolineato che l area in cui insiste l impianto è inserita in un area di attività produttiva riconosciuta dal Comune di Crotone, inoltre, l ambito geografico in cui si colloca l impianto è di tipo pianeggiante e la propagazione del rumore è limitata dall isolamento dell area dotata di piantumazione perimetrale esterna con alberature sempreverdi, in modo da schermare l azione di disturbo. La principale fonte di inquinamento acustico può essere ricondotta a tutte quelle azioni che comportano l uso di mezzi e attrezzature, per quanto riguarda il trasporto, lo scarico e il carico e la movimentazione in genere di materiali ovvero nel caso specifico di rifiuti, e/o di particolari macchinari, (ad esempio, triturazione della plastica); mentre, per gli ambienti interni è possibile limitare con isolamenti il rumore al suo sorgere. Per l ambiente esterno anche se sono possibili misure mitigatrici, collegate alla minore rumorosità delle moderne attrezzature, non è possibile eliminare la presenza di rumori, come per esempio il passaggio di automezzi pesanti. Per quanto concerne il traffico veicolare indotto dall'attività, questo è da ricercarsi nel movimento degli automezzi pesanti, che per ragioni connesse all attività, arrivano o partono dall impianto. Comunque il traffico veicolare non subirà incrementi in quanto non varierà la capacità di trattamento di rifiuti dell impianto già autorizzata con la precedente Autorizzazione, non producendo una variazione del rumore di fondo dovuta al traffico veicolare consueto per la zona e ai mezzi impiegati nelle lavorazioni industriali. Pertanto dal punto di vista dell inquinamento acustico provocato dal traffico veicolare indotto dall'attività in esame, si può fondatamente affermare che il suo apporto è praticamente trascurabile in quanto trattasi di zona per il mantenimento dell attività industriale in oggetto, isolata dal centro abitato ed a poche centinaia di metri dalla Strada Statale 106 Jonica. g)- IMPATTO SUL PAESAGGIO L'impianto è ubicato lungo la SS 106 Taranto Reggio Calabria che nell'ambito del territorio è quella che collega il capoluogo di provincia alle due estremità della Calabria, di conseguenza raccoglie importanti flussi di traffico ad essa diretti provenienti dal versante jonico della Calabria e non solo. In prossimità dell'impianto in oggetto, sono ubicati un sito ENEL di trasformazione della corrente elettrica ed attività commerciali. Il potenziale impatto prevedibile in questa fase sulla componente in oggetto è relativo esclusivamente ad una possibile alterazione della percezione visiva. Trattandosi, però, di uno stabilimento esistente e poiché, non sono da individuarsi aumenti della capacità di trattamento dell impianto in oggetto ed aumento di superfici e/o aree coperte, non sono evidenziabili modificazioni percettibili del paesaggio, lo stesso è dotato di piantumazione laterale con alberi ad Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 58 di 61 alto fusto in maniera tale da schermare l azione di disturbo e facilitare l inserimento nel paesaggio circostante. Inoltre, dall analisi sulla conformità e compatibilità con gli strumenti di pianificazione e programmazione territoriale vigenti non emergono particolari vincoli, rischi o emergenze per il sito oggetto di studio. 4.3 - PROBABILITÀ DELL IMPATTO Al fine di stabilire caratteristiche quali durata , frequenza e reversibilità dell impatto sull ambiente dovuto all attività proposta dalla società Mosmode S.a.s., è necessario innanzitutto stabilire se vi sia un impatto. Al fine di rispondere a tale esigenza le valutazioni tecniche sono state articolate per aspetti specifici: Aspetto edilizio: l intervento non prevede la realizzazione di alcuna variante edilizia, fatta eccezione per la sistemazioni di cordoli e setti di separazione in cls. virato armato al fine di delimitare le aree di stoccaggio come riportato negli elaborati grafici. Aspetto urbanistico: l area d intervento è inserita all interno del contesto urbanistico che il P.R.G. del Comune di Crotone ha riconosciuto come attività produttive (art. 57 delle N.T.A. del P.R.G.). L attività società Mosmode S.a.s.., inoltre, interessa un sito già autorizzato dalla Provincia di Crotone alla gestione dei rifiuti. L attività svolta, inoltre, è di tipo produttivo in quanto, recuperando rifiuti, porta alla produzione di materie prime secondarie. L area produttiva è asservita da una adeguata struttura viaria e la presenta istanza non produce incremento del traffico veicolare rimanendo invariati i quantitativi di rifiuti da trattare e la tipologia degli stessi. Aspetto ambientale: come evidenziato nel capitolo 2 le matrici ambientali coinvolte (aria, acqua, suolo, sottosuolo) non vengono influenzate dall attività proposta dalla società Mosmode S.a.s. in considerazione del fatto che l attività di recupero rifiuti genera verso l ambiente emissioni (rumore, scarichi idrici, polveri) nel rispetto delle normative vigenti di settore. Aspetto paesaggistico: come descritto nel capitolo 3 l area oggetto di studio non è inserita all interno di aree soggette a vincolo ambientale e/o paesaggistico per cui l intervento proposto non avrà influenze in tal senso. Si ribadisce che la ditta relativamente alla recinzione dell impianto, la stessa è inoltre implementata da piantumazione con alberatura ad alto fusto, fungendo da elemento schermante riducendone l impatto visivo dell impianto e favorendone un inserimento nel contesto paesaggistico circostante. Dalla valutazione dei contenuti dei capitoli 2 e 3 emerge che l intervento di ampliamento proposto dalla società Mosmode S.a.s.. non avrà alcun impatto sull ambiente circostante per cui non vi è necessità di approfondire caratteristiche di durata, frequenza e reversibilità dell impatto. Infine, in considerazione del fatto che il sito non è ubicato in prossimità della frontiera italiana, l intervento stesso non prevede alcun tipo di effetto transfrontaliero. Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 59 di 61 5 - CONCLUSIONI Il presente studio, relativo alla verifica di assoggettabilità a V.I.A., ha permesso di stimare gli effetti derivanti dall impianto esistente, di messa in riserva e recupero per rifiuti speciali non pericolosi mediante le attività [R13], ed alla proposta di introduzione nel proprio ciclo produttivo, delle nuova tipologie di attività di gestione dei rifiuti (attività R3, R4 ed R5 ), sulle diverse componenti ambientali interessate dal progetto. Vista la sensibilità ambientale dell'area e viste le caratteristiche dell attività esistente si ritiene che lo stesso non darà origine ad impatti potenzialmente significativi per le seguenti motivazioni: rispetto all'attuale stato di fatto non è prevista la realizzazione dl nuove opere edilizi che possano determinare consumo di suolo o alterazione dello stato dei luoghi, non ci sono cumuli significativi con altri progetti; il progetto non prevede consumo di risorse naturali; sia l'attività che i rifiuti decadenti dalla stessa vengono gestiti in modo conforme alla normativa vigente, senza creare alcun rischio per le matrici suolo e sottosuolo; i macchinari e le attrezzature impiegati per le operazioni di recupero dei rifiuti non generano emissioni significative; il traffico indotto dall'attività non è significativo; l'attività non determina emissioni odorigene; non è previsto un incremento del transito di automezzi (poiché rimane invariato il quantitativo dei rifiuti trattati); la ditta effettua un parziale monitoraggio delle matrici ambientali potenzialmente influenzate dall'attività; le sostanze e le tecnologie utilizzate non comportano particolari rischi di incidenti; nell'insediamento è sempre presente un deposito per il materiale assorbente (segatura, ecc) da utilizzare nel caso di sversamenti accidentali. La corretta gestione aziendale (appropriato utilizzo delle attrezzature, periodica manutenzione delle stesse, periodica pulizia dei piazzali scoperti) determina una scarsa probabilità di impatto sulle principali matrici ambientali. L attività della società Mosmode S.a.s.. con le relative infrastrutture, realizzate da tempo, pertanto, (trattasi di impianto esistente ed in attività) non è mai stato oggetto di criticità o incidenti ambientali. A seguito dello studio elaborato sulla verifica di assoggettabilità a V.I.A., lo stesso risulta a parere degli scriventi, del tutto compatibile con gli strumenti normativi e programmatici analizzati, pertanto si può concludere che alla luce della disamina dei valori e delle criticità valutate e tenendo conto delle misure di mitigazione e di compensazione individuate, le influenze dell impianto, gestito dalla società, sull ecosistema sono sicuramente trascurabili; infatti, una corretta gestione dei rifiuti si configura certamente come un intervento di tutela ambientale, sociale ed economica (i rifiuti, Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 60 di 61 infatti, potrebbero venire abbandonati lungo le strade o gestiti in modo non conforme alla normativa vigente). Si può pertanto concludere che l attività non crea danno all ecosistema, alla flora ed alla fauna circostanti, ritenendo che il progetto non sia da assoggettare a procedura di VIA. I Tecnici Dott. Chim. Mario ORIOLO Dott. Ing. Vito LABALESTRA Oggetto : Verifica di assoggettabilità a V.I.A. Luglio 2009 Mosmode S.a.s. - Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi Ubicazione: Loc. San Giorgio, Via Fiume Esaro 88900 - Crotone. Pagina 61 di 61 This document was created with Win2PDF available at http://www.win2pdf.com. The unregistered version of Win2PDF is for evaluation or non-commercial use only. This page will not be added after purchasing Win2PDF.