Numero 6 — Maggio 2015 Fare business da e per il mondo L’Attività di AITI 2014-2015 Fondazione III Millennio: workshop “tra le nuvole” Fare Impresa Numero 6 — Maggio 2015 L’EDITORIALE Cosa ci attendiamo da Governo e Parlamento Stefano Modenini - Direttore AITI Impressum Fare Impresa Editore: Associazione industrie ticinesi (AITI) Redazione: AITI Corso Elvezia 16, c.p. 5130, 6901 Lugano Telefono+41 091 911 84 84 Fax +41 091 923 46 36 [email protected] www.aiti.ch Stampa: Salvioni arti grafiche SA Via Ghiringhelli 9, 6500 Bellinzona Grafica e impaginazione: Plastical Sagl Corso S. Gottardo 14, 6830 Chiasso Diffusione: Tiratura: 1’400 copie Abbonamento gratuito per i soci AITI Abbonamento supplementare: - CHF 10.- annuo (+IVA) - per i non soci 20.- annuo (+IVA) Frequenza: Fare Impresa appare almeno 4 volte all’anno. 2 Le elezioni cantonali si sono concluse e hanno emesso il loro verdetto. Ora, si spera, si dovrebbe tornare alla normalità, fatta di problemi, di sfide e di progetti da affrontare. Negli ultimi tempi forte è stata la sensazione fra gli imprenditori, complice una campagna elettorale perenne, che il loro agire nella società fosse mal tollerato. Sono stati accusati di sfruttare la manodopera e il territorio, di proporre lavori a scarso valore aggiunto, di rincorrere la massimizzazione del profitto, di fregarsene insomma del paese nel quale vivono e operano. Sappiamo bene che la realtà è del tutto differente. Da governo e parlamento ci attendiamo progettualità e visioni, rafforzamento delle condizioni quadro, implementazione della riforma 3 dell’imposizione delle imprese, risanamento delle finanze pubbliche, interventi atti a migliorare il rapporto fra formazione professionale ed esigenze professionali delle imprese, equilibrio fra salvaguardia del mercato del lavoro e crescita economica, sinergia fra pianificazione, utilizzo del territorio e ugualmente crescita economica, ma anche riduzione delle leggi e della burocrazia. Pure la futura implementazione dei contingenti della manodopera estera voluti dal popolo svizzero sarà un banco di prova determinante per la stabilità della nostra economia. Chiediamo insomma un diverso atteggiamento rispetto a quello mostrato negli ultimi tempi, nei quali quasi si è fatto a gara nel mettere i bastoni fra le ruote dell’economia e proporre soluzioni illusorie o del tutto inapplicabili per cercare di fare piacere al proprio elettorato e a un’opinione pubblica alla ricerca di sicurezza, garanzie e speranze per il futuro. Fare Impresa Numero 6 —Maggio 2015 SPECIALE VOTAZIONI Imposta sulle successioni: rischiosa per famiglie, PMI e Cantoni p. 5 PRIMO PIANO Intervista a Palazzi p. 9 RAPPORTO D’ATTIVITÀ Scopri l’attività di AITI 2014-2015 p. 11 L’EDITORIALE P. 2 P. 4 RAPPORTO D’ATTIVITÀ DA P. 11 Scopri l’attività di AITI 2014-2015 Franco forte, il Consiglio federale non interviene LE RUBRICHE Prodotto interno lordo (PIL) ticinese in aumento DA P. 19 FONDAZIONE III MILLENNIO Febbraio 2015: commercio estero in calo Workshop sul “Cloud computing per PMI” In aumento gli orari flessibili Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Forcontact Europe e TiTraduce AITISERVIZI E-commerce: la Svizzera è preparata SPECIALE VOTAZIONI DA P. 9 Intervista a Marcello Palazzi Cosa ci attendiamo da Governo e Parlamento IN BREVE PRIMO PIANO DA P. 5 Doppio no: no all’imposta sulle successioni e no all’introduzione di un salario minimo cantonale per settore ECONOMIESUISSE Imposta preventiva, iniziativa borse di studio e crescita in Europa orientale L’AGENDA P. 24 3 Fare Impresa Numero 6 — Maggio 2015 IN BREVE Febbraio 2015: commercio estero in calo Franco forte, il Consiglio federale non interviene Il Consiglio federale ritiene inopportuno lanciare programmi congiunturali a causa dell’apprezzamento del franco svizzero. Indipendentemente dalle ripercussioni economiche a breve termine l’Esecutivo federale punterà a migliorare le condizioni quadro della piazza elvetica, così da tutelare la competitività dell’economia svizzera, portando avanti con coerenza i progetti esistenti. Stando alle ultime previsioni congiunturali nel 2015, si rende noto, vi sarà un netto rallentamento congiunturale e un lieve aumento della disoccupazione. “Ciononostante, l’insorgere di una crisi grave appare oggi improbabile”. Viceversa, si aggiunge, alcuni settori e aziende sono fortemente colpiti e il mutamento strutturale non potrà che acuirsi. Il Consiglio federale ritiene però che un programma congiunturale al momento attuale non sia la soluzione adeguata, anche perché l’economia nazionale si sta sviluppando stabilmente. Prodotto interno lordo (PIL) ticinese in aumento Nel 2012 il Prodotto interno lordo (PIL) del Canton Ticino è aumentato dell’1,1% rispetto all’anno precedente. Ad averlo 4 reso noto è stato l’Ufficio federale di statistica, facendo notare come a incidere sul risultato è la struttura economica stessa del Cantone. Nel 2012 l’economia svizzera è ad esempio anch’essa cresciuta dell’1,1% grazie al contributo di alcuni rami esportatori come il settore farmaceutico, quello della fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e il settore orologiero. A trainare l’economia elvetica, si fa sapere, è stata anche la ripresa del settore finanziario e la crescita osservata nel terziario. Il mese di febbraio ha fatto registrare una diminuzione del 3,9 % per quel che concerne le esportazioni e del 5,3 % per le importazioni. Nove settori all’esportazione su 10 hanno subito una decrescita delle vendite. Inoltre, a causa del forte franco svizzero, la maggior parte dei settori ha dovuto sopportare un abbassamento dei prezzi. La bilancia commerciale ha chiuso con un surplus di 2,5 miliardi di franchi. In aumento gli orari flessibili Nel 2014 quasi un dipendente su due (44,6%) esercitava la propria attività secondo orari di lavoro flessibili. Questo è quanto emerge dalla rilevazione delle forze di lavoro in Svizzera realizzata l’anno scorso dall’Ufficio federale di statistica (UST), secondo la quale, per quanto riguarda i modelli di orario di lavoro, si registrano grandi differenze a seconda del grado di formazione e del sesso. E-commerce: la Svizzera è preparata La Svizzera fa parte degli Stati meglio preparati all’e-commerce, dall’impresa al consumatore. A riferirlo è il nuovo indice del commercio elettronico B2C della Conferenza delle Nazioni unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD), secondo cui il nostro Paese si classifica al 14° posto su 130 Nazioni. Fare Impresa Votazione federale del 14 giugno 2015 Numero 6 —Maggio 2015 SPECIALE VOTAZIONI Imposta sulle successioni: rischiosa per famiglie, PMI e Cantoni Rischiosa per le famiglie, le PMI e i Cantoni. È questa la portata dell’iniziativa popolare “Tassare le eredità milionarie per finanziare la nostra AVS (Riforma dell’imposta sulle successioni), in votazione il prossimo 14 giugno 2015, che mira a tassare in tutta la Svizzera e retroattivamente al primo gennaio 2012 con un’aliquota del 20% le successioni di oltre 2 milioni di franchi e le donazioni superiori a 20’000 franchi per persona l’anno. Lanciata dalle Sinistre con l’intento risanare le casse dell’AVS e di colpire la concentrazione della ricchezza, l’iniziativa ha in realtà il difetto di non permettere l’effettivo risanamento dell’assicurazione vecchiaia - che per poter essere realmente finanziata necessita di riforme strutturali - e di andare a incidere in maniera negativa sulle famiglie, le imprese e i Cantoni. In un contesto economico teso e molto incerto come quello attuale, in cui sarebbero da privilegiare sgravi fiscali e amministrativi più che nuovi oneri - la piazza economica svizzera può svilupparsi unicamente, lo ricordiamo, se le imprese beneficiano di condizioni quadro attrattive - dirottare le risorse delle imprese dagli investimenti ai prelievi obbligatori significa mettere in oggettiva difficoltà molte aziende svizzere, soprattutto familiari, in quanto essendo già confrontate con una tassazione sulla sostanza tra le più alte a livello internazionale, queste imprese, che in molti casi devono affrontare difficili casi di successione, dovrebbero sopportare l’obbligo di pagare una nuova e pesante imposta di successione. A eccezione di Appenzello Interno, di Neuchâtel e di Vaud, tutti i Cantoni svizzeri hanno abolito l’imposta sulle successioni per i discendenti diretti. In questo senso, una nuova imposta federale, oltre a essere un modello in perdita di velocità, è anche una forzatura al federalismo, visto che negli ultimi anni quasi tutti i Cantoni hanno abolito le imposte sulle eredità dei figli e dei nipoti. NO a un’imposta proibitiva per le PMI L’imposta sulle successioni mette in serie difficoltà le imprese famigliari nel momento del cambio generazionale. Le risorse utilizzate per pagare l’imposta mancano per gli investimenti, mettendo in pericolo le PMI stesse e i loro impieghi. 5 Fare Impresa Numero 6 — Maggio 2015 NO a un’imposta proibitiva per le PMI Votazione 14 giugno 2015 L’80% delle 300‘000 imprese svizzere sono a carattere famigliare. I proprietari vi hanno investito tutti i loro risparmi. L’imposta sulla successione sottrarrebbe loro le risorse per investire, innovare e creare impieghi. Va detto che l‘iniziativa parla di sgravi per imprese famigliari, senza però esplicitarli concretamente. Il popolo accetterebbe così una proposta a scatola chiusa. «Questa ennesima iniziativa mette in grave pericolo il tessuto economico e la piazza del lavoro. Infatti le PMI famigliari, che rappresentano parte preponderante dell’economia svizzera e offrono molti posti di lavoro, rischiano seriamente di non poter garantire la continuità dell’azienda perché l’imposta ne renderebbe difficile il passaggio generazionale. I successori potrebbero addirittura non essere in grado di onorare l’imposta e di conseguenza dover trovare alternative drastiche mettendo a repentaglio l’attività e i posti di lavoro! Sembra proprio che a noi svizzeri piace farci del male da soli... Mi riferisco al segreto bancario, all’armonizzazione di complesse normative europee, vincoli, limitazioni e ultimamente anche il franco forte! Ma non sarebbe il caso di pensare al nostro futuro? Vota NO all’imposta di successione e garantisci una stabilità alla nostra Svizzera!» Luca Wullschleger, direttore Geniomeccanica SA (azienda del gruppo Wullschleger Group SA) Minaccia le PMI, riduce gli impieghi Uno studio della PwC mostra che il carico fiscale per le imprese famigliari – indotto dall’imposta sulle successioni – si aggirerebbe attorno al 32%. Sarebbero soprattutto toccati il commercio, l’industria e il settore alberghiero. A dipendenza delle situazioni, le aziende dovrebbero indebitarsi o licenziare i dipendenti per pagare l’imposta o, in casi estremi, vendere l’azienda. 6 Fare Impresa Numero 6 —Maggio 2015 SPECIALE VOTAZIONI Votazione cantonale del 14 giugno 2015 Iniziativa sul salario minimo discutibile, controproducente e problematica Discutibile, controproducente e problematica nell’implementazione. Sono molti gli aspetti controversi dell’iniziativa popolare costituzionale elaborata «Salviamo il lavoro in Ticino!» in votazione il prossimo 14 giugno 2015 che intende inserire nella Costituzione cantonale il salario minimo obbligatorio per mansione e settore economico. Accattivante nell’enunciazione, ma non nell’applicazione - chi non sarebbe favorevole a salvaguardare i posti di lavoro in Ticino? - l’iniziativa ha il grande difetto che, introducendo un salario minimo differenziato prendendo come base il salario mediano nazionale delle categorie, alcuni salari in Ticino potrebbero addirittura essere inferiori a 3’000 franchi; un po’ paradossale se si pensa che il principio dell’iniziativa è proprio quello di assicurare un tenore di vita dignitoso per tutti. Un secondo aspetto paradossale dell’iniziativa è che con l’introduzione di un salario minimo per tutti i settori verrebbero favoriti maggiormente i lavoratori non residenti rispetto a quelli residenti, migliorando la busta paga al 20% dei primi e al 4% dei secondi. I primi perdenti del salario minimo di Stato sarebbero proprio le categorie più deboli della società, cioè le donne, i giovani e le persone poco qualificate. Dovendo assumere una persona, a parità di salario, i lavoratori maggiormente qualificati saranno avvantaggiati. Inoltre, il salario minimo obbligatorio rischia di trascinare verso il basso i salari sopra o poco sopra il minimo. Uno dei punti forti del nostro sistema e della nostra economia è proprio quello di beneficiare di un partenariato sociale che, grazie al buon senso e soprattutto alla conoscenza approfondita del settore, è in grado di stipulare accordi equilibrati sia per il dipendente che per il datore di lavoro. Introducendo un salario minimo imposto dallo Stato verrebbero invece a mancare la contrattazione individuale e la libertà contrattuale fra le parti, capisaldi del nostro sistema economico. 7 Fare Impresa Numero 6 — Maggio 2015 Marco Favini, presidente Consiglio d’Amministrazione Rex Articoli Tecnici SA Mendrisio La “sberla” ricevuta ad inizio anno dalla Banca Nazionale Svizzera con la decisione di sganciare il franco svizzero dall’euro ha lasciato un segno indelebile sulle nostre guance. Giusta o 8 non giusta, evitabile o inevitabile, questa decisione indebolisce la nostra economia d’esportazione e dovrebbe indurre tutte le forze del Paese ad aiutare la nostra industria e non a danneggiarla ulteriormente tramite iniziative declamatorie e inapplicabili (a dirlo è il Tribunale federale) che hanno l’unico effetto certo di mettere in difficoltà le nostre aziende e i nostri posti di lavoro. Non si possono fissare i salari a tavolino, o almeno non deve essere lo Stato a farlo in base a percentuali riferite al salario mediano nazionale. E questo non solo perché il salario di un operatore alle presse che lavora a turni in Ticino non può essere paragonato a quello di un operatore alle presse impiegato nel Canton Zurigo, ma soprattutto perché la storia ci insegna che il nostro benessere deriva dal partenariato sociale. Non a caso, nel settore produttivo, abbiamo siglato un contratto collettivo di lavoro: questa è semmai la via da seguire. Se facessimo di ogni erba un fascio invece l’azienda industriale ticinese perderebbe la completezza del filone produttivo e di conseguenza anche l’ingegnerizzazione del prodotto eseguita dal personale più qualificato. L’industria, per poter restare competitiva sui mercati, ha bisogno del personale tecnico e degli ingegneri: due profili diversi, ma complementari. Non tutti sono dottori e ingegneri: dobbiamo poter valorizzare anche coloro che hanno particolari capacità più organizzative, pratiche e manuali. Fare Impresa Numero 6 —Maggio 2015 PRIMO PIANO intervista a Marcello Palazzi, imprenditore e filantropo, ospite d’onore all’Assemblea AITI 2015 Fare business con un impatto positivo sulla società e sull’ambiente Un’impresa che s’impegna a considerare la società e l’ambiente, oltre al profitto nel corso del suo processo decisionale. È questa la definizione che ama dare alle B-Corporations Marcello Palazzi, imprenditore e filantropo, nonché promotore di questa “nuova visione per le imprese”, ospite d’onore all’Assemblea generale ordinaria di AITI 2015. “B’Corporations - continua - è un movimento partito 8 anni fa negli USA, oggi attivo in tutto il mondo. Ne fanno parte aziende e imprenditori con una visione del business quale forza positiva. Un’impresa “for benefit”, o B-Corporation, è un’impresa che si differenzia dalle imprese tradizionali per intento, responsabilità e trasparenza. L’intento di una B-Corporation include anche il creare vantaggi pubblici, considerati come impatti positivi sulla società e sull’ambiente”. > 9 Fare Impresa Numero 6 — Maggio 2015 Chi è Marcello Palazzi Marcello Palazzi è un imprenditore e filantropo che, sin dall’adolescenza, coltiva la passione per il binomio “imprenditorialità e valori etici”, da lui considerato la fonte di ogni forma di progresso umano. Nel 1989 riesce a tradurre in pratica i suoi ideali, creando a Rotterdam la Fondazione Progressio (dal latino “progresso”): un’istituzione che ha portato a compimento 300 progetti imprenditoriali “sostenibili”, in 33 Paesi diversi. Attualmente la sua attività principale consiste nel lancio e nella conduzione di B Corporations in Europa, dove “B” sta per Benefit. Da sempre molto attivo in ambito accademico, Palazzi è membro della Royal Society of Arts di Londra e del Club of Rome. 10 > Perché, a suo giudizio, è così importante per un’impresa promuovere un’economia positiva, un’economia che possa dare benefici anche verso l’esterno? pubblica e perderanno la battaglia, sconfitte da chi invece fa business in modo pulito, chiaro, trasparente e con un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Le B-Corps dal profilo legale Perché, come abbiamo visto con la potrebbero essere promosse anche in crisi finanziaria, con le conseguenze del Svizzera? Come funziona negli USA riscaldamento climatico, con la riduzione questo profilo giuridico? della biodiversità, con i problemi per la salute dovuti al riscaldamento del Negli Stati Uniti, a partire dal pianeta, con l’esplosione demografica 2010, ben 33 stati federali nelle zone urbane dei paesi hanno votato a favore emergenti, non si può Le imprese senza dell’approvazione di una continuare a fare impresa principi etici vera e propria legislazione pensando solo al profitto saranno tagliate per le B-Corporations. e senza considerare gli fuori dal mercato In questi stati sono impatti sociali e ambientali riconosciute come forma delle attività economiche. giuridica a tutti gli effetti. In Svizzera la Sarebbe un suicidio. legislazione ancora non prevede questa tipologia d’imprese, accanto a quelle for Come e perché, secondo il suo profit e no profit, ma sono in corso delle punto di vista, occorre collegare discussioni molto promettenti tra i nostri sempre di più tra loro etica e country partners Svizzeri e le autorità impresa? federali. ■ Perché imprese senza principi etici saranno tagliate fuori dal mercato. in primis, dai consumatori, poi dall’opinione Fare Impresa Numero 6 —Maggio 2015 Rapporto d’attività 2014-2015 11 Fare Impresa Rapporto d’attività 2014-2015 Temi prioritari Franco forte e CNL Lasciandosi alle spalle un 2014, in cui il ristagno degli affari e degli ordinativi hanno contraddistinto un po’ tutti i settori, con particolare riferimento alle aziende attive sul mercato estero, il 2015 per l’industria ticinese si è aperto nel più difficile dei modi, con la decisione del 15 gennaio 2015 della Banca nazionale svizzera (BNS) di togliere la soglia minima di cambio di 1.20 franchi per euro. Per cercare di contrastare gli effetti negativi conseguenti a questa decisione, che ha comportato seri problemi a buona parte dell’industria ticinese d’esportazione, AITI si è attivata fin da subito nei confronti delle imprese, delle istituzioni e della politica, con l’obiettivo di salvaguardare posti di lavoro e competitività delle aziende. Costrette a far fronte in molti casi a importanti cali di ordinativi, non sono state poche le industrie che a causa del franco forte, hanno fatto richiesta nel tempo delle indennità per lavoro ridotto o quelle che sono intervenute sui diversi costi aziendali, fra cui quelli salariali, inserendosi però sempre in una logica complessiva di intervento a sostegno della competitività delle imprese e di simmetria dei sacrifici. Forte è stata, in questo senso, la raccomandazione di AITI d’informare in maniera esaustiva il personale sulla situazione dell’azienda e sulle possibili misure che devono essere adottate. Non meno presente è stata l’attività di AITI nei confronti della politica e delle istituzioni, chiedendo a più riprese un rafforzamento delle condizioni quadro, una semplificazione degli obblighi amministrativi, nessun aumento di tasse e imposte e la messa in atto di misure concrete qualora la situazione si aggravasse (interventi sugli oneri sociali, riduzione dell’IVA e dei dazi all’importazione, ecc.). Per quanto concerne Commissioni e gruppi di lavoro collegati all’AITI 12 le imprese di rami d’attività sottoposti a contratti normali di lavoro con minimi salariali obbligatori, AITI si è fatta promotrice presso il Governo cantonale di una sospensione temporanea dei CNL tuttavia qualora questa decisione servisse a mantenere l’occupazione e la competitività delle imprese. AITI si è pure fatta promotrice della costituzione di un tavolo permanente di dialogo fra le parti sociali, ove sono stati fin da subito messi in atto uno scambio d’informazioni e un coordinamento sulle contromisure al rafforzamento del franco svizzero. Tale piattaforma di dialogo è utile nell’ottica di rafforzare il partenariato sociale e disinnescare potenziali conflitti fra aziende e lavoratori. Fare impresa in Ticino La scarsa conoscenza del tessuto industriale cantonale è probabilmente una delle cause del crescente clima politico e pubblico ostile verso chi fa impresa e gli imprenditori, complice naturalmente il clima di perenne campagna elettorale che caratterizza la vita politica cantonale. In molti casi fare utili in Ticino viene ancora considerato un delitto e gli imprenditori sono visti come sfruttatori di manodopera: molti di essi percepiscono giorno dopo giorno l’ostilità nei loro confronti, diffusa a tutti i livelli e in ogni ambiente, così come l’inazione delle istituzioni. A ciò si aggiunge il fatto che l’attività produttiva sembra sempre più ostacolata da una burocrazia soffocante, lungaggini amministrative e aumenti delle tasse causali. AITI è dell’opinione che da una situazione di difficoltà se ne esce solo se si resta tutti uniti: le imprese come i lavoratori, lo stato come l’economia. In questo senso, AITI si farà promotrice di una campagna a tutto campo volta sia a far meglio conoscere il comparto industriale cantonale, sia a discutere con i diversi attori del territorio, a iniziare dalle istituzioni e dalla politica, le risposte da dare ai problemi sul tappeto, promuovendo nel contempo la crescita Fondazione III Millennio Nata nel 1996 come centro di formazione no profit a sostegno del reinserimento di persone disoccupate del settore industriale, nel tempo la Fondazione III Millennio ha ampliato la propria offerta formativa in modo coerente con le esigenze del mercato del lavoro e delle imprese. Nel 2014 le attività di rilevamento delle competenze hanno permesso di accompagnare oltre 350 persone nella ricerca d’impiego con un tasso di collocamento di circa il 50%. Sempre l’anno scorso è stato svolto un importante lavoro di progettazione e revisione delle attività formative. www.fondazioneterzomillennio.ch Fondazione AGIRE Nata nel 2010 nell’ambito della politica di sviluppo economico del Cantone, la Fondazione AGIRE, di cui AITI è membro fondatore, anche nel 2014 ha favorito la nascita di nuove attività imprenditoriali Fare Impresa Rapporto d’attività 2014-2015 economica. Fare impresa in Ticino deve costituire un obiettivo essenziale del Governo cantonale e del Parlamento, migliorando le condizioni quadro degli imprenditori, la progettualità e riducendo gli ostacoli amministrativi e la burocrazia. Tassa di collegamento, regolamento sui posteggi e parcheggi “abusivi” Il 2014 è stato anche l’anno dei provvedimenti voluti in particolare dal Dipartimento del Territorio nei confronti dei posteggi abusivi e dei parcheggi a disposizione delle aziende e dei grandi generatori di traffico. Provvedimenti che AITI ha contrastato non nel principio quanto soprattutto nelle modalità d’applicazione, in particolare contestando la modifica del regolamento sui posteggi nella Legge sullo sviluppo territoriale che avrebbe portato a una riduzione massiccia del numero dei parcheggi a disposizione delle aziende, in caso di nuova costruzione o ristrutturazione delle stesse. AITI sostiene le iniziative volte alla riduzione del traffico e a una gestione moderna della mobilità, nonché all’implementazione nelle aziende ad esempio di sistemi di trasporto collettivi e la mobilità condivisa, ma non è possibile a giudizio degli industriali intervenire senza ad esempio disporre ancora di una sufficiente offerta di trasporto pubblico e senza tenere conto delle specifiche esigenze delle imprese industriali (lavoro a turni, distanza dai luoghi di lavoro, ecc.), nonché organizzare delle aree alla frontiera destinate al posteggio delle vetture dei lavoratori provenienti dall’estero. Non meno decisivo è stato inoltre l’intervento di AITI sulla prospettata tassa di collegamento inserita nel Preventivo 2015 dello Stato, con la quale il Governo intendeva tassare i grandi generatori di traffico e le aziende con più di 50 posteggi, allo scopo di ricavare risorse finanziarie dedicate alla riduzione del disavanzo delle finanze pubbliche. Per AITI determinante è intervenire a modificare i (startup), dando supporto tecnico e organizzativo allo sviluppo di nuove imprese, ma anche contribuendo in modo diretto al loro sviluppo. Molto attivo è stato anche l’ambito d’informazione e sensibilizzazione di promozione della conoscenza e dei processi di innovazione, così come l’attività di transfer tecnologico e del sapere e di promozione di collaborazione con le aziende del territorio. comportamenti delle persone in materia di mobilità, sostenendo pertanto anche la mobilità aziendale. In tal senso tassare il posteggio aziendale non significa ancora che determinate abitudini muteranno. Il Parlamento cantonale nel dicembre del 2014 ha infine accolto il principio della tassa di collegamento ma ha rimandato il compito al Governo cantonale di trovare una soluzione che fosse condivisa e sostenibile giuridicamente. AITI ancor prima dell’adozione della tassa di collegamento si è attivata affinché qualora la tassa fosse stata adottata, essa avrebbe dovuto avere determinate caratteristiche: limitata nel tempo e sottoposta a verifica, estesa al settore pubblico, adottata a partire da un numero di posteggi superiore ai 50 indicati, per un importo contenuto e generatrice di proventi da destinare anche al finanziamento della mobilità aziendale. Contingenti e salari minimi Due importanti votazioni federali hanno contraddistinto il 2014: l’iniziativa popolare “Contro l’immigrazione di massa” approvata dal popolo svizzero il 9 febbraio 2014, che imporrà tetti massimi e contingenti annuali agli stranieri e l’iniziativa “Per la protezione di salari equi (Iniziativa sui salari minimi)”, bocciata dal popolo il 18 maggio 2014, che intendeva introdurre per legge un salario minimo di 22 franchi l’ora, pari a circa 4’000 franchi al mese, per tutti i settori economici del Paese. Battutasi in prima fila contro l’introduzione dei contingenti e contro il salario minimo, AITI è intervenuta più volta nel dibattito pubblico e politico per sottolineare gli effetti negativi di un controllo preventivo dei permessi degli stranieri per il mercato del lavoro, che causerà inutili complicazioni burocratiche e legislative, e contro un salario minimo che avrebbe messo in pericolo l’esistenza di molti posti di lavoro tra i giovani e i lavoratori meno qualificati, oltre che i settori e le regioni economicamente più deboli come il Ticino. Il popolo ticinese sarà chiamato > nuovamente a esprimersi sui salari minimi il ...E inoltre • • • • • • • • Commissione tripartita in materia di libera circolazione delle persone Commissione tripartita in materia di disoccupazione per gli URC Commissione per l'innovazione economica Commissione tripartita del Fondo cantonale della formazione professionale Commissione cantonale per la formazione professionale Conferenza della Svizzera italiana per la formazione continua degli adulti Gruppo strategico della politica regionale Piattaforma Ticino Milano Expo 2015 www.agire.ch 13 Fare Impresa Rapporto d’attività 2014-2015 > prossimo 14 giugno, quando si voterà sull’iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino!”, la quale chiede che vengano introdotti salari minimi per categoria in base a una determinata percentuale del salario mediano nazionale della categoria. Una soluzione di difficile implementazione giuridica, che finirebbe probabilmente per facilitare un ulteriore afflusso di manodopera estera sul mercato del lavoro ticinese. Sempre per quanto attiene ai contingenti della manodopera estera, essi dovranno essere implementati al più tardi nel febbraio 2017. Nei gremi istituzionali ed economici cantonali e nazionali AITI è presente e attiva allo scopo di sostenere le prerogative dell’economia cantonale e difendere le necessità del comparto industriale, in particolare nel reperimento della manodopera estera. Organizzazioni di categoria Farma Industria Ticino, l’associazione delle industrie chimiche e farmaceutiche del Cantone Ticino, ha partecipato per la prima volta con un suo spazio comune denominato “Piazza Ticino” al CPHI di Parigi, importante fiera di settore, con l’obiettivo di migliorare la visibilità delle imprese farmaceutiche ticinesi e non solo. In effetti, l’occasione è stata utile sia per promuovere uno dei settori trainanti dell’economia cantonale, sia per dare spazio ad altri settori ed entità della nostra economia, con l’obiettivo di presentare e diffondere le caratteristiche e competenze del nostro Cantone e del sistema imprenditoriale. Formazione Considerato il successo raccolto tra le aziende, i giovani, le sedi scolastiche, le istituzioni e i genitori, è continuata anche nel 2014 l’iniziativa di AITI “Industria? We like it!” finalizzata a promuovere nelle scuole medie del Canton Ticino l’importanza dell’industria e delle sue professioni. Dopo aver toccato nel 2013 le sedi scolastiche di Balerna e Viganello con una molteplicità di proposte e iniziative, tra cui visite alle aziende, mostre sui mestieri e conferenze con i genitori, nel 2014 il progetto ha fatto tappa a Cadenazzo, Losone e Giornico. A riprova del successo ottenuto, anche il 2015 non è stato da meno, aprendosi con il coinvolgimento delle scuole medie di Riva San Vitale e Gravesano. Spronata da questi risultati, anche nel corso di quest’anno AITI si attiverà a favore della formazione e dei giovani, promuovendo, ad esempio, un grande evento con tutti gli orientatori scolastici e professionali in settembre e partecipando alla prossima edizione di EspoProfessioni. Non meno importante è stata anche l’attività di AITI orientata alla formazione tra le imprese e all’implementazione delle loro esigenze formative. S’inserisce in questo ambito l’aggiornamento professionale in tecniche di fonderia che verrà lanciato ancora nel 2015 in collaborazione con l’industria dei metalli preziosi e i partner istituzionali. La costituzione all’inizio del 2015 dell’Associazione delle imprese del settore orologiero (ATIO) è volta pure ad affrontare prima di tutto le sfide e le esigenze formative di questo importante settore dell’economia cantonale. Un apposito gruppo di lavoro del Comitato AITI è inoltre al lavoro da tempo per proporre soluzioni volte a promuovere le professioni industriali e soddisfare le esigenze formative delle imprese industriali a livello della formazione professionale e di quella di livello terziario. 14 www.farmaindustriaticino.ch Creare un Centro tecnologico formativo per il settore orologiero, così da offrire una nuova e stimolante opportunità di lavoro per i residenti e i giovani del nostro Cantone in particolare. È questo l’obiettivo principale per cui lo scorso mese di dicembre è nata l’Associazione ticinese dell’industria orologiera (ATIO), sodalizio che raggruppa 8 aziende del ramo con oltre mille posti di lavoro. Nata sotto l’egida dell’AITI, che ne cura la Segreteria, la nuova Associazione è presieduta da Oliviero Pesenti, direttore della Erbas SA di Mendrisio, e ha tra i suoi soci fondatori le aziende seguenti: Erbas SA, Mendrisio; Veronelli SA, Quartino; Timex Group SA, Manno; Farone SA, Stabio; Time Pieces SA, Mendrisio; SwissTP SA, Manno; Reglatronic SA, Ligornetto e Fabhor SA, Mendrisio. www.atio-ch.com Nata nel 1990 per volontà di alcuni appassionati di “qualità” e grazie all’appoggio della sede centrale Swiss Association for Quality (SAQ) - sodalizio istituito nel 1965 con circa 1’800 membri a livello nazionale - la sede ticinese dell’Associazione si è impegnata fin da subito nell’organizzazione del corso “Quality System Manager”, realizzato in ben 15 edizioni. Pur essendo diminuito negli ultimi anni il numero di partecipanti (anche per ragioni di esiguità del nostro territorio e quindi di una certa saturazione), si può senz’altro affermare che oltre 150 persone hanno potuto ottenere questo importante diploma, riconosciuto anche internazionalmente dall’ente europeo EOQ. Swiss Association for Quality www.saq.ch/de/sektionen/svizzera-italiana Fare Impresa Rapporto d’attività 2014-2015 Nel campo delle partnership strategiche, settore di competenza di Simona Galli, nel corso del 2014 sono state avviate qualcosa come sette nuove Convenzioni. La prima in ordine cronologico - siglata con Ti Traduce - riguarda servizi di traduzione e d’interpretariato; la seconda, firmata con Business Up, offre piani di crescita e di sviluppo alle piccole e medie imprese in difficoltà, o intenzionate a conquistare nuovi segmenti di mercato. La terza ha, quale interlocutrice, TI Lab: società leader in Ticino nel settore delle incentivazioni aziendali e del Corporate Gift. La quarta, è stata avviata con EasyDiet: azienda operante nella ristorazione commerciale (fornitura di pasti a domicilio, implant e gestione di mense aziendali, diverse tipologie di servizi catering). La quinta convenzionata acquisita è Sage Svizzera, leader nazionale nel settore del Business Software per le PMI. A fine anno, sono inoltre entrate a far parte della piattaforma di AITI Servizi Tectel - società attiva nella gestione elettronica dei documenti e nell’archiviazione ottica sostitutiva, campi nei quali è in grado di proporre ottime soluzioni - e Forcontact Europe: azienda di Chiasso specializzata in servizi di Marketing Operativo e Strategico e, più nello specifico, in servizi di Contact Center ad alto valore aggiunto. In campo assicurativo, il 2014 si è contraddistinto per il consolidamento del numero dei mandati di brokeraggio assicurativo in gestione presso la società sotto la responsabilità del broker Stefano Del Cò (nella foto), operativo presso la struttura di AITI Servizi dal 15 febbraio 2013. Regolarmente iscritto al registro Finma, Del Cò è titolare di una laurea triennale in economia aziendale e di una laurea specialistica ...E inoltre in amministrazione, finanza e controllo, conseguita presso l’Università Luigi Bocconi di Milano. In relazione al terzo settore di attività di AITI Servizi – rappresentato dalla gestione del portale di head-hunting e di recruiting www.e-lavoro.ch – il 2014 è stato principalmente caratterizzato dall’introduzione di una nuova modalità di registrazione al sito, a pagamento, denominata login premium. Tale registrazione - resa possibile dall’implementazione di una struttura di e-commerce - consente agli internauti di selezionare e di acquistare, direttamente online, la tipologia di iscrizione al sito più consona alle loro esigenze. A differenza delle iscrizioni gratuite, che restano ovviamente disponibili, quelle a pagamento offrono diverse opportunità aggiuntive. Oltre all’inserimento nel database dei propri dati e delle proprie credenziali, i candidati che scelgono la modalità premium possono infatti accedere ad utili manuali per orientarsi più agevolmente sul mercato del lavoro, scaricare video-coaching che aiutano a prepararsi al meglio ad un colloquio di lavoro, oppure effettuare un test attitudinale online, per mettere meglio a fuoco le proprie attitudini e potenzialità. www.aitiservizi.ch Associazioni affiliate ad AITI • SOA Scuola svizzera • di organizzazione aziendale * * Associazione di cui l’AITI tiene i servizi di Segreteria • • • • • • AMETI Associazione industrie metalmeccaniche ticinesi CCIS Camera di commercio italiana per la Svizzera CCSI Camera di commercio svizzera in Italia SMC Swiss marketing Ticino USIC Gruppo carozzieri ticinesi sezione Ticino USM Unione svizzera del metallo VISCOM Associazione svizzera per la comunicazione visuale sezione Ticino WTC Associazione World Trade Center Lugano 15 Fare Impresa Rapporto d’attività 2014-2015 Il 2014 in immagini 16 Fare Impresa Rapporto d’attività 2014-2015 17 Fare Impresa Rapporto d’attività 2014-2015 Associazioni economiche nazionali di cui AITI è membro L’anno 2014 di economiesuisse Come ogni anno preelettorale il 2014 è stato per economiesuisse piuttosto intenso. Dal 1° settembre l’organizzazione ha una nuova direttrice, Monika Rühl, che ha proseguito i lavori di riposizionamento strategico iniziati già nel 2013. Per quanto concerne le votazioni, sono stati diversi gli appuntamenti alle urne che hanno coinvolto in primis l’organizzazione mantello delle imprese. Prima fra tutti, la votazione del 9 febbraio sull’iniziativa UDC “contro l’immigrazione di massa”, che è stata accettata dalla maggioranza dei cittadini svizzeri. In maggio è stata invece stata sonoramente bocciata, con oltre il 70% dei voti, l’iniziativa dei sindacati che chiedeva l’introduzione di un salario minimo di 4’000 franchi, iniziativa che avrebbe esposto il nostro paese – e in particolare il Ticino – ad una forte concorrenza da parte della zona euro. In novembre, economiesuisse si è impegnata sui vari temi in votazione: l’iniziativa Ecopop che chiedeva una drastica limitazione dell’immigrazione è stata respinta dal popolo svizzero. Il carattere estremo di questo progetto avrebbe peggiorato le condizioni quadro dell’economia svizzera. Il popolo si è pure espresso a favore dell’indipendenza della Banca Nazionale Svizzera, respingendo anche l’iniziativa sull’oro, che imponeva dei vincoli alla BNS, paralizzandola nella sua attività. Anche il terzo, quello concernente l’iniziativa sull’abolizione dei forfait fiscali, è stato nettamente respinto dai cittadini. L’iniziativa avrebbe comportato perdite fiscali in numerose regioni. economiesuisse ha inoltre pubblicato due interessanti opuscoli in italiano, il primo concernente la crescita “Perché continuare a crescere?” e il secondo relativo alla futura politica energetica. Quest’ultimo tema è stato al centro di una giornata di studio al Palazzo dei Congressi, in collaborazione con le associazioni economiche ticinesi, denominata “In rete verso la strategia energetica 2050”. Per l’occasione è giunto in Ticino il Presidente di economiesuisse Heinz Karrer, che ha illustrato le sfide che attenderanno l’economia nei prossimi anni. Il 23 gennaio 2015 si è inoltre tenuto il quarto incontro nella Svizzera italiana sugli Appalti pubblici. L’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL) è tornato in Ticino 18 per spiegare ai numerosi partecipanti al seminario quali sono le condizioni quadro nel settore degli acquisti pubblici della Confederazione e come candidare con successo in occasione delle commesse della Confederazione e delle imprese parastatali. Considerato il successo riscontrato, il corso verrà riproposto anche nel 2016. Il 2 e 3 ottobre si è svolta in Ticino la gita annuale di tutte le sedi di economiesuisse. La cinquantina di collaboratori dell’associazione economica mantello ha tra le altre cose incontrato il Municipio in corpore della Città di Lugano e ha fatto una visita all’impresa Caffè Chicco d’Oro di Balerna. Il bel tempo e le varie attività proposte hanno contribuito al successo della manifestazione. Nel 2014 economiesuisse è apparsa oltre 200 volte sulla stampa di lingua italiana ed ha partecipato a diverse commissioni e gruppi di lavoro a livello cantonale e federale. Unione svizzera degli imprenditori Quale membro dell’Unione svizzera degli imprenditori (USI), AITI partecipa tradizionalmente all’attività di questa importante associazione economica nazionale. AITI è infatti rappresentata direttamente nel Comitato dell’USI nella persona dell’imprenditore Roberto Gallina, Direttore della Roga SA di Mendrisio. AITI, attraverso la sua Segreteria, partecipa pure alle attività commissionali, in particolare la Commissione che si occupa di diritto del lavoro e quella che discute dei contratti collettivi in vigore. Accanto a queste attività USI organizza regolarmente incontri con i direttori e segretari delle associazioni che ne fanno parte. La Commissione del Diritto del lavoro analizza la funzionalità del mercato del lavoro e promuove lo scambio di esperienze dei membri dell’USI in materia. Fra i temi prioritari si colloca il funzionamento dell’accordo bilaterale CH-UE sulla libera circolazione delle persone e le relative misure d’accompagnamento. La Commissione dei contratti collettivi di lavoro ha il delicato compito di sostenere un partenariato sociale che si deve fondare sull’equilibrio fra gli interessi dei datori di lavoro e quelli della manodopera. Fare Impresa Numero 6 —Maggio 2015 FONDAZIONE III MILLENNIO Il 28 maggio dalle 14 alle 17 presso la Fondazione Terzo Millennio a Taverne Workshop sul Cloud computing per PMI Il termine di Cloud Computing è entrato nel lessico corrente, ormai tutti usiamo servizi Cloud, spesso anche inconsapevolmente, con l’accesso a dati o servizi condivisi. Il Cluod Computing rappresenta la possibilità di dislocare le nostre risorse sulla rete o di accedere a risorse di altri disponibili in rete (Hardware, Software e dati). Questa possibilità osannata da alcuni e vista con diffidenza da altri ha implicato importanti riflessioni sulla sicurezza e sulla fruibilità dei dati. Oggi questi temi hanno trovato risposte, il Cloud Computing è sicuro e sta diventando un’opportunità in particolare per le PMI. Servizi un tempo riservati solo alle grandi imprese oggi sono disponibili a costi interessanti anche per le PMI. Comprendere le opportunità offerte dal Cloud Computing permette a ogni imprenditore di valutare in che misura i diversi servizi costituiscono per l’impresa un vantaggio competitivo. Decidere consapevolmente come investire in questo settore è sempre più importante. La scelta giusta tiene conto con pari importanza sia dell’impegno finanziario sia della possibilità di ridurre i costi operativi. Lo snellimento dei processi, la riduzione dei costi dell’infrastruttura e l’opportunità di operare in contesti di delocalizzazione senza costi aggiuntivi sono alcuni dei temi ai quali il Cloud Computing può dare risposte. Il Workshop è dedicato ai responsabili PMI, che non dispongono di conoscenze informatiche particolari. In modo semplice e con l’ausilio di dimostrazioni pratiche saranno presentati gli elementi essenziali per valutare opzioni, vantaggi e problematiche legate all’adozione di servizi Cloud in l’azienda. Al termine e durante l’aperitivo potrete condividere dubbi e domande con i relatori. ■ Iscrizioni entro il 21 maggio a: [email protected] 19 Fare Impresa Numero 6 — Maggio 2015 Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Recuperare l’Iva italiana e tedesca conviene! inoltrare le fatture originali a CCIS, la quale Marina Bottinelli - rappresentante per il procederà alla compilazione della necessaria Ticino della Camera di Commercio Italiana modulistica. Oltre a ciò viene sottoposto al per la Svizzera - ricorda alle imprese cliente un formulario di delega che egli dovrà associate AITI che, proprio tramite la CCIS, compilare, firmare e restituirci accompagnato è possibile accedere al servizio di recupero da una legalizzazione notarile. IVA: italiana e tedesca. Quest’ultimo passaggio è indispensabile Il servizio di recupero IVA italiana è poiché espressamente richiesto dalle destinato ad aziende ticinesi o svizzere che autorità italiane che, in assenza di effettuano acquisti presso fornitori italiani e legalizzazione, non accettano la delega rivendono prodotti a clientela italiana; lo stesso ad operare. Da ultimo, la CCIS - che vale per l’IVA tedesca, ossia: acquisti presso vanta un rapporto diretto con l’Agenzia fornitori tedeschi e rivendita di prodotti a delle Entrate italiana - si occupa clientela germanica. È importante notare che del disbrigo di tutte le ciò non è applicabile quando l’operazione viene effettuata Per recuperare l’IVA pratiche attinenti al caso. da fornitore tedesco che è sufficiente La CCIS, la cui rivende a clientela italiana o inoltrare le fatture sede si trova a Zurigo, viceversa, poiché in questo caso originali a CCIS che da qualche tempo si tratterebbe di un’operazione poi si occuperà di dispone di un ufficio di intracomunitaria regolata in avviare la procedura rappresentanza anche modo differente. Il medesimo a Lugano, in via Nassa servizio di recupero IVA è 5. Quali sono le ragioni strategiche utilizzato anche per aziende che realizzano di questa scelta? Alla luce della opere edili in Italia o Germania e sostengono crescente richiesta di servizi sulla spese derivanti da tali costruzioni, come pure piazza ticinese e delle crescenti tensioni per ditte di trasporto che si riforniscono di legate al rapporto di questo territorio carburante o pagano le autostrade italiane. con l’Italia, la CCIS ha ritenuto di aprire un ufficio a Lugano con chiari obiettivi Attualmente, qual è il tasso di utilizzo strategici: di questi servizio? Per quanto ci concerne, • intercettare una domanda di servizi il numero di aziende che usufruiscono del di internazionalizzazione che non servizio di recupero dell’IVA italiana e/o trovava qui in Ticino adeguata tedesca è molto esiguo, sebbene in leggera risposta; crescita. Ritengo che ciò avvenga poiché solo • assistere in modo professionale poche imprese ticinesi sono a conoscenza le aziende italiane interessate ad dell’esistenza di tale servizio. investire in Svizzera; • infine convincere le aziende ticinesi Ci potrebbe riassumere brevemente che l’Italia non è un problema ma i passaggi della procedura? Si tratta di una grande opportunità. una procedura semplice! È infatti sufficiente www.ccis.ch 20 Fare Impresa Numero 6 —Maggio 2015 Forcontact Europe SA Servizi innovativi per il Business: Contact Center e Customer Care Europe A colloquio con Cinzia Pagano, Business Development Manager, Marketing e Communication Manager di Forcontact Europe SA: azienda partner di AITI Servizi, specializzata in servizi di Contact Center ad alto valore aggiunto. Il nostro core business è il Customer Care. Infatti, ci prendiamo cura del vero capitale di ogni azienda: i suoi clienti. Siamo certificati ISO 9001 per la qualità e EN 15838 per il servizio di Contact Center. Oltre alla gestione diretta dei clienti, offriamo - alle aziende che preferiscono non dare in outsourcing la gestione della propria clientela - la nostra consulenza, fatta di anni di esperienza nel Customer Service. A questa tipologia di aziende, siamo parimenti in grado di garantire un’accurata formazione. Inoltre, eseguiamo un’attenta “mappatura” dei processi operativi esistenti, con l’obiettivo di renderli più efficienti. I vostri servizi sono davvero molteplici... È vero! Pensiamo al Social Customer Care: un servizio strategico per tutte le aziende che - disponendo di pagine dedicate sui social network - devono assicurarsi un presidio costante dei post che arrivano dalla clientela (effettiva o potenziale); commenti che, se non gestiti adeguatamente, possono costituire un danno per il brand, poiché nei canali social la comunicazione con i clienti Ci prendiamo cura del vero capitale di ogni azienda: i suoi clienti non è “one-to-one”, bensì “one-toworld”. Grazie anche a piattaforme tecnologiche ad hoc, Forcontact può selezionare i post sulla base di un “grado di allerta” stabilito, rispondere in modo efficace e esaustivo, tutelando così l’immagine della propria azienda-cliente. Per noi la tecnologia riveste un ruolo fondamentale, tanto da aver costituito Forcontact Technology: una business unit dedicata proprio allo sviluppo di tecnologie applicate in ambito Contact e in ambito CRM. Quale vantaggio competitivo comporta esternalizzare la gestione del servizio clienti? Il potersi dedicare totalmente al proprio core business, con la serenità e la sicurezza che i prospect e i clienti sono seguiti da Forcontact: un’azienda dotata delle competenze e degli strumenti necessari per poter offrire un servizio eccellente e continuativo. Esternalizzare significa anche personalizzare, quindi costruire “su misura” il customer service. Noi siamo “l’anello invisibile” tra l’azienda e i suoi clienti, facciamo “nostri” i valori delle aziende che ci scelgono! www.forcontact.com 21 Fare Impresa Numero 6 — Maggio 2015 Ti Traduce Corsi di lingue con il marchio Interlangues Andrea Maurin, responsabile sviluppo presso TI Traduce – società specializzata in traduzioni, interpretariato e corsi di lingue, partner di AITI Servizi – parla delle nuove attività derivanti dall’ottenimento del mandato di rappresentanza, per il Ticino, da parte di Interlangues. franchi all’anno di fatturato, una storia pluridecennale alle spalle – a scegliervi quali mandatari per il Ticino del loro prestigioso marchio? Loro erano alla ricerca di un partner al quale affidare la formazione linguistica di grandi aziende svizzere, con filiali in Ticino. Cercavano serietà, professionalità, rapidità nelle risposte e adattabilità alle diverse esigenze. Diciamo che abbiamo fin da subito… parlato la stessa lingua! A poco più di un anno dalla sua apertura, TI Traduce può già vantare una clientela di tutto Nell’ambito rispetto: banche, industrie, Fiducia vuol dire dell’organizzazione dei istituzioni,… Qual è il segreto saper adattare il corsi di lingue e dei metodi del vostro successo? Il segreto proprio servizio ad d’insegnamento adottati, sono i nostri clienti, la loro ogni minimo quali sono i tratti distintivi fiducia, la loro disponibilità al cambiamento, in e i “plus” di Interlangues? dialogo e a considerarci sovente tempo reale L’attitudine a capire fino in fondo più come un partner che le necessità e i bisogni di chi come un fornitore. Il migliore ci chiede “aiuto”. Chi ben comincia è a metà presupposto per creare una collaborazione dell’opera. Nel caso della formazione, equivale basata sulla fiducia, sta nel saper adattare il a comprendere in partenza chi si ha davanti e proprio servizio ad ogni minimo cambiamento, dove vuole arrivare. Sul sito www.interlangues. in tempo reale. org si può fare un primo test online gratuito. Chi desidera una valutazione completa e senza È stata la vostra riconosciuta impegno, ci può contattare per un incontro in professionalità a convincere un Gruppo sede. come Interlangues – 3’000’000 di www.titraduce.ch 22 Fare Impresa Numero 6 —Maggio 2015 Foglio di informazione 2/2015 News Commento del mese Rivedere l’imposta preventiva per rafforzare il mercato dei capitali Il progetto di riforma dell’imposta preventiva contribuirà a rafforzare il mercato dei capitali elvetico, un tema prioritario per l'economia. Occorre però semplificare la procedura di notifica proposta, allo scopo di limitare i costi e gli oneri amministrativi. Iniziativa borse di studio: la via sbagliata per la parità di trattamento L’«Iniziativa sulle borse di studio», depositata nel 2012 dall’Unione svizzera degli universitari (USU), sarà posta in votazione popolare il 14 giugno. Il nuovo articolo costituzionale chiede di armonizzare a livello nazionale la concessione di sussidi per gli studi alle università e alle SUP, delegando la competenza alla Confederazione. Crescita degli Stati dell’Europa orientale: importante per le imprese svizzere Lo sviluppo economico e politico degli Stati dell’Europa dell’Est e nell’ex-URSS (Stati membri della CSI) è importante per le imprese svizzere, principalmente per quelle basate sull’esportazione. economiesuisse sostiene il prolungamento fino al 2024 della legge sulla cooperazione con gli Stati dell’Europa dell’Est. Articoli completi e ulteriori informazioni: www.economiesuisse.ch Grafico del mese Passeggeri e volumi di carico che transitano dagli aeroporti nazionali La tendenza è al rialzo in entrambi i segmenti 600000 50000000 500000 40000000 400000 35000000 30000000 300000 25000000 20000000 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Numero di passeggeri Fonte: SIAA, 2015 Carico aereo, in tonnellate 200000 Carico aereo, in tonnellate Numero di passeggeri 45000000 di Rudolf Minsch, Membro della Direzione / capo economista Il franco resta d’attualità in attesa di una reazione degli ambienti politici 3 Dopo la metà di febbraio, il franco si è apprezzato di circa il 5% rispetto all’euro, stabilendosi ad un tasso di cambio di 1,03. Questo fa male. Ciò aumenta notevolmente le difficoltà dell’industria svizzera legata alla situazione monetaria, spesso presentata impropriamente come un fenomeno a breve termine. Il clima economico rimane teso. Il Fondo monetario internazionale (FMI) ritiene inoltre che la Svizzera registrerà il tasso di crescita più basso d’Europa. Nei giorni scorsi il Consiglio federale ha esaminato ancora una volta le conseguenze del franco forte. Il governo conferma che le sfide permangono. Si attende ancora una reazione degli ambienti politici, anche se, come ha giustamente indicato il Consiglio federale, nessuna misura è efficace a breve termine. Occorre sostenere le imprese attraverso una serie di piccole misure e migliorare le condizioni quadro, poiché le imprese soffrono in particolare per il livello elevato dei costi in Svizzera. Ancora più importante è evitare ogni aumento degli oneri. La popolazione ha la possibilità di mostrare la via agli ambienti politici: essa può rifiutare l’introduzione di un’imposta sulle successioni, il prossimo 14 giugno, ciò che sarebbe un chiaro segnale a favore delle imprese svizzere. Contatto economiesuisse Lugano, Federazione delle imprese svizzere, Corso Elvezia 16, casella postale 5563, CH- 6901 Lugano Telefono +41 91 922 82 12, Fax +41 91 923 81 68, www.economiesuisse.ch 23 G.A.B. CH-6901 Lugano 1 Ritorni a: Associazione industrie ticinesi Corso Elvezia 16 6901 Lugano AGENDA Formazione La gestione e la risoluzione dei conflitti in azienda Date e durata: Date e durata: Martedì 9 giugno 2015, dalle ore 09.30 alle ore 17.00. Mercoledì 10 giugno 2015, dalle ore 17.30 alle ore 21.00. Martedì 16 giugno 2015, dalle ore 17.30 alle ore 21.00. Location: AFG Training Center, a Camorino (Centro Ala – Via Monda 2C) Docenti: Arik Strulovitz Partecipazione: 800 CHF a persona per aziende associate AITI e AMETI; 1’000 CHF a persona per le aziende non associate. Incontro Più spazio, più sicurezza: le nuove frontiere dell’archiviazione Date e durata: lunedì 18 maggio, dalle 17.15 alle 18.45 Location: Parco Maraini Resort, Lugano Partner Tectel SA, Vezia Docenti: Mirko Nessi e Stefano Bongiorno Partecipazione: ingresso libero fino a esaurimento posti Per abbonamenti o richieste di copie aggiuntive: [email protected] www.aiti.ch/fare-impresa Iscrizioni: [email protected] 091 911 84 72