14 NUMERO A STA M P NORDdiTrento | anno XX | aprile 2011 | bimestrale di cultura | politica | attualità | e... in Piazza a GARDOLO 38121 GARDOLO via Soprasasso, 32 tel. 0461.992105 [email protected] www.otticadonati.it Nuova urbanizzazione di ... un passo avanti ma ancora molti dubbi Su questa scelta l’assemblea ha avanzato uella che si è perplessità giustificate dal fatto che la nuova svolta nelle settimane scorse è urbanizzazione porterà con ogni probabilità forse l’assemblea pubblica, tra quelle propo- famiglie giovani e quindi più che una scuola ste nei singoli quartieri dalla Circoscrizione in questi media servirebbe ultimi mesi, più attesa dalla una scuola elementare. urbanistico di Canova. Un popolazione. E non poteva futuro – ha sostenuto il essere altrimenti visti i pesanti interventi ur- presidente – che sarà di tipo residenziale ma banistici e le inevitabili ricadute su un com- che dovrà prevedere anche un riequilibrio parto del territorio della Circoscrizione così significativo sul versante dell’offerta e della compromesso e problematico. Un nuovo assetto urbanistico che tiene in apprensione e preoccupa gli abitanti del quartiere e la circoscrizione più in generale. Quindi sala gremita ad ascoltare ed incalzare i relatori presenti: gli assessori Biasioli e Castelli e il presidente della circoscrizione Corrado Paolazzi. In sala anche diversi conentre dobbiamo chiudere siglieri comunali e circoscrizionali. questo numero per andare Il presidente Paolazzi nell’introdurre la serata in stampa, i referendum ha sostenuto che quella era un’ occasione di giugno contro privatizche la popolazione aveva a disposizione per zazione dell’acqua, nucleare e legittimo imfar sentire la propria voce non tanto e non pedimento sono sotto attacco del governo, solo sul progetto specifico ma sul futuro che cerca di bloccarli, o almeno di alzare un Q qualità dei nuovi servizi. L’assessore Biasioli ha successivamente illustrato la nuova bozza di progetto che, sulla base delle osservazioni venute dal consiglio circoscrizionale e dalla popolazione, ha modificato l’idea iniziale. Un progetto che vale la pena ricordarlo nel 1994 dava la possibilità ai privati di costruire fino a 1500 alloggi; che nel corso del 2001 con il progetto Bousquet ha ridotto sensibilmente, prevedendo tra l’altro la suddivisione dell’area in 6 lotti e riservando al comune alcune aree così da prevedere accanto alla residenza spazi verdi, servizi e una nuova viabilità. Entrando nel dettaglio della nuova bozza di progetto si evince come vengano definiti in maniera più puntuale alcuni spazi e funzioni destinati a servizi tentando di creare quella [continua in pagina 2] L’unica centrale NUCLEARE sicura è quella che non è mai stata costruita M gran polverone che tenga i cittadini lontani dalle urne, facendo mancare il quorum (perché i referendum siano validi devono recarsi alle urne il 50% + 1 degli aventi diritto). Da poco infat- ..basta limitarsi e ricordare i fatti: sono un formidabile argomento per invitare i cittadini ad andare a votare il 12 giugno... ti il governo aveva fissato la data dei referendum per il 12 e per la mattina del 13 giugno. L’ultima data possibile secondo la normativa, [continua in pagina 2] Rizzardi colori e cornici srl non pensare in bianco e nero! TRENTO - Via E. Sestan, 35 (zona commerciale) Tel. 0461 824895 - Fax 0461 1920392 [email protected] - www.rizzardicolori.it Electric and Electronic equipment for Caravaning and Boating Da oltre 30 anni leader nella progettazione e produzione di accessori elettrici ed elettronici per i settori caravaning e boating. Via Vienna, 4 - z.i. 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Nelle residenze verranno ricavati luoghi di incontro utilizzabili dalle associazioni per sedi o per iniziative pubbliche ma anche negozi e servizi. L’intervento pubblico più significativo per valore sociale e di spesa è la costruzione della scuola media con 5 sezioni e 15 classi. Scuola intesa non solo come edificio scolastico ma con palestra e aula magna a disposizione della popolazione. Su questa scelta l’assemblea ha avanzato perplessità giustificate dal fatto [continua da pagina 1 L’UNICA CENTRALE NUCLEARE...] quando il governo spera che gli italiani siano già in ferie. Ma non è bastato. I cittadini sono rimasti particolarmente impressionati (e vorrei vedere!) da quanto successo in Giappone, dove per un terremoto - evento tutt’altro che insolito in Giappone - una centrale nucleare “A NORD DI TRENTO” Periodico bimestrale iscritto al Registro Stampa n. 1367 del Tribunale di Trento, in data 31.07.2008 PROPRIETÀ Associazione culturale “IL GRUPPO” Via Caproni 15, Roncafort (TN) E-mail: [email protected] Sito: www.ilgrupporoncafort.it DIRETTORE RESPONSABILE Ugo Bosetti REDAZIONE c/o Anna Mussi (0461.420577) RESP. PUBBLICITÀ Gianni Angelini (0461.993046) IN REDAZIONE Renato Beber, Giorgio Boscolo, Maria Giovanna Conci, Franco Faes, Moreno Marighetti, Alberto Mattedi, Anna Mussi, Luisa Nicolini, Alessandro Serra TIRATURA/DIFFUSIONE 6000 copie REALIZZAZIONE GRAFICA E STAMPA litografica Trento - [email protected] che la nuova urbanizzazione porterà con ogni probabilità famiglie giovani e quindi più che una scuola media servirebbe una scuola elementare. L’assessore Castelli ha replicato giustificando che la scelta si impone visto il grado di forte sofferenza in termini numerici dell’ambito scolastico Trento 7. Altra osservazione meno nobile che è circolata sommessamente è quella che la costruzione della scuola sono soldi buttati perché servirà solo ai bambini extracomunitari. Una considerazione aberrante perché la scuola storicamente fa coesione sociale, la scuola è integrazione, la scuola unisce e non separa le culture, perché la scuola, dopo la famiglia, è la prima comunità di cura. Nella zona sud verrà realizzata anche una scuola materna per 90 bambini con l’intenzione di migliorare l’offerta garantita da quelle di via Paludi e Roncafort in particolare. Sul versante della viabilità, altro tema preoccupante, la nuova dorsale che partirà a nord presso il vecchio campo sportivo e scenderà fino a collegarsi con la viabilità esistente su via Brennero. A detta dell’assessore Biasioli dovrebbe migliorare sensibilmente la mobilità su via Paludi. Queste nella sostanza le principali novità della nuova bozza di progetto che verrà valutata dal consiglio circoscrizionale e successivamente dal consiglio comunale. Certo le incognite e le osservazioni critiche non mancano. Ad esempio c’è chi boccia in toto la filosofia di Bousquet, chi vede nei “corridoi verdi” un rischio che in un futuro possano essere oggetto di ulteriori speculazioni. A tal proposito il vicesindaco Biasioli li considera invece una opportunità perché trattandosi di terreno pubblico nulla osta al fatto che gli stessi possano essere utilizzati ha avuto un danno tale che ha contaminato l’ambiente per centinaia e migliaia di anni (c’è stata dispersione addirittura di plutonio) in una vasta area circostante (sono diventate radioattive fin le verdure cinesi). E la percentuale degli italiani contrari al nucleare e disposti ad andare a votare i referendum è salita al 75%. Gli italiani in verità si erano già espressi una volta contro la possibilità di ospitare centrali nucleari sul territorio nazionale. Nel 1986 infatti c’era stato un altro terribile incidente nucleare a Chernobyl (e prima ce n’era stato uno analogo in America a Three Miles Island). Dopo quell’incidente ci fu un primo referendum antinucleare, nel quale il popolo italiano si espresse all’80% per il divieto di centrali nucleari sul territorio nazionale. Ma passati gli anni nei quali il risultato di un referendum rimane vincolante, ecco il governo Berlusconi riproporre la costruzione di centrali nucleari in Italia, mettendo a disposizione per queste 30 miliardi di euro, mentre invece tagliava i contributi per le energie alternative non inquinanti, costringendo i lavoratori del settore (assieme in questo caso ai datori di lavoro) ad uno sciopero contro i tagli. Una scelta governativa esplicita per un modello di sviluppo basato su grandi impianti pericolosi non solo al confronto col giudizio dei cittadini, partire in caso di incidente, che non risolve i pro- all’attacco anche di quello sulla privatizzablemi energetici del paese, ma in grado di zione dell’acqua. Prima il ministro Romani, far guadagnare un sacco di soldi alle grandi poi il sottosegretario Saglia, hanno annunconcentrazioni industriali, invece di favorire ciato un decreto-legge teso a far decadere lo sviluppo di un modello energetico alter- anche il referendum contro la privatizzazione nativo, diffuso, basato su una capillare rete dell’acqua, che la scorsa primavera è stato di dispositivi per la produzione di energie da richiesto da oltre 1.400.000 cittadini, il più fonti rinnovabili come il sole e l’eolico, e sulla alto numero di firme mai raccolte in Italia da centralità del risparmio energetico (una vera qualunque proposta di referendum. e propria “fonte energetica” se programma- Così rimarrebbe il solo referendum contro il ta con politiche adeguate). legittimo impedimento, sul Ma a rompere le uova nel Gardolo ne sa qualcosa quale il governo spera ci sia visto che ha per anni paniere è appunto arrivato meno interesse. E indubospitato generosamente l’incidente in Giappone. biamente è un referendum nelle sue famiglie Vista l’aria che tirava, il gocon minor valore strategico, verno ha avuto la pensata perché sia il nucleare che la bambini di quel sito di annullare il proprio piaprivatizzazione dell’acqua contaminato no nucleare, sperando in sono passaggi in grado di dall’esplosione questo modo di far saltare della centrale nucleare. determinare il volto dell’Itail referendum. Tanto, evitato lia di domani, di far passare il referendum, le cui indicazioni dovrebbero una enorme massa di denaro dalle tasche invece venir rispettate per un quinquennio, dei cittadini a quelle dei boss della finanza, basta ritirare fuori la stessa proposta fra espropriandoci di un ambiente vivibile e di qualche tempo come se niente fosse, spe- un bene comune essenziale come l’acqua. rando che intanto gli italiani si siano dimen- La situazione insomma è molto confusa, e ticati del Giappone. Ma non è detta l’ultima sicuramente lo rimarrà fino a pochi giorni dal parola, perché c’é di mezzo la Corte di Cas- voto, perché questa è la strategia disincensazione, che deve valutare se l’operazione, tivante del governo. Ma noi a votare andiacosì ravvicinata alla data già fissata per il moci lo stesso, comunque, qualunque cosa referendum, è legittima. Può ancora darsi ci sia a quel punto sulla scheda elettorale, che i cittadini si trovino regolarmente anche e diamo a questa partecipazione al voto il il referendum contro il nucleare sulla scheda senso di un grande pronunciamento per la di giugno. Certo questa confusione confonde democrazia e per la difesa dei beni comuni. le idee e disincentiva la campagna elettorale Mandiamo così il messaggio che non siamo e il voto, però non è detto che non ottenga disposti a farci scippare né della democrazia l’effetto contrario, visto che comunque se referendaria, né dell’acqua, né di un ambienne parla. Bloccato - secondo le speranze del te sano da lasciare in eredità ai nostri figli. governo - il referendum anti-nucleare, ecco i nostri prodi governanti, presi da timor panico Roberto Antolini di Nonsoloacqua Troppe e per troppe volte nel corso degli anni sono state le occasioni di delusione nei confronti di politici e amministratori che hanno promesso interventi di recupero e riequilibrio di Canova. per sviluppare l’attività e la presenza di nuovi servizi come ad esempio una biblioteca, un parco acquatico o magari ambulatori. In sintesi se da un lato si può sostenere che rispetto al progetto iniziale, grazie alle proposte venute dalla popolazione e dal consiglio circoscrizionale, si è fatto un passo avanti, la popolazione manifesta un certo scetticismo. Uno scetticismo che trova origine soprattutto dalla realtà dei fatti che fino ad ora hanno contraddistinto la difficile e per certi versi lacerante storia di quel quartiere. Troppe e per troppe volte nel corso degli anni sono state le occasioni di delusione nei confronti di politici e amministratori che hanno promesso interventi di recupero e riequilibrio di Canova. Promesse che il più delle volte si sono dimostrate solo buone intenzioni alle quali non sono seguiti fatti concreti. Il sindaco Andreatta che ha avuto modo di essere presente in varie occasioni e la giunta comunale devono sapere che su questa partita dell’area C3 di Canova si giocano molta della loro credibilità e la fiducia dei cittadini di Gardolo. errebi 14 | aprile 2011 | 3 Il CONSUMO CRITICO L’Associazione Il Gruppo ha pensato di proseguire su questo giornale il dibattito sulla fame nel mondo iniziato nella serata già fatta sul tema della globalizzazione. O gnuno di noi, TU ED IO, siamo invitati ad azioni che da una parte migliorino gli interventi di emergenza nel Sud del mondo come nel Nord, dall’altra evitino la creazione di nuove forme di povertà. Azioni grandi, sensazionali? No, perché durano il tempo di un’emozione passeggera. Siamo invece chiamati ad azioni piccole, ma efficaci, quotidiane. La loro efficacia sta nell’AGIRE SULLE CAUSE dell’in giustizia. Azioni spesso così semplici da poter diventare abitudini: fare la spesa, viaggiare, vestirsi, consumare, come gestire i nostri risparmi, come investire il nostro tempo libero, ecc.... Gesti piccoli, concreti ed efficaci con lo scopo di incidere sui meccanismi perversi della società consumista e modificarne le regole. Ognuno di noi, ogni giorno, varca l’entrata di negozi e supermercati per fare la spesa. Siamo i clienti di questa economia con- SEI GRANDI TEMI DA AFFRONTARE CON URGENZA 1 2 Il debito estero, anche in occasione della scadenza giubilare e della Campagna internazionale e nazionale ad esso collegata; Il MAI, Accordo Multilaterale sugli Investimenti, e i suoi cloni, con particolare riguardo all’inizio del Millennium Round dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (novembre 1999) dove con grandi probabilità l’Accordo verrà rilanciato; Il controllo dell’attività delle multinazionali, con particolare riferimento alla dignità del lavoro ed al rispetto dei diritti umani; La democratizzazione e la riforma dell’accordo internazionale del commercio (noto come GATT), affinchè la prospettiva di partenza non sia l’espansione del commercio, ma la tutela dei lavoratori, dei pìccoli produttori, dell’ambiente e della salute della gente; L’introduzione di una tassa internazionale (nota come Tobin tax) per frenare le operazioni finanziarie internazionali di carattere speculativo; L’avvio di una profonda riflessione su “l’economia di sobrietà”, che sappia coniugare sobrietà, piena occupazione e soddisfacimento, per tutti, dei bisogni fondamentali. 3 4 5 6 all’acquisto in base a come sumista, e la nostra scelta In effetti, di fronte agli vengono prodotti; da chi, equivale ad un voto che può interessi commerciali in quali condizioni di lavo promuovere questa o quelnon esistono diritti ro, con quali risorse.... Cola impresa, locale o internapolitici, non esistono me consumatori, attraverso zionale. Siamo pure i protagonisti dell’economia, an- diritti sociali, non esiste le nostre scelte inviarne segnali al mercato: se prefeche se non ci pensiamo o tutela dell’ambiente. riamo un prodotto con cernon ce ne rendiamo conto, perché possiamo incidere sulla domanda e te caratteristiche, il mercato si preoccuperà sull’offerta del mercato e non subire passi- di produrlo. È allora necessario chiederci in vamente la pubblicità. La logica del merca- base a quali criteri preferiamo un prodotto ad to si basa sul principio di produrre qualsia- un altro: 1) prima di acquistare un prodotsi cosa venga richiesta secondo la legge del- to, stabilire se è realmente indispensabile; 2) la domanda e dell’offerta. Ma tale legge po- leggere attentamente l’etichetta, preferendo, ne nelle nostre mani una forza enorme: il po- a pari prezzo, il prodotto con più informaziotere del consumatore. Un potere di cui non ni; 3) privilegiare prodotti ottenuti con tecnisiamo consapevoli perché il sistema econo- che che salvaguardino la tutela dell’ambiente mico della nostra società ci abitua ad usare e il risparmio energetico; 4) informarsi che il e sfruttare i beni di consumo senza educarci prodotto non sia fabbricato sfruttando la ma- Lilliput per un’altra globalizzazione O rmai, tutti lo sanno, siamo nell’epoca della globalizzazione. Diventata quasi una parola sacra la globalizzazione ci viene presentata come un processo inevitabile che fa parte dell’evoluzione della vita terrestre. In realtà, la globalizzazione non è una fatalità né un fatto ineluttabile, ma lo sbocco naturale di un processo economico dominato dalle multinazionali, imprese di dimensioni così vaste che non possono mantenere le loro attività produttive, commerciali e finanziarie all’interno dei confini nazionali. Per questo si è voluto trasformare il mondo in un’unica piazza di mercato, in un unico villaggio produttivo, in un unico mercato finanziario. Dunque, la globalizzazione in atto non è una globalizzazione qualsiasi, ma la globalizzazione delle multinazionali, con connotati ideologici e un assetto organizzativo ben congegnato per servire gli interessi delle multinazionali. Da un punto di vista ideologico, è l’affermazione del liberismo sfrenato che pretende di privatizzare tutto, di eliminare la solidarietà sociale per ricondurre ogni servizio entro i confini del mercato, di liberare l’attività commerciale da ogni regola lasciando che domini, incontrastata, la sola logica della concorrenza. In una parola, ci troviamo di fronte alla globalizzazione del capitalismo più sel vaggio che rivendica il diritto di imporre a! mondo intero un unico Dio, il Dio del profitto, a cui tutto deve essere sacrificato: persone, ambiente e risorse. Da un punto di vista organizzativo è la supremazia degli interessi del commercio e delle multinazionali sulla sovranità degli stati, sui diritti delle persone, sulla Elettro Shop VENDITA E RIPARAZIONE ELETTRODOMESTICI VENDITA E INSTALLAZIONE CONDIZIONATORI IMPIANTI TV, SATELLITARE, CIVILI E INDUSTRIALI ELETTRODOMESTICI DELLE MIGLIORI MARCHE ASSISTENZA TECNICA DIRETTA nodopera dei lavoratori, o dei minori; 5) preferire prodotti locali; 6) informarsi seriamente del comportamento della ditta o multinazionale che produce il prodotto. Se la nostra visione del mondo comprende idee come la giustizia e la conservazione del pianeta, perché non impostare in base a questi valori anche i nostri consumi? Se noi scegliamo e comperiamo i prodotti di un’azienda che addotta comportamenti rispettosi dell’uomo e dell’ambiente, il mercato si potrà orientare in questa direzione. Le aziende definite “etiche ed ecologiche” aumenteranno le loro vendite dando lavoro a più persone. Globalizzazione | numero 24 ore su 24 Via Soprasasso, 29 - Gardolo di Trento - cell. 349.3867990 salvaguardia del creato. A titolo di esempio potremmo citare il MAI, un accordo sugli investimenti che le multinazionali stanno tentando di far passare in tutti i modi per ottenere la libertà di entrare ed uscire a loro piacimento da qualsiasi paese, farci i propri co modi sfruttando risorse ed ambiente ed avere, alla fine, il diritto di portare in tribunale gli Stati che si azzardano a introdurre delle leggi che pretendono di regolamentare l’attività delle imprese o di far prevalere l’interesse pubblico e la salvaguardia dell’ambiente sopra le iniziative economiche. Potremmo citare il debito del Sud del mondo, abbondantemente strapagato ma fatto lievitare anno dopo anno col meccanismo degli interessi che vengono fatti figurare come nuovo capitale prestato. Infine, potremmo citare l’accordo sul commercio internazionale che si pone come unico obiettivo quello di fare aumentare i flussi commerciali. Così ci troviamo di fronte ad un commercio che, invece di essere visto come mezzo per servire gli interessi della gente, è stato elevato a fine supremo di fronte al quale qualsiasi altro diritto deve scomparire. In effetti, di fronte agli interessi commerciali non esistono diritti politici, non esistono diritti sociali, non esiste tutela dell’ambiente. Non esiste diritto dell’umanità a salvaguardare le foreste. Non esiste il diritto dei popoli indigeni a vivere sulle proprie terre. Non esiste il diritto dei popoli oppressi a far boicottare i loro regimi oppressivi. Non esiste il diritto dei lavoratori a proibire la circolazione delle merci ottenute con lo sfruttamento del lavoro. Non esiste il diritto dei piccoli contadini a pretendere la stabilità dei prezzi delle materie prime, unica condizione per assicurare guadagni dignitosi. No, tutto questo non esiste più. Le nuove parole d’ordine sono espansione commerciale e libero commercio, che si trasformano in libertà per le imprese di saccheggiare le risorse della terra, mettere a soqquadro l’ambiente, sfruttare adulti e bambini, costringere milioni di bambini a lavorare in nome della competitività, ridurre milioni, miliardi di persone alla povertà perché sono condannati a salari da fame o perché sono depredati delle loro risorse di base, come il mare, i fiumi, le foreste, la terra. Ed ecco crescere i poveri assoluti, una marea di gente al limite dalla sopravvivenza, messa fuori dal sistema, che non ha prospettive in questo tipo di economia globale. A questa globalizzazione, che mette il pianeta a ferro e a fuoco, che accresce le disuguaglianze a tutti i livelli, fra le nazioni e all’interno delle nazioni, che crea la più totale instabilità sociale ed economica sia nel Nord che nel Sud del mondo, che consente alle multinazionali di gettare popoli interi sul lastrico perché si arricchiscono speculando sulle loro monete e alimentando il debito; a questa globalizzazione noi abbiamo il dovere di opporci per proclamarne un’altra che è la globalizzazione del l’equa distribuzione della ricchezza, la globalizzazione della sostenibilità e della stabilità occupazionale, la globalizzazione del commercio equo e della solidarietà. Noi abbiamo il dovere di affermare una globalizzazione che pone l’essere umano e il creato al centro dell’attività economica, in modo da garantire a tutti, presenti e futuri, uomini e donne, vecchi e bambini, una vita dignitosa, una vita in cui ognuno si senta pienamente realizzato, una vita di vera parteci pazione sociale e politica. Per questa globalizzazione i piccoli della terra devono fare fronte comune. Paolo Rosà sociologo docente UTEDT educazione alla mondialità L A V A N D E R I A lavaLONER 3 camiciee lavate e stirat Eicie 5,0c0 te 3 aatem e stira lav via Unterveger, 42 (zona Magnete) € vtiecnidneo a l s uVia p e r Unterveger, m e r c a t o P R 42 (zona Magnete) I X 5,00 tpe l .ini 0 4 6v i1c .i n0o 9 .s u1 p2e r. m 1 e0r c a t o P R I X ium telefono 0 4 6 1 .09.12.10 t ceopnrid d iveano p i u m i n i c o p r i d i v a n o t r a p u n t e E RESTAURO TAPPETI teg i oLAVAGGIO ravpuang l ta e r e s t a u r o t a p p e t i NUOVO SERVIZIO SARTORIA N U O V O S E R V I Z I O S A R T O R I A NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO 4 Attualità Personaggi Oltre la crisi, per un nuovo modello di sviluppo e per una nuova sinistra L a crisi economica colglia sensibilmente lo stipendio ...fa pensare che pisce purtroppo duramensile. Pagano i pensionati mente i lavoratori pub- oggi in Italia il 10% con pensioni troppo basse dodelle famiglie più blici e privati. Per i pubpo una vita di lavoro, pagano i blici con il blocco del rinnovo cittadini con i tagli alla scuola e ricche detiene contrattuale per il pubblico imsanità pubblica, pagano i giovail 40% del Pil. piego, per i privati con la creni precari nel lavoro e nella viscita della cassa integrazione e della disoccu- ta, e pagano le donne in penpazione; per i giovani, infine, con la riduzio- sione a 65 anni. La crisi econone dei costi prevista nella finanziaria naziona- mica è anche una crisi culturale e provinciale dei contratti di collaborazione e le e, come dice il comico Paolo dei tempi determinati. Inoltre, rispetto al con- Rossi, ci vorrebbero dei campi tenimento e alla razionalizzazione della spesa di lavoro dove obbligare le perdel sistema pubblico, si tagliano le risorse per sone a leggere buone letture, a gli enti locali, con una ricaduta sul costo e sul- guardare buoni film, a studiare, la qualità dei servizi pubblici e sui cittadini che a documentarsi, a confrontarsi ne fruiscono. Per contrastare l’evasione fisca- e riflettere. Invece in Italia siale non si interviene con fermezza e determina- mo governati da una classe pozione e non si affronta seriamente il problema litica troppo impegnata ad orgadella ridistribuzione della ricchezza: fa pensare nizzare feste e festini, a riformache oggi in Italia il 10% delle famiglie più ric- re la giustizia e la costituzione, mentre il paeche detiene il 40% del Pil. Ancora una volta la se reale arretra e si impoverisce, con qualcucrisi economica è pagata da lavoratrici e lavo- no che banchetta, gode e si arricchisce. Non è ratori, con il sistema delle deroghe, dei bloc- solo però il problema di chi ci governa: il berluchi contrattuali e con una tassazione che ta- sconismo è un modo di pensare, di essere, di vivere che ha contaminato purtroppo molte intelligenze e molte coscienze. Come citato nel libro di Saramago “Cecità”, stiamo diventando tutti non solo ciechi, ma anche sordi e muti. È assolutamente necessaria una rivoluzione culturale e la ricostruzione di una parte politica che riesca a proporre un’alternativa, ad interpreta- re il mondo del lavoro, la difesa dello stato sociale, la tutela dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile e la ricerca. Mai come oggi si avverte il vuoto di una sinistra che non c’è più, scomparsa in mille rivoli, rinchiusa in un partito che uni- TIZIANO POCHER: una vita da artigiano S iamo stati a far visita a Tiziano Pocher, titolare della gioielleria-orologeria di via S. Anna a Gardolo. Una visita di cortesia, per sondare, raccogliere alcune impressioni sul grado di accettazione che il giornale incontra tra i nostri lettori. Ma anche una visita di riconoscenza, visto che da quando questo giornale è nato ha sempre potuto contare sul sostegno, sull’incoraggiamento morale ma anche sostanziale di Tiziano. “Ho sempre sostenuto volentieri la pubblicazione di questo giornale”- ci dice - “perché tratta di fatti e problematiche strettamente correlati al territorio. Un giornale senza preconcetti, libero, al servizio della comunità, attraverso il quale Associazioni e cittadini possono far sentire la loro voce. Una testimonianza della nostra storia, della nostra cultura, una finestra spalancata sul divenire. Un motivo d’orgoglio per la nostra Circoscrizione”. Queste parole ovviamente ci rincuorano e ci servono da sprone per rinnovare il nostro impegno. Tiziano Pocher, classe ‘49, vecchia gloria del Gardolo Calcio ma molti lo ricordano quando, ancora in giovane età si recava in bicicletta in quel di Trento dove lavorava come apprendista orafo presso il negozio-laboratorio dei Tornasi in S. Martino. Nell’89 apriva l’attività a Gardolo in via 4 Novembre dove ha trasmesso ai figli la conoscenza e la passione per questo lavoro. Dal 2009 il negozio-laboratorio si è trasferito in via S. Il rammarico è che questa categoria di maestri artigiani è sempre più in via di estinzione. Anna 12 dove Tiziano lavora con la figlia Laura e la nipote Sara mentre il figlio Mauro, continuando la tradizione, gestisce un analogo negozio-laboratorio presso il Top Center. Una professionalità collaudata nell’orologeria, (anche se per le vecchie pendole occorre sempre la consulenza di quella “vecchia volpe” dell’Armando Tornasi - altra rinomata famiglia di orafi e orologiai gardoloti), una lunga esperienza nell’arte orafa, un ponte costruito e lanciato, in lunghi anni di sacrifici, verso le nuove generazioni. Il rammarico è che questa categoria di maestri artigiani è sempre più in via di estinzione, soffocata dal meccanismo perverso del consumismo di massa improntato all’acquisto di beni non durevoli, “cineserie”, progettati per non durare o per passare di moda in tempi sempre più brevi. Se consideriamo poi come si stanno barcamenando nel mondo dell’imprenditoria grandi e medie imprese, fra difficoltà, incertezze, delocalizzazioni, dove tutto è diventato sfuggente e precario, c’è veramente da essere orgogliosi che nel nostro territorio siano fortemente e fieramente radicate queste realtà artigiane. Sono loro il vero asse trainante dell’economia, da sostenere ed incoraggiare perché tramandino “da padre in figlio” un’arte appresa e praticata nel corso di una vita di lavoro. Una vita da artigiano, appunto! Giorgio Boscolo Anzoletti ...per riuscire a ricostituire una nuova sinistra in grado di dare voce a chi non si sente più rappresentato e si è rassegnato alla deriva culturale, sociale e politica. sce culture, storie, sensibilità molto e probabilmente troppo diverse fra di loro. Con speranza, i molti confusi, privi di punti di riferimento politico guardano con interesse a Sinistra Ecologia e Libertà, un soggetto politico che deve crescere ed andare oltre Nichi Vendola, per non ripetere gli errori di altri sul culto della personalità. La sfida è ricostruire una sinistra che rappresenti le sfide del nuovo Millennio senza dimenticare la nostra storia, perché, come dice Erri De Luca, alle madri va il merito di regalarci la vita, ai padri il compito di conservare la memoria per non dimenticare, per trasmettere ai figli un sapere che non trovi nei libri ma nel nostro passato. In Trentino le condizioni sono diverse: sono state fatte scelte importanti e valide che non si possono disconoscere, anche per quanto riguarda le politiche attive del lavoro. Anche qui, però, ci sono elementi di criticità, fenomeni preoccupanti sulle questioni ambientali, come le Acciaierie di Borgo, Monte Zaccon, Sativa, l’inceneritore. Sarebbero inoltre da rivedere e modificare i piani regolatori e i piani urbanistici Provinciali, da riqualificare le periferie, da ripensare le politiche giovanili sociali e culturali, i piani di mobilità e quelli di sviluppo turistico non sostenibili. Di certo anche nel nostro territorio ci sono spazi dove la sinistra potrebbe riappropriarsi di un ruolo importante. Concludendo sono certo che anche partendo dalle nostre realtà, dalle nostre periferie, dal volontariato, dal nostro lavoro , possiamo trovare terreni dove sperimentare, elaborare buone pratiche di attività politica, per riuscire a ricostituire una nuova sinistra... in grado di dare voce a chi non si sente più rappresentato e si è rassegnato alla deriva culturale, sociale e politica. La parola crisi nella lingua cinese si scrive con due ideogrammi che significano paura e opportunità. Partendo da questa osservazione dobbiamo lasciarci alle spalle le tante comprensibili paure del futuro per rialzare la testa, e contrastare con la forza di nuove idee e vecchi ideali, la crisi economica e un sistema di sviluppo che deve cambiare... Moreno Marighetti FARMACIA DI GARDOLO www.musiccenter.it * STRUMENTI MUSICALI ED ACCESSORI * * LABORATORIO RIPARAZIONE * Gardolo (Trento) via Brennero, 141 Fax 0461.956553 - Tel. 0461.961600 dott. RENATO BRANDOLANI Omeopatia - Fitoterapia Preparazioni galeniche - Analisi Articoli e spazi per mamme e bambini REPARTO COSMESI CON PERSONALE ADDETTO CI SIAMO TRASFERITI A 10 MT DALLA VECCHIA SEDE VIA SOPRASSASSO, 32 - GARDOLO (TN) - Tel. 0461.993511 - [email protected] 14 | aprile 2011 | “ 5 Dal punto di vista della vita Abbiamo bisogno di modificare il nostro modo di studiare il corpo umano”: persino questa mia espressione potrebbe essere inesatta perché chi legge si crea un’immagine, una fotografia fissa del corpo umano come qualcosa di statico che non cambia, distaccato dal resto del mondo. Per esempio, per apprendere più facilmente il funzionamento dei vari apparati che costituiscono l’organismo, li separiamo. Togliamo il nostro apparato digerente dal resto del corpo, poi togliamo quello nervoso, quello endocrino, quello motorio, etc per studiarli uno alla volta. Poi li rimettiamo assieme e così sembra che io sia il risultato di un assemblaggio di vari apparati. Rimaniamo così imbrigliati nella staticità delle immagini sterili di questi sistemi, perché nel nostro modo di analizzarli si parte dall’anatomia (dal modo in cui sono costruiti) stabilendo quest’ultima come principio primo e, in seguito, la fisiologia ne spiega il funzionamento. Spesso non si prendono nemmeno in soddisfare le necessità di un È la forza della vita considerazione le interazioni organismo che diviene semstessa che guida tra tutti i vari sistemi. Devo dire pre più complesso. È la forza il processo che io non mi sento un insiedella vita stessa che guida il di tutte queste me di sistemi o una somma di processo di tutte queste traapparati slegati fra loro. Io mi sformazioni perché risponde trasformazioni… sento un valore aggiunto. Io alla voglia di vivere che c’è in esisto come persona, individuo che ha come ognuno di noi. Questa visione ribalta complebisogno primario quello di sopravvivere, anzi tamente la situazione perché mette al centro di vivere e vivere bene. Questo è il motore la persona con i suoi bisogni, i suoi valori, le che fa crescere le cellule e che promuove il sue emozioni. Se io sono al centro divento processo della vita. L’incontro tra uno sper- personalmente responsabile delle mie abimatozoo e un ovulo genera una nuova cellula tudini di vita, del modo in cui mi comporto dalla quale parte un processo di divisione e con gli altri e con me stesso, del modo in cui moltiplicazione che porta alla nascita di tutte gestisco le mie emozioni, i miei sentimenti e quelle cellule che, ancora indifferenziate, re- come comunico i miei bisogni. Questa consaspirano e si nutrono attraverso la loro mem- pevolezza dà la possibilità di scegliere come brana. Quando il numero di cellule è troppo agire e migliorare la qualità dell’esistenza per elevato alcune di loro rischierebbero di mo- scoprire la propria voglia di vivere e le proprie rire. È il loro bisogno di vivere che le spinge potenzialità innate. a specializzarsi per dare vita ad organi ed apparati con specifiche funzioni allo scopo di Giacomo Gianmoena La carezza si permette unicamente sentimenti di rabbia, competizione, gelosia per il fratello. Abele riesce a esprimere quell’amore che invece Caino reprime, convinto di essere già stato, e per sempre, rifiutato. Teme di non essere abbastanza forte, tiene alta la guardia per non essere più ferito e continua a negarsi il desiderio di diper lasciarsi accare parole d’affetto, di abbracOffrire e accettare rezzare è necessa- una carezza significa ciare, di accarezzare. rio aver riconosciuCaino è uomo e donna, la femstabilire un ponte to la nostra stessa minilità oggi si è omologata ai tra due persone. vulnerabilità e dare comunmaschi nella corsa alla comSenza parole. que fiducia all’altro. Una capetizione e al potere. La civilrezza è il gesto più rivoluzionario del mondo. tà di Caino conosce solo capri espiatori in Offrire e accettare una carezza significa sta- cui uccidere i propri lati bui e nascosti. Caibilire un ponte tra due persone. Senza paro- no non cerca interlocutori, ma vittime sacrile. Esse diventano superflue quando usiamo ficali da immolare a se stesso e alla propria le carezze: sulla pelle dei bimbi appena na- forza illusoria. Siamo tutti figli di Caino quanti, sulle labbra di chi amiamo, sul volto di chi do neghiamo l’amore, la fiducia, la tenerezza, è morto a questa vita. Non possiede carez- quando pensiamo sia da deboli ammettere di ze Caino, per il quale esiste solo l’individua- averne bisogno. D’altronde, se certi bisogni zione e l’annientamento del nemico. Caino nascono dal ricordo di una carezza manca- COLONIA ALPINA DI GARDOLO ta, altri risalgono ad atti con cui abbiamo fatto del male a chi non se lo meritava, nè se lo aspettava; qualcuno che abbiamo tradito approfittando della sua fiducia incondizionata. E questo qualcuno siamo spesso noi stessi. Rosaura Montermini (da Agenda dei giorni Nonviolenti) periodo breve dal 10 luglio al 24 luglio 2011 Il ritiro e consegna dei moduli relativi vengono effettuati presso la Circoscrizione di Gardolo Piazzale Lionello Groff, 1. Termine delle iscrizioni fino ad esaurimento dei posti (nr. 40) Per eventuali informazioni ci si può rivolgere al seguente numero telefonico 0461-990279. La Direzione NUOVA APERTURA PIZZERIA RISTORANTE GROTTA DI SALE giorno di riposo: lunedì Si comunica che sono aperte le iscrizioni per il turno di colonia anno 2011 a Gionghi di Lavarone, dei bambini-ragazzi in età scolare (nati dall’anno 1997 all’anno 2005). Facciamo presente che, anche quest’anno, per il soggiorno, si potrà scegliere tra: periodo lungo dal 05 luglio al 24 luglio 2011 E Via delle Scuole, 1 GARDOLO (TN) telefono 0461 990065 Giacomo Gianmoena collabora presso lo Studio Vianello in Via Aeroporto 1 a Gardolo applicando il Metodo Bertele per la rieducazione posturale e neuromotoria, e come educatore Feldenkrais. Riflessioni e Letture | numero Orario: tutti i giorni 9-21 su appuntamento io “Scegli un rimed ra lio ig m e ch le ra natu la qualità ed il benessere della tua vita” info e prenotazioni > Via Isarco, 10 (ex via Paludi 13/3) GARDOLO (Tn) - tel. 345 0052633 - 345 5749067 [email protected] NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO 6 Inceneritore Associazioni In Trentino-Alto Adige si privilegiano particolari concentrazioni di RIFIUTI È risaputo che il Trentino non dispone di un’autonoma gestione della frazione organica; a tutt’oggi infatti la sua quasi totalità viene trasportata presso impianti veneti. E pare che qualsiasi passo per invertire la rotta sia sapientemente frenato se non ostacolato, perché dalle vaghe dichiarazioni di principio non si passa ad alcuna pianificazione: le stesse “previsioni” verso autosufficienza contenute nel Terzo aggiornamento del Piano provinciale trentino, dell’estate 2006, sono tuttora tali. Così abbiamo assistito alle improvvisazioni e al fallimento del compostaggio di Campiello, all’archiviazione dell’ipotesi di biodigestore di Lasino, dalla collocazione assai infelice, e all’interminabile querelle sul/i biodigestore/i in Rotaliana. In queste occasioni la politica è solita lamentare con eccessiva enfasi le pro- La politica è solita lamentare con eccessiva enfasi le proteste dei cosiddetti comitati, quasi a servirsene, esattamente come non fa per quanto al progetto dell’inceneritore trentino di Ischia Podetti o per quello di Bolzano sud. teste dei cosiddetti comitati, quasi a servirsene, esattamente come non fa per quanto al progetto dell’inceneritore trentino di Ischia Podetti o per quello di Bolzano sud. Per il biodigestore di Cadino - Faedo si scomodano anche i due presidenti Dellai e Durnwalder e scendono in campo due comuni dell’Alto Adige, Salorno ed Egna e anche la Coldiretti; i quali sono lasciati liberi di dire la loro mentre non si è mai avuta notizia di un comune altoatesino che abbia proferito parola né per quanto alle grosse criticità dell’inceneritore di Bolzano sud né per quello in progetto di Trento nord. Sembrerebbe che per questi comuni la famosa puzza ammorbi ogni dove mentre le numerose e maggiori sostanze inquinanti prodotte dall’incenerimento si volatilizzerebbero nel nulla. Silenzi di tomba sui possibili danni all’agricoltura. Nel merito di questa di- sparità di attenzioni e di prese di posizione, se ne chiede le ragioni anche il presidente del Comitato di quartiere di Sinigo, Roberto Scala, che sull’Alto Adige del 28 marzo dichiara:«Sempre in tema di trasparenza e coinvolgimento della popolazione è stridente l’atteggiamento della giunta provinciale che, saputo della costruzione del biodigestore a Cadino, al confine con il Trentino, si è affrettata a protestare con Trento, mentre silente ha autorizzato lo stoccaggio e il trattamento di rifiuti a Sinigo. Un silenzio assordante da parte di quasi tutte le forze politiche ma, in particolare, anche dei due assessori italiani in giunta provinciale». Come da copione, da parte della Provincia di Bolzano, arrivano le scontate dichiarazioni dell’assessore Mich Laimer (vedi nota). Perfettamente rassicuranti su impiantistiche che prevedono cospicui conferimenti di rifiuti, pericolosi e non, verso determinate direzioni e in determinate mani, siano essi destinati agli inceneritori di Bolzano o Trento o al nuovo impianto di “trattamento” da 250.000 tonn/ anno di rifiuti pericolosi di Sinigo. Guarda caso, impiantistiche che vedono i corposi interessi e le poco aperte trattative, incluse quelle in corso, della nota imprenditoria altoatesino-trentina. Redazione Ecce Terra La risposta di Laimer L’assessore sostiene che “per tutta la durata del procedimento… sia il progetto che lo studio relativo all’impatto ambientale sono stati a disposizione degli interessati presso l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente e presso i comuni”. Sembrerebbe così che basti una dichiarazione di poche parole per mostrare una procedura aperta oltre che, naturalmente, regolare. Ma che si sia privilegiato un iter in sordina – meno si sa meglio è – è desumibile dalla notizia riportata nel riquadro a pag. 18 (leggi qui) di Life - luglio 2009 -, il nuovo periodico del gruppo Ladurner, in cui non si fa alcun riferimento al sito prescelto. Infatti per quanto alle “Novità strategiche in casa Bonifiche” si cita solo la presenza sul mercato di “due nuove società”, tra cui “Rem-Tec… società costituita con il Gruppo Erdbau… con lo scopo di gestire un impianto per il trattamento e lo stoccaggio di terreni provenienti da siti contaminati”. Si ricorda che lo Studio di Impatto Ambientale, di Pellizzari, Zangheri e Oberhofer, è datato settembre 2009; si può quindi presumere che due mesi prima, a luglio, la decisione su Sinigo era già stata presa. Almeno su Life si poteva specificare anche il luogo, tanto nessuno se ne sarebbe accorto. Forse. Associazione Trentina AIUTIAMOLI A VIVERE Comitato di Gardolo pro Bielorussia N ei giorni scorsi, il comitato di Gardolo dell’Associazione Aiutiamoli a Vivere, ha tenuto la propria assemblea straordinaria nella quale ha deliberato la chiusura dell’attività. Nato nel 1999 su iniziativa di alcune famiglie di Gardolo, ha via via intensificato, allargato e qualificato la propria attività coinvolgendo sempre più famiglie in quello che è stato il progetto più importante: l’ospitalità di un bambino bielorusso. Ma il comitato non si è limitato solo a questa importante iniziativa ha sostenuto e finanziato progetti di adeguamento dell’Istituto di Porecie un piccolo paesino della regione di Grodno. Ci sono state molte altre iniziative tra le quali: il finanziamento per l’acquisto di uno studio dentistico, il rifacimento delle cucine e dei bagni dell’istituto, il finanziamento di cure specifiche per alcuni bambini. L’assemblea al di la degli aspetti formali ha preso atto con dispiacere che oramai da oltre due anni il Comitato non riusciva a trovare nuove famiglie disposte a fare una esperienza impegnativa ma anche gratificante come quella di ospitare un bambino nella propria famiglia. Una decisione sofferta, presa a malincuore, ma ragionata e obiettiva. Ne sono la testimonianza i numerosi interventi in tal senso svolti dalle famiglie e dagli amici intervenuti all’assemblea, che hanno ricordato il valore umanitario e sociale svolto dal Comitato di Gardolo nei confronti della popolazione bielorussa e dei bambini in particolare. L’assemblea, rispettando le finalità statutaria ha anche deciso di devolvere i soldi rimasti a tre realtà di volontariato sociale che avessero affinità con gli scopi e gli obiettivi del Comitato. Una parte è stata devoluta all’Associazione Mediocredito, partner finanziario delle piccole e medie imprese è a Trento in via Paradisi,1 tel. 0461/888511 Trentina Aiutiamoli a Vivere che ha sede a Condino che serviranno per il sostegno di vari progetti avviati in Bielorussia e per il finanziamento dell’ampliamento di una scuola nel Congo; altra decisione è stata quella di aiutare l’importante attività dell’associazione “Volontarinstrada” che si occupa di avvicinare, aiutare e orientare le persone che vivono situazione di marginalità e disagio sociale. Infine un’altra parte consistente delle somme devolute sono state indirizzate al progetto “il cuore entra in azione”. Progetto promosso dal Tavolo per la solidarietà responsabile” che raggruppa numerose associazioni ed è coordinato dal Comune di Trento e dall’Assessorato alle Politiche Sociali. Queste decisioni sono state quindi formalizzate in una successiva assemblea pubblica alla presenza delle famiglie e degli amici del Comitato, dell’assessore alle Politiche Sociali Violetta Plotegher, ai responsabili dell’Associazione Trentina Aiutiamoli a Vivere di Condino Ermanno Sant e Vittorio Manzoni e dai volontari dell’associazione “Volontarinstrada”. Attraverso i loro interventi hanno in primo luogo manifestato apprezzamento e gratitudine per la scelta fatta dal Comitato e in secondo luogo hanno illustrato i singoli progetti che verranno finanziati e sostenuti con i fondi donati dal Comitato. Purtroppo si è chiusa una esperienza importante nel panorama sociale di Gardolo, ma al tempo stesso si è data l’opportunità ad altre realtà che operano sul terreno del disagio sociale e della solidarietà di contare su aiuti concreti. per il Comitato Renato Beber | numero 14 | aprile 2011 | 7 I l 25 marzo il Coro ha tenuto la propria assemblea ordinaria per il rinnovo delle cariche sociali. Il Presidente Tiziano Mattedi ha tracciato un bilancio dell’attività dell’anno ormai passato. Le uscite che il coro ha affrontato nel 2010 sono state ben 25, con una tournèè in Austria, in aprile, davvero impegnativa, con ben cinque concerti in tre giorni e oltre 1.200 spettatori. A fine ottobre il sodalizio canoro ha cantato anche a Monaco per un’ associazione ItaloTedesca e per la comunità trentina, con due riuscitissimi concerti. Oltre ai tradizionali impegni nelle case di riposo e le collaborazioni con altre associazioni, il Coro è stato protagonista in occasione delle feste Vigiliane e dei mercatini di Natale. Si è esibito anche a Capriana, sulle malghe del Monte Baldo, a Rovereto e per l’associazione di addestramento dei cani da ricerca. Il presidente ha voluto rimarcare che i successi canori, gli applausi, ma anche la simpatia e l’amicizia che il Coro Alpino Trentino ha raccolto, rappresentano la più grande soddisfazione per l’impegnativa attività, resa possibile grazie all’impegno di tutti i coristi. Dopo aver ringraziato tutti i componenti del direttivo uscente, il presidente ha elogiato il lavoro del maestro Franco Tomasi, che ha saputo condurre con sapienza, vivacità e grande disponibilità tutti gli impegni canori oltre alle prove ordinarie. Il maestro Franco, prendendo la parola, si è soffermato sul momento particolarmente felice vissuto dal coro che ha visto, nel 2010, Associazioni Coro Alpino Trentino in assemblea l’entrata nel suo organico di 5 nuovi elementi, due dei quali molto giovani, autentiche speranze per il futuro dell’attività corale. Al termine dell’assemblea si è proceduto alla votazione per il nuovo direttivo. L’esito del voto e la successiva assegnazione delle cariche ha lasciato invariato la direzione del Coro. Tiziano MattediPresidente Renzo Pegoretti Vicepresidente Italo BusanaCassiere Francesco BridiSegretario Claudio Mattedi Consigliere Giuseppe BattistataConsigliere Franco GianniConsigliere Per il 2011 già molti gli impegni fissati a partire dalla trasferta a Rivoli Veronese (VR) e a Posina (VI), un concerto a Levico e un’ importante trasferta a Bad Issl in Austria, con la visita ed esibizione alla villa dell’imperatore Francesco Giuseppe. Infine altri progetti, ancora in fase embrionale, riguardano il 2012, nel quale il Coro Alpino Trentino festeggerà il 45° di fondazione, oltre all’incontro in Germania con gli amici del D.A.V. di Altdorf , nei pressi di Norimberga, associazione gemellata con il Coro dal 1976. Tiziano Mattedi Presidente Coro Alpino CORO ALPINO TRENTINO Piazzale Groff - Gardolo (Trento) telefono 0461.961197 SCI CLUB GARDOLO E anche per quest’anno è andata, diremmo, piuttosto bene!!!! Terminati i corsi di sci tiriamo le somme A bbiamo sperimentato i corsi di SNOW con un piccolo gruppo di volenterosi (3 Iscritti). Risultato: 1 ritirato per insormontabili difficoltà dell’attrezzo - 1 infortunato a metà corso (ahi!! ahi!!) - 1 promosso a pieni voti - Corsi di SCI alpino: stabile con 22 Iscritti, di cui 7 adulti - Corsi di SCI nordico: in ripresa con 8 Iscritti, di cui 2 adulti. Sabato 12 Marzo si sono svolte le gare finali di sci Alpino sulla “mitica” MONTESEL, del monte Bondone. È sempre bello vedere con quanto impegno bambini, ragazzi e adulti si cimentano tra i paletti larghi, con i maestri che prendono i tempi e genitori, parenti, amici a bordo pista a fare il tifo! Il buon nome dello SCI CLUB GARDOLO è stato tenuto molto alto nei confronti di tutti gli altri sci-club cittadini con vari podi e 3 primi posti su un totale di 17 gruppi (maestri), anche se ci teniamo a rimarcare che per il direttivo dello SCI CLUB GARDOLO è importante imparare a sciare bene, divertirsi, socializzare, ridere: meno, molto meno è importante l’agonismo (quello, per chi lo OFFICINA desidera verrà dopo, eventualmente…). LO SCI CLUB GARDOLO inoltre è l’unico che organizza corsi anche per Adulti con qualche difficoltà e piccole incomprensioni con i maestri di sci, e qualche “risatina” di altri sci-club più blasonati, ma tant’è, noi siamo convinti della nostra filosofia di base. Si può imparare tutti a sciare, a qualsiasi età, di qualsiasi provenienza, di qualsiasi cultura, in allegria e divertendosi, l’agonismo esasperato non è il nostro pane, non ci interessa, non è la nostra “mission”. Sabato 19 marzo invece ci sono state le premiazioni dei maestri e il saggio dei partecipanti al Fondo, poi la festicciola sociale con premi (gentilmente offerti dagli sponsor di Gardolo, dagli Assessori e dalle Casse Rurali), dolci, mele, ovetto pasquale, auguri, promesse per il prossimo anno, l’autista impaziente di riportarci a casa, gli accompagnatori, il thè caldo mitico toccasana per ogni cosa e tanto altro ancora. Vi abbiamo fatto invidia eh!! Saluti a tutti e buona Primavera-Estate da tutto il Direttivo dello SCI CLUB GARDOLO NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO 8 Associazioni 8 marzo nel mondo l Tavolo Tante Culture promosso e coordinato dal 2004 dal Polo Sociale di Gardolo e Meano è finalizzato alla realizzazione di attività rivolte ad accrescere occasioni di scambio e conoscenza reciproca fra le differenti culture presenti sul territorio. Il tavolo vede la partnership della Circoscrizione, dell’Istituto Comprensivo Trento 7, di Cooperative, Associazioni di volontariato e singole persone del territorio italiane e di altre etnie che si impegnano per migliorare la qualità della vita nella propria comunità. Il Tavolo, con i propri rappresentanti, è presente sul territorio organizzando in proprio alcuni mo- menti di coesione sociale e partecipando alle principali iniziative della comunità. Anche per l’anno 2011, il primo appuntamento è stato sabato 12 marzo alle ore 15.00 presso la casetta di Canova per festeggiare, come già da 4 anni, la festa della donna nel mondo, organizzato con la partecipazione della Cooperativa Sociale Arianna, l’Associazione Carpe Diem e con la collaborazione della Commissione Smile della Circoscrizione di Gardolo. In questi anni i temi trattati sono stati: la condizione della donna nelle varie culture, la donna e il lavoro, la donna e il matrimonio in Italia e nei paesi d’origine, la maternità nelle diverse culture. Quest’anno è stato messo all’ordine del giorno la riflessione sull’uso distorto e la mercificazione del corpo delle donne riscontrabile in particolare nella comunicazione dei mass media. Si è deciso commentare il breve documentario di Lorella Zanardo che si trova su “Youtube” intitolato “Il corpo delle donne”. La Zanardo è partita dalla constatazione del mutamento che sta avvenendo nell’identità delle donne sotto lo sguardo di tutti, senza che vi sia una adeguata reazione nemmeno da parte delle donne medesime. Tutte si devono uniformare ai criteri di bellezza dominanti che la trasformano in semplici oggetti di piacere e di sex appeal. La cancellazione dei segni del tempo dalla faccia e dal corpo con ricorso alla chirurgia estetica, il ritocco violento e forzato del fisico, perfino per le minorenni, cancella dai volti le emozioni, i sentimenti, e rende tutte come delle piccole Barbie. Tutto ciò è stato condannato nei ripetuti e interessanti interventi delle donne presenti in numero maggiore degli anni scorsi. Sono stati inoltre proiettati alcuni pezzi tratti da televisioni del mondo arabo, scelti da Hala, di origine siriana, che testimoniano come, attraverso videoclip e pubblicità, si trasmetta il messaggio che la donna debba stare lontana dal mondo del lavoro anche se ha un titolo di studio perché deve occuparsi solo della sua famiglia. Anche in quel mondo la pubblicità rappresenta la donna come oggetto di piacere, seguendo pedissequamente la strada dei paesi occidentali. Alcuni interventi di insegnanti hanno rile- vato che già alle scuole elementari si vede come le bambine assorbano e si adeguano pericolosamente ai modelli proposti dalla televisione: purtroppo questi si rivelano spesso vincenti rispetto a quelli proposti dall’educazione scolastica. Gli interventi di alcune anziane femministe italiane hanno evidenziato come dopo quaranta anni dalla lotta per l’emancipazione e soprattutto per la liberazione della donna, si sia tornati paurosamente ad una situazione peggiore di prima. “Ma quale liberazione?!” Tacchi da 12 cm., tremende cicatrici sui seni accettati solo se prorompenti, complessi, conflitti, insicurezze e l’eterna battaglia tra donne scatenata al grido di ”Chi è la più bella del reame?” Il corpo delle donne non va né negato e violentato dal “burka”, né esibito spudoratamente in modo volgare. Il corpo non è scisso mai dalla psiche, dai sentimenti, dalle emozioni: solo nel mondo delle immagini questo può accadere. La ricerca del bello è legittima: fin dall’antichità la donna si è sempre adornata, abbellita, vestita con eleganza, ma per esprimere una personalità, per esprimere sé stessa, non per diventare un semplice oggetto di pornografia. Il corpo nudo non deve essere un tabù, anzi! Pensiamo alla bellezza delle statue e veneri greche, ma la Venere è appunto una Dea, la sua stessa pura bellezza la difende e la rende intangibile. Una bellezza quindi non in vendita al miglior offerente, non realizzabile unicamente attraverso una perfezione codificata, ma diversificata, flessibile, adattabile alla dignità della persona che la porta, anzi, complemento di quella dignità. Al termine di un dibattito molto ricco e partecipato, la festa è proseguita allegramente insieme con una merenda con dolci di ogni paese; i bambini che nel frattempo erano stati intrattenuti al Centro Giocastudiamo dalle operatrici della Associazione Carpe Diem, al momento del rinfresco sono tornati a festeggiare questo momento di amicizia e solidarietà fra donne. Diamo appuntamento all’”8 marzo nel mondo” del prossimo anno, perché è bello e molto utile attraverso eventi come questo cogliere dimensioni sociali, usanze, tradizioni, scoprire punti che ci accomunano e che ci differen- ziano, cercando attraverso la conoscenza di rimuovere diffidenza e pregiudizi. Chiunque creda e senta che approfondire la comprensione delle differenze sia motivo di arricchimento e voglia dare il proprio contributo per il miglioramento della convivenza fra le varie culture a Gardolo, contatti Domingo Garberoglio, presso il Polo Sociale di Gardolo e Meano via S.Anna, 5/a tel. 0461/950928 e-mail [email protected] Il Polo Sociale La Festa di Canova 2011... I ...un tentativo di fare COMUNITÀ l quartiere di Canova di Gardolo ha visto negli ultimi 30 anni un importante sviluppo urbanistico passando da 400 a 3000 abitanti. Se negli anni ‘70/80 molte persone provenienti dalle valli, non sentivano il bisogno di fare comunità, verso il 2000, a seguito dei forti flussi migratori di cittadini stranieri, la fragilità del quartiere si è fatta più complessa. Per questo motivo da qualche anno è stato attivato dal Polo Sociale un tavolo di lavoro che vede la partecipazione dei vari soggetti attivi su tale territorio per fronteggiare le problematiche emergenti, prima fra tutte la convivenza fra le tante anime così diverse del quartiere. Negli ultimi mesi il tavolo ha optato per un ulteriore allargamento coinvolgendo tutti coloro che intendessero promuovere un evento in modo tale da aumentare la partecipazione attiva del maggior numero di persone, sia in fase di progettazione che nella realizzazione dello stesso. L’evento denominato “Canova en Festa 2011” vuole recuperare la tradizionale festa del quartiere che si svolgeva regolarmente fino ad alcuni anni fa. Si prevede l’erogazione di cibo di tradizione trentina e di altre culture, alcuni momenti ludici, creativi, musicali e sportivi per bambini, giovani, anziani sia italiani che stranieri. L’intento di tale iniziativa è quello di creare nuove dimensioni sociali in un’ottica intergenerazionale e interculturale. All’interno della festa le associazioni di volontariato e le cooperative del territorio avranno la possibilità di promuovere e illustrare le proprie attività attraverso l’installazione di stand. La festa si terrà nei giorni 27, 28 e 29 maggio 2011, con la possibilità, in caso di maltempo, di utilizzare le diverse strutture presenti nel quartiere come la Casetta, il Centro Giocastudiamo, la Bocciofila e la Canonica. Infine appare importante evidenziare come la costruzione dell’evento veda la partecipazione di gran parte delle associazioni e degli abitanti del territorio che si sono resi disponibili, significativo punto di partenza per lo sviluppo di un nuovo senso di appartenenza alla comunità. Allora vi aspettiamo numerosi per passare di nuovo insieme “do dì senza pensieri”!! a cura di Associazione Carpe Diem IL CARNEVALE DI CANOVA 2011 Una festa per tutti! Metti un martedì grasso, un pomeriggio di sole, la comunità di Canova... Non potevano mancare gli gnocchi al ragù e la simpatica sfilata delle mascherine, accompagnati da giochi per grandi e bambini e tanta musica davanti alla sede della Bocciofila. Contemporaneamente si sfidavano al campo da calcio diverse squadre per lo spassoso “Carnevalcalcio”. E ancora: una sfilata con i divertenti carri per le vie di Canova terminata alla Casetta del Parco per una gustosa merenda carnevalesca con baby dance e balli di gruppo. Per i ragazzi più grandi la sera presso La Casetta è stato organizzato il Ballo di Carnevale. Bambini, ragazzi, genitori e nonni hanno passato in compagnia un allegro pomeriggio che ha lasciato tanti coriandoli e un bel ricordo. Il consolidato team della Bocciofila, l’associazione Carpe Diem e la cooperativa Arianna non possono che ringraziare i numerosi partecipanti e dare a tutti l’appuntamento al Carnevale a Canova 2012!!!! GELATERIA Gelato senza coloranti e senza grassi idrogenati prodotti di qualità e genuini frutta fresca ORARIO DI APERTURA PINGU Produzione Propria APRILE - MAGGIO Martedì-Sabato 14.00-21.00 Domenica 11.00-12.30 e 15.00-21.00 chiuso il lunedì GIUGNO-SETTEMBRE Apertura sino alle 22.00 GARDOLO - Via S. Anna, 12 | numero 14 | aprile 2011 | 9 P adre Mario Zeni mi apre la porta di casa con un sorriso. È la Casa di accoglienza dei Frati Cappuccini in Trento “San Francesco D’Assisi”, a Spini di Gardolo. Subito mi colpisce un mobiletto pensile appeso all’ingresso con i nomi degli ospiti: con padre Mario vivono 42 studenti e studentesse universitari/e provenienti da una ventina di Paesi in via di sviluppo (mentre all’inizio ospitava soprattutto giovani dal Mozambico). La Casa, che opera in supporto all’Opera Universitaria di Trento, è una struttura autogestita, ogni ospite ha un incarico: chi provvede alle pulizie, chi a cucinare, chi a lavare i piatti... La casa non riceve sovvenzioni, e di San Francesco provengono le spese di gestione (le bollette ...qui ci si riunisce da diversi continenti, con lingue, principalmente) sono coperte insieme a pregare costumi e religioni molto diffecon un contributo degli studenti quando se lo possono permet- l’unico Dio, e ognuno renti. Si tratta a volte di etnie in si rivolge a Lui conflitto tra loro (Etiopia-Eritrea, tere. Un aiuto per l’approvvigioalla propria maniera. ad esempio), ma nella piccola namento di cibo (si mangiano Chi con preghiere realtà della Casa non c’è quasi piatti semplici e nutrienti) a volmusulmane, traccia di queste ostilità legate te viene dalla Caritas o raccolto sempre più spesso ad interesin giornate di colletta alimenchi buddiste si economici. A volte succede, tare (con punti raccolta fuori o cristiane. certo, che qualche ospite abbia dai supermercati). La Casa va avanti oltre che con il lavoro e la supervisione attriti o si comporti male, ma in quel caso Padre fondamentale di Padre Mario anche con l’aiuto Mario rintraccia la causa nel vissuto dell’ospite, prezioso di volontari; il tutto per garantire il di- nelle tensioni interiori derivanti dalla condizione ritto allo studio a studenti provenienti da Paesi di estrema povertà in cui versa la famiglia, o terzomondiali. Dagli anni 90 si traumi vissuti in patria. Padre Mario insegna sono laureati più di 60 studenti/ loro che siamo tutti fratelli e sorelle di un uniesse della Casa, e, come dice co Dio che ci dà la vita. Per i vari momenti di Padre Mario, aiutare i giovani spiritualità nella casa c’è un locale adibito a del Sud del mondo nella loro cappella: qui ci si riunisce insieme a pregare formazione umana, sociale e l’unico Dio, e ognuno si rivolge a Lui alla propria culturale è aiutare i loro Paesi maniera. Chi con preghiere musulmane, chi a sviluppare le proprie capacità buddiste o cristiane. Anzi, Padre Mario cerca produttive per uscire dalla po- di evidenziare ai ragazzi i punti di contatto delle vertà e migliorare le loro condi- varie religioni, che non sono pochi e indicano zioni di vita. Parole giuste: non che siamo tutti figli di uno stesso Padre. Le donare un pesce, ma insegnare differenze etniche o religiose sono una risorsa a pescare! I ragazzi della Casa più che un ostacolo: i pasti, i momenti conviviali Storia Accoglienza Casa San Francesco d’Assisi... (nel 2010 la Casa ha festeggiato i vent’anni, con feste, balli, visite importanti di politici e diplomatici trentini ed esteri) sono un’occasione per conoscere meglio chi ci sta vicino, tra un couscous e un risotto alla cantonese! “Potrebbe essere un microcosmo-modello anche per la nostra comunità” pensavo mentre visitavo la casa ed ascoltavo le testimonianze degli ospiti...curioso come a volte è più facile la convivenza tra persone molto diverse entro quattro mura rispetto alla convivenza in un quartiere o in una periferia come la nostra. Una riprova del fatto che più ci si conosce, più si sta bene. La Casa di San Francesco, in via dell’Ora del Garda 45, Spini, è aperta a tutte le realtà, anche esterne, per incontri, feste, momenti di confronto. Luisa Nicolini Un po’ di storia di Gardolo attraverso le sue vie U n po’ di storia di Gardolo attraverso le sue vie. Spesso abitiamo in vie o piazze intitolate a qualcuno il cui nome non ci dice assolutamente nulla oppure trae origine da toponimi locali per noi totalmente privi di significato. Un esempio a Trento Nord? via Giuseppe Tosetti, via Gaspare Crivelli, via Crosare, via Carpenedi ecc.. Da qui la proposta di Fabio Giacomoni: presentare il “titolare” (con attenzione speciale ai Gardoloti!) di una via o piazza di Gardolo, Roncafort, Canova ecc... ed il perché di tanto riconoscimento! Così, dopo le vie Andreatta, Todesca, Tosetti e Crivelli, Groff ecc.., ecco via Francesco (Giuseppe) Mattedi: da via 4 Novembre, cento metri dopo la rotonda andando verso la piscina, a via Matteotti. Mattedi, Francesco (Giuseppe) patriota garibaldino. Gardolo (Trento), 1822 - Roma, 1849. “A Nord di Trento” partecipa al 150° anniversario dell’unità d’Italia ricordando Francesco (Giuseppe) Mattedi, “un dei nossi” che per essa diede la vita. I fatti: siamo al tempo della prima guerra di Indipendenza, 1848 – 49 e la volontà di vivere in un’unica nazione si fa largo tra tanti Italiani ancora frazionati in stati e staterelli. Città come Milano, Brescia, Venezia e Firenze insorgono contro i propri governanti autocratici ed autoritari al grido di “Libertà e unità”. Papa Pio IX, forse abbagliato dalla visione di uno Stato pontificio dal Brennero a Lampedusa, è inizialmente favorevole alla causa e ”lascia” partire per il fronte 7.500 suoi soldati. Non appena, però, intuisce che a capotavola dell’Italia unita, non si sarebbe seduto lui ma un Savoia di Torino, si rimangia le precedenti aperture “italiane e democratiche”. Grande la delusione ed altrettanta la rabbia dei romani che, a novembre del ‘48, sfocia in una rivolta. Il pio voltagabbana si mette al riparo a Gaeta, allora imprendibile fortezza ad un passo dal Regno di Napoli ed i Romani proclamano la Repubblica fondandola sul suffragio universale maschile, la libertà di culto e di parola e l’abolizione della pena di morte: il potere è dei cittadini! Per i regnanti di tutta Europa, che non più di 60 anni prima, al tempo della rivoluzione francese, già se l’erano vista bruttissima, è allarme rosso. Per prevenire il bis, inviano di gran carriera in Italia le proprie truppe: gli Austriaci si occupano del Piemonte e del nord e i Francesi (sempre tra le palle ‘sti cuginastri!) della Repubblica romana. Migliaia di volontari corrono a Roma da ogni angolo d’Italia. Di questi un centinaio, tra cui Francesco Mattedi, sono trentini inquadrati nelle truppe di Garibaldi. Dopo qualche iniziale successo, gli eventi prendono una brutta piega: i francesi sbarcano a Civitavecchia (dove adesso vorrebbero rifilarci una delle loro centrali atomiche “sicure”) diecimila uomini ben armati. La battaglia infuria per tutto il mese di giugno 1849 con scontri in città e nei suoi dintorni. In uno di questi, Francesco perde la vita assieme a tre o, forse, quattro altri dei “nossi”. Nonostante la ricerca in rete non è stato possibile conoscere nulla dei momenti precisi della sua morte né delle cause. Il suo nome risalta sulla stele del Monte Gianicolo, centro di Roma, tra centinaia di altri caduti a difesa della Repubblica. http://www.comitatogianicolo.it/caduti/caduti_search.html. La nostra comunità poté onorarlo soltanto dal 1918 quando si avverò il sogno che lo aveva portato a morire in riva al Tevere. Una lapide murata nelle vecchie scuole elementari di Gardolo recita: Francesco Mattedi dei bersaglieri trentini, caduto da prode nell’eroica difesa di Roma nel giugno 1849. Gardolo, ricongiunto Ugo Bosetti alla redentrice Italia, ricorda ai presenti ed ai venturi il figlio glorioso. Più recentemente gli è stata intitolata la via citata sopra. NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO Italia. Da qui in poi la storia di Abdul diventa quella di tanti migranti: per un po’ sta a Roma, in un centro di accoglienza, ma non è nella sua natura “vegetare” in un posto senza fare niente attivamente: tramite conoscenze del padre trova appoggio a Trento, a Gardolo, e si dà da fare con diversi lavoretti, sempre in regola, ma brevi e precari, ed ora da quasi tre anni lavora in una legatoria a Lavis. Il padre nel frattempo è tornato in Sudan, dove continua in loco la sua decennale battaglia per portare la pace nel suo Paese. Si confronta sul piano politico con un dittatore che (impunito) continua a commettere crimini contro l’umanità. Abdul non ha voluto seguire MUSICA DAL VIVO al Parco di RONCAFORT dalle 19 alle 23 LIQUIRIZIA E POPCORN La rubrica semiseria di consigli cine-letterari di Andrea Il consiglio cinematografico di questo numero “La promessa” di Sean Penn - Poliziesco - USA 2001. Con: Jack Nicholson, Mickey Rourke, Sam Shepard, Vanessa Redgrave, Helen Mirren venerdì Q SOLUZIONE DEL CRUCIVERBA DI PAGINA 12 S P I T E S G E A R S A P A I E R T S T E T R A I A T T B I E O R E L C A L E S S E Per critiche, suggerimenti, commenti, consigli potete scrivere a: [email protected] 3 giugno 9 settembre L A T G A E N R T O N T E O M N E L T A uando ho guardato questo film mi ha dato l’impressione, vaga e lontana, di ricordo, di già visto. In un primo momento non ho capito perché, ma poco alla volta mi è tornato in mente un libro che avevo letto molto tempo prima e del quale avevo perso la memoria. Il motivo di questa dimenticanza è che le differenze tra film e libro sono moltissime. Il romanzo giallo, che si intitola come il film “La promessa“, è un libro del 1958 di Friedrich Durrenmatt, ambientato in una Svizzera senza tempo, con personaggi tipici e paesaggi alpini. Il film invece si svolge nella provincia americana e gli attori interpretano ruoli contemporanei. Questo cambio di ambientazione, influisce anche sulla trama, più cupa e complessa quella del romanzo giallo, certamente più cinematografica e scarna quella del film. Entrambi i racconti vivono grazie alla figura principale di un poliziotto ed alla promessa di trovare l’assassino di un crimine tremendo. Al mantenimento di questa promessa istintiva ed impulsiva, fatta per cercare di alleviare il dolore dei parenti della vittima, il protagonista dedicherà tutto il resto della sua vita, con sacrificio ed abnegazione.Non esiterà a rischiare anche la vita delle persone che gli vivono accanto pur di riuscire nel suo intento. Questo aspetto, che nel libro è ben chiaro e presente, nel film si è forse un pò perso a favore del racconto giallo. Se leggerete il libro vi piacerà sicuramente la figura del poliziotto che non fa nulla per sottrarsi al suo destino e l’atmosfera drammatica che attraversa tutto il racconto, se preferirete il film godrete dell’interpretazione di un Jack Nicholson ai massimi livelli e della sua descrizione dell’ossessione del protagonista. Libro e pellicola sono due buoni esempi di come la stessa storia può essere raccontata in modo diverso, riuscendo a trasmettere lo stesso messaggio. Se adesso vi ho fatto venire voglia di andare a noleggiare il dvd o cercare una copia del libro e magari confrontarli, ne sono contento. Lo sarò ancora di più se il film lo vedrete in compagnia dopo aver fatto una bella padella di popcorn. Salone Elena di Endrizzi Elena PREFERIBILMENTE SU APPUNTAMENTO Martedì - Giovedì 08.30-16.00 Mercoledì - Venerdì 13.00-19.00 Sabato08.00-16.30 MEANO (Trento) Via delle Sugarine, 7 tel. 0461 991072 B A D I L A Intervista Cinema Abdul mi parla da subito della cosa che più gli sta a cuore: il Darfur. È nato lì 22 anni fa, ma se lo guardi negli occhi non trovi più niente del ragazzo, le brutte esperienze fanno crescere in fretta. Mi racconta con tranquillità in buon italiano che quando la guerra in Darfur scoppia (il 19 aprile saranno passati 8 anni), nel 2003, lui è in seconda superiore. Arriva alla maturità e in Sudan funziona così: per ottenere il diploma è obbligatorio per legge prestare un servizio militare di 45 giorni, dopo del quale si può scegliere tra un anno di servizio militare o civile. Abdul opta per il militare, ma ben presto si rende conto dell’imbroglio: non è un servizio alla patria quello che gli viene chiesto, ma contro la sua gente. Nei campi profughi (dove tra l’altro, a sua insaputa, ritrova la sua famiglia quando torna a casa) le minoranze tribali del Darfur (come la sua) vengono perseguitate, spesso uccise brutalmente. È la sorte che capiterà a sua sorella, a sua mamma e ad un numero imprecisato di buoni amici. Con altri 3 o 4 compagni di sventura decide di scappare in Ciad, ed il primo posto in cui chiede protezione è in un campo profughi (come mezzo milione di darfuriani). Dopo sei mesi realizza che nemmeno lì è al sicuro, rappresaglie e persecuzioni contro la sua etnia sono all’ordine del giorno. Scappa allora e dopo varie peripezie trova quasi miracolosamente una persona che conosce suo padre ( i casi della vita!) e che mette i due in collegamento telefonico: il sollievo e la tensione dopo tanto orrore sfociano in un pianto liberatorio intercontinentale di ore. Il padre è un diplomatico, e si trova a Roma per cercare di aiutare il suo Paese ad uscire da questa guerra fratricida. Ritrovato il suo primogenito maschio, si catapulta in Ciad, da dove riesce a portarlo “al sicuro” in il padre. Ha perso troppi affetti laggiù e non tornerà finché non cesseranno le brutture della guerra. Ma il suo pensiero è sempre là, e nel suo piccolo continua la lotta del padre cercando di far conoscere la sua realtà (in interviste, interventi, serate, iniziative...). Segue Italians for Darfur, l’associazione fondata dal padre e da una giornalista appassionata alla causa, Antonella Napoli, che dopo un soggiorno di due anni e continui viaggi in Darfur, ha documentato tutto nel libro Voci e colori del Darfur che è stato presentato a Trento dall’autrice poche settimane fa e che noi proponiamo con una breve recensione. Abdul recita in un gruppo teatrale, Scena Anima Mundi,ed ha recitato in una produzione cinematografica locale sugli immigrati, Sola andata. Nonostante quello che ha vissuto, Abdul guarda al futuro con speranza. Tanta fortuna ad Abdul e a tutti quelli che scappano da un inferno in cerca di pace! A R O N A T R E R E M O O S P O C A N O T U V I A C A T O R E La storia che vi racconto questa volta si commenta da sola. Siamo in tempo di profughi e di polemiche. Al di là di ogni posizione e di ogni schieramento, una cosa: quando vediamo il viso di un migrante non pensiamo che per lui sia tutto facile. Non sappiamo la storia che ha alle spalle... a cura di Luisa Nicolini R A G N T A O S B M A I C N C A C A P O E P L C I A O L D R E A STORIE da Trento Nord G R U S A 10 14 | aprile 2011 | 11 Sei sicuro di non poter dormire meglio? I l sonno è un bisogno primario del nostro organismo, ma il nostro modo di vivere spesso non ci consente di considerarlo un’esperienza fondamentale per la nostra salute. Spesso riceviamo messaggi di richiamo dell’attenzione ad una dieta equilibrata, ad un esercizio fisico costante, ma raramente viene richiamata l’importanza del sonno. Ma se il sonno è tanto importante, cosa intendiamo esattamente quando parliamo di insonnia? Tecnicamente per insonnia si intende quella www.ilgrupporoncafort.it Il sito de Il Gruppo, un sito con la controinformazione! alterazione del sonno notturno che nelle ore diurne successive comporta la comparsa di sonnolenza, irritabilità, ansia e difficoltà di concentrazione. Certamente ci sono situazioni di particolare stress (preoccupazioni familiari, lavorative, scolastiche) che possono produrre una “sana” insonnia spesso passeggera. In alcune condizioni l’insonnia può derivare direttamente da malattie o problemi di salute non ben identificati, parlando così di insonnia secondaria. Nella maggioranza dei casi, invece, non è chiaramente identificabile una causa specifica ed appare quindi l’insonnia primaria con la comparsa di stati di tensione emotiva e di reazioni soggettive alla perdita del son- IL TEMA DI QUESTO PERIODO È “IL NUCLEARE” Partiamo con due servizi trasmessi dalla RAI durante la trasmissione Anno Zero. La prima è con Beppe Grillo [1] la seconda di Adriano Celentano [2]. Proseguiamo la versione in italiano di “Déchets - Le cauchemar du nucléaire”, un documentario recentemente tramesso dalla TV Franco tedesca Arte’ [3,4]. Concludiamo con Forbice, un dipendente del servizio pubblico, che, dopo il terremoto in Giappone, dichiara: “non e’ successo nulla” e “la gente se ne approfitta gridando Allarme Allarme” [5]. Buona navigazione! [1] youtube “17/03/2011 Annozero, l’intervista di Francesca Fagnani a Beppe Grillo” [2]youtube “LETTERA DI CELENTANO SUL NUCLEARE - ANNOZERO” [3]youtube “Rifiuti: l’incubo del nucleare Vol.1 [HD]” [4]youtube “Rifiuti: l’incubo del nucleare Vol.2 [HD]” [5]youtube “Per Forbice non vi è alcun rischio nucleare in Giappone Zapping Radio1 11/03/2011” Se volete evitare di trascrivere gli indirizzi andate sul nostro sito www. ilgrupporoncafort.it e nella pagina delle news troverete i links sui quali basterà cliccare!! [1]http://www.youtube.com/watch?v=izSOv0492zo [2]http://www.youtube.com/watch?v=a9tjtgJCgiQ [3]http://www.youtube.com/watch?v=JOWkz0tYWAU [4] http://www.youtube.com/watch?v=M3XkHWhBOuY [5]http://www.youtube.com/watch?v=pO43mJ_LqnE Se avete suggerimenti scrivete a: [email protected] LE REGOLE PER DORMIRE BENE Per migliorare la qualità del sonno possono essere sufficienti piccoli accorgimenti come: evitare pasti troppo abbondanti e ricchi di grassi e carni alla sera chi ha fame prima di andare a dormire, dovrà accontentarsi di uno spuntino leggero evitare, alla sera, caffè, thè, cocacola, cioccolata, superalcolici evitare il fumo di tabacco alla sera svolgere regolare attività fisica durante il giorno, evitandola alla sera prima di andare a letto, evitare attività troppo impegnative sul piano mentale o emotivo evitare sonnellini durante il giorno e nel dopocena davanti alla TV scegliere una stanza buia, lontana dai rumori, non troppo fredda né troppo calda rilassarsi con un bel bagno caldo serale cercare di andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora, evitando di rimanere a letto se non si è dormito se ci si sveglia in anticipo, accendere la luce, tirar su la tapparella ed iniziare la giornata se non si riesce a prender sonno, alzarsi piuttosto che rimanere a letto a guardare continuamente l’orologio per prepararsi ad andare a dormire, cercare di ripetere sempre gli stessi gesti, quasi si trattasse di un rituale andare a letto soltanto quando si è veramente assonnati. no che innescano un circolo vizioso che vede l’insonnia perdurare nel tempo. Il problema quindi diventa rilevante per la salute, tanto da dover ricorrere al medico per risolverlo. Eppure, nonostante i risultati dello studio Morfeo 2, condotto dalla Associazione italiana per la Medicina del Sonno, suggeriscano che circa 12 milioni gli italiani soffrono d’insonnia, soltanto il 56% delle persone che ne soffrono ricorre a qualche trattamento, a fronte di un 40% che rifiuta le cure ed un 7% che ricorre al fai da te. QUALI SONO I RIMEDI PER L’INSONNIA? Se l’insonnia è dovuta ad una malattia, la cura della causa determina la soluzione del problema sonno. Negli altri casi, occorre prima di tutto verificare se si sono rispettate le regole del sonno (vedi riquadro con fondo giallo). Se, nonostante gli accorgimenti, il problema persiste, si può fare ricorso a piante medicinali che allentino l’ansia e favoriscano il sonno. Per un consiglio qualificato per la scelta del prodotto più adatto i lettori possono richiedere consiglio in farmacia. Quando invece si sceglie un farmaco questo viene prescritto dal medico in base alla sua durata d’azione ed al tipo di insonnia. L’inconveniente di tali farmaci è in genere dato dalla loro capacità di indurre tolleranza (necessità di aumentare la dose per mantenere la medesima intensità d’effetto) e scatenare sindrome d’astinenza alla loro sospensione. Per tali motivazioni sono acquistabili in farmacia soltanto con ricetta del medico. In generale inoltre chi utilizza farmaci per l’insonnia deve evitare di assumerli in concomitanza con l’alcol che ne accentua l’effetto tranquillante, in gravidanza e in allattamento per evitare effetti sul feto e sul bambino. Un effetto non trascurabile sulla qualità del sonno è svolto dall’alimentazione, sia per il tipo di ingredienti che assumiamo, sia per le abitudini alimentari comportamentali. I fattori che condizionano negativamente il sonno sono infatti i seguenti: fretta per mangiare; pasti abbondanti o poco frequenti durante il giorno, specie se ricchi in proteine e grassi (aumenta la produzione di adrenalina e diminuisce quella di serotonina); mangiare pasti troppo distanti tra loro mangiare cibi troppo conditi ed eccitanti. Presso la Farmacia di Roncafort nel mese di maggio è possibile ritirare un opuscolo informativo sulla problematica e la risoluzione della qualità del sonno. Dott.ssa Francesca Di Fonso La Farmacia di Roncafort Via L. Caneppele 31 - Trento - [email protected] I DISTURBI DEL SONNO NELLA DONNA Nella donna in età fertile, il sonno regola i ritmi endocrini finalizzati alla riproduzione e aumenta il desiderio di vita migliorando il tono dell’umore. L’effetto benefico del sonno sui bioritmi ormonali nelle donne è comprovato alla rovescia dall’osservazione di irregolarità mestruali nelle donne turniste. A tali irregolarità può associarsi una ridotta fertilità ed alterazioni della sessualità. Durante la gravidanza, una donna contenta gode di una migliore qualità del sonno grazie all’effetto sedativo degli ormoni progestinici. La presenza di preoccupazioni legate alla gravidanza invece può annullare l’effetto ormonale favorevole. I soggetti più frequentemente colpiti dall’insonnia sono però le donne tra i 45 e 54 anni, specie se divorziate (70%) o single (55%). Nel periodo delle modificazioni ormonali della menopausa infatti le donne sono particolarmente sofferenti e manifestano, fin dai primi momenti, sintomi classici come borse sotto gli occhi, pelle poco luminosa, palpebre appesantite, stanchezza, aumentata irritabilità, ansia, nervosismo. Alla carenza di sonno può spesso associarsi un aumento dell’appetito per cibi ad alto contenuto calorico (ricchi di zuccheri e grassi). La conseguenza è che le donne, oltre a non dormire bene, hanno tendenza ad ingrassare e fanno più fatica a seguire una dieta. PROGETTO: FACCIAMO LUCE SUL SONNO DELLE DONNE Il problema della qualità del sonno nelle donne è talmente diffuso che nel mese di maggio la Farmacia di Roncafort, aderendo ad un progetto scientifico nazionale in collaborazione con la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG) e l’Osservatorio Nazionale per la salute della donna (OnDA), offrirà alle proprie clienti un test gratuito personalizzato per la valutazione della qualità del sonno. L’iniziativa si svolgerà tutti i martedì mattina del mese di maggio, preferibilmente su appuntamento, e con l’aiuto di una farmacista dedicata, in area riservata e nel pieno rispetto della privacy. Alle donne che parteciperanno sarà offerto un piccolo omaggio. LU 08.30-13.00 16.30-19.00 MA08.30-16.00 ME08.30-16.00 GI 09.00-13.00 17.00-19.00 VE08.30-16.00 RIPARAZIONI MACCHINE AGRICOLE E INDUSTRIALI - COSTRUZIONI IN FERRO Via Paludi, 10 Gardolo - Trento tel. 338.6150746 la nostra salute | numero F NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO 12 Tempo libero ino ad inizi 1800 lo zucchero non esisteva da noi. Così, una casalinga gardolota che avesse voluto preparare una torta o addolcire una bevanda, poteva utilizzare il miele (roba da ricchi: 10% della popolazione) oppure marmellate, gelatine, sciroppi e succhi di frutta (comuni mortali: il 70%). Il rimanente 20%? non aveva niente da addolcire.. Questi prodotti contengono una sostanza fondamentale per l’organismo ed il controllo della fame: il fruttosio, ossia, zucchero! Senza saperlo, i nostri bis-tris-ecc.. nonni lo ottenevano addensando, durante la cottura, quello contenuto nella frutta, verdura, bacche e fiori per effetto della pectina. In tal modo, anche frutti apparentemente non dolci, cotogno, amarene, corniolo ecc.., aspri e quasi immangiabili anche da maturi, subiscono una trasformazione degli zuccheri a lunga catena contenuti ( quindi “poco dolci”) in zuccheri più semplici e decisamente più “dolci”. Da qui l’importanza di raccogliere, al tempo giusto, tutto il raccoglibile e di concentrarne con la cottura lo zucchero per renderlo disponibile, dentro la marmellata, anche a mesi di distanza: ciliege, albicocche, castagne, pomodori ma anche frutta meno nobile, spontanea Capperi de dent de cagn nei boschi e prati, come corniolo, lamponi, more del gelso, rabarbaro, uva spina, giasene (mirtillo), varie bacche, erbe e fiori. Tra questi, il più utilizzato era il “dent de cagn” (o sofion o pissacan), in italiano tarassaco. È un’erba spontanea e diffusissima di cui si può consumare tutto: le radici (tostate), le foglie base (insalata), il succo bianco dello stelo (collirio oculare e contro le verruche), i boccioli (sott’olio) e i fiori, sia per cucinarli in pastella e fritti, sia per farci vino (Balcani) sia, appunto, per trasformarli in marmellata o gelatina (zucchero), chiamata qui da noi “mel de dent de cagn”. Per i nostri antenati dai sessanta anni di vita media, el dent de cagn era un vero elisir: depurativo e ottimo rimedio contro i disturbi del fegato in genere, diuretico, buon lassativo e stimolatore del deflusso della bile. Domanda ovvia: se era così utile, perché i contadini di Gardolo e del resto d’Europa non se lo coltivavano nei campi? Ahi voi tapini, immemori della “fam de ‘na volta”: ogni metro di terra era allora destinato alle colture primarie, patate, frumento, segale, orzo, granoturco, vigne e, il rimanente, a prato per sfamare le bestie della stalla, la vera fonte di sostentamento di ogni famiglia. Figurarsi lasciare ”na col” per i denti de cagn! Per finire, invece della classica ricetta del “mel de dent de cagn”, ancor oggi molto conosciuta, ecco la proposta dei “capperi de dent de cagn”, i boccioli del tarassaco messi, al proprio gusto, sott’olio, sottoaceto, sottosale o in agrodolce. Vengono utilizzati per insaporire le insalate miste o di pomodoro, per accompagnare bolliti o carni alla griglia, come aperitivo su crostini o tritati nel sugo di pomodoro fresco, come contorno o nei panini. Naturalmente non sono un surrogato dei veri capperi ma possiedono una propria personalità: chi li ha provati ne ricorda il sapore amarognolo ma decisamente gradevole. La preparazione comincia con la raccolta dei boccioli ancora ben chiusi del tarassaco, i più lontani possibile da strade, case ecc.. Poi prosegue come suggerito qui sotto da Anna, una signora di Cavrasto del Bleggio. Ingredienti (anche divisi per due o tre): 1 chilo di boccioli chiusi di tarassaco - ½ litro di aceto di vino - ½ litro di vino bianco - 4-5 spicchi d’aglio - olio d’oliva - un pizzico di sale Pulite accuratamente i boccioli di tarassaco. Versate in una pentolina il vino e l’aceto e portate a ebollizione, quindi aggiungete il sale. Prendete una manciata di boccioli di tarassaco e buttateli nella marinata, facendoli cuocere solamente un minuto, quindi toglieteli con una schiumarola e metteteli ad asciugare su una pezza pulita di cotone. Ripetete l’operazione fino a quando non avrete bollito tutti i boccioli. A questo punto tagliate l’aglio a fettine e distribuitelo nei singoli vasetti, ponetevi poi i boccioli asciugati e ricoprite di buon olio d’oliva. Ugo Bosetti CRUCIVERBA “italo-trentino-gardoloto” Puntuale, ecco il cruciverba di ‘’A Nord di Trento’’ con un mix di parole in dialetto trentino - gardoloto (17) e italiano! Le definizioni che hanno per risposta una parola in dialetto, ad esempio la 1 orrizzontale, sono affiancate da asterischi, uno (*) per i termini ancora di uso comune, due (**) per quelli utilizzati più raramente e tre (***) per quelli ormai in bocca e orecchi di chi ha passato, ahilui, più volte gli “anta”. Grazie a Rosy per la collaborazione!!! ORIZZONTALI: 1 - Chiusura “sul davanti” per certe botteghe!** 8- Spezia per arrosti*. 3 - Soffitta*. 13 - Il tempo mentre si aspetta il proprio turno. 15 - Imprecazione*. 17 Sostanza che modella i capelli. 18 - Grande azienda di computer. 20 - Agitarsi, muoversi nervosamente*. 21 - Aconfessionale, non religioso. 23 - Orto*. 24 - Pure, anche*. 25 - La Spezia in auto (sig). 26 - Opinione Pubblica. 28 - Atomo rarissimo con numero atomico 85 (simb). 29 - Coordina i lavori sul posto. 33 - Gioco cinese con pedine, tipo dama. 34 - Tavoletta elettronica per appunti. 35 - Il Teatro Stabile di Torino. 36 - Misura la piog- 1 2 3 4 5 6 7 12 13 15 18 22 11 17 23 25 29 30 33 26 27 31 28 32 34 35 36 47 10 20 24 43 9 14 16 19 21 39 8 37 40 38 41 42 44 45 48 46 gia caduta. 39- Ago*. 41 - I brufoli giovanili. 42- Prefisso per Copagnie aeree. 43 - Professionista delle armi. 45 - C’è di mucca, capra, pecora ecc. 47 - Dare aria ad un locale. 48 - Ci si sdraia su la polenta*. VERTICALI: 1 - Moglie del badile*. 2 - Rimini in auto. 3 - Tipo di bomba potentissima. 4 - Lo è il metano. 5 - Caverna, grotta, spelonca. 6 - Infrequenti, non comuni. 7 - Carcere, campo di concentramento. 8 - Grande portiere del Milan anni ‘90 (iniz). 9 - Oziosa, indolente*. 10 - La Società Internazionale per un mondo ad energia solare (sig). 11 - Carrozza a cavallo per persone. 14 - Un pò troppo..*. 16 - Che ha una malattia del sangue. 19 - Il “..mat” che ci dà i soldi. 21 Errore madornale ma non intenzionale*. 22 - Stanare, ritrovare, rintracciare. 27 - Galline*. 28- Patologia delle ossa. 30 - Le Nazioni Unite. 31 - Gas per illuminazione. 32 - Seguono le primavere. 33 - Crosticina di sanguea secco ma anche scocciatore*. 36 - Contenitori di energia. 37 - Frutto sacro tra la Rocchetta e Mostizzolo. 38 - Si usa per travasare*. 40 - Cuore*. 44 - La fabbrica di automobili col biscione (sig). 46 - Attore spagnolo interprete di Zorro (iniz).