Periodico dell’Associazione Culturale Albatros Anno 6 - Numero 8 SETTEMBRE 2009 Pag. 10 LL.PP. SOTTO I RIFLETTORI P.P.E. N2: UN PASSO AVANTI Pag. 14 L’ASSESSORE RISPONDE Pag. 30 LA VIA DEI LUPI La zza Pia Settembre 2009 Urbanistica 3 EX C3: EDIFICARE CON LA LOTTIZZAZIONE CONVENZIONATA a cura di Carla Santolamazza Il 24 luglio 2009 il Consiglio comunale ha adottato con Delibera n. 37 i Piani Particolareggiati Esecutivi (P.P.E.) n. 2 e n. 3 ex C3 e C4. Presentiamo in questo numero il comprensorio n. 2 e rinviamo al numero di ottobre il n. 4. Abbiamo chiesto all’Assessore all’Urbanistica Amerina Paolacci, al consigliere di maggioranza Enrico Grazia e al Capogruppo della minoranza Federico Pietropaoli un parere sull’ex C3 Il Piano Particolareggiato n. 2, che comprende la zona tra via di Colle Murata e via delle Muratelle (ex C3), è stato adottato con 11 voti a favore, uno contrario e nessun astenuto, un consigliere di minoranza, pur partecipando alla discussione, è uscito dall’aula dichiarando di non partecipare alla votazione in quanto parente di un proprietario di terreni nel C3. Descrizione del piano: comprende parte delle aree incluse nel comprensorio 3 del P.R.G. vigente e che il P.R.G. zonizza come A1 - A2 - S, precisamente: aree zonizzate come viabilità di P.R.G.; aree omogenee A1 n.1 pari a 94.663,00 mq; aree omogenee A2 n. 1 pari a 14.956,00 mq; aree omo- genee A2 n. 2 pari a 57.740,00 mq; S n. 9 53.008,00 mq. La perimetrazione di questi territori compresi nella pianificazione particolareggiata determina variante rispetto al P.R.G. vigente e variante anche rispetto a quella generale adottata nel maggio del 2008. Ma è proprio questa la strada scelta “pianificazione particolareggiata in variante al P.R.G.”, contemplata dall’art.4 della legge regionale n. 36 dell’87, come strumento urbanistico giuridicamente certo nel cercare soluzioni alle situazioni pregresse presenti nelle aree dei singoli comprensori. Infatti il contesto su cui insiste il P.P. comprende da un punto di vista urbanistico: - lottizzazioni convenzionate in fase di attuazione delle urbanizzazioni o di costruzione Tav. n. 16 Planivolumetrico Pia La zza 4 Settembre 2009 Urbanistica degli edifici; - lottizzazioni convenzionate ferme per mancanza di accessi viari; - lottizzazioni approvate ma non convenzionate; - lottizzazioni presentate ma non approvate. Questo piano propone soluzioni per razionalizzare e rendere fattibili tutti gli interventi pianificatori che si sono succeduti sul comprensorio. Problemi affrontati nel P.P.: riguardano: - accessibilità veicolare; - incidenza dei nuovi insediamenti residenziali; - smaltimento acque meteoriche; - tenuta dei suoli classificati come aree a “vincolo idrogeologico”; - equilibrio della dotazione dei servizi di quartiere; - individuazione delle aree per l’edilizia residenziale pubblica. Comprensori e comparti: sono individuati 2 subcomprensori e vari comparti interni: 1° comprensorio: “Bacino del Fosso Santocco”; 2° comprensorio: “Crinale delle Molette”. Nel 1° sub-comprensorio sono inclusi i comparti C3/A1 e C3/A3; nel 2° i comparti C3/A2. Nel 1° sub-comprensorio sono compresi ulteriori 9 comparti: 4 con pianificazione attuativa; 1 con attuazione diretta; 1 a piano integrato; 3 a lottizzazione convenzionata. Nel 2° sub-comprensorio sono inclusi ulteriori 6 comparti: 1 a pianificazione attuativa; 1 con attuazione diretta; 4 da assoggettare a pianificazione attuativa. Dimensionamento e indici: gli insediamenti residenziali e non residenziali rispettano le previsioni del P.R.G. per le aree con zonizzazione omogenee di tipo A1 e A2, i cui indici territoriali sono rispettivamente 1,8 mc/mq per le A1 e 0,8 mc/mq per le A2, applicati al 90% della superficie territoriale. Rideterminazione destinazione d’uso per vincolo decaduto: le aree destinate a servizi pubblici o alla viabilità nel P.R.G. vigente, per vincolo decaduto, sono state nel P.P. “rideterminate” nella destinazione d’uso, in base all’art. 50 della legge regionale n. 38 del ’99 ed individuate ad uso residenziale estensivo, denominate A3, con un indice territoriale di 0,40 mc/mq da applicare sul 90% della superficie territoriale dell’area omogenea, con l’obbligo di cessione gratuita al comune di almeno il 60% per strade e servizi, di cui il 10% per la viabilità di distribuzione interna. L’applicazione di tale indice avviene esclusivamente con una pianificazione urbanistica attuativa di iniziativa privata (piano di lottizzazione) in base all’art. 28 della legge urbanistica n.1150 del ’42. “La Piazza” Periodico dell’Associazione Culturale Albatros Vicolo Giustini, n. 10 00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849 Anno 6, n. 8 - Settembre 2009 Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04 Direttore Responsabile: Rino Sciarretta Capo Redazione: Carla Santolamazza Redazione: Federico Chicca, Ivano Chicca, Ivano Moreschini, Ramona Pompili, Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero Valentina Torella, Gualtiero Todini, Ivo Santolamazza, Elisa Livi, Massimo Salvatori, Aldo Testi, Enrico Grazia, Amerina Paolacci, Domenico Fabiani, Angelo Moreschini Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355 Grafica ed Impaginazione: Salvatore De Angelis Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel Madama Chiuso in redazione il 19/09/2009 - Tiratura 1.500 copie SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com E-mail: [email protected] [email protected] LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ DALLE ORE 18 ALLE 20 S O MMA R I O • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Ex C3 Il piano casa della Regione Lazio I lavori pubblici sotto i riflettori Il PD al Congresso Palazzetto dello Sport L’Assessore Aldo Testi risponde Afasia democratica Verso il futuro con energia e turismo La strage di migrati Brevi Vicovaro Tivoli Ricomincia la Scuola Latinorum La via dei Lupi Ricetta Festeggiamenti a Pescocostanzo Film Recensione Cultura Recensione pag. » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 3 8 10 11 13 14 16 17 19 20 23 26 27 29 30 32 33 34 35 36 38 Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli La zza Pia Settembre 2009 Urbanistica 5 Tav. n. 13 Zonizzazione Viabilità: Per quanto riguarda la viabilità il piano definisce un tracciato di viabilità principale pubblica a servizio del comprensorio, già presente nella Variante Generale di P.R.G., svincolata dal sistema viario urbano esistente. La realizzazione della viabilità seguirà gradi di autonomia rispetto all’attuazione del P.P. Zonizzazione del comparto: il P.P. individua all’interno del comparto zone destinate alle superfici fondiarie residenziali in cui si attua la previsione insediativa residenziale e zone in cui si andranno a localizzare e pianificare la viabilità e le aree a servizio pubblico. In sede di lottizzazione di comparto è possibile che avvengano variazioni di perimetro e di configurazione delle zone nel rispetto, però, delle quantificazioni previste dal piano e del rapporto tra superficie fondiaria e superfici a destinazione pubblica stabilite al 60% (servizi), 40% (edificazione). Nella lottizzazione convenzionata è obbligatoria la cessione gratuita al comune delle aree destinate a servizi come previsto dal P.P.. L’attuazione del P.P. avverrà attraverso la suddivisione in comparti, come già specificato: a diretta attuazione pubblica A4, a iniziativa privata (lottizzazione) gli altri, diretta nei comparti A1-F1 e A2-F, già ampiamente edificati. sortili per garantire il funzionamento dell’intero comprensorio. Nei comparti a totale carico pubblico (edilizia residenziale pubblica) i costi saranno a carico del comune. Il piano introduce il vincolo di “pubblica utilità” da esercitarsi in 10 anni sia per espropriare le aree vincolate, sia per finanziare, progettare e realizzare le opere di urbanizzazione primaria. Il passo successivo per il comune è la progettazione delle opere previste in questi comparti. Iter conclusivo: il piano è rimasto in visione ai cittadini fino al 13 settembre, entro il 13 ottobre si possono presentare osservazioni e opposizioni, poi completato l’iter con i pareri della Regione Lazio, il Piano sarà approvato definitivamente e diventerà attuativo. Costi: i costi di urbanizzazione sono totalmente a carico delle lottizzazioni sia singole che conPia La zza segue a pag. 7 La zza Pia Settembre 2009 Urbanistica 7 Interventi dell’Assessore all’Urbanistica Amerina Paolacci e del Consigliere di maggioranza Enrico Grazia, “Il Capogruppo della minoranza Federico Pietropaoli ci ha comunicato che per motivi personali non ha potuto rispondere alla nostra richiesta di intervento sul P.P.E.” Nel Consiglio comunale del 24 luglio sono stati adottati i Piani Particolareggiati Esecutivi relativi a una grande fetta di territorio che, insieme all’area interessata dall’intervento integrato dei Frainili, completa la pianificazione attuativa di tutto il centro urbano. Il PPE n. 2, ex C3, interessa la fascia posta a sud est, tra via di Colle Murata e via delle Muratelle. Quando abbiamo iniziato il lavoro di pianificazione ci siamo resi conto che dovevamo dipanare una matassa piuttosto intricata. Intanto su quest’area erano in essere quattro lottizzazioni, tre delle quali convenzionate, del tutto slegate l’una dall’altra. Per la zona non era indicata una viabilità credibile, si pretendeva di far confluire centinaia di nuovi abitanti su via San Francesco di Sales, quello “scivolo” che collega i frati con via San Sebastiano. Non si sapeva in quale maniera doveva essere affrontato e risolto il problema della depurazione. L’esistenza del fosso era del tutto ignorata: su di esso erano posizionate porzioni di strada e palazzi, con grave rischio per l’incolumità delle persone e per la tutela dei beni personali e pubblici. Credo che solo questi aspetti bastino a far capire la necessità, non più eludibile, di pensare ad una pianificazione complessiva della zona, offrendo ai proprietari, anche quelli non coinvolti nelle lottizzazioni, la possibilità di edificare in maniera corretta, prevedendo strade adeguate, spazi verdi, parcheggi, e tutti quei servizi fondamentali per una comunità. Per fare tutti i passi necessari abbiamo contato su una virtù poco praticata che è la pazienza. Questa Amministrazione ha scelto la strada del dialogo e dell’ascolto, tenendo nel debito conto le esigenze dei privati e l’interesse pubblico, tanto che anche i soggetti che pure avevano maturato diritti consolidati, di fronte alla ragionevolezza delle proposte, hanno riconosciuto il contributo migliorativo e hanno accettato di modificare alcuni tracciati stradali e il posizionamento di parte degli edifici. Mi sento molto soddisfatta del lavoro svolto e, in questa sede, colgo l’occasione per ringraziare il progettista, Arch. Augusto Chiaia che, mostrando sempre disponibilità, ha lavorato con estrema professionalità nella pianificazione del territorio. Amerina Paolacci Pia La zza Lascio ad altri, sicuramente più titolati, le spiegazioni tecniche sull’esatta ubicazione, sulle cubature, sull’assetto viario del comprensorio, del resto non molto è stato cambiato rispetto all’impianto del contestatissimo “PIANO QUADRO” realizzato dalla seconda giunta Scardala che vedeva Luigi Augusto Monaco Assessore all’urbanistica. La continuità amministrativa, doveva essere la stella polare dell’amministrazione nella pianificazione di questa porzione di territorio castellano, sulla quale insistevano e continuano ad insistere concessioni che, pur trovandosi a diversi stadi dei percorsi “burocratici amministrativi”, potevano vantare titoli che obbligavano l’amministrazione a procedere in tal senso per evitare possibili ritorsioni degli aventi diritto. In soldoni il comune sarebbe stato quasi sicuramente soccombente in eventuali cause che avrebbero determinato il tracollo del già pericolante bilancio municipale. L’aspetto veramente notevole di questa operazione condotta a quattro mani dal Sindaco e dall’Assessore all’Urbanistica è il tempo utilizzato per arrivare ad un risultato che qualcuno ha definito un mero “copia e incolla” del famigerato piano quadro. Al di la della retorica e delle dichiarazioni roboanti l’unico risultato, ad oggi evidente, è l’allineamento temporale delle lottizzazioni che saranno realizzate in altri comprensori, vanificando l’anticipo che alcuni operatori avevano guadagnato. Alla faccia della continuità amministrativa. Enrico Grazia 8 Urbanistica Settembre 2009 Il piano Casa della Regione Lazio a cura di Carla Santolamazza Lo scorso 6 agosto il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato il disegno di legge sul piano casa. Il testo definitivo non è ancora stato elaborato dall’ufficio legislativo, ma dall’esame delle linee del provvedimento si evince la tendenza al recupero L’11 agosto 2009 la Regione Lazio ha approvato la legge n.21, “Misure straordinarie per il settore edilizio ed interventi per l’edilizia residenziale sociale” finalizzata a: – contrastare la crisi economica; – adeguare il patrimonio edilizio esistente alla normativa antisismica, migliorare la qualità architettonica e la sostenibilità energetica ambientale con il ricorso alla bioedilizia; – incrementare e sostenere l’edilizia residenziale sovvenzionata e sociale; – coordinare ed integrare misure straordinarie ed urgenti nell’ambito di programmi integrati di riqualificazione urbana, di promozione di edilizia residenziale sociale, di ripristino ambientale e di risparmio energetico; – snellire le procedure in materia urbanistica con modifiche ed integrazioni alle leggi regionali del 1987 n.36, del 1997 n. 22, del 1999 n. 38 e del 2009 n. 13. benefici previsti dalla legge solo i coltivatori diretti, gli imprenditori agricoli a titolo professionale e i loro eredi. Di seguito i requisiti che consentono gli interventi di ampliamento: – è possibile costruendo a lato dell’edificio esistente; – sono escluse le sopraelevazioni, fatta salva la possibilità di realizzare un nuovo tetto o modificare l’esistente al fine di rendere abitabili i sottotetti con pendenza massima delle falde pari al 35%, come previsto dalla legge regionale 13/2009; – rispetto delle norme antisismiche per tutti gli interventi e adeguamento dell’intero edificio alla normativa antisismica, nelle zone a maggiore rischio sismico il bonus potrà arrivare al 35%; – rispetto delle normative statali e regionali in materia di sostenibilità energetica e bioedilizia; – gli edifici non devono essere abusivi e devono essere dotati del fascicolo di fabbricato. Analizziamo le principali misure previste dalla legge. Per quanto riguarda gli ampliamenti sono esclusi da qualsiasi tipo di intervento i centri storici, le aree naturali protette, le zone a rischio esondazione, le zone sottoposte a vincolo di inedificabilità assoluta, le fasce di rispetto dei territori costieri, dei fiumi e dei laghi, aree con destinazioni urbanistiche relative a sistemi di mobilità, infrastrutture e servizi pubblici generali, fasce di rispetto delle strade statali, ferroviarie e autostradali. Potranno, quindi, ampliare la loro casa del 20% i proprietari di immobili a uso residenziale uni o plurifamiliare comprese le case famiglia, con volume non superiore a 1.000 metri cubi per un incremento complessivo massimo sull’intero edificio di 200 metri cubi. Potranno ampliare del 10% i proprietari di edifici destinati all’artigianato e alla piccola industria, con una superficie non superiore a 1000 metri quadrati e purché venga mantenuta la specifica destinazione d’uso per almeno 10 anni. Nelle zone agricole, potranno usufruire dei Ove non sia possibile la realizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria (parcheggi, servizi, ecc.) è ammessa la monetizzazione, con un incremento pari al 50% degli oneri concessori. Peraltro, i Comuni potranno ridurre del 30% l’importo degli oneri concessori se l’intervento riguarda la prima casa. Relativamente alle demolizioni e ricostruzioni per gli interventi di sostituzione edilizia, il premio di cubatura sale al 35% se vengono realizzate nuove unità immobiliari, il 25% di queste deve essere destinato alla locazione a canone concordato. Sarà consentita una cubatura maggiore (il 40%) se la demolizione-ricostruzione sarà realizzata tramite un concorso di progettazione, che vincola l’intervento al rispetto di quanto previsto dal progetto vincitore. Per il recupero edilizio sono previsti interventi di recupero a fine residenziale dei volumi accessori degli edifici, ferme restando le limitazioni rispetto al volume complessivo dell’edificio stesso. Per avviare i lavori basterà una dichiarazione di inizio attività (Dia). Se il volume La zza Pia Settembre 2009 sarà superiore ai 3.000 metri cubi sarà necessario il permesso di costruire. Le Dia dovranno essere presentate entro due anni dall’entrata in vigore della legge. La legge introduce due tipologie di programmi integrati che potranno essere adottati dal Comune per il ripristino ambientale e per il riordino urbano e delle periferie. In pratica, in presenza di territori con elevate valenze dal punto di vista ambientale, naturalistico, culturale, le amministrazioni locali sulla base di iniziative pubbliche o private potranno predisporre dei programmi integrati che prevedano non solo la demolizione-ricostruzione di edifici, ma lo spostamento degli stessi al di fuori dell’area vincolata. In questo caso il premio di cubatura sale fino al 50%. Per quanto riguarda, invece, le zone del litorale, l’incremento viene portato al 60%, se la nuova destinazione dell’edificio sarà “turistico-ricettiva”. Se il programma integrato interessa una zona urbana da riqualificare o una periferia con presenza di funzioni eterogenee e tessuti edilizi disorganici o incompiuti sono consentiti interventi di sostituzione edilizia, modifiche di destinazione d’uso di aree e immobili, ma la cubatura in più, in questo caso, si ferma al 40%, se la ristrutturazione urbanistica prevede un incremento degli standard urbanistici e dell’urbanizzazione primaria e una quota da destinare all’edilizia residenziale sociale. Relativamente all’edilizia residenziale sociale in attesa di una disciplina organica in materia la Regione, per garantire il diritto all’abitare, promuove la disponibilità alla realizzazione o al recupero di alloggi, destinati alla locazione permanente a canone sostenibile o a riscatto, da parte di operatori pubblici e privati, con il ricorso a contributi o agevolazioni (esenzioni fiscali, assegnazione di aree o immobili, fondi di garanzia ecc.). La legge prevede inoltre misure di sostegno e garanzia per coloro che hanno contratto o intendono contrarre mutui per l’acquisto, la costruzione, il recupero o l’autorecupero della prima casa. Fondi di garanzia per accedere ai mutui riservati sia a nuclei familiari con un reddito ISEE fino a 40 mila euro sia alle cooperative per il recupero di immobili pubblici in cui almeno i 2/3 dei soci abbiano un reddito ISEE inferiore a 40 mila euro. Sono previste anche norme relative alla riqualificazione dei quartieri di edilizia residenziale pubblica: – aumento degli standard urbanistici nelle aree ad edilizia residenziale pubblica; – variazione in edilizia residenziale sociale degli standard urbanistici eccedenti; – inteventi di ristrutturazione urbanistica. Pia La zza 9 Urbanistica LEGGE REGIONALE SUL RECUPERO DEI SOTTOTETTI Il Consiglio Regionale del Lazio già ad aprile 2009, ancor prima di varare il piano casa, aveva emanato una legge la n. 13 del 16/04/09 “Dispozioni per il recupero a fini abitativi dei sottotetti esistenti” con l’intento di limitare il consumo di nuovo territorio puntando su un riutilizzo più efficace di spazio abitativo esistente. Il tutto naturalmente nel rispetto delle caratteristiche tipologiche e morfologiche degli immobili e dei volumi già realizzati, tenendo conto nelle modifiche e ampliamenti delle caratteristiche architettoniche dell’edificio e della zona in cui esso è collocato e nel rispetto delle caratteristiche strutturali e formali dell’edificio nel caso di apertura, consentita dalla legge, di finestre, lucernai e porte. L’altra finalità della legge, favorire interventi per il contenimento dei consumi energetici attraverso l’isolamento termico, il risparmio idrico, il ricorso a fonti energetiche rinnovabili e l’uso di tecniche cosatruttive biosostenibili. Requisiti previsti per il recupero: - previo rilascio del titolo edilizio abitativo; esistenza dei sottotetti alla data di entrata in vigore della legge attigui o annessi ad immobili ubicati nello stesso edificio; - possesso di regolare permesso di costruzione o condono dell’immobile con sottotetto da recuperare; - altezza media interna netta di 2.40 m per uso abitativo e 2.20 m per spazi accessori o servizi, nei comuni di montagna 2.20 m per uso abitativo. Il recupero per la realizzazione di nuove unità abitative è subordinato al reperimento di spazi per i parcheggi (minimo 1 metro quadrato ogni 10 metri cubi della volumetria resa abitativa e un massimo di 25 metri quadrati per ogni nuova unità immobiliare). Nel caso in cui si verifichi una mancanza di disponibilità di spazi per i parcheggi, è possibile la monetizzazione, cioè un versamento al comune di una somma pari al costo base di costruzione di parcheggi che il comune deve destinare per tale realizzazione. Sono esentati dallla monetizzazione gli immobili destinati all’edilizia residenziale pubblica. Questi interventi di recupero sono considerati come interventi di ristrutturazione edilizia e quindi assoggettati alle stesse normative per cui si devono corrispondere gli oneri concessori che i comuni possono maggiorare del 20% da destinare obbligatoriamente ad interventi di riqualificaziuone urbana, arredo urbano, valorizzazione del patrimonio comunale di edilizia residenziale. Sono escluse dall’applicazione della legge n. 13 le zone territoriali omogenee “A” (centri storici) secondo l’art. 2 D.M. per i lavori pubblici dello 02/04/1968. 10 Amministrazione Settembre 2009 I LAVORI PUBBLICI SOTTO I RIFLETTORI Assemblea del PD con l’Assessore Aldo Testi di Ivano Moreschini Mercoledì 2 settembre 2009, con l’afa ancora opprimente di un’estate che in quel momento non accennava a finire,si è tenuta presso la locale sede del Partito Democratico un’assemblea sui lavori pubblici a Castel Madama. Relatore principale, l’assessore in carica Aldo Testi, membro del Partito Democratico, che veniva presentato alla platea non proprio folta dal coordinatore del Partito Democratico, Guido Spicciani. Il nostro giornale ha ritenuto di seguire la manifestazione, anche per dare un seguito alle cinque domande sui lavori pubblici che avevamo pubblicamente posto nel numero di luglio. Qualche risposta tutto sommato è emersa nella relazione dell’Assessore Testi e nel successivo dibattito. La relazione dell’Assessore era divisa in capitoli: scuola, parcheggi, viabilità, centro storico, ambiente, Caserma dei Carabinieri. Era piuttosto chiaro lo sforzo di Testi di dimostrare l’impegno dell’Amministrazione Comunale nei vari campi, anche se purtroppo di risultati finora se ne sono visti pochi. Scuola Sulle Scuole l’Assessore ha parlato di diversi contributi, che riguardano la scuola elementare, la palestra della stessa scuola, ed anche quella della scuola media. La maggior parte di essi è nella fase della progettazione, o della richiesta di pareri e quindi ancora non appaltata. Parcheggi Per quello che riguarda i parcheggi, l’assessore ha sottolineato quelli già realizzati, come quello in Via Roma. Ha inoltre accennato al progetto del parcheggio dello Stallone, rispetto al quale avevamo chiesto lumi con una delle cinque domande.A dire dell’Assessore, si sta per ottenere il parere geologico (cioè quello che dice se la terra dove poggia il parcheggio frana oppure no) e poi dovrebbe proseguire il percorso per la definitiva approvazione. Testi ha dichiarato che entro la primavera del 2010 si procederà all’appalto, con la formula ormai nota del project financing (finanza di progetto). Viabilità Testi ha parlato della realizzazione della rotonda nella zona della scuola media, ed ha ricordato che sta per essere appaltata anche la rotonda all’ingresso di Colle Fiorito. Ha inoltre evidenziato che è stato ottenuto un contributo per sistemare la Discesa Empolitana, che è anch’esso nella fase della progettazione. Centro storico Testi si è soffermato sul finanziamento per il restauro del Castello Orsini, un lavoro che peraltro è stato fermo per lungo tempo, e che a suo dire dovrebbe ricominciare tra poco. Ha parlato anche della sistemazione di Piazza Garibaldi, altra opera ancora da appaltare, assicurando che la parte centrale della Piazza non dovrebbe essere toccata Ambiente Due le opere che ci sembrano le principali tra quelle che ha citato Testi: l’isola ecologica a S. Quirico, nel terreno sopra la galleria dell’autostrada ed il nuovo depuratore da fare nell’area di Prato del Ghiaccio, poco dopo l’uscita dell’autostrada. Sull’isola ecologica Testi ha assicurato che ormai siamo in dirittura d’arrivo: la realizzazione di tale opera, che ha suo dire avverrà entro la primavera del 2010, permetterà di avviare la raccolta differenziata nel Comune di Castel Madama. Il depuratore invece è un’opera con un contributo regionale molto cospicuo: quasi 5 milioni di euro. Dovrebbe permettere anche il collettamento delle fogne dal centro urbano alla zona di Prato del Ghiaccio. Anche qui sembra che i pareri ci siano tutti, e quindi l’opera è prossima all’appalto. Caserma dei Carabinieri L’Assessore ha affermato che è stato ottenuto il parere del Genio civile sul progetto dell’opera, che quindi nell’arco di un paio di mesi sarà appaltata.Visto l’aumento dei costi, il Comune dovrà assumere un mutuo più alto, che nel sito è indicato in circa 375 mila euro. Sulle vicende del cosidetto Palazzetto dello Sport parliamo in altra parte del giornale. Alla fine della relazione si è sviluppato un dibattito piuttosto acceso, che ha riguardato per esempio anche la sistemazione della Piazza Dante, che non è piaciuta a tutti, almeno per quello che riguarda i parcheggi nella parte centrale della Piazza. In conclusione, l’Assessore è sembrato mettere molto in risalto il fatto di aver ottenuto molti finanziamenti, e sottolinea ancora che molti ritardi dipendono dalla confusione della fase iniziale, a suo dire lasciata in eredità. Un po’ più vago è stato invece sulla fase di realizzazione dei vari lavori, che per ora sono ancora soltanto sulla carta. La zza Pia Settembre 2009 11 Politica IL PD AL CONGRESSO COME FUNZIONA? di Ivano Moreschini Il Partito Democratico è ancora alle prese con il dopoVeltroni. Alcuni mesi fa ci sono state le dimissioni del primo Segretario Nazionale del nuovo partito, eletto con le primarie dell’ottobre del 2007, e dopo la fase transitoria dell’elezione di Dario Franceschini, Il PD affronta il primo vero e proprio congresso dalla sua fondazione: come è ampiamente noto, i candidati alla Segreteria sono tre: lo stesso Dario Franceschini, Pier Luigi Bersani, già Ministro con Prodi, ed Ignazio Marino. Non stiamo a spiegare chi sono, perché notizie più dettagliate si possono certo trovare sulla stampa nazionale. Quello che vorremmo cercare di spiegare è invece il percorso del congresso, cioè le varie fasi che portano dalle assemblee di circolo alle elezioni del Segretario, e poi di nuovo al rinnovo degli organi dirigenti dei circoli. Ricordiamo che la prima fase si è conclusa a luglio, quando si è chiuso il tesseramento per quello che riguarda la base, e sono state presentate le candidature per il segretario nazionale. SECONDA FASE: LE ASSEMBLEE DI CIRCOLO E LE CONFERENZE PROVINCIALI Nella seconda fase, che si svolgerà nel corso di questo mese, le assemblee di circolo eleggeranno entro il 30 settembre i delegati alla convenzione provinciale, che saranno divisi in base al numero di iscritti nei vari circoli della provincia. Al circolo di Castel Madama, per esempio, dovrebbero spettare quattro delegati. I delegati saranno assegnati a seconda dei voti delle liste che saranno a sostegno di ogni candidato. Facciamo un esempio: ci sono due liste per Bersani, due per Franceschini ed una per Marino. Le liste che prendono più voti si dividono i quattro delegati. In questa fase hanno diritto di visto per le liste solo gli iscritti al circolo Pia La zza entro il 21 luglio. Le operazioni congressuali per questa fase si svolgeranno a Castel Madama il 25 e 26 settembre. LE CONFERENZE PROVINCIALI E LA CONFERENZA NAZIONALE Entro il 4 ottobre si devono riunire le conferenze provinciali con tutti i delegati eletti dai circoli. Le convenzioni provinciali a loro volta eleggono in modo proporzionale dei delegati alla conferenza nazionale, che si terrà l’11 ottobre 2009. La conferenza nazionale registrerà il conteggio dei voti delle assemblee di circolo, ammetterà alla fase successiva delle primarie i candidati che hanno ottenuto almeno il 5% dei voti validi, definirà l’ampiezza dei collegi. Entro il 12 ottobre dovranno essere presentate, su base regionale, le liste per il voto delle primarie collegate ai candidati nazionali rimasti in gara. Nelle primarie saranno eletti il Segretario e l’assemblea nazionale, una specie di parlamentino che durerà fino al prossimo congresso. LE PRIMARIE DEL 25 OTTOBRE Dopo questo lungo percorso, il 25 ottobre si terranno le primarie, che sono aperte anche ai non iscritti, come avvenne nel 2007 con l’ elezione di Veltroni. L’ELEZIONE DEI SEGRETARI DEI CIRCOLI Il congresso avrà una coda locale:tra il 15 novembre 2009 ed il 17 gennaio 2010 ci saranno le elezioni dei Segretari dei circoli. Al momento non sappiamo se ciò avverrà con primarie o con assemblee, perché il regolamento per il congresso nazionale rinvia alle commissioni regionali per le modalità. Quello che è certo è che possono partecipare a tale elezione solo gli iscritti al circolo entro il 21 luglio 2009. La zza Pia Settembre 2009 Amministrazione 13 BREVE LA STORIA FELICE DEL “PALAZZETTO DELLO SPORT” di Ivano Moreschini Le vicende di un’opera pubblica Gli sportivi di Castel Madama possono dormire sonni tranquilli. Tanto tranquilli da non pensare neanche per un attimo a fare sport. Sono le amare conclusioni che vengono in mente nell’ascoltare l’Assessore Testi nella relazione che ha tenuto nell’assemblea pubblica del 2 settembre, nella sede del partito democratico. Proviamo un po’ a riassumere questa vicenda, che faceva parte delle cinque domande che abbiamo posto come giornale all’Amministrazione Comunale nel numero di luglio. Tutto comincia con l’Amministrazione Scardala, che ottiene un finanziamento di Euro 450.000,00 per opere sportive. L’idea della vecchia Amministrazione di centro-destra era quella di coprire il campo di calcetto adiacente alla scuola elementare, per fare appunto quello che pomposamente veniva definito “Palazzetto dello Sport”. Il tutto però viene messo in discussione dalla nuova Amministrazione di centro sinistra, eletta nel 2006 con alla sua Guida il Sindaco Salinetti. Da quanto si legge nel volantino informativo del novembre 2008 sui lavori pubblici il finanziamento al momento dell’insediamento della nuova amministrazione era scaduto. Si pone inoltre il problema di spostare il luogo di realizzazione del palazzetto, visto che nell’area vicina alla scuola elementare viene rilanciata l’idea di un parcheggio, e la viabilità in uscita dal parcheggio andrebbe a cozzare con la copertura del campetto. Si decide quindi una nuova progettazione in un luogo diverso: l’area comunale vicina al verde pubblico, già da destinare a caserma, a clinica ecc. Viene quindi rifatto il progetto, assegnata una gara d’appalto ed avviati i lavori. In un altro numero del giornale, ormai di un paio d’anni fa, abbiamo riferito del fatto che il progetto prevedeva solamente un campetto scoperto con relative tribune con poltroncine. A suo tempo l’Assessore Testi ci assicurò che sarebbero stati reperiti altri finanziamenti per la copertura e quindi il completamento di quello che continuava ad essere chiamato “Palazzetto dello Sport”. I lavori cominciano nel 2006, ma vengono interrotti quasi subito. Il motivo reale non viene mai reso Pia La zza noto dall’Amministrazione. Circolano voci sulla presenza di una rete Enel, e poi sempre più insistenti quelle su una sorgente d’acqua sotterranea. Tutte cose che si sarebbero dovute verificare nella fase di progettazione, il cui incarico nonostante lo spostamento del luogo era stato a suo tempo confermato in capo allo Studio Orazietti. L’impresa appaltatrice, Cipriani Mario, ferma i lavori per lungo tempo, e li riavvia soltanto tre mesi fa circa, per un consolidamento del terreno, che per la presenza di acqua sotterranea è soggetto a frana. Il tutto sembra sia stato possibile a seguito della redazione di un nuovo studio geologico, rispetto ai sondaggi iniziali usati per la progettazione. Il lavoro di consolidamento ha previsto un massiccio uso di pali per il sostegno del suolo. Dovrebbero essere almeno ottanta pali, con riserva di sbagliare, poiché non abbiamo avuto modo di vedere il nuovo progetto. Senza entrare nel merito delle motivazioni necessarie per legge di un così incisivo cambiamento del progetto, quello che non è riuscito a chiarire l’Assessore nell’Assemblea è la spesa che hanno comportato i pali, e quindi quale sarà poi il prodotto finale che sarà consegnato al cittadino. Detto in soldoni: cosa rimarrà del Palazzetto dello Sport dopo aver speso tanto per consolidare un terreno su cui ora non c’è niente? L’Assessore Testi ha ovviamente ribadito l’impegno per la ricerca di nuovi finanziamenti. L’impressione è però che del Palazzetto rimarrà ben poco: un terreno più solido e poco più. Gli sportivi possono sempre fare altro. Ci sono le bici, le piscine, le strade per le corsette. Domenica 20 settembre 2009, si è svolta la trentaseiesima donazione di sangue, sono state raccolte 84 sacche. Ringraziamo i nostri donatori per la loro disponibilità e per la loro passione nel fare un gesto così umano 14 Amministrazione Settembre 2009 L’Assessore Aldo Testi risponde di Aldo Testi (assessore Lavori Pubblici) Nell’ultimo numero de “La Piazza” vengono poste cinque domande all’Amministrazione comunale sullo stato dell’arte relativo ad alcune opere pubbliche. Precisiamo che abbiamo appreso le domande leggendo il periodico; se esse ci fossero state poste prima dell’uscita del giornale avremmo risposto come sempre abbiamo fatto. È pertanto fantasioso affermare che sia difficile avere informazioni dall’amministrazione comunale, come falso e infondato è insinuare una gestione personalistica dei Lavori Pubblici. Riteniamo nostro dovere rispondere alle domande, fornire documenti e chiarimenti a cittadini e agli organi di stampa. Ci aspettiamo, allo stesso modo, di essere giudicati correttamente in base agli atti e ai fatti, e non separando le opinioni dalla realtà, sostituendola con impressioni, posizioni preconcette o seguendo disegni che nulla hanno a che vedere con la corretta informazione. Precisiamo che l’opuscolo di novembre 2008, recapitato a tutte le famiglie, aveva l’intento di informare la popolazione sulle opere pubbliche, come pure i 13 incontri svolti in tre anni, di cui quattro specifici sulle opere pubbliche; essi, oltre al coinvolgimento dei cittadini, segno di una democrazia partecipata punto qualificante del programma, hanno consentito di raccogliere utili suggerimenti. Ribadiamo che il numero delle opere (52) e i relativi finanziamenti pubblici e privati (25,6 milioni di euro) elencati nell’opuscolo del novembre 2008 sono reali e precisi, derivanti da comunicazioni ufficiali degli enti concedenti e dagli impegni assunti dai privati. Nel frattempo siamo riusciti ad ottenere ulteriori finanziamenti: 138 mila euro per completare l’adeguamento funzionale scuola elementare; 142 mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche nella scuola elementare; 138 mila euro per completare i nuovi spogliatoi campo sportivo, sistemazione raccordo viario e realizzazione in erba dell’ex campo da tennis; 50 mila euro restauro e ricollocazione della mola comunale dei cereali; 55 mila euro illuminazione pubblica zona Colle Fiorito - S. Anna; 495 mila euro sistemazione piazza Garibaldi. Teniamo a precisare che su piazza Dante gli interventi progettati erano due: la messa in sicurezza dei percorsi pedonali e l’ampliamento della zona rialzata davanti la scalinata per aumentare l’isola pedonale. Accogliendo i suggerimenti dei cittadini, l’Amministrazione comunale ha per il momento eseguito solo i raccordi di tutti i marciapiedi e l’allargamento di quelli esistenti, rinviando l’ampliamento dell’isola pedonale a dopo la realizzazione dei parcheggi Frainili e/o Stallone. Nel frattempo la sosta selvaggia che sempre c’è stata in piazza Dante, è stata regolamentata attraverso alcuni parcheggi ad orario per consentire ai cittadini che vengono da lontano di potersi recare in farmacia, al comune e in altri servizi collocati al centro del paese. La rotatoria in via S. Sebastiano – via Pio La Torre risponde alla prioritaria esigenza della sicurezza e rappresenta una soluzione moderna e diffusa negli incroci a raso. Ora le auto devono rallentare, hanno una maggiore visuale e la possibilità di immettersi nelle tre strade con maggiore sicurezza. La rotatoria è utilizzata da ogni tipo di mezzo, compresi gli autobus e i mezzi pesanti, senza alcuna difficoltà; anzi la rotatoria consente ad essi di fare inversione e non salire al centro del paese. Inoltre i lavori hanno consentito di realizzare un funzionale marciapiede fino alle scuole, finora impraticabile. Centinaia di bambini e ragazzi della scuola dell’infanzia e media, oltre a tutti i cittadini che vivono nella zona, possono ora percorrere in tutta tranquillità quel tratto di strada. Parcheggio Stallone. Quest’opera, come purtroppo altre (isola ecologica, nuovo depuratore, struttura sanitaria ex mattatoio), è in variante di Piano Regolatore, per cui oltre il normale iter dell’opera pubblica (acquisizione di pareri e nullaosta), deve compiere anche l’iter della variante urbanistica (art. 13, usi civici, ecc.). Ciò comporta tempi più lunghi. Al momento abbiamo acquisito l’art. 13 e stiamo acquisendo l’analisi territoriale tramite il perito demaniale assegnatoci dalla Regione Lazio alcuni mesi fa. Completato quanto sopra la Regione avrà 90 giorni per emettere il suo parere che, qualora non La zza Pia Settembre 2009 Amministrazione fosse espresso, si intende positivo. Dopo di che, presumibilmente entro il prossimo inverno, si bandirà la gara. Palazzetto dello sport Quest’opera, prevista inizialmente come copertura del campetto della scuola elementare, è stata da noi delocalizzata nell’area servizi di viale XXV aprile perché ostacolava la realizzazione della strada d’accesso al parcheggio Stallone e si sovrapponeva ad un’opera già esistente, per altro notevolmente migliorata con la posa in opera di un manto di erba sintetica di ultima generazione. La nostra scelta è stata quella di mantenere il campetto e fare un primo stralcio di una nuova opera, il cui completamento avrebbe richiesto ulteriori finanziamenti. Nel corso dei lavori, purtroppo, sono emersi imprevisti e imprevedibili eventi (interramento della media tensione ENEL, ritrovamento captazione e canalizzazione di una falda acquifera, smottamento della terra di riporto sovrastante l’opera) oltre all’esigenza di spostare l’edificio di qualche metro a valle per consentire lo sbocco in sicurezza di via Caduti di Nassiriya su viale XXV aprile. Tutti questi fattori hanno prolungato i tempi e aumentati i costi, per cui con il primo stralcio dei lavori verranno realizzate tutte le opere di contenimento e di messa in sicurezza dell’area e un campo polivalente praticabile. Ci stiamo impegnando a reperire nuovi contributi per il completamento e la copertura dell’opera. 15 re una struttura sanitaria. L’Amministrazione comunale per gestire l’immediato ha organizzato le giornate ecologiche; per il futuro ha programmato la costruzione di un centro di raccolta dei rifiuti differenziati e l’avvio del servizio porta a porta. Per il centro di raccolta abbiamo: individuato l’area sovrastante la galleria di San Chirico dell’A24 come quella più rispondente alla normativa ed avviata la richiesta di comodato d’uso alla Strada dei Parchi/ANAS, proprietaria dell’area. Inoltre, è stato richiesto e ottenuto un finanziamento di 150 mila euro, fatto il progetto ben 3 volte perché è cambiata ripetutamente la normativa; adottata la variante al PRG in quanto l’opera deve essere in zona servizi, mentre attualmente è agricola. Infine sono stati richiesti i pareri necessari, tra cui quello archeologico e paesaggistico, visto che nel frattempo il PTPR aveva individuato l’ex via delle Fratte come bene lineare. Ad oggi abbiamo acquisito il NO idrogeologico, l’art. 13, il parere della Soprintendenza archeologica, l’analisi territoriale; manca l’autorizzazione paesaggistica e l’inoltro alla Regione per il parere urbanistico sulla variante. Ad agosto è stato, inoltre, presentato alla Provincia il progetto per la raccolta porta a porta e la richiesta di finanziamento; tale servizio potrà essere avviato soltanto quando sarà operativo il centro di raccolta. Prevediamo che entro la metà del 2010 possano essere avviati entrambi i servizi. Museo civico Vulpiani. Caserma dei Carabinieri. L’Amministrazione comunale si è trovata a rivisitare l’intero progetto poiché non teneva conto delle modifiche richieste dal Comando Interregionale dei Carabinieri in particolare per la difesa attiva e passiva. Oltre ciò ha dovuto acquisire il parere di congruità del canone d’affitto (90 mila euro annuali) da parte dell’Agenzia del Demanio, ottenuto dopo quasi un anno e mezzo, grazie anche ai contatti avuti con il prefetto Mosca che si è adoperato per ridurre i tempi normalmente molto più lunghi. Le modifiche al progetto hanno comportato un aumento dei costi, per cui la richiesta di mutuo è stata ampliata. Attualmente è stato acquisito il parere del Genio Civile e si sta perfezionando il mutuo con la CC.DD.PP. dopo di che si andrà a gara. Isola ecologica. Il problema dei rifiuti ingombranti si è posto subito nella sua gravità, in quanto l’area dell’ex mattatoio era già stata assegnata all’IHG per realizzaPia La zza L’Amministrazione comunale, attraverso il sito ufficiale www.comunedicastelmadama.it, ha comunicato la ripresa dei lavori, notizia riportata anche dalla Piazza. Resta da porre in evidenza che l’interruzione dei lavori, datata 2005, a causa dei mancati pareri della Sovrintendenza e del Genio civile e dell’indagine della Magistratura, è stata superata grazie all’impegno di questa Amministrazione, di concerto con l’ufficio tecnico comunale. A settembre 2009 sono ripresi i lavori agli stessi patti e condizioni dell’appalto originario e presto sarà restituito ai cittadini un prezioso patrimonio storico e culturale. In conclusione ribadiamo l’impegno dell’Amministrazione comunale a completare tutte le opere finanziate, rispettando l’iter previsto dalla normativa, senza lasciare in eredità contenziosi come quelli che abbiamo trovato. Un amministratore deve preoccuparsi non tanto di fare in fretta quanto di realizzare bene un’opera pubblica, poiché essa è un bene duraturo per il paese. 16 Politica Settembre 2009 “AFASIA DEMOCRATICA” di Domenico Fabiani L’individuo che riscontri la perdita completa o parziale, temporanea o permanente, della voce o della parola si definisce afasico, ma i Partiti non sono individui, quindi non sono (o dovrebbero essere) soggetti a tali lesioni. Allora, perché un partito diviene incapace di comunicare? Compito dei Partiti (organizzazioni volontarie, costituite sulla base di una comune ideologia politico-sociale che si propongono la realizzazione di determinati programmi), è fare analisi, elaborare, valutare comportamenti, comunicare con coloro si riconoscono nei loro principi. Il Partito Democratico di Castel Madama sembra afflitto da afasia, che auspichiamo temporanea, dove le varie parti si parlano ma non articolano nel Non è certo un ingresso consono ad una Biblioteca ma i lavori di ristrutturazione degli interni sono finiti e ci piacerebbe poterli vedere sia per curiosare che per poter consultare questa benedetta Biblioteca Comunale linguaggio ciò che pensano e non comprendono il significato delle parole che esprimono. L’insieme risulta incomprensibile agli altri. I Democratici non riescono ad elaborare una discussione e prendere posizione su fatti rilevanti, non comunicano come soggetto unico, ma ognuno dei suoi pezzi, per suo conto, con le proprie modalità e fini. La definizione delle linee, le valutazioni, la comunicazione, l’indirizzo politico ai propri rappresentanti in amministrazione, sono prerogative del Circolo, invece sembrano divenute iniziative di singoli che si sostituiscono al Partito. La stessa maggioranza che sostiene la segreteria non viene coinvolta, interpellata, snaturando e indebolendo la funzione del Coordinatore. L’aggravarsi, di queste dinamiche e la mancata collaborazione tra il Partito ed i suoi rappresentanti ha prodotto divaricazioni evidenti e pericolose. L’intrecciarsi di queste cause ci rende politicamente inermi, inadeguati, non affidabili nel rapporto di coalizione. Così incostanti e politicamente fiaccati rischiamo di bloccare l’Amministrazione e destabilizzare anche il quadro politico di riferimento, processi di tutta evidenza già in corso. Chi ha la responsabilità politica del Partito deve fare chiarezza e porre in essere, al più presto, i correttivi che restituiscano la regola, non certo attraverso l’utilizzo di metodi di decisionalità extrapartito causa di ulteriori esclusioni. La politica deve rispondere non solo delle decisioni prese, ma anche della loro opportunità e del metodo adottato. Il mandato politico non è mai assoluto, vi sono dei passaggi obbligati, rapporti funzionali ed organici, regole da seguire, la cui elusione pone problemi alla democrazia. è chiedere troppo? La zza Pia Settembre 2009 Università Agraria 17 Verso il futuro con energia e turismo di Angelo Moreschini (vice presidente università agraria) L’amministrazione dell’Agraria sta portando avanti progetti importanti e innovativi che la pongono all’avanguardia tra gli enti di gestione degli Usi Civici nel Lazio. La giunta guidata dal Presidente Eugenio Chicca, nel rispetto del programma elettorale della Ginestra (centro sinistra), ha emanato con successo alcuni avvisi pubblici per l’affidamento e la realizzazione delle seguenti opere: ESUA: Energia Solare Università Agraria. Si tratta di circa mille mq. di terreno agricolo posti in località Valle dei Rotali (Fonte Bianca), ceduti in affitto per venti anni al canone annuo di Euro 2 mila, sul quale l’ABN di Perugia ha realizzato a sue spese, sfruttando un progetto dell’Agraria, un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. L’impianto, dal costo complessivo di circa Euro 300 mila, ha una potenza di 50 Kwp e produce, a partire dal febbraio scorso, circa 65 mila Kwh l’anno: quasi un decimo di quanto consumato dalle utenze civili a Castello. sa in qualità di sponsor. Diversamente il finanziamento non sarebbe stato utilizzabile e il Casone sarebbe rimasto per sempre i n c o m p l e t o. Invece i lavori sono iniziati l’ultima settimana di maggio, quella dell’8 Festa del Casone e presto sarà possibile avviarvi un’attività economica basata sulla ricettività e la ristorazione, rivolta al turismo ambientale e scolastico, le cui potenzialità sono enormi, considerando: i flussi turistici che si muovono su Roma, il casello dell’A24, le sinergie con i sentieri del Bosco della Selva e con l’intervento che segue. CIPPATO: impianto per la produzione di combustibile naturale ricavato da legname di risulta. L’Agraria ha stipulato una convenzione con una società privata per l’utilizzo di circa due mila mq. di terreno agricolo in località Colle Passero. Il contratto, della durata di due anni rinnovabile per un terzo, prevede rispettivamente un canone di Euro 2.500; Euro 2.500 più Istat e 10% degli utili; Euro 2.500 più Istat e 20% degli utili. I macchinari utilizzati non emettono emissioni nocive e non sono fissi, ma trasportati in loco per la triturazione del materiale dopo il periodo necessario all’accumulo. La grandezza di questi due interventi risiede nel fatto che, prime nel Lazio, le nostre terre collettive con la produzione di “energia da fonti rinnovabili” forniscono un introito sicuro per l’Ente e fanno sì che ciascun castellano contribuisca al taglio delle emissioni nocive, cosa che l’Europa …e la Terra… ci chiedono con urgenza. PARCO TEMATICO: è un parco che ricostruisce diverse tipologie di villaggi e di ambienti naturali della preistoria del centro Italia. L’Agraria ha stipulato una convenzione con la società Archeopark di Boario Terme (Brescia), che prevede un canone annuo a regime di Euro 33 mila per circa 11 ettari di terreno in località Fonte dell’oro, lungo il fosso di Santa Cecilia (Colle Passero), per 50 anni. Si tratta di un investimento privato considerevole, di alcuni milioni di euro, con grandi potenzialità per la nostra comunità in termini di occupazione fissa e stagionale: ristorazione, accoglienza e biglietteria, bar, gestione dei servizi, manutenzione ordinaria del verde e dei villaggi, guide per i turisti, creazione artigiana, fornitura di materiali. Sarà poi una forte cassa di risonanza a livello nazionale per Castel Madama, com’è tipico di un luogo che ospita decine di migliaia di visitatori l’anno. Il materiale usato per la costruzione del parco sarà principalmente il legno, dovendosi ricreare un ambiente preistorico; a tal fine verrà creato anche un laghetto artificiale, attraversabile con canoe e piccole barche, che ospiterà le palafitte oltre ad una flora e fauna del tutto naturali. Infine, vorrei ricordare l’istituzione ormai prossima del “Monumento Naturale” Bosco della Selva, il cui decreto d’approvazione è alla firma del Presidente Marrazzo, lo ricordo per sottolineare come, a differenza della cava di breccia proposta dalla destra qualche anno fa proprio su quel Bosco, gli interventi descritti non arrecano modifiche irreversibili al territorio, né pregiudicano l’utilizzo tradizionale degli usi civici. Al contrario, essi producono economia, occupazione e creano finalmente quelle risorse indispensabili che l’Ente potrà destinare alla salvaguardia delle nostre preziose terre. CASONE: completamento della ristrutturazione dell’edificio. A fronte di un intervento dal costo di circa Euro 300 mila, l’Agraria poteva contare inizialmente su un finanziamento di Euro 220 mila. Il gap non era colmabile con le risorse dell’Ente, ma si è riusciti con tenacia a reperire sul mercato un partner privato disposto a firmare un “contratto di sponsorizzazione”, in virtù del quale la somma mancante è versata dalla ditta stesPia La zza La zza Pia Settembre 2009 Società 19 LA STRAGE DI MIGRATI di Rino Sciarretta Le stragi di migranti, che muoiono annegati e buttati in mare dagli scafisti, continua senza soste. Nel canale di Sicilia quasi ogni notte imbarcazioni con extracomunitari, principalmente somali ed eritrei, cercano di raggiungere le coste siciliane. La disperazione è tale che gli extracomunitari affrontano ogni rischio anche la morte pur di raggiungere paesi in cui le condizioni di vita siano migliori. Barconi pieni di umanità disperate pronte a sfidare la morte per conquistare la vita con la speranza di un esistenza meno drammatica. Sono somali ed eritrei per la maggior parte o in genere originari del corno d’africa, elemento che permetterebbe per loro la richiesta d’asilo politico. Ma queste aspettative vengono spesso disattese, dagli inizi del mese di maggio i barconi che vengono intercettati, mentre si stanno dirigendo inequivocabilmente verso la Sicilia, vengono sistematicamente respinti. E riportati a Tripoli da dove sono partiti. Nel concetto di politica di contenimento dell’immigrazione clandestina verso l’Italia, non si possono aprire i confini a chiunque, se vogliono davvero aprire ad una politica vera di integrazione dobbiamo essere rigorosi, fa sapere il primo ministro Silvio Berlusconi da Tripoli durante la firma dell’accordo di amicizia con il suo amico Gheddafi. Rimpatriare dei migranti senza nemmeno identificarli né permettere loro l’accesso alle procedure sul diritto d’asilo è un comportamento illegale al di fuori di ogni legislazione nazionale ed internazionale. Già nel maggio 2005, la Corte Europea dei diritti umani aveva condannato le procedure del rimpatrio forzato disposte dal Governo italiano. Il governo italiano è stato più volte segnalato per la violazione dei diritti dei migranti. Il 10 maggio 2005 la Terza Sezione della Corte europea dei Diritti dell’Uomo aveva sospeso l’espulsione di undici migranti giunti a marzo a Lampedusa. Il 25 maggio 2005 Amnesty International nel suo rapporto annuale denuncia le deportazioni in Libia, il comportamento del governo sulla Cap Anamur e il trattamento riservato ai rifugiati. Nel maggio 2006, il nuovo rapporto annuale di Amnesty condanna nuovamente l’Italia per le espulsioni da Lampedusa e la condizione dei rifugiati. Pia La zza Qualcosa non torna nel modo in cui viene esaminato il fenomeno dell’immigrazione irregolare, nella Comunità Europea in generale e nel nostro paese in particolare da parte della classe politica governativa. Abbiamo tutti appreso dal Commissario Europeo alla Giustizia Jacques Barrot che esiste una immigrazione irregolare giusta ed una immigrazione irregolare sbagliata e che esse vanno trattate in maniera diametralmente opposta. Con la prima occorre usare l’umanità, la seconda deve essere invece contrastata con fermezza. Causa differenziante i due tipi è da ricercare nei mo tivi che spingono i migranti. Nel primo caso dobbiamo annoverare la fame, la povertà, quali siano, invece, da annoverare nel secondo caso forse aspirazioni turistiche, il cieco capriccio, la maleducazione o la sola volontà di cambiare aria. Il respingimento è una procedura illegale che contrasta con le leggi italiane e con il diritto e le convenzioni internazionali di Ginevra che anche l’Italia ha firmato. Si tratta di atti forzosi che ledono il principio ineliminabile della richiesta d’asilo. Ma il nostro governo si appella sempre all’accordo con la Libia per il quale questa pratica sia legale, invece si rivelano aspetti a dir poco gravissimi, il primo è il respingimento fatto da militari con ordini che vengono dall’alto, in secondo luogo gli extracomunitari non appena mettono piede sulle nostre navi militari si trovano in un territorio dove valgono le leggi italiane. I militari non possono stabilire chi ha diritto d’asilo e chi no, bisogna identificare queste persone e verificare se hanno il diritto allo status di rifugiato politico. Non da ultimo arrivano periodicamente le critiche dal palazzo di vetro dell’Onu alla politica del Governo italiano, non si possono respingere i migranti senza verificare se fuggono da persecuzioni, questo è contro le leggi internazionali. Naturalmente il governo ne fa una questione di sicurezza ma la sicurezza che pure è importante non va risolta con il razzismo, ma con regole civili e moderne. Non riesco comunque ad immaginare migranti giusti e migranti sbagliati. 20 Settembre 2009 Brevi L’angolo di Bruno ... DEL COMPORTAMENTO Finché un uomo pensa, egli è libero (R.W. Emerson) Il primo dovere di un uomo e di una donna è essere se stessi (Enrico Ibsen) Ho l’abitudine di dire ciò che penso anche nei casi in cui rischio di essere capito (G.P. Lepore) Un migliaio di parole non lasciano un’impressione tanto profonda quanto una sola azione (Enrico Ibsen) I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono, i falsi amici vedono nello stesso modo i tuoi errori e li fanno notare agli altri (F. Blatter) Ci sono momenti nella vita che non ci si rende conto di essere ridicolo e sciocco, non puoi cancellarli dal curriculum; poi ti risveglierai, li ricorderai con un po’ di vergogna, ma la vergogna è qualcosa che ci attacchi dopo (Stefano Benni) L’intelligenza: la proprietà di ricombinare i nostri schemi comportamentali in maniera tale da agire meglio in nuove situazioni (F.L. Wells) Vivere non è calcolare, è agire (G. Goyau) L’uomo della strada: non produce opinioni, non fonda partiti, non dirige giornali, non frequenta i festival, non conosce la critica del linguaggio, ignora i problemi centrali del cinematografo e non dispone di termini filosofici per definire la sua condizione di povero diavolo che lavora per vivere e suppone che sia cosa degna di vivere da uomini ragionevoli in un serraglio di pecore laureate. L’uomo della strada, insomma, non fa la storia ed ha anche il vago sospetto che sia altamente dignitoso non farla. Eppure le vera storia quella che conta e che non si trova sui libri, è proprio questa, fatta dagli uomini semplici: ed è la sola che regge ancora il mondo (E. Montale) Chi non capisce niente capisce meglio di chi capisce male (J. De Maistre) Non discutere mai con un idiota; la gente potrebbe non notare la differenza (Artur Bloch) Quando ti morde un lupo, pazienza. Quel che secca è quando ti morde una pecora (Artur Bloch) Io cerco la verità, ma lei, quando mi vede arrivare, scappa (S. Bellow) Solo due cose sono infinite … L’universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima (Albert Einstein) Non ne posso più di stilisti, di modelli, di tendenze, di revival, di mode culturali di malattie del tempo, di pensieri obbligatori, di quel che è “IN” e di quello che è “OUT”. Di opinioni leaders, reincarnazioni punk di Lord Brummell, Neo Bandies che si vantano di esistere. Di nuovi galatei, ultimissimi elenchi di dove andare in vacanza, innamoramenti collettivi, cantanti costruiti con la plastica, ristoranti da non perdere, mostre che fanno epoca. Di voti, stelline e asterischi ai film, ai libri e ai cibi. Di classifiche di best-sellers, sondaggi d’opinione, copertine di settimanali. Non ne possiamo più di false novità, di informazioni inesistenti, di immagini e superfici esaltate per la loro inconsistenza … Non ne possiamo più della moda (U. Volli) Fai il bene, poi dimenticalo (Mia Madre) (Dedicato a persone di mia conoscenza) Ricerca e raccolta di idee, pensieri ed opinioni a cura di Bruno Testa La zza Pia Settembre 2009 21 Brevi ARTISTI IN PIAZZA NEL WEEKEND: PITTURA E NOTTI DI NOTE JAZZ CON DEGUSTAZIONI DI VINI Weekend castellano tra pittura, musica e buon vino. Venerdì 4 settembre il chiostro del Castello Orsini ha ospitato la quarta edizione di “Notti di note Jazz e grandi vini”. L’Associazione Culturale Mocambo ha organizzato una serata di degustazione di vini e buona musica con chitarra, sax, basso e batteria del gruppo Stand Song Funk Version. La festa è continuata al castello con un’altra serata di note: il concerto dell’Ocio Jazz Quartet e a seguire la notte castellana invasa dai ritmi del gruppo romano Acustimantico, che ha mescolato la musica d’autore italiana con le tradizioni balcaniche, la canzone colta europea, il jazz d’avanguardia ed il pop meno ortodosso. Domenica, invece, il Comune di Castel Madama, la XI Comunità Montana del Lazio, in collaborazione con l’Associazione “Arte… Artigianato” (presidente Giovanni De Luca) ed il Movimento Nazionale “Cento e più artisti uniti per il mondo” ha dato vita al primo concorso in estemporanea di pittura. Per tutta la giornata i vicoli e le piazze del paese sono state invase da pittori di strada e madonnari. Gli artisti hanno lavorato sotto gli occhi curiosi di castellani e turisti e nel pomeriggio, subito dopo l’ultimazione delle opere, una giuria tecnica ha premiato con un assegno di 250 euro la migliore opera dei madonnari Gargano Giuseppe di Napoli. Sempre Domenica si è svolta l’estemporanea di pittura. Questa volta gli artisti si sono confrontati con pennelli e tele bianche e nel tardo pomeriggio si è proceduto con la premiazione del vincitore Petrocchi Giuseppe di Tivoli che si è aggiudicato un assegno di 400 euro. Il secondo classifico Esposito Pietro di Mandela è tornato a casa con 250 euro, mentre il terzo Murgia Mirella di Castel Madama si è consolata con 150 euro, il quarto Paolo Monaco di Lanuvio anche lui si è consoalto con 100 euro. Al concorso hanno partecipato artisti italiani e stranieri. Le opere vincitrici diverranno patrimonio artistico del Comune di Castel Madama e saranno esposte al Castello Orsini. Il lungo fine settimana castellano è terminato nel chiostro del castello Orsini con del buon vino, degustazioni di prodotti tipici e le note della Caravan Night Orchestra. Ufficio Stampa Comune di Castel Madama CASTEL MADAMA: NUMERI UTILI Riceviamo e pubblichiamo La sezione del Partito Socialista di Castel Madama, nella riunione tenutasi il 06/07/09 alla presenza del segretario provinciale compagno Luciano Romanzi, ha deliberato: – viene designato responsabile coordinatore della sezione il compagno Vincenzo Quagliozzi. – il consigliere Armando Pistoia non rappresenta il Partito Socialista in seno al Consiglio Comunale di Castel Madama. Castel Madama lì, 05/09/09 Pia La zza Comune: 0774-45001 Pro-Loco: 0774-449500 Carabinieri: 0774-447002 Vigili Urbani: 0774-447305 Ospedale Tivoli: 0774-335086 Farmacia: 0774-447001 Vigili del Fuoco: 115 Servizio Guardia Medica: 118 Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938 Protezione Civile: 0774-4500243 Biblioteca Comunale: 0774-4500209 U.S.L. RM/G - Tivoli Prenotazioni 800986868 22 Settembre 2009 Brevi LUGLIO CASTELLANU poesie di MARIO TATTI (Sivori per gli amici) IL PALIO mo’, suci se chiama sta festa castellana che mpegna tuttu u mese la gende deu paese sau nvendatu u Palio, e gia’ da cale anno, che, candu è viju periodo denanzi a jocchi i cala u pannu se si de naru Rione, è n’utile parlacce, se pure me si frateu, so’ nzurdi e parolacce teneo na’ vicina, che non me ce pieo, prima che n’ce stea u Palio, emmo ncudine e marteu, mo’ nvece che semo deu stissu rione semo devendate come priciuttu e melone aggiusta, che so pundi ogni angulu deu paese da ngima a Castelluccio finu a Montepapese sprona su cavaju non faju devenda’ gnuccu strillanu dalla Valle, finu a che Baruccu sfila u corteo, co annanzi i tammurari se po, te u cammello, è mpundu più de jari ce stau pure i bovi, che ngaranu na barozza, ammazza candu cacanu, ma nde dico candu puzza!!! decide tuttu u campo, u cavaju più forte ma come tutti janni, se remmedianu le botte candu se fa’ notte, e se calma la situazione arefane tutti i feri, e revattene au Rione denanzi alla sfilata, ce sta’ sempre chi ha vindu aiaza pellaria u Palio, ma pure issu n’e cunvindu vedo certa gente, mmezzu au corteo co la faccia nera, come n’fariseo a, visti i conoscio so Zimichittu e Sciarettone ma che pure vistanno jau fattu pia’ u coccolone? forse nau capitu che nau da piagne u mortu perchene tutti janni i capita sempre ntortu? ce vedemo staratranno, speremo che meio vane affucite le maniche, che sa da recuminciane. LA SAGRA finitu u palio, ecco la sagra, speremo vistanno de non ’fa nara macra da cale anno, nze po di chè na festa se renpiagnu tutti (u poru) Attilio Testa che, co do sordi e do cartuline caccosa de beju ce facea sempre riscine nze trova più, la Pera Spadona cale unu che la tè, te dice nne bona na vota, alloffata o recota pettera te la magnij co tutta la tera vistanno però la Sagra elle pera, venerdì è cuminciata come prima sera na specie de Saremo, pure co la giuria chi candea cou recazzu e chi co la fia se so dati battaja finu all’utima nota e dopu candatu, zitti se vota dalla comita, acche secco, finu au furnu, hau presentatu Elvis, e sé sbracatu u munnu tutti fujenno pe rimpine la piazza ce sta pure chi ha lassata sola la recazza gente che s’era colecata da n’ora sarerizzata pe non perdese ju quartu d’ora la sorpresa, è stata tanta, chi s’aspettea, Battista che canta ma non è statu tandu lo cantane è al gende, che gnà smissu de acclamane. Ma che è successu, Battista mà addimannatu ma che ne saccio, (pare che jau resumatu!!!) vista da ecco, pare che la gente s’è mpazzita, nvece de Saremo, me pare la Corida l’associazione chà gistitu sà Sagra vistanno na fattu la solita macra perchè hau vistu che basta pocu aiazatte pellaria o fionnatte au focu e pe staratranno sperenno a cose giuste levete la giuria e votemo co le buste come na vota, la Sagra, era na bella festa oggi, ngnu facemo rempiagne Attilio Testa. 6° CONVEGNO DIOCESANO DELLE CONFRATERNITE IV Centenario della Confraternita dei SS.mi Sacramento e Rosario - Castel Madama 11 OTTOBRE 2009 PROGRAMMA Ore 09,00: accoglienza dei Confratelli presso il largo in Via XXV Aprile; Ore 10,00: catechesi da parte del vescovo S. Ecc.za Mons. Mauro Parmeggiani; Ore 10,30: inizio del corteo verso il luogo (Collicelli) della Celebrazione Eucaristica, attraverso le vie Pio la Torre, S. Sebastiano, Libertà, Roma e Piazza Dante; Ore 12,00: celebrazione Eucaristica; Ore 13,00: pranzo presso Istituto Oblati di San Francesco di Sales (via di S. Francesco di Sales 1); Ore 15,30: assemblea nella cappella, pensiero formativo e diplomi di partecipazione. La zza Pia Settembre 2009 Vicovaro 23 Trentennale della “Gioacchino Rossini” (dal gruppo Facebook del Complesso bandistico) di Roberto Bontempi Il Complesso Bandistico Gioacchino Rossini, nasce nell’ottobre del 1979 dalla volontà di un gruppo di amanti della musica portati a promuovere nuove idee culturali e di aggregazione sociale. Dopo le prime prove effettuate in un piccolo garage, il complesso bandistico si trasferisce nei locali della scuola media. Incoraggiato dalla popolazione, dall’amministrazione comunale, da vecchi musicanti e dal costante impegno del Maestro Prof. Virginio Coccia, fondatore insieme all’esiguo gruppo del Complesso, la “Gioacchino Rossini” inizia a muovere i primi passi esibendo subito la rinnovata vivacità musicale. Lo scopo del complesso è quello di favorire la partecipazione delle giovani generazioni alle attività culturali e sociali promosse in ambito musicale. Negli anni ‘80 il Complesso bandistico raggiunge un organico di circa 75 musicanti e numerosi soci non musicanti appassionati della musica bandistica. Partecipa a numerosi incontri quali raduni, feste, concerti, sfilate e parate. Accompagna in sfilate gruppi folcloristici e majorettes. È promotore per 21 anni consecutivi del Carnevale Vicovarese. Oltre a partecipare a feste ricorrenti nel proprio Pia La zza comune, è chiamato nei paesi del vicino territorio: nel Reatino, basso Lazio, Assisi e Bari in raduni nazionali. Suona in onore di Papa Giovanni Paolo II, accompagnato da Padre Virginio Rotondi, nell’affollatissima Piazza S. Pietro l’inno della Madonna di Czestochowa, elaborato per banda dal maestro Virginio Coccia. In occasione della Festa Nazionale delle Bande Musicali Italiane, svolta a Roma, è chiamato ad aprire la sfilata. Nel 2002, dopo 23 anni di ininterrotta testimonianza nell’impronta musicale del complesso bandistico, il maestro Coccia lascia il Complesso per sopraggiunti impegni di carattere istituzionale. L’incarico viene affidato al Prof. Giovanni Crielesi che lo porterà avanti fino agli inizi dell’anno 2006. Subito dopo il Complesso viene affidato al Prof. Francesco Morlando. Nel 2005 e 2006, la Banda partecipa alla X ed XI edizione della manifestazione della Pace, organizzata a Pompei, sotto l’alto patrocinio della Presidenza della Repubblica. Dal mese di Marzo del 2007, il Complesso bandistico ritorna ad avvalersi della collaborazione del Maestro Virginio Coccia. L’ultima uscita ufficiale importante della “Gioacchino Rossini” prima dei concerti per il trentennale, è stata l’ottantaduesima Adunata Nazionale degli alpini tenutasi a Latina nel maggio scorso, cui si riferiscono le immagini. 24 Vicovaro Settembre 2009 UN’ESTATE IN FESTA di Roberto Bontempi Giochi popolari, musica, mostre, proiezioni e la tradizionale festa della Madonna hanno animato l’estate vicovarese Onestamente, bisogna riconoscerlo, era da qualche anno ormai che la Piazza principale di Vicovaro non viveva un’estate così vivace. Prima, nei fine settimana di luglio ed agosto, è stato il Comune in collaborazione con alcune associazioni e cittadini di buona volontà a ravvivare le serate dei vicovaresi con diversi spettacoli di musica dal vivo, balli di gruppo, cocomerate e giochi popolari che hanno rianimato la vita di un centro che aveva vissuto le ultime stagioni in una sorta di torpore inerte. Antonio De Simone, all’apprezzatissimo raduno bandistico organizzato in occasione del trentennale della banda “Gioacchino Rossini” di Vicovaro, che ha visto la partecipazione dei complessi bandistici di Balsorano (città natale del compositore Manfredo Siciliani), Bellegra, Cerreto Laziale e la Botte che si sono esibiti in veri e propri concerti sul palco. Molto apprezzato anche il concerto di musica da orchestra tenuto dal complesso bandistico di Marano Equo. Divertente e seguito il concerto di musica pop dei “Beat generation”. Ron Stella di questa edizione 2009 è stato Rosalino Cellammare, in arte Ron, apprezzato autore e cantautore patavino, da più di trent’anni e quasi trenta album sulla breccia della scena musicale italiana. Nella serata del 5 settembre, in una piazza San Pietro gremita come nelle migliori occasioni, Ron, accompagnato da una band composta da cinque giovani musicisti, ha proposto alcuni tra i suoi Un momento della processione L’ultimo week-end di agosto e i primi due di settembre, invece, sono stati contrassegnati dai tradizionali festeggiamenti in onore di Maria Ss.ma Avvocata Nostra. Oltre alle processioni ed alle celebrazioni di carattere religioso, tra cui spicca certamente la messa di chiusura della festa presieduta dal vescovo di Tivoli mons. Parmeggiani, numerose sono state le iniziative “laiche” messe in campo dal rinato comitato organizzatore, composto da venticinque donne vicovaresi, che ha iniziato il proprio mandato nel migliore dei modi. Musica Grande protagonista è stata senza dubbio la musica. Musica grossomodo per tutti i gusti. Si è passati dall’intrattenimento tra balli di gruppo e musica d’ascolto offerto dalla “Scoppoletta band” e da RON La zza Pia Settembre 2009 Vicovaro più grandi successi (Occhi di ragazza, Tutti quanti abbiamo un angelo, Il gigante e la bambina, Joe Temerario, Una città per cantare) intervallandoli a brani più recenti in un concerto di un’ora e mezza molto ben suonato. I momenti più emozionanti dell’esibizione sono stati certamente l’esecuzione di “Vorrei incontrarti tra cent’anni” (brano che, per quanto possa contare, ha conquistato il Festival di Sanremo del 1996), “Piazza grande”, quando Ron è sceso dal palco cantando in mezzo al pubblico, “Domani”, il recente pezzo che tanti artisti italiani hanno contribuito a scrivere devolvendo il ricavato ai terremotati d’Abruzzo ed il finale con la dolcissima “Non abbiam bisogno di parole”. Di Ron colpisce anche l’impegno umano a favore dell’AISLA, l’associazione contro la SLA per cui da anni raccoglie fondi (ha anche pubblicato un album con tanti artisti italiani per aiutare questa causa). Uno spessore umano oltre che artistico che accresce la simpatia per questo personaggio. Danza Non sono mancate le ormai consuete serate di danza preparate con passione e capacità dalle due scuole di ballo vicovarese. Amedeo Crielesi e Desirée Di Giuseppe, per il gruppo hip-hop “Godzilla funk”, hanno curato le coreografie dello spettacolo “Tarzan”, mentre la Mary Rose School di Sara Duvalli, ha preparato uno spettacolo di danza moderna che ha avuto come leitmotiv celebri pellicole cinematografiche del passato più lontano e recente. Entrambi gli show sono stati molto seguiti ed apprezzati dal pubblico presente: la danza a Vicovaro è ormai da qualche anno una realtà solida ed un opportunità per tutti coloro vogliano imparare questa splendida arte. Una panoramica della mostra allestita da Antonio Moltoni Pia La zza 25 Una panoramica della mostra di Angelino Maugliani a Vicovaro Mostre A margine dei festeggiamenti (magari per il futuro sarebbe bene inserirle ufficialmente nel programma), nello stesso periodo della festa, sono state allestite due mostre di arti figurative: una, presso la ex chiesa di Santa Maria, a cura del pittore Angelino Maugliani, con i suoi acquarelli, l’altra con i quadri di Antonio Moltoni e le sculture di Angelo Nascenzi, validi esempi di artisti vicovaresi. Hanno fatto parte dei festeggiamenti anche la proiezione del film d’animazione “Kung fu Panda”, a cura del gruppo donatori della Valla Ustica in collaborazione con il centro sociale Il Pidocchietto e l’associazione “Occhio!”, i giochi popolari allestiti dall’Atletica Vicovaro e la simpatica serata di “dilettanti allo sbaraglio” con Osvaldo. La festa è stata chiusa, come ogni anno, dall’estrazione della lotteria e dal fastoso spettacolo pirotecnico curato dalla ditta Morzani di Rieti. 26 Tivoli Settembre 2009 Paesaggio laziale tra Ideale e Reale di Valentina Torella in mostra dipinti del XVII e XVIII secolo Fino al 1° novembre nella suggestiva cornice di Villa D’Este di Tivoli sarà possibile ammirare una mostra di oltre 30 opere intitolata “Paesaggio laziale tra Ideale e Reale”, dedicata al paesaggio laziale del periodo ‘600 – ‘700. Il paesaggio viene pertanto raffigurato in maniera idealista e fantasiosa seppur assai minuziosa e particolareggiata. I quadri scelti sono il risultato di un’attenta selezione e di una scrupolosa organizzazione dovuta a una collaborazione della Direzione di Villa D’Este con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Roma, Rieti e Viterbo. Sono opere inedite e mai esposte al pubblico; per questo un particolare riconoscimento và al curatore della mostra Francesco Petrucci. E di certo il “Paesaggio Ideale” che viene rappresentato è quello della Roma dell’età barocca, ricco della solennità e della grandezza di una Roma incontaminata. La medesima emozione è evocata dal paesaggio tiburtino attraverso la competenza e il talento di vari artisti come Gaspard Dughet, Gaspard Van Wittel, Andrea Locatelli, Frans Van Bloemen, Hendrick Van Lint, Jacob More. E un tema di risalto, quello della cascata, è proposto e rielaborato in tele da Marco Ricci, Francesco Zuccarelli, Ibbetson. Per quanto riguarda la campagna laziale il miglior dipinto è invece quello inedito di Giandomenico Desideri, noto allievo di Claude Lorrain. Se si ricerca però una maggiore presenza umana in tali dipinti la si può sicuramente trovare in quelli di Herman Van Swanavelt, Dughet, Van Bloemen, Andrea Locatelli, Paolo Monaldi, ovvero autori che sovente amano rappresentare pastori e contadini. E ancora Salvator Rosa, Pietro Da Cortona per rappresentare emozioni e suggestioni con straordinaria naturalezza. P.S.: È possibile visitare la mostra dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 18.45. CIRCOLO DEL CINEMA LO STATO DELLE COSE - MANDELA NUOVA STAGIONE CINEMATOGRAFICA 2009-2010 Sabato 3 Ottobre, alle ore 21h30, presso la sala di proiezioni in P.za Europa Unita no. 1 a Mandela, il circolo del cinema LO STATO DELLE COSE aprirà una nuova stagione di incontri cinematografici, con il film THE WRESTLER di Darren Aronowski, con Mickey Rourke e Marisa Tomei fra i protagonisti. Come da tradizione del circolo durante la stagione che durerà fino a Giugno 2010, verranno presentati il migliori titoli dell’ultima stagione del cinema mondiale con anteprime e film inediti visti nei maggiori festival cinematografici internazionali. Massiccia la presenza del cinema americano che rimane a livello globale la cinematografia più proficua ed interessante di titoli di successo di pubblico, ma anche di preziose chicche provenienti dal cinema più indipendente. Sempre presente comunque un buona produzione europea che spazierà dalla Francia, all’Inghilterra, alla Germania, senza dimenticare naturalmente l’Italia. Focus acceso inoltre sul cinema più lontano da noi, in molti sensi diversi. Non mancheranno quindi film che arrivano dall’Oriente, dal Sudamerica e da altri angoli sperduti nel mondo. Vi anticipiamo la programmazione dei primi due mesi, cha sarà ogni sabato del mese alle 21h30: Ottobre: THE WRESTLER, IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON, LA DUCHESSA, MILK, FORTAPASC Novembre: REVOLUTIONARY ROAD, THE READER, LA CLASSE, FROST/NIXON Il costo della tessera annuale rimane fisso a 5,00 euro come quello dei singoli ingressi a 2,00 euro. Notizie più dettagliate sono disponibili sul sito www.lostatodellecose.it Per qualsiasi contatto o informazioni scrivete a [email protected] La zza Pia Settembre 2009 Scuola 27 RICOMINCIA LA SCUOLA notizie dall’Ufficio Stampa del Comune di Castel Madma Il 14 settembre tutti gli studenti castellani sono tornati sui banchi di scuola. Niente aumenti per la mensa e servizio aperto in tempi record REFEZIONE SCOLASTICA Partenza in tempi da record per il servizio di refezione scolastica. Dal primo giorno di scuola gli alunni di Castel Madama hanno potuto mangiare in mensa. Il servizio di refezione è attivo dal 14 settembre e terminerà il 30 giugno 2010. Inoltre, già dal primo giorno sono stati svolti controlli accurati da parte di tecnici specializzati esterni all’amministrazione sul cibo destinato agli oltre 450 bambini che usufruiscono del servizio. Nessun disagio per le famiglie e per gli alunni che hanno ritrovato, fin dal primo giorno, gli stessi menù e modalità di somministrazione dello scorso anno. Rimane invariato anche il contributo di 2,73 euro a pasto a carico delle famiglie. «Pur assumendoci un grave onere abbiamo ritenuto di non dover gravare ulteriormente sui bilanci familiari già provati dalla crisi economica» spiega Vincenzo Ascani, Assessore alla Pubblica Istruzione e ai Servizi Sociali. «Tale scelta – prosegue l’Assessore – è giustificata anche dalla volontà dell’Amministrazione di porre la scuola al centro di sforzi politici ed economici. Siamo convinti, infatti, che il diritto allo studio debba essere garantito a tutti e alle migliori condizioni possibili». In una lettera inviata ai genitori, però, gli amministratori hanno rinnovato l’invito ad assolvere ai pagamenti dei bollettini in modo tempestivo. Rimangono comunque invariate le riduzioni automaticamente calcolate in presenza di più alunni frequentanti la mensa appartenenti ad un unico nucleo familiare. Per le famiglie in difficoltà il servizio sociale comunale pubblicherà un avviso nel quale saranno rese note le modalità per poter accedere a riduzioni della quota contributiva. Il termine per presentare le domande è fissato per il 30 ottobre. SERVIZIO DI ACCOGLIENZA Bisognerà attendere ancora qualche giorno, invece, per la ripresa del servizio accoglienza in programma dal mese di ottobre, a condizione che i richiedenti siano almeno 15. Per poter aderire al servizio, che ha un costo annuale di 60euro, gli utenti interessati potranno recarsi presso l’ufficio Pia La zza scuola del Comune il 21, 23 e 25 settembre per compilare il modulo di adesione e ritirare il bollettino di pagamento. STRUTTURE ED ARREDI Al rientro a scuola gli studenti castellani hanno ritrovato un’intera ala dell’edificio di Via della Libertà completamente ritinteggiata. Inoltre, sempre presso l’edificio che accoglie gli studenti delle elementari sono ancora in corso i lavori per la realizzazione dei percorsi antincendio che comprendono anche la scala di emergenza. Nel frattempo è stato pubblicato il bando per la sostituzione degli infissi esterni ed è volontà dell’Amministrazione rinnovare una parte degli arredi. UN INCONTRO PARTECIPATO Al fine di offrire un servizio sempre migliore l’Amministrazione, il 17 settembre, ha incontrato i genitori e gli operatori del mondo scolastico per illustrare le iniziative intraprese. L’Assessore Ascani ha spiegato che l’incontro è un momento di confronto per cercare di rendere sempre più ricco il percorso formativo dei nostri figli, nonostante le difficoltà economiche, i tagli al personale e gli scogli operativi legati alla riforma del maestro unico. La zza Pia Settembre 2009 Letteratura popolare 29 LA IN R U T O M di Gualtiero Todini A càseta, stete bè, commà? Se vu’ stete bè, puru io sto bè. Si vos valetis, ego valeo, per dirla alla romana (antica). Oggi “io valgo; voi valete” ha un altro significato, ma un tempo significava “sono valido, sto bene; siete validi, state bene”. Notate adesso la finezza, la delicatezza dell’antica lingua latina: io sto bene, ma alla condizione che voi stiate bene. Quanta affettuosa sintonia! Una sintonia che io – non so se per educazione familiare o scolastica (ho studiatu dai Salesiani) – ho avvertito fin da ragazzo; la povertà altrui, oltre che la mia, mi rattristava; ero contento dell’altrui contentezza; ancora oggi se incontro due che si tengono per mano o si baciano, penso contento: “viji doa so’ conténti!”. Da grande, insomma, ho elaborato il concetto di “sintonia” e ho pensato che una società degna di questo nome (fatta di soci, di persone solidali) dovesse innanzitutto alleviare le sofferenze dei deboli, degli ultimi. “Fatte lo teju, fatte i cazzi téi” sono espressioni che non mi sono mai piaciute; sgomitare, sgambettare, per arrivare prima di un altro, credo che non va bene, non è bello. Non mi piacciono programmi come “L’isola dei famosi” perchè il bello del gioco non consiste nel far entrare qualcuno, ma nel cacciare qualcuno, che è dentro. Lo so che noi in Italia non possiamo accettare tutti, ma come si fa a respingere chi è scappato dalle persecuzioni, dai regimi autoritari? Bisogna avere tanto pelo sullo stomaco, no commà? Il vero amico lo riconosci nell’ avversità, amicus certus in re incerta cernitur, l’amico “certo, sicuro” lo vedi in una faccenda che non ti sta buttando bene, in una cosa (in re) incerta, non sicura. A fa j’amicu cannu le cose vau bè, so’ tutti bravi; è cannu fa ju temporale che tu m’ha da ‘mbrestà j’ombreju. Cannu ce sta ju sòle, co j’ombreju che cià da fa? te ju po’ puru tené. Ecco: non solo per i Latini l’amico vero si vede nei momenti difficili. Me sta’ a capì? Pia La zza (Una piccola parentesi linguistico-dialettale: abbiamo tradotto il latino “cernitur” con “si vede”; il verbo “cernere” (vedere) aveva un composto, “secernere” (separare, distinguere), che in castellano diventa “scernere” (distinguere, vedere, vederci: ecché ‘nce scérni?). Interessante, no?) Dicevano, dunque, i nostri padri: finché sarai baciato dalla fortuna, è logico che potrai contare molti amici. È il poeta Ovidio (43 avanti Cristo – 17 dopo Cristo) che scriveva: donec (finché) eris (sarai) felix (felice, fortunato) numerabis (numererai, conterai) multos amicos (molti amici); invece: si tempora (se i tempi) fuerint (si saranno fatti) nubila (nuvolosi), solus eris (sarai, rimarrai solo). Qui il poeta è triste, è pessimista; ma il suo pessimismo è comprensibile, dato che, per un suo “errore” che non ci è dato sapere, è stato allontanato dalla corte imperiale e sbattuto da Augusto in esilio a Tomi, una località del Mar Nero assai lontana da Roma. Ma “lontana”a viji témpi, commà, che non ce steanu né aerei, né internette; mone tu po’ lavorà a Rio de Janeiro e retornà a càseta ogni tre settimane; se pò studià ‘n’anno ‘n’America e comunicà ogni giorno co ‘lla mare, ju padre, i zii, le zie, i nonni e i cuggini, puru tutte le dì. Ha sindutu mmai parlà, commà, de Vebbecammora, Scaipe; e via dicenno...? Peccarità, Quartié: era mejo cannu tutti se steanu alle casi seje... Mo’ - co’ tutte ‘ste ddiavulirìe - addo’ volemo arivà? Dimmello tu, ch’ha studiatu... 30 Ambiente Settembre 2009 LA VIA DEI LUPI: UNA GUIDA E UN PERCORSO a cura di Carla Santolamazza Un sentiero lungo 120 chilometri per riscoprire i lupi dalle aree protette del Lazio fino all’Abruzzo, partendo dalla campagna romana e passando per i Comuni dei Monti Lucretili e per la Riserva Naturale di Monte Catillo, che si trova appena sopra Tivoli Nel corso dell’estate il percorso “la Via dei Lupi” ha visto la luce e gli enti promotori, Regione Lazio Agenzia Regionale Parchi, Federazione Italiana Escursionismo, Riserva Naturale Monte Catillo, Parco Naturale Regionale Monti Lucretili, Parco Naturale Regionale Monti Simbruini, Riserva NaturaleZompo lo Schioppo, Parco Nazionale d’Abruzzo, hanno organizzato una serie di Eventi per farlo conoscere agli amanti della Natura e dell’Escursionismo. Il 13 e 14 Giugno al Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, il 20 e 21 Giugno al Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, il 27 e 28 Giugno alla Riserva Zompo lo Schioppo e il 4 e 5 Luglio al Parco Nazionale d’Abruzzo, dove, in occasione dell’ultima giornata degli Eventi di promozione del sentiero è stata presentata la Guida, “La Via dei Lupi”, in cui l’autore, il giornalista, scrittore, escursionista e alpinista Stefano Ardito, ha proposto un inedito trekking attraverso un itinerario che tocca vette e boschi, centri storici e sentieri di montagna, laghi, valli, monumenti, valido per tutti gli escursionisti anche per chi vuole organizzare uscite di un singolo giorno. Sono previste Visite Guidate alle Aree Protette, a cura dell’ARP e degli Enti Parco, e un Trekking che percorrerà tutto il sentiero, a cura del Comitato Lazio della Federazione Italiana Escursionismo. I programmi dettagliati, le modalità di partecipazione e la maggior parte delle informazioni utili sono riproposte sul sito internet La zza Pia Settembre 2009 Ambiente “www.viadeilupi.eu” in cui è possibile anche visualizzare con mappe satellitari le singole tappe del sentiero: Tivoli - San Polo, San Polo – Licenza, Licenza – Riofreddo, Poggio Moiano – Orvinio, Orvinio – Riofreddo, Riofreddo - Camerata Nuova, Camerata Nuova – Livata, Livata – Jenne, Jenne - Trevi nel Lazio, Trevi nel Lazio – Morino, Morino Civita d’Antino, Civita d’Antino – Villavallelonga, Villavallelonga – Pescasseroli, Pescasseroli - San Donato. Un sentiero, dunque, per riscoprire il lupo, animale simbolo dei parchi e delle aree protette del Lazio, i Monti Lucretili e la Riserva Naturale di Monte Catillo. La prima tappa del percorso parte dalla città tiburtina, da Tivoli a San Polo dei Cavalieri. L’inizitiva, che ha portato alla pubblicazione della guida, è stata presentata dal Parco Regionale dei Monti Lucretili, uno degli enti promotori. Il sentiero, lungo circa 120 chilometri, costituisce un collegamento tra i più importanti Parchi ed aree protette dell’Italia Centrale, una via ideale attraverso cui i lupi, le volpi, gli animali delle foreste in genere e gli escursionisti dal piede instancabile possono scorazzare da una parte all’altra attraversando montagne, boschi, cime innevate o assolate Pia La zza 31 possibilmente incontrando centri abitati e strade soltanto per necessità inderogabili, almeno per gli umani. Uno degli obiettivi dell’iniziativa è non isolare Parchi ed Aree protette. Questo tema è stato ampiamente sviluppato nel corso del Dott. Corrado Battisti tenuto recentemente alla Cacciarella, sede del G.E.P. (Gruppo Escursionistico Provincia di Roma). Un’area protetta chiusa, recintata, limitata, non permette lo scambio tra le popolazioni animali ed il propagarsi e moltiplicarsi dei semi delle piante. Essa è destinata a degradarsi, sia come dimensione, che come varietà di specie e facilitando l’insorgere di malattie tra individui. Il concetto di unire attraverso percorsi reali più Parchi ed aree protette permette agli animali di spostarsi da un’area all’altra e magari di incontrare altri individui della stessa specie. I Parchi interessati ai sentieri dei Lupi sono: il Parco Nazionale d’Abruzzo, la Riserva Naturale Zompo lo Schioppo, il Parco Naturale Regionale Monti Simbruini e il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili. Il sentiero è stato dedicato a Gianfranco Becchere, accompagnatore della FIE Lazio, recentemente scomparso. 32 Ricetta Settembre 2009 Le Ricette della nostra zona Un piatto tipico di Casape tratto dal libro “Prodotti tipici, Gastronomici e Ricette della IX Comunità Montana del Lazio, pubblicato dalla IX Comunità Montana del Lazio nel 2006 I Fagioli con zampe di maiale (FACIÓLI CO’ I ZAMPITTI ’E PÓRCO) Varianti Co’ lle cotiche; co’ lle recchie ’e pórco (Con le cotenne; con le orecchie di maiale) Ingredienti Quattro zampe di maiale (zampitti ’e pórco) ; Seicento grammi di fagioli secchi nostrani (facióli sicchi nostrani) ; una costa di sedano (’n sèllaru) ; una carota (’n radica gialla) ; una cipolla (’na cipolla) ; quattro spicchi d’aglio (levine d’ajiu) ; un mazzetto di timo serpillo (sarapujiu) ; mezzo litro di vino rosso (vinu rusciu) ; sale (sale) ; peperoncino (peparóncinu) ; olio (ójiu) ; mezzo chilo di pomodori (pummidòri). Preparazione Mettete i fagioli a bagno in acqua fredda per una nottata. Tagliate a pezzi tutte le verdure in una capace pentola di terracotta, unite le zampe, il timo, l’olio, il pomodoro, versate il vino e coprite gli ingredienti in acqua fredda. Fate bollire con il copercio, quindi cuocete a fuoco moderato per circa tre ore. Insaporite con sale e peperoncino a metà cottura. Trascoro il tempo indicato togliete le zampe di maiale e fatene dei pezzi, riportate il tegame sul fuoco e servite bollente. Disponete i fagioli e parti di carne nei piatti, condite con olio crudo e foglie di timo. Circostanze in cui si mangiava il piatto Al momento dell’uccisione del maiale. Conservando le zampe, anche in altre occasioni soprattutto durante l’inverno, date le notevoli calorie degli ingredienti. La conservazione delle zampe di maiale, intendendo per tali quelle dal ginocchio in giù, avveniva sotto sale; esse venivano riposte dentro casse di legno, con coperchio, insieme alla testa dell’animale, al lardo, alla ventresca, al guanciale e alle ossa, quelle da cui si ricava la carne per le salsicce. Anche le spalle e i prosciuttti erano posti sotto sale per quaranta giorni, quindi lavorati e conditi con una salsa di aglio, pepe e peperoncino bollente. Il Coniglio con le patate (’U CUNIJIU CO’ LE PATANE) Preparazione Coniglio tagliato a pezzi, rosolato in padella con olio d’oliva e condito con sale, pepe, vino bianco e rosmarino. Dopo la rosolatura si aggiungono le patate tagliate a spicchi o a dadini. La zza Pia Settembre 2009 Riti 33 Festeggiamenti a Pescocostanzo di Massimo Salvatori Il giorno 08.08.2009 per il terzo anno consecutivo, una rappresentanza della Confraternita “Compagnia di Maria Santissima del Suffragio” di Castel Madama, guidata dal Vice Priore CAPUTI Mario, ha partecipato, nello spirito del sodalizio di fede con l’omonima Confraternita di Pescocostanzo, ai festeggiamenti in onore di San Felice Martire, Patrono della graziosa cittadina Abruzzese. Ai festeggiamenti con la nostra rappresentanza, si è recato a Pescocostanzo il Sindaco Giuseppe SALINETTI con il Gonfalone del nostro Comune, inoltre ci ha accompagnati Padre FANTASIA dei Padri Oblati, il quale ha partecipato alla concelebrazione della Santa Messa. Oltre alla nostra confraternita a Pescocostanzo vi erano rappresentate le seguenti Confraternite: Confraternita Santa Maria del Suffragio dei Morti di Pescocostanzo; Confraternita Madonna del Carmine di Scanno; Arciconfraternita - SS. Trinità di Popoli; Confraternita Maria SS.ma del Suffragio di Monte San Giovanni Campano in provincia di Frosinone. A Pescocostanzo oltre al nostro Sindaco vi erano i Sindaci dei Comuni di Rocca Pia, di Rivisondoli, Roccaraso e ovviamente di Pescocostanzo , infine vi era un ragazzo con la fascia tricolore che è stato eletto Sindaco dai ragazzi dei sopra citati Comuni. I festeggiamenti in onore di San Felice si svolgono in maniera inusuale ossia, il Sindaco di Pescocostanzo con il suo Gonfalone escono dalla Casa Comunale seguito dai Sindaci e Gonfaloni intervenuti e si avviano verso la chiesa distante un centinaio di metri, ai piedi della grande Pia La zza scalinata che conduce alla Basilica vi è ad attenderlo il parroco, contemporaneamente arriva il Vescovo e le autorità militari e civili (carabinieri, guardie forestali), quindi tutti salgono la scalinata che porta alla Basilica chiamata “Collegiata di Santa Maria del Colle”, a metà della scalinata sorge un’altra chiesa chiamata “Chiesa di Santa Maria del Suffragio dei Morti” di proprietà dell’omonima Confraternita, da questa chiesa escono le Confraternite e si accodano alla processione ed entrano nella grande Basilica. La tradizione vuole che l’autorità religiosa (il Parroco) aspetti ai piedi della scalinata che conduce alla chiesa l’autorità civile (il Sindaco) ed insieme entrino in chiesa perché ognuno doveva rispettare le prerogative dell’altro, al parroco spettava la cura dello spirito e delle anime dei cittadini e al sindaco l’attività quotidiana della sua cittadina, tant’è vero che le campane e l’orologio, che scandivano il tempo e regolavano la vita del piccolo centro, sono posti sulla casa Comunale e non sulla Chiesa. Pescocostanzo è stato uno dei primi Comuni a riscattarsi dal dominio feudale, infatti nel 1774 assunse il titolo di “Universitas Sui Domina” (Comunità padrona di se) motto di cui si fregia ancora il suo stemma. La Santa Messa celebrata da S. E. il Vescovo Monsignor Angelo SPINA della Diocesi di Sulmona si è svolta tra Sindaci, Confraternite, numerosissimi cittadini e due carabinieri in grande uniforme posti ognuno ai lati dell’altare che conferivano alla celebrazione qualcosa di particolarmente bello e suggestivo. Dopo la messa è stata portata in processione la statua d’argento di San Felice; la processione si è snodata per le vie del paese e dopo un ampio percorso si è ritornati nella Basilica per la benedizione finale da parte di S.E. Monsignor Angelo SPINA. Il Comune di Pescocostanzo è situato all’interno del Parco della Maiella a una altitudine di 1.400 metri con circa 1.300 abitanti che nel periodo di maggiore affluenza turistica sia invernale che estiva, raggiungono i 7000. Pescocostanzo potrebbe definirsi il paese dei fiori, i quali sono posti nelle finestre, balconi, scalinate, e ai lati delle strade, fiori che insieme al silenzio e alla bellezza delle case trasmettono al visitatore un senso di serenità, tranquillità e pace, un paese che va visitato e conosciuto per apprezzarne la bellezza e la genuinità. 34 Settembre 2009 Film L’ERA GLACIALE 3 L’ALBA DEI DINOSAURI Sid il bradipo Quando una serie arriva al suo terzo capitolo i rischi sono sempre gli stessi, la perdita d’interesse verso i protagonisti e il pericolo che, ad ogni capitolo che passa, il film possa perdere lo smalto iniziale. L’Era Glaciale 3 sopperisce alla prima insidia inserendo Buck, furetto svalvolato che regge l’intera scena praticamente da solo. Le gag invece sono sempre esilaranti, con battute e situazioni costantemente capaci di strappare qualche risata veramente divertita, che poi è quello che conta. I temi proposti, la famiglia e la maternità, servono solo come pretesto per far evolvere i protagonisti e la serie. Menzione a parte meritano Scrat e Scrattina, che irrompono sullo schermo ad ogni cambio di scena, in un simpatico carosello, leitmotiv di tutto il film. La moglie di Manny, il mammut “ghiacciato” più famoso dell’animazione, sta per avere un figlio e il padre è fuori di testa e in preda a crisi d’ansia. Ha creato da solo un originalissimo e creativo parco giochi fatto di pezzi di ghiaccio. L’attesa della nascita è ai massimi livelli. Diego, la tigre dalla voce profonda e dai denti a sciabola, è fuori forma, mangia la polvere mentre rincorre le sue prede, si sente vecchio e stanco, per questo pensa che sia arrivato il momento di lasciare il gruppo, la fantastica ed eterogenea famiglia che si era formata negli episodi precedenti, per andare alla ricerca di un proprio posto nel mondo. Perfino lo scoiattolino Scrat, alla perenne ricerca dell’ormai celebre ghianda sfuggente, s’invaghisce di un’avvenente Scrattina dallo charme forse più irresistibile del frutto. La loro vita sta cambiando e ognuno sta trovando il proprio posto nella famiglia. L’arrivo del “bambino” sembra sconvolgere qualche equilibrio. Anche Sid, il simpatico bradipo maldestro, è contagiato dalla voglia di maternità e indipendenza. Trova 3 gigantesche uova di dinosauro e comincia a custodirle gelosamente come se fossero il frutto della propria genesi. Proprio da questo scaturisce la nuova avventura, il salvataggio di Sid e l’incontro con un nuovo personaggio, Buck, serviran- di Elisa Livi no a riunire il branco. La necessaria novità di questo terzo film è anche la cosa migliore. Il personaggio di Buck, rimasto per troppo tempo in una zona incontaminata a contatto con i dinosauri e ormai totalmente impazzito, come un reduce di guerra, è un vero e proprio portatore di caos e sebbene non costituisca nulla di rivoluzionario è capace di regalare momenti imprevedibilmente divertenti. Il film affronta più in generale il tema della maternità e dell’inizio di una nuova tipologia di vita, adattandolo con diverse sfumature ad ogni personaggio. Un’altra novità in questo terzo episodio dell’Era glaciale è un immenso e incredibile mondo sotterraneo popolato di dinosauri. Il lussureggiante ambiente, in netto contrasto con l’habitat invernale dei primi due film, fa apparire poca cosa la vastità del mondo di ghiaccio sovrastante. Questo territorio è pieno di pericoli, piante carnivore, creature gigantesche, una donnola indemoniata e un’astuta e romantica compagna per Scrat, Scrattina, e di luoghi dai nomi minacciosi, come l’Abisso della morte. Perfino Manny, il mammut, il più grande e autorevole mammifero dell’Era glaciale, si sente inerme in questo mondo immenso. La guida perfetta in questo viaggio al centro della terra è Buck. Il mammifero comunica alla scombinata combriccola che il loro amico Sid, rapito dalla mamma dinosauro dei 3 piccoli, si sta dirigendo verso le “Cascate di lava” e, se vorranno salvarlo, dovranno passare attraverso la “Giungla della tristezza” e il “Burrone della morte”. Buck è un personaggio complesso, il più interessante, forse perché l’unico nuovo, tra i soggetti che danno vita all’avventura; il suo adattamento al mondo sotterraneo e ostile è invidiabile. Furetto impazzito e contagiato da una sorta di schizofrenia, sembra in perfetta sintonia con l’indole propria dei reduci di guerra. Da apprezzare lo sforzo nel cercare di dare un senso “alto” al film richiaBUCK mando l’attenzione sull’importanza e la forza dell’unione, del gruppo, anche se apparentemente male assortito, e della famiglia. La zza Pia Settembre 2009 Recensione 35 LEZIONI PER IL FUTURO di Ivano Moreschini La crisi economica vista da alcuni protagonisti Autori Vari: LEZIONI PER IL FUTURO Le idee per battere la crisi Il Sole 24 Ore, Milano 2009 Euro 9.90 Crisi economica: ovvero, come sentir parlare di una cosa di cui ci sfuggono i contorni. Se qualcuno avesse l’intenzione di vedere un po’ chiaro in quello che è successo, è utile un libro pubblicato dalla casa editrice del Sole 24 ore. Lezioni per il futuro è il titolo: una raccolta di articoli pubblicati sul giornale nelle fasi salienti della crisi, che è esplosa a partire da un anno fa, con il fallimento della grande banca americana Lehman Brothers. Le firme sono autorevoli, gli articoli a volte un po’ tecnici, ma il testo è pensato per il grande pubblico LE CAUSE DELLA CRISI Pur nella nebbia che le avvolge, su alcune cause tra gli addetti ai lavori comincia ad esserci un accordo. Tutti abbiamo sentito parlare dei mutui subprime, se non altro per aver visto qualche servizio in Tv che raccontava di famiglie che non riuscivano a pagare il mutuo. Questi mutui non erano che la punta di un iceberg di una finanza che ormai era fuori da ogni controllo pubblico. E quindi una finanza che a un certo punto è crollata come un castello di carte, portandosi appresso tutta l’economia mondiale. Quando si parla di finanza poi ci si riferisce soprattutto alla finanza degli Stati Uniti, le cui dimensioni sono tali da condizionare tutto il mondo. MA DI CHI È LA COLPA? Minore accordo c’è sui veri colpevoli del crollo della finanza: qualcuno dice le banche, che sono senz’altro il nucleo centrale della finanza; qualcuno dice Alan Greenspan, presidente della Federal Reserve (la banca centrale americana) dal 1987 al 2006, che ha tenuto per anni i tassi d’interesse bassissimi, favorendo i giochi finanziari; qualcun altro accusa gli economisti, che non hanno saputo (tranne alcune eccezioni) prevedere il disastro; qualcun altro dà la colpa alla dominante ideologia liberista, che ha preparato il terreno ad una finanza più forte Pia La zza delle regole degli Stati o delle organizzazioni internazionali; qualcuno se la prende con i grandi manager che hanno intascato enormi stipendi, legati al profitto a breve dell’impresa che guidavano, per poi scappare al momento del crollo. LO SCENARIO FUTURO DELL’ECONOMIA Così la fiducia cieca che la globalizzazione ed il liberismo possano alla lunga risolvere i grandi problemi economici mondiali (miseria, diseguaglianze, ecc) ha cominciato seriamente a vacillare. È stato necessario un massiccio intervento dei Governi, il salvataggio di grandi banche e gruppi assicurativi, l’espansione dei debiti pubblici dei grandi Stati per poter arrivare a frenare la crisi.Senza poter evitare però una notevole riduzione della ricchezza prodotta dalle nazioni e la crescita della disoccupazione. Si discute di regole per la finanza, e di come possano essere applicate. La paura strisciante è che l’Occidente e l’Europa in particolare passino da questo crollo ad un lungo periodo di bassa crescita, come è accaduto ad un’altra economia importante negli anni ’90: il Giappone. LO SCENARIO FUTURO DELLA POLITICA MONDIALE Ma una crisi economica come questa, che è stata paragonata al crollo del 1929, ha senz’altro tra le sue cause un rivolgimento profondo nei rapporti tra le grandi potenze. E senz’altro prelude a nuovi scenari futuri. Lo si è visto chiaramente con il varo del G20, cioè di una riunione di grandi paesi che va ben oltre l’attuale G8, include Brasile, Messico, India, Sudafrica e rispecchia meglio gli equilibri economici mondiali. Lo si vede dal nuovo ruolo che ha assunto la Cina, un paese che ormai tiene in piedi la finanza americana, avendo nel portafoglio una larga parte dei titoli del debito pubblico degli Stati Uniti. Qui lo diciamo in fondo, ma lo spiega bene invece Gianni Riotta nell’articolo introduttivo del libro: questa crisi è la febbre di un mondo che cerca un nuovo equilibrio. È anche per questo che un piccolo libro ci aiuta a capire il secolo che stiamo vivendo. 36 Cultura Settembre 2009 Quinto Centenario della nascita di IPPOLITO II D’ESTE di Ivo Santolamazza Tivoli, 26 agosto 2009.Villa d’Este celebra il suo Cardinale Ippolito II tra il viale delle Cento Fontane, la fontana dell’Ovato e della Rometta. La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Roma, Rieti e Viterbo, che ha in gestione la Villa d’Este a Tivoli, in occasione della ricorrenza del V centenario della nascita di Ippolito II, ha promosso una serie di iniziative finalizzate all’approfondimento della figura e del ruolo di “animatore culturale” del cardinale estense. Su invito dell’architetto Cagotti, direttore della Villa, ha partecipato anche un gruppo in costume del Comitato Palio di Castel Madama che ha rappresentato la figura di Ippolito e la sua corte in abiti dell’epoca. Il 25 agosto del 1509 nasceva a Ferrara il secondogenito di Alfonso I d’Este e di Lucrezia Borgia, di nome Ippolito, come lo zio paterno del quale seguì anche la carriera ecclesiastica. Nominato arcivescovo di Milano in giovanissima età, trascorse diversi anni alla corte francese, stringendo rapporti di intensa amicizia con Francesco I che gli varranno, oltre alla nomina a cardinale, cariche e benefici ecclesiastici che faranno di lui uno dei porporati più ricchi dell’epoca. Dagli anni della sua giovinezza Ippolito si dedicò alla ricerca e alla realizzazione di opere d’arte fino ad arrivare agli scambi culturali tra Francia ed Italia realizzati per il suo tramite, anche grazie alla circolazione degli artisti al suo seguito. Poi le sue innovazioni introdotte, come il campo per il gioco della palla, le sperimentazioni nel campo della produzione agricola, come l’introduzione dei vitigni francesi nella campagna tiburtina, i progetti ed i lavori di irreggimentazione idraulica del fiume Aniene; l’originalità della villa e del suo giardino, vero e proprio prototipo delle realizzazioni che seguiranno. A Roma divenne uno dei personaggi più brillanti della vita mondana, politica e artistica, come testimoniano, oltre alle cronache dell’epoca, le sue residenze di Montegiordano e Montecavallo, luoghi che videro avvicendarsi una innumerevole schiera di artisti, letterati, musicisti. Di rilievo anche il suo rapporto con gli architetti, sostenitori delle vivaci e personali iniziative tradottesi in diversificate campagne edilizie, a partire dai possedimenti ferraresi, alle realizzazioni francesi, ai palazzi romani, al soggiorno senese fino all’esperienza più completa e conclusiva, quella della villa-ritiro di Tivoli. Proprio la villa tiburtina, che ne rappresenta emblematicamente stile di vita, interessi, ideali, sancisce il valore del rapporto di Ippolito con l’arte e l’architettura se, quasi 500 anni dopo, la comunità internazionale ha riconosciuto alla villa il valore di patrimonio dell’umanità, ratificando così l’universale apprezzamento che, fin dall’epoca della sua costruzione, visitatori e viaggiatori di tutto il mondo le hanno tributato. La zza Pia Settembre 2009 Cultura 37 THE CLOUDS di Ivo Santolamazza Intervista al gruppo emergente dei tre ragazzi “tra le nuvole”, vincitori 2009 del concorso canoro di Norcia “un singolo per l’estate”e con tanti sogni da voler realizzare. “Pur essendo giovanissimi hanno grandi potenzialità” sostiene Gabriele Paoli, presidente di giuria del concorso, “è stata una gara avvincente ma loro hanno meritato la vittoria”. Quando nasce il gruppo? Il gruppo nasce il 29 Maggio 2009 il giorno prima della consueta annuale Giornata dell’arte organizzata dal liceo classico Amedeo di Savoia di Tivoli. Ci siamo conosciuti a scuola. Io (Francesco Marano) e Luca Martella siamo nella stessa classe, Valerio Di Nardo ha fatto l’ultimo anno del liceo quest’anno e si è diplomato a luglio 2009. Chi sono gli elementi? Luca Martella di Bagni di Tivoli (voce e chitarra), Valerio di Nardo di Marcellina (chitarre e voce), Francesco Marano di Setteville nord (pianoforte tastiere e sintetizzatori). Perché The Clouds? Il nome The Clouds ha due significati particolari e curiosi. È nato per caso durante una interrogazione di greco di Francesco e, citando l’illustre commedia “Le Nuvole” di Aristofane, Luca ha avuto un lampo di genio e inglesizzando il nome è venuto fuori the clouds; inoltre notando in seguito che siamo ragazzi con la testa un po’ per aria, abbiamo visto che non poteva che essere perfetto! Che genere suonate? Rock classico, Pop, Acustico. Cos’è per voi la musica? La musica per noi è vita, è il nostro tutto e il nostro alter ego, la musica è la nostra energia, è il propulsore che ci fa muovere, è il nostro cibo, è la nostra batteria, la musica è la nostra anima… senza di lei noi non esistiamo. Per ognuno di noi vale ognuna di queste cose che abbiamo elencato. Ma fondamentalmente la musica è il nostro modo di comunicare alla gente le nostre emozioni, quelle che poi mettiamo a nudo nelle nostre canzoni. Pia La zza Che emozioni vi da il palco? Dà carica ed eccitazione, ci dà carica un applauso di tante persone rivolto a noi e gli sguardi accesi che ci scambiamo tra noi prima dell’esibizione e dopo l’assenso caloroso della gente che ci ascolta. Quali sono le soddisfazioni più grandi che avete avuto? La nostra più grande soddisfazione finora è stata il successo al Concorso canoro nazionale “un singolo per l’estate” a Norcia e la vicinanza di molti nostri amici che ci hanno sempre sostenuto vivacemente e a cui siamo piaciuti. Quali sono i progetti futuri? L’incisione di un album e la partecipazione ad un programma musicale e Suonare Suonare Suonare e soprattutto prima di suonare Lavorare Lavorare Lavorare. Come è possibile contattarvi e ascoltare i vostri lavori? È possibile contattarci e ascoltare i nostri lavori tramite il nostro space che è: http://myspace.com/thecloudsitalia Questa è la vostra prima intervista? Si è la nostra prima intervista, vi ringraziamo di essere stati voi i primi. 38 Recensione Settembre 2009 IO, MARCOS, il nuovo Zapata racconta di Elisa Livi Il Messico lotta per il diritto dei propri cittadini indios alla sopravvivenza. Oggi la battaglia di molti in ogni parte del mondo riguarda, da una parte, il riconoscimento della dignità della maggioranza della popolazione mondiale non privilegiata e, dall’altra, la sopravvivenza della terra in modo che non sia mai negato il diritto di ciascuno a godere delle sue campagne, dei suoi mari. Il libro “Io, Marcos” raccoglie le interviste realizzate da Marta Duran de Huerta al subcomandante Marcos, eroe della guerriglia zapatista nel Chiapas.“Io, Marcos”, quindi, non parla tanto della figura del subcomandante, ma è invece un piccolo libro che ripercorre otto mesi di speranza dal gennaio 1994, momento in cui esplose la sollevazione zapatista, all’agosto dello stesso anno, mese in cui si svolse la Convenzione di Aguascalientes nella quale per la prima volta fu presa in considerazione la condizione della popolazione indigena messicana.Attraverso aneddoti e riflessioni, Marcos lascia emergere le avventurose vicende che hanno segnato e continuano a segnare la vita sulle montagne del Chiapas: nessuna dissertazione politica. Chi è dunque Marcos? Marcos è il nome del sub-comandante dell’Esercito Zapatista di Liberazone Nazionale (EZLN) che ha il suo quartier generale nello stato del Chiapas, in Messico, ma il libro non parla della sua vita di cui, al contrario, si sa poco o nulla. Pino Cacucci nella sua introduzione spiega perfettamente i motivi della lotta degli zapatisti e la figura di Marcos. Egli è sub-comandante perché i veri comandanti sono i capi delle diverse tribù indigene che abitano in Chiapas. Marcos è un cittadino messicano, bianco, istruito, ed è solo il portavoce del Comitato di Direzione, non tanto perché sia il più carismatico, ma semplicemente perché i capi delle sette etnie maya insorte, faticano a parlare bene lo spagnolo e non sarebbero riusciti a fare intendere bene le ragioni della lotta, così come a fronteggiare le delicatissime trattative. Del resto non importa sapere chi è Marcos, ed è proprio per questo che egli non si è mai tolto il passamontagna: non per non essere riconosciuto dagli agenti governativi, non per alimentare l’interesse dei mass media e non per fare del Chiapas la meta di un turismo ideologico e spesso inutile, ma perché il fatto di non avere un volto sta a significare che tutti possono essere Marcos. Dice Marcos: “Che volto c’ è dietro il passamontagna, e’ molto semplice, prendete uno specchio e guardatevi”. Marcos è un nero in Sudafrica, un gay a San Francisco, un anarchico in Spagna, un indio in Messico, un pacifista in Bosnia, un palestinese in Israele, un comunista dopo la fine della guerra fredda, una donna sola in una notte di sabato in ogni metropoli messicana, uno studente infelice, un dissidente nell’economica di mercato, un artista senza galleria e, naturalmente, uno zapatista nel Messico sud-orientale. Marcos è tutti gli sfruttati, gli emarginati, le minoranze oppresse che resistono e dicono: BASTA!” Così si è presentato, quando è stato invitato a rivelare l’identità nascosta sotto il celeberrimo passamontagna. In realtà di lui si continua a non sapere granché, quel che è noto è invece il suo ruolo svolto accanto agli ultimi discendenti dei Maya nella giungla di Lacandona, Chiapas, Messico. Di lui si sa che ha tenuto vive nel mondo le vicende della rivolta indios comunicando via Internet. Di lui si sa quello che racconta in prima persona in questo libro, uno dei pochi documenti che testimoniano la vita di un militante della libertà divenuto mito, leggenda, l’ultimo eroe del Ventesimo secolo. Il Sub-comandante ha dichiarato più volte che l’EZLN non è un partito che vuole conquistare il potere, ma è un’organizzazione che intende mettere in discussione le strutture socio-politiche del Messico, per cercare di cambiar- le in una direzione maggiormente popolare e libertaria. Le parole dello stesso Marcos d’altronde non lasciano dubbi sulle sue idee antiparlamentari: “Perché vogliono farci diventare un partito politico se noi non vogliamo il potere? Non riescono a capire che un movimento politico possa non essere interessato al potere politico? Ci sono già abbastanza partiti politici. Perché dovremmo aggiungerne un altro? Non vogliamo. Noi non stiamo promuovendo niente. Noi non chiediamo il governo. Noi vogliamo abbattere il governo. Noi vogliamo vivere in pace, in democrazia, libertà e giustizia”. La protesta degli indios messicani, quindi, non è una protesta ideologica, l’EZLN non è un partito politico e non aspira ad esserlo, aspira solo a fare in modo che il governo prenda finalmente in considerazione le esigenze dei cittadini indios messicani. Dice Marcos: ”Le motivazioni della lotta dell’EZLN sono tanto chiare quanto condivisibili”. Ma non è tutto. Gli zapatisti dicono un’altra cosa che nessun precedente movimento di lotta armata ha mai dichiarato in modo tanto esplicito. Ossia il fatto che, una volta raggiunto l’obiettivo di garantire agli indios la possibilità di sopravvivere, non c’è alcun bisogno che l’EZLN continui ad esistere perché in una società civile il governo non deve essere nelle mani di un esercito, ed è la prima volta che un movimento armato, per bocca del proprio portavoce, critica la stessa logica militare: Per spiegare la logica dell’EZLN questo libro non ricorre a proclami o appelli, non ripercorre complesse teorie sul capitale, ma è solo la narrazione di un‘esperienza che si realizza nel contesto delle comunità indigene messicane. Così si parla anche delle usanze e del modo di vita degli indios del ventesimo secolo. Afferma, infatti, che è necessario rispettare le minoranze, è necessario aiutarle se siamo in grado di fornire loro aiuto affinché non muoiano di fame. Ma soprattutto gli zapatisti affermano che è necessario un dialogo paritario perché gli indios sono coscienti delle loro radici, pur essendo stati influenzati dalle battaglie sociali del mondo occidentale, ritornano sempre alle loro origini, ai loro valori, perché sono convinti d’essere gli unici che possono salvarli. Soprattutto, è necessario prendere atto del fatto che loro esistono. La grande sensatezza, la ragionevolezza, la lucidità e la consapevolezza che traspaiono dalle parole degli zapatisti sono tali che c’è da stupirsi del fatto che siano rimaste inascoltate finora. L’EZLN è insorto contro il governo messicano per rivendicare il diritto di non morire di fame, è insorto ottant’ anni dopo Emiliano Zapata per rivendicare lo stesso rispetto della dignità umana e dei diritti civili e per questo è stato combattuto dall’esercito regolare, e per questo ci sono stati dei morti: tutti messicani. Bisogna allora arrendersi alla corsa dello sviluppo frenetico o bisogna non smettere di affermare che ci può essere anche un approccio diverso, legato alle reali esigenze delle popolazioni e, sostanzialmente, legato al rispetto della terra e di tutti i suoi abitanti. Il Messico ha insegnato che ci può essere, che ci deve essere un altro approccio, che è possibile percorrere un sentiero diverso. La zza Pia Pia La zza