Raffineria di Falconara Marittima Rapporto Ambientale 20 05 } Rapporto Ambientale 2005 2 Rapporto Ambientale 2005 Giunti alla settima edizione del Rapporto Ambientale, le attese di fronte ai contenuti di questo documento sono cresciute naturalmente. Un processo che ci conferma l'importanza del percorso intrapreso anni fa e la volontà di conoscere api da parte del territorio. Un processo che ci richiede un impegno di comunicazione, ed ancor prima di gestione delle attività, sempre più importante, per mantenere la fiducia e l'interesse dei nostri interlocutori. Nel Rapporto Ambientale 2005 si è dunque lavorato per rendere un po' più semplice e snella la trattazione di tematiche in buona parte tecniche, puntando sulle novità per il nostro lettore consueto, senza precludere la possibilità di comprendere la realtà aziendale a chi si avvicina a noi per la prima volta. L'andamento dell'anno in questo senso ci è venuto in aiuto. Da un lato, infatti, il 2005 ha rappresentato un consolidamento in termini di risultati ambientali, conseguenza di scelte ed azioni perseguite nel tempo. Tra tutte cito l'attività relativa al sottosuolo. Gli interventi di messa in sicurezza e bonifica sono proseguiti ed hanno compreso la realizzazione dell'impianto di trattamento acque di falda, che costituisce un passo determinante sulla linea della riduzione e contenimento dell'inquinamento, della protezione di mare e fiume e del risparRapporto Ambientale 2005 mio delle risorse naturali. Migliori Tecnologie Disponibili a livello europeo, che coniugano efficienza, salvaguardia dell'ambiente e sicurezza, sono state alla base anche del rinnovamento dell'area bitume, interessata da un tragico incidente nel 2004. Dalla consapevolezza di quanto accaduto, siamo partiti perché nella progettazione del nuovo impianto gli elementi di prevenzione del rischio fossero ancora più stringenti. struttura interna. Abbiamo lavorato con determinazione su di noi, sui nostri uomini e su quanti operano fianco a fianco con noi, convinti come siamo del valore della risorsa umana. Per questo abbiamo affrontato un percorso, non facile, per razionalizzare la nostra organizzazione, rendendola ancora più coerente agli obiettivi di sicurezza, controllo ambientale, produzione. Abbiamo puntato sulle persone attraverso una formazione ancora più specifica, ottenendo un impegno importante in termini di condivisione e risposte, anche di fronte a passaggi non semplici. E lavorando innanzitutto su di noi, abbiamo continuato in quell'opera di consolidamento di api nel territorio come valore e contributo allo sviluppo, consapevoli, come evidentemente dobbiamo essere, della specificità della nostra attività e dei rischi ad essa collegati. Proprio per questo perseguire gli impegni sottoscritti nel Protocollo d'Intesa del 2003 con le Istituzioni locali è stato un fronte di impegno prioritario anche nell'anno in questione: perché è nel rispetto di quell'accordo che scaturisce un futuro di compatibilità tra l'azienda e la comunità di cui siamo parte. Franco Brunetti Amministratore Delegato 3 Introduzione Dall'altro lato, il 2005 è stato un anno in cui il sito si è concentrato molto sulla sua 01 La raffineria api di Falconara Marittima 01.1 Il polo energetico di Falconara Marittima 9 01.2 Attività del sito 12 01.3 Quadro generale del 2005 16 02 Salute, sicurezza, ambiente e territorio 02.1 L'organizzazione interna e il Sistema di Gestione Integrato 19 02.2 La gestione della sicurezza e dell’ambiente 25 02.3 Il rapporto con il territorio 31 Rapporto Ambientale 2005 03 I dati ambientali Indice 4 03.1 Quadro di insieme sui principali aspetti ambientali 37 03.2 Impatti ambientali non significativi 44 03.3 Impatti ambientali indiretti 45 03.4 Nuovi limiti di riferimento per la performance del sito 46 03.5 Emissioni in atmosfera convogliate 47 03.6 Emissioni in atmosfera diffuse 52 03.7 Consumi idrici 53 03.8 Scarichi idrici 54 03.9 Immissioni nel suolo e sottosuolo 58 03.10 Rifiuti 61 03.11 Consumi energetici 62 03.12 Anidride carbonica 63 03.13 Gli obiettivi 2006 64 04 Strumenti 04.1 Glossario 67 04.2 Appendice normativa 73 Rapporto Ambientale 2005: metodologia e criteri di elaborazione Il Rapporto Ambientale 2005 di api raffineria nasce nel segno della continuità rispetto a quanto elaborato negli ultimi anni per la rendicontazione puntuale sulle attività svolte nel sito di Falconara Marittima. Il documento è articolato in tre sezioni principali: • la prima è dedicata alla presentazione del sito e delle attività che vi si svolgono • la seconda illustra la politica e i sistemi di gestione aziendali, nonché gli aspetti socialmente rilevanti nei rapporti con i diversi stakeholders • la terza parte presenta i dati relativi alla performance ambientale dell'anno, inquadrati rispetto ai risultati registrati nei tre anni precedenti. Inoltre, sono qui illustrate le misure operative e gestionali messe in atto rispetto agli impatti e agli aspetti ambientali analizzati. Un’ultima parte, dedicata agli “Strumenti”, raccoglie il quadro dettagliato dei riferimenti normativi locali, nazionali ed internazionali che regolano le attività nel Rapporto Ambientale 2005 sito; nel glossario, infine, sono spiegati concetti e termini di più stretto uso tecnico, segnalati nel testo attraverso il colore. La metodologia adottata per la stesura del Rapporto si ispira alle linee guida tracciate dalla FEEM (Fondazione Eni Enrico Mattei), riconosciute come riferimento qualificato in ambito nazionale. di questo documento è quello di un'informazione tecnicamente corretta, trasparente e comprensibile anche per quanti non hanno una competenza specifica nelle materie trattate. 5 Nota introduttiva Fin dalla prima edizione, l'obiettivo che l'azienda si è posta con la realizzazione La raffineria api di Falconara Marittima 6 Rapporto Ambientale 2005 La raffineria api di Falconara Marittima cap 01 } } 01 La raffineria api di Falconara Marittima 01.1 Il polo energetico di Falconara Marittima Figura 1 Area di fornitura di prodotti petroliferi della raffineria 01.1.1 Valore strategico. Presente a Falconara Marittima da oltre 70 anni, oggi il sito api non è più semplicemente una raffineria, ma un polo energetico a tutti gli effetti, che approvvigiona di carburanti e combustibili tutta l'area centro-orientale della penisola (Figura 1) e copre il 30% del fabbisogno di energia elettrica delle Marche. A caratterizzare la sua storia è una continua innovazione tecnologica, che abbina ricerca delle migliori tecniche, aggiornamento costante degli standard di sicurezza, monitoraggio e controllo degli aspetti ambientali, con l'obiettivo di una e i 2.000 lavoratori dell'indotto che lavorano nello stabilimento e provengono in gran parte dal tessuto imprenditoriale locale. n Area servita dalla raffineria di Falconara Marittima n Area servita direttamente via terra (raggio circa 170 km) 01.1.2 Il percorso della compatibilità ambientale. Salute, sicurezza, rispetto dell'ambiente, qualità dei prodotti e dei processi sono tra gli impegni prioritari nella gestione delle attività del sito. Questi valori fondano la politica di api raffineria alla base del Sistema di Gestione Integrato, adottato nel 2001 e nato dalla razionalizzazione dei precedenti Sistema di Gestione dell'Ambiente (1999) e Sistema di Gestione della Sicurezza (2000). È attraverso queste tappe che, nel luglio 2002, la raffineria api ha ottenuto le certificazioni ISO 14001 per l'Ambiente e OHSAS 18001 per la Sicurezza. Accanto agli aspetti gestionali, l'attenzione ai risvolti ambientali si esprime dal punto di vista impiantistico nell'applicazione delle Migliori Tecniche Disponibili a livello europeo: in particolare lo stabilimento, grazie all'inserimento dell'impianto IGCC, già dal 2003 ha raggiunto caratteristiche e target di qualità in linea con obiettivi fissati per il 2007 dalla direttiva IPPC. 01.1.3 Il Gruppo api a Falconara. api è una delle realtà più importanti tra i gruppi industriali italiani e gestisce, attraverso diverse società operative, l'intero ciclo petrolifero: dall'approvvigionamento di materia prima alla raffinazione, sino alla distribuzione e vendita dei prodotti. Nel 2005 il Gruppo ha realizzato un'importante integrazione con l'ac- 9 La raffineria api di Falconara Marittima Portano il loro contributo fondamentale a questa politica i circa 500 dipendenti Rapporto Ambientale 2005 piena integrazione nel territorio. quisizione della società IP: questa operazione ha portato la sua quota di mercato in termini di erogato al 12%, collocandolo al terzo posto tra i competitor e al primo per numero di punti vendita (oltre 4.500). A riprova del crescente interesse energetico, negli ultimi anni le attività del Gruppo si sono sviluppate anche nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili, quali l'eolico e le biomasse. Nel sito di Falconara Marittima, che sorge alla periferia nord del comune in un'area tradizionalmente dedicata alle attività industriali, operano tre società api (Figura 2). api raffineria di ancona spa, con sede legale a Falconara Marittima e un fatturato 2005 di circa 140 milioni di euro, è proprietaria degli impianti di raffinazione del sito; effettua la trasformazione del greggio in prodotti petroliferi per conto Figura 2 Le società del Gruppo api operanti a Falconara della capogruppo api anonima petroli italiana spa e gestisce l'impianto IGCC per la produzione di energia elettrica. api energia spa, con sede legale a Falconara Marittima, è la società proprietaria api anonima petroli italiana spa Rapporto Ambientale 2005 zione Operazioni IGCC (vedi organigramma a pag. 21). Nata da una joint venture tra il Gruppo api, ABB Capital e Texaco, dal 2004 è totalmente proprietà api. api energia spa api raffineria di ancona spa apisoi service spa, con sede legale a Falconara Marittima, è costituita con quote paritetiche tra api raffineria di ancona spa e ABB PS&S. Fornisce servizi apisoi service spa (50%) 10 La raffineria api di Falconara Marittima dell'impianto IGCC, la cui operatività è affidata ad api raffineria attraverso la Fun- di manutenzione ed aggiornamento tecnico per impianti industriali, di manutenzione civile e - ambiti sviluppati nel 2005 - di energy management ed interventi ambientali. Ad essa è demandata la gestione degli interventi di manutenzione presso la raffineria, realizzati attraverso ditte terze e, nei casi specialistici, tramite proprio personale. 01.1.4 La raffineria di Falconara: tradizione, esperienza e innovazione continua. Nel 1939, a sei anni dalla fondazione di api anonima petroli italiana spa, il sito api di Falconara nasce ad opera di Ferdinando Peretti per commercializzare e distribuire prodotti petroliferi. Da deposito di oli minerali lo stabilimento si sviluppa progressivamente in raffineria vera e propria, completando, nei decenni successivi, il ciclo di lavorazione e produzione. A partire dagli anni '70 l'aggiornamento tecnologico della raffineria si è orientato in maniera sempre più determinata verso il perseguimento di obiettivi di sicurezza e protezione ambientale accanto a quelli produttivi. Negli anni '90, questo percorso ha portato alla realizzazione dell'impianto IGCC, nell'ambito del più ampio Progetto “Sicurezza, Energia, Ambiente”, che ha rappresentato un intervento di completo ammodernamento del sito, con importan- ti risultati sul fronte della compatibilità ambientale delle sue attività (in particolare per quanto riguarda le emissioni in atmosfera). L'IGCC - impianto di gassificazione e cogenerazione a ciclo combinato per la produzione di energia elettrica da idrocarburi pesanti - ha consentito alla raffineria di cessare sostanzialmente la commercializzazione dei combustibili ad alto tenore di zolfo, una scelta cruciale in direzione di una produzione dalle sempre più elevate qualità ambientali. Tra gli interventi realizzati nell'ambito del Progetto “SEA” vanno ricordati, in particolare, la realizzazione di un impianto “tumulato” per lo stoccaggio del GPL, in sostituzione del preesistente stoccaggio fuori terra, e la riduzione e successiva eliminazione dello stoccaggio di piombo tetraetile. Gli anni 2000 per la raffineria sono ancora anni di impegno per il miglioramento dei risultati ambientali, in alcuni casi vicini ai limiti consentiti dalla tecnologia disponibile. I programmi di manutenzione preventiva che periodicamente interessano gli impianti, le attività relative alla bonifica del sottosuolo, i sistemi avanzati di monitoraggio delle emissioni, l'adeguamento degli impianti di desolforazione per Rapporto Ambientale 2005 produrre gasolio con specifiche ambientali sempre più elevate sono tra i principali esempi di come api operi nell'ottica di un'evoluzione compatibile con il contesto territoriale, lungo la strada del “polo energetico ambientalmente avanzato”. Nel 2005 il nuovo impianto di caricazione e stoccaggio bitume ha rappresentato l'ultimo progetto in ordine di tempo realizzato per migliorare sicurezza e compaL'impianto, interessato da un incidente nel 2004, è stato rinnovato dal punto di vista delle soluzioni tecniche e gestionali adottate, facendo riferimento alle esperienze più rilevanti nel settore a livello internazionale. Automazione, controllo in remoto, ottimizzazione delle procedure, ulteriori dispositivi di sicurezza sono gli elementi chiave della nuova realizzazione, che ha ripreso parte della sua attività a fine 2005, relativamente a due delle quattro tipologie di bitume prodotte da api (per uso industriale e per uso stradale). Con il completamento della seconda fase del progetto, prevista nel 2006, l'impianto potrà tornare in completa attività. Da citare, inoltre, nell'ambito dei sistemi di intervento in materia di sottosuolo, il barrieramento idraulico della falda sotterranea, realizzato per proteggere il mare da eventuali migrazioni di prodotto. Nell'ambito dell'intervento si distingue l'impianto di Trattamento Acque di Falda. 11 La raffineria api di Falconara Marittima tibilità ambientale delle attività svolte all'interno del sito di Falconara. 01.2 Attività del sito 01.2.1 Le attività della raffineria. La raffineria (codice di attività NACE 23.2) opera in regime di autorizzazione, con una capacità di lavorazione di 3,9 milioni t/anno. Il più recente rinnovo della concessione di attività è stato sancito dalla Regione Marche nel giugno 2003. Contestualmente al rinnovo, è stata definita per l'azienda una serie di prescrizioni in materia di miglioramento della protezione ambientale e della sicurezza, con il successivo avvio del piano di attuazione degli interventi impiantistici ed organizzativi. Tali attività, tuttora in corso, vedranno api impegnata anche nei prossimi anni, secondo un programma concordato. 01.2.2 Schema di lavorazione. Lo schema di lavorazione adottato dal sito api (Figura 3) permette grande flessibilità nelle operazioni in relazione al tipo di greggio impiegato e, a prescindere Rapporto Ambientale 2005 dalle sue caratteristiche di partenza, garantisce prodotti rispondenti alle specifi- Figura 3 Schema di processo della raffineria api La raffineria api di Falconara Marittima 12 Stabil. Desolf. Greggio Topping (BPSD) GPL N. Splitter Isomerizzazione HDS 2 Reforming PLT Benzina HDS 1 Vacuum 3 Therminal Cracking Gasolio HDS 3 Visbreaking Vacuum 1 Steam Reforming Oli comb. e Bitumi IGCC Energia Elettrica che di qualità ambientale stabilite dalla norma. In particolare, tale schema consente un’elevata resa in distillati medi, che rappresentano, dal punto di vista produttivo, un alto valore aggiunto. Le frazioni residue del ciclo di raffinazione sono utilizzate per la produzione di bitume e per l'alimentazione dell'impianto IGCC, che completa il ciclo di raffineria. Il processo di raffinazione consiste nella trasformazione del greggio in prodotti petroliferi commerciali: a valle della distillazione primaria, che separa la materia prima in diverse frazioni di idrocarburi, si utilizzano altri processi di raffinazione (tra i principali: reforming, desolforazione, isomerizzazione, cracking e visbreaking), che consentono di adeguare le caratteristiche dei prodotti ai requisiti di compatibilità ambientale e commerciale, ma anche di modificarne le proporzioni quantitative, in relazione alla richiesta del mercato. Altri impianti di raffineria, denominati “ausiliari”, provvedono alla fornitura di acqua, aria compressa, vapore, energia elettrica e quant'altro occorra per il funzionamento del ciclo di lavorazione. A questi si aggiungono gli impianti di recupero zolfo, gli impianti di depurazione delle acque effluenti e il sistema torcia, Rapporto Ambientale 2005 strutture che hanno una specifica funzione ambientale e di sicurezza. 01.2.3 I prodotti. Nel sito si produce la gamma caratteristica dei prodotti petroliferi, quali GPL, benzina, gasolio, per autotrazione e riscaldamento, oli combustibili, bitumi, zolfo. In particolare, la benzina presenta da anni un basso contenuto di zolfo, pari a 10 ppm, limite che il D.Lgs 66, 21/03/2005 (attuazione della direttiva dal 1° gennaio 2009. A fine 2006, con l'entrata in funzione del nuovo impianto di desolforazione gasoli, api sarà in grado di produrre anche gasolio a basso contenuto di zolfo (10 ppm), limite, anch'esso, che il D.Lgs 66 del 21/03/2005 fissa a partire dal 1° gennaio 2009. Con l'attività dell'IGCC, alla produzione tipica di raffineria, si aggiungono oltre 2 miliardi di kWh/anno di energia elettrica: interamente ceduti alla rete, soddisfano circa un terzo del fabbisogno della regione Marche. 01.2.4 L'area dello stabilimento. Nel sito il lato mare ospita tutti gli impianti produttivi, i serbatoi di stoccaggio di greggi, prodotti di categoria A (a maggiore infiammabilità), semilavorati e GPL, mentre il lato terra è occupato dagli stoccaggi di prodotti finiti e dalle strutture di caricamento via terra, oltre alle aree di servizio e agli uffici di direzione. Nel complesso, la raffineria dispone di un parco stoccaggio costituito da 122 serbatoi. Via mare arrivano in raffineria tutte le materie prime per la lavorazione e viene spedito circa il 30% dei prodotti utilizzando le seguenti strutture: 13 La raffineria api di Falconara Marittima 2003/17/CE sulla qualità della benzina e del combustibile diesel) fissa a partire • una piattaforma fissa, posta a circa 16 km dalla costa, per la ricezione dei greggi • un'isola con doppio attracco, collegata da cinque oleodotti sottomarini alla costa (da cui dista circa 4 km), per la ricezione dei greggi e la spedizione dei prodotti • un pontile di carico per navi cisterna di piccolo cabotaggio, lungo circa 1.300 m e dotato di due punti di attracco, per la spedizione dei prodotti. Il restante 70% dei prodotti viene inviato alla rete esterna di distribuzione e vendita attraverso cinque aree di caricazione, distinte per tipologia e per categoria di destinatario. Queste strutture, come tutti gli impianti di raffineria, sono gestite attraverso sistemi di supervisione centralizzati (DCS), che permettono un controllo costante e in tempo reale delle operazioni effettuate. Figura 4 Rapporto Ambientale 2005 Pianta dello stabilimento La raffineria api di Falconara Marittima 14 01.2.5 Attività di supporto. Nel sito sono presenti alcune strutture interne specifiche che danno un apporto strategico cruciale ai fini ambientali, della sicurezza e della protezione dei lavoratori. Il Laboratorio di analisi si occupa dei controlli chimico-fisici sulle materie prime in entrata e sui prodotti in uscita dal sito, per la verifica di tutti i parametri di qualità. La struttura realizza il controllo dei prodotti anche nelle fasi intermedie di lavorazione e l'analisi delle correnti non idrocarburiche legate al ciclo di lavorazione, incluse le analisi ambientali. Dal 2005, inoltre, compie analisi ambientali anche sui microinquinanti organici e inorganici delle acque di falda e degli scarichi. Nel 2005 il laboratorio ha ottenuto la riconferma della certificazione UNI EN ISO 9001/2000. Il Servizio Antincendio e Prevenzione è dedicato alla prevenzione e gestione delle emergenze, sia nel campo della sicurezza che della tutela ambientale. L'organizzazione comprende una struttura di coordinamento in servizio giornaliero ed una struttura operativa in turno continuo e avvicendato sulle 24 ore. Ad esso competono la gestione degli interventi in caso di emergenza (attivazioRapporto Ambientale 2005 ne del Piano di Emergenza Interno, vedi pag. 25), le verifiche sui dispositivi antincendio, le segnalazioni delle anomalie. Il Servizio Sanitario cura il presidio medico giornaliero dell'infermeria interna, sotto la supervisione del “Medico competente” (nominato ai sensi del D.Lgs 626/94). Si occupa delle visite e dei controlli periodici sul personale, secondo quanto previsto dalle normative vigenti; inoltre, interviene in attività di primo soc15 La raffineria api di Falconara Marittima corso, per le quali dispone di un'ambulanza attrezzata con unità di rianimazione. 01.3 Quadro generale del 2005 01.3.1 Bilanci di produzione. Il volume della lavorazione nel 2005 ha risentito ancora del blocco di produzione del bitume, derivante dall'incidente del settembre 2004 all'impianto di stoccaggio e caricazione di questo prodotto. Per il 2006, con la piena ripresa della sua attività, è stimabile un ritorno produttivo ai livelli standard degli anni precedenti. Per quanto riguarda l'energia elettrica, nel 2005 l'impianto IGCC ha confermato, grazie all'alto grado di affidabilità raggiunto, il positivo risultato dell'anno precedente, con una produzione di circa 2,2 milioni di MWhe. Produzione energia elettrica Produzione prodotti petroliferi Rapporto Ambientale 2005 Lavorato Prodotti GPL Benzine Gasoli Oli combustibili Bitumi Zolfo Cali e perdite Gas incondensabili Metano - (prod. H 2) 2003 3.679.278 2004 3.518.130 2005 3.364.731 130.639 654.969 1.728.486 337.710 402.086 26.991 22.208 105.636 134.224 676.319 1.670.027 393.641 399.739 26.882 19.518 106.672 127.896 597.417 1.641.558 264.304 282.025 28.599 20.496 103.521 129.280 569.180 1.507.053 539.512 21.292 27.740 18.695 106.947 25.217 2002 Carica IGCC (t/anno) 241.232 E.E. esportata alla rete (MWhe) 1.505.174 Vapore agli impianti petroliferi (MWht) 382.208 Totale produzione IGCC (MWhe+t) 1.887.382 2003 252.256 2004 452.315 2005 445.033 1.386.086 2.252.351 2.168.186 341.225 369.632 371.676 1.727.311 2.621.983 2.539.862 * A partire dal 2005 contabilizzato come prodotto per aggiornamento contabilità fiscale 16 La raffineria api di Falconara Marittima 2002 3.649.957 01.3.2 Spese per la tutela ambientale. Spese ambientali di investimento (migliaia euro/anno) Le spese di investimento e quelle di esercizio per la tutela ambientale comprendono sia le azioni attuate volontariamente per gli aspetti inerenti sia le risorse utilizzate per il 2002 Monitoraggio e controllo 387 Prevenzione inquinamento 4.425 Trattamento e riduzione sostanze inquinanti 860 Conservazione patrimonio naturale 300 TOTALE 5.972 2003 2004 2005 100 200 255 3.514 3.350 1.167 1.230 2.700 9.802 600 5.444 700 6.950 190 11.414 rispetto degli obblighi derivanti dalle normative. Costituisce voce permanente delle spese d'esercizio il costo del personale dedicato alla gestione delle tematiche ambientali. Tale costo viene uniformemente distribuito all'interno delle macroaree di spesa. Nel 2005 le spese ambientali di investimento hanno registrato un incremento significativo, pari a circa il 64%, legato ad una incisiva azione di intervento per la protezione e la bonifica del sottosuolo di stabilimento con la realizzazione dell'impianto TAF. Le spese ambientali di esercizio sono rimaste complessivamente in linea con gli anni precedenti, registrando scostamenti contenuti all'interno delle singole macroaree, dovuti anch'essi all'impegno specifico nelle attività relative al sottosuolo. Spese ambientali di esercizio (migliaia di euro/anno) Monitoraggio e controllo Prevenzione inquinamento Trattamento e riduzione sostanze inquinanti Conservazione patrimonio naturale TOTALE 2002 2003 2004 2005 2.297 2.199 2.097 2.385 1.023 1.175 1.646 983 5.318 5.522 5.359 5.832 Spese ambientali di esercizio (migliaia euro/anno) Spese ambientali di investimento (migliaia euro/anno) 11.414 9.062 9.723 9.973 9.847 2004 2005 6.950 424 9.062 827 9.723 871 9.973 5.972 5.444 647 9.847 2002 2003 2004 2002 2005 2003 n Monitoraggio e controllo n Tratt. e rid. sostanze inquinanti n Monitoraggio e controllo n Tratt. e rid. sostanze inquinanti n Prevenzione inquinamento n Conserv. patrimonio naturale n Prevenzione inquinamento n Conserv. patrimonio naturale Salute, sicurezza, ambiente e territorio cap 02 } } 02 Salute, sicurezza, ambiente e territorio. 02.1 L’organizzazione interna e il sistema di gestione integrato 02.1.1 La Politica api su Salute, Sicurezza e Ambiente. La tutela della salute e della sicurezza e il rispetto dell'ambiente rappresentano dei valori fondamentali nelle strategie aziendali e degli obiettivi da garantire alla stregua della produzione e dell'efficienza impiantistica. In questo senso, sono stati declinati nella “Dichiarazione di Politica per la Sicurezza, la Salute, l'Ambiente e la Prevenzione degli incidenti rilevanti”, che racchiude le linee guida di comportamento aziendale sulla base di cinque i principi cardine: • il principio etico e di cooperazione, che indica nella conoscenza e nel rispetRapporto Ambientale 2005 to delle norme e delle procedure interne il presupposto per una corretta attività lavorativa; • il principio di responsabilità e maturità, che individua nella prevenzione di infortuni, incidenti e rischi ambientali un dovere prioritario; • il principio di conoscenza, secondo il quale tutti coloro che lavorano nel sito debbono essere messi nelle condizioni di operare in base ai migliori criteri, at• il principio della proattività e del miglioramento continuo, che stimola ogni dipendente a portare costantemente il suo contributo per migliorare le condizioni di lavoro dal punto di vista di salute, sicurezza e ambiente; • il principio dell'orientamento al cliente interno ed esterno, che presuppone una relazione continua basata sulla fiducia e la trasparenza. Gli obiettivi generali derivati dall'adozione di questi principi, così come l'intera Politica, trovano nella condivisione con tutto il personale e nell'apporto di ciascun dipendente i migliori strumenti per la loro realizzazione. Con questa consapevolezza l'azienda svolge una continua opera di informazione e sensibilizzazione perché tali principi siano conosciuti e rispettati. 02.1.2 Gli strumenti di gestione. Principi e obiettivi della Politica aziendale trovano concretezza nell'adozione del “Sistema di Gestione Integrato della Salute, Sicurezza, Ambiente e Qualità” (SGI), in cui sono state definite organizzazione, responsabilità, procedure e modalità di gestione unitarie per tutte le funzioni e figure aziendali. Il “Manuale di Gestione Integrato”, collegato al Sistema, completa gli strumenti necessari al raggiungimento degli obiettivi pianificati. Sistema e Manuale, che rappresentano scelte volontarie dell'azienda, sono fondati sul concetto del miglioramento continuo e delineano per ogni membro dell'organizzazione di raffineria un ruolo attivo e responsabile. 19 Salute, sicurezza, ambiente e territorioi traverso l'informazione e l'addestramento; Salute, sicurezza, ambiente e territorio 20 Rapporto Ambientale 2005 02.1.3 L'organizzazione interna. Per assicurare in maniera ancora più efficace il coordinamento, la partecipazione e la rispondenza delle azioni alla Politica, nel 2005 la raffineria ha razionalizzato la propria organizzazione: da un lato introducendo una figura di raccordo e coordinamento tra il Direttore Generale e le funzioni operative, dall'altro costituendo una serie di team a più livelli, in grado di favorire una gestione omogenea con l'apporto di differenti competenze (Figura 5). Nell'ambito di questo aggiornamento organizzativo, anche la Funzione Salute, Sicurezza, Ambiente e Qualità si è parzialmente modificata, integrando la sezione più operativa nella produzione e assumendo un ruolo molto più gestionale. Al contempo, la parte di formazione e sviluppo professionale è confluita nella Funzione Risorse Umane. E' stata, inoltre, ulteriormente potenziata l'attività del Comitato Sicurezza e Ambiente (CSA): una struttura interfunzionale, coordinata da Sistemi Sicurezza, in cui si affrontano problematiche di salute, sicurezza, ambiente nell'ottica della correzione e prevenzione. Fa parte di una prassi ormai consolidata e proficua il confronto costruttivo con Rapporto Ambientale 2005 gli RLSA (rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza e l'Ambiente): gli incontri programmati periodicamente rappresentano momenti di ulteriore crescita nella cultura della sicurezza e dell'ambiente. Figura 5 La struttura organizzativa della raffineria Direttore Generale Salute Sicurezza Ambiente e Qualità Risorse Umane e Organizzazione Operazioni Manutenzione Operazioni IGCC Amministrazione Fiscale e Controllo Produzioni Logistica Tecnologie e Investimenti Ingegneria e Costruzioni Salute, sicurezza, ambiente e territorioi 21 02.1.4 Il Progetto Sicurezza Proattiva. Avviato nell'autunno del 2004 e realizzato con il supporto della Shell Global Solutions, il Progetto Sicurezza Proattiva si è sviluppato nell'arco di tutto il 2005. Con l’obiettivo di accrescere la cultura della sicurezza in azienda e quindi l'adozione di comportamenti sicuri, il Progetto ha lavorato sul rispetto delle procedure e delle pratiche relative, sull'individuazione di ambiti di miglioramento operativo, su un piano specifico di formazione del personale, sulla stabilizzazione degli assetti operativi. Dodici le aree di attività sviluppate, tra le quali l'Investigazione Incidenti, la Gestione del Rischio, le Finestre Operative, le Safe Visit, la Sicurezza delle Ditte Appaltatrici, i Permessi di lavoro. In particolare, il lavoro compiuto per la revisione di quest'ultima procedura, che si colloca tra quelle cardine della raffineria, ha permesso di arrivare alla definizione di regole ancora più efficaci e precise per la gestione degli interventi di costruzione e manutenzione all'interno del sito. Allo stesso modo, anche la riflessione sulle Safe Visit, che ha previsto una larga parte di pratica in campo e di discussione tra più livelli aziendali, ha ripensato modalità, rapporti e risultati delle prassi utilizzate. Rapporto Ambientale 2005 Nel complesso il Progetto ha inciso profondamente sull'organizzazione interna aziendale, stimolando ed ottenendo impegno e contributo da parte di tutto il personale e ha favorito un nuovo approccio alle attività che si è reso evidente già nell'anno successivo. 02.1.5 La formazione del personale. Salute, sicurezza, ambiente e territorio 22 La formazione di tutto il personale aziendale è coordinata dalla Funzione SeleAttività di formazione personale api e ditte esterne (ore/anno) zione Formazione e Sviluppo, che dal 2005 fa parte delle Risorse Umane e, per quanto attiene specificamente le tematiche di sicurezza e ambiente, si avvale Sicurezza e Ambiente Dipendenti api Sicurezza e Ambiente Ditte esterne Formazione operativa Formazione professionale TOTALE 2002 2003 2004 2005 10.076 10.798 10.343 10.700 2.252 20.991 2.946 14.392 3.536 12.726 5.600 14.500 6.578 39.897 3.017 31.153 3.855 30.460 7.000 32.200 della collaborazione della funzione preposta. Nel 2005 le attività di formazione sulla sicurezza sono state sviluppate coerentemente al Progetto Sicurezza Proattiva già citato. Un lavoro evidente in particolare nei piani formativi per le ditte esterne, in cui si è registrata una crescita delle ore pari al 60% rispetto all'anno precedente. Da citare - come segnale di un forte impegno rivolto al consolidamento delle competenze gestionali ed operative delle figure aziendali - le 7.000 ore destinate alla formazione professionale, l'84% in più rispetto al 2004. Va ricordato, infatti, come gli aspetti di sicurezza e ambiente siano trasversali a qualsiasi intervento formativo, sia operativo che gestionale, a sottolineare la Indice di formazione personale api (ore/uomo su media dipendenti sui 4 anni considerarti) profonda integrazione di tali obiettivi con tutte le attività dello stabilimento. I programmi di formazione su sicurezza e ambiente comprendono moduli comu- Indice formazione personale api 2002 2003 2004 2005 87,4 66,3 64,2 77,5 ni a tutti i dipendenti; a queste si aggiungono, per gli addetti in procinto di cambiare incarico, specifiche sezioni di aggiornamento sulle nuove responsabilità e competenze in campo ambientale e di sicurezza. Per tenere sotto costante verifica l'adeguatezza delle attrezzature e la capacità di risposta dell'organizzazione a fronte di eventuali condizioni di emergenza, viene attuato annualmente un programma di esercitazioni. Simulazioni pratiche sono svolte in collaborazione con i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Ancona. L'attività di formazione coinvolge pienamente anche le ditte esterne che lavorano presso la raffineria. Oltre alle informazioni preventive e alla documentazione su procedure interne e rischi specifici dell'attività nel sito, le aziende con collaborazioni continuative partecipano a specifici corsi di informazione sui temi della tutela ambientale e della sicurezza. 02.1.6 La comunicazione interna. La costruzione di una identità comune, la partecipazione alle strategie aziendali, la crescita omogenea dell'organizzazione passano anche attraverso le attività e i canali messi in campo dalla comunicazione. Lo stesso Progetto Sicurezza Proattiva si è dimostrato non solo un piano di riflessione e riorganizzazione interna per il miglioramento progressivo nella geRapporto Ambientale 2005 stione della sicurezza, ma anche un importante strumento di confronto tra i diversi livelli e competenze aziendali. Le varie tappe del Progetto sono state infatti accompagnate da una serie di incontri-dibattito con i dipendenti. Nell'aprile 2005, poi, una giornata di condivisione è stata l'occasione per ribadire l'impegno di tutti verso la sicurezza e per confermare l'importanza di valorizzare l'apporto di ciascun “atleta” per il ragIl 2005 è stato anche l'anno del consolidamento nella conoscenza e applicazione del Codice Etico, documento che costituisce il principale riferimento per garantire verso tutti gli interlocutori, interni ed esterni, trasparenza, correttezza e gestione delle attività aziendali in modo coerente con le procedure stabilite. 23 Salute, sicurezza, ambiente e territorioi giungimento degli obiettivi assunti dalla “squadra”. Dalla sua introduzione avvenuta nel 2004, il Codice Etico, che è stato messo a disposizione di tutti i dipendenti, è oggetto di specifici interventi formativi, in collaborazione anche con api anonima. Al fine di favorire l'integrazione tra i vari reparti e tra le diverse società del Gruppo api, nel tempo sono stati realizzati e resi disponibili per il personale strumenti di informazione e comunicazione trasversali a tutte le funzioni. In particolare, il 2005 ha visto la creazione del progetto di rete intranet di Gruppo, partita all'inizio dell'anno successivo. Attraverso questo canale si intende favorire una diffusione di informazioni e documenti di interesse per la vita lavorativa, che risulti capillare, continua e accessibile da tutto il personale. Contribuisce a creare uno spirito di comunità aziendale - componente importante per un ambiente lavorativo che ha nell'uomo la sua risorsa principale - la presenza di strumenti editoriali incentrati sulle attività e le dinamiche del Gruppo nel suo complesso, ma anche più focalizzate su persone, fatti, azioni del sito di Rapporto Ambientale 2005 Falconara. Salute, sicurezza, ambiente e territorio 24 02.2 La gestione della sicurezza e dell’ambiente 02.2.1 La gestione delle emergenze. Per assicurare anche in condizioni di emergenza la gestione in sicurezza delle attività, in raffineria è operativo il PEI (Piano di Emergenza Interno), che è direttamente ispirato al PEE (Piano di Emergenza Esterno), definito, approvato e gestito dalla Prefettura di Ancona. I due Piani permettono il coordinamento di tutte le forze in campo e la corretta gestione delle dotazioni presenti nel sito. Sono elaborati ed aggiornati nel tempo sulla base dei contenuti del Rapporto di Sicurezza (RdS - vedi pag. 26), che descrive le principali tipologie di rischio associabili alle attività svolte e i possibili scenari incidentali, valutando i sistemi di sicurezza, prevenzione e protezione presenti nel sito. Tra gli eventi analizzati sono tre i principali con possibili effetti su aree all'esterno del sito. Il primo, originato da una nube di vapori infiammabili, potrebbe arrivare a lambire alcune strutture civili vicino alla S.S. 16 e, con probabilità molto bassa, coinRapporto Ambientale 2005 volgere la ferrovia presente all'interno del sito. Il secondo caso, riguardante uno sversamento di idrocarburi a mare durante le operazioni di trasferimento, arriverebbe a interessare un'area limitata alle adiacenze dei terminali marittimi, con conseguenze comunque contenute dagli strumenti di pronto intervento a mare presenti in raffineria. Il terzo scenario, legato all'incendio di un serbatoio di grandi dimensioni, avreblute della popolazione. Attraverso l'applicazione delle procedure previste dal PEI sono stati gestiti tutti gli eventi incidentali accaduti nello stabilimento negli ultimi dieci anni, rimasti sempre confinati all'interno del sito e risultati privi di ricadute ambientali significative, come confermato dall'analisi storica. Questo vale anche per i tre eventi di maggiore impatto sull'esterno: l'incendio nella zona pompe prodotti bianchi del deposito SIF (agosto 1999), il parziale affondamento del tetto galleggiante del serbatoio di greggio TK 62 (giugno 1999) e l'incendio nell'area caricamento bitumi (settembre 2004). Nel primo caso, si è avuta l'emissione di prodotti di combustione altamente visibili, ma con effetti irrilevanti dal punto di vista ambientale. Il secondo avvenimento è stato caratterizzato da accentuati fenomeni odorigeni, cessati con la messa in sicurezza della struttura. L'evento del 2004, che ha purtroppo coinvolto un autista in fase di carico, non ha registrato dal punto di vista ambientale superamenti dei limiti di legge relativi alla qualità dell'aria, ma esclusivamente aumenti transitori delle concentrazioni di inquinanti. Del bitume fuoriuscito nel corso dell'incidente una parte si è riversata nel fosso Rigatta ed è stata recupe- 25 Salute, sicurezza, ambiente e territorioi be anch'esso conseguenze limitate al di fuori del sito e prive di effetti sulla sa- rata; solo una modesta quantità ha raggiunto il mare, come confermato dalle opere di bonifica che sono state messe in atto in accordo e sotto la supervisione degli organi di controllo. Nel 2005 tra gli inconvenienti ambientali si segnalano, nello specifico, alcuni episodi di picchi di concentrazione di H2S. Le indagini e le analisi conseguenti hanno permesso di individuare aree di intervento sulle quali si è operato realizzando migliorie impiantistiche e procedurali per prevenire il ripetersi di questo tipo di episodi in futuro. 02.2.2 Il Rapporto di Sicurezza (RdS). Nel luglio 1989 la raffineria api è stata tra le prime aziende soggette alla normativa “Seveso” a concludere l'istruttoria relativa al primo Rapporto di Sicurezza. Sottoposto a verifiche periodiche in modo da rispondere ad una situazione del sito sempre aggiornata, il documento è stato presentato in una nuova versione nell'aprile 2000, in accordo alla normativa (D.Lgs 334/99, “Seveso 2”), ed alla fine del 2002 ha concluso positivamente l'istruttoria ad opera del Comitato Tecnico Regionale (CTR). Rapporto Ambientale 2005 Tra gli interventi di ulteriore miglioramento dei livelli di affidabilità e sicurezza, individuati anche in collaborazione con la raffineria, vanno citati: • adeguamento della resistenza a fuoco delle strutture e aumento del numero dei rilevatori di gas • interventi strutturali su portineria, pontile e prolungamento delle barriere d'acqua sugli impianti antistanti la ferrovia Salute, sicurezza, ambiente e territorio 26 • interventi di miglioramento sui serbatoi, con finalità ambientali e di sicurezza • realizzazione di interventi di protezione atti a ridurre al minimo la possibilità di eventi incidentali da effetto domino. A giugno 2004 api ha ulteriormente aggiornato il documento, ampliato successivamente con un addendum relativo all'incidente verificatosi nell'area bitumi nel settembre dello stesso anno. L'istruttoria complessiva è tuttora in corso presso il CTR. 02.2.3 Le dotazioni di sicurezza. La raffineria è dotata di una rete acqua antincendio con struttura “a maglia” che assicura, anche in caso di rotture, l'alimentazione continua dei sistemi. Collegata ad una sala pompe acqua dedicata, è provvista di oltre 220 idranti, posti a circa 50 m di distanza l'uno dall'altro. Analogamente, una rete di distribuzione capillare del liquido schiumogeno copre tutta l'area dello stabilimento. Ogni serbatoio è provvisto di un sistema di raffreddamento e sugli impianti di processo sono presenti barriere idriche e strutture di raffreddamento fisse. Impianti di protezione ad hoc tutelano la sala controllo e le sale tecniche. La raffineria, inoltre, dispone di tre automezzi di pronto intervento antincendio, di cui due polivalenti, con pompe ad acqua, a schiuma e gruppi di polvere antincendio; il terzo, di tipo Twin Agent, permette interventi estremamente rapidi anche in aree con ridotto accesso, con erogazione contemporanea di polvere e schiumogeno. In raffineria, infine, sono presenti oltre 300 punti di rilevazione di idrocarburi, gas tossici, fiamma e fumo. 02.2.4 Il documento di valutazione del rischio ai fini del D.Lgs 626/94. Sin dal 1996 la raffineria si è dotata del Documento di Valutazione del Rischio, in accordo all'art. 4 del D.Lgs 626/94. Il documento contempla la mappatura e l'analisi dei rischi per la salute e l'igiene nelle attività svolte nel sito, individuando per i rischi residui una serie di azioni di miglioramento, con relativo piano di attuazione. 02.2.5 Verso il polo energetico ambientalmente avanzato. La sostenibilità ambientale delle attività svolte è una condizione alla base della gestione quotidiana del sito api e delle scelte impiantistiche attuate. La coerenza delle operazioni aziendali con questo obiettivo viene garantita attraverso il SiRapporto Ambientale 2005 stema di Gestione Integrato già illustrato (vedi pag. 19). Monitoraggio, analisi, controllo in continuo, adozione delle migliori tecniche disponibili (BAT) sono le modalità con cui si opera nella raffineria api per il miglioramento dei risultati sui principali parametri ambientali, impegnandosi ad andare anche oltre il rispetto di quanto stabilito dalla normativa. In particolare, a partire dal Progetto SEA (vedi pag. 10), l’azienda ha avviato un più indirizzata all'energia elettrica, attuata con il ricorso a tecnologie ambientalmente sostenibili. Questo indirizzo, che può essere riassunto nel perseguimento dell'obiettivo di “polo energetico ambientalmente avanzato” stabilito dal Protocollo del 2003, rappresenta tuttora la linea di sviluppo aziendale, come dimostrano le pianificazioni e gli investimenti compiuti. 02.2.6 L'adeguamento alla direttiva IPPC. Nel rispetto delle normative stabilite in ambito europeo, nel 2002 la raffineria api ha avviato la procedura di adeguamento alla direttiva IPPC, Integrated Pollution Prevention and Control (Direttiva 96/61/CE recepita con D.Lgs 4/08/99 n.372), relativa alla riduzione integrata dell'inquinamento da parte degli insediamenti industriali nell'intera UE. Gli impianti individuati dalla direttiva sono soggetti ad un iter autorizzativo che valuterà l'intera prestazione nei confronti dell'ambiente, prendendo in considerazione emissioni in aria, acqua e suolo, produzione di rifiuti, uso delle materie prime, efficienza energetica, rumore, prevenzione degli incidenti, gestione del 27 Salute, sicurezza, ambiente e territorioi processo di evoluzione, che ha portato una diversificazione produttiva sempre Figura 6 Matrice per l’attribuzione dei criteri di significatività nella valutazione degli impianti ambientali 1 Effetto insignificante 2 Effetto minore 3 Effetto localizzato 4 Effetto importante 5 Effetto esteso PROBABILITA’ / FREQUENZA NORMATIVA PARTI INTERESSATE DATI C AMBIENTE CONSEGUENZE 1 2 3 4 5 Rarissimo Improbabile Raro Abbastanza probabile Si potrebbe verificare Meno dell’annuale Mensile - Annuale Settimanale Giornaliera Continua Rapporto Ambientale 2005 Figura 7 Classificazione degli aspetti ambientali associati al sito Impatti ambientali DIRETTI Impatti ambientali INDIRETTI Emissione in atmosfera convogliate e diffuse Intervento delle ditte esterne appaltatrici Scarichi idrici Trasporto di materie prime via mare Salute, sicurezza, ambiente e territorio 28 Impatti significativi Rifiuti Immissioni nel suolo e sottosuolo Emissioni sonore Emissioni odorigene Uso delle risorse naturali (acqua, energia) Impatti non significativi Campi elettromagnetici rischio. Le autorizzazioni saranno basate sul concetto delle BAT (Best Available Tecniques), così come sono definite nell'articolo 2 della direttiva. L'IPPC, che intende assicurare omogeneità nelle normative in tutti i Paesi dell'UE, prevede anche un ruolo attivo della comunità quale stimolo al miglioramento della prestazione ambientale dell'industria. La raffineria di Falconara, grazie alla realizzazione dell'IGCC (tecnica riconosciuta BAT per il processo di raffinazione), si presenta già oggi in linea con obiettivi di qualità ambientale fissati dalla direttiva per il 2007. 02.2.7 L'analisi ambientale del sito. Per gestire correttamente i risvolti ambientali delle proprie attività, api aggiorna costantemente, in modo che sia sempre rispondente all'evoluzione impiantistica, lo studio che ha preso in considerazione tutti gli elementi di interazione, diretta o indiretta, del sito con la realtà esterna. Gli aspetti ambientali che ne derivano sono stati valutati in base alla loro significatività, elaborando una matrice decisionale che ne classifica gli impatti (Figura 6, pag. 28), in condizioni di operatività normali, in condizioni anomale e in condizioni d'emergenza, consideranRapporto Ambientale 2005 do probabilità di accadimento e conseguenze prevedibili. Attraverso questa metodologia tutti gli aspetti ambientali legati al sito sono stati classificati come illustrato nella Figura 7. Rispetto a ciascun aspetto ambientale significativo sono stati identificati i fattori specifici, i relativi effetti ambientali ed infine le misure, gli strumenti ed i programmi di intervento da realizzare per il loro contenimento o riduzione nel tempo. con l'ambiente privi di frequenza e incidenza rilevanti per la tutela della salute e dell'ambiente. Ne viene comunque assicurato un controllo continuo per rilevare eventuali evoluzioni della situazione e, di conseguenza, inserirli tra gli aspetti significativi, agendo di conseguenza. Quali impatti ambientali indiretti sono stati presi in considerazione anzitutto gli appalti di lavori di manutenzione a terzi e gli appalti della gestione di specifiche problematiche ambientali (per es. rifiuti ed amianto) a ditte specializzate. Altro impatto ambientale indiretto è la movimentazione via mare delle materie prime (greggio) e dei prodotti finiti, la cui gestione operativa e logistica è completamente appannaggio di api anonima. L'azienda ha, inoltre, definito apposite procedure per la valutazione degli aspetti ambientali legati a modifiche di impianti già esistenti e a potenziali nuove attività, prodotti o servizi. In questo modo api raffineria di ancona garantisce che anche le proprie attività future saranno sviluppate nel rispetto e nella salvaguardia dell'ambiente. 29 Salute, sicurezza, ambiente e territorioi Gli aspetti classificati come “non significativi” hanno parametri di interazione 02.2.8 Il sistema di monitoraggio del sito. Per tenere sotto stretto controllo lo scenario emissivo del sito sono operativi, dal 1999, il sistema ECOS per il monitoraggio in continuo delle emissioni dei principali camini di raffineria e, dal 2001, il sistema CEMS, dedicato all'impianto IGCC. Accreditati dall'Istituto per l'Inquinamento Atmosferico del CNR, questi sistemi registrano in continuo i valori delle concentrazioni contenute nei fumi di combustione degli inquinanti più significativi: ossidi di zolfo (SO2) e ossidi di azoto (NOx) per tutti i punti di emissione dello stabilimento, in aggiunta Polveri e CO per le emissioni associate all'impianto IGCC. La rilevazione viene effettuata in forma diretta per sette camini principali degli impianti petroliferi e per i tre camini dell'IGCC (pari ad oltre il 90% dei fumi emessi nel sito) ed in forma indiretta, tramite algoritmi di calcolo basati sui parametri operativi, per gli altri cinque camini degli impianti petroliferi. Il sistema ECOS fornisce, per questi parametri, anche il corrispondente valore di emissione calcolato in tempo reale, da cui è possibile estrapolare il consuntivo a fine anno. Il sistema è collegato ad una rete di centraline di rilevamento della qualità dell'aria, collocate sul territorio e gestite dalla Provincia di Ancona; tutti i dati significativi racRapporto Ambientale 2005 colti dal sistema sono condivisi in tempo reale, tramite collegamento telematico, con il Centro Operativo della Funzione Ambiente della Provincia (Figura 8). Nel dicembre 2004 il CNR, a seguito di verifiche ispettive e dell'analisi della documentazione tecnica relativa, ha rilasciato un nuovo certificato di accreditamento del sistema ECOS “integrato” (che riunisce i precedenti sistemi ECOS e CEMS), confermandone la conformità ai requisiti stabiliti dal DM 21/12/1995, che ha definito i Salute, sicurezza, ambiente e territorio 30 “Metodi di controllo delle emissioni in atmosfera degli impianti industriali”. A completamento dell'attività di monitoraggio garantita da ECOS, con cadenza semestrale vengono effettuate, per tutti i punti di emissione, misure manuali per le concentrazioni degli altri inquinanti minori presenti, quali: CO (monossido di carbonio), Polveri Sospese Totali per i cammini degli impianti petroliferi, metalli, composti del cloro e del fluoro, idrocarburi, Polveri sottili (PM10), COV (Composti Organici Volatili) non metanici, benzene e IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici). I valori di concentrazione forniti da tali misure vengono integrati con i risultati di ECOS per la determinazione su base annuale dei valori totali di emissione illustrati nel capitolo 3. Figura 8 Schema descrittivo del sistema di monitoraggio ECOS SISTEMA INFORMATICO DEL SITO Dati meteo da aeroporto Validazione e calcolo emissioni Analizzatori e strumenti in campo Archiviazione dei dati Dati da centraline esterne Simulazione ricadute al suolo Interno Distribuzione delle informazioni Autorità di controllo 02.3 Il rapporto con il territorio 02.3.1 Il rinnovo della concessione ed il Protocollo d'Intesa con Regione Marche e Provincia di Ancona. Nel 2003 il rinnovo della concessione per l'esercizio dell'attività ha fornito nuovi strumenti di confronto e collaborazione al rapporto tra api raffineria di ancona e le Istituzioni del territorio. Nell'ambito delle procedure del rinnovo la Regione Marche, titolare del procedimento, ha formulato una serie di indicazioni con il fine di assicurare il pieno rispetto di tutti i vincoli ambientali e di sicurezza legati all'attività del sito. In particolare, sono stati definiti obiettivi di miglioramento, tra i quali alcuni dei più significativi sono il risparmio delle fonti idriche pregiate, la realizzazione di una serie di migliorie impiantistiche, la riduzione della capacità di stoccaggio, il contenimento delle emissioni, l'accelerazione degli interventi connessi allo stato di sito di interesse nazionale. Contestualmente al Decreto di rinnovo, il 30 giugno 2003, api ha sottoscritto con Regione Marche e Provincia di Ancona un Protocollo d'Intesa, che si pone Rapporto Ambientale 2005 l'obiettivo di condividere il processo di evoluzione della raffineria in “polo energetico ambientalmente avanzato”. Il Protocollo, infatti, ha formalizzato l'impegno delle Parti coinvolte a “perseguire l'obiettivo generale della qualità, dello sviluppo economico e sociale, della tutela dell'ambiente, della salute e sicurezza dei lavoratori e della comunità locale attraverso i molteplici strumenti pubblici del governo del territorio, della più effied ambientali e dello scambio permanente di informazioni” (art.1). In questo senso il Protocollo ha previsto nuovi impegni rispetto alle prescrizioni del rinnovo della concessione e, in alcuni casi, ulteriori interventi. Tra i principali ambiti di attività si ricordano: la ricerca e lo sviluppo di carburanti ecocompatibili, il progetto per un monitoraggio ambientale condiviso con gli Enti, il piano di risanamento acustico volontario, gli interventi per un'ulteriore razionalizzazione degli usi idrici nel sito, il piano di monitoraggio della qualità dell'aria, lo studio di fattibilità per un progetto di teleriscaldamento, le attività di integrazione sociale e di trasferimento di know-how sul territorio. Come già negli anni precedenti, anche per il 2005 api ha portato a termine le azioni previste dal provvedimento di rinnovo e dal Protocollo. 02.3.2 Altri aspetti della collaborazione con gli Enti locali. È attiva da anni una stretta collaborazione tra api e i Vigili del Fuoco, che rappresentano uno dei principali Enti di riferimento nella gestione della sicurezza del sito. Al di là delle interazioni previste per legge (Rapporto di Sicurezza), sono ormai consolidate le attività di formazione comune e le simulazioni partecipate, 31 Salute, sicurezza, ambiente e territorioi cace innovazione tecnologica, del perseguimento delle certificazioni di qualità per rendere l'addestramento e la preparazione quanto più efficaci ed efficienti. La raffineria, inoltre, gestisce solidi e continuativi rapporti con l'Autorità Portuale e la Capitaneria di Porto di Ancona, in considerazione delle materie prime e dei prodotti movimentati attraverso le sue tre strutture a mare (descritte a pag. 14). 02.3.3 La comunicazione. Lo sviluppo di un sistema di comunicazione azienda-territorio sempre più intenso ed efficace rappresenta uno dei punti fondamentali del Protocollo d'Intesa. In questo senso api raffineria è impegnata ad assicurare un'informazione corretta e continua, secondo una scelta di fondo che rispecchia i valori aziendali ed in linea con gli indirizzi presenti nei regolamenti internazionali di certificazione ambientale. Dal 1999 la raffineria pubblica annualmente il Rapporto Ambientale, che presenta una fotografia in evoluzione della gestione ambientale del sito, comprensiva delle azioni e degli interventi realizzati per assicurare risultati di miglioramento. Rapporto Ambientale 2005 Costituiscono strumenti di dialogo con i diversi interlocutori esterni anche le pubblicazioni diffuse dall'azienda e dedicate a tematiche specifiche (dossier ed opuscoli informativi), il sito internet di Gruppo, eventi come convegni e i “Porte aperte”, divenuti ormai un appuntamento consolidato. 02.3.4 La giornata dell'energia elettrica. Salute, sicurezza, ambiente e territorio 32 Il 7 maggio 2005, nell'ambito della Giornata Nazionale dell'Energia Elettrica promossa da Assoelettrica in collaborazione con il Ministero delle Attività Produttive e il Ministero dell'Istruzione - il sito api di Falconara ha ospitato oltre 700 visitatori, tra cui anche numerosi studenti, che hanno potuto effettuare una visita all'impianto di produzione energetica IGCC. Con il supporto di una mostra sul tema dell'energia, materiali informativi e la realizzazione di animazioni video, l'iniziativa ha messo a disposizione dei cittadini interessati strumenti di informazione sul complesso sistema produttivo, distributivo e di salvaguardia ambientale che sta dietro la disponibilità di energia in casa. 02.3.5 La collaborazione con l'Università Politecnica delle Marche. Quale risorsa tecnologica per il territorio api è impegnata a contribuire allo sviluppo delle competenze locali, sia a livello tecnico che economico, generando valore e favorendo l'inserimento di figure professionalmente elevate nel mondo lavorativo. Per questo, nel corso degli anni, la raffineria è divenuta un soggetto sempre più vicino all'Università Politecnica delle Marche, in particolare alla Facoltà d'Ingegneria. Questa collaborazione ha portato alla creazione del dottorato di ricerca in “Affidabilità, sicurezza e sostenibilità ambientale nell'esercizio degli impianti industriali”, con il finanziamento di tre borse di studio. Per il triennio 2005-2007 sono due le borse di studio triennali che l’azienda ha promosso per il Dottorato in Energetica. Nel 2005, inoltre, api ha contribuito alla realizzazione del Master in Ingegneria della Sicurezza e Prevenzione dei Grandi Rischi, realizzato dal Dipartimento di Energetica. Per il triennio 2004-2006 l'azienda finanzia anche un'attività di ricerca post-universitaria sul tema dell'infortunistica sul lavoro presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Ospedale Regionale di Torrette. Rapporto Ambientale 2005 Accanto ad iniziative come quelle sopra descritte, ogni anno la raffineria ospita giovani laureati in regime di stage, con l'inserimento diretto nelle attività aziendali. Analogamente, durante l'anno vengono ospitati laureandi che sviluppano il proprio lavoro di tesi nel sito. Nel 2005 sono state 25 le tesi di laurea in azienda, una cinquantina, tra laureati e diplomati, i giovani che hanno svolto stage in raffineria. Nello stesso arco di tempo oltre 700 studenti delle scuole medie, defineria. 02.3.6 Il Progetto per le scuole superiori del territorio. A partire dal 2004 il rapporto tra api raffineria e gli istituti superiori locali si è arricchito di una nuova iniziativa, che punta a consolidare il ruolo dell'azienda quale promotore di informazioni, spunti formativi e strumenti di approfondimento per il mondo scolastico. Con il lancio del Progetto Scuola “Datti una scossa” - che per la prima edizione ha interessato l'anno scolastico 2004/2005 - circa 600 studenti degli istituti tecnici superiori del territorio sono stati chiamati a realizzare insieme ad api raffineria interventi di miglioramento dell'efficienza energetica dei propri edifici scolastici. L'iniziativa - promossa con il patrocinio della Provincia di Ancona e del Ministero dell'Istruzione-CSA di Ancona - punta a sensibilizzare i giovani verso l'uso razionale dell'energia e la tutela delle risorse, invitandoli ad un intervento concreto sull'ambiente di studio: il progetto migliore, selezionato da una giuria di esperti, verrà realizzato grazie al finanziamento dell'azienda. 33 Salute, sicurezza, ambiente e territorioi gli istituti tecnici superiori del territorio e di varie università hanno visitato la raf- 02.3.7 Altri interventi socioculturali. La lunga presenza sul territorio ha favorito nel tempo la vicinanza dell'azienda alle diverse realtà associative locali, le cui attività costituiscono un prezioso contributo alla vivacità socio-culturale della comunità e, in particolare, al miglioramento delle condizioni di vita delle categorie sociali più svantaggiate. Con il sostegno economico e sposandone i progetti, api è vicina all'attività di numerosi Enti culturali e di volontariato, tra i quali la Lega del Filo d'Oro, la Fondazione Don Gnocchi-Istituto Bignamini di Falconara, gli Amici dell’Istituto Oncologico Marchigiano, la Croce Rossa, la Croce Gialla di Falconara, della quale nel 2005 api ha supportato il progetto “118 Kinder”, rivolto ai bambini delle ma- Rapporto Ambientale 2005 terne, delle elementari e delle medie inferiori. Salute, sicurezza, ambiente e territorio 34