workflow grafico descrizione delle fasi trento settembre 2011 Silvia Cavarzere Gabriela Rodriguez Massimo Fraceschini Iniziamo ad esplorare il mondo della grafica Il Processo grafico Le procedure necessarie per la realizzazione di un qualsiasi prodotto grafico, si possono sintetizzare in cinque fasi fondamentali: Progettazione Prestampa Preparazione della forma con CTP Stampa Post-stampa Progettazione La fase più importante del flusso di lavoro grafico, che il progettista svolge tenendo in considerazione i vincoli tecnici, specifici della PRESTAMPA, della STAMPA e della POSTSTAMPA, e rispettando il preventivo. L’obiettivo è quello di realizzare un progetto (prima cartaceo e poi digitale) ben definito e concordato con il cliente e da consegnare successivamente in prestampa. Prestampa L’insieme delle lavorazioni che l’operatore svolge in stretta collaborazione con il progettista (nel caso non coincida con la stessa persona), la STAMPA e la POSTSTAMPA, con l’obiettivo finale di realizzare i file necessari all’elaborazione della forma da stampa come da progetto. CTP (computer to plate) solo per stampa offset Partendo dai file prodotti nella fase di prestampa, con la tecnologia Computer to Plate si ottiene una forma di stampa (lastra offset) pronta per il montaggio in macchina. Dopo avere eseguito nella maniera tradizionale le operazioni di impaginazione e separazione dei colori, un personal computer gestisce l’espositore assegnando i parametri necessari: macchina di destinazione, formato, punzonatura, spessore e tipo di lastra. Stampa L’insieme delle lavorazioni che l’operatore svolge per la riproduzione di elaborati grafici su qualsiasi supporto, con specifiche attrezzature (diverse per ogni procedimento), in stretta collaborazione con la PRESTAMPA e la POSTSTAMPA. Comprende le fasi di avviamento e, dopo l’ottenimento dello standard si effettua la tiratura. Post-stampa o Dopostampa L’insieme delle lavorazioni che l’operatore di poststampa svolge con attrezzature specifiche per l’allestimento finale del prodotto dopo la fase di stampa (la finitura, la confezione e la spedizione). In questa fase finale del flusso di lavoro grafico il margine di errore deve essere il più basso possibile. Progettazione Il nostro libro di Tecnologia Grafica-Vol.1 definisce “il progettista grafico come un tecnico della comunicazione che possiede un’adeguata conoscenza del processo produttivo grafico ed è in grado di interpretare e trasformare in maniera chiara, funzionale ed economica un’idea di partenza in un prodotto grafico.” Infatti, per realizzare un buon prodotto grafico è indispensabile un progetto che tenga conto dell’aspetto estetico ma che sia anche efficace dal punto di vista della comunicazione e corretto dal punto di vista tecnico. Il progettista deve saper valutare e guidare l’intero flusso grafico, scegliendo con consapevolezza i mezzi da utilizzare (programmi, tecniche di stampa e poststampa, ecc.), i materiali e i costi da sostenere. Definizione del problema di progetto Il primo passo della progettazione è senz’altro la definizione del problema di progetto. In un primo confronto il cliente presenta le sue necessità e le sue idee (spesso confuse). La professionalità del progettista sta nel tradurre i desideri del committente, che non conosce le potenzialità espressive, i processi produttivi e i costi dei prodotti grafici. Analisi di esempi Prima di iniziare a portare alla luce le proprie idee è consigliabile analizzare che cosa e come hanno fatto altri a risolvere un problema analogo. Questo permette di adottare come punto di partenza l’esperienza altrui ma non vuol dire “copiare”: il progetto finale dovrà essere originale, unico, elaborerà i suggerimenti datti dal lavoro di altri in modo nuovo. Primi schizzi Attraverso schizzi veloci e di dimensioni ridotte il progettista seleziona le prime idee con l’obiettivo di trovare quella vincente. Un progetto privo di un messaggio chiaro, di un’idea che dia struttura al progetto, è come un guscio vuoto. Definizione di un esecutivo Man mano che l’idea viene definita i disegni si fanno più precisi fino ad arrivare all’elaborazione di un esecutivo (finish layout). Illustrazioni, caratteri, logotipi, colori sono tracciati più fedelmente possibile alla forma dello stampato definitivo. Questo elaborato deve inoltre contenere alcune indicazioni tecniche (misure, scala, tipo e corpo dei caratteri, colori scelti da cromarlo) necessarie alla successiva elaborazione al computer. Nel mondo del lavoro spesso viene dato poco spazio (per questioni di tempo) all’elaborazione di questo documento. In ambito scolastico invece rimane un passo importante della progettazione, che permette allo studente di riflettere sulle proprie scelte e di dialogare con l’insegnante, e di accrescere le proprie capacità espressive e manuali. Prestampa La fase di prestampa consiste nella preparazione della lastra a partire da un file digitale. La stampa offset a colori viene normalmente fatta con quattro inchiostri rispettivamente di colore ciano, magenta, giallo, nero, per ogni inchiostro viene allestita, in fase di prestampa, una lastra sulla quale viene marcata la parte da stampare con il relativo inchiostro. I colori preventivamente separati vengono poi ricostruiti stampando successivamente ogni lastra con il rispettivo inchiostro essi vengono così sovrapposti (o sovrastampati) e producono i colori per mescolanza. Tutte le operazioni di preparazione del lavoro a partire dai documenti originali (testo, fotografie, immagini) fino alla preparazione della lastra (forma di stampa per il processo offset) costituiscono quindi la prestampa. Oggi tutte queste operazioni sono realizzate con tecnologia digitale. Impaginazione Il lavoro da stampare (libro, depliant, rivista, quotidiano, fumetti) viene preparato in forma digitale mediante un computer e applicazioni grafiche apposite. Impaginare siginifica distribuire gli elementi che costituiscono la pagina nello spazio-formato. Gli elementi sono testo, immagini, logotipi e marchi, fondini colorati, filetti, ecc. Il software più utilizzato per impaginare è Adobe InDesign, (ancora in uso è il software XPress), per creare le illustrazioni e la grafica vettoriale si utilizza Adobe Illustrator e Adobe Photoshop per ritoccare le immagini, Microsoft Word per la composizione del testo. Creazione del PDF Il file creato con il software di impaginazione viene poi convertito in un formato “normalizzato” ed universale (PDF) che può essere letto ed aperto su ogni piattaforma indipendentemente dal software che lo ha creato, ma non può essere modificato. Controllo Il file di lavoro, nel formato originale o in un formato grafico standardizzato (PDF) viene sottoposto a un controllo per accertarsi che siano presenti tutti gli elementi necessari (per esempio immagini, font, corrispondenza dei colori) e che non siano presenti fattori che possono influire negativamente sulla realizzazione della lastra e sulla successiva stampa. Imposition L’imposition è la fase del processo grafico in cui vengono impostate le segnature, viene cioè fatta la disposizione in forma digitale delle pagine cioé vengono montate in modo che risultino nella successione corretta quando il foglio verrà piegato. Bisogna tener conto del formato finito del prodotto, devono esserci dei segni utili nella fase di stampa e rilegatura come i crocini, le scale di controllo, il colore d’inchiostro della lastra, lo spazio per il lato pinza (almeno 1 cm) per permettere la presa del foglio in stampa, i segni di taglio, segni di piega, rifilo. La prova colore È la simulazione fisica del risultato che si avrà in stampa del file elettronico finale dell’impaginato di un lavoro grafico. Costituisce l’elemento che da valore e supporta i dati dei file elettronici “ finali” dei lavori. Il sistema scelto deve consentire l’ottenimento di simulazioni stampa veritiere la cui qualità è provata con il confronto visivo con il foglio di macchina ottenuto con la tecnica industriale di stampa. La prova colore serve al cliente per verificare in anteprima ciò che andrà ad utilizzare nella propria attività, all’operatore di prestampa che deve valutare la qualità e la correttezza del proprio operato, all’operatore della macchina da stampa che deve avere un riferimento cromatico per ottenere il foglio di visto di stampa per procedere nella fase di tiratura dello stampato. Concetto di uniformità colore monitor-macchina da stampa Preparazione della forma da stampa CTP kodak Magnus Magnus VLF è il più veloce e completamente automatizzato tra i sistemi CTP per grandi formati attualmente disponibili sul mercato. Computer to Plate (CtP) è una tecnologia che permette di incidere le lastre (matrici) per la stampa direttamente da dati digitali, scrivendo i grafismi per mezzo di un raggio laser. Il procedimento CTP evita la generazione di pellicole come passaggio intermedio tra la preparazione del file e l’ottenimento della forma di stampa e riduce i flussi di lavoro. Il laser di scrittura è sicuramente il cuore di un sistema CTP mentre l’alloggiamento della lastra dentro la macchina determina il metodo di esposizione e quindi la caratteristica costruttiva adottata. Le attrezzature sul mercato possono essere suddivise secondo vari criteri: Il sistema di esposizione (tecnologia di scrittura); il tipo di laser o sorgente di esposizione; il formato; la risoluzione di scrittura; le lastre utilizzabili; il dispositivo di automazione; la produttività; L’hardware del CTP è composto dalla macchina fisica vera e propria. Il software del sistema è molto complesso e deve contenere tutti i profili colore per la realizzazione delle quattro lastre di quadricromia. Queste macchine hanno tecnologie diverse per quanto riguarda la sorgente laser. I CTP infatti possono avere un laser termico, viola o UV con relative lastre dedicate. Nei modelli più evoluti la testa laser può essere interscambiabile permettendo di stampare qualsiasi tipo di lastra dopo una semplice e veloce calibrazione. La versione UV è ritenuta quella più pratica oltre che conveniente perché capace di incidere lastre convenzionali. L’automazione invece varia da manuale a completamente automatica (in quella automatica le lastre vengono alimentate da appositi cassetti) con punzonatura della lastra e sviluppatrice completamente “in linea” per i modelli più sofisticati. Anche il gruppo tamburo in alcuni modelli di CTP è intercambiabile e realizza formati di lastre variabili incise con una risoluzione di 2.540 dpi. Il workflow è un potente flusso di lavoro in più dei casi modulare, aperto e flessibile, sviluppato per ogni tipo di azienda grafica. Alcune sue funzioni sono: il trapping (gestione delle sovrabbondanze), l’imposition, il colour managment (gestione profili colore) oltre che controllo automatico del file e certificazione pdf, gestione dell’inchiostrazione, gestione delle retinature, fino ad arrivare alla gestione della commessa vera e propria seguendo l’intero processo di produzione con il monitoraggio delle diverse fasi di lavoro. la stampa Il termine offset identifica il processo di stampa planografica indiretta, nel quale l’immagine è trasferita dalla forma inchiostrata ad un cilindro intermedio rivestito di tessuto gommato (caucciù) e da questo al supporto di stampa. I vantaggi della stampa offset L’impiego della stampa offset generalmente risulta conveniente dalle 10.000 copie in su, e in particolare: Per la stampa offset a foglio, le tirature ideali vanno dalle 10.000 alle 100.000-150.000 con lastre in zinco od in alluminio, mentre impiegando lastre trimetalliche si possono ottenere tirature di 300.000 copie e oltre. Con la stampa offset a bobina o rotooffset si possono, infatti, ottenere tirature altissime. La Stampa rotooffset viene utilizzata per prodotti specifici, in genere opuscoli composti da 8 a 64 o più pagine, in tirature elevate da 20.000 a 1.000.000 di copie. Altri vantaggi sono determinati dall’utilizzo del tessuto gommato che si adatta meglio della forma rigida alla struttura superficiale del supporto. Il procedimento offset permette di ottenere buoni risultati anche su carte o cartoni ruvidi; un altro vantaggio della stampa indiretta è la maggior durata della forma di stampa, non venendo questa a contatto con il supporto, sempre leggermente abrasivo. Per ogni immagine, sia essa a tono continuo, o digitale, si rende indispensabile prima della fase di stampa eseguire la retinatura cioè la scomposizione in tanti piccoli punti più o meno estesi che riproducano l’effetto chiaroscurale dell’originale. La retinatura È necessaria nel procedimento offset, I passaggi tonali della sfumatura infatti sono dovuti alla sensazione visiva che l’occhio percepisce, variabile a seconda dell’area coperta dal puntino, rispetto alle altre zone rimaste scoperte. L’occhio umano, non avendo il potere risolutivo in grado di percepire questi piccoli punti, avrà una visione dell’intera area con l’impressione di diversi livelli di grigio. Il valore dell’area retinata è espresso da un numero in percentuale di area coperta rispetto ad un’area unitaria. Il valore minimo sarà 0% e il massimo100%. La retinatura viene utilizzata con la tecnica elettronica, che prevede l’uso di un calcolatore digitale che invia le informazioni al CTP. la stampa La forma da stampa È l’elemento che caratterizza i procedimenti di stampa e rappresenta “il modello” che si vuole riprodurre in stampa. Pur avendo caratteristiche totalmente diverse, sia in termini di struttura che di materiale, tutte le forme da stampa sono composte da due zone fondamentali: zone stampanti e zone non stampanti. zone stampanti o grafismi sono le parti della forma da stampa che verranno riprodotte sul supporto; one non stampanti o contrografismi sono le parti della forma da stampa che non verranno mai riprodotte sul supporto I procedimenti di stampa Procedimenti ad impatto: procedimento rilievografico la forma da stampa (clichè) ha i grafismi in rilievo rispetto ai contrografismi (tipografia, flessografia, stampa a caldo o stampa a trancia); procedimento incavografico la forma da stampa ha i grafismi in incavo rispetto ai contrografismi (rotocalco, calcografia, tampografia); procedimento planografico la forma da stampa (lastra) ha i grafismi e i contrografismi rappresentati sullo stesso piano (offset, offset a secco); procedimento permeografico la forma da stampa (telaio) ha i grafismi permeabili all’inchiostro rispetto ai contrografismi (serigrafia). Procedimenti senza impatto: sistemi di stampa digitali ogni macchina è strutturata diversamente a seconda della marca, del modello e della produttività La stampa digitale viene identificata come un sistema di stampa nel quale la matrice viene generata attraverso processi elettronici, e successivamente impressa sul supporto. La forma da stampa viene ricreata ad ogni copia da stampare; perciò offre ogni possibilità di personalizzare testo e immagini. Questo termine è generico e in esso vengono fatte rientrare tipologie di macchine con diverse caratteristiche. Fondamentalmente, le tecnologie digitali elettrofotografiche vengono suddivise in tre grandi aree: Low Volume, Mid Volume e High Volume. La differenza principale riguarda il numero di pagine che stampano per minuti. Le periferiche Mid Volume stampano dalle 40 alle 70/90 ppm; mentre quelle High Volume dalle 70 ppm in su. La stampa offset è un procedimento di stampa planografico e INDIRETTO, che si basa sul principio fisico e chimico di repulsione tra acqua e inchiostro (sostanza grassa). INDIRETTO perché la forma da stampa non va a contatto con il supporto. L’immagine rappresentata sulla lastra, infatti, viene prima trasferita (grazie alla pressione) ad un cilindro intermedio rivestito di un TESSUTO GOMMATO (caucciù) e successivamente (mediante la pressione) sul supporto. La forma da stampa offset: Nella stampa offset la lastra deve SEMPRE essere prima bagnata e poi inchiostrata: I grafismi della lastra offset vengono anche chiamati ZONE LIPOFILE: hanno la caratteristica di accettare le sostanze grasse (inchiostro). I contrografismi della lastra offset vengono anche chiamati ZONE IDROFILE: composte da alluminio hanno la caratteristica di trattenere l’acqua e di rifiutare le sostanze grasse (inchiostro). I vantaggi della stampa offset L’impiego della stampa offset generalmente risulta conveniente dalle 10.000 copie in su, e in particolare: Per la stampa offset a foglio, le tirature ideali vanno dalle 10.000 alle 100.000-150.000 con lastre in zinco od in alluminio, mentre impiegando lastre trimetalliche si possono ottenere tirature di 300.000 copie e oltre. Con la stampa offset a bobina o rotooffset si possono,infatti, ottenere tirature altisime. La Stampa rotooffset viene utilizzata per prodotti specifici, in genere opuscoli composti da 8 a 64 o più pagine, in tirature elevate da 20.000 a 1.000.000 di copie. Il procedimento offset permette di ottenere buoni risultati anche su carte o cartoni ruvidi; un altro vantaggio della stampa indiretta è la maggior durata della forma di stampa, non venendo questa a contatto con il supporto, sempre leggermente abrasivo. Parti fondamentali della macchina da stampa offset C.L. C.C. C.S. C.T. BASAMENTO Fabbricato in monoblocco, con una fusione unica di ghisa, è l’elemento portante di tutti gli organi della macchina da stampa offset. C.L. C.C. C.S. FIANCHI O SPALLE Fabbricati in monoblocchi di ghisa servono a sostenere tutti gli organi appartenenti alla sezione della macchina; infatti durante la fusione vengono ricavati i “fori” indispensabili per l’inserimento dei cilindri e dei rulli macinatori. C.T. GRUPPO CILINDRI È formato nella maggior parte delle macchine offset di ultima generazione da tre cilindri: cilindro porta lastra, cilindro porta caucciù, cilindro stampa o di pressione. Essi costituiscono l’elemento di pressione, grazie al quale è possibile stampare, e vengono montati durante la fase di assemblaggio della macchina. GRUPPO BAGNATURA E FRIGO È l’insieme dei rulli che permettono di trasferire la soluzione di bagnatura dalla vaschetta di contenimento alla lastra. Il frigo è un elemento opzionale che serve a contenere e mantenere in temperatura la soluzione di bagnatura. Nelle macchine di ultima generazione è staccato dalla macchina. GRUPPO INCHIOSTRAZIONE È l’insieme dei rulli che permettono di macinare e di trasferire l’inchiostro dal calamaio alla lastra. GRUPPO DEL METTIFOGLIO Nelle macchine di medio-grande formato è un elemento separato dal resto della macchina, che viene congiunto solo al momento dell’installazione della macchina in reparto. Ha il compito di separare i fogli della pila di carta e di portarli fino al termine della tavola d’immissione, elemento fondamentale per il gruppo del mettifoglio. GRUPPO DEGLI ORGANI DI REGISTRO I registri frontali (chiamati registri) e i registri laterali (squadre) hanno il compito di ricevere i fogli, uno ad uno, dai nastri trasportatori o dalle pinze trasportatrici, e fare in modo che entrino in macchina nella stessa posizione. Inoltre danno la possibilità all’operatore di stampa di poter modifi care la posizione del grafismo rispetto al foglio. altre pulsantiere GRUPPO USCITA Nelle macchine di medio-grande formato è un elemento separato dal resto della macchina, che viene congiunto solo al momento dell’installazione della macchina in reparto. Ha il compito di ricevere i fogli dalle pinze del cilindro stampa e tramite lo scorrimento su catene di alcune pinze, trasportarli fino alcarrello o bancale posto al termine della macchina e di creare una pila pareggiata bene. pulsantiera GRUPPO MOTORI ED IMPIANTO ELETTRICO Il motore della macchina, alimentato a corrente elettrica, da il movimento a tutti gli ingranaggi della macchina sostenuti dalle spalle e dal basamento. L’impianto elettrico controlla e gestisce, tramite schede specifi che, tutti questi movimenti e le funzioni stesse della macchina. GRUPPO COMPRESSORI I compressori servono per generare aria soffiante, indispensabile per il funzionamento di tutti i soffiatori della macchina, e aria aspirante, utilizzata principalmente per aspirare il foglio in ingresso TAVOLO DI CONTROLLO O CONSOLE DI COMANDO Elemento opzionale per le macchine da stampa pluricolori di piccolo formato ha la capacità far gestire all’operatore, in modo semplice, comodo e completo, tutte le funzioni della macchina necessarie perla stampa del foglio (apertura delle viti dei calamai, quantità di acqua, registro, ecc.). Inoltre, per le macchine di ultima generazione, si ha la possibilità di gestire, direttamente dal tavolo di controllo, la commessa di lavoro e di automatizzare la profi latura dei calamai e le impostazioni di base della macchina (regolazione delle pressioni in base allo spessore del supporto, regolazione degli organi di registro e dei pareggiatori sul f.to carta, ecc.). COMPUTER TO PLATE ON PRESS Con Computer to Plate on Press si intende la scrittura-ottenimento della lastra direttamente in macchina da stampa e un sistema di incisione delle lastre che risiede all’interno della macchina stessa; questo permette all’utilizzatore di inviare i dati digitali direttamente in macchina, e dopo qualche minuto, ottenere l’incisione contemporanea delle lastre, ed essere pronti per la tiratura. La Quickmaster DI Pro ha fatto sì che le informazioni in formato digitale potessero essere direttamente trasferite in stampa, l’efficienza della macchina ha permesso di ottenere la qualità di stampa tipica della offset, adattabilità alle basse tirature, possibilità di stampa su misura, tempi ridotti, vasta gamma di applicazioni, perciò flessibilità, oltre a rivelarsi una soluzione semplice e conveniente. La Quickmaster DI Pro ha fatto sì che le informazioni in formato digitale potessero essere direttamente trasferite in stampa, e in tal modo ha predisposto un percorso verso una nuova, efficiente produttività. L’incisione della lastra avveniva direttamente in macchina. Con ciò è stato possibile eliminare la necessità di un sistema esterno di stampa della lastra. Oggi si utilizza la tecnologia Presstek che si basa su un sistema di incisione in macchina mediante diodi laser e su forme waterless con base in poliestere o alluminio. La macchina da stampa non differisce molto dai tradizionali sistemi offset; non è provvista del sistema di bagnatura, in quanto è usato il principio waterless e al suo interno integra un sistema di esposizione CTP per ogni gruppo stampa. Quickmaster DI 46-4 Pro Sezione di Presstek 52DI Allestimento o post-stampa Gli stampati non possono essere consegnati al cliente così come sono in uscita dalla macchina da stampa. Nei casi più semplici saranno sufficienti il rifilo cioè il taglio nel formato desiderato e l’imballaggio per la spedizione. Potrebbero essere anche necessari lavori come la plastificazione, la piegatura, la cucitura a punto metallico, la brossura, ecc. Queste operazioni, sopratttutto quando si tratta di elaborati multipagina, possono aver bisogno di una sequenza di operazioni molto complesse. Le fasi più importanti del processo di allestimento o di legatoria sono: taglio, piega, raccolta, cucitura, rifilo, imballaggio. Qui sotto uno schema riassuntivo di tutte le operazioni che si possono effettuare in fase di allestimento.