A.S. 2000/01
I.T.C.S. P. VERRI - MILANO
CLASSE 4 B Progr.
A cura
delle
prof.sse:
Agnese Pini
Antonia Rillo
Sara Liguori
Prof. Agnese Pini - economia aziendale
Prof. Antonia Rillo – matematica
Prof. Agnese Pini – economia aziendale
Prof. Sara Liguori – I.T.P.
IL MAGAZZINO .…….. IN FAMIGLIA
ACQUISTO
CONSUMO
IL MAGAZZINO ………….
……………..NELLE AZIENDE MERCANTILI
ACQUISTO
VENDITA
IL MAGAZZINO ……………..
……..NELLE AZIENDE INDUSTRIALI
ACQUISTO
TRASFORMAZIONE
VENDITA
IL MAGAZZINO ……………..
……..NELLE AZIENDE DI SERVIZI - TRASPORTO
ACQUISTO
PRODUZIONE DEL
SERVIZIO
MAGAZZINO ?
VENDITA
DOMANDE
Tenendo conto delle informazioni recepite attraverso
le presentazioni delle diapositive a contenuto grafico
di ppt:
1. DEFINITE IL MAGAZZINO ed indicate i fattori
produttivi necessari affinchè si possa parlare di
gestione del magazzino
2. ESPLICITATE IN FORMA SCRITTA IL SIGNIFICATO ED
IL CONTENUTO DELLE PRIME QUATTRO SLIDES
3. INDIVIDUATE LA FUNZIONE DEL MAGAZZINO NEI
DIVERSI TIPI DI IMPRESA
4. RICORDANDOVI CHE LA GESTIONE AZIENDALE
DEVE ESSERE CONDOTTA SEMPRE CON
ECONOMICITA’ ED EFFICIENZA QUALI ESIGENZE
DEVE SODDISFARE LA GESTIONE DELLE SCORTE?
LA SCORTA
Con il termine scorta si intende la
QUANTITA’ di materie, semilavorati,
prodotti, merci, materie di consumo,
presente in magazzino in un determinato
momento e destinata ed essere
impiegata nel processo produttivo e
distributivo. Può essere:
» FUNZIONALE
» DI SICUREZZA
» EFFETTIVA
EQUILIBRIO, ECONOMICITA’ ED EFFICIENZA
INCREMENTO
CONTROLLO COSTI
ORDINAZIONE e
APPROVVIGIONAM.
RICAVI
SERVIZI AI CLIENTI
1. RIDUZIONE ONERI
FINANZIARI e struttura
finanziaria flessibile
2. STRUTTURA Fisica e
funzionamento
magazzino
3. RISCHIO DI PERDITA DI
VALORE
SCORTE RIDOTTE
?
•
AFFIDABILI
•
TEMPESTIVI
•
CONTINUI
SCORTE ELEVATE
ORGANIZZAZIONE MAGAZZINO
1.
2.
3.
4.
5.
E’ pertanto necessario ed indispensabile che il
management deve compiere una serie di
scelte, relative:
Utilizzo di spazi fisici
Spostamento dei beni in azienda
Organizzazione spazi del magazzino
Conservazione scorte
Sistema informativo
LOGISTICA AZIENDALE
Si occupa di collegare in modo razionale ed
efficiente le fasi d’acquisizione dei fattori
produttivi, di svolgimento del processo di
trasformazione e di distribuzione del prodotto
finito, attraverso:
1.
2.
3.
4.
Gestione acquisti e servizi accessori
Gestione programmazione
approvvigionamento della produzione e degli
spazi aziendali
Gestione stoccaggio e consistenza magazzino
Gestione imballaggi e spedizione ai clienti
SCHEDA LAVORO
SUPPONENDO CHE:
A.
AD OGNI RIORDINO LA SCORDA SI RIDUCA A ZERO
B. CHE TRA UN RIORDINO ED IL SUCCESSIVO IL FLUSSO
IN USCITA SIA UNIFORME
RISPONDETE ALLE SEGUENTI DOMANDE:
a) INDIVIDUATE LE TIPOLOGIE DEI COSTI RELATIVI ALLA
GESTIONE DELLE SCORTE
…..poi
b) SELEZIONATE TRA GLI STRUMENTI MATEMATICI IN
VOSTRO POSSESSO QUELLI PIU’ IDONEI A
RAPPRESENTARLI
c) FORMULATE UN MODELLO, RELATIVO ALLE DUE
IPOTESI A E B, ED UN ALTRO RELATIVO ALLA
GESTIONE DEI COSTI TOTALI
SISTEMA INFORMATIVO DI MAGAZZINO
OBIETTIVI:
E’ formata dall’insieme di rilevazioni aziendali riguardanti i
movimenti e la consistenza delle scorte, nonché il loro processo di
elaborazione, al fine di assolvere a diverse esigenze informative
quali:
1. Di produzione – consentire normale approvvigionamento
2. Commerciali – assicurare disponibilità prodotti per la vendita
3. Amministrative – per il controllo magazzino, inventari, calcolo
costo di produzione
4. Economiche – programmazione razionale acquisti
5. Finanziarie – evitare accumulo elevate scorte
6. Civilistiche – valutazione magazzini per bilancio (art. 2426 c.c.)
7. Fiscali – consentire il controllo degli Uffici accertatori (art. 14 DPR
600/73 e successive riprese)
GESTIONE OTTIMALE DELLE
SCORTE
scopo: rendere minimi i costi delle scorte
Richiede la determinazione :
• scorta minima (fabbisogno materiali e tempo riordino)
• punto di riordino (grafico a dente di sega)
• lotto economico d’acquisto (costi variabili e
fissi)
• Indice rotazione (a quantità ed a valore)
Indice di rotazione
scopo : controllo delle scorte legato alla velocità di
circolazione scorte
A QUANTITA’
FISICHE
A VALORE
Q.tà venduta
Costo del venduto (*)
Scorta media
Costo scorta media (**)
(*) Valore: Es. iniz. +Acquisti – Rim. finali
(**) calcolo diversi a seconda dei valori disponibili
forniti dalla contabilità di Magazzino.
CONTAB. MAGAZZINO:
Scopo: controllare livello scorte ed il loro valore
ATTIVITA’ – RILEVAZIONI – SCRITTURE
1.
Classificazione e codifica articoli
2.
Rilevazioni elementari per carichi e
scarichi(normalmente tenuta a quantità):
–
Bollette – utilizzati per beni provenienti o destinati
all’esterno
–
Buoni – utilizzati internamente fra i reparti
3.
Giornale di magazzino – scrittura cronologica
4.
Mastro di magazzino – scrittura sistematica.
I punti 3 e 4 si riferiscono alla contabilità sezionale vera e
propria del magazzino.Tale contabilità può essere tenuta
a quantità o a quantità e valore.
Come si valutano allora i carichi e gli scarichi?
VALORIZZAZIONE MOVIMENTI
CARICO: al costo di acquisto F.M.C. o di
produzione
SCARICO:
Per i beni specifici non fungibili :
Metodo del costo effettivo
Per i beni fungibili uno dei seguenti metodi:
• Metodo costo medio ponderato
• Metodo LIFO per movimento o per periodo
• Metodo FIFO per movimento o per periodo
VALORIZZAZIONI CARICHI E
SCARICHI
OUT
IN
550
525
520
500
IN
550
BENI
FUNGIBILI
550
525
520
500
OUT
500
VALORIZZAZIONI RIMANENZE DI
MAGAZZINO
In magazzino rimane tutto ciò che non è stato scaricato.
con valutazioni
OUT
IN
IN
diverse ….
550
BENI
525
520
500
FUNGIBILI
q.tà in rimanenza
valorizzata una parte a
520 e un’altra a 500
550
525
520
OUT
500
q.tà in rimanenza valorizzata
una parte a 550, un’altra a
525 e un’altra a 520
SCHEDA LAVORO: CASO
CONCRETO
Un’industria abbisogna di 800 quintali di materie prime al
mese. Il costo di ogni ordinazione comporta una spesa
fissa di L. 80.000 e le spese di mantenimento delle
scorte sono di L. 3.200 al mese per quintale.
Nell’ipotesi che le ordinazioni abbiano un andamento
periodico costante, che l’uscita dal magazzino sia
uniforme e che non si verifichi mai né rottura né
sovrapposizione di scorte, si chiede di:
a) Formulare il modello matematica della situazione
esposta;
b) Risolvere il modello determinando la quantità da
ordinare ogni volta in modo che sia minimo il costo
complessivo per le ordinazioni e per il magazzinaggio;
c) Calcolare il numero mensile delle ordinazioni;
d) Calcolare la periodicità delle ordinazioni.
SCHEDA LAVORO: caso concreto
Scheda di magazzino – Indice di rotazione - valorizzazione scorte
• Le esistenza iniziali del prodotto Xy della Crisci spa di Milano sono pari a 400 unità,
valutate complessivamente 8.000 euro. I movimenti del bene nel primo trimestre
dell’anno sono i seguenti: 10/1 SC 35;15/1 SC 165;23/1CA 75 A 20,4UNIT. +TRASP. NS
CARICO 45;30/1 SC45;15/02 CA 150 A 2650COMPL.;23/2 SC50;2/3 SC 40;15/3 SC
70
• Presentare:
1. le schede di magazzino a quantità ed a valore del prodotto Xy utilizzando i metodi:
 
Costo medio ponderato – con il foglio elettronico
 
LIFO continuo
 
FIFO continuo
2. la scheda e i calcoli per la determinazione dell’indice trimestrale di rotazione a quantità – con il
foglio elettronico.
3. Supponendo che nell’anno precedente IRS trimestrale dello stesso articolo avesse ottenuto i
seguenti valori: 1,8 – 1, 78 – 1,79 – 1,68.
Indicare il grado di efficacia nel raggiungimento degli obiettivi aziendali della gestione di
questo articolo e quali possano essere le azioni correttive per migliorarlo.
Si ricorda che l’indicazione dei valori è puramente indicativa.
In realtà lo studente
deve costruire il foglio in excel che consenta la rappresentazione della
scheda senza una sequenza prestabilita di carichi o scarichi.
COMPORTAMENTI DI ACQUISTO
I carichi di materie e di merci sono legati alla politica di
gestione delle scorte, dovrebbero perciò essere
PROGRAMMATI
Questa politica, se portata all’estremo, si traduce nel
principio del JUST
IN TIME
Talvolta però tale pianificazione, può essere modificata:
•
PER ESIGENZE IMMEDIATE DELLA PRODUZIONE
•
IN FUNZIONE DELLE CONDIZIONI DI MERCATO
•
PER INTENTI SPECULATIVI
Just in Time
• LE MATERIE GIUNGONO IN AZIENDA SOLO AL
MOMENTO E NELLA QUANTITA’ IN CUI DEVONO
ESSERE IMPIEGATE NELLA PRODUZIONE
• I SEMILAVORATI VENGONO RESI DISPONIBILI SOLO
AL MOMENTO E NELLA QUANTITA’ NECESSARIA AI
REPARTI DI LAVORAZIONE SUCCESSIVI
• I PRODOTTI VENGONO ULTIMATI AL MOMENTO E
NELLA QUANTITA’ NECESSARIA ALLA VENDITA
Tale obiettivo richiede una notevole flessibilità della
struttura tecnica ed organizzativa aziendale
PIANI DI ACQUISTO
Concorrono a formare il Budget Economico
AZ. MERCANTILI
Volume Vendite presunte merci (dato preventivo)
+ Scorte finali pres. Merci (dato preventivo)
- Scorte. iniz. Merci
Q.tà merce da acquistare (dato preventivo)
PIANI DI ACQUISTO
Concorrono a formare il Budget economico
AZIENDE INDUSTRIALI
MATERIE PRIME
Volume di materie necessarie
per la prod.
+Scorte pres. fin mat
-Scorte iniziali mat.
Q.tà di materie da
acquistare(dato preventivo)
PRODOTTI FINITI
Volume di Vendite pres.
prodotti
+ Scorte Finali prodotti
- Scorte. Iniz. prodotti
Q.tà prodotti da
realizzare(dato preventivo)
FASI DELL’ACQUISTO
di competenza dell’ UFFICIO ACQUISTI
(sottosistema organizzativo della logistica az.le)
• Programmazione degli acquisti
• Ricerca e selezione fonti di
approvvigionamento
• Selezione offerte e formazione
ordine
• Emissione e inoltro ordine
• Altre operazioni: es. trasporto
• Controllo esecuzione ordini
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