Centro studi Innovazione e Sostenibilità Osservatorio Innovazione e Sostenibilità Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 5/2013 a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani Sommario: News dai territori: Regione Puglia: Regione Trentino Alto Adige: Regione Umbria: News nazionali: Ambiente: Green economy: Rinnovabili: Materiali e tecnologie innovative: Rapporti e studi: Eventi: Aziende: Adottato il Piano Regionale Amianto Rinnovabili: Bando della provincia di Trento per rinnovabili e efficienza energetica Certificazione sostenibilità: Bando certificazioni, inserite nuove norme ISO per ottenere marchio “green heart quality” Arriva la prima mappa web per misurare l'impatto dell'uomo sull'ambiente Operativo il Fondo da 460 milioni per l'occupazione giovanile nella Green Economy Solo il 53% di edifici certificati negli annunci immobiliari Conto termico: firmata la convenzione tra GSE ed ENEA per gli incentivi Piccola sintesi e commenti al Conto energia termico. Decreto Ministeriale 28 dicembre 2012 ANIE/GIFI: nella prossima legislatura sostenere l’industria del fotovoltaico La Conferenza delle Regioni definisce lo standard formativo per gli installatori di rinnovabili Consiglio di Stato: fotovoltaico vietato vicino alle riserve naturali Energia. Antitrust, bene Sen su governance e costi, attenzione incentivi 15 nuovi eco-materiali in MATREC Legambiente e protezione civile, ancora elevato il numero di industrie a rischio Ubisol: 2012 catastrofico per il fotovoltaico. -69% per il fatturato Facciate viventi per gli uffici di domani Green economy. Al via il "road show" per conoscere meccanismi e incentivi Bologna: poche settimane alla prima edizione di SAIE 3. Ripartire dopo il terremoto in Emilia: la proposta di Wienerberger News dai territori: Regione Puglia: Adottato il Piano Regionale Amianto 25/01/2013. Il progetto mira alla bonifica degli ambienti per eliminare e ridurre l’esposizione a tale sostanza La Giunta Regionale pugliese, con deliberazione n. 3064 del 27 dicembre 2012, ha adottato il Piano Regionale Amianto a valle di un processo partecipativo che ha puntato sulla condivisione e sul coinvolgimento di un ampio numero di portatori d’interessi che è destinato a proseguire nei prossimi giorni con la prosecuzione della Valutazione Ambientale Strategica. Il Piano si pone l’obiettivo di dare risposte concrete e definitive al problema dell’amianto in Puglia, ottemperando, altresì, agli obblighi posti dalla normativa nazionale L.257/92 e s.m.i.. Il Piano intende capitalizzare le attività di mappatura dei tetti di amianto realizzate in Puglia nel 2005, avviando una decisa campagna tesa alla bonifica degli ambienti di vita e di lavoro finalizzata alla eliminazione e riduzione dell’esposizione a tale sostanza. Il Piano mira a completare il quadro complessivo della conoscenza del rischio amianto, trasferendo la stessa anche alla popolazione interessata e proseguendo l’incisa azione orientata ai lavoratori operanti in interventi di rimozione, di trattamento (incapsulamento, confinamento) e di smaltimento, mediante azioni di informazione e sensibilizzazione e formazione dei soggetti coinvolti dai rischi derivanti dall’esposizione alle fibre. Fonte: Regione Puglia Regione Trentino Alto Adige: Rinnovabili: Bando della provincia di Trento per rinnovabili e efficienza energetica 25/01/2013. La Provincia Autonoma di Trento ha approvato un nuovo Bando per la concessione dei contributi alle imprese per investimenti nell'efficienza energetica e nell'energia rinnovabile, destinato a imprese, società ESCo e società produttrici di energia. Il bando, che ha a disposizione 6 milioni di euro, è stato approvato con Deliberazione della Giunta provinciale n. 2724 pubblicata sul Supplemento n. 3 del Bollettino Ufficiale della Regione autonoma Trentino Alto Adige n. 51 del 18 dicembre 2012. Le domande potranno essere presentate fino all'8 marzo 2013. I contributi sono in conto capitale e sono destinati ad interventi che riguardano: Centro studi Innovazione e Sostenibilità A. Reti energetiche; B. Generatori di calore a biomassa - Caldaie a caricamento automatico a pellet o cippato; C. Generatori di calore a biomassa - Caldaie a caricamento manuale o Caldaie policombustibile; D. Collettori solari; E. Coibentazioni termiche; F. Generatori di calore a condensazione; G. Impianti finalizzati al recupero del calore; H. Pompe di calore; I. Cogenerazione; J. Altre iniziative dalle quali conseguano rilevanti riduzioni dei consumi di energia termica e/o di energia elettrica; K. Impianti eolici. Fonte: sito internet infobuild energia Regione Umbria: certificazione sostenibilità: Bando certificazioni, inserite nuove norme ISO per ottenere marchio “green heart quality” 25/01/2013. ISO 14064:2012 “Gas ad effetto serra” e ISO/DIS 14067 “Carbon Footprint of Products” sono le ulteriori Norme inserite nel recente “bando certificazioni” della Regione Umbria utili alla concessione del marchio “Green Heart Quality” che identifica e valorizza le aziende eccellenti nell’ambito dell’eco sostenibilità e della green economy. E’ infatti da tempo che la Regione Umbria, nei diversi provvedimenti finalizzati a promuovere la certificazione dei sistemi di gestione aziendale, ha favorito le certificazioni in materia ambientale. L’inserimento nel bando pubblico di queste specifiche Norme per la tutela dell’ambiente e la sostenibilità – affermano del servizio regionale politiche per il credito e internazionalizzazione delle imprese - rappresenta un’importante novità e testimonia l’attenzione posta dalla Regione alle tematiche ambientali e alla riduzione di emissioni di CO2.La scelta propedeutica all’acquisizione di tali Norme ISO del marchio di sostenibilità costituisce un ulteriore passo verso il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione Europea per il 2020, tra i quali la riduzione dei gas serra del 20%. Una innovazione che contribuirà a promuovere imprese e prodotti locali su tutti quei mercati internazionali dove le etichette e le certificazioni relative ai gas serra rappresentano già un fattore di competitività.Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.regione.umbria.it alla sezione bandi ed alla sezione attività della Regione per quanto riguarda il marchio “Green Heart Quality”. Fonte: Regioni.it News nazionali: Ambiente: Arriva la prima mappa web per misurare l'impatto dell'uomo sull'ambiente 28/01/2013. Tutti possono fare qualcosa per limitare il degrado ambientale. Ne sono fermamente convinti all’Aci, l’Antropentropia dei comuni italiani, da aver realizzato il primo strumento interattivo per monitore il problema in maniera condivisa. E’ nata infatti la prima mappa web italiana, progetto collaborativo per misurare l’impatto dell’uomo sull’ambiente. Il progetto per ora coinvolge 5 regioni – Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Puglia, Sardegna – più la Provincia autonoma di Trento, enti locali che ad oggi hanno gratuitamente messo a disposizione i dati dell’antropentropia, ovvero della quantità di territorio occupato da cose create dall’uomo in rapporto con la sua superficie totale. Le informazioni serviranno a realizzare una mappa, secondo le specifiche del progetto europeo Corine Land Cover.“La loro rielaborazione – a cura di Antonio di Gennaro, esperto di bonifica di siti contaminati e collaboratore dell’Agenzia regionale di protezione ambientale del Lazio – produce mappe grafiche che consentono di vedere a colpo d’occhio il livello di antropizzazione di una zona”, spiega una nota stampa del progetto. I colori delle mappe vanno infatti dal verde (buona situazione), al giallo (pericolo), fino al viola (problemi gravi per l’ambente) e al nero (degrado ormai irrecuperabile) ed in base a queste specifiche gli utenti sono chiamati a dare una mano, mappando il proprio territorio dove abitano. Fonte: Rinnovabili.it Green economy: Operativo il Fondo da 460 milioni per l'occupazione giovanile nella Green Economy 29/01/2013. Pubblicata la circolare del MinAmbiente. Al via un road show nazionale sullo sviluppo sostenibile e la green economy. E’ operativo il Fondo per l’occupazione giovanile nel settore della green economy. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 21 del 25 gennaio 2013 è stata infatti pubblicata la circolare 18 gennaio 2013, n. 5505 del Ministero dell'Ambiente, che attua l’articolo 57 del decreto legge 83/2012, convertito con modificazioni dalla legge n. 134 del 7 agosto 2012. Le domande di accesso al finanziamento agevolato possono essere presentate a partire dal 26 gennaio 2013. Economia verde e messa in sicurezza del territorio Il Fondo eroga finanziamenti a tasso agevolato per la realizzazione di progetti e interventi nei settori della green economy ed in settori di attività connessi con la messa in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologico e sismico. Incentivata l'occupazione giovanile La concessione dei finanziamenti è subordinata all’assunzione di personale di età non superiore ai 35 anni; nel caso di assunzioni superiori a tre unità, almeno un terzo dei posti è riservato a giovani laureati con età non superiore a 28 anni. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Risorse per 460 milioni di euro Alla concessione dei finanziamenti è inizialmente assegnato un ammontare di risorse pari a 460 milioni di euro, di cui 10 milioni di euro sono riservati al finanziamento di progetti di investimento proposti da società a responsabilità limitata semplificata (S.r.l.s.) e 70 milioni di euro sono riservati, nel rispetto dell’articolo 1 co. 8 del Decreto-legge 7 agosto 2012, n. 129, al finanziamento di interventi di ambientalizzazione e riqualificazione ricompresi nell'area definita del Sito di interesse nazionale di Taranto. I soggetti beneficiari I soggetti beneficiari dei finanziamenti sono le imprese, sia in forma individuale che societaria, o loro consorzi. Possono partecipare anche le imprese tra cui sia stato stipulato un contratto di rete ai sensi dell’articolo 3, comma 4-ter, del decreto legge n. 5 del 10 febbraio 2009. Settori di intervento Possono essere concessi finanziamenti a tasso agevolato per la realizzazione di progetti in uno o più dei sottoelencati settori: a) protezione del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico; b) ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti di seconda e terza generazione; b bis) ricerca, sviluppo e produzione mediante bioraffinerie di prodotti intermedi chimici da biomasse e scarti vegetali; c) ricerca, sviluppo, produzione e installazione di tecnologie nel solare termico, solare a concentrazione, solare termodinamico, solare fotovoltaico, biomasse, biogas e geotermia; d) incremento dell'efficienza negli usi finali dell'energia nei settori civile, industriale e terziario, compresi gli interventi di social housing; d-bis) processi di produzione o valorizzazione di prodotti, processi produttivi od organizzativi o servizi che, rispetto alle alternative disponibili, comportino una riduzione dell'inquinamento e dell'uso delle risorse nell'arco dell'intero ciclo di vita. Domande dal 26 gennaio A partire dal 26 gennaio 2013 ed entro e non oltre i novanta giorni decorrenti da tale data, le domande, corredate di firma digitale, dovranno essere trasmesse, nelle modalità previste dalla Circolare, via Posta Elettronica Certificata (PEC) al seguente indirizzo: [email protected] indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Tutti i documenti utili a supportare i potenziali Soggetti Beneficiari nella presentazione della domanda di agevolazione sono disponibili e scaricabili a questo link. Per ulteriori informazioni è stata attivata una casella di posta elettronica dedicata: [email protected] indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Al via il road show per lo sviluppo sostenibile e la green economy Per far conoscere alle imprese le nuove opportunità offerte dai provvedimenti del Ministero dell’Ambiente e del Governo, il Ministero, Formez PA e Confindustria hanno lanciato un road show sullo sviluppo sostenibile e la green economy. Si tratta di un ciclo di incontri - da febbraio a marzo, da Udine a Milano, da Modena a Bari - presentato ieri a Roma, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Nel corso del convegno sono stati illustrati alle aziende i meccanismi innovativi, gli incentivi, le leggi e le misure adottate dal governo e dal Parlamento per promuovere la crescita verde, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, la semplificazione delle procedure e delle normative ambientali. Inoltre, sono stati anche presentati i bandi sul fondo per l’occupazione giovanile e sul carbon footprint. Fonte: sito internet casa e clima Green economy: Solo il 53% di edifici certificati negli annunci immobiliari 31/01/2013. Di efficienza energetica degli edifici si parla molto in Italia. Da anni ormai. Di convegni sul tema non ci si stanca di organizzarne. Ma tutto questo gran parlare non si è ancora tradotto in risultati: stona scoprire, dall'ultima analisi di Immobiliare.it sulla diffusione dell'attestato di certificazione energetica degli edifici, che appena il 53% degli annunci immobiliari di vendita riporta le informazioni (obbligatorie dall'l gennaio 2012) sulle prestazioni energetiche. Finché efficienza energetica non farà rima con risparmio nella testa di tutti gli italiani, è difficile credere che l'«eccezionale business del risparmio» possa decollare. Dagli architetti ai gestori immobiliari, tutti lamentano la mancanza – o l'eccessiva proliferazione - di strumenti, incentivi e norme. Complice, inoltre, è la mancanza di una cultura energetica a livello nazionale, che sappia tradurre un indice <<lpe» in euro effettivi di risparmio per chi compra. Quanto si può attendere, ancora, per passare dalle parole ai fatti? Degli oltre 60mila annunci immobiliari pubblicati da utenti privati, presi in considerazione da Immobiliare.it, solo 1'11% riporta una certificazione valida. La percentuale sale al 46% per gli annunci gestiti da agenzie immobiliari indipendenti, al 58% per quelli gestiti da intermediari affiliati a grandi gruppi (dotati di sistemi di certificazione dalle sedi centrali) e addirittura al 97% per quelli proposti direttamente dai costruttori per i quali, però, la certificazione energetica è un obbligo fin dalla fase progettuale. In molti, per evitare i costi della perizia, ricorrono all'autocertificazione in classe G (la più bassa), anche se non è consentita. L'attestato di classificazione energetica (Ace) è uno strumento di trasparenza importante per il mercato, perché offre la possibilità di conoscere, prima ancora di acquistare l'immobile, quanto incideranno i consumi energetici nella sua gestione e oggi ben il 59% dei potenziali acquirenti limita la sua ricerca agli immobili di classe A o superiore. L'«eccezionale business del risparmio energetico» - come lo ha definito il direttore del Cresme Lorenzo Bellicini, sottolineando come le ristrutturazioni coprano già il 65% del mercato delle costruzioni - potrebbe fare leva su numeri certi. Secondo una stima del ministero dello Sviluppo economico, agli immobili presenti in Italia va imputato all'incirca il 35% dell'inquinamento prodotto; il 70% dei nostri edifici è anteriore al 1976 (anno della prima normativa Centro studi Innovazione e Sostenibilità sull'efficienza energetica) e il 25% non ha mai subito interventi di manutenzione; i fondi europei 2007-2013, che in parte potrebbero essere sfruttati per migliorare l'efficienza dei nostri edifici, sono stati utilizzati solo per il 37% (a dicembre 2012) e ci sono grandi aspettative sui fondi strutturali 2014-2020. Fonte: Il Sole 24 Ore, Michela Finizio Rinnovabili: Conto termico: firmata la convenzione tra GSE ed ENEA per gli incentivi 31/01/2013. Firmata la Convenzione tra Nando Pasquali, Presidente e AD del Gestore dei Servizi Energetici, e Giovanni Lelli, Commissario ENEA, per la collaborazione nella gestione dei nuovi meccanismi di incentivazione a sostegno dell'efficienza energetica e della produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Gli incentivi sono stati introdotti dal Decreto interministeriale "Conto Termico", emanato dal Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, lo scorso 28 dicembre 2012. Il Decreto Legislativo n 28 del 3 marzo 2011 ha attribuito al GSE un ruolo centrale nella gestione dei regimi di sostegno per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l'incremento dell'efficienza energetica negli usi finali dell'energia. Il GSE opererà di concerto con ENEA, che in Italia svolge il ruolo di Agenzia nazionale per l'efficienza energetica, per il supporto tecnico necessario alla gestione degli interventi per l'efficienza e il risparmio energetico."Le nuove misure", ha dichiarato Nando Pasquali in occasione della firma "sono state introdotte per rafforzare il settore dell'efficientamento energetico, sia del patrimonio edilizio pubblico che di quello privato, necessario per lo sviluppo economico sostenibile del Sistema Paese.""Si tratta di un intervento di politica energetica, - ha sottolineato Giovanni Lelli - che potrà avere una significativa ricaduta per l'economia italiana in un processo di riconversione orientato alla «green economy». L'Italia dimostra di comprendere le opportunità connesse all'efficienza energetica, prima priorità della Strategia Energetica Nazionale, puntando a superare gli obiettivi europei". Il nuovo Decreto, che fissa a 200 milioni l'anno il totale delle risorse per gli interventi delle Amministrazioni Pubbliche e a 700 milioni per quelli realizzati da privati, prevede che i soggetti ammessi a richiedere l'accesso al meccanismo di incentivazione siano le Amministrazioni Pubbliche e i Soggetti privati, intesi come persone fisiche, i condomini e i soggetti titolari di reddito di impresa. Sul sito web del GSE è stata pubblicata un'area interamente dedicata al "Conto Termico" che, nel dettaglio, spiegherà le modalità di accesso al regime di incentivazione, le modalità di erogazione dell'incentivo, i singoli interventi ammissibili all'incentivo e le risorse economiche da destinare. In fase di realizzazione anche un portale dedicato per la richiesta digitale degli incentivi. Fonte: sito internet infobuild energia Rinnovabili: Piccola sintesi e commenti al Conto energia termico. Decreto Ministeriale 28 dicembre 2012 31/01//2013. Il 2 gennaio 2013 è stato pubblicato nel supplemento ordinario allegato alla Gazzetta Ufficiale n. 1 del 2013 il Decreto Ministeriale del 28 dicembre 2012 "Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni" noto come Conto energia termico. In attuazione dell'art. 28 (comma 1 e 2)1 del decreto legislativo n. 28/2011 che disciplina l'incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l'incremento dell'efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, il decreto va a coprire gli ambiti di applicazione e i soggetti non compresi nelle detrazioni del 55%. I Soggetti ammessi infatti sono a)le amministrazioni pubbliche relativamente a tutte le tipologie di intervento (vedi schema interventi); per impegno di spesa massima cumulata annua 200 mil. b) i soggetti privati, intesi come persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario, relativamente alla realizzazione di uno o più interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza (vedi schema interventi); per un impegno di spesa massima cumulata annua 700 mil. I soggetti di cui sopra possono avvalersi dello strumento del finanziamento tramite terzi o di un contratto di rendimento energetico ovvero di un servizio energia, anche tramite l'intervento di una ESCO. In questo caso la pubblica amministrazione cede l'incentivo alla ESCO in accordo con le indicazioni contenute nel contratto. L'importanza di questo decreto è che incentiva gli interventi sugli edifici pubblici che, in base sia alle Direttive europee che alla Legislazione nazionale, dovrebbero fungere da esempio da seguire ma che ad oggi avevano solo un blocco dovuto al Patto di Stabilità. Inoltre la Direttiva 27/2012/UE all'art.4 prevede una riqualificazione annua del 3% della superficie degli edifici della Pubblica amministrazione centrale a partire dal 1 gennaio 2014 e indica che gli stati membri propongano dei provvedimenti economico-finanziari adeguati a supporto di tali richieste. A livello nazionale si sta spingendo che il documento di recepimento di tale direttiva europea faccia rientrare negli obblighi anche gli edifici pubblici di Regioni, Provincie ed enti locali in genere. Questo significherebbe un grosso passo avanti e il Conto Energia Termico è uno strumento che, se utilizzato nella maniera corretta e reso semplice nelle procedure di utilizzo, potrebbe essere l'ideale. L'incentivo è diretto e non una detrazione, e viene corrisposto in rate annuali costanti. La percentuale incentivata viene calcolata in funzione dell'intervento con modalità variabili fino ad un massimo del 40%. Di seguito una tabella riassuntiva degli interventi: Centro studi [1] S solare lorda Innovazione e Sostenibilità = superficie totale dei collettori solare (art.2, comma 1, lettera d) Per ogni tipologia vengono poi dati dei costi massimi per l'intervento e dei limiti prestazionali da rispettare. Per la parte riguardante gli interventi di isolamento dell'involucro, a cui accede solo la PA, i limiti sono quelli sotto riportati e su questi vale la pena soffermarsi con un commento. Attualmente il DLgs 192 prevede per la PA che vengano rispettati i limiti di legge ridotti del 10%, inoltre il privato attualmente accede alla detrazione del 55% con limiti che sono indicativamente una riduzione dei limiti di legge del 18% (8% solo per i pavimenti). Gli attuali limiti del Conto termico prevedono una riduzione dei limiti di legge del 31% (24% solo per i pavimenti). Tali limiti sono da un verso necessari per la politica energetica che si sta portando avanti ma dall'altro secondo noi potrebbero scoraggiare chi vorrebbe accedere all'incentivo. Una novità significativa è che vengono incentivate anche le spese professionali per diagnosi e certificazione energetica ma con dei tetti massimi di spesa. Purtroppo attualmente la certificazione energetica è diventata un documento e non una vera e propria analisi del comportamento energetico dell'edificio e i costi sono molto variabili. La tabella dei costi massimi, a nostro parere comunque sensata, sarà, speriamo, un riferimento ufficiale sulle possibili parcelle per queste analisi. Un ultimo appunto va alla procedura e all'applicazione, i tempi in realtà non sono ancora maturi, infatti mancano ancora una serie di documenti fondamentali tra cui: portale del GSE su cui effettuare tutte le procedure di richiesta e prenotazione, scheda domanda e scheda contratto, metodologie per determinare energia prodotta o risparmiata, modello di diagnosi energetica di qualità. Le procedure oggi sembrano laboriose e comprendenti molti documenti, tuttavia come tutti i nuovi provvedimenti speriamo che una volta che tutto è operativo in realtà si dimostri tutto più semplice. Fonte: Ing. Valeria Erba, Presidente ANIT, sito interney infobuild energia Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rinnovabili: ANIE/GIFI: nella prossima legislatura sostenere l’industria del fotovoltaico 30/01/2013. Anie/Gifi, il gruppo delle imprese fotovoltaiche italiane, in un comunicato sottolinea che tra le priorità del prossimo Governo ci sia anche l'obbligo di fissare regole certe per la green economy e in particolare per le rinnovabili per un uso intelligente delle risorse energetiche. Il dibattito politico ed economico in vista delle elezioni nazionali è oramai entrato in una fase cruciale. È unanime la richiesta, già accolta da Confindustria, di delineare proposte concrete per rilanciare nei prossimi cinque anni il Sistema Paese attraverso misure che garantiscano da un lato stabilità e dall'altro uno sviluppo economico sostenibile per la società e l'ambiente. Il fotovoltaico e le altre rinnovabili hanno tutte le carte in regola per avere un ruolo di primo piano in questa partita. "Chiediamo che nei programmi dei candidati dichiara Valerio Natalizia, Presidente ANIE/GIFI - si dimostri maggiore attenzione alla green economy in generale ed al fotovoltaico in particolare. L'assenza di proposte in questi settori strategici appare incomprensibile dal momento che a livello europeo, ma non solo, la green economy è considerata il volano principale della prossima rivoluzione industriale". Già oggi i risultati del sostegno alle energie rinnovabili in Italia sono notevoli. Nel 2011 abbiamo risparmiato 2.5 mld € sulle importazioni di gas e 18 mln ton di CO2. Inoltre grazie all'effetto peak shaving, sempre nel 2011, la bolletta energetica nazionale si è ridotta di 400 mln€. Il solo fotovoltaico nel 2012 ha contribuito a soddisfare il 5.63% della domanda elettrica nazionale ed ha rappresentato il 6.43% della produzione netta nazionale di elettricità. "Nonostante questi ottimi risultati - continua Natalizia - l'industria fotovoltaica nazionale ha perso ben 6.000 posti di lavoro nel 2012 con conseguente riduzione del gettito fiscale per le Casse dello Stato ed un maggior ricorso alla cassa integrazione. Una situazione paradossale in questo contesto"."Riteniamo quindi opportuno che le forze politiche che guideranno il Paese nel prossimo quinquennio - conclude Natalizia - si adoperino per dare continuità agli investimenti e allo sviluppo del settore fotovoltaico traghettandolo dal sistema incentivante verso la piena competitività con le altre fonti energetiche. Siamo disponibili a collaborare per dare operatività a strumenti che favoriscano la ripresa economica del Paese attraverso l'incremento del PIL, del gettito fiscale, dell'occupazione e diminuiscano al contempo la spesa energetica degli italiani". Fonte: sito internet infobuild energia Rinnovabili: La Conferenza delle Regioni definisce lo standard formativo per gli installatori di rinnovabili 29/01/2013. La Conferenza delle Regioni la scorsa settimana ha approvato un documento che disciplina i corsi di formazione finalizzati al conseguimento dell'attestato di qualificazione professionale di "Installatore e manutentore straordinario di tecnologie energetiche alimentate da fonti rinnovabili" ai sensi del Decreto Legislativo 3 marzo 2011, n.28, emanato in attuazione della Direttiva 2009/28 CE del Parlamento Europeo. La formazione degli installatori è di competenza delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, che provvedono alla definizione degli standard dei percorsi formativi secondo i criteri di cui all'allegato 4 del D.Lgs. 3 marzo 2011 n.28, nonché alla programmazione dei corsi sulla base dei fabbisogni localmente rilevati. I corsi di formazione sono erogati dalle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano direttamente o attraverso soggetti accreditati.La formazione degli installatori e manutentori sarà obbligatoria a partire dal 1 agosto 2013 e prevede un periodo di formazione e il superamento del percorso formativo di qualificazione professionale. Per i soggetti già qualificati è comunque obbligatorio partecipare ad attività formative di aggiornamento ogni 3 anni, che decorrono anch'esse dal 1 agosto 2013. La durata minima dell'aggiornamento è pari a 16 ore e può essere realizzato anche attraverso modalità FAD, secondo le indicazioni di ciascuna Regione. La frequenza del corso è obbligatoria al 100% ed al termine viene rilasciato un attestato di frequenza. Il percorso formativo ha una durata minima di 80 ore divise in 20 ore per il Modulo unico propedeutico comune e 60 ore per i moduli specifici, di cui almeno 20 di pratica. Infatti vista la diversa tipologia di impianti previsti - stufe, caminetti e generatori di calore alimentati da biomasse, sistemi solari fotovoltaici e sistemi solari termici, sistemi geotermici poco profondi e pompe di calore - sono stati individuati quattro standard specifici. Il corso è articolato in due fasi metodologiche: una teorica, erogabile anche in modalità FAD, ed una pratica da svolgere presso strutture che rispettino i requisiti richiesti. Il Modulo unico comune e propedeutico concerne l'inquadramento generale delle problematiche legate allo sfruttamento delle fonti rinnovabili nel panorama nazionale ed europeo con gli opportuni richiami di normativa generale, tecnica e di sicurezza che riguardano l'installazione e la manutenzione, anche straordinaria, di impianti alimentati da FER. I Moduli specifici per ogni macrotipologia impiantistica (biomasse per usi energetici, pompe di calore per riscaldamento, refrigerazione e produzione di ACS, sistemi solari termici, sistemi fotovoltaici e fototermoelettrici) prevedono una parte di teoria ed una di pratica. La fase pratica si sostanzia nelle attività inerenti l'installazione fisica degli impianti e della loro manutenzione straordinaria. Al termine del corso è previsto un esame cui si è ammessi solo se si è frequentato almeno l'80% delle ore complessive del corso.La prova finale è costituita da una prova teorica e da una prova pratica. Quest'ultima mira a verificare la corretta installazione dell'impianto FER. Al superamento positivo dell'esame viene rilasciato l'attestato di qualificazione professionale di "Installatore e manutentore straordinario di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili", ai sensi dell'articolo 15, comma 2 del Decreto Legislativo 3 marzo 2011 n. 28. L'ente di formazione deve disporre delle adeguate strutture e attrezzature per poter impartire la necessaria formazione frontale e pratica. Nello specifico i laboratori per l'erogazione delle attività pratiche devono disporre di attrezzature specifiche dedicate ad ogni singolo percorso oggetto di qualificazione. I formatori devono essere in possesso sia di una esperienza documentata, almeno quinquennale, nella progettazione e/o gestione e/o manutenzione di impianti FER, sia di una conoscenza adeguata della legislazione e della normativa, nell'ambito della specifica tematica oggetto della docenza. Possono svolgere l'attività di formatore anche i tecnici che operano presso i produttori di tecnologie con almeno 5 anni di esperienza lavorativa nel settore. Fonte: sito internet infobuild energia Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rinnovabili: Consiglio di Stato: fotovoltaico vietato vicino alle riserve naturali 29/01/2013. Nelle aree di protezione attorno alle riserve naturali non possono essere costruiti parchi fotovoltaici I parchi fotovoltaici non possono essere costruiti nelle aree di protezione attorno alle riserve naturali, in quanto la loro realizzazione - sebbene possa comportare benefici per l'ambiente - andrebbe a deturpare l'area protetta. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato (Sezione Quinta) che, con la sentenza n. 176 del 15 Gennaio 2013, ha rigettato il ricorso proposto dalla società Floew s.r.l. per la riforma di una sentenza breve del Tar Abruzzo che ha riconosciuto la legittimità della decisione del Comune di Vasto di negare la realizzazione di un parco fotovoltaico in un'area attigua alla Riserva Naturale di Punta Aderci. Tra le sue motivazioni, la società ha richiamato la circostanza che la zona dove intendeva realizzare l'impianto fotovoltaico era incolta e dalla sua installazione si sarebbero ottenuti dei benefici ambientali oltre che economici. Secondo il Tar Abruzzo, la realizzazione dell’impianto avrebbe arrecato danni all’ambiente e la normativa va interpretata in maniera tale da non violare la gerarchia di valori, costituzionalmente delineata, che prevede la prevalenza dell’interesse ambientale rispetto a quello economico. Per la società ricorrente, invece, l’impianto garantirebbe il perseguimento di interessi economici, oltre che pubblici, senza compromettere la salvaguardia dell'ambiente, in quanto, anche se la zona in cui è situata ricade all’interno della fascia di protezione della Riserva, essa è fortemente antropizzata e tutte le superfici non edificate sono utilizzate per l’agricoltura intensiva. In particolare, l’impianto è destinato a sorgere su un terreno allo stato incolto e presenta aspetti progettuali volti a favorirne l’inserimento nel contesto esistente. I giudici di Palazzo Spada hanno però dato ragione al Tar Abruzzo osservando tra l'altro che “la riferita prevalenza riconosciuta in sede comunitaria e dalla Corte Costituzionale in via generale all’interesse alla promozione delle fonti energetiche rinnovabili e la concreta influenza dell’impianto sull’ambiente circostante sono nel caso di specie irrilevanti. Infatti è stata prevista la realizzazione di esso impianto nell’area di protezione esterna di una Riserva naturale, cioè in un luogo ove è stata già effettuata la valutazione circa la preminenza dell’interesse alla salvaguardia dell’ambiente rispetto ad altri interessi, come quello alla gestione delle fonti di energia rinnovabile, che è insuscettibile di deroga anche in relazione all’eventuale modesto effettivo impatto ambientale delle opere di cui è prevista la realizzazione”. Fonte: Sito internet casa e clima Rinnovabili: Energia. Antitrust, bene Sen su governance e costi, attenzione incentivi 28/01/2013. Bene porre tra le priorità della Strategia energetica nazionale la riduzione dei costi dell'energia in Italia, ma occorre affrontare in maniera piu' incisiva il tema dell'incentivazione alle fonti rinnovabili che gravano attualmente sul sistema sia dal lato dei produttori di elettricita' da fonti convenzionali (come oneri per l'acquisizione dei certificati verdi), che dal lato degli utilizzatori finali (nella voce oneri generali della bolletta). E' una delle osservazioni contenute nella segnalazione dell'Antitrust dopo l'esame della Strategia Energetica Nazionale. L'Antitrust ritiene molto apprezzabile la scelta di includere tra le linee di priorità della Strategia energetica nazionale un capitolo sulla riforma della governance dell'intero comparto ricordando che i costi derivanti dalla governance multilivello sono stati di recente oggetto di una specifica segnalazione. E condivide lo sviluppo di un mercato all'ingrosso del gas competitivo ed integrato con il resto dei paesi europei indicando che, sotto questo profilo, la proposta di fare dell'Italia un hub sud europeo del gas assume una sua rilevanza solo se coerente con l'obiettivo principale di riduzione dei prezzi. Fonte: Il Sole 24 Ore Radiocor Materiali e tecnologie innovative: 15 nuovi eco-materiali in MATREC 30/01/2013. MATREC è la prima EcoMaterials Library dedicata ai materiali ambientalmente sostenibili e al loro impiego nel mondo della produzione industriale, dell'architettura e del design e mette a disposizione informazioni su materiali ambientalmente sostenibili (riciclati, naturali, bio) provenienti da tutto il mondo, suddivisi per categorie e correlati da schede descrittive che ne riportano la composizione, le caratteristiche tecniche e ambientali, le applicazioni ed i riferimenti delle aziende produttrici. Ecco gli ultimi 15 nuovi eco.materiali: NWOL1062 Materiale naturale Tessuto composto al 95% in lana vergine Centro studi NWOL1063 Materiale naturale Tessuto composto al 100% in lana vergine NWOL1064 Materiale naturale Tessuto composto al 100% in lana vergine NWOL1065 Materiale naturale Tessuto composto al 100% in lana vergine NWOL1066 Materiale naturale Tessuto composto al 90% in lana RRUB1067 Materiale riciclato Composto da granuli di gomma riciclata pre e post-consumo RPLA1068 Materiale riciclato Tessuto composto all'84% in poliestere riciclato NHEMWOL1069 Materiale naturale Tessuto composto al 60% in lana vergine ed al 40% in canapa NHEMWOL1070 Materiale naturale Tessuto composto al 60% in lana vergine ed al 40% in canapa Innovazione e Sostenibilità Centro studi Innovazione e Sostenibilità RPLA1071 Materiale riciclato Tessuto composto al 100% in poliestere di cui l'84% riciclato RGLA1072 Materiale riciclato Isolante costituito da lana di vetro di cui l'84% riciclato post-consumo RPLA1073 Materiale riciclato Tessuto composto al 100% in poliestere riciclato RPLA1074 Materiale riciclato Tessuto composto al 100% in poliestere riciclato NWOL1075 Materiale naturale Tessuto composto al 93% in lana vergine NOTH1076 Materiale naturale Costituito al 100% da licheni Fonte: sito internet matrec.it Rapporti e studi: Legambiente e protezione civile, ancora elevato il numero di industrie a rischio 30/01/2013. Il dossier rivela anche un'insufficiente informazione ai cittadini sui possibili pericoli È ancora insufficiente l’informazione ai cittadini sui possibili rischi derivanti dalla presenza sul territorio di impianti industriali che trattano sostanze pericolose e sui comportamenti da tenere in caso di emergenza. E' questo il risultato che emerge dall’indagine Ecosistema rischio industrie, presentata oggi alla stampa dal direttore di Legambiente, Rossella Muroni, dal Capo del Dipartimento della protezione civile, Franco Gabrielli, e da Simone Andreotti, responsabile Legambiente protezione civile, e realizzata da Legambiente e Dipartimento della protezione civile nell’ambito del progetto di monitoraggio, prevenzione e informazione per la mitigazione dei rischi naturali e antropici Ecosistema Rischio 2012. PIU' DI 1000 GLI IMPIANTI A RISCHIO. Sono oltre 1.100 in Italia gli impianti industriali che trattano sostanze pericolose in quantitativi tali da essere ritenuti suscettibili di causare incidenti rilevanti in base alle direttive Seveso e ai decreti legislativi che le recepiscono. Impianti chimici, petrolchimici, depositi di gpl, raffinerie e depositi di esplosivi o composti tossici che, in caso di incidente o di malfunzionamento, possono provocare incendi, contaminazione dei suoli e delle acque, nubi tossiche, e che sono censiti dal ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare in un Centro studi Innovazione e Sostenibilità inventario nazionale aggiornato semestralmente. Gli impianti sono concentrati prevalentemente in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna e interessano i territori di 739 comuni. L'INDAGINE DI LEGAMBIENTE. Se e come queste amministrazioni abbiano recepito tutte le informazioni sugli impianti presenti, sui processi di lavorazione, sulle sostanze contenute e sui potenziali rischi per i cittadini e l’ambiente e abbiano provveduto a informare i cittadini sul rischio d’incidente e sui comportamenti da adottare in caso di emergenza è l’oggetto della verifica delle risposte che i comuni hanno inviato a Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile e che costituiscono il dossier Ecosistema rischio industrie. Attraverso un questionario inviato a tutti i 739 Comuni in cui sono presenti gli impianti riportati nell’Inventario nazionale del ministero dell’ambiente, lo studio – svolto sulle risposte inviate da 210 amministrazioni comunali (il 29% delle 739) - prende in considerazione il livello di realizzazione o partecipazione dei comuni a periodiche esercitazioni, del recepimento da parte degli stessi comuni delle informazioni contenute nei Piani d’emergenza esterni redatti dalle prefetture competenti, della pianificazione urbanistica che tenga conto del rischio esistente. DATI RACCOLTI. Il 94% dei 210 Comuni intervistati ha dichiarato di avere recepito le indicazioni contenute nella scheda informativa redatta dal gestore dell’impianto, così come previsto dalla legge; quest’ultima, inoltre, stabilisce la perimetrazione delle aree circostanti gli insediamenti a rischio di incidente rilevante nelle quali, in caso di malfunzionamento, potrebbero riscontrarsi conseguenze sull’ambiente o sulla salute della popolazione. Poiché la gravità di un incidente è proporzionale alla distanza dal luogo dove si produce e ai tempi di esposizione, l’area soggetta a rischio intorno allo stabilimento viene divisa in tre zone: “di sicuro impatto”, “di danno”, “di attenzione”. Quindi, 198 amministrazioni comunali conferma di aver recepito i dati essenziali sullo stabilimento necessari per valutare i possibili scenari e le conseguenze di un incidente e quindi per realizzare le opportune campagne informative e la corretta pianificazione urbanistica del territorio. Sono 181 i Comuni che hanno predisposto una planimetria del territorio e individuato le “aree di danno”, sottoposte a conseguenze nell’eventualità di un incidente nello stabilimento a rischio (l’86% dei comuni intervistati). In 104 Comuni intervistati sono state individuate nelle “aree di danno” strutture vulnerabili e/o sensibili: nel 18% dei casi sono presenti scuole, nel 13% centri commerciali, nell’8% strutture ricettive turistiche, nel 7% luoghi di culto, nel 2% ospedali. Inoltre, le amministrazioni comunali hanno indicato la presenza in “aree di danno” anche di abitazioni isolate o insediamenti residenziali più consistenti, di altri stabilimenti industriali e attività produttive in genere. CAMPAGNE INFORMATIVE. 148 delle amministrazioni comunali che hanno risposto al questionario ha dichiarato di aver realizzato campagne informative sul rischio industriale e sulla presenza sul proprio territorio di insediamenti suscettibili di causare incidenti rilevanti. Solo 105 comuni (il 50% degli intervistati), però, ha detto di aver realizzato campagne informative sui comportamenti da tenere in caso di emergenza, per dare a tutti coloro che vivono e lavorano in prossimità dell’insediamento informazioni pratiche, precise e puntuali su come riconoscere i segnali di allarme e come mettersi al sicuro. Secondo le risposte ricevute, sono 122 i comuni che hanno stretto rapporti di collaborazione con organizzazioni o gruppi di protezione civile destinati a queste attività. Per informare i cittadini, 96 amministrazioni hanno risposto di aver realizzato opuscoli informativi, 59 hanno puntato sul proprio sito on line realizzando sezioni ad hoc, 30 hanno organizzato iniziative nelle scuole, 58 incontri pubblici. L’organizzazione di esercitazioni periodiche è essenziale per testare le capacità di risposta in caso di eventi calamitosi; tuttavia solo 75 Comuni del campione hanno dichiarato di aver proposto l’organizzazione di esercitazioni o partecipato a esercitazioni sul rischio industriale, alcuni (34) coinvolgendo anche la popolazione. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Fonte: sito internet casa e clima Rapporti e studi: Ubisol: 2012 catastrofico per il fotovoltaico. -69% per il fatturato 28/01/2013. L'ufficio studi del Gruppo Ubisol, l'azienda riminese specializzata in energie rinnovabili ha presentato il Rapporto sul fotovoltaico 2012 che, giunto alla sua settima edizione, fotografa la situazione del fotovoltaico al 31 dicembre 2012. I dati elaborati sono quelli ufficiali del Gse, il Gestore dei servizi energetici. Lo studio evidenzia che nel 2012 sono nati 141.886 nuovi impianti fotovoltaici, una performance che porta a 472.082 il totale di installazioni attive in Italia a fine anno. Purtroppo i dati ufficiali del fotovoltaico italiano evidenziano che il 2012 registra un crollo del 64% della potenza installata. Lo scorso anno sono stati installati impianti per una potenza complessiva di 3.426 MW a fronte dei 9.303 MW del 2011. Ancor più marcato il tracollo dei fatturati (in ragione anche del calo dei prezzi delle installazioni): 7 miliardi e 194 milioni di euro nel 2012 contro i 23 miliardi di euro del 2011. Tra un anno e l'altro sono scomparsi 16 miliardi di euro, una diminuzione del 69%. Con quasi mezzo milione di impianti solari in funzione, l'Italia si conferma comunque come il Paese leader al mondo insieme alla Germania per il fotovoltaico. Basti un dato a far riflettere sulla diffusione della cultura delle energie rinnovabili: in 7.857 comuni italiani è stato installato almeno un impianto fotovoltaico. Solo in 248 centri (il 3% del totale) non c'è produzione di energia solare. Al 31 dicembre 2012, nella classifica delle città italiane per numero di impianti Roma si conferma capitale italiana del sole: sui tetti della città eterna alla fine del 2012 risultano attivi 5.381 impianti fotovoltaici. A seguire Perugia (1.887 installazioni) e Ravenna (1.741 impianti). Al quarto posto Padova con 1.593 impianti (46.001 kWp), al quinto Trento con 1.400 (20.804 kWp), sesta è Forlì con 1.359 installazioni (45.277 kWp), settima Rimini con 1.286 generatori solari (23.154 kWp), ottava Cesena con i suoi 1.254 impianti (39.967 kWp), nona Sassari grazie a 1.222 installazioni (16.666 kWp) e decima Modena con 1.215 impianti (24.824 kWp). Centro studi Innovazione e Sostenibilità Spiegano dal Gruppo Ubisol: "La classifica delle città italiane viene stilata per numero di impianti perché è questo il dato che meglio rappresenta la cultura e la diffusione del fotovoltaico tra i cittadini. Considerare la potenza installata potrebbe portare a distorsioni evidenti, come nel caso di progetti di enormi dimensioni che risultano attivi in piccoli comuni". Per quel che riguarda invece le regioni, la classifica per potenza installata al 31 dicembre 2012 vede la conferma del podio del 2011: al primo posto la Puglia con 2.427 megawatt attivi (oltre 32mila impianti), al secondo la Lombardia con 1.781 MW (oltre 66mila installazioni), sul terzo gradino l'Emilia Romagna con 1.588 MW (44.447 installazioni). In particolre nel 2012 sono stati installati 3.426 nuovi megawatt e 141.886 nuovi impianti fotovoltaici. Al 31 dicembre 2012 l'Italia ha raggiunto un totale di 16.199 megawatt attivi, prodotti da 472.082 installazioni. E' la seconda nazione al mondo per potenza installata dietro la Germania. A livello statistico, il calo della potenza installata è notevole e sembra giustificare le accuse lanciate dal settore nei confronti delle politiche adottate lo scorso anno: nel 2012, come detto, sono stati installati 3.426 MW a fronte dei 9.303 del 2011, con un calo del 64%. Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Facciate viventi per gli uffici di domani 29.01.2013. Materiali autopulenti e ambienti di lavoro personalizzati sulle esigenze degli utenti. I trend dei futuri luoghi di lavoro secondo il British Council for Offices Sempre più intelligenti e sintonizzati con le necessità degli utenti. Gli uffici del futuro saranno un vero e proprio concentrato di innovazione. Ad assicurarlo è il British Council for Offices, che recentemente si è riunito per discutere dei possibili sviluppi degli uffici del domani. SULLA VIA DELLA PERSONALIZZAZIONE. Non dovremo aspettare molto. “I nostri uffici”, spiega Derek ClementsCroome, professore emerito presso l'Università di Reading, “sono già sulla strada della personalizzazione. Nel giro di pochi anni saranno in grado di rispondere alle esigenze delle persone". L'innovazione passerà innanzi tutto attraverso le cosiddette pareti digitali, vale a dire muri con speciali sensori integrati in modo da poter interagire con i residenti della struttura. Queste pareti iper tecnologiche saranno in grado di realizzare un profilo degli utenti e modificare l'ambiente di lavoro di conseguenza, per esempio regolando le luci a seconda dell'afflusso di persone e delle attività compiute o ricreando un predeterminato microclima nel momento della riunione. MATERIALI AUTO-PULENTI. Le nanotecnologie non miglioreranno, però, solo gli spazi interni, ma daranno il loro contributo anche esternamente, attraverso la creazione di materiali sempre più innovativi, in grado di auto pulirsi ed auto ripararsi. Un esempio in questo senso esiste già ed è rappresentato dal quartier generale di Air France a RoissyCharles de Gaulle, vicino a Parigi. Realizzato in cemento autopulente, l'edificio utilizza il biossido di titanio per abbattere l'inquinamento, riuscendo a mantenersi bianco e pulito, nonostante il via vai di aerei continuo. ALGHE COME DEPURATORI NATURALI (E CIBO!). Un'altra via da percorrere, spiegano gli esperti, è quella delle alghe. "Le alghe hanno un'altissima capacità di assorbire CO2 e produrre bio-massa, molto di più che, ad esempio, l'olio di semi colza", spiega Croome, che per l'immediato futuro prevede edifici rivestiti da tubi di alghe, al cui interno vengono pompati i rifiuti gassosi dell'edificio, per venire depurati, rilasciando ossigeno. Ma non è questa la sola funzione che le alghe possono rivestire. Oltre ad assorbire gli inquinanti, le alghe sono anche una coltura oggi molto ambita: nel futuro potremmo trovarci a raccogliere colture e frutti dalle stessi pareti del nostro ufficio! Infine, le piante possono anche essere viste come efficace sistema anti sismico: gli scienziati, infatti, hanno dimostrato l'efficacia dell'usare le radici per fissare gli edifici al suolo. In caso di terremoto, infatti, gli alberi tendono a sopravvivere, laddove gli edifici non riescono. SVILUPPI FUTURI. E se al momento sono ancora in pochi a voler investire in questo settore, i risvolti positivi non sono pochi. E non solo sull'inquinamento atmosferico e la qualità ambientale. Rendere gli edifici sempre più automatizzati e in grado di interagire con gli utenti e autoregolarsi potrebbe significare una gestione decisamente più economica. Senza dimenticare che ambienti di lavoro più piacevoli incoraggeranno sicuramente una maggiore produttività. Fonte. sito internet casa e clima Centro studi Innovazione e Sostenibilità Eventi: Green economy. Al via il "road show" per conoscere meccanismi e incentivi 29/01/2013. Crescita verde dell'Italia, guardando con particolare attenzione all'occupazione giovanile e alla semplificazione. Questa è l'anima del Piano sostenibile del ministero dell'Ambiente a cui il ministro Corrado Clini ha dato il via nel corso della presentazione, nella sede di Confindustria a Roma, del road show sull'economia verde. Si tratta di un tour in giro per tutto il territorio nazionale per consentire alle imprese di venire a conoscenza delle nuove opportunita' offerte dai provvedimenti messi a punto dal ministero e dal governo. Gli incontri - organizzati dal ministero, dal Formez Pa e da Confindustria - si concentreranno sui meccanismi innovativi e sugli incentivi con cui il governo ha previsto di promuovere la green economy: si parlera' anche di riduzione della CO2 e di semplificazione delle procedure e delle normative ambientali. Le prime date, gia' fissate, sono per il 9 febbraio a Udine, il 12 a Modena, il 15 a Milano, e il 12 marzo a Bari. In sostanza le misure studiate dalla task-force del ministero dell'Ambiente puntano ai giovani, per esempio, con la creazione di un fondo ad hoc per le imprese che assumono under 35; alla misurazione dell'impronta di carbonio e della gestione dell'acqua; alla diffusione delle rinnovabili, alla facilitazione per la costruzione di infrastrutture, alla bonifica, alla cura del suolo e alla 'valorizzazione' nella gestione dei rifiuti. Infine, sono stati presentati anche due nuovi documenti: uno per l'analisi della CO2 nel ciclo di vita dei prodotti, e l'altro relativo al fondo per giovani lavoratori verdi. Fonte: Ansa.it Eventi: Bologna: poche settimane alla prima edizione di SAIE 3. 25/01/2013 - Ancora poche settimane alla prima edizione di Saie 3, il salone internazionale della filiera di produzione del serramento e delle finiture d’interni ed esterni, che si terrà presso BolognaFiere dal 28 febbraio al 02 marzo prossimi. L’iniziativa, ideata da Lucia Alberghini e presentata lo scorso maggio 2012, si prospetta già un appuntamento dal carattere innovativo. Tre giornate dal programma ricco di mostre, convegni ed attività organizzati su una superficie di 35.000 metri quadrati. Giovedì 28 febbraio si terrà il convegno d’apertura “Italiani di domani - 8 porte sul futuro”, condotto da Beppe Severgnini insieme con alcuni grandi nomi del mondo dell’architettura e del design, seguito dalla mostra “8 porte sul futuro“. Futuredesign illustrerà una rassegna di interior design, arte, fotografia, comunicazione e architettura dal 1996 ad oggi, con otto nuove installazioni sul tema del ‘vivere futuro’ firmate da Marco Lodola, Andrea Branzi, Karim Rashid, Giulio Cappellini e Daniel Libeskind. All’interno dei padiglioni di Saie 3 sarà possibile, inoltre, visitare la mostra “Firme e Colori”, un progetto ideato da Laura Villani, che coinvolge oltre cento progettisti, tra architetti, designer, artisti e personalità del mondo dello spettacolo, tra cui Alessandro Mendini, Mario Bellini, Paul Chemetov, Mario Botta, Michele De Lucchi, Terry Dwan, Massimo Iosa Ghini, Alvaro Siza. Reed Business con il supporto del Centro Marketing di Vicenza presenterà durante Saie 3 i dati dell’ Osservatorio Serramenti 2013, risultato di un rapporto sull’attuale situazione del mercato del serramento, in vista delle prospettive future, effettuato su un campione di produttori e rivenditori di tutte le tipologie di serramento. Fonte: Valentina Ieva, sito internet edilportale Aziende: Ripartire dopo il terremoto in Emilia: la proposta di Wienerberger 31/01/2013. Gli ultimi eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 hanno messo in luce l’importanza di corrette scelte tecnologiche in relazione ai processi di costruzione antisismica nel nostro paese. In questo senso il laterizio gioca un ruolo cruciale, essendo uno dei materiali tradizionalmente utilizzati nella progettazione edilizia in Italia e soprattutto in Emilia Romagna. Per approfondire l’attuale tematica della realizzazione di edifici resistenti alle onde sismiche, lo Studio Beta, azienda emiliana che si occupa di progettazione edilizia e che offre consulenze in tema di risparmio energetico, ha organizzato il convegno pubblico gratuito “Ripartire dopo il terremoto. Conoscere ricostruire prevenire”. L’evento si terrà a Medolla, uno dei comuni colpiti dall’ultimo terremoto, venerdì 1 febbraio 2013 presso l’Hotel La Cantina (Via Statale 179, Medolla) a partire dalle ore 15.30. Nel corso dell’incontro interverrà Dario Mantovanelli, Responsabile Marketing Wienerberger Italia (azienda leader mondiale nella produzione di laterizi da sempre attenta e sensibile al tema della sicurezza strutturale), che analizzerà nel dettaglio tutti gli elementi necessari ad una corretta progettazione antisismica per edifici in muratura. Wienerberger illustrerà i principali traguardi raggiunti dalla ricerca nel settore delle costruzioni in laterizio e farà il punto della situazione in merito alle soluzioni e alle componenti edilizie altamente preformanti che l’azienda mette a disposizione, insieme ad una specifica attività di consulenza, dei professionisti del settore. Come illustra l’Ing. Morris Buccelli, responsabile tecnico dello Studio Beta: “il convegno è stato organizzato per affrontare le principali tematiche inerenti alla ricostruzione post terremoto in Emilia Romagna. Si tratta di argomenti di stringente attualità e importanza, come dimostra anche l’ordinanza regionale dell’Emilia Romagna numero 86 relativa all’attribuzione dei contributi che interessano i fabbricati maggiormente danneggiati dal sisma, cioè quelli a destinazione prevalentemente residenziale classificati in categoria E. Recentemente inoltre è stato approvato in Parlamento in via definitiva l’emendamento di modifica alla legge 122, che innalza al 100% il contributo a sostegno delle abitazioni danneggiate. Tutto questo pone al centro del dibattito la necessità e l’urgenza di una corretta ricostruzione dei paesi colpiti dal sisma.” Fonte: sito internet infobuild