.,.-...wrennos.meata,..hea•nts2M2~ ' .,..J=s2a:3-3" • " • 11111===s" ,A.N0 XXIX °741. • ONTO CORRENTE CON LA POSTA) PISA, 10 FEBBRAIO 1901 (CONTO CORRENTE CON LA POSTA) Num. 6 cn I *e_, - EZ •., 0.,. ' ,.... , 7: .. „. , e -8 .: .., . *,-., '• , • .i.• - ,.!'; Periodico Settimanale f* « Benedico tutti gli associati alla CROCE PISANA coraggio LEONE XIII a/ Direttore (16 Ottobre 1881). Deus vos benedicat, dummodo Veritas praecedat, comitetur et sequatur P. PP. IX. PIO IX agli scrittori della CROCE PISANA. UFFICIO D' AMMINISTRAZIONE presso la Curia Arcivescovile. Le lettere non affrancate si respingono.— I manoscritti ancorché non pubblicati non si restituiscono. — Si rende conto dei Libri e Giornali spediti all'Ufficio. SI PUBBLICA LA DOMENICA Un Numero Centesimi Cinque ESTENSIONE DEL S. GIUBILEO S. Ecc. Rana iWonsig . jircivescovo nostro 17a promulgalo, con sua ?astorale datata 3a oggi, l'esterisioile del S. giubileo per 1' _fircri idiocesi di »sa da questo stesso gionlo firlo al 10 il'gosto futuro. iYel prossin7o 77uniero riporteremo per intero le dispos&ioni )Wons. _Arcivescovo. - ia o ai e si eia - - DEMOCRAZIA CRISTIANA nonostante le disuguaglianze di ciascuno siano rispettati i diritti e i doveri che la natura e la civiltà largiscono a tutti. Nella società vi sono delle uguaglianze e delle disuguaglianze che nascono dalla stessa natura. Come uomini siamo tutti uguali ; tutti della stessa natura, tutti collo stesso fine, tutti con quegli stessi diritti e doveri che possiamo chiamare assoluti, cioè indipendenti da qualsiasi condizione sociale, come il diritto alla vita, il dovere di amarci ecc. Però siamo disuguali in tutto ciò che chiamiamo relativo, da cui nascono diversi diritti e doveri, cioè l' età, l' ingegno, le forze, le relazioni, la classe cui apparteniamo ecc., onde in una famiglia il padre ha dei diritti e doveri diversi dai figli, così governanti e governati, maestri e scolari ecc. ecc. Tutte queste disuguaglianze formano l' armonia della società che non potrebbe sussistere se tutti avessimo uguali doveri, uguali diritti. Per cui ammessa la uguaglianza naturale e la disuguaglianza relativa degli uomini la società si basa sul principio che chi ha deve dare — nella giusta proporzione — a chi non ha, e chi può deve soccorrere chi non può secondo le norme della giustizia e della carità cristiana. Gli operai della gleba e dell' officina, coloro che soffrono, affranti spesso dal lavoro, privi , non di rado dei mezzi di sussistenza, oppressil dal liberalismo e insidiati dal socialismo, chiama la Chiesa suoi figli amatissimi, e li aiuta e E guida nelle giuste rivendicazioni dei loro diritti. È perciò che oggi la Chiesa solennemente ufficialmente rigenera e rivendica tra le sue più belle glorie sociali il concetto e il nome della Democrazia che ridiviene cristiana: Democrazia, perché si vuole ordinamento della società, in forma nei giusti limiti popolare, promosso preferibilmente dal popolo alleato colle classi superiori — cristiana, perchè pone a base d'ogni diritto, di ogni movimento, di ogni civile benesgere la religione di G. Cristo. Bisogna però intenderci : la Democrazia voluta dai cattolici non consiste in una forma assolutamente politica della società nella quale! abbia unica parte il popolo : semplicemente una parte, giusta i suoi interessi, maggiore.' Del resto anche oggi il popolo partecipa alla vita politica della nazione. Anzi è chiamato popolo sovrano: esso infatti nomina i deputati al parlamento e i consiglieri ai consigli comunali e provinciali. Tali atti di potere politico sono però più di nome che di fatto perchè tutta l'azione di coloro che si chiamano rappresentanti del popolo, solo perchè questo ha messo nell'urna una scheda, si svolge spesso in senso antipopolare, sia nelle leggi, sia nell' indirizzo economico e nella finanza pubblica, sia nella tutela dei diritti del popolo. Per cui avviene che con una forma politica ! apparentemente democratica o popolare si ha oggi un ordinamento antidemocratico società. La Democrazia cristiana è invece un sistema popolare di tutto l' ordinamento della società riguardi esso la politica, le leggi, l'economia, la finanza. Secondo tale sistema i diritti, la libertà, gl' interessi del popolo saranno garantiti e tutelati anche dal popolo stesso chiamato cogli altri al potere; perchè ognuno nella società deve avere il suo posto che gli compete affinché si possa ottenere il benessere comune. . iene di 11- a la - 13- za el Lei ni te lel nnti ito ;n i na atun :ze gli tti Oh lai arati rO, .po orIio ue' ;he ci do la di 3re mitre lui . . PISANA DIRITTI e DOVERI. La democrazia cristiana adunque dovrebbe attuarsi nel rendere a ciascuno il suo, soddisfazione ai diritti, compimento dei doveri. Ma che cosa sono i diritti? Ogni uomo deve poter vivere, ogni operaio che lavora deve potere avere i frutti del sudore della sua fronte ; ogni padre di famiglia deve potere mantenere ed educare i proprii figliuoli: ogni cittadino deve poter volere e fare che l' amministrazione dei beni pubblici sia onesta ; questi sono diritti; perciò il diritto è la facoltà di operare secondo la natura umana e quindi di esigere che gli altri non solo non contrastino e non violino questa facoltà, ma prestino quello a cui sono ohbl igati. Onde al diritto corrisponde il dovere cioè l' obbligo ; il padrone ha il dovere di pagare l' operaio, e l' operaio ha il dovere di lavorare per il padrone ; il padre ha il dovere di educare il figlio e il figlio ha il dovere di ubbiMa come potrà essere mai che la società dire al padre. sia così ordinata ? Non vi saranno forse semPerò non basta che la società umana si pre i fórti e i deboli, i ricchi, e i poveri? E non sarà facile, che i forti e i ricchi tentino fondi sul diritto e sul dovere: vi è qualche di opprimere i deboli e i poveri, cioè la mag- altra cosa che rende di una bellezza superiore gior parte degli uomini? l'uno e l'altro ed è l'amore fraterno prediEcco: che vi sieno nella società sempre i cato da Gesù Cristo. Tutti dobbiamo amarci ricchi e i bisognosi, i forti e i deboli, è una l come fratelli e questo amore, consacrato e necessità di natura, e la democrazia cristiana ! nobilitato dalla religione cristiana, ci fa non nè deve, nè può nè vuole eliminare tali dif- solo rispettare i diritti altrui e i doveri nostri, ferenze sociali. Quello che invece vuole elimima anche comunicare agli altri i nostri beni nare è che cessino gli oppressori e gli oppressi, fino al sacrifizio. i gaudenti e i miserabili; o almeno, se per la Il male è che per la cattiva natura non si natura guasta nell' uomo, ciò non si potra vogliono riconoscere i diritti degli altri, e eliminare intieramente, vuole che gli oppressi osservare i nostri doveri, e che invece di ae i 'miserabili, abbiano dei mezzi legali per marci, ci invidiamo, ci inganniamo. E quando mezzo dei quali possano uscire dallo stato di questo male diviene un fatto sociale, si arriva oppressione e di miseria, rivendicando con come oggi, alla oppressione sistematica costante, legale dei deboli e dei poveri, da parte giustizia i loro diritti e i loro interessi. I democratici cristiani non fanno come i dei forti e dei ricchi. Ci vuole pertanto un miglioramento nella socialisti, che promettono il paradiso in terra, lusingando il popolo; essi riconoscono quello società avvivato dalla religione, che riconosce e santifica i diritti e i doveri di tutti e banche si può e quello che si deve fare, perché ABBONAMENTI E INSERZIONI In Italia per un Anno . . L. 8,00 — Per un Semestre . . L. 1,50. Per 1' Estero aumento della spesa postale. ANNUNZI e INSERZIONI Centesimi 15 per linea O spazio di linea. disce come primo comandamento l'amore; e questo rinnovamento sociale è l'aspirazione, ideale che vuol raggiungere la democrazia cristiana. E con un popolo reso onesto quell'ideale verrà certamente raggiunto : non con un popolo disgregato e confuso, ma avente fisono-I mia propria, cioè a dire con operai natural-, mente, non artificiosamente organizzati. Il lavoro è la vita dell' operaio, sul lavoro trova di che sostenere e nobilitare la sua esistenza. Così il lavoro forma la classe, cioè 1' unione di tutti coloro che sono impiegati al lavoro e ad un tale lavoro. Oggi gl' interessi e i diritti del lavoratore sono colpiti dall'individualismo liberista, e, operaio come può difenderli se non unito cogli altri operai co' quali ha interessi e lavoro comuni? Questi interessi e diritti sono economici, come trovare il danaro senza capitare nell'usuraio, avere i generi di prima necessità a prezzi minimi ecc., e gli operai organizzati per classe vi arriveranno colla fondazione di cooperative, di piccole casse rurali ecc. ecc.; sociali, come la disoccupazione, il giusto salario, le ore di lavoro, i regolamenti di fabbrica — e gli operai organizzati per classe vi faranno valere i proprii diritti mediante rappresentanti presso il padrone o presso il governo; politici o giuridici, e gli operai pure organizzati per classe abbiano il mezzo di fare sentire la loro voce e nei limiti del giusto partecipare alla vita pubblica. — È vero, oggi anche l' operaio ha il voto, ma questo è confuso con tutti gli altri e quel voto non riesce a rappresentare nè un interesse, nè una classe, e quindi avviene che l'operaio oggi non è veramente rappresentato. I Invece la democrazia cristiana vuole la !rappresentanza di ogni classe nei consigli e Mei parlamenti. Così saranno tutelati gl'interessi di tutta la gerarchia sociale, efficacemente ! Nella società vi sono diritti ed interessi diversi : gli agricoltori, gr industriali, i grossi proprietari, i capitalisti, gli operai, tutti hanno diritti da tutelare e perchè nessuna classe sopraffaccia 1' altra vi è bisogno che ognuno partecipi proporzionatamente alla vita politica e pubblica. Stabilito il mezzo organico (la classe) per cui il popolo può arrivare anche da sè i suoi diritti vediamo quali sono questi suoi diritti veri. r Diritto alla vita, quindi ha il dovere di guadagnarsela mediante il lavoro, ma il lavoro come dovere non basta, è necessario il lavoro diritto non verso gli individui, ma verso il corpo sociale. — Non solo ha diritto ad un lavoro, ma ad un lavoro che gli permetta provvedere a se e alla sua famiglia, — che 1' uomo normale ha famiglia : quindi anche il salario non può essere misero e lesinato ma tale da bastare ad una modesta famiglia operaia. (2>iritto alla personaletil. È un uomo e non un bruto l' operaio, quindi non gli si può imporre un lavoro eccessivo, non si può esporlo ai pericoli della vita (miniere ecc.), senza le debite garanzie, non si può violarne la coscienza obbligandolo p. es. a dare il voto al padrone, o a lavorare nei giorni di festa, non si può stritolarlo con condizioni di ferro solo perché non può sfuggirle. Diritto alla famiglia. Anche l' operaio se vuole deve come ogni altro costituirsi una famiglia, per vivere più tranquillo perché abbia in seguito aiuti morali e materiali. Deve perciò dal suo lavoro trarre quel tanto che - , . gli permetta di nutrire ed educare la sua famiglia. Con qual diritto si può impedire ciò ? @, Diritto alla vita pubblica. Anche l'operaio come ha il dovere di sostenere i pesi così ha il diritto di partecipare alla vita pubblica. Anch'esso ha interessi da tutelare, onde la democrazia vuole la organizzazione professionale nei Comuni, nelle provincie nello stato, e il diritto di referendum popolare. ai Diritto alla religione. Sopra tutti i diritti questo è il maggiore. La democrazia cristiana vuole che anche l' operaio sia lasciato libero sull'esercizio della vita cristiana e della religione, non ostacolato nè dallo Stato che restringe le naturali attribuzioni della Chiesa, nè dai padroni che impongono condizioni tiranne ai sottoposti e salariati, impedendo l' obbedienza di questi alli autorità religiosa e le pratiche del culto. 11, RIVENDICAZIONI. Infine quali sarebbero le rivendicazioni che deve tentare l' operaio, secondo la democrazia cristiana? 1. Il diritto di associazione, h e il riconoscimento giuridico da parte dello Stato di esse associazioni, per la tutela ai diritti del lavoro, — per conseguenza rappresentanza professionale nei comuni, nello stato e referendumt popolare. '2. La funzione di leggi che proteggano i diritti dei lavoratori, che regolino i salari, le ore di lavoro, la disoccupazione, l' emigrazione la cooperazione popolare, che tutelino i diritti politici di associazione e di stampa, di riunione; che regolino i rapporti tra capitale e lavoro, che tutelino la piccola proprietà, che riformino il sistema finanziario delle imposte, abolendo gradatamente quelle che più gravano sul popolo come i dazi sui generi di prima necessità ecc., istaurando una moderata tassa progressiva ecc. ecc. ecc. 3. La pace infine fra Stato e Chiesa; perché la religione di Cr. C. torni a regolare le coscienze degli uomini, la moralità pubblica, la politica degli stati: quella religione che solleva tutti e niuno avvilisce. Oggi il liberalismo opprime la religione, la vuole sradicare dal cuore dei cattolici italiani, ne perseguita il Sommo Pontefice, ha sottratto tutta la vita sociale (scuole, municipii, leggi, governi) alla benefica influenza della Chiesa. È per questo che il popolo soli-e, perchè i santi nomi di giustizia e di amore sopra a cui si fonda la Chiesa sono stati cancellati per dar luogo agli interessi particolari, all'ingordizia, allo sfruttamento, all' oppressione. Ma in Italia Chiesa e popolo sono stati e saranno sempre uniti, perché la Chiesa Cattolica fu sempre la fedele e costante difenditrice del popolo, degli oppressi e degli infelici. La democrazia crigiana benedetta e consacrata del Papa solleva in alto la bianca bandiera invitando per mezzo del popolo, la società intiera a scambiarsi il bacio dell' amore il bacio di Cristo! A noi affrontare coll'opera pronta il glorioso avvenimento. LE PRODEZZE DEI SOCIALISTI I nostri lettori sono al corrente del contegno foratiolo dei socialisti di Francia nella eroica guerra alle congregazioni religiose. Ormai per i religiosi francesi è aperta l' epoca del terrore: il diritto, e la giustizia, 1 onestà, la dignità sono diventate I -121111111.11, • h C. i§ • • • • • • :11m wur.1MARMt .11% • ••:Or • . or-- • - - --*Ie - ----- illarlatial02~0111~11111~1 alaia per i socialisti parole vuote di senso e armati della forza del numero, non si vergognano di mostrare quanta perfidia e quanto fiele stian j racchiusi nelle loro miti anime il' arato! i. Almeno salvare le apparenze, come ha cercato di fare il governo francese il iinale, con una evidente impostura, ha mostrato di velet• trattare alla stessa stregua tutte le asiaciazioni! — Ma no: i socialisti propongonì e fanno votare a faccia fresca la misera odiosa della ilichiarazione preventiva solo per le associazioni religiose, lasciando in pace tutte le altre. Così la Massoneria è salvata! Parlate ancora, o maschere socialiste, di giustizia e di dignità, di libertà, di eguaglianza e di fratellanza! Co d'orme Cattolico- sociali. NIereldedi tenne la seconda conferenza il Prot . Cipollioi dinalizi a un pubblico assai manier(:so. Egli si intiN)duce nel!' arg,otnento, la Divia2t2 di Gesù Cristo. rilevando il valore del crisfuciesinau come fatto storico-so•eiale, di eni non :ecnbra possibile, prescindendo ancli. da ,:riferi positili e diretti da esaminarsi in seguito, che si possa trovare ragiene. suilicieate nella dinamica delle forze naturali e tonane. Considerando poi il Cristianesimo in st•.! stesso, egli fa vedere che la Divinità di Gesù Cristo ii è il postulato logico, necessario, tanto che se di quella si potesse solo dubitare, il Cristianesimo, come religione positiva perderebbe ogni valore. Dunque Gesù Cristo è veramente Dio? ecco il quesito massimo, la em soluzione si impone assolutamente alla coscienza. Contro la credenza universale unaiiiine e costante dei popoli cristiani, la quale non è se non la eco delle sedermi affermazioni di Cristo, avvalorate da prove irrecusabili, quali sono i prodigi da Lui operati, si leva la moderna critica Nazionalista; essa pretende di strappare dalla fronie di ti. .Cristo 1' aureola della divinità, sfoczandoAi a dimostrare, contro tutte le ragioni storiche e assumendo perfinanco forine contrakiiktorie, che la divinità di Cristo e tutto il complesso di misteri, miracoli, istituzioni cristiane, sano una creazione postuma, uo prodotto illusorio dello spirito dei tempi. L'oratore si ferma a dimostrare che la nuova critica muove da criteri pregiudicati e falsi, che il Cristo della critica non è il Cristo storico, che essa non può giungere alle sue negazioni, se non a patto di distruggere gli Evangeli, nei quali G. Cristo manifestamente, non solo come uomo, ma anche come Dio si afferma. Nla può la critica impugnare il valore eminentemente storico degli evangeli? L'oratore risponderà nella iiro,:sinia conferenza. — Mercoledì sera conferenza del ch.mo Prof. TONIOLO sul tema: Il MOVIMENTO SOCIALE E I CATTOLICI. . , rfk DM I DIRITTI DEI COMUNI Il Ministro della P. Istruzione, Nicolò Gallo, di concerto coll'ex-Ministro del Tesoro Rubini ha presentato testé alla Camera dei Deputati un disegno di legge sull' istruzione primaria. Non sappiamo quale sia per essere la sorte finale di quel progetto dopo la crisi del Mi- nistero Saracco, ma niente di piii facile che venga ripreso perché qualunque sia il nuovo gabinetto persisterà naturalmente nella politica nefasta di accentramento. A suo tempo ci occuperemo del disegno di legge. Intanto non è difficile intenderne la portata mentre con esso ai comuni vien tolta ogni ingerenza nelle scuole elementari pubbliche e viceversa non solo si conservano a loro carico le spese, ma si aumentano. Nel 1890 un consimile disegno di legge era stato presentato alla Camera dei Deputati dal Ministro dell'Istruzione, Paolo Boselli. Allora, in tutta l' Italia, si manifestò una grande, intensa agitazione: giunte e consigli comunali mandarono alla Camera centinaia, migliaia di petizioni, le quali ebbero per effetto di seppellire quel disgraziato tentativo che attentava ai diritti dei Comuni Italiani. E' bene ricordare che in quella stessa circostanza il Prefetto di Bergamo annullò quasi cento deliberazioni di consigli comunali, colle quali si chiedeva alla Camera dei Deputati di respingere il disegno di legge Boselli. La questione si fece grossa; ci furono ricorsi, interpellanze alla Camera, seguite da un Decreto Reale, in data 15 Giugno 1890, col quale venivano revocati i Decreti del Prefetto di Bergamo e riconosciuto nelle rappresentanze comunali ( giunta e consigli ) il diritto di fare petizioni in nome collettivo; diritto riconosciuto dall' art. 58 dello Statuto fondamentale del Regno. La Presidenza del III.o gruppo dell'Opera dei Congressi e Comitati cattolici in Italia (il quale si occupa dell'Istruzione e dell' Eaucazione) ha inviato alle Rappresentanze co munali del Regno il testo ufficiale completo del predetto disegno di legge accompagnato da una circolare invitando a prenderne conoscenza per poter prendere in tempo utile le necessarie deliberazioni, a salvaguardia dei diritti proprii e delle scarse libertà comunali, loro lasciate dalle vigenti leggi. Contemporaneamente l'Eco di Bergamo, ha gettato il grido d'allarme alla stampa italiana. Siccome fra i Consigli comunali d'Italia c'è anche quello di Pisa, vedremo che cosa saprà, fare di fronte ad un progetto simile. Vedremo anche come l'On. Battelli rappresentante di Pisa si diporterà con la legge proposta, contraria così apertamente ai diritti dei comuni. Vedremo, abbiamo detto. Difatti da una parte i voti emessi dal consiglio popolare per l'autonomia comunale ci danno una speranza, dall'altra il fatto che l'invito è venuto da un comitato clericale ci fa prevedere che non se ne farà di nulla ( il pericolo clericale! ! ); oppure si farà conto che l'iniziativa sia venuta p. es. dall'On. Turati. Domenica ritorneremo sull'argomento. - MILANO INSEGNI E avvenuto un fatto a Milano che merita di essere rilevato per nostro ammaestramento ed esempio. Come si sa, anche nelle scuole Comunali, la legge pone come materia di insegnamento il Catechismo cattolico, purché i padri e le madri all'atto dell'iscrizione dei loro figli ne facciano richiesta. A Milano l' Osservatore Cattolico levò subito un appello generoso e forte ai padri ricordando loro quanto dovessero interessarsi per l' istruzione ed educazione religiosa dei loro figliuoli; il clero ne parlò in Chiesa eccitando, esortando e facilitando ai genitori cattolici la cosa. Le associazioni cattoliche tennero adunanze e l'esito fu che molte migliaia di genitori fecero domanda dell' istruzione religiosa per i loro figli — quasi 1'80 oro. A Palazzo Marino dove impera la Massoneria, si indugiava.... si ponevano mille ostacoli per non • soddisfare i legittimi desideri di tanti padri; fino al punto di volere riformare e modificare d'accordo coll'autorità, religiose alcune pagine del catechismo stesso.... ma intanto la volontà dei cattolici si è legalmente imposta e Martedì scorso l'assessore della pub- 4.APPENDICE Gg.1€1 DIfi VERO •-tD Uscito da quel tugurio, contento come una pasqua del resultato ottenuto, non si accorse quasi che la tramontana soffiava ancora ; ed anzi non erano più schizzi d' acqua quelli che bagnavano il viso, ma sibbene stracci di neve. Riandando col pensiero ai punti più salienti del suo colloquio con quei poveri sventurati camminava, adagio, adagio quando il corpo, rimasto fino allora servo umilissimo dello spirito, si scosse o gli ricordò che se non si pensa anche a lui, l'anima se la batte. Se la rimise allora nelle gambe ed arrivato a casa, dopo essersi refocillato alquanto, descrisse Li' suoi cari la scena e nnmovente che già noi conosciamo. — Essi subito soggiunsero : « Non ricordi forse più, o Giulio « che la nostra amica Maria, ritornata dal suo viaggio di nozze I avrebbe fatto fare un saccone grande per darlo a te onde « potessi 'soccorrere qualche tribolata famiglia, affidata alle tuo « cure dalla Società di S. Vincenzo de' Paoli?» — Oh bene, bene si, si, è vero, e corro tosto a prenderlo. « Aspetta, « aspetta un momento ; c' è ancora qualche cosa di più consti« lante. Leggi questo biglietto. » Egli lo prende e legge quanto appresso « Gentilissimo Sig. Giulio, la rigida stagione mi ricorda « più del solito il dovere che tutti abbiamo di esercitare le « Opere di Misericordia, epperò ho pensato di vestire tutti a nuovo i miei sette figliuoli e mandare a lei i loro vestiti vecchi, onde ricuopra tal più presto gli ignudi. Sua Devotis- esse si sono adoperate per disimpegnare come meglio per loro si poteva l'incarico loro affidato; e quindi se non souo riusciti a rimetter l'ordine in quell'amministrazione ciò deve imputarsi non a mancanza di buon volere per parte_ loro, ma a difetto di quella competenza che è necessaria per sovrintendere ad un istituto il quale ha molto di speciale e di tutto suo proprio nell' esplicazione del suo funzionamento complicatissimo. E nonostante la prova negativa data dai commissari si continua, e chi sa per quanto ancora si continuerà a tenere quell'amministrazione in una condizione di cose per lei dannosissima. E questi continui cambiamenti di persona nell' ufficio di di Commissario rendono vieppiù deplorevole il trattamento che viene fatto a quella disgraziata amministrazione. Mandare infatti là, all'ufficio dell'Opera, un funzionario e quando esso ha appena cominciato ad orizzontarsi nell' intrigato congegno di quella ::.zienila rimuoverlo per sostituirlo con un altro, il quale alla sua volta deve fare il suo tirocinio, il più delle volte disfacendo quello chè ha fatto chi l'ha preceduto, sta a dimostrare che da chi ha la responsabilità diretta. di qubilla amministrazione non si sa più quello che fare e si cerca di andare avanti con degli espedienti e che porteranno quell'istituzione alla completa rovina. Quando ad ogni costo si volle abolito l'Operaio unico, si addusse la ragione di arrecare con ciò un vantaggio all' amministrazione, facendole risparmiare l'assegno che veniva corrisposto all'Operaio. E allora perchè non si fa finita una buona volta coi commissari i quali all'amministrazione dell'Opera costano assai, assai, e non si inette nel suo stato normale e legittimo affidandola ad una commissione di cittadini in ordine alle disposizioni sta.tutar e ? Nè si pensi che noi parliamo così, tanto per far delle lamentele le quali non hanno poi fondamento alcuno nella realtà delle cose. Ecco dei fatti. L'ex Commissario avv. Costa nella sua Relazione accennando ai crediti da esigere, alcuni dei quali per somme rilevanti, fa speciale menzione di un credito livellare di 7 mila lire. Per assicurare questo credito nell'interesse dell'Opera e per esigerlo l'avv. Costa, non curando le pressioni fattegli, fece sequestrare i beni patrimoniali del debitore moroso. Nella citata Relazione l' avv. Costa narra pure di una vertenza, portata innanzi l'autorità giudiziaria, con un individuo che vantava diritto di occupare abusivamente un locale dell'Opera ed alte influenze... C: vien riferito che appena l'avv. Costa ha lasciato l' ufficio di Commissario dell'Opera si è venuti a transazioni ed accomodamenti col debitore moroso; ed ancora degli accomodamenti si stanno progettando e proponendo, a tutto vantaggio dell' individuo suaccennato, forse perchè effettivamente protetto e sostenuto da quelle alte e vantate influenze a cui l' av. v. Costa accenna. e protetto e sostenuto da chi ha la strana pretesa di farla da Mecenate, ma coi denari di una pubblica amministrazione. D' una pubblica amministrazione che, mentre scende a patti generosi coi suoi debitori e largisce gratuitamente l'uso di locali, iniquamente poi, adducendo a giustificazione la mancanza di fondi, nega quello che deve ai suoi creditori, va fino a lesinare l'economia di L. 10 e colla ragione del più forte impone la pigione di casa, o meglio del povero tugurio, a chi da tempo immemorebile e per patto e condizione di impiego ha avuto sempre ed ha vero diritto di abitarVi gratuitamente! A queste condizioni è stata condotta una amministrazione, cui è affidata la conservazione degli insigni monumenti che formano la gloria e la fortuna insieme della città nostra, da quel ma,leaugurato spirito di innovazione che invase il moderatume già imperante al Palazzo Gambacorti, col pretesto di apportarvi delle riforme volute dalle cambiate condizioni dei tempi; mentre in realtà lo seop(f vero era dli creare dei posticini occupati dagli amici aumentando così la clientela elettorale. 1\1è a trattener quella gente dal mandare ad effetto gli inconsulti divisamenti valsero i saggi ammonimenti di una alta autorità che ripetutatnente ed insistentemente la faceva avvisata del danno e del pericolo che le innovazioni avrebbero arrecato a quella istituzione. Danno e pericolo che anche i novatori, insieme allo scopo sfuggito debbono vedere e riconoscere ora; ma troppo tardi; chè il dare indietro non è più in loro potere. Dove poi tutti quelli che sono stati preposti al governo della amministrazione dell'Opera pare siansi trovati e si trovino concordi si è nel non volere darsi pensiero, quasi ne sentano paurosa ripugnanza o forse ancora, chi sa, imperioso comando, di non accertare le responsabilità del danno ingente subito dalla amministrazione per le note malversazioni Monteleoni, le quali si fanno ascendere alla somma di Lire 19S64,59. Per tutte le altre amministrazioni che ebbero a subire le tristi conseguenze dell'infedeltà del loro cassiere le autorità si son date premura di chiamarne responsabili in proprio gli amministratori. Solamente per l'Opera del Duomo si è tentato e si tenta di metter tutto in tacere; blica istruzione Milanese — che è pure il grande oriente della Massoneria di Milano — emanò il decreto con cui si permetteva e si disciplinava tale in.segnamento, concedendo pure che cinquanta sacerdoti entrassero nelle diverse scuole a spiegarvi la Religione Cattolica un'ora per settimana! Va da se che il de Cristoforis ha concesso proprio quel che non poteva assolutamente negare, cercando anzi di circondarlo di restrizioni e di una vigilanza irritante. Ma è un fatto che si deve all'attività, della stampa cattolica, del clero, e delle associazioni cattoliche, se in Milano si è avuto in mezzo ad atmosfera ufficiale massonica un trionfo. Non sarebbe necessario che per il novembre prossimo noi pure ci agitassimo un po' per ottenere che a tanti nostri fanciulli venisse impartita l'istruzione religiosa, nei debiti modi e competentemente? Noi gettiamo là l'idea. Vedremo se proprio nessuno vorrà raccoglierla e renderla ieconda, di azione pratica e fruttuosa! °)./fi/ti/voz4ità. Lunedì mattina il Prof. V. Cian commemorò il compianto maestro Giuseppe Verdi. — Mercoledì sera il Prof. Guglielmo Romiti tenne la terza conferenza di Antropologia trattando del cranio e dei vani sistemi craniometrici. Illustrò la lezione presentando vani tipi di crani umani e alcuni compassi di spessezza relativi ai sistemi craniometrici. . _ . Società di M. S. fra gli Ecclesiastici ERRAI'. 1 CORRIGE. — Nel iattnero pas.gato fu stampato che ai soci ammalati passa una lira al giorno, ma invece doveva (li Ni che Si passano due lire al gior no. Come si vede il vantaggio non è piccolo e ciò dovrebbe invogliare tutti gli ecclesiastici a entrarvi pensando che tutti, nessuno escluso, hanno diritto al soccorso a norma dei regolame ti. NÒ vale a dire: Io non ne ho bisogno Anzitutto se alcuno non ha bisogno e rinunzia al sussidio fa opera di carità in vani aggio dei bisognosi : irut poi chi assicura che il bisogn non posa venire ? Procuriamo di imitare l' esempio del nosteo amatissimo Arcivescovo il quale è, generossimo verso la Società di Matuo Soccorso. , i Commissari all' Opera del Duomo. Il C: mmendator Galleani non è più Commis- sario a.11' Opera del Duomo. Sulle cose di quella amministrazione siede ora il sig. D' Avvocato, Consigliere della locale Prefettura. Sono così cinque gli impiegati di prefettura che dal 13 ad oggi Si sono succeduti nel governo di quell'Istituto; ed in 7 anni non si è riusciti a rimet-erne in ordine l'amministrazione. Un disoni i ne dunque irrimediabile deve regnare nell' antico Palazzo dell' Opera non solo, ma vi deve pur signoreggiare una confussione assolutamente babelica se l'ex commissario Costa dopo essere stato per oltre 13 illesi in quel Palazzo non è riuscito a capire che gli amministratori i quali, per non gettare in un ginepraio di noie e fatiche, preferirono di dare a breve scadenza le loro erano succeduti nell'amministrazione dell'Opera ad un Commissario il quale era stato là per la bellezza di 5 anni guadagnandosi per paga la. egregia somma di quasi 14 mila lire. :Non è dunque vero quello che l' Avv. Costa scrive nella stia Relazione a pag. 27 che la nomina di commissari che si succedettero nella direzione di quell'azienda fu la conseguenza delle dimissioni . date dagli amministratori. È vero invece ed è provato quello che già abbiamo detto e cioè che i commissari incaricati di riordinare l' Amministrazione dell' Opera in 7 anni non sono riusciti nell'intento. Diciamo subito però che con questo non intendiamo punto di recare offesa a nessuna di quelle egregie persone le quali tennero quell'ufficio; che anzi ben volentieri riconosciamo che sima Laura. Oh guarda, oh guarda sono due sorelle Maria e Laura, quelle che oggi mi arricchiscono. Ma davvero la Divina Provvidenza fa de' miracoli a vantaggio di que' meschini che ho lasciato pocanzi. — E non è tutto, sai, Giulio, disse il fratello. Ascolta : È venuta un quarto d' ora fa la Signora Emma e ti ha lasciato una busta con dentro venti lire dicendo che tu sia generoso coi tuoi poveri, poiché spera di tornar presto a popolare le tue tasche. — Ah che belle sorprese, che belle sorprese, son queste ! replicò Giulio ; nessuno, no, sarebbe potuta giungermi maggiormente gradita. Quà dunque i danari, i vestiti che voglio vedere, eppoi andrò a prendere il saccone. — No, no, non è necessario che tu ci vada, soggiunsero i parenti ; vi abbiamo mandato l'uomo e fra poco il saccone sarà qui — Difatti trascorsi appena dieci minuti anche quello era nelle mani di Giallo. Allora egli riflettendo che è bene battere il ferro quando è caldo, mise un fagotto assai voluminoso con alcuni di quei vestitini, lo fasciò col saccone ; e postoselo sotto al braccio uscì nuovamente fuori alla volta di quel tugurio, dove tante dolci emozioni avevano deliziato l' anima sua E qui il lettore mi permetta di aprire una parentesi. — Le tre Signore Maria, Laura ed Emma, appartenenti a ricche e nobilissime famiglie, erano state educate cattolicamente nel vero senso della parola. Non come SOT10 in generale quasi tutte le signore, le quali fanno consistere la loro religione nell' andare alla Messa i giorni di festa, nell' iscriversi a pie congregazioni, nel lungo spaternostrare e recitar rosarii a fior di labbra e non colla mente e col cuore ; no, no. Non erano neppur di quelle che dicon d' essere scrupolose, di coscienza molto delicata, eppoi si permettono, non di rado dopo essere state magari in Chiesa alla Benedizione, andarsene al teatro e di carnevale e di quaresima, e di giorno e di notte ad opere e operette, sien pur licenziose, ma di moda, a feste di ballo in abiti che coopereranno a strascinar se stesse ed altri all' Inferno, a produzioni drammatiche a base di ateismo e di immoralità, no, no. Se esse non avessero fatto eccezione alla regola, non avrebbero coadiuvato il buon Giulio nelP esercizio della carità. Prima però di farle ben conoscere credo necessario dir qualche cosa intorno ai loro genitori. — Ascoltate : Le madri loro che erano sorelle, per nome una Clara, l' altra Luisa, rimaste orfane ancor bambine, furono messe in educazione in un istituto di Salesiane, la cui Superiora., donna molto dotta e pia, prese ad amarle proprio come figliuole. Essa prima di consacrarsi intieramente a Dio era stata moglie del Duca D' Angrois e madre di due vezzose creature che ben a ragione sembravale rivedere in quelle leggiadre orfanelle. Quando la morte l' ebbe rapito tutto fuorchè le ricchezze, delle quali servivasi per comprarsi il Cielo, abbracciò la egola di S. Francesco di Sales; ed ivi fu sempre modello di perfezione alle Consorelle, come altro modello di perfezione era stata alle fanciulle, alle spose, alle madri, alle vedove. Allorché queste due educande, Clara e Luisa, ebbero raggiunto l' età di 17 anni la prima, di 16 la seconda, il Marchese Rodolfo D'Ubriand, loro Zio, volle che lasciassero l' istituto e fossero affidate ad una distinta signora, designata qual governante dall' ottima Superiora salesiana. (Continua) tC s-neeegaa -• e •• • • • • • nrr" -- - 'r r rar A frre "12 - 91.enC33.12;":12*199« ---- • • • I I ■•• • ommaga~sza~», anzi si sono approvati i conti consecutivi ove la somma rubata era iscritta fra i residui attivi. Sappiamo però che se chi aveva il diritto ed il dovere di tutelare gli interessi dell'Opera per riprovevoli riguardi a persone o per altri motivi non lo ha fatto, vi è stato chi ha saputo levar !a voce e denunziare a chi di ragione l'ingiusto ed irragionevole procedimento delle locali autorità e reclamare la ;:essa,zione di uno stato auormaltssiino di cose. E inutile che per salvare i responsabili si gridi che si tratta di case IPTchie e di cose passate.... Niente affatto : si tratta di cose presenti, presentissime ; se alla amministrazione dell' Opera si fosse resa quella giustizia che si fece per altre amministrazioni, non si sarebbe ora nella necessità di creare un ingente mutuo passivo di 40 mila lire per far fronte alle spese occorrenti per le urgenti riparazioni ai nostri insigni monumenti. Siamo a questo punto: si è coli' acqua alla gola, e piuttosto che ricercare le re-Tonsabil ità e far pagare a chi ha rotto, si ricorre, come si è sempre fatto, al credito, ossia a quel sistema deplorato dallo stesso ex Commissario Costa nella sua relazione. Non abbiamo dunque ragione noi di domandare che cosa ci fanno i Commissari all' Opera del Duomo dal momento che si continua e si vuol continuare in un sistema di amministrazione che ha condotto quell' Istituto alla estrema rovina ? L' Opera del Duomo è forse ridotta oggi ad essere una prebenda per gli impiegati di Prefettura ? Di fronte pertanto a tanta colpevole noncuranza per parte di chi ha il dovere di tutelare gli interessi di quella amministrazione noi oggi reclamiamo e continueremo a reclamare con tutte le nostre forze che se l' amministrazione dell' Opera del Duomo si trova nelle presenti tristissime condizioni per colpa degli amministratori, essi ne sieno ritenuti responsabili e si faccia con loro quello che è stato fatto con gli altri, i quali potevano anzi avere diritto a qualche attenuante per avere tenuto l' ufficio gratuitamente. A conclusione pertanto di quanto abbiamo detto oggi ed in altri tempi, non per ira nè per dispetto ma per amore di verità. e di giustizia formuliamo ora una semplice domanda che continueremo a fare incessantemente finchè non giustizia non sia fatta. E la domanda e questa : Perché /per l R1111ministrazione dell'Opera (lei DIII0k110 Pisa rami si fa quella ricerca delle responsabilità che fu fatta per altre amministrazioni? Ci auguriamo di essere soddisfatti in questo nostro desiderio ; ad ogni modo noi saremo sempre ben contenti di aver fatto il dovere, nostro ; se altri non faranno il loro dovere fra loro e noi la pubblica opinione giudicherà. È D' INTERESE GENERALE 19 avviso LOTTERIA NAZIONALE che pubblichiamo in quarta pagina. IL LAVORO MANUALE nelle Scuole Elementari Pontedera. (5) -- Ieri sera con una proces- persino un mqn tonebros o orizzonte ai poveri nasione trionfale ebbero termine le magnifiche feste scenti' E Tu hai veramente compiute tutte che Pontedera ha celebrato in onore del SS. Croqueste lodevoli opere di carità cristiana; e anche cifisso. Eccovene una relazione particolareggiata. ora, dal luogo ove siedi circonfusa di gloria e Venerdì sera il Simulacro di G. Crocifisso dalla beatitudine, invocherai il soccorso del Padre su chiesa. vecchia fu trasportato processional mente i tuoi diletti!.... nella Chiesa nuova, con una partecipazione di O Anima, tu non vivi più tra noi, e a noi di potrai° immensa. Giunti in Chiesa il Prof. Can. Le non rimane che un m .sero avanzo dovuto a Cont i disse brevi ed ispirate parole di circostanza. la terra; nondimeno tu vivi ancora ne la meSabato oltre molte messe piane, alle 11 vi fu moria nostra e di quanti conobbero le rare doti messa cantata del nostro Rev.mo Sig. Proposto tue! Conti : i dilettanti del paese eseguirono delta buona I figli, la nuora, i nepoti, che tanto ti amarono musica sotto la direzione del Sac. Carlini e ace che tu contraccambiasti dì vero q.more, insieme compagnati all' organo dal giovane e valente Vir- con noi ti offrono i tristi tributi de l'animo adUn insegnante - Alla sera il Prof. Conti, dopo i vespri tenne • dolorato; e Tu uno splendido discorso, parlando dall' Oma,gg accipe fraterno multunt manantia liete doveroso che tutti i cattolici debbono in quest'alba ili secolo tributare a Cristo dimostrando come Il sole occiduo, in un pallore lanCristo sia la fonte perenne d' ogni scienza vera, guido di viole, manda l'ultimo raggio sul muto di ogni moralità, e di vero patriottismo. li pub- cenere tuo; e tinge mestatnente di rosa il bianco blico che stipava la chiesa rimase profondamente marmo, e par che tributi a te, o Anima pura e :L Giuseppe Verdi. impressionato delle parole persuasive e vigorose a Dio piacente, insieme con noi, l'estremo saluto, Venerdì sera le sale dell' Unione presenta- dell' egregio conferenziere. e sembra che dica morendo : Are! Domenica poi vi fu anche maggiore solennità vano un aspetto imponente. Un pubblico distinCarlo Marsili. alla mossa pontificata dal Rev.mo Abate Tarani, to e numerosissimo era accorso per ascoltare la musica fu anche migliore del giorno precedente in mezzo alle armonie immortali del Grande e i nostri dilettanti eseguirono con multo onore Maestro, la e.:nninemoraziono che di Lui avrebpagine che richiederebbero artisti provetti. Il Prof be fatta l' illustre Prot . Cav. Carlo Fedeli. Conti nelle ore pomeridiane tenne la sua ultima L' aspettati va era grande, ma, dobbiamo dire conferenza, dimostrando come Cristo colla sua dotche essa fu allatto superata. trina, e colla sua morale domini la storia regnando in mezzo a tanti contrasti ma sempre vittorioIl Prof. Fedeli da lunghi anni amico del kIeto la Salute T" cuore di G. Verdi fu nella sua conferenza, samente sopra le intelligenze e i cuori umani. Il pubblico scelto e numerosissiino non potè tratgiudicato splendido. Ci disse della vita, delle itwo L' di questo liquore è dal manifestare all' eloquentissimo oratore opere, del grande Maestro facendone rilevare tenersi la profonda soddisfazione degli animi e applaudì ormai diventato una nf3cesla profonda onestà di animo, la semplicità Il giorno dopo la processione trionfale a cui alsita pei nervosi, gli anemici cristiana che lo accompagnò sempre in tutte ludevo in principio chiuse degnamente le feste. i deboli di stomaco. le varie contigenze sino a renderlo a tutti Essa si svolse in mezzo ad una folla indescrivibile venerato e caro. Parlò della sua cultura let- reverente e commossa ; le case apparivano vagateraria, dell' ideale vasto e sapiente che cer- mente tappezzate ed illuminate sicchè l' ambiente i• 11 chiariss. Dott. (HA- .(7's! cava di conquistare nelle sue opere : la risur- esterno venne potentemente ad esprimere la festa magnifica che si celebrava in ogni anizna, in ogni CINTO VETERE Prof. apt rezione del dramma musicale italiano. E qui cuore sensibile alle sante e caste gioie del sentiil Prof. Fedeli ha modo di farsi ammirare per mento religioso.... Intanto Cristo dal suo trono alla R. Università di Na- 912) ' ' la sua cultura musicale istituendo confronto ricchissimo guardò un' altra volta benedicente a poli. scrive : « Il D'Eli RO-GIIINA-BISLER1 tra Verdi eWagner ,Mozart, Palestrina, Mar- questo popolo.. ((ah ! che non vada perduta l' incello, Galilei e i più illustri maestri che han- finita bontà. dello sguardo pietoso di Cristo, e anche ricostituisce e fortifica nel mentre è gustoso e sopportabile anche dagli stomachi più deno avvivato di pagine immortali la storia della Pontedera trovi nelle convizioni religiose rinvigorito impulso forte ad una vita nobilmente e licati ». (2) musica. seriameme cattolica. Dove il Prof. Fedeli riuscì commovente fu Collesalvettl. 5. (Boni.) — Domenica scorsa quando disse del cuore grande e generoso del a cura della nostra • Unione Cattolica. Maestro, citando ricordi personali e vani fatti 3fuFebbraio, tenuta una prima conferenza sulla Demoed episodi significantissimi ; come fu del pari crazia Cristiana. Conferenzista lo studente F. Pe(Sorgente Angelica) confortevole ascoltare dalla bocca di lui che scatori che con parola chiara e smagliante tenne fu uno de' suoi amici intimi, quanto forti desta per un ora intiera l' attenzione del pubblico Raccomandata da centinaia di attestati mefossero in G. Verdi le convinzioni religiose e numerosissimo e composto dei più svariati elementi dici come la migliore fra le acque da taquanto fosse profondo il rispetto per gli uo- Prese le mosse dell' ultima enciclica Grams de vola.F1. BISLERI E C. MILANO mini di Chiesa, massime per il Sommo Pon- contatuni e ad essa plaudendo entusiasticamente, il Pescatori sviluppò i punti più salienti del program9 tefice. ma Democratico Cristiano fermandosi in modo 7■rt n gi-5;:• Questo il sunto pallidissimo e affrettato della speciale sulla organizzazione di classe e sulla conbellissima conferenza applaudità entusiasticaseguente rappresentanza professionale. Dimomente dal pubblico e che ognuno fa voti di strò come l' odierna questione soziale che si agita, vedere stampata. in crisi spasmodica non potrà scioglierla il socialismo col suo ateismo sistematico e colla sua uto— La parte musicale esegui questo scelto pro- pistica livellazione di tutte le clasSi ; ma la Chiesa, la Chiesa sola che non volendo nulla livellare, ma gramma desunto intieramente dalle opere di armonozzar tutto in Cristo, reclama che sia reVerdi: Patronato Scolastico. — Il Patronato integrata, in tutti i suoi rapporti sociali, la giuscolastico ha pubblicato il resoconto morale Traviata. stizia; la Chiesa che predica l' amore, non l' odio Preludio del 4.o atto. Sigg. Sal vestroni, Caiani ( VioUni, Orsolini ( Viola), Torri di classe, che fiduciosa riprende sulle sue brace finanziario. (Violoncello) Vaio (Contrabbasso) Bottini (Flau lo) cia la causa del popolo. Le entrate del 1900 compreso il fondo di Mi cheletti ( Piano). Ripeto che l' oratore fu ascoltatissimo ed applacassa furono: I,. 7216,12 uscite: L. 4617,57. Trovatore. Romanza per baritono — A. udito da tutti, ma specialmente dal ceto operaio Mazzora.n. — Eremiti. Romanza per soprano che in massima parte e enponeva, l' assemblea. Itestono in cassa L. 2214,75. sig.na Belloni. — Rigoletto. Ed è naturale perché è ali' operaio che si rivolQuartetto sigg. Sal vestroni, Caiani, Torri, Vaio, Panattoni, Mi- ge in modo speciale la democrazia cristiana — Incanto. — Il 18 corr. avrà luogo all'Incheletti. — Attila. Romanza per basso, sig. ali' operaio sofferente e gemente sotto mille intendenza di finanza l'asta per l'appalto della Ancillotti. Trovatore giu tizie — e come dei suoi doveri, gli vuoi renTraviata. rivendita dei generi di privativa. già andata Fantasia per Flauto sig. Panattoni. — Trova- dere la coscienza dei suoi giusti diritti, perché deserta. Essendo il secondo incanto l'aggiutore. Duetto atto IV sig.na Belloni e Maz- così altamente esige la sua dignità di cristiano zoran. — Don Carlos. Preludio atto III e e di cittadino... . Oh che l' idea democratico dicazione avrà luogo anche nel caso di un grande aria Violoncello e Basso Torri e Ancillotti. cristiano si diffonda davvero e fruttifichi in mezsolo offerente. Il programma così bene indovinato fu svolto zo al nostro poppolo. in mezzo agli applausi e alla soddisfazione geneFra i medici. — ordine dei medici si Da Marciata». Cassa Rurale di Prestiti di rale. Marciana (Soc. Coop. in nome collettivo). farà i mm iziatoro I i un congresso di tutti gli E così l' Unione Cattoli-a Pisana ha commemoSi avvertono i Soci che il giorno 3 Marzo p.v. ordini medici toscani ne II .,, ccaion e del conrato degnamente qui a Pisa l' illustre Maestro nella solita sede della Società (Canonica parrocEstinto, una gloria italiana purissima, dinanzi greggi) italiano che si terrà in Pisa nell'otchiale) avrà luogo l' Assemblea generale dei Soa cui ogni fronte sente il bisogno di inchinarsi ci per trattare il seguente ordine del giorno. tobre. con riverenza profonda. 1 Approvazione del Bilancio 1900. 2 Elezioni (len' intiero Consiglio di Ammini-- Giovedì e sabato consueti trattenimenti Consiglio provinciale. — Il consiglio strazione. carnevaleschi. provinciaie è convocato per il 12 corr. 3 Comunicazioni della presidenza Fra i liberi docenti. — I liberi docenti p. Il Presidente — Giuseppe Diodati. provvedersi gli strumenti necessari per l'apprendimento delle materie principali di studio. E allora come poi ranno procacciarsi tutto ciò che si richiede per il lavoro manuale ? Si dice che i i Municipi devono supplire alle spese utili per tale esercizio. Via, via, eassiaino di aggravare sempre più le povere finanze (lei comuni italiani. Voi, egregi pedagogisti, siate paghi di escogitare nuove teorie e metodi pedagogici: ma per carità non vogliate applicale i vostri insegnamenti, nelle suole primarie. Gl'insegnanti sono seccati ed arcistufi delle vostre teoriche, poichè nella pratica si palesano inattuabili. „ " L' Unione Cattolica ;gli? . FERRO-CHINA BISLERI 8 ' kCQUA DI NOCERA UMBR A - g>35: 2._ n Città 741 - — Vi hanno pedagogisti che considerano il lavoro manuale come un efficacissimo mezzo di educazione della mente e del cuore del discepolo. Eglino affermano che ove sia ben diretto e regolato educa la fantasia, sviluppa il genio artistico e fa acquistare le belle abitudini dell'amore alla fatica, della precisione e dell'ordine. Poi è ancora una gradita occupazione dello spirito il quale, dopo certi faticosi esercizi intellettuali, ritrova in esso un'utile e dilettevole ricreazione. Per tali ragioni consigliano d'introdurlo nelle scuole elementari. Molti insegnanti, vaghi piu che altro di novità, hanno ottenuto l'abilitazione all'insegnamento del lavoro manuale, e già si accingono d'itnpartirlo nelle classi nelle quali insegnano. Non conviene ora che discuta ampiamente se veramente il lavoro manuale sia un efficace mezzo di educazione: io nego ogni efficacia educativa ad esso, poichè lo considero un' inezia, una puerilità da fanciulli; insomma un esercizio che farebbe sprecare del tempo e del denaro. Non credo che il puro lavoro della mano eserciti una benefica influenza sull' animo dell' educando. Altri mezzi si hanno per l'educazione delle facoltà dello spirito. Chi è maestro non la deve ignorare: egli, se ha la coscienza della nobile sua missione, può valersene all'uopo, per vedere crescere gentile e costumata la scolaresca. Fra i tanti vi ha l'esempio di probo e religioso ed educatore e cittadino, per l' istinto dell' imitazione che è potentissimo noi fanciulli, questi s'ispirano a ciò che fa e pratica-il loro maestro, i cui atti virtuosi esercitano una salutare efficacia educatrice nel loro vergine cuore. .za :re ro ad di tri e ne erdo olra, ra, ile. lie he Lle. 11e di ine ile 3te 17 ad, ad Non è mestieri ricorrere ad altri espedienti per l' ammaestramento morale e civile delle novelle generazioni. Noi Italiani siamo troppo imitatori delle costumanze degli stranieri. Emancipiamoci e sentiamo il nostro proprio carattere. I grandi genii disdegnarono di attingere le loro ispirazioni dallo. straniero: le immortali opere che ci hanno lasciato portano l' impronta dell' ingegno e del carattere nazionale. Popoli per natura tacituni ed assiderati dal loro clima nordico non hanno innanzi allo sguardo lo spettacolo delle sovrumane bellezze naturali per questo sono costretti a vivere molto tempo della vita nelle loro abitazioni. Per non essere snervati dall' ozio si dedicano ad ogni specie di giuochi ed occupazioni: da qui la necessità di addestrare i giovani fino dalla loro prima età ali'apprendimento di quegli esercizi che non si confanno coll'indole e culle attitudini dei meri(lionali. Per tali ragioni non necessita introdurre il lavoro manuale nelle scuole elementari. Ad esso si oppongono ancora altre ragioni ancora altre ragioni d'indole pedagogica e finanziaria. dep!orato, generalmente parlando, lo sforzo mentale a cui, per le nostre esigenze, sottoponiamo i fanciulli nelle classi primarie. Troppe cose s'insegnano in un breve tempo: per cui costoro poco o nulla apprendono. Il cibo salutare 4,1ella scienza, per difetto di assimilazione, mi si consenta la similitudine, non può nutrire e fdtifi.care l'intelletto. Un'altra considerazione. Da chi per la maggior parte sono frequentate le euole elementari ? Dai figli degli agricoltori e degli operai. Molti di essi non possono nemmeno ,, — — — — — - — — — — IN PROVINCIA. Posatala. (ZETA) La sera del 20 Gennaio si costituiva in questa Parrocchia un Comitato allo scopo di celebrare con pompa solenne nel prossimo Ottobre la Festa di Maria SS. sotto il glorioso titolo del Rosario. Tutto procede a meraviglia, e di ciò siano rese grazie a Dio che dopo trentacinquanni dacché non è stata rimossa di Chiesa la nostra bella Immagine di Maria SS. la vedremo percorrere processionalmente le vie di questo nostro Paese. Un miralleeTo di cuore allo zelantissimo nostro Pievano ed augurii sinceri ai Componenti il Comitato. — . Ieri Martedì ha avuto luogo in questa Chiesa una discreta Festicciola in onore di S. Agata V. e M. Alle ore 11 eantd il M. E. Cappellano di Ca.stel lina ; alla sera, Vespro e Benedizione e.o' Santissimo Sacramento. — Erano quindici o venti anni dacchè la detta Festa non aveva avuto più luogo tra noi, e se in quest' anno s mo ritornate in vigore le antiche e sempre care con-uetudini di questa Pieve, tutto il merito devesi al suliodato Parroco. A ricordo del nuovo secolo e per concorrere anche noi nel miglior modo possibile, al grande omaggio di fede e di amore a Cristo Redentore, è stata ricostituita la già un tempo esistente Congregazione del Sacro Cuor di Gesù. Sappiamo per certo che il .numero degli Aseritti ha di gran lunga superato ogni nostra aspettativa, e speriamo, che oltre il vantaggio spirituale delle anime, il decoro della Chiesa si aumenterà. assai. Ora non rimane altro che raccogliere insieme i bambini e le bambine di questo Popolo sotto la Protezione di S. Luigi Gonzag,a, affinchè questa tenera ed innocente Gioventù possa crescer buona virtuosa e protetta ali' ombra del Santuario. Il nostro Pievano che nulla omette per la salute spirituale delle Anime affidategli e per la maggior gloria di Dio, effettui quanto prima questo nostro desiderio e i salutari effetti che ne sortirà questa nuova opera saranno di vantaggio non comune e di consolazione immensa a noi alle nostre famiglie a tutto il nostro paese. ; dell'Uni‘ersità si sono costituiti in associazione . cosa ben dolorosa, e che acerbamente affligge l'animo di chi abbia sensi di amore, r esser tanto spesso costretti da dure ed inesorabili necessità. ad innalzare la nostra voce appresso di una tomba, per piangere e salutare una persona cara. E tale è ora LAURA ZAGRIl vedova. DURCI, che quasi su l' albore del mese di febbraio, ha fatto la sua suprema dipartita da " questa di dolor valle o di pianto per trovare una felicità più pura e perfetta, nel regno d'oltre tomba. La pietà, la. mitezza, la carità, fu tutto di Lei in tm colpo atterrato, rovinato e disperso' Fu amaramente troncato lo stelo ancor giovine de la vita laboriosa e solerte de la sig.ra liurci tanto cara a noi tutti che la conoscemmo, e a tutti coloro che furon da essa beneficati e protetti, con una vera modestia e sentita carità proprie solo a gli animi ben nati e gentili ! Ora, in questo doloroso momento, noi non abbiamo altro conforto che il pianto ! E queste inconsolabili lacrime che tutti versano sul tuo tumulo, o Anima, sieno feconde ad un fiore, che sarà, di perenne memoria e di funereo ornamento ad un muto marmo, a ombra di un negro cipresso, sotto cui vagano leggeri gli spirti Quante volte noi ci siamo proposti, mentre Tu eri nel vigor de la vita, d' imitare le tue rare virtù, di contribuire, insieme con l' opera tua costante, al bene de la nostra Città; a sollevare i miseri e grinfelici; a tòrre da l'indigenza coloro che non potevano sostentare la vita; ad aprire ; L'università popolare. — Giovedì sera fu inaugurata in un'aula della R. Uni versi tà, l'Università popolare. Era presente un gran numero di persone, professori, di studenti, molti impiegati e diversi operai. Lesse la prolusione il Prof. Calisse, spiegando con somma maestria lo scopo della società e . incitando i renitenti e gli oppositori ad accostarsi a questa istituzione per il bene in- tellettuale del pubblico. Noi approviamo la massima di questa iniziativa, ma staremo a vedere se sarà. mantenuta la neutralità, sperata. Fiera. — Stasera alle 18 si apre la fiera della Fratkellanza di M. S. fra gli ascritti alla Nlisericordia. Fra i doni belli e numerosi abbiamo notato: un' artistica statua in metallo dorato della Vergine Immacolata, dono di S. E. Rev.tna; un' anfora artistica in bronzo, dono della Sig.ra Martinelli Alitide; un portafiori con allusioni mitologiche del Cap. Saltarelli, un servito completo da caffè, dono della ceratnica Richard e molti altri. Insomma il banco è attraente. Se ne occupa con impegno e con gusto il Provveditore Sig. Emilio Pellegrini. e~rWiél~~ . ~~ •40%.%"9~~~44~r: ~0■1 GU A Pa2 GSCIN 1R. ror ui c A 'M F 1111151 A coi E LIS I R oi S.V110E NZO DE PARI Unico Prodotto soeciaimPnte autorizzato. (IP. O, Ve '2 O !) Per informa:Ioni ruzer,1 a, le SUORE i, a CABITA,105,11ueS Domtnique,Paript GUINET,Chinfico-Faralarista,l, rastagx Saulnlor, Parigi. 4t4Depssitarl sulasirf se 1': A. MANZONI i C., Milano Roma. Opuscoli frutto a richitsts. 49 1 dt , - qh9~/~4~In Pisil. Farmacia. Cav. Stefano itommint ~ttfe - - Un assiduo lettore ci domanda perchè al l' av v lei l'arsi dell' estrazioni delle lotterie passate, i rivenditori di biglietti pretendevano prezzo maggiore del valore nominale, e se inconveniente potrà ripetersi per la lotteria Napoli-Verona in corso. A bbianio interpellata la Ditta assuntrice la quale prontamente rispose, che l' aumento lamentato dovuto all' opera di speculatori; che essa vende, fino ad esaurimento, i biglietti al loro prezzo di emissione, e che l' unico mezzo per sventare le arti degli speculatori stessi è di non aspettare gli ultimi giorni per provvedersi di biglietti. La data irrevocabile dell' estrazione verrà fissata a giorni con apposito Decreto Mini- c! . steriale. Per Giuseppe Verdi. — Lnnedi sera al Teatro RosA fu fatta una commemorazione del M. G. Verdi. La Compagnia milanese rappresentò due commedie. La Banda cittadina esegui due nezzi di opere verdiane. Parlò il Prot. Vincenzo Andrei. — Il M. Pietro Mascagni parlerà nella commemorazione che avrà luogo al Teatro Nuovo. Speriamo che il comitato riesca a far presto e bene. Milano insegna. — In altra parte del .giornale si parla della serata in onore di Verdi data all' Unione cattolica venerdì sera. — Sabato mattina nella chiesa di S. Silvestro fu celebrato un solenne ufficio funebre in suffragio dell'anima di Giuseppe Verdi a cura dell' Istituto di correzione paterna. Concorso. — È aperto il concorso a due posti di guardie municipali di seconda classe. Lo stipendio annuale è di lire 800 e può salire fino a 1016. Per gli operai vecchi ed invalidi. — Si è costitnit, uefiattivainente il Comitato di I propaganda per l'applicazione della legge sulla vecchiaia e la invalidità degli operai. Fu deciso di affidare ad una commissione il compito di preparare il programma da discutersi in una prossima adunanza. bilancio 1900. Il bilancio fu approvato ad unanimità. Per il biennio 1901 - 1902 furono confermati consiglieri: Remaggi Cav. Uff. Matteo, Moschini Cav. Avv. Antonio, Buonatnici Rag. Augusto e fu nominato il Sig. Litigai Tito. Censori per l'anno 1901 furono confermati Il Deputato Bianchi è stato chiamato a far parte della commissione parlamentare che deve riferire sul lavoro delle donne e dei fanciulli e sulle modificazione alla legge Ell,Pk.DIV Impiegati encomiati. — Il bollettino delle finanze encomia (Javani Raffaello e Pavagna Angelo Aiutanti nel!' Ufficio Tecnico di Pisa per la loro opera prestata nell'esecuzione dei lavori relativi ali' aggiornamento delle mappe urbane. Tiro a segno. — Il 21 comincierà il ESENTE da OGNI TASSA autorizzata colla legge 15 febbraio e Decreto 20 Aprile 8 Maggio 1900 CON corso annuale di tiro che comprende le istruzioni militari e le esercitazioni pratiche di tiro a segno secondo il nuovo compendio 1900. Contemporaneamente comincieranno le solite gare domenicali. Fra gr insegnanti. — Il consiglio direttivo dll asciazione fra gl' insegnanti sta provvedendo alla disti ibuzione per gli ammalati. Domenica all' Associazione fra i maestri elementari del Comune hanno luogo le elezioni del Consiglio direttivo. — 11 Prof. Bencivenni terrà quanto prima una conferenza ai maestri elementari del circondario. Tombola. — Il 17 (Domenica) sulla piazza di S. Caterina verrà estratta una tombola di beneficenza. Banca di anticipazione e sconto. -- Domenica eblm luogo l'adunanza generale ordinaria degli azionisti. Furon lette le relazioni del direttore e dei censori relative al Ervi3ORROIDI 1 ,7111',TO 1 USEUTAVENITE IRREVOCABILE per l'Estrazione di 2710 premi in contanti, pagabili sen 4a alcuna ritenuta subito dopo eseguilo il sorteggio e per il periodo consecutivo di un anno. - I premi sono da Lire 250000 - 125000 - 50000 - 25000 - 20000 12500, 10000, 5000, 2500, 2000, 1250, 1000, ecc., mai però inferiori alle Lire DUECENTO UN Un biglietto vince il quarto di DINE e può vincere una somma inag re di CENTO CENTO CENTO biglietti biglietto costano lire Cento e hanno vincita sicura. Decimi mezzi biglietti costano Cinquecento lire e devono vincere una somma cinque volte maggiore dei cento decimi. ,Lo0,94 143 verrà quanto prima fissata la data A '44 interi costano lire Mille e devono vincere una somma dieci volte maggiore dei cento decimi. a•.hezac,le [bei EPes , ti. Questo liquido, ritrovato Te.ruffi Rodolfo del fu Scipione antico farmacista di Firenze, Via Romana n. 27. è efficacissimo per togliere istantaneamente il dolore dei Denti, specialmente cariati, e la flussione delle gengive. Diluite poche gocce in poe' acqua serve di eccellente lavanda igienica della bocca. rendendo l' alito gradevole e i Denti bianchi e sani, preservandoli dalla carie' e dalla flussione stessa. L. 1 la bcymietta. volvere 9eDt fiea E5Lechiaor; unica per rendere bianchissimi e sani i Denti senza nuocere allo smalto. L. l la scatola. Vinigezeatto .intiemorroidale Coratpo-i113; prezioso preparato contro le Emorroidi. esperimentato da molti anni di felice successo. L. 2 il vasetto. sVecitico Geloige, sovrano rimedio per combattere i geloni in qua lunque stadio essi si trovino, raccomandato specialmente pei bambini e a tutti q u e lli che nella stagione invernale ne vanno soggetti. — L. 1 la boccetta. Ist r ozi eni sui recipienti medesimi. 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Scopo della nostra Casa è di renderlo di consumo generale. Verso cartolina vaglia di Lire 2 la dilla A. Danti spedisce tre y. ezei grandi franco in tutta — Vendesi presso tutti principali Droghieri, rar»iacisti e profurnterf del Regno e dai .,irossisti di Milano Paganini r:Ilanr e Coinp. — Zni Cortesi C 13ernt. - PereUl, Paradtst e Corni). , , - -MMink■aiMa-Mirà - nica. • >le e:x .Nc• se, (›T..t,,&, .'. -It-e4.'t-4.'xix-'.-Y4tticyrIl'ts-L A,4:0,a's rLO rté ,CIA.Lrtri r... I r' t`t• — aGr r..r j .?"•10:07:1!" r --"...77?«* ,e?~KSZ~,Tp444 - . ;