Forum Prevenzione Quaderno 2004
forum
Prävention Prevenzione
Centro specialistico per la prevenzione delle dipendenze e la promozione della salute
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Indice
“Considerazioni e prospettive”
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Chi siamo
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Il lavoro in rete
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Attività di ricerca
10
Conferenze pubbliche e attività di aggiornamento nel 2004
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“La prevenzione all’interno dei Comuni”
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”Sviluppare il lavoro con i genitori”
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Famiglia. Progetti
18
”Anche divertirsi è sano!”
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Giovani. Progetti
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”La prevenzione nella scuola italiana”
25
Altri ambiti
27
Opuscoli. Biblioteca. Lavoro con i media
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Sito internet. www.forum-p.it
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”Il lavoro di prevenzione nell’epoca dell’ossessione ...”
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Con il sostegno della Ripartizione Sanità della Provincia Autonoma di Bolzano
Design: Ulrike Spögler, Merano - Fotografie: Erdt, Strobl, Dariz, Archivio: www.photocase.de - traduzione: Silva Manzardo
Premessa
Care lettrici e cari lettori,
l’anno scorso è uscito il nostro primo quaderno (chiamato ancora relazione annuale), e ora siamo lieti di presentarvi il secondo.
Accanto ad un riepilogo delle attività svolte dal Forum Prevenzione nel
2004, troverete alcune informazioni sulle nostre aree di intervento, nonché alcuni spunti di riflessione e di discussione.
Buona lettura!
Il team del Forum Prevenzione
forum
Prävention Prevenzione
Centro specialistico per la prevenzione delle dipendenze e la promozione della salute
Via Monte Tondo 1b – 39100 Bolzano - tel 0471 32 48 01 - fax 0471 94 02 20
[email protected] - www.forum-p.it
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Considerazioni e prospettive
E’ sempre utile prendere ogni tanto distanza
dagli impegni di tutti i giorni per osservare
il lavoro di prevenzione su uno sfondo più
ampio. In quali condizioni sociali, politiche
ed economiche cerchiamo di assolvere il
nostro compito di fare prevenzione? Ed è
possibile, soprattutto, praticare prevenzione
in maniera utile ed efficace, partendo dal
presupposto di voler promuovere il benessere
individuale e sociale?
Il progresso industriale ed economico e la
globalizzazione, che appariva inizialmente
così promettente, mostrano ora anche i loro
lati oscuri. L’automatizzazione dei processi
lavorativi, la moderna tecnologia e la velocissima comunicazione globale permettono
una riduzione degli errori, un aumento della
produzione ed una maggiore velocità del
lavoro. D’altra parte, però, le persone, con i
loro “limiti” biologici, spesso non riescono
più ad uniformarsi ai ritmi tecnologici. Per
questo Günther Amendt, nel suo “No drugs
– no future” prevede che in futuro il consumo delle sostanze psicoattive non diminuirà, ma sarà più mirato, per consentire il
mantenimento e il controllo di quelle condizioni psicofisiche che si renderanno di volta
in volta necessarie. L’obiettivo è quello di far
fronte alle esigenze della società. In futuro
non saranno le “vecchie” sostanze illegali a
dominare il mercato, bensì le “droghe psicoattive” dell’industria farmaceutica.
I messaggi provenienti dal mondo dell’economia, come ad esempio “Tutto è possibile”,
oppure “Puoi avere tutto, se vuoi (magari
pagandolo a rate)”, si imprimono come
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concetti logici nella mente delle persone, relativizzando i limiti materiali e quindi anche
personali del singolo. Avere tutto, essere tutto, ma attenzione: in modo conformista, anche se ognuno sarebbe portato a protestare
e a proclamare l’individualità come lo scopo
dell’esistenza. La difficoltà di vivere questo
paradosso provoca però spesso nel singolo
un muto disagio ed una sensazione di sconfitta. Ma il malessere è bandito. Una semplice constatazione: benessere economico e
benessere interiore non sono la stessa cosa.
Il pluralismo dei valori materiali va di pari
passo con un pluralismo dei valori morali.
In un mondo in cui tutto vale, niente vale.
Ma le persone hanno bisogno di punti di
orientamento a cui riferirsi, anche se questi
li dovessero spingere all’opposizione, ad intraprendere un cammino nuovo e rivoluzionario. Numerose tradizioni che hanno finora
guidato uomini e culture sono divenute per
molti vuote e senza senso. Alcuni programmi
politici cercano di colmare questo vuoto e di
appellarsi ad un “nemico comune” (il terrorismo, l’immigrazione, la tossicodipendenza
ecc.), come ad una nuova “religione” che
possa riunire i popoli.
Che fare allora con la prevenzione
delle dipendenze?
Se la prevenzione si limitasse solamente,
rendendosi complice di una certa politica, a
comunicare alle persone ciò che, in un mondo già percepito come pericoloso, rappresenta per loro un ulteriore pericolo, avrebbe
forse un certo effetto, ma il risultato sarebbe
sicuramente fallimentare.
D’altra parte, però, può essere molto rischioso per l’esistenza stessa della prevenzione
solo criticare, sotto la bandiera della promozione della salute, le norme sociali, la logica
del profitto, le aggressioni all’ambiente, il
terrore salutistico, e il vaniloquio politico.
Il malessere associato ad una sensazione
di smarrimento e di pericolo sembra essere
lo stato d’animo diffuso nella nostra società. Ma dall’altra parte c’è la constatazione
che il singolo non naviga poi in così cattive
acque. In molte persone si avverte, infatti, la
stra(ordinaria) nostalgia delle cose semplici
della vita: sentirsi accettati, sentirsi protetti
tra i propri simili, fare qualcosa di significativo, non avere problemi economici, e in alcuni
si sente anche un desiderio di spiritualità.
Le forze buone ci sono e molti riescono ad
impiegarle nella vita quotidiana. Peccato
però che le numerose azioni positive che
le persone comuni compiono in maniera
perlopiù spontanea non vengano riportate
spesso nei telegiornali della sera.
Per rispondere alla domanda sul senso della
prevenzione: è illusorio e forse anche assurdo
voler rimuovere tutti i rischi e i pericoli della vita, però è senz’altro possibile aiutare
le persone ad uscire dalla visione negativa
della vita, creare consapevolezza, offrire un
orientamento e un sostegno nelle decisioni
da prendere, risvegliare speranza e fiducia.
Wolfgang Hainz
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Chi siamo
Il Forum Prevenzione è un servizio per la prevenzione delle dipendenze
e la promozione della salute che, in base ad una convenzione stipulata
con la Giunta Provinciale di Bolzano, è incaricato di promuovere iniziative di prevenzione universale e selettiva* delle dipendenze.
All’interno dell’ente gestore – un’associazione ufficialmente riconosciuta come personalità giuridica di diritto privato – operano rappresentanti di strutture pubbliche e private attivi prevalentemente nella
cura e/o nella prevenzione delle dipendenze.
Il Forum Prevenzione è un centro specialistico rivolto a tutte le persone
e alle associazioni dell’Alto Adige che desiderino realizzare progetti di
prevenzione e iniziative di aggiornamento e di informazione su questa
tematica. Il servizio è impegnato anche a livello politico per promuovere un confronto sia sugli interventi di prevenzione sia sulle politiche
familiari e giovanili, con l’obiettivo di creare delle condizioni sociali che
migliorino in generale la qualità della vita.
PETER KOLER
psicologo e pedagogista, responsabile del centro;
principali settori di competenza:
direzione del centro, organizzazione e coordinamento, lavoro
di rete, contatti con i media e pubbliche relazioni, conferenze.
CHRISTA LADURNER
sociologa, educatrice e consulente sulle dipendenze,
vicedirettrice del centro;
principali settori di competenza:
conferenze, gestione di progetti, lavoro con i genitori,
biblioteca. La signora Ladurner è in maternità
dal novembre 2004.
Al suo posto è subentrata
SYLVIA KÖSSLER
psicologa.
* I concetti di ”prevenzione universale e selettiva“ sono stati introdotti dall‘Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze con la relazione 2004 e sostituiscono i concetti di prevezione primaria e secondaria.
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LUKAS SCHWIENBACHER
pedagogista, formatore di adulti, educatore e consulente
sulle dipendenze;
principali settori di competenza:
attività sul territorio, gestione di progetti, conferenze,
attività con bambini e con giovani.
GIUDITTA SERENI
pedagogista clinica;
principali settori di competenza:
coordinamento di progetti, conferenze, biblioteca. All’interno
dell’attività di prevenzione rivolta al gruppo linguistico italiano
si occupa del lavoro con i genitori, della scuola, dell’attività sul
territorio e delle aziende.
WOLFGANG HAINZ
psicologo e consulente sulle dipendenze;
principali settori di competenza:
conferenze pubbliche, gestione di progetti, gestione dei dati
e delle informazioni, valutazione.
Dal settembre 2004 è entrata a far parte del team del Forum
un’altra collaboratrice, che è stata assunta per potenziare il
lavoro di prevenzione in particolare nella comunità italiana.
Si tratta di
LUCIA RIZZIERI
pedagogista;
principali settori di competenza:
conferenze pubbliche, gestione di progetti di prevenzione
selettiva. E’ responsabile del lavoro di prevenzione con giovani
di lingua italiana.
Anche in segreteria c’è stato un cambiamento:
JOSEF ROBERT STUEFER
ha lasciato il Forum nel settembre 2004, sostituito da
KIRSTY DUCATI
responsabile della segreteria;
principali settori di competenza:
amministrazione, assistenza alla contabilità,
acquisto di opuscoli e libri, servizio telefonico.
Per diversi progetti il Forum si è avvalso inoltre nel 2004 anche della collaborazione di diversi altri operatori,
privati o incaricati da altre strutture.
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Il lavoro in rete
SETTORE SOCIALE
Servizi sociali,
comunità alloggio sociopedagogiche, servizi di
consulenza telefonica,
associazione di genitori,
gruppi di mutuo
ed autoaiuto,
cooperative sociali
ISTRUZIONE
Scuole materne,
scuole elementari,
medie, superiori e
professionali,
università,
educazione permanente
PREVENZIONE
MONDO INFANTILE E GIOVANILE
Iniziative extrascolastiche per
l’infanzia e l’adolescenza,
istituti d’accoglienza per scolari e
giovani lavoratori
UNIVERSALE E SELETTIVA
DELLE DIPENDENZE
MONDO POLITICO
E AMMINISTRATIVO
Comuni, comunità comprensoriali, uffici provinciali, organi
e responsabili politici, sindacati,
iniziative civiche
SANITÀ
Servizi per le dipendenze,
servizi psicologici,
consultori,
comunità terapeutiche,
reparti ospedalieri,
medici di medicina generale
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CULTURA,
SPORT E
TEMPO LIBERO
Associazioni
Noi attribuiamo grande importanza alla collaborazione in rete con le altre strutture che
operano in questo campo. Con molte di queste
esiste già da tempo una collaborazione organizzata e continuativa. La maggior parte dei
progetti del Forum sono progetti in comune
con altri partner.
Nel nostro lavoro è fondamentale il lavoro in
rete, basato su una collaborazione efficace.
La prevenzione è possibile qualora diventi il
presupposto del lavoro di molti.
Lavoro in rete in generale:
ECONOMIA
Aziende, cooperative, media,
associazioni di categoria
(commercio, turismo ecc.)
Numero incontri:
Numero partecipanti:
43
300
Lavoro in rete all’interno di progetti:
Numero incontri:
Numero partecipanti:
ORGANIZZAZIONI
RELIGIOSE
Parrocchie,
Caritas
151
1272
Il Forum Prevenzione è membro del “Arge Suchtprävention”, il gruppo di lavoro austriaco per
la prevenzione delle dipendenze. Inoltre è in
contatto con altre regioni italiane, con l’Austria,
la Svizzera e la Germania.
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Attività di ricerca
Campagna antifumo “Cambiare stile”
Un’iniziativa a sostegno di una vita senza fumo dell’Assessorato Provinciale alla Sanità, in collaborazione con il Forum Prevenzione e il Servizio
Pneumologico
Nel corso dell’anno è stata organizzata e gestita una campagna strutturata in diversi moduli. “Cambiare stile” ha in primo luogo l’obiettivo
di motivare i fumatori attivi a smettere.
“Io rinuncio”
In collaborazione con l’Assessorato alla Sanità, l’Ufficio Servizio Giovani,
l’Associazione Cattolica per le famiglie dell’ Alto Adige, la Caritas, il “Südtiroler Jugendring”, la “Südtirols Katholische Jugend”, l’Azione Cattolica,
l’Intendenza Scolastica tedesca, ladina e italiana
“Io rinuncio” si svolge per la prima volta nel 2005 come progetto sovraterritoriale in Tirolo, Sudtirolo e nel Salisburghese. Mediante diverse
iniziative, vuole invitare la popolazione ad alcune, volontarie azioni di
rinuncia, da attuarsi nel periodo di Quaresima.
Alla base dell’azione c’è la considerazione che per un sano sviluppo
della personalità può essere importante prendere di tanto in tanto distanza da alcune abitudini consolidate.
Nel corso del 2004 sono state svolte tutte le attività organizzative preparatorie necessarie allo svolgimento di questa iniziativa.
Campagna per un consumo consapevole delle bevande
alcoliche
L’inizio di questa campagna, pianificata dal 2002 e sostenuta da diverse
strutture, è stato rimandato al 2006 dietro richiesta dell’Assessorato ai
Servizi Sociali e alla Sanità.
Indagine sui giovani 2004
L’indagine sui giovani è stata commissionata dalla Giunta Provinciale di
Bolzano su iniziativa degli Assessorati per il Servizio Giovani.
Il coordinamento e la cura di questa indagine sono stati affidati all’Istituto Provinciale di Statistica, mentre il lavoro scientifico è stato delegato ad un gruppo di ricerca di cui faceva parte, oltre all’Astat, all’Università di Trento, all’Istituto Austriaco di Ricerca sulle Realtà Giovanili, il
Forum Prevenzione.
La pubblicazione è stata presentata al pubblico nel dicembre 2004.
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“Corso di specializzazione per operatori delle dipendenze”
In collaborazione con la Scuola Professionale Provinciale per le Professioni
Sociali “Hannah Arendt”
Il Forum Prevenzione, all’interno del corso di specializzazione per operatori delle dipendenze presso la Scuola Provinciale per le Professioni
Sociali “Hannah Arendt”, ha dato anche nel 2004 il proprio contributo
organizzativo nel gruppo guida, strutturando inoltre, anche nei contenuti, i moduli didattici del seminario relativi al lavoro di prevenzione,
alla gestione del colloquio motivazionale e alla politica di prevenzione
in ambito nazionale e locale.
Seminario per la presentazione delle linee d’indirizzo per
la politica sulle dipendenze in Alto Adige
In collaborazione con la Ripartizione Sanità
I lavori di stesura delle “Linee d’indirizzo per la politica sulle dipendenze in Alto Adige” si sono conclusi nel novembre 2003. Allo scopo di presentare il documento al pubblico, il Forum Prevenzione ha organizzato
nel gennaio 2004, insieme all’Ufficio Distretti Sanitari, un seminario di
una giornata, al quale hanno preso parte 120 persone.
Progetto “Cocaina” e convegno sul consumo della cocaina
In collaborazione con la Ripartizione Sanità
La prima iniziativa concreta varata dall’Assessorato alla Sanità all’interno di questo progetto, con il supporto specialistico del Forum Prevenzione, è stata l’organizzazione di un convegno specialistico sulla
cocaina, tenutosi nel novembre 2004 con relatori provenienti dalla
Germania, dall’Austria e dall’Italia, cui hanno partecipato 100 persone.
Riformulazione della legge provinciale 69
Il Forum Prevenzione è stato chiamato a far parte di un gruppo di lavoro finalizzato alla stesura di una proposta di riformulazione della legge
provinciale del 7/12/1978, tuttora in vigore, che regolamenta il settore
delle dipendenze a livello provinciale.
Legge per la sicurezza sulle piste da sci in Alto Adige
Il Forum Prevenzione è stato chiamato a far parte del gruppo di lavoro finalizzato all’elaborazione di una legge per la sicurezza sulle piste
da sci in Alto Adige. La proposta avanzata dal Forum Prevenzione di
una regolamentazione della vendita e del consumo di bevande alcoliche sulle piste da sci non è stata accettata.
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Conferenze pubbliche e attività di aggiornamento nel 2004
Le conferenze pubbliche e le attività di aggiornamento fanno parte
dell’offerta standard del Forum Prevenzione, che tiene, dietro richiesta, conferenze e aggiornamenti in tutto il territorio della provincia. Il
calendario delle scadenze è modellato su quello scolastico, e le offerte
sono visibili sul sito www.forum-p.it.
Nel 2004 sono state organizzate complessivamente 206 iniziative:
Numero
Serate a tema
Workshops
Iniziative di mezza giornata
Iniziative di una giornata
Di cui quelle comprendenti più giornate (compl. 34 giorni)
Relazioni (1-2 ore)
Relazioni o workshops all’interno di convegni, congressi, etc.
Totale
42
112
23
13
12
10
6
206
Partecipanti
1369
2145
375
278
336
330
4833
Queste iniziative erano rivolte ai seguenti gruppi:
Numero delle iniziative (alcune hanno coinvolto anche più gruppi)
Genitori
Insegnanti
Moltiplicatori
Operatori del settore
Giovani e studenti
Altri
Per la nostra concezione di base del lavoro preventivo è assolutamente
necessario tenere un contatto diretto con i gruppi cui ci rivolgiamo:
solo la comunicazione con i genitori, con i giovani, con i rappresentanti
politici, con gli operatori giovanili e con coloro che operano nel campo
delle dipendenze, e le conoscenze che ne deriviamo sui bisogni delle
persone, ci permettono una riflessione e una pianificazione delle misure preventive che si rendono necessarie nella nostra provincia.
51
41
37
18
121
15
Wer sind wir.
Unser Team ...
La prevenzione delle
dipendenze e la promozione della
salute all’interno dei Comuni
I Comuni sono gli enti più a diretto contatto
con la vita e i rapporti sociali degli adulti, dei
giovani e dei bambini, e per questo offrono
una base ideale da cui partire per realizzare
interventi organici ed efficaci di prevenzione delle dipendenze e di promozione della
salute. Per questo motivo è particolarmente
interessante il fatto che sta aumentando il
numero di coloro i quali riflettono su come
possano essere avviati nei Comuni degli
interventi di prevenzione e di promozione
della salute che stimolino l’iniziativa individuale ed il senso di responsabilità dei singoli
cittadini.
Oltre alla possibilità di estendere l’assunzio-
ne di responsabilità da parte sia dei Comuni
che dei cittadini, esiste in questo contesto il
vantaggio di poter contare su tutta una rete
di relazioni a livello locale e nazionale. Naturalmente è necessaria, a questo proposito, la
collaborazione tra le diverse istituzioni che
operano nel ramo della prevenzione delle
dipendenze e della promozione della salute.
Per favorire, inoltre, la trasmissione di informazioni sulle dipendenze e sulla prevenzione, i cittadini del Comune devono essere
stimolati a riflettere sui diversi aspetti della
prevenzione delle dipendenze, a discuterne
e a collaborare attivamente fra loro. Oggetto della riflessione e della discussione non
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deve però essere soltanto l’atteggiamento
e il comportamento da tenere rispetto alle
singole sostanze, bensì, soprattutto, l’individuazione dei diversi fattori protettivi o di
rischio all’interno della famiglia, della scuola, nel tempo libero, sul posto di lavoro e nel
Comune in generale.
Questo significa che le misure di prevenzione
delle dipendenze devono avere come obiettivo il Comune nel suo insieme oppure delle
strutture e dei gruppi ben definiti.
Per raggiungere questi obiettivi, deve essere
coinvolto nella pianificazione e nell’applicazione delle misure da adottare il maggior
numero di persone appartenenti al gruppo
che si fa carico del progetto.
Il gruppo di lavoro può essere composto da
persone impegnate in politica, nei servizi
rivolti a bambini e giovani, nella scuola, nei
servizi sanitari e psicosociali, nelle scuole
materne, nella polizia, nei circoli culturali,
sportivi e ricreativi, nelle associazioni, oltre
che da genitori, medici e da tutti gli adulti
interessati.
Una funzione rilevante spetta in questo
contesto a quelle “persone chiave” che all’interno del Comune si distinguono per la loro
quotidiana presenza sul territorio, la possibilità di allacciare nuovi e costanti rapporti
sociali, l’essere vicini ai propri concittadini
e per il loro ruolo socialmente riconosciuto.
Queste persone ricoprono spesso cariche
di volontariato nei più svariati settori, vi
assumono sovente responsabilità per altre
persone, sono coinvolte in molteplici reti di
relazioni ed esercitano quindi un’influenza
sulle condizioni strutturali di base.
Queste persone affrontano quindi le te-
matiche legate alle dipendenze, fissano gli
obiettivi del progetto ed elaborano di conseguenza una serie di interventi di prevenzione delle dipendenze e di promozione della
salute diversificati e rispondenti ai bisogni
dei loro concittadini, da attuare a breve, medio o lungo termine nei propri paesi o nelle
proprie città.
Ambiti, obiettivi e gruppi coinvolti nella prevenzione delle dipendenze e nella
promozione della salute all’interno dei
Comuni
Presupposto fondamentale per ogni efficace
progetto di prevenzione delle dipendenze
che venga attuato all’interno del Comune è
la considerazione, in fase di pianificazione,
di tutte le caratteristiche e di tutte le peculiarità (posizione geografica, numero degli
abitanti, gruppi linguistici, politica, economia, infrastrutture, strutture assistenziali,
etc.) dei singoli Comuni. È importante anche
utilizzare le risorse a disposizione, come, per
esempio, associazioni culturali e giovanili,
servizi psicosociali, circoli, media, biblioteche e strutture ricreative.
Per un’ulteriore ottimizzazione del progetto
si possono inserire e collegare in fase elaborativa altri ambiti, livelli o gruppi target.
Il coinvolgimento diretto dei cittadini e l’elaborazione di un progetto specifico per ogni
Comune fa sì, inoltre, che i cittadini si possano identificare fortemente con i contenuti e
gli obiettivi del progetto di prevenzione.
La quantità e la qualità della partecipazione
dei cittadini determina la strutturazione del
progetto.
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Gli obiettivi e i contenuti della prevenzione delle dipendenze e della promozione della salute all’interno dei
Comuni possono essere conseguiti nel
momento in cui noi
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
chiamiamo in causa i cittadini e il loro
senso di responsabilità,
stimoliamo discorsi e
discussioni sull’argomento,
trasmettiamo informazioni
scientifiche su droghe, dipendenze e
prevenzione delle dipendenze,
motiviamo le persone a realizzare
interventi a livello locale,
modifichiamo atteggiamenti e
comportamenti sociali rispetto al
consumo delle sostanze,
miglioriamo le condizioni di vita generali
(a livello di ambiente, spazi abitativi,
lavoro, tempo libero),
creiamo luoghi di incontro per
esperienze collettive
(culturali, sportive, artistiche),
promuoviamo il rispetto, l’accettazione,
l’aiuto e il sostegno reciproco,
integriamo nella società gruppi
emarginati,
costruiamo reti di relazioni sociali,
miglioriamo il lavoro in rete e la
collaborazione tra i cittadini,
favoriamo atteggiamenti positivi
e costruttivi (p.e. spirito d’iniziativa,
curiosità, senso di responsabilità,
creatività, domande sul senso della
vita),
ci attiviamo negli organismi che affrontano il tema della promozione della salute, della prevenzione e delle dipendenze,
•
prendiamo posizione sulle direttive
politiche in merito a famiglia,
giovani, economia, etc.,
promuoviamo l’abbattimento dei
tabù relativi alle dipendenze,
creiamo sul campo delle condizioni
di base all’interno delle quali venga
rafforzata l’autostima, venga creata la capacità di comunicare e di
gestire i conflitti, venga promossa
la capacità di provare piacere e di
vivere esperienze, venga insegnata
la capacità di costruire relazioni e
rapporti affettivi, venga ampliata
la capacità di tollerare delle frustrazioni e venga ulteriormente sviluppata l’autonomia individuale.
Il Forum Prevenzione fornisce consulenza,
sostiene e accompagna i Comuni e i paesi
interessati a progettare e a realizzare attività
concrete nel campo della prevenzione delle
dipendenze e della promozione della salute.
Progetti in corso sono già presenti nei comuni di Sarentino, Tires, Cornedo, Nova Ponente,
Nova Levante, Bressanone, Rodengo, Varna,
Luson, Naz Sciaves, Vandoies, Rio Pusteria,
Ortisei, Santa Cristina e Selva Gardena.
E’ in corso anche una collaborazione con
il progetto pusterese “Puls” di prevenzione
delle dipendenze, nonché con il progetto di
prevenzione “Out of the blue” della Comunità
Comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina.
Lukas Schwienbacher
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Famiglia
Sviluppare il lavoro con i genitori
Secondo i risultati delle più recenti ricerche, è compito dell’educazione rendere
il bambino capace di avere relazioni, di
entrare in empatia con gli altri, di tollerare e gestire i conflitti, di stare all’interno di un gruppo, di imparare, di prendere decisioni e di agire – una bella sfida
per i genitori e per chi si dedica alla loro
formazione.
Per percorrere nuove strade, per creare
qualcosa di veramente innovativo ed
efficace, anche i formatori devono conti-
nuamente considerare e rivedere quelle
che sono le aspettative standard rispetto all’educazione.
Le esigenze e gli interessi dei genitori sono diversi, e ovviamente devono essere
tenuti in considerazione all’interno dell’offerta formativa. Per questo possono
usufruire di offerte a breve termine, come ad esempio le serate per genitori, o
di programmi più a lungo termine, rivolti a genitori particolarmente desiderosi
di aggiornarsi.
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Che cosa vorrebbe raggiungere la formazione dei genitori? Nell’ambito del
progetto UE denominato “Generazione
E” sono stati formulati e raccolti i seguenti obiettivi da perseguire all’interno dei laboratori con genitori:
informare e trasmettere un sapere obiettivo;
offrire idee nuove e alternative facilmente
praticabili;
(nell’indagine “Diritto ad un’educazione
non violenta”, svolta in Germania, si mostra
come sia possibile motivare i genitori a
rinunciare alla violenza fisica. Il 90% degli
intervistati dichiara di essere disposto a
rivedere i modelli educativi consolidati,
qualora siano possibili dei modelli
alternativi non violenti.)
indicare ai genitori delle possibilità di
cambiamento e rafforzare la loro
competenza educativa;
proporre un cambiamento di prospettiva,
come per esempio partire da un comportamento problematico del bambino o del
ragazzo per arrivare a stimolare e a favorire
il suo sviluppo;
aiutare le persone a passare da un atteggiamento concentrato sui problemi ad un
atteggiamento concentrato sulle risorse;
dare consigli effettivamente praticabili
rispetto a certe situazioni – con l’ausilio di
esercitazioni pratiche e la possibilità di
verificare nella prassi quanto è stato
appreso a livello teorico;
ridurre lo stress;
modificare l’approccio comportamentale
dei genitori nei confronti dei figli, ed
eventualmente viceversa;
indirizzare verso strutture di sostegno e
consultori.
Decidere quali obiettivi devono avere la priorità e comunque un peso all’interno di una
specifica offerta formativa dipende molto
dal gruppo coinvolto e quindi dalle esigenze
di chi ne fa parte. Per questo sono necessari
progetti specifici per gruppi specifici.
In considerazione della crescente insicurezza
e del forte smarrimento suscitato nei genitori
dai problemi educativi – dovuti anche ai
profondi cambiamenti delle condizioni di
vita all’interno della società e alla pluralità
delle nuove tipologie familiari – gli interventi
di sostegno a favore dei genitori sono per
loro un’occasione buona e necessaria per
apprendere un comportamento educativo
competente ed anche preventivo nei confronti delle dipendenze.
Ma proprio perché non esiste l’educazione
perfetta, il confronto sugli aspetti educativi
rimane una grossa sfida per i genitori e per
la formazione dei genitori.
Il cambiamento, lo sviluppo avviene anche
grazie ad un controllo scientifico della
qualità: la fattibilità di certe proposte, la
loro efficacia, nonché la soddisfazione dei
genitori e, non ultimi, dei figli.
Sylvia Kössler
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Famiglia. Progetti
“Generazione E”
Un progetto della Comunità Europea in collaborazione con il Servizio di
Educazione alla Salute dell’Intendenza Scolastica Tedesca, l’ISP di Vienna
e il Landesinstitut für Schule-Suchtprävention di Brema.
“Generazione E” ha creato, con l’ausilio di un pool interdisciplinare di
relatori, dei laboratori per un lavoro creativo con i genitori. In questo
contesto sono state sviluppate nuove forme di lavoro con i genitori sia
sul piano metodologico sia su quello dei contenuti, che potranno divenire in futuro delle forme standard di intervento. Dopo un intenso lavoro
preparatorio centrato sull’organizzazione e sui contenuti, si sono tenuti
nell’autunno del 2004, con l’ausilio del pool di relatori appositamente
istituito, laboratori con i genitori che avevano come oggetto i seguenti
temi legati alla specifica realtà giovanile:
“Bere, fumare, farsi le canne … mio figlio è a rischio?”
“Sperimentare i limiti – un tentativo di comprendere gli adolescenti”
“Il cibo – più di un nutrimento”
“Un’offerta un po’ diversa per padri e madri che lavorano”
Per l’anno 2005 è in programma lo svolgimento di altri laboratori analoghi.
Opuscolo per genitori “Parliamo dell’alcol – quello che genitori ed educatori dovrebbero sapere”
Nel 2004 è stato elaborato un opuscolo sul tema del consumo dell’alcol da parte dei giovani, basato sulle pubblicazioni più recenti, che è
stato tradotto, elaborato graficamente e pubblicato nel gennaio 2005,
con l’obiettivo di fornire informazioni, spunti e consigli per un dialogo
con i bambini e gli adolescenti sull’atteggiamento nei confronti delle
bevande alcoliche.
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Film documentario “Tutto ciò di cui ho bisogno …”
– Serate con i genitori
In collaborazione con l’Assessorato alla Sanità e l’Associazione Cattolica
per le famiglie dell’ Alto Adige
Con l’Associazione Cattolica per le famiglie è stata organizzata una serie di conferenze, che dall’ottobre 2003 al febbraio 2004 ha presentato
il film in otto diverse località dell’Alto Adige. Dopo la proiezione i relatori hanno discusso del contenuto del film con i genitori e il pubblico
presente in sala. Parallelamente si è intensificato anche il contatto con
i media sulle tematiche giovanili in Alto Adige per sensibilizzare un
pubblico più ampio.
Costume, occhiali e … la prevenzione sotto l’ombrellone:
“Lidostand”
In collaborazione con la Piscina Pubblica Comunale di Bolzano e l’Azienda
Servizi Sociali di Bolzano
Anche nell’estate 2004 abbiamo proposto l’iniziativa di essere presenti
con un nostro stand presso la piscina pubblica di Bolzano. L’obiettivo
è quello di avvicinare e coinvolgere la popolazione, con un approccio
rilassato e sereno, ai temi della prevenzione e dell’educazione. Questa
estate, inoltre, ci siamo attivati con iniziative rivolte anche ai giovani.
“tra(parenteSi)”: rivista per genitori, insegnanti e operatori
giovanili
In collaborazione con l’Azienda Servizi Sociali di Bolzano
Nel 2004 è uscito un altro numero della rivista “tra(parenteSi), che intende mettere a disposizione di genitori, insegnanti ed operatori giovanili informazioni importanti sull’adolescenza, le sostanze e i problemi
legati all’educazione.
2004
Giovani
Anche divertirsi è sano!
Festeggiare, uscire la sera, ballare, divertirsi fa subito pensare a incidenti stradali, consumo di sostanze psicoattive, fiumi di alcol, atti vandalici, ecc. I soggetti
coinvolti sono soprattutto i giovani, che
vengono spesso messi in prima pagina
o studiati e analizzati quasi fossero delle
specie rare.
Queste notizie allarmano un gran numero di genitori, che si vedono messi a
confronto con un mondo a loro sempre
più lontano e buio, pieno di pericoli, e
pretendono delle risposte alle loro paure
da parte dei politici, delle istituzioni, dei
servizi specialistici.
Gli adulti ovviamente non ci pensano
due volte ed emettono provvedimenti
che dovrebbero tamponare situazioni
d’emergenza e che in qualche modo
possano tranquillizzare la popolazione.
Il verdetto degli adulti suona di solito
così: questi giovani hanno solo voglia di
divertirsi, non si impegnano e combinano solo guai.
Certo che i giovani hanno voglia di divertirsi, e una gran parte di loro non
vede l’ora che arrivi il fine settimana per
andare a fare festa con gli amici, dove
c’è bella musica, dove si trovano anche
quegli elementi che amplificano il loro
04
21
divertimento: alcol, fumo, cannabis,
ecstasy, sesso …
Questa è una delle realtà giovanili che si
cerca di contrastare per evitare situazioni pericolose. Intervenire va anche bene,
ma se parliamo di giovani non rischiamo in questo modo di semplificare troppo le cose e di non assumerci le dovute
responsabilità?
Anziché prescrizioni perché non promuoviamo, invece, i fattori di protezione
(per esempio fiducia in se stessi, capacità
di risolvere i conflitti, ecc.) di cui tutti noi
abbiamo bisogno per vivere in maniera
“sana”?
I giovani che ballano e consumano il divertimento per tutta la notte avrebbero
forse più bisogno di fattori di protezione,
offerti per esempio da giovani adulti che
hanno il coraggio e la voglia di “buttarsi
nella mischia” senza assumere un atteggiamento accusatorio, ma accettando
i giovani nel loro essere adolescenti.
Il progetto Pit Stop offre ai giovani un
luogo dove ricevere ascolto, confronto,
informazioni utili e soprattutto protezione quando si sentono male per aver
assunto in maniera incosciente una o
più sostanze psicoattive.
Un operatore del team del progetto Pit
Stop racconta:
“I giovani che vediamo alle feste consu-
mano e consumano di tutto; una sera è
arrivata una ragazza in evidente stato
di alterazione dovuto all’assunzione di
amfetamine.
Si sentiva male, il suo ragazzo l’ha convinta ad assumere una sostanza che
non ha tollerato bene. La ragazza era in
panico; l’abbiamo accolta allo stand, si
è seduta, distesa e abbiamo cercato di
calmarla dandole anche dell’acqua”.
Questo modo di lavorare e di fare prevenzione non è forse il più spettacolare,
non richiama l’attenzione dei media,
ma risulta essere una formula efficace,
che non cerca di evitare un futuro drammatico, ma cerca di costruire insieme ai
giovani consumatori del divertimento
un futuro che accetta anche il loro modo
di diventare adulti.
Lucia Rizzieri
04
22
Giovani.
Progetti
“Pit Stop”
In collaborazione con l’Azienda Servizi Sociali di Bolzano
Nell’estate 2004, dopo un periodo di preparazione e di conoscenza di
altri progetti in Italia e all’estero, Pit Stop (un progetto di prevenzione
selettiva) ha iniziato ad essere presente nei luoghi di divertimento dei
giovani con uno stand gestito da operatori/trici per distribuire materiale informativo sulle sostanze psicoattive, sui comportamenti a rischio,
di educazione alla salute, e offrire la possibilità di sottoporsi all’alcoltest
in maniera preventiva anziché repressiva.
Pit Stop offre anche uno spazio di sosta (una sorta di chill out dove si
trova acqua, cioccolata, frutta fresca), protezione e dialogo con figure
professionali che rispettano i giovani nel loro essere adolescenti.
Dall’estate fino alla fine dell’anno Pit Stop è stato presente a dieci manifestazioni in provincia, concentrando l’attività nell’ambiente di concerti, open air e feste per i giovani.
Nel dicembre 2004 Pit Stop è stato presentato ufficialmente.
Percorso formativo per operatori giovanili sul tema
prevenzione delle dipendenze “Zum Wohl!”
In collaborazione con il Kassianeum
Nel 2004 è stato progettato e tenuto in autunno per la prima volta,
in collaborazione con il Kassianeum, un corso dal titolo “Prevenzione
delle dipendenze per operatori/trici giovanili con cariche dirigenziali
od onorifiche”. Il corso comprende quattro moduli di due giornate e
mezza ciascuno.
“Lo sport: un mondo di esperienze”
In collaborazione con l’Assessorato alla Sanità, l’Intendenza Scolastica
tedesca, ladina e italiana, associazioni sportive tedesche e italiane, associazioni sportive a fini non competitivi e il liceo sportivo di Vipiteno
L’obiettivo del progetto è rendere attraenti lo SPORT e il MOVIMENTO
come impiego alternativo del tempo libero, e presentare a bambini e
adolescenti un variopinto insieme di forme di sport e di movimento fisico. Oggetto d’attenzione non è lo sport finalizzato alla competizione
ma al divertimento.
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04
Nel maggio 2004 il progetto “Lo sport: un mondo di esperienze” si è
svolto per la prima volta sui prati del Talvera. Circa 500 alunni delle
scuole elementari e medie provenienti da tutte le località della provincia hanno avuto la possibilità di sperimentare attivamente 23 tipi
di sport. La manifestazione è stata valutata con l’ausilio di questionari
compilati dagli scolari e dagli insegnanti partecipanti. Le risposte sono
state raccolte ed inserite nell’esauriente documentazione del progetto.
La seconda edizione si svolgerà nell’aprile 2005.
“JU&MI” – Lavoro con i giovani e colloquio motivazionale”
In collaborazione con il Kassianeum
Scopo di questa offerta è fornire uno strumento che gli/le operatori/trici
giovanili possano impiegare in situazioni informali, ma non per questo meno importanti, in modo tale da riuscire a coinvolgere, mediante
un’offerta di dialogo, giovani consumatori a rischio.
Il confronto internazionale con altri stati mitteleuropei conferma che
si tratta di un approccio che ha ormai assunto un ruolo fisso nella prevenzione selettiva. Anche per questo una relazione sul progetto viene
continuamente aggiornata e messa a disposizione di tutti sul web.
“Estasi e rischio”
In collaborazione con le strutture tedesche e italiane attive nel lavoro
con i giovani
Il progetto preventivo selettivo “Estasi e rischio” è stato elaborato nell’autunno 2002 dal Forum Prevenzione in collaborazione con la guida
alpina e pedagogista Renato Botte all’interno dell’”Euroyouth”.
Il progetto ha suscitato un forte interesse sia tra gli adolescenti sia tra
gli insegnanti e gli operatori giovanili, come dimostrano non solo le
reazioni dei ragazzi, ma anche le valutazioni che sono state fatte dopo
le varie manifestazioni. Il progetto è stato inoltre diffuso all’estero nei
paesi di lingua tedesca ed è stato quindi reso accessibile ad un pubblico
più vasto.
24
Giovani.
Progetti
LANC – Linee guida su Alcol, Nicotina e Cannabis
In collaborazione con il centro giovanile Fly, il centro giovanile di Caldaro
e il N.E.T.Z.
Oggetto del documento non sono più delle indicazioni operative
preconfezionate in merito all’approccio ad alcol, nicotina e cannabis,
bensì le norme giuridiche che regolano sia il consumo di sostanze legali ed illegali, sia la vendita di bevande alcoliche nei centri giovanili.
Il documento, che dovrebbe essere pubblicato nella primavera 2005,
comprende anche degli interventi sul tema della prevenzione delle
dipendenze nel lavoro con i giovani, nonché una proposta su come si
potrebbe regolare la vendita di alcolici nei centri giovanili.
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04
La prevenzione
nella scuola italiana
In questi anni il Forum Prevenzione è stato
un partner privilegiato nell’attivare, in collaborazione con la Sovrintendenza Scolastica
Italiana (in particolare con il Servizio di Educazione alla Salute), e con varie scuole della
provincia, percorsi per studenti riguardanti
vari argomenti: dipendenze, ma anche comunicazione, relazione, dinamiche di gruppo, emozioni e sentimenti, personalità, sessualità e affettività. Punto di forza di questi
interventi è stato privilegiare la promozione
della salute, la consapevolezza delle proprie
capacità, la riflessione sui propri comportamenti ed un’informazione attenta e competente. Un altro punto centrale è stato il
riconoscere che, fare e pensare prevenzione
non può essere inteso come un optional, ma
come un processo in divenire che deve avere
il tempo e gli spazi necessari per mettere
radici e crescere. Da qui la necessità sempre
più sentita ed evidente di favorire percorsi a
medio e lungo termine, con obiettivi e metodologie ben definite e contestualizzate.
Proprio in relazione a tali presupposti sono
stati progettati percorsi costanti nel tempo
con le classi che richiedevano l’intervento,
soprattutto per quanto riguarda le sostanze
e i comportamenti dipendenti. Oppure progetti a lungo termine, ove, con una classe di
un istituto superiore abbiamo sviluppato un
percorso biennale, centrato sullo sviluppo
olistico della persona, prendendone quindi
in considerazione tutti gli aspetti cognitivi,
emotivi e fisici.
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04
Focus di tutti questi percorsi sono la relazione, la comunicazione e lo stare insieme.
Invogliamo i giovani a raccontarsi, a discutere e ad esprimere le loro opinioni, aiutandoli
a riflettere su se stessi, ma anche sul mondo
che li circonda, favorendo il dialogo e la critica
costruttiva, evitando giudizi e moralismi, in
un confronto sincero e aperto, creando così
un rapporto interpersonale e intergenerazionale proficuo ed efficace nello scambio
di opinioni.
Con le scuole medie superiori sono stati attivati quattro progetti a medio e lungo termine che hanno coinvolto molteplici classi
di vari istituti cittadini, per un totale di 52
incontri con gli studenti; per le scuole medie
sono stati promossi percorsi informativi sulle dipendenze che hanno coinvolto in particolare due istituti per un totale di 14 incontri
con gli allievi.
Giuditta Sereni
Altri ambiti
“Top on Job”
In collaborazione con l’associazione “Hands” (che gestisce il progetto)
Con l’associazione “Hands”, ente gestore del progetto, procede la gestione di questo progetto sulla prevenzione dell’abuso di bevande alcoliche nelle aziende. A quanto pare, si tratta di un argomento ancora
piuttosto delicato, ed evidentemente è necessario attendere ancora
del tempo finché le prime aziende interessate ad affrontare questo
argomento presentino la loro richiesta di intervento.
“Step by step”
In collaborazione con il Servizio di Educazione alla Salute di lingua tedesca
Il Forum Prevenzione è partner del progetto del Servizio di Educazione
alla Salute, Integrazione e Consulenza Scolastica dell’Intendenza Scolastica in lingua tedesca per l’applicazione del programma informativo per insegnanti “Step by step”. Base di riferimento del progetto è la
pagina web www.provinz.bz.it/step-by-step, abbinata ad un programma di aggiornamento. Agli insegnanti delle scuole medie e superiori vengono offerte informazioni ed un orientamento da utilizzare
qualora si trovassero a confronto, nella loro attività lavorativa quotidiana, con il consumo e/o la dipendenza da sostanze da parte dei loro
studenti, o comunque con altri comportamenti problematici.
<16 anni non vendiamo alcolici
In collaborazione con il gruppo di lavoro “Eppaner Jugend”, l’Unione Commercio Turismo Servizi, la Comunità Comprensoriale Oltradige Bassa Atesina e Distretto Sociale Oltradige
Questa iniziativa prevede di ridurre la vendita di alcolici a giovani sotto
i 16 anni negli esercizi commerciali di tutto il circondario di Bolzano
(finora non esiste ancora una legge che vieti la vendita ai minori di 16
anni).
Si cerca di sensibilizzare i clienti adulti ad assumersi le proprie responsabilità, essendo loro dei modelli per i giovani, e di sostenere i commercianti, che in questo modo si sentiranno giustificati nella loro scelta di
non vendere alcolici ai minori di 16 anni.
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Opuscoli. Biblioteca. Lavoro con i media
Opuscoli
Il Servizio dispone di un’ampia offerta, continuamente aggiornata, di
opuscoli e volantini in lingua italiana e tedesca, che contengono informazioni sugli aspetti più importanti delle dipendenze legate o meno
alle sostanze.
I materiali possono essere richiesti tramite la lista ordinazioni della pagina web www.forum-p.it.
Biblioteca
Nella biblioteca si trovano pubblicazioni sulle droghe legali e illegali,
sulle dipendenze non legate a sostanze, sulla prevenzione delle dipendenze, sulle realtà giovanili, l’educazione, etc. Sono inoltre disponibili
materiali pedagogici e didattici, testi letterari per genitori e adolescenti,
film e CD.
Al momento attuale la biblioteca dispone di oltre 1000 pubblicazioni.
Inoltre raccogliamo e archiviamo articoli, stiliamo liste di libri e materiali, facciamo ricerche su Internet e inoltriamo le nostre informazioni
a terzi.
I collaboratori del centro sono disponibili anche a collaborare a ricerche, seminari e tesi di laurea. La biblioteca è a disposizione del pubblico negli orari di apertura del Forum Prevenzione.
Lavoro con i media
Il centro ha un contatto stretto e continuo con i media locali, e prende
posizione sui diversi temi importanti per il lavoro di prevenzione.
I progetti e le iniziative più significative del Forum vengono comunicate ai media.
Per i media sudtirolesi il Forum Prevenzione è un’importante fonte di
informazioni nel settore della prevenzione, della dipendenza e delle
droghe. Nel 2004 il Forum Prevenzione ha fornito ai media 52 contributi informativi sotto forma di comunicati stampa, interviste e conferenze
stampa. Tra i temi importanti trattati figuravano tra l’altro le ”Linee guida per la politica sulle dipendenze in Alto Adige”, il consumo di alcolici
in Alto Adige, il consumo di droghe tra i giovani, i divieti e le strategie di
prevenzione del tabagismo, e il progetto per i genitori “Generazione E”.
Sito internet. www.forum-p.it
Il nostro sito internet, www.forum-p.it è stato continuamente aggiornato e rielaborato nel corso dell’anno. Tramite questo strumento, sono
a disposizione delle persone interessate informazioni sul nostro centro,
sulle nostre attività, sulle nostre iniziative e sui nostri progetti.
La grafica non ha subito sostanziali modifiche nel 2004, solo le “news”
sono state poste sulla pagina di apertura, in modo che i visitatori possano avere un’immediata visione delle informazioni più importanti
riguardo al lavoro di prevenzione o al nostro servizio.
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04
Wer sind wir.
Unser Team ...
Il lavoro di prevenzione nell’epoca
dell’ossessione della sicurezza
e del terrore salutistico
“Strano: l’uomo ricerca la sicurezza e la protezione, ma anche l’avventura e il rischio:
più si sente sicuro, più grandi sono i rischi che è disposto a correre.”
Felix von Cube
La sicurezza è uno dei temi centrali della
nostra società, ma il bisogno umano di sicurezza sembra tramutarsi sempre più in una
vera e propria ossessione.
Molti ambiti della vita sono ormai condizionati dal pensiero dominante di una maggiore
sicurezza: sistemi d’allarme, telecamere di
controllo, microspie, controlli di persone e
merci, optional di sicurezza nelle auto, assicurazioni sulla vita e contro gli incidenti,
vaccinazioni, caschi protettivi per ogni tipo
di sport.
L’ossessione della sicurezza viene inoltre
alimentata dalla sensazione di un continuo
stato di pericolo, fomentato da notizie costantemente negative e da nemici invisibili
come epidemie, virus dei computer, veleni
ambientali e terrorismo.
L’ossessione della sicurezza vede il futuro in
modo apocalittico ed esige per questo misure sempre nuove, che dovrebbero servire a
rendere la società più sicura: codici genetici
per i documenti di riconoscimento, l’uso di
test DNA nell’anticrimine e il potenziamento
Wer sind wir.
delle forze dell’ordine.
La paura delle persone viene sfruttata per
legittimare queste misure. Più viene alimentata la paura, più fa presa l’ossessione della
sicurezza. Il fatto che alcune paure appaiano
immotivate o che siano solo di breve durata
non viene considerato. Il dato di fatto che
spesso sarebbero più idonei interventi atti a
rimuovere la paura, e che sarebbe molto più
appropriato trasmettere speranza e fiducia
non viene riconosciuto come importante
né dai politici né dai responsabili dei massmedia. La paura diviene così la sensazione
dominante nella nostra società.
Il terrore salutistico approfitta degli strumenti dell’ossessione della sicurezza.
L’obiettivo, quanto mai visionario, è creare
un paradiso della salute sulla terra. A questo
scopo devono scomparire dalla sfera pubblica i comportamenti malsani, la malattia
e la morte. I mass-media utilizzano immagini angoscianti, vengono introdotte misure
costrittive, e alcuni gruppi specifici, come
per esempio i fumatori, vengono dichiarati
nemici delle persone sane.
Il terrore salutistico si serve degli strumenti
della propaganda, utilizza per i suoi scopi
le strategie della psicologia di massa e le
oscillazioni delle mode. Le persone che non
corrispondono ad un certo modello ideale
di salute – i grassi, i pigri, i vecchi – vengono
stigmatizzate. A problemi sociali si preferisce
dare risposte mediche o farmacologiche.
Il messaggio del terrore salutistico suona
così: il singolo ha la propria salute nelle sue
mani. Se qualcuno si ammala, è colpa sua.
Unser Team ...
Coloro che non vivono volontariamente in
modo sano vengono costretti a modificare
il loro comportamento attraverso norme,
divieti e sanzioni.
Il terrore salutistico alza il livello e il numero
delle prestazioni che i singoli devono soddisfare e dimostrare: palestre, sport di tendenza, seminari sull’automotivazione, controlli
sulla salute, alimentazione biologica, bioarchitettura.
Di converso, elementi pericolosi per la salute
ma più complessi, come il traffico eccessivo,
l’inquinamento ambientale, le condizioni
abitative e di lavoro malsane, i cibi contaminati, elementi quindi che non sono modificabili tramite il comportamento del singolo,
vengono più o meno ignorati, se non addirittura negati.
Affinché il bisogno di sicurezza e il desiderio
di una vita sana non si trasformino in mine
vaganti sottratte al nostro controllo è necessario, come correttivo, un modello di prevenzione che promuova l’accettazione, la
tolleranza e la comprensione, e che ponga al
centro dell’attenzione la persona con i suoi
numerosi bisogni: il lavoro di prevenzione
deve prefiggersi come modello da perseguire
l’idea dell’uomo come una persona autonoma, responsabile ed emancipata.
Le misure preventive devono essere adottate
a favore delle persone, e non contro di esse.
Il lavoro di prevenzione deve servire a rafforzare l’autoefficacia del singolo, a trasmettere
ed applicare diverse forme di rilassamento,
e a favorire situazioni quotidiane libere da
stress. Le persone devono poter vivere “nel
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04
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04
modo più libero possibile”, e devono essere
rese capaci di prendere decisioni, di essere
autonome, responsabili e dotate di spirito
critico.
A livello strutturale la prevenzione promuove la partecipazione dei gruppi target, anche
sul piano decisionale, e rafforza contemporaneamente la loro competenza, il potere su
di sé e sugli altri.
Vengono trasmesse informazioni tecniche e
scientificamente fondate sui pericoli effettivi
e sui rischi per la salute.
Una potenziata consapevolezza dei rischi
ed una consapevole gestione degli stessi
subentrano al posto del pensiero ossessivo
della sicurezza. Vengono così trasmesse strategie e misure atte a gestire l’insicurezza, che
dovrebbero avere come conseguenza una
riduzione del rischio.
Un comportamento a rischio viene inoltre
considerato come un sintomo, che fa emergere le domande in merito al suo significato e alla sua origine. Lo sguardo viene così
rivolto ai bisogni, ai desideri, alle paure e
agli stati d’animo che sono alla base di quel
comportamento.
Peter Koler
Per quanto mi riguarda,
non conosco nessun
processo più liberatorio –
che dia una maggiore
sensazione di liberazione
e di libertà che la caduta
o l’abbandono
di un pregiudizio.
(Peter Handke)
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Quaderno 2004 - Forum Prävention