Forum Prevenzione Quaderno 2004 forum Prävention Prevenzione Centro specialistico per la prevenzione delle dipendenze e la promozione della salute 02 Indice “Considerazioni e prospettive” 04 Chi siamo 06 Il lavoro in rete 08 Attività di ricerca 10 Conferenze pubbliche e attività di aggiornamento nel 2004 12 “La prevenzione all’interno dei Comuni” 13 ”Sviluppare il lavoro con i genitori” 16 Famiglia. Progetti 18 ”Anche divertirsi è sano!” 20 Giovani. Progetti 22 ”La prevenzione nella scuola italiana” 25 Altri ambiti 27 Opuscoli. Biblioteca. Lavoro con i media 28 Sito internet. www.forum-p.it 29 ”Il lavoro di prevenzione nell’epoca dell’ossessione ...” 30 Con il sostegno della Ripartizione Sanità della Provincia Autonoma di Bolzano Design: Ulrike Spögler, Merano - Fotografie: Erdt, Strobl, Dariz, Archivio: www.photocase.de - traduzione: Silva Manzardo Premessa Care lettrici e cari lettori, l’anno scorso è uscito il nostro primo quaderno (chiamato ancora relazione annuale), e ora siamo lieti di presentarvi il secondo. Accanto ad un riepilogo delle attività svolte dal Forum Prevenzione nel 2004, troverete alcune informazioni sulle nostre aree di intervento, nonché alcuni spunti di riflessione e di discussione. Buona lettura! Il team del Forum Prevenzione forum Prävention Prevenzione Centro specialistico per la prevenzione delle dipendenze e la promozione della salute Via Monte Tondo 1b – 39100 Bolzano - tel 0471 32 48 01 - fax 0471 94 02 20 [email protected] - www.forum-p.it 03 04 Considerazioni e prospettive E’ sempre utile prendere ogni tanto distanza dagli impegni di tutti i giorni per osservare il lavoro di prevenzione su uno sfondo più ampio. In quali condizioni sociali, politiche ed economiche cerchiamo di assolvere il nostro compito di fare prevenzione? Ed è possibile, soprattutto, praticare prevenzione in maniera utile ed efficace, partendo dal presupposto di voler promuovere il benessere individuale e sociale? Il progresso industriale ed economico e la globalizzazione, che appariva inizialmente così promettente, mostrano ora anche i loro lati oscuri. L’automatizzazione dei processi lavorativi, la moderna tecnologia e la velocissima comunicazione globale permettono una riduzione degli errori, un aumento della produzione ed una maggiore velocità del lavoro. D’altra parte, però, le persone, con i loro “limiti” biologici, spesso non riescono più ad uniformarsi ai ritmi tecnologici. Per questo Günther Amendt, nel suo “No drugs – no future” prevede che in futuro il consumo delle sostanze psicoattive non diminuirà, ma sarà più mirato, per consentire il mantenimento e il controllo di quelle condizioni psicofisiche che si renderanno di volta in volta necessarie. L’obiettivo è quello di far fronte alle esigenze della società. In futuro non saranno le “vecchie” sostanze illegali a dominare il mercato, bensì le “droghe psicoattive” dell’industria farmaceutica. I messaggi provenienti dal mondo dell’economia, come ad esempio “Tutto è possibile”, oppure “Puoi avere tutto, se vuoi (magari pagandolo a rate)”, si imprimono come 05 concetti logici nella mente delle persone, relativizzando i limiti materiali e quindi anche personali del singolo. Avere tutto, essere tutto, ma attenzione: in modo conformista, anche se ognuno sarebbe portato a protestare e a proclamare l’individualità come lo scopo dell’esistenza. La difficoltà di vivere questo paradosso provoca però spesso nel singolo un muto disagio ed una sensazione di sconfitta. Ma il malessere è bandito. Una semplice constatazione: benessere economico e benessere interiore non sono la stessa cosa. Il pluralismo dei valori materiali va di pari passo con un pluralismo dei valori morali. In un mondo in cui tutto vale, niente vale. Ma le persone hanno bisogno di punti di orientamento a cui riferirsi, anche se questi li dovessero spingere all’opposizione, ad intraprendere un cammino nuovo e rivoluzionario. Numerose tradizioni che hanno finora guidato uomini e culture sono divenute per molti vuote e senza senso. Alcuni programmi politici cercano di colmare questo vuoto e di appellarsi ad un “nemico comune” (il terrorismo, l’immigrazione, la tossicodipendenza ecc.), come ad una nuova “religione” che possa riunire i popoli. Che fare allora con la prevenzione delle dipendenze? Se la prevenzione si limitasse solamente, rendendosi complice di una certa politica, a comunicare alle persone ciò che, in un mondo già percepito come pericoloso, rappresenta per loro un ulteriore pericolo, avrebbe forse un certo effetto, ma il risultato sarebbe sicuramente fallimentare. D’altra parte, però, può essere molto rischioso per l’esistenza stessa della prevenzione solo criticare, sotto la bandiera della promozione della salute, le norme sociali, la logica del profitto, le aggressioni all’ambiente, il terrore salutistico, e il vaniloquio politico. Il malessere associato ad una sensazione di smarrimento e di pericolo sembra essere lo stato d’animo diffuso nella nostra società. Ma dall’altra parte c’è la constatazione che il singolo non naviga poi in così cattive acque. In molte persone si avverte, infatti, la stra(ordinaria) nostalgia delle cose semplici della vita: sentirsi accettati, sentirsi protetti tra i propri simili, fare qualcosa di significativo, non avere problemi economici, e in alcuni si sente anche un desiderio di spiritualità. Le forze buone ci sono e molti riescono ad impiegarle nella vita quotidiana. Peccato però che le numerose azioni positive che le persone comuni compiono in maniera perlopiù spontanea non vengano riportate spesso nei telegiornali della sera. Per rispondere alla domanda sul senso della prevenzione: è illusorio e forse anche assurdo voler rimuovere tutti i rischi e i pericoli della vita, però è senz’altro possibile aiutare le persone ad uscire dalla visione negativa della vita, creare consapevolezza, offrire un orientamento e un sostegno nelle decisioni da prendere, risvegliare speranza e fiducia. Wolfgang Hainz 06 Chi siamo Il Forum Prevenzione è un servizio per la prevenzione delle dipendenze e la promozione della salute che, in base ad una convenzione stipulata con la Giunta Provinciale di Bolzano, è incaricato di promuovere iniziative di prevenzione universale e selettiva* delle dipendenze. All’interno dell’ente gestore – un’associazione ufficialmente riconosciuta come personalità giuridica di diritto privato – operano rappresentanti di strutture pubbliche e private attivi prevalentemente nella cura e/o nella prevenzione delle dipendenze. Il Forum Prevenzione è un centro specialistico rivolto a tutte le persone e alle associazioni dell’Alto Adige che desiderino realizzare progetti di prevenzione e iniziative di aggiornamento e di informazione su questa tematica. Il servizio è impegnato anche a livello politico per promuovere un confronto sia sugli interventi di prevenzione sia sulle politiche familiari e giovanili, con l’obiettivo di creare delle condizioni sociali che migliorino in generale la qualità della vita. PETER KOLER psicologo e pedagogista, responsabile del centro; principali settori di competenza: direzione del centro, organizzazione e coordinamento, lavoro di rete, contatti con i media e pubbliche relazioni, conferenze. CHRISTA LADURNER sociologa, educatrice e consulente sulle dipendenze, vicedirettrice del centro; principali settori di competenza: conferenze, gestione di progetti, lavoro con i genitori, biblioteca. La signora Ladurner è in maternità dal novembre 2004. Al suo posto è subentrata SYLVIA KÖSSLER psicologa. * I concetti di ”prevenzione universale e selettiva“ sono stati introdotti dall‘Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze con la relazione 2004 e sostituiscono i concetti di prevezione primaria e secondaria. 07 LUKAS SCHWIENBACHER pedagogista, formatore di adulti, educatore e consulente sulle dipendenze; principali settori di competenza: attività sul territorio, gestione di progetti, conferenze, attività con bambini e con giovani. GIUDITTA SERENI pedagogista clinica; principali settori di competenza: coordinamento di progetti, conferenze, biblioteca. All’interno dell’attività di prevenzione rivolta al gruppo linguistico italiano si occupa del lavoro con i genitori, della scuola, dell’attività sul territorio e delle aziende. WOLFGANG HAINZ psicologo e consulente sulle dipendenze; principali settori di competenza: conferenze pubbliche, gestione di progetti, gestione dei dati e delle informazioni, valutazione. Dal settembre 2004 è entrata a far parte del team del Forum un’altra collaboratrice, che è stata assunta per potenziare il lavoro di prevenzione in particolare nella comunità italiana. Si tratta di LUCIA RIZZIERI pedagogista; principali settori di competenza: conferenze pubbliche, gestione di progetti di prevenzione selettiva. E’ responsabile del lavoro di prevenzione con giovani di lingua italiana. Anche in segreteria c’è stato un cambiamento: JOSEF ROBERT STUEFER ha lasciato il Forum nel settembre 2004, sostituito da KIRSTY DUCATI responsabile della segreteria; principali settori di competenza: amministrazione, assistenza alla contabilità, acquisto di opuscoli e libri, servizio telefonico. Per diversi progetti il Forum si è avvalso inoltre nel 2004 anche della collaborazione di diversi altri operatori, privati o incaricati da altre strutture. 08 Il lavoro in rete SETTORE SOCIALE Servizi sociali, comunità alloggio sociopedagogiche, servizi di consulenza telefonica, associazione di genitori, gruppi di mutuo ed autoaiuto, cooperative sociali ISTRUZIONE Scuole materne, scuole elementari, medie, superiori e professionali, università, educazione permanente PREVENZIONE MONDO INFANTILE E GIOVANILE Iniziative extrascolastiche per l’infanzia e l’adolescenza, istituti d’accoglienza per scolari e giovani lavoratori UNIVERSALE E SELETTIVA DELLE DIPENDENZE MONDO POLITICO E AMMINISTRATIVO Comuni, comunità comprensoriali, uffici provinciali, organi e responsabili politici, sindacati, iniziative civiche SANITÀ Servizi per le dipendenze, servizi psicologici, consultori, comunità terapeutiche, reparti ospedalieri, medici di medicina generale 09 CULTURA, SPORT E TEMPO LIBERO Associazioni Noi attribuiamo grande importanza alla collaborazione in rete con le altre strutture che operano in questo campo. Con molte di queste esiste già da tempo una collaborazione organizzata e continuativa. La maggior parte dei progetti del Forum sono progetti in comune con altri partner. Nel nostro lavoro è fondamentale il lavoro in rete, basato su una collaborazione efficace. La prevenzione è possibile qualora diventi il presupposto del lavoro di molti. Lavoro in rete in generale: ECONOMIA Aziende, cooperative, media, associazioni di categoria (commercio, turismo ecc.) Numero incontri: Numero partecipanti: 43 300 Lavoro in rete all’interno di progetti: Numero incontri: Numero partecipanti: ORGANIZZAZIONI RELIGIOSE Parrocchie, Caritas 151 1272 Il Forum Prevenzione è membro del “Arge Suchtprävention”, il gruppo di lavoro austriaco per la prevenzione delle dipendenze. Inoltre è in contatto con altre regioni italiane, con l’Austria, la Svizzera e la Germania. 10 Attività di ricerca Campagna antifumo “Cambiare stile” Un’iniziativa a sostegno di una vita senza fumo dell’Assessorato Provinciale alla Sanità, in collaborazione con il Forum Prevenzione e il Servizio Pneumologico Nel corso dell’anno è stata organizzata e gestita una campagna strutturata in diversi moduli. “Cambiare stile” ha in primo luogo l’obiettivo di motivare i fumatori attivi a smettere. “Io rinuncio” In collaborazione con l’Assessorato alla Sanità, l’Ufficio Servizio Giovani, l’Associazione Cattolica per le famiglie dell’ Alto Adige, la Caritas, il “Südtiroler Jugendring”, la “Südtirols Katholische Jugend”, l’Azione Cattolica, l’Intendenza Scolastica tedesca, ladina e italiana “Io rinuncio” si svolge per la prima volta nel 2005 come progetto sovraterritoriale in Tirolo, Sudtirolo e nel Salisburghese. Mediante diverse iniziative, vuole invitare la popolazione ad alcune, volontarie azioni di rinuncia, da attuarsi nel periodo di Quaresima. Alla base dell’azione c’è la considerazione che per un sano sviluppo della personalità può essere importante prendere di tanto in tanto distanza da alcune abitudini consolidate. Nel corso del 2004 sono state svolte tutte le attività organizzative preparatorie necessarie allo svolgimento di questa iniziativa. Campagna per un consumo consapevole delle bevande alcoliche L’inizio di questa campagna, pianificata dal 2002 e sostenuta da diverse strutture, è stato rimandato al 2006 dietro richiesta dell’Assessorato ai Servizi Sociali e alla Sanità. Indagine sui giovani 2004 L’indagine sui giovani è stata commissionata dalla Giunta Provinciale di Bolzano su iniziativa degli Assessorati per il Servizio Giovani. Il coordinamento e la cura di questa indagine sono stati affidati all’Istituto Provinciale di Statistica, mentre il lavoro scientifico è stato delegato ad un gruppo di ricerca di cui faceva parte, oltre all’Astat, all’Università di Trento, all’Istituto Austriaco di Ricerca sulle Realtà Giovanili, il Forum Prevenzione. La pubblicazione è stata presentata al pubblico nel dicembre 2004. 11 “Corso di specializzazione per operatori delle dipendenze” In collaborazione con la Scuola Professionale Provinciale per le Professioni Sociali “Hannah Arendt” Il Forum Prevenzione, all’interno del corso di specializzazione per operatori delle dipendenze presso la Scuola Provinciale per le Professioni Sociali “Hannah Arendt”, ha dato anche nel 2004 il proprio contributo organizzativo nel gruppo guida, strutturando inoltre, anche nei contenuti, i moduli didattici del seminario relativi al lavoro di prevenzione, alla gestione del colloquio motivazionale e alla politica di prevenzione in ambito nazionale e locale. Seminario per la presentazione delle linee d’indirizzo per la politica sulle dipendenze in Alto Adige In collaborazione con la Ripartizione Sanità I lavori di stesura delle “Linee d’indirizzo per la politica sulle dipendenze in Alto Adige” si sono conclusi nel novembre 2003. Allo scopo di presentare il documento al pubblico, il Forum Prevenzione ha organizzato nel gennaio 2004, insieme all’Ufficio Distretti Sanitari, un seminario di una giornata, al quale hanno preso parte 120 persone. Progetto “Cocaina” e convegno sul consumo della cocaina In collaborazione con la Ripartizione Sanità La prima iniziativa concreta varata dall’Assessorato alla Sanità all’interno di questo progetto, con il supporto specialistico del Forum Prevenzione, è stata l’organizzazione di un convegno specialistico sulla cocaina, tenutosi nel novembre 2004 con relatori provenienti dalla Germania, dall’Austria e dall’Italia, cui hanno partecipato 100 persone. Riformulazione della legge provinciale 69 Il Forum Prevenzione è stato chiamato a far parte di un gruppo di lavoro finalizzato alla stesura di una proposta di riformulazione della legge provinciale del 7/12/1978, tuttora in vigore, che regolamenta il settore delle dipendenze a livello provinciale. Legge per la sicurezza sulle piste da sci in Alto Adige Il Forum Prevenzione è stato chiamato a far parte del gruppo di lavoro finalizzato all’elaborazione di una legge per la sicurezza sulle piste da sci in Alto Adige. La proposta avanzata dal Forum Prevenzione di una regolamentazione della vendita e del consumo di bevande alcoliche sulle piste da sci non è stata accettata. 12 Conferenze pubbliche e attività di aggiornamento nel 2004 Le conferenze pubbliche e le attività di aggiornamento fanno parte dell’offerta standard del Forum Prevenzione, che tiene, dietro richiesta, conferenze e aggiornamenti in tutto il territorio della provincia. Il calendario delle scadenze è modellato su quello scolastico, e le offerte sono visibili sul sito www.forum-p.it. Nel 2004 sono state organizzate complessivamente 206 iniziative: Numero Serate a tema Workshops Iniziative di mezza giornata Iniziative di una giornata Di cui quelle comprendenti più giornate (compl. 34 giorni) Relazioni (1-2 ore) Relazioni o workshops all’interno di convegni, congressi, etc. Totale 42 112 23 13 12 10 6 206 Partecipanti 1369 2145 375 278 336 330 4833 Queste iniziative erano rivolte ai seguenti gruppi: Numero delle iniziative (alcune hanno coinvolto anche più gruppi) Genitori Insegnanti Moltiplicatori Operatori del settore Giovani e studenti Altri Per la nostra concezione di base del lavoro preventivo è assolutamente necessario tenere un contatto diretto con i gruppi cui ci rivolgiamo: solo la comunicazione con i genitori, con i giovani, con i rappresentanti politici, con gli operatori giovanili e con coloro che operano nel campo delle dipendenze, e le conoscenze che ne deriviamo sui bisogni delle persone, ci permettono una riflessione e una pianificazione delle misure preventive che si rendono necessarie nella nostra provincia. 51 41 37 18 121 15 Wer sind wir. Unser Team ... La prevenzione delle dipendenze e la promozione della salute all’interno dei Comuni I Comuni sono gli enti più a diretto contatto con la vita e i rapporti sociali degli adulti, dei giovani e dei bambini, e per questo offrono una base ideale da cui partire per realizzare interventi organici ed efficaci di prevenzione delle dipendenze e di promozione della salute. Per questo motivo è particolarmente interessante il fatto che sta aumentando il numero di coloro i quali riflettono su come possano essere avviati nei Comuni degli interventi di prevenzione e di promozione della salute che stimolino l’iniziativa individuale ed il senso di responsabilità dei singoli cittadini. Oltre alla possibilità di estendere l’assunzio- ne di responsabilità da parte sia dei Comuni che dei cittadini, esiste in questo contesto il vantaggio di poter contare su tutta una rete di relazioni a livello locale e nazionale. Naturalmente è necessaria, a questo proposito, la collaborazione tra le diverse istituzioni che operano nel ramo della prevenzione delle dipendenze e della promozione della salute. Per favorire, inoltre, la trasmissione di informazioni sulle dipendenze e sulla prevenzione, i cittadini del Comune devono essere stimolati a riflettere sui diversi aspetti della prevenzione delle dipendenze, a discuterne e a collaborare attivamente fra loro. Oggetto della riflessione e della discussione non 13 04 14 04 deve però essere soltanto l’atteggiamento e il comportamento da tenere rispetto alle singole sostanze, bensì, soprattutto, l’individuazione dei diversi fattori protettivi o di rischio all’interno della famiglia, della scuola, nel tempo libero, sul posto di lavoro e nel Comune in generale. Questo significa che le misure di prevenzione delle dipendenze devono avere come obiettivo il Comune nel suo insieme oppure delle strutture e dei gruppi ben definiti. Per raggiungere questi obiettivi, deve essere coinvolto nella pianificazione e nell’applicazione delle misure da adottare il maggior numero di persone appartenenti al gruppo che si fa carico del progetto. Il gruppo di lavoro può essere composto da persone impegnate in politica, nei servizi rivolti a bambini e giovani, nella scuola, nei servizi sanitari e psicosociali, nelle scuole materne, nella polizia, nei circoli culturali, sportivi e ricreativi, nelle associazioni, oltre che da genitori, medici e da tutti gli adulti interessati. Una funzione rilevante spetta in questo contesto a quelle “persone chiave” che all’interno del Comune si distinguono per la loro quotidiana presenza sul territorio, la possibilità di allacciare nuovi e costanti rapporti sociali, l’essere vicini ai propri concittadini e per il loro ruolo socialmente riconosciuto. Queste persone ricoprono spesso cariche di volontariato nei più svariati settori, vi assumono sovente responsabilità per altre persone, sono coinvolte in molteplici reti di relazioni ed esercitano quindi un’influenza sulle condizioni strutturali di base. Queste persone affrontano quindi le te- matiche legate alle dipendenze, fissano gli obiettivi del progetto ed elaborano di conseguenza una serie di interventi di prevenzione delle dipendenze e di promozione della salute diversificati e rispondenti ai bisogni dei loro concittadini, da attuare a breve, medio o lungo termine nei propri paesi o nelle proprie città. Ambiti, obiettivi e gruppi coinvolti nella prevenzione delle dipendenze e nella promozione della salute all’interno dei Comuni Presupposto fondamentale per ogni efficace progetto di prevenzione delle dipendenze che venga attuato all’interno del Comune è la considerazione, in fase di pianificazione, di tutte le caratteristiche e di tutte le peculiarità (posizione geografica, numero degli abitanti, gruppi linguistici, politica, economia, infrastrutture, strutture assistenziali, etc.) dei singoli Comuni. È importante anche utilizzare le risorse a disposizione, come, per esempio, associazioni culturali e giovanili, servizi psicosociali, circoli, media, biblioteche e strutture ricreative. Per un’ulteriore ottimizzazione del progetto si possono inserire e collegare in fase elaborativa altri ambiti, livelli o gruppi target. Il coinvolgimento diretto dei cittadini e l’elaborazione di un progetto specifico per ogni Comune fa sì, inoltre, che i cittadini si possano identificare fortemente con i contenuti e gli obiettivi del progetto di prevenzione. La quantità e la qualità della partecipazione dei cittadini determina la strutturazione del progetto. 15 04 Gli obiettivi e i contenuti della prevenzione delle dipendenze e della promozione della salute all’interno dei Comuni possono essere conseguiti nel momento in cui noi • • • • • • • • • • • • • • • chiamiamo in causa i cittadini e il loro senso di responsabilità, stimoliamo discorsi e discussioni sull’argomento, trasmettiamo informazioni scientifiche su droghe, dipendenze e prevenzione delle dipendenze, motiviamo le persone a realizzare interventi a livello locale, modifichiamo atteggiamenti e comportamenti sociali rispetto al consumo delle sostanze, miglioriamo le condizioni di vita generali (a livello di ambiente, spazi abitativi, lavoro, tempo libero), creiamo luoghi di incontro per esperienze collettive (culturali, sportive, artistiche), promuoviamo il rispetto, l’accettazione, l’aiuto e il sostegno reciproco, integriamo nella società gruppi emarginati, costruiamo reti di relazioni sociali, miglioriamo il lavoro in rete e la collaborazione tra i cittadini, favoriamo atteggiamenti positivi e costruttivi (p.e. spirito d’iniziativa, curiosità, senso di responsabilità, creatività, domande sul senso della vita), ci attiviamo negli organismi che affrontano il tema della promozione della salute, della prevenzione e delle dipendenze, • prendiamo posizione sulle direttive politiche in merito a famiglia, giovani, economia, etc., promuoviamo l’abbattimento dei tabù relativi alle dipendenze, creiamo sul campo delle condizioni di base all’interno delle quali venga rafforzata l’autostima, venga creata la capacità di comunicare e di gestire i conflitti, venga promossa la capacità di provare piacere e di vivere esperienze, venga insegnata la capacità di costruire relazioni e rapporti affettivi, venga ampliata la capacità di tollerare delle frustrazioni e venga ulteriormente sviluppata l’autonomia individuale. Il Forum Prevenzione fornisce consulenza, sostiene e accompagna i Comuni e i paesi interessati a progettare e a realizzare attività concrete nel campo della prevenzione delle dipendenze e della promozione della salute. Progetti in corso sono già presenti nei comuni di Sarentino, Tires, Cornedo, Nova Ponente, Nova Levante, Bressanone, Rodengo, Varna, Luson, Naz Sciaves, Vandoies, Rio Pusteria, Ortisei, Santa Cristina e Selva Gardena. E’ in corso anche una collaborazione con il progetto pusterese “Puls” di prevenzione delle dipendenze, nonché con il progetto di prevenzione “Out of the blue” della Comunità Comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina. Lukas Schwienbacher 16 Famiglia Sviluppare il lavoro con i genitori Secondo i risultati delle più recenti ricerche, è compito dell’educazione rendere il bambino capace di avere relazioni, di entrare in empatia con gli altri, di tollerare e gestire i conflitti, di stare all’interno di un gruppo, di imparare, di prendere decisioni e di agire – una bella sfida per i genitori e per chi si dedica alla loro formazione. Per percorrere nuove strade, per creare qualcosa di veramente innovativo ed efficace, anche i formatori devono conti- nuamente considerare e rivedere quelle che sono le aspettative standard rispetto all’educazione. Le esigenze e gli interessi dei genitori sono diversi, e ovviamente devono essere tenuti in considerazione all’interno dell’offerta formativa. Per questo possono usufruire di offerte a breve termine, come ad esempio le serate per genitori, o di programmi più a lungo termine, rivolti a genitori particolarmente desiderosi di aggiornarsi. 17 Che cosa vorrebbe raggiungere la formazione dei genitori? Nell’ambito del progetto UE denominato “Generazione E” sono stati formulati e raccolti i seguenti obiettivi da perseguire all’interno dei laboratori con genitori: informare e trasmettere un sapere obiettivo; offrire idee nuove e alternative facilmente praticabili; (nell’indagine “Diritto ad un’educazione non violenta”, svolta in Germania, si mostra come sia possibile motivare i genitori a rinunciare alla violenza fisica. Il 90% degli intervistati dichiara di essere disposto a rivedere i modelli educativi consolidati, qualora siano possibili dei modelli alternativi non violenti.) indicare ai genitori delle possibilità di cambiamento e rafforzare la loro competenza educativa; proporre un cambiamento di prospettiva, come per esempio partire da un comportamento problematico del bambino o del ragazzo per arrivare a stimolare e a favorire il suo sviluppo; aiutare le persone a passare da un atteggiamento concentrato sui problemi ad un atteggiamento concentrato sulle risorse; dare consigli effettivamente praticabili rispetto a certe situazioni – con l’ausilio di esercitazioni pratiche e la possibilità di verificare nella prassi quanto è stato appreso a livello teorico; ridurre lo stress; modificare l’approccio comportamentale dei genitori nei confronti dei figli, ed eventualmente viceversa; indirizzare verso strutture di sostegno e consultori. Decidere quali obiettivi devono avere la priorità e comunque un peso all’interno di una specifica offerta formativa dipende molto dal gruppo coinvolto e quindi dalle esigenze di chi ne fa parte. Per questo sono necessari progetti specifici per gruppi specifici. In considerazione della crescente insicurezza e del forte smarrimento suscitato nei genitori dai problemi educativi – dovuti anche ai profondi cambiamenti delle condizioni di vita all’interno della società e alla pluralità delle nuove tipologie familiari – gli interventi di sostegno a favore dei genitori sono per loro un’occasione buona e necessaria per apprendere un comportamento educativo competente ed anche preventivo nei confronti delle dipendenze. Ma proprio perché non esiste l’educazione perfetta, il confronto sugli aspetti educativi rimane una grossa sfida per i genitori e per la formazione dei genitori. Il cambiamento, lo sviluppo avviene anche grazie ad un controllo scientifico della qualità: la fattibilità di certe proposte, la loro efficacia, nonché la soddisfazione dei genitori e, non ultimi, dei figli. Sylvia Kössler 18 Famiglia. Progetti “Generazione E” Un progetto della Comunità Europea in collaborazione con il Servizio di Educazione alla Salute dell’Intendenza Scolastica Tedesca, l’ISP di Vienna e il Landesinstitut für Schule-Suchtprävention di Brema. “Generazione E” ha creato, con l’ausilio di un pool interdisciplinare di relatori, dei laboratori per un lavoro creativo con i genitori. In questo contesto sono state sviluppate nuove forme di lavoro con i genitori sia sul piano metodologico sia su quello dei contenuti, che potranno divenire in futuro delle forme standard di intervento. Dopo un intenso lavoro preparatorio centrato sull’organizzazione e sui contenuti, si sono tenuti nell’autunno del 2004, con l’ausilio del pool di relatori appositamente istituito, laboratori con i genitori che avevano come oggetto i seguenti temi legati alla specifica realtà giovanile: “Bere, fumare, farsi le canne … mio figlio è a rischio?” “Sperimentare i limiti – un tentativo di comprendere gli adolescenti” “Il cibo – più di un nutrimento” “Un’offerta un po’ diversa per padri e madri che lavorano” Per l’anno 2005 è in programma lo svolgimento di altri laboratori analoghi. Opuscolo per genitori “Parliamo dell’alcol – quello che genitori ed educatori dovrebbero sapere” Nel 2004 è stato elaborato un opuscolo sul tema del consumo dell’alcol da parte dei giovani, basato sulle pubblicazioni più recenti, che è stato tradotto, elaborato graficamente e pubblicato nel gennaio 2005, con l’obiettivo di fornire informazioni, spunti e consigli per un dialogo con i bambini e gli adolescenti sull’atteggiamento nei confronti delle bevande alcoliche. 19 Film documentario “Tutto ciò di cui ho bisogno …” – Serate con i genitori In collaborazione con l’Assessorato alla Sanità e l’Associazione Cattolica per le famiglie dell’ Alto Adige Con l’Associazione Cattolica per le famiglie è stata organizzata una serie di conferenze, che dall’ottobre 2003 al febbraio 2004 ha presentato il film in otto diverse località dell’Alto Adige. Dopo la proiezione i relatori hanno discusso del contenuto del film con i genitori e il pubblico presente in sala. Parallelamente si è intensificato anche il contatto con i media sulle tematiche giovanili in Alto Adige per sensibilizzare un pubblico più ampio. Costume, occhiali e … la prevenzione sotto l’ombrellone: “Lidostand” In collaborazione con la Piscina Pubblica Comunale di Bolzano e l’Azienda Servizi Sociali di Bolzano Anche nell’estate 2004 abbiamo proposto l’iniziativa di essere presenti con un nostro stand presso la piscina pubblica di Bolzano. L’obiettivo è quello di avvicinare e coinvolgere la popolazione, con un approccio rilassato e sereno, ai temi della prevenzione e dell’educazione. Questa estate, inoltre, ci siamo attivati con iniziative rivolte anche ai giovani. “tra(parenteSi)”: rivista per genitori, insegnanti e operatori giovanili In collaborazione con l’Azienda Servizi Sociali di Bolzano Nel 2004 è uscito un altro numero della rivista “tra(parenteSi), che intende mettere a disposizione di genitori, insegnanti ed operatori giovanili informazioni importanti sull’adolescenza, le sostanze e i problemi legati all’educazione. 2004 Giovani Anche divertirsi è sano! Festeggiare, uscire la sera, ballare, divertirsi fa subito pensare a incidenti stradali, consumo di sostanze psicoattive, fiumi di alcol, atti vandalici, ecc. I soggetti coinvolti sono soprattutto i giovani, che vengono spesso messi in prima pagina o studiati e analizzati quasi fossero delle specie rare. Queste notizie allarmano un gran numero di genitori, che si vedono messi a confronto con un mondo a loro sempre più lontano e buio, pieno di pericoli, e pretendono delle risposte alle loro paure da parte dei politici, delle istituzioni, dei servizi specialistici. Gli adulti ovviamente non ci pensano due volte ed emettono provvedimenti che dovrebbero tamponare situazioni d’emergenza e che in qualche modo possano tranquillizzare la popolazione. Il verdetto degli adulti suona di solito così: questi giovani hanno solo voglia di divertirsi, non si impegnano e combinano solo guai. Certo che i giovani hanno voglia di divertirsi, e una gran parte di loro non vede l’ora che arrivi il fine settimana per andare a fare festa con gli amici, dove c’è bella musica, dove si trovano anche quegli elementi che amplificano il loro 04 21 divertimento: alcol, fumo, cannabis, ecstasy, sesso … Questa è una delle realtà giovanili che si cerca di contrastare per evitare situazioni pericolose. Intervenire va anche bene, ma se parliamo di giovani non rischiamo in questo modo di semplificare troppo le cose e di non assumerci le dovute responsabilità? Anziché prescrizioni perché non promuoviamo, invece, i fattori di protezione (per esempio fiducia in se stessi, capacità di risolvere i conflitti, ecc.) di cui tutti noi abbiamo bisogno per vivere in maniera “sana”? I giovani che ballano e consumano il divertimento per tutta la notte avrebbero forse più bisogno di fattori di protezione, offerti per esempio da giovani adulti che hanno il coraggio e la voglia di “buttarsi nella mischia” senza assumere un atteggiamento accusatorio, ma accettando i giovani nel loro essere adolescenti. Il progetto Pit Stop offre ai giovani un luogo dove ricevere ascolto, confronto, informazioni utili e soprattutto protezione quando si sentono male per aver assunto in maniera incosciente una o più sostanze psicoattive. Un operatore del team del progetto Pit Stop racconta: “I giovani che vediamo alle feste consu- mano e consumano di tutto; una sera è arrivata una ragazza in evidente stato di alterazione dovuto all’assunzione di amfetamine. Si sentiva male, il suo ragazzo l’ha convinta ad assumere una sostanza che non ha tollerato bene. La ragazza era in panico; l’abbiamo accolta allo stand, si è seduta, distesa e abbiamo cercato di calmarla dandole anche dell’acqua”. Questo modo di lavorare e di fare prevenzione non è forse il più spettacolare, non richiama l’attenzione dei media, ma risulta essere una formula efficace, che non cerca di evitare un futuro drammatico, ma cerca di costruire insieme ai giovani consumatori del divertimento un futuro che accetta anche il loro modo di diventare adulti. Lucia Rizzieri 04 22 Giovani. Progetti “Pit Stop” In collaborazione con l’Azienda Servizi Sociali di Bolzano Nell’estate 2004, dopo un periodo di preparazione e di conoscenza di altri progetti in Italia e all’estero, Pit Stop (un progetto di prevenzione selettiva) ha iniziato ad essere presente nei luoghi di divertimento dei giovani con uno stand gestito da operatori/trici per distribuire materiale informativo sulle sostanze psicoattive, sui comportamenti a rischio, di educazione alla salute, e offrire la possibilità di sottoporsi all’alcoltest in maniera preventiva anziché repressiva. Pit Stop offre anche uno spazio di sosta (una sorta di chill out dove si trova acqua, cioccolata, frutta fresca), protezione e dialogo con figure professionali che rispettano i giovani nel loro essere adolescenti. Dall’estate fino alla fine dell’anno Pit Stop è stato presente a dieci manifestazioni in provincia, concentrando l’attività nell’ambiente di concerti, open air e feste per i giovani. Nel dicembre 2004 Pit Stop è stato presentato ufficialmente. Percorso formativo per operatori giovanili sul tema prevenzione delle dipendenze “Zum Wohl!” In collaborazione con il Kassianeum Nel 2004 è stato progettato e tenuto in autunno per la prima volta, in collaborazione con il Kassianeum, un corso dal titolo “Prevenzione delle dipendenze per operatori/trici giovanili con cariche dirigenziali od onorifiche”. Il corso comprende quattro moduli di due giornate e mezza ciascuno. “Lo sport: un mondo di esperienze” In collaborazione con l’Assessorato alla Sanità, l’Intendenza Scolastica tedesca, ladina e italiana, associazioni sportive tedesche e italiane, associazioni sportive a fini non competitivi e il liceo sportivo di Vipiteno L’obiettivo del progetto è rendere attraenti lo SPORT e il MOVIMENTO come impiego alternativo del tempo libero, e presentare a bambini e adolescenti un variopinto insieme di forme di sport e di movimento fisico. Oggetto d’attenzione non è lo sport finalizzato alla competizione ma al divertimento. 23 04 Nel maggio 2004 il progetto “Lo sport: un mondo di esperienze” si è svolto per la prima volta sui prati del Talvera. Circa 500 alunni delle scuole elementari e medie provenienti da tutte le località della provincia hanno avuto la possibilità di sperimentare attivamente 23 tipi di sport. La manifestazione è stata valutata con l’ausilio di questionari compilati dagli scolari e dagli insegnanti partecipanti. Le risposte sono state raccolte ed inserite nell’esauriente documentazione del progetto. La seconda edizione si svolgerà nell’aprile 2005. “JU&MI” – Lavoro con i giovani e colloquio motivazionale” In collaborazione con il Kassianeum Scopo di questa offerta è fornire uno strumento che gli/le operatori/trici giovanili possano impiegare in situazioni informali, ma non per questo meno importanti, in modo tale da riuscire a coinvolgere, mediante un’offerta di dialogo, giovani consumatori a rischio. Il confronto internazionale con altri stati mitteleuropei conferma che si tratta di un approccio che ha ormai assunto un ruolo fisso nella prevenzione selettiva. Anche per questo una relazione sul progetto viene continuamente aggiornata e messa a disposizione di tutti sul web. “Estasi e rischio” In collaborazione con le strutture tedesche e italiane attive nel lavoro con i giovani Il progetto preventivo selettivo “Estasi e rischio” è stato elaborato nell’autunno 2002 dal Forum Prevenzione in collaborazione con la guida alpina e pedagogista Renato Botte all’interno dell’”Euroyouth”. Il progetto ha suscitato un forte interesse sia tra gli adolescenti sia tra gli insegnanti e gli operatori giovanili, come dimostrano non solo le reazioni dei ragazzi, ma anche le valutazioni che sono state fatte dopo le varie manifestazioni. Il progetto è stato inoltre diffuso all’estero nei paesi di lingua tedesca ed è stato quindi reso accessibile ad un pubblico più vasto. 24 Giovani. Progetti LANC – Linee guida su Alcol, Nicotina e Cannabis In collaborazione con il centro giovanile Fly, il centro giovanile di Caldaro e il N.E.T.Z. Oggetto del documento non sono più delle indicazioni operative preconfezionate in merito all’approccio ad alcol, nicotina e cannabis, bensì le norme giuridiche che regolano sia il consumo di sostanze legali ed illegali, sia la vendita di bevande alcoliche nei centri giovanili. Il documento, che dovrebbe essere pubblicato nella primavera 2005, comprende anche degli interventi sul tema della prevenzione delle dipendenze nel lavoro con i giovani, nonché una proposta su come si potrebbe regolare la vendita di alcolici nei centri giovanili. 25 04 La prevenzione nella scuola italiana In questi anni il Forum Prevenzione è stato un partner privilegiato nell’attivare, in collaborazione con la Sovrintendenza Scolastica Italiana (in particolare con il Servizio di Educazione alla Salute), e con varie scuole della provincia, percorsi per studenti riguardanti vari argomenti: dipendenze, ma anche comunicazione, relazione, dinamiche di gruppo, emozioni e sentimenti, personalità, sessualità e affettività. Punto di forza di questi interventi è stato privilegiare la promozione della salute, la consapevolezza delle proprie capacità, la riflessione sui propri comportamenti ed un’informazione attenta e competente. Un altro punto centrale è stato il riconoscere che, fare e pensare prevenzione non può essere inteso come un optional, ma come un processo in divenire che deve avere il tempo e gli spazi necessari per mettere radici e crescere. Da qui la necessità sempre più sentita ed evidente di favorire percorsi a medio e lungo termine, con obiettivi e metodologie ben definite e contestualizzate. Proprio in relazione a tali presupposti sono stati progettati percorsi costanti nel tempo con le classi che richiedevano l’intervento, soprattutto per quanto riguarda le sostanze e i comportamenti dipendenti. Oppure progetti a lungo termine, ove, con una classe di un istituto superiore abbiamo sviluppato un percorso biennale, centrato sullo sviluppo olistico della persona, prendendone quindi in considerazione tutti gli aspetti cognitivi, emotivi e fisici. 26 04 Focus di tutti questi percorsi sono la relazione, la comunicazione e lo stare insieme. Invogliamo i giovani a raccontarsi, a discutere e ad esprimere le loro opinioni, aiutandoli a riflettere su se stessi, ma anche sul mondo che li circonda, favorendo il dialogo e la critica costruttiva, evitando giudizi e moralismi, in un confronto sincero e aperto, creando così un rapporto interpersonale e intergenerazionale proficuo ed efficace nello scambio di opinioni. Con le scuole medie superiori sono stati attivati quattro progetti a medio e lungo termine che hanno coinvolto molteplici classi di vari istituti cittadini, per un totale di 52 incontri con gli studenti; per le scuole medie sono stati promossi percorsi informativi sulle dipendenze che hanno coinvolto in particolare due istituti per un totale di 14 incontri con gli allievi. Giuditta Sereni Altri ambiti “Top on Job” In collaborazione con l’associazione “Hands” (che gestisce il progetto) Con l’associazione “Hands”, ente gestore del progetto, procede la gestione di questo progetto sulla prevenzione dell’abuso di bevande alcoliche nelle aziende. A quanto pare, si tratta di un argomento ancora piuttosto delicato, ed evidentemente è necessario attendere ancora del tempo finché le prime aziende interessate ad affrontare questo argomento presentino la loro richiesta di intervento. “Step by step” In collaborazione con il Servizio di Educazione alla Salute di lingua tedesca Il Forum Prevenzione è partner del progetto del Servizio di Educazione alla Salute, Integrazione e Consulenza Scolastica dell’Intendenza Scolastica in lingua tedesca per l’applicazione del programma informativo per insegnanti “Step by step”. Base di riferimento del progetto è la pagina web www.provinz.bz.it/step-by-step, abbinata ad un programma di aggiornamento. Agli insegnanti delle scuole medie e superiori vengono offerte informazioni ed un orientamento da utilizzare qualora si trovassero a confronto, nella loro attività lavorativa quotidiana, con il consumo e/o la dipendenza da sostanze da parte dei loro studenti, o comunque con altri comportamenti problematici. <16 anni non vendiamo alcolici In collaborazione con il gruppo di lavoro “Eppaner Jugend”, l’Unione Commercio Turismo Servizi, la Comunità Comprensoriale Oltradige Bassa Atesina e Distretto Sociale Oltradige Questa iniziativa prevede di ridurre la vendita di alcolici a giovani sotto i 16 anni negli esercizi commerciali di tutto il circondario di Bolzano (finora non esiste ancora una legge che vieti la vendita ai minori di 16 anni). Si cerca di sensibilizzare i clienti adulti ad assumersi le proprie responsabilità, essendo loro dei modelli per i giovani, e di sostenere i commercianti, che in questo modo si sentiranno giustificati nella loro scelta di non vendere alcolici ai minori di 16 anni. 27 04 28 Opuscoli. Biblioteca. Lavoro con i media Opuscoli Il Servizio dispone di un’ampia offerta, continuamente aggiornata, di opuscoli e volantini in lingua italiana e tedesca, che contengono informazioni sugli aspetti più importanti delle dipendenze legate o meno alle sostanze. I materiali possono essere richiesti tramite la lista ordinazioni della pagina web www.forum-p.it. Biblioteca Nella biblioteca si trovano pubblicazioni sulle droghe legali e illegali, sulle dipendenze non legate a sostanze, sulla prevenzione delle dipendenze, sulle realtà giovanili, l’educazione, etc. Sono inoltre disponibili materiali pedagogici e didattici, testi letterari per genitori e adolescenti, film e CD. Al momento attuale la biblioteca dispone di oltre 1000 pubblicazioni. Inoltre raccogliamo e archiviamo articoli, stiliamo liste di libri e materiali, facciamo ricerche su Internet e inoltriamo le nostre informazioni a terzi. I collaboratori del centro sono disponibili anche a collaborare a ricerche, seminari e tesi di laurea. La biblioteca è a disposizione del pubblico negli orari di apertura del Forum Prevenzione. Lavoro con i media Il centro ha un contatto stretto e continuo con i media locali, e prende posizione sui diversi temi importanti per il lavoro di prevenzione. I progetti e le iniziative più significative del Forum vengono comunicate ai media. Per i media sudtirolesi il Forum Prevenzione è un’importante fonte di informazioni nel settore della prevenzione, della dipendenza e delle droghe. Nel 2004 il Forum Prevenzione ha fornito ai media 52 contributi informativi sotto forma di comunicati stampa, interviste e conferenze stampa. Tra i temi importanti trattati figuravano tra l’altro le ”Linee guida per la politica sulle dipendenze in Alto Adige”, il consumo di alcolici in Alto Adige, il consumo di droghe tra i giovani, i divieti e le strategie di prevenzione del tabagismo, e il progetto per i genitori “Generazione E”. Sito internet. www.forum-p.it Il nostro sito internet, www.forum-p.it è stato continuamente aggiornato e rielaborato nel corso dell’anno. Tramite questo strumento, sono a disposizione delle persone interessate informazioni sul nostro centro, sulle nostre attività, sulle nostre iniziative e sui nostri progetti. La grafica non ha subito sostanziali modifiche nel 2004, solo le “news” sono state poste sulla pagina di apertura, in modo che i visitatori possano avere un’immediata visione delle informazioni più importanti riguardo al lavoro di prevenzione o al nostro servizio. 29 30 04 Wer sind wir. Unser Team ... Il lavoro di prevenzione nell’epoca dell’ossessione della sicurezza e del terrore salutistico “Strano: l’uomo ricerca la sicurezza e la protezione, ma anche l’avventura e il rischio: più si sente sicuro, più grandi sono i rischi che è disposto a correre.” Felix von Cube La sicurezza è uno dei temi centrali della nostra società, ma il bisogno umano di sicurezza sembra tramutarsi sempre più in una vera e propria ossessione. Molti ambiti della vita sono ormai condizionati dal pensiero dominante di una maggiore sicurezza: sistemi d’allarme, telecamere di controllo, microspie, controlli di persone e merci, optional di sicurezza nelle auto, assicurazioni sulla vita e contro gli incidenti, vaccinazioni, caschi protettivi per ogni tipo di sport. L’ossessione della sicurezza viene inoltre alimentata dalla sensazione di un continuo stato di pericolo, fomentato da notizie costantemente negative e da nemici invisibili come epidemie, virus dei computer, veleni ambientali e terrorismo. L’ossessione della sicurezza vede il futuro in modo apocalittico ed esige per questo misure sempre nuove, che dovrebbero servire a rendere la società più sicura: codici genetici per i documenti di riconoscimento, l’uso di test DNA nell’anticrimine e il potenziamento Wer sind wir. delle forze dell’ordine. La paura delle persone viene sfruttata per legittimare queste misure. Più viene alimentata la paura, più fa presa l’ossessione della sicurezza. Il fatto che alcune paure appaiano immotivate o che siano solo di breve durata non viene considerato. Il dato di fatto che spesso sarebbero più idonei interventi atti a rimuovere la paura, e che sarebbe molto più appropriato trasmettere speranza e fiducia non viene riconosciuto come importante né dai politici né dai responsabili dei massmedia. La paura diviene così la sensazione dominante nella nostra società. Il terrore salutistico approfitta degli strumenti dell’ossessione della sicurezza. L’obiettivo, quanto mai visionario, è creare un paradiso della salute sulla terra. A questo scopo devono scomparire dalla sfera pubblica i comportamenti malsani, la malattia e la morte. I mass-media utilizzano immagini angoscianti, vengono introdotte misure costrittive, e alcuni gruppi specifici, come per esempio i fumatori, vengono dichiarati nemici delle persone sane. Il terrore salutistico si serve degli strumenti della propaganda, utilizza per i suoi scopi le strategie della psicologia di massa e le oscillazioni delle mode. Le persone che non corrispondono ad un certo modello ideale di salute – i grassi, i pigri, i vecchi – vengono stigmatizzate. A problemi sociali si preferisce dare risposte mediche o farmacologiche. Il messaggio del terrore salutistico suona così: il singolo ha la propria salute nelle sue mani. Se qualcuno si ammala, è colpa sua. Unser Team ... Coloro che non vivono volontariamente in modo sano vengono costretti a modificare il loro comportamento attraverso norme, divieti e sanzioni. Il terrore salutistico alza il livello e il numero delle prestazioni che i singoli devono soddisfare e dimostrare: palestre, sport di tendenza, seminari sull’automotivazione, controlli sulla salute, alimentazione biologica, bioarchitettura. Di converso, elementi pericolosi per la salute ma più complessi, come il traffico eccessivo, l’inquinamento ambientale, le condizioni abitative e di lavoro malsane, i cibi contaminati, elementi quindi che non sono modificabili tramite il comportamento del singolo, vengono più o meno ignorati, se non addirittura negati. Affinché il bisogno di sicurezza e il desiderio di una vita sana non si trasformino in mine vaganti sottratte al nostro controllo è necessario, come correttivo, un modello di prevenzione che promuova l’accettazione, la tolleranza e la comprensione, e che ponga al centro dell’attenzione la persona con i suoi numerosi bisogni: il lavoro di prevenzione deve prefiggersi come modello da perseguire l’idea dell’uomo come una persona autonoma, responsabile ed emancipata. Le misure preventive devono essere adottate a favore delle persone, e non contro di esse. Il lavoro di prevenzione deve servire a rafforzare l’autoefficacia del singolo, a trasmettere ed applicare diverse forme di rilassamento, e a favorire situazioni quotidiane libere da stress. Le persone devono poter vivere “nel 31 04 32 04 modo più libero possibile”, e devono essere rese capaci di prendere decisioni, di essere autonome, responsabili e dotate di spirito critico. A livello strutturale la prevenzione promuove la partecipazione dei gruppi target, anche sul piano decisionale, e rafforza contemporaneamente la loro competenza, il potere su di sé e sugli altri. Vengono trasmesse informazioni tecniche e scientificamente fondate sui pericoli effettivi e sui rischi per la salute. Una potenziata consapevolezza dei rischi ed una consapevole gestione degli stessi subentrano al posto del pensiero ossessivo della sicurezza. Vengono così trasmesse strategie e misure atte a gestire l’insicurezza, che dovrebbero avere come conseguenza una riduzione del rischio. Un comportamento a rischio viene inoltre considerato come un sintomo, che fa emergere le domande in merito al suo significato e alla sua origine. Lo sguardo viene così rivolto ai bisogni, ai desideri, alle paure e agli stati d’animo che sono alla base di quel comportamento. Peter Koler Per quanto mi riguarda, non conosco nessun processo più liberatorio – che dia una maggiore sensazione di liberazione e di libertà che la caduta o l’abbandono di un pregiudizio. (Peter Handke)