Rotary Club Bari Castello Lucido excursus del dott. Nico Veneziani nella Chiesa di Santa Teresa, a Trani I suggestivi riti della Settimana Santa in Puglia, visti in chiave antropologica L’Editoriale di Vinicio Coppola Dalle “fracchie” di San Marco in Lamis agli incappucciati di Mottola, dall’Addolorata di Trani ai crociferi di Francavilla Fontana: un magico incontro tra spiritualità e vita “en plein air” I riti della Settimana Santa, visti soprattutto in chiave antropologica, sono stati al centro di una dotta e lucida conversazione che il dott. Nico Veneziani, cardiologo e studioso di usi e tradizioni popolari, ha tenuto nella bellissima chiesa barocca di Santa Teresa, nel cuore del borgo antico di Trani. Una conversazione che ha toccato le più suggestive e intriganti ricorrenze penitenziali, ponendo anche l’accento sul recupero del sacro - dopo il lento e inesorabile declino conosciuto negli anni Sessanta - grazie al diffuso interesse del mondo giovanile. Interesse che ha dato nuovo spessore a quell’incontro magico tra spiritualità e vita all’aperto, en plein air, che dà la stura ad un momento di meditazione collettiva su una festa, la Pasquala, che, prendendo spunto dalla cultura agreste, dà il via ai riti d’inizio della primavera: riti che culminano nel sacrificio degli agnelli più giovani. Riti che, secondo un’interpretazione mitologica, derivano da un giovanetto, Attis, ucciso e smembrato, e poi fatto risorgere sotto le sembianze di un pino. Un rito di sangue, dunque, che ricompare non solo nell’atto della comunione – pane, vino, sangue e corpo di Cristo – ma anche in quello della circoncisione risalente a 3.500 anni fa. A questa accattivante dissertazione ha fatto poi seguito un’avvincente iconografia imperniata sulle foto che il nostro oratore, quale esperto della “scrittura di luce”, ha scattato qua e là, in Italia e all’estero, durante i riti della Settimana Santa. E, soprattutto, l’obiettivo si è soffermato sulle processioni penitenziali della nostra Puglia, dove tutt’oggi primeggia l ’elemento spettacolare, dovuto in primo luogo all’opulento barocco. E così, grazie agli scatti dell’Autore, abbiamo potuto ammirare le “fracchie” di San Marco in Lamis, in Capitanata; gli incappucciati di Mottola, in quel di Taranto; l’Addolorata a Trani, i crociferi paludati in rosso e a piedi scalzi di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi; la passione della “Desolata” a Canosa di Puglia che riecheggia i cori delle antiche tragedie greche e le laudi di Jacopone da Todi. E non è mancato uno scampolo sulla “Semana Santa” di Siviglia dove si ha contezza di come la religione si sposi con l’Arte. Sia in Italia che all’estero si avverte la stessa benefica ventata: i giovani rivivono con fervore ed entusiasmo le esperienze del Sacro in una Pasqua che vuole essere un momento di rinascita, non di morte. Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 5 Marzo - Aprile 2010 3 L’Editoriale di Vinicio Coppola 4 La visita del Governatore di Alfredo Conte 6 Mi avete dato conferma..... di Vinicio Coppola 7 Romano Vicario e Nicola Ladisa 8 10 “L’influenza pandemica e la sua evoluzione” di Piero Schino Il dono della vita attraverso le parole di Don Tonino Bello di Gaetano Volpe 11 Gennaio, mese della sensibilizzazione al Rotary di Costantino Fuiano 12 “Un rotariano su... due ruote” di Giacomo De Candia 13 Il fascino del Petruzzelli. Ovvero l’amore ritrovato di Ugo Sbisà 14 Giustizia, nuove minacce del terzo millennio di Vito Scarola 15 Febbraio: mese dell’Intesa Mondiale di Antonio Favuzzi 16 ”La galleria dei busti” 20 Il chirurgo, la tecnologia, l’Etica e la Formazione dei Giovani di Gaetano Logrieco 21 Sotto la Lente 3 Rotary Club Bari Castello Dai giovani del Ryla più di una speranza di Vinicio Coppola E’ stato un incontro variegato e significativo quello con i giovani del Ryla organizzato dal pdg Tommaso Berardi e da Giancarlo Di Vella, presidente della sottocommissione Ryla: un fervido scambio di opinioni, un vivace e proteiforme dibattito che, con sinceri accenti e senza turbolenti polemiche, ha toccato i temi più disparati, compresi quelli più scottanti del mondo d’oggi, quali droga e alcool. Temi che hanno spaziato dall’etica per la leadership al management, dall’etica nel credito giovanile a quella nella comunicazione e che hanno consentito agli adulti (e, in questo senso, ci riferiamo ai quattro oratori – Francesco Bellino, Bari Ovest; Francesco Occhinegro, Potenza; Tommaso Cozzi, Università Svizzera Italiana e Vinicio Coppola, Bari Castello) di intessere un proficuo dialogo a più voci dal quale sono emerse le tante sfaccettature che contrassegnano il mondo giovanile nell’odierna società. E così sia sul piano etico che su quello socio-economico, si sono fatte strada tante verità. Come quella secondo la quale l’esclusivo obiettivo del profitto senza il bene comune crea solo povertà. Sono poi necessarie, specie in campo economico, norme di trasparenza per la tutela del cliente consumatore; inoltre, occorre vivere non isolati come monadi, ma condurre un’esistenza di condivisione - in omaggio ai grandi del passato, come Aristotele, Machiavelli e Guicciardini - per costruire “uomini nuovi” da lasciare come eredità più preziosa alla società e alla Storia. Non è finita. Occorre ritrovare la fiducia e la motivazione giusta per vivere eticamente la nostra umana avventura, sempre ligi a quei valori universali che ci sono stati tramandati dai nostri padri. E tenere anche presente che certi difetti, con il passar degli anni, possono tramutarsi in autentici pregi. La vita media – è stato sottolineato – non è più quella di un tempo, che si aggirava intorno ai 40 anni. Oggi è aumentata notevolmente e quindi, in base a tale escalation, ci sono più “chances”, più possibilità per emergere in questo o in quel campo. Va anche detto che attualmente tutto sembra più facile ma nella vita – è bene ricordarlo - i giovani avranno ciò che hanno faticosamente conquistato. Di qui la necessità di educare i ragazzi alla “ratio” della conquista. A conclusione, è stato richiamato un appello, tutt’oggi valido, che Bob Barth, nelle vesti di presidente del Rotary Internazionale, pronunciò a Pisa durante la consegna del premio Galileo Galilei: “Saltate le vecchie ideologie, in crisi i vari modelli sociali, bisogna accingersi al recupero di una più stretta convergenza tra etica e sviluppo dell’uomo, cercando di realizzare l’unica vera efficace riforma: quella etico-mo- 4 rale. La via più idonea per attuare questa riforma? Passare attraverso la strada maestra della cultura. E’ nella cultura che possiamo trovare le radici di quel senso civico, di quella coscienza civile che fanno sì che gli uomini possano vivere non come estranei o nemici ma come concittadini fraternamente volti l’uno verso l’altro “. Espressioni emblematiche che oggi consentono di poter dire in tutta franchezza: E’ difficile vedere segni di luce in un mondo pieno di ombre e soffocato da crescenti egoismi. Le speranze, comunque, ci sono e si possono alimentare con un po’ di buon senso e di perspicacia, dando più peso all’essere che all’avere, stimolando inoltre una riscossa della coscienza e una visione corretta dell’esistenza. Solo così potremo affrontare l’attuale difficile momento con la speranzosa attesa di Eduardo: “Add’à passà a nuttata”. Stante Logistics S.r.l. - Via dei Gerani, 4 - 70026 Modugno (Bari) Tel. 080.5860111 - Fax 080.5860144 E-mail: [email protected] Website: www.stantelogistics.com Altre sedi: Como, Napoli, Pescara, Porto San Giorgio (AP), Roma Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 Rotary Club Bari Castello Viaggio nel..cervello !!! di Vito Scarola 5 marzo 2010 Dare spazio ad un Socio del Club per incontrarlo non so- mografico, tratto lo come amico, ma condividerne professionalità ed espe- dalla pellicola “L’E- rienze giornaliere, rappresenta sempre un momento di im- sorcista”, in cui ven- portante aggregazione attestata , ancora una volta, dalla gono documentati i folta presenza di Soci ed amici nella serata svoltasi in Se- primi passi della greteria il 5 Marzo, giorno in cui c’è stata la lucida rela- Neuroradiologia, zione di Roberto De Blasi. prima dell’avvento Una volta conseguite la laurea in Medicina e chirurgia e la dei specializzazione in Neurologia e radiologia a Bari col mas- quando per avere computers, simo dei voti, dal 1983 Roberto si occupa di Neuroradiolo- informazioni, ovvia- gia. Da oltre dieci anni è il responsabile operativo del setto- mente solo indirette re neurointerventistico del Policlinico di Bari. sul cervello, si era La sua relazione è cominciata a sorpresa con un brano fil- costretti a procedere in modo molto cruento. Roberto De Blasi E’ seguita l’evoluzione dell’imaging cerebrale, incentrando l’obiettivo sui tumultuosi progressi della TC e della RM; quindi, sono state illustrate le stupefacenti performances della risonanza funzionale, dove il dettaglio anatomico più sottile incontra la specificità degli atti più complessi del nostro cervello sia per lo studio della fisiologia cerebrale, che delle sue alterazioni nelle condizioni patologiche. La conclusione è stata dedicata agli attuali sviluppi della Neuroradiologia come branca che da diagnostica diviene sempre più terapeutica, specie in gravi patologie vascolari come gli aneurismi cerebrali, al giorno d’oggi trattati con tecniche mininvasive endovascolari perfettamente tollerate dal paziente. La relazione è stata seguita con enorme interesse e partecipazione. Infatti, a conclusione, si è svolto un costruttivo dibattito sulle nuove frontiere della medicina, così come brillantemente illustrate da Roberto. Un vero rotariano non è solo colui che porta un distintivo sul bavero della giacca ma colui che, con il suo operato e con grande professionalità, quotidianamente dà lustro alla nostra Associazione, .mettendosi completamente e ininterrottamente a disposizione di chi ne ha bisogno: spesso salvandogli la vita o migliorandone il percorso esistenziale. Grazie, Roberto. Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 5 Rotary Club Bari Castello Il Rotary incontra lo sport: a colloquio con Antonello Valentini e Gianni Rivera di Alfredo Conte Moderatrice: Claudia Carbonara. Interclub con R.C. Bari Mediterraneo, Rotaract Bari, Rotaract Bari Archè ed Interact. Il Rotary ha coinvolto il mondo del calcio a favore del programma del R.I. “End Polio Now” che punta ad eradicare nel mondo la terribile malattia. Il Club Bari Castello il 19 di marzo, presso la sala “Scuderia” del “Romanazzi Carducci Hotel” ha ospitato due personaggi di indiscusso rilievo: il giornalista Antonello Valentini, dal maggio 2009 Direttore Generale della Federazione italiana gioco calcio, e ”Gianni Rivera, ex “golden boy “ del A.C.Milan, passato alla storia per la tecnica sopraffina da fuoriclasse del dribbling e del tocco felpato. Il filmato dello storico gol di Rivera, che segnò la vittoria dell’Italia sulla Germania nella semifinale del mondiale in Messico, e una divertente ripresa televisiva dei due ospiti sfidanti in un doppio di tennis dall’ignoto risultato finale, hanno dato inizio alla serata in interclub con il R.C. Bari Mediterraneo, Rotaract e Interact. Il talk show, condotto e moderato da Claudia Carbonara della Redazione Sportiva di Telenorba, ha visto intervenire molti dei presenti con domande che dallo sport traevano spunto per riflessioni e analisi ad ampio raggio, sulla società che viviamo, i suoi miti, le sue contraddizioni e compromessi, ma anche su i valori cui far riferimento soprattutto nel confronto quotidiano con il modo dei giovani che dallo sport e dalla sua immagine pubblica traggono, nel bene e nel male, esempi di comportamento e di vita. In questa ottica l’ incontro come quello di stasera, sottolinea il ruolo del Rotary nel richiamare noi tutti ad un comune senso di responsabilità nel ribadire, con il nostro comportamento, l’importanza di principi come etica e moralità. Tornando alla solidarietà rotariana, il presidente Alfredo Conte ha precisato di aver raccolto in questa occasione il corrispettivo di 2.500 dollari, che vanno aggiunti ai 7.500 dollari già versati quest’anno dal Bari Castello a favore del programma “End Polio Now”. 6 Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 Rotary Club Bari Castello Titolo............ di Gianni Marra Campanale Uno dei programmi più noti e gratificanti della Rotary le opportunità più piacevoli, pratiche e costruttive per pro- Foundation è costituito dallo scambio dei gruppi di studio muovere i buoni rapporti internazionali. “Group Study Exchange” o, più brevemente, “GSE”. Lo Il nostro Club ha in Annamaria Lo Drago la sua rappre- scambio di questi gruppi, composti da giovani professionisti o imprenditori fra i 25 ed i 40 anni, avviene in genere contemporaneamente e per la durata da quattro a sei settimane, fra due Distretti di Nazioni diverse che partecipano all’iniziativa stessa. La Rotary Foundation rimbor- sentante GSE in Michigan, USA. Annamaria si è laureata nel 2006 in Scienze della Formazione, specializzandosi in Comunicazione e Multimedialità, oggi è iscritta all’albo dei giornalisti e colla- sa il biglietto aereo di andata e ritorno; i Club locali aiu- bora con “L’informatore”, periodico di attualità,politi- tano a fornire ospitalità al gruppo.Senza dubbio il pro- ca,agricoltura,costume,economia, sport e spettacolo del gramma di scambio di gruppi di studio costituisce una del- sudest barese. Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 7 Rotary Club Bari Castello “Comunicare con il corpo” di Roberto Gagliano Candela 26 marzo 2010 Relatrice: Prof.ssa Rossella Rubino Interclub con Rotaract Bari, Rotaract Bari Archè ed Interact. Calda e brillante serata culturale sul tema “Comunicare con il corpo” con la Professoressa Rossella Rubino, collaboratrice del prof. Giuseppe Mininni, titolare della cattedra di Psicologia della Comunicazione dell’Università di Bari. Il Presidente Alfredo Conte introduce il tema evidenziando come le relazioni interpersonali si siano moltiplicate negli ultimi tempi grazie agli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione. Con ognuna di esse, per interagire in modo da soddisfare i nostri bisogni e creare legami duraturi, occorre saper modulare la comunicazione in modo adeguato. Comunicare: ci sembra di saperlo fare da sempre e, in parte, è davvero così. Eppure una certa ”incompetenza a convivere”, tante difficoltà e fraintendimenti nella comprensione reciproca, la complessità e il rischio che i rapporti con gli altri comportano sono elementi della nostra vita sui quali possiamo intervenire in modo efficace diventando più “bravi” nel comunicare. Tocca al nostro socio Roberto Gagliano Candela fare una breve introduzione alla relatrice. Sottolineando l’interesse per “la comunicazione non verbale”, scienza oggetto di studio anche nell’ambito criminalistico per il riconoscimento del falso testimone, fa alcuni esempi attraverso la proiezione di alcune slide: “La mimica facciale di chi mente”, “L’uso dello sguardo 8 per stimolare un sentimento di protezione materno”, “La posizione di due interlocutori che non vogliono comunicare”. Tocca quindi alla Professoressa Rubino. Inizia dichiarando che era stata sollecitata ad affrontare il tema della comunicazione non verbale intesa soprattutto come complesso di indizi rivelatori circa la veridicità o la falsità delle affermazioni che le persone fanno a parole. Inizialmente aveva considerato questo come uno dei tanti approcci al tema delle funzioni della comunicazione corporea (e anzi forse il meno rilevante) e pertanto aveva pertanto proposto un titolo più ampio per la sua presentazione. L’argomento “menzogna” si è poi rivelato così interessante che alla fine ha deviato la sua attenzione prendendo tutto il suo tempo. Mentire è infatti un’attività diffusa e quotidiana, anche se alla base della fiducia e del rispetto reciproco nella nostra società vi è il principio di sincerità, ossia di piena corrispondenza tra ciò che si dice e ciò che si pensa. Dopo una digressione sulle forme di inganno tra gli animali e sull’acquisizione della capacità di mentire nell’infanzia, la relatrice elenca i vari tipi di menzogna e considera le diverse ragioni per cui è difficile scoprire la menzogna. Le menzogne costituiscono un insieme eterogeneo in cui, in vario grado, compaiono emozioni. I mentitori ingenui si tradiscono o per mancanza di controllo di queste emozioni o, più spesso (smentendo le teorie più diffuse nel senso comune) per eccesso di controllo. Esamina quindi alcuni strumenti attualmente utilizzati per smascherare i mentitori. Alcuni di questi strumenti sono persino accettati come prova in alcuni tribunali americani ed europei. Si va dall’osservazione, registrazione e analisi dei comportamenti verbali e non verbali alla misurazione delle variazioni fisiologiche di chi parla (mediante sistemi progressivamente più invasivi che giungono fino all’uso della risonanza magnetica). Conclude quindi rilevando che, sebbene sia ovvio che verità e fiducia insieme siano l’ideale, sembra che gli esseri umani, dovendo rinunciare a qualcosa, pur continuando a ribadire ovunque il valore essenziale della verità, preferiscano aver fiducia negli altri. L’interesse sull’argomento è dimostrato dai numerosi interventi che si sono susseguiti ai quali la relatrice ha risposto con competenza e “simpatia”. Insomma, una serata culturale con una graziosa, gradevole e colta relatrice. Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 Rotary Club Bari Castello Marzo mese dedicato alla alfabetizzazione Un italiano (adulto) su tre è analfabeta di Pino Aquilino Saper leggere e far di conto è ancora un problema nel nostro Paese Un italiano adulto su tre è semi-analfabeta: queste le risultanze di un’inchiesta condotta dal Cede, il Centro europeo per l’educazione, che dipende dal Ministero della Pubblica Istruzione. Saper leggere e far di conto, insomma, è ancora un problema. Non si tratta di un’esagerazione, ma di una lettura approfondita della realtà. Al di là, infatti, delle tradizionali statistiche ufficiali, che parlano di un 10% persone non scolarizzate, ora sappiamo con certezza, in base alle più recenti ricerche, che un terzo degli italiani adulti ha difficoltà di lettura, di scrittura e di conteggio, ed è quindi praticamente analfabeta. Un altro terzo supera queste difficoltà, ma si trova in una situazione che psicologi e sociologi definiscono eufemisticamente «a rischio», mentre la realtà è molto più cruda. Per superare gli attuali squilibri, il nostro Paese ha bisogno non solo di migliorare il proprio sistema scolastico, ma anche di sviluppare un’istruzione permanente per gli adulti. La popolazione adulta italiana, con i suoi poco brillanti livelli culturali, pesa negativamente su ragazze e ragazzi e sullo sforzo che la scuola fa per elevare il loro livello di istruzione. Quando bambine e bambini provengono da famiglie dove non entra un libro o un giornale, questi piccoli studiano come gli altri ma lo fanno con maggiori difficoltà. L’alfabetizzazione, dunque, è ancora un problema degli italiani. Anche se la scuola italiana ha comunque trasformato le competenze delle popolazioni (dal censimento del 1951 risultò che gli analfabeti erano circa il 60 per cento) il dato che emerge dallo studio dell’Ocse è piuttosto preoccupante. Una nuova malattia, dunque, ha colpito il Belpaese. Si chiama «illiteracy», che, tradotto in italiano, vuol dire «illetteratismo». Ossia scarsa cultura, ignoranza, fatica a maneggiare le conoscenze. Solo il 30 per cento dei quarantenni ha le abilità necessarie per capire grafici e tabelle. Per fortuna, il vecchio analfabetismo - bisogna riconoscere che in Italia abbiamo pur sempre due milioni di adulti, tra i 16 e i 65 anni, che possono essere definiti analfabeti - scompare sempre di più, a mano a mano che le vecchie classi d’età poco scolarizzate passano a miglior vita. Oggi come oggi, abbiamo due classi ben distinte. Una prima classe, costituita da una sorta di “nuovi mandari- Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 ni”: ossia persone che sanno decifrare i messaggi mediatici. La seconda classe, invece, è sospinta ai margini della fruizione culturale, ma non dei consumi. I “nuovi mandarini” rappresentano non più del 15-20 per cento della popolazione. La maggioranza, invece, si colloca nella «classe culturalmente marginale», avvantaggiata dal punto di vista dei consumi, ma notevolmente svantaggiata sotto il profilo dei diritti civili e politici. E qui entrano in ballo i media, i quali forniscono alla «seconda classe» un’immagine di agiatezza e di soddisfazione. L’ottanta per cento degli intervistati, secondo la ricerca del Cede, si sente infatti assolutamente a proprio agio con le competenze alfabetiche che si ritrova. Del resto, negli studi internazionali si vede con chiarezza che la classe svantaggiata è quella più omologata nei consumi e nei comportamenti «globalizzati». In definitiva, gli analfabeti sono destinati a scomparire; gli illetterati, invece, cresceranno. Sono la nuova frontiera dell’ignoranza. L’illetterato è andato a scuola; talvolta - nell’8 percento dei casi - è persino laureato, ma rispetto alla complessità del mondo ha soltanto una piccola fetta di conoscenze. Se nelle scuole si cominciasse ad insegnare veramente come si possono utilizzare i motori di ricerca di Internet sarebbe un ottimo inizio. Come si può cambiare questa situazione? Occorrono interventi che contrastino sia l’analfabetismo che l’illetteratismo. Interventi non più diretti a giovani e giovanissimi, ma agli anziani. Ai genitori, insomma. Anche perché dall’indagine del Cede è risultato che l’87 per cento delle persone tra i 56 e i 65 anni ha forti difficoltà ad interpretare un grafico, fare operazioni aritmetiche e capire un articolo di giornale. Tre i motivi:1) nelle classi di età superiore ai 45 anni si concentrano ancora sacche estese di analfabetismo puro e semplice; 2) é l’ambiente familiare, più che quello scolastico, ad essere decisivo per le competenze acquisite dagli studenti; 3) imparare a tutte le età: è una condizione reale perché la vita democratica di un paese avanzato possa davvero esprimersi. Alla luce di questa inchiesta, io credo che il Rotary possa trarne spunto per indirizzare i suoi service riguardanti l’alfabetizzazione, va bene nei lontani continenti, ma anche nella nostra bella Italia. Insomma, non è mai troppo tardi! 9 Rotary Club Bari Castello Conclusione delle opere infrastrutturali del Progetto 3 H Benin “Acqua sana per L’Africa” in Benin di Giovanni Tiravanti 8 - 22 marzo 2010 Quest’anno a marzo la stagione delle “piccole piogge” (così le chiamano in Benin) è stata particolarmente intensa e quasi tutti i giorni si sono avute abbondanti precipitazioni, che abbassavano di qualche grado la temperatura ma ne aumentavano l’umidità, già di per se elevata. Una notte la tempesta tropicale notturna è stata particolarmente violenta. L’acqua, che scendeva quasi orizzontale spinta dal forte vento da Sud, è entrata dalle finestre aperte allagando gli alloggi dove eravamo sistemati noi volontari del Rotary del Distretto 2120, bagnando materassi, effetti personali e persone. Dopo la tempesta sono stati raccolti ben 6 secchi di acqua dagli alloggi allagati! Clima veramente estremo per noi dell’emisfero occidentale. Ma questo clima non ci ha impedito di portare a termine gli obiettivi che ci eravamo prefissati in questa missione, dall’8 al 22 marzo 2010, il cui gruppo era costituito, oltre che dallo scrivente, da Eliana, Adriana, Maria Rosa, Gigi e Sabino. Il 18 marzo ci hanno raggiunti il nostro Governatore Romano Vicario e la sua consorte Rosa, assieme a Nino, ai coniugi Palmisano,al tecnico Paolo De Tintis della ditta SERECO e al giornalista Gunther Pariboni. Non è stato consentito di sbarcare dall’aereo a Cotonou ad un importante componente della compagine, il PDG Vito Casarano il quale, a sorpresa, era privo di passaporto che aveva “smarrito” tra un controllo e l’altro all’interno dell’aeroporto di Tripoli. A nulla sono valsi i nostri tentativi di sensibilizzare la locale Polizia di Frontiera e l’Ufficio Immigrazione del Benin. Il caro Vito è stato “rispedito” a Tripoli la sera stessa, via Cameroun, dove per fortuna gli è stato riconsegnato il passaporto ritrovato, e quindi a Roma e Bari. Il suo “round trip”, iniziato da Bari all’alba del giorno 18, si è concluso il 19 marzo sera direttamente a Bari, dopo circa 40 ore di viaggio. Vito, peccato, non sei riuscito a tornare sul luogo del mis…fatto!!! Nell’ambito delle attività del progetto 3 H 63560, che come è noto è espressione di 31 Clubs Rotary del nostro Distretto, sono state portate a termine le opere infrastrutturali edili, gli aspetti di alfabetizzazione, di formazione di tecnici, di for- 10 Gli allievi del corso di formazione in visita all’impianto di potabilizzazione di Lokpo nitura di apparecchiature elettromedicali. In particolare, dal 9 al 16 marzo si è svolto il Corso di Formazione, previsto per imprenditori locali interessati al settore dell’acqua (approvvigionamento, potabilizzazione, disinfezione, acque reflue, trattamenti di depurazione) e della salvaguardia delle condizioni igienico-sanitarie (cause ed effetti dell’inquinamento chimico e batteriologico, norme di igiene, sviluppo sostenibile, tutela della salute e dell’ambiente). Il corso, della durata di 25 ore, ha inoltre fornito informazioni sulla gestione tecnico-economica delle acque e della salute, con riferimento anche a criteri innovativi di irrigazione e di organizzazione di impresa. Esso si è svolto presso il centro di Formazione delle Suore di Santa Teresa a Calavi ed ha visto la partecipazione di 22 giovani laureati e laureandi (tra cui ben 5 donne) che hanno attentamente e con interesse ascoltato le lezioni frontali di docenti italiani (Giovanni Tiravanti e Eliana Centrone) e docenti beninesi. Il Corso si è concluso con la visita alle infrastrutture che il Rotary ha donato al villaggio di Lokpo. In quella sede essi hanno espresso la loro profonda gratitudine per il Rotary e per coloro che hanno saputo trasmettere competenze con entusiasmo e dedizione indicando la via per un migliore sviluppo del loro Paese. Romano Vicario Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 Rotary Club Bari Castello ha presenziato alla collaborazione di tanti rotariani italiani e beninesi che in quecerimonia di chiusti anni hanno lavorato, superato ostacoli che apparivano insura del Master e alsormontabili, risolto problematiche strutturali, tecniche, amla consegna dei dibientali e sociologiche; ci sono riusciti perché hanno avuto feplomi. de in quel motto che afferma che il Rotary fa fare a persone Particolarmente rilenormali cose eccezionali.” vante è stata l’inauCon questo atto si sono quindi concluse tutte le opere edili gurazione dei 7 previste dal progetto 3 H. Restano da concludere, nel breve blocchi di latrine termine, l’escavazione di due nuovi pozzi di approvvigionapubbliche, previste mento di acqua sotterranea all’impianto di potabilizzazione nel progetto 3 H, e, nel prossimo marzo 2011, le attività relative alle variaziociascun blocco con ni delle condizioni ambientali e di morbilità della popola4 servizi e due doczione dopo la messa in funzione delle opere donate dal Roce (per uomini e tary (potabilizzatore, rete di distribuzione dell’acqua potabidonne) e idoneo le, latrine pubbliche). trattamento anaeroNella serata del 20 marzo, ospiti del R.C. Cotonou Marina, il bico delle acque reGovernatore Vicario ha presenziato alla firma del gemellagflue prodotte. La cegio fra il R.C. Cotonou Marina e i R.C. Bari Castello, Bari Merimonia si è svolta il diterraneo, Bitonto Terre dell’Olio. Essi sono i tre club che, 20 marzo alle ore nel dicembre del 2004, riuniti in Assemblea, formularono Prelievi di acqua in laguna 11 nel villaggio di l’impegno triennale a sostenere il progetto “Acqua Sana per Lokpo, di fronte a l’Africa”. L’importante cerimonia si è svolta nel nuovissimo tutta la popolazione del villaggio e alla presenza di autorità “Palais des Congrès” di Cotonou in un clima di serena conlocali, religiose, rappresentanti di tutti i Clubs Rotary di Codivisione ed amicizia, consumando una tipica cena beninetonou e del nostro Governatore. Una precaria copertura di se allietata da numerosi gruppi di ballo autoctoni accompafoglie di palma su pali di legno era stata allestita in uno spiazgnati da un’orchestra locale, molto quotata a livello internazo del villaggio per nostra protezione dal clima tropicale, ma zionale. In questa occasione il Governatore, nel salutare i rociò non limitava in alcun modo l’abbondante sudorazione tariani presenti, ha ribadito che “essi hanno creato in questi sotto il sole feroce. Gli interventi si sono snodati in successione ed alla fine è arrivato il taglio del nastro all’ingresso di una delle latrine, operato da Romano Vicario e dalla presidente del RC Cotonou Marina Rufine Quenum. In questa occasione si è provveduto inoltre a consegnare al direttore della scuola di Lokpo i libri predisposti dai rotariani italiani per l’educazione all’igiene personale e alla tutela delle risorse idriche. Nel suo intervento il Governatore ha detto: “Nel lontano 2004 alcuni rotariani del Distretto 2120, dopo aver vissuto la realtà di Lokpo, hanno fatto un sogno: dare alla gente di Lokpo l’acqua potabile e i servizi igienici, ma non solo. La complessità del Progetto “Acqua Sana per l’Africa” ha previsto anche un intervento di alfabetizzazione nel campo della tutela delle risorse idriche e dell’igiene, ha interessato lo sviluppo della imprenditoria del Inaugurazione di 7 blocchi di latrine pubbliche a Lokpo Benin nel settore delle infrastrutture igienico-sanitarie, ha realizzato la formazione di giovani tecnici del villaggio ( Florentin, Joachim, Beanni un meraviglioso ponte di amicizia fra il Benin e il Dinoit), ha avviato una intensa collaborazione in campo sanistretto 2120. In tutti questi anni incontrandovi due volte altario con l’Ospedale La Croix di Zinvié. Tutto questo ha coml’anno e lavorando insieme avete imparato a conoscervi, a portato un grande impegno finanziario (circa 450.000 euro) stimarvi, ma soprattutto avete costruito un rapporto di vera reso possibile grazie al contributo di 31 club del Distretto “amicizia rotariana”. Quell’amicizia che, nel lontano 1905, 2120 – Italia e all’importante sostegno della Fondazione Rocercò Paul Harris, fondando il Rotary. Una amicizia, quella tary. Ma soprattutto questo sogno oggi si realizza grazie alla rotariana, che costituisce una continua conquista, dalla qua- Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 11 Rotary Club Bari Castello 2040) per realizzare una scuola per la quale il nostro Governatore ha posto la prima pietra, ed infine con “il mercato di Vekky” a cura dei RC di Bari e Rutigliano Terre dell’Uva che prevede di costruire una tettoia per un mercato coperto per la vendita del pesce. La notte del 21 marzo siamo tutti imbarcati sull’aereo dell’ Afriqiyah Airways che ci riporta a Tripoli e da lì in Italia. I disagi sono un pallido ricordo, le nostre 4 valigie (mia ed Adriana) sono andate smarrite e non sono arrivate con noi a Cotonou, abbiamo atteso ben 5 giorni per averle, ma è rimasto forte in noi il ricordo di queste giornate frenetiche, faticose, ricche di emozioni intense che solo il servizio nel Rotary può dare. Ci sarebbe ancora tanto da raccontare, ma… sarà per un’altra volta. Infine, un grazie a Eliana, Adriana, Maria Rosa, Gigi, Sabino, Nino, che hanno… sudato con me nel rendere possibile la realizzazione di questi bei sogni rotariani. Autorità rotariane alla Cerimonia di inaugurazione delle latrine pubbliche le ciascuno di noi trae la necessaria forza per offrire alla società nella quale opera il meglio di se stesso, nell’idealità e nello spirito del servizio rotariano. Oggi qui a Cotonou, in questo bellissimo clima di amicizia, il mio augurio si concretizza e voglio sperare che questo sia solo il primo passo verso un cammino di proficue attività di servizio che si poAutorità rotariane alla Cerimonia di inaugurazione tranno realizzare nei prossimi anni. Giovanni ed Eliana, Philippe e Serge, vi voglio qui accanto a me perche siete stati delle latrine pubbliche voi, in questi anni, i tessitori della rete di amicizia, stima e servizio che oggi unisce i nostri Paesi”. I volontari del Rotary, oltre alle attività svolte per il progetto 3 H, hanno inoltre operato per altri service sul territorio del Benin, e in particolare con un progetto denominato “Gli alunni del Governatore” a cura dei Rotary Clubs della Basilicata, donando il motore per una barca per il trasporto degli alunni a scuola e 100 kit scolastici per i bambini; con “la culla della solidarietà” ad opera dei RC Bitonto Terre dell’Olio e Rutigliano e Terre dell’Uva, per il miglioramento delle attrezzature in un centro di maternità; con “adotta una classe” dei RC Bitonto Terre dell’Olio, Bisceglie, Casamassima Terra dei Peuceti, Corato, Lecce, Melfi, Mofetta, dei Rotaract Clubs del DistretScambio di gagliardetti tra i RC Cotonou Marina, Bari Castello, Bitonto to 2120 e dei Rotaract Clubs di MiTerre dell’Olio e Bari Mediterraneo, gemellati lano San Babila e Monza (Distretto 12 Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 Rotary Club Bari Castello Accordo di gemellaggio Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 13 Rotary Club Bari Castello Omaggio a Cavandoli - La Linea è libera Immagini, parole, segni, filmati degli anni del miracolo italiano. di Franco Liuzzi 23 aprile 2010 “Per me che ho dedicato tempo e passione allo studio di Carosello, la Linea è stato un modo per riflettere sul genio, sull’essenzialità. Su come, quando c’è una grande idea, non ci sia bisogno di ricorrere alle scorciatoie dell’iconografia ammiccante e sensuale. Questa performance è un videoracconto commentato, costruito sulle tracce visive delle idee e delle opere di Cava che, per avere fortuna, fu costretto ad emigrare. Ho voluto dedicare a Cavandoli questo omaggio, perché credo che dovremmo prestare una migliore attenzione al talento. Soprattutto quando è italiano. Perché andare all’estero sia sempre una scelta e mai una necessità. Cavandoli se ne è andato nel 2007. Adesso la sua Linea è libera.” Franco Liuzzi L’omino è un po’ irascibile e, se la linea s’interrompe, lui sbraita fino a costringere la mano dell’autore ad un provvido intervento riparatore per farlo proseguire nella sua corsa senza fine. La linea infatti è, per definizione, infinita. Quella tra la Linea ed il suo creatore, Osvaldo Cavandoli da Maderno del Garda, è una simbiosi nata nel 1969. Cavandoli, Cava per gli amici e ammiratori, era un autodidatta, uno dei tanti del periodo del miracolo italiano. Aveva studiato all’avviamento professionale, dopo un esordio al ginnasio, ed era diventato disegnatore tecnico (anzi: tennico, come amava definirsi) all’Alfa Romeo di Arese. Dopo l’8 settembre era finito in Germania, deportato dai tedeschi. Ritornato in Italia aveva risposto all’annuncio dello studio dei Fratelli Pagot che stavano cercando disegnatori per un nuovo film d’animazione. Il suo compito era quello dell’intercalatore e in questa veste aveva partecipato ai primi cortometraggi della storia del cinema italiano: Lalla e il funghetto e I Fratelli Dinamite. Così gli era scoppiata la passione di disegnatore. Nel 1950 fonda la Publifilm ma il progetto presto fallisce. In 14 uno scantinato milanese, Cava apre un altro studio, Pupilandia. Lì lavora con Moroni realizzando pupazzi animati e filmati cinematografici. Gli venne in mente anche di realizzare un suo Pinocchio, progetto mai completato. Negli anni che seguono lavora per vari studi, diventando uno dei disegnatori di Carosello: fabbrica oggetti animati ma anche la Mucca Carolina e Lancillotto, insieme ad altri. Nel 1964 nasce la Linea, risultato di una “pulizia” progressiva. Il suo personaggio è stato un istintivo molto mentale. Ma perché il segno appena inventato potesse diventare davvero un personaggio, occorre che lo scopra nel 1969 Emilio Lagostina, padrone dell’omonima azienda. Fu lui, dotato della sensibilità di un collezionista d’arte, a vedere nella creatura scarabocchiata di Cavandoli un possibile testimonial per le sue pentole a pressione. A dargli la voce, tra il meneghino e il brianzolo, è Giancarlo Bonomi, una parlata quasi incomprensibile, un grammelot perfetto per descrivere stati d’animo concitati, delusione e rabbia, soddisfazione e ribrezzo. La Linea diventa uno dei personaggi più noti e amati di Carosello. La carriera di Cava a quel punto è segnata. Anche se le creature che escono dal suo laboratorio mentale sono altre, egli resta legato a La Linea fino a che, nel 1977, quando Carosello chiude, Cavandoli rimonta i suoi spot fabbricando un centinaio di film brevi di tre minuti l’uno che ottengono subito successo in tutto il mondo, salvo che in Italia. L’associazione tra il personaggio e l’oggetto pubblicizzato diventa mortale per la creatura di Cava. Una sorta di puritanesimo antipubblicitario gli blocca la strada: l’accusa di pubblicità indiretta. Cava ne è amareggiato, ma incassa questa censura. Lavora per l’estero su temi comico-erotici: un approccio ironico all’eros per la televisione tedesca. Nel 1997 La Linea torna in televisione come sigla per Pinocchio, la trasmissione di Gad Lerner, di cui Cava disegna la sigla. Purtroppo Cava, che ha lavorato negli ultimi anni in uno studio a poche centinaia di metri dalla Rai milanese di corso Sempione, è stato cancellato dal paesaggio televisivo italiano e non ha avuto la gioia di veder tolto l’embargo sul suo personaggio. Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 Rotary Club Bari Castello “... col pallino del ... Bollettino” di Giacomo De Candia Le cronache familiari raccontano che quando venni al mondo, i miei genitori, orgogliosi del loro primogenito, sollevandomi al cielo in segno di ringraziamento esclamarono: “Speriamo che da questo fagottino venga fuori un uomo sano, onesto e altruista, se poi diventerà anche presidente….. sarà tutto grasso che cola!.” Loro non potevano certo immaginare che sarei diventato addirittura il Presidente della Commissione Bollettino di un Club Rotary. Infatti, nelle loro parole, a parte la salute che ci auguriamo per tutti, si annidava già il profilo cromosomico del “socio del RC Bari Castello” che più tardi avrebbe preso il sopravvento e che ora voi tutti conoscete (sono sempre io, quel “tentativo” di centauro descritto nel numero precedente, ricordate?). Inoltre, dovete sapere che questa po’po’ di mappatura genetica mi ha condotto prima nel Rotaract e poi, passando dal Senioract, fino ad oggi nel Rotary. Allora, mi direte voi, che c’azzecca tutta questa premessa con l’argomento di cui qui si tratta e cioè la Rivista Rotariana, oltretutto, tema rotariano del mese di aprile? Ebbene si cari amici, lo confesso, ho sempre avuto il pallino del Bollettino: da quando mastico pane e rotary ho sempre partecipato attivamente alla veicolazione delle informazioni che ci riguardano. Vorrei subito chiarire e rassicurare voi tutti, che qui non intendo riprendere i “Contenuti” (quelli con la “C” maiuscola) che avrete senzaltro letto in aprile nelle riviste rotariane distrettuali, nazionali o nella lettera mensile del Governatore, quei concetti fanno parte del “patrimonio culturale del Rotary”. Desidero piuttosto, come mio solito, trasferirvi la parte più personale di questa esperienza; compito che ho svolto per alcuni anni grazie alla fiducia dei Presidenti che mi hanno incaricato e alla vostra tolleranza, miei cari amici soci, che mi avete letto e sopportato. Ebbene, prima vi parlavo della Presidenza della Commissione Bollettino del Club: tutto è cominciato con Bepi Stecchi. Nella sua istrionica interpretazione della regia del Club, un bel giorno pensò di passare al sottoscritto il testimone che la bravissima e per me inarrivabile, Eliana Centrone non poteva più portare dopo anni di continuo impegno; correva l’anno rotariano 2003/2004. Prima di quella data, in effetti, mi ero confrontato molte altre volte con il “Bollettino” ma sempre da collaboratore/autore/esterno, spesso indisciplinato nel rispetto delle consegne impartitemi. Non vi nascondo che mi ha sempre convinto il messaggio che entra nelle nostre case attraverso questo prezioso opuscolo e con con esso lo sguardo nello spaccato della società che costituisce un Club Rotary. Quella della redazione del Bollettino è una esperienza esaltante e non lo dico certo solo per confortare l’amico Piero Schino, il cui ottimo lavoro è sotto gli occhi di tutti, ma parlo di sensazioni, emozioni ed esperienze che è possibile provare solo se si serve un Club dall’interno, partecipando attivamente alla sua vita, quasi giornalmente. Così, anche la Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 rivista del Club è una cartina tornasole delle svariate sfaccettature di cui è composto il nostro vivere quotidiano fatto di grandi personalità e figure minori, uomini dalla cultura sfacciata o nascosta, da protagonisti o soggetti schivi che non tollerano la ribalta anche se è all’interno di una ristretta cerchia di amici come quella di un Club. Il bello è proprio questo, un rotariano deve confrontarsi con tutti e la sua naturale propensione al servizio non può fare distinzioni: per me, questo sforzo produce il vero arricchimento interiore. Ma non voglio distrarvi con i miei romanticismi primaverili, piuttosto desidero raccontarvi, da ex, alcuni retroscena dell’attività di un redattore di Bollettino che possono aiutare ad entrare ancora meglio in sintonia con l’universo rotariano. Come in tutti i ruoli organizzativi rotariani, anche quello del redattore parte almeno un anno prima dell’investitura ufficiale. “Sembra facile fare un buon caffè…” recitava il grande Nino Manfredi in uno spot pubblicitario; appunto, non avete idea delle palpitazioni che precedono e seguono l’uscita di ogni numero. Ci si comincia ad agitare fin dai numerosi solleciti che è necessario fare ai soci/autori per l’invio degli articoli onde poter convocare la Commissione per la verificare delle bozze propedeutica alla fase di stampa (approposito, mi scuso con Piero per il ritardo di questo pezzo!). Si prosegue con la delicata fase della scelta delle foto da inserire in ogni numero cercando di far comparire, a rotazione, tutti i soci (preparandoci ai vari: “.. perchè tizio e non caio”, oppure “….non mi piaccio come sono venuto in questa foto…”). privilegiando quelli non sempre presenti per suscitare in loro un moto di rinnovato interesse (limitando il più possibile le immagini di tavole imbandite). Non parliamo poi della vena ispiratrice degli autori, qui si tocca il massimo: alcune volte tanto essenziale da risultare quasi un sottotitolo, mentre altre volte così prolissa da richiedere una integrazione di facciate (mi è capitato di ricevere anche tre versioni dello stesso scritto fra cui scegliere quella giusta rispetto allo spazio disponibile). Anche la firma del pezzo ha una sua casistica: il “Perché a lui si e a me no?”, da parte di chi non ha colto la differenza fra un articolo di cronaca (non si firma) ed uno sulla cultura rotariana (si firma), è un classico. Comunque, io penso che in ogni cosa bisogna essere anche fortunati e spesso ci vuole poco per trovare la strada giusta, la sterzata vincente; nell’anno del mio esordio da redattore, questa attività per un altro Club cittadino la svolgeva un “grande” che senza alcuna pietà per me e le mie evidenti difficoltà, stampava la sua rivista addirittura entro la fine del mese a cui la pubblicazione si riferiva e me lo faceva puntualmente notare. Lo ringrazio, perché ne ho tratto insegnamento e sprono per proseguire e riuscire a farcela. Ma ora che ci penso, dopo tutti questi anni forse, non l’ho ancora digerita……. 15 Rotary Club Bari Castello Il trapianto di organi... questo sconosciuto Donare, è Amare e chi dona se stesso, sa cosa significa la parola “AMORE” di Vito Scarola 30 aprile 2010 Le relazioni tenute nel corso di questo anno, ed in particolare quelle a cura dei Soci del Club, hanno sempre ottenuto un significativo successo sia per l’argomento che per il valore e la competenza dei relatori. Anche venerdì 29 Aprile ciò si è ripetuto in quanto l’argomento ha toccato una problematica pregna di dolore, speranza e gioia. La presentazione fatta da Alfredo Conte, Presidente del Club, ha evidenziato la logica della continuità mettendo in evidenza l’attenzione del Club nei confronti dell’importanza del dono della vita che, in una prima relazione tenuta tempo addietro da parte di Gennaro Volpe, concedeva alla vita di essere dono per una nuova vita attraverso l’utilizzo del sangue del cordone ombelicale, mentre il trapianto di organi permette alla morte di salvare tante vite. Il primo dei relatori l’ amico e socio Francesco Paolo Schena, in qualità tra l’altro di Coordinatore del Centro Regionale Trapianti Puglia e del Centro Interregionale Trapianti “AIRT”, ha magistralmente posto l’attenzione sulle problematiche connesse ad una diffusa disinformazione motivo di ritardo per una sufficiente disponibilità di organi. Pur in presenza di eccellenze nel campo della trapiantologia, ha detto, la Puglia è ancora molto lontana da altre Regioni italiane per numero di donatori d’organi o autorizzazioni al prelievo degli stessi. Grazie ad un nuovo sistema di monitoraggio, presso i Reparti di Rianimazione , vengono immediatamente registrati ed inviati al Centro Trapianti i soggetti possibili donatori d’organi. Ebbene nella scorso anno, in Puglia questi casi sono stati circa quattrocento di cui quaranta le autorizzazioni al prelievo ricevute. Con lo stesso numero di casi, quattrocento, in Emilia il numero della autorizzazioni al prelievo di organi ..centocinquanta. 16 La differenza non è dovuta a mancanza di generosità dei pugliesi ma ad una scarsa informazione su questa straordinaria possibilità terapeutica. Il Presidente ha quindi passato la parola a Vito Scarola in qualità di Presidente del Gruppo Comunale AIDO di Bari, Associazione Italiana Donazione Organi,Tessuti e Cellule, nonché ideatore e realizzatore delle Sale di Accoglienza presso quindici Reparti di Rianimazione di Puglia e Basilicata, progetto ancora in fase di ulteriore sviluppo. Prendendo la parola ha motivato il suo intervento con l’auspicio di intraprendere, insieme a tutti i presenti, un percorso all’interno di questa realtà. Ha quindi iniziato facendo assistere alla proiezione di un filmato dal quale comprendere ciò che realmente accade in un Reparto di Rianimazione in presenza di un caso di morte celebrale di un soggetto e chiedere ed eventualmente ottenere dai congiunti il dono degli organi da trapiantare. Ala fine della proiezione è passato dalla fiction alla realtà presentato una giovane e bella ragazza : Giorgia. La straordinaria ed entusiasta Giorgia ha spiegato che all’età di quindici anni le era stata diagnosticata un rara malattia cardiaca che le permetteva di avere al massimo quattro mesi di vita. Unica possibile terapia un trapianto di cuore. Questa la disperazione, ma poi la speranza. Infatti il cuore di un Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 Rotary Club Bari Castello giovane, deceduto in un incidente, le fu messo a disposizione e trapiantato. Quindi la gioia di una nuova vita che Giorgia porta in giro incontrando amici , persone e scolaresche per infondere loro la cultura de “ miracolo dell’eventuale dono degli organi”. Sulla scia di questa emozionante testimonianza, Vito Scarola , dopo aver spiegato nei dettagli lo stato di morte celebrale, la legge a tutela dei trapianti, le procedure per gli stessi e le Sale di Accoglienza organizzate dal Rotary, ha concluso riferendo di una Borsa di Studi organizzata dall’AIDO di Bari e sponsorizzata da Alfredo Conte e dal R.C. Bari Castello, dedicata a Gianmarko, bimbo di dieci anni prematuramente scomparso di cui i genitori hanno concesso il prelievo degli organi. La Borsa di Studio sarà assegnata durante una importante manifestazione dedicata agli studenti delle scuole coinvolte in questa triste vicissitudine, che vedrà l’assegnazione della stessa allo studente che, tra tutti coloro che hanno presentato un lavoro sul tema del “ Donarsi”, avrà espresso l’idea migliore. Per concludere Vito Scarola ha letto una frase presa da un tema di una bimba di dieci anni che ha partecipato alla Borsa di Studio che ha scritto. “ Chi non è disposto a Donare deve essere consapevole che, in caso di bisogno, deve essere disposto a Non Ricevere”. Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 17 Rotary Club Bari Castello Vi racconto me stesso di Pippo Gramegna Mi è stato chiesto di raccontare come sia sorta e come si sia sviluppata la mia pasRecessione sione e la mia attività di scultore. Si tratta di una grande Direi subito che è sorta per caso. Anche macchina operatrice inse, probabilmente, una qualche predispodustriale ridotta purtropsizione c’era, dal momento che da ragazpo a schiacciare… noci. zino, quando andavo in uno dei cantieri A significare il bassissimo edili di mio padre, mi divertivo a plasmalivello di sotto produzione industriale dell’attuale re delle teste, utilizzando il gesso in polmomento storico a causa vere che in cantiere non mancava mai. A della crisi economica glomemoria di ciò, conservo a casa su di una bale. E’ di proprietà della mensola un copioso numero di teste, le Civica Galleria di Arte quali presentano due tipi di “mostruose” Contemporanea di Bitonparticolarità: alcune sono prive di orecto presso cui è esposta chie, altre al posto delle orecchie hanno permanentemente due piccole masse informi su cui si leggono ancora le mie impronte digitali. Ciò è dovuto al fatto che, avendo il gesso un tempo di indurimento di soli uno-due minuti, non facevo conseguentemente in tempo a modellare le orecchie che sono la parte anatomicamente più complessa e che richiede quindi maggior tempo per plasmarle. Tornando quindi alla domanda, la mia avventura di scultore primaverile fino ai primi di settembre per ospitare la Camè nata, direi per caso, nel 1988. Avevo quarantotto anni. pionaria. Prima di accomiatarmi dal Responsabile di cantieL’estate di quell’anno, in Fiera, oltre che intento, nella qualire, questi mi domandò se poteva disporre il trasporto a rifiutà di direttore tecnico, a coordinare e dirigere le attività istito delle campionature di tufo che i vari fornitori avevano pretuzionali di natura tecnica e tecnico-amministrativa connessentato all’Impresa e che questa, a sua volta, aveva sottopose alla preparazione della imminente Campionaria di Setsto in mattinata allo scrivente perché potessi scegliere il matembre, ero impegnato anche nella progettazione e direzioteriale con cui realizzare i due corpi laterali previsti in tufo. ne dei lavori, su incarico della Snam Progetti, del nuovo paAvendo nella stessa mattinata di quel giorno effettuato la sceldiglione ENI: si tratta di un padiglione “isolato” ubicato inta (che cadde, per la cronaca, sul tufo di Montescaglioso), ritorno alla Fontana Monumentale attualmente utilizzato dalsposi che, se riteneva, poteva pure avviare quei materiali alla Confindustria. Il progetto prevedeva la realizzazione di un la discarica. grosso volume centrale a forma di cubo in cemento armato a Ebbi però un istantaneo ripensamento. vista, e di due piccoli volumi laterali anch’essi cubici ma reaE’ da precisare che quei campioni di tufo, i quali provenivalizzati in tufo, al fine di sottolineare il legame fisico dell’ono da diverse località della Puglia e della Basilicata, erano di pera con la nostra terra. altissima qualità perché i vari fornitori evidentemente vedeEra esattamente l’ultimo sabato del luglio di quell’anno e, privano nella Fiera una grande vetrina per la promozione della ma di partire per Rosamarina per il week-end, feci un ultimo propria produzione, ed erano inoltre molto particolari come sopralluogo in cantiere, anche in considerazione del fatto che forma: c’erano ad esempio dei campioni di forma cilindrica, non ci sarei stato per un giorno e mezzo, mentre i lavori al alcuni addirittura a forma di tubo. contrario sarebbero comunque proseguiti senza interruzione Ci ripensai, dicevo, e pregai di far caricare nel portabaper l’intera giornata del sabato e della domenica, dal mogagli della mia auto alcuni pezzi per portarli a Rosamarimento che la durata degli stessi era prevista in cento giorni na, dove già avevo in giardino alcune panche ed altri elenaturali e consecutivi, a partire dalla fine dell’ultima mostra menti d’arredo realizzati in tufo. Pensai che senz’altro con 18 Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 Rotary Club Bari Castello suo disegnino, che era un volto femminile… quello della mamma. Mentre procedevamo nelle operazioni di disegno, pensai e dissi a Giorgio che oltre che disegnare, anzi più che disegnare sul tufo, il tufo andava scavato. La proposta fu accolta. Presi subito qualche zappettina da giardino che avevo a portata di mano e incominciammo così a scavare. Pian piano, dopo un paio d’ore, trasformammo quel disegno iniziale nel bassorilievo di un volto femminile, che ufficialmente, con il consulto ed il contributo del resto della famiglia, fu battezzato “La Madonna di Rosamarina”. Devo aggiungere, Sfinge per la cronaca, che quella sera stessa avenEsprime perplessità in ordine alla produzione di energia con biomasse, do degli amici ospiti a casa, questi mi conovvero circa il fatto che si vada a coltivare la terra per produrre frutti da vinsero a mettere in palio quel bassorilievo destinare non già alla alimentazione, ma a forni “crematori” generatori quale primo premio del torneo di burraco. di energia Vinse e si aggiudicò la tufella l’amico Pinuccio, commercialista, il quale tuttora nel suo studio ha alle sue spalle quel pezzo. E’ il caso purtroppo di aggiungere che, quando ci si incontra, quei pezzi avrei potuto comporre qualche altro elemento l’amico Pinuccio, dichiarando di confidare molto nell’incredecorativo in giardino. mento di valore che quella mia “opera prima” di sua proGiunto a Rosamarina scaricai l’auto e deposi i tufi sulle panprietà avrebbe con il decesso dell’autore, mi chiede quasi riche esistenti. Subito dopo pranzo, scopre quei pezzi mio fitualmente notizie sul mio stato di salute. Cui contrappongo glio, Giorgio, il quale all’epoca aveva poco più di cinque anquantomeno l’esibizione di un paio di corna. Dopo quella prima scultura, incoraggiato anche dal …successo riscosso, vennero man mano le altre, con o senza l’assistenza di Giorgio. Il mio primo laboratorio per tre estati è stato il giardino di Rosamarina, dove ho realizzato in piena libertà, in costume da bagno, i miei primi lavori, che poi ho battezzato e sono conosciuti come “tuformelle” ovvero bassorilievi su tufelle delle dimensioni 50x25x10. Utilizzavo come banco di lavoro una panca costituita da traversine ferroviarie poggiate su tufi e come strumenti attrezzi prevalentemente da muratore ed in parte da falegname. Lavoravo prevalentemente il pomeriggio dopo la pennichella e non credo che il ticchettìo della mia attività desse fastidio ai vicini: infatti non ho Ippolena Si tratta di una sfacciatissima polena, dai tre seni, che galoppa a briglia sciolta sui mari: metafora di un vascello che solca spericolatamente i mari alla ricerca e alla conquista di nuove terre ovvero di nuove conoscenze, esperienze ed opportunità. (Ti evidenzio la sella da cow-boy a poppa) ni. Molto incuriosito, mi chiese se poteva disegnare con la sua matita su una tufella, che ha dimensioni facciali simili a quelle di un foglio di quaderno. Naturalmente non solo acconsentii ma, di più, lo incoraggiai ed aiutai a realizzare il Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 Nonsolomoda Scultura acquisita dalla Pinacoteca Provinciale di Bari nel 2009 19 Rotary Club Bari Castello la mia produzione, ma mi consolo pensando che i miei figli… saranno ricchi. L’ultima mia mostra lo scorso anno, voluta dalla Banca Meridiana, si è tenuta a Palazzo Ferrara in Bari. Si è naturalmente sviluppata parallelamente la critica della mia opera, che non sto certo qui a richiamare, salvo, mi sia consentito, solo una citazione di Anna D’Elia che mi inorgoglisce particolarmente per l’accostamento, anche se immeritato, che fa: “…La pesantezza della materia cede alla leggerezza del pensiero di cui diviene incarnazione. E’ il destino degli ingegneri-artisti e la mente va a Gadda, Musil, Sinisgalli, compagni di strada di Gramegna nel cammino non facile lungo gli itinerari molteplici dell’anima…”. In ordine alla attuale attività sono in grado di presentare, corredate di minime indicazioni, le foto delle opere realizzate nel 2009 e non comprese nel CD dello scorso anno. AglieOglio E’ una fin troppo evidente edicola- altarino dedicata allo “spaghetto aglio e olio” mai ricevuto alcuna lagnanza. Ricordo, per significare qual’era il livello di decibel che provocavo, che una volta una signora molto anziana si affacciò dalla strada attraverso la siepe di recinzione verso la panca su cui stavo lavorando (tra l’altro mi fece spaventare moltissimo) e mi chiese con aria insieme serafica ed incuriosita… se stessi schiacciando delle mandorle. La passione quindi… mi aveva ormai travolto e non potendo, come amante in attesa, attendere l’estate successiva per riprendere a scolpire, dopo la terza estate ho messo su un laboratorio a Bari in via Dieta dove, attrezzatomi adeguatamente, ho potuto continuare la mia attività durante l’intero arco dell’anno, anche se, purtroppo, limitata a pochi giorni al mese e prevalentemente festivi. Ho così realizzato negli anni alcuni cicli di sculture quali Le tuformelle, Frutti del mare, Cose del mare, Tufittoni, I santi, Prima pagina, Le bivalve, Le tabulae, Le scultufe. Le foto di tutte queste opere, un centinaio, sono state raccolte in un CD intitolato “100 scultufe in 100 slides”, che lo scorso anno ho presentato in alcune occasioni ufficiali ed in particolare in una serata al nostro Club presso la Segreteria di corso Vittorio Emanuele. Parallelamente all’attività scultorea, ho realizzato nel tempo, nelle più importanti città d’Italia ed in sedi prestigiose, numerose personali, volute ed organizzate esclusivamente da enti pubblici e da centri culturali, non essendomi mai legato per scelta personale a mercanti d’arte o gallerie, pur avendo consolidato importanti legami con il mondo dell’arte, essendo stato tra i realizzatori a partire dal 1976 di ExpoArte. E’ evidente che ciò non consente lo sviluppo commerciale del- 20 Made in Italy. Con orgaglio Orgagliosa celebrazione della produzione agricola più vicina alle nostre tradizioni e alla nostra sensibilità Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 Rotary Club Bari Castello Inner’s Corner Il club Inner Wheel Bari Levante ha svolto in questo periodo di tempo molteplici attività, che come da vocazione del Club hanno riguardato le problematiche del sociale e dell’avvicinamento con i più deboli e bisognosi. Nel mese di gennaio abbiamo augurato un buon anno alle suore dell’ex-orfanotrofio di Sant’Antonio, regalando loro un computer, inoltre nello stesso mese altre riunioni ci hanno viste partecipi. L’Inner day a Foggia ha dato luogo ad una magnifica visita culturale in terra dauna. La visita della Governatrice, evento molto sentito all’interno del club , si è svolta allo Sheraton in una atmosfera di grande convivialità. La giornata della formazione, ottimamente organizzata a Canosa ci ha permesso di incontrare le nostra amiche innerine dei vari Club. Incontri con i Rotary metropolitani per parlare dell’influenza pandemica e la sua evoluzione” e con il R. C. Bari. Ca- Numero 5 - Marzo/Aprile 2010 stello in cui si è trattato del tema “il dono della vita attraverso le parole di don Tonino Bello” ci hanno permesso di incontrare gli amici rotariani. Sempre a gennaio è continuato il nostro impegno verso la parrocchia di S. Nicola di Catino con il cineforum mensile che ha visto, per il film “I bambini ci guardano” di V. De Sica, commentatore di eccezione il nostro vescovo Mons. Francesco Cacucci (foto). Nel mese di febbraio in un interclub con l’I. W. Casamassima Terra dei Peuceti si è parlato delle discopatie, il cineforum ha presentato il film “Le chiavi di casa”. Marzo ci ha viste impegnate per il Forum, organizzato dall’I.W. Bari con uno schema innovativo, avendo concordato con tutti i club partecipanti i tema da trattare “Emergenza educative nel territorio oggi”, ciò a permesso ai vari club di lavorare in sinergia; in tal modo di è cementata l’amicizia, uno dei cardini del nostro sodalizio. Il Cineforum del mese “Prime” ci ha riunito, ed in questa occasione si è svolto anche il precetto pasquale tenuto da don Luciano Cassano. Inoltre in occasione della Pasqua abbiamo donato uova pasquali e colombe ai bambini delle case alloggio – Sant’Antonio, Madre Maria Arcucci ed alle parrocchie di S. Nicola di catino e San Sabino. Il mese di marzo si è concluso con un incontro culturale a Bitonto, dove abbiamo potuto ammirare sia le bellezze architettoniche della cittadina che la Galleria De Vanna, organizzato dall’I. W. Casamassima. Il film del cineforum del mese di aprile è stato “Shine”, inoltre in un interclub anche con altre associazioni femminili il professor Pasquale Chianura ci ha parlato dei “Disturbi del controllo degli impulsi”dal punto di vista medico e il vice questore di Bari Antonio Tafaro dal punto di vista legale.Un recital che ripropone la storia della canzone partenopea in interclub con l’Inner Wheel Trani e altre associazioni pro” Spirulina Platensis “conluderà il mese di aprile. 21 Rotary Club Bari Castello Sotto la lente Si terrà dal 6 al 10 Maggio a Sirolo (AN) il 12° Raduno Nazionale dei Cavalieri Rotariani, riservato a Rotariani. Rotaractiani, Inner Wheel, loro familiari ed amici, organizzato dalla Compagnia dei Cavalieri Rotariani. Per informazioni: www.cavalierirotariani.it E’ stato bandito un concorso internazionale promosso dal R.C. Bari Castello, mediante la commissione per l’Azione Internazionale, con il patrocinio del Distretto 2120. Il concorso “San Nicola e la città di Bari: immagini impresse” vuole stimolare il ricordo o la fantasia di un ipotetico viaggio nella città di Bari, resa famosa soprattutto per la custodia delle reliquie di San Nicola, venerato in gran parte del mondo. Ulteriori dettagli ed i termini del concorso possono essere trovati sul sito: sannicola.rotarybaricastello.it La Commissione Distrettuale per la promozione del Congresso R.I., ci invita a partecipare alla Convention che si svolgerà quest’anno a Montreal (Canada) dal 20 al 23 giugno 2010. Ulteriori informazioni possono essere fornite telefo- 22 nando alla Segreteria Distrettuale (080-5234620), oppure accedendo al nostro sito web: www.rotarybaricastello.it Il nostro amico e socio Roberto De Blasi è stato nominato Direttore del reparto di neuroradiologia e interventistica dell’ ospedale Di Venere di Bari. Il nostro socio e Past President Pino Aquilino è stato riconfermato Presidente Provinciale Asso Oro Confcommercio e nominato nella Giunta esecutiva di Confcommercio di Bari Anche quest’anno il socio Elio Orciuolo ha svolto la sua tournee’ nel circuito dei teatri della Catalunya in Spagna dirigendo l’opera Carmen di Bizet e riscuotendo grande successo. Numero 5 - Marzo/Aprile 2010