PROVINCIA DI PISTOIA ORIGINALE VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE Atto N. 204 Seduta del 10 Giugno 2008 OGGETTO: PIANO DEI SERVIZI DI SVILUPPO AGRICOLO E RURALE. L.R. 31/01. ANNO 2008 L’anno duemilaotto, e questo giorno Dieci del mese di Giugno alle ore 16.00 nell’aula consiliare della Provincia di Pistoia, si è riunito il Consiglio Provinciale convocato nei modi di legge, in seduta pubblica di prima convocazione All’appello risultano presenti N.17 Presenti VENTURI GIANFRANCO GIUNTI MARCO BONACCHI GRAZIANO BONFANTI VALERIO CARDELLI CARLO CIPRIANI DANIELE INNOCENTI CHIARA MANNELLI DANIELE MARTINELLI SILVANA NARDINI FRANCO SARTESCHI GIOVANNI BARDELLI RENZO ROMITI GABRIELE Consiglieri ed assenti N.8, come segue: Assenti X X X X X X X X X X X X X Presenti GUELFI ANTONIO LATTARI PAOLO ROBERTO ONORI MARCO GONFIOTTI ALESSANDRO LAPENNA ALBERTO NICCOLAI MARIO PACI MARCELLO BARTOLINI SONIA CECCARELLI SERAFINO FRANCHINI ROBERTO BETTINI MORENO CAPPELLINI ROBERTO FABIO Assenti X X X X X X X X X X X X Presiede il Sig. Marco Giunti in qualità di Presidente del Consiglio Partecipa il Segretario Generale Dott. Rocco Lauletta incaricato della redazione del presente verbale IL PRESIDENTE Constatato il numero legale degli intervenuti, ai fini della validità dell’adunanza, con l’assistenza degli scrutatori Sigg: Bonfanti, Bartolini, Onori Passa poi alla trattazione del punto dell’ordine del giorno di cui all’oggetto. DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 10 GIUGNO 2008 N. 204 OGGETTO: PIANO DEI SERVIZI DI SVILUPPO AGRICOLO E RURALE. L.R. 31/01. ANNO 2008 Su invito del.Presidente del Consiglio, il Presidente Venturi illustra e sottopone all’approvazione del Consiglio Provinciale l’allegata proposta di deliberazione fo rmulata, previa istruttoria, dal responsabile del procedimento d.ssa Silvia Masi Terminata l’illustrazione della proposta a cura del Presidente Venturi il Presidente del Consiglio invita i consiglieri che ne fanno richiesta ad intervenire nel rispetto delle norme regolamentari del Consiglio sia per quanto attiene gli interventi, che le eventuali repliche e le dichiarazioni di voto. Prendono quindi la parola nell’ordine: Consigliere Consigliere Consigliere Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Franchini Bettini Bardelli Venturi Bardelli Lattari Franchini Guelfi OMISSIS (intervento allegato in calce alla delibera) “ ” “ ” “ “ ” “ ” “ “ ” “ ” “ “ ” “ ” “ “ ” “ ” “ “ ” “ ” “ “ ” “ ” “ Durante la discussione è entrato il consigliere Mannelli per cui i presenti sono18 e gli assenti 7 Terminati gli interventi, le repliche e le dichiarazioni di voto il Presidente del Consiglio invita il collegio a deliberare in merito al punto in oggetto. Pertanto IL CONSIGLIO PROVINCIALE - Udita la relazione illustrativa del Presidente Venturi - Vista la proposta di deliberazione che si intende sottoporre all’approvazione di questo consesso nel testo allegato alla presente con la lettera “A”; - Uditi gli interventi dei sigg.ri consiglieri che hanno chiesto la parola; - Udite le dichiarazioni di voto; - Visti i pareri allegati alla proposta deliberativa rilasciati ex art. 49 del D.Lgs 18.8.2000, n. 267 DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 10 GIUGNO 2008 N. 204 - Dato atto che la proposta in esame è stata esaminata dalla III commissione consiliare nella seduta del 03/06/08 - Con la seguente votazione palese resa per alzata di mano dei n.18 consiglieri al momento presenti, il cui esito è proclamato dal sig. Presidente del Consiglio coadiuvato dagli scrutatori e dal Segretario Generale: Presenti 18 Votanti 14 Voti favorevoli n. 14 (Giunti, Venturi, Bonfanti, Cardelli, Innocenti, Mannelli, Nardini, Sarteschi, Bardelli, Romiti, Guelfi, Lattari, Bettini, Cappellini ) Astenuti n. 4 ( Niccolai, Onori, Bartolini, Franchini) DELIBERA 1) Di approvare la proposta di deliberazione di pari oggetto nel testo allegato sub “A” al presente atto quale parte integrante e sostanziale dello stesso, così come richiamata in premessa per le motivazioni in essa contenute e in ordine alle determinazioni nella stessa specificate; 2) Di pubblicare la presente deliberazione oltre che all’Albo Pretorio della Provincia sul sito INTERNET www.provincia.pistoia.it; 3) Di dichiarare con separata ed unanime votazione per alzata di mano la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs 267/2000; Provincia di Pistoia Dipartimento Pianificazione Territoriale, Agricoltura, Turismo e Promozione Servizio Agricoltura, Patrimonio Naturale ed Ittiofaunistico Proposta di Delibera al Consiglio Provinciale Oggetto: Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 34/2001- ANNO 2008 - L.R. Visti - La Legge Regionale n. 34 del 3 agosto 2001 di “Disciplina dei servizi di sviluppo agricolo rurale” così come modificata dalla Legge Regionale n. 35 del 3 agosto 2001; - La Deliberazione di Consiglio Regionale n. 9 del 31 dicembre 2006 che approva il Piano regionale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 2007-20 10; - La Deliberazione di Giunta Regionale n. 241 del 31 marzo 2008 di aggiornamento del quadro finanziario per il 2008 e modifiche tecniche alle azioni di consulenza del piano regionale di sviluppo agricolo e rurale 20072010; Dato atto che - l’articolo 10 comma 1 della L.R. 34/01 prevede l’approvazione del piano annuale provinciale per l’attuazione degli interventi; Vista la proposta di Piano provinciale dei servizi di sviluppo agricolo rurale per l’anno 2007 predisposta dal Servizio Agricoltura, patrimonio naturale ed ittiofaunistico; Tenuto conto che il documento è stato esaminato con esito positivo dal Tavolo Verde provinciale nella seduta del 19 maggio 2008; Sede: Piazza S. Leone, i - 5iiOO Pistoia Numero Verde 800 246245 centralino 0573 3741 Fax 0573 374307 Web site www.~r~v~ncia.r>istoia.it Emaii prOYl)tOl)rQYincia.r>i~taia.it sede orierativa: Corso A. Gramxi n 11O - 511O 0 Pistoia i? 0573372438/10573372411 Dato atto che il provvedimento è predisposto e formulato in conformità di quanto . previsto in materia dalla vigente normativa, nonché nel rispetto degli atti e delle direttive che costituiscono il presupposto delle procedure; Rilevato che il presente provvedimento, riguardante l'approvazione in via tecnica del Piano, non investe aspetti contabili; Esprimendo parere di regolarità tecnica ai sensi dell' art.49 comma I del D.L.vo 18/8/2000 n.267 e visto quanto sopra, si propone al Consiglio Provinciale di deliberare quanto segue: - di approvare il Piano provinciale dei servizi di sviluppo agricolo rurale per l'anno 2008, parte integrante della presente Deliberazione; - di incaricare la dirigente del Servizio Agricoltura, patrimonio naturale ed ittiofaunistico dei provvedimenti connessi e conseguenti di attuazione, compresa l'attivazione dei bandì per la selezione dei progetti per le azioni 2.1. e 2.2. ; - di dichiarare la presente Deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134 del D.lgs n. 267/2000; - di pubblicare il presente atto all'Albo Pretori0 e sul sito internet dell'Ente; - di trasmettere la presente Deliberazione al Dipartimento Pianificazione territoriale, Agricoltura, Turismo e Promozione, ed alla Regione Toscana. Dott d Sav s i 1 Sekizio Agricoltura, ed ittio-faunistico 21 maggio 2008 Sede: Piazza S. Leone, 1 - 51100 Pistoia Numero Verde 800 246245 centralino 0573 3741 Far 0573 374307 Web stte W W W . D ~ Q V I ~ C I & ~ & ~Email Q I ~ ~provotOorovincia oistoia it sede operativa: Cono A. Gramscin" i10 - 51100 Pistoia P O573372438 9 O573372411 Provincia di Pistoia 1 Dipartimento Pianificazione Territoriale, Agricoltura, Turismo e Promozione Servizio Agricoltura, Patrimonio Naturale ed Ittiofaunistico PARERE DI REGOLARITÀTECNICA (art. 49 comma 1, D. Lgs. 18.08.2000 n. 267) Oggetto: Proposta di Deliberazione al Consiglio Provinciale avente per oggetto: Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale - L.R. 34/2001- ANNO 2008 La Dirigente Dott. Silvia Masi VISTA la proposta deliberativa di pari oggetto, ESPRIME Parere di regolarità tecnica ai sensi dell’art. 49 comma 1 del Decrcto legislativo n. 267/ 18.08.2000 - Testo unico delle leggi sullbrdinamento degli Enti locali Dott. Silvia Masi ricoltura, faunictico Provincia di Pistoia ' . . INDICE ........................................ CAPITOLO 1 GENERALITA DEL PIANO LOCALE ........................................................ Introduzione "Resoconto dell' attività finanziate dal 2002 al 2007" 4 6 1.1. Analisi dei fabbisogni ................................................................................................ 6 1.2. Tipologie di intervento finanziabili .............................................................................. 9 .. 1.2. Risorse disponibili..................................................................................................... 9 1.3. Programma attuativo annuale.................................................................................. 10 1.4. Modalità di monitoraggio e valutazione degli interventi .............................................. 10 1.5. Termini e modalità di rendicontazione....................................................................... 10 . CAPITOLO 2 PROCEDURE D I ATTUAZIONE DELLE AZIONI ..................................... 11 . 2.1 Azioni di animazione dello sviluppo agricolo . rurale di significativa valenza territoriale (art 2 comma 1 lett. a 1.r. 34/2001) ......................................................................................................... 11 2.1.1 Carattertstichedelle azioni ................................................................................................ 11 2.1.2 Contenuti dei progetti di animazione.................................................................................. 11 2.2 Azioni di comunicazione integrata ............................................................................. 12 2.2.1 Frogetti locali di informazione e comunicazione collettiva .................................................... 12 2.2.2 Iniziative dn/ulgative tradizionali........................................................................................ 12 2.3 Contenuti delle iniziative .......................................................................................... 13 2.3.1. Iniziative promosse dalla Provincia di Pistoia ..................................................................... 13 ............................................................................... 2.4 Fasi procedurali per l'attivazione degli interventi ......................................................... 13 14 2.5 Termini e modalità di erogazione dei finanziamenti .................................................... 15 2.3.2. Iniziative presenti sui piano rqionale 2.6 Interventi sanzionatori. modalità di revoca e ridestinazione dei finanziamenti ............... 15 2.7 Modalità di controllo ................................................................................................ Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 15 2 INDICE DELLE TABELLE 4 Tabella 1- Disponibilità finanziarie 2002 .2007 .................................................................. 4 Tabella 2 .Progetti di animazione e di comunicazione integrata .......................................... 5 Tabella 3 . Obiettivi dei progetti finanziabili...................................................................... 8 Tabella 4 .Fonte dei finanziamenti ................................................................................... 9 Tabella 5 .Temi dei progetti ......................................................................................... Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 13 3 Introduzione "Resoconto dell' attività finanziate dal 2002 al 2007" . I Con la L.R. 34/01 fino al 2007 sono stati finanziati sostanzialmente due tipi di interventi: l'assistenza tecnica diretta nelle aziende agricole e le azioni d animazione e comunicazione integrata sul territorio rurale. Il servizio di assistenza tecnica alle aziende agricole e sempre stato un supporto importante per agii agricoltori che vengono seguiti nella gestione aziendale corrente ma anche consigliati per le azioni di sviluppo e innovazione dell'impresa. Questo tipo di assistenza 6 infatti un aiuto importante per poi "affrontare" in maniera ottimale anche le offerte del PSR tanto che, con la nuova programmazione dei finanziamenti europei, tale tipo di servizio e confluito in una misura finanziata, la 114 , Come si può notare nella tabella sottostante, nel corso degli anni si e registrato una notevole diminuzione delle disponibilità finanziare regionali. Tutte le domande presentate negli anni 2002, 2003, 2004 e 2005 sono state finanziate, mentre a partire dal 2006 le risorse stanziate non sono state sufficienti (e non possono essere compensate da quelle messe a disposizione dalla provincia, vincolate al massimo del 20% dell'assegnazione regionale). Nel 2007, data la limitatezza delle risorse disponibili , si sono attivate anche azioni collettive di informazione che hanno visto coinvolti gli operatori del settore, riuniti in gruppi omogenei per tipo di attività, in modo da raggiungere un elevato numero di aziende anche con risorse ridotte. Ciò è stato possibile anche grazie alla maturità raggiunta da servizi attivati ormai da numerosi anni (es. lotta guidata). - Tabella 1- Disponibilità finanziarie 2002 2007 n. domande Finanziamenti n. finanziate assegnati in E presentate Anno 2002 Vegetali I domande n. domande Finanziamenti finanziate assegnati in E (Anno2005 Vegetali 370 177.720 406 406 198.000 Specialistica 7 7.595 Specialistica Animali 55 26.400 Animali 60 60 45.307 Totali 432 211.715 Totali 466 466 243.307 Vegetali 421 35 1 170.520 Specialistica 8 8.860 Specialistica Animali 71 50.587 Animali 60 56 39.100 Totali 465 245.087 Totali 481 407 209.620 Specialistica 17 16.306 Specialistica 18 12 6.176 Animali 64 43.906 Animali 46 46 26.400 Totali 464 245.372 Totali 383 219 117.000 II Per quanto riguarda le attività di animazione e comunicazione integrata, che consentono d raggiungere gli operatori in forma aggregata anziché individuale, hanno avuto un progressivo incremento. La progettazione offerta sul territorio e ampia ed affronta numerosi temi posti all'attenzione nei piani provinciali, con interventi qualificati. Come si può notare dai titoli dei progetti finanziati, gli argomenti Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 4 affrontati, soprattutto in questi ultimi due anni ,sono strettamente correlati alle esigenze territoriali e alle tematiche del PSR. I progetti finanziati per le attività di animazione e divulgazione i dati sono riassunti nella tabella che segue: - Tabella 2 Progetti di animazione e di comunicazione integrata Importo finanziato in € Produzione di vino con particolare riferimento al miglioramento della qualità ed alle forme 3i confezionamento ed al recupero delle DOC minori (Bianco della Valdinievole, Colli ilell'Etruria Centrale, Vinsanto del Chianti) 16.450 Vademecum su opportunità di diversificazionedelle aziendale Vademecum sull'utilizzo di prodotti fitosanitari nel settore florovivaistico Vademecum sul miglioramento qualitativo delle produzioni casearie Vademecum sulla gestione dei sottoprodotti aziendali Progetti pluriennali Anni 2002 - 2003 - 2004 3.000 .* , 2 Awiamento delle aziende floricole alla lotta integrata Awiamento delle aziende vivaistiche alla lotta integrata Produzione del vino con particolare riferimento al miglioramento della qualità e alle forme 39.760 di confezionamento ed al recupero delle DOC minori fwno 2005 Vademecum sulla fitodepurazione 2.800 caratterizzazionedel "pecorino a latte crudo" anche ai fini della tracciabilità del prodotto", Sviluppo della filiera olio nell'area Pescia-Montecatini Terme con la collaborazione dell'Oleificio Cooperativo di Valdinievole 29.100 Trasmissioni televisive per una serie di appuntamenti da inserire nel programma 'Ora Verde" trasmessa dalla emittente televisiva TVL I prodotti della comunità delle piccole economie locali della Provincia di Pistoia: conoscerli per apprezzarli Verso un distretto floricolo eco-compatibile 86.081 Verso un distretto vivaistico eco-compatibile Anno 2007 Imprenditore energetico Tradizione e sicurezza alimentare tracciando la qualità Olio e vino verso I'agriqualità Il miglioramento delle tecniche prodaive e l'adesione al marchio 'Italialleva" del pecorino a latte crudo pistoiese Vademecum sulla produzione e commercializzazione dei prodotti zootecnici primari e trasformati alla luce dei nuovi regolamenti del pacchetto igiene Vademecum sulla multifunzionalità e rispetto dell'ambiente Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 5 CAPITOLO 1 GENERALITA' DEL PIANO LOCALE 1.l.Analic.i dei fabbicogni L'analisi regionale riportata in introduzione al Piano di Sviluppo Rurale 2007 - 2013, evidenzia che, sia al livello complessivo che settoriale, e presente una perdita di competitività nel sistema economico territoriale. Nella Toscana si e avuta una polarizzazione economica e demografica ristretta su alcune aree, a scapito della maggior parte della supetficie regionale, che invece mantiene una bassa densità di popolazione e di servizi, a cui si associa però un'alta valenza culturale e ambientale. Questo quadro dello stato di sviluppo regionale, ricalca con precisione anche la realtà provinciale. La "ricetta" della Regione Toscana per intervenire a migliorare questa situazione nell'ambito rurale, e quella su cui si basa il PSR e comprende l'accrescimento della competitività del settore agricolo e forestale, la valorizzazione dell'ambiente e dello spazio naturale, e il miglioramento della qualità di vita nelle zone rurali e la promozione della divenificazione delle attività economiche. Il presente piano di sviluppo dei servizi agricoli non potrà che contenere questi indirizzi per fare in modo che la promozione dello sviluppo del settore agricolo sia quella condivisa con tutta la regione così da ottimizzare l'efficacia di ogni azione sul nostro territorio. La provincia per la sua parte, come indicato nella D.C.P. n. 270/06, contenente l'approvazione degli indirizzi per la programmazione dello sviluppo rurale 2007-2013, e nel documento triennale di programmazione, indica che per rispondere alla sfida della competitività, occorre puntare in primo luogo sulle eccellenze territoriali e sulla loro valorizzazione (distretti rurali floricolo e vivaistico e prodotti locali). Inoltre occorre tener presente che il piano provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale per I'annualità 2008 conterrà solamente le attività animazione e di comunicazione integrata, dato che l'assistenza tecnica nelle aziende e finanziata dalla misura 114 del PCR e la pianificazione provinciale e compresa all'interno dello specifico piano. * Per questo tipo di azioni, molto più che per l'assistenza tecnica diretta, sono possibili sovrapposizioni e sinergie con altre attività delle quali occorre tener conto per delineare gli obiettivi prioritari che la provincia vuole raggiungere con i progetti che saranno finanziati dal presente Piano, mirando tuttavia a sviluppare un'azione trasversale di animazione, di sensibilizzazione, di introduzione verso i temi che la Provincia con i suoi strumenti di programmazione e la Regione in senso più ampio, hanno individuato come prioritari per l'ambito rurale locale. Si fa riferimento in particolare a : progetti specifici dei distretti rurali per rafforzare l'identità locale e la consapevolezza dei punti di debolezza e della opportunità, progetti anche molto articolati, nel campo della formazione professionale (Flovitur e Fisiagri), progetti e iniziative specifiche sulla sicurezza del lavoro forestale, la filiera legno/energia, iniziative di valorizzazione quali le strade e consorzi dei prodotti tipici, e per la vendita diretta dei prodotti tramite spacci e mercati, il progetto cofinanziato nell'ambito della L.R. 41/98 "Monitoraggio di spore fungine in ambienti agricoli" prossimo alla conclusione. L'altro ordine di priorità deriva dalla recente attivazione dei bandi per le misure PSR, a cui sono connesse particolari esigenze nella diffusione di conoscenze adeguate. Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 6 Nel nuovo PCR sono comprese azioni del tutto nuove, che rappresentano innovazioni importanti per la diversificazione e la multifunzionalita delle aziende agricole (produzione di energia, forme consociate per la produzione di biomasse, gestione delle risorse ittiofaunistiche, attività sociali e culturali connesse alla valorizzazione del patrimonio naturale) per le quali e senz'altro necessaria un'azione di animazione e orientamento verso gli agricoltori. Nell'ambito delle produzioni locali, l'obiettivo generale di favorire la valorizzazione delle produzioni, quest'anno si coniuga in una duplice azione: aggiornamento in materia di sicurezza alimentare (informazione basilare per gli agricoltori orientati alla vendita diretta la cui esigenza deriva dal rinnovo della normativa in materia) ed azioni di animazione rivolte alle scuole ed a facilitare l'incontro con gruppi di acquisto organizzati direttamente dai consumatori. Per lo specifico delle produzioni zootecniche il settore prioritario di intervento emerso nel confronto con gli operatori del settore e I'adeguamento alla normativo igienico-sanitaria mediante azioni che riescano a mediare le esigenze di una normativa molto complessa ed in costante evoluzione all'interno di aziende di modeste dimensioni quali quelle della nostra Provincia. Nei settori più specializzati del florovivaismo le azioni sono state orientate tenendo conto anche dei numerosi progetti già attivati in relazione ai distretti rurali. Per il settore floricolo la priorità individuata riguarda 2 tematiche: riduzione dei costi energetici ed innovazione varietale, per le quali sono previste azioni di orientamento ed aggiornamento. Per il settore vivaistico gli ambiti prioritari di intervento k individuati sono : sicurezza sul lavoro e percorsi di certificazione delle produzioni. u entrambi questi aspetti è in corso un'ampid e imsa progettazione cne coinvolge vari enti, per cui si ritiene di non dover attivare azioni specifiche per quest'anno. L'azione privilegiata per questo settore è dunque quella trasversale sulla condizionalita (di cui sotto) dato che per il vivaismo, rispetto agli altri settori che già da vari anni si confrontano con questa tematica, rappresenta una novità importante con cui confrontarsi ai momento di accedere ai contributi pubblici. Infine 6 prevista un'azione trasversale attinente la normativa sulla condizionalità; infatti il rispetto di queste regole e requisito di accesso a tutte le agevolazioni comunitarie, compresi i piani di investimento. L'informazione su questo vincolo deve essere particolarmente capillare per evitare che banali disattenzioni comportino la revoca dei finanziamenti assegnati. Per questo è prevista la redazione e diffusione di schede che espongano in modo semplificato le regole principali nonché la creazione di una rete di sportelli a cui rivolgersi per le informazioni più dettagliate sulle singole norme. Un' ulteriore azione trasversale, mirata a dotare le aziende, almeno se condotte da giovani, di idonee conoscenze per la gestione diretta degli adempimenti on-line nei confronti della Pubblica amministrazione favorendo l'accesso alle agevolazioni (dato anche che ormai tutte le richieste di aiuti regionali, statali e comunitari utilizzano esclusivamente il mezzo informatico ) è stata valutata fuori portata del presente piano in quanto richiede un intervento formativo più strutturato e dovrà essere presa in considerazione nella pianificazione della misura i11 del PSR. E' importante considerare infine che i progetti approvati potranno esplicare la massima efficienza ed efficacia delle attività promosse se coinvolgono sin dalle prime fasi un ampio numero di soggetti interessati, per questo è opportuno privilegiare i progetti proposti in forma associata da organismi rappresentativi del modo agricolo e rurale. Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 7 Visto quanto sopra, gli obiettivi del presente piano sono: obiettivi generali di cui alla L.R. 34/01 all'art. 1comma 3 : P rafforzamento dell'economia agricolo rurale; B tutela della salute degli operatori agricoli, delle popolazione rurali e dei consumatori; P mantenimento delle attività agricole sul territorio ad esse vocato sia garantendo le pari opportunità ali'imprenditoria femminile che favorendo l'accesso ai giovani alla conduzione dell'azienda agricola ed alle attività di servizio all'agricoltura e di supporto al territorio rurale; P salvaguardia del territorio e dell'ambiente rurale, valoriuazione delle risorse naturali, del patrimonio agricolo, rurale e culturale; ù obiettivi specifici di cui al Piano regionale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 2007 - 2010 (DCR n. 9/2007)che individuano le seguenti aree tematiche: D applicazione della nuova PAC ; D piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2007 - 2013 ; D sviluppo della multifunzionalità nelle aziende agricole ; "r risparmio energetico e sviluppo di fonti di energia rinnovabili; P qualificazione, valorizzazione e commercializzazione dei prodotti; D OGM e coesistenza : I n particolare, la Provincia di Pistoia promuove i progetti che sviluppano le seguenti tematiche: Tabella 3 - Obiettivi dei progetti finanziabili 1 Ambito di progettazione Obiettivi riduzione dei costi energetici distretto floricolo innovazionevarietale S . . .. , norme igieniche e sanitarie settore zootecnico fonti di energia alternativa, forme consociate per la produzione di opportunità PSR - misure innovative biomasse agriturismo e altre attività (antichi mestieri, attività didattiche...) legate con il patrimonio naturale e le risorse ittio-faunistiche I l attraverso le scuole e la filiera corta condizionaiità informazioni sui Criteri di gestione Obbligatoria (CGO) e sulle Buone Condizioni Agricole e Ambientali (BCAA) Le iniziative presenti sul piano regionale sono: normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro; diverse opportunità offerte alle imprese agricole dalla l.r.34/2001; Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 8 diffusione della conoscenza in materia di Politica Agricola Comune (PAC) e delle opportunità offerte dall'applicazione delle diverse misure previste dal Piano di Sviluppo Rurale della Toscana per gli anni 2007-2013; diffusione della conoscenza delle innovazioni tecniche e tecnologiche in agricoltura, zootecnia e selvicoltura; introduzione di tecniche di agricoltura e di allevamento ecocompatibili; introduzione di tecniche di agricoltura e di allevamento biologici; 1.2. Tipologie di intervento finanziabili A partire dall'annualita 2008 l'utilizzo dei servizi di consulenza in azienda sarà finanziato esclusivamente nell'ambito del PSR Toscana 2007/2013 con la misura 114, che verrà attivata attraverso bandi regionali per mezzo di organismi prestatori di servizi di consulenza, inseriti negli appositi elenchi regionaIi. Quindi con il presente piano, saranno finanziate: P Azioni di animazione dello sviluppo agricolo - rurale- di significativa valenza territoriale (art. 2 comma 1 lett. a 1.r. 34/2001) k Azioni di comunicazione integrata tra i diversi soggetti operanti nel sistema dei servizi di sviluppo agricolo; trasferimento dell'innovazione tecnologica ed organiuativa: divulgazione, dimostrazione ; informazione sulle iniziative dello sviluppo rurale condotte direttamente od anche in collaborazione con i mezzi di comunicazione (art. 2 comma 11ett.D 1.r. 34/2001). 1.2. Risorse disponibili - Tabella 4 Fonte dei finanziamenti E 152.901,65 PSR anno 2008- Regione Toxana E 88.473,99 Provincia di Pistoia 6 17.694,8 Totale € 106.168,S I n base alle disposizioni regionali, alle azioni di animazione dello sviluppo rurale sono riservate almeno il 10% delle risorse, mentre per le attività di divulgazione e comunicazione almeno 1'80%. I finanziamenti sono ripartiti: - almeno E 90,000 sono da investire peri temi di progettazione provinciale di cui alla tab 1.1 - eventuali progetti sulle ulteriori tematiche di cui al punto 1.2, saranno finanziati con le risorse residue. Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 9 Ai fini dell'ottimizzazione della spesa, potranno essere disposte ulteriori rimodulazioni in base alle richieste. 1.3. Programma attuativo annuale AI termine delle procedure concorsuali, per l'approvazione delle graduatorie, la Provincia approva il programma attuativo annuale in conformità con quanto previsto nell'art. 10 comma 2 della 1.r. 34/2001 che verrà comunicato alla Giunta Regionale al fine di consentire I'erogazione dell'intero importo dei finanziamenti assegnati. Come indicato nel richiamato art. 2 della 1.r. 34/01, il programma attuativo deve contenere: 1. le azioni attivate; 2. i soggetti attuatori delle azioni attivate, selezionati ai sensi dell'art. 5 comma 2 della 1.r. 34/01; 3. i costi delle azioni attivate ed i rispettivi finanziamenti assegnati. 4. le modalità di controllo circa il corretto impiego dei finanziamenti concessi. 1.4. Modalità di monitoraggio e valutazione degli interventi Il monitoraggio e la valutazione degli interventi saranno svolti dal Comitato permanente di coordinamento del sistema regionale dei servizi, costituito dalla Regione Toscana e dall'ARSIA. 1.5. Termini e modalità di rendicontazione Le risorse assegnate con la L.R. 34/2001 sono riferite ad attività trasferite dalla Regione Toscana. La Provincia di Pistoia al termine deli'annudità 2008 presenterà alla Giunta regionale, una relazione a consuntivo degli interventi realizzati in attuazione del presente piano, per consentire la formulazione del rapporto annuale di monitoraggio e valutazione degli interventi. Ogni economia che si realizzerà sul finanziamento 2008, dovrà essere destinata prioritariamente per il completamento delle azioni previste nel presente piano, in subordine andrà a incrementare le risorse del piano successivo. Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 10 CAPITOLO 2. PROCEDURE D I ATTUAZIONE DELLE AZIONI 2.1 Azioni di animazione dello sviluppo agricolo - rurale di significativa valenza territoriale (art. 2 comma 1lett. a 1.r. 34/2001) Le azioni di animazione dello sviluppo rurale che la Provincia di Pistoia ha intenzione di awiare, per promuovere Io sviluppo rurale dei territori, creando opportunità di sviluppo in accordo con le esigenze delle comunità locali, dovranno essere ideate e realizzate in collaborazione tra diversi soggetti e la formazione di parternariati locali. La programmazione degli interventi, infatti dovrà essere definita a seguito di processi partecipativi fra i soggetti pubblici e privati. 2.1.1 Caratteristiche delle azioni - sono rivolte prioritariamente a creare e rafforzare reti di interazione fra soggetti rurali a favorire la cooperazione tecnico-economica tra imprese, ad intervenire su specifici problemi ambientali locali, a valorizzare il patrimonio culturale e ambientale locale; - realizzano significative integrazioni finanziarie attraendo risorse private e/o pubbliche, complementari a quelle messe a disposizione della Regione e dalla Provincia, per la realizzazione del progetto; - risultano complementari ad interventi analoghi che beneficiano di risorse finanziarie provenienti da diversi piani ed iniziative locali, regionali, statali e comunitarie evitando sovrapposizioni di finanziamenti; - realizzano un elevato coinvolgimento di tutti i soggetti partecipanti e delle popolazioni rurali interessate dal progetto. 2.1.2 Contenuti dei progetti di animazione - descrizione quantificabile degli obiettivi progettuali; - indicazione dei soggetti pubblici e privati coinvolti, rispettive competenze; - indicazione delle risorse pubbliche e private disponibili; - metodologia di lavoro, fasi e tempi; - descrizione dei risultati attesi; - indicazione dei prodotti disponibili alla fine del progetto; - indicazione delle metodologie per il monitoraggio e la valutazione dei progetti. Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 11 Azioni di comunicazione integrata 2.2 'Yra i diversi soggetti operanti nel si3tema dei servizi di sviluppo agricolo; trageHmento dell~nnovazionetecnologica ed organizzativa: divulgazione, dimostrazione ; informazione sulle iniziative dello sviluppo rurale condotte direttamenteod anche in collabrazione con i mezzi di comunicazione"(art. 2 comma 1 le& D I.r. 34/2001). Queste azioni sono attivate allo scopo di promuovere, la diffusione della conoscenza in agricoltura. Di nuova introduzione sono le iniziative che per favorire la comunicazione fra agricoltori e per differenziare le varie opportunità di informazione da offrire agli agricoltori, prevedono I'awio di iniziative che verranno progettate con la collaborazione di gruppi di agricoltori ed il soggetto candidato a prestare il servizio, per individuare con precisione i problemi comuni e le soluzioni all'interno di specifiche aree di intervento. 2.2.1 Progetti locali di informazione e comunicazione collettiva Questi progetti dovranno essere strutturati come segue: Attività progettuali: > coordinare ed aggregare gruppi di agricoltori per l'esame e la soluzione comune dei problemi mediante metodologie partecipative; > stimolare i partecipanti verso processi di apprendimento ed autoaggiornamento permanente; > coinvolgimento di altri soggetti, potenzialmente interessati all'argomento del progetto e conseguente attivazione di relazioni con gli agricoltori; "r intervento in specifiche situazioni produttive e locali, con particolare riferimento a quelle per le quali risultano non adeguate le altre tipologie di intervento poste in essere dal sistema dei servizi di sviluppo agricolo e rurale, garantendo un equilibrio tra risorse impegnate e obiettivi posti; > attrarre risorse finanziarie private, complementari a quelle messe a disposizione dagli enti pubblici, per la realizzazione del progetto. 2.2.2 Iniziative divulgative tradizionali Come nelle precedenti programmazioni, sono ammesse a contributo iniziative divulgative tradizionali come incontri, visite guidate, azioni dimostrative, convegni, seminari, rivolti agli operatori nel settore agricolo, nonché la produzione di materiale informativo, sia Piano Provincialedei servizi di sviluppo agricolo e rurale 12 cartaceo che su supporto inforrnatico, sportelli di informazioni anche telematici, ... sui principali . aspetti dell'agricoltura e dello sviluppo rurale della Toscana. 2.3 Contenuti delle iniziative 2.3.1. Iniziative promosse dalla Provincia di Pistoia I n base ali'analisi di settore, i progetti prioritariamente, devono sviluppare i temi di seguito riportati: Tabella 5 - Temi dei progetti [Ambito di progettazione Obiettivi Modalità di esecuzione ... - . . .. , . ~ :.' ....', . v..: ': .:*,.: . , : .. *? ' .to .. I., _ u _:, progetti locali di informazione c innovazione varietale comunicazione collettiva, produzione materiale informativo . I I> . a ~ Settore zootecnico norme igieniche e sanitarie progetti locali di informazione comunicazione collettiva e produzio di materiale informativo misure innovative consociate per la produzione di biomasse di materiale informativo agriturismo e altre attività (antichi mestieri, azioni di animazione attività legate didattiche...) con il patrimonio naturale e le risorse ittiofaunistiche *.: , .,.. .,*> ",1;.:i.:.i:; . &, ' \ ' ..,,ti',A&.:L,&; 2:. .. : Sicurezza . I . < I, ~ alimentare, . ,... 2 . .. . aggiornamento azioni di :. . . - . animazione, sportelli normativo, valorizzazione anche attraverso informazioni e produzione di materi le scuole e la filiera corta 1 Condizionalità informazioni sui Criteri Obbligatoria (CGO) e informativo di sulle gestione produzione di materiale informativc Buone sportelli di informazioni Condizioni Agricole e Ambientali (BCAA) 2.3.2. Iniziative presenti sul piano regionale Potranno essere sviluppati i temi: ìì. normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro; ìì. diverse opportunità offerte alle imprese agricole dalla l.r.34/2001; Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 13 > diffusione della conoscenza in materia di Politica Agricola Comune (PAC) e delle opportunità offerte dall’applicazione delle diverse misure previste dal Piano di Sviluppo Rurale della Toscana per gli anni 2007-2013; k diffusione della conoscenza delle innovazioni tecniche e tecnologiche in agricoltura, zootecnia e selvicoltura; > introduzione di tecniche di agricoltura e di allevamento ecocompatibili; 53 introduzione di tecniche di agricoltura e di allevamento biologici; Le azioni di cui sopra saranno realizzate awalendosi di prestatori di servizi di cui all‘art. 5 comma 1della 1.r. 34/2001. Questi ultimi saranno individuati sulla base di una selezione aperta a tutti i soggetti tecnicamente qualificati a fornire i servizi in questione, nel rispetto dei principi di non discriminazione, trasparenza e oggettività. 2.4 Fasi procedurali per l’attivazione degli interventi Le procedure di selezione dei soggetti prestatori per le azioni di cui sopra, sono fissate nei bandi, nel rispetto dei principi di non discriminazione, trasparenza e oggettività. Indizione dei bandi I bandi relativi alle azioni 2.1 e 2.2 di cui al punto 2 del presente piano, saranno indetti con prowedimento della Dirigente del Servizio Agricoltura, patrimonio naturale ed ittio-faunistico, e si intendono aperti dalla data di pubblicazione dello stesso. I progetti presentati, pena la non ammissibilità, dovranno essere conformi a quanto indicato nei bandi, in merito ai loro “contenuti di base”. Criteri di selezione delle domande La selezione dei progetti e dei soggetti attuatori, verrà effettuata secondo il principio della trasparenza, della non discriminazione e della Oggettività, oltrechè secondo i parametri generali di eficienza ed efficacia dei servizi offerti. La valutazione e la selezione verrà effettuata in base a: 0 0 ambito prioritario di intervento; caratteristiche dei soggetti attuatori; livelli di cofinanziamento dei progetti; 0 capacità di coinvolgimento di più soggetti prestatori su un unico progetto; 0 sviluppo di indicatori per la valutazione dell‘efficacia del progetto. Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale ~~ 14 2.5 Termini e modalità di erogazione dei finanziamenti Le azioni finanziate si svolgeranno di norma nell'anno 2008, e comunque entro 12 mesi dall'affidamento, salvo eventuali proroghe, verrà erogato il saldo. I termini e le modalità di erogazione e rendicontazione dei finanziamenti sono indicati nei relativi contratti di affidamento dei servizi riferiti alle suddette azioni. 2.6 Interventi sanzionatori, modalità di revoca e ridestinazione dei finanziamenti Per le tipologie di azioni di cui alle azioni a) e b), gli interventi di revoca dei finanziamenti e se del caso sanzionatori, sono indicati negli specifici contratti di affidamento dei servizi. 2.7 Modalità di controllo Per le tipologie di azioni di cui alle azioni a) e b), i termini e le modalità di controllo e verifica sono indicati nei relativi contratti di affidamento dei servizi riferiti alle suddette azioni. In generale , per consentire lo svolgimento delle necessarie attività di controllo, i soggetti prestatori dovranno garantire alla Provincia almeno le seguenti informazioni: Per i progetti locali di informazione e comunicazione collettiva: - Comunicazione, antecedente all'awio delle attività, degli elenchi degli agricoltori partecipanti, - Per i relativi incontri, data e ora e del luogo di svolgimento con anticipo di almeno quindici giorni, - Predisposizione di apposito registro di presenze firmato dal tecnico che tiene l'incontro e sottoscritto da tutti gli agricoltori partecipanti. Per attivazione di sportelli informativi, attività di informazione telefonica e/o telematica : - Comunicazione di almeno quindici giorni prima dell'awio, - Della sede e degli orari di apertura, - Tenuta dell'apposito registro con il numero delle richieste di informazioni ricevute. Per lo svolgimento di visite guidate o seminari divulgativi - comunicazione almeno quindici giorni prima dello svolgimento e predisposizione di un apposito modello per la registrazione delle presenze, firmato dal tecnico e dagli agricoltori partecipanti l'iniziativa. Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 15 Per la produzione di materiale informativo cattaceo (opuscoli, pubblicazioni ecc..) - copia della documentazione ed attestazione delle modalità di diffusione utilizzate La Provincia eserciterà il controllo sulla corretta esecuzione degli interventi previsti dai progetti, con sopralluoghi senza preawiso, presso le sedi di svolgimento delle iniziative, mediante il riscontro tra le azioni inserite nei contratti di affidamento dei servizi e la loro effettiva realizzazione nei tempi e nei modi previsti. La mancata o ritardata comunicazione dei dati richiesti dalla Provincia e/o la non corretta e completa realizzazione delle azioni previste, può determinare interventi di riduzione, revoca dei finanziamenti e nei casi più gravi, azioni sanzionatorie, secondo quanto specificato nei contratti di affidamento dei servizi. Piano Provinciale dei servizi di sviluppa agricolo e rurale 16 Delibera C.P. n. 204 del 10/06/2008 PIANO DEI SERVIZI DI SVILUPPO AGRICOLO E RURALE. L.R. 31/01. ANNO 2008 TESTO RELATIVO AGLI OMISSIS Si riporta di seguito la trascrizione integrale della registrazione della seduta, secondo quanto espresso negli interventi Presidente Giunti Relatore il Presidente della Provincia Venturi. Presidente Venturi Il tema è stato ampiamente discusso in commissione e attiene al piano provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale di cui alla Legge Regionale 34/2001 per l’anno in corso. Dico solo per i non addetti ai lavori, perché gli altri mi diranno che l’hanno sentito dire anche troppe volte. Questo non è il piano di sviluppo rurale ma è il piano di sviluppo dei servizi cosa molto meno rilevante, perché questa è una questione da 100 mila euro e l’altro è da 12 milioni, tanto per capirsi anche la portata diversa dei problemi di cui si parla. Questo è un piano di servizi di sviluppo agricolo che si inquadra nelle nuove normative, che sono invece collegate al piano che la Regione ha approvato; per cui non ci sono più i servizi, diciamo così, servizi alle imprese ma sono attività di animazione e comunicazione integrata, fanno parte di questo progetto. Ora noi in questi piani, generalmente noi avevamo fino al 2006 coperto anche tutte le richieste che si erano presentate. Dal 2006 in poi ci sono state più richieste che possibilità di un loro effettivo finanziamento. Quindi anche nelle scelte che sono state fatte in passato sono andate nella direzione di suggerire o comunque sostenere progetti che andassero verso gruppi di imprese, che quindi facessero un po’ un discorso più complessivo al servizio di tutto il comparto, cito soltanto l’esempio il progetto è ancora in corso sullo studio delle spore funginee che serve appunto ad individuare quando è il momento di fare trattamenti anticrittogamici sulle varie culture. Quindi noi andiamo a presentare per il 2008 un piano che ha come obiettivi, che presenta alcuni obiettivi collegati a quelli che sono un po’ gli aspetti centrali che noi portiamo avanti per quanto riguarda le politiche agricole, il sostegno alle nuove attività, produzione di energia, sostegno alle produzioni locali, per quanto riguarda le produzioni zootecniche una particolare attenzione all’adeguamento normativo igienico sanitario, la riduzione dei costi energetici e l’innovazione varietale nella floricoltura e soprattutto interventi per quanto riguarda alcune aziende in modo particolare aziende vivaistiche sulla questione della condizionalità. La condizionalità è una materia poco nota ai non addetti ma fortemente rilevante per gli addetti, cioè la Comunità Europea subordina a determinate condizioni il pagamento dei propri contributi, cioè se non siamo in regola non è soltanto un problema di avere un intervento fatto bene per quella determinata tipologia ma bisogna avere dei parametri in ordine: parametri ambientali, parametri di funzionamento aziendale, cioè tanto per capirsi in parole povere: o l’azienda è a posto sotto tutti i profili o non prende i soldi. Quindi qualcuno magari rischia per piccole questioni di bonificare un intervento anche significativo, perché quando si va a verificare la condizionalità magari c’è un aspetto carente che non c’entra nulla con l’evento proposto ma che fa saltare il finanziamento in forza di questa norma, che è una norma europea non l’abbiamo inventata né in Provincia né in Regione e fa parte della PAC, la nuova Politica Agricola Comunitaria. Per quanto riguarda gli obiettivi ed i progetti sui quali noi si interviene. Noi promuoviamo progetti che sviluppano le seguenti tematiche: per quanto riguarda il distretto floricolo la riduzione dei costi energetici, come dicevo e l’innovazione varietale; nel settore zootecnico le norme igieniche sanitarie; per quanto riguarda le opportunità del piano di sviluppo rurale e in particolare per quanto concerne le misure innovative, le fonti di energia alternativa, forme associate per la produzione di biomasse, agriturismo e altre attività come antichi mestieri e attività didattiche ad esse connesse legate con il patrimonio naturale e le risorse ittico faunistiche, prodotti locali, la sicurezza alimentare, l’aggiornamento normativo, la valorizzazione anche attraverso le scuole e la filiera corta. Per quanto riguarda la condizionalità, dicevo prima, le informazioni sui criteri di gestione obbligatoria, i cosiddetti CGO e le buone condizioni agricole ambientali altrimenti note in sigla come BCAA, che sono appunto, così ritroviamo nei documenti. Il piano prevede finanziamenti per 88 mila e 473 euro di finanziamento regionale al quale si aggiunge il 20% obbligatorio della Provincia di 17.694 per un totale di 106.168. C’è da aggiungere, se guardiamo con gli stessi criteri a quelli che sono i piani di sviluppo agricolo e rurale in passato, che a questo importo vanno aggiunte 152.901 euro che sono legate alla misura 1.4 del piano di sviluppo rurale, che sono appunto quelle misure di assistenza tecnica, che non vengono invece finanziate da questo piano. Presidente Giunti Grazie Presidente Venturi. Ha chiesto di parlare il Capogruppo Franchini, ne ha facoltà. Consigliere Franchini Abbiamo avuto il pensiero dell’intervento nello stesso momento io e Bettini. Dunque Presidente, io in commissione le avevo già accennato qual era la mia idea su questo tipo di finanziamenti che da tempo si riversano sul territorio. Allora lei ha parlato di due cifre, se non sbaglio e dai documenti mi ricordo anche: una di 106 mila euro ed una 152 mila euro; non ha detto però quanti sono o quanti potrebbero essere le potenziali domande di accesso a questi finanziamenti, poi ce li dirà, perché sono sicuro che gli uffici avranno una previsione almeno sulle vecchie richieste in base a quelle che sono le vecchie richieste. Poi si è dimenticato di dire, Presidente, che per ottenere questi soldi le aziende devono essere perfette da qualsiasi punto di vista: ambientale, amministrativo, contabile, sicurezza, tutto questo. Facciamo un conto, mettiamo che 80 aziende, mi sembra che sia una cifra adeguata, perché l’ultima volta le aziende che si sono avvicinate a questo tipo di finanziamenti erano molte di più e purtroppo sono rimaste diverse anche nella speranza di ottenere, hanno speso, hanno investito, hanno messo a posto la ditta e poi non hanno avuto neanche il finanziamento. Mettiamo che su 80 aziende che partecipano a questi bandi la cifra che tocca per uno è una cifra molto bassa. Se queste aziende per ottenere un finanziamento di questo genere devono solamente mettere la propria azienda al posto, tra virgolette, dal punto di vista ambientale ci vogliono 4 o 5 volte di più del finanziamento che ottengono. Quindi io credo che la Regione Toscana e l’amministrazione provinciale potrebbe essere in questo attore principale debba fare un ragionamento diverso, debba mettere in condizioni le aziende di essere aziende del 2008. Per fare questo serve uno sforzo finanziario importante, perché molte aziende, le più grosse, non hanno problemi da questo punto di vista e in queste occasioni fanno un po’ da avvoltoi, nel senso che siccome sono al posto, non hanno problemi, possono attingere a questi finanziamenti senza tanti problemi e succede che sempre i soliti riescono a prendere il finanziamento. L’azienda più piccola, magari anche in crisi proprio da un punto di vista di contabilità, perché non ha mezzi o non è attrezzata e quant’altro ha sempre e comunque, io ne ho incontrati diversi che hanno fatto queste domande e sono stati respinti proprio perché non avevano le caratteristiche hanno sempre qualcosa che non è in regola. E quindi di fronte a finanziamenti che si aggirano attorno, se tutti li richiedessero e se a tutti venissero dati 3 o 4 mila euro a azienda se sono 80 aziende che vengono finanziate, cinque quando va bene e sono cifre sinceramente che per la nostra agricoltura non sono più sufficienti, Presidente Venturi. Io dissi all’assessore Cenni, che parlò di rilancio della floricoltura a Pescia, di potenziamento, mi ricordo nel Consiglio Comunale di Pescia, di potenziamento dell’attività commerciale del vivaismo pistoiese. Belle parole, che se venissero messe in atto da parte della Regione Toscana ci risolleverebbero anche l’animo, se non altro quello, farebbero un po’ di coraggio per intraprendere, fare impresa. Il problema quello che gli dissi che bisogna crederci, Presidente Venturi. Lei sa benissimo meglio di me come sono ripartiti i finanziamenti della Regione Toscana sul nostro territorio. Lei sa benissimo che ci sono realtà sul nostro territorio e non per incapacità, come qualcuno poi cavalca la tigre, io voglio essere onesto in questo, della Provincia o del comune che non è capace, che non riesce, no sono decisioni politiche della giunta regionale che investono e indirizzano fondi importanti in realtà che non sono assolutamente vicini alla nostra Provincia e che quindi tolgono sempre e comunque risorse importanti. Io non dico che a questi non va dato più niente ma dico che in una zona come il senese, che è una zona importantissima come il grossetano, che hanno avuto da anni, anni e da anni continuano ad avere finanziamenti importanti io vi invito a visitare, quei posti sono meravigliosi, le aziende agricole sono bellissime, tutto. Là sono già partiti. E’ un po’ come quando lei, Presidente Venturi, disse che investiva mi ricordo nel vino e olio nel Montalbano che io le dissi: è facile investire lì, 90 mila euro in Montalbano dal punto di vista elettorale ma non solo; Questo per fare un po’ di politica a basso costo, elettorale ma anche dal punto di vista del risultato se mi investe nel Montalbano non ci sono problemi. Il problema è se mi investe 90 mila euro nella zona di Piteglio o nella zona di Marliana o nella Svizzera Pesciatina, è già un po’ più difficile ma però bisogna iniziare. Se mai si inizia, perché lì 90 mila euro non si vedono neanche, rimarrà sempre un ricco e un povero. Qualcuno che riuscirà ad avere i finanziamenti, qualcuno che chiude l’azienda, che ha tanta voglia di lavorare ma gli cominciano a mancare le risorse, le attrezzature e quant’altro. Quindi su questo, Presidente, io capisco che ci sono anche questioni che, io so quanto si è battuto glielo riconosco c’ero anch’io quella volta per il nostro florovivaismo, alla riunione dell’URPT, se se lo ricorda, questo mi è rimasto anche impresso, perché a volte il cittadino può pensare che il Presidente Venturi... sì ma per l’amor di Dio, riconosco che lei si è battuto ma riconosco che di là ci sono troppi gladiatori e quindi bisogna sicuramente da parte nostra, siccome la nostra è una risorsa importante, è una risorsa il vivaismo pistoiese, è ancora una risorsa il florovivaismo a Pescia ed è il più importante di tutti magari anche poco conosciuta, finisco Giunti, l’agricoltura tradizionale, che è una cosa importantissima e su quello, secondo me, bisogna investire forse anche più che sugli altri due settori, perché se si pensa al turismo, se si pensa al rilancio di alcune zone montane, se si pensa ora c’è la filiera corta per i prodotti agricoli. Tutte queste cose ce le abbiamo in avanzo, se veramente facciamo una politica di rilancio della nostra agricoltura sul nostro territorio. Quindi io sinceramente non posso votare contro a questi finanziamenti, perché tutto serve, tutto va bene, però dichiaro il voto di astensione, così non faccio neanche la dichiarazione di voto, dopo si risparmia anche del tempo su questa questione solo ed esclusivamente perché ormai su questo tipo di finanziamenti per moltissime, la maggioranza delle aziende sul territorio pistoiese servono a poco se non servono a nulla. Quindi io invito il Presidente Venturi, siamo a fine mandato e quindi magari sarebbe una soddisfazione anche fare, io un’idea ce l’avrei e poi magari se capita l’occasione si potrà anche parlarne ma prendere una posizione seria sulla nostra agricoltura in generale, perché vivaismo e florovivaismo a volte è anche facile lavorare su questi due settori, un po’ più difficile è la tradizionale su cui credo che si debba avere un occhio ancora più di riguardo, è il bimbo più piccolo di casa e quindi c’è bisogno di dargli una mano più che agli altri. Presidente Giunti Grazie Capogruppo Franchini, ha chiesto di parlare il consigliere Bettini, ne ha facoltà. Consigliere Bettini Sì, signor Presidente. Naturalmente quando si parla di agricoltura sono sempre molto interessato. Ho letto attentamente, ho seguito all’interno della commissione a suo tempo fatta tutto quello che veniva fatta e tutto quello che era possibile fare su questo settore. Già dagli inizi della legislatura quando abbiamo discusso animatamente a Siena sulla divisione e sui parametri di quelli che erano i finanziamenti PAC europei alla Regione Toscana e quello che poi veniva ripartito alla provincia di Pistoia e qui credo che dica bene il consigliere Franchini anche se siamo opposti politicamente, sia nel Grosseto, in Toscana fanno sempre la parte del leone i soldi, diciamo in parola spicciole vanno sempre in maniera esagerata alle nostre province e la nostra agricoltura e’ sempre penalizzata e non di poco. Detto questo il documento e’ fatto bene, mi sembra se si leggono sempre le cose sulla carta ci sono cose bellissime, diversificazioni, multifunzionalità delle aziende, produzione di energia, forme consociate, produzione di biomasse gestione delle risorse ittico faunistica, attività sociali, culturali, connesse, patrimonio naturale, naturalmente mi dirà il Presidente che oggi si ragiona non di ripartizione del bilancio finale sui fondi agricoli ma dei servizi che questo provvedimento, questo ordine del giorno dovrebbe prendere per cercare di incrementare e di aiutare lo sviluppo di quelle che sono le nostre aziende agricole. Naturalmente qui ci sono dei problemi non di poco conto, perché naturalmente il finanziamento di 106 mila euro anche se sono 106 mila o 110 mila euro suddiviso per le aziende che ne faranno domanda sarà una cifra irrisoria e speriamo che non vengano dirottati su altri servizi diciamo propagandistici e non agricoli. Allora, siccome naturalmente c’è un problema agricolo ma c’è anche un problema ambientale legato. Chi lavora la terra se che naturalmente da fare su un vigneto o su un uliveto dieci ramature a farne cinque ci sono dei processi economici in soldoni non indifferenti e ci sono anche dei problemi ambientali di rispetto dell’ambiente non di poco conto, perché oggi un chilo lo roba per ramare un vigneto, un chilo è pesato come la polvere d’oro in sud Africa cosa 35 euro, 38 euro il chilogrammi e naturalmente per quelli che sono i costi delle aziende che sta venendo avanti, il costo del gasolio che mettere in moto un trattore solamente il gas quanto costa, la riduzione dei costi del metano per riscaldare le serre, le immissioni dei prodotti sul mercato e qui naturalmente poi c’è anche il problema degli allevamenti, problemi igienico sanitari, che io credo che se uno pensa di avere una stalla pulita al cento per cento con tutti i requisiti che si possono avere anche questi finanziamenti sui servizi bisognerebbe non ci fossero perché una stalla non è una fabbrica di biciclette, non è una fabbrica di motorini ma è una stalla dove ci stanno ovini, caprini e bovini e naturalmente dai nostri agricoltori che non sono delle grandi aziende agricole con 70/80 ettari di terreno ma sono delle giornale proprietà perché il territorio pistoiese non permette una divulgazione di strutture agricole importanti e notevoli naturalmente questa gente non credo che ce ne sia tanta, abbiano fatto l’università o che siano dottori in chimica o dottori in ricerca ma sono gente che viene per tradizione e cultura agricola. Ad ogni modo io credo che se questi finanziamenti sono realmente dirottati su una certa parte di azienda che ne faranno richiesta e potranno migliorare le condizioni per potere incrementare l’azienda per risparmiare - diciamo - veleni sul territorio che è già abbondantemente avvelenato, se questo è possibile farlo anche noi di Rifondazione Comunista siamo d’accordo a dare un parere favorevole a questo ordine del giorno. Io mi auguro che questi soldi prendano questa strada, questo indirizzo e cerchino di indirizzare nel più possibile quei parametri della PAC, quei parametri delle leggi regionali e nazionali che condizionano tanta parte della nostra agricoltura. Io credo che il polmone dell’economia pistoiese in quello che si è visto in questi anni sia rimasto il polmone agricolo, il polmone economico, non è agricolo e basta, è il polmone dell’economia perché se si parla di vivaismo, se si parla dell’ortofrutticolo, se si parla della viticoltura, se si parla della olivicoltura io credo che la stragrande maggioranza del reddito che crea questa Provincia che ci piaccia o che non ci piaccia è un reddito agricolo e naturalmente io credo che in futuro se si vorrà ricreare qualche posto di lavoro, se si vorrà rimettere le ga mbe a qualche cosa quelli che verranno dopo di noi, perché credo che questi non lo faranno, non ci siano le condizioni giuste per potere avere questo incremento, le amministrazioni che dovranno venire dopo di noi credo che dovranno prendere in seria considerazione che il massimo dello sforzo ed il massimo dell’impegno sia quello di ribasare questa Provincia su un settore agricolo variegato su tante cose, su tante specialità. Non credo ci siano società dall’estero che vengano ad impiantare nuove fabbriche e nuove aziende nel settore metalmeccanico, nel settore chimico o nel settore tessile, perché anche per i disagi territoriali, per le infrastrutture che ci sono non credo che questa sia una Provincia adatta e ricollegandomi al Comicent io credo che quello dovrebbe venire un polo fieristico, perché questa Provincia se vuole rilanciare il suo artigianato, se vuole rilanciare la sua agricoltura, se vuole rilanciare i suoi prodotti sul territorio, se vuole ricreare un mercato, i nostri nonni ce lo hanno insegnato se volevano vendere i conigli ed i polli bisognava che andassero al mercato o a una fiera. Questa Provincia ha bisogno di una fiera, ha bisogno di un mercato, questa Provincia ha un bisogno impellente di potere rivalutare quello che c’è rimasto della struttura agricola artigianale e della struttura diciamo intermedia che può aggirarsi dietro tutto questo fattore importante. E naturalmente ora l’agricoltura ha dei costi con questo gasolio non indifferenti, gravi, sta mortificando, sta pesando sia sui costi di riscaldamento delle serre, sia sui costi dei mezzi meccanici, il prezzo diciamo del gasolio, sta incidentando anche quello che ci rimane, secondo me, di positivo in questa Provincia. Con queste motivazioni, anche se questi 110/150 mila euro che sono anche se sono irrisori per senso di responsabilità bisogna dire che tutto brodo e anche noi voteremo a favore. Grazie signor Presidente. Presidente Giunti Grazie consigliere Bettini, non ho altri iscritti a parlare. Prego, Capogruppo Bardelli. Consigliere Bardelli Sì, nella predisposizione di questa deliberazione, che ha degli aspetti anche molto interessanti si dice che l’approvazione avviene in linea tecnica e che non investe aspetti contabili. In effetti è così, perché si tratta tutto sommato di prendere atto di fonti destinati ai servizi di sviluppo agricolo, perché non vi sono compresi appunto i servizi di assistenza tecnica che sono stati ricompresi nel piano di sviluppo regionale. Quindi si tratta di 106 mila euro, questa deliberazione in commissione appunto il Presidente lo spiegò adeguatamente ed io mi sono chiesto, tenendo conto delle particolarità dell’agricoltura pistoiese tradizionale, quindi la distinguo in questo caso da quella vivaistica anche se i progetti che riguardano il distretto floricolo ma insomma sostanzialmente poi questi servizi vanno a beneficio delle agricolture tradizionali, se non sbaglio. Quindi mi è stato riferito che tutto sommato riguarda una settantina di soggetti insomma. Quindi il piano cosiddetto di comunicazione per 106 mila euro che riguarda una settantina di soggetti; per cui direi che è la dimostrazione evidente di come un’impostazione di carattere generale, regionale in questo caso, che può essere giusta calata nella specifica realtà della nostra Provincia dove l’agricoltura tradizionale è un fatto residuale, perché appunto ben altre sono le nostre caratteristiche, di fatto si fa un piano di divulgazione e di animazione cosiddetto che riguarda una settantina di soggetti. Sorgerebbe la domanda: distribuiamo a queste 70 ditte 106 mila euro e forse faremmo un’informazione più corretta, diamo a ciascuno 1300 euro, 2 milioni e qualcosa delle vecchie lire e tutti vissero felici e contenti, perché andare a fare un’informazione che va a tutti si rischia magari che questi 70 magari vecchi contadini tradizionali non hanno internet e non seguono le cose non arriva neanche questa comunicazione; per cui adattata alla nostra realtà il provvedimento finisce per essere devitalizzato in sostanza. La mia richiesta di chiarimenti al Presidente è questa: vale la pena davvero, non ci sono margini nell’ambito di una decisione regionale calata nella nostra realtà di spendere così pochi fondi, che riguardano nel nostro caso così pochi agricoltori, non sarebbe meglio trovare delle forme più direttamente per interessati e non delle forme di animazione o di informazione generale per tutti? Spero di essere stato chiaro. Presidente Giunti Grazie Capogruppo Bardelli. Non so se ci sono altri iscritti a parlare. Io approfitto per una comunicazione al consiglio, per tranquillizzare proprio il Capogruppo Bardelli, la segreteria è molto efficiente e il verbale cui si riferiva del 29 aprile recita testualmente, parla l’assessore Risaliti: “Il mio mandato è quello, per cui se il Presidente mi dice anche di ritirare il documento io lo ritiro non c’è nessun problema, io attacco il carro dove vuole il padrone, però nessuno mi negherà di potere dare il mio contributo quando mi si chiede, essendo l’assessore delegato alle materie del turismo”. Capogruppo Bardelli, questo è il verbale ufficiale, è quello pubblicato. E’ a verbale, quindi la volevo tranquillizzare. Grazie. Ci sono altri interventi? No. La parola al Presidente Venturi per la replica agli intervenuti. Prego, Presidente. Presidente Venturi Grazie Presidente. Io vorrei partire nel dare sinceramente atto ai consiglieri che sono intervenuti di avere posto un problema centrale per la nostra agricoltura e cercherò, seppur rapidamente, di insistere su questo. Una caratteristica generale della politica agricola, come sapete, trattasi di materia nella quale si conta molto più a Bruxelles che a Roma, che a Firenze, che a Pistoia, ha la caratteristica di essere pensata per l’Europa. Il piano del gruppo rurale che andremo ad approvare prossimamente prevede misure e assi che sono gli stessi dalla Spagna alla Scozia, dall’Italia all’Olanda e voi immaginatevi che tipo di agricoltura diversa che c’è. L’agricoltura europea, le norme europee non sono pensate per l’agricoltura italiana, tanto meno per quella Toscana e soprattutto non sono pensate per l’agricoltura pistoiese. Sono le cose che io ho detto tante altre volte, però siccome si scrive su una carta che è la stessa di tutta l’Europa noi non pensiamo di farci pret à porter dell’agricoltura. L’agricoltura che ci piaccia o no e sottolineo non mi piace - ha questa caratteristica. Voi ricorderete quanto c’è voluto per fare capire che il vivaismo non erano le culture arboree. Io quando mi sono trovato anche da consigliere provinciale, ora non vo rrei dire tempi recenti ma sicuramente, perché se no secondo come lo dico sembra quasi che da quando è arrivato il Presidente Venturi è cambiato chissà che, però io dico una cosa, che nei documenti ufficiali della Regione Toscana non c’era scritto “vivaismo” c’era scritto colture arboree, che vuol dire: ulivi, viti, peschi, cedri, magnolie ed altre essenze che oggi si coltivano nei vivai; per dire quanto sia lontana una impostazione di agricoltura classica rispetto alle nostre specificità. Voi ricordate quanto c’è voluto per ottenere il distretto agricolo rurale del vivaismo, perché tutti i professori che erano al tavolo dicevano: cosa c’entra con la ruralità una città che è piena di gente e che tra automobili e vivai sembra più di essere in un centro urbano che non in una pianura della Maremma. E noi a spiegare che la ruralità è un concetto diverso, che è un po’ il filo che tiene insieme tante perle, è il discorso del Montalbano per esempio, che se lo si va a vedere con i criteri europei il centro di Grosseto è un’area rurale, il Montalbano è un’area urbana; ovviamente siamo completamente al di fuori perché l’oggettività è mirata a quegli ambienti. Quindi noi dobbiamo fare uno sforzo e io sono perché noi si immagini di farlo per superare essenzialmente questo problema, per avere una flessibilità all’interno della quale possa starci meglio l’agricoltura locale. C’è poi un altro problema, è quello che in agricoltura essere grandi o essere piccini è la stessa cosa. E questo è un altro problema, perché come mi insegnerebbero molti Avvocati che sono qui summum ius summa iniuria perché è chiaro che se io immagino una normativa per lo spostamento di terreni che è fatta per milioni di metri cubi è certo che ci vorrà una normativa non è la stessa normativa che si applica alla fattispecie di un signore che fa un pozzo, quindi scava un cilindro di 10 metri per 20 cm e quello che tira fuori è uno scavo. Tutti i contadini lo spargevano intorno al pozzo nella storia. E’ chiaro che c’è una differenza tra fare un pozzo di 20 centimetri di diametro e fare 500 pozzi che fanno un mucchio di terra di migliaia di metri cubi per il quale c’è bisogno di sapere che si porta e che si fa. Una delle altre questioni che si pongono, soprattutto in una agricoltura come la nostra, sono pochi gli agricoltori che fanno solo l’agricoltura, c’è una agricoltura integrata che si collega ad altri settori, che se io la leggo, la leggo come si direbbe in punta di diritto ne trovo un sacco di difficoltà ma quella è l’agricoltura Toscana e soprattutto è piccola, come dire: perché se ci sono le norme per l’artigianato sono diverse da quelle per la grande industria bisognerà regolarsi sul fatto che una piccola impresa dovrà certamente essere in regola ma non può essere in regola in termini concepiti per la grandissima impresa. Questo è un problema col quale noi battiamo la testa. Quindi noi non possiamo dire che non si debbono fare le leggi, dice: bisogna che tutte le aziende siano in regola, diamine un’azienda non deve mica inquinare, non deve mica averci i lavoratori in condizioni di... però è chiaro che una cosa è vendere un cocomero, una cosa è aprire i Gigli, tanto per intenderci, da un punto di vista di normative, di problematiche è chiaramente una cosa diversa. Noi in agricoltura abbiamo questi due problemi, un problema di un’agricoltura pensata per l’Europa, pensata per la Francia soprattutto e normative di un certo tipo e noi siamo a Pistoia e l’altra è questa difficoltà a valorizzare la specificità di questa piccola impresa all’interno di una politica più complessiva. Questi sono i problemi che io sono con voi nel sostenerli, però battiamo la testa su una cosa che non si cambia a Firenze. Certo, io non sfuggo rispetto a un problema che voi mi ponete. E’ vero che anche la Toscana, anche la Regione Toscana ha avuto da parecchio tempo un occhio all’agricoltura che era l’agricoltura della Toscana del sud, lo dicevo prima ed io sono d’accordo che si debba recuperare e l’abbiamo anche recuperato, se no non avevamo il distretto vivaistico, però c’è ancora tanta strada da fare e le cose che voi dite sono vere; però non è che si può fare finta che non ci siano, perché - torno a dire - poi lo vedremo dopo, faremo una discussione su una questione sulla quale rispetto al buonsenso probabilmente ci troviamo tutti d’accordo ma l’applicazione della norma recita che non è che ci si può fare... a eccezione e di Pistoia si fa così. A Pistoia si fa come si fa in Toscana e quindi si applica la legge pena non farne di nulla, perché noi non possiamo andare a dire: per noi la condizionalità non vale, quindi anche se mancano questi parametri a questa azienda finanziatela lo stesso. Ora io cerco di banalizzare per capirsi ma la situazione è questa. Mi potrebbero dire, come qualcuno mi dice: perché non si danno i soldi per mettersi a norma e così potere... (cambio cassetta) già è proprio quello che la legge esclude, è proprio quello che ti do i soldi, se no è finito il concetto stesso di condizionalità dove tutti faranno un progetto e poi chi metteranno anche tutte le cose che mancano e quindi è del tutto evidente che il meccanismo farebbe acqua; però torno a dire che io sono chiaramente d’accordo, perché noi si possa sostenere il pi possibile le specificità locali, che non è un discorso campanilistico, è secondo il principio che non si possono trattare in maniera uguali situazioni diverse e noi siamo diversi. Su una questione - e concludo - se sono possibili altre forme, da quanto ho cercato fin qui di dire i nostri ambiti di manovra sono abbastanza rarefatti, cioè noi abbiamo fatto anche quello che dice il consigliere Bardelli, certe volte, per esempio il progetto sulle spore funginee vuole dire questo, dice: anziché andare a dare soldi ad ogni coltivatore per vedere se c’erano le spore nell’aria gli si è detto: guarda a questo ci si pensa noi, ti si dice se ci sono e se non ci sono e di conseguenza ti regoli con i trattamenti. Quando è possibile queste cose si fanno e saranno fatte, però naturalmente quello che noi abbiamo presentato è quanto era possibile fare anche attraverso il tavolo di concertazione alla luce delle norme vigenti. Presidente Giunti Grazie Presidente Venturi. Ci sono dichiarazioni di voto? Prego, Capogruppo Bardelli. Consigliere Bardelli Faccio una dichiarazione di voto, perché ave vo deciso di astenermi ma devo dare atto che il Presidente Venturi è stato molto bravo, convincente e dal voto di astensione voto a favore riconoscendo la sua bravura nella replica e le ammissioni che ha fatto. Presidente Giunti Grazie. Sì, siete in ordine, Capogruppo Lattari. Consigliere Lattari Sì, grazie molto Brevemente, anch’io voterò a favore ovviamente pur avendo compreso la scarsità di risorse messe a disposizione ma se queste sono queste vanno bene; però volevo sottolineare solo due piccoli aspetti, che riguardano un pochino le iniziative che abbiamo noi come partito fantasma di questa compagine politica, non ombra l’ombra la fanno gli altri. Niente, sulla generalità, analisi dei fabbisogni quando si fa riferimento alla Provincia si dice: la vendita diretta dei prodotti tramite spaccio e mercati c’è un progetto che dovrebbe fare la Provincia. Questo richiama ad una mozione che come gruppo abbiamo presentato qualche tempo fa in cui l’unanimità del Consiglio ha votato a favore, vi ricorderete su una proposta della Confederazione Italiana Agricoltori. E poi anche quando si parla di produzione di biomasse. Il mio partito è molto impegnato, soprattutto il comune di Pistoia, a trovare nel piano regolatore che sarà approvato, speriamo quanto prima dal comune, dei luoghi in cui produrre biomasse e fare delle energie alternative; per cui anche in virtù di queste cose il voto è francamente di tipo favorevole. Grazie. Presidente Giunti Grazie Lattari. Ha chiesto di parlare il Capogruppo Franchini per dichiarazioni di voto. Prego. Consigliere Franchini Sì Presidente, devo dire che è stato molto bravo, ha fatto molte ammissioni e io gli ho sempre riconosciuto la sua attenzione per l’agricoltura, però sinceramente tutte le volte che si parla di Bruxelles non se ne può più di vedere regolamenti, a proposito di Bruxelles che dicono che l’arancio deve essere di cm tot e l’oliva di cm tot, queste cose ci mettono in croce. Tutto quello che è il sistema di finanziamenti all’agricoltura rovesciata sul nostro territorio, è logico che il nostro voto di astensione meriterebbe un voto favorevole l’ho detto ma il nostro voto di astensione è proprio perché noi chiediamo e spero che le politiche di questo governo possono incidere, credo poco, a livello anche di Bruxelles, credo poco, viste le esperienze di un nostro appartenente al nostro partito quando era Ministro dell’Agricoltura, quello che riuscirà ad ottenere poco, perché – ripeto - lì ci si concentra più che altro sulle misure del fagiolo, dell’arancio, dell’uovo e quant’altro e magari non si sa nemmeno quello che si produce nella zona centrale della Toscana o nel pistoiese ma è giusto così, perché insomma la politica ormai ci ha abituato a questo. Il nostro voto di astensione è più una protesta, un auspicio che si riesca invece a trovare sistemi diversi, Presidente Venturi, a finanziare e sostenere l’agricoltura nostra tradizionale e in special modo il vivaismo ed il florovivaismo. Finisco, vede Presidente Venturi, quando è la stessa Regione Toscana che fa il Piano di Sviluppo Rurale e sfugge – e lei lo sa benissimo - che in alcune misure applicate così come avevano previsto di applicare andavano a penalizzare il mondo florovivaistico della Provincia di Pistoia e non solo, voglio dire, non è tutta colpa di Bruxelles. Quindi un po’ di attenzione – credo - sparsa nelle varie istituzioni che gestiscono la Regione Toscana già lì si otterrebbe qualche risultato. Quindi, ripeto, lei è stato molto bravo nella sua replica tanto da spingere, spingerebbe quasi a un voto favorevole per quello che ha detto, però il voto di astensione è un voto politico non sull’argomento ma politico di contestazione al sistema che viene usato per dare finanziamenti e spargere finanziamenti sul territorio regionale, in particolare modo nella Provincia di Pistoia dove abbiamo il florovivaismo e vivaismo, che sono due cose che in Regione Toscana non sono, diciamo così, bilanciate con altre situazioni. Grazie. Presidente Giunti Grazie a lei Franchini. Ha chiesto di parlare il Capogruppo Guelfi. Consigliere Guelfi Grazie Presidente. Esprimiamo un voto di approvazione al provvedimento, certo anche noi rileviamo non solo l’esiguità dei finanziamenti che sono dedicati a questo settore ma, come rilevato da più parti, credo che il Presidente abbia esattamente inquadrato quali sono i paletti che i regolamenti europei condizionano nella loro applicazione a questi finanziamenti. Credo che comunque noi abbiamo gli strumenti attraverso appunto il settore agricoltura, che è di pertinenza del Presidente, di potere comunque avere un’attenzione come sempre prestata, lo sottolineo, specialmente al settore floricolo più che quello vivaistico, che già rappresenta un’eccellenza e che attraversa un momento di positività estesa. Credo che il mondo floricolo, specialmente in Valdinievole, invece attraversi un periodo di crisi e in questo senso chiedo un impegno particolare del Presidente in quanto assessore all’agricoltura. La stessa problematica legata al Comicent di cui prima abbiamo parlato rappresenta uno dei tasselli in cui si svolge tutto il movimento della floricoltura in Valdinievole. Mi auguro e sono convinto che l’impegno appunto che il Presidente profonderà almeno fino alla fine del mandato porti un risultato che appunto le organizzazioni, sia dei commercianti che dei produttori si aspettano. Grazie. Del che si è redatto il presente verbale IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Marco Giunti IL SEGRETARIO GENERALE Dott. Rocco Lauletta CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Rep. Del Messo Provinciale N. La presente deliberazione è stata pubblicata all’Albo Pretorio in data odierna e vi resterà per quindici giorni consecutivi ai sensi dell’art. 124 – 1° comma – T.U. 267/2000 per il Segretario Generale IL MESSO PROVINCIALE Pistoia, lì CERTIFICATO DI ESECUTIVITA’ La suestesa deliberazione è divenuta esecutiva il a seguito della decorrenza del termine di dieci giorni dalla data di pubblicazione all’Albo Pretorio senza reclami, ai sensi dell’art. 134 – 3° comma – T.U. N. 267/2000 IL SEGRETARIO GENERALE Pistoia, lì ________________________