PROVINCIA DI PISTOIA
ORIGINALE
VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
Atto N. 204
Seduta del 10 Giugno 2008
OGGETTO: PIANO DEI SERVIZI DI SVILUPPO AGRICOLO E RURALE. L.R. 31/01. ANNO
2008
L’anno duemilaotto, e questo giorno Dieci
del mese di Giugno alle ore 16.00
nell’aula
consiliare della Provincia di Pistoia, si è riunito il Consiglio Provinciale convocato nei modi di
legge, in seduta pubblica di prima convocazione
All’appello risultano presenti N.17
Presenti
VENTURI GIANFRANCO
GIUNTI MARCO
BONACCHI GRAZIANO
BONFANTI VALERIO
CARDELLI CARLO
CIPRIANI DANIELE
INNOCENTI CHIARA
MANNELLI DANIELE
MARTINELLI SILVANA
NARDINI FRANCO
SARTESCHI GIOVANNI
BARDELLI RENZO
ROMITI GABRIELE
Consiglieri ed assenti N.8, come segue:
Assenti
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Presenti
GUELFI ANTONIO
LATTARI PAOLO ROBERTO
ONORI MARCO
GONFIOTTI ALESSANDRO
LAPENNA ALBERTO
NICCOLAI MARIO
PACI MARCELLO
BARTOLINI SONIA
CECCARELLI SERAFINO
FRANCHINI ROBERTO
BETTINI MORENO
CAPPELLINI ROBERTO FABIO
Assenti
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Presiede il Sig. Marco Giunti in qualità di Presidente del Consiglio
Partecipa il Segretario Generale Dott. Rocco Lauletta incaricato della redazione del presente
verbale
IL PRESIDENTE
Constatato il numero legale degli intervenuti, ai fini della validità dell’adunanza, con l’assistenza
degli scrutatori Sigg: Bonfanti, Bartolini, Onori
Passa poi alla trattazione del punto dell’ordine del giorno di cui all’oggetto.
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
DEL 10 GIUGNO 2008 N. 204
OGGETTO:
PIANO DEI SERVIZI DI SVILUPPO AGRICOLO E RURALE. L.R. 31/01.
ANNO 2008
Su invito del.Presidente del Consiglio, il Presidente Venturi illustra e sottopone all’approvazione
del Consiglio Provinciale l’allegata proposta di deliberazione fo rmulata, previa istruttoria, dal
responsabile del procedimento d.ssa Silvia Masi
Terminata l’illustrazione della proposta a cura del Presidente Venturi il Presidente del Consiglio
invita i consiglieri che ne fanno richiesta ad intervenire nel rispetto delle norme regolamentari del
Consiglio sia per quanto attiene gli interventi, che le eventuali repliche e le dichiarazioni di voto.
Prendono quindi la parola nell’ordine:
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Presidente
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Franchini
Bettini
Bardelli
Venturi
Bardelli
Lattari
Franchini
Guelfi
OMISSIS (intervento allegato in calce alla delibera)
“
”
“
”
“
“
”
“
”
“
“
”
“
”
“
“
”
“
”
“
“
”
“
”
“
“
”
“
”
“
“
”
“
”
“
Durante la discussione è entrato il consigliere Mannelli per cui i presenti sono18 e gli assenti 7
Terminati gli interventi, le repliche e le dichiarazioni di voto il Presidente del Consiglio invita il
collegio a deliberare in merito al punto in oggetto.
Pertanto
IL CONSIGLIO PROVINCIALE
-
Udita la relazione illustrativa del Presidente Venturi
-
Vista la proposta di deliberazione che si intende sottoporre all’approvazione di questo consesso
nel testo allegato alla presente con la lettera “A”;
-
Uditi gli interventi dei sigg.ri consiglieri che hanno chiesto la parola;
-
Udite le dichiarazioni di voto;
-
Visti i pareri allegati alla proposta deliberativa rilasciati ex art. 49 del D.Lgs 18.8.2000, n. 267
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
DEL 10 GIUGNO 2008 N. 204
-
Dato atto che la proposta in esame è stata esaminata dalla III commissione consiliare nella
seduta del 03/06/08
-
Con la seguente votazione palese resa per alzata di mano dei n.18 consiglieri al momento
presenti, il cui esito è proclamato dal sig. Presidente del Consiglio coadiuvato dagli scrutatori e
dal Segretario Generale:
Presenti 18
Votanti 14
Voti favorevoli n. 14 (Giunti, Venturi, Bonfanti, Cardelli, Innocenti, Mannelli, Nardini,
Sarteschi, Bardelli, Romiti, Guelfi, Lattari, Bettini, Cappellini )
Astenuti
n. 4
( Niccolai, Onori, Bartolini, Franchini)
DELIBERA
1)
Di approvare la proposta di deliberazione di pari oggetto nel testo allegato sub “A” al
presente atto quale parte integrante e sostanziale dello stesso, così come richiamata in
premessa per le motivazioni in essa contenute e in ordine alle determinazioni nella stessa
specificate;
2)
Di pubblicare la presente deliberazione oltre che all’Albo Pretorio della Provincia sul
sito INTERNET www.provincia.pistoia.it;
3)
Di dichiarare con separata ed unanime votazione per alzata di mano la presente
deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs
267/2000;
Provincia di Pistoia
Dipartimento Pianificazione Territoriale, Agricoltura, Turismo e Promozione
Servizio Agricoltura, Patrimonio Naturale ed Ittiofaunistico
Proposta di Delibera al Consiglio Provinciale
Oggetto: Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale
34/2001- ANNO 2008
- L.R.
Visti
- La Legge Regionale n. 34 del 3 agosto 2001 di “Disciplina dei servizi di
sviluppo agricolo rurale” così come modificata dalla Legge Regionale n. 35
del 3 agosto 2001;
-
La Deliberazione di Consiglio Regionale n. 9 del 31 dicembre 2006 che
approva il Piano regionale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 2007-20 10;
-
La Deliberazione di Giunta Regionale n. 241 del 31 marzo 2008 di
aggiornamento del quadro finanziario per il 2008 e modifiche tecniche alle
azioni di consulenza del piano regionale di sviluppo agricolo e rurale 20072010;
Dato atto che
- l’articolo 10 comma 1 della L.R. 34/01 prevede l’approvazione del piano
annuale provinciale per l’attuazione degli interventi;
Vista la proposta di Piano provinciale dei servizi di sviluppo agricolo rurale per
l’anno 2007 predisposta dal Servizio Agricoltura, patrimonio naturale ed ittiofaunistico;
Tenuto conto che
il documento è stato esaminato con esito positivo dal Tavolo Verde provinciale
nella seduta del 19 maggio 2008;
Sede: Piazza S. Leone, i - 5iiOO Pistoia Numero Verde 800 246245 centralino 0573 3741 Fax 0573 374307
Web site www.~r~v~ncia.r>istoia.it
Emaii prOYl)tOl)rQYincia.r>i~taia.it
sede orierativa: Corso A. Gramxi n 11O - 511O 0 Pistoia i?
0573372438/10573372411
Dato atto che il provvedimento è predisposto e formulato in conformità di quanto
.
previsto in materia dalla vigente normativa, nonché nel rispetto degli atti e delle
direttive che costituiscono il presupposto delle procedure;
Rilevato che il presente provvedimento, riguardante l'approvazione in via tecnica
del Piano, non investe aspetti contabili;
Esprimendo parere di regolarità tecnica ai sensi dell' art.49 comma I del D.L.vo
18/8/2000 n.267 e visto quanto sopra,
si propone al Consiglio Provinciale di deliberare quanto segue:
- di approvare il Piano provinciale dei servizi di sviluppo agricolo rurale per l'anno
2008, parte integrante della presente Deliberazione;
-
di incaricare la dirigente del Servizio Agricoltura, patrimonio naturale ed ittiofaunistico dei provvedimenti connessi e conseguenti di attuazione, compresa
l'attivazione dei bandì per la selezione dei progetti per le azioni 2.1. e 2.2. ;
-
di dichiarare la presente Deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi
dell'art. 134 del D.lgs n. 267/2000;
- di pubblicare il presente atto all'Albo Pretori0 e sul sito internet dell'Ente;
- di trasmettere la presente Deliberazione al Dipartimento Pianificazione
territoriale, Agricoltura, Turismo e Promozione, ed alla Regione Toscana.
Dott
d Sav s
i
1 Sekizio Agricoltura,
ed ittio-faunistico
21 maggio 2008
Sede: Piazza S. Leone, 1 - 51100 Pistoia Numero Verde 800 246245 centralino 0573 3741 Far 0573 374307
Web stte W W W . D ~ Q V I ~ C I & ~ & ~Email
Q I ~ ~provotOorovincia oistoia it
sede operativa: Cono A. Gramscin" i10 - 51100 Pistoia P O573372438 9 O573372411
Provincia di Pistoia
1
Dipartimento Pianificazione Territoriale, Agricoltura, Turismo e Promozione
Servizio Agricoltura, Patrimonio Naturale ed Ittiofaunistico
PARERE DI REGOLARITÀTECNICA
(art. 49 comma 1, D. Lgs. 18.08.2000 n. 267)
Oggetto: Proposta di Deliberazione al Consiglio Provinciale avente per oggetto:
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale - L.R.
34/2001- ANNO 2008
La Dirigente Dott. Silvia Masi
VISTA la proposta deliberativa di pari oggetto,
ESPRIME
Parere di regolarità tecnica ai sensi dell’art. 49 comma 1 del Decrcto legislativo n.
267/ 18.08.2000 - Testo unico delle leggi sullbrdinamento degli Enti locali
Dott. Silvia Masi
ricoltura,
faunictico
Provincia di Pistoia
' . .
INDICE
........................................
CAPITOLO 1 GENERALITA DEL PIANO LOCALE ........................................................
Introduzione "Resoconto dell' attività finanziate dal 2002 al 2007"
4
6
1.1. Analisi dei fabbisogni ................................................................................................
6
1.2. Tipologie di intervento finanziabili ..............................................................................
9
..
1.2. Risorse disponibili.....................................................................................................
9
1.3. Programma attuativo annuale..................................................................................
10
1.4. Modalità di monitoraggio e valutazione degli interventi ..............................................
10
1.5. Termini e modalità di rendicontazione.......................................................................
10
.
CAPITOLO 2 PROCEDURE D I ATTUAZIONE DELLE AZIONI
.....................................
11
.
2.1 Azioni di animazione dello sviluppo agricolo .
rurale di significativa valenza territoriale (art 2
comma 1 lett. a 1.r. 34/2001) .........................................................................................................
11
2.1.1 Carattertstichedelle azioni ................................................................................................
11
2.1.2 Contenuti dei progetti di animazione..................................................................................
11
2.2 Azioni di comunicazione integrata .............................................................................
12
2.2.1 Frogetti locali di informazione e comunicazione collettiva ....................................................
12
2.2.2 Iniziative dn/ulgative tradizionali........................................................................................
12
2.3 Contenuti delle iniziative ..........................................................................................
13
2.3.1. Iniziative promosse dalla Provincia di Pistoia .....................................................................
13
...............................................................................
2.4 Fasi procedurali per l'attivazione degli interventi .........................................................
13
14
2.5 Termini e modalità di erogazione dei finanziamenti ....................................................
15
2.3.2. Iniziative presenti sui piano rqionale
2.6 Interventi sanzionatori. modalità di revoca e ridestinazione dei finanziamenti ............... 15
2.7 Modalità di controllo ................................................................................................
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale
15
2
INDICE DELLE TABELLE
4
Tabella 1- Disponibilità finanziarie 2002 .2007 ..................................................................
4
Tabella 2 .Progetti di animazione e di comunicazione integrata ..........................................
5
Tabella 3 . Obiettivi dei progetti finanziabili......................................................................
8
Tabella 4 .Fonte dei finanziamenti ...................................................................................
9
Tabella 5 .Temi dei progetti .........................................................................................
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale
13
3
Introduzione "Resoconto dell' attività finanziate dal 2002 al 2007"
.
I
Con la L.R. 34/01 fino al 2007 sono stati finanziati sostanzialmente due tipi di interventi: l'assistenza
tecnica diretta nelle aziende agricole e le azioni d animazione e comunicazione integrata sul territorio
rurale. Il servizio di assistenza tecnica alle aziende agricole e sempre stato un supporto importante per
agii agricoltori che vengono seguiti nella gestione aziendale corrente ma anche consigliati per le azioni di
sviluppo e innovazione dell'impresa. Questo tipo di assistenza 6 infatti un aiuto importante per poi
"affrontare" in maniera ottimale anche le offerte del PSR tanto che, con la nuova programmazione dei
finanziamenti europei, tale tipo di servizio e confluito in una misura finanziata, la 114 ,
Come si può notare nella tabella sottostante, nel corso degli anni si e registrato una notevole
diminuzione delle disponibilità finanziare regionali. Tutte le domande presentate negli anni 2002, 2003,
2004 e 2005 sono state finanziate, mentre a partire dal 2006 le risorse stanziate non sono state sufficienti
(e non possono essere compensate da quelle messe a disposizione dalla provincia, vincolate al massimo
del 20% dell'assegnazione regionale). Nel 2007, data la limitatezza delle risorse disponibili
, si
sono
attivate anche azioni collettive di informazione che hanno visto coinvolti gli operatori del settore, riuniti in
gruppi omogenei per tipo di attività, in modo da raggiungere un elevato numero di aziende anche con
risorse ridotte. Ciò è stato possibile anche grazie alla maturità raggiunta da servizi attivati ormai da
numerosi anni (es. lotta guidata).
-
Tabella 1- Disponibilità finanziarie 2002 2007
n. domande
Finanziamenti
n.
finanziate
assegnati in E
presentate
Anno 2002
Vegetali
I
domande n.
domande Finanziamenti
finanziate
assegnati in E
(Anno2005
Vegetali
370
177.720
406
406
198.000
Specialistica
7
7.595
Specialistica
Animali
55
26.400
Animali
60
60
45.307
Totali
432
211.715
Totali
466
466
243.307
Vegetali
421
35 1
170.520
Specialistica
8
8.860
Specialistica
Animali
71
50.587
Animali
60
56
39.100
Totali
465
245.087
Totali
481
407
209.620
Specialistica
17
16.306
Specialistica
18
12
6.176
Animali
64
43.906
Animali
46
46
26.400
Totali
464
245.372
Totali
383
219
117.000
II
Per quanto riguarda le attività di animazione e comunicazione integrata, che consentono d
raggiungere gli operatori in forma aggregata anziché individuale, hanno avuto un progressivo incremento.
La progettazione offerta sul territorio e ampia ed affronta numerosi temi posti all'attenzione nei piani
provinciali, con interventi qualificati. Come si può notare dai titoli dei progetti finanziati, gli argomenti
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale
4
affrontati, soprattutto in questi ultimi due anni ,sono strettamente correlati alle esigenze territoriali e alle
tematiche del PSR. I progetti finanziati per le attività di animazione e divulgazione i dati sono riassunti
nella tabella che segue:
-
Tabella 2 Progetti di animazione e di comunicazione integrata
Importo finanziato
in €
Produzione di vino con particolare riferimento al miglioramento della qualità ed alle forme
3i confezionamento ed al recupero delle DOC minori (Bianco della Valdinievole, Colli
ilell'Etruria Centrale, Vinsanto del Chianti)
16.450
Vademecum su opportunità di diversificazionedelle aziendale
Vademecum sull'utilizzo di prodotti fitosanitari nel settore florovivaistico
Vademecum sul miglioramento qualitativo delle produzioni casearie
Vademecum sulla gestione dei sottoprodotti aziendali
Progetti pluriennali Anni 2002
- 2003 - 2004
3.000
.*
,
2
Awiamento delle aziende floricole alla lotta integrata
Awiamento delle aziende vivaistiche alla lotta integrata
Produzione del vino con particolare riferimento al miglioramento della qualità e alle forme
39.760
di confezionamento ed al recupero delle DOC minori
fwno 2005
Vademecum sulla fitodepurazione
2.800
caratterizzazionedel "pecorino a latte crudo" anche ai fini della tracciabilità del prodotto",
Sviluppo della filiera olio nell'area Pescia-Montecatini Terme con la collaborazione
dell'Oleificio Cooperativo di Valdinievole
29.100
Trasmissioni televisive per una serie di appuntamenti da inserire nel programma 'Ora
Verde" trasmessa dalla emittente televisiva TVL
I prodotti della comunità delle piccole economie locali della Provincia di Pistoia: conoscerli
per apprezzarli
Verso un distretto floricolo eco-compatibile
86.081
Verso un distretto vivaistico eco-compatibile
Anno 2007
Imprenditore energetico
Tradizione e sicurezza alimentare tracciando la qualità
Olio e vino verso I'agriqualità
Il miglioramento delle tecniche prodaive e l'adesione al marchio 'Italialleva" del pecorino
a latte crudo pistoiese
Vademecum sulla produzione e commercializzazione dei prodotti zootecnici primari e
trasformati alla luce dei nuovi regolamenti del pacchetto igiene
Vademecum sulla multifunzionalità e rispetto dell'ambiente
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale
5
CAPITOLO 1 GENERALITA' DEL PIANO LOCALE
1.l.Analic.i dei fabbicogni
L'analisi regionale riportata in introduzione al Piano di Sviluppo Rurale 2007 - 2013, evidenzia che,
sia al livello complessivo che settoriale,
e presente una perdita di competitività nel sistema economico
territoriale. Nella Toscana si e avuta una polarizzazione economica e demografica ristretta su alcune aree,
a scapito della maggior parte della supetficie regionale, che invece mantiene una bassa densità di
popolazione e di servizi, a cui si associa però un'alta valenza culturale e ambientale. Questo quadro dello
stato di sviluppo regionale, ricalca con precisione anche la realtà provinciale. La "ricetta" della Regione
Toscana per intervenire a migliorare questa situazione nell'ambito rurale,
e quella su cui si basa il PSR e
comprende l'accrescimento della competitività del settore agricolo e forestale, la valorizzazione
dell'ambiente e dello spazio naturale, e il miglioramento della qualità di vita nelle zone rurali e la
promozione della divenificazione delle attività economiche. Il presente piano di sviluppo dei servizi
agricoli non potrà che contenere questi indirizzi per fare in modo che la promozione dello sviluppo del
settore agricolo sia quella condivisa con tutta la regione così da ottimizzare l'efficacia di ogni azione sul
nostro territorio.
La provincia per la sua parte, come indicato nella D.C.P. n. 270/06, contenente l'approvazione degli
indirizzi per la programmazione dello sviluppo rurale 2007-2013, e nel documento triennale di
programmazione, indica che per rispondere alla sfida della competitività, occorre puntare in primo luogo
sulle eccellenze territoriali e sulla loro valorizzazione (distretti rurali floricolo e vivaistico e prodotti locali).
Inoltre occorre tener presente che il piano provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale per
I'annualità 2008 conterrà
solamente le attività animazione e di comunicazione integrata, dato che
l'assistenza tecnica nelle aziende
e finanziata dalla misura
114 del PCR e la pianificazione provinciale e
compresa all'interno dello specifico piano.
*
Per questo tipo di azioni, molto più che per l'assistenza tecnica diretta, sono possibili sovrapposizioni
e sinergie con altre attività delle quali occorre tener conto per delineare gli obiettivi prioritari che la
provincia vuole raggiungere con i progetti che saranno finanziati dal presente Piano, mirando tuttavia a
sviluppare un'azione trasversale di animazione, di sensibilizzazione, di introduzione verso i temi che la
Provincia con i suoi strumenti di programmazione e la Regione in senso più ampio, hanno individuato
come prioritari per l'ambito rurale locale.
Si fa riferimento in particolare a : progetti specifici dei distretti rurali per rafforzare l'identità locale e
la consapevolezza dei punti di debolezza e della opportunità, progetti anche molto articolati, nel campo
della formazione professionale (Flovitur e Fisiagri), progetti e iniziative specifiche sulla sicurezza del
lavoro forestale, la filiera legno/energia, iniziative di valorizzazione quali le strade e consorzi dei prodotti
tipici, e per la vendita diretta dei prodotti tramite spacci e mercati, il progetto cofinanziato nell'ambito
della L.R. 41/98 "Monitoraggio di spore fungine in ambienti agricoli" prossimo alla conclusione.
L'altro ordine di priorità deriva dalla recente attivazione dei bandi per le misure PSR, a cui sono
connesse particolari esigenze nella diffusione di conoscenze adeguate.
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale
6
Nel nuovo PCR sono comprese azioni del tutto nuove, che rappresentano innovazioni importanti per
la diversificazione e la multifunzionalita delle aziende agricole (produzione di energia, forme consociate
per la produzione di biomasse, gestione delle risorse ittiofaunistiche, attività sociali e culturali connesse
alla valorizzazione del patrimonio naturale) per le quali e senz'altro necessaria un'azione di animazione e
orientamento verso gli agricoltori.
Nell'ambito delle produzioni locali, l'obiettivo generale di favorire la valorizzazione delle produzioni,
quest'anno si coniuga in una duplice azione: aggiornamento in materia di sicurezza alimentare
(informazione basilare per gli agricoltori orientati alla vendita diretta la cui esigenza deriva dal rinnovo
della normativa in materia) ed azioni di animazione rivolte alle scuole ed a facilitare l'incontro con gruppi
di acquisto organizzati direttamente dai consumatori.
Per lo specifico delle produzioni zootecniche il settore prioritario di intervento emerso nel confronto
con gli operatori del settore e I'adeguamento alla normativo igienico-sanitaria mediante azioni che
riescano a mediare le esigenze di una normativa molto complessa ed in costante evoluzione all'interno di
aziende di modeste dimensioni quali quelle della nostra Provincia.
Nei settori più specializzati del florovivaismo le azioni sono state orientate tenendo conto anche dei
numerosi progetti già attivati in relazione ai distretti rurali. Per il settore floricolo la priorità individuata
riguarda 2 tematiche: riduzione dei costi energetici ed innovazione varietale, per le quali sono previste
azioni di orientamento ed aggiornamento. Per il settore vivaistico gli ambiti prioritari di intervento
k
individuati sono : sicurezza sul lavoro e percorsi di certificazione delle produzioni. u entrambi questi
aspetti è in corso un'ampid e imsa progettazione cne coinvolge vari enti, per cui si ritiene di non dover
attivare azioni specifiche per quest'anno. L'azione privilegiata per questo settore
è dunque quella
trasversale sulla condizionalita (di cui sotto) dato che per il vivaismo, rispetto agli altri settori che già da
vari anni si confrontano con questa tematica, rappresenta una novità importante con cui confrontarsi ai
momento di accedere ai contributi pubblici.
Infine 6 prevista un'azione trasversale attinente la normativa sulla condizionalità; infatti il rispetto di
queste regole e requisito di accesso a tutte le agevolazioni comunitarie, compresi i piani di investimento.
L'informazione su questo vincolo deve essere particolarmente capillare per evitare che banali
disattenzioni comportino la revoca dei finanziamenti assegnati. Per questo è prevista la redazione e
diffusione di schede che espongano in modo semplificato le regole principali nonché la creazione di una
rete di sportelli a cui rivolgersi per le informazioni più dettagliate sulle singole norme.
Un' ulteriore azione trasversale, mirata a dotare le aziende, almeno se condotte da giovani, di idonee
conoscenze per la gestione diretta degli adempimenti
on-line
nei confronti della Pubblica
amministrazione favorendo l'accesso alle agevolazioni (dato anche che ormai tutte le richieste di aiuti
regionali, statali e comunitari utilizzano esclusivamente il mezzo informatico ) è stata valutata fuori
portata del presente piano in quanto richiede un intervento formativo più strutturato e dovrà essere presa
in considerazione nella pianificazione della misura i11 del PSR.
E' importante considerare infine che i progetti approvati potranno esplicare la massima efficienza ed
efficacia
delle attività promosse se
coinvolgono sin dalle prime fasi un ampio numero di soggetti
interessati, per questo è opportuno privilegiare i progetti proposti in forma associata da organismi
rappresentativi del modo agricolo e rurale.
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale
7
Visto quanto sopra, gli obiettivi del presente piano sono:
obiettivi generali di cui alla L.R. 34/01 all'art. 1comma 3 :
P
rafforzamento dell'economia agricolo rurale;
B tutela della salute degli operatori agricoli, delle popolazione rurali e dei consumatori;
P
mantenimento delle attività agricole sul territorio ad esse vocato sia garantendo le pari
opportunità ali'imprenditoria femminile che favorendo l'accesso ai giovani alla conduzione
dell'azienda agricola ed alle attività di servizio all'agricoltura e di supporto al territorio rurale;
P
salvaguardia del territorio e dell'ambiente rurale, valoriuazione delle risorse naturali, del
patrimonio agricolo, rurale e culturale; ù
obiettivi specifici di cui al Piano regionale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 2007 - 2010 (DCR n.
9/2007)che individuano le seguenti aree tematiche:
D applicazione della nuova PAC ;
D piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2007 - 2013 ;
D sviluppo della multifunzionalità nelle aziende agricole ;
"r
risparmio energetico e sviluppo di fonti di energia rinnovabili;
P
qualificazione, valorizzazione e commercializzazione dei prodotti;
D OGM e coesistenza :
I n particolare, la Provincia di Pistoia promuove i progetti che sviluppano le seguenti tematiche:
Tabella 3
- Obiettivi dei progetti finanziabili
1 Ambito di progettazione
Obiettivi
riduzione dei costi energetici
distretto floricolo
innovazionevarietale
S .
.
..
,
norme igieniche e sanitarie
settore zootecnico
fonti di energia alternativa, forme consociate per la produzione di
opportunità PSR
- misure innovative
biomasse
agriturismo e altre attività (antichi mestieri, attività didattiche...)
legate con il patrimonio naturale e le risorse ittio-faunistiche
I
l
attraverso le scuole e la filiera corta
condizionaiità
informazioni sui Criteri di gestione Obbligatoria (CGO) e sulle Buone
Condizioni Agricole e Ambientali (BCAA)
Le iniziative presenti sul piano regionale sono:
normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro;
diverse opportunità offerte alle imprese agricole dalla l.r.34/2001;
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale
8
diffusione della conoscenza in materia di Politica Agricola Comune (PAC) e delle opportunità
offerte dall'applicazione delle diverse misure previste dal Piano di Sviluppo Rurale della Toscana
per gli anni 2007-2013;
diffusione della conoscenza delle innovazioni tecniche e tecnologiche in agricoltura, zootecnia e
selvicoltura;
introduzione di tecniche di agricoltura e di allevamento ecocompatibili;
introduzione di tecniche di agricoltura e di allevamento biologici;
1.2. Tipologie di intervento finanziabili
A partire dall'annualita 2008 l'utilizzo dei servizi di consulenza in azienda sarà finanziato
esclusivamente nell'ambito del PSR Toscana 2007/2013 con la misura 114, che verrà attivata attraverso
bandi regionali per mezzo di organismi prestatori di servizi di consulenza, inseriti negli appositi elenchi
regionaIi.
Quindi con il presente piano, saranno finanziate:
P Azioni di animazione dello sviluppo agricolo
-
rurale- di significativa valenza
territoriale (art. 2 comma 1 lett. a 1.r. 34/2001)
k Azioni di comunicazione integrata tra i diversi soggetti operanti nel sistema dei servizi di
sviluppo agricolo;
trasferimento dell'innovazione tecnologica ed
organiuativa:
divulgazione, dimostrazione ; informazione sulle iniziative dello sviluppo rurale condotte
direttamente od anche in collaborazione con i mezzi di comunicazione (art. 2 comma 11ett.D 1.r.
34/2001).
1.2. Risorse disponibili
-
Tabella 4 Fonte dei finanziamenti
E 152.901,65
PSR anno 2008-
Regione Toxana
E 88.473,99
Provincia di Pistoia
6 17.694,8
Totale
€ 106.168,S
I n base alle disposizioni regionali, alle azioni di animazione dello sviluppo rurale sono riservate
almeno il 10% delle risorse, mentre per le attività di divulgazione e comunicazione almeno 1'80%.
I finanziamenti sono ripartiti:
- almeno E 90,000 sono da investire peri temi di progettazione provinciale di cui alla tab 1.1
- eventuali progetti sulle ulteriori tematiche di cui al punto 1.2, saranno finanziati con le risorse residue.
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale
9
Ai fini dell'ottimizzazione della spesa, potranno essere disposte ulteriori rimodulazioni in base alle
richieste.
1.3. Programma attuativo annuale
AI termine delle procedure concorsuali, per l'approvazione delle graduatorie, la Provincia approva il
programma attuativo annuale in conformità con quanto previsto nell'art. 10 comma 2 della 1.r.
34/2001 che verrà comunicato alla Giunta Regionale al fine di consentire I'erogazione dell'intero importo
dei finanziamenti assegnati.
Come indicato nel richiamato art. 2 della 1.r. 34/01, il programma attuativo deve contenere:
1. le azioni attivate;
2.
i soggetti attuatori delle azioni attivate, selezionati ai sensi dell'art. 5 comma 2 della 1.r.
34/01;
3. i costi delle azioni attivate ed i rispettivi finanziamenti assegnati.
4. le modalità di controllo circa il corretto impiego dei finanziamenti concessi.
1.4. Modalità di monitoraggio e valutazione degli interventi
Il monitoraggio e la valutazione degli interventi saranno svolti dal Comitato permanente di
coordinamento del sistema regionale dei servizi, costituito dalla Regione Toscana e dall'ARSIA.
1.5. Termini e modalità di rendicontazione
Le risorse assegnate con la L.R. 34/2001 sono riferite ad attività trasferite dalla Regione Toscana.
La Provincia di Pistoia al termine deli'annudità 2008 presenterà alla Giunta regionale, una relazione a
consuntivo degli interventi realizzati in attuazione del presente piano, per consentire la formulazione del
rapporto annuale di monitoraggio e valutazione degli interventi.
Ogni economia che si realizzerà sul finanziamento 2008, dovrà essere destinata prioritariamente
per il completamento delle azioni previste nel presente piano, in subordine andrà a incrementare le
risorse del piano successivo.
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale
10
CAPITOLO 2. PROCEDURE D I ATTUAZIONE DELLE AZIONI
2.1 Azioni di animazione dello sviluppo agricolo
- rurale di significativa valenza
territoriale (art. 2 comma 1lett. a 1.r. 34/2001)
Le azioni di animazione dello sviluppo rurale che la Provincia di Pistoia ha intenzione di
awiare, per promuovere Io sviluppo rurale dei territori, creando opportunità di sviluppo in
accordo con le esigenze delle comunità locali,
dovranno essere ideate e realizzate in
collaborazione tra diversi soggetti e la formazione di parternariati locali.
La programmazione degli interventi, infatti dovrà essere definita a seguito di processi
partecipativi fra i soggetti pubblici e privati.
2.1.1 Caratteristiche delle azioni
- sono rivolte prioritariamente a creare e rafforzare reti di interazione fra soggetti rurali a
favorire la cooperazione tecnico-economica tra imprese, ad intervenire su specifici
problemi ambientali locali, a valorizzare il patrimonio culturale e ambientale locale;
- realizzano significative integrazioni finanziarie attraendo risorse private e/o pubbliche,
complementari a quelle messe a disposizione della Regione e dalla Provincia, per la
realizzazione del progetto;
- risultano complementari ad interventi analoghi che beneficiano di risorse finanziarie
provenienti da diversi piani ed iniziative locali, regionali, statali e comunitarie evitando
sovrapposizioni di finanziamenti;
-
realizzano un elevato coinvolgimento di tutti i soggetti partecipanti e delle popolazioni
rurali interessate dal progetto.
2.1.2
Contenuti dei progetti di animazione
- descrizione quantificabile degli obiettivi progettuali;
- indicazione dei soggetti pubblici e privati coinvolti, rispettive competenze;
-
indicazione delle risorse pubbliche e private disponibili;
- metodologia di lavoro, fasi e tempi;
-
descrizione dei risultati attesi;
- indicazione dei prodotti disponibili alla fine del progetto;
- indicazione delle metodologie per il monitoraggio e la valutazione dei progetti.
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale
11
Azioni di comunicazione integrata
2.2
'Yra i diversi soggetti operanti nel si3tema dei servizi di sviluppo agricolo; trageHmento dell~nnovazionetecnologica
ed organizzativa: divulgazione, dimostrazione ; informazione sulle iniziative dello sviluppo rurale condotte
direttamenteod anche in collabrazione con i mezzi di comunicazione"(art. 2 comma 1 le& D I.r. 34/2001).
Queste azioni sono attivate allo scopo di promuovere, la diffusione della conoscenza in
agricoltura.
Di nuova introduzione sono le iniziative che per favorire la comunicazione fra agricoltori e
per differenziare le varie opportunità di informazione da offrire agli agricoltori,
prevedono
I'awio di iniziative che verranno progettate con la collaborazione di gruppi di agricoltori ed il
soggetto candidato a prestare il servizio, per individuare con precisione i problemi comuni e le
soluzioni all'interno di specifiche aree di intervento.
2.2.1 Progetti locali di informazione e comunicazione collettiva
Questi progetti dovranno essere strutturati come segue:
Attività progettuali:
>
coordinare ed aggregare gruppi di agricoltori per l'esame e la soluzione comune dei
problemi mediante metodologie partecipative;
>
stimolare i partecipanti verso processi di apprendimento ed autoaggiornamento
permanente;
>
coinvolgimento di altri soggetti, potenzialmente interessati all'argomento del progetto e
conseguente attivazione di relazioni con gli agricoltori;
"r intervento in specifiche situazioni produttive e locali, con particolare riferimento a quelle
per le quali risultano non adeguate le altre tipologie di intervento poste in essere dal
sistema dei servizi di sviluppo agricolo e rurale, garantendo un equilibrio tra risorse
impegnate e obiettivi posti;
>
attrarre risorse finanziarie private, complementari a quelle messe a disposizione dagli
enti pubblici, per la realizzazione del progetto.
2.2.2
Iniziative divulgative tradizionali
Come nelle precedenti programmazioni, sono ammesse a contributo iniziative divulgative
tradizionali come incontri, visite guidate, azioni dimostrative, convegni, seminari, rivolti
agli operatori nel settore agricolo, nonché la produzione di materiale informativo, sia
Piano Provincialedei servizi di sviluppo agricolo e rurale
12
cartaceo che su supporto inforrnatico, sportelli di informazioni anche telematici, ... sui principali
.
aspetti dell'agricoltura e dello sviluppo rurale della Toscana.
2.3 Contenuti delle iniziative
2.3.1. Iniziative promosse dalla Provincia di Pistoia
I n base ali'analisi di settore, i progetti prioritariamente, devono sviluppare i temi di seguito
riportati:
Tabella 5
- Temi dei progetti
[Ambito di progettazione Obiettivi
Modalità di esecuzione
...
-
.
. ..
,
.
~
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....',
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v..:
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.
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..
I.,
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progetti locali di informazione c
innovazione varietale
comunicazione collettiva, produzione
materiale informativo
.
I
I>
.
a
~
Settore zootecnico
norme igieniche e sanitarie
progetti locali di
informazione
comunicazione collettiva e produzio
di materiale informativo
misure innovative
consociate per la produzione di biomasse
di materiale informativo
agriturismo e altre attività (antichi mestieri, azioni di animazione
attività
legate
didattiche...)
con
il
patrimonio naturale e le risorse ittiofaunistiche
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Sicurezza
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I,
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alimentare,
.
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.
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.
aggiornamento azioni di
:.
.
.
- .
animazione, sportelli
normativo, valorizzazione anche attraverso informazioni e produzione di materi
le scuole e la filiera corta
1 Condizionalità
informazioni
sui
Criteri
Obbligatoria
(CGO)
e
informativo
di
sulle
gestione produzione di materiale informativc
Buone sportelli di informazioni
Condizioni Agricole e Ambientali (BCAA)
2.3.2. Iniziative presenti sul piano regionale
Potranno essere sviluppati i temi:
ìì. normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro;
ìì. diverse opportunità offerte alle imprese agricole dalla l.r.34/2001;
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale
13
>
diffusione della conoscenza in materia di Politica Agricola Comune (PAC) e delle
opportunità offerte dall’applicazione delle diverse misure previste dal Piano di
Sviluppo Rurale della Toscana per gli anni 2007-2013;
k diffusione della conoscenza delle innovazioni tecniche e tecnologiche in agricoltura,
zootecnia e selvicoltura;
>
introduzione di tecniche di agricoltura e di allevamento ecocompatibili;
53 introduzione di tecniche di agricoltura e di allevamento biologici;
Le azioni di cui sopra saranno realizzate awalendosi di prestatori di servizi di cui all‘art. 5
comma 1della 1.r. 34/2001. Questi ultimi saranno individuati sulla base di una selezione aperta
a tutti i soggetti tecnicamente qualificati a fornire i servizi in questione, nel rispetto dei principi
di non discriminazione, trasparenza e oggettività.
2.4
Fasi procedurali per l’attivazione degli interventi
Le procedure di selezione dei soggetti prestatori per le azioni di cui sopra, sono fissate nei
bandi, nel rispetto dei principi di non discriminazione, trasparenza e oggettività.
Indizione dei bandi
I bandi relativi alle azioni 2.1 e 2.2 di cui al punto 2 del presente piano, saranno indetti con
prowedimento della Dirigente del Servizio Agricoltura, patrimonio naturale ed ittio-faunistico, e
si intendono aperti dalla data di pubblicazione dello stesso.
I progetti presentati, pena la non ammissibilità, dovranno essere conformi a quanto indicato nei
bandi, in merito ai loro “contenuti di base”.
Criteri di selezione delle domande
La selezione dei progetti e dei soggetti attuatori, verrà effettuata secondo il principio della
trasparenza, della non discriminazione e della Oggettività, oltrechè secondo i parametri generali
di eficienza ed efficacia dei servizi offerti.
La valutazione e la selezione verrà effettuata in base a:
0
0
ambito prioritario di intervento;
caratteristiche dei soggetti attuatori;
livelli di cofinanziamento dei progetti;
0
capacità di coinvolgimento di più soggetti prestatori su un unico progetto;
0
sviluppo di indicatori per la valutazione dell‘efficacia del progetto.
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale
~~
14
2.5 Termini e modalità di erogazione dei finanziamenti
Le azioni finanziate si svolgeranno di norma nell'anno 2008, e comunque entro 12 mesi
dall'affidamento, salvo eventuali proroghe, verrà erogato il saldo. I termini e le modalità di
erogazione e rendicontazione dei finanziamenti sono indicati nei relativi contratti di affidamento
dei servizi riferiti alle suddette azioni.
2.6 Interventi sanzionatori, modalità di revoca e ridestinazione dei finanziamenti
Per le tipologie di azioni di cui alle azioni a) e b), gli interventi di revoca dei finanziamenti e
se del caso sanzionatori, sono indicati negli specifici contratti di affidamento dei servizi.
2.7 Modalità di controllo
Per le tipologie di azioni di cui alle azioni a) e b), i termini e le modalità di controllo e verifica
sono indicati nei relativi contratti di affidamento dei servizi riferiti alle suddette azioni.
In generale
, per
consentire lo svolgimento delle necessarie attività di controllo, i soggetti
prestatori dovranno garantire alla Provincia almeno le seguenti informazioni:
Per i progetti locali di informazione e comunicazione collettiva:
- Comunicazione, antecedente all'awio delle attività, degli elenchi degli agricoltori
partecipanti,
- Per i relativi incontri, data e ora e del luogo di svolgimento con anticipo di almeno
quindici giorni,
- Predisposizione di apposito registro di presenze firmato dal tecnico che tiene
l'incontro e sottoscritto da tutti gli agricoltori partecipanti.
Per attivazione di sportelli informativi, attività di informazione telefonica e/o
telematica :
- Comunicazione di almeno quindici giorni prima dell'awio,
- Della sede e degli orari di apertura,
- Tenuta dell'apposito registro con il numero delle richieste di informazioni ricevute.
Per lo svolgimento di visite guidate o seminari divulgativi
- comunicazione almeno quindici giorni prima dello svolgimento e predisposizione di
un apposito modello per la registrazione delle presenze, firmato dal tecnico e dagli
agricoltori partecipanti l'iniziativa.
Piano Provinciale dei servizi di sviluppo agricolo e rurale
15
Per la produzione di materiale informativo cattaceo (opuscoli, pubblicazioni ecc..)
- copia della documentazione ed attestazione delle modalità di diffusione utilizzate
La Provincia eserciterà il controllo sulla corretta esecuzione degli interventi previsti dai
progetti, con sopralluoghi senza preawiso, presso le sedi di svolgimento delle iniziative,
mediante il riscontro tra le azioni inserite nei contratti di affidamento dei servizi e la loro
effettiva realizzazione nei tempi e nei modi previsti.
La mancata o ritardata comunicazione dei dati richiesti dalla Provincia e/o la non corretta e
completa realizzazione delle azioni previste, può determinare interventi di riduzione, revoca dei
finanziamenti e nei casi più gravi, azioni sanzionatorie, secondo quanto specificato nei contratti
di affidamento dei servizi.
Piano Provinciale dei servizi di sviluppa agricolo e rurale
16
Delibera C.P. n. 204 del 10/06/2008
PIANO DEI SERVIZI DI SVILUPPO AGRICOLO E RURALE. L.R. 31/01. ANNO 2008
TESTO RELATIVO AGLI OMISSIS
Si riporta di seguito la trascrizione integrale della registrazione della seduta, secondo quanto
espresso negli interventi
Presidente Giunti
Relatore il Presidente della Provincia Venturi.
Presidente Venturi
Il tema è stato ampiamente discusso in commissione e attiene al piano provinciale dei servizi di
sviluppo agricolo e rurale di cui alla Legge Regionale 34/2001 per l’anno in corso. Dico solo per i
non addetti ai lavori, perché gli altri mi diranno che l’hanno sentito dire anche troppe volte. Questo
non è il piano di sviluppo rurale ma è il piano di sviluppo dei servizi cosa molto meno rilevante,
perché questa è una questione da 100 mila euro e l’altro è da 12 milioni, tanto per capirsi anche la
portata diversa dei problemi di cui si parla. Questo è un piano di servizi di sviluppo agricolo che si
inquadra nelle nuove normative, che sono invece collegate al piano che la Regione ha approvato;
per cui non ci sono più i servizi, diciamo così, servizi alle imprese ma sono attività di animazione e
comunicazione integrata, fanno parte di questo progetto.
Ora noi in questi piani, generalmente noi avevamo fino al 2006 coperto anche tutte le richieste che
si erano presentate. Dal 2006 in poi ci sono state più richieste che possibilità di un loro effettivo
finanziamento. Quindi anche nelle scelte che sono state fatte in passato sono andate nella direzione
di suggerire o comunque sostenere progetti che andassero verso gruppi di imprese, che quindi
facessero un po’ un discorso più complessivo al servizio di tutto il comparto, cito soltanto l’esempio
il progetto è ancora in corso sullo studio delle spore funginee che serve appunto ad individuare
quando è il momento di fare trattamenti anticrittogamici sulle varie culture. Quindi noi andiamo a
presentare per il 2008 un piano che ha come obiettivi, che presenta alcuni obiettivi collegati a quelli
che sono un po’ gli aspetti centrali che noi portiamo avanti per quanto riguarda le politiche agricole,
il sostegno alle nuove attività, produzione di energia, sostegno alle produzioni locali, per quanto
riguarda le produzioni zootecniche una particolare attenzione all’adeguamento normativo igienico
sanitario, la riduzione dei costi energetici e l’innovazione varietale nella floricoltura e soprattutto
interventi per quanto riguarda alcune aziende in modo particolare aziende vivaistiche sulla
questione della condizionalità. La condizionalità è una materia poco nota ai non addetti ma
fortemente rilevante per gli addetti, cioè la Comunità Europea subordina a determinate condizioni
il pagamento dei propri contributi, cioè se non siamo in regola non è soltanto un problema di avere
un intervento fatto bene per quella determinata tipologia ma bisogna avere dei parametri in ordine:
parametri ambientali, parametri di funzionamento aziendale, cioè tanto per capirsi in parole povere:
o l’azienda è a posto sotto tutti i profili o non prende i soldi. Quindi qualcuno magari rischia per
piccole questioni di bonificare un intervento anche significativo, perché quando si va a verificare la
condizionalità magari c’è un aspetto carente che non c’entra nulla con l’evento proposto ma che fa
saltare il finanziamento in forza di questa norma, che è una norma europea non l’abbiamo inventata
né in Provincia né in Regione e fa parte della PAC, la nuova Politica Agricola Comunitaria.
Per quanto riguarda gli obiettivi ed i progetti sui quali noi si interviene. Noi promuoviamo progetti
che sviluppano le seguenti tematiche: per quanto riguarda il distretto floricolo la riduzione dei costi
energetici, come dicevo e l’innovazione varietale; nel settore zootecnico le norme igieniche
sanitarie; per quanto riguarda le opportunità del piano di sviluppo rurale e in particolare per quanto
concerne le misure innovative, le fonti di energia alternativa, forme associate per la produzione di
biomasse, agriturismo e altre attività come antichi mestieri e attività didattiche ad esse connesse
legate con il patrimonio naturale e le risorse ittico faunistiche, prodotti locali, la sicurezza
alimentare, l’aggiornamento normativo, la valorizzazione anche attraverso le scuole e la filiera
corta.
Per quanto riguarda la condizionalità, dicevo prima, le informazioni sui criteri di gestione
obbligatoria, i cosiddetti CGO e le buone condizioni agricole ambientali altrimenti note in sigla
come BCAA, che sono appunto, così ritroviamo nei documenti.
Il piano prevede finanziamenti per 88 mila e 473 euro di finanziamento regionale al quale si
aggiunge il 20% obbligatorio della Provincia di 17.694 per un totale di 106.168.
C’è da aggiungere, se guardiamo con gli stessi criteri a quelli che sono i piani di sviluppo agricolo e
rurale in passato, che a questo importo vanno aggiunte 152.901 euro che sono legate alla misura 1.4
del piano di sviluppo rurale, che sono appunto quelle misure di assistenza tecnica, che non vengono
invece finanziate da questo piano.
Presidente Giunti
Grazie Presidente Venturi. Ha chiesto di parlare il Capogruppo Franchini, ne ha facoltà.
Consigliere Franchini
Abbiamo avuto il pensiero dell’intervento nello stesso momento io e Bettini. Dunque Presidente, io
in commissione le avevo già accennato qual era la mia idea su questo tipo di finanziamenti che da
tempo si riversano sul territorio.
Allora lei ha parlato di due cifre, se non sbaglio e dai documenti mi ricordo anche: una di 106 mila
euro ed una 152 mila euro; non ha detto però quanti sono o quanti potrebbero essere le potenziali
domande di accesso a questi finanziamenti, poi ce li dirà, perché sono sicuro che gli uffici avranno
una previsione almeno sulle vecchie richieste in base a quelle che sono le vecchie richieste.
Poi si è dimenticato di dire, Presidente, che per ottenere questi soldi le aziende devono essere
perfette da qualsiasi punto di vista: ambientale, amministrativo, contabile, sicurezza, tutto questo.
Facciamo un conto, mettiamo che 80 aziende, mi sembra che sia una cifra adeguata, perché l’ultima
volta le aziende che si sono avvicinate a questo tipo di finanziamenti erano molte di più e purtroppo
sono rimaste diverse anche nella speranza di ottenere, hanno speso, hanno investito, hanno messo a
posto la ditta e poi non hanno avuto neanche il finanziamento.
Mettiamo che su 80 aziende che partecipano a questi bandi la cifra che tocca per uno è una cifra
molto bassa.
Se queste aziende per ottenere un finanziamento di questo genere devono solamente mettere la
propria azienda al posto, tra virgolette, dal punto di vista ambientale ci vogliono 4 o 5 volte di più
del finanziamento che ottengono.
Quindi io credo che la Regione Toscana e l’amministrazione provinciale potrebbe essere in questo
attore principale debba fare un ragionamento diverso, debba mettere in condizioni le aziende di
essere aziende del 2008.
Per fare questo serve uno sforzo finanziario importante, perché molte aziende, le più grosse, non
hanno problemi da questo punto di vista e in queste occasioni fanno un po’ da avvoltoi, nel senso
che siccome sono al posto, non hanno problemi, possono attingere a questi finanziamenti senza tanti
problemi e succede che sempre i soliti riescono a prendere il finanziamento.
L’azienda più piccola, magari anche in crisi proprio da un punto di vista di contabilità, perché non
ha mezzi o non è attrezzata e quant’altro ha sempre e comunque, io ne ho incontrati diversi che
hanno fatto queste domande e sono stati respinti proprio perché non avevano le caratteristiche
hanno sempre qualcosa che non è in regola. E quindi di fronte a finanziamenti che si aggirano
attorno, se tutti li richiedessero e se a tutti venissero dati 3 o 4 mila euro a azienda se sono 80
aziende che vengono finanziate, cinque quando va bene e sono cifre sinceramente che per la nostra
agricoltura non sono più sufficienti, Presidente Venturi.
Io dissi all’assessore Cenni, che parlò di rilancio della floricoltura a Pescia, di potenziamento, mi
ricordo nel Consiglio Comunale di Pescia, di potenziamento dell’attività commerciale del vivaismo
pistoiese. Belle parole, che se venissero messe in atto da parte della Regione Toscana ci
risolleverebbero anche l’animo, se non altro quello, farebbero un po’ di coraggio per intraprendere,
fare impresa.
Il problema quello che gli dissi che bisogna crederci, Presidente Venturi. Lei sa benissimo meglio
di me come sono ripartiti i finanziamenti della Regione Toscana sul nostro territorio. Lei sa
benissimo che ci sono realtà sul nostro territorio e non per incapacità, come qualcuno poi cavalca la
tigre, io voglio essere onesto in questo, della Provincia o del comune che non è capace, che non
riesce, no sono decisioni politiche della giunta regionale che investono e indirizzano fondi
importanti in realtà che non sono assolutamente vicini alla nostra Provincia e che quindi tolgono
sempre e comunque risorse importanti.
Io non dico che a questi non va dato più niente ma dico che in una zona come il senese, che è una
zona importantissima come il grossetano, che hanno avuto da anni, anni e da anni continuano ad
avere finanziamenti importanti io vi invito a visitare, quei posti sono meravigliosi, le aziende
agricole sono bellissime, tutto. Là sono già partiti. E’ un po’ come quando lei, Presidente Venturi,
disse che investiva mi ricordo nel vino e olio nel Montalbano che io le dissi: è facile investire lì, 90
mila euro in Montalbano dal punto di vista elettorale ma non solo; Questo per fare un po’ di politica
a basso costo, elettorale ma anche dal punto di vista del risultato se mi investe nel Montalbano non
ci sono problemi. Il problema è se mi investe 90 mila euro nella zona di Piteglio o nella zona di
Marliana o nella Svizzera Pesciatina, è già un po’ più difficile ma però bisogna iniziare. Se mai si
inizia, perché lì 90 mila euro non si vedono neanche, rimarrà sempre un ricco e un povero.
Qualcuno che riuscirà ad avere i finanziamenti, qualcuno che chiude l’azienda, che ha tanta voglia
di lavorare ma gli cominciano a mancare le risorse, le attrezzature e quant’altro. Quindi su questo,
Presidente, io capisco che ci sono anche questioni che, io so quanto si è battuto glielo riconosco
c’ero anch’io quella volta per il nostro florovivaismo, alla riunione dell’URPT, se se lo ricorda,
questo mi è rimasto anche impresso, perché a volte il cittadino può pensare che il Presidente
Venturi... sì ma per l’amor di Dio, riconosco che lei si è battuto ma riconosco che di là ci sono
troppi gladiatori e quindi bisogna sicuramente da parte nostra, siccome la nostra è una risorsa
importante, è una risorsa il vivaismo pistoiese, è ancora una risorsa il florovivaismo a Pescia ed è il
più importante di tutti magari anche poco conosciuta, finisco Giunti, l’agricoltura tradizionale, che
è una cosa importantissima e su quello, secondo me, bisogna investire forse anche più che sugli altri
due settori, perché se si pensa al turismo, se si pensa al rilancio di alcune zone montane, se si pensa
ora c’è la filiera corta per i prodotti agricoli. Tutte queste cose ce le abbiamo in avanzo, se
veramente facciamo una politica di rilancio della nostra agricoltura sul nostro territorio.
Quindi io sinceramente non posso votare contro a questi finanziamenti, perché tutto serve, tutto va
bene, però dichiaro il voto di astensione, così non faccio neanche la dichiarazione di voto, dopo si
risparmia anche del tempo su questa questione solo ed esclusivamente perché ormai su questo tipo
di finanziamenti per moltissime, la maggioranza delle aziende sul territorio pistoiese servono a poco
se non servono a nulla.
Quindi io invito il Presidente Venturi, siamo a fine mandato e quindi magari sarebbe una
soddisfazione anche fare, io un’idea ce l’avrei e poi magari se capita l’occasione si potrà anche
parlarne ma prendere una posizione seria sulla nostra agricoltura in generale, perché vivaismo e
florovivaismo a volte è anche facile lavorare su questi due settori, un po’ più difficile è la
tradizionale su cui credo che si debba avere un occhio ancora più di riguardo, è il bimbo più
piccolo di casa e quindi c’è bisogno di dargli una mano più che agli altri.
Presidente Giunti
Grazie Capogruppo Franchini, ha chiesto di parlare il consigliere Bettini, ne ha facoltà.
Consigliere Bettini
Sì, signor Presidente. Naturalmente quando si parla di agricoltura sono sempre molto interessato.
Ho letto attentamente, ho seguito all’interno della commissione a suo tempo fatta tutto quello che
veniva fatta e tutto quello che era possibile fare su questo settore. Già dagli inizi della legislatura
quando abbiamo discusso animatamente a Siena sulla divisione e sui parametri di quelli che erano i
finanziamenti PAC europei alla Regione Toscana e quello che poi veniva ripartito alla provincia di
Pistoia e qui credo che dica bene il consigliere Franchini anche se siamo opposti politicamente, sia
nel Grosseto, in Toscana fanno sempre la parte del leone i soldi, diciamo in parola spicciole vanno
sempre in maniera esagerata alle nostre province e la nostra agricoltura e’ sempre penalizzata e non
di poco.
Detto questo il documento e’ fatto bene, mi sembra se si leggono sempre le cose sulla carta ci sono
cose bellissime, diversificazioni, multifunzionalità delle aziende, produzione di energia, forme
consociate, produzione di biomasse gestione delle risorse ittico faunistica, attività sociali, culturali,
connesse, patrimonio naturale, naturalmente mi dirà il Presidente che oggi si ragiona non di
ripartizione del bilancio finale sui fondi agricoli ma dei servizi che questo provvedimento, questo
ordine del giorno dovrebbe prendere per cercare di incrementare e di aiutare lo sviluppo di quelle
che sono le nostre aziende agricole.
Naturalmente qui ci sono dei problemi non di poco conto, perché naturalmente il finanziamento di
106 mila euro anche se sono 106 mila o 110 mila euro suddiviso per le aziende che ne faranno
domanda sarà una cifra irrisoria e speriamo che non vengano dirottati su altri servizi diciamo
propagandistici e non agricoli.
Allora, siccome naturalmente c’è un problema agricolo ma c’è anche un problema ambientale
legato. Chi lavora la terra se che naturalmente da fare su un vigneto o su un uliveto dieci ramature a
farne cinque ci sono dei processi economici in soldoni non indifferenti e ci sono anche dei problemi
ambientali di rispetto dell’ambiente non di poco conto, perché oggi un chilo lo roba per ramare un
vigneto, un chilo è pesato come la polvere d’oro in sud Africa cosa 35 euro, 38 euro il chilogrammi
e naturalmente per quelli che sono i costi delle aziende che sta venendo avanti, il costo del gasolio
che mettere in moto un trattore solamente il gas quanto costa, la riduzione dei costi del metano per
riscaldare le serre, le immissioni dei prodotti sul mercato e qui naturalmente poi c’è anche il
problema degli allevamenti, problemi igienico sanitari, che io credo che se uno pensa di avere una
stalla pulita al cento per cento con tutti i requisiti che si possono avere anche questi finanziamenti
sui servizi bisognerebbe non ci fossero perché una stalla non è una fabbrica di biciclette, non è una
fabbrica di motorini ma è una stalla dove ci stanno ovini, caprini e bovini e naturalmente dai nostri
agricoltori che non sono delle grandi aziende agricole con 70/80 ettari di terreno ma sono delle
giornale proprietà perché il territorio pistoiese non permette una divulgazione di strutture agricole
importanti e notevoli naturalmente questa gente non credo che ce ne sia tanta, abbiano fatto
l’università o che siano dottori in chimica o dottori in ricerca ma sono gente che viene per
tradizione e cultura agricola.
Ad ogni modo io credo che se questi finanziamenti sono realmente dirottati su una certa parte di
azienda che ne faranno richiesta e potranno migliorare le condizioni per potere incrementare
l’azienda per risparmiare - diciamo - veleni sul territorio che è già abbondantemente avvelenato, se
questo è possibile farlo anche noi di Rifondazione Comunista siamo d’accordo a dare un parere
favorevole a questo ordine del giorno. Io mi auguro che questi soldi prendano questa strada, questo
indirizzo e cerchino di indirizzare nel più possibile quei parametri della PAC, quei parametri delle
leggi regionali e nazionali che condizionano tanta parte della nostra agricoltura.
Io credo che il polmone dell’economia pistoiese in quello che si è visto in questi anni sia rimasto il
polmone agricolo, il polmone economico, non è agricolo e basta, è il polmone dell’economia perché
se si parla di vivaismo, se si parla dell’ortofrutticolo, se si parla della viticoltura, se si parla della
olivicoltura io credo che la stragrande maggioranza del reddito che crea questa Provincia che ci
piaccia o che non ci piaccia è un reddito agricolo e naturalmente io credo che in futuro se si vorrà
ricreare qualche posto di lavoro, se si vorrà rimettere le ga mbe a qualche cosa quelli che verranno
dopo di noi, perché credo che questi non lo faranno, non ci siano le condizioni giuste per potere
avere questo incremento, le amministrazioni che dovranno venire dopo di noi credo che dovranno
prendere in seria considerazione che il massimo dello sforzo ed il massimo dell’impegno sia quello
di ribasare questa Provincia su un settore agricolo variegato su tante cose, su tante specialità. Non
credo ci siano società dall’estero che vengano ad impiantare nuove fabbriche e nuove aziende nel
settore metalmeccanico, nel settore chimico o nel settore tessile, perché anche per i disagi
territoriali, per le infrastrutture che ci sono non credo che questa sia una Provincia adatta e
ricollegandomi al Comicent io credo che quello dovrebbe venire un polo fieristico, perché questa
Provincia se vuole rilanciare il suo artigianato, se vuole rilanciare la sua agricoltura, se vuole
rilanciare i suoi prodotti sul territorio, se vuole ricreare un mercato, i nostri nonni ce lo hanno
insegnato se volevano vendere i conigli ed i polli bisognava che andassero al mercato o a una fiera.
Questa Provincia ha bisogno di una fiera, ha bisogno di un mercato, questa Provincia ha un bisogno
impellente di potere rivalutare quello che c’è rimasto della struttura agricola artigianale e della
struttura diciamo intermedia che può aggirarsi dietro tutto questo fattore importante. E naturalmente
ora l’agricoltura ha dei costi con questo gasolio non indifferenti, gravi, sta mortificando, sta
pesando sia sui costi di riscaldamento delle serre, sia sui costi dei mezzi meccanici, il prezzo
diciamo del gasolio, sta incidentando anche quello che ci rimane, secondo me, di positivo in questa
Provincia.
Con queste motivazioni, anche se questi 110/150 mila euro che sono anche se sono irrisori per
senso di responsabilità bisogna dire che tutto brodo e anche noi voteremo a favore. Grazie signor
Presidente.
Presidente Giunti
Grazie consigliere Bettini, non ho altri iscritti a parlare.
Prego, Capogruppo Bardelli.
Consigliere Bardelli
Sì, nella predisposizione di questa deliberazione, che ha degli aspetti anche molto interessanti si
dice che l’approvazione avviene in linea tecnica e che non investe aspetti contabili. In effetti è così,
perché si tratta tutto sommato di prendere atto di fonti destinati ai servizi di sviluppo agricolo,
perché non vi sono compresi appunto i servizi di assistenza tecnica che sono stati ricompresi nel
piano di sviluppo regionale. Quindi si tratta di 106 mila euro, questa deliberazione in commissione
appunto il Presidente lo spiegò adeguatamente ed io mi sono chiesto, tenendo conto delle
particolarità dell’agricoltura pistoiese tradizionale, quindi la distinguo in questo caso da quella
vivaistica anche se i progetti che riguardano il distretto floricolo ma insomma sostanzialmente poi
questi servizi vanno a beneficio delle agricolture tradizionali, se non sbaglio. Quindi mi è stato
riferito che tutto sommato riguarda una settantina di soggetti insomma. Quindi il piano cosiddetto
di comunicazione per 106 mila euro che riguarda una settantina di soggetti; per cui direi che è la
dimostrazione evidente di come un’impostazione di carattere generale, regionale in questo caso,
che può essere giusta calata nella specifica realtà della nostra Provincia dove l’agricoltura
tradizionale è un fatto residuale, perché appunto ben altre sono le nostre caratteristiche, di fatto si fa
un piano di divulgazione e di animazione cosiddetto che riguarda una settantina di soggetti.
Sorgerebbe la domanda: distribuiamo a queste 70 ditte 106 mila euro e forse faremmo
un’informazione più corretta, diamo a ciascuno 1300 euro, 2 milioni e qualcosa delle vecchie lire e
tutti vissero felici e contenti, perché andare a fare un’informazione che va a tutti si rischia magari
che questi 70 magari vecchi contadini tradizionali non hanno internet e non seguono le cose non
arriva neanche questa comunicazione; per cui adattata alla nostra realtà il provvedimento finisce
per essere devitalizzato in sostanza.
La mia richiesta di chiarimenti al Presidente è questa: vale la pena davvero, non ci sono margini
nell’ambito di una decisione regionale calata nella nostra realtà di spendere così pochi fondi, che
riguardano nel nostro caso così pochi agricoltori, non sarebbe meglio trovare delle forme più
direttamente per interessati e non delle forme di animazione o di informazione generale per tutti?
Spero di essere stato chiaro.
Presidente Giunti
Grazie Capogruppo Bardelli.
Non so se ci sono altri iscritti a parlare. Io approfitto per una comunicazione al consiglio, per
tranquillizzare proprio il Capogruppo Bardelli, la segreteria è molto efficiente e il verbale cui si
riferiva del 29 aprile recita testualmente, parla l’assessore Risaliti: “Il mio mandato è quello, per
cui se il Presidente mi dice anche di ritirare il documento io lo ritiro non c’è nessun problema, io
attacco il carro dove vuole il padrone, però nessuno mi negherà di potere dare il mio contributo
quando mi si chiede, essendo l’assessore delegato alle materie del turismo”.
Capogruppo Bardelli, questo è il verbale ufficiale, è quello pubblicato. E’ a verbale, quindi la
volevo tranquillizzare. Grazie.
Ci sono altri interventi? No.
La parola al Presidente Venturi per la replica agli intervenuti.
Prego, Presidente.
Presidente Venturi
Grazie Presidente. Io vorrei partire nel dare sinceramente atto ai consiglieri che sono intervenuti di
avere posto un problema centrale per la nostra agricoltura e cercherò, seppur rapidamente, di
insistere su questo. Una caratteristica generale della politica agricola, come sapete, trattasi di
materia nella quale si conta molto più a Bruxelles che a Roma, che a Firenze, che a Pistoia, ha la
caratteristica di essere pensata per l’Europa.
Il piano del gruppo rurale che andremo ad approvare prossimamente prevede misure e assi che sono
gli stessi dalla Spagna alla Scozia, dall’Italia all’Olanda e voi immaginatevi che tipo di agricoltura
diversa che c’è. L’agricoltura europea, le norme europee non sono pensate per l’agricoltura italiana,
tanto meno per quella Toscana e soprattutto non sono pensate per l’agricoltura pistoiese. Sono le
cose che io ho detto tante altre volte, però siccome si scrive su una carta che è la stessa di tutta
l’Europa noi non pensiamo di farci pret à porter dell’agricoltura. L’agricoltura che ci piaccia o no e sottolineo non mi piace - ha questa caratteristica. Voi ricorderete quanto c’è voluto per fare capire
che il vivaismo non erano le culture arboree.
Io quando mi sono trovato anche da consigliere provinciale, ora non vo rrei dire tempi recenti ma
sicuramente, perché se no secondo come lo dico sembra quasi che da quando è arrivato il Presidente
Venturi è cambiato chissà che, però io dico una cosa, che nei documenti ufficiali della Regione
Toscana non c’era scritto “vivaismo” c’era scritto colture arboree, che vuol dire: ulivi, viti, peschi,
cedri, magnolie ed altre essenze che oggi si coltivano nei vivai; per dire quanto sia lontana una
impostazione di agricoltura classica rispetto alle nostre specificità. Voi ricordate quanto c’è voluto
per ottenere il distretto agricolo rurale del vivaismo, perché tutti i professori che erano al tavolo
dicevano: cosa c’entra con la ruralità una città che è piena di gente e che tra automobili e vivai
sembra più di essere in un centro urbano che non in una pianura della Maremma. E noi a spiegare
che la ruralità è un concetto diverso, che è un po’ il filo che tiene insieme tante perle, è il discorso
del Montalbano per esempio, che se lo si va a vedere con i criteri europei il centro di Grosseto è
un’area rurale, il Montalbano è un’area urbana; ovviamente siamo completamente al di fuori
perché l’oggettività è mirata a quegli ambienti.
Quindi noi dobbiamo fare uno sforzo e io sono perché noi si immagini di farlo per superare
essenzialmente questo problema, per avere una flessibilità all’interno della quale possa starci
meglio l’agricoltura locale.
C’è poi un altro problema, è quello che in agricoltura essere grandi o essere piccini è la stessa cosa.
E questo è un altro problema, perché come mi insegnerebbero molti Avvocati che sono qui
summum ius summa iniuria perché è chiaro che se io immagino una normativa per lo spostamento
di terreni che è fatta per milioni di metri cubi è certo che ci vorrà una normativa non è la stessa
normativa che si applica alla fattispecie di un signore che fa un pozzo, quindi scava un cilindro di
10 metri per 20 cm e quello che tira fuori è uno scavo. Tutti i contadini lo spargevano intorno al
pozzo nella storia. E’ chiaro che c’è una differenza tra fare un pozzo di 20 centimetri di diametro e
fare 500 pozzi che fanno un mucchio di terra di migliaia di metri cubi per il quale c’è bisogno di
sapere che si porta e che si fa.
Una delle altre questioni che si pongono, soprattutto in una agricoltura come la nostra, sono pochi
gli agricoltori che fanno solo l’agricoltura, c’è una agricoltura integrata che si collega ad altri
settori, che se io la leggo, la leggo come si direbbe in punta di diritto ne trovo un sacco di difficoltà
ma quella è l’agricoltura Toscana e soprattutto è piccola, come dire: perché se ci sono le norme per
l’artigianato sono diverse da quelle per la grande industria bisognerà regolarsi sul fatto che una
piccola impresa dovrà certamente essere in regola ma non può essere in regola in termini concepiti
per la grandissima impresa.
Questo è un problema col quale noi battiamo la testa. Quindi noi non possiamo dire che non si
debbono fare le leggi, dice: bisogna che tutte le aziende siano in regola, diamine un’azienda non
deve mica inquinare, non deve mica averci i lavoratori in condizioni di... però è chiaro che una cosa
è vendere un cocomero, una cosa è aprire i Gigli, tanto per intenderci, da un punto di vista di
normative, di problematiche è chiaramente una cosa diversa.
Noi in agricoltura abbiamo questi due problemi, un problema di un’agricoltura pensata per
l’Europa, pensata per la Francia soprattutto e normative di un certo tipo e noi siamo a Pistoia e
l’altra è questa difficoltà a valorizzare la specificità di questa piccola impresa all’interno di una
politica più complessiva. Questi sono i problemi che io sono con voi nel sostenerli, però battiamo la
testa su una cosa che non si cambia a Firenze. Certo, io non sfuggo rispetto a un problema che voi
mi ponete. E’ vero che anche la Toscana, anche la Regione Toscana ha avuto da parecchio tempo
un occhio all’agricoltura che era l’agricoltura della Toscana del sud, lo dicevo prima ed io sono
d’accordo che si debba recuperare e l’abbiamo anche recuperato, se no non avevamo il distretto
vivaistico, però c’è ancora tanta strada da fare e le cose che voi dite sono vere; però non è che si
può fare finta che non ci siano, perché - torno a dire - poi lo vedremo dopo, faremo una discussione
su una questione sulla quale rispetto al buonsenso probabilmente ci troviamo tutti d’accordo ma
l’applicazione della norma recita che non è che ci si può fare... a eccezione e di Pistoia si fa così. A
Pistoia si fa come si fa in Toscana e quindi si applica la legge pena non farne di nulla, perché noi
non possiamo andare a dire: per noi la condizionalità non vale, quindi anche se mancano questi
parametri a questa azienda finanziatela lo stesso.
Ora io cerco di banalizzare per capirsi ma la situazione è questa. Mi potrebbero dire, come
qualcuno mi dice: perché non si danno i soldi per mettersi a norma e così potere... (cambio
cassetta) già è proprio quello che la legge esclude, è proprio quello che ti do i soldi, se no è finito il
concetto stesso di condizionalità dove tutti faranno un progetto e poi chi metteranno anche tutte le
cose che mancano e quindi è del tutto evidente che il meccanismo farebbe acqua; però torno a dire
che io sono chiaramente d’accordo, perché noi si possa sostenere il pi possibile le specificità locali,
che non è un discorso campanilistico, è secondo il principio che non si possono trattare in maniera
uguali situazioni diverse e noi siamo diversi.
Su una questione - e concludo - se sono possibili altre forme, da quanto ho cercato fin qui di dire i
nostri ambiti di manovra sono abbastanza rarefatti, cioè noi abbiamo fatto anche quello che dice il
consigliere Bardelli, certe volte, per esempio il progetto sulle spore funginee vuole dire questo,
dice: anziché andare a dare soldi ad ogni coltivatore per vedere se c’erano le spore nell’aria gli si è
detto: guarda a questo ci si pensa noi, ti si dice se ci sono e se non ci sono e di conseguenza ti regoli
con i trattamenti. Quando è possibile queste cose si fanno e saranno fatte, però naturalmente quello
che noi abbiamo presentato è quanto era possibile fare anche attraverso il tavolo di concertazione
alla luce delle norme vigenti.
Presidente Giunti
Grazie Presidente Venturi.
Ci sono dichiarazioni di voto?
Prego, Capogruppo Bardelli.
Consigliere Bardelli
Faccio una dichiarazione di voto, perché ave vo deciso di astenermi ma devo dare atto che il
Presidente Venturi è stato molto bravo, convincente e dal voto di astensione voto a favore
riconoscendo la sua bravura nella replica e le ammissioni che ha fatto.
Presidente Giunti
Grazie. Sì, siete in ordine, Capogruppo Lattari.
Consigliere Lattari
Sì, grazie molto Brevemente, anch’io voterò a favore ovviamente pur avendo compreso la scarsità
di risorse messe a disposizione ma se queste sono queste vanno bene; però volevo sottolineare solo
due piccoli aspetti, che riguardano un pochino le iniziative che abbiamo noi come partito fantasma
di questa compagine politica, non ombra l’ombra la fanno gli altri. Niente, sulla generalità, analisi
dei fabbisogni quando si fa riferimento alla Provincia si dice: la vendita diretta dei prodotti tramite
spaccio e mercati c’è un progetto che dovrebbe fare la Provincia. Questo richiama ad una mozione
che come gruppo abbiamo presentato qualche tempo fa in cui l’unanimità del Consiglio ha votato a
favore, vi ricorderete su una proposta della Confederazione Italiana Agricoltori. E poi anche
quando si parla di produzione di biomasse. Il mio partito è molto impegnato, soprattutto il comune
di Pistoia, a trovare nel piano regolatore che sarà approvato, speriamo quanto prima dal comune, dei
luoghi in cui produrre biomasse e fare delle energie alternative; per cui anche in virtù di queste
cose il voto è francamente di tipo favorevole. Grazie.
Presidente Giunti
Grazie Lattari. Ha chiesto di parlare il Capogruppo Franchini per dichiarazioni di voto. Prego.
Consigliere Franchini
Sì Presidente, devo dire che è stato molto bravo, ha fatto molte ammissioni e io gli ho sempre
riconosciuto la sua attenzione per l’agricoltura, però sinceramente tutte le volte che si parla di
Bruxelles non se ne può più di vedere regolamenti, a proposito di Bruxelles che dicono che
l’arancio deve essere di cm tot e l’oliva di cm tot, queste cose ci mettono in croce.
Tutto quello che è il sistema di finanziamenti all’agricoltura rovesciata sul nostro territorio, è
logico che il nostro voto di astensione meriterebbe un voto favorevole l’ho detto ma il nostro voto
di astensione è proprio perché noi chiediamo e spero che le politiche di questo governo possono
incidere, credo poco, a livello anche di Bruxelles, credo poco, viste le esperienze di un nostro
appartenente al nostro partito quando era Ministro dell’Agricoltura, quello che riuscirà ad ottenere
poco, perché – ripeto - lì ci si concentra più che altro sulle misure del fagiolo, dell’arancio,
dell’uovo e quant’altro e magari non si sa nemmeno quello che si produce nella zona centrale della
Toscana o nel pistoiese ma è giusto così, perché insomma la politica ormai ci ha abituato a questo.
Il nostro voto di astensione è più una protesta, un auspicio che si riesca invece a trovare sistemi
diversi, Presidente Venturi, a finanziare e sostenere l’agricoltura nostra tradizionale e in special
modo il vivaismo ed il florovivaismo. Finisco, vede Presidente Venturi, quando è la stessa Regione
Toscana che fa il Piano di Sviluppo Rurale e sfugge – e lei lo sa benissimo - che in alcune misure
applicate così come avevano previsto di applicare andavano a penalizzare il mondo florovivaistico
della Provincia di Pistoia e non solo, voglio dire, non è tutta colpa di Bruxelles. Quindi un po’ di
attenzione – credo - sparsa nelle varie istituzioni che gestiscono la Regione Toscana già lì si
otterrebbe qualche risultato. Quindi, ripeto, lei è stato molto bravo nella sua replica tanto da
spingere, spingerebbe quasi a un voto favorevole per quello che ha detto, però il voto di astensione
è un voto politico non sull’argomento ma politico di contestazione al sistema che viene usato per
dare finanziamenti e spargere finanziamenti sul territorio regionale, in particolare modo nella
Provincia di Pistoia dove abbiamo il florovivaismo e vivaismo, che sono due cose che in Regione
Toscana non sono, diciamo così, bilanciate con altre situazioni.
Grazie.
Presidente Giunti
Grazie a lei Franchini. Ha chiesto di parlare il Capogruppo Guelfi.
Consigliere Guelfi
Grazie Presidente. Esprimiamo un voto di approvazione al provvedimento, certo anche noi
rileviamo non solo l’esiguità dei finanziamenti che sono dedicati a questo settore ma, come rilevato
da più parti, credo che il Presidente abbia esattamente inquadrato quali sono i paletti che i
regolamenti europei condizionano nella loro applicazione a questi finanziamenti.
Credo che comunque noi abbiamo gli strumenti attraverso appunto il settore agricoltura, che è di
pertinenza del Presidente, di potere comunque avere un’attenzione come sempre prestata, lo
sottolineo, specialmente al settore floricolo più che quello vivaistico, che già rappresenta
un’eccellenza e che attraversa un momento di positività estesa.
Credo che il mondo floricolo, specialmente in Valdinievole, invece attraversi un periodo di crisi e
in questo senso chiedo un impegno particolare del Presidente in quanto assessore all’agricoltura.
La stessa problematica legata al Comicent di cui prima abbiamo parlato rappresenta uno dei tasselli
in cui si svolge tutto il movimento della floricoltura in Valdinievole.
Mi auguro e sono convinto che l’impegno appunto che il Presidente profonderà almeno fino alla
fine del mandato porti un risultato che appunto le organizzazioni, sia dei commercianti che dei
produttori si aspettano.
Grazie.
Del che si è redatto il presente verbale
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Marco Giunti
IL SEGRETARIO GENERALE
Dott. Rocco Lauletta
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Rep. Del Messo Provinciale N.
La presente deliberazione è stata pubblicata all’Albo Pretorio in data odierna e vi resterà per
quindici giorni consecutivi ai sensi dell’art. 124 – 1° comma – T.U. 267/2000
per il Segretario Generale
IL MESSO PROVINCIALE
Pistoia, lì
CERTIFICATO DI ESECUTIVITA’
La suestesa deliberazione è divenuta esecutiva il
a seguito della decorrenza del termine di dieci giorni dalla data di pubblicazione all’Albo Pretorio
senza reclami, ai sensi dell’art. 134 – 3° comma – T.U. N. 267/2000
IL SEGRETARIO GENERALE
Pistoia, lì
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VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE