PAROLA E VOCI
MARZO 2006
ANNO 3 , NUMERO 3
Mensile di informazione, a cura della Parrocchia del S. Cuore di Gesù in Piano di Mommio
Perle di innocente saggezza
Una bambina consegnò alla
maestra un foglietto su cui
aveva scritto la sua personale
“ricetta della vita”. Diceva:
“Ci vogliono quattro abbracci al
giorno per sopravvivere; ci
vogliono otto abbracci al giorno
per tirare avanti: ci vogliono
docici abbracci al giorno per
crescere”.
Tel. Parrocchia 0584 99029
Don Damiano 333 6348358
STAMPATO IN PROPRIO
Carissimi fratelli e sorelle nella fede, sono veramente felice in questo
periodo per diversi motivi che ci riguardano.
Mentre sto scrivendo ho ancora nel cuore la gioia di aver vissuto in
questo ultimo mese due incontri comunitari, nel primo a partire dal
racconto della moltiplicazione dei pani ci siamo confrontati
personalmente e come famiglie o a piccoli gruppi su i nostri 5 pani e 2
pesci, ciò che siamo e sulla zavorra da gettare in Dio…;
Il terzo incontro mensile del “Sabato con i ragazzi” che ci ha visto
impegnati con tanti bambini e ragazzi nel riflettere, giocare, pregare;
Il tornare a visitare e benedire tutte le famiglie della parrocchia, sono
per me un occasione per approfondire la conoscenza, ascoltare,
rispondere alle domande…;
La celebrazione della Cresima, il 26 febbraio u.s., tanti ragazzi che con
gioia hanno ricevuto in dono il sigillo dello Spirito Santo;
La Quaresima iniziata con solennità nella celebrazione del mercoledì
delle ceneri, un atto di fede e di penitenza per continuare il nostro
cammino di conversione;
Soprattutto l’aver intrapreso un progetto pastorale nuovo, un modo
diverso di esprimere l’appartenenza e la formazione nella e con la
nostra comunità; entusiasmo che incontra il dubbio, la gioia affiancata
dallo sconcerto, la curiosità che si intreccia con il rifiuto…un insieme di
emozioni e reazioni che messe in dialogo e non nello scontro possono
rendere questo anno pastorale un tempo propizio e favorevole per
aderire a Cristo e al Suo progetto su di noi. Tanti motivi per ringraziare
il Signore ma anche per lasciarsi provocare da questi eventi:
Questi incontri comunitari come riesco a viverli? Riesco a vedervi un
occasione di crescita e di confronto personale, con la mia famiglia, con
gli altri? Il Sabato con i ragazzi è tempo utile per loro e per noi?
La visita del sacerdote è solo un appuntamento di tradizione oppure è
accogliere il Signore nella propria casa, il Suo ministro per uno
scambio, un confronto? Che significato do alla benedizione annuale?
Con la Cresima veniamo confermati e irrobustiti nella fede, come
rispondo quotidianamente alla missione di Cristo a esserne testimone e
annunciatore? I nuovi cresimati trovano una comunità che li accoglie e
accompagna la loro crescita spirituale?
Una nuova Quaresima, quali propositi o sottolineature che sostengano
il mio cammino di conversione?
Come sto vivendo il progetto pastorale di quest’anno? Riesco ad
affidarmi alla proposta? Nei miei dubbi cerco un consiglio un
approfondimento?… Gioia e domande per vivere insieme questo nuovo
mese di Marzo. Tanti auguri a tutti!!!
Don Damiano
1
Parola e Voci
Vita della Comunità cristiana
Preghiera del mese
Signore, tu che ci chiamasti
<<le mie pecorelle>>,
forse hai sbagliato.
Siamo pipistrelli
amanti della notte
Perché temiamo la libertà del Giorno
che ci donasti.
Giorno luminoso di risurrezione,
dagli orizzonti infiniti,
spazzato dal vento dello Spirito
senza confini.
Giorno abbagliante
in cui ci si può perdere
per la sua immensità.
Giorno glorioso
in cui la danza è d’obbligo
e la festa.
Giorno squillante…
E noi davanti alla meraviglia
dell’ aurora che si apre
per essere bevuta,
silenziosi ritorniamo a casa
ad appenderci all’ ingiù
per non vedere questa luce che turba
il nostro sopore
e che potrebbe trasformarci in aquile.
Svegliaci, Signore:
siam troppo pipistrelli!
ORARI S. MESSA
Con il nuovo anno pastorale desideriamo sottolineare e dare
maggiore attenzione alla liturgia nel Giorno del Signore e
durante l’anno liturgico, perché sia evento di comunione con Dio
e con i fratelli. Cerchiamo di partecipare con più frequenza a ciò
che è fonte e culmine del nostro essere cristiani. La S.Messa
festiva (domenica e di precetto) sarà preceduta dalla
preparazione spirituale e pratica alla celebrazione (15min.);
rimane la S.Messa prefestiva, ma ricordiamoci che questa è
stata concessa principalmente per chi non può oggettivamente
partecipare alla convocazione della comunità nel Giorno del
Signore o di precetto!!
Nuovo orario S.Messa festiva:
ore10.00
preparazione spirituale e pratica
ore 10.15
inizio celebrazione
Sabato o vigilia ore 18.00
Feriale (martedì e giovedì ore 08.30
CALENDARIO DEL MESE DI MARZO-APRILE
Marzo
Aprile
1
LE CENERI
7 INCONTRO COMUNITARIO
5
I° DI QUARESIMA
8 INCONTRO MENSILE PER I BAMBINI E RAGAZZI
5-8 INCONTRI DI SPIRITUALITA’ CON P. BERNARDINO
9 DOMENICA DELLE PALME
9
13 GIOVEDI’ SANTO: MESSA NELLA CENA DEL
SIGNORE
STAZIONE QUARESIMALE ZONALE
14 INCONTRO DI SOTTO-ZONA (LECTIO DIVINA
)
14 VENERDI’ SANTO: CELEBRAZIONE NELLA
PASSIONE DEL SIGNORE
16 STAZIONE QUARESIMALE ZONALE
15 SABATO SANTO: VEGLIA PASQUALE
18 INCONTRO MENSILE PER I BAMBINI E RAGAZZI
16 SANTA PASQUA
23 STAZIONE QUARESIMALE ZONALE
18 INCONTRO DI SOTTOZONA (LECTIO DIVINA)
30 STAZIONE QUARESIMALE ZONALE
2
Parola e Voci
Sentieri di Fede: vivere la Messa: Kyrie eleison-Signore pieta’
Entrando in chiesa per la Messa, come dobbiamo presentarci a Dio?
E’ bene non illuderci nel ritenerci troppo facilmente uomini giusti, anche se abbiamo avuto la grazia
di non commettere gravi peccati. Se le nostre colpe non sono tra quelle che possono inquietare
seriamente la nostra coscienza, non è male chiederci se ciò non dipenda dal fatto che ci sono state
risparmiate le occasioni, che la Provvidenza ci ha consentito di vivere in un ambiente più
protetto….anche il bene non compiuto è una colpa il non riconoscere di avere avuto tanto da Dio….
La liturgia pone sulle nostre labbra le invocazioni iniziali: Kyrie eleison, Signore pietà!
Nasce subito il rischio che queste due semplici parole siano pronunciate solo dalle nostre labbra,
mentre devono partire dal cuore. Essere capaci di questo sincero atto di umiltà è la prima
condizione per l’incontro. Il sentimento sincero parte sempre da un dolore per ciò che abbiamo fatto,
detto, pensato, ma diventa autentico se ricordiamo le Sue parole “Ti ho amato di un amore
eterno””Tu sei prezioso ai miei occhi”.
Ci potrebbe sembrare un’esagerazione. Noi che di fronte a Lui siamo “polvere”, siamo invece
considerati preziosi e ciò nonostante le nostre povertà, i nostri tradimenti, i nostri peccati. Portiamo
infatti la sua immagine, c è dentro di noi una scintilla della sua luce, del Suo amore, della Sua
intelligenza.Kyrie eleison, Signore pietà! E’ la nostra umile richiesta d’aiuto per essere in grado di
togliere dal nostro cuore ogni affetto al male, ogni ostacolo che impedisca di meritare l’abbraccio
paterno di Dio.
Quando noi entriamo in chiesa per la Messa, siamo i figli che entrano nella casa del padre per
ricevere il suo abbraccio di benvenuto ed essere accolti alla sua mensa.
SCEGLI IL TUO S M S
-
IL CIELO E’ AZZURRO PER CHI APRE GLI OCCHI, E’ NERO PER CHI LI CHIUDE
LE PAROLACCE SONO COME LE CACCHE DI CONIGLIO IN UN BEL CESTO DI
FRAGOLE
CHI DICE UFFA ! CRESCE NELLA MUFFA
NON PUNTARE IL DITO CONTRO QUALCUNO SE PRIMA NON L’HAI INTINTO NEL
MIELE
IL DIAVOLO NON BEVE NON MANGIA NON SI DROGA EPPURE E’ DIAVOLO : PERCHE’
NON AMA!
POSSO NON ESSERE GRANDE, MA POSSO ESSERE BUONO : E ‘ L’AMORE CHE FA
BUONI
DIO NON CI IMPONE DI ARRIVARE MA DI TROVARCI IN MARCIA QUANDO LUI VERRA’
CHI LA PENSA COME ME, MI DA’ SICUREZZA; CHI PENSA IN MODO DIVERSO DA ME,
MI FA CRESCERE
UNA VITA SENZA RICERCA NON MERITA DI ESSERE VISSUTA
QUANDO SI PUNTA UN DITO DELLA MANO, QUATTRO SI
RIVOLGONO
ALL’ACCUSATORE
3
Parola e Voci
EDUCARE E’ SEMINARE VALORI: IL VALORE UOMO
Il male più tragico della nostra epoca è d’essere riuscita a far dimenticare all’uomo che è un
essere umano. Stiamo perdendo il senso del Valore della dignità della persona umana. Diciamo
volutamente della “dignità”, perché l’uomo non ha un prezzo, ha una dignità.
I bambini, fin da piccoli, devono imparare che ogni uomo è cosa sacra.
Come portarli a tale apprendimento?
1a Via. Intanto, trattiamo il figlio da persona umana. Il bambino non è un animaletto da
addomesticare: insegnargli a fare riverenze, smorfie e salutini, è ridicolo ed inutile. Non
manchiamogli di rispetto. Anche se piccolissimo, ha la sua dignità. Manchiamo di rispetto al bambino
quando, ad esempio, gli diciamo:”Stupido, non capisci niente!”; quando non lo teniamo al corrente di
quello che succede in casa; quando lo strattoniamo per strada; quando gli molliamo un
manrovescio… Rispettare il figlio! Solo chi è trattato con rispetto, può imparare a rispettare gli altri.
2a Via. Quella dei nostri comportamenti. Non possiamo insegnare il rispetto e la stima dovuta ad
ogni persona se, ad esempio, quando guidiamo l’auto facciamo manovre pericolose per noi e per gli
altri; quando, vedendo un barbone all’angolo della strada, diciamo:”Ma che schifo è diventato questo
Paese!
3a Via. Facciamo notare al figlio che tutti dobbiamo qualcosa a qualcuno. Noi italiani, ad esempio,
beviamo caffè brasiliano e tè africano; viaggiamo con il petrolio dell’Irak e condiamo i cibi con droghe
indonesiane; vestiamo magliette di cotone cinese e indossiamo maglie di lana australiana;
ascoltiamo muscia americana da radioline giapponesi…Se da tutti prendiamo qualcosa, a tutti
dobbiamo qualcosa: a cominciare dal rispetto.
4a Via. Innalziamo il discorso al piano religioso. A questo livello gli argomenti a favore del rispetto
della persona umana toccano il vertice. Per Dio l’uomo è di una dignità unica: lo ha fatto poco meno
degli angeli (Sal 8,6); lo fa”firmato” con la sua immagine (Gen 1,26); per questo, “non fa preferenze
di persone”( At 10,34). Anche per Gesù l’uomo intoccabile: si può passare sopra tutto, persino sulle
cose più grandi, come era il Sabato per gli Ebrei(Mc 2,27), ma non si può toccare l’uomo!
Dagli scritti di d.Pino Pellegrino
PREGHIERA SEGRETA DI UN BAMBINO A SUA MADRE E A SUO PADRE
Mamma, papà, ve ne supplico non lasciatemi credere che i miei desideri siano onnipotenti.
Mamma, papà, ve ne prego arrischiatevi a deludermi e a farmi soffrire respingendo alcune delle mie
richieste.
Mamma, papà, è importante, per me, che sappiate dirmi di no, che non mi lasciate credere che voi
potete essere tutto per me, che io posso essere tutto per voi.
Mamma, papà, soprattutto ascoltate i miei desideri, ma non esauditeli subito. Esaudendoli troppo
velocemente…..rischiate di ucciderli. Assicuratemi del fatto che io ne abbia e che siano accettabili o
inaccettabili, ma non fatevene carico al posto mio.
Mamma, papà, per favore non ritornate troppo spesso su un rifiuto, non vi
ricredete. Perché io possa così scoprire i miei limiti e avere dei punti di
riferimento chiari.
Mamma, anche se reagisco, se piango, se dico, mamma, “cattiva e senza
cuore…” rimani ferma e risoluta, ciò mi rassicura e mi edifica. Se ti accuso,
papà, “di non capire niente” non mi limitare nelle mie reazioni.
Mamma, papà, per carità anche se cerco di sedurvi, resistete anche se vi
faccio preoccupare, non vi sottomettete, anche se a volte vi aggredisco, non
mi rifiutate. E’ così che potrò crescere.
Mamma papà, vorrei anche dire a ciascuno di voi che non son altro che vostro
figlio/ vostra figlia.
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Parola e Voci
Il Tavolo del Padre Eterno: Il quaresimale di don Funesto
Don Funesto tiene il Quaresimale nella Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio e l’auditorio pende
dalle sue labbra.
Con gli occhi spalancati e d il fiato sospeso, il devoto, umile popolo della Chiesa delle Anime Sante
del Purgatorio vede il braccio di un terribile Dio vendicatore sollevato a scagliare fulmini sui mortali e
Gesù Cristo che trattiene quel braccio insieme alla Madonna ed a tutti gli altri Santi.
Il Padreterno segue alla radio incuriosito e sta a vedere come va a finire.
Ad un tratto, Don funesto, acceso di zelo apostolico, sentenzia: ” Ecco, ecco l’ira di Dio! Non avete
visto come si è abbattuta su di noi con i suoi castighi? Non avete dunque capito come il terremoto
che ha devastato le nostre terre è stata una punizione mandata dal cielo per i nostri peccati?”
Il Padreterno si scuote, si corruccia: “Che dice mai costui?!” e agita energicamente il campanello.
Entra prontamente l’angioletto segretario.
“Fa’ entrare i miei bambini!” gli dice con voce alterata.
“Quali? Il Paradiso è pieno di bambini…”
“Quelli che sono arrivati tutti insieme dall’ultimo terremoto.”
Dopo un po’ lo studio del Padreterno è pieno di bambini di tutte le taglie. E lui a stringerseli tra le
braccia, a carezzarli sulla testa, e quelli ad arrampicarsi sulle sue ginocchia e sulle spalle, a posare
la guancia contro la sua guancia e la testina sulla sua testa, a tenerlo per le gambe, a carezzargli i
piedi, a sedersi sul tavolo e sui libri sparsi dappertutto…
“I miei bambini!…” va ripetendo mentre li carezza. “Io? Avrei mandato io il terremoto?!… Ma chi l’ha
detto?!…
Non ti ricordi, Ninetto, quanto abbiamo pianto tu ed io, quanto abbiamo faticato ad uscire da sotto
quelle pietre?…
E tu, Marietta, dimmi: chi era vicino a te in quel gran buio, a dirti di non avere paura?…
E tu, Gennariello? Ti stringevi forte a me mentre ti reggevo sulle braccia… Adagio, adagio ti portavo
fuori e intanto ti cantavo piano, all’orecchio: “ Il signore è il mio pastore, non manco di nulla… Pur se
andassi per valle oscura, non avrei a temere alcun male, perché Tu sei con me…” Lo ricordi
Gennariello?
Ed io avrei?!… Oh, gli uomini! Se guardassero la terra come è bagnata dalle lacrime di Dio, certe
cose non le direbbero!…”
Il Tavolo del Padre Eterno 2
Il Padre Eterno invita la Comunità di Piano di Mommio a fare una partita
a carte, tanto per ingannare il tempo. In realtà ci invita a fare questa
partita per capire se qualcuno di noi si siede al tavolo e, pur di vincere, è
disposto a bluffare.
Purtroppo il risultato non lo sappiamo: ma siamo sicuri che non ci sia
qualcuno che sta bluffando ? Il mazzo di carte è li, con i suoi colori, con
i suoi segni, i suoi semi. Ognuno di noi ha in mano le proprie carte. Tutti
vogliono vincere. Ma qual è la posta in palio ? Che senso ha l’apparente
e fugage vittoria di uno o di un altro ? Nessuno.
Il Padre Eterno è lì che se la ride bonariamente: conosce le carte e le
potenzialità di gioco di ogni giocatore e sa perfettamente che ciascuno, in fondo, vuol essere della
partita: Ma non capisce la smania dei giocatori nel voler vincere ad ogni costo. Alla fine della partita,
comunque, sarà sempre e Lui a vincere e con Lui ogni altro giocatore leale. Chiede soltanto di
partecipare dando semplicemente il proprio contributo al gioco. Lealmente e con spirito di squadra.
Va a finire che, pur con la Sua bonarietà, alla fine s’arrabbierà!
E tu stai giocando lealmente ? (gmc)
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Parola e Voci
Vita di paese
Orari di interesse
Donatori di sangue:
prelievi ed analisi
Appuntamenti: Ven 15:30 – 16:30
Prelievi: Lun 07:30 – 08:30
Ritiro analisi: Mer 15:00 – 16:00
Farmacia
08:00 – 12:30 15:30 – 20:00
Critiche e lamenti
Il camminare a piedi fa molto bene alla salute.
Capita, però, di doversi inquietare per ciò che si osserva per strada. Prima di ogni altra cosa occorre
mettere molta attenzione a come si cammina: il rischio di essere investito lungo una strada del paese
è sempre in agguato. Troppo traffico ma, soprattutto, troppo veloce.
Ecco che sulla Sarzanese rasenti bene il ciglio della strada e noti, all’altezza del ristorante da Renzo,
sul lato monte della strada due pericolossissimi sproccoli metallici antica testimonianza di un paletto
di un ormai inesistente cartello, la cui base è restata li pronta a ferire qualcuno che dovesse cadere
nei paraggi; a distanza di un metro o meno vedi anche il resto interrato di un palo della luce,
altrettanto pericoloso. Ci vuole troppo per eliminare questi sproccoli metallici ?
Ed a proposito di lampioni. Il Comune ha intrapreso, tempo addietro, la sostituzione di alcuni pali
della luce con altri nuovi; i lavori, per un ammontare di circa 32.000 euro, sarebbero dovuti terminare
a Marzo 2004. Bene, da allora ad oggi, sono rimasti i “residui” di tale lavorazione all’imbocco della
Via della Pace.
Domandone: è proprio impossibile utilizzare quel materiale rimasto li a marcire per completare
l’illuminazione della Via Sarzanese verso il confine con Camaiore ? Basterebbero tre, o massimo,
quattro pali (ci basterebbero quelli vecchi con un po’ di manutenzione) per completare la via.
Si chiede troppo ?
L’intera careggiata della Sarzanese, che porta ancora le ferite della stesura della rete fognaria
(risalente ormai al 2002-2003), è un disastro in tutta la frazione sia dal punto di vista della sicurezza
che dal punto di vista dei rumori. Dobbiamo aspettare ancora molto per avere le riparazioni
necessarie ? Senza contare che, andando a piedi, in caso di pioggia la doccia è assicurata, e
gratuitamente.
Analoga lamentela per la Via Marconi (quella che porta al Cimitero): è realmente disastrata e
pericolosa specialmente per le persone anziane che si recano in visita al Caposanto e che, per la
scadente o inesistente illuminazione vedono accrescere il pericolo di farsi del male.
Idem per tutta la Via della Francesca, strada consigliata ai romantici che, complice il buio assoluto,
possono ammirare le stelle da quella strada.
Altre lamentele ? Si e questa volta il Comune non c’entra affatto.
Su questo giornalino abbiamo avuto modo di scriverlo altre volte. Ripetiamo ancora.
BISOGNA EVITARE DI BRUCIARE QUASIASI COSA DI PLASTICA: si produce diossina che TUTTI
ci troviamo ad inalare. Le conseguenze della diossina sono terribili (ricordatevi di SEVESO).
Infine una critica generale: il paese è ASSALITO dal traffico. Potremmo fare tutti uno sforzo per
limitare al massimo l’uso della macchina per gli spostamenti nella frazione ? Ad esempio per andare
a messa non sarebbo meglio andarci a piedi ? Tra l’altro capiterebbe anche di fare un pezzo di
strada assieme, e magari anche due chiacchiere che non guastano mai.
Magari impareremmo ad essere anche più amichevoli e meno aggressivi. (gmc)
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Parola e Voci
Ministoria del mese (Tanto per riflettere un po’)
Tre giovani avevano compiuto diligentemente i loro studi alla scuola di grandi maestri. Prima di lasciarsi fecero
una promessa: avrebbero percorso il mondo e si sarebbero ritrovati, dopo un anno, portando la cosa più
preziosa che fossero riusciti a trovare.
Il primo non ebbe dubbi: partì alla ricerca di una gemma splendida ed inestimabile. Attraversò mari e deserti,
salì montagne e visitò città sin ché non l’ebbe trovata: era la più splendida gemma che avesse mai rifulso sotto
il sole. Tornò allora in patria in attesa degli amici.
Il secondo tornò dopo poco tenendo per mano una ragazza dal volto dolce ed attraente. “Ti assicuro che non
c’è nulla di più prezioso di due persone che si amano” disse.
Si misero ad aspettare il terzo amico.
Molti anni passarono prima che questi arrivasse. Era infatti partito alla ricerca di Dio. Aveva consultato i più
celebrati maestri di tutte le contrade, ma non aveva trovato Dio. Aveva studiato e letto, ma senza trovare Dio.
Aveva rinunciato a tutto, ma Dio non l’aveva trovato.
Un giorno, spossato per il tanto girovagare, si abbandonò nell’erba sulla riva di un lago. Incuriosito seguì le
affannate manovre di un’anatra che in mezzo ai canneti cercava i piccoli che s’erano allontanati da lei. I piccoli
erano numerosi e vivaci e sino al calar del sole l’anatra cercò, nuotando senza posa tra le canne, fin ché non
ebbe ricondotto sotto la sua ala l’ultimo dei suoi nati.
Allora l’uomo sorrise e fece ritorno al paese.
Quando gli amici lo rividero, uno gli mostrò la gemma e l’altro la ragazza che era diventata sua moglie, poi
pieni di attesa, gli chiesero:
“E tu, che cosa hai trovato di prezioso? Qualcosa di magnifico, se hai impiegato tanti anni. Lo vediamo dal tuo
sorriso…”.
“Ho cercato Dio” rispose il terzo giovane.
“E lo hai trovato?” chiesero i due, sbalorditi.
“Ho scoperto che era Lui che cercava me”
da “La vita è tutto quello che abbiamo” di Bruno Ferrero
GEMELLAGGIO CON LA PARROCCHIA DI KAYA NEL BURKINA FASO
L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo, senza che gli altri abbiano delle pretese (Sofocle)
Perché un gemellaggio?
Perché sia un modo per avere un maggiore coinvolgimento con la gente del villaggio di KOMESTANGA della
Parrocchia di KAYA.
Dice Don Claude di sapere che non siamo molto ricchi ma che ciò che facciamo lo facciamo per Amore.
Giusto. Ma perché questo Amore ci sia veramente, riteniamo non sufficiente il semplice raccogliere qualcosa
e mandarlo.
Sappiamo della estrema povertà di quelle popolazioni, così come noi siamo consci, o almeno dovremmo
esserlo, di avere ben di più del necessario. Dare un qualsiasi cosa potrebbe tacitare la nostra coscienza,
forse, ma non realizzerebbe quella comunione d'intenti che invece il gemellaggio vorrebbe conseguire.
Il gemellaggio ha senso nel momento in cui, a prescindere da cosa o quanto possiamo donare, riusciamo a
creare un reale interscambio tra la popolazione di Piano di Mommio e quella di Kaya.
Cosa scambiarci? Le sensazioni personali, prima di ogni altra cosa. Forse che noi non abbiamo bisogno di
loro tanto e quanto loro hanno bisogno di noi?
Non di una carità spocchiosa necessitano quelle popolazioni! A loro serve la nostra vicinanza nella
condivisione dei loro problemi quotidiani.
E noi, di cosa necessitiamo? Senz'altro di SAPERE, di CONOSCERE, di CONDIVIDERE, di VIVERE i loro
problemi per sentirli più nostri realmente. In fondo noi necessitiamo di una presa di coscienza che, in un
qualche dove, esistono problemi reali di sopravvivenza ed al cui confronto i nostri sono "problemi" che
difficilmente mettono in gioco la nostra vita.
Ecco che il gemellaggio dovrebbe darci quel di più che solo la conoscenza diretta può dare.
Se riusciremo a fare poco o tanto non ha importanza: ciò che conta e il lasciarsi coinvolgere, il resto
viene da se (o quasi).
(dal sito parrocchiale www.pastorale.it )
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Parola e Voci
Ricette di casa nostra
Marzo, mese in cui si festeggiano l’8 le donne e il 19 i papà…
Ecco alcune ricette semplici per festeggiare questi giorni, ricette che possono preparare anche i mariti e i
fidanzati per far riposare le donne!
Spumini di triglia
Mousse golosa
Ingredienti:
Ingredienti:
800gr di scampi, 200gr di ceci, 500gr di asparagi, 600gr di triglie, 2 pomodori, 1 carota, 2 acciughe
40gr di ricotta, un cespo di lattuga, uno spicchio sotto sale, 20gr di capperi sotto sale, 1dl di panna
d’aglio, 2 cipollotti 3 cucchiai d’olio extravergine, 3 da montare, 300gr di pane casereccio affettato, 2
cucchiai di vodka, un peperoncino piccante, sale.
cucchiai d’olio, ½ bicchieri di vino bianco, 4 foglie di
Preparazione:
salvia, sale e pepe.
Lavate e raschiate gli asparagi, pareggiate la Preparazione:
lunghezza, legateli a mazzo e lessateli per 20 Fate rosolare le triglie per 5 minuti con l’olio, il vino
minuti, tenuti in piedi nell’apposito tegame. e la salvia, unite le acciughe e i capperi sciacquati e
Eliminate la parte bianca del gambo e tritate il resto tritati e continuate la cottura per 7-8 minuti. Passate
lasciando intere le punte. Sgusciate gli scampi, tutto al mixer e trasferite in una ciotola con pepe e
scolate e sciacquate i ceci. Passate al mixer l’aglio pochissimo sale. Montate ben soda la panna,
e il peperoncino, affettate finemente i cipollotti e incorporatela delicatamente. Spalmate il composto
fate ammorbidire tutto nell’aglio. Aggiungete i ceci, sui crostini.
gli scampi e gli asparagi, lasciate rosolare per 5
minuti, bagnate con la vodka e fate cuocere per 10 Doppia lasagna ai crostacei
minuti. Prelevate 8 scampi e 4 punte di asparago, Ingredienti:
frullate tutto il resto e trasferitelo in una ciotola. 100gr di lasagne fresche verdi, 100gr di lasagne
Unite la ricotta, il sale e amalgamate con cura: la fresche bianche, un’aragosta di 800gr, 8 scampi, 2
consistenza deve essere densa ma morbida. scalogni, 2 cucchiai di olio, 60gr di burro, un
Foderate 4 coppette con foglie di lattuga lavate, bicchiere di spumante brut, in rametto di timo, sale
riempitele con la mousse e guarnitele con scampi e e pepe.
punte di asparago.
Preparazione:
Lessate l’aragosta per 10 minuti, estraetene la
Polpettine di gamberi e fagioli
polpa e tagliatela a cubetti. Sgusciate gli scampi
Preparazione:
lasciandoli interi. Tritate finemente gli scalogni e
Sgusciate 500gr di gamberi e tritateli. Amalgamateli fateli dorare a fuoco lento, unite i crostacei, il timo,
con 1 uovo, 1 spicchio d’aglio, un rametto di alzate la fiamma e lasciate rosolare per 2 minuti.
maggiorana tritati, un pizzico di pepe. Modellate Bagnate con lo spumante, fate ridurre la salsa per
tante polpettine e impanatele con 2 uova sbattute e tre minuti, salate e pepate. Tagliate tutte le lasagne
40gr di pangrattato. Friggete in abbondante olio di a quadrati di 10cm di lato. Portate a bollore 3 litri di
oliva, scolate su carta da cucina e salate. Fate acqua salata con l’olio in 2 pentole separate: in una
appassite una cipolla tritata con 2 cucchiai d’olio lessate al dente le lasagne verdi e nell’altra quelle
extravergine, unite 300gr di fagioli cannellini, un verdi. Scolate la pasta e fate uno strato di pasta
mestolo di brodo e lasciate cuocere per 10 minuti. verde, uno strato di crostacei e uno strato di pasta
Frullate, salate e servite con le polpettine.
bianca.
…e per il dolce, la ricetta delle frittelle di
S.Giuseppe la trovate nel giornalino di marzo 2005.
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Parola e Voci
Pagine dei Lettori
Desidero fare una mia introduzione alla spazio dedicato alle riflessioni personali. Questa rubrica è nata per sottoporre al
parroco e/o alla redazione delle domande o “lettere aperte” su tematiche ritenute importanti dai lettori. Ritengo
indispensabile chiedere a tutti un certo stile di proporsi o di rispondere, affinché questa pagina sia luogo di incontro e non
di scontro tra idee diverse, una sorta di “piazza” dove ci ritroviamo e ognuno esprime la sua opinione, senza pretesa di
rispondere agli altri o peggio ancora trasformare questo prezioso strumento in un “campo di battaglia”, lasciando a tutti la
libertà di ascoltare e riflettere e eventualmente aggiungere la propria idea al riguardo. Desideriamo che “Parola e voci” sia
strumento di confronto e di unione, di diversità che mettendosi in dialogo diventano una ricchezza per tutti.
FUMO PASSIVO
Ho letto con molta attenzione, cara Mara, la tua riflessione sul fumo passivo. Da buon fumatore convinto e
consapevole dei rischi, ma, soprattutto, orgoglioso della mia libertà di scelta, posso dirti di condividere
pienamente con te due concetti: l’assoluto tuo diritto a non doverti rimpinzare del fumo altrui e, in modo
particolare, la mancanza di educazione e di rispetto per gli altri, che avrebbero potuto evitare lo stupido,
antidemocratico e classista intervento di un Ministro qualunque.
Sono felice per te che finalmente hai riacquistato la tua “libertà”, ma non condivido il fatto che tu non pensi
neanche un pochino a tutti quelli che, come me, hanno perso la loro. Anzi, a ben pensarci, sembra quasi che,
più che per ciò che hai ottenuto, tu sia felice di poterti finalmente prendere una specie di rivincita.
Vorrei chiederti: se il treno Roma-Milano, composto da trenta carrozze per non fumatori, ne trainassee anche
una per fumatori, credi davvero che questo possa costituire un limite alla tua libertà? Io sono del parere che
rispetterebbe quella di entrambi, la tua e la mia.
E non venirmi a dire che la preoccupazione tua e di quel Ministro sia quella di salvaguardare la salute di noi
poveri fumatori. Ti sei chiesta quanti danni, mille volte superiori, provocano lo smog, l’alcool, i campi magnetici
di antenne e ripetitori, i rifiuti radioattivi, i fumi e gli scarichi delle industrie, etc? Per non parlare poi di quello
che ogni giorno siamo costretti a bere e mangiare!
Si è chiesto il tuo signor Ministro quanti danni subiscono i bambini scarrozzati gioiosamente sui loro
passeggini, costruiti con l’altezza giusta per inalare ccompletamente tutti gli scarichi delle autovetture? Cosa
aspetta a vietarne il loro utilizzo?
Ma ti sembra giusto dover delegare a qualcuno altro le libere scelte che dovrebbero dipendere soltanto dalla
nostra intelligenza, dal nostro buon senso e dal nostro rispetto reciproco?
Ripeto, sono felice per te, ma non credo proprio che sia questa la strada giusta. Ciao
Paolo
CARO PAPA’
Ti scrivo queste poche righe stasera, dopo aver festeggiato il mio compleanno,
pensando che tra pochi giorni, olte ad essere la festa del papà, sarà anche il tuo
compleanno.
L’anno scorso abbiamo festeggiato i tuoi splendidi 80 anni e, per l’occasione, noi
figli ti abbiamo fatto la sorpresa di farci trovare tutti insieme. Come ti sei
emozionato e quanto ci hai ringraziato; ma non dovremmo forse ringraziarti noi,
figli che, sempre troppo presi dagli impegni, non troviamo mai il tempo di stare
insieme.
Insieme alla mamma ci avete cresciuti con molto amore, nonostante le enormi
difficoltà che vi si sono presentate, insegnandoci il valore della parola “famiglia”,
a credere nell’onestà, ad impegnarci per gli altri, ad essere tolleranti verso gli
altri, ad avere sempre il sorriso sulle labbra.
E quanto amore trasmetti ancora a mamma; il vostro matrimonio dura da
cinquantasei anni ma, nel vedervi insieme, sembrate ancora due fidanzatini; non
le fai mai mancare un mazzo di fiori e la riempi sempre di complimenti.
Ringrazio il Signore per avermi dato dei genitori meravigliosi, che mi sono
sempre stati vicini, nel bene e nel male, che mi hanno sempre sostenuto ma che, soprattutto da bambina e
nell’adolescenza, non mi hanno sempre detto SI, insegnandomi che, spesso, fa crescere più un NO che cento
SI, che nulla è dovuto ma bisogna impegnarsi per ottenere qualcosa. Non ho parole a sufficienza per farti
capire quanto sei importante per me.
Tua figlia
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Parola e Voci
NOMADELFIA
Domenica 5 febbraio, con il nostro beneamato Don, siamo partiti per trascorrere una giornata di
fraternità a Nomadelfia.
Nomadelfia, il cui nome significa “legge della fraternità”, è una comunità di famiglie fondata da don
Zeno Saltini nel 1947 che, dopo anni di svariate vicissitudini, si ricostituisce nel 1954 nella Maremma
Grossetana, nella tenuta donata dalla contessa Maria Giovanna Albertoni Pirelli..
Visto il nuovo cammino pastorale che abbiamo appena intrapreso, trascorrere questa giornata a
Nomadelfia, dove si vive veramente, nel bene e nel male, all’interno di una comunità di famiglie
indipendente ed autosufficiente, voleva dire toccare con mano e trovare spunti e suggerimenti per
andare avanti nel nostro cammino di pastorale parrocchiale.
In questa comunità convivono gruppi di famiglie composti da coppie con figli propri che hanno deciso
di intraprendere questa cammino di fede, da donne non sposate che vengono chiamate “mamme di
vocazione”, da padri non sposati e dai figli dati in affidamento alla comunità. Uno dei principi
fondamentali è la “paternità e maternità in solido”, cioè uomini e donne sono tenuti ad esercitare la
paternità e la maternità su tutti i figli, anche su quelli che non appartengono alla loro famiglia.
Durante il giorno rimangono in casa alcune donne con i bambini più
piccoli, mentre gli altri si recano al lavoro o a scuola. Le donne preparano
da mangiare, lavano, stirano per tutti i componenti del gruppo.
Tutti i membri del gruppo si incontrano nel momento dei pasti e, prima di
cena, si dicono insieme le preghiere, in cui si spiegano alcuni brani del
Vangelo che richiamano gli aspetti fondamentali della vita di Nomadelfia.
Dopo cena si dedicano liberamente a diverse attività ricreative o allo
studio personale.
Per quanto riguarda la televisione, esiste un solo apparecchio per ogni
gruppo familiare e, oltre il telegiornale, l’emittente interna trasmette alcuni
programmi per cui ogni famiglia decide comunemente quale programma
guardare, senza protestare e senza nessuna altra possibilità; ritengo
questa cosa molto educativa perché, nelle nostre case, succede che
ognuno vuole vedere un programma differente per cui, visto che abbiamo
tutti più di un televisore in casa, succede che la famiglia si divide e, quello che dovrebbe essere un
momento di relax e di condivisione di tutta una giornata, diventa solo un mezzo di separazione.
Alla sera, ai giovani è permesso di uscire ma hanno l’obbligo di rientrare entro le 23,00/23,20 e, per
le loro esigenze, viene messa a disposizione una piccola somma di denaro per cui o vanno al
cinema o mangiano il gelato, non ci sono mezzi per ambedue le cose. Mi viene fatto di pensare ai
nostri giovani, che difficilmente escono prima di mezzanotte e nelle cui tasche hanno sempre euro a
sufficienza per permettersi il cinema, il gelato ed anche la pizza …
Nella comunità non esiste l’ozio ed ogni persona (sia adulta che bambina), è tenuta a partecipare
attivamente, sia con il lavoro che con lo studio, alla vita della comunità.
All’interno della comunità non circolano soldi e tutti i lavori vengono concordati tra i vari responsabili
delle famiglie, e svolti a turno da tutte le persone idonee; non si può fare carriera e mi immagino già
la faccia di coloro che, da noi, usano tutti i mezzi per passare avanti, per mettersi in evidenza, anche
usando mezzi non troppo cristiani, quali la malalingua.
Indubbiamente lo spirito di comunità è molto più sentito e mi chiedo perché, se loro ci sono riusciti,
non possiamo farcela anche noi, piccolo gruppo che vorrebbe ritenersi cristiano, ad affrontare la vita
con maggiore responsabilità cristiana, non pensando solo alla propria vita, ma anche quella della
comunità, avvicinandosi con diverso atteggiamento, più comunitario e meno personale.
La vita, per gli abitanti di Nomadelfia, non è facile perché, quando escono dalla loro comunità si
trovano ad affrontare problemi diversi e, si rendono conto che la loro maniera di vivere è fuori dal
mondo. E poi, gli occhi di quei bambini……….
M.D.L.
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Parola e Voci
RISPOSTA AD ANGELA
Cara Angela,
ho visto il tuo articolo su parola e voci di gennaio febbraio e vorrei darti alcuni suggerimenti dovuti alla mia esperienza nel
settore dei computer dato che ho insegnato per 29 anni in una scuola professionale ed essere passato attraverso diverse fasi
dall'insegnamento della dattilografia e del calcolo a macchina fino al trattamento testi con l'uso degli elaboratori elettronici
come strumento di base.
Quello che si pretende oggi, ed anche un po' traspare nel tuo articolo, è di avere prodotti pronti all'uso programmi precostituiti,
pacchetti predisposti, e ci si dimentica di un fatto molto importante dovuto al fatto che oggi ciascuno può fare un proprio
percorso e crearsi una propria esperienza e professionalità. E' moto disarmante sentirlo dire da un ex insegnante, ma quando
insegnavo cercavo di far capire in primo luogo che quanto cercavo di insegnare era solo un principio di esperienza, uno dei
tanti metodi per risolvere dei problemi o soddisfare delle esigenze che di volta in volta si presentavano.
Oggi siamo di fronte a molteplice applicazioni e tutte quante sono in continua evoluzione, quello che interessa maggiormente è
sapere se soddisfano alle nostre esigenze alle nostre aspettative.
Ti senti a disagio di fronte al monitor del computer? Non sai cosa fare di fronte alle schermate anonime? Certamente se tu
avessi un monitor come lo schermo di un cinema potresti vedere di più o di meno. Nel monitor troviamo tutte le informazioni
che ci riguardano per ottenere il nostro scopo. I programmatori moderni ed attuali si sono preoccupati di fare in modo che sia
possibile ritornare sui propri passi in caso di errore. Posso aver cancellato un intero paragrafo di un testo e di rimetterlo a posto
subito dopo tutto insieme o carattere per carattere. Se ho cancellato un file, nel linguaggio del computer una serie continua di
dati, lettere, un'immagine, ecc., posso sempre recuperarlo nel cestino.
Carta e penna sono belle e fascinose, ma un foglio di carta è rigido e se sbagli devi buttarlo nel cestino. Pensa invece ad avere
un blocco di fogli su cui puoi scrivere in qualsiasi momento e nel momento stesso in cui ti viene l'ispirazione di poterli
correggere, aggiungere, modificare a tuo piacimento.
Quando i miei ragazzi e ragazze avevano una buona capacità nel digitare le lettere sulla tastiera, insegnavo a scrivere con la
digitazione cieca, facevo fare un piccolo componimento a piacere. Dovevano comporre un piccolo opuscolo su un argomento
a piacere. Quasi tutti dicevano di essere incapaci di poter scrivere una relazione tipo libro memori delle difficoltà nello svolgere
i temi di italiano. Bastava un semplice suggerimento per sbloccare tutti quanti ed avere in poco tempo una miriade di relazioni
stampate. Il suggerimento di base consisteva in due semplici elementi: 1 - avere una piccola dimestichezza con un programma
di elaborazioni testi, 2 - saper creare un indice degli argomenti da trattare. In base all'argomento trattato venivano tracciati gli
elementi principali da trattare, poi nelle pagine elettroniche di seguito venivano messi i contenuti, veniva messo un argomento e
poi un'altro, poi si tornava alla prima trattazione per aggiungere altro materiale che nel contempo era emerso. Il risultato era un
bel lavoro che dava una soddisfazione enorme a chi lo aveva scritto sia per il fatto di aver scritto qualcosa che prima non
pensava di fare e sia di aver scritto una quantità di lavoro che con carta e penna non avrebbe certamente fatto. In ultimo e non
meno importante veniva il fatto che nel momento in cui ciascuno decideva di aver completato il suo lavoro, non doveva fare
altro che dare un semplice comando e otteneva in pochi minuti un prodotto finito e perfettamente leggibile a tutti.
Hai paura dei virus? Anch'io ho paura dei virus, ne ho presi diversi. Specialmente quando si va in internet è facile prendere
virus se non vengono prese delle precauzioni. Non esci d'inverno con i vestiti estivi. Compri vestiti per la stagione opportuna.
Chi va in internet si dota di programmi adeguati che permettono di essere protetti dagli attacchi di malintenzionati e che
permettono di avere informazioni preventive sulla pericolosità di alcune operazioni. Se parli con qualsiasi esperto di
navigazione ti darà dei suggerimenti che sono molto spesso dovuti al fatto di aver sperimentato disavventure più o meno
disastrose.
Se si segue un percorso semplice e si selezionano bene i siti da visitare, tutto procede nel migliore dei modi, come nella vita
del resto, se vai nei tuguri troverai di certo zizzania, mentre se cerchi delle informazioni buone, puoi trovarle e non sono
pericolose. Bisogna sempre fare attenzione a non prendere per oro colato tutto quello che trovi, ma metterlo in confronto con
diverse fonti se sono informazioni non ufficiali.
In ultima analisi non esistono nuovi analfabeti, secondo me, ma persone che non si mettono in gioco, che dicono "non mi
riesce di fare o capire" invece di dire "ci provo a fare o capire". La ricerca è un modo di gestire la propria vita. L'interesse
personale verso la conoscenza mette in condizione chiunque di poter recepire meglio tutto quello che si presenta alla sua vista.
Questo fatto mi è capitato quando ho avuto esperienza di insegnamento in scuole serali per adulti. Questi avevano un
desiderio di apprendere che sopperiva moltissimo alla loro mancanza di cognizioni di base, con poco riuscivano ad ottenere
ottimi risultati. Gli alunni delle classi normali avevano più conoscenze, abilità e versatilità, ma avevano meno desiderio di
apprendere e per questo ottenevano risultati decisamente minori.
Se hai un computer prova a vedere cosa puoi fare, ogni giorno impari qualcosa di nuovo e migliori le tue capacità.
Moltissimi corsi di computer sono serviti solo a chi li ha organizzati e non a chi li ha seguiti. I corsi servono soltanto se vengono
dalle esigenze di un gruppo con specifiche richieste. Nel caso della scuola si trattava di partire da zero e di dare alcune
informazioni di base in relazione alla tipologia professionale da acquisire.
Nel caso di gruppi privati ritengo importantissima la richiesta di uno specifico argomento di lavoro. Imparare ad usare il
Windows, usare un programma di trattamento testi, un programma di disegno grafico, di navigazione internet, di posta
elettronica, di ritocco fotografico, di elaborazione immagini e filmati, di elaborazione suoni, di calcolo elettronico, di
impaginazione grafica, di database, di gestione delle presentazioni grafiche di diapositive, di gestione delle pubblicazioni
internet, ecc.
Prendendo spunto dal fatto di fare piccoli passi verso un apprendimento graduale e personalizzato, troverai certamente nella
parrocchia e tra quanti hanno avuto esperienza personale di computer un valido aiuto per poter uscire da questo stato che dici
di analfabetismo informatico. Del resto poi molti anni fa l'analfabetismo veniva combattuto con insegnamenti in famiglia o da
persone amiche e di buona volontà.
Auguri infini e prendi coraggio e vai, la montagna si scala facendo un passo alla volta verso la vetta. Prof. Ernesto Marchetti
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Parola e Voci
La pagina della Redazione
Dalla giornata di fraternità a Nomadelfia ci è arrivata questa foto
Cosa dice la Redazione ?
Che in Chiesa è stata messa una cassetta per ricevere le comunicazioni di TUTTI. Chi desidera può
lasciare nella cassettina il suo messaggio, uno spunto di idee, una segnalazione e quant’altro.
Il giornalino parrocchiale è di TUTTI e TUTTI possono collaborare.
A chi scrive la raccomandazione di essere quanto più possibile sintetici.
Di norma l’incontro di redazione avviene il secondo lunedì del mese alle ore 21:00 presso i locali
della Parrocchia. Intervenite, siate propositivi.
Verso la fine del mese, la data in genere non è mai preventivabile in quanto dipende dalla consegna
della tipografia, ci si trova ancora una volta per piegare il giornalino.
* A.A.A. Cercasi collaboratori
Coordinatore: Angelo Arnaboldi
Sede: c/o la parrocchia
SITO INTERNET:
www.pastorale.it
Per scrivere alla redazione o inviare materiale da pubblicare via e-mail: o [email protected]
tramite FAX al numero 0584 44442
I Vostri contatti in Redazione:
- don Damiano – 333 6348358
- Giorgio Paolini – 349 6172082
- Angelo – 0584 99050
- Gualtiero – 0584 996753
- Antonella - 347 5601966
- Mara - 333 4987238
- Giorgio Marraccini - 0584 99481
- Paolo - 393 5055222
- Mauro – 339 3963121
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